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Dettaglio seduta n.452 del 25/06/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 15.01 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(Alle ore 15.36 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.00)



(La seduta ha inizio alle ore 16.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Caracciolo, Comella Lepri, Moriconi, Motta, Rabino, Ronzani, Spinosa, Travaglini e Valloggia.


Argomento: Protezione civile

Esame proposta di deliberazione n. 459, inerente a "Approvazione finanziamento della fornitura di un edificio precostruito destinato a scuola materna a Barisciano (AQ) - (Legge regionale 28 gennaio 1982, n. 4)"


PRESIDENTE

Colleghi, propongo di inserire all'o.d.g. la proposta di deliberazione del Consiglio regionale n. 459, presentata in data odierna dai Consiglieri Gariglio (primo firmatario), Cotto, Pozzi, Botta, Dalmasso, Dutto Buquicchio e Placido, per l'approvazione del finanziamento della fornitura di un edificio precostruito destinato a scuola materna a Barisciano (AQ) in base alla legge regionale 28 gennaio 1982, n. 4.
Si tratta di un provvedimento legato al fenomeno del terremoto avvenuto recentemente in Abruzzo; i colleghi che ne condividono il contenuto e intendono sottoscriverlo sono pregati di venire al banco della Presidenza per apporre la propria firma.
Se tutti sono d'accordo sull'iscrizione, si può trattare immediatamente tale proposta; penso che la si possa anche votare, vista la condivisione generale e visto l'argomento assolutamente importante, ovvero la costruzione di un edificio a Barisciano, che è la sede dove la Protezione Civile della nostra Regione sta operando insieme alle altre Regioni italiane.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 459 il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 599, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2009"


PRESIDENTE

Come da intesa nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, passiamo all'esame del disegno di legge n. 599, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente. L'obiettivo è quello di illustrare cinque emendamenti che verrebbero portati all'attenzione dell'Aula relativamente al disegno di legge n. 599, collegato alla legge finanziaria 2009.
Gli interventi previsti sono i seguenti. Uno è quello titolato "Trattamento economico del personale", che prevede la possibilità di inserire, nell'ambito delle risorse stabili, 200.000 euro d'integrazione dei fondi relativamente alla possibilità di effettuare le progressioni di carriera interna per le categorie.
Mi spiego. Nell'ambito degli accordi stipulati nel 2008, è stata prevista una progressione di carriera orizzontale sulla base di determinati requisiti del personale sottoposto a questa procedura e sulla base di certe risorse che erano previste nel contratto. In sostanza, lo 0,6% delle risorse era possibile trasferirlo nelle risorse stabili e quindi aumentare la retribuzione e conseguentemente ottenere i fondi e le risorse per poter appunto dare seguito a queste progressioni di carriera, che prevedevano una scansione nel 2008, una scansione nel 2009 e una parte residuale nel 2010.
Che cosa è successo? Che nella preintesa tra ARAN e organizzazioni sindacali è stato annunciato che le risorse stabili (quelle che servono per finanziare le progressioni di carriera, fra l'altro le progressioni di carriera orizzontali) non siano più previste a livello nazionale, ma che siano previsti solo incrementi sulle risorse non stabili (flessibili).
Allora, in considerazione del fatto che il progetto e il percorso di progressioni orizzontali era già stato definito, per dar seguito a questo impegno è necessario aumentare i fondi delle risorse stabili per 200.000 euro.
Il secondo emendamento è meramente di carattere tecnico, cioè è la proposta di stralciare dall'articolo 54 della norma finanziaria, che riguarda sempre il personale, il provvedimento relativo alla possibilità per il personale che è nei cinque anni precedenti il conseguimento del massimo d'anzianità o il massimo di contribuzione per i 40 anni, di andare in sospensione d'attività con il 50% della retribuzione.
Perché lo togliamo da quella norma? Lo togliamo semplicemente perch non è necessario inserirlo in una specifica norma regionale, in quanto basta fare riferimento alla norma nazionale. Quindi si è ritenuto opportuno "pulire" l'articolo 54 di questa norma che era ridondante rispetto a quelle che sono le necessità.
Propongo all'Aula altri tre emendamenti, che in questa fase illustro se necessario, nella fase successiva d'esame dell'articolato, entreremo in maggiore dettaglio e comunque svolgeremo il dibattito. Questa è solo una fase d'illustrazione di carattere generale, perché si tratta di una novità rispetto al testo che è uscito dall'Aula e questi sarebbero gli unici emendamenti che la Giunta regionale presenta.
Il terzo è un emendamento abbastanza importante perché sostanzialmente integra di cinque milioni di euro i fondi a disposizione nell'ambito delle operazioni destinate a finanziare le rilocalizzazioni delle attività produttive situate in aree fluviali a rischio. Questo è un tema molto importante; abbiamo la necessità di reintegrarlo attraverso una legge regionale e con fondi regionali in relazione al fatto che, purtroppo, non si hanno più notizie dei fondi che lo Stato aveva a suo tempo destinato circa 140 milioni di euro, proprio a finanziare e sostenere questi interventi.
Non avendo più le risorse nazionali da cui attingere, ma essendo fortissima l'esigenza di intervenire e quantomeno consentire nel 2009 un minimo di intervento, si rende necessario introdurre una norma specifica che preveda che questi fondi siano dati sul fondo di cui alla legge nazionale n. 1142/66.
Un altro importante emendamento (il quarto) è relativo all'anticipazione dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria. Come sapete, questa è una fase delicata di importanti e forti richieste di cassa integrazione guadagni. Anche qui purtroppo rilevo che i 50 milioni di euro che lo Stato aveva previsto di trasferire alla Regione e conseguentemente poi all'INPS per il pagamento della cassa integrazione guadagni non sono ancora arrivati. La Regione sopperisce e con questo emendamento noi autorizziamo l'Agenzia Piemonte Lavoro che, com'è noto, è un Ente strumentale della Regione con una disponibilità di risorse che deriva dalle multe INPS girate all'Agenzia (l'Agenzia, appunto) ad anticipare il pagamento della cassa integrazione guadagni, ovviamente, fino al momento in cui non potremo disporre delle risorse nazionali.
Il quinto ed ultimo emendamento riguarda le Agenzie formative. Come sapete, la situazione delle Agenzie formative è piuttosto difficile, in parte, anche in relazione ai disordini contabili e, in parte, a situazioni che si sono venute a creare in considerazione della riduzione delle risorse per la formazione, perché destinate alla copertura degli oneri derivanti dagli ammortizzatori sociali.
Detto questo, si è avviato un processo di riorganizzazione e ristrutturazione delle Agenzie formative e, attraverso questo emendamento prevediamo la costituzione di un fondo rotativo che, come tutti i fondi rotativi, sarà un fondo di prestito, di risorse finanziarie da destinare a quelle Agenzie formative che versano in difficoltà finanziaria, ma che saranno in grado di presentare adeguati piani di ristrutturazione che faranno immaginare o permetteranno di immaginare un risanamento strutturale dell'Agenzia stessa.
L'ammontare complessivo delle risorse destinate su questo fronte è di sette milioni di euro per il 2009 e di tre milioni di euro per il 2010.
In parte, queste risorse sono, ovviamente, della Direzione competente e, in parte, verranno anche supportate da risorse dei fondi FAS, che andremo ad allibrare nel corso dell'assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Intanto ringrazio il Vicepresidente per l'esposizione e immagino che si possa avere copia, ancorché in maniera informale, degli emendamenti.
Poi, se si fosse deciso, quindi non lo considero un dibattito soltanto perché alcuni temi che il Vicepresidente ha toccato sono oggettivamente importanti, vorrei fare una domanda ed una chiesta.
La domanda è la seguente: nell'ambito dei cinque milioni di euro, che mi pare facciano parte del primo dei tre emendamenti non collegati al personale (su cui poi tornerò), non esiste la possibilità di avere disponibilità degli stessi fondi con provvedimento Amministrativo? Serve necessariamente un passaggio in Aula e, quindi, di legge? Lo cito, perché, condividendo lo scopo, di cui all'oggetto, dei cinque milioni (che servono a rifinanziare inizialmente la legge n. 229 del 1996 e la legge n. 51 del 2006, normalmente detta "legge sulle rilocalizzaioni") quando prima si riesce a disporre dei fondi, tanto prima la logia delle domande che attendono da parte delle imprese può inizializzarsi. Questo poi, innesca un percorso che, se non sbaglio, dura 25 o 30 anni, dal punto di vista delle aziende. Quindi, qui il tempo è una componente indispensabile.



PRESIDENTE

Collega Pozzi, mi scusi, sta intervenendo il Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Non c'è nessuna fretta. Quando c'è la "cultura" io mi arrendo subito.
Noi del PDL, soprattutto i componenti di Forza Italia, con la "cultura" hanno un rapporto di fremore e di sudditanza aprioristica.
Dicevo, per quanto attiene, invece, i primi due emendamenti soprattutto, quello che è stato definito di "mera ragione tecnica", che sono quelli che mi preoccupano di più, siccome attengono ai fondi del personale, da un lato, e ad una diversa definizione del periodo di quiescenza o modalità, per ottenere lo stesso secondo emendamento, credo che non sarebbe male, se (quando ce ne sarà l'occasione, sia esso in I Commissione o in Aula) il Vicepresidente ci facesse il punto sulla fase di riorganizzazione.
Siamo all'interno di questa fase, che so essere avviata, magari, anche ampiamente avviata, ma certamente non esaurita.
Quindi, sia per quanto attiene la fase di riorganizzazione della legge n. 23, sia per quanto attiene la gestione delle graduatorie tuttora vive per un emendamento - a mio avviso, illegittimo - che peraltro quest'Aula sovranamente volle disporre nell'ambito della finanziaria dell'anno scorso (alludo all'utilizzo delle graduatorie dei concorsi per la dirigenza che vennero iniziati nella scorsa legislatura e poi completati con una certa fatica all'interno di questa), ci piacerebbe che il Vicepresidente, prima di abbandonare definitivamente le sue deleghe, ci facesse il punto di come sta il disastro della riorganizzazione in modo che noi ne avessimo, dalle sue parole, una versione almeno ufficiale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Come sempre, la presentazione del Vicepresidente è stata completa e perfetta, ma addirittura immaginifica, perché non avendo potuto vedere gli emendamenti, abbiamo dovuto immaginarli nella sua superlativa descrizione.
Peraltro, siccome purtroppo io non ho le sue qualità visionarie, ma sono molto più prosaico, gradirei che il prima possibile si riuscisse a fornirci anche la forma scritta, per poterli valutare nella forma cartacea e magari - chi lo sa? - in futuro anche poterli subemendarli.
Sarebbe stata buona prassi che fossero già distribuiti prima dell'illustrazione, ma si è trovata questa formula, precedente alla Conferenza dei Capigruppo, che ha avuto comunque l'adesione plenaria dei Capigruppo stessi, almeno quelli presenti, e quindi non posso contestare.
Mi auguro che non diventi una prassi per il futuro.
Tra l'altro, al di là di questa constatazione sullo status regolamentare, ci teniamo veramente a vederli quanto prima nella forma cartacea completa.
Siccome entreremo nel merito, preannuncio anche al Vicepresidente Peveraro, che spero non pensi sia una sorpresa, che subentrerà un altro elemento. Anche gli altri Gruppi della minoranza, che finora non sono entrati nel dibattito, entreranno nel merito e quindi nel dibattito del collegato alla finanziaria. Ovviamente, a parte il testo già presentato si entrerà nel merito anche degli emendamenti che ella ha testé presentato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore bilancio e finanze

Ho consegnato testé alla Presidenza i cinque emendamenti ed ella potrà ottenerli nel più breve tempo possibile.
Rispondo alle osservazioni del Consigliere Burzi e poi devo puntualizzare, come mi è stato giustamente ricordato dal Vicepresidente Placido, che avevamo un sesto emendamento. Illustrerò brevemente anche quell'emendamento, ma nel corso della discussione del collegato avremo il tempo per approfondirlo ulteriormente. Prima affronto le due questioni che ha posto il Consigliere Burzi, relativamente all'emendamento sui fondi per la rilocalizzazione delle attività produttive e al tema della riorganizzazione più in generale.
Per quanto riguarda il punto dei fondi per le rilocalizzazioni, devo segnalare che sono proprio gli Uffici che hanno dato indicazione di modificare - meglio, di introdurre - una norma di legge perché, fino ad oggi, quella legge è stata finanziata esclusivamente con fondi dello Stato.
Non essendo più reperibili i fondi dello Stato per continuare a sviluppare quelle politiche di rilocalizzazione da insediamenti pericolosi dal punto di vista del rischio idrogeologico e avendo la necessità di continuare e completare il programma, si è ritenuto opportuno prevedere una norma di legge e, evidentemente, anche finanziarla in modo tale che le risorse regionali vadano a confluire nel coacervo delle risorse statali.
Relativamente al processo di riorganizzazione, se la Presidenza ritiene opportuno, potrei anche dar corso, in questa sede, alle richieste di chiarimento che sono pervenute. Tutto sommato, credo che questa possa essere la sede opportuna. In linea teorica sarei nelle condizioni, in questo momento, di dare corso alla seconda richiesta del Consigliere Burzi circa lo stato di attuazione della riorganizzazione. Se lo ritenete opportuno, la Presidenza ha fatto un segno di assenso.



PRESIDENTE

Come sempre, quando la Presidenza del Consiglio dà un parere guarda anche se ci sono controindicazioni da parte dell'Aula, che non mi sembrano siano arrivate. Per ottimizzare il tempo, penso che possa essere utile che il Vicepresidente Peveraro fornisca questa ulteriore informazione.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Il processo di riorganizzazione della Regione, almeno per quanto riguarda la parte relativa alla Giunta, si è sviluppato in una serie di passaggi successivi che hanno immaginato di costruire la struttura organizzativa e operativa regionale partendo dalla testa per arrivare ai piedi.
Infatti, come certamente il Consiglio ricorderà, il primo provvedimento che l'Amministrazione ha assunto è stato il provvedimento di ridefinizione della struttura apicale della Regione con la riduzione da 36 a 18 delle Direzioni regionali ed un accorpamento delle attività, sulla base di uno schema e di una struttura che era ancora legato alla vecchia legge n. 51.
Dopodiché, l'Amministrazione regionale aveva predisposto un atto successivo che ridisegnava la struttura dei Settori con le relative declaratorie, che aveva sospeso in relazione all'intendimento e al conseguimento dell'obiettivo di approvare prima la nuova legge di riforma dell'organizzazione del personale, che consentiva di effettuare i passaggi successivi della riorganizzazione, anche con modalità diverse rispetto alla previgente legge.
Abbiamo sospeso quel percorso con il fattivo contributo del Consiglio maggioranza e minoranza, si è arrivati a fine 2008 all'approvazione della legge n. 23, legge di riforma dell'organizzazione del personale che ha consentito, con successivi atti della Giunta regionale, di predisporre i regolamenti di attuazione della legge stessa e di dar seguito alle fasi successive di riorganizzazione. Qual è stato il passaggio successivo? stato quello di riprendere la parte relativa alla ridefinizione e alla riorganizzazione dei settori sulla base della nuova struttura apicale ridenominarli, ridefinire le declaratorie, quindi i compiti e le funzioni tenendo conto anche dell'evoluzione e delle attribuzioni di competenze che la normativa attribuiva alle Regioni dalla vecchia legge n. 51.
Conseguentemente, è stato fatto questo restyling, che ha comportato una riduzione da 178 a 146 dei Settori regionali incardinati nelle nuove Direzioni, con declaratorie coerenti con la nuova struttura e anche con una rivisitazione delle declaratorie delle Direzioni che era stata sospesa in attesa dell'approvazione della nuova legge.
La data di decorrenza della nuova struttura - che ha portato con s come certo non sfugge al Consiglio, anche un'importante e impegnativa operazione di riorganizzazione informatica, perché anche tutto il piano dei conti è stato rivisto e allineato alla nuova struttura organizzativa - ha avuto decorso dal 2 gennaio 2009.
In quella fase si è arrivati alla definizione e all'allocazione di una prima fase importante di settori. Perché dico questo? Perché, nel frattempo, anche a seguito di approfondimenti che erano avvenuti nel corso dello svolgimento della I Commissione e a margine del dibattito e dell'approfondimento sulla nuova legge n. 23, l'Amministrazione regionale ha dato corso, come previsto specificatamente anche dalla legge n. 23, alla pesatura dei singoli settori. Tale pesatura ha consentito di dare una gradualità all'attività e al peso dell'attività dei singoli Settori rispetto ad una serie di fattori standard nella valutazione di questo tipo che hanno individuato pesi specifici da attribuire ai singoli settori che ovviamente, non riguardano le capacità dei singoli occupanti quella determinata posizione, ma riguardano la posizione in quanto tale indipendentemente da chi la ricopre.
Valutazione che ha consentito all'Amministrazione regionale di suddividere in due fasce i Settori regionali: quelli a maggiore complessità organizzativa e quelli a minore complessità organizzativa. Nell'ambito di questa operazione, è stato deciso di fare bandi interni per l'attribuzione di tutti quei Settori a maggiore rilevanza organizzativa. Il che ha consentito che ci sia stata una prima fase in cui, se non ricordo male, 89 Settori sono stati immediatamente attribuiti. Da 89 a 110 non sono stati coperti, perché non vi era personale a sufficienza per ricoprirli, mentre 36 sono stati invece coperti nella fase due, dopo l'espletamento delle procedure per l'attribuzione dei Settori a maggiore rilevanza organizzativa.
Dico questo e, specificatamente, non parlo di strutture complesse perché viceversa si è ritenuto oggi di individuare come strutture complesse tutti i Settori della Regione, almeno per quanto riguarda la Giunta, e differenziarli, invece, dal punto di vista del rilievo organizzativo.
Questo cosa ha permesso? Ha permesso di arrivare a una fase dove i Settori a maggiore rilevanza sono stati coperti. I Settori di fascia B sono stati sostanzialmente coperti (se non ricordo male, su 110 ne sono stati coperti 101). Adesso la fase successiva è una fase che, peraltro, ci vede in trattativa con le organizzazioni sindacali per sviluppare la piena riorganizzazione, considerando quelle che sono le fasi successive di valutazione della dotazione organica, per la quale è in corso un lavoro.
Che cosa stiamo facendo? Stiamo immaginando di ridefinire sia in termini numerici, sia in termini di valore complessivo retributivo, le poste che riguardano la dirigenza, vale a dire un piano di assunzioni che prevedrà la possibilità di attingere utilmente dalle graduatorie, per ricoprire i posti che non sono ancora occupati e, comunque, per rinfoltire la schiera dei Dirigenti regionali, che sono passati dai 340 della dotazione organica fine anni Novanta ai 207 dell'attuale dotazione organica.
Sostanzialmente, abbiamo contenuto, ristretto e diminuito il numero dei dirigenti. Certo è utile avere una dotazione organica che corrisponda anche alla forza lavoro. Oggi siamo ancora piuttosto lontani.
Che cosa succederà ancora? Come da ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale, nell'ultima parte dell'anno 2009 lanceremo un corso concorso che non andrà a sovrapporsi alle graduatorie ancora utili, ma svolgerà il suo percorso nel periodo di utilità delle graduatorie stesse.
Presumibilmente, noi possiamo considerare che sarà ultimato nel momento diciamo prossimo - del completamento della durata delle vecchie graduatorie, tenendo presente il periodo di prorogatio che è intervenuto a seguito della norma transitoria approvata nella legge 23. A quel punto almeno dal punto di vista della dirigenza, l'assetto è completo - come ha ricordato non più tardi di questa mattina, forse nella riunione dei Capigruppo, il Consigliere Burzi - ovviamente questa è una struttura che tiene conto di quelle che sono le esigenze organizzative e operative di quest'Amministrazione, che possono essere condivise o meno. Diciamo che lo strumento che ci siamo dati in termini di legge è uno strumento, oggi finalmente, flessibile al punto da permettere non solo alle nuove amministrazioni, ma anche alle amministrazioni in corso, di intervenire e correggere il tiro, laddove si dovesse rendere necessario, sia in riaccorpamenti di funzioni di attività di sviluppo di nuovi settori sulla base di quelle che saranno le nuove esigenze organizzative che si riterrà opportuno intraprendere.
Da questo punto di vista, credo che la legge 23 dimostri di essere obiettivamente un buon strumento.
Che cosa manca ancora per arrivare alla definizione "di"? Manca ancora il completamento del lavoro, piuttosto impegnativo, ma anche abbastanza interessante, di ridefinizione della dotazione organica. Il lavoro è attualmente in corso. Era già oggetto del primo incarico e viene svolto da GIMA e PRAXI; è un lavoro che, ovviamente, riguarda le singole Direzioni e i singoli Settori, e ci permetterà, alla fine dello stesso, di poter disporre di un quadro chiaro delle necessità delle singole Direzioni e dei singoli Settori, alla luce delle funzioni che ai singoli Settori sono attribuite. Lì potremo poi intervenire per collocare nuove risorse o viceversa, ridistribuire se si dovessero rilevare ridondanze di personale.
Ma credo che quello sarà un ulteriore importante strumento per completare nell'arco della legislatura, nel corso del 2009, il percorso e il processo di riorganizzazione del personale che, come dicevo nella parte introduttiva di questo lungo intervento, è partito dalla parte apicale per arrivare fino alla dotazione organica di tutti i livelli e di tutte le categorie.
Detto questo, volevo solo ricordare (tra l'altro, gli uffici della collega Manica stanno disponendo l'emendamento) che effettivamente, per quanto riguarda l'articolo 43 ("Liquidazione della 'Sviluppo Piemonte turismo' s.r.l."), è in fase di predisposizione un ulteriore emendamento che, non appena disponibile, sarà distribuito. Un emendamento che considero tecnico, di precisazione ma che, comunque, prevede che, in particolare al paragrafo 4, dove si parla del personale di Sviluppo Piemonte Turismo quelle procedure, ancorché selettive per l'inquadramento del personale riguardano il personale di categoria e non riguardano il personale dirigente. Quindi quest'aspetto, che credo sia importante, verrà precisato in un emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intanto ringrazio il Vicepresidente Peveraro della comunicazione, che so essere stata fatta non sulla base di uno schema scritto, quindi, senza fretta, chiederò alla cortesia degli uffici di farlo prima correggere dal Vicepresidente, spero prima della fine della legislatura, e di averne poi una copia per poterle distribuire ai molti colleghi che oggi non sono presenti.
Vorrei dire tre cose, che spero il Vicepresidente vorrà apprezzare perché sono dette con l'intento di prevenire. Mi sembra di poter dire che nella fase di individuazione delle responsabilità dei Settori - non so dire se, in questo caso, quanto sto sottolineando attenga a Settori di fascia A o di fascia B, per quanto conosco bene la procedura che è stata seguita comprese le critiche, alcune evitabili, altre come al solito no, che hanno contraddistinto la fase di pesatura delle "scrivanie" - non mi pare che tutte siano state completate, perlomeno così mi risulterebbe.
Non ho difficoltà a dire che, nell'ambito di una delle aree secondo me maggiormente critiche - a nostro avviso, evidentemente, è soggettivo nell'organizzazione di questa legislatura - leggasi la sanità - si starebbe procedendo all'emanazione di bandi - non so se emessi per determina dirigenziale, non so bene con quale prassi la Giunta intenda muoversi o abbia inteso muoversi, non so se sia già successo o meno - che riterrei estremamente criticabili sia dal punto di vista delle declaratorie, che sono parte della deliberazione di riorganizzazione della stessa direzione che della modalità di individuazione delle risorse. Tale attività avviene attraverso dispositivi - sempre a sentire le voci cattive, lei sa Vicepresidente, che è pieno di persone che non sempre vogliono vedere la realtà positiva con cui lei certamente li pensa, li costruisce e li propone che tendono a ricercare all'esterno codeste professionalità, che sembrerebbero essere assenti all'interno della Regione - sembrerebbe, non tutti sono di questo avviso - e hanno già individuato nome e cognome degli esterni. Pertanto, le suggerirei di porre particolare attenzione alla questione.
Lei sa che nell'ambito dei Settori c'è stato un momento di criticità che è stato superato nel senso che non abbiamo più avuto voglia di ribadirlo, perché i contratti dei capisettore, come lei sa, hanno una lunghezza diversa rispetto a quello che risultava ad alcuni di noi; per esempio, a chi parla sembrava che fossero stati concordati nell'ambito delle decisioni della Giunta di cui lei fa parte. Abbiamo discusso, è inutile riprendere qui la questione, già lavoreremo su un tema che contiene una criticità.
Per quanto riguarda la seconda questione, lei, giustamente, ha parlato riassumendo, del coinvolgimento della riorganizzazione, ma nemmeno poteva essere tanto sintetico, non essendo un tema di poco conto, che si è svolta parallelamente ad una revisione del piano dei conti della stessa struttura con la necessità di un adeguamento informatico di gestione sia contabile che organizzativa della riorganizzazione.
Ora, la gestione di codeste procedure è svolta dall'ente strumentale CSI, consorzio che svolge in nome e per conto della Regione anche la funzione di ente strumentale. Sempre le cattive lingue dicono che da uno studio di consulenza, redatto da un nome importante, nel senso di casa della consulenza non soltanto italiana e non soltanto europea, sono emersi punti di notevole criticità circa l'efficacia e l'efficienza del CSI nello svolgimento della sua attività in questo momento.
Sottolineo la relazione, che è articolata in dodici punti o dodici criticità, perché in questi giorni la Giunta si accinge - non so se abbia già deciso o meno, se lo ha fatto è avvenuto pochissimi giorni fa oppure lo farà nel prossimo futuro - alla definizione di chi deve governare il CSI nel prossimo mandato.
Nello svolgere queste valutazioni, qualora siano già state espresse mi auguro che ancora non sia avvenuto - credo che questi dodici punti di criticità, se condivisi, avrebbero dovuto avere un peso. Io li ho letti e credo che per qualcuno che conosca la struttura del CSI, anche soltanto approssimativamente, sia facile condividerli. Questo non può non essere elemento di valutazione nel momento in cui si definisce mandato, nome e incarichi per il prossimo futuro, anche perché nuovamente le ricordo, al di là delle scelte che opererà la sua Amministrazione, che siamo a dieci mesi dalla fine di codesta legislatura e non vorrei ripetere quanto ci siamo detti più volte. La Giunta faccia quanto ritiene opportuno, come è suo diritto, senza trovare interazioni da parte nostra. Credo che lei facilmente potrà darmi atto che nell'ambito di questa materia non ha ricevuto sollecitazioni di alcun tipo, anzi ringrazio per le parole di apprezzamento, che ritengo essere rivolte tra gli altri anche al sottoscritto, per la stesura della legge, purché le sue scelte non esondino eccessivamente rispetto ad una situazione quale quella attuale di fine legislatura.
Per quanto concerne la terza e ultima questione, proprio perché le graduatorie hanno tuttora valore - l'ho detto anche nell'intervento precedente - ritengo che la scelta di codesta Aula nel mantenerle valide al di là del triennio di naturale competenza avesse in sé caratteristiche di illegittimità, però, trattandosi di un'aula legislativa, ne prendo atto.
Quindi, essendo in vigore, ho difficoltà in questo momento - le trasmetto la difficoltà affinché, eventualmente, lei mi aiuti a superarla - a comprendere come si possa immaginare un corso concorso a fine legislatura essendoci graduatorie aperte e valide - lo ha detto lei - e trovandoci alla fine, occhio e croce, di un processo di riorganizzazione.
In riferimento a tale processo, pur non essendo mai perfetto e pur non essendo mai finito, certamente con anche la disponibilità o la non interferenza da parte dei Gruppi di opposizione, è stato svolto un certo quantitativo di lavoro, che per lo meno nello scheletro complessivo è assolutamente condivisibile, certamente non lo è in alcune parti di merito.
Ora, se le graduatorie ci sono e sono valide, se lei sta definendo quella che dovrebbe essere una pianta organica, credo che lei intendesse per pianta organica l'organico esistente, quando parlava dei 207 dirigenti che credo siano quelli presenti e non la pianta organica...



(Commenti dell'Assessore Peveraro)



BURZI Angelo

Pianta organica? Quindi il limite è esterno.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)

186.



BURZI Angelo

Presenti rispetto a 207, che è la cornice, quindi la pianta organica quindi ne mancano una ventina.
Siccome i concorsi a cui alludo, le cui graduatorie sono tuttora aperte, se non ricordo male, vennero banditi per un numero di profili enormemente differenziati, molto ampio, mi sembrerebbe difficile che non siano capienti per le esigenze che codesta Giunta eventualmente possa avere. Proprio per questa ragione, mi appaiono non facilissimamente coniugabili con l'impostazione di un corso concorso che, al di là dei contenuti dello stesso, ritengo antitetico rispetto alla gestione del breve periodo.
Ciò detto, voglia apprezzare la segnalazione a titolo preventivo di questi tre elementi; certamente avremo modo di approfondirli nel prosieguo dei nostri lavori.
Per ora la ringrazio della comunicazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Non ci sono ulteriori richieste.
Con questo ultimo intervento del collega chiudiamo i lavori della seduta pomeridiana. Naturalmente, il Consiglio è stato convocato regolarmente per martedì e mer coledì della prossima settimana, così come da informazione, comunque riceverete formale convocazione. Grazie a tutti e buon pomeriggio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.48)



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