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Dettaglio seduta n.45 del 06/12/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 14.34 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.06)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bertetto, Deambrogio, Moriconi Pizzale, Reschigna e Robotti.


Argomento: Trasporti su ferro

Sull'ordine dei lavori con particolare riferimento alla questione TAV (iscrizione all'o.d.g. e trattazione degli ordini del giorno n. 190 "Condanna delle violenze in Val Susa" presentato dai Consighlieri Giovine e Lupi e n. 191 "Grave situazione a Venaus" presentato dai Consiglieri Deambrogio, Spinosa, Ricca, Reschigna, Bizjak, Auddino, Barassi, Valloggia Dalmasso, Moriconi, Turigliatto, Boeti, Rostagno, Muliere, Larizza Cavallaro, Ferraresi, Lepri, Bellion, Pozzi, Travaglini, Chieppa


PRESIDENTE

Il punto 2) all'o.d.g. prevede l'esame delle interrogazioni e interpellanze. Tuttavia, vista anche l'esigenza di sospensione e di approfondimento che vi è stata in merito alla richiesta di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., ritengo che il tema dello svolgimento delle interrogazioni e interpellanze possa essere considerato superato nella seduta di oggi.
In questo senso, ho raccolto anche i pareri di molti colleghi Consiglieri, per cui la proposta è di omettere la discussione di cui al punto 2) all'o.d.g. e quindi passare alla trattazione dei due punti di cui è stata chiesta l'iscrizione. Ovviamente, prima di passare alla trattazione, dobbiamo votare l'iscrizione di questi punti all'o.d.g.
Devo inoltre comunicare che sono stati presentate, da parte dei Consiglieri Giovine e Lupi, numerosissime richieste di inversione di punti all'o.d.g., (ai sensi dell'articolo 51, comma 2 del Regolamento) che dovranno essere esaminate prima di proseguire oltre nella trattazione dell'o.d.g.
Come annunciato questa mattina, sono state presentate due richieste di iscrizione all'o.d.g. di due ordini del giorno, n. 190 "Condanna delle violenze in Val Susa" presentato dai Consighlieri Giovine e Lupi e n. 191 "Grave situazione a Venaus" presentato dai Consiglieri Deambrogio, Spinosa Ricca, Reschigna, Bizjak, Auddino, Barassi, Valloggia, Dalmasso, Moriconi Turigliatto, Boeti, Rostagno, Muliere, Larizza, Cavallaro, Ferraresi Lepri, Bellion, Pozzi, Travaglini, Chieppa.
Ha chiesto la parola il collega Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Pur ribadendo e sottolineando la gravità dei fatti e condannando comunque le violenze, qualunque ne sia la fonte di origine e soprattutto qualunque siano gli effetti in ultima battuta, chiedo - anche nell'ottica di quello che avverrà la settimana prossima, per un più sereno dibattimento sulla questione - che l'ordine del giorno in oggetto venga iscritto e discusso in seno al prossimo Consiglio del 13 dicembre che, se ben ricordo verterà interamente sulla TAV.



PRESIDENTE

D'accordo. Quindi la richiesta d'iscrizione viene ritirata e l'ordine del giorno verrà considerato collegato ai documenti che verranno presentati nel corso della seduta di martedì prossimo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

A differenza di quanto richiesto dal Consigliere Giovine, noi abbiamo detto e annunciato che sarebbe stato presentato un ordine del giorno che si chiedeva venisse inserito come primo punto nel Consiglio di oggi.
I fatti accaduti nella notte sono estremamente gravi; non entriamo nel merito di questi, ma ribadiamo una profonda preoccupazione per la situazione complessiva della Valle di Susa (e non solo della Valle di Susa).
Ribadiamo una valutazione nei Consigli scorsi per cui questa è la tensione maggiore che svolta la Regione Piemonte conosca e incontri almeno a partire dal 1980, l'anno dei 35 giorni alla FIAT, l'anno che ha segnato un'inversione profonda di tendenza nella stessa fabbrica, con i 23 mila lavoratori posti in cassa integrazione.
Tutto il Consiglio conosce, anche se vi sono pareri certamente differenti, le nostre richieste della settimane scorse e anche il nostro comportamento che, con quello di altri Consiglieri di altri Gruppi, ha portato, di fatto, all'annullamento del Consiglio che si sarebbe dovuto tenere martedì scorso.
Questo ordine del giorno, di cui chiediamo l'iscrizione, non entra nel merito tecnico del problema TAV-TAC, semplicemente manifesta una preoccupazione profonda per i fatti accaduti ieri notte, per quello che ne sta alle spalle, che per alcuni aspetti significa una cancellazione di spazi, di democrazia e di libero spostamento nella stessa valle (questioni che si manifestano da lunghissimo tempo); ribadisce con fermezza estrema la richiesta che avanziamo da tempo, ovvero che solo la riapertura di un forte dialogo con le istituzioni e con la popolazione può impedire di finire in una specie di circolo chiuso che produce inevitabilmente violenza. Violenza nella quale i fatti di ieri notte stanno precipitando; l'occupazione stessa del sito di Venaus, per alcuni aspetti, ci aveva collocati in questa situazione già a partire dalla settimana passata.
Chiediamo che questo ordine del giorno venga discusso perché riteniamo sia punto di fondamentale importanza cercare, come istituzione, come Consiglio, come Consiglieri, come forze politiche, come Gruppi consiliari un canale di apertura e di dialogo, senza il quale crediamo che i rischi diventerebbero ancora maggiori a partire dalle prossime ore.
Le notizie che arrivano dalla valle parlano di una valle completamente chiusa, parlano di scontri, parlano di persone ferite, persone ricoverate negli ospedali di Susa. Sono fatti estremamente preoccupanti che pensiamo vadano al di là delle differenze politiche tra questa e quell'altra formazione politica presenti in questo Consiglio regionale, per cui ci pare opportuno aprire una discussione su questi fatti.



PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 51, comma 5, del Regolamento interno del Consiglio regionale, chiede di intervenire in senso contrario il Consigliere Ghigo. Ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Noi, avendo letto attentamente, parola per parola, l'ordine del giorno riteniamo che, per le considerazioni che esso contiene, sia opportuno suggerire di ritirarlo, perché questo documento, a nostro modo di vedere è irriguardoso nei confronti delle istituzioni, del Governo e del Presidente della Repubblica, che nei giorni scorsi, in modo molto netto e chiaro, si è dichiarato a favore della realizzazione dell'Alta Velocità, ed è irriguardoso nei confronti dell'operato delle forze dell'ordine.
Come opposizione, riteniamo che la coerenza nell'amministrare sia un valore. Non si può avere una maggioranza di governo - oltretutto colgo l'occasione per stigmatizzare che su un tema così importante oggi la Presidente Bresso non è presente - una maggioranza che in alcune sue parti, nella maggioranza delle sue parti, si dichiara a favore della realizzazione dell'Alta Capacità e poi condanna pesantemente l'operato delle forze dell'ordine che cercano di far sì che quest'opera possa essere realizzata.
Per questi motivi, che nella loro semplicità rappresentano per secondo noi, elemento di fortissima contraddizione politica, fa specie che una maggioranza trovi solo esclusivamente il suo punto di coesione nell'attacco nei confronti delle forze dell'ordine.
Chiaramente, noi esprimiamo tutta la solidarietà nei confronti dei manifestanti della Val di Susa, però, mi domando perché questa stessa solidarietà non debba essere riconosciuta ed espressa nei confronti delle forze dell'ordine che sono lì a rappresentare il volere dello Stato.
Bene, proprio per questi motivi, oltre a chiedere all'attuale maggioranza di ritirare l'ordine del giorno, dichiariamo anche la nostra non disponibilità a consentire, attraverso la nostra presenza e i nostri voti, che questo ordine del giorno venga iscritto.



PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 51, comma 5, è previsto che nel caso in cui non vi sia un consenso unanime, come in genere avviene di prassi per l'iscrizione di nuovi punti non prenotati all'o.d.g., si proceda alla votazione. La proposta di iscrizione viene approvata se ottiene il voto favorevole dei due terzi dei Consiglieri assegnati al Consiglio: 42 voti.
E' stato richiesto l'appello nominale, prego anche i Consiglieri segretari di sovrintendere alle operazioni di voto.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta del Consigliere Dalmasso di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 191.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno risposto Sì 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
La proposta non ha raggiunto il quorum previsto dall'articolo 51, comma 5 del Regolamento, pertanto non può essere accolta.
Il Consigliere Muliere ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Ritengo questo voto un fatto grave, perché, ne abbiamo già discusso in quest'Aula, costituisce un precedente.



(Commenti del Consigliere Burzi fuori microfono)



MULIERE Rocco

MULIERE Rocco



MULIERE Rocco

Certo, ma noi abbiamo rivisto la nostra posizione e l'abbiamo inserito...



PRESIDENTE

Prego di lasciar intervenire il Consigliere.



MULIERE Rocco

Abbiamo dichiarato in quest'Aula che non avremmo mai negato i voti per inserire un ordine del giorno. Questo atto costituisce un precedente, ma avremo modo di discuterne.
Oggi la questione non è questa, non è l'atteggiamento della minoranza che riteniamo grave. Il punto è quanto è accaduto questa notte. Noi in quest'Aula volevamo discutere gli avvenimenti di questa notte e cosa hanno fatto la Giunta regionale e questa maggioranza in questi mesi per aprire il dialogo, cosa che negli anni scorsi non è stata fatta su questa vicenda. E' una questione sulla quale minoranza e maggioranza dovrebbero riflettere. Il fatto di non discuterne è significativo!



(Commenti fuori microfono)



MULIERE Rocco

Certo, martedì ne discuteremo, ma gli avvenimenti di questa notte richiedevano un intervento immediato da parte del Consiglio regionale.
Credo che anche voi abbiate letto le dichiarazioni di tutti i leader nazionali, centrodestra e centrosinistra, su questi avvenimenti. Era giusto in questo Consiglio regionale discutere dei fatti accaduti in Piemonte, che noi riteniamo pesanti.
Non credo che la posizione espressa in quell'ordine del giorno sia irriguardosa. Pensiamo di aver condannato un'azione del Governo sbagliata che in questo momento non aiuta. Ho terminato, Vicepresidente, sull'ordine dei lavori. Volevo soltanto sottolineare la gravità dell'atteggiamento della minoranza e il fatto che non si possa discutere della gravità degli avvenimenti verificatisi questa notte, della posizione di questa maggioranza, della posizione della Giunta.



PRESIDENTE

Tutti hanno diritto di intervenire, non è mai stata negata la parola ma vi prego di attenervi rigidamente al titolo per cui viene chiesta.
La parola al Consigliere Dalmasso.



DALMASSO Sergio

Nella prima seduta di questo Consiglio regionale il Consigliere Burzi e altri Consiglieri di Forza Italia avevano chiesto di inserire alcuni ordini del giorno all'o.d.g. Io ero appena stato eletto Consigliere e avevo votato contro, perché credevo che inserire un argomento all'o.d.g. significasse discuterlo subito e in quel momento c'erano altri temi da esaminare.
Il Presidente del Gruppo DS, Muliere, si era accorto di questo errore che avevamo commesso collettivamente, si era alzato e lo aveva chiarito spiegando anche al sottoscritto cosa volesse dire in questo ambito l'inserimento all'o.d.g., che non corrisponde a quanto si verifica nelle piccole e modeste assemblee di cui ho fatto precedentemente parte.
Mi sembra che in tutti i casi in cui qualunque Gruppo di maggioranza o di minoranza abbia presentato richieste simili, noi, collettivamente abbiamo votato a favore di queste, anche quando molto lontane da noi.
Ricordo a tal proposito i fatti di Londra e le valutazioni espresse da alcuni Gruppi. I fatti erano di gravità estrema, ma i giudizi e le valutazioni erano logicamente differenti.
Questo fatto apre un precedente. Noi abbiamo una visione di un rapporto corretto tra maggioranza e minoranza. Non rispondiamo dicendo che se accadrà in futuro faremo la stessa cosa: cercheremo di comportarci con la correttezza massima.
In primis, ci pare assolutamente grave quanto è avvenuto pochi minuti fa, grave per il fatto in sé, in quanto per la prima volta si crea un precedente di questo tipo, che impedirebbe in quest'Aula qualunque inserimento di qualunque ordine del giorno su qualunque fatto: qui nessuno arriva a 42 voti, se non c'è una collaborazione tra i due blocchi.
In secondo luogo, impedisce una discussione reale sul fatto drammatico che abbiamo di fronte. Ripeto: non si tratta del giudizio tecnico, del giudizio sulle questioni ambientali, del giudizio sull'economia o del giudizio sulla democrazia, che, come sapete, creano differenti valutazioni che non vogliamo certamente nascondere, all'interno degli stessi Gruppi di maggioranza, ma è la gravità del fatto occorso questa notte, l'intervento contro persone, cittadini e cittadine, che si trovavano da giorni in questa piana. Ho visitato questo luogo e mi sono intrattenuto per alcune ore di giorno, quando c'era il sole, non a notte fonda, e vi assicuro che è un dramma trascorrere lì alcune ore.
Qual è il tempo a mia disposizione?



PRESIDENTE

Il tempo a disposizione è di due minuti, vi prego di attenervi allo stesso. Sono interventi sulle mozioni d'ordine e sull'ordine dei lavori.



DALMASSO Sergio

Termino immediatamente.
Chiedevamo una discussione non sul merito, ma sui fatti accaduti. Non c'è nessuna forma irriguardosa in quello che si è scritto. C'è la richiesta ribadita e ripetuta, sulla quale il nostro Gruppo insiste da quindici giorni, di tentare la riapertura di un dialogo e di forme di collaborazione, impedendo il dialogo tra sordi manifestatosi soprattutto nelle ultime settimane.
Chiedo scusa se sono andato oltre il tempo concesso, anche su questo devo imparare, spero di averne il tempo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi per mozione d'ordine.



BURZI Angelo

Signor Presidente e cari colleghi, intervengo molto velocemente. Mi dispiace - evidentemente, esprimo solo ragioni di natura personale - che le motivazioni presenti all'interno della richiesta del nostro Capogruppo Presidente Ghigo, relative al ritiro dell'ordine del giorno da parte della maggioranza, o parte della maggioranza, non siano state accolte; ne prendiamo atto.
Non entro nel merito dei precedenti, perché credo che diventeremmo inutilmente vecchi e il tempo è modesto, d'altronde mi rimangono solo più due minuti e cinquantotto secondi per questo intervento.
Invece, entro nel merito su un altro punto: gli ordini del giorno. Non vorrei insegnare qualcosa che poi il compagno Robotti mi dicesse che insegno ai gatti ad arrampicarsi, ma gli ordini del giorno in quest'Aula come in tutte le Aule da che la democrazia è stata istituita, servono normalmente alle minoranze per testimoniare la loro presenza.
raro, ma stiamo assistendo, con una certa sorpresa, al comportamento di una maggioranza che, invece di esprimersi come gli elettori vogliono cioè governando, si riduce agli ordini del giorno. Voi ritenete opportuno discutere oggi. Faccio notare che martedì prossimo, su richiesta delle minoranze, in quest'Aula si svolgerà un Consiglio richiesto come da Regolamento, che darà a tutti la possibilità di esprimersi su questo argomento. Se maggioranza vuol parlarne, ha una modalità eccellente: dire alla Giunta di esprimersi su questo argomento in occasione del dibattito.
Se il Regolamento non cambia, siamo tutti autorizzati a parlarne quando sarà opportuno.
Con molta moderazione, il Consigliere Ghigo ha detto: "Oggi non c'è la Presidente Bresso, ci dispiace, non è una novità, ma ce ne rammarichiamo perché anche noi attribuiremmo a questa situazione e a questa evenienza come all'insieme dei problemi, una ragione che non è di natura episodica".
Spiace che da parte della maggioranza non siano state prese in considerazione le motivazioni, molto sommesse, che inducevano a richiedere il ritiro dell'ordine del giorno. La maggioranza vuol parlarne? Dica alla Giunta di aprire un dibattito sul tema. Noi siamo qui e certamente se dobbiamo, ne parliamo ma certamente martedì ne parleremo su nostra richiesta.



PRESIDENTE

Devo comunicarvi una notizia che mi è appena giunta. La Presidente Bresso è bloccata nel palazzo della Giunta regionale. La sua e altre macchine di servizio della Giunta regionale sono state vandalizzate e c'è stato, a quanto pare, un tentativo di introdursi nel palazzo che poi è stato respinto. Questa è la prima notizia che mi giunge da parte degli uffici della Giunta regionale. Ovviamente vi daremo nel corso della seduta ulteriori notizie. È fuor di discussionieesprimere...



(Intemperanze nell'aula)



PRESIDENTE

Prego i colleghi di avere un atteggiamento consono al luogo. Esprimo, a nome di tutto il Consiglio, solidarietà alla Presidente e comunque la vicinanza di tutto il Consiglio regionale perché tali episodi non giovano sicuramente neanche all'affermarsi delle opinioni di chi dissente dall'opera, che non può assolutamente permettersi di confondersi con atti di violenza fatti in questo modo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chieppa; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Intanto mi associo, a nome del Gruppo, alla presa di distanza del Presidente, alla denuncia degli atti che accadono, ma volevo stare sull'ordine dei lavori così come da mia richiesta.
La votazione a cui abbiamo assistito, ancora una volta, testimonia di un'inaffidabilità politica dell'opposizione. Oggi non è accaduto un fatto tecnico è accaduto un fatto rilevante da un punto di vista politico. Si è voluta impedire una discussione su accadimenti che riteniamo gravissimi e intollerabili.
Non si è voluto discutere, evidentemente si voleva evitare di arrossire di fronte alle schiaccianti e gravissime responsabilità politiche che questa destra ha (anche questa del Consiglio) ma se ne avete il coraggio politico dovete sostenere pubblicamente un'operazione partita dal Ministero degli Interni e gestita dagli organismi governativi locali, operazione che ha, di fatto, mirato a smantellare, con la forza, una forza spropositata presidi di cittadini, di donne e uomini che non rappresentavano un pericolo per l'ordine pubblico. Si era lì per manifestare democraticamente e pacificamente una contrarietà e in questo Paese, nonostante l'attuale Governo, i diritti costituzionali sono ancora in vigore.
Noi crediamo sia accaduto un fatto gravissimo. Avremmo ritenuto di dover discutere in quest'Aula di questi fatti, vi sono numerosi feriti già ricoverati, vi sono notizie di un ulteriore afflusso di forze dell'ordine in quella zona. Noi crediamo sia necessario e sarebbe stato necessario anche da parte del Consiglio regionale, chiedere di fermare questa spirale di fermare questo intervento di tipo militare su quel territorio.
Aggiungiamo quello che ho già detto in tutte le sedi da questa mattina: c'è stata una gestione pessima e sciagurata dell'ordine pubblico. Noi Comunisti italiani crediamo che la miglior cosa che potrebbero fare il Ministro degli Interni e il Prefetto di Torino sia quella di rassegnare immediatamente le dimissioni. Grazie.



PRESIDENTE

Prego i signori colleghi di attenersi a commenti a proposito dell'ordine dei lavori. Il dibattito sulla TAV non deve aprirsi in questa sede perché è stata respinta l'iscrizione al punto dell'ordine del giorno.
Avremo modo di discuterne martedì prossimo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, lei ha ragione. Gli interventi sull'ordine dei lavori dovrebbero attenersi proprio all'argomento. Peccato però che colleghi come Chieppa insultino, perché se ci sono delle responsabilità politiche sono di chi, politicamente, ha strumentalizzato i cittadini. M fa specie che lei mi venga a dire che sono manifestazioni pacifiche, quando si sa bene che sono stati mandati proiettili, sono stati messi pacchi bombe, sono state occupate stazioni e strade Si vergogni di quello che dice! Entro nel merito Presidente. Mi scusi, però ci voleva una risposta agli insulti del collega....
(Intemperanze nell'aula)



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri Segretari di adoperarsi affinché l'ordine nell'Aula venga rispettato.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio regionale ai docenti e studenti della scuola media "C. Colombo" di Bra


PRESIDENTE

Chiedo scusa Consigliere Rossi, ci sono in Aula i docenti e gli allievi della scuola media "Colombo" di Bra in visita a Palazzo Lascaris, che noi li salutiamo.
Siete arrivati in un momento che, in qualche modo, è di discussione animata, ma capita anche ai "grandi" di litigare. Grazie, siamo contenti che siete venuti a visitarci.


Argomento: Trasporti su ferro

Sull'ordine dei lavori con particolare riferimento alla questione TAV (iscrizione all'o.d.g. e trattazione degli ordini del giorno n. 190 "Condanna delle violenze in Val Susa" presentato dai Consighlieri Giovine e Lupi e n. 191 "Grave situazione a Venaus" presentato dai Consiglieri Deambrogio, Spinosa, Ricca, Reschigna, Bizjak, Auddino, Barassi, Valloggia Dalmasso, Moriconi, Turigliatto, Boeti, Rostagno, Muliere, Larizza Cavallaro, Ferraresi, Lepri, Bellion, Pozzi, Travaglini, Chieppa


PRESIDENTE

Prego ai colleghi il rispetto. Abbiamo esagerato tutti. Consigliere Rossi, scusi l'interruzione, può continuare.



ROSSI Oreste

Ci mancherebbe Presidente! Volevo chiederle di spiegare (non al Consigliere Muliere che dovrebbe già saperlo) ai nuovi colleghi Chieppa e Dalmasso, che avevano tutte le strade che ritenevano giuste, per poter affrontare la discussione su quello che è successo questa mattina anche oggi. Lo potevano fare in due modi: si poteva convocare il Consiglio oggi, anche domani, si è ancora in tempo, si può fare nelle 24 ore, quindi domani alle 16,00 si può fare un Consiglio avente come tema quello che è successo e si discute di quello. È la prima cosa che potete fare perché avete la maggioranza.
La seconda cosa che si può fare è più semplice. Se volevate discuterne oggi, veniva qui la Presidente, o il Vicepresidente o l'Assessore delegato facevano le comunicazioni della Giunta e, come voi ben sapete, ed è già prassi, sulle comunicazioni della Giunta potevamo tranquillamente concordando le modalità con l'autorizzazione del Presidente, intervenire tutti nel dibattito. Ma voi no! Voi avete cercato di strumentalizzare perché un conto, colleghi, è fare un dibattito su fatti gravi occorsi in seguito a dichiarazioni della Giunta o alla convocazione di un apposito Consiglio; diverso è aprire un dibattito su un vostro ordine del giorno quindi, su un argomento di parte, dove si attacca il Governo.
Questo non è il metodo per aprire una discussione in un'Aula da parte di chi ha la maggioranza. Questo al massimo lo poteva fare la minoranza, ma chi ha in mano la maggioranza bastava facesse venire qui un Assessore a dire: "Signori, è successo questo e quest'altro", e tutti potevano intervenire. No! Voi avete usato un ordine del giorno contro il Governo voi avete cercato di strumentalizzare il Regolamento.
Per quale motivo noi avremmo dovuto votare la possibilità di discutere un ordine del giorno contro il Governo? Se siete in buona fede, fate in modo che un Assessore si alzi in piedi, faccia una relazione sui fatti occorsi e apriamo la discussione.



(Proteste del Consigliere Chieppa)



PRESIDENTE

Consigliere Chieppa, per cortesia, ha avuto modo di parlare, lasci parlare gli altri Consiglieri.



(Discussione fuori microfono tra il Consigliere Chieppa e il Consigliere Monteggia)



PRESIDENTE

Consigliere Chieppa, Consigliere Monteggia, per cortesia! Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Mi spiace che il richiamo del Presidente di attenersi all'o.d.g. e all'ordine dei lavori sia stato disatteso. A questo punto, quindi, tutti coloro che lo ritengono necessario, sono autorizzati ad esprimersi sulla questione.
Non dimentichiamo - mi rivolgo soprattutto ai Consiglieri della maggioranza - che nell'ultima Conferenza dei Capigruppo è stata proprio Alleanza Nazionale a chiedere un Consiglio straordinario sulla questione del collegamento Torino-Lione, altrimenti non avremmo trattato nemmeno martedì prossimo il tema. Iniziamo a mettere i punti sulle "i", a dire chi ha introdotto questo tema per discuterne in Aula, e chi, invece, alla Conferenza dei Capigruppo, ha detto che non era opportuno parlarne, che si poteva farlo più avanti.
Non è che adesso, perché è successo un fatto, noi dobbiamo subire un documento che criminalizza non tanto il Ministero dell'Interno, ma le forze dell'ordine. Sul documento si stigmatizza il comportamento delle forze dell'ordine, ma le forze dell'ordine sono coloro che ci garantiscono tutti i giorni la legalità, che la devono garantire al Governo, che la devono garantire ai cittadini, che la devono garantire a tutti coloro che vivono in questo territorio. Non riteniamo di dover intervenire adesso sull'argomento, se non nell'ambito di un Consiglio straordinario che la minoranza, Alleanza Nazionale nella fattispecie, ha richiesto su questo tema, per verificare qual è la posizione della maggioranza sulla realizzazione di questa infrastruttura.
Noi vogliamo vedere i numeri rispetto a quello che ha detto la Presidente Bresso. Per questo martedì prossimo ci attrezzeremo per il Consiglio straordinario.
Nell'ambito di quella discussione potranno essere sollevate tutte le questioni e vedremo se tra una settimana questo tema sarà ancora quello centrale, o se non sarà già superato da fatti più o meno gravi. Non è detto, come del resto dite sempre voi, che su notizie contingenti si debba intervenire nella seduta stessa. Prendiamo atto che non avete fatto richiesta, nella Conferenza dei Capigruppo, di convocare un Consiglio apposito; lo abbiamo chiesto noi e di conseguenza lo abbiamo calendarizzato.
Voi ci avete sempre detto che non si può, sulla scorta di avvenimenti occorsi al momento o richiamati dai giornali, convocare Consigli straordinari o aprire discussioni straordinarie; c'è il numero dei voti e la democrazia dovete imparare tutti a rispettarla, come tentiamo di rispettarla noi. C'è un Regolamento del Consiglio, il Regolamento va rispettato, noi ci impegniamo a rispettarlo, altrettanto deve fare la maggioranza. Martedì prossimo avremo occasione di parlare diffusamente della questione, parleremo degli incidenti, ma, lo ripeto, vorremo vedere su un documento le firme dei Consiglieri della maggioranza su una posizione che la Presidente Bresso ha sempre espresso sull'infrastruttura.
In un Consiglio dedicato a quel tema, tutti gli ordini del giorno tutte le mozioni, da chiunque presentate, avranno libero accesso alla discussione. Non forzate la discussione su elementi per ricompattare la vostra maggioranza, che non siano di concretezza. Presentate una posizione precisa sulla realizzazione di quella infrastruttura, sull'atteggiamento da tenere nei confronti delle forze dell'ordine e dei dimostranti, ma fatelo come maggioranza e portatecela martedì.



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri di attenersi all'o.d.g. dei lavori, visto che state chiedendo di intervenire per mozione d'ordine. E' chiaro che non può essere operata una censura a posteriori Vi prego di rendere sostenibile la gestione del dibattito in Aula.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

E' stato già detto abbastanza sia dai Consiglieri alla mia destra che quelli alla mia sinistra. Esprimo solidarietà alla Presidente Bresso solidarietà alle forze dell'ordine e a tutti i cittadini della Val di Susa oggetto di strumentalizzazione, che oggi pagano più di tutti le posizioni sciagurate, terroristicamente politiche, anche per come sono state espresse, del Consigliere Chieppa. Queste questioni non meritano attenzione in Aula.
Mi meraviglio che forze democratiche, liberali, moderate come La Margherita e i Democratici di Sinistra si stiano facendo strumentalizzare da forze estremiste, pur di ricompattare la maggioranza. Questo non lo condivido come Consigliere regionale, come Presidente del Gruppo e come membro di questa Assemblea.
Riportiamo il tutto alla normalità. Soprattutto, faccio presente, come è stato già detto da altri Consiglieri, che avevamo manifestato la volontà il sottoscritto, in modo particolare, nella Conferenza dei Capigruppo di affrontare oggi l'argomento Alta Velocità. La mia posizione non è stata condivisa. Tutti voi mi avete risposto che, per evitare strumentalizzazioni, per evitare di accendere nuovi focolai, era meglio rimandare il tutto di 15 giorni. Nell'interesse dei cittadini e della Val di Susa, abbiamo accettato questo compromesso, che ritengo giusto.
Oggi è successo un fatto nuovo. Mi meraviglio che Consiglieri esperti che siedono alla mia destra, si siano fatti strumentalizzare da una minoranza, all'interno della maggioranza, che oggi sta mettendo in difficoltà tutto il Piemonte e tutta la nazione. Il sottoscritto lo aveva già denunciato un mese fa. Tutto quello che è successo - pacchi, scritte atti terroristici che stanno accadendo in questo momento all'interno della città - era stato preventivato da un mio discorso un mese fa.
Mi auguro finisca qui, e che venga disatteso tutto quello che avevo previsto, nell'interesse dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Il voto che ha negato l'iscrizione di questo ordine del giorno costituisce davvero un precedente pericoloso, perché così si viene meno alla prassi consolidata. Se la non iscrizione può essere giustificata dalla gravità della situazione che stiamo affrontando, è pur vero che la stessa gravità della questione dovrebbe essere deterrente a posizioni ispirate da calcoli politici.
Che la questione sia grave e che non vi sia la volontà di strumentalizzarla da parte di questa maggioranza, ma che meritasse un'espressione e una condanna da parte del Consiglio regionale, lo dimostra anche quanto è avvenuto dopo, e gli eventi che il Presidente Gariglio ha comunicato qualche minuto fa. Il fatto grave non è tanto che sia avvenuta un'operazione delle forze dell'ordine, ma le modalità con le quali è avvenuta. La condanna non è rivolta alle forze dell'ordine, ma a chi si è assunto la responsabilità di un'operazione da svolgere con modalità che hanno prodotto, come effetto, di rimuovere un blocco da un lato, ma di generarne altri dieci o quindici che hanno anche toccato, e sembra interessino ancora, la nostra città.
Dobbiamo prendere atto che chi ha dimostrato incapacità di governo - in una situazione complessa come quella che si è venuta a creare, non è certamente la Giunta regionale, che non ha responsabilità di ordine pubblico, ma è il Ministero dell'Interno che ha dato il via all'operazione effettuata questa notte.
Credo che questa situazione si stia ritorcendo contro chi l'ha generata e appesantisca la situazione riguardante la Valle di Susa e ponga ostacoli alla necessità di ricucire il dialogo.
Credo, invece, che il nostro obiettivo sia quello di ricucire il dialogo, aperto in modo serio da questa maggioranza. È in questo senso che si concludeva il nostro ordine del giorno che, purtroppo, non può essere iscritto ai lavori di oggi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Mi dispiace che l'ordine del giorno non abbia potuto essere discusso e votato. Si è persa un'occasione davvero importante, non tanto per l'importanza dell'ordine del giorno in sé, perché le nostre posizioni possiamo farle conoscere diversamente, quanto perché questo Consiglio organo di governo della Regione che si articola in maggioranza ed opposizione, ha il dovere, rispetto ad avvenimenti gravi come quelli appena accaduti e che stanno accadendo, di far sentire la propria voce, in un senso come nell'altro, qualunque sia il modo con cui li si vede.
Utilizzare questi strumenti per un gioco politico, sia pure legittimo mi sembra che sia uno svilire e depotenziare complessivamente la nostra funzione di Consiglieri e la funzione di questo Consiglio nel suo complesso. Dopodiché, penso che questa maggioranza abbia usato lo strumento a sua disposizione, secondo noi quello principe, per far conoscere e proporre al Consiglio di prendere collettivamente posizione intorno ad un fatto accaduto questa notte e che, forse, meriterebbe un trattamento diverso. Questo dovrebbe avvenire indipendentemente dalle posizioni di ciascuno di noi: è andata così, pazienza. È chiaro, però, che una ferita si è aperta e speriamo che sia anche l'unica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente. Intervengo anch'io sull'ordine dei lavori.
Innanzitutto, voglio ringraziare la scolaresca perché pare abbia riportato calma nei lavori del Consiglio, calma che mi risulta essere presente in questo momento anche in piazza Castello, dove mi dicono che non stia succedendo assolutamente nulla.
Mi raccontano dell'arrivo di un gruppo di studenti, con dietro la polizia, preoccupata per l'obiettivo, almeno apparentemente, cui avrebbero mirato gli studenti: il Palazzo della Giunta. Tuttavia, i testimoni che abbiamo inviato sul posto mi hanno riferito che non pare sia successo, per fortuna, granché. Ad ogni modo, certo vanno espressi atti di solidarietà: solidarietà alla Presidenza della Giunta che è piena, assoluta e indiscutibile; solidarietà alle forze di polizia lasciate al freddo in questi giorni (a cui addirittura la gente della Valle passava la legna perché si scaldassero e a volte anche del thè caldo). Ancora di più, va espressa solidarietà alla gente di quella Valle. Non va invece espressa nel modo più assoluto, solidarietà a chi ha ordinato questo gesto assolutamente folle e incomprensibile.
Ricordo a tutti che quel pezzo di territorio è della Regione Piemonte non è un territorio extraregionale, tanto meno extranazionale. A questo punto, non è più in discussione la TAV, ormai superata. Si può anche discutere della partecipazione pubblica dei cittadini ai progetti, in quelli piccoli e in quelli grandi, perché ascoltare è sempre interessante: a volte, la gente ha anche cose buone da dire e da suggerire.
Non è, quindi, in discussione l'assoluta insensibilità verso le opinioni e le espressioni di quella Valle, ormai è in discussione una palese violazione di diritti fondamentali, che vanno dal diritto al movimento - ribadito dalla Costituzione - alla libertà di opinione ribadita dalla Costituzione - alla libertà di essere cittadini in uno Stato che rispetta i suoi cittadini - ribadita anch'essa dalla Costituzione.
Questo è quello che oggi è in discussione. Su questo, sicuramente la maggioranza è compatta più che mai; in futuro non ci saranno problemi di numeri, ne siamo certi. Una cosa, però, è preoccupante: oggi, purtroppo questo Consiglio ha dimostrato che è in atto uno scollamento forte assolutamente inquietante, tra la politica e la gente. Oggi, ha dimostrato ancora una volta che la politica ha le sue prassi e la gente ha il suo territorio. È uno scollamento preoccupante che aumenta sempre più e ci racconta di un fallimento della politica, di cui è bene prendere atto e preoccuparsene non poco, nel nome della democrazia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Credo che, alla luce del dibattito extraregolamento sviluppatosi in occasione della bocciatura dell'ordine del giorno presentato dalla maggioranza, siano più che eloquenti le motivazioni per cui, alla fine, in modo autonomo, ho deciso di spostare la discussione del mio analogo ordine del giorno, che non era così forte e accusatorio come quello della maggioranza, al Consiglio del 13 dicembre. Ritengo che con una settimana in più a disposizione si potrà, probabilmente con animo più sereno, discutere e affrontare la questione, anche con le giuste e distinte posizioni da parte dei singoli Gruppi consiliari. Colgo l'occasione per ringraziare il collega Bossuto dell'onestà intellettuale che lo contraddistingue e che contraddistingue, normalmente, il suo Gruppo: ha ammesso, com'era anche nelle mie supposizioni, che in piazza Castello non ci sono terremoti, maremoti o la fine del mondo (come invece altri hanno voluto farci credere) ma che, in fondo, accade semplicemente quello che era normale che accadesse dopo una nottata come questa.
Questo non toglie la mia totale condanna, come ho già detto ma è utile ribadirlo, nei confronti di ogni forma di violenza in merito a queste vicende. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Sulla questione relativa al controverso voto che ha respinto l'iscrizione della mozione, non ho più richieste di intervento e, quindi considererei chiusa la questione.
Prima di proseguire con l'o.d.g., esaminando, ai sensi del Regolamento le richieste di inversione all'o.d.g. presentate dai colleghi Giovine e Lupi, ha chiesto di intervenire il collega Vignale sull'ordine dei lavori.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori, ma esprimendo anche alcune valutazioni. Noi stiamo discutendo all'interno dell'Aula terminando una discussione un po' allargata su un'iscrizione all'ordine del giorno, un tema che interessa tutto il Consiglio regionale e non solo. C'è però, un particolare: mentre qua ci apprestiamo a discutere altri argomenti, sia l'inversione sia altri punti all'o.d.g., non sappiamo cosa accade fuori. Il Presidente del Consiglio comunica un atto assolutamente grave: un attacco al Palazzo della Giunta regionale. Il Consigliere Bossuto dice che non è accaduto nulla. Notizie che abbiamo dicono che verosimilmente, la protesta violenta si sia spostata anche verso piazza Vittorio e l'Olympic Store. Mi domando - e domando ai colleghi - quanto senso abbia continuare ad affrontare in modo ordinario i punti dell'o.d.g.
predisposto, quando non sappiamo cosa succede al di fuori, con le motivazioni che tutti possono dare (che io non do, non perché non le abbia ma perché le ha già espresse il mio Capogruppo e altri colleghi). Mi domando quanto senso abbia continuare il Consiglio.
Pongo la questione all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza e dei colleghi. Grazie.



PRESIDENTE

La proposta avanzata dal collega Vignale è chiara a tutti. Se ci sono voci di consenso prego di farle valere, altrimenti c'è un o.d.g.
concordato. È chiaro che i fatti sopraggiunti ci hanno distratto, nel senso letterario del termine, dall'ordinario svolgimento dei lavori, ma non vedo ragioni, a meno che ciò non venga chiesto in larga misura dai colleghi Presidenti dei Gruppi, di cambiare l'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Una precisazione, perché alla fine capita sempre che non vi è concordanza tra quello che a volte si riporta e quello che è la realtà.
Sicuramente qualcosa è avvenuto, però è stato detto che, per fortuna, non è proprio un'emergenza.



PRESIDENTE

Consigliere Bossuto, adesso ci informeremo.



BOSSUTO Iuri

Sono stato delegato dal mio Gruppo a dire che noi siamo d'accordo sulla continuazione del Consiglio secondo l'ordine dei lavori concordato.
La richiesta che possiamo fare, al limite, è che l'Ufficio di Presidenza, chiuso il Consiglio, si organizzi e, come tale, faccia delle verifiche recandosi in Valle di Susa, presso l'ospedale di Susa e altrove per vedere che cosa è accaduto e riportare il dialogo sul territorio.


Argomento:

Richieste di inversione di punti all'o.d.g presentate dai Consiglieri Lupi e Giovine


PRESIDENTE

Passiamo alle richieste di inversione che sono state richieste dai Consiglieri Giovine e Lupi. Ai sensi del Regolamento passiamo all'esame di queste proposte.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 22, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Il punto 22) all'o.d.g., che è l'ordine del giorno protocollato n. 78 nel protocollo generale intitolato come "Tassa sul turismo e società estrattive" presentato dai Consiglieri Rossi, Allasia Dutto e Monteggia, va di fatto ad incidere su una questione estremamente rilevante sull'economia piemontese e sui cittadini e sui consumatori tutti.
In questo ordine del giorno si chiede che il Consiglio regionale del Piemonte, dagli organi di informazione è nata una diatriba sul fatto che la Presidente Mercedes Bresso volesse ricorrere a misure parafiscali per finanziare la costruzione di nuove case, la realizzazione di infrastrutture di carattere turistico e il recupero ambientale. Oltre a ci tra le misure individuate dall'esecutivo regionale vi sarebbero la tassazione del materiale di cava, l'introduzione della tassa di soggiorno in località turistiche e l'intervento sul rilascio delle concessioni per l'utilizzo demaniale e fluviale. Tutto ciò premesso, ritenuto che queste manovre di finanza creativa darebbero un colpo mortale all'economia piemontese, in quanto tassare un settore come il turismo in un momento così debole per la finanza e per l'economia piemontese, in un momento di enorme crisi industriale, enorme crisi economica e in questo momento anche crisi istituzionale. Imporre balzelli e tasse non consone e non congrue al reale fabbisogno piemontese sull'attività estrattiva di cave, estrattiva di torbiere rappresenterebbe quindi un danno per l'economia della nostra Regione.
In particolare, oltre tutto, la tassa sul turismo produrrebbe effetti devastanti perché allontanerebbe i turisti in una fase in cui il settore sta muovendo i primi passi e gli ospiti sono ancora troppo pochi. Senza considerare il danno all'immagine della Regione che ospiterà le Olimpiadi invernali e sulla quale fra pochi mesi si accenderanno i riflettori del mondo.
L'eventuale tassazione del materiale estratto da cave e torbiere, che negli intenti della Presidente Bresso dovrebbe finanziare la costruzione di alloggi di edilizia popolare, finirebbe per creare un paradosso in quanto produrrebbe un aumento esponenziale dei costi dell'edilizia, e quindi degli alloggi medesimi, senza peraltro considerare il danno per altri settori di punti dell'economia piemontese. Oltre a ciò bisogna anche capire qual è la finalità e a chi dovrebbero andare questi alloggi di edilizia popolare, perché se poi le modifiche regolamentari che sono state proposte vanno verso la liberalizzazione indicata dai gruppi di maggioranza e dalla Giunta, evidentemente si creerebbero ulteriori fondi di attrito.
Dicevo quindi senza considerare il danno per altri settori di punta dell'economia piemontese, come la produzione delle pietre di Luserna.
Sappiamo benissimo che c'è l'economia di due vallate che regge di fatto su un'attività estrattiva, tant'è che vi è anche un museo molto importante in quella vallata a testimonianza di quanto detto.
Tutto ciò è già penalizzato dalla concorrenza - questo è nei fatti dai prodotti dei cinesi e quindi questo ordine del giorno chiede un impegno forte e formale soprattutto indirizzato alla Giunta regionale, perch riveda la manovra fiscale, la manovra correttiva delineata in questo periodo, delineata in passato dall'On. Mercedes Bresso, al fine di evitare il ricorso alle tasse di scopo sul turismo, sulle attività estrattive sulle concessioni demaniali, in quanto si tratta di provvedimenti inutili e dannosi che produrrebbero effetti contrari a quelli sperati, frenando quindi settori come quello turistico, settori come quello edile, settori come quello scolastico anche, in un momento in cui il Piemonte ha disperatamente bisogno di differenziare la propria economia e di affrancare se stesso e i propri cittadini dalla dipendenza del settore industriale puntando su questi nuovi settori.
Voglio ricordare ai colleghi, a completezza dell'esposizione sommaria fin qui presentata, che i firmatari sono i Consiglieri Monteggia, Dutto Allasia e Rossi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Naturalmente noi siamo contrari anche perché volevamo discutere una questione che secondo noi era importante. Adesso da alcuni Consigli dobbiamo ascoltare le motivazioni di due Consiglieri che continuano a chiedere nuovi inserimenti all'o.d.g. o l'inversione e continuo a non capire il perché si continua in questo lavoro inutile per il Consiglio.
Noi vorremmo discutere dei provvedimenti che sono in aula da tre Consigli regionali e non ci riusciamo per l'ostruzionismo di due Consiglieri regionali. Continuiamo a non capirlo, penso che sarebbe più utile per il Consiglio regionale continuare seriamente a lavorare, seguendo l'o.d.g.
Auspichiamo che anche il resto della minoranza prenda le distanze da questo ostruzionismo fine a se stesso oppure mirato a raggiungere obiettivi che non condividiamo.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, ai sensi del Regolamento sulla proposta di inversione che dopo il proponente possa chiedere di parlare un eventuale Consigliere contrario, cosa che ha fatto il Consigliere Muliere.
Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 21, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via Passiamo all'esame della richiesta di inversione n. 2.
Il Consigliere Giovine chiede di invertire il punto 21) all'o.d.g.
spostandolo in posizione n. 4.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Il punto 21) all'o.d.g. che oggi è stato iscritto al numero 21) è esattamente l'ordine del giorno n. 77 del protocollo generale del numero degli ordini del giorno e riguarda anche questo uno sconto, una tassazione che va direttamente a colpire e a toccare la tasca dei consumatori, quindi di tutti i cittadini piemontesi, oltre che dell'economia di tutta la Regione.
In questo caso parla delle pompe di benzina, quindi del costo della benzina nel VCO. Infatti la Regione Piemonte con legge regionale 23/4/2001 n. 9, intitolata "Disposizioni fiscali per l'acquisto delle benzine in territorio regionale di confine" ha approvato a favore dei cittadini del VCO, Provincia di confine con la Svizzera, l'agevolazione per l'acquisto delle benzine di autotrazione, al fine di armonizzare il costo italiano di carburanti con i prezzi praticati nella vicina Confederazione Elvetica, con lo scopo formale di evitare l'espatrio degli utenti nel Ticino.
Questa normativa prevedeva un complicato meccanismo di sgravio fiscale da applicarsi infatti al bonus automobilistico e se i benefici implicavano vari passaggi burocratici, che rendevano particolarmente disagevole per il cittadino accedere ai benefici di legge, contestualmente il territorio provinciale veniva suddiviso in tre fasce territoriali e distanti dal confine, che comportavano tre diversi livelli di sconto (più alto per i cittadini residenti nei Comuni a ridosso della Svizzera, quasi irrilevante per i cittadini dei Comuni al confine della provincia di Novara), per ovviare agli inconvenienti riscontrati nei primi anni di applicazione della normativa 2004, con l'approvazione della legge regionale n. 36/2004 è stata delineata una nuova disciplina relativa alla riduzione dei prezzi del carburante per autotrazione in territorio regionale di confine, stabilendo inoltre che lo sconto del carburante fosse praticato ai cittadini direttamente dai benzinai, a mezzo di apposita tessera magnetica regionale.
Nessuna novità, invece, veniva adottata per l'ammontare delle riduzioni ai residenti, ossia non veniva modificata la suddivisione in tre fasce territoriali né veniva applicato un meccanismo di adeguamento automatico gli sconti - legato al continuo aumento del prezzo del greggio.
Facendo una rapida fotografia di quanto su esposto, si viene a rilevare che molti cittadini del VCO non hanno a tutt'oggi potuto beneficiare dello sconto alla pompa della benzina per gasolio e, a causa degli stratosferici aumenti del prezzo del greggio, che hanno determinato un consistente aumento del prezzo finale della benzina, pari alla fine quasi a euro 1,30 al litro, l'ammontare dello sconto, tra l'altro non automatico, almeno dalla legge così non appare, risulta inadeguato così come risulta inadeguato l'espatrio dei nostri concittadini nella vicina Svizzera.
Questa transumanza sarebbe stata finalizzata solo al riferimento di carburante e va a penalizzare eccessivamente i residenti delle ultime due fasce, avendo gli stessi diritto a sconti risibili.
La provincia del VCO è una provincia montana, che ha visto riconosciuta dallo Statuto regionale, nella specificità del proprio territorio, e dal Parlamento nazionale, la competenza su canoni idrici, e quindi dovrebbe beneficiare di un livello maggiore di autonomia, anche in relazione ai benefici fiscali, come quello sulla benzina, che pertanto andrebbe concesso nello stesso importo per la fascia A e per la fascia C.
Con questo ordine del giorno, si chiede alla Giunta regionale di impegnarsi e attivarsi per rendere operativa la legge regionale n. 36/2004 affinché sia completata la distribuzione ai residenti del VCO delle tessere magnetiche regionali e modificata la normativa regionale per fronteggiare i continui rincari del greggio, agganciando lo sconto alla pompa per i carburanti del VCO alla fluttuazione del prezzo nazionale della benzina; lo stesso sconto praticato per tutti i residenti. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente. Esprimo un doppio voto contrario, per due ragioni: in primo luogo, perché, prescindendo dal fatto che al Consigliere Giovine interessi davvero ciò che ci dice - di questo dubito fortemente - per fortuna questo tema è stato affrontato e si sta risolvendo in modo brillante, nonostante l'esposizione abbastanza datata e stantia che è stata fatta.
In secondo luogo, anch'io per sottolineare lo stucchevole - sottolineo stucchevole - esempio di blocco, di ostruzionismo che viene fatto per ragioni - ritengo - molto personali da parte di questi Consiglieri, forse per ragioni di status, ma penso non sia questo il modo migliore per poter ottenere un riconoscimento da questo consesso consiliare. Grazie.



(Il Consigliere Vignale chiede la parola)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Vignale, lei vuole parlare in senso contrario?



(Intervento, fuori microfono del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Chiedo scusa al collega Vignale, che si era prenotato per tempo; è un errore mio, non l'avevo visto.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Rilevo che nessuno mi sta facendo un favore, perché, al limite, non poteva parlare il collega Travaglino, ma, per carità, va benissimo! Impiego, comunque, poco tempo, per esprimere la contrarietà del nostro Gruppo.
Crediamo che, spersonalizzando la battaglia politica - come chi sta all'interno di un'Istituzione, in situazioni gravi, dovrebbe fare - nel momento in cui viene attaccata - posto che sia avvenuto, perché sono le parole del Presidente del Consiglio - la Giunta regionale o la macchina della Presidente, cioè un simbolo (simbolicamente è stata attaccata la prima autorità presente nel territorio piemontese, e non me ne vorrà il Presidente del Consiglio, ma vi è una differenza tra la Presidenza del Consiglio, nominata da un Consiglio, e la Presidenza della Regione, votata da tutti i cittadini), ritengo abbia poco senso, al di là di quello che sta legittimamente facendo, perché il Regolamento glielo consente. Le valutazioni politiche, poi, alcuni colleghi le hanno già espresse; io non lo voglio fare, ma ritengo abbia poco senso, nel momento in cui viene attaccato il primo simbolo della Regione, stare qui dentro.
Credo non abbia alcun senso, lo ripeto e lo ripeterò se andremo avanti: vogliamo continuare a fare questa, non dico messa in scena, perché non lo è, ma mi sembra non ci sia la serenità - come ricordavano alcuni colleghi nel precedente Consiglio - tale per stare a discutere di atti anche importanti oggi pomeriggio.
Si convochi il Consiglio in sessione straordinaria, si faccia quello che l'Ufficio di Presidenza e i Capigruppo ritengono di fare, ma non mi sembra che continuare oggi sia la cosa più consona, nel rispetto della prima Istituzione del Piemonte.
Dopodiché, decidete voi: ovviamente, non è una questione di parti politiche, ma a me e al nostro partito hanno insegnato che il rispetto per l'Istituzione sta proprio nell'averlo anche rispetto ad una parte politica opposta a quella che rappresentiamo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale. Ovviamente, la sua considerazione l'ho già sottolineata nei confronti di tutti gli altri Gruppi, ma, poiché non mi pare aver accolto una condivisione complessiva, ho deciso di proseguire nell'esame dell'o.d.g., come concordato in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Peraltro, coglieremo l'occasione dell'arrivo in Consiglio della Presidente Bresso, per avere un aggiornamento - se lo riterrà - sugli avvenimenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, per fatto personale.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Rigetto in toto le argomentazioni del Consigliere Travaglini. Non so quali siano le questioni personali che lui adduce; qui si tratta di ben altre questioni. Forse addebita all'opposizione modus operandi che sono invece soliti della maggioranza, per sistemare persone che sono da sistemare, che modificano il Regolamento e portano in votazione delibere affinché i lori conti tornino a posto. Questo non è certo un problema dell'opposizione.
Peraltro, apprezzo i toni sempre gentili e pacati con i quali il collega Travaglini ha voluto esternare il proprio pensiero.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 2 Il Consiglio non approva.


Argomento: Trasporti su ferro

Comunicazione della Presidente della Giunta regionale Bresso in relazione alle odierne manifestazioni a Torino in ordine alla linea ferroviaria Torino-Lione


PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta, Mercedes Bresso, per una comunicazione riguardo alle odierne manifestazioni contro la TAV.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Si è trattato di alcuni manifestanti - sapete che c'è stata una manifestazione davanti alla Prefettura, che poi si è diretta verso Porta Nuova - di ritorno, probabilmente, dalla manifestazione. Un gruppetto di persone ha visto l'auto ed ha ritenuto che fosse la mia o comunque un'auto della Regione. Ha rotto i vetri, il lampeggiante e mi dicono siano state bucate le gomme. Io non l'ho vista perché, nel frattempo, l'auto era stata portata via.
Ovviamente, quanto accaduto è spiacevole perché rappresenta un atto che non riguarda tanto la mia persona quanto l'istituzione, un atto quindi contro la Regione.
E' evidente che è un momento delicato. Ritengo importante mantenere i nervi saldi, sappiamo tutti cosa avviene quando ci sono manifestazioni e si esasperano gli animi. Sul merito della vicenda conoscete la mia posizione e quella della Giunta. Questa mattina all'alba sono avvenuti degli scontri tra la polizia, che ha occupato il sito di Venaus, e i manifestanti. Come sempre, in questi casi sono possibili degenerazioni da tutte le parti. E' una situazione molto tesa e delicata. Non credo si possa trarre alcuna utilità ad esasperarla ulteriormente.
Da parte di tutti coloro che sono coinvolti nella vicenda (gli amministratori, lo stesso Vescovo di Susa e il Prefetto come rappresentante del Governo) ho avuto la disponibilità a operare per cercare di riaprire il filo del dialogo. E' ovvio che ci sono valutazioni diverse tra maggioranza e opposizione, ma credo che tutto il Consiglio sia d'accordo sul fatto che cercare di tenere aperto il dialogo sia quanto dobbiamo cercare di fare.
Penso anche ci siano possibili margini di trattativa: ovviamente, è necessaria la disponibilità da parte degli amministratori e del Governo, al quale compete la responsabilità dell'ordine pubblico, sul quale io non posso intervenire.
Dico a voi quanto ho detto ai tanti giornalisti che hanno chiesto di questa notte. Penso si debba individuare una soluzione per consentire alla popolazione della Valle di Susa di non affrontare adesso, nel periodo natalizio, una situazione di valle militarizzata e di scontro frontale. Per le stesse ragioni, penso sia necessario cercare di evitare che continui la situazione per cui la gente perde i giorni di lavoro e i ragazzi perdono i giorni di scuola; così gli animi non possono che essere esasperati. Poi siamo molto vicini alle Olimpiadi: è un momento delicato e sarebbe grave da parte di tutti se si arrivasse a danneggiare l'immagine del nostro territorio, in particolare proprio della Valle di Susa, nel momento olimpico. Questo vorrebbe dire rischiare di vanificare o quantomeno fortemente danneggiare un investimento di anni.
Sono convinta che si debba individuare una soluzione che consenta di affrontare questo periodo. Sapete che i lavori del tunnel di Venaus non possono materialmente cominciare prima di marzo. E' necessario affrontare questo periodo facendo cose utili per tutti, in particolare operando per affrontare le questioni che preoccupano maggiormente la popolazione, almeno quella parte che non si oppone totalmente alla linea: tra queste ci sono le questioni relative alla sicurezza e alla salute, sulle quali si potrebbe lavorare anche utilizzando gli esperti indipendenti, che mi risulta la coordinatrice de Palacio stia mettendo sotto contratto, per rispondere alle preoccupazioni che hanno colto anche lei quando si è recata nella valle.
Questo potrebbe essere un periodo nel quale svolgere una serie di verifiche di questo tipo e da usare produttivamente per rispondere alle preoccupazioni, anche se la risposta dipenderà dai tecnici. Se così fosse potremmo tornare ad una situazione di normalità nella Valle.
Ripeto: affinché sia possibile una mediazione occorre la disponibilità delle due parti, non si può mediare tra due soggetti che non intendono parlarsi. Su questo, in questi giorni, cercherò di lavorare.
Per il resto ringrazio il Consigliere Vignale, ma non credo che qui si tratti di esasperare una vicenda. Certamente, la Regione, come lo Stato, la Provincia e tutte le istituzioni, in questo momento, viene percepita come "l'altro", come quello che non è d'accordo con te. In questi casi, c'è sempre qualcuno che supera i limiti, ma la responsabilità di questi atti non è in nessun modo ascrivibile a chi protesta democraticamente, è ascrivibile solo a chi compie atti antidemocratici e scorretti, che, prima di tutto, danneggiano le tesi che si sostengono: comportandosi così non si fa mai un favore alla propria causa. Per quanto mi riguarda, possiamo tranquillamente continuare lavorare. Siamo stati oggetto di un attacco credo sbagliato e stupido, però siamo una istituzione che ha il dovere di continuare a lavorare. Non vedo quindi ragioni per sospendere il nostro lavoro.



PRESIDENTE

La ringrazio, Presidente Bresso, le rinnovo la piena solidarietà di tutto il Consiglio regionale per questo ignobile attacco, che, in qualche modo, pur colpendo un oggetto, è stato portato alle sua persona e, come diceva il collega Vignale, all'intera istituzione della Regione che lei rappresenta.


Argomento:

Richieste di inversione di punti all'o.d.g. presentate dai Consiglieri Giovine e Lupi (seguito)


PRESIDENTE

Procederei nell'andamento dei nostri lavori passando all'esame delle altre proposte di inversione.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 21, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Il punto iscritto all'o.d.g. della seduta odierna con il n. 20 è l'ordine del giorno n. 116 nel protocollo generale e concerne la riduzione dell'IVA sul vino. Questo ordine del giorno è stato presentato da altri colleghi e, quale primo firmatario, dal Consigliere Dutto, poi, a seguire i Consiglieri Allasia, Monteggia e Rossi.
A tutti noi è nota la difficile situazione economica del Piemonte e di alcuni settori, in particolare quello agricolo, in special modo per quello vitivinicolo...



PRESIDENTE

Scusate, so che è difficile stare in Aula in questi momenti, quando si discutono questioni procedurali, che non sono propriamente - mi consenta il collega Giovine - il massimo dell'interesse politico di tutti i colleghi però, vi prego di lasciare effettuare al collega Giovine i suoi interventi e se dovete in qualche modo interloquire potete farlo all'esterno.



GIOVINE Michele

Il Piemonte è una delle Regioni che maggiormente rappresenta l'eccellenza vitivinicola italiana, ottenendo i più alti riconoscimenti a livello nazionale, e, ormai con sempre più maggior frequenza, anche a livello internazionale.
La nostra Regione può contare inoltre su una produzione di estremo pregio, in buonissima parte disciplinata da determinazioni di origine: ben sette Docg (il Barolo, il Barbaresco, il Gattinara, l'Asti, il Moscato d'Asti, il Brachetto d'Acqui, il Gavi e il Gemme) e più di quaranta di denominazione di origine controllata, un record assoluto per il panorama enologico italiano.
rilevato anche che il settore vitivinicolo sta attraversando un periodo di crisi dovuto alla sovrapproduzione, alla drastica caduta dei consumi, al fatto che i consumatori e le famiglie italiane hanno sempre meno disponibilità per potere investire su un bene che viene considerato frivolo o secondario.
Ad oggi in Italia l'aliquota IVA applicata sul vino è pari al 20% della base imponibile, mentre per gli alimenti è in genere ridotta al 10% e per alcuni (pane, olio, latte, frutta verdura) addirittura al 4%.
La discrepanza maggiore avviene nel confronto con i paesi emergenti come il Brasile, la Cina, l'Australia, la Nuova Zelanda, il Sud Africa, il Cile, l'Argentina, che stanno producendo moltissimo vino con costi vinicoli e legislativi e con costi, produzioni e controlli di gran lunga inferiori ai nostri. Questo conseguentemente genera un surplus di offerte a prezzi concorrenziali che mette fuori mercato i nostri vini.
La finalità dell'ordine del giorno in oggetto vuole fortemente impegnare la Giunta e l'Assessore di competenza ad attivarsi nelle sedi competenti, allo scopo di rilanciare il consumo e sostenere le imprese nel difficile momento congiunturale che interessa il settore, si pone quindi: a) diminuire l'aliquota IVA del vino al 10% (personalmente proporrò un emendamento all'ordine del giorno in oggetto affinché venga ridotto al 4%) b) adottare iniziative che costringano Paesi emergenti ad adottare un sistema di garanzia verso il consumatore, uniformandosi al codice normativo sulla produzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Anch'io intervengo per dichiarazione di voto.
L'opposizione non ha ritenuto di discutere dei fatti gravi successi in Val di Susa e sono costretto a ripetere che siamo qui inchiodati a discutere (ribadisco) di un fatto privato dei Consiglieri Giovine e Lupi.
Aggiungo qualcosa in più a quello che ha detto il mio collega Travaglino.
Il loro ostruzionismo, lo so, dipende dal fatto che non c'è disponibilità a consentire la costituzione del Gruppo.
un fatto frequente in Italia, qualcuno direbbe un fatto di "vile moneta", alla base dell'ostruzionismo. Sono contento che i ragazzi che prima erano in quest'Aula se ne siano andati, perché almeno abbiamo evitato la brutta figura di un Consiglio regionale che segue distrattamente l'evoluzione dei due Consiglieri, che non vota praticamente niente, che è fermo da tre settimane e che non risponde alle esigenze e alle aspettative dei piemontesi.
Votiamo contro questa richiesta di inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni per mozione d'ordine.



CASONI William

Non entro nel merito delle considerazioni che ha fatto adesso il Consigliere Boeti, però siamo tutti colleghi, ogni Consigliere è legittimato - se eletto - a fare gli atti che ritiene di fare in quest'Aula. Non ho detto che li condivida, ma so che hanno la legittimità di fare gli atti che ritengono fare.
La mia considerazione è un'altra. Ho apprezzato molto l'intervento che ha fatto la Presidente Bresso. Il suo è stato un intervento equilibrato. Se devo dare un giudizio sulla discussione che c'è stata prima fra noi e l'opposizione - direi più al centro di questo schieramento nel senso che ha sconfessato probabilmente cose che avevano detto partiti della maggioranza e della minoranza e ha ricondotto la discussione, dichiarando che sarà ripresa martedì su temi politici invece di compattezza della maggioranza sugli stessi argomenti.
Volevo porre un altro problema al Presidente del Consiglio: la Presidente ci ha raccontato quello che è successo in piazza Castello e posso capire che lei, giustamente, dica: "Andiamo avanti. Non sono io a chiedere l'interruzione, però per rispetto soprattutto al lavoro che ci aspetta nelle prossime due o tre ore, non mi sembra che da parte dei Consiglieri Lupi e Giovine ci sia l'interesse a continuare, se no stiamo tutti qui fino alle sette a fare questa cosa piuttosto che occuparci di questioni più urgenti, perché penso che la Presidente avrà qualcosa da fare e altrettanto noi. Quindi si può decidere tutti di stare qua tenendo la Presidente con noi a continuare questa discussione.
Che utilità ci può essere stando qui fino alle sette? Io lo ricordo ma sapendo già qual è la risposta pongo lo stesso la domanda perché se c'è un muro, io non ci tiro la testa contro per dire che me la sono rotta, cerco di girargli intorno. Se qualcuno dice tiriamocela contro, è libero di rompersi la testa. Sfido il Consigliere Boeti a trovarsi alle otto a vedere cosa avremmo prodotto di concreto nel pomeriggio, quando invece avremmo potuto produrre altro. Penso che soprattutto la Presidente abbia cose più importanti a cui dedicarsi che non stare qui ad ascoltare questi lavori consiliari.
Per importanti che siano, evidentemente ci sono cose che la Regione in questo momento ha più urgenza che vengano, piuttosto che ordini del giorno che vengono regolarmente respinti fino alle otto di stasera. Dopodiché, si chiude il Consiglio e andiamo tutti a casa "felici e scontenti", perché non abbiamo prodotto niente, non abbiamo fatto lavoro né di maggioranza né di opposizione.
La Presidente è rimasta qua e quindi questo è un invito che faccio ai Capigruppo, intelligentemente: evitiamo di presentare altri sei ordini del giorno che portano via venti minuti l'uno. Gli diciamo che ne ritirino sei la prossima volta partiamo con sei ordini del giorno in meno e abbiamo guadagnato due ore tutti, non tanto per noi, quanto per chi si deve occupare di problemi importanti questo pomeriggio e questa sera.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere per mozione d'ordine.



MULIERE Rocco

Sempre sull'ordine dei lavori.
Ho apprezzato anch'io le parole della Presidente e avremo modo a questo punto di discuterne nel Consiglio di martedì. Ho apprezzato altresì l'intervento del Consigliere Casoni sul fatto che siamo qui a respingere un ostruzionismo inutile e sbagliato.
Detto questo, credo che sia importante continuare nel nostro lavoro ed è un dovere anche nostro, come maggioranza, garantire il fatto che si possa continuare questo lavoro, respingendo la richiesta di inversione e inserimenti all'ordine del giorno. Credo che sia importante, soprattutto in questo momento, garantire il fatto che si possa continuare a lavorare soprattutto in un momento delicato come questo.
Per quanto ci riguarda, siamo intenzionati a continuare nel nostro lavoro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 19, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine per l'illustrazione ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Il punto 19) all'o.d.g. riguarda la mozione n. 140 che cronologicamente, è datata 26 ottobre 2005. La mozione tratta delle leggi sui beni confiscati alla mafia e mi sembra curiosa e sintomatica la coincidenza di votare oggi questa mozione, un segnale importante per il centrosinistra soprattutto all'indomani della vittoria di Rita Borsellino alle primarie dell'Ulivo in Sicilia. Mi pare un argomento che merita la nostra attenzione, al pari di tantissimi altri argomenti importanti. Ma qui c'è una particolare tempestività che meriterebbe attenzione.
Nella mozione il Consiglio regionale fa una serie di considerazioni e premesse che partono dalla legge Rognoni - La Torre (n.55 del 90) che, di fatto, da oltre vent'anni, consente di aggredire le ricchezze accumulate dalle mafie del nostro Paese. La legge n. 55 potrebbe essere in pericolo infatti rischia di essere approvato dal Parlamento un disegno di legge che evidenziando alcuni aspetti discutibili, prevede la possibilità di revisione, senza limiti e su richiesta di chiunque sia titolare di un "interesse giuridicamente riconosciuto", dei provvedimenti definitivi di confisca.
Se tale disegno di legge dovesse di fatto essere approvato, verrebbero compromessi definitivamente il lavoro e l'impegno di quanti, dalle forze dell'ordine alla magistratura, dalle associazioni alle cooperative sociali sono oggi impegnati nella difficilissima opera di individuazione e di riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie.
Inoltre, avendo appurato che se dovesse essere approvato quanto previsto dal primo comma, lettera m) dell'articolo 3 del disegno di legge 5362 recante "Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di gestione e destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad organizzazioni criminali", tutti i beni confiscati (dai terreni coltivati da coraggiose cooperative di giovani, agli immobili trasformati in sedi di servizi sociali o in caserme delle forze dell'ordine) finirebbero in un limbo di assoluta incertezza, in quanto i provvedimenti di confisca, di fatto, non sarebbero mai definitivi e nessuna assegnazione dei beni confiscati avrebbe un futuro certo.
Inoltre, tenendo in debito conto che altri, e più appropriati avrebbero potuto essere gli strumenti con cui risarcire, anche dal punto di vista economico, eventuali vittime di errori giudiziari, sempre possibili nell'iter che va dal sequestro preventivo dei beni alla loro definitiva confisca, le mafie hanno da tempo affinato, infatti, i meccanismi con cui riciclano i proventi delle loro attività illecite e nel nostro Paese si registra, negli ultimi anni, una consistente flessione del numero di beni confiscati. Tale situazione richiederebbe normative efficaci e scelte concrete in grado di far crescere la fiducia di chi è impegnato ogni giorno nella lotta alle mafie. Spetta alla politica trovare la giusta misura, il corretto equilibrio tra la tutela dei diritti di chi subisce provvedimenti di confisca dei beni e la necessitò di sottrarre alle organizzazioni mafiose gli immensi patrimoni che accumulano ogni anno, nell'illegalità e nel sangue.
L'associazione Libera (che raccogliere più di 1200 associazioni nazionali e locali, scuole, cooperative) e numerosi famigliari delle vittime delle mafie hanno lanciato un appello, chiedendo un serio e approfondito ripensamento. Avendo fatto questo rapido e succinto excursus si chiede di impegnare il Presidente della Giunta regionale e la Giunta stessa ad adoperarsi affinché, nelle opportune sedi, venga sollevata la gravità di un'eventuale approvazione del comma 1, lettera "m", all'articolo 3 del disegno succitato che recita: "Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di gestione e destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad organizzazioni criminali".
Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti, ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Mi spiace essere ripetitivo, ma esprimo il mio dissenso. Votiamo contro la richiesta di inversione che - ha ragione il Consigliere Casoni - è legittima da un punto di vista formale, ma è insopportabile da un punto di vista etico. Quell'etica a cui faceva riferimento il Consigliere Casoni che non è presente in questo momento in Consiglio Regionale.
Un'altra cosa che trovo insopportabile è che il Consigliere strumentalizzi un ordine del giorno che ha come argomento un tema così delicato come l'illegalità nel sud. Se fosse possibile risparmiarcela gliene saremo grati.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 18, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via Ha chiesto di intervenire il consigliere Lupi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie Presidente.
In apertura del mio intervento - per motivare la richiesta di inversione dell'odg, che fa riferimento all'ordine del giorno n. 71 vorrei esprimere la nostra solidarietà alla Presidente Bresso e soprattutto sottolineare come in questa atmosfera un po' surreale, un po' kafkiana l'intervento della Presidente sia stato quello più lucido, più pacato direi anche più vicino alla realtà dei fatti. Se è ancora valida la massima evangelica: "beati i costruttori di pace", l'intervento della Presidente oggi è stato una positiva esemplificazione di questa massima evangelica.
Detto questo, torno alla questione della richiesta di inversione dell'o.d.g. L'ordine del giorno di cui chiediamo l'inversione è il numero 71 avente come oggetto: "l'attuazione di interventi per l'evento sismico dell'11 aprile 2003". Riteniamo che questo ordine del giorno meriti una collocazione, nell'ambito dei nostri lavori, più elevata, proprio per le motivazioni che sono state addotte in precedenza per altri ordini del giorno. In particolare, riteniamo importante sottolineare il dettato e l'espressione di questo ordine del giorno che parte da una relazione svolta dall'Assessore regionale alle Opere Pubbliche e Difesa del Suolo nel corso dell'audizione del 29 giugno 2005 in II Commissione, in merito allo stato di attuazione degli interventi ad una distanza temporale che è di due anni dal verificarsi del sisma. Un sisma che aveva colpito il territorio compreso nella provincia di Alessandria.
Partendo proprio da questa relazione e considerati gli ingenti danni subiti dagli edifici pubblici in questa precisa zona e, tra questi edifici anche quelli storico-monumentali e artistici e anche alcune infrastrutture particolarmente significative per il territorio colpito da questo evento sismico l'11 aprile 2003; sottolineando ancora come questo ordine del giorno vada ad affermare il fatto che il piano dei primi interventi straordinari per il ripristino degli edifici pubblici, compresi gli edifici storico- monumentali a cui facevo riferimento nella prima parte del mio intervento, tenuto conto e valutato che le risorse stanziate negli stralci attuativi, almeno per quanto riguarda gli stralci finora approvati risultano insufficienti e, quindi, non permettono una soluzione completa del problema, essendo, tali stanziamenti, insufficienti a completare gli interventi già previsti nel citato piano degli interventi straordinari (tra l'altro, non ancora finanziati).
Questo ordine del giorno impegnava proprio la Giunta regionale ad adoperarsi, anche attivandosi presso il Governo nazionale, per reperire le ulteriori risorse necessarie a completare gli interventi straordinari, con il fine di superare questo problema di finanziamenti.
Proprio per la valenza insita nel documento, chiediamo lo spostamento di tale ordine del giorno in una collocazione più idonea alla sua importanza. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendoci interventi in senso contrario, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSTA



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta successiva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 17, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno per cui si richiede lo spostamento nell'o.d.g. in posizione più alta nell'ordine dei lavori, è il n. 99. E' un ordine del giorno cui siamo particolarmente affezionati, perché tratta un tema che come Gruppo ambientalista, abbiamo sempre cercato di sviluppare. L'oggetto dell'ordine del giorno n. 99 è la salvaguardia della tipica fauna alpina in particolare del gallo forcello, della pernice bianca e della lepre variabile.
Essendo un ordine del giorno che da lungo tempo giace non discusso negli archivi del Consiglio regionale, meriterebbe una collocazione temporale, nella successione degli ordini del giorno, in posizione sicuramente precedente ad altri.
Voglio ricordare, ribadendo la premessa assolutamente condivisibile dell'ordine del giorno, che la tipica fauna alpina, costituita dalle popolazioni di gallo forcello, lepre variabile e pernice bianca, è ormai ridotta sull'orlo dell'estinzione (ci sono dati particolarmente significativo sul tema); premesso ancora che studi regionali, quindi studi assolutamente credibili, evidenziano lo stato critico di conservazione di queste specie e tenuto conto che in materia esistono linee guida approvate con atto deliberativo, dalla Regione Piemonte nella precedente legislatura.
Citando le linee guida approvate in questo Consiglio regionale, si affermava che lo stato di conservazione delle popolazioni di galliformi alpini e lepri variabili è critica in tutta l'area di distruzione alpina.
Già qualche anno fa, quindi, in sede di valutazione da parte di un organismo con valenza di osservazione scientifica, era stato riscontrato e sottolineato con forza che determinate presenze di specie animali erano in una situazione critica.
Oggi, i dati a nostro possesso dimostrano chiaramente che questa situazione, non solo si è mantenuta, ma si è addirittura aggravata portando alcune di queste specie sull'orlo dell'estinzione.
Da questo punto di vista, ci pare importante un intervento deliberativo da parte dell'Istituzione regionale che vada a sottolineare con forza l'importanza di un tema che potrebbe essere significativo. Potrebbe essere considerato di non fondamentale importanza, mentre lo è da molti punti di vista: dal punto di vista prettamente naturalistico, perché la salvaguardia della diversità biologica è sicuramente un obiettivo fondamentale che deve essere perseguito da parte dell'Istituzione regionale; da un certo punto di vista naturalistico-turistico, perché la valorizzazione delle specie particolari presenti nell'ecosistema alpino valorizzano un sistema di presenza turistica. Solo mantenendo un habitat e un ecosistema completo possiamo realmente valorizzare il turismo di un certo tipo.
Proprio per tutte queste ragioni, espresse con dovizia di particolari all'interno dell'ordine del giorno...



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a sua disposizione è terminato)



LUPI Maurizio

PRESIDENTE



LUPI Maurizio

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Il nostro voto è evidentemente un voto contrario.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la votazione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 16, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
In questa atmosfera avente caratteristica di surrealità e di assurdità dato che l'ordine del giorno fa riferimento a problemi riguardanti la popolazione della Valle di Susa, ritiro questa proposta di inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lupi. Viene ritirata la richiesta di inversione rubricata n. 7.
Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 15, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Anche questo ordine del giorno, presentato dal Consigliere Ricca, fa riferimento alla situazione di crisi del Canavese. Riteniamo che proprio in un'ottica di valutazione politica, rispetto ai suoi contenuti e alla sua importanza, necessiterebbe di una collocazione diversa rispetto alla allocazione che di essa è stata fatta nell'o.d.g. presentato.
Riteniamo anche per il fatto che si tratta di un ordine del giorno che già da diverso tempo giace non discusso a disposizione dei Consiglieri, che sarebbe sicuramente importante una sua pronta discussione nella seduta odierna.
Proprio per raggiungere questa finalità, cioè per aumentare le probabilità che questo ordine del giorno possa essere discusso, noi chiediamo una inversione dell'o.d.g. stesso, spostandolo dal punto 15) dell'o.d.g. al punto 4).



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Noi abbiamo provato in tanti modi a porre la questione di una valutazione più oculata dell'uso dell'ostruzionismo. So che sembra una contraddizione in termini, ma credo che in democrazia serva anche capire che quando un sistema che diventa davvero un'arma spuntata e va a detrimento del dibattito e della riflessione di questo consesso, noi ci auguriamo che si assottigli il numero delle inversioni possibili e, in attesa di una riflessione da parte dei proponenti delle inversioni medesime, annunciamo un voto contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 9 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 14, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Vicepresidente Costa.
Il punto 14) all'o.d.g. è nella fattispecie l'o.d.g. n. 136 dell'o.d.g.
generale e riguarda la crisi occupazionale dell'azienda Dievol di Ivrea.
In questo caso il Consiglio regionale, facendo alcune considerazioni sulla situazione occupazionale, economica e finanziaria dell'azienda in oggetto, ovvero la Dievol, alle cui dipendenze lavorano 80 occupati, pur non avviando di fatto la procedura di mobilità, ha preannunciato e minacciato la chiusura totale della sua attività per delocalizzazione.
Considerando quindi che la suddetta azienda è leader in Italia nella progettazione di impianti bancomat e non è soggetta a crisi di mercato poiché sicuramente le banche sono assolutamente fuori da crisi di mercato in questa fase, non ha crisi di liquidità e presenta bilancio in attivo.
Il personale della suddetta azienda è mediamente giovane e in possesso di professionalità elevata e nell'azienda svolge unicamente attività di progettazione.
In data 3 gennaio 2005 presso il Ministero del lavoro è stato firmato un accordo per la cassa-integrazione straordinaria, nel quale l'azienda si impegna a presentare un piano di rilancio, peraltro mai presentato, senza ricorrere ad alcuna riduzione del personale.
L'eventuale decisione di chiudere l'attività nell'unità di Ivrea da parte della multinazionale americana trae la sua motivazione unicamente nella volontà di delocalizzazione in altri paesi con costi del lavoro e diritti dei lavoratori inferiori per garantirsi evidentemente utili più elevati. Questa è l'unica finalità.
Avendo peraltro ben presente che è assai deleterio sotto il profilo occupazionale, sotto il profilo industriale e sotto il profilo della ricerca - in questi giorni sto lavorando ad un gruppo di lavoro sulla ricerca e probabilmente prima della fine dell'anno andremo a votare ed approvare una legge sulla ricerca - corriamo il rischio di perdere aziende ma soprattutto di perdere giovane personale qualificato, che svolge attività di ricerca e attività di progettazione preziosa per la loro attività che ha un'esperienza ed una professionalità maturata nel tempo che sono insostituibili.
Il territorio del Canadese, già penalizzato per tutta una serie di vicende che sono assai note, ha pagato e continua a pagare pesantemente dal punto di vista occupazionale sulle aziende nate dalla ristrutturazione e dalle ceneri dell'Olivetti.
Il Consiglio quindi impegna la Giunta regionale ad intervenire urgentemente presso l'azienda Dievol Italia, affinché vengano poste in essere tutte le azioni per il mantenimento dei siti produttivi ed i livelli occupazionali di Ivrea; e non solo: anche quello di San Mauro Torinese.
Impegna inoltre con questo ordine del giorno a sollecitare il Governo affinché si faccia garante del rispetto dell'accordo del 3 gennaio c.a. da parte dell'azienda stessa.
A questo ordine del giorno c'è una serie di firmatari, tra cui spicca il primo, che è il Consigliere Ricca. In realtà, fra i firmatari vi sono anche parecchi esponenti dell'attuale opposizione. Perciò mi pare estremamente utile portarlo in votazione quanto prima perché credo che avrebbe una rapida discussione ed una rapidissima approvazione.
Grazie, Vicepresidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente. Augurandomi che l'appello che ho fatto nell'intervento precedente sia recepito, possibilmente anche modificando il quantitativo delle inversioni, annuncio per il momento voto contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 10 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 13, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via Ha chiesto la parola il Consiglio Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
L'o.d.g. di oggi prevede al punto 13) la discussione dell'ordine del giorno n. 41 del protocollo generale che parla della crisi industriale dell'Astigiano.
Il Consiglio regionale in questa proposta di ordine del giorno premettendo che di fatto tutte le ricerche più recenti e più autorevoli hanno confermato il declino industriale del Piemonte, che in pochi anni è passato dall'essere la terza Regione di Italia a ricoprire la settima posizione sotto il profilo della produzione industriale.
Tenendo conto che in Piemonte stanno diventando sempre più gravi le conseguenze economiche e sociali delle politiche di delocalizzazione, in particolare quelle attuate dalle società multinazionali che, per ragioni di riduzione dei costi della manodopera, decidono per il ridimensionamento o per la chiusura di aziende presenti sul territorio piemontese (Embraco di Riva di Chieri, Mattel di Novara, Gate di Assessorati).
Tenendo anche in considerazione inoltre che si sta aggravando ulteriormente la crisi industriale del territorio della Provincia di Asti che in questi anni ha conosciuto la chiusura di diverse aziende, tanto che la disoccupazione è salita dal 2,9% del 2003 al 5,1% del 2004.
Recependo le considerazioni che il sindacato da tempo denuncia ovvero una logica speculativa che pare caratterizzare un'imprenditoria che non investe più sulla ricerca e sulla tecnologia, operando scelte industriali disastrose nei confronti dei lavoratori e determinando, di conseguenza disastri sociali ed economici.
E' inoltre accertato che una grave preoccupazione per la sorte della Arvin Meritor di Asti, che è a proprietà americana, produttrice di ammortizzatori per auto ed impiega 413 dipendenti più quelli dell'indotto tanto per il Comune di Asti e per la Provincia e i lavoratori hanno dato vita ad un soggetto giuridico-economico plurimo (la Nuova Waya Assauto), la quale ha il compito di intervenire per il rilancio della azienda medesima e di affrontare le altre situazioni di crisi industriale nell'Astigiano.
La Gate di Asti, azienda leader in Europa nella produzione di elettroventilatori per il sistema di raffreddamento dei radiatori (motorini e ventole) e di proprietà della multinazionale cinese Jonhson Electric con sede ad Hong Kong, ha comunicato di voler trasferire la totalità della produzione dei motori elettrici in Cina - ah, che bello! - lasciando alla sede astigiana il puro assemblaggio delle parti, che comporterebbe come minimo un esubero strutturale di personale di 200-260 unità.
I sindacati denunciano il rischio di una possibile dissolvenza dell'intera unità produttiva, che occupa attualmente circa 700 lavoratori a cui si devono aggiungere altri 400 lavoratori dell'indotto.
Accertato inoltre che alla crisi della Arvin Meritor e della Gate vengono ad aggiungersi quelle della HTL, della CESET (motori elettrici, 450 addetti), che, dopo aver cambiato denominazione in Emerson Motor Europe, ha annunciato la cassa integrazione di 200 lavoratori, e le conseguenze negative sul territorio astigiano delle difficoltà dell'Embraco di Riva di Chieri, tutto ciò tenuto in debita considerazione, questo ordine del giorno chiede al Presidente Onorevole Bresso e alla Giunta, in primo luogo, di agire presso il Governo affinché riconosca lo stato di crisi del territorio astigiano e assuma interventi strutturali a sostegno dell'occupazione affinché si ricreino le condizioni dello sviluppo e venga evitato il ridimensionamento delle aziende oggi in crisi; in secondo luogo, di chiedere al Governo di adoperarsi per far inserire l'Astigiano nelle aree di crisi industriale dell'Unione Europea; in terzo luogo, di convocare gli Stati Generali dell'Astigiano, al fine di elaborare un piano complessivo di interventi, in particolare nel settore dell'innovazione e della ricerca; in quarto luogo, di adoperarsi per rendere più incisivo sul territorio astigiano l'operato dell'ITP (Agenzia per gli Investimenti a Torino e in Piemonte); in quinto luogo, di intervenire a sostegno della Nuova Waya Assalto.
Chiedendo alla Presidenza l'appello nominale, o il voto singolo, che è diverso, su questo ordine del giorno, voglio sottolineare l'importanza evidente di un ordine del giorno datato 5 luglio, che credo opportuno espletare al più presto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Signor Presidente, questo ordine del giorno riguarda il nostro territorio e, insieme alla Consigliera Cotto e al Consigliere Robotti, mi sta particolarmente a cuore. La Regione si sta impegnando molto relativamente alla crisi dell'Arvin e alla crisi industriale di tutto il territorio astigiano, ma non è questo né il momento né il modo per discuterne, essendo un problema veramente serio, in quanto coinvolge più di cento famiglie, che stanno perdendo il posto di lavoro, e altre mille sono collegate attraverso l'indotto.
Chiediamo che l'Assessore alle attività produttive presti attenzione a questo ordine del giorno non essendo certamente questa la sede e il momento per discuterne. Quindi, siamo fortemente contrari.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, non è possibile concedere l'appello nominale in quanto l'articolo 51 del Regolamento prevede espressamente la votazione per alzata di mano.
Indìco la votazione sulla richiesta rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 11 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 12, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

La mozione n. 117, qui iscritta al punto n. 12 all'o.d.g., ha come oggetto la crisi economica e finanziaria dell'Aikman Italia, che evidentemente, è a rischio chiusura.
La Collins &Aikman Automotive Company Italy srl, impresa operante nel settore della componentistica per auto con stabilimenti a San Benigno Canavese, Frosinone e Cassino, è stata ammessa alla procedura di Administration ai sensi e per gli effetti dell'Insolvency Act 1986 di diritto inglese, nonché per effetto dell'Administration Order emesso dall'Alta Corte di Giustizia di Londra in data 15 luglio 2005.
In seguito a tale decisione del diritto inglese, la società controllante Kroll ha annunciato a molti fornitori che sospenderà i pagamenti per i lavori svolti fino al 15 luglio e che, invece, pagherà in contanti tutte le forniture fatturate dal 15 luglio in poi.
Kroll, alle imprese che hanno svolto lavori prima del 15 luglio nella riunione del 20 settembre con i creditori tenutasi a Roma, ha annunciato che i pagamenti dei lavori già svolti avverranno entro due anni per un massimo del 30% dell'importo totale.
Sottolineando che decine di piccole e medie imprese piemontesi hanno fatturato prima del 15 luglio alla sopraccitata azienda lavori per decine di milioni di euro e che, pertanto, un ritardo e una riduzione così consistente dei pagamenti rischia di far fallire e di mettere in ginocchio imprese sane con una reale perdita di posti di lavoro per alcune migliaia di unità, l'ordine del giorno in oggetto impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente ad intervenire al più presto affinché, in primis la Regione garantisca le imprese creditrici, le quali rischiano di avere richieste di rientro da parte degli istituti di credito ai quali non potrebbero far fronte - rientri, evidentemente, di quanto sono esposte hanno necessità della garanzia dell'Ente relativamente alle aperture di credito.
In secondo luogo, chiede che la Regione istituisca un fondo "Sezione crisi industriale" al fine di garantire l'erogazione di finanziamenti agevolati per le imprese della regione che attendono il pagamento di crediti da parte di imprese che sono vincolate da provvedimenti concorsuali, i quali impediscono il recupero coattivo del credito nelle forme e nei tempi previsti da legge ordinaria.
Infine, che l'Ente si attivi, secondo la richiesta dell'o.d.g., nei confronti dei nuovi temporanei amministratori, al fine di garantire certezza nei tempi e nella quantità dei pagamenti alle imprese fornitrici relativamente al lavoro svolto prima del 15 luglio del corrente anno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Signor Presidente, la mia posizione contraria a questa inversione all'o.d.g. non è certo determinata dalla valutazione di scarsa importanza dell'ordine del giorno che il collega Consigliere Giovine ha test sottolineato nell'intervento precedente. La mia valutazione, invece, parte dal fatto che, in un'analisi comparativa dell'importanza dei diversi ordini del giorno, penso si possano valutare altri ordini del giorno come aventi caratteristiche di priorità decisamente più significativa.
Concordo con quanto è riportato testualmente nella mozione avente per oggetto "Rischio di chiusura per decine di imprese fornitrici della Collins Aikman Italia".
Concordo anche con la sostanzialità delle motivazioni alla base di questa mozione, che fanno riferimento soprattutto al fatto che la Collins Aikman Company è un'impresa sicuramente importante operante nel settore della componentistica per auto. Questa mozione prende atto del fatto che detta azienda sia stata ammessa alla procedura di Administration ai sensi e per gli effetti di un atto approvato, nonché per effetto anche dell'Administration Order emesso dall'Alta Corte di Giustizia di Londra già in data 15 luglio 2005.
Concordo anche sulle considerazioni che nella mozione vengono sviluppate e sul fatto, che proprio in seguito alla decisione del diritto inglese, la società controllata ha annunciato a molti fornitori che comunque sarebbero stati sospesi i pagamenti per i lavori svolti fino al 15 luglio, determinando in questo modo una situazione di crisi dell' azienda stessa.
La mozione, infine, sottolinea - anche su questo, non posso che concordare - che le decine di piccole e medie imprese piemontesi che hanno fatturato prima del 15 luglio alla sopracitata azienda dei lavori per decine di milioni di euro, ne avrebbero sicuramente un danno, una riduzione così consistente dei pagamenti tale da mettere in crisi l'azienda e provocare o indurre uno stato fallimentare, oltre, naturalmente, a tutte le problematiche connesse di perdita reale di posti di lavoro, che ammonterebbero ad alcune migliaia di unità.
Proprio per questo, la mozione conclude impegnando il Presidente della Giunta e l'Assessore competente ad intervenire al più presto, fissando alcuni punti significativi di intervento da parte delle istituzioni regionali. In primis chiede che la Regione garantisca in qualche modo le imprese creditrici permettendo in questo modo la sopravvivenza all'azienda stessa, impedendo quindi che il carico dei crediti non incassati finisca per determinare una situazione di insolvenza.
Come secondo punto, la mozione sottolinea l'importanza dell'istituzione di un fondo di sezione di crisi industriale proprio al fine di garantire l'erogazione di finanziamenti agevolati per imprese della Regione che versino in analoghe situazioni e che quindi abbiano delle difficoltà di questo genere.
Infine, come terzo ed ultimo punto, la mozione chiede che l'ente si attivi nei confronti dei nuovi amministratori temporanei proprio al fine di garantire la certezza della sopravvivenza dell'azienda, garantendo i pagamenti alle imprese fornitrici almeno relativamente al periodo svolto prima del 15 luglio.
Pur condividendo, senza dubbio, le motivazioni che sono alla base di questa mozione, e chiedendo che sicuramente questo ordine del giorno venga inserito in un prossimo, chiediamo di votare contro questa inversione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 11.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 12 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 11, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via Solo una precisazione per il regolare funzionamento dei lavori. Si pu intervenire in dissenso avendo firmato una richiesta di inversione, per bisogna ritirare la firma. È solo una questione di correttezza procedurale.
Il Consigliere Giovine ha chiesto di parlare sulla proposta di inversione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

In realtà intervengo sull'ordine dei lavori, perché volevo avere una precisazione su quanto prima detto, da chi l'ha preceduta in Presidenza.
Non ho capito per quale motivo era impossibile il voto per appello nominale. Sono una persona giovane - Giovine - devo imparare. Mi è sfuggita la motivazione reale. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La domanda è quanto mai pertinente, l'errore è stato quello iniziale quando è stato richiesto e concesso. In base al regolamento se vuole glielo leggo oppure se vogliamo accelerare i lavori, può venire qua, presso la Presidenza, che è a sua disposizione. Errare è umano.
Per quanto riguarda la proposta di inversione, presumo che lei voglia intervenire; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

La mozione 112, iscritta al punto 11) all'o.d.g. secondo, la modesta opinione del sottoscritto, ha una posizione assolutamente ingiuriosa in ordine all'importanza,perché riguarda (anche se può sembrare futile e fazioso l'argomento) i numeri telefonici a pagamento. Al posto del 12 si compone l'892 - 892 o l'892-424 e via dicendo. Sono numeri che vanno a colpire direttamente le tasche dei cittadini in una fase economica che tutti noi conosciamo, soprattutto se vi è un collegamento con la società con il mondo esterno e non ci chiudiamo in noi stessi.
Vi è indubbiamente, riguardo al vecchio numero, il 12, una grande disinformazione. Il vecchio numero aveva un costo limitato, quando si chiamava da utenze private, ed era gratuito quando si chiamava da un telefono pubblico qualsiasi.
Dal primo di ottobre la sostituzione del vecchio numero 12 su informazioni degli abbonati alle linee telefoniche graverà di fatto con queste liberalizzazioni, sulle tasche degli utenti, con percentuali che vanno dal 26% al 54%. La grande pubblicità che viene fatta all'892-892 inviterà molti consumatori ad utilizzare il medesimo, nonostante abbia un costo di 0,03 euro al secondo e non al minuto come a molti potrebbe apparire, con un costo medio per informazioni di circa 9 euro. Nove euro lo voglio ricordare anche ai colleghi, sono diciottomila lire, non sono due lire, anche per il mondo che sta qua dentro non solo per il mondo che sta al di fuori.
Rileviamo che le stesse informazioni sono accessibili in forma del tutto gratuita dalla rete internet con un risparmio per i consumatori assolutamente rilevante, anche perché mediamente si chiedono 4-5 informazioni alla settimana, quindi pagando 9 euro per informazione si raggiungono cifre che sul bilancio mensile o annuale hanno una loro rilevanza.
Con questo ordine del giorno, si chiede un impegno formale alla Presidente della Giunta e all'Assessore Caracciolo (Assessore al commercio) di intervenire nei confronti di Telecom affinché intervenga presso il Ministero delle Comunicazioni ai sensi dell'articolo 55 comma 3 del Codice delle comunicazioni elettroniche, di applicare in via contraria e di urgenza gli obblighi di fornitura del servizio universale al servizio di consultazione degli elenchi abbonati.
Ho allegato all'ordine del giorno una tabella che è fornita da un'associazione dei consumatori, che mostra chiaramente il disastro che vi è fra l'applicazione della linea del 12 prima e dopo il primo di ottobre.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Sarò sintetico. Il nostro voto è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 13 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 10, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine per l'illustrazione ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Il punto 10) dell'o.d.g. odierno vede iscritta la mozione n. 90, che riguarda un problema legato ad un'associazione telefonica: l'Associazione Telefono Amico. Un'associazione che non ha bisogno di troppe parole di presentazione per l'enorme valore che ha assunto in questi anni; una delle poche Associazioni che si può definire apolitica, non schierata, che non ha mai strumentalizzato il lavoro importante che svolge, anzi. Il documento riguarda la sostituzione di Telefono Amico e la crisi che sta affrontando da qualche mese poiché l'associazione ha annunciato una possibile chiusura nel mese di ottobre (chiusura che, in parte, è stata parzialmente rinviata).
Si tratta della chiusura di un servizio importantissimo, un servizio che, al contrario della trattazione dell'argomento precedente che riguardava numeri a pagamento, in questo caso si tratta di un numero verde, gratuito che ha abilitato penso centinaia di migliaia di cittadini in questi anni. Servizio che, se venisse meno, a causa di cedimenti di ordine finanziario e di ordine di bilancio all'associazione medesima creerebbe un impoverimento dell'offerta sociale, dell'offerta da assistenza psicologica che il nostro territorio è in grado di offrire ai cittadini.
Bisogna considerare che l'associazione da oltre quarant'anni svolge un ruolo significativo, assicura - in modo discreto, efficace e silente ascolto; offre sostegno a migliaia di piemontesi che vivono situazioni di sofferenza, che vivono situazioni di disagio e depressione. Parlo di depressione nera, uno dei mali del nostro secolo a cui credo difficilmente si potrà trovare una cura a breve. La società sta andando verso una china pericolosa che, in realtà, creerà ancora più casi di depressione, anche collettiva, non solo individuale. Non trovo ci siano altri strumenti efficaci che l'Amministrazione pubblica sia riuscita a mettere in campo come Telefono Amico e il lavoro che questa associazione è riuscita a dimostrare.
Sappiamo benissimo che i casi di suicidio in Italia, e anche nella nostra regione, purtroppo sono in amento, anziché potenziare con pubblicità, con investimenti il servizio che questa importante associazione rende, noi rischiamo di compiere un atto davvero insensato per la salute dei cittadini. Guardate, Consiglieri, la depressione può arrivare anche per motivi assolutamente inspiegabili e proprio perché sono inspiegabili diventa estremamente pericolosa. A meno che non si voglia rispolverare situazioni che pongono grossi dubbi sulla qualità e sulla salute dei cittadini andando a trattare la somministrazione di psicofarmaci o quant'altro ad esso si possa collegare, la trattazione dell'argomento in oggetto merita tutta la nostra attenzione. L'Associazione Telefono Amico da quarant'anni opera sul territorio, ha l'assoluta necessità di mantenere anzi potenziare, un così prezioso servizio, visto che si tratta di attività svolte esclusivamente da volontari.
Con questo ordine del giorno - un atto in cui non si vincolano quantità che potrebbero imbarazzare il prossimo bilancio, mi pare si possa trovare uno spazio - si impegna la Giunta regionale ad operare tempestivamente affinché possano essere trovate direttamente, o attraverso forme indirette le risorse economiche affinché questa Associazione possa essere messa in grado di continuare ad operare senza interruzioni per il mantenimento del servizio in oggetto.
Ricordo, peraltro, che questa proposta ha una pletora di firme, due terzi del Consiglio regionale l'hanno firmata e proposta. Poiché l'oggetto in questione è abbastanza semplice da comprendere, non credo che sarà uno scontro di rilevanti contrapposizioni politiche.
Per rendere ulteriormente interessante, utile e produttiva la giornata di oggi, propongo una rapida inversione e una rapida approvazione di un ordine del giorno che ha assolutamente in toto l'appoggio del nostro Gruppo.
Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per il parere contrario, il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Il mio parere è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 13.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 9, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via Il Consigliere Vignale ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie Presidente.
Senza voler fare polemiche inutili, ma per ricordare la correttezza del voto, ricordo che alcuni Consiglieri sono entrati in Aula quando altri zelanti Consiglieri avevano già votato per loro. Se l'Ufficio di Presidenza facesse attenzione, credo sarebbe più corretto. Se facessi il nome del Consigliere che è entrato dopo la votazione, lo confermerebbe, ma non è questo lo spirito. Se verifichiamo le modalità di voto, forse è meglio.
Vale per tutti, non solo per i Consiglieri della maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale. Sa che l'Ufficio di Presidenza è sensibile sul punto. Forse ero distratto, non penso capiti ancora. Mi permetto di dire che, senza voler mettere in dubbio quello che ha detto, se me ne fossi accorto, avrei fatto ripetere la votazione.
Se il Consigliere Giovine conferma l'intenzione di intervenire; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Sono stupito della rapidità dell'intervento del Consigliere Vignale, mi avete colto impreparato.
La proposta dell'ordine del giorno n. 162 riguarda una petizione popolare della tangenziale di Carmagnola. Oggi il tema dei trasporti della regione è così vivo e presente nei nostri pensieri e nelle nostre azioni.
Approfittando della presenza dell'Assessore Borioli, credo che possa essere escusso questa proposta dell'ordine del giorno collegata, per altro, ad una petizione popolare che ha avuto un'ampia relazione che merita tutta la nostra attenzione, anche per correttezza verso gli uffici e chi l'ha preparata.
La Bretella sud e il relativo casello autostradale, per un costo previsto pari a circa 16.21 milioni di euro, di cui circa un terzo a carico della Regione Piemonte e due terzi a carico di Anas e Autostrade per l'Italia, per la cui realizzazione il 13 dicembre 1999 è stato siglato un Accordo di Programma tra il Ministero dei Lavori Pubblici, la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, l'Anas e la Società ATS Torino-Savona, a cui è seguita la stipula della convenzione attuativa in data 16.3.2000; la Circonvallazione est, per la quale è previsto un finanziamento pari a 17.7 milioni di euro, di cui 14.7 a carico della Regione Piemonte e 3 a carico della Città di Carmagnola; consapevoli che da oltre 20 anni è in essere una forte richiesta di realizzazione di opere infrastrutturali (quando parliamo di infrastrutture di trasporti non parliamo solo di TAV, ma anche di altre questioni importanti che meritano la nostra piena e totale attenzione) che garantiscano insieme la sicurezza dei pedoni, del traffico veicolare e l'abbassamento dei livelli di inquinamento e che l'Amministrazione locale ha più volte sottolineato il carattere di massima urgenza di tali opere interpreti del disagio dei cittadini carmagnolesi in merito alla situazione del "Nodo di Carmagnola", diventata sempre più insostenibile anche per il trasporto da e per il Cuneese e al ripetersi di incidenti, purtroppo spesso anche mortali, sulle strada di attraversamento urbano; tenendo conto della petizione popolare predisposta dal Comitato denominato "Carmagnola Aria Pulita" (che i colleghi hanno in allegato alla documentazione presentata datata 3 agosto 2005 e assegnata alla II Commissione consiliare) sottoscritta da circa 4.394 cittadini (voglio ricordare che Carmagnola non è una metropoli, quindi questa cifra è praticamente pari, se ben ricordo al totale del corpo elettorale di una città come Carignano, e per Carmagnola credo che pesi almeno sul 30-35% degli aventi diritto) diretta a sollecitare la realizzazione di una tangenziale di Carmagnola.
Si tratta, quindi, della medesima petizione già presentata al Consiglio regionale il 4 gennaio corrente anno che, a causa della sopravvenuta scadenza della VII legislatura, non era stata presa in esame dalla Commissione.
La Commissione, per intraprendere l'istruttoria, ha valutato l'opportunità di ascoltare il primo firmatario per approfondire i contenuti della petizione. Nel corso dell'incontro, svolto in data 19 ottobre u.s.
ha preso atto delle motivazioni che hanno indotto i cittadini carmagnolesi a mobilitarsi in difesa della sicurezza e della salute.
Concludo andando a leggere cosa chiede, nei fatti, l'impegno dell'ordine del giorno in oggetto alla Giunta regionale: a) dare un impulso operativo all'attuazione degli interventi; b) monitorare costantemente le diverse fasi di attuazione; c) reperire i fondi necessari per la progettazione e l'esecuzione dei lavori, di cui ho testé parlato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Intervengo per dichiarazione di voto. Votiamo contro e, mentre ho la parola, desidero ringraziare ancora una volta il Consigliere Giovine per questo straordinario pomeriggio di lavoro che ci sta consentendo di realizzare a favore dei piemontesi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 14.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 15 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'articolo 51, comma 2, invertire il punto 4 dell'ordine del giorno spostandolo in posizione 8, affinché il punto 5 diventi il punto 4 e così via



(Commenti del Consigliere Segretario Chieppa fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Chieppa per cortesia.



(Commenti del Consigliere Segretario Chieppa fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Chieppa, per cortesia, altrimenti devo sospendere la seduta.
In base al Regolamento, il Consigliere Giovine ha tutta la facoltà di intervenire su questa proposta di inversione di punti all'o.d.g.
Prego Consigliere Giovine, ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

La ringrazio Presidente, anche per quanto ha testé fatto e dimostrato.
Per la cronaca, se proprio vi è qualche esigenza particolare - e non capisco perché vi sia tutto questo stupore per l'inversione degli ordini del giorno presentati - dichiaro (mi dispiace che la stampa non sia presente, ma tanto non cambierebbe granché ai fini della comunicazione visto che comunque scrivono quello che gli pare) che a fronte di un ritiro e magari di un rinvio in Commissione, del punto 4) all'o.d.g., riassunto come deliberazione n. 31, probabilmente potremmo finalmente iniziare a parlare di leggi, in particolare la disciplina sul cinema, la valorizzazione delle costruzioni in terra cruda ed altre leggi calendarizzate. Ritengo - e qui lo posso dichiarare senza tema di smentita che trattandosi di leggi e non più di modifiche di Regolamento che andrebbero ad incidere non poco sull'attività e sui costi dell'attività dell'intero Consiglio, non ci sarebbe alcuna pregiudiziale di natura ostruzionistica - così siamo un po' più chiari - a proseguire il dibattito normale e naturale delle leggi calendarizzate.
Fatta questa doverosa premessa, che tanto sono sicuro che cadrà nel vuoto più totale, mi accingo a elencare quello che, succintamente, il disegno di legge n. 161 (modifiche alla legge regionale 19 luglio 2004, n.
17 in materia di trasporto pubblico locale) chiede.
La normativa di settore sul trasporto pubblico locale ha subito negli ultimi anni una serie di modifiche, anche contrastanti tra di loro, che hanno reso difficile la composizione di un quadro stabile che supportasse l'avvio delle procedure di gara per l'affidamento dei servizi da parte degli enti preposti.
La base di partenza è costituita dal decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, il cosiddetto decreto "Burlando", che, attraverso il ricorso alle procedure concorsuali per la scelta del gestore del servizio e l'obbligo di trasformazione delle aziende speciali e dei consorzi in forma societaria, ha avviato un processo di liberalizzazione in un settore fortemente monopolistico poi esteso all'intero comparto dei servizi pubblici locali, con la modifica dell'articolo 113 del testo unico degli enti locali ad opera dell'articolo 35 della legge finanziaria per l'anno 2002. L'articolato in oggetto, che prevede modifiche dell'articolo 10 della legge regionale 19 luglio 2004, n. 17, va a delineare un quadro complesso ed articolato, così come il legislatore regionale ha voluto evidenziare dopo aver disciplinato il settore del trasporto pubblico locale in applicazione al decreto medesimo (decreto Burlando già citato).
intervenuto nel 2004 ancorando, specificatamente, la durata del periodo transitorio e la normativa statale che, ad oggi, risulta in scadenza al 31 dicembre 2005. L'altalenante legislazione di riferimento ha indubbiamente contribuito a rallentare il processo di liberalizzazione del mercato che appare ancora oggi, e non solo in Piemonte, non pronto ad affrontare la sfida dell'apertura totale.
Per i servizi ferroviari e per quelli attribuiti alla competenza dell'Agenzia per la Mobilità Metropolitana, è prevista la possibilità di proroga o di rinnovo fino alla definizione delle condizioni per la messa a disposizione, prima dell'effettuazione della gara, delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni patrimoniali essenziali per l'effettuazione del servizio a condizione che non vengano corrisposte ad aziende maggiori compensazioni economiche di quelle previste per i contratti in essere.
Inoltre, per tutti i contratti di servizio rinnovati o prorogati, ai sensi del presente disegno di legge, in linea con quanto previsto dal testo unificato di discussione, nello spirito della riorganizzazione delle imprese di trasporto, è prevista la possibilità di ulteriore proroga o rinnovo nei casi che vengano realizzati piani industriali unitari.
L'articolo 2 del disegno di legge reca la dichiarazione di urgenza necessaria in relazione all'imminente scadenza del periodo transitorio e l'esigenza di assicurare la continuità del servizio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini, che interviene in senso contrario all'inversione all'o.d.g.



TRAVAGLINI Marco

Signor Presidente, il nostro voto è contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva.
Potremmo proseguire con un'altra proposta di inversione di punti all'o.d.g., ma considerando che i colleghi Giovine e Lupi ritirano la proposta di inversione n. 8, potremmo chiudere la seduta consiliare.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.05)



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