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Dettaglio seduta n.447 del 16/06/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.02 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Buquicchio, Cattaneo Lepri, Pizzale, Placido, Rabino, Robotti, Rutallo, Spinosa e Valloggia.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

Comunico che il disegno di legge n. 627, "Norme per l'integrazione sociale delle cittadine e dei cittadini stranieri immigrati in Piemonte" presentato dalla Giunta regionale il 10 giugno 2009, è assegnato in sede referente alla VII Commissione e consultiva alla I Commissione il 12 giugno 2009.


Argomento: Sistema informativo regionale - Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

c) Impugnazione del Governo avverso legge approvata dal Consiglio regionale


PRESIDENTE

Comunico che l'Ufficio di Presidenza nella seduta del 15 giugno 2009 ha espresso parere favorevole alla costituzione in giudizio a difesa dell'Ente in merito al ricorso alla Corte costituzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri avverso la legge regionale 9/2009 "Norme in materia di pluralismo informatico, sull'adozione e la diffusione del software libero e sulla portabilità dei documenti informatici nella pubblica amministrazione".



PRESIDENTE

Comunico altresì che ci è giunta, ma solo a mezzo stampa, quindi lo comunico in sede informale, l'impugnativa del Governo avverso la legge a tutela delle minoranze linguistiche. È un tema sul quale i colleghi sono edotti; anche su questo tema, ovviamente, appena sarà formalizzata l'impugnativa, delibereremo a favore della difesa in giudizio.


Argomento:

c) Distribuzione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che in data odierna sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali dell'11 giugno 2009. Verranno posti in approvazione la prossima seduta consiliare.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che il giorno 11 giugno sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 19 maggio 2009.
Se non ci sono osservazioni, s'intendono approvati.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Interpellanza n. 2722 del Consigliere Cavallera, inerente a "Aiuti alle piccole e medie imprese"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze".
Iniziamo con l'interpellanza n. 2722, presentata dal Consigliere Cavallera.
La parola all'Assessore Bairati, per la risposta.



BAIRATI Andrea, Assessore all'industria ed energia

Grazie, Presidente. L'interpellanza presentata dal Consigliere Cavallera chiede alla Giunta se non ritenga opportuno intervenire a favore delle PMI piemontesi, con la riduzione dei tempi d'erogazione previsti da alcune leggi regionali - che conosciamo - in favore delle PMI. Tali leggi sono la legge n. 56, sull'innovazione, la n. 21 per le imprese artigiane la n. 28 per il commercio e la n. 22 per la neoimprenditoria.
Il Consigliere chiede, inoltre, se la Giunta non consideri opportuno rinnovare alcuni benefici previsti sempre in favore delle PMI. Il Consigliere fa riferimento alla programmazione comunitaria 2000/2006; in particolare, fa riferimento agli aiuti a favore dell'internazionalizzazione e penetrazione sui mercati esteri, la costruzione d'immobili per potenziare le strutture produttive aziendali e un rotativo - quindi fondo rotativo a restituzione sulla legge 56 - per finanziare il rinnovo degli investimenti.
Ovviamente, l'interrogazione va contestualizzata rispetto alla fase in cui ci troviamo; d'altro canto, nella premessa il Consigliere non omette il contesto attuale.
La risposta presenta due parti: una relativa alle misure già adottate in favore delle PMI e una relativa alla legittimità giuridica di alcuni interventi, ai quali fa riferimento il Consigliere.
Parto da qui, così sgombriamo subito il campo da equivoci: noi siamo assolutamente convinti e consapevoli dell'importanza del sostegno alle misure di penetrazione dei mercati esteri e dell'economia piemontese e, in particolare, delle piccole e medie imprese. Ricordo, però, al Consigliere che questa stagione comunitaria 2007/2013 non consente l'utilizzo dei fondi europei - così come era stato per la passata stagione - per sostenere la promozione sui mercati esteri delle imprese.
Quindi, è un intervento non finanziabile. Ed è proprio perché è un intervento non finanziabile dai fondi europei che nella sua programmazione degli investimenti l'Amministrazione regionale ha previsto un fondo specifico di aiuto e di promozione e d'internazionalizzazione all'interno del fondo "Aree sottoutilizzate" approvato dal CIPE (il PAR è approvato dal Ministero delle Attività Produttive).
Siamo in attesa ormai da mesi dell'autorizzazione alla spesa da parte del Ministero competente; autorizzazione che, però, non è ancora giunta.
Non più tardi della scorsa settimana c'è stato un confronto, per ora di natura tecnica, con il Ministero, relativamente al fatto che tutte le Amministrazioni regionali che hanno visto approvare i propri Piani di programmazione, che contengono forti incentivi e aiuti alle PMI, chiedono la rapida autorizzazione da parte del Ministero alla spesa dei fondi "Aree sottoutilizzate".
Investimenti: su questo raccolgo l'invito a rispondere, perché è una questione molto importante. Abbiamo predisposto una misura su questa programmazione comunitaria 2007/2013, di incentivi, attraverso la forma del fondo rotativo, agli investimenti nelle piccole e medie imprese investimenti finalizzati - come dice il Consigliere, ma com'era anche nella tornata precedente - alla sostituzione e al rinnovamento delle dotazioni tecnologiche organizzative softwaristiche esclusivamente riservate alle piccole e medie imprese, ovviamente date ad indirizzi strategici di questa tornata comunitaria.
Questi investimenti rientrano in una logica duplice: una logica anticrisi, per far ripartire in qualche modo la macchina degli investimenti che in questo momento le aziende non sono in grado di sostenere, attraverso il volano della finanza pubblica; una logica che porta a finalizzare questi investimenti alla sostituzione, all'innovazione - non sono in grado di escluderlo, ma mi sembrerebbero casi rari - e all'ampliamento della capacità produttiva, perché oggi siamo, come sapete, in una fase di riduzione della capacità produttiva e di ammodernamento. Prevalgono investimenti orientati non in modo esclusivo, ma in modo prevalente, alla riduzione dei consumi energetici e degli impatti ambientali sia sul versante dei rifiuti solidi sia sul versante dell'immissione d'acqua in falda sia sul versante delle emissioni gassose, e - questione molto sentita nelle consultazioni con le associazioni di impresa - investimenti tecnologici e organizzativi softwaristici, relativi all'incremento delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Ripeto: non condizioni esclusive, ma piccoli elementi che saranno valutati positivamente all'atto della selezione dei bandi.
Questo tipo di misura, che sarà anche piuttosto robusta finanziariamente, non avrà carattere settoriale, quindi riguarderà tutti i settori. Ovviamente avrà carattere dimensionale, perché il limite è quello dei 250 addetti, quindi solo piccole e medie imprese, e - se il Consigliere mi passa il termine - riguarderà quella grande questione che è un po' la questione chiave del funzionamento delle nostre imprese: piccoli interventi innovativi incrementali e non grandi progetti di investimento.
Ci auguriamo, quindi, che questa misura sia effettivamente d'aiuto per le PMI e faccia ripartire il volano degli investimenti.
Terza questione: finanza. Su questo, abbiamo varato una misura da 40 milioni di euro di garanzia del credito, che è una misura di riassicurazione automatica delle esposizioni bancarie. Anche qui mi riferisco soltanto alla piccola e media impresa, perché è una misura appoggiata sul fondo europeo di sviluppo regionale ed è autorizzata peraltro dalla Commissione.
La misura è tuttora vigente, liquida, nel senso che è stata depositata la liquidità presso Artigiancassa e Finpiemonte, che sono le due istituzioni di - chiamiamola così - intermediazione tecnica. Poi ci sono i consorzi di garanzia, che sono i consorzi che erogano direttamente la controgaranzia. Perché controgaranzia o riassicurazione automatica? Perch stiamo parlando di garantire linee di credito già esistenti, in condizioni in cui gli istituti di credito abbiano sospeso gli affidamenti per una serie di loro valutazioni, prevalentemente dettati da un peggioramento del rating derivante dall'attuale fase di crisi.
Una seconda misura interna al fondo riguarda l'accensione di nuove linee di credito, ma la cosa importante è che il fondo di assicurazione automatica arriva in condizioni eccezionali a garantire l'80% del rischio del creditizio rispetto alle tradizionali misure erogate dei fondi di garanzia che sono, come sapete, a copertura del 50% del rischio.
Sono, invece, aperto a discuterne come sempre, ma piuttosto perplesso sull'opportunità di finanziare in questo momento l'ampliamento delle superfici produttive in una fase in cui siamo fortemente esposti alla cessazione di attività. Sapete che in tutte le Province, in particolare nella Provincia di Torino, abbiamo una sovrabbondanza di superfici destinate a fini produttivi. Quindi, in qualche modo, gli interventi che erano previsti dalle leggi che sono state citate e che prevedono gli ampliamenti delle superfici utili destinate sono stati sospesi e congelati in attesa della valutazione dei tempi, delle modalità e delle quantità produttive in cui usciremo dalla crisi.
Mi pare però di poter dire con qualche elemento di fatto (credo che ce l'abbiamo tutti sotto gli occhi) che, usciti dalla fase di crisi, uno degli elementi su cui dovremmo riflettere attentamente è come affronteremo i problemi delle sovracapacità produttive. Questione che riguarderà anche una serie, piuttosto consistente, di immobili che, presumibilmente, non verranno riutilizzati a fini produttivi.
Sapete che la Giunta ha assunto un atto legato alla neoimprenditoria giovanile innovativa, legato alla costituzione di imprese collocate negli incubatori gestiti dalle università del Piemonte, in particolare i tre incubatori che sono quello storico del Politecnico, quello dell'Università di Torino e il neonato incubatore dell'Università del Piemonte orientale.
Con l'Assessore Migliasso stiamo disponendo gli atti nel quadro della legge n. 22 per avviare un'azione sul microcredito prevalentemente in favore dell'imprenditoria giovanile e, in questo caso, in favore della microimpresa o addirittura dei portatori dei singoli titolari di partita IVA.
Riguardo alle aziende commerciali, al mio fianco c'è l'Assessore competente e mi permetto soltanto di ricordare che a doppia firma abbiamo realizzato per la prima volta, negli atti della Regione Piemonte, la costituzione, insieme alle associazioni di categoria, di un polo per gli investimenti e l'innovazione nelle aziende commerciali. Anche qui ovviamente, escludendo dai beneficiari possibili le aziende di grande distribuzione organizzata.
Concludo dicendo che queste sono le azioni già prese e che sono operative. Casualmente, questa mattina abbiamo chiuso la scrittura tecnica del bando per gli investimenti cui facevo riferimento, quindi credo di essere in grado di assumere l'atto deliberativo nelle prossime settimane.
Sono evidenti due considerazione. La prima è che aspettiamo lo sblocco di un'importante capitolo di investimenti da parte del Governo centrale che ci consentirebbe di agire sulla materia internazionale che - concordo pienamente con il Consigliere Cavallera - è una questione importantissima per la competitività del sistema. Ci auguriamo che, finalmente, si sblocchi il fondo di garanzia che il Governo aveva annunciato negli scorsi mesi.
Sono allo studio altre misure più di natura congiunturale (lo dico in maniera aperta a molte valutazioni, perché ne stiamo discutendo la struttura). Penso alla necessità di ritardare il rientro dei fondi rotativi regionali sulla passata struttura Programmazione Comunitaria che ovviamente, esporrebbe, oggi, in particolare, le piccole e medie imprese che sono i beneficiari esclusivi di quel programma, alla necessità di nuova finanza per la restituzione di un debito con l'Amministrazione regionale.
Quindi, domani c'è il Comitato di Sorveglianza con la Commissione europea, che presiederò. Uno degli elementi che discuteremo, perché è un argomento di discussione comunitaria, cioè non riguarda soltanto il nostro Paese, è un'ipotesi di provvedimento che, come dire, dia un ulteriore respiro alle PMI, allungando i tempi di restituzione dei fondi rotativi europei.
Questo è il complesso delle materie destinate alle piccole e medie imprese piemontesi.



PRESIDENTE

Interviene, per replica, il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Ringrazio l'Assessore per la tempestività, si fa per dire, della risposta ma, raffrontata ai tempi medi di risposta delle interrogazioni (da aprile a giugno), siamo in tempi accettabili.
D'altronde, la materia è una materia di grande attualità e noi ovviamente, desideravamo agire per stimolo (qualora ve ne fosse bisogno) ma anche da condivisione di un'attenzione verso le piccole e medie imprese.
Credo che ci siano dei terreni e degli argomenti sui quali fare polemiche.
Sono il sale della democrazia e ben vengano anche in periodo elettorale, ma ci sono anche dei terreni e degli argomenti su cui confrontarsi proprio da un punto di vista pragmatico per quanto riguarda i provvedimenti da adottare.
Devo dire che non è ancora stata risolta a livello complessivo, a mio avviso, la tematica dell'agilità e della tempestività della risposta a livello di Unione Europea, a fronte della crisi. Noi, giustamente, abbiamo ascoltato una risposta che non poteva non tenere conto di quelli che sono i paletti che sono posti a livello comunitario.
In regime ordinario è necessario avere una stabilità nel tempo di quelli che sono i regolamenti comunitari, con i quali si devono confrontare il mercato, gli operatori di mercato, le categorie produttive ecc. Per vengono dei momenti come questi, nei quali non è solamente sufficiente, a mio avviso, allentare le maglie della vigilanza e dei vincoli comunitari.
Sarebbe opportuno che ci fosse un vero governo europeo che, in qualche modo, privilegiasse gli interventi attivi o concedesse delle sostanziose deroghe calibrate sulle varie realtà regionali.
Indubbiamente, noi siamo la regione del manifatturiero che vogliamo riconvertire a livello tecnologico nell'alta gamma. Siamo la regione dell'esportazione: siamo, comunque, la regione delle piccole e medie imprese, quindi abbiamo tutta una serie di fattori da combinare per aiutare questi segnali di ripresa che emergono, in qualche modo, dal territorio.
Col passare delle settimane, potrebbero anche cambiare i contenuti delle stesse interpellanze, per fortuna! Di mese in mese le prospettive migliorano.
Abbiamo ascoltato la prefigurazione di questo bando, una sorta di "apertura" per le piccole e medie imprese. Ovviamente ne prendiamo atto e ci riserviamo di valutare, al di là dei paletti che l'Assessore ha delineato nei suoi contenuti, la sua applicazione. Mi verrebbe da domandare quali saranno i criteri di selezione, sebbene non sia la sede più adatta avremo modo di confrontarci nelle sedi opportune oppure di ricevere ulteriori informazioni tecniche.
La questione dell'ampliamento o meno delle superfici produttive è un problema molto delicato: anche adesso, infatti, ci sono imprese che hanno esigenze di ampliamento, a fronte, magari, di un surplus di superfici abbandonate, in declino o comunque non più utilizzate per quanto riguarda le attività produttive. Qui si intersecano, ovviamente, questioni urbanistiche e questioni immobiliari (di proprietà), per cui la questione non è certo semplice: se da un punto di vista teorico comporre il "puzzle" può sembrare facile, di fatto bisogna mettere sul piatto della bilancia l'opportunità di assecondare coloro che sono in grado di investire e fare ampliamenti che presuppongono lavoro di imprese - e, quindi, un aiuto allo sviluppo - e gli elementi di razionalizzazione, soprattutto per le Province di antica industrializzazione (giustamente, l'Assessore ricordava Torino ma non è l'unica, perché ci sono vari poli produttivi).
Se posso dare un suggerimento, quindi, cerchiamo modalità flessibili (che siano affidate anche alle Province e all'intercomunalità), di individuare possibilità laddove emerge un certo fermento o una certa "vivacità" potenziale.
Veniamo, poi, al discorso del credito: è chiaro che è un fattore fondamentale. Mi è sfuggito se per gli interventi di nuovi impianti definiamoli così - vi è o meno il limite dei dieci milioni di euro che avevamo visto finora a livello di utilizzazione dei fondi comunitari. Anche in questo caso, comunque, valutiamo la quantità, ma anche la qualità e la tipologia. Perché nel momento in cui interveniamo a rete in una regione come la nostra, dove esiste un sistema molto articolato e frantumato, a livello complessivo, facendo riferimento ai collegamenti col mondo universitario e della ricerca, magari vi possono essere interventi grandi la metà, come dimensione, rispetto a quello che poteva sembrare un discorso ottimale, che meritano comunque di essere sostenuti.
Dunque, tempestività, flessibilità e naturalmente nuove vie da percorrere, che in qualche modo possono essere qui delineate.
Sebbene sia una materia interessante, i tempi non consentono di andare oltre, ma troveremo ulteriori occasioni per svolgere la nostra opera di opposizione, che, come l'Assessore avrà potuto notare, è certamente costruttiva.
Lo ringrazio, comunque, per la risposta.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta, da parte del Consigliere Monteggia, relativamente alla collocazione politica del Consigliere Scanderebech all'interno del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Monteggia ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Visti gli ultimi avvenimenti inerenti all'accorpamento dell'UDC all'interno della maggioranza in Provincia, vorrei chiedere, a questo punto, che anche al collega Scanderebech venga assegnato un posto all'opposizione!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



MONTEGGIA Stefano

Visto che si è già posizionato, che si faccia chiarezza all'interno del Consiglio e che vi sia un accorpamento anche nella maggioranza! Tanto ormai è uomo di sinistra, quindi...



PRESIDENTE

Se mai il collega Scanderebech ne avanzasse richiesta, saremmo estremamente solleciti nel valutarla!



MONTEGGIA Stefano

Presidente, gliela presento io la richiesta! Non è che la deve fare lui!


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Interpellanza n. 2780 dei Consiglieri Cotto e Cavallaro, inerente a "Applicazione legge regionale 22 novembre 2004, n. 34: interventi per lo sviluppo delle attività produttive"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 2780 dei Consiglieri Cotto e Cavallaro.
Risponde l'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore all'industria ed energia

Grazie, Presidente.
L'interpellanza in oggetto è inerente all'applicazione della legge elettorale n. 34 (legge quadro sulle attività produttive), approvata nel novembre del 2004, che prevede tutta una serie di atti.
Nello specifico, l'interpellanza fa riferimento al fatto che la clausola valutativa che prevedeva un rendiconto periodico delle attività delle applicazioni della legge n. 34 al Consiglio, non è stata applicata correttamente, nel senso che emerge un ritardo nelle comunicazioni al Consiglio sull'applicazione della legge stessa.
Ho dato contezza dei tempi di applicazione: parliamo del novembre del 2004 approvazione in Consiglio regionale delle della legge.
Con deliberazione del 28 dicembre 2005, dopo gli opportuni passaggi consiliari, è stato approvato il primo programma pluriennale di intervento (atto applicativo della legge n. 34) per le attività produttive, che aveva come riferimento temporale il triennio 2006/2008. Il programma era articolato in 21 misure di intervento radicalmente nuove, in applicazione della legge che il Consiglio aveva approvato alla fine dell'anno precedente.
Come si sa, la programmazione pluriennale degli interventi ha richiesto la definizione e l'elaborazione delle misure amministrative, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati (i cosiddetti portatori di interesse), che, in ragione delle loro competenze tecniche o istituzionali erano previsti nella legge nella concreta attuazione delle misure.
Nel caso delle misure di aiuto alle imprese cui faceva riferimento l'interpellanza, si è resa necessaria l'interlocuzione e il dialogo con gli uffici competenti della Commissione dell'Unione Europea, per l'attivazione delle procedure di notifica (che sono obbligatorie, così come previsto peraltro, dal dispositivo di legge regionale), per ottenere l'autorizzazione nelle prescrizioni comunitarie obbligatoria per poter dare esecuzione agli atti amministrativi.
Questo programma, previsto dal piano pluriennale, ha comportato lo svolgimento delle attività che si sono svolte nel corso del 2007. Tutta una serie di informazioni rilevanti a cui faceva riferimento l'interpellanza (quali, ad esempio, tipologia, numero di beneficiari, tipologia ed entità degli investimenti attivati nelle 21 misure previste dal programma) non erano disponibili nel primo periodo di validità della legge stessa.
Per tali ragioni - apro un inciso di carattere personale, come Assessore - nell'impegno preciso a presentare in tempi brevi alla Commissione consiliare competente la relazione annuale sullo stato di attuazione del programma - rendiconto che va ovviamente contestualizzato essendo una legge sulle attività produttive, rispetto alla fase in cui ci troviamo e, prevedibilmente, alla fase in cui ci troveremo nel secondo semestre 2009 e nel 2010 - si è comunque ritenuto opportuno attendere di avere la disponibilità di tutti i dati e le informazioni a cui si fa riferimento anche in merito all'andamento della spesa delle misure, per poter presentare alla Commissione una relazione organica e compiuta.
Al netto del verbale, non vi nascondo comunque un oggettivo ritardo nella predisposizione della misura, però idonea a meglio rappresentare i punti di forza e di criticità e gli eventuali interventi correttivi del dispositivo della legge n. 34.
Volevo comunicare ai Consiglieri che la raccolta dei dati è stata ultimata recentemente ed oggi è in corso di finitura. Stamattina nella riunione dei Direttori abbiamo visto l'elaborazione del commento riferibile al periodo di applicazione della legge stessa, che a questo punto verrà estesa fino alla fine del 2008.
L'impegno dell'Assessore con gli aggiornamenti e le appendici sui primi mesi del 2009 e con le nuove misure che sono state introdotte (ad esempio il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese) a presentare in tempi rapidi e tempestivi alla Commissione consiliare competente la relazione di applicazione della legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Prima di tutto voglio rassicurare i colleghi. Ho presentato ben dieci interpellanze insieme al Consigliere Cavallaro e non Cavallera, perch entrambi facciamo parte del Progetto "CAPIRe" proprio su indicazione del Consiglio regionale.
Ringrazio gli uffici del Consiglio regionale per l'osservatorio che ha messo in atto su tutti gli adempimenti che le varie leggi assegnano alla Giunta.
chiaro che quando si rileva che la Giunta è in ritardo e, come ha ammesso lo stesso Assessore, per problemi oggettivi è stata in ritardo, noi dobbiamo riflettere su questi ritardi, anche quando andiamo a deliberare nuove leggi e vedere se i tempi sono poi reali. Tante volte infatti si fissano 30, 60 o 180 giorni e poi non si va a verificare se il tempo è congruo e il perché sì e perché no. Molto semplicemente abbiamo presentato queste interpellanze. Ringrazio per la risposta e ovviamente staremo attenti; lei ha detto che si impegna tempestivamente a portare nella competente Commissione la relazione e noi ci auguriamo che il tempestivamente sia veramente vicino.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallaro; ne ha facoltà.



CAVALLARO Sergio

Grazie, Presidente.
Anch'io mi ritengo soddisfatto della relazione dell'Assessore e prendo atto delle difficoltà oggettive che ci sono state e, soprattutto dell'intenzione dell'Assessore di presentare quanto prima una relazione in Consiglio.
Volevo anche io mettere in evidenza il fatto che questa serie di interrogazioni hanno lo spirito di volere migliorare o, comunque, di rendere molto più efficiente l'attività legislativa del Consiglio, e soprattutto di rendere molto più efficace questa particolarità della clausola valutativa, che vediamo che fa un po' fatica a prendere piede e venire applicata totalmente.
Rimanendo soddisfatto della risposta dell'Assessore, mi auguro che quanto prima possa essere presentata questa relazione in Consiglio.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 2711 dei Consiglieri Bossuto, Chieppa, Dalmasso, Comella Deambrogio, Clement e Moriconi, inerente a "Esuberi allo stabilimento Pirelli di Settimo Torinese"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione n. 2711 dei Consiglieri Bossuto Chieppa ed altri, inerente a "Esuberi allo stabilimento Pirelli di Settimo Torinese".
Risponde all'interrogazione l'Assessore Bairati, che ha pertanto facoltà di intervenire.



BAIRATI Andrea, Assessore all'industria ed energia

Grazie, Presidente.
L'interrogazione fa riferimento agli esuberi e alla situazione un po' più generale - se mi posso permettere - dello stabilimento del Gruppo Pirelli di Settimo Torinese.
Nell'interrogazione si fa riferimento a tutta una serie di atti e di interventi pubblici che sono relativi non tanto agli esuberi, ma al nuovo insediamento che il gruppo Pirelli ha avviato esattamente nel sito di Settimo Torinese e che rappresenta uno degli investimenti più rilevanti dal punto di vista industriale in corso non tanto nella nostra regione, ma nel nostro paese in senso generale, com'è stato presentato l'altro giorno dal gruppo in una conferenza stampa tenutasi a Roma.
Naturalmente l'interrogazione fa anche riferimento all'andamento della trattativa tra azienda e parti sindacali, che ha avuto un suo svolgimento ma che ha avuto un esito concluso positivo, anche - io l'ho seguita silenziosamente all'esterno - per un forte senso di responsabilità che le associazioni sindacali aziendali hanno manifestato.
Faccio un breve resoconto della situazione, in modo che abbiate chiaro che cosa sta accadendo relativamente all'investimento di cui stiamo parlando.
Nel febbraio 2008, esattamente il 22 febbraio, Regione, Comune di Settimo Provincia, Politecnico e gruppo Pirelli sottoscrissero un accordo che regolava i reciproci impegni a sostenere nel Comune di Settimo un nuovo stabilimento di punta nella gamma di produzione dei pneumatici del gruppo mediante anche una serie di aiuti, successivamente poi notificati, a valere su fondi regionali per quanto riguarda l'innovazione e la ricerca applicata al settore.
Il Gruppo, in attuazione dell'intesa a cui ho fatto riferimento nella premessa, ha presentato un programma di investimenti che prevedeva e prevede standard competitivi e tecnologici fortemente innovativi e coerenti con l'evoluzione della domanda del mercato, che, come sapete, è mercato delicato. Basta fare riferimento anche alla situazione dell'altro grande stabilimento di produzione dei pneumatici di Torino, quello del gruppo Michelin.
Il programma si è avviato in una collaborazione tra gruppo Pirelli e Politecnico di Torino su tre progetti di ricerca che riguardano processi innovativi di produzione dei pneumatici, cambiamento delle mescole e un nuovo prodotto denominato "pneumatico intelligente", che detto così sembra una contraddizione in termini, ma si tratta di una gomma che contiene all'interno dei microchip che consentirebbero il cambiamento della modalità di controllo dell'autoveicolo sia da un punto di vista della regolazione dei suoi parametri di sicurezza sia un punto di vista delle prestazioni motoristiche e anche energetiche.
In quell'accordo il gruppo si impegnava anche ad una minimizzazione dell'impatto ambientale generato dal processo, quindi con forti riduzioni dei consumi delle risorse naturali impiegate, dei consumi energetici e delle emissioni di acqua in falde e delle emissioni inquinanti, garantendo anche il ricorso alla qualità architettonica come criterio orientativo per la costruzione del nuovo stabilimento.
Nell'accordo si fa riferimento - questo è molto importante anche dal punto di vista delle relazioni sindacali - al cambiamento degli standard di sicurezza e di igiene industriale interni al luogo di lavoro.
Il progetto di investimento della Pirelli si era tra l'altro inserito in un'iniziativa iniziata dal Comune di Settimo, che aveva già avviato dialoghi con le grandi imprese collocate sul proprio territorio di pertinenza.
Si è avviata la fattibilità, si è verificata la possibilità di riunire nel sito di Via Brescia il complesso delle attività industriali. Peraltro il procedimento di variante del piano regolatore e la partenza del processo di notifica verso la Commissione europea era in fase conclusiva.
Il progetto relativo all'ampliamento dello stabilimento è stato oggetto di specifica notifica alla Commissione e l'obiettivo del progetto di aiuto è stata la promozione dello sviluppo industriale regionale.
Peraltro, l'istruttoria della Commissione europea ha svolto un approfondito esame (per aggiungere una considerazione a quelle del Consigliere Cavallera) che è durato quasi un anno ed il processo di autorizzazione è stato notificato all'Amministrazione regionale il 25 febbraio 2009.
Analogamente (troverete i dettagli nella mia risposta scritta), i progetti di ricerca svolti in collaborazione con il Politecnico sono stati oggetto di pre-notifica e poi di notifica.
Dopo questa breve ricostruzione del procedimento che abbiamo avviato voglio precisare che nel luglio 2008, in sede di presentazione della notifica alla Commissione europea, era emerso che le valutazioni condotte del gruppo Pirelli in sede di piano industriale, portassero a stimare, in assenza del nuovo investimento, una decrescita della manodopera complessiva impiegata dalla società nell'ordine dell'8-10% annuo.
Nella fase istruttoria della discussione, in particolare nella fase di notifica di fronte alla Commissione europea, Pirelli giustificò il mantenimento dello stabilimento di Via Brescia subordinatamente all'ampliamento di capacità e dell'aumento della produttività del sito stesso orientandolo al mix alto di gamma. È apparso chiaro che, in sede di istruttoria dell'approvazione, in assenza di aiuto, lo scenario occupazionale sarebbe stato significativamente diverso per i due stabilimenti, con il rischio di delocalizzazione, in particolare, verso il Brasile e l'Egitto.
Sapete che negli atti, che abbiamo scritto, della programmazione di politica industriale, tra i nostri obiettivi compariva quello di incentivare il consolidamento e l'ampliamento di iniziative di grande qualità tecnologica sul nostro territorio, quindi abbiamo ritenuto opportuno sostenere l'operazione di investimento del gruppo in regime di aiuto notificato, per l'ampliamento del nuovo impianto produttivo.
Peraltro, il progetto prevede un significativo programma di formazione (che riguarda tutti i dipendenti, tutti i tecnici, tutti i quadri, tutti i dirigenti) volto a garantire le competenze coerenti con la missione e l'organizzazione del nuovo sito produttivo focalizzata sul nuovo prodotto.
Fin dalla presentazione dell'interrogazione era noto che l'azienda avesse usufruito della sola cassa integrazione ordinaria derivante dall'utilizzo di ammortizzatori sociali per crisi economica. L'accordo raggiunto (mi pare, in data 10 giugno) prevede il ricorso alla cassa straordinaria per ristrutturazione.
L'accordo, che alleghiamo nel comunicato sindacale, prevede investimenti pari a 150 milioni di euro complessivi sul nuovo sito, che riguarderà 125 mila metri quadri di stabilimento, con un livello occupazionale garantito, entro il 2011, di 1.240 occupati. Nuovi prodotti al top di gamma e criteri molto innovativi, come dicevo, sulla gestione delle risorse ambientali e la realizzazione di un centro di ricerche e di sviluppo in collaborazione con il Politecnico di Torino, anche con il trasferimento di attività dal polo di ricerca attualmente collocato a Milano.
Quindi, per rispondere all'interrogazione (allego i documenti tecnici dettagliati), questo è uno dei pochi casi di arrestamento di un processo di delocalizzazione, di coinvestimento pubblico (istituzioni, centri di ricerca di emanazione universitaria) su un prodotto di nuova gamma, che prevede un ampio programma di formazione e anche l'applicazione di un modello di relazioni industriali estremamente responsabile che ha consentito comunque di contenere in termini accettabili il ricorso sia agli ammortizzatori sociali sia alla riduzione dell'occupazione sul sito.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto, per la replica.



BOSSUTO Iuri

Ringrazio per la risposta dettagliata che l'Assessore Bairati ha fornito su un'interrogazione che è nata proprio dalla preoccupazione per aver preso atto, in seguito a questi eventi, dell'"ardimentoso" (tra virgolette) investimento che la Regione Piemonte ha fatto su quel territorio, per salvare un'impresa importante come la Pirelli, dimostrando che effettivamente l'impegno è possibile ed è possibile anche intervenire e legare le industrie al territorio, quindi evitando la fuga verso "paradisi della manodopera" (chiamiamoli così) dello sfruttamento. Proprio a fronte di questo importante investimento, ci aveva preoccupato molto la notizia dei 350 esuberi. Abbiamo appreso questa notizia dai lavoratori rimanendo un po' basiti, perché vedevamo svanire questi buoni intenti, vedevamo il rischio che questi buoni propositi crollassero, di nuovo, sotto i calcoli del profitto o, per meglio dire, sotto i calcoli del maggior profitto che l'imprenditore poteva attuare, anche a dispetto di ciò che era stato l'impegno dei vari Enti locali e della Regione.
Quindi apprendiamo con soddisfazione di questa evoluzione non negativa per quanto riguarda i rapporti tra lavoratori e proprietà e ci riteniamo soddisfatti di questa risposta. Chiederei all'Assessore, ma mi pare che fosse già nelle sue note finali, di avere copia scritta della risposta stessa.
Grazie.


Argomento: Informazione

Interrogazione n. 2709 del Consigliere Guida, inerente a "Disagi della linea Adsl in frazione Bandito a Bra (Cuneo)"


PRESIDENTE

Approfittiamo ancora dell'Assessore Bairati per esaminare l'interrogazione n. 2709 del Consigliere Guida.
Risponde l'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle telecomunicazioni

Il Consigliere Guida interroga sul mancato funzionamento della rete a connessione veloce, come diceva il Presidente, nella frazione Bandito del Comune di Bra in Provincia di Cuneo. La risposta è necessariamente di natura tecnica.
La frazione è servita dalla centrale denominata "Bandito 2", che conta oggi circa 700 accessi e che è stata attivata nel 2006, installando un certo tipo di dispositivo. La banda gestita da quel dispositivo è occupata al 95% (questo spiega i parziali disservizi), pertanto la commercializzazione e quindi la vendita degli accessi a quella centralina si è chiusa per saturazione a metà del 2008. Quindi, i problemi segnalati nell'interrogazione, cui l'Amministrazione ha fatto seguito con una lettera al gestore, sono strettamente riconducibili alla saturazione della centralina in oggetto. Per risolvere le criticità cui il Consigliere faceva riferimento e su sollecitazione dell'Amministrazione regionale, è in corso di progettazione l'ampliamento della capacità della centrale mediante l'inserimento di un nuovo dispositivo in grado di servire un numero maggiore di clienti e di fornire accessi anche superiori alla banda ad oggi utilizzata.
Dunque, l'intervento è stato inserito nel piano di lavoro di questo semestre e per quanto è possibile, gli è stata data (anche su nostra sollecitazione) priorità di installazione. I tempi di esecuzione tecnica del lavoro sono di circa tre mesi e i lavori dovrebbero cominciare, con nota (che allego alla risposta) del gestore, entro l'estate.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per replica, il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Ringraziando l'Assessore per la risposta, gradirei averne una copia. In effetti le cose sono così come sono state descritte. La società, in questo caso il grande monopolista, quando nel 2006 ha realizzato la centralina Bandito Due, non si è resa conto che quella era una zona con un ingrandimento dal punto di vista abitativo, urbanistico e industriale. È la dimostrazione che, forse, la programmazione non manca soltanto agli enti pubblici, ma anche ai privati. La dimostrazione che molte volte gli investimenti non sono fatti a ragion veduta.
La ringrazio per la risposta e se posso avere risposta scritta sarà mia cura farla pervenire agli abitanti interessati dal disservizio.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 1420 del Consigliere Burzi, inerente a "Istituzione nuovo primariato di chirurgia oncologica e ricostruttiva"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1420, sulla quale risponde l'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Il Consigliere interpella per conoscere con quali risorse si intende allestire la nuova Unità Operativa di Chirurgia Oncologica e Ricostruttiva presso l'Ospedale Maria Adelaide come presidio dell'ASL CTO e quali siano le motivazioni per cui tale unità operativa non sia stata assegnata al Polo Oncologico di Candiolo.
Rispondo al primo quesito: con quali risorse. I risultati ottenuti nei confronti di pazienti affetti da patologie tumorali ossee avevano indotto l'Assessorato, nel maggio 2006, a ritenere necessario la trasformazione della Struttura semplice dipartimentale di Chirurgia oncologica ricostruttiva, già operante presso l'Azienda Ospedale CTO/Maria Adelaide in una struttura complessa con il conseguente ampliamento di organico.
Pertanto, quando si è adottato il Piano di Riqualificazione dell'assistenza per gli anni 2006 e 2007 alle mani dei Consiglieri di Commissione e poi approvato dalla Giunta regionale con provvedimento del 4 dicembre 2006, tale intervento fu inserito nel PRR.
L'istituzione della struttura complessa di ortopedia oncologica ricostruttiva è stata attuata nell'anno successivo, cioè dall'adozione del PRR del 4 dicembre 2006 all'attuazione dell'agosto 2007, con assegnazione di personale medico e posti letto di degenza ordinaria di day surgery.
Segue una tabella sui dati relativi all'attività che fa rilevare come i posti letto medi attivati nel periodo sono stati 5,3 nel 2007; 7,4 nel 2008 e sette nel 2009 con un carico di degenti che è passato dal 2007 al 2008 da 100 a 351; con un numero di giornate di degenza che è passato da 762 a 2270; con una degenza media che è scesa dal 7,6 al 6,5; con un numero di dimissione che è passato da 83 a 298 e con una mobilità attiva a favore del CTO che è passato da sette a 23.
Per quanto riguarda i posti letto attivati nel day hospital, che non sono invece incrementati, abbiamo un aumento delle dimissioni dai 23 del 2007 ai 298 del 2008; ai 58 del primo trimestre del 2009 con una mobilità attiva a favore dell'azienda ospedaliera di uno nel 2007 e 16 nel 2008, con un numero di accessi, per i dati relativi agli SDO, passati da 29 a 348.
I dati che ho letto evidenziano i buoni risultati in termini assoluti sia per il numero complessivo dei pazienti trattati, sia per il numero di pazienti trattati di provenienza extraregionale rappresentando questi il 7,4% di quelli complessivi.
In contemporanea sono stati realizzati il Gruppo Interdisciplinare dei Sarcomi dell'osso e dei tessuti molli, tra l'azienda ospedaliera San Giovanni Battista, l'Azienda Ospedaliera CTO/Maria Adelaide, l'Azienda Ospedaliera Sant'Anna e il Presidio Sanitario Gradenigo, il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale e il Centro Accoglienza e Servizi.
Questi tre ultimi atti sono assegnati agli obiettivi delle aziende nel PRR per quello che riguarda la costruzione del sistema di rete.
Infine, alla domanda sul perché non si sia stata assegnata questa competenza all'Unità Operativa di Candiolo, rispondo che, come abbiamo anche previsto nella programmazione del PRR, le specialità dall'apparato osteoarticolare hanno suggerito l'opportunità di ricondurre all'azienda ospedaliera anche l'attività oncologica. Inoltre, il riferimento alla dimensione di Candiolo nel momento in cui nel maggio 2006 e successivamente, a dicembre 2006 con il PRR si sono fatti i piani di sviluppo delle diverse aziende, non poteva prevedere, in un dimensionamento di 75 posti letto, la gestione di incremento e di qualificazione prevista dall'istituzione di questa struttura complessa.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Farò una replica velocissima. Forse ad alcuni colleghi che hanno seguito attentissimamente la puntuale risposta dell'Assessore, sarà sfuggita la data dell'interpellanza: 8 marzo 2007. Siamo nel 2009, mi pare che la mia replica, nella grande attenzione che anche il Presidente di codesta Aula pone a questa fase dei nostri interessantissimi lavori, si esaurisce nella data.
La data dell'interpellanza è 8 marzo 2008; la data della risposta è un certo numero di giugno del 2009. Credo che questo esaurisca la sensazione di rispetto che codesta Giunta ha nei confronti del Consiglio e, nel caso specifico, di un Gruppo dell'opposizione. Immagino che, nel frattempo, il primario sia andato in pensione, sono stupefatto che Candiolo sia ancora in esercizio, ma su questo presenteremo un'interpellanza cui la prossima Giunta risponderà, credo, verso il 2015. Buon lavoro!



PRESIDENTE

Le altre due risposte dell'Assessore Artesio le rinvierei in altra data in assenza degli interroganti. Ringrazio l'Assessore Le comunicazioni della Giunta regionale, individuate originariamente per oggi, mi pare, da alcuni dialoghi con i Presidenti dei Gruppi, che si potrebbero rinviare alla settimana successiva in attesa di permettere a tutti i Consiglieri di acquisire la documentazione che dall'Assessorato era già stata distribuita al Consigliere Vignale.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Enti strumentali

Richiesta, da parte del Consigliere Burzi, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente alla situazione di Finpiemonte Partecipazioni S.p.A

Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

Osservazioni, da parte del Consigliere Boeti, in merito alla decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge regionale n. 11 del 7 aprile 2009, inerente a ''Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico del Piemonte''


PRESIDENTE

Il Consigliere Burzi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Come diceva il Presidente nell'ambito delle comunicazioni che abbiamo come Gruppi di opposizione, richiesto nell'ultima Conferenza dei Capigruppo, so che sono state schedulate per le giornate della settimana prossima.
Mi permetto di sollecitare la sua attenzione, Presidente, che sono certo non avrà persa, su una questione (tranne che la comunicazione sia intervenuta nei primissimi momenti della sessione di questa mattina, quando ero assente e mi scuso con i colleghi per il ritardo). C'è un altro argomento che non mi pare susciti attenzione. Se ho letto bene i giornali di venerdì, piuttosto che sabato, si sa che i giornali non hanno come compito quello di darci informazioni inerenti alla vita dell'Ente, però non ho sentito smentite, anzi le voci che si susseguono nei bar e nei corridoi paiono confermarla. Sarebbe successo in uno dei nostri rami più importanti di azione, che è Finpiemonte Partecipazioni (sa, quella piccola struttura che recentemente è già stata oggetto di attenzione da parte nostra ed anche di polemica da parte della Presidente Bresso, circa la gestione di SITO S.p.A., dalla quale ha avuto seguito un'interessantissima indagine conoscitiva, che si sta svolgendo con grande valore nell'ambito della II Commissione.
Bene, come dicevo, pare che, dopo il ricambio a livello di Presidenza della stessa struttura, sia successo che nel primo o nel secondo C.d.A., il nuovo Presidente, designato da parte della Presidente Bresso e quindi immagino totalmente in linea - finalmente, non come quello di prima, che era totalmente disallineato - con il parere della Presidente, è andato bello come il sole - si fa per dire, è perché era l'inizio dell'estate - a portare la sua impostazione ai membri del C.d.A., i quali l'hanno rimandato con perdite, non accogliendo nessuna, intendo dire nessuna, delle ipotesi che lo stesso ha portato, a dieci mesi dalla scadenza di questo esercizio al C.d.A. di Finpiemonte Partecipazioni.
L'ipotesi riguardava un'impostazione del bilancio, la definizione della sede; nelle more ha anche proposto, se non si sbaglia chi ci informa, di modificare il nome dell'azienda stessa (probabilmente gli piacerà di più Carlotta o Eufemia), dimenticandosi che Finpiemonte Partecipazioni nasce da una legge di questa inutile Assemblea, che è l'attuale fase del Consiglio regionale.
Bene, tutte queste proposte - ripeto - sono state respinte all'unanimità, con perdite. Ora, capisco che la questione susciti pochissimo interesse da parte di codesta Giunta, ma un tempo su queste cose un Presidente normale, non posso dire un Assessore competente, perché nel caso specifico la Presidente riassume in sé anche la competenza (si fa per dire "competenza", è solo un gergo tecnico, non esprime valutazione di merito ) della delega specifica, esprimeva la propria opinione. Oggi invece, nulla ci viene detto in merito, se cioè questa notizia giornalistica sia un'emerita "palla" oppure no.
Nel caso in cui non lo fosse, probabilmente qualcuno dovrebbe dirci cosa pensa di fare codesta Giunta negli ultimi mesi della legislatura, in merito a Finpiemonte Partecipazioni: quella strana cosa che un tempo serviva a coniugare politiche pubbliche con capitali di natura privata, per cui alcune legislature fa alcuni se ne sono occupati, mentre adesso è palesemente ritenuta inutile. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Il Presidente Burzi ha sollevato una questione che è stata oggetto come dallo stesso richiamato, di rilievo mediatico. Girerò questa richiesta alla Presidente della Giunta regionale, affinché ne renda comunicazione in Aula.
La parola al Consigliere Boeti, sull'ordine dei lavori.



BOETI Antonino

Naturalmente intervengo sull'ordine dei lavori, ma c'è un'altra notizia che i giornali hanno riportato e che non abbiamo discusso stamattina in Aula, alla quale lei, Presidente, ha fatto riferimento prima, che è la bocciatura, da parte del Governo, del disegno di legge regionale sulla lingua piemontese.
Il Governo intende il federalismo in maniera curiosa, perché impedisce addirittura ad una Regione di pronunciarsi sulla sua lingua ed è curioso il fatto che il provvedimento sia stato bocciato all'unanimità dai rappresentanti della Lega Nord, all'interno del Governo. Se ricordo le discussioni avvenute in Commissione, soprattutto da parte del Consigliere Dutto, penso che se fossi stato al suo posto, sarei sprofondato nella vergogna: discussioni infinite che hanno portato alla bocciatura da parte del Governo; un Governo che ha finanziato - come tutti sanno - il fallimento del Comune di Catania, che finanzierà forse - perché soldi non ne ha - il ponte sullo Stretto di Messina, facilitando, da parte della mafia e della 'ndrangheta calabrese, larghi affari in quel campo, in quel settore e in quel territorio.
La Lega parla di sicurezza, senza ricordare che la legge che oggi regola l'immigrazione è la legge Bossi-Fini e pubblica, in campagna elettorale, manifesti di cui dovrebbe vergognarsi, che mostrano disgraziati sui barconi alla deriva, senza ricordare che i barconi portano soltanto il 2% degli immigrati nel nostro Paese; gli altri arrivano con i mezzi propri e soprattutto per via terra.
Insomma, questo Paese, e soprattutto il Nord Italia, continua a votare la Lega, perché promette cose che non si realizzano. L'ultima promessa è questa battaglia finta sulla lingua piemontese di cui - ripeto - i Consiglieri Dutto e Rossi dovrebbero vergognarsi.



PRESIDENTE

Collega Boeti, prima di lasciare la parola al collega Dutto, devo significarle che di questa questione ho avuto modo di parlare prima della pronuncia del Consiglio dei Ministri, con i colleghi del Gruppo della Lega Nord, in particolare con il Capogruppo che si è fatto interprete presso i Ministri ed il Capogruppo del suo partito, per cercare di intervenire su questa materia.
Devo dare atto che c'è stato uno sforzo, sia da parte dei nostri uffici regionali sia dei colleghi che rappresentano i gruppi di maggioranza a livello nazionale, per cercare di scongiurare questo evento, sul quale spero la Corte Costituzionale possa rendere giustizia, in attesa che il Parlamento intervenga esso stesso, con legge, a sistemare la vicenda.
La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente, perché le parole del collega Boeti mi hanno quasi offeso! Obiettivamente, la battaglia che abbiamo fatto in Aula e che personalmente ho portato avanti a favore della lingua piemontese, nulla aveva di demagogico; è una mia convinzione e non cambierò mai assolutamente idea, pertanto continuerò a lottare a favore del salvataggio della lingua piemontese, per riuscire ad insegnarla ai nostri figli, a portarla avanti nel tempo, a dare tutti gli insegnamenti possibili.
Ma veniamo al dunque: i nostri Ministri non hanno votato contro la lingua piemontese, ma contro l'impugnazione. È vero che il Governo ha impugnato la nostra legge, ma, nel Consiglio dei Ministri, i nostri Ministri hanno votato contro l'impugnazione, per cui la Lega non ha tradito nessuno.
Forse, in questo caso siamo stati traditi dagli alleati, questo sì.
Sugli altri fatti citati, la questione di Catania, del Lazio, ecc., è il vecchio modo di fare politica: sono cose vecchie che si sono ribaltate e sulle quali non si poteva fare nulla, se non quello che è stato fatto.
Con la riforma federale, questo modo di fare politica cesserà. Chi contrarrà i debiti, li pagherà. Purtroppo, abbiamo ricevuto un'eredità molto pesante e abbiamo dovuto ingoiare grandi rospi, ma andiamo avanti con la riforma e il cambiamento, in modo che perlomeno questo non succeda più in futuro.
Per quanto riguarda la sicurezza e la lotta all'immigrazione clandestina, fa parte del nostro programma e la stiamo portando avanti. Gli sbarchi sono cessati dopo i primi interventi: è bastato respingere pochi barconi di clandestini per far cessare gli sbarchi, perché sapendo che non potrebbero più arrivare nel nostro paese, non partono più. Il centro di accoglienza di Lampedusa è vuoto, dopo anni di sovraffollamento, problemi ecc.
vero che esistono altri sistemi per arrivare clandestinamente in Italia, ma si stiamo facendo una lotta contro tutto il sistema. C'è un controllo alle frontiere, per quanto possibile, per evitare qualsiasi tipo di immigrazione clandestina. Per quanto riguarda la delinquenza, se andate a vedere i dati, penso che mai come in questi ultimi mesi la lotta alla mafia abbia dato simili risultati.
Sono stati sequestrati alla mafia beni per miliardi di euro. Miliardi di euro che verranno utilizzati per rafforzare le forze di polizia. Un esempio (anche se è una questione minima): tutte le automobili e gli automezzi sequestrati alla mafia, a differenza di come succedeva una volta quando venivano tenuti in magazzini e poi non si sapeva che fine facevano oggi vengono messi a disposizione della nostra polizia. Così le auto che prima venivano utilizzati dalla mafia per scopi illeciti, ora sono a disposizione delle forze dell'ordine, proprio per contrastare questi scopi illeciti. Lo stesso si sta facendo per la confisca delle somme di denaro che vengono immediatamente stanziate a favore delle forze dell'ordine e, in generale, questo vale per tutti i beni che si riesce a sequestrare alla mafia.
Direi che mai come oggi, la lotta del Governo alla criminalità organizzata, a tutti i tipi di mafia, è così efficiente. Nel modo di governare in generale, sappiamo che le riforme si stanno facendo. Non mi sento affatto tradito se non per quel piccolo particolare di quest'impugnazione della legge sul piemontese. Conto ancora sulla Corte Costituzionale, che potrebbe anche dare ragione alla Regione. Mi auguro che veramente dia ragione alla Regione, anzi, invito il Presidente del Consiglio e l'istituzione Regione Piemonte ad intervenire con l'Avvocatura in modo tale da difendere al massimo le nostre ragioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parlare il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Sono certo che il Consigliere Dutto creda a questa questione della lingua piemontese perché almeno nove anni fa avemmo già - se lo ricorderà una discussione lunga e dotta, presso il Consiglio comunale di Cuneo.
Nelle pagine di un giornale piemontesista sono anche stato caricaturizzato, con vignette e filastrocche, come nemico del piemontese.
Cosa che non è assolutamente vera.
Mi sono permesso di ricordare in Commissione che la richiesta di inserimento dell'espressione "lingua piemontese" aveva due limiti. Il primo riguardava una questione nominalistica: quale differenza vi sarebbe stata se avessimo inserito il termine "parlata" o il termine "dialetto", che non ritengo assolutamente offensivo? La seconda questione riguarda il rischio che si era già verificato in altri casi, di una bocciatura, essendo questa definizione non presente, se non sbaglio, nella legge n. 482.
Credo che l'impegno che la Lega Nord ha profuso su questa questione con tanto di iniziative, conferenze, appelli ai gruppi piemontesisti conferenza che si tenne in questo palazzo e alla quale ho partecipato anche perché era una questione di grande interesse, sia stato sostanzialmente, inutile da un punto di vista pratico perché, ora, siamo davanti a questo stallo; utile invece dal punto di vista politico e anche ahimè - elettorale, perché è servito a creare un caso che forse avremmo potuto risolvere a livello di legge in modo estremamente più semplice e rapido in Commissione, elaborando altre formule che non avrebbero certamente creato i problemi che esistono oggi.
Ho anche detto questo, in termini molto sintetici, nella dichiarazione di voto che, come alcuni ricorderanno, ho fatto sulla legge in Aula. Sulle questioni relative al Governo e alle sue politiche, evidentemente, il nostro giudizio è opposto a quello che dà il Consigliere Dutto anche se purtroppo, a livello elettorale, mi sembra che i riscontri diano ragione a lui e, purtroppo, torto a noi.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 228, inerente a "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 228, di cui al punto 6) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta pomeridiana dell'11 giugno 2009, l'ultima seduta dedicata a questo provvedimento sono stati esaminati ed approvati gli articoli sino al 51. Iniziamo a decorrere dell'articolo 52.
ARTICOLO 52 (diventa articolo 51) Sull'articolo 52 non ci sono emendamenti. Ci sono colleghi che desiderano intervenire? La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Volevo intervenire brevemente per sottolineare l'importanza di questo capo, che può non avere degli emendamenti, perché stiamo esaminando un testo nei confronti del quale ci siamo atteggiati con uno spirito costruttivo e migliorativo della legge. Volevo sottolineare come la questione dell'informazione, ma anche la questione dei risarcimenti, degli indennizzi e degli incentivi, sia una partita che, nel passato e fino ad ora, è stata molte volte annunciata ma non sempre attuata.
Ovviamente, essendoci dei divieti sostanzialmente assoluti di intervento come, per esempio, per quanto riguarda l'attività venatoria, se non c'è una gestione attiva degli equilibri faunistici, ci possono essere delle ripercussioni sui terreni agricoli e sulle attività agricole, per cui, ecco, ad esempio, una tipologia di risarcimento. Poi c'è il discorso dell'indennizzo degli incentivi per raggiungere finalità di conservazione e di protezione; ci possono essere delle penalizzazioni in quelle che possono essere, in senso lato (naturalmente qui parliamo per principi), le varie attività umane e le varie attività produttive. Comunque, la cosa più importante è la questione degli incentivi.
Nel passato si era detto, e forse la normativa è ancora così: "Per i Comuni che sono ubicati nelle aree protette, vi è una priorità, ad esempio anche nella ripartizione dei fondi della legge 18", che è l'aiuto che la Regione dà ai Comuni per la realizzazione delle infrastrutture comunali. Io dico che non sempre si è fatto così. Potrei dirlo anche al plurale, perch credo che ci possa essere una critica molto ampia. Però lo dico soprattutto per una Giunta, come quella attuale, che del discorso delle aree protette ha sempre fatto una bandiera.
Ci attendiamo di più, Assessore! Nel momento in cui confermiamo questa normativa, è chiaro che per i Comuni inseriti nelle aree protette (mi riferisco alle leggi che aiutano i Comuni a realizzare le infrastrutture o a realizzare i servizi, per quanto riguarda determinate attività) ci deve essere un ritorno, perché, altrimenti, può esserci un "ritorno di fiamma" come reazione negativa, verso i vincoli, non vedendo alcun incentivo.
A mio avviso, riguarda anche il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) che sotto questo profilo, può fare molto. Ma lo ricorderemo ancora all'Assessore Taricco nel corso della relativa discussione.
Ecco, quindi, il senso del mio intervento, che non è assolutamente dilatorio, ma di richiamo di questioni fondamentali nel rapporto con le comunità locali. Pertanto, l'informazione è doverosa da parte dell'istituzione, ma è doppiamente doverosa in questo caso, per conoscere limiti, possibilità e, ovviamente, opportunità.
Vorrei ancora ricordare che determinate aree protette hanno anche intrapreso delle attività promozionali: mi riferisco, ad esempio, alla promozione del marchio, dei prodotti biologici, dei prodotti utili per un'economia magari di tipo diverso rispetto a quella che poteva esserci in precedenza. Tutto qui. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo 52.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 52.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 53 (diventa articolo 52) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 53.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 54 (diventa articolo 53) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 54.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 55 Emendamento rubricato n. 63) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: L'articolo 55 è soppresso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Interveniamo per sottolineare che, sotto questo profilo, avevamo richiesto una semplificazione per evitare un'eccessiva tipologia e una casistica troppo articolata. L'Assessore ha proposto questa soppressione in merito alla quale volevamo precisare che siamo d'accordo.
Questo vuole essere, quindi, un intervento, ma anche una dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63.
Il Consiglio approva.
L'articolo 55 è soppresso. Conseguentemente, si intende abrogata all'articolo 2, comma 2, la lettera d), che faceva riferimento ai siti di importanza regionale, che sono espunti.
ARTICOLO 56 (diventa articolo 54) Emendamento rubricato n. 64) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: Ai commi 1, 2 e 4 le parole "siti di importanza regionale" sono soppresse.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 67) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: Dopo la parola: "Regione" aggiungere "previo accordo con gli enti locali interessati".
Per coordinamento le parole: "di intesa con le province e i comuni interessati" sono soppresse.



PRESIDENTE

CAVALLERA Ugo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Cortesemente, chiederei l'illustrazione dell'emendamento in oggetto.



PRESIDENTE

stata richiesta un'illustrazione da parte del collega Cavallera. I presentatori intendono brevemente illustrarlo? Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
Non è altro che un'estensione di quei soggetti che vanno coinvolti in quest'azione che l'articolo recita.
Per quanto riguarda i corridoi ecologici e i siti di importanza regionale, si ritiene opportuno non limitare l'intesa con le Province e i Comuni interessati, bensì giungere ad un accordo con gli Enti locali tutti - interessati.
La motivazione è semplice: si riterrebbe indispensabile il coinvolgimento e l'accordo anche delle Comunità montane, visto che le abbiamo mantenute e rivestono un loro ruolo. A questo punto, occorre prenderne atto e coinvolgerle, proprio nella predisposizione dei programmi di attività e di intervento per iniziative che riguardano soprattutto il loro territorio.
Non è altro che un'estensione, per cui non limita né ingabbia i soggetti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Indubbiamente comprendo l'attenzione dei colleghi verso le Comunità montane, ovviamente nelle zone montane; però credo che in questa sede si debba soprattutto fare riferimento ai programmi di attività e di intervento riferiti ai corridoi ecologici, attraverso una normativa che abbia un carattere generale. Quindi, ci possono essere le zone montane, ci possono essere le zone non montane, ad esempio dove ci sono le unioni dei Comuni.
Credo che i titolari della rappresentanza degli interessi, anche costituzionalmente tutelati, siano le amministrazioni provinciali e le amministrazioni comunali, che hanno ruolo in materia di pianificazione del territorio e di pianificazione e programmazione in senso lato.
Noi conosciamo anche il dibattito sulle Comunità montane, l'equilibrio che ha trovato provvisoriamente sia a livello nazionale che a livello regionale. Quindi, secondo me, questo emendamento potrebbe essere ritenuto forse eccessivo.
Comunque, se si volesse mantenere, credo che sarebbe più consigliabile scrivere "d'intesa con le Province e gli Enti locali interessati", senza andare a stravolgere e mantenendo l'impostazione del testo che è uscito dalla Commissione e sostituendo la dizione "Comuni" con "gli Enti locali" lasciando nominativamente indicate le Province.
Però torno a ripetere che più aumentiamo la famiglia delle intese più rendiamo difficilmente governabile in tempi accettabili le decisioni che devono essere prese in materie delicate come questa.
Per quanto ci riguarda, manteniamo la posizione di astensione che abbiamo su tutto il provvedimento.



PRESIDENTE

Mi pare di capire che i proponenti non vogliano emendare il proprio emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Intervengo solo per chiedere il parere della Giunta su questo emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Il parere è favorevole, perché in realtà mi pareva fosse corretta anche la parola "accordo" e perché è vero che è interessato più del 50% del territorio. Stiamo parlando di Comunità montane ma anche collinari, perch esistono alcune tipologie, come ad esempio unioni di Comuni e comunità collinari.
Quindi, credo che l'emendamento vada bene, perché precisa meglio. Il giudizio sull'emendamento è positivo.



PRESIDENTE

Il Consiglio spesso ha una funzione propositivamente positiva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67.
Il Consiglio approva.
Non essendoci interventi né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'articolo n. 56, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 57 (diventa articolo 55) Emendamento rubricato n. 68) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: Il comma 7 è sostituito dai seguenti: "7. Le violazioni ai divieti di cui all'articolo 8, comma 3, lettera i) limitatamente alla cattura, uccisione e danneggiamento delle specie animali, e lettera k) comportano la sanzione amministrativa di 100,00 euro aumentata di 50,00 euro per ogni esemplare catturato, ucciso, danneggiato o introdotto.
7 bis. Le violazioni ai divieti di cui all'articolo 8, comma 3, lettera i) limitatamente al disturbo delle specie animali, comportano la sanzione amministrativa di 50,00 euro.
7 ter. Ferme restando le sanzioni previste all'articolo 38, comma 1 lettera f) della l.r. 32/1982 per le specie vegetali a protezione assoluta di cui all'elenco allegato alla medesima legge, le violazioni ai divieti di cui all'articolo 8, comma 3, lettera j) comportano la sanzione amministrativa di 30,00 euro aumentata di 3,00 euro per ogni esemplare raccolto o danneggiato".
La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

In Commissione avevamo tenuto questo piccolo problema delle sanzioni su due cose per rendere applicabile la legge e le sanzioni. È relativamente facile calcolare o, comunque, verificare la cattura o l'uccisione di un animale, ma è un po' più difficile valutare il disturbo alle specie animali, quindi a questo punto abbiamo proposto delle sanzioni e che ci sia una valutazione di 100 euro per ogni animale catturato o ucciso, più 50 per ogni numero di animali.
Sul disturbo riteniamo più opportuno mettere una cifra fissa dell'ordine di 50 euro, che vale per il disturbo, cosa ovviamente spesso piuttosto difficile da valutare.
L'altro punto che rendeva complessa un'articolazione dell'individuazione del divieto ottemperato e quindi della sanzione era sulle specie vegetali. Riteniamo opportuno che si rimandi in generale alla legge n. 32, che vale anche per il resto delle aree sottoposto a qualche maggiore attenzione, e poi solo per le specie protette, vale a dire per quelle per cui la logica della biodiversità e della conservazione dà un cogenza tutta particolare al parlare di 30 euro per il divieto più tre euro per ogni vegetale asportato o danneggiato.
In questo modo, riteniamo che, al di là dell'ordine delle grandezza delle multe, sia più chiara e più quantificabile la nuova ottemperanza del divieto, che è l'articolo 8.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Indubbiamente il testo è migliorato soprattutto per quanto riguarda il disturbo delle specie animali. È un'azione che viene sanzionata come tale indipendentemente dal replay attraverso una registrazione o una visione perché diventa difficile quantificare com'era prima formulato.
Rimane il discorso dei danni alle specie vegetali. Mentre parlava l'Assessore pensavo che sarebbe opportuno per ogni esemplare, visto che è difficile definire e graduare gli esemplari, graduare magari la sanzione unitaria: non fissarla a tre euro, ma dicendo che ci potrebbe essere un range per ogni esemplare, a seconda della gravità e della tipologia di specie vegetale, perché ci sono specie vegetali che hanno maggiore importanza dal punto di vista della conservazione e anche naturalistica. Un range diverso per ogni caso.
A volte le sanzioni puramente ripetitive, che fanno volume di per s rendono il famoso summum ius, summa iniuria verificato anche nelle azioni di tutti i giorni.
Per quanto ci riguarda, ritengo di trovarci di fronte sempre ad una filosofia di intervento che ci fa mantenere questa posizione di astensione che, più volte, abbiamo già preannunciato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Lei sa che, quando si parla di eccessi, divieti e limitazioni, il Gruppo della Lega non è mai così favorevole. Noi non abbiamo voluto proporre altri interventi su questo testo, perché, in linea di massima siamo generalmente favorevoli, però, sinceramente, Assessore, capisco che lei abbia tolto dal comma 7 (con l'emendamento n. 68), la parola "disturbo", tuttavia ha inserito poi un altro emendamento (il n. 7 bis) che prevede una multa di 50 euro per chi disturba le specie animali.
Assessore, capisce che se venisse un cinghiale a rosicchiare le carote del suo giardino, magari gli tira dietro un sasso e poi mandiamo l'amico Moriconi a fare le multe col suo bel tesserino; oppure, lei come considera il fatto se chi risiede in quella zona spruzzi il DDT per eliminare le mosche o le zanzare? Comminiamo una sanzione amministrativa? Gradirei capire da lei, Assessore, seriamente, quali sono le specie animali che se danneggiate, disturbate o uccise comportano sanzioni: secondo me, manca un elenco delle bestie protette. Posso capire la protezione della salamandra, ma non capisco la protezione della zanzara autoctona o della mosca verde. Questo è evidente! Quindi, ritengo sia necessario un elenco delle specie protette, perché stiamo per votare una legge di questa Regione e quindi l'ambientalista furioso "modello Moriconi" può anche andare a sanzionare colui che schiaccia le mosche! Questo è da capire, oppure si dica qual è l'elenco degli animali protetti specificandolo in allegato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Ovviamente, nell'articolo n. 8 avevamo relativamente pochi margini di libertà, perché stiamo mettendo in pratica, sul nostro territorio, una legge nazionale di quasi vent'anni fa che, per la verità, non è mai stata modificata e non c'è neanche la volontà di modificarla. Sono il primo a dire che le parole ambigue non servano alle leggi, per cui la parola "disturbo" è una parola relativamente ambigua.
Peraltro, abbiamo dovuto - lo dico con franchezza - mettere dei divieti, perché ci possono essere le forme di disturbo, e un divieto senza una sanzione, ovviamente, non ha nessun senso, ed è su questo argomento che stiamo discutendo.
Invece, nello specifico (e mi riferisco anche a quanto diceva il Consigliere Cavallera su alcune specie vegetali), bisogna individuare il senso dell'unità, perché è sempre molto complicato. Credo che sarà certamente opportuno, come è avvenuto per la vicenda su cui il Consiglio si è impegnato in più occasioni, quella riguardante i funghi, arrivare ad una circolare esplicativa che faccia distanza tra mosca e capriolo, perché c'è un po' di differenza, e anche con qualche difficoltà, detto francamente dia qualche chiarezza maggiore, appunto, a questo termine, che ripeto ritengo relativamente ambiguo, che è il termine "disturbo", che può essere usato in modo diverso a seconda non dico delle diverse sensibilità, ma delle diverse interpretazioni che ognuno di noi può dare.
Quindi credo sarà opportuno un approfondimento anche su questo punto con circolare che, come sempre, prima passerà all'attenzione della Commissione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 57, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 58 (diventa articolo 56) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 58.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 59 (diventa articolo 57) Non ci sono emendamenti.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

In realtà, avrei dovuto intervenire prima, ma lo faccio adesso.
Credo sia opportuno (affinché rimanga anche agli atti dei lavori del Consiglio) che l'Assessore intervenga sulle modalità di attuazione degli accorpamenti e delle riorganizzazioni previste da questa legge, che ovviamente portano alla nuova legislatura. In tal modo sarà noto, non soltanto perché è scritto, ma perché viene ribadito anche in quest'Aula che adesso si va al termine del mandato, dopodiché ci sarà una fase di riorganizzazione, perché abbiamo legato tutto all'insediamento degli organi regionali.
Quindi, ritengo utile rinfrescare la memoria, non tanto a quei pochi che fisicamente sono presenti in Aula, ma a quei - spero - tantissimi piemontesi che, grazie ai sistemi telematici, al momento possono essere in ascolto via internet. Pertanto, ritengo che la parola dell'Assessore ha un'importanza e una determinazione rilevanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore De Ruggiero; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Non potevo non raccogliere la sollecitazione del Consigliere Cavallera.
Il Consiglio regionale non sta deliberando qualcosa che sia ininfluente nella partita organizzativa dell'architettura istituzionale. So che non è cosa banale, ragion per cui abbiamo ritenuto, in Commissione, che fossero necessari tutti i tempi per avvicinarsi al riordino complessivo.
Il che vuol dire che, realisticamente, se il Consiglio regionale approverà questa legge, dobbiamo lasciare ancora un po' di tempo perch tutto giunga a maturazione, anche per la comprensione della legge. Ragion per cui mi è sembrata una scelta di buon senso dare l'indicazione entro 90 giorni dalla data di insediamento del Consiglio regionale della IX legislatura. Il che vuol dire che ne parliamo tra un anno o giù di lì.
Non è banale il riscontro di tutte le diverse responsabilità, sia per la parte dello Statuto sia per la parte degli organi in termini di comunità del parco; di una maggiore responsabilità da parte dei Sindaci, dei Presidenti di Provincia, delle Comunità montane. Sia, ovviamente, per la predisposizione di una rosa da proporre al Presidente della Giunta della IX legislatura per la scelta del Presidente.
Ci sembrava opportuno perché c'è una ricaduta, e credo che sia una cosa positiva, che non è ininfluente sulle Direzioni, e lo vedremo dopo nel punto che riguarda la norma transitoria sulla Direzione, sui Direttori e sul personale. Il che vuol dire che stiamo parlando, nel suo assetto istituzionale, di un qualcosa che prenderà forma novanta giorni dopo l'insediamento del Consiglio regionale della IX legislatura.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 59.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 60 Emendamento rubricato n. 34) presentato dai Consiglieri Ferrero, Cavallera e Leardi: Alla lettera c), del comma 3, dell'articolo 60, dopo le parole: "Ente di gestione delle arre protette del Po" sono aggiunte le seguenti parole: "Ente di gestione delle arre protette del Po" sono aggiunte le seguenti: "del Sangone".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 69) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: Al comma 3, lettera e) le parole "delle Alpi liguri piemontesi" sono sostituite dalle parole "del Marguareis".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 70) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero.
Il comma 4 dell'articolo 60 è sostituito dal seguente: "4. Nelle more dell'espletamento delle procedure per la nomina del Direttore, gli enti di gestione possono attribuire le funzioni di direttore ad un dirigente di ruolo ovvero, per gli enti privi di un dirigente in servizio, ad un funzionario inquadrato nella categoria D, per il tempo strettamente necessario all'espletamento delle procedure di nomina che dovranno essere avviate entro novanta giorni dalla data di insediamento del consiglio dell'ente".
Ha chiesto di intervenire l'Assessore De Ruggiero; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Per evitare incidenti di percorso nei periodi transitori. In attesa della procedura di nomina del Direttore secondo le regole di un articolo che non ricordo, si dice che le funzioni di Direttore possono essere espletata da un dirigente di ruolo, oppure, in assenza di un dirigente in servizio, da un funzionario di categoria D.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 60, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 61 (diventa articolo 59) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 61.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 62 (diventa articolo 60) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 62.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 71) (che diventa articolo 61) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: Dopo l'articolo 62 è aggiunto il seguente: "Art. 62 bis.(Norma transitoria in merito ai confini della Riserva naturale orientata di Bosco Solivo) 1. Nelle more dell'entrata in vigore delle disposizioni di cui al titolo II, i confini della Riserva naturale orientata di Bosco Solivo, istituita con legge regionale 24 maggio 2006,n. 19, coincidono con quelli riportati nella cartografia di cui all'allegato A, numero 43) relativa alla Riserva naturale di Bosco Solivo".
La parola all'Assessore De Ruggiero, per l'illustrazione.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Nella legge riguardante l'istituzione della Riserva naturale di Bosco Solivo c'era stato un piccolo problema di confini, tant'è vero che - solo per sottolineare la difficoltà e la pesantezza procedurale esistente - in Commissione giace una proposta di legge di modifica degli stessi.
Questo significa semplicemente approfittare del testo unico - lo dico scherzosamente - per modificare i confini, dando una porzione, senza arrivare tra un anno e mezzo all'attuazione complessiva, ma dandola attuata in tempo reale al momento dell'approvazione. È un cambiamento che ci evita di tornare in Commissione per una modifica di confini.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 63 (diventa articolo 62) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 63.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 64 (diventa articolo 63) Emendamento rubricato n. 72) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: Al comma 1, lettera a): dopo il numero 8) è inserito il seguente numero: "8 bis) legge regionale 4 settembre 1979, n. 57 (Norme relative alla gestione del patrimonio forestale)" dopo il numero 23 è inserito il seguente numero: "23 bis) legge regionale 23 gennaio 1984, n. 7 "Modificazioni alla legge regionale 4 settembre 1979" dopo il numero 149) è inserito il seguente numero: "149 bis) legge regionale 4 marzo 2009, n. 6 (Sanzioni relative alla normativa del Piano naturalistico della Riserva naturale speciale del Fondo Toce)".
La parola all'Assessore De Ruggiero, per l'illustrazione.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Sono tutti emendamenti conseguenti alla lettura puntuale del testo quindi, avendo modificato alcune cose lungo il testo, modifichiamo alcune abrogazioni di norme: l'abolizione del Comitato tecnico-scientifico, ecc.
una rilettura molto tecnica del testo che ci riporta ad aggiornare le abrogazioni, che - ripeto - sono numerose, quindi snelliamo un po' il quadro del nostro patrimonio legislativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 73) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: Al comma 1, lettera b): dopo il numero 3) è inserito il seguente numero: "4) l'articolo 10 della legge regionale 27 gennaio 2009, n. 3, che ha modificato l'articolo 8 della l.r. 36/1992".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 74) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: Dopo il comma 1 è inserito il seguente: "2. Alla l.r. 36/1989 sono soppresse le parole sotto indicate: 1) all'articolo 4, comma 1, lettera a) le parole: "e dal parere del Comitato tecnico scientifico per la politica dei Parchi" 2) all'articolo 5, comma 1, lettera a) le parole: "e dal parere del Comitato tecnico scientifico per la politica dei Parchi" 3) all'articolo 6, comma 1, lettera a) le parole: "e dal parere del Comitato tecnico scientifico per la politica dei Parchi" 4) all'articolo 7, comma 1, lettera a) le parole: "e deve essere corredata dal parere del Comitato tecnico scientifico per la politica dei Parchi" 5) all'articolo 8, comma 2, le parole: "previo parere del Comitato tecnico scientifico per la politica dei Parchi".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 64, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 65 Emendamento rubricato n. 9) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: L'articolo 65 è così sostituito: "1. Agli oneri per la gestione delle aree protette, stimati per l'esercizio finanziario 2009 n 31.583.573,00 per la spesa corrente e 8.100.000,00 euro per le spese di investimento, i provvede con le dotazioni iscritte rispettivamente nelle unità previsionali di base(UPB)DB10101 (Ambiente Pianif. E gest. delle aree naturali protette Titolo 1:spese correnti),del bilancio regionale. Per il biennio 2010-2011 si provvede per le risorse finanziarie individuate secondo le modalità indicate all'art. 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 2 (legge finanziaria per l'anno 2003).
2. Agli oneri per la gestione provinciale e locale delle aree protette provvedono i soggetti gestori mediante risorse proprie e con le risorse regionali trasferite ai oggetti medesimi, stimate,per l'esercizio finanziario 2009,in 400.000,00 euro, alla cui copertura finanziaria si fa fronte con stanziamenti delle unità revisionali di base (UPB) DB10101 E DB10102. Per il biennio 2010-2011 gli oneri sono stimati in 700.000,00 euro per ciascun anno e sono finanziati analogamente all'anno 2009." La parola all'Assessore De Ruggiero su tale emendamento interamente sostitutivo dell'articolo 65.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Solo perché, ovviamente, questo testo unico non poteva non avere un percorso piuttosto lungo, sono state aggiornate le cifre sulla base del bilancio attuale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9 Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese dell'articolo 65.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 66 (diventa articolo 65) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 66.
Il Consiglio approva.
Abbiamo completato l'esame dell'articolato.
Ricordo a tutti i colleghi che il Comitato di Solidarietà è convocato alle ore 13 in Sala Morando.
Le dichiarazioni di voto le faremo in apertura di seduta pomeridiana.
Il Consiglio è convocato per le ore 15. Il collega Cavallera non sarà presente. Se i colleghi non obiettano, consentirei al collega Cavallera di fare la sua dichiarazione di voto immediatamente.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

In Alessandria è in atto qualcosa che interessa un po' tutti. Al di là di questo, credo che sia veramente importante arrivare a questo testo unico sulle aree naturali e sulla biodiversità. Probabilmente da parte nostra avremmo dato un'impostazione diversa e anche una regolamentazione forse un po' più snella, anche se ci sono dei presupposti di partenza che sono comuni. La necessità di semplificare e di ridurre gli organi amministrativi, quindi di avere delle economie di scala, è comunque un'azione che è stata iniziata da tempo. Adesso, proprio perché sono state poste delle premesse, si possono raccogliere determinati frutti.
Credo che comunque questa sia una normativa nella quale, al di là della lettera della legge, comunque, conta lo spirito e il modo con cui verrà applicata e, soprattutto (l'ho detto in un precedente intervento su un articolo), il rapporto con le comunità locali. Bisogna non brandire questa normativa per farne quasi un'arma da opporre ad altre proposte di intervento sul territorio, ma proprio lavorare per la compatibilità naturalmente individuando e circoscrivendo quelle che sono le specie animali, gli habitat naturali e quant'altro meriti di essere conservato.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, non dobbiamo più votare, quindi coloro che non sono interessati alla dichiarazione di voto sono pregati di lasciare l'Aula e accomodarsi fuori.



CAVALLERA Ugo

Ci sono, indubbiamente, elementi condivisibili e ci sono elementi criticabili. Do atto che l'Assessore, durante tutto l'iter, in Commissione e anche in Aula, è stato attento alle osservazioni dell'opposizione, quindi questo fa sì che, per quanto ci riguarda, la posizione sia quella dell'asten sione.
Naturalmente conterà molto l'attuazione della legge e, soprattutto torno a ripeterlo, il rapporto con gli Enti locali, che si sono rinnovati per buona parte adesso e si completeranno l'anno prossimo contemporaneamente all'importantissimo rinnovo del Consiglio regionale.
Prudentemente abbiamo rimandato tutto alla prossima legislatura, quindi ci sarà, anzi c'è già una prenotazione di impegno, per coloro che saranno in Consiglio regionale e nella Giunta regionale, di guidare questa trasformazione. Credo che, proprio perché c'è stato un approfondito dibattito e un confronto su tutti gli articoli della legge, ci sarà comunque, una grande attenzione di carattere generale all'interno del Consiglio, ovviamente in una dialettica di maggioranza e minoranza, che mi auguro a parti rovesciate nella prossima legislatura, ma al di là di questo, chiaramente abbiamo posto le basi e questo può essere utilizzato in altri settori nei quali si sta discutendo per stabilire, nel corso della legislatura, nuove regolamentazioni e poi demandarle alla svolta legata alla IX legislatura, che ormai possiamo definire incipiente.
Queste erano sinteticamente considerazioni che volevamo fare, che peraltro abbiamo già articolato in corrispondenza dei singoli articoli e quindi, ribadire il giudizio complessivo di astensione, tra luci e ombre che vediamo all'interno della normativa, e un voto di astensione sull'intero testo.
Scusate se vi ho inflitto un prolungamento di seduta, restando tuttavia nell'ambito di quelli che sono i tempi normalmente previsti.



PRESIDENTE

Grazie, colleghi.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.55)



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