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Dettaglio seduta n.446 del 11/06/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 15.03 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Buquicchio, Gariglio Pizzale e Travaglini.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 228, inerente a "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 228, di cui al punto 5) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 28 Emendamento rubricato n. 59) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore De Ruggiero: L'articolo 28 è abrogato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 (diventa articolo 28) Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Intervengo solamente per sottolineare un certo tipo di genericità della norma, che è tipica dell'approccio italico ai testi normativi.
Qui si dice: "Gli strumenti di pianificazione di cui al presente Capo sono sottoposti alle procedure di valutazione previste dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente".
Credo che, avendo la legge regionale sul VIA, forse sarebbe stato più indicato...



PRESIDENTE

Colleghi, prestate un po' d'attenzione, per cortesia.
Prego, Consigliere Cavallera, continui pure.



CAVALLERA Ugo

Non che sia sbagliata questa dizione, però faccio presente che in tal modo contribuiamo alle indeterminatezze. A fronte di ciò, ci possono essere determinati interventi o comitati che ricorrono, che si appigliano ai TAR i quali poi magari sospendono i provvedimenti proprio perché le norme non sono completamente precise.
Questo vale come promemoria per l'eventuale circolare interpretativa della legge.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 29.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 30 (diventa articolo 29) Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Non vorrei preoccupare il collega Moriconi, qualora non ci fossero interventi, facendogli pensare che ci troviamo di fronte ad una legge valutata troppo positivamente dall'altra parte, quindi intervengo per rassicurare in ordine ad una serie di criticità o, per meglio dire, di critiche che noi rivolgiamo a questo testo.
Qui c'è tutta la questione legata all'impalcatura che è stata mantenuta, che è un po' un retaggio storico della gestione delle aree protette nella nostra Regione e che ha visto, nel tempo, un'evoluzione del sistema di controllo della gestione delle aree protette da un sistema di controllo atto per atto ad un sistema di controllo che parte dalla condivisione o dalla verifica degli obiettivi e poi si sviluppa attraverso il controllo diretto degli atti più significativi, che sono quelli fondamentali di bilancio o di programmazione, fino ad arrivare al controllo saltuario o sollecitato su determinate decisioni degli organi d'amministrazione, compresa anche la verifica dell'elenco delle determine che vengono compilate e sottoscritte dai dirigenti sulla base di quelle che sono le decisioni degli organi d'indirizzo.
Si era posta, ad esempio, una discussione in ordine alla dipendenza del personale. In sostanza, noi adesso manteniamo un sistema nel quale il personale è dipendente di ciascun'area protetta. Un'alternativa poteva essere quella di dire: visto che comunque sono pagati al 100% dalla Regione, facciamoli diventare gerarchicamente dipendenti regionali delle aree protette e dei parchi, poi semmai li assegniamo funzionalmente alle singole aree protette, che così sarebbero gestibili in un modo più efficace.
A questo proposito, ovviamente, si potrebbe aprire la discussione in ordine a quella che è la vigilanza ambientale in generale. Nel passato, la questione del Corpo Forestale dello Stato è stata risolta in modo diverso.
Le Regioni a Statuto Speciale come la Sicilia, la Sardegna, il Friuli, la Valle D'Aosta e il Trentino Alto Adige hanno il Corpo Forestale regionale e tutto procede senza nessuna complicazione; viceversa, nelle Regioni a Statuto Ordinario, il Corpo Forestale è rimasto come forza di polizia dello Stato.
Credo che la stagione del federalismo fiscale, a mio avviso, consentirà di riaprire un discorso di questo tipo, perché è chiaro che un'eccessiva frantumazione delle funzioni di vigilanza sul territorio è controproducente. Ho visto che la Provincia di Alessandria ha suddiviso i vigilantes in quattro filoni: ambientale, venatorio, ittico e stradale. A mio avviso, un sistema efficiente e flessibile dovrebbe prevedere una dipendenza unica, almeno per quanto riguarda la vigilanza.
Per quanto riguarda il personale, è chiaro che nel personale tecnico e nel personale amministrativo ci sono degli accorpamenti che vengono realizzati, per cui vi è, indubbiamente, un tentativo di riduzione dei costi. Con ogni probabilità, quest'obiettivo di maggiore efficienza e di maggiore efficacia dell'azione amministrativa, che non ha niente a che fare con le motivazioni e con l'impegno del personale dei parchi, secondo me, è accettabile. Comunque è rimarchevole dal punto di vista dell'impegno di ciascuno, ma proprio il sistema, forse, in futuro potrebbe essere ulteriormente rivisto, essere ulteriormente perfezionato.
Queste sono le considerazioni che volevamo fare in termini iniziali su quest'articolo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cavallera. Non volevo interromperla e non volevo interrompere l'emozione del dialogo che c'è fra il collega Scanderebech e il collega Manolino. Interrompere l'emozione non è bello, però inviterei l'amico Deodato (vedo con piacere che gli sono ancora rimaste delle energie) a riposarsi. Ne ha bisogno!



(Commenti del Consigliere Scanderebech)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Mi aggiungo anch'io a quanto detto dal collega che mi ha preceduto.
L'articolo n. 30 dà degli indirizzi di coordinamento, indirizzo e vigilanza ma, alla fine della fiera, lascia tutto ciò com'era prima.
Su quest'articolo, andrebbe sicuramente rivalutata la vigilanza con la possibilità di creare un corpo regionale come hanno già alcune Regioni a Statuto Speciale, come comunque auspicheremmo, in modo tale da poter gestire direttamente, non con dei singoli dipendenti di ogni parco, bensì con un corpo più consistente e meglio strutturato che potrebbe essere regionale.
Così facendo, avremmo delle aree e dei parchi che hanno la disponibilità di personale, di soggetti che vigilano e che custodiscono altrimenti aree altrettanto importanti o più importanti, per una destinazione diversa dei fondi, rischiano di essere totalmente lasciate a se stesse! Pertanto, poter impostare una vigilanza con un collegamento regionale e con una Direzione unica regionale potrebbe far sì che, con minori risorse umane, si potrebbe avere un maggior controllo sul territorio. Questo è fuor di dubbio perché, comunque, attualmente, il dipendente di un parco non pu andare in un altro perché ha dei limiti. Dovrebbero essere fatti degli accordi particolari che non vengono mai fatti, perché ognuno si tiene per sé il personale che è riuscito a strappare in dotazione.
Capite che tutto ciò fa sì che non esca un'economicità di scala che potrebbe essere invece attuata. Si potrebbe attuare con un corpo di vigilanza che fa capo all'Assessorato all'ambiente, che potrebbe avere oltre a funzioni di vigilanza del parco, anche funzioni ben più importanti.
Ad esempio, con le discariche abusive alcuni scarichi rilasciati nelle acque provocano danni non più riparabili, perché le acque non sono tutelate se non dal singolo cittadino che informa i carabinieri, i quali, purtroppo non sono preposti a ciò in quanto non hanno nozioni tecniche adeguate.
Quindi, tutto ciò passa in cavalleria. Per contro, abbiamo delle guardie che nella maggior parte dei casi si occupano chi ferma la macchina ai bordi della strada per andare a fare un giro, per andare per funghi, per andare in campagna o qualcos'altro.
L'altra questione riguarda l'indirizzo della gestione dei parchi che come ho già ripetuto negli interventi precedenti, va rivisitato. Non si pu guardare a senso unico, bisogna guardare al vero utilizzo del nostro territorio e alla tutela di territori che devono essere utilizzati e che non devono essere abbandonati.
Sappiamo che quando i parchi non vengono gestiti diventano ricettacolo di tutte le speci possibili e immaginabili. Diventano discariche, perché il personale addetto ai parchi non va a fare la pulizia. Quindi, cosa succede? Il personale gira, consuma benzina, consuma le macchine ma la vera tutela dei parchi non la fa! L'indirizzo che dovrebbe prendere la Giunta regionale e, in questo caso, attraverso queste norme che stiamo approvando, dovrebbe essere principalmente orientato a definire come vogliamo gestire il nostro territorio. Nelle condizioni in cui siamo adesso, non lo stiamo gestendo bene per niente!



PRESIDENTE

Non ci sono più richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 30.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 31 (diventa articolo 30)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Proseguo quanto avevo iniziato poco fa.
L'articolo 31, intitolato "Commissariamento", recita: "In caso di ritardi od omissioni da parte degli organi degli Enti ai quali è affidata la gestione delle aree protette, la Giunta regionale, previa diffida a provvedere, nomina apposito Commissario per compiere gli atti obbligatori per legge, quelli previsti dai Piani di area, naturalistici, di gestione di assestamento forestale o per eseguire gli impegni validamente assunti".
Il secondo comma recita: "La Giunta regionale provvede allo scioglimento degli organi degli Enti di gestione nel caso di: gravi violazioni di legge reiterate omissioni o atti obbligatori per legge gravi inadempienze nell'attuazione dei Piani di area, naturalistici, di gestione e di assestamento forestale adozione di provvedimenti gravemente contrastanti con i provvedimenti di indirizzo e le Direttive della Regione persistente inattività o impossibilità di funzionamento".
Il comma 3 recita: "Con il provvedimento di scioglimento, la Giunta regionale nomina contestualmente un Commissario straordinario con pieni poteri, che rimane in carica fino alla ricostruzione degli organi dell'Ente".
A mio avviso, quest'articolo avrebbe dovuto addirittura essere abrogato. Perché l'ente di gestione è già nominato dalla Giunta; di fatto in caso di omissioni di atti obbligatori per legge, è punito direttamente dalla legge.
Inoltre, nel caso in cui compia inadempienze di attuazione dei Piani d'Area, più che il commissariamento, a mio avviso dovrebbe essere previsto lo scioglimento del Comitato di gestione, in quanto hanno un mandato fiduciario da parte della Regione (perché nominati da tale ente), e dalla stessa dovrebbero essere, a questo punto, mandati direttamente a casa, come abbiamo visto qualche giorno fa con i nostri elettori. Questa è democrazia.
In questo articolo si parla del provvedimento di scioglimento della Giunta regionale, con il quale si nomina contestualmente un Commissario straordinario con pieni poteri, che rimane in carica - così si precisa fino alla ricostruzione degli organi dell'ente. A tal riguardo, vorrei capire dall'Assessore che cosa significa. Perché la Giunta, in caso di inadempienza, nomina un commissario: ma in base a cosa nomina un altro Comitato di gestione? Lo fa sentiti i Comuni? Mi scusi, Assessore, vorrei soltanto capire la situazione; perché se per tutti gli altri articoli si è prevista la possibilità di testi brevi semplici e facilmente comprensibili da tutti, in questo mi sembra che invece si voglia andare verso un qualcosa che è non dico farraginoso, ma di difficile comprensione diretta. Sembra quasi che un comma vada contro l'altro e tutti assieme non assicurino la giusta lucidità per comprendere cosa dobbiamo fare. Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "G. C. Abba" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli alunni della classe 3 B della Scuola elementare "G. C. Abba" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris.
Stiamo trattando la proposta di legge relativa ai parchi: nella fattispecie, stiamo esaminando l'articolo 31, in merito al quale hanno chiesto di intervenire alcuni Consiglieri.
Vi auguro buona permanenza a Palazzo Lascaris e, soprattutto, buone vacanze.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 228, inerente a "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 228, in merito all'articolo 31.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Brevemente, soltanto per sottolineare un aspetto.
Nell'articolo in oggetto, tra le varie cause di commissariamento che comportano lo scioglimento degli organi di gestione, sono previste "reiterate omissioni o inadempienza nell'attuazione di Piani di area naturalistici, di gestione e di assestamento forestale".
Noi sappiamo che persistono tante lamentele in ordine ai piani di contenimento faunistici. Non voglio riprendere in questa sede la questione dei cinghiali, ma li cito in modo incidentale per far comprendere a cosa mi riferisco. Questi piani di contenimento, elaborati dalle singole aree protette in un contesto provinciale (ricordo, ad esempio, la legge n. 9) sono rinvenibili all'interno di questa casistica, oppure no? Perché, in termini di rapporto col territorio, un eccesso di proliferazione di specie che raggiungono popolazioni numericamente squilibrate, può determinare dei guai per quanto riguarda l'attività agricola; inoltre, in molti casi, sono anche fonte di rischio per gli incidenti stradali, soprattutto nelle ore notturne.
Ovviamente, ritengo che la funzione principale sia quella di gestire l'aree protetta, attuare i piani naturalistici e quanto sia previsto nell'articolo; tuttavia, sotto questo profilo, una persistenza potrebbe determinare, a mio avviso, delle preoccupazioni e la necessità di intervenire.
Se non vado errato, con l'ordinamento vigente vi era la possibilità di nominare un Commissario ad acta che andasse ad attuare eventuali piani di contenimento.
Volevo domandare all'Assessore come si configurava questa fattispecie di cui si parla quotidianamente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Ha chiesto la parola l'Assessore De Ruggiero; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Vorrei soltanto fare due precisazioni.
Innanzitutto, non vi è dubbio che il piano di controllo faunistico rientri fra quegli obblighi, e quindi anche fra le possibilità di omissione, per così dire.
La seconda è rivolta al Consigliere Boniperti: ovviamente, la ricostituzione degli organi significa riprendere gli articoli del Presidente del Consiglio, che vuol dire Presidente nominato dal Presidente della Giunta sulla base di una rosa, invece il Consiglio è nominato dalla comunità degli Enti locali, vale a dire - lo dico per semplificare - dai Sindaci.
ovvio, quindi, che la ricostituzione avviene secondo le regole iniziali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Se non vi sono ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo 31. Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 31.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 32 Emendamento rubricato n. 60) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore De Ruggiero: L'articolo è sostituito dal seguente: "Art. 32. (Strumenti di supporto) 1. Al fine di supportare le funzioni di cui all'articolo 30 la Giunta regionale: a) istituisce la Conferenza dei presidenti e la Conferenza dei direttori delle aree protette e ne disciplina le relative attribuzioni consultive e propositive e le modalità di funzionamento b) può attivare collaborazioni istituzionali con università, nonché con enti operanti nel campo della tutela ambientale ovvero con enti specializzati in possesso di particolari competenze tecniche, volte a garantire l'interscambio di conoscenze ed esperienze c) può bandire concorsi pubblici per borse di studio o di specializzazione riservate a laureati e diplomati, non cumulabili con analoghe provvidenze disposte dallo Stato o da strutture pubbliche, né con stipendi o retribuzioni derivanti da rapporti di impiego pubblico o privato d) può partecipare ad associazioni, enti od organismi riconosciuti che perseguono istituzionalmente finalità di tutela e valorizzazione dell'ambiente naturale.
2. Per l'esercizio delle funzioni ad essi attribuite i soggetti gestori delle aree protette possono attivare le collaborazioni istituzionali o bandire le borse di studio di cui al comma 1, lettere b) e c), partecipare ad associazioni, enti od organismi riconosciuti che perseguono istituzionalmente finalità di tutela e valorizzazione dell'ambiente naturale, nonché avvalersi dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente degli enti strumentali regionali e delle società a partecipazione regionale in house providing".
A tale emendamento, l'Assessore De Ruggiero propone la seguente modifica: dopo le parole "a partecipazione regionale in" aggiungere le parole "gestione diretta".
Quindi, il testo finale diventerebbe "in gestione diretta house providing".
una correzione suggerita dall'Assessore.
Essendo una parola inglese, nonostante ormai lingua quanto mai diffusa ritengo opportuno un rafforzativo. Vedo la condivisione dei colleghi della Lega Nord sul rafforzativo della lingua nazionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Ho in mano il testo di legge, ma nell'ultima riga non vedo le parole che lei ha letto.



PRESIDENTE

Siamo sull'articolo 32, inerente al "Comitato tecnico-scientifico delle aree protette e della biodiversità".
L'emendamento n. 60 è stato distribuito insieme agli altri.
Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60 (diventa articolo 31) Il Consiglio approva.
ARTICOLO 33 (diventa articolo 32) Non ci sono emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Si parla del Centro di documentazione dei Sacri Monti, Calvari e complessi devozionali europei. Vedo l'Assessore Manica presente e devo dire che il turismo religioso, imperniato anche sui Sacri Monti e sui percorsi devozionali, ha la sua importanza nel panorama turistico regionale.
Ma adesso soprattutto vediamo gli aspetti di merito riguardanti la struttura e l'organizzazione di questo Centro di documentazione.
Credo che vada ricordato in questa sede che la struttura e l'amministrazione del parco con i relativi funzionari si sono guadagnate sul campo la funzione di essere il centro di riferimento, che già quattro/cinque anni fa con legge regionale è stata loro riconosciuta; anche perché l'intuizione che hanno avuto era quella di guardare oltre i confini nazionali.
Sappiamo che, soprattutto a livello italiano, le zone di riferimento alla Controriforma, in modo particolare quelle influenzate dall'azione pastorale e riformatrice di San Carlo Borromeo, sono quelle dove sono sorti questi complessi, che mettono in risalto delle cappelle che una volta, non essendovi i mezzi multimediali di oggi, erano l'unico modo per trasmettere al popolo i vari messaggi provenienti dai libri religiosi, dalla Bibbia o dalle pagine del Vangelo; quindi, mettevano in scena la cosiddetta "storia della salvezza".
Credo che si debba comunque riservare un'attenzione a questa attività perché ci ha collegato con 1.600 centri di rilevanza religiosa e devozionale presenti in tutta Europa. Poteva sembrare una cosa marginale invece si è risolta con una carta vincente.
Se poi pensiamo al ruolo che ha, ad esempio, Oropa come centro principale, insieme a Varallo, ma soprattutto Oropa per quanto riguarda la quantità di pellegrini e il numero dei pellegrinaggi che lì si registrano e anche come luogo dove si è consolidata anche una borsa dei percorsi devozionali (una volta all'anno nel mese di giugno si fa questo raduno) credo che quando si parla di rilanciare il turismo e di consolidarlo bisogna tenere conto che vi è un turismo popolare molto ramificato e diffuso e che, a fianco delle montagne, delle colline Langhe-Roero e del Monferrato, piuttosto che i laghi o le grandi città d'arte che abbiamo in Piemonte, possiamo annoverare anche questi contesti.
Quindi, dato che non sempre il giudizio è positivo in ordine alle aree protette, pur dalla mia posizione di critica oppositiva, devo intervenire per correttezza per sottolineare la positività di determinate situazioni.
L'unico dubbio che rimane è vedere come funzionerà l'amministrazione cumulativa di tutti questi Sacri Monti. Prima ognuno aveva una sua amministrazione, mentre adesso è cumulativa.
Comunque, questi sono dubbi e perplessità che verranno eventualmente sciolte nel tempo dall'esperienza che avremo modo di constatare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Effettivamente, questo articolo, il n. 33, è come una "ciliegina" all'interno di questo testo. Personalmente, lo avrei ampliato ulteriormente, perché ritengo che il vero modo di gestire i parchi della nostra regione sia quello di sviluppare con cura e con attenzione ciò che di bello c'è all'interno delle nostre aree, come per esempio il Sacro Monte di Crea.
Nell'ex Provincia di Novara (ora divisa con Vercelli e Biella) ci sono il santuario di Oropa, il Sacro Monte di Varallo e tutta una serie di altri luoghi di culto situati all'interno di aree naturali e di aree protette eccellenti. Tanti altri luoghi non compaiono negli elenchi di questo testo anche se sono situati all'interno di aree naturali; penso quindi che varrebbe la pena di inserirli per una maggiore tutela. Non dimentichiamo che nella Palude di Casalbeltrame c'è un oratorio bellissimo e molto frequentato che purtroppo è lasciato un po' all'abbandono.
Ritengo che questo testo debba indirizzare (proseguendo quanto dicevo prima) alla tutela del nostro patrimonio culturale insieme al nostro patrimonio naturale. Magari vi chiederete in che modo. Sicuramente, non istituendo il Comitato di gestione, oppure le guardie del parco, ma attorno a questi luoghi di culto, che specialmente nella stagione estiva, ogni anno, richiamano migliaia di visitatori, bisogna operare coinvolgendo proprio i visitatori, dando loro l'opportunità di vedere, al di là del luogo di culto, le bellezze naturali delle nostre aree.
Questo sarà possibile promovendo, con un testo simile, il fatto che chi va nel luogo di culto abbia la possibilità di visitare con tranquillità senza temere la sanzione per aver calpestato un fiore, o per aver raccolto un fungo per errore, di visitare il nostro territorio, vedere quali sono le bellezze della nostra terra, capire cosa significa tutelare il nostro territorio e i nostri parchi.
In questo modo, forse, tante persone capiranno che, all'interno di questi luoghi, non si deve gettare per terra il vuoto della bottiglietta dell'acqua, non si deve buttare il mozzicone della sigaretta o il pacchetto vuoto, oppure non si deve fare il picnic lasciando la carta del panino per terra! Perché la tutela del nostro territorio comincia proprio dall'educazione e qual è il posto migliore se non quello vicino ad un luogo di culto? Penso che chi frequenta i luoghi di culto perché crede e perch va in meditazione dovrebbe capire, prima degli altri, qual è il modo migliore per tutelare il territorio su cui si vive.
Quindi, sono convinto che questo articolo, Assessore, vada molto bene.
Tuttavia, io al suo posto lo avrei implementato. Lo implementerei aggiungendo ancora tutto quello che si può aggiungere, per fare veramente una gestione di questi parchi, rendendo queste aree naturali qualcosa di usufruibile, che non sia il fatto di lasciare il famoso bosco del Monte Solivo, ma non vedo il collega di Verbania che aveva firmato il testo dell'istituzione del bosco del Monte Solivo. Penso che sia necessario intervenire, bisogna intervenire su quei luoghi, investendo dove ne vale la pena, evitando, con coraggio, di investire soldi dove invece sarebbero sprecati.
Ho notato con molto piacere che viene istituito il Centro di documentazione. A questo proposito vorrei chiedere all'Assessore come viene finanziato questo Centro, se ha delle concrete disponibilità per potere attuare dei progetti e se è possibile prevedere che il Centro di documentazione (nel quale è racchiusa la storia dei nostri luoghi e dei nostri territori) abbia anche un collegamento con le scuole. Pensavo alle scuole frequentate non dai bambini molto piccoli, perché...



(Scampanellio del Presidente)



BONIPERTI Roberto

Scusate, ho sentito suonare. Non abbiamo dieci minuti per intervenire sul testo dell'articolo?



PRESIDENTE

Collega, è un riflesso automatico. Le chiedo scusa.



BONIPERTI Roberto

come dire: "Ti tolgo il tempo". Grazie.



PRESIDENTE

Prego.



BONIPERTI Roberto

Mi riferivo ai ragazzini che cominciano a capire e a studiare la storia. Penso sia conveniente che la Regione istituisca dei percorsi (anche se non ad alti livelli, ma magari soltanto con piccoli contentini) per permettere a questi ragazzi di avvalersi di viaggi gratuiti organizzati dalla Regione, dal momento che le scuole e gli istituti comprensivi non hanno mai i fondi per organizzare queste gite, quindi quelle poche che hanno le utilizzano per altre cose.
Quindi, propongo che si organizzino delle gite gratuite affinché gli allievi possano visitare questi luoghi, comprendendo così la storia del territorio in cui vivono e il valore dell'area naturale che hanno la fortuna di avere vicino a casa.
Assessore, riconfermo questo spunto, perché so che lei è persona attenta che sa cogliere le occasioni.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento. Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 33.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 34 (diventa articolo 33) Non ci sono emendamenti.
La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Scusate, ma non potevo non intervenire sulla gestione faunistica.
un articolo molto beve. Penso che la gestione faunistica sia la questione più importante e più delicata di tutto questo testo. L'articolo dice: "La gestione faunistica delle aree protette è effettuata in conformità con quanto previsto dall'articolo 8, comma 6, in base alle norme di cui alla l.r. 36/1989". Se torniamo all'articolo 8 del nostro testo, ci sono una serie di cose molto importanti. Sicuramente va modificato Assessore, perché, così com'è inserito, sembra l'articolo 8 del disegno di legge n. 228.
Torniamo al succo dell'articolo: la gestione. La gestione faunistica di un'area protetta consiste, prevalentemente, nella tutela delle specie autoctone, delle specie che in quest'area ci sono da centinaia di anni tenendo conto degli equilibri che la natura offre su questo territorio.
Cosa vuol dire? Vuol dire che, in tutti i territori in cui l'uomo dalla preistoria ad oggi ha condiviso con le specie animali, si è creato un equilibrio che ha fatto sì che una serie di specie animali siano potuti sopravvivere fino ai nostri giorni.
Oggi, con il fatto che da una parte l'uomo ha creato dei seri danni all'ecosistema, ma dall'altra non può più entrare, anche razionalmente, a gestire l'ecosistema, perché in queste aree l'ecosistema non esiste più. Il territorio è sempre più ridotto, è sempre più antropizzato, è sempre più soggetto a rischio dell'auto che passa, della civiltà che cresce portando via spazi alla natura. Questo fa sì che tutta una serie di specie animali che possiamo considerare deboli, siano ulteriormente sopraffatte dalle specie che si sono insediate, i nocivi, che in questo caso sono protetti.
Protetti perché l'uomo non può entrare in queste aree e non può esercitare una tutela ambientale.
Il risultato è che all'interno dei parchi, dove ci sono tratti fluviali poco profondi o, comunque, poco riparati, non esistono più pesci autoctoni.
Ci sono i cormorani, ci sono una serie di specie che per diversi motivi si sono spostate in queste aree e in queste aree possono depredare tutto quello che trovano per il loro sostentamento, perché è anche una cosa naturale. Il cormorano mangia, giornalmente, circa metà del suo peso. Un cormorano medio pesa dai due ai due chili e mezzo: vuol dire che un cormorano mangia circa un chilo al giorno di pesce. Quando vedete passare sulla vostra testa stormi di 25/30/50 cormorani, sappiate che quegli animali per vivere, purtroppo, devono depredare da qualche parte quantità di pesce tale per cui hanno totalmente spopolato tutti i fiumi, i torrenti acquitrini senza grosse buche d'acqua o con cinque o sei metri d'acqua tutte quelle aree che non sono coperte totalmente da piante dove i pesci si possono nascondere.
Questo per quanto riguarda i pesci. Per quanto riguarda, invece, il resto delle specie, vi posso citare una serie di animali che ormai sono da noi pressoché scomparsi, vale a dire le starne o pernici, come le chiamavano i nostri nonni, che sono quasi in via di estinzione per una serie di motivi. Primo perché dove il territorio rimane incolto, anche i formicai non esistono più. Sappiamo che notoriamente le formiche costruiscono i formicai nei frutteti, in tutti quei terreni che sono smossi tenendo il terreno soffice, per scavare e costruire quello che c'è. Questo è un po' una colpa dell'uomo, ma anche perché all'interno di talune aree non sono previste coltivazioni.
Un'altra colpa - secondo me molto più grave - è data dal fatto che tutta una serie di predatori nocivi sono totalmente tutelati. Potrei farvi l'esempio del corvo. I corvi sono degli eccellenti predatori, distruggono tutti i nidi. Qualche settimana fa era stato pubblicato su qualche giornale il commento di un parroco che diceva di notare l'arrivo di taccole, una specie di corvi, attorno al proprio campanile. Il corvo mangia e depreda ogni tipo di uova e di nido.
All'interno delle Aree i corvi non sono selezionati, quindi depredano ogni tipo di nido, ogni tipo di piccolo esemplare appena nato di qualsiasi specie, specialmente di starne e, in aree un po' più alte, di fagiani che anche per altri motivi, non esistono più.
A questo aggiungiamo la solita questione delle volpi, delle nutrie per quanto riguarda i pesci, per arrivare fino all'ultimo ritrovato della nostra arte culinaria che è il cinghiale. Tutti conosciamo - mi ricordo anche una manifestazione fuori del nostro palazzo di agricoltori arrabbiati i danni causati dai cinghiali. Fuori dai parchi ci sono gli agricoltori arrabbiati, perché all'interno dei parchi nessuno dice che Pantalone paga! La gestione faunistica di questi territori dovrebbe veramente essere collegata, come ripeto e ho ripetuto tante volte, mettendo assieme comitati di persone che vanno dagli ATC alle associazioni agricole e venatorie, alle associazioni ambientalistiche, a tutti coloro che vivono su questi territori.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Boniperti.
Ne approfitto per ricordare di utilizzare aggettivi che rendano l'idea senza creare imbarazzo ai più.
Ricordo che il numero legale è sempre 31.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 34.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 35 (diventa articolo 34) Emendamento rubricato n. 61) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: All'articolo 35 ("Attività agricolo e silvo-pastorali"), dopo il comma 4 è aggiunto il seguente: "4 bis. Gli atti emanati in applicazione del presente articolo che prevedano l'attivazione di azioni configurabili come aiuti di Stato, ad eccezione dei casi in cui detti aiuti siano erogati in conformità a quanto previsto dai regolamenti comunitari di esenzione, o in regime di de minimis, sono oggetto di notifica ai sensi degli articoli 87 e 88 del Trattato".
Ricordo che il numero legale è sempre 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61.
Il Consiglio approva.
Ricordo che il numero legale è sempre 31.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 35, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 36 (diventa articolo 35) Relativamente a questo articolo non sono stati presentati emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Indubbiamente si tratta di attività di comunicazione e promozione, di cui il Presidente è un esperto, pertanto non potevo lasciare passare sotto silenzio un articolo del genere.



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, capisco che l'argomento non entusiasmi i più però diventa anche complicato.



(Commenti dell'Assessore De Ruggiero)



PRESIDENTE

meglio una parte, ha ragione l'Assessore De Ruggiero, che si è sentito toccato relativamente alla delega, mi scuso.
Però c'è un problema...



(Commenti del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

La battuta sarebbe troppo facile, ma abusata.
Prego chi avesse necessità di parlare di accomodarsi fuori, c'è anche la possibilità di votare entro il minuto a disposizione.
Prego, Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per sottolineare un approccio condivisibile alle tematiche delle aree protette. Non siamo più nell'epoca della sola conservazione, siamo anche nella stagione della valorizzazione e della promozione, quindi si prevede di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione delle pubbliche amministrazioni.
Volevo sottolineare questo aspetto non secondario su cui nel passato parlo di passato remoto - si era anche discusso e polemizzato. Oggi, con questa approvazione, diventa patrimonio comune. Pertanto, a mio avviso meritava questa sottolineatura.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente, questa volta sarò breve.
Intervengo solo per rivolgere una raccomandazione al nostro Assessore relativamente all'articolo che reca "Contratti di sponsorizzazione collaborazione e convenzioni", che può aprire a molte cose buone, per potrebbe anche diventare, specialmente per il secondo vocabolo "collaborazioni", il pretesto per dare lo stipendio a qualcuno.
Siccome tutti i colleghi della maggioranza sono qui pronti per firmare non seguono i lavori, ma sono pronti a votare questo articolo! - faccio presente che siamo tutti responsabili nel momento in cui votiamo un simile articolo. Se "collaborazione" vuol dire dare lo stipendio a qualcuno perch non sappiamo come fargli sbarcare il lunario non va bene, i soldi dei cittadini vanno spesi per il territorio, per i parchi e per la tutela delle nostre aree.
Quindi, mi auguro che chi vota, e voterà a favore di questo articolo si ritenga comunque responsabile relativamente a quanto votato davanti ai cittadini, perché questo articolo dà la possibilità ad un ente parco di assegnare una collaborazione ad un tizio senza averne né titolo né nulla.
Sappiamo tutti benissimo come funzionano le collaborazioni: forse, in momenti di vacche grasse potevano anche andare giù, ma, quando la gente fatica a mangiare, noi che sediamo in questo consesso non possiamo permettere che si buttino via i soldi. È una raccomandazione che rivolgo anche all'Assessore perché lui più di tutti deve essere in grado di controllare che questo escamotage, che permette di spendere soldi a scelta dell'ente gestore, favorisca il nostro territorio e non consenta di dare prebende in giro! Grazie.



PRESIDENTE

L'Assessore De Ruggiero non intende intervenire.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 36.
Il Consiglio approva.
Prima di passare all'articolo 37, ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

A mio parere, negli emendamenti n. 65 e n. 66 c'è un errore della lingua italiana.



PRESIDENTE

Lo stiamo correggendo. La ringrazio della segnalazione, e ringrazio in particolare gli uffici che si sono attivati a farci fare bella figura.



PRESIDENTE

ARTICOLO 37 (diventa articolo 36) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 37.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 38 (diventa articolo 37)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 38.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 39 (diventa articolo 38)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 39.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 40 (diventa articolo 39)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 40.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 41 (diventa articolo 40)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 41.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 42



PRESIDENTE

Sono stati presentati alcuni emendamenti e alcuni sono da correggere, come ha segnalato il collega Novero.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Cavallera Boniperti, Vignale e Botta: Il comma 2 è abrogato (modificando di conseguenza il comma 1).



PRESIDENTE

Sull'emendamento ha chiesto di intervenire l'Assessore De Ruggiero; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

L'articolo 42 ha due interessanti aggiustamenti in corso d'opera. Il primo è negli emendamenti rubricati al n. 11 e 12, che hanno come primo firmatario il Consigliere Cavallera e che vedono il mio parere favorevole.
Voglio spiegare il perché.
Noi abbiamo iniziato un percorso di gestioni dei siti di importanza comunitaria. Abbiamo iniziato adesso perché il piano rurale prevede finalmente, un inizio di predisposizione di piani di gestione. Abbiamo verificato, per la prima volta mettendo un po' le mani su questo problema che non convenga che sia il Consiglio regionale a definire già in partenza che le aree che anche parzialmente fanno parte di aree SIC e che parzialmente fanno parte di aree protette, siano attribuite, come gestione agli enti di gestione delle aree protette limitrofe o includenti. Riteniamo che quella sia una scelta di buon senso.
Non so se il Consigliere Cavallera lo condivide, ma credo che sia di buon senso che vengano date come gestione alle aree protette. Credo che così sarà poi il risultato finale, se devo essere sincero. Però, che si possa definire diversamente, vale a dire, non definirlo in legge, quindi nel testo unico, penso che sia un'attenzione assolutamente condivisibile.
Per quando riguarda la parte del comma 8, in cui con un emendamento precisiamo meglio letteralmente il punto non banale della gestione venatoria, laddove è consentito, perché nei SIC è possibile che sia gestito (recito a memoria, perché non ho più il testo), riteniamo sia opportuno dire: "Ove è consentito dalla gestione affidata a chi normalmente ha la gestione, sentito il Parco ente di gestione di quella realtà".
Dell'emendamento, ho solamente eliminato un riferimento all'articolo 41 perché non è l'unico articolo di riferimento, ci sono tanti articoli di riferimento. Ci sono tanti articoli di riferimento, quindi era più chiaro.
Il mio è un parere favorevole sugli emendamenti n. 11 e n. 12 e ovviamente, è un parere che, di fatto, elimina gli emendamenti 65 e 66 e inoltre, quello relativo al comma 8, di cui non ricordo il numero, ma ovviamente l'ho presentato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Volevo fare una precisazione per spiegare meglio la ratio dell'emendamento e precisare subito che, laddove le SIC ricadono dentro le aree protette, la soluzione non è che affidare alle aree protette la gestione di questi SIC.
Qui c'era una formulazione generica, che diceva "se in un angolo di un Comune c'è un'area protetta e in un altro angolo vi è un SIC obbligatoriamente questo SIC andava dato in gestione all'area protetta".
Magari sono due finalità di conservazione completamente diverse, perché per quanto riguarda le aree protette sappiamo che vi sono determinate caratteristiche, mentre per quanto riguarda i SIC ci possono essere elementi di tipo geologico, di tipo vegetale ed elementi anche di tipo animale legati a volte anche alla fauna migratoria.
Può darsi che valutando a fondo laddove questi SIC non rientrano in aree protette, ribadisco che in quel caso la soluzione è automatica. Per quanto riguarda invece una casistica così com'era indicata nel comma 2 prefigurava già una soluzione a priori, mentre a mio avviso è opportuno che la Giunta regionale possa attribuire la gestione di questi SIC facendo una valutazione di tipo complessivo più articolato, più approfondito, più secondo logica, come prevede il comma 3.
Quindi, il comma 2 o veniva scritto nel momento in cui c'è un SIC dentro un'area protetta e il SIC è attribuito all'area protetta, ma così com'era scritto, era fuorviante e perfettamente inutile. Tant'è che si pu con una piccola modifica al comma successivo, recuperare tutto il contesto poi sarà la Giunta a stabilire quelli che sono i criteri di assegnazione fermo restando che - lo dico fin da subito - laddove il SIC cade nell'area protetta, è giusto darlo in gestione all'area protetta. Dove, invece, è fuori, a mio avviso, non si può. Qui invece era scritto in modo diverso e diceva "la gestione delle aree della Rete Natura 2000 che interessano anche parzialmente Comuni sul cui territorio ricadono aree protette ed è legata alle aree protette". È un'altra cosa.
A questo punto, questa casistica rientra nel comma 3, mentre per quanto riguarda le aree protette, ovviamente, già adesso gestiscono la porzione di territorio che viene definita SIC, quindi è già un discorso fine a se stesso. Pertanto, l'abolizione del comma 2 a mio avviso era un passo obbligato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Intervengo sull'emendamento n. 11 e su quello collegato, riprendendo il ragionamento che stava facendo pochi minuti fa il Consigliere Cavallera.
Comprendo il ragionamento fatto dal collega per chiedere l'abrogazione del comma 2, secondo il quale interessano anche parzialmente i Comuni sul cui territorio ricadono aree protette delegate ai soggetti gestori di tali aree.
Ritengo però importante sottolineare, o comunque andare a modifica l'emendamento, specificando che, comunque, quando i siti della rete Natura 2000 ricadono all'interno delle aree protette, la gestione è delegata alle aree protette.
Mi sembra, infatti, che abrogare l'emendamento n. 2 inserendo la modifica sul n. 3, non renda così chiara la situazione. Chiederei pertanto, che, accettando la logica del Consigliere Cavallera, venga esplicitato il fatto che se il SIC ricade all'interno dell'area protetta venga ovviamente gestito dalla stessa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Barassi.
Colleghi, siccome vi sono una serie di emendamenti diversi collegati fra loro, vorrei ricordare che l'Assessore ha accolto gli emendamenti n. 11 e n. 12, che, di fatto, farebbero decadere - perché superflui - gli emendamenti rubricati n. 65, n. 66 e n. 10.



PRESIDENTE

CAVALLERA Ugo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, vorrei fare una precisazione.



PRESIDENTE

Poiché il collega Cavallera ha già chiesto precedentemente la parola sull'emendamento n. 11, potremmo salvare la forma, che è anche sostanza concedendogli di intervenire sull'emendamento n. 12.
Prego, collega Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Volevo sottolineare ai colleghi che quando si dice "è stato individuato un SIC all'interno di un'area protetta", di fatto quel territorio è già di competenza dell'area protetta. Semmai poniamo una "bandierina" in più.
Di conseguenza - in pratica, dovrebbe essere al rovescio - dovrebbe essere specificato che quando si individua un SIC, l'Amministrazione è autonoma: no. Perché, ad un certo punto,andiamo all'interno di un'area protetta dove da decenni quel territorio è già gestito. Quindi è inutile, a mio avviso, ripetere in maniera ridondante.
Il problema si pone per quelli che sono al di fuori dalle aree protette. Credo che nessuno (né maggioranza né opposizione) metta in discussione che, all'interno delle aree protette, i SIC siano gestiti dalle stesse; ma lo sono già adesso.
Noi abbiamo posto il problema proprio perché si andava a stravolgere, a mio avviso, il discorso per i SIC al di fuori dalle aree protette, che vanno ordinati e gestiti dalla Giunta attraverso il comma 3, che ha tutta una casistica. La Giunta si darà i suoi criteri e deciderà - magari sbagliando, ma lo dico da oppositore - in un modo che non è sbilanciato in partenza.
Ribadisco, comunque, che i SIC individuati all'interno di aree protette sono territori sui quali esiste già una sovranità di un certo tipo da parte dell'area protetta, perché sono già all'interno della stessa. Cosa vogliamo di più?



PRESIDENTE

Grazie, collega Cavallera.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Prima di tutto - una nota formale - vorrei scusarmi con gli uffici e con i colleghi Consiglieri per una parziale riscrittura degli emendamenti n. 65, 66 e 67, che ammetto di aver scritto alla ripresa dei lavori dopo la pausa elettorale un po' in fretta e un po' alla sprovvista rispetto al programma dei lavori, di cui comunque ero stato informato. Per cui mi scuso ancora, soprattutto con gli uffici, che hanno dovuto aiutarci nel mettere mano agli emendamenti.
Assessore, gli emendamento n. 65 e 66 non sono altro che riscritture più ordinate dei testi precedenti, che tolgono una limitazione e ampliano quel concetto. Invece di "aree che interessano anche parzialmente Comuni sul cui territorio ricadono aree protette", si potrebbe scrivere "i territori delle aree protette". Così come l'emendamento n. 66, in cui si parla di "territori esteri alle aree protette". Ciò significa fare una fotografia del territorio, che tutela il territorio stesso, ma anche degli Enti locali che su quel territorio operano.
Come ho detto, questi emendamenti sono scaturiti anche da una serie di incontri sul territorio che, per competenza dei Commissari, sono stati fatti, che hanno sviluppato un po' questa esigenza. A lei la scelta se accoglierli o meno: noi, ovviamente, saremmo più contenti se li accogliesse. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bossuto.
Ha chiesto la parola l'Assessore De Ruggiero; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Sorrido perché mi fa piacere questo interessamento su questo punto: in effetti, non l'avevo previsto.
A mio avviso, è corretto abrogare il comma 2, perché, di fatto costituisce una ridondanza, in quanto quelli che sono all'interno di un'area, è ovvio che ricadranno sull'area protetta.
Ciò significa che l'emendamento n. 65, facendo riferimento al comma 2 di fatto non ha più senso.
L'emendamento n. 66 che insiste sul comma 3 e chiede di aggiungere "i territori esterni alle", prevede soltanto una terminologia che condivido (vorrei solo che fosse chiaro). È una terminologia che condivido, perché mi sembra più corretta.
Esprimo, dunque, un parere favorevole sugli emendamenti n. 11 e n. 12 e, rileggendo bene l'articolo, il n. 66, che modifica il comma 3 in una sua piccola parte. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
A questo punto, partiamo dalla votazione dell'emendamento rubricato n. 11 condiviso dalla Giunta regionale, così come l'emendamento n. 12.
Tale emendamento, relativo all'articolo 42, chiede di abrogare il comma 2.
Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11.
Il Consiglio approva.
Con l'accoglimento dell'emendamento n. 11, decade l'emendamento rubricato n. 65, presentato dai colleghi Boeti Clement, Bossuto e Moriconi.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Cavallera Boniperti, Vignale, Botta e Toselli: All'articolo 42, comma 3 il primo capoverso è così modificato: "La gestione delle aree della rete Natura 2000, sentiti gli enti locali, è delegata a:".
Pongo in votazione l'emendamento n. 12, il cui primo firmatario è il collega Cavallera, in merito al quale l'Assessore De Ruggiero ha espresso parere favorevole.
Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12.
Il Consiglio approva.
Approvato l'emendamento n. 12, decade l'emendamento n. 66 sempre a firma dei colleghi Boeti, Clement, Bossuto e Moriconi.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ripeto che votando ed accogliendo gli emendamenti abrogativi n. 11 e n. 12 decadono, di conseguenza, altri emendamenti.
Se qualcuno mi chiede un minuto di sospensione, lo concedo.
Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere un minuto di sospensione, perché probabilmente c'è stata un'errata interpretazione oppure sono stati votati in modo errato.
Pensavamo che l'emendamento n. 66 passasse dopo l'emendamento n. 11 e non si configurasse come subemendamento.
Quindi, chiediamo un minuto di sospensione per riaggiornarci brevemente.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.02 riprende alle ore 17.03)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Per ulteriore informazione, con la votazione degli emendamenti n. 11 e n.
12 sono decaduti gli emendamenti n. 65 e n. 66.
Emendamento rubricato n. 62) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: All'articolo 42 ("Gestione della rete Natura 2000") il comma 8 è sostituito dal seguente: "8. Ove consentita, la gestione venatoria nelle aree della rete Natura 2000 è affidata, ai sensi della l.r. 70/1996, ai comitati di gestione dei comprensori alpini e degli ambiti territoriali di caccia o ai titolari della concessione regionale delle aziende faunistico-venatorie e delle aziende agro-turistico-venatorie, che la esercitano sentito il soggetto gestore di tali aree e coerentemente agli obiettivi di conservazione".
Ricordo che il numero legale è 32.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62.
Il Consiglio approva.
Ricordo che, avendo votato l'emendamento n. 62, decade l'emendamento rubricato n. 10 a prima firma del Consigliere Cavallera.
Ricordo che il numero legale è 32 e che l'articolo 42 che ci apprestiamo a votare diventa articolo 41.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 42, come emendato (diventa articolo 41).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 43 (diventa articolo 42) Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

La ringrazio, Presidente, di avermi dato la parola, che peraltro ritenevo giusta. Ricordo che con l'Assessore si era parlato di arrivare con tranquillità, in accordo con i colleghi, fino all'articolo 42. Adesso stiamo già sforando e mi hanno detto che dall'articolo 42 arriveremo fino all'articolo 57.
Mi sembra che si stia correndo un po' troppo e bisognerà mettere un po' di freni.



PRESIDENTE

Consigliere Boniperti, gli accordi si fanno in termini ufficiali nella Conferenza dei Capigruppo o su intese formali, ma non a numeri e ad orari.



BONIPERTI Roberto

Lei ha ragione, Presidente. Purtroppo io non faccio parte dei Capigruppo, quindi da umile Consigliere mi atterrò ad intervenire, per quanto il tempo e il Regolamento mi consente, da questo momento in avanti su tutti gli articoli.
Nello specifico, l'articolo 43 riguarda il piano di gestione e recita: "I soggetti gestori delle aree della rete Natura 2000 predispongono su direttiva regionale, qualora ritenuto necessario, il relativo piano di gestione, in base alle disposizioni di cui al decreto del Ministero dell'Ambiente finalizzato a garantire il raggiungimento degli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie che caratterizzano le singole aree, nell'ambito di un uso sostenibile delle risorse".
A questo punto, potremmo cominciare ad intervenire sul fatto dell'uso sostenibile delle risorse, comunque, arriverò più avanti.
"Il soggetto gestore adotta il piano di gestione a seguito della Conferenza di Servizio degli Enti pubblici e privati territorialmente interessati. Il soggetto gestore invia il Piano adottato alla Giunta regionale per l'approvazione. Nel caso di inadempienza dei soggetti gestori nella predisposizione dei Piani di gestione e nell'esame delle osservazioni, la Giunta Regionale, previa diffida, esercita il potere sostitutivo nei confronti dei soggetti inadempienti, secondo le procedure di cui all'articolo 14 della 34/1999.
Dalla data di adozione dei Piani di gestione si applicano le misure di salvaguardia previste per il Piano territoriale dalla normativa urbanistica vigente. I Piani di gestione hanno effetto di dichiarazione di pubblico interesse generale e le relative norme sono immediatamente efficaci e vincolanti ai sensi del Decreto del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio del settembre 2002.
I Piani delle aree protette e le loro varianti assumono gli effetti e l'efficacia dei Piani di gestione per quanto riguarda gli ambiti territoriali individuati come aree della rete Natura 2000 e siti di importanza comunitaria proposti, qualora predisposti in conformità di quanto previsto dalle linee guida, di cui al comma 1". Quindi, si ritorna al comma 1.
Per quanto riguarda i Piani di gestione, questo articolo riporta norme burocratiche che rimandano ad una serie di leggi, mentre di fatto, come Piano di gestione autoctono della Regione, per quanto riguarda questo testo unico della tutela delle aree naturali e della biodiversità, non presenta novità.
Si era parlato di creare un testo unico regionale con le proprie indicazioni, con le proprie priorità, con le proprie caratteristiche e invece, facciamo la solita legge che si riallaccia, da una parte, ad una legge e, dall'altra, un'altra legge e nel poco spazio che ha pone solo ed esclusivamente dei vincoli e delle scappatoie, come abbiamo visto relativamente all'articolo precedente, dove si dà addirittura la possibilità di collaborazioni e di tutto ciò che si voleva fare per utilizzare questi fondi.
Mi sarei aspettato che un Piano di gestione, in questo caso della rete Natura 2000, avesse delle caratteristiche rispetto ai nostri territori rispetto ad altri enti di gestione territoriali di altre regioni. Invece purtroppo non ha nulla. Non ha nulla.
Mi sarei aspettato di vedere qualche cosa di nuovo, qualche "chicca" sulla gestione dei territori dei parchi così importanti, come, per esempio il Parco La Mandria, oppure tutti i Sacri Monti, come tutte le aree vincolate delle paludi novaresi e vercellesi, che hanno importanti caratteristiche peculiari e così diverse da un luogo all'altro rispetto ai territori di altre regioni. Di fatto, invece, andiamo solo a riportare delle norme, a riprendere delle norme per riagganciarsi a queste.
Un piano di gestione avrebbe potuto e dovuto impostare delle Conferenze di Servizi con gli enti titolati prima dell'approvazione di questo testo e arrivare con delle proposte, e non con delle norme di legge, che avrebbero potuto modificare, fornire dei collegamenti finanziari che naturalmente devono essere seguiti da impegni economici della Giunta per approntare un piano di gestione (ed io avrei aggiunto anche di sviluppo di questi territori). Di sviluppo, non in senso materiale, ma in senso economico, in senso infrastrutturale e culturale per i nostri giovani.
Di fatto, l'ultimo punto dice che i Piani delle aree protette e le loro varianti assumono gli effetti e l'efficacia dei piani di gestione. Poi però, aggiunge "per quanto riguarda gli ambiti territoriali individuati come aree della Rete 2000".
Penso che il comma 7, di fatto, vada a snaturare i territori su cui sono già insiti vincoli o piani di gestione. Siccome possono ricadere anche su siti di importanza comunitaria, o su siti di pregio che, anche se non hanno l'importanza comunitaria, necessitano e meritano la tutela e il vincolo da parte di enti come la Regione, come la Provincia e come i Comuni o di qualsiasi ente di gestione amministrativa insito nel territorio.
Il soggetto gestore, che adotta il piano di gestione, dopo aver sentito le Conferenze dei Servizi attuate dagli Enti "pubblici e privati territorialmente interessati", di fatto, fa un piano all'interno del Comitato di gestione ma, poi, come fa ad attuarlo seguendo Conferenze di Servizi di altri enti pubblici e privati che possono essere territorialmente cointeressati su questo territorio? In seguito, il soggetto gestore deve inviare il piano adottato alla Giunta regionale per l'approvazione e, quindi, va a burocratizzare ulteriormente intervenendo più volte con modifiche; la terza modifica arriva alla Giunta regionale. Da qui non so come se ne possa uscire. Come si può uscire da una situazione che prevede che un progetto venga modificato addirittura tre volte?



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento.
Ricordo che il numero legale è 32.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 43 (diventa articolo 42).
Il Consiglio approva.


Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Ordine del giorno n. 1233 dei Consiglieri Cotto, Toselli e Cavallera inerente a "Tentata rapina ad Asti nei confronti di due imprenditrici" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Colleghi, è stato presentato un ordine del giorno dalla Vicepresidente e collega Mariangela Cotto, che riguarda la tentata rapina ad Asti nei confronti di due imprenditrici. Se non ci sono problemi, lo diamo per iscritto.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 228, inerente a "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 228.
ARTICOLO 44 (diventa articolo 43) Ricordo che il numero legale è 32.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 44.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 45 (diventa articolo 44) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 45.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 46 (diventa articolo 45) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 46.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 47 (diventa articolo 46) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 47.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 48 (diventa articolo 47) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 48.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 49 (diventa articolo 48) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 49.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 50 (diventa articolo 49 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 50.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 51 (diventa articolo 50) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 51.
Il Consiglio approva.
Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per mercoledì 17 giugno.
La seduta di Consiglio ritornerà nella giornata tradizionale di martedì prossimo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.24)



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