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Dettaglio seduta n.445 del 11/06/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 10.00 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Buquicchio, Ferraris Gariglio, Moriconi, Placido, Rabino, Robotti e Valloggia.


Argomento: Variazioni di bilancio

b) Deliberazioni di variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009


PRESIDENTE

La Giunta regionale in data 28 maggio 2009 ha trasmesso, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della L.R. 7/2001, n. 5 deliberazioni del 4 maggio 2009, n. 2 deliberazioni dell'11 maggio 2009 e n. 1 deliberazione del 18 maggio 2009.
Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale) - Attivita' di promozione

c) Deliberazione Consiglio dei Ministri


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministro ha esaminato in data 28 maggio 2009 la L.R.
del 7 aprile 2009, n. 12: "Promozione delle tradizioni culturali delle minoranze linguistiche, storiche non autoctone presenti sul territorio regionale", e ha deliberato la non impugnativa.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

d) Vicariato (articolo 6, comma 2, del Regolamento)


PRESIDENTE

Il Vicepresidente Placido, a far data dal 13 giugno 2009 e fino al 13 dicembre 2009, ai sensi dell'articolo 6 del Regolamento interno del Consiglio regionale, sostituirà il Presidente Gariglio in caso di suo temporaneo impedimento.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

e) Riassegnazione funzioni ai componenti della Giunta regionale all'Assessore Taricco


PRESIDENTE

Con decreto n. 54 del 9 giugno 2009, la Presidente della Giunta regionale ha riassegnato le funzioni individuate in data 24/3/2005 all'Assessore Giacomo Mino Taricco a far data dal 10 giugno 2009.


Argomento: Sistema informativo regionale

f) Impugnativa del Governo avverso legge approvata dal Consiglio regionale


PRESIDENTE

L'Avvocatura della Giunta regionale, con nota del 9 giugno 2009, ha comunicato che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha impugnato, con ricorso in via principale alla Corte Costituzionale, la L.R. 26 marzo 2009 n. 9, "Norme in materia di pluralismo informatico e sull'adozione e la diffusione del software libero e sulla portabilità dei documenti informatici nella Pubblica Amministrazione", per violazione dell'articolo 117, comma 2, lettera e) e lettera i) della Costituzione rispettivamente in materia di tutela della concorrenza e tutela del diritto d'autore.
Copia del ricorso è disponibile presso la Segreteria del Consiglio regionale.


Argomento: Gruppi consiliari

g) Convocazione Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari


PRESIDENTE

Comunico che alle 14.30 in Sala Morando è convocata la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari. Di conseguenza, il Consiglio inizierà alle ore 15.


Argomento:

h) Distribuzione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In data odierna sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali della seduta del 19 maggio 2009. Verranno posti in approvazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Con riferimento al punto 2) all'o.d.g., "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che il giorno 19 maggio 2009 sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle sedute del 5 e del 12 maggio 2009.
Non essendoci osservazioni, si intendono approvati.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Commercio

Richiesta, da parte del Consigliere Leo, di esaminare l'interpellanza n. 2739 del Consigliere Leo, inerente a "Interventi a sostegno del commercio delle zone interessate da cantieri di lunga durata"

Argomento: Università

Richiesta, da parte del Consigliere Leo, di esaminare l'interpellanza n. 2740 del Consigliere Leo, inerente a "Insegnamento della lingua araba presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Torino"

Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Richiesta, da parte del Consigliere Cavallera, di chiarimenti circa dichiarazioni rese dalla Presidente Bresso in merito alla campagna elettorale in corso

Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Richiesta, da parte del Consigliere Caramella, di chiarimenti riguardo all'erogazione dei contributi previsti dalla legge regionale n. 58 del 28 agosto 1978, inerente a "Promozione della tutela e dello sviluppo delle attività e dei beni culturali"

Argomento: Comuni - Comunita' montane

Richiesta, da parte del Consigliere Leardi, di chiarimenti a proposito dell'erogazione dei contributi regionali previsti a favore dei Comuni e delle Comunità montane


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Volevo dire soltanto una cosa. Mi dispiace che debba coinvolgere - e lo dico ancora una volta e come vedete non è una piaggeria - l'Assessore Peveraro, che è l'unico che è sempre presente anche in Commissione.



PRESIDENTE

C'è anche l'Assessore Artesio.



LEO Giampiero

Sì, è presente, era assorbita tra i banchi della sua maggioranza.
In data 15 aprile ho presentato due interpellanze urgenti. La prima concerne gli interventi sul commercio, nello specifico della questione di Via Nizza, di cui si era occupato anche attivamente il collega Chieppa.
Sono all'incirca quattro sedute di Consiglio che l'Assessore competente Ricca comunica d'essere pronto a rispondere; però io non vedo n l'Assessore né sento la risposta.
Cosa più grave, c'è una vicenda che riguarda l'Università e, per non ricordare che sono sempre benevolo con tutti, mi rivolgo all'Assessore Bairati - che è sempre svelto a parole, ma molto meno nei fatti, e di questo chiedo conferma anche al mio Capogruppo, che sicuramente condivide tale affermazione.
C'è una questione che blocca l'insegnamento della lingua araba presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere per un minuscolo intervento che mancherebbe da parte dalla Regione e che blocca un'intera sezione di una Facoltà.
Desidererei che a queste interrogazioni ed interpellanze si rispondesse. L'abbiamo sollecitato ai Capigruppo e l'abbiamo sollecitato in Aula tante volte, perché veramente sono questioni che stanno marcendo e non si riesce neanche ad ottenere una risposta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere. Mi hanno informato che l'Assessore Bairati è a Roma, quindi non potrà risponderle e sarà senz'altro cura del suo Capogruppo alla Conferenza d'oggi risollecitare la risposta.
Per quanto riguarda l'interrogazione n. 2739 dell'Assessore Ricca, è già all'o.d.g. e mi assicurano che l'Assessore dovrebbe arrivare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere un chiarimento, perché ogni cosa detta dalla Presidente della Giunta regionale merita tutta la nostra attenzione, in quanto rappresenta l'istituzione e anche la maggioranza.
Ho letto in questi giorni, tra un resoconto elettorale e un altro, che la Presidente ha dichiarato: "Da domani inizio la campagna elettorale".
Quindi, dal giorno successivo alle elezioni.
Credo che questa affermazione fatta da un rappresentante istituzionale debba, a mio avviso, avere un riscontro anche in quest'Aula.
Prima di tutto chiedo di capire, ma chiedo di capirlo non tanto a titolo personale, ma in nome di quella fetta di piemontesi che mi hanno mandato in questa sede, e credo anche da parte di tutti coloro che vogliono sapere se hanno di fronte una persona che utilizza le Istituzioni per fine di parte o se hanno di fronte una persona che governa le Istituzioni nell'interesse generale.
un equilibrio difficile. Io parlo per esperienza, sono stato per tanti anni Assessore e a volte bisogna anche trovare degli equilibri.
Mi sembra un intervento assolutamente censurabile e naturalmente ci penseranno i Capigruppo, per quanto riguarda le iniziative politiche, nella Conferenza che oggi verrà aperta. Anche come componente di questa assemblea da parecchio tempo, penso che una caduta di stile e anche di comportamento politico di questo tipo a questo livello non l'avevamo mai registrata. Non che io mi possa meravigliare di un certo presenzialismo, di un certo attivismo, che ovviamente i politici che ricoprono cariche istituzionali giustamente o ingiustamente, mettono in atto quando è il momento. Per colleghi, bisogna distinguere: se un male c'è in Italia è proprio quello che siamo sempre in campagna elettorale.
I cittadini hanno bisogno delle risposte: ci vanno le fasi del lavoro istituzionale e del confronto costruttivo e ci vanno le fasi anche elettorali, ma nel periodo giusto.
Quindi, credo che questa sia una questione che non possa essere lasciata cadere come una boutade o un'affermazione sull'onda del risultato negativo della sua parte politica, quindi preannuncio una grande attenzione a dichiarazioni di questo tipo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caramella, sull'ordine dei lavori.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Mi rivolgo al Vicepresidente della Giunta regionale, nonché Assessore al bilancio e mi permetto di chiedere (prima di presentare un'interpellanza che potrebbe essere inutile, se mi venisse data una risposta) se il Vicepresidente è a conoscenza che, relativamente alla legge n. 58, per le molte associazioni culturali che l'anno scorso hanno partecipato al bando per ottenere l'assegnazione di un contributo, il saldo dello stesso non si è ancora visto.
Per quanto riguarda le manifestazioni culturali su tutto il territorio l'attività delle associazioni in questione è ripresa, infatti hanno già partecipato ad un nuovo bando. Tuttavia, alcune di esse non sanno ancora se riceveranno il contributo per le manifestazioni di quest'anno, rimanendo in grandissima difficoltà, perché non sono in grado di pagare le spese dello scorso anno.
Poiché alcune di queste associazioni hanno in corso manifestazioni molto importanti, sia quelle passate da saldare, sia quelle future da anticipare, mi è stato chiesto cosa pensa di fare la Giunta regionale rispetto al problema che pone in grave difficoltà una regione la cui economia è legata in gran parte all'attività turistica e culturale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leardi.



LEARDI Lorenzo

Vorrei fare la stessa domanda per quanto riguarda i Comuni e le Comunità montane che non ricevono i soldi regionali e che non sono più in grado di fronteggiare le richieste provenienti da aziende private.
Proprio oggi, con il Consigliere Ronzani, ho ricevuto una comunicazione dalla Comunità montana Valle Mosso che dice che è ormai impossibile andare avanti in questo modo. Infatti, nelle lunghe more di ricevimento dei trasferimenti regionali si è sempre provveduto (perché le Comunità montane lo hanno sempre fatto) all'erogazione di anticipi alle ditte creditrici, ma attualmente, in considerazione delle estreme difficoltà in cui versano le finanze delle Comunità montane, non è più possibile procedere con anticipi di fondi in attesa dei dovuti trasferimenti regionali.
Questo è un problema che riguarda le Comunità montane e tanti Comuni della Provincia di Biella. Penso sia arrivato il momento di ottemperare agli impegni presi con le Amministrazioni comunali e provinciali.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interpellanza n. 2729 del Consigliere Cavallera, inerente a "Attuazione della legge regionale n. 30/2009 'Norme per la tutela della salute risanamento dell'ambiente e la bonifica e lo smaltimento dell'amianto'"


PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi sull'ordine dei lavori, passiamo all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze".
Ci sono tante interrogazioni dell'Assessore Artesio. Ce n'è una presentata dalla Consigliera Ferrero, che non è presente perché è nata Clara.
Facciamo tanti auguri alla collega.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 2729, presentata dal Consigliere Cavallera.
Risponde l'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Credo che il Consigliere Cavallera abbia avuto modo, anche in situazioni locali, di conoscere progressivamente e in alcuni contesti territoriali l'applicazione degli indirizzi relativi alla legge regionale.
Ricostruendo i quesiti che sono stati posti, la DGR del 2001 aveva approvato il primo Piano regionale di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto, come stabilito dall'articolo n. 10 della legge n. 257 del marzo 1992.
In seguito, l'aggiornamento è avvenuto con la DGR del 3 agosto 2007 con la quale la Giunta regionale ha istituito presso l'ex ASL 21 di Casale Monferrato il Centro Regionale per la ricerca, la sorveglianza e la prevenzione dei rischi di amianto, al quale Centro è stata affidata la funzione di aggiornamento e di gestione del Piano Regionale Amianto.
Successivamente, la legge regionale n. 30 del 14 ottobre 2008 all'articolo n. 7, ha previsto che la Giunta regionale entro 180 giorni dall'entrata in vigore della stessa, sentito anche il Centro, debba presentare per l'approvazione del Consiglio regionale il Piano Regionale Amianto.
Con una nota al dottor Zanetta, Direttore Generale dell'ASL di Alessandria, l'Assessorato ha ribadito questa funzione del Centro, perciò è stato costituito un gruppo di lavoro formato da discipline differenti; dal mese di dicembre 2008 questo gruppo sta lavorando all'aggiornamento del piano. Ovviamente, tutti comprendiamo l'estrema complessità del mandato che richiede competenze molto diverse (ambientali, mediche, comunicative gestionali).
La complessità del mandato, quindi, ha richiesto l'attivazione di sottogruppi composti dagli Assessorati alla Sanità e all'Ambiente dall'ARPA, dal CPO (Centro prevenzione Oncologica), dagli SpreSAL delle ASL e dal Centro Scansetti, i quali hanno prodotto specifici documenti per i diversi temi indicati al comma 3 dell'articolo 7 della LR 30/2008.
Attualmente, si sta lavorando all'integrazione di diversi documenti analizzando e risolvendo le problematiche che da tale integrazione inevitabilmente emergono. Il lavoro è comunque ad uno stadio avanzato: ci si prefigge pertanto di presentare la bozza complessiva entro poche settimane.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Indubbiamente, la questione dell'amianto mi è nota fin dagli albori del mio impegno in Consiglio regionale. Devo dire che vi è sempre stata una continuità nell'intervenire, soprattutto all'inizio, per quanto riguarda il rischio maggiore che era rappresentato dallo stabilimento e anche da quell'amianto, presente a Casale Monferrato e nelle zone limitrofe, che potremmo chiamare "polverino", cioè quello sciolto, che era il più volatile e il più pericoloso.
Ovviamente, più passano gli anni e più aumenta la pericolosità rappresentata dai tetti di amianto (il tristemente noto eternit) in tutto il territorio, quindi è indubbiamente un discorso a livello nazionale, a causa del loro invecchiamento: sappiamo che l'eternit si sbriciola se non si effettuano manutenzioni periodiche con sostanze collagene, eccetera.
Dopo il risultato di una deamiantizzazione nel settore industriale e quella relativa alle scorte avanzate e dei materiali per gli usi impropri ora abbiamo di fronte la questione più generale e più di massa, che ovviamente deve essere affrontata con quest'ottica.
Quindi, credo che il Piano giustamente debba avere le risorse per la ricerca e per contrastare questa patologia per renderla non più mortale, ma si auspica curabile. Allo stesso modo, dal punto di vista tecnologico vanno portate avanti tutte quelle sperimentazioni che fanno sì che la fibra possa essere convertita in materiale da utilizzare magari per altre destinazioni, naturalmente, evitando di fare sullo smaltimento dell'amianto un grande business. Perché, è chiaro che se noi pensassimo di mettere in discarica tutti i materiali cementizi contenenti amianto, alla lunga dovremmo avere decine e decine e decine di milioni di metri cubi; parlo a livello nazionale, ma non meno rilevante a livello regionale.
A questo punto, veramente, all'interno del Piano dobbiamo darci delle priorità.
Faccio presente in questa sede - ne parleremo nella finanziaria nell'assestamento e nel bilancio 2010 - che se riteniamo, come abbiamo detto tutti, che quella dell'amianto sia una battaglia prioritaria, servono più risorse. So di dire una cosa che non è facile da sostenere. Visti i tempi che corrono, ce n'è per tutti: si possono criticare tutti i livelli di governo regionale e nazionale che non concorrono, adeguatamente, a questa finalità. Tuttavia bisogna sensibilizzare - faccio nel mio piccolo quello che mi consente di fare il Regolamento - un'azione di questo tipo.
Vorrei rilevare un'altra cosa. Ci sono soggetti che, a differenza, ad esempio, di quelli industriali, che possono fare interventi e poi ammortizzarli nei loro bilanci economici - per esempio le case di riposo le IPAB, i no profit, ecc. - viste le magre tariffe che gli sono riconosciute dagli Enti, se non ricevono un intervento straordinario, non possono intervenire (difficilmente in banca ottengono prestiti più di tanto).
Credo che nel Piano, insieme a quelle azioni sulla patologia, sulla ricerca, sulla modalità di smaltimento più economico, dovrebbero essere inseriti gli interventi per eliminare i tetti, partendo da quei soggetti che hanno una rilevanza pubblica, sia come natura dell'Ente sia come accesso di decine di persone tutti i giorni, sia giovani che anziani (non facciamoci sviare, come qualcuno ha detto con delle battute poco edificanti, non in quest'Aula, dall'età dei soggetti).
Occorre predisporre una scala di priorità e impiegare delle risorse perché anche l'intervento verso il settore pubblico non è ancora stato completato. Questo risulterà dai dati che ci saranno a supporto del Piano.
Prenoto già un'attenzione - e lo sollecito all'Assessore, che so essere attento sotto questo profilo - perché è una battaglia che abbiamo, in questa legislatura, ripreso da entrambi le parti del Consiglio.
La ritengo un'opera socialmente prioritaria e quindi, nel momento in cui ringrazio l'Assessore per la risposta, assicuro un'attenzione della nostra parte politica per concorrere a risolvere la questione.



PRESIDENTE

Grazie, Consiglieri. Le chiedo scusa se non sono riuscita a togliere quel brusio che permane, ma mi auguro che con la prossima interrogazione venga meno.


Argomento: Commercio - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 2580 del Consigliere Toselli, inerente a "Sicurezza igienica nei locali in prossimità delle piste da sci"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2580, sulla quale risponde l'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Il Consigliere Toselli chiede di intensificare i controlli, da parte delle autorità preposte, per garantire il rispetto delle norme di igiene pubblica nelle stazioni alpine torinesi. In modo particolare nei locali come bar, tavole calde, ristoranti collocati in alta quota nei pressi degli impianti.
Richiamo brevemente le competenze. La Direzione Sanità, in particolare il Settore Promozione della Salute e Prevenzione individuale e collettiva deve, annualmente, predisporre per le ASL del Piemonte un piano di programmazione delle attività. Nel piano di programmazione sono compresi i controlli sulla sicurezza alimentare. I controlli sulla sicurezza alimentare competono ai Servizi di Igiene Alimento e Nutrizione (SIAN) nei quali servizi è previsto, tra l'altro, anche la vigilanza nei locali di ristorazione pubblica. Ovviamente, poiché la programmazione riguarda moltissimi punti da sottoporre a monitoraggio, deve essere realizzato un equilibrio tra le diverse parti del sistema da monitorare.
Tuttavia, nonostante le difficoltà di carattere operativo in ordine al personale disponibile - che il Consiglio ben conosce - si dà disposizione ai servizi competenti dell'ASL, alla luce dell'interrogazione presentata dal Consigliere Toselli, affinché privilegino per il 2009 - ovviamente parliamo della prossima stagione - nell'ambito dei controlli programmati le verifiche igienico-sanitarie nei locali di ristorazione ubicati in prossimità delle piste di sci.



PRESIDENTE

Il Consigliere Toselli si dichiara soddisfatto della risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 2700 del Consigliere Toselli, inerente a "Gratuità del vaccino contro il meningococco C"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2700, sulla quale risponde l'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Il Consigliere Toselli fa riferimento alla necessità di arginare i casi di meningite, di cui se ne sono verificati alcuni in tempi recenti attraverso l'obbligatorietà gratuita della vaccinazione contro il meningococco C.
Una piccola premessa solo di inquadramento della materia e la conclusione. Il batterio responsabile del caso di meningite cui fa riferimento l'interrogazione è il meningococco di tipo B. La premessa dell'interrogazione del Consigliere Toselli faceva riferimento ad un caso di meningite verificatosi a Villanova Mondovì. Quel caso era ascrivibile alla fonte di meningococco di tipo B.
In Piemonte, dal 2003, è stata avviata la sorveglianza sulle infezioni batteriche invasive tra cui meningite e setticemie. Grazie all'attività di microbiologi, infettivologi e di epidemiologi, questa sorveglianza ha permesso di rilevare che il meningococco più frequentemente diagnosticato in una percentuale che supera il 50%, appartiene a siero gruppo B.
Questa particolare tipologia non si può prevenire con vaccino. Per i casi di malattia da meningococco diagnosticati in Piemonte dal 2003 fino ad oggi, l'incidenza è, sostanzialmente, immodificata. Dal 2003 ad oggi, si sono rilevati casi diffusi sul territorio secondo un termine usato in epidemiologia ("sporadici"), ma è evidente che per chi è colpito sporadico non è.
Gli operatori dei servizi di sanità pubblica hanno messo in atto gli interventi per controllare e prevenire eventuali focolai di epidemia. Si tratta di profilassi con antibiotico di persone che sono state a contatto con chi si è ammalato e della sorveglianza dei contatti, in modo da diagnosticare e trattare rapidamente eventuali casi.
Per i motivi descritti, si è, fino a questo momento, proceduto con l'offerta attiva e gratuita della vaccinazione soltanto a soggetti a rischio per patologia o per particolare condizioni predisposte. Mentre è rintracciabile e reperibile, presso i servizi vaccinali delle diverse ASL la possibilità di effettuare la vaccinazione a pagamento.
Su questi temi, che dal punto di vista della loro frequenza epidemiologica hanno quella caratteristica rarefatta che prima ho richiamato ma, comunque, importante per chi ne è toccato, quindi non disconosco questo tema, il gruppo tecnico regionale per le vaccinazioni è stato incaricato di aggiornare il piano piemontese di promozione delle vaccinazioni e ha predisposto, per l'Assessorato alla tutela della salute un documento che prevede l'offerta attiva e gratuita del vaccino anti meningococco C ai nuovi nati.
Noi, ovviamente, come molte altre Regioni, anche da parte di quelle Regioni che avevano preceduto la Regione Piemonte nell'offerta attiva e gratuita, attendevamo che le vaccinazioni fossero inserite nel piano nazionale dei livelli essenziali di assistenza e che, quindi, fossero inclusi, oltre che nel nomenclatore delle vaccinazioni da farsi, anche nel nomenclatore delle coperture economiche da garantire. Tuttavia, siamo ancora in attesa di questo inserimento e procederemo con il piano regionale dei vaccini.



PRESIDENTE

Collega Toselli?



(Commenti del Consigliere Toselli)



PRESIDENTE

Soddisfatto. Bene. A volte, la sintesi è la miglior risposta.


Argomento: Contratti ed appalti

Interpellanza n. 2675 del Consigliere Dutto, inerente a "Ritardo pagamenti dei contratti di appalto"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 2675.
Risponde l'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie.
L'interpellanza in oggetto chiede di conoscere quali interventi e azioni l'Amministrazione regionale ha messo o intende mettere in campo rispetto ai ritardati pagamenti, in particolare quegli interventi che vengono sostenuti direttamente dai comuni o dagli enti locali, ma sulla base di risorse regionali. Credo che questo fosse un po' il tema, è evidente che rappresenta un punto delicato nel quadro generale della situazione finanziaria della nostra Regione.
Ovviamente, non riferisco qui delle questioni che, in qualche modo generano problemi, anche significativi, di liquidità per l'Amministrazione regionale, in particolare legati a ritardati trasferimenti, però, forse, è opportuno svolgere almeno due considerazioni prima di tutto di carattere generale.
Sui flussi di cassa di cui un'Amministrazione regionale può disporre in un anno, sostanzialmente, incidono due fattori. Il primo, che è il più significato, è quello legato al Patto di stabilità: purtroppo, noi dobbiamo considerare che l'Amministrazione regionale, nel 2009, ha la possibilità di effettuare movimenti finanziari - quindi uscite di cassa, pagamenti - per un importo pari a quello del 2008 meno lo 0,6%. Conseguentemente, dal momento che intendiamo rispettare il Patto di stabilità, noi dobbiamo attenerci a quello e pianificare i flussi di cassa in modo tale da avere nell'anno un movimento continuo di flussi, comunque sempre parametrato all'obiettivo, che è quello di un volume di pagamenti uguale a quello del 2008 meno lo 0,6%. Già questo dato fornisce un chiaro riferimento rispetto ai flussi di cassa, che comunque saranno inferiori a quelli dell'anno scorso.
In secondo luogo, vi è un problema riguardo alle disponibilità liquide.
Peraltro - l'avevo dimenticato - il Patto di stabilità si riferisce a tutte le spese di carattere non sanitario, ovvero la sanità è al di fuori del Patto di stabilità. Poi dirò qualcosa anche in merito ai pagamenti della sanità stessa.
Invece, relativamente alla questione della normale attività della Regione, vi è un problema, che è legato al Patto di stabilità e certamente, anche ai trasferimenti che il Governo centrale dispone nei confronti delle Amministrazioni.
In più circostanze abbiamo già detto che nei confronti del Governo vantiamo crediti per un ammontare di oltre due miliardi di euro; di questi 509 milioni sono riferibili alle addizionali IRPEF precedenti al 2004. Solo considerando l'effetto finanziario degli oneri che l'Amministrazione regionale ha dovuto tirare fuori implicitamente, a causa del ritardato trasferimento di 500 milioni in cinque anni, si capisce che la cifra è molto significativa.
Quando si parla di riforme, soprattutto di federalismo fiscale obiettivamente, ricordo che sarebbe sufficiente un semplicissimo provvedimento, senza arrivare ad una riforma, che purtroppo attenderemo a lungo, che permettesse alla Regione di incassare direttamente i propri tributi - ovvero IRAP e addizionali IRPEF - per risolvere buona parte dei problemi finanziari della nostra Regione. Magari, anche con l'impegno degli amici della Lega, che certamente sono più influenti a livello centrale, si potrebbe promuovere un'azione che metta nelle condizioni l'Amministrazione regionale di poter disporre immediatamente di queste risorse, così come ha fatto il Friuli Venezia Giulia (Regione a statuto speciale) dal 1° gennaio 2009.
evidente che, se potessimo disporre di queste risorse, cambierebbero anche le modalità e i tempi di pagamento dei nostri fornitori, quindi anche degli Enti locali.
Intanto confermo in questa sede ufficiale l'impegno assunto dall'Amministrazione regionale riguardo all'azzeramento dei ritardati pagamenti del sistema della sanità, che si è potuto realizzare grazie ad un'operazione di anticipazione finanziaria di quel credito di 509 milioni che abbiamo nei confronti dello Stato, che ovviamente è oneroso per la Regione; però, sul fronte dell'eventuale riaddebito allo Stato di questi interessi stiamo ragionando, perché non ci sembra giusto che debbano pesare sul bilancio della Regione.
Siamo riusciti a recuperare 509 milioni, che abbiamo immesso immediatamente nel sistema della sanità, destinandoli esclusivamente al pagamento di tutti i fornitori con fatture precedenti al 31 dicembre 2008.
Sostanzialmente, con quest'operazione dovremmo avere azzerato i vecchi crediti scaduti; pertanto, ad oggi, dovrebbero residuare solo crediti freschi. Però questo riguarda la sanità e non l'altro sistema dei pagamenti, che, peraltro, ha una procedura anche abbastanza complessa, se pensiamo che oggi stiamo pagando gli interventi fatti con riferimento all'alluvione del 2000. Non sono nove anni di ritardi, sono interventi concordati e definiti a suo tempo dalla Regione. La Regione ha ricevuto i suoi soldini, che ha già speso per altre attività. Oggi, finalmente, il lavoro è stato completato. Ovviamente, il fornitore del Comune ha predisposto la documentazione adeguata per il Comune, il quale la trasferirà alla Regione. Quest'ultima, dopo aver espletato, attraverso le direzioni competenti, tutti i lavori di verifica e accertamento, dispone l'atto di liquidazione, a fronte del quale viene predisposto il mandato di pagamento per l'incasso.
Quindi, c'è un tempo di gestione amministrativa di controllo da parte della Regione; poi, c'è un tempo, legato all''impegno e all'atto di liquidazione, che, invece, è responsabilità della ragioneria.
Magari non sarà di grande conforto, però posso dire che non abbiamo atti di liquidazione precedenti al 30 giugno 2008. Ovvero, vuol dire che al massimo hanno sei...



(Commenti in aula)



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Sì, adesso quasi un anno. Però, siamo nella fase di pagamento, per cui confido che, entro i primi sei mesi di quest'anno, riusciremo ad esaurire tutti gli atti di liquidazione del 2008, compatibilmente con il Patto di stabilità.
Ripeto che non si tratta solo ed esclusivamente di un problema di ragioneria, è anche un problema di rendicontazione dei Comuni alla Regione poi di opportune e necessarie verifiche che la Regione deve fare sui dati e sulle informazioni che i comuni o gli altri Enti locali trasmettono.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Ringrazio il Vicepresidente per le informazioni fornite. Ero abbastanza a conoscenza del quadro generale, anzi voglio assicurare che, per quanto riguarda la Lega e il suo programma volto al federalismo fiscale, il nostro impegno è confermato.
Riteniamo che affrontando tale questione, i problemi della Regione saranno in parte risolti. Facendo riferimento all'ultima parte della comunicazione dell'Assessore, dove egli ammetteva un ritardo di un anno su alcuni pagamenti, invito l'Assessore stesso - il Vicepresidente - a mettersi nei panni di chi deve ricevere quei soldi, perché ci sono alcuni enti pubblici, come i grandi Comuni e le Province, che magari riescono a barcamenarsi, ma altri, come i piccoli Comuni, per i quali il problema diventa enorme.
Ci sono, poi, altre tipologie, come le associazioni, le fondazioni, i musei, la gente che opera a livello di volontariato, che attendono quei contributi assolutamente indispensabili per svolgere la loro attività.
Questa tipologia di creditori difficilmente riesce a ricorrere al credito bancario, pertanto in certi casi si rischia di bloccare loro il lavoro.
Invito quindi l'Assessore a procedere al più presto ai pagamenti, pur con tutti i problemi esistenti. Il suggerimento che vorrei dare alla Regione è di ricorrere al credito per conto loro, in modo da riuscire a far fronte perlomeno ai problemi di questa tipologia di creditori, perch stiamo mettendo in difficoltà molte persone ed associazioni. C'è, poi, un commento più generale che riguarda la crisi economica; c'è una crisi finanziaria, ci sono problemi per le imprese nel ricorrere al credito quindi se si riuscisse a far fronte ai debiti e a pagare queste imprese, ci sarebbe anche un buon risultato per combattere l'attuale crisi economica.
Se le imprese non sono immediatamente creditrici, rappresentano l'anello finale, come credito verso la Regione; magari tramite interposto ente od associazione, riuscendo a fare i pagamenti, si darebbe una mano a queste imprese e si contribuirebbe ad uscire dalla crisi economica.
La mia raccomandazione alla Regione è di riuscire a fare qualcosa ottenere delle anticipazioni, ma soprattutto riuscire ad evadere i pagamenti più vecchi o quelli diretti alla tipologia di creditori cui ho accennato prima. Grazie.


Argomento: Immigrazione

Interrogazione n. 2336 del Consigliere Toselli, inerente a "Iniziative di cooperazione internazionale per scoraggiare la clandestinità"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 2336 del Consigliere Toselli.
La parola all'Assessore Migliasso, per la risposta.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore all'immigrazione

Grazie, Presidente. La risposta era pronta da parecchio tempo, poich l'interrogazione è piuttosto datata. Ritengo, comunque, che non sia il trascorrere del tempo ad inficiare il carattere della risposta stessa.
Comprendo benissimo le ragioni che hanno indotto il Consigliere Toselli a presentarla; la risposta, sentito anche il Settore che si occupa più ampiamente della cooperazione internazionale, sarà abbastanza stringata soprattutto nella prima parte.
Le politiche migratorie sono materia di grande complessità anche dal punto di vista legislativo, oltre che per la portata di riflessioni di carattere generale riguardanti i rapporti fra gli Stati e le questioni che sono alla nostra attenzione tutti i giorni. Dal punto di vista legislativo presentano una grande complessità poiché abbracciano diversi aspetti: le strategie relative ai flussi migratori, la condizione giuridica delle persone straniere extracomunitarie, ma anche la loro collocazione sul mercato del lavoro, per ciò che riguarda l'assistenza, la salute l'istruzione. Aspetti, questi ultimi, legati più propriamente alla sfera dell'integrazione sociale.
Come il Consigliere sa, con la riforma del Titolo V della Costituzione la competenza in materia di immigrazione si è frammentata. Gli aspetti più strettamente legati ad esigenze di certezza, di status sull'intero territorio nazionale, come l'ingresso e il soggiorno, gli accordi internazionali di cooperazione riguardanti la condizione giuridica dello straniero, il rilascio dei visti d'ingresso e la regolazione dei flussi migratori, i provvedimenti di allontanamento dello straniero e le iniziative mirate a scoraggiare la clandestinità, restano di esclusiva competenza statale. Sono, invece, di competenza regionale gli interventi mirati alle politiche dell'integrazione delle persone straniere.
Nell'ambito dei progetti avviati dalla Regione ormai da anni e mirati al contrasto della tratta del traffico di esseri umani, sono state intraprese anche azioni di prevenzione e sensibilizzazione nei Paesi d'origine, in particolare in Nigeria e Romania. Sono politiche che risalgono, anche su input della Direzione generale dell'immigrazione, del Ministero del Lavoro, ad anni che sono ormai abbondantemente alle nostre spalle. Sono indicazioni date con un Decreto Direttoriale del Ministero del maggio 2005, in base al quale abbiamo approvato dieci progetti riguardanti la realizzazione di corsi di formazione professionale rivolti ai cittadini extracomunitari intenzionati ad emigrare nel nostro Paese per motivi di lavoro, da realizzare nei rispettivi Paesi di provenienza.
Questi progetti sono stati approvati nell'aprile del 2007 e hanno ricevuto un finanziamento complessivo di circa 330 mila euro; 65 mila euro resi disponibili sui fondi del bilancio regionale, riguardanti, nello specifico, interventi formativi rivolti a cittadini e cittadine provenienti da Marocco, Albania, Tunisia, Senegal e Brasile.
Sono stati attivati corsi di formazione tecnica, unitamente a moduli obbligatori di lingua, cultura e legislazione italiana.
Più recentemente, anche su input ministeriale, con fondi in parte regionali ed in parte ministeriali e con un atto che approveremo nei prossimi giorni in Giunta, essendo di sua competenza, abbiamo affrontato due questioni di grande rilevanza: il contrasto alla tratta e al commercio degli esseri umani, soprattutto nei confronti delle vittime di tratta a scopo sessuale costituendo ed essendo, la Regione, il regista di tutta questa operazione il coordinamento regionale contro la tratta degli esseri umani, che vede l'adesione di tutte le otto Province piemontesi, dei capoluoghi di Provincia e di numerose associazioni del privato sociale che in parte autofinanziano questo progetto, insieme al cofinanziamento regionale, che a sua volta si affianca al finanziamento nazionale.
L'altro atto molto importante, finanziato sull'Asse Transnazionalità del POR 2007-2013 (lo approveremo, ripeto, nei prossimi giorni, avendo già avuto il parere favorevole sia della Commissione regionale di concertazione che del Comitato al lavoro), è un atto che riguarda le modalità di cooperazione con le Province che gestiscono i Centri per l'impiego, per rispondere con la risorsa formazione e lavoro al bisogno di recupero delle persone (soprattutto donne, ma non solo) che vengono prese positivamente nella rete di cui parlavo prima, cioè "Piemonte in rete contro la tratta" e che hanno quindi nel lavoro una delle armi più potenti per il loro riscatto. Vi è anche la cooperazione con la Romania ed altre Regioni (è un progetto interregionale, oltre che transnazionale) per creare in loco elementi di formazione e informazione, al fine di evitare, per quanto è nelle nostre competenze e per quanto possibile, la tratta degli esseri umani e l'avvio alla prostituzione di numerose donne giovani e anche giovanissime, molte delle quali minorenni.
Assicuro tutto l'impegno, nell'ambito delle proprie competenze, da parte della Regione, che si è esplicitato nel passato e continua ad esplicitarsi, pur con grande fatica. Voglio anche informare il Consiglio che il fondo nazionale per le politiche di integrazione delle persone straniere, che ammontava fino all'anno scorso a 100 milioni di euro, nel 2009 non è stato più finanziato e dunque anche le politiche come quelle che descrivevo prima in parte vengono messe pesantemente in discussione. Come rimedio c'è soltanto la volontà politica che si sostanzia anche in apposizione di risorse da parte della Regione e da parte delle Province laddove intendano operare in questa direzione, essendo gran parte della competenza a loro delegata.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "E. Mosca" di Bra (CN)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli alunni della Scuola elementare "E. Mosca" di Bra in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Immigrazione

Interrogazione n. 2336 del Consigliere Toselli, inerente a "Iniziative di cooperazione internazionale per scoraggiare la clandestinità" (seguito)


PRESIDENTE

Continuiamo l'esame dell'interrogazione n. 2336.
Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Prendo la parola soltanto per ringraziare l'Assessore, vista la difficoltà nella quale ha dovuto svolgere il suo intervento. Personalmente ho stentato a sentirla, Assessore, ma questo capita generalmente quando gli Assessori devono rispondere ad interrogazioni e interpellanze e alcuni colleghi non sono interessati.
Posso assolutamente comprendere che a volte vi siano temi locali di scarso interesse, ma quando vengono in Aula delle scolaresche, bisognerebbe in primo luogo accorgersi della loro presenza e dare, almeno in queste semplici occasioni, il corretto insegnamento di mantenere il dovuto silenzio. Questo affinché le Istituzioni diano sempre e comunque il buon esempio.
Lo dico innanzitutto a me e poi a tutti voi. Grazie.


Argomento: Commercio

Interpellanza n. 2739 del Consigliere Leo, inerente a "Interventi a sostegno del commercio delle zone interessate da cantieri di lunga durata"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 2739.
La parola all'Assessore Ricca per la risposta.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Grazie, Presidente. Innanzitutto devo dire che mi scuso per essere arrivato in ritardo all'inizio di questo Consiglio, ma è stata una mattinata intensa. Non per trovare giustificazioni, ma devo dire che un'iniziativa che era programmata con orari che mi avrebbero consentito di arrivare puntuale all'inizio dei lavori, si è protratta, anzi è iniziata oltre l'orario previsto e quindi mi ha impedito di essere qui puntualmente.
Peraltro, il Consigliere Leo, che sa che sono interessato alla questione che lui ha sollevato, sarà contento di sapere che il motivo del ritardo è un'iniziativa che riguardava la consegna di un riconoscimento per l'impegno profuso nel corso della sua missione a Monsignor Luigi Bettazzi, presente Don Luigi Ciotti, e quindi credo che aver portato la testimonianza della presenza della Regione, richiesta peraltro in quel contesto, sia stato elemento importante e un segnale di attenzione per i valori che quelle figure richiamano.
Detto questo, l'interpellanza del Consigliere Leo fa seguito anche a un ordine del giorno che era già stato presentato sulla stessa materia all'attenzione del Consiglio con firme bipartisan e che riguarda la situazione di emergenza che viene vissuta in via Nizza a Torino. Io ho affrontato la questione attraverso incontri diretti con i rappresentanti del mondo del commercio di quella realtà e con la partecipazione a un Consiglio di circoscrizione (Circoscrizione VIII) che si è tenuto il 29 aprile scorso alla presenza anche dei rappresentanti del Comune, oltre che della Regione.
La Regione non ha competenza diretta per venire incontro con iniziative di sgravio fiscale (o analoghe) alle esigenze che hanno manifestato i commercianti e gli artigiani di quell'area, ma sicuramente può mettere in atto, attraverso uno strumento oggi esistente che è quello della sezione fondo emergenza del fondo rotativo per il sostegno dell'artigianato e del commercio previsto dalla legge n. 1/2009, iniziative anche innovative rispetto alle esigenze che sono state manifestate.
Certamente non possiamo pensare di elargire risorse che siano un'integrazione diretta al reddito, perché questo non è consentito dalle leggi vigenti. Però, attraverso l'intervento del fondo per le emergenze che ricordo prevede l'erogazione di finanziamenti fino a 25 mila euro per quegli esercenti attività commerciali che si trovino in aree nelle quali esistono cantieri di lunga durata superiori ai 180 giorni (per quanto riguarda l'area di Torino e di via Nizza certamente siamo oltre quella durata e ci sono tutti i requisiti per riconoscere una situazione emergenziale che durerà peraltro ancora nel tempo), esiste la possibilità di erogare finanziamenti a tasso agevolato per garantire liquidità per il pagamento delle tredicesime, per l'acquisizione di forniture, con una autocertificazione che fa riferimento anche al volume d'affari degli ultimi due esercizi commerciali.
In questo quadro, noi abbiamo pensato di utilizzare modalità attuative del fondo di emergenza per il commercio che consentano di erogare non soltanto l'intera quota di finanziamento a tasso agevolato, ma una quota di questo (stavo pensando a un 10% dell'importo erogabile) in conto capitale quindi a fondo perduto, riconoscendo questo disagio nelle situazioni di emergenza.
Devo dire che avevo preparato un emendamento al DDL 599 (che è il collegato alla finanziaria), prevedendo, appunto, questa norma specifica.
Da una verifica che ho effettuato con il collega Vicepresidente Peveraro in quanto fra le sue competenze risulta anche il fondo rotativo per l'artigianato e per il commercio, abbiamo verificato che questo pu avvenire senza dover ricorrere ad un intervento di carattere legislativo.
Quindi, nel programma di gestione del fondo, con atto amministrativo, verrà prevista questa possibilità, ovvero, l'opportunità da parte della Regione di erogare una quota dei finanziamenti previsti del fondo emergenza anche in conto capitale.
Ricordo soltanto che, l'anno scorso, il fondo emergenza è stato interessato da 92 richieste di intervento su aree diverse del territorio regionale; ne sono state accolte 78, per un importo erogato di circa 900.000 euro.
Sicuramente, la misura che possiamo mettere in campo non darà completa soddisfazione a quello che è un evidente disagio che quell'area manifesta.
Personalmente, la settimana scorsa, assieme ad alcuni titolari di esercizi commerciali, sono stato a visitare quell'area, anche per quanto riguarda i risvolti in materia di sicurezza della via in questione. Certamente, questo è quanto oggi possiamo mettere in campo come Regione.
Devo fare una considerazione aggiuntiva, credo che - senza volere con questo esprimere alcun giudizio - un intervento così massiccio sulla città avrebbe dovuto indurre il gestore del progetto, la GTT, a voler considerare all'interno dei costi di progettazione, quella parte di oneri necessaria per pensare a "compensazioni" del disagio arrecato per così lunga durata all'area circostante e alle attività commerciali e artigianali circostanti.
Spero di essere stato esaustivo rispetto alle attese e alle aspettative dell'interrogante.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ricca.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Caro Assessore, faccio alcune considerazioni e poi le rivolgo una richiesta di dialogo, come si conviene a politici che hanno fatto esperienza in tempi in cui il dialogo era fondamentale. Vero, Assessore Ricca? Per cui, se questo venisse accolto, sarei soddisfatto e non insisterei.
Prima considerazione. La ringrazio per la risposta completa, ma le chiedo di avere una relazione scritta. Lo dico anche agli uffici, affinch si adoperino in tal senso.
Seconda considerazione. Mi sembra intelligente e giusta la considerazione, con il parallelo che ha fatto sul ragionamento della GTT.
Noi sosteniamo (ho questo vezzo) di pensare che le regole e i metodi valgano sempre dappertutto. L'altro giorno, in un dibattito, dichiarandomi contro il revisionismo di destra, che vuole portare gli ex partigiani sul piano degli ex repubblichini, ho anche detto che mi schiero contro le visioni di quella parte che vuole cancellare le colpe che una certa sinistra ha avuto rispetto al terrorismo.
Detto questo, voglio dire che sulla Valle di Susa, giustamente, il centrosinistra ha detto che, quando si affrontano questioni di questo tipo il territorio va coinvolto, è necessario dialogare e ci vogliono delle compensazioni. Ha ragione il centrosinistra a dire questo. Penso che, su scala immensamente inferiore, ha detto bene l'Assessore Ricca: un progetto del genere si fa tenendo conto della complessità e dei danni che si infliggono al territorio.
Pertanto, sono soddisfatto per ciò che ha detto in questa fase l'Assessore, ma mi ritengo insoddisfatto per il comportamento della GTT e dell'Amministrazione comunale.
Quindi - ripeto - per quanto riguarda la prima considerazione desidererei avere la risposta scritta. Seconda considerazione: sgravio fiscale. Terza considerazione: l'Assessore ha visto quali situazioni di criticità vi siano. Quarta e ultima considerazione: chiederei, appellandomi alla sua nota sensibilità democratica, un breve incontro con alcuni rappresentanti, accompagnati da me o da qualsiasi altro politico che lo volesse, per ascoltare alcune piccole, ma concrete considerazioni e proposte. Questo non è urgentissimo, si può fare in maniera informale presso il Consiglio o presso l'Assessorato. Se ci fosse questa disponibilità, mi dichiarerei soddisfatto del complesso della risposta dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Nessuna difficoltà (sono andato a braccio) a formulare una risposta scritta e a fargliela pervenire.
Nessuna difficoltà anche per programmare, nei tempi che il calendario ci consente, un ulteriore incontro rispetto a quelli che già sono stati fatti.
Ne ho avuti alcuni direttamente in Assessorato e altri attraverso la Circoscrizione, ma sono disponibile, naturalmente, a sentire ancora una volta, se ci sono manifestazioni di esigenze particolari che non siano state considerate prima.



(Commenti del Consigliere Leo)



PRESIDENTE

Grazie. Per i colleghi che non hanno sentito perché non c'è l'amplificazione, comunico che il collega Leo è ampiamente soddisfatto dopo la replica dell'Assessore Ricca. Qualche volta le repliche servono! Non sempre, ma in questo caso sì.


Argomento: Rivendite giornali e riviste

Interrogazione n. 2572 dei Consiglieri Larizza, Pace, Pozzi, Bellion Auddino e Boeti, inerente a "Distribuzione della stampa quotidiana e periodica"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 2572, cui risponde l'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Con l'interrogazione che è stata richiamata, i Consiglieri hanno evidenziato come nel reparto del comparto delle rivendite di quotidiani e periodici si sono rilevate, allo stato attuale della normativa, alcune criticità afferenti al corretto dispiegarsi delle dinamiche concorrenziali.
Queste criticità sarebbero aggravate dal diffondersi incontrollato del fenomeno dei cosiddetti giornali free press.
A questo scopo è necessario fornire precisazioni in merito a un regime giuridico che negli anni ha caratterizzato questo comparto, fino agli ultimi più recenti sviluppi, che hanno visto l'affermarsi di una cauta forma di allentamento della dominante impostazione dirigistica, ma non certo di un regime di liberalizzazione.
La materia della commercializzazione della stampa quotidiana e periodica è stata, per anni, disciplinata a livello statale, secondo un regime di regolazione e gestione dell'offerta di tipo autorizzatorio diretto e contingentamento su numeri stabiliti a livello comunale, in coerenza e sulla base di appositi indirizzi regionali.
La Regione Piemonte aveva adottato la legge regionale 40/85 "Disciplina delle rivendite di giornali e riviste", che sostanzialmente riprendeva i contenuti prescrittivi della legge statale.
La riforma del commercio, attuata ai sensi della legge 59/97, con il decreto legislativo 114/98 non aveva coinvolto il comparto della commercializzazione della stampa quotidiana e periodica. Pertanto, il percorso normativo aveva seguito un carattere di specialità rispetto alla disciplina generale del commercio.
Il comparto, piuttosto problematico, ha sempre risentito delle varie contrapposte esigenze. Si tratta di esigenze provenienti dalle istanze corporative divergenti e contrastanti degli operatori coinvolti nella produzione e gestione del servizio. Infatti, i rivenditori hanno interesse a non ampliare troppo la rete dei punti vendita; i distributori operano in condizioni di monopolio o oligopolio; gli editori hanno interesse a dirottare la stampa nei punti più remunerativi, senza preoccuparsi delle esigenze di diffusione nelle realtà commercialmente meno appetibili.
Vi è poi un'esigenza sociale, che è quella di tutela dell'interesse pubblico alla massima diffusione del servizio all'utenza, anche in zone disagiate.
Con il decreto legislativo n. 170/2001 si è assistito ad una cauta apertura verso la liberalizzazione, affiancando alle rivendite tradizionali le rivendite non esclusive, definite come punti di rivendita nei quali è consentita la messa in vendita dei quotidiani, ovvero di periodici senza una specifica autorizzazione.
Successivamente, la Regione è pervenuta, a seguito di un costante confronto e condivisione di contenuti in sede interregionale, nonché di approfondite consultazioni con le parti, all'approvazione di una deliberazione di Giunta del 28 aprile 2003, che prevede che le rivendite non esclusive siano legittimate alla vendita di una sola delle due tipologie (quotidiani o periodici), attivabili solo presso gli esercizi tassativamente indicati dal decreto legislativo n. 170/2001, nei quali l'attività di commercializzazione della stampa ha carattere complementare rispetto all'attività commerciale o paracommerciale prevalente.
A seguito delle nuove competenze, a livello statale è stato predisposto un disegno di legge, "Disposizioni in materia di editorie e di diffusione della stampa quotidiana e periodica", volto, tra l'altro, a snellire le procedure per ottenere crediti d'imposta e crediti agevolati per le imprese editoriali e razionalizzare la rete di distribuzione dei giornali.
Al momento, tale disegno di legge non è ancora stato approvato, e la situazione del contesto è complessa e problematica, perché pone forti implicazioni in materia di concorrenza.
La Regione Piemonte, con la collaborazione del Formez, avviava tempo fa un'esperienza di analisi dell'impatto della regolamentazione, consistente in una serie di attività che le Amministrazioni realizzano laddove si trovano a progettare provvedimenti regolativi, per verificare, prima della loro adozione, i relativa vantaggi e svantaggi in termini collettivi.
L'idea sottostante è che ogni nuovo provvedimento regolativo che la Regione emana, e che usualmente si aggiunge ai molti già esistenti, possa e in certi casi debba essere analizzato e valutato non solo nella sua astratta coerenza coi valori ritenuti degni di realizzazione, ma anche e soprattutto rispetto ai costi e ai benefici che comporterà per i cittadini le imprese e il settore pubblico, alla luce degli obiettivi della programmazione.
A fronte di quanto ho descritto, appare evidente come ogni eventuale intervento normativo regionale di revisione della materia, caratterizzata come si è ampiamente evidenziato, da equilibri concorrenziali molto precari, le competenze della Regione più che mai sono destinate a cedere di fronte alle esigenze di tutela della concorrenzialità del sistema. Del resto, il mantenimento di forme di dirigismo e consolidamento dello status quo appare sempre più improbabile, specialmente alla luce dei più recenti sviluppi della normativa comunitaria, in materia di liberalizzazione dei servizi (la cosiddetta Direttiva Bolkestein), cui entro il corrente anno tutte le Amministrazioni hanno l'obbligo di adeguarsi.
La tematica sarà oggetto di verifica in sede di coordinamento interregionale; nel contempo, le problematiche relative all'adeguamento alla direttiva servizi sono state sottoposte anche alla Direzione Affari Istituzionali e al Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale.
Il confronto nelle sedi indicate è quindi opportuno, in quanto l'impatto della direttiva servizi nel comparto delle edicole è destinato a produrre, con ogni probabilità, effetti rilevanti, tenuto conto che il regime attuale, caratterizzato da un sistema basato prevalentemente sulla pianificazione e sul contingentamento, difficilmente potrà persistere vigente la Direttiva Bolkestein.
Con l'interrogazione di cui trattasi, d'altro canto, vengono sollevate alcune preoccupazioni in merito alla situazione di forte crisi nella quale versa la categoria dei rivenditori. In particolare, si lamenta il proliferare del fenomeno della stampa gratuita (free press) che costituirebbe un elemento di distorsione della concorrenza.
A tal proposito, si chiede se si ritengano possibili iniziative per porre freno alle forme di concorrenza sleale o se intendono promuovere iniziative presso il Governo per compensare gli effetti della liberalizzazione.
Nel merito, voglio ribadire, come ho già cercato di evidenziare, che il settore delle rivendite di quotidiani e periodici non è stato, se non del tutto marginalmente, interessato dalla liberalizzazione, e tenuto conto dell'elevato livello di criticità rispetto alle tematiche della concorrenza che lo caratterizza, l'Assessorato valuterà con attenzione, in fase di adeguamento alla più volte citata Direttiva Bolkestein, l'opportunità di interessare della problematica le competenti sedi del Ministero delle Attività produttive e del Dipartimento per l'Editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché, se necessario, la stessa Autorità Garante della concorrenza e del mercato.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ricca.
Ha chiesto la parola il Consigliere Larizza; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per l'articolata risposta che ha fornito.
Da un punto di vista generale, credo che non si possa che essere d'accordo, perché è difficile contestare la necessità di mantenere una libera concorrenza.
L'interrogazione muoveva proprio dal fatto che il processo di liberalizzazione avviato con il Decreto Bersani aveva, in un primo tempo lasciato da parte la distribuzione dei quotidiani, della stampa, ma anche altre cose.
Questa è una materia complessa, con diverse implicazione, come si pu evincere anche dalla risposta dell'Assessore e dalla stessa interrogazione.
Tuttavia, così com'è avvenuto in altri settori, la liberalizzazione ha aperto contraddizioni che richiederebbero una "messa a punto", o quantomeno una riflessione. Poiché dalla liberalizzazione si dovrebbe ricavare un risultato positivo per i soggetti in campo, penso che, almeno dalle osservazioni mosse dall'Assessore, si possa e si debba lavorare, in un campo così complicato, per evitare la concorrenza sleale: è chiaro che i frese press possono essere collocati dappertutto, ma spero non davanti alle edicole, perché francamente mi parrebbe un po'... Tuttavia, se non si potrà fare nulla, l'Assessore vedrà, in base alle proprie competenze.
Vorrei rimarcare, però, che così come per i tabaccai è stato emanato un provvedimento che ha riequilibrato la liberalizzazione, penso che anche nel campo della distribuzione dei periodici possa avvenire qualcosa di analogo ferme restando, ovviamente, le opportune verifiche su contesti specifici.
Questo, in qualche modo, avviene già in alcune delle distribuzioni che riguardano le grandi stazioni, anche se non penso che se ne possa fare una cosa diffusissima. Tuttavia, con un po' di attenzione, almeno una parte di questa categoria potrebbe essere, a mio avviso, posta nelle condizioni di lavorare in modo più agevole.
Ringrazio comunque l'Assessore per la risposta e sarei grato se volesse fornirmi anche il testo scritto.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione n. 2730 dei Consiglieri Moriconi, Barassi, Deambrogio Dalmasso e Bossuto, inerente a "Torre essiccazione latte ditta INALPI"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 2730, presentata dai Consiglieri Moriconi, Barassi, Deambrogio, Dalmasso e Bossuto.
La parola all'Assessore Taricco, per la risposta.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
L'interrogazione in oggetto mira a chiedere se corrisponde a verità che l'ipotesi della realizzazione della torre per la sprayatura del latte in polvere abbia goduto di finanziamento agevolato a fondo perduto dalla Regione o da altri Enti, e se sia a conoscenza dell'Assessorato il numero delle persone che saranno oggetto di assunzione per il funzionamento dell'impianto in questione.
La risposta è molto semplice: ad oggi non risulta nessuno progetto che sia stato finanziato o sia oggetto di iter per l'autorizzazione al finanziamento.
Vi è stato un forte impegno dell'Assessorato per risolvere tutta una serie di questioni di tipo normativo, per consentire la possibilità di un insediamento produttivo cui si fa riferimento, che, tra l'altro, avrebbe due grandi vantaggi generali; questo stabilimento, infatti, quando sarà in produzione, utilizzerebbe oltre 4.000 quintali di latte prodotto sul territorio al giorno per la trasformazione che è prevista in quell'impianto ed inoltre che dai dati che ci sono stati informalmente forniti risulterebbe che sarebbero assunti tra le 15 e le 30 persone. Adesso bisognerà vedere nel dettaglio quante saranno effettivamente oggetto di assunzione.
Allo stato dell'arte diciamo che la situazione che si viene a configurare è che ad oggi quell'impianto non è finanziabile, in quanto il quadro normativo di riferimento, quando sono stati fatti i bandi del PSR della misura 123, non permetteva il finanziamento di impianti di latte in polvere. Con la modifica intervenuta sul regolamento comunitario, il prossimo bando - tra l'altro, ricordo che l'accordo fatto in sede comunitaria sull'health check porterà un finanziamento specifico nel settore lattiero caseario - che ammetterà anche il finanziamento ad impianti di latte in polvere, metterà in condizioni questa azienda di poter presentare una domanda e poter avere, se ne avrà i requisiti, anche una valutazione positiva.
Riassumendo: ad oggi non ci sono finanziamenti in itinere; in un prossimo futuro è probabile che detto impianto possa essere oggetto di intervento con fondi comunitari, se faranno la domanda ovviamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Ringrazio l'Assessore per la risposta e chiederei, se è possibile, in quanto non è presente il primo firmatario dell'interrogazione, averla anche in forma scritta.



PRESIDENTE

Abbiamo concluso la parte relativa al sindacato ispettivo.
Il punto relativo a "Nomine" sarà trattato nel corso della prossima seduta consiliare.


Argomento: Informazione - Cultura: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di legge n. 621, inerente a "Interpretazione autentica della lettera d) comma 1 dell'articolo 8 della Legge regionale 25 giugno 2008, n. 18 'Interventi a sostegno dell'Editoria piemontese e dell'Informazione locale"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di legge n. 621, inserita al punto 4 bis) all'o.d.g., licenziata all'unanimità dalla VI Commissione il 14 maggio 2009.
relatore il Consigliere Pace, che ha pertanto facoltà di intervenire.



PACE Massimo, relatore

La legge regionale n. 18 del 2008 introduce una serie di interventi a sostegno del settore della stampa e dell'informazione periodica locale.
Fra questi è previsto, alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 8 della legge regionale 18/08, un alleggerimento del carico fiscale che grava sulle attività relative all'editoria con una riduzione dell'aliquota IRAP.
Tale aliquota, fissata al 2,25% dalla versione originaria della lettera d) del comma 1 dell'articolo 8 della legge regionale 18/08, è stata portata al 2,9% dall'articolo 28 della legge regionale 30 settembre 2008, n. 28 ("Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2008 e disposizioni finanziarie"), votato il 30 settembre 2008, che ha provveduto a sostituire tale lettera d). Tale articolo dispone che la normativa è applicata "a partire dall'anno 2009" e tale locuzione ha determinato alcuni problemi interpretativi relativi all'anno di decorrenza dell'applicazione normativa. È stato quindi ritenuto opportuno precisare, con un nuovo intervento legislativo, un'interpretazione autentica della lettera d) del comma 1 dell'articolo 8 della L.R. 18/08.
L'articolo 1 della proposta di legge in oggetto chiarisce la volontà originaria del legislatore, già espressa con la legge 18/2008, consentendo ai soggetti interessati di fruire della riduzione dell'aliquota IRAP al 2,9% per i redditi prodotti nel 2008 e dichiarati nel 2009. Stante questa esigenza di fornire al più presto un chiarimento, la VI Commissione ha licenziato all'unanimità la proposta di legge che è ora all'esame dell'Aula consiliare. Grazie.



PRESIDENTE

Non vi sono richieste di interventi di carattere generale. L'Assessore Oliva non è presente, ma l'Assessore Deorsola è disponibile a fornire un chiarimento come richiesto tacitamente dal Consigliere Cavallera.
La parola all'Assessore Deorsola.



DEORSOLA Sergio, Assessore alla semplificazione amministrativa

Grazie, Presidente.
La relazione del Consigliere Pace è stata assolutamente esaustiva.
Desidero solo sottolineare che con questa modifica il testo normativo avrebbe la traduzione della volontà originaria del legislatore, per cui si verrebbe a portare un momento di chiarezza in questa norma.
Difatti il termine, trattandosi di imposte, non può essere tanto quello della indicazione di un anno solare, ma del momento in cui si presentano le dichiarazioni relative a quell'imposta.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento di carattere generale, passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non vi sono richieste di intervento sull'articolo 1.
Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
in fase di presentazione un emendamento che introduce l'articolo 2 per decretare l'urgenza del provvedimento. Quindi, è un articolo aggiuntivo tecnico.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Pace Pozzi, Muliere: "Articolo 2 - La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 47 dello Statuto ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale".
Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla votazione dell'intero testo, per appello nominale.
Non ci sono richieste di intervento. Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato Sì 36 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
stata così approvata la proposta di legge n. 621.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 228, inerente a "Testo Unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità"


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 228 di cui al punto 5) all'o.d.g. rubricato con il n. 5.
Siamo fermi alla seduta pomeridiana del 19 maggio 2009, in cui è proseguito l'esame degli articoli 19, 20, 21, 22, 23 e 24.
La parola al Consigliere Giovine, sull'ordine dei lavori.



GIOVINE Michele

Presidente, chiedo se può far distribuire il testo dell'articolo che stiamo votando, perché va bene che prima lei abbia letto l'articolo n. 2 relativo alla richiesta dell'urgenza, però che non diventi la prassi.



PRESIDENTE

Era un accordo condiviso dai più e non da tutti.
Per la sesta volta, sarà distribuita la copia del testo. Eviterei di distribuire la copia a tutti, ma di sicuro al collega Giovine, che comprensibilmente è stato impegnato in altro, e anche al collega Lupi.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

No, solo al Consigliere Giovine. Quindi, si dissocia dalla richiesta del collega Lupi.
Una copia del testo al collega Lupi, per cortesia.
ARTICOLO 25 Non ci sono richieste di intervento sull'articolo n. 25. Non ci sono emendamenti.
Possiamo mettere in votazione l'articolo n. 25. Il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 25.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Non ci sono emendamenti.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Ci trovammo a trattare gli articoli sulla pianificazione e, in particolare, quelli riguardanti il Piano d'Area.
Proprio in questi giorni, è in discussione un provvedimento derogatorio che dovrà essere discusso nelle prossime settimane e ieri si sono tenute le consultazioni con tutti i soggetti esterni.
Nella norma principale si dice che in quel provvedimento non sono compresi interventi riguardanti le zone storiche, le zone vincolate o le aree protette, salvo particolari determinazioni degli organi legislativi regionali, vale a dire del Consiglio regionale.
Noi sappiamo che, sostanzialmente, parlando di Piano d'Area ci riferiamo al Piano regolatore delle aree classificate "protette" o classificate "zona di salvaguardia". A questo punto, penso sia opportuno coordinare le due normative: ritengo sia comunque impossibile fermare questo provvedimento per aspettare l'altro, perché, ovviamente, hanno due durate diverse nel tempo, dal momento che questa è una norma a regime, come si suol dire, mentre l'altra è una norma temporanea.
Adesso, la Giunta ha proposto il termine della fine del 2010, noi ovviamente presenteremo degli emendamenti per un prolungamento maggiore, ma comunque certamente non sono semplicisticamente confrontabili, anche se intervengo per "prenotare", per quanto riguarda quel provvedimento un'attenzione particolare anche per le zone classificate "protette" o per le zone classificate "di salvaguardia". Nel senso che vi è la possibilità di adeguare determinati immobili ad un'utilizzazione più consona alle esigenze attuali, rispettando sempre i caratteri edilizi di quegli immobili (se sono in pietra, va mantenuta la costruzione in pietra, se il tetto ha una certa orditura, deve essere mantenuta, eccetera).
Vorrei far presente che ogniqualvolta che, a priori, si esclude una determinata casistica, non sempre si raggiunge l'obiettivo che, a mio avviso, dovrebbe essere sempre selettivo, cioè individuare chiaramente l'oggetto del vincolo o del divieto, che qui sarà per esclusione e non per decisione attiva. Nel senso che adesso discutiamo e approviamo questo articolo nella logica delle aree protette (è una normativa vigente da anni e qui viene resa più organica e "buona notte al secchio"), però questa normativa diventerà il punto di riferimento per determinare la non applicabilità di questa nuova norma derogatoria, che però dovrebbe prevedere delle finestre (parlo da un punto di vista virtuale e non da un punto fisico), altrimenti con quelle finalità di sistemazione degli immobili per renderli più funzionali entro determinati limiti e, magari, di adeguarli anche all'utilizzazione di tecniche energetiche più rispettose dell'ambiente o rivolte alle energie rinnovabili, se non c'è un minimo di tolleranza, a volte si rischia di impedire azioni positive, anche da parte di proprietari o di possessori di immobili ubicati in questi contesti.
Questo volevo dirlo, altrimenti l'esame dell'articolo passa velocemente e poi troviamo le conseguenze in un'altra sede.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "C. Boncompagni" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli alunni della Scuola elementare "C. Boncompagni" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Vi ricordo che stiamo discutendo una legge sui parchi. Siamo all'articolo 26.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 228, inerente a "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità" (seguito)


PRESIDENTE

Consigliere Giovine, vuole intervenire sull'ordine dei lavori? Per un attimo mi ero illuso che ci fosse qualcosa di significativo da segnalare.



GIOVINE Michele

Riprendendo dalle sue ultime osservazioni, so che lei, Presidente, come arbitro di questa Assemblea è assolutamente impeccabile e incensurabile quindi mi permetto, semmai, di dare ogni tanto dei suggerimenti sulla sua condotta che, ripeto, non da oggi, è giudicata assolutamente esemplare dal sottoscritto.
Volevo chiedere all'Assessore alcune delucidazioni sull'articolo in oggetto. Come giustamente ha ricordato il Consigliere Cavallera, i Piani d'Area sono, di fatto, dei piani regolatori, per cui si riducono, per lo più delle volte, a piani delle aree protette.
Sono andato a leggere una parte dell'articolato che vede, come giustamente accade per i piani regolatori, la possibilità di intervento, di segnalazione e di osservazione da parte dei soggetti interessati, così come avviene per i piani regolatori.
Andando un po' in ordine sparso, ad esempio al comma 5 si legge: "In caso di inadempienza dei soggetti gestori delle aree protette nell'adozione dei Piani di Area e nell'esame delle osservazioni, la Giunta regionale previa diffida, esercita il potere sostitutivo nei confronti dei soggetti inadempienti secondo le procedure di cui all'articolo 14 della legge regionale 20 novembre 1998, n. 34".
Volevo capire come, formalmente, avviene questa diffida. Con un fax? Una comunicazione ufficiale da parte dell'Assessore? Una comunicazione da parte degli uffici? Un decreto del Presidente della Giunta? Purtroppo spesso e volentieri, se queste leggi non sono scritte correttamente diventa materia del Tribunale Amministrativo Regionale. Per evitare di ingolfare ulteriormente i contenziosi che già sovraffollano le due sezioni del TAR Piemonte, credo sia giusto che l'Assessore dia una legislazione al riguardo. Se questa formulazione non è sufficiente per garantire che non ci sia un aggravio dei costi amministrativi nella gestione amministrativa occorre trovare una formulazione un po' più adatta.
Quello che, invece, trovo insufficiente nella formulazione dei testi attuali è al comma 3, quando, giustamente, si prevede la possibilità della presa visione dei relativi elaborati nei 45 giorni successivi all'adozione.
Lo leggo perché può significare meglio quello che intendo. Il comma 3 dice: "I Piani di Area sono adottati dai soggetti gestori che, a seguito dell'adozione, garantiscono: a) la trasmissione degli elaborati di piano agli enti territoriali interessati con richiesta della pubblicizzazione dell'avvenuta adozione mediante notizia sui rispettivi Albi pretori.
b) la notizia sul BUR dell'avvenuta adozione del piano di area, con l'individuazione della sede in cui chiunque può prendere visione dei relativi elaborati al fine di fare prevenire nei successivi 45 giorni motivate osservazioni.
c) L'esame delle osservazioni pervenute". Altrimenti non avrebbe senso prevedere che ci possono essere delle osservazioni.
Volevo fare notare, Assessore, che, purtroppo, se la lettera b) del comma 3 non è esplicitata meglio, rischia di essere, di fatto, inapplicata.
Mi spiego. "L'individuazione della sede in cui chiunque può prendere visione dei relativi elaborati": l'ente gestore deve stabilire degli orari quotidiani, almeno nei giorni lavorativi, di due o tre ore in cui ci sia la possibilità di prendere visione degli elaborati, eventualmente anche la possibilità di estrarre delle copie per studiarle più compiutamente, magari con l'aiuto di tecnici che, chi è interessato, paga di tasca propria.
Copie, magari, con costi contenuti. Sappiamo benissimo che copie di questi atti hanno costi elevati.
Ricordo che l'accesso agli atti - questo è un'argomentazione che vale per la pubblica amministrazione in genere - in pratica, è ampiamente garantito al cittadino e, a maggior ragione, al soggetto interessato, dalla costruzione della legge n. 141 del 1990 a tutta un'altra serie di normative successive. Tuttavia, di fatto, spesso e volentieri, è impedito dall'esecuzione in cui è declinata nei vari soggetti enti pubblici, in questo caso, enti gestori. Se un ente dice che si può prendere visione del Piano d'Area nella casa cantonale di Ceresole Reale, per carità, vado a Ceresole Reale, oppure presso un ufficio, o un'associazione del Comune di Moncenisio, quindi parto da Alessandria o da Cuneo per percorrere una serie di chilometri.
vero che ci va il buon senso, ma è anche vero che noi non sappiamo com'è applicato il buon senso dai vari soggetti.
Chiedo - posso anche preparare un piccolo emendamento - che almeno siano garantiti, nei 45 giorni successivi, degli orari, due o tre ore al giorno, di presa visione. Perché c'è gente che lavora, c'è gente che ha delle attività. A meno che diventi un diritto di fatto scritto sulla carta ma inapplicabile.
Si parla di presa visione, ma non si prevede la possibilità di estrarne copia, cosa che dovrebbe essere desunta dal buon senso, ma sappiamo perfettamente che così non è. Accadrà che, in qualche situazione, qualcuno infastidito che magari ci siano soggetti terzi che vadano a "ficcare" il naso nei fatti loro, dica: "Oggi puoi venire", oppure "puoi venire fra tre giorni", oppure ancora "la copia non posso fartela perché la legge non lo prevede".
Possiamo anche non citare i costi contenuti, ma la possibilità di fare copie anche per tecnici che siano più preparati a poterle studiare e quindi a fare delle osservazioni, credo che si debba prevedere. A meno che l'Assessore non mi dica che c'è una norma generale e nazionale che riprevede tutte queste mie osservazioni, allora chiedo: perché non inserire anche una norma regionale riprendendo, parimenti, le stesse diciture, le stesse frasi, gli stessi commi? Sostanzialmente, a parte l'osservazione sul comma 5, un'osservazione su questi due aspetti: orari e possibilità di fare copia per sviluppare le osservazioni predette. Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Ovviamente, è la discussione di un provvedimento importante e già in Commissione ho avuto modo personalmente di sottolinearne gli aspetti positivi. È un provvedimento con finalità di riordino complessivo che indubbiamente, presenta notevoli elementi di positività generale. Altresì il provvedimento è stato oggetto di un'ampia disamina in sede di Commissione, pertanto il risultato finale che oggi ci apprestiamo ad approvare credo sia da valutare in termini assolutamente positivi.
In particolare, ritengo di condividere le osservazioni esplicitate nell'intervento precedente dal collega Giovine, che ha sottolineato gli aspetti legati alla possibilità di una maggiore realizzazione concreta di aperture a livello di diritti di consultazione documentale. In qualche modo, il collega che mi ha preceduto ha già evidenziato che alcuni diritti formali potrebbero essere meglio esplicitati, in modo da renderli più reali e concreti.
L'articolo 26 presenta notevoli aspetti di interesse già nell'introduzione generale, quando afferma che per le aree naturali protette e classificate Parco naturale o Zona naturale di salvaguardia è redatto un Piano di Area che ha valore di piano territoriale regionale, e sostituisce le norme difformi dei piani territoriali o urbanistici di qualsiasi livello.
L'articolo prosegue indicando gli aspetti specifici definiti dal Piano di Area: ovviamente, l'organizzazione generale del territorio, con la sua articolazione in zone caratterizzate da forme differenziate di uso e tutela, in relazione alle diverse caratteristiche territoriali e naturalistiche. Poi fa riferimento - non potrebbe essere diversamente - ai vincoli, alle norme di attuazione relative alle diverse zone; cita ancora e su questo anche in Commissione c'è stata un'ampia discussione - i sistemi di accessibilità veicolare, ciclabile e pedonale, con particolare riguardo alle esigenze dei disabili. Prosegue con il riferimento ai sistemi di attrezzature e servizi per la gestione e la fruizione sociale del parco.
Anche questa aggettivazione, ovviamente, non è casuale, ma particolarmente significativa, perché sottolinea una finalità ben precisa del provvedimento e un'interpretazione dell'uso sociale del parco. Altresì, fa ancora riferimento alle questioni relative al recupero e alla rinaturazione delle aree degradate.
Infine, specifica che tra i vari punti oggetto di attenzione e articolazione del Piano di Area sono da ritenersi assolutamente importanti gli aspetti relativi alla tutela e riqualificazione del patrimonio storico culturale e architettonico. La ritengo una parte introduttiva assolutamente corretta e su cui il nostro Gruppo non solleva problemi.
L'articolo, che è in una posizione centrale del provvedimento oggi in discussione, al comma 3, definisce i procedimenti di gestione e adozione dei Piani di Area, affermando in maniera letterale che i Piani di Area sono adottati dai soggetti gestori, che, a seguito dell'adozione, garantiscono alcuni punti fondamentali. Proprio su questi punti il collega che mi ha preceduto ha rivolto una particolare attenzione, sottolineando la necessità di una maggiore fruibilità della relativa documentazione. Le garanzie che con questo provvedimento i soggetti gestori devono rispettare sono la trasmissione degli elaborati di Piano agli enti territoriali interessati con richiesta della pubblicazione dell'avvenuta adozione mediante notizia sui rispettivi Albi pretori; la notizia sul BUR dell'avvenuta adozione del Piano di Area, con l'individuazione della sede in cui chiunque può prendere visione dei relativi elaborati al fine di far pervenire nei successivi 45 giorni motivate osservazioni e, ovviamente, come punto finale, l'esame delle osservazioni pervenute.
L'articolo prosegue con il punto 4), dove si evidenzia che il soggetto gestore dell'area protetta, una volta esaminate le osservazioni, entro i 90 giorni decorrenti dalla scadenza del termine di cui al precedente comma 3 lettera b), predispone gli elaborati conseguenti con provvedimento motivato, che trasmette alla Giunta regionale per l'elaborazione del Piano di Area definitivo.
A questo punto, la Giunta regionale, sentite la Commissione tecnico urbanistica e la Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali riunite in sede congiunta, sottopone il Piano di Area definitivo al Consiglio regionale per la sua definitiva approvazione.
Complessivamente, come già ho avuto modo di dire nella prima parte del mio intervento, tenuto conto delle condivisioni e osservazioni svolte dal collega Giovine relativamente all'articolo, riteniamo che nella sua complessità l'articolo possa essere valutato positivamente e in questo senso ci esprimeremo in sede di votazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Lupi.
Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 26.
Il Consiglio approva.
Colleghi, considerando che alle ore 14.30 ci sarà la riunione dei Capigruppo e, a seguire, alle ore 15, la ripresa dei lavori del Consiglio propongo di chiudere i lavori della seduta antimeridiana alle ore 12.45 per avere un minimo di tempo a disposizione e riprendere con la riunione dei Capigruppo alle ore 14.30 e il Consiglio alle ore 15.
Penso che i prossimi due articoli possano essere approvati con ampia condivisione.
Non mancheranno eventuali osservazioni nel pomeriggio.
Passiamo, pertanto, all'articolo 27.
ARTICOLO 27 Emendamento rubricato n. 56) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: Il comma 1 è sostituito dal seguente: "1. Le aree naturali protette di qualsiasi livello di gestione sono soggette al Piano naturalistico che contiene le analisi geologiche e biologiche, nonché le indicazioni e le normative per la conservazione e la gestione degli aspetti naturalistici delle singole aree protette".
Emendamento rubricato n. 57) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: All'inizio del comma 2 sono soppresse le parole: "In deroga a quanto previsto dall'articolo 8 della legge regionale 4 settembre 1979, n. 57 (Norme relative alla gestione del patrimonio forestale) da ultimo modificato dall'articolo 1 della legge regionale 23 gennaio 1984, n. 7".
Emendamento rubricato n. 58) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: Al comma 5, dopo le parole "Piani naturalistici", sono aggiunte le seguenti: ", i Piani di assestamento forestale".
La parola all'Assessore De Ruggiero, per l'illustrazione.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore ai parchi e aree protette



PRESIDENTE

Rapidamente: il senso dei tre emendamenti presentati dalla Giunta all'articolo 27 è "l'abrogazione" dell'articolo 28. Vale a dire: nella semplificazione della pianificazione, si è ritenuto opportuno che non ci fosse per forza una specifica della necessità di un Piano di assestamento forestale, che è previsto dalle leggi forestali in generale, e che facesse parte - ovviamente la gestione forestale - dei Piani naturalistici. Questo in un'ottica di semplificazione del quadro pianificatore, quindi nulla si toglie a livello di attenzione, ma certamente si semplifica il quadro normativo.
Questo, inoltre, è assolutamente in coerenza con la filosofia dell'intervento del Consigliere Cavallera, ovvero noi cerchiamo di fare il punto della situazione al momento dato, sapendo che stiamo provando a fare un testo unico di tutto ciò che ha una storia di trent'anni, ma sapendo anche che la storia non finisce qui e quindi abbiamo un'evoluzione, sia in campo urbanistico sia in campo di cessione forestale, che ovviamente continua.
Non è questo il testo che chiude la porta alla continuità della legislazione regionale.
Sono stati presentati tre emendamenti: due riprendono nei Piani naturalistici il senso degli articoli sull'articolo 28, ed uno abroga l'articolo 28, quando supereremo l'ostacolo dell'articolo 27.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. In previsione del limite temporale delle 12.45 interverrò anche sugli emendamenti, in modo da non ripetere successivamente le cose che mi sembra si possano dire organicamente subito.
Noi abbiamo mediamente un atteggiamento di astensione, anche se avevamo segnalato a suo tempo, nella discussione in Commissione, la necessità di semplificare gli strumenti della pianificazione.
Oltretutto, c'è la nuova legge forestale, che, tra l'altro, sarebbe stata da richiamare qualora fosse rimasta la citazione della normativa forestale. In questo caso, viene soppresso il riferimento e viene ampliato il comma 1, che dà la definizione dei contenuti del Piano naturalistico.
A questo punto, per quanto riguarda l'emendamento n. 56, possiamo mantenere una posizione di astensione, mentre, per quanto riguarda gli emendamenti n. 57 e n. 58, il nostro voto sarà favorevole.
Non sto ad ampliare l'intervento, ma richiamo quanto abbiamo espresso in Commissione (l'Assessore ne è a conoscenza). In generale, tutte le nostre normative, quando vi mettiamo mano, dovrebbero essere riviste nel senso della semplificazione. Qui, in parte questo avviene, anche se forse bisognava rivisitare tutto il titolo della pianificazione, in modo un po' più semplificatore. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Il mio sarà un intervento breve, relativo sia agli emendamenti che all'articolo. Il nostro Gruppo è favorevole all'inserimento dell'analisi geologica e biologica, rispetto alla prima versione.
Dal punto di vista dell'alfabetizzazione giuridica, riteniamo più utile mantenere separati i due articoli, anche per dare modo al fruitore finale di poter identificare meglio e trovare meglio l'articolo di riferimento.
Voteremo, dunque, a favore dei tre emendamenti e dell'articolo. Tra l'altro, era assolutamente una norma di buon senso e mi sembra quasi strano che in Commissione sia stato dimenticato il fatto che non avessero previsto le analisi geologiche e biologiche anche per le aree naturali protette.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giovine.
Non ci sono altre richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56.
Il Consiglio approva.
Il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58.
Il Consiglio approva.
Il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 27, come emendato.
Il Consiglio approva.
Colleghi, come da informazione precedente, con questa votazione terminano i lavori della mattinata.
Ricordo che alle ore 14.30 è convocata la Conferenza dei Capigruppo in sala dei Morando, mentre alle ore 15 è convocata la seduta pomeridiana del Consiglio.
Buon appetito a tutti e buona pausa.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.44)



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