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Dettaglio seduta n.439 del 05/05/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


CHIEPPA VINCENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Chieppa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



COTTO MARIANGELA



(La seduta ha inizio alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Invito i Consiglieri ad accomodarsi in Aula. Devo sospendere la seduta perché non posso iniziare il Consiglio con 11 Consiglieri presenti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.33 riprende alle ore 10.50)



CHIEPPA VINCENZO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Auddino, Bossuto, Buquicchio Bresso, Gariglio, Laus, Moriconi, Placido, Robotti e Valloggia.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Modifica decreto n. 43 del 28 aprile 2005 della Presidente della Giunta regionale - Attribuzione delle funzioni ai componenti la Giunta regionale


PRESIDENTE

Comunico che la Presidente della Giunta regionale, con proprio decreto datato 4 maggio 2009, ha ritenuto opportuno, per garantire la migliore funzionalità dell'organo collegiale e a far data dall'8 maggio 2009 ricondurre temporaneamente alla Presidente le funzioni assegnate agli Assessori Bruna Sibille e Giacomino Taricco, di cui al decreto in titolo avvalendosi della collaborazione dell'Assessore Sergio Deorsola per le funzioni relative ad Agricoltura, tutela della fauna e della flora dell'Assessore Ricca per le funzioni relative a Sviluppo della montagna e foreste e dell'Assessore Borioli per le funzioni relative alle Opere pubbliche e Difesa del suolo.


Argomento:

c) Distribuzione processi verbali


PRESIDENTE

Comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 21 aprile 2009. Verranno posti in approvazione la prossima seduta consiliare.


Argomento:

Approvazioni processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., "Approvazione processi verbali precedenti sedute", se non vi sono osservazioni, sono approvati i processi verbali del 28 aprile 2009 e 15 aprile 2009.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Cavallera ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

L'alluvione che ha caratterizzato e interessato una buona parte del territorio regionale ha creato determinate situazioni che, a mio avviso richiedono una particolare attenzione. Sono a chiedere alla Giunta, alla Presidente e a chi di competenza, di fare un intervento riassuntivo dello stato dell'arte. Ci sono delle situazioni che devono essere assolutamente affrontate.
Il meccanismo interrogazioni-risposte non è assolutamente adeguato. Vi potrebbe essere, ad esempio, una comunicazione in Aula, o un impegno per una comunicazione in Commissione. Individuo, per esempio, la Commissione delle opere pubbliche insieme alla II e III Commissione che sono, per i due nodi sostanziali del problema, le sedi opportune.
Faccio presente due questioni velocissime, sperando di stare nei termini. Per quanto riguarda le calamità naturali vi è una legge regionale la n. 38. La legge, tuttavia, non è sufficiente per intervenire in emergenza, per esempio, verso quei cittadini che, loro malgrado, si trovano nell'impossibilità di entrare in casa. Ci sono danni ai fabbricati, ma ci sono danni anche alle strade d'accesso, soprattutto dove ci sono i versanti, per accedere alle abitazioni.
Giustamente i funzionari fanno riferimento ai testi, ma i testi non sono adeguati. Abbiamo la legge di protezione civile, la n. 225, e quella regionale che consente alla Giunta regionale di adottare i provvedimenti straordinari. Perché dico questo? Perché va bene chiedere allo Stato un intervento per un evento di carattere eccezionale, ma bisogna, ovviamente fare la nostra parte. Non parlo tanto del ripristino definitivo che ha un valore, anche economico, rilevante; parlo del pronto intervento che deve essere assicurato a tutti.
Se è vero che vi è un servizio di pronto soccorso, di protezione civile, d'intervento immediato, si devono mettere i cittadini nella minima condizione di funzionalità e vivibilità della propria abitazione. Un ripristino minimale delle condizioni di normalità.
Questo credo sia un dovere. Ritengo che debba essere già attuato indipendentemente dal fatto se si farà la comunicazione nella prossima Commissione.
L'evento ha creato situazioni che permangono; sono state sfiorate quelle di grande criticità, ma per fortuna gli argini hanno tenuto, il sistema complessivo, in qualche modo, ha retto. Per i corsi d'acqua minori in qualche caso, non sono stati completati i lavori magari di dettaglio; in altri casi un rione, una plaga, un nucleo di case non ha ancora l'acqua per quanto riguarda le frane ci sono situazioni di particolare disagio perché sappiamo che le frane si producono qualche giorno dopo l'evento dopo che il terreno si è inzuppato.
Per concludere, vorremo sapere cos'è previsto per le attività produttive e per le attività agricole. Naturalmente una richiesta d'aiuto al Ministero a Roma, ma anche pronto intervento o sostegno, magari limitato, da parte della Giunta regionale.
Veda la Presidenza di mettere in condizioni i Consiglieri, nelle opportune sedi consiliari o di Commissione, d'avere tutte queste informazioni. Credo che sia un'esigenza diffusa dell'Aula per evitare che ciascuno di noi si muova con atti individuali di sindacato ispettivo.
Sarebbe meglio un'iniziativa autonoma e preliminare della Giunta, dopodich diremo, secondo quello che ci sarà comunicato, se saremo soddisfatti o meno e dare eventuali consigli.



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Il mio intervento sarà più breve rispetto a quello del collega. Mi unisco alle sue richieste ed intervengo perché ho l'impressione che non ci sia la percezione della gravità della situazione.
Mi permetto di leggere poche righe scritte da una signora: "Il giorno 27 aprile 2009, a causa delle abbondanti piogge, è franata tutta la collina che costeggiava la mia casa. Ho chiamato i Vigili del Fuoco e un geologo dell'ARPA e tutti ci hanno consigliato di andare a dormire da un'altra parte. Il Sindaco ha fatto un'ordinanza di sgombero. Ora vivo da mia zia con la mia famiglia e dopo una settimana non un Ente (Prefettura, Genio Civile, ecc - destinatari dell'ordinanza) si è fatto sentire. Non so se posso tornare a casa, se il pericolo è scongiurato o no. Ho sempre avuto fiducia nelle Istituzioni, ma se solo i morti fanno notizia, siamo messi molto, molto male. Non so nemmeno se esiste un fondo, da qualche parte, per poter rimettere un po' a posto le cose, visto che il Comune ha già detto che non ha i soldi per poterci aiutare".
Nell'Astigiano conosco quattro famiglie, ma so che sono circa una trentina, che hanno dovuto lasciare la propria casa. Non possiamo lasciare queste situazioni nel silenzio, ma occorre discutere, in Commissione o in Consiglio, come ha chiesto il collega Cavallera, e dire qualcosa con urgenza.
Teniamo presente quello che scrive la cittadina: il Comune non ha soldi. È una situazione che noi tutti conosciamo molto bene e corriamo tutti insieme un grande rischio, perché, proprio per mancanza di soldi molti cittadini e molti amministratori pensano di dover tagliare su altre spese (gli asili nido o l'assistenza agli anziani).
Non possiamo tornare indietro, e sono veramente contenta che, nel frattempo, sia arrivata la Presidente Bresso. Il problema delle frane, il problema delle famiglie che hanno dovuto abbandonare la propria casa deve avere la priorità su tanti altri provvedimenti.
Queste famiglie devono ottenere una risposta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cotto. Al termine delle richieste d'intervento sull'ordine dei lavori tireremo un po' le fila di questa discussione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Larizza; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente. Intervengo - forse non ce ne sarebbe bisogno semplicemente per richiamare la nostra attenzione sul fatto che, a differenza di quanto scrivono alcuni giornali o si dice in televisione, la crisi non è finita.
Cito un esempio, per rendere l'idea di cosa sta avvenendo: c'è una piccola azienda, che ha 90 dipendenti, di una multinazionale svedese che produce utensili. Ebbene, la chiuderanno. Se si ferma la produzione degli utensili, vuol dire che non c'è trasformazione e non c'è lavoro.
Se alcuni settori della FIAT come l'IVECO e le macchine movimento terra sono in crisi, vuol dire che c'è insicurezza sul futuro.
In queste ore si è verificato un fatto importante e positivo: un'azione industriale della FIAT in campo internazionale che può garantire a quest'azienda un futuro in un settore che - sappiamo - si va restringendo a cinque/sei produttori al massimo.
Questo fatto importante va valutato - prima l'accordo con la Chrysler ma adesso il tentativo con l'Opel, che è altrettanto importante, ma di natura diversa da quello della Chrysler, potrebbe avere qualche conseguenza d'altro genere rispetto alla capacità produttiva nazionale. Tali questioni richiederebbero una messa a punto, almeno un'informazione organica possibilmente da parte della Giunta, perché questa situazione di crisi generale, questo fatto positivo su come si muove la FIAT, soprattutto nel campo dell'auto, dovrebbero richiedere un'attenzione maggiore anche sul piano industriale nazionale. Un piano industriale deve dare una risposta alla tenuta produttiva ed occupazionale nel nostro Paese.
Non mi tranquillizzano - utilizzo ancora qualche secondo - le dichiarazioni dei Ministri o d'altri, rispetto a questo o quell'altro stabilimento.
Ritengo che Marchionne stia facendo una cosa straordinaria, però ha anche detto che gli stabilimenti produttivi in Europa sono in eccesso. In Germania chiedono garanzie e varrebbe la pena di chiedere qualche garanzia anche in Italia, perché se gli stabilimenti sono in eccesso, qualcuno verrà chiuso. Siamo stati tranquillizzati rispetto a Mirafiori, però ho nella memoria quando siamo stati tranquillizzati riguardo alla Lancia di Chivasso ed al Lingotto.
Bene, poiché queste cose le conosciamo, ritengo che la nostra Amministrazione - la Giunta - anche per l'impegno che ha messo nel corso di questi anni, possa costruire, prima della pausa per le elezioni un'informazione dettagliata che riguardi non solo quello dell'auto, ma anche gli altri settori FIAT, che nella Provincia di Torino hanno un peso rilevante nel settore manifatturiero e nel settore produttivo ed occupazionale, complessivamente, sperando che la Giunta sia stata attenta e prenda nota di questo.
Non si tratta di un'informazione specifica su questo o quello stabilimento, ma di dare una visione complessiva della FIAT.
Mi rivolgo soprattutto alla Presidente e ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. Mi associo alle richieste dei colleghi ed anche a quella del Consigliere Larizza, ricordando che le risorse statali alla FIAT vanno certamente date, ma devono essere investite sul territorio nazionale e non certo per aprire filiali all'estero, com'è accaduto ed accade ancora oggi.
Detto questo, il mio intervento sull'ordine dei lavori è relativo ad una questione prettamente ambientale: battaglia che la Giunta regionale ha sentito di fare in questi anni, a mio avviso abdicando in parte a quella questione che ha riguardato tempo fa il provvedimento sulle auto obbligando i privati cittadini a cambiare il mezzo, non aiutando i pensionati che la utilizzavano per pochissimi chilometri l'anno.
Dico questo, perché mi pare che il parco dei mezzi pubblici (tram pullman e mezzi delle Amministrazioni comunali) persista ad inquinare l'aria; le centraline dell'ARPA hanno rilevato nei Comuni piemontesi, in questi ultimi mesi, un aumento dello smog.
Mi chiedo se sia ancora interessante, per l'Assessore e la Giunta occuparsi dell'ambiente, oppure se il provvedimento adottato sia servito unicamente ad incentivare la vendita delle auto.
Chiedo, pertanto, alla Giunta regionale la cortesia di fornire un'informazione dettagliata all'Aula, rispettivamente ai dati che le centraline forniscono con una certa celerità e precisione.
Abbiamo fatto cambiare le auto, ma non abbiamo risolto il problema perché se lo smog è in aumento vuol dire che qualcosa non ha funzionato.
Vorrei capire con l'Assessore e i Consiglieri qual è la situazione ambientale in Piemonte.
La seconda questione, Presidente - e mi avvio alla conclusione - è sapere se l'Assessore Taricco stamattina verrà in Aula, perché martedì scorso non c'era ed è scoppiata la crisi suinicola. Mi chiedo se pensa anche oggi di essere in vacanza, vista la campagna elettorale, o se sarà dei nostri in Consiglio regionale.
Dico questo perché un Assessore che ha la delega all'agricoltura scoppia una crisi suinicola, non si presenta in Consiglio, non relaziona neanche alla Commissione sullo status quo, non ci dice che cosa può o non può fare una Giunta regionale, se ha preso contatti con il Governo per delle misure del tutto eccezionali, quali garanzie di sicurezza dà rispetto agli allevatori, alla salute dei cittadini? Francamente mi chiedo se una campagna elettorale debba spostare così l'attenzione su temi che sono prioritari o diventati prioritari e urgenti per il nostro Piemonte.
Le chiedo cortesemente, visto che era già programmata una comunicazione della Giunta e dell'Assessore Taricco sulla crisi suinicola già da martedì scorso, se dopo sette giorni dobbiamo rimandarla, sperando che questa crisi passi e che gli allevatori, come sempre, si arrangino. Anche perch l'Assessore Taricco ci deve venire a dire in quanto tempo sul piano F2 intende dare le risorse alle aziende, visto che mi pare che debba ancora dare quelle che fanno capo alle richieste delle aziende del 2006.



PRESIDENTE

Ricordo solo che, in fase di comunicazione, abbiamo dato notizia del decreto della Presidente che ha rimodulato le deleghe per questa fase di campagna elettorale, quindi non dovremmo più fare riferimento all'Assessore Taricco e all'Assessore Sibille. L'abbiamo detto prima e dopo, se la sua sollecitazione rispetto all'influenza d'origine suina riguarda le questioni sanitarie, ovviamente ci rivolgeremo all'Assessore Artesio; se è un altro aspetto quello che le interessa, verificheremo e valuteremo insieme.
Comunque, al termine dei numerosi interventi dei Consiglieri che si sono prenotati, valuteremo anche la sua richiesta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rabino; ne ha facoltà.



RABINO Mariano

Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori per sollecitare e sensibilizzare l'attenzione del Consiglio regionale sul tema che è già stato evocato in precedenza dal collega Cavallera e, se non sbaglio, dalla collega Cotto, per rilanciare e in qualche modo reiterare le istanze avanzate.
Innanzitutto la Giunta regionale non va sensibilizzata perché lo è stata dal primo minuto nella persona dell'Assessore Sibille, sia nel senso della presenza fisica che dell'attenzione della struttura amministrativa regionale sul tema, soprattutto nel sud Piemonte, a partire dalla provincia di Alessandria. Infatti, soltanto una settimana fa abbiamo dovuto interrompere i lavori e annullare la seduta pomeridiana perché c'era un'emergenza nella città di Alessandria e nell'area alessandrina.
Paradossalmente i danni sono stati più significativi, alla prova dei fatti, nella parte del sud Piemonte occidentale, quindi la provincia di Cuneo, in particolare nell'area delle Langhe e del Roero.
Proprio ieri l'Assessore Sibille ha partecipato ad un incontro a Canale, a Monforte e poi, in occasione dell'incontro col Governo, a Cuneo nonché a numerosi incontri con i Sindaci e con il Sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino per presidiare la questione rilevante e di attualità, cioè la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale. Questo per tutte le conseguenze amministrative e finanziarie, ci auguriamo rapide e positive, che questa dichiarazione di stato di calamita può comportare.
Ritengo però di dover sottolineare il ritardo del Governo su questa vicenda. Credo che sia anche un po' stucchevole che il Governo debba pretendere che i Sindaci arrivino con un faldone preparato alla bell'e meglio, denunciando e autocertificando chissà quali danni, per rendersi conto della situazione davvero grave e drammatica che si è creata sul territorio del sud Piemonte, in particolare della Provincia di Cuneo. Basta citare il fatto che in questo momento ci sono ben 60 strade provinciali chiuse e un'infinità (sono stati calcolati 700-800 punti) di strade franate e transennate, non chiuse, ma molto pericolose.
Quello che voglio sottolineare e suggerire alla Giunta regionale è certamente di insistere nella richiesta della dichiarazione dello stato di calamità. Tuttavia credo che non sia più sufficiente immaginare un provvedimento che sia solo nel senso di ripristinare i danni pubblici e privati verificatisi con le calamità di una settimana, dieci giorni fa.
Credo che sia opportuno che il Piemonte, la Giunta regionale - lo dico anche alla Presidente Bresso - promuova presso l'autorità centrale l'idea il progetto, la proposta di un piano straordinario di investimenti pubblici per la messa in sicurezza del territorio.
Non possiamo più sempre e soltanto rincorrere gli avvenimenti, mettere delle toppe tutte le volte che frana una strada o una proprietà privata: c'è bisogno di un piano straordinario di investimenti pubblici per la messa in sicurezza dei territori, e lo Stato deve riconoscere a questa regione e al sud Piemonte lo stato di emergenza.
Nel 1994, purtroppo, registrammo una serie di defunti, di persone che lasciarono la vita per il problema dell'alluvione. Questa volta fortunatamente non abbiamo avuto dei decessi, ma vi dico - e lo dimostrano empiricamente le visite anche informali dei Consiglieri regionali - che i danni sono di gran lunga superiori.
Abbiamo bisogno di risorse importanti, ma non - e ripeto - soltanto per ripristinare i danni: abbiamo bisogno di mettere in sicurezza questi territori. Fra qualche mese arriverà di nuovo l'autunno e poi l'inverno: siamo creditori nei confronti dello Stato di un'attenzione e di risorse davvero ingenti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rabino. Se ho ben compreso, anche lei richiede insieme agli altri colleghi, un momento di discussione e di approfondimento su questo tema.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Anch'io mi unisco alle richieste testé fatte dai Consiglieri Cavallera e Cotto.
La situazione che si è venuta a creare nella Provincia di Biella è assolutamente migliore rispetto a quella che invece ha contraddistinto altre Province del Piemonte, però occorre che qualcuno venga a relazionare in Aula o in Commissione e, soprattutto, occorre che qualcuno ci dica quali azioni vuole mettere in campo per risolvere questo problema.
Non mi sento di condividere le considerazioni del Consigliere Rabino quando dice che siamo stati fortunati. In realtà, si è trattato di un'azione che è stata predisposta negli anni, che ha messo in campo e facilitato anche le operazioni della Protezione Civile e che ha permesso effettivamente di contenere i danni.
In questi casi, la fortuna non esiste: esiste la programmazione. La programmazione ha fatto sì che la Protezione Civile (con tanti uomini e tante donne) abbia in qualche modo non dico risolto, ma attenuato una situazione che è sicuramente grave. Quindi anch'io chiedo una relazione in Aula.
Voglio però approfittare ancora una volta - ma non intendo essere logorroico - della presenza del Presidente e dell'Assessore Peveraro per ribadire una richiesta che avevo già avanzato lo scorso Consiglio relativamente alla SACE S.p.A. In quella sede, l'Assessore Borioli era anche disponibile a relazionare, ma fu stoppato dal Presidente del Consiglio.
La situazione della SACE è una situazione assolutamente complicata; la ribadisco in quanto gli enti che partecipano nel suo Consiglio di Amministrazione, la Provincia in primis (con circa il 18% delle quote) e il Comune di Biella, hanno deliberato negli scorsi Consigli di uscire dalla SACE. La Regione Piemonte pare abbia invece previsto un investimento di tre milioni di euro.
Vorrei sapere quali sono le intenzioni della Regione e dell'Assessore competente, che peraltro aveva già manifestato la volontà di relazionare al sottoscritto e all'Aula in ordine a questa problematica. A fronte di un disinteresse da parte delle Istituzioni e del Comune di Biella, vorrei capire qual è la volontà dell'ente Regione che, ripeto, sembra avere l'intenzione di investire tre milioni di euro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caramella.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Chiedo scusa per gli occhiali, ma ho una forte congiuntivite; mi scuso anche per la voce, ma ho un forte mal di gola. Per il resto sto in piedi...



(Commenti in aula)



CARAMELLA Luca Giuseppe

Posso garantire a tutti quanti che non sono stato in Messico. Sono rimasto seduto qui perché spero di far fuori qualche collega...



PRESIDENTE

Prego, Consigliere, proceda pure con calma stando nei tempi regolamentari.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Approfitto della presenza della Presidente Bresso per fare la seguente considerazione.
Abbiamo istituito in questo Consiglio regionale una Commissione d'indagine sulla questione Grinzane e su tutto ciò che è accaduto con l'obiettivo di comprendere bene quali sono stati i meccanismi che hanno permesso l'evoluzione dei fatti così come sono ormai noti a tutti quanti qual è stato l'operato degli uffici, quali sono stati i rapporti tra la Regione e l'Associazione e tutto quello che è successo negli ultimi mesi.
Lo dico perché? Perché appare difficile e strano essere fermato da un funzionario, anche abbastanza importante della Regione, che chiede al Presidente della Commissione se non parteciperà all'incontro organizzato in piazza Castello dalla Presidente della Regione, Bresso, unitamente all'Assessore Oliva e all'Assessore Taricco. Diciamo che mi sfugge la motivazione, ma la capisco sotto altri punti di vista, per una riunione con il territorio a Langhe e Roero, per comprendere quale potrà essere il futuro del premio Grinzane.
Di fronte a questa cosa, premesso che il funzionario mi chiedeva se nonostante non fossi stato invitato, non ritenevo opportuno partecipare, mi sono limitato a rispondere - come di solito faccio - che alle feste alle quali non vengo invitato solitamente non partecipo: sarei un intruso.
Certo è che la Commissione d'indagine ha dei ruoli e dei compiti. Il Presidente ha tutto il diritto di incontrare chi vuole e chi ritiene più opportuno, ma sarebbe stato forse più appropriato attendere la fine dei lavori della Commissione, capire qual'era il quadro della situazione generale rispetto al Grinzane, alla Regione e ai contributi utilizzati e poi fare proposte per un futuro migliore e, se è possibile, salvaguardare il lavoro fatto in tanti anni intorno al mondo della cultura, quindi non solo al discorso del Grinzane.
Questo lo dico per rispetto, non solo verso la Commissione, ma verso tutti i Commissari e soprattutto per l'immagine esterna che diamo delle istituzioni regionali.
Se vogliamo comprendere cos'è accaduto all'esterno, ma non riusciamo a comunicare nemmeno all'interno, diventa difficile essere credibili nel momento in cui basta solo che una piccola comunicazione dell'Ufficio di Presidenza non arrivi ai Consiglieri per mettere quantomeno in imbarazzo il Presidente, facendogli fare la figura di quello che non sa cosa sta succedendo attorno ad un tema del quale si sta parlando e per il quale ci stiamo impegnando e, tutto sommato, stiamo spendendo anche dei soldi in riunioni, incontri e convocazioni.
Concludo dicendo che è necessaria una migliore informazione e collaborazione per permettere a tutti quanti di lavorare meglio. Non ho ben compreso (l'ho già detto prima) la presenza dell'Assessore Taricco a quest'incontro, se non per una sorte - mi sia concesso - di marchetta elettorale. Comprendo la presenza dell'Assessore Oliva e avrei compreso la presenza dell'Assessore al turismo.
L'Assessore Taricco, che peraltro in questo momento è persino congelato dal suo ruolo, non comprendo cosa potesse fare ad una riunione del genere.
Ringrazio comunque per l'attenzione. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Ritorno all'argomento di prima. Ovviamente, non precisando su cosa interveniamo, si possono approfondire temi anche in modo disarticolato come stiamo facendo in premessa di seduta.
Intervengo sulla questione del dissesto idrogeologico. L'Assessore Sibille lo sa perché ha fatto numerosi incontri in questi giorni. Vorrei dare un consiglio di carattere pratico. Mi risulta che il Governo non abbia ancora presentato al Consiglio dei Ministri il provvedimento relativo alle azioni di ripristino per il terremoto. Siccome chi vi provvede è, comunque sempre il Sottosegretario Bertolaso, cioè la Protezione Civile, mi chiedo se fosse possibile e se non sia forse il caso di mettere non dico sullo stesso piano - parliamo comunque di tragedie che hanno riguardato il territorio - ma perlomeno di accostare al terremoto, con le sue devastazioni di carattere umano e materiale, il dissesto idrogeologico che questa volta ha toccato aree che non erano mai state colpite negli ultimi anni. Aree che non avevano avuto alcun danno nel '94, nel 2000, nel 2004 quest'anno sono state colpite.
Credo che un'azione diretta nei confronti della Protezione Civile e di Bertolaso affinché si inserisca in quel decreto anche un provvedimento a favore del Piemonte, potrebbe aiutare a far arrivare in modo celere quei soldi di cui veramente c'è bisogno.
Questa era una mia considerazione di carattere tecnico. Forse così eviteremmo di perdere ulteriore tempo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Faccio due interventi al prezzo di uno. Nel senso che in un tempo solo cerco di essere rapidissimo.
Mi ricollego a quanto detto opportunamente dal Consigliere Caramella e richiamo anche l'attenzione della Consigliera Pozzi, Presidente della VI Commissione. Se ci sono queste novità sul Grinzane, se ci sono questi progetti e queste novità, non sarebbe male che, per la sensibilità dei colleghi, che se ne parlasse.
Per quanto riguarda il mio secondo intervento, Presidente Chieppa vorrei sollecitare l'Assessore Ricca per una risposta sulla vicenda di via Nizza, anche perché ho visto dei commercianti, ho anche visto che lei e altri colleghi l'anno seguita molto bene. Se fosse possibile, sarebbe utile discutere l'interrogazione.
Infine, un'ultima cosa. Ci lamentiamo sempre dell'assenza di Assessori in Commissione. Vorrei ringraziare l'Assessore Peveraro per essere stato così continuamente presente in Commissione Post-Olimpica. Ci lamentiamo della non presenza degli Assessori, ma quando un Assessore è sempre presente desidero ringraziarlo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Soltanto per associarmi a quanto detto dal collega Giuda e anche per ringraziare la tempestività dell'Assessore Sibille, per due momenti di incontri che si sono tenuti nella giornata di ieri nel territorio delle Langhe e del Roero, che hanno visto partecipare oltre un centinaio di Sindaci, rappresentanti di questo territorio. È bene ricordare, dal momento che abbiamo ancora tutti nella mente, nella memoria e negli occhi le tristi vicende dell'alluvione del '94, come sia emerso da questi incontri che i danni causati dal maltempo negli scorsi giorni che ha colpito tre Province del Piemonte, in particolare il Cuneese e l'Albese, abbia causato danni che sono di gran lunga superiori a quelli che sono stati i danni dell'alluvione del '94. Naturalmente parliamo di danni all'assetto idrogeologico delle nostre colline, con tutta una serie di conseguenze molto gravi a tutto il mondo dell'agricoltura.
Sono qui a segnalare la necessità, come abbiamo fatto nei confronti del Governo centrale, che ognuno faccia la sua parte e che a queste disponibilità immediate, molto apprezzate e molto apprezzabili, seguano fatti concreti, che si misurano...
Presidente, ho qualche difficoltà a proseguire, visto il brusio.



PRESIDENTE

Non traspare il minimo accenno di interesse! Per cortesia, colleghi, vi invito ad abbassare il tono di voce, per consentire al Consigliere Cirio di terminare il proprio intervento.



CIRIO Alberto

Evidentemente, i danni delle Province di Cuneo, Asti ed Alessandria non interessano ai colleghi che non ne fanno parte.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere.



CIRIO Alberto

Approfittando anche della presenza della Presidente della Regione chiederei alla Regione di aiutarci ad esercitare una forte pressione nei confronti del Governo, affinché lo stesso stanzi quelle che sono le cifre e le risorse necessarie ad intervenire, perché, evidentemente, la Regione da sola non è in grado di farlo, associando a questo sforzo anche una disponibilità nei fatti, oltre che nell'attenzione che abbiamo riscontriamo, per la quale la ringraziamo, affinché la Regione e lo Stato insieme, possano intervenire realmente per un danno che - lo ricordo e lo sottolineo - è risultato superiore a quello dell'alluvione del 1994 per quanto riguarda le colline di Langhe e Roero. Grazie.



(Commenti dell'Assessore Sibille)



PRESIDENTE

Ci mancherebbe, Assessore; attendevo soltanto che le richieste di intervento fossero esaurite.
stata avanzata la richiesta di trattare la questione in Commissione ma se gli Assessori o la Giunta ritengono di avviare oggi la discussione...



SIBILLE Bruna, Assessore alla difesa del suolo (fuori microfono)

Farei una comunicazione organica in attesa della discussione in Commissione.


Argomento: Calamità naturali

Comunicazioni dell'Assessore Sibille relativamente a "Gravi eventi alluvionali che hanno investito il Piemonte nell'ultima settimana di aprile 2009"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sibille per la comunicazione richiesta.



SIBILLE Bruna, Assessore alla difesa del suolo

Vorrei soltanto precisare alcune questioni in merito ai passaggi che finora sono stati fatti sull'argomento, relativamente al grave evento calamitoso che ha investito il sud del Piemonte la scorsa settimana.
Intanto è stato richiesto, lo scorso lunedì, lo stato di emergenza che, al momento, non è ancora stato concesso. Abbiamo tuttavia ricevuto indicazioni, da parte della Segreteria di Bertolaso, che è in via di preparazione il relativo documento.
Che si tratti di un evento di carattere straordinario, sia per quanto riguarda, in particolare, il nodo idraulico di Alessandria, relativamente alle esondazioni e ai problemi collegati, o di carattere altrettanto straordinario per quanto riguarda la questione delle frane in tutta l'area del Cuneese, in particolare nelle Langhe, Roero e zona dell'Astigiano, è un dato confermato anche dai continui sopralluoghi giornalieri che i tecnici di ARPA e del Genio Civile decentrato stanno eseguendo.
Credo che gli incontri messi in campo nei giorni scorsi siano stati assolutamente importanti. Come Giunta ci siamo già mossi per chiedere un incontro con il Governo, con due ordini di richieste: uno di carattere straordinario, perché non vi è dubbio che occorrano interventi di natura straordinaria; un altro di carattere ordinario, dal momento che dal 1994 come i Consiglieri sapranno, esiste una norma (redatta appositamente per l'alluvione del 1994) che prevede la possibilità, attraverso un finanziamento scaturito dall'aumento del bollo sui conti corretti, di poter finanziare le rilocalizzazioni e gli interventi relativi alle difese e alle manutenzioni di tipo idraulico.
Credo che su quest'aspetto sia assolutamente importante intervenire perché abbiamo sì bisogno di un intervento di carattere straordinario, con un'ordinanza ad hoc sufficientemente finanziata - ricordo, infatti, che rispetto all'ordinanza del gennaio scorso relativa alla neve, a fronte di 450 milioni di danno, al momento abbiamo una somma di soli 10 milioni di euro messa a disposizione dal Governo - ma se la situazione è di questo tipo, non siamo assolutamente in grado di far fronte alle ingenti richieste che provengono dal territorio, che danno l'idea di un evento straordinario che ha caratteristiche assolutamente particolari.
Proprio in questi giorni faremo anche un esame aerofotogrammetrico per dare il senso completo, attraverso gli uffici della Protezione Civile, di quelli che sono i livelli dei dissesti che interessano i nostri territori.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.
Per la verità, era quello che avevo inteso evitare, in questa fase, ma non dipende da voi. Prego, Consigliere.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Non prendo la parola per rilanciare, ma solamente per ribadire quello che si era detto in precedenza.
Io attendo, assieme a tutti i colleghi, una comunicazione organica complessiva al più presto possibile, perché i danni, siano essi da alluvione diretta, siano essi da dissesto del reticolo idrografico superficiale, siano essi dovuti alle frane, riguardano le opere pubbliche riguardano i danni ai privati, i danni alle attività agricole, alle opere irrigue e quant'altro.
Do atto, comunque, che l'Assessore Sibille era sulla scena degli eventi proprio mentre si svolgevano. Però, adesso, dobbiamo unire le forze e fare un riepilogo organico dei danni, ovviamente equilibrato e preciso.
Sono d'accordo a riconoscere la priorità a quelle situazioni maggiormente a rischio, maggiormente pericolose, ma anche a quelle più odiose: ci sono delle realtà (l'Assessore lo ha visto anche ad Alessandria quindi in pianura) dove purtroppo si è "sul fondo del catino", per cui quando i fiumi vanno in piena, in determinate realtà anche i rii minori si riversano per un metro o un metro e mezzo nelle case. Lì non servono tanto gli interventi di Bertolaso, quanto il completamento, attraverso un'opera di governo del reticolo minore, di paratoie, di canali irrigui e tutto quanto sarà necessario fare, delle grandi opere eseguite dopo il 1994. Dopo quella data, furono previste grandi opere, nonché i piani di Protezione Civile, che sono poi quelli che hanno evitato di riportare altre vittime.
Salvare la vita alle persone è il primo obiettivo della Protezione Civile.
Adesso dobbiamo lavorare di più e più intensamente sul territorio attraverso interventi costosi, ma anche solo attraverso interventi organizzativi e di gestione.
Sono d'accordo a sostenere anche l'azione verso il Governo, a patto però, che ci sia un'attenzione nei confronti di quelle iniziative di gestione del territorio che possono essere fatte in regime ordinario, che in qualche caso, non sono state eseguite.
Dobbiamo, quindi, lavorare su due fronti: le grandi strategie, la grande pressione e rappresentanza verso il Governo, ma anche le azioni locali. Perché chi abita di fianco ad un corso d'acqua, che magari gli porta cinquanta centimetri o un metro d'acqua in casa, per cui deve mettere dei sacchetti di sabbia tutte le volte che piove un po' di più, ovviamente ha diritto, anche questo, di avere una risposta.
Comunque, grazie per l'intervento e mi auguro al più presto una comunicazione in Commissione prima del prossimo Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leardi.



LEARDI Lorenzo

Ringrazio l'Assessore Sibille, però mi rivolgo a lei, Presidente perché vorrei porre una questione di tipo procedurale. Negli scorsi Consigli, di fronte ad argomentazioni e problematiche serie rivolte, per esempio, agli Assessori Oliva e Borioli, per quanto riguardava alcune valutazioni dei singoli Assessori, rispetto alle quali questi si erano dimostrati disponibili, sin da subito, a riferire all'Aula, il Presidente ha stoppato gli Assessori e ha deciso che le argomentazioni dovessero essere affrontate in altra sede e in altri momenti.
Io ringrazio l'Assessore Sibille e ringrazio lei per avere dato la parola all'Assessore Sibille per relazionare in ordine alle richieste che noi avevamo fatto pochi minuti prima, ma vorrei capire qual è l'iter. Cioè il tutto è a discrezione del Presidente che preside o noi ci poniamo dei paletti rispetto ai quali, poi, sviluppiamo le nostre azioni anche di tipo politica e amministrativo in quest'Aula?


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio, sull'ordine dei lavori.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Vorrei attirare l'attenzione dei colleghi su un fatto che è avvenuto alcune settimane fa e che ha visto coinvolto un nostro collega, il Consigliere Vignale, che è salito, diciamo così, anche all'onore delle cronache televisive, esattamente in una trasmissione che è andata in onda domenica scorsa; il tema era appunto lo stato dell'arte sulla salute mentale nel nostro Paese e quindi anche in Piemonte.
Rispetto ad una visita che il Consigliere Vignale aveva fatto (poi abbiamo capito che erano coinvolte anche le televisioni ed una trasmissione) alcune settimane fa in una struttura, in un appartamento abitato da pazienti che hanno avuto problemi psichiatrici (credo siano pazienti che vivono in quell'appartamento come se fosse una casa privata penso che paghino addirittura l'affitto), io e altri Consiglieri, nelle scorse settimane, avevamo mandato una lettera all'Ufficio di Presidenza per capire esattamente quali fossero, in generale, a partire anche da quel caso che ci sembrava manifestasse alcuni dubbi, almeno per noi, le prerogative dei Consiglieri in merito a tutta una serie di atti possibili: sopralluoghi, accesso alle informazioni, eccetera.
L'Ufficio di Presidenza, celermente, ci ha mandato recentemente una risposta che in merito alla partita che riguarda l'attività di indagine inchiesta e sopralluogo, dove ad un certo punto si dichiara: "Nel corso degli anni la giurisprudenza ha delineato come luoghi pubblici e aperti quindi accessibili per chiunque, ad esempio, i corridoi comuni di abitazioni, le scale di palazzo, i cinema gli ospedali i boschi non recintati e i pianerottoli dei palazzi. Tuttavia, per quanto concerne la visita in struttura ospedaliere è necessario distinguere il caso dell'accesso ai dati di informazioni sanitarie di tipo organizzativo gestionale, statistico, eccetera dal caso relativo all'accesso ai locali ospedalieri e, in particolare, alle camere di degenza".
Più avanti dice ancora: "Per quanto attiene invece le cautele da adottare nel caso di visite alle camere di degenza degli ospedali per i luoghi aperti al pubblico, è necessario tenere in considerazione il concetto di 'privata dimora'. La Corte di Cassazione istituisce infatti che la lesione della riservatezza può consumarsi attraverso illecite interferenze anche nei locali ove si svolga il lavoro dei privati. La facoltà di accesso da parte del pubblico non fa venir meno nel titolare il diritto di escludere singoli individui non autorizzati ad entrare o a rimanere".
Quasi non mi sento.



PRESIDENTE

Posso richiamare se non all'attenzione, al silenzio. Se vi sono dialoghi non rinviabili, vi inviterei a farli magari fuori dell'Aula perché risulta difficile ascoltare per me quello che sta dicendo il Consigliere.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Continua ancora il testo inviatoci dall'Uffici di Presidenza: "Si prospetta, in sintesi, la sussistenza la sfera inviolabile della persona concernente la riservatezza che mantiene consistenza in qualunque contesto essa si collochi: sia l'abitazione che il lavoro.
Di fatto, si soggettivizza la concezione della privata dimora in quanto comprende non soltanto la casa di abitazione, ma anche qualsiasi luogo destinato permanentemente o transitoriamente all'esplicazione dell'attività della vita privata".
Ho letto un passaggio perché mi sembrava centrale per fare la domanda.
Allora, penso che, per analogia, almeno così a me pare, che quanto dice l'Ufficio di Presidenza con questa sua nota, si possa applicare anche al caso che richiamavo prima; quindi, forse, varrebbe la pena di riflettere ulteriormente su quel caso, per capire se le prerogative del Consigliere siano state rispettate o siano state travalicate.
Non sono in grado di dare da solo una risposta. Pongo un problema (perché mi pare che il problema sia stato anche ripreso ampiamente dalle cronache) a lei, Presidente, e all'intero Ufficio di Presidenza.
Veda lei e veda l'Ufficio di Presidenza come dare seguito a questa mia richiesta, perché credo sia veramente importante approfondire. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale, sull'ordine dei lavori.



VIGNALE Gian Luca

Non apro alcun dibattito, ma ovviamente sull'ordine dei lavori faccio alcune considerazioni sul diritto di accesso (come ne faceva alcune il collega), visto che poniamo il quesito all'Ufficio di Presidenza, crediamo di doverlo integrare, facendo alcune riflessioni.
Ricordo che i gruppi-appartamento, parlando della psichiatria, cioè quella materia cui faceva riferimento il collega, sono strutture gestite direttamente dai DSM (Dipartimento di Salute Mentale), quindi direttamente dalla Sanità pubblica, la quale se ne avvale per aspetti unicamente di carattere alberghiero e assistenziale, ma non medici, nel senso che i medici sono dipendenti del Dipartimenti di salute mentale di soggetti terzi.
Allora, a me sembrerebbe anomalo che venisse limitata la possibilità di accesso a quelle che a tutti gli effetti, ancorché in Convenzione, sono strutture direttamente dal Servizio Sanitario.
Dopodiché, è evidente che questo è un aspetto formale che viene posto all'Ufficio di Presidenza; in sede di IV Commissione porremo un'altra valutazione, che però approfittiamo per porla anche al Consiglio.
Al di là degli aspetti formali - che, per carità, spesso sono sostanziali (come noi più volte ricordiamo) - siamo certi di volerci trincerare dietro alla forma per non fare un'attività di verifica e controllo che è propria del Consiglio Regionale e non dei Consiglieri di opposizione, ma propria del Consiglio Regionale? Credo che il Consiglio Regionale dovrebbe avere una sensibilità opposta, cioè credo che dovrebbe essere particolarmente interessato a verificare se alcuni aspetti corrispondano o meno a verità perché risponde alla salute dei cittadini; questo si vedrà, ovviamente, conoscendo atti e quant'altro.
Quindi, relativamente alla domanda che già il collega poneva, credo sia opportuno integrarla svolgendo questa dovuta considerazione. Ricordo che stiamo parlando di pezzi di sanità pubblica, all'interno della quale sarebbe anomalo non poter entrare, similarmente al nostro diritto d'accesso all'interno di comunità protette, ancorché gestite direttamente da privati ma il cui finanziamento è coperto dal Servizio Sanitario Regionale.
Ricordo che un Consigliere regionale di Rifondazione Comunista, nella Regione Lombardia, essendosi visto negato l'accesso all'interno di una comunità protetta, ha sporto denuncia e ha vinto la causa, perché era stato leso un diritto di accesso che, invece, era garantito.
Dopodiché, al di là degli aspetti formali, ognuno si comporti come crede. Se reputa fare una difesa d'ufficio, al di là della salute dei cittadini, è libero di fare ciò che crede; noi, invece, siamo molto più interessati a svolgere una verifica puntuale su come funzionano pezzi del Sistema Sanitario Regionale.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, ovviamente, la discussione sul punto la faremo anch'io ho qualche considerazione da svolgere, ma non è il momento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Intervengo sull'ordine dei lavori, a causa del verificarsi di un episodio spiacevole, che si sta ripetendo già da alcune settimane.
A noi umili Consiglieri regionali che siamo seduti da questa parte dell'aula consiliare ci è inibito l'uso dei telefoni collocati vicino all'Ufficio di Presidenza, mentre gli eletti - la casta - cioè i membri dell'Ufficio di Presidenza, nonché gli Assessori - come in questo momento l'amico e collega Placido - tranquillamente utilizzano i telefoni.
Ci venne detto che noi eravamo inibiti all'utilizzo dei telefoni perch disturbavamo. Allora, se io disturbo, mentre il simpatico amico e collega Roberto Placido e il collega Chieppa no, vorrei capire se c'è una casta cui è concessa la libertà di telefonia, laddove alla plebe è inibito telefonare e per comunicare deve avvalersi solo dei piccioni viaggiatori.



PRESIDENTE

In questo caso sarebbe una piccola "supercasta", essendo noi tutti considerati "casta", glielo ricordo Consigliere; verificheremo anche questa segnalazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori.
Come altri colleghi che mi hanno preceduto, credo che su questo tema lo consegno a lei, Presidente - occorra trovare il modo di discutere e approfondire - lo dico al collega Vignale, che adesso è distratto.
Collega Vignale, noi l'apprezziamo molto per il suo lavoro da Consigliere di opposizione, sempre molto puntuale e anche rispettoso - devo dire quasi sempre - delle prerogative del Consiglio e della dialettica maggioranza-minoranza. Questa vicenda ha molto amareggiato noi che abbiamo visto questo programma televisivo e vogliamo esprimere la nostra solidarietà in modo particolare all'Assessore Artesio, che è stata ingiustamente riportata solo per alcuni aspetti, essendo stata tagliata tutta la sua intervista, che rappresentava, invece, in modo significativo l'impegno della Regione Piemonte nel campo della lotta alla malattia mentale.
Consigliere Vignale, l'opposizione politica è un dovere, la polemica politica è legittima; tuttavia, la strumentalizzazione, quando è così forzata, va oltre il rispetto del lavoro di ciascuno di noi.
Consigliere Vignale, noi siamo assolutamente disponibili ad approfondire ogni questione, lo abbiamo sempre fatto, non ci tiriamo indietro. Non accettiamo giudizi sommari, soprattutto attraverso strumenti televisivi così diffusi, che peraltro non consentono repliche, utilizzando e forzando le prerogative di un Consigliere.
Noi abbiamo avuto una risposta dal Presidente del Consiglio regionale molto chiara in proposito, in riferimento alla possibilità di accedere ai servizi offerti direttamente o indirettamente dal Servizio Sanitario Nazionale e, nella fattispecie, Regionale. Appare molto evidente da questa nota, che ci è stata comunicata dal Presidente Gariglio proprio in questi giorni, come, sostanzialmente, sia molto discutibile, se non preclusa, la possibilità di accesso per i Consiglieri; certamente è preclusa e vietata la possibilità per i Consiglieri regionali di farsi accompagnare e filmare il sopralluogo, così come avvenuto nella fattispecie.
Si tratta di un fatto molto grave, Consigliere Vignale, lei ha fatto in modo di consentire ad una troupe di filmare, probabilmente non rispettando la privacy di quanti sono stati ripresi! È molto grave, secondo noi, che lei abbia consentito ad un servizio pubblico, seppur pubblico, di poter filmare in modo così discutibile un servizio della Regione Piemonte.
In conclusione, Presidente, noi chiediamo un approfondimento sia sull'aspetto specifico, cioè sulle possibilità di un Consigliere di poter non solo accedere agli atti - evidentemente questo è un suo diritto - ma anche di svolgere sopralluoghi nel modo sicuramente discutibile che è stato esercitato nel caso specifico.
Siamo sicuramente disponibili ad approfondire le questioni di merito sapendo che nella fattispecie, sicuramente, potranno esserci dei limiti come dappertutto. Certamente c'è anche molto di buono su RAI Tre, ma il servizio del programma televisivo Report, andato in onda l'altro ieri, non è stato corretto e rispettoso sia delle persone che del servizio pubblico.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lepri.


Argomento: Varie

Saluti agli studenti partecipanti al "Progetto Etwinning" di Moncalieri


PRESIDENTE

Saluto e ringrazio per la presenza gli studenti partecipanti al "Progetto Etwinning" di Moncalieri, provenienti da diversi Paesi europei ospiti del Politecnico di Torino.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Intervengo sull'ordine dei lavori, collegandomi a quanto appena detto dal collega Lepri, che si riconnette a quanto espresso nei due interventi precedenti.
palese che il problema esista. Allora, volendo, si può fare un intervento di parte. Prendo atto della sua Presidenza e rammento che, con una certa sorpresa - peraltro non del tutto negativa - ieri, in Commissione, mi ha ricordato che lei non è di sinistra, è comunista. Ho preso buona nota, vedrà quante volte nel corso dei prossimi dieci mesi questa posizione verrà ricordata, perché la ritengo una posizione chiara e come tutte le posizioni chiare viene utilizzata.
L'intervento del collega Lepri può rimanere...



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, pur presiedendo l'Aula in questa fase, credo io non debba...



BURZI Angelo

Di origine comunista.



PRESIDENTE

Assolutamente, orgogliosamente comunista.



BURZI Angelo

Ci mancherebbe!



PRESIDENTE

Il rispetto delle regole consiliari è altra cosa.



(Commenti del Consigliere Burzi)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Burzi, era solo una puntualizzazione.



BURZI Angelo

Ve ne fossero, il nostro lavoro sarebbe anche più semplice di quanto già non sia.
Nell'ambito di quanto diceva il collega Lepri, mi permetto di riproporre, in fine legislatura, un suggerimento che ho già dato più volte per carità, rimanendo del tutto inascoltato, il che non significa che debba esserlo. O queste cose le risolviamo noi - "noi noi", non "noi altri", "noi noi" - oppure non le risolve nessuno, perché qualunque tema che abbia perfetta legittimità politica per essere sollevato, come lo è certamente il caso richiamato dal collega Lepri - faccio salva l'Aula di non citare episodi precedenti, il cui numero è ragionevolmente tendente all'infinito che potrebbero essere messi da parte - mi considero esentato dal dirvi che RAI Tre noi non la riteniamo una delle aree mediatiche più affini alla nostra linea politica. Però avvengono dei cambiamenti - un tempo nessuno si sarebbe sentito dire: "Non sono di sinistra, sono comunista" - e le situazioni evolvono con una certa velocità.
Per quanto riguarda il suggerimento: nel Congresso degli Stati Uniti da tempo immemorabile - lungi da me suscitare l'esempio del Parlamento americano, che vedo già irrita alcuni componenti di quest'Aula. Tuttavia, è un Parlamento democratico, nessuno, neanche i più critici, sostengono l'assenza di democrazia.
da tempo in uso una modalità che si riassumo così: uno o due membri della maggioranza, uno o due membri dell'opposizione - regolarmente scelti dalla maggioranza e dall'opposizione - hanno il compito di avere un lodo interno per impedire che il dibattito vada al di là di certi limiti. Quando intervengono? Quando, a loro parere, è il caso di intervenire. Non hanno regole, si muovono in sede politica e quando l'istituzione è lesa, o parte dell'istituzione è lesa, come in qualche modo l'intervento del Consigliere Lepri non casualmente suggeriva, si decide che non si tratta di difendere in questo caso, un Assessore, una parte politica ma, supponiamo che ci fosse accordo, una componente delle istituzioni.
Sa perché lo dico? Perché molto spesso, in quest'Aula, e questa legislatura non è esente, molti ragionamenti iniziano così: stabilito che i nani della fiaba erano 11 e che il capo dei nani era Grimilde, da lì svolgono un ragionamento. Se non si impedisce, in sede politica, che si sostengano che i nani siano 11 e che Grimilde non era il capo dei nani ma eventualmente, il capo di un'altra parte, il dibattito, ineludibilmente prende delle vie diverse da quelle che, credo, la maggior parte dei Consiglieri regionali, a qualunque parte politica a qualunque legislatura essi appartengono, desidererebbero ci fosse in quest'Aula. La politica deve risolvere i problemi della politica, non possiamo pensare che qualcuno li risolva al posto nostro.
Per quanto attiene la modalità della Regione, ritengo che abbiamo tutti gli elementi, se facciamo fare alla politica quello che dovrebbe fare, per risolvere non tutti ma, nelle logica della riduzione del danno, per risolverne alcuni. Tuttavia bisogna farlo, altrimenti continueremo a sentire interventi legittimi, molto probabilmente abbastanza fondati (non ho visto la televisione di recente, quindi mi sono perso il caso).
Tuttavia, ripeto, non vorrei passare il mio tempo spiegandovi che RAI Tre noi non la consideriamo la sesta colonna della linea del PdL. Normalmente RAI Tre è un'area che noi non frequentiamo, se non quando siamo in splendida forma. Ci fa piacere vedere che RAI Tre, ogni tanto, ci dà una mano. Ma non è questo il modo che suggerisco.
Invece un lodo interno che faccia fare alla politica quello che la politica può fare, credo che funzionerebbe.
Infine, come le medicine omeopatiche, siccome ci costerebbe poco provare, potremmo provare e se poi non funziona sarebbe una delle tante cose che abbiamo deciso di fare e non facciamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Penso anch'io - non so se ho compreso l'intervento del Consigliere Burzi - che la politica debba fare il suo corso e le questioni, soprattutto noi, le dobbiamo affrontare politicamente.
Non la pensiamo tutti allo stesso modo. Se avessimo pensato che questa è l'impostazione giusta, qualche collega non sarebbe entrato in quell'alloggio accompagnato da una troupe televisiva: Consigliere Vignale una cosa, lo ha già detto il Consigliere Lepri, che forse non andava fatta! Che un Consigliere regionale debba svolgere le sue funzioni va bene possiamo discutere sulle prerogative del Consigliere regionale, ma che si arrivi in un alloggio accompagnato da una troupe televisiva vuol dire che c'è qualcosa che non funziona. Dobbiamo discuterne politicamente? Certo che ne dobbiamo discutere politicamente. Quel servizio televisivo ha buttato del fango sul lavoro di persone che, invece, in questi anni, hanno lavorato bene. Quel servizio televisivo ha buttato solo del fango! Se vogliamo risolvere i problemi, non li si risolve in questo modo. Li vogliamo discutere politicamente? Bene! Lo chiediamo noi di discutere politicamente.
Presidente, le chiedo, e lo chiederemo nella Conferenza dei Capigruppo, che nel prossimo Consiglio si discuta di queste questioni.
Il lavoro che è stato fatto sulla malattia mentale dall'Assessore Artesio e dalla Regione Piemonte in generale, e non soltanto in questa legislatura, è un lavoro che va salvaguardato. Ieri ho ricevuto telefonate da persone che lavorano in questo settore che erano indignate rispetto all'immagine che ne è stata data in quella trasmissione televisiva. Noi vogliamo dare dignità a queste persone, ed è per quello che chiederemo di discuterne in Consiglio regionale. Purtroppo, non potremo andare anche noi su RAI Tre, non abbiamo questa capacità. Quella trasmissione, forse, mette in evidenza soltanto in un certo modo le questioni. Noi non potremo andarci, ma vogliamo qui, nella sede istituzionale, discutere di quei problemi perché vogliamo dare nuova dignità a quelle persone infangate da quella trasmissione televisiva.



(Commenti del Consigliere Pedrale)



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale, tutte le questioni che avete sollevato le ho appuntate. Appena conclusa, se possibile, questa fase, darò alcune ipotesi di soluzione alle questioni avanzate. Se poi risulteranno insoddisfacenti ne discuteremo. Pensavo di procedere in questo modo. Registro che le questioni si stanno accumulando.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Volevo intervenire per fare una considerazione. Ho apprezzato anche l'intervento del Consigliere Muliere. Il Consigliere Vignale ha ritenuto legittimamente, di denunciare una situazione che a lui sembrava in un certo modo.
Più volte la Presidente Bresso ha detto: "Questo l'hanno scritto i giornali, non corrisponde alla mia volontà"; tanto più un servizio televisivo che non è fatto, girato e scritto dal Consigliere regionale. Non facciamo gli ipocriti, sappiamo in quante manifestazioni pubbliche e private si chiama l'ufficio stampa per avere un operatore della RAI piuttosto che un altro operatore, per riprendere la manifestazione. Se scendiamo in questo dettaglio e andiamo a vedere tutti i servizi, anche quando ci sono le visite nelle carceri, c'è sempre un operatore RAI che segue, ci sono decine di esempi.
Se poi si vuole criticare il servizio di RAI Tre...RAI Tre non è di certo una rete coordinata e controllata dal centrodestra sia per quanto riguarda il Direttore del TG3 Piemonte sia a livello nazionale. Caso mai ci può essere una legittima critica di un servizio che è apparso sul TG3.
Questo è legittimo, noi lo abbiamo fatto molte volte; molti di questi servizi a noi non piacciono, ma non è che solleviamo un problema in Aula ogni volta.
Ritengo che il collega Vignale abbia agito nei canoni del rispetto del suo ruolo di Consigliere regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Da questa discussione, per un verso, emerge il contenuto della trasmissione di Report (nel merito, non intendo intervenire in questa sede e in questo momento), dall'altro emerge un problema ancora più delicato che è quello del giudizio sull'informazione.
Ritengo che non si possa invocare, avendo sempre dato per scontato, in questi ultimi decenni, la spartizione partitica della RAI, il giudizio di una buona o di una cattiva informazione a seconda dell'emittente o del contenuto del servizio.
In questo caso, al di là del merito, esprimo, anche come operatore sanitario, la mia solidarietà all'Assessore Artesio, che ritengo - pur non affrontando nel merito la questione - non debba ritenersi minimamente lesa.
Le radici, le origini dei disservizi relativi a quell'ambito sono ben lontane e fanno anche capo, per chi si è occupato di queste problematiche a leggi sbagliate, che sono state promulgate circa vent'anni fa.
Detto questo e fatta salva la posizione della Giunta relativamente a questa problematica, quindi dell'Assessore che rappresenta quel settore e ne è responsabile, ritengo che ben faccia il servizio pubblico a denunciare determinate problematiche. Noi non possiamo applaudire alla denuncia di un determinato servizio quando questo ci fa comodo, ma gridare al linciaggio quando questo ci disturba.
Questa non è democrazia. Ben venga in democrazia un'informazione la più neutrale possibile, a prescindere dalle emittenti. Quindi, se questo è un segnale, Presidente Burzi, se questo fosse - non lo penso, perché non voglio ritenere che a monte si debba legittimare quel tipo di spartizione e potesse rappresentare un segnale di svolta, ben venga.
Ci auguriamo che lo stesso segnale venga dal TG1, dal TG2 e anche da Mediaset. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Ho seguito con attenzione la trasmissione Report di domenica sera.
Sapevo che avrebbero parlato della legge 180, perché era stato annunciato la settimana prima che quello sarebbe stato l'argomento principale. Avevo anche avuto occasione di sapere che erano state fatte delle interviste a Torino e, pertanto, mi incuriosiva sapere cosa avrebbero detto del Piemonte.
Ho seguito, quindi, con attenzione. Le Regioni coinvolte erano almeno quattro: la Calabria, la Puglia, il Piemonte e la Lombardia. Sono state evidenziate le situazioni di maggiore disagio in ognuna di queste, con una differenza tra le località del Nord (hanno parlato di situazione di residuo disagio) ed alcune località del Sud, in particolare della Calabria (disagio almeno o quasi pari a quello che era il tempo ante legge 180).
Relativamente al Piemonte, è stato sottolineato che da anni esistono numerose comunità terapeutiche d'accoglienza (comunità alloggio); con mia sorpresa ho anch'io scoperto in quell'occasione che ci sono ancora alcuni individui ospitati presso locande, in via temporanea.
Quello che ho trovato assolutamente sgradevole - e parlo da collega - è il fatto che un Consigliere regionale si sia fatto aprire un'abitazione in cui vivono delle persone, perché una comunità alloggio non è una struttura in cui ci sono dei ricoverati e degli operatori, ma è un'abitazione, una casa, un luogo in cui ci si crea il proprio ambiente personale. Mi ha stupito che una persona, qualificandosi come Consigliere regionale, quindi un mio collega, si sia fatto aprire per ispezionare, in una casa, all'ora del pasto, cosa veniva servito nei piatti, o se i bagni erano puliti o meno.
Mi sono chiesto se, ad esempio, in caso di evasori fiscali, con la stessa autorevolezza, la Guardia di Finanza andrebbe ad ispezionare le abitazioni degli stessi, facendo considerazioni sulla dimensione del bagno o cose del genere.
Non credo che questo rientrai nei compiti di nessuno. La dignità delle persone viene prima di tutto, mentre, in quel caso, la dignità delle persone non è stata minimamente considerata. Sono persone ricoverate perch hanno dei problemi di carattere psichico, ma sono persone. Nel momento in cui hanno avuto la possibilità di inserirsi in una comunità alloggio, è stata data loro la speranza di potersi ricostruire una vita. Pertanto, una persona che forse non ne ha neppure titolo, non può permettersi di andare a vedere se hanno tirato l'acqua in bagno o meno, prima di uscire.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rostagno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Il mio intervento sarà relativo ad un altro argomento.
Chiedo l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 1224, che ho presentato stamattina, relativo alla transizione al digitale terrestre. Sollevo, poi un problema relativo a quanto sta accadendo nel Comune di Ceres, quindi spostiamo totalmente l'indirizzo della discussione. Tutti voi conoscete alcuni dei miei interessi politici: il Sindaco del Comune di Ceres ha emanato un'ordinanza nella quale si prevede il divieto di alimentazione dei gatti definiti "randagi".
Questo è un argomento problematico, perché i gatti liberi sono tutelati da una legge nazionale e da una legge regionale. Sollevo questo problema cui seguirà un'interrogazione, proprio perché l'argomento andrebbe chiarito e la Regione dovrebbe spiegare ai Sindaci che il rispetto delle leggi regionali e nazionali dovrebbe essere un loro compito.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Moriconi.
Comunico all'Aula che, al termine della sessione pomeridiana del Consiglio, è prevista la convocazione della Conferenza dei Capigruppo. Così mi risultava e mi è stato detto.



PRESIDENTE

BURZI Angelo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Il "termine" non è l'"ora"; noi vorremmo essere convocati ad una certa ora.



PRESIDENTE

Coinvolgiamo il Presidente Gariglio su questo, il quale definirà con i Capigruppo un'ora puntuale di convocazione della Conferenza dei Capigruppo stessa.
In merito ad alcune richieste dei Consiglieri Cavallera, Rabino, Cotto Leardi, Toselli, i quali chiedono un luogo dove discutere complessivamente del tema dell'alluvione e delle ricadute (lavori pubblici e aspetti economici), alla Conferenza dei Capigruppo di oggi discuteremo questo tema ma certamente, poiché vi è una richiesta da parte di numerosi Consiglieri dovrà esserci una tempestiva convocazione delle Commissioni competenti.
Decideranno i Capigruppo, ma la II e la III Commissione congiuntamente per approfondire e avere comunicazioni da parte della Giunta complessivamente sul tema dell'evento alluvionale che ha colpito il nostro territorio.
Il Consigliere Larizza ha chiesto un'informativa sul tema FIAT Chrysler. Anche questo argomento lo portiamo ai Capigruppo, ma lo sollecitiamo affinché venga al più presto trattato in Aula.
La richiesta del Consigliere Toselli riguardava in particolare gli aspetti economici e le ricadute economiche in negativo dell'influenza suina. La Giunta ha dato disponibilità martedì prossimo a fare una comunicazione sul tema, anzi su entrambi i temi, considerando anche l'aspetto sanitario (diciamo così).
Andiamo avanti, perché le richieste erano numerose.
Il Consigliere Leo ha sollecitato - anche di questo prendiamo nota - in Commissione cultura un dibattito sulla questione del Grinzane, in particolare sulla riorganizzazione di quel premio o altro similare. Ha richiesto all'Assessore Ricca una comunicazione sui commercianti di via Nizza; l'Assessore Ricca mi ha detto che era disponibile, quindi possiamo calendarizzarla, se la Conferenza dei Capigruppo è d'accordo, per martedì prossimo. L'Assessore Ricca è presente, so che ha la risposta pronta. Sul resto delle richieste, al Consigliere Caramella non ho una risposta da dare; aggiungo il mio punto interrogativo sulla presenza dell'Assessore Taricco a una riunione di quel genere e associo la mia curiosità sulle modalità di quell'incontro. Non posso fare altro, in questo momento.
Il Consigliere Deambrogio e altri hanno sollevato la questione di ridiscutere in Ufficio di Presidenza le modalità e le caratteristiche del diritto di accesso dei Consiglieri regionali. Me ne faccio carico personalmente. Invece, sulla questione più generale che riguarda le comunità di pazienti psichiatrici, di salute mentale, c'è una richiesta di numerosi Consiglieri, compreso non ultimo il Consigliere Muliere, che chiedeva la discussione già per martedì prossimo. Credo che oggi pomeriggio dovremo definire e calendarizzare anche tale richiesta.


Argomento: Informazione

Ordine del giorno n. 1224 dei Consiglieri Clement, Moriconi, Barassi Bossuto, Caracciolo, Cavallaro, Comella, Dalmasso e Rabino, inerente a "Transizione al digitale terrestre" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Per quanto riguarda la richiesta del Consigliere Moriconi di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1224 sul digitale terrestre, e aggiungo tutte le altre depositate e collegate sullo stesso tema, se non vi sono contrarietà a tale riguardo, le daremo per iscritte all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Relativamente alla questione posta dal Consigliere Pedrale: mi sono informato rispetto alla possibilità, oggi negata, di accesso agli apparecchi telefonici di questi banchi ai Consiglieri. Mi è stato detto che c'è stata una disposizione precisa del Presidente Gariglio, di cui anch'io ero all'oscuro. Ovviamente i Consiglieri hanno altri apparecchi telefonici a disposizione qui nell'Aula, ma se questo è un elemento di tensione eccessiva, vedremo di valutare con il Presidente Gariglio se ridare accesso ai Consiglieri anche agli apparecchi telefonici posti sui banchi della Presidenza. Cercheremo di trovare la soluzione migliore perché i Consiglieri possano espletare il loro mandato.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 1221 dei Consiglieri Bossuto, Buquicchio, Caracciolo Casoni, Cavallaro, Chieppa, Cirio, Comella, Clement, D'Ambrosio, Dalmasso Dutto, Larizza, Monteggia, Novero, Pace, Pedrale, Ronzani, Spinosa Turigliatto, Valloggia e Vignale, inerente a "Situazione occupazionale presso il gruppo UniCredit e delocalizzazione gruppi bancari" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto, che non è ancora intervenuto, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente. Arrivo tardi e intervengo chiedendo scusa all'Assemblea; ero convinto che fossimo più avanti nei lavori, quindi ne approfitto per fare una comunicazione che avrei voluto fare stamattina se fossi arrivato puntuale.
Chiederei anch'io l'iscrizione all'o.d.g. attuale di un ordine del giorno, il n. 1221, che riguarda l'audizione avvenuta in VII Commissione di alcuni lavoratori dell'Unicredit; un ordine del giorno che mi pare ampiamente condiviso da questa Assemblea, che va a porre il tema della situazione dei lavoratori dell'Unicredit e anche delle localizzazioni delle banche.
Si tratta di un argomento che ritengo importante e da discutere al più presto, perché proprio non più tardi di tre giorni fa i lavoratori del Sanpaolo Intesa hanno fatto una manifestazione in piazza San Carlo sullo stesso tema, quindi sullo stesso modello di ristrutturazione della banca (con tutto ciò che comporta sia per quanto riguarda i posti di lavoro che i servizi verso gli utenti, nonché la questione della delocalizzazione).
Chiedo che questo ordine del giorno fosse messo in discussione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bossuto. Se non vi sono contrarietà da parte dell'Aula possiamo dare per iscritta la proposta dell'ordine del giorno n. 1221 richiesta dal Consigliere Bossuto.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Richiesta, da parte del Consigliere Casoni, di esaminare l'interrogazione n. 1124 dei Consiglieri Casoni, Boniperti, Botta, Ghiglia e Vignale inerente a "Tentativo di diversione dell'acqua dal naturale versante piemontese (adriatico) a quello ligure (tirrenico)"


PRESIDENTE

Il Consigliere Casoni ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente. L'Assessore mi dice: "Io ai Capigruppo avevo chiesto di rispondere a un'interrogazione", e a me risulta che l'Assessore abbia la risposta pronta.
Dal Presidente Gariglio era stato calendarizzato che questa risposta doveva essere data oggi, perché io l'avevo chiesta Si tratta, pensi lei, di un'interrogazione del 2006.
Di conseguenza, prima di procedere nei lavori, visto che tra l'altro correttamente l'Assessore mi dice che ha la risposta pronta, chiedo che questa interrogazione sia passata all'o.d.g., come peraltro già concordato durante la seduta dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, non intendevo "saltare" - a meno che l'Aula non decida diversamente - il punto relativo al sindacato ispettivo, anzi stavo proprio procedendo in tal senso. Nel caso lei richieda una risposta sull'interrogazione, se l'Assessore è pronto, anche se non è elencata nulla osta a darle una risposta immediata.


Argomento: Informazione

Richiesta, da parte del Consigliere Vignale, di intervenire per fatto personale, ai sensi dell'articolo 60 del Regolamento interno del Consiglio regionale, relativamente alla richiesta, da parte del Consigliere Deambrogio e del Consigliere Lepri, di chiarimenti ad opera dell'Ufficio di Presidenza in merito all'inchiesta "Porte girevoli" di RAI Tre, andata in onda il 3 maggio 2009 con la trasmissione televisiva Report, e al diritto di accesso dei Consiglieri


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Ai sensi dell'articolo 60, "Fatto personale".



PRESIDENTE

Fatto personale?



VIGNALE Gian Luca

Fatto personale è l'essere censurato nella propria condotta, e mi sembra che...



PRESIDENTE

Fatto personale, quindi. Benissimo.



VIGNALE Gian Luca

Credo che legittimamente i colleghi possano ritenere che quanto da me compiuto... Vi è anche un aspetto - lo ricordo - che riguarda il diritto di cronaca: gran parte del servizio non è certo stato compiuto in mia compagnia, ma l'ha svolto, come legittimamente fa, la stampa senza la necessità di un Consigliere.
Rilevo solo due aspetti che sono in qualche modo singolari: quello di parlare della dignità delle persone e quello relativamente all'ipotesi di limitare la possibilità di accesso.
Comunico con assoluta tranquillità che, per quanto mi riguarda, la Presidenza del Consiglio potrà porre tutti i limiti che crede, ma quando riterremo che vi è un'ingiustizia sociale evidente davanti ai nostri occhi non ci sarà lettera del Presidente del Consiglio che in qualche modo possa fermare l'accertamento della verità.
Invito il collega Rostagno a visitare alcune delle strutture psichiatriche che io ho visitato per comprendere se sia più lesivo della dignità dei pazienti denunciare questa situazione e magari trovare soluzione a questa condizione o lasciare molti pazienti nella situazione in cui sono. Poi ognuno, ovviamente, decide legittimamente.
altrettanto singolare che vi sia un Consiglio che lamenta quella che è la denuncia da parte della carta stampata. Molto spesso lamentiamo il fatto che il giornalismo fa il gossip e non fa denuncia, ma poi, a seconda che la denuncia piaccia o non piaccia, la consideriamo lesiva o meno.
Non entro nel merito del Consiglio, lo farà il Presidente Casoni nella seduta di oggi.
Se qualche collega intende avere qualche informazione più approfondita su una serie di situazioni che secondo noi non vanno, siamo ben disponibili a fornirla, significando un aspetto: noi abbiamo, come normalmente accade denunciato ciò che non funziona, non abbiamo denunciato ciò che funziona.
Noi riteniamo che molti dipendenti della psichiatria regionale facciamo un esimio lavoro, un ottimo lavoro; è evidente che i Consiglieri, ancor più se questi siedono all'opposizione, cerchino di denunciare ciò che non funziona, non di lodare ciò che funziona, perché questo lo sa già la Giunta e la maggioranza.
Rilevo altresì, e ho chiuso veramente, che quando gli Assessori entrano all'interno di strutture, la telecamera c'è sempre e nessuno si è mai lamentato di questo. Vediamo se le affinità delle persone sono legate al fatto che si denunci un aspetto che noi riteniamo, ovviamente, di malasanità, oppure vale per tutti. Se vale per tutti, lo sappiamo che è una regola e ognuno si assume, al limite, la responsabilità di superare queste regole, però poi gli Assessori non entrano più negli ospedali a far passerella con le telecamere e in molti altri luoghi dove la telecamera accompagna spesso le loro presenze.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interpellanza n. 2615 del Consigliere Cavallera, inerente a "Raccolte e trasporti dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettromagnetiche"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", esaminiamo l'interpellanza n. 2615, presentata dal Consigliere Cavallera.
Risponde l'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Il Consigliere Cavallera chiedeva lo stato dell'arte su un tema di grande importanza. Non c'è dubbio che la partita non è tanto la raccolta differenziata ma il recupero in senso lato. Questa partita è la nuova frontiera sia in termini di importanza sia in termini di chilo, di peso, di quantità.
Devo dire che la situazione al momento mi sembra questa. La Regione Piemonte, nei primi mesi del 2008, ha partecipato attivamente, anche per antica tradizione di partecipazione e di peso a livello italiano, allo schema di regolamento che è stato portato poi alla Conferenza unificata il 26 marzo 2008. Lì abbiamo portato tutto il nostro contributo. Il parere è un parere favorevole, era un parere favorevole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Successivamente c'è stata una valutazione da parte dell'Unione Europea nell'agosto del 2008, quindi quello è l'ultimo punto ufficiale. A seguito di quello, francamente non si è a conoscenza di altri atti ufficiali, in questo caso ministeriali, perché in questo caso è competente il Ministero.
Non si è a conoscenza di altri passi che portano avanti questa opportuna definizione dei criteri né di pareri sullo schema di regolamento per i RAEE. Al momento, tutti sappiamo che i risultati migliori appaiono essere risultati anche ottimi, raggiunti in altri Paesi europei nell'intercettare i rifiuti nell'ottica, così come viene detto, dell'uno contro uno. Quello sembra essere lo slogan vincente. È quello che ci dovrebbe portare come paese ad arrivare ad un livello di recupero nell'ordine dei quattro chilogrammi ad abitante anno, mentre invece, oggi, si è intorno a due chilogrammi abitante anno. Devo dire per la verità che il Piemonte è al di sopra della media annuale.
I numeri - se non vado errato - nel 2007 erano intorno a 3,4 o 3,5 chilogrammi abitante anno, che lascia presumere che nel 2008 potremmo avere raggiunto il livello di obiettivo della raccolta differenziata dei RAEE che è intorno ai quattro chilogrammi.
chiaro che stiamo promovendo iniziative. Iniziative locali pure in assenza di uno schema di regolamento. Iniziative locali sia di accordi con la distribuzione, sia anche soprattutto con tutto ciò che riguarda l'allestimento di vere e proprie aree ecologiche distribuite sul territorio, trattandosi in questo caso, anche di rifiuti ingombranti.
Ringrazio dell'interrogazione che ci permette di sollecitare il Ministero ad andare avanti in uno schema di rinnovamento che ha già avuto un parere positivo nella Conferenza unificata e un parere positivo dell'Unione Europea dall'agosto dello scorso anno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

La questione è una questione veramente singolare, perché quando si va a comperare una lavatrice o un altro tipo di elettrodomestico, ti fanno pagare anche la quota per lo smaltimento di questo elettrodomestico arrivato a fine vita.
Lo smaltimento, come dice giustamente l'Assessore, potrebbe avvenire attraverso l'uno a uno, che non è la rievocazione di un recente risultato calcistico, ma vuol dire che chi ti porta il nuovo elettrodomestico deve ritirare il vecchio. Diversamente abbiamo i materiali, le lavatrici, i televisori e quant'altro buttati qua e là perché non sempre nei Comuni ci sono le isole ecologiche e non sempre i cittadini sono in condizione di poterli trasportare, perché ci vanno i mezzi necessari, perché sono anche delle apparecchiature pesanti. Proprio lo scambio uno ad uno è la cosa migliore, si porta la nuova lavatrice e si porta via quella vecchia.
La situazione, da un punto di vista giuridico, è nei termini che ha esposto l'Assessore, però nell'interrogazione, forse in modo non eccessivamente esplicito, e lo faccio ancora in questa sede, ricordo comunque che vi è la possibilità, a mio avviso, di attuare le direttive dell'Unione Europea laddove lo Stato sta inerte. In questo caso, è chiaro che non intendo disturbare la politica perché conosco la burocrazia ministeriale e so che ci sono, a volte, delle fermate che derivano da fatti non rilevanti per quanto riguarda le sedi politiche. Tant'è che la sede politica aveva già dato l'"ok". Ricordo che nella Conferenza c'erano e ci sono Regioni di vari orientamenti che avevano dato il loro consenso.
Auspicherei che la Giunta regionale adottasse un provvedimento autonomo per anticipare nella nostra Regione l'attuazione di questa normativa, se no sospendiamo il pagamento del supplemento per lo smaltimento. Se voi andate in tutti i grandi centri di vendita e anche in quelli piccoli, ma soprattutto quelli di elettrodomestici, vedete una bella striscia trasversale sull'etichetta informativa dove è scritto "compreso lo smaltimento". Allora, se così è, se i venditori si sono adeguati sotto il profilo dell'incasso, devono essere disponibili per quanto riguarda anche lo smaltimento. Naturalmente basta dare disposizioni agli installatori. In genere i grandi magazzini e i centri commerciali si avvalgono di artigiani locali o di convenzionati, i quali non hanno nessuna difficoltà, se remunerati di quel controvalore che gli altri incassano. Se no, a mio avviso, ci potrebbe essere il caso non dico di indebito arricchimento, ma di incasso a cui poi non seguirà, se non in un'epoca remota, la prestazione corrispettiva.
Quindi, grazie per la risposta. Attendo e sollecito un'azione positiva un'azione attiva della nostra Regione che anticipi un po' le vicende nazionali.


Argomento: Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Interrogazione n. 1124 dei Consiglieri Casoni, Boniperti, Botta, Ghiglia e Vignale, inerente a "Tentativo di diversione dell'acqua dal naturale versante piemontese (adriatico) a quello ligure (tirrenico)"


PRESIDENTE

Consigliere Casoni, in merito alla sua interrogazione n. 1124, le segnalo che probabilmente non è stata inserita dalla Giunta dell'elenco delle interrogazioni e interpellanze cui rispondere in Aula perché era stata richiesta espressamente una risposta scritta. Così l'avete presentata; glielo segnalo solo perché...



PRESIDENTE

CASONI William (fuori microfono)



PRESIDENTE

Nel 2006, però, come si evince dalla data apposta sul documento.



PRESIDENTE

Nel documento che ho a mie mani non c'è la data.



PRESIDENTE

CASONI William (fuori microfono)



PRESIDENTE

Comunque è del 2006.



PRESIDENTE

Comunque l'Assessore De Ruggiero ha la possibilità di rispondere.
Prego, Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore alle risorse idriche



PRESIDENTE

In primo luogo, vorrei scusarmi per quella che è la mia parte di responsabilità, trattandosi di un'interrogazione del 2006. Peraltro, avendo ricostruito la storia, rilevo che dal 2006 al 2009 non è cambiato un granché. Ma è comunque utile tornare sull'argomento. Me ne scuso, ma talvolta tutti i nostri uffici hanno dei "buchi neri" in cui si perdono come le nostre carte...
Relativamente all'interrogazione, bisogna innanzitutto fare un distinguo tra gli aspetti della conoscenza informale della questione e gli aspetti di conoscenza formale.
In merito agli aspetti di conoscenza informale, se così vogliamo chiamarli, il Consigliere Ferraris, che conosce molto meglio di me la zona e la storia, mi ha raccontato questo evento. Quindi ne conosco anche un po' le motivazioni e i problemi.
Dal punto di vista strettamente formale, il protocollo d'intesa individuato dall'interrogazione non risulta mai pervenuto alla Regione, per cui non si conosce il dettaglio dal punto di vista strettamente formale.
Pertanto, l'unico atto formale è proprio una richiesta del Comune di Ormea datata 18 marzo corrente anno, in cui, anche alla luce di qualche attenzione giornalistica del tutto giustificata, chiedeva all'Assessorato notizie in merito.
Sostanzialmente, la mia risposta precisava che nessun progetto di trasferimento dell'acqua del Tanaro verso il Mar Ligure può essere attuato senza una preventiva intesa tra le Regioni interessate, trattandosi di una diversione di acque dal bacino idrografico naturale. Quando questo avviene (lo spostamento da un bacino all'altro), occorre un accordo formale delle Autorità di distretto e delle Regioni.
In ogni caso, l'articolo 40, comma 7 del Piano di Tutela delle Acque approvato da questo Consiglio regionale ormai un paio di anni fa, specifica con molta chiarezza che è vietato il trasferimento di acqua al di fuori del bacino idrografico del Po per usi diversi dal potabile.
Il senso è sempre stato che sulla necessità di disponibilità di acqua potabile ci sono ordini di emergenza, di urgenza o di difficoltà che...
Però, per usi non potabili, è vietato lo spostamento da un bacino all'altro.
In ogni caso, volevo sottolineare che la decisione finale su una partita di questo tipo spetta allo Stato, tramite attenzione specifica del Ministero dell'Ambiente.
Al momento, da un punto di vista strettamente formale esiste solo questa risposta al Comune di Ormea, sollecitato, evidentemente, da attenzioni giornalistiche.
Il punto è, dunque, il Piano di Tutela delle Acque. Vorrei sottolineare un altro aspetto formale che risulta agli atti: come il Consigliere Cavallera ricorderà, in data 4 giugno 1994, all'ipotesi di progetto con derivazione di parte delle acque del fiume Tanaro verso il versante ligure per la produzione di energia idroelettrica, c'è un parere negativo della Giunta; era un'altra epoca politica, e probabilmente c'erano anche altre alleanze (probabilmente aveva votato anche la Presidente Bresso in quella Giunta! Non lo so, non ne ho le presenza). L'altro atto formale è di quindici anni fa, quando il Consigliere Cavallera era all'inizio o a metà della sua carriera politica.
Questi sono i due atti formali. Grazie.



COTTO MARIANGELA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Accolgo con piacere la risposta dell'Assessore, che mi pare escluda sia per norme, sia per volontà politica, questa possibilità.
All'epoca (e in questi anni) ha sempre aleggiato questa intesa che sarebbe dovuta andare avanti. È chiaro che con questo possiamo dire che lo si esclude in qualunque modo, salvo accordi fra le due Regioni.
Credo, però, che emerga un evidente interesse della Regione Liguria e un minor interesse della Regione Piemonte.
la Regione Piemonte che, in questo caso, come aveva fatto in passato l'Assessore Cavallera, potrebbe ribadire in questo senso un documento ufficiale che sancisca che nessuna derivazione può essere posta nelle acque del Tanaro verso il versante ligure e, quindi, verso il Mar Ligure confermando, quindi, quella che è la versione di allora, in modo da far troncare sul nascere ogni altro tipo di polemica che può sorgere sul territorio.


Argomento: Formazione professionale

Interrogazione n. 2491 del Consigliere Pedrale, inerente a "Scuola di vendita di mestieri di Trino Vercellese"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 2491, presentata dal Consigliere Pedrale in merito a "Scuola di vendita di mestieri di Trino Vercellese" Risponde l'Assessore Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Risponderò per la parte di competenza dell'Assessorato al commercio.
L'interrogazione, da questo punto di vista, fa riferimento al fatto che la struttura si occupa di formazione professionale con lo scopo di formare gli operatori al mestiere di vendita. Si chiedeva se questa attività di formazione professionale si potesse collegare con il distretto del commercio vercellese.
A tale scopo, vorrei solo puntualizzare che il Comune di Trino Vercellese non è compreso nell'area di sperimentazione del Distretto di Vercelli e al momento, nell'attuale fase di sperimentazione dei Distretti non sono stati previsti interventi che riguardino la formazione professionale nello specifico.
Dalle informazioni assunte presso gli uffici dell'Assessorato del Comune di Trino Vercellese in merito alla Scuola di vendita di mestieri emerge che la scuola in questione si è costituita quale struttura formativa con l'obiettivo di addestrare e formare gli operatori ai mestieri della vendita ed è stata promossa dalla provincia di Vercelli con il finanziamento per lo start up del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
La scuola ha sede in un palazzo di proprietà comunale, ed è stata aperta nel novembre del 2007 e ha formato oltre un migliaio di allievi.
Il referente è la Provincia di Vercelli e la gestione è affidata ad un consorzio a cui partecipano, assieme alla Provincia di Vercelli (che detiene la Presidenza del Consorzio), l'ASCOM, il Comune di Trino, la Camera di Commercio di Vercelli e altri soggetti.
In considerazione di quanto rilevato, quindi, non si riscontrano specifiche competenze del commercio, in particolare per quanto riguarda la realizzazione di un intervento di tipo proporzionale.
Al fine di favorire lo sviluppo del ruolo della scuola, però, si ritiene che, trattandosi pur sempre di una struttura formativa per attività di vendita, il suggerimento che il Consigliere Pedrale formula nell'interrogazione possa essere accolto, con l'impegno di avviare, presso la Direzione Commercio, una valutazione specifica in ordine ad eventuali azioni di intervento di tale natura.



PRESIDENTE

Il Consigliere Pedrale si dichiara soddisfatto della risposta.
D'accordo, grazie.


Argomento: Difesa idrogeologica

Interrogazione n. 2699 del Consigliere Novero, inerente a "Dissesto idrogeologico scarpata fiancheggiante l'abitato del Comune di Robassomero"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2699.
Risponde l'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore alla difesa del suolo

Con riferimento all'interrogazione n. 2699 del Consigliere Novero comunico che l'area in dissesto riguarda la scarpata morfologica del torrente Stura di Lanzo che fiancheggia l'abitato di Robassomero ed è soprastante l'area AGIP; è inserita nella carta di Sintesi della Pericolosità e dell'idoneità all'utilizzazione urbanistica del PRGC in Classe IIIa con porzioni in Classe IIIb3.
A quest'ultimo riguardo, in fase di ridefinizione delle perimetrazioni dei dissesti del PRGC, è stato esteso l'ambito del dissesto e si è dato atto che l'area, pur essendo sottoposta ad un processo dissestivo legato alla dinamica evolutiva del torrente Stura di Lanzo in relazione alla Pianificazione di bacino, denota principalmente un'evoluzione legata al degrado della scarpata stessa collegabile soprattutto all'acclività e alla cattiva regimazione delle acque superficiali.
Il Comune di Robassomero segnalò i soprarichiamati fenomeni di instabilità e redasse nel 2003 un primo progetto per la "Sistemazione scarpata morfologica a valle dell'abitato" che interessava l'area di versante di proprietà comunale sottostante la Piazza CLN. Detto progetto sottoposto al Settore Decentrato OO.PP di Torino, fu proposto per un finanziamento.
Nel medesimo anno 2003 il Settore Difesa Assetto Idrogeologico lo inserì nel programma di interventi finanziati con legge regionale n. 54/75 per un importo di euro 174.840,89, che fu integrato peraltro con ulteriori 40.000 euro messi a disposizione dalla Fondazione CRT e con euro 10.000 stanziati dal Comune di Robassomero stesso.
L'intervento in parola è attualmente in fase di ultimazione.
A seguito delle segnalazioni di privati cittadini riprese dal Comune sono stati quindi effettuati ulteriori accertamenti, sopralluoghi rispettivamente dal Settore Decentrato OO.PP Difesa Assetto Idrogeologico di Torino, in data 5 gennaio 2009, e dall'ARPA Piemonte, in data 30 gennaio 2009.
Dalle verifiche esperite è emerso che, nella parte della scarpata più prossima all'abitato (nella zona più a valle con riferimento al torrente Stura di Lanzo), la condizione di pericolosità si è aggravata per motivi legati alla natura dei materiali costituenti il suolo, al non efficiente sistema di allontanamento delle acque e alla poco efficace azione di contenimento dell'attuale sistema arboreo presente lungo la scarpata.
In conseguenza di quanto sopra, è stato quindi suggerito all'Amministrazione di porre in atto azioni non strutturali con eventuali emissioni di ordinanze sindacali, al fine di monitorare la condizione di rischio e prevedere misure urgenti per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità. È stato, inoltre, richiesto all'Amministrazione comunale di predisporre in tempi rapidi una progettazione preliminare per la sistemazione della scarpata morfologica in corrispondenza dell'area più a rischio che definisse altresì l'ammontare della spesa necessaria per la realizzazione delle opere stesse.
Ciò premesso, si è in attesa della progettazione di cui sopra, al fine di poterla valutare tecnicamente ed eventualmente inserirla nella prossima programmazione disponibile con nuovi fondi che siano stanziati per la difesa dell'assetto idrogeologico del territorio: per intenderci, col primo elenco della legge n. 54.
Nel frattempo, rimane a cura e a responsabilità dell'Amministrazione comunale l'adozione di ogni eventuale provvedimento a tutela della pubblica e privata incolumità a prevenzione di rischi per la sicurezza delle aree interessate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Ringrazio l'Assessore per la risposta esauriente.
evidente che, per chi conosce la situazione, non poteva esserci una risposta risolutiva, perché è un processo che va avanti da secoli ed è del tutto naturale, ma magari con i mezzi che abbiamo a disposizione possiamo cercare di frenarlo.
Ritengo che la Regione finora si sia comportata in modo positivo quello che è stato estremamente negativo (ciò che mi ha spinto a presentare l'interrogazione) era più che altro l'atteggiamento dell'ente pubblico devo dire più il Comune che la Regione - sull'utilizzo delle ordinanze. Se mi capita una calamità naturale, non posso essere aggredito dal Sindaco o da un ente che emette un'ordinanza in cui è scritto che devo fare in modo che quella calamità non avvenga! In passato, in certe ordinanze sembrava quasi che l'ente pubblico accusasse il privato di inefficienza.
Ho notato che ultimamente l'atteggiamento è cambiato e comunque la risposta dell'Assessore non è assolutamente in questo senso, quindi la ringrazio.
Spero che l'evolversi della situazione sia positiva e spero che la parte pubblica faccia il suo lavoro.


Argomento: Opere pubbliche

Interpellanza n. 2703 dei Consiglieri Boeti e Placido, inerente a "Interramento del traliccio d'alta tensione nei pressi di Via Volturno in Cascine Vica - Rivoli" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Con il consenso degli interroganti, viene data risposta scritta all'interrogazione n. 2703 dei Consiglieri Boeti e Placido.
Non vi sono altri Assessori presenti per rispondere ad altri atti di sindacato ispettivo.
Visto che sono quasi le ore 13, chiuderei i lavori della mattinata, che riprenderemo oggi pomeriggio alle ore 14.30.
In apertura di seduta verrà indicato l'orario della Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.57)



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