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Dettaglio seduta n.437 del 21/04/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 14.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Bossuto, Bresso Buquicchio, Chieppa, Larizza, Laus, Moriconi, Motta, Pizzale, Placido Robotti, Ronzani e Rostagno.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 228, inerente a "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità"


PRESIDENTE

Come convenuto, procediamo con l'esame del disegno di legge n. 228, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Ricordo che nella seduta pomeridiana del 7 aprile è iniziato l'esame del provvedimento con la relazione, la discussione generale e la votazione degli articoli fino al n. 10 compreso. Ora dovremo procedere con l'articolo 11.
Colleghi, pur avendo comunicato che avremmo proceduto celermente con l'apertura del Consiglio, non vedo esponenti dei Gruppi d'opposizione pertanto, ritengo opportuno sospendere la seduta fino alle ore 14.45, per dare loro modo di entrare in aula.



(La seduta, sospesa alle ore 14.33 riprende alle ore 14.52)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
ARTICOLO 11 Il numero legale è 26.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 11.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 21 Consiglieri votanti 20 Consiglieri hanno votato Sì 20 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Pertanto, ai sensi dell'articolo 52, comma 4, del Regolamento del Consiglio regionale, sospendo la seduta per un tempo non inferiore a trenta minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.55 riprende alle ore 15.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La votazione sull'articolo 11 non era risultata valida. Riprendiamo dalla votazione dell'articolo 11.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 11.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato Sì 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 31) presentato dai Consiglieri Ferrero, Cavallera e Leardi: Alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 12, le parole "il Parco naturale di Stupinigi" sono abrogate.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

L'articolo 12 recita: "Le aree protette di cui all'articolo 10 sono gestite dai seguenti soggetti: Ente di gestione delle aree protette Alpi Cozie...; Ente di gestione delle aree protette dell'Area metropolitana di Torino...; Ente di gestione delle aree protette del Po e della collina torinese...; Ente di gestione del Parco naturale delle Alpi Marittime...
Ente di gestione del Parco naturale delle Alpi liguri...; Ente di gestione delle aree protette del Po cuneese...; Ente di gestione del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo...; Ente di gestione delle aree protette del Po vercellese-alessandrino e del Bosco delle Sorti...; Ente di gestione delle aree protette astigiane...; Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore al quale sono affidati in gestione il Parco naturale del Ticino, e il Parco naturale dei Lagoni di Mercurago, la Riserva naturale dei Canneti di Dormelletto, la Riserva naturale di Fondo Toce, la Riserva naturale di Bosco Solivo". Batto sempre sul dente che duole.
All'Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore è affidata la gestione di qualcosa che nulla ha a che vedere con questo perché dista parecchi chilometri; nulla ha a che vedere con la natura stessa del Parco né con il tipo d'area che si deve tutelare, né, tanto meno, dell'eventuale fauna e flora presente all'interno del Parco.
All'interno di questo Parco, come già più volte ho avuto modo di dire in questo momento vi sono solo alberature non pregiate, infestanti. Come ho già detto e ribadisco per l'ennesima volta affinché chi deve capire capisca, all'interno del Parco sono tutelati solo dei gran nocivi che procurano danni all'esterno. Danni che sono imputati all'ambito territoriale di caccia del territorio e poi non sono risarciti, perch l'ambito territoriale di caccia risarcisce pro quota per quanto è finanziato dalla Regione Piemonte. Quanto è finanziato, non è mai sufficiente per tutelare e risarcire gli agricoltori del territorio danneggiati e che, comunque, hanno il giusto diritto ad essere risarciti perché lavorano, seminano e si spaccano la schiena per fare raccolto.
Questo, purtroppo, non avviene per la totale insensibilità della Giunta regionale che, comunque, continua da un lato a togliere risorse agli ambiti territoriali di caccia, dall'altro non tutela, e questa legge ne è un esempio, le aree dove gran nocivi e animali andrebbero selezionati andrebbero tenuti sotto controllo, dovrebbero essere tenuti sotto controllo per come si espandono nei territori confinanti.
Per ultimo, vorrei segnalare una cosa che dovrebbe essere fondamentale: la Regione si faccia totalmente carico dei danni che i nocivi che escono dalle zone Parco arrecano alle zone immediatamente limitrofe. Per il sistema di gestione regionale, la Regione risarcisce i danni arrecati all'interno del Parco - in questo caso danni non ce ne possono essere perché è un bosco d'infestanti - ma poi non risarcisce i danni arrecati all'esterno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
importante che quando si fanno leggi che modificano assetti del territorio, organizzazione del territorio, equilibri del territorio, si tenga in considerazione non dico statistiche o altre cose, ma semplici articoli che leggiamo sui quotidiani quasi tutti i giorni.
Evidentemente, c'è una cattiva gestione del territorio. Ci sono lamentele sia da parte delle ATC, da parte degli agricoltori, ci sono lamentele da parte dei cittadini e da parte di tutti. Bisognerebbe fare in modo che certi fenomeni possano essere controllati, come si diceva, sul territorio.
Siamo anche d'accordo quando sentiamo gente che parla di tutela della specie, del rispetto degli animali, del rispetto del territorio ma, nello stesso tempo, non capiamo chi si ostina a non capire che agricoltori hanno danni per milioni d'euro a causa di questa situazione, che non sono dati strumenti affinché le ATC possano adeguatamente tenere sotto controllo questi territori, secondo le norme che una Regione e una Giunta regionale accorta dovrebbe dettare nell'ambito di quello che dicevo prima. Un bene primario sicuramente di questa Regione, che però pian piano si sta depauperando è l'agricoltura. Se noi non aiutiamo, perlomeno, coloro cui dovremmo conferire una medaglia e che si ostinano a favorire l'agricoltura a mantenerla, a rafforzarla, a creare i prodotti tipici, a creare l'economia del nostro territorio e lasciamo che, danni per migliaia d'euro in ogni appezzamento siano determinati da una cattiva gestione di questi fenomeni, vuol dire che non abbiamo colto il senso del problema.
Andiamo a fare una legge che non tiene conto di questa situazione e quindi, ci troveremo regolarmente con gli stessi problemi d'oggi, tra sei mesi, anzi, magari, questi problemi aumenteranno perché man mano queste specie nocive si moltiplicheranno a dismisura sui territori.
Credo che questo sia veramente un obiettivo che noi, comunque, dobbiamo dare a questa legge. Si parla di equilibri, si parla di biodiversità, si parla di situazioni, però non dimentichiamoci che tutto questo si va ad inserire in un contesto territoriale che genera lavoro, economia, prodotti tipici, valori aggiunti della nostra regione. Economie che già oggi faticano a rimanere in piedi, a rimanere solide, ad avere i fondi necessari per andare avanti, e non dimentichiamo (qua non c'è l'Assessore Taricco) che anche la Regione in questo campo ha già fatto la sua parte. Deve ancora pagare milioni di euro ad agricoltori che aspettano da tre anni e che sono al collasso finanziario.
Noi, tutti i giorni ascoltiamo telefonate di gente che deve ricevere soldi dall'ARPEA, all'incirca da due o tre anni, ma non arrivano e se aspettano ancora un po' vanno in tribunale perché chiudono le imprese.
Tutte le altre Regioni, a differenza della Regione Piemonte, hanno già pagato. Siamo noi l'ultima Regione d'Italia? In più, andiamo a fare delle norme che non tutelano certi aspetti che sono anche derivati, ma certamente questa non è una legge che deve favorire l'agricoltura o il territorio.
Però è una legge sul territorio, quindi dovrebbe tenere in considerazione gli equilibri del territorio, le difficoltà del territorio, le situazioni che si vanno a determinare sul territorio.
Sono passati i cinque minuti a mia disposizione. Chiedo solo alla Giunta una riflessione su questi aspetti affinché capisca che è necessario che quando si pensa alla biodiversità, si pensi anche all'economia, al territorio e soprattutto a chi sul territorio ci vive e ci lavora.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere.



BOTTA Marco

Diciamo che l'articolo 12 è senza dubbio uno dei passaggi più significativi di questa norma perché, praticamente, predispone quel progetto di accorpamento delle aree naturali che già in discussione generale abbiamo salutato come un momento significativo, ma che è anche un momento che potrebbe scatenare o, meglio, ha già scatenato una serie di reazioni molto contrastanti, perché questo è uno degli articoli cuore della legge; legge che, se ha un merito, potrebbe essere proprio di accorpare e ridurre, con tutto quello che consegue, le aree naturali dandogli una sistemazione che, secondo criteri geografici e ambientali, potrebbe meglio soddisfare le esigenze dei parchi.
Se questo è il lodevole obiettivo che il legislatore si pone con questo articolo, non possiamo non riscontrare tutta una serie di voci dissonanti rispetto ai progetti di accorpamento. Ancora in questi giorni (quindi ad oltre un anno dalle consultazioni e a diversi mesi dal termine dell'esame in Commissione dell'articolato), abbiamo voci di Sindaci e autorità locali di istituzioni locali, che fanno palese la propria non consonanza con le proposte dell'Assessore. Mi riferisco ad esempio alla protesta di Crava Morozzo nel Cuneese, "Coro di no all'Oasi dell'ente Po" nel Cuneese, oppure al discorso di Varallo, "Accorpamento, mai per Varallo", entrambi articoli del 9 aprile quindi frutto di posizioni recentissime. Vuol dire che, pur essendo intercorso del tempo dalle consultazioni che si sono svolte più di un anno fa, non tutti sono riusciti a digerire la fase degli accorpamenti.
Questo è un dato di fatto, non una critica o un rilievo all'azione dell'Assessore.
Però, non possiamo far finta che questo stato di fatto non esista e cioè che questa normativa, in particolare, questo articolo (anche se, a mio avviso, tutti gli articoli sono importanti) è uno di quelli che pesa di più. Quindi non può essere risolto in maniera semplice, nella sostanziale indifferenza dell'Aula. Se c'è un articolo centrale di questa legge, è questo.
Le consultazioni che erano state compiute sono state molto approfondite. Tanto le Province, quanto i Comuni, quanto gli stessi Enti parchi ne erano tutti giustamente interessati, anche perché questa è per loro una materia assolutamente di contenuto centrale rispetto allo svolgimento del proprio ruolo, ma per altri comunque molto significativa.
Gran parte delle consultazioni erano proprio incentrate su questo discorso dell'accorpamento.
Al di là della lettera dell'emendamento che andiamo a discutere, cosa possiamo dire, visto che non c'è stata la possibilità, per colpa nostra, di effettuare una discussione generale sull'articolo, anche perché il Presidente, sempre efficace nel dare i tempi giusti all'Assemblea legislativa che deve essere produttiva, mi sta togliendo la parola...



PRESIDENTE

Non le tolgo la parola proprio per gli apprezzamenti che ha fatto.



BOTTA Marco

Sono tutti ironici, non so se si capiva. No. Però per il verbale l'ironia non compare, quindi va bene così. Dicevo che, a mio avviso, una riflessione su questi accorpamenti va fatta, al di là dei contenuti degli emendamenti che sono stati presentati. Adesso non ricordo se abbiamo presentato emendamenti specifici, anche perché evidentemente non è facile andare a modificare un quadro che è un quadro di accorpamenti che tiene in equilibrio un intero sistema. Nel senso che se anche un Consigliere volesse procedere ad emendamenti di accorpamenti diversi, sfaserebbe probabilmente l'intero quadro.
Continuerò nel ragionamento visto che ci sono altri emendamenti. Il Presidente mi scuserà se parzialmente interverrò sugli emendamenti, per ritengo che l'importanza dell'articolo necessita una discussione generale sincopata e fatta a latere, ma che comunque rimanga agli atti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Pur avendo ascoltato con molta attenzione le motivazioni, il parere sullo specifico emendamento di cui ho parlato stamattina con la Consigliera Ferrero è negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 31, sul quale l'Assessore De Ruggiero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri ha votato Sì 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 32) presentato dai Consiglieri Ferrero, Cavallera e Leardi: Alla lettera c), del comma 1, dell'articolo 12, le parole "Ente di gestione della aree protette del Po e della Collina torinese" sono sostituite dalle seguenti: "Ente di gestione delle aree protette del Po, del Sangone e della Collina torinese".
Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti, preparato sull'emendamento.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
un'offesa nei confronti dei colleghi che sono più preparati di me ed hanno più esperienza.
Mi ero fermato alla lettera "j)", quindi proseguo con la lettera "k)" che recita "Ente di gestione delle aree protette della Valle Sesia"- quindi gioco in casa - "al quale sono affidate in gestione il Parco naturale dell'Alta Valsesia, il Parco naturale del Monte Fenera, il Parco naturale delle Lame del Sesia, la riserva naturale della Garzaia di Villarboit, la riserva naturale della Garzaia di Carisio, la riserva naturale della palude di Casalbeltrame, la riserva naturale della Baraggia di Piano Rosa". Anche qui ci si potrebbe dilungare sul fatto di come sono disomogenee queste aree, di come è impossibile che un ente di gestione di un parco possa sapere di tutto e di più sull'altro, quando dall'Alta Valsesia alla palude di Casalbeltrame o alla Garzaia di Carisio ci sono 40 chilometri e comunque non c'è la possibilità da parte di un ente di gestirne un altro, se non sedendosi attorno ad un tavolo, guardando su dei pezzi di carta, senza conoscere cosa effettivamente c'è e succede all'interno di questi parchi.
Poi vorrei tornare ancora su una disamina uno per uno delle zone delle quali ritengo di poter parlare, perché ci sono cresciuto, ci vivo e conosco metro per metro.
Innanzitutto, parto esattamente dal Parco naturale del Monte Fenera dove cinque anni fa, quando ricoprivo la carica di Assessore provinciale fui chiamato disperatamente dalle associazioni degli agricoltori che erano invasi dai cinghiali. Io stesso partecipai, per diverse serate e diverse notti con gli uomini della polizia provinciale, agli abbattimenti di questi cinghiali che scorazzavano.
E vi dico che, al di là della passione come cacciatore, se mi mettevo nei panni degli agricoltori, come agricoltore mi sarei disperato nel vedere le decine e decine di cinghiali che transitavano da un campo all'altro e che come vedevano la luce dei fari delle camionette della Polizia provinciale fuggivano per andare ad invaderne un altro.
Non vorrei essere nei passi di chi la mattina dopo incontrava l'agricoltore di turno che si vedeva depredato del proprio raccolto. E anche su questo Parco naturale del Monte Fenera si ritorna sul discorso di prima l'agricoltura esterna al Monte Fenera, già agricoltura di collina, già agricoltura povera, già agricoltura che lavora moltissimo per portare a casa poco perché non sono terreni irrigui, e quindi il raccolto è già di per sé stesso scarso, se viene accompagnato dal fatto che il prezzo del mais era crollato da 24 a otto euro nell'anno passato, vederselo poi dimezzato ancora dalla presenza dei cinghiali e non risarcito - perch viene solo risarcito in minima parte - potete capire che cosa vuol dire per le persone che lavorano in quei luoghi. Noi facciamo presto, siamo qui tutti tranquilli con lo stipendio da Consiglieri regionali, ma mettetevi nei panni di chi si deve alzare alle 6 di mattina per andare a coltivare e si porta a casa un reddito da 1200/1500 euro al mese, se tutto andava bene vederselo conciato in queste condizioni.
Non c'è molto da sorridere, anche perché io l'ho provato. Ho provato ad essere dalla parte della Giunta e trovarmi le associazioni degli agricoltori e anche gli agricoltori stessi che venivano a protestare sotto la Provincia per queste situazioni.
Continuando a leggere, dopo la virgola recita: "Parco naturale delle Lame del Sesia", un'altra bravata di gestione! Un altro parco molto esteso che potrebbe dare molto - e ripeto che potrebbe dare molto - ai nostri giovani.
Presidente, vedo che il mio tempo è terminato, quindi essendo ligio al dovere, continuo nel prossimo intervento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Rimango sull'emendamento n. 32 dei Consiglieri Ferrero e Cavallera, che chiede una modifica del nome dell'ente di gestione. Il parere è favorevole perché mi pare che più correttamente descriva l'ente. Quindi, il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 32, sul quale l'Assessore De Ruggiero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato Sì 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 33) presentato dai Consiglieri Ferrero, Cavallera e Leardi: Alla lettera c), del comma 1, dell'articolo 12, dopo le parole "Bosco del Vaj" sono aggiunte le seguenti: "il Parco Naturale di Stupinigi".
La parola al Consigliere Boniperti, per l'illustrazione.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Continuo da dov'ero rimasto: stavamo parlando, appunto, del Parco naturale delle Lame del Sesia.
Un Parco naturale - dicevo - che dovrebbe essere tutelato, proprio perché potrebbe dare molto: andrebbe gestito, però, in maniera totalmente diversa. Attualmente, infatti, è abbandonato a se stesso, se non per due ripari (due staccionate in legno) e due cartelli nel parco.
Ricordo che tanti anni fa - parliamo di trent'anni fa - quando ero ragazzino, frequentavo quelle zone in bicicletta per andare a pescare o a passeggio. All'epoca vivevo a Biandrate, al confine del Parco, quindi in tre chilometri andavamo con gli amici a fare il bagno nelle varie lame (allora, infatti, esistevano ancora le lame!). Oggi è un'area abbandonata dall'uomo e lo si nota in qualsiasi maniera. Innanzitutto non ci sono più le lame. Allora venivano fatte le cosiddette "prismate": in altre parole venivano posizionati dei blocchi di cemento, raccolti in reti di ferro, che facevano sì che l'acqua del Sesia, fiume a carattere torrentizio, scavasse attorno e formasse dei "buchi" d'acqua di almeno cinque o sei metri rifugio naturale dei pesci, alimentando altresì tutte le risorgive che partendo da Romagnano per scendere fino al confine con la Provincia di Vercelli, erano vive e davano acqua ai fontanili di tutti questi territori.
Tutte queste aree, purtroppo, non esistono più. Questi fontanili sono per il 95% asciutti, perché il fiume Sesia (come tutti i fiumi a carattere torrentizio naturale) porta giù ghiaia tappando questi buchi formati dalle prismate. Le prismate sono state portate via perché l'acqua è una forza naturale e l'uomo non le ha più rifatte. Non vi sono stati più interventi da parte di un Ente come la Regione, che vuole istituire dei parchi per tutelare l'habitat, ma poi non interviene per difendere questo territorio per ridare linfa a tutti questi fontanili, allo stesso parco e al fiume Sesia.
Sapete qual è stata la conseguenza naturale? Che non essendoci più le prismate, non ci sono più questi buchi e l'acqua nel fiume Sesia si è ridotta ad una corrente di 50 centimetri. Fino a quando ci sono stati i pesci, è stato il ricovero naturale dei cormorani che, a flotte di 50 o 60 capi, si buttavano in questa corrente e prendevano tutti i pesci disponibili.
Partendo da Ghemme per arrivare fino a Vercelli, alla pesca non è rimasto più nulla. Nel fiume non ci sono quasi più pesci e, comunque, ci che un qualsiasi visitatore può vedere è sì un'acqua pulita, ma totalmente priva d'ogni segno di vita.
Oltre a questo, vorrei poter ribadire quanto vi ho già detto prima, con la differenza che anziché parlare di cinghiali - considerate che il Parco Naturale del Sesia è ubicato in un'area risicola, quindi priva di quella vegetazione che permette ai cinghiali di nascondersi, per cui se ne contano soltanto una cinquantina di esemplari nell'ultimo censimento - questo parco è il ricovero delle volpi.
Domenica (due giorni fa), in compagnia di alcuni guardiacaccia della Provincia, abbiamo trovato fuori dal parco almeno cinque tane di volpi, da una delle quali abbiamo potuto estrarre 17 galline! Ho fatto quest'ispezione anche per togliermi un po' di "tossine della vita politica", per camminare in mezzo alla campagna e alla natura. Come ho detto, sono andato ad accompagnare le guardie che erano state allertate dall'ennesimo agricoltore depredato di 40 galline in due giorni! E non le avevano portate via i nomadi o qualcuno che le voleva mangiare, ma le volpi, che, in questo periodo, fanno razzia! Il problema è che, finite le volpi, cominciano coi gatti. Questi animali, purtroppo, sono in sovrannumero; se 25 o 30 anni fa vedere una volpe era uno spettacolo che tutti amavano, perché era un selvatico difficile da trovare, oggi, quando uno vuole divertirsi a fare un giro la sera, ne conta almeno dieci o dodici. Ciò significa che sono in sovranumero, e creano danni. Non va dimenticato, inoltre, che tale animale può essere anche portatore di malattie (come sapete, la volpe è il più grande portatore di rabbia!).
Mi scusi, Presidente, ma non mi ero accorto di aver superato il tempo a mia disposizione per l'intervento. Proseguirò dopo.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "N. Costa" di San Mauro Torinese (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "N. Costa" di San Mauro Torinese in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
State assistendo alla discussione e alla votazione degli emendamenti relativi ad un disegno di legge in materia di aree naturali, ovvero di parchi e aree protette della Regione.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 228, inerente a "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'emendamento n. 33 all'articolo 12 del disegno di legge n. 228.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Devo purtroppo riprendere alcune considerazioni che sono già state fatte dai colleghi che mi hanno preceduto, in particolare del collega Boniperti. Anch'io provengo da quelle zone, dove è previsto l'accorpamento di alcuni parchi e riserve naturalistiche. In particolare, sottolineo la stranezza dell'accorpamento di parchi come quello dell'Alta Valsesia e del Monte Fenera con il Parco delle Lame del Sesia.
La nostra è una Regione un po' strana, nel senso che o non si accorpa niente oppure si accorpa troppo.
Onestamente, cercare di integrare alcuni parchi che, dal punto di vista morfologico, hanno sicuramente caratteristiche montane, come quello dell'Alta Val Sesia e del Monte Fenera, con parchi di chiara valenza di Pianura Padana, come le Lame del Sesia, credo sia davvero un controsenso perché rischia di creare delle difficoltà operative e gestionali per entrambi i parchi, sia quelli con caratteristiche montane, sia quelli con caratteristiche padane, mettendo a nocumento quello che invece di buono in questi decenni sono riusciti a fare in queste aree. Parliamo di gestioni non con luci, ma con ombre, però, tutto sommato, sono riusciti ad essere i punti di riferimento per gli operatori, per gli ambientalisti e anche per le associazioni agricole e venatorie locali.
In particolare, ricordo che sul Lame del Sesia è stato fatto un grosso investimento da parte della Regione Piemonte, creando un presidio museale che accorpato, integrato e "affogato" all'interno di Ente così ampio, così disomogeneo, non so quale destino possa avere. È stato un investimento mirato a quel tipo di parco, a quel tipo di caratteristica antropologiche e ambientali che sono previste all'interno del Parco Lame del Sesia.
Ripeto, inserirlo in un contesto molto più ampio si rischia di perderne la sua identità, la sua valenza e quindi si rischia di rendere inefficace un investimento che ha comportato parecchie risorse regionali.
Quindi, attenzione a portare avanti questo tipo di politica che non è rispettosa, tra l'altro, neanche delle consultazioni che ci sono state perché non solo hanno espresso un parere contrario molti dei rappresentanti di questi parchi, ma addirittura anche alcuni esponenti di questi parchi che provengono dal centrosinistra, hanno evidenziato la discrasia l'incongruenza di una scelta di questo tipo.
Quindi, l'invito è a riflettere. Potrebbe esserci un accorpamento parziale, magari accorpando i parchi a vocazione montana, lasciando il parco e le riserve di tipo più padano, senza utilizzare riferimenti politici degli amici e colleghi della Lega Nord, ma come morfologia territoriale; sarebbe opportuno, quindi, rivedere e riflettere meglio su quanto la Giunta regionale intenda adottare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Sull'emendamento n. 33 il parere è negativo, poiché, di fatto, il Consiglio non ha approvato l'emendamento n. 31; ovviamente, non possiamo tornare indietro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 33, sul quale l'Assessore D e Ruggiero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 5 bis) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: All'articolo 12, comma e) sostituire "delle Alpi liguri piemontesi" con "del Marguareis".
La parola al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere.



BOTTA Marco

Volevo intervenire per fatto personale rispetto alle sue dichiarazioni in cui indicava il collega Boniperti come il più preparato; anche se non c'è il collega Cavallera, che naturalmente in questa materia è il primo della classe ormai ad honorem, essendo ormai un pioniere...



PRESIDENTE

la scuola di provenienza che fa la differenza.



BOTTA Marco

In questo caso, non era un giudizio molto positivo.
Lascio perdere la questione personale e ritorno sui contenuti.
Ripeto, all'interno dell'articolo n. 12, oltre al discorso degli accorpamenti, c'è il problema dei Sacri Monti, che non è di poco conto.
Questo problema ha anche suscitato uno dei dibattiti più significativi, nel senso che - come è stato rilevato da più parti - l'accorpamento di tutti i Sacri Monti in un'unica entità avesse un effetto livellatore, equalizzatore in senso non positivo e portasse i Sacri Monti a livellarsi più verso il basso che non verso l'alto e cioè non mettesse in rilievo le peculiarità, i punti di forza, le caratteristiche maggiormente precipue di questi Sacri Monti, che come tutti sappiamo sono stati dichiarati, nel loro insieme patrimonio dell'umanità dall'Unesco; poi, ognuno reclama, anche a ragione uno stato e un ruolo più rilevanti rispetto ad altri che sono compresi all'interno della categoria dei Sacri Monti.
Citavo prima l'esempio del Sacro Monte di Varallo. Pochi giorni fa chiedevo perché fare una norma di questo tipo, perché inserirlo in un insieme dove non si mettono in luce le caratteristiche positive di Varallo perché non riconoscere a Varallo almeno un ruolo rispetto alla questione dei restauri lignei, delle terrecotte, insomma rispetto a quella che potrebbe essere una peculiarità.
Queste osservazioni non possono essere liquidate come strumentali o faziose, perché in realtà all'interno del gran sistema delle aree protette dove osservazioni di questo tipo si possono porre, queste considerazioni assumono una maggiore attenzione all'interno del sistema dei Sacri Monti dove non tutti i Sacri Monti sono uguali, perché non tutti hanno la stessa tradizione, non tutti possono godere di un'attenzione che, forse, poteva avere come Sacro Monte singolo (diciamo così).
Questo è il timore che mi sento di portare all'interno della discussione, non perché lo condivida al 100%, perché in realtà se il sistema funziona, cioè se, ad esempio, l'insieme del sistema dei Sacri Monti funziona e ha un senso, la forza dovrebbe essere maggiore di quella esercitata da un'unica entità, ma il rischio di perdere un po' dell'identità del singolo Sacro Monte oggettivamente c'è, come potrebbe esserci il rischio che qualche istanza territoriale del singolo Sacro Monte non possa essere evidenziato con la stessa forza.
Quindi, pongo questo problema, anche perché il sistema dei Sacri Monti non è solo un sistema di aree protette a livello naturalistico, ma è un sistema legato all'identità dei territori, della religione, del culto della devozione; peraltro. è gestito non in maniera paritaria (perch evidentemente la Regione fa la sua parte), ma in collaborazione con le curie locali, con i vescovi dei territori. Quindi, è un sistema tutto piemontese che meriterebbe forse una sottolineatura.
Se l'Assessore, magari, vuole tornare su questo punto specifico sicuramente è buona cosa.



PRESIDENTE

Grazie, collega Botta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Travaglini.
La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente, più che altro era per differenziare un po' gli interventi.
Voglio soltanto precisare una questione che ha posto adesso il Consigliere Botta, che è condivisibile: è già oggetto di un emendamento specifico depositato, a firma del sottoscritto e dei Consiglieri Bizjak e Ronzani, che affronta lo stesso tema, offrendo una risposta possibile, che noi ci auguriamo sia anche condivisa dall'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Parto con la terza puntata del discorso che stavo svolgendo, che giustamente, per motivi di Regolamento, ho sospeso.
Stavo dicendo che le volpi, finito di mangiare le galline e i polli cominciano con i gatti, depredando tutto ciò che trovano nelle vicinanze dei paesi, come le discariche comunali, dove confluiscono i rifiuti che non vengono ritirati dalla società che si occupa della loro raccolta. Qui ha inizio la nota più dolente: questi animali, ormai ridotti alla fame diventando fisicamente anche più deboli, si ammalano e diventano possibili portatori di rabbia.
Noi non conosciamo la rabbia, perché, ormai, nel terzo millennio, nelle città non si registrano più simili casi, però non è la prima volta che vengono abbattuti dei cani. Questi vengono lasciati liberi attorno alle cascine ed è inevitabile che, dall'incontro con le volpi, nascano delle lotte; azzannandosi capita che il cane riporti dei morsi, che a prima vista sembrerebbero da nulla, invece, poi, cominciano a gonfiare e il veterinario lo fa abbattere. Relativamente all'anno scorso posso annoverarne almeno cinque o sei di questi casi; quest'anno, per fortuna, non si sono mai verificati, ma avvengono sempre verso fine estate, con il soprannumero delle volpi. Quando i piccoli diventano grandi hanno bisogno di mangiare come tutti gli animali di questo mondo, ma non trovano più nulla perch nelle cascine, chi ha potuto, ha rinchiuso nei recinti quei pochi polli che sono rimasti, mettendo a difesa i cani. Purtroppo, all'inizio, la gente che non ricorda più cosa gli è capitato l'anno primo, lascia il pollame libero sull'aia per avere polli ruspanti, ma, quando cominciano a sparire ritirano quei pochi rimasti e di notte cominciano a liberare i cani, perch c'è il solito problema che torna.
Terminato il problema delle volpi, nella questione "Lame del Sesia" ricompare l'altro grosso problema, quello dei corvidi - cioè i vari tipi di corvi - intesi in senso generale, perché c'è la cornacchia nera e quella grigia. Fortunatamente, sono riapparse le taccole che, in genere, vivevano solo in montagna; adesso, invece, per uno strano scherzo della natura diventano i primi aiutanti dell'uomo, essendo ghiottissime delle uova di piccione. Quindi, non è inusuale, specialmente attorno ai campanili dei piccoli paesi, dove, solitamente, ci sono decine e decine di piccoli stormi di piccioni che nidificano e imbrattano dappertutto, vedere girare le taccole, che lottano con il gruppo dei piccioni per mangiare loro le uova.
Così facendo, indirettamente, ci aiutano, perché eliminano un problema che non è dato dai parchi...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



BONIPERTI Roberto

Colleghi, non ce l'ho con la natura, io vivo in mezzo alla natura! Siccome ne sono testimone e tutti i giorni - la mattina, prima di venire a Torino, il sabato e la domenica, quando sono a casa - riesco a vedere questi fenomeni, posso permettermi di raccontarli ai colleghi, molti dei quali, vivendo in città, non possono conoscerli.
Torno alla questione dei corvidi. Questo è un altro gran problema di questi parchi, che all'esterno sono gestiti dalle Province che, insieme agli ATC, incaricano gruppi di cacciatori per abbattimenti selettivi. Non ritenete che sarebbe tutto molto più semplice se all'interno di questi parchi prevalesse una tutela basata sul buonsenso della gestione? Proseguo dopo, Presidente.
Grazie.



PRESIDENTE

Il numero legale è 28.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 5 bis.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato Sì 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore De Ruggiero: Alla lettera e) del comma 1, dopo le parole "Alta Valle Pesio e Tanaro" sono inserite le seguenti: "la Riserva dei Ciciu del Villar, la Riserva naturale delle Sorgenti del Belbo, la Riserva naturale di Crava Morozzo e la Riserva Speciale di Bene Vagienna".
La parola al Consigliere Ferraris.



FERRARIS Giorgio

Volevo soltanto precisare che questo pacchetto di emendamenti, quello precedente e quello attuale, è stato presentato, giustamente dall'Assessore, venendo incontro ad una richiesta trasversale e unanimemente condivisa sul territorio, sia dal punto di vista della denominazione, ma anche dell'assetto organizzativo, che mantiene quello esistente, che, negli anni, ha dimostrato di funzionare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ferraris.
La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Colleghi, proseguo il mio discorso di cinque minuti per volta.
Stavo dicendo che all'interno di questi parchi una gestione basata sul buonsenso, anziché su una pura visione ambientalista, permetterebbe a questi parchi di diventare un patrimonio per il nostro territorio anche a livello turistico, perché certi panorami che si possono vedere la mattina sulle Lame del Sesia sono sicuramente particolari. Ci sono ancora queste piccole lamette con le cannette e, quando c'erano i pesci, si vedeva il classico luccio che, magari, attaccava la gallinella d'acqua, insomma, si vedeva la natura. Oggi, purtroppo, questi spettacoli non si riescono più a vedere, perché all'interno di questi parchi non c'è una gestione, c'è solo un negazionismo di tutto. Tutto è negato e poi si rincorre la malagestione con danni nell'immediato esterno.
Un altro errore grossissimo è quello di fare il preparco. Se già all'interno del Parco ci sono dei problemi, nel preparco ci sarebbero gli stessi problemi.
La cosa auspicabile da parte nostra, da parte di chi vive in questi ambienti, in questi territori, sarebbe quella di gestire, di tornare a fare la manutenzione dei boschi del Sesia.
Con i tagli effettuati dagli agricoltori sul bosco ceduo che abbattevano le piante mature tenendo pulito il sottobosco, queste aree diventavano utilizzabili, percorribili e non sarebbero diventate, come invece lo sono tuttora, delle aree incolte, delle aree dove le piante vengono abbattute dal maltempo o rimangono a mezz'asta, solo un insieme di rovi, un bosco impenetrabile, un ricettacolo solo ed esclusivamente di certi tipi di animali. Di animali che con l'uomo hanno poco a che vedere ma che, comunque, va bene che siano presenti ma in numero limitato, senza sopraffare altre specie che invece dovrebbero essere presenti all'interno dei parchi.
All'interno dei nostri parchi non si trovano quasi più le specie cacciabili. Le lepri non esistono più ormai da anni; i fagiani non esistono da anni; le anatre, che sono l'unica specie che si salva perché stanno nell'acqua, sono costrette ad uscire per forza di lì tutti i giorni e tutte le sere per andare in pastura, perché all'interno di queste aree non trovano più niente, se non un mero ricovero per passare la giornata.
Diversamente, fuori delle aree coltivate, sarebbero disturbate, quindi sarebbero costrette a muoversi da un fontanile all'altro, da una risaia all'altra.
Ultima questione, che riguarda il Parco naturale delle Lame del Sesia quella dei cormorani. I cormorani ormai si annidano all'interno del Parco hanno depredato tutto ciò che si muove sotto il pelo dell'acqua, quindi tutte le specie di pesci presenti. Tra i colleghi della maggioranza ci sono alcuni Consiglieri che vengono dalle zone del Sesia, quindi sanno e possono informarsi benissimo su cosa pensano quei pochi pescatori, amanti della natura, che trascorrevano le loro giornate in riva al Sesia per pescare qualcosa. Nessuno va più a pescare sulle rive del Sesia, sono costretti ad emigrare nel Po o nel Ticino dove l'acqua è più alta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Vorrei solo integrare quanto detto dal Consigliere Ferraris.
Prima di tutto, volevo fare notare la grafica dell'emendamento 5 bis che è veramente pregevole, ricorda la grafica futurista (è opera del Consigliere Ferraris). Precedentemente, è stato ricordato un grande esercizio di mediazione tra ipotesi diverse e proposte diverse circa la denominazione di questo Parco.
Sul problema specifico dell'emendamento n. 5 e dell'emendamento n. 6 credo che sia una scelta giusta; avevo segnalato il problema all'Assessore più di una volta e così avevo fatto con gli Uffici. Avevo ricordato che togliere queste aree protette ad un Parco, affidandole ad altro Parco era assolutamente illogico sia per motivi strettamente geografici - basta prendere una cartina della provincia di Cuneo - sia perché questa scelta garantisce la situazione precedente che era stata corretta, sia per un bilancio positivo anche soprattutto per quanto riguarda l'oasi di Crava Morozzo, che credo sia conosciuta e valutata positivamente da tutti.
La scelta precedente che affidava queste aree al parco del Po mi era sembrata un grave errore che viene oggi giustamente e fortunatamente corretto.



PRESIDENTE

Non ho altre richieste di intervento.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore De Ruggiero): Alla lettera f) del comma 1 le parole "la Riserva naturale dei Ciciu del Villar, la Riserva naturale delle Sorgenti del Belbo, la Riserva naturale di Crava Morozzo, la Riserva Speciale di Bene Vagienna" sono soppresse.
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ci sono Consiglieri che desiderano intervenire per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Scusi, Presidente, quanto tempo ho a disposizione per dichiarazione di voto?



PRESIDENTE

Ha cinque minuti per dichiarazione di voto. Non è una discussione generale sull'articolo, che abbiamo superato da un pezzo, ma una dichiarazione di voto.



BONIPERTI Roberto

Mi spiace dover parlare a spezzoni, come una telenovela.
Questo è uno di quegli argomenti su cui varrebbe la pena soffermarci anche una o più giornate perché, comunque, l'argomento del nostro territorio è il nostro futuro, è il futuro dei nostri figli e delle generazioni che verranno. È il futuro, in questo caso, del Piemonte, non un futuro economico, ma un futuro di migliore qualità della vita, di tutela dei nostri territori, di tutela dello spazio dove viviamo.
Io vivo in campagna, e ci tengo a vivere in campagna con tutti i pro e i contro. Il pro è poter vivere in territori dove la natura non dico sia incontaminata, ma è tutelata e ha ancora un valore. Non deve diventare invece, una Porta Palazzo - scusatemi il paragone - cioè uno di quei posti dove non ti riconosci più, come nel caso di Porta Palazzo, in cui non vedi più la vecchia Torino.
Quando nel... 1086 lavoravo alla Toro Assicurazioni, Via Arcivescovado 4 - purtroppo sono vecchio, sono del '62 e ho 47 anni - allora, giovane ragazzo che veniva a Torino, andavo a Porta Palazzo a comprare i grissini perché a Porta Palazzo c'erano ancora le panetterie, c'era la panetteria torinese dove c'erano i grissini. Adesso potrei andare a comprare solo del kebab, che è buonissimo, ma uno che viene a Torino vuole prendere i grissini torinesi e non il kebab...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi.



BONIPERTI Roberto

Penso che Torino sia il capoluogo della Regione Piemonte. Presidente il dibattito con i colleghi stimola le idee.
Dicevo che vivere da noi adesso con queste aree così degradate e così non gestite è, per fare un paragone, come vivere a Porta Palazzo trent'anni fa. È la stessa cosa perché si attraversano zone dove venti/trent'anni fa (non sono zone coltivate e non possono essere state soggette a nessuna modifica) si vedevano le piante ben tenute e il verde sotto, perch comunque facendo la manutenzione sotto le piante distanziate regolarmente una dall'altra cresceva l'erba. Mi ricordo che da piccolo si andava a prendere le primule con la scolaresca, si andava a visitare i fontanili.
Oggi non c'è più niente. Oggi nel Lame del Sesia non c'è più nulla di questo. I fontanili si sono prosciugati, il sottobosco non esiste più e quelli che una volta erano i boschi oggi sono diventati solo ed esclusivamente delle zone impenetrabili, ingestite e, comunque, ricettacolo solo di nocivi. È un peccato! È un peccato veramente. Per cui una giusta e intelligente proposta che si potrebbe fare, al di là di come andrà questo provvedimento che la maggioranza vuole portare avanti, sarebbe ritornare in Commissione a vedere invece come sono e quali sono i modi e le modalità di gestione degli enti parchi. Gli enti parchi dipendono dalle Regioni e le Regioni dovrebbero dare un indirizzo in merito.
Devo ancora andare avanti dieci secondi per volta, Presidente, prima non mi ha dato la possibilità perché ha visto che il collega mi aveva chiamato. È stata una furbata, Presidente.



PRESIDENTE

Collega Boniperti, ha già tante occasioni di parlare...



BONIPERTI Roberto

I dieci secondi li recupero. Glielo garantisco.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'articolo 12, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Sull'articolo 13 non ci sono emendamenti.
In sede di discussione generale sull'articolo, ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Proprio perché non ci sono emendamenti, parlo sul testo dell'articolo quindi ho dieci minuti.



PRESIDENTE

Siamo in sede di discussione generale, ha diritto di parlare dieci minuti.



BONIPERTI Roberto

L'articolo 13 è inerente a "Organi degli Enti di gestione delle aree protette". Cito testualmente un punto solamente: "Gli organi dell'ente di gestione sono il presidente, il consiglio, la comunità delle aree protette fatta eccezione per l'ente di gestione dei sacri monti, per il quale non è previsto tale organo". Qua torniamo a quanto stavo dicendo prima.
C'è un organo di gestione che definisce autonomamente e, per quanto riguarda l'area protetta, autonomamente rispetto a delle linee generali sulle problematiche degli enti entro i quali le aree protette sono insite cioè Province, Comuni e Regione. Questo è uno dei problemi fondamentali.
All'interno di un organo un'area protetta potrebbe gestire in maniera totalmente diversa rispetto ad un'altra. Mi spiegate quale può essere l'omogeneità e la tutela del territorio in questo caso? Non sarebbe meglio che ci sia comunque da parte dell'Ente Regione un progetto che venga fatto sull'area protetta di volta in volta, dopo aver sentito la Provincia competente e i Comuni situati dove l'area protetta risiede o comunque è insita? Non sarebbe meglio che ci siano dei progetti ad hoc per questa gestione? In questo caso qui, si parla di un presidente e di un consiglio ma non è scritto da chi sono nominati e con quali competenze, perché dice solo un Consiglio e nella maggior parte dei casi sono solamente nomine politiche. Un consiglio che si siede attorno ad un tavolo per gestire quello che è il territorio di tutti. Non è una cosa molto idonea perch anche all'interno di questi Consigli, sappiamo tutti come vanno le nomine.
Le nomine sono sempre fatte per lo più a livello politico.
Quindi, diventerebbe fondamentale rivedere tutto il sistema, ma proprio partendo da quest'articolo 13, perché così come è adesso, cari colleghi non dice nulla. Dice solamente che gli organi di gestione sono il presidente, che sicuramente sarà nominato da un consiglio. Il consiglio non è null'altro che un'assemblea politica perché nominata a livello politico.
Poi c'è la comunità delle aree protette. Mi piacerebbe capire, alla fine della fiera, che cos'è la comunità delle aree protette. Quali sono? Facendo un esempio con la lettera k) dell'articolo precedente, dove si diceva "Ente di gestione delle aree protette della Valle Sesia, alla quale sono affidate in gestione...". No, neanche quello perché si dice che ad uno sono affidate in gestione gli altri, l'alta Valsesia va a gestire tutto, 45 o 50 chilometri di territorio con aree disomogenee, con territori diversi, con territori in cui si passa dai boschi dell'alta Valsesia alla Pianura padana, alle risaie di Vercelli e di Novara.
Cari colleghi, prima non vi avevo neanche parlato di quanto avviene della riserva naturale della palude di Casalbeltrame. Non è altro che un insieme di risaie senza più piante, rappresentate solo da camere di riso da 300/400 pertiche. Devo fare un conteggio perché da noi il metro di misura è la pertica e sono 654 metri quadrati, quindi da 250 mila metri quadrati l'una dove uno a vista d'occhio, tagliato il riso, non c'è niente. Ci sono solo stoppie da riso tagliate o addirittura interrate.
Ma che parco è questo? Che palude è? La palude è asciutta.
Il mio ex Presidente, Maurizio Pagani, da ingegnere idraulico, in quanto si voleva cerca di aiutare e migliorare questa palude di Casalbeltrame, aveva fatto mettere delle pompe sotterranee sotto otto metri perché buttassero l'acqua in alto per far sì che la palude ci fosse ancora.
Ma che area naturale è questa, se mettiamo sotto le pompe per fare venire un acquitrino in mezzo a centinaia di migliaia di metri di risaia? Non esiste, bisogna essere concreti e seri sulle cose prima di scrivere delle cose.
Questo è un escamotage per una serie di Comuni, perché fanno diventare turistico il Comune e quindi da lì ci ricolleghiamo alla legge sul commercio e a quanto stiamo trattando sulla legge sul commercio dove vogliamo togliere i Comuni turistici.
Capite però che sono tutti dei castelli di carta che non stanno in piedi.
Come fa in questo caso ad essere una riserva naturale la palude di Casalbeltrame, che l'unica peculiarità che ha è una megapompa immersa sotto otto metri che butta su un po' di acqua in un acquitrino in mezzo a centinaia e centinaia di migliaia di metri quadri di risaia dove non c'è una pianta, perché la pianta fa ombra e il riso non cresce? Quindi, tutte le piante sono state abbattute, ma non da adesso, da vent'anni, perché quella è la zona più produttiva della Provincia di Novara a livello risicolo e l'unica cosa che è cambiata da allora è che allora si facevano gli argini delle camere di un metro e mezzo perché si cammina bene dentro, mentre adesso con il fatto che il riso si può seminare fino vicino alla riva ci sono delle risaie larghe come questo foglio, dove tanto nessuno ci cammina più sopra perché l'agricoltore passa con le ruotine di ferro dentro, diserba l'arginello perché non venga più l'erba. Quindi vedrete tutti gli arginelli grigi di terra morta, perché sono stati diserbati.
E questo è un parco! Ma chi prendiamo in giro? Colleghi, anche voi capite che a volte diciamo delle cose a cui neanche noi possiamo credere. Dobbiamo essere realisti su queste cose. È per quello che vi dico che non bisogna essere oltranzisti né da un parte n dall'altra. Lo dico io, come cacciatore; sono il primo a dire che i cacciatori dovrebbero essere molto più ambientalisti, ma gli ambientalisti dovrebbero essere un po' meno ambientalisti ed essere un po' più concreti ed essere un po' più disponibili a vedere e gestire il nostro territorio.
Solo così potremmo veramente spingere e valorizzare un patrimonio che abbiamo, che è bellissimo, che però è totalmente diverso, e che parte dalle risaie del Vercellese e del Novarese per arrivare alla parte di montagna dei parchi del Torinese e del Cuneese, dove ci sono peculiarità e proprio la natura stessa è completamente diversa. È tutto un patrimonio che dobbiamo gestire: e penso che si sia tutti concordi.
Dobbiamo gestire questo patrimonio, ma come lo dobbiamo gestire? Limitandosi a scrivere un testo e poi lasciando che chi è là a gestire faccia quello che vuole, senza utilizzare il buonsenso, senza sapere che per avere un futuro deve esserci una gestione di questi parchi? Non esiste colleghi! Bisogna avere il coraggio di tirare fuori il tempo che ci va, ci sediamo e se non si finisce con questa legislatura si andrà avanti con la prossima, ma finalmente si faccia qualcosa di buono.
Sono convinto che qualsiasi Giunta sia qui ad amministrare si troverà sempre e solo nelle condizioni che per licenziare una legge e fare vedere che ha licenziato una legge, fa sempre il vecchio detto in dialetto veneto che dice: "El tacon xe peso del buso".



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo alle dichiarazioni di voto sull'articolo 13.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Siccome ero sempre accusato di non intervenire mai e mi avevano anche inserito fra gli assenteisti, da adesso in poi ne approfitterò, almeno dove c'è materia. Io sono uno di quelli che se non conosce la materia preferisce tacere.
A livello personale, voterò contro questo provvedimento, non perché sia totalmente contrario, anzi ammiro l'Assessore De Ruggiero che ci ha messo del suo e ci ha messo della buona volontà nel fare questo. Però oltre alla buona volontà e a quanto di buono ci ha messo l'Assessore, secondo me, ci sarebbe voluto più tempo, più tranquillità e più voglia da parte di tutti di portare a termine uno strumento che veramente potesse essere uno strumento efficace per gestire il nostro territorio.
Purtroppo ritengo che, così com'è messo, non è uno strumento efficace perché facciamo l'ennesimo provvedimento che è mancante e ha dei grossi difetti. Il difetto prima di tutto di non conoscere una parte di questi territori; il difetto che questo è un provvedimento di carta e non è un provvedimento atto alla gestione del nostro territorio ed assolutamente è mancante della parte fondamentale, che è quella delle indicazioni o comunque, della tutela da parte di chi veramente deve gestire, che è la Regione Piemonte, che è la proprietaria e la titolare di tutti i parchi, di gestire sul territorio queste cose, assieme agli altri istituti, che sono la Provincia prima di tutto e i Comuni.
Sono dell'idea che tutti questi enti parco potrebbero e dovrebbero essere soppressi. Si dovrebbero invece fare degli organi consultivi sul territorio del parco, che poi vengano a riferire all'Assessore e alla Commissione competente per gestire e non solo in una riunione con l'Assessore competente, ma con tutti gli enti preposti a gestire questo territorio. Prima di tutto sono i Comuni e, in secondo luogo, sono le Province, perché senza una programmazione Regione-Province e Comuni, l'ente parco non va da nessuna parte; è solo ed esclusivamente il modo per spendere e buttare via del denaro che tanto costa alle tasche dei nostri cittadini.
Vi porto un piccolo esempio: mi ricordo il Parco Valle del Ticino e i lavori dell'Alta Velocità. Io venni ad accompagnare il dottor Bocchetto Presidente del Parco Lame del parco del Ticino, dall'allora Vicepresidente Casoni e, in riunione con l'allora amministratore delegato, Carlo Silva furono stanziati quattro miliardi e mezzo di vecchie lire per i danni che si sarebbero provocati nell'attraversamento del parco dalla parte novarese.
Questi soldi furono spesi per comprare una cascina e per fare un progetto sui rospi presenti nel Parco del Ticino.
Questo dovrebbe far capire come a volte forse il fatto di dovere gestire dall'alto, con il buonsenso, potrebbe far sì che non si buttino via decine e centinaia di milioni di vecchie lire; forse non sarebbe stata così consona, se fosse stato gestito da chi, invece, i soldi doveva stanziarli.
Perché, come dice un vecchio detto, a caval donato, non si guarda in bocca: quando un Ente Parco di una piccola gestione si trova cotanti denari, li utilizza solo ed esclusivamente per fare ciò che ha in mente, senza investire, invece, su progetti seri, che vanno a valorizzare quello che è il vero territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo ai colleghi che il numero legale è 29.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 13.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
L'articolo 14 recita: "1. Il Presidente è nominato con decreto del Presidente della Giunta, d'intesa e su proposta della comunità delle aree protette, fatto salvo il Presidente dell'ente di gestione dei sacri monti per il quale si applica la disposizione di cui all'articolo 15, comma 7 lettera a).
2. Il Presidente ha la legale rappresentanza dell'Ente, presiede il Consiglio e svolge le seguenti funzioni: a) presenta le proposte di deliberazione relative agli atti di competenza del Consiglio; b) assegna le risorse necessarie al Direttore dell'Ente e propone al Consiglio gli atti per la valutazione dei risultati, sulla base del programma di attività approvato dal Consiglio medesimo; c) autorizza le variazioni di bilancio tra capitoli della stessa Unità Previsionale di Base e trasmette i provvedimenti adottati dal Consiglio per la necessaria ratifica da effettuarsi entro la prima seduta; d) adotta i provvedimenti urgenti e indifferibili di competenza del Consiglio salvo ratifica da parte del Consiglio medesimo; e) svolge altresì le funzioni a lui attribuite dallo Statuto dell'Ente di gestione".
Anche in questo caso, è una nomina politica, perché viene fatta dal Presidente della Giunta, in accordo con la comunità delle aree protette (perciò è sempre nello stesso piatto).
La comunità delle aree protette non è comprensiva dei Comuni, perché i Comuni nominano un rappresentante...



BONIPERTI Roberto

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente (fuori microfono)



BONIPERTI Roberto

comprensiva!



BONIPERTI Roberto

Assessore, mi scusi, ma il Comune nomina un rappresentante...



BONIPERTI Roberto

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente (fuori microfono)



BONIPERTI Roberto

No, la comunità solo i Sindaci...



BONIPERTI Roberto

Vedremo successivamente la questione. Comunque, una nomina politica effettuata dalla Giunta regionale si trova a gestire, in poche parole tutto su un territorio, perché presenta da solo le proposte di deliberazione e tutti gli atti di competenza; tutti i progetti e tutto ci che va fatto lo presenta, con deliberazione, il presidente dell'ente assegna le risorse, quindi riceve delle risorse e le assegna direttamente decidendo che cosa vuole fare dandole al direttore dell'ente; autorizza le variazioni di bilancio tra i capitoli; adotta i provvedimenti urgenti e indifferibili di competenza del Consiglio, salvo ratifica da parte del Consiglio medesimo.
Ho tralasciato l'ultimo punto, che è minore perché si precisa che svolge, altresì, le funzioni a lui attribuite dallo statuto dell'ente di gestione.
Come vedete, torniamo sempre, come si dice in gergo, sul campo delle sette pertiche, perché siamo sempre allo stesso punto: manca la gestione da parte della Regione, perché nel momento in cui si va a nominare un ente parco, lo si perde di vista e non si sa più che cosa avviene. Per cui siamo al punto di partenza.
Questo è uno dei motivi per cui ritengo che questo sia un provvedimento zoppo, perché nonostante la buona volontà di fare, si è perso di vista il gestire, che dovrebbe essere il punto di partenza: gestire, vedere e capire cosa si deve fare all'interno di una determinata area.
Bisogna cambiare totalmente; occorre andare a gestire il territorio con una previsione di quello che si vuole fare, con una programmazione e non solo con una mera distribuzione di denari, come invece si fa per gli enti parco. Noi continuiamo a costituire enti parco, ma non abbiamo soldi a sufficienza per farli funzionare, effettivamente, come dovrebbe essere.
In un certo senso, bisognerebbe prendere ad esempio la gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia, dove si sono messi assieme tutti - mi spiace che non sia presente l'Assessore Taricco, che conosce molto bene il problema - dagli ambientalisti, ai cacciatori, agli enti sul territorio (i Comuni), alle associazioni degli agricoltori che, alla fine della fiera sono quelli che, effettivamente, vivono e operano su questi territori.
In questi Ambiti si riesce a programmare, a vedere e a gestire quello che si vuole fare, per poi, comunque, venire sempre ad uno scontro con la Regione che da un lato non ci sente, perché purtroppo si prende sempre troppi adempimenti da assolvere con continui parchi che si vanno a fare, ma poi ne manca sempre uno per fare trentuno! Non riusciamo mai ad avere i soldi per rimborsare totalmente i danni e sono sempre pochi i denari sufficienti per fare dei veri progetti di ripristino ambientale, progetti che potrebbero, all'interno di queste aree protette, ripristinare certi tipi di colture, come viene fatto, invece, all'interno degli ATC, che prendono in affitto degli appezzamenti di terreno nei punti nevralgici e semina la colza d'inverno o il grano nel periodo primaverile, in modo che ci sia sempre un habitat naturale per far sì che le specie autoctone si riproducano all'interno del parco. Questa è programmazione! Non scrivere un provvedimento per poi lasciare che tutto non venga gestito, spendendo cotanti denari pubblici! Questo è un metodo di programmazione! Bisogna veramente andare a programmare, con tutti però, perché l'ente di gestione del parco non pu essere solo ed esclusivamente un organo, dove vengono nominati politicamente gli amici di chi governa in quel momento.
All'interno dell'ATC, comunque, vengono nominati sei ambientalisti e sei cacciatori: quattro sono nominati dai Comuni su cui c'è l'ambito territoriale e altri quattro dalle associazioni degli agricoltori. Questo è voler gestire il territorio! Perché non vogliamo capire che se continuiamo solo con le nomine politiche non andiamo da nessuna parte? Non governiamo niente! Ci "laviamo la bocca" dicendo che abbiamo approvato il provvedimento e poi cosa abbiamo risolto? Zero! Zero! Perché per l'ennesima volta i nostri territori vengono dimenticati e abbandonati a se stessi.
Proprio per questo motivo, continuo e continuerò a battermi fino alla fine contro questo provvedimento, perché non è giusto! Noi siamo stati eletti per governare il territorio e non soltanto per passare pezzi di carta e lasciare che il territorio non sia tutelato, perché se tutelare il territorio vuol dire gestirlo in questa maniera, auguri! Sicuramente, non metterei i miei denari in mano a chi gestisce in questa maniera le cose.
Colleghi, per l'ennesima volta ribadisco (e non mi stancherò di farlo): pensiamoci, pensiamoci, pensiamoci. Non si può proseguire in questa maniera.
Dovreste rendervi conto che questo provvedimento, così com'è, non funzionerà mai!



COTTO MARIANGELA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Mi pare che stiamo esaminando l'articolo n. 14. Del reso, vedo qualche collega un po' stremato, ma la legge necessita anche di questi sacrifici.
L'opposizione tira fuori le sue armi segrete verso la fine della legislatura e, proprio per dare il massimo di se stessa, le ha tenute un po' nascoste, ma adesso vedrete: questo è solo l'inizio.
Al di là di ogni battuta, l'articolo n. 14 è molto importante, a mio avviso, perché fissa i poteri del presidente, ma anche le modalità di elezione del presidente. Queste modalità rappresentano una delle vere grandi novità di questa legge e mi piace sottolinearlo, perché proprio sulla questione della modalità di elezione sono assolutamente d'accordo su quanto previsto dalla norma.
Non sono molti gli articoli o i commi degli articoli sui quali c'è un mio completo personale accordo, ma sono d'accordo sul comma 1, perché dà la responsabilità al Presidente della Giunta regionale di nominare con un decreto d'intesa e su proposta della Comunità delle aree protette; penso sia giusto far partecipare, ma non fare determinare il nome da indicare come presidente e ritengo sia un fatto assolutamente importante, giusto e concreto.
Devo ricordare ai colleghi (perché, forse, nessuno se ne ricorda) che già nella scorsa legislatura avevo proposto un emendamento sul vecchio testo sulle aree protette, che procedeva (mi riferisco al mio vecchio emendamento) proprio in questa direzione, anche se probabilmente era articolato in maniera leggermente diversa.
Perché sono d'accordo? Ritengo che l'attuale modo di elezione del presidente non sia rispondente alla logica delle cose e neanche ad una sorta di giustizia interna del procedimento. A mio avviso, il principio che deve guidare molte delle nostre indicazioni e considerazioni è che la Regione non può essere vista soltanto come l'Ente pagatore, a piè di lista di una serie di attività e di servizi che vengono svolti in suo nome.
Nel rispetto dell'autonomia delle Istituzioni locali, nel rispetto dell'autonomia dei territori, nell'ampia partecipazione (forse, fin troppo ampia, come forse lo è la gestione dell'informazione, che è giusto che ci sia, perché se non ci fosse bisognerebbe introdurla, ma bisogna evitare gli eccessi) questa legge introduce il fatto di ricondurre la nomina del presidente anche ad una volontà politica dell'Ente.
L'Ente non solo ha istituito le riserve, le zone protette e quant'altro, ma sta anche facendo un sacrificio particolarmente significativo, in questi anni, un sacrificio d'ordine amministrativo, di indirizzo, economico e quant'altro. Non dimentichiamo che il sistema delle aree protette non si autoalimenta, purtroppo, ma è un sistema su cui la Regione Piemonte cala un monte di risorse piuttosto significativo, 35 milioni di euro (intorno ai vecchi 70 miliardi di lire). Per carità, tutto è poco e tutto è tanto, ma è una questione di un certo significato.
Quindi, proprio partendo da queste considerazioni, il fatto che la nomina venga ricondotta al Presidente della Giunta, con i pesi e i contrappesi, di cui abbiamo riconosciuto l'opportunità, è una norma a mio avviso appropriata. Anche perché probabilmente eviteremo la buffa situazione, che avevo già richiamato, mi pare, in sede di intervento generale, di presidenti di parchi, che si candidavano alle elezioni provinciali contro il proprio Assessore regionale di riferimento. Premesso che ognuno si candida dove vuole e come vuole, queste candidature davano già il senso di una non sintonia e di uno stridore che dovevano essere perlomeno limitati. Poi, direi che è il comma 1 è il comma veramente innovativo di quest'articolo, come anche importante è il comma 5, quello che fissa le incompatibilità. Abbiamo discusso sulla questione delle incompatibilità e mi spiace che questo Consiglio regionale abbia assunto determinazioni diverse rispetto all'incompatibilità in occasione di argomenti diversi. Abbiamo visto come nella questione Comunità montane noi non abbiamo messo alcun tipo di incompatibilità...



(Commenti in aula)



BOTTA Marco

In generale. No, per la questione Comunità montane è la legge sulle Comunità montane, mentre - io dico giustamente - qui abbiamo introdotto una serie di indicazioni e una serie di criteri molto precisi, per evitare il controllato sia allo stesso tempo il controllore e che qualcuno possa non dico approfittarne (perché non è mai un profitto personale) ma, magari, per fare il bene dell'Ente, possa valersi anche di cariche duplici.
Ugualmente, quindi, occorre sottolineare questa situazione, ma quello che ritengo vada veramente ancora una volta sottolineato è il gran cambiamento della nomina da parte del Presidente della Giunta del presidente delle aree protette.



PRESIDENTE

Grazie, collega Botta.
La parola al Consigliere Boniperti per dichiarazione di voto.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Il mio Vicecapogruppo mi dà l'assenso, pertanto posso intervenire ribadendo quanto ho già espresso, perché voglio sottolinearlo ulteriormente.
Anche su questo il voto è contrario, per la stessa motivazione dell'articolo precedente, perché anche in questo articolo sono palesi le difficoltà nel gestire tali aree, in quanto tutto è basato su nomine politiche. Premetto che non dico "nomine politiche" riferendomi solo a voi ma a chiunque governi questa Giunta regionale, che, di fatto, provvede alle nomine, che sono sempre politiche e sempre difettano del vero senso della gestione.
Il senso della gestione è dato da chi conosce il territorio e non da chi è amico dell'Assessore o del Presidente: sono due aspetti completamente diversi.
Occorre cominciare ad eliminare un po' di questo sistema politicizzato neanche io so come definire questo sistema non consono alle vere necessità dei nostri territori. È necessario far gestire il territorio da chi in queste zone vive e lavora, da chi le conosce perché le frequenta, non da chi siede dietro ai banchi di un Consiglio comunale, di un Consiglio provinciale, di un Consiglio regionale o del Parlamento! Non può essere così! E neanche da chi, purtroppo, siede attorno a quei tavoli solo perch è stato "trombato" dal Consiglio regionale, dal Consiglio provinciale o dal Consiglio comunale. Questo è quello che spesso avviene: chi viene scaricato altrove, viene nominato negli enti parco, tanto per dargli il contentino tant'è vero che, in occasione delle nomine, in tutti i Gruppi circolano gli elenchi delle persone stilati da ogni partito!



(Commenti in aula)



BONIPERTI Roberto

Non è vero, collega! Come vedete, anche i colleghi la prendono sul ridere, perché tutti capiscono come questo sistema non funzioni. Purtroppo, il fatto più brutto è vedere che chi deve decidere non vuole sentire. Potrei capirlo se fossi di fronte a persone che non capiscono, ma ritengo che qui dentro siano tutte persone intelligenti, preparate e con buonsenso. In questi quattro anni ci siamo confrontati sui più svariati provvedimenti, con le più svariate motivazioni, potendo constatare che, comunque, di fronte c'era un collega che in quella sua piccola parte conosceva qualcosa o comunque era pronto a discutere; perché su una questione simile non siamo in grado di confrontarci? Abbiamo fretta di approvare un provvedimento così? Ma no ragazzi, pensiamoci su! Comunque, andrò avanti perché è una questione di principio: non si pu lasciar passare una cosa simile.
Mi dispiace per l'Assessore, perché, probabilmente, chiunque di noi, al posto suo, avrebbe cercato di terminare l'iter del provvedimento prima di concludere il mandato. Però non si può uscire con una scarpa e una ciabatta: in genere ai piedi si mettono due ciabatte o due scarpe. Qui veramente! - si sta uscendo con una scarpa e una ciabatta. Perché non vogliamo capirlo? Perché non usiamo un po' di buonsenso? Io non ho alcun problema: siamo all'articolo 14, andrò avanti fino all'ultimo in queste condizioni, perché non è pensabile volere fare muro contro muro per portare fuori una porcata simile! Tanto sapete che fine farà questo provvedimento? Tra un anno e mezzo verrà messo di nuovo tutto in discussione, perché quando dispiegherà i suoi effetti sui territori - ci sarà comunque il rinnovo, senza sapere chi lì governerà - le comunità locali si ribelleranno a questo sistema. Sempre di più - ve lo dico perch vivo in questi territori - la gente diventa nervosa e si stufa di queste gestioni, si stufa del fatto che non funzionino, si stufa che si destinino cotanti soldi per questi spazi, senza avere alcun risultato!



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

Grazie, collega Boniperti.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 14.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Procediamo con l'esame dell'articolo 15.
Ci sono colleghi che desiderano intervenire sull'articolo 15 in discussione generale? La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Avendo ancora dieci minuti a disposizione, proseguo elencando i problemi e le anomalie di tale provvedimento.
L'articolo 15 recita: "Il consiglio è composto dal Presidente dell'ente di gestione; da sei componenti nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale di cui uno designato d'intesa dalle province interessate e cinque designati dalla comunità delle aree protette".
Già su questo ci potrebbe essere non solo un motivo per esprimere contrarietà, ma decine di ragioni. Vi invito a girare il foglio, per farvi un semplice esempio, perché è uno di quelli che conosco meglio.
Per quanto riguarda l'Ente di gestione della Valsesia, si parte dall'Alta Valsesia, quindi provincia di Vercelli avanzata - c'è qui il collega Pedrale che conosce bene il territorio, essendo vercellese - anche se quel territorio è sempre stato di Novara. Mi dispiace per il collega: è sempre stato della Provincia di Novara ed è rimasta di nostra gestione la parte legata al culto.
Si parte dall'Alta Valsesia e si arriva alla Garzaia di Carisio, sempre nel territorio di riferimento del collega Pedrale.



(Commenti del Consigliere Pedrale)



BONIPERTI Roberto

Nel punto dove si passa da una Provincia all'altra.
Proprio per questo motivo potete riscontrare come una persona designata dall'area protetta non possa conoscere in modo completo questi parchi.
Allora, il problema è uno solo: o vogliamo gestirlo, quindi ogni parco deve avere un comitato di gestione, perché si deve mettere gente sul territorio. Non è pensabile gestire un'area distante circa 40/50 chilometri e, come spesso succede nella maggior parte dei casi, non conosciuta dal soggetto che deve gestirla.
Anche noi, in Provincia, quando dovevamo nominare una persona all'interno del Parco Lame del Sesia - ancorché fosse un'area dislocata e comunque, abbastanza ridotta perché occupava una decina di Comuni tra il Novarese e il Vercellese - abbiamo incontrato delle difficoltà. Pensate quale difficoltà incontra una persona che deve gestire qualcosa che non conosce. Noi stiamo approvando questo tipo di provvedimento. Ci pensiamo un attimo? Ci rendiamo conto di che cosa stiamo facendo? Proseguo nella lettura dell'articolato: "Lo Statuto dell'ente di gestione, in casi particolari motivati dalle situazioni territoriali che caratterizzano le aree in gestione ai singoli enti, può prevedere l'estensione del numero dei componenti del consiglio, di cui al comma 1 fino ad un massimo di 10. I componenti aggiuntivi sono designati dalla comunità delle aree protette e nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale".
Torniamo al punto di prima, dieci persone, al massimo, per gestire Parco naturale dell'Alta Valsesia, Parco naturale del Monte Fenera, Parco naturale Lame del Sesia, la Riserva naturale della Garzaia di Villarboit la Riserva naturale Garzaia di Carisio, la Riserva naturale della Palude di Casalbetrame, la Riserva naturale della Baraggia di Piano Rosa. Vedete che non riusciamo mettere neanche una persona per parco. Alla fine della fiera sono pronto a scommettere quello che volete che, quando ci sarà da nominare una persona negli enti parco, la maggior parte di questi non avrà neanche una persona che conosce il territorio.
Cosa andiamo ad approvare? Facciamo veramente il rifugio dei trombati.
Questo è solo ed esclusivamente il rifugio dei trombati, non c'è possibilità di appellarsi per giustificare questa cosa.
Proseguiamo con la lettura dell'articolato. "Tra i componenti del consiglio designati dalla comunità delle aree protette, sono nominati un rappresentante indicato dalle associazioni di protezione ambientale maggiormente rappresentative in sede locale e riconosciute ai sensi dall'articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349 (Istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale), un rappresentante indicato dalle associazioni agricole di categoria e un rappresentante indicato dalle associazioni di categoria dell'industria dell'artigianato e del turismo".
Mi sembra manchi qualcosa all'interno dei Parchi, la prima cosa che deve essere tutelata sono gli animali. Comunque come negli ATC, negli ambiti territoriali di caccia, con gli ambientalisti ci sono i cacciatori all'interno di questi enti, come categorie, i cacciatori andrebbero rappresentati...
Proseguo dopo con il mio intervento, ma posso andare avanti, ho dieci minuti.



PRESIDENTE

Infatti, non l'ho interrotta.



BONIPERTI Roberto

il collega novarese che voleva fregarmi quattro minuti.



PRESIDENTE

Mi stupisce che lei si faccia trarre in inganno.



BONIPERTI Roberto

Sono una persona positiva, mi fido sempre dei colleghi. Se poi prendo una fregatura, pazienza, ma penso sempre di avere davanti persone oneste. A casa mia mi hanno insegnato così.



PRESIDENTE

Diciamo che i colleghi non sono disonesti, hanno avuto modo di capire bene le sue posizioni su questo disegno di legge e volevano, forse risparmiarle la fatica di illustrare compiutamente.



BONIPERTI Roberto

Proprio lei che è un cattolico dovrebbe capire che all'iniziò, con l'insediamento dei nostri avi, c'era chi è diventato San Pietro, chi San Paolo e anche chi si è fatto mettere sulla croce per portare avanti delle posizioni. Alla fine della fiera, dopo tanti anni, guardi come lo riconoscono ancora. Non mi farò mai mettere sulla croce, spero che i colleghi non mi mettano sulla croce, tuttavia penso che si ricorderanno del provvedimento quando lo approveremo.
Tornando al punto, vedete che manca l'associazione dei cacciatori.
Perché non possono partecipare? Che problema hanno rispetto agli ambientalisti o alle altre associazioni? È un'associazione che rappresenta una categoria e, come all'interno degli ambiti territoriali di caccia vi sono rappresentanti in pari entità gli ambientalisti, in queste dovrebbero essere rappresentati, in pari identità e in pari numero, i cacciatori.
Comunque, sono persone che frequentano il territorio. I cacciatori per bene tutelano il territorio, sono i primi a raccogliere le cartacce che trovano per terra, sono i primi ad essere ambientalisti, dove bisogna essere ambientalisti.
Vorrei chiedere al Presidente se posso presentare un emendamento su questo articolo.



PRESIDENTE

Può ancora presentarlo se raccoglie le firme necessarie di tre Consiglieri.



BONIPERTI Roberto

Mi dà il tempo di presentarlo?



PRESIDENTE

Su quale comma vuole presentare l'emendamento?



BONIPERTI Roberto

Sul comma 3, quello che recita: "Tra i componenti del consiglio designati dalla comunità sono nominati...".



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 6 bis) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore De Ruggiero): Al comma 3, la parola "locale" è sostituita dalla seguente: "regionale".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 6 bis.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 38) presentato dai Consiglieri Boniperti, Vignale Botta e Novero: All'articolo 15, comma 3, dopo la parola "categoria" sono aggiunte le parole "un rappresentante incaricato dall'associazione venatoria".
La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Come ho preannunciato, Presidente, ho chiesto l'inserimento di questa mezza riga, di queste parole, perché lo ritengo comunque un fatto di democrazia e di giusta visione di tutti i lati di quella che è la gestione di un territorio, che sia compreso un associato ad un'associazione venatoria. I cacciatori sono, ve lo garantisco, perlopiù persone perbene che amano stare con la natura; sono persone che per la maggior parte delle volte in cui escono a caccia, escono per far correre i cani, per stare in mezzo alla natura e per vedere com'è la natura. Non pensate ai cacciatori che vanno a destra e manca. La maggior parte dei cacciatori non spara più di dieci cartucce in un anno. Vuol dire che se va bene, sparano una cartuccia ogni tre o quattro volte che escono. Tante volte sparano proprio per ricordare al proprio cane che un cane da caccia deve lavorare con lo sparo e, quindi, deve stare attento a vedere dove può essere l'eventuale preda. Perciò vi dico che questa aggiunta sarebbe un segnale anche da parte della maggioranza che vuole far andare avanti questa cosa. Potrebbe anche essere distensivo, anche se io non sono il tipo. Mi permetto di consigliarlo ai colleghi e ognuno usi il buonsenso. Sicuramente, vedendo che la maggioranza prende in buona maniera i pareri di chi vive in mezzo a questi territori, potrebbe anche essere un modo distensivo per andare a vedere sotto un altro occhio tutte le cappelle...



(Commenti dell'Assessore De Ruggiero)



BONIPERTI Roberto

BONIPERTI Roberto



BONIPERTI Roberto

Scusatemi, volevo dire tutti gli errori, e il termine cappella l'ho usato in senso buono. Neanche sarebbe un errore perché l'errore lo fa uno che vuole sbagliare volontariamente. Comunque, potrebbe anche essere un segnale distensivo.
Volevo ricordare ai colleghi che mi sembra ci siano 65 articoli e siamo arrivati al quindicesimo. Siete convinti di finire? Ve lo auguro e vi dico che non ho problemi. Fino a venerdì io ci sono. Se volete andare avanti quello che vi chiedo è solo un atto di buonsenso. Se la maggioranza ritiene di andare avanti così andiamo avanti così; se invece ritiene di ragionare e vedere di fare qualcosa perché si migliori il tutto, stiamo qui a vederlo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Il parere sull'emendamento presentato dal Consigliere Boniperti è negativo.
Volevo approfittarne per dire che, invece, per la prima volta, c'è un rappresentante indicato dalle associazioni di categoria dell'industria dell'artigianato e del turismo, e questo vede un parere favorevole da parte delle associazioni. Quindi è una scommessa importante, uno potrebbe dire un rischio, ma dall'altra parte si potrebbe dire una possibilità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Sull'ordine dei lavori. Volevo solo capire come si svolgeranno i lavori, come comunicato dal Presidente nell'apertura del Consiglio nella sessione pomeridiana.
Oggi, nella chiusura della sessione mattutina, lei ha annunciato che avremmo iniziato puntuali alle 14.30 e avremmo concluso, altrettanto puntuali, alle ore 18 per motivi istituzionali. Al di là di chi vi partecipa o meno, personalmente non vi parteciperò per motivi personali, ma alle 18.15 inizia al Carignano...



PRESIDENTE

Alle ore 19.15.



VIGNALE Gian Luca

Non m'interessa l'ora.



PRESIDENTE

Collega Vignale, ho detto una cosa e la mantengo. Ho detto che avremmo chiuso il Consiglio alle 18 e alle 18 chiuderemo.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 38, sul quale l'Assessore De Ruggiero, in nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato Sì 3 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 30) presentato dai Consiglieri Bizjak, Travaglini Barassi, Ronzani, Cavallaro: All'articolo 15, comma 16, dopo le parole "Parco naturale del Sacro Monte di Crea" è aggiunta la seguente frase: "Entro novanta giorni dall'approvazione della presente legge, sentita la Commissione consiliare competente, la Giunta regionale, con apposito provvedimento, disciplina le forme più idonee alla valorizzazione delle esperienze riguardanti il sacro Monte di Varallo Sesia, nel campo del restauro, il Sacro Monte di Oropa, nella valorizzazione del turismo religioso, il Sacro Monte Calvario di Domodossola, nella funzione devozionale, il Sacro Monte di Orta come sede di iniziative legate alla pace ed al dialogo interreligioso".
La parola al Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
I colleghi non ritengono corretto il fatto che un rappresentante delle associazioni venatorie partecipi alla gestione degli Enti parco.
Informeremo di questo tutte le associazioni venatorie, che, comunque, si battono tutti i giorni per stare vicino ai nostri territori e per tutelarli; sono quelle che, nella maggior parte dei casi, si organizzano per fare le pulizie nei boschi, anche laddove degli sconsiderati scaricano porcherie di ogni genere; sono quelle che tutti i giorni (o perlomeno quando la legge lo permette, perché non è che tutti i giorni si possa andare in giro!) segnalano le questioni che stanno più a cuore, per tutelare i territori stessi.
un peccato che la maggioranza abbia perso l'opportunità di dimostrare che guardava non con i paraocchi, ma nella vera direzione di questo testo che è la tutela dei nostri territori. Quando governava il centrodestra si istituirono gli Ambiti Territoriali di Caccia e si approvò uno Statuto con Comitati di gestione che comprendessero - quelli sì! - tutte le sensibilità e tutte le categorie. Oggi il centrosinistra non è riuscito a capire che comunque, per la gestione di questi territori, occorreva inserire tutte le categorie, tutte le sensibilità, tutti coloro che vivono su quei territori che li frequentano e che li vogliono tutelare.
Il centrosinistra ha fatto capire, per l'ennesima volta, di avere uno schema burocratico e di essere un soggetto che guarda solo alla carta e non osserva realmente ciò che succede fuori. Fortunatamente, gli italiani se ne sono accorti.
Il testo dell'emendamento che stiamo esaminando (emendamento n. 30) prevede l'aggiunta della seguente frase: "Entro novanta giorni dall'approvazione della presente legge, sentita la Commissione consiliare competente, la Giunta regionale, con apposito provvedimento, disciplina le forme più idonee alle valorizzazioni delle esperienze riguardanti il Sacro Monte di Varallo Sesia, nel campo del restauro, il Sacro Monte di Oropa nella valorizzazione del turismo religioso, il Sacro Monte Calvario di Domodossola, nella funzione devozionale".
Vedete che, quando volete, andate a tirar fuori l'impossibile? Si va a vedere ogni piccola differenziazione.
Perché, invece, dove bisogna andare a gestire effettivamente il territorio, siete miopi e vedete solo da una parte? È un peccato, colleghi perché il Consiglio regionale rappresenta, dal punto di vista territoriale il consesso più elevato; un consesso dove, al di là delle posizioni politiche che si rappresentano, bisognerebbe avere una visione più larga possibile e gestire per conto di tutti. Perché - ricordiamocelo! - siamo nominati in questa sede, ma dobbiamo gestire il territorio per tutti i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti, per dichiarazione di voto sull'articolo 15; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Ero arrivato al punto 3), in merito al quale avevo presentato l'emendamento che è stato bocciato. Proseguirei, quindi, con ulteriori considerazioni.
Il nostro voto sarà sicuramente contrario, per lo stesso motivo di prima. Anche in questo articolo ho potuto farvi notare tutta una serie di incongruenze e di mancanze che fanno sì che non si possa, effettivamente andare a gestire questi territori.
Sono convinto che si tratti di un errore continuato, perché non si vuole riconoscere, effettivamente, come sarebbe la gestione da parte di tutti. Non si vuol considerare il miglioramento che otterrebbero queste stesse aree con una gestione a 360 gradi, anziché con una a 180 gradi, solo da una parte.
Per quei colleghi della maggioranza che comunque amano frequentare le zone di campagna, per chi va in montagna, per chi va a pescare, a mio avviso ha significato perdere un qualcosa di positivo: perdere la possibilità di migliorare quei luoghi che si frequentano, che tanto amiamo e che ci piace poter anche solo osservare, affinché fra cinque o dieci anni questi luoghi ottengano un miglioramento, o perlomeno non subiscano il peggioramento che si è verificato fino adesso per la mancata gestione o comunque lo sbagliato sistema di gestione degli Enti Parco.
un peccato, colleghi, perché noi che facciamo politica siamo sempre impegnati in consessi di uffici, in incontri, in convegni, in problemi da risolvere ed abbiamo poco tempo, però non dobbiamo negare la possibilità a chi può, ha la passione ed il sentimento di frequentare le zone dei parchi e delle aree protette. Bisognare quindi garantire una buona gestione di questi territori affinché, per esempio, gli insegnanti possano portare le scolaresche per scoprire la natura, e che, in prospettiva, diventi un mezzo per il miglioramento delle condizioni di vita sui nostri territori.
Ripeto, è un peccato: per l'ennesima volta questo Consiglio regionale ha perso l'opportunità di fare qualcosa per il territorio in cui viviamo.



PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 15, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Esame ordine del giorno n. 1207 dei Consiglieri Lepri, Buquicchio, Muliere Manolino, Clement, Comella, Cavallaro, Moriconi, Turigliatto, Motta, Laus Bizjak, Rabino, Placido, Gariglio, Rutallo, Deambrogio, Barassi, Dalmasso Robotti, Travaglini, Pozzi, Reschigna, Rostagno, Boeti, Pace e Pizzale inerente a "Controlli di regolarità amministrativa e contabile"


PRESIDENTE

In apertura di seduta è stato richiesto l'esame e la votazione dei due ordini del giorno iscritti all'o.d.g.
Si tratta dell'ordine del giorno n. 1207, "Controlli di regolarità amministrativa e contabile", e dell'ordine del giorno n. 1182 "Realizzazione Banca dati pubblica", rispettivamente al punto 16) e al punto 19) all'o.d.g.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1207, di cui al punto 16) all'o.d.g., primi firmatari Consiglieri Lepri e Buquicchio.
Il testo è stato distribuito ai Consiglieri.
Non essendoci colleghi che intendono intervenire, indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1207, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il D.Lgs 286/1999 ha disposto che 'le pubbliche amministrazioni si dotano di strumenti adeguati a garantire la legittimità, regolarità e correttezza dell'azione amministrativa' tale verifica si distingue dalle altre funzioni di controllo interno citate dal suddetto D.Lgs 286/1999, tanto è vero che 'è fatto divieto di affidare verifiche di regolarità amministrativa e contabile a strutture addette al controllo di gestione, alla valutazione dei dirigenti, al controllo strategico' e che dunque le disposizioni di legge richiedono l'opera di una struttura dotata di professionalità e compiti specifici la legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte), agli articoli 39 e 40, fa proprie le previsioni del D.Lgs 286/1999 a seguito di tali normative, la Giunta regionale ha, come ricorda la Corte dei Conti, prima istituito un Gruppo di Verifica (D.D. 677 del 28/11/2002) operativo nel 2003 e 2004, che ha poi vista sospesa la propria operatività nel 2005 e nel 2006, per riprenderla nel 2007 a seguito dell'approvazione della DGR 4-4827 dell'11 dicembre 2006; tuttavia tale Gruppo continua ad operare in modo provvisorio, episodico e senza risorse stabili la Corte dei Conti - Sezione Regionale di controllo per il Piemonte, nella propria Deliberazione n° 4 dell'11 giugno 2008, tenuto conto del carattere ancora provvisorio e instabile di questa funzione ha osservato che 'appare auspicabile che dopo cinque anni dalla istituzione del Gruppo di verifica che ha operato tra alterne vicende, il controllo di regolarità amministrativa e contabile assuma un ruolo stabile all'interno della Regione Piemonte ed estenda il proprio operato ad un numero sempre maggiore di atti;' considerato inoltre che recenti episodi pongono in modo pressante l'esigenza di rafforzare le funzioni di controllo interno e in particolare di controllo di regolarità amministrativa e contabile; le criticità espresse dalla Corte dei Conti rispecchiano una situazione in cui, nei fatti, una funzione delicata di controllo interno, volta a intercettare eventuali aspetti problematici dell'azione amministrativa della Regione, è stata affidata all'impegno non strutturato ed episodico dei funzionari a ciò incaricati tutto ciò premesso impegna la Giunta regionale ad adottare urgenti provvedimenti affinché: provveda con propria deliberazione, ai sensi della nuova legge regionale di organizzazione, alla istituzione di un nuovo settore o struttura flessibile, da collocarsi alle dipendenze della Direzione Risorse Finanziarie, con l'incarico di svolgere in modo stabile e continuativo verifiche di regolarità amministrativa e contabile tale struttura disponga di risorse adeguate e tali da controllare un numero consistente di atti riguardanti, direttamente o indirettamente l'Amministrazione regionale".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Informazione

Esame ordine del giorno n. 1182 dei Consiglieri Laus, Manolino, Valloggia e Pizzale, inerente a "Realizzazione Banca dati pubblica"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1182, di cui al punto 19) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Mi scuserà il collega Laus del Gruppo dei Moderati se utilizzo l'ordine del giorno per fare una riflessione sull'ordine del giorno precedente, sul quale, peraltro, abbiamo espresso una valutazione positiva.
Questa mattina, quando è stata richiesta l'iscrizione del Presidente come spesso accade, abbiamo dato una valutazione positiva. Ciò che ritengo davvero anormale è che una maggioranza, da una parte, e una Giunta dall'altra, anziché predisporre una modifica alla norma e anche alle norme esistenti relativamente all'organigramma del personale, quella che, tra l'altro è stata votata in Consiglio regionale e quindi credo che renda questo ordine del giorno, un vero atto, ma neanche, di indirizzo a noi stessi, perché, se non ricordo male, la pianta organica (che ora non ricordo se con la nuova legge sul personale sia ancora una competenza del Consiglio), in passato erano di competenza del Consiglio o comunque l'ultima volta ne abbiamo discusso in Commissione.
Quindi, noi votiamo questo ordine del giorno di indirizzo alla Giunta su provvedimenti che, peraltro, anzitutto poteva fare il Consiglio, con deliberazione, e poi, potendo intervenire dal punto di vista normativo.
Poi, capisco che spesso i provvedimenti sono più finalizzati ad avere un trafiletto sulla Cronaca del giorno dopo che non a cambiare qualcosa, per questo è il dato.
Dopodiché, noi abbiamo votato a favore perché non avendo potuto motivare prima un eventuale voto di astensione, non volevamo apparire come un Gruppo che fosse contrario alle verifiche. È un lungo discorso che abbiamo già fatto in sede di Commissione e sarebbe interessante affrontarlo in Commissioni competenti.
Credo anche che un'unica struttura che verifichi tutto, cioè da qualunque tipo di rendicontazione, sia anche meno competente, nel senso che, come sempre accade, ogni Assessorato ha una propria struttura che fa verifiche di questo tipo.
Ma al di là di questo, invitiamo la maggioranza a fare la maggioranza: scrivete una proposta di riforma della legge n. 58. Noi siamo disponibili a discuterla e a votarla in tempi rapidi. Scrivete una modifica della legge sul personale, cioè scrivete qualcosa che sia una legge e che non sia un invito alla maggioranza o alla Giunta. L'invito alla Giunta e di farlo nelle riunioni di maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Volevo ribadire l'impegno, che noi chiediamo al Presidente e alla Giunta, per una banca dati pubblica che serva a ridurre gli incarichi (questo era stato detto da alcuni procuratori a livello piemontese). Credo che il problema sia davvero procedere in tempi rapidi, per fare in modo che questa banca dati sia operativa, di facile consultazione, perché, tutto sommato, noi diamo anche un esempio di trasparenza e di volontà di riduzione dei costi oltre che, nel contempo, di una di morigerata attività operativa del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Non avendo letto l'ordine del giorno (e chiedo scusa ai colleghi del Gruppo dei Moderati) non mi sono accorto che, in realtà, si tratta di una sollecitazione che avevo fatto relativamente ad un'interrogazione, credo che avevo presentato una lettera.



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Sarò estremamente sintetico, perché sono già intervenuto e chiedo scusa al Consiglio di questo. L'ultima finanziaria del Governo Prodi ha previsto che venga pubblicato l'elenco dei consulenti ed è estremamente stringente quell'emendamento che venne condiviso dalla maggioranza e opposizione, cioè qualora si dia inizio ad una consulenza senza che la medesima sia pubblicata su un sito internet. Il dirigente che si accolla questa responsabilità, cioè che non pubblica la consulenza, paga in solido il costo della medesima.
Cosa accade all'interno nella nostra Regione? Accade che non c'è, come in moltissimi enti pubblici (per esempio all'AReSS, quella della sanità non quella delle strade) il file excel con le consulenze. Quindi, uno clicca e verifica, anno per anno, tutte le consulenze.



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Ma è una cosa recentissima. Io l'ho fatto perché ho fatto una lettera alla Presidente e mi rispose il dottor Moisio, non ricordo se per iscritto o telefonicamente.
Dico solo quello che è stato, poi se mi dite anche dove lo troviamo. La risposta è "nel Bollettino Ufficiale, nella parte finale...".



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Sì, però un conto è... Andate sul sito dell'AReSS...



PRESIDENTE

Quello che lei dice viene realizzato sul sito del Consiglio regionale per gli atti di competenza del Consiglio regionale.



VIGNALE Gian Luca

Difatti noi ci riferivamo alla Giunta, che incidentalmente ha qualche consulenza in più rispetto al Consiglio.
Quindi, voteremo questo ordine del giorno, augurandoci che intenda significare questo, cioè che la banca dati pubblica di facile consultazione significhi una cosa in cui c'è scritto tutto, come quella del Consiglio nel senso che uno la apre e ha la carrellata delle consulenze che sono state date.
Invece su quello della Giunta, BUR per BUR, c'è una sezione apposita con le singole consulenze, che oggettivamente è un po' più difficile perché ci devono aprire tutti i Bollettini con i supplementi. È un po' più difficile alla lettura dei cittadini e forse non è casuale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Intervengo per dichiarazione di voto e per dire che votiamo a favore dell'ordine del giorno e vogliamo anche esprimere apprezzamento al Gruppo dei Moderati e al primo firmatario segnatamente per questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Non essendoci altre dichiarazioni di voto, ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1182, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che trasparenza e accessibilità sono criteri essenziali in grado di dare maggiore efficacia e credibilità all'Amministrazione pubblica impegna la Presidente della Giunta regionale a promuovere nelle Istituzioni pubbliche iniziative volte a rendere più concreti tali principi ed, in particolare, ad intercedere in tempi rapidi con Comuni e Province del territorio piemontese al fine di redigere e rendere operativa una "banca dati pubblica" di facile consultazione accessibile a tutti i cittadini, per catalogare incarichi e consulenze".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.07)



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