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Dettaglio seduta n.435 del 15/04/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 15.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Bresso, Buquicchio Cattaneo, Chieppa, Laus, Lepri, Moriconi, Pizzale, Placido, Robotti Ronzani e Spinosa.



PRESIDENTE

Il numero legale è 26.


Argomento:

b) Distribuzione processi verbali


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 31 marzo 2009.
Verranno posti in approvazione la prossima seduta consiliare.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito il punto 2) all'o.d.g. "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che il giorno 7 aprile sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle sedute del 24 marzo 2009.
Non essendovi osservazioni, s'intendono approvati.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

"Efficienza della sanità pubblica piemontese" richiesta presentata dai Consiglieri Burzi, Cotto, Dutto, Ferrero, Cirio, Leardi, Caramella Toselli, Novero, Leo, Casoni, Vignale, D'Ambrosio, Scanderebech, Rossi e Botta


PRESIDENTE

Come da richiesta avanzata dai Consiglieri Burzi, Cotto, Dutto Ferrero, Cirio, Leardi, Caramella, Toselli, Novero, Leo, Casoni, Vignale D'Ambrosio, Scanderebech, Rossi e Botta, ed altri, proseguiamo con la seduta straordinaria del Consiglio regionale, trattando "Efficienza della sanità pubblica piemontese", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella sessione antimeridiana sono intervenuti in sede di discussione generale l'Assessore Artesio, i Consiglieri Burzi, Boeti, Deambrogio Cavallera, Rossi e Vignale.
Non essendo presenti i Consiglieri D'Ambrosio e Botta, la parola al Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Sono dispiaciuto dal fatto che i colleghi che stamani tanto vigorosamente e addirittura con acredine hanno sollevato alcune questioni adesso non siano qui ad ascoltare il completamento della discussione.
Devo dire che, contrariamente ad alcuni colleghi, ho apprezzato moltissimo la relazione dell'Assessore Artesio, anzi quando sarà possibile disporre del verbale, me la voglio rileggere, perché stamattina sono stato un po' disturbato. E intendo conservarla come traccia per i ragionamenti che di qui ad un anno, come ha ricordato il Presidente Burzi, saremo chiamati a fare con i cittadini.
Credo che non saranno ragionamenti per noi difficili, ma saranno ragionamenti fondati su elementi importanti, chiari, esposti stamani dall'Assessore in modo molto compiuto, dove abbiamo potuto vedere quanto sia stato difficile man mano incanalare l'aspetto economico della gestione della sanità nella nostra Regione, perché mi pare che sulla qualità delle prestazioni nessuno abbia sollevato questioni.
Incanalare la nostra Regione per farla diventare una tra quelle che fanno parte di quel ristretto club di Regioni che non hanno disavanzi e che, oggi come oggi, sotto l'aspetto economico continuiamo a vedere come termine di confronto, sul quale misurarci per migliorare ancora. Però è stato fatto un cammino d'avvicinamento tutt'altro che facile, perché fino l'anno scorso, ogni anno abbiamo dovuto integrare gli stanziamenti fatti l'anno precedente per la sanità. Solo da quest'anno raggiungiamo una prima ipotesi di pareggio che dovrebbe permetterci di uscire da quella situazione di rientro che vede impegnate con minore successo molte altre Regioni italiane.
Mi dispiace risentire ogni volta la discussione sul "buco" di bilancio iniziale e l'eterno relativo dibattito. Trovo abbastanza stucchevole che siamo ancora qui a confrontarci su delle cifre, mentre in realtà le cifre sulle quali dovremmo misurarci e per le quali dovremmo preoccuparci sono altre. In effetti, si continua a dire che noi sostenevamo che avremmo ridotto la spesa della sanità. Quello che qui tutti sappiamo è che la spesa della sanità non è comprimibile, che avremo una naturale continua crescita delle richieste legate ad un'infinità di fattori, che vanno dall'anzianità della popolazione in generale e della nostra in particolare, vanno dalla mutazione in corso sulla tipologia di immigrazione che non vede più il fenomeno del migrante sano, maschio e giovane che veniva qua per lavorare da solo, ma vede adesso i ricongiungimenti familiari. Quindi, le prestazioni di moltissime attività, come ad esempio quelle consultoriali devono essere giustamente attrezzate e in ogni modo fanno parte dell'erogazione dei servizi che dobbiamo prevedere.
Abbiamo in prospettiva una sempre maggiore richiesta di alta qualità della tecnologia che deve essere presente nei nostri ambulatori e nei nostri ospedali, e abbiamo anche la certezza che ogni qualvolta un farmaco innovativo sarà posto sul mercato, il farmaco di ultima generazione sarà ampiamente richiesto e non sarà rifiutato perché è giusto che sia così.
Tutto questo però fa pensare che immaginare soluzioni politiche salvifiche per tutti questi problemi, che ci mettano in un batter d'occhio in una situazione totalmente diversa da quella che viveva precedentemente la sanità piemontese, sarebbe assurdo.
Penso che quattro anni siano troppo pochi per fare dei cambiamenti veramente innovativi e di capovolgimento anche per abitudini consolidate.
Nel pubblico, i tempi già tendono ad essere più lunghi; nel campo della sanità, toccando anche una componente estremamente sensibile della quotidianità di ognuno di noi, questo è ancora più difficile. Credo per che avremo l'opportunità di governare anche nei prossimi anni e quanto il Piano Socio Sanitario, quanto la deliberazione degli accorpamenti hanno cominciato a dispiegare di buono e di innovativo potrà essere maggiormente valorizzato.
chiaro che ogni cambiamento in fase iniziale comporta una serie di scontenti e i tempi devono essere sufficienti per mettere in evidenza anche gli aspetti positivi.
Tuttavia, tutto questo ci sta nelle polemiche anche politiche e noi giustamente, dovremmo spiegare quanto già abbiamo migliorato, anche se la perfezione non è stata ancora - per adesso - raggiunta e i nostri avversari politici dovranno o vorranno improntare la loro campagna prevalentemente sul tema della sanità.
Ho assistito a un esordio di quest'attività ad un convegno, cui faceva riferimento il Consigliere Rossi.
Il Consigliere Rossi, che ha una straordinaria capacità di essere aggressivo (sia dal suo punto di vista sia da quello dei suoi sostenitori) e sicuramente incisivo negli interventi, invece è di una cortesia squisita in tutte le altre sue attività. Quindi, con estrema cortesia mi ha chiesto se potevo rappresentare l'Istituzione come Presidente della IV Commissione al primo di una serie di convegni che la Lega Nord avrebbe tenuto. Il titolo era "Quale ospedale per il futuro?" e si è tenuto sabato 4 aprile.
Questo era il primo di una serie, perché ce ne saranno altri ("Quale assistenza sociosanitaria per il futuro?", "Il diritto dell'utente nella sanità del futuro", "Linee guida del futuro Piano Socio Sanitario") perché, oltre al fatto che il nostro Piano Socio Sanitario ha una naturale scadenza, comunque chiunque si proponga ha titolo, ovviamente, per avanzare un'ipotesi di realizzazione di un Piano Socio Sanitario. Però, devo dire che gli unici due interventi di carattere politico sono stati quelli dell'Onorevole Cota (che è intervenuto nell'arco della mattinata) e, seppur nel limite dei tempi, il mio nel quale, dopo i saluti dei Consiglieri Rossi, Dutto e Novero, ho introdotto il tema da un punto di vista diametralmente opposto a quello dell'Onorevole Cota; in particolare diametralmente opposto su temi quali l'ospedale di campanile e le cure da prestarsi agli immigrati, anche se privi di carta di soggiorno.
Però, tranne questi due interventi, gli altri erano interventi tecnici perché questo era un momento di ascolto e l'inizio di un percorso. Io mi sono fermato tutta la mattina perché a volte è interessante sentire dire le stesse cose sia in convegni organizzati dalla maggioranza che in quelli organizzati dalla minoranza. Talvolta c'è anche qualche tentativo di captatio benevolentiae e quindi qualcuno si sbilancia un po' troppo, ma per molte persone coerenti il fatto di esprimere la propria posizione è normale, sia lo si faccia in un convegno organizzato dal centrodestra sia in uno organizzato dal centrosinistra.
Ovviamente, il dottor Zanetta, meglio che il dottor Bianco o meglio che il dottor Titta o il dottor Zanon e quanti altri (non ho potuto ascoltarli tutti, perché il convegno si è protratto più del previsto, ma ne ho sentito la gran parte), partendo dal tema "ospedale" non potevano non dissertare di ospedale e territorio, Area metropolitana e provincia, Città della Salute e ospedale di campanile, e poi di ricerca, cura, prevenzione e riabilitazione.
Chiaramente, c'erano interventi anche di rappresentanti di categorie che hanno evidenziato le loro richieste e, forse, in questo caso, lo hanno fatto anche approfittando del fatto che parlando all'opposizione, questa sicuramente le avrebbe riportate e anche amplificate. Questo rientra in un qualsiasi rapporto ordinario.
Non ho colto, però, i segni catastrofistici evidenziati dal Consigliere Rossi e mi pare che l'approccio dato all'intervento di questa mattina sia stato eccessivo.
Il Consigliere Vignale mi ha stupito, perché ancora una volta è entrato pesantemente nel merito, dichiarando che la deliberazione, assunta nei giorni scorsi dalla Giunta, intitolata "Riordino delle prestazioni di assistenza tutelare sociosanitaria e istituzione del contributo economico a sostegno della domiciliarietà per la lunga assistenza di anziani e non autosufficienti" è poco più che un provvedimento di fine mandato finalizzato a raccogliere qualche voto.
Secondo me, invece, questa è stata una deliberazione straordinaria, che ha modificato i rapporti nei confronti degli anziani in moltissime situazioni. Ogni volta, parlando delle cifre in questione e dell'utilizzo che se ne fa si tende a semplificare, dicendo che si propongono 800 euro anche fino a 1.640 euro, per chi non ha un sostegno di una rete familiare.
Insomma, si tende a dire che si tratta di poche persone. Poche persone? Niente affatto! Se partiamo dal presupposto che la popolazione del Piemonte è di 4.352.995, che gli ultrasessantacinquenni sono 988.079, che la spesa media per ogni assistito all'anno è di 10.000 euro, parliamo di circa di 5.100 persone e, siccome gli ultrasessantacinquenni sono quasi un milione parliamo dello 0,5%. Si dirà che lo 0,5% è poco, ma queste sono cose in più! Con questo provvedimento possono essere dati dei contributi alle famiglie o agli affidatari, possono essere acquistate apparecchiature di telesoccorso, possono essere spese somme per assistenza domiciliare e per quella che viene definita la "badante".
Ma intanto, al di là dell'aspetto della selezione basata sul filtro dell'UVG (Unità di Valutazione Geriatrica) e dell'ISEE, comunque si vanno a toccare, come abbiamo detto, oltre 5.100 situazioni in Piemonte; ad esempio, nella Provincia dove vivo io saranno più di 600 gli anziani che ne fruiranno, ed è un fatto notevole.
Il fatto che queste persone potranno continuare a vivere in casa sommato all'effetto benefico che c'è stato, con l'aumento dei posti convenzionati, fa sì che siano molte migliaia le persone che avranno questo vantaggio e, poi, il vantaggio indotto sui familiari, su coloro che sono vicini alle persone anziane in difficoltà e non autosufficienti è immenso.
Qui parliamo di 51 milioni di euro (dei quali circa 21 milioni sono messi a disposizione, e altri 30 milioni saranno messi a disposizione nell'arco dell'anno); per i maggiori posti in più nelle RSA, nel tempo, si è provveduto ad aumentare di 20 milioni all'anno. I posti in più sono significativi e ridurre tutto questo quasi a livello di operazione elettorale mi è sembrato assolutamente disdicevole.
Come disdicevole è il fatto di continuare a dire che il punto debole è legato alla realizzazione di nuovi ospedali. Noi siamo qui da quattro anni ma di ospedali realizzati, progettati, impostati dalle precedenti Amministrazioni (e sono passati dieci anni) quanti ne abbiamo visti avviare? Perché, alla fine della musica ci dimentichiamo, per un attimo, che abbiamo dovuto rappezzare la situazione dell'ospedale di Settimo. Se ci ricordiamo dell'ospedale Cardinal Massaia, se teniamo conto che l'ospedale di Mondovì è stato avviato prima e completato dopo, non è che si siano fatte infinite opere in passato e che adesso non si stia facendo niente.
Ad esempio, parlando dell'area che conosco meglio (la realizzazione del nuovo ospedale di Alba-Bra) mi sembra che sia una prima risposta, ma Novara, Alessandria e Vercelli e Biella sono tutte situazioni che hanno visto fortemente impegnata questa Amministrazione.
Quindi credo che avremo moltissimi argomenti da sottoporre nella discussione che faremo con gli elettori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere D'Ambrosio; ne ha facoltà.



D'AMBROSIO Antonio

Grazie, Presidente.
Sono trascorsi quattro anni - aprile 2005 - da quando la Giunta Bresso governa la Regione Piemonte e credo che siano ormai disponibili tutti gli elementi necessari per fare un bilancio significativo sulla situazione di governo, soprattutto per quanto attiene la sanità, che, da sola rappresenta circa il 70% del bilancio regionale (8.4 miliardi, a fronte di un bilancio di previsione di 12 miliardi e 27 milioni).
L'attuale maggioranza, sulla scia di anni di opposizione strumentale a volte addirittura scorretta, perpetuata nei confronti della Giunta Ghigo e del sottoscritto, nel corso dei quali aveva dipinto a tinte fosche il nostro sistema sanitario regionale, criticandolo duramente sia sotto il profilo del livello qualitativo che del livello quantitativo dei servizi si era autoproclamata "salvatrice della patria" (campagna elettorale del 2005), promettendo di porre rimedio ai disastri - si fa per dire! - della precedente Giunta, in particolare di quelli finanziari.
Premesso che, come hanno asserito l'Assessore Artesio e il collega Boeti, la sanità in Piemonte è complessivamente una buona sanità, con tutte le carenze che può registrare una qualsiasi sanità che abbia l'accesso universale ai servizi, dal punto di vista quantitativo e quantitativo dei servizi erogati mi pare che, dopo quattro anni di gestione Bresso, non si sia assistito ad alcun tipo di miglioramento.
Quali sono infatti - lo chiedo all'Assessore e agli amici di maggioranza - i nuovi servizi introdotti? Quali sono le facilitazioni per i cittadini? Dove si sono concretizzate le promesse di riduzione dei tempi di attesa, checché ne dica l'amico Boeti, che, purtroppo, non vedo in Aula? Dov'è la riduzione dei costi? Niente di tutto ciò.



D'AMBROSIO Antonio

BOETI Antonino (fuori microfono)



D'AMBROSIO Antonio

Stavo ascoltando.



D'AMBROSIO Antonio

Collega Boeti, la parte finale gliela la dedico per intero, perch parlerò del Mauriziano.
Come dicevo, non vi è traccia significativa di modifiche all'organizzazione dei servizi, salvo le fisiologiche trasformazioni dovute allo sviluppo costante delle tecnologie e dei farmaci, e quelle ricevute in eredità dalla decennale Amministrazione del centrodestra.
Vi è, però, una significativa novità che non posso esimermi dal sottolineare con forza e anche con un po' di amarezza: nessuno più protesta; nessuno più si lamenta.
Dove sono quelle associazioni di volontariato (fatta eccezione del CSA) che quotidianamente bussavano alla porta dell'Assessorato in Corso Regina? Dove sono le organizzazioni sindacali che protestavano e contestavano se non si sostituiva immediatamente un'infermiera o un'OSS in maternità? Silenzio assoluto.
Veniamo ai mezzi di informazione, altro punto che sottolineo con rammarico, perché credo nell'importanza della stampa e nello stimolo che rappresenta per noi politici. Soprattutto i giornali locali uscivano settimanalmente con pagina intere di critiche ai servizi della sanità mentre ora dedicano, almeno nei giornali della mia zona (il Canavese) ampie interviste ai Direttori generali, tutti regolarmente di sinistra, compresi i Direttore sanitari e i Direttori amministrativi - se non è vero rinfacciatemelo e ditemelo apertamente! - che magnificano le bontà della propria ASL, senza mai specificare, in effetti, quali sono questi miglioramenti in assoluto dell'ASL stessa.
Io posso affermare, senza timore di smentita - non me ne voglia l'Assessore Artesio, che apprezzo per l'impegno che lei profonde; del resto, i due anni di Governo Valpreda (al quale va la mia vicinanza umana perché gli sono stato amico e lo sono tuttora) dal punto di vista politico hanno contribuito a peggiorare la situazione nella sanità - che lei ha trovato la sanità piemontese in una situazione ancora peggiore rispetto a come, ipoteticamente, l'aveva lasciata il Governo Ghigo e il sottoscritto.
Negli anni di Governo di centrodestra veniva contestata la mancanza di una politica di programmazione dei servizi. La panacea di tutti i mali era stata presentata con larga diffusione su tutto il territorio regionale con questo nuovo Piano Socio Sanitario Regionale, che doveva risolvere tutti i problema della sanità, a cominciare da quello economico. Perché se è vero come è vero che l'Assessore Valpreda aveva assicurato che, dal momento in cui venivano accorpate le ASL, ci sarebbero stati circa 100 milioni di risparmio all'anno, io chiedo all'Assessore dove sono queste economie così tanto pubblicizzate.
Si era detto, anche questo in modo non corretto, che l'Amministrazione Ghigo non aveva mai fatto un Piano Sanitario. Il Piano Sanitario 1997-1999 lo ha fatto il sottoscritto e lo ha fatto - me ne faccio un vanto, anche se non è un piano di eccellenza assoluta - senza spendere una lira. Lo stesso collega Vignale ha chiesto quanto ha speso l'attuale Giunta per questo Piano Socio Sanitario Regionale che avrebbe dovuto risolvere tutte le problematiche della sanità piemontese.
L'unico aspetto innovativo che è sotto gli occhi di tutti è l'accorpamento delle ASL, che ha provocato (e lo farà ancora di più fra un anno) delle fibrillazioni notevoli e dei costi ulteriori per la sanità.
Basta pensare all'ASL in cui vivo, quella di Chivasso, l'ASL 7, quella di Ivrea, l'ASL 9 e Ciriè, ASL 6. L'accorpamento di queste ASL è stato fatto a mio avviso, a tavolino per motivazioni politiche che nulla avevano a che fare con il territorio, nulla avevano a che fare con i mezzi di trasporto e nulla avevano a che fare con quello che era l'interscambio fra le strutture sanitarie esistenti sul territorio.
Io stesso avevo già programmato un accorpamento dell'ASL 7 di Chivasso con quella di Ivrea, ma mi chiedo cosa c'entri Ciriè. I risultati si cominciano a vedere: per quanto attiene la retribuzione dei dipendenti, gli stessi medici di Ciriè hanno uno stipendio di circa 500 euro in più al mese rispetto a quelli di Chivasso, e di 300 euro rispetto a quelli di Ivrea. La stessa cosa dicasi per gli infermieri di Ciriè, che hanno stipendi superiori rispetto a quelli di Chivasso.
Spero che quanto prima la Giunta Bresso voglia sanare questa situazione di fibrillazione che demotiva ulteriormente gli operatori di questa ASL.
Per quanto riguarda i costi della sanità, indubbiamente durante la mia gestione nella Giunta Ghigo ci sono stati anni in cui effettivamente si è speso troppo. Tuttavia, un freno effettivo a questi costi non c'è stato e non poteva esservi. So benissimo, avendo vissuto la sanità dal di dentro per otto anni e mezzo, che non è facile creare risparmi senza tagliare i servizi, e mi auguro che questo non debba mai succedere neanche in futuro.
L'attuale Giunta ha speso mediamente in più, rispetto a quello che è il budget nazionale assegnato, 250 milioni all'anno (fatta eccezione del primo anno, il 2006, durante il quale i costi non superarono i 100 milioni di euro). Ma la media in realtà è di 250 milioni all'anno, se è vero, come è vero, che nel 2005 eravamo a 7,5 miliardi e oggi siamo a 8,4 miliardi.
I costi della sanità rappresentano un problema sul quale tutti maggioranza e opposizione, dobbiamo confrontarci. Siamo arrivati è 8,4 miliardi, come dicevo prima. Il costo della sanità a livello nazionale è di 104 miliardi, quindi anche in questo emerge questo leggero sforamento siamo arrivati all'8%. Fino alla nostra gestione eravamo al 7,3-7,4%. Ci che ritengo più triste è che si prevede che nel 2010 le Regioni sforeranno di 10 miliardi. Come trovare questi fondi? Bisogna trovarli, senz'altro, in termini di efficienza (parola ormai abusata), oppure inasprendo le partecipazioni dei cittadini, quindi nuove tasse o, peggio, tagliando i servizi. Né una, né l'altra ci trova consenzienti.
Ecco che allora potrebbe venirci incontro il federalismo fiscale: col federalismo fiscale potrà esserci un percorso virtuoso, che non sarà punitivo verso i più deboli, ma dovrà responsabilizzare le Regioni più deboli.
Nell'ottica delle autonomie regionali, con il federalismo fiscale saranno possibili i modelli flessibili di autorganizzazione, come per esempio la trasformazione in S.p.A. degli ospedali. Non saltino sullo scranno gli amici di Rifondazione e dei Comunisti Italiani: questa sperimentazione viene fatta in più parti d'Italia, è stata fatta anche in una zona del Piemonte e, in realtà, è uno dei modi con i quali si possono avere quei risparmi indispensabili per non penalizzare ulteriormente i servizi.
Voglio poi ricordare agli amici, ma lo ricordo a me stesso e a tutti coloro che fanno politica, che col federalismo fiscale ci saranno delle disposizioni tassative: le Regioni che sforano avranno sanzioni pesantissime; da prima, sanzioni fiscali, che però hanno un limite oltre il quale sarà il fallimento politico analogo a quello civilistico. Se si superano gli indicatori di bilancio, gli amministratori regionali saranno commissariati con indizioni di nuove elezioni e - innovazione che io condivido appieno - con la ineleggibilità degli amministratori che avranno provocato il dissesto finanziario.
Quindi, concludendo (perché sono obbligato dal tempo), in realtà questi quattro anni di amministrazione della Presidente Bresso si sono caratterizzati - ripeto, non me ne voglia l'attuale Assessore alla Sanità per il più totale immobilismo.
Poi, si sono caratterizzati, tra l'altro, con qualcosa che mi fa arrabbiare, perché non si possono subire sentenze politiche, vuoi dalla giustizia amministrativa, vuoi dalla giustizia ordinaria. Faccio prima riferimento all'ultima sentenza, quella del 12 marzo 2009: Consigliere Boeti, per quanto riguarda i 65 milioni che la Regione "dovrebbe" (ma qui c'è più di un condizionale) all'Unicredit, grida vendetta il fatto che nell'udienza (questa te la fornisco se non ce l'hai ancora) a pagina 33 - e faremo riferimento anche all'Assessore al legale, che non vedo in Aula, ma glielo dirò personalmente - viene detto testualmente: "Nella presente causa è purtroppo mancato un sostanziale contraddittorio con la Regione, la quale dopo la comparsa di costituzione contenente le eccezioni, non ha più provveduto, al di là della prima memoria (ex articolo n. 183 del Codice di Procedura Civile), nella quale si è limitata a insistere, sull'eccezione di prescrizione, a depositare altre memorie difensive nella comparsa conclusionale".
E poi conclude: "Anche nelle due memorie depositate, la Regione non ha mai svolto alcuna contestazione sulla ricostruzione delle circostanze di fatto, come effettuata da latrice, né ha svolto difese o allegazioni idonee per smentire o a giustificare la sua responsabilità. D'altronde tale comportamento processuale, piuttosto inerte, appare coerente con il contenuto della più volte citata relazione del 4/11/2008, proveniente proprio dal Consiglio regionale".
E mi avvio a concludere parlando di questa...



(Commenti in aula)



D'AMBROSIO Antonio

Prego?



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi vi prego di non interrompere! Per cortesia, Consigliere Boeti, la prego di non interrompere.
Consigliere D'Ambrosio, la prego di terminare il suo intervento, per cortesia.



D'AMBROSIO Antonio

Nella sentenza sono contenute granitiche conclusioni circa la responsabilità degli organi regionali.
Signori, tutti dovete sapere che, dopo la Commissione sul Mauriziano la relazione di maggioranza, che è frutto - senza tema di essere smentito dell'operato di alcuni Consiglieri di Amministrazione, prima di tutti un ingegnere, e un ex dirigente del Mauriziano, è chiaro che le conclusioni non possono essere che difensive, si sarebbero "tagliate le mani da soli".
Ecco, allora, io vi inviterei...



PRESIDENTE

Consigliere D'Ambrosio, scusi, ma ha sforato.



D'AMBROSIO Antonio

Vi inviterei a rivedere la mia relazione, svolta in quest'Aula, dove ho fatto riferimento specifico a tutto ciò che è stato fatto per il Mauriziano e al fatto che l'Ordine del Mauriziano non poteva pretendere alcunché dalla Regione, in quanto, se è vero che non era stata stipulata una convenzione che è un rapporto che si sottoscrive fra due enti, in tal caso non sono autorizzato come ente contrapposto a spendere e a spandere quello che voglio.
Queste sono le fondamenta delle leggi; però, ripeto, quando le sentenze sia di una Corte che dell'altra sono di natura pseudopolitica, allora il dubbio sorge naturale e io vi inviterei a rileggere la mia relazione svolta in quest'Aula, quando abbiamo discusso delle due relazioni di maggioranza e di minoranza.



PRESIDENTE

Non ho più richieste di intervento, quindi chiudiamo la nostra discussione.
La parola all'Assessore Artesio, per la replica.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Volevo, in realtà, soltanto ringraziare i Consiglieri che hanno avuto la pazienza di ascoltare e reagire, seppur criticamente, alla relazione e coloro che hanno potuto ascoltare e hanno dato un contributo originale.
Mi sono appuntata le questioni di merito sulle quali alcuni si sono soffermati, perché è possibile che in altri contesti, anche di Commissione aspetti di programmazione del piano, come quelli della Medicina Generale possano essere ulteriormente approfonditi, come qui sono stati sollevati, e in ultimo ringrazio in particolare il Consigliere Burzi rispetto al quale mi prenoto affinché, almeno prima della fine del mandato, mi faccia conoscere la sua mamma.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Siamo sconfinati anche sul personale.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle osservazioni del Consigliere Burzi relativamente alla richiesta della Presidente Bresso di rinviare la comunicazione della Giunta regionale in merito alle questioni avanzate su Finpiemonte Partecipazioni da parte della minoranza


PRESIDENTE

A questo punto, procediamo con la sessione ordinaria del Consiglio regionale.
Al punto 3) all'o.d.g. erano previste le comunicazioni della Giunta regionale.
Ho ricevuto una mail, di cui ritengo opportuno e doveroso dare lettura all'Aula. È stata ricevuta in data odierna e proviene dall'Ufficio della Presidente della Giunta regionale: "Egregio Presidente, scrivo in merito alle questioni avanzate su Finpiemonte Partecipazioni da parte della minoranza in sede di Conferenza dei Capigruppo, la quale richiede una comunicazione in Aula consiliare da parte della Giunta che presiedo.
A tale riguardo informo che, stante la mia impossibilità ad essere presente alla seduta odierna di Consiglio, ed essendo la materia relativa alle società partecipate di mia diretta competenza, sarà mia cura provvedere alla comunicazione richiesta in occasione della seduta del Consiglio regionale di martedì 21 aprile 2009. Grata per la collaborazione porgo i più cordiali saluti. Mercedes Bresso".
Colleghi, chiedo scusa, alcuni cenni dei colleghi ci hanno indotto in difficoltà.
Prendiamo atto che la Presidente della Giunta regionale annuncia di voler dare personalmente le comunicazioni in merito alla questione oggetto di discussione in seno alla scorsa Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, pertanto non sono previste su questo punto comunicazioni della Giunta regionale.
La Giunta regionale, viceversa, nella persona del Vicepresidente Peveraro, è a disposizione per dare comunicazioni relativamente a procedure di concorso, anche questo è un tema sollevato nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Presidente, mi duole chiederle di essere più completo nella relazione che ha svolto - capisco bene che il Consigliere Clement, abbia ancora dei problemi a digerire lo scorso weekend.
Come lei certamente ricorderà, nella scorsa sessione dei Capigruppo noi abbiamo chiesto una comunicazione di Giunta su questo tema ed era già noto ai colleghi Capigruppo, nonché alla Presidenza della riunione - lei nonché alla Giunta, che in quel momento era rappresentata, se non ricordo male, dall'Assessore Pentenero, che la Presidente Bresso, occupata in impegni istituzionali - francamente non m'interessa dove - sarebbe stata assente. Proprio per questo, considerata la rilevanza dell'argomento ritenevamo che oggi dovesse esserci una comunicazione.
Dopo un celere confronto tra gli Uffici, la Giunta e - immagino Piazza Castello o altri siti di cui non so dire, magari la sede del Partito Democratico - comunque mi riguarda poco - la riunione si è conclusa sul punto dicendo che oggi ci sarebbe stata una comunicazione; tra l'altro, noi apprendemmo, essendo la Giunta un organo collettivo - è del tutto indifferente - che sarebbe stata svolta dall'Assessore Peveraro.
Togliendo l'ultima parte, che ci è del tutto ininfluente, noi riteniamo grave non tanto che la Presidente Bresso sia chiamata in altri lidi da doveri istituzionali, può capitare, non saremmo noi a lamentarne l'assenza da quest'Aula, che peraltro è un'abitudine. Ci sorprende che questa Giunta rispetto al tema, che noi riteniamo grave - siamo semplicemente perplessi di fronte ad altri colleghi della Giunta o della maggioranza che non lo ritengono tale - della crisi che attraversa Finpiemonte Partecipazioni, non senta il dovere di rispondere positivamente rispetto ad una richiesta proveniente dai Capigruppo dell'opposizione e di parlarne nell'unica sede dove ancora non se n'è discusso. Se n'è parlato sui giornali, nei bar, nei Consigli d'Amministrazione, nelle riunioni dei partiti di maggioranza tranne che in Aula.
Riteniamo che questa sia una carenza non sostenibile, in più, a nostro avviso, il caso di Finpiemonte Partecipazioni è un caso grave.
Ci fa piacere che la Presidente ricordi di esserne la responsabile perché anche a noi pare che, come Assessore, oltre che come Presidente, lo sia e rispetto alla vicenda che si è svolta sui giornali ci piacerebbe saperne di più dalla viva voce di coloro che queste cose le hanno vissute.
Qui si parla di sfiducia rispetto ad un Presidente e ad un Consiglio d'Amministrazione di uno dei due rami del principale organo finanziario e strumentale della Regione, che non è cosa di poco conto, essendo in epoca di bilanci, ci sono decisioni da prendere, ci sono bilanci da consolidare e ci sono vertenze. Il caso SITO S.p.A. è lateralmente un caso su cui questo Consiglio, suggerente la maggioranza, ha deciso di svolgere, nell'ambito della II Commissione, interventi di Commissione d'indagine; lo ripeto: dappertutto se ne parla tranne che qui.
ben chiaro che la Presidente Bresso, qualora i suoi impegni istituzionali le consentissero di partecipare al Consiglio regionale, ha sempre il diritto di parlarne tutte le volte che ritiene, noi la sentiremo con grande attenzione e rispetto istituzionale, poi cercheremo d'interagire con lei. Però, ci sembra che la sua assenza - peraltro, per quanto ci riguarda, totalmente gradita e giustificata - non inibisca quest'Aula dal parlare del tema di Finpiemonte Partecipazioni, che - ripeto - è tema che si svolge in tutte le sale della Giunta e dei partiti - tra l'altro, anche in maniera accalorata - sui giornali, in maniera molto discussa e discutibile.
Si sta parlando di sfiducia - ripeto - nell'ambito del Consiglio d'Amministrazione di uno dei due rami del principale ente e noi non ce ne occupiamo. Fermo restando il vivissimo interesse che noi proviamo per le comunicazioni che il Vicepresidente svolgerà in tema di applicazione della legge n. 23 e dei concorsi - su cui, peraltro, prendiamo come testimone d'opera la CGIL, in modo da poterci difendere, qualora accusati, ma lo vediamo dopo - mi domando come quest'Aula possa sentirsi autorizzata a non parlare di Finpiemonte Partecipazioni.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Prima di iniziare i lavori del Consiglio, arrivando in aula, stavo svolgendo insieme ai colleghi Larizza e Auddino delle considerazioni sul fatto che, generalmente, questa Seconda Repubblica sia meno attenta di quella precedente - usando termini un po' aulici, anche perché sono termini un po' convenzionali - rispetto ai temi della democrazia, delle Aule parlamentari, delle sedi istituzionali. Non vi è dubbio, credo si possa dire che tutti gli organi sociali, culturali, politici e gli stessi partiti sono un po' meno democratici di quanto fossero nella Prima Repubblica però, che le Aule parlamentari - questa è un'Aula parlamentare - subiscano lo stesso destino noi lo riteniamo molto triste, qualunque maggioranza governi.
I colleghi della passata legislatura ricorderanno che io non solo non rifuggivo, ma cercavo il confronto nell'Assemblea e nella Commissione. Ora francamente, è abbastanza spiacevole che, di fronte ad una vicenda discussa sui giornali, così fortemente, non si sia sentita la esigenza , almeno morale di rendere partecipe, innanzitutto, il Consiglio regionale.
Non è un fatto isolato, viviamo in una situazione particolare.
Relativamente alla questione Grinzane stiamo lavorando in Commissione d'indagine e quello che scrivono i giornali è il 900% in più di quello che noi riusciamo a sapere, noi fatichiamo ad avere i documenti, mentre i giornali hanno scritto di tutto anche nei dettagli.
Insomma, questa forma di democrazia, effettivamente, è un po' stravagante, però, se vogliamo difenderla, questo sta anche ai comportamenti personali, oltre ad una riflessione culturale, filosofica e politica generale, affinché le Assemblee elettive e gli organi parlamentari vengano tenuti nella dovuta priorità.
Ricordo che eravamo addivenuti ad un accordo - non dico un dogma, che è fuori luogo - per far sì che le comunicazioni non venissero divulgate all'esterno prima che ne fosse stata data comunicazione in Commissione o in Aula; oggi, non c'è neanche la consapevolezza che, forse, questo è il luogo privilegiato dove affrontare le questioni.
Quindi, esprimo il mio disappunto per questa vicenda - ringrazio chi è pronto tempestivamente a riferire su altre vicende - perché non sono questioni che si possono rinviare all'infinito, specie quando il rinvio non comporta una tregua nell'ambito delle notizie giornalistiche e del dibattito all'interno dei partiti.
Questo è quanto volevo esprimere; ringrazio per la cortesia la Presidenza.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare statale "M. D'Azeglio" di Torino


PRESIDENTE

Colgo l'occasione per salutare gli allievi della Scuola elementare "D'Azeglio" di Torino in visita al Consiglio regionale. Vi do il benvenuto e vi ringrazio per essere venuti a trovarci. Buona visita in Consiglio.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni - Enti strumentali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle osservazioni del Consigliere Burzi relativamente alla richiesta della Presidente Bresso di rinviare le comunicazione della Giunta regionale in merito alle questioni avanzate su Finpiemonte Partecipazioni da parte della minoranza (seguito)


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Sono abbastanza stupito del fatto, dopo che era stata annunciata nella Conferenza dei Capigruppo - sede decisionale in questo senso - che ci sarebbe stata una relazione del Vicepresidente Peveraro relativamente alle questioni apparse sui giornali sulla vicenda SITO e Finpiemonte Partecipazioni, di sentirci dire, nel momento in cui la relazione doveva essere fatta, che la Presidente Bresso ritiene di non delegare nessuno dei suoi uomini, nemmeno lo stesso Vicepresidente Peveraro, a parlare della questione in sua vece. Ci pare alquanto strano.
Oltre che strano, Presidente, leggermente "lesivo" delle competenze e delle prerogative dei Consiglieri regionali e dei Gruppi di cui fanno parte. Se la Bresso, la nostra Presidente Bresso, avesse preso tale decisione a tempo debito, avrebbe dovuto darci informazione a tempo debito.
Non penso che la Presidente Bresso si sia svegliata un'ora fa e abbia deciso di non dare la fiducia al Vicepresidente di relazionare in Aula per conto suo. Magari lo ha pensato ieri, qualche giorno fa, magari a Pasqua aprendo l'uovo. Lei capisce, Presidente, che noi avremmo dovuto sapere che la relazione saltava perché la Presidente Bresso non si fida di dare tale mandato a suoi Assessori. Se lo avessimo saputo, magari, qualcuno di noi faceva altro. È evidente.
Comunque sia, lei è Presidente di questa Assemblea, veda lei se ritiene di informare la Presidente Bresso che avrebbe dovuto dircelo prima dell'inizio dei lavori che non delegava un suo Assessore in tal senso, a differenza di quello che, invece, si era detto in Conferenza dei Capigruppo. Decida lei, Presidente, come operare in merito. Noi non possiamo dirci contenti di discutere di altro, anziché di quanto previsto.
Tuttavia, due battute le devo fare. Mi ha preceduto il Consigliere Burzi. Noi siamo stufi, Presidente, di leggere le tematiche che interessano questa Regione, e la vostra Giunta, dai giornali. Vostra perché ci tenete all'oscuro di tutto, ma preferiremmo dire nostra, anche se non ci rappresenta dal punto di vista politico. La realtà è che noi, Consiglieri regionali e legislatori di questa Regione, non veniamo a sapere quello che la Giunta decide anche a livello elevato, quindi scelte importanti della Giunta. Non lo veniamo a sapere in Consiglio in base a relazioni svolte di volontà propria da parte degli Assessori della Presidente, o di Assessori da lei delegati a farlo. Lo veniamo a sapere, quasi sempre, dalla lettura dei giornali.
Questo - ahimè, mi permetto di dirglielo - avviene non solo per noi Consiglieri di minoranza, che magari dalla Giunta e dalla Bresso siamo considerati inutili zavorre del Consiglio regionale, ma succede spesso e volentieri anche per i Consiglieri che fanno parte della maggioranza e dovrebbero sentirsi, in questo caso, forse, più umiliati di noi nei confronti della Presidente Bresso e della Giunta.
Sinceramente, leggere il giorno dopo sui giornali quello che la Giunta ha deciso il giorno prima, non è che ci renda molto felici e meno felici dovrebbe rendere voi, che sostenete Mercedes Bresso con questa Giunta. Non è la prima volta che da questi banchi ci lamentiamo, noi della minoranza o della Lega. A volte è successo che tale lamentele siano arrivate anche da parte di colleghi della maggioranza. Un esempio per tutti sono il Consigliere Lepri, il Consigliere Laus, il Consigliere Manolino, il Consigliere Buquicchio. Altri colleghi di peso della stessa maggioranza si sono lamentati della mancanza di comunicazione al Consiglio, organo legislativo della Regione Piemonte. Mancanza di comunicazione e di informazione.
Presidente, la invito, se lei ritiene, di notificare questo disappunto che il sottoscritto, e anche molti altri colleghi, come il Consigliere Burzi prima, nutrono nei confronti del comportamento della Giunta.
Riteniamo che il modo di porsi della Presidente Bresso e della sua Giunta nei confronti del Consiglio regionale non sia corretto.
Ricordo che la II Commissione ha competenza di indagine, e da lì stanno uscendo cose estremamente importanti. Oggi non era la sede per discuterne ma non lo sarà neanche martedì prossimo perché non abbiamo finito le audizioni. Come lei sa, Presidente, perché ha partecipato a quasi tutte dalle audizioni stanno emergendo cose molto importanti che mettono in evidenza due pesi e due misure, nettamente differenti rispetto a chi viene audito o in base a quanto aveva dichiarato la Presidente Bresso nella sede del Consiglio regionale. Ma era la sede per capire se oggi c'è ancora coesione politica e di intenti all'interno della Giunta.
Lei capisce, Presidente, che una Presidente di Giunta regionale che chiede ad un C.d.A. di una società come Finpiemonte Partecipazioni, a stragrande maggioranza pubblica, di sostituire il Direttore e riceve il due di picche; poi chiede al Presidente della stessa società Finpiemonte Partecipazioni, Trabucco, di rassegnare le dimissioni, e riceve il secondo due di picche; va nella sua Giunta e dice "cosa ne dite se revochiamo d'ufficio il signor Presidente di Finpiemonte Partecipazioni?" e riceve il terzo due di picche...Se ciò fosse successo quando era Presidente Ghigo noi avremo visto manifestanti in camicia rossa fuori dal palazzo che urlavano: "Ghigo, vai a casa, la tua Giunta non c'è più!". Questo è ovvio, e avrebbero avuto ragione.
Noi, Presidente, le abbiamo chiesto come la Giunta giustifica quello che è uscito sui giornali - senza neanche discuterne in Aula relativamente ai tre no che la Presidente della Giunta regionale Mercedes Bresso si è presa da suoi nominati. Vorremo capire se ci sono ancora i presupposti per avere una Giunta che funziona in un certo senso, se la Presidente gode ancora della fiducia della Giunta. Ce lo deve spiegare perché se fosse successo a noi, ci avreste massacrati! Noi siamo stati estremamente corretti, anche troppo. Vi abbiamo semplicemente chiesto, senza fare grandi clamori, manifestazioni, proteste o occupazioni d'aula con cartellonistica, di dirci qual è la reale situazione rispetto a quanto abbiamo letto sui giornali. Voi ci rispondete di sì, ma poi all'atto in cui dovreste fare la relazione e darci dei chiarimenti politici perché sono questioni politiche vostre, non nostre, ci venite a dire che la Presidente Bresso non ha fiducia in nessuno che parli per conto suo, ma verrà lei direttamente a relazionare martedì prossimo. Va bene, una settimana in più non ci cambia la vita, ci auguriamo che la Presidente sia ancora tale martedì prossimo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Per la verità noi stiamo lavorando affinché la Presidente Bresso sia ancora tale nella prossima legislatura, non sino a martedì. Questo è il nostro obiettivo.
Detto ciò, è pienamente legittimo che i Gruppi di opposizione abbiano chiesto nella Conferenza dei Capigruppo una comunicazione sulla questione relativa a Finpiemonte Partecipazioni e così è stato deciso.
Il fatto che la Presidente voglia essere presente, comunicare lei stessa all'Aula un orientamento su decisioni della Giunta relativamente a questo argomento, credo sia un fatto positivo. Il fatto che non si faccia oggi, lo ricordava anche il Consigliere Rossi, significa che avremo ancora modo di discutere nei prossimi giorni dell'argomento. Non credo che discuterne in Aula la prossima settimana faccia molta differenza.
Invece ritengo positivo il fatto che la Presidente voglia essere presente su un argomento così importante e delicato. Tra l'altro, la Presidente ha una delega relativa all'argomento, quindi credo che sia importante il fatto che la Presidente abbia scelto, alla fine, di essere presente, di comunicare e di confrontarsi con l'Aula su un delicato argomento come questo.
Semplicemente ciò, non penso che ci siano altre questioni. E credo che il confronto dell'Aula e la comunicazione della Presidente serviranno a chiarire anche i dubbi che sono sorti dal punto di vista politico e della lettura che legittimamente l'opposizione fa del dibattito all'interno della Giunta e all'interno della maggioranza.
Concludo, Presidente, dicendo che le riflessioni del collega Leo vanno raccolte, perché sono sempre considerazioni importanti. Certo lo inviterei a guardare come oggi viene trattato il Parlamento italiano dalla maggioranza che governa il nostro Paese, un Parlamento chiamato soltanto a pronunciarsi sui voti di fiducia. E certi riferimenti qui in Consiglio regionale, un luogo dove credo che l'opposizione in questi quattro anni abbia trovato lo spazio per discutere e confrontarsi con questa maggioranza e con la Giunta ogni qualvolta lo ha richiesto, mi paiono davvero un po' fuori luogo.
Io non farei neanche il riferimento alla scorsa legislatura. Ho atteso (e anche altri Consiglieri) cinque anni delle risposte su alcuni argomenti risposte che non ho mai avuto, neanche quando si trattava di interpellanze.
Ho aspettato per cinque anni risposte che non ho mai ricevuto, ma del resto mi sono rassegnato. Poi ho detto: "Cercheremo di darle nella prossima legislatura"; fortunatamente, le cose sono andate in un certo modo.



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, anch'io ho preso atto di queste comunicazioni della Giunta regionale, ovviamente ricevendo la mail; comunque, com'è stato ricordato, si era convenuto diversamente in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Sarà mia cura attivarmi personalmente presso la Giunta, attraverso gli uffici del Consiglio regionale, per avere certezza che venga data comunicazione, come da richiesta dei Consiglieri, su un tema che sicuramente ha un importante rilievo politico. Mi spiace. Avevamo avuto tutti quanti assicurazioni in senso inverso; prendiamo atto di questo orientamento e comunque della disponibilità della Presidente Bresso a venire a dare direttamente in proprio le comunicazioni richieste.
Posso assicurare ai colleghi che agirò per assicurarmi che questa comunicazione ci sia con il dibattito che dovrà seguire su questo tema.



PRESIDENTE

Il Consigliere Burzi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Sull'ordine dei lavori, Presidente, molto volentieri sentiamo se permane la disponibilità del Vicepresidente a svolgere la sua comunicazione in tema del concorso di cui in oggetto. Suggerisco, visto che lei mi pare intendesse comunicare con la Presidenza, che la informi che, da adesso in poi, continueremo a fare accordi nell'ambito della riunione dei Capigruppo e li rispetteremo se ci piacerà, esattamente com'è successo in questo caso quindi di volta in volta, come ci verrà di volta in volta utile.
Secondo. Prendiamo atto di una sfiducia nei fatti riguardo all'Assessore ai rapporti con il Consiglio (Deorsola) e al Vicepresidente che non sono ritenuti in grado dalla Presidente di relazionarci su questo tema.
Terzo. Attendiamo, senza alcuna impazienza, che la Presidente, quando vorrà, ci relazioni sul tema delle partecipazioni. Un suggerimento: siccome il tema riteniamo di conoscerlo bene e visto che le parla (ma vale anche per Deorsola), suggerisca alla Presidente che ha una strada buona da prendere nell'interesse del Piemonte e che tutte le altre strade sono negative. Quella buona è, dovunque ella sia per impegni istituzionali, che ci pensi e dica "ho sbagliato" e torni indietro.
la cosa migliore che può fare, perché se va avanti nelle direzioni che sembrerebbe lei voglia prendere, politicamente ci renderebbero pieni di giubilo, ma siccome abbiamo un minimo di decenza che da qualche parte di quest'Aula ci veniva chiesta, se va avanti sappia che sarà responsabile lei e i suoi colleghi di Giunta, perché è un organo collettivo.
Vede, quando si parlava prima del Mauriziano io non sono preoccupato perché 65 diviso 13 fa 5; li avevo qui in contanti e, quando sarà ora di pagare, i miei cinque milioni di euro li darò volentieri per l'Ordine Mauriziano. Ma dal giorno in cui la delibera di revoca che qualcuno sta cercando di costruire, che è insostenibile da ogni qualunque punto di vista, da lì in poi, i danni che ne conseguiranno in termini di costi e di responsabilità saranno a carico della Presidente Bresso e dei simpatici colleghi che, al momento, fanno parte della sua Giunta. Quel giorno noi faremmo per la prima volta un esposto non certo alla Procura, che avendo obbligatorietà dell'azione penale non ha certo bisogno di noi, ma alla Corte dei Conti. Glielo dica alla Presidente che ha una strada, ovvero tornare indietro e dire, con fatica: "Ho sbagliato".


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente "Concorso indetto per funzionario addetto alle attività di relazioni esterne e stampa"


PRESIDENTE

Procediamo con le comunicazioni richieste alla Giunta regionale in merito a procedure concorsuali.
La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

La comunicazione richiesta era relativa al concorso pubblico per giornalisti che è stato recentemente pubblicato. Tale concorso è stato avviato sulla base di quanto previsto nel piano occupazionale per il triennio 2007-2009 e recepito dalla delibera della Giunta regionale n. 51 del 29 dicembre 2008.
Questo piano occupazionale ovviamente è stato oggetto di trattativa con le organizzazioni sindacali ed è stato sottoscritto dalle delegazioni sindacali, corredato con una nota a verbale della CGIL, che dichiarava specificamente di non sottoscrivere la parte riferita al concorso tenuto conto del fatto che presso la Direzione Comunicazione della Giunta operavano otto lavoratrici precarie coinvolte nel processo di stabilizzazione avviato dall'Ente. Questo per inquadrare il tema e la ragione per cui l'Amministrazione ha comunque proceduto a bandire il concorso.
Su questo concorso sono stati mossi rilievi specifici, che proverò in qualche modo a confutare.
Il primo rilievo è quello legato alla mancata visione dei bandi da parte delle organizzazioni sindacali. La trattativa per la definizione del piano occupazionale, l'eventuale integrazione e la sottoscrizione degli stessi esauriscono l'obbligo dell'Ente di trattativa/informazione nei confronti delle organizzazioni sindacali. Vi è, è vero, la prassi che le organizzazioni sindacali prendano visione anche dei bandi prima della loro pubblicazione nel momento in cui vengono illustrati nel corso di incontri con le organizzazioni stesse, però non vi è nessun obbligo di presentazione del bando prima della pubblicazione.
Un altro rilievo è legato all'individuazione delle date delle prove nel bando. La necessità di portare a conclusione in tempi congrui rispetto alle esigenze il concorso, come evidenziato peraltro dal Direttore della Comunicazione che è il soggetto richiedente, è strettamente collegata al nuovo Settore New Media di recente istituzione. Questa urgenza ha portato ad individuare nel bando le date per le prove d'esame. Peraltro, il regolamento per l'accesso all'impiego regionale (DPGR n. 12/2001) non vieta questa possibilità e anzi stabilisce che il diario delle prove d'esame deve essere comunque comunicato ai candidati almeno 15 giorni prima delle prove stesse. Si può osservare, quindi, che il bando in questione rispetta integralmente la norma regionale in materia.
In merito alla modalità prescelta, è stata fatta anche una valutazione rispetto alle esperienze pregresse, come per esempio nel concorso dei giornalisti bandito nel 1999, per il quale avevano presentato domanda 74 concorrenti. Si è considerata la previsione di un numero di domande verosimilmente non particolarmente elevato, visti gli specifici requisiti che vengono richiesti. Si è quindi colta l'opportunità di calendarizzare le date delle prove, al fine di contenere i tempi per l'espletamento dell'intera procedura concorsuale.
Un altro rilievo riguarda il punteggio dei titoli di merito. Il regolamento per l'accesso all'impiego prevede esclusivamente che per i titoli non può essere attribuito un punteggio complessivo superiore a dieci trentesimi o equivalente. Resta, nell'ambito della discrezionalità dell'Amministrazione, tenuto conto della professionalità messa a concorso da stabilire la tipologia dei titoli e il relativo punteggio. Nello specifico e nel merito, si osserva che l'attribuzione di punti per il titolo di studio, ancorché richiesto come requisito di accesso, è per dottorati di ricerca e diplomi post laurea attinenti al profilo. Questa è sostanzialmente una prassi di tutti i concorsi pubblici banditi dalla Pubblica Amministrazione.
Per quanto riguarda le prove scritte, è stato contestato il fatto che ne sono state previste due. Tenuto conto che il DPR 348/1994 (normativa nazionale di riferimento in materia di procedure concorsuali) stabilisce che per le ex VIII qualifiche funzionali, oggi categoria D3, si debbano effettuare due prove scritte ed una prova orale, si osserva peraltro che già nel citato concorso del 1999 (sempre per giornalisti), erano già state previste due prove scritte ed una prova orale, come per il concorso che abbiamo recentemente pubblicato.
Si tratta di personale precario in servizio presso la Direzione Comunicazione della Giunta regionale, quindi il problema più in generale è quello dei precari. Come sapete, l'Amministrazione ha recentemente svolto due concorsi specifici con punteggi aggiuntivi e riconosciuti ai precari.
Le graduatorie si sono completate e sono state inserite 179 persone per il concorso di categoria D e 153 per la categoria C. Ovviamente, queste operazioni concorsuali mettono e metteranno l'Amministrazione nelle condizioni di procedere nel percorso che era stato individuato, peraltro anche previsto specificatamente in una norma della finanziaria 2007 inerente alla stabilizzazione dei precari. Ovviamente, anche il personale precario della Direzione Comunicazione ha potuto partecipare a questo percorso di stabilizzazione.
Qui, siamo di fronte alla possibilità di far fronte alle esigenze di giornalisti mediante il percorso di stabilizzazione. Per quanto riguarda le prove che abbiamo fatto per il completamento delle stabilizzazioni D e C prevedevano, come materie di esame, diritto amministrativo, diritto regionale e contabilità regionale. Diversamente, per questo specifico concorso per giornalisti, sono previste materie e prove di esame correlate specificamente all'attività di giornalista, contemplanti anche le materie di diritto regionale e del diritto costituzionale. Si intende, quindi, con questa prova concorsuale pubblica, accertare la professionalità e la competenza necessaria per lo svolgimento di attività strettamente riconducibili al profilo professionale di "Funzionario Addetto all'Attività di Relazioni Esterne e Stampa", implicante necessariamente la conoscenza delle materie di diritto a cui ho fatto riferimento poc'anzi. Al contrario per quanto avvenuto nelle selezioni a tempo determinato a cui hanno potuto partecipare i precari dell'Amministrazione regionale, è stata riconosciuta e accertata una conoscenza generale nell'ambito delle materie di cui sopra e si evidenzia che non vi era una specifica attribuzione di alcun profilo professionale.
Ad integrazione di quest'ultimo punto si osserva ancora che vi è forse, alla base delle dichiarazioni sui quotidiani, un errore di fondo. Le due procedure sono distinte nelle finalità e nelle modalità selettive. La valutazione per la stabilizzazione del personale precario risponde ad un obiettivo politico concernente una platea di soggetti variegata sia rispetto alla professionalità sia rispetto al titolo di studio.
La stabilizzazione è un'operazione finalizzata a valorizzare risorse umane che da anni operano presso le diverse strutture regionali e che hanno professionalità di diverso tipo sia tecnico, sia amministrativo. Viceversa la selezione per giornalisti ha una ratio completamente diversa, e cioè quella di acquisire le risorse di tipo specialistico con un elevato grado di esperienza e professionalità nell'attività di giornalista. Risorse da inserire in una struttura nuova con peculiare attribuzione nell'ambito della materia della comunicazione in linea con le attività programmatiche e strategiche dell'Ente.
Inoltre, il fine di selezionare con criteri strettamente connessi ad una professionalità specialistica che, peraltro, valorizza l'esperienza nella materia, si coniuga con l'esigenza di potersi avvalere di personale che sarà immediatamente operativo. In definitiva, il bando non è solo legittimo ma è anche opportuno. Questo non crea privilegi, anzi, per soddisfare strategie ed esigenze organizzative programmatiche interne offre la possibilità di dare occupazione a tempo indeterminato.
Peraltro, sono stati fatti anche riferimenti al fatto che la procedura sarebbe stata poco trasparente. Voglio assolutamente rassicurare il Consiglio e dare la garanzia che la procedura è trasparente, imparziale e meritocratica, confortata dalla circostanza non trascurabile, soprattutto in concorsi interni e ancorché in concorsi di Enti pubblici, che tre componenti su cinque della commissione esaminatrice saranno individuati all'esterno nell'ambito del polo universitario e dell'Ordine dei Giornalisti.
Credo che anche questo rappresenti un elemento di trasparenza che rafforza l'imparzialità della commissione che dovrà giudicare le prove scritte e orali dei concorrenti.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Peveraro.
Ha chiesto di intervenire sulla comunicazione il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

La ringrazio, Vicepresidente per la tempestività della comunicazione.
Devo dire che ho particolarmente apprezzato il lapsus freudiano con cui nella parte finale della comunicazione ha definito il concorso un concorso interno. Ma questo rimanda a Freud, che non permette a nessuno di essere totalmente libero nella propria comunicazione.
Bene! Direi fantastico! Il Vicepresidente ha detto che questo concorso non è taroccato. Perfetto! Io, per rispetto estremo che ho delle persone che cercano lavoro, oltre che per rispetto per le istituzioni, mi considero esentato di dire qui i nomi dei tre probabili vincitori, perché ho rispetto di loro. Siccome ne parlano tutti, non c'è bisogno neanche che io li ripeta qui. Alcuni, soprattutto la CGIL che non è l'unica, ma d'altronde si sa che la CGIL, essendo un sindacato giallo molto affine alla FISM, ha i lati più retrivi del centrodestra, fanno quello che il partito vuole. Noi le abbiamo detto di attaccare e puntualmente la CGIL sta attaccando, oggi a proposito del concorso, ieri nell'attribuzione dei settori. Questa è attività politica e il Vicepresidente Peveraro ne ha viste tante in Comune, che non si stupirà del fatto che alcuni sindacati muovano delle obiezioni rispetto alle sue azioni.
Prendo atto che il Vicepresidente garantisce qui a tutti noi che il concorso non è taroccato e che, quindi, non è, come alcuni dicono, che si sta cercando una squadra di calcio che da tempo gioca a Torino e che abbia la maglia a righe, perché questo sarebbe un concorso taroccato. Qui è estremamente aperto, ancorché non sia un concorso interno, ma appunto un concorso pubblico.
Vedremo l'esito del concorso. Prendiamo atto che questa Giunta, dopo aver devastato la comunicazione a ritmi di sedici milioni di euro a undici mesi dalla fine della legislatura, ritiene indispensabile non occuparsi delle cose che a noi sembrerebbero serie, ma "ficcare" tre ulteriori giornalisti, perché senza non se ne può fare a meno, perché si sa: quando uno ha da comunicare, soprattutto se è spesso assente dall'Aula, senza giornalisti come fa a comunicare? Vediamo quali escono. Lasciando a chi ha la competenza per agire qualora ne ravvisasse gli estremi, la decisione di agire, che non ci compete.
Consiglio caldamente ai membri della Commissione, che non so se sia stata nominata, di astenersi dal farne parte, perché non c'è motivo di correre dei danni conto terzi, non essendone responsabili, ma ognuno è libero di fare ciò che vuole. E passiamo oltre.
Mi sembra molto di ravvedere in parvis (in piccolo) la comunicazione che Peveraro fece circa due anni fa al suo esordio come Vicepresidente della Giunta nonché Assessore, quando qui ci magnificò le bontà della fusione (si fa per dire) Intesa-Sanpaolo e spiegò a tutti noi - sciocchini! quanto successo questa fusione avrebbe arrecato a Torino e al Piemonte.
Credo che questo avrà degli esiti, in piccolo fortunatamente altrettanto positivi. Spero caldamente che il Vicepresidente non debba dolersi di aver garantito, non potendolo fare, la trasparenza di un concorso di cui basterebbe leggere il bando per vedere che trasparente non è. Ma non è il problema principale che ci angoscia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

possibile avere copia della relazione che ha svolto l'Assessore?



PRESIDENTE

Tutto ciò che ha detto è stato stenografato. Sarà comunque nostra cura trasmetterle una copia. In ogni caso, il suo intervento è stato resocontato e quindi sarà nella disponibilità di ogni collega.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ho avuto modo, seguendo il Consiglio in diretta, di sentire la relazione dell'Assessore.
La cosa che in qualche modo stupisce rispetto ad una situazione che apparirebbe di così assoluta normalità, cioè se la Giunta fa una scelta cioè quella di stabilizzare un numero di addetti alla comunicazione istituzionale, come norma prevede, dipende poi come si intende applicare la norma. Nella richiesta, oltre che l'iscrizione all'Ordine dei Giornalisti si prevede anche l'obbligatorietà della laurea, in quanto sarebbero poi inquadrati in una categoria per la quale la legge prevede tale titolo.
Quindi, ci siamo sbagliati, abbiamo preso un evidente abbaglio di fronte a tutto questo.
Se così fosse, la Giunta non avrebbe reagito nel modo scomposto con cui ha reagito. Nel giorno in cui il nostro Gruppo consiliare ha fatto la Conferenza stampa, il portavoce della Presidente replica con un comunicato stampa indirizzato al sottoscritto in cui si sottolineano tutte le incapacità e le non conoscenze normative del Consigliere Vignale, come si riprende più volte nel comunicato.
anomalo; quando avviene una situazione per cui un Consigliere si sbaglia - e quante volte ciò accade! - non vi è solitamente un attacco diretto al Consigliere.
La Giunta dice: ai sensi della legge 150/2000, noi siamo obbligati a richiedere il titolo di laurea, per cui abbiamo dovuto fare questo.
La differenza è un'altra; è che in questa Regione abbiamo assunto, e non molto tempo fa, con contrattualistiche differenti alcuni giornalisti cioè persone che oggi si occupano di comunicazione, che non hanno la laurea. Quindi, o avete violato la legge in un caso o avete voluto rispettarla nell'altro.
Quindi, bisogna capire se è vero quanto noi, un po' maliziosamente (ma facciamo l'opposizione) proviamo a denunciare, e cioè che, a nostro avviso questo è o era un concorso finalizzato all'assunzione di quattro dipendenti, oggi a tempo determinato, che fanno i portavoce degli Assessori.
Abbiamo depositato i nomi e i cognomi dei possibili vincitori presso un notaio. Questo, secondo me, ha scombinato qualcosa, perché diventa impossibile oggi fare vincere coloro i quali si voleva fare vincere. E questo ha causato una reazione non giustificata, che ha portato alcuni esponenti di spicco della Direzione amministrativa a chiamare i giornali per chiedere la non pubblicazione.
Anche questo rimane a verbale, perché corrisponde a verità, e anche con alcune modalità di valutazione rispetto all'operato di quello o piuttosto di quell'altro Consigliere, che nulla ha a che fare con la normale dialettica che esiste all'interno di un'istituzione. La Giunta fa una scelta, un Consigliere o più Consiglieri di opposizione la criticano e lì finisce. Tutti i giorni questo accade, salvo che abbiamo avuto la dimostrazione che abbiamo colto nel segno.
Abbiamo colto nel segno e siamo anche certi, ma lo vedremo quando avverrà l'aggiudicazione del concorso, che con maggiore difficoltà, se non con impossibilità, si potrà perseguire quel disegno che era stato individuato, perché altrimenti il Consigliere Vignale avrebbe ragione e non sarebbe più un concorso pubblico, ma sarebbe un concorso ad uso dei portavoce degli Assessori.
E questo ha fatto molto arrabbiare pezzi di Giunta e pezzi degli uffici di comunicazione o di coloro che comunicano per nome e per conto degli Assessori e della Presidente, con una modalità assolutamente irritale della quale il sottoscritto si interessa poco. Non dico che se ne frega altrimenti mi avreste sicuramente apostrofato. Poi è lecito che ognuno faccia quello che vuole, anche brutte figure. Per carità, noi ne facciamo tante, le può fare anche la Giunta e anche gli staff della Giunta. Per questo è un dato assolutamente evidente.
Consiglio a tutti, se si hanno cinque minuti da perdere, di leggere il comunicato stampa che è uscito dalla Presidenza della Giunta nei confronti del sottoscritto. Come ripeto e come ho detto in apertura, se è così lapalissiano, vuol dire che mi ero sbagliato e che non c'era bisogno di tutto questo.
Sono certo di non essermi sbagliato e sono talmente certo di questo che invito il Vicepresidente a portarci l'elenco dei dipendenti che oggi lavorano negli uffici di comunicazione con la stessa qualifica che andrebbero a ricoprire le quattro persone vincitrici del concorso per vedere quanti di questi hanno la laurea, anche su contratti aperti dal 2000 in poi, cioè dalla legge 150 vigente.
E scopriremmo che, in molti casi, non avete rispettato la legge e per la prima volta la volete rispettare in questi casi, perché c'erano dei requisiti che erano assolutamente tagliati per un certo numero di dipendenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Peveraro, per una replica.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Solo perché l'intervento del Consigliere Vignale mi ha dato uno spunto.
Se sarà come lui ha rappresentato, lo ringrazio ufficialmente, anche perch devo dire che io, che sono l'Assessore competente al personale, non ho visto il bando che è stato pubblicato, perché è stato fatto attraverso una determina dirigenziale.
Quindi, sostenere che ci sono pezzi della Giunta - fino a prova contraria non ne sono a conoscenza - o che in qualche modo ci sia stata poca trasparenza è un'insinuazione che non mi appartiene e che respingo con sdegno. Le assicuro che rafforzerò le verifiche e i controlli che l'Amministrazione deve mettere in atto affinché il concorso sia svolto nella massima trasparenza, dando l'opportunità a quattro giovani presumibilmente non occupati, di poter avere un lavoro soddisfacente a tempo indeterminato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non intervengo sull'ordine dei lavori, ma sulle comunicazioni della Giunta testé svolte dal Vicepresidente Peveraro.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, lei è già intervenuto sulle comunicazioni; sebbene vi sia stata un'integrazione...



BURZI Angelo

Sì, ma la Giunta è intervenuta due volte; se interviene tre volte, noi interveniamo tre volte; se lo fa per quattro volte, anche noi lo facciamo per quattro volte, se lo fa per cinque volte, cinque, sei...
Poi, se preferisce, intervengo sull'ordine dei lavori, ma parlerò in merito alle considerazioni del Vicepresidente Peveraro.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, siamo interessati ad un avvicinamento e ad un approfondimento della situazione, per cui non solleviamo aspetti formalistici.



BURZI Angelo

Temo che sia difficile un avvicinamento.



PRESIDENTE

Quantomeno un chiarimento sulla situazione. Siccome non vi è nulla da nascondere, è opportuno che le cose vengano affrontate nella maniera più chiara possibile.



BURZI Angelo

Non mi pare che la giornata odierna si chiuda sotto gli auspici, da parte della Giunta, della trasparenza. Perché c'era un caso, quello di prima, su cui tutto si può dire tranne che vi è la disponibilità della Giunta ad approfondire il tema.
Ciò detto, prendo atto, dalla replica del Vicepresidente, della presa di distanza dalla Direttrice del personale Maria Grazia Ferreri. Perché il Vicepresidente ha appena detto che c'è una determina dell'Assessore; non è l'abbisogno, perché la legge n. 51, la legge n. 23 e il decreto Amato del 1992 sanciscono, in maniera ineludibile, la separazione dei diritti fra gli Assessori e i Direttori e Dirigenti.
Peraltro, Trabucco è già un eccellente testimone della capacità di questa Giunta di - come posso dire? - mollare le zavorre o, meglio, tentare di mollarle nelle maniere.
Sappiano i Dirigenti e i Direttori nominati da questa Giunta qual è l'attenzione che essi hanno nei confronti di coloro che hanno nominato.
Sono sicuro che di questo il 18 aprile 2010 torneranno copiose messi.



PRESIDENTE

Colleghi, prima di procedere con l'esame dei punti all'o.d.g., vi informo che sono state depositate alcune richieste di inversione punti all'o.d.g.
Riterrei pertanto opportuno confrontarmi con i Presidenti dei Gruppi consiliari per decidere le modalità con cui dare prosieguo ai nostri lavori.
Su questo punto, ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Potrei anche non nutrire alcun dubbio sul fatto che il Vicepresidente possa non conoscere il bando; tuttavia, non si può dire che la Giunta sia estranea da questo. La Giunta ha i suoi portavoce; la Presidente ha un portavoce.
Se il portavoce della Presidente, in modo ufficiale, fa un comunicato non penso che lo faccia a nome proprio, ma immagino che lo faccia a nome della Giunta. Salvo che...



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione (fuori microfono)

Non lo ha fatto a nome della Giunta.



VIGNALE Gian Luca

Lo ha fatto a nome proprio. Va bene, allora apprendiamo che la Presidente paga un dipendente che dovrebbe fare da portavoce della Presidente della Giunta regionale e che, invece, lavora a titolo personale.
Dopodiché, è evidente che questo non è. C'è l'uno e l'altro.
un aspetto, quello relativo al bando dei concorsi, che riguarda evidentemente, la parte dirigenziale e non riguarda la parte politica (salvo per gli indirizzi di caratte re generale, come l'Assessore sa bene, ovviamente). Però credo che vi siano i due aspetti.
Ma, come abbiamo detto, per me...



PRESIDENTE

Colleghi, sospendiamo momentaneamente i nostri lavori. Pregherei i Presidenti dei Gruppi di accomodarsi in Sala A per una veloce Conferenza dei Capigruppo.
I lavori riprenderanno alle ore 16.45.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.36 riprende alle ore 16.43)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Desidero comunicare che nella Conferenza dei Capigruppo test conclusasi si è convenuto di terminare a questo punto i lavori della seduta odierna.
Il Consiglio regionale è pertanto convocato per la giornata di martedì prossimo, con lo stesso ordine del giorno.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle 16.44)



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