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Dettaglio seduta n.429 del 24/03/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


COTTO MARIANGELA



(Alle ore 14.32 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PLACIDO ROBERTO



(La seduta ha inizio alle ore 15.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri: Bossuto, Bresso, Cattaneo Gariglio, Reschigna, Robotti e Spinosa.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, per quanto riguarda il punto 4) all'o.d.g., "Nomine", il quadro completo delle nomine calendarizzate non c'è ancora, pertanto tratteremo tale argomento nella prossima seduta del Consiglio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Il Presidente Gariglio aveva annunciato che, dopo la riunione dell'Ufficio di Presidenza, avrebbe comunicato se la richiesta della maggioranza di terminare i lavori del Consiglio alle 17 sarebbe stata accolta o no.
Siamo "tutto orecchie", per ascoltare la comunicazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega. Manca ancora un dettaglio e, quanto prima, svolgeremo la comunicazione, per toglierla dalle ambasce di quest'informazione.


Argomento: Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 430, inerente a "Proposta al Consiglio regionale di modificazione del Piano tutela delle acque approvato con deliberazione n. 117-10731, del 13 marzo 2007 del Consiglio regionale" (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 247 - 13730 del 24 marzo 2009)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 430, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente. Molto velocemente per dire che finalmente arriva in Aula la discussione della monografia dell'area legata alla zona idrografica della Dora Baltea, in particolare il tratto del torrente Chiusella, a monte di Vidracco.
Tutti conosciamo il percorso che ci ha portati, prima, con un emendamento sulla legge finanziaria dello scorso anno, a togliere la tutela a quest'area, poi a reintrodurre tale tutela, in seguito ad una deliberazione votata circa un mese fa dal Consiglio regionale. La deliberazione, reintroducendo la tutela sul fiume Sesia, aveva posticipato ad un'ulteriore verifica con le comunità locali e ad un approfondimento specifico, legato al torrente Chiusella, la reintroduzione di questa norma d'area. Finalmente, siamo arrivati alla discussione ed alla votazione per la reintroduzione di questa norma, che va a salvaguardare un territorio particolarmente interessante da un punto di vista ambientale, per la bellezza dei luoghi e per la qualità delle acque del torrente Chiusella.
Questo non vuole essere un vincolo che blocca qualsiasi tipo di sviluppo ma un vincolo ed una tutela che propone, per quel territorio, la possibilità di una diversa qualità della vita e dello sviluppo, che parli ai territori, che dia delle risposte ai bisogni delle persone che abitano in quei luoghi e che dia delle possibilità di sviluppo, anche da un punto di vista economico, rispettoso dell'ambiente. Siamo contenti di questa discussione e dichiariamo, a nome del Gruppo di Rifondazione Comunista e degli Ecologisti Uniti a Sinistra, il voto favorevole alla proposta di deliberazione. Grazie.



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Quanto tempo ho a disposizione?



PRESIDENTE

Dieci minuti, però, collega Cavallera, lei ha un dono della sintesi che in tre minuti le consentirà di esprimere compiutamente anche ragionamenti più complessi!



CAVALLERA Ugo

A volte non si è proprio in forma e allora la comunicazione è un po' più lunga! Voglio sottolineare l'importanza del Piano di tutela delle acque e, per certi versi, rammaricarmi per due questioni.
La prima: nella stesura, che poi è stata approvata con il voto della maggioranza, non è stata riservata la necessaria attenzione a tutte quelle azioni che devono essere attivate realmente, non solo sulla carta, per il risparmio del consumo dell'acqua, ad esempio le nuove derivazioni, ma soprattutto, le azioni per la predisposizione degli accumuli d'acqua perché la metà, se non i tre quarti del Piemonte sono caratterizzati da regimi torrentizi che non hanno alle spalle grandi nevai o ghiacciai che rilasciano l'acqua durante tutto l'anno e quindi anche nella stagione estiva. Nel regime torrentizio, l'acqua si prende quando c'è e se non accumulata scorre, anche in modo catastrofico, verso il Po e non possiamo usufruirne quando è necessario.
Sono state fatte ipotesi più pregnanti, che, però, sono state ritoccate.
Sappiamo che, nell'ambito della maggioranza, ci sono delle forze maggiormente restie ad accettare interventi d'infrastrutturazione riguardanti il ciclo delle acque, ma il dibattito che si è svolto negli anni e nei mesi scorsi è stato probante anche sotto questo profilo.
La seconda considerazione: ritengo che sia stato travisato oltre il dovuto, l'atteggiamento dell'opposizione di voler assestare la normativa secondo le esigenze che emergono dai territori. Si tratta di un provvedimento molto ampio, riguardante tutto il territorio. Per questo è lecito pensare che si possa intervenire in un caso piuttosto che in un altro, con tutte le complicazioni che la procedura ci ha riservato.
Infatti, abbiamo annullato la vecchia edizione di un atto amministrativo con una legge, poi l'abbiamo ripristinato, adesso siamo nella fase che prevede la definizione ultima della norma riguardante il tratto dell'area della Dora Baltea. Quel che è stato è stato, tuttavia ritengo che, al di là della valutazione di questo testo insieme ai provvedimenti d'accompagnamento - senz'altro interverranno altri colleghi dell'area PdL occorrerà fare delle verifiche, per capire, al termine del quinquennio di quest'Amministrazione, cosa è stato fatto dal punto di vista dell'infrastrutturazione per l'approvvigionamento dell'acqua, intesa per l'uso idropotabile, per l'irrigazione, per le esigenze anche da un punto di vista industriale, nonché energetico.
Il periodo che stiamo vivendo e quello che abbiamo davanti, al di là di questo o quell'altro inverno più o meno pesante dal punto di vista delle precipitazioni, c'induce a intervenire per assicurare questi approvvigionamenti da un punto di vista sia quantitativo, sia qualitativo anche in rapporto all'aumento dei consumi individuali delle persone. Queste erano le considerazioni che volevo svolgere. Come vede, Presidente, mi sono autoridotto a metà i tempi dell'intervento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Anche noi, come Partito Democratico, esprimiamo soddisfazione per il compimento di questa vicenda, che, a mio parere, si è protratta anche troppo a lungo, con la reintroduzione, di fatto, della monografia di area nel Piano di Tutela delle Acque, relativo al bacino idrografico Dora Baltea, per quanto riguarda il Chiusella.
Questo è un fatto positivo che, dopo tutto il dibattito, credo tenga conto in modo particolare degli indirizzi, delle volontà e delle scelte di un'intera comunità che sta pensando il proprio futuro attorno ad un valore importante non solo sotto il profilo ambientale, ma anche economico e sociale, quello del Chiusella, il corso d'acqua attorno al quale si sta ripensando uno sviluppo ecocompatibile dell'intera economia della Valchiusella.
un fatto importante perché noi poniamo definitivamente riparo ad una norma che era stata discussa e in qualche misura rimossa durante il dibattito in tema finanziario. Il ragionamento svolto ha coinvolto le forze politiche sia di maggioranza sia di opposizione e sottolineo l'accordo importante siglato tra la Regione, la Provincia di Torino e il Comune di Traversella, anche per i contenuti, che non può che qualificare meglio quella realtà e rispondere ai cittadini in termini di maggiori servizi e opportunità di sviluppo, sempre in questo contesto ecocompatibile dell'intera Valchiusella. Per cui il nostro parere non può che essere positivo e il nostro voto sarà conseguente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda l'intenzione di voto, ha già detto la Consigliera Barassi.
Naturalmente il nostro Gruppo voterà positivamente su questo provvedimento che, come già ricordato, chiude una vicenda che, dal nostro punto di vista, è stato un vulnus grave, che oggi saniamo definitivamente anche con il coinvolgimento attivo delle comunità locali, che rispetto alla risorsa idrica hanno potuto riaffermarne la centralità anche all'interno dell'economia che li riguarda.
Brevemente aggiungo solo un'annotazione, perché, se vogliamo, un po' casualmente, il provvedimento che oggi ci apprestiamo a votare - spero venga approvato per chiudere il vulnus di cui dicevo - coincide quasi con alcuni avvenimenti internazionali, quale il Forum Mondiale dell'Acqua svoltosi nei scorsi giorni in Turchia, a Istanbul, che parlano tutt'altra lingua.
Mentre qui stiamo decidendo relativamente ad una piccola parte del nostro territorio - spero che la presente riflessione ci permetta di comprendere che, forse, altre parti del nostro territorio e altre porzioni di acqua sono altrettanto degne di tutela. A Istanbul, invece, si è parlata tutt'altra lingua. Noi oggi vogliamo riaffermare la tutela su una parte di territorio e sull'acqua che lo attraversa; in qualche modo parliamo anche di un diritto inalienabile all'acqua, acqua come bene comune, anche se indirettamente. Quest'Aula così disattenta, forse, potrebbe prestare un minimo di attenzione a quello che accade oltre le nostre frontiere e riflettere su quanto accaduto. A Istanbul si è detto - che è gravissimo dal mio punto di vista - che l'acqua è, sì, un bisogno per molti non solo nel nostro paese, per le popolazioni che vivono in una condizione davvero incredibile, dove l'acqua potabile non c'è o la si deve cercare attraverso marce di chilometri, ma non si è confermato il diritto all'acqua per tutti! Questo è quanto si è sancito a Istanbul e noi come Consiglieri regionali dovremmo essere molto interessati a quanto ivi dichiarato.
Secondo me, ancora una volta, dovremmo stigmatizzare anche il ruolo del nostro Governo nazionale in quell'importante Forum. Se è vero, come è vero che alcuni stati dell'America Latina hanno addirittura codificato in Costituzione il diritto all'acqua come bene inalienabile di tutti gli uomini e tutte le donne, anche il Governo svizzero e quello spagnolo hanno insistito affinché questo diritto fosse codificato, invece il nostro Governo ha brillato per la sua assenza o, meglio, per la sua connivenza con la scelta sancita al termine di quell'assise. Semplicemente - mi rivolgo in modo particolare all'Assessore De Ruggiero, che mi sta ascoltando - noi dovremmo riflettere su questo proprio oggi che concludiamo una vicenda che rischiava di mettere un piccolo territorio e l'acqua che scorre su di esso nella condizione di non essere più bene fruibile lungamente per tutti e per tutte. Altresì, il Forum di Istanbul, rispetto a quanto espresso dal Consigliere Cavallera in tema di utilizzo dell'acqua, ha sancito la priorità dei fini energetici - in qualche modo fortemente voluta dal Governo turco - che è assai pericolosa, perché significa che prima di tutto verrà l'energia e, poi, il diritto così profondamente umano a poter bere.
Allora, anche su questo dovremmo ragionare, perché questo è il contesto internazionale in cui stiamo vivendo. Secondo me, una Regione come la nostra, oggi potrebbe riflettere per tentare di mantenere l'idea dell'acqua come bene comune e inviolabile per tutte le cittadine e i cittadini di questa regione, che è totalmente diversa da quella sancita ad Istanbul.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente, sarò telegrafico.
Volevo "ringraziare" la Consigliera Barassi che nella dichiarazione di voto congiunta ha dimenticato di citare il Gruppo dei Comunisti Italiani come si dice "dai nemici mi guardo io"; sicuramente è stato un lapsus non voluto da parte della Consigliera Barassi.
Pertanto, annuncio il voto favorevole anche dei Comunisti Italiani rispetto a questa vicenda che abbiamo seguito insieme ad altri, in quanto riteniamo necessaria l'approvazione di questa proposta di deliberazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Volevo solo aggiungere una brevissima considerazione: in questo caso la soluzione al problema arriva per via politica, e di questo credo che ci si debba compiacere. Ricordo, infatti, che in merito ad un'altra vicenda riguardante l'acqua in Val Lemme la questione si concluse a seguito di una sentenza di Tribunale.
Auspico sempre che la politica riesca a risolvere i problemi e sia in grado di discutere sugli argomenti e sulla sostanza senza arrivare ad una soluzione giudiziaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Sono lieto che tutti i colleghi plaudano alla conclusione di questa lunga discussione, che ha comportato la votazione di tre o quattro atti diversi.
Mi permetto di ricordare quelli che sono stati un po' gli impegni che assumemmo con alcuni colleghi e con l'Assessore De Ruggiero relativamente alla soluzione della questione, partendo da una premessa. La premessa è che noi non siamo d'accordo con chi dipinge la montagna come luogo in cui non si deve toccare nulla, perché per i cittadini o per gli ambientalisti è un ambiente molto più bello ma in cui gli abitanti si allontanano con maggior facilità.
Allora, visto che la modifica del Piano avrebbe garantito la possibilità di un introito per alcune valli (per una valle in particolare) e per alcune Amministrazioni, noi (le Amministrazioni locali) avevamo chiesto che questo venisse, in qualche modo, garantito da un impegno da parte della Regione Piemonte.
Nonostante ci si sia ritrovati il 16 marzo - quindi circa una decina di giorni fa - questa mattina l'Assessore De Ruggiero ci ha consegnato un verbale di un incontro tenutosi fra tre soggetti: la Provincia, la Regione e il Comune. Tale verbale è finalizzato all'addivenire della provincializzazione di sei chilometri e mezzo di strada siti nel Comune di Traversella.
Questo verbale - perché altro non è - recita quanto segue: "A seguito di ampia discussione, i presenti si impegnano a proporre all'esame delle rispettive Amministrazioni il seguente iter per addivenire alla provincializzazione della strada in oggetto di rilevanza regionale in relazione agli impianti sportivi ivi collocati". Vi è, quindi, un impegno a proporre all'Amministrazione in oggetto - quindi Regione e Provincia perché il Comune di Traversella è soggetto che dovrebbe beneficiare di questo accordo - una serie di passaggi che porterebbero alla soluzione del problema.
Ho parlato qualche decina di minuti fa con il Vicesindaco e con il Sindaco del Comune, che sono tutto fuorché rassicurati da questo verbale perché dice le cose che ho letto: ossia, che l'Assessore De Ruggiero si è impegnato a proporre alla propria Giunta che la Regione trovi fra gli 800.000 e un milione di euro da destinare al Comune di Traversella per la risistemazione, la riasfaltatura e quant'altro, della strada da Chiara a Fondo, nel Comune di Traversella.
evidente - è comprensibile a tutti - che si tratta di un investimento straordinario. Noi avevamo suggerito una via decisamente più breve, che prevedeva la provincializzazione della strada mediante una delibera di Giunta (quando la Giunta provinciale lo ritiene): questo avrebbe garantito senza alcun onere immediato e senza modalità eccezionali, che la Regione si facesse carico, per l'anno avvenire, di un trasferimento maggiore nei confronti della Provincia di Torino o delle Province, destinando più risorse a capitale (anche in variazione di bilancio), in modo tale che si potesse far partire tutta la macchina che avrebbe potuto consentire la riasfaltatura (intanto, però, già dall'inverno prossimo, avrebbe potuto consentire, per esempio, la pulizia di quella strada dalla neve che ogni anno ricade, essendo una strada che porta ad un impianto di risalita ancorché in questo momento chiuso).
Pertanto, per noi questo è tutto fuorché un documento soddisfacente.
Non lo è per noi, ma non lo è nemmeno per le Amministrazioni comunali.
Quindi, visto che l'accordo presunto oggi non c'è (perché abbiamo un pezzo di carta che non è altro che un atto di buona volontà, una proposta) e sebbene il Consiglio provinciale abbia votato un ordine del giorno che impegna l'Amministrazione a provincializzare questo tratto di strada, ma non c'è altro, noi non siamo disponibili (come, peraltro, avevamo precisato nell'incontro tenutosi alcune settimane fa nella sala attigua) a chiudere una partita nel momento in cui non c'è la soddisfazione né la garanzia delle Amministrazioni locali.
Credo che sarebbe opportuna anche solo l'attesa di una o due settimane in modo tale che si possa concretizzare questo verbale con due modalità: con l'impegno di una delibera di Giunta oppure con un impegno, da parte della Regione, di trasferimento di fondi sulle opere pubbliche ad un Comune. Considero la seconda ipotesi, cioè la via che prefigura l'Assessore, molto più difficile. Perché l'Assessore sa bene che, sebbene disponiamo di una legge (legge n. 18) che prevede la possibilità di trasferire delle risorse alle Amministrazioni comunali per opere pubbliche fra le quali quelle relative alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, è evidente che 800.000 o un milione di euro non è esattamente la quota standard che viene trasferita sulla legge n. 18, salvo casi di pronto intervento. Invito, quindi, a trovare una possibilità affinché si possa rispettare quanto, in qualche modo, si era concordato.
Sicuramente, questo è un passo avanti - perlomeno io lo giudico tale così come lo è stata l'approvazione, da parte del Consiglio provinciale, di un ordine del giorno. Ma non è risolutivo.
Sarebbe un'azione di buonsenso sospendere la discussione rispetto alla proposta di delibera, in attesa che quanto era stato indicato e richiesto anche dalle Amministrazioni locali, abbia, in qualche modo, un proprio riscontro.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola "Giovanni XXIII" di Pianezza (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola "Giovanni XXIII" di Barge in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Siamo nella fase iniziale della seduta pomeridiana del Consiglio regionale e si sta affrontando un provvedimento in materia di pianificazione a tutela dei corsi d'acqua nella Regione Piemonte.
Vi ringrazio per la vostra visita.


Argomento: Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 430, inerente a "Proposta al Consiglio regionale di modificazione del Piano di tutela delle acque approvato con deliberazione n. 117-10731 del 13 marzo 2007 del Consiglio regionale" (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 247 - 13730 del 24 marzo 2009) (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo la discussione relativa alla proposta di deliberazione n.
430.
Ha chiesto la parola l'Assessore De Ruggiero; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore alle risorse idriche



PRESIDENTE

Intervengo non tanto per rafforzare le ragioni di questa proposta al Consiglio regionale, quanto per ribadire, rispetto all'intervento del Consigliere Vignale, che abbiamo seguito tutti i giusti passi che andavano compiuti.
Ho condiviso con il Consigliere Vignale le varie necessità oltre che i punti di difficoltà (certamente economica) dei nostri Comuni di montagna e delle Comunità montane in particolare. Quindi, da questo punto di vista abbiamo ritenuto che potesse essere un impegno serio della Regione e della Provincia per addivenire al fatto di migliorare, di rendere più accessibile e mettere in sicurezza un tratto di strada dell'ordine dei cinque chilometri, di cui già due e mezzo sono provinciali e due e mezzo da provincializzare, per arrivare ad un impianto invernale, un impianto della valle in un certo senso, un impianto di non grande entità, di prossimità per il quale iniziano adesso dei lavori appaltati dalla Comunità montana.
Quindi, l'augurio è che molto presto si possa arrivare a migliorare e a rimettere in sesto con una grande manutenzione straordinaria la località sciistica e a rimettere in sesto grande manutenzione della strada di accesso con l'impegno della provincializzazione a seguito di questi lavori.
I tempi non dovrebbero essere particolarmente gravosi, perché la Provincia è certamente in grado di fare in tempi relativamente brevi un progetto di massima non per un raddoppio della strada - quindi non è un grande lavoro di montagna, che invece è molto complicato - ma di messa in sicurezza, di riasfaltatura e del possibile allargamento solamente nei punti in cui non ci sono particolari difficoltà.
Quindi, credo che la Provincia possa molto rapidamente addivenire ad un progetto e chiaramente ho già fatto i passi necessari all'interno della Giunta con i colleghi, in qualche misura depositari della borsa rispetto a questo ordine di grandezza.
Quindi, ritengo che dagli accordi, com'è giusto che sia - qui non si tratta di particolari patti - nell'ascolto delle comunità locali, ci siano le condizioni, anche in base agli accordi presi, per approvare questa proposta di modificazione del Piano regionale di tutela delle acque.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni e Botta: dopo il primo paragrafo inserire "In particolar modo,".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Solo per fare presente non solo all'Assessore, con il quale abbiamo dialogato, ma anche al resto dell'Assemblea, e soprattutto ai colleghi con cui ci siamo seduti ad un tavolo per cercare di trovare su questo una soluzione, che ciò è avvenuto.
Al di là dell'approvazione, che sia stato un errore o meno formale non ha importanza: quando c'è una votazione è una votazione, ma ricordo che proprio per un accordo che è stato preso, anche se, com'è noto, il nostro Gruppo consiliare non è mai stato favorevole a questa situazione, abbiamo fatto reintrodurre il vincolo.
Quindi, non ricordo il termine esatto, ma è stato reintrodotto interamente l'articolo 23, lettera d), così com'era stata cassata invece durante la finanziaria ed è stato introdotta anche in deliberazione la porzione idrografica dell'alto Sesia con le schede ad esse collegate. Vi è quest'ultima parte da chiudere, cioè le schede collegate all'area idrografica Dora Baltea, sulla quale credo si siano fatte delle valutazioni ed un accordo che era assolutamente chiaro anche da parte del sottoscritto.
Cioè avevamo detto in più occasioni che, nel momento in cui c'è la garanzia che questo accada, noi non abbiamo alcun problema a rispettare quanto indicato.
Noi non è che non ci fidiamo dell'Assessore, sia chiaro. L'aspetto è meramente tecnico. Perché abbiamo sempre detto che eravamo per la provincializzazione? Perché io voglio capire come sarà possibile prevedere un trasferimento tra gli 800 mila euro e il milione di euro nei confronti di un Comune di 300 abitanti, senza che questo non ingeneri una serie di legittime richieste di altre realtà che si trovano in situazioni simili per esempio quelle della Valsesia, che anche loro hanno dovuto rinunciare ad alcune parti.
L'aspetto che noi indicavamo, cioè quello della provincializzazione aveva esattamente questo senso; il senso di fare un'operazione che la Provincia fa ogni anno, cioè la Provincia ogni anno provincializza pezzi di strade comunali per i motivi più disparati: perché è interessata ad acquisirle al patrimonio provinciale in quanto diventa arteria di una strada provinciale già esistente, per i motivi più disparati. Altrimenti ovviamente non è una mancanza di buona fede né nei confronti della Giunta regionale né nei confronti della Giunta provinciale, ma c'è questo aspetto che è da sanare, con un'altra piccolissima sottolineatura.
Il soggetto che dirime questa problematica è la Giunta provinciale, che è in scadenza, per cui oggi è disponibile a sottoscrivere qualunque cosa le chiediamo di sottoscrivere, soprattutto se la cosa che le chiediamo di sottoscrivere è gratis, pur di avere un tornaconto e non crearsi problemi locali anche di carattere elettorale.
Su questo un conto è, visto che c'è un indirizzo che già il Consiglio Provinciale ha dato, addivenire alla provincializzazione della Provincia un conto è dire: la Regione nel frattempo mi trovi i soldi, poi quando sarà, cioè a lavori conclusi, io provincializzo la strada, e questa è la soluzione.
Credo che in un tempo assolutamente breve si riesca a trovare una soluzione che soddisfi i tre soggetti, la Giunta regionale e il Consiglio che è proponente della deliberazione, quanto la Giunta Provinciale quanto il Comune di Traversella.
Altrimenti temo che stare qui a discutere di emendamenti che abbiamo presentato rappresenti un'oggettiva perdita di tempo che poco è utile alla soluzione di questa deliberazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore De Ruggiero; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore alle risorse idriche



PRESIDENTE

Intervengo per esprimere un parere negativo sull'emendamento, ma anche per aggiungere che il verbale a cui faceva riferimento il Consigliere Vignale è controfirmato anche dal Sindaco e dal Vicesindaco di Traversella rispetto a un lavoro che è stato fatto in questo periodo.
Invito il Consigliere Vignale - lo dico con molta franchezza al collega, per quanto possano valere i rapporti di fiducia reciproci - a ritirare gli emendamenti successivi a questo, perché ritengo davvero che il punto raggiunto oggi sia un punto di particolare equilibrio utile al futuro della Valchiusella e anche alle attenzioni sullo sviluppo economico della valle e sulle difficoltà economiche di tutti i suoi Comuni.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Colleghi, prima di passare all'esame degli ulteriori emendamenti dispongo una breve sospensione dei lavori per aver modo di esaminare gli emendamenti presentati.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.44 riprende alle ore 15.54)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il Consigliere Vignale ritira gli emendamenti rubricati n. 2, n. 3 e n.
4 Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Per quanto ci riguarda, la delibera è soddisfacente rispetto all'impegno che avevamo chiesto che ci si assumesse nei confronti della comunità locale.
noto che il nostro Gruppo consiliare non condivide questa interpretazione del Piano di tutela delle acque, per cui su questo, non nel merito dell'accordo preso che invece ci trova soddisfatti, ma relativamente al lungo percorso che si va a concludere, che in ogni caso ci aveva visto proporre la norma che aveva cassato la parte che andiamo a reintrodurre voteremo inevitabilmente contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta di delibera n. 430, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Calamità naturali

Ordine del giorno n. 1211 dei Consiglieri Clement, Travaglini, Muliere Laus, Chieppa, Boeti, Ronzani, Ferraris, Motta, Larizza, Auddino, Rabino Pace, Novero, Rostagno, Rutallo, Pizzale, Dalmasso, Manolino, Bossuto Barassi, Gariglio, Dutto, Moriconi, Deambrogio, Turigliatto, Comella Cavallaro, Caracciolo, Bizjak, Leardi, Valloggia, Cavallera e Vignale inerente a "Danni causati dalle nevicate in Piemonte" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Colleghi, in apertura di seduta è stato presentato un ordine del giorno avente ad oggetto "Danni causati dalle nevicate in Piemonte", primi firmatari i Consiglieri Clement e Travaglini, e sottoscritto da tutti i colleghi .
Se non ci sono osservazioni, lo consideriamo iscritto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Esame proposta di deliberazione n. 429, recante "Approvazione di modifiche al Programma di investimenti in edilizia ed attrezzature sanitarie approvato con DCR 131.23049 del 19 giugno 2007. Rimodulazione interventi. Proposta al Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare la proposta di deliberazione n. 429, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore all'attuazione del piano di edilizia sanitaria e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali di concerto con l'assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Il provvedimento che abbiamo discusso nella Commissione competente sostanzialmente apporta e presenta alcune modifiche alla delibera approvata dal Consiglio regionale nel giugno del 2007, che essenzialmente rappresentava il percorso immaginato all'Amministrazione regionale nel campo dell'edilizia sanitaria.
Nello specifico, come ricorderete, parte di quegli interventi erano finanziati attraverso fondi dello Stato, in particolare fondi ex articolo 20, e parte di questi vengono ripresi nella delibera oggetto dell'approvazione, in quanto sono state richieste, anche alla luce di ci che è intervenuto nel frattempo, alcune correzioni e/o modifiche. Ciò che abbiamo precisato è che in questa delibera non intervengono modifiche sull'ammontare complessivo dell'investimento, ovvero le quattro modifiche che sono state apportate ai quattro interventi sono riallocazioni di risorse all'interno dell'intervento o per scindere in diversi lotti l'intervento stesso o per destinare le risorse ad interventi diversi rispetto a quelli originariamente previsti, ma comunque nello stesso plesso sanitario. Come ho rappresentato in Commissione, questa delibera sarà sostanzialmente accompagnata da due ulteriori interventi che saranno portati nei prossimi giorni all'attenzione del Consiglio regionale. Un intervento, quindi una delibera, riguarderà altri ulteriori interventi previsti nell'Accordo di Programma firmato nell'aprile del 2008, sui quali sarà però necessaria una nuova allocazione di risorse regionali ad integrazione di quanto originariamente previsto. In quella sede il Consiglio valuterà le modalità con cui allocheremo le ulteriori risorse. In quest'ambito, ovviamente, vi saranno quelle rettifiche al Piano originario dell'edilizia sanitaria che si sono e che si saranno rese necessarie nel frattempo.
Una seconda delibera, invece, riguarderà il Piano degli interventi per il 2009 e per il triennio 2009-2011.
Questa delibera recepirà, in parte, ipotesi di accordi, quindi di risorse nazionali, in parte, interventi di manutenzione straordinaria di umanizzazione, così come previsto nell'originario programma, e la parte di edilizia sanitaria sugli interventi più importanti, sulla base dello stato di avanzamento dei lavori stessi.
La delibera, oggetto dell'approvazione oggi, interviene sul San Luigi Gonzaga, e quindi sul San Luigi di Torino, sull'Ospedale Maggiore della Carità di Novara, sul Sant'Anna di Torino, sul CTO di Torino, sull'Azienda Sanitaria di Asti e sul San Giovanni Battista.
Come ho ricordato, questa delibera non prevede ulteriori interventi, ma alloca nuovamente le risorse, a suo tempo già destinate.



PRESIDENTE

Colleghi, apriamo la discussione. Ci sono richieste d'intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Presidente, ho sempre avuto - lo dico senza paura di essere smentito una certa stima nei confronti dell'Assessore Peveraro. Certo, dopo le ultime dichiarazioni rilasciate a Vercelli - mi spiace che non ci sia il collega Pedrale - questa stima incomincia a diminuire, perché se è vero quanto è apparso sui giornali, raggiungiamo delle cifre e dei contorni veramente comici, Assessore! Infatti, La Stampa del 24 marzo scrive: "La parola passa a Peveraro che snocciola cifre, date e tempi". Questo ci fa piacere, perché avere degli Assessori preparati è sempre un vantaggio. "Tutto parte" - spiega l'Assessore - "dal giugno 2007, quando la Regione aveva stanziato quattro miliardi per il rilancio della sanità piemontese". La Regione ha stanziato quattro miliardi! Veramente eccezionale! È scritto qui, Assessore riportano le sue parole virgolettate!



(Commenti dell'Assessore Peveraro)



BOTTA Marco

Le smentisca al più presto, allora! Va bene che a Vercelli si voterà e un ospedale da 60, 70 o 130 milioni non si nega a nessuno, però vorrei capire che fine ha fatto l'ospedale di Alessandria, dove non si voterà per il Comune, ma per la Provincia! Venga anche da noi a stanziare 320 milioni di euro, così saremo tutti un po' più rassicurati.
Se si pensa ancora di poter influenzare il dato elettorale con queste battute, noi riconosciamo a Totò di essere un grande artista, per Assessore, come si fa a rendersi credibili, andando sul territorio a dire queste cose? Non soltanto relativamente all'ospedale di Vercelli, rispetto al quale, da quanto si capisce qui, nel giro di sei mesi ci saranno le gru al lavoro, ma soprattutto dire che abbiamo stanziato quattro miliardi! Beh sulla carta li abbiamo stanziati di sicuro! Scrivere i numeri delle spese senza però far seguire alcun tipo di risorsa economica, non mi sembra un buon viatico, nemmeno per una delibera che rimodula il programma di investimenti, anche perché - ripeto - di questa e di tante altre questioni di cui molti Assessori vanno a parlare in giro per il territorio, in queste delibere di rimodulazione non troviamo traccia.
Attenzione! Chiedo veramente, anche rispetto alla serietà che l'Assessore ha sempre tenuto nei confronti del Consiglio, di non perdere in questo scorcio di legislatura, questo patrimonio, che è un patrimonio anche personale, di autorevolezza. Per carità, una scivolata può succedere magari Vercelli, con tutte quelle belle pianure e risaie può dare un po' alla testa e portare a fare annunci folcloristici nelle sedi dei partiti però vorrei evitare, per l'affetto che nutro nei confronti dell'Assessore che questo comportamento si ripetesse in tutto il Piemonte, che di ospedali dovrebbe costruirne veramente tanti, avendo a disposizione queste risorse che, in realtà, nessuno vede.
Come l'Assessore sa, quelle risorse sono assolutamente inesistenti e se non ci fosse il famoso articolo 20, in questi primi quattro anni di legislatura non avremmo concluso niente. Pertanto, moderazione, Assessore.
Avete degli alleati moderati. Diventate moderati anche voi!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Il collega Botta mi aveva rassicurato rispetto ai quattro miliardi stanziati, ma - ahimè - ci abbiamo creduto per pochi istanti! Al di là di questo, c'è un aspetto che intendo sottolineare: l'aspetto di questa variazione agli allegati 2A e 2B, cioè quelli all'ex articolo 20 della delibera votata nel 2007, è in gran parte condivisibile, nel senso che sono esigenze sorte nel corso degli anni.
Va ricordato, però, che la delibera era composta da altri allegati: soprattutto gli allegati 1A e 1B, che erano relativi alla costruzione di nuovi ospedali - quelli cui faceva riferimento il collega Botta, e che ieri è andato a magnificare in quel di Vercelli - ma anche gli allegati relativi all'ampliamento di ospedali già esistenti.
Devo dire che non è la prima volta che provate ad utilizzare l'edilizia sanitaria come strumento propagandistico; devo altresì dire che questo non ha portato benissimo, perché quando avete previsto una maggiorazione di posti ad Omegna, Domodossola, Castellamonte, Alessandria, Vercelli, ecc.
ha coinciso - in tutti i casi, salvo Moncalieri - con una sconfitta del centrosinistra.
Siamo lieti, dunque, che l'Assessore Peveraro vada a Vercelli, nella sede del PD, a dire che ci sono centinaia di milioni di euro per la costruzione del nuovo ospedale. Il Sindaco e il Presidente Masoero hanno già fatto presente l'aspetto istituzionale, forse non proprio corretto, ma non vogliamo entrare su questo, quanto su un aspetto che abbiamo già trattato, ma che consideriamo importante, per correttezza, definire o meno perché cerchiamo di svolgere al meglio il nostro lavoro, che è quello di chiedere e, soprattutto, controllare l'operato della Giunta.
Ricordo che la delibera di edilizia sanitaria che presentò la Presidente Bresso, allora in qualità di Assessore alla sanità, fu da noi largamente condivisa. Non esprimemmo un voto favorevole, perché avevamo delle perplessità sulla Città della Salute" e sulla capacità di riuscire a finanziare la delibera stessa.
In qualche modo, però, sottolineammo positivamente il fatto di provare a fare un Piano straordinario di edilizia sanitaria, che andasse oltre i fondi dell'articolo 20.
In realtà, oggi stiamo facendo questo o qualcosina in più, ma non molto di più, rispetto ai fondi previsti dall'articolo 20 al 5% obbligatorio che la Regione deve stanziare per ogni singolo intervento. Vorremmo però, come abbiamo già chiesto al Vicepresidente in qualità di Assessore delegato e al Presidente della Commissione Sanità, di avere un cronoprogramma. Gli ospedali sono opere pubbliche, come lo sono le strade, i ponti e molte altre opere che questa Regione o altri Enti locali realizzano.
Quando si tratta di un'opera pubblica, tendenzialmente c'è un cronoprogramma che prevede - come ricordava l'Assessore nell'incontro di ieri - i tempi per la progettazione preliminare e definitiva, l'apertura della gara per assegnare i lavori, l'apertura del cantiere, l'inizio e la conclusione, in modo tale che potremmo dire (noi e voi, questi sono dati oggettivi poi ognuno farà la valutazione che crede), ai piemontesi, se avremo questo documento che in più di un'occasione abbiamo richiesto, che in cinque anni di governo di centrosinistra sono stati realizzati o posti in essere i seguenti ospedali o i seguenti nuovi interventi di edilizia sanitaria. Credo che, soprattutto da questo punto di vista, ci sia una delle più grandi differenze fra la Giunta precedente, che utilizzò fino all'ultimo euro dei fondi di edilizia sanitaria, e questa.
Ricordiamo che nel 2006 abbiamo già perso 90 milioni di euro ai sensi della legge Storace, che prevedeva che se nei 18 mesi dalla sottoscrizione dell'accordo di programma non vi fosse ancora la cantierabilità, cioè la progettazione definitiva e cantierabile di un ospedale, saremmo arrivati a questa situazione.
Questo è il nuovo accordo di programma che la Regione ha siglato con lo Stato. Noi temiamo - speriamo di sbagliarci - che anche quest'anno, per una serie di interventi previsti a Venaria, Ivrea e altrove, rischieremo di andare oltre di 18 mesi. Possiamo, ovviamente, sbagliarci e crediamo che ciò non avverrà e non saranno gli unici, ma è evidente che, avendo un cronoprogramma a nostre mani, diventa anche più semplice.
Come abbiamo già detto in Commissione, dobbiamo ringraziare l'Assessore Peveraro perché è puntuale nel venire in Commissione e relazionare quando richiesto e anche quando d'obbligo, come in questo caso, rispetto alla situazione dell'edilizia sanitaria. Devo dire però che è difficoltoso ogni volta dover inseguire le notizie come, per esempio, è il caso di Moncalieri, dove sono emersi problemi relativamente allo studio di fattibilità, perché uno studio geologico ha rilevato che probabilmente il terreno è diverso da quanto ci si aspettava.
Ricordo che quando seguivamo, e li seguiva anche lei meglio di noi, i lavori della metropolitana e del passante, avevamo il cronoprogramma e sapevamo quanto erano in ritardo (i Presidenti più degli altri) i lavori.
Devo dire che l'attenzione che tutti i soggetti hanno dimostrato rispetto a quel cronoprogramma fatto, ha consentito che sia stata una delle opere realizzate con maggiore tempismo all'interno della nostra città.
Quindi, invito a utilizzare questa soluzione anche perché, se attuerete quello che state dicendo, sarà soltanto a vostro merito e, quindi oggettivamente dovremmo riconoscervi di aver portato avanti un ottimo piano di edilizia. Qualora ciò non accadesse, avremmo la possibilità di dire ai piemontesi cose vere, e cioè che un buon piano di edilizia sanitaria ha subito un ritardo e che a oggi gli ospedali - come noi riteniamo - sono ospedali che abbiamo definito, da un punto di vista giornalistico, "di carta", già oggi progettati, venduti, siglati con accordi di programma presentati agli organi di stampa, ma che in realtà sono ancora ben lontani dall'essere realizzati.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore all'attuazione del piano di edilizia sanitaria e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali di concerto con l'assessore alla sanità

Sinceramente, Consigliere Vignale, non sono spaventato, ovviamente dalla richiesta che fa, che è una richiesta assolutamente legittima, a cui posso dare una risposta sulla base degli stati di avanzamento dei vari interventi.
Poco fa, il Consigliere Botta faceva della facile ironia sulla questione di Vercelli dicendo: "Ma che notizia abbiamo di Alessandria?" Stavo per dire "basta chiederlo", nel senso che su Alessandria, come il Consigliere Botta sa, è stata individuata dal Consiglio comunale un'area ed è già stata fornita alla Regione la documentazione relativa alla decisione assunta.
L'Amministrazione regionale, tempestivamente, o meglio, in coerenza con quello che era il protocollo di intesa che fu sottoscritto con la Provincia e il Comune con un bella manifestazione presso il Comune di Alessandria quindi con tutta la manifestazione esteriore che veniva richiesta e nel rispetto di quel cronoprogramma, ha fatto ripartire la Conferenza dei Servizi che deve predisporre il bando per la ricerca del soggetto che dovrà stendere il progetto, lo studio di fattibilità e il progetto preliminare.
Su questa base stiamo andando avanti.
Dire che oggi sono nelle condizioni di fornire un cronoprogramma della realizzazione, sarebbe falso. Non posso farlo perché non posso dire quali sono i tempi per il completamento dello studio di fattibilità, alla luce del quale saremo nelle condizioni di elaborare un cronoprogramma articolato. Un cronoprogramma articolato che, invece eravamo e siamo nelle condizioni di fare per Vercelli. Anzi, devo dire che anche grazie al lavoro fatto dall'ASL - quindi non è neanche merito dell'Amministrazione regionale in particolare dal Direttore, abbiamo potuto decidere che l'orientamento più conveniente, sotto tutti i punti di vista, è la costruzione di un nuovo edificio, sempre nell'area ospedaliera, un'area molto vasta che dà l'opportunità di costruire mantenendo inalterata l'attività del vecchio ospedale.
Infine, siamo riusciti a costruire un dettagliato cronoprogramma di quelli che sono i passaggi ad oggi, fino al completamento dell'intervento per il 2016, perché è realistica e molto dettagliata la valutazione che è stata fatta. Tale valutazione ci mette anche nelle condizioni, proprio perché siamo in una fase più avanzata rispetto ad altre situazioni, di fare un piano finanziario che, ovviamente, sarà inserito nella prossima delibera, perché abbiamo gli elementi per poterlo fare. Da qui al 2016 è preventivata una serie di interventi sulla base di un'ipotesi e di un costo di 120 milioni di euro, con una parte di finanziamento regionale e una parte di finanziamento attraverso le dismissioni importanti che l'ASL di Vercelli potrà fare nel tempo. Peraltro, grazie anche alla collaborazione del Sindaco Corsaro e dell'Amministrazione comunale di Vercelli, siamo riusciti a valorizzare al meglio le proprietà dell'ASL.
Per quanto riguarda Alessandria, per mantenere il parallelismo, il Sindaco, ovviamente, si è dichiarato disponibile a fare quel tipo di valutazione sul patrimonio immobiliare che verrà dismesso, ma non lo abbiamo ancora fatto, perché oggi non siamo nelle condizioni di valutare quello che sarà l'effettivo realizzo dello smobilizzo di una parte importante del patrimonio anche su Alessandria.
Quindi, quello che cerco di rappresentare mano a mano che le situazioni "lanciate" si concretizzano, è che siamo nelle condizioni di meglio perfezionare i vari aspetti dell'iter amministrativo e burocratico. Per sono assolutamente dell'idea che, a fronte della presentazione della prossima delibera, prima di tutto in Commissione - poi si vedrà di farlo anche in Consiglio - ovviamente sono ben disponibile, intervento per intervento, a fare il punto della situazione ovvero dove siamo arrivati e presumibilmente, quali saranno i movimenti successivi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Sarò brevissimo.
Ho ascoltato con attenzione soprattutto la parte di replica e di commento che l'Assessore Peveraro ha fatto. In modo particolare, ho ascoltato con attenzione gli accenni che l'Assessore ha fatto alla situazione alessandrina e al percorso che, in qualche modo, la Giunta e l'Assessore medesimo intendono seguire, in modo particolare, per tutto il percorso che dovrà vedere, alla fine, la luce con il nuovo ospedale ad Alessandria.
Posizioni convincenti e impegno, al di là di quello che può pensare anche il Consigliere Botta che, su questo, in qualche modo, ha fatto anche ironia e ha appuntato alcuni elementi di critica politica. Ci siamo trovati, di fronte a questo tipo di ironia e a questo tipo di approccio e di critica anche politica, a sottolineare una supposta incapacità a seguire un percorso a fronte di un bisogno che quel territorio e quella città insieme, perché si tratta di un ospedale a rilevanza nazionale, hanno.
Volevo, molto brevemente, sottolineare l'approccio che, in modo particolare quell'Amministrazione comunale ha mantenuto rispetto a quello di cui stavo parlando prima.
Consigliere Botta, nel momento in cui si pongono delle critiche alla Regione e all'Assessore competente, non bisogna dimenticare l'approccio legittimo, che il Comune di Alessandria, il Sindaco, ha tenuto rispetto alla vicenda. Se si va a vedere quello che è successo, ci sono alcuni elementi che giudico molto negativi.
Si è fatta una discussione che poi ha portato anche ad un voto. In Consiglio comunale abbiamo espresso un voto difforme da quello che è stato il maggioritario che ha dato il via alla decisione finale, rispetto alla collocazione del nuovo ospedale. Dal mio punto di vista, il Comune di Alessandria ha scelto molto male, ha scelto di collocare un ospedale nuovo in una zona assolutamente irrazionale. Talmente irrazionale che se l'ospedale sarà realizzato dove viene detto che deve essere costruito, ci sarà bisogno di costruire - ex novo - una nuova unità spinale che, di per sé, costerà un aggravio di molti milioni. Ma questo è un corollario.
Il punto vero della faccenda è che viene chiesto alla Regione, per avere il terreno su cui si decide, irrazionalmente, di costruire quel presidio ospedaliero, la bellezza di venti milioni di euro (mi corregga Assessore se sbaglio).
Uno può dire: "Beh! A volte serve fare anche queste operazioni". Per carità, dal mio punto di vista rimane un luogo irrazionale, anche per le cose che dicevo prima e a fronte di una richiesta pubblico su pubblico, di venti milioni di euro. Questa cosa accade a fronte del fatto che - a me risulterebbe, ma non sono Consigliere comunale ad Alessandria, quindi lo pongo con un punto interrogativo - l'Amministrazione comunale di Alessandria starebbe perfezionando il percorso per consegnare, in comodato d'uso gratuito, ad una struttura sanitaria privata, un terreno su cui questa struttura sanitaria privata si appresta ad ingrandire la propria attività.
Il Comune di Alessandria ci dice due cose: che ci dobbiamo attivare di più, ma intanto ci chiede venti milioni per fare quell'operazione sul nuovo ospedale, e tratta il pubblico in questa maniera. A fronte del fatto che su una richiesta di privato, si appresterebbe a fare dei passi che garantiscono a quel privato un trattamento che il pubblico non garantisce.
Di fronte a questo tipo di atteggiamento, le cose vanno dette tutte e in fila. Io non ci sto a farmi dare dell'inefficiente - l'Assessore Peveraro non ha certo bisogno di essere difeso - ma io, come Consigliere regionale di questa parte, non ci sto a farmi dare dell'inefficiente quando il Comune di Alessandria, quell'Amministrazione, sta utilizzando due pesi e due misure e sta, secondo me, condannando, sta determinando negativamente, con la scelta che ha fatto per collocare il nuovo ospedale, ad avere un nuovo ospedale che nascerà su principi e basi che giudico irrazionali ed inefficienti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro per una replica.



PEVERARO Paolo, Assessore all'attuazione del piano di edilizia sanitaria e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali di concerto con l'assessore alla sanità

Solo per puntualizzare, perché le considerazioni in merito all'intervento del Consigliere Vignale e del Consigliere Botta le avevo già fatte.
Mi riferisco all'intervento del Consigliere Deambrogio, ero al corrente delle considerazioni che ha esposto. In realtà mi sembrava che il ballottaggio fosse su un'area pubblica, che ovviamente non sarebbe costata alla collettività, ma con destinazione industriale. Apprendo e, ovviamente approfondiremo anche questo aspetto, ma la considerazione che volevo portare all'attenzione è che, sulla base dello studio di fattibilità che è il primo step operativo vero per la realizzazione del nuovo ospedale, di sicuro dovremo considerare tutti gli aspetti, anche quelli della convenienza economica. Non è che siamo nella condizione di fare interventi che non tengano molto sotto controllo e sott'occhio anche questi aspetti.
Continuo il parallelismo con Vercelli. Per esempio, a Vercelli abbiamo la "fortuna" di utilizzare un'area che ha già destinazione urbanistica confacente, che è già di proprietà dell'ASL e che è limitrofa all'attuale struttura. È evidente che, quando faremo la valutazione, quindi tireremo le fila dello studio di fattibilità, dovremo fare anche quel tipo di considerazione. Ci mancherebbe.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Solo perché rimanga agli atti, non voglio fare una polemica su Alessandria perché non interessa ai colleghi di tutto il Piemonte.
L'Assessore ha già accennato che il Comune di Alessandria ha individuato un'area che, piaccia e non piaccia a me, al Consigliere Deambrogio non significa nulla. L'individuazione dell'area spetta al Consiglio comunale e il Consiglio comunale ha scelto quella che riteneva più opportuna. Nelle parole dell'Assessore abbiamo già colto il fatto che a fronte dell'individuazione di un'area, c'è un impegno anche per valorizzare l'area attuale del sito ospedaliero. Un'area estremamente appetibile perché collocata in un certo modo e per tutta una serie di caratteristiche che sul mercato immobiliare sono assolutamente eccezionali.
Ricordo al Consigliere Deambrogio che l'individuazione dell'area per la struttura privata, così come la convenzione nei termini in cui diceva il collega Deambrogio, è stata fatta dalla Giunta Scagni. Ripeto, Giunta Scagni, che non è proprio la Giunta di centrodestra che oggi governa Alessandria. La Giunta di centrodestra che governa oggi Alessandria doveva decidere se rompere quella convenzione fatta dal centrosinistra, cui appartiene anche il collega Deambrogio, oppure proseguire su quella strada.
Dal momento che, evidentemente, c'è anche un concetto di continuità amministrativa - non è possibile uno stravolgimento generale perché oggi governo io e domani governi tu - probabilmente, si è deciso di proseguire sulla vecchia strada, ma quella convenzione, con tutto quello che consegue collega Deambrogio. Anche le riunioni all'interno delle strutture private in occasione del rinnovo del Consiglio comunale di Alessandria, con la chiamata dei medici e infermieri, per indicare chi votare per le consultazioni amministrative - e non mi faccia dire di più! - erano stata fatte dalla Giunta Scagni! Questo soltanto per senso di verità. Poi, se una struttura privata per svilupparsi necessita di una nuova area al di fuori della città, perch quella attuale, collocata nel centro cittadino, non dà la possibilità di svilupparsi, una volta che l'ASL e l'ospedale di interesse nazionale di riferimento dicono che nulla osta, ritengo che qualsiasi Comune, retto dal centrodestra o dal centrosinistra, faccia bene ad individuare delle aree che permettono lo sviluppo di un'attività, incrementare l'occupazione migliorare l'offerta sanitaria e così via.
Sul punto la nostra votazione sarà contraria.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 429, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Commercio

Esame proposta di deliberazione n. 390, inerente a "Legge regionale 21/1985 s.m.i. Proposta al Consiglio regionale del Piano triennale di attività 2008 2010 per la difesa e tutela del consumatore"


PRESIDENTE

Propongo ora di passare all'esame della proposta di deliberazione n.
390, di cui al punto 12) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Grazie, Presidente.
La proposta di deliberazione è stata ampiamente discussa in Commissione, alla quale era stata assegnata nel settembre 2008, ed è stata licenziata il 27 novembre 2008.
Con questo atto si tracciano gli indirizzi per l'attuazione degli obiettivi e programmi della Giunta regionale in relazione alla difesa e tutela del consumatore.
Sono tre gli obiettivi che ci proponiamo. Per quanto riguarda il primo inerente alla revisione della strumentazione normativa regionale in materia di tutela del consumatore, desidero evidenziare che è stato predisposto un disegno di legge per la tutela del consumatore, che è già stato licenziato dalla Commissione e iscritto al punto 11) all'o.d.g. dell'odierno Consiglio regionale, e che, probabilmente, affronteremo nelle prossime settimane.
Per quanto concerne il secondo obiettivo, relativo all'intensificazione della presenza sul territorio regionale dei centri di assistenza al cittadino, i cosiddetti "sportelli del consumatore", abbiamo normato all'interno della deliberazione le caratteristiche che devono avere gli sportelli per accedere al finanziamento regionale, quali l'accesso ad internet, la segreteria telefonica, gli orari di accesso (che devono garantire un orario settimanale più ampio rispetto al precedente) l'individuazione del responsabile dei procedimenti, la gratuità delle prestazioni e la chiara identificazione della collocazione degli sportelli sul territorio regionale, in modo da essere più facilmente identificabili dall'utente-consumatore.
Il terzo obiettivo si riferiva al consolidamento e sviluppo dell'informazione e della formazione sul consumerismo. A questo proposito diamo continuità ad iniziative già avviate in passato, tra cui la scuola del consumo consapevole, con l'obiettivo di raggiungere sul territorio regionale un numero di utenti sempre più ampio, attraverso messaggi significativi in materia di scelta di consumo consapevole. Naturalmente come ulteriore fascia di destinatari dell'attività di formazione, ci rivolgeremo alle imprese, allo scopo di implementare e aggiornare un patrimonio di conoscenze di ambito consumeristico che riteniamo sempre più opportuno rafforzare.
Mi fermo nell'illustrazione, chiedendo al Consiglio l'approvazione del documento, che è stato licenziato lo scorso novembre.



PRESIDENTE

Colleghi, è stato presentato un emendamento tecnico da parte dell'Assessore Ricca.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ricca: il paragrafo 5 (Risorse finanziarie) dell'allegato A della PDCR 390 è così sostituito: "5. Risorse finanziarie Al fine di raggiungere gli obiettivi del presente piano, la Regione si avvale delle risorse di cui all'unità previsionale di base (UPB) DB17031 (Commercio, Sicurezza e polizia locale Programm. Rete distrib. carbur.
tutela e difesa consum. e utenti Titolo I spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009 e del bilancio pluriennale per gli anni 2009-2011 e di eventuali trasferimenti provenienti dallo Stato e dall'Unione europea.".
La parola all'Assessore Ricca per l'illustrazione.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Al punto 5) dell'allegato A c'è un emendamento che fa riferimento alla definizione delle risorse finanziarie, che viene aggiornato con le previsioni riferite al bilancio 2009-2011, mentre precedentemente si faceva riferimento all'esercizio finanziario 2008-2010.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Procediamo, quindi, con la votazione della proposta di deliberazione n.
390.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 390, come emendata, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 1212 dei Consiglieri Clement, Pace, Comella, Larizza Bossuto, Moriconi, Chieppa, Turigliatto, Caracciolo, Bizjak, Lepri, Motta Dalmasso, Deambrogio e Barassi, inerente a "Crisi in Piemonte e ammortizzatori sociali" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1212, avente ad oggetto "Crisi in Piemonte e ammortizzatori sociali", il cui primo firmatario è il Consigliere Clement.
Se non vi sono indicazioni in senso contrario, lo consideriamo iscritto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Calamità naturali

Esame ordine del giorno n. 1211 dei Consiglieri Clement, Travaglini Muliere, Laus, Chieppa, Boeti, Ronzani, Ferraris, Motta, Larizza, Auddino Rabino, Pace, Novero, Rostagno, Rutallo, Pizzale, Dalmasso, Manolino Bossuto, Barassi, Gariglio, Dutto, Moriconi, Deambrogio, Turigliatto Comella, Cavallaro, Caracciolo, Bizjak, Leardi, Valloggia, Cavallera e Vignale, inerente a "Danni causati dalle nevicate in Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 1211, avente ad oggetto "Danni causati dalle nevicate in Piemonte", sottoscritto praticamente da tutti i Consiglieri.
Se non vi sono indicazioni in senso contrario, proporrei di aprire la discussione e di porlo in votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1211, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale rilevato che i danni subiti dal Piemonte, a seguito delle nevicate dello scorso inverno, ammontano a 447.290.844 euro, come risulta da dettagliata relazione rimessa al Governo dalla Regione Piemonte che, di tale somma, ben 211.840.788 euro risultano a carico di Comuni e Province ed altri 190.000.000 euro sono spese urgentissime per il ripristino dei manti stradali devastati dalle dinamiche degli innevamenti che molti Comuni di alta montagna hanno dovuto impegnare per il solo sgombero neve somme superiori di 4/5 volte (in qualche caso fino a 10 volte) alla spesa storica che molti Comuni hanno dovuto procedere "allo scoperto", assumendo impegni molto oltre la capienza di bilancio e che, di conseguenza, senza la certezza dei rimborsi, si trovano nell'impossibilità di approvare i bilanci del 2009 constatato con grandissima preoccupazione che il Governo avrebbe, finora disposto uno stanziamento di soli 85.000.000 euro per il fabbisogno dell'intero Paese il che significherebbe, per il Piemonte, una somma pari a 10 milioni di euro, meno del 3% dei danni subiti esprimendo il più profondo disagio per l'insostenibilità di una situazione che, dopo i danni e le difficoltà conseguenti alle continue interruzioni di pubblici servizi, viene aggravata da questo ulteriore atteggiamento di disimpegno dello Stato verso la montagna, i suoi problemi, i suoi diritti impegna la Giunta regionale ad intervenire presso il Governo affinché assuma le determinazioni di sua competenza per la liquidazione ai territori montani del Piemonte dei danni subiti a causa degli eventi dello scorso inverno, assegnando gli indennizzi spettanti ai soggetti danneggiati (pubblici e privati) della nostra Regione".
Il Consiglio approva.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 1212 dei Consiglieri Clement, Pace, Comella Larizza, Bossuto, Moriconi, Chieppa, Turigliatto, Caracciolo, Bizjak Lepri, Motta, Dalmasso, Deambrogio e Barassi, inerente a "Crisi in Piemonte e ammortizzatori sociali"


PRESIDENTE

stato presentato nella seduta odierna l'ordine del giorno n. 1212 avente ad oggetto "Crisi in Piemonte e ammortizzatori sociali", che è già stato iscritto all'o.d.g.
Se non vi sono indicazioni in senso contrario, ne propongo la discussione e la votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1212, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che nei primi due mesi del 2009 in Piemonte la cassa integrazione ordinaria ha raggiunto le 9.804.932 ore, cioè il 787,51% in più rispetto allo stesso periodo del 2008, ossia 8 volte la quantità dello stesso periodo di 12 mesi prima altresì la cassa integrazione straordinaria è anch'essa aumentata del 31,25% rispetto allo stesso periodo la cassa integrazione guadagni (CIG) in deroga ha visto nel primo bimestre 2009 ben 1.086 domande a fronte di un complessivo del 2008 di 1541 domande con un aumento da 880.000 a 2.674.000 ore. Questo ammortizzatore sociale copre i lavoratori (artigiani, piccole aziende, commercio) che non possono utilizzare la CIG ordinaria erogata dall'INPS già esisteva una situazione molto complicata per i lavoratori di varie aziende giunte al termine delle possibilità di utilizzo degli strumenti di cassa integrazione o non rientranti nei criteri per potere accedere a detto strumento gli effetti della crisi economico-finanziaria tende ulteriormente ad accentuare i suoi effetti sul sistema delle aziende con preoccupanti esiti di accrescimento della disoccupazione verificato che si è in presenza di risorse nazionali destinate agli ammortizzatori sociali: 600 milioni stanziati in Finanziaria dal Governo più 8 miliardi derivanti dall'accordo Stato-Regioni (di cui 5.350 erogati dal Governo e 2.650 a carico delle Regioni), più ulteriori disponibilità recuperate e dichiarate dal Ministro Tremonti ammontanti a circa 4 miliardi. Ma che ad oggi si è in presenza solo di impegni e che in Piemonte vi sono - realmente disponibili - solo 10 milioni, esigui e del tutto insufficienti impegna la Giunta regionale a sollecitare il Governo a rendere urgentemente esigibili le cifre dichiarate, trasformandole "in soldi veri" al fine di potere corrispondere ad alleviare almeno in parte i pesanti disagi della popolazione piemontese e per ricreare i presupposti di un rilancio economico a studiare la possibilità di anticipo delle varie CIG anche con la collaborazione del sistema bancario a fare pervenire a tutti i Parlamentari eletti in Piemonte questo ordine del giorno".
Il Consiglio approva.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame ordine del giorno n. 192 dei Consiglieri Chieppa e Robotti, inerente a "Contagio AIDS: rilanciare prevenzione rivolta ai giovani"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 192, avente ad oggetto "Contagio AIDS: rilanciare prevenzione rivolta ai giovani", di cui al punto 16) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

A me sembra che, secondo lo stile Chieppa, questo ordine del giorno sia un po' precipitoso.
Siamo d'accordo sul principio; gran parte di noi pensa che l'uso del profilattico serva non tanto e non solo nel nostro territorio, ma anche in altre parti del mondo dove il diffondersi di malattie contagiose certamente rappresenta una gravità maggiore rispetto a quello che si verifica nei nostri territori, ma che non possa però essere presentato in questo modo soprattutto quando nell'ultima considerazione, dove è scritto "impegna la Giunta ad approntare materiale... una rete di distribuzione gratuita di profilattici mirata nei luoghi dove i giovani si incontrano e socializzano".
A me sembra che l'obiettivo di Chieppa non sia tanto quello di usare uno strumento che previene malattie contagiose, ma in qualche modo di mettere il dito nella piaga in una polemica che ha coinvolto in questo momento le gerarchie ecclesiali e lo stesso pontefice.
Credo e noi crediamo che non debba essere questo il modo con il quale si discutono argomenti così delicati, presentato all'ultimo momento in un Consiglio regionale che sta concludendo i suoi lavori.
Io mi asterrò, oppure chiediamo al Consigliere Chieppa di ritirare questo ordine del giorno, in maniera che ci sia la possibilità di discuterlo in maniera più approfondito, ma ripeto: è il solito metodo e il solito sistema.
Non abbiamo come obiettivo quello di rinfocolare polemiche sterili ed inutili. Abbiamo l'obiettivo certamente di fare in questo Consiglio regionale delle cose serie che però devono essere affrontate con i giusti metodi nel giusto momento e le giuste considerazione.
Quindi, chiedo al Consigliere Chieppa di ritirarlo e di ridiscutere all'interno della maggioranza l'argomento che, in questo momento, per quello che è successo a livello internazionale, richiede una certa delicatezza nell'approccio.



PRESIDENTE

Siccome ho visto alcuni atteggiamenti di sorpresa, tengo a dire che tutti i Presidenti dei Gruppi, frequentando la Conferenza dei Capigruppo sono a conoscenza dell'ordine del giorno.
Quindi, che questo documento era iscritto era chiaramente nella piena conoscibilità di tutti i colleghi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Io devo dire al collega Boeti che è tutto il giorno che dice cose di buonsenso, anche prima.
La questione presentata dal collega Chieppa è di una certa delicatezza per le questioni che sono poste, ma noi vogliamo lavorare, nonostante quello che succede indipendentemente da noi, ragionare e dialogare. Tra l'altro, ho fatto con il collega Chieppa dei dibattiti interessantissimi in materia.
Penso che la proposta del collega Boeti sia molto sensata. Cerchiamo di trovare una sede, nella Commissione o nella Conferenza dei Capigruppo, per svolgere un ragionamento e, soprattutto, convenire sempre su qualcosa che sia propositivo, che dia un contributo.
Pertanto, mi associo a quello che diceva il collega Boeti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Volevo fare notare due cose innanzitutto sul percorso. Poi il Consigliere Boeti si inalbera, ma poi dico due cose anche su questo.
Ho proposto questo ordine del giorno alla Conferenza dei Capigruppo non nell'ultima seduta, ma nella penultima; quindi, i Capigruppo ne erano informati. Quindi, collega Boeti, parli con il suo Capogruppo.
Seconda cosa. L'ordine del giorno è datato dicembre 2005. Quindi, è una questione che ho inteso porre quando non c'era la questione nota di questi giorni sui mezzi di informazione, perché continuo a ritenere, Presidente ed autorevolissimi colleghi, soprattutto quelli che fanno i medici, che l'azione di prevenzione - ma qui non c'è una parola che possa infastidire qualcuno...
Se il problema sono le parole del Papa in Africa, qui non c'è alcun riferimento perché - lo ripeto , l'ordine del giorno è del dicembre 2005.
Pochissimi mesi dopo l'avvio di questa legislatura ritenevo che ci dovesse essere un'azione concreta della Regione, più di quello che egregiamente è stato fatto, di sensibilizzazione/prevenzione rispetto ai giovani sul tema delle malattie sessualmente trasmissibili.
Non so se usando il termine "sessualmente trasmissibili", qualcuno di noi si offende. A questo punto comincio ad avere dei timori.
Certamente non è offeso, ma è malato e ha contratto malattie di quel genere un numero crescente di giovani. Questo perché sono "cattivi"? No. Da un lato, perché non tutti hanno come obiettivo della loro vita la castità come scelta ascetica verso la santificazione, dall'altro perché sono semplicemente, disinformati.
Qui non si tratta di approcci più o meno religiosi, ma si tratta di dare un'informazione scientifica, dottori - mi riferisco ai medici che fanno parte del Consiglio regionale, in particolare - soprattutto ai giovani, che nel nostro Paese sono in gran parte disinformati.
Se il problema è che si urtano sensibilità, adesso comprendo la reazione - anche se non la condivido - del Consigliere Boeti. Per Presidente, il problema è tutto del Consigliere Boeti e del gruppo del PD.
Se il gruppo del PD non è in grado di esprimere una posizione quasi su nessun tema, non è un problema che riguarda noi comunisti.
Questo è il punto vero. Se sui temi che riguardano una sfera che non si capisce bene perché susciti tutti questi problemi, il PD non ha una posizione, non è un problema che ci riguarda.
Quello che ho a cuore, e il senso della presentazione dell'ordine del giorno era questo, è quello di cominciare a dare - non so se invece il Consigliere Lepri non ha a cuore la salute dei nostri giovani, può darsi di no! - come Regione un'informazione corretta e dare gli strumenti di conoscenza e culturali perché si metta un argine al diffondersi delle malattie sessualmente trasmissibili.
Vedo che di questa cosa non frega quasi niente a nessuno, anzi quasi a nessuno, perché una parte del Consiglio è attenta.
Ovviamente prendo atto che se neanche in questo Consiglio non vi è una sensibilità di questo genere, preferisco - però vorrei ascoltare ancora il dibattito dei Consiglieri di maggioranza, in particolare - verifichiamo se non vi è una maggioranza, preferisco che questo ordine del giorno non venga bocciato.
Ovviamente prendiamo atto che neanche su questo, neanche su questioni che sono scientificamente provate e che servono per tutelare la salute, in particolare dei giovani, si riesce a fare approvare un ordine del giorno.
Sapete cosa dice l'ordine del giorno? Prende atto che il livello di contagio di altre malattie sessualmente trasmissibili non accennano a decrescere sensibilmente. Che la via maestra per contrastare questo diffondersi del contagio, resta quello della prevenzione. Siamo d'accordo su questo? Ditemi, perché vi ascolto con grande attenzione. La prevenzione nella forma di una conoscenza sempre più diffusa dei comportamenti che mettono a rischio la salute dell'individuo. Francamente, non capisco dove stia il problema.
I giovani risultano disinformati rispetto ai potenziali pericoli che si corrono, attuando comportamenti sessuali sconsiderati. C'è anche un giudizio di merito che potevo anche evitare - secondo me, possono anche essere fisiologici, ma diciamo sconsiderati - perché l'Aula è piena di bacchettoni, che nessuno si scandalizzi da questo punto di vista. È scritto "si impegna la Giunta" ma se vogliamo trovare una forma diversa possiamo scrivere "si chiede alla Giunta". Così troviamo una forma di mediazione perché è utile che il messaggio passi. Si impegna, si richiede o si sollecita a trattare apposito materiale informativo ed una rete di distribuzione gratuita, naturalmente, per sensibilizzare l'utilizzo gratuito di profilattici mirato ai luoghi dove i giovani si incontrano e socializzano.
Su queste questioni, possiamo ridere e scherzare quanto vogliamo , ma credo che su questo ci sia poco da scherzare. Vi invito a frequentare i luoghi, a conoscere i luoghi deputati anche nella nostra regione, a curare i pazienti che hanno contratto malattie sessualmente trasmissibili. Io la trovo una questione poco spiritosa e credo che dovremmo affrontarla con grande serietà e con grande attenzione.
Questo era lo spirito della proposta di ordine del giorno - lo ripeto depositata nel dicembre 2005, quindi non è legata all'attualità della polemica politica internazionale. Ho pensato di proporla all'inizio della legislatura perché credo che questa sia un'azione che la Regione debba condurre insieme a tanti altri.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Siccome il collega Chieppa ha detto "voglio verificare prima di metterlo in discussione per non farlo bocciare se c'è la maggioranza" allora volevo dare un nostro parere. Intanto volevo dire che anche se l'ordine del giorno era alla Capigruppo, perché non mi risulta che alla Capigruppo si fosse discusso nel merito. C'è un titolo dal quale non traspare, naturalmente, tutta la dicitura che il Consigliere Chieppa ha fatto come presentazione.
Devo dire però che è un argomento talmente stimolante e talmente eccitante che noi siamo qua a vivere questo problema. Lo dico scherzando Presidente, ma voglio solo dire che la Giunta regionale con il Consiglio regionale, in questo settore, trattando questo argomento, non debba non reagire a delle esortazioni alla castità, non debba non reagire alla disinformazione dall'esterno, ma ritengo che non si debba nemmeno pensare che, come Giunta regionale e come Consiglio, si debba approntare una rete di informazione sui preservativi o contraccettivi che dir si voglia, n tanto meno con una rete di distribuzione. Credo che il nostro compito sia ben altro. Quindi, noi siamo decisamente contrari a che venga approvato quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Manolino, anche per la concisione del suo intervento.
La parola al Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Ritengo che non ci debba interessare più di tanto il discorso o il fatto che quest'argomento venga ad essere proposto in un momento in cui c'è stato un forte conflitto tra la Chiesa e il suo massimo rappresentante, tra la Conferenza Episcopale e il mondo intero. Questo non deve assolutamente condizionarci.
La proposta, peraltro, come sottolineata dal Consigliere Chieppa è datata oltre tre anni fa, quindi, in termini di proposta, mi sembra più che legittima. Però ci sono da fare alcune osservazioni. A me non piace normalmente parlare in certe situazioni, ma mi piace entrare nel merito delle questioni. Che in Italia, in generale, in questa Regione non dico in particolare ma anche, e per questa Giunta ancor di più, la prevenzione sia stata sottovalutata, primaria o secondaria che fosse. Se ricordate, avevo insistito molto nella stesura del Piano Sanitario affinché l'argomento della prevenzione potesse entrarvi in qualche modo a pieno titolo e a piena dignità. Evidentemente i tempi non sono maturi o forse, come molti sostengono, non vi sono i fondi sufficienti e necessari per poter fare politiche di investimento tali da risparmiare tanti altri soldi, ma questa è un'altra faccenda.
Io dico che la prevenzione è in ritardo, e in ritardo soprattutto dal punto di vista culturale. Per quanto riguarda questa vicenda particolare la trasmissione o la trasmissibilità di malattie sessualmente diffondibili penso che lo sia ancora di più. Si è ancora più indietro perché, è inutile negarlo, la presenza di una determinata cultura clericale, che finalizza ogni atto sessuale alla procreazione, non consente di poter parlare di sessualità in modo libero sensato e logico.
Allora, in teoria, sarei più che favorevole, oltre che alla discussione, all'approvazione di un ordine del giorno di questo tenore. Mi preoccupa, caro collega Chieppa, per entrare nel merito, un aspetto: come facciamo, come Consiglio a impegnare ... Chieppa ascoltami perché se non recepisci le mie osservazioni. Hai sentito tutto quello che ho argomentato? Mi devo ripetere? Sono d'accordo su tutto e anche di più. Non sono d'accordo e sono preoccupato sull'aspetto finanziario. Qui abbiamo il Vicepresidente Assessore al bilancio. Mi chiedo quanto richieda in termini di investimento il dover mettere a disposizione non so quante migliaia o centinaia di migliaia di preservativi presso le discoteche, pub o altri luoghi di ritrovo dei giovani. Non lo so.
Ho già detto che sono estremamente a disagio di fronte ad una politica anche di questa Giunta, relativa all'argomento prevenzione. Nulla o molto poco, si è ritenuto di investire e, sicuramente, questo sarà uno di quegli argomenti in cui vedremo se l'Assessore riterrà di doversi pronunciare.
Farà, molto probabilmente delle valutazioni di ordine finanziario.
Per quel che mi riguarda, sono d'accordo a votare un ordine del giorno di questo genere, però per poterne avere la reale e concreta applicabilità dovremmo almeno emendare, collega Chieppa, la parte relativa all'investimento, di cui non conosciamo e non abbiamo elementi. Possiamo sostituirla con qualche altra cosa, con qualche altra affermazione o con qualche altro invito. Però non mi sembra possibile, ma poi voglio sentire l'Assessore da questo punto di vista, l'impegno di Giunta dal punto di vista finanziario. Fatte salve e ritenute più che valide le considerazioni e devo farle anche i complimenti, perché questo è un argomento che lei Consigliere Chieppa, ha sollevato più di tre anni fa e che per pura combinazione, oggi, assurge a livelli di massima attualità. Pertanto merita attenzione e non è per quello che se ne deve rinviare la discussione.
Qualcuno potrebbe interpretare questa discussione come strumentale, ma il problema esiste. Parlo da medico. Se il problema lo si risolve distribuendo gratuitamente del materiale, come i preservativi, in quei luoghi dove lei suggeriva, chi non ha la cultura di utilizzare mezzi di difesa contro determinate malattie (che magari non considera come un nemico mortale), magari ne farà un uso diverso, come diceva la Littizzetto, lo utilizzerà per fare un gavettone al nemico del piano di sotto.
Detto questo, sono d'accordo su tutto, mi piacerebbe che il Consiglio votasse in positivo e approvasse l'ordine del giorno. Tuttavia, inviterei il Consigliere a emendare la parte finanziaria perché sarà argomento ostativo da parte della Giunta per l'approvazione di un documento che invece, auspico sia votato e approvato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Spero, a fine mandato, di stupire il Consigliere Chieppa perché questa volta sono d'accordo con lui. Infatti, ho voluto sottolinearlo per richiamare la sua attenzione. Condivido tutte le premesse che il collega fa nell'ordine del giorno e penso che ci sia una forte responsabilità, da parte della Regione Piemonte, ad affrontare, in modo serio, il problema.
Il 1° dicembre scorso, ad Asti, alla presenza dell'Assessore Artesio dell'ASL, il Dipartimento del Reparto di infettivologia dell'Ospedale Cardinal Massaia, ho presentato, come promotrice, un progetto rivolto a tutti gli istituti di scuole superiori (classi IV e V). Sono più di 1.200 gli studenti che partecipano a questo progetto, che è iniziato il 2 dicembre e finirà a maggio.
Le lezioni vengono tenute dall'ASL, dal primario e dai medici del Reparto di infettivologia. Un progetto subito accolto, in modo positivo dalla scuole. Emerge una forte necessità - sono gli stessi insegnanti che lo chiedono - di aiuto nelle scuola, perché il corpo insegnante non sa come affrontare il problema. Abbiamo iniziato con le IV e le V, ma tutti gli insegnanti ci stanno già chiedendo di iniziare il prossimo anno il progetto con le classi seconde. Si rendono conto che l'età si è abbassata e quindi bisogna parlare ai ragazzi in età ancora più giovane.
un progetto che parla di AIDS e di malattie sessualmente trasmesse.
un progetto che va nella direzione che indica il Consigliere Chieppa perché, effettivamente, ci sono comportamenti culturali che devono essere cambiati da parte dei giovani. Dobbiamo tutelare la loro salute e la loro integrità, da questo punto di vista, senza moralismi e senza chiamare in causa cose che non c'entrano niente. È una questione effettivamente di salute e di informazione che la Regione Piemonte deve dare a tutti i cittadini del nostro territorio.
Forse la soluzione, cioè l'impegno da parte della Giunta, ed è per questo che chiedo al Consigliere Chieppa di valutare, può essere non una mera distribuzione di preservativi, che può essere sicuramente utile come provocazione, ma cercare di portare, come aveva detto l'Assessore Artesio questo progetto pilota che parte da Asti, in tutte le altre ASL, in modo che possa essere uno strumento utile di prevenzione per tutti i ragazzi.
Forse, in questo modo, effettivamente, faremo informazione e prevenzione.
Se il collega lo ritiene, potrebbe essere integrato da questo punto di vista nell'impegno della Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Lunedì della scorsa settimana l'Assessore Artesio era a Cuneo presso l'ASL Cuneo 1 e aveva riunito tutti gli operatori del Dipartimento Materna Infantile, quindi il Direttore di distretto, il responsabile del Dipartimento, rappresentanti dei pediatri, operatori dei consultori.
In quell'occasione, in un paio d'ore di confronto - ero stato ospitato in quanto Presidente della Commissione Sanità - abbiamo avuto modo di renderci conto di qual è l'attività che svolgono i consultori. Devo dire che sarebbe opportuno, da parte di tutti noi, qualche volta, prima di pronunciarsi, vedere cosa si fa sul territorio. Quello che ho visto proprio sul tema preservativo (scritto con la "p" sulla spalla di una ragazza, la "r" sulla spalla di un'altra ragazza, e via dicendo) è un filmato che mi ha, per qualche verso, fatto sentire inadeguato ai tempi. Mi ha fortemente sorpreso.
Prendendo atto della diffusione, in età molto più bassa rispetto a pochi anni fa, delle pratiche sessuali e complete e del fatto che esistono rischi seri per la salute dei nostri giovani, quando disinformati, il Distretto e il Consultorio di Cuneo hanno realizzato con una scuola un filmato impostato come una trasmissione delle Iene. Hanno cercato di dare indicazioni, suggerimenti, risposte a delle domande che venivano esposte anche in termini scherzosi per essere più facilmente seguite dai ragazzi ma importantissime per l'efficacia della prevenzione sul tema dell'uso del preservativo, le modalità, la conservazione e quanto di più si potesse dire in materia.
Sono rimasto stupito perché era un'indicazione molto diretta, molto chiara, senza allusione e finalizzata alla preparazione ai problemi che la vita, comunque, comporterà a dei ragazzi di età molto bassa. Mi sono reso conto, dalla relazione che hanno fatto le operatrici e delle problematiche che si incontrano, dell'attualità del tema. Ritengo che il problema - che in questi giorni, anche per fatti di cronaca, è ritornato di grande attualità - sia sicuramente di interesse.
L'ordine del giorno presenta alcune criticità, sia per quanto riguarda il terzo punto relativamente al collegamento con le autorità ecclesiastiche, sia per la proposta operativa avanzata. A livello di provocazione, come diceva la Consigliera Motta, è già avvenuto in passato in altre occasioni, ma a livello di pratica continuativa presenterebbe i problemi che il Consigliere Buquicchio ha segnalato.
Tuttavia, fatte salve queste criticità nell'impianto, il tema è assolutamente degno di attenzione e potrebbe, se il Consigliere Chieppa ritiene, essere oggetto di un approfondimento in Commissione. Adesso rischiamo di confrontarci sulla provocazione e quindi di perdere di vista la sostanza, com'è già successo in altre occasioni. Se si dovesse votare sulla base della provocazione, il mio voto sarebbe contrario. Se invece si dovesse approfondire il tema e, magari, reimpostare il testo, potremmo riparlarne. Se i termini sono provocatori, il problema è reale.
Mi permetto di chiedere al Consigliere Chieppa se non riterrebbe opportuno una discussione in Commissione, magari una reimpostazione del testo che potrebbe essere approvato in Commissione.



PRESIDENTE

La sua proposta resta a verbale. Prima di disporre il rinvio in Commissione devo avere un atto di assenso da parte del proponente.
Ammetto che, anche in quel caso, la Commissione non può approvarlo, ma deve essere approvato dal Consiglio regionale. L'approvazione è sempre del Consiglio regionale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Per presentare alcune osservazioni sull'ordine del giorno.
Innanzitutto, come ricordava il Consigliere Chieppa, questo ordine del giorno non è da ritenersi assolutamente provocatorio o mirato rispetto alla situazione che si è venuta a creare dopo le affermazioni del Papa in Africa la settimana scorsa. È un ordine del giorno che risale al dicembre 2005 che è stato lasciato nel dimenticatoio per oltre tre anni. Secondo me, è stato un atto grave che, come Consiglio regionale, abbiamo compiuto, perch il tema proposto all'interno di questo ordine del giorno è estremamente importante, che tocca la vita dei nostri giovani, ma anche quella dell'intera comunità piemontese.
Costantemente ci troviamo ad affrontare il problema che è legato alla diffusione dell'HIV e delle malattie sessualmente trasmissibili, che purtroppo è in aumento anche nella nostra Regione. Se, per certi versi, ad un certo punto, c'è stata una diminuzione delle infezioni, è pur vero che a dispetto del passato, in cui le aree interessate erano quelle degli omosessuali e tossicodipendenti, c'è una maggiore diffusione soprattutto tra gli eterosessuali che non hanno comportamenti a rischio. È un problema che non possiamo non affrontare o far finta di non vedere e, purtroppo come Consiglio, siamo stati per tre anni fermi senza fronteggiarlo.
Sicuramente non è stata immobile la Giunta, che con l'Assessore alla sanità, ma non solo, ha messo in atto una serie di iniziative di prevenzione e informazione. Questo è vero, la Consigliere Motta ricordava cosa ha fatto ad Asti, il Consigliere Rostagno citava il lavoro svolto nei consultori a Cuneo. Io posso dire che a Verbania, attraverso una serie di progetti di peer-education - c'è un gruppo che da anni sta lavorando su queste tematiche con l'educazione tra pari - ha messo in campo iniziative molto importanti, che, tra l'altro, sono state riassunte pochi mesi fa con un convegno nazionale ivi svoltosi. Quindi, fortunatamente, una serie di iniziative la Giunta regionale le ha messe in atto. Ovviamente, la Giunta non può agire da sola, necessita anche del sostegno di tutto il Consiglio regionale.
Ritengo che questo ordine del giorno, anche se discusso tardivamente sia importante rispetto a tutte le considerazioni che si svolgono e anche nei confronti degli impegni. Sono convinta che siano importanti e fondamentali tutti gli atti di comunicazione, informazione e prevenzione.
Altresì, penso che la distribuzione gratuita di profilattici non sia un atto di provocazione, ma uno strumento, soprattutto per le fasce giovanili di comunicazione immediata, nonostante quello che si possa pensare.
Pertanto, credo che l'idea della distribuzione gratuita dei profilattici mirata nei luoghi dove i giovani si incontrano e socializzano sia una sperimentazione e un'iniziativa importante, proprio per comunicare un messaggio fondamentale per la difesa della vita delle persone.
Rispetto alla formulazione del dispositivo, il programma in 30 giorni forse mi sembra un pochino contingentato, forse occorrerebbe anche un approfondimento con l'Assessore, per cercare di coordinare questo dispositivo insieme a tutte le altre iniziative messe in campo dalla Giunta regionale per la prevenzione e l'informazione rispetto alle malattie sessualmente trasmissibili. Ovviamente, il proponente valuterà queste proposte, ma se l'ordine del giorno dovesse rimanere così, sicuramente, noi lo voteremo convintamente, perché pensiamo sia un segnale importante che anche il Consiglio regionale deve dare in questa direzione.



PRESIDENTE

Rammento che è stata avanzata una proposta da parte del Consigliere Rostagno e che il Consigliere Chieppa ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Caracciolo; ne ha facoltà.



CARACCIOLO Giovanni

Tutti gli interventi che si sono succeduti su questo tema convengono sul fatto che è meglio evitare le malattie sessualmente trasmissibili. La blenorragia, la sifilide, l'AIDS sono malattie che esistono, alle quali si è sempre cercato di trovare una soluzione.
Si è anche convenuto che l'unico rimedio, oggi, al di là delle cure mediche, laddove esistono, sia prevenirle e adesso stiamo discutendo in relazione ad un ordine del giorno che indica strumenti di prevenzione.
Anche io sono d'accordo che la castità sia poco applicabile, almeno in una certa fascia di età. In questi giorni è stato presentato un libro scritto dal giocatore della Juve, Legrottaglie, il quale dice di aver risolto tutti i suoi problemi attraverso la castità, ma non so se sia uno strumento che si possa diffondere, perché per essere applicato richiede altro, ad esempio forti convincimenti religiosi.
Probabilmente, se si accettasse di usare i profilattici molte di queste malattie si eviterebbero, ma, nonostante la consapevolezza che con il loro uso certe malattie non si contraggono, ancora non vengono utilizzati pertanto è importante l'informazione in tutte le sue diramazioni.
Sono completamente d'accordo con quanto espresso dal collega Buquicchio, il problema è impegnare la Giunta per individuare gli strumenti.
Premetto che non ho alcuna difficoltà a votare questo ordine del giorno, anzi, lo voterò, il problema concerne la sua applicabilità.
Pertanto, invece di scrivere "impegna la Giunta", sarebbe meglio "si invita la Giunta ad approfondire e individuare gli strumenti possibili e necessari per raggiungere gli scopi in premessa", affinché la Giunta provveda in tal senso attraverso l'esperienza, la letteratura e tanti altri strumenti - non so se sia opportuno anche un passaggio in Commissione.
Secondo me, con questa dicitura sarebbe possibile approvare con maggiore convinzione questo ordine del giorno; comunque, non esprimo contrarietà ad approvarlo così come formulato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Signor Presidente, non ripeto quanto hanno già detto altri colleghi cito per tutti la collega Motta - sull'importanza di questo ordine del giorno in funzione preventiva.
Intervengo anche per sostenere la richiesta avanzata circa l'approfondimento in Commissione, non come tecnica dilatoria. Ritengo, per esempio, che anche un piano di distribuzione gratuita dei preservativi debba essere studiato intanto in collaborazione con la rete dei consultori che abbiamo nella nostra Regione, che lavorano anche per la prevenzione perché anche questo è il loro compito istitutivo, quindi hanno una responsabilità in tal senso e, probabilmente, hanno maturato esperienze che possono mettere a disposizione. Ma tale piano dovrà essere studiato anche con i giovani. Dobbiamo farci aiutare dalle associazioni giovanili per studiare questo piano di prevenzione, di informazione e di distribuzione.
Non possiamo fare tutto "per" i giovani senza ascoltare che cosa loro ci propongono: sono i giovani che sanno come parlare con i loro coetanei; sono i giovani che sanno come coinvolgere i loro coetanei per l'utilizzo anche di questa pratica preventiva. In ultimo, proprio perché in questa Regione è istituita una Consulta giovani, credo che la stessa possa aiutarci, su questo argomento, a giudicare come poter operare al meglio.
Per questi motivi, se potessimo discutere in sede di Commissione un ordine del giorno più approfondito e più articolato, si potrebbero dare alla Giunta delle indicazioni più precise.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Sinteticamente, sono convinto che questo ordine del giorno sia stato presentato adesso in maniera pretestuosa (lo dice la data). Può essere stato accelerato, non so. Ma non voglio aprire una polemica, per cui metto da parte questa remora mentale.
Sono d'accordo sul fatto che ciò di cui si sta discutendo rappresenti un grave problema, sul quale, a mio avviso, non è il caso di ironizzare perché può veramente cagionare gravi danni alla nostra gioventù. Ma proprio per questo, non ironizzerei su chi vuole il sesso a tutti i costi e in tutti i momenti (perché è una cosa veramente penosa, non si ha neanche più piacere, scusatemi!), il sesso normale, attuato cioè in condizioni normali e la castità, che è una delle scelte che possiamo fare. Le tre scelte sono libere. Io vi farò capire quella che forse ritengo più giusta, ma ciascuno sarà libero di scegliere una di queste opzioni. L'esortazione alla castità della Chiesa cattolica non vedo come possa essere negata: non è che la castità comporti un pericolo di AIDS. Scusate, non potete dirmi questo.
Dire, invece, che se non si pratica il sesso, non si deve usare il profilattico, è un altro paio di maniche. Ma esortare a non avere problemi ha la stessa valenza rispetto all'esortazione ad usare il profilattico.
Per quanto concerne il testo dell'ordine del giorno, Consigliere Chieppa se fosse eliminato il terzo paragrafo, terminando con l'impegno alla Giunta (peraltro, sarebbe più corretto scrivere "invita" al posto di "impegna") ad approntare dell'apposito materiale informativo, magari con l'aggiunta di qualche frase finale, noi ci asterremmo. Altrimenti, voteremo decisamente contro questo documento, che non riteniamo di poter accogliere. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, come Consigliere, il Consigliere Segretario Chieppa, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Mi pare che da questo inizio di dibattito siano pervenuti spunti interessanti (a parte le contrarietà). Ho apprezzato, in particolare, gli interventi della Consigliera Motta e della Presidente della Commissione cultura, Pozzi.
Accetto, quindi, la proposta avanzata dal Presidente della Commissione sanità affinché l'ordine del giorno possa essere discusso in quella sede.
Ovviamente - lo dico perché è già accaduto per altri atti che avevo presentato - l'iter di questa proposta andrà avanti, quindi sicuramente il Consiglio dovrà rioccuparsene. Non è, quindi, una manovra, perché lo abbiamo fatto anche per altre questioni che avevo proposto.
Affrontiamo pure la discussione in sede di Commissione per poi ritornare tranquillamente in Aula.



PRESIDENTE

Colleghi, ai sensi dell'articolo 93, comma 1, del Regolamento interno con il consenso del proponente assegniamo la discussione dell'ordine del giorno in oggetto alla IV Commissione competente per materia, che provvederà sul punto, trasmettendolo ulteriormente all'esame dell'Aula.
Grazie, colleghi.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.36)



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