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Dettaglio seduta n.428 del 24/03/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 10.00 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bossuto, Bresso Buquicchio, Cattaneo, Gariglio, Laus, Moriconi, Placido, Pozzi, Robotti e Rutallo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Distribuzione processi verbali


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali della seduta del 10 marzo 2009. Verranno posti in approvazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali della seduta del 6 marzo 2009. Se non vi sono osservazioni s'intendono approvati. (Sono approvati).


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Secondo gli accordi presi alla Conferenza dei Capigruppo abbiamo due comunicazioni della Giunta regionale, una da parte del Vicepresidente Peveraro e l'altra dell'Assessore al lavoro, Migliasso.
Non vedo in aula nessuno dei due Assessori.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Approfitto dell'attesa dell'arrivo degli Assessori per intervenire; in ogni caso, nei banchi della Giunta sono presenti due Assessori, che quindi prego di prestare attenzione a quanto sto per dire, per eventualmente riferire alla Giunta e alla Presidente.
Com'è noto, nelle prossime ore - credo già domani - si terrà una seduta della Conferenza Stato-Regioni che dovrebbe discutere del cosiddetto "piano casa" avanzato dal Governo nazionale.
Su tale provvedimento, che dovrebbe diventare norma di legge sotto forma di decreto già il prossimo venerdì, è arrivata una serie di critiche non solo dal mondo politico, ma, più in generale, dal mondo associativo.
Non mi dilungo - non è il caso - ma so che la Presidente ha già avuto modo di apporre, almeno attraverso i media, alcune critiche di fondo, non appena sono pervenute le prime notizie sull'impianto del "piano casa". Dal nostro punto di vista, la critica non può che essere puntuale e pesante allo stesso tempo chiediamo alla Giunta di valutare attentamente la possibilità di ricorrere alla Consulta della Corte Costituzionale in impugnativa di questo provvedimento per manifesta incostituzionalità qualora diventasse - ahimè - provvedimento definitivo il prossimo venerdì.
Tale intenzione è stata annunciata nei giorni scorsi da parte della Regione Toscana, e mi pare che anche la Regione Emilia Romagna voglia procedere in tal senso.
La mia richiesta è che anche il Piemonte valuti velocemente questo tipo d'impugnativa e si renda disponibile con le altre Regioni ad impugnare il decreto presso la Consulta della Corte Costituzionale. Grazie.



PRESIDENTE

Sempre sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, volevo richiedere una comunicazione urgente da parte della Giunta e dell'Assessorato sulla questione "fondi della valle Bormida", annunciati tempo fa come una gran conquista. La cifra è considerevole - milioni d'euro - ma questi fondi rischiano di evaporare visto che si parla di valle inquinata dal punto di vista dell'acqua inquinata, non dell'acqua naturale.
Nell'ambito dei minuti concessi per interventi sull'ordine dei lavori volevo richiedere anch'io una comunicazione preventiva per quanto riguarda il "piano casa"; mi sembra di avere colto che le Botteghe Oscure sono state traslocate e chiuse, ma da un punto di vista virtuale questo centro di orientamento politico, a mio parere antistorico, permane. Si è mitizzata la data di mercoledì per l'incontro Stato-Regioni sul problema della casa, ma credo che le persone non abbiano bisogno di ricorsi alla Corte Costituzionale, ma di interventi concreti. Inoltre, ritengo non esista un sistema unico di intervento per alleviare le tensioni inerenti agli alloggi sia come disponibilità sia come costi degli affitti sia come accessibilità.
Il Governo si propone di elaborare un pacchetto a favore delle categorie meno abbienti e a favore di quei ceti sociali che, pur non avendo un gran reddito possono essere aiutati con il sistema del mutuo a riscatto offrendo anche qualche possibilità edilizia aggiuntiva: la cosa dovrebbe, a mio avviso, suscitare attenzione e non reazioni preventive, se non di tipo politico. Dunque, chiederei una comunicazione, anche breve, della Presidente o dell'Assessore competente alla casa: mi sembra giusto confrontarsi con il Consiglio in un momento delicato come questo prima di recarsi alla Conferenza Stato-Regioni dove occorre portare una propria posizione.



PRESIDENTE

L'Assessore ha dichiarato la propria disponibilità per una comunicazione sui fondi per la valle Bormida: vedremo di calendarizzarla.
Per l'altra richiesta aspettiamo l'Assessore Conti.
Sempre sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Larizza; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente.
Questo Consiglio si è occupato a lungo nell'anno passato e alla fine del 2007 della questione della sicurezza sul lavoro, e abbiamo anche predisposto una "leggina" a sostegno delle famiglie.
Vorrei solo richiamare l'attenzione del Consiglio e della Giunta regionale, che so essere attenta a questo problema, sugli interventi che si propone il del Governo nei prossimi giorni, che vanno al di là di qualche correzione formale delle norme sulla sicurezza del lavoro. L'allarme proviene dalle notizie dei giornali, ma le possiamo anche prendere come posizione di parte.
Se qualcuno ha la cortesia di leggersi la circolare del 25 febbraio dell'INPS, si può rendere conto dell'impostazione, che, almeno dal punto di vista culturale, non può essere accettata. In relazione all'attuale sistema produttivo, investito - com'è noto - da una profonda crisi economica che ha travalicato i confini nazionali, si dice: "Di questa situazione non si pu non tenere conto anche nell'ambito delle azioni da intraprendere nella vigilanza".
Ora, ritengo che richiedere di indirizzare la vigilanza tenendo conto della crisi economica significa che i lavoratori o hanno la fortuna di andare in cassa integrazione oppure devono sottoporsi ad un'attenzione minore sulle loro condizioni di lavoro.
A mio parere, queste sono cose di una certa gravità: esiste una cultura dominante che ritiene che i diritti, compresi quelli della vita sul posto di lavoro, siano di intralcio alla regolarità dell'attività produttiva.
Di tutte queste cose abbiamo discusso a lungo in questa sede e varrebbe la pena prestarvi attenzione. Sono convinto che la Giunta lo farà, però se venerdì dovesse emergere un provvedimento del Governo in contrasto con l'impostazione resa in questi anni, penso che la voce del Consiglio regionale del Piemonte e della Giunta regionale debbano farsi sentire fortemente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rabino; ne ha facoltà.



RABINO Mariano

Grazie, Presidente. Volevo sollecitare l'attenzione dell'Aula e dei rappresentanti della Giunta regionale presenti su un tema con il quale dovremo confrontarci a breve: il passaggio delle trasmissioni televisive dall'attuale sistema di diffusione analogico a quello digitale terrestre.
Credo che tutti i colleghi Consiglieri abbiano ricevuto delle informative al riguardo.
Approfondendo il tema, quella che a partire dal 20 maggio è stata presentata come una sperimentazione con risvolti positivi per le province di Torino e di Cuneo, scelte come aree pilota, rischia invece di diventare un incubo. Infatti, molti cittadini piemontesi residenti in queste due province dal 20 maggio corrono il rischio di non poter più vedere Rai 2 e Rete 4 e, dal prossimo settembre, nessuno dei canali oggi conosciuti e ricevuti attraverso la modalità analogica. Questo invece di poter disporre di più canali, più servizi, più informazione, più intrattenimento. Ciò a causa della carente copertura con il segnale digitale terrestre, che è stata riscontrata in queste due province piemontesi.
A questo punto si tratta di capire come accompagnare questo passaggio sicuramente epocale, tenendo conto che i cittadini-utenti, per mettersi nelle condizioni di poter usufruire delle nuove modalità di ricezione delle trasmissioni televisive, dovranno disporre almeno di un decoder, se non addirittura, di una parabola satellitare. E tutto questo per poter quantomeno vedere - ripeto - quello che è attualmente disponibile e non per vedere o avere di più.
Ritengo opportuno che venga valutata l'ipotesi che la sperimentazione tecnicamente vissuta come un evento positivo, sia rinviata sino a quando risorse, tempi, modalità e approccio tecnologico siano disponibili, nelle medesime condizioni, per tutta la popolazione delle province interessate a questa fase della sperimentazione consentendo, di conseguenza, un sereno passaggio dall'analogico al digitale.
Spero, con questa mia segnalazione di aver sensibilizzato l'attenzione dei colleghi Consiglieri e della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente. La scorsa settimana ho depositato in quest'Aula un ordine del giorno firmato da tutti i Consiglieri di maggioranza, avente per oggetto: "Controlli di regolarità amministrativa e contabile".
Credo che quest'ordine del giorno, vista la larga convergenza della maggioranza - e considerata anche l'attualità della questione in oggetto meriti un'attenzione, se non in questo, nel prossimo Consiglio.
In questo momento non è presente il Capogruppo, comunque anticipo la volontà di una richiesta d'inversione dell'o.d.g. - essendo questo documento già iscritto alla discussione.



PRESIDENTE

Si tratta dell'ordine del giorno n. 1207, iscritto al punto 15) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente. Vorrei tornare su una questione non peregrina specie visto il dibattito in sede di Commissione consiliare sulla legge - e mi complimento con l'Ufficio di Presidenza che l'ha presentata - sui luoghi del terrorismo.
Voi avete letto - alcuni colleghi sono sicuramente molto attenti - il rinnovato appello del Rettore dell'Università, che di nuovo e anche un po' accorato dice: "Non lasciateci soli di fronte a questa vicenda".
Vorrei fare due osservazioni. La prima è che - mi rivolgo agli Assessori presenti in Aula: Migliasso, Sibille, Ricca - a differenza del Comune di Torino, dove il Sindaco Chiamparino si è pronunciato chiaramente dalla Giunta regionale - non che fosse obbligata - però non è venuta una sola parola sulla vicenda. Ripeto: il Sindaco Chiamparino si è pronunciato chiaramente - lo dico anche ai colleghi del PD - e ha assunto una posizione netta; dalla Giunta regionale non è venuta una sola parola.
Vorrei far presente che in passato la Giunta regionale - sollecitata da colleghi famosi come Chiezzi - aveva sempre preso posizione su queste vicende o comunque svolto un ruolo attivo.
Seconda osservazione, e chiudo. Una presa di posizione è tanto più urgente - quindi chiederemmo che la Giunta si facesse parte diligente come ha fatto Sindaco di Torino - per il fatto che, inopportunamente secondo noi, la volta scorsa l'astensione del PD ha impedito l'approvazione di un ordine del giorno molto importante. Ordine del giorno che l'Università avrebbe molto apprezzato - e ringrazio i colleghi Laus, Caracciolo Manolino e quanti lo hanno sostenuto. Il Consiglio regionale e la Giunta non hanno espresso alcuna posizione su questa vicenda. Io ho sollecitato il Comitato per la Resistenza affinché assuma qualche iniziativa; è ovvio che un mandato del Consiglio regionale o un intervento della Giunta renderebbe il tutto più possibile. Quindi mi aspetto che oggi o la prossima settimana la Giunta si pronunci.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente. Vorrei sollecitare un punto già iscritto all'o.d.g., richiamato nella discussione.
Mi ha molto colpito l'intervento del Consigliere Rabino. Se l'avvento del digitale risparmierà agli abitanti del Piemonte la visione di Rete 2 e Rete 4, mi pare che molto opportunamente si stia andando nella direzione giusta... Al di là delle battute, il collega poneva un problema concreto e serio.
Io vorrei invece sollecitare la discussione ed eventualmente il voto del Consiglio sul punto 16) all'o.d.g., di cui avevo chiesto l'iscrizione in sedute precedenti. Si tratta dell'ordine del giorno n. 192, che riguarda il tema della prevenzione rivolta ai giovani sul contagio AIDS, quindi un'azione diretta della Regione nella prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.
Badate, non è una questione di nicchia (ahinoi!): i dati ci dicono che quel tipo di patologie conoscono una crescita esponenziale poiché c'è nel nostro Paese e anche nella nostra regione una carenza forte dal punto di vista culturale (oltre che sanitaria), nell'approccio al problema.
Le ultime esternazioni del Papa nel suo recentissimo viaggio in Africa riportate con grand'enfasi e con grande eco dai media, si muovono in una direzione sbagliata e quindi mandano un messaggio - anche a noi, anche al nostro territorio, anche ai nostri giovani - profondamente sbagliato.
Io credo che, senza polemiche, la Regione debba - così come chiede l'ordine del giorno - mettere in campo azioni concrete di prevenzione dirette in particolare ai giovani, compresa la diffusione e l'uso del profilattico, che la letteratura scientifica ormai ha accettato come uno degli strumenti di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.



PRESIDENTE

Consigliere Chieppa, formalizza la richiesta d'inversione dell'o.d.g.?



CHIEPPA Vincenzo

Non chiedo al Consiglio di votare sull'inversione; chiedo all'Ufficio di Presidenza, a lei, Presidente, ai Capigruppo, al Consiglio tutto, di cogliere un momento, nel corso della giornata, per affrontare quest'ordine del giorno ed esprimersi con un voto.
Non chiedo il voto per l'inversione dell'o.d.g.; non mi pare utile per raggiungere l'obiettivo.



PRESIDENTE

Affronteremo la questione nel pomeriggio, perché - come sapete - alle ore 12.30 si concluderanno i lavori della seduta antimeridiana, per un incontro con l'ANCI regionale.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Solo pochi secondi per sollecitare l'Assessore Ricca, affinché possa dissipare alcuni miei dubbi.
stato istituito un Tavolo, da parte di GTT, avente ad oggetto il monitoraggio dei servizi di trasporto locale. A questo Tavolo, cui sono state invitate diverse associazioni di consumatori, regolarmente iscritte all'albo regionale, risulta che un'associazione, la CODACONS, una delle più rappresentative, sia stata esclusa, non sia stata interpellata.
Poiché intercorre una controversia giudiziaria tra la Regione e l'associazione CODACONS, chiedo se gli Uffici abbiano diramato delle disposizioni affinché quest'associazione sia considerata non più di serie "A", ma di serie "B"; se è stato solo un disguido e se rientra nelle competenze dell'Assessore "fare un giro di telefonate" per chiarire la questione, perché mi dispiacerebbe molto se una di queste associazioni venisse, con mero arbitrio, declassata da serie "A" a serie "B".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caramella.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente. Intervengo per porre all'attenzione del Consiglio e della Giunta, ma anche dell'Ufficio di Presidenza, un fatto che considero assurdo dover constatare nell'anno 2009 d.C.
Per l'ennesima volta, a causa di un passaggio a livello chiuso, un cittadino della provincia di Novara ha perso la vita. Infatti, l'ambulanza non ha potuto raggiungere la parte del paese che rimane isolata, a causa di quel passaggio a livello.
un fatto recente, che pone l'attenzione su una serie di problematiche sulla situazione e sulla gestione di Trenitalia, che l'Assessorato, non solo ai trasporti, ma anche alle infrastrutture - quello dell'Assessore Borioli - dovrebbe seguire con scrupolo.
Sono diverse le zone della nostra regione - io mi riferisco alla provincia di Novara, quella che conosco meglio - separate dai passaggi a livello, che creano problemi di viabilità, soprattutto per i mezzi di soccorso.
Non è più possibile leggere frasi come: "Purtroppo è accaduto un'altra volta", "Vedremo cosa sarà possibile fare", "Cercheremo di attuare degli interventi", "Studieremo delle soluzioni". Intanto, cittadini del Piemonte ma chiunque essi siano, non è questo il problema - perdono la vita perché non siamo in grado di gestire una situazione che giace sul tavolo degli Assessorati competenti da moltissimi anni.
Mi riferisco - e concludo, ma è un caso molto importante, da trattare con la massima urgenza - all'ospedale e alla zona di Borgomanero.
Borgomanero, divisa in due parti da un passaggio a livello, ha un ospedale che dista soltanto 12 chilometri da quello di Arona. Stiamo investendo milioni d'euro nel primo e abbiamo investito milioni d'euro nel secondo abbiamo tolto il Pronto Soccorso dall'ospedale di Arona, potenziando il DEA di Borgomanero: tutto assolutamente inutile, perché il passaggio a livello di Borgomanero chiude la strada circa 110-120 volte al giorno.
un fatto veramente incredibile. Sono stati già predisposti alcuni progetti, che però rimangono nei cassetti; credo sia necessario attivarsi affinché sia posta un'urgenza massima a questo problema. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente. Chiedo all'Assessore Sibille, quando può, di relazionare al Consiglio sulla situazione relativa ai danni causati dalla neve del 2008, perché, in base a quanto leggiamo sulle rassegne stampa, mi sembra che la questione sia molto preoccupante, soprattutto per quanto riguarda le Comunità montane e i pochi fondi stanziati dal Governo.
Vorrei sapere qual è la situazione reale e se la Regione, che ha cercato di salvare le Comunità montane, prevedendo una legge che le tutela e fa in modo che possano continuare ad essere tali, vedrà vanificato il proprio sforzo a causa della mancanza di fondi. Questo non ci permetterà di aiutarle, soprattutto dopo gli eventi causati dal maltempo e dalle nevicate dell'anno passato.
Grazie.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Leardi, comunico che inizieremo i lavori con le comunicazioni del Vicepresidente Peveraro e dell'Assessore Migliasso. Inoltre, hanno dichiarato disponibilità a rispondere sia l'Assessore De Ruggiero sia gli Assessori Ricca e Sibille. La parola al Consigliere Leardi, sull'ordine dei lavori.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente. Mi unisco alla richiesta del Consigliere Deambrogio, relativamente all'informativa sul "piano casa".
Come ha detto giustamente il Consigliere Cavallera, il "piano casa" che sta mettendo in campo il Governo è una soluzione assolutamente positiva che porterà sicuramente dei vantaggi agli italiani.
Speriamo che possa far ripartire anche l'economia, che in questo momento sta subendo delle problematiche rilevanti.
Tra l'altro, il "piano casa" in oggetto avrà dei risvolti a livello europeo: gran parte degli Stati europei ha approvato tale Piano e pertanto, in questi giorni si sta verificando se potrà essere assoggettato a situazioni riguardanti altri Stati europei.
Per questo motivo, m'interessa conoscere il parere della Giunta. Mi rendo conto che l'Assessore abbia difficoltà a prendere atto della situazione: è un "piano casa" fondamentale per l'economia. Se è vero - caro Assessore - che a livello europeo è visto in modo assolutamente positivo ed anche gran parte degli italiani lo vede allo stesso modo, ci sarà pure una motivazione! La motivazione sta sicuramente in una di quelle opportunità che il Governo sta mettendo in campo per cercare di frenare una crisi importante.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli, sull'ordine dei lavori.



TOSELLI Francesco

Avevo visto l'Assessore Sibille e avevo anche piacere della presenza del Consigliere Rostagno, perché so che, in Provincia di Cuneo, questa questione è stata seguita anche da lui (come riporta la lettera, che credo sia giunta, a tutti i Consiglieri regionali, dalla Provincia di Cuneo) nella seduta del Consiglio provinciale del 2 marzo 2009, inerente gli eventi alluvionali che hanno interessato il territorio provinciale dal 1996 ad oggi.
La lettera, che credo sia arrivata a tutti i Consiglieri regionali firmata dal Segretario Generale, dottor Vittorio Quaglia, richiede se siano state trasmesse alla Regione Piemonte le richieste di liquidazione dei corrispettivi da erogare alle imprese appaltatrici per i lavori eseguiti sui programmi relativi agli eventi alluvionali.
Allegata vi è anche una tabella riassuntiva che fa capo complessivamente, a circa 8 milioni di euro. Forse, per comprendere meglio la questione sarebbe "cosa buona e giusta", se i Consiglieri regionali della Provincia di Cuneo, al di là della loro collocazione politica, si trovassero anche informalmente, per discutere del problema e per comprendere come si possa interagire nel merito.
Le ditte appaltatrici che hanno svolto il lavoro ad oggi non hanno ricevuto un euro; non è mia intenzione stabilire se addebitare colpe alla Regione o al Governo, ma vorrei capire in che modo possiamo portare a casa qualche quattrino, per aiutare queste imprese appaltatrici a sopravvivere in un momento di crisi economica per loro particolarmente difficile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno, sull'ordine dei lavori.



ROSTAGNO Elio

Siccome sono stato un dei Consiglieri provinciali che hanno votato l'ordine del giorno in questione, posso segnalare al collega che esisteva una precedente segnalazione all'Unione Industriale (ancor più consistente) che riferiva che parte dei pagamenti sono stati sbloccati all'inizio del corrente mese: la cifra riportata è già stata rettificata.
Per alcune delle cifre cui fanno riferimento questi pagamenti, le rendicontazioni sono ancora in corso, e quindi non potevano essere poste in pagamento da parte dell'Assessorato. Ritengo però opportuno che i Consiglieri che rappresentano la Provincia di Cuneo, vista l'entità della cifra e vista la gravissima situazione economica in cui incorrono oggi le aziende del settore che hanno operato nel periodo alluvionale, facciano il punto della situazione, per vedere se congiuntamente si possa ottenere più di quanto non abbia potuto fare io con gli Uffici, in prima istanza.
La cifra era già stata ridotta, se ricordo bene, di più di 2 milioni di euro, perché erano stati emessi dei pagamenti che, nel frattempo, avevano ottenuto copertura a livello nazionale.
Comunque, se in un momento qualunque del Consiglio vogliamo approfondire questa vicenda, credo che altri colleghi siano disponibili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti, sull'ordine dei lavori.



BOETI Antonino

Anch'io sono curioso di sapere cosa pensa di fare la Regione rispetto al supposto "piano casa" che il Governo sta preparando; un decreto che anch'io considero assolutamente incostituzionale e che si sostituisce al diritto dei Comuni di regolare sui territori le capacità edificatorie e l'espansione edilizia.
L'"una tantum" non è una novità. Penso alla città della quale ho avuto il piacere di fare il Sindaco per tanti anni: anche noi avevamo previsto che per le villette costruite prima del '70 si potesse ampliare un po' la capacità edificatoria, ma un conto è intervenire su lotti limitati, un conto è pensare che migliaia di pratiche possano affluire ai Comuni, senza nessuna capacità di controllo, senza un progetto da presentare in Commissione igienico-edilizia, senza nemmeno una DIA, cioè cominciando praticamente, i lavori.
Tutto ciò farà esplodere le Regioni, farà esplodere i Comuni: gli abusi edilizi sul nostro territorio diventeranno incontrollabili. Un'autentica sciocchezza da parte di un Governo che invita all'abusivismo e che non ha in nessun conto l'interesse del territorio.
Chiedo alla Regione di presentare ricorso contro questo decreto assolutamente incostituzionale.


Argomento:

Comunicazione del Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro, inerente a "Incarichi dirigenziali regionali"


PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro.



(Commenti in aula)



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Del "piano casa" potrei parlare per ore, ma ho preparato una comunicazione sui Dirigenti regionali. Comunque, condivido abbastanza le posizioni che ha espresso il Consigliere Boeti.



(Commenti in aula)



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Mi è stata richiesta una comunicazione a proposito dei contratti per i Dirigenti regionali, alla luce anche dell'ordine del giorno approvato dal Consiglio a margine dell'approvazione della legge regionale n. 23 sul personale.
In realtà, come i Consiglieri certo ricordano, ho già fatto una comunicazione al Consiglio in merito al seguito di quell'ordine del giorno e, ovviamente, i contenuti non cambiano in questa seconda dichiarazione.
Anzitutto, quell'ordine del giorno prevedeva che i contratti effettuati ai sensi degli articoli n. 23 e 24 della legge n. 23 del 2008, avrebbero dovuto essere di durata biennale. Nell'ambito delle varie discussioni, in particolare in sede di Commissione e non soltanto in Aula, abbiamo più volte discusso della questione, certamente interessante anche dal punto di vista culturale, dello spoil system. Il Consiglio, all'unanimità, ha convenuto che su certe posizioni, in particolare quelle che riguardavano gli incarichi dei Direttori regionali e quelli affidati ai Dirigenti esterni, si dovesse prevedere una modalità secondo la quale il contratto andava a terminare con la conclusione dell'attuale Amministrazione.
Così, peraltro, è stato: i contratti dei Direttori hanno durata biennale, il contratto per i Dirigenti esterni, che ad oggi non sono ancora stati compiuti, avranno anch'essi durata biennale. Peraltro, il tema ovviamente non riguarda solo queste figure, ma il complesso dei Dirigenti.
Come illustrato nel precedente intervento, la linea seguita è di conferma delle indicazioni contenute nell'ordine del giorno e coerente con il dibattito consiliare, ovvero di contratto biennale per i Direttori e i Dirigenti esterni e di contratto triennale per gli altri Dirigenti.
Questo nasce da un'interpretazione (di cui, ovviamente, mi assumo la responsabilità) dello stesso ordine del giorno, che pur facendo rimando generico agli articoli n. 23 e 24, mi ha fatto supporre un riferimento più specifico all'articolo n. 23, e quindi ai Capi di Gabinetto e non alla Dirigenza nel suo complesso.
Anche perché, se io avessi inteso, nel momento in cui era in discussione l'ordine del giorno (cui ho dato, peraltro, parere positivo) che lo stesso si riferisse a tutta la Dirigenza, sicuramente avrei manifestato il mio disaccordo. Una logica di spoil system può essere condivisibile nel momento in cui si ragiona sull'affidamento di incarichi per i quali subentra una "discrezionalità politica", come quelli dei Direttori; su incarichi al di fuori della discrezionalità politica, ma che devono dipendere, esclusivamente, dalla competenza del singolo dirigente si tratterebbe di una forzatura che, almeno io personalmente, non avrei condiviso - e lo avrei detto. Ribadisco, e sottolineo, che è possibile che abbia male interpretato la presentazione dell'ordine del giorno perché mi era stato indicato che, l'articolo 23 era riferito al totale della dirigenza.
Al di là di quest'aspetto, ve n'è un altro, legato ad una disposizione della legge n. 165 del 1991, che, in particolare all'articolo 19, prevede specificatamente che per la Dirigenza dello Stato, i contratti abbiano durata non inferiore ad un triennio. È evidente che la legge si riferisce solo ed esclusivamente ai Dirigenti statali; tuttavia, l'interpretazione data nella norma è che sia estesa a tutta la Pubblica Amministrazione.
Infatti, non vi sono precedenti di contratti di durata biennale nell'ambito di Enti locali piemontesi e, ovviamente, neanche nell'ambito della Regione.
Questo, certamente, è un altro elemento che ha indotto a seguire un'impostazione che, come ho ricordato, prevedeva contratti biennali per i Direttori e i Dirigenti esterni e contratti triennali per il resto della dirigenza. Devo aggiungere, peraltro, che, a fronte delle considerazioni sollevate nel corso del dibattito della mia precedente esposizione sull'argomento, modalità per intervenire non tanto nella selezione e nella definizione del personale dirigente, ma nella struttura organizzativa regionale, che mi sembrava fosse uno degli intendimenti dei presentatori dell'ordine del giorno, sono comunque possibili in ogni momento.
Infatti, come è noto, la legge n. 23, prevede la possibilità di intervenire sulla struttura organizzativa con una semplice - si fa per dire modalità semplificata, che prevede la predisposizione di un intervento solo della Giunta regionale. Se si riterrà, in una prossima Amministrazione, di voler intervenire sulla struttura organizzativa, lo si potrà fare tranquillamente con una delibera della Giunta regionale e conseguentemente, proprio perché si tratta di riorganizzazione, anche gli incarichi dirigenziali che da quelle strutture dipendono, decadranno automaticamente e potranno essere rinnovati.



PRESIDENTE

aperto il dibattito.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Intervengo per l'assenza di alcuni Consiglieri del Gruppo che potevano intervenire in modo più diretto, essendosi confrontati approfonditamente con il Vicepresidente in ordine all'ordine del giorno cui si faceva riferimento.
Al di là dei distinguo, sta di fatto che ci troviamo di fronte ad una durata triennale: giustifichiamola come vogliamo, ma la situazione è questa. Probabilmente, c'è stato un difetto di comunicazione. Giustamente l'Assessore ribadisce che abbiamo semplificato la procedura per l'adeguamento strutturale a fronte di evenienze che possono essere collegate sia al mutare dei tempi sia a orientamenti diversi da parte delle amministrazioni. È chiaro che, pur non seguendo logiche di spoil system generalizzato, comunque, il principio della fiducia, il principio della collaborazione diretta per quanto riguarda i primi collaboratori credo che tutto sommato, sia un valore su cui molti convergono, quindi non una concezione che appartiene solo ad una parte politica.
Sotto questo profilo, intendo considerare questa comunicazione, che peraltro fa riferimento ad una legge sulla quale il nostro Gruppo ha tenuto un atteggiamento - che personalmente rivendico - di collaborazione alla modernizzazione, per il significato che ha. Forse, per il futuro, si potrebbe considerare di fissare gli anni in termini solari o con una data certa, anziché indicare gli anni in termini di numero complessivo. A quel punto, non ci sarebbero più dubbi.
Si tratta di materia complessa; le scelte dell'amministrazione sono sempre soggette ad una critica che è tipica, così come i marinai hanno sempre criticato la gestione del porto.
Probabilmente, sono persona che va a "cercare con il lanternino", ma ho rilevato e raccolto parecchio malcontento su scelte che mi sembra vadano un po' oltre la critica, comprensibile, del marinaio che disapprova la gestione del porto.
Questo quanto, da parte mia, ho ritenuto di dire a fronte della comunicazione del Vicepresidente, che ringrazio.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazione dell'Assessore Migliasso inerente a "Situazione di crisi della regione Piemonte"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Il Consiglio è già abbondantemente a conoscenza dei dati che riguardano il complesso, per la nostra regione, delle ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria, e nel totale, rilevati da febbraio 2008 a febbraio 2009. I dati ci dicono che la cassa integrazione ordinaria è aumentata dell'830% e la complessiva, sommando straordinaria e ordinaria del 271.2%. Dati che ci collocano come seconda regione, dopo la Lombardia tra quelle che hanno utilizzato, nell'anno 2008, tutti gli strumenti degli ammortizzatori sociali per il maggior numero di lavoratrici e lavoratori coinvolti e per il maggior numero di ore, quindi di esborso, di cassa integrazione.
Vorrei riferire delle ultime vicende che mi pare siano di un qualche interesse e di un qualche significato anche per i lavori, da un lato certamente della Giunta, ma anche per i lavori del Consiglio.
Precisamente, vorrei fornire un dato recentissimo, che riguarda, per l'anno 2009, la cassa integrazione in deroga e che prende in considerazione il totale delle domande arrivate al 18 marzo. Se i Consiglieri e le Consigliere lo desiderano, darò anche la suddivisione per provincia, che ravvisa una situazione molto preoccupante, anche perché, come loro sapranno, le domande di cassa integrazione in deroga per il mese precedente possono essere presentate fino al 25 del mese successivo. Quindi, i dati che fornisco non rappresentano la totalità delle domande, né del numero dei lavoratori coinvolti, né del numero delle ore, né dell'ipotizzata spesa per il primo bimestre, perché manca ancora qualche giorno alla conclusione della presentazione delle domande. Naturalmente, quando avremo i dati complessivi mi preoccuperò di farli pervenire.
Comunque, dal primo gennaio al 18 marzo sono pervenute 1.086 domande di cassa integrazione in deroga. Segnalo che l'anno precedente, cioè in riferimento a tutto il 2008, le domande presentate erano 1.541.
Il numero delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti è pari a 6.211 che è un numero di poco superiore al totale delle lavoratrici e lavoratori coinvolti in processi di cassa integrazione in deroga per tutto l'anno 2008. Il monte ore a preventivo è di 2 milioni 6.074 mila ore e la spesa a preventivo è di 26 milioni 739 mila euro. Le percentuali sono 78.9% per le domande presentate da imprese artigiane; 3.7% in riferimento alle imprese industriali fino a 15 dipendenti; 17.5% relativamente ad imprese industriali con più di 15 dipendenti.
una situazione estremamente preoccupante, solo temperata, per quanto riguarda il numero delle lavoratrici e dei lavoratori, il numero delle ore e la cifra a preventivo, dal fatto che quasi sempre - così è avvenuto negli anni precedenti, speriamo avvenga anche per l'anno in corso, sia pure in misura minore - le imprese artigiane per il tipo di lavorazione che attuano sospendono la richiesta di cassa, che avanzano per tutelarsi, ma poi - così è stato fino alla fine del 2008 - si rivelano abbattute del 40-50%.
Pertanto, possiamo ipotizzare che, sia pure abbattute in percentuale minore, data l'oggettività della crisi che coinvolge tutti i settori e dunque anche il settore artigiano in modo molto pesante, questo porterà ad un abbattimento che ancora non siamo in grado di quantificare. Non appena avremo la possibilità di calcolare le ore effettivamente utilizzate, ci preoccuperemo di informare il Consiglio, come sempre avviene in queste occasioni, seguendo una modalità molto corretta da parte della Giunta peraltro doverosa, affinché da parte del Consiglio si possa monitorare attentamente ogni 2-3 mesi la situazione, per capire cosa sta succedendo nell'economia della nostra Regione.
A fronte di questa situazione, e in considerazione di due questioni di cui poi dirò, la scorsa settimana, abbiamo deciso concordemente in sede di Commissione regionale per l'impiego, dunque insieme alle Organizzazioni Sindacali, alle parti datoriali e anche in accordo con l'INPS, di procedere all'erogazione della cassa integrazione in deroga, quindi di non frapporre indugi in attesa delle nuove misure da parte del Governo, ultimati i calcoli effettivi fino al 31 dicembre 2008, che hanno rilevato un residuo dell'anno precedente di 2 milioni 700 mila euro più 10 milioni di euro resi dal Governo a tutte le regioni di grande dimensione (Lombardia, Veneto Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Lazio, ecc....). Anche se il decreto non è ancora stato registrato presso la Corte dei Conti, essendo intervenuta, da parte del direttore degli ammortizzatori sociali del Ministero del lavoro, dottoressa Mancini, una comunicazione tramite la quale si diceva alle Regioni che potevano spendere quei soldi, in attesa della registrazione, secondo le modalità dell'anno precedente, abbiamo deciso di dare il via, calcolando che con 12 milioni 700 mila euro a disposizione potevamo pagare il primo bimestre di cassa integrazione, cioè tutti coloro che, avendone titolo a norma dell'accordo dell'anno precedente, hanno presentato domanda. Queste domande verranno soddisfatte in ordine cronologico, senza tenere conto dell'appartenenza. Con il termine "appartenenza" intendo dire che l'unico criterio sarà l'ordine di arrivo delle richieste di cassa integrazione e non avrà importanza se saranno artigiani o imprese con più di 15 dipendenti ecc....; le domande verranno soddisfatte con questo criterio, che ha trovato concorde tutta la Commissione regionale per l'impiego.
C'era una questione che a noi premeva, sulla quale gli Assessori regionali al lavoro contavano molto. Mi riferisco all'incontro, per la prima volta convocato dal Ministro del lavoro, onorevole Sacconi, che avrebbe dovuto svolgersi domani a Roma. Questa mattina abbiamo appreso che il Ministro non sarà disponibile per quest'incontro, avendo impegni istituzionali cui non può derogare; sono molto dispiaciuta e spero che questa convocazione avvenga al più presto.
Stamani ho sentito l'Assessore della Lombardia, Rossoni, che manifestava insieme a tutti gli altri colleghi le stesse esigenze. Noi abbiamo domande precise da porre al Ministro per quanto riguarda la nostra Regione. Innanzitutto, vogliamo che, rapidamente, ci venga attribuita una seconda tranche di anticipo della cassa integrazione in deroga, avendo come unica certezza a nostra disposizione i 600 milioni di euro per la cassa integrazione in deroga stabiliti dalla legge finanziaria, cui vanno tolti 151 milioni di euro, concessi sotto forma di anticipo (alla Regione Piemonte ne sono arrivati 10) con quel decreto che attende ancora la registrazione della Corte dei Conti. Ne residuano, pertanto, 449, che devono essere erogati al più presto, anche sottoforma di anticipi (non abbiamo la pretesa che vengano erogati tutti), per garantirci - mi accingo dunque, a spiegare il motivo di questa nostra richiesta - di tenere in sicurezza (come diciamo sempre) il sistema delle imprese e dei lavoratori almeno per i prossimi tre o quattro mesi. Perché dico questo? Informo il Consiglio che l'Accordo Stato-Regioni così faticosamente raggiunto dopo mesi e mesi di trattative (ricordo che la prima riunione si tenne a Roma, nell'ottobre del 2008) per definire quanto competeva inserire a bilancio da parte del Governo centrale e quanto competeva alle Regioni secondo quello schema che si può condividere o meno, ma che comunque era stato concordato, e che avrebbe pesato sulla Regione Piemonte, secondo le tabelle che ci avevano fornito dal Ministero il giorno prima della riunione, per 115 milioni di euro, sotto forma di 50 e 50 per due annualità prelevate dal Fondo Sociale Europeo e 15 di risorse libere regionali, più un'integrazione del Governo pari a 77 milioni di euro (che diceva le stesse cose per altre Regioni) - è stato messo in discussione, per cui non si è potuto discutere al Tavolo della Conferenza Stato-Regioni, in quanto la Sicilia (e forse un'altra Regione), non contenta della ripartizione del Fondo FAS (Fondo per le Aree Sottoutilizzate) ha fatto, come si dice in gergo, saltare il Tavolo, che a tutt'oggi (non so se l'Assessore Bairati o qualcun altro avranno più informazioni in merito) mi risulta non essere ancora stato riconvocato.
Si allontanano, quindi, i tempi di questo accordo; si allontana altresì, il momento in cui potremo rivolgerci alla Commissione Europea (le Regioni chiederanno di accompagnare il Ministro) per chiedere la possibilità di utilizzare il Fondo Sociale Europeo per le finalità di politiche attive del lavoro, da affiancare alle politiche passive del lavoro (contributi figurativi e parte dell'erogazione monetaria di sostegno al reddito, che dovrebbe competere allo Stato).
L'altra ragione che ci fa chiedere con urgenza un incontro al Ministero (avremmo voluto parlarne proprio domani al Ministro), è dovuta al fatto che lo stesso Ministero del lavoro ha introdotto numerosi emendamenti alla legge n. 2, che ha convertito il decreto n. 185 in data 28 gennaio del 2009. La legge n. 2 - la cosiddetta "legge anticrisi" - regolamenta, in modo particolare all'articolo 19, tutta la partita degli ammortizzatori sociali (chi ne ha diritto, chi ne rimarrà escluso, le modalità ed altro ancora).
Grazie al senso di responsabilità dei gruppi parlamentari di minoranza e quindi con un accordo tra maggioranza e opposizione per non far ritardare l'esigibilità della legge, si è accettato che tali emendamenti venissero introdotti nella legge di conversione del decreto sugli incentivi all'auto.
Proprio ieri sera, discutendo di questo tema con l'Onorevole Pichetto Fratin, che era con me ad un dibattito televisivo, emergeva che, nella migliore delle ipotesi, dovranno passare altri due o tre mesi per la conversione di questo decreto e la messa a regime del nuovo meccanismo previsto, che mette in campo soprattutto nuove procedure per l'INPS per sveltire l'erogazione delle casse integrazioni, sia quelle normalmente gestite dall'INPS (per coloro che, sulla base delle leggi nazionali, ne hanno titolo), sia per la cassa integrazione in deroga. Siamo, quindi, in una situazione imballata e di totale incertezza dal punto di vista legislativo, che ci preoccupa tantissimo.
Ci rendiamo assolutamente conto che richiedere una nuova anticipazione della cassa integrazione è una misura parziale; tuttavia, in una situazione di questo genere, è indispensabile e la Regione Piemonte non intende recedere da questa richiesta, che speriamo venga soddisfatta il più in fretta possibile.
Le altre considerazioni che avrei voluto fare, e che presenter naturalmente al Ministero, riguardano quello che appare ormai a tutti come uno strumento importante per sostenere il sistema delle imprese. Anche di questo si ragionava ieri sera e si concordava, anche da parte delle associazioni datoriali, che se ci fosse, per esempio, la possibilità di vedere raddoppiate - quindi da 52 a 104 - le settimane usufruibili, secondo le normative vigenti, di cassa integrazione ordinaria, senza il passaggio immediato alla straordinaria e poi, successivamente, alla deroga, noi potremmo disporre di uno strumento di gran flessibilità che potrebbe aiutare il sistema piemontese e, direi, tutto il nostro sistema complessivo.
L'ulteriore richiesta che avanzeremo al Ministro sarà di chiarire se anche per quest'anno la cassa integrazione in deroga per le aziende che mettono in CIG più di cento dipendenti verrà assunta a carico del bilancio centrale oppure no.
A tutt'oggi non sappiamo nulla di questa partita e le aziende con più di cento dipendenti che ne hanno avanzato richiesta in Regione, e che noi abbiamo trasmesso al Ministero, non vengono ricevute o non hanno risposta dal Ministero. Noi non gliela possiamo fornire, perché l'accordo dell'anno passato prevedeva il limite dei cento dipendenti in CIG. Tuttavia, non abbiamo alcuna pregiudiziale, per cui se il Ministero ci garantisse la quantità di risorse necessarie a coprire la cassa integrazione in deroga anche per queste aziende, per noi non sarebbe un problema, perché tanto un passaggio in Regione c'é comunque (perché si siglano sempre in Regione gli accordi, per poi andare al Ministero). È un elemento procedurale e, se ci fossero le risorse attribuite, si potrebbe semplicemente passare la pratica all'INPS regionale, con addirittura uno sveltimento delle procedure. Ma questo, naturalmente, è vincolato alla disponibilità delle risorse.
Ciò detto, voglio fornire molto rapidamente altre due informazioni. La prima è la seguente.
Stiamo comunque lavorando per mettere in campo una sorta d'ombrello protettivo per tutti coloro che non sono coperti da accordi provinciali o locali, che consentono di anticipare la cassa-integrazione laddove non c'è possibilità d'anticipazione da parte delle aziende per fallimento o per altre causalità. A livello di Direzione 15 ci stiamo lavorando; non appena questa traccia di provvedimento sarà disponibile, lo comunicherò.
E non ci siamo fatti fermare, per fortuna, dalla riunione con l'INPS riferita alle modifiche di cui parlavo prima che il Governo ha preparato per velocizzare le erogazioni della cassa integrazione da parte dello stesso INPS, che pareva sopravvenissero in breve tempo, ma che sono - come dicevo poc'anzi - ben lungi dall'essere disponibili.
Questa sorta d'ombrello di tutela prevede una convenzione con l'INPS e con altri soggetti per offrire, comunque, una copertura. Se non occorrerà tanto di guadagnato; vorrà dire che quanto previsto è andato in porto.
Altro intervento è il cosiddetto "progetto residui", utilizzando appunto fondi residui della passata programmazione 2000-2006 del Fondo sociale europeo, ancora in disponibilità delle Province sulla misura D1 della formazione professionale.Coinvolge circa 4 mila persone, ripartite per provincia, ovvero coloro ai quali è scaduto - e non più rinnovato - il contratto di lavoro a tempo determinato; nel caso in cui abbiano lavorato 6 mesi nel 2008, si offre loro, insieme ad un sostegno economico di 1060 euro, un numero d'ore di formazione intorno alle 60-80 ore. (ovviamente tutto questo, se non hanno già trovato nel frattempo un lavoro).
Dato che l'esperienza insegna che non sempre tutti accettano, ci siamo preoccupati di individuare una seconda area di persone che, potrebbero accedere a questa misura; si tratta di 600 lavoratrici e lavoratori attualmente in mobilità non indennizzata.
Qualora risultassero ancora delle rimanenze, prenderemmo in considerazione gli 800 apprendisti ai quali il contratto d'apprendistato non è stato trasformato in contratto di lavoro vero e proprio.
Come richiesto dal Consigliere Clement, do alcune informazioni rapidissime sulla questione cruciale dell'Indesit, divenuta - per fortuna caso nazionale, non solo per lo sciopero nazionale, alla cui manifestazione, svoltasi a Torino, hanno partecipato migliaia di persone il corteo si è concluso in piazza Castello. tra la Prefettura e la sede della Giunta regionale - ma perché è un caso emblematico d'impresa che non ha problemi di ristrutturazione.
L'Indesit di None non è un'impresa ridotta al lumicino; sia pure in presenza di un calo notevole del fatturato, non è in una situazione che giustifichi la chiusura dello stabilimento. Credo che la decisione dei parlamentari piemontesi dell'opposizione e la posizione molto ferma che la Regione e tutti gli Enti locali, dalla Provincia fino ai Comuni del Pinerolese, tutti, indipendentemente dall'appartenenza politica e dalle differenti coalizioni che sostengono i Sindaci, hanno manifestato in queste settimane di patimento, abbiano indotto l'impresa a tornare almeno parzialmente sulle sue decisioni.
Queste le notizie che abbiamo; d'altronde, sarebbe piuttosto curioso che, avendo l'Indesit nel proprio Consiglio d'Amministrazione non solo Paola Merloni, ma la dottoressa Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, che non più tardi di qualche giorno fa si è recata presso la Presidenza del Consiglio a chiedere più sostegni per le imprese per far sì che queste non delocalizzino la loro produzione, non agisse coerentemente per la quota-parte che le compete...
La prossima settimana ci sarà un incontro della Presidente, della sottoscritta e dell'Assessore Bairati con l'amministratore delegato della Merloni. Ragioneremo sul tema: la Regione non è disponibile ad accettare ipotesi di chiusura. Non intendo usare espressioni utilizzate da altri, ma ripeto, la Regione non è disponibile ad ipotesi che prendano in considerazione la chiusura.



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore Migliasso. Colleghi, per cortesia, vi prego di non voltare le spalle all'Assessore e alla Presidenza. Se avete qualcosa di cui discutere, vi prego di accomodarvi fuori.
Prego, Assessore.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente, ma non mi sconvolgo più di tanto; ogni tanto lo faccio anch'io: me ne scuso, e quindi non si sento offesa da questa cosa.
Finisco il mio ragionamento, dicendo che speriamo che l'azienda rimuova tale pregiudiziale. Si possono e si devono aprire gli spazi per una trattativa che, in primo luogo, deve veder dialogare le parti sociali, come sempre in caso di vertenze tra impresa e organizzazioni sindacali e, a maggior ragione, in una situazione che vede coinvolte 650 persone e un territorio, il Pinerolese, già ferito da vicende come la Streglio, come l'Olimpias,Stabilus e la Newcocot. Dunque, disponibilità ad una trattativa nella quale, qualora venisse meno questa pregiudiziale, ragionare tutti insieme (Regione, sistema delle Autonomie locali e Provincia), su quali possano essere gli strumenti da mettere in campo per favorire la permanenza delle lavorazioni delle lavastoviglie all'Indesit di None e, se ci fossero problemi relativi a parziali riduzioni di personale, ad esaminarle insieme all'azienda e alle organizzazioni sindacali.
Si tratta di una vicenda emblematica per tutti. Se poi, da parte del Consiglio, mi si vogliono chiedere informazioni più precise su altre vicende, se sarò in grado lo farò molto volentieri.
Mi scuso per la lunghezza dell'intervento, ma la materia è molto complicata, s'intrecciano diversi fattori. Tante le domande cui dovevo rispondere: se non ho risposto a tutte, me ne scuso. Comunque, ripeto, sono a vostra disposizione.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "Giovanni XXIII" di Pianezza


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media (classi III A e III B) "Giovanni XXIII" di Pianezza in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
appena terminato l'intervento dell'Assessore Migliasso sulle tematiche legate agli ammortizzatori sociali, quindi alla crisi economica e alle molte fabbriche che nella nostra regione, in un momento di difficoltà chiedono la cassa integrazione o altri provvedimenti.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Dibattito sulle comunicazioni dell'Assessore Migliasso inerenti a "Situazione di crisi della regione Piemonte"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pace; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Grazie, Presidente. Ho chiesto di intervenire rispetto a quello che è davvero un lazzaretto. Mi scusi Assessore, ma non so come altro definirlo.
Il primo bimestre non è ancora chiuso (il 25 è domani) e rispetto alle richieste di cassa integrazione in deroga non sappiamo nulla.
Lei, Assessore, ci ha illustrato i dati alla fine dello scorso anno sarebbe interessante, se fosse possibile, aggiornarli rispetto alle aziende con oltre 100 dipendenti; sarebbe ancora più interessante sapere qualcosa sulle poche aziende che sono rimaste con più di 1000 dipendenti, che dovranno andare a Roma a discutere il tema della cassa integrazione.
Occorrerebbe un quadro un po' più completo.
Lei sostiene che il problema è tenere in sicurezza il sistema delle imprese, argomentando tutto lo sviluppo dei dati sulla cassa integrazione in deroga, sui diversi stili di imprese, ma - appunto - mancano altri dati.
Altro che mantenere in sicurezza! C'è incertezza su tutto! Incertezza originata non solo dal quadro economico, ma anche dal fronte governativo.
Non sappiamo se i 10 milioni promessi - comunque non sufficienti - arrivano o non arrivano, come arrivano; non sappiamo cosa succede nella ripartizione dei 600 milioni che; 4) non sappiamo se le aziende con più di 100 dipendenti che chiedono la cassa integrazione avranno una copertura nazionale o meno. In sostanza, non sappiamo niente.
Sono veramente disorientato. Credo - scusate la battuta che a questo punto assume enorme drammaticità - che il fannullone sia il nostro Ministro del lavoro: di fronte alle centinaia di persone che non sanno neanche se avranno la metà dello stipendio che normalmente percepiscono, l'incertezza è davvero insopportabile La situazione è di grandissima drammaticità. Mi auguro e spero che il nostro Consiglio regionale sia compatto ed esplicito nei confronti di un Governo che governa l'incertezza, anche sulle cose minime, su quanto fino a ieri era una certezza: è veramente devastante! Nonostante il clamore degli annunci sul fatto che finalmente i soldi che dava il Governo erano soldi "veri", prendo atto che così non è. A questo punto, non capisco più.
Lavoriamo ad un'operazione di verità; stiliamo un elenco di tutte le richieste e proviamo, una volta tanto - è almeno la terza volta che lo chiedo, ma vedo che interessa poco ai colleghi della minoranza fare questo tipo di lavoro - a chiedere, in modo compatto e unito, che il nostro Governo sia più chiaro, più esplicito e che aiuti con maggiore trasparenza il sistema delle imprese, almeno dicendo cosa intende fare. Personalmente m'interessa che non si perdano posti di lavoro.
Volevo usare il tempo a disposizione per l'intervento per rilevare la situazione di difficoltà che sta vivendo la cooperazione sociale sul nostro territorio. Moltissimi Enti pubblici o società partecipate non applicano la clausola sociale; atteggiamento estremamente preoccupante, potrebbe accadere quanto avvenuto la scorsa settimana, ad esempio, all'impianto di compostaggio di Borgaro, dove persone che già normalmente non guadagnano niente, si ritrovano di fronte al ricatto di uno stipendio dimezzato: 5 euro l'ora per appalti fatti al massimo ribasso. Altro problema serissimo che dobbiamo prendere in considerazione.
Ho voluto denunciare questo tipo di situazione perché ritengo sia assolutamente necessario che il Consiglio regionale si metta un unico "cappello" e rivendichi veramente quanto vuole dal nostro Governo, e non solo in termini di chiarezza. Anche per noi significherebbe assumersi delle responsabilità.
Ho la strana sensazione che tra un po' l'unico proverbio che avrà senso sarà: "Aiutati che il ciel ti aiuta". Speriamo di non ridurci a tali livelli.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Chiedo scusa ai colleghi "in altre faccende affaccendati": hanno sicuramente questioni molto più importanti da considerare rispetto a quanto si sta discutendo in aula. Chiedo scusa anche per l'intervento dell'Assessore Migliasso - non me ne voglia l'Assessore - che magari li ha disturbati.
Facciamo dichiarazioni pubbliche: "questo è l'argomento principe" andiamo in TV, tutti abbiamo tutto da dire e sproloquiamo, ma poi, quando si tratta di discutere seriamente, abbiamo tutt'altro da fare.
Non so che impressione abbiano avuto i ragazzi della scuola di Pianezza... Si sta discutendo di posti di lavoro e di integrazioni del reddito per dare la possibilità alle famiglie di arrivare a fine mese, e qui, in aula, non si riusciva ad ascoltare - almeno io mi sono sforzato l'intervento dell'Assessore Migliasso.
Scusate lo sfogo.
Credo, Assessore, che il suo intervento sia stato molto lucido e ricco di dati; ha risposto in gran parte alle questioni che avevo posto martedì scorso, in apertura di seduta. Pertanto, sono assolutamente soddisfatto delle sue risposte.
Sono però assolutamente distrutto dal quadro emerso: come sosteneva il collega Pace, la dottoressa Marcegaglia chiede soldi "veri"; il giorno dopo arriva la risposta e il giorno dopo ancora la Presidente di Confindustria conferma che i soldi sono arrivati.
Ho l'impressione che a noi arrivino i soldi del "monopoli" o poco più soldi che possiamo far stampare dal "Centro stampa" del Consiglio regionale! Provo a mettere in sequenza le questioni: può darsi che non abbia capito e se qualche collega, o l'Assessore, vorrà smentirmi, ne sarò ben contento.
Il Governo stanzia in Finanziaria 600 milioni su questa partita; dopo sei mesi di discussione, o quasi, si arriva all'accordo Stato-Regioni, che mette in pista 8 miliardi. Una settimana, dieci giorni dopo, il Presidente del Consiglio, insieme al Ministro Tremonti, comunica che, andando a razzolare, a cercare, hanno trovato altri 4 miliardi. Totale: 12 miliardi e 600 milioni.
Ho capito bene, Assessore, quando lei afferma che di questi 12 miliardi e 600 milioni, attualmente sono certi, disponibili, 10 milioni più i 2.700 avanzati dal 2008? Se questa è la situazione, senza alcuna polemica o alcun attacco ad alcuno, ritengo che il Consiglio regionale dovrebbe preparare un ordine del giorno da mandare al Governo, con il quale si fa presente che la gente non può continuare ad aspettare interventi che non si sa quando arriveranno dove si ricordi che la gente vuole arrivare alla fine del mese e che non se ne fa nulla di dichiarazioni pubbliche del tipo: "Nessuno rimarrà fuori nessuno perderà nulla, tutti avranno un sostegno", se questa è la situazione.
Se qualcuno prefigura un'altra situazione o sa dare elementi più confortanti, l'invito a farlo, in modo che io possa uscire confortato da questa discussione.
Se è vero quanto sostiene l'Assessore Migliasso - e non penso ci siano dubbi - delle 6.211 persone che lavorano nelle aziende e che hanno presentato domanda, nessuna ha ancora ricevuto un centesimo.
Come possiamo pensare di andare avanti, di affrontare questa situazione, far ripartire la domanda interna, quando le risorse nelle tasche delle famiglie non arrivano? Faccio appello a tutti i colleghi, affinché si approvi un ordine del giorno che consegni un segnale di gran preoccupazione e soprattutto ribadisca al Ministro Sacconi che non può continuare a tergiversare.
Considero positive le indicazioni dell'Assessore Migliasso rispetto alle azioni portate avanti dalla Regione, soprattutto per quanto riguarda la partita della cassa integrazione "normale" (sia ordinaria sia straordinaria, lasciando a parte la questione della cassa integrazione in deroga); tentare di allungare i periodi di cassa integrazione ordinaria passando da 58 a 104 settimane, può essere determinante per non peggiorare la situazione. Sappiamo che il passaggio dalla cassa integrazione ordinaria alla cassa integrazione straordinaria non è scontato, così come non è scontato il passaggio dalla cassa integrazione straordinaria alla mobilità ma molto spesso succede.
estremamente importante l'annuncio dell'Assessore Migliasso, riguardo al fatto che si sta lavorando per capire come possano essere realizzati gli anticipi; anche in quest'ambito, abbiamo visto con favore gli annunci e i provvedimenti adottati per tentare uno snellimento delle procedure burocratiche; ma, anche in questo caso, occorre del tempo.
Sull'ultima vicenda toccata dall'Assessore, la vicenda Indesit, ritengo importante l'iniziativa di venerdì scorso, intrapresa dalle Organizzazioni Sindacali e da tutti gli Enti locali. Importante anche la ferma presa di posizione della nostra Presidente, quando ha detto chiaramente - questo il messaggio che deve arrivare a tutte le nostre aziende - che chi sente la responsabilità sociale di rimanere sui nostri territori, continuando a produrre, troverà tutte le porte aperte per favorire il permanere e, se possibile, lo sviluppo della propria attività; chi, invece, farà altre scelte, troverà le porte sbarrate e sicuramente troverà tutti gli Enti locali, a partire dalla Regione, pronti a far loro "guerra".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Auddino.



AUDDINO Angelo

Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Migliasso per l'esposizione di stamattina, sulla drammaticità della situazione del mondo del lavoro che si è creata a Torino e nella provincia di Torino, ma in generale in tutto il Piemonte.
Ringrazio l'Assessore, non tanto per quanto dichiarato, ma soprattutto perché la vediamo presente ovunque ci siano aziende che chiudono, o negli appelli alle istituzione, affinché si faccia qualcosa perché questo non avvenga.
La ringrazio, perché penso sia importante trovarsi davanti ai cancelli dell'Indesit, tra la gente che si dispera; sentire vicini i Sindaci, la Provincia, la Regione, non è sicuramente una garanzia del posto di lavoro ma un indice di vicinanza delle istituzioni che considero molto importante.
Mi riferisco ai dati indicati dall'Assessore relativamente alla zona sud di Torino: l'Indesit, fabbrica storica, conta 650 dipendenti che rischiano il licenziamento.
Condivido la posizione della Regione - della Giunta -: "Non siamo disponibili alla chiusura", ma mi chiedo - Assessore - cosa possiamo fare noi, rispetto a un'azienda che decide di andare all'estero, in Polonia dove la mano d'opera costa meno e dove ci sono già altri stabilimenti.
Quanta forza abbiamo per dire "no" ad una situazione di questo tipo? Riteniamo che il Governo debba esprimere la propria opinione su questa realtà, come su altre: mi riferisco all'Olimpias - Benetton - dalla gran presenza nell'economia del nostro territorio e dell'Italia.
Gli ammortizzatori sociali sono utili e necessari, ma occorre arrestare questo sistema che cerca di delocalizzare le nostre imprese, portarle all'estero; anche nel caso dell'Olimpias, si parla di trasferire l'attività in Tunisia.
Ritengo che se non si attua una politica a livello nazionale che cerchi di contenere quest'emorragia, non ne usciremo vincenti.
Pertanto, ben vengano gli ammortizzatori sociali, ma penso che il Governo, in primis, debba smettere di fare del facile dell'ottimismo: i dati che abbiamo sentito e quanto verifichiamo con i nostri occhi quotidianamente, testimoniano una realtà molto diversa da quella che i governanti, soprattutto il Presidente del Consiglio, prospettano in televisione.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Richiesta d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1210 "Dimissioni dell'Assessore regionale Giovanni Oliva", presentato dai Consiglieri Burzi, Casoni, Rossi, Monteggia


PRESIDENTE

Il Consigliere Burzi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Noi presentiamo e richiediamo l'iscrizione di un ordine del giorno che ha come titolo "Dimissioni dell'Assessore regionale Gianni Oliva". Le motivazioni credo che siano facilmente deducibili...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, ma c'era un presidio; comunque mi sembra di aver capito...



BURZI Angelo

Un attimo d'attenzione e chiarisco. Bisogna essere molto pazienti. Come stavo dicendo, stiamo presentando un ordine del giorno il cui titolo è esaustivo, con il quale si richiedono le dimissioni dell'Assessore regionale Giovanni Oliva. Le motivazioni non le cito, perché saranno poi oggetto dell'argomentazione, se e quando l'Aula vorrà discutere l'ordine del giorno - tre, quattro, i firmatari dei Capigruppo dei principali Gruppi d'opposizione.
Abbiamo sperato per un po' che l'Assessore o qualcuno della Giunta, a tale decisione arrivasse autonomamente perché non ci piace, dopo averlo subito per anni, essere noi a dover chiedere un atto assolutamente dovuto.
L'episodio ultimo, quello che maggiormente, a mio avviso, riassume in maniera emblematica la nostra richiesta, è un articolo comparso di recente sulla stampa in cui, nell'ambito delle cronache che hanno occupato i quotidiani non soltanto locali su questo tema, c'era una serie di fotografie in cui si vedeva l'Assessore Oliva intento a verificare i lavori del cantiere del castello oggetto, insieme a tecnici dell'Assessorato e altre persone nel luglio del 2007. Non solo in questa legislatura, ma anche nella precedente - sia ben chiaro! - il castello è stato oggetto di cospicui finanziamenti sia di sede regionale sia di fonti ministeriali.
Credo che perfino l'Assessore Oliva osservando, con il caschetto in mano lo stato del castello, abbia pensato, come dice il titolo: "Il castello abbandonato, Soria non voleva pagare"; anche il sottotitolo è esaustivo: "Cantieri in rovina nonostante la valanga di soldi pubblici".
Che il cantiere non fosse adeguato alla cospicuità degli investimenti dati credo fosse di solare evidenza (siamo nel luglio del 2007, un anno e mezzo fa), uno dei compiti degli Assessori, non soltanto dell'Assessore Oliva, ma degli Assessori è quello della vigilanza, E' estremamente palese non soltanto in questo caso, che la vigilanza è stata ed è carente. Noi crediamo che quando il caso è così evidente e così evidente sono i danni non soltanto per l'iniziativa in se stessa ma per l'intera collettività del Piemonte, un minimo di dignità dovrebbe consentire all'Assessore e, qualora egli non ce l'abbia, alla Giunta e, qualora la Giunta non ce l'abbia, alla maggioranza, di esprimere con un atto dignitoso, con le dimissioni, una presa di responsabilità nell'area della vigilanza.
Trascuro tutte le voci, che sono tante e sono troppe, contro l'attività dell'Assessorato, Chiediamo che quest'ordine del giorno debba essere iscritto e sappiamo che questo verrà concesso. Ci piacerebbe che la maggioranza decidesse anche di discuterlo. Se non lo si discute oggi, lo porremo all'attenzione non appena, nell'ambito dei Capigruppo, questo verrà deciso.



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Burzi; le chiedo di fare pervenire l'ordine del giorno alla Presidenza. I voti necessari all'iscrizione ci sono. Sta poi all'Aula stabilire se e quando sarà trattato.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Casoni ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



CASONI William

Per confermare quanto già detto dal collega Burzi e, magari approfittarne per ricevere in questo contesto qualche maggiore informazione su notizie che girano ufficiosamente, sapere cosa si sta muovendo. Ci sembra doveroso come Consiglieri. Leggiamo di tutto sui giornali, ma nessuno ci spiega quanto sta avvenendo.
Quindi, in mancanza d'informazione, di vigilanza, di colloquio con i principali Gruppi di quest'aula su quanto sta succedendo, come minimo occorrerebbe rassegnare le dimissioni per evidenti incapacità di controllo amministrativo, di gestione e di inadeguatezza a comunicare con l'Aula.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Tino Rossi, volevo informare che sull'argomento, come sapete, è stata istituita una Commissione di indagine che si sta occupando proprio della materia. Scusate colleghi, ma comunicare le informazioni è dovere e compito della Presidenza del Consiglio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Intervengo per rincarare la dose, non tanto per lei quanto per la Giunta regionale. Come Gruppo abbiamo sottoscritto l'ordine del giorno che chiediamo venga messo in discussione al più presto.
Le segnalo altre due questioni che ci hanno infastidito pesantemente proprio perché la Giunta regionale, e l'Assessore in particolare, non hanno debitamente informato il Consiglio. La prima. C'è parso alquanto poco piacevole apprendere dai giornali il passaggio di Angelo Soria da direttore di un certo settore a direttore del settore nuove tecnologie.
La seconda. La scelta condivisa, così come hanno detto i giornali, del reggente del Premio Grinzane nella persona di Odifreddi - poi "saltata" anche quella appresa dalla lettura di giornali. Odifreddi, per quanto mi riguarda, è noto solo per il suo anticlericalismo. Presidente, continuare ad essere scavalcati, "d'emblée",dagli Assessori, che ci dovrebbero invece rappresentare ed informare, dà fastidio a tutti. A noi, minoranza, ma credo in misura maggiore anche alla maggioranza.
Riteniamo quindi che il comportamento dell'Assessore Oliva nei confronti dell'intero Consiglio, non sia stato, di certo, di correttezza e rispetto istituzionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi. Naturalmente lei si riferiva al Piergiorgio Odifreddi e non a Dario Odifreddi, Presidente della Compagnia delle Opere del quale tutto si può dire, ma non certo che pecchi di anticlericalismo.
Il sorriso e la condivisione dell'amico Leo lo conferma... Tutto torna come si usa dire. Speriamo anche nella Divina Provvidenza: anche in quest'occasione, non si sa mai.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

L'ordine del giorno, come consuetudine, viene iscritto come sempre facciamo. Non avendone ancora letto il testo, ci riserviamo di decidere nella riunione dei Capigruppo quando discuterlo.
Dalle parole del Consigliere Burzi, mi sembra che questa richiesta sia un po' forzata rispetto al merito della questione - ma ci riserviamo di leggere con attenzione l'ordine del giorno. Vorrei ricordare all'Aula e a tutti i colleghi che la Commissione di indagine conoscitiva ha iniziato i suoi lavori venerdì scorso e che la commissione può audire tutti gli Assessori, sia quelli attuali sia quelli precedenti - vorrei rammentare che la vicenda del "Grinzane Cavour", risale a tempi lontani- richiedere materiale e tutto quanto potrà servire per approfondire e comprendere a fondo le questioni legate al "Grinzane Cavour".
Dunque, la Commissione, che ha un Presidente, un Vicepresidente, e vede la rappresentanza di tutti i Gruppi, ha le competenze per un approfondimento serio sul "Grinzane Cavour". Questo quanto auspichiamo.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno ci riserviamo di conoscerne il testo e di concordare con l'Ufficio di Presidenza quando poterlo discutere in aula.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento sull'ordine dei lavori passiamo quindi all'ultimo argomento.
Poc'anzi ho annunciato un intervento dell'Assessore De Ruggiero sul tema "Fondi per la Valle Bormida", richiesto dal Consigliere Cavallera; il collega Laus ha richiesto comunicazioni della Giunta regionale relativamente ad "Istituzione tavolo monitoraggio servizi trasporto locale" all'Assessore Ricca, e la collega Motta, ha richiesto comunicazioni dell'Assessore Sibille relativamente a "Danni per la neve 2008".
Colleghi, sono le 12.23. Ricordo che alle 12.30 era prevista la sospensione dei lavori, per un incontro dei Capigruppo con l'ANCI.
La parola al Consigliere Laus, sull'ordine dei lavori.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Stabilisca lei, Presidente, io non sono esperto quanto lei del Regolamento.
Ci tenevo, per responsabilità, in quanto Vicepresidente della Commissione di indagine, a rafforzare quanto detto qualche minuto fa dal Consigliere Muliere.
Ritengo strumentale richiedere, con un ordine del giorno, le dimissioni dell'Assessore Oliva per responsabilità collegate al "Grinzane Cavour". La Commissione ha iniziato i propri lavori: se l'Assessore Oliva si dovrà, a vostro dire, dimettere, gli spetterà solo ed esclusivamente dopo l'attività di indagine. In tal senso, mi rimetto all'onestà intellettuale di tutti i colleghi.
Se l'opposizione ravvisa delle responsabilità dell'Assessore Oliva sulla gestione del comparto Cultura, le dimissioni vanno chieste per un comportamento presunto o comunque specifico che l'Assessore Oliva ha tenuto.
certamente doveroso iscrivere l'ordine del giorno presentato, ma tanto dovevo in difesa delle Istituzioni e, nel caso specifico, della Commissione di indagine.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere sull'ordine dei lavori.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Ritengo che la richiesta avanzata dall'opposizione abbia un valore politico importante, accolgo quindi in maniera favorevole l'avvio di una discussione anche in aula. Potrebbe essere l'avvio di una discussione che faccia chiarezza, fino in fondo, sulla vicenda e sulla parabola del "Grinzane Cavour" sul nostro territorio.
Se un errore ha compiuto il centrosinistra al governo della Regione è stato quello (non solo sul Grinzane, ma su tantissime altre materie di governo della Regione) di non far conoscere all'opinione pubblica quanto avesse fatto, per 10 anni, il centrodestra al governo della Regione.
Quest'operazione di verità, che pure io ho sempre contestato, è stata sacrificata sull'altare del dialogo.
Spero, quindi, che un atto come questo d'attacco frontale (poi, vedremo se motivato o immotivato) e strumentale serva da lezione - consentitemi di essere così diretto - anche al principale Gruppo della maggioranza per interrompere un dialogo che non ci ha consentito, su molte materie, di fare operazioni-verità. Mauriziano, Sanità, Grinzane Cavour: hanno combinato disastri.
Spero e auspico che, a seguito di quest'atto, ed anche grazie alla Commissione di indagine (ma, a questo punto, direttamente in aula) si possa iniziare un'operazione verità fino in fondo, partendo dalle origini: la parabola del Grinzane ha inizio quando chi oggi presenta le mozioni di sfiducia governava questa Regione. Chiusa parentesi.
Inoltre, aggiungo, da comunista in questa maggioranza, che chiunque abbia sbagliato nel ruolo di amministratore pubblico, non dal punto di vista penale (cui pensa la Magistratura), ma politico, si debba assumere le proprie responsabilità - non per una visita ad un cantiere più o meno in stato avanzato - su vicende comparse sui quotidiani e che avremo tempo di approfondire. Ma l'operazione di verità va fatta per intero.
Chiedo di fare chiarezza e soprattutto di non fare più sconti a quanti che, in Commissione (anche in quella di indagine sul Grinzane Cavour) dichiarano una cosa e in aula, a beneficio dell'opinione pubblica, fanno questo tipo di operazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti, sull'ordine dei lavori.



BOETI Antonino

Vorrei capire cosa pensa il Presidente della Commissione di indagine il Consigliere Caramella, rispetto alla richiesta presentata dal suo Gruppo: a questo punto non mi sento tutelato dal Presidente Caramella in Commissione! Il Presidente aveva l'obiettivo di guidare una Commissione che, in maniera serena, avrebbe dovuto accertare eventuali responsabilità; a questo punto, a me sembra che non ci siano più tali condizioni.
Se già non ero d'accordo sull'istituzione della Commissione di indagine ora lo sono ancor meno: la Commissione, evidentemente, non serve, se il centrodestra ha già definito le responsabilità dell'Assessore, che deve necessariamente dimettersi.
Personalmente, non mi sento tutelato dal Presidente della Commissione a meno che il Consigliere Caramella non si dichiari discorde con l'ordine del giorno che il suo Capogruppo ha presentato e firmato. In tal caso, venerdì prossimo parteciperò con serenità alla Commissione della quale faccio parte, diversamente credo non ci sia l'agibilità democratica per farne parte.
Cerchiamo di capire come stanno le cose: o si tratta di uno strumento per capire come le cose sono andate o di uno strumento politico di opposizione da portare fino alle elezioni, per fare vedere che noi eravamo amici del signor Soria e loro, invece, Giampiero Leo e Ghigo compresi, non lo erano!



PRESIDENTE

Il Presidente Rossi rinuncia ad intervenire.
Non ci sono altre richieste di intervento sull'ordine dei lavori.
Annuncio all'Aula che alle 12.30 - due minuti fa - è iniziato l'incontro con l'ANCI.


Argomento: Commercio

Comunicazione dell'Assessore Ricca relativamente a "Istituzione tavolo monitoraggio GTT su trasporto pubblico locale e Associazioni tutela consumatori"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Non parlerò del monitoraggio sui trasporti, non di mia competenza, ma della questione che il Consigliere Laus ha voluto correlare all'iniziativa di GTT, in modo - me lo lasci dire, Consigliere - un po' strumentale. La Regione Piemonte, che non ha assolutamente alcun rapporto diretto con l'iniziativa GTT, è stata chiamata in causa per i rapporti con un'Associazione dei consumatori, la Codacons, che non sarebbe stata invitata da GTT al Tavolo attivato per il monitoraggio del trasporto pubblico locale.
Quest'aspetto da un lato mi sorprende un po'...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere. Non so quanti in quest'aula facciano uso del trasporto pubblico locale... Tuttavia non far parlare l'Assessore rendendolo praticamente impossibile, mi sembra eccessivo.



RICCA Luigi, Assessore al commercio e fiere

Il Consigliere Laus pone l'ipotesi che l'assenza della convocazione di Codacons al Tavolo GTT, possa essere messa in relazione con un contenzioso che la stessa associazione ha nei confronti della Regione Piemonte. Lo escludo in modo tassativo. Considero quest'ipotesi (che un po' mi sorprende), me lo lasci dire Consigliere Laus, un'offesa all'intelligenza al comportamento e al rigore dei dirigenti dell'Assessorato al commercio che ha, tra le sue competenze, anche quella della tutela del consumatore e non della tutela delle associazioni di tutela dei consumatori.
Escludo, nel modo più tassativo, che possano esserci state indicazioni da parte regionale, che possano aver portato la GTT ad escludere Codacons anche perché quel contenzioso, cui lei fa riferimento, non riguarda una sola associazione, ma ne comprende altre cinque o sei. Non mi risulta che altre associazioni siano state invitate al Tavolo.
La mia precisazione è questa.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Comunicazione dell'Assessore Sibille relativamente a relativamente a "Danni provocati dalla neve 2008"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore alla difesa del suolo

Facendo seguito alla comunicazione che con l'Assessore Ricca abbiamo rappresentato in una precedente seduta di Consiglio, la situazione al momento attuale è la seguente. Abbiamo avanzato una richiesta, sulla base del riscontro dei dati che le Province e i Comuni hanno prodotto per quanto riguarda l'emergenza neve nel periodo novembre-dicembre, di 140 milioni.
Questo è il primo pacchetto di richiesta riguardante i dati al 31 dicembre.
Alla luce di un incontro con l'onorevole Bertolaso e alla luce di una particolare e grave situazione conseguente alle problematiche delle frane che, ovviamente, non potevano essere conteggiate al 31 dicembre, ma settimanalmente, vi è stato un successivo impinguamento dell'importo.
Ricordo che abbiamo ancora intere aree montane in cui il disgelo non ha ancora permesso di capire quale sia la portata complessiva della calamità nel suo complesso.
Alla luce di ciò, abbiamo riadeguato la richiesta che oggi supera i 450 milioni di euro. 450 milioni che escludono i danni alle attività produttive. Sono 450 milioni riguardanti spese, sgombero neve, interventi alle opere pubbliche, ripristino del manto stradale e danni ai privati.
Sulla base di questo, per comunicazione che ha ricevuto il collega Ricca durante l'incontro che si è sviluppato nello scorso fine settimana ad Ancona, il riparto della prima cifra stanziata dal Governo, potrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni. Cifra totalmente lontana e totalmente impossibile a corrispondere ai danni che abbiamo in questo momento.
Ecco perché ieri, su iniziativa UNCEM, cui abbiamo totalmente aderito vi è stato un importante incontro con i parlamentari piemontesi, anche alla luce degli incontri avuti con l'onorevole Bertolaso, in cui si è valutato che la situazione piemontese fosse tale da richiedere un intervento specifico. Si è valutata l'emergenza del danno neve come un elemento di calamità da disgiungere rispetto alle questioni degli eventi che hanno caratterizzato l'intera Nazione, tenendo conto anche di differenti relazioni e differenze di importi tra le varie Regioni nella rendicontazione e nella richiesta di risarcimento.
Credo che la Regione abbia raccolto in maniera puntuale, nel modo in cui lavoriamo da molti anni sulle problematiche dell'emergenza. Riteniamo che questi siano importi reali, cui si debba corrispondere; crediamo anche che da una parte i Comuni, dall'altra le Province, e certamente la Regione non siano in grado a far fronte al problema. D'altra parte, se è stato annotato come evento di tipo C, è perché si tratta di un evento che richiede la solidarietà di carattere nazionale. Credo che su questo non vi siano dubbi che occorra rappresentare, in tutte le sedi, un'esigenza di sussidiarietà istituzionale fra Enti.



PRESIDENTE

Informo i colleghi che la delegazione con la Presidente dell'ANCI è arrivata in Consiglio regionale. Con l'intervento della Consigliera Motta terminiamo i lavori della mattinata.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per avere riferito tempestivamente. Naturalmente ci auguriamo, come Consiglieri del Piemonte, che presto il Governo possa rispondere alle richieste del territorio.
Non mi dilungo perché so che i tempi sono stretti quindi aspettiamo buone noti zie. Spero in un aiuto dei parlamentari di tutto il Piemonte da questo punto di vista.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Muliere ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Volevo avanzare una richiesta al Presidente e ai Consiglieri della minoranza. Oggi pomeriggio avremmo l'esigenza di un incontro con i Consiglieri di maggioranza. Pertanto volevo chiedere se era possibile sospendere il Consiglio alle ore 17.00.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
L'Ufficio di Presidenza valuterà la richiesta del Consigliere Muliere. La risposta sarà data in apertura dei lavori, alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.43)



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