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Dettaglio seduta n.423 del 06/03/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 11.04)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Bossuto, Cattaneo, Chieppa Clement, Larizza, Placido, Ronzani, Rutallo, Spinosa.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Richiesta iscrizione nuovo punto all'o.d.g.


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Grazie, Presidente. La scorsa sessione di Consiglio, da parte di alcuni Consiglieri del Gruppo, è stato presentato un ordine del giorno riferito alla grave situazione che si sta determinando nel mondo agricolo e legato al decreto che il Ministro Zaia ha emanato e che ieri il Senato ha già votato.
Sostanzialmente, in questo documento si esprime gran preoccupazione da parte del Consiglio regionale sulla vicenda delle quote latte. Quindi, ne chiederei l'iscrizione all'o.d.g.



PRESIDENTE

Come da prassi, prima di procedere all'iscrizione del nuovo punto attendo i 42 voti necessari - come peraltro ho sempre fatto.
L'ordine del giorno è a disposizione presso la Presidenza; ne facciamo fare delle copie affinché i Consiglieri ne possano prendere visione comodamente.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di deliberazione n. 420 e 421 "Disposizioni transitorie in materia di revisione del dimensionamento delle autonomie scolastiche statali - Anno scolastico 2009-2010"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 2) all'o.d.g.: "Proseguimento esame testo unificato delle proposte di deliberazione n. 420 e 421".
Colleghi, nell'attesa dell'Assessore, sospendiamo i lavori per qualche minuto.
(La seduta, sospesa alle ore 11.10 riprende alle ore 11.19) Emendamento rubricato n. 15) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero): L'ultimo punto del dispositivo è sostituito dal seguente: "di dare mandato alla Giunta regionale per gli adempimenti conseguenti".



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, come sapete, nella seduta pomeridiana del 3 marzo 2009, è stato posto in votazione l'emendamento rubricato n. 15.
La votazione è stata dichiarata non valida per mancanza del numero legale.
Pertanto, dobbiamo ripetere la votazione sull'emendamento n. 15, presentato dalla Giunta regionale, che cambia l'ultimo punto del dispositivo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15.
Il Consiglio approva.
Gli emendamenti rubricati n. 16, 17, 1 e 3, ritirati dai proponenti saranno conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Leo, D'Ambrosio Burzi: All'allegato B "Approvazione proposte operazioni sul dimensionamento delle Istituzioni scolastiche statali a.s. 2009/2010" alla provincia di Torino seconda pagina dell'allegato - sostituire: "Torino - Nuovo Istituto Comprensivo Aggregazione scuola primaria Fontana di Via Buniva 19, scuola primaria Muratori di Via Ricasoli 30, scuola secondaria di 1° grado Rosselli succursale di Via Ricasoli - Scuola dell'infanzia Rodari di C.so Regina Margherita 43" Con "Torino - Nuovo Istituto Comprensivo Aggregazione scuola primaria Fontana di Via Buniva 19, scuola media Marconi di Via Asigliano verc.se 10, , scuola secondaria di 1° grado Rosselli succursale di Via Ricasoli - Scuola dell'infanzia Rodari di C.so Regina Margherita 43" La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Abbiamo già espresso in altre occasioni la nostra posizione relativa alla scuola Muratori, per la quale riteniamo sia doveroso, ai sensi dei criteri votati dalla Giunta, mantenere la Direzione didattica.
In particolare, l'emendamento prevede che sia passata la parte relativa al Nuovo Istituto Comprensivo relativo alla scuola Fontana e si mantenga invece la Direzione didattica per la scuola Muratori.
Abbiamo presentato l'emendamento per due ordini di motivi.
Primo. Riteniamo opportuno che la delibera venga in qualche modo rispettata.
Secondo. Riteniamo che il voto di questo, come di altri emendamenti con la possibilità di cambiare i codici, che - com'è noto ai colleghi sono già stati trasmessi da molto tempo a Roma, in qualche modo riaffermi la potestà del Consiglio regionale di scegliere il dimensionamento scolastico, senza lasciarne il compito - com'è avvenuto - al Direttore regionale.
Di conseguenza, esprimeremo un voto favorevole rispetto all'emendamento in oggetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente. A proposito di scuola, a me, proprio a scuola avevano insegnato che un qualunque argomento, se sviscerato a fondo, se analizzato a fondo, può far cambiare un'opinione, quando questa sia sbagliata.
Personalmente, ritengo che l'opinione di questa maggioranza sia sbagliata; ritengo che la proposta fatta dalla Giunta sia sbagliata.
Abbiamo, per giorni e giorni in aula e fuori dell'aula, cercato di spiegarne i motivi. Continuiamo ad essere convinti che sia una scelta sbagliata, per cui voteremo a favore dell'emendamento.
Non sto più a dilungarmi con spiegazioni; nonostante io cerchi sempre di dialogare, di parlare, di esaminare, penso si sia arrivati al punto in cui chiunque non ascolta l'altro o, se lo ascolta, lo fa con le orecchie ma non con l'intento di esaminare la cosa. Non m'inoltro a spiegare perché la scuola obbligatoria farà la fine che avete intenzione di farle fare.
Voteremo a favore di quest'emendamento sperando che qualcuno ci ripensi.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento? Collega Vignale, abbiamo predisposto la votazione per appello nominale.
La parola all'Assessore Pentenero per il parere della Giunta regionale.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente. Semplicemente per esprimere parere negativo sull'emendamento proposto; riteniamo che quanto proposto dal Comune di Torino, rispetti pienamente i criteri della legge e i criteri che abbiamo inteso ulteriormente specificare. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Vignale ed altri) sull'emendamento rubricato n. 2 sul quale l'Assessore Pentenero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Laus Turigliatto: All'allegato B nella parte relativa agli interventi riguardanti alla provincia di Torino al punto: "Torino nuovo Istituto Comprensivo Aggregazione della scuola primaria Fontana di Via Buniva 19, della scuola secondaria di 1° grado Rosselli - succursale di Via Ricasoli 15, della scuola dell'infanzia Rodari di C.so Regina Margherita 43 alla scuola primaria Muratori di Via Ricasoli 30" dopo le parole "nuovo istituto comprensivo" aggiungere le parole "con sede in Via Ricasoli 30" La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

L'emendamento rappresenta l'epilogo di tutta un'annosa vicenda; si chiede di aggiungere nella formulazione del nuovo istituto comprensivo dopo le parole "Nuovo istituto comprensivo" le parole "Con sede in via Ricasoli n. 30". Questo l'accordo raggiunto. Spero venga rispettato. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna Assessore all'istruzione

Solo per esprimere parere favorevole rispetto a quanto richiesto nell'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Vignale ed altri) sull'emendamento rubricato n. 14 sul quale l'Assessore Pentenero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Leo, D'Ambrosio Burzi: All'allegato B "Approvazione proposte operazioni sul dimensionamento delle Istituzioni scolastiche statali a.s. 2009/2010" Alla Provincia di Torino - seconda pagina dell'allegato - eliminare: Torino - Scuola secondaria di 1° grado per ciechi - Soppressione.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

L'emendamento rubricato n. 4 prevede la non soppressione dell'aggregazione della scuola "Keller". La scuola "Keller", è una scuola per ciechi che non raggiunge il numero di allievi previsto dalla delibera della Giunta regionale, ma, così come nel caso d'altri Istituti dalle specificità particolari (istituto per sordomuti di Pianezza e altri), per i quali, pur non arrivando ai 600 alunni, è stata mantenuta la Direzione didattica, riteniamo opportuno mantenerla anche per la scuola "Keller" Per questo motivo ci esprimeremo con un voto favorevole e chiediamo al Presidente il voto con appello nominale.



PRESIDENTE

Bene, così si dispone.
La parola all'Assessore Pentenero



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Solo per esprimere parere negativo poiché la richiesta rientra nei criteri previsti dalla legge; comunque, è stato richiesto che la scuola secondaria di primo grado per ciechi mantenga la propria specificità pur facendo parte di una nuova autonomia.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Vignale) sull'emendamento rubricato n. 4, sul quale l'Assessore Pentenero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti rubricati n. 5), n. 6), n. 7), n. 8), n. 11), 1 n. 2), n.
9) e n. 10) sono ritirati.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dal Consigliere Bizjak: Nell'Allegato B - "Approvazione proposte operazioni sul dimensionamento delle Istituzioni scolastiche statali a.s. 2009/2010" sono eliminate le seguenti parole: Vercelli I.I.S. "G. Ferrari" di Borgosesia /IIS Lancia di Borgosesia, scorporo dell'ITG "Mercurio Arborio" - Gattinara, Via Volta 37 e aggregazione all'IIS Lancia di Borgosesia Istituto Comprensivo di Asigliano Vercellese /Istituto Comprensivo Ferrari di Vercelli - scorporo di: plessi dell'infanzia e scuola primaria di Motta dè Conti, Pezzana e Stroppiana e accorpamento a Istituto Comprensivo Ferrari di Vercelli Istituto Comprensivo di Asigliano Vercellese/Istituto Comprensivo di Trino scorporo plesso di scuola dell'infanzia di Tricerro e Ronsecco e accorpamento a Istituto Comprensivo di Trino.
Tale emendamento è stato ritirato dal proponente.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Umberto I" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli alunni della Scuola elementare "Umberto I" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di deliberazione n. 420 e 421 "Disposizioni transitorie in materia di revisione del dimensionamento delle autonomie scolastiche statali - Anno scolastico 2009-2010"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La nostra sarà una non partecipazione al voto non soltanto perché non concordiamo con alcune parti della delibera ma, soprattutto, perché, come affermato nella discussione dello scorso martedì, non intendiamo, con il nostro voto, avallare la scelta che altri hanno fatto al posto del Consiglio regionale, salvo aver voluto votare per alcuni emendamenti che ritenevamo potessero essere migliorativi della delibera e che quindi avrebbero potuto modificare i codici già trasmessi. Con il voto di oggi, di fatto, avalliamo la scelta di alcuni mesi fa del Direttore regionale, senza che il Consiglio regionale ne fosse a conoscenza; il Gruppo di Alleanza Nazionale non parteciperà al voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Come abbiamo già detto nella scorsa seduta, anche noi non parteciperemo al voto perché riteniamo questo voto lesivo della dignità del nostro Consiglio. Dal momento che qualcun altro ha deciso per conto nostro, non possiamo nemmeno votare contro.
una votazione che riterremmo non opportuna.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bizjak; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Grazie, Presidente.
Per ribadire, a differenza di q guanto farà il Gruppo del Partito Democratico, la mia non partecipazione al voto, come del resto ho fatto su tutti gli emendamenti riferiti alla delibera. La mia non partecipazione al voto è dovuta alle stesse ragioni espresse nell'ultimo Consiglio regionale.
Sono questioni di metodo. La prima è già stata ribadita anche dai Consiglieri intervenuti precedentemente: il ruolo indefinito del Consiglio regionale, visto che gli Uffici Scolastici da tempo agiscono come se avessimo già approvato la delibera.
La seconda questione è più di merito. Diverse realtà nella provincia di Vercelli, Comuni e Istituti superiori, non condividono la proposta avanzata dalla Provincia di Vercelli alla Regione Piemonte. Non la condividono n sul piano del metodo né sul piano del merito: stanno valutando che tipo di azione intraprendere a seguito del voto odierno. Mi permetto, come è stato fatto prima dai colleghi, di chiedere la votazione finale per appello nominale. Ripeto: ci sono alcune realtà che si apprestano a valutare eventuali azioni da intraprendere a seguito del voto di oggi, per queste ragioni ribadisco la mia non partecipazione al voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Non condividiamo il sistema sin qui attuato e le procedure che non riteniamo conformi alle aspettative di molti plessi scolastici e di molte Direzioni scolastiche. Sapendo che fra un anno avremo la possibilità spero, di rivedere la questione, per senso di responsabilità, anche se non vorremo partecipare al voto, non vogliamo fare come Ponzio Pilato. Questo anche in virtù di due fatti molto importanti: l'emendamento approvato che in qualche modo, viene incontro alle esigenze della scuola Muratori per la quale si sono fatte tante e tante discussioni e l'ordine del giorno n. 1177 che voteremo successivamente. Ordine del giorno che vede il Consiglio regionale trasversalmente impegnato ad impegnare la Giunta regionale quindi l'Assessorato, a far sì che gli indirizzi di quest'Aula non siano vani, o cadano nel vuoto, ma possano avere la loro dovuta incidenza, tenuto conto delle disposizioni legislative.
Questi i motivi della nostra partecipazione al voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Noi esprimeremo voto favorevole. Manca il Capogruppo che ha seguito più di me queste questioni, ma ricordiamo le contraddizioni che hanno bloccato la Commissione per lungo tempo; le Province che hanno inviato, con un certo ritardo, quanto avrebbero dovuto inviare parecchi mesi prima e il fatto che, nella Commissione, si sia discusso se il Consiglio, come gli altri anni, debba avere la semplice funzione di passacarte o possa entrare nel merito della questione.
Fino ad ora, ci siamo sempre trovati davanti a documenti di cui abbiamo verificato in Commissione la validità formale, senza mai entrare nel merito. Quest'anno, vi sono state alcune contraddizione di non poco conto che hanno costretto, in alcuni casi, a valutare il merito, senza sapere se il Consiglio abbia o meno la possibilità e la capacità di farlo. In sede di Commissione sono emerse - l'Assessore conferma - valutazioni differenti. Ci auguriamo tutti che per il prossimo anno, che sarà più doloroso stante la situazione scolastica, i maggiori tagli previsti, la galoppante crisi economica, si possano chiarire alcune di tali questioni.
Seconda questione. Gli istituti scolastici, i Consiglieri e il Consiglio hanno valutato negativamente il fatto che i codici siano stati trasmessi con gran velocità, molto prima che il Consiglio stesso potesse discutere e decidere. È un fatto di poco conto, puramente tecnico, cui si potrebbe ovviare, ma molti Consiglieri si sono sentiti sviliti davanti ad una decisione che, evidentemente, in più casi, è anche politica.
Terza questione. Ripeto, noi ci atteniamo alle scelte complessive della maggioranza; l'Assessore comunale ha fatto alcune scelte, ed anche con lui ne abbiamo discusso approfonditamente. È doloroso per alcuni di noi - per me che ho vissuto nelle scuole per trentatré anni e che ci vivrò ancora per alcuni anni, dal prossimo - riscontrare le contraddizioni che abbiamo verificato discutendo con insegnanti che si sentono sviliti da una scelta che ha visto la loro scuola penalizzata.
Ripeto, voteremo a favore, ma vi sono alcune contraddizioni che mi sembrava giusto rilevare in una brevissima dichiarazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pozzi per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Abbiamo avuto parecchio tempo tra Commissione e Consiglio per meditare e approfondire la delibera di dimensionamento, sulla quale nutro delle perplessità già espresse da altri colleghi. Perplessità che ci hanno portato a predisporre e depositare due ordini del giorno.
Tuttavia, voglio ribadire che l'assunzione di responsabilità nei confronti delle scuole piemontesi ci hanno portato ad esaminare, con molta attenzione, un elemento di criticità che c'era stato rappresentato.
Non abbiamo avuto occasione di esaminare a fondo tutti gli accorpamenti delle scuole della regione Piemonte; siamo certi che gli accorpamenti sono avvenuti sulla base di un percorso svolto dalle amministrazioni locali.
Auspichiamo che, da adesso in avanti, questo percorso parta da criteri più cogenti, più stringenti, condivisi da tutto il Consiglio - ma questo è l'oggetto dell'ordine del giorno.
Per quanto riguarda la delibera, voteremo a favore, con la consapevolezza che per quanto riguarda le situazioni di criticità, sono stati individuati i percorsi possibili per renderle meno drammatiche di quanto apparentemente potevano presentarsi senza questi accorgimenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Comella; ne ha facoltà.



COMELLA Piergiorgio

Per le stesse ragioni esposte martedì scorso anche dal Consigliere Bizjak asterremo dal voto. La situazione a Vercelli si presenta difficilmente compatibile con il livello di rappresentanza degli interessi diffusi dei vercellesi, in modo particolare sull'area della Val Sesia intorno ai problemi sollevati ad Asigliano, a Vercelli, a Trino. Non riprendo in dettaglio tutti gli aspetti, certo è che la situazione è vissuta in modo decisamente negativo, sia dalle famiglie sia dal corpo insegnanti e da larga parte degli amministratori dei Comuni interessati.
Pur rendendoci conto che non vi sono state scelte predeterminate da parte dell'amministrazione regionale - anzi, l'Assessore si è dato da fare oltre i limiti di ruolo e funzione, senza riuscire a ricavare nulla di più di quanto deliberato per due volte nella Provincia di Vercelli - pur non sentendoci di esprimere un voto negativo al provvedimento - ma nemmeno un'approvazione - ci asterremo dal voto, marcando solo ed esclusivamente la presenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Penso che questo provvedimento sia sbagliato e ringrazio i colleghi che hanno molto brillantemente condotto una battaglia per cercare di modificarlo, sia in Commissione sia in Consiglio, anche la scorsa settimana.
La maggioranza, per voce della Giunta, ha deciso di restare sorda a questi appelli, che non provenivano, peraltro, solamente e in modo assolutamente singolare da alcuni Consiglieri, ma dalla maggioranza degli Istituti interessati da questo provvedimento.
Cito il caso, che ritengo vergognoso, della soppressione della scuola per ciechi della città di Torino: esempio estremamente virtuoso di come da un problema contingente di alcune persone si è creata una situazione estremamente positiva ed utile non soltanto per chi ha questo problema, ma anche per chi riesce a conviverci, trasformando in positivo una negatività.
Purtroppo, questa Giunta non ha ritenuto utile tal esperienza.
Poiché mi pare si stia delineando una strategia consiliare che al momento mi è sfuggita, sarei per esprimere un voto negativo sulla deliberazione in oggetto, salvo che qualche Collega di minoranza o di maggioranza mi spieghi che, invece, è più utile non partecipare al voto. Al momento, non ho avuto indicazioni di questo tipo e quindi esprimerò il mio voto in senso assolutamente contrario.
Sugli ordini del giorno, invece, mi esprimerò successivamente alla discussione e alle dichiarazioni di voto in merito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Intervengo brevemente, anche per non ripetere quanto già espresso dai vari colleghi, e dal Consigliere Vignale in particolare.
Volevo comunicare alla Presidenza (ma la dottoressa Bertini, sempre precisissima, ha già provveduto) che appongo la mia firma all'ordine del giorno della Consigliera Pozzi (che con quest'ordine del giorno ha fatto un bel lavoro) di censura al Direttore De Sanctis, che ha preso quest'iniziativa senza neanche aspettare il Consiglio regionale. Su tutto il resto, abbiamo già detto abbondantemente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leo, anche per gli apprezzamenti ai funzionari del Consiglio regionale.
Metto in votazione, per appello nominale, la proposta di deliberazione.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Vignale ed altri) sulla deliberazione, il cui testo, come emendato, sarà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
Comunico al Consiglio la presentazione dei seguenti atti di indirizzo collegati al provvedimento testé approvato.
Ordine del giorno n. 1177 "Criteri per la revisione del piano di dimensionamento delle autonomie scolastiche statali" presentato dai Consiglieri Auddino, Barassi, Bellion, Bossuto, Burzi, Caracciolo Caramella, Cattaneo, Cavallaro, Cotto, Dalmasso, Dutto, Giovine, Laus Leardi, Leo, Lepri, Manolino, Moriconi, Muliere, Nicotra, Novero, Pace Placido, Ronzani, Rostagno, Scanderebech, Spinosa, Travaglini, Turigliatto Vignale ordine del Giorno n. 1191 "Garantire la specificità alla scuola per non vedenti Helen Keller di via Nizza a Torino" presentato dai Consiglieri Vignale, Botta, Burzi, D'Ambrosio, Giovine, Leo ordine del giorno n. 1193 "Trasmissione al Ministero dell'Istruzione dei nuovi codici delle autonomie scolastiche del Piemonte" presentato dai Consiglieri Pozzi, Leo, Vignale, Laus, Clement, Dalmasso, Novero Turigliatto, Bossuto, Gariglio, Buquicchio, Travaglini, Chieppa, Rossi autoemendato dai proponenti.
La parola alla Consigliere Pozzi, per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1177.



POZZI Paola

Molto rapidamente. L'ordine del giorno, ampiamente condiviso, è stato sottoscritto da moltissimi colleghi e colleghe di tutti i Gruppi consiliari.
Personalmente, volevo solo sottolineare che con l'ordine del giorno chiediamo che il Consiglio regionale sia investito delle attribuzioni che gli competono in modo sostanziale e non soltanto formale.
Quest'anno, abbiamo votato la deliberazione sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche, pur non avendo concorso, come Consiglieri, alla definizione dei criteri.
Sappiamo dei criteri individuati dalla legge, ma è compito della Regione operare sul piano dell'offerta di istruzione e formazione sul territorio.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi.
Vi prego di mantenere l'ordine in sala. Grazie.



POZZI Paola

Il dimensionamento scolastico non è soltanto un'operazione aritmetica di moltiplicazione, divisione, somma o sottrazione, è un'operazione con la quale la Regione deve cercare di rendere l'offerta di istruzione sul proprio territorio non soltanto quantitativamente rispondente alle norme di legge, ma anche qualitativamente rispondente ai bisogni degli utenti.
Quindi, le scuole devono avere caratteristiche e dimensioni tali da renderle più proficuamente idonee a svolgere la propria funzione di istruzione. Questo vale dalla scuola dell'infanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado.
Realizzare quest'operazione è difficile: richiede uno studio accurato dell'offerta e delle caratteristiche del territorio. Con quest'ordine del giorno il Consiglio regionale si assume...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Scusi, Collega Pozzi.



POZZI Paola

Purtroppo, il destino della scuola è questo: ci si accapiglia sulle questioni particolari e poi si presta poca attenzione a quelle più generali. Ma ci siamo abituati...
Dicevo: con quest'ordine del giorno ci prendiamo, come Consiglio e come Consiglieri tutti, la responsabilità di ragionare, riflettere e definire criteri in modo che il prossimo anno il dimensionamento avvenga in modo rispondente alle effettive esigenze, potenzialità, bisogni del territorio degli utenti, delle famiglie e degli studenti.
Con quest'ordine del giorno e chiediamo alla Giunta di ridare al Consiglio quelle competenze che per quest'anno abbiamo svolto soltanto in parte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Avendolo sottoscritto e avendolo anche richiesto in sede di VI Commissione, voteremo a favore dell'ordine del giorno, che sottolinea un aspetto che crediamo sia frutto anche della lunga discussione sulla delibera avvenuta prima in Commissione e poi in Consiglio.
Quando competenze di indirizzo, proprie del Consiglio, per leggerezza superficialità, o motivi che non comprendiamo, sono assunte dalla Giunta come specifiche - come ha fatto nel 2008 - avviene quanto è avvenuto quest'anno.
Crediamo che l'ordine del giorno abbia due fini: rendere le legittime competenze al Consiglio e cercare di far sì che i provvedimenti di dimensionamento siano predisposti negli anni a venire, con modalità che non rispondano unicamente, come si dice nel documento, a mere esigenze di riduzione della spesa.
Quest'anno e non è avvenuto volutamente, nel senso che la Giunta aveva due possibilità: far rispettare i criteri resi oppure non farli rispettare.
La Giunta ha scelto il secondo criterio, e l'Assessore Pentenero sostiene di non poter accettare l'emendamento, perché non rispondente ai requisiti previsti dalla Giunta.
In realtà, in Piemonte esistono circa 40 Direzioni didattiche sottodimensionate, ma né la Giunta né il Consiglio, hanno inteso sottolineare alle Province che non hanno rispettato la delibera adottata dalla Giunta regionale.
Non stiamo parlando, ovviamente, delle aree in cui il sottodimensionamento è giustamente in deroga; stiamo parlando di aree cittadine, urbane, senza problemi di viabilità né di raggiungimento delle scuole, dove vi sono molte zone in nessun modo dimensionate rispetto alla delibera della Giunta.
Pertanto, se vi è flessibilità - lo dico all'Assessore, ma anche ai colleghi del centrosinistra - non vi potrà essere rigidità: il dimensionamento l'abbiamo discusso soffermandoci, a volte, su alcuni aspetti particolari e non su un carattere più generale.
evidente che chi quest'anno ha attuato il dimensionamento con molta poca rigidezza, a fronte di una legislazione nazionale vigente e una delibera di Giunta che indicava alcuni requisiti particolari, non ci potrà presentare, a settembre-ottobre del prossimo anno, un Piano di dimensionamento assolutamente rigido, teso ad essere più uno strumento finalizzato ad incutere timore nei cittadini - come è stato fatto per molti mesi - a fini elettorali, che un vero Piano di dimensionamento.
L'ordine del giorno chiede alla Giunta di garantire l'indirizzo che il Consiglio - se il documento sarà approvato - gli darà e, pertanto, si dovrà muovere di conseguenza. Se agirà in modo diverso, ancora una volta (non sarebbe la prima) non avrà rispettato gli indirizzi del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente. Colgo positivamente l'ordine del giorno presentato.
Aggiungo alcune riflessioni. Il metodo utilizzato dalla Regione, dal primo Piano di dimensionamento scolastico del 1998 in poi, quest'anno ha evidenziato limiti tali per cui dovrà sicuramente essere rivisto.
Pertanto, se l'Assemblea vorrà approvare l'ordine del giorno, ne raccoglierò positivamente i contenuti.
Tengo a specificare due aspetti. Il primo: il dimensionamento scolastico dell'anno prossimo sarà...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, capisco un certo calo di interesse, avendo discusso di questa materia per un mese intero, però vi prego di prestare ancora un piccolo momento di attenzione. Grazie.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente. Volevo solo sottolineare che il prossimo anno dovremo certamente rivedere il metodo con il quale abbiamo approvato, fino ad oggi, il dimensionamento scolastico della regione Piemonte.
Non va dimenticato che la scorsa settimana è stato approvato in seconda lettura un Regolamento, da parte del Consiglio dei Ministri, che prevede un'intesa, entro il mese di giugno, in Conferenza unificata. All'interno di quest'intesa, saranno espresse valutazioni in merito al dimensionamento che ogni Regione dovrà attuare.
Ricordo che la legge attribuisce in materia competenze ai Comuni e alle Province; all'interno del lavoro proposto dall'ordine del giorno, sarà nostra cura fare in modo che i Comuni consegnino le proprie indicazioni alle Province, e che le Province approvino i Piani con la massima attenzione rispetto a quanto previsto dal Regolamento e dall'intesa, nonch dalla delibera di indirizzo che quest'Assemblea approverà, spero nel più breve tempo possibile. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Sarò rapido, anche perché svolgo un intervento unico su tutti gli ordini del giorno, sia in sede di discussione generale sia di dichiarazione di voto.
Rapidamente: l'ordine del giorno n. 1167 e il n. 1191 avranno il nostro voto favorevole. Il documento n. 1167 l'abbiamo già firmato, mentre l'ordine del giorno n. 1191 lo sottoscriviamo, in accordo con il primo firmatario.
Ci asterremo, invece, sull'ultimo ordine del giorno - il n. 1193 perché alcune affermazioni contenute nello stesso, scaturite dal dibattito presentano asperità e qualche incongruenza ipocrita con quanto accaduto nella votazione di non più di un quarto d'ora fa.
Pertanto, ritengo abbastanza inutile votare un ordine del giorno che contrasta quanto, nei fatti, è stato avvalorato pochi minuti fa. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
Non essendoci altre richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1177, "Criteri per la revisione del piano di dimensionamento delle autonomie scolastiche statali", il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che sulla base dell'articolo 21 della Legge 15 marzo 1997 n. 59 (Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa) la personalità giuridica e l'autonomia delle istituzioni scolastiche sono attribuite attraverso piani di dimensionamento della rete scolastica, individuati in rapporto alle esigenze e alla varietà delle situazioni locali e alla tipologia dei settori di istruzione compresi nell'istituzione scolastica l'articolo 138, comma 1, del D.lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997, n. 59) delega alle Regioni le funzioni amministrative relative alla suddivisione, sulla base anche delle proposte degli enti locali interessati, del territorio regionale in ambiti funzionali al miglioramento dell'offerta formativa alle Province, in base all'articolo 139 del D.lgs.112/1998, spetta la redazione dei piani di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche considerato che in base all'articolo 3 del DPR 18 giugno 1998 n. 233 (Regolamento recante norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti, a norma dell'articolo 21 della L. 15 marzo 1997, n. 59) i piani provinciali di dimensionamento delle istituzioni scolastiche vengono definiti in sede di Conferenze provinciali di organizzazione della rete scolastica, nel rispetto degli indirizzi di programmazione e dei criteri generali, riferiti anche agli ambiti territoriali, preventivamente adottati dalle Regioni le Regioni approvano il piano regionale di dimensionamento scolastico sulla base dei rispettivi piani provinciali, assicurandone il coordinamento, nel rispetto degli organici prestabiliti e dei parametri di riferimento previsti in base all'articolo 64 del DL 25 giugno 2008, n. 112 (Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria) convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133, così come modificato dall'articolo 3 del DL 7 ottobre 2008, n. 154 (Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali), convertito con modificazioni dalla Legge 4 dicembre 2008, n. 189, le Regioni e gli enti locali, nell'ambito delle rispettive competenze, per l'anno scolastico 2009/2010, assicurano il dimensionamento delle istituzioni scolastiche autonome nel rispetto dei parametri fissati, da realizzarsi comunque non oltre il 31 dicembre 2008 per gli anni scolastici 2010/2011 e 2011/2012, il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca e il Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il Ministro per i rapporti con le Regioni, promuovono entro il 15 giugno 2009, la stipula di un'intesa in sede di Conferenza unificata per disciplinare l'attività di dimensionamento della rete scolastica, con particolare riferimento ai punti di erogazione del servizio scolastico dato atto che il Consiglio regionale del Piemonte, con propria deliberazione del 22 settembre 1998, n. 492-10965, ha provveduto ad approvare gli indirizzi di programmazione ed i relativi criteri di dimensionamento delle istituzioni scolastiche ed a costituire, altresì, un tavolo di confronto Regione Province al fine di addivenire ad una proposta concordata del piano regionale di dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche statali tale delibera è stata poi integrata con successiva DCR 27 maggio 1999, n.
541-6876, la quale ha approvato criteri integrativi di deroga a quelli generali sopra citati preso atto che con la deliberazione della Giunta regionale 25 giugno 2007, n. 45-6257, è stato istituito un gruppo tecnico interistituzionale per l'elaborazione di criteri per un'organica revisione del dimensionamento scolastico per l'anno 2009/2010 con deliberazione della Giunta regionale 25 giugno 2008, n. 25-9034, la Giunta regionale, fermi restando i criteri già definiti dal Consiglio regionale con DCR 22 settembre 1998, n. 492-10965 e con DCR 27 maggio 1999 n. 541-6876, ha fatto proprio il documento elaborato dal gruppo di lavoro su citato, dettando i criteri per le Province relativamente al dimensionamento scolastico per l'anno 2009/2010 in data 5 febbraio 2009 la VI Commissione permanente ha licenziato a maggioranza il testo unificato delle proposte di deliberazione n. 420 e 421 (Disposizioni transitorie in materia di revisione del dimensionamento delle autonomie scolastiche statali - anno scolastico 2009/2010), divenuta DCR 6 marzo 2009, n. 242-10612, il quale ha acquisito le risultanze delle deliberazioni delle Giunte provinciali di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo Novara, Torino, Verbania e Vercelli, che propongono variazioni al vigente piano di dimensionamento scolastico per i rispettivi territori di competenza per l'anno scolastico 2009/2010 considerato che il dimensionamento delle istituzioni scolastiche non risponde a mere esigenze di riduzione della spesa, bensì alla necessità che le suddette istituzioni abbiano un numero di utenti, di risorse umane e strutturali tali da consentire un efficace esercizio dell'autonomia (organizzativa didattica ed amministrativa) compete alla Regione stabilire criteri che tengano conto della varietà delle situazioni locali e della necessaria distribuzione sul territorio dell'offerta di istruzione, sia sul piano quantitativo, sia relativamente alla tipologia degli indirizzi il Consiglio regionale è organo di indirizzo e di programmazione ai sensi dell'articolo 28 dello Statuto della Regione Piemonte impegna la Giunta regionale a proporre al Consiglio regionale i criteri da adottarsi da parte delle Province relativamente al dimensionamento scolastico, affinché il Consiglio stesso eserciti compiutamente anche in quest'ambito il proprio ruolo di indirizzo".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1191, "Garantire la specificità alla scuola per non vedenti Helen Keller di via Nizza a Torino" il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che è in votazione il testo unificato delle proposte di deliberazione n. 420 e 421 "Disposizioni transitorie in materia di revisione del dimensionamento delle autonomie scolastiche statali - anno scolastico 2009/2010 tenuto conto della peculiarità della scuola Helen Keller di via Nizza a Torino sulla quale il Consiglio della VII circoscrizione di Torino si è espresso chiedendo il riconoscimento della specificità della scuola destinata ad alunni non vedenti impegna la Presidente e l'Assessore competente a garantire la suddetta specificità, garantendo differente codice di caricamento".
Il Consiglio non approva.
Indico la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1193, "Trasmissione al Ministero dell'Istruzione dei nuovi codici delle autonomie scolastiche del Piemonte il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte visto l'articolo 138, comma 1, del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997, n. 59" visto, altresì l'articolo 3 del DPR 18 giugno 1998, n. 233 "Regolamento recante norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti, a norma dell'art. 21 della L. 15 marzo 1997, n. 59" avendo appreso che la Direzione Scolastica Regionale avrebbe già provveduto a trasmettere al Ministero dell'Istruzione i nuovi codici delle autonomie scolastiche del Piemonte, quali scaturiscono dal piano di dimensionamento approvato con deliberazioni della Giunta regionale n. 420 e n. 421, senza attendere che le suddette venissero votate dal Consiglio regionale invita il Presidente del Consiglio e la Giunta regionale ad intervenire presso la Direzione Scolastica Regionale per segnalare che la procedura sopra descritta non è stata rispettosa della norma, nonch delle attribuzioni del Consiglio e a darne comunicazione formale all'Amministrazione da cui il Direttore Scolastico Regionale dipende".
Il Consiglio approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto "L. Lagrange" di Torino.


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto "L. Lagrange" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Produzione e trasformazione dei prodotti

Ordine del giorno n. 1194 "Richiesta di modifica del decreto legge 5 febbraio 2009, n. 4 - Quote latte" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Possiamo considerare accolta la richiesta di iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g., avanzata dal Consigliere Bellion, relativamente all'ordine del giorno n. 1194 "Richiesta di modifica del decreto legge 5 febbraio 2009, n. 4 - Quote latte", da lui presentato all'inizio della seduta di Consiglio. A tal riguardo, comunico che è stata raggiunta la quota di firme necessaria. Prego i commessi di distribuire il testo in oggetto ai Consiglieri.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Rossi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Avrei due interventi sull'ordine dei lavori, ma se ritiene ne farò uno unico.
Il primo si riferisce ad un articolo apparso oggi su un quotidiano importante, che ha dedicato ben due pagine alla questione di SITO e all'arrivo della Guardia di Finanza.
evidente che ci aspettiamo una relazione da parte dell'Assessore interessato, ovvero la Presidente Bresso.
Oggi non è in Aula, per cui o delega un suo rappresentante a relazionare in merito, oppure assume l'impegno di essere presente martedì.
A questo punto, le parole di tranquillità relative alla situazione di SITO e di Finpiemonte Partecipate espresse dalla Presidente Bresso nel suo intervento di martedì scorso, ritengo siano le solite "parole al vento".
evidente che su una vicenda cui oggi dedicano addirittura due intere pagine di un quotidiano nazionale, un minimo di relazione si dovrebbe fare.
La Presidente Bresso deve dirci se sapeva o meno, se c'era o dormiva, cosa intendeva fare: qualcosa ci deve dire. Anche perché la Regione, tramite Finpiemonte, è proprietaria della maggioranza (53%) di SITO. Ripeto, la Presidente Bresso ci deve dire qualcosa.
Dopodiché, devo chiedere un'ulteriore relazione da parte del Vicepresidente della Regione - a bene anche martedì prossimo, per carità! ovvero dall'Assessore al bilancio, oppure dalla Presidente stessa o ancora dall'Assessore Migliasso sulla situazione economica della Regione. Perch ahimè colleghi, ho appreso - è a mie mani sia il verbale del Consiglio sia la lettera inviata dall'Assessore Migliasso all'Opera Munifica e Istruzione che l'Assessore Migliasso, con una sua lettera del 16 febbraio, chiede al Consiglio di Amministrazione dell'Opera di autorizzare la Regione ad utilizzare i beni immobili di proprietà dell'Opera stessa, per poterli usare quali garanzia per un prestito da chiedere alle banche per aiutare un'altra Opera in stato fallimentare: l'Opera Pia Lotteri.
Presidente, il fatto che un Assessore scriva una lettera per chiedere di utilizzare i beni immobili di un'IPAB (che ha ben altre competenze!) come garanzia per una richiesta di prestito alle banche per cercare di sanare i conti in rosso di una casa di riposo pubblica commissariata, è cosa che urla allo scandalo! È una cosa incredibile, Presidente! Incredibile! Tant'é che - se l'Assessore me lo avesse chiesto, glielo avrei già detto io, così evitava di farsi una brutta figura - il Consiglio dell'Opera, che si riunisce il 19 (quindi immediatamente dopo) mette a verbale quanto segue: "Valutato che non risulta possibile costituirsi garante di debiti di terzi, tra l'altro attività, questa, non prevista dallo Statuto, a maggior ragione se riferita ad Enti con finalità diverse da quelle dell'Opera Munifica e Istruzione, dichiaro di rispondere negativamente alla richiesta dell'Assessore".
Il bello è che il Consiglio di Amministrazione di quest'Opera, cui è stata chiesta la disponibilità di utilizzare i propri beni per un finanziamento che avrebbe chiesto la Regione agli istituti di credito, è stato nominato dalla stessa maggioranza. Parliamo, quindi, di due pessime figure! Ha fatto una richiesta che non poteva fare, e, in secondo luogo, si fanno dire "no".
Vorrei capire se siamo arrivati come Regione alla condizione di dover chiedere ad un' IPAB di prestarci, come garanzie per il credito bancario, i loro beni, o se siamo impazziti.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, abbiamo preso nota delle sue istanze e le gireremo per competenza, agli Assessori competenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene come Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente. Il mio sarà un intervento molto breve.
Ritengo doveroso richiamare l'attenzione del Consiglio e della Giunta su quanto sta accadendo sul nostro territorio; mi riferisco, nello specifico, alla vicenda Indesit di None, e all'annuncio della chiusura dello stabilimento. Aggiungo, Presidente, che paragonata ad altre situazioni, l'azione di quella multinazionale è particolarmente grave.
La vicenda Indesit chiama in causa il tema dell'Europa; credo che la Consulta Europea del Consiglio regionale debba, in qualche modo, segnalare riprendendo anche gli ordini del giorno votati dal Consiglio, che un modello di Europa che sfrutta il gapping sociale ed economico tra i Paesi dell'Unione Europea a noi non piace.
questione rispetto alla quale la Giunta e il Consiglio devono richiamare in maniera forte il Governo nazionale.
Personalmente, trovo scandaloso il fatto che, a fronte di una vicenda la cito in maniera simbolica - come l'Indesit, il Presidente del Consiglio che trova il tempo per riunire il Consiglio dei Ministri per strumentalizzare la vicenda Englaro, non trovi il tempo di chiamare e convocare i vertici di quella multinazionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e trovare con loro una soluzione all'ennesima grande realtà produttiva che chiude.
A me e a noi Comunisti Italiani non basta più il richiamo al corretto rapporto istituzionale con un Governo nazionale che non trova il tempo per convocare un tavolo nazionale su vicende così importanti e drammatiche: chiediamo azioni forti da parte della Giunta regionale e del Consiglio regionale.
Dobbiamo aprire una questione vera nei confronti del Governo che si dimostra completamente disinteressato.
La crisi dei siti produttivi della nostra regione è gravissima.
Vogliamo continuare così? Ad ascoltare i numeri drammatici che l'Assessore Migliasso ci ha illustrato qualche giorno fa in Consiglio e continuare a richiamare, in termini generici, una maggiore attenzione anche il Governo? Noi crediamo non sia più possibile procedere in questo modo.
Occorre proporre azioni forti, simboliche e non, che il governo regionale e il Consiglio regionale devono assolutamente assumere.
indispensabile, di fronte a quanto sta accadendo nella nostra regione, segnare una vicinanza forte con quelle decine di migliaia di lavoratori che rischiano il posto di lavoro.
Se farò il matto, non sorprendetevi. Intanto, ve lo annuncio.
Noi proporremmo, Presidente, che la prossima riunione del Consiglio regionale non si tenga, come azione pubblica forte di denuncia e di protesta, e che i Consiglieri regionali e la Giunta tutta si rechino presso i locali della Prefettura - Ufficio di Governo sul nostro territorio creando un caso.
Il Governo e i Ministri competenti devono interessarsi di questa grave crisi. Devono convocare i vertici della multinazionale della Berloni devono interloquire con il Governo cinese perché non chiuda altre fabbriche sul nostro territorio.
Casi concreti.



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Chieppa, il suo tempo è ampiamente superato.



CHIEPPA Vincenzo

Sto concludendo.
Il bon-ton istituzionale va bene in tempi di normalità. Di fronte a questa situazione drammatica c'è la necessità...



PRESIDENTE

Collega Chieppa, condivido il problema che lei pone e la necessità di un intervento, però il tempo è scaduto, quindi chiuda.



CHIEPPA Vincenzo

La proposta l'ha ascoltata o era impegnato a parlare?



PRESIDENTE

Collega Chieppa, il suo tempo è scaduto.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Esame proposta di deliberazione n. 431 "Istituzione di una Commissione speciale con compiti di indagine conoscitiva ai sensi dell'articolo 31 lettera a), dello Statuto" (attività associazione Premio Grinzane Cavour)


PRESIDENTE

Procediamo con il punto 3) all'o.d.g. inerente l'istituzione di una Commissione speciale con compiti di indagine conoscitiva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Relativamente alla vicenda in esame, sulla quale siamo intervenuti diverse volte, ritengo occorra equilibrio. Quindi, anche la Commissione che stiamo per votare, decisa da tutti i Capigruppo, agisca con serietà, rigore ed equilibrio.
Comunico all'Aula - potrebbe farlo il Vicepresidente che però oggi non c'è o la Presidente Pozzi, sempre presente - che la Commissione cultura ha concordato ieri, a fine seduta, che avrebbe, d'intesa con l'Ufficio di Presidenza della Commissione (e l'apprezziamo molto) e con i portavoce di tutti i Gruppi, stilato un programma di lavoro.
Ieri ho molto apprezzato gli interventi di tanti colleghi della maggioranza, nonché della minoranza; tutti hanno apportato un contributo positivo nei confronti delle tematiche oggi in esame.
Qualsiasi fatto che metta in crisi l'immagine del Piemonte va assolutamente monitorato e seguito.
Il secondo passaggio è stato a proposito del lavoro; sono contento che all'interno di questa Commissione si possa svolgere un lavoro in concordia.
Recito un mea culpa rispetto a cose dette da alcuni colleghi: hanno ragione, se c'è una cosa su cui non abbiamo vigilato tutti insieme è stato il trattamento del personale del Premio "Grinzane".
Molti colleghi l'hanno detto. Devo riconoscere, perché credo doveroso tentare di essere obiettivi, che non abbiamo mai avuto un reclamo diretto.
Effettivamente, mi pongo in senso critico verso me stesso, sulla vicenda del personale. Avendo parlato con la dottoressa Formento e con gli Uffici sono sicuro che i controlli fatti dalla Giunta regionale prima e dopo siano assolutamente seri, rigorosi e attenti. Su questo non ho il minimo dubbio.
Infine, poiché ritengo che sia opportuno discuterne - anche se non è esattamente tema di questa Commissione - sinceramente, dire che le scelte fatte per il cosiddetto "Comitato di garanzia", ci rendevano perplessi, è eufemistico. A questo punto, dire che non siamo preoccupati è ottimistico ho letto sulla cronaca di Torino de La Stampa un'intervista del dottor Odifreddi. Non so chi l'abbia letta - non riprendo gli articoli dell'Avvenire, del Corriere della Sera e le critiche avanzate da tantissime parti -: vorrei solo sapere se i colleghi hanno letto questa intervista.
Verso Odifreddi, si levano proteste persino nel PD. Come la mettiamo? Odifreddi dichiara: "Questo Comitato del Grinzane Cavour è un'idea mia." Io avevo capito che il Comitato di garanzia fosse un'idea degli Assessorati, della Regione Non sapevo che fosse un'idea di Odifreddi. Di idee ne ha tante, per carità! "Serve a garantire me, non il premio"; fantastico, io pensavo che il Comitato di garanzia - evidentemente sono troppo garantista, non lo so servisse a garantire il premio! Odifreddi prosegue: "Serve a garantire me, non il premio. Li ho scelti io, e questo è il motivo per cui qualcuno trova questo gruppo sbilanciato" ma no, è incredibile, altro che un uomo solo al comando! Dopodiché continua il discorso con Soria; infine ai colleghi del PD una domanda: "Lui che ha partecipato alla fondazione, del PD cosa ne pensa?".
Ecco cosa pensa un ex esponente del PD come Odifreddi: "Non mi stupisce che siano i cattolici del PD, come Morgando o Lepri, a fare le critiche più dure. Io sono uscito da quel partito perché pensavo che non fosse laico questa è riprova che avevo ragione".
Alla faccia, proprio una persona di garanzia! Dà giudizi così equilibrati: "I membri del Comitato sono scelti perché li voglio io" "l'idea è mia", "devono garantire me" e, come giudizio di obiettività, il PD non è nemmeno un partito laico, andiamo bene! Credo occorrerebbe qualche riflessione, anche perché, lo ha detto benissimo il collega Laus in Commissione, quando avevamo chiesto alla Giunta, all'Assessore Oliva e alla Presidente Bresso se si fosse deciso qualcosa, questi, in Aula - vi ricordate? - avevano detto che non si era deciso nulla, invece su Odifreddi si era già deciso, e in questi termini.
Ripeto: nessuna critica all'operato della Giunta dal punto di vista amministrativo. Sono convinto che la dottoressa Formento e gli Uffici abbiano compiuto un lavoro egregio, perché sono molto seri, però, credo che la scelta di Odifreddi vieppiù dopo questa intervista - l'ho anche detto personalmente all'Assessore Oliva, non faccio un colpo di teatro adesso ponga doverosi interrogativi; poi, se non vogliamo sentire, vedere e neanche parlare, non lo so.
Ripeto quanto ho detto in Commissione: il nostro atteggiamento vuole essere di assoluta positività per affiancare l'Assessorato nella gestione di queste complesse vicende, che potevano capitare a chiunque e in qualunque momento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
A differenza di quanto detto dal collega Leo, intervengo per una questione più politica.
Questa mattina ho letto sul giornale un trafiletto, senza alcuna firma quindi non so a chi addebitarlo, dal quale risulterebbe che il collega Caramella sarà a capo della Commissione che stiamo per istituire, mentre il collega Pace sarà il Vicepresidente.
Nei confronti dei due colleghi - lo dico chiaramente - non solo c'è stima e apprezzamento, ma sicuramente la tranquillità che siano in grado di portare avanti con capacità e saggezza il problema. Non voglio entrare nel merito di quanto il Gruppo di opposizione ritiene di fare, però, quanto meno è strano - per usare un eufemismo - che da parte della maggioranza venga indicato, ad esempio ad un giornalista, il collega Pace, senza che, a livello di maggioranza, ci sia stato un incontro o una comunicazione di alcun genere.
evidente che svolgo questo intervento perché attendo una smentita da parte di chi di dovere, perché, vede, Presidente, noi stiamo continuando a lavorare su questi temi, entrando nel merito, e riteniamo che proprio il collega Laus, che spero potrà o vorrà fare parte di questa Commissione possa essere la persona più indicata, visto che conosce benissimo la questione e se n'è interessato, per fare quantomeno il Vicepresidente visto che, a termini di Regolamento, la Presidenza tocca alla minoranza.
Però, l'argomento dovrebbe essere oggetto di una discussione di maggioranza, di una dichiarazione di intenti o, comunque, di una compartecipazione che noi non vediamo mai! Le dico questo perché, tanto per rimanere sul tema e non uscire dal seminato, la nomina del Comitato dei saggi, che, ovviamente, è avvenuta da parte della Giunta e non del Consiglio, non ha visto né la partecipazione né l'interpello di questo gruppo politico di maggioranza.
Ora, comincio da questo, ma non è il caso che prosegua perché credo che tutti abbiano capito. Per quel poco che ho imparato a livello sanitario quando le appendici sono infiammate si tagliano. Se volete definirci un'appendice infiammata, va bene, non è un problema, ma non vorrei che diventasse peritonite, Presidente! Volevo dirlo molto chiaramente: ci dà noia vedere queste illazioni continue, questo continuo trascurare i gruppi politici di una maggioranza della quale, fino ad ora, abbiamo sempre ritenuto di fare parte lealmente e a ragion veduta, ma che, ad ogni piè spinto e ogni giorno che passa vediamo non venire considerata.
Presidente, lascio a lei le deduzioni, certo che nella sua garanzia istituzionale farà sì che, anche a livello politico, l'istituzione della Commissione avvenga sotto i crismi di una logica regolarità.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Manolino, ovviamente, mi faccio carico di questo problema.
Le scelte all'interno dei Gruppi di maggioranza e opposizione non attengono al ruolo del Presidente del Consiglio, ma sarà mia cura fare tutto ciò che è in mio potere affinché la Commissione parta nel migliore modo possibile.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Tralascio tutte le considerazioni sulla Commissione d'indagine, che abbiamo già svolto nella riunione dei Capigruppo, pertanto non voglio ritornare sul punto, altrimenti questa mattina complichiamo la situazione però, se vogliamo andare avanti, andiamo avanti.
In merito alle affermazioni del collega Manolino, premesso che il Consigliere Pace sarebbe un ottimo Vicepresidente - lo sottolineo due volte nessuno ha mai deciso nulla rispetto alla Vicepresidenza; i giornali giustamente - possono scrivere tutto quello che credono, quindi convocheremo una riunione di maggioranza.
Mi fa piacere che il Consigliere Manolino la solleciti; invito il collega ad organizzare una riunione di maggioranza per decidere questo punto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Accogliendo solo parzialmente l'invito richiamato ora dal collega Muliere, invece - non lo veda il collega come elemento contraddittorio tendo a riportare il tema alle origini.
Ho sempre mostrato perplessità sui commentatori; non me ne si voglia per i paragoni di tanti che gli hanno fatto dire una serie di cose, a molte delle quali avrà certamente pensato, scrivendo la Commedia, a molte altre no, ma chiunque abbia letto la Divina Commedia sa che le note a fondo pagina sono dieci volte tanto le terzine che Dante scrisse.
Torno al motivo per cui chiesi la Commissione d'indagine; motivo sul quale, alla fine, i Capigruppo convennero nella sessione che lei ricordava.
Come da sempre nel corso delle legislature, elargiamo soldi pubblici in questo caso specifico per un'emergenza totalmente esterna all'amministrazione regionale -per lo meno questo è quanto al momento si evincerebbe - ad un'associazione privata che pare abbia tenuto - se i giornali sono veritieri e al momento non c'è motivo per dubitarne, è in corso un'indagine della Magistratura - comportamenti non trasparenti in termini di gestione del proprio personale dipendente e della gestione dei fondi rispetto alle finalità per le quali gli stessi da molte parti sono stati erogati.
questo il punto che mi interessa - e credo dovrebbe interessare a tutti - l'attenzione sulle modalità con cui abbiamo svolto le erogazioni in passato e con le quali effettueremo le erogazioni in futuro, per migliorare il controllo.
Noi diamo dei soldi per iniziative pubbliche. Li abbiamo dati e li daremo: valga per il premio "Grinzane", come può valere per "Artissima", se rimaniamo nell'area della cultura, valga per tutte le iniziative pubbliche per le quali eroghiamo dei fondi.
Occorre un momento di utile riflessione se vogliamo trarre dalle contingenze negative qualche elemento di positività sul fatto che palesemente, non quest'Amministrazione, ma la Regione non sempre è in grado di controllare se le finalità pubbliche che si propone nello stanziare fondi - che vengono erogati - siano rispettate. La finalità e il controllo sono compiti della Regione, non della maggioranza di centrosinistra di questo momento. Chi mi conosce, sa che attorno al tema del controllo (non mi riferisco soltanto ai casi marginali come quantità, anche se stranamente dolorosi, come conseguenze non solo estetiche) sono particolarmente attento.
In questo caso, diamo dei soldi ad un'associazione privata. Allora, con buona pace del Consigliere Chieppa, che ha opinioni molto distanti dalle mie, se un soggetto è privato, a casa propria fa quello che ritiene opportuno, essendo - appunto - soggetto privato. Se un soggetto pubblico colloquia con un soggetto privato, è compito del soggetto pubblico definire le modalità entro le quali il denaro debba essere erogato, se la struttura giuridica del soggetto che li riceve (in questo caso l'associazione) non fosse giudicata sufficiente.
Escludo che la Regione possa esercitare, in termini di un soggetto privato, quella che è un'influenza se non di natura politica, di natura morale. La mia critica, per esempio, al tema del "gruppo dei saggi", come i giornali l'hanno voluto definire, è che se la Regione vuole avere il controllo di quel caso, non è problema del comitato dei saggi, chiunque essi siano, il problema è la struttura giuridica del soggetto che li riceve. Se è un'associazione, chiunque l'abbia formata in sede storica e chiunque l'abbia presieduta, farà quello che ritiene opportuno, seguendo i consigli e le opinioni di coloro che riterrà opportuno sentire. Se la Regione non ritiene opportuno che questo avvenga, non deve farlo cercando di influire sui saggi, ma influendo sulla forma giuridica dell'associazione. Ma è tema su cui si deve riflettere se vogliamo cogliere l'opportunità dall'emergenza.
Non credo ci competa definire se c'è stata malversazione o no.
compito della Magistratura. A noi compete sapere che, se dedichiamo soldi pubblici a qualunque iniziativa sistemica o casuale, dobbiamo poi rendere conto, a coloro che ci hanno eletti e a coloro che ne hanno diritto, che i soldi erogati vadano per le finalità che il Consiglio ha stabilito.
Sul "Grinzane", credo si debba lavorare, ma non a lungo, perché è tema piccolo. Stiamo parlando di due milioni di euro, che sono tantissimi, ma nulla rispetto ai 19,5 miliardi che gestisce il signore che al momento sta occupando - si fa per dire - la sedia di Assessore con il suo cavatappi facendo un buco qua e là.
Il problema è il principio. Credo che attorno al tema di principio valga la pena discutere senza strumentalizzazioni - la sede delle strumentalizzazioni, ampiamente possibili, esiste già. Ci sono le pagine dei giornali, ci sono le Commissioni consiliari dove questi elementi di critica possono ragionevolmente trovare spazio.
Questa deve essere, secondo me, una Commissione tecnica che si occupi di comprendere i fatti, cogliendo la vicenda in se stessa, che dura dal 1980; lunga a sufficienza per non vedere nessun' Amministrazione estranea alla responsabilità della gestione di codesti fondi.
La Commissione deve cogliere degli elementi di generalizzazione che possano consentire alle prossime Giunte e ai prossimi Consiglieri di avere meno problemi nella gestione del controllo dei fondi che erogano, meno problematiche di polemiche connesse con la gestione del personale dipendente. Lo hanno detto parecchie volte i colleghi che ne hanno parlato all'epoca delle comunicazioni della Giunta.
Credo corretta una forma di controllo sui soggetti che ricevono fondi pubblici nei riguardi del loro personale dipendente; trasparenza e correttezza di gestione che ci tranquillizzino sul fatto che eroghiamo soldi per finalità pubbliche a soggetti che, trasparentemente, si impegnano ad una corretta gestione del proprio personale.
Credo sia il minimo da pretendere dai soggetti che ricevono denaro, se non altro chiedendo loro sistemi di autocertificazioni, ripetute ad ogni erogazione, per avere chiaro il concetto di responsabilità.
Credo che i fatti in questione meritino un'indagine conoscitiva, niente di più. Utilizziamo con attenzione le parole. Sul caso SITO abbiamo chiesto una Commissione di inchiesta, che non è stata approvata. Non importa. Il tempo è un buon consigliere.
Infine, una nota di colore. Anche a noi avrebbe fatto piacere proporre il Consigliere Laus come Presidente della Commissione. Purtroppo, facendo egli parte della maggioranza, non abbiamo potuto rappresentare questa proposta, in sede di opposizione, per esigenze tecniche. Saremmo stati tutti entusiasti di procedere in questa direzione, ma non è stato possibile in sede politica. Neanche l'opposizione ha già definito qualcosa, però, se questa Assemblea oggi voterà questa delibera, nell'ambito del prossimo incontro di Gruppo, che effettueremo martedì, e di opposizione, che effettueremo mercoledì, certamente proporrò ai colleghi di voler considerare Luca Caramella come Presidente di codesta Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

Mi permetto solo di rammentarle, Consigliere Burzi, che l'individuazione del Presidente è competenza dell'opposizione, quindi dovrà essere scelta una persona che, nel momento della scelta, farà parte dell'opposizione.



(Ilarità in aula)



PRESIDENTE

Era soltanto per sdrammatizzare un po'. Mi sono permesso queste parole per il rapporto che mi lega al collega Laus, senza nessun intendimento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Ho ascoltato con attenzione l'intervento del Consigliere Burzi e, devo dire, condivido in gran parte le cose che ha detto. L'impianto del ragionamento del collega Burzi è condivisibile, ma mi chiedo per quale ragione dovremmo costituire una Commissione di indagine per ragionare sulle modalità di verifica e di trasparenza dei fondi pubblici da elargire alle fondazioni private. Ci sono le Commissioni ordinarie. Ci sono le Commissioni ordinarie che hanno proprio quel compito. Allora, colleghi, non dobbiamo raccontarci delle favole in quest'Aula! È evidente che state utilizzando strumentalmente questa vicenda (così come ho detto rispetto alla vicenda SITO) per continuare a gettare fango su quest'Amministrazione! Quest'Amministrazione - ve lo ricordo nuovamente perché magari avete qualche problema di udito - sino ad ora è risultata immacolata! Voi potete fare tutti i salti mortali che volete, ma i dati di fatto (numeri di inchieste, indagini, avvisi di garanzia) ci dicono e vi dicono che quest'Amministrazione è immacolata.
Contrariamente alle Amministrazioni precedenti che, invece, qualche macchiolina o qualche grande macchia l'hanno avuta, questa Amministrazione è immacolata. Qualcuno di voi è anche finito di fronte a un magistrato, cui ha dovuto spiegare alcune vicende. Se lo ricordano tutti. Sono stati anni turbolenti del Piemonte "dabbene", potremmo definirlo così, in cui allegramente si gestivano soldi, finanze pubbliche e possibilità date dal Governo regionale. Quest'Amministrazione...



(Commenti in aula)



ROBOTTI Luca

Querelami, io non ho problemi! Quest'Amministrazione, sino ad oggi, è immacolata! Allora, colleghi, la battaglia politica e lo scontro politico si fanno attraverso gli strumenti consegnati alle istituzioni, non attraverso le forzature. Le forzature non servono a niente.
Noi istituiamo una Commissione di indagine che riguarda la vicenda di una persona a capo di una fondazione privata che prendeva soldi pubblici una persona su cui ci sono indagini aperte della Magistratura, che stanno avanzando celermente.
Ora, io mi chiedo: se non per una ragione puramente propagandistica e di spettacolarizzazione di questa vicenda, quali sono i motivi che vi spingono a chiedere questa Commissione? Usare la vicenda come elemento di propaganda politica. Io a questo giochino non ci sto! Ho condiviso il senso di responsabilità e di grande apertura nei vostri confronti del Consigliere Muliere; ho anche apprezzato lo sforzo che ha fatto nel dire: "Bene, andiamo alla costituzione della Commissione", ma personalmente non posso accettare che noi, su una vicenda così delicata, si possa cadere in un tranello, in una trappola in cui volete portarci al fine di costruire sull'opinione pubblica una propaganda inconsistente, che non ha alcuna concretezza. Alcuna concretezza, colleghi.
Dichiaro che voterò contro la costituzione della Commissione perché la ritengo sbagliata, nonché un regalo per permettervi di continuare a rimestare nel torbido affinché questa Amministrazione possa uscirne in qualche misura indebolita.
Non solo. Voterò contro, ma nel caso in cui venga istituita chiederò di farne parte per essere il più "rognoso" possibile, non nei confronti dell'Amministrazione, ma nei confronti delle panzane e delle stupidaggini che voi continuamente cercherete di sottoporre all'attenzione di quella Commissione!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Il mio è un intervento duplice: da una parte tecnico, dall'altra parte pone alcune considerazioni politiche che riprendono diverse frasi esternate dai colleghi precedentemente.
Un primo chiarimento. Gli Uffici mi hanno già dato rassicurazioni in merito, però desidero rivolgermi direttamente alla Presidenza dell'Aula per maggiore certezza sulla composizione della Commissione - non perché sia problema che riguardi il mio Gruppo - affinché non si ripeta la situazione verificatasi precedentemente, mi pare, per la Commissione post olimpica e non per quella relativa al Mauriziano. Mi sembra di ricordare che ogni Consigliere può iscriversi solamente a quattro Commissioni, fra quelle permanenti. Il mio dubbio è nato dal fatto che, in riferimento al comma 3 dell'articolo 22 del Regolamento, si dice che "sia composta secondo quanto stabilito dall'articolo 22 del Regolamento".
L'articolo 22 del Regolamento parla della composizione delle Commissioni permanenti, quindi volevo solamente avere la conferma che trattandosi di una Commissione speciale, si estrapola dalle cosiddette quattro Commissioni cui ogni Consigliere può legittimamente iscriversi. In caso contrario, si verificherebbe la stessa situazione avvenuta l'altra volta. Ricordo che il Gruppo di Forza Italia - giustamente, secondo me - si era rifiutato di rinunciare ad alcune delle Commissioni per iscriversi alla Commissione di cui ho parlato prima perché si riteneva legittimato a fare così. Infatti, c'è poi stata un'ulteriore modificazione in Aula - ma non ricordo se interpretativa dell'Ufficio di Presidenza o se ci fu un ulteriore passaggio: chiedo venia ai colleghi, non ricordo - di modifica di quanto in quel momento non era conforme al risultato che si voleva ottenere.
Chiedo al Presidente una conferma formale in sede di replica a questo problema - che spero non sia problema solo mio.
Inoltre, volevo chiedere la motivazione dell'ultima parte del comma 3 ovvero quando si dice che "non trova applicazione quanto previsto nel comma 6 del medesimo articolo". Il comma 6 del medesimo articolo parla di diritto di voto, di possibilità di voto per nome e per conto del Gruppo in sede di Commissione per quanto riguarda le Commissioni permanenti. È una formulazione assolutamente legittima da adottare; quello che mi chiedo è perché la si vuole adottare, in quanto nelle premesse, ma anche nei commi 1 e 2, non si parla di un documento finale da porre al voto; se invece, com'è ovvio, tutte queste indagini sfociano in documenti o in ordini del giorno mettiamolo per iscritto. Anche perché se compito della Commissione è solamente un'indagine perlustrativa, forse ha ragione il collega Robotti sostenendo che era sufficiente la Commissione VI.
Se alla fine si deve arrivare a un voto su documenti condivisi o meno di maggioranza o di opposizione o unitari, forse bisogna scriverlo e allora, a quel punto, ha senso il comma 3, cioè la non applicazione del comma 6 dell'articolo 22.
Peraltro, quando nel comma 6 si dice che "la Commissione, terminati i lavori, riferisce al Consiglio regionale", vorrei capire a quel punto se il Consiglio regionale, sul lavoro della Commissione e sul deliberato eventuale che ne scaturisce, deve esprimersi con un voto o meno o semplicemente con una discussione d'Aula.
Per il resto, invece non ho alcun problema sul collega e amico Luca Caramella come Presidente della Commissione. Personalmente ero preoccupato da altri nomi che potevano essere indicati, invece questo trova il mio pieno gradimento.
Questione diversa - ma mi pare che il collega Burzi abbia già dato risposta a questa mia osservazione - sarebbe se non venisse posta nei modi consoni, anche formali, all'attenzione dell'intera opposizione. In quel caso, evidentemente il collega Caramella non potrebbe avere il voto del sottoscritto e di altri colleghi dell'opposizione. Quella potrebbe essere una forma di protesta formale oppure potremmo addirittura esprimere un'altra candidatura.
Non è questo il caso, non mi pare che sia così. Tengo però a sottolineare che in passato è avvenuto; è avvenuto, ad esempio, nel caso del cambio al vertice della Commissione post olimpica con l'indicazione di un Presidente, di un collega, di un amico che ha tutta la nostra assoluta stima anche per la capacità di lavoro che è in grado di esprimere qui e in seno alla Commissione: parlo del collega e amico Consigliere Vignale. Per in quella sede non ci fu alcun tipo di comunicazione all'interno della minoranza; ci fu un accordo raggiunto in modo molto rapido e in sede di Commissione ci dissero: "Questo il nome da votare, votatelo".
All'epoca non protestai semplicemente per rispetto al collega Vignale stavolta, per lo stesso rispetto che ho per il collega Caramella, lo dico in anticipo: evitiamo di ripetere lo stesso iter, perché questa volta avrà esito diverso. Magari non avrà alcun effetto dal punto di vista pratico e non impedirà al collega Caramella - forse - di diventare Presidente, però è comunque un fatto e un dato politico che va registrato anche per i futuri passaggi qui dentro e fuori di qui.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
Penso di poter rispondere subito alle questioni che lei ha posto, anche se - come ha visto - si tratta di una deliberazione stata formalizzata dai Presidenti dei Gruppi consiliari e non dal sottoscritto.
Per quanto riguarda le ragioni tecniche che sottendono alle scelte di questa delibera, il riferimento all'articolo 22 del Regolamento è unicamente dovuto al fatto che tale articolo regola la composizione delle Commissioni e quindi è un articolo che andava riferito nelle premesse della delibera.
Per quanto riguarda lo stesso articolo 22, al comma 1, laddove si stabilisce per i Consiglieri di non poter partecipare a più di quattro Commissioni, si fa espresso riferimento testuale al termine "permanenti" questa Commissione è da intendersi al di fuori delle quattro Commissioni permanenti che rappresentano il tetto massimo di partecipazione ordinaria alle attività delle Commissioni di un Consigliere regionale. Questo per quanto riguarda il primo quesito.
Per quanto riguarda, invece, il riferimento all'esclusione dall'operatività di questa Commissione delle previsioni di cui al comma 6 dell'articolo 22, la delibera fotografa una scelta che i Presidenti dei Gruppi consiliari hanno fatto quando fu costituita la Commissione di "inchiesta" sul Mauriziano. In quell'occasione, si ritenne di intraprendere la possibilità di sostituzione di un Consigliere con un altro Consigliere nel momento del voto. Quella oggetto di dibattito oggi ha funzione di indagine - l'altra, di inchiesta - quindi presuppone anche l'acquisizione di documenti di una certa riservatezza e un'attività in qualche modo conoscitiva e con l'assunzione anche di responsabilità rilevanti, in capo ai colleghi Consiglieri. Allora si era ritenuto di fare questa scelta e nella redazione del testo, si è fotocopiata la scelta operata all'epoca.
Queste le ragioni tecniche, poi, per carità, dal punto di vista politico si può optare per ogni altra soluzione. Volevo solo spezzare una lancia a favore della stesura tecnica del testo; poi, le scelte politiche sono tutte legittime.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Non argomento le motivazioni che hanno indotto la nostra forza politica ad esprimere il parere positivo sulla costituzione della Commissione di indagine, perché il tema è già stato affrontato nella Conferenza dei Capigruppo.
Tuttavia, volevo fare chiarezza. Lo dico a me stesso - l'ho detto anche in altre sedi - ne approfitto per ripeterlo ai colleghi e all'Assessore Oliva che vedo presente. Non dobbiamo, in questo momento, confondere le competenze del Consiglio, le competenze della Commissione cultura con quelle, se sarà approvata, della Commissione di indagine per il "Grinzane Cavour".
La Commissione di indagine per il "Grinzane Cavour" attiene ad un'azione comportamentale circoscritta per il "Grinzane Cavour". Assessore Oliva, nella Commissione cultura abbiamo detto che dobbiamo affrontare, ne abbiamo già parlato ieri, tutto il ragionamento della cultura a 360°.
Nessuno accusa l'Assessore per comportamenti scorretti o sbagliati assolutamente no. Abbiamo detto che dobbiamo affrontare, politicamente, la discussione sul comparto della cultura. Tuttavia, qual è il concetto che voglio sottolineare? Con la nomina dei saggi nella Commissione Grinzane l'Assessore - quindi la Giunta, quindi io e noi maggioranza - non abbiamo affrontato ancora un problema serio, anzi, "il" problema serio, che è il problema giuridico. Sui "saggi", che possono piacere o non piacere, avrei delle cose da dire, ma lo farò in sede di Commissione cultura, in quanto attiene alla promozione culturale. Eliminiamo questo aspetto.
Noi abbiamo l'urgenza e la necessità di risolvere il problema dal punto di vista giuridico.
Cosa ho detto in altre sedi? Faccio due esempi. L'Associazione del Libro, a guida Accornero, ha creato dei problemi. Quali? Grazie anche alle capacità dei personaggi, Accornero eccetera, e con il grande aiuto dell'erogazione pubblica, nel caso in specie della Regione Piemonte, il patrimonio culturale è diventato sempre più importante. In quel contesto la politica ha capito che si dovevano sviluppare degli strumenti giuridici affinché quel patrimonio culturale potesse ancorarsi all'istituzione pubblica dal punto di vista giuridico, e al territorio. La politica, come sempre - non la maggioranza o l'opposizione - ripeto, la politica, si distrae e compie un altro errore con "Artissima" (vedi Casiraghi): va a Roma? Sì. No. Forse. Perché? Nei dibattiti - ci sono tutte le registrazioni - si ripercorrono giustamente, le stesse osservazioni logiche avanzate per l'Associazione del Libro. Dovevamo ancorare il patrimonio culturale, sviluppato grazie all'erogazione del denaro pubblico, all'istituzione e al territorio. Adesso ci troviamo di fronte ad un'altra questione. Ma qui la responsabilità non è dell'Assessore Oliva.
La mia preoccupazione qual è? È vero, c'è stata una nomina, ma dal punto di vista giuridico, ad oggi, c'è qualcuno che sta studiando, e quanto tempo "ci mette per...". L'attività, comunque, va avanti. La Commissione di indagine non dovrà valutare o sindacare quanto si sta facendo oggi, deve valutare quanto si è fatto ieri.
Pertanto, dovevo una spiegazione a me stesso, ai colleghi, affinché sia chiara la linea di demarcazione tra la competenza del Consiglio, la competenza della Commissione cultura, la competenza della Giunta e la competenza della potenziale, definiamola così, Commissione di indagine.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Sottolineerò una serie di aspetti che, peraltro, in modo anche trasversale, altri colleghi hanno già richiamato. Rispetto a questo tema che affronta molti aspetti, credo vi siano competenze differenti. Alla Commissione di indagine toccherà il compito di verificare, com'è nei suoi compiti statutari, quello che è avvenuto e con quali modalità. Molto semplicemente, per esempio, gli accordi contenuti nelle convenzioni con il "Grinzane", prevedono che siano già, presso l'Assessorato, i bilanci preventivi, consuntivi e le relazioni. Potremo verificare, anche rispetto ai singoli premi, qual è l'effettiva ricaduta e tutto ciò che comporta aspetti legati all'indagine.
Vi è poi un altro aspetto che, invece, credo attenga alla Commissione cultura, relativo a come si deve comportare un Ente come la Regione, nel momento in cui eroga contributi ad associazioni che vivono principalmente di contribuzione pubblica o parapubblica. Le Fondazioni, sappiamo garantiscono trasferimenti per attività culturale e non solo, perché, ai sensi della legge, devono garantire un certo tipo di intervento nei confronti anche del territorio.
Chi legge lo statuto del "Grinzane Cavour" (che penso sia ai limiti dico "ai limiti", perché non ho fatto studi giurisprudenziali - del rispetto del Codice Civile) può comprendere quale sia il vero problema di questo tipo di associazione. L'associazione "Grinzane Cavour" è costituita da 5 soci fondatori e prevede, all'interno del proprio statuto anche i soci promotori (che sarebbero quelli che "mettono i soldi"). Il bilancio l'accesso di nuovi soci, il consuntivo, il preventivo e ogni atto che, ai sensi del Codice Civile, un'associazione farebbe votare ai soci (coloro i quali compongono l'associazione) viene votata interamente dai soci fondatori e non dai soci promotori. Quindi, la Regione mette alcuni milioni di euro e non ha neanche diritto, in qualità di socio promotore, di alzare singolarmente la mano con un suo esponente, per votare il preventivo o il bilancio.
Nella cultura vi sono contribuzioni pubbliche di diversa natura: c'é la contribuzione che sostiene la cultura diffusa, la cultura di base, per la quale è più difficile avere un riscontro fra il denaro erogato e l'attività svolta, ma vi sono, invece, contribuzioni per le quali, superando un certo quantitativo economico, la Regione dovrebbe essere presente all'interno dell'associazione. Con ciò non significa rendere pubblica qualunque iniziativa di carattere culturale; essere dentro alle associazioni significa anche solo esercitare un'attività di controllo, non solo economico, ma anche (per esempio, nel merito del "Grinzane Cavour") relativo alle politiche culturali, per capire se sia utile il proliferare di decine e decine di nuovi "Grinzane".
Dopodiché, rispetto ad alcuni interventi dei colleghi di maggioranza, è evidente e non casuale che la costituzione di una Commissione d'indagine nel momento in cui prevede che sia presieduta dall'opposizione è uno strumento di garanzia per l'opposizione stessa.
Inevitabilmente, ogni tanto dovremmo rivedere gli esempi del passato (anche se sia il sottoscritto sia il Collega Robotti non eravamo presenti in quella Commissione): rilevo che è nella natura delle minoranze richiedere la costituzione di alcune Commissioni per sottolineare quelle che si ritengono siano mancanze delle maggioranze. Per esempio, ricordo che la Commissione gestita dall'attuale Presidente della Provincia sulla sanità non fu proprio una Commissione super partes: fu una Commissione gestita a fini meramente elettorali, che portò alla pubblicazione di un libro, e a tutta una serie di cose del cui costo, oggi, tanto il Presidente Saitta quanto l'attuale Giunta, paiono essersi un po' dimenticati.
Perché, anche rispetto agli indagati - il Collega Robotti sembra in queste settimane essere particolarmente affezionato a questo...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Io faccio politica e mi interesso poco di ciò che fa la Magistratura soltanto perché non è il mio mestiere, ma io non so se questo distinguo diventi fondamentale. Per esempio, il distinguo fra i comportamenti "moralmente" o "eticamente" accettabili, oltre un concetto di sobrietà che dovrebbe avere il politico, non so se diventi in un caso perseguibile dalla Magistratura, o meno; se questo sia un problema da sottolineare.
Non è un reato, evidentemente, ma io credo che i festeggiamenti del compleanno della Presidente a San Pietroburgo non siano un esempio di sobrietà da parte di un Presidente di una Giunta. Non lo credo. Dopodich è evidente che non è un reato. Ricordo altresì che, rispetto ad alcune tematiche relative, per esempio, alla sanità, mi sembra che l'attenzione che il centrosinistra aveva sul risparmio, sul rapporto col privato, oggi siano un po' scemate.
Sottolineo soltanto che è in corso una procedura da parte della Procura della Repubblica rispetto ad alcune tematiche della sanità che il nostro Gruppo denuncia da molti mesi, ma, al di là di quello che fa la Magistratura (sono compiti suoi, ci mancherebbe), non mi sembra che il centrosinistra si sia accalorato rispetto alla difesa della sanità privata e a tutela di quella pubblica.
Poi, per carità, è il nostro gioco...



(Commenti del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Robotti.



VIGNALE Gian Luca

Dicono che sia la deliberazione che più tutela loro stessi...



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Robotti.



VIGNALE Gian Luca

... meccanismo tecnico per cui sono maggiormente tutelate. Ma noi non siamo mai stati contro la sanità privata e ci guardiamo bene dal diventarlo adesso.
Dico solo che quando le attenzioni sono un po' univoche sono sospette perché sembra che sia più un'attenzione legata ad una battaglia di schieramenti. È normale che sia così, sarà così, però è altrettanto evidente che su questo tema (come quello che compare oggi su un giornale cittadino, come altri temi), al di là di quello che intenderà fare la Magistratura (che non mi interessa, perché è compito della Magistratura) credo che rispetto ai comportamenti politici ci siano molte cose che vanno oltre quello che è un tratto di sobrietà che, in molti casi, dovrebbe avere la Pubblica Amministrazione, e soprattutto chi la rappresenta.
Ripeto, poi possiamo anche ricordare che molti degli indagati vennero prosciolti; ma non mi interessa, non voglio riferirmi alle "toghe rosse".
Anzi, ho profondo rispetto nei confronti della Magistratura, ma non è motivo con cui discrimino l'operato di una persona che fa politica.
Credo che, invece, ci dovrebbero interessare le modalità con cui viene gestito il denaro pubblico, perché questo, invece, è tema centrale rispetto alle tante discussioni, non solo in questo caso, ma quando vogliamo giustamente rappresentare gli interessi e quindi i denari dei cittadini contribuenti.
Su questo aspetto credo che non ci dovrebbe essere distinzione. Cioè quando c'è malversazione o cattivo costume, anche se questo non rappresenta una fattispecie di reato, continua ad esserlo, continua ad essere cattivo costume e continua ad essere cattivo utilizzo delle risorse pubbliche.
Siamo evidentemente di fronte a questo caso, e credo che la Commissione di indagine dovrà fare, in modo sobrio, il proprio lavoro e chi avrà le responsabilità pagherà, ovviamente, dal punto di vista politico per le responsabilità che si è assunto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Vorrei fare una sorta di dichiarazione di voto, precisando che voterò a favore perché il mio Capogruppo si è espresso in tal senso. E poich nutriamo tutti grande rispetto per il nostro Presidente, che si è assunto un impegno in sede di Conferenza dei Capigruppo, noi rispetteremo tale impegno (è una vecchia scuola che non va più tanto di moda, ma alla quale molti di noi sono ancora affezionati!).
Ci tengo a ribadire, tuttavia, che non sono d'accordo con questa decisione. Lo dico perché sono stato Vicepresidente della Commissione di Indagine del Mauriziano, una Commissione conoscitiva richiesta dal Presidente Burzi, che ha lavorato per un anno ed è costata un sacco di soldi (soltanto il Presidente e il Vicepresidente sono costati, se non erro, più di 20.000 euro, nell'arco dell'anno, in termini di gettoni).
una Commissione che si è conclusa con un nulla di fatto, perché quelle che erano le posizioni e, soprattutto, le convinzioni prima che la Commissione cominciasse a lavorare, sono rimaste tali e quali alla fine dell'anno di lavoro e non è servito audire tutti coloro che, in qualche modo c'entravano qualcosa con la tragedia che ha colpito quell'ospedale.
Eppure mi sembrava che fosse tutto estremamente chiaro rispetto al Mauriziano. Lì ho capito che se non era chiaro per il Mauriziano nient'altro avrebbe potuto essere chiaro tra maggioranza ed opposizione all'interno di questo Consiglio.
Noi abbiamo già istituito un'altra Commissione - lo dico con grande rispetto nei confronti del Presidente Gian Luca Vignale - la Commissione Post-Olimpica, che fatica a trovare argomenti (ma è responsabilità della maggioranza, perché noi l'abbiamo determinata), e comporta, anch'essa, per il bilancio regionale, un costo rilevante per la sua convocazione.
Il fatto di aggiungere un'ulteriore Commissione - quella di cui stiamo parlando - mi sembra uno spreco di denaro pubblico, perché non riuscirà, io credo, a concludere i suoi lavori con un risultato oggettivo e, il più possibile, vicino alla realtà.
Il Presidente degli Stati Uniti Carter faceva colazione una settimana coi Repubblicani e un'altra coi Democratici, perché in tal modo gli sembrava di poter capire meglio qual era l'orientamento della classe politica che dirigeva gli Stati Uniti d'America. In questo Paese questo non è possibile: maggioranza e opposizione continuano ad essere l'una contro l'altra, armate. È per questo, quindi, che credo che non sia possibile che questa Commissione possa, alla fine, conseguire un risultato concreto.
l'ennesimo spreco di denaro pubblico - ha ragione il collega Robotti per un'opposizione che cerca pretesti.
Credo che il lavoro della Commissione - lo dico sperando di essere smentito - andrà avanti almeno sino alle elezioni regionali, diciamo fin verso l'autunno, sperando di trovare qualche pretesto per attaccare la maggioranza che sta governando con limiti e con difetti, ma con grande onestà, questa Regione.
L'ultima riflessione che vorrei fare è relativa alle considerazioni del collega Vignale. Il collega si chiedeva se in questo Paese il distinguo fra l'etica nella politica e l'etica degli affari in politica possa avere qualche senso: la risposta è no. Sono d'accordo con lui. Questo Paese non si è posto il problema dell'etica in politica, tant'è - lo dico con gran rispetto, perché è stato votato dalla maggioranza degli italiani - che è governato da circa quindici anni (salvo qualche breve interruzione) da un Presidente del Consiglio che di avvisi di garanzia ne ha ricevuti parecchi! un Paese che non bada a questo: ne prendiamo atto, ma almeno, all'interno del nostro Consiglio regionale, credo che questa riflessione vada fatta. Io ritengo che questa Commissione sia inutile.
Collega Vignale, altro che la torta offerta alla Presidente della Regione per il suo compleanno, rifiutare la quale sarebbe stato anche un gesto di scortesia! Sono ben altri i problemi, sia a livello nazionale sia a livello regionale, che riguardano gli interessi dei cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Intervengo per due motivi: innanzitutto, per fare una breve dichiarazione di voto; in secondo luogo, per un emendamento.
Relativamente alla dichiarazione di voto, mi sembra che sia scontata e forse superflua, perché già nell'ambito della Conferenza dei Capigruppo avevo dichiarato la massima disponibilità ad accogliere una richiesta che relativamente al Premio "Grinzane Cavour", proveniva dalla minoranza. Non posso comunque esimermi da qualche breve considerazione.
Nel momento in cui si decide di istituire una Commissione di indagine conoscitiva relativamente ad un argomento delicato come quello di cui parliamo, ritengo che non si debba né utilizzare, da una parte, tale richiesta in modo strumentale, né, dall'altra, accusare di strumentalizzazione.
Penso che la questione dell'etica in politica sia talmente antica e dibattuta ormai da tempo che non si possa esaurire nella diatriba fra una parte e una controparte che cercano gli uni di definire legittima, gli altri di definire strumentale, una richiesta di chiarimenti. L'etica in politica è un elemento, come da sempre sostengo, pre-politico, di cui non si dovrebbe neanche dover discutere, perché si dovrebbe considerare un assunto imprescindibile. Sappiamo che così non è.
Chi mi ha conosciuto in questi anni, sa che mi si potrà attribuire di tutto, ma non la faziosità; a me piace esprimere sempre (sebbene talvolta non ci riesca, ma è un limite) onestà intellettuale nel formulare dei pensieri. Mi viene, allora, da dire: scagli la prima pietra chi si ritiene indenne da colpe o da peccati! Questo per dire che il problema esiste e diciamocelo chiaramente, esiste da tutte le parti.
Nel caso specifico, sarà la Magistratura ad appurare eventuali reati.
Dal punto di vista amministrativo, ritengo che sia legittima, da chicchessia, la richiesta di approfondire per meglio conoscere certi argomenti, quindi non voglio assolutamente alimentare una discussione sul fatto che sia o meno corretta. Io ritengo che sia legittima e, come tale è doveroso, da parte di tutti, ora come ora e domani per domani, anche in una diversa situazione delle parti, comportarsi comunque e sempre con coerenza. Non è possibile cercare di occultare quando le questioni c'interessano personalmente e puntare il dito quando le questioni interessano la controparte.
Sobrietà e coerenza, quindi. È un comportamento che deve comunque far riferimento alla legittimità delle richieste. Quando prendiamo la via della legittimità, cari colleghi e cari amici, ritengo non si sbagli mai.
Quindi, il mio voto non potrà che essere favorevole senza recriminazione alcuna sulla giustezza o meno della proposta.
Chiedo anche cortesemente ai colleghi di prestarmi un attimo di attenzione...



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Vi prego di prestare un attimo di attenzione.
Grazie.



BUQUICCHIO Andrea

Comprendo che l'ora sia tarda e siamo tutti in ipoglicemia, ma chiedo solo due secondi di attenzione.
Vorrei presentare un emendamento che renda liberi i Consiglieri di potersi sostituire nell'ambito di questa Commissione. Se siamo tutti d'accordo - penso non rappresenti nocumento per nessuno, anzi - avrei già presentato un emendamento, che ho sottoposto all'Ufficio di Presidenza pertanto, se lo si vota, potremo usufruire di questa maggiore libertà di scambio nell'ambito della Commissione.
Grazie.



PRESIDENTE

Non ho altre richieste d'intervento.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Buquicchio: Al punto 3 del dispositivo sono soppresse le parole: "e che non trovi applicazione quanto previsto dal comma 6 del medesimo articolo".
Il collega Buquicchio ha presentato un emendamento che recita: "Al punto 3 del dispositivo sono soppresse le parole 'e che non trovi applicazione quanto previsto dal comma 6 del medesimo articolo'". Pertanto, se questo emendamento viene accolto, i membri della Commissione speciale che non possono intervenire in una seduta della Commissione possono essere sostituiti a pieno titolo da un Consigliere dello stesso Gruppo.
La dizione originaria proposta nella bozza di deliberazione a vostre mani ricalcava quanto previsto nella Commissione speciale Mauriziano. Il collega Buquicchio propone di riportare la disciplina alla situazione ordinaria che vale per tutte le Commissioni permanenti, quindi con la possibilità di sostituire all'interno di un Gruppo un Consigliere che sia impossibilitato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 1 presentato dal Consigliere Buquicchio.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sulla proposta di deliberazione come emendata il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Seduta segreta (ex articolo 45, comma 4, Regolamento interno)


PRESIDENTE

Prima di terminare i nostri lavori, avevamo convenuto nello scorso Consiglio, e ribadito nella Conferenza dei Capigruppo, che si sarebbe affrontata in seduta segreta la questione sollevata la volta scorsa dal Consigliere Toselli.
Per cui il Consiglio si riunisce ora in seduta segreta, ai sensi dell'articolo 45, comma 4, del Regolamento interno che recita: "Le questioni riguardanti l'opera di persone vanno comunque trattate in seduta segreta".
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Intervengo sull'ordine dei lavori. Ovviamente, do la mia disponibilità a svolgere questo intervento in seduta segreta anche martedì prossimo, dopo il sindacato ispettivo.



PRESIDENTE

Colleghi, abbiamo ribadito e richiesto la presenza dell'Assessore, non c'è ragione per non procedere con questa seduta segreta, visto che la questione era particolar mente delicata. Mi sono fatto carico dell'urgenza manifestata dal tono più che dai fatti che non ci sono stati raccontati dal collega Toselli, quindi se non ci sono indicazioni in senso contrario, procederei con la seduta segreta.
Dispongo la prosecuzione dei lavori in sessione segreta.



(I lavori proseguono in seduta segreta sino alle ore 14.38)



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14.38)



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