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Dettaglio seduta n.422 del 03/03/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


CHIEPPA VINCENZO



(Alle ore 14.34 il Consigliere Segretario Chieppa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(La seduta ha inizio alle ore 15.03)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Buquicchio, Gariglio, Laus Manolino Rutallo e Spinosa.


Argomento:

Distribuzione processi verbali


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 24 febbraio 2009 che verranno posti in approvazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Richiesta d'inversione punti all'o.d.g. ed esame punto 18: ordine del giorno n. 1183 dei Consiglieri Laus e Valloggia, inerente a "Sospensione delle retribuzioni dei Consiglieri e degli Assessori regionali e creazione di strumenti per sensibilizzare l'Assemblea regionale sull'attuale crisi economica"


PRESIDENTE

Colleghi, dobbiamo proseguire il dibattito sulle comunicazioni della Giunta...



PRESIDENTE

PEDRALE Luca (fuori microfono)



PRESIDENTE

Manca il numero legale.



PRESIDENTE

Dalle firme che mi hanno segnalato gli Uffici, il numero legale c'è.
Lei sa che c'è un metodo inoppugnabile per verificare la presenza o meno del numero legale.
Ricordo ai Consiglieri che si è scongedato il Consigliere Rutallo quindi il numero legale è 30.
Il Consigliere Pedrale ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Chiedo di verificare il numero legale secondo quel metodo inoppugnabile che ci ha riferito. Chiedo un'inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Volevo ricordarle che non essendo in discussione una legge o un provvedimento, ma essendo all'interno di un dibattito su un argomento che tutti riteniamo degno di molta attenzione, mi sembrerebbe singolare non terminare il dibattito. Dopodiché, se lo ritiene, la Presidenza non può che prendere atto di una richiesta a norma di Regolamento. Era solo una segnalazione.



PEDRALE Luca

Chiedo un'inversione di punti all'o.d.g. per passare all'esame del punto n. 18) all'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere, che interviene contro la proposta d'inversione.



MULIERE Rocco

Personalmente terminerei il dibattito che abbiamo interrotto, pertanto sono contrario alla proposta avanzata dal Consigliere Pedrale, soprattutto per rispetto dei Consiglieri che si erano già iscritti e che non hanno avuto il tempo di intervenire questa mattina.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione di punti all'o.d.g.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa. (ex articolo 52, comma 4 del Regolamento)



(La seduta, sospesa alle ore 15.07 riprende alle ore 15.42)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dobbiamo ripetere la votazione sulla proposta d'inversione all'o.d.g.
avanzata dal Consigliere Pedrale.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione di punti all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Comunicazioni della Giunta regionale sulla società "SITO S.p.A." di Orbassano


PRESIDENTE

Ritorniamo al dibattito sulle comunicazioni della Giunta regionale in merito a SITO S.p.A.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Vorrei fare qualche semplice considerazione...



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri, il rumore di sottofondo è notevole. A chi avesse necessità di parlare, chiedo di farlo fuori dell'aula.



DUTTO Claudio

Volevo fare qualche semplice considerazione per rispondere alle richieste dei Consiglieri che mi hanno preceduto nell'intervento e che chiedono, in sostanza, di rimuovere il Consiglio d'Amministrazione e il Presidente della società SITO.
La mia considerazione, sulla base di tutti gli atti e di tutta la documentazione che abbiamo, è che se c'è qualcuno che, sino ad oggi, non ha commesso irregolarità ma, anzi, ha eseguito il suo lavoro nel migliore dei modi, è proprio il Presidente e il Consiglio d'Amministrazione della società SITO, che è rimasto completamente scavalcato da decisione altrui.
Devo dare atto di una cosa: mi risulta che proprio il Presidente della S.p.A. SITO abbia portato in Procura tutti gli atti utili per ravvisare eventuali irregolarità o eventuali reati. Devo dare atto al Presidente e al Consiglio d'Amministrazione di SITO di avere operato correttamente e in trasparenza sino ad oggi. Chi non ha fatto altrettanto ma, anzi, proprio sulla base di quanto riferito dalla Presidente Bresso, ha operato oltre le deleghe che gli sono state assegnate, è il Presidente di Finpiemonte Partecipazioni.
Infatti, la scrittura privata, che è, comunque, un contratto in cui veniva sancita la volontà di scindere in due la società S.p.A. SITO (una società sarebbe andata ai privati, mentre una parte della società sarebbe rimasta nelle mani dei soci pubblici), chi ha firmato quel contratto è il Presidente di Finpiemonte Partecipazioni. Non si sa su quale base, ma sicuramente non vi è alcuna delibera di Finpiemonte Partecipazioni che gli desse quel mandato. Pertanto, se ha avuto questo mandato, lo ha ottenuto in modo verbale direttamente dalla Presidente o, comunque, da organi al di fuori di Finpiemonte Partecipazioni.
Come ripeto, se questo Presidente ha agito oltre il mandato che deteneva, se vi è una persona da rimuovere è proprio lui. Se invece ha agito all'interno di un mandato, allora tutta la responsabilità di quest'operazione ricade direttamente sulla Presidente Bresso.
Mi spiace che la Presidente non mi stia ascoltando, perché nella risposta...



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Sono qui e sto ascoltando.



DUTTO Claudio

Mi aspetto, allora, una risposta precisa su quest'argomento. Perch come ripeto, se qualcuno ha commesso un'irregolarità, non è all'interno del Consiglio d'Amministrazione di SITO, ma direi che è nella persona del Presidente di Finpiemonte Partecipazioni.
Volevo inoltre rispondere agli attacchi mossi da più Consiglieri relativamente alla gestione della passata Amministrazione, facendo un semplicissimo ragionamento, quasi da "ragioniere". Un conto sono le sottoscrizioni di capitale sociale all'interno di una società, altro conto sono gli aumenti di capitale di una società; altro conto ancora sono i contributi pubblici, che possono essere dell'Europa, dello Stato o della Regione, che vengono erogati a favore di una società, o comunque di un privato, contro la realizzazione di un qualcosa di ben preciso, ovvero contro un investimento o un servizio di pubblica utilità. Mi risulta sia quanto è successo in SITO.
Per la precisione, in SITO, con tutti i movimenti di capitale sociale che ha prima descritto la Presidente, la quota in mano alla Regione (ora in mano a Finpiemonte Partecipazioni) rappresenta, comunque, la maggioranza. E il fatto che la Regione abbia mantenuto la maggioranza, è indice di un operato giusto e saggio fatto dagli Amministratori passati.
I contributi che sono stati ricevuti dalla società SITO sono serviti a costruire la piattaforma logistica: parliamo di capannoni e di attrezzature per il carico e lo scarico di merci dai treni e per il carico e lo scarico dei camion (tir) sulle cosiddette autostrade viaggianti. Questa è senz'altro una funzione pubblica, volta a decongestionare la nostra rete stradale e a favorire il trasporto su rotaia delle merci, in un'ottica che anche questa Amministrazione mi pare stia perseguendo, così come aveva fatto la precedente; ottica che condivido pienamente. Non mi sembra dunque, che in passato ci siano stati scandali.
Dove invece avrebbe potuto esserci uno scandalo, era proprio all'interno di quest'ipotizzata scissione della società SITO.
La società SITO ha diverse attività: è proprietaria di un albergo, di un distributore di benzina, di numerosi capannoni per immagazzinare le merci e di una vera piattaforma logistica da dove parte la cosiddetta AFA (Autostrada Ferroviaria Alpina), cioè il punto di carico e scarico dei camion (tir) sui vagoni ferroviari che fanno servizio fra Torino, Orbassano e Aiton. Qui sta il nocciolo della questione: sono state fatte parecchie perizie, le quali valutano, però, singoli immobili. Noi sappiamo che le perizie tengono conto dei costi di costruzione e del valore di mercato degli immobili, ma non tengono conto del valore economico della società cioè della capacità della società a creare utili.
Mi spiego meglio. L'albergo di proprietà SITO ha senz'altro un groppo valore come immobile, ma è poco frequentato e non produce utili. La piattaforma logistica (soprattutto i capannoni dove vengono immagazzinate le merci) ha un basso valore immobiliare e di costruzione, ma ha un alto valore economico perché è ben utilizzata e produce utili; tant'è che la società SITO - lo voglio sottolineare - offre un ottimo servizio ed è in utile (e non parliamo di piccoli utili!). È una società economicamente valida, che può stare tranquillamente sul mercato. Pertanto, bisognerà prestare molta attenzione, nell'ipotesi che era stata avanzata, su quale parte della società verrà ceduta ai privati. L'unico aspetto di cui devo dare atto alla Presidente nella dichiarazione in quest'Aula di questa mattina è di aver bloccato tutto. Non mi risulta che in nessun atto precedente fosse già stata dichiarata questa volontà. Facciamo estrema attenzione a dividere la SITO, e a come dividerla. Perché, come ripeto oggi è una società che offre un ottimo servizio e che produce utili, e così deve rimanere. Occhio a cosa facciamo! Una pura suddivisione in base alle quote attuali - il 43% ai privati e il 57% fra Regione e FS - potrebbe non essere equa sotto il profilo che citavo prima, perché vi sono alcune attività di SITO che possono produrre molto più di altre. Occorre prestare, quindi, estrema attenzione in caso di suddivisione, cosa si dà ai privati e cosa si tiene il Pubblico.
Un'ultima battuta: non vorrei che succedesse immancabilmente ciò che è accaduto altre volte, ovvero che nelle società miste pubblico-private il Pubblico si accolla solitamente le perdite (che in questo caso non ci sono) e qualora le società producono utili, come in questo caso, gli stessi finiscono in mano ai privati. Questo è da evitare.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Franca Mazzarello" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "Franca Mazzarello" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
in corso un dibattito relativo alle comunicazioni della Giunta regionale sulla società SITO S.p.A., una società partecipata dalla Regione.
Al momento stavano intervenendo i Consiglieri, in un dibattito iniziato già questa mattina.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Comunicazioni della Giunta regionale sulla società "SITO S.p.A." di Orbassano (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo il dibattito relativo alla comunicazione richiesta alla Giunta regionale in merito alle vicende che hanno interessato gli azionisti della società "SITO S.p.A." di Orbassano.
Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con grand'attenzione gli interventi dei colleghi di minoranza, così come ho ascoltato con altrettanta attenzione la relazione della Presidente di questa mattina.
Forse avrò una formazione diversa da molti colleghi di minoranza, ma proprio non riesco a capire dove vogliono andare a parare, né quale sia l'oggetto del loro interloquire con la Giunta, con la Presidente e con l'Aula su questo tema.
Qual è la colpa della Presidente Bresso, dell'Assessore Borioli e del resto della Giunta che hanno agito su SITO? È quella di aver voluto eliminare o uscire da uno Statuto capestro che impedisce alla Regione Piemonte di poter utilizzare a finalità pubblica e collettiva quell'enorme patrimonio rappresentato da SITO? È forse quella di aver voluto scindere che è stato costruito pensando ad un indebolimento dell'Interporto di Orbassano, perché nella testa della maggioranza guidata dal Governatore Ghigo c'era la proposta di far passare la TAV in sponda sinistra e arrivare a Collegno, costruendo un nuovo Interporto, quindi facendo morire l'Interporto di Orbassano.
bene ricordarlo, perché era idea del centrodestra, relativamente ad Orbassano, far morire quei binari, che tanto piacciono al collega Dutto, in quanto si doveva costruire una nuova struttura, altri soldi pubblici sperperati nella costruzione di opere infrastrutturali inutili! Bene, quest'Amministrazione sceglie di rompere quello statuto, che non ci permetteva di poter utilizzare le potenzialità rappresentate da SITO con una sola finalità: salvaguardare il patrimonio pubblico, salvaguardare i soldi di tutti i cittadini! È questa la colpa dell'amministrazione regionale? È questa la colpa di Mercedes Bresso? Credo proprio che tutto quanto compiuto da questa Giunta in questa direzione sia stato fatto bene, in modo utile per le piemontesi e per i piemontesi, non solo per un interesse politico, che già ritengo giusto - il potenziamento del nodo ferroviario di Orbassano - ma per impedire che ulteriori risorse pubbliche, cioè pagate da tutti quanti noi attraverso la nostra tassazione, finissero nelle tasche di privati, che proseguivano nell'attività di speculazione edilizia a costruire cubature in capannoni non in opere necessarie alla collettività e al nodo ferroviario, quindi alla logistica dell'Interporto - certamente redditizi per chi li realizzava con i soldi pubblici. Quindi, una forma di "denarodotto" pubblico che andava diritto nelle tasche della speculazione privata! Non credo ci siano da spendere altre parole, se non un'ultima battuta molto veloce. Voi continuate a cercare di buttare fango su quest'amministrazione, ma quest'amministrazione, ad un anno dal voto regionale del 2010 è ancora limpida, trasparente e cristallina. Non sono mai arrivati, come a qualche altro collega che, magari, siede anche in questi banchi, avvisi di garanzia o richiami della Magistratura per comportamenti scorretti contro la pubblica amministrazione; non siamo mai stati toccati da inchieste e indagini! Quest'Amministrazione può vantare la forza di camminare a fronte alta guardando in faccia i cittadini piemontesi, mentre altri, nel passato questo non l'hanno potuto fare. Allora continuate pure a gettare fango su quest'amministrazione, ma i fatti e i comportamenti dimostrano che noi oggi, stiamo lavorando per il bene di tutti, mentre molti di voi, nel passato, hanno lavorato per il bene solo di qualcuno!



PRESIDENTE

Grazie, collega Robotti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Anch'io cerco di non portare via troppo tempo.
Credo valga la pena iniziare a fare alcune considerazioni su questa vicenda, anche abbastanza intricata, della quale s'inizia a intravedere un po' di luce e a capire qualcosa in più.
Ritengo abbia agito correttamente l'amministrazione regionale, in particolare la Presidente Bresso, nello "stoppare" quest'operazione, anche nel suo intervento di questa mattina in Aula quando ha ribadito che, per occorre modificare a fondo la situazione, perché con quello statuto e quelle percentuali di proprietà è impossibile tentare di governare qualsiasi cosa. Quindi, anche il Consiglio dovrà interrogarsi, tentare di dare suggerimenti o risposte a questo tipo di problema, che sicuramente si deve affrontare. Come dicevano già altri colleghi, la Presidente e la Giunta si sono mossi correttamente a difesa dell'interesse pubblico e delle risorse di questa Regione. Abbiamo iniziato a intravedere tale difesa in questa fase, quando abbiamo iniziato a capire quanto di sconcertante accadeva all'interno di quell'azienda. Ad esempio, privati presenti nell'azienda che, sostanzialmente, non tirano fuori nulla, o pochissime risorse, e grazie a contributi pubblici si trovano improvvisamente padroni di immobili veri, ma sui quali hanno già lucrato legittimamente - costruire immobili non credo sarà mai un reato - nel senso che la stragrande maggioranza delle componenti di SOCOTRAS erano aziende imprenditrici nel campo dell'edilizia che costruivano i capannoni.
Se vogliamo capire fino in fondo questa vicenda dobbiamo fare molti passi indietro per comprendere come è stato possibile che si determinasse una situazione di questo tipo, che ha del paradossale, che se dovessimo applicare alle nostre vicende di carattere personale riterremmo sicuramente inaccettabile sotto qualsiasi punto di vista.
Ritengo necessario che la II Commissione, che ha chiesto e ottenuto di diventare Commissione d'indagine su questa vicenda, vada fino in fondo su questa partita, partendo, come questa mattina ha fatto correttamente la Presidente, dall'inizio di questa vicenda. Tutti i nodi che stanno venendo al pettine in questi giorni devono essere affrontati, perché, certamente nelle vicende precedenti ci sono questioni sicuramente poco chiare o non funzionali.
abbastanza paradossale - lo dico senza alcuna vis polemica nei confronti di qualcuno, ma solo perché avendo un dubbio mi piacerebbe capire; ho provato anche a consultarmi con alcuni colleghi, ma non siamo riusciti ad avere una risposta - che ci si stracci le vesti - passatemi il termine - per arrivare ad avere una Commissione d'indagine sul caso Grinzane-Soria - che, per capirci, è una società privata sulla quale sicuramente ci sono state vicende poco chiare, che occorre chiarire - nella quale significativamente la Regione avrà responsabilità rispetto ai contributi pubblici che ha versato, mentre su questa vicenda che ci vede tutti direttamente implicati, essendo una nostra società partecipata, della Regione, va bene che lo faccia la II Commissione, non solleviamo troppo clamore.
Credo che, invece, la II Commissione debba svolgere il suo lavoro fino in fondo su questa vicenda affinché tutti i nodi vengano al pettine.
Altresì, la II Commissione deve occuparsi di casi simili, perché se questo era il metodo con il quale venivano costruite le partecipate, fino ad un po' di tempo fa, il rischio è che altre questioni di questo genere vengano fuori, quindi è opportuno che il Consiglio, in particolare la II Commissione, si documenti e cerchi di mettere in chiaro questa situazione.
Quindi, va tutto bene, non c'è nessun problema. Io credo che, invece qualche problema ci sia, perché se, alla fine, o quando si arriva pericolosamente alla fine di un percorso, devono intervenire la Presidente della Regione e la Giunta per bloccare un'operazione che, altrimenti rischiava di andare avanti e di concludersi, sicuramente, con un danno per i cittadini della nostra regione e, dall'altra parte, con un arricchimento indebito, come diceva qualcuno prima di me, credo che qualcosa non abbia funzionato, oppure che qualcuno non abbia voluto fare emergere fino a fondo una particolare situazione.
Quindi, ci sono delle responsabilità che vanno individuate, che probabilmente non sono da imputare ad un'unica persona o a due persone credo, infatti, che ci siano sempre responsabilità più condivise.
Certamente, è del tutto paradossale - mi riferisco al Consiglio d'Amministrazione di SITO - un Consiglio d'Amministrazione dove gli esponenti non si parlino più, o dove addirittura qualcuno non abbia più il diritto di parola. Credo che, se vogliamo bloccare quest'operazione e se vogliamo ripartire su basi nuove, occorre dare un segnale forte: chi ha avuto delle responsabilità su questa vicenda, chi non ha voluto fare emergere fino in fondo i possibili rischi per l'Amministrazione pubblica va estromesso da questa situazione. A mio avviso, la soluzione sta nel riprendere tutta questa vicenda, azzerando il Consiglio d'Amministrazione di SITO nel suo complesso. Prendiamo un foglio, un foglio bianco e riscriviamo un nuovo Consiglio d'Amministrazione che risponda pienamente e fino in fondo alle volontà emerse in quest'Aula oggi e che sono emerse sicuramente da parte di tutti i colleghi della maggioranza, ma che mi sembra essere emerse anche da una serie di colleghi della minoranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Anzitutto, rispondo ad un "assist" del Consigliere Clement che propone una Commissione d'indagine su vicenda. Noi siamo i primi a richiederla perché riteniamo che questa questione vada esaminata molto attentamente perché pensiamo che in uno dei due settori (istituzionale e partecipate) non si sa per volere di chi, siano stati commessi degli atti illegittimi.
Questo è chiaro, perché dal verbale della scrittura privata, firmata e sottoscritta (contenente anche una clausola finale d'accertamento di denaro, che le parti intendono perseguire in buona fede) emerge l'obiettivo di consentire a SOCOTRAS di separare interessi da quelli di SITO diventando titolare esclusiva di una parte del patrimonio della stessa proporzionale alla quota di capitale, oggi detenuta da SOCOTRAS.
Quindi, in un atto firmato dal Presidente di Finpiemonte, si dice, e non sappiamo se su delega di... Io questo non lo dico, potrebbe essere che l'abbia fatto autonomamente oppure su delega di Presidenti, Assessori o chi gli ha dato questo titolo d'indirizzo. Tuttavia, penso che il Presidente di Finpiemonte Partecipazioni, senza passare dal Consiglio d'Amministrazione di Finpiemonte Partecipazioni, non possa firmare un atto, un protocollo che abbia dei contenuti così dettagliati: "Le parti sono, quindi, disponibili a valutare, d'intesa con la Regione Piemonte, l'opportunità di dare corso ad una scissione parziale di SITO che preveda l'assegnazione ad una società beneficiaria, appositamente costruita, di un apparato del patrimonio sociale di SITO, proporzionale alla quota di capitale sociale detenuta da SOCOTRAS. Le parti concordano di disporre di una stima analitica aggiornata del valore di SITO, il cui costo sia sopportato integralmente da quest'ultima". Qui sono previste anche uscite finanziarie: bisogna chiarire se sono stati fatti i passaggi legittimi, perché quando c'è un ordine di spesa, evidentemente, devono essere contemplati almeno i passaggi nei C.d.A. relativi.
Inoltre, come post scriptum, c'è un'integrazione più importante, che dice: "A integrazione della scrittura privata del 15 marzo, riguardo al punto 10, le parti precisano che SOCOTRAS, al momento, al fine di favorire il progetto di scissione in atto, eliminando ogni possibile motivo di contrasto, ritiene ragionevole quantificare l'indennità, di cui all'articolo 9, nella suddetta scrittura nella somma di 350 mila euro".
Addirittura, si fanno già le divisioni di quanto percepisce una parte, di costituire una società che poi ha dei benefici. Quindi, non è un atto di indirizzo generico, ma scende nei dettagli.
Addirittura, si afferma: "Nella medesima ottica, già evidenziata nella scrittura, di contenimento dei costi l'intendimento di fare tutto quanto affinché" - questa è anche una cosa che io ritengo moralmente grave - "il Consiglio d'Amministrazione di SITO conferisca al Presidente Di Benedetto i poteri necessari per domandare al collegio arbitrale, insieme a SOCOTRAS il differimento del termine fissato al 30 settembre". Cioè, si prelude ad un accordo "carbonaro" (tra virgolette), per determinare delle azioni di un Consiglio d'Amministrazione legittimo che deve farlo solo quando sono presentati gli atti.
Ma non vado avanti, ci sono molti altri di aspetti simili.
Quello che, tra l'altro, nemmeno noi abbiamo stimolato che, però, ci mette ulteriori pulci nell'orecchio è che il Presidente di SITO (che peraltro non è stato indicato da noi, perché politicamente è distante da noi, poiché fa parte del centrosinistra), presenti gli atti in Procura della Repubblica. Evidentemente, ritiene che ci siano state delle forzature. Adesso vedremo quello che sarà il corso del lavoro della Procura, però se c'è un soggetto che io ritengo "danneggiato" (tra virgolette) è proprio SITO. Quindi, è inutile che si chieda l'azzeramento del Consiglio d'Amministrazione di SITO, se c'è qualcuno che è rimasto in mezzo è proprio il Consiglio d'Amministrazione di SITO. Da una parte, per volontà del Presidente di Finpiemonte, senza essere autorizzato dal C.d.A.
di Finpiemonte, dall'altra, da parte dei Presidenti di SOCOTRAS, i quali fanno, "carbonariamente", un atto che sarebbe dovuto passare nei due Consigli.
Allora, dicevo, vogliamo capire. Quindi, è bene anche che si faccia una Commissione di indagine, per chiedere al dottor Trabucco chi abbia attivato questi atti, oppure, se è una sua iniziativa. Perché, se fosse una sua iniziativa, il Presidente di Finpiemonte Partecipazioni andrebbe almeno rimosso, perché dopo aver fatto un atto dove si parla di soldi, dove si parla di 350 mila euro, dove si parla delle consulenze da far pagare a SITO (da 94 a 97 mila euro), senza essere passati dai relativi C.d.A., mi sembrerebbe il minimo rimuoverlo dal suo incarico, ma più interessante sarebbe capire se Trabucco ha agito autonomamente, oppure se ha agito seguendo un indirizzo superiore. Anche in questo caso, ci farebbe piacere sentire la versione del Presidente di Finpiemonte, ossia Trabucco, su questi atti. Vogliamo sapere se, improvvisamente, una mattina si è svegliato e ha deciso di firmare un protocollo con SOCOTRAS, che delinei tutti questi passaggi, quindi influenzare il C.d.A. di SITO, non portarlo nel Consiglio di Amministrazione di Finpiemonte, delineare una quota di uscita da pagare, una società da costituire alla quale sarebbe affidato tutto questo. Sono troppe le cose che non possono essere nate improvvisamente nella mente del Presidente di Finpiemonte che scrive una cosa del genere.
Questo è un documento, non vi ho letto una mia considerazione, ma è l'originale del documento firmato dal Presidente di SOCOTRAS Lionello Jona Celesia e dal Presidente di Finpiemonte Partecipazioni, dottor Giuseppe Trabucco. Qui c'è scritto tutto. I soci di Finpiemonte Partecipazioni dicono che non è mai stato portato un argomento del genere nel Consiglio di Amministrazione di Finpiemonte, di non aver votato nel Consiglio di Amministrazione di Finpiemonte un argomento di questo genere. Il Presidente di SITO, addirittura, ritiene di passare la partita, per chiarezza, alla Procura della Repubblica. Se istituiremo una Commissione di inchiesta che ci chiarisca questi aspetti, faremo una cosa utile per chiarire se le procedure sono state corrette.
Ho ascoltato l'intervento del Consigliere Robotti. Perfetto, non abbiamo contestato che si diano atti di indirizzo, potremmo anche concordare su un'iniziativa tipo questa, qualora tutti i passaggi siano legittimi (vale a dire che l'Assessore venga in Commissione e lo prospetti), perlomeno che passi nel Consiglio di Amministrazione dell'organo che s'impegna a firmare un atto pubblico registrato. Mi sembra il minimo.
Avesse fatto la Giunta Ghigo, una Giunta di centrodestra, un atto di questo genere, senza aver fatto i passaggi necessari! Stiamo parlando di soldi, non ci sarebbe nulla se non ci fossero di mezzo i soldi, si potrebbe dire "ha sbagliato, ma non ha compromesso nemmeno un euro del patrimonio della società". Invece qui si parla di soldi spesi, di consulenze di 94/97 mila euro, di un impegno a tirare fuori altri soldi, a determinare le volontà del Consiglio di SITO, quindi a fare un ragionamento del tipo "per i nostri interessi facciamo in modo che il Consiglio di Amministrazione SITO approvi questa cosa", ma nel Consiglio di Amministrazione di SITO e nemmeno in quello di Finpiemonte ne sanno nulla.
Concludendo, colgo l'indicazione che ha dato il Consigliere Clement: costituiamo una Commissione di indagine, ascoltiamo il Presidente Trabucco ascoltiamo il Presidente di SITO e ascoltiamo il Presidente di SOCOTRAS, li convochiamo, ascoltiamo le loro versioni, vediamo se collimano, chiediamo a SITO come mai ha ritenuto di passare questa pratica alla Procura della Repubblica e quindi cosa ci veda di non chiaro in questa procedura.



PRESIDENTE

Il Consigliere Burzi, ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non so quanti interventi ci siano ancora nell'ambito del dibattito sulle comunicazioni della Presidente, ma vorrei dare un'informazione di servizio. Alla fine del dibattito, che dipende dal numero degli interventi avremo bisogno di pochi minuti di sospensione per un incontro con i colleghi di minoranza. Intendiamo presentare, per diretta connessione, e votare oggi, in termini di ordini del giorno, la richiesta di costituzione di una Commissione di indagine, esattamente come ha chiesto il Consigliere Clement.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi, nessun problema ad accordare la sospensione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Visti gli esiti di quello che è stato un dibattito molto, molto importante, credo che non ci sia altra soluzione che istituire una vera Commissione di indagine, non solo una Commissione con competenze di indagine, perché cambia nettamente non solo il potere, ma anche la costituzione della stessa.



PRESIDENTE

Prima di passare alla sospensione, darei la parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Non faccio una replica, anche perché - secondo me tutti stavano leggendo cose strane, dando strane interpretazioni - ho già fatto una replica.
Voglio solo ribadire che, naturalmente, valuterò i comportamenti del Presidente di Finpiemonte e del Presidente della società. Tuttavia, faccio rilevare che quel documento che è stato finalmente declassato da contratto a lettera di intenti, era una lettera di intenti che, come tutte le cose che lei ha letto, diceva che c'era un'ipotesi che sarebbe stata sottoposta alla Regione Piemonte e sulla base della quale si sarebbe, eventualmente andati avanti.
Ritengo che un Presidente di una società può naturalmente, se lo desidera, avvertire e raccontare le cose al proprio Consiglio di Amministrazione, ma non è tenuto a farlo perché non aveva, fino a quel momento, ricevuto nessun mandato imperativo; aveva ricevuto un mandato esplorativo nei confronti di socio privato che - l'ho ha ricordato - lei consigliere Casoni, dovrebbe conoscere, perché ci sono stati lasciati in eredità dalla sua Giunta, e un socio privato che, di fatto, impedisce qualunque decisione alla maggioranza perché possiede solo il 43% ma è in grado, attraverso una maggioranza di blocco che riguarda la stragrande maggioranza delle decisioni, di impedire qualunque attività della società.
Quindi, il mandato era per esplorare le condizioni di una separazione consensuale attraverso una suddivisione.
Anche in quel caso, il fatto che il patrimonio di una società sia diviso nella percentuale indicata non è, in nessun modo, indicativo di che cosa debba costituire patrimonio. È evidente il tema, peraltro, messo in evidenza dal valutatore: il valore della società, non il patrimonio, è stato determinato da una forte quota di contributi pubblici. È su questo che si è aperta la preoccupazione nostra come azionisti e la richiesta di un supplemento di valutazione rispetto non al valore della società - che credo sia stato valutato correttamente - e neanche all'ipotesi che, se si fa una scissione di società, questa debba avvenire secondo le quote di comproprietà, ma rispetto al fatto se non si debba sottrarre dalla valutazione una quota di fondi pubblici che, come tali, in caso di scissioni, debbano essere restituiti oppure mantenuti nella società pubblica. Questo, almeno per il momento, non configura, a mio avviso, delle responsabilità né della società controllata SITO, né della società controllante oggi, Finpiemonte partecipazioni. Nel momento in cui l'atto fu firmato non era società controllante, perché la Regione non aveva ancora trasferito le proprie quote, ma aveva solo l'incarico di esplorare le condizioni che avrebbero reso possibile la scissione della società, per le ragioni che ho detto, ridetto e ultradetto, che sono agli atti e che quindi si possono verificare.
Annoto anche che chi sostiene che nessuno ha firmato il consiglio degli intenti rispetto a SITO di quest'amministrazione, dice il falso. È scritto nella legge, addirittura, sulla logistica, ed è stato illustrato nel merito, quando si è parlato non solo della legge sulla logistica, ma le infinite volte in cui si è parlato di logistica e del ruolo che il Polo di Orbassano dovrà svolgere nel complessivo tema dell'Alta Capacità ferroviaria che, com'è noto, è una quota determinante dell'attività legata alle merci. E questa è anche la ragione per cui la società oggi è bloccata perché ha dentro dei soci che hanno interessi diversi da quelli che dovranno ispirare l'azione della società SITO, se sarà quella, altrimenti bisognerà scioglierla e costituirne un'altra.
Questa è la ragione per cui continuiamo a ritenere utile e necessaria la scissione degli interessi e la separazione delle sorti tra noi e gli attuali soci privati, senza che questo indichi per il momento qualche comportamento scorretto o criminale di nessuno, ivi compresi i soci privati, i quali per il momento hanno fatto il loro interesse, come è del tutto normale.
Il punto è, rispetto al meccanismo con cui si è arrivati a quella valutazione, se non esista la necessità di individuare delle modalità di possibile recupero della quota versata da varie Amministrazioni, l'ultima dalla vostra, a titolo di contributi.
Se non sarà possibile, ne dovremo prendere atto e dovremo tenerne conto nel futuro.
Di questo si tratta. Quindi naturalmente si possono fare tutte le Commissioni d'indagine che si vogliono, tanto poi una Commissione non si nega mai a nessuno, e quindi il denaro pubblico anche in questo caso pu essere usato come si vuole.
Continuo a non capire di cosa questa Commissione debba occuparsi.
Dopodiché, siccome non ho mai visto rifiutare una Commissione di indagine prendo atto che forse si farà anche questa.



PRESIDENTE

Prima di passare al punto 5) all'o.d.g., sospendo la seduta a seguito di una richiesta in tal senso pervenuta dai colleghi della minoranza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.29 riprende alle ore 17.03)


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta, da parte del Consigliere Vignale, relativamente all'istituzione di una Commissione speciale di inchiesta in merito a "SITO S.p.A."


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dopo l'ampia discussione sulle comunicazioni della Giunta regionale sulla società "SITO S.p.A.", passiamo al punto 5) all'o.d.g.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Presidente, quello che lei suggerisce, per quanto mi riguarda va bene.
Per connessione con l'interessantissimo dibattito testé conclusosi, non varrebbe la pena prima affrontare l'argomento che ci ha consentito l'interruzione, che è strettamente connesso al dibattito? Non che non voglia affrontare quello che lei suggerisce, ma direi che per connessione sarebbe meglio; in ogni caso, come lei dispone per noi va bene.



PRESIDENTE

Non penso che ci sia bisogno di un tempo lungo per la richiesta che voi avanzate.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La proposta di inversione è per iscrivere all'o.d.g. una Commissione d'inchiesta ai sensi dello Statuto regionale, perché nonostante la Giunta e la maggioranza abbiano voluto in qualche modo far passare tutto ciò che è avvenuto come un tentativo della minoranza di buttare fango - come qualcuno ha detto - sulla maggioranza, noi crediamo che vi siano molti punti oscuri da chiarire.
Per questo motivo abbiamo presentato una proposta di deliberazione, al fine di istituire una Commissione d'inchiesta su SITO.
Non abbiamo dubbi che, in merito a quanto asserito da alcuni esimi colleghi della maggioranza, visto che non c'è problema sul fare chiarezza su questo punto, perché tanto la Giunta quanto la maggioranza sono serene nell'affrontare questo aspetto, il Consiglio si esprimerà a favore dell'iscrizione all'o.d.g. e a favore della Commissione stessa.
Rilevo soltanto al Presidente, per evitare di riprendere successivamente la parola, che la discussione di oggi è stata inevitabilmente un po' anomala rispetto ai tempi regolamentari.
Bene ha fatto la Presidenza a garantire un tempo che consentisse ai Consiglieri di svolgere il dovuto intervento.
Noi ci riserviamo, così come ha fatto la Presidente, di replicare successivamente a quanto lei ha detto nel suo intervento, perché credo che siano state fatte alcune asserzioni all'interno di questo Consiglio, tipo "state attenti, calma ragazzi" ed altre cose, che ricorderemo nel nostro intervento, che vanno in qualche modo sottolineate.
Adesso però crediamo che sia preminente iscrivere all'o.d.g. e mettere in votazione la Commissione d'inchiesta; quindi, la domanda formale che avanziamo è la seguente: l'iscrizione all'o.d.g. e l'inversione, in modo tale che se ne possa discutere prima d'ogni altro punto per poi votare il provvedimento presentato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale. Per informazione dei colleghi sull'argomento SITO, che era stato trattato in una riunione dei Capigruppo l'Ufficio di Presidenza aveva incaricato la II Commissione di effettuare un'indagine sull'argomento.
evidente che questa vostra richiesta, se accolta, modifica la decisione dell'Ufficio di Presidenza. L'Aula è sempre sovrana rispetto ad un lavoro da svolgere in termini di indagine da parte della II Commissione.
Lo dico a titolo di informazione ai colleghi che non sono Capigruppo o nell'Ufficio di Presidenza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo nel merito su quanto stava dicendo lei, perché era già stato in parte ripreso nell'ambito del dibattito dal collega Clement. Purtroppo nella fase finale della riunione dei Capigruppo, che so essersi conclusa esattamente come lei ha velocemente sintetizzato, c'è stata un'imprecisione di fondo, nulla togliendo a ciò che la II Commissione, o come qualunque altra, nell'ambito delle sue facoltà debba, possa o voglia fare.
Tutto possono fare, tranne che Commissione d'indagine perché, se non è cambiato il Regolamento nottetempo, una Commissione d'indagine leggera o una Commissione d'inchiesta un po' più pesante ha tra le sue ineludibili caratteristiche di essere presieduta da un collega d'opposizione.
Ora mi pare che il Presidente della II Commissione, che noi saremmo estremamente onorati di avere fra le nostre file, al momento, pur essendo in corso delle discussioni, faccia parte della maggioranza.
Abbiamo proposto più volte il collega Laus, ma pare che ci siano delle tensioni e al momento fa parte della maggioranza.
Quindi, la II Commissione, così come tutte le altre, faccia tutto ci che deve e vuole. Come ho detto quando si parlava della VI Commissione a proposito del caso Grinzane, risulta originale - certo è che siamo ad inizio legislatura - che ciò che non è stato fatto autonomamente in quattro anni - e Dio solo sa se abbiamo impedito a qualcuno di lavorare - adesso venga fatto.
Ma lei ha tempo che lo faccia la II. La Commissione d'indagine, ai sensi del nostro Regolamento e finché questo non muta - cosa che io auspico avvenga ieri! - deve essere presieduta da un collega di minoranza.
Ora prendendo atto della frase conclusiva eccellente della Presidente Bresso, nonché Assessore alle partecipate, perché le due persone, come ho cercato di convincervi facilmente, coincidono, la quale ha detto che una Commissione non si nega a nessuno, preannuncio che noi accetteremo subito la Presidenza della II Commissione; ove il collega Rutallo - non certo per fatto personale - rassegnasse le dimissioni, candideremmo qualcuno della minoranza a Presidente della II Commissione e tutto ritornerebbe ad unum.
Altrimenti rimaniamo nell'ambito della Commissione d'inchiesta, che come da illustrazione fatta eccellentemente dal collega Vignale, vorremmo inserire all'o.d.g. e, se possibile, votare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Ricordo ai colleghi che la Commissione d'indagine può essere costituita ai sensi dell'articolo 31 dello Statuto, mentre in base all'articolo 30 del Regolamento l'indagine conoscitiva può essere affidata ad una Commissione permanente. In tal senso, dopo la Conferenza dei Capigruppo, l'Ufficio di Presidenza ha incaricato la II Commissione di svolgere quest'indagine conoscitiva sull'argomento.
evidente che se il Consiglio si esprimesse in maniera differente istituendo una Commissione d'indagine/inchiesta, l'indicazione dell'Ufficio di Presidenza sarebbe superata e la Presidenza di quest'eventuale Commissione d'indagine/inchiesta verrebbe affidata ad un Consigliere della minoranza (od opposizione, che dir si voglia).
Sul merito, ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Il dibattito sulla questione di SITO è stato estremamente importante ed interessante, perché ha permesso anche a molti Consiglieri che non avevano seguito la vicenda in modo attento di approfondire meglio alcune questioni.
Come lei ha ricordato, nell'ultima Conferenza dei Capigruppo abbiamo parlato anche di questo, ovvero della possibilità di istituire una Commissione d'indagine.
La minoranza aveva chiesto con insistenza la Commissione d'indagine sulla questione Grinzane-Cavour, ma aveva ribadito, in quell'occasione, che sarebbe stato sufficiente affidare l'incarico alla Commissione II, che, tra l'altro, aveva già iniziato il lavoro su questo punto.
La mia posizione e quella del mio Gruppo è nota, Presidente: noi eravamo contrari anche all'istituzione della Commissione di indagine sul Premio Grinzane-Cavour, non perché non vogliamo approfondire le questioni relative a quell'argomento. Anzi, avevamo ribadito che c'é bisogno di un approfondimento.
Tra l'altro, ricordo che anche la VI Commissione aveva già iniziato a lavorare su quel punto attraverso l'opera del suo Presidente, con un dibattito che si era aperto all'interno della Commissione stessa.
Siccome tra le funzioni delle Commissioni permanenti vi è anche quella di approfondire argomenti, attraverso un'indagine conoscitiva l'acquisizione di materiale e l'intervento di persone interessate all'argomento, ritengo che la II Commissione possa benissimo svolgere quest'ulteriore compito di indagine e di conoscenza sulla questione.
Personalmente e in nome del mio Gruppo, comunico pertanto che voteremo contro la richiesta di inversione punti all'o.d.g. perché siamo contrari all'istituzione della Commissione, coerentemente con la posizione che avevamo assunto in sede di Conferenza dei Capigruppo relativamente all'altra questione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Probabilmente nel mio intervento sono stato travisato. Quando ho posto la questione, ho semplicemente voluto rimarcare quanto già avevo detto in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Ciò che ho detto, non era volto a chiedere l'istituzione di una Commissione di indagine sulla vicenda SITO, perché, come avevo espresso chiaramente in sede di Conferenza dei Capigruppo, mi sembrava esagerato istituire una Commissione di indagine sul caso Grinzane-Soria.
A mio avviso, le Commissioni di inchiesta straordinarie previste dallo Statuto e dal Regolamento di questo Consiglio dovrebbero essere attivate su casi estremamente gravi, complessi e ampi, e non ritengo che queste vicende rientrino fra quelli, perché non hanno le caratteristiche che dicevo prima.
Nel mio intervento chiedevo appunto che la II Commissione potesse proseguire la sua indagine conoscitiva, che non è solo una questione di "inchiesta". Avevo chiesto, per esempio, che la II Commissione chiarisse o individuasse con certezza quali sono le altre partecipate in cui si rilevano (o possono essere rilevati) problemi di questo tipo.
Come ho già ribadito in sede di Conferenza dei Capigruppo, se iniziamo a forzare la mano - l'ho detto esplicitamente, per cui si potrà verificare sul verbale della Conferenza - ogni quindici giorni saremo qui ad istituire una nuova Commissione di indagine o di inchiesta.
Durante la Conferenza dei Capigruppo dissi: "Adesso istituiamo quella sul Premio Grinzane-Cavour; tra quindici giorni istituiremo quella su SITO". Sono stato smentito, perché l'avete chiesta una settimana dopo! Tra quindici giorni o un mese ci sarà un nuovo motivo per istituirne un'altra.
Credo, quindi, che non si possa continuare a lavorare in questo modo anche perché poi risulterebbe difficile andare a trovare delle collocazioni dal punto di vista temporale.
Pertanto, pur ribadendo quello che ho detto, e rimarcando la volontà e l'interesse da parte del mio Gruppo (e non credo soltanto del mio Gruppo ma da parte di tutta la maggioranza) di chiarire fino in fondo tutti gli aspetti legati alla vicenda SITO, aspetti che iniziano, come ricordava la Presidente, oltre vent'anni fa, ritengo che quanto è stato deciso in sede di Conferenza dei Capigruppo la scorsa settimana, ovvero che la II Commissione possa svolgere funzioni di indagine su questa vicenda, sia ampiamente sufficiente.
Anche noi, quindi, voteremo in maniera contraria alla proposta avanzata dal Consigliere Vignale e dai banchi dell'opposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Intervengo anche io in merito alla richiesta di Commissione di inchiesta (e non di indagine) sulle questioni di SITO, semplicemente perch è fondamentale che si possa intervenire senza grosse limitazioni di mandato; limitazioni che, invece, con una Commissione di indagine già si hanno; ancora di più, se la Commissione di indagine, di fatto, è una Commissione permanente cui vengono affidati compiti di indagine.
Anche perché, come precisava un collega che mi ha preceduto, la differenza fondamentale, specie per noi che siamo nei banchi della minoranza, è che se si opta per una Commissione permanente incaricata di indagine, il Presidente rimane di maggioranza (a meno che non si dimetta e venga sostituito, cosa che non credo faccia il collega Rutallo, perché non è certo nelle sue intenzioni), mentre se s'istituisce ex novo una Commissione di indagine e/o di inchiesta - noi diciamo "di inchiesta" perché è più forte per quanto riguarda la questione SITO, mentre accettiamo "di indagine" per quanto riguarda, invece, la questione relativa al Premio Grinzane-Cavour - il Presidente viene scelto come espressione della minoranza. Comunque, sapete benissimo che la maggioranza è garantita dai numeri, perché nonostante il Presidente sia espressione della minoranza voi avete la garanzia dei numeri sui componenti della Commissione stessa.
Pertanto, se nulla avete da nascondere - come noi nulla abbiamo da nascondere, dal momento che sono state mosse delle accuse sulle precedenti Giunte - con una Commissione di inchiesta formalmente istituita voi avreste la garanzia dei numeri e noi avremmo la garanzia della Presidenza. Andiamo a vedere, con un'inchiesta vera, che cosa è successa nel passato e nel presente: se emergeranno delle responsabilità, a quel punto l'Aula, come sempre, sarà sovrana e darà delle indicazioni precise a chi di dovere. E questa Giunta (o Presidente) che riceverà tali precise indicazioni, ad esse in teoria si dovrà attenere. Questo è il motivo che ci vede assolutamente favorevoli all'istituzione di una Commissione di inchiesta, perché non c'è altra strada per fare veramente chiarezza su una situazione intricata e pesante, che ha visto componenti importanti dell'attuale maggioranza Giunta - intervenire su situazioni comunque di società partecipato e/o controllate.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Vorrei precisare la nostra posizione di Gruppo, che è la seguente. Non capisco perché, in questo caso, si debba istituire una Commissione d'inchiesta quando per la questione del Grinzane Cavour è stata decisa, a livello di Capigruppo, una Commissione d'indagine conoscitiva. Quanto dico non è tanto per non svolgere tutte le indagini necessarie; mi pare di avere capito - poi l'ho letto sull'articolo di un quotidiano pubblicato ieri che il Presidente abbia depositato in Procura, al PM Cesare Parodi, tutti gli atti della trattativa bloccata dalla Presidente Bresso.
Ora, se il fatto corrisponde a verità, è già agli atti della Magistratura tutta la documentazione, il carteggio o quanto necessiterà per cui credo che una vera e propria inchiesta con eventuali addebiti penali o responsabilità scaturirà dalla Procura, se lo riterrà. Quindi non ritengo più necessario svolgere una Commissione d'inchiesta, essendo già agli atti della Procura.
Viceversa, ritengo utile una Commissione d'indagine affinché i Consiglieri regionali possano giustamente sviscerare il problema - chi vuole fare parte di questa Commissione - verificando i passaggi, gli atti e la documentazione.
Quindi come avevo già avuto modo di dichiarare nella riunione dei Capigruppo, relativamente a quanto determinato dall'Ufficio di Presidenza nel caso di una Commissione d'indagine, ritengo sia ampiamente sufficiente la Commissione II, perché si tratta solo di indagine.
Se, invece, è inchiesta - se gli atti sono alla Procura, noi non lo riteniamo necessario, perché già c'è chi se ne occuperà - a quel punto si proporrà e si farà la Commissione.
Quindi, la nostra posizione è di non proporla come inchiesta, ma lasciarla come indagine conoscitiva affidata alla Commissione II; poi vedremo se ci saranno altre proposte in merito. Ritengo che i documenti e gli atti possano essere unicamente e comodamente sviscerati da una Commissione d'indagine, senza un sovrapporsi di Commissioni, perché un conto è individuare il capro espiatorio o le responsabilità civili e penali, altro è strumentalizzare o usare politicamente il nostro tempo per svolgere Commissioni, che non è detto che portino a risultati soddisfacenti.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo chiesto questa Commissione d'inchiesta perché riteniamo come abbiamo già detto più volte, sia nell'interesse di tutto il Consiglio regionale fare chiarezza e dimostrare di non avere paura ad assumere informazioni e dati su gestioni che ci competono direttamente, anzi, sono ricompresi nei doveri dei Consiglieri regionali. Come indicato nello Statuto, un Consigliere regionale deve controllare le società partecipate chiedere atti e ispezioni.
Nel momento in cui si verifica un invio di atti alla Procura della Repubblica da parte di un Presidente di una di queste società, nel momento in cui veniamo in possesso di documenti che ci dimostrano palesemente che per esempio, è stato compiuto perlomeno un atto illegittimo da parte del Presidente di Finpiemonte, noi chiediamo di capire e ci piacerebbe - l'ho già detto nel mio intervento precedente - non tanto esaminare senza sentire nessuno relativamente a ciò che è successo.
Secondo me, una Commissione d'inchiesta potrebbe facilmente chiedere la convocazione di tre persone - il Presidente Trabucco, il Presidente di SITO e il Presidente di SOCOTRAS - per rivolgere loro tre semplici domande: chi vi ha indirizzato su queste cose o sono vostre scelte precise? Se sono vostre scelte precise, quali sono i mandati che avete ricevuto dalle istituzioni che presiedete o che siete? Basta, questa Commissione potrebbe concludere lì i suoi lavori.
In un'audizione noi possiamo porre delle domande, ma non possiamo svolgere un contraddittorio, il Presidente ce lo vieta subito. Vede, io potrei chiedere una cosa, ma un documento che mi interessa lui non me lo produrrebbe, perché non è tenuto a produrlo.
Intanto, confermiamo che presenteremo la richiesta di voto su questa Commissione d'inchiesta, chiedendo il voto nominativo e aspetteremo eventuali esiti della situazione, che magari sono indipendenti da quest'Aula, perché prenderemo atto che quest'Aula non vuole procedere magari c'è qualche altro che procede per altre strade.
Se poi verrà fuori che ci sono stati dei fatti, ci farà anche piacere venire in quest'Aula e dire ai colleghi, che magari voteranno contro, che altri hanno ritenuto - mentre avremmo dovuto farlo noi per primi opportuno approfondire la questione relativamente alle nostre società partecipate. Qui parliamo di nostre società partecipate, sono chiamate in causa Finpiemonte Partecipazioni e SITO, due società che dipendono dalla Regione Piemonte.
La Regione Piemonte è la prima che dovrebbe fare chiarezza su quanto è successo, senza timori, così dimostrerebbe anche di avere veramente quella volontà e tranquillità che la Presidente dice di avere. Se uno è tranquillo si presenta dal Magistrato! Se uno è tranquillo fa costituire la Commissione d'indagine! Se si tenta in tutti i modi di non farla fare secondo me, si ha qualcosa da nascondere.
Qual è il problema? Per quanto riguarda i costi, se noi lo deleghiamo alla II Commissione, questa Commissione dovrà essere convocata "x" volte in più perché ha già il suo ordine del giorno. Il gettone della Commissione II è identico a quello della Commissione d'inchiesta, quindi non c'è alcun costo in più, non si perde tempo, anzi, si ha modo di essere più incalzanti e di chiudere molto prima la questione.
Allora, per tali motivazioni, l'ho già detto, relativamente a questo noi abbiamo chiesto il voto, manteniamo tale richiesta, altresì chiediamo che avvenga per appello nominale.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Per quanto riguarda l'appello nominale richiesto dal Consigliere Casoni, annuncio subito che voterò contro la Commissione. Ero già contrario alla Commissione sulla vicenda Soria, perché ritengo che queste Commissioni servano solo al centrodestra per fare propaganda, per alzare un polverone quando sotto la polvere non c'è nulla, anche perché vengono utilizzate strumentalmente per colpire l'operato dell'amministrazione, che non ha responsabilità.
Allora, la Commissione II può chiamare i vertici di SITO, pu interloquire con essi, può fare domande, ricevere risposte, replicare alle risposte che verranno dai vertici SITO, senza la necessità di costituire una nuova Commissione con un nuovo Presidente, con un nuovo Vicepresidente con nuovi membri di Commissione, creando un problema a livello di calendario che, di nuovo, complicherebbe le difficoltà che già abbiamo sistematicamente per la convocazione delle Commissioni! Basta! La campagna elettorale la potete fare in altri modi, senza chiedere continuamente Commissioni d'indagine, costruite sul nulla, perché non avete niente nelle mani! Se qualcosa ci sarà, non certo faranno luce il collega Casoni o il collega Vignale o il collega Leo, ma la Magistratura, e saremo tutti felici di capire se ci sono delle responsabilità e di punire i responsabili.
Ma la politica prevede un'etica di comportamento che metta insieme gli interessi della maggioranza e quelli della minoranza. Oggi, abbiamo bisogno di attivare le Commissioni che stanno operando dall'inizio legislatura e che hanno grandi difficoltà per trovare i tempi per potersi organizzare e per lavorare.
Quindi smettiamola con questa pantomima delle Commissioni d'inchiesta che non servono a nulla, se non avere qualche titolo sui giornali che parli di voi e per farvi rispecchiare in un modello di giustizia, che non vi appartiene e ve lo ricordo ancora una volta, in questa giornata: non vi appartiene, perché nessuno di voi è Cappuccetto Rosso!



PRESIDENTE

Dopo gli interventi a favore e contro, è chiaro, colleghi, che non votiamo contro, ma sulla richiesta di iscrivere il nuovo punto all'o.d.g.
La parola al Consigliere Burzi, sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Sono stato preso dalla passione del Consigliere Robotti e mi sono un attimo perso.



(Commenti del Consigliere Leo)



BURZI Angelo

Che tu sia pericoloso è sicuro. È Robotti che non è pericoloso. Che tu sia pericoloso lo so per esperienza diretta di dieci anni di maggioranza.
Ciò detto, che rimanga agli atti che io l'avevo detto che era pericoloso.
Mi è parso di capire, dopo il bluff che si è cercato di vedere del Consigliere Clement (però, avevamo deciso che è bene giocare a un altro gioco) che la Commissione di inchiesta, codesta maggioranza non la voglia.
Però inviterei, se è possibile, la Presidenza e soprattutto la maggioranza nell'ambito del "no" a non fare un passaggio, che credo non sarebbe simpatico.
Si è concluso un dibattito e noi abbiamo presentato una richiesta che va benissimo che venga bocciata, perché noi abbiamo delle motivazioni che sono state esposte dai presentatori e da coloro che sono intervenuti e ci sembra legittimo che da parte della maggioranza, con motivazioni diverse ci sia un "no". Tuttavia, quello che non va bene è che l'argomento non venga discusso, perché sarebbe molto originale se ci si limitasse a trovare il commodus excessus (che si può dire escamotage, o via di fuga) per non votare, che sarebbe come dire che non si iscrive un punto all'o.d.g. perch non mi fa comodo. Però attenzione, perché non è mica sicuro che rimaniate in maggioranza per tutta, tutta, tutta, tutta, tutta, tutta la vita e a noi la memoria rimane, mentre invece mi sembra assolutamente corretto che, dopo aver discusso (utilmente o no, lascio agli altri decidere), i Gruppi di opposizione presentino una richiesta che è assolutamente legittima collegata all'argomento che abbiamo discusso fino dalle 17.33 (condividendo o meno, sono tutte opinioni) e che l'Aula si esprima se ci deve essere un intervento conoscitivo oppure no. Cercare di sviare il discorso e non votare, lo dico a lei, Presidente, che dirige semplicemente l'ordine dei nostri lavori, ma lo dico alla maggioranza, è un modo appunto di sviare.
Allora, evito di tediarvi sul fatto che incaricare la II Commissione significa dire all'Assessore Conti che la sua legge di revisione della legge Astengo può prenderla ed archiviarla, che è la decisione che finalmente la maggioranza ha preso per uscire dall'inghippo di una legge di revisione della legge n. 56 del 1977, da cui, oltre ad aspettare la fine della legislatura non sapeva come uscirne e quindi, ha incaricato il Consigliere Rutallo dell'indagine conoscitiva.
Di cose del genere ne possiamo dire un sacco, quindi suggerirei che si iscriva il punto all'o.d.g. e che legittimamente, come è stato dichiarato dal Capogruppo Muliere, che era già contrario, confermo! Il Consigliere Clement, dipende: poi vediamo, tra sabato e martedì, come finisce il "gioco delle tre carte" o bluff, però votiamo. Perché ove non votassimo (e se lei non l'iscrive, non votiamo) noi la vedremmo come una lieve seccatura a cui peraltro, abbiamo facili rimedi da suggerire.



PRESIDENTE

La mia era semplicemente una precisazione, perché, a questo punto, in termini di Regolamento si tratta, in questo momento, di richiesta di iscrizione di punto all'o.d.g.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Siccome noi non vogliamo evitare il voto sul merito, siamo d'accordo nell'iscrivere il punto all'o.d.g. e poi passare al voto sul merito, cioè sulla costituzione della Commissione. Quindi, si iscriva pure il punto all'o.d.g. Da parte nostra non c'è neanche bisogno di votare. Siamo d'accordo sull'iscrizione; passiamo, per quanto ci riguarda, al voto sul merito della questione, perché non vogliamo assolutamente sviare; del resto, siamo intervenuti sul merito e quindi procediamo sul voto in questo modo.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Iscrizione all'o.d.g. ed esame proposta di deliberazione n. 432, inerente a "Istituzione Commissione speciale di inchiesta, ai sensi dell'articolo 31 lettera b) dello Statuto"


PRESIDENTE

In merito alla proposta di inserire il nuovo punto all'o.d.g., mi sembra che l'Aula acconsenta unanimemente.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Quindi passiamo alla votazione del nuovo punto all'o.d.g. per appello nominale, presentato dai colleghi Burzi, Casoni e Rossi, proposta di deliberazione n. 432, "Istituzione della Commissione speciale con compiti di inchiesta ai sensi dell'articolo 31, lettera d) dello Statuto".
Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione nominale sulla proposta di deliberazione n. 432, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 Consiglieri votanti 47 Consiglieri hanno votato Sì 12 Consiglieri hanno votato NO 35 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del testo unificato delle proposte di deliberazione n. 420 e 421, "Disposizione transitoria in materia di revisione del dimensiona delle autonomie scolastiche statali. Anno scolastico 2009/2010" di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Toselli, sull'ordine dei lavori.



TOSELLI Francesco

Non ho difficoltà a riprendere l'intervento che ho fatto questa mattina a tutela anche dei Consiglieri regionali eletti, i quali devono conoscere il grave episodio che è accaduto. Poi, se non vogliamo farlo oggi, visto che mi sembra che la Giunta non sia sostanzialmente rappresentata soprattutto rispetto alle deleghe alla sanità, e non è presente l'Assessore Artesio e neanche la Presidente, io sono disponibile a rimandarlo anche alla settimana prossima.
Quindi lascio all'Aula la scelta se procedere adesso oppure se rimandare a martedì prossimo. Siccome sono questioni che ritengo importanti e non di poco conto, se il Presidente è d'accordo, io continuerei.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Toselli.
Lei sa meglio di me che domani, come tradizione, salvo rare eccezioni ci sarà la Conferenza dei Capigruppo, che definisce anche l'ordine dei punti da inserire nella convocazione che riceveremo, da trattare il prossimo Consiglio regionale.



TOSELLI Francesco

Per me va bene.



PRESIDENTE

Penso che il Consigliere Burzi non abbia nulla in contrario a presentare questo tipo di proposta.
La ringrazio della disponibilità.
La parola al Consigliere Vignale, sull'ordine dei lavori.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Nel Consiglio di martedì scorso il Presidente Gariglio correttamente aveva in modo non usuale fatto rifare il sindacato ispettivo anche nella seduta del pomeriggio, in quanto la Giunta era assolutamente assente.
Ora lo dico al Presidente e all'Ufficio di Presidenza, perché già nella precedente settimana avevamo fatto presente che non eravamo più disponibili a fare i Consiglieri con il mono-Assessore presente nei banchi della Giunta, e non lo siamo neanche ora. Questa mattina si è tenuta una discussione che, dicevo prima, ha avuto una modalità un po' anomala dal punto di vista regolamentare, ma secondo me lei ha fatto bene a condurre in questo modo l'Assemblea, nel senso che è difficile quando non è concordato su un tema così spinoso, dare tempistiche certe, come se si stesse discutendo una legge.
Però in quest'Aula sono state fatte delle dichiarazioni che credo andassero censurate da parte del Presidente del Consiglio, non perch abbiamo necessità di tutela da parte della Presidenza, perché, come i colleghi sanno, sappiamo difenderci da soli, ma perché credo che la Presidente di una Giunta che scambia l'Aula parlamentare con quella universitaria non si possa permettere di dire "se sbagliate, la pagate!" o qualcosa di simile, né tanto meno "calma, ragazzi!".
vero che sono modalità di espressione che ha la Presidente, ma è altrettanto vero che questo va in qualche modo segnalato.
Detto ciò, e non ne faccio comunque un motivo di richiesta formale alla Presidenza, la discussione non è interrotta rispetto a quanto è avvenuto stamattina, perché io non mi faccio dire dalla Presidente né "calma ragazzi", né "attenzione, perché la pagate". Né l'uno né l'altro. E ripeto: né l'uno né l'altro.
Veda cosa vuole fare la Presidenza. Io pongo due problemi, uno che è relativo alla non conclusione della discussione, perché poi ci va anche una Giunta che, almeno per lo stipendio che percepisce, sappia fare la Giunta.
E fare la Giunta significa essere presenti in Aula, avere la buona educazione - perché si tratta solo di questo - e sarebbe anche un dovere istituzionale sancito dallo Statuto, ma basterebbe un principio di buona educazione di non lanciare - come ha fatto la Presidente anche quindici giorni fa - le invettive, tanto poi se ne va. O come hanno fatto, in buona parte, gli Assessori, tanto se ne vanno. E questo è un problema.
Vi è un secondo problema. Noi adesso dobbiamo discutere del dimensionamento scolastico, che è tema certamente importante e che afferisce all'Assessore Pentenero, ma noi non siamo assolutamente disponibili a discutere un provvedimento simile con la monopresenza della Giunta. I 14 Assessori stipendiati solo per fare gli Assessori e non i Consiglieri, che quindi hanno solo ed esclusivamente il compito, oltre ovviamente a badare del governo del Piemonte, da un punto di vista istituzionale di essere in Aula e in Commissione. Non so se gli altri colleghi lo accettano o se l'Ufficio di Presidenza lo accetta.
Noi non accettiamo che di 14 esponenti della Giunta, oggi ne siamo rimasto uno perché c'è il suo provvedimento. Neanche a parlarne! Quindi, noi formalmente chiediamo che il Consiglio venga chiuso, perch non ci sono le condizioni per proseguire una discussione sul dimensionamento scolastico con la presenza di un Assessore.
Dopodiché, vedete voi: o lo chiudete oppure vedremo cosa fare.
Bisognerebbe ricordare ai 13 Assessori che oggi sono assenti quali sono i loro doveri.
Credo che l'abbiate fatto, perché stamattina inaspettatamente abbiamo visto sette Assessori presenti insieme. È stato veramente uno dei record di questa legislatura.
Mi sono detto: si vede che l'Ufficio di Presidenza in modo intelligente nonché con la forza che ha l'Ufficio di Presidente è intervenuto e oggi abbiamo Presidente e sei Assessori, che è stato un dato da record.
Ovviamente hanno azzerato questa buona consuetudine alla metà della Giunta con l'assenza pomeridiana.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale. Nel merito delle frasi che lei ha riportato e che sarebbero state pronunciate dalla Presidente Bresso, l'Ufficio di Presidenza affronterà il problema.
Penso che siano sfuggite alla Presidenza del Consiglio. Una tempestività dei colleghi che in quel momento erano attenti avrebbe aiutato la Presidenza del Consiglio ad affrontare anche immediatamente il problema.
Per quanto riguarda la sua richiesta di sospendere il Consiglio, non ci sono le condizioni a termini di Regolamento e di Statuto, perché la Giunta è un organismo collegiale ed è rappresentata da due esponenti. Capisco che il collega e amico nonché Assessore Deorsola, per la sua continua presenza lo si consideri come sempre presente. Non solo, è anche Assessore anziano non c'è solo l'Assessore Pentenero, ma c'è anche l'Assessore Deorsola.
Quindi, mi dispiace ma non ci sono le condizioni né per Statuto né per Regolamento.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di deliberazione n. 420 e 421, inerente a "Disposizioni transitorie in materia di revisione del dimensionamento delle autonomie scolastiche statali - Anno scolastico 2009 2010"


PRESIDENTE

A questo punto, comunque la pensiate, anche perché da questa mattina stanno assistendo ai nostri lavori alcuni genitori, insegnanti, dirigenti impiegati, insomma persone che sono interessate all'argomento, lavorano agli interessi e al dimensionamento, in particolare attraverso la direzione della sezione didattica "Muratori", che tanto ci ha impegnati.
Credo che si possa passare all'esame del testo unificato delle proposte di deliberazione n. 420 e 421, di cui al punto 5) all'o.d.g., che riguarda l'argomento.
Sull'argomento c'erano già stati degli interventi dell'Assessore. Il 24 febbraio scorso, nella seduta pomeridiana è iniziato l'esame del provvedimento con l'illustrazione dell'Assessore Pentenero e la discussione generale, con gli interventi dei Consiglieri Vignale, Burzi, Pozzi Turigliatto e Buquicchio.
A questo punto, possiamo passare all'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: L'ultimo punto del dispositivo è sostituito dal seguente: di dare mandato alla Giunta regionale per gli adempimenti conseguenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Prendiamo atto della scelta che ovviamente sta nelle scelte dell'Ufficio di Presidenza. L'Ufficio di Presidenza ha evidentemente due modalità per presiedere, richiamando la Giunta alla presenza. Quella di verificare quelle che sono le verifiche e le modalità di rispetto statutario e certamente anche la presenza di due Assessori, ma anche la presenza di un solo Assessore garantisce la possibilità di discussione oppure di intervenire...



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Vignale.
Solo perché su questo ha tempo di recuperare ampiamente su questo emendamento come sugli altri.
Per sua informazione e anche per informazione dei colleghi, questo Ufficio di Presidenza, sia il Presidente Gariglio che il sottoscritto, è più volte intervenuto sulla Giunta e sulla Presidente sia con loro presenti in aula sia con atti formali - che vuol dire delle lettere protocollate, di cui l'ultima non più di dieci giorni fa firmata dal Presidente Gariglio nel merito.
Lei sa, e non mi posso esprimere in questo momento, cosa penso su questa situazione e su quello che dovrebbe essere. Lo sa, perché ne abbiamo parlato più volte.
Quindi, mi permetta di non condividere. È evidente che i poteri dell'Ufficio di Presidenza sono limitati. Questa Presidenza del Consiglio non essendoci la moral suasion (un'espressione che non mi piace), più che intervenire nei confronti della Giunta presente, compresa la Presidente, e inviare lettere ufficiali, non è in grado di fare.
Se vuole continuare nel merito, la ringrazio nuovamente.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Io usavo, comunque, il tempo dedicato alla discussione dell'emendamento.
Non metto in dubbio che l'Ufficio di Presidenza abbia svolto, in più di un'occasione, un tentativo di persuasione morale nei confronti della Giunta. È evidente, non per responsabilità dell'Ufficio di Presidenza, che è assolutamente inutile.
Una Giunta si comporta secondo le indicazioni di chi la presiede.
L'unico metodo adottato dalla Presidente per una "migliore collaborazione" è quello del bastone. Se mi trovassi al suo posto, a seguito delle numerose attività di richiamo che avete esercitato, avrei già chiuso il Consiglio.
Non credo sia dignitoso per un Consiglio regionale. Teniamo in considerazione - e lo sottolineo - che gli Assessori non sono Consiglieri e che, quindi, sono tenuti unicamente - al di là dell'attività di governo che è comunque dovuta, facessero o non facessero i Consiglieri - almeno ad essere presenti in Aula e in Consiglio. Questo non avviene e, per carità ci accontentiamo così.
Ci accontentiamo del fatto che ci sono Assessori che non rispondono a interrogazioni da due anni, cosa che sottolineiamo inserendole ogni volta nell'elenco del sindacato ispettivo. Va bene così, poi, fortunatamente giudicheranno i piemontesi. Chi è assente in Aula, è assente anche nel governo della regione, anzi, lo è di più nel governo del Piemonte di quanto non lo sia rispetto all'assenza in Aula. Per noi va bene così. Da un punto di vista del rispetto che si ha nei confronti delle istituzioni secondo noi è vergognoso e, se sedessi nei banchi della maggioranza, cercherei di evitare che ciò accadesse.
Dopodiché la distanza che c'è fra la maggioranza, molto presente sia in Commissione sia in Aula, e la Giunta, molto assente sia in Commissione sia in Aula, è evidente per i motivi che sappiamo e per le scelte che fece la Presidente.
Detto ciò, vorrei continuare la discussione in merito al provvedimento ovviamente, utilizzando lo strumento degli emendamenti. La discussione generale è già stata svolta nelle scorse settimane, tuttavia vorrei segnalare una questione al Consiglio e ai colleghi, che l'Assessore conosce bene, del quale sono venuto a conoscenza soltanto venerdì. Che oggi votiamo o non votiamo il provvedimento, vorrei che i Consiglieri lo sapessero, è assolutamente ininfluente. È assolutamente un atto inutile. Il Direttore generale, il dottor De Sanctis, da più di un mese a questa parte, ha già pensato di trasmettere i codici delle singole scuole al Ministero.
Il motivo per cui abbiamo grandi difficoltà ad affrontare questo provvedimento, sul quale non si è arrivati ad alcun tipo di modifica, anche se alcuni Consiglieri di maggioranza inizialmente sembravano voler modificare la delibera, laddove era palesemente fallata, è assolutamente evidente. C'è un rapporto di collaborazione e contiguità fra il Direttore generale e questa Giunta regionale per cui, nel momento in cui il Direttore generale viola la legge sulle iscrizioni, l'Assessore non si cura neanche di chiedere, come più volte hanno richiesto, un parere all'Ufficio legale del Ministero (ottenibile in un minuto come ha fatto il sottoscritto) perché vuole tutelare il Direttore generale, nel momento in cui viola la legge in quanto alcune centinaia di scuole piemontesi hanno consegnato moduli rispetto alle iscrizioni non conformi alla legge. Alcuni di voi oggi hanno letto sui giornali la polemica rispetto al tempo pieno, per cui c'è un numero molto consistente di bambini della prima elementare che sono iscritti al tempo pieno. Forse non ci sarà la necessaria copertura delle classi, tuttavia è bene sapere che, all'interno delle scuole, i moduli che venivano consegnati non prevedevano 24, 27, 30 e 40 ore, come da modulo trasmesso dal Ministero a tutte le Direzioni didattiche e alla Direzione regionale, ma prevedevano soltanto le 30 e 40 ore. È pertanto evidente che il numero di persone che hanno scelto le 30 e le 40 ore, al di là del 55 di famiglie piemontesi che avevano già scelto questa opzione, è molto aumentato. L'Assessore cosa ha inteso fare rispetto ad un problema segnalato più di un mese fa in sede di VI Commissione? Assolutamente nulla.
Ha risposto che era una responsabilità che atteneva al Direttore regionale.
Benissimo, oggi ci troviamo nella situazione opposta, c'è il Direttore regionale che trasmette i codici senza che il Consiglio regionale abbia votato alcunché. Quindi il Consiglio regionale non ha votato il Piano di dimensionamento scolastico, ma i codici sono già stati trasmessi.
L'Assessore cosa fa? Ancora una volta nulla.
Visto che c'è contiguità, nel momento in cui qualche collega di opposizione interverrà nel merito di questo fondamentale emendamento - il sottoscritto ne scriverà altri - anche oggi non voterete il Piano.
Spiegherete al vostro Direttore regionale che la contiguità politica si paga in termini di passaggio degli atti amministrativi.
Spiegherete al vostro Direttore regionale, che per trenta giorni si rifiuta di rispondere a lettere inviate dal nostro Gruppo consiliare rispetto a violazione di legge, che pagherete la contiguità politica fra la direzione e le istituzioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Ciascuno di noi deve assumere le responsabilità connesse al ruolo che svolge. Dico ciascuno di noi come Consiglieri, ma dico anche ciascuno delle persone che sulle questioni che riguardano il dimensionamento ha delle responsabilità per l'ufficio che ricopre.
Non so in che cosa le osservazioni che ha sollevato il Consigliere Vignale riguardino gli emendamenti che sono stati presentati e che noi dovremmo, adesso, se lo riteniamo, discutere e mettere in votazione. So che le scuole di questa regione, prima ancora che la Direzione regionale e l'Ufficio Scolastico, hanno bisogno di avere finalmente certezza sulla deliberazione che il Consiglio regionale approva rispetto al Piano di dimensionamento. Sono ormai settimane che questo Piano è in Commissione e poi in Aula, abbiamo a lungo ragionato, discusso, esaminato e non abbiamo ritenuto di doverlo votare così com'è per non rompere le uova nel paniere di qualcuno. Lo avremmo fatto subito, non avremmo dovuto aspettare riunioni, riunioni di maggioranza, incontri di varia natura e in varie sedi se l'obiettivo del voto fosse stato soltanto quello di non disturbare qualche manovratore.
Abbiamo esaminato la situazione, abbiamo incontrato persone, abbiamo valutato le osservazioni che venivano avanzate, abbiamo fatto supplementi di indagine e di istruttoria, e poi siamo giunti a delle conclusioni. Ci abbiamo messo tempo, ma siamo giunti a delle conclusioni meditate.
Altro è l'atteggiamento e il comportamento che ci risulta sia stato tenuto dal Direttore Scolastico Regionale. In particolare, per quanto riguarda il fatto che i codici siano già stati trasmessi al Ministero prima che il Consiglio regionale abbia votato. Su questo, il Consiglio regionale tutto, con rappresentanti di maggioranza e di opposizione, questa mattina ha depositato un ordine del giorno. Anzi, invito i Consiglieri che questa mattina non fossero stati presenti quando abbiamo raccolto le firme per depositarlo, se ritengono, di andarlo a sottoscrivere.
In questo documento noi invitiamo la Giunta e il Presidente del Consiglio regionale ad intervenire presso il Direttore Scolastico Regionale per segnalare che questo comportamento, ove fosse avvenuto, sarebbe stato lesivo sia del Consiglio, sia della norma che deve essere applicata, ovvero che il dimensionamento deve essere votato dal Consiglio. Si è discusso a lungo sul fatto che il Consiglio fosse o meno titolato ad emendare. E, in ultimo, abbiamo convenuto che il Consiglio ne fosse titolato.
Come maggioranza abbiamo ritenuto - questo, poi, lo definirà la discussione in Aula - che l'orientamento fosse quello di accogliere la proposta che la Giunta aveva formulato. Ma su una cosa eravamo assolutamente d'accordo, ovvero sul fatto che il Consiglio regionale dovesse votarlo. Su questo non vi sono stati dubbi da parte di nessuno.
L'ordine del giorno che è stato presentato chiede agli organi di questa Regione che sono competenti a farlo - ovvero alla Giunta e al Presidente del Consiglio regionale - di farsi garanti che questo comportamento venga segnalato e venga ripristinato un corretto rapporto istituzionale tra un rappresentate del Ministero dell'Istruzione nella nostra Regione, qual è il Direttore Scolastico, e il Consiglio regionale.
Di questo chiediamo che si facciano garanti, come dicevo, la Giunta e il Presidente del Consiglio, con l'ordine del giorno che è stato depositato e che pensiamo possa essere votato congiuntamente alla delibera, così come la prassi e il Regolamento prevedono.



PRESIDENTE

Volevo soltanto ricordare ai colleghi che il dibattito generale verte sull'emendamento tecnico presentato dalla Giunta regionale. Ciascuno utilizzerà il tempo a propria disposizione come crede - ci mancherebbe! ma volevo solo fornire questa informazione per vostra utilità.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Non volevo fare molti interventi, ne approfitto per fare alcune osservazioni. In primo luogo, sottoscriverò senz'altro l'ordine del giorno presentato perché si inserisce come logica, come contenuto e come valenza politica, in una linea che vede coerente la Presidente Pozzi, ma che il nostro Gruppo, rappresentato in primis dal nostro Capogruppo, sostiene da tempo, ossia che gli organi parlamentari e consiliari in democrazia hanno qualche valenza.
Evidentemente, c'è una forma di "contagio" mondiale - sicuramente italiano - per cui gli organi democratici non vengono tenuti in considerazione; in tal senso, c'è qualcuno che "infetta", nel ritenere quando l'opposizione o il Consiglio si pronuncia, che si "disturba". Poi quando a pronunciarsi sono colleghi particolarmente vigorosi come Laus pare disturbino ancora di più, e così via.
Questo fa sì che realtà di base come la famiglia, la scuola e gli insegnanti non siano più considerate "interlocutori veri".
Il Consigliere Caracciolo mi ha fatto la cortesia di consegnarmi un articolo da lui scritto come Capogruppo di opposizione quando io ero Assessore, che dice: "L'Assessore Leo, per quanto fosse stato di centrodestra e cattolico, ascoltava, si confrontava con la base, era indipendente dagli ordini di scuderia". È un articolo che, combinazione ne approfitto per ringraziare un tale galantuomo - mi ha dato prima. Si legge: "L'Assessore Leo ascoltava le opposizioni, le minoranze, i Gruppi e le realtà sociali".
Mi pare che questo non avvenga più, oggigiorno!... L'Assessore Pentenero ha una pazienza infinita, ma mi riferisco a qualcuno più in alto di lei.



PRESIDENTE

Lei sa che lì io mi fermo! Mi fermo alle cose terrene e materiali. Prego, collega.



LEO Giampiero

Presidente Placido, lei si è sempre misurato con la base. Ma ci sono alcuni politici di tutti gli schieramenti che pensano di essere superiori a qualsiasi ordine democratico e di rapporto popolare.
Approfittiamo almeno di questa occasione per stabilire delle regole (o almeno di sottolinearle), come quella prevista dall'ordine del giorno.
Per ristabilire un percorso, rilevo che negli anni scorsi il piano era sempre passato rapidamente... l'Assessore Pentenero è anche stata sfortunata. Però, visto che abbiamo affrontato questo dibattito e svolto questo lavoro, e dal momento che abbiamo rilevato alcune "storture" palesi nei confronti della legge, non potremmo almeno approfittarne per correggerle? Dopodiché, vogliamo votarlo? Volete votarlo? Io sono d'accordo, per possiamo ancora cogliere questa occasione. Capisco che i Consiglieri avanzino delle proposte che peraltro comprendo, ma lasciate che, a nome del buonsenso, le avanziamo anche noi.
Da questo punto di vista - non so se lo approveremo oggi, se volete votarlo o meno - condivido la preoccupazione del collega Vignale, perché se fosse vero quanto è avvenuto - vorrei però che lo verificassimo! - sarebbe grave, perché non verrebbero fornite tutte le opzioni alle scuole.
Non so se colleghi notoriamente bene informati, come la Presidente Pozzi, sanno se sia avvenuto o meno; ma se fosse così, non sarebbe una cosa simpatica, perché sono state comunicate soltanto alcune delle opzioni possibili.
vero che siamo in un periodo di pluralismo tale per cui Odifreddi diventa il culmine del pluralismo e il culmine della autonomia, infatti dice: "Non sono il garante, ma sono il Commissario. Gli altri sono lì per garantire me - dice Odifreddi - mica voi, mica il Governo".
Questo è su La Stampa di oggi: "Gli altri sono lì per garantire me".
Evviva, non vorrei che questo contagio diventasse epidemia! Quindi qualche antidoto di democrazia in questo Consiglio non sarebbe male.
Grazie, Presidente, anche perché vedo che la base l'ascolta. E la base segue lei.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bizjak; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'emendamento, ma, per quanto mi riguarda, farò una dichiarazione sull'intero provvedimento, così evito di far perdere tempo dopo e intervengo una sola volta per dire ciò che penso.
Credo che sia la prima volta - penso e spero anche l'ultima - che faccio un intervento in dissenso dal mio Gruppo, nel senso che ritiro l'emendamento che ho presentato - mi pare sia quello rubricato al n. 13 - e non parteciperò a nessuna votazione che riguardi questa proposta di deliberazione, compresi gli ordini del giorno e compresi gli emendamenti.
Perché voi colleghi mi insegnate che anche il voto contrario è l'espressione di una volontà. Dal mio punto di vista, naturalmente, ritengo più corretto non partecipare al voto su questa proposta di deliberazione per due ragioni, che spiego brevemente.
La prima ragione è già stata oggetto di discussione in Commissione e la volta scorsa in Aula. È lodevole l'iniziativa assunta da molti Consiglieri e dalla collega Pozzi di presentare a corredo di questa proposta di deliberazione un ordine del giorno. Certamente, il fatto che gli uffici regionali scolastici da tempo abbiano dato disposizioni come se noi la deliberazione l'avessimo già votata, dal mio punto di vista, non è un fatto, tra virgolette, "piacevole". Non ho ben compreso - e continuo a non comprendere - quale sia il nostro ruolo di Consiglieri regionali relativamente a provvedimenti di questo genere, perché, a quanto mi risulta, gli uffici scolastici si sono mossi in questa settimana come se noi la deliberazione non l'avessimo discussa o, meglio, come se l'avessimo già approvata tout court; quindi, fondamentalmente, il fatto di approvarla o meno da parte nostra chiedo cosa cambi.
La seconda ragione è più di merito e riguarda la realtà che conosco meglio; non mi permetto di entrare nel merito di altre realtà che riguardano le questioni verificatesi in provincia di Vercelli, dove le mie perplessità e i miei dubbi sono corroborati da quelli sollevati in queste ultime settimane dai sindaci e istituti scolastici. Siccome intorno a questa questione ho notizia circa le azioni a cui queste realtà si stanno preparando, anche chiedendo l'intervento del Tribunale Amministrativo Regionale, non voglio esprimere un voto, perché condivido i dubbi e le perplessità che si stanno manifestando nella mia provincia.
Voglio solo fare due brevissimi esempi, uno di metodo e l'altro di merito. Sul piano del metodo, la provincia di Vercelli è riuscita in due mesi a presentare tre proposte di deliberazione diverse alla Giunta regionale ed è stata costretta a convocare una conferenza, così come previsto dal DPR n. 233, la quale non si è conclusa con un voto. Quindi, a tutt'oggi, sul piano di dimensionamento scolastico, noi non conosciamo l'orientamento dell'organo che il DPR prevede debba esprimersi; anche nel parere che la Giunta e gli uffici regionali ci hanno dato in sede di discussione di Commissione è chiaramente indicato che la Conferenza approva il piano di dimensionamento scolastico. "Approva" a casa mia vuol dire esprimere un voto, ma anche dal verbale non si evince che in quella riunione sia stato espresso un voto, qualsiasi esso potesse essere.
Se poi entriamo nel merito, le questioni diventano più interessanti perché, dal mio punto di vista, il merito delle proposte avanzate non è coerente rispetto agli indirizzi generali stabiliti dalla Giunta regionale su questo tema. Basti pensare, per esempio, che nella zona della Valsesia da un istituto in deroga noi arriviamo - Assessore, se sbaglio mi corregga addirittura alla richiesta di tre deroghe, che, secondo me, contrasta con gli indirizzi dati dalla Giunta regionale. Lo stesso avviene in altre realtà, ad esempio in un istituto comprensivo dell'area vercellese, dove 16 sindaci su 17 hanno espresso una determinata volontà, che in corso d'opera è stata cambiata, determinando situazioni di seria A e di serie B. Le proposte di alcuni Comuni sono state accettate dalla Provincia, mentre altri Comuni, esclusivamente per ragioni di tempo, senza alcuna motivazione di merito, hanno avuto il diniego della Provincia di Vercelli relativamente all'accoglimento delle loro proposte.
Di fronte a questioni di questo genere sarebbe stato meglio non procedere, lasciando le situazioni in essere. I Comuni e gli istituti stanno decidendo quale azione proporre, anche in base all'esito di questa nostra votazione. Quindi, per le ragioni di cui dicevo prima, da questo momento, non parteciperò più ad alcun voto che riguardi questa proposta di deliberazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bizjak.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Rossi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori.
Essendo stato accusato dalla Presidente Bresso di dire che, a volte lei non racconta la verità e che questo è falso, volevo semplicemente fare notare all'Aula il titolo del comunicato stampa ufficiale sulla sanità della Giunta regionale, datato 3 marzo 2009 - cioè questa mattina - ore 9.49, che potete vedere tranquillamente, ma trovate tra i comunicati stampa della Giunta: "Assistenza sanitaria agli stranieri irregolari e obbligo dei medici alla denuncia".
Questa è un'altra falsità scritta dalla Giunta regionale, in questo caso può essere l'Assessore Artesio, ma sempre si tratta della Giunta regionale. Tutti sappiamo molto bene che i medici non sono obbligati a denunciare l'eventuale presenza di clandestini, ma possono scegliere liberamente se farlo o meno; quindi, è un altro piccolo esempio di falsità che, comunque, comunica la Giunta regionale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rossi.
Ritengo importante l'informazione, anche se, mi permetterà, un po' avulsa rispetto all'ordine dei lavori.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di deliberazione n. 420 e 421, inerente a "Disposizioni transitorie in materia di revisione del dimensionamento delle autonomie scolastiche statali - Anno scolastico 2009 2010" (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Anch'io non interverrò più nel corso del dibattito, perciò approfitto non tanto per esprimere il mio pensiero, ma per contribuire, per quanto possibile, a far chiarezza intorno a questa vicenda, che credo ci abbia impegnati già ben più di quanto fosse necessario, non nei confronti dei protagonisti a livello di base, ma rispetto alla gestione non felicissima di tutta questa questione.
I problemi di cui si parla concernono tre distinte questioni, che sarebbe bene almeno noi, che abbiamo il compito di governare questi fatti tenessimo separate per non ingenerare ulteriori confusioni.
Il tema numero uno, richiamato precedentemente dal collega Vignale riguarda le modalità con cui sono state raccolte le iscrizioni dell'anno scolastico che verrà. Secondo me, è un tema sul quale è bene saperne di più e confrontarsi, ma non è direttamente collegato con quello che oggi è all'o.d.g.; ancorché si debba considerarlo ricevuto e su questo tentare di capire in che modo venirne a capo - se davvero così stanno le cose provvederemo - mi sembra lo si debba per un attimo accantonare. Il secondo problema che poneva sempre il Consigliere Vignale, che è stato ripreso anche dal Consigliere Leo, riguarda le modalità con cui è stato costruito questo piano di revisione, che, anziché ridimensionamento, io chiamo di razionalizzazione. Su questo noi abbiamo lavorato per quanto possibile anche un po' al di fuori delle nostre competenze. Noi lo sappiamo che in democrazia rispettare le competenze e le regole è la condizione essenziale per assicurare il buon fine e che le decisioni assunte siano davvero quelle più giuste dato quel momento.
Abbiamo provveduto alle verifiche e la conclusione cui siamo addivenuti non è la decisione migliore, ma date le condizioni è la migliore possibile e di questo sono assolutamente convinto.
Per quanto riguarda la terza questione, in tutto questo procedere, il ruolo del Consiglio, in qualche modo, è stato un po' sminuito, per non dire calpestato, per effetto delle azioni che si sono svolte fuori.
Quanto diceva il Consigliere Vignale è giusto, ha ragione, lo diceva già anche la collega Pozzi. È evidente, come peraltro abbiamo detto - mi stupisce che lui oggi pensi che stiamo facendo marcia indietro, non è così poi sentiremo l'Assessore - che l'Assessore avrebbe segnalato, anche sulla scorta del dibattito di quest'oggi, al Direttore Scolastico Regionale - non so se si dica segnalare o protestare - questa anomalia e prevaricazione che è anche segnalata e stigmatizzata nell'ordine del giorno che ho presentato insieme ad un po' di Consiglieri.
Allora, chiederei di tenere separate queste tre questioni, perché al di là di quello che abbiamo intenzione di fare quest'oggi, è chiara una cosa: che quello che è mancato in tutta questa vicenda è proprio la chiarezza, la divisione e la semplificazione livello per livello ciascuno per le prerogative e le competenze che aveva e che voleva prendersi, e che questa spaventosa confusione, che lascerà sicuramente dei malumori, delle scontentezze - perché già ne lascia - segnala proprio il fatto che chi ha la facoltà e la capacità di fare chiarezza, deve farla, deve farsi carico di farla.
In questo caso non è un problema di maggioranza o di opposizione, è semplicemente decidere qual è il ruolo che questo Consiglio sufficientemente trattato uso tappetino per questa come per altre cose vuole avere adesso e soprattutto per le stagioni che verranno, dove in queste materie sarà sicuramente molto più dura e complicata non solo la gestione, ma tutto il lavoro di formazione e di decisioni che dovremo prendere, sapendo che cosa stiamo facendo.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Intervengo sul merito dell'emendamento all'interno dell'intervento che ha fatto il collega Vignale sia nel presentare questo emendamento sia sull'ordine dei lavori che precedentemente - non ripeto quanto è già stato detto, perché mi è sembrato essere stato detto con grande chiarezza - ha avuto l'esito che ha avuto da parte della Presidenza del Consiglio.
Mi rendo che la Presidenza da sola non potesse trarre altre conclusioni; la maggioranza in quel momento tacque.
Quindi, visto che l'intervento del collega Vignale si era svolto prima sulla logica del rispetto e poi sul tema della contiguità - e non entro nemmeno nel merito della contiguità, perché anche questo il collega l'ha affrontato con molta chiarezza - dovendo scegliere un argomento su cui intervenire, dapprima avevo pensato (ma adesso non c'è e quindi non posso farlo) di parlare male del collega Manolino.
Poi ho trovato di meglio e allora vi leggo, tanto ho cinque minuti a disposizione e sarò brevissimo, un'Ansa delle ore 16.31 e una delle ore 17.13. Sto parlando di Ansa, non della "Fiamma Tricolore" di destra che di più non si può! Hip hip, urrà! "Regione, vicenda SITO: Bresso striglia minoranza".
Anche il titolo della seconda ansa delle 17.13 è: "Regione, vicenda SITO: Bresso striglia minoranza".
La prima dice: "La vicenda di SITO, la società mista pubblico-privata nata nel 1980 per gestire la costruzione dell'interporto di Orbassano, è approdata oggi nell'Aula del Consiglio regionale. Sono così slittati almeno finora, altri due importanti punti all'ordine del giorno dei lavori di oggi: l'approvazione del piano sul dimensionamento scolastico e il varo formale della commissione speciale di indagine sul Grinzane. In mattinata la Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, è intervenuta due volte. In apertura ha illustrato nel dettaglio tutta la storia della società fino alla decisione della scissione dal socio privato SOCOTRAS e ai problemi che vi sono legati. Più tardi ha preso di nuovo la parola per strigliare i Consiglieri del centrodestra".
per quello che avevo una sorta di prurito e non capivo che cosa fosse; credevo fosse l'ambiente chiuso di quest'Aula, invece erano le conseguenze della strigliatura.
L'Ansa continua: "È inutile - ha detto - che voi cerchiate con quisquilie false" - perché ci sono le quisquilie false, le quisquilie buone, le quisquilie un po' così - "di negare l'esistenza di una situazione de facto che impedisce alla Regione la gestione della vicenda. Tutto nasce da un'associazione in partecipazione non più compatibile con la legge n con il buon senso. Allora fu inopportuna, oggi è vietata. Ma uno statuto capestro ci impedisce di agire, perché il socio di minoranza può bloccare qualsiasi cosa. Questi sono i fatti e prego tutti, quando parlano di documenti, di cominciare con il leggerli".
Poi ho girato perché ho pensato che prima o poi succederà qualcosa e sono andato avanti.
La seconda ansa dice: "Sulla questione è intervenuto anche l'Assessore ai trasporti, Daniele Borioli." E l'ho letto, perché stavo cercando qualcosa che riguardasse anche noi, non nego anche qualcosa che riguardasse anche me. L'egocentrismo - si sa - è una caratteristica del centrodestra.
L'ansa continua: "Ciò che dovrà essere fatto fra il socio pubblico e quello privato, ha puntualizzato, è 'una scissione, non una compravendita di quote'. E le modalità di questa scissione, ha spiegato, non risultano nelle scritture private esistenti, ma sono ancora tutte da vedersi. La Regione dovrà quindi verificare, come aveva spiegato Bresso, se esiste uno strumento giuridico per tutelare in questo passaggio gli interessi dell'ente pubblico, che ha versato nelle casse di SITO, dalla sua nascita circa 80 milioni di euro di contributi pubblici".
E finalmente arriva uno spazio per il centrodestra. "Il centrodestra dopo avere attaccato l'amministrazione regionale con diversi interventi, ha chiesto nel pomeriggio una interruzione per valutare la richiesta di dare vita a una commissione speciale di inchiesta che faccia luce sulla vicenda.
Per gli esponenti della minoranza, Bresso avrebbe 'sconfessato' le scelte della sua Giunta, dando così l'ennesima prova di una pessima capacità amministrativa".
E ritorniamo a bomba: "Nella maggioranza è prevalsa invece la convinzione che 'la situazione attuale sia frutto di scelte fatte negli anni passati dal centrodestra', quando era alla guida del Presidente Ghigo.
Ora alcuni chiedono l'azzeramento dei vertici della società (PRC), altri di andare oltre l'azzeramento, passando anche a riformare tutto il sistema delle società miste (PCDI)".
Noi questi li utilizziamo come giochi quando facciamo i nostri piccoli modesti seminari di lettura politica dei giornali Contiguità: se qualcuno andasse a cercare troverebbe, anche in ragione della contiguità, e così adesso il collega Clement e il Capogruppo Muliere si spiegano perché adesso interveniamo su questo argomento.
Chi la fa l'aspetti! Di proverbi ne abbiamo trentamila e quindi andiamo avanti.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Burzi. Io so quanto lei non creda ai giornali, di conseguenza penso che non dia così tanta importanza ad una fonte delle informazioni.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di deliberazione n. 420 e 421, inerente a "Disposizioni transitorie in materia di revisione del dimensionamento delle autonomie scolastiche statali - Anno scolastico 2009 2010" (seguito)


PRESIDENTE

Siamo sull'emendamento tecnico presentato dalla Giunta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

La ringrazio per la sua precisazione, Presidente.
intervenuto mezzo Consiglio e si è parlato di tutto e di più direbbe una famosa pubblicità - e poi lei mi ricorda che devo intervenire sull'emendamento.
Non voglio portare via tempo al Consiglio o sprecarne altro su questa vicenda.
Credo che sia una vicenda molto lunga e per molti versi complicata.
Sono condivisibili tutta una serie di interventi che mi hanno preceduto; penso all'intervento della Consigliera Pozzi, all'intervento del Consigliere Turigliatto, ma penso anche ad interventi di Consiglieri di minoranza che hanno posto l'accento su alcune vicende.
Mi sembra che però francamente - e lo dico molto tranquillamente rischiamo di scaricare su questa vicenda tutta una serie di problemi che ci sono rispetto al sistema scuola nel suo complesso, ma non solo.
Pensavo sinceramente che questa vicenda avesse sostanzialmente trovato una definizione.
Ci siamo visti ieri alcuni in un incontro tra Consiglieri di maggioranza e alcuni Consiglieri di minoranza e mi sembrava che, pur con mille perplessità e con mille problemi, ci si fosse resi conto che la vicenda era giunta ad un livello tale per il quale doveva essere chiusa.
Oggi vengo additato dal collega Burzi come quello che fa il gioco delle tre carte o delle campanelle o cose di questo tipo.
Semplicemente perché mi sono permesso di richiamare il mio intervento in Conferenza dei Capigruppo, che mi vedeva perplesso rispetto all'istituzione di una Commissione di inchiesta sulla vicenda Grinzane Soria e mi trovo adesso, adducendo altri motivi e "non inventando", ma prendendo a pretesto altre vicende, che prima non c'è sufficiente presenza di Giunta e poi, quando arrivano gli Assessori, si è strumentalizzato o non si sono fatte le cose per bene, rispetto all'individuazione delle ore o dell'orario scolastico. Se si arrivasse al superamento di questo, si inventerebbe qualcos'altro. Credo che la vicenda meriti di essere chiusa lo dico anche per una forma di rispetto nei confronti di cittadini che da un po' di settimane vengono in Aula ad ascoltarci sperando che il Consiglio metta la parola fine alla vicenda. Non so se la parola fine sarà quella auspicata da chi è qui che ci ascolta, tuttavia credo che un po' di dignità dovrebbe farci dire che, oggettivamente, dobbiamo chiudere. Perlomeno finiamola con le manfrine, affrontiamo gli emendamenti che sono da affrontare ed evitiamo di intervenire su tutto.
Il Presidente Placido richiamava alla coerenza dell'intervento. Ho sentito il Consigliere Leo parlare di Odifreddi, ma cosa diavola c'entra Odifreddi sulla vicenda del dimensionamento scolastico? Fateci capire se c'è la possibilità di chiudere, discutiamo ancora e poi chiudiamo, altrimenti evitiamo di stare in Aula a far perdere tempo a tutti. Mi sembra che stia diventando una questione che sta rasentando il ridicolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Spero che il Consigliere Clement o altri non me ne vogliano se intendo aprire il mio intervento parlando di mio figlio. Parlerò di mio figlio e di quando frequentava la seconda elementare, e poi spiegherò l'attinenza con l'argomento.
Un giorno l'insegnante chiese agli alunni di descrivere il lavoro del proprio padre. C'era il figlio del camionista che scriveva che il padre faceva un lavoro faticoso, che tornava a casa poche volte la settimana. Un altro che parlava del padre medico per cui visitava i pazienti. Mio figlio scrisse testualmente: "Mio padre parla". La maestra lo riprese dicendo che tutti i padri parlano, se non sono muti, ma si chiedeva come mai perché suo padre come lavoro parlasse. Mio figlio rimase un po' imbarazzato continuando a sostenere che il lavoro del proprio padre consisteva nel parlare. Lui aveva questa convinzione, che il lavoro di suo padre fosse parlare. Non era una convinzione molto chiara.
Quell'idea gli era venuta per mie dichiarazioni passate quando mi chiedeva cosa facessi. All'epoca gli spiegai che il mio lavoro consisteva già allora frequentavo queste brutte Aule - nel cercare di convincere, chi non la pensava come me, che le nostre idee erano giuste. Ma io non mi limitavo solo a parlare, ascoltavo perché altri, il cui mestiere era quello di parlare, cercavano di convincermi che avevano ragione loro.
In seguito spiegai a mio figlio che la democrazia consisteva nel fatto che tutti devono poter parlare ed ascoltare. Purtroppo, spesso sono stato in minoranza. Se non riesci a convincere l'altro, devi consentire all'altro di poter decidere, a malincuore; devi essere convinto che l'altro ti abbia ascoltato e devi essere convinto che la tua argomentazione possa essere sbagliata.
L'intervento del Consigliere Vignale è stato il più esaustivo di tutti infatti potrei mettermi anch'io qui a cercare di convincere i colleghi del fatto che cito la scuola Muratori - quella roba lì non s'ha da fare perché mi hanno dato un mucchio di elementi per pensare a questo. Non mi hanno ancora instillato un reale dubbio che io abbia torto. Se mi si instilla il dubbio che posso aver torto, anche se non cambio idea, non faccio ostruzionismo. L'ostruzionismo è la cosa peggiore di questo mondo.
Per me l'ostruzionismo si fa quando sei disperato, quando non avendo altre armi di fronte a quella che consideri un'ingiustizia, inizi a parlare di tuo figlio ecc., aspettando che passino i cinque minuti a tua disposizione perché non hai altre armi.
Mi rifiuterei di intervenire se mi aveste instillato il dubbio che le motivazioni della scuola Muratori non siano valide; io il dubbio non ce l'ho e continuerò ad intervenire.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
A questo punto ritengo che siamo un po' tutti imbarazzati. Come diceva prima qualche collega che mi ha preceduto, non sappiamo se affrontare, in questo intervento, nel merito le questioni che dovremmo affrontare relativamente alla delibera di revisione del dimensionamento delle autonomie scolastiche, o parlare di altro. Certo è che non diamo una bella immagine di organizzazione dei lavori all'esterno. È anche vero che purtroppo, questa delibera è nata sotto una cattiva stella. Le motivazioni possono essere di varia natura, ma ritengo che un elemento sia abbastanza inconfutabile in quanto ascrivibile ad una considerazione.
Quando non si riesce, trattando argomenti delicati come questi, che prevedono una rivisitazione di un'organizzazione di una struttura, ad avere il consenso di tutti, questo per un certo verso può essere considerato fisiologico, perché tutti ci abituiamo a lavorare in un certo modo, tutti maturiamo delle abitudini che diventano nel tempo consolidate, quindi anche sotto il profilo umano e non solo professionale, si stabiliscono rapporti che ci rendono anche più piacevole il lavoro, oltre che più fruttuoso.
Dall'altra, però, dobbiamo considerare che non sempre abbiamo la capacità di riuscire a informare nel modo più compiuto possibile e ad ottenere, di conseguenza, da una corretta informazione, anche un necessario consenso.
Ed è ciò che si è verificato relativamente a questa delibera, che è stata viziata dall'inizio essenzialmente su un punto, come diceva prima il mio collega Turigliatto, e non solo.
Vi è stato un problema di interpretazione di quelle che sono le prerogative di questo consesso, di quest'Aula, di questo Consiglio relativamente a certe proposte provenienti da livelli istituzionali più bassi, come quello comunale o provinciale.
Sino all'adunanza della scorsa settimana si è ancora dibattuto sulla possibilità o meno di poter presentare emendamenti. Questo è stato un grave vulnus che nessuno dei Consiglieri ha ritenuto di potere accettare supinamente.
Se da una parte si è chiarito, dall'altra, di fatto, si è dovuto constatare che qualcuno, come il Direttore Scolastico Regionale, ha ignorato queste prerogative. Qualcuno dice: "È la prassi; si sapeva che si sarebbe dovuto..." Non è valido, nei lavori istituzionali, questo tipo di ragionamento: si attende prima il voto del Consiglio e poi si adottano tutti i provvedimenti del caso.
Il fatto che siano partiti codici o non codici relativamente a determinate strutture, non va bene. Quello che chiede il Consiglio, ovvero una severa censura nei confronti di questo tipo di operato, ritengo che sia più che legittimo. In questo, il Consigliere Vignale ha perfettamente ragione.
Mi permetto di aggiungere che avrei voluto affrontare le ragioni della presentazione del nostro emendamento rubricato al n. 1 e la possibile, che però a questo punto congelo, sostituzione con l'emendamento n. 14.
"Congelo" non perché abbia cambiato idea, ma perché non mi sembra corretto avviare un iter procedurale in quest'Aula nel momento in cui sembra tutto paralizzato. Non mi sembra neanche serio.
Mi dispiace e mi rammarico perché sembrava che, comunque, ieri si fosse raggiunto un accordo, sicuramente faticoso, magari che non rispecchiasse le aspettative e i desiderata di tutti, ma la politica è l'arte del possibile non certo dell'impossibile. Però, comunque, c'eravamo illusi che si potesse oggi concludere un procedimento di approvazione di questa delibera, nel bene o nel male, buona o cattiva che sia.
Prendo atto che così non è. Invito a fare chiarezza sul proseguimento dei lavori perché non si perpetri, ancora una volta, una perdita di tempo non proficua a nessuno.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Credo che sia doveroso un ragionamento. Qualcuno si chiederà come mai oggi si tiene questo atteggiamento dopo che nei giorni scorsi erano state assunte delle posizioni. È bene che si sappia - molti colleghi hanno già compreso quanto è successo, ma lo diciamo anche a chi ci sta ascoltando che sperava che da questa riunione potesse cambiare qualcosa - che i giochi sono già stati fatti. Come ha precisato il collega Vignale, il Ministero ci ha comunicato che i codici sono sta già stati trasmessi dal Direttore Scolastico Regionale, quindi noi non siamo nella condizione di poter modificare nemmeno di una virgola l'impianto che è stato presentato altrimenti, il Direttore Scolastico Regionale sarebbe sconfessato rispetto a quello che ha trasmesso a Roma.
Però almeno non prendiamoci in giro! Diciamo, a chi si aspettava delle modifiche, che le stesse non sono state apportate; anzi, che il Direttore Scolastico Regionale ha già inviato i codici al Ministero, che li sta già inserendo, per cui quelli saranno. Quindi è inutile.
Siccome il Direttore Scolastico Regionale doveva aspettare che noi discutessimo, approvassimo e modificassimo - eventualmente - questo piano noi non intendiamo avallare un simile comportamento e approvare un documento che dice le stesse cose che lo stesso Direttore ha trasmesso a Roma. Perlomeno, questo favore non glielo facciamo.
Sappia il Direttore Scolastico Regionale che noi non ratifichiamo quanto lui ha trasmesso indebitamente a Roma senza prima aspettare che questo Consiglio regionale lo approvasse. Perché altrimenti - lo dico anche in questo consesso - qual è il ruolo del Consiglio regionale e della Regione? Abbiamo organizzato sul territorio decine di incontri, decine di colloqui; ci sono aspettative in tutta la Regione. Ma poi scopriamo che il Direttore Scolastico Regionale trasmette i codici al Ministero, senza aspettare che approvassimo il documento che ratifichi qual è la scelta del dimensionamento da trasmettere al Ministero.
Di fronte a questi episodi - ha ragione il collega Clement - perlomeno questa sera il documento non passa. Si faccia sapere al Direttore Scolastico Regionale che non passa perché lui ha trasmesso i codici a Roma e noi non intendiamo ratificarli approvando il documento in oggetto, perch in tal modo potrebbe anche dire: "Avete visto? I codici che ho trasmesso sono quelli che la Regione approva".
Oppure decidiamo di modificarlo, però poi obblighiamo a modificare i codici al Direttore Scolastico Regionale a Roma. A questo punto, emendiamo questo documento, perché non può uscire così. Credo che queste condizioni non ci siano.



(Applausi provenienti dalla parte dell'emiciclo riservata al pubblico)



PRESIDENTE

Signori, per cortesia! Non sono ammessi segni di approvazione né di disapprovazione.
Prego, Consigliere Casoni.



CASONI William

Infatti non cercavo né applausi né altro. Dico solo che non intendo prendere in giro la gente, né le loro legittime aspettative.
bene dire le cose come stanno. È bene dire - lo faccio, però, come Consigliere regionale - che non mi sento di avallare un sopruso che un Direttore Scolastico Regionale ha fatto nei confronti della Regione. Questo è stato un sopruso: doveva aspettare che l'Assessore gli trasmettesse il documento, perché noi potevamo modificarlo e lui avrebbe dovuto trasmettere a Roma quei codici eventualmente modificati. Questo è stato fatto prima quindi non capisco cosa stiamo qua a parlare.
Siamo stati sorpassati dalla decisione del Direttore Scolastico Regionale, per cui è inutile stare qua a discutere per ore, dal momento che i codici sono già inseriti presso il Ministero.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, occorre ribadire un fatto che ritengo abbastanza grave se, come pare, corrisponde a verità: il Direttore De Sanctis ha provveduto comunque a mandare avanti le pratiche, come se il Consiglio regionale avesse approvato questo testo, che riguarda le disposizioni transitorie in materia di revisione del dimensionamento delle autonomie scolastiche statali. Dopodiché, è anche vero - ed è un'operazione alquanto strana - che il Consiglio regionale ha solamente una competenza "notarile", tra virgolette, perché le scelte avvengono da parte delle Province successivamente la Regione le ratifica e il direttore regionale della scuola provvede a trasmetterle al Ministero. Se noi dovessimo apportare una qualunque modifica, è evidente che il documento, o comunque la proposta dovrebbe tornare al voto delle relative strutture provinciali per prendere atto o meno della modifica avvenuta, ma nel momento in cui torna indietro se la Provincia non recepisce o ribadisce la sua precedente volontà, cosa succede? Giochiamo a palla tra Consiglio regionale e Province, ogni volta punto per punto contestato, rinviato e restituito? A quel punto non arriveremmo mai a definire il dimensionamento scolastico, quindi sarebbe positivo che l'Assessore, che forse è la persona più competente in merito, ci spiegasse, forse al di fuori dell'Aula, con una riunione rapida dei Capigruppo di minoranza e maggioranza, qual è l'attuale situazione reale.
indifferente se noi non approviamo questo documento, perché tanto le Province hanno deciso e il Direttore Scolastico Regionale ha mandato avanti i codici? Allora, a questo punto il Consiglio - anche giustamente, colleghi perché le critiche provengono dalla maggioranza e dalla minoranza potrebbe decidere, per non trasformarsi in notaio, di non esprimersi nemmeno, affinché si arrangino direttamente le Province con il Direttore generale e il Ministero.
Oppure, se noi non ratifichiamo, sussistono problemi reali? Questo ce lo deve dire chi lo sa e credo l'Assessore sia sicuramente competente in merito. Invece, se noi questa approvazione non la portiamo a termine, entro che tempi oggi la si deve portare a compimento? Cioè, oggi, la prossima settimana o tra un mese, cosa succede e cosa cambia? Dopodiché, è evidente che, in presenza di stranezze, sarebbe bene che con un ordine del giorno si possa anche dare una qualche indicazione di modifica al Governo su quanto crea problemi al territorio e, comunque, al Consiglio regionale, perché non è giusto, come Consiglieri regionali, essere chiamati a fare i notai su quello che decidono le Province; vi provvedano direttamente le Province e le direzioni. Oppure, se veniamo interessati dal processo, allora decidiamo di concerto, eventualmente, con le Province, prendiamo atto delle loro richieste, ma con la possibilità di modificarle. Insomma, o ci rendiamo parte attiva, altrimenti è inutile trovarsi in questa situazione, tra la Direzione regionale e le Province. Pertanto ritengo corretto che l'Assessore ci dica realmente, intorno ad un tavolo, in cinque minuti, cosa si rischia se non si approva questo documento. Se non si rischia nulla possiamo anche chiudere qui, andare a casa e dire loro di arrangiarsi. Se ci sono seri rischi sulla scuola a livello regionale o sugli istituti che devono o meno essere accorpati, allora si compiranno delle scelte e ognuno sarà responsabile per le proprie, affossare o meno il provvedimento modificare o meno il provvedimento, ma ognuno deve conoscere la situazione alla quale va incontro in caso di modifica.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rossi.
Essendo già intervenuta, la parola alla Consigliere Pozzi sull'ordine dei lavori.
Successivamente farò una proposta.



POZZI Paola

Signor Presidente, vorrei intervenire brevemente sull'ordine dei lavori parlando una volta tanto con il cuore, dicendo quello che penso, spero con tono pacato ed educato, come cerco sempre di fare, ma anche senza veli su quanto intendo esprimere.
In questa Regione ci sono circa 690 istituzioni scolastiche che per mesi sono state interessate dal percorso compiuto dagli amministratori dei loro Comuni, cioè dai loro Sindaci e dalle loro Province, per un lavoro di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, affinché dare loro la dimensione ottimale prevista dalla legge e seguendo un percorso dalla stessa indicato.
la terza o quarta volta che in questo Consiglio stiamo fermando l'approvazione della deliberazione che dà certezza a queste 690 istituzioni scolastiche circa il dimensionamento. Dare certezza alle istituzioni scolastiche vuol dire comunicare ai capi di istituto, al personale di segreteria e agli insegnanti la scuola di cui faranno parte il prossimo anno.
Allora, una volta tanto, a costo di stare qui e non decidere, ci stiamo fino all'ultimo minuto consentito dal Regolamento. Ovviamente questo non lo posso imporre, lo chiedo, altrimenti stiamo soltanto a perdere tempo chiudiamo sempre la discussione prima del dovuto. Almeno stiamo qui a proseguire la discussione.
Per quanto riguarda la seconda questione, su queste 690 istituzioni scolastiche una istituzione scolastica ha posto dei problemi, sui quali siamo stati fermi tre settimane. Abbiamo incontrato i genitori, le altre istituzioni scolastiche di quella Circoscrizione, la Circoscrizione l'Assessore di Torino, i genitori Presidenti dei Consigli di Circolo e di Istituto di quella Circoscrizione; abbiamo fatto tutti i supplementi d'indagine possibili e siamo arrivati ad una determinazione.
Allora, democrazia è bello, ma democrazia vuol dire anche decidere e assumersi delle responsabilità. Se dobbiamo stigmatizzare il Direttore regionale, abbiamo ragione di farlo, ma non è frenando 680 scuole di Torino che facciamo le ripicche al Piemonte o ad un funzionario del Ministero della Pubblica Istruzione che ha commesso un errore.
Chiedo scusa, Presidente, ma ritengo proprio che il problema sia serio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pozzi.
A questo punto, dopo la richiesta del Consigliere Rossi, sospendo la seduta consiliare per dieci minuti per verificare con l'Assessore Pentenero la richiesta del Consigliere Rossi.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.58 riprende alle ore 19.34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ringrazio tutti i colleghi per il contributo e il senso di responsabilità che hanno dimostrato nella riunione che è appena terminata.
Ringrazio anche della collaborazione e, in particolare, chi si occupa di portare alcune modifiche agli ordini del giorno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non so se sia su un emendamento o su che cosa. Mi conceda solo qualche minuto, così proviamo a fare qualche valutazione.
Intanto noi ritiriamo gli emendamenti presentati, salvo l'emendamento n. 2, quello che riguarda la scuola "Muratori".
Questo per due ordini di motivi. Il primo perché crediamo che, come abbiamo detto in molte occasioni, il dimensionamento di una Direzione didattica che abbia il numero di alunni previsti dalla deliberazione di criteri oltre che la legge nazionale, votata dalla Giunta regionale, sia di per sé un'anomalia.
Crediamo che sia un accorpamento malfatto anche dal punto di vista dell'integrazione.
Abbiamo visto, nonostante il tentativo di modificare la deliberazione in più Consigli regionali, che non vi è assolutamente la volontà né da parte della maggioranza né da parte dell'Assessore di modificare la deliberazione. Però questo ha un perché e noi intendiamo sottolinearlo. Il perché non è solo relativo ad una valutazione che la Giunta ha inteso fare nell'istituzione del nuovo istituto comprensivo, ma è anche una scelta cioè quella di non modificare la deliberazione, che non casualmente parte da lontano.
Noi abbiamo iniziato a discutere di questa delibera, dicendo che è immodificabile. Abbiamo appreso, com'era normale che sia, per responsabilità e per correttezza nei confronti del Consiglio, da parte del Presidente Placido solo nella scorsa settimana che la delibera era emendabile, ma il perché dell'inemendabilità aveva un senso ben preciso.
perché il Direttore Scolastico Regionale ha inteso trasferire i codici al Ministero molte settimane fa.
Ciò comporta, come chiunque conosce il mondo della scuola, un aspetto che, da un punto di vista amministrativo è molto importante. Le richieste di mobilità si fanno sui codici.
Se noi avessimo modificato, come noi proponiamo con l'emendamento che chiediamo di porre in votazione - gli altri li ritiriamo - anche un solo codice, coloro i quali avessero fatto domanda di mobilità a quel codice che non è più lo stesso, avrebbero la possibilità di ricorrere.
Quindi, noi in questo modo con il voto di questa delibera, in qualche modo, tuteliamo, come abbiamo già fatto in altre occasioni tacendo, un lavoro fatto spesso, in alcuni casi non intervenendo rispetto a delle violazioni della legge, in altri casi intervenendo senza che vi fosse un piano approvato dal Consiglio regionale a tutela - e sottolineo a tutela del Direttore Scolastico Regionale.
Visto che noi non intendiamo tutelare in alcun modo il Direttore Scolastico Regionale, che riteniamo responsabile di non essere intervenuto rispetto a decine di violazioni della legge, che sono state perpetrate in molte scuole torinesi, noi voteremo a favore dell'emendamento che mantiene la Direzione didattica alla "Muratori"; non prenderemo parte alla votazione del provvedimento, perché che noi non vogliamo avvallare una scelta che è già stata presa sulle spalle del Consiglio.
Esprimeremo il nostro voto favorevole invece sugli ordini del giorno presentati tanto sull'indirizzo del dimensionamento sul prossimo anno quanto sul richiamo alla Direzione Scolastica Regionale in merito ad un maggiore rispetto del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Entriamo sempre molto brevemente nel merito della questione.
Noi avevamo presentato l'emendamento rubricato n. 1, nel quale si chiedeva con il Gruppo rappresentato dal Consigliere Turigliatto e il Gruppo dei Moderati di scorporare dall'accorpamento relativo alle autonomie scolastiche della Circoscrizione 7 la scuola "Muratori".
Questo ha determinato anche la necessità di un approfondimento su alcuni elementi, che è inutile ora rimarcare.
Si potrebbe solo ricordare che la Muratori aveva tutti i requisiti di legge per poter ambire al mantenimento di un'autonomia, ma nell'ambito di un discorso più generale e di un'economia più generale di rispetto anche di altri requisiti, come l'istituzione di strutture verticali, il Comune prima e la Provincia dopo hanno ritenuto di dovere fare questo accorpamento tra i quattro plessi.
Detto questo, noi procederemmo nei lavori per l'approvazione di questa delibera, considerata anche la responsabilità relativa al rispetto di termini che mi sembra veramente agli sgoccioli, ritirando l'emendamento 1 e sostituendolo con l'emendamento n. 14, che definisce la sede di questo nuovo accorpamento e quindi di questo nuovo dimensionamento della Circoscrizione 7, che attribuisce alla "Muratori" la sede. Ad oggi la sede era attribuita alla "Fontana".
Ci sembra giusta questa attribuzione poiché la Muratori ad oggi, prima del dimensionamento, vantava un numero sufficiente e di gran lunga superiore di alunni rispetto alla "Fontana".
Quindi, in subordine a quella richiesta relativa all'emendamento n. 1 che ritiriamo, chiediamo il rispetto e l'approvazione, in base agli accordi, di questo emendamento rubricato n. 14. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto.
Noi non parteciperemo al voto. Daremo la nostra presenza, schiaccerò il pulsante che sono presente, perché quando si vota contro un provvedimento che si ritiene illegale, si è comunque coinvolti nel provvedimento.
Io non credo che sia un provvedimento illegale nel senso della lettera della legge, ma sicuramente è illegale nel senso della sostanza della legge. Quindi, a questo provvedimento non intendiamo votare contro, perch anche votare contro sarebbe come essere coinvolti in questa decisione.
Noi non intendiamo farlo, non intendiamo nemmeno uscire dall'Aula saremo presenti, ma vogliamo dire con questo nostro gesto che non siamo assolutamente d'accordo su come andrà a finire la vicenda.
Non facciamo opposizione, perché riteniamo che sarebbe dannosa per le istituzioni scolastiche, e quindi interrompiamo qui i nostri interventi diretti, schiacciando il pulsante "presente" e basta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Vista l'ora, sarò rapido.
Comprendo gli sforzi che hanno compiuto tutti quanti. Per essere sintetico, data la situazione, sarebbe stato forse emblematico o forse significativo modificare quell'unica vicenda della Scuola Muratori, per quanto il collega Buquicchio si sia mosso. In questo caso, avremmo anche dimostrato al Direttore generale che non accettavamo supinamente questa situazione.



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Comunque, la "professoressa" Pozzi non può spiegarci sempre tutto! Ogni tanto sì, ma non sempre! Dopodiché, concordo con la posizione del collega Vignale e con quella di altri colleghi.
Con il collega Placido avevamo risolto delle vicende in Commissione che poi alcuni Capigruppo hanno complicato.
Questa volta non intendiamo complicare la situazione, per cui mantengo la posizione dei colleghi della minoranza, lasciando quindi procedere in tal senso.



PRESIDENTE

Grazie, collega Leo.
Non risultano ulteriori richieste di intervento. Vi ricordo che in merito agli ordini del giorno sarà possibile, per chi lo riterrà, fare una dichiarazione di voto.
Procediamo, quindi, alla votazione dell'emendamento n. 15 presentato dalla Giunta regionale e ampiamente illustrato.
Ricordo che il numero legale è 32.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Me ne rammarico, perché si era trovato un punto di grande senso di responsabilità.
chiaro che ognuno ha fatto ciò che riteneva giusto.
Con questa votazione non valida, i lavori del Consiglio regionale sono chiusi. La prossima seduta si aprirà con la ripetizione della stessa.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Ricordo che non è possibile trattare nessuno altro argomento.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Mi dispiace, mi rincresce, mi rammarico, ma i lavori del Consiglio sono chiusi.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.47)



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