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Dettaglio seduta n.42 del 22/11/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 15.05 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.48)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bizjak, Buquicchio, Larizza Pizzale e Ricca.


Argomento:

Richieste d'inversione di punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Comunico che sono pervenute 22 richieste d'inversione di punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 20 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
La parola al Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

La motivazione è abbastanza semplice, perché è dettata dal fatto che così com'è ovvio, ci sono dei problemi sul punto 4) all'o.d.g., ovvero il proseguimento dell'esame della proposta di deliberazione n. 31 sulla Commissione Olimpica. Si chiede al Consiglio un atto di responsabilità e quindi di rendere utile l'attività del Consiglio questo pomeriggio, andando a esaminare gli ordini del giorno successivi, partendo dal punto 20) riguardante l'ordine del giorno n. 78, relativo alla tassa sul turismo e sulle attività estrattive, presentato dai colleghi Rossi, Allasia, Dutto e Monteggia.
Mentre sicuramente la Commissione Olimpica non ha l'urgenza che questo Consiglio vuole attribuirle, è indubbiamente vero invece che le questioni relative al turismo e alle attività estrattive sono legate a delle persone a delle famiglie che lavorano.
Sicuramente ci sono delle situazioni che non possono aspettare ulteriormente e credo che il Consiglio oggi debba giustamente pronunciarsi e cercare di dare una soluzione al riguardo in un senso o nell'altro, senza ulteriormente tergiversare.
evidente che un ordine del giorno di questo tipo, posto al punto n.
20), può avere delle limitazioni e difficoltà enormi a passare oggi, se non viene invertito e posto in una posizione antecedente. La proposta di porlo al punto n. 4) è motivata dal fatto che non ci sono particolari motivazioni per cui l'integrazione degli articoli 21e 22 del Regolamento interno del Consiglio regionale, relativamente ai prossimi giochi olimpici, debba avere questa celerità.
Successivamente è stato anche richiesto che il punto 20) all'o.d.g.
possa in ogni modo essere scalato e avere una discussione antecedente.
Comunque, essendo praticamente iniziata la seduta alle 15.45 e avendo un ordine del giorno che, mutuando le parole del Presidente Gariglio, sembra una grida manzoniana, è evidente che, di fatto, iscriverlo al n. 20) è esattamente come non iscriverlo.
Peraltro, ho dei grossi dubbi che la Commissione Olimpica possa avere un espletamento e una conclusione del suo iter oggi, quindi trovo pressoch inutile continuare su questa posizione. Consiglio invece ai colleghi, in questo caso della maggioranza, di rinviare di nuovo alla Giunta per il Regolamento - che peraltro è calendarizzata per giovedì - il punto 4) ovvero la proposta di deliberazione n. 31, affinché nella Commissione ci sia il clima sereno e necessario per poterla esaminare in tutti i suoi aspetti e, alla fine, farla passare o bocciarla, a seconda delle esigenze e delle posizioni politiche dei singoli Gruppi.
Nella fattispecie, è indubbio che affrontare un argomento così delicato e spinoso, che riguarda appunto la proposta di deliberazione n. 31, in un clima di Consiglio con l'occhio vigile della stampa e del pubblico, ha una difficoltà maggiore rispetto ad altre situazioni (ad esempio, la Giunta per il Regolamento). Peraltro, il fatto stesso che la Giunta sia stata convocata per giovedì può dare ulteriore spinta alla disamina della questione. Quindi non vedo quest'urgenza.
D'altronde, la proposta di deliberazione n. 31 è datata, se non erro, a luglio; siamo ormai quasi a cinque mesi e non credo che, a questo punto approvarla a dicembre, anziché a novembre, cambi un granché la situazione.
Viceversa, inchiodare tutto pomeriggio il Consiglio su una proposta che ho qualche dubbio che possa passare nella giornata di oggi, tutto sommato non è così ovvio.
comunque anche legittimo che continui il proseguimento della proposta di deliberazione n. 31, intitolata "Integrazione degli articoli 21 e 22 del Regolamento interno del Consiglio regionale per il monitoraggio degli interventi e delle opere connesse ai XX Giochi olimpici e paralimpici invernali, agli sport invernali e alla fase post evento".



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine. Tra l'altro, abbiamo esaminato la copiosa mole delle richieste d'inversione di punti all'o.d.g. che lei ha portato all'Ufficio di Presidenza. Ci tengo a dire che adesso metteremo in votazione quella che abbiamo numerato come prima, però questa votazione assorbe la votazione di tutti gli altri spostamenti che lei ha fatto del punto 20) dietro gli altri punti all'o.d.g.
Quindi, la proposta d'inversione del punto 20) è stata esaminata discussa e la mettiamo votazione; poi le darò la parola sulle altre.
Procediamo nell'esame. Ci sono interventi in senso contrario? Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Credo che tutti conveniamo sulla necessità di affrontare questo tema quello della pronta costituzione e avvio della Commissione Olimpica.
Abbiamo di fronte, come è notissimo, delle scadenze ravvicinate oltremodo importanti. Torino e il Piemonte si accingono a presentarsi di fronte alla platea, alla vetrina internazionale, celebrando, in Piemonte e nella nostra Città, capoluogo di Regione, un evento straordinario un'occasione irripetibile come quella dei Giochi olimpici.
Naturalmente sappiamo che molto del lavoro, quasi tutto il lavoro, è pronto o, almeno, ce lo auguriamo . Tuttavia, siamo convinti che la Commissione Olimpica, già prevista anche dalla precedente Amministrazione regionale, possa contribuire al buono svolgimento di quest'accadimento così rilevante e cruciale per la nostra regione.
Credo che non sia possibile per noi operare soltanto da spettatore di fronte a quest'evento così importante; la Commissione può svolgere, da questo punto di vista, un ruolo perlomeno di accompagnamento, di monitoraggio e, successivamente, anche di controllo di tutto ciò che riguarda l'evento e le attività postolimpiche. Quindi, credo che possiamo sicuramente affrontare con determinazione questo tema, portandolo all'attenzione dei nostri Consiglieri e del nostro Consiglio.
Da questo punto di vista, credo di poter rilevare in modo particolare l'importanza di questa Commissione nella misura in cui abbiamo da definire non poche questioni relative all'utilizzo postolimpico degli impianti.
Abbiamo una mole straordinaria d'investimenti che sono caduti sulla nostra Regione, in modo particolare sulla nostra Provincia, grazie sicuramente all'apprezzabile iniziativa che anche l'allora Governo di centrodestra in Regione ha inteso assicurare.
Vi é stato un grande sforzo collettivo da parte di tutte le Amministrazioni, non solo quella regionale: cito, in modo particolare l'impegno della città di Torino, che ho vissuto personalmente in qualità di Assessore, che ho verificato e contribuito a rendere forte anche in termini di investimenti strutturali. Oggi, nella nostra città, vi sono otto o nove grandi opere che stanno per essere completate, la cui destinazione dev'essere in parte monitorata e in parte ancora definita. Vi sono molte questioni su cui è importante che la Regione controlli ed esprima un indirizzo politico, consapevoli del fatto che si tratta di questioni non irrilevanti.
La destinazione di opere quali il Palaghiaccio o gli impianti del Sestriere e di Fenestrelle sono sicuramente questioni che vanno affrontate con grande intelligenza e lungimiranza, sapendo che quest'occasione potrà rivelarsi, anche per il futuro, foriera di attività economiche e di grandi opportunità per far conoscere la nostra Regione e per farla diventare un luogo di attrazione, di turismo, di sport e di loisir.
Per concludere, credo che questa Commissione debba prontamente avviare i suoi lavori. Pertanto, l'o.d.g. odierno, da questo punto di vista ritengo che debba essere confermato pienamente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 1 Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 19 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
La successiva proposta, che riguarda, anche in questo caso l'inversione di punti all'o.d.g., vuole evitare di incancrenire totalmente il Consiglio su una discussione che, probabilmente, potrà avere un esito positivo, ma sicuramente non nella giornata odierna.
La Commissione Olimpica, per quanto riguarda il mio Gruppo, non è assolutamente necessaria e funzionale allo svolgimento degli innumerevoli compiti dei Consiglieri regionali.
Le competenze della Commissione Olimpica potrebbero essere benissimo ripartite fra le Commissioni già esistenti: vi sono otto Commissioni permanenti, più una serie di organismi di natura consiliare.
L'ordine del giorno di cui chiedo l'inversione, rubricato al n. 77 avente per oggetto "Sconto alla pompa delle benzine nel VCO", è stato sottoscritto dai Consiglieri Monteggia, Rossi ed Allasia. Tale documento riveste sicuramente un'importanza elevata, soprattutto per coloro che sono rappresentati dal mio Gruppo, ovvero i consumatori.
indubbio che lo sconto alla pompa di benzina va a colpire inizialmente le tasche dei consumatori laddove fa più male, ovvero nel portafoglio, ma alla fine si ripercuote su tutta l'economia piemontese.
Mentre credo che la Commissione Olimpica possa benissimo essere varata con calma, verso febbraio o marzo, cioè dopo che i Giochi Olimpici si siano svolti, temo invece che domani chi andrà a far benzina si ritrovi un problema non indifferente nel portafoglio, soprattutto in una Provincia estesa come il VCO, dove chi vi abita deve assolutamente percorrere molti chilometri per raggiungere altre zone del Piemonte: non solo Torino, ma anche Novara, Asti, Alessandria, e lo sanno bene i miei colleghi del VCO oggi presenti in Aula, come il Consigliere Travaglini o il Presidente Reschigna.
Senza entrare nel merito, credo che quest'ordine del giorno vada assolutamente a vantaggio di tutti i cittadini e di tutti i consumatori del Piemonte. Ma affinché questo possa essere fatto in maniera efficace, la Regione dovrebbe non solo approvare questo ordine del giorno, ma provvedere in modo diretto ed incisivo.
Per quanto concerne la Commissione Olimpica, gli effetti potranno magari vedersi ed essere anche positivi, ma non sicuramente a breve termine, come potrebbe essere, invece, l'approvazione dell'ordine del giorno avente ad oggetto "Sconto alla pompa delle benzine nel VCO" presentato dai Consiglieri della Lega Nord.
Nella fattispecie, chiedo che tutti i Consiglieri prendano atto di questa situazione e possano votare la richiesta d'inversione punti all'o.d.g. con molta serenità, per arrivare ad un'ampia ma rapida discussione di tale ordine del giorno, affinché si possa dare una risposta ai cittadini piemontesi, consumatori e non, che, giustamente, su questo tema, aspettano delle risposte da lungo tempo. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento in senso contrario, pongo in votazione la richiesta d'inversione punti all'o.d.g..



GIOVINE Michele

Il Regolamento prevede che qualcuno debba comunque esprimersi in senso contrario.



PRESIDENTE

Non necessariamente: è una facoltà, non un obbligo.
Ha chiesto la parola la Consigliere Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Se dobbiamo adempiere a quest'obbligo, lo facciamo: siamo contrari all'inversione di tale punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Vorrei peraltro precisare che il Regolamento contempla una facoltà di esprimersi in senso diverso dalla proposta avanzata dal proponente, ma non è assolutamente un obbligo.
Procediamo, quindi, alla votazione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 18 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno in oggetto, di cui si chiede l'inversione, è il n.
116, "Riduzione IVA sul vino", ed è sottoscritto dai colleghi Dutto Allasia, Monteggia e Rossi.
In quest'ordine del giorno, a sommi capi, il Consiglio regionale premesso che il Piemonte è una delle Regioni che rappresenta maggiormente l'eccellenza vitivinicola italiana, ottenendo i più alti riconoscimenti a livello internazionale; rilevato, altresì, che la nostra Regione pu contare su una produzione di estremo pregio, in gran parte disciplinata dalle denominazioni di origine: ben sette DOCG (Barolo, Barbaresco Gattinara, Asti e Moscato d'Asti, Braccetto d'Acqui, Gavi e Gemme) e più di quaranta DOC, un record assoluto per il panorama enologico italiano rilevato che il settore vitivinicolo sta attraversando un periodo di crisi dovuto alla sovrapproduzione, alla drastica caduta dei consumi interni e alla minore competitività della produzione italiana sui mercati esteri considerato che, ad oggi, in Italia l'aliquota IVA applicata sul vino è pari al 20% della base imponibile, mentre per gli altri alimenti in genere è ridotta al 10% e per alcuni, quali pane, olio, latte, frutta, verdura è ulteriormente, ridotta al 4%.
Rilevato che soprattutto i Paesi emergenti, quali ad esempio il Brasile e la Cina, oltre ai già consolidati Australia, Nuova Zelanda, Repubblica Sudafricana, Cile e Argentina, stanno producendo moltissimo vino con costi vincoli legislativi e controlli di gran lunga inferiore ai nostri, genera un surplus d'offerta a prezzi concorrenziali che mette fuori mercato i nostri vini.
Con quest'ordine del giorno si chiede che la Giunta s'impegni ad attivarsi nelle sedi competenti affinché, col fine di rilanciare il consumo e sostenere le imprese nel difficile momento congiunturale che interessa diversi settori, si provveda: a diminuire l'aliquota IVA per il vino al 10 e a adottare iniziative che costringano i Paesi emergenti a adottare il sistema italiano di garanzia verso il consumatore, uniformandosi al codice normativo sulla produzione.
evidente che quest'ordine del giorno ha un'importanza e una priorità non indifferente per una Regione come il Piemonte, dove gran parte della propria economia, sopratutto in campo agricolo, è rivestita dall'attività di migliaia di viticoltori. Non solo, perché viene colpito anche chi consuma il vino, senza eccessive quantità, o lo consegna nelle case o nei ristoranti.
un ordine del giorno che lascia alla Giunta una discrezionalità e una tempistica sulla modalità per attuarlo.
Per questo motivo, chiedo a tutti i colleghi eletti in Province dove la produzione vitivinicola riveste una fetta importante dell'economia del loro territorio - penso il 90% dei Consiglieri qui presenti - di votare sollecitatamene, quest'inversione all'o.d.g.
Invito sin d'ora ad un esame approfondito e dovizioso, affinché si possa arrivare, magari emendandolo e modificandolo con tutti i giusti correttivi che ogni singolo Consigliere può liberamente, nell'espletamento del proprio mandato, proporre, un rapido licenziamento dell'intera Aula sull'ordine del giorno n. 116.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Poiché nessun Consigliere chiede di intervenire in senso contrario procediamo con la votazione.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 3.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 17 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
La mozione n. 140, iscritta al punto 17) dell'o.d.g., intitolata: "Legge sui beni confiscati alle mafie", è presentata dai Consiglieri Motta Lepri, Bizjak, Cattaneo, Laus, Buquicchio, Pizzale, Ricca, Muliere Turigliatto, Dalmasso, Robotti, Barassi, Deambrogio e Bossuto.
La legge sui beni confiscati alle mafie è una legge nazionale, su cui la Regione può dare un importante segnale affinché ci sia, da parte dell'interno Consiglio, un'indicazione di apprezzamento per questa legge al fine di applicarla con la massima severità anche in Piemonte.
L'argomento "mafia" è estremamente delicato. Nella fatti specie, è indubbio che la proposta di deliberazione n. 31, iscritta al punto 4) all'o.d.g.: "Integrazione agli articoli 21 e 22 del Regolamento interno del Consiglio regionale per il monitoraggio degli interventi e delle opere connesse ai XX giochi olimpici e paralimpici invernali 2006 e sport invernali e della fase post-evento", abbia un'urgenza sicuramente inferiore a quella che, per tutti i cittadini, ma mi auguro anche per questo Consiglio, ha la lotta alla mafia.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento in senso contrario, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sulla richiesta d'inversione all'o.d.g. rubricata n. 4 Il Consiglio non approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle variazioni del numero legale nel corso di una seduta del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale per mozione d'ordine ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ancorché sia ovviamente possibile che il numero legale vada variando nel corso della seduta, rileviamo alcune anomalie. Chiederò poi al Presidente di adoperarsi allo stesso modo nei confronti di tutte le persone presenti all'interno dell'Aula, ma lo diremo in altra sede. Credo che ci siano persone deputate a dare spiegazioni e altre non deputate a darle questo è un caso cui faccio riferimento e mi sembra che aggravi la situazione.
Detto ciò, ci troviamo a due votazioni fa con un numero legale pari a 30 e due votazioni che sono state, non dico convulse, ma in cui l'opposizione ha manifestato un po' di attenzione per il raggiungimento del numero legale. È verosimile, ma non certo, che già nella votazione precedente fossimo arrivati a 29 e non a 30, perché credo che un collega non abbia votato, ma qualche collega l'abbia fatto per lui. Di questo però, non ho le prove, ho un timore, perché l'ho visto entrare a votazione effettuata. Ora ci troviamo di fronte a un momento in cui è mancato il numero legale. Il numero legale era 30 e siamo a 29. Nel frattempo, è stato fatto un artifizio dal Consiglio: un Consigliere assente che non era in congedo è stato dichiarato in congedo, in modo tale che il numero legale scendesse da 30 a 29.
Questo è quanto è accaduto. Dopodiché, ancorché ce lo spiegheranno con maggior dettagli il Presidente e il Consigliere Segretario Chieppa, non cambia niente, nel senso che se non rispettiamo le regole e quindi diciamo che il numero legale è 29 mentre era 30, va benissimo. Vorrà dire che i nostri Gruppi consiliari avranno maggiore zelo nell'esaminare, seppure con voti di contrarietà, le richieste d'inversione del collega Giovine o, visto che non vi è attenzione da parte degli Assessori e da parte del Consiglio ad esaminare alcuni ordini del giorno, anche noi chiederemo che vengano posti in votazione una serie di ordini del giorno del gruppo di Alleanza Nazionale, piuttosto che della Lega Nord, di Forza Italia, dei Comunisti Italiani o di Rifondazione Comunista.
Questo è quanto, perché noi ad una cosa teniamo: al rispetto delle regole senza i trucchi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente e grazie anche al collega Robotti, che è così zelante, anche perché voce è da un quarto d'ora che chiedo d'intervenire e volevo dire al Presidente che da un quarto d'ora ho il pulsante che lampeggia, ma nessuno si è fatto carico di segnalarlo.
Questo solo per dire al Presidente, che aveva detto che, per prenotare l'intervento, bastava schiacciare, ma io non ho avuto la parola. Volevo vedere fino a che punto si andava avanti.
Questa era la prima questione. Inoltre, volevo solo dire, al di là delle motivazioni che ha già addotto il collega Vignale, che ho fatto l'espressa richiesta due votazioni fa al Presidente per sapere qual era il numero legale. Il Presidente gentilmente me lo ha comunicato; ora sono passate due votazioni e credo un quarto d'ora di tempo, quindi mi sembra ovvio che non debbano essere i Consiglieri regionali ad andare a fare la coda per vedere congedi e non congedi, per sapere se eventualmente è cambiato il numero legale.
Credo che se cambia il numero legale, ci debba essere, da parte dell'Ufficio di Presidenza, una corretta comunicazione. Lo dico perch eravamo ai limiti della caduta del numero legale e mi sembra corretto che i Consiglieri sappiano come comportarsi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Anch'io, come hanno fatto in precedenza i colleghi, voglio sottolineare quest'episodio, che non fa tanto onore all'Ufficio di Presidenza.
Chiedo l'attenzione del Vicepresidente Placido che, in passato, è sempre stato molto attento alla correttezza delle procedure e a come veniva condotta l'Assemblea.
Può andare bene tutto, però noi vogliamo che la maggioranza sia seduta al suo posto, che voti regolarmente e non possiamo accettare i cosiddetti trucchi. Il Consigliere non c'era, la Capogruppo che ha firmato il congedo non è presente, quindi diventa difficile pensare che effettivamente sia successo quello che è successo.
Quindi, faccio appello al Presidente, ma soprattutto al Vicepresidente Placido, perché questi episodi chiaramente lasciano un segno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto, Vicepresidente del Consiglio regionale

Grazie, Presidente. Collega Cotto, io non ho problemi a dirle quello che ho detto per cinque anni. Sono sempre stato contrario alle furbate come il Presidente Ghigo aveva definito una cosa che io pensavo diametralmente opposta. lo ero nei cinque anni passati e lo sono anche adesso.
Ritengo che si debba sempre garantire, nel rispetto delle regole, il funzionamento dell'Aula.
Per questo motivo, mi rimetto al Presidente per ripetere la votazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Faccio un richiamo al Regolamento. Ovviamente è una cosa che discende da quella che noi riteniamo una mancanza del numero legale, ma io chiedo all'Ufficio di Presidenza e a chi coadiuva l'Ufficio di Presidenza che venga dato un aiuto ai Consiglieri, i quali - per carità - hanno il dovere di conoscere il Regolamento, con interpretazioni che siano strettamente letterali rispetto a quanto dice il Regolamento.
Faccio due esempi e chiedo che l'Ufficio di Presidenza, ma anche i colleghi - se hanno voglia - li ascoltino.
1) Votazione per appello nominale (articolo 68 del Regolamento) che disciplina "Per il voto con appello nominale, il Presidente indica il significato del "sì" o del "no" e dispone che si proceda all'appello dei Consiglieri in ordine alfabetico. È consentito, a discrezione del Presidente, un secondo appello".
il Regolamento. Non so se stava parlando con me o gesticolando, ma se stava parlando con me, io chiedo che l'Ufficio di Presidenza, nel suo insieme, faccia rispettare il Regolamento.
2) Articolo 53, Congedi. "Il Consigliere che abbia comunicato alla Presidenza del Consiglio (il Consigliere!) l'impossibilità a partecipare ad una seduta del Consiglio, per ragioni di salute o altri motivi personali, o per cause dipendenti dal proprio ufficio di componente la Giunta, ... viene considerato in congedo, salvo diversa, motivata determinazione dell'Ufficio di Presidenza da comunicarsi da parte dell'interessato", non da chi ne fa le veci! Dall'interessato, neanche da un collega del Gruppo. E ancora: "L'elenco dei Consiglieri in congedo è affisso nell'Aula".
Rileviamo due cose: che il collega Moriconi non ha presentato la propria richiesta di congedo, non ha comunicato l'impossibilità a partecipare alla seduta, e tanto meno rileviamo che l'elenco dei Consiglieri in congedo sia affisso nell'Aula.
Perché si dice "affisso nell'Aula"? Per il motivo che ogni collega comprende. Perché non vi sia la possibilità di modificare le tempistiche dei congedi: un assente va in congedo, uno torna ad essere presente, e non è più in congedo. C'è invece un elenco, con tre, cinque, uno, nessun Consigliere in congedo, come il Presidente, in apertura di seduta dichiara, comunicando i nomi dei Consiglieri in congedo.
Detto uno e detto due, diciamo anche la terza, ma valga come regola per tutti, e mi richiamo anche a quanto diceva il Vicepresidente Placido. Le regole sono regole per tutti: non sono regole per qualcuno! Capita, come in tutti i consessi, che qualche volta la maggioranza non ha il numero legale: ne prende atto, come - non dico un insuccesso - un inciampo. Io non c'ero nel Consiglio della legislatura precedente, ma immagino che sia capitato qualche volta anche alla maggioranza di centrodestra di non poter, in alcuni casi, rispettare il numero legale. Ma non credo che per questo - mai l'hanno fatto - si abbia fatto ricorso a "furbate" (per richiamarmi a quanto si diceva prima) per ottenere il numero legale prestabilito.
Quindi, mi raccomando, su questo il nostro Gruppo consiliare sarà molto attento. Chiediamo però un ausilio per l'interpretazione regolamentare ovviamente, lo facciamo da soli, come abbiamo fatto in questo caso - ma che sia corretto. Grazie.



PRESIDENTE

Tengo a dirle che mi dolgo particolarmente delle espressioni usate da alcuni colleghi che sono intervenuti sulla conduzione dei nostri lavori.
Dico questo perché non mi pare che io personalmente, né tanto meno l'Ufficio di Presidenza, si sia mai prestato a quelli che sono stati definiti "mezzucci" per condizionare l'esito dei lavori.
Abbiamo utilizzato le prassi abituali, abbiamo utilizzato le interpretazioni abituali del Regolamento. Quando mi è stato chiesto il numero legale, è stato sempre comunicato, abbiamo registrato i congedi come si è sempre fatto. Difatti il foglio dei congedi è gestito da un funzionario del Consiglio regionale incaricato espressamente di ciò che alle mie spalle che registra. Quindi, non mi pare che si sia prevaricato e mai agito assolutamente in malafede.
Abbiamo gestito come si è sempre fatto, come hanno sempre fatto i miei predecessori e in conformità al Regolamento, che chiede che il Consigliere comunichi l'impossibilità di essere presente. In questo comunicare l'impossibilità, abbiamo sempre considerata come efficace la comunicazione fatta a firma dei Capigruppo e a firma dei colleghi di Gruppo, tant'è che sono agli atti, perché tutte tenute le innumerevoli serie di richieste di congedo firmate dai Presidenti di Gruppo e da colleghi di Gruppo sono conservate. Dopodiché, se si richiama un'interpretazione diversa del Regolamento, siamo disponibili a qualsiasi ragionamento da fare nell'ambito della Giunta per il Regolamento, quindi nessuna difficoltà a procedere in senso diverso.
Dopodiché, proprio per evitare ulteriori discussioni, perché non c'è nessun mezzuccio - mi dolgo di quest'espressione - disponiamo che venga replicato il voto sulla richiesta, posto che la votazione è avvenuta del tutto legittimamente, in presenza del numero legale.
La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Mi dispiace, Presidente, ma sono assolutamente contrario a questa cosa.
Se il voto è andato sotto, è andato sotto, non dobbiamo nasconderci dietro foglie di fico! Giustamente, prima, il Vicepresidente Placido ha detto che allora erano definite "furbate", ma anche questa è una furbata, non si può dire che un voto è andato sotto! Non c'è stato comunicato che era modificato il numero legale, sono passate due votazioni, torniamo indietro, diciamo: "È stato respinto" e poi rifacciamo la cosa! Noi siamo qui e penso che la presenza l'abbiamo sempre garantita. Quest'amministrazione - la Presidente Bresso è in Aula e ci può sentire - paga quattordici Assessori per garantire il numero legale con i Consiglieri, poi non ci sono, non prendiamoci in giro scusate!



(Commenti fuori microfono della Presidente Bresso e del Consigliere Boniperti)



PRESIDENTE

Collega Boniperti, prendo atto della sua affermazione, il numero legale era 29, il numero legale è stato raggiunto. Per esigenze di maggiore chiarezza la votazione viene ripetuta, così come ha disposto all'unanimità l'Ufficio di Presidenza. Prego i colleghi di riaccomodarsi nei banchi, rimettiamo in votazione la richiesta d'inversione fatta dal Consigliere Giovine per appello nominale.
La votazione verrà effettuata per appello nominale su richiesta dei Consiglieri Vignale, Botta e Boniperti.
Il numero legale è 29.


Argomento:

Richieste d'inversione di punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo dunque con la ripetizione della votazione della richiesta d'inversione all'o.d.g. n. 4 Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 4.
L'esito della votazione è il seguente presenti 32 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 16 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
La parola al Consigliere Giovine, che prego di rimanere in Aula, visto che siamo qui tutti a discutere le sue richieste d'inversione.



GIOVINE Michele

Signor Presidente, ha ragione e me ne dolgo.
Siamo all'ordine del giorno n. 71, attualmente iscritto al punto 16) dell'attuale o.d.g., intitolato "Attuazione interventi evento sismico dell'11 aprile del 2003", firmato dai Consiglieri Rutallo, Cattaneo, Lepri Bizjak e Rossi. Faccio prima a leggerlo, perché, probabilmente, sarà più facile capire di cosa stiamo parlando.
L'11 aprile 2003, come tutti sappiamo, c'è stato un evento sismico in Piemonte: in alcune parti non è stato avvertito, mentre in altre realtà ha avuto un effetto devastante.
Quest'ordine del giorno, prendendo anche spunto da dichiarazioni rilasciate nel corrente anno da parte di illustri membri della Giunta regionale, vuole fare un passo successivo e impegnare la Giunta regionale ad agire in questo senso: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto della relazione svolta dall'Assessore regionale alle opere pubbliche a difesa del suolo nel corso dell'audizione del 29 giugno 2005 in II Commissione, in merito allo stato di attuazione degli interventi a due anni dal sisma che ha colpito il territorio compreso nella Provincia di Alessandria considerati gli ingenti danni subiti dagli edifici pubblici - compresi gli edifici storico-monumentali ed artistici e le infrastrutture - che si sono verificati nei Comuni interessati dall'evento sismico dell'11 aprile 2003 come individuati dai decreti del Presidente della Giunta regionale 20 maggio 2003, n. 45, e 31 marzo 2004, n. 21 - quindi, c'è tutto un elenco di Comuni che è assolutamente assodato e ben definito visto che il piano dei primi interventi straordinari per il ripristino degli edifici pubblici, compresi gli edifici storico-monumentali ed artistici e delle infrastrutture, adottato con il decreto del Presidente della Giunta regionale 13 giugno 2003, n. 56, viene attuato attraverso stralci successivi di finanziamento valutato che le risorse stanziate negli stralci attuativi finora approvati risultano insufficienti a completare gli interventi già previsti nel citato piano degli interventi straordinari, ma non ancora finanziati impegna la Giunta regionale a adoperarsi, anche attivandosi presso il Governo nazionale - mi auguro che non si aspetti di votare questo importante ordine del giorno con la speranza che cambi il colore politico del Governo a Roma, perché temo che i colleghi del centrosinistra rimarranno assai delusi dopo le elezioni politiche prossime venture - per reperire ulteriori risorse necessarie a completare gli interventi straordinari per il ripristino degli edifici pubblici, compresi gli edifici storico-monumentali e artistici e delle infrastrutture danneggiate dal sisma dell'11 aprile 2003".
Credo di non dover aggiungere altro per sottolineare l'importanza dell'ordine del giorno in oggetto.



PRESIDENTE

Se non ci sono interventi in senso contrario, indico la votazione della richiesta d'inversione del punto 16) all'o.d.g. in modo che venga spostato al punto 4) all'o.d.g.
Il numero legale è di 30.
Viene richiesto il voto per appello nominale, che consideriamo come richiesta continuativa nel corso di questa seduta.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 15 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

L'ordine del giorno in oggetto, che nell'attuale presentazione è iscritto al punto 15) all'o.d.g, originariamente aveva un numero di protocollo abbastanza antico il n. 99, tant'è che, di fatto, è protocollato a settembre 2005. Esso tratta della salvaguardia della tipica fauna alpina: gallo forcello, pernice bianca, coturnice e lepre variabile, ed è stato presentato dai Consiglieri Turigliatto, Robotti, Dalmasso, Cavallaro Pizzale, Valloggia, Spinosa, Bossuto, Moriconi, Leo, Dutto e Lupi.
Quest'ordine del giorno è stato unificato ad un altro ordine del giorno numerato come 127, firmato dai Consiglieri Costa, Ghigo, Cavallera, Cotto Ghiglia, Pichetto Fratin, Ferrero, Scanderebech, Casoni, Monteggia Allasia, Rossi e Guida.
Infine, vi è la mozione n. 29, recante sempre il titolo "Salvaguardia della tipica fauna alpina", presentata dai Consiglieri Ghiglia, Casoni Boniperti, Botta, Vignale, Scanderebech, Ghigo, Rossi, Allasia, Monteggia Cavallera, Ferrero, Pichetto Fratin, Cotto e Cirio. Qualche Consigliere ha firmato più di una mozione.
Il sottoscritto, non avendone citata nessuna, vuole rimediare cercando di sollecitare l'approvazione di quest'ordine del giorno che mi è stato segnalato e richiesto, tra l'altro, da un'importante associazione naturalistica, ambientalistica e animalista, che aveva chiesto un'accelerazione nei tempi affinché la Regione, tramite il Consiglio regionale, potesse prendere una decisione nel merito.
Il Consiglio regionale, premesso che la tipica fauna alpina considera le popolazioni di Gallo Forcello, lepre variabile, pernice e pernice bianca, ormai sull'orlo dell'estinzione. Premesso che gli studi regionali evidenziano lo stato critico di conservazione di queste specie. Premesso che le linee guida della Regione Piemonte, approvate con atto deliberativo nella precedente legislatura, confermavano che lo stato di conservazione delle popolazioni di galliformi alpini e lepre variabile è critica in tutta l'area di distribuzione alpina. Premesso che nelle premesse generali delle linee guida viene sottolineato che le popolazioni di fagiano di monte pernice, pernice bianca, coturnice, lepre variabile, sono esposte a fattori limitanti di varia natura, come la frammentazione e la contrazione dell'habitat idoneo, a causa dello sviluppo del turismo invernale dell'abbandono delle tradizionali pratiche agro-silvo-pastorali di montagna e dell'eccessiva pressione venatoria concentrata in zone altamente vocate alle specie e facilmente raggiungibili con mezzi motorizzati. Premesso che le richieste avanzate dai Comprensori alpini e destinate, se approvate, a compromettere ulteriormente la sopravvivenza di specie animali di elevatissima importanza ambientale, in quanto non ripopolabili ed appartenenti ad ecosistemi relativamente fragili.
Ritenuto che gli esigui numeri di queste popolazioni richiedono l'immediata sospensione di ogni prelievo venatorio come previsto dall'articolo 1, comma 2. della legge 157/1992 "all'esigenza di conservazione della fauna selvatica". Ritenuto che la Regione, in conformità alle direttive 79/409/ della Comunità Europea del Consiglio del 2 aprile 1979, 85/411/CEE della Commissione del 25 luglio 1985 e 91/244 e in seguito la legge esecutiva con legge 24 novembre 1978, n. 812 e della Convenzione di Berna del 19 settembre 1979, resa esecutiva con legge 5 agosto 1981 e via discorrendo, mi avvio a concludere.
Considerato che la fauna tipica alpina sia un patrimonio dell'intera collettività e che, in quanto tale, la Regione Piemonte debba tutelarla impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente a sospendere la caccia alle suddette specie a partire dalla stagione venatoria 2005/2006.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla proposta d'inversione all'o.d.g rubricata n. 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 14 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

L'ordine del giorno n. 158, che recita testualmente "Solidarietà alla popolazione della Valle di Susa", presentato dai colleghi Allasia e Rossi intende evidentemente andare ad evidenziare una situazione che è nota a tutti.
Io non entro né nel merito dell'ordine del giorno, né della motivazione che l'hanno spinto. Credo sia corretto e sacrosanto che ci siano delle risposte chiare da parte dell'attuale Consiglio regionale a quelle popolazioni che, a torto o a ragione, hanno, tutto sommato, delle esigenze a cui bisogna dare delle risposte.
Premesso che in queste ultime settimane la Valle di Susa è stata al centro delle cronache giornalistiche nazionali per la manifestazione di opposizione al progetto TAV-TAC organizzata da comitati spontanei di valligiani nel tentativo di sospendere i sondaggi relativi al tunnel esplorativo dell'attraversamento alpino della linea Torino-Lione. Premesso che si sono verificati numerosi fermi di polizia e denunce, che hanno coinvolto anche rappresentanti delle istituzioni locali. Premesso che la popolazione della Valle di Susa, preoccupata per l'impatto ambientale e possibili esposizioni a sostanze nocive, da sempre si oppone alla realizzazione delle linea alta velocità Torino-Lione. Premesso che un pacco bomba, con all'interno un candelotto contenente 200 grammi di esplosivo da cava sistemato in un contenitore da videocassetta e una miccia, è stato trovato nella notte del 4 novembre scorso nei pressi di Susa, mentre il giorno prima era stato diffuso un volantino siglato da una formazione che fa riferimento alle nuove BR (mi permetto di approfittare di questo passaggio per esprimere la mia solidarietà al membri di AN che stato oggetto di intimidazione di cui questa mattina il segretario Ghiglia ci ha edotti, e prego i colleghi di AN di esprimere la solidarietà del Consigliere Giovine e dell'intero Gruppo della Lista Consumatori, perch sono cose che non dovrebbero avere cittadinanza e credo che nessuno in quest'Aula possa minimamente giustificarle).
Appreso che mercoledì 16 novembre è stato organizzato uno sciopero (in questo caso lo sciopero è già stato svolto con una gran partecipazione di cittadinanza).
Ritenuto che alcuni partiti politici hanno cercato di strumentalizzare in ogni modo la spontanea protesta degli abitanti della valle rischiando con atteggiamenti oltranzisti, di irrigidire le parti vanificando ogni tentativo di dialogo e mediazione fino ad oggi compresi. Ritenuto che la mobilitazione popolare, quando è sincera e spontanea, è sempre meritevole di gran rispetto ed attenzione, specie da parte del mondo istituzionale.
Considerato tutto ciò, il Consiglio regionale del Piemonte esprime solidarietà ai cittadini della Valle di Susa che sono scesi in piazza lo scorso 16 novembre e a quelli che hanno manifestato in questi giorni per le loro legittime istanze.
Il Consiglio regionale del Piemonte inoltre impegna la Giunta regionale ad attivarsi affinché in sede europea si vaglino tutte le soluzioni possibili e praticabili per consentire, nell'eventuale prosieguo dell'opera, il rispetto dell'ambiente e della piena tutela della qualità della vita degli abitanti della valle di Susa.
Così richiedono i Consiglieri Allasia e Rossi.
Credo che su quest'ordine del giorno ognuno possa giustamente e liberamente prendere posizione, ma spero che si può anche emendare la parte temporale, ormai obsoleta, e questo va a riprova di quanto dicevo prima: dovremmo votare tutti questi ordini del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Non per esprimere una contrarietà rispetto alla richiesta del collega Giovine, ma per esprimere una contrarietà rispetto a quest'ordine del giorno, anche relativamente alle affermazioni e alle dichiarazioni fatte dal Capogruppo della Margherita, dopo il primo ordine del giorno presentato.
Infatti, le motivazioni, che noi condividiamo, e anche in questa parte sta una fetta di contrarietà rispetto alla richiesta avanzata, sono da mettere insieme con altre considerazioni, molto più legate alla risoluzione di problemi in tal Gruppo e molto meno legate alla necessità di dotare un ente di una Commissione ad hoc.
Vedete, colleghi, è anomalo quest'ente o il modo di ragionare che a volte appare. Noi chiediamo, o abbiamo chiesto, in alcuni settori, delle Commissioni d'indagine che potessero meglio approfondire un argomento. La risposta è stata che le Commissioni consiliari permanenti sono in grado di svolgere adeguatamente il loro lavoro.
In merito, invece, alla Commissione Olimpica, o al tema delle Olimpiadi, è noto che vi sono due Commissioni, quelle che si occupano di sport e di turismo, che hanno una competenza importante, quasi esclusiva relativamente alla questione olimpica; non credo sia una responsabilità dei Presidenti, ma il nostro Gruppo consiliare ha avanzato da più di un mese una richiesta di convocazione dell'Assessore competente, perché venga a parlare di Olimpiadi, visto che mancano tre mesi, e questa sensibilità da parte della Giunta non c'è stata.
Vi è un'anomalia: la Giunta regionale intende comunicare con il Consiglio, rispetto alle Olimpiadi, attendendo la costituzione della Commissione, o ritiene opportuno e doveroso comunicare, relativamente alle Olimpiadi, ancorché vi sia una Commissione ad hoc costituita? Questo è sicuramente l'appuntamento più importante, non fosse altro nell'arco temporale più vicino e, anche per importanza, uno dei più significativi, ma non ricordo che la III o la VI Commissione, se non nei documenti omnibus, cioè nella presentazione del programma o dell'assestamento, piuttosto che il DPEFR, abbiano mai trattato in modo esclusivo la tematica olimpica.
E allora, il timore che la Commissione - strumento certo utile e necessario per un tema così importante - e la volontà di costituzione della stessa sia più funzionale a nominare un nuovo Presidente e un nuovo Vicepresidente, ancorché la Commissione si chiami Olimpiadi, piuttosto che altro, il timore - dicevo - è assolutamente sottolineato dalle motivazioni che abbiamo addotto finora.
Pertanto, il nostro è un voto di contrarietà, non tanto rispetto alla proposta avanzata dal collega Giovine, quanto perché crediamo di assistere a un passaggio abbastanza strumentale e soprattutto finalizzato - poi, ci auguriamo che la Commissione Olimpiadi, una volta costituita, funzioni - a risolvere o a dare qualche incarico istituzionale in più all'interno dei partiti della maggioranza, che non a risolvere oggettivamente un problema di comunicazione fra Giunta e Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla proposta d'inversione all'o.d.g rubricata n. 7.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 8 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 13 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Il punto 13) dell'o.d.g. odierno è relativo all'ordine del giorno n. 159, "Situazione di crisi del Canavese", firmato dal Consigliere Ricca.
La situazione del Canavese credo sia assolutamente nota a tutti e non abbia bisogno di ulteriore presentazione. È indubbiamente una situazione di crisi che, insieme ad altre situazioni del Piemonte, deve essere valutata con estrema attenzione.
Ritengo che questa realtà abbia una maggiore urgenza rispetto ad altre perché l'industria nel Canavese era, in passato, estremamente forte; via via si sta creando una situazione di vuoto che porterà le popolazioni locali a parecchie difficoltà economiche oltre a quelle che già sappiamo esistere nel paese.
Atteso, quindi, che la situazione occupazionale del territorio del Canavese è caratterizzata da una serie di processi di riorganizzazione, di delocalizzazione, di chiusura di attività, che in seguito alla scomparsa dell'Olivetti Spa hanno determinato uno stato di crisi strutturale dell'area canavesana, con la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Considerato che non tutte le situazioni sono riconducibili alla crisi della singola realtà produttiva e al posizionamento del mercato e sul mercato, ma in alcuni casi sia plausibile pensare a riorganizzazioni rispondenti a discutibili criteri di "ottimizzazione dei profitti" (ma ormai pare che grazie all'Europa si stia andando verso questa direzione, non solo nel Canavese, ma in tutto il Paese).
Preso atto che le tradizionali modalità di gestione degli ammortizzatori sociali quale strumento per accompagnare il lavoratori all'acquisizione dei requisiti pensionistici sono di fatto non esaustivi per una realtà che vede coinvolti i lavoratori di "fascia giovane", che dopo un periodo di mobilità si ritroverebbero disoccupati a tutti gli effetti.
Appurato che la Provincia di Torino sta approntando un piano strategico per il rilancio dello sviluppo del Canavese, conseguente ai recenti Stati Generali del Canavese svolti a Ivrea, e che la risposta alla situazione di crisi del Canavese sarà efficace solo se anche le Istituzioni sapranno fare sistema.
Preso atto di tutte le produzioni e delle positive azioni di sostegno messe in atto dalla Regione Piemonte per le realtà dell'Embraco Spa e della FIAT Spa (quindi questioni recenti e attuali), il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale ad attivare, in raccordo con la Provincia di Torino e i Comuni interessati, iniziative d'intervento a sostegno dello sviluppo del Canadese, e in particolare: 1) ad accelerare l'iter di definitiva approvazione e cantierabilità dei progetti già inseriti come strategici nella pianificazione del Patto Territoriale del Canavese, stanziando quindi le necessarie risorse; 2) a definire un nuovo "Piano Strategico" d'intervento, per delineare e sostenere nuovi percorsi di sviluppo dell'area canavesana; 3) ad attivare ogni possibile azione volta a scongiurare l'aggravarsi della situazione occupazionale, anche creando iniziative capaci di esercitare la necessaria "pressione politica" utile a condizionare ed evitare in particolare le scelte dettate da ampi margini di discrezionalità, non strettamente legate a situazioni di difficoltà produttiva o di mercato delle aziende interessate e che penalizzano pesantemente il territorio, con l'abbandono del lavoro e la conseguente dispersione delle conoscenze costruite ed accumulate con il tempo.
Credo non ci sia altro da aggiungere; chiedo al Consiglio di approvare l'inversione di tale punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi in senso contrario, pongo in votazione la richiesta d'inversione punti all'o.d.g. presentata dal Consigliere Giovine.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 8.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 9 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 12 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
La parola al Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno n. 136, di cui al punto 12) all'o.d.g., credo meriti un apprezzamento maggiore e una conseguente risalita nell'attenzione del Consiglio che attualmente lo andrà ad esaminare, perché riguarda, anche in questo caso - si cita nuovamente la zona del Canavese - della crisi occupazionale dell'azienda Diebold di Ivrea.
Premesso che l'azienda Diebold di Ivrea, alle cui dipendenze lavorano molti occupati, pur non avviando la procedura di mobilità, ha di fatto preannunciato e minacciato la chiusura totale della sua attività per delocalizzazione.
Considerato che la suddetta azienda è leader in Italia nella progettazione di impianti bancomat, non è soggetta a crisi di mercato, non è in crisi di liquidità e presenta bilanci tuttora in attivo (è una delle poche aziende, ma d'altronde, progettando bancomat per le banche, ed essendo queste in attivo, è evidente che risulti anch'essa in attivo).
Considerato, inoltre, che il personale di tale azienda è mediamente giovane e in possesso di professionalità elevata, essendo un'azienda che svolge unicamente attività di progettazione. Avendo rilevato, di fatto, che in data 3 gennaio corrente anno è stato firmato presso il Ministero del lavoro un accordo per la cassa integrazione straordinaria, nel quale l'azienda s'impegna a presentare un piano di bilancio - peraltro mai presentato senza ricorrere ad alcuna riduzione del personale.
Appreso, inoltre, che l'eventuale decisione di chiudere l'attività dell'unità di Ivrea da parte della multinazionale americana trae la sua motivazione unicamente dalla volontà di delocalizzazione in altri Paesi con costi del lavoro e diritti dei lavoratori inferiori, per garantirsi utili più elevati.
Considerato, infine, che è assai deleterio, sotto il profilo occupazionale, industriale ed umano, correre il rischio di perdere aziende che svolgono attività di ricerca e di progettazione, preziosa non solo per la loro attività, ma per il territorio e per il tessuto sociale in cui insistono, l'esperienza e la professionalità maturata devono rimanere in loco, tenendo conto anche del fatto che il territorio del Canavese ha già pagato e continua a pagare pesantemente dal punto di vista occupazionale sulle aziende nate dalla ristrutturazione e dalle ceneri dell'Olivetti.
Tutto ciò considerato, quest'ordine del giorno chiede che il Consiglio regionale impegni la Giunta regionale del Piemonte ad intervenire urgentemente presso l'azienda Diebold Italia, affinché vengano poste in essere tutte le azioni per il mantenimento dei siti produttivi e dei livelli occupazionali di Ivrea e di San Mauro Torinese.
Chiede, inoltre, un impegno alla Giunta a sollecitare il Governo affinché si faccia garante del rispetto dell'accordo del 3 gennaio corrente anno da parte dell'azienda stessa.
Ricordo ai colleghi che il primo firmatario di tale ordine del giorno è il Presidente Giampiero Clement, seguito da una serie di firmatari: Ricca Auddino, Bizjak, Comella, Robotti, Spinosa, Ferrero, Bossuto, Deambrogio Picchetto, Rossi, Pizzale e Turigliatto.
Chiedo all'Aula di approvare tale inversione all'o.d.g. perché mi pare abbastanza semplice il problema, e risulterà altrettanto facile porlo in votazione e votarlo favorevolmente.
Presidente, chiedo la votazione per appello nominale. Grazie.



PRESIDENTE

La votazione per appello nominale è stata già impostata anche per le successive votazioni.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 9.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 10 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 11 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
La parola al Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno n. 41 risulta essere ormai datato - è del 5 luglio e riguarda, di fatto, la crisi dell'Astigiano: per i tempi della politica e della società odierna è da considerarsi praticamente "preistoria".
Tale documento, iscritto al punto 11) all'o.d.g., credo meriti una posizione migliore, e vada assolutamente discusso, votato e licenziato al più presto. Va ricordato, altresì, che collegato a tale ordine del giorno vi sono due interrogazioni, la n. 116, inerente a "Grave crisi occupazionale alla Gate di Asti", presentata dai Consiglieri Motta, Cotto Robotti e Spinosa, e la n. 246, inerente a "Crisi Arvin Meritor di Asti" presentata dalla Consigliera Motta.
Con quest'ordine del giorno si chiede all'Assemblea, premettendo che tutte le ricerche più autorevoli confermano il declino industriale del Piemonte, che in pochi anni è passato dall'essere la terza Regione d'Italia, al ricoprire la settima posizione.
Considerando, inoltre, che in Piemonte stanno diventando sempre più gravi le conseguenze economiche e sociali delle politiche di delocalizzazione, in particolare quelle attuate dalle società multinazionali che, per ragioni di riduzione dei costi della manodopera decidono per il ridimensionamento e per la chiusura di aziende presenti sul territorio piemontese (Embraco di Riva di Chieri, TMI di Vercelli, Mattel di Novara, Arvin Meritor e Gate di Asti, eccetera).
Premettendo ancora che si sta aggravando la crisi industriare del territorio della Provincia di Asti, che in questi anni ha conosciuto la chiusura di diverse aziende, tanto che la disoccupazione è salita dal 2,9 del 2003 al 5,1% nel 2004.
Considerando, inoltre, che il sindacato da tempo denuncia una logica speculativa che pare caratterizzare l'imprenditoria, che non investe su ricerca e tecnologia, ma opera scelte disastrose nei confronti dei lavoratori, determinando, di conseguenza, disastri sociali ed economici.
Accertato che si registra grave preoccupazione per la sorte dell'Arvin Meritor di Asti (proprietà americana, produttrice di ammortizzatori per auto, che impiega 413 dipendenti e ancor più nell'indotto), tanto che il Comune di Asti, la Provincia di Asti e i lavoratori hanno dato vita ad un soggetto giuridico-economico plurimo (la Nuova Waya Assauto), che ha il compito di intervenire per il rilancio dell'azienda suddetta, e di affrontare le altre situazioni di crisi industriale nell'Astigiano.
Accertato ancora che, di fatto, la crisi dell'Arvin Meritor e della Gate vengano ad aggiungersi a quelli della HTL (recentemente chiusa) e della C.E.SET di Castel'Alfero (motori elettrici, 450 addetti), che, dopo aver cambiato denominazione in Emerson Appliance Motor Europe, ha annunciato la cassa integrazione per 200 lavoratori, e le conseguenze negative sul territorio astigiano delle difficoltà dell'Embraco di Riva di Chieri.
Tutto ciò premesso, il Consiglio chiede alla stimatissima, onorevole Presidente Bresso, di agire presso il Governo affinché riconosca lo stato di crisi del territorio dell'astigiano e assuma interventi strutturali a sostegno dell'occupazione, affinché si ricreino le condizioni dello sviluppo e venga evitato il ridimensionamento delle aziende oggi in crisi.
Il Consiglio chiede al Governo di adoperarsi per far inserire l'astigiano nelle aree a declino industriale dell'Unione Europea; di intervenire a sostegno della Nuova Waya Assauto, affinché gli Enti locali e i lavoratori non vengano lasciati soli nella gestione della crisi dell'Arvin Meritor



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertetto; ne ha facoltà.



BERTETTO Oscar

Soltanto per annunciare il voto contrario all'inversione dell'o.d.g. e chiedere al Consigliere proponente l'inversione un minimo di serietà e di coerenza con se stesso giacché, da più votazioni, non vota nemmeno quello che propone.
Quando si propone un ordine del giorno, almeno si abbia la serietà di votarlo, visto che il numero legale c'è, dimostrando, così, un minimo di coerenza con la propria personalità. È il primo segno di una presenza non schizofrenica all'interno del Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per fatto personale, il Consigliere Giovine ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Il Consigliere Bertetto dovrebbe prestare più attenzione alle votazioni perché le sue affermazioni non corrispondono a verità. Il sottoscritto forse, avrà saltato una votazione per motivi assolutamente tecnici.
Secondo, penso che il Consigliere Bertetto dovrebbe fare la morale a qualcun altro. Nessun Consigliere si può ergere a fare la morale ad un altro, per qualunque motivo. Io posso aver votato dopo, fuori tempo, ma ho votato.
Volevo solo fare una precisazione perché il Consigliere ha visto qualcosa che in essere non era.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 10.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 11 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 10 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

La mozione n. 117, iscritta al punto 10 dell'o.d.g. odierno, tratta di disastri industriali e ha per oggetto: "Rischio di chiusura per decine di imprese fornitrice della Collins &Aikman Italia". La mozione è stata sollecitata dal Consigliere Vignale, primo firmatario, e dai Consiglieri di Alleanza Nazionale.
Nel documento si pone all'attenzione del Consiglio che la Collins Aikman Automotive Company Italy è un'impresa che opera nel settore della componentistica per auto con stabilimenti a San Benigno Canavese, Frosinone e Cassino. È stata ammessa alla procedura di Administration, ai sensi e per gli effetti, dell'Insolvency Act 1986 di diritto inglese, nonché per effetto dell'Administration Order emesso dall'Alta Corte di Giustizia di Londra in data 15 luglio 2005. A seguito di tale decisione del diritto inglese, la società controllante Kroll ha annunciato a molti fornitori che sospenderà i pagamenti per i lavori svolti fino al 15 luglio e che invece pagherà in contanti tutte le forniture fatturate dal 15 luglio in poi. Di rimando, la Kroll, alle imprese che hanno svolto lavori prima del 15 luglio nella riunione del 20 settembre con i creditori tenutasi a Roma, ha annunciato che i pagamenti dei lavori già svolti avverranno entro due anni per un massimo del 30% dell'importo reale. Nel documento si sottolinea che decine di piccole e medie imprese piemontesi hanno fatturato prima del 15 luglio alla sopraccitata azienda lavori per decine di milioni di euro e che, pertanto, un ritardo e una riduzione così consistente dei pagamenti rischia di far fallire o di mettere in ginocchio imprese sane con una reale perdita di posti di lavoro per alcune migliaia di unità.
Tutto ciò premesso, il Consiglio regionale ha invitato ad impegnare, di fatto, la Giunta e l'Assessore compente ad intervenire al più presto affinché la Regione garantisca le imprese creditrici, le quali rischiando di avere richieste di rientro da parte degli istituti di credito ai quali non potrebbero far fronte, hanno necessità della garanzia dell'Ente relativamente alle aperture di credito. Si chiede, inoltre, che la Regione tramite il Presidente della Giunta e l'Assessore competente, istituisca un fondo "Sezione crisi industriale" al fine di garantire l'erogazione di finanziamenti agevolati per le imprese della regione che attendono il pagamento di crediti da parte di imprese che sono vincolate da provvedimenti concorsuali i quali impediscono il recupero coattivo del credito nelle forme e nei tempi previsti da legge ordinaria; l'Ente si attivi nei confronti di nuovi temporanei amministratori (Joint Administrator), al fine di garantire certezza nei tempi e nella quantità dei pagamenti alle imprese fornitrici relativamente al lavoro svolto prima del 15 luglio.
un ordine del giorno nell'ottica del buon senso e della ragione, e non vedo per quale motivo si debba ulteriormente farlo attendere e farlo marcire in ordini del giorno - uso un'espressione del Presidente Gariglio lunghi come grida manzoniane. Sappiamo benissimo che non verranno mai e poi mai votati e, quand'anche venissero poi affrontati, diventano obsoleti.
Chiedo di votare a favore dell'inversione in oggetto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sulla richiesta d'inversione all'o.d.g. rubricata n.
11.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 12 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 9 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Questo è un documento più recente, ha per oggetto un'importante questione che si sta sviluppando velocemente e rischia di esplodere in mano ai consumatori. Ragion per cui il mio Gruppo chiede che venga al più presto esaminato, affinché si possa fare chiarezza e possa essere pubblicizzato nelle forme opportune come si conviene all'Aula consiliare e come si conviene anche a tutela dei cittadini e dei consumatori piemontesi.
La mozione n. 112 riguarda i nuovi numeri telefonici al posto del 12.
Ricordo che un tempo era un numero gratuito, o comunque era gratuito dai telefoni pubblici, poi è diventato a pagamento da casa con cinque scatti con un costo assolutamente accessibile, con pubblicità che personalmente ritengo estremamente dubbie e forse anche ingannevoli. Ci sono dei nuovi numeri (892-892, 892-424) che hanno portato i costi alle stelle, dal 2000 si paga dodici volte di più.
Noi chiediamo con questa mozione, che è stata presentata dal Gruppo di Alleanza Nazionale, ma che - se è possibile e con il permesso del primo firmatario - sottoscrivo volentieri, che almeno la Regione faccia azione di informazione ai consumatori.
Di fatto, dal primo di ottobre la sostituzione del vecchio numero 12 per le informazioni sugli abbonati alle linee telefoniche graverà sulle tasche degli utenti con percentuali di aumento che vanno dal 26 al 54% e la grande pubblicità fatta dal numero 892.892 inviterà molti consumatori ad utilizzare il medesimo nonostante abbia un costo di 0,03 euro al secondo (e non al minuto come a molti potrebbe apparire). Anche perché molti consumatori, per la scelta dei colori e del tipo di propaganda, hanno l'impressione che quello sia il numero della vecchia Telecom, e così non è.
Quindi, ci si aspetta una tariffa tutto sommato contenuta, mentre 0,03 euro al secondo sono un prezzo altissimo, con un costo medio per informazione di circa 9 euro, cioè 18 mila delle vecchie lire. Una volta con 18 mila lire si mangiava una pizza e si andava anche al cinema, mentre oggi con questo servizio si fa una telefonata.
Rilevato inoltre che le stesse informazioni sono accessibili in forma del tutto gratuita dalla rete internet con un risparmio per i consumatori assolutamente rilevante e che tale sevizio non è realizzato da Telecom, ma dalla società internazionale InfoNXX - quindi, non è la Telecom che c'è dietro a questi numeri, ma società che evidentemente hanno fondato un business - chiediamo che il Presidente della Giunta e l'Assessore intervengano nei confronti di Telecom, affinché intervenga presso il Ministero delle Comunicazioni, ai sensi dell'art. 55, comma 3 del Codice delle Comunicazioni elettroniche, di riapplicare in via cautelare e d'urgenza gli obblighi di fornitura del servizio universale al servizio di consultazione degli elenchi abbonati.
Questo è assolutamente necessario ed utile. Tra l'altro, i dati che nella tabella sono allegati arrivano da un'associazione dei consumatori che non è sicuramente schierata politicamente.
Quindi, si passa dall'automatico 12 (0,61 euro) al servizio 892.892 (3,21 euro al minuto). Mi sembra abbastanza evidente il problema. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione di all'o.d.g.
rubricata n. 12.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 13 presentata dal Consigliere Giovine: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 8 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Questo è una mozione, la n. 90, inerente a "Sostegno all'Associazione Telefono Amico", ha assolutamente il placet e la firma di tutte le parti politiche presenti in Consiglio. Vedo infatti tra i firmatari il Consigliere Lepri, la Consigliera Spinosa, i Consiglieri Vignale, Botta Cattaneo, Bertetto, Chieppa, Muliere, Bizjak, Buquicchio, la Consigliera Cotto, i Consiglieri Deambrogio, Ghigo, Laus, Leo, Monteggia, la Consigliera Motta, i Consiglieri Pizzale, Rabino, Rostagno e Ricca.
evidente, anche perché l'oggetto dell'ordine del giorno parla del Telefono Amico. Si chiede che venga dato un sostegno a questa associazione che ha un ruolo importantissimo nella società di oggi, in una fase in cui molti si trovano di fatto isolati. Non hanno punti di riferimento e a volte semplicemente anche una voce solitaria, ignota ed oscura dall'altro capo del telefono può essere utile per salvare delle vite umane o per raddrizzare delle esistenze che hanno preso delle strade estremamente pericolose per sé e talvolta anche per gli altri.
un'associazione che ha dei mezzi, secondo me, enormi e grandissimi e non c'è bisogno di elogiarla più del dovuto, perché è talmente utile la sua opera, talmente importante la sua azione e talmente famosa la sua attività che risplende quasi di luce propria, grazie all'attività che, in questi anni, ha saputo con grande lucidità e con grande onestà e correttezza portare avanti.
Di fatto, però vi è una notizia molto grave, perché la notizia arrivata all'orecchio dei Consiglieri e di chi vi sta parlando, è che c'è un annuncio di una prossima chiusura. Anzi, questa mozione è quasi obsoleta perché è datata a settembre e si parlava del mese di ottobre come possibile ipotesi di chiusura.
Tra l'altro, non so se effettivamente sia stato già chiuso o sia in fase di liquidazione il numero verde che fornisce il servizio al Telefono Amico, a causa del venir meno di importanti risorse finanziarie.
So che, di fatto, l'associazione esiste ancora e esercita un ruolo significativo, perché da oltre quarant'anni assicura in modo discreto ed efficace ascolto, conforto e sostegno a migliaia di piemontesi che vivono situazioni di sofferenza, di disagio o di depressione.
La depressione credo che sia il male dei tempi moderni, che difficilmente troverà una cura in tempi brevi, proprio perché è difficilmente localizzabile. Talvolta, chi è depresso non sa neanche di esserlo.
Quindi, si riafferma con quest'ordine del giorno l'assoluta necessità di mantenere, e anzi potenziare, un così prezioso servizio, visto anche che trattasi di attività svolta esclusivamente da volontari, cosa rarissima oggigiorno.
Perciò con questo ordine del giorno si impegna la Giunta regionale ad operare tempestivamente affinché possano essere trovate, direttamente o attraverso forme indirette, le risorse economiche per consentire, senza interruzioni, il mantenimento del servizio.
Direi che altro non si possa aggiungere. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 13.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 14 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 7 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
A differenza delle precedenti inversioni richieste è la prima proposta di legge, che ha come relatori un Consigliere di maggioranza e un Consigliere di opposizione, nella persona dei Presidenti Muliere e Rossi.
Si tratta della proposta di legge n. 65, inerente a "Istituzione del Centro di Documentazione dell'Area della 'Benedicta' del Parco delle Capanne di Marcarolo".
Di fatto, è una riassunzione di una legge, ex articolo 77 del Regolamento, già espletata nella precedente legislatura, rinviata, in Consiglio, alla VI Commissione in sede referente e in I Commissione in sede consultiva, il 25 luglio corrente anno. All'unanimità, ha avuto il parere favorevole delle suddette Commissioni.
Anziché affrontare l'articolato di legge, su cui poi ci sarà ampio dibattito in occasione della votazione della legge in oggetto, occorre ricordare cos'è il cascinale della Benedicta e dov'è situato. Il cascinale della Benedicta è situato nel Comune di Bosio, nel cuore del Parco regionale Capanne di Marcarolo. È uno dei luoghi più importanti della Resistenza e della storia alessandrina ed italiana. Il cascinale, che era stato in epoca medioevale un convento benedettino e in epoca moderna rappresentava il cuore della proprietà agraria della nobile famiglia genovese degli Spinola, nel corso della Seconda Guerra Mondiale divenne la sede del comando partigiano della III Brigata Ligure e fu teatro di un eccidio compiuto dai nazifascisti.
Intorno al Monte Tobbio, nell'inverno 1943-1944 cominciarono a rifugiarsi i primi nuclei di giovani partigiani e renitenti alla leva, che rifiutavano di continuare la guerra e iniziavano il loro percorso di opposizione al fascismo. I partigiani collocarono il loro comando alla Benedicta e nella primavera del 1944 la loro presenza era già così diffusa da rappresentare un pericolo potenziale per tedeschi e fascisti, i quali decisero di organizzare un rastrellamento.
Il 7 aprile 1944 ingenti forze nazifasciste circondarono la Benedicta e colpirono duramente i giovani, distruggendo il cascinale. Il rastrellamento proseguì per tutto il giorno e nella notte successiva. Alcuni partigiani sfruttando la conoscenza del territorio, riuscirono a fuggire, ma per molti di loro non ci fu scampo: centinaia di giovani furono fucilati, altri caddero in combattimento, altri ancora furono catturati e avviati alla deportazione in Germania.
Il rastrellamento della Benedicta, che nelle intenzioni dei nazisti e dei fascisti avrebbe dovuto fare terra bruciata intorno alla resistenza non riuscì tuttavia a piegare lo spirito popolare. Anzi, proprio dalle ceneri della Benedicta il movimento partigiano riuscì a riprendere vigore: la divisione "Mingo", attiva nell'Ovadese, una delle formazioni partigiane più importanti e organizzate dell'Appennino ligure-alessandrino, ebbe tra i suoi promotori proprio alcuni degli scampati alla Benedicta. Altri partigiani reduci alla Benedicta continuarono la loro esperienza sino alla Liberazione in formazioni della Val Borbera e in altre divisioni partigiane dell'Appennino alessandrino.
Nel dopoguerra, i ruderi della Benedicta vennero lasciati in un grave stato di abbandono, che provocò un progressivo degrado ambientale e una quasi completa cancellazione dei segni della violenza fascista.
Successivamente, nel luogo dove si compì l'eccidio, grazie all'iniziativa di vari Enti locali, guidati con molta lungimiranza dalla Provincia di Alessandria, negli anni Sessanta venne innalzata una zona monumentale.
La Benedicta divenne un luogo di visita non solo in occasione della manifestazione: ogni anno raggiungono il sacrario e i ruderi del cascinale decine di migliaia di persone e numerose sono le presenze degli alunni delle scuole dell'alessandrino e delle province limitrofe.
In questo quadro generale, la creazione di un centro documentazione rappresenta un indispensabile strumento per una corretta fruizione didattica del sito da parte delle rappresentanze scolastiche che vi si recano in visita e un valido supporto sia logistico sia culturale e di informazione per tutti i visitatori che ogni anno raggiungono questo territorio.
Bisogna segnalare che da qualche anno si è costituito un Comitato promotore per la valorizzazione del sito e la creazione del centro di documentazione. Al Comitato, guidato dalla Provincia di Alessandria partecipano numerosi Enti locali, le associazioni partigiane e le istituzioni culturali. Grazie all'attività del Comitato è stato possibile consolidare i ruderi dei cascinali, fermando il progressivo degrado.
Penso che sia chiaro. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla proposta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 14.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri hanno votato SI' 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 15 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 6 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Il punto 6) all'o.d.g. riguarda una legge di cui ho seguito buona parte dell'iter in Commissione, anche perché è stata, a vari tratti, forse più sul metodo che sul merito, trattata un po' vivacemente da parte dei Commissari.
La proposta di legge n. 61 è inerente a "Norme per la valorizzazione delle costruzioni in terra cruda" che, come sappiamo, sono estremamente numerose nell'Alessandrino, ma sono presenti anche in altre zone importanti del Piemonte. È una legge che è stata votata all'unanimità in Commissione nella precedente legislatura ed è stato riassunta in data 21 giugno. Dal Consiglio è stata rinviata in II Commissione con sede referente e in I Commissione in sede consultiva, secondo l'articolo 81 del Regolamento. In data 28 ottobre 2005 ha avuto parere consultivo a maggioranza in I Commissione.
Di fatto, la legge cerca di valorizzare e di salvare un notevole patrimonio di costruzioni in terra cruda che, differenziandosi da Regione a Regione per il sistema costruttivo, quantità e qualità del costruito, dà comunque, alla Regione Piemonte, un patrimonio culturale non indifferente.
Ci sono esemplari di case in terra cruda presenti in Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Calabria, Sardegna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata e, ovviamente, anche in Piemonte.
Il graduale abbandono di questa tecnologia, soppiantata dall'utilizzo di materiali meno "poveri", oltre che da preconcetti di natura culturale e sociale, ha comportato, a partire dal secondo dopoguerra, l'innescarsi di un inesorabile processo di degrado delle costruzioni di terra.
In questi dieci anni, tuttavia, si è venuta consolidando, ad opera di studiosi e ricercatori, la volontà di salvaguardare questo patrimonio. Ci si è limitati, in alcuni casi, a valutarne sommariamente la consistenza numerica, prendendo in esame gli schemi tipologici e costruttivi; in altri casi (ad esempio Sardegna, Abruzzo e Marche) un'accurata catalogazione degli edifici esistenti è stata la premessa per fornire indicazioni in merito a idonee tecniche di restauro e, più in generale, per affrontare problematiche di tipo gestionale.
In realtà, questa legge andrebbe collegata ad altre leggi e ad altre situazioni, che sono in essere in Consiglio, che riguardano, ad esempio, la possibilità di musei naturali diffusi. Questo è stato evidenziato anche in Commissione.
Secondo statistiche dell'ONU, circa il 40% della popolazione mondiale vive in case di terra cruda e nei paesi industrializzati questo materiale abbandonato negli anni della ricostruzione postbellica, viene ora riscoperto per la sua qualità di risparmio energetico, di eco-compatibilità e di salubrità, nonché per il suo confort abitativo (nonché estetico evidentemente).
Una parte cospicua del patrimonio architettonico in crudo presente nel nostro Paese è localizzato in Piemonte in ambito sia rurale sia urbano: si trovano costruzioni in mattoni crudi nell'Astigiano, nell'Alessandrino, nel Torinese. Fino ad ora, nella nostra Regione, non molto è stato fatto per la conservazione di questo patrimonio: sporadiche ricerche, dichiarazioni d'intenti o poco più.
Finalmente possiamo affrontare una legge. Con questa legge possiamo modificare e salvaguardare quello che è in essere.
Grazie, Presidente.



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla proposta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 15.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri hanno votato SI' 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 16 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 5 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 4.
La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Signor Presidente, la proposta d'inversione dell'o.d.g. riguarda il disegno di legge n. 154 presentato dalla Giunta regionale e avente come dicitura: "Disciplina della diffusione dell'esercizio cinematografico in Piemonte". È un provvedimento che è stato licenziato a maggioranza dai Gruppi presenti in VI Commissione già il 3 novembre 2005 e proprio per la sua specifica valenza il Capogruppo del Gruppo misto, Michele Giovine, ha richiesto questa inversione dell'o.d.g.
Facendo riferimento proprio al testo del disegno di legge regionale n.
154, mi sembra doveroso sottolineare alcuni passaggi, soprattutto nella sua parte iniziale, laddove, in qualche modo, si sottolinea che proprio nell'ambito della diffusione dell'esercizio cinematografico a livello nazionale si sta attraversando una fase di profondi mutamenti, causati ovviamente, questo era un dato di fatto ormai appurato da molto tempo - sia dall'apertura di numerosi complessi multisala, sia da alcuni adattamenti del sistema della distribuzione cinematografica.
Non a caso, il disegno di legge sottolinea con molta precisione che dopo una prima fase, in qualche modo, di trasformazione dell'esercizio esistente, questa forma legata all'organizzazione in multisale ha avuto un rapido impulso, che ha radicalmente trasformato la struttura stessa dell'esercizio cinematografico.
chiaro a tutti che l'apertura di queste grandi strutture multisale caratterizzate dall'offerta in contemporanea di una molteplicità di prodotti cinematografici e dalla collocazione di molte di queste multisale in complessi commerciali più ampi -quindi abbinano la struttura commerciale all'offerta di produzione cinematografica, unendo l'offerta finalizzata al tempo libero a una più prettamente commerciale,- ha in qualche modo determinato lo spostamento delle preferenze degli utenti causando una situazione di crisi per quelle che vengono definite le sale cinematografiche tradizionali. È indubbio che l'innovazione, la strutturazione e gli insediamenti multipli di queste multisale hanno apportato sul mercato dell'offerta cinematografica un'evidente alterazione dell'equilibrio precedente del settore.
Questo fenomeno, che bene la legge sottolinea, si è sviluppato in particolare nell'area metropolitana torinese, dove si è passati - sono dati estremamente significativi - nell'arco di tempo che va da settembre 2002 ad aprile 2003, da 46 a ben 81 schermi, a fronte di una collaterale diminuzione dell'incasso medio per schermo da 290.939 euro a 185.892 euro.
Preso atto di questa situazione, che è stata sottolineata con grande precisione sia da molti esperti del settore culturale-cinematografico...



(Scampanellio del Presidente)



PRESIDENTE

Collega, non volevo interromperla così di brutto, era solo un discreto segnale sul superamento del tempo disponibile.
Non essendoci interventi contrari, indìco la votazione nominale sulla proposta d'inversione all'o.d.g. rubricata n. 16.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
Pertanto, sospendo la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.03 riprende alle ore 18.42)


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Relativamente al punto 3) all'o.d.g. che reca: "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti della votazioni effettuate alla fine della seduta antimeridiana.


Argomento: Nomine

Consiglio regionale del Volontariato - Designazione di 2 Consiglieri regionali, di cui 1 riservato alle minoranze (integrazione). (Articolo 11 della l.r. 38/1994 - DGR n. 15-12043 del 23 marzo 2004 e DGR n. 3-1219 del 4 novembre 2005)


PRESIDENTE

Proclamo designati, quali componenti del Consiglio regionale del Volontariato, i Consiglieri regionali Clement Gian Piero e Ferrero Caterina.


Argomento: Nomine

Ente Diritto allo Studio Universitario - Consiglio di Amministrazione Designazione di 8 rappresentanti della Regione, di cui 1 con funzioni di Presidente (articolo 19 della l.r. 16/1992)


PRESIDENTE

Proclamo nominati, quali rappresentanti della Regione nel Consiglio di Amministrazione dell'Ente Diritto allo Studio Universitario, i signori Pellerino Mariagrazia (Presidente), Lopez Laura, Ramazzotti Giuliano Paolo Bagnasco Gabriele, De Angelis Preziosi Umberto, Magliano Silvio, Molinari Riccardo e Sergi Felice. Gli ultimi tre in rappresentanza delle minoranze (ai sensi del combinato disposto dell'articolo 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale e dell'articolo 9, comma 7, della l.r. 39/1995)


Argomento: Nomine

Ente Diritto allo Studio Universitario - Collegio dei Revisori - Elezione di 5 membri, di cui 3 effettivi e 2 supplenti (Articolo 24 della l.r. 16/1992)


PRESIDENTE

Proclamo eletti, quali membri effettivi del Collegio dei Revisori dell'Ente Diritto allo Studio Universitario, i signori Petrarulo Raffaele Ballarè Andrea e Collidà Gianpiero; quali membri supplenti, i signori Fina Laura e Puntoni Roberto. I Signori Collidà Gianpiero e Puntoni Roberto, in rappresentanza delle minoranze (ai sensi del combinato disposto dell'articolo 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale e dell'articolo 9, comma 7, della l.r. 39/1995).


Argomento: Nomine

Consiglio regionale di Sanità e Assistenza - CO.RE.SA. - Elezione di 26 esperti. (Articoli 3 e 4, l.r. 30/1984 modificata dalle l.r. 6/1985 20/1985, 78/1996)


PRESIDENTE

Proclamo nominati, quali esperti in seno al Consiglio regionale di Sanità e Assistenza - CO.RE.SA. i signori Benedetto, Bergaglio, Boiero Cozza, Dagna, Ferraro, Ghibaudi, Ghigo, Groppo, Massaro, Masuero, Miceli Propato, Rubatto, Sano', Tortello, Cobianchi e, in rappresentanza delle minoranze (ai sensi del combinato disposto dell'articolo 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale e dell'articolo 9, comma 7 della l.r.
39/1995) i signori Baracchi, Cardesi, Cassin, Fenocchio, Forlai, Malaspina Ragonesi, Rua', Perla.


Argomento: Nomine

Consiglio regionale di Sanità e Assistenza - CO.RE.SA. - Elezione di 11 esperti scelti sulla base di rose di tre nomi indicate dalle organizzazioni più rappresentative sanitarie ed assistenziali. (Articoli 3 e 4 della l.r. 30/1984 modificata dalle l.r. 6/1985, 20/1985, 78/1996)


PRESIDENTE

Proclamo eletti, quali esperti in seno al Consiglio regionale di Sanità e Assistenza - CO.RE.SA. i signori Passerini, Cornaglia, Pierbattisti Piccoli, Monticone, Dematteis, Marescotti, Burdese, Simone, Ventura, Di Capua.


Argomento: Nomine

Comitato Misto Paritetico Regione - Autorità militari sulla nuova regolamentazione delle servitù militari - Designazione di 7 membri effettivi e 7 membri supplenti (Articolo 3 della legge 898/1976, modificata dall'articolo 1 della legge 104/1990)


PRESIDENTE

Proclamo nominati, in seno al Comitato Misto Paritetico Regione Autorità militari sulla nuova regolamentazione delle servitù militari quali membri effettivi i signori Mossa, Delli Paoli, Graneris, Menolascino Valenzano, Cattaneo e D'Amico quest'ultimi due in rappresentanza delle minoranze e quali membri supplenti i signori Angesia, Fasano, Folino Salti, Caviglioli, Nespoli e Patrucco quest'ultimi due in rappresentanza delle minoranze.


Argomento: Nomine

Fondazione italiana per la fotografia - Consiglio di amministrazione Nomina di 2 rappresentanti (Articolo 7 dello Statuto)


PRESIDENTE

Proclamo nominati, quali componenti del Consiglio di amministrazione della Fondazione italiana per la Fotografia, i signori Basile Maurizio e Ribet Renato.


Argomento: Nomine

Fondazione italiana per la fotografia - Collegio dei Revisori Designazione di 1 Sindaco effettivo e 1 Sindaco supplente (Articolo 7 dello Statuto)


PRESIDENTE

Proclamo designati, quali componenti del Collegio dei revisori della Fondazione italiana per la fotografia, i Signori Manfredi Giuseppe quale Sindaco effettivo e Collidà Gianpiero quale Sindaco supplente.


Argomento: Nomine

Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra uomo e donna - Nomina di 15 membri scelti fra persone che abbiano riconosciute esperienze di carattere scientifico, culturale, professionale, economico e politico sulla condizione femminile nei suoi vari aspetti (Articolo 3 della l.r. 46/1986 e successive modifiche)


PRESIDENTE

Proclamo nominati quali membri della Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra uomo e donna, le signore: Lisi Mariaersilia, Arnaldo Maria Grazia, Curto Maria Bernardina, Gambino Sabrina, Roggero Mariangela, Saida Ahmed Ali, Silvestrini Maria Teresa Fragomeni Rosa Anna, Gallo Noemi, Zoggia Laura, e, in rappresentanza delle minoranze, i signori: Alessi Patrizia, Boetto Erminia, Ferrari Paola Filippin Matteo e Ulandi Manuela.


Argomento:

Richieste d'inversione di punti all'o.d.g (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta con la ripetizione della votazione relativa alla richiesta d'inversione di punti all'o.d.g. rubricata n. 16, sulla quale poc'anzi è venuto meno il numero legale.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 16.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri hanno votato SI' 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 17 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 20 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 5, affinché il punto 5 diventi il punto 6, e così via.
Ho guardato il Consigliere Leo e mi sono sbagliato. Volevo volare in alto. Ogni tanto è necessaria una frase scherzosa per alleggerire il dibattito.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Ho apprezzato questo suo tentativo di emendare le proprie colpe passate e di guadagnare un posto in paradiso. Peraltro, per la cronaca volevo annunciare che avevo anche preparato un testo adatto che è la Sacra Bibbia che poteva eventualmente aiutare l'espletamento e lo svolgimento del Consiglio in atto. Nell'ottica dell'ordine del giorno in oggetto, che è il n. 78 ed è stato iscritto al punto 20) all'o.d.g., credo che sia utile e intelligente da parte del Consiglio, visto che non si riesce ad iscriverlo al punto 4) all'o.d.g., comunque iscriverlo immediatamente in posizione successiva, ovvero al punto 5).
L'ordine del giorno in oggetto è inerente a "Tassa sul turismo e sulle attività estrattive. Da affermazioni che gli organi di stampa riferivano si apprende che la Presidente Bresso voleva ricorrere a misure parafiscali per finanziare la costruzione di nuove case, la realizzazione di infrastrutture di carattere turistico e il recupero ambientale.
Fra le misure che venivano individuate dall'esecutivo regionale vi sarebbero la tassazione del materiale di cava, l'introduzione della tassa di soggiorno in località turistiche e l'intervento sul rilascio delle concessioni per l'utilizzo del demanio fluviale.
Ritenuto che queste manovre di finanza creativa darebbero un colpo mortale all'economia piemontese, in quanto tassare un settore come il turismo in un momento di gravissima crisi industriale e imporre balzelli sull'attività estrattiva di cave e torbiere rappresenterebbe un danno per l'economia della nostra Regione In particolare, la "tassa sul turismo" produrrebbe effetti devastanti perché allontanerebbe i turisti in una fase in cui il settore sta movendo i primi passi e gli ospiti sono ancora troppo pochi, senza considerare il danno che la Regione Piemonte ospitante le Olimpiadi invernali avrà accedendo i riflettori sul mondo.
Bisogna anche tenere conto che l'eventuale tassazione del materiale estrattivo da cave e torbiere - che negli intenti della Presidente Bresso dovrebbe finanziare la costruzione di alloggi di edilizia popolare finirebbe per creare un paradosso in quanto produrrebbe un aumento esponenziale dei costi dell'edilizia e quindi degli alloggi medesimi, senza considerare il danno per altri settori di punta dell'economia piemontese come la produzione di pietre di Luserna, già penalizzati dalla concorrenza dei produttori cinesi oltre che dal fatto che ci troviamo nella zona euro.
Considerato tutto ciò, per quest'ordine del giorno chiedo alla Presidente Bresso e alla Giunta regionale un impegno formale a rivedere la manovra fiscale delineata in questi mesi, che è stata soprattutto delineata, come consuetudine ultimamente in modo molto negativo, tramite i mass media, evitando il ricorso alle tasse di scopo sul turismo, sulle attività estrattive e sulle concessioni demaniali, in quanto si tratta di provvedimenti inutili e dannosi, che produrrebbero effetti contrari a quelli sperati, frenando settori come quello turistico e edile in un momento in cui il Piemonte ha disperatamente bisogno di differenziare la propria economia e di affrancarsi dalla dipendenza del settore industriale e deve invece riscoprire nuovi settori, uno dei quali sicuramente (secondo il nostro modesto avviso) è il turismo.



PRESIDENTE

Prima di aprire la votazione, ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione nominale sulla proposta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 17.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri hanno votato SI' 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 18 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 19 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 5, affinché il punto 5 diventi il punto 6, e così via.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

L'ordine del giorno in oggetto, il n. 77, tra l'altro firmato dagli stessi proponenti del precedente testé enunciato, parla invece delle pompe di benzina nel Verbano-Cusio-Ossola.
Nella fattispecie, premesso che la Regione Piemonte, con legge regionale 23 aprile 2001, n. 9 ("Disposizioni fiscali per l'acquisto delle benzine in territori regionali di confine"), ha approvato a favore dei cittadini del VCO, Provincia di confine con la Svizzera, agevolazioni per l'acquisto delle benzine da autotrazione, al fine di armonizzare il costo italiano dei carburanti con i prezzi praticati nella vicina Svizzera, al fine di evitare l'espatrio degli utenti della strada italici in Ticino e nel Vallese.
Considerato, inoltre, che la normativa prevedeva, inizialmente, un complicato meccanismo di sgravio fiscale da applicarsi al bollo automobilistico, e, se il beneficio eccedeva il costo del bollo, alla dichiarazione IRPEF, "meccanismo" che implicava passaggi burocratici annosi, che rendevano particolarmente disagevole per il cittadino accedere ai benefici di legge.
Premesso che, contestualmente, il territorio provinciale veniva suddiviso in tre fasce territoriali di distanza dal confine - divisione oggettiva - che comportavano tre diversi livelli di sconto, più alto per i residenti nei Comuni a ridosso della Svizzera, quasi irrilevante per i cittadini dei Comuni al confine con la Provincia di Novara; considerato che, per ovviare agli inconvenienti riscontrati nei primi anni di applicazione della normativa del 2004 con l'approvazione della legge regionale n. 36, è stata delineata una nuova disciplina relativa alla riduzione dei prezzi dei carburanti per autotrazione in territorio regionale di confine, stabilendo che lo sconto per carburanti avvenisse "alla pompa", ovvero fosse praticato ai cittadini direttamente dai benzinai, a mezzo di apposita tessera magnetica regionale.
Rilevato che nessuna novità, invece,veniva adottata per l'ammontare delle riduzioni ai residenti, ossia non veniva modificata, in sostanza, la suddivisione in tre fasce territoriali, né veniva applicato una meccanismo di adeguamento automatico agli sconti, legato al continuo aumento del prezzo del greggio; avendo rilevato che, ad oggi, molti cittadini del VCO non hanno ancora potuto beneficiare dello sconto alla pompa per benzina e gasolio, in quanto agli stessi non è stata ancora recapitata la tessera magnetica regionale e - conseguentemente - risulta per loro materialmente impossibile poter ottenere il carburante a prezzo scontato.
A causa degli stratosferici aumenti del prezzo del greggio, che hanno determinato un consistente aumento del prezzo finale della benzina (pari oggi ha quasi 1,30 euro al litro), l'ammontare dello scontro (tra l'altro non automatico) risulta inadeguato, così come risulta inadeguata la suddivisioni in tre fasce territoriali (a, b, c) degli utenti beneficiari in quanto non evita - come sta nuovamente avvenendo negli ultimi giorni l'espatrio dei nostri concittadini nella vicina Svizzera per il rifornimento di carburante e soprattutto penalizza eccessivamente i residenti nelle ultime due fasce, avendo gli stessi diritto a sconti risibili. Il fatto che numerosi abitanti del VCO si rechino in Svizzera ad acquistare il carburante, determina, evidentemente, una perdita economica sia per la Regione Piemonte che per lo Stato italiano in termini di accisa.
Considerato che la Provincia del VCO è una provincia montana, che ha visto riconosciuta nello Statuto regionale la specificità del proprio territorio e dal Parlamento nazionale la competenza sui canoni idrici, dovrebbe quindi beneficiare di un livello maggiore di "autonomia", anche in relazione a benefici fiscali come quello sulla benzina, che pertanto andrebbe concesso nello stesso importo a favore di tutti cittadini del VCO, per il solo fatto di vivere in un territorio di frontiera, marginale ed in crisi economica.
Avendo ben chiaro questo complesso quadro normativo di dati e di fasce i proponenti chiedono l'impegno della Giunta regionale ad attivarsi affinché, per rendere operativa la legge regionale n. 36 del 2004, sia completata la distribuzione ai residenti nel VCO delle tessere magnetiche regionali, e a modificare la normativa regionale per fronteggiare i continui rincari del greggio, agganciando lo sconto alla pompa per i carburanti nel VCO alla fluttuazione del prezzo nazionale della benzina nonché rivedendo la suddivisione del territorio provinciale in tre fasce di distanza dal confine, per concedere a tutti i residenti nel Verbano-Cusio Ossola lo stesso sconto praticato per i residenti nella fascia limitrofa alla Svizzera (si chiede, in pratica che la fascia più alta venga equiparata a quella più bassa).
Questo, in sintesi, è quanto chiedono i proponenti dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla proposta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 18.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 19 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 18 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 5, affinché il punto 5 diventi il punto 6, e così via.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno in oggetto, iscritto al punto 18) del presente o.d.g., credo meriti maggior rilevanza, in quanto interessa diversi settori della realtà piemontese: mi riferisco ai settori economici, sociali turistici e culturali (non dimentichiamoci che il vino, in Piemonte, è anche cultura!).
L'oggetto di tale ordine del giorno, il n. 116, è il seguente: "Riduzione IVA sul vino".
Premettendo che il Piemonte è una delle Regioni che rappresenta maggiormente l'eccellenza vitivinicola italiana, ottenendo i più alti riconoscimenti a livello internazionale; considerato della nostra Regione può contare su una produzione di estremo pregio, in gran parte disciplinata dalle denominazioni di origine: sono ben sette i vini a denominazione di origine controllata e garantita e più di quaranta di origine controllata un record assoluto per il panorama enologico italiano.
Rilevato, inoltre, che il settore vitivinicolo sta attraversando un periodo di crisi dovuto, in parte, alla sovrapproduzione e alla drastica caduta dei consumi interni e alla minore competitività della produzione italiana sui mercati esteri; d'altra parte, ad oggi, in Italia l'aliquota IVA applicata sul vino è pari al 20% della base imponibile, mentre per gli alimenti in genere è ridotta al 10%, e per alcuni, qual pane, olio, latte frutta e verdura, è ulteriormente ridotta al 4%. Ricordo, peraltro, che l'aliquota IVA è ridotta al 4% per la stragrande maggioranza dei beni alimentari in molti Paesi europei, come la Francia.
Molti Paesi emergenti, quali ad esempio il Brasile e la Cina, oltre ai Paesi già consolidati come l'Australia, la Nuova Zelanda, la Repubblica Sudafricana, il Cile e l'Argentina, stanno producendo moltissimo vino con costi, vincoli legislativi e controlli di gran lunga inferiori ai nostri: questo genera un surplus di offerta a prezzi concorrenziali che mette fuori mercato i nostri vini.Si potrebbe certo obiettare che i nostri vini sono di qualità superiore, di pregio, e dovrebbero pertanto interessare il mercato con una tariffazione più alta, in grado di coprire fasce che altre nazioni non sono in grado di fare. È altrettanto vero, però, che è un diritto di tutti i consumatori bere dell'ottimo vino italiano. Per poterlo bere bisogna far sì che venga prodotto. A sua volta, per consentire la produzione, occorre che questi produttori vitivinicoli non falliscano definitivamente.
I proponenti di tale ordine del giorno chiedono alla Giunta di impegnarsi formalmente ad attivarsi nelle sedi competenti, affinché, col fine di rilanciare il consumo e sostenere le imprese nel difficile momento congiunturale che interessa il settore, si prevede a diminuire l'aliquota IVA per il vino al 10% (quando esamineremo questo ordine del giorno proporrò il 4%). Si impegni la Giunta ad adottare iniziative che costringano i Paesi emergenti ad adottare il sistema italiano di garanzia (ricordiamoci che la garanzia è dovuta verso il consumatore finale) uniformandosi al codice normativo sulla produzione.
Questo penso possa valere non solo per il vino, ma per tantissime realtà alimentari che troviamo nei vari punti vendita dal fruttivendolo all'ipermercato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione sulla proposta d'inversione all'o.d.g. rubricata n. 19.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 20 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 17 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 5, affinché il punto 5 diventi il punto 6, e così via.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Il punto 17) dell'o.d.g. odierno riguarda la mozione n. 140, che ha come titolo "Legge sui beni confiscati alle mafie". È indubbio che lotta alla mafia è una delle priorità che tutti noi eletti dal popolo, tutti, da cittadini e da Consiglieri, dobbiamo assolutamente tendere.
proprio quando il tessuto sociale diventa più povero e ci sono maggiori problemi economici, che la mafia può trovare terreno favorevole per emergere e radicarsi. La legge Rognoni-La Torre (55/90), che consente da oltre vent'anni di aggredire le ricchezze accumulate dalle mafie nel nostro Paese, è in pericolo. Rischia, infatti, di essere approvato dal Parlamento un disegno di legge che, tra i molti aspetti, prevede la possibilità di revisione, senza limiti di tempo e su richiesta di chiunque sia titolare di un "interesse giuridicamente riconosciuto", dei provvedimenti definitivi di confisca.
Se tale disegno di legge dovesse essere approvato, verrebbero compromessi definitivamente il lavoro e l'impegno di quanti, dalle Forze dell'Ordine alla Magistratura, dalle associazioni alle cooperative sociali sono oggi impegnati nella difficilissima opera di individuazione e riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie.
Se dovesse essere approvato quanto previsto dal comma 1, lettera "m" articolo 3, disegno di legge AC 5362 recante "Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di gestione e destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad organizzazioni criminali" tutti i beni confiscati (dai terreni coltivati da coraggiose cooperative di giovani, agli immobili trasformati in sedi di servizi sociali o in caserme delle forze dell'ordine, ecc.) finirebbero in un limbo di assolute incertezze, in quanto i provvedimenti di confisca, di fatto, non sarebbero mai definitivi e nessuna assegnazione di beni confiscati avrebbe un futuro certo.
Ci si troverebbe un po' come nella situazione post rivoluzione francese quando, ad un certo punto, tutti i vari membri, i vari appartenenti dovevano rientrare e il problema del rientro era legato al fatto che questi avevano necessità di riprendersi le loro attività. Questo caso è diverso ma l'analogia può essere abbastanza confacente, ma mentre all'epoca poteva esserci un minimo di raziocinio, mentre qui stiamo parlando di beni confiscati a mafiosi guadagnati con attività illecita.
Tale situazione richiederebbe normative efficaci e scelte concrete in grado di far crescere la fiducia di chi è impegnato, ogni giorno, nella lotta alla mafia. Compito dell'Ente è trovare un codicillo, un emendamento qualcosa che precisi che da questa delega, da questa legge quadro, vengano esclusi tutti i beni sequestrati in forza delle legge Rognoni-La Torre.
Avendo rilevato che l'associazione Libera (che raccoglie più di 1200 associazioni nazionali e locali, scuole e cooperative) e numerose familiari delle vittime della mafia hanno lanciato un appello chiedendo un serio e approfondito ripensamento in sede di dibattito parlamentare, i proponenti chiedono che il Presidente della Giunta regionale, a nome dell'intera Giunta, si adoperi affinché nelle opportune sedi venga sollevata la gravità di un'eventuale approvazione della legge delega in oggetto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ricordo sempre ai Consiglieri, per evitare dubbi e confusione, che il numero legale è 30.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 20.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 21 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 16 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 5, affinché il punto 5 diventi il punto 6, e così via.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

L'ordine del giorno n. 71, "Attuazione interventi evento sismico dell'11 aprile 2003", oggetto della proposta d'inversione, è iscritto al punto 16) dell'o.d.g. odierno.
Prendendo atto delle relazioni svolte dall'Assessore regionale alle opere pubbliche e difesa del suolo, nel corso dell'audizione del 29 giugno 2005 in II Commissione, in merito allo stato di attuazione degli interventi a due anni dal sisma che ha colpito il territorio compreso nella provincia di Alessandria, considerati gli ingenti danni subiti dagli edifici pubblici dall'evento sismico dell'11 aprile 2003; considerando inoltre che con due successivi decreti del Presidente della Giunta regionale - uno datato 20 maggio 2003, il secondo 31 marzo 2004 - si sono verificati nei Comuni interessati dall'evento sismico una serie di danni agli edifici storici edifici monumentali, edifici artistici e infrastrutture; visto che il piano dei primi interventi straordinari per il ripristino degli edifici pubblici degli edifici storici, monumentali e artistici e infrastrutture, adottato con il decreto del Presidente della Giunta regionale n. 56 del 13 giugno 2003, viene attuato attraverso stralci successivi di finanziamento.
Valutando tutto ciò, le risorse stanziate negli stralci attuativi finora approvati risultano insufficienti a completare gli interventi già previsti nel citato piano degli interventi straordinari, ma non ancora finanziati che, ricordiamo, hanno origine dai primi decreti del 20 maggio 2003.
I proponenti chiedono di mettere mano alla situazione e impegnano la Giunta regionale affinché si adoperi, anche attivandosi - se necessitasse presso il Governo nazionale, per reperire le ulteriori risorse necessarie a completare gli interventi straordinari per il ripristino degli edifici pubblici, compresi gli edifici storico-monumentali ed artistici, e delle infrastrutture danneggiate dal sisma suddetto.
Credo che due anni e mezzo siano sufficienti, per i cittadini che hanno subito quest'indubbia calamità, per avere risposte dal Consiglio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento in senso contrario, passiamo alla votazione, ricordando che il numero legale è 30.
Indìco la votazione nominale sulla proposta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 21.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 22 presentata dai Consiglieri Giovine e Lupi: ai sensi dell'art. 51, comma 2, di invertire il punto 15 dell'o.d.g.
spostandolo in posizione 5, affinché il punto 5 diventi il punto 6, e così via.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
un ordine del giorno particolare e complesso, anche se, nella titolazione si può già avere, in sé e per sé, un'ampia panoramica dell'argomento in questione: la fauna tipica alpina.
In realtà, si tratta di tre ordini del giorno collegati, tutti titolati "Salvaguardia della tipica fauna alpina. Essi nascono in seguito ad un sapiente e pressante lavoro di mailing da parte di alcune importanti associazioni nel campo naturalistico e ambientalista.
In particolare, l'ordine del giorno n. 127, a firma di tutta una serie di Consiglieri, chiede che il Consiglio regionale, premette che le linee guida della Regione Piemonte, approvate con precedente atto deliberativo nella VII Legislatura, confermavano che "lo stato conservativo delle popolazioni di galliformi alpini e lepre variabile è critica in tutta l'area di distribuzione alpina".
Ritenuto, quindi, che alla luce della citata disposizione, la Giunta regionale attui un costante monitoraggio attraverso i dati dei censimenti operati periodicamente dai Comprensori alpini; considerando che le specie in considerazione sono già particolarmente controllate ed oggetto di tutela delle politiche faunistico-venatorie della Regione; tutto ciò premesso, si chiede un impegno formale alla Giunta, affinché si possa promuovere una verifica sull'attuale stato conservativo delle popolazioni di galliformi alpini e lepre variabile per Provincia e per Comprensorio.
Si impegna la Giunta regionale a convocare in opportuna sede da designare i Presidenti dei Comprensori alpini; si impegna la Giunta regionale a non procedere ad alcuna modificazione inerente alla possibilità di cacciare le citate specie, senza il previo accordo dei Presidenti di Comprensorio e in assenza di comprovate esigenze emergenti dalle rilevazioni regionali.
Collegato a questo, c'è una mozione, la n. 129, con la stessa titolazione: "Salvaguardia della tipica fauna alpina". Vi è tutto un excursus partendo dalla frammentazione e contrazione dell'habitat idoneo, a causa dello sviluppo del turismo invernale e dalla realizzazione delle necessarie infrastrutture; dall'abbandono delle tradizionali pratiche pratiche agro-silvio-pastorali, che ormai nell'ultimo mezzo secolo sono in continuo e costante abbandono esponenziale; dal disturbo della fauna soprattutto nei periodi di riproduzione e di cova (forse questo è l'aspetto più critico) e il danneggiamento del sottobosco e della cotica erbosa delle praterie d'alta quota, causato dalla pratica di attività fuoristradistiche illecite, con motocicli, mezzi fuoristrada ed ultimamente veicoli "quad".
Ormai da anni tutti i cacciatori dei Comprensori alpini organizzano un sistema di interventi, basati sul volontariato e sull'autotassazione, per la cura, la semina a perdere, lo sfalcio e la concimazione dei prati attività necessarie a ripristinare l'habitat idoneo alla riproduzione delle specie di cui sopra e alla sopravvivenza della prole. Così facendo i cacciatori colmano, almeno in parte, quel vuoto determinato dal progressivo spopolamento delle aree montane. L'attività venatoria, per quanto riguarda la tipica fauna alpina, è normata da un sistema di prelievi stabiliti, di anno in anno, vagliato ed approvato dall'Istituto Nazionale Fauna Selvatica, sulla base dei censimenti e sul rispetto di criteri finalizzati a garantire la conservazione delle popo lazioni nelle aree di origine; condizione che alla data 23 ottobre sia stato superato il 50% del piano autorizzato.
Concludo, anche per rispetto verso il Regolamento (tanto avrò occasione di riprendere l'argomento più tardi): occorre stabilire criteri di specializzazione del cacciatore nei territori dei Comprensori alpini e la valorizzazione della figura del cacciatore di montagna, quale unico vero conoscitore ed estimatore della pratica venatoria alle specie alpine.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Procedendo con la votazione, ricordo ancora che il numero legale è sempre 30.
Indìco la votazione nominale sulla proposta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 22.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.30)



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