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Dettaglio seduta n.418 del 17/02/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


COTTO MARIANGELA



(Alle ore 10.01 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 10.34)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Clement, Ferraris, Moriconi Pizzale, Robotti, Rutallo, Turigliatto e Valloggia.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

b) Questione di legittimità costituzionale


PRESIDENTE

Si comunica che la Commissione Tributaria provinciale di Cuneo, IV Sezione, con ordinanza n. 64 del 16 giugno 2008 e notificata al Presidente del Consiglio regionale il giorno 11 febbraio 2009, in via incidentale, ha sollevato la questione di legittimità costituzionale, poiché rilevante e non manifestamente infondata, in relazione agli articoli 117 e 119, 2 comma della Costituzione, dell'articolo 16, 4° comma, della legge regionale 24 ottobre 2002, n. 24, recante "Norme per la gestione dei rifiuti".
Occorre però precisare che il quarto comma dell'articolo 16 della suddetta legge è stato abrogato espressamente dall'articolo 21 della legge regionale 30 settembre 2008, n. 28.


Argomento:

c) Distribuzione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 27, 28, 29 gennaio 2009 e del 3 e 4 febbraio 2009. Verranno posti in approvazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che il giorno 10 febbraio è stato distribuito ai Consiglieri il processo verbale del 20 gennaio 2009 della seduta antimeridiana.
Se non vi sono osservazioni, s'intende approvato.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati - Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Cavallera, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente alla crisi del comparto gioielliero-orafo di Valenza e dell'Alessandrino

Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Richiesta, da parte del Consigliere Dalmasso e del Consigliere Leo, di esaminare l'ordine del giorno n. 387 inerente a "Istituzione festa della libertà religiosa"

Argomento: Calamità naturali

Richiesta, da parte del Consigliere Leardi, di una comunicazione della Giunta regionale in merito agli stanziamenti destinati ai Comuni del Biellese colpiti da eventi alluvionali nel 2000 e nel 2002

Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri - Informazione

Richiesta, da parte del Consigliere Laus, di iscrivere all'o.d.g. e di esaminare l'ordine del giorno n. 1182 dei Consiglieri Laus, Manolino Valloggia e Pizzale, inerente a "Istituzione presso Province e Comuni di una 'banca dati pubblica' per la catalogazione di incarichi e consulenze" e l'ordine del giorno n. 1183 dei Consiglieri Laus e Valloggia, inerente a "Sospensione delle retribuzioni dei Consiglieri e degli Assessori regionali e creazione di strumenti per sensibilizzare l'Assemblea regionale sull'attuale crisi economica"

Argomento: Norme generali sui trasporti

Richiesta, da parte del Consigliere Caramella, di esaminare l'interpellanza n. 2551 del Consigliere Caramella, inerente a "Trasporto Pubblico Locale. Applicazione della normativa comunitaria e nazionale"

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Bossuto, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente alla situazione dei lavoratori Benetton di Piobesi (TO)

Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Toselli, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente al ritardo dei pagamenti, da parte dell'Amministrazione regionale, nei confronti delle imprese e delle associazioni di categoria

Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Richiesta, da parte del Consigliere Rossi e del Consigliere Burzi, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente ad un articolo del 17 febbraio 2009, pubblicato dal quotidiano la Repubblica, in merito alla gestione del Premio Grinzane Cavour

Argomento: Trasporti su ferro

Richiesta, da parte del Consigliere Monteggia, della convocazione di un Consiglio straordinario sul tema del pendolarismo

Argomento: Trasporti su ferro

Richiesta, da parte del Consigliere Boeti, di esaminare l'interrogazione n. 2643 del Consigliere Boeti, inerente a "Realizzazione seconda canna tunnel del Frejus"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Prendo la parola, anche in assenza del collega Botta Marco che con me condivide la protesta, per denunciare nuovamente che la Giunta regionale ha organizzato un incontro in pompa magna, naturalmente con intenti di approfondimento propedeutici ad eventuali interventi, sulla piazza di Valenza, che, notoriamente, è in stato di crisi. Le difficoltà di Valenza sono state da noi riportate tantissime volte in questo Consiglio attraverso gli atti di sindacato ispettivo, ricevendo anche la disponibilità da parte degli Assessori (mi riferisco all'Assessore Ricca, Bairati e ad altri) ad assicurare una presenza della Giunta: ce ne rallegriamo, ma penso che non si debba giocare a "rimpiattino" tra la Giunta e il Consiglio.
universalmente noto che il martedì è il giorno dedicato alle sedute di Consiglio regionale. Pertanto, Presidente, credo che si debba adottare un comportamento da parte nostra che vada oltre le parole, perché ci sono stati altri precedenti e abbiamo sempre lasciato perdere (non mi riferisco solo alla Provincia di Alessandria).
una questione importante, che credo interessi tutti i Consiglieri, al di là di essere o meno alessandrini, perché la crisi del comparto gioielliero-orafo ricade su un "pezzo di PIL" del Piemonte, come capacità di esportazione e di presenza sui mercati.
Proprio per questo, contro la nostra indole, abbiamo dovuto presentare una serie di richieste di inserimento di nuovi punti all'o.d.g., in modo tale che tutti si rendano conto - vedo adesso l'Assessore Bairati - che non si fissa il martedì alcun incontro in sede locale su questioni di economia generale di quel determinato territorio.
Non si tratta di una visita presso un'azienda o di un invito ad un convegno da parte di questa o di quell'altra organizzazione, ma di una presenza ufficiale della Giunta, con più Assessori. Non possiamo, quindi non domandare al Presidente di essere messi nelle condizioni di partecipare anche noi a quell'incontro.
Lo diciamo noi, in questo caso per Valenza, che peraltro rappresenta il secondo polo congressuale piemontese (Expo Valenza Piemonte).
A questo punto, credo che la cosa assuma un significato di indicazione di comportamento futuro. Il fatto che gli Assessori non siano Consiglieri probabilmente non aiuta ad essere attenti e sensibili a quelle che sono le necessità, le opportunità e il dovere come Consiglieri di essere presenti tanto più nei momenti di crisi, quando si raccolgono tante sollecitazioni che senz'altro la Giunta è in grado di cogliere da sola, ma cui credo il Consiglio debba poter partecipare, perlomeno quando queste attività hanno una grande rilevanza ai fini dell'azione diretta della Giunta regionale.
Presidente, le preannuncio queste richieste di inserimento che abbiamo depositato, scusandomi con i colleghi se abbiamo dovuto ricorrere ad un atteggiamento di questo genere. Ma crediamo che sia fortemente necessario.
Attendiamo decisioni da parte dell'Ufficio di Presidenza - ovviamente nel rapporto che riterrà di avere coi Capigruppo - perché domandiamo di poter essere presenti non in termini di fuga dall'Assemblea, ma rendendo compatibili gli orari e le sessioni di lavoro della nostra Assemblea con le iniziative più importanti fatte sul territorio da parte della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Collega Cavallera, verifichiamo le altre richieste sull'ordine dei lavori, dopodiché ci pronunceremo anche su tale questione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Grazie, Presidente.
Oggi è il 17 febbraio. Il 17 febbraio del 1600 venne arso vivo a Roma a Campo dei Fiori, Giordano Bruno.
Il 17 febbraio 1848 Re Carlo Alberto concesse - il verbo che si usava era quello - con le lettere patenti alcune libertà alla comunità valdese e pochi giorni dopo, alla comunità ebraica.
Circa tre anni fa presentai un ordine del giorno con altri Consiglieri che chiedeva che il 17 febbraio venisse istituita la "Giornata per la libertà religiosa, di coscienza e di pensiero", per una parità fra tutte le confessioni religiose, per una libertà di coscienza e di pensiero, perch riteniamo che questa debba essere riconosciuta a tutti, anche a chi non crede in un Dio o in una religione storica.
A questo ordine del giorno si aggiunse, alcuni mesi dopo, una proposta di legge, il cui primo firmatario era il Consigliere Chieppa (cui si unirono altre firme, fra cui quella del sottoscritto).
Continuo a chiedere che tale proposta, senza che il Consiglio perda ore, venga non dico approvata, ma perlomeno posta in votazione (ci siamo andati vicini alcune volte, ma non ce l'abbiamo mai fatta).
Glielo ricorderò ogni due mesi, per cui se non ce la farò ditemelo perché non mi resterà che recarmi a Fatima per chiedere grazia perché entro il febbraio prossimo questa venga discussa.
Per quanto riguarda la seconda questione, nonostante, forse, non sia competente il Consiglio regionale, volevo segnalare che, a proposito di inaugurazioni in pompa magna, di cui parlava il Consigliere Cavallera, il 4 febbraio è stata inaugurata la rimessa a nuovo di Porta Nuova con la presenza di un Ministro. Il fatto è che a Porta Nuova i lavori fervono come non mai anche dopo il 4 febbraio, all'interno e all'esterno, con tanto di impalcature, a nord e a sud, nell'atrio, dove c'è un buco immenso. Chiedo se sia serio procedere a inaugurazioni di opere non terminate.
La sinistra, quando c'era, accusava la Democrazia Cristiana di tenere questo comportamento in campagna elettorale, di tagliare nastri di autostrade dove le macchine non potevano correre o di palazzi dove non si poteva vivere o di edifici pubblici inutilizzabili... Mi chiedo se non sarebbe stato opportuno che il Ministro avesse concesso la sua augusta presenza alcuni mesi dopo, rendendoci tutti quanti contenti, ma inaugurando un'opera ultimata e non, invece, realizzata solamente in parte...
Grazie.



PRESIDENTE

Collega Dalmasso, al di là della precedente battuta, la dialettica con l'Assessore Bairati era funzionale alla risposta da fornire alle osservazioni poste in precedenza da alcuni colleghi.
Collega, in relazione alla sua richiesta di iscrizione all'o.d.g. del punto, sarà mia cura, domani, in Conferenza dei Capigruppo, sollevare la questione, anche laddove non lo facessero i Presidenti dei Gruppi, e far sì che perlomeno sia iscritto all'o.d.g. della seduta del prossimo Consiglio perché, in effetti, è una tematica rilevante su cui ci sono diverse posizioni, ma che merita essere oggetto di trattazione.
Per quanto riguarda le osservazioni sulle inaugurazioni e sulle opere anche qui, collega, evidentemente, le esperienze della prima repubblica non erano così male se sono state mutuate anche nella seconda; comunque, prendo atto delle sue osservazioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente.
Riconoscendo la disponibilità dimostrata in questi mesi dall'Assessore Sibille all'Assemblea e anche al sottoscritto, chiedo che l'Assessore venga a riferire in Aula in ordine alle problematiche che riguardano gli stanziamenti già definiti per i Comuni - parlo per il Biellese - in ordine alle problematiche riguardanti l'alluvione degli anni 2000 e 2002. I Comuni hanno effettuato tutte le pratiche che dovevano svolgere; in realtà, questi Comuni non hanno ricevuto i soldi, ma, al contrario, stanno ricevendo decreti ingiuntivi, rispetto ai quali non sono in grado di onorare le ditte, che continuamente si rivolgono agli stessi Comuni per richiedere il pagamento delle fatture.
Siccome pare che gli uffici della Regione abbiano manifestato la disponibilità al pagamento delle fatture, ma dopo, verso la fine del 2009 e dal momento che i Comuni non sono in grado in questo momento di ottemperare alle richieste delle aziende, chiedo che l'Assessore venga a riferire in Aula, per capire quali sono le problematiche che ostano affinché la Regione mantenga gli impegni sottoscritti con i Comuni, nel mio caso del Biellese.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Leardi.
Prendiamo atto anche di questa richiesta, che rivolgiamo all'Assessore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Volevo soltanto chiedere l'iscrizione all'o.d.g. di due ordini del giorno. In pratica, con il primo si chiede alla Giunta la redazione di una banca dati di facile accessibilità da parte dei terzi per conoscere tutti gli incarichi pubblici e le consulenze.
Relativamente all'altro punto all'o.d.g., si richiamano due vecchi ordini del giorno approvati, sempre in ordine alla tutela dei diritti dei lavoratori delle società che espletano servizio nei confronti della pubblica amministrazione e società partecipate, al quale è collegata l'iniziativa, che nell'ordine del giorno ho definito di responsabilità civile, con la quale si chiede una sospensione per tre mesi dei pagamenti dei Consiglieri regionali e degli Assessori.



PRESIDENTE

Prendiamo atto della richiesta, la porremo in iscrizione al termine degli interventi.
Colleghi, tutti vogliono intervenire sull'ordine dei lavori, con moderazione daremo la parola a tutti, però invito i colleghi alla sintesi visto che per risolvere la questione sollevata all'inizio della seduta dal collega Cavallera riterrei opportuno un incontro con i rappresentanti dei Gruppi e con la Giunta regionale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Intervengo per sostenere la richiesta del collega Dalmasso.
Presidente Gariglio, ritengo giusto discutere in ordine alla tematica della libertà religiosa e rispetto della laicità. Ovviamente, non devo anticiparlo, non si condividono le stesse tesi, anche perché faccio rilevare che, ogni qualvolta si affronta un tema di ispirazione religiosa il 90% dei giornali e il 90% degli opinionisti - in questo si distingue la laicissima "La Stampa" di Torino - dà un'informazione, secondo me contraria all'obiettività e, comunque, negativa, restia o a volte manipolativa nei confronti della posizione religiosa.
Sono felice di discuterne, anche perché ho una rassegna stampa che sar lieto di esporvi in Consiglio regionale. In relazione a questo argomento mi interessa anche conoscere il pensiero di altre forze politiche, come il Partito Democratico, Bizjak e gli altri colleghi, perché è il momento che relativamente alla cultura e altro i nodi vengono al pettine sulla sostanza e non sulle semplici appartenenze partitiche.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Caramella; ne ha facoltà.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente.
Ho già avuto modo di intervenire su questo tema.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, vi prego di prestare un attimo di attenzione! Grazie.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Le avevo chiesto per cortesia di farsi parte attiva per ciò che concerne l'interpellanza da me presentata all'Assessore competente sul trasporto pubblico locale, in particolar modo sulla questione di tutto il trasporto ferroviario gestito da Trenitalia.
La situazione, soprattutto per ciò che riguarda il Verbano Cusio Ossola e la Provincia di Novara, ma credo tutta Italia, è veramente disastrosa tranne che per alcuni casi molto particolari. I pendolari che ogni giorno devono servirsi del treno per recarsi al lavoro non sanno più come gestire le proprie giornate. Conseguentemente, il posto di lavoro viene messo in difficoltà dal dipendente, che non è in grado di raggiungerlo in orario, ma altresì da coloro che richiamano lo stesso dipendente, perch effettivamente, da anni si sta protraendo una crisi sul trasporto pubblico che non è più possibile differire nel tempo.
So che l'Assessore competente ha incontrato in Provincia di Novara il Presidente della Provincia per farsi parte attiva e cercare di individuare una soluzione con la stessa Trenitalia, affinché si possa ovviare a questo problema. In realtà, però, oggi il problema sussiste esattamente come ieri se non di più e nonnulla è stato fatto dalla società di trasporto per risolvere la questione. L'ufficio comunicazione di Trenitalia si è limitato ad affermare che ha ricevuto risorse adeguate per apportare nuove migliorie sul trasporto, ma che non si sa quando e come queste verranno realizzate.
Adesso, al di là delle migliorie sul trasporto, credo sia necessario puntare il dito sul fatto che esistono aspetti veramente banali: la pulizia dei treni, la gestione delle temperature delle carrozze, il numero delle stesse messe a disposizione e l'orario che deve essere sottoposto ad un'attenta valutazione da parte degli uffici competenti perché mai viene rispettato e in nessun modo.
Presidente, guardi che questo è un tema particolarmente importante perché sono migliaia i pendolari che si spostano all'interno e all'esterno della nostra Regione e che non sanno, realmente, più come fare.
Ultimo dato, e concludo. L'altro giorno un pendolare si è permesso di non pagare il biglietto attuando quello che è stato "lo sciopero del biglietto", già proclamato più volte. Ebbene, è stato fermato dalla Polizia. Evidentemente la forza pubblica non prende in considerazione coloro che hanno necessità di essere tutelati per raggiungere il posto di lavoro, ma prende in considerazione Trenitalia che, come potenza economica si permette di chiamare la Polizia e dire: "Fate scendere tutti coloro che non hanno un biglietto", su dei treni che sono vergognosi, degni del terzo o addirittura del quarto mondo.
Quindi, chiedo all'Assessore di occuparsene concretamente e, se possibile, di convocare i rappresentanti di Trenitalia in Commissione affinché questo problema venga affrontato veramente e seriamente da questa Giunta regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Caramella, per quanto riguarda la calendarizzazione degli argomenti, ovviamente questo è oggetto della Conferenza dei Capigruppo, per cui noi cerchiamo di darci un ordine a seconda delle richieste che i Presidenti dei Gruppi avanzano.
Per quanto riguarda l'invito alla Commissione, per la parte di nostra competenza sicuramente lo segnaliamo al Presidente della Commissione, che può fare questa richiesta in seno alla Commissione che si è già occupata più volte della materia inerente al trasporto pubblico locale ferroviario.
L'Assessore ha avuto modo di ascoltare il suo intervento e la denuncia che lei ha fatto.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Sarò veramente breve. Vorrei sapere se fosse possibile da parte della Giunta fornire una comunicazione di aggiornamento. L'altra settimana l'Assessore Migliasso aveva fatto una lunga spiegazione e vorrei solo capire se c'erano aggiornamenti in merito alla vicenda dei dipendenti Benetton di Piobesi, i quali hanno fatto un presidio sabato mattina in via Roma. Questo anche alla luce del fatto che la Regione, comunque, con la famiglia Benetton ha avuto dei percorsi in passato anche di cofinanziamento, di rapporti costruttivi come la vicenda SAGAT di Caselle che ha visto una cessione importante delle quote proprio della famiglia Benetton.
In sostanza, volevamo capire, alla luce delle nuove proteste e di quello che richiedono i lavoratori, se in questa settimana vi sono delle novità o se invece è tutto fermo rispetto a questa presunta delocalizzazione degli impianti altrove, quindi fuori dall'Italia. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Bossuto, mettiamo agli atti la sua richiesta. Ovviamente non possiamo dare tutte le risposte alle richieste in Aula, anche laddove fossero disponibili gli Assessori, perché ciò altererebbe l'ordine dei lavori.
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. Volevo innanzitutto chiederle se le risulta che oggi l'Assessore regionale alla sanità partecipi ai nostri lavori o meno.
Credo sia importante conoscere anche l'orario di arrivo. Così mi ricordava il Consigliere Chiezzi quand'era in questo Consiglio regionale: si informava sempre dell'arrivo dei nostri Assessori. Anch'io ho piacere di sapere a che ora vengono in Aula, perché credo che ognuno di noi abbia degli interventi da fare in merito a questioni che riguardano la sanità locale.
Detto ciò, il mio intervento vuole associarsi a quello svolto dal Consigliere Leardi. Da parte delle associazioni dei costruttori edili dell'Unione Industriale si sono svolte diverse assemblee; in tutte quelle occasioni è stata posta in evidenza l'esigenza dei pagamenti alle imprese.
Si tratta di imprese che operano sul territorio, nei nostri Comuni e quindi, rispetto ad un rapporto diretto con il Sindaco, hanno delle garanzie iniziali precise nello svolgere i lavori, anche quelli di pronto intervento, che di fatto derivano dagli eventi calamitosi e atmosferici, ma anche quelli ordinari, quelli che la politica dovrebbe far seguire attraverso una programmazione che parta dalla Regione per finire a livello locale e in cui non solo si fanno i lavori, ma ci sono poi quei necessari contributi che vengono, di fatto, dati perché un'Amministrazione locale possa ottemperare alle proprie esigenze viarie, infrastrutturali e di pronto intervento.
Quindi, a questo punto, vi è un numero considerevole di aziende che sono in attesa di essere pagate dai Comuni, i quali a loro volta attendono i soldi dalla Regione.
Poiché non credo che sia soltanto una questione riferita alle imprese e, quindi, all'Associazione costruttori edili e loro associati, vorrei andare oltre. Credo che vi sia da fare un'attenta analisi - ovviamente la Commissione competente è la I - per verificare quanti soldi...



PRESIDENTE

Collega Toselli, la inviterei ad andare alla sintesi, visto che ci sono molte richieste sull'ordine dei lavori e non possiamo non dare un po' di ordine ai nostri interventi. Però, visto che sta ponendo una questione molto delicata, la inviterei a individuarla in modo sintetico, cosicch possa perlomeno rimanere impressa nell'attenzione dei colleghi, dato che il Vicepresidente la sta ascoltando con molta attenzione.



TOSELLI Francesco

Parlando sottovoce, molte volte si riesce ad ottenere il silenzio.
Forse questo è un argomento che non interessa, perché non importa a nessuno che le imprese non vengano pagate, che vi siano Associazioni in difficoltà che presentano i bandi di cui viene fatta e superata l'istruttoria, ma i soldi dopo un anno non li hanno ancora.
Se questo non interessa a nessuno, francamente io pongo il problema poi governate voi e ne riparliamo fra un anno. Alla fine, tutto sommato manca poco per fare il conto complessivo politico ed economico. Quello economico vorrei che fosse fatto in Commissione per capire quanti soldi questa Regione deve dare all'esterno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Fra le tante novità che ci sono sui giornali, è apparsa una notizia a caratteri cubitali. Ho davanti a me la pagina de la Repubblica, che attacca pesantemente la gestione del premio Grinzane Cavour e, addirittura, c'è un articolo che ritengo sia anche offensivo per la nostra Regione, se non dovesse risultare vero; nel caso in cui dovesse risultare vero, ahimè, non sarebbe offensivo, ma sarebbe grave.
L'articolo che cito de la Repubblica, del 17 febbraio, parla di "quel fratello che dalla Regione firma i finanziamenti per il premio". Credo che la Giunta non possa non spiegare cosa sta succedendo all'Aula. Essere attaccati in questo modo dai giornali penso che non possa che darci fastidio, sia come Consiglieri che come rappresentanti della Giunta, in particolare se ciò dovesse essere falso, perché a quel punto dovremmo rispondere. Nel caso invece in cui ciò fosse vero, è la Giunta che deve rispondere al Consiglio in merito.
Quindi, una reazione dell'Assessore e della Presidente sarebbe gradita più che altro per sapere cosa rispondere a chi ci chiede.



PRESIDENTE

La Presidente si è già dichiarata disponibile a intervenire sul punto.
Ovviamente, prima di organizzare i nostri lavori, vorrei sentire tutti i Presidenti dei Gruppi.
La parola al Consigliere Monteggia.



MONTEGGIA Stefano

L'oggetto è la convocazione di un Consiglio straordinario sul discorso di Trenitalia e del pendolarismo. Lo avevamo già richiesto come punto anche ai Capigruppo, come diceva lei prima, perché è una questione che devono risolvere i Capigruppo.
Avevamo già richiesto questo Consiglio straordinario, Presidente.
In sede di Conferenza dei Capigruppo, avevamo fatto una precisa richiesta di un Consiglio straordinario sul pendolarismo e su Trenitalia.
Vorremmo conoscere tutti i termini dell'accordo che è stato fatto con Trenitalia, in favore dei pendolari, anche perché pensiamo che alcuni aspetti non siano molto chiari.
Vorremmo che l'Assessore avesse una carta in più, nel momento in cui andrà a trattare con Trenitalia. Magari la Giunta ha già intenzione di farlo, ma pensiamo che con un atto ufficiale del Consiglio l'Assessore possa trovarsi in condizioni ancora migliori per trattare con Trenitalia.
Ripeto, pensiamo ci siano alcune incongruenze, ad esempio, partendo da Novara per arrivare a Porta Susa l'abbonamento costa circa 150 euro invece, partendo da Novara per giungere a Porta Nuova l'abbonamento ammonta a 250 euro! Quindi, pensiamo che non si sia tenuto conto di alcuni aspetti: ci si è messi d'accordo su un "chilometrico" di 100 chilometri, però fino a Porta Susa sono 98 chilometri, a Porta Nuova probabilmente di più. Quindi, per percorrere sei chilometri in più (dieci minuti) si deve pagare 100 euro in più: mi sembra folle! Inoltre, volevamo appunto conoscere i termini dell'accordo: quanti soldi diamo a Trenitalia per questo accordo? Quali sono le categorie che usufruiscono di abbonamenti agevolati per viaggiare su questa linea? Penso sai un discorso importante.
Questa mattina sono venuto a Torino in treno ed ho potuto constatare che il TGV (che dovrebbe essere il treno ad Alta Velocità) aveva 30 minuti di ritardo. Capisco che arrivando a Torino le linee si intasano a causa anche perché ci sono soltanto due binari.
Assessore, non so se conosce la situazione, ma arrivando a Porta Susa soltanto con due binari e con il traffico che c'è tutti i treni portano dai 30 ai 40 minuti di ritardo e il pendolarismo ne soffre: chi è costretto a venire a Torino per lavoro, non può prendere il treno alle sei per essere a Torino alle 8! Quindi, ci sono dei problemi importanti su cui bisogna discutere.
Pensiamo sia necessario un Consiglio ad hoc, per conoscere i termini dell'accordo con Trenitalia. Vorremmo poterle dare una carta in più; magari lei non ne ha bisogno, perché è già bravo, però se lei potesse produrre un atto ufficiale del Consiglio, potrebbe agire con maggiore sicurezza nella trattativa con Trenitalia.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Monteggia, mi sono informato e il Presidente della Commissione mi comunica che era già stato convenuto che il 25, in Commissione, si tratterà espressamente questo tema, alla presenza dell'Assessore Borioli, sia nell'ottica alla quale faceva riferimento il Consigliere Caramella (più orientato all'aspetto del disservizio e l'organizzazione), sia negli aspetti più normativi e contrattuali ai quali faceva riferimento lei.



MONTEGGIA Stefano

Insistevo perché non bisogna sottovalutare questo problema.



PRESIDENTE

Mi sono informato perché non lo sapevo.



MONTEGGIA Stefano

Insomma, tutti i giorni si vivono questi grossi problemi, su queste linee che hanno un'importanza nazionale, ma che, alla fine, sembrano linee da Terzo Mondo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Approfitto della presenza dell'Assessore Borioli per dire che ho presentato un'interrogazione urgente relativamente alle dichiarazioni che il Sottosegretario ai Trasporti, Giachino, ha fatto la scorsa settimana durante un convegno in Val di Susa.
In quel convegno il Sottosegretario avrebbe dichiarato che la seconda "canna" del tunnel del Frejus sarebbe stata utilizzata non tanto come "canna" di sicurezza - ragionamento che ci ha appassionato in questi anni quanto e soprattutto come traffico di attraversamento, per evitare l'intasamento dei TIR al confine tra l'Italia e la Francia.
Dato che questo contrasta con i ragionamenti fatti finora e contrasta con l'ipotesi di trasferire le merci dalla gomma al ferro, perché se raddoppiamo il tunnel del Frejus è chiaro che non limiteremo l'accesso dei TIR nel tratto sul traforo del Frejus, e quindi sulla Valle di Susa, dato che questo alimenta i ragionamenti che si fanno in Val di Susa che ritengono che l'Alta Velocità non sia tanto un progetto per trasferirle le merci dalla gomma al ferro, quanto un investimento di tipo edilizio, vorrei capire cosa pensa l'Assessore. Naturalmente, lo so, ma mi piacerebbe messo per iscritto. Inoltre, vorrei fosse chiarito sia con il Governo che con il Sottosegretario Giachino come stanno effettivamente le cose, secondo la Regione Piemonte.
Non è urgente che l'Assessore risponda oggi, credo però che una presa di posizione ferma da parte della Regione su questo argomento sia assolutamente indispensabile.
Devo aggiungere, per amore di chiarezza, che il Sottosegretario Giachino mi ha telefonato, qualche giorno fa, dicendo che quanto riporta da Luna Nuova non corrispondeva al vero. Io, che sono un uomo che si accontenta, prendo atto delle dichiarazioni del Sottosegretario, ma chiedo alla Regione di verificare se la seconda argomentazione del Sottosegretario corrisponda al vero o non sia, invece, la prima quella che corrisponde alla realtà delle cose. "La prima che hai detto", come diceva quel comico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Solo un veloce riassunto di alcune delle puntate precedenti. Mi pare che all'inizio di questa sessione, testimone ancor di più (qualora qualcuno avesse dei dubbi) sulla necessità, che un tempo sembrava urgente - oggi meno - di una riforma del Regolamento, perché, come lei più volte ha detto anche in sessione pubblica, alla fine la questiona time avviene in diretta con esiti quanto meno confusi, perché è palesemente una delle esigenze che sentono i territori, non soltanto di una parte politica o dell'altra. Come ben lei sa, è una delle tante cose che il nostro Regolamento, che un tempo non so perché - volevate riformare e, improvvisamente, oggi no (non so se riesco a rendere l'idea). Non so perché la modifica del Regolamento non sia più un'urgenza per questa maggioranza, se non per alcune parti serie, che fortunatamente ci sono, anche all'interno della maggioranza.
Secondo. Sul tema dei trasporti, prendiamo atto, in Aula, che il 25 ci sarà una sessione di Commissione. È una Commissione che riteniamo particolarmente importante; vi parteciperemo, perché i disagi sul tema sono oggettivamente notevoli ed è evidente che, se l'esito della Commissione non sarà ritenuto sufficiente dalle componenti politiche della Commissione stessa, utilizzeremo quello che il Regolamento consente, e cioè la richiesta di una convocazione di un Consiglio straordinario sul tema, come era già stato richiesto dal Consigliere Monteggia.
Infine, sui giornali di oggi (mi secca dover utilizzare questa fonte di informazione che come i colleghi sanno non considero istituzionale, perch non lo è) ci sono due notizie che riguardano il Consiglio: intanto sono pieni del caso Grinzane Cavour. Non entro nel merito di ciò che i vari giornali scrivono, ma entro nel merito del fatto che viene detto da un giornalista che c'era una richiesta del collega Capogruppo Rossi di una comunicazione da parte della Presidenza, ho appurato con il collega Rossi che questa richiesta, in senso formale, per ora non c'è. Leggo sui giornali che c'è anche una richiesta da parte del Consigliere Chieppa e, poiché non ho fatto in tempo a parlare con lui, non so se abbia richiesto oppure no le comunicazioni formalmente.
Normalmente, le comunicazioni della Giunta avvengono in due modi nelle aule della regione: o su accordo dei Capigruppo, che nella loro riunione definiscono quali siano le comunicazioni che vengono richieste alla Giunta prendendo atto anche delle disponibilità della Giunta a farlo, nell'ambito delle loro competenze e con l'urgenza necessaria; oppure, ovviamente autonomamente da parte della Giunta, che ha sempre titolarità in ogni e qualunque momento di proposta dei lavori, se lo ritiene, di comunicare nell'ambito dei temi che ritiene opportuno. Fatta questa premessa, che non mi sembra affatto inutile, avanziamo una richiesta (se lei ritenesse, la formalizzeremo in un'idonea sessione di Capigruppo), data l'entità mediatica del caso, perché è oggettivamente molto ampia la rilevanza che i media, non soltanto locali, gli stanno dando; date le implicanze che questa rilevanza mediatica ha sul comportamento degli esecutivi attorno a questo tema (sottolineo "esecutivi" e non l'"esecutivo"), perché la vicenda del Grinzane Cavour risale, a nostro avviso, anche come momento di razionalizzazione della vicenda stessa, alla fine degli anni Novanta, ma sono passati dieci anni e da allora molte cose sono successe. C'è un articolo su un noto quotidiano, anzi sulla parte torinese di un quotidiano che titola in maniera estremamente aggressiva nei riguardi di un ipotetico comportamento di un dirigente di questa struttura. Parlo della Regione.
Io non frequento molto corridoi né bar, ma credo non sia sfuggito a nessuno dei presenti che è pieno di voci attorno a comportamenti nel mondo delle consulenze, nel mondo dei regali, nel mondo delle vicinanze tra i fatti privati e i fatti pubblici, che disturba chi come me, ancora molto ingenuamente, ritiene che le Istituzioni debbano essere oggetto di rispetto, quando evidentemente lo meritano, e di censura possibilmente comminata dall'interno della struttura stessa, se e qualora i comportamenti attuati dalle strutture della Regione o, peggio ancora, dagli organi politici, indipendentemente dalle parti che si esprimono, siano criticabili.
Sono sempre più convinto che le autocensure siano estremamente più efficaci delle censure che avvengono dall'esterno dell'istituzione stessa peggio se tramite via mediatica.
pieno di vicende che si sono svolte solo sui giornali e non ho bisogno di fare alcun cenno. Questa sta avvenendo in questi giorni. Credo che vi sia una maniera seria per affrontare un tema importante, che ha aspetti di natura diversa; vi sono aspetti privati, aspetti di gestione dell'ente, aspetti di rapporti tra l'ente e il pubblico e il mondo pubblico. Credo che una modalità che mi auguro possa essere condivisa - noi non la proponiamo ma intendiamo discuterne - sia una veloce Commissione d'indagine conoscitiva - non d'inchiesta, che ha già in sé un termine sanzionatorio in cui non mi riconoscerei - che consenta a tutti coloro che sono interessati di conoscere e, conoscendo, poter indirizzare il loro comportamento rispetto alle loro competenze.
Credo che sarebbe il modo più serio da parte dell'Aula e dell'Ente di affrontare un tema che, altrimenti, viene svolto per certi versi in maniera indecorosa sui giornali.



PRESIDENTE

Ho ancora una serie di richieste sull'ordine dei lavori. Io per chiederei di sospendere il Consiglio e convocare una riunione con i Presidenti dei Gruppi, perché sono state poste alcune questioni e ritengo opportuno, anche per organizzare il lavoro di tutti i colleghi, che su di esse si decida al più presto.
Le altre richieste d'intervento verranno evase alla ripresa dei lavori.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media "Franco Centro" di Cuneo


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe II B della Scuola media "Franco Centro" di "Cuneo in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Mi dispiace che dobbiamo sospendere i lavori per qualche minuto.
Purtroppo sono state poste alcune questioni che devono essere oggetto di verifica da parte dei Presidenti dei Gruppi.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.17 riprende alle ore 12.01)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
A seguito della Conferenza dei Capigruppo si è convenuto di proseguire i nostri lavori dando corso ad una comunicazione della Giunta regionale in merito alle vicende che hanno toccato il Premio Grinzane Cavour e il suo Presidente, professor Soria.
Dopodiché, i nostri lavori proseguiranno con la possibilità per i colleghi di intervenire sulle comunicazioni.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Premio Grinzane Cavour"


PRESIDENTE

Passiamo quindi alla comunicazione della Presidente della Giunta regionale, che ha pertanto facoltà di intervenire sul tema del Premio Grinzane Cavour.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Farò una comunicazione breve, riservandomi poi di dare maggiori notizie al Consiglio quando le avrò, perché tutti - anch'io stessa e la Giunta abbiamo letto i giornali, ma le notizie che abbiamo provengono solo dai giornali, nel senso che non abbiamo alcuna notizia diretta dell'inchiesta che è stata aperta nei confronti della gestione o di alcuni elementi della gestione del Premio Grinzane e dell'associazione che lo organizza. A maggior ragione, non abbiamo notizie di questioni invece che riguardino personalmente il Presidente e che sono nella sfera delle questioni personali e, come tali, giustamente non ne avremmo mai notizia diretta.
Una piccola nota. Il Premio Grinzane è organizzato dall'Associazione Premio Grinzane Cavour, che è un'associazione istituita nel 1984; è costituita in associazione di diritto privato ed ha ottenuto il riconoscimento di personalità giuridica dalla Regione Piemonte con una delibera della Giunta regionale del 1998.
Lo statuto prevede degli organi: il Presidente, l'Assemblea, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato dei soci fondatori, i Revisori dei Conti.
Non risultano attualmente nei documenti a nostra disposizione i componenti degli organi, al di là del Presidente e dei Revisori dei Conti individuati nel professor Vittorio Moro, nominato dalla Regione Piemonte su richiesta dell'Associazione a titolo di garanzia, e nel professor Luigi Carosso, nominato invece dall'Associazione. Mentre è a nostra disposizione un verbale dell'Assemblea ordinaria dell'Associazione del 15 novembre 2006 in cui i soci presenti risultano: Giuliano Soria, Fabrizio Manacorda Claudio Morra, Daniela Buzzoni, Carlo Boggio e Giuseppina Pippione. Come dicevo, però, non ci risultano i componenti attuali del Consiglio.
Non risultano né sono previsti dallo statuto partecipazioni regionali agli organi associativi, ad esclusione del Revisore dei Conti, di cui all'articolo 12.
Abbiamo verificato sullo statuto dell'Associazione, che i nostri dirigenti hanno qui a loro mani, che in caso di scioglimento dell'Associazione, che è un'associazione senza fine di lucro, i beni residui dopo la liquidazione vengono destinati dal Presidente della Regione Piemonte ad attività di tipo benefico.
Credo sia interessante, perché è l'altra cosa in cui la Regione è direttamente coinvolta in caso di scioglimento. E quindi ho ritenuto opportuno dirlo.
Nel corso degli anni, la Regione Piemonte ha definito più convenzioni con l'Associazione; la prima risale al marzo 1997, aveva validità triennale ed è stata progressivamente rinnovata fino al 2005. Una nuova convenzione è stata sottoscritta il 31 luglio 2006, anch'essa con validità triennale, e prevede l'erogazione, da parte della Regione, della somma complessiva, nel triennio, di 1.950.000 euro, per un valore annuo di 650.000 euro, a sostegno delle attività del Premio per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale dell'Associazione.
Come sapete, l'Associazione Premio Grinzane ha esteso progressivamente la sua attività nel campo della programmazione e della promozione culturale e turistica in Piemonte, in Italia e anche all'estero, per cui nel tempo oltre al finanziamento erogato sulla base della convenzione, la Regione ha sostenuto alcuni progetti con specifiche contribuzioni, che in questo caso vengono rendicontate a parte (esiste una rendicontazione relativa alla convenzione e poi esistono rendicontazioni relative alle diverse attività).
Ho qui una tabella che potrò lasciare ai Consiglieri, che contiene il dettaglio degli ultimi due anni 2007-2008; è stata ricostruita anche una serie di finanziamenti degli anni precedenti. In realtà, alla fine abbiamo ricostruito, dal 2005 ad oggi, le cose più rilevanti nei vari settori.
Se prendiamo il 2008, c'è il finanziamento della convenzione, poi c'è un finanziamento molto piccolo per il riordino del fondo documentario dell'Archivio Storico; in seguito, ci sono finanziamenti dell'ordine di 40 50-60.000 euro al Premio Grinzane Cesare Pavese, al Grinzane Nobel, al Premio Grinzane Beppe Fenoglio, al Premio Grinzane Junior, al Premio Grinzane Noir, nonché un ulteriore contributo per il completamento dell'allestimento dell'Archivio Storico.
Questi sono i contributi dell'anno 2008; quelli degli anni precedenti sono analoghi, salvo alcune cose che negli anni precedenti non c'erano quindi andando indietro alcune cose non si trovano, però grosso modo le dimensioni sono di questo tipo.
Sempre nel 2008, all'Associazione Premio Grinzane Cavour è stato dato un contributo di 100.000 euro per l'intervento di recupero del Palazzo Grinzane (ex Nebiolo) a Costigliole d'Asti, preceduto da un contributo sempre di 100.000 euro per lo stesso oggetto nel 2007.
Tutte le attività che ho indicato sono state regolarmente rendicontate.
Recentemente è stato richiesto un supplemento di rendicontazione per l'intervento dei Beni Culturali, cioè quello relativo al Palazzo ex Nebiolo (Palazzo Grinzane).
Dal 1995 fino al 2007 è stata attiva una linea di contribuzione per il recupero funzionale del Castello di Costigliole d'Asti, quindi il Castello principale, Castello Rorà, che nell'iniziativa del Grinzane era stato destinato al cosiddetto Parco Culturale del Piemonte. Mi risulta che il Castello abbia ricevuto contributi anche dal Ministero dei Beni Culturali che in questo caso sono stati ovviamente rendicontati al Ministero dei Beni culturali.
Dal punto di vista della rendicontazione, per quanto riguarda le somme erogate per la convenzione, sono richieste - come previsto dall'articolo 8 della convenzione - la relazione sull'attività svolta e il bilancio certificato. Per quanto concerne invece i contributi a progetto erogati in aggiunta alla convenzione, gli uffici richiedono la relazione sull'attività svolta e la rendicontazione delle spese sostenute sulla base della dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Questo secondo le regole normali della Regione.
Nel merito, credo di non poter dire nulla sull'inchiesta della quale come dicevo, non ho nessuna notizia. Posso invece dire che, per quanto ci riguarda, al di là della documentazione contabile che vedono gli uffici noi verifichiamo la rendicontazione culturale, cioè le rassegne stampa, la documentazione delle iniziative svolte, ecc...
Per quanto riguarda quest'aspetto, che è quello che ha rilevanza per la Regione, abbiamo sempre verificato una ricaduta molto positiva dal punto di vista culturale e turistico sul territorio delle attività del Grinzane nonché una coerenza fra gli obiettivi indicati, le realizzazioni effettuate e i costi che, in rapporto alla dimensione dell'attività svolta, sono sempre apparsi sostanzialmente congrui, fermo restando il tema della rendicontazione che è verificata contabilmente dagli uffici.
Ad ogni modo, anche comparando le attività culturali di diverso tipo che nel tempo abbiamo finanziato, ci pare che vi sia coerenza fra le attività e i finanziamenti ricevuti.
La rendicontazione relativa a rassegne stampa e materiale vario è ovviamente conservata presso l'Assessorato e ritengo sia visibile; ho avuto modo di verificarla personalmente.
Dal punto di vista della conoscenza delle istituzioni culturali piemontesi, dei premi letterari e premi collegati, non c'è alcun dubbio che il Grinzane Cavour sia una delle attività più conosciute della Regione all'estero e, come tale, qualunque sia lo sviluppo dell'attuale vicenda, mi auguro che non si butti via il bambino con l'acqua sporca, cioè non si distrugga un patrimonio di iniziative culturali che è di gran rilevanza ed è apprezzato dai territori.
Le iniziative collaterali sono sempre assunte su richiesta dei territori e su un progetto verificato e validato dai territori che ne richiedono l'attivazione; si verifica ex post che vi sia un gradimento da parte delle collettività coinvolte per l'iniziativa.
Al momento - ma credo che l'abbiate visto anche voi - l'ipotizzata sospensione del Grinzane Cinema ha già provocato una reazione dei territori che contavano su quell'iniziativa come spinta importante per la promozione del loro territorio. Questo è un aspetto che credo non vada né dimenticato né distrutto.
Ovviamente, se ci sono delle responsabilità amministrative, in particolare nei confronti della nostra Istituzione, le verificheremo; le verificheremo naturalmente sulla base di elementi concreti che al momento non abbiamo, se esistono.
Aggiungo ancora una cosa. Per quanto riguarda la questione dei contratti di lavoro, il Revisore dei Conti da noi nominato ha certificato che le persone dipendenti dal Grinzane sono regolarmente assunte e vengono pagati loro i contributi. Oggi non sono in grado di nulla dire su collaborazioni a contratto o a progetto, che risultano ovviamente dalla contabilità, ma se esistano delle irregolarità in questo campo non sarei in grado di dirlo. Il nostro Revisore certifica il regolare versamento dei contributi per i dipendenti regolarmente assunti.
Voi sapete che abbiamo più volte sollecitato le istituzioni che ricevono contributi della Regione a rispettare - come peraltro è loro dovere, ma glielo abbiamo ricordato - le regole relative al mercato del lavoro, quindi ad assumere regolarmente le persone. Ovviamente attività di tipo culturale inevitabilmente comportano anche contratti a tempo determinato, perché non tutto può essere fatto da lavoratori a tempo indeterminato. Ma, anche in questo caso, la collaborazione deve essere oggetto di un regolare contratto e del versamento dei relativi contributi ad esso corrispondenti.
Al momento, secondo le relazioni del Revisore che nominiamo su richiesta dell'Associazione, non risultano irregolarità di questo tipo, ma ovviamente non sono in grado di specificare se ci siano state. Nel caso in cui l'inchiesta della Magistratura facesse emergere situazioni diverse, ne dovrà rispondere anche il Revisore, poiché certifica i bilanci, e soprattutto ne dovranno rispondere gli organi direttivi dell'Associazione fermo restando che, qualora affiorassero elementi di distrazioni di fondi malversazioni o truffe nei confronti dell'Amministrazione, quest'ultima si tutelerà verificando ed eventualmente prendendo le necessarie misure.
Come ho già precisato, di tutta questa materia al momento a noi nulla risulta, se non - è l'ultimo aspetto che vi ho riportato - una richiesta di maggiore documentazione relativa all'ultimo intervento a Palazzo Nebiolo ciò dimostra che i nostri Uffici controllano la documentazione e, ove necessario, chiedono le dovute integrazioni, secondo le regole della Regione.
Naturalmente, il giudizio sulla qualità del lavoro svolto, che credo molti di voi condividano, confermo essere positivo, indipendente, quindi da possibili irregolarità che si fossero verificate.
Se accerteremo qualcosa che riguarda direttamente la Regione, ne daremo ovviamente comunicazione al Consiglio e prenderemo le necessarie misure.
Mi risulta che Giuliano Soria voglia chiedere ad alcuni esponenti del mondo culturale - rientra nella responsabilità sua e dell'Associazione - di costituire un "gruppo di garanti" che segua tutta l'organizzazione delle attività nei prossimi mesi, per consentire allo stesso di difendersi e giustamente, di verificare le questioni per le quali è sotto inchiesta e cercare di dimostrare la propria estraneità ai fatti e la correttezza del proprio comportamento. La giudico una buona idea, perché rispetto alla Regione e a tutte le istituzioni che finanziano il Premio, il fatto di istituire un Comitato di garanti che consenta di mandare avanti le iniziative, mi sembra positivo. Non dimentichiamo che, al di là della ipotizzata sospensione del Grinzane Cinema, a giugno ci sarà il Premio Grinzane principale: sarebbe molto grave sospenderlo per un anno, perch vorrebbe dire, in un mercato molto competitivo come quello dei premi letterari, perdere posizioni e, quindi, uscire un po' dal novero di quelli più importanti.
Pertanto, mi pare una buona idea avere un gruppo di garanti che consenta di mandare avanti le iniziative e garantisca, contemporaneamente l'assoluta trasparenza della gestione. Mi auguro quindi - se interverrò in tal senso - che venga dato corso a questa ipotesi, che consente di mantenere le attività secondo la loro scadenza temporale e, parallelamente permetta al Presidente di occuparsi della propria difesa e di tutte le attività che ad essa sono connesse. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Bresso.
Sulle comunicazioni testé rese dalla Presidente Bresso, ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Vorrei ringraziare la Presidente Bresso per la tempestività con cui ha risposto alla richiesta dell'Aula e anche per la giusta cautela istituzionale con cui affronta tale vicenda. Ovviamente, esprimerò quella che è la mia - o la nostra - idea su questa vicenda.
Noi siamo fortemente preoccupati delle notizie che stanno emergendo dai mezzi di informazioni (entrerò successivamente anche nel merito di alcuni aspetti che, invece, sembrano già acquisiti, poiché non sono stati oggetto di smentita).
Credo che una vicenda come questa debba anche essere utilizzata per avviare, finalmente, una discussione che, su questo territorio, sulla nostra Regione, prima o poi andava affrontata: mi riferisco al rapporto tra le istituzioni locali - tutte - e il cosiddetto "mondo della cultura", così come si è venuto configurando negli ultimi decenni.
Ovviamente, noi chiediamo che venga verificato puntualmente l'utilizzo che è stato fatto del denaro erogato dalla Regione, ma - lo dico aggiungendo qualcosa in più - non solo con una verifica di tipo formale cioè fatta dal Revisore dei Conti. Credo che tutti abbiamo potuto leggere alcune dichiarazioni rese dal Revisore dei Conti, il quale dice: "Formalmente ho le pezze giustificative, ma non devo sindacare io - questo era il senso delle sue dichiarazioni - quanto è costata la cena offerta dal Presidente del Premio Grinzane Cavour". Questo lo dice il Revisore dei Conti, non il Consigliere Chieppa. Tutto ciò lascia pensare che vi sia la necessità di un approfondimento della qualità della spesa rispetto all'Ente al quale noi eroghiamo un così sostanzioso sostegno economico.
Sui risultati sono concorde con la Presidente. Aggiungo - questo non vale solo nel mondo della cultura, ma anche per molta parte del mondo dell'imprenditoria - che ottenere buoni risultati essendo destinatari di ingentissimi contributi pubblici è facile: forse, persino noi saremmo capaci di diventare bravi imprenditori (in questo caso bravi imprenditori della cultura), avendo a disposizione denaro pubblico! Ma questa è una questione più generale. Nel merito, credo, dunque, di dover richiedere con forza una verifica della qualità della spesa.
Veniamo alla seconda questione; oggi non è presente l'Assessore Oliva ma dovrà essere investito direttamente da questo aspetto, insieme alle altre Amministrazione locali.
Credo che dovremmo avviare un'opera di forte rinnovamento dei soliti "salotti pseudoculturali" di questo territorio. Guardate che sono sempre i soliti, immutabili da decenni! Piccole lobby pseudoculturali. E non mi riferisco a tutto quel mondo di artisti e di compagnie teatrali, che sono in qualche modo costretti ad avere quella piccola lobby pseudoculturale.
Peraltro c'erano anche prima, ho parlato di decenni non a caso, perch oramai sono fortemente radicate sul nostro territorio: parliamo di un piccolo nucleo ristretto, che si fa forza ormai di una posizione acquisita che vive, in gran parte, di rendita.
C'é bisogno di aria nuova, da questo punto di vista. E io credo che il nostro Ente debba con più forza - lo dico rivolgendomi all'Assessore Oliva che non è presente - agevolare un'opera di rinnovamento vero nel campo dei soggetti e della produzione culturale sul nostro territorio.
Un'ultima questione. Presidente, credo che dovremmo procedere ad un'attenta verifica e considerare l'opportunità di sospendere l'erogazione dei contributi regionali. Dico questo perché, al di là delle verifiche di tipo tecnico-burocratico, credo che il Presidente del Premio Grinzane Cavour, per quanto emerso, che è già stato anche acquisito e non smentito abbia dimostrato di non avere l'integrità morale per continuare a ricoprire un ruolo così importante. Parlo degli epiteti razzisti rivolti ad un proprio dipendente, non smentiti e registrati ("negro di merda" "scimmia"), parole testuali, riportate dappertutto e non smentite. Soria dice di avere un brutto carattere, ma quanto riferito non vuol dire avere un brutto carattere. Un soggetto che rappresenta la cultura o gran parte della cultura o una parte importante della cultura della nostra regione deve avere un comportamento irreprensibile anche da questo punto di vista.
Credo sia inaccettabile che l'Ente Regione continui a sostenere quell'associazione fino a quando lì non interverrà un vero rinnovamento profondo, reale e radicale. Questo non vuol dire mettere in discussione le attività culturali che sono attese dal territorio - vorrei fosse chiaro Presidente - sono due cose diverse. Quelle cose si possono organizzare e si debbono finanziare senza passare attraverso i soliti - lo ripeto - piccoli "sclerosati" salottini e non salottoni pseudoculturali di questo territorio. Credo sia arrivato il momento di aiutare quel mondo ad aprire le finestre per far entrare un po' di aria fresca anche in quel settore.
Noi crediamo che il Presidente del Grinzane Cavour debba dimettersi ovviamente, non è nel nostro potere, ma, proprio per quell'aspetto chiediamo con forza di segnare una posizione netta da parte della Regione.
Poi i maltrattamenti nei confronti degli altri dipendenti saranno accertati, ma è provato, certificato e registrato un atteggiamento che non so come definire, che non dobbiamo accettare nella maniera più assoluta. Un conto sono le attività che possono e debbono essere sostenute, ma noi non possiamo fare finta di non avere letto, non possiamo fare finta di non avere preso atto di una situazione che, dietro la vetrina luccicante, non è bella così come appare.
Poi occorrerebbe verificare anche con grande attenzione quanto è stato fatto nella precedente legislatura, perché questi salotti attraversano le legislature, intoccabili, immutabili, inattaccabili, inossidabili, sono sempre loro.
Cosa è stato fatto nella precedente legislatura rispetto all'ormai famoso castello-maniero in perenne ristrutturazione? Cosa è stato fatto rispetto alla gestione dell'ettaro di Barolo che è stato dato in gestione? Insomma, ci sono questioni che hanno attraversato le legislature e che hanno periodicamente rafforzato sempre gli stessi personaggi.
Rispetto a questa vicenda attendiamo gli esiti dell'inchiesta della Magistratura, che non ci riguarda direttamente, ma già emerge quel dato di cui ho detto prima: la posizione dell'attuale Presidente Soria del Premio Grinzane Cavour, per gli atteggiamenti avuti, che sono provati, ma non solo...



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Chieppa, le chiedo di terminare.



CHIEPPA Vincenzo

Termino.
Insisto sull'aspetto di discriminazione razziale, che è pesante provato e registrato.
Non so come si possa affidare la rappresentanza di parte della cultura piemontese - oggi lo sappiamo, non parlo in riferimento al passato - o come si potrebbe pensare di assegnarla in futuro ad una persona che si comporta in quella maniera e i cui atti oggi sono diventati tristemente pubblici.
Avanzo questa richiesta con forza: si dimetta e noi aiutiamo questo passaggio rimettendo ai vertici di quella associazione, ma anche di tante altre sul nostro territorio, aria nuova e persone nuove.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Ho domandato dei chiarimenti alla Presidente Bresso su un argomento che colpisce pesantemente la cultura del Piemonte.


Argomento: Varie

Saluti agli alunni e insegnanti della Scuola elementare "M. Mazzarello" di Torino


PRESIDENTE

Consigliere Rossi, mi permetto di interromperla per salutare i ragazzi che si stanno allontanando.
Sono in visita al Consiglio gli allievi della Scuola elementare "M.
Mazzarello" di Torino, ai quali auguro buona visita e ringrazio per esserci venuti a trovare.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Premio Grinzane Cavour" (seguito)


PRESIDENTE

Prego, Consigliere Rossi, mi scusi.



ROSSI Oreste

Ci mancherebbe! un fatto che colpisce pesantemente la cultura e l'immagine del Piemonte non solo a livello europeo, ma quasi a livello mondiale.
Ho frequentato - perché invitato, come tutti i colleghi - diverse manifestazioni del Premio Grinzane Cavour, rispetto alle quali ho visto un'organizzazione ineccepibile; ho visto muovere sul Piemonte non solo persone del mondo della cultura e dello spettacolo di altissimo livello addirittura anche La Stampa parla di dodici nobel passati dal Premio Grinzane Cavour.
Rimango sconcertato di fronte a questi fatti riferiti anche in modo dettagliato. Penso a La Stampa che riporta frasi virgolettate, importi precisi di atti sostenuti dal Premio Grinzane Cavour su interventi di restauro, addirittura su autocertificazioni, di cui, ovviamente, non si conosce l'importo; perfino l'autocertificazione di spese sostenute, pezze giustificative che non ci sono, fatture, documenti fiscali o anche scontrini mancanti. Questo "proverebbe" - lo dico sempre tra virgolette una commistione tra l'operatività del Premio Grinzane Cavour, che all'esterno - lo ribadisco - ha dato un'ottima immagine del Piemonte a livello mondiale. Ricordo che Grinzane Cavour non è solo in Piemonte, non è solo in Italia, non è solo in Europa; Grinzane è stato in America, a New York, in Giappone e in quasi tutti i paesi del mondo, a Hong Kong e in tante altre realtà. Quindi, sono sconcertato da quanto leggo sui giornali.
Al di là di quello che può aver scritto la Repubblica, che è veramente pesante e forse più cercata nei titoloni del giornale, gli articoli apparsi su La Stampa, invece, sono più - devo dire ahimè - circostanziati.
Addirittura La Stampa riporta un fatto che, forse, richiede una particolare attenzione, sul quale penso interverrà il collega Burzi con una richiesta importante, che da subito dichiariamo di seguire e accettare in modo totale. Il bilancio dell'Associazione Grinzane Cavour è certificato da un Collegio dei Revisori dei conti, tra cui il dottor Moro, che è nominato dal Consiglio regionale. Il dottor Moro dichiara che - ed è virgolettato - "dal punto di vista del controllo contabile e formale non abbiamo riscontrato anomalie, le spese sostenute sono tutte documentate".
Sempre sullo stesso articolo, La Stampa riporta, invece, la parte di cui dicevo, che mi ha sconcertato, cioè che mancano pezze giustificative valide, perché pare ci siano giustificativi validi perché pare che ci siano giustificativi autonomi.
Sono questioni che il Consiglio regionale deve valutare sia per perch ha un controllo del bilancio diretto con un suo rappresentante sia perch ha dato contributi importanti e, io ritengo correttamente, perché fino a questi giorni il Grinzane Cavour era una vetrina eccezionale per il Piemonte.
A seguito di tutto questo, il Piemonte (lo diceva giustamente l'Assessore Oliva), se dovesse essere provato quanto scritto sugli organi di informazione, ne trarrebbe un danno molto pesante, specialmente la Regione, che vuole investire nel turismo, nella cultura e nelle sue bellezze artistiche, tra cui una serie di castelli e un progetto, a mio parere splendido, quello del museo all'aperto, che comprende una serie di interventi su tanti Comuni dell'Astigiano (tra cui il famoso castello di Costigliole) in grado di dare un circuito museale in più al Piemonte quindi una possibilità in più di fare cultura e di dare lustro alla nostra Regione.
Quindi, la nostra richiesta di una relazione da parte della Presidente è stata assolutamente non in contrasto con quanto fatto - ci mancherebbe altro: gli investimenti fatti al Grinzane sono sicuramente ritornati, dal punto di vista dell'immagine - ma per cercare di capire se effettivamente quest'uomo, Giuliano Soria, che io fino ad oggi ho stimato, non sia veramente quello che viene descritto dai mezzi di informazione, ovvero una persona che può aver malversato. Questo dobbiamo cercare di capirlo, perch forse - e questo forse è un errore fatto un po' da tutti noi, dalla Giunta prima e dalla Giunta attuale - abbiamo messo un po' troppo nelle sue mani un pezzo importante dell'immagine del Piemonte.
Effettivamente, tutti sapevamo che il Premio Grinzane Cavour era Giuliano Soria. Quello può essere un rischio. Se fosse successo qualcosa a Giuliano Soria, forse questa creatura utile per il Piemonte, per la sua immagine e per la cultura poteva esserne danneggiata. Adesso ne abbiamo la riprova.
Ahimè, anche se tutto quello che è stato scritto non fosse vero e Giuliano Soria ne uscisse pienamente riabilitato, comunque sul suo impegno per il Grinzane Cavour sarebbe stata gettata in modo difficilmente cancellabile un'ombra, in ogni caso.
Sinceramente mi auguro che Giuliano Soria ne esca perfettamente pulito da queste vicende, come ne esca perfettamente pulita l'immagine del Grinzane Cavour, l'immagine del Piemonte e l'immagine della nostra cultura.
Come Consigliere regionale ho interesse che il Piemonte faccia bella figura e che gli uomini che portano in primis, come Giuliano Soria, l'immagine del Piemonte in giro per il mondo siano persone inattaccabili da tutti i punti di vista.
Ho sentito quello che ha detto il collega Chieppa. Anch'io sarei seriamente preoccupato e amareggiato se quello che è stato riferito da un organo di informazione fosse vero. Sarebbe gravissimo, sono d'accordo.
evidente che se fosse confermato quanto apparso sui giornali, il Premio Grinzane Cavour dovrebbe essere completamente rivisto e ristudiato anzi addirittura, forse bisognerebbe valutare anche di cambiarne nome, e i soggetti che hanno portato a questo dovrebbero essere allontanati. Mi auguro che così non sia, perché - lo dico ancora una volta - era una vetrina eccezionale per il nostro territorio.
importante che il Consiglio e la Giunta raccolgano tutti i dati possibili e immaginabili, anche utilizzando le informazioni apparse sugli organi di informazione - che, devo dire ahimè, sono date come per certe non sono tante illazioni, ma sono proprio scritte con date, riferimenti testimonianze - verifichino quanto di questo sia realmente attendibile e intervengano in fretta.
Ad ogni modo, perdere la formazione culturale di quella realtà sarebbe un vero peccato per il nostro territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Non metto in discussione le capacità del Presidente Soria, non metto in dubbio ciò che ha detto la Presidente rispetto alla correttezza dei documenti amministrativi, non mi interessano le accuse che la Magistratura dovrà valutare (non siamo noi in grado di poterle valutare).
Personalmente non sono mai andato al Grinzane Cavour perché avevo una percezione di eccessiva ostentazione e normalmente preferisco frequentare i tinelli rispetto ai salotti.
Devo dire che, dalle indiscrezioni, che naturalmente debbono essere tutte chiarite, emerge un quadro inquietante. Questo non posso non evidenziarlo Il fatto è che si è di fronte ad un personaggio che tiene un tenore di vita altissimo e sappiamo che è solo dalla sua attività che può ottenere quelle risorse di cui fa vanto o farebbe vanto.
C'è un'abitudine a gratificare - così sembra - alcuni politici, c'è un'esuberanza nelle spese di rappresentanza, c'è il disprezzo dei lavoratori, c'è la commistione tra vita privata e vita pubblica (addirittura, nello stesso palazzo c'è la sede della sua abitazione, quella di sua madre, quella dell'Associazione); c'è - e questo emerge in modo ancora più sorprendente, Presidente - un'Associazione che associazione non sarebbe. Lei ce lo ha confermato.
Forse siamo di fronte a informazioni non complete, ma se fosse confermato il fatto che l'Associazione non è stata rinnovata e nei fatti siamo di fronte a una ditta individuale, perché ci sarebbe solo (se non ho capito male) il Presidente Soria non accompagnato da alcun altro membro nel Consiglio di amministrazione dell'Associazione...Ho capito male? Può darsi.
Da quanto lei ci ha detto, Presidente Bresso, non abbiamo informazioni sul rinnovo del Consiglio. Ma, se così fosse, cioè se ci fosse solo un unico amministratore di un'Associazione, che per sua natura presuppone invece che siano più persone a gestirla, naturalmente saremmo di fronte ad una serie di domande e di situazioni perlomeno discutibili, se non inquietanti.
Allora, brevemente suggerisco alla Presidente, al di là di quello che sarà evidenziato, che la Magistratura o anche l'azione di controllo amministrativo che stiamo facendo farà emergere, qualche modesta attenzione. La prima è di mutuare alcune delle regole che le onlus (organizzazioni non lucrative di utilità sociale), attraverso gli organi di rappresentanza, cercano di darsi. Tra l'altro, devo dire che è paradossale che nello statuto ci sia l'indicazione di non finalità di profitto. Siamo di fronte al paradosso per cui - questo inquieta e deve interrogarci associazioni che nello statuto hanno il vincolo di non distribuzione di utili, consentono ai loro amministratori un vita assolutamente fuori dalla sobrietà e dal rigore.
Dicevo che la prima suggestione, sottolineatura e, in qualche modo suggerimento è che, quando siamo di fronte ad associazioni, si verifichi il fatto che siano effettivamente tali; che il Consiglio di Amministrazione sia effettivamente composto da più persone; che ci sia una dialettica dentro il Consiglio di Amministrazione e - perché no, Presidente? - di fronte ad associazioni che hanno contributi così significativi, credo che sarebbe opportuno pretendere che ci sia qualche rappresentante dello stesso Ente pubblico. Un conto è dare un contributo di 30.000-50.000 euro, altro conto è dare più di un milione di euro ad un'Associazione senza verificare la composizione del Consiglio e soprattutto senza - qui la cosa è più delicata e la pongo come questione politica - che vi sia almeno un rappresentante della Regione Piemonte all'interno del Consiglio stesso.
Il secondo suggerimento riguarda le spese di rappresentanza e di funzionamento. Le onlus non infrequentemente si danno dei tetti sopra i quali le spese di funzionamento e di rappresentanza non possono andare rispetto all'attività istituzionale.
Credo che questa sarebbe una buona scelta: potersi dare un codice di comportamento come Regione, sicché le associazioni che beneficiano dei nostri contributi non possano spendere più di una certa percentuale rispetto a quanto ottenuto, in spese di funzionamento (spese amministrative e di rappresentanza) rispetto all'attività istituzionale.
Terzo suggerimento. Penso che occorra fare più controlli. Probabilmente sono stati fatti, ma dalle note che leggiamo, per le quali le compagnie avrebbero chiesto alle Regioni di fare più controlli, occorre che non si consenta, il gioco delle "tre carte", cioè che qualcuno dica (nella fattispecie, semmai fosse vero, l'associazione in questione) all'Ente locale: mi faccio finanziare perché ho dei progetti specifici. Dico alle fondazioni bancarie che mi faccio finanziare, perché ho dei progetti specifici e magari gli stessi progetti sono finanziati due volte, oppure si rappresentano le stesse spese ad enti diversi. Credo che sia molto importante una progettazione complessiva e un'attività di controllo integrati in modo che si evitino eventuali comportamenti opportunistici.
Lo dico grazie alla mia esperienza di amministratore al Comune di Torino: questo rischio l'avevamo verificato e cercavamo di evitarlo nel caso di finanziamenti da parte di enti pubblici, Fondazioni e altri soggetti privati.
La quarta e ultima considerazione è più politica. Presidente sostanzialmente concordo con quanto diceva il Consigliere Chieppa: sicuramente condividiamo l'attenzione che, anche con le manifestazioni di sabato e domenica, la Giunta ha voluto manifestare rispetto alla galassia della cultura, che certamente va difesa, ma in questa galassia della cultura vi sono tanti piccoli soggetti (chi più bravo e chi meno bravo, chi più vicino ai politici e, magari, chi ha beneficiato di più e chi meno) che, però, hanno a che fare con dei pianeti. Qualcuno li chiama "salotti" qualcuno li chiama "poteri forti", io mi limito semplicemente a dire che alcuni di questi "salotti" hanno "troppa polvere", signora Presidente quindi lei, che è una liberista, si batta, perché alcuni di questi monopoli presenti nella cultura siano perlomeno ridimensionati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

C'è stata una conclusione shock dell'intervento del Capogruppo Lepri: mi aspettavo che la Presidente Bresso si ergesse immediatamente, perch "liberista". Sulla Presidente Bresso ne ho sentiti di tutti i colori, in quest'Aula e fuori, ma francamente, "liberale", forse nel senso che ha letto qualche testo, perché tra essere liberale e frequentare alcune persone, dovrei aprire un altro dibattito che, se vuole, apriamo. C'è la storia di Enrico Salza: i liberali sono quelli che occorrono quando ci vuole qualcuno che si sporchi le mani e si è offerto da anni a farlo.
Comunque, lascerei perdere. Per confrontarsi sull'essere liberali basta vedere chi si rappresenta, il confronto in sede politica inizia e finisce lì.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi.



(Commenti del Consigliere Larizza)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi.



BURZI Angelo

Apprezzo, non disprezzo, quindi è diverso: valuto.
Ciò detto, ritornerei al tema, perché devo dire, appunto, che questo aggettivo di Lepri mi ha scioccato e quindi mi ha fatto perdere un minuto e 15 secondi.
Intanto, ringrazio la Presidente per la tempestività della comunicazione. Ne apprezzo l'inconsueta prudenza e credo che abbia fatto bene, anche nei toni del suo intervento, ad essere prudente, però è una prudenza che penso non sia sufficiente, non tanto per l'intervento di oggi ma per le fasi di domani.
Più volte, nelle parole della Presidente, sono ricorse frasi tipo "al momento non risultano", "non ho tutte le informazioni che mi potrebbero servire per avere una valutazione completa", ma mi pare che la Presidente abbia detto "ho letto le carte che mi sono state portate", quindi la Presidente, molto correttamente, secondo me, ci ha relazionato con grande tempestività sullo stato degli fatti che a lei, Presidente, risulta oggi.
Allora, mi pare palese, semplicemente confrontando la sua comunicazione con quelle dei giornali (che sia ben chiaro: sono del tutto irrilevanti, in quest'Aula, ma ci sono), che ci sia un salto di notevole livello tra la prudenza a cui è correttamente improntato il suo intervento di oggi e ci che sui giornali legittimamente, liberamente, discrezionalmente, a seconda dell'articolista, dell'editore e del taglio dell'informazione viene riportato.
Il problema è che non stiamo dibattendo di una vicenda irrilevante perché il Grinzane Cavour è patrimonio di questa Regione, dal 1984, come componente di patrimonio; oserei dire ciò che è già stato detto da altri (mi pare l'abbia detto il Consigliere Rossi), che è diventato componente di patrimonio del sistema culturale di questo paese e il Grinzane Cavour è Giuliano Soria. Dissento profondamente dal collega Chieppa: non bastano i soldi per fare Grinzane Cavour, per fare Grinzane Cavour serviva, come è servito negli ultimi 25 anni, Giuliano Soria.
Apprendiamo oggi, dai media, un primo livello di riflessione, perché è evidente che nell'area di un ente come la Regione la componente del controllo, sia esso amministrativo o politico, è tutt'altro che esente anzi è specificamente inclusa nei nostri doveri, da un primo livello di riflessione. Dicevo, apprendiamo oggi (spiace, ma non ne faccio assolutamente una colpa a nessuno perché, come ha detto correttamente il collega Chieppa, è una vicenda che nasce dal 1984, proprio per questo è una vicenda lunga) che all'interno del mondo del Grinzane Cavour, che è componente del patrimonio di questa Regione e che credo, quindi, ci debba vedere interessati a difendere il patrimonio di questa Regione indipendentemente dalle persone, perché non mi pare che attraversiamo un momento di grande abbondanza e di grande ricchezza e che ci possiamo permettere di fare dei regali o di buttare via ciò che è stato costruito nel corso degli anni, l'abbiamo già fatto con altri componenti, ci sono tre livelli di discorso.
Il primo è un livello privato: nella vicenda del Presidente Soria ci sono forti componenti di vicenda privata; devo dire che mi spiace moltissimo quando vicende private, a chiunque attendano, a chiunque appartengano, vengano messe in prima pagina. Non ho nessun elemento per darne alcuna valutazione e, quindi, non ne do nessuna.
Mi spiace per l'uomo perché, ove mai anche solo un centesimo di ciò che è scritto non fosse rispondenza a verità, attenendo alla vita privata sua e della sua famiglia, so bene che tipo di danni questo può provocare. Questo però, è esterno al nostro lavoro.
Poi, ci sono altri due discorsi, che invece ci obbligano a occuparcene: l'ipotesi che la gestione del Grinzane Cavour sia fatta da un "comitato di famiglia". Questa è un'ipotesi che i giornali fanno emergere.
Uno dei componenti della famiglia è un importante dirigente di questa struttura, ci sono dei titoli sui giornali che attaccano o ipotizzano degli attacchi al comportamento di questo importante dirigente della nostra struttura. E qui c'è un primo livello di intervento, perché i dirigenti della struttura sono i dirigenti che rappresentano in sede amministrativa ciò che quest'Aula, nel tempo, ha definito in sede legislativa.
C'è stata malversazione all'interno della gestione del Grinzane Cavour? certamente, ci mancherebbe, compito dell'Amministrazione, ma è compito anche nostro non certo a sostituirci, ma avere quell'area della vigilanza che il suo intervento palesemente ha un connotato come ancora insufficiente, perché le mancano (a lei come Presidente della Giunta e sia consentito dire a noi come Consiglieri) elementi di informazione istituzionale per esprimere i giudizi. Allora? Terzo elemento: siccome i soldi sono tanti, nel corso degli anni - tra l'altro, ho anche dato una scorsa veloce alla comunicazione che con grande tempestività lei ci ha fatto avere - mi sembra ne manchino parecchi, ma questo può capitare nella collazione di documenti. Ho l'impressione che i contributi erogati nel corso degli anni, se si andasse a guardare bene in tutti gli Assessorati e le Direzioni, manchino, ma è normale e non gliene faccio alcuna critica, ma ne mancano e molti. Ebbene, troppe sono le voci sia sui giornali, peggio ancora nei corridoi che toccano regali, consulenze e viaggi.
Sono seriamente preoccupato quando un livello istituzionale, da chiunque e comunque rappresentato, viene lambito dai pettegolezzi, dalle chiacchiere da bar, da insinuazioni che talora pagano, e hanno un livello di pericolo, talora non appagano, ma, proprio per questo, sono per certi versi ancora più pericolose, perché toccano i livelli di istituzioni, siano essi rappresentati da Dirigenti, da Assessori o, peggio ancora, dal livello più alto della carica che oggi ci rappresenta, che è il suo.
Di strumentalizzazioni ne abbiamo già viste molte e non credo che fare qui il "più uno" sia utile a nessuno. Pertanto, ritorno al principio che Grinzane Cavour è patrimonio di questa Regione. Lo ha fatto Giuliano Soria.
La Magistratura farà le sue indagini, temo di dovere dire coi tempi che normalmente non sono il massimo della velocità. Può darsi che in questo caso vi sia una lodevole eccezione, ma la complessità della materia che la Magistratura sia trattando non lascia presumere dei tempi vicinissimi.
Credo invece che lei, Presidente, per le decisioni che dovrà prendere perché le competono, e noi Consiglieri, per le valutazioni che ci piacerebbe prendere sulla base di documenti nostri...
Perché io non chiedo le dimissioni di nessuno senza aver letto qualcosa che sia a livello dei Consiglieri; né mi permetto di dare dei suggerimenti per il dopo. Fate delle riunioni di maggioranza e decidete cosa fare dopo! Sono molto interessato a sapere che cosa è successo finora. Perch senza comprendere, non si può "dare un taglio" a pettegolezzi che possono essere infamanti, e allora bisogna reciderli, o veri, e in tal caso bisogna che qualcuno ne risponda.
In questo momento, molti dei miei colleghi - certamente chi vi parla è in un'area di limbo: sente cose che non vuole sentire, ma non ha elementi né per confermare né per smentire.
Proprio per questo, come anticipava il collega Rossi, a noi piacerebbe proporre - al momento non lo chiediamo, ma ci limitiamo a proporlo ai colleghi perché, come ha precisato il Consigliere Chieppa, è una vicenda che inizia dal 1984 - un intervento di Commissione di indagine conoscitiva urgente, quindi niente che abbia a che fare con una volontà di inchiesta perché il termine "inchiesta" attribuisce significati diversi, mentre una "indagine" serve per comprendere. Perché senza comprendere, dubito che si possa valutare e riflettere.
Lo scopo principale - lo ripeto e lo sottolineo - è quello di fare in modo che una componente importante del patrimonio culturale di questa Regione e del sistema paese non vada buttato via. È probabile o possibile da quello che si desume dai giornali (ma non è la modalità sulla base della quale noi dovremmo valutare o decidere), che non tutto sia stato gestito alla perfezione (e vorrei rimanere con il massimo dell'ottimismo). Ma allora, si tratta di trovare non i suggerimenti, ma le decisioni amministrative di competenza della Giunta e, perché no, di leggi. Perch facemmo addirittura una legge, se non ricordo male nel 1997 o 1998, per cercare di regolamentare il mondo delle fondazioni e il rapporto pubblico tra la Regione e le fondazioni (qui c'è anche una componente della fondazione, e non solo quella) anche in termini giuridici.
Prima ritengo che serva conoscere, non esprimere dei giudizi sommari che non credo ci appartengano. Non siamo in grado di suggerire la ghigliottina per nessuno - mai - né tanto meno esprimere suggerimenti che sono palesemente in una carenza di vuoto amministrativo. Perché - lo ripeto e concludo - nell'apprezzare la prudenza dell'intervento della Presidente troppo sono le lacune che la Presidente stessa correttamente denuncia dicendo "al momento è questo ciò che so", e credo che correttamente abbia fatto.
Facciamo in modo che tutti sappiano tutto ciò che serve, perché stiamo parlando di una componente importante per tutti, e non soltanto per la persona che ne è stata (e ne è al momento) il Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliere Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Vorrei fare qualche breve considerazione dopo quanto è stato detto, con una premessa: per stile personale e politico rifuggo sempre dall'esprimere giudizi basati su voci riportate, anche quando tali voci sono riportate da fonti di assoluta dignità; aspetto sempre di avere delle conclusioni quando si tratta di questioni che possono anche ipotizzare dei reati, da chi ha il compito di fare le indagini su questi, e cioè dalla Magistratura.
Cerco sempre, per dirla alla Manzoni, di "evitare ogni encomio servile e ogni oltraggio codardo".
Sono sempre un po' perplessa quando vedo le stesse persone che, a distanza di una settimana, prima stringono le mani e si profondono in sorrisi e abbracci, e la settimana dopo mostrano un atteggiamento diametralmente opposto.
Evitiamo sia l'encomio servile prima, sia l'oltraggio codardo dopo.
Cerchiamo, piuttosto, di capire, cerchiamo di sapere e cerchiamo, dopo, di giudicare se è opportuno prendere dei provvedimenti e, in questo caso prenderli in modo fermo e deciso. Questo è ciò che chiedo: non avere timori ad assumere dei provvedimenti qualora venisse verificato che è necessario "mettere a posto" le cose anche con provvedimenti dolorosi. Traggo, per alcune considerazioni.
La prima riguarda le attività del "Premio Grinzane": è già stato detto (lo sappiamo tutti) che le attività svolte dal Premio Grinzane hanno avuto in questi anni un valore in sé (sto pensando al coinvolgimento dei giovani delle scuole di tutta Italia, o di altri premi) e hanno avuto anche un valore per il territorio nel quale queste attività si svolgevano.
Come Consiglio - credo che anche la Giunta abbia questo importante compito in questo momento - dobbiamo valutare oggi quali possibilità si aprono sia all'interno dell'Associazione, sia nei rapporti che la Regione ha con la stessa, per capire, se questi interventi hanno avuto valore in s e hanno avuto valore per il territorio, come fare perché tali valori non vengano buttati via.
Seconda considerazione: in ogni campo, da quello culturale a quello industriale ed economico, a quello, ahimè, politico, sarebbe sempre opportuno evitare, perché estremamente pericoloso, il metodo dell'uomo solo al comando - nel caso dell'Associazione di Soria mi sembra evidente che di questo stiamo parlando - perché se non si permette un lavoro di squadra non consente di condividere le responsabilità né di ottimizzare le intelligenze disponibili, e neppure di preparare un'eventuale successione.
E se non vi è alternativa, diventa difficile riuscire a mantenere vive certe realtà quando l'uomo solo al comando cade in disgrazia o si scopre che ha commesso degli errori o semplicemente è opportuno che lasci il posto ad altri.
Sarebbe importante valutare questo aspetto nelle prossime attività che in campo culturale, la Giunta e la Regione pensano di stimolare.
già stato detto con altri toni, ma lo ripeto in modo più pacato perché sono convinta che dovremmo cercare di fare il più possibile un lavoro di allargamento per evitare di concentrare le attività, e quindi le risorse, in capo a poche persone.
Non chiedo una Commissione d'indagine - ne parleremo e ne discuteremo all'interno della maggioranza e con la Giunta e avremo modo di discutere di questo - ma chiedo che, da parte dell'Assessore Oliva, ci sia la disponibilità ad una relazione più approfondita di quella che la Presidente ci ha fatto, e io la ringrazio, perché comunque è stata tempestiva nell'informare il Consiglio su tutti i dati. Magari da parte dell'Assessore in Commissione o per la Commissione sarà possibile entrare più nel merito anche dei risultati che hanno dato le attività di cui si è occupato il Premio Grinzane in collaborazione con la Regione e delle opportunità che il Premio Grinzane ha avuto per la nostra Regione.
Le verifiche contabili. Aspettiamo che le verifiche contabili ci dicano come stanno esattamente le cose. Se non sono stati commessi degli errori credo che da parte di nessuno ci sia la volontà di coprirli o di sottovalutarli, ma ancora una volta aspettiamo che queste verifiche siano fatte in modo puntuale.
Se poi riteniamo di cogliere da questo episodio una lezione sul fatto che, quando attribuiamo delle risorse, dobbiamo sapere o definire quale percentuale di queste risorse può essere utilizzata nei bilanci per le spese di attività di gestione o di rappresentanza, questo potrebbe essere un criterio che potremmo introdurre. Ma noi sappiamo che il Premio Grinzane non riceveva solo soldi dalla Regione. I finanziatori del Premio Grinzane Cavour sono stati molti in questo territorio e non solo.
Quindi, definire per ogni iniziativa qual è la quota parte delle risorse regionali che è stata utilizzata per la rappresentanza e qual è la quota parte che è stata utilizzata per le attività, credo che non sia cosa semplice, perché complessivamente le risorse che arrivavano erano molte altre.
Penso a quelle delle banche, a quelle di altri Enti locali e penso a quelle di alcuni territori in cui le attività si svolgevano. Tuttavia potremmo utilizzare come criterio nell'erogazione di risorse sapere che le risorse sono per una quota rilevante e maggioritaria destinate all'attività e solo per una parte residua per le spese di rappresentanza. Questo potrebbe essere consentito.
Ultima cosa. La correttezza dei rapporti di lavoro. Credo che la correttezza dei rapporti non sia un elemento negoziabile; se delle persone lavorano, devono essere assunte con regolari contratti, non dico con contratti tutti allo stesso modo e tutti dello stesso tipo. Ci possono essere diverse tipologie di contratti, da quelli a tempo determinato, alle consulenze, agli stage, ma ognuno di questi lavoratori deve essere inserito in una tipologia di contratto prevista dalla normativa e correttamente applicata.
Questo credo che sia ciò che dobbiamo chiedere non soltanto al Grinzane, ma ad ogni associazione cooperativa e soggetto che collabori con la Regione Piemonte. Questo non vale solo per il Grinzane, ma vale per tutti. Su questo chiediamo alla Giunta una fortissima attenzione, perché a nostro parere questo non è un elemento negoziabile.
In ultimo, la persona. Se ho detto che volevo astenermi da giudizi essendo per il momento soltanto voci riportate quelle che sono a mia conoscenza, a maggior ragione lo faccio a proposito di Giuliano Soria.
Posso solo esprimere un augurio e un auspicio: che tutte le cose che leggiamo si rivelino non fondate, perché qualora non fosse così - lo dico a titolo personale - mi spiacerebbe di aver posto la mia fiducia e di avere avuto rapporti cordiali dovuti anche al ruolo che svolgo e che ho svolto in passato con una persona che poi si dovesse rivelare essere invece altro da quello che pensavo.
In questo caso mi dispiacerebbe per me, ma mi dispiacerebbe soprattutto per quella persona. Aspetto però che le notizie non siano riportate da mezzi di informazione, ma siano verificate da chi ha il compito di farlo che in questo paese si chiama ancora Magistratura.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Ringrazio - l'ha fatto il mio Capogruppo e tornerò su questo - la Presidente Bresso per la tempestività e l'equilibrio della relazione.
Voglio dire che interverrò su alcune cose inerenti il dibattito culturale e sulla proposta che ha appena fatto la Presidente Pozzi per andare, poi a delle proposte d'intervento precise e articolate.
Siccome non è così scontato, oggi, che nei partiti si sia tutti d'accordo, anzi abbiamo sentito nella maggioranza posizioni molto diversificate, ringrazio pubblicamente il Consigliere Burzi che, per quello che mi riguarda e ci riguarda, ci rappresenta benissimo, perché concordo su tutte le sue osservazioni. Ci direbbero molti colleghi che siamo dello stesso partito, ma questo vuol dire proprio poco. Quindi, lo voglio ringraziare per come ha impostato le cose.
Così come il collega Rossi, che ha fatto quello che ha detto la Consigliera Pozzi: né prima servile encomio né adesso codardo oltraggio. Il collega Rossi ha sempre avuto su questa vicenda un atteggiamento di assoluto equilibrio e adesso ha detto, insieme al Presidente Burzi, una cosa importantissima: non stiamo parlando di un nemico del Piemonte, non stiamo parlando di una persona che abbiamo sempre attaccato. Stiamo parlando di una persona che è stato considerato un patrimonio del Piemonte.
Personalmente non sono stato più cortese di altri nei confronti del Presidente Soria. Sicuramente l'ho frequentato meno di altri per viaggi ed altre questioni. Direte voi: "È merito di tua moglie che non ti lasciava andare da nessuna parte!" È vero, però io i viaggi non li ho fatti.
Detto questo, due osservazioni politiche; una al collega Chieppa, che in questo momento non è presente. Chiederò ai numerosi rappresentanti della sinistra di riferirgli.
La prima questione è che non bisogna nuocere con questo atteggiamento a quel vasto associazionismo che conosciamo e che rappresenta quasi una forma di volontariato, il cui budget è una cena del Grinzane. Dice Iuri Bossuto: "Magari!" E voglio anche togliermi qualche sassolino: esimi commentatori non tanto politici quanto giornalistici e famosi editorialisti i cui editoriali vengono letti alla mattina da Obama per prendere decisioni politiche almeno questa è la loro convinzione - hanno a suo tempo sparato contro chi come noi, difendeva l'associazionismo e le realtà popolari, dicendo che gli esempi da seguire erano questi altri. Adesso, ha probabilmente ragione la collega Pozzi, chissà quali articoli faranno, ma esimi editorialisti si sono in passato pregiati di esaltare con grandi articoli le iniziative del Grinzane e magari accompagnarsi anche a viaggi internazionali.
La seconda considerazione che voglio fare è politica. Quando il collega Chieppa o il collega Lepri dicono di " allargare" il mondo della cultura hanno ragione.
Vorrei soltanto ricordare - perché un po' di memoria mi è rimasta e ho apprezzato anche decisioni di questa Giunta in questo senso - che quando il collega Burzi, il Presidente Ghigo e io ponemmo questa questione - tanti anni fa, per carità - devo dire d'accordo e con l'aiuto del dottor Varelli ci fu una sollevazione, non del mondo politico, anzi alcuni colleghi come Placido plaudirono a questa iniziativa di rinnovamento, ma - lasciatemelo dire - di quei famosi... E dell'intellighentia di sinistra che diceva che volevamo uccidere Bobbio, mandare in pensione Galante Garrone, distruggere i padri della Resistenza. Non era vero nulla: volevamo semplicemente rinnovare il mondo della cultura.
Sono persone vicine alle posizioni di Chieppa (tanto per non fare nomi ma solo il cognome, uno è Bertinetti). Siccome hanno tuonato allora contro l'iconoclastia, la vergogna del centrodestra che diceva "rinnoviamo i quadri culturali", chissà quali scuse si inventeranno adesso? Credo che qualcuno ricorderà questo. Il Consigliere Burzi sicuramente ricorderà, perché fu con lui e con Ghigo che facemmo questa proposta.
Allora, sono contento che oggi, anche dalle file della sinistra o del centrosinistra, vengano questi ragionamenti, però ricordatevi chi si è scagliato contro queste iniziative. Non certo il mondo cattolico, ma una certa sinistra si è scagliata contro in maniera faziosa, di condanna, di insulto, perché eravamo dei barbari a pensare che si potesse nominare qualche quarantenne anziché qualche ottantenne che aveva fatto la Resistenza o era membro di qualche comitato supremo. Questo bisogna pur dire.! Infine, chi è venuto in piazza Carignano ha visto che le persone - a cui mi riferisco e che amo frequentare - sono quelle delle associazioni e del mondo del volontariato, quelle alle quali la dottoressa Marchiori spero che sia in Aula perché voglio ringraziarla - quando non documentavano 500 euro, li chiedeva indietro. A queste associazioni, quando non documentavano 500 euro, venivano chiesti indietro! Ci tenevo a dire questo. Concludo dicendo che mi sembra giusto l'approfondimento richiesto dalla Consigliera Pozzi. Personalmente già mi riproponevo - l'ho detto su la Repubblica e ringrazio il giornalista che ha dato eco a questo - di presentare giovedì un documento in Commissione. Se lo presentiamo insieme con dei connotati precisi, sarà ancora meglio. Da questa occasione si può verificare la coerenza di quello che si dichiara.
Sono convinto che si possa fare un passo avanti in questo senso sia nei criteri condivisi sia nel ragionamento. L'importante - e riprendo le parole della Consigliera Pozzi, con la quale non è che sia sempre d'accordo, ma in questo caso sì - è che non vi sia "servo encomio e codardo oltraggio".
Teniamo una dignità su queste vicende, conformemente alla lezione che abbiamo ascoltato.
Vorrei che fossero seguite le proposte del Consigliere Burzi: facciamone un'occasione di riflessione collettiva in tempi d'isterismi, un po' saggia un po' equilibrata e soprattutto con uno sviluppo positivo per sapere, per apprendere. Quando avremo appreso una serie di elementi di verità, allora le considerazioni saranno più semplici.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Io volevo fare solo qualche piccola riflessione riflessione sicuramente rivolta al futuro e non al passato, perché rientra nella mia formazione (o deformazione) culturale guardare al futuro e non guardare indietro.
Intanto esprimo soddisfazione sulla qualità culturale del Premio Grinzane Cavour. Ecco, questo è il primo punto.
Sul secondo punto, faccio una domanda e mi do una risposta. La cultura come ho già detto in altre sedi, è un comparto produttivo? La risposta è: sì, è un comparto produttivo. Quindi la cultura ha bisogno ancora di più di finanziamenti e di attenzione.
Detto questo, non spetta a me e non spetta a quest'Aula capire o sindacare se i comportamenti riprovevoli posti in essere da Soria così come descritti sui giornali corrispondono al vero o no, questo è compito della Magistratura e, se è vero questo, non ne parliamo, portiamoci avanti con il lavoro.
Non sono d'accordo con le espressioni - quindi è un passaggio politico della Consigliera Pozzi quando dice: "Bisogna fare attenzione dell'uomo solo al comando". L'uomo solo si può trovare al comando se c'è una dittatura, e in quel caso parliamo dell'uomo solo al comando. Quando fortunatamente - ringraziando il Signore per Giampiero Leo e madre natura per i laici - c'è una persona brava, che ha talento, che ha qualità, anche se gli si mette accanto un Consiglio di Amministrazione composto da 300 persone, quell'uomo - purtroppo, ahimè - resta solo, perché viaggia su frequenze molto alte.
Vi faccio l'esempio di Slow Food. Carlin Petrini non è un uomo solo al comando: è Carlin Petrini. Ficcateci un punto, è così.



LAUS Mauro

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono)



LAUS Mauro

Senza Ghigo a quest'ora era ancora a raccogliere le mele!



LAUS Mauro

Quindi, sull'uomo solo al comando ho qualche dubbio.
Mi fermo ancora su un'altra riflessione, rispetto alla quale invece concordo con la collega Pozzi, ovvero sul fatto che non bisogna trascurare la qualità nei rapporti contrattuali, quindi nei rapporti lavorativi.
Qui non dobbiamo affacciarci solo al mondo della cultura. Sono stati approvati diversi ordini del giorno, dove spesso denunciamo, dove spesso chiediamo alla Giunta di impegnarsi. Io invece do un suggerimento anche all'Assessore Migliasso.
Mi permetto, Assessore al lavoro: noi dobbiamo chiarire una volta per sempre - ovviamente questa questione ha attraversato tutte le Giunte, non è una faccenda che tocca solo noi - il problema del rapporto contrattuale dei fornitori nei confronti della Pubblica Amministrazione in modo indiretto oppure in modo diretto sui rapporti, quindi ritenute d'acconto, contratti a progetto e quant'altro.
Noi non possiamo fare delle semplici denunce generiche, noi dobbiamo tradurre queste denunce generiche in atti e fatti concreti, dai quali poi deve derivare un risultato. Qual è il suggerimento che io le do? Che tutte le società partecipate o associazioni che comunque beneficiano di finanziamenti pubblici - in questo momento stiamo parlando della Regione devono fare loro il lavoro, non lei in Giunta.
Devono fare loro il lavoro, quindi mi rivolgo al Presidente o all'Amministratore delegato dell'Ente: loro devono dichiarare che non ci sono in quell'Ente forme improprie di lavoro, quindi inopportune ritenute d'acconto e inopportuni contratti a progetto. Perché se è così, l'unica via che noi abbiamo è di rimuovere immediatamente i Presidenti e gli Amministratori delegati di quell'Ente. Assessore Migliasso, non so se mi sono spiegato. Non è che ogni volta lasciamo andare, ci sono contratti e progetti e poi lasciamo andare.
Non è un lavoro che dobbiamo fare noi, ma ogni Ente, quindi chi rappresenta quell'Ente, deve comunicare agli uffici dell'Assessorato al lavoro che al suo interno non ci sono forme improprie di lavoro. Se successivamente, si scopre che ci sono forme improprie di lavoro, dobbiamo rimuovere l'intero Consiglio di Amministrazione e chi ha la rappresentanza di quell'Ente. Questa è una posizione politica del Gruppo dei Moderati che sosteniamo con forza, e lo stiamo facendo già da qualche tempo.
Un altro aspetto è quello dei finanziamenti alle associazioni. Quando ci sono delle associazioni che hanno una marcia in più, significa che riescono a valorizzare il patrimonio culturale, quindi i finanziamenti erogati: noi dobbiamo trovare un sistema per tutelare l'Ente. Che cosa voglio dire? Ricordo, in passato, la Fondazione del Libro, vi ricordo i tempi di Accornero, Artissima, oppure altre associazioni: un tema che noi denunciamo, ma non affrontiamo.
Quando un Ente pubblico dà dei finanziamenti, chiaramente non finanziamenti di 50 o 100 mila euro, ma finanziamenti che arrivano anche al milione di euro, dobbiamo trovare il modo e lo strumento giuridico affinch quella non sia più una semplice associazione, ma diventi anche patrimonio pubblico. Quando il Presidente dell'associazione o il titolare di Artissima, faccio un esempio, decide di spostare o, in ogni modo trasferire una grande manifestazione da Torino a Palermo, a Roma o in altri luoghi, dobbiamo, in quel momento, suonare un campanello d'allarme e chiederci: adesso come lo fermiamo? Dobbiamo, a monte, fare un altro ragionamento. Trovare un meccanismo giuridico che metta nelle condizioni l'Ente Regione di tutelare quel patrimonio e ancorarlo al nostro territorio. Questa era la seconda riflessione, che non è rivolta al passato, ma guarda al futuro.
Poi c'è un altro tema che si intreccia con i rapporti di consulenze. Ho letto su un giornale, credo su la Repubblica, che anche il Capogruppo del Partito Democratico in Comune, Giorgis, sostiene di elaborare e creare una banca dati comune che contenga tutte le consulenze pubbliche; quindi un'unica banca dati, dalla quale possa emergere quanti e quali sono quei personaggi che hanno incarichi pubblici in Regione, Comune, partecipate e quant'altro.
A questo proposito noi, come Gruppo, ci siamo permessi di presentare un ordine del giorno affinché possa essere data forma e concretezza a questa proposta. Questo ordine del giorno è già stato presentato, ma ci rimettiamo a voi colleghi affinché decidiate qual è il momento di approvare questo documento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Intervenire alla fine degli interventi vuol dire anche ripetere cose già dette. Il mio intervento sarà molto meno "sovietico" rispetto a quello del Consigliere Laus. Oggi il Consigliere Laus ha dato un esempio di decisionismo piuttosto marcato. Crediamo che questa vicenda sia tutta da verificare. È vero quello che dicevano altri Consiglieri, non abbiamo la passione per le lettere anonime, ma quando partono delle inchieste su vicende di questo tipo, non ci accaloriamo troppo, sappiamo cosa vuol dire.
Tuttavia, sappiamo anche cos'è questo mondo, sappiamo anche quali sono le difficoltà che alcuni personaggi, spesso anche autorevoli, portano con s nell'affrontare i problemi del mondo della cultura e nel portare avanti anche progetti culturali.
Ci spiace molto che questa vicenda scorra sui giornali proprio all'indomani di quella bella iniziativa che citava il Consigliere Leo "L'innamoramento della cultura" del 14 febbraio. Un'iniziativa che ha visto scendere nelle piazze, nelle vie di Torino e del centro, quelle vere realtà culturali che il nostro territorio ha, che conserva e coccola in sé. Realtà culturali che sicuramente ricevono uno schiaffo da questo evento. Realtà culturali che ricevono anche un esempio non positivo da questo evento, al di là di quella che poi sarà la verifica, che tocca alla Magistratura fare sulla base di una lettera anonima (ma pare anche avallata, da quello che scrivono i giornali, da dichiarazioni che ormai ogni giorno prendono più risalto e più spicco sugli organi di stampa). Si sta delineando, quindi, un profilo che tende a preoccuparci un po'.
Queste realtà del mondo culturale sicuramente escono anche loro ferite.
In questo momento si parla continuamente di tagli, in tutti i Consigli ci sono forze che chiedono tagli alla cultura. Ebbene, queste forze avranno più vigore perché l'esempio dato in questa vicenda è molto allarmante.
Non sono, Consigliera Pozzi, né io né i miei colleghi, tra coloro che facevano encomi servili a questo personaggio, perché abbiamo sempre rifiutato di apparire, di essere presenti nei grandi eventi culturali di questa regione. Crediamo, e ne siamo profondamente convinti, che il Piemonte abbia una serie di eventi culturali che quotidianamente si esprimono nel suo tessuto sociale, cui spesso, purtroppo, non diamo troppa attenzione, cui spesso, purtroppo, non diamo fondi. Diceva bene il Consigliere Leo: con una cena del gruppo Grinzane probabilmente si pagava qualche attività. Naturalmente questo mette un po' in discussione l'architettura che, da anni, la Regione, in qualche modo, mette in piedi per quello che riguarda il patrimonio culturale suo, cioè i beni patrimoniali e anche le realtà associative. Un quadro molto complicato.
Tra l'altro ringrazio la Presidenza per la nota che ci ha fornito perché questo è già un elemento di trasparenza non indifferente, di cui siamo molto grati. Un mondo che è pieno di associazioni. L'associazionismo spesso fa la parte del protagonista in questo mondo, ma attenzione che l'associazionismo non possa mai essere, né possa diventare uno strumento di facciata o di comodo. Il fatto che ci fosse l'uomo forte non è un dato positivo. Certo, alcune caratteristiche fanno che alcuni uomini, alcuni soggetti - uomini o donne - diventino maggiormente punti di riferimento, ma quando diventano i capi, quando diventano i "caudilli", quando diventano i dittatori di alcune situazioni, questo non va bene, non porta mai ad uno svilupparsi di idee, non porta mai ad un aumento di quel livello di fantasia che le realtà eterogenee hanno in sé.
In questa scheda, in questa nota, opportunamente si dice il nome del Presidente e del Revisore dei Conti, ma non è dato sapere, né vi sono informazioni su tutti gli altri organismi che compongono l'associazione.
Ricordo che è un'associazione con una sua autonomia, quindi non potremo mai arrivare a rimuovere il Presidente; questo vale per tutti gli amministratori di associazioni che hanno una loro autonomia (per questo ho definito sovietico il Consigliere Laus).
nostro compito, quello sì, essere sicuri che quando diamo soldi ad un'associazione, quell'associazione li usi bene. Il nostro compito è che quell'associazione sia trasparente, che non sia un'associazione strumentale, che non sia una faccia di gomma, che non sia una maschera che nasconda ben altro, che nasconda interessi, che nasconda altre strutture che nasconda lavoro in nero, che dietro magari volontariato, o dietro il lavoro retribuito di alcuni soci, non nasconda in realtà l'essere una piccola industria della cultura.
Questo porta in sé il secondo tema: cos'è la cultura. È un'industria? Se ne parlava proprio negli altri giorni. Si diceva che è un'industria anch'essa perché dà lavoro. Allora la trattiamo come tale? Quindi cosa vuol dire? Diamo finanziamenti a chi porta grande pubblico e non diamo più finanziamenti a chi fa cose di nicchia, ma altrettanto interessanti? Cosa vuol dire? Che riconosciamo anche nei lavoratori dei diritti e, a questo punto, togliamo quella maschera, tentiamo di capire chi lavora in quel modo e con quei contratti? Oppure andiamo avanti affidandoci agli uomini unici oppure ai grandi eventi? Questo è un po' il problema che si nasconde dietro questa vicenda, al di là di come andrà a finire. Non c'è mistero sul carattere difficile di Soria, penso che qualsiasi pietra di questo palazzo sappia che Soria ha un carattere difficile. Addirittura, mi risulta che negli anni Novanta il Consigliere Chiezzi, che spesso viene citato in questa sala, avesse già chiesto un Consiglio a porte chiuse, naturalmente segreto, non tanto sul Premio Grinzane, ma proprio sulla figura Soria, che, a quanto pare, non diede grande frutti: dopo averne discusso, la questione si chiuse lì.
Quindi, non siamo parte di coloro che chiedono l'immobilismo e anche la richiesta avanzata dall'ormai ex Consigliere - nomino sempre il Consigliere Chiezzi - dimostra che c'è attenzione nei confronti di un mondo che rischia spesso di trasformarsi in un mondo baronale. Purtroppo, il mondo della cultura, dei lustrini, degli ori, dei tessuti preziosi, dell'encomio servile, di cui diceva prima la collega Pozzi, spesso si trova ad avere a che fare con cifre grosse e viene affidato a singoli individui. Purtroppo nonostante i benefici che derivano per l'immagine del Piemonte sicuramente il Premio Grinzane, con tutte le sue iniziative, quella sui diritti umani che aveva visto anche Sepulveda e tante altre, ha dato lustro al Piemonte - si crea anche una sorta di vuoto, di zona non controllabile dirimente, di stato acquisito e intoccabile, che anche lì permette il sorgere di baronie.
In ultimo, non mi rimane che citare il collega Chieppa, che diceva bene, a volte c'è un profumo di aria stantia in questo salotto torinese che conoscono anche i muri. Tutti sanno che da noi c'è un salotto della cultura, che, a volte, dà buoni frutti, altre volte, magari, sono un po' ripetitivi. Certo, c'è il fatto dei soliti nomi, alcuni sono validi e non per questo vanno silurati - sbagliamo se facciamo di tutta l'erba un fascio ma, a volte, occorre guardare al di là, per vedere gli emergenti e i giovani cosa propongono; il cambio d'aria è importante proprio per continuare a portare avanti l'immagine culturale di questa nostra Regione.
Poi, naturalmente, c'è la questione morale. La nostra speranza è che chi si occupa di cultura sia persona assolutamente irreprensibile, che trasmette cultura, quindi forma le nuove generazioni, aumenta e completa la nostra formazione, ci fa vivere emozioni e sensazioni. Quelle persone a cui è demandato un compito così delicato devono essere di una moralità assoluta, senza arrivare al moralismo, perché ognuno ha i suoi vizi e le sue virtù, ma, sicuramente, deve partire da un rispetto della persona.
Trasmettere emozione e cultura senza avere rispetto per gli altri è una contraddizione infinitamente grande, che occorre tenere in debita considerazione quando si finanziano attività culturali e associazioni.
sicuramente necessario sottoporre questi finanziamenti a verifica continua tra l'altro, forse, non era neanche una onlus, se ho letto bene sulla nota fornita dal Presidente, che non vuol dire nulla...



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

una associazione a fine non lucrativo.



BOSSUTO Iuri

un'associazione di diritto privato riconosciuta giuridicamente. Va benissimo, non c'è alcun problema, l'importante è avere sempre il polso di quello che avviene.
Poi vorrei capire se quel castello finanziato è del patrimonio pubblico o privato, perché anche questa è un'altra discriminante. Se vogliamo dare soldi anche per il recupero dei beni culturali e architettonici, è bene verificare a chi appartengono e capire altresì se l'uso di quei beni è altrettanto buona cosa.
Noi rimaniamo in attesa, nell'ottica di capire - nell'ottica della glasnost diceva qualcuno, tempo fa, della trasparenza - cosa questo mondo culturale ha di buono da trasmettere, cosa questo mondo culturale deve cambiare radicalmente, anche seguendo un principio semplice. Come l'altro giorno dicevamo in Commissione, quei pochi soldi che ci sono vanno spesi bene e non in rappresentanze o consulenze inutili, in ori, fiocchetti e merletti, non possono andare spesi in lusso o stravaganze, occorre spenderli in attività culturali efficaci, che, ormai, rientrano in un settore che dà lavoro, che deve essere garantito a molti giovani e meno giovani della nostra regione per un futuro serio e sereno.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Presidente, sarò brevissimo.
Ho sentito la relazione della Presidente, non ho seguito tutto il dibattito, vorrei solo sottolineare alcuni aspetti.
In primo luogo, credo non si debba utilizzare questa vicenda per colpire le politiche culturali messe in atto dalla Regione Piemonte in questi anni. In molti interventi di molti colleghi di centrodestra e di centrosinistra, casualmente legati da un sodalizio ancestrale, se così possiamo chiamarlo, sento la volontà, di nuovo, di rimettere in discussione, di rivedere, di ridurre, di ridimensionare e, sotto sotto credo che ci sia sempre un unico intendimento, quello di colpire il sistema della cultura laico, pluralista e democratico.
Noi non possiamo permetterci di utilizzare queste vicende che riguardano una persona, che ancora devono essere dimostrate dalla Magistratura, per poter ogni volta rimettere in discussione le politiche culturali della nostra Regione. Non possiamo permetterci di ridurre i grandi benefici che quelle politiche culturali e quelle scelte hanno apportato all'intera nostra comunità in termini di crescita culturale e di accesso alla cultura per larghi strati che prima ne erano esclusi. Non è vero che è solo una cultura dei salotti, è una cultura organizzata sicuramente dai salotti, ma che si apre alla società piemontese, anzi, su cui noi dovremo agire in modo più incisivo affinché la società piemontese possa interagire, soprattutto perché questo sistema culturale, sino ad oggi, ha permesso al Piemonte di emanciparsi anche dalla sua univocità industriale.
Voglio essere molto breve nel dire di non utilizzare queste vicende "pompate" inverosimilmente anche dalla stampa - è questo il dato reale perché è bello fare i paginoni di Soria che insulta il dipendente, Soria che viene ripreso con il telefonino e quant'altro. Ormai, l'andazzo della stampa locale è sempre più scandalistico e poco politico, permettendo, poi di innescare in quest'Aula strani meccanismi trasversali agli schieramenti politici, per colpire la libertà e l'autonomia della cultura di questa Regione.
Questo noi non possiamo permettercelo e non possiamo permetterci di utilizzare una vicenda sicuramente grave, se sarà dimostrata, per ridurre l'intervento e l'iniziativa pubblica regionale nell'incentivare e sostenere i settori della cultura piemontese. Ci sono persone nell'ambito della cultura - pensiamo anche a tutto il settore enogastronomico, ad esempio a Carlin Petrini - che hanno fatto più di dieci Assessori all'agricoltura e duemila Consiglieri regionali per la promozione della cultura o dell'enogastronomia in Italia e nel mondo. Sono risorse di cui non possiamo fare a meno, perché sono una necessità sistematica nel nostro modello di sviluppo.
Come al solito si fa il teatrino, si arriva a fare il Consiglio regionale sulla vicenda Soria, così domani Tropeano e Strippoli potranno scrivere paginoni in cui diranno che "Soria è stato attaccato", "la muffa" "l'aria cattiva", "facciamo pulizia" e così via; altresì alcuni colleghi avranno un'ottima esposizione mediatica, ma non facciamoci solo prendere dalla fregola. Chiuso questo teatrino, verifichiamo ciò che c'è da verificare, ma continuiamo a fare ciò che abbiamo fatto, perché quello che è stato fatto è stato fatto bene ed è anche merito suo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Io la penso come il Consigliere Robotti, anche se, ovviamente, sono di un'altra parte politica. Prendo atto della relazione della Presidente, che è un punto fermo su cui riflettere. C'è qualcuno che sta facendo delle indagini, non siamo noi, non è compito nostro. Se oggi vogliamo parlare della politica culturale della Regione, del Premio Grinzane, di tutto quello che è la cultura in Piemonte, credo che non possiamo partire dal fatto di questi giorni. È un'altra questione, è un'altra storia. Sono fra quelli che dice che il Grinzane ha dato molto al Piemonte e alla Provincia di Cuneo. Il Grinzane, lo dico al collega Bossuto, è innanzitutto un premio in mano ai giovani. Ad un certo punto, il Premio Grinzane è diventato più importante di tutti gli altri premi in Italia. Sono gli altri che sono in difficoltà, non il Grinzane. Teniamo conto anche di questo fatto.
Le tante iniziative di Soria, forse potremmo dire troppe ad un certo punto, sono servite a far conoscere il Piemonte all'estero. Com'era riportato pochi giorni fa da La Stampa, Soria era "l'uomo che scopriva i nobel", i quali arrivavano prima al Grinzane e poi sul sipario internazionale. Voglio dire che molte di queste iniziative hanno riguardato strettamente i giovani e la scuola. Pensiamo al Grinzane Scrittura, ma le stesse giurie del premio Grinzane sono giurie, innanzitutto, scolastiche.
Oggi, il problema è un altro e non riguarda le iniziative del premio Grinzane ma riguarda una fattispecie che, probabilmente, è addirittura personale e che non ha nulla a che vedere con le iniziative culturali del Grinzane e della Regione Piemonte. Vorrei dire al collega Laus che tutto quello che lui ha detto è già previsto, ed è già scritto. Sono i regolamenti della Regione che stabiliscono in che modo i contributi devono essere erogati, in che modo deve essere documentati e rendicontati. Sono tutte questioni che già esistono. Tutto ciò che riguarda il rapporto di lavoro fra un'associazione e un'istituzione è regolato dalle leggi dello Stato.
Abbiate pazienza, non facciamo, oggi, un discorso da ipocriti, Noi oggi possiamo soltanto prendere atto che esiste una questione, quella di cui parlano i giornali, che ci interessa perché, ovviamente, siamo Consiglieri regionali, ma come è stato detto, il Grinzane Cavour, il Premio l'associazione non è soltanto finanziato dalla Regione Piemonte, da fondazioni bancarie e da privati. Ad un certo punto, è diventato un punto di riferimento per l'intera cultura piemontese e questo, oggi, non possiamo dimenticarlo.
Quindi, ritengo che bisogna procedere stando con i piedi per terra. Se oggi vogliamo dare un giudizio sul premio Grinzane, è un giudizio assolutamente positivo. Mi sembra di capire, che quasi tutti sono d'accordo. Non posso però non ricordare che, alla luce di quello che ho sentito, esiste un problema all'interno della maggioranza. Gran parte delle diversità di opinioni e di vedute sulla vicenda appartengono alla maggioranza di centrosinistra.
Credo che noi, con molta cautela, abbiamo espresso giudizi lusinghieri sul premio Grinzane, quindi, invitiamo la Presidente a procedere come ha detto. Al momento opportuno, se ci sarà motivo, affronteremo il tema sotto gli altri aspetti, che sono quelli amministrativi e di approfondimento di indagine, stando sempre con i piedi per terra: dando a Cesare quel che è di Cesare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Devo dire che è singolare la discussione che è avvenuta oggi. Nel senso che a seconda di coloro i quali intervenivano, i giornali locali che spesso sono invece citati e sono fonte di iniziativa politica o strumento di comunicazione politica, quando comunicano aspetti, in qualche modo piacevoli alla maggioranza, sono importanti; sono da citare quando riportano i dati relativi alla crisi economica e al mancato intervento del Governo. Potremmo citare centinaia di casi. Ovviamente sono strumenti fondamentali da citare, ma quando intervengono in aspetti che possono mettere in difficoltà, ovviamente, chi in questi quattro anni (lo ricorda il collega Chieppa) ha governato questo ente sono, invece, da prendere con le molle. Certamente sono da prendere con le molle.
Questo è un aspetto su cui vanno assolutamente fatte valutazioni diverse. Esiste un'area di carattere privato che non possiamo non comprendere, però personaggi che hanno una tale visibilità mediatica non sono simili ad un cittadino comune che non ha alcun tipo di ritorno mediatico. Il potere dei media è anche quello. Fa piacere essere citati essere presenti sui giornali, chiamare i giornalisti quando non si viene pubblicati, ma quello è il gioco della comunicazione, è il gioco della popolarità, del potere o chiamatelo come credete, che va tenuto in adeguata considerazione rispetto alla sobrietà dei comportamenti che uno assume.
Vi sono alcuni aspetti che, in qualche modo, vanno considerati, perch se la Regione ristruttura un'importante villa che diventa non soltanto un centro culturale ma diventa un centro di visita, un centro museale e utilizza soldi pubblici, è un aspetto. Se avviene questo, ma all'interno di quella villa c'è anche un aspetto legato alla residenza o alla vita di tutti i giorni di un'altra persona, vi è un altro da tenere presente perché ognuno di noi abita nella propria abitazione, in locazione o in proprietà, ma chi ne la proprietà è perché se l'è acquistata e non l'ha certamente fatto con i soldi della Regione.
Questo prescinde dai fatti riportati dai giornali in questi giorni legati alla sobrietà dei comportamenti che a volte, io credo, scappa di mano a chi ha capacità gestionali.
Tengo a sottolineare una cosa che ha avuto grande ritorno mediatico.
certamente vero che vi sono aspetti che riguardano la vita personale di personaggi come Giuliano Soria, ma vi sono aspetti che riguardano l'istituzione. Ha detto bene la Presidente Bresso, rispetto alla verifica contrattuale e quant'altro, che è altresì vero che, se alcuni soggetti non sono contrattualizzati, è evidente che un revisore, salvo che non faccia l'ispettore del lavoro, non può verificare ciò che non è contrattualizzato.
Pertanto, questo sarà oggetto di verifica successiva che farà anche la Magistratura e sarà anche oggetto di deposizioni, che oggi riportano i giornali, perché noi non possiamo intervistare i dipendenti del Grinzane Cavour.
C'è un aspetto che però è fondamentale. Certamente l'iniziativa del Grinzane Cavour è trasversalmente ritenuta un'ottima iniziativa, basti pensare a quanti premi Nobel o quanti scrittori di successo sono passati prima dal Grinzane Cavour. Vi è però un altro aspetto altrettanto fondamentale, che i colleghi del centrosinistra ricordano molto spesso: non esistono principi slegati dalle leggi. Lo dice il vecchio diritto romano e lo mantiene l'ordinamento repubblicano.
Per quanto un soggetto sia portatore di elementi di promozione culturale del territorio e quant'altro, il primo dovere è quello del rispetto delle leggi, oltre al quale un'istituzione non può garantire il mantenimento di una collaborazione. Ovviamente, noi oggi non possiamo perché certamente cadremmo in un gioco non corretto. Che questi siano aspetti legati alla contrattualistica, allo sfruttamento o ad altro, lo accerterà la Magistratura, però credo che la politica debba assumersi le proprie responsabilità perché credo che vi siano aspetti e atti che non configurano un reato, ma che configurano una mancanza di atteggiamento condivisibile da parte dell'Istituzione, perché, altrimenti, deleghiamo l'etica della politica e o la sobrietà della politica all'aspetto legato alla Magistratura, cioè se la Magistratura interviene e condanna, allora non è punibile dal punto di vista politico, se la Magistratura interviene e condanna invece è da...
Ricordo che uno dei primi atti dell'Assessore Oliva (oggi, ahimè assente: sarà scusato; non so per quale motivo, ma credo che non ci fosse un momento, almeno negli ultimi mesi, per essere presente quale quello odierno) senza che fosse compiuto alcun tipo di reato, senza che ci fosse stato alcun tipo di non rispetto contrattuale, fosse andato sui giornali e quant'altro, è stato quello di commissariale la Fondazione del Teatro un mese dopo il suo insediamento come Assessore. Ai sensi dell'articolo 34 (ne dico uno a caso) del Codice Civile.
Certamente, la Fondazione è una partecipata regionale, ma lo dico perché l'intervento, anche laddove non esisteva nulla che configurasse un reato, non il Revisore dei Conti, ma ricordo alla Presidente e alla Giunta che l'Assessore Oliva mandò non i Revisori, già esistenti (perch ovviamente la Fondazione aveva i suoi revisori nominati), ma inviò un ispettore ad hoc che sentì i dipendenti e fece, in modo tempestivo, una relazione e da quella relazione, che vedemmo anche in sede di VI Commissione (non certo la Commissione, perché non è un compito che gli compete), l'Assessore decise di commissariare la Fondazione.
Ovviamente ringraziamo la Presidente, perché riteniamo sia positiva la tempestività con cui è stata distribuita almeno una nota cartacea, perché i giornali fanno giustamente il loro mestiere ma, forse, oltre a quelle informazioni dovremmo avere anche comunicazione, come è avvenuto, in modo tempestivo dall'Istituzione.
Credo che le vie siano due: una è quella della Commissione di indagine se ne sono fatte molte e si può fare e credo sia una via perseguibile. La seconda, che riguarda la Giunta e che non ha necessità di alcun tipo di costituzione e quant'altro, è mandare un ispettore che svolga un ruolo che sia sopra a quello del revisore, perché il revisore...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Non possiamo, perché c'è differenza fra una partecipata e l'erogazione dei contributi, ma la Presidente capisce che quando la Regione eroga una somma tale di contributi nei confronti di un'associazione, se la Regione dal prossimo anno decide di sospendere la contribuzione, e in conto capitale e di spesa corrente, credo che il Premio Grinzane avrebbe qualche problema importante, per cui credo che da questo punto di vista si possa attuare un'operazione di trasparenza attraverso il Codice Civile. Quindi, una figura che vada oltre l'aspetto del revisore, che ha un dovere, cioè prendere le deliberazioni che vengono votate, verificare che queste deliberazioni siano rispondenti a quanto prevede la legge, non certo entrare nel merito, e dire "va bene" o "non va bene", come è stato fatto anche coi contratti.
Diverso è fare il lavoro che, per esempio, è stato svolto sulla fondazione.
So che sono due tipologie differenti, perché una era un'emanazione della Regione e l'altra un'associazione all'interno della quale la Regione contribuisce in modo consistente. Però, anche sulla verifica dei contributi o quant'altro credo che un'operazione trasparente vada fatta, scindendo certo le parti che hanno attinenza alla vita privata con quelle che invece, ci interessano, e cioè che abbiano attinenza alla trasparenza dei bilanci e che non vi siano aspetti legati al peculato, alla dispersione di denaro e quant'altro, però questo è un aspetto che credo sia centrale rispetto alla bontà del Premio.
Ripeto, se partiamo da quel presupposto, chi è promotore di una grande iniziativa può fare quello che vuole, perché è il promotore di una grande iniziativa. Fortunatamente non è così.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Questa mattina sono stato in due mercati (Corso Racconigi e Corso Brunelleschi), dove di Soria, del premio Grinzane Cavour, dell'Assessore Oliva non si parla. Quindi, è inutile che qui facciamo il teatrino, come diceva prima il Consigliere Robotti. Non sanno chi sono e non ne vogliono sentire parlare.
Ben venga la cultura, ben venga ogni problematica che riguardi gli interessi dei cittadini, però quello che stiamo facendo oggi non credo che riguardi gli interessi dei cittadini, perché, anche se lo spaccato della società non è rappresentato dalle persone che si incontrano nei mercati però credetemi, i "film" fuori sono diversi.
Ce l'hanno tutti con la politica, qualsiasi cosa succeda la responsabilità è della politica, oggi. Quindi, dal momento in cui la responsabilità è della politica non capisco perché, prendendo spunto dagli interventi dei Consiglieri Laus e Robotti e anche da altri colleghi (anche se non era mia intenzione di intervenire), noi responsabili della politica creiamo dei mostri sacri al di fuori della politica e, poi, ci assumiamo la responsabilità di quanto fanno gli altri. Questo non lo capisco.
Carlin Petrini (che qualcuno ha evocato) è stato il primo personaggio della Regione Piemonte che ha usufruito del simbolo della Regione Piemonte per fare business! Per fare affari! Per far pagare 25 euro per andare a vedere il Salone del Gusto! Mi sapete dire quanti cittadini, quante imprese piemontesi hanno esposto al Salone del Gusto? Assessore all'agricoltura Assessore Taricco, quante imprese hanno esposto? Quanti artigiani? Quanti imprenditori? Quanti agricoltori hanno esposto al Salone del Gusto? Zero.
In proporzione ai soldi che abbiamo dato, zero.
Allora, mi chiedo cosa ha portato Eataly a Torino? Assessore, per favore, porti l'Enoteca a Torino. Per favore, portiamo quell'immagine diversa dalla cultura.
Stiamo parlando di quel progresso culturale che è stato investito nella tradizione, nel proprio territorio per creare ricchezza e benessere, quindi stiamo parlando dell'agroalimentare, stiamo parlando di tutto quello che rappresenta i prodotti agricoli del nostro territorio.
Quella, per me, è ricchezza culturale! Lasciamola quella intellettuale.
Sapete cosa penso io della cultura? Se malauguratamente dovessi avere un ruolo istituzionale ecco la prima cosa che farei: via l'Assessorato alla cultura, perché non capisco come si possano spendere tanti soldi per lustri e lustrini, senza avere un tornaconto. Purtroppo oggi abbiamo dei problemi prioritari, mentre a Roma parlano di federalismo e di riforma della giustizia. Ma perché non parlano di stipendi, pensioni e salari per adeguarli al carovita? La politica fa tutto il contrario di quello che dovrebbe fare, però se succede qualcosa secondo i cittadini la politica è responsabile, ce l'hanno tutti con la politica.
Quindi facciamo attenzione a non creare dei mostri al di fuori della politica, perché poi tutte le responsabilità sono nostre, dei politici.
Con questo voglio dire che quando diamo dei soldi, quando gestiamo l'immagine del Piemonte, quando gestiamo le risorse del Piemonte, dobbiamo essere anche noi per primi, i politici, quindi gli Assessorati, quelli preposti a assumersi la responsabilità e a fare loro le iniziative. Ossia gli Assessorati alla cultura o al turismo devono essere loro a gestire queste iniziative. Lo so che è difficile che ciò avvenga con i dirigenti e con i funzionari che abbiamo, però quando ci mettiamo nelle mani degli altri, gli altri diventano subito dei padreterno, riuscendo a sfruttare l'immagine della Regione, ma quando ci sono dei problemi dobbiamo essere noi politici a pagarne le conseguenze e a dover giustificare il nostro operato.
In conclusione, dobbiamo fare attenzione. Capisco che il mio discorso non è facile da applicare nella pratica, però gli Assessorati ai settori della cultura, dello sport, del turismo, dell'agricoltura, devono fare molta attenzione, insieme naturalmente all'Ufficio di Presidenza, a gestire bene le risorse. In modo particolare, c'è un messaggio che oggi vorrei trasferire qui: facciamolo noi, non solo i politici che si assumono le responsabilità, ma mettiamoci in prima fila con gli Assessorati e con i nostri uffici a gestire le nostre risorse e l'immagine, perché penso che siamo capaci più di tutte quelle lobby che, in passato, hanno portato nella politica personaggi che hanno distrutto la FIAT, stanno distruggendo la cultura, il turismo e l'agricoltura. Diamo tutti questi incarichi, pensando che gli altri siano sempre più bravi.
Concludo, Presidente Bresso, annunciando il mio messaggio, e capisco che è difficile: noi politici e chi è preposto a fare politica negli Assessorati - perché gestire è una parola grossa che non spetta agli Assessori, ma spetterebbe invece agli Assessori - deve fare in modo che siano gli Assessorati a gestire l'immagine del Piemonte e non vendere l'immagine agli altri, perché ogni volta che abbiamo venduto l'immagine agli altri, questi hanno fatto business e la politica è rimasta sempre al palo, responsabile nei confronti dei cittadini.
Spero di essere stato chiaro.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, ha chiesto la parola la Presidente Bresso per ulteriori comunicazioni.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Pochi minuti, poi ovviamente non credo che sarà l'ultima volta che parliamo di questo argomento.
L'Assessore Oliva, che rientrava dall'estero, ha l'aereo bloccato dalla neve a Monaco, e quindi non è arrivato per questa ragione, ma avrà ovviamente modo di intervenire ancora in futuro.
Volevo comunicarvi una cosa, e non l'ho fatto prima, perché non c'entrava nel contesto di questa specifica discussione. L'Assessorato alla cultura sta lavorando alla predisposizione di un codice etico della cultura, proprio perché è un settore, come sapete, molto delicato, malgrado le convinzioni del collega Scanderebech.
Mi scuso, ma la sussidiarietà orizzontale, cioè il fatto che sia la società a produrre cultura, ad organizzarsi e a fare delle cose credo che sia non solo inevitabile, ma molto opportuna. Guai alla cultura di Stato! Non credo che qualcuno possa immaginare che, in campo culturale, le iniziative siano tutte realizzate dalla Regione e ci mancherebbe. Non credo che nessuno di noi realmente lo vorrebbe.
Peraltro, è un settore che - qualcuno ha parlato di salotti che gestiscono tutte le nostre risorse - finanzia 800-900 associazioni fondazioni ed istituzioni, sapendo però che non si può immaginare solo di fare progetti piccoli, perché senza progetti ed iniziative di ampio respiro, che inevitabilmente costano più di altre, non ci sarebbe qualità nella produzione culturale.
La qualità è data da cose piccole, cose medie e cose grandi ed ovviamente i costi sono anche collegati alla dimensione, all'ampiezza alla portata locale, nazionale o internazionale delle iniziative.
Però un codice etico credo che sia importante, sul quale ci sarà l'opportunità - e credo che l'Assessore Oliva lo illustrerà in Commissione di valutare, di apportare delle integrazioni e delle modifiche.
In effetti, ho verificato che, per quanto riguarda i contributi di tipo economico, chiediamo un'autodichiarazione, perché non possiamo immaginare di essere dietro ad ogni persona che riceve qualche risorsa dalla Regione a controllare, se non a campione. Però chiediamo un'autocertificazione e di essere a norma con le regole del lavoro, quindi con le regole relative ai contratti di lavoro per i propri dipendenti.
All'interno del codice credo che andrà inserita - cosa che viene normalmente sollecitata - un'analoga autocertificazione anche per i finanziamenti non strettamente economici, ma di tipo culturale o di tipo sociale perché, come sapete, sono settori nei quali, proprio perché molto spesso c'è un mix tra volontariato ed attività di mercato, possono esserci degli sbandamenti di tipo contrattuale.
Il volontariato a volte è anche una forma di autopersonale sfruttamento che può sconfinare con facilità in irregolarità nelle forme di gestione. Ci sono i vantaggi e ci sono gli svantaggi nelle attività più piccole e nascenti. Questo per quanto riguarda le affermazioni di carattere generale che non erano del tutto attinenti a questa specifica vicenda, ma che da questa hanno tratto delle considerazioni.
Rispetto al tema dell'allargamento o dei "salotti" nei quali tutto verrebbe deciso, sarei curiosa una volta di fare un elenco di questi salotti, perché personalmente non li conosco.
Che esistono delle persone che, da molto tempo, fanno cultura nella nostra Regione è vero e, in molti casi, la fanno a titolo personale, anche con Fondazioni proprie, attività in proprio, risorse proprie o procurate attraverso dei privati, ma questa immagine di una cultura tutta dominata da salotti a me non pare corrispondere in modo appropriato alla situazione reale di un ricchissimo panorama di produzione culturale, che non è certo nelle mani di poche persone che ne tirano le fila come dei burattinai. Non mi pare corrispondere alla realtà.
Il fatto che ci siano istituzioni che durano da tempo non è un fatto negativo, ma è un fatto positivo. Alcune sono pubbliche, altre sono di tipo associativo, come il caso di Grinzane; altre sono private, come ad esempio la Fondazione Rebaudengo.
Sono diverse modalità, alcune che permangono da molto tempo e credo che questo non possa essere considerato un fatto negativo, perché se si vuole qualcosa di conosciuto, di consolidato ed apprezzato, necessariamente questo deve durare da tanto tempo.
Non è possibile immaginare di avere istituzioni solide e autorevoli e contemporaneamente che siano tutte allo stato nascente. Ci sono istituzioni giovani, che sono nate da pochi anni, che hanno già molto prestigio pensiamo alla Fondazione Merz e alla Fondazione Sandretto.
Ci sono istituzioni più consolidate da anni, com'è il caso del Salone del Libro, che nel frattempo è diventato pubblico, ma che non era nato pubblico o come il caso del Grinzane, che non è mai diventato pubblico.
Le regole prevedono che la Regione quando si tratti di fondazione, se ci sono delle perdite o delle situazioni di dissesto, possa nominare un commissario, fare delle verifiche e arrivare anche a sciogliere. Ciò non è nei nostri poteri nel caso delle associazioni. Invece, trattandosi di associazioni che ricevono rilevanti quantità di denaro pubblico, è possibile disporre un controllo della gestione.
Mi posso sbagliare, perché non sono un'esperta di diritto penale, ma credo che, nel momento in cui esiste un'inchiesta della Magistratura, gli atti siano sotto sequestro e quindi non sia possibile disporre oggi un'indagine dei nostri uffici su atti che, in questo momento, sono presumibilmente sotto sequestro. Naturalmente sarà possibile non appena verranno dissequestrati, se lo riterremo, sulla base delle risultanze processuali.
Ho cercato di essere e continuo a essere estremamente garantista per carattere e perché siamo di fronte a una situazione in cui noi non abbiamo nessun elemento di riferimento: non abbiamo accesso agli atti della Magistratura fino a quando non viene non solo chiesto, ma disposto un rinvio a giudizio. Qui siamo di fronte a un'apertura d'inchiesta, a fronte della quale i giornali, per percorsi che sono loro, ma che a noi non sono dati, accedono ad atti cui noi non accediamo. Come facciano è uno dei rebus di questo Paese, perché noi leggiamo sui giornali atti che dovrebbero essere riservati, cui noi ovviamente non abbiamo accesso, e francamente non mi sento di formare un giudizio su qualunque vicenda sulla base delle risultanze dei giornali.
Io non sono liberale, sono di origine liberale, sono socialista, ma sono garantista anche come socialista: anche i socialisti sono garantisti e spero che lo siamo tutti. Quindi voglio prima capire di cosa si tratta.
Il Consigliere Burzi ha anche avanzato dubbi sul mio personale comportamento. Io non ho mai ricevuto regali, se non quelli che molti di noi ricevono (qualche bottiglia di barolo letterario o dei libri) dal Grinzane, né io né alcun membro della mia famiglia. Ho ricordato - poich mi era stato chiesto, visto che qualcuno aveva citato possibili regali a politici - che, per quanto mi riguarda, in passato, quando facevo il Consigliere regionale, ho sempre lavorato gratuitamente per le poche cose che facevo in Piemonte e ho chiesto a mio marito di non svolgere nessuna attività remunerata in Piemonte proprio per non suscitare alcun tipo di sospetto, nessuna iniziativa che ricevesse direttamente o indirettamente finanziamenti da parte della Regione Piemonte. Ricordo questo se vi interessa saperlo, anche se non è rilevante a nessun titolo in questa vicenda.
Seconda questione. Non l'avevo detto perché coinvolge una persona, un nostro dirigente, per quanto mi riguarda capace e stimato. Ebbene, non esiste nessun atto di questa Amministrazione - se ne esistono nel passato non siamo andati a verificare, valuteremo - che abbia riguardato il Grinzane Cavour che sia stato firmato dal dottor Soria, che - come tutti sanno, non c'è nessun mistero a dirlo - è fratello di Giuliano Soria.
Angelo Soria si occupa di comunicazione, non ha mai firmato nessun atto che riguardi il Grinzane o attività gestite da suo fratello in questa Amministrazione. Di nuovo, ritengo che le voci che riguardano delle persone debbano essere documentate per essere prese in considerazione.
Non mi risulta nessuna commistione fra le due persone; credo che i membri di una stessa famiglia abbiano il diritto di lavorare uno nel privato e uno nel pubblico, senza che questo possa costituire a priori oggetto di sfiducia. Se emergerà qualcosa, naturalmente, come per chiunque altro, verificheremo.
Qualcuno ha chiesto di sospendere i contributi regionali. Credo che naturalmente in un caso di questo genere dobbiamo essere molto attenti alle risultanze che ci saranno, se ci saranno, e anche valutare che cosa succede in questo momento, perché è evidente a tutti che il Premio Grinzane è fortemente dipendente dalla persona del suo Presidente, quindi nessuno di noi ad oggi sa che cosa avverrà del Grinzane.
Ribadisco, a me spiacerebbe molto se questo volesse dire la distruzione di un patrimonio culturale piemontese. Mi auguro che ciò non avvenga, che si possano chiarire le questioni e, se comportamenti scorretti ci sono stati, capire se questo consente ancora a noi di finanziare e di far parte non direttamente, ma nel finanziamento rilevante che diamo - di queste attività e di questa associazione.
Garantisti non vuole dire stupidi, quindi se ci saranno delle risultanze che richiedono attenzione ed eventuale sospensione delle attività che noi svolgiamo con il Grinzane, lo valuteremo e naturalmente ne avrete tempestiva comunicazione. Mi auguro che ciò non significhi la distruzione di tutto questo patrimonio, perché sarebbe un peccato.
Ricordo anche il principio di sussidiarietà per cui uno dà un contributo e controlla il corretto uso del proprio contributo, non interviene nell'insieme della gestione di quella Associazione. Altrimenti io do un contributo al Cottolengo e dovrei andare a verificare tutto quello che fa il Cottolengo: non sarebbe tecnicamente possibile e non sarebbe neanche corretto. Quell'associazione e la correttezza del lavoro che svolge dipende da quel Consiglio, che non è che non esista, io in questo momento non lo so, ma in molti casi non so nemmeno quali siano i membri del Consiglio di Amministrazione di società da noi partecipate; non li conosco a memoria e non li ho sottomano, perché non abbiamo i nomi dei membri dei Consigli di Amministrazione di tutte le Associazioni che ricevono contributi da noi. Non vedo neanche una ragione specifica. Se necessario, è facilissimo: si chiedono e si sanno.
Noi non abbiamo né potere né dovere di controllo sui membri dei Consigli di Amministrazione o dei Comitati direttivi o altro delle associazioni o delle strutture che a qualunque titolo hanno rapporti con la Regione. Ho solo detto questo, non ho detto che non esiste, ho detto che conoscevo i nomi dei membri del Consiglio di Amministrazione da un atto che avevamo in cui risultavano, quindi vi ho dato i nomi di coloro che mi risultavano; se nel frattempo qualcuno è cambiato, non ne sono a conoscenza, ma è semplicissimo chiederlo e, se vi interessano i nomi, ve li possiamo dire.
Esiste comunque un Comitato che è responsabile e, come dicevo, poich l'associazione non ha fini di lucro e prevede nel suo statuto che il suo patrimonio, al momento dello scioglimento, sia devoluto dal Presidente della Giunta regionale ad attività coerenti con gli obiettivi della Fondazione, è stato chiesto di nominare un membro dei revisori, il quale però opera nell'interesse dell'associazione come è suo dovere, controlla nell'interesse dell'associazione, controlla per conto dell'associazione e non per conto nostro.
Vorrei ancora dire che è del tutto evidente che, se in questa vicenda sono esistite delle responsabilità di tipo penale sulla gestione di soldi pubblici e se emergono, noi ne trarremo le conseguenze. Questo l'ho detto in origine e lo ripeterò. Occorre che ci siano delle verifiche.
evidente che chiunque può rendicontare una spesa e se la rendicontazione di quella spesa è falsa, c'è un atto rilevante sul piano penale che va perseguito, ma che solo la Magistratura può rilevare.
invece stata fatta tutta una serie di affermazioni sul rapporto fra spese di amministrazione, spese di rappresentanza e spese effettive (che non so bene che cosa voglia dire). Credo che sicuramente nel codice alcune cose potranno essere inserite; è anche vero che un'associazione che organizza molti premi letterari con tantissime persone che vengono come giuria e come premiati, ma anche come giovani giurati, da moltissime parti d'Italia e del mondo, ha per forza di cose una quota di spese di rappresentanza, se così le intendiamo, molto rilevante. Il tema è la verifica, che dovrebbe spettare ai soci dell'associazione, che questo non costituisca oggetto di spreco.
La mia esperienza personale, ma credo anche di molti di coloro che hanno partecipato alle iniziative del Grinzane Cavour, non è però stata in questi termini: non ho percepito una ridondanza di spese. Ho sempre visto molta attenzione a limitare gli aspetti di invito a coloro che, provenendo da fuori, erano invitati e, quindi, venivano presi in carico (nella maggiore parte dei casi, si trattava di persone che venivano a titolo gratuito e che ricevevano semplicemente ospitalità nel momento in cui erano qui).
Ho chiesto, per tutti i contributi che noi eroghiamo alle diverse istituzioni, che vengano cancellate le attività relative a pranzi o a cene offerte erga omnes. Infatti, non le riconosciamo più nelle previsioni di spesa né, successivamente, nelle rendicontazioni. Mi risulta, dunque, che le poche iniziative di questo tipo fossero sponsorizzazioni: ricordo, ad esempio, la tradizionale cena a Pessione del Premio Grinzane, sponsorizzata dalla Martini, che provvede, insieme al premio, a stilare gli inviti.
Peraltro, mi scuso - ha ragione, Consigliere Burzi - per non aver fornito gli altri dati relativi alle iniziative (ho due o tre fogli in merito) dei diversi Assessorati, perché ci sono altri contributi non molto rilevanti: uno è dell'Assessorato alla montagna, per il premio relativo alla montagna che si tiene a Vinadio, in Valle Stura; è previsto un altro contributo dell'Assessore al turismo per un'attività collaterale al Grinzane Cinema; vi sono alcuni piccoli contributi dell'Assessorato all'istruzione per attività legate in particolare alle scuole (iniziative del Grinzane Scuola), che credo tutti conosciate perché ce ne sono parecchie; vi è ancora un altro piccolo contributo del settore artigianato al momento, purtroppo, è assente l'Assessore Peveraro - per una attività inerente al mondo artigiano. Di questi vi daremo conto, perché abbiamo raccolto i quattro o cinque dati che ci risultano (peraltro, ho chiesto a tutti di verificare, in modo da potere dare un'informativa precisa). Si tratta, però, di attività che hanno corrispondenza con le attività istituzionali degli Assessori e non hanno il corrispondente finanziamento della cultura. Tutto questo per rispondere ad una serie di osservazioni fatte.
Sarebbe errato inferire da questo che tutte le iniziative importanti che si promuovono su questo territorio debbano essere, in qualche modo ridotte perché sono lì da molto tempo.
Credo che le attività importanti debbano essere supportate fino a quando sono ritenute tali, ovvero fino a quando saranno in grado di produrre un importante valore aggiunto per il territorio. Ci sono casi in cui, naturalmente, le situazioni cambiano, per cui è importante prenderne atto. Pertanto, il tema del "rinnovamento" non è un valore in sé: da un lato, implica il favorire la nascita di altre iniziative che arricchiscano la potenzialità della nostra Regione; dall'altro, occorre verificare che ciò che tradizionalmente si fa sul nostro territorio continui ad avere delle caratteristiche tali da meritare il sostegno. Credo che i due aspetti debbano viaggiare in parallelo, perché sono entrambi validi.
Ultimissima considerazione (ne farà, poi, meglio di me, anche l'Assessore Oliva): il fatto che il settore della cultura in generare sia a tutti gli effetti, produttore di lavoro e di valore aggiunto, è indubitabile. Nel caso del nostro bilancio - è ovvio, perché la sanità è predominante - la cultura vale circa l'1%, che diventa circa il 3% se si elimina la sanità...



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

LEO Giampiero (fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Rappresenta lo 0.5% o lo 0.6%!



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Quindi ancora meno dell'1%! un po' di più se si considera il bilancio con l'esclusione del comparto sanità, che, come è noto, rappresenta un mondo a parte persino sul Patto di stabilità.
Non è una cifra enorme, a fronte della quale risultano esservi 40.000 posti di lavoro attivati certificabili (ovviamente altre attività sono più difficile da certificare). È anche un settore nel quale, nonostante tutta l'attenzione che si può porre, è molto più complesso valutare la regolarità dei rapporti di lavoro: una cosa sono i lavori a tempo indeterminato, altra cosa sono le attività a tempo determinato chiaramente definibili per un periodo. Ma esistono altre attività, come fare musica, recitare, cantare o altro ancora, che sono tipicamente di tipo professionale. L'organizzazione di una mostra, ad esempio, prevede ovviamente una serie di lavori assolutamente occasionali, che non possono diventare, se non veramente costruendo un moloch assurdo, impieghi a tempo permanente.
un settore importante - perché è importante per l'attrazione turistica, ma anche per la qualità della vita del nostro territorio e per il dinamismo della nostra società - che va sostenuto mostrando attenzione agli aspetti di correttezza e di contenuto, ma anche rispetto alle caratteristiche proprie di ogni settore. Non è la stessa cosa di una società o di un'impresa che produce automobili, la quale, peraltro, oramai è estremamente articolata nella sua struttura produttiva.
Credo, però, che sia importante ricordare quanto la cultura pesi sul nostro territorio, anche per l'immagine, il nome o la renomnée che riusciamo a dare della nostra Regione.
Da ultimo, saremo molto attenti a questa vicenda e non è vero che non lo siamo stati finora. È vero, però, che ci sono aspetti che non rientrano nelle possibilità dell'Amministrazione: se esistono atti illegali, solo la Magistratura ha il potere di indagine che consente di valutarli.
Se alcune delle notizie che leggiamo sui giornali si riveleranno vere dovremo certamente trarne delle conseguenze, non solo su questa vicenda, ma anche rispetto alle modalità ad essa connesse, che sono complesse. Il Pubblico deve essere rigoroso e, al tempo stesso, garantista, perché il principio della sussidiarietà orizzontale fa sì che molte attività siano al di fuori delle nostre concrete possibilità di controllo, ma non vedo come potremmo immaginare un "esercito di controllori" dietro ognuna delle centinaia o migliaia di associazione che, a titolo diverso (cultura volontariato o sociale), noi finanziamo. Prendete l'elenco dei beneficiari della Regione e ve ne renderete conto.
Credo sia importante, quindi, lavorare su un codice etico, che venga liberamente accettato, in base al quale una serie di questioni vengano anteposte come dirimenti rispetto alla possibilità di ricevere il contributo pubblico, in modo che poi, qualunque dichiarazione non conforme costituisca anche un falso in atto pubblico e vi sia una chiara e precisa assunzione di responsabilità.
Come ho detto, lo facciamo già in moltissimi casi. Anche se questa vicenda non si rivelasse fondata, potrebbe essere comunque utile in altri casi, per cui ci invita e ci sollecita a fare ancora qualcosa di più secondo l'unico percorso che io però ritengo praticabile, che è quello dell'autoresponsabilità (voi sapete che io lo penso anche per molte questioni ambientali), perché altrimenti il Pubblico diventa un meccanismo autobloccante, nel senso che nulla si può fare se io non sono venuta a controllare. Io credo che il principio della responsabilità e dell'assunzione della stessa sia quello giusto. Nel codice, quindi, io sollecito - la nostra Direttrice è presente, pertanto mi rivolgo direttamente a lei - a prevedere dei meccanismi di assunzione di responsabilità certificata, in modo da non creare dei moloch di controlli che poi non riusciamo gestire, quindi assumendo responsabilità cui non siamo in grado di dare corso. Contemporaneamente, tutti devono sapere quali sono le regole che vanno rispettate se si ricevono finanziamenti pubblici.
Ve ne parlerò in un'altra occasione.
Penso anche che rispetto alle remunerazioni, non solo alle società come stiamo facendo, e abbiamo già fatto - mi auguro che la legge sia approvata io lo sto facendo autonomamente, ma la legge che prevede le regole è giacente in Consiglio, quindi suggerirei di riprenderla - potrebbe essere estesa dalle società controllate anche a enti e associazioni finanziati in modo rilevante dalla Regione.
Credo che questo possa essere un altro dei meccanismi che consente di avere chiaro se le remunerazioni - il livello di remunerazione - che le nostre società, associazioni, partecipate e fondazioni danno ai propri dirigenti, dipendenti o amministratori siano adeguate oppure no.
Solleciterei il Consiglio ad affrontare la legge, eventualmente integrandola, ma occorre affrontarla, perché credo che questo sia un altro di quei meccanismi di trasparenza che ci possono consentire, senza dovere ogni volta intervenire in controlli che è davvero molto difficile attuare di porre dei paletti che consentano, se violati, di intervenire in riduzione o cancellazione del compenso. È una vicenda particolarmente sconcertante, perché stiamo parlando solo sulla base di indiscrezioni provenienti dalla stampa. Per questo ritengo che dobbiamo essere molto attenti e molti cauti, fermo restando che non appena avremo notizie precise e documentabili in base alle quali si possono prendere delle decisioni, le prenderemo e le comunicheremo al Consiglio.
Non so se in questo momento - valuti il Consiglio - sia il caso di aprire una Commissione di indagine. A fronte di un'indagine in atto della Magistratura, penso che il massimo che si potrà ottenere - ma su questo non c'è bisogno di alcuna Commissione, i nostri Uffici sono a disposizione per fornire tutta la documentazione necessaria - è l'accesso alla nostra documentazione, quella degli Uffici. Non credo che, in questo momento potremmo avere accesso a quella dell'associazione. Valuti il Consiglio.
Rilevo solo che questo è il momento peggiore per farlo, perché gli organi sono sotto inchiesta, quindi anche tenuti a dovere di riservatezza; gli atti sono sequestrati, quindi esistono solo le nostre documentazioni, che sono disponibili in qualunque momento.



PRESIDENTE

Consiglieri, terminiamo qui la seduta di Consiglio. Comunico che la seduta pomeridiana è sconvocata.


Argomento: Informazione

Ordine del giorno n. 1182 dei Consiglieri Laus, Manolino, Valloggia e Pizzale, inerente a "Istituzione presso Province e Comuni di una 'banca dati pubblica' per la catalogazione di incarichi e consulenze" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Ordine del giorno n. 1183 dei Consiglieri Laus e Valloggia, inerente a "Sospensione delle retribuzioni dei Consiglieri e degli Assessori regionali e creazione di strumenti per sensibilizzare l'Assemblea regionale sull'attuale crisi economica" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Ordine del giorno n. 1184 dei Consiglieri Cirio, Cavallera, Cotto e Motta inerente a "Modifica del disciplinare DOC Prosecco" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Devo dare atto a verbale delle richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. dei Consiglieri Laus e Cirio.
Chiaramente saranno oggetto di discussione della Conferenza dei Capigruppo.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14.41)



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