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Dettaglio seduta n.414 del 03/02/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 14.30 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Bresso, Buquicchio Ferraris, Pizzale, Ronzani e Spinosa.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste inversioni punti all'o.d.g (presentate ai sensi dell'articolo 51 comma 2 Regolamento)


PRESIDENTE

Comunico che sono pervenute sei richieste d'inversione di punti all'o.d.g. e 12 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Iniziamo con le richieste d'inversione all'o.d.g.


Argomento:

Richieste inversioni punti all'o.d.g (presentate ai sensi dell'articolo 51 comma 2 Regolamento)

Argomento:

Richiesta d'inversione rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Vignale Botta e D'Ambrosio:


PRESIDENTE

si chiede l'inversione del punto 11) all'o.d.g. prima della discussione del punto 5) dell'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Come si può vedere dai documenti che sono stati consegnati ai colleghi, richiediamo che, prima del punto 5), s'iscriva all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1087, "Accesso agli studenti stranieri alla scuola dell'obbligo". Questo per due ordini di motivi. Il primo perché riteniamo che possa essere certamente un aspetto importante trattare questa materia, che in parte è stata però compresa all'interno del Piano triennale sull'istruzione, anche se certamente ha ancora un valore.
Vi è però un altro aspetto che riteniamo importante, per il quale abbiamo presentato questo come altri punti all'o.d.g., così come i vari emendamenti presentati sulla proposta d'abrogazione dell'articolo 29 della legge regionale 24 maggio, n. 12 - ovvero il punto 5) all'o.d.g. Crediamo che, pur nella necessità, non certo da noi condivisa, ma frutto in qualche modo di un accordo di addivenire all'approvazione del punto 5) all'o.d.g.
sia necessario, nel reinserimento del vincolo oggetto della proposta di legge n. 568, fare salvi quelli che sono alcuni aspetti che non possiamo ancora richiamare come diritti oggettivi, ma che sono in qualche modo dei diritti che diventeranno o potranno diventare tali.
Ci troviamo di fronte a un certo numero, da una parte, di aziende e dall'altra, di comunità locali che hanno intrapreso un percorso finalizzato alla produzione d'energia idroelettrica, pertanto di energia pulita all'interno dei loro territori, che garantisce non soltanto una maggiore produzione di energia da fonti ovviamente rinnovabili, ma anche una ricaduta economica non indifferente all'interno delle singole realtà.
Peraltro molte di queste sono realtà montane e piccole realtà comunali che beneficerebbero in modo significativo di quelli che potrebbero essere i proventi derivanti dalla realizzazione di centrali idroelettriche.
Di conseguenza, crediamo che, così com'è formulato, il punto 5) all'o.d.g. non soddisfi quelle che sono le volontà delle molte Amministrazioni locali che hanno espresso infatti parere contrario rispetto al punto in oggetto nell'audizione che si tenne alcuni mesi fa in seno alla V e III (se non ricordo male) Commissione congiunta. Questo è un motivo.
Un'altra delle valutazioni che in più di un'occasione abbiamo fatto è che ci troviamo di fronte al primo provvedimento normativo di questa legislatura che non fa salve le domande presentate. In molte occasioni abbiamo votato delle leggi che hanno indicato degli aspetti maggiormente restrittivi rispetto alla normativa oggi vigente, ma facendo sempre salve quelle che sono state le domande presentate precedentemente all'entrata in vigore e alla pubblicazione della legge stessa.
Qui invece ci troviamo di fronte a un provvedimento che in qualche modo blocca la realizzazione di coloro i quali hanno presentato le domande.
Intanto ci pare che non sia prassi normativa prevedere questo tipo di blocco e, in secondo luogo, come dicevamo, crediamo che si tratti anche di un intervento che in qualche modo penalizza fortemente le comunità locali.
Pertanto, per i motivi prima indicati, riteniamo che sia opportuno discutere adesso alcune iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g., in questo caso l'ordine del giorno n. 1087.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Siamo contrari all'inversione del punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione rubricata n. 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.



(Commenti del Consigliere Cavallaro)



PRESIDENTE

Scusate, non ho ancora detto una parola. Prima di fare il processo alle intenzioni o alle eventuali dichiarazioni, vi prego...
Allora, la votazione non sarebbe valida. Il Consigliere Cavallaro ha segnalato, essendo presente, l'impossibilità a votare, quindi prego i funzionari di verificare. Altrimenti, con la dichiarazione del Consigliere Cavallaro, che prego di fare ufficialmente...
Scusate, colleghi, il tabellone è chiaro: 28 presenti...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Allora, la votazione si ripete per appello nominale.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Ci sono due tabelloni. Uno è quello dove avete visto il risultato. C'è stato detto che il collega Cavallaro non aveva potuto votare; a quel punto ci siamo voltati e abbiamo visto il tabellone risulta che il collega Cavallaro ha votato.



(Commenti in aula)



PEDRALE Luca

Come no? Ha votato.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Pedrale. Lei ha due minuti di tempo sull'ordine dei lavori. Se ha già finito, invito i colleghi... Abbiate pazienza, non si può creare una situazione incredibile su un problema inesistente.
Provo a dare la versione giusta, o almeno quella che a me risulta. Dal voto espresso a tabellone alla mia sinistra, mancava un voto al numero legale. Il Consigliere Cavallaro, che era presente, come penso nessuno di voi metta in dubbio, non riusciva a votare e non risultava, anche dal tabellone alla mia destra, la presenza del Consigliere Cavallaro.
intervenuto un funzionario del Consiglio che, con maggiore precisione rispetto al collega, che invito a essere più attento nell'inserire il proprio badge, ha fatto funzionare la postazione del Consigliere. A quel punto è apparsa la presenza del Consigliere sul tabellone, solo che la votazione era terminata.
Per verificare se c'era il numero legale o meno, non c'è altra soluzione che ripetere la votazione. Questo è. Non mi sembra ci sia altro da dire anche perché dall'appello nominale ufficiale, con 28 votanti, manca il collega Cavallaro.
Colleghi, per cortesia, per chi vuole verificare il documento è a vostra disposizione alla Presidenza.
Invito i colleghi a ripetere la votazione sull'emendamento rubricato al n.
1.
Collega Toselli, il numero legale è 28.
La parola al Consigliere Cavallaro sull'ordine dei lavori.



CAVALLARO Sergio

Solamente per precisare una cosa, anche per non passare per "pistola".
Quando mi hanno segnalato che non riuscivo a votare, ho tolto la scheda per ben tre volte. Per due volte non ha funzionato; alla terza, a votazione chiusa, sono rientrato nel tabellone. Quindi, le risate sarcastiche...



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli sull'ordine dei lavori.



TOSELLI Francesco

Francamente, proprio perché confido nelle parole del Consigliere, non ho ombra di dubbio nel merito e sono convinto che vi sia un problema da un punto di vista tecnico, i nostri lavori, Presidente, non possono proseguire fino a quando non abbiamo un'analisi tecnica del banco del collega Cavallaro e verificare più volte tra l'introduzione o meno della scheda e vedere se dà o meno l'errore. Se viene confermato, dovremmo far cambiare il banco al collega Cavallaro, altrimenti...



PRESIDENTE

Qualcuno potrebbe proporre anche di cambiare il collega. Non mi sembra il caso.



TOSELLI Francesco

Per carità, siamo affezionati al collega. Può cambiare solo postazione ma in Consiglio.



PRESIDENTE

Vi ringrazio, colleghi, della condivisione a ripetere la votazione dopo avere ampiamente espresso i vostri punti di vista.
Indìco nuovamente la votazione nominale sulla richiesta d'inversione rubricata n. 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri hanno votato Sì 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.


Argomento:

Richiesta d'inversione rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Vignale Botta e D'Ambrosio:

Argomento:

Richiesta d'inversione rubricata n. 2) presentata dai Consiglieri Vignale Botta e D'Ambrosio:


PRESIDENTE

si chiede l'inversione del punto 15) all'o.d.g. odierno prima della discussione del punto 5) dell'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Anche in questo caso, credo che la richiesta d'iscrizione all'ordine del giorno n. 1085 relativamente alla riduzione del Fondo Unico per lo Spettacolo sia tema che, in qualche modo, può interessare il Consiglio regionale. Va rilevato come, per motivi che non sono in qualche modo imputabili all'Ufficio di Presidenza o alla Presidenza del Consiglio, un dato oggettivo, presente all'interno di questo Consiglio: il Consiglio regionale vota un numero estremamente limitato di ordini del giorno, salvo quelli sui quali vi è una condivisione che, in molti casi, riguardano anche temi di strettissima attualità. È vero che il Consiglio regionale ha competenze principalmente di carattere legislativo ed è altrettanto vero che alcune competenze di indirizzo su aspetti, come in questo caso, che non riguardano quest'Assemblea, ma riguardano il Parlamento nazionale, si possono affrontare solo e unicamente con la votazione e la discussione di ordini del giorno.
Crediamo che questo, come altri ordini del giorno, sia in qualche modo importante poterlo discutere. Al di là di questa valutazione, permane la valutazione che facevamo precedentemente rispetto al punto 5) all'ordine del giorno, che è calendarizzato nel Consiglio di oggi relativamente all'abrogazione dell'articolo 29 della legge regionale 12 del 2008, sul quale, come ho già detto in molte altre occasioni, non esprimiamo una contrarietà di principio, anche se saremmo contrari a tale introduzione. I colleghi ricorderanno che un emendamento firmato anche dal sottoscritto garantì l'eliminazione del vincolo su queste aste fluviali della nostra Regione, e riguarda una serie di motivazioni che, oltre a quelle che ho ricordato in precedenza, sono anche di carattere tecnico-scientifico. Nel senso che è un po' anomalo che vi siano, considerato l'alto numero di aste fluviali presenti all'interno della nostra Regione...



PRESIDENTE

Colleghi, abbiate pazienza. Ormai, oltre a fare il chierichetto, mi si sloga il polso, ci sono anche proprio dei versi che vanno oltre ogni comprensione.
Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ovviamente, recupero i 30 secondi, che giustamente mi ha sottratto per ridare dignità all'Aula.
Certo che avrei suscitato grand'attenzione con queste argomentazioni di grande interesse rispetto alle motivazioni per cui avevamo presentato queste inversioni, provo a riprenderne alcune.
Dicevo, non vi è soltanto una motivazione legata alle ricadute economiche che ha il nostro territorio; vi sono anche motivazioni legate alla necessità di introdurre un vincolo solo ed esclusivamente su due aste fluviali del nostro territorio piemontese, che ha centinaia e centinaia di aste fluviali in cui vi sono acque di elevatissimo pregio ed elevatissima qualità, che sono anch'esse tutelate.
Il Piano di tutela delle acque, ovviamente, pone dei vincoli di salvaguardia di carattere generale per tutte le aste fluviali e quindi non crediamo che vi debbano essere delle realtà penalizzate per ipotetiche valutazioni o valutazioni dal punto di vista scientifica alquanto soggettive, che ritengono che, a fronte di una purezza di un'acqua (in questi casi, non è sempre così evidente, nel senso che il torrente Chiusella, rispetto alle valutazioni che abbiamo anche avuto modo di leggere in Commissione, risultava addirittura avere un carico batteriologico superiore a molte altre aste fluviali piemontesi), si ritenga che vi siano alcune aree in cui la presenza dell'asta fluviale garantisca una possibilità di sviluppo turistico sostenibile dal punto di vista ambientale, mentre altre realtà, che hanno aste fluviali di altissimo pregio e di pari pregio, non abbiano il diritto di avere - con questo vincolo, o meglio, senza vincoli - la stessa possibilità di sviluppo.
Per questo motivo, chiediamo l'inversione all'o.d.g. per esaminare l'ordine del giorno n. 1085.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Barassi.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Intervengo per ribadire la contrarietà all'iscrizione all'o.d.g. del punto indicato dal Consigliere Vignale, per diversi motivi.
In primo luogo, perché vogliamo che venga votata ed esaminata la proposta di legge n. 568, peraltro, sottoscritta in Commissione anche da autorevoli Consiglieri del centrodestra quali i Consiglieri Leardi Cavallera, Ferrero e Monteggia.
In secondo luogo, per dire che, così come avevamo avuto mandato dalla Conferenza dei Capigruppo, abbiamo espletato un altro mandato esplorativo con il Consigliere Vignale nella giornata di giovedì scorso, durante la discussione per la legge sulla forestazione e ci siamo visti con l'Assessore De Ruggiero, il Consigliere Travaglini (relatore della proposta di legge) e il Consigliere Vignale stesso per verificare se c'era le possibilità di arrivare ad un accordo rispetto ad eventuali emendamenti da inserire non sulla proposta di legge, ma sulla deliberazione collegata alla proposta di legge.
Questa deliberazione era già stata abbondantemente discussa anche in Commissione e aveva già subito degli aggiustamenti rispetto a quello che era il piano di tutela delle acque approvato lo scorso anno con l'inserimento (richiesto anche dalle comunità locali) del parere delle Comunità montane sulla possibilità di deroga dai vincoli che sono stati immessi.
In quella sede, nonostante diverse e variegate proposte che l'Assessore, in primo luogo, ha espletato e ha fatto al Consigliere Vignale, abbiamo ottenuto un rifiuto totale rispetto a qualsiasi possibilità di uscita in positivo rispetto a questo provvedimento.
Quindi, ribadisco la nostra contrarietà e la nostra volontà di andare alla discussione e alla votazione della proposta di legge in oggetto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione rubricata n. 2.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri hanno votato Sì 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Vignale, per fatto personale.



VIGNALE Gian Luca

Solo per sottolineare che quanto detto dalla Consigliera Barassi non corrisponde a verità, o meglio, è una verità parziale, nel senso che l'Assessore ha avanzato alcune proposte proprie, proposte che non andavano assolutamente incontro a quelle che erano le indicazioni che chiedevamo cioè quello di tener conto di chi, tanto le comunità locali, quanto i soggetti proponenti, nel corso di quest'anno avevano almeno un'istruttoria avanzata.
evidente che se non si tiene conto di un punto che è dirimente, si possono fare 150 proposte differenti e non ci sarà mai possibilità di accoglimento. È come se su molti altri aspetti si chiedesse che si tenesse presente un aspetto e che quest'aspetto non venisse tenuto in considerazione.



PRESIDENTE

Mi pare più una questione di ordine dei lavori che personale, ma quest'interpretazione, naturalmente, in questo caso è personale.


Argomento:

Richiesta d'inversione rubricata n. 2) presentata dai Consiglieri Vignale Botta e D'Ambrosio:

Argomento:

Richiesta d'inversione rubricata n. 3) presentata dai Consiglieri Vignale Botta, D'Ambrosio e Pedrale:


PRESIDENTE

si chiede l'inversione del punto 14) all'o.d.g. odierno prima della discussione del punto 5) dell'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Chiediamo l'esame dell'ordine del giorno n. 1105, "Misure anticrisi" presentato dai Consiglieri Laus, Manolino e Pizzale.
Crediamo che questa discussione sarebbe quanto mai importante, non tanto per un aspetto legato ad un immediato indirizzo da dare alla Giunta regionale. I colleghi sanno bene che abbiamo già votato il bilancio e anche la legge finanziaria, pertanto il grosso delle indicazioni e delle facoltà di indirizzo che il Consiglio ha potuto esercitare l'ha esercitato in quella situazione, ma è altrettanto evidente che tutta una serie di considerazioni espresse durante la discussione e del bilancio e della legge finanziaria sono oggi quanto mai cogenti e presenti.
Un aspetto principale va ricordato, quello appunto legato alle misure anticrisi. Noi proponevamo di stanziare una quantità di risorse economiche assolutamente più importante, in particolare per quanto riguarda il mondo dell'impresa e anche per quanto riguarda la ricaduta sociale che la crisi economica avrebbe avuto, non era difficile vaticinare quanto oggi sta accadendo: i dati di vendita del primo mese della più grande impresa italiana e torinese ne sono una dimostrazione assolutamente evidente.
altrettanto lampante, invece, che abbiamo un bilancio e una legge finanziaria che sono quanto mai inadeguate a sostenere la crisi che stiamo vivendo. L'unica cosa che parrebbe adeguata - ma anche quella adeguata non è - è la promozione che la Giunta regionale ha inteso fare con la spesa per l'acquisto dei 6x3 di molti spazi pubblicitari sui pullman piuttosto che in altri siti, per promuovere il fatto che l'Europa crede nel Piemonte e che il Piemonte ha a disposizione 300 milioni di euro per intervenire con misure anticrisi. È un aspetto che ha molto a che fare con una campagna elettorale, ma poco a che fare con le reali misure.
Pongo un esempio, sempre che non sia stato calendarizzato in questi giorni nelle Commissioni di merito: la legge finanziaria prevede, ancorch con uno stanziamento limitato, una misura per sostenere i mutui delle persone. La Giunta regionale deve predisporre un regolamento: non è poi così difficile predisporre modalità affinché i cittadini piemontesi possano accedere a quel milione di euro che la Giunta regionale aveva previsto anche su nostra indicazione (mi riferisco al recupero di 500.000 euro che erano presenti sul fondo per la casa, raddoppiando lo stanziamento). Oggi il regolamento non è ancora operativo, pertanto i cittadini piemontesi non possono ancora attingere a quello che è un beneficio che, numericamente potrà soddisfare un numero molto limitato di persone, ma che sarebbe di estrema attualità e di estremo interesse per centinaia e centinaia di cittadini piemontesi.
Non so se dovremo aspettare il mese di marzo o di aprile, quando, con le casse integrazioni, i licenziamenti o i non rinnovi di contratti già esistenti, molte famiglie avranno difficoltà (e hanno già difficoltà) a pagare i loro mutui. Ma anche questo dimostra che, se potessimo discutere di un ordine del giorno relativo alle misure anticrisi, quanto previsto come indirizzo nel provvedimento presentato da un Gruppo importante della maggioranza, in realtà sarebbe rimasto inchiostro scritto su un documento senza trasformarsi in politiche attive a favore delle imprese e delle famiglie.
Anche da un punto di vista delle priorità (ma su questo torneremo successivamente), ciò dà l'idea di come questa Amministrazione, questa istituzione, ma soprattutto il centrosinistra, sia in qualche modo slegato rispetto a quelli che sono i bisogni dei cittadini. Il fatto che la sinistra oggi ritenga prioritaria la discussione del vincolo rispetto al PTA, piuttosto che altre decine di documenti o di proposte di legge che potremmo votare, la dice lunga su quello che è lo scollamento.
Ma su questo torneremo negli interventi successivi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Ho chiesto di intervenire per ribadire ulteriormente la nostra contrarietà all'inserimento di questo punto all'o.d.g., perché vogliamo discutere della proposta di legge n. 568.
Effettivamente il Piano di Tutela delle Acque prevedeva una tutela particolare solo per due corsi di fiume, ossia per il torrente Chiusella e per il bacino del Sesia. Forse è stato riduttivo pensare di introdurre solo due tutele particolari e specifiche, perché anche altre parti del nostro territorio meriterebbero un'attenzione e una tutela maggiore.
pur vero, però, che abbiamo inserito nella tutela le due aree che la relazione tecnica - presentata e allegata al Piano di Tutela delle Acque indicava come "particolarmente pregiate" e "particolarmente importanti" per il sistema delle acque piemontesi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Barassi.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione rubricata n. 3.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato NO 33 Consiglieri hanno votato Sì 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.


Argomento:

Richiesta d'inversione rubricata n. 3) presentata dai Consiglieri Vignale Botta, D'Ambrosio e Pedrale:

Argomento:

Richiesta d'inversione rubricata n. 4) presentata dai Consiglieri Vignale Botta, D'Ambrosio e Pedrale:


PRESIDENTE

si chiede l'inversione del punto 13) all'o.d.g. odierno prima della discussione del punto 5) dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
A dire il vero, volevo intervenire anche in merito alla precedente richiesta d'inversione punti all'o.d.g., per complimentarmi con il Gruppo dei moderati che, sui problemi socioeconomici della nostra Regione, in particolare della Provincia di Torino, li vedo sempre molto attenti.
Pertanto, volevo esprimere questa soddisfazione perché sul problema della crisi automobilistica in Piemonte credo che ci debba essere una comunione di intenti la più possibile rappresentata nell'Aula del Consiglio regionale.
Venendo alla richiesta d'inversione punti all'o.d.g. rubricata n. 4 che fa riferimento all'ordine del giorno n. 1112, sottoscritta anche dai miei colleghi di Gruppo Cotto e Burzi, non possiamo che esprimere il nostro assenso affinché vi sia un'incentivazione della donazione del cordone ombelicale, perché permette di sviluppare, come ben saprete, la ricerca sulle cellule staminali, su cui il Parlamento nazionale ma anche questa Aula si è ripetutamente divisa.
L'incentivazione della donazione del cordone ombelicale permetterebbe peraltro, uno sviluppo della ricerca scientifica molto importante e molto interessante - secondo alcuni scienziati decisiva - e, nello stesso tempo eviterebbe quelle dispute etiche che abbiamo vissuto personalmente, perch dividono ulteriormente le forze politiche all'interno delle istituzioni e dividono trasversalmente gli stessi Gruppi politici. Tutto questo, alla fine, porta nocumento alla ricerca scientifica, quella nobile ed eticamente corretta per come la riteniamo noi, con conseguenze negative per la scoperta di contromisure per combattere le patologie più gravi. Questo, tra l'altro, determina anche un ritardo della ricerca scientifica italiana rispetto a quella di altri Paesi europei.
Pertanto, questo ordine del giorno, che esprime anche una presenza variegata di colleghi Consiglieri (alcuni di estrazione cattolica, altri sicuramente di estrazione laica), potrebbe essere un segnale positivo di incentivazione e di sostegno non specioso ma concreto ed efficace, alla ricerca scientifica in Piemonte come nel resto d'Italia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Siamo contrari all'esame di questo punto all'o.d.g. per tutte le motivazioni che la Consigliera Barassi ha provato a riassumere nei suoi precedenti interventi. Lo vogliamo ribadire qui.
Credo davvero che in queste ore lo spettacolo che si para davanti ai nostri occhi con questo ostruzionismo sia uno spettacolo cui veramente non vorremmo assistere, ma credo che a questo spettacolo non vorrebbe assistere una parte, magari non grande, ma dal punto di vista qualitativamente molto rilevante del nostro territorio piemontese.
Questa progetto di legge va sostanzialmente a tutelare e a reinserire una tutela, che non è solo una tutela per una parte del territorio, non è solo il salvaguardare una parte importante del nostro territorio.
Significa dare a quel territorio, checché se ne dica, anche una prospettiva di vita e di sviluppo - se mi passate questo termine che non amo molto - alternativo a quello che invece è stato e continua ad essere l'idea di sviluppo che va per la maggiore, uno sviluppo che non ha mai sazietà di territorio e che invece pensa che il territorio sia semplicemente un ostacolo.
Invece questo territorio e le persone che lo abitano possono vivere una vicenda diversa, se solo questo Consiglio fosse in grado di affrontare questo provvedimento una volta per tutte con l'importanza e con il dovere che tutti i Consiglieri dovrebbero sentire di fronte a un provvedimento come questo.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione rubricata n. 4.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri hanno votato Sì 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.


Argomento:

Richiesta d'inversione rubricata n. 4) presentata dai Consiglieri Vignale Botta, D'Ambrosio e Pedrale:

Argomento:

Richiesta d'inversione rubricata n. 5) presentata dai Consiglieri Vignale Botta, D'Ambrosio e Pedrale:


PRESIDENTE

si chiede l'inversione del punto 12) all'o.d.g. odierno prima della discussione del punto 5) dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Si richiede, come indicato nel documento, l'esame nella seduta odierna dell'ordine del giorno n. 1148, avente per oggetto "Referendum consultivo per la costituzione di nuove moschee".
Ha un aspetto che è certamente rilevante rispetto all'impatto che mantenendo certamente doverosa quello che è un diritto costituzionale, cioè la libertà di espressione religiosa, alcune comunità islamiche hanno all'interno di grandi, medi o piccoli centri, anche a seconda delle dimensioni del luogo di preghiera.
Al di là di questo, che è un aspetto che noi riteniamo importante ovviamente non ci sottraiamo a quello che è il tema e la motivazione per cui abbiamo presentato queste richieste d'inversione all'o.d.g., cioè la volontà di non arrivare ad una discussione del punto 5) all'o.d.g.
Non so quale esempio stiamo dando per chi eventualmente fosse collegato...



PRESIDENTE

Scusi, stiamo trattando la richiesta d'inversione del punto 12) all'o.d.g. odierno prima dell'iscrizione del punto 5).



VIGNALE Gian Luca

numerato come 5 nel fascicolo che è stato fotocopiato e distribuito.



PRESIDENTE

Ce ne sono due con il numero 5. Sono numerate sia in inversione che in iscrizione. In questo caso, stiamo parlando dell'inversione di punto all'o.d.g. rubricato al numero 5, che propone "Richiesta d'inversione del punto 12) all'o.d.g. prima della discussione del punto 5) all'o.d.g.".
A me fa piacere perché dimostra di essere attento a quello che dice e non sempre questo succede. Non c'è da sperare che chi ascolta sia altrettanto attento, ma almeno chi interviene lo è.
Questo è un apprezzamento.
Sono state numerate distintamente le richieste d'inversione ed iscrizione.



VIGNALE Gian Luca

Ho capito perfettamente. La cosa che fa soltanto sorridere è che io nelle tre motivazioni precedenti avevo enunciato la richiesta d'iscrizione di nuovi punti, motivandola anche.



PRESIDENTE

Per questo che prima ho detto che lei è attento.
rimasto alla storia del Consiglio comunale a Torino un intervento di un noto Assessore, buonanima, cui hanno invertito i fogli dell'intervento e ha letto senza fare una piega, partendo dai saluti. Vedo che il collega Nicotra ha capito a chi mi sto riferendo.



VIGNALE Gian Luca

C'è anche chi ha capacità di fare quello con scioltezza, ma al di là del punto in oggetto, che in questo caso è un'inversione che richiede di discutere l'approvazione del Piano territoriale della Provincia di Cuneo così come licenziato prima dalla Provincia stessa e poi dalla II Commissione, credo che sia un esempio calzante rispetto ad alcune valutazioni che intendevo fare e che faremo nel corso della seduta.
Credo che evidentemente questo non sia per chi ci sta vedendo sia in quest'Aula sia eventualmente on line un esempio di funzionamento delle Istituzioni. Ma credo altresì che sia importante comprendere di cosa stiamo parlando.
La cosa che, in qualche modo, contestiamo, al di là del merito del singolo punto, è anche un aspetto relativo alle priorità.
Noi, a fronte del panorama che ci sta intorno, che mi sembra non presenti un aspetto di enorme positività, abbiamo impegnato il Consiglio della settimana passata, quello di quella ancora prima, un venerdì di quella precedente e il Consiglio di oggi per provare a discutere o iniziare a discutere di una norma che intende porre un vincolo su due aste fluviali. Ovviamente la maggioranza di centrosinistra ritiene che sia la priorità che il Piemonte ha rispetto a tutti gli altri punti che sono oggi iscritti all'o.d.g., rispetto alle leggi che questo Consiglio ha licenziato o al tempo che questo Consiglio avrebbe potuto utilizzare nelle settimane precedenti per non fare Consiglio su questo punto, ma per provare a licenziare alcune proposte di legge che forse avevano un valore maggiore.
Dopodiché, ognuno valuta lo sviluppo come crede. C'è chi crede che sia una parola che non si coniuga con bontà di distribuzione economica o quant'altro o non sia un aspetto positivo per i territori. Mi fermo perch è abbondantemente trascorso il mio tempo, ma avremo certamente modo di riprendere il punto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Non vorrei entrare nella logica di ragionare, oltre ovviamente ad esprimere voto contrario, su cosa sia più importante o cosa meno. Tutti gli atti deliberativi sottoposti al Consiglio hanno una loro importanza e ragion d'essere.
Se avessimo - mi ci metto anch'io, anche se ho espresso un voto diverso prestato più attenzione quando si votò la finanziaria e fu abrogata una norma del Piano di Tutela delle Acque, forse avremmo compiuto un'azione più intelligente.
accaduto, è stato un errore di percorso, si è detto bene. Tuttavia non credo sia una perdita di tempo ragionare su fatto che il PTA stabiliva due sole aree di tutela in tutto il Piemonte e nella proposta di deliberazione, quella che votammo il 13 marzo 2007 in quest'aula (il PTA).
Il legislatore intendeva, con le norme sul Sesia e sul Chiusella, tutelare gli ecosistemi acquatici di particolare pregio ambientale e naturalistico.
Alla lettera d) del primo comma si individuavano, come aree di elevata protezione, la porzione di aree idrografica "Alto Sesia" (a monte del Comune di Varallo) e la porzione di area idrografica "Dora Baltea" sottobacino idrografico minore "Chiusella" (dalle sorgenti al Comune di Vidracco incluso). Ciò per una serie di ragioni. Se per il Sesia nessuno mette in discussione il fatto che sia considerato, a livello internazionale, come una delle capitali mondiali di sport di acqua viva e sia una realtà ambientalmente più delicata, va detto che il percorso che apportò, di fatto, all'introdurre le misure sul Chiusella non è una cosa accidentale, sorta spontaneamente negli ultimi tempi. Risale agli anni '90 si fonda su una base scientifica ponderosa, tant'è che il CNR classific l'alto corso del Chiusella come una delle aree fluviali a maggior grado di naturalità del Nord Italia.
Lo stesso PTA classifica l'alto corso del Chiusella come l'unico corso d'acqua del Piemonte con questo stato elevato di naturalità. Il problema non è un'invenzione, qualcosa che fu applicata in modo posticcio con normative vincolistiche, è una scelta che noi riteniamo corretta, che riteniamo debba poter essere mantenuta approvando il progetto di legge in discussione e che ha visto autorevolissime firme, non solo della maggioranza, ma anche dell'opposizione. Credo che ci sia una condivisione sull'importanza di norme che mantengono un livello serio di tutela di questi corsi d'acqua. Ovviamente sul tema specifico il nostro voto è contrario.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare di San Carlo Canavese (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare di San Carlo Canavese in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste inversioni punti all'o.d.g (presentate ai sensi dell'articolo 51 comma 2 Regolamento)(seguito)


PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione nominale sulla proposta d'inversione rubricata n. 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri hanno votato Sì 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.


Argomento:

Richieste inversioni punti all'o.d.g (presentate ai sensi dell'articolo 51 comma 2 Regolamento)(seguito)

Argomento:

Richiesta d'inversione rubricata n. 6) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale e Pedrale:


PRESIDENTE

per la seduta di Consiglio regionale odierna si chiede l'inversione del punto n. 6) dell'o.d.g., Proposta dei deliberazione n. 380 "Modificazioni del Piano regionale di tutela delle acque approvato con deliberazione n.
117-10731 del 13 marzo 2007 del Consiglio regionale" con il punto n. 5) proseguimento proposta di legge n. 568 "Abrogazione dell'articolo regionale 23 maggio 2008, n. 12 (Legge finanziaria per l'anno 2008)".



PRESIDENTE

La proposta d'inversione n. 6 è ritirata dai proponenti.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g (presentate ai sensi articolo 51, comma 5, Regolamento)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare le richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.


Argomento:

Richieste d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g (presentate ai sensi articolo 51, comma 5, Regolamento)

Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale e Pedrale:


PRESIDENTE

si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'ordine del giorno n. 1087 dei Consiglieri Deambrogio, Clement, Barassi, Bossuto Dalmasso, Moriconi e Comella, inerente a "Accesso agli studenti stranieri alla scuola dell'obbligo".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale per l'illustrazione.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
L'accesso degli studenti stranieri alla scuola d'obbligo sta diventando un argomento che, finalmente, si riesce affrontare senza più eccessiva ipocrisia o falso e deleterio buonismo.
Recentemente mi pare di aver letto di una proposta, ma non so se sia una proposta del PD, che in Emilia Romagna o nel Veneto non si preveda che il numero di studenti stranieri non superi una certa soglia all'interno di una stessa classe nella scuola dell'obbligo. Questa è una proposta che viene da una forza politica di sinistra che, evidentemente, con realismo si avvicina a proposte e iniziative che il Popolo della Libertà e la Lega Nord hanno già avanzato in altre occasioni e in altre sedi, sia a livello regionale che nazionale.
evidente che una presenza, a volte impari, di studenti stranieri comporta un rallentamento del percorso didattico degli altri studenti nella scuola dell'obbligo, con problemi seri sia per il corpo insegnante, sia per gli stessi studenti e allievi presenti nella scuola di nazionalità italiana. Su questo argomento, finalmente, si deve ragionare a mente libera, sgombra da inutili pregiudizi.
Questo non è l'unico aspetto ma uno dei tanti elementi su cui rilanciare complessivamente la scuola dell'obbligo in Italia. Una scuola che sia aperta e consentita a tutti, ma che punti anche a formare veramente gli studenti, siano essi italiani che stranieri; che punti alla meritocrazia; che punti al rispetto fra gli studenti e fra gli studenti e gli insegnanti; che formi dei cittadini veri; che formi dei cittadini, in seconda battuta, pienamente italiani. Da qui il fatto di riuscire a parlare la nostra lingua, riconoscere la nostra Costituzione, il nostro tricolore è un elemento non discriminante, ma di vera e sincera integrazione da parte di chi proviene da un Paese straniero. Questo deve partire sin dalla scuola dell'obbligo, dalle scuole elementari sapendo che ci deve essere reciprocità da parte di alcune comunità straniere che sono ospitate nel territorio nazionale. Reciprocità che, bisogna dirlo, non c'è nei loro Paesi.
Un graduale inserimento degli studenti stranieri nelle nostre scuole dell'obbligo è consentito e deve essere consentito, ma bisogna anche che i diritti dell'insegnamento corretto, e anche celere e di alto livello che gli studenti italiani devono ricevere dalla scuola dell'obbligo, non siano pregiudicati da una presenza eccessiva nella stessa classe di studenti stranieri.
Gli insegnanti adesso hanno il coraggio di dichiarare quanto prima non ammettevano: l'insegnamento in classi dove c'è una presenza eccessiva di studenti stranieri è lento e con grossi problemi; pertanto, finalmente questo deve essere riconosciuto e in qualche maniera normato.
Accogliamo con piacere i segnali provenienti anche da forze di sinistra, cercando di individuare i giusti punti di incontro.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pedrale.
Ha chiesto di intervenire sulla proposta d'iscrizione del nuovo punto all'o.d.g. il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Siamo contrari all'iscrizione di questo nuovo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.


Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale e Pedrale:

Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 2) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale e Pedrale:


PRESIDENTE

si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'ordine del giorno n. 1085 presentato dai Consiglieri Pozzi, Muliere, Cattaneo Buquicchio, Leo, Dalmasso, Comella, Ronzani, Reschigna, Caracciolo, Guida Motta, Dutto, Turigliatto, Barassi e Bossuto, inerente a "Riduzione FUS (Fondo Unico Spettacolo)".


Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 3) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale e Pedrale:


PRESIDENTE

si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'o.d.g. n. 1105 "Misure anti crisi" presentato dai Consiglieri Laus, Manolino e Pizzale.


Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 4) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale e Pedrale:


PRESIDENTE

si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'o.d.g. n. 1112 "Incentivazione alla donazione del cordone ombelicale" presentato dai Consiglieri Gariglio, Cotto, Placido, Giovine, Boeti, Rostagno, Spinosa Pozzi, Botta, Lepri, Motta, Guida, Vignale, Barassi, Valloggia, Ferrero Chieppa, Cavallaro, Rutallo, Comella, Moriconi, Clement, Burzi, Caracciolo Nicotra e Rossi.



PRESIDENTE

Comunico al Consiglio che gli ordini del giorni sopraccitati sono già stati posti in votazione e conseguentemente, le richieste di iscrizione sono considerate superate.



PRESIDENTE

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 5) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale e Pedrale:



PRESIDENTE

si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'ordine del giorno. n. 1148 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, D'Ambrosio e Vignale, inerente a "Referendum consuntivo per la costituzione di nuove moschee".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Voglio soltanto invitare ad una maggiore attenzione l'intero Ufficio di Presidenza rispetto alle modalità di voto, nel senso che non voglio porre alcun problema, in quanto il numero legale è passato da 29 a 30 senza che entrasse in aula un collega.



PRESIDENTE

Collega Vignale, la ringrazio della segnalazione.
Ho comunicato la variazione del numero legale da 29 a 30, lo ripeto ad ogni votazione. La variazione è successiva allo "scongelamento" - è una battuta - del collega Ronzani, che è impegnato e seduto presso il suo scranno.



VIGNALE Gian Luca

Assolutamente, io non intendevo questo.



PRESIDENTE

La ringrazio perché mi ha dato la possibilità di precisare il motivo per cui è avvenuta la variazione da 29 a 30 del numero legale.
Prego, collega.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non intendevo questo. Sottolineo soltanto che a pochi secondi dallo scadere del minuto consentito per la votazione, con la presenza del collega Ronzani, il quale aveva già provveduto a votare, i voti espressi erano 29 e senza che nessun collega sia entrato in aula, quindi neanche con il voto a distanza, è stato possibile raggiungere il numero di 30.
Invito ad una maggiore attenzione; adesso è arrivato il collega Botta che come sua consuetudine svolgerà le funzioni di Segretario.



PRESIDENTE

un arrivo che non passa mai inosservato.



VIGNALE Gian Luca

Detto ciò, noi chiediamo, come correttamente ha ricordato il Presidente, l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 1148 relativamente ad un referendum consultivo, immagino per la costruzione di nuove moschee.
Come dicevo già precedentemente, ovviamente, nessuno vuole mettere in discussione il diritto costituzionale della libera espressione di credo.
Riteniamo altresì che vi siano alcune realtà, non soltanto nella nostra Regione, anche in altre Regioni, dove la maggioranza dell'elettorato è tanto di centrodestra quanto di centrosinistra (pensiamo alle situazioni da una parte, milanesi o venete e, dall'altra, toscane), in cui la costruzione o la possibile costruzione di centri di culto, in particolar modo islamici, creano problemi a comunità locali, non certo perché vogliono vietare la realizzazione di un centro di culto.
evidente che quando in alcune realtà ci sono situazioni di appropriazione, quasi indebita, di luoghi di culto cristiani da parte di musulmani o quando si ipotizza la realizzazione di alcune moschee, come accade in Toscana, che per dimensioni e anche per capacità costruttiva diventano il primo centro di culto di alcune comunità locali, si registra una profonda distanza tra la rappresentanza anche del credo religioso di alcune comunità rispetto, invece, alla manifestazione della forza, anche economica, di alcune comunità di fede musulmana mediante la costruzione di imponenti moschee.
Certamente, la cultura cristiana ha fatto della costruzione di imponenti luoghi di culto una delle modalità della propria affermazione, ma lo faceva - quasi sempre - in territori che da sempre erano cristiani certamente occorre tener presente che in alcuni luoghi, dall'Andalusia alla Turchia, all'area della Palestina, alla Grecia, come è noto, grandi costruzioni cristiane sono diventate islamiche o viceversa.
Questo è un altro aspetto nel quale, però, affondano profondamente le radici culturali di intere comunità, al di là del credo religioso, tant'è che alcune manifestazioni di contrarietà rispetto alla costruzione della moschea in un comune toscano - del quale ora non ricordo il nome - non partivano da comunità cattoliche che, per aspetti di fede, si schieravano contro la costruzione di sedi di culto islamiche. In realtà, era una specie di rivolta o espressione di contrarietà di una comunità che, al di là del credo che professava e non facendolo da un punto di vista religioso, ma come protesta laica, manifestava la necessità di porre freno a quella che a tutti gli effetti, appariva una profonda distanza e differenza tra la presenza nelle singole comunità e quello che le stesse comunità costruivano.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Siamo contrari a quest'inserimento per i motivi che sono già stati espressi chiaramente negli interventi precedenti, in particolare dalla Consigliera Barassi.
Crediamo prioritario ed importante andare ad un provvedimento che anche negli accordi, ci pareva fosse stato definito come da votarsi entro i primi giorni del mese oramai trascorso.
Nel merito, continuo a credere che l'espressione di ogni fede religiosa e la possibilità di avere luoghi di culto debbano essere non solamente consentiti, ma che debbano essere ovvi in ogni Stato.
So che in molti paesi che impropriamente erano definiti (o si definivano) socialisti, le libertà religiose non sono state rispettate. So che questo accade ancora oggi in alcuni paesi del mondo.
Sono stati e sono fatti estremamente gravi che violano profondamente la libertà di coscienza, sulla quale, vorrei ricordare alla Presidenza, c'è una mia richiesta di ordine del giorno che giace da alcuni anni, ma evidentemente non è stata ritenuta degna di essere discussa in questo Consiglio.
Sul fatto specifico delle moschee, credo che occorra avere un'attenzione estrema in una fase in cui le guerre tra i poveri e gli odi razziali stanno crescendo continuamente. Compiere riti pagani come sono stati compiuti in alcuni luoghi - versare pipì di porco, tanto per intenderci, nei luoghi dove le moschee dovrebbero sorgere - è un atto profondamente negativo e profondamente preoccupante.
emerso anche un allarme, perché, nel corso di manifestazioni, gruppi consistenti di islamici hanno pregato in alcuni luoghi sensibili (piazza del Duomo a Milano e piazza Maggiore a Bologna) e tale allarme è strumentale ed eccessivo.
Su alcune considerazioni storiche del Consigliere Vignale non concordo ma è un fatto molto ovvio: credo che il cristianesimo, che è una grande fede, una grande religione, in alcune pagine della sua storia si sia purtroppo mostrata con la spada e con la violenza anche verso altri popoli ma è una questione che non entra certamente nella discussione del Consiglio di oggi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Prima di passare alla proposta d'iscrizione rubricata col n. 6, colleghi volevo precisare all'Aula e perché rimanga a verbale che alle ore 15.28 è stata effettuata la votazione sulla proposta d'inversione n. 2. Il numero legale era 29; ci sono stati 32 "no"; non ha partecipato alla votazione il collega Ronzani perché non presente.
Per quanto riguarda la votazione successiva, relativa all'inversione n. 3 sempre con appello nominale, il numero legale era diventato 30; ha votato anche il collega Ronzani; i "no" sono stati 33.


Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 4) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale e Pedrale:

Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 6) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale, Pedrale e Cirio:


PRESIDENTE

si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'ordine del giorno n. 1149 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, D'Ambrosio e Vignale, inerente a "Smantellamento degli insediamenti abusivi di clandestini".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie. Presidente, la ringraziamo anche per la gestione dell'Aula attenta e il non timore di essere trasparente, leggendo anche i dati delle varie votazioni che, in questo clima un po' confuso in cui siamo costretti a lavorare - non per colpa nostra, ma per le esigenze della comunità politica del Consiglio Regionale - a volte possono suscitare qualche perplessità.



PRESIDENTE

Lei può testimoniare l'efficienza dell'Ufficio di Presidenza.



BOTTA Marco

Infatti, lì volevo arrivare, anzi per certi Vicepresidenti forse bisognerebbe prevedere degli emolumenti maggiorati, vista la capacità di interpretare veramente il senso delle istituzioni.
Passando dal faceto al serio, devo dire che questa iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. noi la riteniamo particolarmente importante, opportuna e positiva, perché rientra in una serie di ordini del giorno, presentati tra l'altro dal mio Gruppo; Gruppo ormai non solo di Alleanza Nazionale, ma di un'alleanza che va verso il Popolo delle Libertà e che quindi vuole contribuire a portare dentro il Popolo delle Libertà anche certe sensibilità.
Abbiamo sentito prima il collega Vignale che si dilettava nella sottolineatura della necessità di intervenire su determinati momenti che creano problemi un po' in tutta Italia. Ecco, questo è un altro di quei momenti e una di quelle altre riflessioni che noi vorremmo diventassero patrimonio comune non soltanto tra gli uomini e le donne che si richiamano ad Alleanza Nazionale, ma per tutto il PdL.
L'attenzione è quindi relativa alle questioni sullo smantellamento degli insediamenti abusivi di clandestini, che sappiamo essere una delle piaghe più pesanti, più antipatiche che si prospettano in particolare nelle vicinanze delle megalopoli, delle città di più alta intensità abitativa (per il Piemonte è sicuramente Torino), ma anche in alcuni centri minori.
Questo ordine del giorno, che vorremmo venisse ripreso non solo in Consiglio regionale, ma anche in tanti Consigli comunali, vuol mettere sotto la lente di ingrandimento un problema reale, perché della realtà non bisogna aver paura.
Questa è una realtà negativa principalmente per chi la subisce in prima persona, che sono proprio i clandestini obbligati a vivere in quelle condizioni. Se noi vogliamo continuare ad essere considerati un popolo civile, dovremmo essere i primi ad indignarci perché esistono queste realtà; dovrebbero indignarsi soprattutto i portatori di una visione dello Stato, delle istituzioni, della civile convivenza che sono i partiti di centrosinistra.



PRESIDENTE

Mi scusi. Collega Botta, deve parlare alla presenza di qualcuno della Giunta.



BOTTA Marco

vero.



PRESIDENTE

Prego l'Assessore De Ruggiero di prendere posto sui banchi della Giunta.



BOTTA Marco

A me spiace richiamare l'Assessore De Ruggiero perché, tra l'altro - e ne faccio pubblica menzione - è uno degli Assessori più presenti e più attenti.



PRESIDENTE

Ho "utilizzato" la disponibilità dell'Assessore, che ringrazio.



BOTTA Marco

Non sono quasi mai d'accordo su niente con quanto fa l'Assessore, ma questo è un fatto positivo per tutti e due. Perlomeno, vi è del rispetto per il Consiglio: l'Assessore siede diligente al suo posto anche quando non ci sono materie di propria competenza.
La ringrazio se vorrà dare ancora ascolto a quelle poche decine di minuti che il Presidente mi concederà. In ogni modo, quello che volevo dire è che quest'ordine del giorno è un'attenzione, soprattutto, per chi in questi insediamenti abusivi ci vive e ci vive in una condizione disumana...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Botta. Non ne ha bisogno, ma cerco di aiutarla.
Colleghi, per cortesia. Capisco che le proposte d'iscrizione e inversione di punti all'o.d.g. non siano le più interessanti, però, oltre un certo livello diventa complicato ascoltare quello che dice, in questo momento, il Consigliere Botta. Prego, collega.



BOTTA Marco

Mi permetta di dissentire sulle sue opinioni, perché le nostre proposte di inserimento sono molto interessanti. Vorrei precisare che sarebbero molto interessanti per quest'Aula. Poi, l'Aula le prenda come vuole.
Dicevo, quindi, un'attenzione non dettata soltanto da questioni poliziesche o di controllo della sicurezza, ma anche una questione di umanità. Noi non possiamo più permetterci, a mio avviso, la presenza sul nostro territorio nazionale, regionale, provinciale o cittadino di insediamenti come quelli di cui stiamo discorrendo e che sono a tutti noti.
Li abbiamo visti portati alla gran ribalta televisiva, relativamente alla città di Roma, ma ci sono anche a Torino, ci sono anche nelle città minori del Piemonte.
Questa è un'offesa a chi ci sta, anche se sono dei clandestini non meritano di vivere in queste condizioni. Sono insediamenti clandestini che ripeto, offendono prima chi ci sta e poi noi, che consentiamo che queste persone ci stiano. Inoltre, sono fonte di tutti quei problemi che tutti conosciamo.
Per questo motivo, crediamo che un'espressione decisa, seria ponderata, coscienziosa del Consiglio regionale su questo tema potrebbe aprire anche il campo a decisioni omologhe di tanti Comuni, quindi riteniamo che questo ordine del giorno possa essere votato, perché è un decisione che potremmo prendere in coscienza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Non vorrei far torto all'intelligenza del Consigliere Botta, ma è singolare che si sostenga e si consideri l'ordine del giorno, per quanto importante come documento di indirizzo, più importante di una norma. Queste discussioni che fanno i colleghi di AN, i quali propongono un'inversione dell'ordine del giorno, sottolineando i valori che loro illustrano, rileva una contraddizione. Nel senso che non si nega a nessuno un ordine del giorno; lei lo sa, collega Botta. In ogni caso, l'alternativa è tra una discussione edificante e interessante sugli ordini del giorno e il fatto che voi in questo modo state impedendo una discussione di merito su una norma che ha un valore di legge.
Vorrei che tornassimo su questo. La discussione è questa, colleghi.
Stiamo impedendo che venga discussa e approvata una norma che ripristina una situazione.
Il collega Botta sicuramente sa, perché non gli fa difetto la memoria che a suo tempo, discutendo il PTA nella prima versione, su proposta della maggioranza che allora Botta sosteneva, abbiamo inserito questa norma di salvaguardia. L'Assessore all'epoca era il collega Cavallera, se non ricordo male; il nuovo Assessore e collega De Ruggiero, diventato Assessore della Giunta regionale, per quanto riguarda questa parte del PTA, ha ripristinato esattamente quella norma a tutela della Valsesia.
Quindi, noi stiamo, in verità, oggi impedendo, con il vostro ostruzionismo, che venga ripristinata quella norma, perché si tratta di una forzatura compiuta per errore durante la discussione sulla finanziaria cui in qualche modo si deve porre rimedio. Quindi noi stiamo chiedendo questo colleghi: ripristinare un norma. Per questo motivo, non capisco l'ostinazione con la quale i colleghi fanno un'opposizione che si spinge fino al punto estremo dell'ostruzionismo. Che non è contro l'Assessore De Ruggiero e contro la maggioranza, è contro una vallata. È contro la Valsesia l'ostruzionismo. Stiamo tentando semplicemente di ripristinare una norma che c'era e che viene considerata necessaria per quella valle, che in questo momento voi vorreste impedire che venisse ripristinata. Qui sta il punto.
Perfetto. Discutiamo di tutto ciò che volete ma, francamente, è assurdo mettere sullo stesso piano un ordine del giorno che agita questioni di carattere generale rispetto a una competenza che spetta al Consiglio e rispetto al lavoro per il quale siamo pagati. È più onesto dire che c'è una contrarietà rispetto alla norma e contestare il merito di questa norma.
Vorrei capire con quali elementi voi la contestate, visto che l'avete proposta quando eravate nella maggioranza. L'avete proposta voi questa norma e io la condivido. L'ho anche votata allora.
C'è una differenza fra me e Botta, collega Presidente, che io l'ho votata allora e la voto anche adesso. Botta l'ha votata allora e, oggi, la contesta.



CHIEPPA VINCENZO



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri hanno votato Sì 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.


Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 6) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale, Pedrale e Cirio:

Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 7) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale, Pedrale e Cirio:


PRESIDENTE

si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'o.d.g. n. 1143 avente oggetto: "Dimissioni del Presidente dell'Osservatorio tecnico sulla TAV Mario Virano" presentato dai Consiglieri Burzi, Casoni, Novero Giovine, Scanderebech, Guida, Nicotra, Lupi, Leo e Caramella.


Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 8) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale, Pedrale e Cirio:


PRESIDENTE

si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'o.d.g. n. 1116 avente oggetto: "Tutela delle lavoratrici e dei lavoratori precari" presentati dai Consiglieri Larizza, Spinosa, Travaglini, Auddino Reschigna, Ferraris, Muliere, Caracciolo, Cavallaro, Buquicchio, Laus Moriconi, Pace, Bizjak, Motta, Comella, Manolino, Boeti, Bossuto, Robotti Barassi, Dalmasso, Valloggia, Deambrogio e Turigliatto.



PRESIDENTE

Gli ordini del giorni sopraccitati sono già stati posti in votazione e conseguentemente, le richieste di iscrizione sono considerate superate.


Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 9) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale, Pedrale e Cirio:


PRESIDENTE

si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'ordine del giorno n. 1147 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, D'Ambrosio e Vignale, inerente a "Istituzione dell'albo degli Imam".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cirio per l'illustrazione.



CIRIO Alberto

Il collega Caramella ha rinunciato perché si è dovuto assentare un momento.
Questa è una richiesta che ha un contenuto di merito molto serio e che nella semplificazione della formalizzazione d'iscrizione come nuovo punto all'ordine del giorno, probabilmente non riesce a trasmettere i suoi reali contenuti e significati.
Quando parliamo delle istituzione dell'albo degli Imam parliamo di una questione che attiene all'ambito religioso, all'ambito spirituale, ma non vuole essere questa un'invasione di campo che evidentemente non ci compete né ci competerebbe, dal momento che riteniamo che ognuno abbia la libertà di credere e di professare la fede che più lo convince e che più gli dà conforto, valori e stimolo. Qui, però, affrontiamo una tematica che investe quegli aspetti di una religione che hanno evidentemente a che fare con la convivenza sociale, con la cosiddetta società civile e laica.
Nel dettaglio, siamo abituati ad avere a che fare con la religione cattolica, perché, finché qualcuno deciderà di cambiarla, rimane la religione del nostro Stato.
E rimane anche la religione cui noi, come Popolo della Libertà...



(Commenti in aula)



CIRIO Alberto

Noi la riteniamo così, come movimento politico.
Sono libero di esprimere il mio pensiero e spero che...



(Commenti del Consigliere Larizza )



CIRIO Alberto

interessante che voi non la riteniate...



(Commenti del Consigliere Larizza)



PRESIDENTE

Doverosamente, devo chiedervi di astenervi dai commenti.
Consigliere Larizza, non me ne voglia, ma in questo momento devo intervenire: avrete tempo e modo di smentire o di interloquire.
Prego, Consigliere Cirio.



CIRIO Alberto

Sarebbe bello che i cittadini piemontesi vedessero chi professa la tolleranza religiosa nel momento in cui qualcuno, in Piemonte, a Torino sostiene di essere cattolico.
Soprattutto, il concetto di Stato, a seconda di come si legga, se con la "s" maiuscola o minuscola, caro collega Larizza, e in base all'accezione che vogliamo attribuirgli, assume un suo significato.
Ritengo che nello stato italiano - scritto con la "s" minuscola, perch la Costituzione, purtroppo, non lo prevede - per una questione di ampia maggioranza di soggetti che credono e che professano tale religione, la religione del nostro stato - peraltro, questo c'è nello statuto del mio movimento politico, del Popolo della Libertà, ma non c'è nel suo - sia quella cattolica, e ne sono molto fiero.
Mi fa piacere che ci sia stata questa sollevazione fra questi banchi.



(Commenti del Consigliere Larizza)



CIRIO Alberto

Le ripeto che...



(Commenti in aula)



CIRIO Alberto

Presidente, o mi lasciano terminare...



PRESIDENTE

Ha ragione, collega. Vi invito nuovamente a non interloquire.
Abbiate pazienza!



CIRIO Alberto

Se volete, apriamo un dibattito.



PRESIDENTE

Consigliere Cirio, prosegua pure il suo intervento.



CIRIO Alberto

Presidente, le chiedo di poter recuperare i secondi che ho perso.



PRESIDENTE

Prosegua pure.



CIRIO Alberto

Mi fa piacere che lei, visto il suo rigore e il rispetto del Regolamento che ha sempre dimostrato con la sua condotta personale giustamente lo pretenda dai colleghi.
La ringrazio, perché, purtroppo, ho subito un episodio di leggera intolleranza, perché...



(Commenti in aula)



CIRIO Alberto

No, di violenza no, collega, ma di intolleranza sì.
Il paradosso è proprio questo, che si provi quasi vergogna a dire che la religione cattolica è la religione nostra, la religione delle nostre famiglie, dei nostri nonni, la religione della nostra società.
la religione del nostro stato, collega Larizza! Del nostro stato.
Io ho preso una laurea, non so se me l'hanno data giustamente o malamente...



CIRIO Alberto

LARIZZA Rocco (fuori microfono)



CIRIO Alberto

Te l'hanno regalata!



CIRIO Alberto

Presidente, chiedo cortesemente che venga messo a verbale quello che il collega Larizza ha detto e chiedo di sospendere la seduta, perché il fatto che mi si venga a dire che mi hanno regalato la laurea...



CIRIO Alberto

LARIZZA Rocco (fuori microfono)



CIRIO Alberto

Tu hai detto che non sai se...



PRESIDENTE

Consigliere Larizza! Collega Cirio, le garantisco che da questi banchi non si è sentito.



CIRIO Alberto

No, io l'ho sentito!



CIRIO Alberto

PEDRALE Luca (fuori microfono)



CIRIO Alberto

Qui si è sentito!



CIRIO Alberto

L'ho sentito e chiedo che venga sospesa la seduta, perché pretendo di ricevere delle scuse, che o mi fa lei, perché gliele fa lui...
Caro collega Larizza, io la laurea l'ho presa...



(Commenti del Consigliere Larizza)



CIRIO Alberto

No, tu hai detto che me l'hanno regalata!



(Commenti del Consigliere Larizza)



CIRIO Alberto

No. Io ho detto - visto che parlo di me stesso e della mia vita - che l'avrò meritata più o meno, ma l'ho presa.
Lei ha risposto: "Te l'hanno regalata la laurea".
A me la laurea non l'ha regalata nessuno! Vengo da un paese di 480 abitanti, dove la laurea...
Mi alzavo alle cinque del mattino per andare all'Università in Via Po al cinema, perché non c'erano le aule, e la laurea non me l'ha regalata nessuno.
Anche se sono di Forza Italia, ho avuto le capacità di studiare da solo e di prendermela. Pertanto, o il collega Larizza si scusa, oppure chiedo che si sospenda questo Consiglio perché il rispetto...
Ma guardate un po': quelli che professano la tolleranza sono i primi a essere intolleranti! Coloro che professano la tolleranza sono i primi a denigrare, a riferire queste frasi, che sono gravi. Le ripeto che a me la laurea non l'ha regalata nessuno, va bene? Ho dato gli esami, li ho sostenuti e superati.



(Commenti del Consigliere Robotti)



CIRIO Alberto

Poi si ride e si scherza, e mi fa piacere perché sono il primo a ridere e a scherzare. Ma o il collega cortesemente si scusa, oppure tra qualche minuto interverrò nuovamente per fatto personale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cirio.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

In realtà è previsto un intervento a favore e uno contro, diciamo così.
stata posta una questione e avevo una serie di richieste.
Ha chiesto la parola il Consigliere Larizza; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Riconosco che, nella concitazione di una discussione che mi ha stimolato, posso anche aver esagerato. Ma il collega, se ho capito bene, ha detto: "Non so come l'ho presa", e io ho risposto: "Te l'avranno regalata".
Perché hai fatto una citazione...
Se devo chiederti scusa, da questo punto di vista ti chiedo scusa perché non è mia abitudine...
Però - se mi consenti - se trovi un punto nella Costituzione italiana in cui si stabilisce che ci sia una religione di Stato, ti chiederei di ridare l'esame! Perché, francamente, mi risulta che a regolare il nostro Stato sia una Costituzione che ne prevede la laicità. Pertanto, "religione di Stato" suona strano, sia che si scriva con la lettera minuscola, sia come io faccio sempre - con la lettera maiuscola.
Se mi dici, invece, che c'è una religione prevalente nel nostro Paese riconosco che sia la religione cattolica, alla quale ci siamo formati in tanti, sebbene ognuno di noi abbia seguito il suo percorso formativo di vita, che è andato in una direzione o in un'altra.
Ho frequentato per cinque anni le scuole dei Salesiani e non mi hanno mai spiegato che quella era la religione di Stato. Mi hanno sempre detto che era la religione cattolica. Il fatto che sia prevalente in Italia almeno da un punto di vista formale, è un altro discorso.
Abituiamoci a tenere conto che è un Paese plurale e che ci sono più religioni, altrimenti i "guasti" che si stanno generando in questi giorni rischiano di aumentare.
Io, forse, sono stato intemperante, ma invito il collega a ripassarsi la Costituzione repubblicana.



(Commenti in aula)



LARIZZA Rocco

PEDRALE Luca (fuori microfono)



LARIZZA Rocco

A volte la toppa è peggio del buco! Se continuano a cesellare...



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale, vi sono altre richieste d'inversione punti all'o.d.g.; consentitemi di procedere con un minimo di ordine.
Dopo avere esaurito gli interventi su questo fatto personale consideriamo, ovviamente, l'intervento del Consigliere Larizza in senso contrario - potremmo procedere con la votazione.
Il Consigliere Cirio, per fatto personale, ha facoltà di intervenire.



CIRIO Alberto

Ringrazio il collega.
Non ho dubbi sulla vostra superiorità non solo morale ma anche di conoscenza, di competenza, perché - peraltro - è quella che quotidianamente cercate di dimostrarci.
Viste le sue scuse più o meno date, più o meno riferite - ma fa lo stesso, fortunatamente non devo rispondere a lei, caro collega, ma ai cittadini piemontesi! - ripeterò il mio concetto, perché non si possono travisare le cose, a meno che le maiuscole o le minuscole voi le vediate da come uno muove la bocca, diversamente.
Vi ripeto che la religione del nostro stato - con la "s" minuscola - è la religione cattolica. Se volete apriamo un dibattito, un convegno e approfondiamo la questione.
Io ne sono orgoglioso e fiero e difendo questo principio, che non vuole essere di ostruzionismo verso le altre forme religiose, perché è un principio di pluralismo. Però, nel rispetto di quella che lei richiama prevalenza, io, considerandola appunto prevalente, la ritengo la religione del nostro Stato, inteso come insieme di cittadini, come comunità.
Ciò detto, sarebbe bene che, proprio quando parliamo di tolleranza imparassimo ad essere tolleranti tra di noi.
Accetto di buon grado le sue scuse, anche se scuse non erano, ma lo faccio cercando di dare un esempio di tolleranza e di convivenza, perch proprio coloro che chiedono di tollerare e di convivere con gli altri al di fuori di questo Consiglio sono i primi che non riescono a convivere neanche col proprio collega di banco perché è di una posizione politica diversa.
Non credo che qui si possano dare lezioni gli uni agli altri. Ognuno nella propria vita conta non per il titolo di studio che ha, non per il fatto che sappia o meno coniugare i verbi come piace a lei, collega Larizza, ma ognuno vive e tiene il suo spazio per la sua condotta, per le sue idee e per il rispetto delle sue idee. Giuste o sbagliate che siano, se le si porta avanti con onestà e ha il coraggio di dirle. Credo che per questo vada sempre rispettato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 9.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri hanno votato Sì 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.


Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 9) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale, Pedrale e Cirio:

Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 10) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale, Pedrale e Cirio:


PRESIDENTE

si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'ordine del giorno n. 1078 dei Consiglieri Toselli, Leo e Cavallera, inerente a "Individuazione della sede universitaria di Savigliano al prof. Augusto Del Noce".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
La richiesta di intitolare la sede universitaria al professor Augusto Del Noce a Savigliano è un riconoscimento giusto alla cultura cattolica, in particolare alla cultura cattolica popolare. A onor del vero, nella cultura italiana è prevalsa, fino a qualche tempo, fa un'egemonia di sinistra quindi esponenti come Augusto Del Noce non hanno mai avuto il giusto riconoscimento e il giusto spazio per il loro pensiero e per le loro opere.
Quindi, l'intitolazione di questa sede è anche un risarcimento non solo umano, ma culturale verso questo insigne professore e docente che, per chi ha un'estrazione cattolica come il sottoscritto, è stato un punto di riferimento sia durante gli studi universitari, ma anche durante l'attività politica.
anche un'occasione per fare il punto di questa presenza reticolare dell'università in Piemonte.
Ci sono pareri a volte positivi e a volte negativi. Sicuramente la ramificazione delle sedi universitarie in Piemonte ha consentito una maggiore facilità di accesso degli studenti alle facoltà universitarie e sostanzialmente un aumento del livello di preparazione e di formazione del corpo universitario.
Provengo da una Provincia che ha un'esperienza positiva di università ramificata addirittura su tre sedi, quella di Vercelli, Novara e Alessandria. Per cui questa esperienza di un decentramento delle sedi è positivo in Piemonte.
Prima, quando tutto era concentrato esclusivamente sulla città di Torino, di fatto, l'università era lontana per molta parte della popolazione piemontese. Ora non lo è più.
Viceversa, ci sarebbe invece da riflettere sull'eccessiva proliferazione dei corsi di laurea e speriamo che, con gli ultimi provvedimenti e con altri successivi, vengano ridefiniti corsi di laurea più legati agli interessi culturali della popolazione e all'esigenza e alla domanda che proviene dal mondo del lavoro. Non è possibile, come purtroppo è avvenuto per molti anni e ancora oggi, che vi siano corsi universitari frequentati normalmente da uno, due o tre studenti.
Già succedeva abbastanza ai miei tempi quando frequentavo l'università a Torino e purtroppo nel corso degli ultimi anni la situazione è peggiorata.
Come anche una riflessione sulle lauree brevi bisognerebbe farla.
Fu un esperimento inizialmente positivo, ma poi l'eccessiva proliferazione dei corsi di laurea breve ha impoverito di significato e di contenuto culturale e formativo questo diploma e, nello stesso tempo, forse abbiamo creato delle illusioni a molti giovani che, prendendo il diploma di laurea breve, si sono illusi di poter accedere a professioni o a posti di lavoro parificati a quelli per cui un tempo bisognava avere la laurea.
Un'illusione che lascia poi delle amarezze e lascia delle disoccupazioni, ma soprattutto l'amarezza di avere impegnato non con grande utilità due o tre anni della propria vita, sperando di avere, attraverso il diploma di laurea breve, un più facile accesso al mondo del lavoro e magari anche a delle retribuzioni superiori.
Su queste tematiche più specifiche, come l'eccessiva proliferazione dei corsi di laurea e, in particolare, dei corsi di laurea breve, sarebbe opportuno che il Consiglio regionale organizzasse una seduta apposita.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pace; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Ho chiesto di intervenire intanto per dire che è nostra intenzione respingere l'iscrizione all'o.d.g., perché sono certo che una così importante personalità come il professor Augusto Del Noce sicuramente ci avrebbe insegnato ad affrontare i problemi quando questi si presentano e non ad utilizzare l'ostruzionismo per svicolare. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 10.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri hanno votato Sì 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.


Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 10) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale, Pedrale e Cirio:

Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 11) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale, Pedrale e Cirio:


PRESIDENTE

si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'ordine del giorno n. 1134 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, D'Ambrosio e Vignale, inerente a "Etichettatura e tracciabilità dei prodotti alimentari che ancora non ce l'hanno".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Botta, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Presidente, mi spiace che non ci sia l'Assessore all'agricoltura che fino a pochi minuti fa era qui, perché questo ordine del giorno si riferisce proprio al discorso importante dell'etichettatura e della tracciabilità dei prodotti alimentari.
Sappiamo quanto questi temi siano centrali nel dibattito non solo nel comparto agricolo, ma nel comparto alimentare nel suo complesso e quanto questo tema sia fatto segno di attenzione da parte dei consumatori.
Ma andiamo per ordine.
Sicuramente una produzione di qualità come quella piemontese, con l'introduzione di qualità a livello agricolo e a livello alimentare, ha come unica arma per affrancarsi dalla concorrenza, a volte anche sleale che arriva da altri territori, in particolare dai territori extraeuropei la necessità di qualificarsi con il metodo dell'etichettatura.
L'etichettatura non è un gravame burocratico che noi attacchiamo sui nostri prodotti, ma è una risposta chiara e ferma alla necessità del consumatore di sapere da dove arriva la merce, da chi è stata prodotta, con quali mezzi di produzione è stata realizzata, se sono state impiegate nella produzione stessa, particolari sostanze che potrebbero anche ingenerare ripercussioni sulla salute umana.
L'etichettatura fa rima con la tracciabilità. La tracciabilità è una delle battaglie che la più numerosa, non voglio dire la più importante associazione di categoria agricola - la Coldiretti - sta compiendo da anni anche con una raccolta di firme a sostegno di una legge popolare che ha raggiunto e superato il milione di firma in tutta Italia. È un'esigenza vera, laddove noi vediamo scandali alimentari che succedono nel nostro Paese o nella nostra Regione. La maggior parte di queste situazioni sono date dall'impossibilità di capire da dove arrivi quel prodotto, come sia stato prodotto, quali siano le sostanze che concorrono alla produzione. La tracciabilità e l'etichettatura servirebbero ad evitare questo tipo di problematica.
Il Piemonte fa qualcosa ormai da molti anni; il Consigliere Cavallera quando era Assessore all'agricoltura, aveva aperto la strada all'etichettatura e alla tracciabilità, ma noi dobbiamo andare avanti.
Una produzione di qualità come quella piemontese non può che trovare da questa sua trasparenza, da questa sua messa in evidenza dai luoghi di produzione, dalla qualità di produzione, un'arma commerciale legittima che si sposa con le esigenze del consumatore attento e che permette al prodotto piemontese di diventare un prodotto magari ad un costo leggermente superiore, ma appetibile per un mercato che sceglie. Un mercato che sceglie sempre di più la qualità rispetto alla quantità.
Mi soffermo trenta secondi per rispondere al Consigliere Ronzani.
Sarebbe interessante fare una ricerca per vedere chi votò o non votò la legge che l'allora Assessore Cavallera presentò sulla tutela delle acque.
Temo che lei condividesse quella legge, ma poi non la votò. Invece io ancora una volta, probabilmente la votai fidandomi esclusivamente dell'Assessore Cavallera; magari avessi studiato meglio, probabilmente avrei espresso qualche rimostranza in più.
Oggi non è che stiamo perdendo tempo, ma rispettiamo una decisione sofferta del Consiglio regionale, che neanche un anno fa prese una decisione seria, ponderata, confermata da più voti a favore, quella di cambiare quel PTA. Non si scherza con le leggi regionali! Voi avete la brutta abitudine di scherzare con il discorso legislativo di fare nascere aspettative ed interessi e poi, con un tratto di penna distruggerli. Questo non vuol dire fare legislazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Ometto di commentare l'ultima parte dell'intervento del Consigliere Botta, che ha esagerato nell'attribuire a quest'Assemblea elementi di valutazione tra l'altro impropri, perché c'è stata una votazione di un emendamento. Votazione di un emendamento sulla legge finanziaria che, di fatto, ha inopinatamente cancellato la norma, che reputo ancora essenziale e che sostengo. Errare è umano, perseverare sarebbe diabolico, tant'è che c'è una proposta di modificazione.
Vorrei richiamare l'attenzione sul fatto che nessuno, tanto meno noi, è così disattento da disconoscere l'importanza dell'energia alternativa e pulita a partire dall'idroelettrico. Il punto è nel realizzare un equilibrio tra tutela dei beni comuni, in questo caso l'acqua, i beni di un territorio, in questo caso l'equilibrio ambientale complessivo, e anche gli interessi economici, che pure sono legittimi e importanti.
Non a caso, nella proposta di deliberazione n. 380 all'esame del Consiglio, abbiamo introdotto una modificazione, anche rispetto alle schede del PTA dove, qualora sono individuati dei progetti di valenza strategica per cui non è un vincolo a zero, non è il blocco assoluto - c'è una valutazione d'importanza strategica di un progetto e che questa sia riconosciuta, d'intesa tra la Regione, Provincia e Comunità montana valutata positivamente e anche realizzata.
Oggi non soltanto vogliamo reintrodurre una norma prevista nel PTA che ci sembra essenziale, ma anche modificare positivamente, con una valutazione più larga e più possibilista, sui progetti che abbiano quelle caratteristiche di valutazione strategica e di importanza. Per questo votiamo contro il punto proposto dal Consigliere Botta, e sollecitiamo ancora una riflessione su un argomento vero, che ci sta a cuore e che dovrebbe stare a cuore a tutto il Consiglio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 11.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri hanno votato Sì 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.


Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 11) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale, Pedrale e Cirio:

Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 12) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, D'Ambrosio, Vignale, Pedrale e Cirio:


PRESIDENTE

si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'ordine dl giorno n. 1131 avente oggetto: "Commissariamento ARPEA" presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni, Botta, Boniperti e D'Ambrosio.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno sopraccitato è già stato posto in votazione e conseguentemente, la richiesta d'iscrizione è considerata superata.


Argomento:

Richiesta d'iscrizione rubricata n. 13) presentata dai Consiglieri Vignale D'Ambrosio e Botta:


PRESIDENTE

si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna della proposta di deliberazione n. 8 inerente a "Norme per la tutela e la promozione della famiglia e della maternità".



PRESIDENTE

Il Consigliere Manolino ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Ognuno di noi ha altro fare, sicuramente più utile che non trattare questo continuo rinvio di punti all'o.d.g.
Visto che questo pomeriggio mi pare venga dedicato semplicemente a questo uso, noi dichiariamo che non riteniamo opportuno continuare su questo discorso fino a che non interverrà un accordo politico per evitare o bypassare questo sistema di inversioni all'o.d.g.
Quindi, per quanto ci riguarda, riteniamo di non proseguire in questa attività inutile, cominciando a pensare anche di risparmiare luce e tempo.
Grazie.


Argomento: Statuto - Regolamento

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla questione di una riforma del Regolamento interno del Consiglio regionale sollevata dal Consigliere Muliere, dal Consigliere Burzi, dal Consigliere Vignale, dal Consigliere Placido e dal Consigliere Leo


PRESIDENTE

C'è stata una chiara presa di posizione da parte del Consigliere Manolino, immagino a nome del Gruppo dei Moderati.
Chiedo se ci sono altri interventi sull'ordine dei lavori.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
chiaro che fino a quando c'è questo Regolamento tutto ciò è possibile; siamo di fronte ad un atteggiamento ostruzionistico legittimo rispetto al Regolamento attuale. Tra l'altro, ricordo che l'approvazione di questa modifica del PTA rientrava negli accordi assunti prima dell'approvazione del bilancio.
Comprendiamo le motivazioni addotte da parte del Consigliere Vignale e di altri Consiglieri che hanno condiviso questa battaglia, ma non le condividiamo nel merito.
Il nostro dovere è quello di stare qui e di respingere le motivazioni che vengono portate da chi oggi si oppone alla modifica del Piano Territoriale delle Acque. Sarebbe utile arrivare nel più breve tempo possibile a questa approvazione, non soltanto nell'interesse del Consiglio regionale, ma anche nell'interesse più generale del Piemonte.
Dopodiché, se non avremo i numeri, sospenderemo il Consiglio, ma, per quanto ci riguarda, riteniamo sia nostro dovere respingere quanto viene presentato e fare in modo che si arrivi all'approvazione del PTA nel più breve tempo possibile.



PRESIDENTE

A questo punto, le richieste a mie mani sono sull'ordine dei lavori.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Ribadisco solo un punto che credo sia stato oggetto della parte della riunione a cui non ho potuto essere presente, e me ne scuso.
Il Consigliere Muliere ha detto cose vere, ma non complete. Parto dalle cose più semplici: è vero che il PTA faceva parte degli accordi; è anche vero che alcune parti non rientravano, per esempio la legge sulla forestazione, che nell'ultima sessione del Consiglio è stata approvata, pur non facendone parte, nell'ambito di una discussione che è stata interessante, nel senso di proficua, ma non certamente ostruzionistica.
Chi ha partecipato - certamente il collega Muliere era tra costoro - è ben conscio che la questione che sta bloccando il PTA - non mi interessa entrare nel merito - non era nota a nessuno di coloro che attorno a ci hanno assunto gli impegni, che, sostanzialmente, sono stati tutti mantenuti.
anche vero che, da allora, sono accaduti tre fatti, il cui peso evidentemente, deve essere valutato in maniera diversa da parte di ciascuno di noi, che voglio ricordare per comodità di discussione. Mi riferisco ad alcune prese di posizione della Presidente Bresso, che, assolutamente legittime in sede politica, in sede di definizione di parte, a mio avviso sono quantomeno inopportune, ma è una valutazione personale, se la Presidente si facesse carico - uso volutamente questo verbo - di ricordarsi di essere Presidente di Giunta prima che personalità politica, come posso dire, in campagna elettorale, un filino prima dei tempi in cui questo dovrebbe essere previsto. Alludo al caso Englaro, alludo al tentativo sistemico di ribaltare su terzi difficoltà che sono anche e soprattutto di questa Amministrazione.
In secondo luogo, rimane del tutto irrisolta una questione e la brillante presenza sia quantitativa che qualitativa della Giunta - collega Muliere - mi permette di farlo notare una volta di più. Ci è sembrato di averlo detto con una certa gentilezza, ripetiamo con la stessa gentilezza che questo Consiglio non dovrebbe svolgersi in assenza della Giunta, non perché lo dice il Consigliere Burzi, ma, sostanzialmente, per due ragioni.
Innanzitutto, perché lo dice il Regolamento - ci fa piacere che arrivi la collega Sibille, è un fatto che, dal punto di vista formale, migliora notevolmente quanto sto dicendo, ma non lo muove di un millimetro dal punto di vista sostanziale.
La volta scorsa mi sono permesso di leggere qualche dato ai colleghi che ne sono consci - adesso faremo anche qualche iniziativa in più - circa la presenza, nel 2008, dei colleghi Assessori ai nostri lavori. Ricordo che questa è un'Assemblea legislativa, non è né un Ente locale, né una Provincia, né una partecipata e che le leggi si fanno con la presenza di coloro che le leggi portano all'approvazione dell'Aula; normalmente, in una maggioranza la Giunta ha un compito legislativo - normalmente - questa è una legislatura molto molto particolare.
In terzo luogo, ricordo che il Vicepresidente della Giunta, che sarà occupato a fare nuovi buchi nell'ultima parte di crosta di formaggio del nostro bilancio ancora esente da buchi - ormai, siamo alla frutta anche lì nella sostanza, definendola forzatura, ha rotto un impegno politico che si era mantenuto per l'intera legislatura, che ha fatto sì che, per la prima volta da quando siedo in quest'Aula, non ci fosse alcuna interferenza da parte dei Gruppi di opposizione nelle scelte discrezionali di nomina da parte di questa Giunta e di questa maggioranza a qualunque livello, purch queste nomine avessero una coincidenza non ragionieristica, ma logica, con la fine della legislatura.
Questo non è avvenuto, in una riforma sostanziale della struttura dell'Ente Regione. Alludo alla riforma dei settori, non sto parlando di cose minori, sto parlando dell'ossatura del funzionamento della Regione Piemonte - pare che questa cosa non lo turbi per nulla. Con questo atteggiamento, che è certamente legittimo, ci piacerebbe fosse anche condiviso - non stiamo parlando di nulla, stiamo parlando di termini concreti - non a caso non sto cercando polemiche, per esempio, sul dibattito intorno al 4%, che so verrà fatto. Non è su queste cose che noi cerchiamo le differenze in quest'Aula, perché sono temi pur importanti che forse, è utile discutere, ma attengono ad un panorama nazionale. I temi che ho sottolineato, invece, sono tutti di stretta competenza di quest'Aula.
Infine, per quanto riguarda il Regolamento, che è il documento che rende legittimo il nostro comportamento, oltre che motivato, ricordo che non credo sia compito dell'opposizione pretenderne l'approvazione. Colei che, anche oggi, non inusualmente, non è presente ci ha ricordato, con la scarsa gentilezza istituzionale che la contraddistingue da sempre, per i primi due anni, che noi eravamo degli ostruzionisti e che, soltanto in base ad un Regolamento inidoneo, obsoleto, antidemocratico e una serie di altri aggettivi, lei non poteva governare nel rispetto dei piemontesi, a cui peraltro lei avrebbe parlato direttamente, tanto è vero che qui non c'è mai e parla direttamente ai piemontesi.
Allora, vorrei che qualcuno ricordasse alla Presidente Bresso che noi vorremmo cambiare il Regolamento, prima che lei abbandoni definitivamente quest'Aula, ove non rimanga come Consigliera regionale, e che è compito del Presidente della Giunta, oltre che di questa maggioranza, essere rispettosi di quanto hanno detto, suscitando, talora, la nostra ira. Nell'attesa noi facciamo ostruzionismo, perché questo si chiama ostruzionismo e se qualcuno non è d'accordo, peccato!



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

Grazie, collega Burzi.
Ci sono ancora due interventi, dopodiché porrò in votazione la proposta d'inversione n. 13.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

In effetti, avevo chiesto di intervenire subito dopo l'intervento del Consigliere Manolino, perché mi sarebbe piaciuto interloquire con lui e con le dichiarazioni che ha fatto.
Capisco che a nessuno di noi piace stare qui a votare inversioni all'ordine del giorno. Tutti quanti abbiamo altre cose da fare piuttosto che stare qui a votare contro le inversioni o gli inserimenti.
Mi sembra che compito dei Consiglieri regionali sia anche quello di essere presenti e di portare il loro contributo anche nei momenti ostruzionismo che, sicuramente, non sono esaltanti. Sicuramente non portano niente di più a quella che è la discussione che facciamo qua dentro, ma non penso che sia responsabilità nostra, della maggioranza, questo stato di cose.
Rispetto a quello che diceva il Consigliere Manolino, noi abbiamo percorso molte strade e abbiamo cercato più volte ad un confronto per arrivare ad una definizione che potesse andare bene a tutti per la deliberazione in oggetto e per la proposta di legge che è scritta all'ordine del giorno. Purtroppo non siamo riusciti ad arrivare ad un punto che vedesse le disponibilità di tutti i Gruppi consiliari ad approvare questi provvedimenti nonostante gli accordi, al di là di tutte le cose intervenute nei tempi successivi e che ha elencato il Consigliere Burzi che possono essere o meno condivisibili - dal mio punto di vista, no. Per ovviamente, ognuno ha le proprie posizioni, c'è un pacchetto di leggi che era stato concordato e che sarebbero state votate all'interno di un quadro complessivo, e penso che gli accordi li dovremmo rispettarli tutti quanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Soltanto per sottolineare due aspetti, in quanto condividiamo buona parte dell'intervento fatto dal Consigliere Burzi.
Una sul rispetto dei patti. L'ho ricordato in più occasioni però lo rammento anche in questo caso. Molti colleghi hanno fatto presente giustamente, che la proposta di legge n. 568 è firmata dalla gran parte dei Gruppi consiliari, salvo il gruppo di Alleanza Nazionale, che è notoriamente contraria a questa reintroduzione.
Noi, in più di un'occasione abbiamo detto che, nel rispetto dei patti e continuiamo a sostenerlo, siamo favorevoli alla reintroduzione del Piano territoriale. Abbiamo fatto alcune valutazioni, sulle quali abbiamo avuto condivisione da parte di colleghi di maggioranza anche in incontri pubblici. Dopodiché, ognuno fa le considerazioni che crede, nel merito.
Una seconda precisazione. Giustamente il Consigliere Muliere ha fatto presente che questo è possibile perché abbiamo il Regolamento che abbiamo.
Noi - lo diciamo ormai da diversi mesi - siamo disponibili dalla prossima settimana ad andare in Commissione a modificare alcune parti di questo Regolamento, quelle più vecchie come questa. Tutti i regolamenti dei Consigli comunali, provinciali e regionali prevedono un'inversione a sessione per gruppo o un nuovo inserimento agli ordini del giorno; noi abbiamo questa modalità infinita che fu voluta nel momento in cui si scrisse il Regolamento, come molti vecchi regolamenti che vennero fatti nel periodo in cui c'era una democrazia un po' meno decidente.
Se vogliamo cambiare il Regolamento, com'è noto, siamo assolutamente disponibili. È evidente però che questa disponibilità non deve essere a senso alternato. Se siamo disponibili, se la maggioranza è disponibile - in più occasioni, abbiamo fatto presente che non lo è - è evidente che non pu essere ribaltato, ma non si può rimproverare all'opposizione di utilizzare un Regolamento che non solo esiste, ma che non si vuole neppure cambiare.
Pertanto, questi sono evidentemente il pro e il contro di non voler decidere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, sull'ordine dei lavori, il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Considerata la situazione, questi momenti sono utili per effettuare alcuni approfondimenti. Non mi capita di frequente di intervenire. Mi spiace che non sia presente il Consigliere Burzi, perché concordo con lui sulla necessità di modificare il Regolamento.
Ritengo che questa sia davvero una necessità al di là delle parti politiche che legittimamente si sono alternate e si alterneranno al governo della Regione. Per quanto mi riguarda, lavorerò affinché passino molte legislature prima del ritorno del centrodestra, ma su questo decideranno ovviamente i piemontesi.
Voglio sottolineare un aspetto che ritengo importante: quando si decide di riscrivere le regole del gioco come, in questo caso, il Regolamento, è l'occasione (è una mia opinione personale) per affrontare varie problematiche relativa.
Non basta pensare di riscrivere le regole del gioco senza occuparsi dei giusti contrappesi, fra i quali il listino del Presidente, gli Assessori esterni al Consiglio, il ruolo del Presidente e della Giunta, il ruolo della maggioranza ma anche dell'opposizione. Quindi, su questi temi non si può ridurre la discussione al solo Regolamento, perché per un certo verso è troppo comodo e riduttivo rispetto ai problemi.
Penso che la discussione e la necessità di modificare il Regolamento sia, se non unanime, ampiamente condivisa. Mi auguro, ma è evidente, che se modifica ci deve essere, questa può avvenire anche a fine legislatura. In tal modo potremmo rendere un servizio utile alla parte terminale dell'attuale legislatura per porre le basi per un lavoro più interessante e proficuo nella prossima legislatura, indipendentemente da chi sarà in maggioranza, se vogliamo svolgere appieno la nostra funzione di Assemblea legislativa. Terremmo così anche a mente l'invito, che sento di fare mio che il Presidente della Repubblica ha rivolto a tutti i Presidenti dei Consigli regionali, affinché venga sempre garantita la dignità e l'autonomia dell'Assemblea legislativa.
La modifica del Regolamento è un problema che riguarda tutti quanti maggioranza e opposizione e passa assolutamente attraverso un Regolamento che permetta di lavorare nel senso migliore del termine, cioè mettere la maggioranza e l'aula in condizione di decidere.
Condivisibile o meno, il giudice supremo e ultimo è la democrazia che per come la intendo io, non è fatta di liste bloccate, ma è una democrazia vera, piena, dove il cittadino può scegliere chi votare. Dove non sono le segreterie dei partiti che decidono. Noi abbiamo in questo momento un Parlamento delegittimato, fatto di nominati e non di eletti, secondo una concezione feudale della politica. Personalmente, ho una concezione della democrazia partecipativa diversa, dove ognuno è messo nelle condizioni di decidere liberamente chi sono i parlamentari della Repubblica.
Se vogliamo garantire la dignità massima delle Assemblee legislative nel nostro caso la nostra, non posso che condividere l'appello del Presidente della Repubblica (il Presidente Gariglio lo può confermare) teso a salvaguardare in assoluto la dignità e l'autonomia delle Assemblee legislative, non in contrapposizione alle Giunte, in ruoli distinti, di reciproca collaborazione, ma con i dovuti contrappesi.
A chi cita l'esempio americano dico che la democrazia americana è una grande democrazia, ma, per quanto mi riguarda, con alcuni limiti. Nel modello americano troviamo l'esempio massimo di presidenzialismo, che io non condivido, ma proprio per evitare che ci siano problemi, i contrappesi ai poteri del Presidente degli Stati Uniti sono fortissimi. Il Presidente degli Stati Uniti non può fare quello che vuole, tant'è vero che il rinnovo dell'Assemblea della Camera dei Deputati americana si svolge a metà mandato, proprio perché il deputato americano risponda ai cittadini e a chi lo ha eletto.
Vogliamo fare un servizio utile ai piemontesi, alla democrazia e all'Assemblea legislativa che ci vede partecipi per questa legislatura? Modifichiamo il Regolamento, se ne sente la necessità, il che ci consentirà di evitare di passare pomeriggi assolutamente inutili a noi e alle risorse del Consiglio Regionale, a discutere a vuoto di decisioni che sarebbe necessario prendere. Ma non si può solo modificare il Regolamento, bisogna provare a ragionare anche sugli altri problemi che sono, per quanto mi riguarda, e parlo a titolo personale, il listino, il ruolo - lo voglio ripetere - degli Assessori interni ed esterni e altri aspetti del Regolamento stesso e dello Statuto che possono indurre a spostare in avanti, in senso positivo, il funzionamento di questa Assemblea legislativa.
Mi scuso col Presidente e coi colleghi, se ho impiegato qualche secondo in più, ma, come a volte succede, il Presidente Burzi con il suo intervento mi ha "solleticato" sull'opportunità, e lo ringrazio di questo, di fare un intervento nel merito di esigenze che considero molto importanti.
Grazie, colleghi.



PRESIDENTE

Il Consigliere Burzi è sempre solito lanciare provocazioni che non cadono mai inascoltate.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Intanto, condivido gli apprezzamenti al Presidente Napolitano, che ho sempre stimato molto: era uno dei comunisti di allora che stimavo di più insieme a Berlinguer, Bondi e altri.



(Commenti del Consigliere Robotti)



LEO Giampiero

Anche Bondi, che quand'era comunista apprezzava la mia politica giovanile. E anche Sanlorenzo, ha ragione il Consigliere Larizza, un grande Presidente del Consiglio. Li conoscevo tutti, Consigliere Robotti, bisogna conoscere il competitore per competere bene: conoscerlo, apprezzarlo e stimarlo, mai sottovalutarlo.
Ma se stimavo tantissimo, immensamente il Presidente Napolitano quando era nel PCI, ancora di più lo stimo ora, dopo gli interventi dell'Onorevole Di Pietro: lo adoro! L'Onorevole Di Pietro mi ha reso popolarissimo il Presidente Napolitano.
Seconda considerazione. Comprendo il paragone con il Presidente degli Stati Uniti, però non vorrei che il Presidente Berlusconi o la Presidente Bresso lo considerino un po' limitativo, un po' una sottovalutazione per loro, paragonarli al Presidente degli Stati Uniti. Sapete com'è? Se leggete l'ultima edizione de La voce del popolo, che è sempre istruttiva e che il Presidente Gariglio ha sicuramente letto, che dice: "In questo Stato non ci sono ayatollah, ma in Piemonte qualche zar c'è".
La buona stampa la leggo sempre con piacere. La leggo tutta, ma la buona stampa con più piacere, anche perché se non citassi un giornale cattolico, il Consigliere Robotti cosa mi direbbe? Che non sono a posto.
Terza considerazione. Pensando alle minoranze, alle non minoranze (nel senso d'opposizione) nei Gruppi minori del Consiglio, ritengo che questi meritino gran rispetto.
Il ruolo di diversi colleghi con i quali abbiamo interloquito o meno è sicuramente prezioso; ne parlavo prima con il Consigliere Chieppa, con quale ho interloquito o meno, però trovandoci o meno d'accordo. Sono quindi, favorevole all'eliminazione del listino, perché sono favorevole all'eliminazione di tutti quegli strumenti che diminuiscono, come diceva il Consigliere Placido, la libertà di scelta.
Il listino sembra un sistema di limitazione della libertà di scelta dei cittadini e di controllo da parte di segreterie di partito. Non a caso La Stampa di oggi diceva che la partitocrazia teme solo le preferenze. Da questo punto di vista, per esempio, non per allargarmi troppo, sono favorevole anche alle preferenze plurime ed ho sempre consentito di allargare, di introdurre personaggi nuovi.



(Commenti del Consigliere Robotti)



LEO Giampiero

I miei? Non è necessario controllarli. Sono fedeli, liberi e lo sa e se non ci crede, Consigliere Robotti, venga ad incontrarli.



(Commenti del Consigliere Robotti)



LEO Giampiero

L'ultima volta che è venuto, li ha spaventati. Non si è divertito? Quando è piombato improvvisamente e ha detto loro "vi faccio vedere!", ho dovuto confortarli per una settimana! Ho detto: "Ha ragione Burzi: vedete come i comunisti sono brutti e cattivi?"



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



LEO Giampiero

Se il Consigliere Robotti interloquisce.... Io sono un democratico.



PRESIDENTE

Consigliere Leo, non provochi ilarità in aula.



LEO Giampiero

Il dialogo con le minoranze... Presidente Gariglio, noi che siamo ecumenici! Presidente, io non posso non rispondere a stimoli, perché altrimenti sarei arrogante e autoreferenziale; invece, mi fa piacere dialogare. Anzi devo dire che con i colleghi come loro ho particolarmente gusto a dialogare e li ringrazio per il ruolo che svolgono. Ripeto, noi siamo per l'eliminazione del listino.
Ritengo quindi utile per tutti una riforma del Regolamento, che per deve avere una caratteristica: quella di essere ampiamente condivisa.
In conclusione, se a fine legislatura si vuole prendere atto delle difficoltà che ci sono state (la stortura del listino, la mancanza delle preferenze), una stortura che avete di fronte tutti che siete qui in Aula è il vuoto della Giunta. Quella è una vera stortura! I vostri colleghi della precedente legislatura chiedevano che ci fosse sempre la metà più uno degli Assessori per procedere: questo vuol dire che non avremmo mai fatto Consiglio.



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Io sono d'accordo. Io sono contro il presenzialismo...



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Certo, hai ragione.



PRESIDENTE

Consigliere Leo...



LEO Giampiero

Mi faccia parlare almeno quanto il collega Placido, se no mi sento sminuito.
Dicevo, una situazione che comporti fare i dibattiti senza gli Assessori è assurda e deprimente. Vengono poco in Commissione, dove invece sono fondamentali, ma anche qui. Vi voglio ricordare che abbiamo discusso interi comparti del bilancio (chiamo a testimonianza colleghi di serietà intellettuale assoluta, come il Consigliere Dalmasso e altri) e della cultura dei giovani senza gli Assessori in Aula. Abbiamo discusso i provvedimenti fondamentali senza l'Assessore di riferimento! Siccome non chiedo mai agli altri più di quanto sono disposto ad offrire, in questo senso, ho presentato un'interrogazione all'Assessore Taricco, perché...



PRESIDENTE

Consigliere Leo, per cortesia. Il collega Placido ha parlato sei minuti, quindi abbiamo fatto ammenda.



LEO Giampiero

Va bene, Presidente. E pensare che l'altro ieri all'incontro sulla famiglia ho parlato così bene di lei! Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega, e chiedo scusa.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g (presentate ai sensi articolo 51, comma 5, Regolamento) (seguito)


PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 13.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Dovrei sospendere la seduta per trenta minuti, ma vista l'ora ritengo opportuno chiudere qui i nostri lavori.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.34)



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