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Dettaglio seduta n.410 del 28/01/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


COTTO MARIANGELA



(Alle ore 15.30 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.00)



PLACIDO ROBERTO



(La seduta ha inizio alle ore 16.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bresso, Moriconi, Pace Placido Robotti e Rutallo.



PRESIDENTE

Siccome è ancora in corso una Conferenza stampa di alcuni Gruppi consiliari, riterrei opportuno sospendere la seduta fino alle ore 16.30 per consentire ai colleghi di terminare e raggiungere l'aula.



PRESIDENTE

Se non vi sono indicazioni in senso contrario, la seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.03 riprende alle ore 16.32)



PRESIDENTE

Possiamo riprendere i nostri lavori.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Sull'ordine dei lavori, in particolare relativamente alla riforma elettorale per le elezioni europee (sbarramento del 4%)


PRESIDENTE

Prima di procedere con le comunicazioni annunciate da parte dell'Assessore Manica, ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Vorrei intervenire per rappresentare anche all'Aula le dichiarazioni rese in sede di Conferenza dei Capigruppo e che hanno poi portato allo slittamento di un'ora i lavori del Consiglio.
Ci è giunta notizia, prima in maniera frammentaria, dai notiziari di ieri sera e dai quotidiani di questa mattina, sostanzialmente confermata verso le ore 12.30, di un accordo raggiunto tra le forze parlamentari sulla riforma elettorale per le elezioni europee.
Atto che giudichiamo gravissimo, l'ennesima "porcata" - rubo il concetto, se concetto si può definire, a qualcun altro - che non trova alcuna motivazione, nemmeno dal punto di vista della governabilità (alla quale tanti si sono appassionati negli anni passati) o della semplificazione. Sappiamo tutti benissimo che leggi elettorali del Parlamento Europeo non hanno bisogno di modifica di per garantire la governabilità di quella istituzione.
Sappiamo altresì che non c'è bisogno di alcuna semplificazione, perch i Gruppi al Parlamento Europeo credo che ad oggi siano sei o sette (o poco più), e penso che non vi sia alcuna possibilità di arrivare a formare altri Gruppi o la necessità di ulteriori frammentazioni.
In questo tentativo - vogliamo continuare a pensare che sia tale - di stravolgere le regole per le elezioni europee, leggiamo unicamente la volontà di una limitazione ulteriore degli spazi di democrazia nel nostro Paese.
Vediamo, in questo tentativo, la ricerca profonda di eliminare, dai livelli istituzionali, chi porta un pensiero diverso, chi cerca di opporsi alla costruzione di un pensiero unico, chi su problematiche come il diritto, il lavoro, l'ambiente e l'accoglienza degli immigrati, continua a sostenere idee profondamente diverse da altri.
Abbiamo dunque ritenuto opportuno convocare una Conferenza stampa per spiegare le nostre ragioni. Ringraziamo, peraltro, tutto il Consiglio e il Presidente per aver accolto la nostra richiesta di rinviare di un'ora i lavori consiliari.
Non vogliamo, perlomeno in questa fase, bloccare i lavori dell'Aula.
Vogliamo però continuare a sollevare questa problematica. Sicuramente, nei prossimi giorni presenteremo ordini del giorno e attueremo iniziative finalizzate a richiamare l'attenzione su questo argomento.
Noi siamo sempre stati molto rispettosi di quest'Aula e di questa istituzione, come di tutte le altre. È del tutto evidente, però, che oggi per far emergere le nostre ragioni non bastano gli strumenti normali: avevamo convocato una Conferenza stampa per le ore 15.30, ma non si è presentato praticamente nessuno.
Non me ne vogliate - mi rendo conto che rischia di essere uno spettacolo anche indecoroso e sicuramente non appetibile - ma non escludo di arrivare a spogliarmi in quest'aula o a sdraiarmi come hanno fatto altri colleghi! Pare che se non si fanno gesti eclatanti, passatemi il termine non c'é nessuno che ti "caga"! Allora, visto che noi crediamo, come ho detto poc'anzi, che questo sia un vulnus profondo sulle questioni della democrazia, attueremo tutte le soluzioni affinché questi problemi emergano.
chiaro che poi sarà necessaria anche una riflessione e una valutazione dal punto di vista politico. Ma siamo profondamente convinti che un'espressione da parte di quest'Aula, magari attraverso un ordine del giorno, possa chiarire a tutti qual è il pensiero della maggioranza di questo Consiglio regionale e possa anche darci la possibilità di proseguire questo mandato amministrativo.



(Alcuni Consiglieri della maggioranza espongono cartelli di protesta)



PRESIDENTE

Per cortesia, vi prego di rimuovere i cartelli! Ha chiesto la parola il Consigliere Comella, sull'ordine dei lavori.



COMELLA Piergiorgio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto di intervenire per rafforzare quanto è stato appena detto dal collega Clement.
La richiesta che abbiamo avanzato anche in sede di Conferenza dei Capigruppo, che ha richiesto un'ora e mezza d'interruzione dei lavori consiliari, era finalizzata a presentare una protesta, anche formale, di quanto sta avvenendo: lo sbarramento che ha come base il 4% per quanto riguarda le elezioni al Parlamento Europeo.
Riteniamo immotivato e strumentale quest'argomento, che, se può avere una sua validità sullo scenario politico nazionale, sicuramente non ce l'ha a livello di Parlamento Europeo, perché colpisce in modo fondamentale il concetto della democrazia rappresentativa.
Nell'Unione Europea non c'é l'idea del bipartitismo, come emerge, ad esempio, dai due partiti (o aggregati di partiti) più grandi che abbiamo in Italia. Non vi è neppure una disponibilità da parte europea di riferirsi ad un pensiero unico, sia pur diviso in due accezioni.
Se questa vicenda nazionale non troverà una sua composizione, come Sinistra democratica dichiariamo che riproporremo tale protesta anche in fasi successive. Pertanto, questo non sarà un momento unico.
Per chiarire, comunque, una questione emersa anche nella Conferenza dei Capigruppo appena terminata, sarebbe un travisare questi termini dare all'iniziativa di oggi una volontà di blocco delle attività del Consiglio.
Non è assolutamente questa la nostra intenzione. Anzi, poco fa abbiamo affermato, sempre in sede di Conferenza dei Capigruppo, che riteniamo sbagliato arrivare alla sconvocazione del Consiglio per la giornata di domani.
Pertanto, riteniamo che la convocazione vada mantenuta, soprattutto per affrontare i due temi che già avevamo posto in calendario, ossia la legge per la forestazione e la questione relativa al PTA, che tutti noi conosciamo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, la ringrazio. Intendo intervenire sull'argomento posto dagli amici della sinistra, perché non ne ho avuto occasione nella riunione dei Capigruppo, per cui sono costretto a farlo in Aula; e, probabilmente, è meglio così.
Intendo dire poche cose, ma in modo chiaro, come sono abituato a parlare. Nel merito, non posso che essere vicino alle istanze poste sul tavolo dagli amici della sinistra.
Quindi, la solidarietà nei loro confronti e di tutte le forze politiche che, con manovre elettorali, rischiano di non essere più rappresentate neanche in altri consessi oltre a quello italiano, sicuramente mi trova fortemente disponibile, in termini di solidarietà.
Però voglio ricordare qual è la posizione dell'Italia dei Valori. Noi neanche quando eravamo a rischio di quorum, abbiamo posto queste questioni né in modo debole né in modo forte, perché riteniamo che comunque non si tratti, nel momento in cui si decidono delle regole, di un vulnus di democrazia, perché la democrazia, se è vero che si basa sui numeri, sono i numeri a determinarla.
Occorrono probabilmente processi diversi da quelli regolati dai numeri per giungere a delle soluzioni e a delle condivisioni che non determinino almeno in termini di palese apparenza, un danno per le rappresentanze.
Quindi, anche in questo caso ci siamo espressi in modo chiaro; abbiamo detto che se un provvedimento del genere in Parlamento deve giungere, che sia blindato e non ci siano poi emendamenti all'ultimo momento che vadano a fare il "gioco delle tre carte", con eventuali innalzamenti della soglia.
Detto questo, e quindi mi sembra di essere stato estremamente chiaro nei termini di condivisione del problema, che riguarda la sinistra e quindi di solidarietà in quei termini nei loro confronti, consentitemi di dire che non condivido minimamente, neanche un po', il metodo.
Penso che manifestare sia legittimo, la manifestazione civile, non violenta deve essere consentita sempre e comunque a tutti, sia a chi è rappresentato in Parlamento e soprattutto a chi non lo è. Ma in questo caso si tratta di qualcosa di diverso e di più.
Non ritengo che sia giusto porre, né in termini di mezzora né in meri termini di un'ora né in termini di altri strumenti ostruzionistici, degli ostacoli, anche se vogliamo considerarli minimali sotto il profilo temporale, a quest'istituzione.
Questa è un'istituzione nella quale oggi stiamo ritardando i lavori così come ieri li abbiamo ritardati per altri motivi sempre legittimi, che non va avanti nelle sue attività per problematiche che non riguardano questa istituzione, per problematiche che non dovrebbero riguardare i gruppi consiliari che compongono questo consesso. Ma riguardano le forze politiche di riferimento e riguardano questioni che vanno ben al di là come sono quelle elettorali di una legge europea.
Quindi, ben venga la manifestazione. Colleghi della sinistra, se manifestate nelle piazze, verrò anche io per solidarietà a darvi, se riterrete e per quel che può contare, supporto nei termini che ho detto in apertura del mio discorso, ma vi chiedo calorosamente di evitare qualsiasi azione che sia invece finalizzata a ritardare i lavori di questo consesso.
E' uno schiaffo alle istituzioni che da voi, che siete così sensibili alle istituzioni stesse, non mi aspetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere segretario Chieppa, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Le cose dette e le notizie che ci arrivano ci confermano dell'esistenza, nel nostro Paese, di "veltrusconi", una figura politica che trae vita da entrambi i leader dei principali partiti del nostro Paese poiché l'introduzione di questa soglia di sbarramento è chiaramente un'operazione studiata a tavolino dai due principali leader politici del nostro Paese, che mira a cancellare la presenza delle altre forze politiche. Fosse solo questo! Dietro a quest'accordo - lo sanno tutti e mi pare non sia un segreto c'è uno scambio su materie vitali per la democrazia nel nostro Paese: l'assetto della Rai, la cosiddetta riforma sulla giustizia ed altro che ancora non è emerso.
C'è quindi in atto un inciucio vergognoso ed io non capisco per quale motivo - lo dico con gran rispetto, Presidente Buquicchio - non dovremmo denunciarlo anche nelle istituzioni dove siamo stati mandati in rappresentanza dei cittadini, ma anche di forze politiche. Altrimenti ci saremmo candidati in una lista civica. Dico questo - e lo dico orgogliosamente - perché siamo rappresentanti di una storia e di un partito. Dunque credo che la denuncia si debba fare anche nelle istituzioni.
C'è poi una questione politica, che attiene anche ai livelli istituzionali. Lo dico sempre con gran serietà al Presidente Buquicchio e agli alleati del Partito Democratico. Vi sono esponenti autorevolissimi del Partito Democratico, anche in quest'Aula: il Capogruppo Rocchino Muliere lei, Presidente, che presiede quest'Aula, la Presidente della Regione e numerosissimi Assessori - nessun altro me ne voglia. Tutti autorevolissimi citavo i principali esponenti. Da loro aspettiamo una presa di posizione.
Vogliamo capire se quest'azione è finalizzata - è chiaro a tutti - alla cancellazione dei Comunisti; lo dico per quello che riguarda noi, ma anche i compagni della Sinistra democratica, ovviamente, non condividono questa posizione. Ma per quanto riguarda i Comunisti, vogliamo capire se c'è una volontà condivisa di cancellare la presenza comunista nelle istituzioni del nostro Paese.
Questa è una domanda cui non si sfugge, anche a livello regionale. Non si può fare finta di nulla da un punto di vista politico: grazie ad una legge elettorale si è stati espulsi dal Parlamento, Oggi si viene espulsi presumibilmente - ma vedremo, cosa decideranno gli elettori - dal Parlamento Europeo, con una scelta sciagurata, antidemocratica: un vero e proprio golpe contro la democrazia e la libertà di espressione del nostro Paese.
Noi riteniamo che questo sia un atto gravissimo, che non può non investire anche il Consiglio regionale.
Dopo di che non mi pare che né il collega Clement né altri abbiano minacciato ostruzionismi in aula. Non si tratta di fare ostruzionismo rispetto all'attività legislativa, ma si tratta di capire dal punto di vista politico se il Partito Democratico piemontese è d'accordo all'eliminazione dei Comunisti dalle istituzioni di questo Paese. Questa è una domanda ineludibile.
Non s'illuda nessuno - lo dico anche al Consigliere Buquicchio - che sia facile o sia operazione che si possa condurre in silenzio, l'espulsione della presenza comunista nelle istituzioni. Non ce ne andremo in silenzio né dalle piazze né dalle istituzioni.
Grazie, Presidente.



(Alcuni Consiglieri della maggioranza espongono cartelli di protesta)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, prego di ritirare i cartelli.



(La seduta sospesa alle ore 16.51 riprende alle ore 16.52)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Non ho molte cose da dire, se non il fatto che sono assolutamente in accordo - e raramente lo sono - con i colleghi che rappresentano l'ala sinistra della Sinistra. Su questo argomento sono assolutamente d'accordo.
Ho vissuto sulla mia pelle, specie all'inizio della storia della Lega quando ancora non si chiamava così, ma aveva altri nomi come Comunion Piemunteisa, Piemonte Autonomista, Piemonte Autonomie Regionale, quello che, in parte, hanno iniziato, forse, a capire i Consiglieri della sinistra estrema. La cancellazione o il tentativo di cancellazione degli stessi. Da una parte con norme che non tengono conto della volontà popolare, ponendo dei tetti o dei limiti per l'accesso alle istituzioni - cosa di cui sono contrario - nell'altro caso togliendo le preferenze (ribadisco che sono a favore delle preferenze). Ma anche agendo in un altro modo, molto fastidioso, cercando di togliere il diritto di questi Gruppi, persone Partiti e forze di far sapere qual è il loro pensiero all'opinione pubblico.
Questa mattina doveva esserci una conferenza stampa, che non c'è stata e ho notato una cosa spiacevole. Una cosa che succedeva quando la Lega era una piccola forza politica: molti mezzi di informazione non si presentavano alle nostre conferenze stampa. Dirò di più: difficilmente i mezzi di informazione non si presentano, se non glielo si dice prima - non che c'è la conferenza stampa, ma che è bene non andare a quella conferenza stampa.
A noi succedeva abitualmente. Mi auguro che la stessa cosa non sia successa a voi perché è molto spiacevole.
molto fastidioso quando qualcuno cerca di far passare sotto silenzio l'espressione libera del proprio pensiero a chi, comunque, rappresenta una parte più o meno consistente dell'elettorato.
La mia solidarietà ai Consiglieri della sinistra; mi spiace che molti giornalisti abbiano preferito non dare voce ad una parte politica rilevante, non solo come numeri, ma anche come elettorato. Fino allo scadere del mandato, loro rappresentano una certa fetta di cittadini del Piemonte. Mi spiace aver visto che giornali importanti non erano presenti ad una conferenza stampa, comunque importante.
L'ho vissuto sulla mia pelle e avrei preferito non vedere più comportamenti di questo tipo da parte di giornali importanti, anche a livello nazionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Come tutti voi ho condotto una battaglia su questo tema, sul vulnus della democrazia: preferenze e sbarramento. La maggioranza di noi ha votato un ordine del giorno dall'intento ben chiaro ma, soprattutto, era chiaro il principio della democrazia. Soprattutto, evitare ogni forma di vulnus della democrazia come è successo oggi, come è successo negli ultimi tempi a livello nazionale.
Cari Consiglieri e amici e colleghi della sinistra, oggi mi aspettavo qualcosa di più. Sono deluso; non so se l'UDC sia una forza piccola, media o grande, non so se l'UDC arriverà al 4, 5 o 6%, non è questo il contendere del dibattito. Una cosa è certa, l'obiettivo - se passerà questo vincolo strumentale e diabolico - è eliminare quelle forze democratiche, anche se comuniste, presenti nei vari organi istituzionali, come quello regionale.
(Se vi ricordate, un mese fa c'era anche in Consiglio regionale la volontà di modificare il Regolamento).
Come successo a livello nazionale, succederà a livello europeo, quindi indipendentemente da chi avrà la fortuna di andare al Parlamento Europeo quello che noi tutti dobbiamo difendere è il diritto alla partecipazione e soprattutto, il diritto ad essere presenti nei luoghi e nei posti dove la democrazia è esercitata.
Oggi mi aspettavo qualcosa di più da voi: altro che spogliarsi, altro che dire "è una porcata". Quando si tocca la democrazia, non si può stare calmi e tranquilli: c'è di mezzo la libertà dei nostri figli e del nostro futuro. Oltre alla povertà, oltre alla mancanza di lavoro, oltre alla mancanza di questo e quell'altro, manca anche la democrazia.
in corso un provvedimento a partita iniziata; sapete tutti che l'attuale legge elettorale permette di raccogliere le firme sei mesi prima ci sono persone che stanno raccogliendo le firme: si farà una nuova legge che cancellerà quella precedente. Una cosa del genere è incostituzionale.
In Italia, tutte le porcate sono permesse quindi lasciatemi manifestare con forza.



(Il Consigliere Scanderebech espone un cartello di protesta)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Scanderebech, abbassi quel cartello. Prego gli uscieri di togliere dalle mani del Consigliere il cartello.



SCANDEREBECH Deodato

il principio della solidarietà democratica, quel principio che ha visto morire Aldo Moro e al quale mi ispiro; continuerò a lottare per il principio di solidarietà che con questa "porcata" viene estromesso. Dovete avere coraggio. Ragazzi, cosa state a fare qui, dovete lasciare subito questi banchi! Dovete dare una prova di forza. Non c'è più tempo per giocare, ci cacceranno prima di iniziare la campagna elettorale delle regionali. Non è un problema di vulnus della democrazia, ma di mancanza di partecipazione a livello nazionale o a livello europeo. Chi mi garantisce che potrò ancora candidarmi e rappresentare gli elettori e i cittadini piemontesi? Voi pensate che così facendo, con due foglietti sbandierati riuscirete ad incidere positivamente o portare avanti i vostri valori? La vostra partecipazione democratica è in discussione! Uscite da tutte le Giunte, fate tremare quelli che vi vogliono cacciare dell'Esecutivo.
Non è che la mia considerazione salva la vostra presenza...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, il suo tempo è terminato la prego di chiudere.



SCANDEREBECH Deodato

Ho grande considerazione del vostro comportamento e del vostro modo di fare politica. È in discussione il futuro politico dei vostri partiti quindi della rappresentanza politica della gente che rappresentate sul territorio. Tutti i mezzi, purché leciti, sono legali e voi dovete applicarli. Al vostro posto oggi mi sarei venduto anche l'anima.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Il Senatore Ichino - ne parlavo prima con la Consigliera Pozzi - è stato minacciato di morte dalle Brigate rosse, per le sue idee sull'organizzazione del lavoro.
Rizzo, dei Comunisti Italiani (mi pare sia ancora lì), ha detto che Ichino è un servo dei "padroni", giustificando, in qualche modo, le minacce che il senatore Ichino ha ricevuto. Quindi, se ci fossero da cancellare naturalmente da un punto di vista politico, persone come Rizzo, sarei anche d'accordo.
Abbiamo perso le elezioni e consegnato il Paese al centrodestra grazie all'impegno con il quale il compagno Rizzo ha minato alla base la coalizione di centrosinistra. Ed è per questo motivo che sono stato d'accordo quando abbiamo deciso di presentarci da soli alle elezioni politiche, perché l'impressione che avevamo dato al Paese era di una coalizione che non era in grado di assumere decisioni, con venti Segretari di partito schierati, ogni volta, davanti alle telecamere che litigavano ad ogni piè sospinto.
Ricordo quando Ferrero, Ministro del lavoro, era venuto a discutere...



(Commenti in aula)



BOETI Antonino

...Non era nemmeno Ministro del welfare, si occupava soprattutto di immigrazione...
Dicevo: era venuto a discutere con noi di immigrazione e, invece, nel pomeriggio, è andato in Val di Susa per una Conferenza stampa sull'Alta Velocità. Secondo me, era una questione che poteva anche non riguardarlo perlomeno, in quell'occasione - in altre occasioni avrebbe avuto il diritto di dire quello che pensava. Abbiamo perso le elezioni. Abbiamo consegnato il Paese al centrodestra, però nella chiarezza delle posizioni e oggi, in Parlamento, continuiamo a fare l'opposizione che riusciamo a fare.
Altro è, invece, il ragionamento per quanto riguarda le elezioni europee. Il Paese aveva bisogno di stabilità a livello nazionale: la stabilità non c'entra niente con il Parlamento europeo, dove invece conta la rappresentanza delle forze politiche.
Quindi credo - dico quello che penso - che stiamo discutendo di un provvedimento di cui non conosciamo peraltro i contorni, che ci è stato annunciato dagli amici e compagni della sinistra e, quindi, vedremo nei prossimi giorni come il provvedimento si definirà davvero. Tuttavia, non sono d'accordo con la posizione che il mio partito sta assumendo, se davvero ha fatto un accordo con il centrodestra per portare al 4% lo sbarramento e per impedire, quindi, alla sinistra di accedere al Parlamento Europeo - anche se poi, magari, la sinistra riuscirà a superare lo sbarramento. Ne discuteremo meglio nei prossimi giorni.
Non è mia intenzione non dire ciò che penso per compiacere qualcuno valuteremo più avanti, ovviamente, quali saranno le alleanze per quanto riguarda le elezioni politiche, che saranno basate sui programmi. Se ci troveremo d'accordo troveremo il modo di andare assieme alle elezioni altrimenti, ognuno farà la sua strada, ma qui sono d'accordo con il cartelli esposti dai colleghi: è questione di democrazia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

Potevo anche non intervenire, perché penso che si tratti di difendere una causa ormai persa; potrei anche fermarmi dicendo che sono d'accordo al 100% con tutti gli interventi che mi hanno preceduto (della prima fila della seconda e anche della terza) e finire lì. Vorrei però intervenire per esprimere pochi concetti come socialista, cioè come rappresentante di una forza politica, di una filosofia, che ha rappresentato la sinistra in Italia fin dal 1888. In seguito, nel 1921, da questa sinistra riformista è nata la forza che si è compendiata nel Partito Comunista.
Con uno sbarramento al 4%, sicuramente, la forza socialista, la forza socialista riformista, ma anche quella massimalista credo che finisca la sua vita, perché non sarà più rappresentata in Europa. In Europa, dove il partito socialista o è al governo o è all'opposizione pronto per rientrare al governo, e dove rappresenta il polo progressista.
Se il PD avesse il minimo di consistenza per rappresentare il Partito Socialista in Europa, non avrei nulla in contrario a schierarmi con il PD a far parte del PD, ma il PD, oggi come oggi, in Europa, sicuramente, non rappresenta il socialismo: è un partito che ancora deve svilupparsi, nel quale coesistono due anime, una post-democristiana, che non vuol morire socialista, e l'altra post-comunista, che non vuol morire democristiana.
Mi domando dove andrà a finire questo partito in Europa? Chi rappresenterà? Sicuramente, non la forza socialista! Questo mi porta a dire che non sono assolutamente favorevole a quanto sta accadendo; secondo me, è la seconda fase di un'operazione che si sta compiendo: con la prima fase, si è mandato a casa Prodi; con la seconda fase (l'attuale), si salva Veltroni. Queste le due fasi di questa operazione.
Credo non sia un'operazione da accettare, per tutte le spiegazioni che hanno portato avanti gli amici, in termini di democrazia e di serietà politica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Turigliatto.



TURIGLIATTO Mariano

Contrariamente alle mie abitudini, voglio dire anch'io qualcosa sull'argomento: credo, infatti, che dobbiamo essere tutti preoccupati, sia chi è d'accordo su questa ventilata riforma, sia chi non lo è.
Cambiare le regole in questo modo non fa bene alla democrazia, qualunque sia la ragione per la quale le regole vengono cambiate. Penso non si possano cambiare le regole in piena campagna elettorale, mentre si stanno raccogliendo le firme, mentre di fatto è partita la campagna che porterà all'elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo.
Chi agisce in questo modo non ha più diritto e non è più titolato a parlare di legalità, di pratica della democrazia e di rispetto delle regole né, tanto meno, è titolato a farlo nei confronti dell'avversario politico che oggi governa e che, spesso (magari, qualche volta, per una sottovalutazione e mancanza di argomenti) viene attaccato proprio su questi aspetti. Diventare simili a chi si critica per il metodo con cui è arrivato al potere e lo esercita, non fa bene a nessuno: il massimo che produce è un'imitazione.
Io sono tra quelli che, laddove c'è la necessità di stabilire criteri di governabilità, non è contrario a istituire soglie di sbarramento apparentemente obbligatori; non sono un proporzionalista convinto, ma sono convinto che, qualche volta, sia necessario forzare i meccanismi elettorali, per semplificare il quadro politico. Qui non si tratta, per di semplificare il quadro politico, ma di mascherare un insuccesso annunciato cercando di abbellirlo e di addolcirlo con un'operazione di maquillage che, primi fra tutti, danneggerà proprio il partito che io pensavo - uso il tempo passato - di votare alle elezioni europee, che è il Partito Democratico. Così non va bene.
Credo che soprattutto gli amici del PD dovrebbero farlo presente e segnalarlo, perché per uno o due punti in più non vale la pena di "scassare" ulteriormente un quadro politico che, proprio il Partito Democratico, per primo, dovrebbe farsi carico di ricostruire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nicotra.



NICOTRA Riccardo

Non si cambiano le regole a poche settimane dal voto. Un'elezione politica e una amministrativa, ha tempi lunghi di preparazione, nei programmi, negli uomini che vi partecipano. Quando questo processo è alla fase conclusiva, cambiare le regole del gioco è una gravissima scorrettezza.
Quindi, non è soltanto un problema di dare solidarietà ai Consiglieri della sinistra che hanno posto questo problema. È una necessità che deve riguardare tutti noi.
Voglio portare un esempio del nostro Consiglio regionale. Se quella regola fosse applicata in questo Consiglio regionale, almeno 15 Consiglieri regionali non sarebbero presenti: con una tecnica di ingegneria elettorale si consegnerebbero questi 15 Consiglieri regionali ad altre forze politiche, contro il parere e il voto dei cittadini del Piemonte.
Voglio aggiungere ancora qualcosa. Proseguendo (non è l'ultima volta) con operazioni di ingegneria elettorale in nome della governabilità e della semplificazione, il nostro Paese continuerà ad andare indietro. È un dato che nessuno più contesta: il nostro Paese continua ad andare indietro.
Si vuole sopperire alle difficoltà di portare fuori dalle secche questo Paese con continue operazioni di ingegneria elettorale. Alcuni di noi hanno avuto il sospetto che una tecnica simile si volesse applicare al nostro Regolamento. Era un sospetto. Siamo stati vigili, però, e riteniamo che questa paura, al momento, sia stata accantonata - forse solo al momento, ma è stata accantonata. I rappresentanti nazionali di questi partiti più piccolini avrebbero dovuto essere più vigili a livello nazionale; il dialogo tra i grandi partiti esiste sempre anche nei momenti di lite: l'egoismo dei grandi partiti non è cosa che scopriamo oggi.
grave limitare la partecipazione dei cittadini nelle istituzioni: è grave. Badate bene, è una tecnica che nella storia si è ripetuta molte volte. Prima si "fanno fuori" i concorrenti, poi, "fatti fuori" i concorrenti, si "fanno fuori" i concorrenti interni alle grandi forze politiche con tutti i rischi che quest'operazione comporta.
Le regole delle elezioni nazionali alla Camera, hanno in sé questo rischio: poche persone possono scegliere dei parlamentari in questo Paese.
Il rischio adesso è alle Europee.
Volevo anch'io fare un inciso su quanto ha dichiarato il Consigliere Rossi in merito all'assenza di giornalisti ad una manifestazione così importante, di numerosi Consiglieri regionali. I giornalisti dovrebbero informare l'opinione pubblica. Capisco che io sono da solo, voi siete in dieci, quindi è ancora più grave. Sono abituato a questo. Sabato scorso c'è stato il - nostro -Congresso regionale di una forza che si dichiara ormai soltanto partito regionale, presenti quasi tutte le forze politiche, il Capo del Governo regionale, il Presidente del Consiglio, molti Consiglieri regionali. Abbiamo discusso di OGM, di energia, di macro Regione mediterranea: non un rigo d'informazione su nessun quotidiano di questa regione. Non un rigo. Io sono abituato, mi dispiace per voi... Anche questo è altrettanto grave. Quindi, il mio non è un problema di solidarietà a partiti piccoli, è una convinzione radicata; il fatto grave è che quanto è successo e succederà nei prossimi giorni, limiterà la partecipazione dei cittadini nelle istituzioni e dirotterà gli eletti in modo diverso dal voto espresso dai cittadini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Credo che sia opportuno, se lei concorda, convocare una riunione dei Capigruppo per valutare il prosieguo del nostro lavoro.



PRESIDENTE

Non ci sono indicazioni in senso contrario a procedere alla sospensione e ad un'immediata riunione di Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è sospesa



(La seduta è sospesa alle ore 17.17 riprende alle ore 18.07)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La sessione odierna di Consiglio è tolta.
Il Consiglio sarà convocato domani, come nella lettera formale da voi ricevuta, e martedì della prossima settimana; nella giornata di mercoledì si terrà una sessione straordinaria di Consiglio, sulle questioni oggetto di discussione politica che hanno animato l'apertura della seduta di oggi ossia, le vicende relative alla legge elettorale per il parlamento europeo.
Domani si procederà come da ordine attuale.
Grazie colleghi.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.09)



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