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Dettaglio seduta n.409 del 28/01/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.02 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Robotti, Valloggia Pizzale, Rutallo, Cattaneo, Auddino e Buquicchio.


Argomento: Questioni internazionali

Esame proposta di deliberazione n. 422 relativa a "Approvazione finanziamento progetto di emergenza a Gaza" (legge regionale 28 gennaio 1982, n. 4) (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 237-4344 del 28 gennaio 2009)


PRESIDENTE

Ad inizio della seduta erano previste dichiarazioni e comunicazioni del Vicepresidente Peveraro, in merito alle osservazioni poste all'inizio della seduta di ieri, in materia di bilancio sociale 2007, e di rapporti contrattuali con i dirigenti del Consiglio regionale.
Successivamente, verranno rese comunicazioni da parte dell'Assessore Manica sull'attuazione della legge regionale in materia di patrocinio gratuito alle donne vittime di violenze.
Colleghi, per garantire una presenza adeguata dei Gruppi dell'opposizione, propongo dal soprassedere dal fare immediatamente le comunicazioni e procedere prima con la proposta di deliberazione collegata al punto 5) all'ordine del giorno relativa ad "Approvazioni e finanziamenti progetto di emergenza a Gaza": si tratta di approvare la proposta licenziata all'unanimità dal Comitato di solidarietà che avete in allegato al punto 5). Prego i colleghi di prenderne visione.
La parola alla Vicepresidente del Consiglio Cotto, che interviene in qualità di Consigliera.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Come ha già anticipato lei, Presidente, questa proposta è stata approvata all'unanimità perché tutti i componenti del Comitato di solidarietà hanno convenuto che al di là delle proprie opinioni sull'argomento, fosse necessario intervenire con tempestività per l'emergenza che si è verificata a Gaza. Si è deciso di intervenire con un finanziamento di 50 mila euro destinati all'acquisto di generi di prima necessità da inviare presso il centro di raccolta nazionale nell'ambito della missione umanitaria italiana. In tal senso, vi è un accordo fra tutte le Regioni e il Governo per superare il problema più difficile: riuscire a fare arrivare a destinazione gli aiuti con tempestività. Sappiamo che ne hanno bisogno con urgenza, in questo momento. Sappiamo che tutto il mondo è attento a quest'emergenza; ci auguriamo che, magari fra due mesi, non abbiano più bisogno di generi di prima necessità.
Abbiamo anche voluto attivare un conto corrente postale, il n. 480111 intestato a Regione Piemonte Comitato di Solidarietà, per eventuali sottoscrizioni da parte sia di soggetti pubblici sia privati.
Ritengo molto importante dare testimonianza, anche individualmente, di questa solidarietà che ognuno di noi sente propria, magari con una sottoscrizione.
Credo che la proposta di deliberazione n. 422 "Approvazione finanziamento, progetto di emergenza a Gaza", attivato ai sensi sella legge regionale 28 gennaio 1982 n. 4, possa avere il parere favorevole di tutto il Consiglio regionale così come ha avuto il parere favorevole di tutto il Comitato di solidarietà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leardi



LEARDI Lorenzo

Solo per esprimere il nostro voto favorevole a questo progetto di emergenza per Gaza. Le ragioni che ha espresso la Vicepresidente Cotto sono esattamente le nostre. Ci troviamo in una situazione particolarmente difficile. Situazione cui noi vogliamo dare, nel nostro piccolo, delle risposte, individuate insieme ad altri colleghi nel ricercare fonti di finanziamento che possano in questo momento dare un aiuto a queste popolazioni che stanno subendo una guerra di cui al momento non conosciamo neanche quelli che potrebbero essere nel tempo i risultati.
Noi voteremo questo progetto di emergenza a Gaza, per le ragioni che più volte ha espresso la nostra Vicepresidente Cotto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nicotra.



NICOTRA Riccardo

Condivido le dichiarazioni della Vicepresidente Cotto, sempre sensibile alle difficoltà esistenti nel nostro Paese e in giro per il mondo.
Pertanto, daremo voto favorevole.



PRESIDENTE

La Consigliera Cotto è riuscita a dare una visione ottimale del lavoro svolto dal Comitato di solidarietà, e sono contento che le sue parole abbiano comportato l'apprezzamento di tutti i colleghi, grazie anche alla sua capacità di collaborare in modo determinante ai lavori di orientamento e decisione del Comitato di solidarietà.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Sarà interessante verificare come riusciremo a far pervenire i nostri contributi - che saranno certamente spesi nel modo migliore - dal punto di vista della celerità e della capacità di intervenire laddove c'è più necessità, nella striscia di Gaza.
Ritengo interessante rimarcare come il Comitato di solidarietà si sia attivato con gran celerità, eliminando - diciamo così - i vincoli di carattere burocratico e superando, la difficoltà di movimento rapido che caratterizza talvolta i nostri lavori.
opportuno che Regione faccia sentire la sua presenza; a questo primo momento dovranno seguirne altri, in termini di proposta e attivazione nel processo di ricostruzione, innanzitutto ciò che è andato distrutto sotto i bombardamenti, ma anche di quella coscienza civile e di quell'armonia politica sepolte sotto le macerie e che difficilmente riemergeranno.
Quindi, mentre esprimo naturalmente il mio voto favorevole a questa delibera, intendevo segnalare questi due aspetti che mi sembra opportuno rimangano a verbale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente. Questo mio breve intervento si ricollega un po' a quello del collega Mariano Turigliatto per esprimere, naturalmente, un consenso alla proposta di deliberazione n. 422, che interviene, in maniera piuttosto tempestiva, con risorse magari non sufficienti al dramma che si è compiuto in quel territorio, ma sicuramente già utili per un intervento di carattere umanitario: ogni goccia, in un mare di questo tipo, può aiutare ogni goccia può essere di sostegno per limitare i danni di una guerra che questo è stato - ha devastato e distrutto un territorio, delle abitazioni una comunità.
Di fatto, si riconosce l'esistenza di un'emergenza e si aderisce all'azione umanitaria a favore della popolazione civile: coloro che in ogni evento di questo genere pagano maggiormente le conseguenze delle tensioni tra Governi e - è brutto dirlo - anche tra popoli; tensioni che non dovrebbero esserci, perché siamo tutti un unico grande popolo.
Spesso la storia non ci insegna a ricordare questo dato molto elementare, ma l'esatto opposto: che i popoli si dividono, si fronteggiano si fanno guerra per interessi materiali, legati alle ricchezze dei territori - e, come in questo caso, alla presenza di acqua - e molto meno per interessi di altra natura, spacciati per reali, ma che in realtà non lo sono.
Quali che siano le cause, fatto sta che alla fine sul terreno rimangono morti, rimangono feriti, rimangono macerie, rimangono epidemie, rimangono malattie: rimane il disastro. A guardarlo, ogni volta ci si chiede perch si arrivi a livelli di tanta follia nel genere umano, e chi sia a compiere atti di questo tipo.
Quindi i finanziamenti non possono che essere un'idea utile per consegnare a questo dramma un segnale in controtendenza, così come utile è l'idea di attivare un conto corrente postale che, opportunamente pubblicizzato, può favorire l'accesso di altri aiuti, di altri sostegni per una zona del mondo che sicuramente non sarà mai sazia di soccorsi, stante le condizioni attuali (ancora oggi abbiamo letto sui giornali di "scaramucce" sui confini, di confronti armati).
Di fronte a una tregua molto esile, molto sottile, puntare alla celerità dell'aiuto credo sia importante, anche per mandare un segnale non a livello internazionale: siamo una Regione, seppure importante, che si perde un po' nel mondo - alla nostra gente. Un bel segnale di sostegno e di intervento utile: soldi spesi bene.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente. Intervengo molto velocemente - tanto è già stato detto - per ribadire che anche noi approviamo e voteremo favorevolmente il finanziamento al progetto di emergenza a Gaza.
Volevo sottolineare un aspetto: l'attivazione del conto corrente postale. Il mio invito è a tutti i Consiglieri presenti e agli Assessori: incominciamo noi a dare il buon esempio e a versare quanto vogliamo destinare su questo conto corrente postale, per dare un messaggio positivo.
Se ci crediamo veramente, cominciamo noi, per primi, a destinare una parte dei nostri fondi a questo conto corrente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente. Intervengo solo per il verbale e come nota a margine.
Volevo ricordare che quelli del Comitato di solidarietà sono stati impegni economici, ma anche indicazioni di metodo. Io auspico che il metodo che il Comitato di solidarietà ha manifestato e ha proposto - cioè che la Regione Piemonte faccia da coordinamento anche degli Enti territoriali piemontesi, in maniera tale che gli aiuti del sistema Piemonte giungano all'interno degli aiuti del sistema Italia in modo coordinato e non frammentato, così da rendere i 50 mila euro ampliabili e incrementabili attraverso la compartecipazione anche di altri soggetti - possa far sì che gli aiuti del territorio piemontese giungano a cifre ben maggiori dei 50 mila euro che il Comitato di solidarietà ha deliberato di impegnare.
Quindi l'augurio è che gli aiuti possano essere consistenti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla deliberazione, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Comunicazione del Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro, inerente a "Bilancio sociale"


PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

I temi della comunicazione sono sostanzialmente due: uno sollecitato nei giorni scorsi da un documento di alcuni Consiglieri regionali e l'altro invece da esponenti dell'opposizione che rimarcavano l'inadempimento rispetto ad un ordine del giorno approvato dal Consiglio.
Partirei dalle considerazioni sul bilancio sociale per passare successivamente a quelle relative all'inadempimento dell'ordine del giorno approvato dal Consiglio. Il bilancio sociale, documento volontario dell'Amministrazione, presenta caratteristiche tecniche precise, che non possono essere confuse con quelle relative ad altri strumenti, quali il rendiconto, il bilancio di previsione e il bilancio consuntivo. Queste caratteristiche fanno sì che la struttura del bilancio sociale sia, in qualche modo, codificata da disposizioni di carattere nazionale e internazionale che lo rendono uno strumento per una più facile lettura del bilancio dell'Ente pubblico. In particolare, il bilancio sociale è uno strumento utilizzato ormai da anni nella ....



PRESIDENTE

Prego tutti i Consiglieri e gli Assessori non interessati alla discussione, di accomodarsi fuori dell'Aula.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Dicevo: è uno strumento volontario con caratteristiche precise, una modalità utilizzata per rendere più intelligibile il bilancio, sia nella struttura privata dove, da anni ormai, è una consuetudine la presentazione di un bilancio sociale, sia nella struttura pubblica, quindi nella pubblica amministrazione, dove obiettivamente questo strumento è ancora all'inizio del proprio sviluppo.
Ritengo sia uno strumento molto importante, soprattutto nella pubblica amministrazione perché i cittadini, i portatori finali di interessi, devono avere la possibilità di disporre di un documento di facile e agevole consultazione che, in qualche modo, chiarisca gli obiettivi dell'amministrazione.
A questo punto, fermerei un attimo la mia attenzione sulla polemica sorta riguardo la presentazione del bilancio sociale, proprio perché non si può dimenticare che il cuore del bilancio sociale è la cosiddetta relazione sociale.
La relazione sociale prende spunto dal programma dell'amministrazione regionale e nella fattispecie dal programma che la Presidente Bresso ha presentato al Consiglio il 16 maggio 2005: avanza una serie di valutazioni sull'amministrazione, lo stato di attuazione del programma, gli obiettivi che quel programma si era posto, il loro livello di raggiungimento e individua gli interventi per raggiungere quegli obiettivi.
Da qui discende la mia sorpresa: il documento, che ha primo firmatario il Consigliere Lepri, è sottoscritto da un numero consistente di rappresentanti della minoranza. Il fatto di dover coinvolgere il Consiglio regionale avrebbe voluto dire che la stessa minoranza condividesse gli obiettivi del programma elettorale della Presidente Bresso e che si impegnasse - perché questo il documento richiede e perché questo il documento è - nella realizzazione di quegli obiettivi nonché ad individuare i momenti di critica e i limiti per il raggiungimento di quegli obiettivi.
Questa considerazione è, ovviamente, patrimonio comune di chi ha lavorato nei bilanci sociali.
A tal proposito, voglio ricordare che il bilancio sociale è il frutto di un lavoro, che personalmente ritengo molto valido, dell'Ordine dei dottori commercialisti di Torino, Pinerolo ed Ivrea, della Facoltà di Economia e Commercio e del Dipartimento di economia aziendale, del nostro Ires e di tutta la struttura regionale.
Tutta l'amministrazione è coinvolta e concentrata sul raggiungimento degli obiettivi, patrimonio dell'amministrazione, perché è su questi che si sono avanzate tutte le valutazioni di merito.
La Commissione attuata per la presentazione del bilancio sociale era preventiva alla divulgazione del documento e alla ben riuscita manifestazione di Palazzo Madama. L'amministrazione accoglie ben volentieri suggerimenti e stimoli per il miglioramento del documento (ne sono arrivati alcuni anche significativi). È stato giustamente sottolineato che, con ogni probabilità, la sezione relativa al personale è carente e dovrà essere migliorata. Su questo ci impegniamo a lavorare, anche in relazione al fatto che questo è il bilancio sociale del 2007 mentre l'appuntamento con la presentazione del bilancio sociale del 2008 è fissato prima della pausa estiva. Le modalità con cui deve e può essere costruito sono oggettivamente e tecnicamente, quelle che l'amministrazione ha seguito nella predisposizione del bilancio 2007.
Il secondo tema è l'adempimento dell'ordine del giorno...



BURZI Angelo

Ovviamente apprezzo la disponibilità del Vicepresidente che stava iniziando, se ho bene colto, la seconda comunicazione.
Poiché le due parti hanno, mi sembra, una ragionevole eterogeneità di temi e quindi, conseguentemente, anche di dibattito, credo che più utile sarebbe sistemare il bilancio sociale e poi procedere ad un altro argomento.



PRESIDENTE

Va bene. Il Vicepresidente Peveraro ha esaurito il suo intervento sul bilancio sociale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Sul bilancio sociale devo dire che, per una piccolissima parte condivido persino quanto ha detto il Vicepresidente Peveraro. Tuttavia, non vorrei che ciò lo rassicurasse perché è esattamente quello che avevo detto in Commissione (magari con una modalità non così rispettosa delle istituzioni). I lavori delle Commissioni, talora, consentono - visto che i Commissari sono tutti Consiglieri e normalmente quella, ma non solo quella è una Commissione abituata a lavorare molto e bene - di lavorare in un clima positivo.
Ho detto come una battuta, siccome mi ero distratto dall'inizio della presentazione, "bello come documento". I santini e le schede elettorali immagino che ci arriveranno a casa. L'impostazione che, a mio avviso, in maniera molto soggettiva, il bilancio sociale ha avuto nella sua formalizzazione, ha, non soltanto nelle dichiarazioni ma molto di più nella resa, nella produzione concreta di ciò, una forte tendenza politica che non è affatto rinnegata nell'ambito del programma elettorale della Presidente Bresso.
Noto cosa pensassimo di tale programma all'inizio e cosa ne pensano oggi, in molti, a quattro anni dall'esordio. Ci è sembrato che la valenza politica fosse preponderante. Aggiungo due commenti. Siccome la gestazione di questo documento, come correttamente ha ricordato il Vicepresidente, è stata lunga e la qualità del lavoro buona, una strumentalizzazione sarebbe financo eccessiva, in questo momento.
Come lei ben sa, ci sono state due impostazioni all'interno del bilancio sociale: una, prevalentemente ragionieristica-commercialistica che la vox populi intende attribuire prevalentemente a lei. Tra l'altro, mi sembra che l'Ordine dei commercialisti non sempre abbia avuto, nel corso di questa lunga gestazione del documento, un parere così entusiasta ed entusiastico nei riguardi dei numeri, ma - si sa - non sempre i commercialisti e coloro che si occupano di numeri, fortunatamente, sono d'accordo sugli stessi.
L'altra parte, invece, è sul momento della comunicazione. Lascio esprimere a chiunque le proprie valutazioni, non tanto sul bilancio sociale quanto sulla priorità che esso oggi ha, ad oltre un anno dal momento in cui ciò è stato deciso.
A me sembra - ma non è problema che riguardi codesta opposizione eventualmente riguarda la Giunta che lei qui rappresenta, e credo correttamente, la maggioranza, che si è, non soltanto per il ruolo del Consiglio, lievemente adirata - che in questo momento ci sia una simpatica conferenza a Palazzo Reale, mentre fuori c'è l'inondazione. Ho suggerito di dare due copie del documento alle persone che perderanno il lavoro o la cui cassa integrazione sarà finita, mettendoci in mezzo, come fetta di prosciutto, la parte della delibera che rispetta il Patto di Stabilità, e sono convinto che, tutti coloro che oggi hanno problemi di lavoro, saranno finalmente grati a questa Amministrazione che tanto sta facendo per loro anche in termini di bilancio sociale.
Se poi qualcuno andasse a verificare nel documento, al di là delle stupende foto e dell'eccellente impaginazione, cosa rappresentano i numeri capirebbe che dentro ci sono numeri che potrebbero più utilmente, in questa fase di priorità, servire al Piemonte, oltre alle finalità, pur comprensibili, elettoralistiche, ma che - ne sono certo - al momento opportuno riceveranno dalla democrazia il premio che meritano.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Cotto, in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Intanto, esprimo stupore nel riscontrare che nessun Consigliere della maggioranza sia intervenuto, dopo aver chiesto la nostra firma. Questo mi stupisce; non vorrei che fossero intimiditi, perché mi spiacerebbe veramente. Sono sempre stata dalla parte dei più deboli, quindi vi incoraggio ad intervenire...
Mi unisco anche allo stupore dell'Assessore, che a sua volta è rimasto stupito per le firme della minoranza. Personalmente non avevo firmato perché si chiedeva una risposta all'Ufficio di Presidenza e, facendo parte dell'Ufficio di Presidenza, non mi potevo interrogare.
Il Vicepresidente Peveraro dice di essere stupito per le firme della minoranza, perché questo bilancio sociale risponde al programma elettorale della Presidente Bresso.
Ieri ho detto che probabilmente possiamo sospendere i lavori del Consiglio regionale, perché, in effetti, sono tante le cose che la Giunta deve ancora realizzare. Quindi, non ha senso venire in Aula ad approvare leggi che poi non vengono attuate (abbiamo visto - ma risponderà l'Assessore Manica - Regolamenti non deliberati, eccetera).
Il Vicepresidente Peveraro ha detto: "Noi abbiamo fatto un programma nel 2005 e adesso rispondiamo agli elettori su cosa abbiamo fatto nel 2007".
Il Consiglio regionale, nel frattempo, ha approvato leggi non previste nel programma elettorale della Presidente Bresso: tutto si evolve, tutto va avanti. Porto l'esempio di due emendamenti provenienti dai banchi della minoranza: uno, riguarda il discorso della pedofilia (300 mila euro citati nel bilancio sociale, anche se non faceva parte del programma elettorale della Presidente Bresso), l'altro è relativo al Fondo per la tutela legale alle donne vittime di violenza, che già nel 2007 era stato accolto nella legge finanziaria, per 250 mila euro.
Presidente del Consiglio, mi rivolgo a lei perché sono leggermente in crisi: come Consiglio regionale, abbiamo ancora un ruolo o dobbiamo solo aspettare che la Giunta realizzi il programma elettorale? Voglio anche ricordare il non realizzato, ed è tanto. Noi ci siamo riuniti, abbiamo esaminato, punto per punto, il programma elettorale della Presidente Bresso e abbiamo trovato tanti propositi non attuati, che sono stati anche frutto d'interpellanze ed interrogazioni che non hanno avuto risposta.
Forse occorre valutare l'opportunità di sospendere l'attività del Consiglio per due o tre mesi (un anno forse è troppo, perché poi non riusciamo a riprendere) - e aiutare la Giunta ad attuare quanto si proponeva.
Perché la Giunta non presenta anche un bilancio sociale di quanto non realizzato? Questo ci aiuterebbe! Io non l'ho letto; forse ho bisogno di titoli più precisi.
Sono certa, da parte di chi ci ha richiesto delle firme, non intervenire.
"Armiamoci e partite!", "Vai avanti tu che a me viene da ridere"...
Sono questioni non molto simpatiche e non aiutano il clima. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Presidente, sono un responsabile di Gruppo e insieme ai colleghi di Gruppo ho sottoscritto la protesta, il documento, la nota, di quei colleghi di maggioranza che si sentivano lesi - forse la parola è grossa nell'essere poco considerati da parte della Giunta in qualità di Consiglieri regionali, o rappresentanti di Gruppi che siedono in questo Consiglio.
Due questioni, Vicepresidente Peveraro: se parla di un bilancio sociale che la Giunta regionale prevede di lanciare per gli anni a venire, lei ha ragione: è competenza della Giunta regionale. La maggioranza, rappresentata dai suoi Consiglieri regionali, dalla sua Giunta e in primis dal suo Presidente, detta le regole politiche o tecniche sulle quali vorrebbe il parere favorevole del Consiglio in fase di variazione di bilancio approvazione di proposte di legge e bilancio negli anni a venire.
Cosa significa? Significa che voi potete giustamente e legittimamente farvi carico e prendervi i meriti di lanciare idee e proposte politiche e programmatiche - in questo caso parliamo di sociale - per il futuro. Potete dire: "vogliamo ridurre il ticket a determinate fasce sociali", "vogliamo intervenire con maggiori fondi per l'assistenza domiciliare", "vogliamo intervenire affinché ci sia un miglior servizio del 118", "vogliamo potenziare l'elisoccorso": tutte questioni vostre, per carità! Potete dire: "interventi a favore delle fasce deboli", "contributi per l'affitto" insomma, avanzare proposte che, nel corso degli anni a venire, si possono trasformare in leggi, che vengono o meno approvate dal Consiglio, in finanziamenti, che vengono o meno concessi dal Consiglio, e in bilanci, che vengono o meno approvati o modificati dal Consiglio.
Quindi, un bilancio sociale a venire è la proposta che una maggioranza lancia alla sua parte politica affinché se ne faccia promotrice in Consiglio e nelle Commissioni, per trasformarla in realtà attraverso atti che possono essere legislativi o finanziari. Fin qui siamo d'accordo: è competenza della Giunta enunciare la sua linea programmatica - in questo caso parliamo di "sociale" - sul sociale.
Nel momento in cui ci si vanta di quanto è stato fatto sul sociale attenzione, non a seguito di quanto fatto dalla Giunta, ma di quanto approvato dal Consiglio - l'esito non è più competenza o merito della Giunta regionale. La Giunta può dire di aver proposto, la Giunta può dire di avere presentato, ma è stato il Consiglio che ha ufficializzato quanto la Giunta ha richiesto.
Quindi, se il merito lo vuole dare alla sua maggioranza, vada dalla sua maggioranza, quando ha ottenuto a colpi di maggioranza, un risultato oppure lo dia al Consiglio su determinati argomenti, che, se vuole, posso indicare. Persino sul Piano triennale per l'immigrazione ha trovato un accordo, visto che il veto su alcune proposte della Giunta è stato recepito dall'Assessore e dalla maggioranza. Quindi, il testo che è emerso sicuramente, seguiva le indicazioni date dalla Giunta, ma era profondamente modificato. In questo caso, il merito non è più né della Giunta né della sua maggioranza, ma del Consiglio intero, che ha permesso, mettendosi una mano sulla coscienza, di approvare un determinato provvedimento.
Vogliamo parlare anche dell'altra legge-quadro, proprio sul sociale approvata e discussa con l'apporto importante delle minoranze? Certo, anche in quel caso, le minoranze - parlo per quanto riguarda la Lega - non hanno votato favorevolmente, ma non hanno bloccato il provvedimento, non hanno fatto ostruzionismo, ma hanno accettato, sempre a seguito di importanti modifiche, di far passare un testo che, comunque, era utile per il territorio regionale. Anche in questo caso il merito va sicuramente all'Assessore che ha saputo trattare, facendo bene il suo lavoro, ma anche a quei Consiglieri di maggioranza e minoranza che, abbassando una volta una spalla e una volta l'altra, hanno permesso al documento di essere approvato, quindi di ottenere i finanziamenti e di essere operativo.
Devo parlare del bilancio? Per la prima volta, negli ultimi dieci anni il bilancio è stato approvato con il voto contrario del Gruppo della Lega Nord - che, anche lì, non ha presentato emendamenti e non ha fatto ostruzionismo - in tempi rapidissimi. Tutti insieme, ci siamo incontrati in una serie di riunioni tra maggioranza e minoranza, minoranza e Giunta maggioranza e Giunta, e si è individuata una linea che poteva essere parzialmente condivisibile. Alle volontà politiche o alle esigenze o richieste politiche e tecniche di ogni Gruppo, è stato anteposto il bene del Piemonte e si è fatto passare un bilancio in tempi rapidissimi. È stato un caso eccezionale, ovviamente, legato agli eventi eccezionali che hanno colpito l'economia mondiale, italiana e piemontese. La Giunta regionale anche in quel caso, non può prendersene il merito. È merito della Giunta aver saputo trattare con la sua maggioranza e con la minoranza, che hanno privilegiato l'interesse dei piemontesi rispetto agli interessi di bottega o di partito o alle ideologie politiche.
Quindi, Assessore, avrei preferito che lei questa mattina, invece di difendere strenuamente l'operato della sua Presidente, con un gesto di umiltà avesse detto: "È vero, forse abbiamo sbagliato, il bilancio sociale non è un fiore all'occhiello di questa Giunta, ma è un risultato che la nostra Giunta ha saputo raggiungere grazie alla collaborazione del Consiglio regionale, che è l'organo legislativo del Piemonte, che è l'organo eletto dai cittadini del Piemonte, che è l'organo che deve dire la parola definitiva e deve decidere con il proprio voto cosa viene approvato cosa non viene approvato, cosa viene modificato e cosa non viene modificato".
Lei sa bene che grazie, o purtroppo, al Regolamento - ci sono varie posizioni, c'è chi dice che grazie a questo Regolamento si può fare ostruzionismo a tempo indeterminato, c'è chi dice che, purtroppo, grazie a questo Regolamento si può fare ostruzionismo a tempo indeterminato, ma così è - le minoranze avrebbero potuto bloccare i provvedimenti che voi vi siete lodati di avere portato a casa.
Conoscendola bene, Assessore, so che personalmente tiene un dialogo corretto e cordiale con la maggioranza e anche con l'opposizione, quindi mi sarei aspettato da lei - non dalla Presidente Bresso, perché sappiamo tutti che la nostra Presidente ha un caratteraccio - un piccolo gesto di umiltà.
Mi sarebbe piaciuto sentir dire: "Sì, colleghi, effettivamente, quanto abbiamo fatto è avvenuto anche grazie al rapporto di collaborazione, più o meno gentile, delicato e gradito, dell'intero Consiglio con la Giunta".
Se lei avesse assunto questa posizione, penso avrebbe completamente coperto qualunque protesta da parte dei Consiglieri; saremmo stati tutti contenti e soddisfatti; avremmo concluso la mattinata con una stretta di mano, senza grossi problemi.
Lei, invece, ha preferito tenere la linea della Presidente, che come sempre - ahimè - è arrogante e presuntuosa, e pensa di essere quella che mette la ciliegina sulla torta; tante volte, invece, con un pochino di umiltà e un minimo di discorso o dialogo si determinano soluzioni nettamente migliori dello scontro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Credo di non dover aggiungere molto, soprattutto dopo le parole del collega Rossi, che hanno ben rappresentato la situazione.
Sono stato l'artefice della raccolta di adesioni, seguendo uno spirito bipartisan; non a caso qualcuno mi ha fatto osservare che, forse, quelle considerazioni andavano tenute all'interno della maggioranza. Io, invece ho ritenuto opportuno agire attraverso una condivisione con i colleghi della minoranza, esattamente perché ritengo che le prerogative del Consiglio debbano essere difese e tutelate a prescindere dalla parte politica.
In questo caso, è evidente che si trattava di rappresentare dei risultati sicuramente lusinghieri, ma che non possono, come hanno già detto altri, essere attribuiti esclusivamente alla titolarità della Giunta esattamente per le ragioni che sono ben note. C'è un tutt'uno nell'attività di governo tra l'indirizzo, l'attività legislativa, l'attività di controllo e l'attività esecutiva attribuita alla Giunta.
Far credere ai cittadini, com'è evidente dal bilancio sociale, che tutta l'attività in sostanza dipende, è guidata e rappresentata dalla Giunta regionale, è un falso, non è verità. E, come tale, andava evidenziato.
Né mi convincono gli argomenti secondo cui occorre rappresentare in modo distinto, da una parte, l'attività della Giunta e, dall'altra l'attività del Consiglio: dai molti esempi fatti emerge con assoluta evidenza che tale distinzione, quando si rappresentano i risultati, è assai difficile.
Anche le attività esecutive individuate, che non paiono riferirsi in modo immediato ed evidente ad un'attività di indirizzo, in realtà lo sono ad esempio, nella misura in cui il Consiglio ogni anno riconferma il finanziamento delle leggi, e nel momento in cui in Commissione vengono portate le verifiche delle attività di applicazione della legge, con osservazioni, puntualizzazioni e correzioni. Lavoro altrettanto importante di quello esecutivo, attribuito alla Giunta.
Per questa ragione e senza farne questioni personali, signor Vicepresidente, penso che la sollecitazione emersa dal Consiglio sia legittima.
Il fatto di discuterne in questa sede poteva anche essere superflua comunque, fa parte delle prerogative del Consiglio chiedere, anche in questa sede, un dibattito sulla questione.
Mi auguro che la prossima volta ci possa essere quello spirito di condivisione che in più Consiglieri le abbiamo sollecitato.
Comunque, grazie per il lavoro, perché al di là della mancanza di presenza del Consiglio, è utile una rappresentazione concreta dei risultati di questa Amministrazione che, anche con il contributo delle minoranze ritengo essere molto soddisfacenti e tutt'altro privi di significato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Credo che alcuni profili della vicenda vadano sottolineati.
Prima di tutto credo che si debba tenere conto della sostanziale differenza tra Enti locali e Regione.
L'Assessore Peveraro, ovviamente, ricorda forse con maggior pregnanza la sua esperienza in Comune, dove il ruolo del Consiglio comunale è più assimilabile all'opposizione di "Sua maestà" che non ad un rapporto dialettico tra Giunta e Consiglio. Il Consiglio regionale è investito di un'attività legislativa e quindi, come tale, ha l'ultima parola, come ricordava il collega Lepri, sulla base delle competenze stabilite dallo Statuto. È il Consiglio regionale che mette il sigillo su determinate materie, in modo particolare per quanto riguarda le scelte di bilancio anche se ovviamente la Giunta, come è giusto che sia in un rapporto dialettico tra governo e assemblea legislativa, ha il potere di proposta, e di proposta rafforzata quando si parla di bilancio.
La precisazione era assolutamente indispensabile; solamente cogliendo un'occasione pratica si può rappresentare meglio il nostro punto di vista che quindi, prima di tutto, viene proposto come punto di vista dei Consiglieri regionali, senza aggettivi di maggioranza o di minoranza.
Invece, sotto questo profilo, soprattutto la Presidente, che peraltro è stata in Consigliera regionale ben prima della sua esperienza come Presidente della Provincia, mi sembra non rendersi conto di avere cambiato la collocazione e di trovarsi in una situazione dialettica.
Peraltro, la Presidente fa anche parte dell'Assemblea legislativa sulla base delle riforme che hanno assegnato la presenza del Presidente come Consigliere.
Per quanto riguarda lo specifico, ho letto i giudizi sul bilancio sociale, e sono diversi tra maggioranza ed opposizione.
Ho letto, ad esempio, la parte relativa all'agricoltura. Viene ricordato che, nell'arco di sette anni, spenderemo 900 milioni di euro forse un miliardo. Era proprio necessario? Era una notizia così urgente da comunicare con una documentazione in carta patinata e bellissime fotografie di territori soprattutto rurali della nostra Regione? Credo, Vicepresidente Peveraro e Assessore al bilancio, che forse dovremmo fare una riflessione su quella che è la documentazione di bilancio che noi predisponiamo sia in termini preventivi sia in termini consuntivi.
Abbiamo il documento di programmazione, il bilancio di previsione elenchi degli stanziamenti di competenza, elenchi degli stanziamenti dei residui, stato patrimoniale, impegni assunti per dare garanzie all'esterno bilancio di cassa - e qui casca l'asino, perché iscriviamo numeri che di fatto non corrispondono all'effettivo flusso delle riscossioni e dei pagamenti possibili.
Un documento da aggiungere alla nostra documentazione economico finanziaria, di alto valore economico e sociale, è proprio quello che tenda a fare uno sforzo, una proiezione ed una previsione nell'arco dei 12 mesi dell'andamento di cassa in termini di riscossione e di pagamenti.
Siamo ancora in una situazione nella quale parte del Piemonte sta piangendo, sotto questo profilo. Quindi, gli aggettivi non devono essere solamente insinuanti: devono essere realistici e devono illustrare il contenuto di un determinato documento. Non so se sia opportuno aumentare l'azione sociale di una Regione che torna a riesaminare - come proponeva ieri il nostro Capogruppo - la situazione economico-finanziaria soprattutto di bilancio, alla luce dell'attuale situazione critica per riorientare le spese a fronte delle entrate; anche perché una parte di quest'ultime è legata legate all'andamento dell'economia: le riscossioni tributarie e paratributarie saranno influenzate negativamente da un andamento del PIL sinusoidale.
A questo punto, credo si debba dare un giudizio di merito, dopo avere svolto correttamente e in termini unitari la nostra parte di Consiglieri che si rivolgono alla Giunta. Sotto il profilo del merito, è chiaro occorre una discussione di metodo e di contenuti alla luce della situazione, che è mutata.
Colgo l'occasione per domandarmi, e me lo sono domandato anche in sede di Consiglio provinciale, se non sia il caso di rivedere il complesso della comunicazione istituzionale che gli Enti territoriali portano avanti in questo periodo.
Ben vengano le comunicazioni. Vedevo stamattina i titoli: "La Regione si sta accendendo". Collega Guida, c'erano dei "6 per 3", e penso che ci siano anche a Bra, dove la Giunta regionale comunica che, grazie ai fondi europei, la situazione economico-sociale si sta re-illuminando. Anch'io sono un inguaribile ottimista, però mi domando se lo sforzo maggiore per comunicare debba essere quello di tipo promo-pubblicitario, oppure se invece, non debba essere fatto il massimo sforzo per arrivare a ciascuno dei 4 milioni di cittadini (magari, suddivisi per categorie sociali o per categorie organizzate) per poter dire loro quali siano le possibilità che hanno a disposizione nel minimo dettaglio, in questo momento, oppure di quali sostegni, prerogative o prestazioni possano avvalersi.
Personalmente, concordo sulla comunicazione istituzionale e quindi non sono per ridurre questi stanziamenti per principio; ritengo opportuno però, riqualificare questo tipo di comunicazione, intendendola come una comunicazione di servizio, senza di fotografie di questo o di quell'altro amministratore, ma ricca di indicazioni pratiche, soprattutto laddove si vantano riduzioni, modifiche e semplificazioni dal punto di vista burocratico: è chiaro che questa comunicazione, anche qualora fosse di tipo evocativo o pubblicitario dovrebbe essere soprattutto improntata all'"abbiamo fatto" anziché "faremo"; francamente, credo che le promesse delle quelle comunicazioni istituzionali il cittadino ne abbia piene le tasche.
Sono intervenuto per essere solidale con la richiesta corale, di larga parte del Consiglio, nei confronti della Giunta (sono rammaricato di non aver potuto ascoltare l'intervento iniziale, ma comunque ritenevo di sottolineare anche il mio punto di vista).
Ho colto l'occasione per qualche considerazione su alcune questioni: modalità di governo di presentazione dei dati, la necessità di mettere il Consiglio in condizione di svolgere bene il proprio lavoro in tutti i campi, e soprattutto per rilevare l'emergenza cassa, l'emergenza pagamenti cui non è solo interessata la Regione Piemonte, ed anche una richiesta di ri-meditazione sulla comunicazione istituzionale, per renderla sempre più di servizio e sempre meno promo-pubblicitaria per l'Amministrazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Vorrei fare soltanto due considerazioni, perché anch'io ho firmato il documento che il Consigliere Stefano Lepri ci ha chiesto di sottoscrivere e anche per chiarire un'erronea interpretazione da parte dei giornali che hanno ritenuto che quel documento fosse un attacco alla Presidente relativamente alle sue dichiarazioni sul caso Englaro.
Per quanto mi riguarda, ovviamente, non c'entra niente: lo dirò poi quando discuteremo, se discuteremo, di quest'argomento in Consiglio Regionale. La tragica vicenda, sulla quale il mio pensiero è simile a quello della Presidente, non c'entra niente con la mia firma sul documento.
C'entra, invece, con le difficoltà di rapporto che esistono tra Giunta e Consiglio e che esistono, forse, in tutte le Assemblee in cui c'è un organismo esecutivo, con un Presidente e una Giunta - e credo che questo valga anche per i Consigli comunali.
Ho avuto la fortuna di rivestire la carica di Sindaco per nove anni nella mia città e quanto noi, Consiglieri regionali, dichiariamo oggi forse, me lo sentivo ripetere dai Consiglieri comunali, quando con la mia Giunta lavoravamo ad una velocità maggiore rispetto a quella che probabilmente i Consiglieri potevano ritenere idonea.
La nostra però, a differenza di un'Assemblea amministrativa, è un'Assemblea legislativa: in questa regione succede quello che il Consiglio Regionale decide, quindi è necessario un rapporto diverso tra organismo Esecutivo e Consiglieri regionali. Penso che l'umiltà e la disponibilità siano elementi essenziali di questa voglia di lavorare assieme.
Naturalmente, il mio nome compare accanto a quelli dei Consiglieri di centrodestra, ma il mio giudizio sull'operato della Giunta e della maggioranza è completamente diverso dal loro rispetto a quello che loro danno.
Credo si siano realizzate molte buone leggi che, in questi quattro anni, hanno reso più facile, più agibile e più bella la vita dei cittadini di questa regione; abbiamo ancora circa un anno per completare il lavoro fin qui svolto, per concludere il programma elettorale e per presentarci alle prossime elezioni regionali con i risultati ottenuti nel corso della legislatura.
Assessore Peveraro, penso sia necessario lavorare assieme, perch indipendentemente dal ruolo che ogni giocatore ha scelto all'interno di questa squadra (qualche volta, l'ha scelto, qualche altra volta è stato costretto a subirlo), si può vincere soltanto se lavoriamo assieme: non si vince da soli, nemmeno se si è campioni, quindi è necessario che la regola valga anche per questo Consiglio regionale.
Mentre dico questo, Assessore Peveraro (presentatore del bilancio "sociale") le rinnovo, la mia fiducia e la mia stima per la competenza e la serietà con la quale si occupa di un settore così delicato della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Intervengo per due considerazioni.
Penso che quanto detto poco fa dal Consigliere Boeti sia giusto: esiste ovunque un difficile rapporto fra Esecutivo e Assemblea, fra Sindaco e Consiglio comunale, tra Presidente della Provincia e Consiglio provinciale.
Addirittura, alcune volte sussistono problemi tra Presidente e Giunta regionale; indubbiamente, i rapporti esecutivi sono sempre molto difficili e complicati, però qui si è esagerato ancora una volta, intanto perché il Consiglio Regionale è un'Assemblea legislativa e, secondo, anche perché un po' di bon ton non guasterebbe.
Leggo oggi su la Repubblica le dichiarazioni della Presidente Bresso per cui tutto quello che va bene in Piemonte è merito suo, e tutto quello che va male è colpa del Governo che non finanzia.
La Presidente si illude: alla fine non le crederanno neanche i suoi elettori, perché questa dichiarazione è talmente assoluta che rischia di essere effettivamente poco credibile, anzi, straordinariamente incredibile.
Sul discorso della comunicazione, credo occorra ribadire quanto espresso durante l'approvazione del bilancio, ma soprattutto del Piano sanitario; spendiamo moltissimo denaro: abbiamo il dovere di comunicare ai cittadini quante risorse economiche vengono spese per le materie di competenza della Regione, soprattutto nel settore sanitario. Fatichiamo a farlo perché la Regione si intestardisce a comunicare quanto serve per cercare consensi: basta verificare tutti i giornali e settimanali che ricevono dalla Regione contributi, anche considerevoli.
Secondo me è necessario un ulteriore sforzo: cambiare atteggiamento evitare di aprire la campagna elettorale il giorno successivo alle elezioni, come ha fatto la nostra Presidente e come sta facendo tuttora.
Chissà se ci riusciremo? Non credo.
Questi sono i motivi per cui ho firmato l'appello del Consigliere Lepri.
L'ho fatto in modo assolutamente autonomo e senza consultarmi con nessuno. L'ho fatto di getto, perché era una richiesta giusta. Peraltro, su quell'opuscolo bello e anche graficamente curato, sarebbe stato anche opportuno mettere i nomi dei Consiglieri. Sono le piccole banalità che alla fine, dimostrano che esiste ancora la possibilità di migliorare il rapporto fra Esecutivo e Consiglio: noi facciamo un mestiere e voi ne fate un altro. Peraltro, si tratta di un Esecutivo in cui - come l'Assessore sa (con franchezza, ma anche con stima) - tanti di voi non sono neanche stati eletti Consiglieri regionali, e poi si sono trovati, per un motivo o per un altro, in un posto così importante.
Un po' di rispetto non guasterebbe, unito a un po' di sobrietà, che dubito riusciremo mai ad avere: il miracolo potrà sempre accadere, quando qualcuno comincerà a capire che centrale è l'interesse dei cittadini e non gli interessi di partito, non la comunicazione un po' sovraesposta sui giornali ma all'opinione pubblica.
Forse una piccola rivoluzione copernicana potrebbe aiutare a migliorare i rapporti fra noi. Non usiamo la parola dialogo, lo ha ricordato ieri il Consigliere Burzi: non piace a Gramellini, non piace a Berlusconi, ma non piace neanche ad altri. Un minimo di confronto ogni tanto, però, potrebbe evitare discussioni come quella di questi giorni.
Alla fine bisogna guardare ciò che di buono c'è; per esempio, quanto ho riferito all'Assessore Artesio quando parliamo di sanità e di piani di riqualificazione dell'economia sanitaria.
Molti cittadini non sanno che la Regione Piemonte spende milioni di euro (migliaia di miliardi di lire) per il servizio sanitario, alcuni ancora pensano che questo venga gestito da chissà chi.
Allora, piuttosto che presentare il bilancio sociale in pompa magna a Roma, pensare a un sistema di comunicazione che arrivi a casa delle famiglie potrebbe senz'altro far bene.
Se lei riuscirà a essere più umile, vuol dire che la chiameremo "l'umile" Peveraro, contrapposto alla sovraesposta nostra Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Non sono intervenuto nella presentazione del bilancio perché ero impegnato, ma avrei partecipato volentieri. Ho firmato anche la mozione d'ordine perché ritenevo giusto farlo.
Assessore Peveraro, lei conosce la stima che nutro per il lavoro che svolge - e quindi per me questo di oggi rappresenta solo un episodio temporaneo. A parte piccole questioni, nei prossimi giorni dovremo riuscire a concretizzare quanto dichiarato votando il bilancio previsionale e la finanziaria. Tuttavia, Assessore Peveraro, è stato sottoscritto un impegno tra Giunta e Consiglieri regionali, in cui ogni Consigliere regionale ha mosso delle richieste, indipendentemente dal colore politico; richieste che sono state accolte dalla Giunta, concordate e dibattute. Richieste non di fare "marchette" a destra e a sinistra, ma richieste che il momento imponeva e rispetto alle quali ognuno di noi - tutti, destra, sinistra maggioranza, opposizione - ha cercato di dare il proprio contributo.
Mi soffermo su quei punti particolari; se vuole gliene cito qualcuno che tengo ad evidenziare in modo particolare. Mi riferisco al microcredito non parlo di me, perché non sono ancora un soggetto "non bancabile" - che indipendentemente da tutte le strategie, da tutti i meccanismi, eccetera in Piemonte non è attivo. Non c'è uno sportello, non c'è un indirizzo, non c'è niente cui si possa rivolgere un cittadino normale "non bancabile".
Il microcredito deve essere introdotto perché corrisponde a un impegno sottoscritto da tutti; tutti crediamo in questa misura e in questa iniziativa, che - ripeto - viene applicata in tutto il mondo meno che in Italia, dove se ne parla fin troppo, ma non viene attuata.
Ricordo anche il sostegno al reddito e il contrasto alla povertà tutte iniziative che avevamo stabilito dovessero passare tramite i Consorzi e alcuni Comuni...
Personalmente, sono stato fra i sostenitori più accaniti del fatto che Giunta, Presidente, Vicepresidente firmassero un assegnetto con scritto sopra "campagna elettorale" - o quanto credevano - purché si facesse qualcosa di vero e di concreto. Una certa esperienza l'abbiamo già vissuta con il fallimento della social card: è stata una miseria, un'elemosina un'umiliazione.
Oggi i poveri - che sono tanti, ma non sono più i barboni di una volta lo sappiamo tutti - non sanno come rivolgersi ai Consorzi. "Tutte palle" scusate l'espressione. Questi Consorzi non danno risposte. E allora cosa facciamo di quanto abbiamo detto? Cosa facciamo di tutte le risorse stanziate fino ad oggi? passato un mese; io aspetto ancora: sono fiducioso in lei, nella Giunta Bresso, in tutti i colleghi del PdL e del PD; sono fiducioso, ma fra un po', cosa potrò fare se non incatenarmi? Qui dentro - sia ben chiaro a tutti i colleghi - non si farà più niente. Aspetterò ancora 30 giorni.
Qui dentro, Presidente Gariglio, sono stati assunti impegni seri da tutti: non è la battaglia di Scanderebech, il fatto è che io non so più cosa dire alla gente! Certi impegni li abbiamo comunicati tutti assieme, i cittadini li hanno letti sui giornali e adesso, quando vado in giro, mi chiedono: "Ma avete mantenuto le vostre promesse? Dove sono queste iniziative, dove devo andare?".
Posso portare in aula un malloppo gigantesco di tutti coloro che mi scrivono ogni giorno, ai quali non so proprio cosa rispondere! Porto qui il malloppo, qui in quest'aula! Se non diamo risposte convincenti, sarà l'opinione pubblica a sostenere che quanto annunciato sono "palle"! Scusate il mio linguaggio, ma sono veramente preoccupato: non vorrei che si arrivasse a tanto.
Quindi facciamo quanto abbiamo detto: lo abbiamo messo per iscritto abbiamo votato il bilancio, abbiamo realizzato una finanziaria concordata.
Non sto dicendo "mettiamo soldi in più" o, tanto per fare tatticismo politico, "rifacciamo di nuovo fra un mese, vediamo come fare, mettiamo soldi in più". No, io certe cose le lascio dire ad altri.
Io dico solo che per la prima volta nella storia di questa Regione si è votato bilancio e finanziaria prima di Natale. È stato fatto un lavoro enorme: non buttiamolo al vento e soprattutto non facciamoci ridicolizzare fra un mese, se non realizzeremo quanto abbiamo promesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Devo dire che l'ultimo intervento mi ha un po' spiazzato, ma cercando di riprendere l'ordine dei lavori, voglio riprendere un tema toccato dalla collega Cotto all'inizio della sessione.
noto a tutti che la collega ha una sua timidezza insita nel genere morbida, tollerante, democristiana (dice il collega Leardi), quindi dice le cose con una gentilezza che talora è talmente alta che passano in second'ordine i contenuti, non sempre così dolci come il suo carattere e la sua storia politica da sempre rappresentano.
Abbiamo avuto l'impressione che vi sia stata, in questa ultima fase sul tema "bilancio sociale", un'adesione in massa di un noto Comune della provincia di Asti che credo che si chiami San Damiano, dove un tempo gli abitanti erano noti - o famigerati, a seconda della lettura - perch tiravano pietre e nascondevano la mano. Era una modalità ludica con cui i modesti abitanti della zona passavano la domenica, non avendo altro da fare rispetto al lavoro dei campi o alla loro professione o alle loro competenze durante la settimana.
Ora, in altri tempi - non saprei dire migliori o peggiori - non so quale reazione avrebbe suscitato un documento politico come quello su cui è stata sollecitata la firma, oltre che dei Consiglieri di maggioranza, di quelli di minoranza.
Trovo sempre divertente quando un Assessore si preoccupa di quanto sostiene la minoranza invece di preoccuparsi della maggioranza. Comunque non tema, siamo assolutamente contrari, Vicepresidente, a qualunque iniziativa la Presidente Bresso abbia sin qui intrapreso e se lei o qualcun altro volesse suggerirci un modo onde porre fine - non al caso Englaro che ben altre turbative suscita nell'animo di tutti noi - alla persecuzione politica inutile e dannosa, soprattutto per i piemontesi, aderiremmo volentieri. Faccio notare che presto ci saranno "le europee" - dicono alcuni che la Presidente Bresso, sia stata un'eccellente euro-parlamentare se questo può essere di aiuto per il Piemonte, noi non ci sottraiamo anche ad assumere impegni formali che l'aiutino a ritornare in Europa, e il Piemonte ad essere - come dire - un po' più libero di prendere le sue decisioni.
Voglio però tornare al dibattito. Siamo assolutamente convinti nell'ambito di una critica espressa con molta durezza, che in altri tempi forse qualcuno avrebbe addirittura sollecitato un dibattito sull'esistenza o meno di una maggioranza.
Siccome a noi pare palese che una maggioranza non ci sia mai stata e che il tema della gestione della maggioranza sia un tema di medicina legale e non più politico, certamente non abbiamo gradito critiche anche dure anche condivisibili per il rispetto dei ruoli di cui siamo investiti. Ma questa è soltanto una, non la principale, delle aree non rispettate di quella che è - piaccia o non piaccia alla Presidente Bresso e, soprattutto ai membri della sua Giunta regionale - un'Aula legislativa.
Vorremmo dare un suggerimento nel merito. Noi ringraziamo sempre i colleghi Assessori, oggi mi pare siano quattro o cinque - non vedo l'Assessore Sibille che prima era presente... diciamo cinque su quattordici : una media che consideriamo decisamente insufficiente. Molto spesso, gli Assessori non sono presenti; evidentemente, in ciò agevolati nel non essere Consiglieri, perché se lo fossero - come ci eravamo permessi di suggerire all'inizio di questa legislatura - credo che la necessità della loro permanenza in aula sarebbe motivata, oltre che da un senso del dovere dalla necessità di sostenere le leggi che la Giunta ha proposto, essendo la Giunta un organo collettivo.
Siccome questo non avviene perché palesemente, in questa legislatura la presenza degli Assessori è stata, al di là della qualità loro personale e della qualità della loro produzione, assolutamente insufficiente.
La informo, gentile Presidente del Consiglio, se e quando avrà convinto il Consigliere Laus a mollare i Moderati e a tornare a casa, mi sembra opera inutile, ma, ogni opera che ha finalità benefica è sempre gradita quindi, non mi disturba, chiedere che la presenza degli Assessori sia decisamente maggiore. Scelga lei quanto, secondo lei, l'Aula deve vedere come presenza quantitativa; non pretendiamo la qualità; ci rendiamo conto che alle cose impossibili non si può porre rimedio, ma alle cose quantitative, sì.
Sappia che l'opposizione che io rappresento - se non ne vede i due terzi degli Assessori presenti, indipendentemente da che cosa danno, per il semplice fatto che essere presenti qui è almeno una, la prima, delle modalità di rispetto di quest'Aula - trae la conclusione di una mancanza di rispetto, e senza fare nessun annuncio, senza fare nessuna dichiarazione ne trarremo le conseguenze, qualunque sia il tema, qualunque sia la giornata, qualunque sia l'argomento e da chiunque sollecitato.
Siccome non so fare bene i 2/3 di 14 fatelo voi. Chieda al Vicepresidente di fare i 2/3 di 14, perché i 2/3 nelle assemblee e nelle aziende che producono servizi è la maggioranza minima per poter deliberare.
Se non li vediamo, prendiamo atto del non rispetto, non chiediamo nessun parere al Vicepresidente Lepri, di cui non abbiamo bisogno, in questo caso, per esercitare il nostro diritto di opposizione e ne trarremo per quanto ci compete sempre, da adesso al 17 aprile 2010, le dovute conseguenze. Buon lavoro, Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, non ho alcuna intenzione di lasciare cadere il merito del suo intervento. Sarà mia cura riportarlo oggi, in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, per valutare eventuali comportamenti dell'Ufficio di Presidenza.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto tecnico " A. Avogadro" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'istituto tecnico "A. Avogadro" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Comunicazione Assessore Peveraro su ordine del giorno 1042 relativo all'organizzazione del personale - attuazione l.r. 23/2008 (contratti dirigenti)


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

L'ordine del giorno 1042, vorrei ricordare ai Consiglieri che consiste in due impegni che l'Amministrazione regionale doveva assumere. Il primo impegno è quello relativo all'adottare, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge e previa informazione alla competente Commissione consiliare i provvedimenti di cui al comma 1) lettera a, b, c, d dell'articolo 5; il secondo aspetto è relativo al prevedere che, in sede di prima applicazione della legge gli incarichi di cui agli articoli 23 e 24 della stessa legge (nuova legge 23), avessero la durata di due anni.
Il tema è che sul primo punto l'Amministrazione regionale, la Giunta regionale, ha pienamente adempiuto alle indicazioni del Consiglio regionale. Sul secondo punto è bene, intanto, verificare cosa riguardano gli articoli 23 e 24. L'articolo 24 riguarda gli incarichi esterni della Dirigenza e l'articolo 23 regola i rapporti di lavoro. Un'interpretazione anche personale - quindi alla prova dei fatti, forse non corretta - mi aveva fatto presumere che l'articolo 23 fosse riferito e riferibile esclusivamente ai Capi di Gabinetto sia del Consiglio sia della Giunta così come, invece in modo evidente, l'articolo 24 riguarda gli incarichi dirigenziali esterni.
Perché dico questo? Lo dico anche in relazione ad una considerazione di carattere generale. Spesso nel corso della Commissione competente abbiamo discusso di modalità e di sistemi di spoil system nell'Amministrazione regionale.
Personalmente, mai ho inteso immaginare un sistema di spoil system che riguardasse l'intera organizzazione regionale, almeno nella parte piramidale, ovvero della dirigenza.
Il Consigliere Burzi e anche l'allora Consigliere Giglia sottolineavano e sollevavano questioni relativi alla durata dei contratti dei direttori.
Giusto, corretto. Mi sembra che, oltretutto, si entrasse in un contratto di tipo privatistico, con una selezione del personale, con una scelta, quindi discrezionale e politica. Sembrava corretto e del tutto evidente che la durata dei contratti si conformasse alla durata dell'Amministrazione, così come abbiamo fatto per i contratti relativi ai Dirigenti esterni. Anche in questo caso, infatti, si configura, in qualche modo, una discrezionalità da parte dell'Amministrazione nell'acquisire competenze, anche se acquisite solo ed esclusivamente attraverso bandi pubblici.
In questa logica, immaginare un sistema che automaticamente decade al momento di ingresso di una nuova Amministrazione è una ipotesi su cui avrei discusso in modo più approfondito rispetto a quanto abbiamo fatto sull'aspetto specifico. Quindi, sottolineo anche una mia personale mancanza nell'approfondimento dell'ordine del giorno, quando è stato sottoposto all'attenzione del Consiglio regionale.
Inoltre, l'Amministrazione regionale non avrebbe adempiuto all'ordine del giorno, predisponendo atti di contratto che prevedano, per i Dirigenti di settore, una durata triennale e non biennale.
Espongo ora le considerazioni alla luce delle quali l'Amministrazione con una delibera della Giunta, ha assunto questa posizione. Intanto è un riferimento legislativo alla legge n. 165, articolo 19, che stabilisce che la durata degli incarichi per i dirigenti dello Stato non può essere inferiore ai tre anni. E' evidente che non si tratta di una norma cogente per l'Ente territoriale e per gli Enti locali, ma certamente diventa punto di riferimento a fronte di un così specifico orientamento. Non si pu sottovalutare che scelte diverse, con una durata più breve del contratto stesso, avrebbero potuto introdurre Dirigenti che non godono di regimi contrattuali, analoghi a quelli dei dirigenti dello Stato, a quelli dei dirigenti degli Enti locali.
Peraltro, l'ipotesi di un contratto biennale era stata anche duramente contestata dalle Organizzazioni sindacali che, nell'ambito della contrattazione per la definizione della nuova struttura organizzativa regionale, avevano, sia in documenti ufficiali sia poi, successivamente nelle discussioni specifiche, portato all'attenzione dell'amministrazione la necessità, facendo riferimento alla legge n. 165 del 1991, di adeguarsi quindi prevedere, contratti triennali.
Voglio aggiungere un'ultima considerazione, strettamente legata non all'ordine del giorno, ma alle disposizioni della legge n. 23. Se ciò che il Consiglio si riprometteva - e certamente così era per i primi firmatari dell'ordine del giorno - era avere la possibilità, nel passaggio da un'Amministrazione all'altra, di intervenire anche sulle strutture non apicali, con forte discrezionalità politica nella scelta dei dirigenti, ma anche delle strutture sottostanti e avendo, quindi, a disposizione l'intero parterre delle posizioni, la legge n. 23 consente, comunque, questo tipo di modalità.
In realtà, l'intervento correttivo nella struttura organizzativa, è un intervento che svolge la Giunta regionale. A fronte di interventi correttivi dal punto di vista organizzativo, automaticamente decadono anche gli impegni contrattuali sulle dirigenze. Si può intervenire su una riorganizzazione non più solo ed esclusivamente della struttura organizzativa, ma anche delle dirigenze.
Queste sono le ragioni per cui l'Amministrazione ha optato per una decisione di contratto triennale, anziché biennale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Linea di difesa debole, Vicepresidente, molto debole. Avrei apprezzato di più - mi pare sia stato detto in altro momento da un collega, forse il Consigliere Guida - e sarebbe stato più utile dire "avremmo voluto, ma non abbiamo potuto".
Non cercherò di convincerla, perché non ne ho alcuna esigenza. Lei sa cosa pensiamo dell'organizzazione - si fa per dire - della sanità, che ha compattato, per criteri di economia, di efficienza e di efficacia, le aziende sanitari, nel numero attualmente in vigore. Tema non più oggetto di dibattito, ma - vedrà - che faremo in modo lo ridiventi.
Come ricorderà, quando lei non era ancora qui con noi, ma stava completando l'opera di disgregazione dei bilanci in Comune, chi gestiva le sue deleghe in Regione era l'Assessore Susta. Mentre lei completava la sua opera nella fine del primo mandato Chiamparino, si è iniziato a discutere la riorganizzazione della sanità, su cui noi abbiamo espresso una serie di commenti, anche di efficienza. Attendiamo - sul tema torneremo - dopo il pessimo periodo di malasanità gestita dalla Giunta Ghigo fino al 2005 adesso che siete alla frutta, non soltanto dal punto di vista della politica, ma anche e soprattutto dal punto di vista dei tempi, che ci facciate scorgere l'efficienza dimostrata. Perché parto da lì? Perché lì definimmo un comportamento - che personalmente trovo molto nobile, molto serio, avendo avuto modo di frequentare quest'aula anche in altre legislatura - per cui tutti i membri dell'opposizione non avrebbero innescato alcuna discussione sui nominativi che la sua Giunta, quella cui lei presiede, avrebbe scelto. Tanto è vero che avete scelto chi avete voluto - belli e brutti (che fa pure responsabilità) - purché valesse un principio che era sembrato a tutti logico: i termini contrattuali delle persone che la sua Giunta, la sua Amministrazione, nelle varie forme avrebbe scelto, avessero una scadenza temporale non ragionieristicamente ma politicamente coincidente con la fine di questa legislatura. Ci indipendentemente se il prossimo Presidente si chiamerà Chiamparino Morgando o Bresso, nell'ipotesi che vinca il centrosinistra, o che si chiami come noi decideremo, quando sarà il caso, qualora vincesse il centrodestra e possa procedere al rifacimento di quanto non condividiamo in primis il Piano Socio Sanitario che sta ormai palesemente dimostrando tra le altre cose, la sua inefficienza anche dal punto di vista economico ma si sa..., stiamo tagliando.
"Taglio" - come dicevo ieri - è parola che il mondo sindacale piemontese preferisce affrontare, non volendo affrontare il tema dell'efficienza, che è un tema liberista, liberale, libertario che questo sindacato, questo centrosinistra, in questa Regione non vuole affrontare.
Tema interessante, bisognerà parlarne del perché si continua a chiamare "taglio" ciò che, in tutto il resto del mondo civile, si chiama efficienza.
Nella sanità l'avete fatto, anche recentemente. Se lei non si è distratto - qualora si fosse distratto glielo ricordo - una delle recenti variazioni nell'ambito della sanità, mi pare attinente ad un'azienda nell'area della terra da cui arrivo, non so se Alessandria, ha colto una modifica strutturale (non ho voglia di entrare nel merito). Il ricambio del Direttore generale che ha sostituito la dottoressa Flecchia, è stato un po' più faticoso del necessario - dicono così le voci dei corridoi che, si sa raccontano tante bugie, ma io gliele racconto - perché avevate difficoltà a trovare qualcuno che accettasse un incarico a breve, come era negli impegni e come avete trovato.
L'attuale Direttore, che si chiama Giorgione, non ha un contratto di tre anni, ma ha un contratto che correttamente - la correttezza, ogni tanto, quando fa comodo, qualcuno se la ricorda - che coincide più o meno con la fine della legislatura.
Così pure è successo per i Direttori. Notate che la durata del contratto, di due o tre anni, non dipende da noi. Se c'era Borioli probabilmente la legge n. 51 avrebbe passato i suoi venti o trent'anni, ma grazie al contributo che lei ha dato - perché lo ha dato - e al non scadente nostro, prendendo il testo di legge del disegno di legge che avete proposto voi e la proposta di legge che abbiamo proposto noi, riteniamo di aver contribuito non nel suo interesse, ma nell'interesse di quest'Amministrazione.
Anche lì abbiamo detto: non intendiamo discutere delle declaratorie fate non intendiamo discutere il numero delle Direzioni, anche se ci sono Direzioni assolutamente incompatibili, alcune create ad hoc. L'Assessore Bairati potrebbe discutere con facilità di alcune Direzioni che neanche Litrico faceva così "su misura": ma ve l'abbiamo lasciato fare. Avete nominato chi avete deciso di nominare - poiché questo era nei patti, purch le scadenze fossero rispettate. Ora lei mi viene a raccontare, "bello come il sole" - si fa per dire: è un eufemismo, non vorrei che pensasse ad un complimento - che si è distratto. Bene, allora sappia che noi non abbiamo discusso né del numero dei settori, né delle declamatorie dei settori, n di alcun dirigente che questa Amministrazione ha nominato, né della modalità dei pesi - non siamo entrati nel merito - né del fatto che nella fascia A andate alla ricerca di personalità esterne, perché questo sta nella difficilissima pattuizione rispetto ai sindacati.
Guardi che i sindacati, se lo chiede loro, vorrebbero che i Dirigenti avessero contratti di 333 anni. Non so come siano i sindacati del Comune di Torino, ma "noi di sinistra", che li frequentiamo, sappiamo che tipo di rapporto hanno. Ora queste fiabe le trovo divertenti, ma non abbiamo più voglia di sentirle. Prendiamo atto che anche in questo caso lei non dice la cosa più semplice: "Abbiamo sbagliato e non potevamo fare altro..."



(Commenti del Vicepresidente Peveraro)



BURZI Angelo

Non l'ho sentita con la chiarezza con cui mi sembra utile sentirlo. Non mi venga a raccontare degli strumenti, all'interno della legge 23, per cambiare le strutture, perché credo di conoscerli almeno quanto lei, se non di più. Certo non ci piace l'idea, quando finalmente vi sarete tolti - in sede politica - dai piedi, di dover smontare una struttura che, con tanta fatica, circa 38 anni di esercizio della Regione Piemonte hanno costruito: non ci piace lavorare sulla pelle delle persone.
Se avessimo saputo che questa era la direzione che pensava di intraprendere - sarebbe bastato dircelo: quanto non ci viene detto non possiamo saperlo, se non seguendo i canali dei corridoi e dei giornali, che non sono proprio la fonte del nostro lavoro istituzionale - avremmo collaborato. Non abbiamo collaborato perché ci siamo fidati. Abbiamo sbagliato, ne prendiamo atto e cambiamo pagina.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Una parte della ricostruzione del dibattito consiliare credo l'abbia fatta correttamente il collega Burzi.
Ci preme, però, sottolineare un aspetto condiviso rispetto alla comunicazione dell'Assessore, a proposito della distinzione fra la figura dei Direttori che hanno, come legge prevede, un'indicazione di carattere politico, rispetto a quella dei Dirigenti, che non hanno questo tipo di indicazione né, secondo noi, la devono avere. La Regione Piemonte si contraddistingue dagli altri Enti per il numero elevato di personale altamente qualificato, come i circa 200 dirigenti e l'alto numero di funzionari aventi funzioni di responsabilità particolari.
Non volendo attuare un concetto di spoil system - che nella nostra cultura, in particolar modo per quello che riguarda il personale non di diretta emanazione politica, anche se il termine non è forse quello che più rende onore a chi svolge questo compito - ritengo che l'aspetto contrattuale sia estremamente importante.
evidente che un contratto di due anni manteneva tutte le garanzie che la legge dà, cioè la possibilità di assumere questo ruolo con modalità pubbliche, quindi non veniva in alcun modo applicato il principio dello spoil system. Tuttavia, possiamo permetterci volendo fare un po' di polemica rispetto alle selezioni pubbliche che questo Ente ha fatto negli ultimi anni (vedi le progressioni verticali, ma anche altro) - ed è polemica affrontata più nelle Commissioni consiliari che sui media, perch poco ci piace giocare sulla pelle delle persone che in moltissimi casi hanno legittimamente meritato il ruolo che rivestono - che ci sarebbe perlomeno da segnalare qualche inquietante o significativa coincidenza. Nel senso che statisticamente, all'interno di questo Ente, chi per esempio riveste un ruolo di RSA o RSU ha una possibilità maggiore nell'avanzamento di carriera. Questo, statisticamente; poi, lo meriteranno senz'altro, ma statisticamente nelle progressioni da C a D avvenute nell'anno passato almeno il 30% di coloro i quali hanno avuto una progressione verticale rivestono, in modo pubblico, ruoli sindacali, ben sapendo che il numero di soggetti che si candidano e rivestono questo ruolo è assolutamente limitato rispetto al numero dei dipendenti regionali che hanno partecipato a queste possibilità di progressione.
E se avessimo qualche elemento in più rispetto ad un dato statistico non lo diremmo soltanto in aula.
Fatto questo inciso, la selezione pubblica - come dicevo - garantiva e garantisce un criterio che non è certamente legato allo spoil system. Allo stesso tempo, però, crediamo che la classe dirigente dell'Ente abbia un'indicazione politica legata ai partiti rispetto alle politiche da svolgere, che rischia di incidere su quelle che saranno le future Giunte.
Mi spiego: se per due anni sono abituato a lavorare con un Direttore che in merito al turismo, allo sport, al commercio, al personale, a qualsiasi tipo di mansione all'interno dell'ente, ha svolto questa mansione con un'indicazione di carattere gestionale/politico del proprio Direttore perché la nomina è di questo tipo, è evidente che ho una modalità di lavoro più improntata ad operare rispetto a questa metodologia che ad un'altra.
Dunque, ritengo che la temporalità dei due anni garantisce intanto la selezione pubblica, per cui nessuno può dire che si chiedono i due anni per una volontà di spoil system - che la legge tra l'altro non consente, per cui, fino a che non si cambia la legge, nessuno può violare la legge esistente - quanto una modalità di lavoro ipoteticamente differente - dico ipoteticamente, perché alcuni Direttori che magari svolgono bene la loro funzione potranno essere confermati per la futura Giunta, tanto che vinca il centrodestra quanto che vinca il centrosinistra - rispetto a quella che avviene e avverrà nei mesi e negli anni a seguire.
Queste devono essere le motivazioni; così come correttamente la legge ha demandato alla Giunta una serie di atti che prima erano di competenza consiliare, data la vetustà della legge precedente. Il fatto che il Consiglio dovesse esprimere un parere rispetto alle singole aree stanti alle Direzioni credo fosse cosa cui eravamo tenuti ai sensi della legge vigente, ma credo si tratti di un aspetto puramente gestionale, che riguarda molto di più i compiti della Giunta che non i compiti di indirizzo del Consiglio.
Detto questo, condivido che non si arrivi a una comunicazione rispetto al sistema con cui s'intende gestire la Regione, che non deve tener conto di un indirizzo o di un parere del Consiglio, ma, come spesso diciamo credo che un'informativa sia assolutamente dovuta alla Commissione competente.
Questi sono alcuni aspetti che lamentiamo, pur sottolineando come, al di là del dato statistico anomalo, portiamo un profondo rispetto per i dipendenti regionali, al di là dei ruoli che rivestono, che lavorano all'interno del nostro Ente. Come accade in tutte le realtà lavorative, è uno strumento fondamentale per attuare le politiche dell'Ente, sia che governi il centrodestra sia il centrosinistra.
Per essere estremamente chiari, è questa la linea su cui si basano le critiche che noi poniamo al Vicepresidente, non su una volontà di spoil system, non sulla credibilità rispetto ai Dirigenti che verranno nominati alla quale, invece, vista l'alta professionalità, noi crediamo assolutamente - ma su una modalità di lavoro che certamente andrà mutata.



PRESIDENTE

Ricordo che, a causa del concomitante impegno della Conferenza stampa per il trentennale di Euroregione, la seduta di Consiglio terminerà intorno alle ore 12.30.
Ricordo che alle ore 14.30 è convocata la Conferenza dei Capigruppo e che la seduta di Consiglio regionale è convocata per le 15.30.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo - immagino sull'ordine dei lavori - ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Intervengo sull'ordine dei lavori.
Pur avendone parlato con alcuni colleghi, tra cui il collega Gian Luca Vignale, presente in aula, intervengo a titolo personale.
Oggi, per chi ha letto i giornali, le vicende piemontesi sul "caso Englaro" hanno avuto eco a livello nazionale, addirittura - per carità, è un fatto privato, non riguarda tutti - nella Conferenza Episcopale Italiana.
A titolo personale, ribadisco l'idea che il Consiglio dovrebbe affrontare le comunicazioni della Presidente Bresso, come opportunamente era stato sollecitato in una prima fase. Auspico - che i Capigruppo ne valutino l'esigenza. La mia è solo un'informa zione, siccome non pretendo che tutti i colleghi leggano gli stessi giornali che leggo io. Segnalo che oggi giornali nazionali, come L'Osservatore Romano e Avvenire, dedicano attenzione al Piemonte e a questa vicenda e se n'è parlato pure in sede di Conferenza Episcopale Italiana.
Certo tutto ciò rimane un fatto "privato", rispetto alla laicità delle istituzioni; non si preoccupi il Consigliere Robotti, non minacciamo la laicità delle istituzioni, non faremo "dir messa" ad alcuno, non c'è da avere alcuna preoccupazione. Propongo soltanto di affrontare l'argomento.
Ovviamente, avendo fiducia nelle istituzioni e nei vari organi, quali i Capigruppo, mi rimetto alla Presidenza del Consiglio e ai Capigruppo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Leo.
Non ho altre richieste di intervento sulla questione, terminiamo qui i nostri lavori.
Il Consiglio riprenderà olle ore 15.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.28)



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