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Dettaglio seduta n.406 del 20/01/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


COTTO MARIANGELA



(Alle ore 14.32 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.03)



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Cattaneo, Lepri, Moriconi Placido, Robotti, Rostagno e Rutallo.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 567, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2008"


PRESIDENTE

Viste le risultanze della Conferenza dei Capigruppo e degli incontri che l'hanno seguita nella mattinata d'oggi, proporrei di soprassedere dall'esame delle materie di cui ai punti 5) e 6) all'o.d.g. e procedere dal punto 7) con il proseguimento del disegno di legge n. 567, "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2008".



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Non essendoci osservazioni in senso contrario, proseguiamo con l'esame dell'articolato.
Ricordo che nella seduta pomeridiana del 14 gennaio 2009 è stato continuato l'esame degli emendamenti e dell'articolato fino all'approvazione dell'articolo 11.
Pertanto, dobbiamo procedere con l'articolo 12.
Emendamento rubricato n. 17) presentato dai Consiglieri Bossuto, Barassi e Deambrogio: si propone di aggiungere il seguente articolo: "Art. 11 bis. (Modificazioni all'articolo 10 della l.r. 17 dicembre 2007 n. 24) 1. La lettera a) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale 17 dicembre 2007, n. 24 (Tutela dei funghi epigei spontanei) è sostituita dalla seguente: "a) per le violazioni dell'articolo 2, comma 1, in caso di superamento dei limiti consentiti si applica la sanzione pecuniaria di 30,00 euro per ogni 150 grammi di funghi epigei spontanei raccolti in eccedenza alla quantità consentita;"." Tale emendamento introduce l'articolo 11 bis.
La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Molto brevemente.
Questo è un emendamento che propone un ulteriore articolo che si lega ai due articoli già approvati dell'allegato inerente ai funghi.
Abbiamo pensato di proporre una modifica per quanto riguarda le sanzioni. Originariamente la legge prevedeva che la sanzione ammontasse a 30 euro per ogni 100 grammi di funghi raccolti oltre al consentito. Durante l'assestamento un emendamento ha portato il limite a mille grammi, quindi 30 euro andavano oltre dal chilogrammo in avanti oltre il consentito.
Questo crea un paradosso. Infatti, applicando il minimo di sanzione che è di 10 euro, fa sì che convenga addirittura prendere più funghi del consentito, perché i prezzi di mercato fanno trarre un vantaggio. Quindi crediamo che la sanzione in questo caso sia inefficace; o non la si mette oppure se si introduce una norma sanzionatoria è bene che un po' di efficace, altrimenti è inutile farla applicare.
Proponiamo un emendamento che è una via di mezzo, cioè portare nuovamente la sanzione a 30 euro per ogni 150 grammi di funghi spontanei raccolti eccedenti la quantità consentita.
Crediamo che in questo modo si tenga conto anche dell'esigenza di chi raccoglie e anche di qualche piccolo errore nella raccolta, senza per arrivare a delle eccedenze o situazioni paradossali per cui convenga addirittura raccogliere di più. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Non vedo il collega Novero, che in materia di funghi è un'autorità incontrastata. Per quanto mi riguarda, e penso che la cosa possa essere condivisa, credo che da parte nostra ci si possa astenere.
Ora il collega Novero è arrivato, quindi mi rimetto all'esperto, per prudenzialmente proporrei, da parte nostra, di astenerci.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Avevo presentato con altri colleghi l'emendamento alla legge che ora si vuole riemendare, nel senso che il primo testo di legge, come ricordava il collega Bossuto, prevedeva una sanzione oggettivamente eccessiva rispetto anche al prodotto che una persona poteva aver raccolto.
Mi sembra che, oltre a questo, ci sia anche un altro aspetto: chi va a funghi non ci va con la bilancia, per cui la riduzione che avevamo apportato all'emendamento era anche per cercare di evitare che quella che di fatto, non era una consapevolezza di una violazione, venisse poi invece presa come tale.
Ci permettiamo di fare una richiesta ai presentatori, anche se reintroduce un aspetto che, secondo me, non è positivo, perché uno paga una concessione per andare a funghi e lo fa senza essere un venditore, lo fa per motivi personali. Se si potesse almeno alzare la quantità dei grammi e portare, ad esempio, al mezzo chilogrammo, una persona ha la consapevolezza che eccede rispetto a quello che è consentito. Manteniamo il principio della sanzione che, come ha detto il collega Bossuto, poteva non essere data, poteva essere così sanzionante, ma al tempo stesso riprendere quello che è il vincolo della legge e non facciamo azioni punitive.
Ricordiamo che il problema vero che noi abbiamo, ed è sufficiente vederlo nelle sanzioni che vengono erogate, è rispetto a chi ha la licenza e chi non ce l'ha, perché il gran numero di sanzioni che vengono erogate è a coloro i quali vanno a funghi senza avere il tesserino.
Il numero di eccedenza rispetto ai tre chilogrammi - credo che sia questo - è limitatissimo. Mi sembra invece che con il mezzo chilo a spanna può capire se è andato oltre il peso massimo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ferraris; ne ha facoltà.



FERRARIS Giorgio

Apprezzo e condivido lo spirito con cui è stato proposto questo emendamento, però devo dire che mi riconosco nelle cose che ha detto il Consigliere Vignale, nel senso che, tutto sommato, sfiderei chiunque di voi su un peso da due chili a capire l'etto e mezzo. È già difficile il mezzo chilogrammo, per cui è giusto ritenere di aumentare leggermente pensando che non abbiamo di fronte delle situazioni delinquenziali o di dolo, ma abbiamo delle situazioni in cui uno va per funghi e, come tutti coloro che vanno per funghi - e sfido l'Assessore e il Consigliere a provarmi il contrario - prende tutti quelli che trova. Questa è la realtà di quelli che vanno per funghi.
Credo quindi che bisognerebbe cercare, pur apprezzando lo spirito, di dare intanto un dimensionamento. Il Consigliere Vignale ha proposto mezzo chilo, forse anche un chilo non andrebbe male, nel senso che occorre sanzionare chi si allontana decisamente da quanto fissato, ovviamente riferendosi a una dimensione ragionevole, rapportata al valore del prodotto.
Quindi, la sanzione di 30 euro per mezzo chilo può ancora andare bene ma la ritengo già una forzatura; per un etto e mezzo la trovo decisamente eccessiva, ma è un'opinione personale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Il collega Ferraris mi ha rubato l'argomento: sono perfettamente d'accordo.
Io mi autodenuncio, non peso mai i funghi che raccolgo, però non esagero nemmeno. È mia opinione che se diamo delle regole che vengono considerate logiche è più facile rispettarle.
Faccio un altro esempio, mi autodenuncio una seconda volta...



(Commenti in aula)



NOVERO Gianfranco

Nel tratto di strada...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Per cortesia, vi prego di non interrompere! Grazie.



NOVERO Gianfranco

Dalle mie parti c'è un rettilineo a quattro corsie con il limite a 50 chilometri orari, io non guardo mai a quale velocità vado: vado. Quando arrivo a 70 chilometri orari controllo, freno e non li supero, sono rigoroso, guardo sempre, perché la velocità di 70 chilometri orari è logica, mentre non riesco a rispettare i 50 chilometri orari, tanto vale allora, se eccedo i 50 potrebbe anche andare bene.
Cosa faccio quando raccolgo un fungo da due etti, lo taglio? Allora non lo rispetto più.
Se c'è una logica - io andrei sul chilo, come suggeriva il collega Ferraris - cerco di rispettarla, perché, ritenendola logica, mi sembra giusto rispettarla.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Intervengo semplicemente per dire che, come presentatori dell'emendamento, siamo d'accordo con la proposta presentata dal Consigliere Vignale, che riteniamo equa rispetto al discorso "sanzione e quantità".
Quindi, accettiamo il subemendamento proposto, che porta a 500 grammi la quantità per la prevista sanzione indicata nell'emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cirio.



CIRIO Alberto

Dal momento che il tartufo è un fungo, non posso non intervenire su questo emendamento, condividendo appieno lo spirito dell'intervento del collega Ferraris, che vale per tutti i funghi che nascono sopra o sotto terra.
Altresì, ritengo ci sia un principio generale, così come ricordava il collega Novero: le leggi devono rispondere anche a principi di attuabilità nel senso che una legge viene rispettata anche nella misura in cui riesce a essere recepita dall'opinione pubblica, da coloro i quali la devono rispettare, come una legge dotata di buonsenso, che si cala nella realtà e quotidianità di tutti i giorni.
Pertanto, credo che la presente proposta, che prevede un migliore rapporto tra sanzione e quantità, debba essere accolta e credo sia opportuno sostenere questo tipo di emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Intervengo solo per ricordare ai colleghi che già con la legge noi avevamo provveduto a modificare alcune follie contenute nella vecchia normativa, nella quale non si prevedeva neanche la quantità in chilogrammi ed era indicata la sola quantità numerica dei funghi raccolti.
Questo è uno degli aspetti che avremmo voluto modificare, ma nella formulazione della legge non era stato possibile, pertanto lo spirito è totalmente condivisibile, anzi, questo non fa altro che aumentare l'interesse e la passione dei piemontesi verso questo tipo di attività.
Quindi, sostengo pienamente il subemendamento presentato dal collega Vignale.



PRESIDENTE

Collega Bossuto, il suo emendamento è riformulato con la sostituzione del numero "150 grammi" con il valore "500 grammi".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17, così riformulato Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Relativamente a questo articolo, non sono stati presentati emendamenti.
Ha chiesto di intervenire Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Visto che inizia la trattazione del Capo VII, possibilmente, volevo svolgere un intervento per, in qualche modo, commentarlo, in quanto all'articolo 12 definisce le competenze residue dell'ARPA in materia di rischi naturali e, poi, trasferisce le altre competenze alla Regione.
Questa è una decisione sulla quale ho moltissime perplessità. Per essere chiaro, devo dire che non sono d'accordo, in quanto ritengo che ARPA o non ARPA, comunque, la Regione ha la possibilità di organizzare l'operatività di tutti i soggetti dell'arcipelago e della galassia regionale, nel senso di fare fluire i compiti, le competenze, i pareri e la partecipazione alle conferenze o alle varie procedure, secondo una visione unitaria e coordinata, ovviamente per arrivare a supportare la Regione nelle varie fasi dei procedimenti, ma anche le Province e gli Enti locali visto che l'ARPA, come è noto, è un soggetto unitario, ma multireferenziale.
A questo punto, la questione si complica, perché una parte del personale della Regione era ancora in regime di distacco presso l'ARPA e comunque, non ci sarà la soluzione completa di tutte le questioni in qualche modo sottese ad un provvedimento di questo tipo.
Detto questo, se non si va alla radice, riunendo il campo della difesa del suolo tanti soggetti regionali autonomi, alla fine, qualche incongruenza ci sarà sempre. Almeno mi auguro che con questo personale e questa nuova organizzazione non si disperda un'attività, quindi le professionalità, che è stata prestata agli interessi generali, alla Regione e a tutti gli Enti locali in fasi delicatissime - mi riferisco a tutti i grandi eventi catastrofici o calamitosi che si sono registrati negli ultimi 10-15 anni - in cui proprio questi soggetti hanno formato la loro esperienza, tant'è che a livello nazionale sono stati e sono riconosciuti.
Il dottor Bertolaso, quando è diventato Capo della Protezione Civile ha guardato i sistemi di funzionamento delle varie Regioni e nel 2001 ci mandò a firmare - non ricordo se ero ancora io Assessore o se era già subentrata la collega Ferrero, per dire: "Io vi riconosco una serie di costi" - mi sembra un miliardo e mezzo di lire - "e voi fornite la vostra procedura di funzionamento, sia di allertamento che di funzionamento del centro funzionale di Protezione Civile, per quanto riguarda i rischi naturali".
Le aree dell'ARPA sono quattro: due - la meteorologia e quella tecnico scientifica - rimangono all'ARPA; quella geologica e quella sismica tornano alla Regione. Stiamo attenti affinché tutto funzioni come è necessario, che non si creino dualismi, perché all'inizio dell'operato della precedente Amministrazione Ghigo - parlo del 1995, 1996, 1997 (il post alluvione 1994) prendendo come esempio il monitoraggio, facevano monitoraggio il servizio del Genio Civile, il servizio delle Risorse Idriche, il Magistrato del Po i Servizi Tecnici nazionali e l'allora Settore Geologico regionale.
C'erano, in sostanza, cinque soggetti che misuravano i dati meteo pluviometrici o i dati idrologici o quelli dei livelli...



(Scampanellìo del Presidente)



CAVALLERA Ugo

Presidente, intervengo in senso lato anche sull'articolo successivo.
Dicevo che c'è un pregresso che personalmente chiedo di valutare.
Magari è già stato valutato, ma torno a ripetere che non è tanto la questione di collocare qua o là la dipendenza gerarchica di un soggetto, ma è che contano le posizioni funzionali, cioè i ruoli che vengono dati dalla Giunta regionale che poi è l'artefice di tutte le procedure. È chiaro che a volte, quando si parla di limitazione di uso del suolo, si può anche dare fastidio, ma poiché dovrebbe essere precedente la valutazione sulla limitazione di uso del suolo e successiva quella sul terreno non a rischio o a rischio minimo, si possono fare le scelte urbanistiche pianificatorie (decidere dove realizzare la zona di residenza, la zona produttiva, quella commerciale, terziaria, ecc.).
In tutti questi anni sono stato testimone di tantissime vicende e tantissimi contrasti che alla fine, dopo gli eventi, hanno sempre portato a dire: avevate ragione. Nel senso che, purtroppo, la natura non fa sconti e nel momento in cui non si realizzano le infrastrutture o gli interventi nel rispetto di alcune regole semplici, soprattutto in zone fortemente antropizzate, come la nostra nelle aree di fondovalle, nelle aree urbane e nelle aree metropolitane, ci possono essere delle conseguenze.
Per concludere, questa non vuole essere la predica a nessuno; intendo solamente ricordare una serie di vicende - e l'ho fatto per sintesi - senza andare a declinare i vari punti, cosa che si potrebbe fare se fosse necessario.
Auspico almeno che tutta l'attività geologica e tutta l'attività sismica siano raggruppate in strutture uniche (una geologica e una sismica), avendo ovviamente finalità anche operative articolate ed inserite all'interno di tutte le altre nostre leggi, da quella di Protezione Civile a quella urbanistica, affinché queste aggregazioni, questi due grossi soggetti di riferimento della Giunta regionale possano operare con fluidità, scambio di esperienze e mantenimento di unicità di indirizzo.
Questo non avverrebbe se si andassero a disperdere i soggetti di professionalità geologica nelle otto strutture dei Geni Civili, nei vari Assessorati (ex difesa del suolo, ecc.), la qual cosa, alla fine, farebbe sì di avere tanti giocatori bravi, ma non riuniti in una squadra che possa segnare i goal come la Giunta regionale si attende da una riforma di questo tipo. Questo era il ragionamento che volevo fare. Naturalmente, come ci siamo comportati su tutto il disegno di legge, la nostra sarà una posizione di astensione, con l'auspicio che ho detto, quindi con qualche rassicurazione da parte della Giunta. Diversamente, in una situazione di dispersione organizzativa delle professionalità, il giudizio potrebbe essere anche di voto contrario.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore allo sviluppo della montagna e delle foreste

Si tratta di una serie di questioni e problematiche che attengono direttamente alle deleghe di cui mi occupo. Ho seguito la questione con attenzione e ho discusso, nei giorni scorsi, con il Consigliere Cavallera rispetto alle problematiche che attengono ad un passaggio assolutamente non formale di una serie di professionalità, che devono essere gestite in una maniera assolutamente corretta e non dispersa in tanti rivoli.
Partendo dal ragionamento di un ritorno che permetta di accorpare i due grandi aspetti, geologico e sismico, ma soprattutto il sismico, occorre evitare di avere pratiche che passano in tre punti regionali diversi, o di agenzia, e, per quanto riguarda il geologico, di avere situazioni paradossali.
Aver unificato l'intervento, all'inizio degli anni 2000, è stato sicuramente molto positivo e foriero di un giudizio positivo da parte della Protezione Civile. Oggi, anche alla luce di un lavoro comune all'interno della direzione Difesa del Suolo-Opere Pubbliche e la parte montana di gestione di idraulica forestale, ci permette di dire che, probabilmente avere un settore geologico competente su tutti gli aspetti risponde meglio alle diverse problematiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Non voglio distrarre l'Aula dal merito che la vede entusiasticamente attenta al dibattito sul collegato alla finanziaria 2008.
Voglio solo ricordare al Presidente che, nell'ultimo voto, circa 11 minuti fa, codesta maggioranza non aveva il numero legale. Un tempo questo comportava un minimo di riflessione: erano le 15.21 del pomeriggio di martedì, dopo l'impiego della giornata di ieri e di questa mattina e poi quando le cose accadono, ci si chiede come mai succedono.
Alle 15.21, nel corso dell'ultimo voto, con i voti favorevoli di dieci membri dell'opposizione, la maggioranza non aveva il numero legale. Un tempo, qualcuno rispetto a questi fatti qualche commento lo faceva, ma un tempo, si sa!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Intervengo in merito alle dichiarazioni che forse riguardavano più l'articolo 15, ma le richieste che avanzo adesso le ripeterò anche dopo.
Mi riallaccio sia al discorso del collega Consigliere che dell'Assessore Sibille: nel trasferimento di competenze alla Regione avremo anche un trasferimento di personale e di professionalità. In questi mesi tra l'altro, è stata inserita una proroga che era imposta loro rispetto alla scelta se stare in ARPA o passare in Regione.
Sappiamo che questo, negli anni passati, ha richiamato l'attenzione del personale geologico della Regione assegnato all'ARPA.
Chiedo una delucidazione legata più che altro all'articolo 15, e la anticipo: chiedo se viene data a tutti i geologi della Regione la possibilità di scegliere, visto che ci sono delle competenze e che una parte rimane all'ARPA (quella legata al meteo), se rientrare in Regione o stare in ARPA - parlo dei geologi che provenivano dalla Regione. Questo per capire se garantiamo anche a loro il mantenimento dei diritti acquisiti. Do per scontata la risposta, ma pongo ugualmente il quesito.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Preciso che il diritto acquisito è il diritto al posto di lavoro, allo stipendio. Il punto - ma ci torneremo con l'articolo 15 - è che entro 60 giorni la Giunta regionale effettua la ricognizione. Effettuare la ricognizione significa effettuare la ricognizione delle funzioni, la ricognizione di quanto in questi anni è diventato l'uno o l'altro del corpo, dell'organico delle diverse funzioni.
Qui non abbiamo messo nomi e cognomi; in teoria si potrebbero mettere anche nomi e cognomi, ma abbiamo detto: facciamo la ricognizione anche sulla base delle possibili collocazioni che speriamo siano di maggiore gratificazione quotidiana da parte dei lavoratori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale.
Ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Intervengo non tanto nel merito, in quanto è poi specificato dall'articolo seguente, ma relativamente a un aspetto di carattere tecnico-normativo.
L'articolo 12 modifica - come si legge nella disposizione dell'articolo stesso - il comma 1 dell'articolo 3 della legge n. 60/1995, come sostituito dall'articolo 4 della legge n. 28/2002. Se uno legge l'articolo 4 della legge n. 28/2002 e salvo aver cambiato non le parole, ma il posto delle parole, e non comprendendo "compresa la partecipazione al servizio meteorologico nazionale distribuito" (questo non è presente); ebbene, se uno legge l'articolo 4 della legge n. 28/2002, che modifica il comma 1 dell'articolo 3 della legge istitutiva dell'ARPA, legge: "...al controllo dei fattori fisici, chimici e biologici rilevanti ai fini della prevenzione, nonché della riduzione o eliminazione dell'inquinamento acustico, dell'aria, delle acque e del suolo; al controllo sull'igiene dell'ambiente, sulle attività connesse all'uso pacifico dell'energia nucleare ed in materia di protezione dalle radiazioni; lo studio, l'analisi e il controllo dei fattori geologici, meteorologici, ideologici, nevologici e sismici ai fini della prevenzione e previsione dei rischi naturali a tutela dell'ambiente".
L'unico aspetto che manca è "ivi compresa la partecipazione al Servizio Meteorologico Nazionale distribuito", che peraltro è già compresa in articoli già esistenti o della legge n. 60/1995 o della legge n. 28/2002.
Quindi la cosa che non comprendo è qual è la modifica. Cioè noi modifichiamo un comma che oggi dice esattamente le stesse cose che dice il comma che va a modificare la legge.
Per carità, possiamo modificare tutto quello che vogliamo, ma riscrivere un comma identico facendo una modifica normativa mi sembra un po' anomalo.
Ripeto, l'unica cosa che cambia è "ivi compresa la partecipazione al Servizio Meteorologico Nazionale distribuito", che nell'articolo 4 della legge n. 28/2002 non è prevista, ma peraltro è prevista in altri articoli della legge istitutiva dell'ARPA. Quindi, per carità, uno può fare questo gioco per cui modifichiamo commi identici esistenti, però non capisco che tipo di attività normativa stiamo svolgendo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

La lettura non è la stessa. Dopo "ivi compresa la partecipazione al Servizio Meteorologico Nazionale", si specifica la previsione "finalizzata alla prevenzione dei rischi naturali", quindi non è lo stesso.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto, la parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo per esprimere un voto di astensione, perché la prevenzione e la previsione dei rischi naturali e della tutela ambientale sono previste nel comma che andiamo a sostituire. In realtà questo comma, rispetto all'articolo 4 della legge n. 26/2002, inserisce "la partecipazione al Servizio Meteorologico Nazionale distribuito", che è già prevista nella legge istitutiva dell'ARPA.
Quindi ci asteniamo per un motivo: perché votare su un articolo che non modifica niente ci sembra una cosa inutile ed è anomalo che sia in un testo di legge.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione nominale sull'articolo 13: L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, vorrei che sospendesse trenta secondi la seduta perché credo - non sono sicuro, posso sbagliarmi - che o il collega Pace o il collega Ferraris abbiano votato per un collega che non era fra i banchi per cui ritengo sia mancato il numero legale.



PRESIDENTE

Evidentemente, alcuni colleghi impropriamente non sono stati seduti nei loro banchi, e li invito a farlo. Tuttavia, voi sapete che a volte, quando il contesto lo consente, molti colleghi, se sono presenti in Aula, fanno un cenno a coloro che stanno nei banchi. È deplorevole questo uso e convengo anch'io sul fatto che è opportuno che i colleghi stiano seduti al loro posto e votino dai banchi. Ad ogni modo, se c'è qualche dubbio, faccio ripetere la votazione.



VIGNALE Gian Luca

Ovviamente, essendo arrivato un collega di maggioranza, il problema è risolto.
Le sottolineo, Presidente, che se è deplorevole, ancorché se c'è una richiesta di appello nominale è per verificare che nessuno voti per un altro, il voto non vale. Lo può dire un collega di maggioranza, ma non lo può dire il Presidente del Consiglio.
Cioè se io voto per il collega Botta e il collega Botta è là, ho votato per lui, ma lui non era nel banco. Semplicemente questo.
Poi, faccia come vuole. Perché se una prassi è consolidata, allora è sufficiente essere all'interno dell'Aula per votare per tutti. Non mi sembra che sia una modalità corretta di procedere al voto. Dopodich almeno indìca una nuova votazione; tanto è arrivato un collega in più in maggioranza, per cui avete anche il numero legale, che prima non avevate.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Presidente, le chiediamo di far ripetere il voto. Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con la ripetizione della votazione. Però, colleghi, è spiacevole.
So che tanti hanno altre cose da fare, ma in certe situazioni è opportuno che i colleghi siano presenti nei banchi durante le votazioni, e non altrove.
Vi pregherei, quindi, se è possibile, di far cessare l'andirivieni, perch altrimenti diventa difficile garantire la continuità di votazione.
In questo momento il numero legale è 30.
Prego i colleghi Botta e Spinosa di soprassedere al corretto esito delle votazioni.
Indìco nuovamente la votazione nominale sull'articolo 13.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Inviterei il Consigliere Botta e la Consigliera Spinosa ad accomodarsi un attimo ai banchi della Presidenza.



(Il Presidente si consulta con i membri dell'Ufficio di Presidenza)



PRESIDENTE

ARTICOLO 14



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'articolo 14.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Vorrei solamente chiedere un'interpretazione dell'articolo, che recita: "Il parere sugli elaborati di carattere geologico a corredo del piano regolatore, previsto dal comma 9, dell'articolo 31 ter della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) in capo all'ARPA, è espresso dalla struttura regionale competente in materia di difesa del suolo".
Servizio Opere Pubbliche, difesa del suolo, geologico: Assessore, faccia un po' di chiarezza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore allo sviluppo della montagna e delle foreste

La situazione va esattamente nella direzione che il Consigliere suggeriva prima.
Trattandosi di un aspetto assolutamente importante e delicato, perch connesso con la parte urbanistica, un unico punto di riferimento per quanto riguarda il geologico, a mio avviso comporta degli indubbi vantaggi, fermo restando che ci saranno tutte le parti relative agli uffici urbanistici di valutazione dei piani regolatori.
Questo eviterà l'annosa questione della tempistica, rispetto ai due momenti, fermo restando che la parte pratica di esame degli aspetti in capo ad ARPA continuerà a rimanere in ARPA. Si lavora esattamente nella direzione della migliore ottimizzazione di servizio per quanto riguarda la gestione di fasi assolutamente delicate.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Sono assolutamente favorevole all'articolo 14; mi permetterei soltanto un suggerimento, che non so se devo formalizzare attraverso un emendamento.
Visto che abbiamo approvato la legge sulle varianti strutturali, che interviene anche su una norma diversa dal comma 9 dell'articolo 31 ter consiglierei di aggiungere alle parole "a corredo del piano regolatore generale" le parole "e delle sue relative varianti", perché, altrimenti interveniamo solamente su una parte di legge urbanistica (la legge regionale n. 56) e non sulle varianti strutturali.
Se devo formalizzarlo per iscritto, non c'è problema.
Mi sembra una norma di corredo.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, se ritiene di formalizzare un emendamento, la pregherei di farlo e di presentarlo alla Presidenza, per cortesia.
Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Dovrò passare verso il "sì", perché sono d'accordo con il collega Reschigna.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "G. Gabelli" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "A. Gabelli" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 567, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2008" (seguito)


PRESIDENTE

stato formalizzato dal collega Reschigna il seguente emendamento rubricato n. 18: dopo le parole "Piano Regolatore Generale" si aggiungono le parole "e le sue relative varianti".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 18.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato Sì 37 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 14, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Comunico che l'emendamento rubricato n. 16) è ritirato e sostituito dall'emendamento rubricato n. 16 bis).
Emendamento rubricato n. 16 bis) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore De Ruggiero).
all'articolo 15, comma 4, eliminare le parole "mediante l'applicazione degli istituti contrattuali previsti dai comparti di appartenenza".
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

L'articolo n. 15 è un articolo importante, perché stabilisce tutta una nuova regolamentazione che ovviamente compete alla Giunta, però mi permetterei di proporre un piccolo emendamento che almeno coinvolga la Commissione nell'informazione. La mia proposta sarebbe di aggiungere, dopo le parole "Giunta regionale", "informata la Commissione consiliare competente", cioè le responsabilità sono tutte vostre, però, dato che poi decorrono i tempi da cui vale il nuovo sistema, , credo che sia utile per tutto il sistema informare tempestivamente anche il Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere.



BOTTA Marco

Vorrei che lei ci illuminasse sul calendario dei lavori. Terminato il collegato ambientale, con quale provvedimento continuiamo?



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Collega Botta.
Colleghi, vi chiedo cortesemente di stare nei banchi. Ci sono dei ragazzi che ci stanno guardando. Non vorrei che tornassero in classe pensando di essere più indisciplinati di noi, quindi non vorrei dare un esempio in negativo, quindi vi prego di stare nei banchi.
Grazie.
Se non siete interessati, vi prego di accomodarvi fuori dall'aula.
La parola al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere.



BOTTA Marco

Volevo soltanto conoscere il calendario dei lavori terminato il discorso del collegato ambientale, ossia se lei ci può anticipare se poi passiamo ad altro provvedimento o se torniamo al provvedimento che stavamo esaminando.



PRESIDENTE

Non l'abbiamo convenuto in Conferenza dei Capigruppo, e pertanto interpretando secondo buon senso, poiché non c'è stata nessuna decisione in alternativa, organizzerò i lavori e preparerò il calendario dei lavori seguendo l'ordine dei punti all'o.d.g. Abbiamo soprasseduto all'esame dei punti 5) e 6), perché nella giornata di oggi non c'erano le condizioni per approfondirli, visto il dissenso che vi era tra le parti su questi due provvedimenti. Siamo al punto 7), poi proseguirei con il punto 8) e via dicendo, fino all'esaurimento del tempo a nostra disposizione.
Riterrei non praticabile nella giornata di oggi tornare su provvedimenti su cui non vi era consenso due ore fa e su cui è ancor più difficile immaginare che vi sia ora.
pervenuto l'emendamento n. 19 del Consigliere Cavallera.
Emendamento rubricato n. 19) presentato dai Consiglieri Cavallera, Ferrero e Guida: dopo le parole "la Giunta regionale" aggiungere "informata la Commissione consiliare competente".
La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Ovviamente, su questo emendamento do un parere assolutamente favorevole, nel senso che "informata" significa "presentata", quindi accolgo le osservazioni e i suggerimenti che ci possono essere.
Volevo solo dire che sembrava opportuno, invece, che l'emendamento 16 bis, da come si era scritto, dava un eccesso di automatismi mentre, dato che è un punto delicato tra personale regionale, personale ARPA e personale distaccato dall'ARPA, mi sembrava meglio che fosse scritto "mediante l'applicazione degli istituti contrattuali previsti dai comparti di appartenenza", che è l'emendamento presentato dalla Giunta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 19.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 39 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 16 bis.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 15, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Sono nel frattempo pervenuti due emendamenti, che registriamo, fotocopiamo e distribuiamo. Si tratta di emendamenti della Giunta regionale.
Emendamento rubricato n. 20) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore De Ruggiero): dopo l'articolo 15 è inserito il seguente articolo: "Art. 15 bis (Modifiche all'art. 3 della l.r. 1 dicembre 2008, n. 32) 1. Al comma 2 è inserito il seguente periodo: "; fino alla costituzione di tali commissioni la competenza per il rilascio di tutte le autorizzazioni paesaggistiche è in capo alla Regione.".
Emendamento rubricato n. 21) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore De Ruggiero): dopo l'articolo 15 bis è inserito il seguente articolo: "Art. 15 ter (Modifiche all'art. 7 della l.r. 1 dicembre 2008, n. 32) 1. Al comma 2 è inserito il seguente periodo: "; fino alla costituzione di tali commissione il parere è espresso dalla Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali.".
Se l'Assessore intende illustrarli, ne ha facoltà.
La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Chiedo, scusa ma ero convinto che fossero stati già depositati.
Il Presidente della Giunta regionale ha prolungato la legge che riguarda la commissione regionale per il controllo dei beni culturali e del paesaggio. Abbiamo definito la commissione regionale con i membri di diritto secondo il Codice dei beni culturali e del paesaggio ed è integrato da una serie di persone di valenza nazionale.
Il decreto, adesso, ha mille proroghe. Ha spostato a giugno la costituzione delle Commissioni. Si richiede di modificare la legge regionale 32 al comma due dell'articolo 2, vale a dire al punto della Commissione regionale; rimane la commissione costituita a giugno del 2009 quando dovrebbero scadere i punti, cioè fino a quando è stato prorogato il provvedimento nazionale.



PRESIDENTE

Prego di procedere alla distribuzione degli emendamenti.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Se vi ricordate, sia in Commissione che in Aula ero intervenuto dicendo che il periodo transitorio sarebbe stato rilevante.
Questo lo dicevo, avendo anche un po' di esperienza, avendo vissuto in precedenza parecchie entrate in vigore di norme nuove e conoscendo anche le difficoltà che hanno i Comuni ad organizzarsi con nuovi organismi, tanto più laddove bisogna poi decidere di mettersi in scena, perché ho visto che nella mia Provincia il Comune di Alessandria ha fatto un avviso che ha i requisiti di candidarsi per poi fare la Commissione.
Addirittura, non solo non abbiamo fatto la transitoria, ma abbiamo dichiarato la legge urgente, facendola entrare in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione sul Bollettino.
Ormai, come dice il proverbio, l'acqua passata non macina più. A livello nazionale, hanno risolto il problema per tutta l'Italia prorogando il decreto di sei mesi. Mi auguro che, in questi sei mesi, ci sia la messa a punto del regime definitivo a tutti i livelli.
Adesso l'Assessore competente (Conti) non è presente, però si facciano promotori, in Conferenza Stato-Regioni, di un chiarimento per sapere dove andiamo a finire. Qualora fosse che dovessero venire avanti nuove norme a livello nazionale, proroghiamole fino a fine legislatura e poi i posteri decideranno come organizzarsi in futuro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 20.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato Sì 35 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 21.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato Sì 35 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Risultano così introdotti nell'articolato gli articolo 15 bis e 15 ter.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione nominale sull'articolo 16.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato Sì 35 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Non essendoci dichiarazioni di voto, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Chieppa, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente alle ricadute occupazionali dell'accordo FIAT-Chrysler

Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Lepri, di esaminare l'ordine del giorno n. 1157 dei Consiglieri Lepri, Muliere, Pace, Clement, Deambrogio, Barassi Dalmasso, Comella, Cavallaro, Caracciolo, Bossuto, Turigliatto, Rabino Larizza, Boeti, Bellion, Bizjak, Cattaneo, Motta, Auddino, Reschigna Travaglini, Pozzi, Ronzani, Chieppa, Rostagno e Rutallo, inerente a "Crisi dell'auto: il Governo e il Parlamento devono intervenire!"


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione della presenza del Vicepresidente e dell'Assessore Bairati per chiedere che martedì prossimo, quindi lasciando una settimana di tempo agli Assessori per ottenere le notizie, sarebbe più che opportuna una comunicazione della Giunta sull'accordo siglato oggi tra la FIAT e la Chrysler. Chiederei, in particolare, che la Giunta possa fare una comunicazione, in particolare per le possibili potenziali noi auspichiamo positive ricadute sugli stabilimenti torinesi della FIAT in termini di livelli produttivi ed occupazionali in questo momento di grave crisi dell'automotive.
Questa è la richiesta. Grazie.



PRESIDENTE

La Giunta è rappresentata ai massimi livelli, quindi ha colto la richiesta e penso che sarà cura degli Assessori, con la solerzia che li contraddistingue, approfondire, documentarsi e relazionare al Consiglio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Visto che il collega Chieppa lo ha ricordato, ieri il nostro Gruppo ha presentato con le firme di tutta la maggioranza un ordine del giorno che sollecita il Governo ad intervenire in relazione alla crisi automobilistica.
Quindi, comunico, in modo particolare alla Giunta e ai Capigruppo, che il nostro Gruppo chiederà di poter discutere di questo ordine del giorno quanto prima.


Argomento: Boschi e foreste

Proseguimento esame testo unificato progetti di legge n. 511, 345, 423 e 427, inerente a "Gestione e promozione economica delle foreste"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del testo unificato dei progetti di legge n.
511, 345, 423 e 427, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 13 gennaio era stata letta la relazione.
quindi aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Noi pensiamo che la politica forestale regionale debba costituire un elemento di sviluppo e di tutela. Quindi, riteniamo indispensabile valorizzare i posti in termini di multifunzionalità e improntare al tempo stesso la gestione forestale su basi naturalistiche.
Per fare questo era ed è necessario dotare le Regioni di un quadro attuale ed organico per il settore forestale. Il nostro lavoro è stato molto intenso, per il quale ringraziamo anche gli uffici, che hanno dato un importante contributo tecnico, ed anche i commissari, sia di maggioranza che di opposizione, che hanno contribuito al raggiungimento di una sintesi.
Da questo lavoro è scaturito un testo coordinato fra le varie proposte di legge dai contenuti essenzialmente innovativi, i cui principi cardine sono rappresentati dal riordino della materia forestale nel suo complesso dalla semplificazione delle procedure tecnico-amministrative, dal ricorso ampio alla delegificazione e dall'adozione di nuovi strumenti di pianificazione per gestire in modo sostenibile il patrimonio forestale.
Se noi analizziamo la carta forestale risulta che in Piemonte i boschi coprono 925 mila ettari, di cui quasi tre quarti sono collocati nei territori montani, ai quali si deve aggiungere l'arboricoltura da legno per altri 48 mila ettari. In totale abbiamo una superficie forestale che copre il 36% del territorio piemontese.
Se penso alla mia Provincia, cioè il VCO, lì si dispone di una superficie forestale pari al 15% di quella complessiva piemontese con quasi 125 mila ettari dei quali più della metà di proprietà pubblica con la prevalenza di faggeti, castagneti e boschi di nuova formazione e lariceti.
Lì come altrove le prospettive di un'attività forestale redditizia sono molteplici. In primo luogo, occorre una cura del patrimonio forestale che è fondamentale per la tutela ambientale. Se prendiamo in esame soltanto l'ultimo decennio, i dissesti idrogeologici hanno costituito danni per oltre 500 milioni di euro all'anno e la cura dei versanti, il rimboschimento e le pratiche forestali utili a conservare in buono stato i boschi diventano essenziali e rappresentano la migliore scelta per tutelare, risparmiare e prevenire.
Credo che già solo questo giustificherebbe una buona politica forestale. Poi ci sono le produzioni in grado di dare valore alla filiera del legno, la paglieria, il legno da opera, il materiale da triturazione per produzione di energia, i tronchetti da ardere che offrono buone prospettive reddituali per l'attività forestale e possono creare anche nuova occupazione, come più volte gli studi dell'IPLA ci hanno detto e ci hanno suggerito.
Credo vada sottolineata l'importanza di questa politica forestale che miri a valorizzare queste risorse, a pensare al patrimonio forestale come ad un bene comune da coltivare, utilizzare e certificare, secondo le regole definite dall'Unione Europea e dalle leggi dello Stato.
Questo primo tassello è importante perché affronta soprattutto due delle debolezze maggiori del sistema forestale regionale, vale a dire la frammentazione proprietaria e le carenze di infrastrutture, oltre a prevedere fondi per la ricerca e la formazione professionale in campo forestale e istituire un albo delle imprese forestali.
La frammentazione proprietaria, cari colleghi, è stata storicamente uno dei maggiori ostacoli ad una gestione pianificata e su larga scala dei boschi. Perché la selvicoltura possa dare un reddito occorre poter contare su superfici di dimensioni congrue, dell'ordine di migliaia di ettari assolutamente non compatibili con una media di proprietà attorno ai duemila metri quadrati, che spesso sono anche più ristrette a veri e propri fazzoletti di terra. Le proprietà pubbliche, soprattutto dei Comuni, sono di maggiori dimensioni, ma anche esse sono state al tempo gestite più come uno strumento per fare cassa, vendendo un lotto boschivo ogni tanto utilizzando i fondi ottenuti per fare fronte alle spese piuttosto che per pianificare la gestione in un disegno più ampio e coerente.
un bene, credo che la normativa in discussione incentivi la costruzione di forme associative e di gestione della proprietà. Si è discusso anche animatamente sui temi della costruzione di queste forme associate di gestione, in modo da individuare in qualche misura l'ambito territoriale ottimale, le forme giuridiche e gli statuti che possono definire regole di funzionamento degli organismi associativi.
Si è deciso di non imbrigliare le scelte con indicazioni troppo rigide o coattive. Credo, però, che su questo abbiamo ancora tempo e necessità di riflettere per trovare davvero le forme più utili per far sì che una politica forestale sia effettivamente capace di produrre fatti positivi.
Del resto, credo che associare le proprietà sia utile per pianificare la gestione sostenibile, per effettuare quegli interventi selvicolturali necessari a migliorare i boschi, siano essi produttivi o di protezione, per gestire i tagli in modo da armonizzare la filiera del legno.
Vedete, la gestione su ampie superfici consente risparmi di scala negli interventi di selvicoltura e anche di disporre di una maggiore quantità di legname, quindi di andare sul mercato con una forza contrattuale maggiore.
Credo sia più che giusto incentivare tutte quelle forme associate di gestione forestale che valorizzino la filiera, sia essa una filiera di legno di qualità, possibilmente dotata della certificazione internazionale sia essa una filiera energetica, che un consorzio forestale faccia, quindi anche la prima lavorazione del legno, gestisca un impianto a biomassa per il teleriscaldamento su scala locale.
Insomma, detto in sintesi, che si valorizzi la materia prima locale con azioni che mantengano il più possibile il valore aggiunto sul posto. Si tenga conto anche che stiamo parlando di usare l'interesse capitale bosco un capitale che ha bisogno, come ben sapete, di essere coltivato per dare dei frutti; l'abbandono, infatti, crea più problemi di quanto non si immagini, con schianti, crolli, incendi, invasioni di parassiti.
Dunque, gestire i boschi significa, a nostro parere, lavorare, da una parte, per ridurre i rischi di questo tipo e, dall'altra, per tenerli tutti sotto controllo. Garantire la presenza di infrastrutture è fondamentale per raggiungere i boschi, occorre che vi siano piste adatte al lavoro forestale e che l'infrastrutturazione risponda a criteri di pianificazione generale del territorio montano, piste utili per la pratica della selvicoltura, per raggiungere gli alpeggi, per le emergenze.
Le Comunità montane e le Province, a nostro parere, dovranno avere il compito di pianificare gli interventi, secondo le priorità che decideranno inserendoli nei Piani territoriali che la Regione provvederà a finanziare per cui credo importante il ruolo degli Enti locali, soprattutto per gestire in modo coordinato queste politiche.
Credo che dovremo lavorare molto di più in futuro sulla norma finanziaria, che oggi, per ragioni di bilancio, è estremamente risicata.
Credo che dobbiamo davvero recuperare in prospettiva, nonostante il bilancio magro con il quale dobbiamo fare i conti, risorse che permettano di impostare una politica forestale, con anche la forza economica che questa merita.
Addirittura, in passato, pensavamo che per finanziare queste politiche fosse necessario garantire un gettito pari a un punto percentuale dell'IRPEF regionale, soldi importanti e significativi che potessero innescare un processo di sviluppo. Oggi dobbiamo fare "nozze con i fichi secchi", ma non possiamo limitarci a queste cifre e a questa prospettiva.
Tutto questo non era e non è sufficiente per chiudere il cerchio di una politica forestale regionale efficace; occorre affrontare i temi della pianificazione, delle autorizzazioni amministrative, unificare le prescrizioni che adesso sono su base provinciale e, in alcuni casi rafforzare, viceversa, il ruolo delle Province e, in generale, affrontare tutti i temi e gli aspetti di tutela dei boschi. Questa partita oggi è riassunta nel testo unificato che abbiamo in discussione.
C'è poi - voglio sottolinearlo - l'esigenza di una legislazione organica, verificando tutto quello che può essere sperimentato. Altresì dovremo affrontare due leggi importanti, quella sull'antincendio boschivo per rispondere alle sollecitazioni molto forti che esistono, e quella per la tutela e valorizzazione dei pascoli montani. Anche questo credo sia utile e ne discuteremo prossimamente, per poter costruire davvero una politica che veda la montagna, come abbiamo sempre detto, come una grande risorsa che necessita di capacità di programmazione e sviluppo, ma soprattutto di una forte tutela, perché il binomio tutela ambientale del territorio e sviluppo economico non è un binomio disgiunto, è una possibilità concreta per costruire politiche nuove e moderne, che possono anche fare scuola nel nostro Paese.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Varie

Richiesta, da parte del Consigliere Burzi, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente alle dichiarazioni rese a Bruxelles dalla Presidente Bresso in merito al caso Eluana Englaro

Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Richiesta, da parte del Consigliere Casoni, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente ai provvedimenti relativi all'attuazione della l.r. 28 luglio 2008, n. 23, "Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente, sarò brevissimo.
La Presidente Bresso oggi non c'è, d'altronde oggi è martedì, è un giorno non usuale per le riunioni del Consiglio regionale. Quindi, posso ben comprendere che, essendo fuori della prassi, la Presidente, non sapendo che oggi c'era Consiglio, abbia altri impegni; apprendo che, per impegni istituzionali, è a Bruxelles - fin qui direi che, addirittura, potrebbe non essere totalmente inutile.
A mio avviso, il problema è che, alle ore 15.26 di oggi, poi alle ore 15.41, cioè un po' meno di un'ora fa, la Presidente Bresso, a margine di un incontro con il Presidente della Commissione, José Manuel Barroso, è intervenuta sul caso Englaro, dicendo cose che evidentemente noi non condividiamo, ma non è questo il punto, non riguarda il fatto che noi non condividiamo quanto dice la Presidente, sarei preoccupato del contrario.
Trovo interessante quanto dice: "È giusto essere preoccupati che non si arrivi ad uccidere le persone che non servono più", tra virgolette, che è un punto di vista lievemente diverso dal nostro. Pensi che noi, come Gruppo, essendo questa, in ipotesi, mi pare un'Assemblea legislativa avevamo fatto un comunicato, credo come altri Gruppi, manifestando l'urgenza di una legge sul finis vitae, non la legge che suggeriamo noi, ma una legge, perché questa è una Assemblea legislativa.
Ora, la Presidente Bresso, che ritiene sempre di essere più furba degli altri, ritiene di poter fare due cose insieme: campagna elettorali fuori mentre noi qui lavoriamo per il governo che lei non fa - l'esempio di oggi e di ieri mi sembra assolutamente autorevole - manteniamo il numero legale rispettiamo gli impegni, prendiamo atto di una Giunta che non rispetta gli impegni assunti - in questo momento l'autore del non rispetto è momentaneamente assente, ma ci rivediamo domani mattina alle ore 9.30 in Commissione I.
Non è una minaccia, non è una richiesta, chiudiamo i patti natalizi così non va! Quindi, da adesso, torniamo ad una modalità in cui ci riconosciamo di più e cercheremo di convincere dell'utilità da parte della Presidente Bresso di rispettare quest'Aula, le piaccia o non le piaccia credo sia utile relativamente ai temi sui quali lei interviene da fuori da Bruxelles - nessuno escluso, da Gaza a Englaro, alla caccia, alle cabine terapeutiche per i tossicodipendenti, sui quali noi abbiamo una posizione.
O governiamo insieme, ma siccome vediamo che questo tema del "governare insieme" non affascina nessuno, benissimo, facciamo politica.



PRESIDENTE

chiaro che la questione che è stata sollevata rileva un grandissimo significato politico anche per quest'Aula.
Sono, pertanto, sicuro che avremo modo e occasione per discuterne diffusamente all'interno di questo Consiglio, perché la materia non pu essere unicamente affidata a dichiarazioni a mezzo stampa.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Come Gruppo della Lega Nord - oltre che personalmente - sono perfettamente d'accordo con il Capogruppo Burzi e ritengo alquanto fuori luogo e fuori tempo le dichiarazioni rese dalla Presidente Bresso a Bruxelles.
Aggiungo inoltre - in questo caso a nome del Gruppo della Lega Nord che le riteniamo assolutamente non corrette. Lei, addirittura, avrebbe dichiarato - così riportano le Agenzie - che è disponibile ad accettare qualora le venisse richiesto, di accogliere Eluana Englaro in Piemonte.
evidente che tale accoglimento andrebbe, poi, nel senso richiesto dal padre di Eluana Englaro, di procedere allo staccare l'alimentazione a questa donna e, quindi, alla conseguente morte per denutrizione.
Come Gruppo della Lega Nord siamo poco favorevoli a questa iniziativa ma dirò di più: ci spiace che il Piemonte sia andato agli onori delle cronache prima per la RU 486, la famosa e famigerata pillola abortiva, e oggi perché la nostra Presidente, senza che nessuno glielo abbia chiesto (perché la stessa Presidente ha specificato che non le era stata rivolta quella richiesta), si dica disponibile a far sì che il Piemonte diventi la tomba di questa donna.
Non ci piace essere chiamati in causa su questioni di questo tipo.
Noi, come Gruppo della Lega Nord, abbiamo delle precise convinzioni che non sono sicuramente uguali a quelle della Presidente. Forse, sarebbe meglio che la Presidente, anziché cercare pubblicità sulla pelle degli altri (perché, come ripeto, ha dichiarato lei che non le è stato chiesto di accogliere in Piemonte Eluana Englaro), sedesse su quella sedia e seguisse i lavori del Consiglio. Magari, se la Presidente fosse stata presente questa mattina non avremmo perso del tempo per problemi interni alla sua maggioranza e alla sua Giunta.
Quindi, Presidente, le rinnovo l'invito di ricordare alla Presidente della Giunta che forse, invece di fare determinate affermazioni anche lesive della dignità nostra e dei Gruppi presenti in questo Consiglio regionale, sarebbe opportuno venisse in Aula e stesse seduta in quel posto a risolvere i problemi interni alla sua maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Ogni volta che abbiamo mantenuto gli impegni assunti in sede di Conferenza dei Capigruppo - l'approvazione del collegato alla finanziaria in materia ambientale mi sembra che lo dimostri - ci piovono sulla testa notizie che ci infastidiscono o che ci fanno maldisporre nell'aiutare ulteriormente l'avanzamento di altri provvedimenti che pur apprezziamo (perlomeno nella seduta odierna).
Mi sono pervenute due notizie: quella riferita ad una presa di posizione della Presidente Bresso, la quale, al di fuori di quest'Aula, si assume degli impegni che non le competono (competono, casomai, al caso nazionale e al caso regionale, ma soltanto dopo una discussione in quest'Aula) sul caso Englaro. Pertanto, non autorizziamo nessuno a fare gratuitamente delle affermazioni che coinvolgano il Piemonte e lo delineino come una Regione con una sensibilità piuttosto che un'altra, fino a quando in quest'Aula non si deciderà quale dovrà essere la posizione su determinate questioni.



(Commenti del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Robotti!



(Commenti del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

No. La Presidente può dire ciò che vuole.
Lei potrà farlo se richiede la parola.



CASONI William

A parte il fatto che noi non permettiamo che mentre si viene chiamati qui a rispondere e a garantire il numero legale, qualcun altro faccia...
Per carità, faccia pure i suoi viaggi istituzionali, ma non faccia campagna elettorale fuori da quest'Aula, mentre noi siamo qui a lavorare, a mantenere i numeri e a risolvere le questioni.
Mi risulta inoltre - mi pare che l'Assessore Peveraro si sia allontanato - che siano stati rinominati dei Direttori regionali per tre anni, fino al 2011.
Se questa notizia fosse vera - adesso lo appureremo - ossia che sono stati prorogati i contratti di alcuni Direttori regionali fino al 2011 mentre un accordo passato stabiliva nel termine della legislatura la loro scadenza, si sappia già da oggi che abbiamo terminato, come ha detto il collega Burzi, la fase post elettorale e inizieremo a fare la nostra politica, la nostra opposizione, con tutti gli strumenti possibili. Perch se non si rispettano gli impegni precedentemente assunti... Non è che poiché è stato approvato il bilancio e si sono superate certe situazioni poi si è liberi di fare ciò che si crede.
Dal momento che abbiamo approveremo un collegato alla finanziaria, che mi sembra già un ottimo risultato, suggerirei al Presidente di sospendere qui la seduta e di non procedere con ulteriormente punti.
Oggi la maggioranza ha già portato a casa il collegato alla finanziaria in materia ambientale e l'ultimo Assessore che vorrei coinvolgere è proprio l'Assessore Sibille.
Però siccome non accettiamo provocazioni, sicuramente su questo provvedimento non faremo ostruzionismo, ma almeno non concludiamolo oggi dopo queste notizie; ci siano prima dei chiarimenti politici su queste affermazioni. Chiediamo al Vicepresidente Peveraro di essere presente domani mattina in I Commissione e di spiegarci...



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione (fuori microfono)

già iscritto all'o.d.g. della seduta di I Commissione di domani!



CASONI William

già all'o.d.g., infatti ho detto: "Domattina verrà e ci spiegherà questa ratio".
vera questa notizia o no? Sono stati prorogati i contratti fino al 2011? Questi sono gli atti sui quali ci regoleremo in futuro, perché su questi aspetti "patti chiari, amicizia lunga", come si usa dire. Se i patti non sono chiari, l'amicizia non sarà lunga, ma terminerà domattina, quando otterremo delle risposte in base agli atti che sono stati predisposti da Assessori e da rappresentanti di questa Giunta.
Assessore Sibille, stia tranquilla, che il suo provvedimento verrà approvato, perché non è lei l'oggetto di questa situazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Peveraro.
Ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Di fronte alla domanda, avanzata con tanto entusiasmo dal Consigliere Casoni, vorrei precisare che il contratto dei Direttori è quello che scade se non ricordo male, sei mesi dopo la fine della legislatura.
Il contratto dei Direttori è quello che è stato concordato a suo tempo quello previsto dalla legge. Non vedo, quindi, dove possa esservi lo scandalo.
Altro ragionamento riguarda, invece, i contratti dei Dirigenti.
Il Capogruppo Casoni faceva riferimento al contratto dei Direttori, in merito al quale la situazione è esattamente quella definita a suo tempo.
Quindi, sinceramente, non vedo le ragioni di tanto clamore.
Peraltro, come è noto, nell'o.d.g. della Commissione di domani, già fissato dal Presidente Ronzani, era prevista una illustrazione da parte dell'Assessore competente dell'evoluzione dell'organizzazione del personale. In quella sede, ovviamente, fornirò ai Consiglieri tutte le precisazioni e le delucidazioni che verranno richieste.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Peveraro.
Ci sono altre richieste sull'ordine dei lavori dei colleghi Chieppa e Robotti. Poi le darò la parola, Consigliere Casoni.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, metteremo agli atti le sue precisazioni, per questa materia, peraltro, sarà oggetto di un dibattito apposito calendarizzato prima della Commissione.
La parola al Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere.



CHIEPPA Vincenzo

Ho sentito anche il dovere di intervenire molto, ma molto rapidamente a fronte di quella che si è configurata - lo dico con grande serenità come una vera e propria aggressione politica da parte dei Capigruppo dell'opposizione nei confronti della Presidente Bresso.
Volevo esprimere, molto rapidamente, la mia e del partito che rappresento, invece, solidarietà, sostegno e piena, pienissima condivisione delle affermazioni che la Presidente Bresso ha rilasciato ad un'agenzia di stampa.
Mi pare che quelle si pongano nel più rigoroso rispetto della legge nel più rigoroso rispetto di numerose sentenze e, se mi è consentito, la Presidente Bresso, in questo caso, ha dimostrato, non solo in questo caso ma nelle ultime dichiarazioni, ancora una volta, di essere dotata di una rilevante sensibilità, anche da un punto di vista umano, volendo intervenire su una vicenda così dolorosa e triste come quella di Eluana Englaro, e devo anche dire di un non indifferente coraggio politico.
Credo che la Presidente sapesse che quelle dichiarazioni e quella disponibilità, che ha dato a nome della Regione e della Giunta regionale avrebbero scatenato polemiche, polemiche politiche strumentali, attacchi e aggressioni politiche.
Credo che le debba essere riconosciuto un coraggio politico che oggi manca a moltissimi altri esponenti istituzionali.
Con questo breve intervento, ho voluto, a fronte delle posizioni dure che sono venute dagli esponenti della minoranza, ribadire il nostro pieno sostengo e la nostra piena condivisione. Crediamo che alle parole della Presidente Bresso debba essere dato anche gambe e concretezza e, oltre alle dichiarazioni, la Regione formalizzi una disponibilità, una disponibilità che ci pare essere un segno di grande civiltà in un panorama nazionale che invece, risulta sempre più triste da questo punto di vista.
Ultimissima osservazione, e la ringrazio, Presidente. Mi pare che quella della Presidente sia anche la migliore risposta alle minacce e alle intimidazioni che il Governo nazionale ha indirizzato ad altre Regioni e ad altre strutture sanitarie che avrebbero in qualche modo voluto adempiere a quello che è un dovere e che numerose sentenze della magistratura e di vari tribunali hanno accettato.
Brava, Presidente Bresso! Volevo dirlo, esprimendole sostengo e solidarietà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Presidente, nell'indifferenza generale, abbiamo sentito un Consigliere di maggioranza dire che il Governo avrebbe minacciato...



(Commenti in aula)



CAVALLERA Ugo

Ho ascoltato le parole del Ministro riprese in televisione e poi ho letto anche le sue dichiarazioni. Non confondiamo, quello che è stato fatto è un atto dovuto.
Qui, invece, è stato dato un giudizio di merito. Mi rivolgo al Presidente del Consiglio e al Vicepresidente della Giunta, che sono cariche istituzionali, e quindi devono anche mantenere quel rapporto di leale collaborazione e di rispetto tra le varie Istituzioni, perché altrimenti quest'Aula scade sempre di più e diventa un luogo dove si può dire qualsiasi cosa alla ricerca, magari, di una visibilità assicurata da qualche punto di ascolto fisico, in Aula o tramite il sistema informatico.
Credo che ci si debba anche alzare in piedi, indignarsi e prendere posizione, ma questo non c'entra niente con l'esprimere le proprie posizioni politiche: si può essere in totale dissenso con il Governo, le politiche del Governo o con le sue proposte, però per piacere, qui non si può dire che il Governo abbia minacciato un'altra Istituzione, quale è una Regione, oppure un soggetto incaricato, o convenzionato con il pubblico servizio, come è quella casa di cura a cui si faceva riferimento, nella vicenda che, umanamente, colpisce, che in questi mesi abbiamo conosciuto e che crea anche tanta pena a ciascuno di noi.
Non lo accetto e chiedo al Presidente del Consiglio di esprimere non dico una censura, ma almeno un richiamo ad un Consigliere che dice che il Governo ha minacciato qualcuno. Quesito non esiste, né in cielo, né in terra.
Dopodiché, ci sono degli accertamenti, delle procedure, però, abbiate pazienza, in quest'Aula ho ascoltato tante cose, in tanti anni, ma una deriva del genere credo che non la si possa accettare.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, l'Ufficio di Presidenza ha ascoltato le dichiarazioni di tutti i colleghi. Di primo acchito, non mi viene da dire che ci sia nessuno che abbia usato linguaggi non istituzionalmente rispettosi dei loro ruoli. Comunque, vedremo anche la registrazione e valuteremo in Ufficio di Presidenza con la ponderatezza e la pacatezza, ma anche la fermezza che deve contraddistinguere certe decisioni.
Ha chiesto il parlare il Consigliere Deambrogio, ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Per me sono stati giorni di ascolto e di osservazione di quest'Aula perché in questi giorni la conclamata disponibilità anche ad un lavoro collettivo che alcuni colleghi del centrodestra hanno testé ribadito e che dovrebbe essere frutto di accordi sanciti in riunioni ufficiali (come, per esempio, la Conferenza dei Capigruppo), insomma, che hanno seguito tutta l'attività nei mesi scorsi, anche prima di Natale, ebbene, questo tipo di accordi ed il percorso che è stato stabilito si è, come dire, sbriciolato sotto i nostri occhi. L'abbiamo visto, in particolare, in queste giornate perché è del tutto evidente che questo tipo di accordo è stato utilizzato anche con una certa capacità di renderlo flessibile a propria immagine e somiglianza, perché la giornata di oggi, in modo particolare, penso al tema che abbiamo discusso lungamente intorno alla tutela del Sesia e del Chiusella, testimoniano questo fatto.
Si era detto che si sarebbe seguito un certo percorso, e in Conferenza dei Capigruppo è stato sancito da tutti i Capigruppo: si era d'accordo sul votare la legge sullo sci e così è stato fatto; si era d'accordo di arrivare al Chiusella e al Sesia e, improvvisamente, inizia l'ostruzionismo, inizia un comportamento di un certo tipo.
Adesso, inciampiamo su una dichiarazione, quella della Presidente sulla quale torno subito. Insomma, come si vede, ogni pretesto è quello buono per interrompere un percorso.
Io sono, per formazione politica, anche abituato al confronto franco che non mi spaventa. Leggo semplicemente, da osservatore, quello che sta succedendo. Quindi, mi fa un po' specie che ci sia qualcuno che da questi banchi dica: "Noi siamo disponibili, noi vogliamo un percorso e ora, in qualche modo, ci si sente incapaci di mantenere questo percorso; è capitato non si sa bene che cosa". È semplicemente capitato che a una parte dell'accordo si era favorevoli, si è perseguita quella parte, dopodiché non si è più favorevoli e si cambia registro.
In seconda istanza, per quanto riguarda le dichiarazioni della Presidente Bresso, non c'è bisogno, collega Chieppa, anche se forse ha fatto bene, di difendere la Presidente, perché si sa difendere da sola.
Penso che un personaggio politico pubblico come la Presidente Mercedes Bresso abbia tutto il diritto di esprimere valutazioni. La Presidente l'ha fatto, non dico neanche in modo coraggioso, ma ha espresso una sua valutazione su un tema importante in questo Paese.
Penso che dentro quella valutazione ci sia innanzitutto un elemento di rispetto che qui non è stato richiamato da nessuno. La Presidente Bresso dice: "Solo se richiesto dalla famiglia Englaro". Chiunque abbia seguito in queste settimane e in questi mesi quella vicenda (seguitela bene prima di dare giudizi così tranchant come ho sentito quest'oggi), sa che calvario è stato. È un atto di rispetto e di libertà da parte della Presidente Bresso che, in qualche modo, si assume le sue responsabilità. Penso che la Presidente non abbia dubbi sul fatto che ci possano e ci debbano essere passaggi, anche in quest'Aula ma, allo stesso tempo, sa che si costruisce un pezzo di dibattito civile prendendo anche posizione.
Andate a vedervi i dibattiti, se vi avanza un po' di tempo, perché il dibattito intorno a questo tema ha coinvolto anche settori politici, in modo trasversale anche della Chiesa. Non è sempre tutto bianco o tutto nero, né ci si può disporre in qualche modo ad usare un linguaggio come quello che ha utilizzato il Consigliere Rossi, che ha detto: "Il Piemonte è la tomba di Eluana Englaro". Bisogna essere un pochino più attenti su questi temi. Non si può chiedere rispetto e non si può chiedere sensibilità etica quando si utilizza il dibattito in Aula come una clava, gli uni contro gli altri.
Il rispetto innanzitutto per la dichiarazione della Presidente, ma rispetto anche per quel dibattito che si è sviluppato in questo Paese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Credo, in tutta onestà, che in uno Stato di diritto si rispettino le sentenze della Corte di Cassazione. È chiaro questo? Credo che su questo dovremmo almeno convenire. Noi discutiamo di una questione in presenza di una sentenza della Corte di Cassazione. In uno stato di diritto, il Parlamento che fa le leggi per risolvere le questioni ed è chiamato ad affrontarle è un Parlamento che approva una legge, che affronta sul piano normativo una questione come quella che stiamo discutendo.
In un paese normale, le strutture pubbliche sanitarie si adoperano per dare attuazione ad una sentenza della Cassazione. Colleghi, in un paese normale capita questo. In un paese normale un Ministro della Repubblica non decide di impedire ad una struttura pubblica di attuare una sentenza della Cassazione.
Sono quattro paradossi incredibili. Io prescindo in questo momento dalle nostre sensibilità, che so essere fortissime, su questo argomento. Il tema è un tema che divide, per tantissime ragioni, perché chiama in causa sentimenti, sensibilità, persino sensibilità religiose. Non contesto questo fatto, bensì quello di non dar seguito ad una sentenza della Cassazione.
Tutti noi garantisti, oggi, dimentichiamo questo semplice fatto. Fino ad ieri eravamo tutti garantisti. In uno Stato di diritto, le sentenze vanno rispettate, ma in questo caso così non è stato. Vi invito a fare una riflessione su questo. Se è così, esiste una sproporzione fra le cose che avete detto quest'oggi e i problemi.
Ho visto un'evidente intento di strumentalizzazione, un atteggiamento pretestuoso. La Presidente Bresso ha detto una cosa normale per un Presidente di una Regione. Ha detto che - non ho letto fino in fondo la dichiarazione - se c'è una sentenza, deve essere applicata. Non so poi come è articolato il ragionamento, però penso che su questo dovremmo tutti quanti convenire. Non è grave che con la Presidente Bresso e la Conferenza dei Capigruppo ci sia l'opportunità di fare, qui dentro, una discussione che affronti anche questioni di fondo. Ma Santo Dio! Oggi ci dividiamo prima ancora che sulle questioni di fondo, sul fatto che in questo Paese sia impossibile, in questo momento, applicare una sentenza della Cassazione e non sentiamo il dovere di dire che è giusto rispettarla.
Guardate, mi sembra fuori dal mondo! Ve lo dico così. Io sono padre di un figlio, ma se mio figlio fosse in quelle condizioni, mi indignerei di fronte ad una politica incapace di dire "si applichi una sentenza della Cassazione" e di fronte ad una politica incapace di decidere di fare una legge su queste questioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Pongo solamente una questione, Presidente. Noi stavamo discutendo una legge sulla forestazione; è stata riportata una notizia ansa e il Consigliere Burzi ha informato l'Aula di questa notizia apparsa. Mi chiedo però se sia giusto che adesso noi, su un punto così delicato, tra l'altro in assenza della Presidente che ha fatto questa dichiarazione, apriamo una discussione in questo momento e in questo modo. Se volete discutere di questo, troviamo le forme, troviamo i tempi e i modi per farlo. Domani abbiamo la Conferenza dei Capigruppo e decidiamo come organizzare la discussione.
Secondo me, se si porrà la questione, apriamo la discussione. Se non si pone, lo possiamo comunque decidere all'interno della Conferenza dei Capigruppo. Ma adesso mi chiedo se sia il caso di aprire una discussione sul merito delle dichiarazioni della Presidente, che ha risposto a delle domande di un giornalista. Presidente, mi chiedo come gestiamo l'Aula a questo punto.
Credo che bisognerebbe ritornare a discutere sul testo della forestazione. Domani abbiamo la Conferenza dei Capigruppo e decidiamo le modalità, i tempi, i modi e, se siamo d'accordo, a discutere e ad entrare nel merito della questione.
Presidente, richiamo lei e l'Aula ad un ordine che ci eravamo dati e che avevamo concordato insieme.



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, vi avevo accennato nel mio primo intervento e ritengo che un tema di questo tipo non possa non essere oggetto di un'accurata riflessione in seno al Consiglio regionale.
Penso che se ne debba discutere e che la Conferenza dei Presidente dei Gruppi debba calendarizzare un momento di discussione, che può essere in sede di Assemblea o in sede di Commissione, ma comunque è un tema di rilievo politico che non può non avere una discussione in questo contesto.
Quindi, penso che la Conferenza dei Capigruppo di domani debba avere anche tra i propri obiettivi quello di andare a definire le modalità con cui affrontare queste dichiarazioni e gli sviluppi che possono discendervi.
Vi sono ancora alcuni interventi sull'ordine dei lavori. Chiedo ai colleghi, se è possibile, di svolgerli con la parsimonia di tempo con cui sono stati svolti gli interventi finora.
Dopodiché, proporrei di procedere come da nostro calendario, ovviamente tenendo conto che su queste dichiarazioni dovremo aver modo di parlare anche alla presenza della Presidente della Giunta regionale, come persona che ha reso queste dichiarazioni e che quindi può darne l'interpretazione autentica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Grazie, Presidente.
Convengo con quanto diceva il Presidente Muliere. È corretto quanto lui dice, ma non è che ci siamo arrivati noi a questo dibattito.
Il Presidente Burzi prende la parola e dice una cosa diversa. Dice: "Faccio notare a quest'Aula - dato politico - che noi continuiamo a fare delle leggi importanti per il Piemonte e, mentre noi siamo qui a fare delle leggi importanti per il Piemonte e a rispettare come le persone per bene gli accordi presi, la Presidente della Giunta non c'è".
Da lì aggiunge un fatto: "Questo non è ammissibile, perché non ha senso che qualcuno stia dentro a lavorare e qualcuno stia fuori a cercare di prendere i frutti del lavoro che si svolge". E da lì aggiunge ancora una considerazione su cui si innestano poi gli interventi dei Consiglieri Casoni e Rossi che, a testimonianza di come non si rispettino i lavori dell'Aula, peraltro si rilasciano dichiarazioni su un tema importante, come quello che è stato affrontato - e che credo nessuno di noi voglia strumentalizzare - al di fuori dell'Aula.
Credo che questa è una considerazione conclusa con un atteggiamento del centrodestra che dice: "Noi comunque gli impegni delle vacanze natalizie li portiamo a termine, poi si ridiscute".
Da lì sono partiti i fuochi di artificio, ma non sono sicuramente partiti da questi banchi. Da lì si è entrati nel merito delle dichiarazioni della Presidente. Noi non siamo entrati nel merito delle dichiarazioni della Presidente, ma abbiamo detto sostanzialmente che le dichiarazioni si rendono all'interno dell'Aula, che è deputata a riceverle e a discuterle, e non sui giornali.
Perché di che "cavolo" - mi scusi l'espressione - di dichiarazioni parliamo, se le dichiarazioni il Presidente le ha già rese? Se la Presidente rendesse, su un argomento così difficile e delicato le dichiarazioni sulla base di quello che è l'atteggiamento del Consiglio proprio perché qui non c'è una maggioranza ed un'opposizione, ma - come qualcuno della maggioranza ci ha ricordato - questo è un dibattito trasversale, la volontà, il pensiero e il sentire di questo Consiglio regionale non è scontato. Ma se la Presidente comunica il sentire della Regione Piemonte prima di averlo confrontato con questo Consiglio regionale, mi spiegate voi quale sentire comunica? Comunicherà il suo, che è legittimo, ma il concetto di strumentalizzare non è una parola per cui si dice "strumentalizzo solo quando parlo contro". Si strumentalizza anche quando si parla a favore, si strumentalizza anche quando si dice che la sentenza della Cassazione è giusta.
Per strumentalizzare, non è necessario dire che la sentenza è sbagliata. Strumentalizzo pari pari anche quando dico che è giusta, anche quando dico che va applicata, perché se noi fossimo tutti persone serie nel trattare questa materia, chiuderemmo le porte, manderemmo via i giornalisti perché è previsto - e di queste materie di coscienza discuteremmo a porte chiuse, ci faremmo un'idea comune o perlomeno verificheremmo qual è l'idea della maggioranza di questo Consiglio e poi la Presidente dovrebbe farsi interprete di quel pensiero, perché quello è il pensiero della Regione Piemonte, non il pensiero della Presidente Bresso.
Se ha già comunicato ai giornali, cosa stiamo a parlare a fare qui dentro? Cosa stiamo a discutere a fare? Ebbene, ci siamo permessi di rimarcare questo fatto, trattandolo sotto un profilo formale e ci hanno risposto per tutta battuta che le dichiarazioni della Presidente Bresso erano una risposta contro la minaccia, l'intimidazione - poi chiarito dai microfoni - e il ricatto che Governo italiano o il Ministro del Governo italiano aveva fatto alla Regione Piemonte.
E poi ci venite a dire che dobbiamo aprire il dibattito, dobbiamo andare avanti e parlare sulla legge? E poi, caro Presidente, ci viene a dire che non ha sentito queste parole, le parole minaccia, intimidazione specificatamente poi chiarita da altri Consiglieri nel termine "ricatto".



PRESIDENTE

Consigliere Cirio, non ho detto che non le ho sentite le parole. Ho detto che nelle parole sentite non mi pareva aver ravvisato nessun elemento di mancato rispetto dei ruoli istituzionali e che comunque di questa cosa si occuperà l'Ufficio di Presidenza alla presenza di tutti i colleghi.



CIRIO Alberto

Noi, da adesso in avanti, nei rapporti con la Presidenza useremo costantemente e comunemente quando si verificheranno casi di questo tipo le parole "Presidente, lei mi sta minacciando! Presidente, lei mi sta ricattando! Presidente, lei ha un atteggiamento intimidatorio verso questa minoranza!".
Da adesso, se lei ritiene che questi siano termini del convivere civile e della convivenza politica tra le parti, noi li utilizzeremo nei rapporti con lei.
Ma, ripeto, la posizione l'ha espressa il Presidente Burzi, e quella rimane. Noi abbiamo rimarcato l'assenza della Presidente Bresso in un dibattito importante come quello che abbiamo affrontato. Abbiamo rimarcato a ulteriore testimonianza di questa sua indifferenza ai lavori del Consiglio, che essa è testimoniata anche da dichiarazioni di questo tipo.
Poi finiamo i compiti delle vacanze sulla base degli accordi presi e andiamo avanti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cirio.



CIRIO Alberto

Mi sta mica minacciando di togliermi la parola? Il suo è un ricatto!



PRESIDENTE

Collega Cirio, per cortesia, siamo stati tolleranti, però la prego di concludere.



CIRIO Alberto

Siamo stati tolleranti tutti, Presidente, non credo solo noi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cirio.
Mi dispiace se lei e il Gruppo dovrete decidere di usare nei miei confronti questa terminologia. Peraltro, ci sono alcuni interventi di alcuni suoi colleghi - anche del suo Presidente di Gruppo consiliare - che hanno usato nei miei confronti ben altri aggettivi e ben altri toni.
Quindi, l'invito è di andarseli a rileggere: troverà spunto utile per nuovi intervento di critica al riguardo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Su questo argomento sono intervenuti in tanti e vorrei spendere anch'io qualche parola.
Dice il collega Cirio: "Di che cosa stiamo parlando?" Lo chiedo anch'io di che cosa stiamo parlando, però mi permetto umilmente di fare notare che il problema non è stato sollevato da questa parte. Ed è stato sollevato nei termini, abbastanza importanti, di valutazione di una prerogativa o meno di una Presidente eletta dal popolo, e non da questo Consiglio, di esprimere un suo giudizio.
Ritengo che su argomenti eticamente sensibili come questo bisogna approcciarsi veramente con grande disponibilità e tolleranza, perché è ovvio che dalle due parti ci siano posizioni diverse, posizioni che possono sembrare univoche, magari in questo caso, da una parte, e un po' meno univoche dall'altra. Sappiamo tutti che ancora in questo nostro Paese esiste un grosso gravame, che dipende dalla mancanza di laicità dello Stato, che, purtroppo, da troppo tempo, occorre superare.
Ritengo che ognuno debba potersi esprimere liberamente, con tutto il rispetto che merita, su argomenti eticamente sensibili. Per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il Gruppo che rappresento con la collega Spinosa, noi siamo più che favorevoli, eventualmente fosse richiesto, ad accogliere Eluana nella nostra regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per fatto personale il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Come prevede il Regolamento, ho aspettato che i colleghi intervenissero nell'ambito della loro legittimità. Se non ricordo male - so che il collega Chieppa in questo momento sta seguendo i lavori attraverso la televisione ha parlato di aggressione politica.



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Non l'avevo vista, Consigliere Chieppa, scusi.
Lo ripeto più lentamente, in modo che non sfuggano i concetti.
Ho detto che ogni parere è evidentemente legittimo, ci mancherebbe dipende da dove questo parere viene espresso.
La Presidente della Giunta ha tra i suoi obblighi - con la "o" minuscola, vedasi Statuto, che è la legge madre di codesta Regione attendere ai lavori della Giunta e in un tempo non lontano mi sembrava che l'opposizione - nel tempo si impara - si lamentasse costantemente - avendo a mio avviso, perfettamente ragione - quando il Presidente della Giunta non attendeva ai lavori.
Qui si fanno leggi e il Presidente della Giunta del Piemonte credo sarà una interpretazione legittima - debba occuparsene, ove non vi siano altri impegni più urgenti, sempre nell'interesse della comunità.
Guardate che questo è un tema che alcuni fuori da quest'Aula ritengono utile. Ieri o l'altro ieri, in Consiglio comunale è successo un minimo di discussione, perché mi pare che il Presidente del Consiglio si sia assentato per ricevere una delegazione, che legittimamente sosteneva i diritti di Hamas e la democrazia che Hamas rappresenta non soltanto nei luoghi dove essa è nata, ma anche qui, che è una tesi legittima, non è la mia, probabilmente è la tesi del Consigliere Chieppa.
Nessuno, tanto meno io contesterei la tesi, il problema è che il Presidente del Consiglio questa delegazione l'ha ricevuta - così mi dicono i colleghi - mentre il Consiglio comunale era in corso e pensate che il centrosinistra di codesta Città si è risentito! Non so dire se si sia risentito sulle tesi di Hamas - volesse il cielo! - ma di sicuro si è risentito perché il Presidente del Consiglio deve fare quello per cui si è dato da fare, fare il Presidente del Consiglio, quindi stare seduto su un'analoga sedia, che in questo momento qui è ricoperta da Davide Gariglio.
Stiamo parlando di metodo e non di merito, come correttamente, in questa fase, ha ricordato il collega Cirio; arriverà il tempo in cui parleremo di merito, l'elenco dei temi è ancora lungo. Per esempio, attendo sempre che quest'Aula commemori Oriana Fallaci e, nonostante l'alzheimer la mia memoria è ancora eccellente.
Prendo atto che quest'Aula preferisce fare campagna elettorale quando gli fa comodo nella persona più eminente, che è il capo della maggioranza politica, la Presidente Bresso. Prendete atto che questo a noi non fa comodo, la libertà è quella cosa che ognuno gestisce nella maniera che ritiene più opportuna. Quindi, adesso facciamo un po' anche noi come ci fa politicamente più comodo, pertanto cambiamo rotta, la rotta di prima non ci piace più!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Botta, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Intervengo brevemente, perché mi dispiace sottrarre spazio alla questione della forestazione, ma certo non è colpa di questo Consiglio se piovono dichiarazioni, addirittura dall'estero, che infiammano.
Occorrerebbe che chi ha esperienza di aule parlamentari capisse che non è possibile, per fare notizia giornalistica, assumere atteggiamenti di un certo tipo senza non aspettarsi determinate conseguenze, in particolare nei giorni in cui il Consiglio è riunito.
Quindi, non è certo questa minoranza consiliare la causa dell'allungamento dei lavori, non di questa perdita di tempo - non si tratta di una perdita di tempo, il dibattito è sempre utile - ma sicuramente di questo allungamento dei tempi rispetto ad un percorso che si stava svolgendo, per il quale non possiamo richiamare la responsabilità di qualcuno per una mancata attenzione degli accordi.
Guardate, se iniziamo a sfogliare la margherita della mancata attenzione degli accordi, questa Giunta e questa maggioranza hanno molto da farsi perdonare. Non vorrei ritornare su quanto detto dal Consigliere Casoni relativamente al contratto dei dirigenti della Giunta regionale o ad esempio, agli accordi risalenti a due anni fa per quanto riguarda le associazioni combattentistiche e d'arma. Ormai, in Piemonte siete diventati una barzelletta per il mancato finanziamento, previsto nella legge finanziaria, di queste associazioni; potremmo proseguire con un elenco lungo come il mondo.
Ribadisco che non c'è alcuna volontà di venire meno alla parola data.
Come su altre leggi che hanno visto la luce in queste ultime settimane, c'è un dibattito che, evidentemente, deve maturare, anche sull'unico provvedimento che sembra avere qualche difficoltà. Occorre avere il buonsenso, anche lì, come accaduto per altre leggi che hanno visto una rapida approvazione, di operare la virtù massima della politica, che è quella della mediazione.
Ribadisco la volontà di chiudere il pacchetto così come previsto altresì confermo che non si può sempre pretendere di ottenere tutto e subito.
Presidente, ritorno alle dichiarazioni dicendo che, evidentemente, per non allungare i tempi di questa seduta, dobbiamo impegnarci nel prevedere per il prossimo martedì, relativamente alle dichiarazioni della Presidente Bresso, un approfondimento, che non è giusto svolgere oggi. Non è nemmeno giusto che l'unica voce che fuoriesce nel rappresentare la Regione Piemonte sia quella della Presidente Bresso, perché, evidentemente, il Piemonte non trova espressione nelle parole della Presidente Bresso, il Piemonte della morte non è maggioritario rispetto al Piemonte della vita.
Allora, questa questione noi vogliamo dibatterla in maniera chiara e forte in un'occasione pubblica, alla presenza della Presidente Bresso perché vogliamo che il Piemonte non sia ricordato e non entri negli annali della storia patria come la Regione che dà la morte, ma come la Regione che continua le battaglie per la vita.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie.
Come ricordato da qualcuno, penso sia giusto, in primo luogo, dire che è un argomento che richiede equilibrio e prudenza. In secondo luogo, come ha detto bene il Consigliere Burzi, ci sono momenti per le discussioni di contenuto e ci sono momenti, come Consiglio, per altre attenzioni.
Spero che il Vicepresidente Placido non esca adesso, perché lo devo citare rispetto a ieri. Avrà notato la mia prudenza e moderazione nel dire che abbiamo svolto un dibattito sulle politiche culturali a Telesubalpina e, in assenza del Vicepresidente Placido, alcune delle deficienze delle Giunte di sinistra non sarebbero emerse, invece con la sua solita coerenza e coraggio le ha superate in onestà.
Per questa stessa onestà, rivolgendomi al Presidente del Consiglio Gariglio e ai Vicepresidenti, cioè ad una Presidenza che riconosco autorevole, dico che, fermi alcuni passaggi di cui parlavo con altri amici cattolici del Consiglio regionale, cioè rispetto per la delicatezza della situazione, il rispetto per la famiglia, il rispetto per la cultura della vita, l'attenzione a non scadere in un accanimento terapeutico feroce.
Occorre ricordare che alcuni aspetti sono basilari: l'alimentazione non è un accanimento terapeutico, è un'esigenza basilare.
Ma è importante, a nostro avviso, che su questo si pronunci il Parlamento. È ora che il Parlamento si pronunci, così vedremo quali sensibilità ci sono nel Paese. In questa attesa, invocherei grande attenzione e prudenza rispetto a dichiarazioni generali.
questo il punto che volevo toccare, Presidente Gariglio e Vicepresidente Placido: prudenza ed equilibrio.
Se dovessi attribuire dei meriti alla Presidente Bresso, anche in un impulso di generosità e di ecumenicità, non le attribuirei certo l'equilibrio e la prudenza. Proprio no.
Anche perché tali affermazioni seguono una serie di dichiarazioni.
Nel convenire con tutte le affermazioni rese giustamente dal Presidente Burzi e dai miei colleghi, vorrei ricordare al Presidente Gariglio e al collega Lepri, che sono stati protagonisti in passato di giusti interventi che la Presidente Bresso non dico che manchi di rispetto, perché sarebbe eccessivo, ma certo non mostra una grande sensibilità verso una delle culture presenti nel nostro Paese, quella cattolica.
Vale la pena rammentare che la Presidente disse che se mai avesse dovuto abbracciare una religione, l'ultima sarebbe stata quella cattolica.
rispettabilissimo, dico solo che manca...
Il secondo passaggio, ancora più grave, riguarda l'equiparazione che fece rispetto alla processione della Consolata, una ricorrenza sentitissima nel nostro Paese, a cui tutti noi, nella nostra Regione, abbiamo sempre partecipato.
Infine ricordo l'opportuna reazione di tutti i colleghi cattolici del Consiglio - altro che laicità, carissimo e degno collega Buquicchio! quando la Presidente Bresso dichiarò che non esiste una cultura cattolica (lo dichiarò in un'intervista su la Repubblica) e che i cattolici erano tributari in politica o della cultura marxista o di quella della destra liberale.
Allora, insieme al Presidente Gariglio, al collega Lepri, al prudentissimo collega Cattaneo e a tanti altri, regalammo alla Presidente Bresso una serie di testi sulla cultura cattolica.
Essere Presidente della Regione e non essere capo di un partito: se si vuole chiedere a questo Consiglio equilibrio e prudenza, noi crediamo che si debba partire dalla testa, dalla massima responsabile. Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, colleghi, ma stiamo trasformando gli interventi sull'ordine dei lavori - per carità, il Regolamento su questo non è rigidamente vincolate - in interventi nel merito.
Ricordo che domani, durante la Conferenza dei Capigruppo, ci sarà l'occasione per convenire una seduta (o un momento) ad hoc per discutere di questo tema; non è il caso di anticipare dei dibattiti che potranno comunque, essere oggetto di approfondimento, anche in presenza della Presidente della Giunta regionale, e non in modo improvvisato.
Va da sé che altri colleghi hanno chiesto la parola; pertanto, se non intendono ritirare tali richieste, proseguiamo con gli interventi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Comella; ne ha facoltà.



COMELLA Piergiorgio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola per dichiarare che la nostra opinione coincide con quanto proposto prima dal Capogruppo Muliere: domani è convocata una Conferenza dei Capigruppo e in quella sede sarà possibile - anzi d'obbligo direi, allo stato dell'arte - inserire l'argomento di oggi all'interno di un momento di discussione che possa approfondire, effettivamente, gli elementi emersi dalla stampa.
A tal riguardo, volevo soltanto sottolineare un aspetto su cui trarre delle deduzioni personali. Mi pare poco convincente che Mercedes Bresso, a Bruxelles, sia venuta fuori sua sponte a proporre il Piemonte in merito ad una cosa attorno alla quale non le siano state rivolte delle richieste specifiche.
Dato che il caso Englaro mi pare che sia un fatto nazionale, ma che travalica anche i confini della nazione, ritengo molto più probabile che il giornalista le abbia rivolto una domanda specifica. E a domanda specifica mi chiedo come una persona di quel livello di autorevolezza possa far finta che la domanda non le sia stata rivolta e quindi non dia una risposta, sia pure in termini personali e, in questo, esprimendo una propria personale convinzione (quindi senza volere parlare a nome e per conto dell'intero Piemonte).
Attorno a questa convinzione, credo che abbia tutti i titoli per dire ciò che pensa.
Dal momento che è stato detto prima, pensare che il Piemonte voglia far passare la cultura della morte, equivale quantomeno... Per questo motivo è necessario un dibattito e un approfondimento, anche in merito alla questione del rispetto dei connotati dello stato di diritto. A tal riguardo, ricordo che vi è una sentenza della Cassazione: facciamo finta che non ci sia? Parliamo d'altro? Credo che l'esigenza di fare un approfondito dibattito ci sia, e sia tutta. Come Gruppo di Sinistra Democratica abbiamo un orientamento che è simile a quello della Presidente, o perlomeno quello che si può dedurre da queste quattro battute della stessa.
Tuttavia, affrontare in questa fase, nel giro di due minuti e mezzo, un dibattito che invece richiederebbe molto più tempo, sarebbe disdicevole.
Né, su questo, far scatenare la Terza Guerra Mondiale, dire che non ci si rivolge più e che tutti pensiamo alla campagna elettorale.
Vorrei ribadire, quindi, la posizione espressa poc'anzi dal Capogruppo Muliere e calendarizzare, nella giornata di domani, una discussione che sia veramente piena e con possibilità di approfondimento. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Collega Comella, personalmente mi sarebbe piaciuto dedicarmi alla campagna elettorale e rispondere a qualche lettera dei cittadini, pur nel rispetto dell'Assemblea regionale.
Tuttavia, quando i computer vengono attaccati da "virus", bisogna estirparli e prendere i giusti provvedimenti. Come se non bastasse, il virus si era già avvertito nell'aria un mese fa, quando la Presidente Bresso, sia sui giornali che attraverso dichiarazioni personali, aveva dichiarato che, qualora venisse richiesto al Piemonte di staccare la spina a Eluana, lei sarebbe stata disposta ad accettare.
Una simile dichiarazione, una simile affermazione non è di interesse di un singolo cittadino piemontese o del Presidente della Regione, malgrado ne avesse il potere amministrativo.
Questo è un problema delicato, perché rappresenta un simbolo della morte e un simbolo della vita, che, in qualche modo, offende quella che è la cultura cristiana e dei cattolici, che a Torino e in Piemonte rappresentano l'85% della popolazione.
questo che ci deve far riflettere tutti, cari colleghi, soprattutto in una fase così delicata, in un momento in cui questi "virus malefici" si presentano quotidianamente (pensate, ad esempio, agli autobus di Genova).
Un problema così delicato, cari colleghi, mi spiace affrontarlo in maniera così superficiale come stiamo facendo, parlando di sentenze e parlando di un problema che non è quello.
Il problema non è se vi è stata o meno una sentenza, a favore o contro.
La questione riguarda la Presidente Bresso: con che diritto fa simili affermazioni in una società in cui l'80/85% della popolazione regionale è esplicitamente cattolica? Questo è il punto! Quindi, indipendentemente da quanto lei sostiene, la Presidente rappresenta e deve rappresentare il volere di tutti i cittadini o perlomeno, della maggioranza dei cittadini piemontesi. Questo è il punto su cui dobbiamo confrontarci e discutere.
Nessuno ce l'ha né con i cattolici (quelli che hanno la malattia della raucedine), né ce l'abbiamo con il Consigliere Casoni e neanche con la Presidente Bresso, che rappresenta l'Istituzione e quindi che ha il diritto e il dovere di prendere delle decisioni sugli atti amministrativi.
Questa decisione non è di competenza della Presidente della Regione, ma è di competenza di quest'Aula! Sì, amici miei! Andate a vedere lo Statuto! Quindi è quello che per primo accuso: quell'eventuale competenza aspetta a quest'Aula ed è quest'Aula che, quindi, si deve esprimere indipendentemente dal fatto che la maggioranza, che è rappresentativa o meno della maggioranza della popolazione dei cittadini piemontesi, è libera di esprimersi in modo democratico, così come abbiamo fatto sempre, fino ad oggi. Questo è il punto, Presidente Gariglio.
Sono d'accordo di discuterne fra un paio di giorni e di parlarne nella Conferenza dei Capigruppo, ma non è questa la questione! Il problema è come la Presidente della Regione Piemonte possa fare simili affermazioni, dal momento che l'85% della popolazione piemontese è cattolica. Questo lo rivendichiamo con forza, con tutte le forze e con tutte le ragioni possibili! Indipendentemente, se siamo confessionali o cattolici bigotti come qualcuno in quest'Aula.
Ripeto, il tema del contendere è come affrontare un problema così delicato che oggi ci sta mettendo in difficoltà.
Io non ne avrei voluto parlarne: ero qui che scrivevo e non capivo nemmeno di che cosa stavamo parlando! Perché questo tema l'ho già affrontato un mese fa, facendo alcune dichiarazioni su Avvenire, quindi la mia risposta l'ho già data un mese fa! Andate a leggere Avvenire.
Detto questo, Presidente, ci affidiamo a lei. Quindi non si tratta di un problema di Conferenza dei Capigruppo, ma la Presidente Bresso deve venire qui in Aula a dirci con quale coraggio e con quale trasparenza amministrativa e legislativa abbia potuto fare simili affermazioni! Tutto qui. Niente di più.



PRESIDENTE

Colleghi, ancora un ultimo intervento e poi chiuderei la nostra discussione. Non mi pare che ci siano nemmeno le condizioni per procedere nei nostri lavori, quindi dopo gli interventi dei Consiglieri Robotti e Novero, chiuderei la seduta.
La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

A volte mi chiedo, colleghi, come si starebbe bene in questo paese se il papato fosse rimasto ad Avignone. Purtroppo, è tornando in Italia, è tornato a Roma e da quel momento le conseguenze sono note.
A parte questa battuta...



(Commenti in aula)



ROBOTTI Luca

Diciamo che avrebbe meno peso, imprimerebbe una pressione minore e poi ci sarebbe stato De Gaulle che avrebbe aggiustato il ruolo della Chiesa cattolica in Francia.
Al di là della battuta, credo che i colleghi non dimentichino che la Presidente Bresso, così come tutti i Presidenti delle Regioni, è eletta direttamente dal popolo e non dall'Aula, quindi lei rappresentata, per mandato popolare, quell'espressione democratica che la maggioranza delle cittadine e dei cittadini piemontesi le hanno attribuito. La Presidente è quindi, legittimata a parlare a nome delle piemontesi e dei piemontesi perché ha ricevuto un mandato non da un'Aula, che già sarebbe sufficiente ma dall'intera popolazione della nostra Regione.
In secondo luogo, ricordo che la Presidente, così come tutti noi eletti e nominati, abbiamo un unico dovere, sacrosanto, che è quello di rispettare la Costituzione repubblicana, lo Statuto della nostra Regione e il mandato popolare che ci viene attribuito attraverso una Costituzione e uno Statuto che sono laici. Quindi, che non guardano ad interessi di parte o particolari.
In terzo luogo, ricordo che in questo paese anche coloro che non vengono eletti con voto popolare, ma vengono eletti dal Parlamento e dovrebbero, quindi, essere ancora più attenti al rispetto delle regole democratiche e parlamentari, parlano in completa e assoluta libertà ogniqualvolta ne sentono il bisogno, ogniqualvolta ne hanno avvertito la necessità. Mi riferisco, in primo luogo, al nostro Presidente del Consiglio dei Ministri che non ci risparmia, quasi quotidianamente, battute illazioni, invettive sui temi più vari.
Vorrei che su un tema come questo si debba necessariamente evitare ogni forma, diciamo così, speculativa, da un lato, o estremistica, dall'altro.
Eluana, per quanto riguarda Luca Robotti e la sua sensibilità, è già morta.
Credo che lo Stato, attraverso gli strumenti meccanici che oggi la medicina ci offre, stia semplicemente aumentando la sofferenza di questa donna e allontanando la possibilità che questa donna possa raggiungere la pace per trovare una dimensione non così drammaticamente forzata dal punto di vista meccanico e medico.
Quindi, è necessario discuterne non attraverso l'incitazione a trovare forme anche linguistiche violente, come il "Piemonte della morte" o "la violenza". Discutiamone, ma con grande fermezza laica e sensibilità umana che, in qualche modo, devono incontrarsi.
L'ultima battuta è sulle affermazioni del collega Chieppa, il quale ha detto delle cose giuste: è vero che il Governo ha minacciato la Regione Friuli Venezia Giulia ed anche la struttura sanitaria che avrebbe dovuto ospitare Eluana per questo suo ultimo viaggio verso la morte. La Direttrice della struttura sanitaria ha detto: "Io non posso permettere di mettere a rischio il posto di lavoro di 325 persone, visto che il Ministro della Sanità ha minacciato di far chiudere la struttura sanitaria, nel caso in cui si fosse proceduto all'operazione di spegnimento delle macchine per l'alimentazione e per la respirazione di Eluana". Questi sono i dati che non vengono inventati da qualche collega in quest'Aula, ma che sono stati esposti dai diretti interessati, dalle persone che avrebbero dovuto accompagnare Eluana verso morte.
Ora, possiamo anche difendere l'indifendibile e capita molto spesso in questo Paese con questa politica così sanguigna e poco razionale, per bisogna anche essere coerenti e responsabili nell'ammettere che non è normale che un Governo ed un Ministro della Repubblica intervengano così pesantemente contro l'autonomia rappresentata dall'Ente regionale del Friuli Venezia Giulia, per impedire che quella Regione possa fare quello che si era resa disponibile a fare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Avrei molte cose da dire sull'argomento e adesso il Consigliere Robotti mi ha fatto venire la voglia di dirle, ma non le dico ugualmente.
Ho chiesto la parola con un'altra intenzione, quella di fare una puntualizzazione sui punti all'ordine del giorno di questo Consiglio e vorrei che fosse solo chiaro che il testo unificato relativo a "Gestione e promozione economica delle foreste" non è la legge dell'Assessore Sibille o che vuole l'Assessore Sibille, ma è una legge firmata dai Consiglieri Bellion, Vignale, Cavallera, Muliere, Boeti, Ferraris, Motta, Reschigna Travaglini, Boniperti, Novero, Guida e Dutto.



(Commenti in aula)



NOVERO Gianfranco

Voglio dire che è una legge che interessa moltissimo le popolazioni della montagna. È una legge che, secondo me, deve assolutamente passare nel modo migliore possibile, quindi, per favore, ci si metta d'accordo sui metodi di discussione e su tutti i temi su cui questo Consiglio deve dibattere, ma questa legge è del Consiglio e il Consiglio deve portarla avanti come meglio ritiene.
Spero e auspico che il Consiglio intenda approvarla.



PRESIDENTE

Collega Pace, ho appena avuto modo di sentire alcuni Presidenti dei Gruppi, tra cui, anche il suo. L'orientamento che mi pare prevalente è quello di rinviare l'esame dell'articolato ad altra seduta.
Se i colleghi sono disponibili, per me è assolutamente prioritario procedere sull'esame dell'ordine del giorno.
Mi pare inutile a questo punto procedere con una modalità tale che ci porti all'ostruzionismo e non ci porti ad un'efficace organizzazione dei lavori.
Grazie, colleghi.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.46)



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