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Dettaglio seduta n.405 del 20/01/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 10.00 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.36)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Bossuto, Buquicchio Cattaneo, Laus, Pizzale, Placido, Robotti, Ronzani, Rutallo e Valloggia.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Cavallera, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente ai ritardi di ARPEA sui pagamenti dei contributi del Piano di Sviluppo Rurale

Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Richiesta, da parte del Consigliere Toselli, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente alle procedure di attuazione delle linee guida sulla ventiloterapia

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Sollecitazione, da parte del Consigliere Toselli, nei confronti dell'Assessore Artesio, affinché provveda ad una sorveglianza sanitaria sulle condizioni igieniche degli esercizi di ristorazione presso le stazioni sciistiche

Argomento: Trasporti su ferro

Richiesta, da parte del Consigliere Caramella, di esaminare l'interpellanza n. 2551 del Consigliere Caramella, inerente a "Trasporto pubblico locale. Applicazione della normativa comunitaria nazionale"


PRESIDENTE

Sono state presentate dai colleghi alcune richieste di inversione all'o.d.g., però, come da prassi, procederei, prima, al sindacato ispettivo e, poi, alla votazione delle richieste di inversione.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Visto che è presente l'Assessore Taricco, volevo - ne avevo già parlato con il Presidente della Commissione e d'accordo anche con il collega Botta avere una comunicazione in Aula o in Commissione sull'avanzamento dei pagamenti dell'ARPEA, perché entro il 31 dicembre era stata prefigurata una serie di pagamenti da parte dell'organismo pagatore - parliamo della politica agricola comune (PAC) e PSR.
Non si è più saputo molto, pertanto si chiede di avere un'informativa che non pretendo in questa sede, ma magari in Commissione, oppure, se l'Assessore è disponibile, nella prossima seduta.
Grazie.



PRESIDENTE

L'Assessore ha manifestato la propria disponibilità. Io posso farmi carico di formalizzare al Presidente della Commissione la richiesta da lei avanzata e la disponibilità che già in questo momento l'Assessore ha riferito, in maniera da poter aggiornare la comunicazione su questo problema, che, oggettivamente, ha una valenza rilevante per i colleghi.
La prossima Commissione è lunedì prossimo. Penso non ci saranno indicazioni in senso contrario da parte dei membri della Commissione.
Pertanto, credo si possa dedicare parte dell'attività a questa informativa che peraltro segue un dibattito che è già avvenuto in quest'aula.
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Vedo che è presente in Aula l'Assessore alla sanità, alla quale volevo porre un paio di questioni, una delle quali già di sua conoscenza. Vorrei conoscere se si è fatta dare il modulo inviato alle ASL, quindi agli ospedali, sulla questione della ventiloterapia, cioè delle linee guida, se si è resa conto ella stessa che non comprendeva l'assistenza domiciliare e qual è la posizione che ella vuole cortesemente assumere.
Relativamente alla seconda questione, vorrei invitarla a prendere carta e penna per scrivere agli Uffici di igiene delle ASL. Come alcuni di noi sono tra coloro che vanno a sciare e credo che tutti quanti abbiamo potuto renderci conto che, forse, andrebbe fatto qualche controllo in più in questi baretti e ristoranti che stanno sulle montagne a disposizioni degli sciatori.
Non ritengo che si debba toccare il pane e i soldi contemporaneamente né che senza guanti si debba tagliare una fetta di prosciutto, aprire una birra, fare un caffè, ritoccare i soldi e dare il panino, senza quei controlli che sono propri dell'Ufficio igiene.
Ora, lei è Assessore alla sanità, con garbo, prenda carta e penna, se lo ritiene - credo che in tal senso lei svolga un servizio alla collettività - per invitare gli Uffici igiene delle ASL a fare i dovuti controlli anche sulle piste da sci. Credo che tutto il mondo del turismo nel suo complesso apprezzerà questo gesto e soprattutto coloro i quali come il sottoscritto, vanno volentieri a sciare, ma hanno difficoltà a fermarsi a pranzo per la mancata pulizia che generalmente trovano.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Toselli.
La parola al Consigliere Caramella.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente.
Presidente, non essendo presente l'Assessore competente, Le chiedo cortesemente se è possibile sollecitare l'interpellanza da me presentata riguardante il trasporto pubblico locale. Ne abbiamo già discusso recentemente, ma credo fondamentale portare all'ordine del giorno questo tema, in quanto le Ferrovie dello Stato e, in particolar modo, Trenitalia continuano incessantemente a offrire un servizio degno del quarto, del quinto o del sesto mondo.
Siccome il trasporto pubblico locale soffre di una grave problematica legata anche a finanziamenti che ancora non si riescono a mettere in ordine dal punto di vista della parte che compete alla Regione nei confronti delle Province, chiedo che di questo tema si possa discutere, proprio per ovviare, attraverso il servizio su gomma, ai continui disservizi da parte delle Ferrovie dello Stato.
Concludo ricordando che sono stato sollecitato circa questo tema perché, nonostante l'incontro che l'Assessore ha avuto sulla Provincia di Novara con il Presidente Vedovato e i rappresentanti di Trenitalia, la stessa continua incessantemente a creare disservizi e a offrire un servizio che non è degno del contratto che stipula con i viaggiatori attraverso il biglietto di viaggio.
Questo è un tema molto importante, sarebbe persino opportuno trovare il sistema attraverso il quale - Presidente - convocare - e non invitare Trenitalia per relazionarci in Commissione sulla situazione disastrosa del servizio da loro offerto.
Grazie.



PRESIDENTE

Collega Caramella, sollecitiamo la risposta all'Assessore competente sulla questione che lei ha posto.
Collega Toselli, avendo posto delle questioni, la prego di non andarsene. L'Assessore Artesio è pronta a rispondere alla prima della questione da lei sollevate, che riprende un suo quesito precedente.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente alle procedure di attuazione delle linee guida sulla ventiloterapia


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio, per una comunicazione sulla questione delle linee guida sulla ventiloterapia.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Assumo la sollecitazione in merito alla sorveglianza sanitaria sulla ristorazione nelle località di montagna, quindi chiederò ai competenti Servizi quali siano le procedure ordinarie di sorveglianza.
Per quanto riguarda il primo aspetto, che era già stato segnalato la volta scorsa, ho verificato l'invio fatto alle Aziende Sanitarie e ho anche colto la motivazione per la quale non c'era riferimento esplicito all'assistenza domiciliare.
Quelle schede non sono volte a regolare i servizi che devono essere destinati agli utenti, i quali servizi devono essere, come correttamente veniva ricordato, fondamentalmente domiciliari, per mantenere il più possibile la qualità della vita della persona, e, poi, anche ospedalieri per i ricorrenti interventi nei momenti di acuzie e per il mantenimento del controllo sanitario.
Quelle schede non parlavano della domiciliarità perché erano volte a individuare nella costituenda rete gli interventi di ventilazione assistita, quali strutture ospedaliere e quali ASL di riferimento, per la presenza delle specialità cliniche di riferimento; quindi, è per individuare il ruolo delle strutture sanitarie, non il percorso terapeutico.
In questo senso non c'è da preoccuparsi che non facendo quel riferimento si ometta la volontà di svolgere, invece, le cure domiciliari che, concordo, sono assolutamente importanti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Artesio.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta, da parte del Consigliere Burzi, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente allo stato d'attuazione della legge regionale n. 23 del 28 luglio 2008, inerente a "Disciplina dell'organizzazione degli Uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi, sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Premetto che, come le dicevo prima informalmente, non sarebbe male conoscere in tutte le riunioni chi rappresenta la Giunta, nulla togliendo né all'Assessore Artesio, né all'Assessore Taricco. In genere, dovrebbe esserci una delega specifica, qualora il Presidente della Giunta non attenda ai nostri lavori, sempre per - si fa per dire - avere un minimo di rispetto sostanziale per i lavori che qui si svolgono.
Lo chiedo in maniera specifica perché credo sarebbe urgente - domani lo chiederò in Commissione I - che la Presidente...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



BURZI Angelo

Io non sono affatto disturbato.



(Scampanellìo del Presidente)



BURZI Angelo

Chiederò che la Presidente o il Vicepresidente, visto che siamo alla fine del mese di gennaio, ci relazionassero relativamente a come sta - si fa per dire - partendo l'applicazione della legge n. 23, che è una delle leggi architettura del nostro Ente. La legge n. 23 è la nuova n. 51, che con grande fatica questa maggioranza, alle soglie dell'inizio del quarto anno della legislatura, ha realizzato.
Risulterebbe, da voci non controllate, che non esista maniera peggiore per far partire una legge sulla quale si è molto lavorato in Commissione e in Aula. Pare di capire che il Vicepresidente Peveraro, ma questi sono i pettegolezzi - figuriamoci se io sento i pettegolezzi - stia facendo partire l'applicazione di questa legge - ripeto - nella maniera peggiore sia dal punto di vista tecnico che relazionale.
Mi sembra che i sindacati non siano contentissimi; non che, per questo abbiano necessariamente ragione, ma capita spesso che i sindacati non abbiano torto.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, è impossibile ascoltare il Consigliere Burzi! Prego coloro che non sono interessati ad ascoltare il dibattito di uscire dall'Aula. Grazie.



BURZI Angelo

Sarebbe meglio rimandare il tutto a febbraio 2010. Credo che questo comporterebbe delle sane efficienze per questo nostro Ente e per i cittadini che vi sono - ahimè per loro - sottoposti.
Dicevo che questa legge sta partendo e penso che tutti i Consiglieri l'Ufficio di Presidenza e la Giunta possano facilmente comprendere e condividere che è una delle leggi portanti del nostro Ente.
Dalla scelta del mezzo di pesatura dei Settori alla pesatura dei Settori, alle conseguenze successive, mi sembra di poter dire - se le voci che si sentono, molte e numerose, sono anche solo parzialmente corrette che tutto si stia facendo nel peggiore dei modi. Non che questo ci serva per fare delle critiche nei confronti del Vicepresidente Peveraro, nonch Assessore competente: ha già un tale elenco di imputazioni politiche che non abbiamo bisogno di cercare questa, per interloquire. Siamo semplicemente preoccupati, perché è stato devastato il bilancio pubblico e ci vorranno otto, nove legislature per porre rimedio, qui e in Comune, agli esiti della gestione Peveraro e affini. Adesso saremmo anche interessati che la gestione umana delle risorse di questo Ente, che è sempre stata una delle architravi della Regione Piemonte, ove possibile, non fosse totalmente destabilizzata.
Chiedo, quindi, alla cortesia del Presidente del Consiglio di domandare al Vicepresidente Peveraro se, nei ritagli di tempo, tra un buco e l'altro vorrà anche dirci come sta partendo - si fa per dire - la legge n. 23.
Domani mattina lo richiederemo in I Commissione; non lo consideriamo elemento di minor momento rispetto a tanti altri, che pur sono oggetto della discussione della nostra Aula.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, avrò cura di trasmettere alla Giunta regionale, in particolare al Vicepresidente che ha le deleghe per materia, la sollecitazione che lei ha posto.
Come lei stesso, però, ha richiamato, l'argomento sarà oggetto di trattazione domani, pertanto potrà emergere domani mattina, durante i lavori della Commissione, qualche indicazione puntuale circa le problematiche connesse all'attuazione della legge n. 23.
Sarà, comunque, mia cura inviare in data odierna una sollecitazione in tal senso alla Giunta regionale.


Argomento: Commercio - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 2445, presentata dai Consiglieri Cavallera e Toselli inerente a "Presenza in Italia di prodotti alimentari provenienti dalla Cina e con latte in polvere tra gli ingredienti"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interpellanza n. 2445 dei Consiglieri Cavallera e Toselli.
La parola all'Assessore Artesio, per la risposta.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

I Consiglieri, in relazione alla denuncia del CODACONS, che ha segnalato la presenza in Italia di generi alimentari prodotti in Cina con latte in polvere tra gli ingredienti, si ponevano la preoccupazione della sorveglianza sanitaria e della sicurezza alimentare.
Non appena venuti a conoscenza del rischio sanitario correlato alla presenza di "melamina" in prodotti alimentari contenenti latte, prodotti confezionali in Cina, si è provveduto ad informare i servizi territoriali trasmettendo loro tutte le notifiche comunitarie.
Il problema "melamina", la cui presenza era inizialmente limitata a prodotti per l'infanzia contenenti latte, in seguito si è estesa a svariati prodotti aventi come ingrediente latte in polvere, come quelli dolciari integratori alimentari, salse, ecc.
stato predisposto, in accordo con il Polo Chimico del Dipartimento ARPA e con l'Istituto Zooprofilattico di Torino, un campionamento su tutte le matrici individuate che, per loro composizione, avrebbero potuto contenere latte in polvere.
I controlli sono stati effettuati presso importatori, grande distribuzione ed esercizi di vendita e di somministrazione.
Inoltre, i Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL hanno garantito una sorveglianza attenta, procedendo al sequestro cautelativo dei prodotti che presentavano un'etichetta non in lingua italiana, sequestro invocato a nome del principio di precauzione in quanto il consumatore non potrebbe così comprendere gli ingredienti e selezionare la propria scelta.
La vigilanza è tuttora attiva e i servizi sono aggiornati in merito all'evolversi della situazione e ne monitorano l'andamento.
In merito, poi, al suggerimento contenuto nell'interrogazione sull'eventuale necessità di cui la Regione potrebbe farsi promotrice di una normativa che consenta l'indicazione sull'etichetta dell'origine degli ingredienti, attualmente siamo in presenza di una norma che impone, a seguito delle direttive comunitarie e del decreto legislativo, l'una del 1989, l'altro del 1992, di riportare in etichetta l'indicazione obbligatoria dell'origine delle materie prime.
La problematica relativa alla chiara identificazione dell'origine di tutti i prodotti alimentari è di grande impatto, sia a livello di garanzia della sicurezza sia della loro rintracciabilità, quindi è ragionevole l'indicazione sollevata, e in sede di coordinamento interregionale sulla sicurezza alimentare verrà richiesta un'estensione dell'obbligo di indicare almeno il Paese di origine dei prodotti primari utilizzati per quelle materie commercializzate in Italia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. L'Assessore ha corrisposto alle nostre domande e sollecitazioni, pertanto ci dichiariamo soddisfatti per quanto riguarda la risposta. Peraltro, la Regione Piemonte è sempre stata attiva, dal punto di vista dei controlli sanitari sugli alimenti, quindi è un'impostazione che dura nel tempo.
La preoccupazione, ovviamente, è di due tipi: una è da un punto di vista strutturale, cioè avere finalmente sulle etichette l'indicazione di tutti i Paesi di provenienza, in modo da facilitare eventuali interventi, a fronte di allerta sulle emergenze particolari; l'altra, è veramente la preoccupazione che si può avere ogni giorno quando si pensa che arrivano container per nave, per ferrovia o su camion, poiché il commercio internazionale è libero, le frontiere sono ai margini dell'Unione Europea per cui nel nostro Paese possono arrivare prodotti o container che sono attraccati o atterrati in un altro Paese dell'Unione Europea. Si spera dunque, che ciascuno, a casa sua, faccia il proprio mestiere.
Di contro, ci possono essere delle preoccupazioni per cui probabilmente, anche in sede europea occorre fare un'azione più incisiva e magari sensibilizzare ulteriormente altre forze di Polizia, come la Guardia di Finanza o l'Ispettorato Centrale Repressioni Frodi del Ministero dell'Agricoltura, il Corpo Forestale e chiunque possa fare dei controlli a campione sulle derrate alimentari o sulle materie semilavorate che poi fanno da ingrediente per altre produzioni che transitano entrando da altri Paesi.
Può sembrare, a volte, come prendere l'acqua del mare con il colino, ma certamente, sia con controlli sistematici sia con sistemi di etichettatura sia anche magari con controlli a campione, non solo del servizio sanitario ma di tutte le forze che possono avere in qualche modo una voce in capitolo, un potere di verifica può veramente rassicurare definitivamente il consumatore italiano, il consumatore piemontese e anche soprattutto la nostra industria che, per necessità, utilizza ingredienti che vengono dall'estero.
L'auspicio è sempre quello che si costruiscano delle filiere che utilizzano le materie prime piemontesi, perché in questo caso ci sarebbe una maggiore sicurezza e, ovviamente, anche un ritorno, un valore aggiunto maggiore per la nostra produzione; nel caso particolare, la produzione zootecnica e la produzione lattiera del Piemonte che sappiamo, per quanto si legge sui giornali e seguiamo, anche dal punto di vista del prezzo è una continua trattativa che si allinea, passo dopo passo, a quelle che sono anche le quotazioni del latte sul mercato internazionale.
chiaro che, nel momento in cui arrivano degli ingredienti con dei prezzi veramente stracciati e con un elevato costo di trasporto, qualche dubbio circa la qualità dell'ingrediente stesso potrebbe sorgere e, quindi solamente con l'etichettatura obbligatoria del Paese di origine degli ingredienti, solamente in quel modo si stimolano anche i trasformatori/produttori di prodotti agro-industriali a utilizzare il più possibile ingredienti italiani o europei, dove vigono normative simili e sistemi di controllo assimilabili.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 2433 del Consigliere Burzi, inerente a "Radioterapia di Verbania"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 2433, presentata dal Consigliere Burzi.
La parola all'Assessore Artesio per la risposta.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute sanità

Sicuramente dalla presentazione di questa interrogazione al momento in cui, per le ragioni di programmazione del Consiglio rispondiamo, tutti - i presentatori ed io, ma anche il Consiglio regionale - sanno che ormai è attiva la radioterapia a Verbania; tuttavia, si chiede di ripercorrere il tragitto che, da un lato, ha portato alla conclusione e, dall'altro, ha comportato i ritardi lamentati.
La cronistoria che rappresenta il contenuto della mia risposta è la seguente.
L'affidamento dell'appalto alla ditta SHD per la realizzazione del nuovo Centro di Radioterapia presso l'Ospedale Castelli di Verbania avvenne con delibera del Direttore generale dell'allora ASL 14 del giugno 2004.
L'appalto fu affidato a seguito di procedura ad evidenza pubblica sulla base di un progetto preliminare predisposto dall'ASL e sulla base di una copertura finanziaria costituita da una lettera dell'Assessorato al Direttore generale dell'ASL 14 (agosto 2004), che testualmente recava: "In considerazione dell'urgenza da Voi palesata, l'ASL 14 è autorizzata ad anticipare di cassa le somme necessarie". La lettera era stata inviata all'ASL tenuto conto che il Centro di Radioterapia era stato inserito nel programma articolo 20 di cui alla DCR n. 342-31701 del 2003.
La certezza dell'approvazione del progetto e della copertura finanziaria da parte del Ministero della Salute si è avuta soltanto con il Decreto Ministeriale dell'aprile 2007 che assegnava all'ASL, nel momento del trasferimento della risorsa, un termine di 270 giorni per l'aggiudicazione e la consegna dei lavori.
Quindi, primo intervallo di tempo: dalla originaria programmazione regionale, sulla quale si fondava la lettera di impegno dell'Assessorato e l'autorizzazione all'ASL a procedere in anticipo, fino alla vera e propria emanazione del programma ministeriale e del relativo finanziamento.
Il contratto con la ditta SHD è stato definitivamente concluso e sottoscritto dal Direttore generale dell'ASL VCO in data 28 maggio 2007 tra l'altro prevedeva, in capo alla ditta appaltatrice: a) la predisposizione di tutti gli elaborati di progetto, ivi compresa la documentazione per il rilascio della concessione edilizia b) la realizzazione "chiavi in mano" del nuovo Centro (lavori apparecchiature, attrezzature, arredi, opere complementari) c) la direzione lavori d) un tempo di esecuzione di 180 giorni consecutivi di calendario.
1) La concessione edilizia venne rilasciata il 16 novembre 2007 e l'effettivo inizio dei lavori avvenne il 6 dicembre 2007; quindi, ai sensi dell'impegno a concludere i lavori nei 180 giorni consecutivi, la data di ultimazione sarebbe stata il 2 giugno 2008.
2) Il responsabile del procedimento, a seguito dell'emergere di una situazione imprevista nell'area di cantiere, ha concesso all'impresa appaltatrice una proroga del termine di esecuzione, fissando la nuova data di ultimazione al 20 giugno 2008.
3) La data del certificato di fine lavori è il 5 settembre 2008.
4) Il responsabile del procedimento, rispetto alla data del 20 giugno 2008 non aveva concesso ulteriori proroghe, non concordando infatti né: a) sulla richiesta di proroga di giorni 20 ricevuta dalla ditta SHD in data 4 giugno 2008 e spostamento al 10 luglio 2008 della data ultimazione lavori b) sulla sospensione parziale dei lavori disposta dal direttore dei lavori in data 28 luglio 2008, peraltro anche contestata dalla ditta SHD che l'aveva nominato.
1) L'articolo 9 del capitolato speciale d'appalto prevede una penale per ritardata ultimazione dei lavori di 5.000 euro al giorno.
2) Il collaudatore tecnico amministrativo valuterà se i ritardi registrati nell'ultimazione dei lavori sono giustificati o meno e a chi siano imputabili.
3) A collaudo tecnico concluso, eventuali economie risultanti rispetto al finanziamento originario in base alla normativa vigente saranno restituite alla Regione che potrà rassegnarle all'ASL VCO per interventi complementari all'appalto originario.
4) Presso il nuovo Centro opera, a far tempo dal 15 settembre u.s.
l'équipe di medici, tecnici e personale di assistenza. Ad oggi sono in servizio n. 3 medici, 2 fisici sanitari, 4 tecnici di radioterapia.
L'organico sarà completamento con n. 2 infermieri professionali e n. 2 OO.SS.
5) L'attività presso il nuovo Centro è iniziata nei primi giorni di ottobre con le visite di pazienti da prenotare per l'avvio al trattamento; la prima simulazione è avvenuta il 3 di novembre u.s., alla quale farà seguito la somministrazione della terapia.
6) L'inaugurazione del nuovo Centro è avvenuta in data 22 ottobre u.s.
alla presenza della Presidente Mercedes Bresso e della sottoscritta.
7) Il nuovo Centro è parte integrante di un progetto di rete integrata dei servizi di radioterapia dell'Area Funzionale Sovrazonale 2 (ASL: Biella Novara - VCO - Vercelli e AOU Maggiore della Carità), coordinato da un apposito gruppo della Clinica Universitaria di Radioterapia dell'Ospedale di Novara.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Inizierei da dove mi suggeriva il collega Leardi. Direi che sono estremamente soddisfatto, perché dalla risposta, che potrebbe andare sotto il titolo di una rubrica sistemica dell'Ente Regione, anzi bisognerà che la Presidente Bresso, nella sua spasmodica attenzione alla comunicazione politica - volevo dire istituzionale, mi sono confuso, un lapsus freudiano si potrebbe dichiarare "tutto va bene, madama la marchesa".
Invece, non va bene per nulla. Non va bene in due parti. La prima quella dell'esordio della risposta dell'Assessore, che dice: rispondo in ritardo, dovuto alla programmazione dei lavori del Consiglio. Io non so se nel caso specifico questo sia vero, ma sarebbe vero se e solo se - cosa che sarebbe facilmente appurabile, e qualora lo fosse sarebbe una lodevole eccezione - la Giunta sistemicamente facesse la sua parte, che è rispondere, e poi accumulasse ai piedi del Consiglio (o anche in testa, è indifferente), in Ufficio di Presidenza, il lavoro svolto. Perché la responsabilità della Giunta è rispondere, ma la gestione delle risposte...
Francamente, Assessore Artesio, non so se nel caso specifico questa risposta sia esente, ma è sistemico e lungo l'elenco delle domande che non soltanto l'opposizione rivolge alla Giunta e che trovano, nell'ambito delle risposte, tempi che io considero non compatibili con il rispetto dell'istituzione.
Questo potrebbe essere uno dei casi, a seconda di quando il suo Assessorato abbia comunicato all'Ufficio di Presidenza la disponibilità a rispondere.
Ma sono certo che, anche per quanto attiene l'Assessorato e le deleghe che lei ricopre, qualche elemento di ritardo, che lei stessa giudicherebbe tale, mutatis mutandis, ci sia.
Nel merito, in attesa che il trasferimento di residenza mi permetta di occuparmi dei problemi del Verbano in maniera più specifica di quanto faccia per delega dell'ex Consigliere Cattaneo (vedo che il collega Reschigna mi guarda con una certa attenzione), mi sembra che la sua risposta si sia dimostrata - ma pare che la cosa non interessi a nessuno uno dei piccoli teoremi che noi sosteniamo.
Parrebbe potersi evidenziare, dai tempi della decisione (non dico biblici, ma direi che attengono almeno al Nuovo Testamento), tra l'esigenza nata di modificare quella struttura ai tempi di risposta, che se era utile qualche problemino evidentemente lo evidenzia in termini di capacità di fornire il servizio a cui la struttura è dedicata all'utenza specifica.
Se era utile, e i ritardi si sono così accumulati, al di là dell'analisi delle responsabilità (che non mi compete, ma mi interessa l'esito), evidentemente qualche disefficienza da qualche parte si è creata.
E le disefficienze, Assessore, sono due: la prima è nel servizio che obbligatoriamente l'ente nell'area della sanità deve erogare ai propri cittadini.
Un servizio non erogato, un servizio erogato in ritardo o un servizio erogato con una qualità inferiore a quella possibile, è un disservizio. Lo è o non lo è nella misura in cui qualcuno fosse interessato a misurarlo, ma non c'è nessun miglior gestore di chi non vuol divedere, perché "occhio non vede, cuore non duole".
Un tempo valeva per gli affari di cuore, oggi vale sistemicamente per l'Amministrazione Pubblica, che non vuole vedere l'efficienza dei servizi che eroga, perché in tale modo sarebbe costretta a misurarsi. E farlo attiene a quelle fasi della competizione del mercato, della convinzione che si possa far di meglio al di là della volontà, che mi pare essere totalmente assente dalla sua Giunta e, nel caso specifico, dal suo Assessorato, che è particolarmente latitante - credo volutamente latitante in quest'area.
A meno che lei, nella sua eventuale replica, mi dica, invece, che tutto è andato non bene ma benissimo, anzi che i responsabili che nel corso di questi anni si sono succeduti attorno a questa modestissima pratica meritano anche un encomio solenne, cosa che potrebbe anche essere, qualora così non fosse verrebbe anche soltanto momentaneamente dimostrato che esistono delle disefficienze, cosa di cui sono convinti tutti tranne lei che chiama disefficienze "tagli". E sa perché li chiama così? Perché i tagli fanno politicamente comodo ad una formazione politica che è già stata tagliata ma in altra sede.
Le disefficienze sono quelle a cui nelle aziende - in tutte - le persone normali cercano di porvi rimedio, onde far sì che il recupero di efficienza possa essere dedicato nell'interesse di coloro che ne hanno diritto - il pubblico - con soldi pubblici faticosamente prelevati dalle nostre tasche, non certo di chi, invece, ha bisogno di una sistemica disefficienza, ossia lei e la parte politica che lei rappresenta, che ormai è totalmente convinta che soltanto assistendo, non misurando, parlottando e assumendo questo simpatico atteggiamento che non oserei definire di natura didattica - ma va tutto bene, madama la marchesa - convincerà certamente i lettori (speriamo non troppo tardi) a rinviarvi da dove siete arrivati sperando che il malato - la sanità, in senso lato - nel frattempo non ne abbia subito dei danni troppo sistemici.
Peraltro, avendo appreso (se i giornali dicono il vero) che lei è convinta che i tagli - che noi chiamiamo scioccamente efficienze, perch siamo degli aziendalisti - siano corretti, e vorrebbe quindi riparlarne in Aula, le faccio presente che siamo in Aula e siamo disponibili a parlarne.
Qualora lei non lo fosse, vedrà che faremo in modo che se ne riparli.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interpellanza n. 2372 del Consigliere Chieppa, inerente a "Riaperture del centro prelievi di Via San Francesco da Paola, 31" (risposta scritta)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 2402 del Consigliere Toselli, inerente a "Accorpamento del punto nascite di Ceva e di Mondovì" (risposta scritta)

Argomento: Professioni e imprese turistiche (agenzie, guide turistiche alpine speleologiche, accompagnatori, maestri di sci, ecc.

Interrogazione n. 2361 del Consigliere Toselli, inerente a "Ritardo delle autorizzazioni regionali per la ristrutturazione della nuova sede CAI di Cuneo" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta, da parte degli Assessori competenti, alle seguenti interrogazioni e interpellanze: Interpellanza n. 2372 del Consigliere Chieppa, inerente a "Riaperture del centro prelievi di Via San Francesco da Paola, 31" Interpellanza n. 2402 del Consigliere Toselli, inerente a "Accorpamento del punto nascite di Ceva e di Mondovì" Interrogazione n. 2361 del Consigliere Toselli, inerente a "Ritardo delle autorizzazioni regionali per la ristrutturazione della nuova sede CAI di Cuneo".


Argomento: Comuni

Interrogazione n. 2477 del Consigliere Toselli, inerente a "Servizio postale nelle aree disagiate"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 2477 del Consigliere Toselli inerente a "Servizio postale nelle aree disagiate".
Risponde l'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore allo sviluppo della montagna e foreste

Le informazioni assunte in merito alla problematica esposta nell'interrogazione hanno consentito di appurare che, in realtà, il piano di rimodulazione di riduzione delle zone di recapito è già stato attuato.
Il programma di "efficientazione e sviluppo", così denominato dalle Poste consentirebbe, secondo l'azienda, una razionalizzazione nella distribuzione della corrispondenza e la possibilità di eliminare talune zone di recapito esistenti che verrebbero coperte attraverso la rimodulazione delle rimanenti.
Da parte delle organizzazioni sindacali sono state rivolte all'azienda richieste - peraltro più che ragionevoli - per una revisione urgente dei provvedimenti e ed è possibile che, per alcune zone, siano previsti dei ripensamenti.
Peraltro, da quando il Consigliere ha presentato l'interrogazione ad oggi la situazione è evoluta, per cui ci sono stati alcuni ripensamenti mentre per altri passaggi che erano stati nuovamente messi in cantiere siamo intervenuti per sostenere la loro inattuabilità.
Entro il mese di novembre (parliamo, ovviamente, dello scorso anno) le organizzazioni dovrebbero incontrare i rappresentanti dell'azienda per una valutazione complessiva del processo di razionalizzazione posto in essere per analizzare costi e possibili correttivi alle azioni già intraprese.
Con Poste Italiane è in via di definizione il rinnovo del protocollo di intesa sottoscritto nell'anno 2007, attraverso il quale si è reso possibile mantenere aperti in questi anni tutti gli uffici postali anche nelle aree più marginali del territorio piemontese.
Inoltre, è prossima la sottoscrizione di un accordo quadro Regione Poste S.p.A. in merito alla consegna dei referti di laboratorio tramite servizio postale (lavoro svolto in collaborazione con l'Assessorato alla sanità). Questo passaggio dovrebbe contribuire positivamente al rafforzamento della concertazione per la ricerca di soluzioni condivise utili a salvaguardare ulteriormente il servizio nelle aree più marginali.
Mi sento di condividere totalmente la parte relativa alla questione del miglior utilizzo del servizio di distribuzione della posta, che è un servizio pubblico essenziale.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione n. 2404 dei Consiglieri Cavallera e Cirio, inerente a "Tutela delle produzioni di tartufo nero nostrano"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 2404 dei Consiglieri Cavallera e Cirio inerente a "Tutela delle produzioni di tartufo nero nostrano".
Risponde l'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore allo sviluppo della montagna e foreste

In merito all'interrogazione dei Consiglieri Cavallera e Cirio relativa alla presenza di tracce di DNA di Tuber indicum in alcune tartufaie artificiali del Torinese, è opportuno premettere che il medesimo allo stato fresco giunge sui mercati europei soprattutto dalla Cina, in grandi quantitativi da oltre 15 anni: in Francia è liberamente commercializzato come "Truffe de Chine", in Italia, invece, in base alla legge n. 725/85 non è commercializzabile.
Tale divieto non ha impedito la presenza di questo tartufo sui nostri mercati, in quanto nella filiera commerciale è stato nel tempo significativamente impiegato come elemento di contraffazione delle partite di Tuber melanosporum, il più pregiato tartufo nero di Norcia e del Perigord, dal quale, per aspetto, non è facilmente distinguibile.
Poiché le aziende vivaistiche nazionali, produttrici di piante tartufigene, si approvvigionano da sempre, per l'inoculo, di corpi fruttiferi acquistati sul mercato, non si può escludere che alcune possano aver inavvertitamente allevato o diffuso in passato querciole, noccioli o carpini micorizzati anche con Tuber indicum, in conseguenza delle mescole illegali con Tuber melanosporum passate inosservate agli inizi degli anni '90.
Nonostante ciò, a tutt'oggi, dall'Italia centrale, dove il problema potrebbe essere potenzialmente ben superiore rispetto al Piemonte, non è giunta una sola segnalazione certa di fruttificazione, in impianti tartufigeni produttivi a Tartufo nero, di Tuber indicum. Tale fatto contrasta con le presunte attitudini invasive, nei nostri ambienti tartufigeni, di questa specie orientale, che, pur avendo potenzialmente fruito di varie opportunità di introduzione, non ha, a tutt'oggi manifestato provate capacità riproduttive.
Inoltre, nel paese di origine, il Tuber inducum si trova in ambienti disposti in quota (1.500-2.000 s.l.m.), ma collocati alla latitudine delle Canarie, con caratteristiche completamente differenti rispetto a quelli tartufigeni piemontesi collinari o di basso versante montano. Quindi, ferma restando l'importanza di monitorare attentamente la presenza sull'area segnalata del nostro territorio, si ritiene equilibrato smorzare gli allarmismi sui ventilati rischi di competitività che verrebbe oggi a patire il nostro apprezzato tartufo nero.
Alla luce di tale premessa, occorre precisare che la Regione Piemonte in seguito alla segnalazione da parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto per la Protezione delle Piante del ritrovamento, a gennaio 2007, di tracce del DNA del Tuber indicum nel suolo di una tartufaia artificiale del Torinese, al fine di preservare il più pregiato tartufo nero nostrano, ha provveduto, nello stesso anno, ad affidare al Dipartimento di Biologia Vegetale dell'Università di Torino, in collaborazione con il CNR-IPP sotto la Direzione della professoressa Paola Bonfante, una ricerca specifica per verificare la consistenza e monitorare il suddetto fenomeno, allo scopo di tenerlo assolutamente sotto stretto controllo.
Al riguardo, la legge regionale 25 giugno 2008, n. 16, "Norme in materia di raccolta e coltivazione dei tartufi e di valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale", all'articolo n. 3 dispone che le piante tartufigene inserite in nuovi impianti realizzati con contributo regionale debbano rispondere ai requisiti di adeguata micorizzazione controllata dagli enti preposti al servizio di controllo morfologico o molecolare delle radici, proprio nell'ottica di preservare le tartufaie piemontesi dalla presenza di eventuali micorrize inquinanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera, per la replica.



CAVALLERA Ugo

Indubbiamente, la mia partecipazione ai vari incontri nel Monferrato nella stagione autunnale, non avviene soltanto per apprezzare il tartufo ma anche per ragionare intorno alle prospettive di raccolta e, per quanto riguarda il tartufo nero, di coltivazione. E' noto, infatti, che per quanto riguarda il tartufo bianco il ciclo naturale è ancora quello che alimenta i mercati e i ristoranti.
Credo che si debbano utilizzare le possibilità offerte oggi dalla scienza, soprattutto, la possibilità di individuare il DNA dei vari organismi vegetali per tenere sotto controllo, magari non proprio "estirpando" (bisogna usare le parole giuste), nel senso che una volta che s'introducono nell'ambiente, diventa poi difficile controllarne la diffusione, ma rivolgendo una particolare attenzione ai fornitori di piante micorizzate. Quindi, rivolgendo l'attenzione a questi operatori del ciclo produttivo del tartufo nero, si può avere la certezza di intercettare la stragrande maggioranza delle piante e di impedire la vendita e l'utilizzo di piante che hanno tracce di DNA alloctono e non autoctono.
Adesso siamo stati un po' rassicurati dagli aspetti scientifici e tecnici riportati dall'Assessore, ma c'è una preoccupazione, nel senso che ci sarebbe un contrasto naturale insito nella diversità di habitat (ambiente, temperatura, latitudine, eccetera): sappiamo che il tartufo necessità di un certo tipo d'ambiente, di una certa latitudine, di certe escursioni termiche e di certi regimi di piovosità e così via.
Quindi prendiamo atto e diamo atto all'Assessore di una risposta pertinente. Non abbassiamo la guardia, perché l'economia del tartufo nero può essere un'attività integrativa per l'agricoltura in determinati contesti territoriali, non d'alta montagna, come avviene in regimi più caldi, ma in collina, nelle zone pedemontane, nelle zone vocate. Ci sono ovviamente tante zone del Piemonte, e conosco direttamente quella della Val Curone, ad esempio, dove il tartufo nero trova un habitat ideale, insieme anche al tartufo bianco che è diffuso nell'Albese, nel Monferrato, nelle Langhe e in altre località del Piemonte.
Quindi occhio al tartufo nero, teniamolo sotto controllo, perché un eventuale dilagare nell'ambiente di altre specie alloctone potrebbe causare disastri ambientali, come è avvenuto, per esempio, per specie ittiche (è vero che è tutto un altro campo): purtroppo, l'immissione del pesce siluro nel Po e nei principali corsi d'acqua ha creato un disastro nella catena facendo regredire notevolmente le specie autoctone.
Ringrazio l'Assessore. Continueremo a seguire con attenzione questa materia.


Argomento: Comuni

Interrogazione n. 2380 del Consigliere Leo, inerente a "Servizio postale dell'Alta Valsesia" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Colleghi, c'è ancora l'interpellanza n. 2380 del Consigliere Leo inerente a "Servizio postale dell'Alta Valsesia". Possiamo darla per acquisita in forma scritta? Grazie, collega Leo.
Quindi, acquisiamo la risposta in forma scritta.
Sospendiamo il sindacato ispettivo.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta, da parte del Consigliere Laus, di una comunicazione della Giunta regionale in merito al ritardo dei pagamenti ai fornitori della Pubblica Amministrazione, in particolare della Regione Piemonte


PRESIDENTE

Sono state presentate 20 richieste d'iscrizioni ed inversioni di punti dell'o.d.g.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Sarei già dovuto intervenire all'inizio dei lavori in aula, purtroppo sono arrivato in ritardo.
La nostra forza politica ha voluto porre l'accento sul grave problema del ritardo dei pagamenti ai fornitori degli enti pubblici. È un intervento rivolto soprattutto al Vicepresidente Peveraro che, al momento, non è in Aula. Ad ogni modo, non chiediamo una risposta, oggi, da parte dell'Assessore, però vorremmo che venisse domani in Commissione per trattare la questione, visto che il 12 maggio 2008 era stato approvato un ordine del giorno collegato alla finanziaria, e visto che nell'ultimo bilancio abbiamo approvato nuovamente un altro ordine del giorno in merito al ritardo dei pagamenti.
L'operazione dei Confidi, come abbiamo letto sui giornali, è un intervento straordinario che la nostra Amministrazione fa. Comunque la problematica del ritardo dei pagamenti dei fornitori da parte degli enti pubblici, a nostro avviso, deve essere affrontata. Dato che non abbiamo avuto risposte concrete in merito, le chiediamo, Presidente, di farsi carico di comunicare all'Assessore Peveraro che domani gradiremmo la sua presenza in Commissione per un confronto su questo tema, in quanto non è più prorogabile.



PRESIDENTE

Collega Laus, gli Uffici hanno preso nota della sua richiesta e immediatamente partirà una lettera formale alla Giunta regionale, rivolta alla persona dell'Assessore Peveraro, perché sia sollecito a dare un'informativa al Consiglio regionale sulla situazione dei pagamenti da lei citati. Grazie.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.

Argomento: Boschi e foreste

Proseguimento esame testo unificato dei progetti di legge n. 511, 345, 423 427, inerente a "Gestione e promozione economica delle foreste"


PRESIDENTE

Colleghi, c'è una serie di richieste d'inversioni e d'iscrizione di nuovi punti all'ordine del giorno. Non vedo in Aula tutti i Presidenti dei Gruppi, ma inizierei ad esaminarne una e poi valuterei la modalità con cui procedere.
Richiesta inversione rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Casoni Botta, Boniperti, D'Ambrosio e Vignale: Per la seduta di Consiglio regionale odierna si chiede l'inversione dell'ordine del giorno n. 8) Proseguimento testo unificato dei progetti di legge n. 511, 345, 423, 427 "Gestione e promozione economica delle foreste" relatori Bellion, Vignale con l'ordine del giorno n. 5 Proposta di legge n. 568 "Abrogazione dell'articolo regionale 23 maggio 2008, n. 12 (Legge finanziaria per l'anno 2008)".
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Credo che, anche solo per gli atti a mano dei Consiglieri con i 54 emendamenti presentati, diventa difficile, in qualche modo, non tanto continuare perché lo possiamo fare e andare avanti quanto si ritiene, ma sarebbe bene, per un buon utilizzo del tempo che passiamo in Consiglio affrontare un tema importante quale quello della gestione e promozione economica delle foreste. Successivamente, possiamo vedere se si trova una modalità per evitare di rimanere all'interno dell'Aula senza produrre alcuna norma o, comunque, non entrare nel merito se non in modo ovviamente, poco fruttuoso, di alcun provvedimento.
Per questo motivo, chiediamo che, rispetto all'ordine del giorno oggi presentato, si addivenga ad un'inversione, cioè si inizi con la discussione del testo unificato in merito a "Gestione e promozione economica delle foreste", collocato al punto 8) all'o.d.g. e, successivamente, si prosegua con la proposta di deliberazione relativa alla modifica del PTA.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Barassi.



BARASSI Paola

Siamo contrari per tutte le motivazioni già espresse ieri.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "D. Di Nanni" di Grugliasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli allievi della Scuola elementare "D. Di Nanni" di Grugliasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g. (seguito)

Argomento: Montagna - Boschi e foreste - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Esame proseguimento testo unificato dei progetti di legge n. 511, 345, 423 427, inerente a "Gestione e promozione economica delle foreste" (seguito)


PRESIDENTE

Prego i colleghi di accomodarsi in Aula per la votazione sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g. avanzata dal Consigliere Vignale.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Colleghi, prima di passare alla votazione delle altre proposte di inversione e iscrizione all'o.d.g., riterrei opportuno tenere una seduta di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari per ragionare sulle modalità con cui organizzare il prosieguo dei nostri lavori.
Il Consiglio riprenderà alle ore 11.45.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.35 riprende alle ore 12.34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, non ci sono le condizioni per proseguire i lavori. Pertanto chiudiamo qui la seduta antimeridiana.
La seduta pomeridiana è convocata, come da lettera, per le ore 14.30.
Ricordo altresì che è convocata per le ore 13 la seduta del Comitato di solidarietà.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.35)



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