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Dettaglio seduta n.403 del 14/01/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 15.00 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 15.32 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.45)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 15.54)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Bossuto, Buquicchio Caramella, Chieppa, Comella, Lepri, Robotti e Turigliatto.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Cultura: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Leo, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente alle dichiarazioni dell'Assessore al bilancio della Città di Torino, Gianguido Passoni, in merito alla contrazione dei fondi previsti per le Fondazioni culturali torinesi

Argomento: Varie

Considerazioni, da parte del Consigliere Scanderebech, in merito allo slogan promosso dall'Unione Atei Agnostici e Razionalisti e affisso sugli autobus genovesi


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Leo; ne ha facoltà.
Per cortesia, colleghi, è realisticamente impossibile ascoltarsi! Prego coloro che non sono interessati al dibattito di accomodarsi fuori, saranno richiamati per la votazione. Grazie.
Prego, collega Leo.



LEO Giampiero

Intervengo molto rapidamente per una questione, rafforzata da un colloquio avuto prima con amici e colleghi, come i Consiglieri Laus Auddino e altri, che ringrazio molto per la sensibilità. La scorsa seduta abbiamo chiesto una comunicazione sulle vicende della crisi della cultura e ancora oggi leggiamo su La Stampa le dichiarazioni dell'Assessore Passoni che annuncia un buco di otto milioni di euro per le fondazioni - sono fondazioni di cui fa parte anche la Regione, mi chiedo cosa succede, vanno in crisi, falliscono? - l'Assessore Alfieri per rassicurarci diceva che il buco non è di otto, ma di 12 milioni e mezzo.
Ora l'Assessore Oliva, essendo fondazioni comunali, provinciali e regionali, per intanto saprebbe dirci se i milioni di euro mancanti sono cinque, otto, 10, 12 o altro.
Poi vorremmo una comunicazione relativamente a questo tema, non per sollevare polemiche, anzi, i colleghi Laus, Auddino e altri chiedevano informazioni in maniera positiva per contribuire, per dare una mano a uscire da questa situazione.
Quindi, richiedo a chi rappresenta la Giunta oggi... Chi rappresenta oggi la Giunta?



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Allora chiedo all'Assessore Deorsola, per cortesia, di ritrasmettere questa richiesta - l'ho già accennato alla Consigliera Pozzi - perch vorremmo che l'Assessore Oliva in Commissione o in Aula svolgesse una comunicazione, almeno per capire quali sono le cifre. Quattro milioni di euro non sono una robetta da nulla, fossero quattromila euro li metterei anche io, ma quattro milioni non sarei in grado neanche vendendo la mia collezione di fumetti d'epoca.



PRESIDENTE

Grazie, collega Leo. Va da sé che la questione è stata già rilevata, ma dovrà essere oggetto di un calendario nell'ordine dei lavori, a seguito di decisione nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppo. Lei sa che ci siamo dati un ordine di argomenti da esaminare e questo punto non è stato preso in considerazione, ma lo farò presente nella prossima Conferenza dei Presidenti dei Gruppi.
La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Signor Presidente, volevo informarla che sono entrati nel nostro territorio dei virus molto pericolosi per l'incolumità e normalità, che tutti noi cittadini cristiani devoti siamo chiamati a manifestare ogni giorno attraverso tutti quei principi di solidarietà. C'è un virus pericoloso, è partito da Genova, mi auguro che questo virus non entri a contaminare lo stato sociale, la tranquillità, quello che ognuno di noi vuole essere, poi a buoni intenditori poche parole, lasciamo che tutti gli altri immaginino e pensino quello che vogliono.
Guai se questo virus arriva a contaminare la nostra Regione; se ci dovesse accadere, qui non si farà più niente.



PRESIDENTE

Conoscendo gli amministratori delle aziende di trasporto e conoscendo anche gli Assessori che reggono e hanno retto l'Assessorato...



SCANDEREBECH Deodato

Non sono un bigotto che, in qualche modo, si manifesta, va a fare quello che, giustamente, fa il collega Leo. Io sono una persona normale con i miei principi, le mie idee, la mia identità: il mio modo di vivere quello è, non posso manifestarlo diversamente. Quindi, mi auguro che questo virus non contamini la Regione Piemonte, perché, diversamente, ci sarà una battaglia sugli ideali, principi e valori che rappresentano la nostra identità, il nostro intimo, il nostro animo.
Con questo, ho detto tutto.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, procediamo con l'esame del punto 4) all'o.d.g.: "Nomine". Nella Conferenza dei Capigruppo mi è stato riferito che non ci sono le condizioni per procedere alle nomine del "Comitato per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia" della "Commissione consiliare per i gemellaggi" - dove dobbiamo sostituire le dimissioni del collega Ricca - e del "Centro studi di Exilles", per cui procederei a porre in votazione unicamente la scheda della "Commissione regionale per le attività editoriali e dell'informazione locali".
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Volevo solo chiedere come informazione, se è possibile, poiché al "Comitato per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia", stiamo lavorando intensamente e abbiamo coinvolto il Governo, se c'è una qualche ragione per cui non siamo in grado a procedere alla nomina di competenza del Consiglio Regionale.



PRESIDENTE

Credo che non sia ancora stata definita dai membri del Gruppi di maggioranza la persona che dovrà sostituire il collega Ricca, che, essendo diventato Assessore, ha prontamente rinunciato al suo incarico.
Comunque, so che i Presidenti dei Gruppi di maggioranza sono assolutamente consapevoli della necessità di procedere celermente all'individuazione di una persona.
Quindi, si tratta di mettere in votazione la "Commissione regionale per le attività editoriali e dell'informazione locali". Dobbiamo nominare due Consiglieri regionali, uno espressione di maggioranza e uno dI minoranza.
La costituzione della Commissione è funzionale a rendere pienamente efficace e operativa la nuova legge sull'editoria locale che è già stata approvata dal Consiglio regionale nel 2008, la legge n. 18.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda la "Commissione regionale per le attività editoriali e dell'informazione locali", il nominativo per la minoranza è il collega Alberto Cirio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Per quanto riguarda la Commissione consiliare per i gemellaggi proponiamo la collega Motta. Per quanto riguarda il Comitato per le celebrazioni del centocinquantenario, la collega Pozzi.


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 416 "Comitato per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia" (articolo 9, Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione - Nomina di 1 membro indicato dal Consiglio regionale in sostituzione del signor Sergio Luigi Ricca


PRESIDENTE

Nomino scrutatori, per i Gruppi di opposizione, il Consigliere Leo e, per la maggioranza, il Consigliere Rabino.
Invito la Consigliera Segretaria Spinosa a procedere all'appello nominale.
(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Prego di procedere allo spoglio delle schede.


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 415 "Commissione consiliare per i gemellaggi" - Nomina di 1 Consigliere regionale in sostituzione del signor Sergio Luigi Ricca (articolo 6, l.r. 4/1980)


PRESIDENTE

Si prega di procedere alla distribuzione delle schede.
Nomino scrutatori i Consiglieri Bizjak e Leardi.
Invito la Consigliera Segretaria Spinosa a procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 407 "Commissione regionale per le attività editoriali e dell'informazione locale" - (Articolo 11 l.r. 18/2008) Nomina di 2 Consiglieri regionali, di cui uno di minoranza


PRESIDENTE

Si prega di procedere alla distribuzione delle schede.
Nomino scrutatori i Consiglieri Bizjak e Leardi.
Invito la Consigliera Segretaria Spinosa a procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si proceda allo spoglio delle schede.
Procedo ad una breve sospensione dei lavori per completare lo spoglio delle schede.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.27 riprende alle ore 16.47)



PRESIDENTE

La seduta riprende Proclamo i risultati delle votazioni testé conclusesi.
Proposta di deliberazione n. 416 "Comitato per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia" (articolo 9, Statuto dell'Ente).
Proclamo nominata, quale membro del Consiglio di Amministrazione del Comitato per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, la Consigliera regionale Paola Pozzi.
Proposta di deliberazione n. 415 "Commissione consiliare per i gemellaggi" Nomina di 1 Consigliere regionale in sostituzione del signor Sergio Luigi Ricca (articolo 6, l.r. 4/1980).
Proclamo nominata, in seno alla Commissione consiliare per i gemellaggi, la Consigliera Angela Motta in sostituzione del signor Sergio Luigi Ricca.
Formulo alle colleghe Pozzi e Motta i migliori auguri per il prossimo lavoro.
Proposta di deliberazione n. 407 "Commissione regionale per le attività editoriali e dell'informazione locale" - (Articolo 11 l.r. 18/2008) Nomina di 2 Consiglieri regionali, di cui uno di minoranza. (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 236-1826 del 14 gennaio 2009) Proclamo nominati i Consiglieri Bossuto e Cirio, in rappresentanza della maggioranza e della minoranza.
Congratulazioni vivissime ai due colleghi, nella certezza che sapranno interpretare al meglio il mandato del Consiglio regionale, per consentire anche a questa legge di iniziare a dispiegare la propria efficacia.
Prima di procedere con l'esame dei successivi punti all'o.d.g., riterrei opportuno convocare una seduta politica dei Presidenti dei Gruppi per valutare come organizzare i nostri lavori nel modo più efficace possibile.
Invito quindi i Capigruppo a recarsi in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.49 riprende alle ore 17.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La Conferenza dei Capigruppo che si è appena conclusa ha convenuto che la prossima settimana vi sarà seduta d'Aula non solo nell'ordinaria giornata di martedì, ma anche nella giornata di lunedì pomeriggio.
Pertanto, il Consiglio regionale è convocato per lunedì 19 gennaio alle ore 14.30 e martedì 20 gennaio alle ore 10 e 14.30.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta - Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Proseguimento esame testo unificato del disegno di legge n. 387 e delle proposte di legge n. 11, 493 e 433, inerente a "Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica") - Esame ordini del giorno n. 1154 e n. 1155 collegati


PRESIDENTE

Avevamo esaurito la fase delle dichiarazioni di voto sul testo unificato del disegno di legge n. 387 e delle proposte di legge n. 11, 493 e 433, di cui al punto 5) all'o.d.g., possiamo procedere con la discussione e relativa votazione dei due ordini del giorno collegati.
I testi sono stati distribuiti ai colleghi Consiglieri.
Ordine del giorno n. 1154 dei Consiglieri Clement, Moriconi, Bossuto Travaglini, Boeti, Vignale, Novero, Dutto, Cirio, Guida, Laus e Pozzi inerente a "Approvazione della legge recante titolo 'Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica'" Ordine n. 1155 dei Consiglieri Clement, Moriconi, Novero, Dutto, Rossi Cirio, Travaglini, Laus, Pozzi e Guida, inerente a "Approvazione della legge recante titolo 'Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica'".
La parola al Consigliere Clement per l'illustrazione.



CLEMENT Gian Piero

L'ordine del giorno in oggetto fa riferimento ad un articolo particolarmente delicato della legge recante titolo "Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica" che andremo ad approvare. Ci riferiamo, nello specifico, all'articolo 28.
Già all'interno della Commissione avevamo discusso lungamente di tutta una serie di norme che, più che tutelare le possibilità di utilizzo e di spostamento delle motoslitte, tentavano di garantire maggior sicurezza soprattutto per chi usa questi mezzi di trasporto, anche solo come passeggero.
Ci riferiamo, quindi, a tutta la questione legata alla patente, al casco, alla questione dell'assicurazione; insomma, tutta una serie di questioni.
Gli uffici ci avevano detto che non era sostenibile l'inserimento in una legge di questi tipo, perché si rischiava un conflitto di competenze, e che si poteva aggirare l'ostacolo demandando alla Giunta la definizione di un regolamento che prevedesse queste vicende.
Abbiamo ritenuto opportuno scrivere questo ordine del giorno che fornisce una serie di indicazioni alla Giunta. Sono sicuramente solo una parte, sicuramente potranno essere aggiunte altre indicazioni. Insomma, la Giunta potrà valutare fino in fondo le questioni che sono state poste e ritenevo opportuno porre questa vicenda anche perché ne restasse testimonianza scritta.
Avevo fatto una correzione che qui non vedo riportata. Al secondo punto, dove si dice "autorizzino la guida dei suddetti mezzi ai soli possessori di patente automobilistica di tipo B", anche su richiesta di un collega, si era inteso dire "almeno di tipo B", perché può esserci chi ha la patente di tipo C, D o altre, quindi sembrava limitativo indicare solo la patente di tipo B.



PRESIDENTE

Ha ragione, collega Clement, l'originale è corretto, la copia a mani dei colleghi mancava di queste note, quindi provvedo a ricapitolare. Nella prima pagina dell'ordine del giorno, alla voce "impegna", al secondo punto va letto "autorizzino la guida dei suddetti mezzi ai soli possessori di patente automobilistica almeno di tipo B".
Invece, nell'atto di "impegno", l'ultimo punto, dove è scritto "individuino sanzioni per le infrazioni al suddetto regolamento", è soppresso.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1154, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che a tutt'oggi non è stata ancora data concreta attuazione agli articoli della Costituzione numero 117, comma 3, nella parte relativa alla armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, e numero 119, relativo all'autonomia finanziaria di entrata e di spesa delle Regioni e degli enti locali, entrambi approvati dal Parlamento il 18 ottobre 2001 che alla data odierna sono disponibili quattro proposte particolarmente significative predisposte per rispettare, ancorché con grave ritardo, la Costituzione. Si tratta dei due documenti "di studio e di principi" e delle due proposte di legge elencati qui di seguito: il documento denominato 'Titolo V e federalismo fiscale', predisposto dal gruppo di lavoro coordinato dal Prof. D. Pietro Giarda e pubblicato il 22 dicembre 2006 dal Ministero dell'Economia e della Finanza il 'documento sui principi applicativi dell'articolo 119 della Costituzione' approvato il 7 febbraio 2007 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il disegno di legge parlamentare intitolato 'Nuove norme per l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione', approvato dal Consiglio Regionale della Lombardia nella seduta del 19 giugno 2007 e depositato sia alla Camera che al Senato anche nella nuova legislatura il disegno di legge 'Delega al Governo in materia di federalismo fiscale' presentato da Prodi, Padoa Schioppa, Lanzillotta, Chiti e Amato, alla Camera dei Deputati il 29 settembre 2007 ed in precedenza approvato dal Consiglio dei Ministri il 3 agosto 2007 valutato che la legge di recepimento degli articoli 117 e 119 della Costituzione non dovrà limitarsi a soddisfare la riforma costituzionale con mere trasposizioni di decentramento amministrativo, ma dovrà promuovere in senso compiuto l'articolo 5 della Costituzione ove 'La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento', e che tali esigenze dovranno essere attuate sulla base del principio di 'pari dignità' di ognuno dei cinque Enti che, come previsto dell'articolo 114 della Costituzione, costituiscono la Repubblica il significativo valore aggiunto del cosiddetto 'federalismo fiscale' consiste nel trasferimento di compiti, responsabilità e risorse finanziarie dallo Stato alle Regioni, ai Comuni e agli altri Enti locali, ed in prospettiva alle Città metropolitane in quanto avvicinando il decisore al fruitore si migliora la capacità di giudizio dei cittadini, creando un circolo virtuoso che stimola positivamente le Pubbliche Amministrazioni di conseguenza, l'identificazione a) dei tributi propri degli enti territoriali e b) delle compartecipazioni al gettito dei tributi dello Stato riferibili ai loro territori, dovrà essere una funzione dei compiti operativi che lo Stato centrale finalmente cederà ad altri enti più vicini ai cittadini. Questo aumenterà sicuramente l'efficienza, l'equità, la responsabilità, la competitività, la trasparenza e l'accountability di tutto il sistema paese storia, cultura e prassi centraliste sono ancora molto diffuse e quindi è necessario rendere il sistema compatibile con il federalismo differenziato previsto dall'articolo 116, comma 3,della Costituzione chiede che il Parlamento della Repubblica organizzi il calendario dei propri lavori con l'obbiettivo di dare concreta attuazione entro l'anno in corso agli articoli della Costituzione numero 117, comma 3, nella parte relativa alla armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, e numero 119, relativo all'autonomia finanziaria di entrata e di spesa delle Regioni e degli enti locali entrambi approvati dal Parlamento il 18 ottobre 2001 auspica che durante la discussione parlamentare, dopo la fondamentale, necessaria ed urgente identificazione analitica 'dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale' prevista dall'articolo 117 comma 2, lettera m) della Costituzione e la loro quantificazione, vengano tenuti in considerazione in particolar modo anche i seguenti punti: eliminazione dei trasferimenti e dei calcoli effettuati sulla base dei 'costi storici' sostituendoli con trasparenti trasferimenti di solidarietà 'orizzontale' tra le Regioni a favore di livelli essenziali dei servizi calcolati sulla base di 'costi standard', con contestuale indicazione nella legge di attuazione, della metodologia di calcolo per la definizione dei suddetti costi standard, dei soggetti incaricati di calcolarli e dei tempi e dei modi della loro garanzia di riduzione, ma non di annullamento, delle differenze di capacità fiscale 'pro capite' tra i vari enti territoriali.
affidare alla Conferenza Unificata Stato-Regioni la funzione di 'cabina di regia' politica con lo scopo di coordinare la finanza pubblica ed il sistema tributario. La Conferenza avrà anche il compito di verificare il corretto utilizzo del fondo di perequazione, di aggiornarne costantemente le regole di funzionamento e di consegnare ogni sei mesi una relazione dettagliata al Parlamento. Il Presidente sarà sempre designato dalle Regioni che alimentano il fondo di perequazione creazione di un'Agenzia pubblica tecnica e indipendente con funzioni di supporto professionale della Conferenza Unificata per la quantificazione delle entrate e dei costi standard, il monitoraggio dei flussi finanziari ed il controllo dell'utilizzo del fondo di perequazione previsione di meccanismi di premi e sanzioni in relazione alla virtuosità della gestione degli Enti territoriali ed al rispetto dei costi standard le sanzioni per gli Enti inadempienti devono essere automatiche commisurate allo scostamento dagli obiettivi, legate ad una perdita di sovranità degli amministratori locali, e tali da coinvolgere i cittadini elettori, attraverso un incremento automatico dei tributi degli Enti locali interessati applicazione del principio di trasparenza per tutte le Pubbliche Amministrazioni e dell'obbligo di divulgazione pubblica, Regione per Regione, dei flussi finanziari, in valore assoluto e "procapite", della gestione finanziaria, fiscale, contributiva, previdenziale ed assistenziale. Tale pubblicità dovrà comprendere tutti i livelli di governo ed essere relativa a tutte le pubbliche amministrazioni con la produzione di dati consolidati a livello statale e anche di ogni singola Regione.
Dovrà inoltre prevedere espliciti meccanismi di confronto circa i livelli di impostazione fiscale e contributiva regionale e locale disponibilità di una base di dati condivisa su cui operare i calcoli di perequazione. A questo proposito si segnala che la spesa per gli interessi sui titoli di Stato non dovrà essere 'regionalizzata' e che la 'regionalizzazione' della spesa relativa ai trasferimenti dallo Stato all'INPS e agli altri enti Previdenziali dovrà essere effettuato abbinando Regione per Regione questa spesa ai contributi sociali incassati in modo da allocare correttamente alle varie Regioni il deficit del sistema previdenziale ed assistenziale. I calcoli naturalmente dovranno tenere conto sia dei luoghi dove effettivamente si svolge il lavoro che di cambiamenti di residenza: semplificazione del sistema tributario ad ogni livello amministrativo riducendo il numero dei tributi e semplificando gli adempimenti a carico del cittadino contribuente obbligo per tutti i livelli di governo di garantire l'equilibrio finanziario sia in sede di preventivo che in sede di consuntivo, con obbligo di indicare in nota anche l'ammontare di tutti i saldi calcolati applicando il principio della competenza economica, quali il valore attualizzato del debito pensionistico e dei prodotti finanziari in essere rinunziando esplicitamente a coperture di garanzia da parte di altri Enti territoriali o dello Stato, salvo casi od eventi di natura straordinaria ed eccezionale versamento dei tributi da parte dei contribuenti in capo agli Enti territoriali competenti, senza che questo comporti un aumento del carico burocratico in capo ai cittadini invita il Presidente del Consiglio regionale e la Presidente della Giunta regionale ad operare presso gli organismi istituzionali in tal senso chiede ai membri del Parlamento di impegnarsi nell'attuazione del federalismo fiscale recependo i punti di attenzione sopra elencati".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1155, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che dovrà essere data attuazione all'articolo 119 della Costituzione, assicurando autonomia di entrata e di spesa di Comuni Province, Città metropolitane e Regioni e rispettando i principi di solidarietà e di coesione sociale, in maniera da sostituire gradualmente per tutti i livelli di governo, il criterio della spesa storica e da garantire la loro massima responsabilizzazione e l'effettività e la trasparenza del controllo democratico nei confronti degli eletti considerato che a tal fine sarà necessario rendere operativi alcuni principi essenziali per un equilibrato sistema di federalismo fiscale, tra cui: l'autonomia e la responsabilizzazione finanziaria di tutti i livelli di governo l'attribuzione di risorse autonome alle Regioni e agli Enti locali, in relazione alle rispettive competenze, secondo il principio di territorialità il superamento graduale, per tutti i livelli istituzionali, del criterio della spesa storica a favore del fabbisogno standard per il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali degli enti locali e a favore della perequazione della capacità fiscale per le altre funzioni il rispetto della ripartizione delle competenze legislative fra Stato e Regioni in tema di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario l' esclusione di ogni doppia imposizione sulla medesima base imponibile la tendenziale correlazione tra prelievo fiscale e beneficio connesso alle funzioni esercitate sul territorio in modo da favorire la corrispondenza tra responsabilità finanziaria e amministrativa la possibilità per la legge regionale, con riguardo alle basi imponibili non assoggettate ad imposizione da parte dello Stato, di istituire tributi regionali e locali; di determinare le variazioni delle aliquote o le agevolazioni che Comuni, Province e Città metropolitane possono applicare nell'esercizio della propria autonomia la facoltà delle Regioni di istituire a favore degli Enti locali compartecipazioni al gettito dei tributi e delle compartecipazioni regionali la premialità dei comportamenti virtuosi ed efficienti nell'esercizio della potestà tributaria, nella gestione finanziaria ed economica e la previsione di meccanismi sanzionatori per gli enti che non rispettano gli equilibri economico - finanziari la garanzia del mantenimento di un adeguato livello di flessibilità fiscale nella costituzione di un paniere di tributi e compartecipazioni, da attribuire alle Regioni e agli Enti locali, la cui composizione sia rappresentata in misura rilevante da tributi manovrabili la semplificazione del sistema tributario la lealtà istituzionale fra tutti i livelli di governo e il concorso di tutte le amministrazioni pubbliche al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica nazionale in coerenza con i vincoli posti dall'Unione europea e dai trattati internazionali la trasparenza ed efficienza delle decisioni di entrata e di spesa la riduzione della imposizione fiscale statale in misura adeguata alla più ampia autonomia di entrata di Regioni ed Enti locali e la corrispondente riduzione delle risorse statali umane e strumentali ritenuto che: Il nuovo sistema dovrà inoltre trovare idonee sedi di raccordo tra Stato ed autonomie non solo nella Camera rappresentativa di queste ultime, ma anche in un'apposita cabina di regia, che elabori le norme di dettaglio del nuovo sistema e ne verifichi il funzionamento.
Le Regioni - e fra esse la Regione Piemonte - dovranno disporre di tributi (tributi propri, tributi propri derivati, compartecipazioni o aliquote riservate alle Regioni) e dovranno essere in grado, per i propri tributi di modificare le modalità di computo della base imponibile e di modificare le aliquote nei limiti massimi di incremento stabiliti dalla legislazione statale, oltre a poter disporre esenzioni, detrazioni, deduzioni introdurre speciali agevolazioni.
Sul fronte delle spese, si dovrà distinguere tra: quelle connesse ai livelli essenziali delle prestazioni, da determinarsi nel rispetto dei costi standard, tra cui rientrano quelle per la sanità, l'assistenza e l'istruzione; le spese non riconducibili ai livelli essenziali; le spese finanziate con i contributi speciali e con i finanziamenti dell'Unione europea.
Inoltre, per la spesa per il trasporto pubblico locale, nella determinazione dell'ammontare del finanziamento, si dovrà tenere conto della fornitura di un livello adeguato del servizio su tutto il territorio nazionale nonché dei costi standard.
Le spese connesse ai livelli essenziali dovranno essere finanziate con tributi regionali o con compartecipazione ai tributi in modo tale da garantire nelle predette condizioni il finanziamento integrale in ciascuna Regione.
Le altre spese dovranno essere finanziate con il gettito dei tributi propri e con quote del fondo perequativo.
A tutto ciò dovrà accompagnarsi la soppressione dei trasferimenti statali diretti al finanziamento delle medesime spese.
considerato inoltre che per quanto riguarda la perequazione a favore delle Regioni con minore capacità fiscale per abitante, il relativo fondo dovrà essere alimentato dai gettiti prodotti nelle singole regioni l'obiettivo dovrà essere quello di ridurre adeguatamente le differenze tra i territori con diverse capacità fiscali per abitante, senza peraltro alterarne l'ordine e senza impedirne la modifica nel tempo conseguente all'evoluzione del quadro economico territoriale le risorse del fondo saranno chiamate a finanziare integralmente la differenza tra il fabbisogno finanziario per i livelli essenziali, tuttavia calcolato secondo i costi standard le Regioni con minori capacità fiscali dovranno partecipare alla ripartizione del fondo perequativo, alimentato dal gettito prodotto nelle altre regioni, in relazione all'obiettivo di ridurre le differenze interregionali di gettito per abitante per il medesimo tributo rispetto al gettito medio nazionale per abitante.
a ciò dovrà accompagnarsi la trasparenza dei trasferimenti per il fondo perequativo da e verso le diverse Regioni sarebbe inoltre auspicabile che nella perequazione si tenga conto anche dell'entità dei finanziamenti dell'Unione europea già ricevuti dalle Regioni beneficiarie della stessa perequazione con riferimento al finanziamento delle funzioni trasferite alle Regioni occorrerà prevedere la cancellazione dei relativi stanziamenti di spesa e la riduzione delle aliquote dei tributi erariali: il federalismo fiscale non significherà aumento della pressione fiscale per i cittadini.
Con riguardo al finanziamento delle funzioni di Comuni, Province e Città metropolitane, è auspicabile che il finanziamento delle funzioni fondamentali degli Enti locali e dei livelli essenziali delle prestazioni eventualmente da esse implicate abbia luogo in base alla capacità fiscale e alla spesa standard.
Auspicando che la perequazione per gli enti locali dovrebbe potere essere realizzata attraverso due fondi, uno a favore dei Comuni, l'altro a favore delle Province, tenendo conto di un indicatore di fabbisogno finanziario e di indicatori di fabbisogno di infrastrutture, in coerenza con la programmazione regionale di settore, per il finanziamento della spesa in conto capitale le entrate considerate ai fini della standardizzazione dovranno essere rappresentate dai tributi propri valutati ad aliquota standard le Regioni, sulla base di specifici criteri e procedure,dovranno avere la possibilità di procedere a proprie valutazioni della spese corrente standardizzata e delle entrate standardizzate, nonché a stime autonome dei fabbisogni di infrastrutture.
dovranno essere disciplinati adeguatamente gli interventi speciali in favore di specifiche Regioni o enti locali, di cui all'articolo 119, comma 5, della Costituzione, anche in considerazione delle specifiche realtà territoriali, con particolare riguardo alla collocazione geografica degli enti e, con riferimento ai Comuni, alla loro prossimità al confine con altri Stati o con Regioni a statuto speciale.
Con riguardo al coordinamento e alla disciplina fiscale dei diversi livelli di governo, occorrerà garantire: la trasparenza delle diverse capacità fiscali per abitante prima e dopo la perequazione il rispetto degli obiettivi del conto consuntivo, sia in termini di competenza economica che di cassa, per il concorso all'osservanza del patto di stabilità per ciascuna Regione e ciascun Ente locale l'assicurazione degli obiettivi sui saldi di finanza pubblica da parte delle Regioni che possono adattare, previa concertazione con gli Enti locali ricadenti nel proprio territorio regionale, le regole e i vincoli posti dal legislatore nazionale, differenziando le regole di evoluzione dei flussi finanziari dei singoli enti in relazione alla diversità delle situazioni finanziarie esistenti nelle diverse Regioni l'introduzione a favore degli enti più virtuosi e meno virtuosi di un sistema, rispettivamente, premiante e sanzionatorio.
impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo centrale al fine di: dare attuazione all'articolo 119, comma 6, della Costituzione, sui principi generali per l'attribuzione a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni di un proprio patrimonio, con l'attribuzione dei beni immobili di garantire il passaggio graduale dai valori dei trasferimenti rilevati nelle singole Regioni ai valori dei costi standard.Tenendo conto che la nuova perequazione dovrà realizzarsi a partire dall'effettiva determinazione del contenuto finanziario dei livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali degli enti locali, mediante un processo di convergenza dalla spesa storica al fabbisogno standard in un periodo sostenibile. Il criterio della sostenibilità dovrà ispirare anche la fase transitoria per gli enti locali.
Tenendo conto che per le funzioni non legate ai livelli essenziali potrà pensarsi all'obiettivo di consentire il distacco dal principio della spesa storica a favore delle capacità fiscali in un lasso di tempo ragionevole occorrerà anche individuare adeguate forme di collaborazione delle Regioni con le agenzie regionali delle entrate, in modo da configurare dei centri di servizio regionali per la gestione organica dei tributi erariali regionali e degli enti locali si dovranno in fine individuare modalità affinché anche le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e di Bolzano prendano parte al sistema di perequazione e di solidarietà ed all'esercizio dei diritti e doveri da essi derivanti".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame proposta di legge n. 218, inerente a "Disciplina delle aree destinate allo sci e delle piste da sci" - collegato ordine del giorno n. 1133 dei Consiglieri Vignale, Leo, Laus, Bellion e Pozzi di non passaggio agli articoli


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di legge n. 218, di cui al punto 6) all'o.d.g.
L'ordine del giorno di non passaggio agli articoli è stato distribuito nella seduta odierna.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo brevemente per spiegare la motivazione per cui si respinge un ordine del giorno collegato ad una legge di iniziativa popolare.
Il voto contrario che richiede l'ordine del giorno, in realtà, non esprime una contrarietà all'iniziativa di legge popolare, anzi, gran parte degli articoli previsti nella legge n. 218 sono interamente contenuti all'interno della norma che è stata appena approvata, quindi è un fatto squisitamente tecnico che non va a ledere quelle che sono state alcune proposte positive che alcune Amministrazioni locali hanno avanzato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Intervengo per dichiarazione di voto. Concordo con quanto detto dal collega Vignale. Il motivo per cui abbiamo votato la legge precedente era legato al fatto che siamo stati ascoltati. Quindi, non significa che non siamo stati ascoltati, ma riteniamo che il senso generale di quanto veniva richiesto sia già stato approvato dalla precedente legge.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1133, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale vista la proposta di legge n. 218 'Disciplina delle aree destinate allo sci e delle piste da sci', presentata dai Comuni di Claviere, Frabosa Sottana Pragelato, Praly e Sestriere, assegnata all'esame della Commissione Post Olimpiadi in data 13 luglio 2007, ai sensi della legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo) considerato che il testo unificato del disegno di legge n. 387 e delle proposte di legge n. 11, 493 e 433 recante 'Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica', licenziato dalla competente commissione consiliare in data 10 dicembre 2008, contiene una compiuta disciplina della materia considerato che, ai sensi dell'articolo 8, comma 5, della l.r. 4/1973, la proposta di iniziativa degli enti locali deve essere portata all'esame del Consiglio regionale nel testo redatto dai proponenti rilevato infine che l'approvazione del citato testo supera il contenuto della proposta di legge n. 218 approva ai sensi dell'articolo 79 del Regolamento interno del Consiglio regionale il non passaggio agli articoli della proposta di legge n. 218 'Disciplina delle aree destinate allo sci e delle piste da sci', presentata dai Comuni di Claviere, Frabosa Sottana, Pragelato, Praly e Sestriere in quanto il suo contenuto è superato dal testo unificato del disegno di legge n. 387 e delle proposte di legge n. 11, 493 e 433 recante 'Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica', approvato dal consiglio regionale in data 14 gennaio 2008".
Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento disegno di legge n. 567, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2008 in materia di tutela dell'ambiente"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge 567, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Nella seduta del 19 dicembre 2008 è stata svolta la relazione da parte del Collega Reschigna e, in sede di discussione generale, sono già intervenuti i Consiglieri Cavallera e Vignale.
Non essendoci altre richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo all'esame dell'articolato.
Prego di procedere alla distribuzione degli emendamenti.
ARTICOLO 1 La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Ovviamente, non ripetiamo quanto già detto nella discussione generale tuttavia intervengo brevemente per giustificare e dare continuità alla nostra posizione.
Proprio in precedenza, parlavo con la Presidente della V Commissione e all'o.d.g. è prevista la relazione e il dibattito sullo stato dell'arte della gestione del ciclo delle acque nei vari ambiti piemontesi, per cui in quella sede verranno fatte considerazioni di carattere più dettagliato.
In questa sede, devo dire che dal punto di vista di principio non ci sono certamente contrarietà a che i gestori affidatari dei servizi integrati individuati dall'autorità d'ambito possano avere i benefici di cui alla legge n.13, tuttavia abbiamo tutta una serie di critiche e di osservazioni da sottoporre, proprio in merito all'individuazione di questi soggetti.
Dobbiamo votare una norma, che è piemontese, quindi non parliamo in teoria, contrariamente a quanto avviene di solito, quando si parla di una norma in modo astratto perché solo successivamente si dispone per l'applicazione. In questo caso conosciamo già la situazione, pertanto proprio in coerenza con quanto andremo a dire in Commissione e senza voler ostacolare l'iter del provvedimento, riteniamo prudente, in questa sede astenerci su alcuni articoli di questo provvedimento.
Sono intervenuto per giustificare la nostra posizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Nell'annunciare il ritiro dell'emendamento presentato all'articolo 1 finalizzato a cassare l'intero articolo, non possiamo che sollevare una contrarietà rispetto all'articolo in oggetto, in quanto va a modificare il comma 3 della legge regionale n. 18, del 21 marzo 1994, relativa (se non ricordo male) alle fideiussioni, individuando un nuovo soggetto, cioè i gestori individuati quali affidatari del servizio idrico integrato delle autorità d'ambito di quella legge regionale n. 13, del 1997.
Essendo i gestori soggetti che lavorano con diritto privato, cioè società che, a tutti gli effetti, applicano tariffe per i servizi che erogano, penso sia un po' anomalo che la Regione debba garantire una fideiussione, quindi accollarsi eventuali debiti economici di soggetti che lavorano in regime di mercato. Peraltro, questi soggetti, proprio per questo regime di mercato, hanno fortemente aumentato le tariffe all'intera popolazione piemontese: una vera anomalia.
Non ci stupisce nulla: è una tendenza che ci sembra richiamata da esponenti del centrosinistra, anche relativamente a ciò che riguarda i rifiuti, nel senso che prima si vuole la tariffa, ma ovviamente la tariffa non è una tassa, quindi la tariffa è esigibile così come lo è un credito che abbiamo nei confronti di un terzo e, in tal caso, è necessario avere una certa capacità di incasso e mettere anche in conto che, come tutte le imprese, c'è una percentuale dei crediti che si vantano verso terzi che sono esigibili, ma che non vengono incassati.
Quindi, mi pare un po' anomalo che questi soggetti parapubblici o paraprivati, che lavorano con una proprietà pubblica, che è quella della rete che viene loro consegnata, che lavorano essendo istituiti da un soggetto pubblico e le cui nomine provengono da un soggetto pubblico, che utilizzano, invece, i denari privati dei cittadini, ma che operano come un'azienda privata, pretendano, però, la garanzia dal pubblico.
Credo che in altre occasioni abbiamo avuto modo di fare valutazioni nel merito, però mi sembra strano che la Regione voglia garantire chi dovrebbe essere garantito dalle tariffe e dai denari che chiede ai cittadini. Per questo motivo, non soltanto comunico il ritiro dell'emendamento che prevedeva di cassare l'articolo 1, in quanto questo articolo aggiunge una lettera ad una legge già esistente nella nostra normativa. Se si è contrari, come lo siamo noi, all'interdizione della lettera e) - se non ricordo male, questo è un provvedimento che affrontammo nel mese di dicembre per la parte dalla lettera a) alla lettera d) - l'articolo 1 non avrebbe motivo di esistere, salvo cassare la lettera e).
Noi ritiriamo l'emendamento ed esprimiamo però la nostra contrarietà rispetto a questo articolo, perché crediamo che un soggetto che opera con tariffa, quindi opera erogando servizi e facendosi pagare i servizi che eroga ai cittadini, non dovrebbe avere anche il paracadute dell'istituzione pubblica.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta e D'Ambrosio: Cassare l'intero articolo 1.
L'emendamento rubricato n. 3 è ritirato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta e D'Ambrosio: al comma 2 dopo "le autorità d'ambito" inserire ", sentiti i comuni interessati,".
Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta e D'Ambrosio: al comma 2 dopo il comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 18/1984, è inserito il seguente punto: "1 ter (Nuovo punto) La Regione, al fine di garantire la correttezza della tariffazione promuove attività di verifica relativamente alle modalità di richiesta economica delle singole società o consorzi che gestiscono la rete idrica piemontese".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Credo che questi siano emendamenti di buon senso, in quanto il n. 4 prevede che si inserisca "sentiti i Comuni interessati", nel senso che relativamente ai programmi pluriennali, vi sono molte situazioni in cui rispetto a quelle che sono le opere previste, sarebbe importante che la Regione esercitasse un compito di vigilanza.
Qual è il vero problema? Forse, l'Assessore ricorderà che, proprio in apertura di legislatura, sottolineammo il fatto che abbiamo soggetti che gestiscono la rete idrica che richiedono ai cittadini tariffazioni per l'acqua che viene consumata; soggetti che spesso non hanno un controllo, se non quello delle amministrazioni locali dei Comuni piemontesi e, in molti casi, data la frammentazione, diventa difficile.
In molti casi si presentano dei Piani triennali di investimento che in qualche modo, soddisfano anche le amministrazioni locali in termini di quantità economiche di interventi da realizzare. Peccato che poi, a fronte di bilanci che a volte sono soddisfacenti, altre volte no, gli interventi non vengono realizzati.
Se andassimo a vedere i programmi di interventi sulla rete idrica, ad esempio sulla Provincia di Torino, che conosco meglio di altre, vedremmo che ci sono dei ritardi anche di due o tre anni nell'attuazione degli interventi.
Oggi, stanno facendo alcuni interventi di manutenzione ordinaria, dove non è necessaria una grande progettazione, che è stata prevista tre anni fa. È evidente che questo slittamento nei tempi causa problemi non da poco.
Illustro l'emendamento n. 5, essendo al medesimo articolo, che prevede al comma 2), il punto 1 ter, che recita: "La Regione, al fine di garantire la correttezza della tariffazione, promuove attività di verifica relativamente alle modalità di ricchezza economica delle singole società o consorzi che gestiscono la rete idrica piemontese".
Questo è un problema che ponemmo in apertura di legislatura all'Assessore. Per quale motivo? Il motivo è semplice. Nella Provincia di Torino, tre anni fa vi erano 67 mila utenti che non avevano un allacciamento alla rete fognaria, ma solamente il classico pozzo nero. Per cui a loro non tocca e non spetta il pagamento della pulizia (qualora la svolgono da soli) né il costo dell'allacciamento alla rete; invece, queste 67 mila famiglie della Provincia di Torino, oggi, all'interno della propria bolletta hanno visto addebitarsi un canone che non è loro dovuto.
La Provincia di Torino, in qualche modo, per mettere in regola questa situazione che comporterebbe, qualora dovessero essere resi soldi non correttamente richiesti, un esborso economico che nel 2005 calcolammo intorno agli otto/nove milioni di euro (oggi decisamente più elevato), ha previsto un regolamento per cui il cittadino che non è allacciato alla fognatura ha diritto a richiedere l'esenzione.
Ovviamente, le società che gestiscono l'acqua si sono sempre guardate dal comunicare formalmente al cittadino che esiste la possibilità di avere un'esenzione rispetto ad una parte, anche consistente, della propria bolletta.
La cosa che chiediamo venisse accolta è la promozione di attività di verifica relativamente alle modalità di richieste economiche delle singole società, in modo tale che ci sia un soggetto, cioè la Regione Piemonte che, oltre ad avere legiferato nel merito, verifichi anche se vi sono scorrettezze rispetto ai singoli cittadini. È una cosa che riguarda soprattutto le realtà montane, ma anche molte realtà periferiche di grandi città che non sono ancora allacciate alla rete fognaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Parlando anch'io complessivamente dei due emendamenti, credo che l'emendamento n. 4 sia un emendamento che qualcuno potrebbe ritenere anche inutile, nel senso che l'autorità d'ambito è costituita d'intesa da parte dei Comuni, quindi i rappresentanti sono eletti dai Comuni.
Ma se andiamo a vedere, in questi anni la coesione e il consenso intorno all'attuazione della legge Galli è un po' diminuita. Mi ricordo quando è iniziata tutta la procedura: forse erano stati commissariati quattro o cinque Comuni in tutto il Piemonte. Oggi come oggi, soprattutto nelle varie valli, trovi moltissime critiche. Questo perché? Perché il coinvolgimento dei singoli Comuni nei vari momenti decisionali non sempre è stato perseguito dalle autorità d'ambito.
Qualora ci fosse il dubbio se lasciare o meno "sentiti i Comuni interessati", a mio parere, in regime normale potrebbe essere ritenuto superfluo ma, in questo caso, avrebbe comunque un valore simbolico perch la Regione dice alle autorità d'ambito: "Dovete lavorare coinvolgendo il più possibile i Comuni perché, tutto sommato, sono stati conferenti delle varie reti fognarie acquedottistiche al complesso infrastrutturale dell'insieme di tutte le infrastrutture dell'ambito".
Per quanto riguarda il discorso tariffario (non ricordo se l'Assessore dovrà intervenire, quindi potrà essere più preciso), la legge 13 prevedeva l'Osservatorio sulle risorse idriche. L'Assessore Deorsola, che adesso non vedo, può confermare che, nell'ambito della semplificazione, aveva fatto una serie di eliminazioni di Osservatori che, soprattutto in qualche caso osservavano al loro interno e non erano rilevanti ai fini delle politiche di gestione dei settori interessati.
In questo caso, invece, è chiara quella che era la filosofia dell'Osservatorio, dell'Authority delle acque, perché è chiaro che a questo punto, visto il sistema che è stato impostato a livello nazionale, quando a livello nazionale ci sono degli affidamenti o, comunque, delle gestioni in regime industriale e in regime di mercato, è giusto avere anche dei soggetti che in qualche modo possano osservare e intervenire qualora ci fossero scorrette applicazioni delle norme o eccessi nella determinazione dei costi e dei prezzi da applicare all'urgenza.
Comunque, sentiamo cosa dice l'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore alle risorse idriche



PRESIDENTE

In teoria, ovviamente, le autorità d'ambito non sono altro che i Comuni che si sono associati in un'autorità d'ambito. Però, credo sia opportuna proprio alla luce delle possibilità di distacco delle autorità d'ambito da quelle che poi sono null'altro che aggregazioni, la corretta sottolineatura "sentiti i Comuni interessati", che ci serve nel momento in cui andremo a spiegare o a riferire sulla partita.
Chiedevo al Consigliere Vignale, che ha presentato il secondo emendamento, se fosse possibile una semplificazione.
In riferimento all'attività dell'Osservatorio, i rapporti che annualmente vengono portati in Commissione credo siano già un idoneo strumento di controllo (poi vediamo se saremo in grado di fare i successivi passaggi). Mi chiedevo, pertanto, se non fosse possibile una semplificazione in tal senso: "La Regione, al fine di garantire la correttezza della tariffazione, promuove adeguate attività di verifica". In questo senso il testo è più semplice, perché non riguarda tanto la modalità di richiesta economica, ma la tariffazione.
A mio avviso, è una dicitura che chiarisce meglio il punto della situazione. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole Il Consiglio approva.
L'emendamento n. 5 viene così modificato: "Al comma 2, dopo il comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 18/1984, è inserito il seguente punto 1. ter: 'La Regione,al fine di garantire la correttezza della tariffazione promuove adeguate attività di verifica'".
L'emendamento così modificato dal proponente è accettato dalla Giunta regionale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5, come modificato.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta e D'Ambrosio: articolo 3, cassare l'intero articolo.
Tale emendamento è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta e D'Ambrosio: Capo III, articolo 4: cassare l'intero articolo.
Tale emendamento è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: al Capo III, dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente articolo: "5 bis. Il comma 4 dell'articolo 11 della legge regionale 28 maggio 2007 n.
7 (Disposizioni in materia di rendimento energetico nell'edilizia) è sostituito dal seguente: '4. I soggetti di cui al comma 1 acquisiscono il bollino verde presso la provincia o presso le associazioni di categoria. Le caratteristiche e le modalità di trasmissione del bollino verde sono disciplinate con deliberazione della Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 21, comma 1 lettera k)'".
Tale emendamento introduce l'articolo 5 bis.
La parola all'Assessore De Ruggiero, per l'illustrazione.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore alle risorse idriche



PRESIDENTE

In merito alla legge n. 13/2007, "Disposizioni in materia di rendimento energetico nell'edilizia", relativamente alla questione del bollino verde riteniamo sia più opportuno cambiare il comma in questione eliminando il riferimento economico, che non era sinceramente nelle nostre intenzioni (poi si vedrà, ma è un passo successivo).
Il testo, quindi, verrebbe sostituito dalla dicitura "i soggetti acquisiscono il bollino verde". Per la verità si era trattato di un errore perché inizialmente la volontà era già questa.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta e D'Ambrosio: articolo 5, comma 1 lett. A) sostituire "a) da euro 100 a euro 500" con "a) da euro 80 a euro 400)".
Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta e D'Ambrosio: capo IV articolo 5 al comma 1 dopo la lettera g) inserire la lettera: "f) da euro 2500 a euro 5000 in caso di singola non corretta tariffazione da parte dei soggetti gestori individuati quali affidatari del servizio idrico integrato".
Emendamento rubricato n. 13) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta e D'Ambrosio: Articolo 5, comma 4: sostituire "da euro 600 a euro 6000" con "da euro 250 a euro 1000".
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Illustro gli emendamenti n. 11, 12 e 13, visto che riguardano sempre l'articolo relativo alle sanzioni.
Il primo emendamento, che ho provveduto a modificare, prevede che relativamente all'uso domestico, quindi in caso di uso domestico eccedente i quantitativi previsti come definito dai regolamenti vigenti, non si applichi una sanzione da 100 a 500 euro, che sinceramente ci sembra troppo elevata per l'utilizzo delle acque, ma noi proponiamo che la sanzione venga portata da 50 a 250 euro.
Invece l'emendamento n. 12 prevede al comma 1 di inserire una lettera f), che prevede una sanzione da 2.500 a 5.000 euro in caso di singola non corretta tariffazione da parte dei soggetti gestori individuati quali affidatari dei servizi idrici integrati.
Non ci importa particolarmente l'aspetto economico, quindi l'aspetto che va dai 2.500 ai 5.000 euro, anche se ovviamente è stata inserita una quantità elevata per singola tariffazione non corretta come deterrente rispetto al ragionamento che facevo precedentemente. C'interessa invece particolarmente quello che è l'aspetto relativo alla possibilità di sanzionare anche i gestori, perché altrimenti abbiamo il paradosso che nelle sanzioni amministrative in materia di tutela delle acque, vi sia sempre l'utente che può essere sanzionato, ma non vi è mai il soggetto gestore che può essere sanzionato per inosservanza di quelle che sono le disposizioni in materia di utilizzazione delle acque.
Quindi, credo che al di là del quantitativo economico, questo principio sarebbe un principio importante da inserire, al fine di dimostrare che le istituzioni correttamente sanzionano, nel senso che quando vi è una norma qualora la norma non si rispetti è corretto che sia prevista una sanzione ma credo che in particolare la nostra Regione, che è il soggetto che regolamenta questa materia, debba regolamentare tanto i fruitori quanto i soggetti gestori, dando così un equilibrio.
L'emendamento n. 13 viene ritirato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore alle risorse idriche



PRESIDENTE

Il parere è positivo sulle sanzioni ad uso domestico, nel senso che la logica è avere una sanzione sull'uso eccedente. Detto con molta franchezza il "50-250" euro ha assolutamente il significato che si voleva dare.
Invece, avevo colto la novità dell'emendamento n. 12, che sostanzialmente - lo ricordo l'Aula - prevede una multa, una sanzione a carico dei gestori. È un tema molto delicato e avevo già posto all'attenzione della Conferenza che questo punto va studiato con particolare attenzione.
Quindi, vorrei prendermi l'impegno di esaminarlo per bene nelle prossime Conferenze per valutarne il peso e comprendere le diverse fattispecie, perché dire che è una non corretta tariffazione rischia di diventare una versione non chiarissima. L'invito è a ritirarlo, ma con l'impegno ad esaminare la questione, che mi sembra di particolare delicatezza e anche di particolare importanza.
Solo che dire "non corretta tariffazione" mi sembra un'espressione eccessivamente onnicomprensiva ed anche che si presta a diverse interpretazioni. Quindi, vogliamo esaminarlo e lo porremo all'attenzione della Commissione al più presto possibile.
Esprimo parere favorevole sull'emendamento n. 11 ed una richiesta di ritiro sull'emendamento n. 12.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Credo che sarebbe opportuno creare una sede di approfondimento anche delle tariffazioni in acconto. Adesso non sto qui ad elencare dei casi che ho avuto modo di esaminare o per interesse diretto o esaminando bollette di tante altre persone.
Quindi, ci sarebbe tanto da dire, ma bisognerebbe evitare che soggetti che non hanno sostanzialmente una controparte di controllo molto dettagliato possano scegliere sempre la strada più comoda per loro piuttosto che quella più comoda per l'utente o cliente.
Credo che dovrebbe essere esattamente l'opposto, tanto più che si usano procedure informatiche e tante altre cose.
Comunque, aspettiamo questa valutazione da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Siamo lieti che venga accolto l'emendamento relativo alla riduzione della tariffa. Ritiriamo l'emendamento n. 12, confidando nella parola che l'Assessore ha dato.
Comprendo che scrivere "corretta tariffazione" può essere soggetto alle interpretazioni più disparate. È altrettanto vero che questo è un emendamento che, dal punto di vista del principio, era stato voluto; dal punto di vista della stesura formale, chi ricorda quando affrontammo precedentemente il collegato, invece venne fatto un po' più di corsa.
Credo che con l'aiuto degli uffici sia semplice individuare una fattispecie che non dia adito a 10.000 ricorsi da parte dei cittadini, ma che sia in qualche modo stringente, non perché nessuno voglia esercitare alcun tipo di volontà vessatoria o punitiva nei confronti dei soggetti gestori, ma soltanto perché crediamo che le sanzioni debbano essere previste per tutti i soggetti fruitori ed erogatori di servizi del sistema idrico.
Comunque, noi teniamo fede alla dichiarazione resa dall'Assessore quindi, o nel futuro collegato alla legge finanziaria o in altra sede speriamo che, in qualche modo, questo principio sarà accolto.



PRESIDENTE

Prendiamo atto che gli emendamenti 12 e 13 vengono ritirati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: all'articolo 9, comma 1 art. 8 della legge regionale 21 luglio 1992, n. 36 nel testo modificato dall'articolo 9 del disegno di legge n. 567 aggiungere in fine la seguente lettera: "f) i pareri rilasciati nell'ambito dei procedimenti amministrativi relativi alla realizzazione di opere o interventi nell'area protetta".
Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: all'articolo 9, comma 1 art. 8 della legge regionale 21 luglio 1992, n. 36 nel testo modificato dall'articolo 9 del disegno di legge n. 567 aggiungere dopo il comma 2 i seguenti commi: "2 bis. Sono sottoposti al controllo di legittimità, quando, entro dieci giorni dall'affissione all'albo gli enti strumentali di gestione delle aree protette regionali, ne facciano richiesta scritta e motivata con l'indicazione delle norme violate almeno un quarto dei membri del Consiglio Direttivo: gli atti relativi ad acquisti, alienazioni, appalti ed in generale tutti i contratti, nei limiti delle illegittimità denunciate b) gli atti ritenuti viziati di incompetenza o assunti in contrasto con gli atti fondamentali del Consiglio Direttivo.
2 ter. La richiesta di controllo di cui al comma 2 bis sospende l'esecutività degli atti trasmessi.
2 quater. Ove, a seguito dell'attività di controllo di cui al comma 2 bis siano riscontrati vizi di legittimità gli atti sono annullati con motivato provvedimento del dirigente della struttura regionale competente".
La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore alle risorse idriche



PRESIDENTE

Questo punto rappresenta, nell'ambito della semplificazione e della burocrazia in generale, un'anticipazione di quanto contenuto nel testo unico n. 228, che rispetto ai lavori della Commissione spero sia in fase finale.
Ricordo bene che ci siamo lasciati in Commissione dicendo che fossero anche oggetto di valutazione formale da parte degli uffici regionali non solo il bilancio di previsione, il bilancio finale dell'assestamento di bilancio, gli atti relativi agli organi, che avevamo inserito in un elenco di priorità.
Da una parte, avevamo visto i pareri rilasciati nell'ambito dei procedimenti amministrativi relativi alla realizzazione di opere o interventi nell'area protetta - è il mio emendamento n. 1 - vale a dire che arriva al controllo degli uffici regionali anche ciò che riguarda opere e interventi nell'area protetta.
Dall'altra, sollecitato dal Consigliere Cavallera, si tratta anche di dare la possibilità che un quarto dei membri del Consiglio direttivo dell'ente di gestione chieda esplicitamente ed espressamente, indicando e motivando le norme violate, un controllo di legittimità da parte del settore regionale preposto. Ovviamente questi sono annullabili in assenza di un giudizio di legittimità o, meglio, in presenza di una valutazione di legittimità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Indubbiamente, buona parte di questi argomenti li avevamo discussi in quella sede, ma devo dire che l'Assessore non ha fiducia che il testo unico n. 228 diventi legge al più presto. Capisco anche la spinta degli Uffici che, ovviamente, sono interessati da questi provvedimenti dal punto di vista operativo - adesso non ricordo la formulazione prevista in quella sede, ma sarà la stessa - ma per il resto attendiamo l'esito, anche sotto forma di una sperimentazione anticipata, così da qui alla votazione del testo unico n. 228 avremo modo, eventualmente, di tornarci sopra.
Non lo so, non metto limiti alla "Divina Provvidenza" che regola i lavori d'Aula.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero: al capo VI art. 11, comma 2 dopo le parole: "Agaricus macrosporus" sono inserite le parole: "delle specie diverse del genere Morchelle, delle Gambe secche (Marasmius Oreades), dell'Orecchione (Pleurotus ostreatus), Coprino chiomato (Coprinus comatus) e della Mazza di tamburo (Macrolepiota procera)".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Questo articolo 11, che stranamente condividiamo, perché era una richiesta proveniente da più parti anche del Consiglio, abbiamo chiesto di integrarlo con queste voci solo perché sono voci a nullo valore economico cioè sono funghi che non hanno nessun valore economico, ma che alcuni esperti li raccolgono in determinate e poche aree del Piemonte (per esempio, uno o due tipi vengono raccolti nell'Alessandrino), allora sembrava utile e opportuno inserirli, avendo la stessa caratteristica dei chiodini. Quindi, chiedo semplicemente che siano individuate queste pochissime qualità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Devo confessare la totale ignoranza sul punto specifico, comunque, il parere è favorevole. Ovviamente, mi sono confrontato e sono d'accordo su un'elencazione più puntuale che provenga da grandi conoscenti di funghi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 11, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

L'argomento è relativo al Capo VII, "Disposizione in materia di rischi naturali", sul quale vorremmo fare un approfondimento adeguato, senza l'intenzione da parte nostra di ostacolare l'approvazione del provvedimento, se, ovviamente, la maggioranza lo ritiene opportuno.
Tuttavia, data l'ora, poiché è prevista la convocazione straordinaria di lunedì, chiederei di sospendere i lavori per riprenderli lunedì prossimo. Penso sia una decisione di un certo rilievo, che non ci pare giusto adottare in coda ad una seduta, considerato anche che siamo sempre favorevoli a mandare avanti questo tipo di provvedimenti.



PRESIDENTE

Colleghi, il Consigliere Cavallera ha chiesto di sospendere a questo punto l'esame del provvedimento. Vorrei sapere le indicazioni degli altri Gruppi consiliari.
Faccio notare che non ci sono emendamenti, tranne un solo emendamento della Giunta regionale, sull'articolo 15. Non mi pare che ci siano grossi problemi su questo articolato.
Consigliere Cavallera, siamo a cinque minuti dalla fine del provvedimento.
Non ho indicazioni in senso contrario. Va da sé che lunedì contrariamente a quanto convenuto in Conferenza dei capigruppo, metteremo in calendario prima i due provvedimenti in materia di tutela delle acque.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Cassa integrazione in deroga"


PRESIDENTE

Essendo state chieste alla Giunta regionale delle comunicazioni relativamente ai protocolli d'intesa sulla cassa integrazione in deroga peraltro sollecitate ancora nella seduta di ieri, do la parola all'Assessore Migliasso, che interviene in merito.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Non ho potuto ascoltare la richiesta formulata dal Consigliere Larizza ma avendo parlato con il Consigliere, ritengo di dover dare alcune informazioni al Consiglio.
La prima questione riguarda il protocollo d'intesa o, meglio, i due protocolli d'intesa siglati da tutte le parti datoriali e dalle organizzazioni sindacali e, oltre dalla sottoscritta, dalla Consigliera titolare delle Pari Opportunità, salvo Confindustria, che ha ritenuto di non doverli firmare, con motivazioni che, naturalmente, non mi sento di condividere.
Questi due protocolli riguardano la richiesta, da parte della Regione Piemonte e di tutto il sistema imprenditoriale (ripeto, salvo Confindustria) e sindacale piemontese di poter avere, sotto forma di anticipazione, 25 milioni di euro (tale è la quantificazione della somma che sarebbe utile, nella situazione data), per far fronte ai primi quattro mesi dell'anno, come richiesta a carattere transitorio per supportare il sistema complessivamente e per garantire i delle lavoratrici e dei lavoratori, secondo quanto stabilito dai protocolli d'intesa siglati nel 2008 (anche questi non firmati da Confindustria), in attesa che il decreto n. 185 (sul quale il Governo oggi ha posto la questione di fiducia, facendo decadere tutti gli emendamenti di maggioranza e di opposizione) dispieghi tutte le sue potenzialità.
Il che non potrà avvenire, stante i tempi di conversione in legge del decreto, che scadono il 28 gennaio, prima dei 60 giorni che sono successivamente a quella data, necessari affinché il Ministero emani i decreti ministeriali attuativi. Per esempio, l'articolo 19 riguarda le varie forme di provvidenze, dall'indennità di disoccupazione per chi, a oggi, ne è privo fino a tutta una serie di altre provvidenze, che esigeranno tempi lunghi.
Quindi, essendo questo protocollo d'intesa di carattere assolutamente transitorio e finalizzato a quegli obiettivi di cui dicevo poc'anzi, rimane ampia, da parte mia e da parte di tutte le organizzazioni sindacali, oltre che dalle altri parti datoriali (Confagricoltura, Confartigianato commercianti, mondo della cooperazione, il sistema delle piccole imprese) la disapprovazione rispetto al rifiuto di Confindustria di firmare per il terzo anno consecutivo e, in modo particolare, in questo momento di grave crisi economica, trattandosi di un provvedimento a carattere transitorio in attesa che la legge definisca tutto quello che potremmo fare per il 2009.
Vorrei dire soltanto poche cose in proposito. Il tempo a disposizione di Confindustria per decidere non è stato poco, perché gli incontri che si sono tenuti il 2, il 5, il 7 e l'8 gennaio in sede tecnica di Commissione regionale per l'impiego. Quindi, avendo constatato tutta una serie di passi avanti, fatti sia dall'organizzazione sindacale sia delle imprese, ci ha stupito molto l'atteggiamento di Confindustria, anche se, personalmente, ho ricevuto una lettera dalla Presidente di Confindustria Piemonte, la dottoressa Enoc, che dando le sue spiegazioni alla mancata firma nell'ultimo paragrafo si dichiara disponibile a collaborare nelle fasi successive.
Spero che questa disponibilità manifestata si esprima poi pienamente nel momento in cui, con il decreto convertito in legge, con i decreti ministeriali approvati, verrà il momento utile per la Commissione regionale per l'impiego di concertare al proprio interno le nuove normative e il nuovo protocollo di intesa che dovrà garantirci, in questo anno difficile fino al 2010, le risorse necessarie previste nella Finanziaria e nel decreto.
Consigliere Larizza, abbiamo saputo che per fortuna, nel decreto su cui è stata posta la fiducia e che verrà poi, una volta approvato alla Camera trasferito al Senato per l'approvazione definitiva, è stata introdotta nel testo, su sollecitazione e per iniziativa di Gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione, una norma e, precisamente, un comma aggiuntivo, il 9 bis, che dà un minimo di respiro al sistema. Nel senso che questo comma dice che sono possibili anticipazioni da parte del Ministero alle Regioni per far fronte alla fase transitoria.
Questo, in qualche modo, ci conforta, ma da notizie ministeriali abbiamo saputo che le erogazioni arriveranno naturalmente da fine gennaio in poi, cioè quando il decreto sarà veramente convertito in legge. A fronte di una richiesta nostra per i primi quattro mesi di 25 milioni di euro dovrebbe esserci un'altra anticipazione di soli cinque milioni di euro, il che è sicuramente meglio che nulla, ma coprirà un periodo molto limitato.
Naturalmente ho provveduto nei giorni scorsi, anche sollecitata dall'ordine del giorno che era stato approvato in Consiglio e che invitava la Giunta ad attivarsi in merito, a contattare non il Ministro Sacconi perché non è possibile, ma il Sottosegretario Viespoli, che dovrebbe nei prossimi giorni, se questa norma viene approvata come io credo, essere disponibile ad una convocazione a Roma per la sottoscrizione di questo protocollo, che renderà possibile firmare l'accordo in sede governativa per avere le anticipazioni; anche se, ripeto, anticipazioni di soli cinque milioni, pur essendo meglio di nulla, ci preoccupano ugualmente.
Naturalmente, in questa fase siamo realisti e prendiamo quello che è possibile ottenere in questo momento.
Posso assicurare il Consiglio e, soprattutto, i Consiglieri che più di altri, chiedendomi la comunicazione, hanno manifestato forte preoccupazione in proposito che sarà mia cura, oltre che della Presidente, di monitorare la situazione giorno per giorno, di continuare, con la struttura della Direzione 15, ad accettare le domande e le richieste che vengono presentate, naturalmente con riserva di successiva approvazione da parte dell'INPS, perché così è la procedura delle richieste, non appena l'INPS avrà le anticipazioni promesse.
Sarà mia cura, man mano che perverranno degli aggiornamenti, tenere informato il Consiglio, anche con brevissime comunicazioni come questa. Vi ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie, colleghi.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.42)



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