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Dettaglio seduta n.402 del 14/01/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 10.00 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.37)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Bresso, Buquicchio Caramella, Chieppa, Comella, Ferraris, Lepri, Moriconi, Motta, Muliere Pizzale, Robotti e Spinosa.
Il numero legale, pertanto, è 26.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Larizza, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente all'accordo sull'utilizzo della cassa integrazione in deroga firmato l'8 gennaio 2009 presso la Commissione regionale per l'impiego

Argomento: Questioni internazionali

Richiesta, da parte del Consigliere Dalmasso, di esaminare l'ordine del giorno n. 1140 dei Consiglieri Chieppa, Clement, Moriconi, Dalmasso Comella, Deambrogio e Cavallaro, inerente a "Condanna attacchi terroristici di esercito israeliano contro palestinesi", e dell'ordine del giorno n. 1141 dei Consiglieri Deambrogio, Clement, Comella, Cavallaro, Dalmasso Chieppa, Moriconi, Barassi e Bossuto, inerente a "Situazione a Gaza"

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Richiamo all'attenzione del Consiglio, da parte del Consigliere Leardi, di un episodio di malasanità verificatosi a danno di un invalido a Biella


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Larizza, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente. Per tornare su un argomento già sollevato nella seduta della settimana scorsa. Mi riferisco alla mancata firma da parte di Confindustria Piemonte nell'accordo tra le parti sociali e la Regione, per chiedere la cassa integrazione in deroga.
Le ragioni di questo continuo disimpegno di Confindustria sono state argomentate altre volte e non intendo ritornarci. Prendo la parola perch ieri è successo un fatto molto grave in Parlamento, perché il Governo ha posto la fiducia sul decreto n. 185, che contiene le misure anticrisi.
Se non capisco male, l'intento del Governo era di evitare che emergessero i contrasti che pure sono presenti all'interno della maggioranza, ma così facendo si cancella ogni possibilità di proposta nell'attività parlamentare, anche da parte della minoranza, ma soprattutto da parte della maggioranza su un argomento che richiederebbe - e tutti noi abbiamo letto gli editoriali sui giornali - collaborazione e convergenza in momenti di crisi così grave come questo.
Si è scomunicata la CGIL, perché ha osato protestare per chiedere misure più adeguate: penso che occorra reagire. Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato un ordine del giorno preciso sulla questione della cassa integrazione in deroga, e lo ha approvato all'unanimità.
Ritardare le risorse per far fronte alle esigenze dei cittadini più esposti alle conseguenze della crisi è un fatto molto grave, quindi chiedo senza voler cambiare l'ordine dei lavori, se nel corso della giornata è possibile ricevere una spiegazione dall'Assessore competente, sul quadro complessivo di questa situazione, perché le aziende che chiedono la cassa integrazione in deroga ed hanno già esaurito le risorse per la cassa integrazione ordinaria sono in aumento.
Si tratta di un argomento di primaria importanza per la comunità della nostra regione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dalmasso.



DALMASSO Sergio

Presidente, purtroppo continuano i massacri nella Striscia di Gaza.
Avremmo voluto chiedere nel corso della seduta dello scorso Consiglio che i due ordini del giorno presentati fossero discussi; il primo è a firma del Consigliere Chieppa e il secondo è a firma del Consigliere Deambrogio. Non l'abbiamo fatto in seguito agli incidenti - chiamiamoli come vogliamo - e alla protesta che è venuta dal pubblico, però pensiamo che sarebbe doveroso farlo nella seduta odierna; naturalmente non ora, perché è in corso la discussione di una legge, ma al termine di questa o, comunque, prima della sera pensiamo che sarebbe doveroso per la drammatica situazione che abbiamo tutti davanti agli occhi e che tocca un'area colpita drammaticamente non da pochi anni, ma ormai da decenni.



PRESIDENTE

Collega Dalmasso, va da sé che il problema è ovviamente di rilevante impatto internazionale. Sono stati presentati due ordini del giorno; sono al punto 13) dell'attuale calendario dei lavori consiliari.
Se non vi sono osservazioni, verso la fine della seduta, come da prassi, potremmo fare un'inversione dell'o.d.g. e porli in votazione. Tra l'altro, c'è anche un ordine del giorno sul terzo mandato dei Sindaci che potrebbe anche essere oggetto di votazione.
La parola al Consigliere Leardi.



LEARDI Lorenzo

Presidente, solo per portare a conoscenza del Consiglio regionale il caso di malasanità che si è verificato a Biella, riguardante un invalido al 100% che, purtroppo, non è stato curato adeguatamente, non è stato visitato dai medici di Biella in quanto gli è stato risposto che i medici erano in ferie.
Apprezzo - e lo voglio dire pubblicamente - l'atteggiamento della Regione Piemonte, che si è subito scusata con il malato; apprezzo l'atteggiamento del Sindaco di Biella, che è andato a trovarlo e ha portato la solidarietà della città di Biella, però ritengo che la questione non possa assolutamente finire qui, anche e soprattutto perché l'ASL non ha avuto neanche il coraggio di scusarsi con l'interessato.
Considero l'atteggiamento dell'ASL di Biella assolutamente sconcertante, pertanto provvederò oggi stesso a presentare un'interrogazione per avere lumi ancora più forti sulla questione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Leardi.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta - Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Proseguimento esame testo unificato del disegno di legge n. 387 e delle proposte di legge n. 11, 493 e 433, inerente a "Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del testo unificato del disegno di legge n. 387 e delle proposte di legge n. 11, 493 e 433, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta di ieri è iniziato l'esame dell'articolato e degli emendamenti. Sono stati approvati gli articoli, dal n. 1 al n. 14, pertanto dobbiamo riprendere con gli articoli dal 15 in avanti.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 12) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: La costruzione di bacini di accumulo e stazioni di pompaggio non può essere considerata una servitù in quanto modifica la destinazione del bene, quindi al comma 1, la lettera g) deve essere riformulata aggiungendo al termine del periodo la frase "e mantenere in efficienza e custodire bacini di accumulo e stazioni di pompaggio; eliminando conseguentemente le parole "bacini di accumulo" e "stazioni di pompaggio" al secondo rigo della lettera g) medesima.
Ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12: Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dall'Assessore Manica: al comma 4 si aggiunge dopo l'ultima parola "inamovibile" la seguente frase: "fintanto che le piste siano mantenute in esercizio" Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 15, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 14) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: Al comma 5 dopo la parola "lettera f)" deve essere eliminata la parola "che" mentre dopo la parola "pagamento" l'intero ultimo periodo "può essere delegata dal gestore anche a terze persone o enti abilitati estranei all'organizzazione aziendale" viene eliminato in quanto già normato dall'articolo 22 e sostituito dal periodo "a condizione che il titolo di accesso agli impianti preveda una totale copertura assicurativa per le spese di soccorso".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Su quest'articolo, che noi voteremo perché ci sembra che definisca con sufficiente chiarezza gli obblighi del gestore, rimane un problema. Ne parlavo prima con il collega Vignale, ma poi dovremo parlarne anche con l'Assessore, per tentare di capire se è possibile trovare una soluzione.
Se non erro, la legge n. 363 a livello nazionale impone alle stazioni sciistiche che abbiano più di tre impianti l'obbligo di concedere spazi e utilizzi riservati per l'attività di base sportiva degli sci club. E questa è una promozione sportiva molto importante, ma non solo; per alcuni versi diventa il primo elemento d'informazione professionale per i ragazzini perché molti di loro, soprattutto quelli residenti in montagna diventeranno maestri di sci o, in ogni caso, avranno delle occupazioni collegate al sistema dello sport dello sci.
Il problema che si pone non è tanto che i gestori non vogliono adempiere l'obbligo previsto dalla legge n. 363: il problema sono i costi nel senso che vengono fuori con richieste di costi che, difficilmente, gli sci club riescono ad affrontare.
Siamo arrivati al paradosso che i ragazzi dello sci club di Clavière vanno ad allenarsi a Monginevro, perché Monginevro, stazione sciistica distante pochi chilometri da Clavière, concede l'utilizzo di questi spazi a titolo gratuito.
Non credo che riusciamo ad imporre, in quest'articolo, una norma che obblighi il gestore a concedere l'utilizzo gratuito; credo però che potremmo, se condiviso da tutti, costruire un ordine del giorno che inviti la Giunta ad aprire un confronto tra gli sci club, i gestori e i Comuni nei quali sono collocati questi impianti, per tentare di giungere ad un accordo che, in sostanza, favorisca l'attività sportiva di base come in molti altri settori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo per svolgere una breve valutazione in merito all'articolo 18, che credo sia uno degli aspetti più importanti di questa legge.
Questa legge, come si vedrà negli articoli successivi, prevede una contribuzione economica nei confronti dei gestori, però va ricordato che parallelamente, prevede una serie di obblighi per il gestore, come recita il titolo dell'articolo 18, che oggi non sono tali, non sono neanche definiti dalla legge n. 363.
Sono previste la garanzia della preparazione della pista in condizione di sicurezza, la delimitazione e la segnaletica rispetto a quanto previsto negli articoli successivi, la chiusura delle piste in caso di pericolo o di scarso innevamento, l'assicurazione del servizio di soccorso (ricordiamo che oggi è facoltativo all'interno delle aree sciabili), l'obbligo degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per garantire la pista in sicurezza, ma soprattutto - credo sia uno dei punti più qualificanti della legge - al comma 3, punto i), l'obbligatorietà per gli sciatori di avere un'assicurazione civile verso terzi e, quindi, di evitare che i danni causati da uno sciatore o patiti da uno sciatore da un terzo siano a carico della sciatore stesso.
Ritengo che quest'ultima sia una grande innovazione, che vede il Piemonte l'unica regione italiana ad avere quest'obbligo, che ovviamente garantisce una grande e maggiore sicurezza per gli sciatori. Quindi crediamo che sia uno dei punti qualificanti.
In merito a quanto diceva il Consigliere Clement, credo abbia sollevato un problema che oggettivamente esiste. In uno o più comprensori della nostra Regione, vi è una difficoltà oggettiva nell'individuazione e nell'applicazione obbligatoria delle aree da destinare all'allenamento perché la legge dà un'indicazione numerica; è però evidente, per chi conosce un po' il mondo dello sci, che una pista da allenamento deve avere una serie di condizioni e spesso le piste da allenamento sono anche le piste migliori o quelle più frequentate dagli sciatori.
Un altro aspetto, sollevato a gran voce dagli sci club, è relativo al costo. Su quest'aspetto, non credo che possiamo stabilire per legge quanto un'impresa o un soggetto, sia esso pubblico o privato, debba far pagare l'utilizzo di un bene, cioè l''utilizzo di una pista.
Certamente, però, è assolutamente importante e rilevante un'indicazione del Consiglio per far sì che sia garantita la promozione sportiva, che è poi quella che forma, che non soltanto dà la possibilità a molti ragazzi di attuare dello sport, ma anche di creare dei campioni o, comunque, persone che possano competere, ricordando che i Sindaci hanno oggi una serie di strumenti non indifferenti nei confronti dei gestori per arrivare ad una concertazione anche rispetto ad alcune forme di gestione che, in ogni modo rimangono private, sia si tratti di proprietario pubblico che di proprietario privato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 18, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 15) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: al comma 2 dopo la frase "per mezzo di" l'ultimo periodo "successivi provvedimenti attuativi" viene sostituito più opportunamente dal periodo "appositi provvedimenti della Giunta regionale." e nel contempo viene eliminata la parola "professionale".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 19, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 16) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: Come per l'articolo precedente, al comma 2 l'ultimo periodo indicato come "successivi provvedimenti attuativi" viene sostituito dalla frase "appositi provvedimenti della Giunta regionale." E viene inoltre eliminato il termine "professionale".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 20, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Indìco la votazione palese sull'articolo 21.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Emendamento rubricato n. 17) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: Al comma 1 dopo la parola "infortunati" l'ultimo periodo "lungo le piste in luoghi accessibili dai più vicini centri di assistenza sanitaria o di primo soccorso" viene sostituito per ragioni di maggiore garanzia e raccordo con il SSR dalla frase "con le modalità individuate dalla Giunta regionale, di concerto con il servizio di Emergenza Sanitaria Territoriale 118, la Commissione tecnico-consultiva per le aree sciabili di cui all'art.
11 e informata la Commissione del Consiglio regionale competente".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: al comma 2 viene aggiunta prima della parola "convenzioni" il termine "contratti o" modificando conseguentemente il termine "apposite" in "appositi" mentre nel secondo periodo dopo la parola "volontariato," viene aggiunta la frase "ex l.r. 38/1994".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 22, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo 23.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Indìco la votazione palese sull'articolo 24.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Emendamento rubricato n. 19) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: Al comma 11 nel secondo periodo viene eliminata la frase incidentale " anche temporanea," e successivamente vengono eliminate per mero errore materiale le parole "inoltre essere" mentre dopo la parola "servente" la parola "ed" viene sostituita con la parola "nonché".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 25, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Emendamento rubricato n. 37) presentato dai Consiglieri Clement Moriconi, Bossuto, Barassi: dopo le parole "Il gestore..." aggiungere "se i fatti non derivano da colpa nella vigilanza sull'uso corretto delle piste,".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente. Svolgiamo un'unica illustrazione, in quanto ambedue gli emendamenti riguardano l'articolo 26, comma 5 e comma 6.
Questo è un po' il quarto blocco di regole che mettevamo in discussione. Fino ad oggi, sono stati tre i filoni toccati, che si rifanno naturalmente alla definizione di interesse pubblico di quest'attività, la quale ha comportato delle norme urbanistiche da noi non condivise e anche delle norme legate alla servitù coattiva da noi non condivise. Poi vi era un quarto filone, in realtà, sul soccorso, che la Giunta ha recepito.
Un quinto filone - quindi mi correggo rispetto a prima - riguardava la responsabilità dei gestori; una responsabilità che viene molto attenuata dal testo, creando quasi una tutela attorno al gestore, che spesso in molti articoli ci si preoccupa di esentare da alcune responsabilità per quanto riguarda i propri percorsi, ma anche i percorsi di pacchetti che egli stesso promuove.
In questo caso, la Giunta ha recepito la nostra osservazione, per crediamo che la disattenzione del gestore vada verificata e che non possa esserci un'esenzione di responsabilità tout court. Come anche il diritto c'insegna, laddove c'è la custodia di un bene, c'è anche una colpa per mancata vigilanza. Di questa colpa non si fa cenno, anzi c'è un'esenzione per quanto riguarda la legge, quindi come primo emendamento (n. 37) noi chiediamo l'eliminazione della frase "se i fatti non derivano da colpa della vigilanza sull'uso corretto delle piste".
poi prevista una liberatoria per quanto riguarda il soccorso rilasciata dall'infortunato o dai suoi familiari. Ci dicono che è una cosa normale, però anche in questo caso crediamo che tale liberatoria sia un eccesso di cautela verso il gestore, il quale ha di fatto responsabilità fino al termine delle piste; comunque, si lascia l'infortunato al sistema di soccorso pubblico o perlomeno coordinato pubblico.
Per quanto ci riguarda, questa liberatoria è letta proprio come una sorta di agreement, un favore normativo a questa categoria che comunque la legge aiuta, mentre crediamo che si possa lasciare una normale tutela di responsabilità di diritto civile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente. Intervengo per annunciare il voto contrario a questi due emendamenti, perché riteniamo che non ci sia un giudizio così favorevole o di grande aiuto ai gestori. Ci sembra che il testo, al quinto e al sesto comma, sia estremamente equilibrato e non rappresenti sicuramente una sorta di favore nei confronti di questa categoria.
Ne abbiamo discusso moltissimo, del resto, perché il frutto di questi emendamenti e dell'insieme dell'impianto della legge è stato oggetto di lunghissimi e approfonditi dibattiti, per cui il tema è stato più volte sviscerato.
La nostra opinione è questa, per cui confermiamo il voto contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Presidente, chiedo solo se è possibile avere i testi degli emendamenti distribuiti ieri in Aula, perché non ero presente e non quindi li ho potuti ottenere.



PRESIDENTE

Certamente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Crediamo che i due emendamenti siano da respingere ma non perché vi sia una visione differente rispetto a quanto diceva il collega Bossuto.
Ho ricordato precedentemente che questa legge inserisce una serie di obblighi - quelli previsti dagli articoli 18, 22 e 23 - che hanno ovviamente un costo economico per i gestori non indifferente.
Noi crediamo che la modifica dei commi 5 e 6 così come proposta dai colleghi di Rifondazione non sia sostenibile, perché pensiamo sia un fatto di buonsenso, nel senso che se il gestore ha compito di vigilanza e compito di sanzione, quello è un obbligo che il gestore o le forze di polizia ovviamente, hanno. È evidente che se uno sciatore, nelle aree sciabili, o in attività sciistiche o collaterali o in aree adiacenti a quelle sciabili con un comportamento non corretto crea un danno nei confronti di un terzo è una responsabilità dello sciatore e non può essere certamente del gestore. La cosa importante è che questa legge interviene e garantisce lo sciatore o anche il non sciatore eventualmente penalizzato da un comportamento non corretto dello sciatore perché ha un'assicurazione civile verso terzi.
evidente che un ristoro economico non risolve tutto, ma è di più rispetto a quanto esiste oggi, perché l'assicurazione verso terzi è facoltativa ed è acquistabile solo nelle grandi stazioni. Il secondo aspetto, cioè quello di vietare la liberatoria, crediamo non sia accoglibile, in primo luogo perché è un diritto che hanno i cittadini, ma semplicemente per farsi curare in un altro ospedale. Nel senso che, se io mi faccio male e il 118 mi vuole portare all'ospedale di Susa e, invece io, perché ho una cosa non grave voglio andare al CTO o presso un'altra struttura privata, posso tranquillamente farlo e non sono obbligato.
Non sono obbligato a farlo nelle aree sciabili come non sono obbligato a farlo nelle vita di tutti i giorni. Se entro in ospedale e voglio uscire perché ritengo di non avere necessità di cura, salvo un intervento di trattamento sanitario obbligatorio, nessuno mi può impedire di uscire dall'ospedale. Ovviamente mi assumo la responsabilità di uscire, di non volere le cure del servizio sanitario nazionale e, pertanto, se poi avrò un danno in termine di salute sarà, ovviamente una responsabilità assolutamente personale e non di terzi.
Questo sono i motivi per cui crediamo che siano da respingere questi emendamenti. Non è, come sul pacchetto della pubblica utilità e quant'altro, un aspetto concettuale relativa alla legge, ma sono modalità noi crediamo, di buon senso, che non debbono essere inserite all'interno della legge.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 38) presentato dai Consiglieri Clement, Moriconi Bossuto, Barassi: dopo le parole "Il gestore..." aggiungere "se i fatti non derivano da colpa nella vigilanza sull'uso corretto delle piste,".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 26 nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Indìco la votazione palese sull'articolo 27.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 Emendamento rubricato n. 20) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: al comma 1 viene aggiunto al termine del periodo dopo la lettera g) la frase "nonché sulle rimanenti aree del territorio regionale.".
Emendamento rubricato n. 21) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: al comma 5 dopo il periodo "orario di apertura delle piste" si aggiunge la frase "sentito il Comune interessato, anche al fine di rendere un maggiore e più opportuno coinvolgimento dell'Ente pubblico di pertinenza".
Emendamento rubricato n. 22) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: il comma 8 viene integralmente sostituito dal seguente: "8. L'autorizzazione all'uso di motoslitte e relativi accessori o mezzi assimilabili su percorsi comunali stabiliti è rilasciata dal Comune a residenti, proprietari e/o gestori o conduttori di strutture o immobili a servizio delle strutture o immobili medesimi. Nel caso in cui simili percorsi interferiscano con le piste da sci, l'autorizzazione è rilasciata dal Comune, previa concertazione con il gestore delle piste e limitatamente agli orari di chiusura delle stesse. L'accesso pubblico alle aree o piste di cui al comma 6 è autorizzato dal Comune previa verifica dei requisiti regolamentari e cartellonistici in materia previsti dalla Giunta regionale".
La parola all'Assessore Manica per l'illustrazione.



MANICA Giuliana, Assessore al turismo e agli impianti di risalita

Illustro, come peraltro avevamo concordato con la Commissione e con i Gruppi, gli emendamenti n. 20, 21 e 22 relativi all'articolo 28, inerente a "Mezzi meccanici", in cui sono comprese le motoslitte.
L'emendamento n. 20 è un emendamento di carattere molto restrittivo a tutela dell'ambiente montano e della tranquillità dei suoi utilizzatori. Fa divieto su tutto il territorio regionale, sia sulle aree sciabili e non dell'uso di motoslitte, salvo i casi specifici che l'articolo prevede. I casi specifici previsti sono: addetti al soccorso, vigilanza, antincendio la polizia municipale, la polizia di Stato, l'Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, il Corpo forestale dello Stato, gli addetti del Comune per ragioni di servizio e il personale addetto agli impianti di risalita.
Sulle piste è possibile l'utilizzo solo fuori dall'orario di apertura previo consenso del gestore e sentito il Comune interessato. Nei casi previsti, è possibile per raggiungere esercizi pubblici o abitazioni che non siano altrimenti raggiungibili con altre modalità o in casi di assoluta necessità, urgenza o di servizio; inoltre, nei percorsi o aree appositamente destinate e autorizzate dal Comune.
Quest'aspetto sarà poi anche ripreso all'emendamento 22.
Con questo emendamento, estendiamo nella prima parte dell'articolo il divieto a tutto il territorio regionale, aree sciabili e non, individuando solo questa ristrettissima casistica in cui questi mezzi possono essere utilizzati.
Per ragioni di brevità, illustrerei anche l'emendamento n. 21 e l'emendamento n. 22, che riguardano lo stesso articolo.
All'emendamento n. 21, prevediamo il coinvolgimento dei Comuni nell'assenso da parte del gestore delle piste, fuori dall'orario di apertura delle stesse al passaggio di motoslitte per raggiungere i pubblici esercizi o abitazioni che non siano, altrimenti, raggiungibili in altro modo e con altri mezzi o per necessità di urgenza o di servizio.
All'emendamento n. 22 indichiamo, al di fuori delle aree sciabili previste, i soggetti cui i Comuni possono rilasciare l'autorizzazione all'uso delle motoslitte che siano i residenti, i proprietari, conduttori o gestori d'immobili non accessibili da strade aperte al pubblico.
Nel caso che tali percorsi interferiscano con le piste da sci l'autorizzazione rilasciata dal Comune, previa concertazione con il gestore delle piste, è limitatamente agli orari di chiusura delle stesse.
La Giunta regionale regolamenterà poi i requisiti regolamentari e cartellonistici per l'accesso alle piste e alle aree dedicate dai Comuni all'uso delle motoslitte e dei mezzi assimilati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, che interviene su tutti e tre gli emendamenti.



VIGNALE Gian Luca

Credo che l'articolo licenziato dalla Commissione fosse già sufficientemente severo nel normare i mezzi meccanici. Va ricordato, come abbiamo detto durante la discussione generale, che, oltre alle indicazioni espresse dall'articolo, rimane la possibilità, per la Giunta regionale, di emanare, entro 60 giorni dall'approvazione della legge - come recita l'articolo in oggetto - un regolamento che può dare indicazioni ancora più restrittive od omogenee per i Comuni rispetto a quanto indicato dall'articolato.
Certamente con gli emendamenti presentati, che sono frutto del lavoro della Commissione e dell'Assessorato, la Regione Piemonte, sancendo il divieto di transito dei mezzi meccanici (ovviamente ci riferiamo alle motoslitte, ma anche ad altri mezzi meccanici), qualora non abbiano i requisiti di un autoveicolo che può circolare con tutti gli obblighi previsti dal Codice della strada (per intenderci, anche i quad nelle aree non transitabili, e altri mezzi meccanici), garantisce una tutela dell'ambiente che, come precisavamo nella relazione di ieri, unitamente ad altri articoli relativi all'innevamento programmato, agli interventi economici e quant'altro, dimostrano come all'interno di questa legge vi sia anche una grande sensibilità ambientale per mantenere quell'importante patrimonio ambientale che sono le nostre montagne; patrimonio che peraltro, è estremamente legato anche ad una attrazione turistica maggiore.
Pertanto, credo questo sia uno degli articoli che qualifichi meglio la legge e dimostri come questa sia una norma che non si è occupata soltanto di sicurezza, di sostegno e basta, ma ha anche voluto inserire una serie di articoli (questo, quello relativo alle mountain bike e altri che vedremo successivamente) che ne fanno una vera e propria legge quadro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Indubbiamente l'articolo 28 è uno dei più delicati, anche se riguarda un elemento marginale rispetto alla sicurezza sulle piste da sci e sull'innevamento.
Come dicevo, rischia di diventare un elemento centrale perché la discussione sulla possibilità o meno di circolazione delle motoslitte è diventata una sorta di paradigma di come si affronta e si vive la montagna.
del tutto evidente che non abbiamo alcuna contrarietà all'utilizzo di questo mezzo da parte delle forze dell'ordine, che devono mantenere e vigilare su tutta una serie di rispetti di norme anche all'interno delle piste e dei comprensori sciistici, o a fini lavorativi, perch indubbiamente ci rendiamo conto che per raggiungere particolari immobili sia di uso abitativo che di uso di servizio presenti sulle piste, non vi è altro mezzo per raggiungerli nei mesi invernali, soprattutto quando c'è molta neve (penso ai bar, ai ristoranti o a rifugi alpini).
Continuiamo a credere che l'uso della motoslitta debba essere assolutamente limitato a quelli specificati, perché non può diventare uno dei tanti "giochi" che si fanno in montagna. Sostanzialmente perch individuiamo in un uso indiscriminato delle motoslitte tutta una serie di problemi ambientali: pensiamo soltanto ai disastri che compiono le stesse dal punto di vista acustico quando passano in mezzo ai boschi (fanno scappare gli animali). Crediamo, inoltre, che creino problemi di sicurezza non solo agli stessi utilizzatori, ma anche agli sciatori. Noi diciamo chiaramente nella legge che non possono circolare sulle piste da sci, ma spesso e volentieri per seguire alcuni percorsi diventa quasi obbligatorio attraversare le piste da sci, col rischio di scontri.
Abbiamo cercato di migliorare questo articolo, per cui sono state inserite delle limitazioni piuttosto severe.
Con l'emendamento all'articolo 1 si precisa che, sostanzialmente, oltre alle piste da sci su tutto il territorio della Regione, non è possibile utilizzare la motoslitta, salvo le deroghe di cui dicevo prima. Questo è indubbiamente un segnale importante e significativo. Così come lo è l'emendamento al comma 8, dove si definisce, in maniera specifica, chi pu utilizzare le motoslitte.
A mio avviso, rimane una criticità al comma 6, non tanto legata ai percorsi stabiliti dai Comuni: è del tutto evidente ed importante che il Comune stabilisca dei percorsi.
Per porre un esempio, se ho una casa a Sagna Longa non posso raggiungere la stessa con gli impianti sciistici, per cui dovrò partire da Clavière con la motoslitta e avere un percorso che mi consenta di raggiungere la mia abitazione senza scorazzare su tutta la montagna.
Siamo oggettivamente perplessi e preoccupati perché il comma 6 non termina con le parole "lungo i percorsi autorizzati dai Comuni", ma continua con "e nelle aree o piste ad esse dagli stessi destinati".
Pertanto, vista la nostra preoccupazione su questa partita, sicuramente voteremo a favore degli emendamenti presentati dalla Giunta su questo aspetto, ma il voto sull'articolo sarà di astensione.
Un'ultima considerazione: preannuncio la presentazione di un ordine del giorno, che spero sia ampiamente condiviso, con riferimento al comma 9 di questo articolo, dove la Giunta, sostanzialmente, viene impegnata ad emanare un Regolamento per l'utilizzo delle motoslitte. Con tale provvedimento si cerca di offrire alla Giunta tutta una serie di indicazioni relative a questioni che dovranno trovare spazio all'interno di questo Regolamento (per esplicitarne alcune, penso alla patente B all'assicurazione, al casco, al divieto di rimorchio per trasporto di persone, e a tutta un'altra serie di questioni).



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Non ero intervenuto finora su questa legge perché mi riconoscevo ampiamente negli interventi dei colleghi Bossuto e Clement.
Volevo soltanto sottolineare alcuni aspetti, più per mio piacere, con la speranza di ottenere anche semplicemente ascolto.
Il tema delle motoslitte e altri argomenti che abbiamo evidenziato in questa legge rimarcano un problema di fondo, ossia come noi vediamo la montagna.
Le motoslitte non sono nate per andare in montagna, ma per percorrere le pianure innevate del Canada, degli Stati Uniti del Nord o della Russia.
Sono mezzi adibiti al trasporto veloce di persone, non per andare a "passeggio" in montagna.
Per chi vuole vedere, nasce già la competizione e il contrasto che si crea tra chi in montagna vuole andare per vedere la montagna e per passeggiare magari con le ciaspole sulla neve, e chi invece vede nella montagna solamente una destinazione per sfogare la propria libidine di velocità, la propria libidine di correre in questi spazi, senza curarsi di quello che succede e di quello che nella montagna avviene tutti i giorni.
Mentre con la motoslitta andrò ogni tanto, ma la montagna, anche se non ci sembra perché non sappiamo coglierlo, vive tutti i giorni. Così va il mondo! Solo chi ha una certa visione della montagna non pensa o non riesce a pensare che, ad esempio, si può evitare del tutto l'uso delle motoslitte.
Non è obbligatorio concedere la possibilità alle motoslitte di passare così come il discorso delle abitazioni disperse sulle montagne da raggiungere con le motoslitte.
una visione puramente da cittadino, perché chi vive in montagna non si è mai sognato di avere le motoslitte per raggiungere le abitazioni disperse.
Tra l'altro, chi vive veramente in montagna in inverno non vive nelle case disperse, ma vive nei paesi, perché deve vivere tutti i giorni e non solo andare qualche volta. Invece le abitazioni disperse da raggiungere con le motoslitte per le feste fanno parte di una visione della montagna diversa, che personalmente penso non sia corretta.
Si è verificato l'esatto ribaltamento della situazione, per cui coloro che pensano che la montagna sia un parco giochi facilmente accessibili sono riusciti, nella coscienza comune, ad averla vinta.
Quindi, la maggioranza delle persone pensa che la montagna sia giusto viverla così.
Sinceramente, ho molti dubbi che sia giusto viverla così.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
L'enunciazione delle idee del collega Moriconi mi trovano perfettamente d'accordo. Il collega Moriconi ha perfettamente ragione: bisogna entrare nell'ottica di chi in montagna ci vive e non nell'ottica di chi dalla città va a giocare, cioè gli sciatori. Anche se è legittimo che vadano su a giocare.
A me danno molta noia le piste da sci, però ci sono. Anche perché poi qualcuno ci vive con quelle piste da sci.
Sono pienamente d'accordo sulle mountain bike, ed è per questo che voterò questa legge, perché rispetto all'attuale situazione, questa legge è veramente molto restrittiva e limita almeno sulla carta - poi bisognerà vedere l'applicazione, ma questo vale per qualsiasi provvedimento - l'uso delle motoslitte.
Ho la fortuna di avere due figli che hanno una casa abbastanza ampia per ospitarmi quando ne ho bisogno, a metà tra casa mia e Torino.
Quando il Comune per due settimane non mi ha liberato - come succede normalmente quando nevica - la strada tra arrivare a casa mia, sono sceso con le racchette da neve nei piedi; siccome è questo è durato per 15 giorni, ho vissuto 15 giorni in pianura.
Se non avessi avuto questo appoggio, sarei dovuto andare in un albergo e avrei dovuto tirare fuori dei soldi. Io magari li ho, ma non tutti quelli che abitano da noi li hanno. Oppure avrei dovuto rinunciare a scendere a valle.
Se fossi in questa situazione probabilmente ci penserei sopra e magari invece di usare solo le racchette da neve, userei magari una motoslitta per raggiungere casa mia, se me lo si concede. Se me lo si vieta, pazienza.
Però non è questo l'uso, ma quello che sfavorisce chi risiede in montagna e favorisce chi non ci risiede. Semmai è l'uso puramente per giocare. E la legge è estremamente restrittiva sull'uso per giocare quindi è il motivo per cui, condividendo perfettamente l'enunciato del Consigliere Moriconi, voterò decisamente a favore di questa legge, in particolare per quanto riguarda la parte relativa alle motoslitte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Solo per dire che ovviamente voteremo a favore di questo articolo per una ragione molto semplice.
Abbiamo lavorato moltissimo su questo tema. Credo che non ci sia chi è più o chi è meno sensibile su questo argomento, almeno tra coloro che ci hanno lavorato in questa legge. Ed è provato dai fatti che è così.
Tant'è che il provvedimento che abbiamo oggi in esame, così come emendato, credo di potere dire, senza paura di essere smentito, che è il più rigido tra le normative vigenti nelle Regioni italiane.
Non credo che vi sia una normativa così netta.
Non conosco esattamente quanto ha fatto la Provincia di Bolzano, ma eccetto quel caso, è sicuramente una normativa più rigida, che corrisponde tra l'altro tolte alcune deroghe a tutto il territorio regionale. Questa è rispetto al testo originario, una novità introdotta e credo che sia una cosa corretta, così come credo che sarà necessario - e vedremo in che modo se con un ordine del giorno o con un altro strumento - definire la possibilità che si vadano invece ad individuare delle aree, dove si possa svolgere anche a livello ludico un'attività legata a delle gare, perché è impossibile pensare di cancellare anche questa eventualità.
Prescindendo che personalmente non sono attratto da queste forme di sport, mi rendo conto che ci possa essere questa esigenza. Vanno comunque individuate in modo preciso delle aree da destinare solo a quella attività e che non vadano ad intaccare gli aspetti di tutela ambientale che sono soprattutto per il turismo montano, di assoluta necessità ed imprescindibili.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 28, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 Emendamento rubricato n. 23) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: si aggiunge un ulteriore comma 5 come di seguito: "5. I gestori degli impianti di innevamento programmato sono responsabili dei danni eventuali recati all'ambiente nonché a persone, animali e cose derivanti dall'esercizio dell'impianto.".
Emendamento rubricato n. 24) presentato dall'Assessore Manica: si aggiunge un ulteriore comma 6 come di seguito: "6. Ai fini del rilascio del permesso di costruire, per la realizzazione di sistemi di innevamento programmato si applica la procedura di cui all'articolo 13, salvo che per i soggetti gestori di aree di cui all'articolo 4, comma 2, lettera b)".
L'Assessore Manica non intende illustrarli.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 29, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 30 Emendamento rubricato n. 25) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Manica: al comma 1 dopo la parola "lettera f)" viene eliminata la frase "anche qualora tutti questi rientriamo in un'offerta opportunamente pubblicizzata dal gestore dell'area sciistica.".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 30, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 31 Emendamento rubricato n. 26) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: Viene riformulato ex novo l'articolato che dai precedenti quattro commi passa a sei commi al fine di renderlo maggiormente compatibile con la proposta di legge regionale n. 431 "Recupero, tutela e valorizzazione dei percorsi escursionistici, delle vie ferrate e dei siti di arrampicata del Piemonte": "Art. 31 (mountain bike) 1. L'area sciabile, ivi comprese le piste di cui all'articolo 4, comma 2 lettere a), b), c), d), e) e f), può essere impiegata anche per la discesa con la mountain bike nel periodo estivo su tracciati esclusivamente destinati a tali attività e denominati bike park. La gestione degli stessi può essere effettuata dai gestori delle piste o da altro soggetto pubblico o privato. I gestori dei bike park, anche ai fini della manutenzione dei tracciati esistenti e delle nuove realizzazioni possono attivare il procedimento di cui all'articolo 14.
2. Al di fuori di tali aree, i tracciati destinati a bike park devono essere preventivamente individuati ed autorizzati da parte dei comuni anche ai fini dell'individuazione del soggetto gestore.
3. I tracciati destinati a bike park devono essere annualmente mantenuti in ordine a garantire la corretta regimazione delle acque superficiali al fine di preservare i pendii dall'innesco di fenomeni di dissesto idrogeologico direttamente derivanti dall'erosione del suolo connessa al continuo passaggio dei mezzi.
4. Tali tracciati devono essere adeguatamente segnalati in tutto il loro sviluppo ed interdetti all'escursionismo pedestre. Possono attraversare altre infrastrutture viabili destinate al passaggio di veicoli, mezzi meccanici o pedoni. Tali intersezioni devono essere preventivamente segnalate a cura dei soggetti gestori dei tracciati sugli stessi tracciati e sull'infrastruttura attraversata. I conducenti delle mountain-bike approssimandosi ad una intersezione, devono usare la massima prudenza al fine di evitare incidenti riducendo la velocità e usando i segnalatori acustici previsti. Devono inoltre dare precedenza ai mezzi ed ai veicoli che percorrono le infrastrutture ed ai pedoni in fase di attraversamento del tracciato.
5. Al di fuori dei tracciati individuati come bike park nei quali il transito è esclusivo, il passaggio delle mountain-bike è altresì autorizzato per attività di cicloescursionismo su tutte le strade, strade interpoderali destinate all'uso promiscuo da parte di veicoli, animali e persone. E' altresì consentito il transito delle mountain-bike per attività cicloescursionistiche sui sentieri costituenti la rete sentieristica regionale nell'ambito di itinerari ciclopedonali escursionistici. Le caratteristiche, le modalità di individuazione di tali itinerari e di regolamentazione comportamentale in funzione dell'uso promiscuo sono disciplinati per mezzo di appositi provvedimenti della Giunta regionale.
6. I gestori dei bike park sono responsabili della gestione e della manutenzione esclusivamente dei tracciati dei bike park al fine di garantire la sicurezza degli stessi nella fruizione da parte dei frequentatori. I gestori dei bike park e delle piste non sono responsabili degli incidenti che possano verificarsi nei percorsi di cui al comma 5 ancorché serviti dagli impianti medesimi".
La parola all'Assessore Manica, per l'illustrazione.



MANICA Giuliana, Assessore al turismo e agli impianti di risalita

Anche questo è un articolo importante e qualificante della legge riguardante la regolamentazione dell'attività ciclistica delle mountain bike.
Rispetto all'articolo 31, con questo emendamento chiediamo una profonda revisione dei commi riportati, affinché si possa renderli più compatibili alla normativa più complessiva, esistente e relativa alla sentieristica anche con le prospettive future individuate in una proposta di legge, la n.
531 del 2 aprile 2008, presentata dal Consigliere Travaglini e relativa alla tutela e valorizzazione dei percorsi sentieristici in Piemonte.
C'è un altro importante elemento per cui proponiamo questa rilettura dell'articolo attraverso l'emendamento n. 26, che è quello di rendere maggiormente garantito l'utilizzo di specifici percorsi all'interno di aree sciabili servite da impianti di risalita, durante il periodo estivo con il mezzo della bicicletta.
Voglio ricordare che, anche dal punto di vista turistico, vi è un bisogno importante dell'utilizzo della montagna invernale, che è certamente una grande risorsa, ma vi è anche la necessità della destagionalizzazione della possibilità di usufruire della montagna anche in altre stagioni.
Relativamente all'estate, la pratica sportiva a diretto contatto con la natura è quella dell'uso della bicicletta: una delle più importanti e, tra l'altro, in larga diffusione.
Questo articolo, pertanto, intende regolamentare con maggiore specificità, all'interno delle aree sciabili e al di fuori delle stesse, i tracciati destinati a bike park, le responsabilità dei gestori degli stessi, la posizione di specifica segnaletica di avvertimento, la regolamentazione degli incroci con le altre infrastrutture viabili.
Il successivo articolo 32 è strettamente collegato all'emendamento n.
28, sulle norme di comportamento con cui l'attività di mountain bike all'interno dei bike park, viene assimilata all'attività sciistica e quindi vengono previste norme di comportamento per gli utilizzatori analoghe a quelle previste per gli sciatori.
In sostanza, siamo per la promozione, la più ampia possibile, di questo sport che prevede l'utilizzo della mountain bike, che è sempre in più larga diffusione, non solo perché è uno sport per professionisti (ci sono solo alcuni momenti dedicati a questo) ma è per amatori, quindi di larga diffusione a livello di tutte le categorie sociali, di tutte le età ed i vari momenti.
Intendiamo regolamentare quest'attività, in particolare relativamente ai bike park, e introduciamo, per la prima volta, nella legislazione piemontese la stessa regolamentazione delle piste da sci.
Vogliamo riservare particolare attenzione all'impatto ambientale prevedendo che nei tracciati di bike park sia garantita una corretta regimazione delle acque, al fine di evitare fenomeni di dissesto idrogeologico derivante dall'erosione del suolo connessa al passaggio dei mezzi, quindi c'è una forte attenzione di carattere ambientale.
Al di fuori dei tracciati di bike park, nei quali il transito è esclusivo, il passaggio delle mountain bike è consentito per attività cicloturistiche, in particolare sui sentieri costituenti la rete sentieristica regionale. Appositi provvedimenti della Giunta regolamenteranno l'uso degli itinerari ciclo-pedonali escursionistici, per consentire una possibile e tranquilla fruizione della montagna da parte di chi decide di attraversarla a piedi, di fare delle passeggiate, e consentire l'uso delle mountain bike senza interferire e creare problemi.
dunque, un articolo che cerca di equilibrare i vari momenti, di avere un'attenzione di carattere ambientale e favorire sempre più un'attività di sport o di turismo all'aria aperta, in diretto contatto con la natura, che è una forma di sport e turismo non solo in crescita, ma assolutamente conseguente ai principi di Lanzarote sul turismo sostenibile e sulle nuove forme di turismo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26.
Il Consiglio approva.
La votazione si estende all'intero testo dell'articolo 31.
Il Consigliere Guida segnala di avere espresso per errore voto favorevole.
ARTICOLO 32 Sull'articolo 32 sono stati presentati gli emendamenti rubricati n. 27 e 28 della Giunta regionale, che sono già stati illustrati.
Emendamento rubricato n. 27) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: al comma 11 viene inserita l'interpunzione al terzo rigo dopo la parola "necessità" eliminando la parola "e".
Nel contempo la successiva frase comincerà con l'aggiunta delle parole "La predetta risalita" prima della frase "deve comunque avvenire...".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 28) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: si aggiunge un nuovo ed ulteriore comma 14 al fine di prevedere l'applicabilità di tali norme anche agli utilizzatori di mountain bike: "14. L'attività di mountain bike svolta all'interno dei bike park di cui all'articolo 31 è assimilata all'attività sciistica; per quanto compatibili le norme del comportamento previste nel presente articolo si applicano anche agli utilizzatori di mountain bike.".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 32, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 33 Indìco la votazione palese sull'articolo 33, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 34 Indìco la votazione palese sull'articolo 34.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 35 Emendamento rubricato n. 39) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: i commi 1 e 2 dell'articolo 35 sono sostituiti dai seguenti: "1. Fatta salva l'applicabilità delle sanzioni penali ove il fatto costituisca reato ai sensi della legislazione vigente, sono stabilite le seguenti sanzioni amministrative pecuniarie: a) la realizzazione, anche parziale, di piste da sci permanenti in mancanza dell'autorizzazione prevista dall'articolo 12 della presente legge è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 10.000,00 a euro 50.000,00 b) la violazione delle prescrizioni contenute nel provvedimento autorizzativo di cui all'articolo 13 o stabilite da provvedimenti attuativi della presente legge è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 10.000,00 a euro 50.000,00 c) la violazione delle disposizioni poste a tutela della sicurezza degli sciatori di cui all'articolo 18, comma 1, della presente legge è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 250,00 a euro 20.000,00 d) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 4 della l. 363/2003 ed all'articolo 18, comma 3, lettera i), della presente legge in materia di assicurazione per la responsabilità civile, è soggetta alla sanzione amministrativa a carico del gestore da euro 20.000,00 a euro 200.000,00 ed a carico dell'utente da euro 40,00 ad euro 250,00.
2. In attuazione dell'articolo 18, comma 2, della l. 363/2003, le sanzioni amministrative da applicare in caso di violazione delle disposizioni poste a tutela della sicurezza degli sciatori sono così determinate: a) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 18, comma 3 lettera a) della presente legge in materia di nomina del direttore delle piste, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 250,00 b) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 18, comma 3 lettera f) della presente legge in materia di servizio di soccorso, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 5.000,00 a euro 50.000,00 c) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 18, comma 3 lettera j) della presente legge in materia di comunicazione dell'elenco degli infortuni, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 250,00 d) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 18, comma 3 lettera k) della presente legge in materia di aggiornamento, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 250,00 e) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 23 della presente legge in materia di delimitazione delle piste, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 250,00 f) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 24, commi da 7, 8 e 9 della presente legge in materia di segnaletica, ove il gestore dell'area sciabile attrezzata ometta di esporre i documenti relativi alle classificazioni delle piste, alla segnaletica e alle regole di condotta previste dalla legge, in modo da garantirne un'adeguata visibilità, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 250,00 g) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 24, commi da 1 a 6 e da 10 a 14, della presente legge in materia di segnaletica, ove il gestore dell'area sciabile attrezzata non si avvalga della segnaletica individuata ai sensi della stessa norma, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 250,00 h) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 18, comma 3 lettera g) della presente legge in materia di manutenzione ordinaria e straordinaria delle piste, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 5.000,00 a euro 50.000,00 i) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 18, comma 3 lettera e) della presente legge in materia di chiusura delle piste, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 5.000,00 a euro 50.000,00 j) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 8, comma 1, della l. 363/2003 ed all'articolo 32, comma 7, della presente legge in materia di casco protettivo, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 30,00 a euro 150,00 k) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 32, comma 3, della presente legge in materia di condotta dello sciatore, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 150,00 l) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 32, comma 4, della presente legge, ove l'utente non ottemperi agli obblighi di moderazione della velocità ivi previsti, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 250,00 m) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 32, comma 1, della presente legge, ove l'utente non ottemperi agli obblighi relativi alle precedenze ivi previste, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 250,00 n) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 32, comma 1, della presente legge, ove l'utente non ottemperi ai comportamenti da tenere in caso di sorpasso ivi previsti, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 250,00 o) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 32, comma 1, della presente legge, ove l'utente non ottemperi ai comportamenti da tenere in caso di attraversamento di incroci ivi previsti, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 250,00 p) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 32, comma 1, della presente legge, ove l'utente non ottemperi ai comportamenti da tenere nei casi di stazionamento, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 250,00 q) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 14 della l.
363/2003 ed all'articolo 32, comma 6, della presente legge, ove l'utente non ottemperi a prestare assistenza ad infortunati o persone in difficoltà è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 250,00 a euro 1.000,00 r) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 32, commi da 8, 9 e 10 della presente legge, ove l'utente non ottemperi ai divieti di transito e di risalita a piedi delle piste o vi provveda al di fuori dei casi previsti senza osservare i comportamenti opportuni o le utilizzi con qualsiasi mezzo al di fuori dell'orario di apertura delle medesime, in mancanza di specifica autorizzazione del gestore dell'area sciabile attrezzata, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 150,00 a euro 250,00 s) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 28, commi 2, 3 e 4 della presente legge è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 250,00 t) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 28, commi 6 e 9 della presente legge, ove l'utente non ottemperi alle prescrizioni ivi previste in relazione ai mezzi meccanici, è soggetta al sequestro del mezzo ed alla sanzione amministrativa da euro 400,00 a euro 2.500,00 u) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 30, comma 2, della presente legge, ove l'utente, sussistendo le condizioni previste dalla norma, sia sprovvisto dei dispositivi di sicurezza ivi contemplati, è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 40,00 a euro 250,00 v) la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 32, comma 2, della presente legge, ove risulti il mancato possesso o la mancata esibizione o la non titolarità da parte dell'utente di un titolo di viaggio (skipass) in corso di validità è soggetta alla sanzione amministrativa da euro 250,00 a euro 500,00".
Tale emendamento è già stato illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 35, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 36 Indìco la votazione palese sull'articolo 36.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 37 Indìco la votazione palese sull'articolo 37.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 38 Indìco la votazione palese sull'articolo 38.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 39 Indìco la votazione palese sull'articolo 39.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 40 Indìco la votazione palese sull'articolo 40.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 41 Indìco la votazione palese sull'articolo 41.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 42 Indìco la votazione palese sull'articolo 42, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 43 Indìco la votazione palese sull'articolo 43.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 44 Indìco la votazione palese sull'articolo 44.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 45 Indìco la votazione palese sull'articolo 45.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 46 Indìco la votazione palese sull'articolo 46.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 47 Emendamento rubricato n. 29) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: al comma 5 viene aggiunto dopo la parola "conto" la frase "per i soggetti di cui all'articolo 4, comma 2, lettere a), c), d), e) e g):".
Successivamente alla lettera e) aggiungere al termine del periodo la frase "e relativi allegati.".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 30) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: si aggiunge un comma 6 come di seguito: "6. Per i soggetti di cui all'articolo 4, comma 2, lettera b) i criteri di cui al comma 1 del presente articolo devono invece tenere conto: dei chilometri di pista b) del numero del personale dipendente ed assimilato in forza al soggetto gestore c) del fatturato complessivo".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 47, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 48 Indìco la votazione palese sull'articolo 48.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 49 Emendamento rubricato n. 31) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: per mero errore materiale modificare la numerazione dei commi, il secondo comma 5 diventa 6, e il successivo diventa 7.
Si propone l'inserimento del seguente comma: "8. La Giunta regionale entro 180 giorni dall'entrata in vigore della presente legge presenta alla competente commissione consiliare un dettagliato censimento degli impianti di risalita e delle aree sciabili dislocate sul territorio piemontese e uno studio che, sulla base dei mutamenti climatici in atto e del loro effetto sulle località montane e sulle stazioni esistenti, proponga un quadro di interventi, con particolare attenzione alla riqualificazione ambientale, a favore del sistema turistico piemontese da sviluppare negli anni futuri.".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 49, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 50 Indìco la votazione palese sull'articolo 50.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 40) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: dopo l'articolo 50 è inserito il seguente: "Art. 51. (Clausola valutativa) 1. La Giunta regionale rende conto al Consiglio delle modalità di attuazione della legge e dei risultati ottenuti in termini di sicurezza delle aree sciabili, della pratica non agonistica degli sport invernali e della riqualificazione e del potenziamento del patrimonio impiantistico e dell'offerta turistica.
2. A tal fine la Giunta regionale, trascorsi due anni dall'entrata in vigore della legge e con periodicità biennale, presenta alla commissione consiliare competente una relazione che contiene almeno le seguenti informazioni: a) quali finalità della legge sono state programmate o perseguite con le forme previste dall'articolo 3 b) una descrizione dettagliata delle modalità operative e delle attività della Commissione tecnico-consultiva per le aree sciabili di cui all'articolo 11 c) la tipologia e le caratteristiche dei beneficiari e degli interventi per l'informazione previsti dall'articolo 34 d) il numero complessivo delle iniziative agevolate riconducibili alle categorie di cui all'articolo 41, il tipo di ciascuna iniziativa e la sua entità finanziaria, nonché la tipologia ed il numero dei beneficiari e) quali criticità sono emerse nell'attuazione della legge, anche in riferimento ai procedimenti per l'imposizione della servitù di area sciabile.
3. Ogni quadriennio, la relazione documenta inoltre le ricadute sul sistema economico montano delle iniziative attivate in tale periodo, e fornisce in particolare le seguenti informazioni: a) il contributo dato dalle iniziative agevolate al perseguimento delle finalità e degli obiettivi di cui agli articoli 1 e 2 b) l'evoluzione dell'economia montana attribuibile all'attuazione delle iniziative, nel loro complesso e singolarmente per quelle di maggiore rilevanza c) una sintesi delle opinioni prevalenti tra gli operatori del settore riguardo l'efficacia delle iniziative e del complesso di azioni adottate nel favorire il miglioramento della sicurezza delle aree sciabili e lo sviluppo delle attività economiche nelle località montane.
4. Le relazioni previste ai commi 2 e 3 sono rese pubbliche unitamente agli eventuali documenti del Consiglio regionale che ne concludono l'esame.
5. I soggetti coinvolti nell'attuazione della legge, pubblici e privati forniscono le informazioni necessarie all'espletamento delle attività previste dai commi precedenti. Tali attività sono finanziate a valere sugli stanziamenti di cui all'articolo 51".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 51 Emendamento rubricato n. 32) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Manica: per la diversa numerazione assunta dal bilancio regionale approvato con L.r. 30 dicembre 2008, n. 36 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2009-2011" al comma 1 devono essere sostituite le unità di base (UPB) da DA 18092 a DB 18092, da DA 18091 a DB 18091, da DA 09011 a DB 09011, da DA 09012 a DB 09012.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione sull'articolo 51, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 52 Ha chiesto la parola il Consigliere Laus per dichiarazione di voto sull'intero testo; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Il nostro Gruppo, nell'esprimere il voto favorevole a questo testo di legge, consegna oggi un vivo apprezzamento a tutti i colleghi che rappresentano le altre forze politiche per aver voluto dare un contributo significativo e migliorativo al testo originario. Questa è una testimonianza che quando c'è il dialogo, quando c'è l'interesse generale si può solo migliorare e non già peggiorare.
Non sto qui a ripetere quanto ho detto nella relazione introduttiva.
Credo in sintesi di poter dire - così com'è stato detto anche da altri colleghi - che stiamo licenziando un testo di legge più avanzato e innovativo sul nostro territorio nazionale.
Si tratta di una legge che sicuramente contribuisce a mantenere e a creare occupazione lavorativa nelle aree montane dove insistono aree sciabili e impianti sportivi per gli sport invernali, senza trascurare il fatto che, quando in queste aree scricchiola l'economia, significa un riverbero diretto sugli interessi della popolazione, mettendo in difficoltà per non dire in ginocchio - quei Comuni che devono erogare servizi e quindi con una ricaduta diretta sui cittadini. Perché è normale, è sotto gli occhi di tutti che quando il comparto economico è in difficoltà, in difficoltà saranno anche le entrate dei Comuni.
Lo ricordava il collega Cirio nel suo intervento: nell'altra legislatura tanti ordini del giorno sono stati presentati e approvati per sollecitare la Giunta passata ad intervenire comunque, a geografia variabile, quando in queste montagne c'era carenza di neve e quindi difficoltà per i gestori e per l'economia dell'intero complesso montano.
Ebbene, è finalmente passato il concetto che dà alle aree sciabili quella tutela dell'interesse generale, anche per quanto riguarda l'innevamento artificiale. L'innevamento programmato, quindi, assolve a una duplice funzione: in primo luogo, quella della tutela della sicurezza. Così come deve essere sicuro il manto stradale per chi va in automobile sulle strade, allo stesso modo deve essere sicura la pista da sci per chiunque ne usufruisce. Nel contempo, assolve all'altra funzione: essere elemento di sviluppo. Quindi, una legge sulla sicurezza.
Voglio cogliere l'occasione anche per un apprezzamento alla relazione introduttiva che ha fatto il collega Clement nel rappresentare il suo Gruppo e tutta la prima fila; un apprezzamento vivo. Condivido con lui un elemento, perché ha fatto un intervento ragionato per un aspetto, in modo particolare. È vero che il contributo che prevede questa legge non risolve definitivamente un problema, ma dà una boccata di ossigeno a quell'economia.
Concordo con lui anche da un punto di vista di impostazione imprenditoriale che è necessario, comunque, un coordinamento di sistema come, per esempio, con l'aeroporto, gli alberghi e tutte quelle aree che avranno una ricaduta su questo sviluppo economico. Qui siamo in difficoltà collega Clement. Siamo in difficoltà solo nel trovare un meccanismo legislativo per realizzare questo sistema. Sarà un impianto del ragionamento sano e genuino.
Colleghi, per facilitare l'ordine dei lavori, ho preferito non intervenire per ogni singolo emendamento presentato sempre dai colleghi della prima fila. Non l'ho fatto perché i loro emendamenti erano comunque almeno i primi (33, 34, 35 e 36), finalizzati a far cadere completamente il titolo 2 della legge, cioè a far venire meno quello che è l'interesse generale delle aree sciabili. Quindi, non ho voluto intervenire per ogni singolo emendamento.
Per quanto riguarda gli ultimi due, trovo che erano emendamenti legati al buon senso. Uno di questi riguardava il primo soccorso. È normale che quando una persona (lo ricordava anche il Presidente della Commissione post olimpica, Vignale) cade sulla pista da sci, deve avere la possibilità di essere curato nell'ospedale che ritiene più opportuno.
Un vivo apprezzamento a tutti i colleghi, che ringrazio, manifestando chiaramente il voto favorevole da parte di tutto il Gruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Devo fare innanzitutto una precisazione. La nostra componente occupa la prima fila e una parte della seconda fila. Si guarda sempre la prima fila ma abbiamo anche un'importante Consigliere dietro di noi.
La nostra dichiarazione...



PRESIDENTE

Potremmo anche immaginare una nuova dislocazione dei tavoli, in maniera tale da portarvi tutti in prima fila.



BOSSUTO Iuri

La cosa un po' mi inquieta, ma pazienza.
Comunque, Presidente, dichiariamo un'astensione del nostro Gruppo su questo testo. È un'astensione meditata, che tiene conto dell'equilibrio su cui spesso ci troviamo a lavorare tra ambiente e lavoro. Questo è uno dei temi che credo sempre più interesserà i nostri lavori politici e non solo dalla nostra componente. Temo che, sul lungo periodo, interesserà per forza un po' tutti.
Il Consigliere Clement ieri ha fatto un bellissimo intervento, più che condivisibile, in cui dava anche un quadro di questo settore: 200 addetti con un indotto che moltiplica per 13-14 posti gli addetti. Va ricordato che questo è in gran parte lavoro precario, su cui non interveniamo. Un lavoro che, quindi, è stagionale per necessità, che non sempre è riconfermato l'anno dopo, che a volte ritarda, perché spesso ci sono persone che vengono chiamate, come avviene in questi casi, quando arriva la neve o quando gli impianti di innevamento sono in funzione. Quindi, teniamo conto che è un settore molto delicato, non nascondiamocelo. Abbiamo anche incontrato le forze sindacali, che ci hanno fatto una forte pressione per non metterci di traverso su questo testo.
Noi abbiamo ascoltato, abbiamo udito, abbiamo apprezzato il lavoro fatto dall'Assessore Manica. Abbiamo anche apprezzato il lavoro fatto dagli uffici, che si sono trovati in Commissione ad affrontare un testo che continuo a sostenere, è disastroso, per come è stato scritto e riscritto più volte.
Quindi, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. Rimane aperta una partita non solo ambientale ma, a nostro dire, anche di diritto. Perché di diritto? Perché questa partita che, come più volte ho sostenuto, è di interesse pubblico, un po' ci spiace e un po' ci turba.
Crediamo che i privati debbano muoversi. Nel settore del turismo il soggetto privato è ricco. Non parliamo di questa categoria, ma di altre anche di una componente di questa categoria che solitamente non si dà da fare in questo nostro Piemonte per promuovere il turismo, se non in attesa che arrivi il pubblico a dare una mano. Quindi, crediamo che questa sia una cosa che vada segnalata. Crediamo anche che questo interesse pubblico, tra l'altro, provochi anche una disparità tra privati.
Lungi da me difendere la proprietà, non sarebbe nelle mie corde, ma credo che quando parliamo di privati, i privati hanno la stessa dignità e la stessa importanza. Se coattive, crediamo che creino un privato di eccellenza, un privato che abbia più potere rispetto ad altri privati.
Questa è una cosa che, nella nostra ottica, non è accettabile.
Quindi, le servitù sono dei punti che derivano dall'interesse pubblico che noi abbiamo contestato sin dall'inizio e che continuiamo a contestare.
La partita urbanistica continuiamo a contestarla perché riteniamo che anche questo sia un tema delicato e che questo modello legislativo vada più incontro a un modello di sviluppo tipo Sestrière "anni bui", tipo Sestrière che costruiva, che costruisce, che cementifica tutto. Per noi ci deve essere un modello più sostenibile di turismo, che richiama anche di più che deve essere più funzionale, più bello, più in linea con i tempi.
Temiamo che questo modello di scomputi, di oneri urbanistici e quant'altro, porti decisamente in un'altra direzione.
Sulla liberatoria, abbiamo discusso prima. Credo anche che alcune attenzioni dei gestori portino a situazioni paradossali. Sono convinto che gestori non tanto corretti possono addirittura chiedere una liberatoria agli sciatori prima che accedano agli impianti. Mi dicono di no, ma sono ancora convinto che quella norma apra, con alcune piccole pieghe di questo testo, la possibilità per il furbetto di quartiere di agire con un po' più di libertà, discriminando e portando scompensi anche a chi, invece, è giusto, leale e onesto. Naturalmente di personaggi come questi ce ne sono e sono presenti. Quindi, verranno tutelati e non danneggiati.
Chiudo con questa dichiarazione di voto e con questa immagine della montagna che ci pare che rischi di diventare un grande parco giochi, con poca attrattiva per un turista sensibile, magari internazionale e dai biglietti molto cari. Di solito, il nostro aiuto all'industria non lo si concede nell'interesse pubblico così esplicitato. Di solito, quando si dà un contributo a chi fa sport, si chiede anche uno sconto verso i fruitori.
Qui non abbiamo nulla di questo. Per il cittadino è un doppio onere. Prima paga come cittadino con le sue tasse, poi paga il biglietto d'accesso. Non lo riteniamo giusto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Il Partito Democratico voterà a favore di questa legge alla quale ha dato, attraverso i suoi commissari, credo, un contributo non inferiore alle altre forze politiche in questo Consiglio, alle quali, tra l'altro, va anche il nostro ringraziamento, perché è stato un lavoro importante, utile e condiviso, cosa che non sempre è così frequente e che spero diventi meno rara.
Abbiamo lavorato insieme su un testo che risponde ad una necessità di ammodernamento delle strutture, che offre un'ipotesi di lavoro importante con investimenti a sostegno di un settore, quello degli sport invernali e dello sci, in questo caso, ma non soltanto della parte invernale, perch abbiamo anche normato l'utilizzo estivo delle piste, con grande attenzione alla tutela ambientale. Lo voglio sottolineare.
Se questa legge ha una peculiarità è di aver trovato un compromesso intelligente, non stupido, tra sviluppo e ambiente. Non stupido, perch troppe volte si pensa di tutelare meglio alcune cose accentuando verbalmente alcuni termini, o spesso si pensa di negarli all'opposto.
Penso che ci sia un equilibrio molto forte in questa legge. Voglio fare alcuni riferimenti sull'impianto programmatico, perché questo è un altro tema sul quale forse abbiamo discusso poco.
Oggi è impensabile realizzare una pista senza impianto di innevamento.
impensabile. Lo è per diverse ragioni: lo è perché senza neve artificiale non si scia più; lo è, anche se in questi giorni sembra paradossale di fronte alla stagione che abbiamo; lo è perché l'anticipazione, a volte delle aperture delle piste è impedita da una serie di mutamenti climatici che vanno governati con ben altri strumenti, evidentemente, perché quelli sono certamente un'enorme emergenza (non del Consiglio regionale, ma dell'umanità) però avvertiamo la necessità di vedere in modo serio che cosa si può fare.
La neve programmata, come voi ben sapete, è più compatta, più resistente all'usura, più facile da preparare, dura più a lungo e ha una maggior facilità di rigenerazione. Se poi è preparata in modo corretto, la neve programmata non solo non si distingue da quella naturale - anzi, è un po' più compatta - ma offre anche la possibilità di non creare quei danni di inquinamento che per molti decenni, invece, con un uso non razionale e spropositato di additivi per la germinazione dei fiocchi, hanno creato seri problemi ambientali.
Oggi è possibile creare la neve artificiale con un impatto ambientale sostenibile. È su questo che dobbiamo lavorare e mostrare grande attenzione. Ma dobbiamo anche sapere di che cosa parliamo. Su una superficie preparata - fornirò alcuni dati sui quali, forse, sarebbe utile riflettere - occorrono circa 25 centimetri di acqua ogni metro quadrato di pista per ottenere uno strato di circa mezzo metro di neve artificiale. Una quantità che può variare, ovviamente, da pista a pista, in base all'esposizione, alla pendenza e allo stato del fondo.
Vi pongo un esempio su una Regione che da molti anni prepara le proprie piste con i cannoni (perché ha bisogno di farlo), che è la Valle d'Aosta le cui condizioni climatiche non sono molto differenti dalle nostre, forse un po' più avvantaggiate per alcuni aspetti. L'acqua che viene utilizzata in un solo giorno per l'uso domestico, industriale e agricolo in Valle d'Aosta è sufficiente, come quantità, a soddisfare due anni e mezzo di innevamento programmato. Se prendiamo in riferimento la portata media della Dora Baltea, che trasporta 115 metri cubi al secondo, si evince che per innevare l'intera Valle d'Aosta sono sufficienti tre ore della portata idrica. Chiaramente, dipende dalla collocazione della pista e dalle condizioni climatiche; ci sono innevamenti naturali a 1.200 metri e innevamenti che ormai non ci sono più a 1.500 o 1.600 metri, in base anche alla conformazione geomorfologica delle piste e delle stazioni sciistiche.
Ho fornito questi dati perché ritengo che si debba avere un approccio molto severo sotto il profilo ambientale, ma anche molto attento nel dire le cose come stanno.
Una legge che finanzia l'innevamento programmato, che finanzia le piccole stazioni, che aiuta a crescere un settore che oggi produce tra i 500 e i 600 milioni di euro (compreso l'indotto) all'anno, riteniamo che sia una buona legge e siamo contenti di aver lavorato in tal senso. E con maggiore convinzione la voteremo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Molte delle considerazioni che sono state fatte dai colleghi che mi hanno preceduto sono condivisibili, per cui mi limiterò soltanto a ricordare alcuni aspetti per cui ci riteniamo soddisfatti e che ci inducono a votare a favore.
Mi riferisco, innanzitutto, alla completezza della norma, che potremmo definire un vero e proprio "testo unico sullo sci e sull'uso della montagna". Spesso si dice che la montagna attende risposte: questa è una risposta concreta sotto molti punti di vista. Innanzitutto dal punto di vista economico, perché la programmazione che la Regione intende fare è seria, adeguata e consente al Piemonte di essere in competizione con altre aree sciistiche italiane e, come abbiamo detto in sede di discussione generale, internazionali.
Vorremmo anche ricordare che finalmente viene meno la sperequazione relativa agli interventi economici e finanziari che la Regione ha finora svolto a favore degli impianti di risalita, aspetto che era stato evidenziato già al termine dell'anno scorso da molte società che si sentivano escluse.
Inoltre, vorremmo sottolineare la questione relativa alla sicurezza e alla responsabilità dello sciatore e del gestore di impianti. In tal senso Assessore, credo che valga la pena spendere qualche soldino per pubblicizzare questa legge. Perché in questi giorni, accanto alle tante richieste di approvazione, sono emersi anche dei timori da parte dei piccoli, soprattutto di coloro che gestiscono impianti di sci di fondo, che potrebbero vedere nella legge un appesantimento della loro responsabilità e dei loro compiti. Vale la pena spiegare che abbiamo previsto, all'articolo 18, un apposito comma che consente, ad esempio, di prevedere delle clausole positive, delle liberatorie dal punto di vista delle responsabilità. E soprattutto vale la pena spiegare, attraverso le società che gestiscono gli impianti, gli sci club, le Province, secondo la filiera che la Regione ritiene più adeguata, le motivazioni che stanno alla base di questa norma.
Talvolta, accanto alle attenzioni e alle prese di posizione positive emergono anche delle preoccupazioni, come abbiamo già detto, che derivano da un eventuale appesantimento dei compiti che qualcuno potrebbe intravedere.
Voteremo dunque a favore, con l'invito a comunicare nella dovuta maniera i contenuti della legge, che naturalmente trova, nel riconoscimento dell'interesse pubblico, dell'interesse generale dello sci e delle piste il suo punto chiave, quello che consente di utilizzare risorse a beneficio di molti e non soltanto di alcuni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte doveva assolutamente dotarsi di una legge su questa materia, ma non poteva non risentire delle problematiche legate al fatto che talvolta gli interessi di chi abita e risiede in montagna e quelli di chi usufruisce della montagna stessa soltanto come tempo libero paiono in contrasto.
Tuttavia, se andiamo ad esaminare a fondo la questione, ci si accorge che l'interesse comune è quello di salvaguardare la realtà montana, per non farla diventare una realtà urbana. Perché laddove è accaduto, alla fine ci hanno perso tutti: le esasperazioni non hanno certo favorito chi vi abitava localmente, ma nemmeno i cittadini che volevano usufruire di tali aree perché alla fine non assolvevano nemmeno più la funzione che avevano nei confronti di veniva a viverci temporaneamente, per passare qualche ora o qualche giornata.
Se riuscissimo a fare un ragionamento freddo, distaccato dai propri piaceri e dalle proprie convinzioni personali, a mio avviso si riuscirebbe a raggiungere la sintesi per cui gli interessi, in realtà, non sono contrapposti, ma comuni.
Credo che questa legge faccia un notevole sforzo in tal senso, e di questo mi ritengo senz'altro soddisfatto. Perché, pur essendo una legge che riguarda più i fruitori delle montagne, è stata studiata attentamente per non danneggiare, anzi per favorire, chi in montagna ci abita.
In merito alla questione sollevata sulle motoslitte, vorrei porre un esempio: nella località di Balme c'era un rifugio del Club Alpino Italiano il cui gestore andava su in primavera, quando la neve andava via, quando la Provincia toglieva la neve, mentre adesso la Provincia non toglie la neve e giustamente vieta il transito. Si scendeva alla prima nevicata e quell'edificio restava vuoto per sei mesi all'anno.
Adesso, con l'uso di qualche motoslitta, qualcosa si può tenere aperto.
Quindi, non è solo interesse di chi va a fare il brindisi al Pian della Mussa poterci andare, ma è interesse anche del Corpo Alpino Italiano, che è quella struttura del gestore che vive lavorando in quella struttura.
Quindi, gli interessi sono reciproci.
Diverso sarebbe lasciare che la montagna sia occupata da gente che va lì perché non trova in piazza Castello il modo di sfogarsi su una motoslitta, perché in piazza Castello non nevica abbastanza e poi magari lo vietano.
Quindi, è una legge equilibrata, che non è perfetta perché in questo mondo di perfetto non c'è niente, che tentiamo ancora di migliorare con due ordini del giorno, che spero che i colleghi approveranno.
Sono due documenti che credo siano ampiamente condivisi, che miglioreranno la situazione per certe cose che in legge non è possibile prevedere, e che abbiamo pensato di portare all'approvazione del Consiglio tramite ordine del giorno.
Credo che la legge, con questi due ordini del giorno, sia veramente non dico perfetta, ma non avrei visto possibile niente di meglio. Quindi voteremo decisamente a favore con soddisfazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Anch'io devo innanzitutto esprimere la grande soddisfazione per arrivare al voto di questa legge ed il ringraziamento non rituale per tutti i Gruppi consiliari, in particolar modo per quelli che avevano maggiori criticità relativamente a questa legge. Credo che, come hanno rilevato altri colleghi, questo non sia stato ovviamente l'unico caso, ma una dimostrazione che, lavorando su un intento comune, si riescono a produrre buoni testi senza grandi contrapposizioni, anche laddove evidentemente in un testo grande come questo vi sono visioni differenti.
Credo però che l'obiettivo che ha portato il sottoscritto un po' di tempo fa a redigere una prima proposta di legge poi modificata ed integrata unitamente alla firma di altri colleghi fosse uno, cioè garantire la continuità dello sviluppo economico all'interno delle aree montane, ben sapendo, come chiunque frequenta la montagna, che l'impiantistica di risalita unitamente ad altri sport come il fondo o come, nel periodo primaverile ed estivo, le mountain bike sono una parte fondamentale dello sviluppo economico e del fatturato delle aree montane.
I dati parlano da soli: più di 500 milioni di fatturato diretto ed indiretto; più di 4.000 addetti diretti, perché ricordiamo che abbiamo 2.000 addetti diretti, ma abbiamo, solo nella Regione Piemonte, 2.000 maestri di sci.
Credo che l'obiettivo di garantire uno sviluppo economico alle aree montane con continuità sia stato raggiunto.
E credo che abbiamo raggiunto, a legge approvata, un altro grande risultato: abbiamo ridato un mercato ad un settore che non aveva mercato. I colleghi che conoscono le aree montane sanno che laddove un impianto di risalita o una pista da fondo non veniva gestita dal gestore che solitamente aveva realizzato la pista da fondo o l'impianto di risalita soprattutto in questo caso veniva chiuso e, com'è accaduto in molti casi acquisito al pubblico.
Quindi, di fatto oggi abbiamo già una spesa che il pubblico sostiene per il mantenimento in vita dell'impiantistica di risalita e per il sostegno delle aree da fondo, ma questo oggi accadde in modo disomogeneo.
Lo fa o lo ha fatto laddove si è arrivati ad un fallimento e ad una chiusura, mentre fortunatamente, laddove non si è arrivati a questo, il pubblico non interviene, ma ovviamente anche questo crea disomogeneità all'interno del territorio regionale, perché c'è chi gestisce con un sostegno pubblico e c'è chi invece gestisce in modo totalmente imprenditoriale senza alcun contributo.
Questa legge, come alcuni colleghi ricordavano, è fortemente equilibrata e non ha pensato solo alla sicurezza o ai gestori. Certamente ha pensato a questo, perché è uno degli adempimenti principali che questa legge si propone, ma ha pensato ad un sostegno ambientalmente compatibile come è scritto all'interno della legge e come alcuni articoli non recitano da un punto di vista filosofico, ma propongono, e non soltanto quello delle motoslitte, il divieto di additivi per l'innevamento programmato e molti altri aspetti. Ma è sostanzialmente equilibrata non solo sulla sicurezza ma anche sul finanziamento.
una legge che non guarda con interesse maggiore alla grande, alla media o alla piccola stazione, ma guarda a tutto il comparto, ben sapendo che è un comparto che intanto si vende più facilmente ed è un comparto che nel suo insieme, riesce a reggere non solo le singole e le piccole realtà che da sole possono reggere, nessuna di queste esclusa.
Credo che questa sia l'unica norma italiana che prevede un occhio di riguardo per le piccole stazioni, che certamente non fanno la grande promozione. In Piemonte si promuove con le grandi stazioni, ma da un punto di vista della frequentazione degli sciatori, un numero assolutamente rilevante di sciatori, almeno il 50%, scia in piccole o medie stazioni e non nelle grandi, che conosciamo molto meglio.
Credo sia un provvedimento equilibrato, che bada non solo al periodo invernale, ma che, con l'inserimento dell'articolo sulle mountain bike, con la differenziazione tra il bike park e il cicloescursionismo, la responsabilità per coloro i quali sono all'interno dei bike park sulle regole di comportamento previste anche per gli sciatori, individua un sostegno alle aree montane che non è solo un sostegno invernale, ma pu essere anche un sostegno estivo con la possibilità di utilizzare le stesse aree per fare anche sport estivi o nel periodo tardo primaverile.
Quindi, credo che abbiamo raggiunto l'obiettivo di dare certezza ad un sistema che era oggi debole, di dare sicurezza ambientale e di dare maggiore sicurezza agli sciatori.
Credo che sia un risultato importante che la nostra Regione ha prodotto, e di certo è un dato estremamente oggettivo anche questo: questa è la legge sulla materia dello sci più avanzata che c'è a livello nazionale, ed è una fra le migliori anche a livello europeo.
Credo che ancora una volta il Piemonte sia all'avanguardia e di questo non possiamo che essere fieri.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Grazie, Presidente.
Brevemente soltanto per comunicare il voto convinto a sostegno di questo testo da parte del Gruppo di Forza Italia verso il Popolo della Libertà, per le ragioni che sono state dette da tutti i colleghi che ci hanno preceduto, in particolare dal collega Vignale e dal collega Laus, che hanno avuto il merito di tenere le fila e organizzare i lavori per arrivare a questo importante risultato.
Sentivo prima l'intervento del collega Bossuto. Non sono d'accordo con quanto da lui affermato sul turismo piemontese. Non credo, in sostanza, che gli operatori turistici piemontesi siano in attesa, quasi con le mani in mano, degli aiuti o delle sovvenzioni da parte dello Stato o da parte della Regione per fare impresa e per sviluppare il sistema turistico all'interno del quale sono inseriti.
Non sono d'accordo, perché so che non è così. Il Piemonte deve il suo successo turistico non certo al pubblico, perché il sistema turistico piemontese si sta sviluppando e si è sviluppato nonostante il pubblico e non grazie al pubblico, e questo dobbiamo sempre ricordarlo bene.
Non dobbiamo confondere (a volte si rischia di fare confusione) la grande industria, o quei soggetti abituati alle sovvenzioni di Stato, e i piccoli imprenditori, che di sovvenzioni ne hanno poche. Questa è una confusione che non dobbiamo fare, a maggior ragione del fatto che il Piemonte non è solo il Sestrière; quando parliamo degli impianti di risalita, abbiamo in mente Crans-Montana, Madonna di Campiglio o, peggio ancora, Cervinia e Courmayeur. Non è così: il sistema sciistico delle montagne piemontesi è fatto - e parlo anche per la mia Provincia - di realtà come Crissolo e Pontechianale, dove ci sono due impianti di risalita in un'intera vallata gestiti dai giovani del paese.
Questi ragazzi hanno creato un'associazione per cui a turno gestiscono questi due impianti, che rappresentano l'unico motivo, l'unica ragione per cui un piccolo ristorante continua a rimanere aperto o per cui un piccolo negozio che vende tabacchi e giornali, per qualche domenica all'anno riesce ad avere qualcuno che va a consumare, o per cui un piccolo campeggio riesce ad avere un minimo di presenza anche in inverno.
Il sistema sciistico piemontese è soprattutto questo; non è solo Sestrière o Limone Piemonte, per quanto riguarda la mia Provincia. È fatto davvero di piccole realtà, di centri cosiddetti minori, e credo che questo sia uno strumento reale ed importante, attraverso il quale facciamo sì che la montagna non venga abbandonata, perché poi veniamo qui a dire che chiudono le scuole in montagna perché non ci sono più studenti o che chiudono gli uffici postali, perché non c'è più il giro d'affari tale da tenerli vivi.
inutile intervenire dopo per sovvenzionare le Poste affinch rimangano aperte o dare i contributi alle scuole per farle rimanere aperte.
Sarebbe più importante agire prima e cercare di fare in modo che le famiglie piemontesi possano rimanere nei Comuni, nei paesi in cui sono nati, dove vorrebbero rimanere se qualcuno desse loro la possibilità di avere un lavoro in grado di sbarcare il lunario, o trarne un profitto per vivere.
Ritengo che questa legge, tra tutti i significati positivi che pu avere (la sicurezza, la maggiore responsabilizzazione dei gestori e degli utenti; mai come in questo Natale i fatti di cronaca ci hanno richiamato all'importanza di norme chiare e soprattutto di sanzioni severe in questa materia), ha un valore socioeconomico rilevante, perché può rappresentare uno strumento importante affinché non si abbandoni la montagna.
E allora, sono anche giusti gli ordini del giorno che il collega Clement ci ha sottoposto, perché è giusto che questa legge, che dà strumenti finanziari anche innovativi, venga ancorata a principi tali per cui, nel momento in cui il fenomeno sciistico, il fenomeno economico della montagna, crea ricchezza, essa dia un vantaggio agli utenti che si possa tradurre in prezzi più abbordabili, in convenzioni o in sistemi che favoriscano i soggetti economici più deboli.
Questo è un discorso importante, ma ricordiamo che per distribuire la ricchezza prima bisogna crearla, perché, se non creiamo i presupposti per avere ricchezza, non possiamo fare la solidarietà a nessuno, in quanto tra poveri non si solidarizza. Si solidarizza se si creano i meccanismi per cui qualcosa possa essere diviso con altri.
Pertanto, il nostro sarà un voto convinto e soprattutto siamo contenti di aver dato la dimostrazione - Consiglio, maggioranza, opposizione e Giunta di saper fare buona politica, perché questo è un buon prodotto per il Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Colleghi, non essendoci altri interventi per dichiarazione di voto e data l'ora, propongo di non passare all'esame degli ordini del giorno preliminari alla votazione della legge, ma di sospendere qui i nostri lavori.
La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari è convocata, come da prassi, alle ore 14.30, in Sala Morando, pertanto la seduta di Consiglio è convocata alle ore 15.
Faccio presente che, subito dopo l'approvazione della legge sullo sci saranno poste in votazione alcune nomine, in particolare la nomina per la Commissione per l'editoria, sollecitata più volte. Grazie.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.46)



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