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Dettaglio seduta n.400 del 13/01/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIACRISTINA



(Alle ore 10.00 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Sono in congedo i Consiglieri Boniperti e Scanderebech.


Argomento:

b) Distribuzione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

E' stato distribuito ai Consiglieri il processo verbale del 22 dicembre 2008. Verrà posto in approvazione la prossima seduta consiliare.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. comunico che il giorno 9 gennaio 2009 sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 12, 16 e 19 dicembre 2008.
Se non vi sono osservazioni si intendono approvati. (Sono approvati)


Argomento: Comuni

Richiesta iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1137 "Rieleggibilità dei Sindaci dei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti" presentato dai Consiglieri Gariglio, Cotto, Placido, Chieppa Spinosa, Botta


PRESIDENTE

Colleghi, è stata richiesta l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1137: "Eleggibilità dei Sindaci dei Comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti".
Come da prassi, durante la seduta, dopo le interrogazioni, se vi saranno i numeri necessari, sarà considerato iscritto all'o.d.g.


Argomento: Artigianato

Risposta scritta all'interrogazione n. 2463 dei Consiglieri Cavallera Rossi e Botta inerente a "Sostegno del comparto orafo gioielliero e del distretto produttivo di Valenza Po"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 3) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni e interpellanze".
Conformemente alla richiesta avanzata dal proponente, la risposta all'interpellanza n. 2463 del Consigliere Cavallera e altri, avente ad oggetto "Sostegno del comparto orafo-gioielliere del distretto produttivo di Valenza Po", viene data in forma scritta dall'Assessore Ricca.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Questioni internazionali

Richiesta di chiarimenti, da parte del Consigliere Cavallera, riguardo alla solidarietà alle due sue rapite in Kenia

Argomento: Artigianato

Richiesta di comunicazione della Presidente Bresso sui contatti avuti con l'ABI relativamente al problema del rapporto piccola imprenditoria/banche da parte del Consigliere Botta

Argomento: Trasporti su ferro

Richiesta di comunicazione dell'Assessore Borioli relativamente a "Trenitalia e pendolari" da parte dei Consiglieri Caramella e Monteggia

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta di comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Crisi occupazionale Cartiera di Crevacuore" da parte del Consigliere Leardi


PRESIDENTE

Il Consigliere Cavallera ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Voglio ricordare che avevo sollevato la questione delle due suore rapite in Somalia. Non avevo presentato alcun documento poiché si era detto: "Teniamo un profilo di solidarietà, ma senza produrre documenti, perché stanno trattando a livello internazionale secondo le forme e le formule previste in questi casi". Lei, Presidente, aveva detto: "M'interesso, prendo contatto".
A mio avviso, occorre far sentire la solidarietà e la presenza da parte del Consiglio regionale nei confronti di due persone, nel caso particolare due suore, che hanno sempre servito la causa dell'aiuto internazionale e dell'attenzione verso i Paesi del Terzo Mondo, in un contesto chiaramente a rischio.
Non so se ci sono situazioni maggiormente a rischio rispetto all'Africa, soprattutto rispetto alla situazione somala, con i conflitti non solo etnici, ma anche religiosi, in atto da quelle parti.
Volevo chiedere a lei, Presidente, se aveva qualche notizia.



PRESIDENTE

Collega Cavallera, come avevo detto, abbiamo provveduto, nella stessa giornata della sua richiesta, ad inoltrare una comunicazione formale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sollecitando un impegno per l'attività necessaria alla liberazione delle due suore. Analogamente abbiamo fatto pervenire anche una richiesta in via informale. C'era stato assicurato che la struttura era già al lavoro, cioè impegnata per cercare di raggiungere la finalità della liberazione delle due suore rapite.
Un'analoga iniziativa, seppure informalmente, ho avuto modo, nelle vacanze di Natale, di effettuarla nei confronti della Conferenza episcopale piemontese, manifestando l'impegno del Consiglio regionale a sostegno e a favore delle attività di liberazione delle due suore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente.
Da più parti giungono notizie di difficoltà di diversi imprenditori, in particolare artigiani, nei rapporti con gli istituti di credito. Abbiamo letto che la Presidente Bresso ha preso l'impegno, in una prossima riunione del Tavolo di crisi, di parlare con l'ABI di questa situazione, perch purtroppo è una situazione grave di richiesta di rientri anche per cifre molto piccole.
Anche in qualità di delegato dell'Osservatorio all'usura, ho il timore che un comportamento di questo tipo da parte delle aziende di credito spinga fasce importanti della nostra piccola imprenditoria a guardare a momenti finanziari perlomeno paralleli, se non arrivare al discorso appunto - dell'usura.
Quindi, Presidente, chiedo che lei si faccia portatore nei confronti degli esponenti della Giunta affinché la Presidente Bresso riferisca in Consiglio dei contatti avuti con l'ABI relativamente al problema del rapporto tra piccola imprenditoria e banche e della stretta creditizia palesemente in atto in questo periodo.



PRESIDENTE

presente l'Assessore Migliasso, che può intervenire subito sul punto.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente. Volevo dire al Consigliere Botta, che opportunamente ha sollevato questo problema, che tale tema, ovviamente insieme ad altri, è stato oggetto di una discussione piuttosto approfondita e anche preoccupata durante la riunione del Tavolo di crisi convocato dalla Presidente venerdì scorso.
Purtroppo il rappresentante dell'ABI ha partecipato soltanto ad una parte della riunione e ha poi dovuto allontanarsi per altri impegni, ma se fosse rimasto credo che avrebbe considerato giusta la proposta della Presidente, che lei ha testé richiamato, e che penso tutti quanti possiamo condividere: convocare un Tavolo apposito, all'interno del più generale Tavolo di crisi, per discutere con le banche e le loro rappresentanze quindi non solo con l'ABI, che ovviamente le rappresenta tutte, ma svolge anche una più generale funzione d'orientamento - il tema dell'accesso al credito per tutte le aziende, e in particolare per le piccole imprese quali quelle del settore artigiano - ma anche del commercio.
Sappiamo benissimo che in momenti come questo non poter accedere al credito o essere sollecitati a restituire rapidamente, a rientrare di debiti contratti, significa creare, dal punto di vista pratico e anche da un punto di vista psicologico, un clima non favorevole alla necessità di fare tutti insieme fronte comune, ciascuno per le proprie capacità e per le proprie competenze, per combattere la crisi.
Quindi, per quanto di mia competenza posso assicurare che la situazione, da questo punto di vista, è assolutamente presente alla Giunta e alla Presidente, che ha garantito che convocherà il più in fretta possibile questo Tavolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Ringrazio l'Assessore Migliasso. Sarebbe bene, non appena verrà convocato questo Tavolo specifico, avere informazioni più dettagliate al riguardo, perché - ripeto - la situazione è veramente drammatica.
Giustamente l'Assessore ha posto in rilievo anche la questione psicologica, perché la continua richiesta di rientro o di pagamento di piccole cifre che magari vengono ritardate per esigenze oggettive, crea veramente una condizione d'abbandono da parte di questi piccoli imprenditori, il che pregiudica la situazione generale complessiva.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Caramella; ne ha facoltà.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente. Intervengo in merito all'incontro svoltosi sabato presso la Provincia di Novara, alla presenza delle autorità della Prefettura e anche del nostro Assessore Borioli, in quanto avrei gradito che ci potesse essere - non dico oggi, ma in una prossima seduta - una relazione sui fatti che stanno accadendo relativamente alla questione Trenitalia/pendolari, soprattutto per quanto riguarda la zona che viene toccata dalla tratta ferroviaria Milano-Novara, Novara-Domodossola.
L'incontro sarà stato indubbiamente interessante, sebbene non abbia potuto partecipare: del resto, alle feste alle quali non vengo invitato, di solito non partecipo.
Quanto si fa per migliorare il servizio è certamente importante, ma quello stesso giorno (o qualche ora prima), se da una parte c'era l'incontro presso la Prefettura, dall'altra Trenitalia sopprimeva ben due treni.
Queste soppressioni causano gravissimi disagi ai pendolari, lavoratori piemontesi che non possono in tal modo raggiungere il posto di lavoro e quindi non riescono a portare a casa i risultati necessari per sopravvivere, mettendo in crisi le aziende, cui mancano, di colpo, alcuni operatori. Nessuno avvisa della soppressione di treni per i più svariati motivi.
Detto questo, anche laddove i treni funzionano, ho potuto constatare di persona la vergogna nella quale talvolta si fanno viaggiare i nostri pendolari.
Più volte - mi sarebbe piaciuto poter ascoltare ciò dalla voce dall'Assessore Borioli - Trenitalia ha espresso le proprie intenzioni precisando la disponibilità di stanziamenti da parte del Governo per migliorare le attrezzature, ma sappiamo che questo richiede tempi medio lunghi. Nel breve periodo sarebbe necessario porre rimedio, quantomeno, ad aspetti banali o semplici, come quello di tenere pulite le carrozze.



PRESIDENTE

La invito a concludere, Consigliere Caramella.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Mi perdoni, Presidente, ma si tratta di una problematica piuttosto grave.



PRESIDENTE

Le ricordo che il suo è un intervento sull'ordine dei lavori.
Successivamente, si potrà anche aprire un dibattito sulla materia; nel frattempo, la pregherei di focalizzare l'intervento e rispettare i due minuti.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Ha ragione: focalizzo e concludo.
Essendosi svolto un incontro, al quale non abbiamo potuto partecipare e rimarcando la richiesta da parte di moltissimi pendolari di ricevere risposte relativamente al disagio giornaliero che subiscono, chiederei, nel più breve tempo possibile, una relazione dell'Assessore Borioli in merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Caramella.
Registriamo la sua richiesta, che avremo cura di inoltrare all'Assessore Borioli.
Ha chiesto la parola il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Vedo l'Assessore Borioli entrare in questo momento in Aula, quindi vorrei "rincarare la dose" sulla medesima questione.
La mia richiesta, Presidente, è rivolta all'Assessore Borioli affinch venga in Consiglio a relazionare sull'incontro svoltosi recentemente e a discutere di Trenitalia.
Non molto tempo fa, ricordo che lo stesso Assessore Borioli s'infuri perché l'onorevole Di Pietro, a Novara, assunse decisioni senza invitarlo né interpellarlo. L'Assessore s'irritò moltissimo, facendo nascere una polemica con l'onorevole Di Pietro, ai tempi Ministro delle infrastrutture.
Oggi ci troviamo nella stessa situazione: l'Assessore Borioli non invita i Consiglieri regionali a Novara a discutere con Trenitalia e con le Autorità. L'Assessore Borioli avrebbe dovuto quantomeno avvertirci dell'incontro. Invece, lo veniamo a sapere dai giornali, a cose fatte. Ci sarebbe parso istituzionalmente corretto esserne informati prima: almeno i Consiglieri regionali del territorio, di minoranza e maggioranza, avrebbero potuto partecipare all'incontro.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Prego i colleghi di consentire lo svolgimento del dibattito. Grazie.



MONTEGGIA Stefano

Come dicevo, sarebbe stato auspicabile che almeno i colleghi Consiglieri di Novara avessero potuto partecipare ad un incontro molto importante, vista la situazione, veramente difficile, di soppressione d'alcuni treni. Questa mattina, a Novara - io viaggio sempre in treno - è stato soppresso il treno delle ore 7.14, per cui abbiamo dovuto aspettare il successivo.
I pendolari sono molto infuriati - per non usare altri termini - per cui vorremmo che l'Assessore Borioli relazionasse in merito, tanto più che nel nuovo accordo pare che la tariffa per viaggiare sugli IC, sugli Espressi e sugli Eurocity sia passata da 95 a 150 euro, con un aumento del 60%. Ci sembra un aspetto piuttosto grave: voi capirete che l'aumento da 95 a 150 euro, per chi guadagna uno stipendio normale, rappresenta un incremento cospicuo.
Dunque, le chiederei di convocare un Consiglio straordinario su quest'importantissimo tema.
Ribadisco che i pendolari sono molto infuriati; se ci fosse la possibilità, da parte dell'Assessore Borioli, di illustrare ciò che non abbiamo saputo fino ad ora, ne saremmo molto lieti.
La prossima volta, Assessore, per cortesia, c'informi. Lei non è certo tenuto a farci conoscere tutti i suoi movimenti, ma almeno quando si reca sul nostro territorio - ricordo che i Consiglieri regionali novaresi sono quattro o cinque - la sua Segreteria avrebbe potuto quantomeno avvertirci.



PRESIDENTE

Per cortesia, chiedo anche a lei di rispettare i tempi.



MONTEGGIA Stefano

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Collega Monteggia, questa volta l'Assessore ha udito direttamente la sua richiesta.
Sarà mia cura, comunque, demandare la questione al Presidente della Commissione II, chiedendo di valutare l'opportunità - celermente, già nelle prossime sedute di Commissione -di un approfondimento in merito (nulla vieta che la questione possa essere affrontata anche al di fuori della calendarizzazione routinaria del Consiglio regionale).
Ha chiesto la parola il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente.
Vista la presenza dell'Assessore Bairati in Aula, ne approfitterei per ribadire la richiesta già formulata lo scorso Consiglio, relativamente ad un'informativa in merito alla crisi occupazionale che sta attanagliando la Cartiera di Crevacuore.
Se possibile, chiederei un intervento dell'Assessore, per comprendere come si sta evolvendo una situazione che - lo ricordo - sta portando ad una crisi occupazionale seria, specie per quel territorio già difficile, con la perdita del lavoro per circa 108 o 115 dipendenti. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Leardi, abbiamo dato comunicazione anche di tale richiesta. Va da sé che in Consiglio se ne potrà discutere, salvo calendarizzare nell'ambito della Conferenza dei Capigruppo, i tempi e i modi per rendere queste comunicazioni.
Come sapete, è prevista in mattinata una comunicazione della Giunta regionale in merito alla questione della TAV, con la relativa discussione dell'ordine del giorno avente ad oggetto "Dimissioni del Presidente dell'Osservatorio Tecnico sulla TAV, Mario Virano". Pertanto, la giornata di oggi verterà sulla discussione di ordini del giorno e/o comunicazioni e non potremo intervenire con altri argomenti.
Prima di entrare nel merito della discussione dell'ordine del giorno citato, lascerei un breve spazio al sindacato ispettivo.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interpellanza n. 2133 del Consigliere Cavallera inerente a "Situazione di crisi delle residenze per anziani della provincia di Alessandria"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 2133, presentata dal Consigliere Cavallera inerente a "Situazione di crisi delle residenze per anziani della provincia di Alessandria".
Risponde l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al welfare

Grazie, Presidente.
In premessa, vorrei fare presente, anche per opportune riflessioni da parte del Consigliere, che la risposta mi era stata preparata, da parte degli Uffici, in tempo utile per la nostra discussione, ovvero a settembre 2008. Naturalmente, ci potranno essere, nelle prossime settimane, ulteriori svolgimenti.
Come il Consigliere sa, l'applicazione delle deliberazioni della Giunta regionale n. 17 del 30 marzo 2005 e n. 2 del 31 luglio del 2006 non hanno comportato alcun trattamento discriminatorio per i diversi territori provinciali, perché erano (e sono tuttora) delibere di carattere generale erga omnes.
La precedente Giunta aveva adottato la deliberazione n. 17 con l'obiettivo di rendere omogenei, su tutto il territorio piemontese l'offerta di servizi e il riconoscimento tariffario per quanto attiene i posti letto convenzionati con il sistema pubblico. Va da sé che tariffe diverse possono e si applicano, di fatto, nei confronti di coloro che si ospitano a totale carico.
La deliberazione, come il Consigliere sa, fu il frutto di un accordo raggiunto al Tavolo congiunto Regioni- Territorio - chiamato Tavolo dei LEA integrato, verso la fine dei lavori con gli organi rappresentativi delle strutture residenziali, in pratica con gli Enti che rappresentano gli interessi dei gestori delle strutture.
La DGR 2 predisposta dall'allora Assessore Valpreda e dalla sottoscritta in data 31 luglio 2006, terminata la fase transitoria prevista dalla DGR precedente (DGR n.17) ha regolato il percorso di allineamento tramite progetti di progressione redatti dai presidi RAF e RSA per anziani non autosufficienti. Non vengono coinvolti in questo processo né le strutture per disabili né i nuclei speciali per soggetti Alzheimer, che sono validati congiuntamente dalle ASL e dagli Enti gestori competenti per territorio.
Le strutture del territorio alessandrino, in particolare quelle dell'ex ASL 20, si caratterizzano storicamente per tariffe di ricovero sostanzialmente più basse rispetto agli altri territori piemontesi. Questo ha comportato un'oggettiva difficoltà a raggiungere gli standard previsti dalla DGR 17-15226.
Proprio per agevolare il superamento degli ostacoli incontrati in questo territorio, il Tavolo dei LEA sull'area socio-sanitaria (organo istituito dalla citata DGR 17) ha istituito un sottogruppo tecnico che ha predisposto la bozza di documento successivamente approvata dal Tavolo congiunto e dalla Giunta regionale con la delibera 39 del I° agosto 2008 cioè un atto relativamente recente.
Con questo provvedimento si è inteso prolungare il periodo di progressivo adeguamento ai requisiti richiesti dalla DGR 17 (requisiti strutturali e gestionali a tutto il 2009) introducendo inoltre 3 ulteriori step di aumenti, il primo dei quali è previsto a decorrere del settembre del 2008.
L'approvazione del provvedimento è stata accompagnata dall'aumento delle risorse di competenza della Direzione Politiche Sociali, per la somma di euro 1.500.000,00 proprio per consentire l'applicazione della delibera.
Vorrei sottolineare che la nostra Regione che ha l'obiettivo di agevolare il processo di graduale adeguamento dell'offerta residenziale avviato con queste deliberazioni già con la DGR 17, ha previsto per la parte sanitaria che gli oneri di competenza sanitaria trovino copertura "nelle quote attribuite annualmente alle ASL nell'ambito del riparto del fondo sanitario regionale e per la parte eccedente, mediante fondi propri della Regione.
Per gli oneri di competenza socio-sanitaria, la Regione ha garantito la corresponsione dell'incremento di spesa sostenuto dagli enti gestori delle funzioni socio assistenziali per l'integrazione della quota a carico degli utenti che non fossero in grado con il loro reddito, di sostenere questa spesa.
Per la Provincia di Alessandria, il contributo erogato sulla base dei consuntivi che sono stati presentati dagli Enti Gestori, è stato per il periodo maggio 2005/luglio 2006 di 45.132,00 euro (la cosiddetta fase transitoria della DGR 17); per il periodo agosto 2006/dicembre 2006 di 12.883,00 euro (I° periodo DGR 2-3520 predisposta dall'Assessore Valpreda e dalla sottoscritta).I dati relativi all'anno 2007 sono in fase di raccolta da parte degli uffici della Direzione Politiche Sociali.
Sempre in attuazione della DGR 17, con la deliberazione 233-4721 del 27 novembre 2006 è stato assegnato alle ASL un contributo per l'incremento dei posti letto da convenzionare, per anziani non autosufficienti. Le tre ASL alessandrine hanno ricevuto complessivamente 1.697.307,00 euro per un numero di 99 posti letto. I dati di rendiconto delle ASL sono in fase di acquisizione da parte degli uffici regionali.
La Regione, infine, con deliberazione 37-6500 del 23 luglio 2007, ha inoltre definito i criteri di compartecipazione al costo delle rette da parte degli utenti, sempre con l'obiettivo di garantire omogeneità di trattamento delle persone su tutto il territorio regionale ed è questa la delibera che tiene conto del solo reddito/patrimonio della persona assistita e non vincola i famigliari alla contribuzione, a meno che, non vogliano spontaneamente contribuire, ma contemporaneamente ristora i Comuni che dovrebbero integrare le rette delle persone che con il loro reddito non ce la fanno, in modo tale da non penalizzarli rispetto ai mancati introiti che avrebbero potuto incassare se si fossero coinvolti i cosiddetti "Parenti tenuti agli alimenti".
Con quest'atto, noi abbiamo onorato un impegno che ci eravamo assunti e, contemporaneamente, applichiamo la legge perché l'articolo 433 del Codice civile, laddove parla di "Parenti tenuti agli alimenti", specifica e numerose sentenze, in questo senso, hanno dato ragione ai ricorrenti che è soltanto la persona bisognevole degli alimenti - intesi, ovviamente in senso lato, quindi, anche del contributo dovuto per la retta - a poter chiedere ai propri parenti di farsene carico. Non sono gli enti a poterlo richiedere, a meno che, non ci sia da parte del soggetto assistito, un curatore che ne svolge le veci. In quel caso, gli Enti possono chiedere al curatore se intende chiedere ai parenti dell'assistito, il pagamento di una quota parte.
Spero di avere risposto in modo congruo alle richieste del Consigliere che ringrazio.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera sull'ordine dei lavori.



CAVALLERA Ugo

Mi rendo conto dell'impegno, in termini di complessità, richiesto all'Assessorato per la risposta all'interpellanza da me presentata, e lo ringrazio.
Per quanto riguarda la questione dell'aggiornamento, visti i mesi trascorsi, proporrei all'Assessore di far fare una "tabellina" a fine anno in modo da avere un flash al 31 dicembre di come stanno le cose in termini di incidenza: quello globale per area, per Provincia o per ASL e quello della quota pubblica regionale rispetto al costo tariffario.
Detto questo, volevo richiamare le ragioni di partenza. Gli enti gestori, in crisi dal punto di vista finanziario, cercano di recuperare sui costi giocando al ribasso - inteso in senso buono - affidandosi a soggetti disponibili a lavorare sul contenimento dei costi, vedi le cooperative, i cui lavoratori, ovviamente, sono messi in condizione di pressione.
A questo punto, a mio avviso, è opportuno riprendere, come mi sembra abbia fatto l'Assessore, la filosofia di fondo della norma, secondo la quale dobbiamo lavorare per l'equità, sia territoriale sia sociale valutando le casistiche ed indicando dei criteri per la compartecipazione ai costi del soggetto ricoverato, ovviamente in proporzione al reddito e naturalmente, svolgendo un'azione di vigilanza nei confronti dei soggetti gestori. Secondo il mio parere, la vigilanza è molto ampia. Per quanto riguarda il territorio della provincia di Alessandria, dalla quale provengo, essendoci un'offerta molto ampia sia pubblica sia privata, la sensazione è che i controlli siano oltremodo sollecitati e compiuti - e forse è anche giusto.
Ma, ahimè, i nuclei di valutazione geriatrica sono molto "stretti" nelle valutazioni. Va bene il rigore, ma non vorrei che si attuasse la politica del contenimento delle spese eccedendo eccessivamente nei giudizi relativi alla condizione di "autosufficienza", "non autosufficienza" o "necessità di una totale assistenza".
Mi rendo conto che parliamo di una spesa che sta dilatandosi, visto che, per fortuna, innalzandosi l'aspettativa di vita, la popolazione invecchia. Problema, in particolare di certe zone del basso Piemonte dalle quali provengo, che richiama ogni giorno la nostra attenzione. Non dimentichiamo era consentito, a regime, la libera scelta del luogo di ricovero, che si correla con la libera scelta del luogo di cura, anche se ovviamente, con l'avvenuta proliferazione delle strutture, ormai difficilmente ci si allontana troppo dal luogo di residenza. Opzione, che da un punto di vista teorico e pratico, è sempre bene mantenere: a volte può esserci incompatibilità o incomprensione tra luogo di assistenza e ricoverato, che è opportuno possa avere delle alternative.
Insomma, le questioni sono tante; si potrebbe aprire una parentesi in ordine al problema delle IPAB, che hanno gravi problemi di bilancio.
Discussioni che potremo svolgere in Commissione, anche in occasione delle discussioni sul bilancio e relativi assestamenti. Ringrazio anticipatamente se perverrà questa "tabellina flash" di fine anno, insieme agli atri documenti. Chiedo all'Assessore di trasmettermi fotocopia della risposta complessa e contenente molti numeri. Ho preso un po' di appunti, ma temo di avere dimenticato qualche notizia.
Grazie.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Signor Presidente, quanto meno avrei gradito che l'Assessore Borioli avesse proferito due parole. Gli avevamo chiesto di farci sapere qualcosa: l'Assessore Borioli si è alzato e se n'è andato; mi sembra una questione fuori dal mondo!



(Commenti fuori microfono)



MONTEGGIA Stefano

vero: è l'Assessore alla mobilità, quindi, "mobilmente", se n'è andato.
Presidente, non può abbandonarci così. Ci deve informare sulla situazione, visto che è venuto a Novara e non ci ha fatto sapere niente, a meno che si intenda che i Consiglieri, sia di maggioranza sia di minoranza non contino niente. Come, del resto, succede normalmente.
C'è chi viene a Novara per la questione dei trasporti e non informa nessuno, chi si reca a Vercelli per quanto riguarda il tema della sanità e non dice niente. Ma gli Assessori hanno dei segretari? Se devo essere sincero, l'unica che ci avvisa di quanto accade è l'Assessore Sibille; diversamente, siamo una nullità assoluta; anzi, quando chiediamo delucidazioni, non solo non ci vengono nemmeno fornite l'Assessore "prende e se ne va". E questo vale per tutti, non solo per la minoranza, anche per la maggioranza: non ci sembra che i Consiglieri Cavallaro, Cattaneo, Valloggia siano stati invitati agli incontri svolti.
Fateci sapere qualcosa, o dite che dei Consiglieri non ve ne frega niente: anche i vostri Consiglieri di maggioranza sapranno come votare e se ne fregheranno di voi e della vostra Giunta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere.
Le delucidazioni saranno comunque fornite in Commissione o secondo i lavori che deciderà la Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 2199 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale inerente a "Sicurezza alimentare in Piemonte"


PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

L'interrogazione esprimeva una preoccupazione in ordine alle garanzie che devono essere mantenute rispetto ai programmi di sicurezza alimentare anche a seguito della riorganizzazione delle programmazioni di prevenzione con l'istituzione della Direzione integrata della prevenzione.
In particolare, la risposta è molto attuale perché, a seguito del deposito dell'interpellanza, l'Amministrazione regionale, nel frattempo, ha adottato una deliberazione di indirizzo, le linee guida della Direzione integrata della prevenzione, con la quale si pone rimedio, semmai ci fosse stato un silenzio, e si pone puntualità ai problemi che vengono posti in questa interrogazione.
La sanità pubblica rappresenta una componente importante nell'ambito del servizio sanitario regionale, che non è intenzione dell'Amministrazione regionale trascurare, nell'ambito della complessiva riorganizzazione della prevenzione.
Gran parte dei problemi di sicurezza alimentare sono prevenuti da controlli sugli animali e sui loro prodotti, in modo da promuovere l'allineamento delle imprese di settore agli standard di garanzia definiti dalle politiche comunitarie. Non sono da sottovalutare i temi relativi al sostegno delle produzioni zootecniche nell'allevamento, che beneficia di stabilità, anche economica, se si mantengono interventi veterinari pubblici capaci di controllare efficacemente le malattie degli animali e regolare l'impiego dei farmaci evitando gli abusi. Sistemi ordinari e di emergenza per la prevenzione veterinaria sono quindi da mantenere e, ove necessario rafforzati, tanto più considerando la rilevanza delle produzioni animali in Piemonte.
Perciò, tra gli obiettivi che la Giunta si è posta si annoverano questi che ho appena nominato insieme ad alcuni più recenti che riguardano l'istituzione del settore degli animali da affezioni, dove le ASL sono impegnate, in collaborazione con i Comuni, a ridurre l'impatto del randagismo, delle morsicature, delle malattie che gli animali possono trasmettere all'uomo e nel promuovere modelli positivi di interazione con gli animali, come nel caso della pet therapy.
Quindi, assegnando gli obiettivi ai Direttori generali, fin dalla deliberazione dell'aprile 2008 e successivamente con la definizione degli obiettivi specifici, 5 su 11 degli obiettivi individuati per l'assistenza in sanità pubblica riguardano l'attività della medicina veterinaria. Tre in particolare attengono alla sicurezza alimentare, alla salute animale all'igiene urbana e veterinaria. Alla sicurezza alimentare, inoltre accanto agli obiettivi generali che ho richiamato, sono dedicate precise indicazioni di programmazione, tutte contenute nella deliberazione del maggio 2008, che ha adottato il piano regionale integrato della sicurezza alimentare. Peraltro, le linee guida che le regioni adottano in questi campi, essendo anche applicazione delle normative comunitarie europee, sono precedentemente oggetto di adozione da parte della Conferenza interregionale degli Assessori alla sanità.
Per quanto riguarda i livelli di organizzazione, si è monitorata quando è stato presentato l'atto aziendale, la proposta delle singole ASL in relazione all'assetto delle competenze veterinarie, che devono essere articolate nelle tre specialità di riferimento come già stabilito dalla l.r. n. 10, in modo da garantire professionalità e capacità di intervento.
La spesa sanitaria per i servizi veterinari, inclusi i presidi di Torino, Cuneo, Alessandria e Novara, che operano in emergenza e che si tende a mantenere e rafforzare - emergenza intervenire nelle emergenze ammonta oggi a 106 milioni di euro.
La situazione delle ASL è stata recentemente monitorata dal Settore regionale competente, in relazione al fabbisogno di personale.
Da questo monitoraggio emerge che una criticità riguarda il territorio della Cuneo 1, dove si concentra il 50% della produzione zootecnica ed una quota analoga dei controlli veterinari.
Perciò sono in corso le procedure per la regolarizzazione dei contratti di medicina veterinaria, usando lo strumento della convenzione della specialistica ambulatoriale, che in fase transitoria può costituire un elemento di riequilibrio in favore di queste aree ad alta intensità di lavoro.
Per quanto attiene alla Direzione, in questo momento, dopo l'adozione della delibera di cui ho detto, "Linee guida per la direzione integrata della prevenzione", si sta avviando una fase sperimentale, attraverso una ricognizione, nei territori, in modo particolare strutturata per aree funzionali sovrazonali.
Nelle ricognizioni vengono discussi gli obiettivi generali assegnati dalla Regione, che discendono dai programmi nazionali di prevenzione o dalle priorità di prevenzione selezionate dal livello regionale e il confronto avviene nel rapporto con gli operatori del settore e con i referenti dei comitati dei sindaci di distretto per le ovvie interrelazioni con i profili e con i piani di salute.
Sono gli appuntamenti di lavoro che credo richiamasse prima il Consigliere e che, essendo tali, hanno delle interlocuzioni operative che le singole ASL individuano per presentare questo atto deliberativo.
Pertanto la direzione integrata in questa fase sperimentale nulla toglie allo sviluppo e al mantenimento dei servizi specifici della prevenzione, che non vengono assolutamente limitati, ma caso mai enfatizzati, anzi la funzione della direzione integrata, essendo di coordinamento intra ASL ed extra ASL, non può che fornire un ulteriore elemento di raccordo organizzativo ai singoli servizi.
In questo percorso il contributo delle società scientifiche di settore dell'Ordine dei Medici Veterinari è ben accetto ed è indispensabile per garantire la piena valorizzazione della professione sanitaria, nel quadro della tutela del diritto alla salute.
Iniziative di collaborazione sono pertanto state avviate e saranno proseguite nel quadro degli obiettivi delineati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per l'articolata risposta. Mi pare che, in particolare nelle fasi finali della risposta all'interrogazione l'Assessore abbia sostanzialmente concordato sul fatto che mancava al momento della presentazione dell'interrogazione la definizione organizzativa dei dipartimenti di prevenzione.
Non è una catastrofe, ma evidentemente siamo ancora in una fase - come ha detto l'Assessore - sostanzialmente sperimentale.
Mi auguro che, per l'importanza - è banale quello che sto dicendo, ma è giusto ribadirlo - che hanno i dipartimenti di prevenzione, si vada a superare rapidamente la fase sperimentale e si arrivi ad una definizione anche dal punto di vista organizzativo, perché sappiamo quanta importanza abbia, anche rispetto al piano sanitario, il momento della prevenzione e che, quindi, gli operatori siano messi nelle condizioni di poter svolgere il loro ruolo, sapendo anche qual è la loro mansione e il loro momento organizzativo e qual è la loro prospettiva di miglioramento all'interno di una struttura come quella delle ASL.
Quindi, chiedendo se l'Assessore può darmi la copia della sua risposta mi dichiaro parzialmente soddisfatto.


Argomento: Informazione

Interrogazione n. 2475 del Consigliere Guida inerente a "Tecnologie per la diffusione di internet"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 2475, cui risponde l'Assessore Bairati che ha pertanto facoltà di intervenire.



BAIRATI Andrea, Assessore alle telecomunicazioni

Grazie, Presidente.
L'elemento specifico dell'interrogazione è un'intesa che la Regione ha firmato con l'Eutelsat, gruppo internazionale che si occupa di comunicazioni tramite satellite. L'intesa prevedeva, entro la fine dell'anno 2008-2009, l'installazione di apparecchiature per fornire segnali internet in alcune zone. Qui ci si riferisce alle Langhe e al Roero, ma in realtà le zone sono più ampie e comunque non ancora coperte dal servizio.
Considerato che l'interrogazione fa riferimento ad un giudizio relativo alla tecnologia adottata da Eutelsat, che è il satellite, banda larghissima e parabola, giudicando la tecnologia ampiamente superata, si interroga la Giunta per sapere perché non si sia optato per accordi con una serie di operatori che, in particolare, utilizzano le tecnologie senza fili e che non hanno mai utilizzato finanziamenti da parte dell'ente regionale sia per l'infrastrutturazione sia per il servizio. A conclusione, farò una nota sulle tecnologie.
Per quanto riguarda l'accordo specifico sottoscritto a luglio 2008 tra Regione ed Eutelsat, ovviamente accordo pubblico e disponibile sul sito della Regione, stabilisce la messa a disposizione delle tecnologie senza fili - servizio già esistente ed operativo su satelliti già lanciati in orbita, come chiarissimamente è leggibile da un'analisi attenta del protocollo - a tutto il territorio regionale. Quindi, non soltanto delle zone cui fa riferimento l'interrogazione del Consigliere Guida, in particolare, o comunque, non in via esclusiva per le aree montane o comunque non raggiungibili dalle tecnologie tradizionali. Dunque, non solo l'accordo non prevede due anni per l'erogazione del servizio, ma il servizio in qualche modo è già disponibile, perché l'infrastrutturazione è già esistente.
Sempre sulla base dello stesso accordo, all'articolo 2, è riportato chiaramente - lo ripeto con una certa sistematicità e costanza su tutti gli accordi siglati sulla materia, ma lo ribadisco in questa occasione - che non è previsto alcun onere economico per la Regione Piemonte. Quindi l'intervento non ha comportato alcun tipo di finanziamento a favore di un operatore di quella specifica tecnologia o altra.
Inoltre come si sa, la politica regionale nei confronti del mercato e delle soluzioni senza fili - peraltro, se posso precisare, politica che ha già un suo principio in alcuni atti sottoscritti nel corso del 2003, quindi dall'Amministrazione precedente - è stata sempre improntata ad interesse e considerazione per numerosi progetti sulle diverse linee di finanziamento del progetto, che una volta si chiamava Rupar e che noi adesso abbiamo riorganizzato e ristrutturato come WiFi. Sono progetti sostenuti da operatori che utilizzano le tecnologie senza fili e che operano più su base locale.
Per quanto riguarda un problema già discusso e su cui più volte ci sono state interrogazioni presentate alla Giunta, oggi è del tutto evidente che l'infrastrutturazione, cioè la banda larga, è disponibile ormai nella quasi totalità dei Comuni. Ma, come è chiarissimamente leggibile dagli accordi che abbiamo sottoscritto con gli operatori di mercato l'infrastrutturazione è un conto, quindi la disponibilità del servizio è una cosa, mentre la sua erogazione, cioè la sua remuneratività dal punto di vista commerciale e del mercato, è un'altra.
Vi sono ormai pochissime zone dove gli operatori di mercato non hanno ritenuto utile investire. Quindi, come sapete dagli accordi che abbiamo sottoscritto, una volta concluso il piano di infrastrutturazione, noi saneremo questa situazione attraverso interventi di natura pubblica proprio sfruttando le tecnologie senza fili.
Però confermiamo che la Regione non ha né in questo caso (Eutelsat) n in altri casi adottato generiche sovvenzioni regionali del mercato nei confronti di operatori grandi, piccoli o di media dimensione.
Per quanto riguarda la presunta inferiorità tecnologica dei servizi satellitari nei confronti di quelli terrestri - personalmente nutro un minimo di dubbio nella perizia della soluzione utilizzata da Eutelsat, nel senso che è una situazione che presenta caratteristiche piuttosto avanzate va detto che la soluzione cui fa riferimento il Protocollo d'intesa soluzione denominata Tooway - è basata su banda non larga, ma banda larghissima a due vie e che consente già oggi - e a maggior ragione in futuro, quando si prevederà un significativo aumento del traffico - di mettere a disposizione degli utenti quantità di informazioni in diversi formati, che attualmente e soprattutto con le soluzioni WiFi, cui fa riferimento il Consigliere Guida nella sua interrogazione, sono assolutamente impensabili.
Grazie, Presidente.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "Nino Costa" di Priocca


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "Nino Costa" di Priocca in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
State assistendo a quello che noi chiamiamo il sindacato ispettivo. Il Consigliere regionale interroga la Giunta su determinati argomenti e l'Assessore risponde. In questo caso su un argomento senz'altro di vostro interesse, come tecnologie per la diffusione di Internet.


Argomento: Informazione

Interrogazione n. 2475 del Consigliere Guida inerente a "Tecnologie per la diffusione di Internet" (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Non sono soddisfatto della risposta dell'Assessore. Mi è sembrata parziale, incompleta e gradirei averla per iscritto, se fosse possibile per poterla leggere meglio, visto che non mi è sembrato dal suo intervento di comprendere esattamente che cosa la Regione intenda fare per superare il divario digitale in alcune zone del Piemonte, che sono quelle più difficili, ovviamente dal punto di vista geografico.
Credo che l'Assessore non abbia smentito e non possa smentire il fatto che la Regione, scegliendo il satellite Eutelsat, abbia fatto una scelta quanto meno riduttiva. Le porto un esempio, Assessore. In Spagna lo stesso tipo di accordo che è stato siglato dagli enti pubblici con il sistema Eutelsat ha fatto sì che siano state collegate ed utilizzino Internet via satellite solo sei mila famiglie in tutto il territorio nazionale.
Veramente pochissime.
Unico inciso che mi sembra di condividere è quello in cui lei sottolinea come il sistema Wi-Fi sia quello che, sotto tutti i punti di vista, garantisce in modo più diretto l'accesso a Internet. Il Presidente Obama, pochi giorni fa, presentando il proprio programma in materia di nuove tecnologie e di comunicazioni, ha detto che il Wi-Fi è un sistema trasparente, popolare, democratico e gratuito. Credo che quindi abbiamo il dovere, come Regione, di insistere sul Wi-Fi e di abbandonare al suo destino il satellite Eutelsat, visto che i risultati prodotti in altri Paesi a noi vicini sono veramente minimi.
Credo che il divario digitale si vinca utilizzando non soltanto il grande monopolista di Telecom, ma anche tanti altri operatori (alcuni sono piemontesi) a livello provinciale e locale, che hanno realizzato non pochi investimenti.
Da questo punto di vista, credo che la madre di tutti i problemi della Regione Piemonte sia l'accordo stipulato nel 2007 (se non sbaglio), che tra l'altro, abbiamo contestato: a nostro avviso un sistema malscelto per favorire qualcuno e, se non per danneggiare altri, quantomeno per limitare la diffusione di Internet in zone che per la conformazione geografica hanno difficoltà nell'accesso.


Argomento: Montagna

Interrogazione n. 1877 della Consigliera Ferrero inerente a "Programma di governo 2005-2010 - Politiche per la Montagna"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 1877, presentata dalla Consigliera Ferrero.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore allo sviluppo della montagna e foreste

In risposta all'interpellanza in oggetto, comunico che l'ex Direzione 23 ed in specifico l'attuale Settore 14.12 (Difesa assetto idrogeologico) hanno esplicato le loro competenze in materia di difesa dell'assetto idrogeologico, relativamente ai versanti, nell'ambito delle leggi di finanziamento statali (legge n. 183), anche se, per quanto riguarda questa legge, dissento totalmente dalla metodologia che hanno attuato i governi che si sono succeduti in questi ultimi 7 anni e cioè di trattare direttamente con i Comuni. Credo di non dire niente di non conosciuto da parte della Consigliera Ferrero, che sa bene come una metodica di questo genere non permetta interventi complessivi e significativi su un certo territorio ed, inoltre, che abbiamo dedicato fondi, soprattutto per quanto riguarda il completamento dell'area Casalese e la costruzione del ponte di Trino (LR n. 54), avendo principalmente come ambiti di riferimento aree di dissesto di versante interessanti direttamente nuclei abitati o frazioni e in secondo luogo, infrastrutture viarie rilevanti ai fini del mantenimento dei collegamenti tra centri abitati.
I dissesti che sono stati oggetto di interventi di sistemazione ai fini della riduzione dei rischi per la pubblica e privata incolumità, realizzati con le leggi statali discendono dal Piano di Assetto idrogeologico (PAI) che ne ha individuato l'esistenza e definiti, in linea generale, i limiti areali, rimandando ai necessari approfondimenti a livello locale.
Mi rendo conto che quest'interrogazione sia datata rispetto al fatto che, nel frattempo, noi abbiamo avuto due importanti fenomeni gravi di carattere nazionale, che sono l'alluvione del 29 e 30 maggio, i grandi interventi che non hanno avuto riconoscimento questa estate (mi riferisco alle aree Leinì e Settimo ed ad alcuni interventi della provincia di Biella e di Novara) e alle ultime nevicate, da un lato e, dall'altro, agli allagamenti in pianura, quindi le problematiche sono in itinere e hanno bisogno di una continua iniezione di fondi.
Le opere realizzate con i contributi di cui alla LR n. 54/1975 sono comprese, invece, in programmi annuali ed hanno riguardato anche versanti in ambienti montani, ma la loro programmazione, in considerazione del fatto che gli interventi sono per lo più puntuali e di non elevata entità e si configurano in molti casi come estensione o completamento di opere finanziate ai sensi della LR m. 38/1978 di pronto intervento, non pu assumere, nella situazione data, il carattere di specifico "Piano".
Di contro, con l'attivazione delle Autorità d'Ambito (ATO), le Comunità Montane hanno assunto un ruolo maggiormente propositivo ed operativo nell'impiego di quota delle risorse provenienti dalle tariffe idriche, in particolare, in alcune province, dove questo lavoro dell'ATO partito prima vi sono significativi interventi.
A seguito dell'unificazione della Direzione 14.00 delle competenze delle Opere pubbliche, della Difesa del suolo e dell'Economia montana e foreste, è stata attivata un'azione di governo dei fabbisogni e delle risorse disponibili, con la finalità di coordinare le proposte dei vari soggetti competenti e rendere maggiormente efficace la prevenzione dei rischi idrogeologici ed il raggiungimento di migliori condizioni di sicurezza dei versanti montani anche in aree non abitate.
Obiettivo principale è quello di un diffuso ed organico recupero ambientale che si estenda anche alle cosiddette terre alte, la cui manutenzione avrà ricadute positive sulle vallate e sui fondovalle.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente, e grazie, Assessore.
Come lei ha già ricordato, Assessore, questa è un'interpellanza ormai abbastanza datata; è un'interpellanza nata in un contesto di ragionamento all'interno di questo Consiglio tra maggioranza e opposizione, rispetto ad una serie di verifiche puntuali rispetto ad una serie di punti legati al programma di Governo della vostra Giunta dal 2005 al 2010.
L'Assessore è stato molto esplicito rispetto ai vari interventi ed ha dichiarato che la montagna è un tema trattato, in parte, con norme e risorse nazionali e, in parte, con norme e risorse regionali: Nel frattempo, questo Consiglio ha lavorato sia su questioni quantitative sia su questioni legate alle norme rispetto alla montagna; l'approfondimento sulla soddisfazione o meno rispetto a quanto è stato realizzato, forse, non era il caso di esplicitarlo come risposta a quest'interpellanza.
Mi limito a motivare le ragioni dell'insoddisfazione, collegate prevalentemente alla prima parte della risposta dell'Assessore.
L'interpellanza è riferita ad una verifica puntuale rispetto alla scelta di questa Regione di inserire nel proprio programma la predisposizione di un piano che destini risorse adeguate alle politiche della montagna, politiche ambientali, eccetera; quindi, una scelta legittima della Presidente e della Giunta di darsi come obiettivo proprio quello di individuare risorse adeguate. Ma le risorse adeguate si individuano tenendo conto delle risorse proprie e non di quelle che vengono assegnate a livello nazionale; queste ultime sono parte delle politiche complessive sulla montagna, che attengono a disponibilità che vengono messe a disposizione e su cui si fanno dei progetti. Noi manteniamo la nostra soddisfazione molto bassa rispetto alle politiche che questa Regione, che a nostro avviso non sono ancora sufficienti, nonostante gli obiettivi che si è data dal punto di vista quantitativo.
In questo senso, ci auguriamo che i prossimi appuntamenti di approfondimento su questo tema e su quello di bilancio ci permettano di avere la dimostrazione, da parte di questa Giunta, dello sforzo sia in termini di normativa sia in termini quantitativi, in coerenza con quanto avete ritenuto di scrivere sul vostro programma elettorale, sulla base delle risorse che questa Regione riteneva di avere a disposizione.
La nostra insoddisfazione, pertanto, è legata a questo aspetto dopodiché tutti sappiamo qual è la legislazione di riferimento, quali sono le strategie ad essa collegate e ci auguriamo che insieme, all'interno di questo Consiglio, si possa dimostrare al territorio montano che ci sono più risorse a sua disposizione, perché è un interesse di questa maggioranza, ma anche di questa opposizione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Colleghi, terminiamo qui il sindacato ispettivo.


Argomento: Province

Ordine del giorno n. 1137 "Rieleggibilità dei sindaci dei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti" presentato dai Consiglieri Gariglio, Cotto, Placido, Chieppa, Spinosa, Botta (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Colleghi, se l'Aula acconsente, iscriviamo all'o.d.g. l'ordine del giorno m. 1137 "Rieleggibilità dei Sindaci dei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti".



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Trasporti su ferro

Comunicazioni della Presidente della Giunta regionale, Bresso relativamente a "Osservatorio Tecnico TAV"


PRESIDENTE

Come convenuto in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, procediamo con delle comunicazioni della Giunta regionale aventi ad oggetto le vicende dell'Osservatorio Tecnico sul tema dell'Alta Velocità.
La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ancora una volta affrontiamo il tema della linea ad Alta Capacità Torino-Lione.
Come sapete, il lavoro dell'Osservatorio terminava con la fine dell'anno 2008. Il mandato, che era stato quello di studiare e mettere in evidenza i problemi e le potenzialità delle diverse alternative - studiare soprattutto il sistema dei trasporti del Nord Italia - è stato compiuto e concluso con un documento.
A quel punto, occorreva definire il nuovo mandato. La proposta che il Presidente dell'Osservatorio, Virano, ha presentato in sede tecnica all'interno dell'Osservatorio stesso, che avrebbe dovuto essere oggetto di un nuovo mandato da parte del Tavolo politico, che è il Tavolo delle rappresentanze istituzionali, non è stata condivisa dai rappresentanti dei Comuni. In seguito a questo, il Presidente Virano aveva dato le dimissioni dimissioni che, come sapete, sono rientrate, anche se erano più simboliche che altro, perché il suo mandato arrivava al termine, quindi doveva essere ridefinito e confermato.
Come tutti sanno, perché è stato ampiamente riportato dai giornali, il Governo ha confermato l'intenzione di continuare nei lavori dell'Osservatorio e di confermare l'architetto Virano alla Presidenza. Ci sarà una convocazione del Tavolo politico da parte del Governo, a Roma o in Piemonte, con la proposta di prosecuzione del lavoro dell'Osservatorio.
Per quanto ci riguarda - ed è la posizione che porteremo a quel Tavolo il lavoro dell'Osservatorio deve proseguire con un mandato diverso affiancando la progettazione della nuova linea, da Torino a Lione (è una tratta internazionale, ma ovviamente mi riferisco alla parte italiana), per verificare che tutte le prescrizioni, gli accordi e i temperamenti che abbiamo iniziato a discutere siano rispettati.
Occorre, pertanto, verificare che i punti individuati nel documento finale dell'Osservatorio come punti chiave della progettazione, siano rispettati.
Questo dovrebbe essere il nuovo mandato ed è quanto proporremo alla riunione del Tavolo politico, che chiediamo al Governo di convocare al più presto.
Ritengo che la maggior parte dei Comuni interessati sia dell'opinione di continuare il lavoro dell'Osservatorio. È evidente che ci sono momenti come sempre, in questi casi - di tensione per le opinioni divergenti, ma sono convinta che la maggioranza dei Comuni manterrà la propria fiducia nell'Osservatorio con questo nuovo mandato, perché non ha più senso un Osservatorio che continua a studiare in termini generali i sistemi trasportistici e i fabbisogni che sono stati chiaramente individuati.
Potranno esserci alcune divergenze tra i tecnici, relativamente al momento in cui la linea storica esaurirà le proprie potenzialità; divergenze che sono inevitabili perché se c'è un periodo di crisi, come l'attuale, la capacità della linea durerà un po' di più, mentre se ci sarà una forte ripresa, in particolare rispetto ai traffici con l'Oriente, durerà un po' meno. Tutti sanno, però, che un vero riporto modale non può che passare attraverso la nuova linea, altrimenti non saremmo mai di fronte ad un riporto modale.
Voglio ricordare che già oggi, anche con i tassi di crescita dell'economia molto deboli, in molti giorni della settimana, sia al Monte Bianco che al Frejus, le auto e i TIR fanno spesso al coda per passare sotto la galleria, perché la tensione nell'uso dei due passaggi internazionali è molto forte e crea anche alcune preoccupazioni di sicurezza. Come sapete, ci sono stati diversi incidenti.
Non dimentichiamo che il passaggio dei TIR che trasportano materiali infiammabili e il surriscaldamento dei motori degli stessi hanno obbligato a porre delle porte termiche, per verificare la temperatura in ingresso dei TIR ed evitare il ripetersi d'incidenti drammatici come quelli che conosciamo.
Pertanto, già oggi vi è una tensione nell'uso delle infrastrutture autostradali dovuta a due ragioni: il fatto che la linea storica attualmente è in rifacimento nel Gabarit e il fatto che non è competitiva perché i costi del trasporto ferroviario sono molto alti, dovendo essere potenziato con più locomotori per consentire alle merci di salire. Senza infrastruttura non può esistere una politica di riporto modale. Tutto questo sta creando le situazioni che conosciamo.
Dai lavori dell'Osservatorio è emerso che la discussione può avvenire su tempi che non sono così diversi, tenendo anche conto dei tempi di progettazione e realizzazione della nuova linea, quindi al massimo non saremmo alla totale saturazione della capacità della linea storica per alcuni anni al momento in cui sarà pronta, cioè credo che su questo oggi non ci siano delle differenze sostanziali.
Per quanto ci riguarda, sicuramente il 23 firmeremo l'accordo sull'insieme delle infrastrutture fra noi e il Governo, ma potremmo già firmare un accordo integrativo relativamente a un investimento che abbiamo proposto nell'ultima riunione del Tavolo politico con il Ministro. Si tratta di circa 300 milioni (200 da parte Governo e 100 dalla Regione Piemonte) che consentirebbero di affrontare da subito gli investimenti sul nodo di Torino, dando risposta anche alle richieste delle collettività locali che chiedono un segnale forte di spostamento modale (da gomma a ferro) e di potenziamento del trasporto locale (regionale e metropolitano) su ferro, che è possibile solo se si completa una serie di interventi minori, ma fondamentali per poter far funzionare il 'nodo' di Torino.
In secondo luogo, questi lavori consentirebbero da subito di potenziare il sistema di trasporto - non appena terminato il completamento del miglioramento della vecchia galleria (galleria storica) - merci su ferro e anche la cosiddetta 'autostrada ferroviaria alpina', che al momento ha pochissimi slot, pochissime tracce, ma che potrebbe averne di più in una situazione di migliore organizzazione del nodo di Torino.
Tutto questo quasi certamente potrà essere concordato e forse firmato il 23 con il Governo, e rappresenterebbe un'ulteriore risposta alla necessità di investimenti a breve, perché siamo di fronte a progetti quasi tutti cantierabili immediatamente o nell'arco di poco tempo; consentirebbe davvero di trovare un accordo di tipo politico non arretrato, ma avanzato rispetto alle richieste di dimostrare che c'è davvero un investimento sul sistema ferroviario, anche su quello locale, e che quindi ha senso fare la nuova linea per liberare la linea storica per il trasporto passeggeri e merci, per il momento, a livello locale.
Ecco, questi sono sostanzialmente i mandati che riteniamo si debbano dare al nuovo Osservatorio, senza perdite di tempo, perché i tempi sono una variabile importante per gli impegni che sono stati presi in sede di Unione Europea e per i finanziamenti che sono stati destinati in questo momento alla progettazione della nuova linea.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Ringrazio la Presidente Bresso, l'Assessore Borioli e la Giunta per la tempestività della risposta.
Subito dopo i ringraziamenti - sinceri - devo dire che sono un po' deluso da un approccio che considero - se ho ben colto il senso delle parole della Presidente - un po' minimalista nella ricostruzione (poi tornerò sul perché uso questo termine), un po' tecnicista nel prosieguo di quanto il futuro si aspetta da questo progetto e, conseguentemente, le popolazioni che ad esso fanno riferimento, pur con visioni non omogenee.
Noi abbiamo sollecitato, tramite un ordine del giorno, l'attenzione dell'Aula su questo argomento, cogliendo l'occasione non di uno spunto polemico, ma delle dimissioni del dott. Virano, che personalmente non ritengo affatto formali, perlomeno nel leggere le interviste rilasciate: "Con l'attuale modo di procedere, non saremmo stati in grado di rispettare gli impegni assunti con Palazzo Chigi e con la Commissione Europea".
Francamente, non ci vedo nulla di formale; ci vedo una presa di posizione pubblica molto precisa, molto critica, molto dura, tenuto conto anche di chi è Virano, della sua storia, della connotazione - se mi si passa un termine che uso, non casualmente, poco volentieri - di moderazione con cui ha gestito tutta la sua storia professionale e anche gli anni di gestione dell'Osservatorio.
Questa preoccupazione è l'elemento su cui porre l'attenzione.
Preoccupazione che viene ribadita dallo stesso Virano, perché subito dopo la riconferma - come la Presidente Bresso ci ha ricordato un attimo fa - da parte del Governo nel nuovo periodo dell'Osservatorio con nuovi mandati se non ho letto male - Virano, nell'accettare o nel continuare un'opera di lavoro pur con un mandato più ampio e più incisivo, più operativo rispetto alla prima fase scaduta a dicembre, pone in qualche modo già delle condizioni di tempo, cioè dice che non si sente affatto rassicurato della fiducia, che peraltro nessuno in termini di governi che sin qui si sono succeduti gli ha mai negato, ma delle preoccupazione che lo avevano indotto a denunciare in pubblico lo stato di criticità del progetto. Perché questo è il tema: solo e solamente politico.
Ora siamo nel gennaio 2009; inizia - ma questo lo sapevamo già nel 2005 un percorso elettorale che in genere non facilita le cose; se poi teniamo conto che viviamo in una città dove il primo progetto della metropolitana se non sbaglio, è del 1934 e il primo progetto dell'inceneritore è del 1936, o viceversa, e quindi brilla per un'eccezionale capacità di discutere... La discussione nel tempo ha preso forme diverse; ha preso la forma della dialettica, della concertazione, del dialogo. Poi, con "Amazzone", è nata la fase dei mobili, quindi la creazione di Tavoli, e abbiamo tutta la Regione piena di Tavoli. Alcuni dei presenti partecipano a infiniti numeri di Tavoli - e a questo punto non ci sono neanche più le stoviglie per imbandirli...
Il problema era politico già ad inizio legislatura; e ricordo che in una delle primissime sedute - lo dico con profondo rispetto, perché chi è o era, o aveva visioni alternative rispetto a questo progetto è sempre stato portatore, di elementi di visione di progettualità diversa alternativa - la nostra critica ci portò alla presentazione di uno dei primi ordini del giorno che quest'Aula vide approvare con 11 voti da parte di quella che all'epoca consideravo la sinistra antagonista - adesso la situazione è un po' più confusa, comunque basta andare a vedere chi firmò e sottoscrisse quell'ordine del giorno con undici firme (vedo ampi cenni di assenso da parte dei dai colleghi che all'epoca parteciparono all'estensione e alla formalizzazione del documento). C'era una visione diversa.
Questa fase è stata contraddistinta, senza essere particolarmente critici, da due elementi, uno consueto e uno, mi si permetta di dire anche nelle ultime fasi, non dico innovativo, ma non particolarmente consueto: il primo riguarda la gestione del dissenso. Noi siamo ricchi di forze di governo - l'attuale Governo gestito dalla Presidente Bresso non è certamente un'eccezione - molto tese alla gestione del consenso o, se si vuole, del dissenso. Basta leggere i giornali di oggi sulla formazione delle liste per le prossime elezioni degli Enti locali e provinciali per trovarne, ove qualcuno nutrisse mai dei dubbi, elementi di conferma. Ma non lo voglia vedere, la Presidente Bresso, come una critica particolarmente orientata a lei o alle sue forze di maggioranza, dal momento che, sia ben chiaro, si tratta di una critica estendibile ad altre formazioni anche di centrodestra.
Questo significa, semplicemente, eludere i temi di governo. Il problema della TAV, con una maggioranza che nelle parole e nei numeri è ampiamente favorevole alla realizzazione dell'opera, comunque modificabile in senso ingegneristico e tecnicistico (tema che, non essendo il sottoscritto né un esperto né un conoscitore, non intendo affrontare se non in sede politica) e con un'opposizione che su questo tema ha sempre dichiarato, dal giorno di apertura di questa legislatura, la sua disponibilità incondizionata, come ha fatto su altri temi e su altre leggi per noi meno rilevanti. Perché il tema del deficit infrastrutturale della Regione Piemonte è per noi tema strategico che può continuare a lasciare questa Regione in uno stato di non sufficiente competitività rispetto ad altre Regioni, non soltanto del nostro Paese ma anche (e soprattutto) della Comunità Europea.
Come dicevo, il tema è politico. Pertanto o Virano ha torto nel denunciare le criticità temporali per poter trasformare la gestione anche politica, dialettica, di matematica difficile - mi si consenta di astenermi sul perché si sia originata, perché chiunque ha vissuto in questa provincia e in queste valli in questi anni credo che abbia delle opinioni, non necessariamente identiche, sul perché certi dissensi o certe manifestazioni, talora eccessive da ambo le parti, si siano mantenute e si sia consentito permanessero - oppure, al di là del problema del consenso e del dissenso, se Virano ha ragione, il tema non è relativo a cosa sia successo sin qui - poco, perché siamo al quarto anno del suo governo in questa legislatura - ma a cosa deve succedere dopo. Perché se ciò che deve succedere è "aspettiamo le elezioni", benissimo, ci sediamo e parliamo di altro; possiamo presentare un'infinità di ordini del giorno su temi terzi (non intendo porre degli esempi perché da qualunque esempio citassi ne verrebbe, evidentemente, evinta una sua mancanza di priorità rispetto a questo tema. Ma che questo sia un tema prioritario è evidente.
Se Virano ha ragione, il problema non sta nel mandato che il Governo gli darà, ma nel tipo di impegno, di schieramento sul tema (non sulla formazione politica) da porre al servizio della realizzabilità urgente di quest'opera.
Se, invece, il tema è "aspettiamo e vediamo che cosa succede dopo" vogliate precisarlo non dico con un minimo di rudezza, ma almeno di chiarezza, perché abbiamo anche altri temi su cui impegnarci.
Non so se l'ambiguità paghi in termini di consenso, ma certamente non paga in termini di governo.
Credo che questa legislatura passerà (spero soltanto alla cronaca e non alla storia) per aver registrato - non unica - il tasso di peggior indebitamento mai avvenuto in una Pubblica Amministrazione nell'ambito di questo Paese. E creare debiti oggi, perché vendano pagati dopo-dopo domani dai nipoti dei nostri nipoti, francamente lo reputo ai limiti della moralità pubblica. In più, non per procedere ad investimenti di natura strutturale, qualunque essi siano e qualunque sia l'opinione che le parti politiche abbiano su queste infrastrutture.
Stiamo creando debiti per spesa corrente, essenzialmente gestita dall'Assessore Artesio oggi, come ieri da Valpreda e come prima dall'ex Assessore D'Ambrosio (cito tutti gli Assessori alla sanità).
Sulle infrastrutture, detto in maniera elegante, "bambliniamo" senza alcuna eleganza.
C'é un signore che dice: "Non sono in grado di mantenere gli impegni presi con il Governo e con la Comunità Europea".
Nel riaccettare il mandato pone, in qualche modo, dei condizionamenti al verificare se le condizioni esterne che l'avevano portato a presentare delle dimissioni sostanziali (e non per pura scadenza di mandato) vengano risolte. E noi ci diciamo che sta andando tutto bene.
Molto bene. Buon lavoro a tutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Ha ragione il collega Burzi quando ci ricorda che dobbiamo guardare avanti, anche sulla TAV ovviamente, e probabilmente anche con più determinazione di quanta finora abbiamo mostrato.
Tuttavia, credo che la decisione che il Governo ha assunto proprio in questi giorni, anche con l'ordine del giorno che il centrodestra ci sta sottoponendo alla discussione in queste ore, debba portarci a riflettere sul passato. Perché se di passato troppo lungo si tratta, si tratta comunque anche di scelte.
Nella misura in cui il Governo decide, con il consenso del centrodestra regionale, di confermare Virano a Presidente dell'Osservatorio, credo che questo dibattito ci consenta, altresì, di ammettere e di riconoscere (lo ha detto, fra le righe, lo stesso collega Burzi) che alcune scelte adottate, a suo tempo, dal centrodestra, in particolare dal Ministro Lunardi e dal Sottosegretario Martinat, furono assolutamente errate.
Ma non è stato tempo perso se oggi il centrodestra riconosce l'importanza del lavoro del Presidente dell'Osservatorio e ne chiede - e ne ottiene - la conferma. È la riprova del buon lavoro ma anche degli errori che il centrodestra fece, a suo tempo, con il suo Governo. Quel Ministro e quel Sottosegretario erano affezionati al "pennarello", quel pennarello che usarono per tracciare una linea su una cartina geografica senza tener conto dell'impatto, dei costi e degli effetti di quel disegno così miope. Quella prospettiva avrebbe sventrato la Val di Susa, avrebbe bucato una montagna piena di amianto, avrebbe tagliato fuori Torino, avrebbe costretto ad accettare il progetto obiettivo e, quindi, ad evitare l'opportuna valutazione di impatto ambientale. C'era una volta questo Ministro e c'era una volta questo Sottosegretario, che - lo voglio ricordare anche ai colleghi di Alleanza Nazionale - proprio qualche giorno dopo l'ennesima vittoria, ahimè, di Berlusconi quest'anno, ebbe il coraggio di ricordare che si poteva e si doveva tornare indietro, al progetto originale così infausto predisposto da lui (dal suo Ministro) e da Ferrovie dello Stato.
Fortunatamente è stato zittito dal centrodestra e dal Governo e ora la scelta prudente e responsabile della Presidenza del Consiglio, del Presidente Berlusconi e dei suoi collaboratori, certamente ci consente di guardare al futuro con più serenità.
tutto cambiato il progetto rispetto ad una volta: emerge il consenso in larga parte dei Sindaci; non si riscontra più quella rivolta così comprensibile che ci fu a suo tempo qualche anno fa. Non ci sarà più il buco a Venaus; Susa, in un'area già compromessa, potrà essere valorizzata diventando la fermata di una nuova stagione di sviluppo turistico. Torino è ricoinvolta pienamente nel progetto e se le linee dell'Osservatorio saranno recepite a livello politico, potrà essere un nodo importante e sarà sicuramente beneficiato di risorse per la costruzione così importante di corso Marche. Orbassano diventerà, a tutti gli effetti, il centro intermodale e logistico della nostra città e del Piemonte. La Gronda Nord potrà essere rilanciata attraverso un asse integrato tangenziale-ferrovia.
Che dire dell'importanza del piano strategico della Provincia, sollecitata anche questa dalla responsabilità del Governo nazionale che ha portato certamente molte idee positive per lo sviluppo economico e per la ricomposizione territoriale della Valle di Susa.
Il nostro ordine del giorno dice una cosa molto semplice: "si vada avanti, si vada avanti con il lavoro che l'Osservatorio in modo così lungimirante ha fatto in questi anni, si vada avanti in fretta perché c'è bisogno di accelerare, così che in modo rapido e in tempi stretti l'Osservatorio possa concludere l'individuazione delle linee guida attraverso cui sarà possibile realizzare poi il progetto esecutivo e definitivo".
Noi ricordiamo nell'ordine del giorno l'importanza di una progettualità integrata e completa - questo lo vogliamo sottolineare -. È importante che la progettazione conseguente alla definizione delle linee guida a cui deleghiamo l'Osservatorio possa e debba essere completa e integrata sia per quanto riguarda il livello nazionale che per quanto riguarda il livello internazionale.
Ci aspettiamo dal dibattito di queste ore che il centrodestra regionale e nazionale confermi quella linea di dialogo che è stata costruita in questi anni e che fin da subito, come segnale importante di attenzione alla prospettiva su cui la nostra maggioranza è impegnata, ci aspettiamo ci sia un sostegno affinché il governo possa siglare l'atto integrativo che fin da subito riversi sulla nostra Regione risorse importanti che ci consentiranno di migliorare l'intermodalità e il trasporto pubblico locale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Ringrazio la Presidente e l'Assessore per averci informato su quanto sta succedendo. Però, vorrei dire che il tempo è scaduto, non c'è più tempo, Presidente...



(Commenti della Presidente Bresso)



MONTEGGIA Stefano

Presidente, sto dicendo quello che penso, poi lei dirà qualcos'altro.
Le dico solamente che il tempo sta scadendo, e sicuramente per responsabilità che non voglio andare a stabilire politicamente; però, non c'è più tempo: gli altri si stanno organizzando. Sappiamo benissimo che in Svizzera è stato ampliato il Lötschberg; il San Gottardo sta finendo; c'è una Alpes Transit con una linea veloce che va da Milano a Zurigo.
Situazioni che andranno ad incidere sul discorso "Alta Velocità" in generale, e anche sulla nostra Alta Velocità.
Se non raggiungiamo in fretta lo scopo, e non andiamo a chiudere questa famosa linea della TAV da Barcellona a Kiev, potremmo incontrare grosse difficoltà. Potrebbero deviare dalla parte del San Gottardo, del Lotschberg, passando nell'asse nord-sud e poi piegare attraverso la Germania verso quelle località che avremmo dovuto raggiungere già da anni.
Sono trascorsi tre anni e mezzo e ancora non abbiamo un tracciato fatto molto grave: non riusciamo ancora a sapere dove passerà la linea.
Andiamo per supposizioni. Non abbiamo alcuna certezza.
In Val di Susa devono sapere che anche altre popolazioni hanno subito disagi a causa dell'Alta Velocità. In Provincia di Novara, e a Novara, dove transita l'Alta velocità, sono state sbancate molte zone; addirittura, sono stati abbattuti dei palazzi e chi ci abitava è dovuto andare ad abitare altrove. La popolazione di Novara si è rivoltata contro. Ha ben capito che questa linea vitale è per la nostra economia.
Giustamente, lei prima ricordava che l'economia è in crisi; l'economia in crisi va aiutata. Se il discorso fosse già impostato e avessimo avviato la linea dell'Alta Velocità, l'economia avrebbe avuto un rilancio. Invece sono passati tre anni e mezzo e non abbiamo neanche definito il tracciato che attraversa la città di Torino.
Si deve far capire alle popolazioni che caricando sul treno i TIR che adesso transitano attraverso la linea storica, potrebbero esserci ricadute positive sul loro territorio.
Dal territorio svizzero verso il San Gottardo, ci sono code infinite di camion, che scaricano un inquinamento notevole in quelle zone. Gli svizzeri li stancano talmente, tenendoli fermi ore e ore e, che alla fine, esausti caricano il camion sul treno a Bellinzona e si portano oltre confine.
Quindi, ci sono delle situazioni attraverso le quali ovviare il discorso di inquinamento. Non penso non ci sia spazio per un treno navetta, che andando avanti e indietro, trasporti questi TIR. Mi sembra che le ferrovie possano apportare un contributo di questo genere: organizzare treni navetta che trasportino TIR, come stanno facendo in Svizzera. Non credo sia impossibile.
Giustamente, mi ricordano che è il servizio c'è già, ma non ne usufruisce nessuno. Bisognerebbe incentivarli, magari con prezzi particolari, ed evitare di inquinare zone che di inquinamento ne hanno già abbastanza.
Con discorsi seri, riusciremmo a convincere le popolazioni a subire una nuova linea. Fra l'altro, mi sembra che la maggior parte del tracciato passi in galleria, con un inquinamento minimo: si spera che accettino.
Il Commissario straordinario, Virano, ha rassegnato le dimissioni significa che ci sono ancora parecchie resistenze, ma le resistenze si vincono portando agevolazioni a queste popolazioni. Basta la volontà politica e che Trenitalia si convinca a creare nuovi servizi invece di toglierli.
La Commissione europea ci ha concesso altro tempo, così come i finanziamenti, che ad un certo punto sembrava avessero ritirato.
Dobbiamo procedere velocemente ed essere così incisivi da poter portare a casa un risultato che farà della zona di Torino e del Piemonte un asse forte.
Non dimentichiamoci l'importante snodo di Novara, l'interporto CIM: sia l'asse est-ovest sia quello nord-sud passano attraverso Novara; da Novara passa la linea che da Genova va verso il Nord Europa: anche questa, linea importantissima. Non possiamo più tollerare che le merci siano scaricate a Rotterdam e siano trasportate attraverso il Reno in Svizzera e poi nelle nostre zone. Dobbiamo essere noi a gestire questo passaggio di merci. Una tempo, attraverso il canale di Suez si portavano le merci a Genova e da Genova andavano verso il nord Europa. Oggi, poiché economicamente più vantaggioso e con velocità maggiori, le merci si scaricano a Rotterdam e si trasportano attraverso il Reno: merci che avremmo potuto far passare attraverso le nostre Regioni, apportandovi una ricchezza economicamente forte.
L'economia va aiutata: ovviamente, se mancano le infrastrutture non si dà la possibilità all'economia di ampliarsi.
Per cui, Presidente, la invito ad essere ancora più pressante, a far sì che gli interlocutori siano esausti e che, finalmente, possano accettare. Per contro, Trenitalia, non mi sembra che in questo momento sia così propositiva sul territorio. La tendenza è di aumentare le tariffe senza parlare del pendolarismo, di quanto ne consegue - senza offrire servizi funzionanti. Spero che, quantomeno, nel 2009, venga chiusa la tratta tra Torino e Milano, in modo che almeno tra Torino, Milano e Roma ci sia un collegamento. Per ora, Porta Susa è ancora ai minimi termini; si potrebbe cominciare ad avere una linea funzionante da Torino a Milano, che possa portare il nostro territorio ad un livello buono. Chiaramente occorre proseguire i lavori: gli svizzeri "bucano" il loro territorio senza impatti ambientali; da noi, un "buchetto", crea problemi enormi...
Per carità, nel momento in cui si scava, occorre pensare allo smaltimento del materiale in condizioni di sicurezza; non è pensabile di smaltire in modo insensato sul territorio.
Agendo in un certo modo, con buone soluzioni propositive, penso che la popolazione della Valle di Susa possa accettare questa "benedetta" linea dell'Alta Velocità, che deve per forza portare un contributo economico forte al nostro territorio.
Non dimentichiamoci delle molte persone in cassa integrazione, che potremmo impiegare rispetto al discorso dell'Alta Velocità, tenendo conto dell'indotto che ne consegue, come del resto è avvenuto in province già toccate dai lavori.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Monteggia.
Pregherei tutti i Consiglieri non interessati al dibattito o che ritengono più urgente fare altro di recarsi fuori dall'Aula, per gentilmente consentire a chi vuole intervenire di farlo in una condizione più civile di quella che ha accompagnato l'intervento del collega Monteggia, con il quale mi scuso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Grazie, Presidente.
A differenza del Consigliere Burzi, ho colto nella relazione informazione della Presidente Bresso, non, come diceva il Consigliere Burzi, un approccio minimalista o tecnicista, ma piuttosto un guardare avanti, lasciando alle spalle quello che fu della Torino-Lione, per cercare di dare delle indicazioni su quello che l'Osservatorio da domani, o dopodomani, dovrà ricominciare a fare e quello che serve per portare avanti questo importante progetto - questo è quanto penso io.
Rispetto all'ultimo intervento del Consigliere Monteggia, che invita la Presidente ad essere più pressante, ci mancherebbe quasi che avessero il piccone in mano per realizzare l'opera; mi sembra che più di questo obiettivamente, da parte di questa Amministrazione, dell'Assessore e della Presidente, non si possa fare.
L'eco delle dimissioni di Virano e anche il metodo provocatorio giustamente, hanno fatto assurgere questo argomento a livello nazionale e non solo piemontese. È un fatto molto positivo perché, ogni tanto riflettere per vedere quello che si sta facendo è molto utile; però, a volte, la strumentalizzazione per fine di parte non aiuta a risolvere il problema, ma, semmai, a fare un po' di fumo e a non produrre nulla.
Ha fatto bene il collega Lepri a ricordare alcune responsabilità del passato. Non voglio guardare il passato, perché cadrei anche io nel tranello, però va detto. Blocca di più l'iter della TAV, la posizione tenuta dal nostro collega Clement o da qualche esponente di questa maggioranza oppure il fatto che Berlusconi, qualche tempo fa, ha detto che bisogna fare la TAV anche con l'esercito? Credo blocchi di più quel tipo di dichiarazione e non la posizione di un nostro collega, che sulla TAV può avere sensibilità e approcci diversi.
L'ha bloccata di più la politica di Lunardi quando, come diceva il Consigliere Lepri, dava del perditempo ai sindaci o a quei movimenti che si riunivano il sabato e la domenica perché la gente non sapeva cosa fare; non aveva capito, invece, che in quella valle era nata una generazione che si portava dietro, nel DNA, un'avversione a questa opera.
L'Osservatorio è riuscito, innanzitutto, sul fronte culturale, a portare in quella valle un modo diverso di pensare. L'opera è importante e la si deve fare, ma non contro la popolazione, è questo lo spirito da recuperare. Non si deve ricadere, come nel passato, nell'idea che, se il Governo decide, l'Europa lo programma, la Regione lo vuole e le Ferrovie lo hanno messo in progetto, l'opera si farà a prescindere, nonostante i Comuni, magari piccoli e di pochi abitanti, non vogliano. Non è così che funziona, non ha funzionato per l'Alta Capacità la Milano-Roma, non ha funzionato anche in altre parti d'Europa, Svizzera compresa, dove le opere sono andate avanti, si fanno, ma c'è un forte coinvolgimento.
Relativamente a questo, auspichiamo prosegua il lavoro dell'Osservatorio. Quindi il rinnovato incarico a Mario Virano deve servire soprattutto a cercare il massimo coinvolgimento. Con queste parole non intendo riferirmi al fatto che ci sia l'approvazione da parte di tutti i soggetti, perché mai si potrebbe avere un'approvazione generale su una cosa di questo tipo.
In quella valle, con l'istituzione dell'Osservatorio nel 2005, si è eliminato un grande problema di conflitto sociale. Tutti ricordiamo quanto avvenuto nell'inverno 2005 con l'intervento della polizia e gli scontri che si erano avuti. Credo si debba partire anche da queste considerazioni per evitare errori nel futuro.
L'estate scorsa, a Pracatinat, a seguito di un importante convegno tra l'Osservatorio e tutti i Sindaci, si era raggiunto un accordo importante circa un metodo che credo occorra proseguire: è stato battezzato come il cosiddetto "spirito del fare", un metodo di lavoro che deve proseguire per tutto il tracciato, non solo per i nodi critici, non solo per alcune tratte e alcune opere, ma per tutta l'opera, sia quella di carattere nazionale sia per la tratta di carattere internazionale. L'Osservatorio, da domani credo debba affrontare il progetto nella sua interezza.
Probabilmente, le dimissioni di Virano, alle quali assegno un valore positivo, sono state provocatorie, perché, probabilmente, il dibattito pu aiutare, dando indicazioni, l'Osservatorio, i Sindaci e anche questa Assemblea.
Credo abbia fatto molto bene la Presidente, come anche l'ordine del giorno che noi presentiamo questa mattina, ad indicare alcuni punti chiave se vogliamo che da parte del territorio ci sia una maggiore condivisione. I punti chiave prevedono di trasferire da subito, attraverso politiche rivolte in tal senso, il trasporto delle merci su gomma al ferro, senza aspettare che la TAV vada avanti, dando un segno concreto che già da oggi qualcosa si può fare.
Anche l'uso della linea storica come metropolitana di superficie, come linea leggera, come RAR, sarebbe già per alcune comunità e sindaci prova che non si vuole aspettare la conclusione, magari lunghissima, di un iter ma che, già da subito, si può dare qualche risposta.
Mi avvio alla conclusione dicendo che, in questi giorni, ho letto alcune dichiarazioni. Relativamente a quanto esprime l'Onorevole Cota secondo il quale occorre mobilitare le forze sociali e la gente affinché si realizzi la TAV, rammento a chi la pensa come lui che bisogna cominciare a trovare i fondi, i finanziamenti e la strada della condivisione. Anche ad altri esponenti che sono passati da quest'Aula, quali l'Onorevole Ghiglia o il Senatore Ghigo, quando dice che questa maggioranza è allo sbando su questi problemi, ripeto che non è stato ritardato di un solo minuto l'iter della TAV per colpe di questa maggioranza, anche se in questa maggioranza ci sono sensibilità diverse.
Sicuramente qualcuno spera che, anche con l'approssimarsi delle elezioni, possa capitare un cataclisma in questa maggioranza, ma, più che guardare al cosiddetto "immobilismo" della Giunta Bresso e di questa maggioranza, io dico loro di guardare gli atti che questa Regione e questa maggioranza sta producendo, alcuni dei quali, non lo nego, soprattutto negli ultimi periodi, sono frutto anche di collaborazione e di intese con le forze dell'opposizione.
Se noi parliamo di divisione, cosa dire in questo momento, per esempio del Governo che sulla questione degli immigrati, ogni giorno, lancia idee capestro, che sono veramente iniziative obbrobriose, tipo la super tassa per gli extracomunitari che lavorano, oppure sull'aumento delle tasse di soggiorno? Quando si parla di immobilismo di questa maggioranza, qualcuno farebbe bene a vedere quanto accade a livello nazionale e prestare attenzione a quelli che ancora sono veramente dei problemi, sotto l'aspetto del comune sentire, molto più importanti rispetto a prese di posizione che possono esserci sui distinguo della TAV.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Sull'intera vicenda TAV e soprattutto per quanto riguarda l'Osservatorio guidato in modo positivo, a mio avviso, da Virano, voglio esprimere una mia grande preoccupazione - la stessa espressa dal Commissario straordinario. I lavori dell'Osservatorio, proseguendo al ritmo con cui sono proseguiti fino ad oggi, metterebbero in discussione tutti gli impegni assunti dal governo in sede di Comunità Europea, relativamente alle varie scadenze. Effettivamente, il lavoro di Virano è stato estremamente utile, ma è proseguito fino ad oggi ad un passo molto più lento del previsto, tant'è che la scadenza era prevista per la fine del 2008, così come la fine dei lavori dell'Osservatorio. Invece, a fine 2008, i lavori non erano affatto conclusi, anzi. Non voglio dire che fossimo in "alto mare", ma restava ancora un bel pezzo di strada da fare.
Ma un fattore positivo si è dispiegato in questi anni. A quest'opera inizialmente, vi era una contrarietà estremamente diffusa. Oggi i "No-TAV" sono sempre meno e sempre più isolati, anche se l'avversione viene comunque mantenuta anche a livello di alcuni amministratori; comunque, parte dei contestatori sono della stessa popolazione.
Non possiamo permettere che, a causa di questi pochi oppositori intransigenti, si metta in discussione l'intera opera. Per forza di cose si dovrà comunque procedere.
sicuramente giusto dialogare; i risultati positivi dell'opera dell'Osservatorio di Virano si sono visti: il numero dei contrari è sicuramente in diminuzione e la prova l'abbiamo avuta nelle passate elezioni; i partiti e le forze politiche rimaste ancorate al "No-TAV" sono stati pesantemente sconfitti; la maggioranza degli elettori ha votato forze politiche favorevoli all'opera.
Se ne deduce che la maggioranza dei cittadini della Val Susa è favorevole all'opera; motivo in più per proseguire la strada intrapresa rispettando però gli impegni assunti con la Comunità Europea e con la Francia, e, quindi, procedere celermente.
Sicuramente il lavoro di Virano ha avuto una sua utilità e l'avrà ancora. Più gente si convince, più persone sono favorevoli meglio è: pochi oppositori non possono ulteriormente frenare e rallentare l'opera.
Voglio ancora fare un'osservazione, facendo anche un riferimento storico su quella che è la vecchia linea, uno dei punti di forza dei "No TAV", ben lontana dalla saturazione.
Ciò è sicuramente vero, ma la vecchia linea, che ha ormai 130 anni per il primo dei due binari e una cinquantina di anni per l'ultimo tratto del secondo binario - il raddoppio è stato costruito nell'arco di un tempo molto lungo - è una linea completamente superata e con pendenze inaccettabili: fino al 33-34 per mille sul binario utilizzato in discesa e del 30 per mille sul binario utilizzato per la salita dei treni.
Apro una breve parentesi. Il fatto che il binario con la pendenza maggiore venga utilizzato per la discesa comporta gravi limitazioni al traffico, perché i treni che scendono, per problemi di traino, devono mantenere velocità molto basse. Per contro, i treni che salgono devono avere una forza di trazione enorme.
Tanto per fare un esempio: in Val Susa i treni che salgono verso il Frejus possono essere al massimo di 1150 tonnellate e per trainarli occorrono due locomotori a sei assi motori dei più potenti, quando treni di 1600-1800 tonnellate possono essere trainati in pianura da un normale locomotore.
Cosa succede? Manca la convenienza; questa linea non può essere competitiva, perché l'utilizzo di due locomotori per un treno merci relativamente leggero - dobbiamo catalogarlo a livello di treno leggero - a confronto dei treni merci che circolano sulla rete europea, mettono fuori gioco questa linea.
Qual è il pericolo? Che la saturazione della linea non avverrà mai: gli operatori ferroviari preferiranno fare percorrere centinaia di chilometri in più ai loro treni pur di evitare il passaggio sulla vecchia linea del Frejus, o più semplicemente gli operatori si rivolgeranno al servizio automobilistico: ai TIR, come succede attualmente.
Quindi, la posizione di dire "Aspettiamo che la vecchia linea sia satura per fare la linea nuova", non regge, è posizione del tutto assurda.
Il collega Monteggia accennava alle cosiddette "autostrade viaggianti": il trasporto di TIR su treni. In tal senso, la vecchia linea ha un altro enorme problema: la sagoma delle gallerie. Essendo molto vecchie, sono state costruite con sagoma ridotta, per cui il trasporto di camion su carri ferroviari non è possibile; è in corso un'opera molto pesante di allargamento delle gallerie che permetterà il transito dei Tir su carri molto particolari, ultra ribassati; queste opere però sono in corso.
Al momento è possibile trasportare su ferrovia solamente degli articolati, le autocisterne o comunque i camion con i cassoni bassi, tipo pianale. Ma, attualmente, circa il 90% dei TIR non può salire su un convoglio ferroviario e raggiungere la Francia o dalla Francia entrare in Italia.
Un nuovo avvertimento: non prendiamo come campionatura il traffico attuale, perché ovviamente ci troveremmo di fronte ad un traffico minimo.
Il giorno in cui tutte le gallerie verranno allargate si potrà sperare di far transitare un maggior numero di autoveicoli su ferrovia, alleggerendo così il traffico autostradale.
La mia preoccupazione è quella del grosso ritardo accumulato. Facendo un confronto con la vicina Svizzera, rileviamo che il Traforo di base del Gottardo è stato inaugurato più di un anno fa, ma i lavori erano iniziati una dozzina di anni fa e i progetti risalgono a una quindicina di anni fa.
Rispetto a noi gli svizzeri sono avanti di circa 15-20 anni: penso che questo margine sia ormai irrecuperabile.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente. Parlare di treni dopo l'intervento del Consigliere Dutto, conoscendo la sua passioni per i treni, mi fa un po' effetto.
Torna in questo Consiglio regionale un argomento che ha avuto diritto di cittadinanza molte volte in quest'Aula e in questa legislatura. Come sempre si verifica, l'Aula ascolta con attenzione la relazione della Presidente, i primi tre o quattro interventi, dopodiché riprende a distrarsi. Forse bisognerà stabilire che contano solo i primi cinque o sei interventi, così gli altri potranno evitare d'intervenire.
un dibattito che ha visto la contrapposizione fra i fautori dell'opera, che sono convinti che sia uno strumento indispensabile per la modernizzazione della nostra regione e per i suoi rapporti economici con il resto dell'Europa, e chi, in quest'Aula, pensava e pensa, rispetto alle grandi opere, che queste debbano tenere conto della sostenibilità economica ed ambientale dell'opera stessa, della salute e della sicurezza dei cittadini durante i lavori, dello sviluppo complessivo del territorio che quell'opera ospita.
Giuliano Vassalli ha detto che il passato non è tutto, ma è alla base di tutto, per questo credo sia opportuno ricordare che l'opposizione qualche anno fa, rispetto a quell'opera e a quel progetto, era anche figlia come hanno detto i Consiglieri di maggioranza che mi hanno preceduto dell'atteggiamento arrogante del Governo di allora, di una legge (la legge obiettivo) che esautorava gli Enti locali dalla possibilità di indirizzare in un modo, piuttosto che in un altro, la realizzazione dell'opera stessa.
Ricordo al centrodestra in quest'Aula che, eccetto un intervallo anche un po' disgraziato di 18 mesi di Governo di centrosinistra, da 6 anni in questo Paese governa il centrodestra, senza aver prodotto risultati rispetto all'avanzamento dell'opera.
Ricordo ancora al centrodestra che il Governo sconfitto a Venaus non aveva come Presidente del Consiglio Prodi, ma l'attuale Presidente del Consiglio Berlusconi, che prima ha mandato la Polizia e poi è stato costretto a ritirarla.
Peraltro, il decreto anticrisi approvato qualche giorno fa ristabilisce il principio della legge obiettivo, cioè attribuisce alla sola Conferenza dei Servizi la decisione sull'opera: un ritorno indietro pericoloso soprattutto rispetto a quest'opera ed a quel territorio.
Con il Governo di centrosinistra le cose sono cambiate: all'arroganza si è sostituito il dialogo...



PRESIDENTE

Mi scusi, collega, anche se a lei non manca la voce, siamo oltre il limite... Per cortesia colleghi, diventa proprio uno sforzo per chi interviene e chi ha interesse ad ascoltare.



BOETI Antonino

...il confronto con i Sindaci, ma soprattutto un Osservatorio presieduto - e su questo siamo d'accordo - con grande abilità e competenza dall'architetto Virano, ha affrontato finalmente i problemi reali di un'opera così complessa ed importante.
Fa specie pensare che la linea del Ministro Leonardi, di cui parlava il Consigliere Lepri, non avesse tenuto conto delle cose di cui adesso parlerò: la portata della linea storica - lo diceva il collega Dutto - una linea certamente vecchia, che però ha visto molti lavori, in questi anni il raddoppio della tratta Bussoleno-Salbertrand; il riordino del nodo di Torino; l'interporto di Orbassano; il quadruplicamento della linea Trofarello-Moncalieri, una linea attraverso la quale passano oggi 6-7 milioni di tonnellate di merci, che quindi non solo non è satura, ma pu ospitare un trasporto pari a 3-4 volte quello attuale, e che - in questo il collega Dutto ha ragione - al termine dei lavori di potenziamento in atto è già in grado di promuovere concrete politiche di potenziamento del traffico ferroviario, passeggeri e merci; le prospettive di sviluppo del traffico ferroviario attraverso le Alpi.
Il traffico merci, fra il 1997 e il 2003 - occorre dirlo - anzich aumentare del 40%, come previsto, è diminuito del 23% e la realizzazione delle nuove linee, che nel 2030 prevedono una capacità di 31 milioni di tonnellate di merci, determinerà il trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia soltanto all'interno di una politica complessiva dei trasporti. Si raggiungerà quell'obiettivo solo se 9 milioni di tonnellate di merci passeranno dall'autostrada alla ferrovia, altrimenti questo non sarà possibile.
Ancora, uno degli obiettivi dell'Osservatorio è la valutazione delle questioni riguardanti il nodo di Torino, che rappresenta il punto di connessione obbligato fra la nuova linea e la rete nazionale. Lo studio realizzato dall'Osservatorio indica che la capacità residua disponibile per la circolazione di treni merci si aggirerà intorno ai 76 treni al giorno intorno alla stazione di Porta Susa e solo 40 fra Torino Stura e Settimo torinese.
Il nodo principale da affrontare, quindi - e su questo siamo d'accordo tutti - è quello di Torino. A questo si aggiungono - lo dico con brevi considerazioni - i problemi dell'interoperatività della rete. Attualmente i TGV provenienti da Parigi e diretti a Milano non sono attrezzati a percorrere una linea ad Alta Velocità Torino-Lione-Milano, condizione che si realizzerà soltanto fra una decina d'anni. Gli ETR 500 italiani, che percorrono la linea ad Alta Velocità Torino-Milano, non sono attrezzati a percorrere linee ad Alta Velocità francesi. Soltanto i TGV di nuova generazione potranno percorrere queste linee.
Ci sono, quindi, molti problemi da affrontare con buonsenso ed equilibrio, se si vuole realizzare l'opera. Per tutti questi motivi, credo che il progetto FARI (Ferrovie Alpine Ragionevoli ed Intelligenti) presentato dalla Valle di Susa e dai suoi tecnici, sia un progetto sensato perché prevede la realizzazione dell'opera affrontando i nodi, uno per uno a partire da quelli di Torino e per tempi successivi.
Certo, l'ultimo nodo che l'Osservatorio dovrà affrontare - ne abbiamo discusso anche ieri, all'interno del nostro partito - è il progetto e lo studio unitario del tracciato, affinché si possa avere un'idea più precisa del costo dell'opera: oggi si parla di 18 o 20 miliardi di euro. È un tracciato che deve accompagnarsi alla realizzazione - lo diceva anche il collega Lepri - del piano strategico che la Provincia ha preparato e soprattutto all'impegno del Governo rispetto alle politiche di trasferimento modale, che vogliono dire rinunciare ad ulteriori potenziamenti della rete autostradale, in modo che il raddoppio del Tunnel di sicurezza del Fréjus sia davvero un tunnel di sicurezza e non il raddoppio dell'autostrada, quindi le dimensioni non devono essere quelle di un nuovo tunnel.
Questo vuol dire eliminare le tariffe agevolate sul costo dei carburanti per gli autotrasportatori, liberalizzare i sevizi merci ferroviari, realizzare il sistema ferroviario metropolitano utilizzando come diceva la Presidente - la linea storica.
Nel documento presentato il 30 dicembre dall'architetto Virano c'è un riconoscimento del lavoro fatto nelle Valli di Susa ed è indicata l'opportunità di realizzare l'opera per pezzi successivi.
Ma quello che voglio sottolineare è soprattutto un risultato straordinario dell'Osservatorio: è dimostrato che si può passare dalla decisione, presa esclusivamente dalla Conferenza dei Servizi, della progettazione di un'opera che è costruita dal basso, che è pensata programmata e progettata assieme agli Enti locali.
Questo metodo, non quelli del Governo precedente, ha consentito di arrivare fin qui senza slogan preconfezionati, che abbiamo sentito troppe volte anche in quest'Aula e che non avevano, alla base, alcun dato tecnico che li sostenesse, ma con un lavoro serio, che ha permesso a tutti quelli che hanno voluto occuparsene, di capire come stanno le cose.
Anche per il rispetto dovuto a questo lavoro, credo che il tema di cui parliamo non debba essere, lo dico ai compagni di Rifondazione, argomento di divisione all'interno del centrosinistra che governa questa regione.
Noi abbiamo avuto mille ragioni per stare assieme: le leggi che abbiamo approvato, dal piano sociosanitario fino all'ultima legge sull'artigianato che miglioreranno la vita degli abitanti di questa regione.
Anch'io mantengo le mi perplessità sull'opera e sui suoi costi. Penso con un po' di sofferenza ad uno Stato che non riesce a finanziare da anni il prolungamento della Linea 1 della metropolitana per un costo di 120 milioni di euro e che si impegna in un'opera che costa 20 miliardi di euro.
Ma credo che lo Stato abbia il diritto di fare le sue scelte soprattutto se sono figli di accordi internazionali con altri paesi. E se questo avviene, come è successo con il governo di centrosinistra, in un rapporto di collaborazione e di rispetto con le amministrazioni locali abbiamo il dovere istituzionale di rispettare le sue scelte. Mi auguro che non torni indietro e che l'osservatorio completi il suo lavoro, che il filo del dialogo non si interrompa per l'interesse del Paese, della Val di Susa e delle nostre regioni.



PRESIDENTE

Il prossimo dovrebbe essere l'ultimo intervento della seduta in corso.
Se non ci sono problemi, con l'intervento del Consigliere Novero, potremmo chiudere i lavori di questa mattina per riprenderli alle 14.30.
La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Sarò breve, perché non è mia intenzione intervenire con un discorso di carattere generale, dal momento che è già stato affrontato da autorevoli colleghi e, in particolare, dal Consigliere Dutto.
Presidente, la scorsa settimana ero ospite di una trasmissione televisiva (quindi c'era un po' di gente che ci guardava) insieme al Presidente Ferrentino, stimato Presidente della Comunità montana Bassa Valle Susa. Il Presidente Ferrentino sosteneva che la mia agitazione per chi è contrario è superflua, perché tanto queste persone, ormai, hanno esaurito il loro compito. Egli sostiene, quindi, che quindi si deve procedere nel modo migliore possibile: senza compensazioni per le popolazioni locali. Popolazioni che non devono essere compensate, ma neanche danneggiate. Condizione che io condivido al 100%! Quando si fa una grande opera, in linea di principio, la popolazione locale, possibilmente non deve ottenere opere di compensazione, ma opere (all'interno della grande opera) che non la danneggino.



(Commenti in aula)



NOVERO Gianfranco

No, la popolazione della Val di Susa non verrà danneggiata da quest'opera; avrà un lungo periodo di disagi, ma l'opera in sé, quando sarà finita, non danneggerà la popolazione locale.



(Commenti in aula)



NOVERO Gianfranco

I colleghi della sinistra avranno vissuto quel periodo triste... Io l'ho vissuto sulla mia pelle: i 200 dipendenti dell'IMPCA morti percepivano uno stipendio doppio rispetto a quello di un operaio normale perché avevano il "nocivo", vi ricordate? Pagavamo...



(Commenti in aula: "Pagavano con la salute!")



NOVERO Gianfranco

Perfetto. Il "nocivo" non deve più essere possibile: non dobbiamo compensare, ma neanche creare danni. Nessuno è mai riuscito a spiegarmi come la popolazione della Val di Susa possa ricevere un danno da una galleria e, al tempo stesso, non essere danneggiata dall'autostrada e dalla ferrovia attuali! Occorrerebbe chiedere loro se l'attuale ferrovia o l'autostrada li danneggia; magari, loro sono anche contenti: avranno un indotto... Non so.
A me pare che però che la ferrovia e l'autostrada attuali li danneggino molto di più che non una galleria che non verrà nemmeno vista dal 90% degli abitanti della Val di Susa.
Detto questo, mi appello alla Presidente Bresso: con mio grande dispiacere e dolore, ho appreso da un comunicato ANSA che è stato firmato (non conosco ancora i termini esatti) un accordo con il comune della Valle di Viù, che prevede laute compensazioni per un'opera, che, una volta attuata, danneggerà le popolazioni del Piemonte.
Dunque, non possiamo affermare di essere favorevoli o contrari ad una grande opera in sé; siamo favorevoli o contrari ad una grande opera a seconda che questa danneggi o meno le popolazioni locali.
La grande opera TAV non danneggia le popolazioni, le favorisce. Il Piemonte ha un disperato bisogno che venga attuata; le popolazioni della Val di Susa, che non saranno danneggiate, L'opera si deve realizzare nell'interesse della popolazione.



PRESIDENTE

Nell'alternanza fra opposizione e maggioranza ci sono ancora due iscritti della maggioranza, i consiglieri Robotti e Bossuto, e i consiglieri Casoni, Toselli e Giovine, che hanno chiesto di intervenire.
Come già stabilito in precedenza, chiudiamo i lavori, che riprenderemo alle 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.00)



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