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Dettaglio seduta n.40 del 15/11/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 14.30 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.09)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Deambrogio, Laus, Moriconi e Robotti.


Argomento: Interventi a favore delle zone depresse - Ristrutturazione industriale - Problemi del lavoro e della occupazione

Proseguimento esame disegno di legge n. 150 inerente a "Interventi per la riqualificazione industriale dell'area metropolitana torinese" ed esame ordini del giorno nn. 55, 141, 150, 151, 152, 153 e 154 collegati interpellanza n. 41, interrogazione n. 119 ed interrogazione n. 147 (assorbite dal dibattito)


PRESIDENTE

La trattazione del disegno di legge n. 150, di cui al punto 2) all'o.d.g. prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Eravamo giunti all'esame degli emendamenti all'articolo 2, in particolare all'emendamento n. 72, che è stato oggetto di un approfondito esame a margine dei lavori del Consiglio, di cui ora ne do lettura: Emendamento rubricato n. 72 presentato dal Consigliere Buquicchio: si aggiunge all'articolo 2, comma 1, del disegno di legge, dopo la lettera d) il punto e) "gli impegni forniti dal Gruppo FIAT, quantomeno al mantenimento degli attuali livelli occupazionali." Il Consigliere Buquicchio chiede la parola per mozione d'ordine; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Vediamo un attimo di risolvere il problema relativo a quest'emendamento (il n. 72), da noi presentato.
Schematicamente, direi che dalla discussione prima tra i Gruppi di maggioranza e poi con tutti i Gruppi del Consiglio è emerso quanto segue.
L'emendamento era legittimamente presentabile, tant'è vero che su un emendamento addirittura più restrittivo, presentato da un'altra forza politica, si è votato. Quindi il problema non è quello; il problema emerso è diverso ed è di natura squisitamente politica.
Nel merito, mi sembra che quasi tutti siamo d'accordo sulla legittimità di una richiesta da parte di chicchessia di maggiori garanzie; maggiori garanzie che in questo contratto la controparte o l'altra parte possa assolvere a determinati impegni che rappresenterebbero, poi, il fine principale e dovrebbero rappresentare l'unico fine e l'unica finalità di tutta l'operazione.
Noi siamo convinti, purtroppo, che le cose non stiano proprio così.
Abbiamo, come forza politica - e io personalmente in particolare - dei seri dubbi sull'efficacia concreta di tutta l'operazione. Ma ricordo anche le parole di un Consigliere di maggioranza, Ronzani, nel nostro Consiglio, che cercava di sottolineare che normalmente, in assenza di un'alternativa valida, in politica bisogna accettare la mediazione migliore. Io non so se questa è la mediazione o la soluzione migliore: lo verificheremo nel tempo.
In termini di garanzie, mi si dice che l'inserimento di elementi al riguardo potrebbe compromettere, per il mancato rispetto delle norme europee, la validità di tutta la legge. Questo significherebbe, da parte nostra, da parte mia, assumersi una gran responsabilità, che sarebbe difficile poi motivare con un'operazione che ha acquisito il significato di un'operazione - chiamiamola pure così - salvagente sul piano occupazionale e addirittura di spinta produttiva per quanto riguarda il settore industriale del Piemonte. Sarebbe difficile, da parte mia, avere tempo e spazio per spiegare che così non è e che non era certo nelle intenzioni dell'Italia dei Valori creare delle problematiche a tale riguardo, anzi tutt'altro.
Devo dare atto a tante altre forze, sia di maggioranza sia di minoranza, che queste problematiche le sentono e le vivono tutti e quindi intendo dare un segnale di lealtà e di comprensione totale a determinate forze politiche che potrebbero dire: "Stai cavalcando un discorso che, di fatto, ci appartiene, ma che noi, per determinati motivi, abbiamo rinunciato a fare".
Allora vediamo un attimino, se mi è consentito, quali sono questi motivi. I motivi sono che oggi mi si dice che l'inserimento di determinati elementi può pregiudicare l'intera operazione, può pregiudicare la validità della legge. E allora posso, come forza politica di maggioranza, assumere una responsabilità di questo tipo? Sicuramente no.
Vado a chiudere, Presidente. Stare in maggioranza significa rispettare anche ingoiando rospi amari, dei rapporti di lealtà o che questi siano reciproci. Ed è il motivo per cui quest'emendamento, Presidente, a malincuore intendo ritirarlo, così come intendo ritirare tutti gli emendamenti, tranne tre.
Ritiro, con quest'emendamento, tutti gli altri emendamenti, tranne il n. 61, il n. 74 e il n. 75.
Sono contento che mi sia stata data l'opportunità che rimanga agli atti, e quindi a verbale, quanto da me dichiarato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente, per avermi dato la parola: so bene che ero già intervenuto nel merito dell'emendamento e anche per dichiarazione di voto.
Credo però che, essendo avvenuta una sospensiva, che prima riguardava i Capigruppo di maggioranza e poi tutti i Capigruppo, sia corretto fare una riflessione.
Noi, a tutti gli effetti, abbiamo un emendamento che viene posto in votazione, che è stato posto all'attenzione del Consiglio, sul quale si è fatta non solo la discussione, ma anche le dichiarazioni di voto e che in questo momento il collega Buquicchio, per una valutazione politica del proprio Gruppo consiliare, intende ritirare.
Questa mattina, però, le motivazioni di contrarietà espresse dalla Giunta ed espresse anche dai Gruppi di maggioranza non davano una contrarietà sul merito dell'emendamento presentato, ma esprimevano una contrarietà in quanto si temeva che il voto di quest'emendamento potesse inficiare l'iter della legge.
Allora credo che dovrebbe essere cura della Presidenza del Consiglio come abbiamo avuto modo di dire in sede di Conferenza dei Capigruppo, porre i Consiglieri nella situazione di poter scegliere in merito a quanto viene richiesto da un emendamento. In sostanza, non credo che si possa individuare la scappatoia - che magari in questo caso non c'è, lo dico sia per quanto riguarda quest'emendamento che in senso generale per l'attività consiliare - di una difficoltà di cammino della legge per far esprimere in modo contrario alcuni Gruppi consiliari.
Quindi la richiesta, che è già stata avanzata non solo dal sottoscritto in sede di Conferenza dei Capigruppo, è: metteteci nelle condizioni di poter valutare un emendamento o una proposta di legge per quello che dice e non per eventuali problemi di blocco o rischio di notifica da parte della Commissione Europea della legge in oggetto, come di altre.
Detto ciò, ci dispiace che l'emendamento sia stato ritirato perché, come abbiamo avuto modo di dire in merito all'emendamento stesso tanto nell'illustrazione, quanto nella dichiarazione di voto, era un paletto che si metteva all'interno della normativa. È pur vero che voteremo gli ordini del giorno, ma lo stesso Assessore Bairati, in sede di Conferenza dei Capigruppo, ha ricordato che un conto è un dettato normativo che inseriamo all'interno della legge, un altro è l'impegno politico che la Giunta intenderà prendersi qualora gli ordini del giorno presentati e collegati verranno approvati.
La mia non vuole essere una dichiarazione di voto, che poi faremo sul complesso della legge, ma una dichiarazione legata all'emendamento ritirato. Avremmo voluto un impianto normativo che non garantisse solo finanziamenti ad un'impresa, ma garanzie nei confronti di lavoratori già occupati, garanzie nei confronti di un maggior impegno e sviluppo occupazionale e produttivo. In modo tale che questa legge non diventi, non si configuri, come rischia di essere, come un aiuto ad un'impresa solamente, ancorché con l'acquisizione di aree, ma sia una vera legge di sviluppo.
Negli articoli successivi, in particolar modo negli articoli 4, 5 e 8 cercherò di sottolineare con maggior precisione quanto sto dicendo.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 72 e tutti gli altri proposti dal Consigliere Buquicchio sono ritirati e conservati agli atti, tranne quelli rubricati n.
61, 74 e 75.
Emendamento rubricato n. 6 presentato dal Consigliere Scanderebech: all'articolo 2, comma 2 rigo ultimo, va aggiunto: "e delle direttive stabilite dal Consiglio regionale".
La parola all'Assessore Bairati per il parere della Giunta.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

La Giunta esprime parere negativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il nostro Gruppo consiliare voterà a favore dell'emendamento ricollegandoci un po' a quanto dicevamo rispetto all'emendamento, poi ritirato, del Consigliere Buquicchio. Poiché unitamente alla legge voteremo anche una serie di ordini del giorno, ci auguriamo che il recepimento di quest'emendamento (certamente meno vincolante rispetto a quello precedente o ad altri presentati) leghi maggiormente l'impianto normativo ad un impegno politico che la Giunta, qualora vengano votati gli ordini del giorno, s'impegna, come Regolamento e Statuto prevedono, ad assumere.
L'impegno deve essere dato non solo dal fatto che vi è, all'interno del dettato normativo, una frase che impegna non soltanto la Giunta regionale a definire natura, modalità di attuazione, contenuti della Regione alle iniziative nei vincoli stabiliti dalla legge, ma anche dalle direttive che con gli ordini del giorno, il Consiglio intende dare alla Giunta. Per questo motivo, noi daremo un voto favorevole.
Non ripetiamo gli appelli - ogni Gruppo consiliare e ogni Consigliere opera secondo coscienza - ma ci permettiamo di sottolineare che questo è davvero il minimo delle garanzie che si può richiedere all'interno di un impianto normativo. Salvo che non si voglia dare una delega in bianco alla Presidente della Regione e alla Giunta non soltanto nel costituire la NewCo, ma nel fare un'opera di verifica costante che gli indirizzi presenti al punto 1 come "Finalità" o quelli presenti all'articolo 5 (a noi particolarmente cari, ancorché non finanziati) vengano rispettati dall'Amministrazione regionale.
vero che esiste l'attività consiliare che, come tale, si configura come attività anche di controllo (e che eserciteremo in sede di Commissioni competenti fino alla noia), tuttavia crediamo che un impianto normativo per essere esaustivo anche in merito alle garanzie, debba avere al proprio interno rimandi che facciano riferimento alle garanzie stesse che il Consiglio, mi permetto di dire, in ogni sua componente (dai Gruppi di maggioranza, a quelli di opposizione, fino alla Giunta) ha richiesto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Chiaramente voteremo a favore dell'emendamento, anche se nell'accordo attuato dal Consigliere Scanderebech c'era la disponibilità a ritirarlo, ma così non è potuto avvenire.
Abbiamo presentato un altro emendamento che va incontro alle esigenze e alle richieste che il Consigliere Vignale ha fatto poc'anzi, cioè il riferimento al controllo che il Consiglio può esercitare.
Vi è poi un altro emendamento, che credo sia stato accolto, in cui sono stati dimezzati i tempi da un anno a sei mesi, nei quali la Giunta deve riferire al Consiglio sull'esito delle attività dell'accordo con FIAT Comune di Torino e Provincia di Torino.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Sull'articolo 3 gli emendamenti rubricati n. 30, 31 e 32 presentati dal Consigliere Buquicchio sono stati ritirati e verranno conservati agli atti.
Apriamo quindi la discussione sull'articolo 3.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Grazie, Presidente.
Quella relativa al Gruppo FIAT è una crisi che parte da lontano e che somma una serie molteplice di fattori fra loro diversi, ma, in un certo qual modo, concatenati: errori della dirigenza e della proprietà FIAT congiuntura economica internazionale negativa, politiche eccessivamente assistenzialiste tenute dai precedenti Governi di centrosinistra, solo per citare alcuni esempi.
Partiamo dagli errori strategici e gestionali compiuti a partire dagli anni '90 dalla proprietà e dal management del gruppo del Lingotto.
La FIAT era riuscita nell'immediato dopoguerra a imporsi come punto di riferimento europeo, quasi mondiale, per la produzione delle automobili.
Allora l'azienda torinese rappresentava una percentuale significativa del PIL e, soprattutto, la capacità industriale di imporsi sui mercati esteri.
Quindi un patrimonio eccezionale, lapidato però da madornali cantonate.
Cito, ad esempio, la volontà di diversificare, da un punto di vista finanziario, un gruppo che era prettamente operativo e industriale nel vero senso del termine, drenando risorse dalla produzione automobilistica verso il settore finanziario e verso tutti gli altri settori tra cui oggi è distribuita la galassia FIAT. Uno sbaglio a cui se ne aggiungono altri quali l'approdo a mercati con grandi problemi di affidabilità come il Sud America, o la volontà di rimanere nella fascia bassa della produzione, per l'incapacità di investire in ricerca e sviluppo.
Inoltre, ricordiamo che, a differenza di FIAT, tutti i maggiori produttori utilizzano oggi marchi diversi per rispondere ad una domanda sempre più sofisticata e complessa, come bene delineato dall'esempio Volkswagen, che ha riposizionato la sua offerta attraverso la gestione coordinata dei marchi Porsche, Audi, Volkswagen, Seat, Skoda, in ragione della tipologia di cliente a cui rivolgersi in termini di prezzo prestazioni, stile del prodotto. In particolare, i grandi gruppi, dopo aver consolidato ingenti processi di fusione (come nel caso Daimler-Chrysler) o dopo acquisizioni di case minori (come nel caso Ford-Volvo o GM-Saab) o partnership strategiche di gran rilevanza con sostanziale controllo delle produzioni (Renault con Nissan; Daimler-Chrysler con Mitsubishi e Hyunday GM con Isuzu, Suzuki e Honda) non solo non hanno dismesso i marchi precedenti, ma hanno compiuto una sostanziale azione di riposizionamento del marchio acquisito, collocandolo in un portafoglio di prodotti, rispetto al quale definire specifiche strategie di marketing, così da cogliere tutte le opportunità di un mercato maturo, in cui convivono acquirenti con preferenze diverse nella stessa fascia di cilindrata.
Il management del gruppo torinese - che è stato investito in pochi anni di radicali e continui cambiamenti - non ha invece saputo cogliere le esigenze del mercato.
A titolo di esempio si ricordi così come nella fascia "small", su cui tradizionalmente è leader FIAT, convergono oggi appunto i cosiddetti prodotti "value", a bassissimo prezzo, provenienti dall'estremo oriente (Corea e Giappone), ma anche prodotti europei ad alto prezzo, come quelli offerti dal gruppo Daimler-Chrysler. Si delinea così uno scenario competitivo per il quale diviene sempre più necessario operare su una varietà di comparti molto specificati in ragione della tipologia di cliente finale, mantenendo una coerenza di immagine, nonché su mercati di vaste dimensioni per garantire i volumi di produzione.
La fase recessiva del mercato a livello mondiale, specie dopo il 2001 non ha sicuramente contributo ad aiutare l'industria automobilistica che rappresenta, già di per sé, un settore difficile, caratterizzato da una fortissima competizione che impone continue trasformazioni ed aggiornamenti delle strategie. Negli ultimi anni si sono annullate molte delle barriere protezionistiche che avevano in passato protetto i mercati interni. Le caratteristiche progressivamente assunte dal mercato dell'automobile hanno comportato una diminuzione del numero dei produttori indipendenti, scesi da 40 nel 1970 a soli 14 nel 2001, mentre le previsioni per il 2010 prevedono solo 7 produttori indipendenti a livello mondiale.
Un cenno merito la politica, tutta italiana, volta a incentivare in ogni modo l'industria automobilistica nazionale. Nel corso degli ultimi vent'anni, FIAT ha ricevuto dallo Stato, a vario titolo (finanziamenti a fondo perduto, incentivi alla rottamazione, contributi, eco-incentivi ecc.) più di 200 mila miliardi di vecchie lire.
In questo quadro di variabilità organizzativa e direzionale, e di risultati di mercato insoddisfacenti, confermati anche per i primi tre mesi del 2005, lo stabilimento di Mirafiori - il più grande d'Europa - si mantiene problematica. Si tratta di un impianto fortemente sottoutilizzato con elevati costi fissi e con volumi produttivi che si riducono nel tempo.
La dirigenza FIAT ha, nel passato, dichiarato che per il suo mantenimento in vita - parlo sempre di Mirafiori - sono necessarie almeno 300 mila vetture all'anno, volumi non raggiunti negli ultimi due anni (nel 2004 sono state prodotte solo 185 mila vetture) e difficilmente raggiungibili nei prossimi anni, almeno con i programmi attuali.
Siamo sicuri che pur portando a Mirafiori una nuova linea di produzione della Grande Punto - con evidente spostamento in avanti dei tempi verrebbero meno gli elementi di sofferenza per i lavoratori, la casa integrazione per intenderci? Lo stesso amministratore delegato, Sergio Marchionne, recentemente ha scritto alla Presidente Bresso affermando che una volta sottoscritti gli accordi, i tempi necessari per realizzare gli investimenti per la produzione della Grande Punto a Mirafiori sono di circa quattro mesi. Cosa ne sarà dei lavoratori in cassa integrazione in questo lasso di tempo? Ancora non lo sappiamo; forse era meglio che l'amministratore delegato Marchionne prima dicesse: "Prima facciamo la linea della Grande Punto e poi prendiamo i soldi dalla Regione". Sarebbe stato un impegno di buona volontà, da parte sua e da parte del Gruppo FIAT così i lavoratori sarebbero stati ripresi nell'immediato.
Non vorremmo che la produzione a Mirafiori della Grande Punto rappresentasse solo un contentino, un'operazione di facciata, un mero mantenimento dell'insoddisfacente situazione occupazionale attuale.
Vorremmo, piuttosto, che FIAT responsabilmente ricominciasse a produrre a Torino, invece che a Melfi o, peggio ancora, in Polonia, o nel Sudamerica.
Ciò permetterebbe, appena sarà resa operativa la nuova e tanto agognata linea produttiva della Grande Punto, di reintegrare gli oltre 1000 lavoratori in cassa integrazione.
La Giunta regionale - insieme Provincia e Comune di Torino - si assume oggi una gran responsabilità, diventando di fatto partner economico di FIAT.
Una responsabilità e un peso diverso dal passato.
Auspico e chiedo alla Presidente Bresso di porre in essere concretamente tutte le iniziative utili a sensibilizzare il Gruppo del Lingotto a reintegrare in tempi brevi quei lavoratori che da troppo sono costretti a 600 euro al mese. È difficile, con 600 euro al mese, poter vivere oggi. La settimana scorsa abbiamo visto un servizio in televisione in cui persone, tra i cassintegrati a 600 euro, andavano a fare la spesa a Porta Palazzo verso le ore 13/13.30, quando i banchi si stanno per ritirare e, quindi, facevano la spesa a minor prezzo.
una situazione piuttosto pesante. Non vorremmo che si facesse quest'operazione e che non ci fosse il reintegro di questi 1.000 cassintegrati.
Per parte nostra, vigileremo implacabili, sul rispetto degli accordi presi con la Giunta, volti proprio a tutela dei lavoratori e ogni tre mesi saremo qui a chiedervi conto di come si evolve la crisi occupazionale relativa al Gruppo FIAT, anche se speriamo che già nel primo trimestre si possano avere i primi riscontri positivi, sarebbe già un gran passo in avanti. Assessore, noi confidiamo che ogni tre mesi si possa avere, come era negli accordi, una situazione aggiornata, perché dobbiamo far sì che questi cassintegrati, piano piano, rientrino all'interno del gruppo FIAT risolvendo, in questo modo, questo grosso problema che angustia il nostro Piemonte, specialmente la zona di Torino.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In merito all'articolo in oggetto, credo sia difficile per il Consiglio, come abbiamo avuto modo di sottolineare in più passaggi durante le Commissioni consiliari e qui in Aula, dare una valutazione corretta rispetto a quanto i Consiglieri possiedono.
Mi spiego. Al di là di una valutazione generale sull'acquisizione di parte dello stabilmente di Mirafiori (che faremo nell'articolo successivo relativamente a Campo Volo) vi è il comma 2 dell'articolo 3, che verrà votato da questo consesso ma che è, come lo definivamo in alcuni interventi del Consiglio passato sull'articolato complessivo della legge, un po' un atto di fede. Mi spiego meglio.
Il comma 2 recita: "Il prezzo della compravendita non è superiore al valore di mercato del bene stimato da qualificato soggetto pubblico terzo e indipendente", nel senso che quando avremo una perizia, la stessa stabilirà il valore dell'area di Mirafiori per ciò che riguarda l'articolo 3, e di Campo Volo per quanto riguarda l'articolo 4. Quella sarà la cifra che, per quota parte, la Regione, il Comune, la Provincia e la FIAT andranno a stanziare.
La cosa un po' anomala è che non votiamo solo l'acquisizione dell'area perché, unitamente al resto dell'articolato, il Consiglio regionale andrà oggi a votare (se si concluderà il provvedimento in giornata) nella norma finanziaria un impegno di spesa.
La spesa di 35 milioni di euro è relativa, com'è stato ribadito in più occasioni - ne abbiamo ancora dibattito nell'emendamento presentato prima della chiusura della seduta antimeridiana - solo ed esclusivamente all'acquisizione delle aree.
Quanto costino le aree non è dato, ad oggi, saperlo. O, meglio, dopo pressanti richieste, da parte di più Gruppi consiliari, relativamente ad una stima e una perizia che comprovasse il valore dei 70 milioni di euro qualche settimana fa, in sede di VII Commissione - durante la Commissione che ha poi licenziato il testo di legge o quella immediatamente prima - c'è stata data copia di una lettera del Politecnico di Torino, a firma del professor Roscelli, con cui si afferma che la valutazione è stata fatta alla luce di una serie di fattori: documentazione fino ad oggi esaminata sopralluoghi effettuati (avevamo chiesto le date in cui erano stati effettuati i sopralluoghi, ma anche questo, ad oggi, non è dato saperlo) informazioni pervenute al Professore dal Gruppo FIAT, informazioni certamente non terze. Ma soprattutto, al punto 1 f) della lettera del Professore, si dice: "Alla valutazione di mercato degli immobili in corso di svolgimento, attraverso le consuete...".
Quindi, salvo che non sia arrivata una perizia che, in qualche modo non ci avete consegnato, ma che avete nei vostri cassetti - ne dubito, perch sarebbe poco intelligente non mettere a conoscenza il consenso che vota una proposta di legge di una documentazione tanto importante - ad oggi noi abbiamo una lettera che dice che la valutazione di mercato degli immobili è in corso di svolgimento (quindi non è stata fatta). Ma nella medesima, in modo un po' anormale, soprattutto per un Professore, si dice: "Vi posso confermare - sembra quasi che vi sia un'indicazione da parte dell'Amministrazione regionale circa il valore degli immobili che deve figurare alla fine - che il valore di mercato degli immobili di cui all'oggetto - sui quali, come dice qualche riga prima, è in corso una valutazione - non è inferiore a 70 milioni di euro. In tale contesto, i tre lotti relativi al comprensorio Mirafiori e all'area cosiddetta Campo Volo nel loro insieme non avrebbero un valore inferiore a 67 milioni di lire".
Io non mi sono mai occupato di perizie, tantomeno conosco la certa professionalità del professor Roscelli.
Con il buonsenso che un Consigliere prova a metterci in ciò che legge risulta un po' strano che, essendo in corso di svolgimento una perizia, si possa indicare il costo. È un po' come se, andando ad acquistare un immobile, chiedendo il prezzo, ci venisse detto: "La valutazione la stiamo facendo, perché non conosciamo l'impiantistica (o quant'altro), ma le possiamo dire che non spenderà meno di 100.000 euro".
una valutazione - l'Assessore e i colleghi comprenderanno - un po' anormale.
Si dirà senz'altro che se, a valutazione di mercato conclusa, la perizia non dirà 70 milioni di euro ma 65, ovviamente - anche perché il giorno dopo la Corte dei Conti vi prenderebbe per le orecchie - il costo di mercato sarà 65.
Vi è un però - e concludo - che riguarda neppure la presentazione del disegno di legge, perché non era ancora arrivato in Commissione.
Quando per la prima volta si parlò, dopo che ovviamente ne avevano già parlato gli organi di stampa, di un intervento degli enti pubblici su FIAT si disse: "Lo stanziamento che gli enti intendono fare - è agli atti della Commissione - è di 70 milioni. Dobbiamo verificare se acquisteremo soltanto Mirafiori o se acquisiremo anche Campo Volo". Perché se si decide correttamente, quella che è la cifra da stanziare, bisogna sapere quanto valgono le cose che si comprano. Meno correttamente se si fa una legge che ha, come finalità, lo sviluppo. Perché se ho come finalità lo sviluppo di una filiera, così come si dice all'interno di questa legge, so già prima cosa acquisire, perché so che quelli saranno gli strumenti che mi garantiranno lo sviluppo della filiera sulla quale voglio intervenire.
Queste sono le forti perplessità che lamentiamo rispetto l'articolo 3 in particolar modo rispetto ai termini, ai dati e alla conoscenza della valutazione che, se è vero che verrà fatta e consegnata e la Regione non spenderà un euro in più, in qualche modo noi oggi impegniamo una cifra che è unicamente volta - lo dico sapendo di aver sforato ampiamente il tempo a mia disposizione - all'acquisto di aree.
Perché se parte di questa cifra fosse finalizzata all'articolo 5, si potrebbe dire che tutto ciò che si risparmia dall'acquisizione dell'immobile lo si mette sull'articolo 5, e andrebbe bene lo stesso. Visto che non è così, e acquisirete, attraverso questo stanziamento, unicamente immobili - e noi dobbiamo votare una legge che prevede l'acquisizione di immobili - molto banalmente chiediamo di sapere, prima del voto della stessa legge, quanto costano gli immobili che andremo ad acquisire.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Dopo aver votato l'articolo 2, il quadro ha avuto un chiarimento perché il lungo braccio di ferro con il collega Buquicchio ha reso palese che c'è sicuramente una questione di forma su come dev'essere scritta una legge, anche per la successiva notifica all'Unione Europea e per le sue implicanze sul regime di aiuto di Stato. Vi è, altresì, una questione di sostanza, sollevata da diversi Consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, relativa alle garanzie vere (scritte come volete).
Possiamo anche condividere, in alcune parti, le valutazioni di forma sulla scrittura dell'articolo precedentemente votato, sul fatto di non far apparire, in modo palese, ciò che viene venduto come realtà.
Dalla lettura dei giornali e dalle dichiarazioni di tutti, sia di chi è favorevole sia di chi è oppositore, le realtà vanno su un meccanismo di scambio e di sinallagmatismo contrattuale tra l'intervento pubblico e l'azione privata. Naturalmente, questo si manifesta, poi, in un protocollo d'intesa, che - vorrei ricordarlo - non è un qualcosa di privato: nel momento in cui il soggetto pubblico - la Regione, il Comune o la Provincia di Torino - firmerà il Protocollo d'intesa, quello sarà un atto a tutti gli effetti verificabile dalla stessa Unione Europea.
La questione è quella di sostanza, alla quale arriviamo con l'articolo 3 e anche con le nuove attività dove FIAT riporta all'interno una sua quota con i limiti stabiliti dei 7 milioni.
Il primo elemento di sostanza è quello che non c'è alcuna garanzia di tipo occupazionale, perché laddove hanno voluto dare la garanzia produttiva, l'hanno data sul Protocollo d'intesa. FIAT dice che sul Protocollo d'intesa manterrà insediamenti produttivi, e non gli insediamenti produttivi o l'attività produttiva; l'attività produttiva pu essere mantenuta con 15 mila o con due persone. Non si scrive da nessuna parte qual è il riferimento occupazionale - e questo è l'elemento di preoccupazione - e s'impegnano dall'altra parte gli enti pubblici su tutto.
Tralascio la concertazione, i monitoraggi e i confronti, perché questi fanno parte della liturgia delle cose, non solo la parte sostanziale.
Di fatto, da nessuna parte c'è ciò che il Consigliere Buquicchio ed altri esponenti di questo Consiglio, indipendentemente che fossero maggioranza o opposizione, hanno chiesto. Quindi, la questione della sostanza a questo punto la pongo io, non mi importa qual è la forma.
Ho già avuto modo, anche in Commissione, con i rappresentanti FIAT, di dire che nel passato, visto che l'acqua calda non è stata inventata l'altro ieri, ma qualche giorno prima, ci sono state forme di accordo con manifestazioni unilaterali di posizione. Noi non rifiuteremmo, se FIAT dichiarasse unilateralmente che non procede a licenziamenti coatti, quelli incentivati e liberi. I licenziamenti coatti non li rifiuteremmo, se dichiarasse che è per un certo periodo. Si può fare per cinque anni l'Embraco sei mesi fa ha messo per iscritto che per cinque anni non avrebbe proceduto a licenziamenti coatti.
A noi interessa, può non interessare al gruppo di Rifondazione Comunista o ai Comunisti Italiani, ma a noi interessa. Può non interessare a tutti quelli che sono solidali sull'operazione con FIAT, ma a noi interessa che FIAT dichiari che non procede a licenziamenti coatti. Poi pu fare i piani di ristrutturazione, ed è giusto che li faccia, ma questi punti almeno li tratti e li porti ad essere incentivanti. Questo diventa determinante anche per operare in un ambiente in cui vi siano le condizioni per operare e l'ambiente è quello di cui all'articolo 3.
Concludo ribadendo la domanda sulla sostanza delle garanzie e chiedendo, con riferimento al punto specifico dell'articolo 3, il massimo delle energie su un intervento che è stato previsto già in Commissione. Il terreno deve essere usabile, quindi bonificato, ma questo è previsto dalla norma e va benissimo. Inoltre, chiediamo qualcosa in più del nulla che c'è nel definire la NewCo, perché al momento non c'è nulla, se non qualcosa che si sta pensando di portare via da altre parti.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese sull'articolo n.
3, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 70 presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale Botta, Boniperti e Ghiglia: abrogazione dell'intero articolo 4 (Valorizzazione ad uso pubblico del "Campo Volo" di Collegno).
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
L'articolo 4, come abbiamo denunciato da più tempo, comporta un'anomalia in questo disegno di legge che sarebbe volto a tutelare gli interessi dei lavoratori. Tutte le parti - comprese le parti sociali nelle audizioni fatte in Commissione e tutti i rappresentanti sindacali nessuno escluso, ci hanno stimolato a fare in modo che questo disegno di legge sia realmente volto a tutelare l'interesse di Mirafiori.
Quindi, si parla del rilancio produttivo di Mirafiori cercando di garantire - come giustamente diceva il Consigliere Buquicchio - non solo il mantenimento del livello occupazionale, ma, se possibile, di tentare di incrementarlo, per esempio, attivando le nuove linee, che proprio i rappresentanti sindacali interni ci hanno chiesto di far presente.
Oggi senza un nuovo motore che venga prodotto a Mirafiori, possiamo pure mantenere artificialmente in vita per qualche mese alcune migliaia di lavoratori, ma quello che stava per succedere oggi, sicuramente succederà tra otto mesi. Quindi, è necessaria una vera presa di posizione del disegno di legge, che sia volto a garantire queste assolute priorità.
Relativamente a queste assolute priorità - e qui arriviamo al merito dell'emendamento - non capiamo cosa c'entri inserire in questa contropartita l'acquisizione di un'area, che non è volta a rafforzare la produzione di Mirafiori, ma probabilmente a fare delle valorizzazioni immobiliari su aree di proprietà FIAT. Dico questo perché, collateralmente a queste proprietà, ci sono proprietà di altri soggetti.
Ad esempio, ci chiediamo - ed è una domanda che chiedo di mettere a verbale - di chi sono le aree collaterali a Campo Volo non oggetto di questo accordo. Quindi, delle aree non FIAT, a fianco delle aree FIAT, di chi è la proprietà? Mi piacerebbe avere una risposta dalla Giunta per capire quanto valgono queste aree oggi e quanto eventualmente varranno domani e a favore di chi andranno questi benefici.
Noi siamo favorevoli che vadano a beneficio pubblico ma, logicamente se ci sono dei beneficiari privati, la cosa non ci piace più tanto. Ad esempio, se io compro un campo di patate che vale 100 lire e lo urbanizzo ci posso costruire una casa; in questo modo colui che coltiva le patate vicino al mio campo, automaticamente vede salire il valore immobiliare e il valore di potenziale rivendita dei suoi terreni e il suo valore di investimento di struttura che magari saranno necessarie, anche se su quest'area si dovessero fare delle cose che abbiamo sentito ventilare come ad esempio, creare il polo di Molinette 2, come ha detto il Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino.
Noi non l'abbiamo scritto, però se Molinette 2 dovesse sorgere nell'area di Campo Volo, va da sé che, di fianco all'ospedale, sorgerebbero delle strutture alberghiere e bar, pubblici e privati, sorgerebbero campus di servizio all'ospedale. Avremmo, sostanzialmente, su un terreno attualmente destinato a pista aeroportuale, quindi a verde pubblico, senza alcuna struttura, un'operazione più grande.
Per fugare ogni dubbio (non vogliamo accusare nessuno, ma ci sembra doveroso dirlo) chiediamo di chi sia la proprietà di queste aree contigue in realtà sappiamo di chi è, ma vorremmo che fosse reso ufficiale.
Quanto valgono queste aree? Quanto varranno tra due anni? Sicuramente, se oggi queste aree valgono 100 e domani varranno 200 questi signori saranno baciati in fronte dalla fortuna! Non vogliamo affermare che ci sono altri interessi, oltre a quello della pura volontà, però inserire Campo Volo in questa trattativa ci sembra una forzatura che non era nella logica delle cose. Poiché a noi le forzature non piacciono, ma l'acquisizione di questo terreno ci sembra entrare spinta con forza, da tre mani (anche quattro, se non addirittura dieci).
Chiediamo, pertanto, che le risorse che noi paghiamo per Campo Volo siano spostate a Mirafiori, indirizzate ai lavoratori e alle iniziative su Mirafiori, per garantire perlomeno l'attuale livello occupazionale e fare in modo che si possa installare una nuova linea di motori moderni permettendo così delle iniziative che salvaguardino Mirafiori e garantiscano i cassaintegrati dal suo declino.
Abbiamo accolto con favore l'intesa sull'emendamento della Lega Nord che chiede di venire in Aula ogni tre mesi a valutare le positività di questo accordo. Questo ci permetterà di stare molto attenti e vigilare affinché, magari tra qualche mese, non nasca una valorizzazione immobiliare che porterebbe contemporaneamente altri 500 lavoratori in cassa integrazione.
Ringrazio la Lega Nord per aver presentato quest'emendamento, accolto dalla Giunta, che ci vincola a discutere l'argomento in Aula, ogni tre mesi.
Oggi sono state fatte delle affermazioni; vedremo se fra tre, sei, nove o dodici mesi, il livello occupazionale verrà mantenuto o potenziato, se verranno salvaguardati i posti di lavoro.
A lato, visto che è una verifica sull'intesa assunta con la FIAT chiederemo in questa sede qual è il destino di Campo Volo, quali sono le sue valorizzazioni e le sue destinazioni finali. Inoltre - ripeto - non mancheremo di prestare attenzione alle aree collaterali, agli interessi che, a Collegno, si sviluppano attorno a quest'operazione.
Speriamo sia un'operazione assolutamente trasparente, legale e leale.
Concludo come ho iniziato: non capisco come si possa fare merenda con i cavoli!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Assessore e Presidente della Giunta, com'è stato dichiarato dagli organi del partito e da alcuni esponenti dell'UDC, nel Consiglio comunale di Torino, e dallo stesso Presidente di Gruppo, Scanderebech, la posizione dell'UDC su questo provvedimento è di apertura e disponibilità.
Peraltro, è indubbio che, nell'articolato della norma in oggetto, il passaggio di Campo Volo sia il più oscuro e il più difficile da digerire.
quello sul quale bisognerebbe fare chiarezza. Di Pietro direbbe: "Che ci si azzecca con l'operazione di riqualificazione dell'attività industriale metropolitana?".
Spiegheremo più tardi perché abbiamo un atteggiamento di disponibilità ma su questo articolo ci asterremo, quantomeno per segnalare un dubbio perché quanto ha affermato il Consigliere Casoni va preso in considerazione: di questo, non dovrebbero preoccuparsi le forze moderate e liberali, che possono pensare che la Regione possa fare degli investimenti ed anche l'immobiliarista, o comunque arricchire il proprio patrimonio; di questo dovrebbero preoccuparsi quelle forze che, per sensibilità, cultura e posizione politica sono sempre state molto attente ad operazioni di questo genere.
Come ho già detto in Commissione, questo è un provvedimento ibrido, sta a metà strada fra un'operazione immobiliare e il tentativo di fare un'operazione di carattere industriale, finanziario ed economico a favore della città di Torino. D'altra parte, come ho evidenziato, gli stessi Uffici avevano sottolineato - come credo qualcuno abbia fatto oggi, nella riunione di maggioranza - che legare troppo questo provvedimento alla FIAT era un rischio formale, che poteva inficiare la bontà stessa del provvedimento.
Questo articolo lega molto il destino della norma al contributo finanziario che FIAT riceve; questo deve essere ricordato e tenuto in considerazione.
Mi auguro, pertanto, che, nell'ambito degli incontri al tavolo di concertazione e di discussione (previsto da un emendamento che non so se verrà approvato dalla Giunta), questo aspetto possa essere chiarito nei prossimi mesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Anche noi voteremo a favore di questo emendamento, perché condividiamo le motivazioni che hanno portato il Gruppo di Alleanza Nazionale a presentarlo provocatoriamente alla discussione di questo disegno di legge ma anche perché quest'articolo - come ricordavano i miei colleghi - è tra i più significativi del provvedimento; esso evidenzia come la finalità fondamentale e sostanziale di questo disegno di legge sia legata esclusivamente a una compravendita immobiliare.
Lo dimostra il fatto che tale articolo non è accompagnato, al di là della dicitura generica "utilizzo pubblico", da alcun elemento sostanziale più preciso, più chiaro, più allettante, anche dal punto di vista della programmazione dello sviluppo del nostro territorio.
La sensazione che si ha è che ci sia stata l'individuazione di una cifra che doveva essere l'oggetto della contropartita tra livelli istituzionali e privati, e che per arrivare a questa cifra si sia dovuto inserire qualche elemento in più rispetto alla proprietà di Mirafiori della quale si acquista una porzione.
Lo dico con molta sincerità: rispetto al fatto che la Giunta potesse assestare la propria posizione, anche dichiarando che l'utilizzo pubblico potrebbe essere la futura Cittadella della salute, di cui si continua a leggere sui giornali e che tocca un argomento di cui non si discute in questo Consiglio., s Sarebbe stato molto più onesto e molto più concreto fare un discorso del tipo: "Rispetto alla Giunta passata abbiamo cambiato impostazione; Campo Volo è una bellissima aerea, decisamente ampia; è collocata in una realtà sulla quale localizzare la Cittadella della Salute ha una finalità e un'impostazione strategica migliore rispetto a quella che avete scelto voi". Noi probabilmente avremmo discusso, avremmo detto: "Avete cambiato idea. Il Sindaco Chiamparino che cosa dice, cosa fa?", ma sarebbe stato molto più serio un atteggiamento di questo tipo.
Sarebbe stato più serio perché avvicina il concetto di finalità pubblica ad un progetto importante, sul quale non abbiamo mai avuto nessun argomento contro. Anzi, in tema di sanità spesso si è riconosciuto, anche da interventi provenienti dai banchi dell'opposizione, lo ricordava il Consigliere Burzi, che la sanità può essere un argomento sul quale creare occupazione e sviluppo.
Il fatto che nel disegno di legge si faccia riferimento all'acquisto di un'area così significativa, con a fianco un'indicazione così generica di finalità pubblica, dimostra sostanzialmente il ragionamento che noi più chiaramente - e la maggioranza con qualche difficoltà - facciamo emergere in Consiglio.
Per questo motivo, noi voteremo a favore dell'emendamento di Alleanza Nazionale e contro l'articolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Ci tTenevo a intervenire sull' questo argomento perché, fin dall'inizio della vicenda, la questione Campo Volo ci ha appassionati,i. Ci ha appassionati perché - com'è stato già detto più volte - senza togliere la priprimazia a qualcuno, ma siamo stati i primi a dire, mesi e mesi fa, che il Campo Volo non c'entra assolutamente nulla con l'operazione.
Non c'entra assolutamente nulla con l'oggetto della legge che andrete ad approvare,. Nnon c'entra assolutamente nulla con il rilancio della FIAT.
Non c'entra assolutamente nulla con il reintegro dei cassintegrati. Non c'entra assolutamente nulla di nulla con qualsiasi tipo di attività industriale o produttiva. Campo Volo, risulta evidente anche dalla semplice lettura della norma, è un corpo estraneo. Campo Volo trasforma la legge che dovrebbe servire per il rilancio dell'industria automobilistica e dell'automotive, in una serie di decreto omnibus. Decreti dove si inserisce un po' di tutto per raggiungere finalità o, per meglio dire - o peggio ancora, a seconda dei punti di vista - raggiungere, finalizzare e sostanziare degli interessi.
L'articolo 4 tratta proprio di questo. L'articolo 4 non tratta il tema del rilancio occupazione, l'articolo 4 tratta il tema speculazione. Lo dico con molta chiarezza per una questione di convinzione e di coerenza. E', è da agosto che Alleanza Nazionale sostiene che l'articolo 4 in questo caso in altri ambiti non era l'articolo 4, ma altre cose - che Campo Volo è ugualesi traduce, in un'equazione politica amministrativa, a speculazione.
Questa speculazione, Assessore Bairati, si compone di due parti: speculazione diretta e speculazione sospetta. La speculazione diretta immediata, sono i 660 mila metri quadri che si acquisiranno. Questa è speculazione diretta perché, come ricordava la Consigliera Ferrero...
Presidente, scusi, richiami i Consiglieri, perché alla mia sinistra c'è un frastuono incredibile!



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri di fare un po' di silenzio.



GHIGLIA Agostino

La speculazione diretta è quella che vediamo. 660 mila metri quadratii è stato detto prima, probabilmente lì realizzerete la Città della Salute...
Lo ha detto il Sindaco Chiamparino, Assessore Bairati, non abbia quell'espressione stupita, perché se lo ha detto Chiamparino, che è uno dei soci...



(Commento fuori microfono dell'Assessore Bairati)



GHIGLIA Agostino

Lei lo ha letto, benissimo, prendiamo atto che l'Assessore Bairati non sa che si realizzerà la Città della Salute, e magari è contrario.
contrario, Assessore? In questo momento l'Assessore non vede, non sente e non parla, in un secondo momento vedremo cosa dirà:, non si sa. Adoperatevi ogni tanto a farci qualche sorpresa, e non solo a coprire interessi così marchiani, perché è banale. Siate un po' più rock e un po' meno lenti e fateci qualche sorpresa, magari con un sussulto diteci: "Avete ragione Campo Volo fa parte dell'accordo". Va tutto bene, ma è il segreto di Pulcinella che ci vogliate fare un'altra cosa e che in questo si concretizzi una speculazione.
Il campo di patate, che citava il Consigliere Casoni prima, in realtà non è un campo di patate. Il campo di patate non deve essere bonificato. Il campo di patate non bonificato non è buono neanche per quell'uso altrimenti le patate crescono contaminate: "Ai sön gnanca bon për i crin!".
Poi c'è la speculazione indiretta, Consiglieri. Non possiamo far finta di non sapere che esiste questo rischio potenziale. Il rischio potenziale è tutto il resto dell'area di Campo Volo. Come voi sapete meglio di me, ci sono quei 660 mila metri di cui ho parlato prima, ce ne sono altri 250 mila, più o meno, sempre di proprietà FIAT. È come diceva il Consigliere Casoni prima: presumibilmente. Lì si farà la Città della Salute? Presumibilmente. Sicuramente voi farete un grande parco con laghetti artificiali e giochi ma, presumibilmente, qualcuno potrebbe renderlo edificabile realizzando un megabusiness.
Ce n'è ancora una parte: un milione - più o meno - di altri metri quadrati di proprietà di privati. Sicuramente il Comune di Collegno non farà mai una variante del Piano regolatore, sicuramente vincolerà quei terreni - che sono tutti del a verde pubblico - e sicuramente non ci costruirete mai nient'altro. Questo megabusiness, da due milioni di metri quadri, è il cancro del provvedimento. Non solo non c'entra niente, ma addirittura, è una presa in giro per i cittadini e per i lavoratori, ed è per questo che noi lo vorremo estirpare.
Anche perché, Assessore, non ho letto da nessuna parte, al di là di quel foglio di carta del Politecnico di Torino in cui un docente, spero importante, ci dice che, allo stato degli atti, più o meno, quell'area "bun pèis", avrebbe detto mia nonna - potrebbe valere 70 milioni di euro esattamente la cifra che voi avevate individuato. Sulla base di niente, di nessun approfondimento: il Politecnico ha avuto un incarico dalla FIAT sono andati sul luogo, hanno dato uno sguardo e alla domanda quanto vale questa roba, è stato risposto: più o meno 70 milioni di euro. Già questo grida vendetta agli dei. In un Paese normale, come direbbe il mio amico Massimo D'Alema, una cosa così non si farebbe: in Italia, soprattutto in Piemonte da quando governate voi, si fa. Comunque "bon pèis" vale 70 milioni di euro.
Il problema è un altro, non solo non c'è una perizia - già questo è di una gravità bestiale - ma c'è quel piccolo problema a cui faceva riferimento il Sindaco Chiamparino. Forse l'Assessore Bairati non saprà neanche questo, ma il Sindaco Chiamparino diceva - ho per iscritto la registrazione del suo intervento - che nella plusvalenza che maturerà su questi terreni - le dico un'altra cosa che non sa, Assessore, quindi si prepari la faccia più stranita che ha nel suo repertorio - il mio amico Chiamparino diceva (anche lui mio amico, perché anch'io sono un moderato Consigliere Guida che faceva appello ai moderati, ma quest'operazione fa terrore non solo ai moderati, ma anche a quelli che lo sono un po' meno) che il 70% della plusvalenza sarà incamerato dalla FIAT. Quindi: dal campo che non va bene, dalle patate ai servizi, dal campo che non va neanche bene per le patate ad edificabile, vorremmo capire, oppure vorremo una parola di conforto dall'Assessore in Aula, se è vero che c'è questo accordo. Se è vero che, nella modifica della destinazione d'uso di quest'area, il Gruppo maturerà il 70% delle plusvalenze. Questo lo dice testualmente il Sindaco Chiamparino. Pur essendo da un'altra parte politica - grazie al cielo per lui e per me - credo a Chiamparino, perché Chiamparino è un galantuomo quindi non ho motivo di dubitare che il mio Sindaco mi racconti una bugia.
Se è così, vorremmo che fosse esplicitato. Vorremmo che fosse palese. Poi ci dovreste spiegare il motivo, però vorremmo vederlo scritto da qualche parte, non solo dal Comune di Torino.
Credo che l'obiettivo sia uno e ci dovrebbe essere omogeneità fra le amministrazioni che si occupano di questo tema e che vogliono procedere a quest'operazione. Noi, quindi, lo vorremmo esplicitato. Poi ci spiegate il motivo, però ci dovete almeno tranquillizzare dicendo: "Non è vero, non siamo a conoscenza di questo accordo. Non siamo a conoscenza di questo patto, perché non esistono patti segreti quando si parla di soldi pubblici".
Magari saremmo contrari lo stesso, però, da questo punto di vista vorremmo essere tranquilli. L'Assessore Bairati, il Vicepresidente Susta e la Presidente Bresso si alzino e ci dicano: "Guarda, non è vero che in caso di modifica della destinazione d'uso la plusvalenza andrà al 70% alla FIAT". Ditecelo. Non so se il nostro atteggiamento cambierà, però saremo più tranquilli come cittadini e come contribuenti. Se non è così, almeno diteci perché non lo avete inserito in nessuna parte. Questo sarebbe un comportamento, oltre che sbagliato, anche doloso - anche doloso - e quindi, potenzialmente criminogeno. Se si inizia a trattare in questo modo i soldi pubblici e la pubblica amministrazione, diventa un problema per tutti, perché noi vogliamo credere, quanto meno, a quanto viene scritto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Penso che non si possa tacere dopo un excursus, così ampio, vario e approfondito, da parte dell'opposizione su questo argomento. Distinguiamo i livelli di discussione e, soprattutto, distinguiamo gli argomenti.
Sicuramente, le forze di minoranza possono parlare con una libertà diversa da quella che, in questo momento, mi è consentita, perché siedo e sono stato eletto tra le file della maggioranza, ma ci sono cose che, come qualcuno ha detto, gridano vendetta.
Vorrei capire, fatti salvi i lavori delle cinque Commissioni, cosa effettivamente c'è dietro a tutta quest'operazione. È inutile ripetere tutti i limiti, i dubbi e i "desiderata", in termini di emendamenti, sui quali si è dovuti anche recedere, per le motivazioni prima esplicitate perché chi siede nelle file della maggioranza deve tenere un atteggiamento leale, purché sia reciproco, nell'ambito della maggioranza.
Una cosa è salvaguardare l'assetto della maggioranza, e quindi l'esito finale di un'operazione anche quando non la si condivide - e noi non lo condividiamo - ma altra cosa è non avere la libertà, in democrazia, di potersi esprimere. È quello che sto facendo.
Non si può non rispondere a quanto è stato detto dai Consiglieri di Alleanza Nazionale, Forza Italia, UDC e Lega Nord. Non sono cose nei confronti delle quali si può far finta di nulla. Sono dubbi legittimi che richiedono una risposta.
Per quanto posso, colleghi di minoranza, tengo a dirvi che anch'io avevo grandi perplessità sull'operazione Campo Volo, su cui avevo presentato molti emendamenti, ma poi, per i motivi espressi in precedenza ho ritenuto di dovermi allineare (e così sarà sino alla fine). Ben comprendete che le motivazioni non sono sicuramente di interesse, perch forse il nostro partito doveva ancora nascere quando emergevano le motivazioni per cui oggi si arriva a questo tipo di accordo. Risalgono a molto tempo fa e oggi, con questo tipo di accordo, si paga un vecchio debito. Se questo debito servisse ad ottemperare a quegli obiettivi di occupazione e di produttività, noi ne saremmo contenti.
Questo è il motivo per cui chiediamo che la Giunta venga a riferire ogni tre o sei mesi, su questo argomento.
Tuttavia, mi preoccupa ancora di più l'aspetto della speculazione edilizia ed immobiliare. Non possiamo essere sordi di fronte a simili argomentazioni. Vanno date risposte e, per quanto ci riguarda, colleghi della minoranza, state tranquilli che la nostra forza politica sarà perfettamente allineata in tutte le iniziative tese a far luce sulla correttezza dell'utilizzo di questo tipo di operazione.
Sicuramente mi preoccupa quanto detto dal collega Casoni e non tanto quanto detto dal Consigliere Ghiglia sull'utilizzo della Cittadella della Salute, perché rientrerebbe ancora in un'operazione di pubblico utilizzo.
Ma dove l'interesse privato di proprietari di terreni limitrofi al suolo di cui noi parliamo, vedrebbe un incremento di valore, allora non vedo nessun interesse pubblico in questo tipo di evento. Sul punto, state tranquilli che noi per primi indagheremo, staremo attenti e non ci sarà questione di maggioranza o di minoranza, ci sarà solo la questione di rispetto di determinati principi che noi, pur essendo una forza giovane e nuova in questo Consiglio regionale, riteniamo assolutamente inderogabili.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ringraziamo il Consigliere Buquicchio, non per voler fare "scompaginamento" di ruoli, perché sappiamo essere ben definiti e faremmo un torto all'intelligenza e all'onestà intellettuale del collega, ma perch vorremmo che affiorasse, in sede pubblica, quanto ci diciamo a microfoni spenti. All'inizio, quando abbiamo cominciato a parlare del provvedimento alcuni partiti, anche di maggioranza, hanno avanzato, tanto in sede di Commissione consiliare quanto negli organi di stampa, perplessità rispetto al provvedimento e richieste di garanzia.
Personalmente, ricordo i colleghi dei Comunisti Italiani, di Rifondazione Comunista - lo stesso Presidente competente, nel presiedere la VII Commissione, avanzò queste richieste - il Gruppo della Margherita.
Ricordo molti altri colleghi che, conclusa la Commissione, al bar piuttosto che nel corridoio, lamentavano quello che, in qualche modo, stiamo affermando ormai in questi mesi. Nessuno di noi è contrario ad un'iniziativa di politica industriale che intende svolgere il pubblico.
Siamo contrari ad un'iniziativa che si maschera come iniziativa di politica industriale, ma che in realtà oggi ha un dettato normativo perché noi di questo dobbiamo discutere, visto che stiamo approvando un disegno di legge presentato al Consiglio - non ha alcuna forma di garanzia e, soprattutto, presta il fianco non soltanto a forme di garanzia rispetto a sviluppo produttivo ed occupazionale, ma soprattutto, come ricordavano i colleghi Casoni e Ghiglia, ad una possibilità di speculazione immobiliare che nulla ha a che fare con lo sviluppo produttivo.
Ricordo al collega Buquicchio che questo Consiglio regionale respinse un ordine del giorno presentato dal gruppo AN nel mese di luglio, in cui si chiedeva che le aree oggetto di acquisizione non avessero una variazione relativamente al Piano Regolatore.
Quello sarebbe stato almeno un intervento che faceva capire che sebbene l'acquisizione dell'area di Campo Volo non si configura come un'incentivazione ed uno sviluppo del mercato legato alla filiera dell'automotive, come Regione intendiamo investire dei fondi per una struttura certamente utile, come sarà la Cittadella della Salute, e per acquisire un'area che comunque avrà un vincolo pubblico. Quello era un paletto che ritenevamo necessario per sgombrare il campo da qualsiasi ipotesi o possibilità di speculazione.
Il collega Casoni poneva correttamente una domanda: sappiamo che non casualmente FIAT non ha venduto tutte le aree in suo possesso e che a fianco di quelle aree c'è un altro grande soggetto che possiede mezzo milione di metri quadri, immobiliarista e molto legato a FIAT, che magari potrebbe essere beneficiato come FIAT stessa da una variante di Piano regolatore in una zona in cui passa la metropolitana. Verranno costruiti molti servizi - magari fra quattro-cinque anni - e sono sempre un milione di metri quadri su cui fare speculazione e, verosimilmente, nella prima area urbana è la possibilità di sviluppo edilizio più grande che esiste.
Non siamo neppure contrari al fatto che vi sia uno sviluppo edilizio ma questo va regolamentato dai Comuni e dagli enti preposti. Siamo assolutamente contrari che questo si tenti di mascherarlo o di farlo entrare all'interno di una legge che niente ha a che fare con lo sviluppo perché tutti comprendono che la posta in gioco, cioè i 70 milioni di euro per l'acquisizione delle aree o quelli che si potrebbero acquisire o realizzare con investimento edilizio - non chiamiamola speculazione, anche se sarebbe la parola corretta - è assolutamente maggiore rispetto ai fondi che stiamo destinando.
Quindi, dicevo in apertura che ben venga dai Consiglieri di qualunque partito, di una coalizione piuttosto che un'altra, ancorché vi siano alcuni gruppi che voteranno a favore o contro, l'impegno a fare in modo che vi sia un controllo sistematico rispetto alle attività e alle finalità che questa legge vuole ottenere, perché dal giorno dopo in cui la legge viene votata la Giunta, avendo approvato una legge per il Consiglio e dandone esecuzione, dovrà rendere conto ai cittadini dei fondi stanziati e dovrà in qualche modo, anche rendere conto se questa ha portato un reale sviluppo o soltanto un investimento immobiliare.
Chiediamo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Non vorrei ripetere alcune affermazioni già fatte dal collega Vignale e precedentemente ancora dai colleghi Pichetto e Ferrero di Forza Italia.
Devo dire però che sono stato un po' sollecitato a parlare su questo argomento, perché l'intervento del collega Buquicchio mi ha fatto riscoprire un sistema ed un modus operandi di quest'Aula che, seppure da tutti conosciuto, poteva sembrare in qualche modo assopito o semplicemente allineato.
Invece mi pare che, per fortuna, qualcuno abbia il coraggio di dire le cose come stanno. Quindi, se le vogliamo dire, non le diciamo soltanto noi come opposizione, perché questo possa apparire agli occhi e all'immaginario collettivo come una sterile opposizione ad un provvedimento che, viceversa viene venduto e viene capito come un provvedimento in favore dei lavoratori, degli operai e dell'occupazione.
Noi lo diciamo e l'abbiamo detto in molti interventi; io stesso prima ancora e congiuntamente a quello che era il primo intento del collega Ghiglia, quando parlava delle perizie non perizie e della dichiarazione asseverata o della valutazione non valutazione che c'era pervenuta dal Politecnico, dicevamo che questa era una grande e vistosissima speculazione immobiliare, che nulla aveva a che fare con quella che è la garanzia dell'occupazione, la garanzia di eliminazione della cassa integrazione e la garanzia temporale di sei mesi, di un anno o di due, di una produzione di un'auto che, viceversa, passa non in secondo ordine, ma in quarto ordine.
Ricordo per averlo vissuto direttamente, e per viverlo ancora come Consigliere comunale e,, prima ancora, come Sindaco, che in una variante in una destinazione territoriale di un Comune, quando un'Amministrazione comunale pensa di modificare la destinazione territoriale e la pianificazione urbanistica di un territorio nell'ambito comunale, se non è più che attenta a fare una variazione che abbia i connotati di generalità di interesse collettivo e di allargamento sulla pianificazione territoriale non ad una persona, ma a più cittadini ed a più proprietà, in alcuni casi da un punto di vista penale, la Magistratura ha sempre interpretato queste operazioni come interesse privato in atti d'ufficio, come abuso di potere e come palese speculazione immobiliare fatta approfittando dell'autorità.
Non voglio arrivare a dire che siamo nelle stesse condizioni, ma voglio arrivare a dire che è peggio di una variazione di un Piano Regolatore. Se un ente ed un'istituzione come la Regione Piemonte ribadisce che un uso pubblico del Campo Volo con un cambio di destinazione diventa pubblica utilità - e parliamo di 660 mila metri quadrati - mi chiedo come mai per una legislazione intera i Gruppi oggi di maggioranza, e fino all'anno scorso di opposizione, tacciavano continuamente la Giunta regionale, la Giunta Ghigo e gli Assessori (in particolare, l'Assessorato al turismo l'Assessorato ai lavori pubblici, alla viabilità e ai trasporti) di interferire sulle attività locali, facendo in prima persona le operazioni di organizzazione, di promozione di appalti quando tutti dicevano: "La Giunta regionale e la Regione Piemonte non devono fare questo tipo di azioni e di attività in prima persona, ma devono favorire l'allargamento e l'utilizzo da parte di cittadini e degli Enti locali".
La Regione Piemonte, naturalmente con la Provincia e il Comune, ma in particolare la Regione Piemonte, a dispetto dei santi, perché una persona pragmatica e piuttosto tecnica vede questo fatto come una forzatura enorme continua a voler emanare un disegno di legge senza avere un supporto tecnico, peritale e valido, tale da poter dire che questa non è una speculazione, non è un investimento fatto da un ente pubblico, ma è una parte di un accordo che, nei patti intercorsi con la FIAT, serve a garantire mano d'opera, occupazione e una sicurezza di lavoro.
Mi preoccupa la frase espressa dal collega Buquicchio, da un membro della maggioranza; probabilmente molti altri colleghi di quest'Aula e di qualche altro Gruppo politico vorrebbero poter affermare le stesse cose, ma non ne hanno la possibilità o forse il coraggio e comunque devono aver ricevuto - così mi è parso di capire - un input per fare in modo che non potessero intervenire.
Questa è un'affermazione molto, molto grave, e lo dico perché si potrebbe ovviare a questo problema facendo una palese modifica formale a questo disegno di legge.
Vado alla conclusione. Invito gli altri Gruppi consiliari che hanno le mie stesse perplessità, che le hanno anche espresse in camera caritatis, ma non le dichiarano in Aula, a farsi parte diligente, affinché l'intenzione di occupazione e lavoro per gli operai, i dipendenti e l'indotto emerga nelle sue forme sostanziali e non venga disturbata da questo tipo di attività imprenditoriale che, alla fine della fiera, si rivela semplicemente una speculazione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha la facoltà.



DALMASSO Sergio

Una dichiarazione velocissima, per ribadire la nostra posizione complessiva sull'intera legge.
I dubbi e le critiche che alcuni Gruppi di minoranza hanno posto, sono legittime e valide e hanno motivazioni che interrogano tutti (non lo dico per compiacere, data la distanza abissale esistente tra noi).
Di questo tema abbiamo discusso in Commissione, negli incontri di maggioranza, e manteniamo una posizione complessiva, su due punti: è indispensabile tentare di licenziare oggi questa legge, per impedire la chiusura di Mirafiori e per difendere i livelli occupazionali in una fabbrica che è già stata colpita in maniera profonda e che rischia di esserlo ancora di più. È questo che, come Consiglieri, verifichiamo ogni giorno negli incontri con le delegazioni, con le persone che ci parlano e che da noi si aspettano qualcosa che non so se saremo in grado di soddisfare.
Il problema che poniamo riguarda il controllo reale di questa legge; un problema che i Gruppi e le formazioni politiche dovranno affrontare in Consiglio con grande attenzione.
Abbiamo presentato una mozione di accompagnamento, sottoscritta da tutti i Gruppi di maggioranza, che cerca di ragionare sull'occupazione sull'uso produttivo e sull'uso pubblico. Da oggi, il nostro Gruppo - ma penso anche gli altri Gruppi - sarà estremamente attento all'uso che verrà fatto di queste aree e, qualora ci fossero intenzioni o usi speculativi, ne discuteremo con grande forza all'interno della maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nastri.



NASTRI Gaetano

La Giunta Bresso, con una legge regionale ad hoc, intende impegnare del denaro pubblico per acquistare l'area FIAT di Mirafiori. Questo naturalmente, d'intesa con il Comune e la Provincia di Torino. In pratica è un'operazione immobiliare che si concluderà con la destinazione urbanistica dell'area a scopi che intendiamo ben diversi dall'aiuto ai lavoratori.
Le conseguenze di tale operazione si potranno trarre alla conclusione di tutti i passaggi urbanistici, cioè quando anche ai comuni cittadini saranno noti i risultati economici tra l'importo pagato per l'acquisizione e il plusvalore finale.
Non è certamente un'operazione immobiliare volta a tutelare gli operai della FIAT, ma ha il sapore del pagamento di un debito elettorale.
Ci chiediamo: chi trarrà effettivamente vantaggio da tutto ciò? Non certo le casse regionali, almeno non nell'immediato; non certo gli operai del gruppo né il comparto dell'economia piemontese, che non pu basare il suo rilancio sul sogno della Grande Punto che non assicura certezze di vendite e produzione; non certo le altre imprese piemontesi che, a differenza della grande industria del capoluogo, non hanno trasferito la propria produzione all'estero, non hanno grandi imperi finanziari, non si sono mantenute a galla per decenni grazie ai contributi statali a perdere, ma hanno sempre permesso ai tantissimi lavoratori piemontesi l'occupazione.
Quanti nuovi posti di lavoro saranno creati con questa nuova manovra della Giunta Bresso? Il timore è che gli annunci si risolvano nel silenzio dei fatti. Nessun articolo della legge di cui parliamo dice esplicitamente come la Regione intenderà procedere. Non vi è alcun cenno al progetto idrogeno. La norma è estremamente generica e si risolve nella vaga dichiarazione per la quale l'area di Mirafiori e di Campo Volo sono considerate strategiche e l'interesse è superiore per l'economia piemontese. Altrettanta vaga è la dichiarazione dell'importanza del settore auto, ma non vi è nulla che limiti o definisca le reali intenzioni della Giunta.
In compenso, due articoli della legge dovrebbero far riflettere molto sulle intenzioni reali che la Giunta sta tessendo: l'articolo 8, la norma finanziaria, che prevede una spesa pari a 35 milioni di euro per la partecipazione della Regione alla società che gestirà l'operazione, a cui si devono aggiungere e - qualcuno lo ha dimenticato - i compensi di Finpiemonte - che avrà mandato a partecipare alla società stessa in rappresentanza della Regione - di 90 mila euro per il 2005, 24 mila euro per il 2006 e 24 mila euro per il 2007.
Il capolavoro di questa proposta di legge sarà l'articolo 3: "La società acquirente è caratterizzata dalla compresenza degli Enti territoriali e dalla partecipazione della società venditrice con una quota significativa di capitale sociale", ovvero la Regione usa soldi pubblici per comprare e pagare un'area di proprietà della FIAT. La FIAT si troverà il capitale pronto e finanziato dai cittadini piemontesi per partecipare a una quota significativa alla società che gestirà le sue ex proprietà pagata per diventare proprietaria di ciò che è già suo.
Tutto questo, chiaramente, è in lieve contrasto con il Codice Civile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, chiedo, insieme a nove Consiglieri della minoranza, a termini del Regolamento, la votazione a scrutinio segreto sull'emendamento n. 70.



(I componenti dell'Ufficio di Presidenza si consultano in merito a tale richiesta)



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? La breve interruzione dei nostri lavori è stata motivata, come avete sentito, dalla richiesta di voto segreto avanzata da nove Consiglieri e consegnata alla Presidenza. Contrariamente alla richiesta di voto segreto sull'emendamento n. 70 annunciata prima ai microfoni, in realtà, è stata consegnata una richiesta di voto segreto in merito all'articolo 4, che non è accettabile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Siccome sono il primo firmatario, è automaticamente corretta nel senso da lei indicato per conto di tutti i presentatori.



PRESIDENTE

Prego, però, di presentare una nuova richiesta.
Collega Ghiglia, è la richiesta di voto segreto sull'articolo 4, che ai sensi del Regolamento, come abbiamo visto prima...



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione.
Passiamo alla votazione. L'Ufficio di Presidenza accoglie la richiesta.
Ci stiamo attrezzando per procedere, come da richiesta avanzata da nove Consiglieri, al voto segreto sull'emendamento n. 70.
Prego gli Uffici di predisporre l'urna e ai Consiglieri Segretari di rimanere nei pressi del banco per la chiama dei Consiglieri. Procediamo con la distribuzione delle schede, per cortesia.
Gli scrutatori sono la Consigliera Valloggia e il Consigliere Boniperti, che prego di accomodarsi vicino all'urna.
Ricordo che chi vota "sì" approva l'emendamento presentato dal Consigliere Casoni e altri. Chi vota "no" respinge l'emendamento.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Collega Ghiglia, per cortesia, è Consigliere Segretario...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Collega Ghiglia, per cortesia, è un Consigliere Segretario. Come tutti i Consiglieri chieda la parola prima di prendersela, per cortesia!



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

No, non l'ha chiesta.
Ho chiesto che l'urna venga spostata.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Collega Ghiglia, abbiamo seguito una prassi che, secondo quanto mi è stato indicato dagli Uffici, è stata costantemente seguita negli anni passati. Nelle richieste successive di votazioni segrete avremo cura di ascoltare anche ulteriori suggerimenti, ormai la votazione è avviata. In futuro possiamo organizzarci anche diversamente, qualora ci siano proposte diverse. La Presidenza ha seguito la prassi costantemente utilizzata in Consiglio. Non c'era nessuna intenzione di andare a coartare la libertà di voto, mi dispiace che così si sia interpretato. Mi dolgo che questa critica provenga da un membro dell'Ufficio di Presidenza.
Se ci saranno suggerimenti per il proseguo dei lavori o per casi in cui questo avvenga ulteriormente avremo modo di valutarli. Adesso siamo in fase di votazione, quindi, vi prego di consentire la votazione.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Finiamo la votazione, è in corso una votazione, dopodiché...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Faccio notare che io ho risposto...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Collega Ghiglia, sto cercando di rispondere a lei che parla senza avere preso la parola.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Finiamo la votazione, dopodiché interverremo, per cortesia! I Consiglieri scrutatori sono stati nominati, sono i Consiglieri Boniperti e la Consigliera Valloggia, che prego di accomodarsi.
(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



(Si procede allo spoglio delle schede)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 Consiglieri hanno votato Sì 19 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri scheda bianca 1 Il Consiglio non approva.
Mi spiace per le questioni sollevate in merito alle procedure adottate.
Le prossime votazioni a scrutinio segreto saranno effettuate mediante il sistema di voto elettronico, che assicura la segretezza del voto, oppure sistemi più consoni a garantire un'espressione del voto in luogo assolutamente riservato.
Il Consigliere Ghigo ha chiesto la parola per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

La precisazione del Presidente anticipa un po' l'argomento che volevo porre all'attenzione dell'Aula.
Non si può certo dire che la metodologia con la quale abbiamo espletato il voto segreto sia tra le più ortodosse, ma lasciamo perdere. Auspico che per le prossime votazioni che faremo a scrutinio segreto, come il Presidente ha già anticipato, il metodo adottato sia obiettivamente diverso. Non abbiamo intenzione di approfondire ulteriormente la discussione sulla questione perché riteniamo che il provvedimento in esame abbia la necessità di proseguire nel suo dibattito. Tuttavia auspico, ma il Presidente si è già impegnato in tal senso, che atti come questi non si ripetano più nell'ambito del Consiglio e che un voto segreto sia veramente tale, non come quello di oggi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Mi associo a quello che ha appena detto il Consigliere Ghigo, non vorrei sorgessero equivoci alle prossime occasioni.
Il voto è segreto quando si espleta in una cabina apposita, chiusa da una tenda, la scheda viene consegnata all'ingresso della cabina e l'urna posta fuori dalla cabina: così come avviene al Parlamento e in tutti gli altri consessi.
Oggi non abbiamo espletato un voto segreto (è stata verificata quasi passo passo ogni scheda), dopo la contestazione c'è stata la beffa di cambiare l'ubicazione dell'urna, ma di fatto la votazione era avvenuta in Aula. Cambiare la collocazione dell'urna non serviva a niente, qualcuno, là dove era stata collocata l'urna, poteva falsificare le schede. È stata una procedura assolutamente non conforme allo spirito che ci eravamo posti.
Quello votato era, per il Gruppo di Alleanza Nazionale, un emendamento importante, fondamentale; era un emendamento che volevamo discutere e votare nella maniera più limpida possibile.
Come abbiamo già detto, non intendiamo ostacolare artificialmente e ulteriormente il provvedimento, tuttavia ci riserviamo - logicamente perché non ci piace essere presi in giro - da adesso alla fine del provvedimento, di esaminare nel merito gli emendamenti presentati.
Dichiariamo la nostra volontà di non fare ostruzionismo fittizio, abbiamo presentato altri emendamenti chiari e semplici, vogliamo che su questi emendamenti semplici ci sia una discussione chiara, seria e una votazione altrettanto chiara e seria.
Per l'ennesima volta, abbiamo dovuto mettere in campo tutte le nostre armi di diplomazia perché, dopo aver visto quello che è successo, la volontà era di presentare altri dieci emendamenti. Avremmo voluto conoscere, su questo tema, il pensiero dei singoli Consiglieri messi in condizioni di votare liberamente e segretamente. Non presentiamo altri emendamenti, ma la nostra fiducia verso intese o accordi che si intendono intraprendere, va sempre diminuendo.
Lo avevo già detto un paio di volte, la corda si sta tendendo arriveremo un momento in cui si spezzerà, ma arrivati a quel momento noi faremo la politica che riterremo di fare. Il nostro Gruppo non ha presentato duecento emendamenti, ne ha presentati circa otto, tutti di merito, sui quali volevamo discutere.
Ci piacerebbe anche avere delle risposte. Avevamo posto una serie di domande, ma non ho sentito una risposta dell'Assessore alle argomentazione che legittimamente, magari sbagliando, abbiamo posto. Per esempio, io avevo chiesto di chi erano i terreni intorno, di chi erano gli altri 500 mila metri che non fanno parte del gruppo FIAT, ma che sono attigui all'area FIAT: cose che i Consiglieri non sanno e che hanno piacere di sapere. La risposta non c'è stata data, sulle vere domande non abbiamo ottenute risposte, l'emendamento è passato nel modo che abbiamo visto.
Abbiamo altri due emendamenti: Vedremo le risposte che ci verranno fornite su questi emendamenti.



PRESIDENTE

Il Consigliere Casoni e il Consigliere Ghigo hanno parlato a titolo di mozione d'ordine, ma rilevo che abbiamo votato un emendamento, quindi si procederà alla votazione dell'intero articolo e la Giunta avrà modo, nel corso dell'esame degli emendamenti successivi e nella votazione dell'articolo nel suo complesso, di esprimersi.
Emendamento rubricato n. 62 presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale Botta, Boniperti e Ghiglia: al comma 2 dell'articolo 4 sono aggiunte le parole: "esclusivamente nell'ambito di finalità di pubblico interesse".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento riprende, in parte, la questione sollevata anche da altri colleghi: la paura che quest'area possa essere utilizzata per fini differenti. È un emendamento che aggiunge una garanzia affinché quel terremo - parliamo di Campo Volo, quindi 600 mila metri quadri - possa essere utilizzato esclusivamente per fini pubblici.
Chiediamo che venga approvato e che la Giunta esprima il proprio parere in merito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Approfitto di questo emendamento per scusarmi con il Presidente, perch non era mia intenzione fare una contestazione di piazza. Mi impegno a non ripetere più tali atti sconsiderati, purché - e mi scuso nuovamente con il Presidente - dalla prossima volta, il voto segreto sia veramente segreto.
Presidente, le aggiungo un piccolo particolare e poi passo alle mie dichiarazioni sull'emendamento, tanto per sottolinearle le norme e il livello di responsabilità della minoranza in quest'aula.
Avrei potuto andare nel luogo deputato alla votazione - ed è per questo che la invito sin da subito a predisporre un'urna adatta, da cui non si possano tirare fuori le schede - e, se fossi stato un irresponsabile prendere cinque schede dall'urna, "mangiarmele", e voi eravate costretti a ripetere il voto segreto. Visto che siamo persone serie, non ci mangiamo le schede, ma se chiediamo che il voto sia segreto, pretendiamo che lo sia.
per questo motivo che, essendo stato un voto palese mascherato, ho voluto far vedere anch'io alla Presidente Bresso la mia scheda, visto che lei ha "occhieggiato" le schede di tutti i colleghi della maggioranza. La Presidente Bresso era casualmente tra i banchi della maggioranza, perché ha deambulato nell'Aula ed è giusto che abbia un colloquio. I colleghi della maggioranza gliene sono sicuramente grati per questo.



(Commenti in aula fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Lo sappiamo e fate bene, ma anche noi le vogliamo bene. È la Presidente di tutto il Piemonte, quindi le vogliamo bene anche noi. Ci mancherebbe altro.
Detto questo, l'emendamento della Lega Nord, che noi ci impegniamo a votare, è sulla lunghezza d'onda di quanto abbiamo detto prima.
Chiederemmo però una risposta, da parte dell'Assessore Bairati, alla precisa domanda che abbiamo posto sulle plusvalenze, domanda raccolta anche da altri colleghi.
Se ci rassicurate sull'inesistenza di un accordo parallelo che porti a FIAT il 70% delle plusvalenze in caso della variazione della destinazione d'uso, noi siamo contenti e soddisfatti e, almeno per quanto riguarda Alleanza Nazionale, sugli emendamenti di questo articolo - poi vedremmo sugli altri - ci impegniamo a non intervenire più.
Vogliamo sapere, però, se la Giunta, su questo punto in particolare, è in grado e ritiene di darci garanzie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Relativamente ad una clausola contrattuale, secondo la quale verrebbe ribaltato, al Gruppo FIAT, una percentuale in caso di cambiamento di destinazione d'uso. La clausola in discussione non è formulata in questa sostanza, perché non si fa alcun riferimento al cambiamento di destinazione d'uso. Si fa riferimento ad un arco temporale di quattro anni - credo che il Sindaco Chiamparino lo abbia illustrato in Consiglio comunale - ma non è vincolato al cambiamento di destinazione d'uso. È vincolata alla vendita non al cambiamento di destinazione d'uso.
Relativamente all'emendamento illustrato dal Consigliere Rossi, la Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendoci altri Consiglieri che chiedono di intervenire, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Ringraziamo l'Assessore per avere accolto il nostro emendamento e la maggioranza per averlo votato, ma riteniamo, sia pure con questa correzione, che l'articolo nel suo contesto non possa da noi essere votato.
stato migliorato e, se non altro, è stato posto un freno, un blocco al timore delle speculazioni edilizie paventate, ma, nel suo complesso, non riteniamo di poter votare a favore. Ricordo, anche se il voto è segreto che abbiamo votato a favore dell'emendamento precedente per la soppressione complessiva di tutto l'articolo, quindi non riteniamo che la variazione prodotta dal nostro emendamento, seppur positiva, possa farci cambiare idea nel complesso dell'articolato.
Pertanto, voteremo contro l'articolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Anche noi su questo articolo, come già avevo preannunciato nel mio precedente intervento, voteremo contro, alla luce della discussione e alla luce dell'esito del voto segreto. Vedete, non è stato fatto rilevare che il voto favorevole all'emendamento non è l'esito del voto dell'opposizione: è l'esito del voto dell'opposizione e di una parte della maggioranza. Questa è, seppur risicata, la verità.
Il fatto che non ci sia una condivisione così ampia di questa maggioranza, ci conforta ancora di più che il nostro voto contrario sia legittimo, giusto, ed evidenzia il disagio e i dubbi che su questo articolo sono emersi dalla discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Alleanza Nazionale ha addirittura presentato un emendamento abrogativo di questo intero articolo, quindi vota fermamente contro. In questo caso procedura molto più semplice, tre Consiglieri chiedono il voto per appello nominale, affinché si sappia chi ha votato e chi non ha votato questo articolo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 4, come emendato.
presenti 47 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato NO 16 Consiglieri hanno votato SI' 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Passiamo all'esame dell'articolo 5, sul quale è aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Vi sono due articoli che il nostro gruppo consiliare riteneva e ritiene fondamentali all'interno di questa legge, al di là dell'articolo sul dispositivo finanziario, che ovviamente è consequenziale alle valutazioni che andiamo a fare.
Uno era l'articolo 4, ma ne abbiamo già parlato a lungo, l'altro è l'articolo 5. Se è vero che il titolo della legge ha una finalità per la riqualificazione industriale dell'area metropolitana piemontese, è altrettanto vero che tutto l'articolato, e soprattutto i due articoli che hanno impegno di spesa, quindi gli articoli 3 e 4, non riguardano, se non per l'acquisizione di aree, a nostro modo di vedere, un progetto di sviluppo occupazionale e produttivo.
quello che fa riferimento alla possibilità di sostenere lo sviluppo e rafforzare la competitività non soltanto della FIAT, ma della filiera automobilistica, quindi delle imprese del settore.
Abbiamo presentato alcuni emendamenti in merito a questo articolo, che illustreremo in seguito. Potremmo esprimere una valutazione di per s positiva, ovviamente vincolata all'accettazione degli emendamenti che il nostro gruppo consiliare ha presentato. È ovvio che ha un limite, che per è sostanziale ed è un'anticipazione che facciamo rispetto ad un altro articolo della legge - ma non si può farne a meno - che questo articolo 5 che è un po' il cuore del sostegno alla piccola e media impresa, non vede stanziato all'interno di questo impianto normativo neanche un euro.
Vi è un dato politico sul quale non si può non fare una considerazione: ad oggi, con questo provvedimento, al di là del titolo che il medesimo reca, questa amministrazione intende sostenere una ed una soltanto impresa del comparto della filiera automobilistica, dimenticandosi di tutte le altre.
Quindi, ancorché non possiamo esprimere una valutazione, perché lo faremo in conclusione dopo la discussione degli emendamenti, è ovvio che non si può non tenere in considerazione nella valutazione dell'articolo 5 quanto previsto dall'articolo 8 della presente legge nella norma finanziaria.
Ci auguriamo che possa essere migliorato il punto all'articolo 5, ma soprattutto ci auguriamo che queste indicazioni trovino capienza economica in prossimi provvedimenti della Giunta regionale, altrimenti ciò che da tempo stiamo sostenendo, cioè che vi è un certo strabismo nella valutazione del sostegno ad un comparto produttivo certamente in difficoltà, sarebbe confermato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Questo ovviamente è un articolo importante e fondamentale, sul quale abbiamo avuto modo, già in precedenti discussioni, di esprimere diverse perplessità che sono principalmente di due tipi.
Intanto rileviamo due aspetti sull'impostazione legata alle modalità attraverso le quali si ritiene di intervenire - vedremo che una serie di emendamenti probabilmente verranno accolti, quindi ampliano il panorama della discussione - nel comparto dell'economia piemontese che, in più occasioni, abbiamo già evidenziato quanto sia importante, ma minimale rispetto all'attuale situazione economica del nostro territorio.
Questo è un contenuto già presente in una legge. La legge è la n. 34 che, nell'ambito dell'articolazione dei vari interventi, di fatto già prevede queste possibilità. Quindi, il primo aspetto che ci crea dei dubbi dal punto di vista dell'effettiva necessità di andare nell'ottica di un articolo di questo tipo è proprio questo: ci saremmo aspettati un attivismo in termini di risorse e di programmazione rispetto ad un ribadire i contenuti di una norma di legge che già esiste e che, nella precedente legislatura, si approvò come centrodestra.
Il secondo aspetto che evidenzio e che mi pare essere quello più significativo, anche alla luce delle dichiarazioni che Montezemolo, con un tempismo ineccepibile, fece l'altra settimana, il giorno in cui noi ci siamo apprestati a discutere di questo disegno di legge, è l'aspetto di rivalutazione e ridefinizione del comparto automobilistico con l'interlocutore FIAT. Montezemolo la scorsa settimana disse: "Basta con gli interventi pubblici, basta con le NewCo". Esattamente quello che stiamo facendo.
Quindi, il discorso è: siamo proprio sicuri che l'interlocutore privato che noi coinvolgiamo in un ragionamento di così ampio respiro - perch questa è la missione che diamo alla Giunta come attuazione del disegno di legge - sia un interlocutore motivato? Dico questo per un altro motivo: in Commissione abbiamo discusso sull'opportunità di coinvolgere FIAT in questo progetto assolutamente legittimo, nel senso che nel momento in cui un partner privato, che per scelta entra nella NewCo con una percentuale minimale rispetto all'intervento pubblico, entra e detterà anche le regole della concorrenza e le regole della scelta e degli atteggiamenti che la NewCo, quindi Regione, Provincia e Comune faranno nei confronti di quei soggetti che saranno più o meno interessati ad entrare nell'acquisizione dei terreni nell'individuazione delle attività da inserire all'interno di questo grande progetto, diventa un po' un arma a doppio taglio.
Da un lato, ci scegliamo un partner che dichiara, in una fase di discussione del provvedimento, che è contrario a quello che la Giunta sta facendo; dall'altro lato però entra con una percentuale minimale, ma condiziona il nostro progetto.
Al di là delle discussioni sulla bontà o meno della scelta che la Giunta e la maggioranza hanno voluto fare, probabilmente in buona fede nell'ottica dell'individuazione di una strada per garantire dei posti di lavoro, questo è forse il metodo più sbagliato in assoluto.
Al di là del garantire per qualche anno probabilmente qualche cassintegrato in meno con la Grande Punto, forse si sono un po' tarpate le ali dal punto di vista dell'altro progetto, quello di grande respiro che ci si è venduti sotto questo aspetto, che è quello che arriverà dopo, quando i terreni li avremo acquisiti, quando faremo la NewCo e quando metteremo a punto una serie di interventi per la piccola e media impresa.
Ecco perché su questo articolo, che ha senso di esistere - forse è uno dei più importanti di tutto il disegno di legge - abbiamo grandi perplessità, perché questi dubbi sono emersi, non soltanto a seguito di una discussione in questo Consiglio, ma per la posizione ufficiale che la FIAT ha comunicato attraverso un organo di informazione piemontese assolutamente autorevole, proprio nel momento in cui ci apprestiamo a concludere un accordo che pare sia in antitesi a questo grande progetto.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, passiamo all'esame degli emendamenti all'articolo 5.
Emendamento rubricato n. 7 presentato dal Consigliere Scanderebech: all'articolo 5, comma 1, rigo primo: "Allo scopo di sostenere lo sviluppo e rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese piemontesi operanti nella filiera automobilistica, gli Enti territoriali..." va così modificato: "Allo scopo di sostenere lo sviluppo e rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese piemontesi operanti nella filiera automobilistica, gli Enti Territoriali di cui all'articolo 2, anche in concorso con l'Università e il Politecnico di Torino, le associazioni di categoria...".
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

L'emendamento è chiaro e tende a coinvolgere probabilmente l'unica vera istituzione di ricerca e innovazione che il Piemonte ha a livello pubblico: il Politecnico, l'Università. Credo, quindi, possa essere preso in considerazione nell'ambito di questo articolo della legge, essendo fra gli emendamenti che sono stati concordati con la Giunta e l'Assessore Bairati.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

La Giunta esprime parere favorevole all'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7, a firma Scanderebech, sul quale l'Assessore Bairati, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 77 presentato dal Consigliere Guida: all'articolo 5, comma 1, rigo secondo: "delle piccole e medie imprese piemontesi", va modificato, "delle piccole e medie imprese piemontesi anche artigiane".
La parola al Consigliere Guida per l'illustrazione.



GUIDA Franco

Anche questo emendamento si commenta da sé. Ritengo doverosa un'attenzione particolare al mondo dell'artigianato, che può avere più dipendenti e quindi può competere nell'ambito del progetto di riqualificazione, può avere un proprio ruolo.
Questo può essere un segnale rispetto al mondo dell'artigianato, che mi sembra sia stato attento, nell'ambito delle audizioni, al disegno di legge presentato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 77, sul quale l'Assessore Bairati, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 65 presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale Botta, Boniperti e Ghiglia: all'articolo 5, comma 1, nuovo punto "d) di idonei strumenti finanziari per garantire maggiore facilità nell'accesso di credito e una riduzione del costo del denaro erogato".
Emendamento rubricato n. 74 presentato dal Consigliere Buquicchio: si aggiunge all'articolo 5, comma 1 del disegno di legge, dopo il punto c) la lettera d) "di misure che facilitino l'accesso al credo delle piccole e medie imprese piemontesi operanti nella filiera automobilistica." La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Come altri colleghi ricordavano, ci sono altre normative regionali che intervengono nel comparto della piccola e media impresa.
Abbiamo presentato due emendamenti che, se il Presidente ritiene illustrerei insieme, poi, naturalmente, le votazioni saranno separate. Fra l'altro, approviamo questa legge prima di andare all'esame e all'approvazione del Piano triennale sull'industria, mentre, avendo voluto fare un ragionamento con una propria organicità, probabilmente questa legge avrebbe dovuto essere susseguente a quest'ultimo. Detto ciò, riteniamo che all'interno del punto 1), si debbano individuare due nuovi momenti: il primo, che garantisca alle imprese una facilitazione nell'accesso al credito e un costo inferiore del denaro; in principal modo l'accesso al credito, perché sappiamo che se l'accesso al credito nella nostra regione e nella nostra nazione è sempre stato un problema, lo è ancor più nella situazione attuale. Questo, anche per una maggiore rigidità delle banche nell'erogare crediti, perché nella nostra regione sono certamente diminuite le commesse, ma soprattutto sono diminuiti i pagamenti, per cui vi è una mancanza di liquidità e le imprese qualche volta rischiano di chiudere pur avendo molti crediti, ma che spesso non sono esigibili. Riteniamo importante inserire un punto, che dovrà essere articolato con la normativa già esistente o con una nuova normativa. Crediamo, inoltre - e questo è l'altro emendamento che vado ad illustrare - che fra le misure individuate certamente possa essere positiva quella della capitalizzazione...



PRESIDENTE

Scusi, collega Vignale. Per cortesia, colleghi, lasciate effettuare l'intervento al Consigliere Vignale. Grazie.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Dicevo che certamente si può ritenere positiva la capitalizzazione nel rafforzamento patrimoniale delle strutture delle imprese, così come la loro crescita dimensionale, però crediamo sia anche importante prevedere degli investimenti finalizzati all'ammodernamento delle linee produttive. Questo non certo per consentire dei licenziamenti ma per consentire al sistema imprenditoriale torinese e piemontese di essere maggiormente competitivo.
Ci auguriamo che questi due emendamenti, che - come sosteneva il Capogruppo Casoni - provano ad entrare nel merito e non sono tesi al rallentamento della legge, possano essere presi in considerazione dalla Giunta e soprattutto dal Consiglio, ben sapendo che non abbiamo certo risolto il problema della filiera automobilistica inserendo un eventuale punto d) e punto e).
A tutto ciò, a quello che è già scritto e a quello che noi proponiamo di aggiungere, occorre dare corso inevitabilmente con uno strumento, che è quello finanziario, che oggi non è previsto all'interno di questa normativa, ma che inevitabilmente dovrà essere per quota pari o superiore finanziato da questa istituzione.



PRESIDENTE

Faccio rilevare come l'emendamento n. 65, di cui è primo firmatario il Consigliere Casoni, sia nei contenuti molto simile all'emendamento n. 74 a firma del Consigliere Buquicchio, anche se, formalmente, la dizione è distinta, nella sostanza, l'intento è abbastanza simile.
La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Confermo quanto in sostanza già espresso sul merito degli emendamenti esprimendo parere favorevole all'accoglimento degli stessi, data la natura sostanzialmente convergente dei due emendamenti. Forse, nell'emendamento presentato dal Consigliere Buquicchio c'è una sottolineatura dell'azione in favore delle piccole e medie imprese, ma la problematica su cui si sollecita l'introduzione nell'articolato è la stessa.
Vi chiederei una formulazione sintetica dei due, che credo potrebbe essere la seguente: "Idonei strumenti finanziari per garantire maggiore facilità nell'accesso al credito per le piccole e medie imprese", avendo coralmente sottolineato il fatto che il problema riguarda soprattutto la piccola e media dimensione.



PRESIDENTE

Siamo sempre in fase di esame dell'emendamento n. 65, però, è chiaro che, a buon senso, apprezzo lo sforzo dell'Assessore Bairati per individuare una soluzione che componga la situazione pressoché simile dei due diversi emendamenti.
Pertanto i due emendamenti sono così riformulati.
Emendamento rubricato n. 65 presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale Botta, Boniperti e Ghiglia: nuovo punto "d) di idonei strumenti finanziari per garantire maggior facilità nell'accesso al credito per le piccole e medie imprese piemontesi anche artigiane e una riduzione del costo del denaro erogato".
Emendamento rubricato n. 74 presentato dal Consigliere Buquicchio: si aggiunge all'articolo 5, comma 1 del disegno di legge, dopo il punto c) la lettera d) "di misure che facilitino l'accesso al credito per le piccole e medie imprese piemontesi anche artigiane e una riduzione del costo del denaro erogato".
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

In effetti, l'emendamento proposto da Alleanza Nazionale ha un identico contenuto, anche se nella forma può cambiare giusto qualche parola. È stato espresso benissimo, pertanto è inutile che ripeta i concetti da lui poc'anzi espressi, che condivido appieno.
Per fare un omaggio ai presentatori di questo emendamento e alla minoranza, se la Giunta esprime parere favorevole sull'emendamento, ritiro il mio emendamento votando a favore per questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Solo per omogeneità con l'emendamento approvato in precedenza proporrei anche in questo emendamento di aggiungere le parole: "anche artigiane". Mi sembra che parli di piccole e medie imprese piemontesi inserirei dopo la virgola "anche artigiane", così resta tutto omogeneo.



PRESIDENTE

Vediamo la formulazione ultima dell'emendamento.
L'Assessore Bairati ha proposto una formulazione dell'emendamento a firma del Consigliere Casoni, che mi pare accolta dallo stesso Consigliere che è del seguente tenore: "Idonei strumenti finanziari per garantire maggiore facilità nell'accesso al credito delle piccole e medie imprese piemontesi". Il Consigliere Dutto ha posto il problema di aggiungere ancora le parole: "anche artigiane".
La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

"Per le piccole e medie imprese piemontesi, anche artigiane", questa è la formulazione sintetica.



PRESIDENTE

Ricapitolando, l'emendamento n. 65, con il consenso espresso del proponente, è così riformulato dallo stesso Consigliere Casoni: all'articolo 5, comma 1, aggiungere il punto d), "di idonei strumenti finanziari per garantire maggiore facilità nell'accesso al credito per le piccole e medie imprese piemontesi, anche artigiane".
La parola al Consigliere Buquicchio per dichiarazione di voto su questo emendamento.



BUQUICCHIO Andrea

Assessore, sarebbe stato il caso di aggiungere "comunque operanti nella filiera automobilistica", visto che lo spirito iniziale era quello di dare più forza a quell'oggetto, se sono d'accordo i colleghi?



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, è stata proposta un'ulteriore correzione, è d'accordo?



(Il Consigliere Casoni fa un cenno di assenso)



PRESIDENTE

Allora si aggiungono le parole: "operanti nella filiera automobilistica".
La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65, così come riformulato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Ribadiamo che l'emendamento rubricato n. 74 è da ritenersi ritirato e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 66 presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale Botta, Boniperti e Ghiglia: nuovo punto "e) di misure finalizzate all'ammodernamento e alla sostituzione di impianti di produzione".
L'emendamento è già stato illustrato dal proponente e la Giunta ha già espresso parere favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 75 presentato dal Consigliere Buquicchio: si aggiunge all'articolo 5, comma 1 del disegno di legge, la lettera e) "di una struttura di riferimento per le imprese che favorisca l'incontro tra le esigenze del mondo produttivo e le esigenze della ricerca".
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Propongo in corso d'opera una modifica all'emendamento stesso, dopo il confronto con l'Assessore, per cui, anziché parlare di una struttura possiamo parlare di interventi che favoriscano l'incontro tra le esigenze del mondo produttivo e le esigenze della ricerca.
Spiegare questo emendamento mi sembra superfluo, sappiamo tutti che il mondo della produzione e quello della ricerca, purtroppo, operano a compartimenti stagni, non sempre riescono a trovare punti di contatto, per cui individuare un comune denominatore può essere sicuramente un'azione positiva in termini di incontro tra le rispettive esigenze.



PRESIDENTE

Il testo dell'emendamento viene così riformulato dal proponente: Si aggiunge all'articolo 5, comma 1 del disegno di legge, la lettera f) "interventi che favoriscano l'incontro tra le esigenze del mondo prodotto e le esigenze della ricerca".
La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Esprimo parere favorevole.



PRESIDENTE

Se non ci sono ulteriori interventi, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 8 presentato dal Consigliere Scanderebech: all'articolo 5, comma 2, rigo primo: "gli enti territoriali e il Gruppo FIAT" va così modificato: "i soggetti di cui al comma che precede...".
L'emendamento rubricato n. 8 è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 1 presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Cavallera e Ferrero: all'articolo 5 aggiungere il comma 3: "Per gli interventi di cui al comma 1, è costituito apposito fondo con una dotazione iniziale di 35.000.000 da destinarsi ad interventi a sostegno delle piccole e medie imprese del settore automobilistico".
La parola al Consigliere Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto

La natura di questo emendamento, riallacciandomi alle considerazioni che faceva in un procedente intervento la Consigliera Ferrero sull'articolo 5, è quella di dare contenuto. Tutto quanto previsto dall'articolo 5 è già possibile, nell'ambito regionale, con l'attuale legislazione, con una delibera di Giunta comunicata al Consiglio, con una procedura particolare ai sensi della legge n. 34/2004 del Testo Unico sull'industria. Se vogliamo, la costruzione dell'articolo 5, così com'è, può essere un rafforzativo, un segnale politico per la Giunta, per il Consiglio, con motivazioni che vanno oltre alla semplice attuazione di un intervento.
Il punto di debolezza dell'articolo 5 è la mancanza della sostanza per l'intervento. Abbiamo previsto un emendamento che prevede uno stanziamento di 35 milioni, ma, come si noterà, non si è prevista la copertura di 35 milioni, ragion per cui può essere eccepita anche l'inammissibilità dell'emendamento per mancanza di copertura. Volutamente non si è prevista la copertura perché, a fianco di tutto ciò, in questi giorni, la Giunta varerà il programma sulle attività produttive per il 2005, che ha una disponibilità che potrebbe essere di 150 milioni di euro, circa (la somma dei vari addendi tra fondo unico e disponibilità di bilancio mi porta a questa cifra). In questo caso, significava portare l'emendamento in Aula proporlo all'Aula, valutare se la Giunta regionale ritiene debba essere data sostanza al fondo e a quanto si dice nell'articolo 5, accettare l'emendamento e inserire, come "pescaggio", il capitolo dell'UPB relativo al Testo Unico delle attività produttive, la legge 34.
Se la Giunta, invece, ritiene di mantenere "vuoto" l'articolo 5, e quindi come semplice annunciazione tanto per dire: "Abbiamo previsto qualcosa anche per gli altri articoli, ma non ci sono i fondi ", in questo caso l'emendamento è inammissibile e sono il primo a dire che noi proponenti lo ritireremo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale per l'illustrazione dell'emendamento n. 68 (presentato all'articolo 8); ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo non sull'emendamento del Consigliere Pichetto, ma per segnalare che il nostro Gruppo consiliare ha presentato un emendamento che ancorché sul comma relativo alle disposizioni finanziarie, è simile. Chiedo al Presidente di poter illustrare il nostro emendamento perché è vero che riguarda un articolo successivo, ma potrebbe sembrare anomalo illustrare un emendamento sul quale l'Assessore ha già dato una risposta.



PRESIDENTE

Senz'altro: approfittiamo, se riusciamo, ad unire la discussione. I problemi formali che attengono all'uno, attengono anche all'altro, quindi è bene unificare perché la risposta che la Giunta darà vale per entrambi gli emendamenti. Mi pare opportuna la sua osservazione.



VIGNALE Gian Luca

Anche perché è una valutazione indispensabile per esprimere un voto riferito all'articolo 5. L'emendamento da noi presentato recita: "Al fine di sostenere lo sviluppo e rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese operanti nella filiera automobilistica con gli strumenti indicati dall'articolo 5, comma 1, è prevista una spesa non superiore a 35 milioni di euro".
La via indicata dal Consigliere Pichetto è quella di utilizzare la normativa regionale già esistente e stanziare fondi per il sostegno della piccola e media impresa, io mi permetto di dire aggiuntivi. Aggiuntivi, o che non siano in sottrazione a quelli attualmente presenti su un capitolo che può anche essere finalizzato alla piccola e media impresa, ma che in realtà viene dato alla grande impresa.
Per evitare lo strabismo, abbiamo diverse possibilità: non si perseguiva il progetto di legge, oppure al progetto di legge si affiancava una delibera di Giunta avente uno stanziamento paritario, oppure, ancora all'interno della legge - visto che si è fatto un articolo 5 che mira alla piccola e media impresa, visto che il resto dell'articolato è finalizzato alla grande impresa - all'articolo 5 si dava capienza economica.
L'articolo 8 (intervengo sull'articolo 8 perché il nostro emendamento era stato presentato su quello, quindi non interverrò dopo) ha un po' l'anomalia che finanzia i due interventi sulla quale la legge si impegna l'articolo 3 e l'articolo 4, cioè l'acquisizione delle aree, dimenticandosi tutti gli interventi che abbiamo indicato all'articolo 5, anche con i suggerimenti, gli emendamenti presentati da più Gruppi consiliari e accolti dall'Aula. L'anomalia sostanziale è questa.
Abbiamo inteso illustrare quest'emendamento per esprimere una valutazione compiuta anche sull'articolo 5. È altrettanto ovvio che, anche in seguito all'approvazione della legge, non presenteremo solo attenzione che le finalità di cui all'articolo 1 siano raggiunte dall'attuale disegno di legge n. 150, ma presteremo, soprattutto, una grande attenzione affinch si presti pari, e ci permettiamo di dire, superiore attenzione a quel mondo produttivo che negli anni ha più creato posti di lavoro che non disagi occupazionali e produttivi.



PRESIDENTE

Faccio presente che, come bene sanno i proponenti, primo fra tutti il Consigliere Pichetto, se non vi è copertura, gli emendamenti sono dichiarati inammissibili. È una questione che il Consigliere Pichetto conosce bene, lo ha anche detto: o vi è la disponibilità della Giunta a dare una copertura, oppure gli emendamenti sono inammissibili e non possono essere messi in votazione. Oppure, ancora, la copertura è individuata dal proponente.
La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

L'ho già detto in Commissione e lo ripeto in Aula. Nelle parole del Consigliere Pichetto e del Consigliere Vignale raccogliamo l'invito politico, nel triennale delle attività produttive che stiamo varando, ad intervenire con specifiche risorse destinata alla filiera dell'automotive e, in particolare, alle piccole e medie imprese operanti nella stessa.
Tuttavia, gli interventi troveranno copertura nel triennale delle attività produttive che presenteremo.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 1, attualmente in discussione, viene ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Tratterei la discussione sull'emendamento n. 68 quando procederemo all'esame dell'articolo n. 8, sulle istituzioni finanziare.
Emendamento rubricato n. 77 bis presentato dai Consiglieri Rossi, Allasia Dutto e Monteggia: dopo il comma 2, è aggiunto il seguente comma: "3. Per le finalità di cui al comma 1 il programma pluriennale di intervento di cui all'articolo 6 della legge regionale 34/2004 e il programma di cui all'articolo 5 della legge regionale 21/1997 (Norme per lo sviluppo e la qualificazione dell'artigianato) contengono misure specifiche prioritariamente destinate allo sviluppo delle piccole e medie imprese piemontesi, anche artigiane della filiera automotive".
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
L'emendamento aggiunge un punto importante: il comma 3, che inserisce nel programma pluriennale di intervento, il finanziamento per le piccole e medie imprese e quelle artigiane, sempre della filiera automotive. Tra l'altro, lo abbiamo fatto in modo tecnicamente corretto, in quanto riportiamo esattamente gli estremi delle leggi in materia. È uno di quegli emendamenti che avevamo discusso con la Giunta, quindi credo che l'Assessore possa esprimere subito un parere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77 bis, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 78 presentato dalla Giunta regionale, a nome dell'Assessore Bairati: è inserito il comma 3.
"3. Gli interventi previsti al comma 1 e al comma 2 saranno disposti nel rispetto della normativa comunitaria in materia di aiuti di stato".
L'emendamento n. 78 viene ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Procediamo con le dichiarazioni di voto sull'intero articolo 5.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Su questo articolo, vista la disponibilità di inserire un punto per noi estremamente importante, relativo all'aiuto alla piccola e media impresa e all'artigianato della filiera dell'auto, daremo voto favorevole.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Larizza; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Vorrei semplicemente un chiarimento, perché c'è qualcosa che non mi torna: non si possono accogliere tutti gli emendamenti e poi votare contro l'articolo. Non ha senso. Mi permetto di fare un'osservazione alla Giunta: quando si accolgono gli emendamenti e si cambia la natura di un articolo vuol dire che c'è un impegno a votarlo, altrimenti tanto vale proseguire.
Lo dico a titolo personale.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Larizza, ma non è prassi commentare i voti espressi.



LARIZZA Rocco

Lo dico a futura memoria.



PRESIDENTE

Procediamo con gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 9 presentato dal Consigliere Scanderebech: all'articolo 6, comma 3, rigo primo: "Le modalità di provvista dei mezzi finanziari occorrenti, la definizione dei limiti del mandato ed ogni altro aspetto del rapporto contrattuale intercorrente tra la Regione ed il suo mandatario, trovano disciplina in appositi provvedimenti amministrativi..." va così modificato: "Le modalità di provvista dei mezzi finanziari, la definizione dei limiti del mandato e ogni altro aspetto del rapporto contrattuale intercorrente tra la Regione e il suo mandatario, trovano disciplina in appositi provvedimenti amministrativi della Giunta regionale".
La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Mi permetto una riformulazione in sede tecnica per maggior chiarezza: invece di "Giunta", leggiamo "della Giunta regionale".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo in merito all'articolo 6 per non rubare tempo all'Assemblea chiedendo altro tempo per intervenire in riferimento a quanto detto dal collega Larizza.
Innanzitutto, lo informo che non è buona creanza e, se mi si consente anche poco intelligente, insegnare agli altri Gruppi consiliari come fare il proprio lavoro (ovviamente, poco intelligente nel frangente in cui ci troviamo). Detto ciò, rilevo che i Gruppi consiliari hanno la possibilità di migliorare anche le leggi che non approvano.
Pertanto, anche nell'articolato o nelle leggi che non intendiamo, nel modo più assoluto, sostenere, se crederemo che alcuni emendamenti siano migliorativi rispetto alla legge, non mancheremo di esercitare quello che è un nostro dovere sacrosanto. Quindi, non si stupisca se in futuro presenteremo emendamenti che vengono accolti e voteremo contro l'articolato della legge.



(Commenti del Consigliere Larizza fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Sì, ma allora, se lo devo fare alla sua Giunta, quando è finito il Consiglio, visto che ci diamo...



PRESIDENTE

Per cortesia...



VIGNALE Gian Luca

Prendendo un caffè al bar...



(Commenti del Consigliere Larizza fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Larizza e Consigliere Vignale, non apriamo un dibattito tra colleghi, torniamo all'emendamento.



VIGNALE Gian Luca

Non voglio instaurare alcun dibattito, chiedo solo di non essere interrotto.
In secondo luogo, visto che in quest'Aula si sono dette cose in assoluta libertà, credo di poter fare altrettanto anch'io. Personalmente ho pronunciato centinaia e migliaia di parole in assoluta libertà, parole che poco avevano a che vedere con il provvedimento, ma non oggi. Se un collega crede opportuno dare suggerimenti al Gruppo di Alleanza Nazionale Alleanza Nazionale non solo li rimanda al mittente, ma prova anche a spiegare al collega le buone motivazioni per cui, a difesa degli emendamenti, ha votato contro una legge. Dopodiché, rimane anche una valutazione di intelligenza politica, ma questo la lascia all'Assemblea e soprattutto, al collega Larizza.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Do atto che gli altri emendamenti presentati sull'articolo 6 sono stati ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto per dichiarazione di voto sull'intero articolo 6; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Annunciamo il voto contrario, in quanto l'articolo 6 è chiaramente collegato agli articoli 3 e 4 su cui avevamo votato contro.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6, come emendato Il Consiglio approva.
A seguito di richiesta di verifica della regolarità del voto, dispongo la ripetizione della votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno risposto NO 11 Consiglieri hanno risposto SI' 31 Consiglieri non ha partecipato al voto 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Non essendoci interventi, passiamo all'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 67 presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale Botta, Boniperti e Ghiglia: prima riga: cassare "periodicamente" e sostituire con "trimestralmente".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Nell'ottica che abbiamo ricordato in più di un intervento qualche articolo fa, cioè quello della verifica relativamente alla bontà della legge, o meglio alle ricadute della legge, abbiamo presentato due emendamenti che illustro congiuntamente.
Uno è quello di dire che la Giunta regionale rende conto trimestralmente al Consiglio delle modalità di trattazione della presente legge; ovviamente rende conto al Consiglio con le sue articolazioni, quindi la Commissione consiliare e il Consiglio stesso. Questo riguarda l'emendamento n. 67.
Sempre all'articolo 7, comma 1 - e vi è un errore nella scrittura dell'emendamento, che è il numero 69 - dopo le parole "della crisi del settore automobilistico piemontese" chiediamo di inserire le parole "soprattutto in merito all'incremento occupazionale produttivo".
Quindi, da un lato si chiede di garantire - questa è la finalità dei nostri emendamenti - l'informazione e la conoscenza della ricadute della presente legge nei confronti del Consiglio in tempi dati, che è quello dei tre mesi.
Dall'altro chiediamo una verifica che sia finalizzata agli incrementi produttivi ed occupazionali che la presente legge ha e che noi ci auguriamo, anche se abbiamo alcune perplessità al riguardo.



PRESIDENTE

Faccio un appunto sull'emendamento. Suggerirei di leggere insieme i commi 1 e 2, perché per come è congeniato l'articolo 7, il comma 1 contiene un'affermazione di principio, cioè si stabilisce il principio che la Giunta rende conto al Consiglio con periodicità dell'operato, cioè dell'attuazione di questa legge.Dopodiché il comma 2, esordendo con le parole "a tal fine" concretizza questo compito, e quindi lo puntualizza indicando, dopo un periodo iniziale, la periodicità annuale. Quindi, suggerirei per una semplificazione tecnica di apportare eventuali emendamenti sul tempo al comma 2. La periodicità può diventare trimestrale, è una scelta politica ma suggerirei di farlo sul comma 2, che è quello che specifica quanto affermato in linea di principio sul comma 1.
Ci sono emendamenti presentati all'articolo 7, comma 2, dal Consigliere Scanderebech e dal Consigliere Buquicchio tesi ad introdurre la periodicità semestrale rispetto alla periodicità annuale prevista nel disegno di legge.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

La finalità era quella del controllo, ma se la Giunta e l'Assessore hanno concordato il controllo trimestrale, decade la richiesta fatta con il nostro emendamento di un controllo semestrale.
Non so quali siano le modalità con cui debba cadere il nostro emendamento; posso ritirarlo o deve essere frutto di una votazione?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Ho già detto nel dibattito in Commissione che la Giunta, come più volte è richiamata la necessità di fornire elementi di garanzia rispetto agli andamenti dell'accordo, era disponibile a modificare la frequenza con cui informare il Consiglio.
Pertanto, sugli emendamenti n. 11, 61 e 67 che, di fatto, insistono sullo stesso articolo, siamo favorevoli, ovviamente anche ad informare il Consiglio su base trimestrale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Accogliamo l'indicazione. Se la trimestralità è accolta dalla Giunta credo che non vi siano problemi. Questo per quanto riguarda il comma 2 così come l'altro emendamento al comma 1, credo si possa trasporre, come consigliava il Presidente, al comma 2.
Quindi, trasformare l'ultima riga in questo modo: "Riferimento ai costi complessivi, alle modalità di attuazione e all'incremento produttivo ed occupazionale".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Mi permetto di ricordare al Consigliere Vignale che questa formulazione rientra nuovamente nel campo di quel sinallagma giuridico di cui abbiamo discusso tutto il pomeriggio. Quindi, in questo caso, il parere è contrario.



PRESIDENTE

Se i proponenti sono d'accordo, considererei ritirati gli emendamenti rubricati n. 67 e n. 69, così come gli emendamenti rubricati n. 11 a firma del Consigliere Scanderebech e n. 61 a firma del Consigliere Buquicchio che vanno da intendersi riformulati.
Nell'emendamento Scanderebech, rubricato n. 11, che introduceva all'articolo 7, comma 2, rigo secondo, la "periodicità semestrale" al posto di "annuale", viene intesa come "periodicità trimestrale", così come nel seguente emendamento: emendamento rubricato n. 11 bis: all'articolo 7, comma 2, rigo secondo: "periodicità annuale" va modificata in "periodicità semestrale".
La Giunta esprime parere favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11 bis, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 76 presentato dal Consigliere Buquicchio: si aggiunge all'articolo 7 comma 3, punto b) del disegno di legge, dopo "considerato", l'espressione "se acquistato dagli Enti pubblici territoriali di cui al presente disegno di legge".
Tale emendamento è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7, come modificato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 68 presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale Botta, Boniperti e Ghiglia: (Nuovo comma) comma 3 bis: "Al fine di sostenere lo sviluppo e rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese operanti nella filiera automobilistica con gli strumenti indicati dall'articolo 5 comma 1 è prevista una spesa non superiore a trentacinque milioni di euro".
Sull'articolo n. 8 risulta presentato unicamente l'emendamento n. 68 a firma Casoni, che è già stato illustrato dai proponenti; essendo privo di copertura finanziaria è considerato inammissibile, a meno che i proponenti lo riformulino in altro modo.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 64 presentato dai Consiglieri Monteggia, Allasia Rossi e Dutto: il titolo è sostituito dal seguente: "Interventi per la riqualificazione delle aree industriali piemontesi".
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

In questo emendamento, ho visto che anche nel testo sono state inserite una serie di misure che saranno poi previste nel piano degli investimenti triennali, che vanno a favore della piccola media impresa, nonché alle imprese artigiane che operano nel settore dell'auto e quindi nella filiera dell'automotive. È chiaro che il titolo deve essere sostituito, perché non si parla più di interventi nell'area torinese, ma si deve parlare di interventi per la filiera dell'auto in Piemonte.
Quindi, si tratta semplicemente di una modifica del testo, che va a ricomprendere la serie di modifiche fatta all'interno del testo e da un senso regionale al provvedimento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64, sul quale l'Assessore Bairati, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Prima della votazione finale sull'intero testo del disegno di legge n. 150 mettiamo in discussione tutti gli ordini del giorno collegati (ex articolo 78 del Regolamento) Il primo ordine del giorno collegato è il n. 55 inerente a "Cassa integrazione dipendenti Powertrain Mirafiori", avente come primi firmatari Robotti e Chieppa, a cui si sono aggiunte le moltissime firme dei Consiglieri Spinosa, Boeti, Larizza, Muliere, Cattaneo, Laus, Bizjak Rabino, Lepri, Motta, Dalmasso, Valloggia, Barassi, Deambrogio, Bossuto Moriconi, Turigliatto e Pizzale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chieppa per l'illustrazione; ne ha la facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Rubo davvero pochi minuti al Consiglio. È un ordine del giorno che è stato sottoscritto dall'intera maggioranza ed è il primo di uno dei due ordini del giorno che tenta di cogliere quello che è un aspetto caratteristico del centrosinistra. In questa fase oggi abbiamo ritenuto di dover intervenire in maniera ponderata nell'ambito del dibattito, cioè sulla la vicenda delle moltissime lavoratrici e lavoratori che scontano sulla propria pelle il periodo di crisi che vive l'azienda, attraverso il ricorso massiccio che l'azienda stessa fa alla cassa integrazione a zero ore.
Il primo di questi due ordini del giorno riguarda in particolare i lavoratori della Powertrain. Il secondo riguarda le lavoratrici e i lavoratori degli Enti centrali. In questo primo ordine del giorno chiediamo che per i lavoratori della Powertrain di Mirafiori vengano messi in atto elementi di solidarietà, così che si possano equamente distribuire i sacrifici.
Ci sono degli elementi che noi riportiamo anche all'attenzione del Consiglio regionale, di non fare discriminazioni. Questo vale per i lavoratori Powertrain, ma anche per i lavoratori degli Enti centrali. Su alcune centinaia di lavoratori grava il peso della cassa integrazione a zero ore. Noi chiediamo e impegniamo la Giunta ad agire rispetto ai vertici aziendali, per tentare di richiedere la riapertura di un tavolo con le organizzazioni sindacali, finalizzato ad individuare strumenti di solidarietà a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici e a superare, di fatto, lo strumento della cassa integrazione a zero ore, che noi riteniamo fortemente iniquo.
il segnale che il centrosinistra, insieme all'altro ordine del giorno, dà, di accompagnamento alla legge, perché è un tema che noi riteniamo centrale. Abbiamo registrato l'impossibilità, per questioni di vincoli (anche comunitari) di intervenire in quello che era il testo della legge. Impegniamo però la Giunta sul piano politico ad un'assunzione di responsabilità vera, tentando di raggiungere quei due risultati, tentando di costringere (per quello che potremo) i vertici aziendali ad investire seriamente nel rilancio produttivo e occupazionale sul nostro territorio ma richiamando da subito l'azienda ad una sorta di responsabilità sociale nei confronti di quelle migliaia di famiglie che oggi vivono una situazione pesantissima (dal punto di vista economico) perché, lo ripeto esclusivamente su di loro grava il peso di dover subire lo strumento della cassa integrazione a zero ore.
L'ordine del giorno è sottoscritto da tutti i gruppi del centrosinistra. Mi pare che l'illustrazione breve che ho fatto sia sufficiente per centrare quello che è il tema che abbiamo voluto porre.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

In merito all'ordine del giorno n. 55, il collega Chieppa e gli altri firmatari pongono una questione importante, che è quella della rotazione della cassa integrazione, che in fondo è stato anche l'impegno che la Regione, nel ruolo che svolge anche sulla mediazione, sulle controversie sul lavoro e sulle strutturazioni, ha sempre tentato di portare avanti e pone come primo punto.
Io faccio questa dichiarazione Presidente, che vale anche come acconto per tutti gli altri ordini del giorno. Gli ordini del giorno, direi, sono tutti condivisibili da parte nostra, ma osservo che siamo passati dalla fase contrattuale alle suppliche. Prima, con l'ancora disegno di legge che a breve diventerà legge, avevamo (anche noi) il coltello dalla parte del manico e potevamo discutere e definire degli accordi, non dico dei contratti ma certamente degli accordi. Si parla di protocollo di intese, i protocolli di intese si fanno con più firme, siamo andati lisci su tutto il disegno di legge, o quasi. Ora, tanto per condire la situazione e per raccontare ai cassaintegrati che non sono in rotazione, invece di farlo nella fase di trattativa, d'intesa con il gruppo FIAT, lo facciamo come supplica a fine seduta.
Bene, non c'è altra soluzione a questo punto, siete arrivati in fondo al disegno di legge. Noi vi votiamo anche la supplica, ma questo ha un solo significato: forse, chi governa, chi aveva la maggioranza, questa volta aveva in mano, a fianco dei 70 miliardi o, più correttamente, 35 milioni di euro, anche la possibilità di imporre o di raggiungere un'intesa che consentisse qualche certezza e garanzia in più sul fronte del lavoro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 55, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale premesso che dal febbraio 2003 circa 220 dipendenti su un totale di 1700 della società Powertrain di Mirafiori (Join Venture frutto dell'accordo tra FIAT e General Motors, ma oramai interamente di proprietà FIAT), addetti alla produzione di cambi per autoveicoli, sono in Cassa Integrazione Guadagni circa 60 lavoratori, tra quelli posti in CIG, da allora non sono più rientrati al lavoro essendo stati esclusi da ogni rotazione della CIG rilevato che fino al settembre 2004 i lavoratori erano in CIG Ordinaria e che dal mese successivo in CIG Straordinaria nel mese di febbraio 2005 le Organizzazioni Sindacali avevano proposto all'azienda un criterio di rotazione che prevedeva un mese al lavoro ed un mese di CIG, proposta rifiutata da Powertrain che invece chiedeva di estendere la CIG ad altri 120 lavoratori con rotazione di tre settimane al lavoro e nove in CIG la proposta delle Organizzazioni Sindacali aveva lo scopo di distribuire nella maniera più equa possibile i sacrifici ed i disagi tra tutti i lavoratori interessati rilevato infine che i sessanta lavoratori finora esclusi dalla rotazione dal febbraio 2003 percepiscono solamente l'indennità di CIG pari, mediamente, a 650 circa al mese, essendogli precluse altre voci come ad esempio il premi di produzione, con conseguenze facilmente immaginabili impegna il Presidente della Giunta Regionale e l'Assessore al Lavoro ad intervenire con la massima urgenza presso Powertrain al fine di stabilire criteri di rotazione della CIG equi per tutti i lavoratori interessati a vigilare affinché in tutte le aziende della regione che fanno, o faranno ricorso, alla CIG non si verifichino più tali discriminatorie pratiche d'applicazione della Cassa Integrazione Guadagni".
Il Consiglio approva.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dei seguenti ordini del giorno: ordine del giorno n. 141 "Legge FIAT. No all'acquisto di campo volo, ma si utilizzino i fondi risparmiati per il rilancio produttivo ed occupazionale di Mirafiori", presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale Botta, Boniperti e Ghiglia ordine del giorno n. 151 "Interventi per la riqualificazione industriale dell'area metropolitana torinese", presentato dai Consiglieri Ghiglia Casoni, Boniperti, Botta, Vignale, Pichetto e Ferrero ordine del giorno n. 153 "Riqualificazione industriale dell'area torinese", presentato dai Consiglieri Ghiglia, Vignale e Casoni.
Chiedo la cortesia, se i colleghi lo ritengono, di procedere ad un'illustrazione onnicomprensiva.
La parola al Consigliere Segretario Ghiglia per l'illustrazione, che interviene in qualità di Consigliere.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, noi illustriamo complessivamente i tre ordini del giorno in maniera abbastanza sintetica.
Manteniamo l'ordine del giorno che dice chiaramente no all'acquisto di Campo Volo e impegna la Giunta a stralciare l'acquisto e a utilizzare le risorse risparmiate per il rilancio produttivo e occupazionale di Mirafiori attraverso misure dirette e indirette, ricerche, innovazione e sostegno alle imprese.
Credo non ci sia molto da aggiungere perché abbiamo motivato più volte la nostra posizione contraria all'acquisto di Campo Volo. Questo per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 141.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 153, che è un altro di quelli più facili, noi chiediamo nello Steering Committee di cambiare un po' la composizione, perché ci sembra assolutamente sperequata e anche un po' irrazionale.
Noi chiediamo che il Comitato di otto membri sia composto da un membro di FIAT, anche perché non si capisce il motivo per cui dovrebbe averne di più. FIAT dovrebbe averne tre nel momento in cui entra con il 10%. Non è così, Assessore: ne ha tre ed entra con il 10%? Non si capisce perché! Comunque, per risolverci il problema: uno alla FIAT, uno per ogni Ente uno all'Università di Torino, uno al Politecnico e uno alle organizzazioni sindacali. Abbiamo voluto inserire Università e Politecnico proprio perch se le finalità sono la ricerca e l'innovazione, riteniamo che in questo Comitato, che, in qualche modo, dovrà accompagnare la realizzazione dell'accordo e, soprattutto, la realizzazione degli obiettivi dell'accordo ci siano a pieno titolo Università e Politecnico di Torino.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 151, elenco per sintesi i punti dell'impegnativa alla Giunta: quale primo punto, inserire delle clausole di salvaguardia nell'accordo che colleghino lo stanziamento di denaro pubblico non solo alla produzione della Grande Punto a Mirafiori, ma anche la produzione all'interno dell'area di un nuovo modello con relativo motore. Quando farete gli atti successivi dell'accordo per Mirafiori credo che qualche clausola di maggior garanzia si possa inserire.
Per quanto riguarda il secondo punto, fissare la data temporale dell'accordo con le relative garanzie sul numero dei lavoratori che verranno impiegati o reimpiegati nella produzione della Grande Punto. Credo che anche prima dei tre mesi la Giunta si possa impegnare a fare questo.
Non crediate che passi e che noi non ci ricordiamo che è passato, perché ve lo ricordiamo poi tutte le settimane che è passato, chiedendovi la data! Non ci fate essere pedanti, perché poi dobbiamo dire: "Sono passate 72 ore 35 minuti, 23 secondi, quand'è che reimpiegate i lavoratori?" Quindi impegnatevi un po' di più. Solo perché questa opposizione è troppo buona e morbida non ne approfittate.
Relativamente al terzo punto, il Consigliere Rossi ci ha sottolineato un'esigenza. Noi abbiamo messo: "Non modificare la destinazione dell'uso delle aree oggetto di acquisizione per almeno sei anni, a meno che non ne venga ribadita la vocazione e la finalizzazione di attività produttive e industriali". È vero che su Campo Volo è stata messa questa clausola della pubblica utilità, però è ovvio che, sganciando la pubblica utilità, cioè aderendo a questo, paradossalmente, noi facilitiamo l'operazione di speculazione - potenzialmente - di cui parlavamo prima, perché una volta che si svincola quell'area si svincolano tutte le aree che si chiamano sempre Campo Volo, che rimangono in parte proprietà FIAT e in parte di un altro grosso privato, con opzione di altri privati, ma non andiamo troppo avanti, perché vi saranno altre puntate di questo giallo, che, forse, è più corretto definire commedia.
Noi manteniamo questo punto perché vogliamo legare strettamente questo accordo al rilancio industriale delle aree.
Poi, veniamo alla nostra passione, che l'Assessore Bairati dice che non si può fare, ma noi insistiamo, perché siamo certi che, invece, si possa inserire nell'accordo una clausola di rescissione da far valere nel caso del mancato rispetto delle prescrizioni di cui al punto 2), che era quello relativo alla durata temporale dell'accordo con le relative garanzie sul numero dei lavoratori reimpiegati e sui tempi in cui questi lavoratori effettivamente verranno reimpiegati.



PRESIDENTE

Il collega Ghiglia ha illustrato contestualmente e unitariamente gli ordini del giorno n. 153, n. 141 e n. 151.
Non essendoci altre richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione sugli ordini del giorno. Procediamo all'esame degli ordini del giorno, come da consuetudine, secondo la data di presentazione.
Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 141 a prima firma del Consigliere Casoni, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il Disegno di legge 150/05 all'art. 4 prevede l'acquisto dell'area di "Campo Volo" in previsione di un suo utilizzo a finalità pubbliche rilevato che, anche in seguito alle audizioni di organizzazioni datoriali sindacali e di categoria, appare evidente un timore che l'intervento degli Enti pubblici non garantisca un adeguato rilancio produttivo ed occupazionale di Mirafiori (nuova linea produttiva per Grande Punto, nuova linea per la costruzione di un motore e nuova linea per la realizzazione di motori ecologici) considerato che nello stesso Protocollo d'intesa sottoscritto si parla di "mantenimento produttivo" e non rilancio del medesimo e che il solo mantenimento in Mirafiori non garantisce la sopravvivenza dello stabilimento tutto ciò premesso e sottolineato la necessità, pertanto, di impegnare le risorse finalizzate all'acquisto di "Campo Volo" al rilancio dello stabilimento di Mirafiori, anche al fine di ridurre i costi alla collettività e i disagi ai lavoratori oggi creati dalla cassa integrazione nello stabilimento sopraccitato impegna il Presidente della Giunta a prevedere nel DDL 150/2005 lo stralcio dell'acquisto di "Campo Volo" e l'utilizzo delle risorse risparmiate al fine del rilancio produttivo e occupazionale di Mirafiori, attraverso misure dirette o indirette (ricerca, innovazione, sostegno alle imprese...)".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 151, a prima firma del Consigliere Ghiglia, il cui testo recita: "I sottoscritti Consiglieri regionali preso atto che la Giunta regionale stipulerà un Protocollo d'Intesa avente ad oggetto "Interventi per la riqualificazione industriale dell'area metropolitana torinese" considerato che occorre il massimo impegno da parte delle Istituzioni al fine di contrastare la crisi del settore auto e di rilanciare sul territorio piemontese la produzione della FIAT e delle industrie dell'indotto considerato ancora che l'unico obiettivo a cui le Amministrazioni pubbliche sottoscriventi l'accordo debbono tendere, è la salvaguardia e l'incremento dell'occupazione sul territorio piemontese nel settore auto impegnano il Presidente della Giunta regionale 1) ad inserire, nel sottoscrivendo Protocollo di Intesa e nella successiva costituzione della 'NewCo', una serie di clausole di salvaguardia che colleghino lo stanziamento di denaro pubblico non solo alla produzione della Grande Punto a Mirafiori ma anche alla produzione, all'interno dell'Area, di un nuovo modello con relativo motore 2) a fissare preventivamente la durata temporale dell'accordo con le relative garanzie sul numero di lavoratori che verranno impiegati o reimpiegati nella produzione della Grande Punto 3) a non modificare la destinazione d'uso delle aree oggetto di acquisizione per almeno 6 anni a meno che non ne venga ribadita la vocazione e la finalizzazione ad attività produttive industriali 4) ad inserire nell'accordo una clausola di rescissione da far valere nel caso di mancato rispetto delle prescrizioni individuate al punto 2".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 153, a prima firma del Consigliere Ghiglia, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto che il 'Protocollo d'Intesa' prevede all'articolo 7 la creazione di uno 'Steering Committee' formato da 8 membri considerato che la composizione del suddetto Comitato appare sperequata rispetto alle quote di partecipazione dei singoli soggetti attesa l'importanza strategica dell'Accordo e le sue richiamate implicazioni nel campo della ricerca e dell'innovazione impegnano la Presidente e gli Assessori competenti a proporre ai soci della costituenda 'NewCo' la seguente modifica dello 'Steering Committee': 1 membro FIAT S.p.A. 1 membro ciascuno per ciascun Ente (Regione Provincia, Comune), 1 membro Università di Torino, 1 membro Politecnico di Torino, 1 membro dei Sindacati".
Il Consiglio non approva.
Passiamo ora all'esame dell'ordine n. 150 inerente a "Garanzie reinserimento cassaintegrati FIAT", presentato dai Consiglieri Rossi Allasia, Dutto e Monteggia.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, questo ordine del giorno è comunque simile a quello già approvato, però contiene un'aggiunta. Diciamo che impegna la Giunta a lavorare presso le società FIAT e altre per cercare di riassorbire il personale che oggi si trova in cassa integrazione. Sappiamo tutti quali problemi abbiano i lavoratori in cassa integrazione quando arrivare a fine mese con uno stipendio intero è già problematico.
L'aggiunta è la seguente: la Giunta si impegna ogni tre mesi a venire in Aula a relazionare. Vuol dire che se la Giunta non porta a casa un risultato, quando viene in Aula a dire che non ha ottenuto quanto ha cercato di ottenere, dà la possibilità al Consiglio di fare le proprie rimostranze, di intervenire, di criticare, eventualmente, l'operato della Giunta, se lo si ritiene non sufficientemente impegnato, o non sufficientemente adatto. È per questo che chiedo venga votato l'ordine del giorno, perché è un documento che, se non si risolve il problema in tempi brevi, porta più volte in Aula la Giunta. L'Assessore si era detto disponibile ad accettarlo, mi fa piacere, sentiamo le sue parole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Bairati; ne ha facoltà.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Ho già espresso la disponibilità a relazionare con frequenza piuttosto serrata sugli andamenti dell'accordo. Mi pare che l'ordine del giorno interpreti anche una parte di emendamenti accolti, quindi esprimiamo parere favore sull'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione, con parere favorevole della Giunta, sull'ordine del giorno n. 150, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che a seguito della crisi che ha investito il mercato automobilistico, il Gruppo FIAT ha attivato la procedura di cassa integrazione per 1.500 lavoratori, fra operai, impiegati e quadri; la cassa integrazione interesserebbe attualmente 850 lavoratori dello stabilimento FIAT di Mirafiori, senza considerare gli altri stabilimenti del Gruppo di Lingotto e senza contare i circa 9 mila esuberi dell'indotto considerato che con l'approvazione del disegno di legge 150, recante 'Interventi per la riqualificazione industriale dell'area metropolitana torinese', la Regione Piemonte acquisterà le aree FIAT di Campo Volo e parte di quelle dismesse di Mirafiori ritenuto che l'intervento finanziario degli enti pubblici territoriale deve essere rivolto al rilancio produttivo ed occupazionale di Mirafiori impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso i vertici del Gruppo FIAT affinché sia garantito il graduale reinserimento del lavoratori di Mirafiori attualmente in Cassa integrazione e, al contempo, a relazionare trimestralmente al Consiglio regionale la situazione relativa al riassorbimento delle maestranze di Mirafiori".
Il Consiglio approva Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 152, inerente a "Riqualificazione industriale dell'area torinese", presentato dai Consiglieri Clement, Larizza, Robotti, Turigliatto, Dalmasso, Valloggia Deambrogio, Barassi, Bossuto, Moriconi, Ricca, Muliere, Laus, Motta, Lepri Bizjak, Cattaneo, Rabino, Pizzale e Spinosa.
La parola al Consigliere Clement per l'illustrazione.



CLEMENT Gian Piero

L'ordine del giorno presentato dal nostro Gruppo, ma poi sottoscritto dai Consiglieri di maggioranza, riprende molte considerazioni sollevate in Aula sia la scorsa settimana sia questa settimana.
Vista l'ora non riprendo tutti i punti nei quali il documento impegna la Giunta regionale a lavorare in una serie di direzioni, credo che il punto più qualificante, che sarà anche quello che ci permetterà di verificare o meno la bontà del nostro intervento, sia l'ultimo.
Molte questioni che abbiamo sollevato potranno trovare una conferma o una smentita nelle prossime settimane se si arriverà o meno ad un accordo sindacale e sui contenuti dello stesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In merito a questo ordine del giorno abbiamo una perplessità che abbiamo anche sollevato in sede di III Commissione. Perplessità non in merito all'ordine del giorno (non lo avevamo visionato), ma unicamente rispetto ad un punto che ci sembra fondamentale, cioè quello dove si impegna la Giunta regionale a far sì che all'interno degli insediamenti dismessi da FIAT e acquisiti dalla futura NewCo, vi possano entrare le aziende del settore.
Facciamo attenzione. I trasferimenti di impresa non creano alcun problema di tipo occupazionale se riguardano la prima cintura dell'area metropolitana, ma per chi conosce, come il Consigliere Clement (parlo della provincia di Torino, ma vale per tutta la regione Piemonte) alcune realtà prealpine e alpine, trasferire insediamenti produttivi che hanno al loro interno circa 200 dipendenti - in realtà soprattutto montane significherebbe creare un danno sociale non risolvibile.
Mi spiego meglio. Se nell'Eporediese, piuttosto che nel Canavese, le imprese già tendono a non voler più rimanere perché vi sono problemi di logistica, noi incentiviamo la possibilità di questa impresa a trasferirsi vicino al committente, rischiamo di creare un danno sociale che non è risolvibile dalle istituzioni. In una realtà alpina, che vive in gran parte di manifattura, si ha voglia a costruire posti di lavoro con turismo agricoltura, artigianato e quant'altro! Pertanto, esprimiamo una contrarietà rispetto all'ordine del giorno non per i molti punti che, in qualche modo, possiamo sottoscrivere (le relazioni industriali, la fine della cassa integrazione), ma in merito al trasferimento delle imprese nell'area che la NewCo andrà ad acquisire.
Chiediamo ai proponenti, che sono molti, se non sia possibile eliminare il secondo punto dopo "impegna la Giunta regionale" che recita "a garantire che gli insediamenti nelle parti dimesse dalla FIAT corrispondano a queste stesse finalità, siano anche indirizzate a tutte le aziende del settore con particolare riferimento alla componentistica di primo livello ecc".
Non si può bloccare la scelta di un imprenditore, se un imprenditore che opera in Valle Orco decide di chiudere la propria impresa e trasferirsi nell'area di Mirafiori, noi non possiamo farci assolutamente nulla perch l'impresa è sua, le disponibilità economiche sono proprie, e ne può fare un po' quello che vuole.
In qualche modo, ci sembra che l'ordine del giorno tenda ad incentivare questo tipo di utilizzo delle aree dimesse. Dubito che da qui a pochi mesi vi saranno molte nuove imprese che si collocheranno nell'area FIAT che noi acquisiamo, il rischio più realistico è che vi siano dei trasferimenti.
Su questo punto manteniamo grandissime perplessità che ci fanno esprimere, se mantenuto, una valutazione negativa rispetto a tutto l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Solo per chiarire un aspetto al Consigliere Vignale. È chiaro che tutte le volte che si mette in piedi una nuova area industriale, o si tenta di mantenere in piedi un'area industriale, il rischio è che invece di essere sede di nuovi insediamenti, siano solo rilocalizzazioni che possono creare problemi anche da altre parti. Questo è del tutto evidente e condivisibile.
Quel punto è stato scritto esplicitamente per riconfermare la vocazione industriale di quelle aree, e per riconfermare, in battuta prioritaria, la vocazione nel settore della filiera dell'auto. Dobbiamo leggerlo in questo senso quel punto. Che ci sia il rischio a cui faceva riferimento il Consigliere Vignale, è del tutto evidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 152, il cui testo recita: "Considerato che la Regione Piemonte di concerto con il Comune e la Provincia di Torino è impegnata in un complesso piano politico, finanziario ed amministrativo volto a garantire lo sviluppo e la riqualificazione del sistema produttivo nell'area torinese, a partire dal mantenimento di Mirafiori che a questo fine si contempla una sistema di sinergie tra le scelte produttive del Gruppo FIAT e la promozione di una articolata presenza di aziende dell'indotto, favorendo la ricerca e l'innovazione di prodotto nonché una più avanzata formazione professionale che questo progetto è finalizzato a garantire la tenuta occupazionale sia per i dipendenti FIAT, sia per le decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici che operano nei diversi settori della componentistica, su molti dei quali pesa la minaccia di forti ridimensionamenti produttivi con conseguente perdita del posto di lavoro e che già oggi subiscono forti penalizzazioni attraverso il massiccio ricorso alla cassa integrazione che le Protocollo si fa riferimento alla 'valorizzazione' delle aree del Campo Volo dove il Piano regolatore di Collegno ha sancito '(....) il definitivo abbandono di ipotesi edificatorie' in quanto '(...) luogo dove progressivamente la natura si insinua nella città' unitamente inserita tra gli 'ambiti agricoli' dal Piano Strategico degli spazi verdi dell'area metropolitana torinese (gennaio 2003) elaborato in approfondimento del PTC della Provincia di Torino, indicazioni condivise di cui sarà necessario tenere conto nell'applicazione dei commi 1 e 2 dell'articolo 4 della legge 'interventi per la riqualificazione industriale dell'area metropolitana torinese' tenuto conto che le tre istituzioni pubbliche hanno messo in campo un forte impegno finanziario per la realizzazione del progetto che a questo deve quindi corrispondere una loro capacità di indirizzo e di intervento sia nella fase di lancio, sia nei diversi stadi di realizzazione di quest'ultima che le indicazioni della FIAT auto del nuovo piano di gamma prodotto, quale è stato presentato alle istituzioni nazionali in data 3 agosto, pur in presenza di alcune positive dichiarazioni, presentano ancora delle incognite.
Impegna la Giunta regionale a garantire che la NewCo nei suoi diversi stadi di sviluppo conservi una larga maggioranza azionaria pubblica e che eventuali nuovi partner siano scelti su una base di totale coerenza con l'insieme degli obiettivi indicati nelle considerazioni iniziali a garantire che gli insediamenti nelle parti dimesse dalla FIAT corrispondano a queste stesse finalità, siano anche indirizzate a tutte le aziende del settore con particolare riferimento alla componentistica di 1 livello finalizzando questi inserimenti industriali al rafforzamento della missione produttiva del sito di Mirafiori a verificare che siano effettivamente messe in atto quelle scelte produttive del Gruppo FIAT che permettano il mantenimento del sito di Mirafiori con produzioni che garantiscano gli attuali livelli occupazionali dopo anni di continui ridimensionamenti, dando risposta positiva alle richieste delle organizzazioni sindacali che da tempo chiedono che sia stabilizzata a Mirafiori la produzione di almeno un nuovo modello, di un nuovo motore e cambio a operare affinché si ponga fine, nella forma e nella sostanza, alla cassa integrazione a zero ore, compresa quella che coinvolge i lavoratori degli Enti Centrali, identificando forme sostitutive sociali ed a rotazione degli eventuali ammortizzatori sociali ancora necessari a riferire al Consiglio, tenuto conto della complessità del progetto intrapreso e delle incognite già richiamate, a riferire al Consiglio della effettiva attuazione del protocollo per le necessaire verifiche e le eventuali scelte politiche ed amministrative che si dovessero rendere utili per mantenere o correggere la rotta intrapresa impegna infine la Giunta ad adoperarsi affinché, attraverso una positiva ripresa delle relazioni industriali, l'insieme dei problemi che attengono alla stabilizzazione occupazionale e produttiva del sito di Mirafiori trovino conferma in un accordo tra i sindacati e l'azienda".
Il Consiglio approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 154, inerente a "Disegno di legge n. 150", presentato dai Consiglieri Scanderebech, Monteggia, Casoni Rossi, Vignale, Manolino, Ghiglia, Pedrale, Pichetto Fratin, Ferrero Cavallera, Cotto, Botta e Dutto.
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Come sanno bene i Consiglieri, quest'ordine del giorno è il frutto di una trattativa. Sono stati ritirati emendamenti che facevano riferimento agli incisi contenuti negli ordini del giorno che, più in generale riguardano perplessità e timori che ha tutto il Consiglio e di cui si è parlato diffusamente questa sera. Mi riferisco al discorso delle garanzie che effettivamente questo provvedimento serva a qualcosa. Questo è lo spirito dell'ordine del giorno firmato da gran parte dei Consiglieri, se non da quasi tutti i Consiglieri dei Gruppi di minoranza, ma credo possa essere votato anche dai Consiglieri di maggioranza.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 154, il cui testo recita: "Premesso che, il disegno di legge 150 della Giunta regionale, con il quale si assegnano cospicui fondi alla FIAT S.p.A. per il superamento di una crisi che sta provocando gravi fratture nella comunità piemontese, non pu risolversi in un'erogazione di somme a fondo perduto constato che le difficoltà che affronta la casa torinese assumono aspetti di carattere economico manageriale, strategico, tecnico, commerciale e sociale considerato che tale crisi deve essere affrontata ottenendo garanzie che consentono di ottenere il miglior risultato possibile nel comune interesse dell'azienda, della pubblica amministrazione e dei lavoratori impegna il Presidente della Giunta regionale nei suoi organi a vincolare il sostegno pubblico alla FIAT e a garanzie concrete in ordine di: mantenimento degli attuali livelli d'occupazione pieno utilizzo degli impianti esistenti rientro progressivo degli attuali cassaintegrati".
Il Consiglio non approva.
Diamo atto che vengono considerato assorbiti dalla discussione i seguenti atti ispettivi: interpellanza n. 41 inerente a "Crisi industria auto", presentata dai Consiglieri Chieppa e Robotti interrogazione n. 119 inerente a "Acquisto di 500 mila metri quadrati dell'area Mirafiori", presentata dai Consiglieri Ghiglia, Casoni Boniperti, Botta e Vignale interrogazione n. 147 inerente a "Programma di acquisizioni immobiliari del Comune di Torino", presentata dai Consiglieri Ferrero, Pichetto Fratin Ghigo e Burzi.
Proseguiamo la trattazione del disegno di legge n. 150 con le dichiarazioni di voto sul disegno di legge nel suo complesso.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Molto brevemente, perché mi rendo conto che tutti, con un certo desiderio, vogliamo chiudere questa giornata d'approfondimento, anche se molti argomenti affrontati oggi in Consiglio erano già stati discussi in sede di Commissione.
Riteniamo che l'esito di questa discussione confermi ancora di più il voto che il nostro Gruppo darà al provvedimento, un voto negativo, perch Assessore Bairati e Presidente Bresso, la discussione di oggi non ha risolto i dubbi che questa opposizione, il nostro gruppo, ha espresso in queste settimane di confronto. Semmai, se ne sono creati altri, anche luce di tutta una serie di considerazioni espresse dai colleghi.
Dividerei le perplessità su due macroargomenti.
Il primo, riguarda il senso di questo disegno di legge, vale a dire l'operazione immobiliare. Abbiamo detto che quest'operazione immobiliare sarebbe stata anche accettabile qualora ci fosse stato un interlocutore in grado di dare risposte più concrete, non dico certezze, ma disponibilità maggiori, rispetto ad un impegno legato ai lavoratori cassintegrati di FIAT e all'impegno che la Giunta regionale e questa maggioranza sostengono con questo disegno di legge: l'acquisizione di terreni.
A tal proposito, ringrazio il Consigliere Buquicchio per avere manifestato, nel corso di questa discussione, il disagio che noi riteniamo seppur velatamente non emerso, di gran parte della maggioranza di questo Consiglio. È un disagio in ordine al fatto di porre questa Regione, nei confronti dei dipendenti FIAT, con un atteggiamento di posizione certa: acquisiamo dei terreni, ma non vengono date garanzie certe, da parte dell'interlocutore privato.
Con questo disegno di legge vi assumete una gran responsabilità. Sar contenta se molti dei dubbi saranno risolti nel prosieguo della verifica dell'attuazione della legge, ma riteniamo che gli elementi che in questo momento abbiamo a disposizione non diano e non creino le condizioni per un voto favorevole. Le perplessità in ordine all'operazione immobiliare sono state anche rese evidenti rispetto ad una parte di quest'operazione, che è quella di Campo Volo, ma non ripeto tutti i dubbi evidenziati nella discussione.
Una seconda parte, assolutamente fumosa, riguarda l'intervento, su cui la Giunta e il Consiglio hanno più volte espresso un'evidente disponibilità a discutere.
Abbiamo detto che esiste già una legge di questo Consiglio, la n. 34 che prevede questi elementi. Sarebbe stato più serio, per questa Giunta dimostrare un interesse vero nella soluzione di questi problemi, magari individuando, sin da subito, risorse su determinate misure. Questo non è avvenuto.
Sono elementi che ci portano a tenere una posizione di gran perplessità nei confronti del vostro disegno di legge. Riteniamo importante e utile rimarcare che questo è il vostro disegno di sviluppo per il Piemonte.
Proprio in questo senso, voteremo negativamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Come avete visto, abbiamo fatto in modo che si potesse arrivare, come avevamo promesso, all'approvazione del disegno di legge entro questa sera.
In sede di dichiarazione di voto manteniamo e ribadiamo tutte le nostre perplessità sul provvedimento. Sottoscrivo pienamente quanto è stato detto dalla Consigliera Ferrero, che ha esattamente centrato i temi.
Non è questa la nostra visione per aiutare l'industria e questo settore. Non è il disegno di legge adatto, anzi, è un disegno di legge che va nella direzione di impegnare pubbliche risorse senza probabilmente arrecare - anche qui saremo felici di essere smentiti - alcun vantaggio, n occupazionale né produttivo, alla FIAT. Questo lo vedremo nei report che avremo ogni tre mesi. In allora, valuteremo se questi 35 milioni di euro sono stati ben spesi o se potevano essere spesi in altre iniziative a favore della piccola e media impresa e del settore artigiano.
L'altra forte perplessità, come abbiamo già chiarito durante la discussione, riguarda Campo Volo. Non vogliamo fare gli uccelli del malaugurio, ma crediamo che qualcuno, pur avendo buone intenzioni sottovaluti questi aspetti e non calcoli cosa potrebbe succedere intorno a quest'area. Questa potrebbe essere l'unica posizione che capiremmo, perch se fossero altre le intenzioni che hanno mosso quest'operazione logicamente ci troveremmo già fuori dai seminati della pubblica amministrazione, perché la pubblica amministrazione di tutto si deve occupare, tranne che di fare eventualmente speculazioni e operazioni immobiliari.
Questi due aspetti fanno sì che Alleanza Nazionale si distacchi fortemente da questo disegno di legge.
Il nostro voto, quindi, sarà contrario, forte e sostenuto. Anche noi non mancheremo, nei prossimi mesi, di vedere quello che abbiamo detto in questi giorni, quello che abbiamo provato, quello che abbiamo votato anche con appelli nominali e con altre forme di voto. Puntualmente lo raccoglieremo e tra tre/sei o nove mesi andremo a vedere quanto aveva ragione la Giunta regionale a forzare questo disegno o, magari, quanto avremmo avuto più ragione noi a dire che forse questi soldi, se spesi veramente per aiutare il comparto dell'industria - piccola, media e grande sarebbero stati meglio indirizzati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Signor Presidente, signori Consiglieri e signor Assessore, la posizione dell'UDC è ormai nota. Voteremo a favore del provvedimento che, sia pure ombroso e un po' ardito, teoricamente può essere considerato un segnale per stabilizzare la presenza dell'industria automobilistica a Torino.
Stabilizzare, però, non è un termine estremamente positivo: è appena sufficiente, qui, in una delle grandi capitali mondiali dell'auto ma che per la verità, è il sinonimo di appello, forse l'ultimo, per mantenere in questa città un pezzo della propria storia industriale e sociale.
Chissà se il collega Rocco Larizza - lo dico con rispetto - che di questo disegno di legge è il relatore, avrebbe mai immaginato quando, nei primi anni Sessanta, alla FIAT e a Mirafiori ha iniziato la propria attività lavorativa, sindacale e poi politica, di diventare un giorno il coprotagonista di una svolta che ha come titolo principale, poi modificato quello della "riqualificazione industriale dell'area metropolitana", ma che in sostanza - per dirla con Giovanni Arpino - è il passo di addio di quella città-fabbrica che è stato il connotato distintivo di Torino. Sono certo di no, come non l'avrebbero mai immaginato le migliaia di lavoratori, operai impiegati e dirigenti che erano fieri ed orgogliosi di lavorare in FIAT che era, come si diceva nella Langa e nel resto della Regione, come lo Stato.
E la fine di Mirafiori, perché di questo stiamo parlando - credo che ormai tutti lo sappiano bene - è l'ultimo atto di una parabola che ha avuto pochi eguali in Europa e che è stata contrassegnata da uno sviluppo tumultuoso, da errori formidabili di gestione e di prodotto e anche da mancate occasioni, perché qualche anno fa, quando il Governo approvò gli incentivi per l'automobile, quelli che si sono avvantaggiati sono stati i produttori stranieri.
Quest'operazione avrà effetti positivi? Ce lo siamo chiesti in tanti oggi, ma ci vorrà tempo per saperlo. Un'analisi il più possibile asettica e depurata dall'appartenenza politica ci spinge a crederci, con realismo e senza facili entusiasmi, perché sapete benissimo che se a quest'investimento non ne seguiranno altri, se all'innovazione evocata ogni giorno con un tantino di demagogia dalla maggioranza non segue l'innovazione vera dei laboratori e dei ricercatori, o l'insediamento di nuove aziende produttive, industriali o artigianali, potremmo tranquillamente dire che si è trattato di un'operazione immobiliare e finanziaria, ma non industriale e di respiro occupazionale.
Avremmo preferito che questa legge fosse depurata della vicenda del Campo Volo, avremmo preferito che questa legge fosse un accordo tra maggioranza e minoranza, avremmo preferito che, fin dall'inizio della costituzione della società Torino Nuova Economia e sulle designazioni del Consiglio di amministrazione, ci fosse stato un po' di coinvolgimento di tutta la minoranza: nessun consociativismo, ma almeno il riconoscimento che anche dall'opposizione vi è qualcuno disponibile a lavorare per Torino e per il Piemonte.
La FIAT, che da quest'operazione incasserà una cifra considerevole attiverà una linea della Grande Punto: è un segnale importante che vogliamo considerare come volontà dell'azienda di non abbandonare definitivamente Torino, ma sappiamo bene che tutto ciò non basterà per creare nuove occasioni di sviluppo e di occupazione ed è qui che chi governa oggi il Piemonte si gioca la propria credibilità, perché mentre è facile mettere mano al portafoglio per acquistare le aree, molto più arduo, signora Presidente Bresso, sarà quello di riconvertirle come polo di ricerca innovazione e insediamenti produttivi.
Valutate il nostro voto favorevole come un'apertura di credito garantita da immobili, alla FIAT ma soprattutto a Torino, che in una sorta di pendolarismo inverso oggi riceve dal Piemonte un cospicuo aiuto, nella speranza che serva in concreto al suo rilancio.
Un po' di anni fa, inaugurando il Salone del Gusto, Carlo Petrini di Slow Food disse che anche con Slow Food si sarebbe data una mano a Torino.
Il Sindaco Chiamparino rispose che ciò non gli bastava e forse questo gli darà una mano, visto che l'iniziativa è partita comunque dal Comune di Torino.
Fra qualche tempo saremo qui a verificare la bontà o meno dell'operazione che ci coinvolge emotivamente ma non politicamente: il peso in questo caso è tutto vostro, colleghi della maggioranza, che dovete far fronte agli impegni assunti in campagna elettorale e anche con il sindacato, senza dimenticare che anche nel resto della Regione ci sono situazioni di difficoltà occupazionale e attese di intervento. Anche nelle Province c'è bisogno di stabilizzare, ed uso questo termine che è stato evocato dall'Assessore quando in Commissione ha parlato di un provvedimento che cerca di mantenere livelli di occupazione, non soltanto nella grande industria, ma anche nell'artigianato e nella piccola e media impresa piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Questo è un provvedimento che sicuramente non ci piaceva e continua a non piacerci, per cui - lo diciamo chiaramente - voteremo contro.
Però devo prendere atto che si è riusciti a lavorare bene con i rappresentanti della Giunta regionale che hanno permesso, con il voto della maggioranza, di far votare degli emendamenti importanti che la Lega Nord aveva presentato.
vero che abbiamo rinunciato a presentare centinaia di emendamenti, ma quei pochi che sono stati presentati, insieme ad un ordine del giorno, sono stati accolti ed hanno modificato in modo importante il provvedimento, a partire dal titolo, che non è più "Interventi per la riqualificazione industriale dell'area metropolitana torinese", ma diventa "Interventi per la riqualificazione delle aree industriali piemontesi".
Quindi, si è passati da un provvedimento localistico ad un provvedimento regionale, com'è giusto che sia.
Già in Commissione un nostro emendamento era stato recepito all'articolo 1 e si era riusciti ad inserire nel tavolo di concertazione anche i rappresentanti delle imprese della filiera automobilistica. Quindi non solo FIAT, non solo Città di Torino, non solo Provincia di Torino e non solo Regione Piemonte.
All'articolo 4, relativo al Campo Volo, siamo riusciti a far inserire un emendamento che ha allontanato lo spettro che aleggiava di un uso sbagliato, secondo noi, di Campo Volo. L'emendamento ha portato al comma 2 l'aggiunta esclusivamente nell'ambito di finalità di pubblico interesse e ciò significa che il Campo Volo potrà essere utilizzato per sempre solo con finalità di pubblico interesse.
Per quanto riguarda l'articolo 5, molto importante è stato un emendamento recepito, si è aggiunto un comma che dà la possibilità, proprio dopo l'approvazione del piano di interventi triennale, alle piccole e medie imprese anche artigiane di essere soggetti che possono avere contributi ed aiuti, purché a norma delle regole della concorrenza del mercato europeo per poter continuare a lavorare su un dato territorio. Ovviamente, essendo un provvedimento che riguarda la filiera dell'automobile, saranno imprese che operano in quel settore.
Come ultima questione, ma non ultima per importanza, si è anche affrontato con un ordine del giorno il problema dei cassintegrati FIAT. La Giunta ha preso un impegno serio a cercare di far rientrare tutti questi lavoratori produttivi in FIAT. Quindi, tornare a diventare lavoratori a pieno titolo all'interno della loro azienda.
Perché è un impegno importante? Perché la Giunta ha accettato ogni tre mesi di venire a relazionare in Aula, quindi vuol dire una presa d'atto di una responsabilità importante. Ogni tre mesi la Giunta si sottoporrà all'esame dell'Aula, che darà un parere positivo o negativo, e quindi dovrà ovviamente fare il possibile per ottemperare all'impegno che si è presa con quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Le considerazioni in merito al progetto di legge in esame, che fra poco diventerà legge, prendono spunto e quindi riassumono buona parte di quello che ha detto il collega Casoni, il Consigliere Rossi e la collega Ferrero.
Quindi, sicuramente non potranno vedere da parte del sottoscritto e del mio Gruppo un voto a favore, anche perché non vedo tutti questi favori verso i consumatori in questo progetto di legge.
Peraltro, riconosco anche buona parte delle ragioni espresse dal Consigliere Guida e siccome tutto del sottoscritto si può dire tranne che persegua la strada dell'ipocrisia, mi chiedo anche oggi cosa voterei se per caso avessimo vinto noi le elezioni e fossimo noi maggioranza.
Forse un provvedimento di legge non molto simile o magari anche peggiore ci sarebbe stato proposto ed io avrei un imbarazzo non indifferente, anche perché quando si parla di FIAT, è indubbio che la situazione è molto delicata e c'è un senso di responsabilità che coinvolge tutti i Consiglieri.
La maggioranza ha fatto il suo mestiere, l'opposizione ha fatto il suo mestiere, la Giunta ha fatto il suo mestiere, come pure la Presidente Bresso. Direi che, come giustamente ha detto il Consigliere Rossi, tutto sommato si è lavorato bene, si è esaminato a fondo il provvedimento, si è arrivati ad una votazione finale. Per quanto riguarda il sottoscritto e il mio Gruppo, ci sono delle domande che sono rimaste, di fatto, senza risposta. Ci sono dei punti oscuri e dei dubbi irrisolti.
Proprio per questo (anche per quanto ho detto prima riguardo all'ipocrisia) non vedo altro voto possibile che quello dell'astensione.
Astensione che evidentemente, per quanto mi riguarda, visto che su quest'aspetto dipende il voto del Senato, che non è sicuramente favorevole credo che possa essere, per certi versi, anche in quest'ottica, un'apertura di credito al pari del Consigliere Giuda, che evidentemente non è responsabile e non si assume la responsabilità di un voto a favore.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste di intervento, possiamo passare alla votazione del disegno di legge nel suo complesso.
La votazione avverrà, come da Regolamento, per appello nominale. Prima della votazione, annuncio che la Conferenza dei Capigruppo, che era convocata al termine del Consiglio, naturalmente è sconvocata.
riconvocata per giovedì 17 alle ore 11.30.
Vi prego di rimanere in Aula dopo la votazione, perché è assolutamente indifferibile procedere alle Nomine del Collegio sindacale dell'ATC in particolare, perché vi è una responsabilità anche penale nel non reperimento dei suoi membri.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
presenti 45 Consigliere votanti 44 Consiglieri hanno votato SI' 31 Consiglieri hanno votato NO 12 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Vi chiedo di procedere all'inversione all'ordine del giorno. Anticipare il punto 6).
Se non ci sono interventi contrari, invertiamo l'ordine del giorno.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo al punto 6) all'o.d.g. che reca: "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per la seguente nomina:


Argomento: Nomine

Agenzia Territoriale per la Casa - (Articolo 6, l.r. 11/1993, mod. dalle l.r. 8/1994 e 5/1998) - Provincia di Torino - Collegio sindacale Designazione di 2 Sindaci di cui 1 con funzioni di Presidente (divenuta DCR n. 36-35314)


PRESIDENTE

Verrà distribuito un solo plico contenente tutti i nomi di coloro che si sono candidati. Nell'ultima pagina, per ogni Provincia ci sono due righe su cui possono essere iscritti i nomi dei candidati presentati.
La prima riga è riferita al candidato indicato come Presidente, la seconda viene candidato membro semplice del collegio sindacale. Se non ci sono controindicazioni, le schede vengono distribuite cosicché si vota ai tavoli.
Nomino scrutatori per tutte le nomine i Consiglieri Bizjak e Giovine.
Procediamo alla distribuzione delle schede.
Prego gli scrutatori Bizjak e Giovine di avvicinarsi all'urna.
Prego la Consigliera Segretaria Spinosa di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo designati quali componenti del Collegio sindacale dell'Agenzia Territoriale per la Casa - Provincia di Torino, il signor Alberione Stefano Sindaco con funzioni di Presidente e il signor Margara Fabio.


Argomento: Nomine

Agenzia Territoriale per la Casa - (Articolo 6, l.r. 11/1993, mod. dalle l.r. 8/1994 e 5/1998) Provincia di Alessandria - Collegio sindacale Designazione di 2 Sindaci di cui 1 con funzioni di Presidente (divenuta DCR n. 37-35317)


PRESIDENTE

Prego la Consigliera Segretaria Spinosa di procedere all'appello nominale.
(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo designati quali componenti del Collegio sindacale dell'Agenzia Territoriale per la Casa - Provincia di Alessandria, il signor Gazzaniga Gianfranco Sindaco con funzioni di Presidente e il signor Verde Biagio.


Argomento: Nomine

Agenzia Territoriale per la Casa - (Articolo 6, l.r. 11/1993, mod. dalle l.r. 8/1994 e 5/1998) Provincia di Cuneo - Collegio sindacale Designazione di 2 Sindaci di cui 1 con funzioni di Presidente (divenuta DCR n. 38-35319)


PRESIDENTE

Prego la Consigliera Segretaria Spinosa di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo designati quali componenti del Collegio sindacale dell'Agenzia Territoriale per la Casa - Provincia di Cuneo, il signor GHIANO Federico Sindaco con funzioni di Presidente e la signora FINA Laura.


Argomento: Nomine

Agenzia Territoriale per la Casa (Articolo 6 l.r. 11/1993, modificata dalle l.r. 8/1994 e 5/1998) - Provincia di Biella - Collegio sindacale Designazione di 2 Sindaci di cui 1 con funzioni di Presidente (divenuta DCR n. 39-35322)


PRESIDENTE

Prego la Consigliera Segretaria Spinosa di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo designati quali componenti del Collegio sindacale dell'Agenzia Territoriale per la Casa, Provincia di Biella, il signor Forliti Massimo Sindaco con funzione di Presidente e il signor Margara Fabio.


Argomento: Nomine

Agenzia Territoriale per la Casa - (Articolo 6, l.r. 11/1993, mod. dalle l.r. 8/1994 e 5/1998) Provincia di Vercelli - Collegio sindacale Designazione di 2 Sindaci di cui 1 con funzioni di Presidente (divenuta DCR n. 40-35325)


PRESIDENTE

Prego la Consigliera Segretaria Spinosa di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo designati quali componenti del Collegio sindacale dell'Agenzia Territoriale per la Casa - Provincia di Vercelli, i signori Baucè Cristiano Sindaco con funzioni di Presidente e la signora Maciarello Liliana.
.


Argomento: Nomine

Agenzia Territoriale per la Casa - (Articolo 6, l.r. 11/1993, mod, dalle l.r. 8/1994 e 5/1998) - Provincia di Asti - Collegio sindacale Designazione di 2 Sindaci di cui 1 con funzioni di Presidente (divenuta DCR n. 41-35328)


PRESIDENTE

Prego la Consigliera Segretaria Spinosa di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo designati quali componenti del Collegio sindacale dell'Agenzia Territoriale per la Casa - Provincia di Asti, la signora Pizzotti Lidia Maria Sindaco con funzioni di Presidente e il signor Fracchia Fausto..


Argomento: Nomine

Agenzia Territoriale per la Casa - (Articolo 6, l.r. 11/1993, mod. dalle l.r. 8/1994 e 5/1998) Provincia di Novara - Collegio sindacale Designazione di 2 Sindaci di cui 1 con funzioni di Presidente (divenuta DCR n. 42-35330)


PRESIDENTE

Prego la Consigliera Segretaria Spinosa di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo designati quali componenti del Collegio sindacale dell'Agenzia Territoriale per la Casa - Provincia di Novara, il signor Tamini Mario Sindaco con funzioni di Presidente e il signor Margara Fabio.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20.46)



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