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Dettaglio seduta n.399 del 09/01/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 10.01 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bresso, Buquicchio Caracciolo, Gariglio, Moriconi, Pizzale, Robotti, Rostagno e Valloggia.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri, prima dell'inizio della seduta odierna, i processi verbali delle adunanze consiliari del 12 16, 19 dicembre 2008, i quali verranno posti in votazione nella prossima seduta.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Larizza e del Consigliere Clement, alla Giunta regionale di chiarimenti relativamente all'ordine del giorno n. 1138, inerente a "Stanziamento di risorse finanziarie per la continuità dello strumento della 'CIGS in deroga'"

Argomento: Protezione civile

Richiesta, da parte del Consigliere Pedrale, di un'iniziativa urgente da parte dell'Assessore Ricca per far fronte all'esaurimento delle scorte di sale per il gelo stradale e disponibilità per Comuni e Province

Argomento: Questioni internazionali

Richiesta, da parte del Consigliere Cavallera, di un'informazione in merito alla già avvenuta sollecitazione nei confronti della Presidenza del Consiglio affinché assuma un'iniziativa utile ad agevolare il rilascio delle due suore piemontesi rapite al confine tra la Somalia e il Kenya

Argomento: Cultura: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Leo, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente ai ventilati tagli e accorpamenti di iniziative culturali presso la Città di Torino

Argomento: Commercio al dettaglio - Varie

Annuncio, da parte del Consigliere Botta, della presentazione dell'ordine del giorno n. 1144, inerente a "Vergognosa iniziativa di boicottaggio dei negozi italiani di proprietà di cittadini di religione ebraica"

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Leardi, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente alla situazione aziendale e occupazionale presso la Cartiera di Crevacuore (BI)

Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Sollecitazione, da parte del Consigliere Toselli, nei confronti dell'Assessore Artesio affinché vigili sull'attuazione delle linee guida sulla ventiloterapia


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Larizza; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente.
L'argomento che voglio sollevare riguarda la cassa integrazione in deroga che è stata oggetto dell'approvazione all'unanimità, nella seduta del 23 dicembre scorso, di un ordine del giorno che sollecitava la Giunta ad impegnarsi affinché il Governo deliberasse a favore della cassa integrazione in deroga, per evitare un periodo di non copertura per molti lavoratori esposti in questa fase di grave crisi.
L'argomento principale concerneva la protezione, attraverso la cassa integrazione in deroga, dei soggetti più deboli del mercato del lavoro, che sono privi degli strumenti ordinari.
Mi risulta - chiedo conferma alla Giunta - che ieri sia stato siglato un accordo regionale e per il secondo anno consecutivo quest'accordo non porta la firma del rappresentante di Confindustria.
Siccome in questo nostro paese spesso si sollevano polemiche quando qualcuno non si assume direttamente le responsabilità - mi riferisco al fatto che la CGIL, qualche volta, ha posto qualche problema - mi piacerebbe immaginare che ci sia un'equità di giudizio politico quando una grande organizzazione come Confindustria, che ha praticamente tutte le imprese da lei rappresentate garantite dagli strumenti ordinari, non si assume la responsabilità per estendere la copertura, dal punto di vista dell'integrazione salariale, anche ai lavoratori che sono di aziende di diversa dimensione che fanno capo ad altre organizzazioni.
Il mio intervento è volto a chiedere, in primo luogo, all'Assessore competente o a qualche rappresentante della Giunta se corrisponde al vero il fatto che Confindustria non abbia firmato questo accordo e, in secondo luogo, se questo fatto possa pregiudicare il recepimento di questo accordo da parte del Ministero del Lavoro e quali siano le iniziative in atto da parte dell'Assessorato, o della Presidente, affinché ci sia la garanzia che le lavoratrici e i lavoratori non coperti dagli strumenti ordinari di integrazione salariale possano essere garantiti in questo momento di difficoltà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo con una comunicazione-richiesta urgente per la Protezione civile regionale, pertanto chiedo all'Assessore Ricca di prestarmi un minuto di attenzione.
Proprio questa mattina alcuni Sindaci della mia provincia mi hanno segnalato, come la stessa Amministrazione provinciale di Vercelli, che sono in grave difficoltà nella disponibilità del sale da spargere sulle strade praticamente lo hanno esaurito. Hanno telefonato alla Protezione civile della Regione, la quale ha detto loro che le disponibilità sono molto limitate e che il quantitativo che arriverà questa mattina è esclusivamente destinato alla città di Torino, mentre da lunedì e martedì arriveranno quantitativi di sale da diverse zone del Piemonte per le altre Province.
Ribadisco la contingenza immediata del problema. Ci crediamo che lunedì arriveranno bancali e camion di sale per il resto del Piemonte, ma lunedì e martedì questo potrà non più essere necessario, perché, magari, il gelo è andato via.
Il problema è per oggi pomeriggio, sabato e domenica, pertanto invito l'Assessore a prendere gentilmente contatto con i propri uffici per cercare di fare in modo che il sale oggi venga distribuito in maniera equilibrata su tutto il territorio piemontese.
Alcuni Comuni della mia Provincia mi hanno pregato di comunicare all'Assessorato competente che verrebbero loro stessi a Torino a prendere questi quantitativi di sale. Non è immensa la quantità che occorre, è sufficiente un camioncino o un furgone per affrontare l'emergenza di oggi pomeriggio, questa notte, sabato e domenica; magari, lunedì e martedì questo problema non occorrerà più risolverlo e sarebbe assurdo che il sale arrivasse in una situazione di tempo sereno e soleggiato.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola all'Assessore Ricca per una risposta, sentiamo le altre richieste d'intervento.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Nell'ultima seduta prima delle feste di Natale ero intervenuto per conoscere cosa si faceva, come Regione, per esprimere solidarietà e per sollecitare, qualora ve ne fosse bisogno, ogni iniziativa verso le due suore che sono state rapite ai confini tra la Somalia e il Kenya.
Il Presidente Gariglio aveva detto che, anche senza approvare un ordine del giorno specifico, raccoglieva la sollecitazione e si sarebbe attivato presso il Ministero degli esteri e altre istituzioni.
Sommessamente, chiedo di conoscere l'esito di questa sollecitazione.
Ovviamente, abbiamo le informazioni di carattere generale, sappiamo che sia sotto il profilo ecclesiastico che quello delle organizzazioni non governative, anche con l'impegno, ovviamente silente, delle strutture del Ministero degli esteri, si sta facendo tutto il possibile. Però, è una situazione che deve preoccuparci e, comunque, deve avere riscontro anche in questa Aula, affinché almeno sentano la solidarietà e l'attenzione dei rappresentanti dei piemontesi.
La nostra è una Regione che ha sempre fatto molto dal punto di vista delle missioni e della solidarietà, anche per quanto riguarda la cooperazione internazionale e, a maggior ragione, essendo coinvolti in una vicenda deprecabile due alti rappresentanti, dal punto di vista dell'impegno morale, sociale, etico, occorre seguire costantemente la situazione fintanto che non si risolve.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

Devo unirmi alle considerazioni e richieste del collega Larizza sull'accordo che è stato firmato ieri presso la Commissione regionale per l'impiego.
La posizione della Confindustria piemontese è non condivisibile incomprensibile e contraddittoria, soprattutto relativamente alle dichiarazioni di questi giorni, anche della leader nazionale, dottoressa Marcegaglia, che chiedeva un allargamento degli ammortizzatori sociali.
Non si capisce perché in una regione come il Piemonte, che ha già sperimentato almeno da un paio di anni questa formulazione della cassa in deroga, che copre sicuramente tutta una serie di soggetti che altrimenti rischierebbero di essere tagliati fuori di qualsiasi tipo di ammortizzatore, questo non possa essere condiviso. Siamo significativamente preoccupati, perché è del tutto evidente che la mancanza della firma di Confindustria su quest'accordo può significare un rallentamento o in ogni modo degli intoppi su questa situazione; situazione molto delicata che il Consiglio aveva condiviso con l'approvazione di un ordine del giorno nell'ultima seduta del 2008. Queste sono le considerazioni da aggiungere all'intervento del Consigliere Larizza.
Volevo poi, sull'ordine dei lavori, sollevare due problemi. Il primo è che noi avevamo definito - accordo fra le forze presenti in Consiglio - che avremmo chiuso con la seduta del 23 dicembre il piano triennale, la legge di bilancio e la legge finanziaria e avremmo utilizzato le prime sedute del nuovo anno per definire tutta un'altra serie di provvedimenti. Su questi provvedimenti avevamo - e continuiamo ad avere - alcune preoccupazioni e perplessità sulla questione della legge delle piste da sci e di innevamento. Crediamo che molte delle perplessità che continuiamo ad avere possano essere condivisibili e possano portare anche a delle modifiche all'interno del testo licenziato in Commissione. Penso che però su questo vada ripreso un confronto all'interno della maggioranza e anche con i Gruppi dell'opposizione per tentare di capire come uscire da questa situazione.
Noi abbiamo cercato di lavorare per costruire le nostre proposte di modifica; abbiamo un centinaio di emendamenti che non vogliono essere assolutamente una manovra ostruzionistica, ma una richiesta di confronto su una serie di questioni.
Ritengo che questa discussione vada sicuramente spostata a martedì affrontando oggi la chiusura della legge sull'artigianato e le altre vicende sulle quali c'eravamo impegnati a discutere e a chiudere.
Eventualmente, in chiusura della legge sull'artigianato, potrebbe essere convocata una riunione dei Capigruppo.
Ultimissima questione, che può anche essere solo di carattere personale, ma che credo riguardi diversi colleghi di questo Consiglio. Alle ore 12.30 è previsto il funerale del padre di Luca Robotti al Cimitero Monumentale di Torino. Chiedo se è possibile pensare ad una sospensione del Consiglio dalle ore 12 alle 14 per dare la possibilità a chi lo desidera di partecipare all'estremo saluto.



(Nella parte dell'emiciclo riservata al pubblico si levano voci di protesta in merito alla situazione della striscia di Gaza)



PRESIDENTE

Chiedo ai commessi e ai Consiglieri Questori di intervenire.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.50 riprende alle ore 10.51)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente. Poiché devo rivolgere una richiesta alla Giunta e a un Assessore che non è presente - non lo dico per polemica, ma solo per un dato oggettivo - chiedo cortesemente: chi rappresenta la Giunta stamattina? Il Vicepresidente Peveraro, benissimo.
Approfitto della presenza della Consigliera Pozzi, Presidente della Commissione cultura, per una ragione che mi sembra importante e che credo possa interessare tutti.
Leggiamo oggi sui giornali che il Comune di Torino - non la Regione che sul bilancio, per quello che riguarda il mio punto di vista sulla cultura, si è comportata al meglio - procederà a tagli mostruosi all'accorpamento di festival e all'accorpamento di manifestazioni.
Ora, visto che l'Assessore Oliva ha partecipato a questo summit, vorrei chiedere cortesemente alla Giunta di riferire in merito. Credo che la Consigliera Pozzi possa essere interessata a questo. In sostanza, chiedo di avere un'informazione su cosa si è detto in questo summit ufficiale, ad esempio: "Abbiamo deciso di accorpare alcune manifestazioni, di rendere biennali altre". Per quanto mi riguarda, non sono d'accordo che si faccia un unico festival omnibus e non so cosa ne pensano i colleghi Dalmasso Chieppa, Turigliatto sul fatto che si faccia sparire la specificità di Cinemambiente e che il cinema gay sparisca. Io non sono assolutamente d'accordo (ricordo che quando ero Assessore ho difeso l'autonomia dei principali Festival).
In secondo luogo, devo dire - lo dico al mio Capogruppo - che ieri nella manifestazione di tutte le associazioni, l'Assessore Oliva è stato di estrema correttezza e ha ritirato la dichiarazione in cui si afferma che l'iniziativa era contro il Governo, dicendo che non ci pensava assolutamente. Dunque a parte il solito Bertinetti, uomo di parte più realista del re, tutti gli altri sono stati compatti nell'idea di una manifestazione contro chiunque faccia i tagli, a partire dal Comune di Torino, e a lavorare tutti insieme in maniera positiva e "bipartisan". Di questo voglio dare atto all'Assessore Oliva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Sull'argomento, le mie deleghe passano al Consigliere Leardi, che aggiungerà una postilla al suo intervento che era già nell'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi. Io, però, seguo l'ordine delle richieste d'intervento.
La parola al Consigliere Chieppa.



(Il Consigliere Chieppa rinuncia all'intervento)



PRESIDENTE

Il Consigliere Chieppa rinuncia all'intervento, pertanto ha la parola il Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente. Il mio intervento non vuole polemizzare rispetto all'interruzione causata pochi minuti fa, ma preannuncia la presentazione di un ordine del giorno, che spero sia firmato da tutti i Consiglieri regionali, di solidarietà alla comunità ebraica e ai commercianti di Roma.
Questi, nelle ultime ore sono stati colpiti da un atto inaudito e inqualificabile da parte di un sindacato che, richiamandosi in maniera assolutamente impropria ai fatti che stanno succedendo in Palestina, chiede il boicottaggio dei negozianti di Roma di origine ebraica o che comunque vendano prodotti israeliani, cosa che, tra l'altro, è difficilmente verificabile.
Lo annuncio all'Aula, chiedendo alla stessa di permettere la discussione dell'ordine del giorno e il suo voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leardi.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente. Oltre ad unirmi alla richiesta del Consigliere Pedrale in ordine al problema del sale, perché è un problema che riguarda anche la Provincia di Biella, chiedo un intervento in Aula dell'Assessore Bairati in ordine al problema riguardante la Cartiera di Crevacuore.
una crisi, quella che sta attanagliando la Cartiera di Crevacuore che sta portando alla perdita del lavoro per 115 dipendenti. C'era un accordo tra la Regione Piemonte e la proprietà; questo accordo è stato disatteso e il risultato è che 115 persone, dall'oggi al domani, si troveranno senza un posto di lavoro.
Ritengo che occorra chiedere alla proprietà di mantenere gli impegni sottoscritti con l'Ente Regione e all'Assessore di riferirne in Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. Poiché è presente in Aula, chiedo all'Assessore alla sanità di dedicarmi cortesemente un minuto della mattinata.
Innanzitutto, la ringrazio perché so che si sta occupando delle linee guida sulla ventiloterapia. Le consiglio, però, Assessore, di farsi dare copia delle schede che sono state inviate alle ASL, perché non viene assolutamente tenuta in considerazione la domiciliarità. Lei sa quanto sia importante per i pazienti soggetti alla ventiloterapia poter essere assistiti a casa. Credo che su questo ella debba avere pazienza e occuparsene direttamente, affinché le linee guida, che interessano tutto il Piemonte e saranno applicate, siano di sua conoscenza anche nei minimi particolari, in riferimento alla domiciliarità che - ripeto - pare non sia stata tenuta in considerazione ed inserita. Grazie.


Argomento: Protezione civile

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "emergenza per carenza sale"


PRESIDENTE

Grazie, collega Toselli.
La Giunta ha ascoltato tutte le richieste avanzate. Per ora, risponde l'Assessore Ricca, in merito alla richiesta del Consigliere Pedrale ripresa anche dal collega Leardi.
Prego, Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente. Nella giornata di mercoledì siamo stati interessati da alcuni Comuni, e poi da alcune Province, in particolare quella di Torino, per la questione relativa al sale, chiamiamola "emergenza sale", e siamo intervenuti su una materia che non è di diretta competenza nostra.
L'approvvigionamento del sale compete ai Comuni, alle Province, agli Enti che hanno competenza per la gestione delle strutture viarie. Noi siamo intervenuti per cercare di dare indicazioni circa i luoghi di reperibilità del materiale e, successivamente, ci siamo adoperati per metterlo a disposizione dei soggetti che l'avevano richiesto.
Faccio un quadro di quelle che sono state le iniziative: in particolare sono stati rintracciati tre autotreni in Valle d'Aosta, vicino al Monte Bianco (due sono stati indirizzati all'AMIAT, perché la richiesta pressante in quel momento proveniva da Torino, e uno nella zona del Canavese e delle Valli di Lanzo).
Ci siamo attivati per reperire il materiale a Savona e abbiamo avuto disponibilità di cinque autotreni, che sono stati indirizzati uno al Comune di Susa, che faceva da capofila rispetto agli altri Comuni contermini, tre alla Provincia di Torino e al Comune di Torino, e uno alla Provincia di Novara.
Ci siamo attivati, inoltre, per avere disponibilità di materiale da altre regioni italiane; in particolare abbiamo avuto disponibilità dalla Sardegna e dalla Puglia e su quest'ultima ci siamo indirizzati, avendo la disponibilità di 120-130 tonnellate di materiale. Una colonna della Protezione Civile regionale è in viaggio per acquisire il materiale e trasportarlo nella nostra regione.
Il materiale viene fatturato direttamente alle Province o ai Comuni capofila e verrà da loro interamente pagato. La Regione non interviene se non attraverso il fondo per l'emergenza, che aiuterà i Comuni, in particolare per quanto riguarda le eventuali spese aggiuntive rispetto agli standard degli ultimi anni, in materia di interventi per lo sgombero della neve.
Dai Comuni del Vercellese non abbiamo ricevuto alcuna richiesta; c'è stato un contatto con la Provincia di Vercelli, che aveva chiesto cinque autotreni di materiale, ma quando abbiamo comunicato che dovevano pensare loro al pagamento del materiale hanno lasciato cadere la richiesta. Al momento, non ci sono state sollecitazioni particolari in questa direzione.
Pertanto, c'è stato solo questo contatto con la Provincia di Vercelli e non abbiamo ricevuto sollecitazioni successive, tra l'altro - rispondendo al collega Leardi - neanche dalla Provincia di Biella.
Questo è il quadro; se ci saranno altre richieste e sollecitazioni provvederemo a farvi fronte. Il materiale arriverà dalla Puglia domani mattina e, poiché sono previste forti gelate nella serata e nella nottata di oggi, sarà disponibile per l'esigenze che ci saranno domani.
Per quanto riguarda la Provincia di Vercelli, deve formalizzare la sua richiesta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente. Per comunicare all'Assessore che proprio stamattina il Sindaco di Gattinara ha parlato con un funzionario del suo Assessorato quindi ha richiesto ufficialmente la disponibilità di sale per il Comune di Gattinara, poiché l'Amministrazione provinciale di Vercelli non ne ha più.
Pertanto, le comunico una formalizzazione ufficiale - poi possiamo chiamare telefonicamente il Sindaco - che potrà confermare direttamente (potrà fare anche il nome del funzionario dell'Assessorato con il quale ha parlato).
Questo Sindaco si è resto conto, anche a nome dell'Amministrazione provinciale - e il suo intervento l'ha confermato - che il sale che la Regione Piemonte ha cercato di individuare e reperire è stato indirizzato quasi totalmente alla Provincia di Torino, un quantitativo alla Provincia di Novara, ma non alle altre Province piemontesi.
Ma, al di là di tutto, non voglio entrare assolutamente in polemica su questi argomenti: penso sia basilare risolvere questo problema oggi.
Per quanto mi riguarda, suggerirò ai Sindaci della mia Provincia e l'Amministrazione provinciale di Vercelli di mandare un fax o un'e-mail alla Protezione Civile della regione Piemonte, per formalizzare la richiesta. Spero sia questo l'unico vero motivo che ha impedito la fornitura, questa mattina, di un discreto quantitativo di sale anche in alcuni Comuni della Provincia di Vercelli. Ripeto, già stamattina è stata fatta un'istanza ufficiale da questo comune.
Dopodiché, sarà anche mia cura consigliare all'Amministrazione provinciale di Vercelli di non lesinare, se è necessario, e di pagare la fornitura il sale, vista l'urgenza e la situazione contingente. Tuttavia non credo sia questo il vero problema.
Comunque, mi recherò dall'Assessore Ricca per meglio comunicare con i Sindaci interessati.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore alla protezione civile

Vorrei soltanto puntualizzare un aspetto: una parte del materiale in arrivo dalla Puglia sarà indirizzato anche alla Provincia di Alessandria la quale aveva confermato la richiesta.
Il problema non è tanto formalizzare la richiesta, ma quanto di mantenerla: la Provincia di Vercelli aveva manifestato un'esigenza che poi aveva lasciato decadere. Se il Comune di Gattinara ha quest'esigenza, si faccia promotore della sollecitazione e se mi dite che c'è già stata verifichiamo con gli uffici, ai quali, però, non risultava alcuna richiesta. Dunque, faremo una verifica e formalizzeremo certamente la richiesta.


Argomento: Artigianato

Esame disegno di legge n. 553, inerente a "Testo unico in materia di artigianato"


PRESIDENTE

Riprendiamo ora l'esame del disegno di legge n. 553, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta del 7 gennaio 2009 era stata svolta la relazione da parte del Consigliere Pace. Inoltre, è stata svolta la discussione generale ed è stato approvato tutto l'articolato.
Adesso siamo in fase di dichiarazione di voto. Prima delle dichiarazioni di voto gli Uffici mi fanno presente che per modifiche di coordinamento tecnico, al comma 4 dell'articolo n 24, le parole "la facoltà di disporre" sono sostituite semplicemente da "dispone", in analogia con l'articolo n.
23.
La parola al Consigliere Rossi, per dichiarazione di voto.



ROSSI Oreste

Come già i colleghi sanno, il Gruppo della Lega Nord è assolutamente favorevole a qualunque iniziativa volta ad aiutare il mondo della piccola e media impresa.
In questo caso, parliamo di una legge testo unico sull'artigianato e noi, in questo caso, siamo assolutamente favorevoli anche su questo testo proprio perché da sempre il movimento della Lega Nord si è battuto per il popolo delle "partite IVA". Non dimentichiamoci che nel nostro paese (in Italia e, in particolare, nella Padania) esiste il più alto numero di partite IVA pro capite rispetto a tutti gli altri paesi europei.
In Europa non abbiamo paragoni, né rispetto alla Francia e neanche rispetto alla Germania. In Italia, tante persone hanno scelto, e scelgono ancor oggi, di lavorare in proprio per creare il loro futuro e quello delle loro famiglie.
In momenti di crisi, anche la piccola impresa rischia di cadere in ginocchio: spesso gli artigiani lavorano conto terzi, magari, proprio per quelle imprese che sono in una situazione di crisi. Quindi, questi artigiani (ad esempio, nel settore dell'automobile) si possono trovare in condizioni gravissime, perché rischiano di non vedersi onorare gli impegni economici, oppure perché avvengono ritardi nei pagamento o addirittura alcune aziende chiudendo i battenti e fallendo non possono onorare i pagamenti nei confronti di tutti quelli che hanno fatto contoterzismo per loro.
Ben venga, quindi, un testo che individui una serie di interventi della Regione nei confronti delle imprese artigiane, con una serie di sostegni sia dello sviluppo delle qualificazioni, sia della competitività, sia della tutela della professionalità, sia della valorizzazione delle produzioni delle diverse espressioni territoriali e settoriali. Tutto ciò tenendo conto delle esigenze dei rappresentanti delle imprese artigiane. Infatti proprio nell'articolo n. 1, si afferma chiaramente che gli obiettivi che la Regione si pone con questa legge vengano attuati in concorso sia con gli Enti locali, sia con le Camere di commercio, ma anche con varie confederazioni regionali, artigiane e loro articolazioni territoriali.
Quindi, giustamente sentendo le esigenze e le necessità dei diretti interessati.
molto importante aiutare queste aziende, perché molte si trovano in condizioni economiche di crisi sia a causa della scarsa liquidità, sia a causa della mancanza di capitali da destinare agli investimenti e, infine lavorando conto terzi non vengono pagati dalle aziende più grosse a causa della crisi, come ho già spiegato prima.
Quindi, l'accesso al credito è la soluzione: infatti, in questa legge nel titolo II - è previsto un aiuto per l'accesso al credito in favore delle aziende, con un rafforzamento del sistema di garanzia e controgaranzia. Penso sia un elemento fondamentale di questa legge.
Ricordo che questi problemi li avevamo già posti all'Assessore, quando si era deciso di intervenire nei confronti di Eurofidi e di Finpiemonte. La nostra preoccupazione principale era legata al fatto che questi enti strumentali della Regione, che servono per agevolare il credito delle imprese in crisi (Eurofidi), o per gli investimenti in favore delle imprese in generale (Finpiemonte), potessero essere funzionali e potessero lavorare garantendo chi deve garantire le garanzie; era legata al fatto che se devono erogare fondi e credito, possano concederli in tempi rapidi, proprio a coloro che avevano bisogno di interventi.
L'Assessore Peveraro aveva dato garanzie, in questo senso, anche con l'ultima variazione di tipo economico nei confronti di Eurofidi, quindi assolutamente in linea con le nostre richieste. Ci auguriamo, quindi, che si proceda su questa strada.
Ritengo sia importante anche la valorizzazione e la tutela dell'artigianato artistico, tradizionale: non dimentichiamo che in Piemonte alcune realtà vivono grazie ad una nicchia, che può essere l'artigianato tipico delle nostre Comunità montane e delle nostre vallate e, comunque, di buona parte del territorio.
Inoltre, penso sia fondamentale (come è già stato inserito nel titolo II) un occhio di particolare riguardo per lo sviluppo delle imprese artigiane, sicuramente, a conduzione femminile, ma per quanto ci riguarda a conduzione giovanile: è fondamentale che tanti giovani imbocchino la strada giusta per sviluppare, realizzare e creare il loro futuro. Quindi il nostro voto è fortemente favorevole.
Ci auguriamo che l'Assessore, che si era già impegnato ad intervenire in merito, intervenga realmente nell'agevolare il credito e nel rendere più rapidi i tempi di disponibilità del credito concesso, perché un conto è concedere il credito, avere le carte in regole per ottenere il credito, un conto è ricevere il denaro relativo al credito. Infatti, a volte, i tempi sono veramente troppo lunghi. Assessore, bisogna lavorare su questo particolare tramite Finpiemonte, in un caso, ed Eurofidi, nell'altro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Noi riteniamo che il testo unico in materia di artigianato che oggi approveremo lascia intravedere alcuni spunti che, se troveranno concreta attuazione, possono essere considerati sicuramente positivi.
Tra l'altro crediamo che la presentazione e l'approvazione di questo provvedimento in qualche modo rilanci anche il suo Assessorato. Facendo riferimento ad esempio alla vecchia Amministrazione, l'ultima Giunta Ghigo addirittura ci fu un Assessore che, di fatto, era solo Assessore all'artigianato (Laratore): so che lei lo ha incontrato in più occasioni e che le ha dato anche alcuni spunti proprio in previsione dell'approvazione del presente provvedimento.
Io vengo da una Provincia in cui l'artigianato occupa grandemente il panorama economico, più che altrove; è un fatto di tradizione e di iniziative soprattutto di piccolissime imprese, spesso imprese di carattere familiare. Però da un'angolazione puramente quantitativa occupa un posto di rilievo nell'intera regione, dal punto di vista delle imprese e degli occupati.
Lei pensi che nel 2008, pur in diminuzione rispetto agli anni precedenti, il settore dell'artigianato è stato uno dei pochi in cui gli investimenti hanno continuato ad essere fatti in misura consistente, pur alla presenza di un momento congiunturale che naturalmente è quello che è.
Tuttavia, non vanno fatte solo considerazioni di carattere numerico dal momento che esiste, a nostro modo di vedere, anche un contributo in tema di varietà delle competenze e di flessibilità produttiva che è ben visibile nel ruolo della qualificazione complessiva delle filiere di prodotto e, com'è stato rilevato nella relazione introduttiva al provvedimento di legge, anche nell'ambito delle specializzazioni distintive del Piemonte.
Quando parliamo di artigianato possiamo quindi parlare compiutamente di "artigianato di qualità". E noi abbiamo visto ovviamente con parere positivo il fatto che nel provvedimento di legge che andiamo oggi ad approvare si sia sottolineato ancora una volta il passaggio relativo all'artigianato di qualità, alle eccellenze artigiane, un'importante iniziativa anche questa della precedente Amministrazione.
Volevamo però mettere in evidenza, per distinguere all'interno di questo provvedimento alcuni aspetti, che l'importante monitoraggio che il suo Assessorato fa periodicamente - è presentata semestralmente un'indagine sulla situazione dell'artigianato in Piemonte, che è una delle cose secondo me più gradevoli, anche dal punto di vista grafico ed informativo, che viene fatto per il settore artigiano - metteva in evidenza alcuni mesi fa come ancora sia carente l'investimento nel settore dell'innovazione da parte del settore artigiano.
In modo particolare, abbiamo evidenziato che le aziende che possiedono un personal computer sono cresciute di quasi l'11% (dal 54 al 64,9%). È una crescita considerevole, ma pur sempre bassa.
Se lei fa il paragone con un'azienda commerciale, professionale o industriale, sia grande, media oppure piccola, troverà che tutti hanno un personal computer, mentre nel settore artigiano la presenza del 64,9 seppure alta, è in ogni modo notevolmente più bassa di quella di altri settori.
Le imprese artigiane connesse ad internet sono il 55,1%; c'è stato un incremento considerevole, ma sono sempre meno di quelle del settore commerciale ed industriale. Le aziende che hanno un proprio sito web passano da 13,4% a 18,8%, mentre oltre un quarto svolge operazioni bancarie avvalendosi di internet banking.
Sono cifre alte, ma per il settore artigiano sono cifre non ancora sufficienti a dimostrare che si siano fatti investimenti nel settore dell'innovazione.
Ecco perché abbiamo valutato positivamente il passaggio previsto nel provvedimento che oggi approveremo, dove si parla di contributi da parte della Regione per la promozione nel settore dell'innovazione. Quindi, ci riferiamo ovviamente per ciò che riguarda questo caso anche alle nuove tecnologie.
Approfondendo in seguito l'analisi, risulta che il 15% delle imprese non dispone di alcuna tecnologia ed in qualche ambito, segnatamente nei servizi personali, si raggiunge un non lusinghiero 39%. La diffusione delle tecnologie (PC 87%, internet 81% e sito web 37%) è maggiore nei servizi alle imprese e nel contesto metalmeccanico, ad esempio di quello artigiano.
Noi riteniamo quindi che ci siano le premesse per dare un sostegno forte anche nell'ambito di questo argomento ed ovviamente facciamo nostre tutte le altre considerazioni che sono state svolte dai Consiglieri in materia di burocratizzazione, di forte miglioramento delle possibilità che la Regione mette a disponibile degli artigiani relativamente ai consorzi di garanzia, anche se vogliamo sottolineare ancora che, alla presenza di una crisi fortissima, la Regione Piemonte dovrebbe attraverso le sue partecipate Finpiemonte ed Eurofidi intervenire come garante di secondo e terzo livello laddove richiesto, perché mi risulta che i vari consorzi di garanzia fidi provinciali degli artigiani avevano fatto esplicita richiesta alla Regione in questo senso.
Quindi, concludendo, Assessore, il nostro sarà un voto favorevole. Non dimentichiamo però anche l'approccio alle nuove tecnologie oltre a quello dell'accesso al credito, alla formazione professionale e altri settori che riguardano l'artigianato piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bizjak.



BIZJAK Alessandro

Grazie, Presidente.
Una breve dichiarazione di voto anche da parte nostra, perché, a partire dal collega Pace e successivamente i colleghi del gruppo PD che sono intervenuti in sede di discussione del provvedimento, hanno già abbondantemente ed utilmente illustrato il senso della nostra posizione.
Ovviamente il nostro voto non solo è favorevole, ma è convintamente favorevole a questo disegno di legge. Io riassumo brevemente per tre ordini di ragioni.
La prima è una ragione di metodo con cui si è arrivati alla decisione di oggi: il metodo, in provvedimenti così importanti, è anche sostanza.
Il nostro gruppo sia in Commissione sia in Aula credo abbia svolto una funzione importante anche sul piano della mediazione positiva per assicurare l'approvazione di questo provvedimento in tempi brevi, così com'era richiesto delle associazioni di categoria.
Naturalmente occorre riconoscerlo: questo lavoro è stato fatto proficuamente grazie alla disponibilità della Giunta e anche al lavoro degli altri Gruppi di maggioranza e dei Gruppi di opposizione. Questo provvedimento è un provvedimento che è stato concertato, ma non solo nell'ambito del Consiglio regionale, soprattutto all'esterno del Consiglio regionale.
Questo provvedimento ha una genesi, come ci illustrava il Vicepresidente Peveraro, che è una genesi di grande concertazione con le associazioni di categoria, che saranno chiamate ad una più forte funzione di programmazione insieme alla Regione Piemonte sulle politiche a favore dell'artigianato. A noi questo pare un risultato non secondario, ma un risultato importante di collaborazione sempre più forte tra la Regione Piemonte e le associazioni di categoria.
Il secondo ordine di ragioni è che condividiamo nel merito i presupposti su cui si basa il disegno di legge. Innanzitutto - è già stato ricordato da molti - l'elemento di semplificazione e di burocratizzazione delle procedure.
Noi dobbiamo rendere meno difficile - uso questo termine volutamente e più veloce fare impresa nella nostra Regione.
Credo che in questo provvedimento vi siano i presupposti per poterlo fare e soprattutto anche per andare progressivamente ad una riduzione degli oneri amministrativi che in questo momento sono a carico delle imprese artigiane.
Un'altra ragione importante è che noi arriviamo sostanzialmente ad un'omogeneità tra la caratterizzazione del settore dell'industria e la caratterizzazione del comparto dell'artigianato. E poi ancora - è già stato ricordato - credo che in questa legge vi siano elementi importanti che riguardano soprattutto la valorizzazione e il sostegno della qualità e della nostra eccellenza artigiana. Questo è un fiore all'occhiello della nostra regione, che va a merito dei nostri artigiani e di coloro che li rappresentano. Noi pensiamo che con questo provvedimento saremo in grado di assicurare sostegno agli investimenti, soprattutto per quanto riguarda la qualità del comparto artigiano.
Il terzo ordine di ragione è che ci pare che questo sia un tassello importante ed ulteriore rispetto alle risposte concrete che ci sono richieste, come Regione Piemonte, in termini complessivi in queste circostanze di crisi e difficoltà che attraversa il nostro sistema economico; in particolare, voglio ricordare le difficoltà che attraversano le piccole e medie imprese, che sono la quasi totalità del comparto del settore artigiano. Sono numeri importanti nella nostra regione, quasi 130 mila imprese, quasi 300 mila addetti, il 12% del prodotto interno lordo regionale. Un settore produttivo fondamentale per la nostra economia.
Credo che debbano essere ricordati qui due elementi che, in qualche modo, accompagnano la legge e che completano il disegno sul piano di risposta anche alla crisi che stiamo vivendo. Il primo è il rafforzamento attraverso una loro ripatrimonializzazione, così come c'era stato richiesto, con il sistema dei confidi, uno strumento fondamentale in questa fase per continuare ad assicurare linee di credito aperte alle piccole e medie imprese. Il secondo elemento è il sostanziale raddoppio del fondo regionale unico a disposizione dell'artigianato.
Per il 2009, ai 15 milioni di euro che erano stati stanziati per il 2008, se ne aggiungeranno altri 15 e la Regione Piemonte investirà per questo settore circa 30 milioni di euro. Riteniamo che questa sia una cifra importante, anche in grado di dare risposte utili per continuare a rispondere in modo sempre più efficace alle esigenze di questo settore per noi così importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
Una dichiarazione di voto molto sintetica, su un provvedimento che la Commissione ha esaminato con una certa velocità costruttiva e che ha reso anche la Commissione efficiente ed efficace nel suo lavoro per quanto riguarda il testo.
Un testo che ha avuto delle modifiche in Commissione, che è stato costruito nella Commissione con il lavoro dei Commissari e dell'Assessore sempre presente e attento ai lavori specifici della legge. Crediamo che oggi abbia dato un prodotto di qualità.
La legge, che ha già avuto la premessa nella Commissione stessa ed è costruita con arte, regola la qualità e l'eccellenza artigiana.
Credo che, senza alcuna remora e senza alcun dubbio, il Gruppo di Rifondazione voterà a favore di un testo che ha spunti interessanti, oltre al mondo che va a guardare. Un mondo che sembra sempre avere la distrazione dei comunisti, ma che, in realtà, questo Gruppo osserva con una certa attenzione. L'artigianato, la piccola impresa, quella che una volta erano chiamate le boite, quelle boite che garantivano la vita ad intieri quartieri, che garantivano un'attività interessante, artistica come si diceva prima, è un'attività utile alle persone che vi lavoravano oltre al datore di lavoro, che spesso si confondeva con i lavoratori stessi, ma anche un territorio si arricchiva di queste realtà vive e vivaci. Realtà che, con il tempo, hanno chiuso, realtà che hanno visto modificare il loro assetto sul territorio, anche se sul territorio torinese stesso, in alcuni casi, resistono.
Resistono con forza, esistono spiccando nella loro differenza rispetto a volte, ad un'industria meno sensibile, meno attenta, già solo per le dimensioni che ha. Quindi imprese che reggono, tentando, laddove possibile di mantenere e di intrecciare il loro rapporto quotidiano con quei territori in cui operano. Abbiamo un compagno non più giovane, Gianni Alasia, che di questa materia ne ha fatto, e ne fa, una cultura, nel senso che segue questa materia da qualche tempo e ne fa anche una difesa che magari, non sempre ha diritto di tribuna o non sempre ha vetrina, ma che lo porta spesso in giro, anche in conferenza con fabbri e con tutti coloro che della manualità fanno l'arte di cui si diceva prima.
L'idea di regolare la materia, l'idea di intervenire con un aiuto, con un sostegno, comprende anche dei punti interessanti.
La legge ci trova vicini, in particolare, all'articolo 4, dove sugli obiettivi dà delle indicazioni e dei criteri che questa legge ben rappresenta. Avevo sperato di trovare espressi gli stessi criteri, magari anche in altre leggi.
Un esempio è il punto a). Sicuramente l'accesso al credito, la sburocratizzazione per quanto riguarda questo mondo piccolo che non sempre riesce a sopravvivere con forza proprio per i pasticci cui va incontro ogni volta che affronta la burocrazia, nel consolidamento di attività di vicinato urbano, quelle piccole attività che rappresentano a volte anche un punto di riferimento per i residenti, magari da monitorare e da controllare, ma sicuramente un punto di riferimento positivo e fattivo.
La tutela dei consumatori. È una parte importante di questo nostro mondo che merita sempre più voce, che va tutelata. Il consumatore è un po' quella parte debole contrattualmente che a volte soccombe. Ebbene questa legge, come altri che la Giunta ha in campo, si ricorda anche dei consumatori.
La progettazione e redazione, marchi di qualità di origine, la tutela dell'occupazione, ossia il punto r), è un punto che va rimarcato, come quello della stabilizzazione dei lavoratori precari, dell'inserimento delle fasce deboli, degli interventi a favore dell'impresa dei lavoratori interessati da fattori di crisi aziendali contingenti e temporanei. Merita uno sguardo anche il punto c) del comma 2, relativo alla sicurezza sui luoghi di lavoro e alla tutela ambientale e risparmio energetico.
una legge che si presenta come un testo illuminato, in un momento in cui in Italia non sempre questo avviene, che non possiamo non ripetere e non guardare con un certo favore, che guarda ai giovani. I giovani sono una categoria ampia, che spesso è dimenticata, quindi anche la creatività dei giovani spesso rimane in un cassetto perché non trova uno sfogo, non trova un sostegno reale per potersi manifestare. Con questo provvedimento anche i piccoli, quindi il locale, quel locale bello in un contesto globale un po' cruente e crudele, in qualche modo ha modo di maturare e di farsi avanti.
Un appunto che manca, ma è l'unico, e che faremo ogni volta, che non riguarda questo testo, ma ogni erogazione di contributo: magari qualche regola in più per quanto concerne la presenza di queste realtà, il non abbandono del territorio. Questo vale per la grande industria e per la piccola che nel territorio si costruisce quando gode di aiuti, ma sarebbe bene che mantenesse la sua attività nel territorio che l'ha aiutata.
Ribadisco il voto favorevole e ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Il nostro Gruppo voterà a favore della legge di cui stiamo parlando tuttavia mi interessa sottolineare una serie di motivazioni, molte delle quali apparentemente esenti ed esterne al merito specifico dell'articolato ma proprio per questo, per quanto ci riguarda, ancora più convincenti.
M'interessa che l'Aula che ha partecipato ai lunghi lavori di redazione del testo nell'ambito della VII Commissione, rispetto ad un celere dibattito prenda atto delle motivazioni che ci hanno portato ad un voto favorevole.
Intanto è un'abitudine non sistemica, ma su cui riflettere, che le leggi quadro, anche nelle scorse legislature, anche su questo tema certamente su questo tema, ma non solo su questo tema - molto spesso hanno avuto una condivisione molto larga fra le forze di maggioranza e di minoranza, o d'opposizione. Essendo leggi quadro, al di là del mondo specifico, o dell'argomento specifico cui queste s'indirizzano, ben rispecchiano il lavoro del legislatore, se c'è stato, come in questo caso c'è stato, di miglioramento dell'insieme del tessuto giuridico cui l'argomento specifico fa riferimento.
Secondo. Nel caso specifico, il Vicepresidente, oltre ad essere relatore, è anche in questo caso il testimone personale perché tutto è avvenuto, almeno per la parte finale, in tempi celeri. Dopo esserci confrontati anche con le associazioni di cui la legge si occupa, abbiamo capito che viene vissuta essenzialmente come uno strumento operativo, non necessariamente ottimo, anzi, conoscendo la fonte prevalente che l'ha prodotta, direi che aprioristicamente è certamente da scartarsi l'opinione che sia ottima. Tra l'altro, e me ne scuso, non faccio sistemicamente parte della Commissione VII, pur avendone seguito i lavori, soprattutto nell'ultimo bimestre - nella logica molto piemontese, molto poco perseguita, del pistòst che niente à l'è mej pitòst, che diciamo, ma non facciamo quasi mai - è meglio uno strumento che le associazioni che fanno riferimento al mondo artigiano e dei mondi collaterali giudicano strumento operativo efficiente, ancorché, eventualmente, non necessariamente la migliore possibile.
Certo il nostro voto, che rimane favorevole, sarebbe stato ancora più velocemente favorevole se - tema che quest'Assemblea mi ha visto toccare più volte - l'Aula si fosse dotata o si dotasse - anche qui, alle parole della Presidente Bresso (non è l'unico caso, anzi, direi che in questo caso, invece, è sistemico) rarissimamente seguono gli atti, perché c'è una sorta di distonia sistemica tra il mondo della comunicazione della Presidenza, che è il mondo della politica, e il mondo degli atti conseguenti - come ad alcuni, in qualche momento, è sembrato essere sostenibile - pensate che a me sembra tuttora - di un Regolamento.
Documento che, Vicepresidente Cotto, non deve disturbare i Consiglieri che lavorano. Qui la maggior parte di noi tende a lavorare bene e benissimo male e malissimo, ma il Regolamento deve far sì che il prodotto che esce da qui sia il meno peggio o il migliore possibile.
Quanto dico è motivato dal fatto che ritengo particolarmente seccante essere richiamato mentre parlo con dei rappresentanti, noti a tutti, delle associazioni - cioè lavoro - quando sono stato obbligato a sentire tesi legittime, che considero dal punto di vista politico - ne parleremo quanto prima - non solo non condivisibili, ma molto peggio - non voglio anticipare i giudizi su Hamas, che credo siano noti, ne parleremo quanto prima - e ci "ciucciamo", se devo dirlo con una certa eleganza che mi contraddistingue dei comizi, di cui lei sa benissimo; so anche che la Presidenza - non la Vicepresidente Cotto - non è dotata degli strumenti operativi per ridurre i disturbi.
Torniamo al mondo artigiano. Lo strumento esce oggi con la forte disponibilità attiva da parte dei Gruppi di opposizione, che, negli ultimi due mesi, riconoscendolo come uno degli strumenti possibili per fronteggiare l'emergenza, ne hanno attivamente e cooperativamente accelerato l'esame nell'ambito della Commissione VII; il Vicepresidente lo sa perché regolarmente è stato presente - credo - a tutte le sessioni dove il testo di legge in oggetto è stato esaminato.
Purtroppo - c'è un purtroppo - mi riconnetto alle argomentazioni svolte dal collega Bizjak, proprio l'importanza del mondo di riferimento, che è riassumibile certamente nei numeri di imprese, addetti e percentuale del PIL - provengo da una disciplina quantistica, perché l'ingegneria tende a fornire rappresentazioni attraverso i numeri - fa sì che non siano sufficienti i numeri, sono la parte viva dell'esercito - viva, non in coma o morta o, addirittura, in fase di decomposizione - che dovrebbe combattere la battaglia, se questo viene percepito come ruolo fondamentale nella crisi dell'economia reale. Lì c'è un non sequitur.
Nella relazione del collega Bizjak, che è stato il tema prevalente dei Gruppi di opposizione su un'altra legge, di cui, anche in questo caso abbiamo cooperativamente forzato l'approvazione, se non sbaglio, il giorno 23 dicembre, mettiamola così, il non sequitur sta proprio nei fondi. I casi sono due: o il numero degli addetti, 130 mila mi pare che dicesse...



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Scusa, 12% di PIL e, conseguentemente, un numero di addetti che sarà moltiplicato, benissimo.
O quest'esercito è un esercito che ci serve, se la battaglia fuori c'è se non c'è, ci stiamo raccontando delle "balle" - e molti di noi pensano che ci sia, mi vorrete mica dire che, su 12,5 miliardi di euro tra investimento e spesa corrente, da 15 a 30 milioni è l'esercito? Sarebbe come dire che nella Striscia di Gaza sono andati quattro israeliani a sistemare le cose, al di là del motivo che sarà certamente oggetto di esame da parte di quest'Aula, se e quando se ne potrà o dovrà parlare, non oggi perché sono più urgenti le guerre che dobbiamo combattere noi rispetto alla discussione di quelle che combattono gli altri.
Trenta milioni di euro, come avrebbe detto il politicamente compianto collega Farassino - politicamente compianto perché non è più presente qui sono mancia per gli impiegati, pour les employés - lui come tutti i veri chansonniers amava parlare in francese.
Ma di cosa stiamo parlando? Ne abbiamo discusso per lungo tempo anche e soprattutto con il mondo delle associazioni, perché, se c'è una guerra bisogna avere il numero dei soldati, l'equipaggiamento e gli stanziamenti necessari.
Mi sembra di solare evidenza, lo abbiamo detto - devo dire che c'è un'accettazione sabauda supina dei voleri dei Governi, non del Governo di centrosinistra, perché c'è questa abitudine ad ubbidire tacendo, che non si capisce bene da cosa sia nata, anzi, si capisce bene da cosa è nata, ma le conseguenze non sono positive - che stiamo andando a questa guerra semplicemente indossando un giubbottino di lana sopra una camicia più o meno usata e più o meno elegante. Non è così che si fanno le guerre, se le guerre ci sono! Allora, spero che tutti gli analisti si stiano sbagliando - questa è l'ipotesi più conveniente - quindi che la guerra non ci sia e conseguentemente, non ci siano né vittime, né feriti, né vedove, né orfani ma, qualora ci fosse - molti giornali, non soltanto di natura economico finanziaria, sostengono che addirittura le vittime ci siano già e molte non credo che sia questa la modalità.
Il testo di legge è certamente perfettibile - amen, abbiamo certamente fatto molto di peggio, in termini di testi di legge, anche cambiando le legislature - ma le leggi, quando anche decorose - mi spingo più in là quando anche condivise o condivisibili, come questa che certamente noi facciamo votandola, senza finanziamenti risultano immediatamente come la legge delle cinture di sicurezza, che è un'eccellentissima legge che almeno in questa città, non viene rispettata da nessuno.
da Giustianiano in avanti che siamo celeberrimi nel mondo per avere sistemi di legge che studiano in tutte le facoltà di giurisprudenza, tanto per noi le leggi sono al massimo degli interessanti suggerimenti!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Per una serie di motivi, il nostro Gruppo esprimerà un voto positivo sul testo unico in materia di artigianato, ma con una serie di indicazioni.
Innanzitutto perché - è l'aspetto politicamente meno importante riteniamo, come riferito in discussione generale, positivo che ci sia un documento unico che tratti delle materie relative all'artigianato soprattutto perché una parte degli articoli, in particolar modo quelli che intervengono con le misure a favore dell'artigianato - il n. 5, ma anche il n. 6 e il n. 7 - indicano alcuni aspetti che credo non possano non essere condivisi da tutti coloro i quali hanno a cuore il mondo dell'impresa artigiana.
Il nostro Gruppo consiliare non deve fare alcun tipo di difficoltà nel sostenere questo mondo, non solo per i numeri ricordati, ma per quanto questo mondo rappresenta. Se oggi nello Statuto della Regione è anche presente la rappresentanza artigiana, è perché il Gruppo di Alleanza Nazionale fece inserire questo aspetto all'interno dello Statuto.
Quindi non abbiamo necessità di giustificare la vicinanza che il nostro Gruppo consiliare per tradizione ha nei confronti della piccola e media impresa piemontese, di quella artigiana e di quella non artigiana, che - va ricordato - rappresenta il 96% delle imprese piemontesi e una percentuale elevatissima degli assunti. Il mondo artigiano, poi, è particolarmente vicino alle giovani generazioni: la totalità o la quasi totalità dei contratti di apprendistato che questa Regione ha trattato sono fatti all'interno del mondo artigiano.
evidente che il voto favorevole su questo testo è in qualche modo vincolato da un aspetto che il testo stesso indica. Il Vicepresidente non ascolta, ma sa bene che l'articolo 10 della legge prevede che la Giunta entro 180 giorni, presenti alla Commissione, dopo una concertazione con le Confederazioni artigiane, un documento di indirizzi dove verranno indicate le priorità. Le priorità, in particolar modo dell'articolo 5, dovranno essere ovviamente oggetto del documento di indirizzi.
Quindi su quella che è una legge snella e soprattutto che ha tre articoli di fondo per il grosso delle imprese artigiane e due o tre articoli che non soltanto confermano l'eccellenza artigiana, ma introducono anche le botteghe scuola e la figura del maestro artigiano, noi non possiamo che esprimere un voto positivo che ovviamente, come la legge prevede, sarà poi da verificare col documento presentato dalla Giunta perché l'articolo 5 indica alcuni aspetti che sono assolutamente rilevanti: le garanzie non soltanto indirette al sistema bancario e finanziario, ma anche le garanzie dirette, che significano i fondi di garanzia nei confronti del mondo artigiano che istituisce la Regione Piemonte.
Per questa serie di motivi, il nostro voto sarà favorevole, anche per il fatto che alcune modifiche sono state accolte dalla Giunta. Ci teniamo però a dire alla Giunta e ai colleghi non soltanto che il nostro voto è favorevole, ma anche questo: l'evidente velocità con cui siamo arrivati ad approvare una legge di 41 articoli fa parte di un accordo - noi crediamo che gli accordi siano un aspetto positivo per le assemblee parlamentari del mese di dicembre.
Ad oggi, noi gli accordi li abbiamo rispettati tutti. Saremo altrettanto intransigenti nel far sì che chi ha siglato quegli accordi li faccia rispettare, altrimenti è assolutamente evidente che, ad accordi non rispettati, in particolar modo i partiti di opposizione, adopereranno tutti gli strumenti affinché vengano onorati. Per chi mi ascolta è assolutamente chiaro.
La Giunta e i colleghi sanno che vi era un accordo che prevedeva non soltanto di licenziare il bilancio e la finanziaria, ma anche di affrontare, alla riapertura dei lavori, la legge sull'artigianato - passata in due pezzi di giornata - la legge sullo sci e quella sull'economia forestale. Noi agli accordi rimaniamo e noi gli accordi li rispettiamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto.
Voglio dire con tutta la convinzione del Gruppo che siamo d'accordo su questo testo di legge, che - non sto a ripetere - ha tutta una serie di previdenze e di previsioni che tutti ci auguriamo possano essere propedeutiche ad un rilancio dell'economia artigianale del Piemonte.
Vorrei evidenziare che il nostro parere favorevole deriva dal fatto che la bontà del testo è giustificata anche da un accordo e da un'unione di intenti tra maggioranza e minoranza. In sede di discussione in Commissione alcuni Gruppi politici avevano espresso qualche perplessità circa la possibilità del loro assenso, ma in questa sede, da quanto abbiamo ascoltato poco fa, quegli stessi Gruppi che avevano manifestato perplessità hanno dichiarato il loro accordo e il loro appoggio a questa legge.
Quindi convintamente dichiariamo il nostro voto favorevole. Vorrei chiedere però al Presidente, per una questione non connessa direttamente al voto di cui ho parlato per la legge sull'artigianato, ma a un metodo comportamentale di approvazione di queste leggi, che a livello di Capigruppo avevamo ipotizzato di rinviare ad oggi (martedì e mercoledì).
Vorrei chiedere semplicemente cinque minuti di sospensione per un chiarimento dovuto non a questa legge, ma all'insieme delle leggi che vanno in approvazione.



PRESIDENTE

Colleghi, c'è una richiesta di sospensione di cinque minuti per una riunione di maggioranza. Se non vi sono proposte contrarie, viene concessa.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.51 riprende ore 12.16)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Avevamo finito gli interventi per le dichiarazioni di voto. I rappresentanti della maggioranza ritengono di dover comunicare qualcosa? Pare di no.
Quindi, non essendovi richieste di intervento, possiamo passare alla votazione dell'intero testo del disegno di legge n. 553, "Testo unico in materia di artigianato".
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 44 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist. - Turismo: argomenti non sopra specificati - Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame testo unificato del disegno di legge n. 387 e delle proposte di legge n. 11, 493 e 433, inerente a "Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare il testo unificato del disegno di legge n. 387 e delle proposte di legge n. 11, 493 e 433, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Relatori sono i consiglieri Vignale e Laus.
La parola al Consigliere Muliere, sull'ordine dei lavori.



MULIERE Rocco

Questa mattina, il Consigliere Clement ha posto una questione sulla possibilità di presentare emendamenti. Inoltre, so che è stata convocata una riunione della Commissione per fare il punto della situazione su questo testo. Si tratta, quindi, di verificare se passare alle relazioni e al dibattito generale, oppure passare alle relazioni per poi sospendere la discussione e riprenderla martedì prossimo, quando si sarà trovata un'intesa tra maggioranza e opposizione su eventuali emendamenti.
Pongo semplicemente la questione, Presidente, per evitare che ci siano problemi. Ribadisco, possiamo ascoltare le relazioni e incardinare il testo e, se tutti sono d'accordo, possiamo procedere con il dibattito generale per poi sospendere la discussione e riprenderla martedì quando si sarà trovata un'intesa anche su eventuali emendamenti.



PRESIDENTE

La proposta è stata chiara.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Per quanto riguarda il nostro Gruppo, va bene la modalità suggerita dal Consigliere Muliere, visto che la riunione della Commissione (di cui prendo atto adesso) è prevista per lunedì prossimo.
Mi domando (e nel domandarmelo, però, do un suggerimento) come andare avanti oltre questa parte, che ritengo utile fare, perché è una parte di lavoro già svolto, però non vorrei anticipare: procediamo seguendo il suggerimento del Consigliere Muliere, perché non mi pare inutile, anzi, poi decideremo.


Argomento: Calamità naturali

Ordine del giorno n. 1145 dei Consiglieri Motta, Caramella, Cirio, Leo Bellion, Muliere, Monteggia, Lepri, Cavallera, Guida, Cotto, Ferraris Vignale, Botta, Rossi, Clement, Pedrale, Moriconi, Travaglini, Novero Manolino, Dalmasso, Spinosa, Reschigna, Barassi, Bizjak, Rabino, Ronzani Turigliatto, Rutallo, Cattaneo e Giovine, inerente a "Richiesta di intervento straordinario a seguito dei danni agli eventi atmosferici del 6 7 gennaio 2009" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Abbiamo depositato un ordine del giorno, firmato da tutti i Consiglieri, sulla questione emergenza neve e per l'aiuto ai piccoli Comuni. Oltre all'inserimento di quest'ordine del giorno (che so è stato già fatto), chiedo se sia possibile effettuare anche la votazione dello stesso, essendo stato condiviso da tutto il Consiglio, naturalmente, prima della fine dei lavori.



PRESIDENTE

Possiamo iscrivere subito all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1145 perché sono presenti 42 Consiglieri, per poi votarlo prima della conclusione dei lavori.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist. - Turismo: argomenti non sopra specificati - Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame testo unificato del disegno di legge n. 387 e delle proposte di legge n. 11, 493 e 433, inerente a "Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica" (seguito)


PRESIDENTE

Se ho capito bene, questa mattina si possono ascoltare le due relazioni sul testo unificato, poi l'approvazione dell'ordine del giorno n. 1145 e se l'Aula concorda, la chiusura dei lavori per riprenderli martedì prossimo. Nel frattempo, lunedì mattina, ci sarà la Commissione competente.
Pertanto, do la parola al Consigliere Vignale per la relazione sul testo unificato del disegno di legge n. 387 e delle proposte di legge n.
11, 493 e 433, di cui al punto 4) all'o.d.g.



VIGNALE Gian Luca, relatore

Anzitutto ci tenevo in qualità non di relatore, ma di Presidente della Commissione che ha esaminato questo testo di legge, esprimere un ringraziamento a tutti i colleghi e a tutti gli uffici per il lavoro che è stato svolto.
Questo testo di legge ha la volontà di cercare di essere non certo un testo unico, ma di contenere al proprio interno, nei differenti capi e nei tre titoli della legge, tutte le norme che riguardano l'impiantistica di risalita, la sicurezza nelle aree e, come dice il titolo, la "sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno (...) dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica".
La legge cerca di prendere spunto da quello che è stato il gran lavoro che gli enti pubblici hanno svolto durante il periodo precedente alle Olimpiadi. Quel periodo non soltanto ha visto un grande ammodernamento dell'impiantistica di risalita, ma anche delle piste di fondo, dei trampolini, delle piste di bob e altro, non soltanto nelle realtà olimpiche, ma con i fondi di accompagnamento, anche in tutte le valli piemontesi che non hanno beneficiato del momento olimpico.
Certamente, tutta la regione ha beneficiato dei Giochi olimpici invernali per una forma di promozione dell'area piemontese con una capacità che non era mai stata possibile prima, per motivi evidenti di copertura televisiva e della gran vetrina che le Olimpiadi hanno dato.
Crediamo sia opportuno che la legge dia continuità al grande impegno che gli enti pubblici hanno realizzato con omogeneità e con possibilità pari a tutti i soggetti interessati.
La legge interviene, innanzitutto in un aspetto, che è fondamentale cioè quello relativo alla sicurezza. Oggi, le piste da sci sono come delle strade in assenza di un codice della strada, quindi le norme di buon comportamento da parte degli sciatori e anche le modalità di vigilanza e sanzione sono certamente indicate nella legge nazionale n. 363 del 2003, ma dovevano trovare una loro attuazione con una legge regionale.
Quindi, questa legge garantirà maggiore sicurezza ai gestori e soprattutto agli sciatori, con alcuni esempi facilmente comprensibili: intanto, l'obbligatorietà del casco a tutti i minori di 14 anni; in secondo luogo - unica Regione in Italia, se questa legge verrà approvata - tutti gli sciatori saranno coperti da assicurazione RC verso terzi. Ricordiamo che il 90% degli incidenti che accadono nelle aree sciabili sono causati da terzi, quindi avere una copertura RC verso terzi significa non soltanto essere garantiti rispetto ad un danno che si può arrecare a un terzo, ma anche essere garantiti rispetto a un danno che un terzo può arrecare ad uno sciatore.
Non ci siamo fermati, però, nell'ambito dell'impiantistica di risalita all'assicurazione e al casco. La legge prevede tutta una serie di adempimenti che i gestori dovranno attuare, quali palinatura, reti di protezione, materassi, chiusura eventuale delle piste in assenza di un manto nevoso sufficiente, individuazione dell'innevamento programmato come garanzia di maggior sicurezza delle piste stesse, ma si occupa anche di garantire maggiore sicurezza per tutti quegli sciatori che non utilizzano le piste normalmente battute, ma che praticano sci fuoripista. La cronaca di questi giorni, purtroppo, ci ha dimostrato come lo sci fuoripista, molto allettante per chi lo pratica, sia anche una disciplina particolarmente pericolosa, in alcuni periodi.
La legge prevede l'obbligatorietà, per coloro i quali fanno sci fuoripista, del possesso della pala, della sonda antivalanghe e di un rilevatore che consente a chi viene eventualmente colpito da una slavina di essere immediatamente individuato e magari salvato da un suo compagno di sciata o dal soccorso alpino.
Nei capi 2 e 3 s'interviene relativamente ad alcune modifiche della legge urbanistica, che individuano le aree sciabili come aree di pubblica utilità. Crediamo che questo sia estremamente utile per garantire una più snella e facile gestione delle aree sciabili, non solo da discesa, ma anche da fondo.
Vi sono, poi, i capi 4 e 5, che intervengono relativamente alla disciplina e agli obblighi per i gestori delle piste e le norme di comportamento degli utenti delle piste da sci. Questo è particolarmente importante, perché - come dicevo - inseriamo una sorta di codice di buon comportamento dei gestori e degli utenti all'interno delle aree sciabili che darà maggiore garanzia anche a coloro che dovranno fare vigilanza (gli organi di Polizia, ma anche dei soggetti, ad esempio relativamente al soccorso, adeguatamente formati).
Oggi il servizio di soccorso nelle aree sciabili non è obbligatorio nel senso che non tutte le aree sciabili oggi hanno un servizio di soccorso. Con questa legge, il servizio di soccorso diventerà obbligatorio tanto per le aree servite ad impiantistica di risalita quanto per le piste da fondo.
La norma interviene anche sulla possibilità di percorrenza delle aree sciabili dai mezzi meccanici; la nostra sarà la regione che, come prevede l'articolo 28, avrà le norme più restrittive relativamente ai mezzi meccanici, in altre parole le motoslitte, con una previsione di sequestro del mezzo e una sanzione che va da 400 a 2.500 euro, contro una possibile sanzione di 250 euro prevista oggi.
Un altro aspetto che qualifica in modo determinante la legge è il sostegno economico che la legge si propone di dare; sostegno economico che non solo - come ricordavamo - è già stato garantito nel periodo olimpico ma che è stato garantito anche successivamente dalla Regione Piemonte, con singoli accordi di programma intervenuti in singole realtà.
Quanto previsto al Titolo 2, dai capi 1, 2 e 3, crediamo sia una modalità bilanciata del sostegno economico...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, diamo la possibilità a tutti i Consiglieri di ascoltare!



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Dicevo: crediamo che il sostegno economico sia ben attuato, perché è bilanciato - come vedremo - al capo 3, ma soprattutto parte dal presupposto che non c'è valle alpina piemontese che non sia dotata di un impianto di risalita o di una pista di fondo. È importante ricordare che - come si indica in relazione - dei 53 impianti di risalita presenti all'interno della nostra regione, soltanto otto stazioni hanno più di otto impianti di risalita, quindi l'offerta sciistica offerta nella nostra regione è fatta di piccolissime, piccole o medie società, a volte pubbliche a volte private, che rappresentano un vero volano economico per tutte le valli piemontesi.
Come dicevo, non c'è valle alpina piemontese che non abbia un impianto di risalita o una pista da fondo, pertanto abbiamo previsto all'interno della legge, agli articoli 41, 42, 43 e 44, non soltanto un intervento per migliorare l'impiantistica, ma anche un intervento per migliorare la sicurezza ed un terzo intervento a favore di quelle che abbiamo definito "microstazioni". Sono quei piccoli e medi impianti che fanno difficoltà ad essere gestiti e ad avere un bilancio positivo alla fine della stagione tant'è che oggi queste sono imprese che non hanno mercato, perché quando la società che gestiva alcuni impianti - solitamente una società a conduzione familiare - decide di smettere, l'impianto viene chiuso o acquisito da un'Amministrazione pubblica.
Questa legge garantirà, dunque, un sostegno alle microstazioni, al fine di garantire che ogni area alpina piemontese abbia una possibilità di sviluppo turistico. Va ricordato che ogni euro investito in uno sky pass ci sono fra otto e 15 euro di ricaduta economica all'interno di un territorio piemontese. La stagione di quest'anno lo dimostra molto bene.
Il nostro compito, con questa norma, è di far sì che il buon andamento del comparto legato alle aree sciabili che si sta verificando quest'anno per evidenti motivazioni climatiche, possa avvenire tutti gli anni e non solo negli anni di eccezionali precipitazioni.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro, relatore

Grazie, Presidente.
Nel mese di dicembre dell'anno 2003 il Parlamento italiano licenziò la legge n. 363, denominata "Norme in materia di sicurezza sulla pratica degli sport invernali, da discesa e da fondo", dettando in questo modo norme in materia di sicurezza nella pratica non agonistica degli sport invernali da discesa e da fondo, compresi i principi fondamentali per la gestione in sicurezza delle aree sciabili. Naturalmente, tutto questo con l'intento di favorire lo sviluppo delle attività economiche nelle località montane.
Al primo comma dell'articolo 22 si legge: "Le Regioni, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono tenute ad adeguare la propria normativa alle disposizioni di cui alla legge stessa, a quelle che costituiscono i principi fondamentali in tema di sicurezza individuale e collettiva nella pratica dello sci e degli altri sport della neve".
Colleghi, è sotto gli occhi di tutti che da allora non sono trascorsi sei mesi, ma sono trascorsi anni; anni durante i quali abbiamo affrontato il tema della sicurezza a 360 gradi: sicurezza nei luoghi del lavoro sicurezza nelle scuole, sicurezza negli stadi, sicurezza nei luoghi pubblici e sicurezza in generale.
A questo proposito, mi preme sottolineare che, quando si parla di sicurezza, si entra nella delicata sfera privata e non della tutela dei cittadini. Detto questo, è chiaro che non esistono lavori o sport di serie A o di serie B, luoghi o situazioni da tutelare o da trascurare.
Oggi, per la stesura della legge in oggetto, "Interventi relativi alla sicurezza, regolamentazione e sostegno dell'impiantistica invernale di risalita e delle piste da fondo", ci siamo mossi proprio partendo da questo concetto. Dopo tutto, quando la normativa nazionale ci chiede di contribuire allo sviluppo dei territori montani, come ente regionale abbiamo il dovere di rivolgerci a tutta la regione e non a parte di essa.
Abbiamo il dovere di rivolgerci a tutti gli operatori e non a parte di essi.
In Piemonte operano 56 gestori, di cui solo cinque possono essere considerati grandi operatori.
Il tessuto turistico montano è costituito, infatti, da piccoli operatori che, salvo annate eccezionali come quella in corso, gestiscono aziende a perdere.
un dato di fatto ormai assodato da anni che tutte le stazioni sciistiche difficilmente riescono a chiudere i propri bilanci annuali in attivo, facendo affidamento sulle sole entrate derivanti dagli sky pass o dall'utilizzo degli impianti di risalita.
Da qui la necessità che gli enti pubblici e la Regione per prima si accollino la responsabilità di garantire maggiore sicurezza per i fruitori delle piste.
Uno studio recente - lo ricordava anche il Consigliere Vignale - cui anche la stampa nazionale ha dato molto risalto, ha testimoniato come ogni euro investito da uno sciatore per l'acquisto di un abbonamento, c'è una ricaduta economica per tutto il territorio montano in cui opera l'impianto valutabile tra gli otto e i 15 euro. E siccome le stazioni sciistiche sono sparse su buona parte del territorio piemontese, diventa del tutto evidente che sostenere l'impiantistica di risalita e lo sci da fondo significa sostenere in un colpo solo l'economia d'ogni singola valle.
La nostra Regione, conosciuta in tutto il mondo anche grazie alle Olimpiadi del 2006, non poteva, dopo un simile sforzo organizzativo e di promozione dell'immagine, non dotarsi di un impianto di legge simile.
Gli investimenti precedenti e immediatamente successivi ai Giochi olimpici invernali hanno, infatti, sancito un forte intervento delle istituzioni pubbliche tanto per consentire un ammodernamento dell'impiantistica quanto per garantire un ammortamento di spese legate all'innevamento artificiale.
Ciò però è avvenuto in alcune stazioni e non in tutte, creando una discrezionalità sugli interventi, che inevitabilmente ha favorito alcuni e non sostenuto altri; una discrezionalità non contemplata dalla legge in oggetto.
L'attuale proposta di legge prevede la messa in sicurezza e il mantenimento delle piste da sci, l'organizzazione del servizio di soccorso sulle piste da sci, con il riconoscimento professionale agli operatori, la salvaguardia delle piste nel periodo estivo, la regolamentazione delle attività sportive legate alla pratica della mountain bike in montagna.
Attraverso la realizzazione di programmi triennali d'intervento si garantisce così l'incremento dei livelli di sicurezza delle aree sciabili il miglioramento qualitativo degli impianti per la pratica degli sport invernali e delle relative attrezzature, i servizi di soccorso per gli utenti, gli interventi di manutenzione estiva delle piste ed infine la riqualificazione ambientale dei complessi sciistici esistenti.
Ma soprattutto la legge prevede azioni volte a sostenere gli investimenti legati all'innevamento artificiale. Ed è proprio su alcuni aspetti collegati all'innevamento che tengo a formulare alcune puntualizzazioni.
L'innevamento programmatico assume particolare importanza anche in relazione alle attuali situazioni climatiche. Faccio riferimento chiaramente alla carenza della neve, nonché in relazione allo sviluppo e al sostentamento economico del territorio regionale.
importante, a mio avviso, sottolineare che la Giunta regionale contribuisce alle spese relative all'innevamento programmato con un sostegno pari ad un terzo delle spese complessive. Mi spiego meglio. È un contributo poco appetibile se non sorretto da un piano industriale adeguato. Nessun imprenditore investirebbe costantemente i due terzi del capitale in qualsiasi attività imprenditoriale, rischiando perdite certe.
Nessun operatore rischierebbe ad esempio capitali nella costruzione di piste sciistiche in collina.
L'innevamento programmato, così come pensato, non è un regalo, ma un vero strumento di sostegno allo sviluppo turistico. Anzi, è un incentivo pensato per sostenere anche e soprattutto la programmazione futura dell'offerta turistica. Garantisce l'oggi e il domani del turismo montano.
Garantire la neve negli anni a venire è un fattore indispensabile e fino ad oggi impensabile, in grado di rassicurare il turista e l'operatore stesso.
Grazie a questa legge, il turista sciatore si troverà così nelle stesse condizioni di chi ha deciso di trascorrere le vacanze alle Maldive: garanzia della neve per uno, garanzia del mare per l'altro.
Per quanto riguarda i finanziamenti, tre milioni sono da imputare alla spesa corrente e saranno destinati alla messa in atto delle misure in sicurezza, dalle palinature, al soccorso e all'innevamento programmato e cinque milioni in un fondo per spese in conto capitale per nuovi interventi.
Grazie, Presidente.


Argomento: Calamità naturali

Esame ordine del giorno n. 1145 dei Consiglieri Motta, Caramella, Cirio Leo, Bellion, Muliere, Monteggia, Lepri, Cavallera, Guida, Cotto, Ferraris Vignale, Botta, Rossi, Clement, Pedrale, Moriconi, Travaglini, Novero Manolino, Dalmasso, Spinosa, Reschigna, Barassi, Bizjak, Rabino, Ronzani Turigliatto, Rutallo, Cattaneo e Giovine, inerente a "Richiesta di intervento straordinario a seguito dei danni dovuti agli eventi atmosferici del 6-7 gennaio 2009"


PRESIDENTE

Secondo gli accordi, chiudiamo la parte dedicata a queste leggi.
Avevamo convenuto di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1145 inerente a "Richiesta di intervento straordinario a seguito dei danni dovuti agli eventi atmosferici del 6-7 gennaio 2009".
prima firmataria la Consigliera Motta, che ha pertanto facoltà di intervenire.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Molto velocemente. Ho condiviso quest'ordine del giorno con tutti i Consiglieri presenti oggi in Aula, perché tutti abbiamo ricevuto sollecitazioni dai Sindaci dalle nostre Province per la nevicata nelle giornate di martedì e mercoledì 6-7 gennaio. Le precipitazioni sono previste anche per la prossima settimana, quindi i Sindaci sono molto preoccupati perché hanno problemi finanziari e i loro bilanci sono stati messi alla prova già dalle precedenti nevicate.
Quindi, visto che i piccoli Comuni sono quelli che hanno più difficoltà e si trovano più impossibilitati ad affrontare queste situazioni di calamità con le risorse esigue delle loro finanza, chiediamo un intervento straordinario alla Regione Piemonte affinché si proceda in tempi rapidi per verificare l'entità dei danni.
Soprattutto chiediamo un intervento economico straordinario sia cercando - e questo lo chiedo ai colleghi della minoranza - di farsi portavoce con i parlamentari di maggioranza del Piemonte, perché si attivino presso il Governo nella prossima Conferenza Stato-Regioni in modo da reperire ulteriori fondi necessari proprio per fare fronte a quest'emergenza, e anche chiedendo alla Regione di prevedere un'integrazione con specifiche risorse regionali. Sappiamo che può essere una difficoltà per la nostra Regione, ma è assolutamente urgente e necessario aiutare i piccoli Comuni della nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Apprezzo l'intervento della collega Motta, però essendo uno sciatore come molti di voi, vorrei riferirvi dei disagi anche di coloro i quali vanno in montagna per passeggiare. E prima di sciare e di passeggiare bisognerebbe preoccuparci di tenere pulite le strade, anche quelle dei Comuni interessati che, quando non nevica, sono pronti immediatamente a chiedere la calamità naturale tutti quanti uniti e noi che cosa facciamo per avere un po' di visibilità? Ci mettiamo lì e diciamo: "Sì, hai perfettamente ragione, manca la neve". Al di là di essere di centrodestra o di centrosinistra, siamo tutti pronti con ordini del giorno a chiedere di intervenire.
Io proporrei però - e dovremmo valutarlo - di legare i finanziamenti che diamo ai Comuni montani, laddove vi sono impianti sciistici, alla virtuosità della qualità che danno, rispettivamente alla pulizia delle loro strade e all'accesso nei loro comuni per quanto riguarda la pulizia delle strade. Secondo me renderemo un bel servizio a chi va a sciare e un bel servizio a chi va in quelle località per passeggiare. Quindi non dare quando chiedono, ma dare a prescindere dalle lamentele di quel determinato Comune.
Volete qualche esempio? Vi risulta che non vi siano state lamentele per la pulizia delle strade interne nei Comuni di Limone, Prato Nevoso Artesina, Frabosa? Sapete quante e-mail e sms ho ricevuto? A voi sono arrivate? Diamo i finanziamenti quando ci rendiamo effettivamente conto che il Comune è virtuoso, nel senso che garantisce la percorribilità delle strade interne a chi va a sciare e a chi va a passeggiare in quel Comune montano.
Il rischio è di dare soltanto soldi che poi non sanno gestire perché fanno impianti, ma non risolvono tutti i disagi possibili ed immaginabili tali da non mettere uno sciatore in condizioni di accedere e di camminare al centro del Comune quando ha smesso di nevicare, con cassonetti buttati per terra e con gli spartineve che passano senza preoccuparsi se sotto la neve ci sono dei cassonetti, rovinando tutto.
Vivere in un Comune montano che offre una scarsa possibilità di vivere dignitosamente, francamente, mi sembra inaccettabile. Se la politica non interviene e non trova un meccanismo di controllo, diamo i soldi per gli impianti - cosa per me bene fatta perché sono per la promozione di tutto il territorio piemontese - aiutiamoli a più non posso, ma non facciamoci prendere in giro e, quando si grida al lupo al lupo, non dobbiamo essere pronti a firmare ordini del giorno.
Troviamo un meccanismo che ci permetta di valorizzare quei Comuni che dimostrano effettivamente di tenere agli sport invernali, altrimenti il problema si trasforma un'arrabbiatura generale di tutti gli utenti dei servizi montani.
Chiunque navighi su un sito internet si può rendere conto che quanto dico è corrisposto in blog rispetto a località che appartengono a tutto il Piemonte. Quando nevica lo sappiamo perché lo dicono le previsioni che non sbagliano, ma gran parte del nostro territorio continua a non essere pronto. Perché tutto il territorio continua a non essere pronto quando le previsioni dicono che nevica? Non può essere un'emergenza quando sappiamo in anticipo che nevicherà vuol dire che non l'abbiamo prevenuta.
Chiedo a tutti quanti di fare uno sforzo per migliorare il territorio di trovare ogni forma di finanziamento per aiutare i Comuni montani a costruire impianti, ma anche di dare loro una mano affinché diano strade pulite e non trovino scuse perché quando nevica, ormai, si sa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Soltanto per confermare, anche alla luce delle sottoscrizioni avvenute da parte di numerosi colleghi del centrodestra e degli amici della Lega che condividiamo i contenuti e i principi dell'ordine del giorno presentati dalla Consigliera Motta. Sosteniamo con il nostro voto l'ordine del giorno.
Alla luce delle sollecitazioni del Consigliere Toselli, dico che è vero che le istituzioni spesso dovrebbero e potrebbero fare di più, ma, lo dico più come sfogo personale che come valutazione di carattere politico e istituzionale, è anche venuta meno un po' di pazienza nella gente. La neve è un qualcosa che serve al Piemonte, alla terra, al pianeta se si ha amore per il pianeta. A volte, proprio quelli che fanno le battaglie perché amano e vogliono tutelare il pianeta terra, sono i primi che si lamentano perch sotto casa c'è la neve o perché hanno difficoltà a recarsi a scuola o sul luogo di lavoro.
Sarebbe auspicabile, da parte della gente, un po' di pazienza in più e un po' di senso civico in più. Una volta c'era l'abitudine - forse in campagna c'è ancora - che ognuno spalava la neve davanti alla propria abitazione. Adesso, invece, se i mezzi pubblici non passano a spalarla, c'è la critica immediata perché non sono passati, se passano, perché hanno buttato la neve sul loro accesso. È una situazione un po' paradossale che ci fa capire come i nostri Presidenti di Provincia, qualsiasi cosa facciano, non la facciano in modo giusto.
La campagna ha tanto bisogno della neve, facciamo tutti il nostro dovere, ma cerchiamo di rieducarci alla pazienza per quello che accade sopra di noi e di cui nessuno è responsabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Mi sembra di vivere in mondi diversi. Forse il Kenya è più conosciuto che non il Comune di Balme o di Groscavallo. Ormai viviamo in un mondo in cui c'è la città con le sue pendici, poi ci sono gli "aborigeni" che vivono in montagna (una volta dalle mie parti veniva il Principe Umberto).
Una volta c'era la corvée e quando nevicava tutti gli uomini validi si mettevano a spalare la neve (me lo ricordo ancora, non è successo secoli fa). Adesso emerge un piccolo problema. La maggior parte degli abitanti è scesa a valle, in montagna l'età media, fra poco, sarà di 60-80 anni. La vecchietta di ottant'anni che abita vicino a casa mia e non ha più il figlio, non ha la forza per scavare nella neve, di due metri di altezza per il tratto di cento metri che la congiunge alla strada comunale. Non solo, ma il Comune non ha i mezzi, nonostante vi siano degli interventi encomiabili, mi riferisco sempre al mio amico Assessore che ha fatto veramente molto. Per esempio, in questi casi, il mio Comune ha supplito la Provincia perché non ce la faceva più.
Non sto accusando la Provincia di non aver mandato aiuti al mio Comune sto dicendo che la situazione è avanzata in modo tale che il Comune, prima di spalare la neve nelle proprie strade, ha spalato la neve nelle strade provinciali.
Siamo stati due settimane senza luce perché, siccome non potevamo pretendere che dipendenti dell'ENEL salissero con gli sci e i mezzi a spalle, hanno aspettato che qualcuno pulisse la strada. I quattro chilometri e mezzo di strada che portano a casa mia, sono stati spalati in due giorni non con pale a mano perché c'erano due e metri abbondanti di neve ghiacciata.
Il mio Sindaco dice che ha speso metà del suo bilancio: 40 mila euro (a noi fa ridere 40 mila euro, ma il Comune non li ha). I contadini che sono stati precettati e che hanno dovuto lavorare, magari vorranno essere pagate per le ore di lavoro.
I mezzi di emergenza che sono stati utilizzati si sono rotti, perch lavorando in quelle situazioni si rompono. Un gatto delle nevi che è stato usato per portare alcuni dipendenti dell'ENEL ha subito dei guasti non so se per dieci, cinque o duemila euro. Sono somme che fanno ridere chi le ha ma i nostri Comuni d'alta montagna che non le hanno cosa devono fare devono inserire tasse supplementari? Introduciamo una tassa sulla neve? Per carità! Attenzione, ragazzi, secondo me, noi non ci rendiamo conto che la nostra società rischia di fare una scelta, quella di chiudere quei Comuni! Chiudiamo i Comuni e portiamo a valle gli aborigeni, i signori della città andranno su d'estate a godersi i loro sentieri, magari pagando lautamente chi li apre, così ci godiamo la montagna.
Se vogliamo quella montagna diciamolo, ma facciamo presente a quelle poche migliaia di abitanti che ancora ci sono che verranno deportati, che chiuderemo le loro case e i loro Comuni. Oppure diciamo che, quando non ce la fanno più - non vogliono mica l'elemosina! - una parte delle risorse che noi impieghiamo per il Sestriere, per Torino o per Asti le usiamo anche per loro.
Allora, per favore, almeno che le spese eccezionali affrontate in questa situazione vengano riconosciute.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta sull'ordine dei lavori.



MOTTA Angela

Chiedo scusa, Presidente, domando ai Consiglieri che devono ancora intervenire...



PRESIDENTE

Sono quattro.



MOTTA Angela

Chiedo loro di ridurre i tempi di intervento, perché molti colleghi devono andare via e non vorrei che, alla fine, dopo tutti questi interventi, non avessimo i numeri per votare l'ordine del giorno.
Se posso, rivolgo un appello non per rinunciare ad intervenire, ma almeno a contenere i tempi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ferraris; ne ha facoltà.



FERRARIS Giorgio

Essendo uno dei firmatari, volevo solo specificare anche gli intendimenti di chi lo ha predisposto e sottoscritto, sentendo anche alcuni interventi.
C'è sicuramente il problema dell'accesso per chi va a sciare, che è importante.



(Commenti in aula)



FERRARIS Giorgio

Certamente, essendo anch'io, come il Consigliere Novero, un aborigeno.
Relativamente all'intendimento di quest'ordine del giorno, devo dire che l'Assessore Sibille e anche l'Assessore Ricca stanno lavorando per portare risorse - certo sarà difficoltoso - dal livello nazionale ai nostri territori.
Qual è stata la difficoltà vera dei Comuni dal punto di vista finanziario, cosa è successo? I Comuni di pianura o di collina, che non erano abituati a queste nevicate, non avevano nei bilanci tali fondi, per cui dovendo prendere delle imprese, hanno speso di più. Invece i Comuni di montagna, che spendono già normalmente - ho avuto modo di verificare che città come Mondovì per la neve bilanciano 25 mila euro, mentre il Comune di Ormea, di cui ho fatto il Sindaco, tutti gli anni ne bilancia 120, perché provvede agli appalti per la gestione delle strade, è chiaro che qualcuno va fuori del mille percento! - si sono trovati in gran difficoltà, perché hanno dovuto ricorrere a imprese e appalti straordinari, essendosi verificate situazioni con più di due metri di neve.
Credo che questo sia lo spirito, poi mi auguro che i nostri Assessori riescano a spuntare dal Governo qualcosa che possa aiutarci. È chiaro che comunque, dovremo cercare tutti insieme di dare una mano a questi piccoli Comuni di montagna e di collina che, chiaramente, in bilancio non hanno risorse sufficienti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caramella.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente.
Ovviamente, ho sottoscritto, insieme anche al Consigliere Giovine quest'ordine del giorno, perché condiviso, voglio però sottoporre alcune riflessioni, così come ha fatto il Consigliere Toselli.
Ci sono stati dei problemi, causati da alcuni Comuni, che oggi probabilmente, richiederanno l'ausilio della Regione dal punto di vista economico. Si tratta di problemi dovuti al fatto che questi Comuni, che tipicamente sono collocati in zone collinari o montane, non hanno previsto nemmeno la gara d'appalto per la gestione dello sgombero della neve.
Chiaramente, queste inadempienze si riversano sulla buona gestione del territorio e sui cittadini.
Di fronte a questi fatti, credo sia necessario che la Regione, prima di distribuire i fondi, verifichi che gli uffici tecnici di questi grandi o piccoli Comuni siano stati in grado di prevedere situazioni che effettivamente, come diceva il Consigliere Toselli, sono prevedibilissime.
Indubbiamente questa nevicata è stata straordinaria, quindi ha causato grosse problematiche nella gestione del territorio e della viabilità, anche quella pedonale, soprattutto nei piccoli comuni, ma non possiamo dimenticare che la gestione del territorio parte da una buona gestione degli uffici, in particolare degli uffici tecnici.
Laddove non sono state previste cose - lo ribadisco - prevedibilissime come la neve, credo sia impossibile pensare che la Regione vi ponga rimedio con interventi straordinari, appunto in quei Comuni dove un'amministrazione normalissima, come deve essere quella soprattutto di un piccolo Comune, non ha saputo organizzarsi e prevedere la gestione dello sgombero della neve per tutto l'arco dell'anno.
Certo, credo si possa sospendere forse d'estate, ma ci sono Comuni che hanno previsto lo sgombero della neve solo dal primo dicembre. Ma se nevica ad ottobre come facciamo a gestire il territorio? Oppure, altre Amministrazioni hanno previsto solo l'appalto dello sgombero e della distribuzione del sale per i primi due o tre mesi dell'anno, lasciando fuori addirittura il mese di dicembre.
A fronte di questi fatti, credo sia assolutamente impossibile che la Regione intervenga in modo straordinario laddove c'è stata una palese incapacità del controllo e della gestione del territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Dalmasso.



DALMASSO Sergio

Intervengo velocemente.
Quest'ordine del giorno è giusto e sacrosanto, così come tutte le osservazioni che sono state fatte relativamente all'abbandono che da molti anni vive la montagna, ai frequenti cambiamenti di comportamento dei cittadini e alle gravi difficoltà vissute dai Comuni di fronte alla prima nevicata; ovviamente, sono modificazioni nette rispetto a quanto accadeva in altri anni.
Le polemiche sullo sgombero neve registrate a Torino e a Milano dimostrano che sono questioni bipartisan; i due Sindaci, Moratti e Chiamparino, sono sotto egualmente tiro per fatti di questo genere.
Quest'anno ci sono state nevicate maggiori rispetto ad altri. Le statistiche dicono che, negli ultimi trent'anni, si erano verificate solo in due casi precipitazioni così forti; molti ricorderanno quanto avvenne dopo l'inverno 1978, anno in cui si registrarono nevicate continue per mesi.
Mi permetto di fare una brevissima nota, affinché resti a verbale relativamente alla questione del trasporto ferroviario, che nei giorni scorsi è andato in tilt. Praticamente, alcune linee sono state chiuse, la Torino-Ceva - non è più Savona perché il tratto Ceva-Savona è interrotto è andata in tilt completamente, i ferrovieri parlavano di materiale che assolutamente mancava. Molti treni si sono fermati sulla linea, bloccandola interamente, perché, davanti alla neve, una volta fermi, non erano in grado di partire nuovamente.
Questa situazione, in primo luogo, ha comportato disagi drammatici per i pendolari. In moltissimi casi, i pendolari di Ceva hanno raggiunto casa da Torino, dopo (minimo) quattro o cinque ore.
In secondo luogo, la questione ripropone il problema delle scelte ferroviarie che sembrano toccare solamente le grandi linee - in Italia sostanzialmente, solo una, la Milano-Roma - e sempre meno toccano le altre per cui le linee pendolari sono sempre più abbandonate.
In terzo luogo, ripropone il problema, che abbiamo sollevato molte volte e davanti alle difficoltà finanziarie diventa sempre maggiore, di alcuni investimenti strutturali, che sono mancati completamente.
possibile valutare quali linee ne avrebbero maggiormente necessitato: quella di Casale, di Biella, la Fossano-Cuneo che da alcune decine di anni Consigliere Guida, chiediamo venga raddoppiata, quella del Pinerolese o altre, ma siamo davanti ad una situazione di stallo che rischia di portare a realtà peggiori nei prossimi anni.
Anche qui, essendo in Consiglio da oltre tre anni e mezzo e mancando ormai solo 13 mesi ad essere "defenestrati", credo occorrerebbe provvedere in modo serio ad un bilancio su questa questione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Pochissimi secondi solo per dire che l'ordine del giorno è sacrosanto.
L'altro giorno, parlando con l'Assessore Sibille, avevo chiesto se esisteva anche la possibilità di dare una mano ai Comuni non proprio piccoli piccoli, perché in difficoltà sono andati tutti. Evidentemente non esiste una norma che dica "solo Comuni sotto i 5.000 abitanti"; esiste invece il budget, cioè i soldi che sono a disposizione, che ovviamente sono quelli che sono.
Condivido moltissime delle considerazioni che sono state fatte: probabilmente alla neve non ci siamo più abituati. Se una volta si diceva "sotto la neve, pane", oggi possiamo dire "sotto la neve, pene", nel senso delle tante pene che i nostri Amministratori comunali hanno sopportato in questi giorni.
Chiudo raccontando un aneddoto, solo per dire come vanno le cose.
Quando diventai Assessore ai lavori pubblici in Provincia di Cuneo, la seconda Giunta arrivò alla delibera relativa agli acquisti della sabbia e del sale per l'inverno successivo. Voi sapete chi è il Presidente della Provincia di Cuneo: l'Onorevole Costa, che ogni spesa che fa vuole guardarla con la lente d'ingrandimento. Ebbene, per quattro-cinque volte quella delibera fu fermata e rinviata e alla fine approvata con una riduzione, proprio perché alla neve non ci si era più abituati.
Tuttavia, non dobbiamo dimenticarci che gli investimenti devono in ogni modo essere fatti e previsti e che forse qualche Amministrazione comunale non credo quelle piccole e di montagna, che all'evento neve sono pronte, ma le altre - ha disposto capitolati un po' troppo blandi. Ad esempio, cito il caso di alcune Amministrazioni che hanno previsto il piano neve dal 1 dicembre, quando quest'anno invece, in modo del tutto occasionale e non consuetudinario, la prima gran nevicata è avvenuta a novembre.
Quindi pieno appoggio all'ordine del giorno, ma forse è il caso di sensibilizzare le Amministrazioni, dicendo: attenti, noi siamo in Piemonte e viviamo in una regione che periodicamente è sottoposta a eventi di questo genere.



PRESIDENTE

Sono terminati gli interventi dei Consiglieri regionali. La Giunta intende intervenire? Prego, Assessore Ricca, prenda pure la parola.



RICCA Luigi Sergio, Assessore alla protezione civile

Intervengo velocissimamente per dire che mercoledì prossimo è convocata la Conferenza interregionale con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, col quale si esaminerà l'ordinanza prevista per l'emergenza novembre-dicembre. Assieme alla collega Sibille, che sta seguendo con me questa vicenda, chiederemo di estendere l'ordinanza eventualmente ai giorni 6 e 7 gennaio 2009, se verrà riconosciuto che ci siano situazioni comparabili con la voce emergenza, naturalmente.
Stiamo seguendo da vicino anche i Comuni. Il fondo emergenza della Protezione Civile sosterrà le spese per il sale, per esempio, dei Comuni (il fondo emergenza era già stato invece trasferito dalle Province per la loro quota parte).
C'è un problema di ripristino dei danni non di questa nevicata, ma di quelle precedenti, ma su questo ragioneremo e relazioneremo più avanti quando avremo un quadro dettagliato della situazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore alla sviluppo della montagna e foreste

Non credo che ci siano molte cose da aggiungere a quello che ha già detto il mio collega.
Gli uffici decentrati del Genio Civile stanno quantificando i danni per quanto riguarda le parti di nostra competenza, cioè le parti ascrivibili alla legge 38. Per il resto, le cose che ha detto l'Assessore Ricca sono quelle che caratterizzano il nostro lavoro in questi giorni, ovviamente in una situazione che ha certamente dei dati di eccezionalità, che vanno per contemperati anche con il problema che indubitabilmente all'interno dei bilanci la voce "neve" era spesso una voce sottostimata, quindi occorre tenere sicuramente presente quest'aspetto.
Non vi è dubbio che il nostro intervento è attivo a partire da mercoledì scorso, quando abbiamo interloquito per la formazione dell'ordinanza; di lì in avanti ci sarà una grande attenzione alle problematiche che sono in corso, perché i problemi paradossalmente, secondo me, si porranno dalla neve in avanti, relativamente alla rimessa a posto delle strade, ecc.
Non ultimo, ci sarà un altro aspetto che dovrà essere affrontato, ma che non è di mia competenza, ovvero la questione relativa ai servizi più generali, che occorrerà invece affrontare con la dovuta fermezza. Questo è un altro dei problemi importanti che dobbiamo affrontare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1145, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che nelle giornate di martedì 6 e mercoledì 7 gennaio 2009 si è verificata nella nostra regione la precipitazione atmosferica nevosa più intensa degli ultimi 29 anni, con un manto che ha raggiunto, a seconda delle zone, i 20-200 centimetri, causando gravi disagi ai cittadini, nonch danni alla viabilità ed alle infrastrutture verificato che le conseguenze di tale fenomeno atmosferico gravano particolarmente sui piccoli Comuni, che si sono trovati ad affrontare con le scarse risorse a loro disposizione un'emergenza di notevoli proporzioni constatato che numerosi piccoli Comuni hanno segnalato l'impossibilità di affrontare la situazione di calamità con le loro sole risorse finanziarie impegna la Giunta regionale e l'Assessorato competente affinché si proceda in tempi rapidi a verificare l'entità dei danni valutando, conseguentemente, l'opportunità di un intervento economico straordinario affinché sia attivata la procedura necessaria ad attivare il Dipartimento statale di Protezione Civile per l'individuazione dei criteri e delle modalità per fronteggiare i danni, analogamente a quanto è avvenuto per gli eventi atmosferici dei mesi di novembre e dicembre 2008, anche prevedendo l'integrazione con specifiche risorse regionali".
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.14)



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