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Dettaglio seduta n.398 del 07/01/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 14.34 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Buquicchio, Caracciolo Cattaneo, Pizzale, Placido, Robotti, Rostagno, Rutallo e Spinosa.


Argomento: Commemorazioni

b) Comunicazione decesso genitore Consigliere Luca Robotti


PRESIDENTE

Comunico che purtroppo oggi è deceduto il papà del collega Robotti che, come sapete, era da tempo gravemente malato. Ho provveduto ad esprimere, per ora, attraverso un telegramma e spero presto in modo anche diretto le condoglianze di tutto il Consiglio regionale al collega e amico Robotti.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

d) Decisione della Corte Costituzionale in ordine a legge della Regione


PRESIDENTE

Comunico che la Cancelleria della Corte Costituzionale, con nota del 23 dicembre 2008, ha trasmesso copia conforme della decisione n. 438 del 15 dicembre 2008, con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 3 della legge della Regione Piemonte 6 novembre 2007, n. 21, recante "Norme in materia di uso di sostanze psicotrope su bambini ed adolescenti", promosso con ricorso del Presidente del Consiglio dei ministri e notificato il 7 gennaio 2008.
Detta norma, secondo la Corte Costituzionale, violerebbe gli articoli 2, 13 e 32, poiché il consenso informato del paziente al trattamento sanitario, inteso quale espressione della consapevole adesione al trattamento sanitario proposto dal medico, si configura quale vero e proprio diritto della persona e trova fondamento nei principi espressi nell'art. 2 della Costituzione, che ne tutela e promuove i diritti fondamentali, e negli art. 13 e 32 della Costituzione, i quali stabiliscono, rispettivamente, che "la libertà personale è inviolabile", e che "nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge". Il consenso informato deve pertanto essere considerato un principio fondamentale in materia di tutela della salute, la cui conformazione è rimessa alla legislazione statale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico, inoltre, che il giorno 22 dicembre 2008 sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 9 dicembre 2008. Se non vi sono osservazioni, si intendono approvati.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Trasporti su ferro

Richiesta, da parte del Consigliere Burzi, di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1143 dei Consiglieri Guida, Burzi, Casoni Novero, Giovine, Scanderebech, Nicotra e Lupi, inerente a "Dimissioni del Presidente dell'Osservatorio tecnico sulla TAV, Mario Virano"

Argomento: Questioni internazionali

Richiesta, da parte del Consigliere Chieppa, di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1140 dei Consiglieri Chieppa, Clement, Moriconi Dalmasso, Comella, Deambrogio e Cavallaro, inerente a "Condanna attacchi terroristici di esercito israeliano contro palestinesi"

Argomento: Caccia

Richiesta, da parte del Consigliere Moriconi, di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1142 dei Consiglieri Moriconi, Deambrogio Clement e Bossuto, inerente a "Sospensione delle attività di caccia sul territorio regionale"

Argomento: Questioni internazionali

Richiesta, da parte del Consigliere Deambrogio, di iscrizione all'o.d.g. dell' ordine del giorno n. 1141 dei Consiglieri Deambrogio, Clement Comella, Cavallaro, Dalmasso, Chieppa e Moriconi, inerente a "Situazione a Gaza"


PRESIDENTE

Richiesta, da parte del Consigliere Novero, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente all'isolamento del Comune di Moncenisio (TO)


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Viabilità

Richiesta, da parte del Consigliere Giovine, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente all'isolamento dei Comuni dell'alta Valle Stura (CN)


PRESIDENTE

Colleghi, prima di procedere nei nostri lavori, vista la situazione meteorologica che riguarda la nostra regione, ritengo opportuno convocare seduta stante, una Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, per decidere le modalità con le quali procedere nel calendario di questa settimana e della settimana successiva.
Prego i Presidenti dei Gruppi di spostarsi in sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.06 riprende alle ore 15.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, per cortesia, vi prego di prendere posto.
Comunico che, nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi che si è appena conclusa, si è convenuto di procedere nei lavori odierni fissando verso le ore 17 il termine degli stessi.
Si è convenuto, inoltre, di sconvocare la seduta del Consiglio regionale di domani, giovedì 8 gennaio. Riceverete formale avviso di sconvocazione.
La seduta unica del Consiglio regionale di venerdì 9 gennaio, invece, è mantenuta; sarà una seduta unica, per cui non ci saranno limiti di tempo se non quelli dettati dal buon senso. La seduta inizierà alle ore 10 e andrà avanti tutto il pomeriggio.
Il Consiglio sarà altresì convocato con lo stesso o.d.g. dell'attuale convocazione per i giorni martedì 13 gennaio e mercoledì 14 gennaio, in seduta antimeridiana e pomeridiana.
Alle ore 9.30 di venerdì 9 gennaio si terrà, altresì, una seduta del Comitato di Solidarietà.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Intanto, colgo l'occasione per fare a tutti i colleghi e ai collaboratori del Consiglio i più sinceri auguri per un sereno 2009. Avendo ricevuto molti auguri, ritengo opportuno contraccambiarli, in un anno che parte in maniera difficile; magari, quando uno si aspetta delle difficoltà, i risultati sono migliori del previsto.
Inoltre, anticipo - come ho già detto ai colleghi Capigruppo durante la riunione cui lei ha alluso nel suo primo intervento - la presentazione di un ordine del giorno che ha tra i firmatari, oltre al sottoscritto, il Capogruppo William Casoni, il Capogruppo Franco Guida, il Capogruppo Oreste Rossi. Si sta aggiungendo il collega Deodato Scanderebech e, sia ben chiaro, questo ordine del giorno è aperto alla firma di tutti coloro che lo vogliano sottoscrivere, se non altro per la sua importanza. Ha come titolo: "Dimissioni del Presidente dell'Osservatorio tecnico sulla TAV, Mario Virano".
Coloro che in questi giorni hanno avuto modo di leggere i media, non soltanto locali, ma anche nazionali, hanno appreso la notizia e letto le motivazioni tutt'altro che superficiali - a nostro avviso - delle dimissioni del dottor Virano dall'Osservatorio; hanno appreso con preoccupazione non nuova, ma non per questo meno irrilevante, la motivazione principale. Dice testualmente l'ex responsabile dell'Osservatorio: "Con l'attuale modo di procedere non saremmo stati in grado di rispettare gli impegni presi con Palazzo Chigi e con la Commissione Europea".
Oggi, credo, il Consiglio dei Ministri riconfermerà, come è già stato anticipato con dichiarazione ufficiale dei membri del Governo, soprattutto il sottosegretario Letta, la fiducia al dottor Virano, che verrà riconfermato nell'ambito delle deleghe da lui sin qui gestite, e questo lo apprenderemo non dalle voci, ma dai fatti, probabilmente con deleghe maggiori.
Rimane il tema, che per noi è tema non nuovo, della TAV e delle infrastrutture come elemento strategico dello sviluppo di questa regione.
Il tema dell'infrastruttura in se stessa e della modalità di riprendere il cammino dello sviluppo o di aumentarne la curva di crescita è il tema che ha contraddistinto le nostre discussioni degli ultimi due bilanci e delle leggi finanziarie; ci sembra indispensabile cogliere l'occasione, non tanto e non solo per presentare l'ordine del giorno, ma anche, convenendo con i colleghi Capigruppo, ossia con quelli che la pensano in maniera assimilabile al nostro pensiero, ma anche con coloro che motivatamente e legittimamente dissentono, per riproporre il problema, perché questo è un problema centrale. Non è l'unico, ma sicuramente è centrale per lo sviluppo di questa regione nei prossimi decenni.
E allora, come abbiamo detto nella Conferenza dei Capigruppo test conclusa, presentiamo l'ordine del giorno, dando per scontata l'iscrizione come da prassi o da norma - da parte del Consiglio. Attendiamo, come da ipotesi del Capogruppo del PD, che ci vedrebbe molto favorevoli, di discuterne nella sessione di martedì o mercoledì prossimo, tenuto conto delle disponibilità atmosferiche e delle disponibilità dei membri di Giunta, non in maniera inutilmente allungata, ma in maniera sintetica e, se possibile, costruttiva.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, la questione è già stata affrontata nella Conferenza dei Capigruppo. Resta inteso che l'ordine del giorno, appena giungerà alla Presidenza, verrà posto all'iscrizione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente. Chiedo l'iscrizione all'o.d.g. di un documento, una proposta di ordine del giorno sulla gravissima situazione della Striscia di Gaza, in cui c'è una richiesta di impegno da parte sua e della Presidente della Regione.
Abbiamo apprezzato molto la sua sollecitudine nello scrivere immediatamente una lettera a nome del Consiglio regionale, in occasione di una vicenda peraltro non ancora conclusa: il rapimento della religiosa in Somalia. Lo cito come esempio, per segnalare la sua attenzione alle questioni internazionali.
Le chiediamo di prendere posizione a nome del Consiglio regionale poiché le notizie che arrivano da quell'area del mondo sono terribili: centinaia di civili palestinesi uccisi. Siamo di fronte ad un attacco terroristico da parte di un esercito. Le notizie - lo ripeto - sono davvero terribili. So che questo forse non coglie l'interesse; in altre occasioni ho visto in Consiglio alcuni Consiglieri con fazzoletti o fiocchetti rosa perché queste cose riguardavano altre parti del mondo.
Questo è il segno della coerenza nella difesa dei diritti umani che, in genere, la politica italiana esprime e, quindi, anche il nostro Consiglio regionale in qualche modo.
Dicevo che sono accaduti fatti gravissimi, e lo ricordo per chi non avesse ancora avuto occasione. È stata colpita anche una scuola dell'ONU destinata ai profughi. È stato colpito un ospedale e ci sono ormai centinaia di vittime, parlando solo di donne e bambini, oltre alle migliaia di feriti; e basta leggere le cronache che ci arrivano quotidianamente.
Dunque crediamo che lei, Presidente, a nome del Consiglio regionale debba assumere una posizione - lo scriviamo nella proposta di ordine del giorno - e chiediamo anche che la Regione si metta a disposizione, insieme a tutte le altre istituzioni del nostro Paese, per dare una disponibilità all'aiuto umanitario, non appena sarà possibile portare soccorso alle popolazioni palestinesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo per richiedere l'iscrizione dell'ordine del giorno che abbiamo presentato. È un argomento di attualità molto diverso da quello che ha sollecitato il Consigliere Chieppa, che peraltro ho sottoscritto.
Voi sapete che in questi giorni ci sono consistenti precipitazioni nevose e sapete che per le precipitazioni nevose la caccia viene di fatto sospesa.
Il problema qual è? Noi chiediamo al Consiglio di votare un indirizzo alla Giunta, che si riunirà il prossimo lunedì, per sospendere di fatto le attività della caccia su tutto il territorio regionale e non solo nelle zone di montagna.
Perché chiediamo questo? Perché il 31 gennaio in ogni caso è il termine di chiusura della caccia. Le precipitazioni sono state abbondanti e sicuramente manterranno la loro presenza sul territorio.
Alcuni di noi non sono favorevoli a ciò, però sappiamo che comunque la legge che riguarda gli animali cosiddetti nocivi, soprattutto i cinghiali permette di espletare le azioni di caccia durante tutto l'anno, quindi non ci sarebbero dei fatti negativi per queste iniziative che da alcuni sono richieste.
Quindi, noi chiederemmo prima di lunedì se possibile un voto del Consiglio e di indirizzo alla Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie.
Così come il collega Chieppa, anch'io sollecito l'iscrizione all'o.d.g.
di un ordine del giorno di cui sono primo firmatario e che comunque è aperto anche alla sottoscrizione di altri colleghi, che riguarda la gravissima situazione che sta vivendo la Striscia di Gaza e, più in generale, il Medio Oriente in questi giorni. Al di là delle valutazioni politiche che poi potranno essere dibattute in quest'Aula, credo che sia molto importante che venerdì si riunisca davvero il Comitato di Solidarietà, perché, al di là delle visioni politiche, la nostra Regione e questo Consiglio possano discutere anche di aiuti immediati per quelle popolazioni che, in questi giorni, sono sottoposte - come i colleghi sanno ad una situazione davvero molto grave dal punto di vista umanitario.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Anche sollecitato dall'intervento del collega Chieppa, io concordo, nel senso che ci sono argomenti che vengono presi sottogamba, argomenti che magari non riguardano noi direttamente, che non ci sono vicini.
Il collega Chieppa è andato più lontano, io vado più vicino in linea d'aria, ma più lontano ancora forse per quanto riguarda l'emergenza pubblica.
Il Comune di Moncenisio è isolato da circa un mese. È isolato, perch non abbiamo (non noi, ma l'umanità) mai preso i provvedimenti necessari per evitare che la solita frana cada giù come sempre.
Adesso potrebbero essere collegati, ma hanno paura che qualcosa cada quindi c'è un rischio forte. L'ANAS ha emesso un'ordinanza di non transito esclusi i residenti.
Ero indeciso su quale azione portare avanti per sensibilizzare maggiormente questo Consiglio. Poteva essere un ordine del giorno oppure una sollecitazione al Presidente Gariglio, che è sempre attento sui problemi della nostra gente piemontese. Potrebbe essere una richiesta che rivolgo esplicitamente all'Assessore Sibille, la quale potrebbe rispondermi subito, ma anche in un secondo tempo. Il problema dell'isolamento del Comune di Moncenisio è di questo mese, perché è da un mese che sono isolati, ma è oramai un problema ciclico. C'è la famosa frana che cade sempre giù e non viene mai messa in sicurezza.
C'erano state delle promesse, mi pare, così mi è stato detto. Per carità, non sto accusando nessuno di omissione, nel senso che capisco le difficoltà di queste cose, capisco anche che i tempi possono essere più lunghi di quanto auspicato.
Sta di fatto, però, che i ristoratori di Moncenisio, che hanno delle aziende ed hanno investito capitali, credendo nella montagna - cosa che nessuno fa più - hanno dovuto disdire le prenotazioni. Mi è stato riferito di un esercizio che aveva 120 prenotazioni per capodanno ed ha dovuto disdire completamente. Ed è da un mese che non operano più.
La mia domanda è questa. Capisco che adesso sta nevicando, però la richiesta che viene da quella gente è di una sensibilizzazione di tutte le autorità competenti: ANAS, Consiglio regionale, ecc. A questa richiesta come rispondiamo?



PRESIDENTE

Collega Novero, so che l'Assessore ha preso nota e comunque sarà mia cura sollecitare per iscritto, anche se so che è ridondante. L'Assessore è presente e so che, nei prossimi giorni, potrà darci conto degli interventi prodotti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo su un tema analogo a quello sollevato dal collega Novero, ma inerente ad un'altra Provincia ed altri Comuni su cui l'Assessore Sibille anche per la propria provenienza geografica e politica, è maggiormente informata.
Chiedo se può, nella seduta di oggi o comunque quando Ella riterrà di essere preparata e pronta a darci delle delucidazioni in merito illuminarci sulla situazione delle vie di comunicazione dei Comuni di Sambuco, Vinadio e di buona parte della Valle Stura, perché a noi risultava che già precedentemente alle ultime nevicate fossero fortemente stressate.
A Vinadio è presente una importantissima azienda di acque minerali, la Sant'Anna, che è rimasta isolata per parecchi giorni, quindi con un danno economico e commerciale fortissimo.
Questo riguarda anche altri Comuni di tutta la valle, anche se ho citato i due con le maggiori difficoltà, un po' per la grandezza e l'ampiezza del territorio.
Vorrei sapere che cosa si sta facendo, qual è la situazione e quali prospettive ci sono per i cittadini e gli abitanti di quella vallata di ritornare ad una vita lavorativa normale, e non solo. Grazie.



PRESIDENTE

Va da sé, collega Giovine, che inoltrerò, allo stesso modo e con lo stesso documento, analoga richiesta per i Comuni da lei testé citati.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Ordine del giorno n. 1143 dei Consiglieri Guida, Burzi, Casoni, Novero Giovine, Scanderebech, Nicotra e Lupi, inerente a "Dimissioni del Presidente dell'Osservatorio tecnico sulla TAV, Mario Virano" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Caccia

Ordine del giorno n. 1142 dei Consiglieri Moriconi, Deambrogio, Clement e Bossuto, inerente a "Sospensione delle attività di caccia sul territorio regionale" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 1140 dei Consiglieri Chieppa, Clement, Moriconi Dalmasso, Comella, Deambrogio e Cavallaro, inerente a "Condanna attacchi terroristici di esercito israeliano contro palestinesi" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ho ricevuto l'ordine del giorno n. 1143, "Dimissioni del Presidente dell'Osservatorio tecnico sulla TAV, Mario Virano", presentato dai Presidenti dei Gruppi dell'opposizione.
Se non ci sono indicazioni in senso contrario, lo considero iscritto in calce all'o.d.g.
Ho ricevuto l'ordine del giorno n. 1142, "Sospensione delle attività di caccia sul territorio regionale", avente come primo firmatario il Consigliere Moriconi.
Se non ci sono indicazioni in senso contrario, lo considero iscritto in calce all'o.d.g.
Infine, ho ricevuto l'ordine del giorno n. 1140, "Condanna attacchi terroristici di esercito israeliano contro palestinesi", avente come primo firmatario il Consigliere Chieppa, e l'ordine del giorno n. 1141 "Situazione a Gaza", avente come primo firmatario il Consigliere Deambrogio.
Se non ci sono indicazioni in senso contrario, li considero iscritti in calce all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)


Argomento: Artigianato

Esame disegno di legge n. 553, inerente a "Testo unico in materia di artigianato"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 553, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Massimo Pace.



PACE Massimo, relatore

La promozione delle piccole imprese è centrale un po' a tutti i livelli istituzionali, sia a livello nazionale sia a livello regionale. Soprattutto a livello regionale. Politiche pubbliche di sostegno tra le imprese costituiscono anche un obiettivo prioritario in relazione allo sviluppo economico territoriale. Risulta, quindi, rilevante e significativo quali politiche si attuano in favore delle imprese artigiane.
Le competenze regionali in materia di artigianato sono significative soprattutto, dico io - per la rilevanza che il comparto riveste nella struttura produttiva regionale. Le aziende artigiane del Piemonte sono infatti, un terzo del totale, occupano il 16% dei lavoratori e, fatto non banale, quasi la totalità dei 500 mila apprendisti piemontesi. Il contributo all'economia piemontese dato dalle imprese artigiane è articolato un po' in tutte le filiere produttive, dai servizi all'elettronica, dal meccanico all'alimentare e, ovviamente nell'artigianato artistico.
Intervenire in questo settore, quindi, con concretezza, non è solo utile, ma anche necessario. Ma quali sono le linee di indirizzo? Quali soprattutto, gli obiettivi che questa legge si pone in modo molto sintetico? Innanzitutto lo snellimento e la semplificazione. La legge infatti, individua obiettivi e finalità e lascia alla Giunta il compito di adottare provvedimenti attuativi.
È, inoltre, semplificato l'iter burocratico per l'acquisizione della qualifica di impresa artigiana, consentendo l'acquisizione della stessa fin dalla dichiarazione di inizio attività. In secondo luogo, un altro obiettivo è quello dell'adeguamento e dell'aggiornamento. È data, infatti maggiore autonomia e sono snellite le strutture di regolamentazione e tutela del comparto. È, inoltre, concessa una maggiore attenzione all'artigianato artistico.
Terzo obiettivo, è quello della governance. Le organizzazioni di rappresentanza della categoria, infatti, parteciperanno ai diversi livelli di governo della materia.
Un quarto obiettivo è quello della valutazione. La legge propone criteri di valutazione del comparto artigiano dando maggiore spazio a sistemi di monitoraggio che legano più fattori con l'obiettivo di dare vita a politiche di promozione e sviluppo sempre più ancorate al territorio.
Infine, l'obiettivo della tutela. Con questa legge, infatti, sarà tutelata la professionalità degli imprenditori artigiani e degli artigiani artistici e tipici.
Altro punto che vorrei sottolineare è che alle commissioni provinciali e regionali per l'artigianato, oltre al ruolo di tutela, si attribuiscono funzioni di controllo. Inoltre, nella legge, è stato anche rivisto il numero dei componenti delle commissioni stesse.
Questa legge è frutto del confronto tra Giunta, Consiglio e gli attori del settore artigiano, ed è uno strumento, come il testo del lavoro approvato nelle scorse settimane dal Consiglio, che si inserisce in un clima di seria programmazione per l'economia. Quando Giunta e Consiglio lavorano bene, come in questo caso, si producono effetti positivi e si dà dimostrazione e concretezza di che cos'è la buona politica.
È interesse di tutti promuovere, aiutare, accompagnare il settore artigiano al fine di accrescere gli obiettivi generali che sono quelli dell'occupazione, delle competenze e della professionalità, perché anche questa è l'economia reale di cui il nostro Piemonte ha bisogno. Ragion per cui credo sia utile per tutti approvare, nel più breve tempo possibile questo provvedimento, dando la risposta che questo comparto si attende da noi. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

È aperta la discussione generale sul provvedimento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Arriviamo oggi in Aula con questo testo che, com'è noto, riprende la legge regionale n. 21 promulgata dall'ex Assessore Pichetto Fratin nella scorsa legislatura. L'ex Assessore aveva già affrontato nel testo unico della materia delegificando e delegando alla Giunta regionale provvedimenti che potessero accelerare l'iter. Questo è un ulteriore passo verso quella direzione.
Dobbiamo fare in modo che, discutendo questa materia, ci sia una forte partecipazione dei soggetti attivi, che gli artigiani abbiano un ruolo effettivamente forte nelle sede decisionali. Come tutti sappiamo, anche nella nostra regione l'artigianato è difforme da Provincia a Provincia. Ci sono Province che hanno determinate forme di artigianato, alcune che ne hanno altre. Nello specifico, si passa dalla filiera del mobile, piuttosto che di altri settori artigianali, a quelle di Province, anche ai confini con la Lombardia, come Novara, Vercelli, Biella, che hanno problematiche diverse sicuramente da quelle che possono avere artigiani di altre zone.
Voglio dire subito che, per noi, un nocciolo importantissimo della legge è il ruolo dei presidenti provinciali delle associazioni artigiane le cui esigenze, come dicevo, sono diverse da Provincia a Provincia. Altre Regioni, peraltro di centrosinistra, hanno già legiferato in questa direzione. Non si tratta di un'innovazione assoluta. Per esempio, risulta che la Regione Lazio, guidata dal Presidente Marrazzo, abbia recentemente fatto in modo che questi Presidenti provinciali siano chiamati in commissione regionale non solo a partecipare. Peraltro, la loro esigenza non era tanto motivata dal "gettone", perché ne farebbero volentieri a meno se avessero il diritto di voto, che, invece, è la misura per la quale devono tutelare i loro associati e sentire le esigenze che provengono dalle varie presidenze provinciali.
Come dicevo, è stato fatto intelligentemente anche in altre Regioni senza alcuna obiezione: qui si tratta di raccogliere il massimo delle indicazioni e concedere il diritto di espressione di voto a coloro che su questa materia lavorano dal mattino alla sera e che passano tutti i santi giorni a discutere di queste materie. Non si vede il motivo per cui si tenti di restringere, in un certo senso capziosamente, le decisioni lasciandole all'esterno; si dovrebbe trovare una sintesi regionale tra i vari aspetti, perché è giusto che ci siano le espressioni del territorio.
In qualunque Commissione regionale (esuliamo, peraltro, dalla materia dell'artigianato, per cui possiamo riferirci all'Unione Industriale piuttosto che alla Coldiretti o ad altri settori) talvolta i pareri delle Province sono ascoltati con forza, perché è indubitabile che ad Asti prevalga, ad esempio, la coltura della vigna, altrove altre produzioni e così via. E la stessa cosa avviene in questo settore.
Per noi, quindi, nulla osta che questa legge venga approvata velocemente e senza ostacoli. Riteniamo, però, che questo sia un punto cardine sul quale fermarsi a riflettere per qualche minuto (guadagnando magari delle ore di discussione successivamente, atteggiamento che è stato seguito nelle altre Regioni) e vedere se questa proposta possa essere recepita, così come hanno fatto altre Regioni italiane, anche dalla Regione Piemonte, che, tra l'altro, poiché l'ha presentata soltanto adesso potrebbe raccogliere il meglio, tra virgolette, di ciò che è stato fatto nelle altre Regioni.
Qualora persistessero, invece, delle tentazioni di estromettere qualcuno da questa commissione regionale, questo gioco deve essere reso abbastanza chiaro.
Tra l'altro, per come è formulata adesso, la legge prevede che i presidenti provinciali possano partecipare (o partecipano) senza diritto di voto. Verrebbe persino da sorridere: mi chiedo qual è quel presidente provinciale che vi partecipa sapendo che poi non potrebbe neanche votare probabilmente se ne starebbe a casa sua, perché da Verbania o da Cuneo non viene certo a Torino per ascoltare cosa dicono e votano gli altri! Questo è un aspetto importante, sul quale, al momento, mi fermerei siamo ancora in fase di discussione generale - prima di entrare nel merito dell'articolato, perché da questo dipenderà molto il nostro atteggiamento nel prosieguo della discussione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Casoni.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro conclusa la discussione generale e darei la parola all'Assessore Peveraro, per la replica.



PEVERARO Paolo, Assessore all'artigianato

Grazie, Presidente.
Volevo fare, innanzitutto, alcune considerazioni di carattere generale per poi soffermarmi, ovviamente, sull'intervento del Consigliere Casoni.
Molto è già stato detto nella relazione del Consigliere Pace, pertanto non ripeterò gli argomenti già affrontati.
Credo che si debbano sottolineare, intanto, quelle che sono le caratteristiche di questa legge. A tal riguardo, mi spiace dover confutare le affermazioni del Consigliere Casoni, ma è sostanzialmente diversa rispetto alla legge n. 21. Nasce, piuttosto, sulla linea della legge n. 34 quella per l'industria, come legge quadro che tende a delegiferare. Basta confrontare il numero degli articoli della legge n. 21 (69) con quelli dell'attuale proposta di legge (41) per rendersi conto di quale intervento anche in materia legislativa sia stato fatto.
La presente legge ha l'obiettivo di equiparare l'artigianato alle altre attività produttive, grazie a uno strumento di azione amministrativa simile appunto alla legge n. 34, quella sull'industria.
È una legge snella, uno strumento adeguato ai tempi ed è, soprattutto una norma di principi. Individua quelli che sono gli obiettivi dell'Amministrazione a tutela, a supporto e a sostegno dell'artigianato e delle imprese artigiane, ne indica gli strumenti e rimanda ad una fase successiva, quella della programmazione annuale e triennale, il dettaglio degli interventi che possono essere messi in campo per il perseguimento degli obiettivi, che sono il punto di riferimento della legge stessa.
È una norma che introduce alcuni elementi di controllo e di valutazione a mio avviso molto importanti; in particolare, li introduce ad autotutela sia in termini qualitativi che quantitativi, relativa all'azione amministrativa, permettendo di intervenire per adeguare i programmi a seconda di quelle che sono o che saranno le esigenze che si verificheranno strada facendo.
Com'è stato ribadito, è una norma che ridefinisce anche una modalità di governance molto particolare. Anche in tal senso mi permetto di contestare una parte del contenuto dell'intervento del Consigliere Casoni, perché una caratteristica particolare di questa proposta di legge è proprio quella di essere stata abbondantemente concertata con le organizzazioni delle imprese artigiane (circa un anno di lavoro). Ma, soprattutto ha una governance condivisa con le associazioni che intervengono nella programmazione annuale e pluriennale, all'interno di un confronto dialettico nell'interesse delle imprese artigiane.
Inoltre, ha certamente alcune caratteristiche ben precise, che fanno di questa legge un intervento concreto per la sburocratizzazione e lo snellimento dell'attività amministrativa dell'imprenditore nei confronti e nei rapporti con l'Amministrazione regionale.
Certo, l'intervento più evidente è legato alla dichiarazione unica per ottenere l'immediata iscrizione all'Albo delle imprese artigiane, quindi la qualifica di "imprenditore artigiano", ma da questo punto di vista la legge è dotata di altri aspetti importanti che, in qualche modo, credo la caratterizzino.
Insieme allo snellimento burocratico, vi è anche un intervento di forte riduzione del numero dei componenti delle Commissioni provinciali e regionali: questa è una caratteristica condivisa della legge. Voglio ricordare che in alcune Regioni le CPA (ossia le commissioni provinciali) sono state abolite, quindi non solo non sono state ridimensionate, ma addirittura sono state abolite. Noi abbiamo inteso operare su una strada in qualche modo, non dico di mediazione, ma che contempera le diverse esigenze.
Da una parte, quindi, un forte ridimensionamento delle commissioni provinciali - voglio ricordare che le commissioni provinciali potevano arrivare fino a 23 componenti, oggi fino ad un massimo di nove dall'altra, un forte ridimensionamento della commissione regionale.
Il tema posto dal Consigliere Casoni, oggetto di discussioni che si sono affrontate anche nella Commissione competente, ha un aspetto di opportunità e uno amministrativo. L'aspetto amministrativo è che le commissioni regionali, proprio come specificato nell'articolo 29 del disegno di legge, decidono ed intervengono sui ricorsi proposti avverso le decisioni degli uffici dell'albo e delle commissioni provinciali per l'artigianato e su una serie di altre materie che portano ad un evidente conflitto, che è stato registrato dalla nostra Avvocatura.
La nostra Avvocatura mi ha suggerito di stralciare dal testo originario presentato dalla Giunta il diritto di voto nella commissione regionale ai Presidenti delle commissioni provinciali per l'artigianato e io ho accolto tale consiglio, perché mi era sembrato di assoluto buon senso. L'Avvocatura aveva evidenziato un potenziale conflitto di interessi (noi ci teniamo ancora al rispetto dei conflitti di interessi) fra i ricorsi che possono riguardare membri che avrebbero diritto di voto nella commissione regionale, quindi interferendo anche nelle decisioni delicate della commissione regionale stessa. Non vorrei dare consigli al Consigliere Casoni, ma avendo visto anche il percorso nella Commissione competente dove molti degli emendamenti che sono stati suggeriti dal Gruppo di AN sono stati accolti e condivisi dalla Commissione tutta, lo invito a non irrigidirsi sulla sua posizione.
Prima di concludere, vorrei formulare anche alcuni brevissimi ringraziamenti credo necessari e sentiti. Prima di tutto alle organizzazioni e alle associazioni degli artigiani, Confartigianato, CNA e CASA, che hanno indubbiamente dato un contributo molto importante per l'esito e per il risultato di questo disegno di legge che, obiettivamente ritengo buono.
Ovviamente il ringraziamento va rivolto anche agli uffici delle Direzione 16, che hanno seguito con grandissima attenzione, nel tempo, il lavoro svolto per realizzare questo testo e, certamente, alla Commissione competente, con il Presidente Bossuto e a tutti i membri della Commissione che, in tempi molto rapidi, hanno esaminato un testo abbastanza complesso che ha prodotto un risultato utile non solo per l'Amministrazione regionale, ma per tutto il settore produttivo artigianale.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Ha chiesto di intervenire il consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo sia importante la discussione di questa legge, anche se non condividiamo alcune valutazioni, o battute, avanzate dal Vicepresidente relativamente ai conflitti di interesse, perché ci potremmo perdere in elencazioni, ma la prendiamo come una battuta.
La legge n. 21 ha dato certamente buoni frutti non soltanto da un punto di vista normativo, ma anche per il denaro che ha erogato e quindi per le nuove imprese artigiane che ha fatto nascere o ha fatto crescere.
Certamente non tutte, ma un certo numero di leggi, ogni tanto, necessita di una revisione.
L'aspetto che cogliamo anche come positivo è che rimanga come testo unico dell'artigianato e quindi vi possa essere, così come dovrebbe essere in altri aspetti, un'unica norma che regolamenti la materia, che renda certamente più semplice ai soggetti che devono utilizzare la legge l'utilizzo della medesima.
Semplice per noi che ci addentriamo nelle valutazioni delle leggi (anche se dobbiamo guardarne quattro o cinque differenti è un po' il nostro compito), ma per chi è all'esterno, e sono i soggetti cui dovremmo forse pensare un po' più spesso nella realizzazione delle norme, certamente questa modalità di semplificazione, al di là di quanto previsto all'interno della legge, ma anche da un punto di vista della scrittura, è positiva.
Noi segnaliamo - è una valutazione che avrei dovuto fare in sede di discussione generale - che vi sono tre aspetti sui quali abbiamo delle criticità o le criticità maggiori, pur essendo questo un testo sul quale c'è una sostanziale condivisione nelle diversità di alcuni articoli.
Lo ricordava il Consigliere Casoni, andando in completa analogia con quanto accade nelle altre aree produttive, nelle altre commissioni produttive dello sviluppo economico delle aree produttive piemontesi quindi agricoltura, industria e altri comparti.
L'articolo 9 prevede che i centri di assistenza tecnica possano essere istituiti dalle confederazioni regionali artigiani, ma anche da altri soggetti. L'Assessore sa bene che questo non accade nel commercio. Nel commercio i Centri di Assistenza Tecnica sono riconosciuti e finanziati dalla Regione Piemonte soltanto laddove siano figli di soggetti di sindacati di categoria del mondo del commercio, e lo stesso accade per l'impresa. Quindi ci pare una cosa non condivisibile che vi possano essere altri soggetti competenti, con particolare requisiti di rappresentatività delle imprese artigiane, che possano occuparsi di servizi di informazione e assistenza alle imprese. Peraltro, è un aspetto che è stato inserito nella discussione in Commissione che non nasceva dal testo della Giunta. Così come l'articolo 23 prevede che le commissioni provinciali per l'artigianato abbiano la facoltà di disporre accertamenti. Aspetto che ci pare un po' anomalo perché, avendo oggi un'impresa artigiana la possibilità di nascere ai sensi della Bersani, con una comunicazione e una successiva verifica dei requisiti per potersi iscrivere. Tuttavia, ci pare anomalo il fatto che poi, nel corso dello svolgimento della propria attività di impresa artigiana, le commissioni provinciali possano e non debbano disporre accertamenti.
Il terzo aspetto è quello che abbiamo ricordato al Vicepresidente relativamente all'articolo 28 e alla composizione delle commissioni provinciali per l'artigianato. Queste sollecitazioni e puntualizzazioni che rilevo corrispondono a quanto accade in tutte le altre aree dell'economia piemontese. I Centri di Assistenza Tecnica sono fatti da sindacati datoriali; i rappresentanti delle commissioni sono i rappresentanti provinciali; le verifiche vengono effettuate da soggetti che sono titolati e che, ai sensi di questa legge, hanno alcune funzioni.
Gli articoli 9, 23 e 28 non rispondono per noi ai requisiti che le imprese e i rappresentanti del mondo artigiano dovrebbero avere, così come accade in tutte le altre aree del mondo economico piemontese.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Con questo articolo 1, relativo a "Finalità", sta un po' proseguendo la discussione generale sulla legge stessa, e vorremmo esplicitare alcune considerazioni.
La prima è che questo disegno di legge nasce a seguito di un grande sforzo di confronto e dialogo tra la Giunta regionale e le organizzazioni delle imprese artigiane, come abbiamo riscontrato nelle diverse realtà territoriali, dove è stato espresso un convinto apprezzamento per la disponibilità data dell'Amministrazione regionale nell'affrontare assieme un testo unico sull'artigianato; testo unico che, come giustamente ha evidenziato il Vicepresidente Peveraro, porta l'artigianato alla stessa dignità delle altre attività economiche presenti in Piemonte.
L'artigianato è oggi il settore più consistente come numero di imprese presenti all'interno della nostra realtà economica, ma quando parliamo di artigianato dovremmo superare una serie di stereotipi del passato, non continuando più ad immaginare l'artigiano come un imprenditore impegnato unicamente in un'attività nel settore dei servizi o nelle attività manutentive.
Oggi l'artigianato è un settore produttivo diverso, molto ampio, che in molti casi affronta la sfida dell'innovazione e della ricerca al pari e con lo stesso livello di impegno e di dignità delle altre attività economiche piemontesi.
Ecco perché noi condividiamo l'urgenza dell'approvazione di questo disegno di legge, e non vorremmo che i pochi nodi rimasti oggi aperti nell'ambito della discussione svoltasi nella Commissione competente ne rallentassero l'iter.
In modo particolare, la discussione all'interno della Commissione ha risolto alcuni punti interrogativi in sospeso, demandando al regolamento la questione legata alla verifica del mantenimento delle condizioni per quanto riguarda le eccellenze artigiane, che era un punto richiesto dalle organizzazioni di categoria, rispetto al quale è stata raggiunta una mediazione che consideriamo utile, positiva e intelligente.
È possibile costruire una nuova mediazione anche sull'ulteriore questione aperta ed evidenziata dal Consigliere Casoni, che riguarda la partecipazione dei presidenti delle commissioni provinciali dell'artigianato alla commissione regionale per l'artigianato? È possibile salvaguardandone i principi, salvaguardando il principio di non creare un conflitto d'interesse, ma non creando partecipazioni e partecipanti di serie A o di serie B alla commissione regionale per l'artigianato.
Forse un emendamento, che potrebbe essere studiato dalla Giunta regionale, potrebbe offrire in questo senso un utile ragione per superare la difficoltà e trovare un punto di mediazione.
D'altra parte, credo che la mediazione costruita all'interno della VII Commissione, dove il livello di partecipazione nei confronti dei presidenti delle commissioni provinciali dell'artigianato è stato ampliato oltre il puro e semplice invito, ha aperto una strada che può essere ulteriormente approfondita. Tale strada può portare ad una partecipazione con diritto di voto a beneficio dei presidenti delle commissioni provinciali dell'artigianato, almeno sulle materie non oggetto di possibile conflitto d'interesse tra i pronunciamenti delle commissioni provinciali e il pronunciamento da parte della commissione regionale per l'artigianato.
In merito, chiediamo che la Giunta regionale e il Vicepresidente Peveraro svolgano le opportune valutazioni e i necessari approfondimenti dei termini della questione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Intervengo soltanto per segnalare alcuni aspetti che mi sono venuti in mente dopo l'intervento del Vicepresidente Peveraro, e che sostanzialmente vogliono rappresentare la soddisfazione, non soltanto da parte mia, su questo testo unico in materia di artigianato, avendone personalmente seguito in fase di Commissione i lavori, ma anche da parte di tutto il Gruppo di Forza Italia Verso il Popolo delle Libertà.
Siamo soddisfatti perché crediamo di aver fatto un buon lavoro; un buono lavoro credo lo si riesca a fare quando più menti, più pensieri e più Gruppi, anche non necessariamente provenienti dalla stessa storia e con le stesse convinzioni, riescono a realizzare un prodotto e un lavoro comune in cui si smussano magari gli angoli e si trova un testo il più largamente condiviso. È accaduto con il testo unico in materia di artigianato.
Il testo del collega Pace è stato approfondito, se ne è parlato e discusso articolo per articolo. Ben ricordava il Vicepresidente Peveraro che le richieste di emendamento del collega Casoni e del Gruppo di Alleanza Nazionale sono state, per certi versi, ricomprese nello spirito della legge quando non testualmente accettate, accolte e fatte proprie dal testo definitivo licenziato dalla Commissione. Questo sta a significare che la politica, anche se accade ormai sempre più raramente, almeno in questo caso ha saputo fare un buon lavoro, un lavoro di sintesi, non un lavoro di "pastrocchio" perché ci si è messi in qualche modo d'accordo. Non la vedrei così, sarebbe un errore. Le leggi devono essere generali e astratte; questa è una legge generale e astratta, che va a disciplinare un settore che, come ricordava il collega Pace, è davvero un settore fondamentale per l'economia del Piemonte, e necessariamente doveva essere un testo condiviso.
Quel che mi piace sottolineare di più nella ratio e nello spirito di questa legge è l'articolo 1, che è un po' il chiaro annuncio di quello che saranno gli articoli seguenti: la sburocratizzazione, lo snellimento, la semplificazione, che perlomeno nelle intenzioni questa legge si pone come obiettivo.
Non dimentichiamo che il termine artigiano ha una sua radice etimologica ben chiara, che è quella dell'ars, quella dell'arte. L'arte è ingegno, l'arte è genialità produttiva di saper costruire e di creare qualcosa, che evidentemente non può e non deve essere mortificata dalla burocrazia assillante o da leggi che siano troppo invasive rispetto alla libertà di creazione degli artigiani e, in particolare, dei nostri artigiani piemontesi.
Noi abbiamo un'eccellenza artigiana grande, e questa legge ha, tra gli altri suoi obiettivi, posto dei paletti ancora più chiari, da una parte per semplificare l'accesso al riconoscimento dell'eccellenza artigiana, ma dall'altra, per dare alla Regione stessa gli strumenti per controllare che la garanzia del marchio di cui possono fregiarsi le imprese artigiane piemontesi possa corrispondere ad una reale ed effettiva qualità di fondo del prodotto artigiano.
Quindi, ritengo che uno snellimento della burocrazia da una parte, una maggiore garanzia per quanto concerne la qualità del prodotto realizzato e creato, dall'altra, insieme a tutta un'altra serie di elementi che sono altrettanto importanti all'interno dell'articolato, ci facciano dire che questo è un buon lavoro.
Tuttavia, perché sia un lavoro effettivo - è una responsabilità che avrà la Giunta, che verrà certamente in Commissione a discutere dei regolamenti attuativi di questa legge - occorre che dalla generalità e dall'astrattezza della legge, dalle sue previsioni o prescrizioni, ne conseguano dei regolamenti realmente efficaci e concreti, che non rischino di svilire quelle che sono le finalità di questo testo.
Purtroppo accade da sempre (a tal riguardo hanno scritto anche molti trattati), in una sorta di violazione del potere legislativo di un'Aula che ha il potere di legiferare, che poi al testo approvato debbano seguire regolamenti emanati, invece, dal potere Esecutivo, che a volte vanno un po' al di fuori o comunque non riescono a garantire, nell'applicazione concreta, il perseguimento o la realizzazione degli obiettivi che la legge si pone.
Questa è una responsabilità in capo a lei, Assessore, nonch Vicepresidente, e alla Giunta, che dovrà fare in modo, in tempi brevi, che i Regolamenti che attueranno queste norme siano approvati celermente e diventino carta viva della nostra Regione e del mondo dell'artigianato, ma dall'altra parta parte che non vadano a sminuire la portata di questa legge o comunque che non vadano a snaturarne quelli che sono i contenuti.
Come ripeto, sburocratizzazione, snellimento delle procedure snellimento degli oneri amministrativi e maggiori garanzie di qualità sono gli obiettivi che ci siamo posti e per i quali abbiamo lavorato. Con questo spirito, da questo primo articolo in avanti, affronteremo questa discussione, dopo un ampio lavoro di Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo 1.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Ritengo che sia stata trovata una strada che possa portare ad una soluzione. L'unica cosa è stabilire tempi tecnici per predisporre...
Mi sembra che il primo emendamento che ci interessa sia all'articolo 9 se non vado errato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore all'artigianato

Avevo dimenticato di precisare che sull'articolo 9 avevo già presentato, alla luce di quanto era emerso in sede di Commissione, un emendamento.
All'articolo 9 è stato dunque presentato un emendamento, che credo sia in distribuzione, mentre quello relativo all'articolo 23 è in fase di predisposizione, cosi come all'articolo 28. Ritengo, pertanto, che si possa proseguire.



PRESIDENTE

Va da sé, Consigliere Casoni, che se vi sono problemi potete fermarmi in qualunque momento.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: articolo 9, comma 3, togliere da ".e da altri" fino a ". nel territorio regionale,".
La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore all'artigianato

Questa era un'osservazione che certamente il Consigliere Cirio, che ha seguito i lavori nella Commissione, ricorderà, perché era già emersa in quella sede. In effetti si trattava, probabilmente, di un refuso. Poiché il testo recita: "La Regione promuove la costituzione di centri di assistenza tecnica istituiti dalle confederazioni regionali artigiane", obiettivamente non si capisce chi siano "gli altri soggetti competenti in possesso di particolari requisiti".
Come ricorderà, era stato un emendamento che avevamo inserito, in fase di discussione, già in sede di Commissione - quello dei Centri di Assistenza Tecnica - ma probabilmente, proprio per un refuso, è rimasto invariato. Con questo emendamento cancelliamo le parole "e da altri soggetti competenti in possesso di particolari requisiti di rappresentatività delle imprese artigiane nel territorio regionale".
Pertanto, chi ha titolo alla costituzione dei centri di assistenza sono solo le confederazioni regionali artigiane.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione palese sull'articolo 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Indìco la votazione palese sull'articolo 19.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Indìco la votazione palese sull'articolo 20.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Indìco la votazione palese sull'articolo 21.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo 22.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale Botta e Boniperti: all'articolo 23, comma 5, sostituire "ha la facoltà di disporre" con la parola "dispone".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Molto velocemente.
Le commissioni regionali per l'artigianato hanno competenze che peraltro, non comportano dei limiti temporali nell'iscrizione agli albi perché, come i Consiglieri sanno, con la legge Bersani questo è superato.
Tuttavia noi crediamo corretto che le commissioni provinciali per l'artigianato dispongano accertamenti relativamente alle imprese che rappresentano, rispetto a quanto previsto dal comma 4 e relativamente ai provvedimenti anche di cancellazione, come la legge prevede, delle imprese artigiane.
È evidente che dare la facoltà e indicare, invece, il dovere di fare accertamenti, sono due aspetti diversi. Noi crediamo che, anche in un'ottica di qualità dell'artigianato piemontese, sia corretto che gli accertamenti siano dovuti e non facoltativi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro per il parere della Giunta.



PEVERARO Paolo, Assessore all'artigianato

Il parere è positivo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo 23, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Indìco la votazione palese sull'articolo 24.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Indìco la votazione palese sull'articolo 25.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Indìco la votazione palese sull'articolo 26.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Indìco la votazione palese sull'articolo 27.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Casoni, Muliere Vignale e Reschigna: Sostituire "2. Alle sedute della commissione regionale per l'artigianato partecipano, senza diritto di voto, i Presidenti delle Commissioni provinciali per l'artigianato" con "2. Alle sedute della commissione regionale per l'artigianato partecipano, con diritto di voto, i Presidenti delle Commissioni provinciali per l'artigianato, salvo che per quanto previsto dall'art. 29 comma 1) lettere b), c) e d)".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni per l'illustrazione dell'emendamento; ne ha facoltà.



CASONI William

Nel testo originale era presente "è previsto il diritto di partecipazione al voto", ma effettivamente sorgevano incompatibilità quando questi provenivano dalle Commissioni provinciali stesse. Con l'emendamento in oggetto, si intende dare il diritto di voto anche ai Presidenti delle Commissioni provinciali, salvo per quanto previsto dall'articolo 29, commi b), c), e d).
In questi commi sono previsti i casi in cui i presidenti non si possono esprimere perché potrebbero riguardare il loro settore di competenza provinciale. Con questo emendamento si salvaguarda l'eventuale conflitto di interesse che potrebbe emergere, ma ci sembra giusto che su tutto il resto i presidenti abbiano diritto di voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Ho firmato insieme al Consigliere Casoni l'emendamento in oggetto. Tale emendamento interpreta la volontà dei Presidenti delle associazioni provinciali e li fa partecipare, a pieno titolo, alla Commissione regionale. Nello stesso tempo salvaguardiamo quella preoccupazione che era stata espressa nel suo intervento dal Vicepresidente, quindi credo che si sia trovata una mediazione che va nella direzione giusta. Questo emendamento è importante, ragion per cui credo vada approvato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro per il parere della Giunta.



PEVERARO Paolo, Assessore all'artigianato

Confermo che l'emendamento, così com'è presentato, contempera esattamente le esigenze di cui abbiamo detto nella mia introduzione, quindi il parere è positivo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 28, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 Indìco la votazione palese sull'articolo 29.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 30 Indìco la votazione palese sull'articolo 30.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 31 Indìco la votazione palese sull'articolo 31.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 32 Indìco la votazione palese sull'articolo 32.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 33 Indìco la votazione palese sull'articolo 33.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 34 Indìco la votazione palese sull'articolo 34.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 35 Indìco la votazione palese sull'articolo 35.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 36 Indìco la votazione palese sull'articolo 36.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 37 Indìco la votazione palese sull'articolo 37.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 38 Indìco la votazione palese sull'articolo 38.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 39 Indìco la votazione palese sull'articolo 39.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 40 Indìco la votazione palese sull'articolo 40.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 41 Indìco la votazione palese sull'articolo 41.
Il Consiglio approva.
Come convenuto, sospendiamo i nostri lavori.
Rammento che la seduta di giovedì è sconvocata, pertanto il Consiglio è convocato in seduta unica venerdì.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.53)



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