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Dettaglio seduta n.397 del 23/12/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 14.41)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Buquicchio, Caracciolo Ferraris, Moriconi, Pizzale, Rostagno e Valloggia.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 579, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2009 2011" - Esame ordini del giorno n. 1069, 1138, 1115 e 1139 collegati


PRESIDENTE

L'esame del disegno di n. 579, di cui al punto 6) all'o.d.g., terminato il dibattito generale, prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Rutallo:



UPB DA10112

Lo stanziamento previsto dall'UPB DA 10112 (Ambiente Disciplina servizi idrici Opere fognarie - Titolo 2: Spese in conto capitale) per l'anno finanziario 2009 è aumentato di euro 1.000.000,00 a cui si fa fronte riducendo lo stanziamento dell'UPB DA 09012 (Bilancio - Bilanci - Titolo 2: Spese in conto capitale).
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta regionale, a firma dall'Assessore Peveraro: si riduce la UPB 11012 di euro 4.000.000 e si aumenta per lo stesso importo la UPB 11032.
La parola all'Assessore Peveraro, per l'illustrazione.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie. Entrambi gli emendamenti da me presentati riguardano la Direzione Agricoltura, quindi non fanno alcun prelievo da alcun fondo, ma sono due riclassificazioni (una per quattro milioni, l'altra per 200 mila euro) che permettono di allocare più correttamente, su indicazione del collega Taricco, gli importi sulla legge n. 95 del 1995, togliendo le risorse della Regione sui capitoli degli aiuti di Stato.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Monteggia, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Presidente, per un atto così importante la maggioranza dovrebbe essere presente, visto che è la minoranza ad aver garantito in questo momento la votazione. Comunque...



(Commenti del Consigliere Chieppa)



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Chieppa, non può interrompere!



(Commenti del Consigliere Chieppa)



PRESIDENTE

Collega Chieppa, la richiamo all'ordine!



MONTEGGIA Stefano

Posso terminare?



PRESIDENTE

Prego, collega Monteggia.



MONTEGGIA Stefano

Volevo solo far notare questo, al di là di tutto il resto. Comunque continuiamo pure, visto che, per una volta, siamo in sintonia nell'andare in una certa direzione (non per votare il bilancio chiaramente, ma per altro).
Speriamo che tra cinque minuti, nella prossima votazione, ci sia qualcuno in più.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Ci risulta sia stato presentato un emendamento dal collega Leo, il quale, per impegni personali, ci raggiungerà dopo le ore 15. Poiché il collega intende illustrarlo, le chiedo di posticipare la discussione al momento in cui lui riuscirà ad essere presente in Aula.



PRESIDENTE

Per evitare di derogare completamente alle nostre prassi, poiché si tratta di un emendamento sull'allegato A e noi già in passato avevamo tenuto per ultimo l'allegato A e quindi l'articolo 1, propongo di passare alla votazione degli articoli dal 2 in poi, lasciare per ultimo il voto sull'articolo 1 e quindi su tutti gli emendamenti presentati a tale articolo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Per sottolineare quanto ha appena detto il collega Monteggia (credo fosse intenzione anche del collega Cirio farlo presente).
Tra l'altro, Presidente, ho dei dubbi che all'apertura della seduta ci fosse il numero legale, perché ho visto che le lucine blu erano poche dalla parte della maggioranza, quindi se si è aperta la seduta bisogna ringraziare l'opposizione e se si è mantenuto il numero legale, anche qui bisogna ringraziare l'opposizione.
Se, poi, qualcuno alla mia sinistra smette di fare brusio, vorrei capire per quale motivo le nostre osservazioni non debbano essere ascoltate come quelle di tutti gli altri colleghi.
Chiedo cortesemente, Presidente, che d'ora in poi, sugli articoli ed anche sugli emendamenti, si effettui l'appello nominale. Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altri due colleghi che si associano alla richiesta del collega Giovine? Bene, le votazioni avverranno per appello nominale.
La parola al Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere.



CHIEPPA Vincenzo

Intanto, per spiegare che non c'era nulla contro di lei, Presidente quindi la questione non è neanche aperta, ma è chiarita subito.
Voglio far notare, però, che noi siamo in Aula; io rappresento i Comunisti Italiani e sono in Aula a votare questo bilancio, seppure abbia espresso delle critiche (lo dico per il verbale, lo andremo a rivedere quando sarà tempo). Sono qui, seppure abbia presentato un emendamento - poi ne discuteremo con il Vicepresidente in Aula - a votare per questa proposta di bilancio. Punto. Mi fermo.



PRESIDENTE

Collega Chieppa, va da sé che è auspicabile che la maggioranza sia in grado e in condizione di garantire il numero legale per la votazione, su un atto così importante.
La parola al Consigliere Cirio.



CIRIO Alberto

Non ho capito l'intervento del collega Chieppa. È bello che un Consigliere di maggioranza, un autorevolissimo Consigliere di maggioranza peraltro con incarichi importanti all'interno dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio, ci tenga a dire: "Si vota il bilancio e io sono qui".
Noi, però, la consideriamo una cosa normale; se così normale non è evidentemente non sono problemi che ci riguardano.
Solo per rimarcare che, indipendentemente dai numeri, noi siamo presenti e garantiremo il numero legale, non per fare un favore - non ritengo sia il caso di fare favori a nessuno - ma perché è un dovere dei Consiglieri regionali quello di essere qui, seduti, in questo momento.
Pertanto, indipendentemente dai numeri, da qui al termine della seduta garantiremo che questa Regione possa avere un bilancio e possa averlo in tempi normali, cioè, come fanno le aziende private, entro la fine dell'anno. Lo diciamo - ripeto - non come segno di credito verso la maggioranza, ma nei confronti dell'opinione pubblica e dei cittadini piemontesi.
Pertanto, è inutile porgere l'occhio alla lavagna; il Gruppo di Forza Italia verso il Partito del Popolo della Libertà garantirà, da qui al termine della seduta, la presenza del numero legale. Grazie.



PRESIDENTE

Se nessuno eccepisce, adottiamo la soluzione procedurale suggerita a seguito dell'intervento del Consigliere Pedrale, cioè votiamo tutti gli articoli che non contengono riferimenti all'Allegato A, in maniera tale da dare la possibilità ai proponenti degli emendamenti di essere presenti in aula.
Bene, soprassediamo nella votazione degli articoli 1 e 2 e degli emendamenti all'allegato e procediamo con l'articolo 3.
ARTICOLO 3 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 3.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 28 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione nominale sull'articolo 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione nominale sull'articolo 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione nominale sull'articolo 7.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato Sì 34 Consiglieri hanno votato NO 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione nominale sull'articolo 8.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri hanno votato NO 11 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione nominale sull'articolo 9.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Velocissimo. Sono un po' incuriosito, e mi rivolgo all'Assessore Peveraro in ordine al comma 1, punto a). Una domanda telegrafica, perché si possono ovviamente stornare fra loro gli stanziamenti per quote interesse e quote capitale. Colgo l'occasione, a questo punto, di domandare all'Assessore, visto che l'Euribor sta scendendo in modo vertiginoso, se gli swap che abbiamo noi, ecc., ne avranno certe conseguenze e se ovviamente interesse e capitale sono o no collegati a questi ondeggiamenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Per quanto riguarda la seconda domanda, l'andamento dei tassi di questi mesi è stato talmente schizofrenico che, obiettivamente, non sono nelle condizioni di poter dare una risposta circostanziata anche rispetto a quelle che sono le attese.
Quello che posso dire è che, comunque, aver garantito un tasso di oscillazione compreso fra il 3,7 e il 6% è un livello di oscillazione che mette...



(Commenti in aula)



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Dal momento che questo tasso di oscillazione dura 30 anni personalmente, anche molto più di recente, ho visto tassi di interesse a due cifre, credo che sia un livello di tranquillità e una soglia di garanzia. Da questo punto di vista, penso che la Regione sia in una fascia di sicurezza che viaggia fra il 3,7 e il 6% di tasso di interesse.
In merito, invece, allo specifico, alla variazione compensativa, questo permette di compensare, per i relativi pagamenti, le quote di interesse e le quote di capitale di ammortamento dei mutui. È semplicemente legato al fatto che le modalità con cui vengono pagate mettono insieme quote di capitale e quote di interesse e, poi, vengono "splittate": sul titolo 3 il rimborso di quote capitali, sul titolo 1 le quote di interesse.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'articolo 10.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato Sì 34 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione nominale sull'articolo 11.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato Sì 34 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione nominale sull'articolo 12.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri hanno votato NO 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione nominale sull'articolo 13.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato Sì 42 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Dobbiamo riprendere dall'articolo 1, il cui esame è stato sospeso a beneficio del Consigliere Pedrale che aveva chiesto di soprassedere.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: Si riduce UPB 11012 di Euro 200.000 e si aumenta di pari importo la UPB 11052.
L'Assessore Peveraro lo ha già illustrato.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Solo per dire che l'emendamento n. 6 non è stato distribuito... Scusi l'ho trovato adesso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato Sì 45 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: Allegato A, la UPB 14022 è aumentata di Euro 10.000.000; la UPB 14122 è aumentata di Euro 10.000.000.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 7) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: Si riduce la UPB 14022 di Euro 1 milione e si aumenta 14122 di pari importo.
La parola all'Assessore Peveraro, per l'illustrazione.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Come i Consiglieri possono apprezzare, questa è solo una riclassificazione nell'ambito della Direzione Opere Pubbliche della collega Sibille, in cui viene ripristinato nel totale dei fondi, ridefinendo poi quello che è stato detto anche nel corso degli incontri, un milione di euro che viene tolto dall'UPB 14022 per essere portato alla Direzione Difesa del Suolo, che non sembrava opportuno sguarnire.
Con questa operazione, viene sostanzialmente ripristinato, sempre all'interno della stessa Direzione, il milione di euro che avevamo tolto nella fase emendativa di Commissione.



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento sull'emendamento n. rubricato n. 7? La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Non ho colto su quale capitolo agiva...



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Viene tolto dall'UPB 14022, relativa a Opere pubbliche, e viene trasferito all'UPB 14122, relativa a Difesa del Suolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

A parte rilevare curiosamente questa forma grafica sull'emendamento che mi ricordava un po' Il signor Bonaventura, con questo milione che viene spostato di qua e di là, non capisco come mai questa volontà non è emersa durante la Commissione. Si poteva, anziché fare questa ulteriore partita provvedere direttamente in quella sede, evitando questo valzer che trovo abbastanza ridondante.
Peraltro, voto anche a favore, perché non sia mai che vogliamo togliere risorse alle Difesa del Suolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Volevamo solo capire se, relativamente all'emendamento n. 5, è un trasferimento, in qualche modo, perché c'è una riclassificazione e l'UPB necessita di un maggiore stanziamento, o se non è legato a qualche aspetto particolare.



PRESIDENTE

Si tratta di un emendamento già votato.
L'emendamento n. 1 è stato ritirato.
La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Posso dare la risposta al Consigliere Giovine.
Nel corso della Commissione, l'Amministrazione regionale ha presentato un emendamento che prevedeva il prelievo da certe UPB per compiere quell'operazione che ha portato alla riduzione del debito di 50 milioni di euro più 50 milioni che derivano dalla chiusura di partite con Finpiemonte.
Nell'ambito di questo emendamento, per mero errore formale, l'UPB 14022 è diventata 14122. Conseguentemente, con questa operazione correggiamo solamente prelevando dall'UPB 14022 e lasciando intatta l'UPB 14122.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Botta, Leo Caramella, Dutto, Novero e Vignale: Lo stanziamento previsto all'UPB DA 18001 denominata Cultura, Turismo e Sport Segreteria direzione 18, è aumentato di euro 5.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB DA20001 denominata Sanità Segreteria Direzione 20 è diminuito di pari importo.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Presidente, volevo dire che, avendo avuto un colloquio importante e positivo con l'Assessore Peveraro, abbiamo deciso di ritirare quest'emendamento.
Vorrei però ricordarne l'origine e il senso, anche perché nasce da un colloquio avuto con diversi colleghi autorevoli della Commissione cultura come i colleghi Clement e Dalmasso, oltre che con la Presidente Pozzi. Nel senso che vorremmo che su una serie di emergenze che riguardano il mondo dell'occupazione giovanile, del protagonismo giovanile e della cooperazione ci fosse quell'attenzione che risulta necessaria anche dalla lettura di tantissimi articoli sui giornali, ultimo quello del professor Scamuzzi, che ha fatto un'analisi molto interessante.
Come recita il testo, questo aumento di conti per il sostegno legato all'incremento del livello occupazionale in tali settori risponde a quella logica che il Consigliere Burzi stamattina ha così ben spiegato, dicendo che non si comprende come non si possa essere favorevole a qualunque iniziativa di opportunità di difesa dell'occupazione.
Quindi, sapendo, quale grande gentiluomo sia l'Assessore Peveraro, a me è sufficiente un impegno nella linea di quanto indicato (due milioni e mezzo di euro). Vedrà l'Assessore cosa può fare, però per me è sufficiente un impegno dal fondo di riserva o da ciò che ci dirà lui nella successiva locazione dei fondi in un colloquio con la Commissione e con l'Assessore.
Oggi, purtroppo non c'è l'Assessore Oliva, ma con il colloquio con la Commissione, con l'Assessore e con i colleghi che ho citato prima si pu addivenire ad un lavoro utile per tutti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Vicepresidente Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Ritengo che il bilancio dell'Amministrazione regionale, per quanto riguarda il 2009, presidi in modo sufficientemente adeguato le iniziative e le attività che l'Amministrazione stessa ha in corso.
Peraltro, come veniva correttamente riferito e come anche nella Commissione competente è stato sottolineato, il settore della cultura è un mondo intorno al quale girano un numero significativo di addetti e di lavoratori.
Di certo, l'attenzione che l'Amministrazione regionale, con il tavolo di monitoraggio e il tavolo di crisi, intende porre sulla definizione degli interventi che vorrà attuare nei diversi settori delle attività produttive sarà anche rivolta al settore della cultura e, in particolare, per fronteggiare quelle che saranno le emergenze, se si verificassero, nel corso del 2009.
Le risorse, com'è stato ricordato, sono nel fondo di riserva; possono essere attinte, a seconda delle esigenze che verranno evidenziate. Certo la cifra prevista nell'emendamento presentato ed ora ritirato dal Consigliere Leo, è molto significativa.
Si tratterà di fare una valutazione di quelle che sono le effettive esigenze con il collega Oliva e con la Commissione competente, e quindi nella fase o di utilizzo del fondo di riserva o di assestamento, che a mio avviso, proprio in relazione al fatto che fortunatamente il bilancio verrà approvato molto tempestivamente, potrà essere anticipata notevolmente rispetto alle scadenze normali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Ho ascoltato l'intervento del Vicepresidente, sentiamo questo impegno forte.
Siccome siamo favorevoli a tutti gli interventi che tendano a recuperare eventuali posti di lavoro a rischio, che probabilmente ci troveremo ad incontrare numerosi, a partire dal prossimo mese, vorremmo che queste cose fossero certificate.
Il collega Leo ha ritirato l'emendamento. Prendiamo atto di questo impegno, o sui fondi di riserva o sull'assestamento, a destinare delle risorse a capitoli della cultura che corrispondenti ad ambiti ove vi siano posti di lavoro a rischio. Siccome questo è un settore che può essere inteso in duplice funzione, perlomeno non mettiamolo a rischio sotto il punto di vista dei posti di lavoro.
Se iniziamo a perdere lavoro anche nel settore della cultura, ho paura che l'onda sia a quel punto già altissima, sia un'onda di dieci metri. Se perdessimo posti di lavoro anche in un settore come questo, sarebbe evidente che il tracollo è forte.
Quindi, facciamo almeno in modo di tamponare i settori che possono ancora essere mantenuti ad un livello coerente con quello attuale.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 3 è stato ritirato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Chieppa, Moriconi: Incremento dell'UPB DA20091 + 80.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA09011 - 40.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA05002 - 1.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA08001 - 1.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA08031 - 1.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA08091 - 1.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA09022 - 2.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA09031 - 3.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA17011 - 1.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA11021 - 1.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA11101 - 5.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA12031 - 1.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA13001 - 1.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA13021 - 2.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA14981 - 2.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA18031 - 1.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA18041 - 2.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA18081 - 2.000.000 Euro Decremento dell'UPB DA01001 - 13.000.000 Euro Ha chiesto la parola il Vicepresidente Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Il collega Chieppa è già intervenuto nella mattinata, quindi credo di potere fare una valutazione di carattere generale sull'emendamento che ha presentato e sulle considerazioni che ha fatto. Devo dire che intervengo più sulle considerazioni che sull'emendamento in quanto tale.
Anche perché la preoccupazione che ha esternato è evidentemente pure una preoccupazione dell'Amministrazione regionale.
Certo, l'intendimento che noi abbiamo condiviso nella valutazione complessiva dei partiti presenti in aula era quello di fare una valutazione che vada un po' oltre alla valutazione tecnica delle economie che possono essere fatte nel mondo e nel pianeta della sanità. Dico questo perch com'è noto, nell'evolversi del dibattito in queste settimane, le valutazioni iniziali, che l'Amministrazione aveva fatto su quello che poteva essere un ragionevole impegno, riguardavano un obiettivo di taglio definito sostanzialmente in circa 40 milioni di euro.
Ciò su cui posso dare assicurazione a tutto il Consiglio e ai cittadini piemontesi è che le operazioni che dobbiamo prospettare nel corso del 2009 saranno, comunque, operazioni che non potranno andare ad incidere sul livello e sulla qualità dei servizi del nostro sistema.
L'obiettivo sarà tutto incentrato a lavorare su quella che può essere la ricerca di economie, secondo me anche importanti, in particolare sul fronte dell'approvvigionamento, quindi sull'acquisto dei beni e servizi e dei prodotti farmaceutici.
Come ho già riferito più volte anche nelle Commissioni competenti, un pezzo di strada lo abbiamo già fatto e lo abbiamo già anche preparato entro la fine dell'anno.
Entro lunedì SCR completerà la prima gara sul sistema non solo della sanità, ma anche della Pubblica Amministrazione, perché sono oltre 800 i piccoli Comuni che hanno aderito al bando per l'approvvigionamento dell'energia elettrica, indetto da SCR. Da lì potranno derivare dei primi interventi importanti, così come dalla gare che sono già state programmate e che, peraltro, sono già state anche oggetto di valutazione in sede di Commissione competente.
Lì noi vogliamo lavorare e correttamente dobbiamo accelerare anche i tempi, perché la preoccupazione nostra, Consigliere Chieppa - e quando dico nostra non è solo mia, ma è dell'intera Giunta e dell'Assessore Artesio compresa - è che, mentre sul 2009 il Piano triennale aveva a suo tempo definito fonti e risorse che sono state confermate anche dal nuovo Governo sul 2010 invece regna una profonda incertezza.
Anzi, se dovessimo ragionare sulle ipotesi che il Ministro Tremonti ha formulato nel Piano triennale della finanziaria - quindi su un documento già ufficiale, non concordato con la Conferenza delle Regioni - in realtà il taglio alla sanità per il 2010 è di due miliardi di euro, che è equivalente al 7,5% del peso della Regione Piemonte, e fa oltre 150 milioni di euro.
Per farla breve, si tratta di oltre 150 milioni di euro che corriamo il rischio di non avere più come risorse nel 2010. E dal momento che vogliamo mantenere un livello contenuto di disallineamento fra entrate e uscite dobbiamo in ogni caso programmare un percorso che ci porti nel 2010 a contenere ulteriormente il disavanzo quanto meno ai fabbisogni della sanità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Vorrei ringraziare il Vicepresidente Peveraro. Ovviamente io e la mia forza politica non abbiamo mai pensato che questa operazione fosse finalizzata al taglio dei servizi. Non l'abbiamo mai pensato e non l'abbiamo mai detto.
Abbiamo esposto una preoccupazione trasformata in una proposta di emendamento, cioè continuiamo ad essere preoccupati del fatto che nell'applicazione concreta, indipendentemente dalle intenzioni, ci possa essere, a livello delle aziende sanitarie, la tentazione, pur di far quadrare i bilanci e i conti e di ottenere quel risparmio che indicheremo di ridurre alcuni servizi.
Oggi prendo atto formalmente - lo dico al Vicepresidente e lo dico agli esponenti di tutto il Consiglio regionale - di queste rassicurazioni, che erano già state date e mi erano già state date. Ritenevo però utile che queste rassicurazioni fossero date anche nella sede consiliare.
Continuo a ritenere - e credo di essere in buona compagnia - che questa sede e queste chiacchierate, cioè il confronto all'interno dell'Aula, non siano una perdita di tempo.
E le cose che vengono dette qui hanno un'importanza ben maggiore di quello che ci si può dire fuori o anche nelle riunioni di maggioranza. Qui hanno un altro valore.
Registro che il Vicepresidente della Giunta, a nome di tutta la Giunta ribadisce con nettezza un orientamento; dà atto della posizione mia e del mio partito su questo tema e assume un impegno formale, davanti a tutto il Consiglio, a verbale, davanti all'opinione pubblica piemontese, che questa riduzione della spesa nel bilancio preventivo, per ciò che riguarda la spesa sanitaria, non inciderà sui servizi sanitari.
L'impegno lo prendiamo già adesso, o perlomeno è la mia idea.
Se quelle operazioni di razionalizzazione non daranno già i frutti nel 2009, o non li daranno per 160 miliardi di vecchie lire, credo che il Consiglio regionale dovrà, in sede di assestamento di bilancio, non richiedere la riduzione dei livelli di servizi e di prestazioni per i cittadini piemontesi, ma semplicemente rimettere le cifre che in quel momento verranno ad essere necessariamente allocate in quel capitolo.
Lo diciamo come Comunisti Italiani: noi riteniamo che mettere mano al servizio sanitario regionale, così come si sta facendo, richieda grandissima cautela e grandissima attenzione.
Questa volta un po' di amarezza ci resta, perché questi 40 milioni in più di spesa sulla carta sono dovuti ad un accordo politico, diciamo così che però non è entrato nel merito delle modalità. Ed io, pur conservando le mie preoccupazioni, che ho voluto esternare all'Aula, ritengo di accogliere quella che è la sollecitazione e l'orientamento del Vicepresidente Peveraro e, se posso anche aggiungere, evitare in questa fase l'imbarazzo per tutto il Consiglio ma anche per la maggioranza, lo dico apertamente, di votare in un modo o nell'altro, su una proposta di emendamento di quel genere.
Fatto salvo che credo che l'impegno preso dal Vicepresidente Peveraro valga anche per la maggioranza.
Sono convinto che anche la maggioranza pensi che sul tema delle spese sanitarie e sulla loro razionalizzazione le operazioni vadano fatte con grandissima cautela, poiché parliamo - io ritengo - di uno dei diritti fondamentali dei cittadini di questo Paese: il diritto alla salute.



PRESIDENTE

Il Consigliere Chieppa comunica il ritiro dell'emendamento. Tuttavia se gli altri firmatari non si associano, l'emendamento rimane vigente e dovrà, pertanto, essere votato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Rispetto al Consigliere Chieppa, io sono un po' meno rassicurato dalle parole del Vicepresidente Peveraro, probabilmente perché ho un rapporto più dialettico con lo stesso.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)

Ti assicuro che anche lui ce l'ha dialettico!



GIOVINE Michele

Mi fa piacere. Forse, a questo punto, il rapporto dialettico non dipende dai Consiglieri, ma dal Vicepresidente.



(Commenti dell'Assessore Peveraro)



GIOVINE Michele

Presidente..., se richiama l'aula all'ordine...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



GIOVINE Michele

Anche perché, come lei sa, ho rinunciato ad intervenire in sede di discussione generale perché mi ero impegnato ad intervenire soltanto su questo emendamento e poi, ovviamente, in dichiarazione di voto.
Sono molto preoccupato, non tanto per questo emendamento, ma per la piega che ha preso questo bilancio.
Ovviamente, non posso che condividere alcune delle preoccupazioni iniziali espresse del Consigliere Chieppa, relative alla possibilità che la riduzione di 80 milioni sulla spesa complessiva del bilancio regionale possa tradursi, nei fatti, in una riduzione di servizi e di prestazioni all'utenza finale, in un momento in cui, peraltro, la crisi economica attanaglia il nostro territorio e, soprattutto, le fasce più deboli.
Come tutti i presenti sanno - peraltro, è stato riconosciuto anche dal Vicepresidente Peveraro nella giornata di ieri, e oggi dal Presidente Ronzani - c'è stata una partecipazione corale, fattiva e propositiva da parte dell'intera opposizione, anche con alcune differenze e declinazioni al proprio interno.
Il sottoscritto, insieme ad altri colleghi, ad esempio, ha avanzato delle richieste (che poi sono state accolte) per una maggiore spesa sul sociale: ne siamo grati e ne riconosciamo il merito alla Giunta, per aver accolto le proposte di aumento della spesa di risorse sul sociale, in particolare su fasce che probabilmente, in momenti di crisi economica hanno ancora più bisogno di altre.
Ricordo ancora la richiesta - che noi condividevamo - di un sostegno alle imprese piemontesi, con il sistema dei fidi e confidi, e con tutta una serie anche di opere pubbliche che potessero, in qualche modo, se non mantenere, almeno cercare di rimettere in moto il sistema produttivo piemontese. Anche su questo, emergeva la nostra piena e totale condivisione.
Non c'era condivisione invece - ma ritengo che non sia un segreto per nessuno - sui tagli sulla sanità, che qualcuno chiama "riduzioni" o "efficienze". Chiamiamoli come vogliamo, ma fino a prova contraria sui giornali e da parte dei cittadini vengono riconosciuti e nominati come "tagli" sanitari. Tagli che, inizialmente, dovevano essere ben più consistenti e che invece si riducono.
Dobbiamo sottolineare, come partito dei pensionati in prima persona questa differenziazione: per noi la sanità, così come la sfera sociale e la sfera dell'assistenza alle persone più bisognose, sono fattori prioritari.
Questo è il motivo per cui non possiamo ritirare l'emendamento. Noi chiediamo un voto che, probabilmente, non avrà un esito favorevole, ma è giusto che rimanga agli atti, per testimoniare che, comunque, abbiamo avuto il coraggio di fare la nostra parte fino in fondo, pur mantenendo gli accordi e permettendo a questa Regione, dopo tantissimi anni, di avallare un bilancio regionale prima del 31 dicembre.
Nelle responsabilità non potete, però, chiederci di non marcare alcune differenze. Mi rendo conto che ci sono problemi di vincoli di bilancio, ma secondo me si dovrà tagliare su altri settori, magari anche brutalmente. Ci sono tantissime realtà di cui non si comprende la finalità, nate magari qualche anno fa, che una volta avevano un senso ma che adesso non ce l'hanno più. Sono diventate, di fatto, realtà commerciali e imprenditoriali totalmente autonome: peccato che vivano di soldi pubblici! Si possono apprendere da la Repubblica una serie di esempi che vi possono dare l'idea di tutta una serie di iniziative che considero autentico spreco pubblico.
Non credo che fosse la sanità il punto da cui partire, pur ritenendo assolutamente legittimo il parere diverso di alcuni Gruppi di questo Consiglio.
Peraltro, sarebbe stato più logico, se proprio si doveva fare, farlo in maniera più decisa, affinché - in quel caso sì - si obbligasse la macchina regionale a far partire un metodo...



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, la invito a terminare.



GIOVINE Michele

Continuerò in sede di dichiarazione di voto. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Consideriamo questi tagli a pioggia indiscriminati - per quanto mi rendo conto dalla risposta del Vicepresidente Peveraro che, per certi siano forse più nominali che altro - sbagliati. Sbagliati nella forma e nella sostanza. Per noi bisognava agire diversamente. Il motivo per cui noi voteremo a favore dell'emendamento e in senso contrario all'articolato è perché, seppur c'è stata l'approvazione da parte della maggioranza delle richieste di aumenti di spesa sul sociale, la sanità per noi è assolutamente vitale e prioritaria per la vita di tutti i cittadini, di tutti i piemontesi, soprattutto di quelli che ne hanno più bisogno e di quelli che non possono permettersi una sanità privata.
vero che, così come nel resto d'Italia e così come in tutti i paesi civilizzati, ogni volta che aumenta il PIL aumenta di conseguenza anche la spesa sanitaria, perché la gente più è ricca e più pretende prestazioni dal servizio pubblico. Questa aumenta e genera la spesa.
Tuttavia, è anche vero che, se bisogna ridurre i costi, bisogna prima riorganizzare la macchina e poi si vede dove si può tagliare senza ridurre servizi e prestazioni. È un po' come avere un'automobile che carbura male consuma troppa benzina e mettere dal benzinaio, anziché 20 euro di benzina solo 10, però l'unico risultato sarà che l'automobile farà meno chilometri ma non si modificherà per miracolo il carburatore in motore, semplicemente farà meno chilometri. Con i tagli alla sanità si rischia di ottenere questo.
Mi pare che anche l'Assessore condividesse questo in una dichiarazione di stampa. Se la persona che ha la massima competenza, la massima autorevolezza, la massima responsabilità in capo alla nostra struttura regionale, interno alla sanità, condivide queste affermazioni, credo che, a maggior ragione, non debbano essere sordi in quest'aula.
Dichiaro che voterò a favore dell'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 2, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 49 Consiglieri votanti 45 Consiglieri ha votato Sì 1 Consigliere hanno votato NO 31 Consiglieri Si sono astenuti 13 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato Sì 34 Consiglieri hanno votato NO 11 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione nominale sull'articolo 2.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato Sì 33 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione nominale sull'articolo 4.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato Sì 35 Consiglieri hanno votato NO 11 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Comuni

Ordine del giorno n. 1137 dei Consiglieri Gariglio, Cotto, Placido Chieppa, Spinosa e Botta, inerente a "Eleggibilità dei Sindaci dei Comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Consiglieri, soprassediamo nel procedere con le dichiarazioni di voto e il voto finale. Come convenuto, passiamo ai punti successivi.
Ad inizio seduta è stato presentato un ordine del giorno, ma non c'erano i numeri sufficienti per iscriverlo all'o.d.g. Se non ci sono indicazioni in senso contrario, lo iscriviamo adesso.
Si tratte dell'ordine del giorno n. 1137, "Eleggibilità dei Sindaci dei Comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti".
Se l'Aula acconsente, lo iscriviamo all'o.d.g.
Indìco la votazione palese sull'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1137.
Il Consiglio approva.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame proposta di legge n. 585, inerente a "Modifiche alla legge regionale 28/2007 (Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa)"


PRESIDENTE

Abbiamo approvato tutto l'articolato della legge finanziaria e del bilancio e abbiamo soprasseduto alle dichiarazioni di voto e al voto finale su due provvedimenti legislativi.
Adesso, come convenuto, procediamo con l'esame della legge sul diritto allo studio e col piano triennale.
Dopodiché, se i colleghi lo ritengono opportuno, possiamo anche procedere alle votazioni finali dei provvedimenti in materia di istruzione e poi passare alla finanziaria, ovvero congelare il voto finale sui due provvedimenti e fare le dichiarazioni di voto sulla finanziaria e sul bilancio, per poi passare alle dichiarazioni di voto sulla legge sull'istruzione.
Per me è indifferente, ma me lo si dica.
Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 585, di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Pozzi, per la relazione.



POZZI Paola, relatrice

Lo scorso anno, questo Consiglio Regionale ha approvato una legge molto importante, una legge articolata nata da un ampio confronto politico e che prevede ingenti risorse per il sostegno alle scuole e alle famiglie, cioè alle istituzioni educative e formative più importanti per i ragazzo, per i bambini.
Tuttavia, dopo un primo anno di applicazione della legge, abbiamo constatato che la norma finanziaria, che tutti avevamo votato a seguito di un ampio e articolato dibattito, era così rigida da non consentire l'impiego di risorse in un ambito in particolare, nello specifico, quello previsto dall'articolo 15, che riguarda gli interventi per l'integrazione dei ragazzi disabili o con esigenze educative speciali.
Nella fattispecie, l'intera legge prevede ingenti risorse e questo ha un significato politico importante, perché l'intero Consiglio regionale ha voluto investire sull'istruzione e la formazione dei propri cittadini più giovani, ma le risorse previste per le due graduatorie, quelle per l'iscrizione e frequenze e quella per il trasporto, libri di testo, mense e attività scolastiche, non potevano, qualora ci fossero dei residui, essere impiegate per un altro obiettivo fondamentale, che è quello di realizzare l'effettivo diritto all'istruzione per i ragazzi che hanno particolari problemi.
Questo è il motivo per il quale si è proceduto con questa proposta di legge che inserisce l'articolo 15 tra quelli finanziabili con la norma finanziaria succitata.
Inoltre, sappiamo quanto sia importante il diritto allo studio per tutti, ma sappiamo quanto sia importante che l'integrazione scolastica dei ragazzi con disabilità, con handicap o con particolari problemi di carattere funzionale o con problemi di carattere relazionale venga realizzata effettivamente, ovunque questi ragazzi stiano frequentando la scuola. E, di conseguenza, le risorse che noi destiniamo per l'istruzione di questi bambini sono finalizzate a dar loro la possibilità di raggiungere autonomia, comunicazione, vita relazionale, affinché possano diventare delle persone autonome con una loro dignità e non essere soltanto dei soggetti da assistere in futuro.
Ogni euro che investiamo per l'effettiva integrazione di questi bambini è una risorsa che destiniamo al diritto all'autonomia di queste persone quindi destiniamo risorse in favore di una vita autonoma e non all'assistenza.
Quindi, è un investimento per il futuro anche per nostra Regione, ed è per questo che la legge prevede di inserire l'articolo 15 tra gli articoli finanziabili dalla norma finanziaria della legge approvata l'anno scorso.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

La proposta di legge che viene presentata vede il nostro assenso per alcuni motivi. Ne ricordo un paio, che sono quelli che già illustrava la collega Pozzi.
Il primo è legato all'articolo 15 e cioè all'integrazione scolastica per gli alunni disabili, o con esigenze educative speciali.
L'altro aspetto, non meno importante, è che questa modalità consente di evitare che accada quanto accaduto nell'esercizio finanziario in corso cioè che 15 milioni sul fondo per i contributi alle famiglie i cui figli frequentano la scuola pubblica vadano in economia, cioè siano ripartiti nel bilancio regionale, e che una parte, anche quelli relativi alle paritarie rimangano a oggi ancora da destinare.
Detto ciò, esprimendo un voto sostanzialmente favorevole rispetto alla norma, noi chiediamo però alla Giunta che si esprima non soltanto rispetto alla legge, ma anche rispetto alle proposte dell'opposizione relative al piano triennale.
L'Assessore sa bene che questa legge non vede le firme dei consiglieri di minoranza, perché si voleva evitare che non vi fosse un rispetto del Piano triennale, in particolar modo relativo a quanto previsto all'articolo 12.
Pertanto, prima dell'espressione del voto in merito a questa legge chiediamo all'Assessore di esprimersi in merito non soltanto alla legge, il cui parere sappiamo essere della maggioranza, ma anche quello dell'Assessore favorevole, rispetto alle proposte che sono state presentate, co-firmate questa mattina sia dai colleghi dell'opposizione sia da quelli della maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Un secondo per dire che mi associo alle dichiarazioni del collega Vignale. Ringrazio la Consigliera Pozzi per il lavoro e per la relazione, e dico al Presidente Gariglio, che ha chiesto a noi di dare un segno, che noi saremmo disposti a votare subito tutta la parte sull'istruzione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Leo.
La parola all'Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Intervengo solo per esprimere parere favorevole sulla proposta di legge presentata dalla Consigliera Pozzi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

L'Assessore Pentenero era verosimilmente disturbata dalla collega Sibille.
Nell'esprimere il parere favorevole rispetto a questa proposta di legge, abbiamo chiesto soltanto un parere della Giunta rispetto agli emendamenti che vedono la firma tanto dei Consiglieri di maggioranza quanto dei Consiglieri di minoranza sul Piano triennale. Lo so che è anomalo, nel senso che non stiamo discutendo il Piano triennale, e gli emendamenti su quello sono presentati. Noi chiediamo solo un parere rispetto agli emendamenti che oggi giacciono e che verranno distribuiti sul Piano triennale da parte della Giunta, perché l'Assessore sa che l'espressione di voto, che è favorevole rispetto a questa proposta di legge, è strettamente correlata alle modalità di distribuzione dei fondi del Piano triennale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Chiedo scusa, evidentemente ero distratta e non ho capito quanto era stato detto dal Consigliere Vignale.
Per quanto riguarda gli emendamenti che sono stati depositati, la Giunta esprime parere favorevole, anche perché correttamente - com'è stato detto - sono la conseguenza di quanto verrà poi presentato all'interno della proposta di legge. Pertanto, esprimiamo parere favorevole.
Ricordo che vi è anche una serie di emendamenti presentati dalla Giunta che discuteremo in sede di Piano triennale.



PRESIDENTE

Bene, procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
Non vi sono richieste di dichiarazioni di voto.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 49 Consiglieri votanti 47 Consiglieri hanno votato Sì 47 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 381, inerente a "Piano triennale di interventi in materia di istruzione - Diritto allo studio e libera scelta educativa"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 381, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente. Molto brevemente, l'articolo 27 della legge n. 28 che questo Consiglio ha approvato sul finire del 2007 prevede la presentazione di un Piano triennale di interventi. Ricordo che il Piano triennale è la modalità con la quale andiamo a definire la spesa prevista dalla legge, che ammonta a 111 milioni di euro per i tre anni. Questo rappresenta un modo perché la scuola, insieme ai Comuni e alle Province possa esercitare una forma di governo sul sistema scolastico e sul diritto allo studio in modo assolutamente innovativo all'interno della nostra regione, con la garanzia di un lavoro a rete.
Il Piano triennale è articolato con una parte introduttiva, all'interno della quale viene fornito un quadro complessivo dei numeri che attengono al nostro sistema scolastico. Per ogni articolo abbiamo cercato in modo descrittivo di esemplificare tutte le risorse che vengono destinate non solo attraverso la legge sul diritto allo studio, ma da tutto il sistema regionale.
Nella lettura durante i lavori della Commissione consiliare, abbiamo verificato che si è reso necessario proporre a questa Assemblea una serie di emendamenti, che vi leggerei in modo molto veloce. Se l'Assemblea ritiene darli per letti, potrei...Perfetto, l'Assemblea ritiene di darli per letti.
Quindi, se non ci sono domande e interventi, sono a disposizione per eventuali integrazioni e ulteriori approfondimenti.



PRESIDENTE

Ci sono colleghi che desiderano intervenire? Prego, Consigliere Vignale, prenda pure la parola.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Credo che la Commissione prima e il Consiglio poi nei suoi momenti diversi, tanto quelli di Aula quanto quelli esterni all'Aula, abbia assolto a due compiti estremamente importanti: uno è quello di dare attuazione al Piano triennale, che è un aspetto estremamente rilevante perché mette in capo, come diceva l'Assessore, 111 milioni di euro, distribuiti fra spesa corrente e trasferimenti alle Province, ai Comuni e alle famiglie, e 30 milioni di edilizia scolastica nel triennio.
Va ricordato - lo diciamo senza spirito di polemica, ma come dato oggettivo - che l'emendamento annunciato relativamente agli anni 2010-2011 sull'edilizia scolastica non è stato presentato, credo.



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Lo vedremo nei bilanci degli anni avvenire. Ma questo è un aspetto non estremamente rilevante.
L'altro aspetto importante - credo che di questo si debba, in qualche modo, dare atto ai colleghi di maggioranza e a tutto il Consiglio, in particolare a coloro che in questi mesi (perché ormai sono alcuni mesi che stiamo discutendo del Piano) si sono più adoperati affinché si potesse trovare una soluzione in merito al Piano stesso - è che si è mantenuto lo spirito con cui è stata approvata la legge.
Va ricordato che la legge che approvammo nel dicembre dell'anno passato fu approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, come testo unificato fra due proposte di legge differenti, una di Giunta e maggioranza, un'altra dei Gruppi dell'opposizione.
Questo spirito, in qualche modo, è stato mantenuto.
Ovviamente, non tutte le parti del Piano soddisfano in modo compiuto il nostro Gruppo consiliare, come altri Gruppi dell'opposizione. Credo, per che questo valga anche per alcuni Gruppi di maggioranza, perch inevitabilmente, quando si riesce a redigere un documento condiviso, che rispecchia le sensibilità di elettori che hanno estrazioni culturali e sociali differenti, non sempre può garantire la totale soddisfazione di tutti i Gruppi consiliari.
Noi crediamo, però, che vi siano alcuni emendamenti che qualificano in modo importante il Piano (quando vi arriveremo, potremo magari illustrarli). Certamente, l'emendamento rubricato come n. 28 - quello presentato da una serie di colleghi, oltre che dal sottoscritto, come Leo Lepri e altri ancora - garantisce alcuni interventi che sono essenziali per il sostegno alle famiglie che hanno figli che frequentano le scuole, da quella primaria a quella secondaria, anche con un innalzamento percentuale sia delle fasce ISEE che del contributo massimo, che garantirà un intervento economico maggiore rispetto a quello che la legge garantiva nell'anno precedente, ma anche nella prima stesura del Piano.
Credo che questo, unitamente agli altri emendamenti presentati dalla Giunta, migliorino in modo sostanziale il documento che è stato presentato pertanto, con le considerazioni che facevamo precedentemente - e cioè che il Piano in qualche modo soddisfa i nostri Gruppi consiliari in alcune parti, lo soddisfa meno in altre, ma può valere anche per altri Gruppi consiliari - possiamo ritenere che sia un documento che va incontro a quelle che sono le necessità delle famiglie piemontesi e, in generale, del sistema degli Enti locali e del sistema scuola nella Regione Piemonte.
Per questo motivo, crediamo che complessivamente sia un buon Piano.



PRESIDENTE

Procediamo all'esame dei vari emendamenti.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 39, dopo le parole "del servizio scolastico" aggiungere il seguente capoverso: "Per garantire l'equilibrio delle diverse azioni dal piano ogni singola voce di spesa indicata sarà sempre parametrata in base alle percentuali previste nella norma finanziaria della legge 28/07".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 23) presentato dai Consiglieri Clement . Pozzi Moriconi, Turigliatto e Robotti:e XX: a pagina 51, al Capitolo II, "Prevenzione e recupero dell'abbandono scolastico", alla prima riga sostituire "potranno prevedere" con "destineranno".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 24) presentato dai Consiglieri Clement, Pozzi Moriconi, Turigliatto e Robotti: a pagina 52, al Capitolo III, "Dotazioni librari", alla prima riga sostituire "potranno prevedere" con "destineranno".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 52, al punto III "Dotazioni librarie", dopo il primo capoverso aggiungere: "Al fine di promuovere la realizzazione di reti scolastiche volte ad ampliare le dotazioni librarie degli istituti scolastici piemontesi la Giunta regionale sostiene le istituzioni scolastiche che costituendo una rete di biblioteche di istituto, mettono reciprocamente a disposizione dei rispettivi studenti le proprie dotazioni librarie secondo modalità da esse stabilite.Per sostenere questa attività si prevede una spesa annua di euro 100.000,00".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pag. 53 alla fine del primo paragrafo dopo le parole "utilizzo delle risorse" inserire le seguenti parole: "con priorità alle situazioni di disabilità grave riconosciute dalla legge 104/92".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 53 alla riga 12 dopo le parole "accordi territoriali" inserire le seguenti parole: "che dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre 2009".
C'è un errore materiale nel testo: dove si legge a pagina 3 alla riga 13, si intende a pagina 53 alla riga 12.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 54 paragrafo a) trasporto alunni disabili, al secondo punto, terza riga eliminare "e finalizzati all'assolvimento dell'obbligo di istruzione".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 25) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 54-55 al paragrafo a) "Trasporto alunni disabili" sono soppresse le parole da "per il trasporto..." fino a "...dell'obbligo di istruzione".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: Alla pagina 55 sono soppresse le righe da 1 a 5 e da 25 a 29.
Tale emendamento è ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 7) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 55 paragrafo b) al termine del primo capoverso dopo le parole "competenza delle province" inserire il seguente capoverso: "gli stanziamenti delle province potranno essere destinati ai Comuni di residenza dei soggetti interessati, o agli enti gestori sul territorio, che provvedono all'organizzazione dei relativi servizi insieme a quelli concernenti gli allievi disabili degli altri gradi di scuola".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 26) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 55 al paragrafo b) sono soppresse le parole da "per l'assistenza specialistica" fino a "dell'obbligo d'istruzione".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 56 alla riga 21 la parola "svolte" è sostituita dalla parola "sostenute".
Segnalo un errore materiale: a pagina 56, la riga non è la 23, ma la 21.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 59 al punto VII Interventi per gli allievi ricoverati dopo le parole "apprendimento a distanza" aggiungere le parole "la Regione pu intervenire a sostegno dell'apprendimento da parte di studenti sottoposti a lunga degenza domiciliare, anche favorendo l'impiego di tecnologie all'uopo predisposte".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 62 alle righe 14 e 15 sostituire le parole "parere favorevole del comune" con le parole: "parole del comune" alle righe 16 e 17 sostituire le parole "Euro 7.000.000,00" con le seguenti parole "si fa fronte con le risorse economiche previste in attuazione dell'articolo 37 comma 2 lettera b) della L.R. 28/2007.
Anche qui un errore materiale: le righe non sono 15 e 16, ma 14 e 15.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 64 alla riga 20 dopo le parole "uguale o inferiore ad Euro 29.00000" aggiungere le parole "annualmente aggiornato su base ISTAT a partire dall'anno scolastico 2008/09".
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 64 alla riga 21 dopo le parole "per fasce di reddito" aggiungere le parole "annualmente aggiornata su base ISTAT a partire dall'anno scolastico 2008/09".
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 28) presentato dai Consiglieri Vignale, Lepri Leo, Turigliatto, Bellion, Manolino, Laus, Bizjak: alla pagina 64 linea di intervento "Assegni di Studio" al paragrafo I "Iscrizione e frequenza" alla voce "Definizione dei criteri" sostituire l'intera voce con il testo seguente: Soglia reddituale per accedere al contributo.
Per poter accedere al contributo il nucleo familiare dell'allievo deve avere una situazione reddituale (attestazione ISEE) uguale o inferiore ad euro 32.000,00.
Negli anni successivi al primo, la Giunta regionale potrà attuare l'adeguamento su base Istat.
Entità massima del contributo definita per fasce di reddito



(Omissis: tabella allegata)



PRESIDENTE

C'è un errore materiale. Nelle tabelle che vedete nella prima colonna della tabella l'ultima cella in basso a sinistra va letta non come da euro 20.00 a 32.00, ma da euro 29.000 a 32.000.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

In merito agli emendamenti n. 28 e n. 29, chiedo un minuto di sospensione, perché devono essere riconsiderati rispetto a tre emendamenti che sono stati ritirati, che sapevamo non dovevano essere presentati così ma in altro modo. Le chiedo pertanto un minuto di sospensione.



PRESIDENTE

La seduta riprenderà alle 16.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.26 riprende alle ore 16.35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego i colleghi di accomodarsi in Aula.
Per cortesia, colleghi. C'è un aspetto particolarmente significativo da prendere in esame ora. Vi prego un po' di attenzione.
L'emendamento rubricato n. 28 dei colleghi Vignale, Lepri, Leo Turigliatto, Bellino, Manolino, Laus e Bizjak è modificato: è stata introdotta la seguente frase: "Negli anni successivi al primo, la Giunta regionale potrà attuare l'adeguamento su base ISTAT".
La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Noi non condividiamo lo spirito di questo emendamento, anche se lo voteremo. Lo voteremo perché questo emendamento fa parte di un accordo che faticosamente abbiamo raggiunto per poter liberare il nostro bilancio e poterlo votare già nella giornata di oggi.
Riteniamo che sia stato un errore nel passato cedere rispetto a questa questione. Forse si considera l'assoluta necessità di avere una legge come quella che abbiamo approvato, che avevamo sempre considerata ottima per come è stata costruita. Pensiamo che oggi sia un errore innalzare i livelli di soglia ISEE per accedere al contributo per il sostegno delle rette delle scuole paritarie.
I 32.000 euro di soglia ISEE sostanzialmente significano che famiglie con circa 85-90.000 euro di reddito all'anno potranno accedere al sostegno per il pagamento della retta scolastica. Mi chiedo se in un momento così drammatico per la società italiana e internazionale, considerando l'enorme travolgente crisi che sta cambiando la vita di milioni di nostri concittadini e che li spinge verso la povertà, sia giusto permettere ad alcuni, pochi, pochissimi nostri concittadini di avere questo regalo pur avendo redditi così alti.
Penso che questo non faccia bene neanche al centrodestra, perché (lo dico in modo chiaro) tantissimi voti popolari vanno al centrodestra. Credo che un lavoratore che vota centrodestra e che vede che oggi quest'Aula approva, sostanzialmente, una modifica del nostro regolamento che alza a 32.000 euro l'accesso agli assegni per il sostegno del pagamento delle rette delle scuole paritarie, si sentirà deluso.
Così come si sono sentiti delusi i nostri, quelli di sinistra che hanno dovuto subire, perché così è stato l'accordo che era stato raggiunto su queste tematiche.
L'ho voluto dire perché questo restasse agli atti. La coerenza nostra è quella di mantenere i patti che vengono siglati, di mantenere la parola che viene data, perché questa è la prima regola della politica. Quindi, non smentire mai gli accordi che vengono presi, pur ribadendo il nostro disgusto per questa scelta, perché è una scelta sbagliata, che non ha colore politico, ma è semplicemente, assolutamente ed incredibilmente sbagliata. Perché in questa fase, dove tutti stanno tirando la cinghia, noi non possiamo permetterci di dare soldi a chi oggi, oggettivamente, non ne ha bisogno. Perché una famiglia con 90.000 euro di redditi all'anno, credo che si possa anche permettere di pagare la retta del proprio figlio, se decide di mandarlo in una scuola paritaria.
Quello che stiamo compiendo oggi è un errore, a prescindere da chi lo propone e dal colore politico. È un errore, perché crea un'ingiustizia, e le ingiustizie non hanno colore politico, anche se spesso a pagarle sono i cittadini più poveri, sono quelli con meno diritti, sono quelli con meno "potenti" che li aiutano a risolvere i propri problemi.
Andiamo avanti, perché la cosa prioritaria oggi è approvare il nostro bilancio, però resti ben chiaro a tutti i colleghi quel che credo: un'Assemblea seria e rigorosa avrebbe dovuto evitare di compiere quello che oggi stiamo compiendo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Inutile dire che non mi turo il naso e non mi si torcono le budella anzi ritengo che sia un ulteriore atto di giustizia sociale. Il Presidente Obama tanto esaltato dalla sinistra, ma anche da noi, perché è una persona con una grande ispirazione religiosa, ha fatto innanzitutto un discorso sulla parità e sulla libertà.
Faccio notare due cose, non tornando su un argomento che ci ha tenuto due anni e mezzo in Consiglio: noi siamo preoccupati (il collega Vignale il sottoscritto ed altri) con questi emendamenti di innalzare il livello per tutti, anche per le scuole statali. Quindi, c'è un'attenzione a tutto un mondo di sofferenza, che è quello della scuola.
Seconda cosa: se alcuni colleghi, che capisco e che rispetto, erano contrari, dovevano essere contrari all'origine. In fondo si è stabilito lo stanziamento di 14 milioni, nel senso che a quel punto si trattava di trovare il modo più equo per distribuirli. Una crisi economica che colpisce le famiglie e che colpisce tutti trova qui una risposta intelligente.
Infine, un'osservazione di sistema economico: se queste scuole chiudessero e i loro iscritti siversassero tutti sulla scuola statale, voi sapete che la spesa aumenterebbe in maniera significativa e non sarebbe ammortizzata. In realtà, lo Stato, utilizzando questi criteri di libertà risparmia.
Noi siamo d'accordo sul fatto che lo Stato debba sostenere la scuola pubblica in ogni modo, per cui ben venga la legge che abbiamo votato il collega Vignale ed io. Abbiamo predisposto anche noi un P.D.L. e troppe volte è stato dimenticato che si è votato di un testo unificato. Abbiamo fatto una legge completa e quella che è nata è frutto di questo; è il frutto di una sintesi politica alta. Ripeto: quello dell'equità sociale è un discorso che è sempre difficile comprendere. Quando ero ragazzo studiavo che vi era equità quando c'era parità di condizioni economiche. Se noi stabilissimo che un giornale viene dato gratis dallo Stato e uno costa cinque euro, non vi sarebbe vera libertà di scelta una persona per essere completamente libera deve poter scegliere a parità di condizioni. Questo è un ulteriore passaggio verso la libertà, ma nel contempo ci vuole una mediazione per non portare un principio alle estreme conseguenze e questo mi sembra che abbiamo fatto.
Non voglio metterlo in difficoltà, ma il collega Ricca quand'era in Commissione ha fatto notare che in realtà i livelli ISEE proposti dalla maggioranza erano ragionevoli. Non voglio metterlo in difficoltà, però è una cosa su cui le persone di buonsenso e i colleghi che sanno fare i conti potrebbero convenire.
Quindi, è una legge che contempera libertà e solidarietà, il che mi sembra una cosa molto positiva.
Il fatto che trovi un consenso così ampio è anch'esso positivo. Poi posso avere simpatia per i colleghi che la subiscono, ma io non mi sono mai trovato a votare cose contro cui ero ferocemente contrario. Non mi è mai successo.
Quindi, maggiore simpatia per chi lo fa, ma io per fortuna non mi sono mai trovato in questa condizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente, sarò telegrafico.
Ho condiviso parola per parola le cose dette dal Consigliere Robotti.
Non condivido però l'orientamento di voto che lui ha espresso. Voter contro questa proposta di emendamento per una questione di coerenza. Ho votato contro l'articolo che confermava il buono scuola.
Quindi, sono sereno, tranquillo e non ho problemi. Credo che ci siano delle posizioni e mi rendo conto essere in una posizione estremamente minoritaria in questo Consiglio regionale. So che non è una posizione troppo minoritaria fuori da quest'Aula; è minoritaria, ma non troppo.
Faccio una battuta, che è davvero una battuta. Credo che neanche l'ex Assessore Leo avesse mai pensato di poter arrivare a 32.000 euro ISEE con il Governo di centrodestra di questa Regione! Neanche nei sogni più sfrenati, l'allora Assessore Leo avrebbe mai pensato una cosa di questo genere.
Quindi, per coerenza, voto contro l'emendamento n. 28. Dico subito invece - così evito un altro intervento - che il n. 29 è condivisibile perché riguarda i trasporti, riguarda i libri di testo, riguarda un'altra tipologia di scuola. Mentre l'emendamento n. 28 è esclusivamente mirato ad innalzare il tetto di reddito ISEE per l'accesso alle scuole paritarie cosa che il sottoscritto e il mio partito ha sempre osteggiato come ha potuto. Per una questione di coerenza, serenamente voto contrario.
Farei anche un ultimo appello. A chi voterà favorevolmente questo emendamento, chiedo né di irritarsi né di risentirsi in qualche modo di questa posizione che esprimo, che è una posizione nota anche nei passaggi interni alla maggioranza, oltre che pubblici. Se poi uno lo sostiene sostenga fino in fondo l'emendamento. Evitiamo di arrabbiarci con colui che esprime il dissenso. Se si è convinti di sostenere l'emendamento, lo si sostiene fino in fondo. Oggi apriamo una possibilità ad una fascia di cittadini medio-alta di potere usufruire dei buoni scuola.
Credo che sia un'esagerazione, ma per coerenza, senza polemiche esprimerò il mio voto nettamente contrario a questo emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente. Dopo avere ascoltato alcuni interventi, mi sento in obbligo morale e politico, per una questione di coscienza personale prima ancora che di visibilità politica, di dire alcune cose su questi due emendamenti e di spiegare perché, pur non avendoli firmati, li voterò.
Una prima motivazione sta nel fatto che sono cittadina di uno Stato che ha una sua legge nazionale, la legge n. 62, che considera il sistema di istruzione pubblico costituito da due parti: il sistema pubblico statale e il sistema pubblico delle scuole private che, attenendosi ad una serie di norme e di regole definite dallo Stato, si definiscono scuole paritarie.
Quando si parla, pertanto, di scuola pubblica è bene che sappiamo che la scuola pubblica è quella definita dalla legge n. 62.
Il secondo motivo per cui voterò questi emendamenti è perché entrambi sono frutto di un lavoro politico lungo e faticoso, svoltosi alla luce del sole, in riunioni che si sono tenute nelle sale del palazzo del Consiglio regionale, senza nessun tipo di trattativa nascosta o segreta. Il frutto di un lavoro politico che nessuno ha motivo per nascondere. Siamo arrivati a questa mediazione.
Il terzo motivo per cui voterò a favore è che questa mediazione ci consente di destinare oggi, 23 dicembre, circa 40 milioni di euro alle famiglie piemontesi che hanno figli tra sei e 18 anni che frequentano le scuole. Abbiamo trascorso questa mattinata sentendo parlare della crisi economica, degli interventi che la Regione può e deve fare per il sostegno alle famiglie che hanno difficoltà. Sappiamo che oggi per essere in difficoltà è sufficiente, per due persone che lavorano e che hanno una retribuzione media da impiegati (non soltanto da operai), avere un intervento dentistico per i propri figli per entrare in crisi e non avere i soldi per pagare non soltanto l'apparecchio per l'ortodonzia, ma anche un intervento più serio.
Non stiamo parlando soltanto di disagio per la povertà estrema, ma di famiglie che possono essere in una condizione economica media, per cui basta una spesa imprevista per essere in grandi difficoltà. 32.000 euro di ISEE equivale, per una famiglia di tre persone, ad un ISEE complessivo intorno ai 75.000 euro, tenendo conto che, in questo calcolo, è compreso il valore dell'eventuale immobile, tipo la prima casa in cui si abita. Non stiamo, pertanto, parlando di famiglie ricche.
Il quarto motivo per cui voterò l'emendamento è che non si toglie nulla a ciò che già era dato. Le famiglie al di sotto dei 29.000 euro non troveranno un euro in meno di quello che avrebbero trovato senza emendamento, anzi, con questo emendamento, i contributi alle famiglie sono aumentati. Tutti, anche i contributi alla maggior parte delle famiglie piemontesi che frequentano le scuole pubbliche statali.
Se di mediazione si parla, e di questo si sta trattando, è stata una mediazione per conciliare posizioni tra loro lontane, ma che sono arrivate ad un risultato che, tutto sommato - ribadisco, tutto sommato - non credo che arrechi alcun danno alle famiglie piemontesi; semmai arreca dei benefici a qualche famiglia in più rispetto a quanto previsto in precedenza.
Per questo motivo, non ho alcun disgusto a votare questo emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che qualifica il Piano triennale per due motivi che possono essere diversi rispetto alle valutazioni, ma positivi e non negativi, avanzate da alcuni Consiglieri. La prima è quella legata alla libertà di scelta educativa.
Siamo partiti da un concetto legato al fatto di garantire la libertà di scelta, con un contributo che andava a scalare rispetto al reddito dei nuclei famigliari, a gran parte delle famiglie. La libertà di educazione non può avere soglie di reddito da un punto di vista del principio.
Ovviamente, il principio si cala nella necessità di trovare un documento che sia condiviso. È importante che siano sottolineati alcuni aspetti che forse sono sfuggiti all'esame dell'emendamento. Innanzitutto per il contributo relativo all'assegno di studio, quello relativo ai trasporti mensa e frequenza, va ricordato che la fascia che l'altro anno andava da zero a 24.000 euro ISEE è, quest'anno, portata da zero a 26.000.
Ci sarà un beneficio economico per un numero considerevole di famiglie.
Inoltre, non credo si possa considerare ricca una famiglia che ha un reddito ISEE di 29-30-31-32.000 euro. È una famiglia del ceto medio che come altri Consiglieri ricordavano in una situazione critica quale quella attuale, può certamente avere necessità o avere l'impossibilità della scelta, cosa diversa rispetto ad aver la necessità di un contributo. Avere l'impossibilità della scelta equivale a non poter scegliere, a non esercitare un diritto che il Piano triennale vuole garantire.
Ricordo anche al Consigliere Robotti alcuni valori economici che sono accresciuti tanto nell'emendamento 28, quanto nell'emendamento 29. Li cito entrambi, perché chiunque conosce una scuola paritaria sa che la divisione per censo rispetto a coloro i quali frequentano la scuola, soprattutto se si trattano di scuola elementare o di scuola media, fotografa in modo quasi perfetto la società. Nella scuola media superiore è leggermente diverso, di questo posso dare atto.
Mi sembrerebbe anomalo prevedere il fatto che si possa, con plauso sostenere che fra le famiglie i cui figli frequentano una scuola pubblica ma che hanno difficoltà economiche, un aumento sia, in qualche modo auspicabile e sostenibile. Mentre, per le famiglie di reddito medio o medio basso che frequentano una scuola paritaria, un aumento del contributo non sia da sostenere.
Faccio alcuni esempi non solo rispetto al pubblico, ma anche sul privato. Nelle famiglie che hanno un reddito fra i 24 ei 26.000 euro avremmo un aumento di 125 euro per le scuole primarie di primo grado (parlo del pubblico), di 135 euro per le scuole elementari e di 80 euro per le scuole medie superiori.
Non dobbiamo dimenticare che ieri abbiamo votato una finanziaria in cui è stato lodato un articolo che prevede una riduzione media complessiva della tassazione nei confronti dei piemontesi, che annualmente ammonta a 45 60 euro. La cifra è sempre la stessa, sia che la riconosciamo come minore tassazione sull'addizionale IRPEF sia che la riconosciamo come contributo per le famiglie con figli che frequentano la scuola. Noi diamo un valore se volete, migliore a questa valutazione; chiaramente si dovrà poi concretizzare con l'emendamento presentato dalla Giunta, che riconosce la possibilità di utilizzare delle risorse dal fondo di emergenza (15 milioni) in favore delle famiglie che hanno un bambino da zero a tre anni.
Con gli emendamenti condivisi (che vedono anche la nostra firma) abbiamo voluto dare un'indicazione chiara rispetto alla nostra cultura, che non soltanto vuole tutelare sia i redditi medi sia quelli medio-bassi, ma vuole porre le famiglie al centro dell'attenzione della politica. Allora non è casuale che le due sollecitazioni che provengono da AN, tanto in un caso quanto nell'altro, vadano a sostenere le famiglie con figli, cioè vadano a sostenere i soggetti che all'interno della società si fanno maggiormente carico non soltanto di un principio educativo, ma anche di una spesa per educare e crescere i loro figli, che non è pari a nessun'altra che ha anche un valore sociale.
Per questo motivo, siamo convintamente favorevoli a questo emendamento e siamo estremamente convinti che questo andrà a tutelare le classi medie e medio-basse della nostra regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Sarò brevissimo. Non voglio fare altre disquisizioni politiche, perch sia il Consigliere Vignale che la Consigliera Pozzi hanno già ampiamente chiarito questo aspetto.
Sono rimasto piuttosto scosso dalla dichiarazione del Consigliere Robotti: mi ha dato molta noia pensare che un collega si senta disgustato da una scelta democratica, di raccordo, di mediazione raggiunta dopo giornate di lavoro, su una questione che riguarda un diritto alla libertà dei cittadini.
Posso anche capire che nella Provincia di Asti (dove il Consigliere Robotti vive) ci siano sicuramente molte meno scuole private, scuole paritarie, quindi la sua sensibilità possa essere uguale o vicina allo zero, perché sicuramente è dilatata, ma io credo che il Consigliere Robotti, come Consigliere regionale, debba sapere che la scuola nella Provincia di Torino ha queste esigenze, ha queste realtà! Non stiamo parlando di nababbi, come hanno già precisato i consiglieri Pozzi e Vignale, ma stiamo parlando di persone normali. Quindi, il fatto che un collega del Consiglio Regionale che fa parte della maggioranza in cui io e il mio Gruppo siamo presenti dica che è disgustato da questa scelta e che questo Consiglio Regionale sta facendo una scelta sbagliata, Presidente non l'accetto.
Non posso condividerla, perché mi pare che sia la negazione di quella libertà e di quel diritto allo studio di cui tutti - tranne loro - hanno fatto il massimo sforzo per riconoscerne un'identità. Quindi, vorrei che almeno per coerenza, il Consigliere Robotti votasse contro e non a favore.
Penso che il collega Chieppa sia stato perlomeno coerente e mi ritengo abbastanza toccato da un atteggiamento di questo genere, perché significa non riconoscere gli sforzi che maggioranza e minoranza hanno fatto in questi giorni per questo provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dalmasso.



DALMASSO Sergio

La mia è una dichiarazione di voto a titolo puramente personale.
Tranquillizzo il Consigliere Manolino: conosco il lavoro che la Commissione ha compiuto (ne faccio parte) e conosco l'impegno che la stessa ha profuso per un periodo molto lungo; l'Assessora potrà confermare l'impegno dei Capigruppo, della Presidente di Commissione e dei Gruppi.
Si sono raggiunti un accordo ed un compromesso che conosciamo, e che può essere evidentemente approvato oppure no.
Al tempo stesso, ritengo sia giusto che questa legge passi in fretta.
Anche noi, come altri Gruppi, abbiamo chiesto che passi in tempi rapidi perché è giusto dare i soldi (circa 40 milioni), perché gli Enti locali li possano utilizzare per trasporto, libri, mense e per tutte le voci che sono assolutamente necessarie ed indispensabili per la scuola.
La scuola è una priorità: lo sapete, siamo i primi a criticare i tagli che questo Governo ha fatto alla scuola, ma anche - me ne verrà dato atto le secche riduzioni di spesa, che si chiamano "tagli", che altri governi hanno compiuto prima di questo.
Non concordo sulla scelta di aumentare la fascia ISEE - ripeto, a titolo puramente personale - per due motivi.
Prima questione: è una scelta di merito che favorisce una fascia più ampia di quella che, con alcune sofferenze personali e di partito - non piccole le nostre - era stata stabilita due anni fa, fino alla legge che si è approvata lo scorso anno. E' un dato che riteniamo socialmente negativo in particolare, in una fase che non è certamente facile, anche se sappiamo che difficoltà e indici di povertà non tocchino soltanto i ceti tradizionalmente più poveri, ma oggi investano anche settori sempre più ampi di ceto medio. È accaduto negli USA dieci anni fa, come frutto di alcune politiche e non perché le cose cadano dal cielo, ma accade oggi nel nostro paese e nel continente europeo.
Seconda questione: ripropone un problema più ampio che non voglio sollevare in quest'Aula, che è quello del rapporto privato-pubblico che il Consigliere Vignale ci ha lungamente ricordato in mattinata, citandomi numerose volte per la questione della sanità, che ha ovvie attinenze con questa.
Il nostro partito fu contrario alla legge n. 62 e a questa modificazione dei termini, per la quale il termine "pubblico" viene a comprendere sia le scuole statali sia quelle paritarie. Abbiamo sostenuto questo punto di vista nella prima parte di quella lunga discussione dall'estate 2005, sulla legge sul diritto allo studio, che abbiamo pure contribuito a realizzare e che abbiamo approvato lo scorso anno.
In quell'occasione, un Consigliere del nostro Gruppo disse che votavamo quella legge e che non la avremmo impedita o fatta rimandare...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, vi prego di accomodarvi fuori dall'Aula.



DALMASSO Sergio

Oggi c'è un'aria natalizia, come a scuola all'ultima ora del 23 dicembre.



PRESIDENTE

Però non ci sono le palle di neve che ci aspettano, perché la neve è già venuta nera.



DALMASSO Sergio

Ma quella era un'altra età: i ragazzi sono maggiormente giustificati rispetto a noi, tra cui la senescenza, in alcuni casi o almeno nel mio caso, colpisce già.
Abbiamo dichiarato - ripeto - una contrarietà di principio (usiamo questo termine). Ripeto, non me la sento di votare questi due emendamenti che ritengo peggiorativi. È una dichiarazione puramente personale che non inficia quella del Gruppo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 14) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 65, riga 1, dopo le parole "alunni disabili" aggiungere le parole "e con esigenze educative speciali".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 65 le righe da 6 a 13 sono soppresse e sono sostituite dal seguente paragrafo: "Per l'erogazione del contributo e per le spese regionali di gestione si fa fronte con le risorse economiche previste in attuazione dell'articolo 37 comma 2 lettera b) della l.r. 28/2007. Il 4% delle risorse individuato sarà prioritariamente destinato ed assicurare la maggiorazione dell'assegno per gli alunni disabili e con esigenze educative speciali".
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 27) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 65 le righe da 6 a 13 sono soppresse e sono sostituite dai seguenti paragrafi: "Per l'erogazione del contributo e per le spese regionali di gestione si fa fronte con le risorse economiche previste in attuazione dell'articolo 37 comma 2 lettera b) della l.r. 28/2007. Il 4% delle risorse individuato sarà prioritariamente destinato ad assicurare la maggiorazione dell'assegno per gli alunni disabili e con esigenze educative speciali. Negli anni successivi al primo la Giunta regionale potrà attuare l'adeguamento del contributo su base ISTAT".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 65, ultima riga dopo le parole "uguale o inferiore ad euro 29.000,00" aggiungere le parole "annualmente aggiornato su base Istat a partire dall'anno scolastico 2008/2009".
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 17) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 66 alla riga 1 dopo le parole "per fasce di reddito" aggiungere le parole: "annualmente aggiornato su base Istat a partire dall'anno scolastico 2008/2009".
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 29) presentato dai Consiglieri Vignale, Lepri Leo, Turigliatto, Bellion, Manolino, Laus, Bizjak: alla pagina 65 e 66 linea di intervento "Assegni di Studio" al paragrafo II "Libri di testo, attività, trasporti" alla voce "Definizione dei criteri" apportare le seguenti modifiche: Soglia reddituale per accedere al contributo Per poter accedere al contributo il nucleo familiare dell'allievo deve avere una situazione reddituale (attestazione ISEE) uguale o inferiore ad euro 32.000,00 Negli anni successivi al primo la Giunta regionale potrà attuare l'adeguamento su base Istat.
Entità massima del contributo definita per fasce di reddito



(Omissis: tabella allegata)



PRESIDENTE

L'ultima cella in basso a sinistra deve intendersi letta come da euro 29.000.01 a euro 32.000,00.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 18) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 66 dopo le parole "l'assegno è elevabile del 70% nel caso di alunni disabili" aggiungere le parole "e con esigenze educative speciali".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 19) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 67 il terzo ed il quarto capoverso sono soppressi e sono sostituiti dal seguente capoverso "per l'erogazione del contributo si fa fronte con le risorse economiche previste in attuazione dell'articolo 37 comma 2, lettera b) della l.r. 28/2007 comprensiva delle spese regionali di gestione. Il 3% delle risorse individuate sarà prioritariamente destinato ad assicurare la maggiorazione dell'assegno per gli alunni disabili e con esigenze educative speciali ed il 14% per l'integrazione della provvidenza a favore degli alunni delle scuole secondarie di secondo grado e dei corsi di formazione professionale, organizzati da agenzie formative accreditate ai sensi della legislazione vigente e finalizzati all'assolvimento dell'obbligo formativo, residenti nelle zone con disagio geografico."



PRESIDENTE

C'è un errore materiale: dove si legge, a pagina 67, il primo e secondo capoverso va inteso a pagina 67 il terzo e quarto capoverso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 30) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 68 alle righe 7 e 15 dopo le parole "Euro 20.000,00" aggiungere le parole "Negli anni successivi al primo la Giunta regionale potrà eventualmente attuare l'adeguamento del contributo su base Istat".



PRESIDENTE

Anche qui c'è un errore materiale. Va soppresso l'avverbio "eventualmente".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30, come modificato.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 20) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 69 alla riga 7 dopo le parole "alunni disabili" aggiungere "e con esigenze educative speciali".



PRESIDENTE

Anche qui, dove si legge a pag. 69, alla riga 3, deve intendersi a pag. 69 alla riga 7.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 21) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 70 alla riga 1 dopo le parole "alunni disabili" aggiungere "e con esigenze educative speciali".



PRESIDENTE

Anche qui c'è un errore materiale. L'emendamento attiene a pag. 70 e non a pag. 69. La riga non è la 30 ma la uno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 31) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 72 sostituire le parole "euro 25.000,00 Isee" con le parole "euro 32.000,00 Isee. Negli anni successivi al primo, la Giunta regionale potrà attuare l'adeguamento su base Istat".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 22) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: a pagina 72, riga 9, sostituire le parole "Euro 25.000,00 Isee" con le parole "Euro 30.000,00 Isee, per l'anno scolastico 2008/2009, ed annualmente elevabile in base alla rivalutazione Istat".



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 22) è ritirato dai proponenti.



PRESIDENTE

Ci sono interventi per dichiarazioni di voto sulla deliberazione? Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Il mio sarà un intervento molto breve.
Credo che con la votazione e con l'approvazione del Piano triennale vada a compimento un lungo percorso iniziato nei primi mesi di questa legislatura e, al di là di alcune criticità, soprattutto per noi che eravamo fermi, abbiamo lavorato (questo credo che tutti ce lo debbano riconoscere) per arrivare ad un accordo che definisse le risorse in maniera soddisfacente per entrambe le sensibilità. Ma noi eravamo fermi ad un indice ISEE di 25.000 euro su tutte le partite, perché ci sembrava che questo rispondesse meglio ai criteri per sostenere le famiglie che, non dico che sono in difficoltà dal punto di vista economico, ma che hanno meno opportunità rispetto ad altre. Questo su tutti i versanti.
Quindi, questa criticità è mantenuta nel Piano triennale. Per alcuni versi viene ulteriormente innalzata, perché passare da 29 a 32.000 euro non sposta il mondo, perché poi lo abbiamo verificato. Abbiamo visto che i numeri, se verranno confermati dalle domande su quest'anno, sono numeri che non sono così significativi, però dal punto di vista dei contenuti si fa un ulteriore passo rispetto a quella soglia che, più volte, corrisponde a sensibilità del centrodestra ma anche del centrosinistra, e che individuano una quota che va dai 35 ai 40.000 euro.
Questa è una criticità di questo Piano, che va però a confrontarsi con parecchi altri interventi molto positivi. Come dicevo all'inizio, credo che questo piano dia l'operatività a tutte le norme che avevamo individuato nella legge (penso ai trasferimenti verso gli Enti locali per tutta una serie di competenze e a tutta una serie di altri interventi particolari, su alcuni dei quali siamo anche intervenuti con emendamento).
Per noi la questione dei libri e del prestito d'uso era un elemento qualificante di questa legge.
Dire alle Province che sono obbligate ad individuare dei Piani di attuazione rispetto a questo elemento, ci sembra significativo.
Stabilire che le Province dovranno individuare progettualità specifiche, in raccordo con le scuole, per evitare la dispersione e l'abbandono scolastico, ci sembra un dato positivo.
Vengono date garanzie quasi assolute ai ragazzi e alle famiglie che hanno dei ragazzi con disabilità.
Credo, quindi, che alla fine il nostro voto sarà convintamente positivo, anche perché - l'ho detto già in altre occasioni - credo che questa legge, con le criticità che dicevo prima, pone la nostra Regione sicuramente all'avanguardia nel panorama delle Regioni del nostro Paese.
Poiché ritengo che il Piano sarà comunque votato a stragrande maggioranza dei colleghi presenti in questa Aula, l'invito che voglio rivolgere a tutto il Consiglio, ai colleghi dell'opposizione, ai colleghi di maggioranza e alla Giunta è di cercare, tutti assieme, di "vendere" bene questa legge, perché altrimenti si corre il rischio che le famiglie non ne siano informate. Adesso abbiamo emanato una legge che dovrebbe superare anche questo problema, però noi vogliamo dare delle risorse alle famiglie.
Cerchiamo di lavorare tutti - mi rivolgo, in particolare, alla Giunta perché so che l'Assessore ha già lavorato in tal senso e si aspettava l'approvazione del piano per proseguire - affinché l'informazione arrivi in maniera puntale, precisa e dia la possibilità a tutti di presentare le domande.
Se così sarà, avremo reso un buon servizio ai cittadini di questa Regione e, soprattutto, avremo reso un buon servizio alla scuola.
Perché in un momento nel quale si discute poco di pedagogia e di didattica, ma si parla soprattutto di tagli sul sistema della scuola, avere una legge che stanzia delle risorse che abbiamo messo in pista e che oggi riconfermiamo con il piano triennale, credo che sia un dato sicuramente importante e significativo.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, procediamo al voto finale della proposta di deliberazione n. 381.
Indìco la votazione nominale sulla proposta di deliberazione n. 381, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 49 Consiglieri votanti 48 Consiglieri hanno votato Sì 48 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 578, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2009" - Esame ordini del giorno n. 1069, 1138, 1115 e 1139 collegati (seguito)

Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 579, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2009 2011" - Esame ordini del giorno n. 1069, 1138, 1115 e 1139 collegati (seguito)


PRESIDENTE

In merito al disegno di legge n. 578 "Legge finanziaria per l'anno 2009", di cui al punto 5) all'o.d.g., e al disegno di legge n. 579 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per gli anni 2009-2011", di cui al punto 6) all'o.d.g., avevamo omesso le dichiarazioni di voto e il voto finale. Se i colleghi acconsentono potremmo procedere ad un unico intervento per dichiarazione di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

La ringrazio, Presidente.
Non intendo rubare molto tempo all'Aula; ne approfitto per fare qualche ulteriore considerazione.
La prima è quella che fa riferimento alla relazione del Presidente Burzi di questa mattina, nella quale lo stesso lamentava una mancanza di esplicita espressione di gratitudine da parte dei Gruppi di maggioranza relativamente al comportamento delle opposizioni.
Al limite - ma poi dirò perché proprio "al limite" - più che un ringraziamento, se si vedesse in modo superficiale la questione, si dovrebbero porgere dei complimenti alle opposizioni. Ma di gratitudine penso che non si possa parlare. Perché il senso di responsabilità, che sicuramente appartiene a tutti i componenti di questa Assemblea legislativa, in un momento difficile come quello che tutti conosciamo, non avrebbe potuto consentire, anche in forza dei Regolamenti vigenti, un atteggiamento di irresponsabilità.
Così non è stato. Ma la partita - apparentemente - è stata giocata in modo molto intelligente da parte delle opposizioni, perché hanno portato a casa il risultato, che è quello che prima attribuivo ad un senso di responsabilità e per il quale non si può, da parte nostra almeno, esprimere gratitudine. Dovrebbero esprimere gratitudine gli elettori, quegli stessi elettori che si sono visti, comunque, decurtare 80 milioni di euro dalla sanità.
Ebbene, sono stati impiegati in altri settori - si dice per le fasce più deboli - altrettanto importanti. Ma la sanità, come tutti sapete (a nessuno può sfuggire), è un ambito di azione economico-finanziaria molto particolare, nel quale la domanda tutti sappiamo che non è controllabile.
controllabile sì l'offerta, ma quando si parla di servizi essenziali modulare la domanda elaborando semplicemente l'offerta, senza avere il tempo di corroborare e carburare quel motore che alimenta un sistema che da sempre determina sprechi, e illudersi che un semplice taglio di spesa possa ridurre gli sprechi attribuibili ad un sistema che funziona così non certo dal 2005, secondo me è estremamente pericoloso.
Questa è una riflessione che anche la maggioranza deve poter fare. La maggioranza ha tentato, ma è un sistema complesso. Non si può pensare che mettendo mano solo in determinati ambiti, com'è stato fatto, si possa ottenere a breve un risultato di quella natura, di quel genere.
Quindi è estremamente pericoloso togliere dei soldi che potrebbero rivelarsi essenziali, ma ritengo che la scelta politica dell'opposizione sia stata proprio quella, cioè mettere in difficoltà la maggioranza che si troverà a valutare già fra tre mesi la reale impossibilità di far quadrare quei conti.
Quindi, probabilmente si alzerà il dito sulla Giunta, sulle scelte della maggioranza, ma ricordiamoci fin d'ora, amici dell'opposizione, che se si è trattato di una scelta condivisa, la responsabilità è condivisibile e deve essere condivisa.
Mi auguro di non sentire tra quattro-cinque mesi accuse in tal senso rivolte alla Giunta o alla maggioranza, poiché sarebbe bello in un sistema democratico, dove si possa decidere con un Regolamento d'Assemblea diverso che chi governa si possa assumere la responsabilità fino in fondo. Ma noi sappiamo che così non è, e in questo caso sappiamo anche che aver rinunciato a fare ostruzionismo, ad adottare tutti i legittimi sistemi sanciti da questo Regolamento per ritardare l'approvazione del bilancio non è un'azione meritoria, ma è solo un atto di responsabilità da parte delle opposizioni. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Noi, rispondendo all'ultima parte dell'intervento del collega Buquicchio, con senso di responsabilità facciamo in modo che oggi possano essere approvati il bilancio e la finanziaria di questa Regione.
Devo dire che, in passato, quando abbiamo governato questo senso di responsabilità non è mai stato manifestato anche in momenti ugualmente difficili.
Però riteniamo che, in effetti, a volte bisogna anche sedersi ad un tavolo, trovare dei punti di minore acredine e fare in modo di dare delle risposte fuori dei palazzi.
Noi eravamo partiti con una finanziaria di oltre 30 articoli, che tentava di mettere insieme molte cose utili in questo momento, ma anche molte cose che non riteniamo utili. Quindi, opportunamente gli articoli sono stati ridotti a 13, su molte di queste materie ci troveremo a discutere e a valutare attentamente, una ad una, sui collegati, e saranno code del bilancio non urgenti per rispondere ai problemi che ci sono adesso all'esterno.
Il segnale che abbiamo voluto dare è di assegnare sempre, nell'ambito della finanziaria, la priorità assoluta a tutto quello che noi chiamiamo il mondo del lavoro, cioè fare in modo che rimanessero in piedi tutti quegli interventi che erano rivolti al mondo del lavoro. La mia è una dichiarazione di voto anche per il bilancio, quindi su finanziaria e bilancio. Sui temi del bilancio pensavamo questa riduzione anche più corposa, una riduzione che abbiamo chiamato ottimizzazione della spesa sanitaria e non tagli alla spesa sanitaria.
Questo sarà un compito che riteniamo perseguibile e, al fine dell'1% di quello che è il globale della spesa, forse si dovrebbe dare incarichi a SCR per organizzare gli appalti unici degli acquisti, altrimenti perché abbiamo creato questa SCR, che dovrebbe fare tutti gli acquisti per conto della Regione ma che, fino ad oggi, non ha mosso una virgola? Usiamo gli strumenti che questa stessa legislatura ha creato e ha utilizzato per farlo, dalle infrastrutture agli acquisti centralizzati, per mettere insieme e far fruttare le sinergie che ci possono essere nel sistema sanitario.
E questa è un'altra cosa importante. Crediamo che la risposta sia comunque insufficiente, quindi il nostro voto sarà comunque contrario. Come ho detto, con senso di responsabilità non facciamo ostruzionismo. La nostra risposta sarebbe stata diversa, sarebbe stata molto più concentrata nel dare risposte a quelli che ci troveremo davanti agli uffici del Consiglio regionale nei prossimi mesi, cioè a dare risposte vere e forti con capitoli finanziari corposi a favore di questi soggetti.
Credo che ci sia stata un'indicazione di senso di responsabilità.
Abbiamo esternato quella che sarebbe stata la nostra politica di bilancio però non abbiamo usato questa esternazione per trasformarla in emendamenti e bloccare comunque l'approvazione di bilancio, perché non ci sembra il momento di farlo, non ci sembra che questo sia il momento per dilungare le uscite, anzi a volte abbiamo suggerito anche personalmente la strada per abbreviare questi tempi senza fare riti e controriti che portano al medesimo risultato.
Noi logicamente metteremo in luce quello che di questo bilancio non è stato accettato, voi metterete in luce quello che secondo voi è stato fatto.
Credo che comunque, globalmente, la risposta di questa finanziaria e di questo bilancio ai problemi del Piemonte sia totalmente insufficiente.
Esterneremo indirizzi sui quali ci saremmo mossi, lo faremo con comodo nel corso del prossimo anno, ma di certo non speculeremo su situazioni che si dovessero creare se non per cattiva amministrazione; vale a dire che noi riteniamo che ci sono delle possibilità reali di risparmiare dei fondi in questa Regione.
Ci sono capitoli che avevamo chiesto di tagliare senza indicarli direttamente, come quelli delle comunicazioni istituzionali della Giunta e come quelli delle consulenze o come quelli di tanti settori dove si sarebbero potute trovare alcune decine di milioni di euro da destinare a chi in questo momento ne avrebbe veramente bisogno.
la prima volta forse che un bilancio viene approvato addirittura prima di Natale e credo che questo non debba essere venduto. Io chiedo anche al Vicepresidente, siccome dovremo passare a tutti i collegati, che non si tenti di vendere questa approvazione come uno storico risultato del centrosinistra. Perché se capiamo che quando aiutiamo in vista dell'approvazione di un provvedimento, questo viene strumentalizzato, sui collegati ci troverete con ben altro spirito di collaborazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente. Sarò brevissimo come al solito.
Naturalmente il nostro Gruppo solidalmente voterà a favore di questo bilancio, perché riteniamo che sia un bilancio straordinario. E quando dico straordinario, lo dico non tanto per la questione numerica e non tanto per le esigenze di criticità che in Piemonte, in Italia e in buona parte del mondo si stanno verificano, ma straordinario nei tempi e nei modi.
Sono sensibile al fatto che questo Consiglio regionale forse per la prima volta ha davvero dimostrato di saper essere adeguato non tanto ai tempi quanto alle esigenze della nostra popolazione e, come hanno già detto altri colleghi, ha dimostrato davvero una grande sensibilità e responsabilità.
Non sono d'accordo con il collega Casoni che dice di non venderlo; io dico invece che dobbiamo venderlo, ma dobbiamo venderlo non come Gruppi consiliari o come maggioranza o minoranza. Dobbiamo venderlo perché è il primo bilancio che la Regione Piemonte, tutta l'Assemblea regionale dà come risposta vera di responsabilità, di impegno e di sensibilità ai problemi che i cittadini hanno.
anche la prima volta - credo di poterlo affermare - che, al contrario, di tante altre situazioni in cui si cercava di privilegiare alcune esigenze di alcuni gruppi, alcune esigenze di alcune Province o alcune specifiche necessità, approviamo un bilancio di emergenza, un bilancio che deve dare una risposta che, secondo noi, purtroppo, non è esaustiva.
Ciononostante, lo sforzo per capire e venire incontro alle esigenze dei cittadini è stato fatto, nonostante la difficoltà di risorse, specialmente con le misure a sostegno del sistema di interventi e servizi sociali per quanto, ovviamente, insufficienti. È chiaro che questi numeri non saranno in grado di dare una risposta esaustiva, ma è sicuramente un grande atto di interessamento, di buona volontà, di sensibilità e, soprattutto, una ricerca di individuazione di tutte le situazioni di maggiore debolezza che hanno bisogno di noi, che hanno bisogno dell'attenzione della Regione Piemonte.
Avremmo voluto, per la verità, una maggiore attenzione ai problemi dei pagamenti verso gli enti pubblici, verso le cooperative, verso le aziende fornitrici. Pagamenti che, in genere, sono non solo tardivi da parte degli enti pubblici e della Regione Piemonte, ma di più. Non era un caso che uno dei colleghi del mio Gruppo, il Consigliere Laus, avesse presentato un ordine del giorno proprio per venire incontro a queste criticità.
evidente che questo problema non è prioritario, ma è sicuramente molto importante, quindi non è prioritario rispetto alle necessità di interventi sociali, ma lo è per l'economia piemontese. Infatti, è da lì che si riesce a trarre l'indicazione del fatto che Enti locali, cooperative, aziende e imprese possano continuare a proseguire i lavori e tutte le iniziative che hanno in corso, permettendo di mantenere in vita sia l'occupazione, sia la manodopera, sia le retribuzioni e quindi una logica economica regionale.
Sono convinto che l'Assessore Peveraro e la Giunta, anche su questo punto, prossimamente, cercheranno e troveranno il modo di dare una risposta più concreta a tutti coloro che attendono e che sperano che questi ritardi cessino per consentire alle aziende, al mondo della cooperazione e agli Enti locali di sopravvivere. Credo anche che questa crisi non sia la peggiore o, meglio, che non siamo arrivati al culmine. Penso che il bilancio regionale avrà la necessità, nei prossimi mesi, sicuramente di essere ritoccato e ripreso, perché, purtroppo - spero di sbagliarmi - il timore è che i prossimi mesi saranno ancora più difficili.
Sono parzialmente ottimista perché, dopo aver notato che quest'Aula consiliare, in questa occasione, ha saputo essere veramente sensibile e avere veramente un atteggiamento politico, chiamiamolo unitario, di risposta ai cittadini e alla gente, credo che tutti i Gruppi politici indistintamente, ci guadagneranno.
Credo che questo sia davvero un grande passo che la Regione fa.
Dovremmo dirlo ai cittadini e ai media che la Regione Piemonte questa volta ha dato una risposta vera, concreta, immediata e tempestiva e che siamo pronti a recepire eventuali altre necessità che dovessero maturare nei prossimi mesi.



COTTO MARIANGELA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Intervengo a seguito dell'intervento del Consigliere Buquicchio, che ha messo un po' in crisi (parlo di crisi teorica) il mio modo di pensare a questa giornata.
Se fosse solo un senso di responsabilità quello che mi deve guidare oggi, avrei dei problemi a sapere cosa devo fare. Non è mica detto Consigliere Buquicchio, che favorendo la maggioranza nel suo agire comunque, io faccia il bene dei miei cittadini. Questo lo può pensare lei che è in maggioranza, ma io che sono in minoranza ho dei problemi a pensarlo. Non è detto che il mio senso di responsabilità debba estrinsecarsi nel non fare opposizione. Posso anche pensare, con serietà che meno fate meglio è, e allora blocco tutto? Potrei pensare questo.
Mi pare che in questo momento la maggioranza si renda conto dei problemi dei miei concittadini e io cerco di dare un contributo. A quel punto - ragiono in questo modo - non è solo senso di responsabilità in assoluto che deve farmi pensare a questo. Non pretendo ringraziamenti, ma un riconoscimento del fatto che intendiamo fare qualcosa per collaborare insieme, me lo aspetto.
Forse non avrò capito l'intervento del Consigliere, ma un intervento fatto così, alla fine, pone una domanda e ci si chiede perché il Consigliere abbia detto quelle cose. Ripeto, il Consigliere mi ha messo in crisi, perché mi chiedo: agisco male? Dovrei fare opposizione? Interventi così, gratuiti, magari li ho capiti male, ma vorrei che non arrivassero dalla maggioranza, dalla quale vorrei che ci si riconoscesse una reciproca spero in questo momento, volontà di lavorare per il bene dei nostri concittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Credo che questo bilancio parli una lingua sola, quella del buon senso.
Per la prima volta, abbiamo costruito un'operazione che raccoglie la volontà, la passione e la coerenza politica di tutti i Consiglieri, di maggioranza e minoranza. Abbiamo scelto di approvare un bilancio in tempi rapidi per dire ai piemontesi che questa è una Regione che sta dalla loro parte, che si mette dalla loro parte, che capisce le loro condizioni e vuole dare immediate risposte.
un bilancio che parla un'altra lingua, ancora più semplice, che è quella della spesa. Ovvero della possibilità di avere immediatamente tante risorse da mettere a disposizione dei nostri Enti locali, delle nostre imprese, delle donne e degli uomini che non ce la fanno più, che sono espulsi dal sistema produttivo, che ne sono temporaneamente messi in stand by.
Facciamo un'operazione che dice al Piemonte che esiste una modalità di concepire la politica diversa da quella del teatrino, che mette al primo posto gli interessi comuni rispetto alle beghe di parte, e che con un atto credo intelligente da parte di tutti, dimettendo i ruoli che siamo costretti a vestire in questi banchi, con un'azione congiunta e che condivido, non deve essere venduta come una vittoria di una parte, perch mette a disposizione queste risorse a partire dall'inizio del nuovo anno o comunque, dall'approvazione dei collegati.
I 40 milioni destinati alla sfera sociale sono utilissimi. Sappiamo quanti lavoratori oggi subiscono il peso della crisi, della disoccupazione della cassa integrazione e quanti lavoratori oggi, proprio per questi motivi, non ce la fanno più a pagare i mutui, non ce la fanno a sostenere l'istruzione dei propri figli, non ce la fanno neanche, a volte, a sopravvivere, a sostenersi nella quotidianità.
Chiudiamo questo anno politico con un atto importante, un atto che va a merito di tutti e che tutti quanti noi, da questa sera, potremmo vendere come un elemento di responsabilità, di maturità, di coerenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Naturalmente, il mio voto e quello dei cofirmatari dell'ordine del giorno sarà favorevole. Forse, il Consigliere Giovine si dissocia dal voto favorevole, mentre insieme agli altri due firmatari, i Consiglieri Lupi e Nicotra, ho anche presentato un comunicato stampa per spiegare perch votiamo a favore di questa finanziaria e di questo bilancio previsionale.
Come diceva il Consigliere Robotti, da quando sono qui in Piemonte e forse, da quando sono sulla Terra, è la prima volta che viviamo una crisi così nefasta e così pericolosa. Dobbiamo soprattutto fare molta attenzione ed evitare che questa crisi si trasformi in depressione, in recessione e in miseria a causa della disoccupazione che si diffonde sempre più.
I dati relativi al 2007, diffusi ieri dall'ISTAT, sono devastanti. Oggi su tutti i giornali abbiamo letto i dati nazionali, ma nel mio ordine del giorno ho inserito i dati regionali. Questa è la dimostrazione che non stiamo giocando, perché stiamo parlando degli interessi e della sopravvivenza dei cittadini piemontesi. Circa 100 mila persone non hanno i soldi per comprare gli alimentari! Questo è quanto è stato scritto nella relazione annuale dell'ISTAT presentata ieri.
Nel nostro ordine del giorno precisiamo che 94.227 famiglie piemontesi (pari al 4,8%) non hanno i soldi per comprarsi gli alimentari! È vero che il dato nazionale è pari al 5,3%, ma dobbiamo considerare che, nel 2007, in Piemonte c'è stato un peggioramento del disagio economico pari allo 0,3 rispetto al 2006, considerando pure che la crisi nel 2007 non era ancora stata rilevata! Assessore Peveraro, chi non vota a favore di questo bilancio è un incosciente! È un incosciente! Perché, prima degli interessi partitici ci sono quelli dei nostri cittadini! Mai come in questo momento l'obbligo istituzionale, la dignità istituzionale deve essere al di sopra di ogni interesse partitico! Non si deve mette in discussione e barattare con un provvedimento, come il Regolamento, gli interessi dei cittadini! Questo è vergognoso! In un momento così delicato e così importante della storia politica, di cui tutti noi stiamo facendo parte.
Quindi, mi vergogno di aver fatto parte di quelle trattative, in cui come oggetto si scambio c'era il Regolamento! Ma stiamo scherzando? Io non sto scherzando.
Quindi, mentre il Consigliere Burzi ha una preferenza per i ricchi, io continuo ad avere una preferenza per i poveri e ne sono orgoglioso! Così come sono orgoglioso di provenire da una famiglia povera, perché so cosa significa essere poveri, avendo vissuto la povertà sulla mia pelle. Tutto questo, però, mi ha fatto crescere intellettualmente, mi ha fatto arricchire. Ed oggi metto a disposizione di tutti questa mia intelligenza la quale mi suggerisce di fare per primi gli interessi dei cittadini piemontesi e poi quelli di partito.
Quindi, Consigliere Burzi, davanti agli interessi dei cittadini, gli interessi di partito si annullano! Altro che scrivere se le mie posizioni sono personali, oppure se sono viste dal mio partito. Sono in gioco gli interessi dei cittadini e non soltanto in questa circostanza. Cosa vuole che "me ne freghi" dei partiti, in un momento così delicato e così importante, come mai è stato vissuto in passato? E non bisogna dimenticare che quanto è previsto dal bilancio e dalla finanziaria non è ancora sufficiente a far fronte a questa crisi.
Nel nostro ordine del giorno impegniamo la Giunta, affinché nei prossimi giorni faccia fronte alla crisi con risorse ulteriori.
Successivamente, dovremmo riuscire a monitorare le ricadute del bilancio e della finanziaria sul territorio ed intervenire nel più breve tempo possibile per far fronte ai bisogni dei nostri cittadini.
Consigliere Burzi, il problema non è personale o nei rapporti tra partiti. Peraltro, ho sempre detto che prima di Natale avrei indicato le strategie del mio partito. È bene che tutti lo sappiano: il mio partito andrà da solo alle provinciali e, in questo caso specifico, abbiamo già una candidatura molto autorevole, ma non tocca a me dirlo, perché lo diranno i responsabili di partito.
Tornando al bilancio, Consigliere Burzi, intanto ho la maggioranza del mio Gruppo! Quindi decido e faccio quello che voglio. In secondo luogo, il Gruppo dell'UDC, con il sottoscritto, ha sempre votato a favore di tutti i provvedimenti importanti, come, per esempio, quello sulla FIAT, oppure sulle Comunità montane e per tutti quei provvedimenti di concertazione istituzionale, come in questo caso. Quindi nessuno me ne voglia, non è un problema d'isterismo istituzionale, o da singolo, oppure perché sono impazzito! ormai da circa un anno che ho intrapreso una battaglia contro la povertà sia sul piano personale che sul piano politico, sulla quale credo ancora. Nel mese di luglio ho appreso dai dati INPS che 670 mila pensionati piemontesi vivono con meno di 500 euro al mese! Questi sono dati che precedono la crisi. Inoltre, ho scoperto che 1.750.000 pensionati vivono con meno di 1.000 euro al mese e mi sono detto: "In che situazione siamo capitati! È ora di intervenire subito!".
Ho presentato alcune proposte di legge, ho affisso manifesti, ho fatto tutto il possibile e immaginabile per cercare di rendere incisiva e concreta l'iniziativa per contrastare la povertà e per migliorare lo sviluppo occupazionale nel nostro territorio.
Penso che siano state accolte alcune proposte che il sottoscritto ha presentato con determinazione e intelligenza intellettuale, quindi non sono la "stampella" di questa maggioranza (come sostiene il Consigliere Burzi) ma sono l'UDC! Sono un libero cittadino. Sono un politico che fa gli interessi della gente, anteponendo sempre gli interessi dei cittadini a quelli di partito o delle lobby, magari, prendendo anche degli schiaffi e mettendomi anche in discussione e qualche volta, ci ho anche rimesso personalmente e politicamente.
Questo è il mio modo di fare politica e non cambierà mai! Auguro a tutti buon Natale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Non sarei intervenuto, ma dopo l'intervento accalorato e, per certi versi, simpatico del Consigliere Scanderebech, mi sento in dovere di dover dire qualcosa.
Guardavo molti dei colleghi del Partito Democratico e della maggioranza di centrosinistra e quando il Consigliere Scanderebech ha detto che non voleva essere la "stampella" della maggioranza, ho pensato che hanno già abbastanza problemi per conto loro, senza che qualcuno faccia loro da "stampella".
L'unica cosa che mi sento di dire è che ho apprezzato l'intervento del Consigliere Robotti, molto realista, che in poche parole ha detto come stanno le cose. Però non posso accettare quanto sostiene il Consigliere Scanderebech nel momento in cui dice che chi vota contro questa finanziaria è un incosciente. Chi vota contro fa parte dell'opposizione, fa il suo dovere.
Credo che il buonsenso, come è stato detto, sia la vera ragione per cui si possa approvare il bilancio entro la fine dell'anno, perché il bilancio indipendentemente dal fatto che sia migliore di quello degli altri anni, è comunque uno strumento che libera risorse, riesce a dare risposte immediate, anche ordinarie, ma che nel momento in cui ci troviamo assumono un aspetto di straordinarietà.
Questa è la chiave di lettura secondo la quale abbiamo dato il nostro contributo politico, come si fa all'interno delle Commissioni o in Assemblea. Per ciò che mi riguarda, tutto il resto è assolutamente da respingere, quindi voto in modo contrario, perché credo che il bilancio sia comunque sbagliato, sotto tanti punti di vista, ma è da prendere per quello che è. Certamente, non è il bilancio che noi volevamo, non è stato risposto a tante nostre domande poste all'Amministrazione. C'è stata una trattativa che poi si è sbloccata su alcuni punti, ma chi vota contro non è un incosciente, perché ha il dovere di rappresentare quegli elettori che non hanno creduto in questa maggioranza.
Quindi, coerentemente votiamo contro. Con il buon senso abbiamo dato il nostro contributo affinché la Regione Piemonte possa tra pochi giorni rispondere alle tante esigenze di imprese e di famiglie, ma soprattutto di Enti locali, perché il sistema Piemonte ha bisogno oggi di un bilancio che funzioni fin dal mese di gennaio.
Queste sono le motivazioni per cui abbiamo dato il nostro via libera.
Il buon senso di cui parlava prima Robotti ci divide tanto in politica, ma non il giudizio su questo tipo di momento e sul modo in cui la minoranza ha dato il proprio contributo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Credo che sia indispensabile che il nostro Gruppo parli per ultimo.
Almeno queste buone abitudini manteniamole.
Noi votiamo convintamente contrari per tre motivi che sono emersi in parte dalla discussione di questa mattina e in parte anche a seguito delle considerazioni di alcune componenti che, durante la giornata, si sono espresse su temi diversi.
Uno degli interventi della mattinata che mi ha colpito di più è quello del Consigliere Ronzani, che all'interno della sua analisi mi sembrava condividere quello che è il timore di molti, che la crisi (se vogliamo chiamarla tale) fuori sia diversa da quelle che la nostra generazione ha sin qui affrontato. Questo ci lascia sgomenti, perché non ci lascia preparati o non siamo preparati ad affrontare un problema nuovo. Nuovo nella sua drammaticità.
Io sono tra coloro che pensano che le crisi abbiano anche un valore rigenerativo. Ma la rigenerazione delle crisi avviene quando le crisi sono passate, non mentre partono, non mentre ancora si teme debbano mostrare tutta la loro virulenza.
Allora, da questo punto di vista, siamo contrari. L'ha detto il collega Guida, l'ha argomentato il collega Casoni, lo abbiamo scritto nell'ambito dei documenti che abbiamo presentato perché abbiamo l'abitudine di ritenere che le cose che si pensano a livello di Gruppi politici, a livello di partiti, a livello di alleanza, qualunque esse siano, dovrebbero essere scritte mettendoci nomi, cognomi e dati in modo che si possano leggere e commentare.
L'elemento che ci vede critici è che oggi le risorse che questo strumento dedica alla crisi, in senso lato, sono, a nostro avviso, non tanto insufficienti per la crisi ma minori di quelli che avrebbero potuto e dovuto essere. Tentammo anche di dare una misura di questa entità (è scritto nei documenti) e non casualmente non indicammo l'interezza della manovra, proprio perché ritenevamo e riteniamo o, meglio, ritenevamo fino a poco fa, che la migliore modalità avrebbe dovuto essere quella di condividere quanto nel bilancio in essere e nell'ambito delle risorse in essere poteva essere indirizzato alla crisi o alla gestione della minimizzazione dei danni della crisi, in modo da individuare ripartizioni e strumenti insieme, maggioranza, minoranza e - ci permettiamo di dire - con un coinvolgimento sistemico, non soltanto episodico e informale, di tutte quelle aree sociali che rappresentano il mondo del lavoro in senso lato.
Temiamo che questo non sia stato fatto, temiamo che qualcuno si dorrà, già è trasparso in alcuni interventi. Oggi applichiamo una medicina utile, noi stessi siamo orgogliosi di aver contribuito in maniera importante non certo al merito dell'argomento che non condividiamo, ma alla tempistica. Sappiamo bene che è sempre auspicabile un atteggiamento responsabile da parte dei Gruppi di minoranza, ma senza la collaborazione di tutti i colleghi che attorno a questo tema hanno lavorato nel corso dell'ultimo mese e mezzo oggi, non saremmo riusciti a votarlo o, meglio, a portarlo al voto. Siamo convintamente contrari perché il tema dell'efficienza della spesa pubblica oggi, è stato affrontato in maniera diversa, non lo voglio riprendere in questo momento perché non è la sede. Certo mi colpisce, e mi colpisce negativamente, non tanto che alcuni abbiano idee diverse da quelle che io e il mio Gruppo abbiamo, ma che sono idee ormai comuni di larga parte dell'opinione collettiva politica.
Il fatto che siano in larga parte l'opinione collettiva non significa che devono identiche ma, certo, quando leggo i documenti che hanno formato il Partito Democratico e i primi articoli di Salvati di tre anni fa, fino alle primarie dell'ottobre scorso comprese le polemiche, vivaddio, le polemiche all'interno di un partito solido non sono mai viste come elemento di criticità.
Bene. Quando leggo i documenti da Salvati e di tanti altri, trovo pochi elementi di dissenso. Allora, si sfugge il tema della spesa pubblica, che è il tema che con una certa fatica e con attenzione non poniamo in chiave polemica nei riguardi di nessuno, perché in nessuna nostra dichiarazione né per iscritto né per documenti, né sui giornali, né in quest'Aula è apparsa una critica né all'Assessore che è portatore delle manovre che oggi qui critichiamo, pur consentendole il voto, né nell'area della sanità gestita oggi dall'Assessore Artesio. Tuttavia, credo non sfugga a nessuno che, se avessimo necessità o utilità a sottoporre a qualche visione polemica, non saremmo incapaci di farlo anche per più dei cinque minuti che prenderà il mio intervento.
Bene. Il tema dell'efficienza della spesa pubblica è il tema che oggi viene eluso; viene evaso e ve ne pentirete. Ve ne pentirete per due ragioni: la prima perché riprende un tema di cui disse l'allora Capogruppo Farassino in occasione del mio primo giorno di Aula. Era seduto al posto di Tino Rossi, dietro di me. Lui parlava un eccellente piemontese; io purtroppo, come tutti gli immigrati di quella generazione (provengo dalla bassa Lombardia), capisco il dialetto piemontese ma non lo parlo.
Farassino si rivolse all'allora Presidente Ghigo. Lui ce l'aveva con i democristiani. I leghisti di allora erano portatori di un fiero sentimento che non li avrebbe portati a cambiare idea (non che quelli di adesso lo facciano), e disse: "Caro Ghigo, tu oggi ti illudi che tutto vada bene, ma poi i soldi finiscono e ti dico quello che si diceva nei night quando ci cantavo io, cioè niente champagne, niente amore". Lo champagne, caro Assessore Peveraro, che ridacchia sotto quella simpatica barbetta, è finito da tempo. Il problema del debito pubblico nei derivati non è un problema che solleva il nostro Gruppo, ma è "il problema".
Ad alcuni può non piacere, ma devo dire che rimpiango alcune proposte che il non compianto collega Ghiglia, che oggi non compiango perché oggi lui fa l'Onorevole a Roma, quindi siamo ben lieti di averlo nell'ambito dei nominati, mentre faticava a rimanere qui con noi nell'ambito degli eletti faceva. Un giorno disse che secondo lui era utile sottoporre tutti quanti noi al test della droga. Ogni tanto, devo dire, che fare certe riflessioni su questo tema prima di entrare in Aula potrebbe non essere del tutto inutile.
Tornando al merito del debito, il problema del debito pubblico è il problema dei problemi. Non è mica soltanto della Regione Piemonte, e non perché lo dico io, però l'ISTAT dice che il Piemonte è secondo in classifica per quanto riguarda il debito pubblico. Non sto parlando del Toro, che è ultimo, sto parlando della Regione Piemonte. Questo elemento si unisce al drammatico problema di quasi tutti gli Enti locali, si unisce al drammatico problema degli Atenei.
Sui giornali di oggi, si parla del bilancio di questo Ateneo, che è una delle due colonne su cui è nata questa Regione. Perfino una persona serissima, che stimo molto nella diversità di opinioni, come l'attuale Rettore, attribuisce le carenze e il buco del bilancio dell'Ateneo torinese alla mancanza di fondi da Roma, quando chiunque si occupi con un minimo di serietà di università sa che, essendo già stata commissariata l'Università di Siena, cinque Atenei sono sull'onda del commissariamento.
Possibile che nell'ambito di un bilancio 12,5 miliardi di euro affronti il tema dell'efficienza aziendale con la superficialità con cui lei, oggi ha risposto al collega Chieppa? Lei, l'efficienza la dovrà fare, perché i suoi conti, gentile Vicepresidente, non tornano. E non sarà Jeremy, la nuova invenzione col moltiplicatore da uno a cinque...



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Ho molta pazienza, altrimenti invoco una serie di fatti personali e vi tengo qui fino alle 24, quindi cercherei, visto che faccio un'unica dichiarazione, di arrivare alla conclusione.
Efficienza, debiti e risorse. Le risorse che vengono spostate sull'area produttiva... che non è stata affatto concordata con nessuno, perlomeno non con noi; non so chi abbia parlato con chi, ma certamente non con noi.
Tranquillizzo il collega Robotti: il Piano triennale della scuola non ha fatto parte, nei nostri documenti, di nessuna trattativa. Quindi se ti hanno dato delle informazioni erronee, collega Robotti...
Rileggi i nostri documenti, perché il Piano triennale della cultura "a i era nen", se vuoi te lo posso confermare in tre o quattro dialetti; non c'era e non faceva parte della trattativa sul bilancio.



(Commenti del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



BURZI Angelo

Il problema è che le risorse all'interno di questo bilancio, dedicate non al centrodestra, ma insieme, tramite l'efficienza sulla spesa pubblica al mondo del lavoro e dell'impresa, non sono sufficienti.
Noi lasciamo questo messaggio all'Aula e alle associazioni con cui abbiamo collaborato, nell'intento di rendere al massimo il numero di risorse dedicate a loro (non una parte politica), questo sì nell'interesse delle imprese piemontesi, dal singolo lavoratore alla multinazionale (una o due) che, nonostante trent'anni di governo di centrosinistra, sono ancora rimaste in questo territorio. Fra un po' ve ne renderete conto e qualcuno dirà: "Forse, avevate ragione".
Sarà semplicemente un po' più tardi del necessario.
Buon Natale quasi a tutti.



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Non so se basta il saluto per creare ilarità, però, se è possibile gradirei comunque - per carità, nessuno è obbligato - più o meno la stessa attenzione che è stata riservata ai colleghi.
Peraltro, preannuncio che voterò contro questo bilancio, in difformità (o comunque facendo una precisazione) da quanto ha detto il collega Scanderebech, che cito: "Il collega Giovine si dissocia e vota contro, a differenza di noi, che votiamo a favore".
Io non so da cosa mi sono dissociato, perché, in realtà, sebbene sia stata portata avanti un'azione comune, positiva e fruttifera con i colleghi Scanderebech, Lupi e Nicotra affinché si potesse giungere all'atto finale ossia alla votazione del bilancio entro il 31 dicembre, non era mai stata concordata né paventata una votazione favorevole al bilancio.
Faccio la mia parte come opposizione, perché fino a prova contraria sono stato eletto con il centrodestra. E, coerentemente col mandato popolare e finché mi sarà permesso, faccio parte di questa opposizione anche con un certo orgoglio, se mi permettete.
Certo, c'è stata una diversità nell'approcciare il documento di bilancio presentato dalla Giunta.
C'erano, infatti, dei punti che ci vedevano distanti e distinti da quello che era stato il documento preparato dagli altri Gruppi di maggioranza: il primo riguardava il Regolamento, tema noto e arcinoto, il secondo la sanità. Su entrambi credo di aver spiegato esattamente (in questa sede, ma anche in altre occasioni, in particolare in merito al Regolamento) quella che è la nostra fortissima posizione politica, che fidatevi, colleghi - non cambierà minimamente.
A parte questi due punti, non trovavo cosi scandaloso il documento presentato dai colleghi; anzi, era assolutamente condivisibile, non solo nella sostanza - ovvero l'approvazione entro il 31 dicembre - ma anche in merito a tutte le preoccupazioni sollevate, ad esempio, dal collega Cavallera sui trasporti e sull'agricoltura, dalla collega Ferrero sulle partecipate, dai colleghi Pedrale e D'Ambrosio sulla sanità, dal collega Vignale su altro ancora (il collega Vignale ormai è considerato il "tuttologo" dell'opposizione, per cui si occupa di tutto e ha seguito personalmente, insieme al collega Leo, la questione del Piano triennale e tutta la partita collegata alla legge che presto vedrà l'approvazione finale insieme al resto. Tra l'altro, ha avuto la mia totale delega a trattare, tra virgolette, e ad occuparsi anche a nome del partito dei pensionati).
Pertanto, una volta rimarcata questa distinzione all'interno del documento su due punti fondamentali, ovvero la sanità - se non è fondamentale la sanità nel distinguere una maggioranza politica, vorrei capire su che cosa si può fare distinzione! - e le regole generali, il convivere comune - altro punto che per me è essenziale - non ho particolari differenze. Anzi, mi riconosco pienamente nell'operato del resto dell'opposizione.
Peraltro, se i colleghi Nicotra, Lupi e Scanderebech vorranno, sarò ben felice di continuare a lavorare con loro anche su altri documenti. A tal proposito, ricordo, ad esempio, che vi è un ordine del giorno che abbiamo sottoscritto insieme sul microcredito, sul sostegno al reddito e sull'occupazione, che sono parte dell'obiettivo raggiunto in questa nostra partita sul bilancio 2009.
Ci tenevo comunque a precisare che ritengo che la mia posizione sia di estrema coerenza politica, sempre fatta alla luce del sole, ovviamente criticabile come tutte, che né disconosce il voto del 2005, né disconosce ovviamente gli amici e i colleghi con cui in opposizione abbiamo lavorato finora. Però non fa neanche un passo eccessivo verso... Insomma, non vogliamo essere più realisti del re, per cui crediamo che non sussistano proprio le condizioni per poter votare questo bilancio.
Se almeno non ci fosse stata questa operazione sulla sanità... Vedo che anche il collega Buquicchio, evidentemente, non la condivide completamente.
Almeno io, coerentemente, voterò contro: c'è chi vota contro perch sono troppo pochi quelli che sono stati tolti, c'è chi vota contro perch evidentemente, sono troppi. Per me sono troppi a prescindere, quindi, con un minimo di coerenza rispetto a tanti altri colleghi che oggi hanno detto tutto e il contrario di tutto, confermo il voto contrario.
Ringrazio comunque tutti i colleghi, di maggioranza, di opposizione e di Giunta, perché alla fine credo che, in un momento di crisi, non potessimo comportarci diversamente da come ci siamo comportati. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Cerco di non portare via troppo tempo, anche se credo opportuno, alla fine di un percorso iniziato circa tre mesi fa e che ci vede oggi chiudere la partita di bilancio, fare alcune brevi considerazioni.
La prima considerazione è che sicuramente oggi riusciamo a raggiungere un risultato, che credo che fosse nell'animo di tutto il Consiglio sicuramente di questa maggioranza. Dopo tre anni di governo di questa Regione è la prima volta che riusciamo ad approvare il bilancio entro fine anno. Di questo credo che dobbiamo essere orgogliosi anche politicamente.
Sarebbe però banale e stupido, per alcuni versi, non sottolineare come si arriva all'approvazione entro il 31 dicembre, in una stato del tutto eccezionale dal punto di vista della situazione economica.
Siamo in una fase molto delicata, siamo in una fase di crisi finanziaria a livello mondiale, che rischia di tramutarsi in una catastrofe dal punto di vista dell'economia reale e delle condizioni di vita dei nostri cittadini e di tutta la nostra economia. Il primo dato è questo.
Credo che quindi sia un dato positivo. Bene ha fatto il Consiglio a volere arrivare a chiudere in questo modo e devo dare atto a tutte le forze di opposizione di avere coerentemente perseguito questo obiettivo. Un obiettivo che, alla fine, è sicuramente un compromesso, che però segnala un senso di responsabilità da parte di tutti.
Credo di essere lontano anni luce dai contenuti, dalle modalità e dai metodi che il centrodestra o da parte dell'opposizione di centrodestra ci ha suggerito e ci ha indicato per arrivare all'approvazione di questo bilancio.
Nonostante ciò, do atto che, alla fine, il risultato che si voleva perseguire è stato perseguito.
Siamo distanti anni luce da questa concezione, perché - e lo spiegava meglio di me il collega Deambrogio - sulla sanità, il rischio è che se le ricette che vengono proposte per fare efficienza non vengono utilizzate nella maniera più opportuna - da alcune parti si dice "maneggiare con cautela", mentre da altre parti si dice che bisogna innescare processi di sistema - alla fine si riducono in tagli puri e semplici.
Non credo assolutamente che per fare efficienza bisogna togliere le risorse e poi dire "aggiustatevi".
Purtroppo questa è la situazione che credo si andrà a prefigurare sicuramente nei mesi e negli anni a venire, perché mi sembra che su molte questioni il Governo centrale voglia impostarla esattamente in questo modo.
Su questo, credo che la discussione non si esaurisca oggi con l'approvazione di questo bilancio.
Sarà una discussione che ci dovrà vedere tutti impegnati, ognuno partendo dalle proprie considerazioni, ognuno partendo da quelli che ritiene gli obiettivi più importanti, ma cercando di lavorare su questo tema, giudicando però la qualità e il livello dei servizi in sanità un diritto e un bisogno insopprimibile a favore dei cittadini della nostra Regione.
All'interno di questo bilancio, proprio in relazione a quella che è la situazione esterna drammatica, che credo destinata - non voglio spargere pessimismo - sicuramente a peggiorare nei mesi a venire, ci sono sicuramente tutta una serie di provvedimenti che tentano di dare delle risposte alle situazioni di marginalità e di criticità dal punto di vista economico.
del tutto evidente che, rispetto a tutta una serie di problemi, non ultimi alcuni sollevati dal collega Scanderebech, sicuramente le competenze di questa Regione sono significativamente limitate. È del tutto evidente che nel nostro Paese ci sono dei livelli di pensione significativamente molto bassi, che però derivano da una carriera lavorativa dove si è sempre versato poco o nulla; quindi, dove magari si sono accumulate fortune in altri modi. Però sicuramente per diminuire la povertà nel nostro Paese non sono sufficienti le proposte e le iniziative che possono arrivare da una singola Regione.
Su questo, farebbe bene il Governo centrale a provare a ragionare.
Mentre ci sembra che in questi ultimi dieci anni, quasi passati completamente sotto il governo del centrodestra, le politiche che enunciavano un riequilibrio tra i redditi del nostro Paese abbiano invece prodotto dei risultati significativamente diversi.
La forbice si è ampliata a dismisura per quelli sempre più ricchi e molti sono diventati significativamente più poveri.
Crediamo che nel nostro bilancio ci siano comunque alcune risposte alle situazioni di maggiore criticità. Crediamo che siano delle risposte che sicuramente sono date dalla sensibilità dal punto di vista politico, magari di partiti e di Gruppi che hanno particolare attenzione ad alcune situazioni, ma che poi hanno trovato, all'interno della maggioranza ma anche con il concorso delle forze di opposizione, delle risposte positive.
L'ultima cosa che voglio dire è che questo bilancio che oggi andiamo ad approvare dovrà essere costantemente monitorato nel corso dell'anno, non tanto per capire se le indicazioni che arrivano dal bilancio vengono rispettate o meno - sicuramente è un dato importante - ma per capire anche quali saranno le nuove emergenze che si produrranno.
Credo che rischiamo di avere in corso d'opera nuove emergenze e su queste nuove emergenze bisogna poter intervenire.
Abbiamo, ad esempio, un problema grande come una casa, che è legato alle casse integrazioni in deroga.
Abbiamo presentato un ordine del giorno, che ci auguriamo venga approvato alla fine di questa discussione, su questo problema.
Al 1° gennaio migliaia di lavoratori rischiano di essere privati di questo ammortizzatore sociale. Sappiamo che la Giunta già si è mossa e che ha aperto la discussione a livello nazionale; sappiamo anche che c'è anche una volontà dal punto di vista politico del Governo di tentare di arginare questa cascata, ma dobbiamo tutti insieme lavorare affinché queste emergenze non si trasformino in drammi sociali, ma affinché possano essere gestite con il concorso di tutte le istituzioni.
Quindi, annuncio, ma credo sia banale dirlo, il voto favorevole del nostro Gruppo, ringraziando tutti quanti hanno collaborato nella stesura e nella definizione di questo bilancio, e rinnovando i migliori auguri di buone feste.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente.
Il Consiglio regionale tutto, nessuno escluso, si appresta a concludere una giornata di lavoro importante, dimostrando grande rispetto ed attenzione verso il popolo del Piemonte. Popolo del Piemonte che quest'Aula rappresenta.
C'è una situazione molto seria, non mi dilungo perché tutti la conosciamo, che avrà sbocchi occupazionali, purtroppo, negativi e pesanti.
In un'azione di questo genere un cittadino, soprattutto un Consigliere o un amministratore, si deve porre il problema di cosa può fare per tentare di risolvere, almeno in parte, queste situazioni.
Credo che abbia fatto bene la minoranza del Consiglio, e per tempo, a porsi il problema di come attenuare queste brutte situazioni e di come insieme all'attuale maggioranza, trovare le soluzioni più adatte nonostante le ristrettezze di bilancio che tutti conosciamo, che pervadono un po' tutte le amministrazioni del nostro Paese.
Trovare un punto di equilibrio per dare una risposta, soprattutto tempestiva, perché la situazione economica è quella che è.
La minoranza ha scritto una pagina veramente importante in questo Consiglio regionale; ripeto, tutta la minoranza (uso il termine minoranza perché non mi riconosco nel termine opposizione).
Ha fatto proposte importanti, per tempo, anche di migliore utilizzo delle risorse, ma anche di proposte alternative a quella che la Giunta o la maggioranza proponevano.
Una parte di queste proposte sono state accettate, una parte no; la minoranza deve decidere che cosa fare, ma non per fare da mutuo soccorso alla maggioranza. Io che mi appresto a dare un voto favorevole, convinto pur sapendo che si poteva fare qualcosa di diverso in questo bilancio, non ho nessun'intenzione di cambiare in Consiglio il ruolo che gli elettori mi hanno assegnato, cioè di Consigliere di minoranza della Regione Piemonte.
Non mi faccio questi problemi, il mio ruolo in Consiglio non cambierà minimamente.
Voglio ricordare che ho già dato voti favorevoli durante l'amministrazione di questa Giunta, non ho mai cambiato la mia posizione in Consiglio ragionale e non intendo cambiarla adesso.
Vorrei citare alcune cose cui tenevo particolarmente. Un aumento del 20% degli stanziamenti per le case popolari, finalmente c'è un impegno della Giunta, del Presidente in particolare, ad attivare in Commissione il disegno di legge 456, l'articolo 2 in particolare, che sancisce, una volta per sempre, che nessun dirigente di controllate - delle partecipate vediamo come farlo - possa superare il 70% dello stipendio del capo del Governo regionale. Credo che questi siano i costi della politica, perché parliamo di milioni e milioni di euro, che erano sfuggiti anche al controllo del Vicepresidente, che è competente e attento a queste cose. Quando si ha a che fare con centinaia di aziende, non è semplice controllare il tutto.
Questo faciliterà il compito della Giunta e del Vicepresidente nel controllo, questo mi fa dire che apprezzo queste cose accolte dalla Giunta quindi do il mio voto favorevole.
Il popolo del Piemonte, che si troverà ad avere delle difficoltà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, forse per qualche anno, e che negli ultimi tempi non si sente particolarmente legato alle amministrazioni locali e regionale, forse potrà apprezzare che, prima ancora che l'anno inizi, noi siamo pronti con le risorse, probabilmente insufficienti, ad andare incontro ai tempi non felici che lo attendono.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Anche se è tardi e siamo stanchi, mi sembrava doveroso esprimere e fare qualche valutazione, qualche riflessione a conclusione di questo lungo lavoro che ci ha impegnato in questi mesi.
In questi mesi, e anche nella discussione in Aula, c'è stato un filo che ha condotto tutto il nostro lavoro, cioè come affrontare la situazione di crisi che ha coinvolto il nostro Paese e non solo.
I dati dicono che ormai siamo in recessione e non sono soltanto i dati finanziari, cioè quelli della borsa. Quando la borsa perde il 50% della propria ricapitalizzazione vuol dire che questo è un dato che preoccupa e che ricade sull'economia reale. Quando c'è una difficoltà delle banche a dialogare tra loro, vuol dire che c'è un problema serio che si ripercuote sul sistema creditizio, soprattutto nei confronti delle imprese. Che siamo in recessione lo dicono i dati di ogni giorno: la contrazione del PIL, la contrazione dei consumi, l'aumento della disoccupazione, l'aumento della cassa integrazione.
C'è un dato a proposito di indebitamento che ci dice che, nel prossimo anno, l'indebitamento inizierà a superare il 3% del prodotto interno lordo.
Questo è un dato che deve preoccupare tutti quanti. La nostra regione purtroppo, non può essere esclusa da questa situazione di difficoltà generale, e non lo è. Lo dicono i dati che abbiamo letto dell'IRES, ma anche la quotidianità, l'esperienza di ognuno di noi sul territorio, quando incontra i lavoratori di una fabbrica in difficoltà o i precari, che ci chiedono di intervenire in una situazione di difficoltà come questa.
Ci sono luci e ombre nella nostra realtà, ma dobbiamo fare in modo di potenziare le luci e di ridurre le ombre che sono presenti anche nella nostra regione. Approvare il bilancio entro la fine dell'anno è una risposta a questa situazione. Siamo ben consapevoli che non può essere l'unica risposta, è una risposta alla situazione di difficoltà. È un fatto importante e non soltanto formale, ma sostanziale. Lo hanno ricordato tutti: liberare le risorse, e liberarle a gennaio, è un fatto sostanziale.
Lo scorso anno abbiamo approvato il bilancio nel mese di maggio. Quando abbiamo approvato il bilancio ci eravamo impegnati e avevamo chiesto alla Giunta di presentare il bilancio di previsione all'inizio di settembre perché sapevamo che questa era la condizione fondamentale per approvare il bilancio entro la fine dell'anno.
C'è un dato di responsabilità, ma c'è anche un dato importante. La Giunta ha presentato il bilancio all'inizio di settembre e abbiamo iniziato a lavorare, con convinzione, per approvare il bilancio entro la fine dell'anno. Credo che questo sia un fatto positivo.
Certo, c'è anche un dato di responsabilità. Vorrei dire al Consigliere Chieppa che non c'è stato nessun "accordicchio" tra il centrodestra e il centrosinistra, ma ci siamo confrontati. Il centrosinistra con le sue opinioni e il centrodestra con le proprie.
Ci siamo confrontati e siamo arrivati ad una considerazione comune: per il bene del Piemonte e per cercare di affrontare questa situazione di difficoltà, bisognava approvare il bilancio. Questa è una risposta, non è la risposta di tutte le esigenze e le difficoltà che emergono nella nostra regione, ma la Regione aveva il dovere di dare una risposta forte, cioè approvare il bilancio entro la fine dell'anno. Su questa considerazione abbiamo condotto un confronto, non c'è nessun "accordicchio". C'è un senso di responsabilità che ha prevalso in Aula e oggi arriviamo, finalmente all'approvazione del bilancio di previsione 2009.
Questo è un dato estremamente positivo che non vorrei, e nessuno lo ha fatto, sottovalutare. Pur con preoccupazione, come è stato espresso, credo che affrontare il tema che abbiamo affrontato non soddisferà il centrodestra, ma credo che quello che abbiamo fatto sia un passo importante, che non mette assolutamente in difficoltà e che non cancella tutto il lavoro che è stato realizzato molto seriamente in questi anni nel settore della sanità.
Adesso siamo chiamati a mettere soprattutto in pratica i contenuti del Piano Socio Sanitario, che abbiamo già approvato.
Lo stiamo facendo e dobbiamo continuare farlo con convinzione. Credo sia importante seguire la strada dell'innovazione anche per quanto riguarda la pratica sanitaria. Questo può portare a quelle efficienze che sono state ricordate e che sono richiamate nei provvedimenti e negli emendamenti che la Giunta ha presentato in Aula.
Ecco perché credo che anche da questo punto di vista abbiamo fatto un passo in avanti.
In conclusione, abbiamo lavorato su tre filoni.
Anzitutto, abbiamo concentrato la nostra attenzione, soprattutto in questi ultimi due mesi, sia quando abbiamo corretto il bilancio di previsione, sia nell'impostazione iniziale del bilancio di previsione sulla prima questione: quella di sostenere nell'immediato i consumi delle famiglie e la domanda di investimenti delle imprese.
La seconda questione era attutire gli effetti della crisi sulle fasce più deboli della nostra società, perché negli anni scorsi la nostra preoccupazione è stata quella di raddoppiare il fondo, come è stato ricordato, per sostenere il reddito dei cassaintegrati, ma abbiamo anche creato un fondo apposito per quelle fasce che non hanno reddito, per quelle persone che non sono coperte dagli ammortizzatori sociali, che perderanno o che hanno perso il posto di lavoro, rispetto alle quali dobbiamo avere un'attenzione particolare.
Il terzo filone è quello di sostenere, attraverso la spesa pubblica gli investimenti produttivi in tecnologia e infrastrutture e i dati che sono stati presentati dall'Assessore. Questo bilancio dimostra che siamo andati anche in questa direzione.
Questi sono stati i tre filoni sui quali abbiamo lavorato e credo che questo bilancio abbia dato delle risposte, come hanno ricordato gli interventi di tutti i colleghi della maggioranza.
Infine, penso che dobbiamo lavorare sempre nell'interesse dei cittadini. Lo dico perché quando i cittadini non vanno più a votare, oppure quando cominciano ad esprimere una sfiducia nei confronti della politica credo sia un elemento estremamente serio.
I dati dell'Abruzzo, al di là di chi ha vinto o di chi ha perso, e noi abbiamo perso, ci debbano preoccupare, perché se la risposta dei cittadini è quella di non andare a votare, a causa della loro sfiducia nei confronti della politica e dei partiti, credo sia un problema gravemente serio, che ci deve preoccupare fortemente: tutti sappiamo che senza la politica non si può uscire da questa crisi.
Questa crisi ha bisogno di tutti i soggetti, quelli economici e quelli sociali, ma ha anche bisogno fortemente della politica, ed è per questo motivo che con questo bilancio abbiamo cercato di dare una risposta e, come mi auguro, anche un segnale a quei cittadini che oggi hanno perso la loro fiducia nei confronti della politica.



PRESIDENTE

Abbiamo esaurito le dichiarazioni di voto ed ora dobbiamo esaminare gli ordini del giorno collegati.
Ordine del giorno n. 1069 "Accordo di programma per l'equa distribuzione delle risorse derivanti dalla destinazione dell'8 per mille" presentato dai Consiglieri Cotto, Burzi, Leo, Cavallera Ordine del giorno n. 1138 "Stanziamento di risorse finanziarie per la continuità dello strumento della CIGS in deroga" presentato dai Consiglieri Comella, Clement, Larizza, Dalmasso, Bossuto, Deambrogio, Barassi Cavallaro, Cattaneo, Turigliatto, Moriconi, Robotti, Travaglini, Muliere Lepri, Laus, Motta, Pizzale, Giovine Ordine del giorno n. 1115 "'Ganasce fiscali' sulla base di fasce di reddito e gravità della sanzione originaria" presentato dai Consiglieri Bossuto Moriconi, Dalmasso, Comella, Cavallaro, Deambrogio, Barassi Ordine del giorno n. 1139 "Microcredito e sostegno al reddito e all'occupazione" presentato dai Consiglieri Scanderebech, Giovine, Lupi Nicotra Il primo ordine del giorno è il n. 1069, presentato dai Consiglieri Cotto Burzi, Leo e Cavallera, inerente a "Accordo di programma per l'equa distribuzione delle risorse derivanti dalla destinazione dell'8 per mille".
La parola alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera.



COTTO Mariangela

Questo ordine del giorno, che ha per oggetto un accordo di programma per la distribuzione dell'8 per mille, nasce dal fatto che il Piemonte, a livello nazionale, si colloca al tredicesimo posto, con 58 progetti finanziati, pari al 4%, mentre il Lazio ha una percentuale pari al 16 come si evince dalla relazione della Corte dei Conti.
Pertanto, si ritiene opportuno che Consiglio impegni la Giunta a proporre al Governo l'accordo di programma in base al quale la Regione, al fine di una più equa distribuzione delle risorse rispetto alla richiesta del territorio, sia messa a conoscenza delle domande effettuate da Enti locali, istituzioni e ONG, e possa svolgere un ruolo di coordinamento correlazione e anche cofinanziamento eventuale, per fare arrivare più finanziamenti e per favorire anche la richiesta del territorio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Non so se è dovuto il parere. Quella che posso esprimere è una valutazione...



PRESIDENTE

Non è dovuto, però...



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

La mia è una valutazione positiva, perché ci mette nelle condizioni di arrivare in sede di Conferenza delle Regioni e, poi, in sede di Conferenza Stato-Regioni, più forti, con un ordine del giorno che ci invita a fare valutazioni sulla distribuzione dell'8 per mille in sede regionale.
Quindi, il mio è un parere positivo.



PRESIDENTE

Indìco votazione palese sull'ordine del giorno n. 1069, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale vista la relazione della Corte dei Conti 'Gestione del fondo dell'otto per mille da parte dello Stato', relativa all'imposta sul reddito delle persone fisiche destinata ad interventi straordinari per la fame nel mondo calamità naturali, assistenza ai rifugiati e conservazione di beni culturali considerato che nel verificare la gestione finanziaria dei fondi dell'otto per mille, derivanti da una libera opzione dei contribuenti, la Corte dei Conti rileva la distribuzione regionale dei contributi complessivamente erogati nel periodo 2001-2006 osservato che il Piemonte a livello nazionale, su un totale di 658 progetti finanziati, si colloca al 13° posto con 58 progetti finanziati pari al 4,02% dopo Lazio (16,57%), Lombardia (10%), Marche (8,33%), Puglia (7,10%) Veneto (6,25%), Emilia Romagna (5,83%), Calabria (5,53%), Campania (5,33%) Abruzzo (5,26%), Toscana (5,06%), Sicilia (5,14%), Basilicata (4,30%) constatato inoltre che non è stato possibile ottenere i dati relativi al gettito del Piemonte dell'otto per mille, ma che il Piemonte, nella distribuzione dei contribuenti per Regione, risulta al quinto posto con 3.263.191 contribuenti pari all'8,01% (anno d'imposta 2005) tenuto conto che nella relazione della Corte dei Conti si legge che 'i dati evidenziano una notevole disparità nella ripartizione del fondo dell'otto per mille avvenuta durante il periodo 2001-2006, sia tra le quattro tipologie di interventi ammesse, sia in ambito territoriale, tanto italiano quanto estero. Si reputa pertanto che l'amministrazione stabilisca criteri per una più equilibrata ripartizione delle risorse' e inoltre che 'è stata riscontrata una elevata frammentazione degli interventi, che contrasta con il carattere di straordinarietà che [...] li deve caratterizzare [..] è necessario pertanto evitare una ripartizione a pioggia delle risorse disponibili, preferendo la concentrazione delle stesse su un numero ridotto di progetti aventi particolare straordinarietà e valore' considerato inoltre che la Corte dei Conti chiede di dar vita alla 'revisione del Regolamento e delle direttive' risalenti al 2000 tenuto conto infine che nella materia specifica della tutela dei beni culturali la Regione, sulla scorta della deliberazione del Consiglio Regionale del 29 luglio 2008 n. 209-34545 (Attuazione dell'articolo 116 terzo comma, della Costituzione per il riconoscimento di un'autonomia differenziata della Regione Piemonte) sta concordando con lo Stato particolari forme di autonomia ai sensi dell'art. 116 della Costituzione e considerato che l'ampliamento delle funzioni regionali non può essere disgiunto da una globale azione di programmazione concordata degli interventi e delle relative risorse finanziarie impegna la Giunta regionale a proporre al Governo un Accordo di Programma, in base al quale la Regione al fine di una più equa distribuzione delle risorse rispetto alla richiesta del territorio, sia messa a conoscenza delle domande effettuate da enti locali, istituzioni, Ong e possa svolgere un ruolo di coordinamento e programmazione, in modo particolare per le materie di competenza a intervenire con una compartecipazione alle spese laddove le risorse destinate tramite l'otto per mille non siano sufficienti a coprire i costi degli interventi a lanciare una campagna di informazione al fine di sollecitare l'adesione dei cittadini contribuenti circa l'opportunità di esprimere la scelta di destinazione dell'otto per mille a fornire assistenza agli enti locali e ai potenziali beneficiari per la progettazione degli interventi di cui è richiesto il finanziamento".
Il Consiglio approva.
Procediamo con il secondo ordine del giorno, il n. 1138, presentato dai Consiglieri Comella, Clement, Larizza, Dalmasso, Bossuto, Deambrogio Barassi, Cavallaro, Cattaneo, Turigliatto, Moriconi, Robotti, Travaglini Muliere, Lepri, Laus, Motta, Pizzale e Giovine, inerente a "Stanziamento di risorse finanziarie per la continuità dello strumento della CIGS in deroga".
La parola al Consigliere Comella.



COMELLA Piergiorgio

Credo che lo strumento della cassa integrazione in deroga sia conosciuto da tutti, perché è uno degli strumenti fondamentali con cui dovremo affrontare la situazione di crisi del 2009, come lo era già stato per il 2008. A me pare che le questioni siano chiaramente visibili: stiamo esaurendo tutto quanto era stato assegnato alla Regione Piemonte per il 2008 e quest'ultima impennata di ricorso alla cassa integrazione non lascerà più nulla a partire dal 1° gennaio 2009.
Penso siano due gli argomenti da curare a fondo: il primo è quello di riuscire ad avere una certezza di recupero di questi fondi per il Piemonte altrimenti da parte delle aziende ci sarà un'opzione che riguarderà moltissimi luoghi di lavoro, dove si sceglierà l'espulsione dal luogo di lavoro, anziché un ricorso incerto ad una cassa integrazione in deroga di cui non si sa l'esito.
D'altra parte, i percorsi da fare (Conferenza-Regioni-Stato, la questione dell'INPS, il Ministero) porteranno via parecchio tempo. In più c'è l'aggravante che è venuta fuori dal decreto legge 185 del 2008, che prevede l'utilizzo degli enti bilaterali in modo pressoché obbligatorio per arrivare lì.
Sono degli elementi che vanno assolutamente scavalcati. Moltissime aziende non aderiscono e non fanno versamenti per l'adesione agli enti bilaterali. In sostanza, noi pensiamo che sia importante e tempestivo soprattutto, che, da parte della Giunta, si carichi ancora di più con la forza dell'approvazione di un ordine del giorno ad opera del Consiglio regionale, le richieste che - sono convinto - sono già state fatte al Governo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Stavo per dire che ho sottoscritto anch'io l'ordine del giorno ovviamente avendolo già chiesto al primo firmatario. Conseguentemente, il mio voto è favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Solo per precisare, com'è ben noto al Consiglio, che un'iniziativa l'Amministrazione, in particolare la collega Migliasso, l'ha già assunta proprio specificatamente su questo problema.
Devo dire che, anche in questo caso, l'ordine del giorno approvato rafforzerà la posizione dell'Amministrazione, che però è assolutamente coerente con quella espressa nel documento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1138, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale a fronte del perdurare e dell'aggravarsi della crisi economica occupazionale e sociale nella regione, le cui conseguenze ricadranno con maggior pesantezza sui soggetti più deboli, più esposti e soprattutto privi di accesso ad ammortizzatori sociali considerato che uno degli strumenti utili per attenuare gli effetti della crisi nei confronti di tali soggetti e ridurre i casi di licenziamenti è il ricorso alla 'cassa integrazione in deroga' accertato che le risorse assegnate alla Regione Piemonte per il 2008 per gli interventi di 'CIGS in deroga' sono in via di esaurimento, a fronte dell'impennata di richieste verificatasi negli ultimi mesi, e non saranno certamente in grado di coprire periodi successivi al 31 dicembre 2008 verificato che le risorse per il prossimo anno saranno disponibili ed utilizzabili solo dopo approvazione della legge finanziaria per il 2009 e dopo la definizione di intese tra la Regione Piemonte, il Ministero, l'INPS e le parti sociali, quindi presumibilmente non prima della seconda metà del mese di febbraio visto che all'articolo 19 del D.L. 185/2008 è previsto l'accesso in futuro alla 'CIGS in deroga' solo dopo l'esaurimento di un diverso strumento, per attivare il quale a sua volta è richiesto obbligatoriamente il concorso finanziario degli enti bilaterali e che, se ciò fosse confermato, si renderebbe nei fatti impossibile il ricorso alla 'CIGS in deroga' nella stragrande maggioranza dei casi preso atto che l'insieme dei fattori sopra richiamati rischia di creare già dal I° gennaio prossimo una situazione di grande incertezza per le aziende ed i lavoratori circa l'effettiva possibilità di poter accedere allo strumento della 'CIGS in deroga', inducendo quindi le imprese a soluzioni traumatiche quali i licenziamenti generalizzati impegna la Giunta regionale ad attivarsi tempestivamente nei confronti del Governo affinché, in via transitoria e sulla base dei criteri convenuti e definiti nel 2008, siano messe a disposizione le risorse finanziarie in grado di consentire la continuità dello strumento della 'CIGS in deroga', in attesa che vengano perfezionati tutti gli adempimenti necessari per superare i problemi temporali e normativi che dal 1° gennaio non danno certezza di immediata fruibilità dello strumento sopra richiamato".
Il Consiglio approva.
Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 1115, presentato dai Consiglieri Bossuto, Moriconi, Dalmasso, Comella, Cavallaro, Deambrogio e Barassi, inerente a "Ganasce fiscali' sulla base di fasce di reddito e gravità della sanzione originaria".
La parola al Consigliere Bossuto, per l'illustrazione.



BOSSUTO Iuri

Questa proposta nasce da un'esigenza che è quella di dare corpo ulteriore ai già tanti importanti provvedimenti votati oggi in quest'Aula.
Con il bilancio, oggi abbiamo già dato delle risposte non solo economiche ma anche strutturali. Crediamo però che altre risposte meritino l'attenzione ancora in futuro, delle costruzioni e dei percorsi aggiuntivi.
Si richiedeva un impegno verbale sulla delocalizzazione e crediamo che un domani dovremo affrontare anche l'argomento dei soldi delle imprese che poi magari vanno altrove. Un altro problema lo affrontiamo già oggi, ed è quello di una proporzionalità per quanto riguarda l'applicazione futura delle cosiddette ganasce fiscali più conosciute, come il blocco amministrativo dei beni mobili o immobili.
Questo blocco amministrativo la legge finanziaria lo rimanda.
La legge finanziaria approvata oggi parla di un provvedimento che sarà poi compito della Giunta definire e organizzare meglio. Crediamo che quando si parlerà e attuerà la pratica delle ganasce fiscali sia opportuno magari avere dei criteri di proporzionalità che non colpiscano tutto e tutti in maniera indiscriminata, ma colpiscono prima di tutto quelle sanzioni più importanti e più pesanti, soprattutto quei redditi per cui non comportino una rovina aggiuntiva.
Quindi, quello che chiediamo, Assessore, è che nel momento in cui la Giunta definisce il regolamento di questa misura, riesca a costruire un regolamento che tenga conto anche di questa problematica. Basta fare un salto a Equitalia, in qualche mattinata, per vedere qual è il disagio di chi magari già è senza lavoro, magari ha già dei problemi di reddito. In più si era applicata, oltre agli interessi moratori, anche un blocco amministrativo che costa e che lo stesso contribuente, se pur distratto e in qualche modo anche in colpa, deve ulteriormente pagare.
Tra l'altro, volevo solo annunciare un emendamento. Il testo che avevo preparato era un testo che parlava di finanziaria, penso che non sia più attuale. Nel dispositivo, nella parte finale, proporrei una modifica colleghi, che sta nel prevedere nelle competenze della Giunta, invece che della legge finanziaria, i meccanismi attuativi inerenti alle ganasce fiscali. Quindi è una modifica attuale, in base a quello che abbiamo discusso e votato oggi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Vignale per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

evidente che l'ordine del giorno ha il valore che ha. Noi diciamo che condividiamo quelle che sono le indicazioni che vengono date. È evidente però che doveva andare in finanziaria, oppure noi abbiamo in discussione (non riguarderà magari tutto l'aspetto alle ganasce fiscali), sul collegato ambientale e sul futuro collegato alla finanziaria, la possibilità di modificare la norma approvata inserendo queste indicazioni in legge non con un ordine del giorno.
evidente che se sono in legge hanno un valore attuativo, sono all'ordine del giorno, in qualche modo danno un rimando. Il collega Bossuto sa benissimo che se si parla di utilizzo di risorse la cui attuazione avviene con un regolamento, con delibera di Giunta, un ordine del giorno ha assoluta validità quando c'è un provvedimento normativo come quello previsto in finanziaria, da lì non ci si muove, salvo che non venga modificata.
Pertanto, pur condividendo l'ordine del giorno, ci asterremo riproponendo, perché lo abbiamo già fatto, un nostro emendamento depositato, che riprende sul principio quest'aspetto sul collegato ambientale alla finanziaria del 2008 non ancora approvato, e certamente vorremmo riprenderlo sul collegato alla finanziaria, che potrà andare a modificare quanto approvato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Ringrazio gli apprezzamenti dei miei colleghi Pedrale e Caramella, che sono assolutamente felici ogni volta che io intervengo, e non solo loro.
Intervengo per sottolineare che sottoscrivo questo ordine del giorno.
Peraltro, ringrazio il collega Bossuto per essersi occupato di questa dinamica e di questa problematica che attanaglia fortemente i cittadini tutti. Spesso e volentieri c'è gente che non viene assolutamente informata per mille motivi, del fatto che gira su una macchina che non potrebbe, in realtà, circolare. Questo in realtà avviene per tantissimi altri beni mobili oltre che immobili.
gravissimo. In un momento di crisi economica bisogna fermare questo meccanismo perverso. Ripeto, l'ordine del giorno è perfino blando, perch avrei voluto un ordine del giorno di censura, però va bene, meglio che niente.
Ovviamente lo voto anche se, ripeto, è perfino insufficiente per la realtà locale che c'è oggigiorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere.



BOTTA Marco

Bisogna riportare le cose alla verità dei fatti. Non si arriva all'ultimo momento in seduta, si presenta un bell'ordine del giorno e ci si salva la coscienza.
Questo provvedimento è stato discusso in Commissione. Sono stati presentati dall'opposizione, in particolare dal nostro Gruppo, una serie di emendamenti. Alcuni sono stati recepiti, qualcuno è stato bocciato, ma erano emendamenti che andavano proprio in questa direzione. Mi stupisco che il Gruppo di Rifondazione non voti in Commissione gli emendamenti che vanno in quella direzione e poi, in Aula, presenti un ordine del giorno che va nella stessa direzione.
Comunque, proprio grazie all'attività di Alleanza Nazionale, si è ottenuto in Commissione, proprio su questo articolo della finanziaria, che ci sia un regolamento.
Che questo regolamento ritorni, allora, in Commissione e venga rivisto ma grazie all'attività di Alleanza Nazionale e della minoranza. In quella sede sarà possibile intervenire con tutta una serie di ipotesi di miglioramento che potranno anche tener conto di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Ho ben presente la discussione e le puntualizzazioni che sono avvenute in Aula.
In realtà, quando abbiamo accolto l'emendamento del Gruppo di Alleanza Nazionale (ovviamente con il voto favorevole di tutta la maggioranza perché altrimenti non sarebbe passato), lo abbiamo fatto proprio con l'intesa che il Regolamento avrebbe poi permesso di entrare più nel merito e nel dettaglio degli aspetti specifici dell'intervento delle ganasce.
Io, per esempio, non sono assolutamente sulla linea del Consigliere Giovine: ritengo che il provvedimento delle ganasce sia sacrosanto e che abbia comportato effetti straordinari.
Qui il tema è diverso. Non vi trovo nulla di scandaloso nell'ordine del giorno che è stato presentato, perché invita a puntualizzare alcuni aspetti che erano già stati oggetto della discussione in Commissione. Suppongo peraltro, che il primo firmatario Bossuto avesse già posto la questione (lo aveva fatto a margine della Commissione), quindi sono indicazioni sulle quali l'Amministrazione farà il Regolamento, che porterà in Commissione e che discuteremo; poi decideremo come meglio articolare il Regolamento stesso.
Il parere che esprimo è positivo, perché dà indicazioni per predisporre il regolamento.



PRESIDENTE

Ricordo che il primo firmatario, il collega Bossuto, ha riformulato il testo dell'impegno, che va letto come segue: "Il Consiglio regionale chiede alla Giunta e al Presidente della stessa di proporre meccanismi inerenti le ganasce fiscali", e via di seguito.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1115, come modificato il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che sono molti, oramai, gli enti pubblici che applicano provvedimenti amministrativi che limitano il diritto reale su beni mobili ed immobili, di coloro che non onorano il pagamento di sanzioni pecuniarie considerato che le cosiddette 'ganasce fiscali' colpiscono con la stessa intensità, ed indiscriminatamente, tutti coloro che non hanno versato, nel tempo, la sanzione emessa, oppure non hanno versato le imposte automobilistiche, inoltre il blocco amministrativo stesso colpisce i sanzionati senza consegnare loro la consapevolezza di esservi incappati preso atto che gli enti pubblici cedono, sovente, i crediti a società miste di riscossione, retribuite in base a quanto riescono ad incamerare dai contribuenti 'distratti': inserendo in tal modo concetti di mercato in un settore dai tratti molto delicati, per quanto concerne il rapporto del pubblico con i cittadini chiede alla Giunta regionale ed alla Presidente della stessa di proporre meccanismi inerenti le 'ganasce fiscali' che tengano conto delle variabili legate ad un diverso, e più equo, approccio in merito all'applicazione delle stesse, facendo al contempo della ratealizzazione del debito una prassi, tra cui: il reddito del sanzionato, l'età del medesimo ed il valore reale di beni mobili ed immobili di cui sia proprietario o cointestatario la gravità della causa per cui la sanzione è stata formalizzata criteri di proporzionalità e gradualità nella applicazione, o non applicazione, delle ganasce che tengano conto di quanto emerso dal raffronto dei punti di cui sopra".
Il Consiglio approva.
Passiamo ad esaminare l'ultimo ordine del giorno, il n. 1139, presentato dai Consiglieri Scanderebech, Giovine, Lupi e Nicotra, inerente a "Microcredito e sostegno al reddito e all'occupazione".
I colleghi intendono illustrarlo?



PRESIDENTE

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Lo diamo per illustrato.



PRESIDENTE

Bene, lo diamo per illustrato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Il mio intervento non è rivolto né ai proponenti e neanche al testo complessivo, che ha già avuto la sua discussione. Vorrei solo porre una domanda al Vicepresidente, dal momento che poi esprimerà il parere sul documento.
Si parla di attuare politiche per sostenere il microcredito. Noi sappiamo come il mondo bancario sia un mondo distinto ma non distante dal centrosinistra: avevamo visto, a suo tempo, molti banchieri in fila per firmare alle primarie del già Presidente Prodi, eccetera. Però anche la storia personale del Vicepresidente fa sì che conosca bene il mondo della banca e anche dei soggetti che gestiscono il credito nel nostro Paese.
A questo punto, la soluzione potrebbe essere anche una forte moral suasion nei confronti del sistema bancario. A tal riguardo, volevo domandare quali sono le intenzioni dell'Assessorato alle finanze, perch al di là di tutto, potrebbe essere veramente un argomento molto interessante.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

La domanda verteva più sulla possibilità di un coinvolgimento del sistema bancario; coinvolgimento che è già partito con il tavolo di monitoraggio della crisi. Sono già state convocate due riunioni ed è in previsione una prossima con l'inizio dell'anno, che ha proprio questa finalità: monitoraggio, decisione degli strumenti e operazione di moral suasion, com'è stata prospettata anche dal Consigliere Cavallera, per affrontare anche tali questioni.
Rilevo che nel nostro documento (il documento di risposta al documento che ha presentato la minoranza per l'approvazione di questo bilancio), come i Consiglieri sanno, veniva specificato che uno degli interventi e degli strumenti che prevedevamo di mettere in atto era esattamente quello del microcredito.
Confermiamo, quindi, che gli indirizzi e le indicazioni dell'ordine del giorno che ha come primo firmatario il collega Scanderebech, saranno oggetto di attenta valutazione; anzi, di iniziativa concreta con l'inizio dell'anno.
Viva l'Italia e tanti auguri a tutti, visto che è l'ultimo incontro!



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1139, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la grave crisi che investe il sistema creditizio e finanziario sta contagiando l'economia reale innescando una pesante fase di recessione economica e sociale considerato che quanto sta ora accadendo nel mondo impone un piano d'intervento urgente ed efficace per far fronte alle conseguenze derivanti dagli eventi che negli ultimi anni hanno inflitto un duro colpo al nostro territorio, in particolare alla parte più vitale della regione cioè il mondo del lavoro, dell'impresa e dei consumi, causando l'impoverimento di tutte le famiglie, anche quelle appartenenti al ceto medio accertato che gli ultimi dati ISTAT relativi al 2007 denunciano un allarmante peggioramento del disagio economico nella nostra regione rispetto al 2006. In particolare il 15,3% delle famiglie piemontesi intervistate ha una qualche difficoltà ad arrivare alla fine del mese, e la situazione è ben più grave per le 94.227 famiglie, pari al 4,8%, che dichiarano di non aver avuto soldi per gli alimenti. Senza trascurare che gli stessi dati evidenziano anche che 8 famiglie piemontesi su 100 non hanno avuto soldi per spese mediche e che ben il 26,8% di famiglie non riesce a sostenere spese impreviste di 700 euro.
attestato che le istituzioni pubbliche e le forze politiche verrebbero gravemente meno ai loro compiti istituzionali, se non fossero in grado di elaborare e mettere in atto provvedimenti specifici idonei a far fronte e impedire il deterioramento ulteriore della già drammatica situazione attuale, scongiurando così una eminente depressione che potrebbe scaturire dopo la già presente recessione constatato che è necessaria un'attenta analisi sulle misure che il Governo della regione ha previsto nel bilancio di previsione e nella legge finanziaria 2009, per poterne verificare l'efficacia e l'efficienza in termini di ricadute sul contrasto alla povertà impegna la Giunta regionale ad adoperarsi affinché, oltre a quanto già previsto nel bilancio preventivo e nella finanziaria 2009, si risponda adeguatamente alla crisi con ampie strategie di sviluppo del Piemonte, a partire dall'individuazione di incisive politiche quali il microcredito, il sostegno al reddito e all'occupazione per garantire un minimo vitale, e l'aumento del finanziamento del 20% al piano di 10.000 alloggi popolari rispetto al 2008 a sviluppare politiche di incentivazione del trasporto pubblico ecologico".
Il Consiglio approva.
Procediamo con la votazione finale del disegno di legge n. 578, "Legge finanziaria per l'anno 20092.
Ricordo a tutti che al termine della seduta è previsto un momento di rinfresco nella sala di fronte al bar, offerto gentilmente dalla Presidente della Giunta regionale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 Consiglieri hanno votato Sì 40 Consiglieri hanno votato NO 14 Consiglieri Il Consiglio approva.
Procediamo con la votazione finale del disegno di legge n. 579, "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2009-2011".
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 Consiglieri hanno votato Sì 40 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.12)



PRESIDENTE

Tabella emendamento rubricato n. 28



PRESIDENTE

I.S.E.E. |Contributo massimo erogabile per figlio Scuola primaria |Scuola secondaria |Scuola secondaria di 1° grado |di 2° grado Minore o uguale a |1.080,00 |1.440,00 |1.920,00 euro 26.000,00 Da euro 26.000,01 |810,00 |1.080,00 |1.440,00 a euro 29.000,00 Da euro 29.000,01 |540,00 |720,00 |960,00 a euro 32.000,00



PRESIDENTE

Tabella emendamento rubricato n. 29



PRESIDENTE

I.S.E.E. |Contributo massimo erogabile per figlio Scuola primaria |Scuola secondaria |Scuola secondaria di 1° grado |di 2 grado/Agenzia formativa accreditata Minore o uguale a |240,00 |360,00 |600,00 euro 26.000,00 Da euro 26.000,01 |180,00 |270,00 |450,00 a euro 29.000,00 Da euro 29.000,01 |120,00 |180,00 |300,00 a euro 32.000,00



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