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Dettaglio seduta n.393 del 16/12/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 14.30 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(Alle ore 15.01 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



CHIEPPA VINCENZO



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Informo i colleghi presenti che l'Assessore sta lasciando il Consiglio per recarsi in alcune zone del Piemonte, vista la difficile situazione idrogeologica che ha colpito alcuni territori. Mi pareva utile segnalarlo all'Aula.
In qualità di semplice esecutore delle volontà dei Presidenti di Gruppo, vi comunico, altresì, che la seduta è sospesa ancora per quindici minuti, in attesa che termini la Conferenza dei Capigruppo.
I nostri lavori riprenderanno alle ore 15.50.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.34 riprende alle ore 15.55)



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Invito i colleghi ad accomodarsi in aula.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "Saudino" di Vico Canavese (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "Saudino" di Vico Canavese in visita a Palazzo Lascaris.
Ci spiace che una concomitante Conferenza dei Capigruppo vi abbia impedito di assistere ai lavori del Consiglio. Speriamo comunque che la visita sia di vostro gradimento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Bresso, Cattaneo Cavallaro, Deambrogio, Moriconi, Placido, Pozzi, Robotti, Ronzani, Spinosa e Valloggia.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sono stati sollecitate alla Giunta regionale delle comunicazioni in merito agli eventi naturali che hanno colpito la nostra Regione. Stante la decisione della Conferenza dei Capigruppo, organizzerei i lavori di questa seduta sulle comunicazioni della Giunta regionale, cui seguiranno gli interventi dei Consiglieri per eventuali chiarimenti.
Dopodiché, propongo di terminare i nostri lavori, per dar modo ai Presidenti dei Gruppi di continuare a confrontarsi sulle tematiche che sono all'esame del Consiglio regionale e che dovranno essere affrontate nelle prossime sedute.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Danni provocati dal maltempo negli ultimi giorni"


PRESIDENTE

L'Assessore Ricca è disponibile a rendere le comunicazioni della Giunta regionale; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente.
La situazione in Piemonte, nelle ultime ore, ha assunto contorni pesanti, perché si stanno verificando situazioni di particolare rischio soprattutto in montagna, laddove le precipitazioni nevose hanno raggiunto livelli di intensità molto elevata.
In particolare, mi hanno testé comunicato che a Ceresole, in Valle d'Orco, una frana ha travolto quattro case, fortunatamente senza abitanti all'interno.
A Fenestrelle, in una località dove peraltro è usuale la caduta di valanghe, è venuta giù una valanga che sembra abbia interessato un'automobile, ma non è ancora chiara quale sia la situazione reale.
In Valle Stura, in località Argentera, un lungo fronte di valanghe ha travolto la strada ed è risalita sul versante opposto, in prossimità di alcune case, arrestandosi fortunatamente prima.
La situazione critica riguarda, in particolare, il territorio dell'arco alpino. Sono pervenute numerose richieste di interventi: i più massicci hanno riguardato lo sgombero di neve e poiché le attrezzature a nostra disposizione non erano sufficienti (erano tutte impiegate) abbiamo chiesto anche la collaborazione della Regione Lombardia, che ha messo a disposizione sette frese con gli operatori, già inviate oggi pomeriggio, e che dovrebbero essere, quindi, già sul territorio. Tre saranno impiegate in Val di Susa e quattro nel Cuneese. In Valle Stura, nella zona di Vinadio un'ulteriore fresa è stata reperita e inviata in loco.
Poiché ho accennato alla Valle Stura, do subito notizia della richiesta avanzata dai Sindaci di quelle località: è stato richiesto l'intervento dei militari, in particolari quelli di stanza a San Rocco Castagnaretta. Con la Prefettura stanno valutando l'opportunità e la possibilità di intervento.
Vorrei precisare che la situazione sfavorevole che si è determinata negli ultimi giorni ha avuto inizio intorno al 13 dicembre, con l'emissione del bollettino meteo da parte del Centro Funzionale Regionale che segnalava un codice 2 su gran parte del territorio.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, se non siete interessati all'argomento, vi pregherei di accomodarvi fuori dall'Aula. Grazie.
Prego, Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente.
Nella giornata di ieri, pur mantenendosi su buona parte del territorio piemontese una situazione di diffuse nevicate al di sopra dei 500 e 600 metri, si è assistito anche a forti precipitazioni di carattere piovoso nelle pianure, con particolare forza nelle Province di Asti, di Alessandria e di Torino.
A partire dalle ore 9 del 15 dicembre sino alle ore 21 sono cadute su tutta la Regione precipitazione di moderata intensità, localmente forte, a carattere nevoso sopra i 900 metri nel Piemonte settentrionale e occidentale, e 600 metri su quello meridionale.
Il Settore della Protezione Civile della Regione, sulla base delle proprie procedure operative, ha allertato il sistema regionale di Protezione Civile, le Province, le Prefetture, il Dipartimento di Protezione Civile, i Comuni e il volontariato e ha disposto l'immediata apertura della sala operativa di Protezione Civile.
Contemporaneamente, ne è stata data informazione agli organi e alle strutture della Regione, nelle sue articolazioni dirigenziali e politiche.
La sala operativa sta rappresentando, lungo lo svilupparsi dell'evento (che non è ancora da considerarsi concluso, anche se le previsioni ci dicono che dalla tarda serata di oggi dovrebbe attenuarsi), il coordinamento tra le strutture operative del territorio e i centri decisionali nazionali, provinciali e locali.
Ci sono state situazioni particolari nelle Province che ho già ricordato. In Provincia di Torino sono state segnalate, in particolare alcune situazioni critiche nei Comuni di Santena e Poirino; l'inondazione in più punti dovuta al Torrente Banna e ai suoi affluenti, in particolare il Rio Verde.
Sono stati registrati superamenti della soglia di moderata criticità nei comuni di Brandizzo, per quanto riguarda il Torrente Malone, di Cassino per il Bormida e Cartosio per il Torrente Erro.
Le precipitazioni nevose nelle vallate alpine hanno determinato numerose interruzioni anche dell'energia elettrica. Il dato che l'ENEL ci ha fornito ieri mattina segnalava 97.000 utenze fuori servizio, che in serata erano state riportate a circa 30.000, ma questa mattina erano risalite a 50.000. Oggi pomeriggio la situazione è migliorata e dovrebbe ancora interessare 25.000 utenze.
Si è registrata la necessità di intervento in numerosi Comuni con la fornitura di barriere anti-inondazione, in particolare in Provincia di Torino, di Alessandria, di Cuneo e di Asti. Siamo intervenuti con delle pompe a Settimo Torinese e a None, due nella Provincia di Asti e ancora due a Ozzano Monferrato.
Sono stati mobilitati molti volontari: sono stati circa 1.800 i volontari impegnati dai coordinamenti provinciali di Protezione Civile dell'Antincendio Boschivo e quelli dell'Associazione Nazionale Alpini, che sono intervenuti con cinque mezzi e nove operatori. Ci sono stati inoltre altri 360 mezzi messi in campo e stiamo monitorando con attenzione l'evolversi della situazione.
Abbiamo chiesto lo stato di emergenza per tutto il territorio piemontese e domani mattina - ho parlato con lui poco fa - il Sottosegretario dottor Bertolaso, responsabile del Dipartimento nazionale di Protezione Civile, dovrebbe essere in Piemonte in tarda mattinata.
Questo è il quadro sintetico, ma abbastanza completo, della realtà.
Aggiungo ancora che ci sono state ripercussioni anche per quanto riguarda i trasporti. Ieri, in particolare, sono state chiuse alcune linee ferroviarie: la Chieri-Trofarello, la Asti-Nizza, la Limone-Breil e, nella serata, il tratto tra Candiolo e Pinerolo a causa di livelli idrometrici molto elevati del torrente Chisola.
Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Indubbiamente, in un frangente come questo, bisogna prendere atto delle informazioni e attendere che passi l'emergenza. Non è questo il momento per fare delle considerazioni, le faremo in seguito.
Intervengo esclusivamente per sottolineare due questioni. La prima. Mi sembra che, in questi ultimi anni, per una serie di ragioni, dovute soprattutto alla lontananza da eventi pesanti, man mano che il tempo passa e cala la memoria, la determinazione degli amministratori sensibili o preposti a determinate tematiche si orienti a vantaggio di altri interventi più direttamente constatabili o spendibili, in senso buono, sul territorio.
Vi è un Piano di bacino che è stato approvato - definiamolo PAI - che può essere definito un documento di code attuative del Piano fasce fluviali, con tutte le articolazioni regionali, perché si è programmato molto in questi anni, ma che non è più stato finanziato.
L'Assessore Sibille diceva che ci sono segnali di allarme dal Belbo dall'Erro, piuttosto che dall'Orba. Sono, ovviamente, corsi d'acqua appenninici molto impetuosi, che hanno un tempo di corrivazione molto basso e quando portano valanghe d'acqua chi è a valle, a volte, ne subisce le conseguenze.
Sono state fatte, in questi anni, quelle arginature, quella manutenzione di opere? Questo è il punto.
L'Assessore Ricca ha la delega alla Protezione Civile, quindi agisce in emergenza, ma questi poteri, che ci sono solo quando accadono gli incidenti o in situazioni di emergenza, dovrebbero esserci sempre. Dopo le grandi alluvioni del 1994 e del 2000, abbiamo arginato metà Piemonte: tutto il bacino del Tanaro, ma anche molti corsi d'acqua di sponda sinistra del Po che scorrono nella Provincia di Torino, piuttosto che di Vercelli, Novara e così via. Nonostante queste opere colossali, emergono dei punti deboli non dovuti al fatto che non si sono fatte certe cose, magari non si sono completate in certi bacini o sottobacini, ma la manutenzione deve essere un tema da sviscerare. Credo che nessuno meglio dell'Assessore alla Protezione Civile possa diventare quasi controparte di tutti coloro che non hanno fatto determinate cose.
chiaro c'è l'imponderabile, c'è l'evento eccezionale - ne sappiamo qualcosa di questi eventi negli ultimi dieci-quindici anni nella nostra regione - ma deve essere davvero l'imponderabile, deve essere l'evento eccezionale, non deve essere una situazione che si poteva fronteggiare. Per fortuna i sistemi di previsione esistenti consentono di dare gli allerta tempestivamente, quindi possiamo affermare che, a differenza di altre regioni, l'incolumità delle persone è salvaguardata, mi auguro, al 100% in modo certo. Comunque, sotto questo profilo, vi è una fortissima sensibilità di tutto un sistema che è ramificato in tutti i Comuni, le associazioni di volontariato, i Vigili del fuoco, Croce Rossa, associazione alpini, gruppi comunali e provinciali di Protezione Civile, ecc. È un sistema molto complesso ma che, sotto questo profilo, funziona.
Credo che vada verificata, anche in quest'occasione, la distribuzione dei materiali, dei mezzi sul territorio. Sentivo parlare ultimamente di superare una certa concentrazione che, in precedenza, era stata assicurata nell'ambito di tre o quattro centri di riferimento a livello regionale nei vari quadranti. Stiamo attenti che, proprio questi eventi, dimostrano che serve la concentrazione delle risorse nei punti più critici. Se diffondiamo troppo sul territorio, perché facciamo prevalere un'organizzazione troppo gerarchica piuttosto che una funzionale, rischiamo di non avere quelle risposte che, a volte, nella tempestività, sono assolutamente necessarie.
Mi permetto di dare questi pochi suggerimenti all'Assessore, ma naturalmente siamo ad attendere ulteriori sviluppi sotto forma di informazione dei Consiglieri che gli attuali mezzi consentono.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Giungono notizie che la Giunta provinciale di Cuneo si è già riunita questa mattina con la Protezione Civile e alcuni Sindaci che hanno provveduto a chiamarmi. Adesso ero al telefono con il Sindaco di Limone Piemonte il quale mi affermava che, sostanzialmente, sta continuando a nevicare, le strade sono interrotte e molte borgate sono isolate. Si presumono molti danni, specialmente ad infrastrutture pubbliche di collegamento come acquedotti, linee aeree e quant'altro.
Tant'è vero che la Provincia di Cuneo sta chiedendo lo stato di calamità naturale, perché giungono notizie di continue valanghe in diverse vallate della Provincia, dal Monviso alla Valle Vermegnana, alla Valle Stura e alla Valle Pesio. I Sindaci segnalano che continuano a sentire come sapete, loro non si muovono perché sono asserragliati nei municipi e nelle zone non soggette a valanghe - rumori di valanghe che si staccano dalle montagne. Probabilmente, specialmente per le case isolate, potrebbero esserci dei problemi gravi.
Quello che chiedo all'Assessore è di mettersi immediatamente in contatto con i gruppi di Protezione Civile delle altre Regioni da inviare sui territori più sensibili. Tutti ci confermano che gli operatori della Protezione Civile si stanno operando al meglio, molti volontari sono al lavoro, ma tutti ci segnalano che c'è un'insufficienza enorme di servizi questa situazione che può essere sopperita soltanto da più persone esperte che vengano dalla Lombardia o dalla Liguria, oppure da altre Regioni, ma di farlo immediatamente, perché - ripeto - sta continuando a nevicare abbondantemente. Ormai, in alcuni punti la neve ha raggiunto i quattro metri, anche dove ci sono le abitazioni e sono state segnalate continue valanghe sul territorio.
Per evitare il verificarsi di qualche disgrazia che, ovviamente, tutti cercheremo di evitare, penso sia opportuno chiedere immediatamente aiuto a tutti coloro che ce lo posano dare.
La situazione è tale che in questo momento alcuni Sindaci sono chiusi nei locali dei Comuni perché hanno paura di uscire dall'ufficio, a causa del grosso rischio di valanghe, quindi non possono recarsi nelle borgate per verificare lo stato delle cose. Inoltre, a causa del mancato funzionamento dei cellulari, non possono avere notizie dalle frazioni isolate e, infine, manca l'elettricità.
Visto che arrivano queste notizie, penso sia il caso che tutti gli organi della Regione preposti prendano immediatamente misure preventive per limitare perlomeno i danni materiali che già si preannunciano. Speriamo che non ci siano danni alle persone, perché questo, invece, ci preoccupa molto poiché i segnali che giungono dal territorio sono assolutamente negativi.
Non so se sia possibile effettuare alcune verifiche sul territorio utilizzando elicotteri, ma è meglio farlo il più velocemente possibile altrimenti potremmo correre il rischio di avere brutte sorprese.



PRESIDENTE

Vorrei informare tutti i colleghi che la I Commissione è stata convocata per mercoledì e giovedì sia in seduta antimeridiana che in seduta pomeridiana.
La parola alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Non a caso, dopo l'intervento di un Consigliere di Alessandria ed uno di Cuneo interviene un Consigliere di Asti, dopo che questa mattina la collega Angela Motta aveva chiesto all'Assessore di riferire, perché stiamo ricevendo parecchie telefonate dai Sindaci dell'Astigiano. Diamo atto all'Assessore Sibille di essersi precipitata a Nizza, dove la situazione è peggiorata rispetto alle altre località.
Il bollettino trasmesso dall'ARPA con validità per le prossime 36 ore evidenzia precipitazioni piovose di forte intensità, con rischio di criticità sulla rete idrografica secondaria.
E noi già ci rendiamo conto di questo, perché c'è stata già l'esondazione di alcuni corsi d'acqua minori, tra cui il rio Nizza (non a caso l'Assessore è a Nizza) e il rio Banna a Villanova. Questo testimonia come tutta la Provincia di Asti, da nord a sud, sia stata colpita, così come ha già ben evidenziato l'Assessore Ricca descrivendo il problema dell'alto Piemonte, che è in ginocchio.
Le linee ferroviarie Asti-Casale, Asti-Chivasso e Asti-Acqui sono interrotte. La viabilità stradale è interrotta in tanti punti della Provincia: Castelnuovo Don Bosco, Camerano Casasco, Villa San Secondo Castello d'Annone, Mombercelli, Montemagno, Moasca, Asti, Alba, Cessole Montegrosso. Chi conosce la nostra Provincia sa che siamo veramente in ginocchio, così come lo sono le altre Province.
Penso che sia veramente il momento di lavorare insieme, secondo le indicazioni che sono pervenute dai Consiglieri Cavallera e Casoni, e chiedere aiuto a tutte le altre Regioni. Non bisogna avere la solita timidezza sabauda, che in genere abbiamo, perché dopo le alluvioni del 1994 e del 2000 in questo momento di crisi, quando i Sindaci non riescono neppure a collegarsi con le loro borgate più distanti e figuriamoci se riescono a farlo con le abitazioni isolate, e ci telefonano dicendo che le strade comunali si stanno rompendo, franano le scarpate, straripano i fossi e ci sono tanti punti di allagamento, penso che dobbiamo proprio fare uno sforzo tutti insieme come Regione; tutti insieme per chiedere al Governo un pronto intervento, perché sappiamo benissimo che, se sono bloccate le nostre strade, è bloccata tutta l'economia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Penso che se oggi le pianure piemontesi hanno subito poche alluvioni è dovuto semplicemente al fatto che in montagna ha nevicato e non ha piovuto altrimenti molto probabilmente avremmo nuovamente gran parte del territorio piemontese sott'acqua.
Però, essendo questa la situazione, l'emergenza oggi non è tanto a valle, quanto a monte, perché numerosissime vallate sono completamente isolate; alcune strade, anche importanti (come il Colle di Tenda o il Colle della Maddalena), sono chiuse ormai da giorni, borgate e paesini in montagna sono irraggiungibili.
Sappiamo che il pericolo di valanghe è al livello massimo e che stanno già cadendo alcune valanghe e che ne cadranno ancora. Non sappiamo ancora che conseguenze hanno avuto.
evidente, però, un'altra conseguenza delle nevicate e della caduta di valanghe, e cioè l'interruzione dell'energia elettrica: abbiamo i dati dell'ENEL che sono altalenanti, ma sono arrivati a punte di 100 mila utenze senza energia elettrica. Pertanto, interi paesi sono al buio. Restare al buio significa anche restare senza riscaldamento. Pertanto, direi che una delle emergenze immediate è proprio questa. So che la Protezione Civile nel Cuneese è intervenuta fornendo di motogeneratori di corrente alcuni centri anziani, ricoveri, strutture ospedaliere, ma chiaramente il numero di questi generatori di corrente sono limitati e penso che a questo punto siano già tutti piazzati. Pertanto, una delle prime emergenze sicuramente è quella di ripristinare la corrente elettrica.
Occorre, a mio avviso, richiedere all'ENEL che sposti le squadre di operai nei nostri territori e, se è il caso, come hanno già richiesto i miei colleghi, chiedere l'aiuto della Protezione Civile di altre Regioni ma aggiungerei anche l'intervento dell'esercito, perché la situazione in certi punti è veramente di eccezionale emergenza.
Un altro grosso pericolo che incombe, che è già cominciato a verificarsi, è quello dei crolli, perché il peso della neve, che poi è stata bagnata dalla pioggia, ha creato un effetto "spugna", dovuto appunto all'acqua caduta dopo. Comunque era già neve fradicia di acqua, per cui era pesantissima. So che ha già causato i primi crolli.
Apro una parentesi: è crollato anche il nuovo casello autostradale di Cherasco sull'autostrada Asti-Cuneo.
Qui ci sarebbe da andare a fare un'indagine su come sia stato costruito, perché posso capire che crolli una stalla o un capannone costruito 50 anni fa o magari il secolo scorso, ma - altro mio commento le baite di montagna costruite nei secoli scorsi reggono anche sotto tre o quattro metri di neve, mentre il casello dell'autostrada inaugurato sei mesi fa è immediatamente crollato alla prima nevicata. Qualcosa mi dice che non sia stato costruito bene.
Se a questo aggiungiamo il fatto che già su quell'autostrada c'era stato lo scandalo dello strato di asfalto, in quanto era stato posato asfalto in misura minore di quello previsto, e se adesso aggiungiamo il crollo del casello, mi fa un po' tremare il pensiero che questa autostrada non sia stata costruita con tutti i criteri richiesti.
Chiusa questa parentesi, ritorniamo invece alla situazione generale estremamente preoccupante, dove occorre intervenire con urgenza, chiedendo aiuto a tutti coloro che possono dare un aiuto.
Oggi abbiamo veramente una grossa fetta della popolazione in emergenza da chi è semplicemente senza luce a chi è completamente isolato. Rischiamo casi dove gente che ha bisogno di soccorso non può averlo. Per cui occorre ripristinare assolutamente i collegamenti viari e anche i collegamenti ferroviari - ad esempio, la linea Cuneo-Ventimiglia è chiusa ormai da giorni - in modo da riportare alla normalità la vita di tutti i cittadini colpiti da questo maltempo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Devo soltanto rafforzare le segnalazioni che già sono state fatte, ma che ho già fatto anche stamattina all'Assessore, che penso sia impegnato con tutto il suo staff a seguire questa situazione, non solo per quanto riguarda la parte principale della Provincia di Alessandria, ma anche quella che riguarda le zone minori, quelle rurali, in particolare quelle della Valle Cerina e del Monferrato casalese, che sono state fortemente colpite.
Del resto, la stessa città di Casale, per tutta una serie di problemi ha intere zone allagate con una dimensione di acqua limitata fortunatamente, una trentina di centimetri, ma che testimoniano il fatto che evidentemente non siamo in grado neanche di prevenire non le grandi inondazioni, che costituiscono un problema che molto spesso sfocia in tragedia, ma neanche flussi di acqua appena superiori al normale.
C'è da chiedersi anche quale sia il livello di collegamento tra le aziende cui i Comuni hanno esternalizzato tutta una serie di servizi, in particolare la questione fognaria, tutta la questione del deflusso legato al Po e la questione delle acque, e che tipo di collaborazione in realtà ci sia e che tipo di collaborazione possa esserci per il futuro.
Parlavo quindi di Casale con alcuni problemi legati ad alcune parti della città, in particolare le zone più vicine a corso Valentino, mentre tutta la zona della Val Cerrina è interessata da smottamenti e frane.
Addirittura la ex statale Casale-Torino, quella che passa attraverso tutta la Val Cerrina, è stata chiusa per alcune ore nella giornata di ieri.
Certo, non possiamo che segnalare l'abnegazione della Protezione Civile, sia quella locale sia quella provinciale, dei Vigili del Fuoco, che sono molto impegnati, ma resta la preoccupazione per una situazione, che del resto i giornali segnalano molto bene, perché parlano di "prigionieri di frane ed allagamenti", dedicando intere pagine alle cronache soprattutto di queste zone rurali, su cui bisognerà in qualche maniera intervenire e monitorare la situazione.
So che da diverse zone del Piemonte è giunta una richiesta per ora informale, ma probabilmente tra poche ore sarà formale, di dichiarare lo stato di calamità.
Ci uniamo a questa richiesta anche per quanto riguarda l'Alessandrino dove tra l'altro già le nevicate di fine novembre e la nevicata della scorsa settimana, ma in particolare quella del 28 novembre, avevano provocato diversi disagi e diversi danni, andando a colpire colture, ma anche allevamenti di animali, con danni di centinaia di migliaia di euro.
In questa situazione climatica generale che - ripeto - oggi ha il suo apice, ma che aveva già delle code a fine novembre ed inizio di dicembre mi sembra molto giusto e molto opportuno che la Giunta regionale dichiari lo stato di calamità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Ricca per la replica; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio, Assessore alla protezione civile

Richiamo alcuni aspetti, anche perché forse il brusìo che c'era in aula all'inizio della mia comunicazione non ha consentito di cogliere appieno alcune cose che ho detto.
La prima è che lo stato di calamità e di emergenza è già stato richiesto per tutto il territorio regionale.
La seconda è che abbiamo chiesto collaborazione alla Regione Lombardia in particolare per la fornitura delle frese, quindi di macchinari utili a sgombrare le strade dalle neve. Ne sono state inviate sette e valuteremo in queste ore se è necessario intensificare la richiesta di collaborazione che, da parte nostra, è sollecitata anche nei confronti delle persone e degli uomini messi sul campo.
Credo che siamo in grado, come Piemonte, di incrementare ulteriormente i circa duemila volontari che, in questo momento, si stanno già impegnando sul territorio.
L'altra questione che vorrei sottolineare è questa: il Consigliere Cavallera ha fatto riferimento alla distribuzione dei materiali sul territorio. Devo dire che abbiamo tre presidi di primo livello, a livello regionale: quello in provincia di Torino, a Druento, quello recentemente inaugurato a Fossano e quello in Provincia di Alessandria. Sono tre dislocazioni territoriali che consentono un pronto intervento tempestivo proprio nelle aree che oggi sono sotto pressione.
Quindi, da questo punto di vista, la dislocazione dei presidi è stata opportuna e direi che è funzionale ad un pronto intervento sul territorio.
Ne abbiamo in realizzazione altri due, uno in Provincia di Vercelli e l'altro nel Verbano-Cusio-Ossola. Credo che questo non vada nella direzione di disperdere troppo le forze, ma caso mai di allocarle in condizioni tali da intervenire con tempestività in quelle realtà che sono più sensibili a questi fenomeni.
Naturalmente non voglio fare considerazioni in questo momento su quello che è il discorso degli interventi di manutenzione e di prevenzione realizzati o meno. Credo che la collega Sibille che, come è stato ricordato, in questo momento è a Nizza e Asti per verificare di persona la situazione potrà meglio di me puntualizzare questi aspetti.
La puntualizzazione la chiuderei qui, e sottolineo che, sia dal punto di vista dello stato di emergenza sia dal punto di vista della collaborazione con le altre Regioni, ci siamo già attivati prontamente.



PRESIDENTE

Sulle comunicazioni della Giunta regionale non vi sono altre richieste di intervento.
Quindi, conformemente a quanto convenuto nella Conferenza dei Capigruppo, rammento che i Consiglieri interessati sono convocati nelle giornate di domani e dopodomani per i lavori della I Commissione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.33)



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