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Dettaglio seduta n.39 del 15/11/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 10.32 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.45.)



(La seduta ha inizio alle ore 10.55)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Deambrogio, Laus, Moriconi e Robotti.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale - Varie

Solidarietà alla Presidente della Giunta regionale Mercedes Bresso per gli atti d'intimidazione subiti


PRESIDENTE

Prima di proseguire con i lavori, desidero manifestare in aula la solidarietà e la vicinanza di tutto il Consiglio regionale alla Presidente Bresso, che è stata oggetto in questi giorni di atti d'intimidazione alcuni dei quali veramente ignobili.
L'ho già comunicato alla Presidente nel giorno del fatto, ma penso di farmene parte, in nome di tutti voi, nell'esprimere la vicinanza di tutto il Consiglio e la solidarietà rispetto all'ignobile attacco che ha subito la sua persona, anche in modo estremamente violento.


Argomento: Opere pubbliche - Trasporti su ferro

Iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 158 "Solidarietà alla popolazione della Val di Susa" a firma dei Consiglieri Allasia e Rossi


PRESIDENTE

giunta alla Presidenza la richiesta di iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g., ex articolo 51 del regolamento, da parte del gruppo della Lega Nord. Si tratta dell'ordine del giorno n. 158 inerente a "Solidarietà alla popolazione della Val di Susa".



(L'Aula, tacitamente acconsente all'iscrizione)



PRESIDENTE

Non essendoci osservazioni, l'ordine del giorno è iscritto.


Argomento: Ristrutturazione industriale

Proseguimento esame disegno di legge n. 150 "Interventi per la riqualificazione industriale dell'area metropolitana torinese"


PRESIDENTE

L'esame del punto 2) all'o.d.g., inerente al disegno di legge n. 150 prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 Passiamo quindi all'esame dell'articolo 1.
Emendamento rubricato n. 12 presentato dal Consigliere Buquicchio: all'articolo 1, primo capoverso, primo rigo del disegno di legge si sopprime l'espressione "partecipa ad".
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

L'emendamento viene ritirato.



PRESIDENTE

Risultano presentati all'articolo 1 altri due emendamenti rispettivamente rubricati come n. 14 e n. 15 sempre a firma del Consigliere Buquicchio. Sono anch'essi da intendersi ritirati?



BUQUICCHIO Andrea

Relativamente all'articolo 1, anche gli altri emendamenti sono ritirati.



PRESIDENTE

Comunico dunque gli emendamenti rubricati dal n. 12 al n. 16 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 2 presentato dal Consigliere Scanderebech: all'articolo 1, comma 1, ultimo rigo: le parole "l'utilizzo di fonte energetiche nuove ed alternative" sono sostituite con le parole "fonti energetiche nuove alternative al petrolio e soprattutto ecologiche".
La Giunta esprime parere favorevole.
Mi permetto di proporre una riformulazione tecnica: sopprimerei il termine "soprattutto", inusuale in un testo di legge.
Quindi, proporrei di sostituire le parole "l'utilizzo di fonte energetiche nuove ed alternative" con le parole "fonti energetiche nuove alternative al petrolio e ecologiche".
Ha chiesto la parola l'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Proporrei, al posto della versione "l'utilizzo di fonte energetiche nuove ed alternative", le parole "fonti energetiche nuove alternative al petrolio e ambientalmente sostenibili".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Non entro nel merito dell'emendamento, ma relativamente alle modalità con cui procediamo al voto dello stesso. È possibile, in fase di votazione emendare un emendamento anche in assenza del presentatore?



PRESIDENTE

No, tant'è che, proprio in ragione dell'assenza del presentatore dell'emendamento, ho chiesto alla Giunta di farsi portatrice di un proprio emendamento.
Quindi, essendo il Consigliere Scanderebech assente, per cercare di trovare una soluzione è stato presentato un emendamento dalla Giunta che ha sostituito rispetto all'emendamento del proponente le parole "soprattutto ecologiche" con le parole "ambientalmente sostenibili". Questo per permettere la modifica e l'accoglimento dell'emendamento.
Non essendoci interventi, passiamo alla votazione prima dell'emendamento n. 2 presentato dal Consigliere Scanderebech nella stesura originaria. Dopodiché si passa alla votazione dell'emendamento presentato dalla Giunta regionale, che è una modifica dell'emendamento del Consigliere Scanderebech.
Indìco quindi la votazione palese sull'emendamento n. 2 presentato dal Consigliere Scanderebech.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 2 bis, presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Bairati: all'art. 1 comma 1 rigo ultimo: "l'utilizzo di fonti energetiche alternative al petrolio" va sostituito con "fonti energetiche nuove alternative al petrolio ambientalmente sostenibili.
Indìco la votazione palese l'emendamento rubricato n. 2 bis.
Il Consiglio approva Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'articolo 1.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

un articolo questo che condividiamo solo in parte, e, in particolare condividiamo quella parte che siamo riusciti a modificare in Commissione con un emendamento che la Giunta ha recepito, perché ha aggiunto una frase per noi importante cioè quella che riguarda i partner necessari al rilancio della area piemontese all'economia piemontese relativamente alla crisi dell'industria automobilistica sono: la Città di Torino, la Provincia di Torino, il gruppo FIAT e i rappresentanti delle imprese filiere automobilistiche. La parte aggiunta della Lega era proprio la questione legata ai rappresentanti delle imprese della filiera automobilistica.
Questa è una parte su cui assolutamente concordiamo, perché, e lo voglio ricordare, la crisi dell'indotto auto non è solo FIAT, è principalmente legata a FIAT, ma c'è tutta una realtà sul territorio piemontese che soffre e interamente deve essere considerata. In ogni modo, siamo contrari a quest'articolo perché a quel punto la Regione dovrebbe riconoscere come partner non solo città di Torino e Provincia di Torino, ma a questo punto tutti gli Enti locali interessati da crisi del settore automobilistico della sua filiera, per cui noi manterremo un voto contrario anche se apprezziamo il fatto che la Giunta abbia accettato di inserire nel gruppo dei partner necessari i rappresentanti delle imprese della filiera automobilistica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Prima di fare la dichiarazione di voto, volevo solo chiedere se è possibile la votazione per commi: cioè votare l'articolo 1 comma 1 e l'articolo 1 comma 2 separatamente. Perché a seconda della possibilità facciamo una dichiarazione di voto differente. Non abbiamo fretta.



PRESIDENTE

Il Regolamento interno, all'articolo 82, non prevede la votazione per commi dei singoli articoli. Quindi c'è la discussione articolo per articolo, la votazione sui singoli articoli e poi la votazione complessiva.
La prassi è mutuata dal Regolamento della Camera dei Deputati.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Allora su questo articolo esprimeremo un voto di contrarietà e spiego anche perché abbiamo richiesto la possibilità della votazione per commi. Perché il comma 2 così come modificato in sede di Commissione competente è un articolo sul quale in qualche modo ci riconosciamo, perché individua i partner necessari per lo sviluppo della riqualificazione industriale dell'area piemontese.
Non intendiamo invece esprimere un voto favorevole rispetto all'articolo complessivamente, non tanto perché non riteniamo che quanto indicato al comma 1 non possa essere sottoscritto, quanto perché lo spiegheremo meglio nella discussione dell'articolato. Riteniamo che se le finalità sono in qualche modo condivisibili a quelle finalità non si danno strumenti economici per raggiungere le stesse. Nel senso che, come vedremo poi, senza anticipare nulla ma all'articolo 5, che noi riteniamo essere un po' il cuore della legge soprattutto per ciò che riguarda il comparto non soltanto FIAT, ma il comparto di tutta la filiera dell'automobile, non ci sono adeguati finanziamenti, quindi anche le finalità dell'articolo 1 rischiano di non essere rispettate dall'articolato di questa legge soprattutto rispetto alle norme finanziarie che questa legge ha.
Pertanto, il Gruppo di Alleanza Nazionale esprimerà un voto di contrarietà rispetto all'articolo in oggetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Intervengo per esprimere il voto contrario a questo articolo, da parte del Gruppo di Forza Italia, con una considerazione.
Apprezzo la correzione che è avvenuta già in ambito di Commissione togliendo FIAT come interlocutore naturale, perché altrimenti (non sta a me dirlo, perché rischio di suscitare ilarità) avremmo le norme ad personam anche in Consiglio regionale. Certamente, questo articolo ha una sostanza molto aulica, importante, un campo d'azione molto vasto, richiamando la politica di rilancio della ricerca e dell'innovazione. Così come diceva anche il collega Vignale, con il suo richiamo all'articolo 5, introduce ipotetiche iniziative su tutto il settore dell'automotive, ma poi, nella sostanza, la norma si riduce all'intervento per le aree di Mirafiori e Campo volo, perdendo l'occasione di intervenire complessivamente sul sistema.
Pertanto, il nostro voto è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1, come modificato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Passiamo all'esame dell'articolo 2, "Concertazioni".
Se non ci sono colleghi che vogliono intervenire, passiamo all'esame degli emendamenti.
Il primo emendamento presentato è quello rubricato n. 17 a firma Buquicchio; tale emendamento è privo di valore normativo ai sensi del nostro Regolamento; risulta quindi non accoglibile.
Comunico che anche l'emendamento rubricato n. 18 è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 71 presentato dal Consigliere Buquicchio: si aggiungono all'articolo 2 comma 1, secondo rigo, del disegno di legge dopo "interessati" i termini "tra cui la Città di Collegno".
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Relativamente a questo emendamento, noi pensiamo che si possa e si debba aggiungere all'articolo 1 comma 1 secondo rigo, dopo la parola "interessati" la frase "tra cui la città di Collegno". Poiché ci sembra che parte dell'iter di questa operazione riguardi per l'appunto l'amministrazione del Comune di Collegno. Quindi anche nell'ottica di una salvaguardia di quell'elemento che noi di tutta l'operazione vediamo come elemento più positivo, che è quello di effettuare un'operazione immobiliare direi in trasparenza, perché questo tipo di operazione immobiliare la FIAT o chi per lei, avrebbe potuto benissimo effettuarla con modalità ben diverse, che tutti conosciamo.
Quindi, questo elemento positivo nell'intera operazione lo vedo e lo sottolineo. A dare maggiore forza a questa sottolineatura, ritengo che l'inserimento di quello che chiediamo con questo emendamento possa essere significativo e importante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, intanto vorrei far rilevare alla Presidente Bresso e all'Assessore Bairati un fatto che mi sembra molto grave: sull'articolo 1 che era l'articolo dei principi, non avete la maggioranza, perché hanno votato a favore dei principi 29 Consiglieri. A noi sembra un fatto politicamente molto, molto, molto grave, perché vuol dire che la maggioranza di centrosinistra, cioè DS, Margherita, Italia dei valori Rifondazione, Comunisti Italiani e Socialisti, su questa legge così importante, così propagandata, così fortemente voluta, non ha la maggioranza.
Non so se qualcuno, alla fine, si ricrederà e voterà a favore probabilmente sì, però, faccio notare che le leggi, come le parole, sono pietre e questo, colleghi, è l'articolo in cui si fissavano i principi! Noi per mesi abbiamo cercato di farvi capire che questi principi erano nobili, perché tutti vogliamo il rilancio della produzione, tutti vogliamo che la FIAT non solo sopravviva, ma incrementi, tutti cerchiamo la massima occupazione possibile oltre il reintegro dei lavoratori, tutti vogliamo un nuovo motore, tutti vogliamo dei nuovi modelli, però, oltre ad aver detto che vogliamo tutte queste cose, non comprendiamo perché queste cose le vogliate fare così.
Venendo all'emendamento, chiediamo perché inserire la Città di Collegno fra i soggetti? È per questo che non siamo favorevoli. Noi non siamo favorevoli perché non siamo favorevoli all'inserimento di Campo Volo all'interno di questa legge. Campo Volo non ha nessuna attinenza - nessuna attinenza! - con il rilancio della FIAT, è un terreno su cui verosimilmente, si svolgerà una megaspeculazione immobiliare e non è attinente con il rilancio della produzione, non è neanche vicino a Mirafiori, tant'è che Alleanza Nazionale aveva detto: "Guardate, lasciamo Campo Volo, eventualmente, agli speculatori, prendiamo, se crediamo veramente nel rilancio dell'auto, della produzione e dell'occupazione, un pezzo in più di Mirafiori". La maggioranza lo ha bocciato, quindi non possiamo essere d'accordo con questo emendamento, perché, secondo noi Campo Volo non c'entra nulla.
Voglio fare rilevare, Presidente e Assessore, anche se voi minimizzerete che non avete avuto la maggioranza sull'articolo che recitava: "La Regione nell'ambito delle proprie competenze promuove e partecipa a iniziative volte a limitare gli effetti negativi sull'economia piemontese e della crisi dell'industria automobilistica, e che nel contempo risultino necessari e utili a una politica di rilancio fondata sulla ricerca sull'innovazione, sulla formazione permanente delle risorse umane".
Colleghi, è come se aveste votato contro, perché avete votato "sì" in 29 e in maggioranza siete 33, 34, 35... non lo so neanche più!



(Commenti fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Siete 38 e avete votato "sì" in 29, cosa vuol dire? Vuol dire che non volete questa legge, colleghi, perché questi erano i principi della legge! Non li volete, ditelo, abbiate il coraggio di fare outing! Abbiate il coraggio di dire veramente come la pensate o comunque cercate di votare in modo coerente, perché il doppio binario, una marchetta nei confronti di chi ascolta e un comportamento diverso nei fatti, lo abbiamo visto troppe volte. Se siete d'accordo ad alcune nostre sollecitazioni, come, ad esempio, un incremento dell'acquisto di Mirafiori e l'annullamento dell'acquisto di Campo Volo, ditelo con i voti. Modifichiamo al meglio questa legge, cercate di raccogliere anche i voti dell'opposizione, almeno di Alleanza Nazionale, che - ripeto - potreste avere se veramente finalizzaste questa legge al rilancio produttivo, alla piena occupazione al reintegro immediato dei lavoratori e al potenziamento, perché no, anche delle linee produttive della FIAT, però, cercatevi almeno una maggioranza.



PRESIDENTE

Siamo sempre sull'emendamento n. 71 La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Volevo far rilevare al Consigliere Buquicchio che la questione, posta correttamente, che si riferisce in modo specifico all'area in oggetto, è trattata dall'articolo 4 in cui il coinvolgimento della Città di Collegno è esplicitamente ricordato. L'articolo 2 che fa riferimento in modo più generale agli atti di politiche concertative si esprime generalmente rispetto agli Enti locali interessati, perché questi potrebbero essere una molteplicità. Comprendiamo il senso dell'osservazione, ma riteniamo che questo aspetto sia trattato specificamente nell'articolo 4, pertanto esprimiamo parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'emendamento n. 71.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 3 presentato dal Consigliere Scanderebech: all'articolo 2, comma 1, rigo primo, le parole: "le linee essenziali delle iniziative da intraprendere" vanno sostituite con le parole "le iniziative da intraprendere".
La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Oggi il Consigliere Scanderebech è assente a causa di un lutto comunque, credo fosse suo desiderio ritirarlo, non so se posso essere io a fare questo tipo di richiesta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Voglio precisare che con il Consigliere Scanderebech avevamo invece concordato di mantenere l'emendamento, sul quale, comunque, avevamo già espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 4 presentato dal Consigliere Scanderebech: all'art. 2 comma 1 rigo ultimo: "da cui si evincono" da modificare con "che indichino".
In ragione anche dell'assenza del Consigliere Scanderebech, la parola all'Assessore Bairati che esprime il parere della Giunta regionale.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Esprimo parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 4, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Comunico che gli emendamenti rubricati nn. 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25 26, 27, 28 e 29 sono ritirati.



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati dal n. 19 al n. 29 sono dunque ritirati dal proponente e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 5 presentato dal Consigliere Scanderebech: all'art. 2 comma 1 punto d): "le condizioni di garanzia" va aggiunto: "le condizioni di garanzia, quali il mantenimento degli attuali livelli di occupazione in Piemonte e il pieno utilizzo degli impianti esistenti".
La parola all'Assessore Bairati per il parere della Giunta.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Non voglio togliere nulla al lavoro che l'Assessore Bairati, con l'Assessore Susta e il Consigliere Scanderebech, ha svolto nelle sedute precedenti per trovare un accordo di massima per far sì che il Gruppo dell'UDC votasse a favore. Ho analizzato gli emendamenti del Gruppo dell'UDC che la Giunta ha accolto precedentemente legati a termini diversi rispetto a quelli contenuti nel disegno di legge, ma di sostanza abbastanza limitata.
Riteniamo che l'emendamento in oggetto sia di grande sostanza, è un po' la sintesi (sono a conoscenza che altri Gruppi hanno presentato emendamenti di questo tipo) di quello che nelle varie discussioni, anche di Commissione e di Consiglio regionale, le opposizioni e gran parte della maggioranza chiedevano. Vale a dire la dimostrazione - inserendo opportune garanzie in senso più esplicito rispetto alla dicitura generica "le condizioni di garanzia" - che veramente l'impostazione di questo disegno di legge è legato ad un impegno da richiedere all'interlocutore FIAT di garantire i livelli occupazionali.
Noi, ovviamente, esprimeremo voto favorevole all'emendamento, rileviamo che la Giunta sta appoggiando la proposta dell'opposizione su emendamenti abbastanza limitati come significato rispetto a quelli di sostanza. Mentre su emendamenti di sostanza, come quello che stiamo votando, ancora una volta, dimostra che le considerazioni che in premessa abbiamo fatto, e ci porteranno a votare contro questo disegno di legge, hanno una loro sostanza. Ed è appunto nella posizione contraria della Giunta sull'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida, ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Come non condividere le affermazioni della Consigliera Ferrero.
Nell'ambito delle trattative abbiamo trasformato l'emendamento in un ordine del giorno: auspico che possa essere approvato l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Sostanzialmente per sollevare alcuni problemi che abbiamo più volte sollevato in sede di Commissione competente, e poi in Aula.
E' pur vero che a legge votata si potranno votare ordini del giorno collegati che, in qualche modo, proveranno a dare sostanza - che non troviamo all'interno della legge - relativamente alle condizioni di garanzia. E' altrettanto vero, come ben sanno i Consiglieri, l'Assessore e la Presidente, che un conto è inserire un principio di garanzia occupazionale all'interno dell'articolato di una legge, un altro è inserirlo in un ordine del giorno. Mi spiego meglio.
Se all'interno dell'articolato della legge, in punti differenti, vi è un'indicazione precisa rispetto al mantenimento degli attuali livelli di occupazione e il fine utilizzo degli impianti esistenti - che è molto più interessante del mantenimento degli attuali livelli di occupazione, anche se abbiamo visto, esaminando il Piano industriale FIAT, che vi sono timori rispetto anche solo al mantenimento degli attuali livelli di occupazione se fosse modificata la legge, quando la Presidente si siede ad un tavolo di confronto con altri soggetti per la firma del protocollo di intesa, deve rispettare, anche relativamente alle condizioni di garanzia, quanto la legge contiene.
Invece il punto 1, comma d) dell'articolo 2 individua le condizioni di garanzia, ma non dice né in questo articolo né in altri, quali dovranno essere le condizioni di garanzia. Questo, per essere molto chiari. Tutto ciò che in questi mesi abbiamo letto sui giornali (la produzione della Grande Punto a Mirafiori, il rientro di cassintegrati nell'attività produttiva, la realizzazione di un nuovo motore negli stabilimenti FIAT ecc.) tutto ciò, non compare nella legge, non compare nel protocollo di intesa. Come i Consiglieri ben sanno, l'unica assicurazione, se si pu definire tale, che noi oggi abbiamo, è una lettera dell'amministratore delegato che invia alla Presidente impegnandosi esclusivamente per la produzione della Grande Punto a Mirafiori. Non si parla di un nuovo motore né di tempi in cui questa produzione viene mantenuta. La lettera verrebbe rispettata anche qualora la Grande Punto si producesse soltanto per sei mesi nello stabilimento di Mirafiori, e poi si interrompesse la produzione.
Credo che questo, unitamente ad altri emendamenti presentati, sia uno dei punti essenziali per avere garanzie rispetto al fatto che il denaro pubblico che stiamo investendo, garantisca davvero relativamente ad uno sviluppo dell'impresa FIAT, delle imprese dell'indotto FIAT, e non vi sia dietro, come in più di un'occasione abbiamo avuto modo di dire, il rischio di una speculazione, o meglio, di un'acquisizione immobiliare Punto, senza alcuna garanzia rispetto allo sviluppo produttivo.
Ricordiamo che nel protocollo di intesa si fa riferimento al mantenimento produttivo all'interno del Gruppo FIAT e dello stabilimento di Mirafiori, e non ad un aumento della produzione, quindi ad un aumento occupazionale. Questo pone una serie di problemi, fra i quali il rientro delle persone oggi in cassintegrazione o anche solo un investimento che dovrebbe non soltanto garantire a FIAT un introito, ma condizioni di maggiore sviluppo.
Noi reputiamo, e lo diremo in altri articoli con emendamenti presentati dal nostro Gruppo, che all'interno della legge mancano una serie di garanzie prima di tutto per gli amministratori che vanno a votare ma soprattutto, per coloro i quali - lavoratori e territorio della provincia di Torino e piemontese - dovrebbe beneficiare dell'incremento occupazionale produttivo di FIAT.
Per questo motivo voteremo a favore dell'emendamento perché secondo noi dà, all'interno dell'articolato della legge - e non in un ordine del giorno maggiori garanzie al Consiglio, prima di tutto, e ai cittadini che il denaro pubblico sia investito in modo corretto per una reale opera di sviluppo.



PRESIDENTE

Rendo noto al Consiglio che pende un ordine del giorno che verrà discusso prima della votazione della legge nel suo complesso, che contiene seppur sottoforma di ordine del giorno, le stesse affermazioni e le stesse garanzie sottese al provvedimento qui discusso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Parliamo ancora dell'emendamento, vero?



PRESIDENTE

Certo.



ROSSI Oreste

L'emendamento ci vede assolutamente favorevoli, perché riteniamo fondamentale garantire gli attuali livelli di occupazione e il pieno utilizzo degli impianti. Capiamo che per la Giunta diventa molto difficile inserire, in un testo di legge, un documento di questo tipo, ma la garanzia per i lavoratori avrebbe dovuto essere data.
L'ordine del giorno che abbiamo presentato - che la Giunta si è dichiarata disponibile ad accogliere - impegna la Giunta a fare il possibile affinché i lavoratori siano riassorbiti all'interno dell'azienda non come cassintegrati, ma come lavoratori dell'azienda, quindi con pieno titolo di lavoratori.
Non solo la Giunta si è resa disponibile ad accettare l'ordine del giorno, ma si è anche resa disponibile ad accettare di venire a relazionare in merito, ogni tre mesi, al Consiglio, quindi la Giunta non può non fare nulla. Non è un ordine del giorno fine a se stesso, perché dovendo venire a relazionare all'Aula, è chiaro che la Giunta si è assunta un impegno serio.
Se non dovesse riuscire a realizzare l'obiettivo posto, che è stato accettato come impegno nell'ordine del giorno, diventa difficile - parlo sempre per la Giunta - venire a dire al Consiglio: "Non siamo riusciti. Non siamo riusciti. Non siamo riusciti".
Credo che l'ordine del giorno possa essere un'alternativa accettabile a questo emendamento.
Voteremo a favore l'emendamento, però diamo atto alla Giunta di aver assunto l'impegno di recepire un ordine del giorno che, comunque, dà un impegno importante alla Giunta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 5, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Intervento del Consigliere Monteggia fuori microfono)



PRESIDENTE

Diamo atto che il Consigliere Monteggia dichiara di aver votato contro l'emendamento, mentre intendeva votare a favore.
Emendamento rubricato n. 72 presentato dal Consigliere Buquicchio: si aggiunge all'articolo 2 comma 1, del disegno di legge, dopo la lettera d) il punto e): "e) gli impegni forniti dal Gruppo Fiat, quantomeno al mantenimento degli attuali livelli occupazionali." La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, Assessore, l'emendamento, che ricalca quello su cui abbiamo espresso precedentemente il voto (relativamente al quale ho sentito l'obbligo, in termini di coerenza, di astenermi), fa parte degli emendamenti di merito. Come avete visto, altri emendamenti di altra natura sono stati ritirati. Tuttavia, visto che deve giudicarlo, pregherei, in particolare l'Assessore, ma anche il Consiglio tutto, di prestare attenzione a questo emendamento, perché ne va della disponibilità dell'Italia dei Valori nei confronti di tutto il disegno di legge.
Non è possibile usare due pesi e due misure. Non è possibile considerare osservazioni di alcune forze politiche pregnanti, importanti e determinanti, e ad esse assegnare la giusta considerazione e eventualmente, l'accoglimento. Non è possibile riservare ad altre forze politiche, ad altre osservazioni, ad altre necessarie esigenze di richieste di garanzie su determinati punti, un atteggiamento diverso. Questo, la politica non lo vuole.
In quest'Aula, per quello che posso e per quello che rappresento, sono disposto a seguire, sino in fondo e con coerenza, i miei principi.
Questa legge, come è stato rimarcato da molte parti - in particolare ed ovviamente dall'opposizione, che ha maggiore libertà di linguaggio - non offre sufficienti garanzie, in tutta una serie di punti ma, soprattutto sul punto che ai lavoratori interessa maggiormente: la salvaguardia almeno, dell'attuale livello occupazionale. Mi rendo conto che l'Assessore e tutta la Giunta, con un certosino lavoro, hanno ottenuto un risultato assolutamente non sottovalutabile su tavoli difficili, in cui non è facile ottenere tutto quello che si desidera, ma qui si è portati a "portare a casa", come è stato detto, quello che, in termini pratici, è raccoglibile.
In nome di quella politica più nobile a cui facevo riferimento, sarebbe almeno auspicabile una serie di considerazioni, in punto di onestà intellettuale, in forza delle quali si ammettano pubblicamente i limiti di determinate operazione e si cerchi di non mortificare, rinunciando ad una pacata discussione sullo sviluppo e, quindi, alla risoluzione di determinate proposte.
Penso che nulla osti - se così non è, prego l'Assessore di spiegarmene le motivazioni - l'inserimento, quanto meno, di quello che chiediamo: aggiungere all'articolo 2, relativamente al comma 1, dopo la lettera D, un nuovo punto, un punto E, che dica: "Gli impegni forniti dal gruppo FIAT quanto meno al mantenimento degli attuali livelli occupazionali".
Mi sembra una richiesta minimale. Se non è ottenibile - prego l'Assessore di darmene adeguata motivazione - ne terremo comunque conto nel proseguo della discussione.



PRESIDENTE

Mi permetto di richiamare all'attenzione di tutti i Consiglieri, senza entrare nel merito delle proposte perché non mi compete, la necessità che la legge, che risulterà approvata dal Consiglio regionale, sia pienamente conforme ai vincoli derivanti dai Trattati dell'Unione Europea. Tali Trattati impongono stretti vincoli agli Stati membri e alle amministrazioni loro interne, tipo il Consiglio e la Giunta regionale, in materia di aiuti di Stato.
Non mi permetto giudicare e di entrare nel merito delle proposte, per avverto la necessità di comunicare a tutti che dobbiamo strettamente attenerci a queste normative. Oltretutto, i provvedimenti contenenti aiuti di Stato vengono, per obbligo espresso di legge, notificati alla Commissione europea e poi vagliati dagli uffici della Commissione.
Questo Consiglio regionale non ha mai avuto, nel corso degli anni nessuna legge respinta dall'Unione europea per aiuti di Stato, quindi è ferma intenzione riuscire ad operare, in linea preventiva, per ottenere gli effetti desiderati, evitando procedure di infrazione.
Ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Volevamo fare, anche noi, qualche considerazione relativamente all'emendamento del collega Buquicchio e alle valutazioni che lei ha appena espresso in ordine agli eventuali rischi legati alle normative europee e quant'altro.
Partirei, intanto, con qualche riflessione in merito alle motivazioni che, nell'affrontare il discorso legato a questo disegno di legge, hanno portato, a mio giudizio, tutto il Consiglio - non solo l'opposizione - a richiedere garanzie in ordine al mantenimento dei livelli occupazionali o in senso più esteso, in ordine alla possibilità di creare nuovi posti di lavoro.
Come Gruppo di Forza Italia e come opposizione, ci rendiamo conto che non è semplice, da un disegno di legge piuttosto che da un ordine del giorno o quant'altro, chiedere, su questo tema, un impegno preciso ad un privato, perché sappiamo che esiste il mercato e tutta una serie di elementi che, indipendentemente dalla nostra volontà, incideranno su questo aspetto.
Su questo disegno di legge, abbiamo, però, un'unica certezza: compriamo dei terreni.
Questo disegno di legge è nato perché gli Enti territoriali e gli Enti locali hanno concordato con FIAT che questo sarebbe stato l'unico elemento per permettere a FIAT di andare a Roma e modificare il Piano Industriale sostenendo che ci sarà una linea - non sappiamo ancora bene di che tipo della Grande Punto che consentirà, probabilmente, la gestione dei cassaintegrati, dei posti di lavoro e quant'altro che tenga conto anche di Torino.
Di fronte a quest'impostazione - e non ad un'impostazione generica, che tratta il comparto dell'automotive con un ragionamento non di unico interlocutore con FIAT, ma in senso lato sul territorio piemontese - non si può che chiedere questo tipo di garanzie. Come Gruppo di Forza Italia e come opposizione ci rendiamo conto che potrebbero sembrare un'anomalia, ma provocatoriamente è ovvio che, essendo stato impostato in questo modo il rapporto col privato, vista altresì la complessità del disegno di legge non può che essere questa la nostra impostazione.
A fronte di un aspetto certo - l'unico di questo disegno di legge - che prevede l'acquisto dei terreni, vogliamo almeno che la Giunta e il Consiglio si esprimano su un'altra certezza: il mantenimento dei livelli occupazionali. Ecco perché noi voteremo a favore.
Su questo aspetto, vorrei ancora evidenziare un particolare: è vero che probabilmente non possiamo inserire, con questo tipo di emendamento, un articolo specifico nel disegno di legge; ma è altrettanto vero che nel protocollo d'intesa e nel disegno di legge è comunque possibile immaginare una sorta di "dichiarazione unilaterale" del nostro interlocutore, che ancora non ha fatto e che immagino non farà.
dunque possibile farlo, ma in un certo modo. Probabilmente, la risposta che avete ricevuto è stata: "No".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Vorrei fare due valutazioni differenti; la prima relativamente a quanto proposto dall'emendamento, che riteniamo positivo sotto le forme di garanzia, e limitativo, o non sufficiente, in merito alle possibilità di mantenimento dello stabilimento di Mirafiori e al riassorbimento del personale attualmente in cassa integrazione.
Sarebbe stato esaustivo se avessimo precisato: "...mantenimento degli attuali livelli occupazionali indicati dal Piano Industriale FIAT del 3 agosto", dove FIAT presenta un Piano Industriale in cui individua un certo numero di addetti e un certo numero di auto da produrre giornalmente; ma la realtà che abbiamo nello stabilimento di Mirafiori è decisamente al di sotto dell'indicazione espressa da FIAT sul Piano Industriale.
Il mantenimento dei livelli occupazionali, se non è legato al Piano industriale, rischierebbe di significare le persone che attualmente operano all'interno dello stabilimento di Mirafiori, con un'impossibilità di rientro per coloro che oggi, invece, sono in cassa integrazione.
Ciononostante, noi riteniamo che l'emendamento dovrebbe essere accolto perché, così come per le valutazioni che facevamo rispetto all'emendamento presentato dal Consigliere Scanderebech, anche in questo caso, all'interno della legge, si pongono alcune indicazioni di garanzia nei confronti del Consiglio e dei cittadini, che non vi sono.
In questo caso, si dice: "Stanziamo dei fondi pubblici, che sono legati ad alcuni fattori"; prima si riteneva che fossero legati allo sviluppo adesso ai livelli occupazionali.
Ovviamente, non ho le competenze giurisprudenziali per stabilire se questo emendamento può variare, in qualche modo, un provvedimento della Regione. È ben comprensibile a tutti che il solo indicare che il pubblico interviene - ancorché con un'acquisizione - nella volontà di mantenere e sviluppare i livelli produttivi occupazionali rischia di rendere la legge non compatitile con le normative europee. Lo si comprende già solo dall'espressione dalla Giunta su questo emendamento, che crediamo sia sacrosanto, ancorché verso il basso (noi auspichiamo che il denaro pubblico serva ad incrementare gli attuali livelli occupazionali e produttivi nello stabilimento di Mirafiori). Ma se anche solo questo emendamento rischia di rendere incompatibile la legge con le normative comunitarie, voi capite quale sia il filo sottile sul quale stiamo comminando per non far configurare quello che, a tutti gli effetti, è un aiuto pubblico ad un'industria privata, che non si configuri come tale.
Questa, in qualche modo, ne è la dimostrazione.
Credo che, con maggior correttezza, nella presentazione della legge nell'esposizione in Commissione e nella trattazione consiliare, si sarebbe dovuto dire: "Non possiamo scrivere nulla che individui forme di garanzia per il Consiglio e per i cittadini - il cui denaro sarà utilizzato per finanziare questa legge - perché intendiamo sostenere una grande impresa con del denaro pubblico, ma dobbiamo fare in modo che non si configuri come un aiuto pubblico, anche se, in realtà, lo è".
Quest'emendamento, oggi, in qualche modo, dimostra chiaramente che stiamo facendo questo.
Non stiamo emanando una legge volta ad una politica di sviluppo prima di tutto della più grande impresa del territorio e poi dell'indotto FIAT ma stiamo correndo su un filo sottile che ci vede ai limiti del rispetto della normativa europea.
Questo è un altro limite che ci permettiamo di sottolineare considerando - e concludo - come, anche in questo caso, qualsiasi emendamento sia stato presentato o quasi ogni emendamento presentato dal Consiglio - non importa se dai gruppi di maggioranza o di opposizione - per consentire al medesimo di avere possibilità di intervenire sul controllo del rispetto della normativa e delle finalità che la normativa si propone vadano in qualche modo vanificate perché non accettate dalla Giunta.
Non so se funziona ancora così nei rapporti di coalizione, in cui ognuno ha una bandiera da tenere e non può fare a meno di tenere quella che gli hanno dato, però mi auguro che il Consiglio regionale su alcuni passaggi della legge come questi, al di là delle indicazioni che la Giunta regionale legittimamente dà, abbia anche una libertà di coscienza personale nel comprendere che, nel momento in cui investiamo 35 milioni di euro, è sacrosanto che il Consiglio chieda garanzie minime, come quella che avanza il Gruppo dell'Italia dei Valori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Intervengo brevemente su un argomento che sta a cuore a tutti i Gruppi consiliari presenti in assemblea e, naturalmente, sta molto a cuore anche al gruppo di Rifondazione Comunista. I temi trattati fino adesso, quindi la garanzia occupazionale e di sviluppo, sono temi che hanno visto la base della proposta di legge che oggi votiamo. Hanno visto anche la base della discussione forte, che è venuta in seno proprio al Consiglio, sulle certezze che quest'operazione, che ha un costo pubblico abbastanza evidente, dia poi al territorio una risposta altrettanto evidente in termini di occupazione e di sviluppo in una città dove le industrie necessariamente rimanevamo, una città che ha delle alternative complementari all'industria e non assolutamente sostitutive.
Purtroppo è anche vero che viviamo in un'epoca di forte liberismo, che la Comunità Europea pare abbia avere acquisito in toto. Le regole che la Commissione Europea dà sono molto rigide e noi non le condividiamo, ma esistono e con queste bisogna fare i conti. Quindi, a fronte di queste regole che vietano l'aiuto pubblico all'industria privata, è nata - così l'abbiamo letta - questa legge che, probabilmente, è po' un escamotage.
Questo non ci tranquillizza, perché vorremmo essere certi che non si tratta di un intervento palliativo su una realtà che ha conosciuto un futuro enorme fino agli anni '80, che ha visto da quegli anni in poi una crisi sempre più in aumento, sia strutturale che funzionale, con delle scelte da parte di alcuni manager talvolta molto autoreferenziali.
Speriamo comunque che questa legge dia un senso ed un segnale di cambiamento di tenuta, ma anche di crescita.
Gli strumenti per verificare questo sono le varie Commissioni e il controllo che il Consiglio regionale dovrà avere, già discusso e concordato nelle discussioni con la Giunta, su quelle che saranno le azioni future quindi di rientro dei cassintegrati dagli enti centrali agli altri operai e sviluppo di un'area che non può essere abbandonata ad un'eventuale speculazione del mattone o legata al mattone.
Crediamo a questo punto con grande sofferenza che il Gruppo voterà contro questi emendamenti, proprio per salvaguardare una legge che si propone degli scopi utili e positivi. Sarà il Consiglio che avrà il compito di vigilare, salvaguardare e verificare che questi scopi vadano a buon fine, magari con l'aiuto di ordini del giorno o altri strumenti simili che so essere già in fase di elaborazione, perché vari Gruppi vi stanno lavorando - che affianchino una legge che non possiamo permetterci venga bloccata da un vaglio negativo della Comunità Europea.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Come SDI non siamo finora intervenuti su questo punto, non perché la nostra sensibilità rispetto alla salvaguardia dei livelli occupazionali sia inferiore a quella di altri gruppi, ma perché abbiamo ben presente quello che è il filo sottile rispetto al quale questo provvedimento si colloca, in relazione ai vincoli europei sugli aiuti di Stato alle imprese. Crediamo di dover ribadire che la prima garanzia che possiamo mettere in campo rispetto al mantenimento e alla salvaguardia e possibilmente allo sviluppo dei livelli occupazionali di Mirafiori e dell'area torinese è quella di approvare questo provvedimento, facendo in modo che diventi operativo e che non incorra in provvedimenti di impugnazione da parte degli organi competenti.
Mi adeguerò dunque alla valutazione della Giunta rispetto a questo emendamento, pur condividendone lo spirito di merito, ma privilegiando nell'espressione di voto la necessità di giungere all'approvazione del provvedimento, in forma tale da poter consentire di dispiegare pienamente la sua efficacia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Larizza; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Vorrei dire una cosa, rivolgendomi anche al Consigliere Buquicchio. Le ragioni di questa legge, dell'iniziativa degli Enti locali e del Protocollo d'Intesa - lo sappiamo tutti - hanno al centro il futuro produttivo di Mirafiori ed ovviamente la possibilità non solo di un mantenimento, ma, se possibile, anche di un incremento occupazionale tra FIAT e indotto.
Se bastasse una legge per garantire il livello occupazionale, credo che ne avremmo potute fare tante. Il problema è che dobbiamo fare i conti anche con lo sviluppo concreto del mercato.
Se dovessi guardare l'emendamento così com'è scritto da un punto di vista dell'ispirazione e dell'obiettivo che il collega Buquicchio si dà non potrei che condividerlo, perché non c'è solo un problema di mantenimento, ma addirittura c'è un problema di incremento.
Tuttavia, come hanno già detto altri colleghi, il collega Bossuto in particolare, ci troviamo di fronte a delle norme dell'Unione Europea dentro le quali dobbiamo stare, altrimenti corriamo il rischio che l'intera legge venga messa in discussione.
Quindi, sulla base di queste semplici considerazioni, prima di arrivare al voto, chiederei al collega Buquicchio di ripensarci, cioè se ritiene di venire incontro a queste preoccupazioni e di ritirare l'emendamento.
Sul resto discuteremo e, com'è già stato ricordato, c'è un ordine del giorno, sul quale possiamo discutere e con il quale chiediamo garanzie, ma soprattutto chiediamo un monitoraggio dell'applicazione della legge con al centro la nostra preoccupazione permanente per i livelli occupazionali, per il rientro dei cassintegrati in modo particolare, ma possibilmente anche con qualche speranza in più.



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Non vorrei mettere in difficoltà l'Assessore, nei confronti del quale non posso che esprimere - così come mi sembra sia stato espresso da tutti un plauso per l'encomiabile sforzo che ha fatto.
Questo però non toglie la nostra grande insoddisfazione. Mi sembra che sia un'insoddisfazione diffusa, ma facciamo i conti con il possibile e, tra due mali, scegliamo forse il minore.
Però vorrei fare un'osservazione e, a questo punto, colgo l'occasione per farla e rimarcarla: gli enti, lo Stato in generale e, in questo caso gli Enti locali non devono agire sotto la scure ricattatoria di nessuno.
Non si può continuare ad agire sotto il ricatto della cassa integrazione. Bisogna potere assumere maggior forza nei confronti di chi negli ultimi vent'anni, senza alcun merito, ha dettato le sorti occupazionali e produttive di questa Regione e non solo.
Per cui un segnale in questa legge da parte della Regione, ritengo che debba esserci e vedo che dal punto di vista politico, c'è piena concordia da parte della maggioranza e delle forze politiche. Qual'è allora il problema? Il problema è che si vuole evitare e si vuole scongiurare il pericolo che, essendo in conflitto con le norme europee, la legge venga invalidata. Consentitemi di dire al riguardo che i pareri sono molto contrastanti, perché anche noi che ci pregiamo di fare le cose in modo serio e non certo avventuristico, abbiamo raccolto emeriti pareri sull'argomento.
I nostri esperti non hanno sicuramente fatto valutazioni come quelle che mi riferisce una parte dei Consiglieri di quest'Aula. Per cui ritengo che, in quei termini, non si possa intravedere l'aiuto di stato, ma si pu intravedere una precisa volontà politica di salvaguardia di un elemento minimale al di sotto del quale sarebbe veramente curioso dover accettare delle soluzioni.
Mi si chiede di ritirare questo emendamento per favorire l'operazione.
Io non ritengo che questo possa essere fatto senza un confronto, così come si è avuto in altri casi con le altre forze politiche cui l'Italia dei Valori sino a questo momento è stata legata e lo faccio presente in quest'Aula. Per cui chiedo ufficialmente al Presidente, l'interruzione di questo Consiglio per discutere sull'argomento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Devo far notare che quest'emendamento è praticamente simile posizionato in un punto diverso, ma praticamente simile a quello che aveva presentato il collega Scanderebech e che abbiamo già votato.
Sinceramente io credo (come ho già detto prima) che un ordine del giorno come quello che è stato presentato e che la Giunta è sempre disponibile a ricevere, possa tranquillamente risolvere il problema senza far correre rischi al fatto che la legge venga impugnata.
Presidente, io la inviterei anche nel momento in cui ci sono rischi seri che un emendamento possa essere oggetto di un'impugnativa della legge a dichiararlo irricevibile è possibile. Perché se c'è questo rischio, si dichiara irricevibile non si mette neanche in votazione e non si apre neanche la discussione.
Credo che sia legittimo, che nessuno le possa contestare un intervento logico di difesa delle prerogative nostre di Consiglio. Noi possiamo presentare gli emendamenti, sono poi gli uffici che ci devono dire se l'emendamento è compatibile con la legislazione nazionale europea, se non lo è, non si pone neanche in discussione, non lo si vota e non si mette il presentatore nelle difficoltà di dire lo ritiro o non lo ritiro. Non si pu discutere e il presentatore è soddisfatto perché se legalmente non si pu discutere non si discute, ma il suo lavoro l'ha fatto e non deve scegliere lui cosa fare.
Tra l'altro, abbiamo già votato quello del collega Scanderebech, questo è simile e lo votiamo, quindi o lo votiamo e va bene così, ma bocciarlo se la motivazione è logica è un peccato. È questo che voglio dire. Cerchiamo di evitare di bocciare un emendamento che penso sia condiviso in realtà dalla maggioranza dei Consiglieri. Ma se approvato può creare problemi allora non votiamolo e facciamo prima.



PRESIDENTE

Sempre nella fase di dichiarazioni di voto, preciso al Consigliere Buquicchio, che non è che perché applichiamo il regolamento (non a caso le ho dato la parola per dichiarazione di voto) abbiamo chiuso la discussione sull'emendamento. Lei doveva parlare una volta e ha parlato, poi siamo passati alle dichiarazioni di voto e adesso siamo in fase di dichiarazione di voto.
La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Per quanto ci riguarda, diamo piena disponibilità al Consigliere Buquicchio qualora volesse mantenere la richiesta di sospensione.
Non abbiamo nulla in contrario, ma vorrei fare solamente una valutazione: siamo in un contesto di articolo 2 che parla di concertazione e che individua ed elenca una serie di argomenti sui quali concertare. Io ho qualche perplessità sul fatto che in questo specifico articolo implementare il punto di condizione di garanzia con qualche elemento più articolato, rappresenti per questo disegno di legge un pericolo di individuazione di illegittimità o come si dice per il discorso legato alla legittimità.
Sinceramente, mi sembra che siamo in una condizione, cioè l'articolo 2 dove si parla di argomenti sui quali gli Enti locali, insieme ai soggetti con i quali si discute, trovino delle intese sufficientemente ampie per inserire qualche elemento in più. Con questo spirito che ovviamente noi Gruppo di Forza Italia, riteniamo che se ci volesse essere la disponibilità di ragionare su una qualche apertura rispetto alle richieste che faceva il Consigliere Buquicchio e anche alla luce di quanto, come opposizione il Consigliere Scanderebech e il Gruppo dell'UDC ha fatto nel precedente emendamento, una soluzione si possa in qualche modo trovare. Quindi, per quanto ci riguarda, la nostra posizione è questa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Vi è una questione che vorremmo porre. Anche a noi pare, (come abbiamo detto nell'intervento in merito all'emendamento) che non vi siano gli estremi perché (qualora venga approvato questo emendamento) si configuri un aiuto di Stato. Sarebbe però importante chiarirlo magari in sede sospensione che ha richiesto il Consigliere Buquicchio, perché è ovvio che cambia il termine della valutazione. Non soltanto da parte del nostro Gruppo Consiliare, (credo che l'Assessore abbia ascoltato il dibattito consiliare) gli altri colleghi sono intervenuti dicendo che voteranno contro non perché non condividano l'emendamento presentato ma perché se l'emendamento presentato può in qualche modo bloccare il procedimento della legge, sono in qualche modo obbligati a respingerlo. Quindi, non perché non condividano il merito. ma perché non possono sottoscrivere un emendamento che pone in dubbio l'avanzamento della legge. Ma questo è un discrimine, è una valutazione importante da sciogliere.
Come dicevo già nell'intervento precedente, e lo ripeto, (chiedo solo l'attenzione del Presidente del Consiglio, perché è ovviamente una valutazione di merito ma anche sulla questione posta dal Presidente stesso), si deve chiarire in modo formale e chiaro in quale modalità nel momento in cui vi è un articolo 2 che ha come titolo "Concertazione" quindi il fatto che soggetti differenti, individuano modalità d'attuazione e quant'altro del provvedimento e dove in questa concertazione si possono individuare i contenuti della partecipazione della Regione alle iniziative il rispetto dei vincoli, i settori di intervento oggetto della cooperazione, le principali modalità, ecc., ecc. Diversamente, non si pu inserire questo emendamento, perché - non so se la sospensione avverrà, ma lo dico augurandomi che sia prodromica al ragionamento - ricordiamoci che abbiamo anche un Protocollo d'Intesa successivo al voto di questa legge.
Allora, non so se in questo o in un altro articolo si possano inserire le stesse richieste di garanzia che il collega Buquicchio avanzava. Noi esprimiamo un favore rispetto alla sospensione, peraltro nei tempi concessi per la dichiarazione di voto, che, ovviamente, a un giudizio sospeso, nel senso che voteremo certamente a favore, ma vorremmo che questo nodo fosse sciolto, perché credo risolverebbe non i problemi, ma farebbe valutare in modo diverso l'emendamento anche da parte di altri colleghi, che hanno espresso una sostanziale valutazione positiva sull'emendamento con una dichiarazione di voto, un'indicazione negativa, in quanto non accettabile.
Così come credo, se il Presidente consente, che sarebbe opportuno, così come avviene, ad esempio, per gli articoli finanziari, che vi fosse, prima dell'inizio della discussione, una indicazione rispetto alla possibilità di accettare o meno un emendamento. Conoscere prima dell'inizio della seduta che l'emendamento n. 72, come qualunque altro emendamento, anche presentato dal nostro Gruppo, non è ricevibile, avendo problemi legati alle normative così come avviene in sede di Commissione con la normativa stessa sveltirebbe il lavoro in quanto permetterebbe di apportare modifiche o di cercare un'intesa con la Giunta senza la necessità di chiedere una sospensione o quant'altro. In più i presentatori degli emendamenti sarebbero consapevoli che quanto da loro presentato è realmente non accettabile a causa di motivazioni normative, senza nascondersi dietro motivazioni normative per respingere un emendamento, che, invece, potrebbe essere accolto.



PRESIDENTE

Viste le richieste pervenute, la seduta è sospesa per dieci minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.30 riprende alle ore 12.55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Avviso tutti i colleghi Consiglieri che una delegazione di lavoratori impiegati in lavori socialmente utili alle porte di questo Consiglio ha chiesto di essere ricevuta per non ostruire i lavori consiliari: abbiamo fissato l'incontro con questi lavoratori per le ore 13 in Sala Viglione tutti i Consiglieri che lo desiderano possono essere presenti.
La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Le chiedo scusa, è stato sospeso il Consiglio per un'attività di verifica che immagino riguardi la maggioranza?



PRESIDENTE

Ho preso atto della richiesta pervenuta e del parere favorevole di chi da parte dell'opposizione, si è espresso sul merito.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, chiedo di essere ascoltato perché è una richiesta che pongo alla maggioranza, senza, ovviamente, voler intervenire in quella che è la dialettica interna alle coalizioni.
Avendo il collega Buquicchio richiesto una sospensione non relativamente a un problema politico, che si deve risolvere a casa propria ma su un problema politico e di interpretazione delle norme, chiederei al Presidente e ai Capigruppo di maggioranza se fosse possibile che, conclusa la riunione con i Capigruppo di maggioranza, si potessero dedicare cinque minuti anche ai Capigruppo di minoranza per conoscere una questione che è interpretativa. Non vogliamo entrare nel merito politico, vogliamo entrare nel merito dell'interpretazione della norma.



PRESIDENTE

Il Consiglio è sospeso e riprenderà alle ore 12.40. Dopodiché, la fase che avviene in sospensione di Consiglio, chiaramente, non è regolamentabile in questo modo. Penso che la sua osservazione sia quanto mai puntuale quindi sarà mia cura sollecitare un incontro tra i Capigruppo di maggioranza e minoranza prima della ripresa.
Il Consiglio è riconvocato alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.56)



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