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Dettaglio seduta n.388 del 04/12/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 14.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Bellion, Bresso Deambrogio, Laus, Motta, Robotti, Ronzani, Rostagno, Spinosa, Turigliatto e Valloggia.


Argomento:

b) Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri, prima dell'inizio della seduta odierna, i processi verbali delle adunanze consiliari del 25 novembre 2008, i quali saranno posti in votazione nella prossima seduta.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.

Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proposta di deliberazione n. 340, inerente a "Approvazione del Piano territoriale della Provincia di Cuneo ai sensi dell'articolo 7 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cirio sull'ordine dei lavori.



CIRIO Alberto

Signor Presidente, presento all'Aula una proposta d'inversione all'o.d.g., che, tra l'altro, come mi ha riferito il collega, è stata vana già in mattinata.
Noi perseveriamo e chiediamo cortesemente, dal momento che teniamo molto al piano territoriale della provincia di Cuneo, se è possibile invertire l'o.d.g. anteponendo ai lavori il punto 24), relativo alla proposta di deliberazione n. 340.
Grazie.



PRESIDENTE

Il collega Cirio chiede l'inversione del punto 24) all'o.d.g.
anticipandolo al punto 3 bis).
Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione all'o.d.g.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Pertanto, ai sensi dell'articolo 52, comma 4, del Regolamento del Consiglio regionale, sospendo la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti.
I lavori riprenderanno alle ore 15.



(La seduta, sospesa alle ore 14.35 riprende alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, vi comunico che la votazione sulla richiesta procedurale del collega Cirio non è risultata valida, pertanto occorre ripetere la votazione.
Ricordo che il collega Cirio ha chiesto l'inversione del punto 24) all'o.d.g., anteponendolo al punto 3 bis).
Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione all'o.d.g.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Pertanto, ai sensi dell'articolo 52, comma 4, del Regolamento del Consiglio regionale, sospendo la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti.
I lavori riprenderanno alle ore 15.30.
Colleghi, vi prego di avvisare tutti i Consiglieri, perché questo fatto è inaccettabile, È chiaro che se per la terza volta consecutiva mancherà il numero legale, la seduta sarà sconvocata.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.05 riprende alle ore 15.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.



(Commenti del Consigliere Casoni)



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, proceduralmente, dovrei prima porre nuovamente in votazione la richiesta presentata dal collega Cirio.



(Commenti del Consigliere Casoni)



PRESIDENTE

Certo, infatti il numero legale è variato, con 9 congedi è 28.



(Commenti del Consigliere Casoni)



PRESIDENTE

Non influisce sul numero legale, poiché i congedi non sono variati sono 9 - quindi il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Proseguimento esame disegno di legge n. 483, inerente a "Norme in materia di promozione dell'occupazione, di qualità, sicurezza e regolarità del lavoro"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 483, di cui al punto 6) all'o.d.g., con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso proposti.
Rammento che abbiamo sospeso la seduta antimeridiana all'articolo 32 di tale disegno di legge.
ARTICOLO 32 Consigliere Burzi, in effetti, prima di iniziare, il Consigliere Clement aveva chiesto di intervenire.
La parola al Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

In riferimento alla situazione emersa questa mattina, noi ci siamo visti e confrontati. Sostanzialmente, una serie di emendamenti che noi ponevamo rischiano di essere votati da parte dell'opposizione, configurando un'operazione che, dal punto di vista politico, riteniamo non opportuna e assolutamente non condivisibile. Pertanto, abbiamo rivalutato con attenzione gli emendamenti da noi proposti con la Giunta e l'Assessore Migliasso, individuando una soluzione su alcuni emendamenti: ritireremmo gli emendamenti che abbiamo presentato, riconfermando la legge nel suo complesso come importante, significativa e ampiamente condivisibile.
Altresì, non è assolutamente nostra intenzione mettere in discussione l'operato di questa Giunta, né tanto meno quello dell'Assessore Migliasso con la quale, rispetto a questa legge, abbiamo avuto rapporti molto frequenti e produttivi. Continueremo a sostenere e difendere l'importanza e la bontà complessiva della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Solo per semplificare i lavori dell'Aula, prometto che, almeno per oggi, qualora ci fossero emendamenti provenienti dalla maggioranza, noi non li voteremo più comunque. Ci serviva per testimoniare non tanto e non solo un'adesione nel merito, peraltro motivata dall'intervento del collega Vignale nel merito dell'emendamento presentato, che abbiamo votato comunque non li votiamo più.
Però, siccome ci sembra che la discussione presenti aspetti significativi dal punto di vista politico, ripresentiamo a nostro nome tutti gli emendamenti che sono stati ritirati e stiamo a guardare cosa fa la maggioranza, che, dal mio punto di vista, è l'unico modo serio per comprendere dal punto di vista politico.
Assessore, non vorrei che ci fossero dubbi, anche della sua materia sono ugualmente ignorante come di altre, m'interessa soltanto capire fino a quando questa maggioranza, strettamente connessa a queste poltrone, riesce a difendere queste poltrone molto oltre al limite della dignità. Questa è l'unica cosa che m'interessa comprendere in una legge che, tra l'altro, di tutto si occupa tranne che dell'obiettivo, cioè del lavoro, perché non ci sono contenuti e non ci sono soldi, ma questo sarà richiamato al momento delle dichiarazioni di voto, che per parte nostra effettuerà il collega Leardi.
M'interessa soltanto capire quando qualcuno si svergognerà del tempo che stiamo sprecando sul tema del lavoro. Quindi, ripresentiamo gli emendamenti; se lo fanno gli uffici per conto nostro, lo gradiamo; se invece, dobbiamo farlo noi, le chiediamo due minuti, li riscriviamo e li firmiamo, in modo che siano discussi esattamente come sarebbe successo stamattina, se non fossimo intervenuti sull'iter dei lavori.



PRESIDENTE

Penso che il Consigliere Clement abbia parlato a nome di tutti i colleghi firmatari degli emendamenti che avevano la sua firma, quindi risulta a verbale, e pertanto gli uffici automaticamente considerano ritirate le firme dagli emendamenti presentati dai Consiglieri Clement Comella, Moriconi, Bossuto, Robotti e altri (leggo le prime firme).
Automaticamente, il Presidente Burzi aggiunge la propria firma a tutti gli emendamenti, che consideriamo presentati dal Consigliere stesso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Mi ha già anticipato il Consigliere Burzi. Era solo per sottolineare che anche tutto il nostro Gruppo firma questi emendamenti.



PRESIDENTE

Inseriamo, quindi, la firma del Consigliere Casoni, a nome di tutto il Gruppo consiliare.
Anche il Presidente Rossi dichiara di sottoscrivere gli emendamenti.
Colleghi, procediamo con l'esame degli emendamenti, che sono gli stessi: hanno solo cambiato presentatori.
Emendamento rubricato n. 35) presentato dai Consiglieri Burzi, Casoni e Rossi: Al comma 5 dell'articolo 32 sono aggiunte, infine, le seguenti parole: "e per coloro che non hanno alcun reddito".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35 Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

TOSELLI Francesco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Può dare l'esito della votazione, Presidente?



PRESIDENTE

Presenti 31, contrari 23, astenuti 4, non votanti 4. Il Consiglio respinge.



PRESIDENTE

TOSELLI Francesco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Grazie.



PRESIDENTE

Ci mancherebbe, collega Toselli.
Emendamento rubricato n. 34) presentato dai Consiglieri Burzi, Casoni Rossi: Dopo il comma 8 dell'articolo 32 è inserito il seguente: "8 bis. I cantieri sono predisposti dagli enti promotori previo confronto con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano regionale".
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Credo che quest'argomento meriti assolutamente di essere approfondito. La cosa assai particolare è che persone che firmano e presentano degli emendamenti, probabilmente per poterli "vendere" sul territorio, sapendo che non potrebbero passare, perché bocciati da parte della loro stessa maggioranza, decidono di ritirarli, dopo una convulsa riunione di maggioranza.
Perché è successo questo? Perché, casualmente, un emendamento presentato e messo in votazione dalla parte sinistra delle sinistre, è stato votato anche dall'opposizione e tale emendamento, casualmente - e devo dire malauguratamente per la maggioranza - è stato approvato.
A seguito di ciò, è avvenuta una riunione amichevole fra le forze della maggioranza, si è tornati in Consiglio e i rappresentanti della sinistra vera, comunista, proletaria, hanno deciso di ritirare tutti i loro emendamenti, altrimenti - ahimè - "mamma Bresso" li "picchetta" e li sgrida.
Ma non finisce qui, Presidente. La minoranza afferma che molti di questi emendamenti sono seri, perché effettivamente, se si fanno dei cantieri, questi cantieri, predisposti previo confronto con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano regionale...
giusto! Non è scorretto! È giusto! Perché non bisogna farlo? Ha ragione l'estrema sinistra, nei confronti dell'altra parte della sinistra ma - ahimè - ho paura che, anche su questo emendamento, coloro che l'hanno presentato per primi decidano giustamente, dopo averlo ritirato e dopo che questo emendamento è stato fatto proprio dalle forze di minoranza, di astenersi, quindi votando contro, perché il Regolamento di questo Consiglio prevede - è bene dirlo, perché rimanga a verbale - che il voto di astensione è un voto contro.
Quindi, i rappresentanti della sinistra estrema, i rappresentanti dei comunisti, i rappresentanti dei lavoratori che hanno predisposto una serie di emendamenti seri a tutela del mondo del lavoro, altrimenti "mamma Bresso" li "picchetta", decidono di ritirare quegli emendamenti che avrebbero voluto "vendere" nelle sezioni proletarie. Addirittura, quando la minoranza li fa propri, votano contro, astenendosi o votando contro direttamente.
Ottimo comportamento, compagni di estrema sinistra! Bravi! Andate per a dire nelle vostre sezioni anche le cose che sto dicendo adesso: che avete presentato degli emendamenti adeguati, corretti seri e ben fatti, ma poi poiché una parte della sinistra vi ha detto che così non si fa - brutti e cattivi - voi li avete ritirati e addirittura avete votato contro quando sono stati fatti propri dalle forze di minoranza. Complimenti!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, non ho finito, ho dieci minuti, Presidente, o cinque? Quanti sono?



PRESIDENTE

un intervento sull'ordine dei lavori...



ROSSI Oreste

No, sto intervenendo sull'emendamento! Presidente, stiamo parlando sull'emendamento n. 34, non sull'ordine dei lavori!



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, pensavo che non entrasse nel merito dell'emendamento ma che parlasse sull'ordine dei lavori.



ROSSI Oreste

Mi dica solo se ho dieci minuti o cinque.



PRESIDENTE

Ha cinque minuti.



ROSSI Oreste

Allora sono proprio pochi, mi dispiace.
Quindi, torno a discutere sull'emendamento. Dicevo che riteniamo indispensabile il rapporto con le organizzazioni sindacali. Non siamo d'accordo sulla scelta che avete fatto voi, come maggioranza, d'indicare come organizzazioni sindacali più rappresentative sul piano regionale quasi solo quelle di sinistra, perché la maggior parte dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano regionale sono di area di sinistra. Ma, per carità, non vogliamo dire che facciano politica! Noi riteniamo che abbiano il diritto di dire la loro e che sia giusto che la Regione, prima di approvare determinate scelte, abbia un confronto con queste organizzazioni sindacali.
D'altronde, cari colleghi, devo dire che ieri ero presente ad una trasmissione televisiva insieme al rappresentante della CISL di Cuneo e su moltissimi argomenti ci siamo trovati perfettamente in linea e in accordo.
Pertanto, non vedo perché non sia possibile discutere con coloro che il mondo del lavoro lo vivono in modo assolutamente continuo, tutti i giorni stando nelle fabbriche e negli ambienti di lavoro.
Mi pare proprio strano il vostro comportamento! Comunque, emendamenti ce ne sono parecchi, pertanto potrò spiegare la nostra posizione su ognuno di questi e ascoltare la vostra (dopo averli presentati, avete deciso di ritirare la firma).



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente. Voglio fare una battuta, perché questa vicenda che riguarda i nostri emendamenti mi sembra del tutto surreale.
Credo che non ci sia nessun automatismo tra l'essere comunisti e l'essere cretini. Ci sono possibilità, ma non c'è nessun automatismo.
Per quanto ci riguarda, oggi per noi è prioritario approvare questa legge, perché rispetto ad ogni piccolo passo che si fa nella direzione di rafforzare le difese che i lavoratori hanno per tutelare la propria condizione, ad ogni piccolo passo in avanti in considerazione di reali elementi di emancipazione, così come questa legge in qualche modo garantisce, riteniamo che non ci debbano essere dubbi.
Noi si deve coerentemente e anche responsabilmente lavorare affinché si vada avanti a passi importanti nella direzione di una maggiore affermazione dei diritti dei lavoratori.
Noi non ci prestiamo a questo gioco ed abbiamo voluto sottolineare e sollecitare le attenzioni della nostra maggioranza e della Giunta rispetto ad alcune questioni che reputiamo importanti.
La riunione di questa mattina è servita molto, perché abbiamo potuto fare il punto della situazione rispetto alle questioni da noi sollecitate con i nostri emendamenti e da parte dell'Assessore c'è stata un'ampia disponibilità a raccogliere larga parte delle istanze e dei punti di vista che noi abbiamo sottoposto all'Aula con i nostri emendamenti.
Detto questo, per quanto ci riguarda, il nostro lavoro oggi in quest'Aula è per approvare la legge e domani saremo davanti alle fabbriche fra la nostra gente a spiegare che un altro passo in avanti nella direzione giusta è stato compiuto, ed è stato compiuto da quest'Amministrazione.
Non ci interessano le vostre argomentazioni né la vostra strumentalità soprattutto non è credibile, colleghi, che oggi voi facciate i rappresentanti di una cultura e di una sensibilità che è quella del mondo del lavoro e della classe operaia, che non vi appartiene. Potete raccontarla come volete, ma non vi appartiene. C'era ancora una frangia della vostra maggioranza che aveva un legame forte con la società più povera e con i ceti meno abbienti, ma purtroppo - io dico - anche quel pezzo dei vostri compagni di avventura come minoranza, un pezzo importante che nella storia ha rappresentato tante cose negative ma che ha comunque sempre garantito un legame sociale profondo con la società meno tutelata quelle caratteristiche nel tempo le ha smarrite, se non del tutto perse.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Ho chiesto la parola semplicemente per dire che noi oggi abbiamo un compito, com'è stato adesso ricordato dal Consigliere Robotti, che è quello di portare a termine un lavoro lungo, che ha impegnato molti mesi l'Assessore, l'Assessorato, la Commissione e questa maggioranza nel preparare ed elaborare una legge importante.
L'obiettivo prioritario che abbiamo è quello di approvare questa legge nell'interesse del mondo del lavoro, del mondo delle imprese, dei lavoratori, dei cittadini piemontesi. Questo è il nostro interesse e questa è la nostra priorità.
Quello che è successo oggi non mette in secondo piano questa priorità ed è per questo - cosa molto chiara, molto semplice - che tutte le forze di questa maggioranza hanno stabilito che questa è la priorità, al di là delle idee che può avere ogni Gruppo consiliare. E per fare ciò, abbiamo rimosso tutte quelle difficoltà che potevano mettere in discussione l'approvazione della legge.
Di conseguenza, devo riconoscere un atteggiamento estremamente serio delle forze che fanno parte di questa maggioranza, perché hanno anteposto alle proprie idee l'interesse generale, cioè quello di approvare questa legge. È una cosa molto semplice, che le forze che hanno una responsabilità di governo debbono sempre avere: anteporre agli interessi e alle idee di un Gruppo o di una parte della maggioranza gli interessi generali. È quello che abbiamo fatto oggi.
In secondo luogo, vorrei chiedere al Consigliere Rossi che cosa hanno pensato quando il Governo di centrodestra ha dato i soldi al Comune di Catania, un provvedimento che non ha nulla a che fare con la battaglia che la Lega Nord fa da anni: la difesa di un'impostazione federalista dello Stato.
Riflettete, cari amici della Lega, riflettete molto su quello che sta facendo il Governo di centrodestra.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "Ugo Foscolo" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "Ugo Foscolo" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Proseguimento esame disegno di legge n. 483, inerente a "Norme in materia di promozione dell'occupazione, di qualità, sicurezza e regolarità del lavoro" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 483.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Credo che sia doveroso fare alcune considerazioni rispetto a quello che è stato l'andamento dei lavori della giornata.
Che il Parlamento abbia una potestà non soltanto nel presentare le norme, ma anche nel volerle modificare, questo è sacrosanto e intendiamo ribadirlo. Noi preferiamo che vi sia un'articolata discussione sulle norme che si vanno a licenziare piuttosto che un'accettazione in qualche modo acritica che a volte è data dalla non lettura, dal non approfondimento delle leggi.
Che alcuni Gruppi consiliari vogliano presentare delle modifiche a una legge presentata, questo è altrettanto legittimo. È evidente, però, che non può non essere sottolineato dall'opposizione che, a fronte di un lavoro che è durato mesi in Commissione per creare questo testo di legge, vi erano le condizioni, in sede di Commissione, per provare a trovare un avvicinamento fra sensibilità differenti o sarebbe stato possibile che questo avvenisse anche successivamente al licenziamento della legge da parte della Commissione competente nelle modalità che solitamente usano le forze di maggioranza, cioè quelle di trovarsi all'interno di riunioni di maggioranza, vedere se alcune delle istanze che si intendevano inserire all'interno della legge potevano essere recepite e, qualora vi fossero degli emendamenti, farli presentare - come credo siano parte degli emendamenti presentati - dalla Giunta.
Questa è la modalità normale che solitamente un parlamento segue nel momento in cui lavora, perché questa legge è stata discussa in modo abbastanza veloce, ma gli unici rallentamenti che ha avuto fino a questa mattina sono rallentamenti dati dagli interventi che i colleghi di maggioranza hanno inteso svolgere o dai problemi che i colleghi di maggioranza hanno inteso porre alla legge stessa. E allora è evidente che poi ci si trova di fronte a un momento in cui è necessario dimostrare più la compattezza della maggioranza che non sottolineare quelle che sono le diversità di vedute in merito alle prerogative rispetto al mondo del lavoro.
Stiamo andando avanti in questo modo, ma l'anomalia è assolutamente evidente, assolutamente sotto gli occhi di tutti, e non casualmente è stato trovato questo accordo per cui si sono rimossi tutti quelli che potevano essere gli ostacoli che la maggioranza poneva a se stessa nell'approvazione di una legge.
Dopodiché, che il mondo del lavoro oggi non abbia - come non ha mai avuto - paladini che lo rappresentano, questo è un dato che rappresenta non solo la storia repubblicana e della nostra nazione, ma anche quelle che sono le sensibilità che i partiti, nelle loro differenze, hanno espresso.
Mi permetto di dire che è anche sufficiente leggere quelli che sono stati non i sondaggi, ma gli esiti elettorali delle ultime elezioni, da cui emergono degli aspetti che sono assolutamente interessanti, o quantomeno da analizzare (se fossi un uomo di sinistra li analizzerei). E come disse Amato dopo la legislatura 1996-2001, "abbiamo approvato una finanziaria che, in qualche modo, cerca di tutelare i ceti medio-bassi, ma non tutela il nostro elettorato". Perché l'elettorato di centrosinistra, oggi, è principalmente costituito da ceti medio-alti. Questo - è evidente - si è visto nelle ultime elezioni: è sufficiente esaminare i risultati delle aree popolari della nostra città per comprendere come si sia radicalmente spostata anche l'intenzione e il voto degli elettori rispetto a quello che è il mondo del lavoro. Dopodiché, il collega Robotti può certamente insinuare che la destra sociale non faccia più la destra sociale. Questa mattina, per battuta, quando è stato approvato l'emendamento ho detto: "Abbiamo superato la frattura del '21".
Il fatto che ci sia una parte del centrodestra che mostra una grand'attenzione al mondo del lavoro, è una cosa nota; lo è stato nella storia del partito e della corrente culturale che rappresento e di questo andiamo particolarmente fieri, anche nell'approvazione di questo testo di legge, come di molti altri.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire per replicare, anzi per interloquire, con il collega Robotti.
vero che molti di noi, presi magari tra le tante leggi, possano aver prestato più o meno attenzione a questi emendamenti. Ma al di là di tutto il fatto che un lavoratore abbia diritto agli stessi documenti antinfortunistici piuttosto che un sistema di trasporto agevolato, lo riteniamo una cosa lapalissiana, che, a nostro avviso, dovrebbe andare in una direzione...
Colgo l'occasione per ringraziare dei suggerimenti utili che sono stati espressi, perché noi riteniamo che molti di questi emendamenti siano di buonsenso. Effettivamente, sono aspetti cui magari non avevamo pensato di prima intenzione, ma leggendoli ci si rende conto che ci sono delle situazioni che meritano attenzione, per la dignità umana, per la dignità dei lavoratori e di tante persone.
Noi non riteniamo che chi lavora debba essere sfruttato, ghettizzato o marginalizzato. Anzi, abbiamo sempre sostenuto che un uomo che lavora è un uomo libero. Il lavoro, quindi, nelle sue accezioni, viene prima della libertà.
Come ha correttamente precisato il collega Vignale, prendendo atto che oggi i Comunisti Italiani entrano ufficialmente nel PD - perché questa è di fatto, la lettura che diamo oggi - e abdicano alle loro posizioni questa è la lettura che daremo all'esterno - credo che chi presenta un emendamento sia convinto di quello che scrive. Credo anche che qualcuno possa dire: "Guarda che ci sembra un'azione giusta, che va nell'interesse di quella categoria" se quelli rientrano fra i suoi valori di riferimento.
Avrei potuto capire se il collega Clement avesse detto: "Cinque sono stati accolti, cinque sono stati rifiutati. Abbiamo fatto, tra virgolette una trattativa, per cui portiamo comunque a casa dei risultati".
Il collega Clement, invece, ha detto: "Li ritiriamo tutti". Bene, ma noi abbiamo risposto: "Li facciamo nostri, perché molti di questi ci sembrano intelligenti, perché vanno nell'interesse di questi lavoratori".
Con questo prendiamo atto che la sinistra che non è nel PD oggi lascia la difesa delle sue posizioni per trasferirle a chi se le vuole prendere, a chi, in un certo senso, vuole farsene alfiere.
Logicamente, questi emendamenti li facciamo nostri, perché ne leggiamo anche i meriti e li valutiamo positivamente. Così come non voteremmo altri tipi di emendamento qualora ritenessimo che sono al di fuori della nostra logica, anche se per interesse politico di voto.
Questi emendamenti vanno incontro a quei lavoratori che oggi sappiamo essere più in difficoltà (purtroppo ci aspettiamo che aumentino il prossimo anno!) perché non hanno un lavoro.
Questa è la legge sul lavoro: se non le inseriamo qua queste cose, dove le inseriamo? Pertanto, se ne condividiamo i contenuti, noi continueremo a farli nostri, valutandoli nel merito. Diremo come siamo giunti a questa conclusione, chi li ha presentati, chi li ha mollati, chi li ha sostenuti e sono stati o meno approvati, o se potevano essere approvati. Perché come è stato approvato il primo, tutti questi emendamenti potevano essere approvati; perché non ci sarebbe stato uno scandalo nel dire: "È stata approvata una legge sul lavoro più rispondente a certe indicazioni piuttosto che ad altre".
Credo che oggi sia avvenuta, sostanzialmente, una cessione di poteri politici, per cui prendiamo atto che la Presidente Bresso ha fatto in modo che la sinistra abdicasse al Partito Democratico - è legittimo - per prendiamo atto che la sinistra non esiste più in questa Regione, abdica alle proprie posizioni, rinuncia agli intendimenti che questa mattina aveva presentato.
una presa d'atto; non possiamo far altro che dire che ci dispiace perché quello che diceva il collega Robotti lo ribalto dall'altra parte: se qualcuno avesse difeso i soggetti più deboli, oggi qui avrebbe trovato un alleato; se non lo trova perché un'altra parte si ritira, si potranno fare tutti i ragionamenti del caso, ma c'è qualcuno che si ritira da una battaglia.
legittimo. Vincono le truppe più numerose, ma dipende da quali valori hanno queste truppe.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

I "no" che la sottoscritta ha espresso sono tutti di carattere tecnico non motivati da pregiudizio politico.
Pongo soltanto un esempio relativamente all'articolo 34: il parere era negativo, perché laddove si dice che "i cantieri sono predisposti dagli enti promotori, previo confronto con le organizzazioni sindacali", eccetera eccetera, significa che i cantieri sono predisposti dai Comuni, dalle Comunità montane, dalle associazioni dei Comuni e quant'altro.
Vorrei ricordare soprattutto a chi ha a cuore il federalismo, il decentramento, le competenze e quant'altro, che i Comuni sono autonomi, per cui godono di un'autonomia anche nell'esercizio delle funzioni di concertazione con le parti sociali. Pertanto, con una legge regionale possiamo obbligare a certi comportamenti noi stessi, come abbiamo fatto quando abbiamo votato la Commissione di concertazione, ma non possiamo imporre ad altri delle procedure concertative, che stanno nella libera dialettica fra le parti. È ben evidente.
Tranquillizzo tutti coloro che, avendo assunto gli emendamenti della sinistra hanno, evidentemente, a cuore il sindacato, i lavoratori: state pur certi che ogni minuscolo cantiere di lavoro, impiegasse anche solo due o una persona, è sempre attivato attraverso la concertazione.
Devo ringraziare la maggioranza che ha sostenuto e ha voluto, con la Giunta, questa legge, perché non è caduta nel trabocchetto che legittimamente, la minoranza ha teso. Voi fate la vostra parte, una sinistra intelligente fa la sua.



PRESIDENTE

Il Consigliere Rossi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Siamo stati raggiunti da una e-mail di Luca Matteja, credo collaboratore del Consigliere Buquicchio, che segnala un problema molto grave.
"Nonostante l'esistenza di pratiche pronte per la loro approvazione, il Comitato regionale agevolazioni" - quindi competenza della Regione - "non viene più convocato a cadenza mensile, come sempre è avvenuto in passato.
Addirittura nel 2008 è stato convocato solo tre volte con definitiva interruzione lo scorso 15 luglio.
In data 13 novembre, da quello che risulta, vi è stata esclusivamente una seduta interlocutoria che non ha proceduto con lo sblocco di alcuna pratica giacente". Questa lettera continua e poi chiederò al Consigliere Buquicchio se sia effettivamente concordata con lui.
"Se questa situazione non verrà sbloccata, molte aziende rischiano di chiudere" - dato che parliamo di lavoro, credo che sia un argomento assolutamente importante - "a discapito dell'economia piemontese e dell'occupazione, aggravando ulteriormente le problematiche create dalla crisi economica e generale, con la perdita di fondi destinati alle imprese piemontesi trattenute impropriamente dal Ministero dell'Economia e della Finanza".
In base a quello che dice questa persona che, immagino, sia in accordo con il Consigliere Buquicchio, per negligenze della Regione e ritardi del comitato, stiamo rischiando di perdere importanti fondi che sono fermi al Ministero dell'Economia e delle Finanze e che permetterebbero a centinaia di imprese piemontese di ripartire, di lavorare e di non chiudere. Credo che sia una cosa assolutamente importante, discuterne in primis di questa interrogazione che, a quanto pare, è stata presentata dal Consigliere Buquicchio.
La lettera conclude: "Vi chiediamo di esaminare l'allegata interrogazione" - l'ho esaminata e ritengo ben fatta e rispondente al vero "aderendo se possibile a questa iniziativa finalizzata allo sblocco della situazione".
Do quindi atto, se il Consigliere Buquicchio conferma che è una lettera con lui concordata, di apporre la firma dei Consiglieri del Gruppo della Lega Nord all'interrogazione di cui all'oggetto.



PRESIDENTE

I colleghi che lo desiderano sono liberi di sottoscrivere.



ROSSI Oreste

Ho intenzione di intervenire anche per chiarire alcune situazioni sollevate dal Consigliere Muliere e dal Consigliere Robotti.
Al Consigliere Muliere dico che la Lega Nord ha votato, ahimè, non solo i fondi per Catania, ma anche i fondi per il progetto Roma Capitale.
Dicendo che era una votazione con cui noi non eravamo d'accordo, ma lo facevamo per spirito di maggioranza, condizionato, ovviamente, dalla discussione che dovrà avvenire a gennaio sul federalismo fiscale. Abbiamo ammesso, quindi, che è una cosa su cui non eravamo assolutamente d'accordo ma lo abbiamo fatto per spirito di maggioranza.
Gradirei molto che la stessa dichiarazione la facessero, legittima, i colleghi della sinistra estrema. Dichiarazione che non hanno fatto. Che è cosa ben diversa. Noi ammettiamo che è stata una porcata, lo posso dire chiaramente, finalizzata ad un accordo di maggioranza. Fatelo anche voi, se siete persone corrette, come lo sono stati i nostri dirigenti politici che lo hanno detto in tutte le salse, su tutti i giornali e anche in aula.
Questo per rispondere al Consigliere Muliere.
Non solo, aggiungo ancora una cosa. Se voi avete come priorità questa legge, il Consigliere Muliere mi deve spiegare in aula il motivo per cui questa mattina, in totale, si sono presentati due emendamenti, dopo voi avete chiesto di sospendere la sedute, avete fatto un incontro per due ore che si poteva fare Consiglio, avete fatto cadere oggi due volte il numero legale alla ripresa dei lavori. Scusate, ma non prendetevela con noi parlate di voi stessi. Se avete delle priorità rispettatele, ma non prendetevela con la minoranza.
Al Consigliere Robotti. Quest'emendamento lo apprezziamo e voteremo a favore, ma non solo. Prendo atto, l'ha richiamato lei il termine, che non siete automaticamente cretini perché di sinistra, ma sicuramente siete ignoranti sui fatti. Come ha appena detto l'Assessore Migliasso, non il sottoscritto, avete sbagliato i vostri emendamenti. L'Assessore ha detto che il parere contrario non è legato ad una questione politica, ma il parere contrario che dà la Giunta, quindi il voto contrario a questi emendamenti, non è legato ad una questione politica, ma è legato al fatto che sono sbagliati. Sono emendamenti tecnicamente sbagliati. Non siete cretini, ma ignoranti.
L'Assessore ha detto che il non è un no tecnico. A casa mia un no tecnico è un no per un errore, perché quegli emendamenti, tecnicamente sbagliati, non erano da presentare. O siete ignoranti e stati zitti, oppure alzate la mano e spiegate al vostro Assessore che non siete ignoranti, ma che, per motivi di maggioranza e di quieto vivere della vostra maggioranza accettate di ritirarli. Questione molto diversa, ma sono questioni di casa vostra, posso solo darvi un consiglio.
Torno a dire che non capisco perché, se facciamo una legge regionale caro Assessore, non possiamo dire, o almeno indicare nel testo, che i cantieri vanno concordati anzi ,previo confronto, è più delicato. Non vanno neanche concordati, non c'è un parere delle organizzazioni sindacali che può bloccare il cantiere, si dice solo "previo confronto". I soldi glieli diamo, potremmo anche chiedere, a chi fa i cantieri, di concordare con le associazioni sindacali e le categorie sindacali, con le categorie dei lavoratori, i cantieri. Non credo che le Province si offendano se noi diciamo che sarebbe bene.
Se volete, anziché scrivere "i cantieri sono predisposti dagli enti promotori previo confronto" possiamo scrivere "possibilmente previo confronto", "si consiglia previo confronto". Non chiediamo di stravolgere i diritti delle Province o di chi fa i cantieri perché vi chiediamo di confrontarsi con le associazioni di categoria. Siamo seri! Dare un no tecnico su una cosa del genere, Assessore! Dica che è un no perché volete dire no, ma dire che è un no tecnico perché si chiede di concordare preventivamente, di valutare di concordare... Qualche formuletta per aggiustarlo e dare un voto favorevole, si trovava sicuramente, volendo.
Certo che, non volendo, si dice no e basta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34, sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 23) presentato dai Consiglieri Burzi, Casoni e Rossi: Dopo il comma 10 dell'articolo 32 è inserito il seguente: "10 bis. Ai lavoratori impegnati nei cantieri spettano gli stessi servizi e attrezzature previsti per gli altri lavoratori impiegati nell'azienda (mensa, vestiario, materiale anti-infortunistico etc.)".
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Assessore, anche questo è un emendamento al quale non capisco come si possa essere contrari. Ci mancherebbe altro che ai lavoratori impegnati nei cantieri non dovessero spettare gli stessi servizi (come per esempio, la mensa), l'attrezzatura o il materiale antinfortunistico di cui gli altri lavoratori impiegati nell'azienda hanno diritto. Mi pare normale e che esprima una civile convivenza.
Mi auguro che nella sua replica ci spieghi perché la maggioranza è contraria a garantire ai lavoratori dei cantieri di lavoro i servizi essenziali (mensa, vestiario, materiale antinfortunistico, eccetera) rispetto agli altri lavoratori impiegati all'interno dell'azienda con altri tipi di contratto; ci mancherebbe altro! Comunque, anche se da altre parti fosse previsto ciò, non è meglio aggiungerlo. Infatti, spesso nei provvedimenti ribadiamo alcune norme o regole vigenti, magari in modo pleonastico e tante volte abbiamo detto che ciò che si propone di scrivere è pleonastico perché è ovvio; addirittura tante volte lo scrivete nei disegni di legge proposti dalla Giunta. Quindi non capisco perché questa volta non si possa scrivere su un argomento così delicato come quello del trattamento dei lavorati.
Assessore, non capisco perché dovrebbero esserci dubbi sul fatto che venga dato l'adeguato materiale antinfortunistico ai lavoratori, magari anche a quelli che si trovano in una situazione più delicata di altri.
Infatti, posso pensare che il lavoratore in un cantiere di lavoro magari vive un disagio (per esempio, sociale o psicofisico) perché, probabilmente essendo disoccupato da parecchio tempo, si trova a dover assumere un incarico per il quale non è perfettamente preparato come chi lavora in quell'azienda da qualche anno. Vogliamo negare a questo lavoratore che lavorerà in quell'azienda soltanto per qualche mese e che quindi non è preparato come gli altri (ci mancherebbe altro!), la stessa dotazione antinfortunistica di cui hanno diritto i lavoratori titolari di altri tipi di contratto? La stessa cosa vale per il servizio mensa. Vogliamo negargli il servizio mensa e lasciarlo mangiare per strada un panino, ovviamente, se ha i soldi per comprarlo al bar? E per quanto riguarda il vestiario? Permettiamo che questo operaio svolga il suo lavoro indossando i vestiti personali o, addirittura, utilizzando gli attrezzi che magari si deve portare da casa. Ci mancherebbe altro! Quindi, Assessore, le chiedo di ripensarci e di dirci anzitutto perch dice no a questo emendamento. Seriamente, le chiediamo di ripensarci e dire sì.
Tra l'altro, voi sapete bene che il mercato del lavoro in Piemonte si trova in fortissima crisi, tanto è vero che i dati ci preoccupano. Il primo semestre di quest'anno abbiamo ancora assistito a un piccolo incremento di occupazione, ma oggi stiamo vivendo una situazione (per esempio, quella di Telecom) che prevede una lunga serie di licenziamenti o comunque la mobilità per i lavoratori della FIAT, che a causa dell'incidente (per fortuna, leggero), ha messo in cassa integrazione altri 500 lavoratori oppure ancora per i lavoratori di quasi 40 aziende medio-grandi della Provincia di Torino che sono in crisi e stanno utilizzando o stanno aspettando di utilizzare gli ammortizzatori sociali.
quindi evidente che i cantieri di lavoro rappresentano un aiuto proprio per chi non ha lavoro da tanto tempo o che - ripeto - vive un disagio sociale o personale, oppure problemi familiari. Penso che queste persone abbiano il diritto di essere in qualche modo tutelate maggiormente rispetto ad altri lavoratori, perché comunque hanno dei problemi.
Ragione in più è che nei confronti di queste persone ci sia non tanto una diminuzione dei diritti, ma addirittura un occhio di riguardo e una garanzia di avere tutti gli adeguati mezzi necessari per svolgere le loro mansioni.
Lei dirà che la legge prevede già questo, ma non nulla ci impedisce a specificarlo ulteriormente nel testo di una legge quadro dedicata proprio al mondo del lavoro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

Era mia intenzione non intervenire più su questa vicenda, anche perch le "provocazioni" (fra virgolette) sono state molte e credo che continueranno per tutto la giornata. Credo però valga la pena, tanto per sprecare il nostro tempo, continuare, anche se con questo non voglio dire assolutamente che i colleghi sprechino il loro tempo intervenendo, ma ai fini - passatelo ad un industrialista come il sottoscritto - della produttività, mi pare che oggi rischiamo di non maturare nemmeno il minimo contrattuale o il minimo per il cottimo, quello che in passato era previsto nelle fabbriche.
Sicuramente abbiamo fatto un errore presentando i nostri emendamenti non tanto nel merito degli stessi, cioè nel merito delle questioni che abbiamo voluto portare all'interno di quest'Aula (anche se riconosco che una serie di questioni hanno avuto una risposta negativa, dal punto di vista tecnico e non dal punto di vista politico, da parte della Giunta) vale a dire un dibattito su alcune questioni specifiche, delle quali quest'Aula si occupa sempre abbastanza poco, che sono legate a situazioni di grandi criticità.
Stiamo parlando di cantieri di lavoro e non vorrei fare torto alla conoscenza di nessun collega, ma credo che per molti colleghi sia la prima volta che sentano parlare di uno strumento di questo tipo. Probabilmente molti colleghi non sanno (ovviamente, non mi riferisco al Consigliere Vignale, che sa tutto e che molte volte ci illustra con dovizia di particolari molti argomenti sui quali magari abbiamo molte cose da imparare) che si tratta di uno strumento di "sostegno al reddito" (tra virgolette) e anche di un tentativo di reinserimento lavorativo. Quindi, si tratta di una politica del lavoro attiva che riguarda fasce veramente marginali della nostra società, disoccupati da lungo tempo, che a molte volte hanno carichi familiari.
In molti casi riguarda donne con situazioni di abbandono, lasciate dal marito o dal compagno, con figli a carico. Tutto questo per 31 euro al giorno, per sei mesi, ogni due anni oppure ogni anno, a seconda di come consideriamo l'emendamento passato questa mattina.
Ripeto, abbiamo sbagliato a portare la discussione in quest'Aula, su questa vicenda. Il nostro è stato un errore politico originato dalla nostra ingenuità, perché pensavamo che quest'Aula, proprio per la sua dignità istituzionale, fosse in grado di reggere un confronto politico, impedendo che questo tipo di problema diventasse una strumentalizzazione politica.
Credo che anche gli eventi successi in Aula martedì probabilmente hanno contribuito a questo tipo di strumentalizzazione.
Credo che però non bisogna mai esagerare nelle cose, quindi ammetto personalmente e politicamente di aver sbagliato a presentare questi emendamenti. Non rispiego il perché, dato che mi sembra di averlo chiarito a sufficienza. È del tutto evidente - non so se non l'ho rimarcato a sufficienza nella mia dichiarazione di apertura - che il ritiro degli emendamenti è avvenuto per senso di responsabilità nei confronti dell'Assessore e della Giunta, ma soprattutto perché, come ha ribadito con forza il collega Robotti, riteniamo importante e fondamentale che questa legge esca nei tempi più brevi possibili dall'Aula. Anche perché non è una legge che abbiamo iniziato ad affrontare in Commissione un mese fa o due mesi fa, ma è un anno che ne discutiamo.
Dico questo per sbrogliare il campo su due questioni. Credo di non fare torto a nessuno e di non volere rallentare i lavori, anzi di tentare di trovare, se possibile, una modalità per andare, se chiedo a lei, signor Presidente, se è possibile sospendere brevemente i lavori e convocare una riunione dei Capigruppo per capire se c'è la possibilità di fare dei passi in avanti nell'approvazione di questo provvedimento.
Se poi, una volta stigmatizzate le differenze all'interno della maggioranza e strumentalizzate tutta una serie di vicende, si conviene utile continuare con questa manfrina, non ho nessun problema, come credo non abbiano nessun problema gli altri colleghi a rimanere qua fino alle ore 20 e portare avanti questa commedia delle parti.
Credo però che, per rispetto istituzionale dell'Aula, per rispetto nei confronti di questa legge e per rispetto anche verso le persone che saranno coinvolte in questa legge, sarebbe meglio trovare una soluzione diversa.



PRESIDENTE

Penso che l'osservazione e la proposta avanzata dal Consigliere Clement meriti di essere valutata con attenzione. Abbiamo anche il problema di verificare se ci sono le modalità per rendere proficui i nostri lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intanto un apprezzamento sincero all'intervento del Capogruppo Clement che ha riepilogato un problema senza ipocrisia e con una dose di sincerità non consueta in quest'Aula, che non può - per lo meno per parte mia, ma mi permetto, pur non avendone le deleghe, anche per quanto riguarda i nostri Gruppi - che essere molto apprezzata.
Credo che il tempo perso sia appunto un tempo perso. Il tema toccato al di là delle soluzioni proposte, che non ci vedono nel merito, al di là della giornata di oggi, condividere soluzioni, è troppo importante perch venga sprecato del tempo in manfrine - non so se sia il termine giusto - o comunque venga sprecato.
Si ricollega, come il collega sa e anche i colleghi di maggioranza, ad un tema che stiamo ponendo sullo stesso argomento lavoro, semplicemente connesso con i bilanci di previsione e la finanziaria. Quindi, il tema è ritenuto da noi prioritario.
Non c'è da parte nostra alcuna intenzione di rallentare né questa, ancorch non ne condividiamo l'utilità, ma questo è un punto di vista, né tanto meno la discussione sul lavoro. È abbastanza palese che oggi non ci siano le condizioni.
Si tratta di trovare - e qui diamo la disponibilità - una modalità per vedere di essere meno inutili da domani in poi, rispetto a quanto oggi indipendentemente dalle responsabilità - apprezzo sempre chi si prende delle responsabilità perché non è usuale - in modo da sprecare meno tempo.
Poi quale sia la modalità, a noi piacerebbe, sul tema del lavoro, come credo i colleghi della maggioranza sappiano, parlarne nell'ambito del tema bilanci e previsione.
Non sfugge a nessuno dei presenti che, al momento, questa discussione non si è ancora avviata. Non è un richiamo né una critica; è semplicemente la constatazione di un fatto. Domani è venerdì e non so se ci sia lo spazio ed il tempo per una riunione, ma qualora servisse certamente per quanto mi riguarda do la mia disponibilità.
abbastanza palese che oggi non combiniamo più niente di buono, e lo spreco di tempo è appunto uno spreco. Poi quale sia la modalità per trovare una soluzione, francamente non ho proposte.
Certo, su questa legge non è nostra intenzione, a maggior ragione da adesso in poi, fare obiezioni, se non nel merito - cosa che faremo al momento delle dichiarazioni di voto - perché la riteniamo per certi versi uno strumento non sufficientemente utile. Sugli aspetti economico finanziari abbiamo già anticipato delle valutazioni, che ribadiremo con più chiarezza la prossima volta, ma ci piacerebbe parlare del tema del lavoro oltre che sul disegno di legge n. 483, anche connettendole sul bilancio di previsione 2009-2011 e sulla finanziaria ad essa collegata.
Con quale modalità questa fase possa avvenire, do la disponibilità a parteciparvi, ma non ho suggerimenti da proporre.



PRESIDENTE

Riterrei, prima di prendere decisioni per la gestione dell'Aula, di sospendere brevemente il Consiglio per consultarmi con i Presidente dei Gruppi consiliari.
Pregherei i Presidenti dei Gruppi di incontrarsi. L'importante è convenire le modalità con cui procedere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione sia l'intervento del Consigliere Clement l'ho fatto prima, ma lo ringrazio nuovamente anch'io per la serietà con la quale affronta i problemi - sia l'intervento del Consigliere Burzi.
chiaro che sui temi del lavoro, quando il Consiglio regionale e la Regione Piemonte affronteranno i temi della crisi, avremo modo di discutere, soprattutto quando discuteremo della legge Finanziaria e del bilancio di previsione 2009. Quindi, è un tema aperto che non concludiamo approvando la legge sul lavoro.
Mi pareva che quindici giorni fa ci fossero le condizioni per portarci più avanti nel lavoro rispetto a questa legge, ma penso che sarebbe già un fatto importante se oggi il Consiglio concludesse il lavoro sull'articolato, e martedì prossimo si arrivasse al voto finale, dopo le dichiarazioni di voto. Oggi sarebbe già importante se il Consiglio regionale riuscisse a chiudere il voto su tutti gli articoli della legge.
Sarebbe un fatto utile per il Consiglio regionale.
Farei questa proposta (rinviare a martedì prossimo le dichiarazioni di voto e il voto finale), dopo avere ascoltato l'intervento del Presidente Burzi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Credo che invece quello che ha detto il Presidente Burzi vada nell'ottica di trovare forse...
Qua parliamo sempre di metodi, a volte per arrivare agli stessi obiettivi. C'è qualcuno che ritiene che i metodi dell'insistenza siano quelli che pagano di più, altri ritengono che il tempo del dialogo e parlarsi faccia a faccia sia invece la modalità che accelera di più.
Prendo atto che siamo all'articolo 33 e questa legge ha 67 articoli.
Sono le cinque e mi sembra che possiamo arrivare alle ore 20 ad approvare 36 articoli che mancano.
Allora, forse, è più opportuno trovare un momento di sintesi, nel quale trovare dei punti d'intesa che permettano un più agevole superamento di questi articoli, piuttosto che insistere a tenerci qua. Peraltro, non dico che è colpa di nessuno, ma questa mattina non abbiamo lavorato, non per colpa nostra.
Noi, adesso, abbiamo fatto qualche intervento forse in più. Vogliamo condividere che questa legge non sta andando avanti, forse perché non c'è stata una verifica preventiva.
Quando uno chiede un momento di verifica, non è senza ragioni. Lascio al Presidente scegliere se ritiene opportuno interrompere per favorire una riunione che possa chiarire questi aspetti, o se invece far finta di niente, andare avanti e iniziare dal prossimo emendamento sull'articolo 33.
Non possiamo fare altro in questo momento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Devo dare atto al collega Clement di essere una persona seria, perch ha effettivamente ammesso quello che stavamo dicendo e abbiamo detto in Aula.
Quindi, diamo atto che il Consigliere Clement è una persona che sa quando è il momento, comportarsi in modo serio e adeguato al ruolo che riveste.
Dopodiché, per quanto riguarda la proposta del collega Muliere, ritengo assai improbabile che entro stasera si possano approvare e votare e discutere 35 articoli. Lo vedo assai difficile. Se vogliamo fare una discussione su una parte di questi articoli, la possiamo concordare con una riunione a latere. Dopodiché, arrivare in Aula e far passare una serie di articoli. Di più non si può chiedere anche perché abbiamo avanzato, come Gruppo della Lega, sia in Aula, sia in Commissione, ma penso l'Aula lo abbia anche a verbale, perché è stato fatta in ben due sedute di Consiglio la richiesta di fare un tavolo (addirittura era presente la Presidente Bresso) per discutere problematiche relative al lavoro.
Un mese fa a nessuna delle nostre due richieste avanzate di fare un tavolo per discutere del mondo del lavoro al di fuori del Consiglio, in modo che si potesse discutere in modo più informale e meno plateale, è stata data risposta, Presidente. Non potete adesso, voi di maggioranza alle ore 16.40, chiederci di approvare in tre ore e venti minuti 35 articoli.



PRESIDENTE

Prima di prendere una decisione sul proseguimento dei nostri lavori riterrei opportuno consultarmi con i Presidente dei Gruppi consiliari.
Pregherei i colleghi di sopportare una breve sospensione. Convoco la Conferenza dei Capigruppo, dopodiché le conseguenti decisioni saranno comunicate all'Aula.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.41 riprende alle ore 17.07)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Eravamo in fase di dichiarazione di voto sull'emendamento rubricato n. 23.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 28) presentato dai Consiglieri Burzi, Casoni e Rossi: Dopo il comma 10 bis dell'articolo 32 è inserito il seguente: "10 ter. Per il periodo del cantiere sarà gratuitamente rilasciato al cantierista un documento di trasporto pubblico locale che copra il tragitto casa-lavoro e viceversa".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 33) presentato dai Consiglieri Burzi, Casoni e Rossi: Dopo il comma 11 dell'articolo 32 è inserito il seguente: "11 bis. Ai lavoratori impegnati nei cantieri spettano gli stessi servizi e attrezzature previsti per gli altri lavoratori impiegati nell'azienda (mensa, vestiario, materiale anti-infortunistico etc.)".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 32, come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 37) presentato dai Consiglieri Burzi, Casoni e Rossi: Dopo l'articolo 32 è inserito il seguente: "32 bis (Cantieri di lavoro e tirocini finalizzati all'assunzione) 1. Durante l'effettuazione del cantiere di lavoro o al termine di esso gli enti promotori, ricompresi tra i soggetti di cui all'articolo 40, possono proporre ai cantieristi l'attivazione di tirocini formativi finalizzati all'assunzione a tempo indeterminato presso privati datori di lavoro previa stipula di apposita convenzione con questi ultimi. I tirocini potranno essere proposti presso datori di lavoro che applicano i contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati con le organizzazioni comparativamente più rappresentative e con una sede di lavoro raggiungibile con i mezzi pubblici in non più di 80 minuti e non oltre la distanza di 50 chilometri. I cantieristi, con eccezione di coloro che raggiungono un trattamento pensionistico entro i 24 mesi successivi al termine del cantiere, sono tenuti ad aderire alla proposta, salvo casi di comprovate impossibilità soggettive connesse alla situazione familiare o all'idoneità fisica. Nel caso di rifiuto immotivato della proposta di tirocinio, è disposta l'esclusione immediata dal cantiere.
2. I datori di lavoro ospitanti i tirocinanti di cui al presente articolo sono tenuti al termine del tirocinio a procedere all'assunzione a tempo indeterminato in misura non inferiore al 40%.
3. Gli enti promotori assicurano ai tirocinanti la corresponsione di una borsa lavoro di entità pari all'indennità percepita dai cantieristi".
Tale emendamento introduce l'articolo 32 bis.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 33 La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Questo è un articolo che ritengo assai pericoloso. Più che altro chiedo un chiarimento all'Assessore.
Per quanto riguarda i commi 2 e 3, viene individuato un soggetto - di cui chiedo di chiarire il significato - rispetto al quale avviene il "riconoscimento dei compensi per l'attività di accompagnamento e tutoraggio dell'avvenuto inserimento lavorativo" (comma 2) e il compenso al tutor (comma 3).
Non vorrei - sono preoccupato non poco - che da questo sia possibile derivare una forma di caporalato. Non vorrei mai che ci potessero essere soggetti che, seguendo o portando delle persone al lavoro, possano trarne un utile. A quel punto, ci sarebbe il rischio che, come i funghi nascessero ditte che si occupano di tutoraggio e accompagnamento al lavoro assorbendo in questo modo risorse pubbliche che, invece, potrebbero essere finalizzate a chi il lavoro lo dà effettivamente o in un miglioramento retributivo per il lavoratore. È solo un dubbio rispetto al quale vorrei un chiarimento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Quest'articolo, al comma 1, individua i soggetti deboli sul mercato del lavoro, quindi coloro più complicati da collocare al lavoro. Quindi, si prevede la concessione di contributi, a titolo di incentivo, ai datori di lavoro privati operanti sul territorio della regione che assumono a tempo indeterminato.
Quanto contenuto nei commi 2 e 3 riguarda quelle attività che i Centri per l'impiego pubblici, ma anche quelli che saranno accreditati, devono svolgere per l'inserimento di questi soggetti deboli, che, lo voglio ricordare, sono gli handicappati fisici, soprattutto gli psichici e gli intellettivi, per accompagnarli nell'inserimento lavorativo. Sono attività e figure già presenti nei nostri Centri per l'impiego, che hanno quel compito, quello di essere "facilitatori" dell'inserimento lavorativo, per esempio mettendo in atto tutte quelle relazioni e quei rapporti con i servizi sociali e territoriali, perché quella persona può avere non soltanto un problema di inserimento lavorativo, che già è complesso avendo un handicap, ma anche un problema di sostegno al reddito, di casa e cose di questo genere.
Non è assolutamente quello che lei teme, che, invece, occorre evitare essendo molto dannoso, ed evidentemente non è quello cui ci si riferisce.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 33.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 34 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Assessore, anche qui le chiedo un chiarimento.
In relazione al comma 2, che recita: "La Regione e gli Enti locali nell'ambito dei servizi e delle modalità di collocamento mirato...
promuovono l'inserimento lavorativo delle persone disabili che presentano particolari caratteristiche e difficoltà di inserimento nel ciclo lavorativo ordinario, prioritariamente nelle cooperative sociali", le domando a cosa è dovuta la scelta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Intendendo che non è esclusivo l'inserimento nelle cooperative sociali io mi batterò sempre perché le persone, anche quelle con disabilità più grave, che ho citato prima (i disabili psichici, intellettivi e le persone affette da malattie psichiatriche), vengano inserite e opportunamente supportate nei normali contesti lavorativi - non c'è dubbio che, per la funzione che svolgono, indicata dalla legge qui citata, la n. 381/1991 alla cui scrittura d'approvazione ho contributo in quel lontanissimo tempo le cooperative sociali, soprattutto quelle di tipo B, proprio per il fatto che hanno come obiettivo l'inserimento delle persone al lavoro tanto è vero che la legge dice che una quota di disabili psichici intellettivi, ex carcerati, ex tossicodipendenti e quant'altro determina il numero complessivo dei lavoratori - ed essendo queste cooperative integrate con persone normodotate, con tutta una serie d'altra strumentazione, che sono appunto i tutor, gli addetti al collocamento mirato, sono l'ambito privilegiato per l'inserimento di queste persone, anche se non esclusivo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 34.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 35 Indìco la votazione palese sull'articolo 35.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 36 Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Cercherò di essere brevissimo. Avrei due chiarimenti da chiedere all'Assessore.
Il primo riguarda il comma 4, laddove si dice "i progetti sono finanziati, fino ad un massimo del 95 per cento dell'importo richiesto" in questo senso direi che è un ottimo importo - "nei limiti delle risorse finanziarie disponibili": ciò significa che non c'è un minimo dell'importo finanziabile, per cui se ci fossero tante domande, si potrebbe pensare anche ad una discesa al 50%, che diventa effettivamente poco appetibile visto il tipo soggetto di cui stiamo discutendo.
La invito, quindi, a valutare sinceramente se non sia il caso di garantire, comunque, un livello minimo.
Inoltre, perché si indica che "le risorse sono destinate prioritariamente ad agevolare l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità intellettiva e psichica"? Non sarebbe meglio scrivere "sulla base della disabilità"? Se un soggetto disabile - sia psichico sia intellettivo - ha il 100 il 90% o l'80% di disabilità riconosciuta, capisco che possa avere la precedenza o la priorità rispetto a chi ha una percentuale del 50% o 55%.
Ma dividere due categorie di disabili, magari totali... non c'è differenza che sia intellettiva o psichica oppure, pover'uomo o povera donna, in condizioni pessime dal punto di vista della salute.
Il diritto al lavoro, a parità di percentuali di invalidità, a nostro avviso, dovrebbero essere lo stesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Anch'io chiedevo all'Assessore la ratio per cui era stata inserita la prevalenza verso i disabili di natura psichica e intellettiva. In realtà per la messa in atto dell'articolo, sarebbe più utile la formulazione proposta dal Consigliere Rossi, fermando cioè la dicitura alla parola "disabilità".
Tuttavia, intervenendo anche per dichiarazione di voto, dichiaro che voterò comunque a favore di questo articolo (così come ho fatto per il precedente) qualunque sia la risposta dell'Assessore relativamente a questa osservazione.
Tra l'altro, nel giorno successivo alla "Giornata della Disabilità" come ha giustamente ricordato ieri il Presidente Napolitano, credo sia molto importante, da parte del Consiglio regionale, dare un segnale e una risposta verso una categoria di cittadini che, più di altri, rischiano, in questo momento, di pagare la crisi economica. Credo che, invece, debbano essere tutelati più di altri, innanzitutto perché non ne hanno colpa, in secondo luogo perché ne hanno bisogno più di altri. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Relativamente a quanto chiedeva il Consigliere Rossi sul comma 4 quando faceva riferimento alle parole "nei limiti delle risorse finanziarie disponibili", bisogna tener conto che parliamo del fondo che si crea mediante l'applicazione o, meglio, la non applicazione in questo caso della legge n. 68 del 1999.
Questo fondo è costituito dalle multe applicate a quei datori di lavoro che non inseriscono i soggetti delle apposite liste speciali e che preferiscono pagare piuttosto che assumerle.
un fondo abbastanza consistente, che va, ahimè, aumentando nel corso degli anni.
Dunque, per le attività d'inserimento lavorativo riferite al quantum piuttosto corposo che deriva da queste multe, noi non possiamo fare altro che precisare che quegli inserimenti lavorativi derivanti dal pagamento delle multe sono possibili fino ad esaurimento di quelle risorse, perché si tratta di una legge.
Vorrei però rassicurare il Consigliere Rossi che non sono le uniche risorse di cui disponiamo per l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità, sia essa fisica, intellettiva o di qualsiasi altra natura (quelli che, ad esempio, chiamiamo "disoccupati di lungo periodo", che non sono disabili ma hanno una condizione oggettiva di disagio), perché abbiamo tutte le azioni che finanziamo con il POR sul Fondo Sociale Europeo, che prevede, per le categorie cosiddette svantaggiate, tutta una serie d'attività, comprese quelle che si fanno nei confronti delle persone diversamente abili o con disabilità (chiamiamole come vogliamo) all'interno dei programmi e degli atti messi in campo dalle Province nell'ambito degli atti d'indirizzo che la Giunta Regionale predispone ed approva.
Per quanto riguarda il tema della disabilità intellettiva e psichica siamo obbligati ad inserirlo perché deriva da un Decreto Ministeriale recentemente approvato dal Governo.
Spero di avere risposto alle domande che mi sono state rivolte.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, pongo in votazione l'articolo 36.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 36, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 37 Ha chiesto la parola l'Assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Volevo dare conto a tutto il Consiglio della ratio degli emendamenti che propongo a questo articolo molto importante, che nella stesura della legge è rubricato come "Sostegno al reddito a favore di lavoratori in gravi difficoltà economiche".
Riesaminando la normativa, i nostri bravissimi supporti della Direzione 15 - che sono qui in Aula e che ringrazierò ancora per il lavoro svolto quando approveremo la legge - hanno evidenziato che se noi diciamo "sostegno al reddito" invece che "sussidio", come propongo che avvenga, sia nel titolo dell'articolo, sia nel corpo dell'articolo stesso. Noi rendiamo quel sostegno al reddito minimo che il lavoratore e la lavoratrice percepisce, tassabile. Decurtiamo, quindi, la nostra volontà di sostenerli di una quota parte. Ed è per questo che li chiamiamo "sussidi a favore di" e vorrei per favore che fosse detto "lavoratrici e lavoratori in gravi difficoltà economiche".
Di questa ratio sono l'emendamento n. 4, l'emendamento n. 5 e l'emendamento n. 6, che sono tutti all'articolo 37.
Ci sono ulteriori due emendamenti della Giunta, sempre all'articolo 37 che lo migliorano. Uno è il seguente: "Possono ottenere altresì il sussidio i lavoratori che, per cause di crisi aziendali, rientrano in accordi che prevedono la riduzione dell'orario di lavoro e, dunque, della retribuzione". Per esempio, i contratti di solidarietà.
Infine, l'ultimo è un perfezionamento del nostro lavoro, riguarda la possibilità per le lavoratrici che non hanno, a livello di contratti nazionali, applicabili tutte le norme di cui godono la stragrande maggioranza delle lavoratrici, cioè la possibilità di astenersi per cinque mesi con la pienezza del salario e dello stipendio. Alcuni contratti collettivi nazionali, purtroppo, non riconoscono questo diritto.
Proponiamo che il sussidio possa essere richiesto, fino ad un massimo del 20% della retribuzione, anche a questo tipo di lavoratrici in maternità. Le donne sono già coraggiose quando decidono di fare figli, se poi anche i cinque mesi di astensione obbligatoria devono essere penalizzati con una decurtazione del salario, ci pare pesante, anche se deriva da contratti nazionali.
Noi non abroghiamo nulla, perché non possiamo farlo, ma diamo un sostegno alle lavoratrici.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Premetto che sono d'accordo con gli emendamenti che ha illustrato l'Assessore, tuttavia chiederei all'Assessore un chiarimento. Avevo già affrontato il tema in occasione, mi pare, dello scorso bilancio, con un ordine del giorno che era stato accolto, relativo a tutti quei lavoratori e lavoratrici che non so come siano inquadrati a livello di testo di legge ma che prestano, anche per anni, attività lavorativa presso l'Università.
Per intenderci, mi riferisco ai giovani borsisti che, per alcuni anni lavorano passando di borsa in borsa, annuale o biennale, forse anche regionale, non solo di ditte che chiedono ricerche o particolari funzioni all'Università. Soprattutto le lavoratrici, quando sono in maternità, si vedono sospendere la borsa per il periodo in cui sono in maternità, quindi per un anno a reddito zero, e poi, conclusa la maternità, finiscono il periodo della borsa.
In questo caso, le chiedo, Assessore: per questi giovani che, o per maternità o per altri problemi, magari di salute, si vedono sospendere la borsa, è possibile o, perlomeno, in questo articolo, è previsto che possano avere un sostegno al reddito? Già percepiscono dagli 800 ai 1.000 euro al mese, non prendono le tredicesima o la quattordicesima, ma le dodici mensilità, in caso di maternità o di malattia prolungata la borsa viene sospesa, quindi vanno a reddito zero, senza alcun tipo di ammortizzatore sociale.
Non so se sia ripreso in quest'articolo. Se non lo fosse, vuole prevedere, da qui alla prossima volta, la possibilità di trovare un polmone di intervento per questo tipo di lavoratori?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Mi sono consultata con gli uffici (non posso sapere tutto), ma questi borsisti cui lei fa cenno, che sono obiettivamente un problema, non possono essere inseriti in questo contesto, perché non hanno un contratto di lavoro.
Sono a carico del Ministero dell'Università e della ricerca scientifica, e pare che siano stati ulteriormente - passatemi un termine non troppo simpatico - "mazzolati" dal recente decreto n. 185 all'attenzione del Parlamento. È con rammarico che dico di no perché non è una materia di tipo contrattuale, ma materia, fuori da qualsiasi tipologia di contratto di lavoro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Dichiaro che voterò a favore di tutti gli emendamenti proposti dalla Giunta. Mi permetto, per onestà intellettuale, di fare una piccolissima osservazione.
Capisco che, giustamente, lei, Assessore, abbia bisogno di dare una piccola impronta politica, questo è un luogo dove principalmente si fa politica. Tuttavia, trovo che la richiesta di aggiungere "lavoratrici e lavoratori" sia assolutamente pleonastica. Le spiego perché.
Primo perché era automaticamente inteso nella dizione iniziale prevista, secondo perché non vorrei mai che in futuro qualcun altro puntualizzasse che i lavoratori gay o i lavoratori trans non sono previsti perché ci sono categorie che non possono essere integrate, catalogate nelle categorie di lavoratori di sesso maschile o lavoratrici di sesso femminile.
Se continuiamo a fare distinzioni anche su queste leggi che dovrebbero essere a fruizione di tutti, credo che non si aiuti nessuno.
Capisco che lei politicamente, legittimamente, la pensa in modo diverso dal sottoscritto. Voterò nonostante non condivida questa distinzione che l'Assessore ha voluto dare.
Ho fatto un'osservazione che, anche dal punto di vista puramente tecnico e giuridico potrebbe, in futuro, sollevare delle problematiche.
Nessuno interpreti questo mio intervento come un intervento contro tutt'altro, dico semplicemente che è puramente pleonastico.
Sono molto favorevole al fatto che siano state sostituite le parole "sostegno al reddito" con "a sussidio", perché questo permetterà una non tassazione, quindi una maggiore agevolazione per chi potrà usufruirne.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Migliasso: Art. 37 (Sussidio a favore di lavoratrici e lavoratori in gravi difficoltà economiche) Al comma 1, le parole "interventi integrativi del reddito" sono sostituite dalle seguenti: "sussidi corrisposti ai sensi e per gli effetti previsti all'art. 34 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973 n. 601 (Disciplina delle agevolazioni tributarie)".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5 Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Migliasso: Art. 37 (Sussidio a favore di lavoratrici e lavoratori in gravi difficoltà economiche) Al comma 2, le parole "l'intervento integrativo del reddito" sono sostituite dalle seguenti "il sussidio".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Migliasso: Dopo il comma 3 è aggiunto il seguente comma 3 bis: "3 bis. Possono, altresì, ottenere il sussidio i lavoratori che, per cause di crisi aziendale, rientrano in accordi che prevedono la riduzione dell'orario di lavoro e della retribuzione".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 38) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Migliasso: Art. 37 (Sussidio a favore di lavoratrici e lavoratori in gravi difficoltà economiche) Dopo il comma 3 bis è aggiunto il seguente: "3 ter. Il sussidio può essere richiesto, fino ad un massimo del 20% della retribuzione, anche dalle lavoratrici in maternità, cui spetta, secondo l'ordinamento nazionale, l'indennità sostitutiva di retribuzione, nei soli casi in cui i contratti collettivi nazionali applicabili prevedano la decurtazione della stessa retribuzione".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Migliasso: Art. 37 (Sussidio a favore di lavoratrici e lavoratori in gravi difficoltà economiche) "La rubrica dell'articolo 37 è così sostituita: (Sussidio a favore dei lavoratori in gravi difficoltà economiche)".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Rossi, per dichiarazione di voto sull'articolo 37.



ROSSI Oreste

Assessore, non sono dipendenti del Ministero tutti coloro che lavorano nelle università, ma molti godono di borse regionali. Anche le borse regionali, ahimè, nonostante l'ordine del giorno di cui ho parlato prima recepito dal Consiglio, non prevedono né tredicesima, né quattordicesima né eventuale maternità.
Visto che anche questi giovani sono lavoratori come tutti gli altri e hanno problemi economici, Assessore, almeno per quanto compete le borse regionali, la invio a permettere alle lavoratrici e ai lavoratori, per maternità o per malattie sopraggiunte quando la borsa è già stata assegnata, di non recarsi al lavoro, ma di poter rimanere a casa.
Credo che questa non sia un'operazione così costosa per la Regione anche perché a livello regionale saranno circa 100 casi l'anno e non di più. Quest'intervento darebbero una maggiore dignità a questi studenti, che comunque sono laureati e lavorano per una cifra veramente irrisoria, che va dagli 800 ai 1.000 euro al mese.
Non faccio questa richiesta relativamente a quest'articolo, ma chiedo che sia trovata una formulazione, oppure un articolo aggiuntivo che possa almeno sanare questo limitato numero di casi, che però ritengo abbiano pari dignità rispetto ad altri.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 37, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 38 Su quest'articolo è stato presentato un emendamento da parte della Giunta regionale. L'emendamento è stato presentato originariamente dal Consigliere Clement e altri, poi è stato sottoscritto dalla Giunta regionale: non so se i Presidenti dei Gruppi di opposizione vogliano aggiungere nuove sottoscrizioni.
Emendamento rubricato n. 30) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Migliasso: Al comma 2 dell'articolo 38 aggiungere alla fine: "Non è ammesso l'utilizzo di tirocini in aziende che abbiano in corso sospensioni di lavoratori in cassa integrazione o che nei sei mesi precedenti abbiano ridotto il personale con licenziamenti, mobilità".
Emendamento rubricato n. 11) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Migliasso Al comma 7, dopo la parola "comunica" sono aggiunte le seguenti: "a cadenza quindicinale,".
Assessore, se lo ritiene opportuno, può illustrare anche l'emendamento n.
11, che insiste sullo stesso articolo.
La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Ritengo che quest'emendamento sia molto utile e molto importante, ed io l'ho fatto mio, cambiando soltanto due parole all'inizio del paragrafo, che recita: "Non è ammesso l'utilizzo di tirocini in aziende che abbiano in corso sospensione di lavoratori in cassa integrazione o che nei sei mesi precedenti abbiano ridotto il personale con licenziamenti o mobilità".
Poiché penso sia un emendamento logico, tecnicamente ben formulato e politicamente motivato, l'ho accolto condividendolo pienamente. L'altro emendamento è sull'articolo 38 e riguarda i tirocini formativi e di orientamento. Propongo di aggiungere al comma 7 "a cadenza quindicinale" dopo la parola "comunica". Anche in questo caso, giustamente, dobbiamo comunicare il più rapidamente possibile, alle rappresentanze dei sindacati e dei datori di lavoro, che sono presenti nella Commissione regionale di concertazione, i dati relativi ai tirocini, che devono essere comunicati dall'Agenzia Piemonte Lavoro. Ci sembra che il periodo di quindici giorni sia assolutamente accettabile, sia da parte dell'Agenzia, sia da parte dei datori di lavoro, sia da parte dei sindacati, perché la commissione di concertazione si riunisce una volta al mese e, quindi, è in grado di cogliere quanto è avvenuto nel mese precedente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Vorrei capire se questo è l'emendamento per il quale era stato chiesto ai colleghi della minoranza, che l'avevano proposto, di ritirarlo, e che successivamente è stato sottoscritto dai colleghi della maggioranza.
Assessore, non ho capito.
L'emendamento n. 30 è uno di quel pacchetto del Consigliere Clement che è stato ritirato.



PRESIDENTE

Era un emendamento sottoscritto dal Consigliere Clement e altri dopodiché, la Giunta l'ha condiviso e l'ha sottoscritto.
Infine, il Consigliere Clement ha ritirato tutti gli emendamenti, tranne questo, che era stato sottoscritto anche dalla Giunta.
Era l'unico degli emendamenti sottoscritto dalla Giunta regionale.



ROSSI Oreste

Ho capito.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 38, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 39 Indìco la votazione palese sull'articolo 39.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 40 La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Insisto con la mia richiesta di prima.
Noi abbiamo votato l'articolo 38, inerente a "Tirocini formativi e di orientamento", ma le chiedo quanto segue: se a chi sta facendo un tirocinio, che può essere anche di durata di 12 o 24 mesi in caso di persone con disabilità, sopravviene una gravidanza o un infortunio, vi è comunque la possibilità di godere del trattamento economico o lo si perde? Seconda domanda. Se lo si gode, di fatto noi abbiamo al comma 3 dell'articolo 40 la soluzione per il problema che avevo sollevato prima.
Perché? Possono promuovere tirocini "le università e gli istituti di istruzione universitaria statali e non statali abilitati al rilascio di titoli accademici". Quindi rientreremmo assolutamente sulla questione "borse di studio", perché la borsa di studio universitaria serve proprio per far imparare, con un determinato progetto, al giovane l'utilizzo di determinate strutture e strumenti, metodi di ricerca e così via. Quindi, ci siamo assolutamente con la borsa di studio, tant'è che qui vengono chiamate borse lavoro erogate a favore del tirocinante, quindi le borse di studio sono borse lavoro e su questo non c'è alcun dubbio.
Consigliere Larizza, se mi sta a sentire su questa cosa, penso che potrebbe aiutarci, perché non è una cosa di poco conto. Dobbiamo riuscire a assicurare che la borsa lavoro erogata dalla Regione a favore dell'università o dall'università per lo studente - di fatto, la borsa lavoro o la borsa di studio presso l'università - diventa un tirocinio di 12 o 24 mesi come prevede quest'articolo 40. In questo caso, se per il tirocinante è previsto il contributo anche in casi di malattia o maternità si potrebbe sì allargare anche alla borsa di studio.
La invito, Assessore, a valutare questa possibilità o, eventualmente, a sospendere la votazione dell'articolo e tornarci dopo. Ma se riuscissimo a trovare una soluzione, salveremmo "capra e cavoli".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Il tirocinio è una fattispecie diversa dalla borsa lavoro. Volevo intanto ricordare che al comma 3 di quest'articolo sta scritto che è obbligatoria l'assicurazione del tirocinante contro gli infortuni per responsabilità civile verso terzi da parte del soggetto promotore. Sono plurimi i soggetti promotori. Possono essere moltissimi. Quindi, effettuano quest'assicurazione per responsabilità civile verso terzi e in proprio o in convenzione con il soggetto che ospita il tirocinante o, eventualmente, con altri soggetti.
I tirocinanti non hanno l'indennità di malattia e non hanno l'indennità di maternità. Però, per il problema che poneva lei, sulla borsa lavoro penso che si possa immaginare di fare una disamina, perché le borse lavoro non sono di mia competenza.
M'impegno ad un incontro con l'Assessore Bairati per capire se sia possibile o meno intervenire in quella direzione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 40.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 41 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 41.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 42 Emendamento rubricato n. 13) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Migliasso: Al comma 1, dopo le parole "assistenza tecnica" sono aggiunte le seguenti: "finalizzati anche al trasferimento di impresa per atto fra vivi".
L'emendamento rubricato n. 13 della Giunta regionale - originario - è ritirato.
Emendamento rubricato n. 13 bis) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Migliasso: Al comma 1, dopo le parole "assistenza tecnica" sono aggiunte le seguenti: "finalizzati anche al trasferimento di impresa extra famiglia".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13 bis.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 42, come emendato.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 43



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 43.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 44



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 44.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 45



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 45.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 46



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 31) presentato dai Consiglieri Burzi, Casoni Rossi: L'articolo 46 è sostituito dal seguente: "1. La Regione riconosce l'importanza del lavoro svolto in diretto rapporto con la pubblica amministrazione o su commessa od appalto della stessa ed è impegnata a promuoverne la qualificazione, per la sua rilevanza sia quantitativa sia qualitativa collegata alla stretta connessione con l'espletamento dei servizi pubblici fondamentali che devono essere garantiti alle persone.
2. In attuazione del comma 1, nel pieno rispetto dell'ordinamento in materia di pubblico impiego e di appalti e dell'autonomia gestionale ed amministrativa dei singoli enti, la Regione è impegnata a promuovere con le sezioni regionali delle associazioni delle pubbliche amministrazioni e con le parti sociali intese volte a: a) assicurare in materia di politiche del personale la piena coerenza con gli obiettivi di qualità, sicurezza, stabilità del lavoro di cui alla presente legge, compreso quello di contenere ai casi oggettivamente non eliminabili i contratti di lavoro di natura temporanea e le forme di lavoro cosiddette 'parasubordinate' b) prevedere in tutti i casi di appalti con eventuale subappalto o comunque di ricorso a soggetti terzi per la realizzazione di opere o servizi la predisposizione di clausole sociali da inserire nei rispettivi contratti volti alla tutela dei/delle lavoratori/lavoratrici, in primo luogo con l'osservanza della normativa sul lavoro subordinato e con l'applicazione dei contratti collettivi stipulati con le organizzazioni maggiormente rappresentative dei lavoratori e dei datori di lavoro.
3. L'ambito di applicazione del presente articolo riguarda l'insieme degli Enti pubblici compresi sul territorio della regione, inclusi i loro consorzi e le società in qualunque forma possedute o partecipate, con esclusione delle Amministrazioni dello Stato e degli Enti pubblici non economici.
4. Per l'ambito di propria competenza diretta, l'Ente Regione è impegnato ad adottare in materia di personale e di appalti ed esternalizzazioni entro 12 mesi dall'entrata in vigore della legge provvedimenti attuativi coerenti con i principi enunciati nel presente articolo".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 39) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Migliasso: Al comma 1, dopo le parole "alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni", sono aggiunte le seguenti: "regionali e locali".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 46, come emendato.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 47



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 47.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 48



PRESIDENTE

In merito a questo articolo non sono stati presentati emendamenti.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Assessore, così com'è, l'articolo è assolutamente positivo, perch ritengo che incentivare la trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato sia assolutamente in linea con quanto da sempre chiede il Gruppo della Lega Nord.
Penso di avere capito, ma le chiedo conferma circa il significato di quest'inciso tra virgole al comma 3, che recita: "La Giunta regionale nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, concede un incentivo economico alle imprese che, senza soluzione di continuità, trasformano i contratti di lavoro di durata temporanea in contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Vuole assicurare che, senza interrompere il rapporto di lavoro, per poi procedere alla riassunzione con un contratto...



(Commenti del Consigliere Rossi)



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Si dice "senza soluzione di continuità". È una formula, è una brutta espressione, ma vuole dire senza che si interrompa...



(Commenti del Consigliere Rossi)



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

E diventi tempo indeterminato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 48.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 49 Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo 49.
Indìco la votazione palese sull'articolo 49.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 50 Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo 50.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 50.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 51 Emendamento rubricato n. 22) presentato dal Consigliere Cavallera, Nicotra e Dutto: al comma 2, dell'articolo 51, dopo le parole: "La Giunta regionale" sono aggiunte le seguenti: "sentita la Commissione consiliare competente".
Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 22, sul quale sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 51, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 52 Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Vorrei chiedere un chiarimento all'Assessore relativamente alla parità tra uomini e donne. Mentre comprendo che all'articolo 51 si possano attuare iniziative favorevoli alle donne - in effetti, non l'ho contestato - nutro dei dubbi, invece, in merito all'articolo 52, comma 1. Non ci riferiamo a "leggi finalizzate alle donne": se parlassimo di imprenditoria femminile con una legge dedicata, ovviamente sarebbero contributi dedicati all'imprenditoria femminile. Se ci riferissimo a contributi per l'inserimento delle donne che hanno smesso di lavorare per una maternità e decidono di tornare a lavorare, sarebbe comunque un intervento mirato.
Nutro dei dubbi, invece, sulla legittimità del comma 1, laddove recita "che la Regione e gli Enti locali, nell'erogazione delle risorse finanziarie - attenzione, perché non si parla di quelle dedicate appositamente alle donne, ma di tutte le risorse - danno priorità alle aziende e agli Enti che attuano al proprio interno azioni positive a favore delle donne". Non è, quindi, una misura a favore delle donne, ma è una misura che va in qualche modo a favorire delle aziende, pubbliche o private, rispetto ad altre, sulla concessione di contributi regionali non già direttamente finalizzati al mondo femminile. Ho dei dubbi sulla legittimità di quest'aspetto, perché ritengo che non sia a norma di legge cioè non rispetti la parità fra uomo e donna in questo caso.
Ritengo che sia senz'altro corretto finalizzare degli obiettivi al reinserimento delle donne o a leggi favorevoli al mondo femminile. Ma al di fuori di quelle norme fatte apposta per le donne, sulle altre (che devono valere per tutti), inserire quest'ulteriore norma va a creare una differenza tra aziende o enti di un tipo rispetto ad un altro. Non lo vedo così legittimo dal punto di vista della legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Qui stiamo parlando del Capo VIII, "Azioni positive per le pari opportunità tra uomo e donna". In particolare, quest'articolo 52 fa riferimento alle azioni positive che sono previste tra l'altro, da una legge nazionale, che poi è stata inserita nel Codice Nazionale delle Pari Opportunità (non sono sicura, ma dovrebbe essere la legge n. 192), che è quella che riguarda le azioni positive per raggiungere le pari opportunità.
Il comma 1 (oltre a tutto l'articolo, naturalmente) si sostiene sulla previsione fatta dal Codice per le Pari Opportunità che ha messo insieme in una sorta di testo unico, tutte le legislazioni tese a favorire l'occupazione femminile, dipendente e autonoma. Si fa dunque riferimento a questo Codice e il primo comma precisa che nell'erogazione di risorse finanziarie e nella priorità negli incentivi si dà priorità alle aziende e a quegli Enti che attuano al proprio interno azioni positive a favore delle donne.
Questo non vuol dire che non si danno incentivi per esempio per la trasformazione del posto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato anche agli uomini. Qui si dice che si dà priorità nell'erogazione dei vari incentivi a quelle aziende - purtroppo saranno molto poche, perché l'abbiamo già sperimentato, ma pensiamo giust'appunto di incentivarle - e a quegli Enti che, all'interno dei loro programmi di valorizzazione della manodopera maschile e femminile - in particolare sul gap che sempre c'è all'interno di un'azienda (salvo rarissime eccezioni) per quanto riguarda i regimi d'orario, il salario, la conciliazione eccetera eccetera - attuino azioni positive a favore delle donne, per favorire l'accesso e la permanenza al lavoro delle stesse.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Assessore, con quella dicitura è molto aleatorio. Se lei specificasse "ai sensi della legge" sarei molto più tranquillo.
Le confesso che voterei più tranquillamente anche l'articolo, perché mi pare molto aleatoria la dicitura "azioni positive" se non c'è chi stabilisce quali sono: potrebbe essere anche un mazzo di fiori che il datore di lavoro mette sul tavolo.
Se lo stabiliamo in base alla legge o in base ai criteri previsti dalla Giunta va bene. Ma così, chi lo stabilisce?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

A parte il fatto che preferirei trovarmi un mazzo di fiori che un insulto oppure...



PRESIDENTE

Con l'approvazione della legge riceverà un mazzo di fiori sul banco!



MIGLIASSO Teresa Angela

Grazie, Presidente! Al di là delle battute, le azioni positive sono fatte, per la quasi generalità dei casi, mediante accordi sindacali che vengono stabiliti tra le parti datoriali e organizzazioni sindacali, oppure su spinta della Consigliera di Parità regionale, anch'essa un organismo previsto per legge. Sono azioni di diversa natura, che noi non possiamo immaginare e codificare. Quando dicevo codice delle pari opportunità intendevo dire la legislazione complessiva.
Quando parlo di azioni positive per raggiungere le pari opportunità intendo, per esempio, quello che, per fortuna, aziende iniziano a fare: asili nido all'interno delle imprese, percorsi di empowerment, per favorire la carriera delle donne. Facciamo riferimento alla legge n. 198 del 2006.
Alla legge facciamo già riferimento nel primo comma dell'articolo 50 laddove si dice: "La Regione e gli Enti locali promuovono azioni positive per la realizzazione di pari opportunità tra uomo e donna ai sensi dell'articolo 42 del d.lgs. 198/2006".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 52, come emendato.
Il Consiglio approva.
Comunico che è stata formalizzata la convocazione del Consiglio per martedì 9 alle ore 10 e 14,30 e per venerdì 12 dalle ore 10 alle ore 16.
ARTICOLO 53 Indìco la votazione palese sull'articolo 53.
Il Consiglio approva.
In ossequio a quanto convenuto nella Conferenza dei Capigruppo chiudiamo i nostri lavori.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle considerazioni del Consigliere Chieppa in merito alla convocazione del Consiglio regionale in concomitanza con lo sciopero generale del 12 dicembre 2008


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Facevo notare che vi era stata una richiesta e avremmo dovuto dimostrare sensibilità rispetto al fatto che il 12 dicembre è indetto uno sciopero generale nel nostro Paese. In concomitanza, noi convochiamo il Consiglio regionale.
già qualche giorno che era stata avanzata la richiesta. Registro che in qualche modo, non è stata accettata. Ne discuteremo di fronte all'opinione pubblica.



PRESIDENTE

Consigliere Chieppa, la richiesta è stata oggetto di una valutazione.
Si sono valutati anche i precedenti e non vi sono precedenti sospensionI di lavori di Consiglio in occasione di scioperi, anche generali.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.27)



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