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Dettaglio seduta n.386 del 02/12/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 15.02 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.32)



COTTO MARIANGELA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bizjak, Bossuto, Bresso, Laus Moriconi e Spinosa.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Presidente, chiedo cortesemente una breve sospensione per una riunione dei Gruppi d'opposizione.



PRESIDENTE

D'accordo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.34 riprende alle ore 16.10)



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 1130 dei Consiglieri Barassi, Travaglino, Comella Clement, Cavallaro, Turigliatto, Motta, Ferraris, Dalmasso, Auddino Rutallo, Deambrogio, Buquicchio, Bellion, Muliere e Caracciolo, inerente a "Modifica decreto legge n. 185" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Barassi, sull'ordine dei lavori.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per chiedere che sia iscritto all'o.d.g. di questa seduta un ordine del giorno che abbiamo presentato, legato al decreto legge n. 185 appena pubblicato ed emanato dal Governo. Si tratta del decreto legge anticrisi, rispetto alle normative legate al rendimento energetico.



PRESIDENTE

Essendovi il numero minimo di presenti in aula in base al nostro Regolamento, mi pare ci sia condivisione affinché quest'ordine del giorno possa essere iscritto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste sull'ordine dei lavori.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

"Crisi agricola e ritardati pagamenti ARPEA", richiesta di sessione straordinaria presentata dai Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti D'Ambrosio, Vignale, Pedrale, Scanderebech, Burzi, Rossi, Dutto, Novero Ferrero, Cavallera, Nicotra, Giovine e Leo Atti d'indirizzo collegati: esame ordine del giorno n. 1128 dei Consiglieri Cavallera, Burzi, Pedrale Leardi, Guida, Ferrero, Nicotra, Lupi, Rossi, Cirio, Cotto, Giovine, Botta Vignale, D'Ambrosio, Novero, Caracciolo, Manolino e Valloggia, inerente a "Procedure e ruoli affidati ai vari soggetti coinvolti nell'attuazione delle misure previste dal PSR" esame ordine del giorno n. 1129 dei Consiglieri Bellion, Muliere, Motta Travaglini, Deambrogio, Moriconi, Comella, Dalmasso, Valloggia, Boniperti Novero e Auddino, inerente a "Crisi e difficoltà del settore agricolo" esame mozione n. 1131 dei Consiglieri Vignale, Botta, Casoni, Boniperti e D'Ambrosio, inerente a "Commissariamento ARPEA"


PRESIDENTE

Dopo il dibattito generale su "Crisi agricola e ritardati pagamenti ARPEA" di cui al punto 1) all'o.d.g., e la replica dell'Assessore Taricco passiamo ad esaminare gli atti d'indirizzo collegati.
Vi è innanzitutto l'ordine del giorno n. 1128 dei Consiglieri Cavallera, Burzi, Pedrale, Leardi, Guida, Ferrero, Nicotra, Lupi, Rossi Cirio, Cotto, Giovine, Botta, Vignale, D'Ambrosio, Novero, Caracciolo Manolino e Valloggia, inerente a "Procedure e ruoli affidati ai vari soggetti coinvolti nell'attuazione delle misure previste dal PSR".
La parola al Consigliere Cavallera, per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Mi sembra che non tanto noi in quest'aula, ma soprattutto coloro abbiamo ascoltato rappresentando le categorie interessate o attraverso i mezzi d'informazione o per audizione diretta nelle Commissioni, siano stati molto chiari, sia nel definire la situazione, sia anche nel richiedere delle modifiche di comportamento di procedura e anche richiedendo delle iniziative orientate a stabilire una fluidità dei passaggi tra i vari soggetti interessati ai controlli e alle verifiche dell'istruttoria per arrivare tempestivamente alle erogazioni finali proprio in un momento nel quale tutti, proprio tutti coloro che sono intervenuti in quest'Aula, hanno riconosciuto come assolutamente necessario usare tutte le leve previste nel campo agricolo per sostenere le nostre aziende.
Devo ricordare che è pur vero che il settore agricolo ha regolamenti comunitari che stabiliscono degli interventi diretti mirati al settore, ma è anche vero che non è che sia facile prevedere altri sostegni. Quindi, a mio avviso, è assolutamente necessario fare fluidificare e utilizzare al meglio tutto ciò che è disponibile.
Ecco, allora, la motivazione di fondo dell'ordine del giorno, che contiene alcune considerazioni e una serie di concatenazioni e di passaggi che, proprio partendo dalle questioni che non vanno, dalle disfunzioni e dai ritardi, arriva a dare delle indicazioni alla Giunta regionale per svolgere un ruolo che forse non ha svolto fino adesso o non avrebbe voluto svolgere pensando che la presenza di un organismo pagatore come l'ARPEA in qualche modo potesse assumere anche una funzione di riorganizzazione, e uso un termine sentito in un'audizione, "armonica" che, invece, non c'è stata.
Ci troviamo invece in una situazione dove ciascuno mette...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Cavallera. C'è veramente un brusìo di fondo che rende difficoltoso capire quello che dice non solo al sottoscritto ma anche a qualche collega particolarmente interessato ai problemi dell'agricoltura.
Quindi prego i colleghi di fare silenzio e, se hanno necessità di parlare, di farlo al di fuori dell'emiciclo.
Prego, Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Come dicevo, sto intervenendo non tanto per affermare che questo documento è il non plus ultra o che, confrontato con altri, contiene la verità rivelata, ma che è un documento che riassume le ragioni dell'insoddisfazione e della protesta, cerca di riordinarli in modo organico e chiede, a coloro che possono dare le risposte, di dare queste risposte.
Con ogni probabilità, vista la situazione che è aggrovigliata - e qui bisogna dirlo, non solo per il fare o non fare della Regione, ma diciamo anche per azioni che potrebbero essere fatte meglio a livello nazionale e comunitario - sta di fatto che ci va qualcuno, e non può che essere la Regione, che rimetta in fila tutti gli adempimenti che devono essere svolti, li tempifichi, li sistemizzi, utilizzi al meglio tutte le possibilità consentite dall'informatica e anche dall'utilizzo univoco e non ripetitivo o duplicativo della documentazione in archivio, in modo da creare un sistema che, come in tanti altri settori, preveda una data di domanda, un periodo d'istruttoria e infine l'erogazione finale.
Questo dice questo documento, naturalmente riallacciandosi a quella che è l'attualità della situazione socio-economica regionale, nazionale e internazionale, soprattutto anche le questioni di mercato, dei costi e dei prezzi che riguardano i prodotti agricoli.
Naturalmente, se avessimo voluto fare un documento più pesante ed esclusivamente orientato alle invettive o allo scontro a testa bassa saremmo stati anche in grado di scrivere altre cose, ma non l'abbiamo fatto anche per rispetto di coloro che sono venuti a confrontarsi con noi in Commissione, e questo è un dato positivo, quindi abbiamo elaborato un documento che tende soprattutto ad aiutare per dare delle riposte.
Questo non significa che quanto è stato fatto fino adesso sia tutto da buttare, ma certamente non è stato fatto tutto quello che era necessario per risolvere delle criticità e dei problemi che sono stati, a mio avviso finalmente efficacemente illustrati.
Diciamocelo chiaramente: se non ci fossero state le manifestazioni e le audizioni che abbiamo fatto diverse volte in Commissione, forse oggi non saremmo qui con la possibilità di intravedere una svolta, un cambiamento un riorientamento delle attività nel campo degli aiuti basati sui regolamenti comunitari, così come stiamo facendo. Quindi questo è ordine del giorno che mira a costruire e mira a dare delle indicazioni utili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Intervengo semplicemente per affermare che, dopo aver esaminato questi due ordini del giorno, credo che le finalità che questo Consiglio regionale intende darsi con questi ordini del giorno siano pressoché similari.
Non ravvisiamo la necessità del duplicato di ordini del giorno. In linea di massima riteniamo che richiedano lo stesso tipo di attenzione, lo stesso tipo di revisione, se è il caso, e di riordino della normativa.
Quindi, come Gruppo, siamo d'accordo a votare tutti e due gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

C'è stato un ampio dibattito questa mattina, proprio sulle questioni dell'agricoltura, che sono questioni estremamente importanti per noi della Lega. Riteniamo gli agricoltori soggetti vivi del territorio, cioè coloro che vivono con la terra, per la terra e per l'ambiente, quindi è indispensabile fare il possibile per aiutarli.
Li abbiamo ascoltati nelle varie manifestazioni, anche la settimana scorsa in Piazza Castello, poi li abbiamo ricevuti in Commissione, ieri all'audizione, e anche se non ero presente, mi sono letto con molta attenzione la bozza dell'audizione, che ci avete distribuito questa mattina. È chiaro che gli agricoltori sono in crisi e sono preoccupati.
Parlano di una situazione che vede circa il 50% di pagamenti effettuati rispetto all'annata del 2007; di un 2008 completamente inevaso in termini di pagamento.
evidente che l'Assessore ha portato delle motivazioni in parte più che valide ma, al momento, non abbiamo sentito proposte vere e forti di modifica della situazione.
Assessore, ci aspettavamo sinceramente un ordine del giorno non presentato dal collega Cavallera o dai colleghi della maggioranza, ma ci aspettavamo un ordine del giorno pesante presentato dalla Giunta, che proponesse al Consiglio quello che si poteva fare per migliorare la situazione relativa, in questo caso, alla parte dei pagamenti mancati sul Programma di Sviluppo Rurale ma che, inoltre, indicasse anche come cercare di rilanciare il settore agricolo.
Lo dico tutte le volte, ma ribadisco il problema legato, ad esempio per le Province di Alessandria ed Asti, alla chiusura dello stabilimento che produceva zucchero, con una forte crisi del settore delle barbabietole.
Questo settore doveva essere rilanciato da una gran fabbrica costruita nel Tortonese, a Rivalta di Tortona, che avrebbe dovuto distillare i prodotti agricoli per produrre dietanolo ma, ahimè, pare che, nonostante un voto favorevole trasversale del Consiglio comunale di Tortona, i lavori per la costruzione di questo stabilimento siano fermi.
Quindi, risposte vere per un recupero del mondo agricolo e un rilancio dello stesso non ci sono state.
Lo ribadisco, ci aspettavamo un ordine del giorno della Giunta regionale che dicesse al Consiglio: "Proponiamo una serie di iniziative".
Una serie di iniziative che potevamo o meno votare, ma doveva essere l'Assessore, in accordo con la Presidente, con la Giunta che oggi governa il Piemonte e con la sua maggioranza, a proporre un piano di rilancio, di tutela e di intervento a favore della popolazione agricola.
Ricordo che, in Piemonte, ancora un'importante fetta del mercato del lavoro è in mano alle imprese agricole. Molte sono a conduzione familiare ma molte danno da lavorare anche a dipendenti, non solo braccianti, ma anche impiegati e persone, comunque, stagionali. Vi sono vere e proprie aziende che non solo producono ma, addirittura, sono in grado di trasformare. Altre sono aziende legate alla ricezione turistico-alberghiera che producono prodotti che poi vengono consumati all'interno dell'azienda stessa (penso agli agriturismo legati ad aziende agricole), altre ancora stanno facendo riscoprire a tutta l'Italia e, non solo, prodotti di altissima qualità che vanno da formaggi, a vini e carni particolari, che sono sì produzione di nicchia, ma che comunque trovano un mercato importante.
Inoltre, non dimentichiamocelo, vi è ancora tutto quel server del sistema agricolo, che va da chi commercializza a chi produce gli strumenti necessari all'agricoltore: trattori, trebbiatrici, capannoni e opere edili che servono per gli agricoltori, ma non solo, tutte le attività di assistenza fiscale e contributiva per gli agricoltori.
Il mondo agricolo ha poi una serie di strutture che da esso dipendono o, comunque, in parte dipendono. Non dimentichiamo ancora una cosa importante: il Piemonte ha legato moltissimo la sua agricoltura a coltivazioni di qualità.
Ricordo la battaglia fatta dall'allora Assessore Cavallera e dal Presidente Enzo Ghigo contro, ad esempio, gli OGM, che ha qualificato a livello internazionale l'agricoltura piemontese. Un'agricoltura di qualità ad ortofrutta e cerealicola, che comprende i prodotti particolari come i kiwi e altro ancora, e con una piccola nicchia anche di prodotti aromatici (menta piemontese, coltivazione del mirtillo, comparto florovivaicolo).
Quindi, vi è un insieme di attività che tiene vivo un territorio. Noi come Regione che abbiamo forti competenze sull'agricoltura delegate alle Province, dovevamo essere in grado di dare delle risposte a questo grido di aiuto che arriva da tutte le associazioni di categorie degli agricoltori.
Risposte che dovevano essere discusse, valutate, approvate da quest'Aula e poi rese pubbliche per cercare di migliorare le condizioni in cui oggi il mondo dell'agricoltura si trova.
Il problema dell'ARPEA è un problema che conosciamo, ahimè, molto bene.
Bisogna rivisitare questa struttura, migliorarla, organizzarla semplificarla, riorganizzarla. Queste sono tutte competenze che indubbiamente, spettano all'Assessorato e, quindi, alla Giunta.
Non per niente, ricordiamo che c'è stata una serie di anomalie in buona parte risolte, ma anomalie erano e non erano dovute a responsabilità degli agricoltori; addirittura arrivate, per quanto riguarda la verifica dei sistemi integrati di gestione controllo, a 341 mila, oggi ridotte a 129 mila, ma siamo partiti da 341 mila. Quindi una cifra folle. Tra l'altro prendiamo atto della relazione fatta ieri da Marco Astori, Direttore dell'ARPEA, che si è anche riusciti a predisporre una serie di liste di pagamenti di 114.577 anomalie bloccanti.
Viene da chiedersi: se gli agricoltori non si fossero mossi in modo pesante e non avessero protestato e manifestato, le anomalie si riuscivano lo stesso a risolvere? Era il caso di far scendere in piazza gli agricoltori o potevamo trattare con loro prima per non perdere tempo noi e non far perdere tempo e giornate di lavoro a loro? Queste sono domande che vengono rivolte a chi oggi governa la Regione, quindi all'Assessore Taricco.
Aggiungo ancora una cosa, Assessore. Lei sa che siamo partiti con un netto ritardo con il Programma di Sviluppo Rurale, siamo state una delle ultime Regioni in Italia ad avere approvato il Programma di Sviluppo Rurale dall'Europa. Questo è grave.
Lei sa che, come Lega, non vediamo bene le imposizioni europee, mentre invece avremmo visto molto bene un suo intervento un po' duro nei confronti dell'Europa e, magari, anche un'ulteriore indicazione nei confronti del Governo di attenzione, richiamo e sollecito proprio verso l'Europa. Forse oggi, anziché operare per il bene e la sburocratizzazione, legate al mondo dell'agricoltura, in questo caso, ma in tanti altri mondi e in altri casi creano, invece, contenziosi, problemi, tensioni perché pensano di poter venire a decidere loro quello che nella nostra regione, i nostri produttori e i nostri cittadini, vorrebbero, invece, produrre da una parte e mangiare e consumare dall'altra.
Assessore, ci saremmo aspettati da lei un ordine del giorno, una richiesta al Governo di intervento nei confronti dell'Europa. Sappiamo bene che i motivi del ritardo nell'approvazione del Programma di Sviluppo Rurale non sono tutti di sua responsabilità, anzi, lei ha tentato di chiedere qualcosa all'Unione Europea, come il trascinamento di vecchie domande presentate che, ahimè, non sono state accettate e quindi bocciate. Allora perché non chiedere un intervento forte del Governo affinché l'Europa stia al suo posto e faccia il suo lavoro nell'interesse dei cittadini e del territorio, anziché la burocrate? Crediamo che l'ordine del giorno, a prima firma Consigliere Cavallera sia un ordine del giorno che solo in parte va - la tematica è molto più complessa - nel senso che noi approviamo.
C'è ancora tempo. Perché non presenta, a nome della Giunta, un ordine del giorno complessivo di riordino e di rivisitazione del mondo agricolo e dei rapporti nazionale e regionali nei confronti dell'Europa?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Per comunicare che il sottoscritto e la Consigliera Motta ritirano la propria firma dall'ordine del giorno, primo firmatario il Consigliere Cavallera.
Voglio specificare perché. Questa mattina sono intervenuto dicendo che avrei votato, oltre che firmato, l'ordine del giorno. Abbiamo sollevato una questione di valutazione la più possibile condivisa e di merito. Sul merito dell'ordine del giorno non abbiamo nulla da obiettare, eravamo anche disposti a modificarlo e stavamo anche preparando alcune ipotesi di modifica di quell'ordine del giorno.
Ma se si chiede che ci sia più chiarezza politica, a questo punto abbiamo sottoscritto un altro ordine del giorno, per cui ritiriamo le firme. Lo dico con franchezza: è una questione più di ordine politico, che di merito.
Questa mattina, e non abbiamo cambiato opinione, eravamo d'accordo con il Consigliere Cavallera nel cercare una soluzione che non fosse l'impeachment nei confronti di qualcuno, ma fosse una soluzione ragionevole e condivisa il più possibile, su un tema di grande interesse delle categorie agricole piemontesi, che stanno a cuore a tutti: destra, sinistra e centro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Spiace aver sentito l'ultimo intervento del Consigliere Travaglini.
Nessuno l'ha posta in termini di questioni di parte politica o meno. Se si condivide il merito di quello che c'è scritto nell'ordine del giorno nell'interesse dell'agricoltura piemontese, bisogna fare in modo che l'Assessore recepisca quello che c'è scritto.
Ieri anch'io ho incontrato a Cuneo il Sottosegretario Bonfiglio e tutto il sistema agricolo cuneese: il problema emerge da parte di tutti. Emerge dalla CIA, dalla Confagricoltura, dalla Coldiretti, da tutti i soggetti che hanno un qualche ruolo nel governo del sistema agricolo della nostra regione. Se tutti dicono che abbiamo un sistema che non funziona, che non ci permette di ricevere adeguatamente e velocemente le risorse - delle quali abbiamo bisogno come il pane - proprio adesso, in un momento di crisi come questo, va da sé che va fatta un'azione - sorpassando anche divisioni di carattere ideologico - concreta nell'interesse degli associati della CIA, della Confagricoltura e della Coldiretti, cioè del sistema agricolo piemontese.
Non ci pare che la CIA sia un'organizzazione ascrivibile a queste situazioni. Non più tardi di ieri, le cose scritte nell'ordine del giorno le hanno confermate le tre organizzazioni sindacali.
Bisogna fare in modo di non dividerci sui distinguo del tipo "l'ho presentato io", "l'hai presentato tu", "ha fatto una dichiarazione che mi ha dato un po' fastidio e quindi, per ripicca, non lo voto", "levo la firma, ne presento uno io". Così ci costringerete a schermaglie politiche.
Quello che auspicavamo era un intervento dell'Assessore che, di sua iniziativa, potesse dire di assumersi i contenuti dei provvedimenti e magari, chiedere il consenso dell'Aula per risolvere i problemi. Non siamo qui per dire che viene approvato l'ordine del giorno del PD, quello di Forza Italia o quello di Alleanza Nazionale, ma per risolvere i problemi dell'agricoltura piemontese che, come ci viene detto ogni giorno, sono sempre più gravi: non arrivano le risorse sul territorio. C'è qualcosa nel meccanismo che, indubbiamente, va cambiato. Queste voci che abbiamo anche noi, sicuramente l'Assessore le ha amplificate dieci volte. Se noi le possiamo avere solo occasionalmente quando incontriamo certi settori sicuramente all'Assessorato queste cose sono notissime.
In questo momento, bisogna fare in modo che le risorse - la priorità che tutti ci chiedono e sulla quale tutti sono d'accordo - siano sbloccate.
Qual è il sistema per sbloccare, al più presto possibile, le risorse? Capire quali sono i meccanismi regionali, provinciali o nazionali che permettono di erogare i fondi nel più breve tempo possibile. Che i fondi arrivino al sistema, oggi in grande difficoltà, che deve produrre.
Sorpassando anche le classiche divisioni intercategoriali, abbiamo notato una sorta di competitività tra le tre organizzazioni agricole che, invece una volta, facevano manifestazioni diversificate. Adesso vengono sottobraccio a chiedere tutte le stesse cose, chiedono tutte determinati interventi.
Ci sono dei distinguo su alcune misure. Chiedete al Presidente della CIA di Cuneo che ieri è venuto a dirci esattamente queste cose, anzi, ci diceva ancora più duramente di non vedere quelle risorse. Siamo obbligati a seguire delle procedure per rimanere nei parametri che erano stati dettati quindi, a differenza di altre Regioni, siamo costretti a fare le cose in un determinato modo, ad avere una tutela particolare, ad avere un rispetto com'è giusto che sia, ambientale forte; comunque persiste il problema dei nitrati.
Si sta tentando di trovare delle soluzioni - ne ho già parlato con l'Assessore - che permettano, da un lato, di rinviare la misura europea e dall'altro, già da oggi, di individuare quali sono le risposte ai problemi da dare al sistema agricolo.
Non aspettiamo che scada il termine europeo sui nitrati per vederci trattenere altre risorse dall'Unione Europea alla fonte. Queste cose vanno affrontate subito, andrebbero affrontate modificando quello che fino ad oggi non ha funzionato, evidentemente non sono ripicche di qualcuno. C'è qualcosa che non funziona a partire dall'ARPEA, e tutti dicono che c'è qualcosa che non funziona in questo meccanismo.
Abbiamo presentato una richiesta di commissariamento. Non chiedo che quella venga votata, ma evidentemente se anche questa è una volontà di dire che fino ad oggi questa azienda è stata gestita male, troviamo un meccanismo. Poi si potrà bocciarla e dire: cambiamo e andiamo a rivedere quelli che sono i meccanismi che hanno comunque prodotto questo fermo perché se non è colpa del Direttore, sarà colpa dei meccanismi.
I meccanismi sono dettati o internamente ad ARPEA o in base a direttive, regole e regolamenti regionali che magari sono da modificare per quanto sono di competenza regionale, che introducono dei doppioni amministrativi e che creano situazioni che vanno a rallentare tutte queste procedure.
veramente il momento di dare delle risposte al territorio, altrimenti se qua si tenterà di piantare una bandierina e di approvare degli ordini del giorno che non siano risolutivi della questione, andremo sul territorio a dire: "Noi abbiamo proposto queste cose; evidentemente, se non si sono volute cambiare, così come chiedevamo noi, vuol dire che alla Regione va bene così". Si vada avanti in questa situazione e non vengano raccolte le sollecitazioni che piovono da chi produce e da questo settore che è così importante specialmente in certe Province e che in molte Province è una delle fonti principali di reddito e di sussistenza! C'è molto sconforto e malumore nella categoria; c'è un sistema che auspica ed una larga parte di questo Consiglio faccia presente all'Assessore, affinché li recepisca, i problemi che gli agricoltori lamentano. Credo che l'Assessore li conosca già, perché sicuramente sono state rappresentati anche a lui.
Se una macchina non funziona, c'è da cambiare qualche pezzo; se una macchina non cammina è o perché l'autista non la sa guidare, non ha la patente e non sa come parte, o perché magari ha il carburatore scollegato o perché qualcosa non funziona. Qui, tra autista e macchina, c'è qualcosa che non funziona. Noi possiamo dire "proviamo a cambiare l'autista", ma magari c'è da modificare la macchina, però il fatto è che non si fa un metro di strada e non si danno le risposte a chi in questo momento le aspetta.
Anche dalla riunione di oggi, che era nota, ci si aspetta una qualche forma di risposta. Quali sono gli indirizzi che questa sera potrà dare a questa Regione dopo una discussione sul sistema e su questa crisi del settore agricolo? Vogliamo dividerci dicendo "io ho fatto passare questo e l'altro ha fatto passare qualcosa"? Bene. Noi comunque riferiremo puntualmente sul territorio le modifiche che sono state fatte e non sono state fatte, le persone che continuano ad esserci o che non ci sono più. Cioè sostanzialmente l'azione che fa la Regione dopo che è stato denunciato da tutti lo stato attuale di crisi.
Della crisi si può prendere atto e non fare niente, oppure fare le cose che servono per tentare di superarla e per aiutare il settore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Ritengo, ma credo che qualunque collega oggi presente ritenga effettivamente un fatto abbastanza grave e non comune che categorie di lavoratori, quali sono gli agricoltori, decidono...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, non disturbi il Vicepresidente della Giunta con delle cartine topografiche.
Prego, Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Dicevo che è un fatto normalmente abbastanza tipico, che non rientra nella normalità della vita sociale né di questa Regione come di altre.
Sappiamo benissimo che quando lavoratori laboriosi ed impegnati che quotidianamente si alzano molto presto e tornano a casa molto tardi per lavorare in un campo che non è per nulla semplice e per nulla facile n sotto il profilo economico né sotto il profilo delle soddisfazioni personali, decidono di lasciare una giornata di lavoro per fare una vivace e pressante protesta, evidentemente è perché c'è qualcosa che non va, c'è qualcosa che non quadra nel sistema che si è creato intorno a questa economia.
I colleghi che mi hanno preceduto hanno, a vario titolo, più o meno evidenziato la situazione. Devo dire che non sono così duro nel giudizio e nei confronti dell'Assessore Taricco, come è stato ad esempio il collega Rossi, perché mi rendo conto che non è sicuramente contento di questa situazione, però politicamente si deve assumere la responsabilità di questo disguido, che sarà sicuramente un disguido di natura tecnica e non oggettiva, ma c'è. E si richiede alla Giunta, quindi a chi ha questa responsabilità, di risolvere in tempi estremamente rapidi.
L'Assessore se lo ricorderà, ho avuto modo io stesso di chiederglielo in un'audizione, in una riunione della Commissione agricoltura anteriore al 1° dicembre, quindi parliamo di due-tre settimane fa: ero rimasto stupido del numero delle domande inevase e del numero delle domande che invece erano state pagate, perché l'iter era giudicato corretto rispetto all'anno precedente.
Se ben ricordo, Assessore, corrispondeva più o meno al 10% delle domande totali, quindi con un oltre 50-60%. Perché è vero che c'è una parte di domande che, comunque, non avevano diritto. Fatte tutte le verifiche del caso, c'era sicuramente una discrepanza enorme, che si aggirava intorno al 40-60%, fra quello che era stato erogato l'anno precedente e con la risposta positiva dell'anno precedente, e le risposte del 2008.
La cifra che è stata ricordata anche dal Presidente della CIA, Roberto Ercole, si aggira sui 18 milioni di euro.
Sono cifre importanti, perché per qualche azienda medio-piccola significa vivere o morire, significa l'ossigeno per il 2008 e il 2009.
Voi immaginate cosa vuole dire per un'azienda, che si aspetta questi interventi e questi contributi, accendere dei mutui e dei finanziamenti e poi non trovare più l'ossigeno per poterli andare ad estinguere. Vuol dire esporsi a spese che poi non potranno più permettere di andare avanti, ma in un periodo come questo, in cui le banche richiedono alle aziende esposte di rientrare, vuol dire la morte. E noi purtroppo, Assessore, in questo momento facciamo parte di quelli che uccidono queste aziende.
Quindi, è corretto l'ordine del giorno avente come primo firmatario il collega Cavallera. Tra l'altro, dopo aver chiesto il permesso al collega primo firmatario di sottoscriverlo, dichiaro alla Presidenza che sottoscrivo anch'io l'ordine del giorno presentato dai colleghi.
corretta la richiesta di agevolare e coordinare meglio tutti questi passaggi fra Province, Comunità montane, CSI, ARPEA ed altri, perch effettivamente mi rendo conto che è un problema di tipo squisitamente burocratico. Trovo quasi ridicola - mi permetta, Assessore - questa interpretazione della fotointerpretazione. È una cosa che non sta né in cielo né in terra che ci sia qualcuno che un anno prima interpreta la stessa foto in un modo ed un anno dopo la interpreta in modo totalmente difforme.
Mi rendo conto che lei, Assessore, fa il politico e deve cercare di trovare una soluzione politica, però si renda conto che mentre stiamo qui a discutere, c'è gente che in questo momento sta cercando di capire che lavoro dovrà fare nel 2009, valutando anche di cambiare completamente l'attività oppure continuare con quella esistente.
Peraltro, al di là delle firme apposte su questo documento - mi rendo conto che una firma possa significare tantissimo - mi pare che questo ordine del giorno sia stato molto ricalcato dall'ordine del giorno presentato successivamente dalla maggioranza: pertanto, per coerenza e per onestà intellettuale, credo che possa essere votato parimenti al successivo. Tra l'altro, secondo l'atteggiamento che avranno i colleghi della maggioranza sull'ordine del giorno presentato dal collega Cavallera mi riservo di intervenire e avrò un atteggiamento conforme.
Francamente non ho capito perché si debbano ritirare le firme su un ordine del giorno; lo capirei se venisse modificato nella forma scritta perché quando uno sottoscrive ciò che ha letto, lo fa perché è cosciente e capace di intendere e volere.
Trovo un po' strumentale - ma lo capisco, colleghi - il ritiro della firma in base alle dichiarazioni di qualche collega che sono scaturite nel dibattito. Però è assolutamente legittimo.
Voi sapete meglio di me che sono ordini del giorno simili, che cercano fondamentalmente, di risolvere un problema che purtroppo il sistema regionale, con tutti questi enti, sottoenti e quant'altro, ha creato.
Al di là delle diatribe politiche, cerchiamo di risolvere un problema che per decine di migliaia di famiglie è assolutamente essenziale.
Grazie, Presidente.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio regionale ai frequentanti l'Università della Terza Età di San Gillio (TO)


PRESIDENTE

Saluto i frequentanti l'Unitre di San Gillio, ai quali auguro buona permanenza.
Stiamo esaminando alcuni ordini del giorno collegati alla discussione che si era aperta questa mattina, nel corso di una seduta straordinaria sull'agricoltura. Dopo l'intervento dell'Assessore all'agricoltura Taricco sono stati presentati alcuni ordini del giorno. Stiamo discutendo del primo, seguiranno i vari interventi ad esso collegati.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

"Crisi agricola e ritardati pagamenti ARPEA", richiesta di sessione straordinaria ai sensi dell'articolo 40 dello Statuto presentata dai Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, D'Ambrosio, Vignale, Pedrale Scanderebech, Burzi, Rossi, Dutto, Novero, Ferrero, Cavallera, Nicotra Giovine e Leo Atti d'indirizzo collegati: esame ordine del giorno n. 1128 dei Consiglieri Cavallera, Burzi, Pedrale Leardi, Guida, Ferrero, Nicotra, Lupi, Rossi, Cirio, Cotto, Giovine, Botta Vignale, D'Ambrosio, Novero, Caracciolo, Manolino e Valloggia, inerente a "Procedure e ruoli affidati ai vari soggetti coinvolti nell'attuazione delle misure previste dal PSR" esame ordine del giorno n. 1129 dei Consiglieri Bellion, Muliere, Motta Travaglini, Deambrogio, Moriconi, Comella, Dalmasso, Valloggia, Boniperti Novero e Auddino, inerente a "Crisi e difficoltà del settore agricolo" esame mozione n. 1131 dei Consiglieri Vignale, Botta, Casoni, Boniperti e D'Ambrosio, inerente a "Commissariamento ARPEA" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo la discussione generale. Ha chiesto la parola la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Vorrei solo chiarire, se è possibile, la situazione con i Presidenti Casoni e Giovine, che forse questa mattina si sono persi la discussione in Aula e quindi non si sono resi conto dei vari passaggi.
Ieri si è svolta un'audizione che è durata ben due ore, al termine della quale abbiamo stabilito, in accordo con i colleghi Cavallera, Botta e Novero, di presentare un ordine del giorno unitario, perché, proprio come sosteneva il Presidente Casoni - mi spiace che non sia presente in questo momento in Aula - nessuno voleva porre una "bandierina" su questo argomento, tanto è vero che la maggioranza ha addirittura accettato di condividere un ordine del giorno che avesse come prima e seconda firma quella dei colleghi di minoranza, proprio per evitare strumentalizzazioni cercare di affrontare e risolvere una situazione difficile e dare delle risposte alle associazioni agricole.
Questo fino a stamattina a mezzogiorno, tant'è vero che l'ordine del giorno firmato anche da noi è stato depositato con queste condizioni e con questo accordo. Pertanto, è ovvio che si tratta di un ordine del giorno condiviso (non è che non lo abbiamo letto!). Lo abbiamo letto, sottoscritto e depositato.
Però, purtroppo, in tarda mattinata il Presidente Burzi ha accusato la maggioranza di non avere alcuna posizione politica, tant'è vero che sottoscriveva un ordine del giorno a prima firma di un collega di minoranza, di non avere alcuna capacità di risolvere questo problema, di avere poche idee e anche molto confuse. Insomma, ha rivolto una serie di accuse che respingiamo assolutamente al mittente. Se avrà voglia, potrà chiedere il verbale delle dichiarazioni al Presidente e rendersi conto che la maggioranza non ha potuto far altro che ritirare le firme di questo ordine del giorno, pur continuando a condividerlo e a pensare che sarebbe stato utile avere una posizione unitaria sull'argomento.
Ma certamente non possiamo sentirci accusare di non avere opinioni, di non avere la capacità di risolvere politicamente tale questione e di essere supini all'opposizione.
Questo non è il modo corretto di lavorare, né di condividere un percorso insieme; un percorso che, come ripeto, è stato condiviso e portato avanti in questi mesi anche con l'opposizione.
Non è certo questa la maniera di risolvere il problema dell'agricoltura. Questa mattina - e ancora oggi - erano presenti le associazioni di categoria: hanno assistito al dibattito e hanno visto questo cambiamento di posizione da parte dell'opposizione; pertanto, non hanno bisogno di sentirsi dire certe cose da voi, perché hanno capito qual è stato il comportamento dell'opposizione nei confronti della maggioranza che si è trovata costretta a comportarsi in questo modo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
da ieri (veramente da molto prima) che parliamo ininterrottamente dei problemi di questa gente - che, notoriamente si alza alle quattro del mattino per lavorare e va a dormire di sera tardi, e da quando si alza a quando va a dormire lavora sempre - che in questo periodo non ha ricevuto gli importi messi loro a disposizione - sono in qualche cassaforte! - ma che non vengono erogati.
Ieri abbiamo ascoltato tutte la varie motivazioni e le varie voci stamattina di nuovo.
Credo che non si possa giocare sulla pelle dei nostri concittadini andando a litigare su questioni di carattere politico. L'ordine del giorno che è stato presentato dal collega Cavallera, firmato ad ampia maggioranza da questo consesso, a mio avviso non può non essere approvato; ma non pu nemmeno non essere approvato l'ordine del giorno avente come primo firmatario il collega Bellion, perché dicono sostanzialmente le stesse cose.
Allora o abbiamo la forza - mi pare che sia impossibile - in questo consesso di unificarli, oppure pazienza. Non è bello, ma votiamoli entrambi, ma tutti.
Personalmente, capisco la logica (probabilmente, fossi stato al loro posto, avrei fatto la stessa cosa, magari in un momento di rabbia), ma non sono d'accordo con il ritiro delle firme, pur comprendendone, come ho detto, le ragioni.
Poiché ritengo che avrebbero dovuto mantenere la firma, per non essere illogico dichiaro che firmerò l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Bellion, perché se non lo facessi, compierei la stessa azione che adesso dico di non condividere.
Voterò quindi a favore dei due ordini del giorno, ma anche del terzo ma lì siamo nell'opinabile. Inoltre, sottoscriverò il secondo ordine del giorno.
Infine, rivolgendomi ai colleghi Cavallera e Bellion, mi permetterei un ultimo suggerimento: francamente voterei più volentieri un ordine del giorno con la dicitura "impegna la Giunta" al posto di "invita la Giunta" perché secondo me l'attore principale mi pare che oggi sia l'Assessore Taricco. Noi abbiamo facoltà legislativa e con le leggi imponiamo. Se fossimo in fase legislativa, con il nostro voto imporremmo una questione ma non siamo in questa fase. Siamo in una fase di indirizzo all'Assessore che poi dovrebbe ottemperare; se è un invito, è una cosa, ma, se è un impegno, è altro.
Allora, se stiamo, tra virgolette, "sfidando" - ovviamente ne parlo in termini positivi - spero che la mia sfida sia positiva. Cioè, sfido l'Assessore a fare quanto gli chiediamo. Lo auspico, credo lo faccia, ma per dare maggiore valore a questa mia richiesta, aspettando che magari l'Assessore mi dica che cercherà di adempiere, nel limite del possibile perché qui nessuno ha la bacchetta magica, allora, mi sentirei meglio a votare due ordini del giorno che recano la dicitura "impegna". Quindi chiedo ai colleghi Cavallera e Bellion se possono cambiarla, altrimenti la voterò ugualmente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Novero.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Signor Presidente, ritengo che la politica che si divide su una vicenda di questo genere sia una politica debole. Lo dico dopo aver sentito l'intervento della collega Motta e prima ancora quello del collega Travaglini. Vi siete un po' spaventati dell'intervento del Consigliere Burzi, ma lui fa il capo dell'opposizione, è evidente che deve dire la sua.
Ma stiamo al merito.
Poco fa, ho letto bene, riga per riga, l'ordine del giorno del Consigliere Cavallera che abbiamo sottoscritto questa mattina. Ho letto anche l'altro ordine del giorno, quello avente quale primo firmatario il Consigliere Bellion, che per certi versi è più duro del suo.
Pensate che, nelle premesse, l'ordine del giorno del Consigliere Cavallera prende atto delle segnalazioni e delle proteste, mentre il suo solo delle proteste. Evidentemente l'atteggiamento è addirittura più determinato sulla vicenda, perché lei prende come riferimento soltanto le proteste di piazza del mondo agricolo, mentre il Consigliere Cavallera, che ha ricoperto l'incarico di Assessore e conserva ancora un atteggiamento amministrativo, tiene conto anche di coloro che pacificamente hanno scritto per evidenziare una questione.
Credo occorra prendere atto del fallimento di una procedura, perché c'è qualcosa che non va se, nel momento di più grande difficoltà del sistema economico italiano, che riguarda anche l'agricoltura, non siamo in grado di spendere i soldi - dobbiamo dare atto che è sostanziosa la somma ottenuta dal Piemonte - che abbiamo ricevuto dall'Unione Europea da erogare, insieme ai nostri e a quelli dello Stato, per l'agricoltura piemontese. Se fossi nelle vesti dell'Assessore - credo lo abbia già fatto, probabilmente lo farà ancora nelle prossime ore - tornerei al mio Assessorato, chiamerei i dirigenti e i funzionari responsabili per dirgli che qui, veramente abbiamo fatto un buco nell'acqua.
Come può la politica rispondere alle esigenze dell'agricoltura? In due modi. In primo luogo, cambiando le procedure e cercando di accelerare i tempi, per quanto possibile.
Assessore, un numero di circa 200 anomalie su 50 mila imprese agricole piemontesi evidenzia veramente qualcosa che non funziona e i provvedimenti da assumere li conosce molto meglio lei, io sono un profano e mi attengo al dibattito odierno, che, comunque, mi spaventa, in quanto le cifre di cui hanno parlato molti colleghi sono preoccupanti. Inoltre non riusciamo a spendere soldi nel momento di maggiore difficoltà ed esigenza.
Quindi, occorre concretamente individuare una soluzione, che noi qui auspichiamo attraverso vari ordini del giorno.
Benissimo, dividiamoci sulle premesse, ma non sul dispositivo, tanto per intenderci. L'unico modo consiste nel votare gli ordini del giorno, ma si votano tutti, non solo quelli presentati dalla maggioranza, anche quello presentato dal Consigliere Cavallera. Secondo me, vi siete un po' spaventati del Consigliere Burzi, perché la questione è ben diversa e credo che l'opposizione faccia la sua parte. Alcuni interventi di colleghi della minoranza vertevano sul merito della questione e hanno dato persino dei segnali di attenzione all'attività dell'Assessore. Lo stesso Consigliere Burzi le ha fatto i complimenti, ha detto che c'è grande rispetto.
Quindi, secondo me, leggere solo quello che si vuole è sbagliato occorre non essere prevenuti a prescindere su questa vicenda. Pertanto, si può uscire con una politica più alta, procedendo come indicato poco fa dal Consigliere Novero. Votiamo gli ordini del giorno, ognuno rimane delle proprie idee, però, in qualche modo, riduciamo ad un unicum la richiesta che rivolgiamo all'Assessore, cioè quella di attivarsi.
Credo che lui oggi sia venuto qui non immaginando cose diverse da quelle che abbiamo detto e non si spaventa di questo. Tra l'altro, in questi giorni, è impegnatissimo nella campagna per le primarie, per candidarsi in Provincia di Cuneo. Credete che lui voglia perdere un voto solo nelle primarie o un solo voto come candidato in una Provincia che è più agricola delle altre? No, vuole fare bella figura e, secondo me, pu farla anche ascoltando quanto di importante oggi tutti insieme gli abbiamo detto. Però, tenga anche conto del risultato, perché i numeri che ci avete dato oggi sono talmente preoccupanti che parlare di pasticcio è fin poco.
Direi che possiamo tranquillamente parlare di fallimento indipendentemente da chi ha responsabilità politiche o assessorili. Ogni tanto la politica prenda atto che ha fallito e lo dica ai cittadini, in modo chiaro, senza nascondersi a riccio relativamente alle modalità di presentazione di un ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Grazie, Presidente.
Ho chiesto di intervenire, come giustamente lei ha sottolineato, anche alla luce degli ultimi interventi che hanno sollecitato ciò che ritengo anche giusto, che nel precedente Consiglio dell'11 novembre 2008 ci permise di approvare per l'appunto un ordine del giorno all'unanimità, come credo tutti i colleghi ricordino. Si trattava di un ordine del giorno che sostanzialmente, richiamava e impegnava - questo sì, come giustamente è stato ricordato, e occorrerebbe farlo anche questa volta, dalla Giunta e dall'Assessorato competente - circa una serie di iniziative che, nel frattempo, in realtà, si sono verificate. Le leggo, perché credo ci si debba attenere ai fatti e sia importante per tutti quanti, proprio perch parliamo di problematiche che attanagliano un mondo come quello agricolo che con le divisioni ha sempre avuto qualcosa da perdere. Credo che anche questa volta la politica debba unirsi rispetto alle problematicità del settore agricolo, così come ha fatto tante volte.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno approvato l'11 novembre praticamente quindici giorni fa, oggi è il 2 dicembre, sostanzialmente, si parlava allora di una serie di pagamenti, insomma, intanto si chiedeva di pagare il 75%, che, come sappiamo, è avvenuto per il 50% delle domande presentate. Si chiedeva di definire chiaramente i ruoli di Regione Province e Comunità montane sotto il profilo istruttorio e delle responsabilità.
Ieri, in Commissione, abbiamo visto come, riunita la filiera - ieri erano presenti le Province, il rappresentante dell'UNCEM, ovviamente eravamo presenti noi come Regione - le difficoltà - io continuo a parlare di difficoltà - che questo sistema ha individuato nella sua applicazione siano quelle che tutti quanti abbiamo concordato essere dovute, da una parte, ai cambiamenti intervenuti nei regolamenti dell'Unione Europea e non a caso, nell'ordine del giorno - forse in questo - con cui anche il Consigliere Cavallera mi pare sia d'accordo (almeno così mi è sembrato di aver intuito attraverso le sue dichiarazioni concordi), di cui sono primo firmatario, chiediamo l'impegno della Giunta regionale nei confronti del Governo nazionale, che è l'unico ad essere titolato a trattare con l'Unione Europea la semplificazione delle procedure che oggi abbiamo sentito chiedere da tutti e più volte, e che sono indispensabili.
La semplificazione delle procedure rispetto alle misure n. 211 e n. 214 (credo che, entrando nel merito, abbiamo avuto la possibilità di capire di che cosa stiamo parlando) è tesa alla limitazione delle difficoltà che hanno permesso che 19 Regioni su 21 non abbiano avviato i bandi per il 2007! Queste sono le motivazioni.
Non è che le altre 19 Regioni non si siano preoccupate del fatto che decine di milioni di euro, in questo momento di crisi globale che attanaglia anche il settore agricolo, non siano potuti entrare nelle tasche dei loro agricoltori. Sicuramente il Piemonte oggi è l'unica Regione in Italia che ha messo nelle tasche degli agricoltori 20 milioni di euro.
Questo non è avvenuto in Lombardia, ma avverrà in Veneto. Quindi il Piemonte ed il Veneto saranno le due regioni che nel 2009 faranno sì che i propri settori agricoli otterranno circa 80 milioni di euro, favorendone la competitività rispetto alla crisi che nel 2009 si espliciterà soprattutto sulle aziende agricole.
Credo che, da questo punto di vista, Consigliere Guida, non siano le premesse che ci dividono, anzi, se lei legge attentamente i due ordini del giorno, diciamo le stesse cose proprio nelle premesse. Poiché penso che su questa partita non ci dividano le analisi sulle politiche, sulla crisi e sulle difficoltà del settore agricolo, ho voluto che il primo paragrafo dell'ordine del giorno da me presentato fosse esattamente uguale a quello presentato dal Consigliere Cavallera. Quindi, credo che anche nelle conclusioni non ci debbano essere divisioni.
Come auspicava anche il Consigliere Novero, quando parla di fallimento delle procedure, chiediamo proprio al Governo di fare in modo che queste procedure vengano snellite, che ci sia una richiesta forte da parte del Ministro Zaia nei confronti dell'Unione Europea, come ha saputo fare per le quote latte. Auspichiamo che lo stesso possa avvenire anche per quanto riguarda lo sviluppo rurale.
Abbiamo delle opportunità e queste sono dettate, come Regione Piemonte, dal fatto che stiamo arrivando (come evidenziavo questa mattina) alla metà dell'esplicitarsi delle politiche del Programma di Sviluppo Rurale, perch l'Unione Europea ci chiede delle osservazioni, ci chiede di effettuare delle modifiche. Ebbene, questo potrà avvenire, ripeto, se il Governo nazionale farà anch'esso la sua parte.
Ovviamente, dobbiamo impegnare la Giunta ad adottare ogni altro provvedimento e anche in questo senso, come anche nella parte deliberativa entrambi gli schieramenti convergono nel chiedere di impegnare la Giunta per un accesso al credito facilitato, in un momento in cui il sistema bancario restringe questo credito a tutte le imprese e non soltanto a quelle agricole. È chiaro che un sistema come quello agricolo, che è più debole rispetto a quello industriale e a tutti gli altri settori produttivi, rischia di essere sotterrato dal sistema creditizio bancario.
Questo è il compito della Regione.
chiaro, però, che i vincoli comunitari si faranno sentire, perché non possiamo inventarci che la questione degli aiuti di Stato non esista più.
chiaro che su questa partita ci dovremmo confrontare sulla politica, perch poi è questa la questione: l'agricoltura ha bisogno soprattutto di politiche.
Da questo punto di vista, raccogliendo appunto gli inviti che sono giunti anche dall'opposizione, sono disponibile, credo insieme al Consigliere Cavallera, ad unificare i due testi dell'ordine del giorno e ad acconsentire (ripeto, al pari dell'11 novembre, preso atto di ciò che in queste settimane è avvenuto) di ritornare ad un voto unitario in Consiglio rispetto alle problematicità che sta vivendo il settore agricolo.



PRESIDENTE

Mi sembra di capire che c'è una proposta di unificare i due ordini del giorno. Ci sono ancora tre iscritti a parlare sull'ordine del giorno che ha come primo firmatario il Consigliere Cavallera. Chiedo se non sia il caso di provare a sospendere i lavori qualche minuto.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Mi sembra che sia molto difficile andare a marcare delle differenze che hanno già riferito in tanti.
Credo che i documenti siano sul tavolo, il dibattito è stato ampio e approfondito, l'Assessore ha fornito tutte le informazioni che poteva dare.
A questo punto, andiamo alla conclusione, perché credo che ciò che non si debba fare sia continuare ad avvitarci su noi stessi, come potrebbe avvenire anche un'ipotesi di riaprire un confronto su dei distinguo e delle virgole, sulle quali io non sono specializzato.
Penso che sia arrivato il momento di guardare alla sostanza e non alla forma, altrimenti in questo momento saremmo fuorvianti e non conclusivi.



PRESIDENTE

Proseguiamo con gli interventi.
La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Voglio provare a fare un passo indietro e vedere che cosa è successo ieri, quando è stato presentato questo documento a firma della CIA e della Confagricoltura, quindi un documento bipartisan, che andava a sottolineare il malessere che, purtroppo, tutti sappiamo esserci nella gestione, che definisco "poco soddisfacente", per non dire "fallimentare", da parte di ARPEA.
Il dibattito si è spostato in Consiglio e lo abbiamo trasformato da un confronto sulla valutazione dei problemi dell'agricoltura, per poi giungere ad un documento unico, ad una battaglia politica.
Fa male sentire queste discussioni per chi, come me, proviene dal mondo agricolo. Ieri, molte persone sono venute ad ascoltare il Sottosegretario ed hanno anche raccontato il loro malessere.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere. Non riusciamo a sentirla, ma non per causa sua.
Colleghi, per cortesia.



BONIPERTI Roberto

Penso che i colleghi interessati abbiano ascoltato come ha certamente ha fatto anche l'Assessore, che è sempre attento a queste questioni e che penso che condivida con noi quanto sia successo ieri. Purtroppo, era una condizione di disagio, perché ci siamo resi conto che la macchina che doveva funzionare non funziona, come diceva il Consigliere Casoni.
Noi abbiamo addirittura presentato un altro ordine del giorno, che poi sarà discusso, in cui arriviamo provocatoriamente a chiedere il commissariamento di ARPEA, perché purtroppo, è inutile girarci attorno, non ha funzionato! Non va bene accontentarsi dicendo che la Lombardia ed il Veneto non hanno pagato e quindi sono in una situazione peggiore della nostra, perché i nostri agricoltori hanno lavorato ed hanno delle scadenze cui fare fronte.
Noi abbiamo un impegno che, comunque, è quello di stare vicino alla nostra gente, a qualsiasi parte politica appartenga, quindi è fondamentale capire dove la macchina non ha funzionato.
Ieri ho chiesto al Presidente Bellion, nonostante volesse chiudere il dibattito, una risposta da parte del Presidente di ARPEA, al quale ho chiesto se non condivideva il fatto che era stata gestita male l'interpretazione fotografica dei mappali e quindi delle particelle, non ha saputo cosa dire e ha detto: "Sì, può darsi".
Allora capite che forse stiamo arrivando dove non ha funzionato questa macchina? Non ha funzionato nel senso che chi doveva interpretare le fotografie dei raccolti e dei mappali delle particelle, ha fatto un lavoro che non funzionava e facendo un lavoro che non funzionava, ha messo in crisi l'intero settore.
Vi dico sinceramente che non sono convinto del fatto che sia l'Assessore a dover sopportane la colpa anche se, comunque, purtroppo l'Assessore è l'organo di governo da cui dipendono queste cose. Per dobbiamo guardarci in faccia, gente! Il sistema deve cambiare e non possiamo andare a correre e dire: è il Governo che deve cambiare. Noi abbiamo una responsabilità, quella di pagare e dare questi soldi a della gente che sta tribolando, che sta soffrendo e che sta patendo il fatto di avere delle scadenze e di non potere onorarle perché, purtroppo, noi siamo qua seduti e il sistema che doveva funzionare, non funziona.
Quello che propongo è di votare tutti gli ordini del giorno. Votarli tutti e dare un segnale, dare un segnale come un segnale c'è stato dato dalle confederazioni sindacali. Dare un segnale, non dare un invito alla Giunta. Ero disposto anche a firmare l'ordine del giorno di Marco Bellion.
Non ci sono problemi, perché condivido pienamente la cosa, però impegna la Giunta.
L'Assessore Taricco deve farsi garante, per conto della Giunta, che chi ha dovuto gestire questa vicenda, deve esserne responsabile. Chi ha dovuto interpretare queste fotografie che hanno messo in crisi l'agricoltura piemontese, deve essere responsabile. È lì il nodo dove dobbiamo spingere.
Quindi, l'unico che può darci una risposta è Nino Taricco, cambiando le regole e facendo in modo che ARPEA cambi sistema.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne h facoltà.



DUTTO Claudio

Partirei facendo un quadro dell'anomala situazione italiana in cui opera la nostra agricoltura.
C'è differenza fra quanto vengono pagati i prodotti agli agricoltori e i prezzi con cui vengono venduti. Differenza che non si può esprimere in termini percentuali del 30-40-60% in più, ma va espressa in termini moltiplicativi, cioè il prodotto nei negozi costa quattro-cinque volte di più di quanto viene pagato agli agricoltori.
Questo crea una contrazione di consumi perché, comunque, frutta verdura e prodotti agricoli al mercato hanno prezzi elevati, che fanno sì che i consumi si riducano. La cosa potrebbe sembrare assurda, ma è così.
Qui c'è il problema che le persone non arrivano con i loro stipendi a fine mese. Un problema che in questo momento esula dall'agricoltura, ma che l'agricoltura patisce al rovescio perché una riduzione dei consumi ha, come conseguenza, una riduzione dei prezzi proprio alla base. Quindi aumenta la forbice, ma diminuiscono ancora i compensi degli agricoltori.
Con questi prezzi, la nostra agricoltura non può che essere assistita perché altrimenti non reggerebbe il mercato, cioè ben pochi agricoltori potrebbero lavorare e guadagnare senza aiuti, in quanto il reddito che dà il prodotto agricolo è talmente basso da non consentire una giusta remunerazione del lavoro degli agricoltori. Quindi, gli aiuti all'agricoltura sono in questo momento indispensabili.
Cosa succede con questo stato di cose? Si innescano le disfunzioni della Regione e, direi anche dello Stato e di tutto quell'apparato che è al servizio dell'agricoltura. Il Programma di Sviluppo Rurale arriva con notevole ritardo rispetto a quanto era previsto ed elude varie fasce di agricoltori che si aspettavano certi tipi di contributi, mentre non possono attingere al Programma stesso.
A questo ritardo si aggiungono le gravissime disfunzioni, di cui già abbiamo parlato e che non voglio stare a ripetere, dell'ARPEA e di tutto l'apparato regionale che deve controllare le domande, ma anche provvedere ad erogare i contributi.
C'è ancora un ulteriore ritardo che non è ancora stato avvertito perché una volta che i contributi sono stati deliberati e messi in pagamento le tesorerie della Regione pagano con notevoli ulteriori ritardi per cui a ritardo aggiungiamo ritardo, mettendo sempre in crisi proprio quel mondo agricolo già attanagliato dai problemi di cui ho accennato in precedenza.
Alla luce di tutto questo, sicuramente, l'Assessore deve intervenire per velocizzare al massimo i pagamenti, per velocizzare e semplificare al massimo le pratiche.
Sulla base di questi elementi, ovviamente, darò il voto favorevole all'ordine del giorno in questione, ma penso anche agli altri ordini del giorno, a prescindere da chi sono firmati, perché c'è bisogno di un'unitarietà e di una partecipazione comune, in modo da risolvere questi problemi. Problemi che oggi si innescano in una crisi ben più generale e che, se risolti, potrebbero in misura minima contribuire a risolvere quella crisi mondiale e generalizzata dei vari settori che ci sta attanagliando.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola per illustrare l'ordine del giorno che ha presentato il nostro Gruppo consiliare in merito alla richiesta di commissariamento di ARPEA. Ci tenevo però, potendo, ovviamente, intervenire come gli altri colleghi sulla discussione generale degli ordini del giorno a rivolgere alcune considerazioni anche nei confronti dei colleghi di maggioranza.
Che un ordine del giorno abbia un'ispirazione bipartisan e, quindi venga sottoscritto da colleghi di entrambi gli schieramenti, oppure no cambia poco rispetto a quella che è la discussione attuale. Come i colleghi sanno, ciò che conta è l'approvazione o meno dell'ordine del giorno. Non si può però non sottolineare come un ordine del giorno che sottolinea alcune criticità rispetto alla gestione dell'Assessorato, e non soltanto del problema ARPEA, che comunque è un aspetto che riguarda, ovviamente l'Assessorato regionale, venga sottoscritto, ma poi il ritiro di alcune firme comporti un esito diverso della valutazione finale del documento.
Immagino che tutti i colleghi che hanno sottoscritto l'ordine del giorno, al di là delle valutazioni che sono nate in un documento bipartisan che si è poi trasformato in un documento partisan, cioè di una parte politica contro un'altra, sappiano che le parole non cambiano. Immagino che i colleghi, al momento in cui l'hanno firmato, sottoscrivessero le parole che sono contenute.
Per quanto ci riguarda, l'esito finale della votazione, cambia poco.
Ritengo molto importante la discussione di oggi, ma sappiamo che gli ordini del giorno non sempre vengono rispettati, invece sono importanti per questo tipo di sottolineature.
Ripeto, quale che sia l'esito della votazione cambia poco, il risultato è che - e se ne deve prendere atto in modo quasi oggettivo - rispetto all'operato della Giunta regionale, vi è un numero consistente di Consiglieri di maggioranza che condivideva alcune riflessioni critiche che il documento, che porta la prima firma di Ugo Cavallera, annotava. Questo è un dato che viene testimoniato dalle parole scritte in quel documento e dalle firme apportate.
Avendo ritirato le firme - solo una battuta per ricollegarmi all'ordine del giorno successivo - non chiediamo le dimissioni dell'Assessore, ma il commissariamento di ARPEA. Questo riteniamo che sia un fatto importante.
Chi rappresenta le istituzioni, tanto chi fa attività di governo quanto chi fa attività di rappresentanza del Parlamento, deve difendere il proprio lavoro sacrosanto. Lo dico soprattutto riconoscendo il grande lavoro che svolge l'Assessore Taricco, in termini di quantità - sulla qualità abbiamo discusso molto oggi - perché molte battaglie sono state condivise. Ragion per cui vi sono state anche alcune politiche di questo Ente che sono state portate avanti insieme, almeno rispetto all'indirizzo.
Molti atti che riguardano l'agricoltura hanno avuto un'espressione che raramente, è stata negativa da parte dei Consiglieri dell'opposizione spesso è stata positiva, in altri casi di astensione.
Tuttavia, non si può non tener conto del mondo reale. Lo dicevo questa mattina. L'Assessore ieri ha partecipato ad un incontro che il nostro Gruppo consiliare ha organizzato a Carmagnola (è stato molto gentile a parteciparvi). Con il Sottosegretario all'Agricoltura abbiamo girato quasi tutte le Province del Piemonte e, al di là dell'incontrare le organizzazioni di categoria, era sufficiente incontrare cinque agricoltori uno dei quali si lamentava di ARPEA. Questo non se lo inventa il nostro Gruppo consiliare, accadrà molto di più all'Assessore di quanto non accade a noi perché noi ci occupiamo un giorno di agricoltura, un altro di turismo, un altro ancora di rapporti generali con il territorio.
L'Assessore, tendenzialmente, si occupa quasi esclusivamente di agricoltura e quello che noi, ad intermittenza, ascoltiamo, quotidianamente è oggetto delle lamentele nei confronti di ARPEA che vengono trasmesse all'Assessore.
Quando tutte le associazioni agricole lamentano questo fatto, vi è un dato oggettivo in più sul quale non è che possiamo discutere relativamente al fatto che siamo i migliori. Il dato oggettivo è che il comparto piemontese dell'agricoltura, dall'ultimo in termini di quantità di terra nemmeno posseduta, ma affittata - alla più grande impresa agricola piemontese, lamenta il funzionamento di ARPEA. Dopodiché, potremmo essere i primi in Italia in termini di erogazione o quant'altro, ma crediamo che vadano prese delle misure.
L'Assessore ci ha spiegato, in sede di Commissione, anche di Consiglio questa mattina, che sono state prese alcune misure. Il nostro Gruppo non formula richieste di commissariamento con grande frequenza, credo sia la prima volta che chiediamo il commissariamento di un soggetto regionale, n abbiamo mai chiesto le dimissioni di un Assessore. Non è il nostro modo di fare politica chiedere la testa di qualcuno, anche se, in quest'Aula, negli anni passati, era un esercizio che l'opposizione esercitava abbastanza di frequente.
Noi crediamo che sia legittima la richiesta, altrimenti non l'avremmo avanzata. Ci troviamo di fronte ad un caso che ha davvero delle grandi responsabilità, molte delle quali noi crediamo si debbano ascrivere al direttore di ARPEA. Lo dico per due motivi. Non vi è solo un problema nel disposto, fra le foto che sono state fatte, le loro analisi informatiche, i sistemi (possiamo comprendere siano cose complesse), ma vi è anche un'incapacità nell'avere rapporti fino ad un mese fa, cioè fino a quando l'Assessore è intervenuto dicendo "facciamo il possibile per risolvere una situazione non accettabile". Una situazione che, invece, è andata avanti per molto tempo, che ha avuto non solo problemi di carattere informatico o altro, ma un'incapacità nei rapporti.
Lo dico da Consigliere: era più semplice risolvere un problema con AGEA, non lo dico perché il Presidente era l'attuale Sottosegretario (anche perché il problema non si risolveva con lui, ma con i funzionari). Se c'era un problema con AGEA, si chiamava AGEA (purtroppo, alcune pratiche sono ancora di competenza di AGEA), e con il sistema informatico si risolveva.
Oggi siamo nella situazione paradossale che, alcune delle soluzioni che ARPEA ha avuto, le ha avute richiedendo ai soggetti interessati le fatture del concime, quello che si chiedeva prima dell'informatizzazione. La rendicontazione per dimostrare che, effettivamente, su quella particella di terra, erano state fatte delle spese che erano, inequivocabilmente, di carattere agricolo.
Poi non vanno dimenticate le dichiarazioni dell'ultima estate.
Nell'ultima estate il Direttore ha, con poca prudenza, rilasciato dichiarazioni che certo non sono passibili di querela, ma di censura. Nel senso che, vedendo le prime difformità tra il richiesto e l'accertato, in alcune occasioni ha dichiarato - ricordo un'intervista nel mese di giugno che, sostanzialmente, se aveva un dovere di controllo, era bene che si esercitasse perché vi erano molte discrepanze fra quello che si richiedeva e quello di cui si aveva diritto, dando al mondo agricolo quasi una patente di soggetti che richiedono indebitamente delle risorse. Credo che sia stato un altro passaggio non felice, accaduto a volte pubblicamente, in altri casi in modo non pubblico.
Questi sono alcuni dei motivi per cui noi riteniamo che sia necessario dare un segnale relativamente al funzionamento di ARPEA.



PRESIDENTE

Il Consigliere Cavallera ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Domanderei di svolgere una breve dichiarazione di voto ma, secondo la prassi, dopo l'eventuale replica dell'Assessore, se è prevista.



PRESIDENTE

Se l'Aula condivide, contavo di far intervenire l'Assessore Taricco e poi procedere con le dichiarazioni di voto. Naturalmente, una per Gruppo consiliare, posto che possa essere condivisibile, visto che vi è stato un ampio dibattito.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Dalla discussione sono emerse alcune considerazioni che mi inducono a fare qualche precisazione.
Innanzitutto ritengo che non necessiti particolari commenti la questione relativa al fatto se sia meglio scrivere "invita" o "impegna".
Comunque sia, per quanto mi riguarda e per quanto riguarda la Giunta, c'è tutta la disponibilità ad impegnarsi per risolvere i problemi che sono stati evidenziati, sostanzialmente con alcune necessità di chiarezza sulle questioni di fondo.
Partirei dalla prima. Com'è già stato accennato nell'intervento del Consigliere Bellion e di altri colleghi - vorrei soltanto ribadirlo stiamo parlando di un quadro nel quale soltanto la Regione Piemonte e la Regione Veneto hanno aperto le domande nel 2007. Pertanto, in termini di competenza, gli agricoltori piemontesi incasseranno 37 milioni di euro che, ad esclusione del Veneto, gli agricoltori delle altre Regioni non incasseranno (ribadisco che stiamo parlando del 2007).
In secondo luogo, in termini di cassa, ad oggi gli agricoltori piemontesi hanno già incassato 20 milioni di euro; nessun altro in Italia ha incassato nulla.
Concordo sul fatto che questo non significhi che tutto funziona benissimo, ma vorrei che fosse chiaro che non è un problema piemontese. Non stiamo, dunque, parlando di un malfunzionamento del sistema regionale piemontese, ma di un problema generale. Anche perché la tanto vituperata fotointerpretazione alla quale si è fatto riferimento non la fa il sistema Piemonte, ma AGEA; pertanto, i problemi che ci vengono riportati sono appunto rilevati dal sistema AGEA. Noi stiamo lavorando per risolvere tali problemi. Vorrei, quindi, che questo concetto fosse chiaro. Qui si sta discutendo come se il Piemonte avesse sollevato un problema, ma non è così: il Piemonte il problema lo riceve e sta cercando di risolverlo.
Vorrei che questo particolare fosse chiaro, perché altrimenti non ci capiamo. Il problema è emerso dal refresh di AGEA: noi stiamo cercando di risolverlo.
Perché il sistema italiano è attento a quello che succede in Piemonte? Perché, purtroppo, quello stesso meccanismo è stato applicato a tutte le altre Regioni italiane; non a caso, il sistema AGEA nazionale sostiene informalmente che se va bene pagherà alla fine di gennaio, perché stanno lavorando, come noi e con noi, per risolvere quel tipo di problema.
Penso che sia necessaria questa precisazione per comprendere il quadro nel quale è inserito il problema. In questo quadro, appunto, assumo ciò che deriva dagli ordini del giorno, ossia il totale impegno - tutti gli ordini del giorno lo sottolineano - ad operare meglio di come si è operato ieri per mettere in sinergia tutti gli attori piemontesi al fine di risolvere quel problema, che non è generato da noi ma che deriva dal livello nazionale; a chiedere al Ministero di attivare tutte le pressioni negoziali possibili con l'Unione Europea per avere l'autorizzazione a gestire in modo più semplice questa procedura.
In questo senso, vorrei chiarire che non sono a disagio per la macchina regionale che non funziona, ma perché gli agricoltori hanno bisogno dei soldi; su questo assolutamente sì, c'è tutto il mio impegno ad andare in questa direzione, ed è quello che stiamo facendo da alcuni mesi per cercare di risolvere il problema.
In riferimento a ciò che è stato detto dal Consigliere Guida - solo per precisione di termini - ovvero che non siamo in grado di erogare i soldi che abbiamo ricevuto, vorrei ribadire che purtroppo non è che abbiamo ricevuto dei soldi come Regione e non riusciamo a spenderli. Noi abbiamo dei soldi messi a disposizione (tra l'altro senza cofinanziamento regionale) dall'Unione Europea e dallo Stato italiano, che potremmo dare agli agricoltori a condizione che siano superate le incongruenze tra dichiarazioni degli agricoltori e rilevamenti da fotointerpretazione diversamente è illegale, altrimenti li avremmo dati già ieri. Se potessimo anticiparli in qualche modo o darli e verificare successivamente, lo avremmo già fatto. L'unico problema è che i regolamenti comunitari lo vietano esplicitamente. Sotto questo profilo, quindi, non lo facciamo perché non si può fare. Stiamo cercando in tutti i modi di trovare una soluzione.
stato fatto un discorso sull'anticipazione finanziaria e concorso agli interessi: ricordo all'Aula che purtroppo - non per scelta nostra gli interessi non si possono dare, perché sono aiuti di Stato.
Dopodiché, il fatto che in passato ci siano state delle occasioni in cui abbiamo trovato delle soluzioni, credo sia stato positivo in quei momenti. Detto questo, tutti siamo consapevoli che il concorso di interessi, se non è ricompresso nel de minimis, è considerato aiuto di Stato. Pertanto, stiamo studiando una soluzione con i tecnici in queste settimane per riuscire a trovare una soluzione utilizzando il de minimis.
Tuttavia, non vorrei mai che si svegliasse qualcuno e alzasse il dito cosa peraltro già accaduta in altri settori della nostra Regione - e immediatamente si debbano ritirare i provvedimenti perché diventano perseguibili secondo le normative comunitarie.
Sono il primo a dire che certi vincoli potrebbero risultare eccessivi ma finché ci sono, per quanto riguarda i percorsi e i procedimenti che dobbiamo seguire, sono legge.
Come diceva prima il Consigliere Vignale, tra gli agricoltori interpellandone cinque, ci saranno sicuramente alcuni scontenti. Certo, ma è così perché gli agricoltori identificano in ARPEA il soggetto che non li paga. Del resto, nessuno è tenuto a sapere tutto quello che vi sta a monte.
Noi, invece, proprio perché siamo classe dirigente in questa Regione, siamo tenuti a saperlo, perché il rischio è di individuare soluzioni semplicistiche che non affrontano il problema. Se la soluzione fosse la rimozione del Direttore di ARPEA, del quale non sono qui a difendere le imprudenze verbali o alcune intemperanze che possono esserci state nel corso di questi mesi... Io guardo al merito della questione e in separata sede ci siamo chiariti sulle questioni verbali e sui modi con cui devono o meno essere dette le cose. Credo che qui interessi il merito, non ciò che ha detto o non ha detto il Direttore di ARPEA.
Sul merito, se si trovassero delle soluzioni modificando alcune procedure, sarei il primo ad essere felice, perché vorrebbe dire che avremmo risolto il problema. Purtroppo non è così. La questione in gioco è riuscire a risolvere una quantità di anomalie di questa dimensione creando una procedura che, mettendo in gioco la collaborazione di tutti, ci aiuti a farlo nel minor tempo possibile, modificando le regole, se è possibile, in modo da modificare gli elementi negativi da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con il consenso dell'Unione Europea, per evitare di ritrovarci il prossimo anno nella stessa situazione.
Perché il dramma vero è che se ogni tre anni si deve rifare tutta la procedura, come purtroppo prevede oggi il Regolamento, se non sono stati risolti i problemi che generano le anomalie nella procedura, tutti gli anni si ripresenterà il problema, per cui alla fine saremo costretti ad inseguire sempre le anomalie del sistema.
Ribadisco tutto il mio impegno in questa direzione. Mi sta benissimo usare il termine "impegna" al posto di "invita", non è questa la questione perché l'impegno è totale. Vorrei che fosse chiaro, però, che stiamo parlando di un lavoro che deve vedere una ridefinizione di quadro, perch se il quadro non cambia, noi siamo obbligati ad attenerci a quelle che sono le regole.
Volevo rassicurare, in ultimo, il Consigliere Dutto relativamente al fatto che problemi di tesoreria non esistono, nel senso che la procedura che viene utilizzata da ARPEA per pagare, prevede che nel momento in cui si decide di attivare i pagamenti, entro 24 ore la CRT Unicredit, che è responsabile della procedura, emette i mandati. Anche in questo caso si sono verificati dei problemi, nel senso che alcune banche hanno accreditato i bonifici pervenuti in due giorni, mentre per alcune ce ne sono voluti 15.
Qui purtroppo entra in gioco il rapporto del singolo agricoltore con la propria banca (qualcuna ha lucrato di più, qualcuna di meno), ma sotto questo profilo vorrei solo rassicurare che non esiste un problema legato ai compiti della Regione.
Nel momento in cui viene sottoscritto il decreto di pagamento, 48 ore dopo, parte il bonifico bancario per il pagamento. Almeno sotto questo profilo, quindi, siamo molto più celeri. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Su questo primo ordine del giorno, avente come primo firmatario il Consigliere Cavallera, risultano alcune richieste di intervento per dichiarazione di voto. Sullo stesso argomento, vi sono altri due ordini del giorno.
Se l'Aula condivide, per evitare ripetizioni o rimescolamenti (poi, per carità, magari il proponente interviene sull'ordine del giorno), potremmo chiudere con le tre votazione la seduta pomeridiana.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Abbiamo tre ordini del giorno: sul primo si sono susseguiti una serie di interventi, seguiti in ultimo dall'intervento dell'Assessore. Sono già previste alcune richieste per dichiarazioni di voto su questo ordine del giorno.
Poi ci sono gli altri ordini del giorno: decidiamo se anche per gli altri due provvedimenti si fa la stessa ripetizione, oppure se passiamo alle votazioni e dichiariamo conclusa una seduta che avrebbe già dovuto concludersi questa mattina, in condizioni normali. Naturalmente tutto questo se siamo d'accordo, perché l'Aula è sovrana nel merito.
Ringrazio i colleghi.
La parola al Consigliere Rossi sull'ordine dei lavori.



ROSSI Oreste

Oggi, siamo molto d'accordo con la sua proposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere; successivamente interverrà il Consigliere Cavallera.



MULIERE Rocco

Io sono per ritenere chiusa, dopo la votazione degli ordini del giorno la seduta straordinaria; dopodiché, decidiamo cosa fare. Credo che, entro le ore 18.10, avremo terminato di votare, valutiamo un attimo.



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, mi scusi, solo come precisazione, pur rendendomi rendo conto che non è usuale: i lavori della seduta straordinaria sono stati chiusi questa mattina, perché tanto era indicato nell'o.d.g.; questo è un nuovo punto inserito nell'o.d.g. della seduta pomeridiana per chiudere il dibattito del mattino. Quindi, non chiudiamo la seduta straordinaria che è già stata chiusa, per rispettare quanto previsto nell'o.d.g.
Interpretando anche quanto veniva indicato dai colleghi dell'opposizione - la Presidenza del Consiglio al riguardo non ha problemi la questione è la seguente: se andiamo avanti, naturalmente fino ad una certa ora, mi sembra di capire che da parte della maggioranza ci sia l'intenzione di approfondire un tema importante, qual è quello dell'agricoltura, se ho interpretato bene.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per essere espliciti, Consigliere Muliere, mi scusi...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Mi sembra che da parte dei colleghi dell'opposizione ci sia piuttosto l'intenzione di proseguire gli interventi sugli ordini del giorno relativi al tema dell'agricoltura; questo è quanto mi sembrava di avere interpretato.
La parola al Consigliere Leo e, a seguire, il Consigliere Deambrogio.



LEO Giampiero

Presidente Placido, intervengo per venire incontro. Se il lodo Placido è accolto, rinuncio a svolgere interventi sugli ordini del giorno relativi all'agricoltura, altrimenti qualcosa dovrò dire.



PRESIDENTE

Grazie, caro collega Leo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Intanto, anche io auspico - evidentemente, non credo ci siano le condizioni - che, dopo la chiusura della discussione e delle votazioni su questi ordini del giorno, si possa procedere relativamente alla legge che riguarda il lavoro.
Qualora questo non fosse possibile, Presidente, le chiederei di valutare l'ipotesi, votati gli ordini del giorno sull'agricoltura, di discutere e votare l'ordine del giorno, presentato stamani, che riguarda il decreto n. 185.



(Commenti in aula)



DEAMBROGIO Alberto

un ordine del giorno che è stato depositato in apertura della seduta pomeridiana, sul decreto n. 185 - la collega Barassi mi suggerisce l'articolo 29 - che riguarda una serie di difficoltà introdotte rispetto ad un procedimento che riguarda l'efficienza energetica nelle abitazioni.



PRESIDENTE

Grazie, collega Deambrogio.
Mi sembra che non ci sia condivisione sul percorso da lei indicato quindi proseguiamo sull'ordine del giorno n. 1128.
Il Consigliere Cavallera ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Prendo la parola per confermare la nostra condivisione, essendone i primi, secondi e terzi firmatari, dell'ordine del giorno che abbiamo presentato questa mattina.
Nello svolgere queste brevi considerazioni ritengo di dover anche esprimere una breve considerazione. Ogni Regione ha fatto il suo PSR, noi abbiamo compiuto le nostre scelte e nei primi anni abbiamo introdotto quelle misure che dovrebbero permettere una migliore e più facile erogazione, perché legate alla superficie, quindi solamente a condizioni di coltivazione o di comportamento dell'imprenditore agricolo, secondo determinate regole.
Noi sappiamo che ci sono regole di base che condizionano le erogazioni della PAC e ci sono ulteriori impegni che vengono assunti dall'agricoltore per quanto riguarda le cosiddette "misure agroambientali" - adesso non ricordo il numero preciso, prima erano le misure "f". Peraltro, queste misure, come ha ricordato prima l'Assessore, nel primo o secondo anno, non comportano alcun esborso di cofinanziamento regionale; sono misure a totale carico dell'Unione Europea e dello Stato.
Pertanto, noi ammettiamo di essere coloro che pagano per primi, perch abbiamo scelto determinate misure, che peraltro sono la prosecuzione di misure precedenti, con condizioni diverse. Ovviamente, in questo PSR ci sono condizioni che possiamo definire più pregnanti e articolate dal punto di vista degli obblighi, se consideriamo anche le condizioni cosiddette "rientranti" nel paragrafo della condizionalità, che riguarda i pagamenti della PAC in generale. Quindi, non siamo meritevoli perché siamo i primi abbiamo l'excursus del nostro PSR.
Quanto ci preoccupa non è tanto il fatto di essere primi o secondi che, indubbiamente, in termini consuntivi, trascorsi i sette anni arrivando fino al 2013, potranno costituire un merito. Ci preoccupa che le prime misure messe in campo abbiano comportato quello che si potrebbe definire un disastro da un punto di vista operativo; non mi interessano tanto le colpe, mi interessa la difficile concatenazione dei vari soggetti probabilmente era inaspettato ed era anche difficile valutarlo, non lo so.
Ci saranno anche delle responsabilità, ma noi non abbiamo fatto minimamente un discorso di responsabilità; le responsabilità sono in capo a chi competono, non siamo venuti in quest'Aula per fare il processo a qualcuno.
Viceversa, desideriamo chiedere chiaramente un riorientamento un'assunzione di responsabilità, un impegno straordinario, tutto quello che volete, affinché possa funzionare in modo accettabile e migliore, con una procedura che, da una domanda all'erogazione, preveda dei passaggi, non ci interessa se con autocertificazione o meno. In questa sede, non tocca a noi fare i ragionamenti tecnici, ma solo portare avanti gli obiettivi da raggiungere e avere la condivisione dell'Aula e mi auguro anche dell'Assessore.
Detto questo per giustificare l'ordine del giorno e la nostra posizione di voto, ovviamente, relativamente agli altri ordini del giorno interverr successivamente, se del caso. Qualora si verificassero le condizioni per non intervenire nuovamente dopo, non posso che sottolineare che il nostro atteggiamento sull'ordine del giorno della maggioranza sarà legato all'atteggiamento di voto della maggioranza sul nostro ordine del giorno.
Secondo noi, un conto sono le firme, altro sono le parole. Quando le parole non sono contrastanti, a mio avviso, diventa anche difficile andare alla ricerca di una diversificazione di voto.



CHIEPPA VINCENZO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per dichiarazione di voto.



ROSSI Oreste

Siamo in fase di dichiarazione di voto e spiace dover perdere così tanto tempo, però l'argomento è molto importante, come dicevo nel mio precedente intervento.
Prima ho chiesto all'Assessore (che non mi ha risposto) perché non abbia predisposto un documento da proporre all'Aula. Nel suo intervento l'Assessore ha ribadito che sarebbe importante prevedere una serie di misure, ma non dice quali. Quindi noi, in un dibattito come quello di oggi che ha tenuto il Consiglio impegnato e lo terrà impegnato fino a tardi avremmo voluto sapere qual è la linea dell'attuale Amministrazione regionale e dell'Assessore, perché di parole ne stiamo dicendo tante e di responsabilità se ne scaricano tante, però non abbiamo ancora sentito quali sono le proposte formali ed effettive dell'attuale maggioranza e penso che questo sia fondamentale per poter esprimere un voto.
Comunque, questi ordini del giorno sono parziali, perché, come ho detto prima, non affrontano in maniera completa il problema legato al mondo agricolo, alle aziende agricole e ai lavoratori dell'agricoltura, ma entrano in merito ad alcune questioni, ad esempio i ritardi relativi al Programma di Sviluppo Rurale, evitando di fornire indicazioni precise alla Giunta su che cosa fare per il mondo agricolo.
Sono assolutamente d'accordo con il Consigliere Novero, perché mi dispiace i colleghi della maggioranza, che prima hanno sottoscritto l'ordine del giorno del Consigliere Cavallera, abbiano poi deciso (non tutti, ma parte di loro) di ritirare la firma, perché ritengo che non sia assolutamente negativo il fatto che colleghi della maggioranza sottoscrivano un ordine del giorno della minoranza, né tanto meno il contrario. Infatti, il Gruppo della Lega Nord voterà a favore anche dell'ordine del giorno sottoscritto (tra l'altro, anche dallo stesso collega Novero del Gruppo della Lega Nord) e presentato dalla maggioranza.
Penso non ci sia nulla di male se la maggioranza dell'Aula o, addirittura all'unanimità, promuova delle iniziative, impegnando quindi la Giunta a muoversi su determinate direttrici nell'ambito di un settore specifico.
Infatti, ricordo che proprio dai nostri banchi è partita la richiesta relativamente al Consiglio straordinario sul lavoro, di istituire un tavolo politico al di fuori del Consiglio dove valutare quanto potevamo chiedere come Consiglio Regionale, congiuntamente con la Giunta, al Governo per delle indicazioni a cui attenersi, perché sia la richiesta alla maggioranza (per quanto riguarda le competenze regionali) o la richiesta al Governo (per quanto riguarda le competenze di Governo) possono viaggiare insieme ma, ahimè, quel tavolo non è stato ancora formalizzato. Allo stesso tavolo si può tranquillamente discutere anche del problema legato al mondo dell'agricoltura, perché questa fa sempre parte del mondo del lavoro.
Quindi, ribadiamo la necessità che la Presidente Bresso, delegando oppure in prima persona, apra un tavolo di confronto con la maggioranza (giustamente, ci mancherebbe altro), con la Giunta, con le minoranze in Consiglio Regionale al fine di individuare, per quanto possibile, linee comuni da indicare sia al Governo regionale, che può anche farle proprie sia al Governo nazionale, che vadano a cercare di migliorare la situazione relativa alla crisi del mondo del lavoro, che non è solo piemontese e nazionale, ma addirittura internazionale, che sta colpendo le nostre popolazioni, i nostri lavoratori dipendenti, ma anche le imprese.
Infine, ricordo che, in un momento di crisi come questo, sarebbe utile e necessario discutere delle misure che possono essere adottare per combattere la crisi, perché parlare di aria fritta non serve. Bisognerebbe invece, fare proposte ed eventualmente votarle ed approvarle.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Intervengo brevemente, per confermare il mio voto a favore dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Cavallera, che ci apprestiamo a votare. Le ragioni sono state già ampiamente presentate nell'intervento precedente.
Mi ritengo parzialmente soddisfatto dalla risposta dell'Assessore Taricco, perché, pur riconoscendo il suo impegno nella questione, credo non basti dire che in passato si è fatto diversamente e oggi non si fa più così, ma in un altro modo ancora, e che, forse, a volte bisogna tornare al passato se funzionava meglio la modalità precedente. Mi rendo, comunque conto che le questioni sollevate sono perlopiù ineccepibili.
Interverrò successivamente in merito all'ordine del giorno presentato dai colleghi degli altri Gruppi.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento sulle dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 1128, sul quale è stato chiesto l'appello nominale.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1128, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerata la situazione del comparto agricolo a livello regionale nazionale ed europeo che è caratterizzato da un forte calo di redditività per la flessione dei prezzi sui mercati dei prodotti agricoli e zootecnici trasformati e distribuiti attraverso filiere che comprimono la remunerazione di una produzione di base che, a livello regionale, assicura qualità e salubrità delle produzioni con punte di eccellenza riconosciute da numerose DOP, IGP, DOC, DOCG a cui si aggiungono, con la trasformazione agroalimentare circa 370 PAT, che testimoniano la vocazione agricola agroalimentare nonché eno-gastronomica del Piemonte tenuto conto delle segnalazioni e delle proteste che pervengono dal mondo delle imprese agricole piemontesi, e che sono sfociate in alcune recenti manifestazioni pubbliche che hanno messo in risalto le difficoltà finanziarie che stanno affrontando le aziende, sia per l'accesso al credito sia per i vistosi ritardi che caratterizzano le erogazioni a cui hanno diritto a seguito dell'approvazione del PSR, che prevede misure collegate alle tematiche agroambientali o alle attività in zone svantaggiate considerato e valutato quanto emerso, nelle audizioni in sede di Commissione consiliare dei soggetti rappresentativi delle imprese, degli enti locali, del CSI e dell'ARPEA, in merito alle disfunzioni ed ai ritardi registrati nei pagamenti dello sviluppo rurale per quanto riguarda le misure di più largo interesse e diffusione gravanti sugli esercizi finanziari 2007 e 2008 valutate le ragioni portate da ciascun attore istituzionale facente parte della 'filiera' operativa, dalla presentazione delle domande alla istruttoria, al loro trattamento informatico, alle verifiche ed ai controlli obbligatori e discrezionali ritenuto opportuno e necessario che la Regione assuma un ruolo di maggiore coordinamento, di indirizzo e vigilanza, oltre che di rapporto con il Ministero delle Risorse agricole, alimentari e forestali e con la Commissione Europea, al fine di prevedere per le erogazioni del PSR delle procedure snelle con tempistiche certe, mentre per le erogazioni della PAC si può sempre migliorare una situazione che comunque è meno critica invita la Giunta regionale a riesaminare le procedure ed i ruoli affidati ai vari soggetti coinvolti nell'attuazione delle misure previste dal PSR e cioè i CAA, le Province e le Comunità Montane, il CSI e l'ARPEA, affinché ognuno svolga la propria attività di istruttoria, di verifica, di controllo e di erogazione che gli compete in tempi certi, senza doppioni, ritardi o attese degli atti altrui e la Regione assuma quel ruolo di indirizzo e di forte coordinamento che è richiesto da tutto il settore ad adottare ogni altro provvedimento atto ad alleviare le difficoltà che stanno attraversando le imprese agricole che forse pagano più di altri la grave recessione dell'economia mondiale, intensificando le azioni di sostegno alla modernizzazione del nostro sistema agricolo e la sua capacità di 'concentrare l'offerta' sui mercati in un quadro di valorizzazione della qualità e delle specificità delle nostre produzioni agricole".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 20 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio approva.
Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 1129 dei Consiglieri Bellion Muliere, Motta, Travaglini, Deambrogio, Moriconi, Comella, Dalmasso Valloggia, Boniperti, Novero e Auddino, inerente a "Crisi e difficoltà del settore agricolo".
La parola al Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Presidente, vorrei ricordarle che, in teoria, ci sarebbe ancora la discussione generale, però intervengo solo per dichiarazione di voto, per confermare che, coerentemente col voto espresso precedentemente, voterò a favore anche di quest'ordine del giorno, perché, pur essendo più blando nelle richieste, mi sembra che vada nella direzione che il Consiglio richiedeva per la soluzione dei problemi.



PRESIDENTE

Se non disturbo, colleghi, visto che non riusciamo a gestire questi ultimi passaggi della giornata di oggi, che è stata anche lunga, vi chiederei di contenere il livello sonoro, per cortesia.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Intanto intendo pubblicamente ringraziare i Consiglieri che hanno permesso, in modo bipartisan, di approvare un ordine del giorno che era stato quello che avevo sollecitato prima, che evidentemente non è stato recepito da una parte della maggioranza, ma il buon senso spesso porta a superare delle condizioni che, anziché essere di parte, sono collaborative.
Anzi, voglio dire a questi colleghi che, qualora ci siano delle iniziative che intendono portare, potremmo trovare delle ulteriori...



PRESIDENTE

Mi scusi, Presidente Casoni. Non si riesce ad ascoltare. E vale anche per il Presidente Bellion. Conteniamo il livello sonoro e se c'è da discutere, potere farlo legittimamente fuori dall'Aula.



CASONI William

Stavo dicendo che a me fa piacere vedere che ci sono Consiglieri che sanno passare sopra divisioni politiche e nell'interesse del territorio votano secondo coscienza e secondo impegno, al di là delle appartenenze politiche.
Di questo personalmente mi impegno a tenere conto anche per provvedimenti di altra natura, qualora ci sia un dialogo che possa trovare delle comunanze di interessi.
Invece non ho capito l'atteggiamento che ha tenuto una parte della maggioranza, che ha voluto pervicacemente tentare di ostacolare un'approvazione di questo ordine del giorno.
Noi su queste cose siamo attenti alle posizioni che si assumono.
Verificheremo se questo ordine nel giorno che viene proposto ha la maggioranza consiliare. Non faremo di certo mancare un atteggiamento per dimostrare che veramente lavoriamo nell'interesse di chi ci chiede queste cose, quindi valuteremo al momento del voto quali saranno le opinioni che si esprimono, perché credo che in questo caso sia forse meglio dimostrare che quello che non è fatto da una parte, è fatto dall'altra.
Quindi, voteremo l'ordine del giorno che voi avete presentato, perch in larga parte ne condividiamo gli orientamenti, e non facciamo, come avete fatto voi, un tentativo strumentale di spaccare quest'Aula per soli fini politici.
Termino qui il mio intervento, dicendo che prima vogliamo verificare che questo ordine del giorno abbia i numeri relativi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Cercherò di intervenire.



PRESIDENTE

Il Consigliere giustamente chiede se possiamo abbassare il tono della voce all'interno dell'Aula.



CAVALLERA Ugo

Il nostro atteggiamento ovviamente sarà, soprattutto sull'ordine del giorno, un atteggiamento strettamente legato al suo contenuto e quindi prescindendo da quelle che sono altre considerazioni che, a questo punto possono essere oggetto di nostre valutazioni, in altri momenti.
Credo che si debba cercare di lavorare tutti per creare le condizioni affinché quello che non è stato fatto fino adesso per l'agricoltura e per il funzionamento dei pagamenti alle aziende agricole venga fatto.
Nel dire questo, non intendo puntare il dito contro nessuno, ma è il sistema che deve migliorare. Ai posteri l'ardua sentenza se era meglio l'organismo pagatore, se era meglio stare con AGEA, se i sistemi dei pagamenti regionali sono utili, e tutti i se che sono venuti fuori in questo dibattito e che adesso non voglio richiamare.
Un voto largo su tematiche di questo tipo credo che peserà di più per quanto riguarda la Giunta sia nel stimolare gli interventi sia anche nel dare supporto, qualora fosse necessario, per dare delle direttive, non dico oltre il filo del rasoio, ma sempre in territorio della legalità, ma con grande flessibilità e molta apertura verso le esigenze della nostra agricoltura.
Di conseguenza, visto l'esito della precedente votazione, sinceramente sono combattuto tra il dare la presenza o votare favorevolmente, ma considerate anche le prese di posizione di autorevoli colleghi della minoranza e dell'opposizione, credo che a questo punto non ci rimanga che votare favorevolmente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Brevemente, Presidente. Noi naturalmente voteremo a favore dell'ordine del giorno che abbiamo presentato. Lo abbiamo presentato proprio perch come abbiamo già detto, condividiamo le analisi anche del precedente ordine del giorno, che non ha potuto però trovare il nostro voto favorevole proprio perché incompleto rispetto alle osservazioni che volevamo unitariamente introdurre in un unico ordine del giorno, i due punti fondamentali che mancavano nel precedente ordine del giorno erano non solo l'impegno della Giunta, ma l'impegno del Governo a rimodulare sostanzialmente con l'Unione Europea e a rendere più compatibili per il mondo agricolo, e anche a semplificare, le procedure con il sistema bancario.
La nostra astensione si è motivata con quel voto, essendo venuta meno la volontà da parte del primo firmatario - così abbiamo inteso - di unificare i due ordini del giorno.
Quindi, manteniamo il nostro ordine del giorno con la modifica che anziché la citazione legata al dispositivo di invito, diventerebbe invece un impegno che richiediamo alla Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Considerata la buona volontà nel modificare la parola "invita" con la parola "impegna", aggiungo la firma ed anch'io voterò a favore di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere. Registriamo la volontà del Consigliere Boniperti che sottoscrive l'ordine del giorno.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1129, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerata la situazione del comparto agricolo a livello regionale nazionale ed europeo, caratterizzata da un forte calo di redditività per la flessione dei prezzi sui mercati dei prodotti agricoli e zootecnici trasformati e distribuiti attraverso filiere che comprimono la remunerazione di una produzione di base, che, a livello regionale, assicura qualità e salubrità delle produzioni con punte di eccellenza riconosciute da numerose DOP, IGP, DOC, DOCG a cui si aggiungono, con la trasformazione agro-alimentare, circa 370 PAT, che testimoniano la vocazione agricola agro-alimentare ed enogastronomica del Piemonte tenuto conto delle proteste pervenute dal mondo dell'Agricoltura piemontese che hanno messo in risalto le difficoltà del mancato reddito degli addetti al settore considerato e valutato quanto emerso nelle audizioni in sede di Commissione consiliare in merito alle difficoltà registrate nel pagamento delle misure 211 e 214 del PSR sugli esercizi finanziari 2007-2008 ritenuto opportuno e necessario sottolineare il ruolo di coordinamento indirizzo e vigilanza della Regione impegna la Giunta regionale a monitorare le procedure ed i ruoli affidati ai vari soggetti coinvolti nell'attuazione delle misure previste dal PSR per coordinarne al meglio le attività a richiedere al Governo nazionale di ridefinire le procedure con l'Unione Europea al fine di ottenerne la massima semplificazione ad adottare ogni altro provvedimento volto ad alleviare le difficoltà che stanno affrontando le imprese agricole, che stanno pagando, più di altri la grave recessione dell'economia mondiale, con ulteriori azioni di sostegno alla modernizzazione delle imprese stesse, sostenendone l'accesso al credito e la loro capacità di ingresso sui mercati e valorizzando la qualità e la specificità delle produzioni agricole piemontesi".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 38 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Il Consigliere Boniperti ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Volevo far notare che durante la votazione sul quadrante è uscito solo il bollino azzurro e non il verde.



PRESIDENTE

Verificheremo con gli Uffici l'espressione di voto del Consigliere Boniperti.
Esaminiamo ora la mozione n. 1131 dei Consiglieri Vignale, Botta, Casoni Boniperti e D'Ambrosio, inerente a "Commissariamento ARPEA".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Abbiamo fatto un percorso che ci ha portato al terzo ordine del giorno.
Riteniamo che vada dato un segnale su ARPEA. Chiediamo un'attenzione per segnalare un cambio che potrebbe essere utile a rimodulare un sistema che tutti auspicano che cambi. Tuttavia, come ho detto anche oggi, se non si cambia l'autista, difficilmente la macchina può cambiare strada. Si è sempre convinti di guidare al meglio la propria macchina, ma se poi si verifica che abbiamo picchiato cento volte contro altre macchine, allora è meglio cambiare l'autista.
La persona che in questo momento guida ARPEA non è la persona adatta a risolvere i problemi. Non ha le capacità, le motivazioni, la competenza, la conoscenza specifica del problema, capire l'esigenza che, in questo momento, c'è nel mondo agricolo per fare in modo che ci sia un'accelerazione dei processi per quello che compete - sono d'accordo - la macchina regionale. Ci sono altre competenze e nelle sedi opportune si cercherà di accelerare anche quelle.
Scelga pure l'Assessore, scelga la Giunta, scelga questa maggioranza chi possa essere la persona che può, da oggi, cambiare, magari con maggiore conoscenza, i meccanismi ed intervenire con uno spirito nuovo sulla questione.
Chiedo di votare per dare un segnale al settore. Se c'è un ente che da tutti è stato nominato, da tutti è stato citato, in tutte le audizioni è stato criticato, è ARPEA.
Non intendiamo noi dire con chi, ma se un autista non sa guidare forse, è meglio cambiarlo e sostituirlo con uno più capace.



PRESIDENTE

Rispetto alla questione sollevata dal Consigliere Boniperti, comunico che può correggere a mano il suo voto.
Indìco la votazione nominale sulla mozione n. 1131, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che negli ultimi mesi la totalità delle Associazioni di categoria del mondo agricolo hanno espresso la loro più totale insoddisfazione per il funzionamento di ARPEA Piemonte considerato che il sistema fotografico e informatico unitamente ad una spesso non corretta fotointerpretazione, ha individuato più di 340 mila anomalie che hanno bloccato, in moltissimi casi, i trasferimenti economici agli agricoltori piemontesi preso atto che da successivi rilievi è apparso evidente che gran parte delle anomalie segnalate sono da ascrivere ad un cattivo funzionamento di ARPEA e ad una non corretta interpretazione dei Regolamenti europei rilevato che, stante una profonda crisi economica che investe anche il mondo agricolo, un mancato trasferimento rischia di mettere in ginocchio un numero elevatissimo di imprese piemontesi impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente affinch provvedano al commissariamento di ARPEA al fine di addivenire al miglioramento della procedura che garantisca pagamenti certi al mondo agricolo".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 12 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Vorrei cogliere qualche segno di assenso sull'ordine dei lavori, se procedere o aggiornare la seduta.
Approfitto per procedere in merito al punto 3) all'o.d.g.
"Approvazione verbali precedenti sedute".
Il giorno 26 novembre 2008 sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 18 novembre 2008. Se non vi sono osservazioni, si intendono approvati.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla proposta dei Consiglieri Clement e Leo di rinviare l'esame del punto 4) all'o.d.g. "Svolgimento interrogazioni e interpellanze"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare il punto 4) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni e interpellanze".
Il Consigliere Casoni ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CASONI William

Vorrei capire, dal Presidente, come procediamo. Mi sembrava che ci fosse la volontà di sospendere i lavori, invece vengono introdotte le interpellanze e le interrogazioni. Vorremo sapere: posto che il Presidente faccia una verifica che ci sia qualche interrogante presente, dopo si chiudono i lavori? Chiedo che i lavori vengano chiusi adesso. Se c'è un pacchetto che riguarda le interpellanze e le interrogazioni, facciamone una, va bene, non sono contrario.



PRESIDENTE

Il Consigliere Casoni ha posto una questione. Io credo, dopo essermi consultato anche con il Presidente Gariglio, che oggi dovremmo esaurire il punto 4) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni e interpellanze", quindi il sindacato ispettivo. Possiamo farlo prima di chiudere il Consiglio, se vi è l'accordo. Possiamo fare anche le nomine che sono in programma, ma se la vicenda ancora non è a punto, esauriamo il punto 4) e giovedì partiamo dal punto 5), relativo a "Nomine", o da quello che deciderà la Conferenza dei Capigruppo.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Lei, Presidente, ha perfettamente ragione, però allora chiedo che sia presente l'Assessore Artesio, che ne ha una serie interminabile, ma anche l'Assessore Bairati, Borioli e Oliva. Se gli Assessori non ci sono, non possiamo pensare di fare solo le interrogazioni. Se vogliamo fare quelle che competono agli Assessori presenti, va bene, ma lei poc'anzi ha detto che, svolta questa fase di interrogazioni e di interpellanze, considera chiuso il punto relativo all'ordine del giorno. No! Perché poi tutti gli altri Assessori che non ci sono, tra l'altro, in ordine (Artesio e così via), dovranno venire a rispondere giovedì.
Se considera il punto concluso con l'intervento di un Assessore, a noi non va bene. Se lei dice "cominciamo con gli Assessori presenti", va bene ma che lo possa considerare chiuso, no.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

Credo che oggi abbiamo passato tutta la giornata a discutere di agricoltura. Era un tema che sicuramente meritava un approfondimento. Ho ancora dei dubbi che meritasse tutto questo approfondimento, non tanto perché non era un tema importante, perché molte volte ci arrotoliamo su delle vicende su cui non ha quasi senso arrotolarsi. Credo però che, a fronte di questo e vista anche l'ora, sarebbe opportuno, se c'è affinità reciproca e si rinuncia al sindacato ispettivo, che giovedì mattina si parta discutendo di operai. Oggi abbiamo discusso di agricoltori, giovedì lo dedichiamo a discutere di operai sulla legge sul lavoro.
Se c'è questa affinità reciproca, è chiaro che, se non si rinuncia al sindacato ispettivo, giovedì facciamo 22 interrogazioni, rischiamo di perdere di nuovo tutta la giornata di giovedì e non si va avanti. Credo che però oggi ci sia un'affinità reciproca su questo e che si possa chiudere così.



PRESIDENTE

Ovviamente la proposta del Consigliere Clement presuppone che ci sia un accordo poi estensibile ai Gruppi, quindi ai non presenti in questo momento, se non vi sono contrarietà...
La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Presidente, a noi vengono sempre chiesti, come in questo caso, passaggi che agevolino situazioni. Quando siamo noi a chiedere - da questa parte abbiamo avuto la prova prima - non ci sono mai attenzioni, perlomeno, pari se non per le persone che ho citato e che ringrazio ancora.
So che ci sono interrogazioni urgenti. Ce n'è una, per esempio, a firma del Capogruppo di Forza Italia, Burzi, riguardante la società Spid. Quella è un'interrogazione alla quale noi vorremmo assolutamente una risposta veloce dall'Assessore Bairati, perché la riteniamo un'interrogazione utile che anche tutta quest'Aula dovrebbe conoscere bene e sulla quale ci deve essere una risposta. Quindi, questa sera non vedo né l'uno né l'altro, n Bairati né Peveraro. Magari propongo di selezionare un numero specifico di risposte di interrogazioni, che non porti via ore ed ore, ma che sia dedicato comunque del tempo per le interrogazioni e interpellanze che i Gruppi si danno. Però ci sono delle situazioni che, secondo noi, meritano attenzione.
Potevamo farlo stasera. Se ci fossero stati gli Assessori, noi eravamo disponibili a segnalare. Ringraziamo l'Assessore Artesio che è presente, ma non vediamo gli altri Assessori competenti su interrogazioni che ci interessano di più, come Bairati e Peveraro. Credo che questa potrebbe essere una soluzione.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, si trattava dell'Assessore Migliasso che lei, per un lapsus, ha scambiato per l'Assessore Artesio.
Diamo atto a verbale della presenza dell'Assessore Migliasso e la ringraziamo.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Volevo dire, in risposta all'appello del collega Clement, che ho chiesto un'interrogazione urgente per giovedì sul Museo Egizio, ma per me va bene rinviarla la settimana dopo. Non la sollecito per giovedì, vista la situazione, e rispetto l'accordo di Clement di farla la settimana successiva.



PRESIDENTE

Mi pare che ci siano gli elementi perché domani pomeriggio, nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo convocata per le ore 14.30, si trovi una sintesi che soddisfi tutte le parti consiliari. Con questo, vi saluto e vi auguro una buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.36)



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