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Dettaglio seduta n.384 del 26/11/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(La seduta ha inizio alle ore 15.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Boeti, Bresso, Buquicchio Caracciolo, Cattaneo, Chieppa, Ferrero, Moriconi, Pozzi, Robotti e Ronzani.


Argomento:

b) Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti i verbali del 18 novembre 2008. Verranno posti in votazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame disegno di legge n. 483 "Norme in materia di promozione dell'occupazione, di qualità, sicurezza e regolarità del lavoro"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge in titolo (iniziato nell'odierna seduta antimeridiana) prosegue con l'esame dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
Riteniamo importante l'articolo 2 per i principi che va ad enunciare e per come caratterizza, insieme all'articolo 3, la legge che ci apprestiamo a votare nel suo complesso.
L'instaurarsi di un rapporto privilegiato con la persona caratterizza dunque questa legge: la persona vista non come oggetto freddo di uno strumento normativo e giuridico, ma come protagonista di un testo che ha riguardo di lei e la include in un sistema, in cui gli Enti locali giocano un ruolo non indifferente - oltre al ruolo di sussidiarietà - per quanto riguarda i Centri per l'impiego e quindi la prevenzione del fenomeno sempre più ampio e ricco, della disoccupazione.
La concertazione diventa un elemento qualificante: una legge che non cade dall'alto e prevede meccanismi che in qualche modo fanno i conti con l'accordo che si crea tra le parti, con l'ascolto delle parti, indirizzato a risolvere i tanti nodi che quotidianamente il mondo del lavoro pone di fronte agli occhi di tutti quanti noi.
Inoltre vi è la partecipazione di soggetti rappresentativi delle persone svantaggiate, le persone disabili. La legge è molto attenta su questo argomento, che il nostro Gruppo ha sostenuto in maniera abbastanza marcata affinché caratterizzasse il testo legislativo.
La qualità, la sicurezza e la libertà del lavoro rappresentano il fulcro importante di un articolo - non è una dichiarazione di voto, ma una considerazione molto generale - che ha il merito di essere parte dell'innovazione utile alla miniriforma che andiamo ad affrontare e a discutere oggi.
Questo il quadro che intendevo far presente. Ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

In merito all'articolo 2, oggetto di discussioni anche accanite in sede di Commissione, voglio segnalare una criticità, anche se mi rendo conto che oggi indicare nella concertazione un elemento di criticità, rischia di essere una bestemmia, non solo in quest'Aula, ma un po' in tutto il Paese.
La mia storia personale m'insegna che i rapporti di carattere sindacale tra le parti sociali e la politica, fino a quando sono stati di sano confronto e di esplicita conflittualità - per fortuna, non sempre, perch molte volte si riusciva a trovare la soluzione - hanno segnato la storia del nostro Paese e, in particolare, la storia del movimento operaio, in maniera positiva.
Negli anni '80 è partita una nuova modalità di relazioni sindacali, che va sotto il nome di concertazione. Da allora - sono ormai passati più di 20 anni - i lavoratori e gli strati più deboli del nostro Paese sicuramente non hanno fatto grandi passi in avanti Ritengo che le enormi difficoltà di oggi rispetto alle questioni salariali, rispetto alla questione della precarietà, in larga misura abbiano il loro inizio in quegli anni. Penso al decreto di San Valentino alla successiva abolizione della scala mobile e all'inizio delle prime forme sperimentali di lavoro precario. Inserimenti di lavoro precario che sicuramente non sono iniziati con il lavoro interinale o con il lavoro a termine tout court, ma verso la metà degli anni '80 con i contratti di formazione lavoro per approdare progressivamente alle forme attuali.
Personalmente, se avessi dovuto scrivere la legge, avrei trovato un'altra formulazione e un'altra modalità - mi rendo conto che si tratta di una valutazione politica, però più di carattere personale che di Gruppo.
Un altro elemento, non così importante e significativo, ma che voglio rimarcare, è relativo al comma che "riconosce l'importanza del ruolo svolto dagli Enti bilaterali per la regolazione del mercato del lavoro".
Anche su questo punto nutro dubbi e perplessità: perché credo che gli enti bilaterali, possano avere un loro ruolo, anche importante, di monitoraggio delle condizioni di entrata, di uscita e di collocazione, ma non di regolatori del mercato del lavoro.
Ho segnalato criticità che troveremo anche su altri articoli della legge, che noi vogliamo comunque rimarcare.
Nonostante questo, nonostante tutta una serie di criticità, sappiamo che politica significa approntare leggi, intrecciare accordi e concordare soluzioni che permettano passi in avanti: nel suo complesso, valutiamo positivamente questa nuova legge quadro sulle problematiche del lavoro tuttavia, su questo, come su altri articoli, esprimeremo delle criticità, e quindi potremmo avere attenzioni diverse dal punto di vista del voto.
Complessivamente, comunque, la riteniamo una legge significativamente positiva.
Ritengo opportuno valorizzare il grande lavoro svolto in sede di Commissione sia con l'Assessore sia con i funzionari, che ha permesso soluzioni tecnicamente sostenibili e politicamente interessanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pace; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Dopo l'intervento del collega, mi sono reso conto di quanto sia importante e giusto, nella nostra esperienza di maggioranza, riuscire a tradurre nel concreto le diversità trasformandole in un valore.
Ci si è arricchiti reciprocamente. Vorrei sottolineare con forza che al punto b) di quest'articolo gli obiettivi dichiarati sono non solo di primaria importanza, ma si traducono in una scelta strategica per chiunque s'impegni per la collettività: promuovere l'occupazione, migliorarne la qualità, la regolarità, la sicurezza, le pari opportunità di accesso e permanenza al lavoro e nello sviluppo professionale e di carriera.
La nostra Regione è sempre stata caratterizzata dall'operosità nel lavoro. Con la legge in discussione, a differenza di quanto sta facendo in questi giorni il nostro Governo, compiamo una scelta: la concertazione.
Pari dignità fra le parti: serio riconoscimento delle diverse posizioni.
Questo il significato di concertazione. Tutte le volte che si riesce a metterla in opera si riesce a dare le risposte giuste.
Sarebbe interessantissimo fare l'elenco (anche se credo che mi odiereste un po' se lo facessi), di tutte le positività che ha prodotto questo metodo nelle risoluzioni in termini di problemi. Il nodo, infatti, è risolvere i problemi.
Credo non sia un caso che le organizzazioni sindacali continuamente rivendichino questo metodo, accolto con un po' più di difficoltà dalle Associazioni datoriali e anche dall'attuale Governo, proprio perché si tratta di riconoscere pari dignità, pari diritti nelle diversità di ruoli e nell'esprimere una discussione e una trattativa. Concertare significa sostanzialmente, cedere un po' di sovranità e un po' della propria forza al servizio della collettività.
Ritengo davvero importante e significativo l'aver compiuto questa scelta all'interno della legge, che si lega all'aspetto decisivo del punto c) dell'articolo in esame, in cui, in un'ottica di partecipazione, si richiede ai soggetti maggiormente rappresentativi di affrontare in comune ciascuno con la propria responsabilità e nel proprio ruolo - i problemi e tendere agli obiettivi che elencavo in precedenza: sfida che, oggi, più che mai, rappresenta la scelta e l'orizzonte per il quale ci dobbiamo muovere.
Sono veramente soddisfatto, contento e convinto che questo articolo 2 abbia centrato l'obiettivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Larizza.



LARIZZA Rocco

Vorrei cogliere l'occasione (penso che non farò un intervento di carattere generale su altri aspetti), per affermare che questa legge quadro non solo rappresenta un'opportunità per la Regione Piemonte ma può anche essere d'esempio e sollecitazione affinché si arrivi (per quanto riguarda i diritti del lavoro) ad una semplificazione: nel corso degli anni, molte leggi, anche a livello nazionale, si sono sovrapposte e hanno creato non poche incertezze sulla possibilità di esigere i diritti nei luoghi di lavoro e per i lavoratori in generale.
Una discussione specifica sui principi della legge, contenuti nell'articolo 2, credo sia importante per mettere in evidenza la valorizzazione che si intende offrire agli Enti locali: Comuni, Province, e per quanto le compete, Regione, enti più vicini ai cittadini, volto più immediato dello Stato, interlocutore diretto dei cittadini per esigere diritti, per far valere punti di vista, per segnalare condizioni particolari di malessere sociale.
Ritengo importante conferire attraverso una legge un ruolo a questi enti, anche per il rafforzamento della partecipazione democratica dei cittadini su un tema fondamentale, richiamato in origine dalla nostra Costituzione.
Vorrei anch'io soffermarmi un attimo sul tema della concertazione, che si può intendere sotto molti punti di vista. Conosco quelli espressi nel corso degli anni e le difficoltà manifestate da una certa parte dello schieramento politico: si è immaginato che la concertazione potesse essere sostitutiva di un confronto, e che talune occasioni possano anche consentire il conflitto.
Per esprimere meglio il concetto vorrei dire questo: la concertazione di per sé, così come l'abbiamo conosciuta nella legislazione nazionale e negli accordi interconfederali dell'inizio degli anni '90, nei fatti è stata, a mio avviso, uno strumento utile per concentrare lo sforzo da parte dei lavoratori, mai riconosciuto abbastanza, per la soluzione di problemi generali del nostro Paese.
Dobbiamo ricordare che quando eravamo vicini alla bancarotta, i sindacati hanno concordato una politica dei redditi che ha garantito nell'accordo del 1993 un percorso di partecipazione positiva dei lavoratori alla contrattazione. È anche vero che, nella pratica, molte di queste cose non si sono realizzate e i lavoratori, proprio dal 1993 in avanti, hanno contribuito in modo diretto al risanamento dell'economia nazionale.
In queste settimane, molti organi di informazione si sono concentrati su un tema, secondo il quale l'Italia è il paese con i più forti sindacati del mondo, ma con i salari più bassi. Personalmente, ho vissuto questa campagna come un'ulteriore ingiustizia nei confronti di quella parte del Paese che, a differenza di altre categorie, ha contribuito alla ripresa economica, rendendo possibile entrare nell'area dell'euro.
Si parla nuovamente di età pensionabile. Non so se qualcuno di noi abbia mai indagato per conoscere a quanto ammonta il contributo di un lavoratore medio che va in pensione con 40 anni di contributi - prima poteva andarci con 35 anni di contributi - ma con una pensione più bassa rispetto al periodo precedente, perché per molti ora vale il sistema contributivo e non quello retributivo. Se qualcuno ha fatto i conti relativamente ai 5 anni di contributi versati in più e ai 5 anni di pensione percepita in meno, avrà ottenuto un dato che, moltiplicato per gli abitanti di questo Paese, ammettendo che ogni cittadino abbia dato il contributo reso in media da un lavoratore dipendente, probabilmente ammetterebbe la possibilità di cambiare il metodo e l'indirizzo della discussione a livello nazionale.
Sostanzialmente - ho terminato - voglio ricordare che occorre prestare molta attenzione allo sviluppo professionale e di carriera, perché permette di sancire che le condizioni di lavoro possono e devono essere modificate.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, non so, a causa della nostra assenza per la conferenza stampa, se la discussione generale abbia avuto luogo questa mattina, oppure oggi pomeriggio, essendo arrivato in ritardo. Visto che stiamo esaminando l'articolo dei principi, che, in qualche modo, unitamente all'articolo 1, indica gli obiettivi - e non le finalità, che saranno all'articolo successivo - della legge, ritengo opportuno svolgere complessivamente qualche valutazione.
Questa legge, al di là delle considerazioni che potremmo fare sui singoli articoli, ha certamente il pregio di prevedere l'abrogazione di un certo numero di leggi indicate all'articolo 66, che riguardano la materia del lavoro, costituendo sicuramente - non possiamo definirla come un testo unico del lavoro, data l'esistenza di altre norme riferite a questo comparto - uno snellimento importante dal punto di vista dei testi di legge presenti all'interno della Regione Piemonte.
Al tempo stesso, almeno dal punto di vista delle finalità, illustrate questa mattina dal relatore, è una legge estremamente ambiziosa, che vuole intervenire su molti aspetti, cercando la promozione della piena occupazione - tutto quanto verrà detto all'articolo successivo.
Con un ragionamento che non intende entrare nel merito dei singoli articoli, non crediamo che a legge approvata vi saranno - non so se maggiori strumenti normativi, magari qualcuno in più, ma non molti maggiori risorse da destinare a questo mondo. Evitiamo che alcuni interventi, anche importanti, come quello del sostegno al reddito rimangano frammento di norma votata dal Consiglio in seno a una legge finanziaria regionale. Se sommiamo gli interventi economici previsti dalle leggi esistenti - siano esse previste nelle abrogazioni o non previste, ma vi torneremo quando affronteremo l'articolo di merito - vedremo che non creiamo un investimento economico maggiore sulle politiche del lavoro.
Come dicemmo nella discussione sulla legge dell'apprendistato - e lo potremo dire discutendo il testo unico sull'artigianato, anche se, a differenza di queste due leggi, se non altro in questo caso si garantisce qualche snellimento di natura burocratica, che, in ogni caso, comporta anche un valore economico, anche se non immediatamente quantificabile - non potremo affermare, qualora questa legge venga approvata, che la Regione Piemonte investirà maggiormente per raggiungere le finalità di cui all'articolo successivo nel mondo del lavoro. Potremmo certamente dire di aver fatto un'opera condivisibile di omogeneità normativa. Potremmo dire che non sarà più necessario leggere dieci leggi o pezzi di leggi differenti esistenti nel nostro ordinamento, perché questa potrà essere una delle leggi di riferimento; certamente non otterremo dei benefici maggiori rispetto a quelli che oggi abbiamo.
Allora, occorre comprendere - nell'articolato svolgeremo alcune valutazioni - se, oggi, è interesse di questo Consiglio indirizzare il lavoro alla creazione di un testo unico, quindi maggiormente volto alla realizzazione di un'omogeneità normativa, oppure, se si vuole fare un lavoro che sia realmente finalizzato al potenziamento delle risorse economiche della nostra Regione, per promuovere le politiche attive all'interno del mondo del lavoro.
Questo secondo aspetto è un po' la lacuna che caratterizza questa legge, al di là di alcuni aspetti che andremo a vedere.
Il Presidente e i colleghi mi consentiranno un'ultima considerazione di carattere generale anche rispetto alla necessità e alla tempestività di votare oggi questa legge.
In più sedi, spesso informali, ma anche istituzionali, quali quelle delle Commissioni, abbiamo detto che all'interno di questo bilancio regionale riscontriamo un impegno economico non sufficiente, anzi assolutamente insufficiente rispetto alle politiche relative al mondo dell'impresa e del lavoro.
Mi domando se, prima di affrontare il ragionamento sul bilancio, sulla legge finanziaria e sulle risorse che intenderemo destinare al mondo delle imprese e del lavoro, sia fondamentale o prioritario discutere questa legge.
Credo che il ragionamento andrebbe capovolto, perché è necessario comprendere quali risorse abbiamo a disposizione. È vero che, in qualche modo, questo sarebbe un intervento ai sensi della norma finanziaria e non da articolo 2, che diventa preminente rispetto al valore che diamo alle leggi, altrimenti si rischia di votare norme piene di buone intenzioni e buoni principi, ma che, alla fine, non apportano valore aggiunto rispetto a quanto la legge dice all'interno del proprio corpo normativo.



PRESIDENTE

Non essendoci Consiglieri che intendono intervenire per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Ricordo che il numero legale è 26.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Migliasso: Alla lettera g), dopo le parole "aggiudicati dalle pubbliche amministrazioni", sono aggiunte le seguenti: "regionali e locali;".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Il mio ragionamento precedente è chiaramente esplicitato dalle finalità che la legge si propone, in qualche modo quasi totalmente sottoscrivibili o totalmente sottoscrivibili.
Si dice: "Le politiche regionali in materia di promozione, qualità sicurezza e regolarità del lavoro, sono volte a: promuovere la piena occupazione (...) la stabilizzazione dell'occupazione (...) consentire a tutti l'accesso al mercato del lavoro (...) migliorare l'incontro della domanda e dell'offerta (...) favorire la conciliazione fra i tempi di lavoro e cura (...) contribuire a realizzare un equilibrato ed armonico sviluppo della società (...) favorire l'emersione del lavoro irregolare (...) contrastare l'inquinamento ambientale e quant'altro". Tutti temi assolutamente condivisibili, ma mi chiedo, e domando ai colleghi, se a fronte di uno stanziamento che rimane sostanzialmente invariato rispetto alle leggi abrogate, con questa legge crediamo di essere davvero in grado al di là di alcune procedure che la legge definisce all'interno dei propri articoli, di promuovere la piena occupazione (è una finalità, una sorta di auspicio complessivo), di garantire la stabilizzazione dell'occupazione favorire l'emersione del lavoro irregolare, promuovere iniziative volte alla sicurezza, contrastare lo sfruttamento del lavoro minore, promuovere la responsabilità sociale delle imprese, intervenire nelle sue azioni di crisi aziendale, settoriale, e territoriali? Scomputando le risorse di sostegno al reddito, con quanto la legge propone, abbiamo circa 40 milioni di euro per garantire tutte le finalità indicate al comma 1. Appare assolutamente evidente che 40 milioni di euro non sono assolutamente sufficienti per garantire quanto all'articolo 3 comma 1.
Una considerazione ai colleghi estensori della legge - sulla quale peraltro, lo dico a nome del Gruppo consiliare, siamo stati in molti casi colpevolmente assenti dalla discussione. Mi domando se davvero si pensa che questa norma riuscirà a garantire quanto scritto all'articolo 3, al di là di verificare negli articoli successivi i passaggi più tecnici rispetto all'agenzia regionale, ecc. Siamo certi che con i fondi stanziati potremo raggiungere le finalità che ci proponiamo all'articolo 3? La risposta è semplice: certamente no.
Ci può essere, invece, l'auspicio - non per il 2008, perché l'esercizio finanziario è trascorso, non per il 2009, perché conosciamo gli stanziamenti previsti dalla Giunta su questo ambito - degli anni a venire: se raddoppiamo i fondi rispetto alla legge "y" del 2008, potremo raggiungere le finalità che ci siamo preposti.
Quello di oggi è un esercizio di buona fede, nulla di più, se non, come dicevo in precedenza, di omogeneità normativa, sempre utile all'interno di un Ente, snellendo la presenza di molte leggi. Certamente questa legge oggi, con le disponibilità economiche presenti e previste nel bilancio del 2009, non sarà in grado di garantire anche solo i capisaldi delle finalità previste all'articolo 3.
Dobbiamo comprendere quale esercizio stiamo facendo. Se stiamo facendo un esercizio normativo di semplificazione, siamo disponibili; se stiamo facendo un lavoro cui la politica dovrebbe tendere, cioè quella di dare risposte concrete in una materia tanto importante quale quella del mondo del lavoro, siamo disponibili, ma è evidente che questa legge non è in grado di realizzarlo con le disponibilità economiche che si dà.
Ritengo che l'ultimo articolo sia, in realtà, il cuore su cui ragionare per discutere della legge, altrimenti faremo un lavoro di mera retorica normativa. Per il Consiglio regionale non è la prima volta e non sarà neanche l'ultima, ma su un tema così importante, credo che si rischi di perdere un'occasione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Non intendendo intervenire sull'articolo, intervengo in risposta all'intervento del Consigliere Vignale, che mi è parso più un intervento di discussione generale che sull'articolo. Questa mattina la discussione di carattere generale non c'è stata, quindi è del tutto comprensibile che molti Consiglieri intervengano in tal senso, così come il Consigliere Vignale, intervenuto pesantemente sulla questione delle risorse: problemi assolutamente condivisibili. È del tutto evidente che sia in I sia in VII Commissione abbiamo licenziato la legge sulla norma finanziaria presumendo all'interno di questa, le risorse in previsione sul bilancio o desunte dal bilancio consuntivo o preventivo del 2008.
Oggi ci troviamo in una situazione significativamente molto diversa.
L'abbiamo ribadito nelle riunioni di Consiglio dedicate a questi argomenti sia nel Consiglio dedicato alle problematiche del lavoro sia in quello dedicato ai temi della povertà.
La povertà è sempre direttamente collegata al lavoro, anche questo credo sia del tutto evidente. Abbiamo evidenziato, e credo che dovremo ribadire questi concetti trovando una loro applicazione pratica e concreta quando, nei tempi più brevi possibili, mi auguro non solo di approvare il bilancio, ma di approvarlo con i correttivi necessari.
del tutto evidente che, quando affronteremo la questione legata al bilancio, su molti aspetti di questa legge dovremo investire risorse significative. Cito alcune questioni. Ad esempio, per quanto riguarda il sostegno al reddito, pensare di mantenere i 10 milioni e mezzo degli anni passati, a fronte di una situazione drammatica come quella si sta delineando, rischia di non essere un rimedio efficace. Dovremo aumentare la dotazione dei cantieri lavoro, e impegnarci per sostenere l'occupazione dei soggetti più deboli, coloro che vengono espulsi o non più collocati sul mercato del lavoro.
Ritengo che le questioni poste dal Consigliere Vignale siano assolutamente importanti, per molti aspetti condivisibili: le affronteremo nei modi e nei tempi dovuti. La discussione sul bilancio, che - ripeto - mi auguro avvenga nei tempi più stretti possibili, dovrà segnare un'attenzione particolare da parte dell'Amministrazione regionale rispetto ai temi legati al mondo della produzione e dell'attività produttiva in senso ampio.
Mi auguro, dunque, un'attenzione specifica, particolare verso chi concretamente, sulla propria pelle, col proprio sangue, col proprio sudore pagherà il prezzo maggiore della crisi che stiamo vivendo. Anche perch come sostengono le ultime analisi, svolte da chi possiede strumenti di conoscenza superiori ai nostri - il rischio che questa situazione perduri nel tempo è sempre più accentuato; non è una situazione destinata a risolversi nel giro di pochi mesi.
Non voglio fare l'uccello del malaugurio dicendo che non ci sarà crescita, che non si uscirà dalla crisi per i prossimi 10 anni, come anche autorevoli economisti si sono già spinti nell'ipotizzare, ma credo che almeno il 2009 e parzialmente il 2010 saranno ancora segnati profondamente da questi fenomeni e quindi è del tutto evidente che la richiesta di maggiori risorse su queste partite è va assolutamente recepita.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "Ugo Foscolo" di Torino insieme agli studenti del "Merewade College" dell'Olanda e la "Saldus secondary school" della Lettonia


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media Ugo Foscolo di Torino insieme agli studenti del "Merewade College" dell'Olanda e la "Saldus secondary school" della Lettonia, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Disegno di legge n. 483 "Norme in materia di promozione dell'occupazione di qualità, sicurezza e regolarità del lavoro" (seguito)


PRESIDENTE

Siamo sempre all'articolo 3, emendamento rubricato n. 2.
La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

un emendamento squisitamente tecnico, perché modifica, aggiungendo dopo le ultime parole "aggiudicati dalle pubbliche amministrazioni", le parole "regionali e locali".
La motivazione sta nel fatto che la competenza della Regione non si esplica naturalmente sulle amministrazioni statali e pluri-regionali.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. L'articolo è sostanzialmente condivisibile: riprende i doveri statutari di programmazione, indirizzo e coordinamento del Consiglio regionale e indica una serie di compiti.
Ricordo solo che quando scriviamo che "la Regione esercita funzione di programmazione, indirizzo...", eccetera., intendiamo il Consiglio regionale. Allora, che il Consiglio regionale eserciti funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento è sacrosanto; mi chiedo però se compito del Consiglio regionale - certamente approvare il piano triennale sia la gran parte degli altri punti, cioè "esprimere parere motivato nell'ambito delle procedure relative ai processi gestionali delle eccedenze di personale temporaneo, promuovere iniziative per l'impiego temporaneo e straordinario di soggetti individuati dall'articolo 29 (...) sostenere le iniziative locali per favorire l'occupazione". Mi sembra vi siano inseriti compiti che attengono al Consiglio regionale e compiti che attengono alla Giunta regionale; però credo di non essere smentito - se non con un cenno della dottoressa Bertini - che quando scriviamo "la Regione Piemonte" intendiamo "il Consiglio Regionale".



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Quando abbiamo fatto la legge sull'editoria, abbiamo scritto "Regione Piemonte", ma in realtà si trattava del Consiglio Regionale. Quindi, se approviamo l'articolo così come è scritto significa che il Consiglio Regionale è tenuto a realizzare tutto quanto previsto dalla lettera a) alla lettera q).
Temo dunque - personalmente sarei d'accordo anche a votarlo così com'è che il Consiglio Regionale sia poi tenuto alla serie di adempimenti compresi dalla lettera a) alla lettera q).
Ripeto, per me possiamo anche votarlo così com'è; alcuni compiti sono di competenza del Consiglio, ad esempio la lettera a), cioè "l'approvazione del programma triennale", "diffondere...", "raccordandoli con...", "approva altresì i conseguenti atti di indirizzo"; le politiche di indirizzo, come dice lo Statuto, competono certamente all'Assemblea.
In ogni caso, ho qualche perplessità rispetto a quanto è stato scritto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Per un chiarimento da parte dell'Assessore. Alla lettera e) del comma 1 dell'articolo 4 si definiscono "i bacini territoriali per l'istituzione dei Centri per l'impiego con utenza non inferiore a 100 mila abitanti, fatte salve motivate esigenze socio-economiche e territoriali." Vorrei conoscere quali possono essere le motivazioni socio-economiche e come la Giunta, o il Consiglio, in questo caso, può deliberare il Centro per l'impiego con una delimitazione territoriale di popolazione - immagino inferiore ai 100 mila abitanti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Comprendo quanto sottolineava il Consigliere Vignale. Naturalmente, per ogni questione non di competenza del Consiglio, successivamente, ci saranno articoli specifici che attribuiranno ad un altro organo la competenza ad esercitare funzioni più di carattere esecutivo.
Per quel che riguarda l'istituzione dei bacini dei Centri per l'impiego, se immaginiamo porzioni di territorio molto piccole (lo stesso è valso per l'istituzione, per esempio, dei distretti socio-sanitari l'abbiamo già visto in altre leggi), laddove ci siano delle motivate ragioni di ordine socioeconomico o di ordine ambientale, a questo numero minimo si deroga. Si tratta di un numero di massima, che serve per definire il limite al di sotto del quale non si può andare, in contesti territoriali che siano in grado di accogliere quel numero minimo. A questo numero minimo si deroga, perché in alcune zone, come per esempio il Verbano Cusio Ossola oppure in altre province della nostra regione, ci sono un numero di abitanti ed una configurazione territoriale che suggeriscono, saggiamente proprio per ragioni di carattere socio-economico, di ridurre motivatamente questo numero minimo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale per dichiarazione di voto.



PEDRALE Luca

Su questo articolo ci asteniamo, come sarà su quasi tutto l'articolato seguendo la nostra linea prudenziale tenuta in Commissione. Vorrei per cogliere l'occasione della dichiarazione di voto, per chiedere un chiarimento all'Assessore: eventuali deroghe vengono realizzate con deliberazione del Consiglio o della Giunta regionale? Mi riferisco all'istituzione dei Centri per l'impiego sotto i 100 mila abitanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale, per dichiarazione di voto.



VIGNALE Gian Luca

Come Gruppo, ci asterremo per due motivi: nell'intervento di prima eccependo aspetti di carattere normativo, mi sono dimenticato di far rilevare che la dizione della lettera e), " (...) utenza non inferiore ai 100 mila abitanti", non è il modo migliore per definire i bacini territoriali, che andrebbero suddivisi o a carattere provinciale o con un numero non inferiore ai 200/300 mila abitanti.
Peraltro, i Centri per l'impiego sono strutture che da qualche parte funzionano e da altre no.
I 13 Centri per l'impiego della Provincia di Torino con più di 300 dipendenti, in un anno, impiegano, fatte salve le quote relative alla Legge n. 68, circa 1.000 persone l'anno. Quindi, meno di 3 impiegati per singolo addetto, comprese le collocazioni obbligatorie che le imprese fanno tramite i Centri per l'impiego. Comunque, mi spaventa il fatto che in provincia di Torino i Centri possano diventare 20, considerando che alla Provincia costano circa 40 milioni di euro l'anno, fra manutenzione straordinaria stipendi e quant'altro.
Detto ciò, a me va benissimo che l'articolo sia votato così com'è tuttavia rilevo che in questo modo, tenendo l'articolo sulla scrivania sarà compito del Consiglio - e non della Giunta - tutta una serie di cose per esempio, la verifica, il monitoraggio e la valutazione sulla qualità complessiva dei servizi al lavoro: l'Agenzia, l'Osservatorio e quant'altro così come i criteri per l'organizzazione, le modalità, specificazione e tempi di attuazione delle procedure di avviamento e selezione presso la Pubblica Amministrazione. Temo si commetta un errore nell'approvare l'articolo così com'è.
Se l'interesse maggiore è approvare un articolo, anche se evidentemente sbagliato, perché occorrerebbe distinguere fra le competenze del Consiglio e quelle della Giunta, accomodatevi. Certamente, noi non lo voteremo soprattutto per le motivazioni che dicevo: non tanto nel merito dell'articolo, ma rispetto a quelli che saranno i compiti del Presidente del Consiglio, che avrà dovere di esercitare le funzioni indicate all'articolo 4.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo 5.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
un argomento già trattato, almeno in parte, in Commissione, ma non avevamo riscontrato, in quella sede, una sufficiente chiarezza.
Vorremmo sapere come è prevista l'organizzazione interna dell'Agenzia: in particolare, vorremmo capire se è rimandata allo Statuto dell'agenzia stessa, soprattutto per quanto riguarda l'organizzazione del personale apicale, e se è organizzata sulla falsariga di quanto già previsto per l'ARPA - Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale - senza far riferimento ad altre agenzie, che, successivamente, negli anni, sono state introdotte dalla Giunta regionale.
Inoltre, in merito al comma 6 di questo articolo, vorrei conoscere dall'Assessore con più precisione quali sono i compiti di assistenza tecnica, come si sviluppano verso gli Enti locali e se questa attività di assistenza tecnica viene indennizzata da parte degli Enti locali a favore dell'Agenzia.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pedrale.
Emendamento rubricato n. 7 presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero: Al comma 3 le parole: "informata la Commissione consiliare competente" sono così modificate: "con il parere favorevole della Commissione consiliare competente".
Subemendamento all'emendamento n. 7, rubricato n. 12) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Migliasso: Art. 6 (Agenzia Piemonte Lavoro) Le parole "con il parere favorevole" sono sostituite dalle seguenti: "sentita la Commissione".
evidente che, qualora venisse approvato l'emendamento n. 12 della Giunta regionale - sub-emendamento all'emendamento n. 7 - l'emendamento n. 7 risulterebbe inutile.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Vorrei spiegare il motivo del nostro emendamento. Il disegno di legge prevede, all'articolo 6, la dicitura "informata la Commissione consiliare competente": come sapete, "informata" è una dizione estremamente labile per cui succede, di fatto, che la Commissione non ne discuta (sappiamo il valore che può avere un'informativa).
Noi chiediamo, invece, un parere preciso, per cui chiediamo di sostituire alle parole "informata la Commissione consiliare competente" le parole "con il parere favorevole della Commissione consiliare competente".
Il parere favorevole implica che il provvedimento sia presentato in Commissione, sia illustrato dall'Assessore, eventualmente discusso, e comunque votato.
L'emendamento n. 8, che ritiriamo, era sostanzialmente strutturato nello stesso modo, ma, in effetti, prendiamo atto che in quel caso chiedevamo il parere favorevole della Commissione non su un atto del Consiglio o della Giunta, ma su un atto esterno, ovvero la relazione dell'Agenzia. Effettivamente, non possiamo votare la relazione dell'Agenzia. Per questo motivo, ritiriamo l'emendamento n. 8.
L'emendamento 7, che ho testé illustrato, lo manteniamo e chiediamo ai Consiglieri di votarlo; in generale, mi pare che già troppe volte il Consiglio venga scavalcato dalla Giunta.
Ripeto, "Informata la Commissione consiliare competente" è una dizione che dice poco. Con le parole "con il parere favorevole della Commissione consiliare competente" si chiede l'illustrazione e il voto preciso della Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 8 dei Consiglieri Rossi, Dutto e Novero è ritirato.
Ha chiesto la parola l'Assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Nel rispondere al Consigliere Pedrale, vorrei precisare che l'Agenzia Piemonte Lavoro è organizzata esattamente come l'Agenzia Piemonte Lavoro istituita, a suo tempo, dalla legge n. 41, dall'allora Assessore Pichetto.
Tra l'altro, la dizione dell'articolo è molto ben dettagliata. Per quanto riguarda i compiti dell'Agenzia Piemonte Lavoro, l'articolo 6 comincia con "è confermata l'istituzione dell'Agenzia Piemonte Lavoro", prosegue definendo gli organi dell'Agenzia stessa e, infine, all'articolo 8, ne specifica l'organizzazione.
Per quanto concerne le attività esercitate a favore di Enti pubblici lei faceva riferimento al comma 6 dell'articolo 6, laddove si dice "esercita compiti di assistenza tecnica agli enti locali e alle loro associazioni, su richiesta dei medesimi, per la progettazione, valutazione di programmi e di interventi connessi alle politiche ed ai servizi per il lavoro" - si fa riferimento, come si dice in termine tecnico, ad una leale e buona collaborazione fra Enti, con i quali, tra l'altro, secondo il principio di competenze stabilite dallo Stato - funzioni di carattere programmatorio oppure di carattere gestionale e esecutivo - concertiamo tutte le nostre politiche.
E laddove questi Enti non fossero dotati di proprie risorse in house per poter condurre delle indagini, potrebbero avvalersi delle competenze dell'APL.
Per esempio, ogni anno presentiamo una relazione, che puntualmente vi viene inviata , sullo stato e sull'attuazione delle politiche svolte dai Centri per l'impiego; recentemente abbiamo presentato, sempre in collaborazione con le Province e con le Camere di Commercio, un'indagine sui fabbisogni formativi; la settimana scorsa abbiamo organizzato un seminario alla GAM, con tutti questi soggetti, relativamente al problema della ricollocazione, soprattutto nei momenti di crisi. Sono funzioni che esercitiamo e organizziamo insieme a loro e per loro conto. Ricordo ancora, le due giornate (ormai sono diventate tali nel corso dell'anno) dedicate a "Io lavoro", della Provincia di Torino, per le quali mettiamo a disposizione un certo tipo di organizzazione. È un servizio a favore degli Enti pubblici a titolo gratuito. Per quanto riguarda l'emendamento di n. 7 del Consigliere Dutto - peraltro, lo ringrazio per aver ritirato l'emendamento n. 8 - lo respingo e propongo il mio subemendamento che pu in qualche modo, venire incontro alle Sue esigenze, e a quelle di tutti. Al comma 3 laddove si dice "informata la Commissione consiliare permanente..." sapendo bene i Consiglieri che "informata" può voler dire anche soltanto l'invio di un documento che chiunque può chiedere venga messo in votazione ma può anche non essere discusso - propongo "sentita la Commissione consiliare competente", perché la parola "sentita" implica naturalmente un voto.



PRESIDENTE

Mettiamo in votazione il subemendamento n. 12) testé illustrato dall'Assessore.
Il subemendamento è all'emendamento n. 7).
Ha chiesto la parola per chiarimenti il Consigliere Burzi; ne ha facoltà



BURZI Angelo

L'Assessore, nel respingere l'emendamento precedentemente spiegato dal collega Dutto, di cui abbiamo il testo, ne propone uno ulteriore.
Al di là del fatto che quest'ultimo non sia scritto, mi pare che l'Assessore abbia proposto al comma 3, al posto dell'attuale dizione "informata la Commissione consiliare competente", il subemendamento "sentita la Commissione consiliare...". Permanente o competente? Personalmente ho capito permanente.



(Voci in aula)



BURZI Angelo

Mi dicono "competente".
Mi scusi, Assessore, il subemendamento che la Giunta è favorevole a proporci, relativamente alla dizione "informata la Commissione consiliare competente" è di cambiare il participio passato "informata" con "sentita".
Da dove fa desumere - così ha detto - che da ciò derivi la necessità di un voto? Non so se ho compreso il ragionamento che lei ci sottoponeva.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Ha capito benissimo. naturalmente, come sempre. Gli Uffici mi hanno confermato che laddove c'è scritto "sentita", ciò implica un voto.



PRESIDENTE

corretto. Con "informata" si dà l'informazione, mentre "sentita" vuol dire con votazione.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Adesso che ho capito, posso dichiarare il voto contrario sul subemendamento, non perché non mi fidi delle parole dell'Assessore - ci mancherebbe! - né, tanto meno, delle interpretazioni autorevoli (e non lo dico in maniera superficiale) degli Uffici.
Se mi viene detto che "sentita" equivale a voto, ne prendo atto, ma se è vero che "sentita" equivale a voto, perché non votate quello presentato dalla Lega dove c'è scritto che si vota? Magari, fra un po', in un Consiglio regionale composto da gente peggiore di come il collega Chieppa ieri ci ha definiti - perché il peggioramento non ha mai fine - qualcuno non si ricorderà cosa ha detto l'autorevole Assessore Migliasso o l'ancora più autorevole (nel senso di interpretazione di regolamenti) struttura degli Uffici - regolamenti che in altra sede, noi auspichiamo che si cambino.
Perché non diciamo "voto", con questo facile sostantivo? "Si vota". Mia madre, quando uno dice "si vota", non capisce "informata" o "sentita", ma capisce che deve prendere la tessera elettorale - se la trova, ma io so che la tiene perché vota per me - e andare a votare. Non viene né sentita n informata, ma vota.
Quindi, io voto contro l'emendamento dell'Assessore Migliasso, perch mia madre non lo capirebbe.
Inoltre, mi domando: "Perché mai - buon Dio! - non si possa votare a favore... C'è forse un pregiudizio razziale nei confronti della Lega? Ditecelo. Se ci dite che c'è un pregiudizio etimologico-razziale, ne prendiamo atto e ci attestiamo di conseguenza.
Sull'articolo mi esprimerò in maniera più compiuta. Siamo tutti favorevoli a che la Giunta, da chiunque sia rappresentata, venga, ci informi, e che essendo venuta per sentire, non per informare, significa vota.... Ma non possiamo scrivere che si vota? Così mia madre è più tranquilla e lo capisce. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Presidente Burzi, lei è abilissimo. Io sto facendo uno sforzo incredibile per comprendere quanto lei vuole dire.
Ho compreso benissimo. Nel nostro normale lavoro di scrittura delle leggi e delle deliberazioni, il verbo "sentire" o il participio passato "sentita" è usato spesso, ed è più e più volte stato sancito, in Commissione e in quest'Aula, che il "sentito" significa votato.
Ho respinto la formulazione del Consigliere Dutto non certo per pregiudizio "razziale"! Io credo di avere buoni rapporti e di grande cordialità con tutti, prima di tutto in considerazione del fatto che apparteniamo alla razza umana!! Quindi, la mia ragione nel respingerlo sta semplicemente nel fatto che il Consigliere Dutto accanto alla parola "voto" - come sicuramente non le sarà sfuggito - prevede "favorevole", il che non ci sta. La Giunta pu sentita la Commissione e acquisito il parere, magari anche negativo procedere a suo rischio e pericolo. Sono prerogative della Giunta. Grazie.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Vorrei ancora fare una proposta. Se è solo quel "favorevole" a far sì che si voti contro il mio emendamento, sarei disposto a cancellarlo. La dizione, quindi, sarebbe "con il parere della Commissione consiliare competente". A quel punto dovrebbe avere lo stesso significato di "sentita"; però è più chiaro.



PRESIDENTE

evidente che "con il parere" è identico a "sentita"; "con il parere" significa con il voto della Commissione.
Presumo che l'Assessore ritiri il subemendamento.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Bene: ritiro il subemendamento e Lei emenda il suo, nel senso di "sentito il parere".



PRESIDENTE

Il subemendamento 12) è ritirato dalla Giunta.
L'emendamento n. 7) è modificato togliendo la parola "favorevole", quindi "con il parere della Commissione consiliare competente". Prego il collega di avvicinarsi ai banchi della Presidenza per apporre la firma.
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese su tale emendamento, così come modificato, sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Ricordo che il numero legale è 26.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6, così come emendato Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Avendo abusato del tempo sull'emendamento, mi sono astenuto dall'intervenire sull'articolo n. 6. Questo intervento vale sull'intero argomento del n. 6, n. 7, n. 8, che toccano (come anche l'Assessore ha ricordato), l'Agenzia, la sua organizzazione e i suoi organi. In parte l'ha già detto (se ho ben colto, pur non avendolo sentito perché ero fuori dall'Aula esattamente come sta facendo il Consigliere Clement in questo momento, quindi con le stesse identiche finalità ed esigenze, solo che lui quando fuma non guarda la televisione, mentre io, invece, essendo un pervertito, la guardo) il collega Clement che - se non sbaglio o, almeno così io ho inteso - rispondendo ad un precedente intervento del collega Vignale sulla discussione generale, ha detto che è evidente che la parte finanziaria di questa legge - quando ci arriveremo - può non essere totalmente adeguata.
Questo uno degli argomenti che ha trattato il collega Vignale, il quale si è già dichiarato disponibile, interessato e convinto - utilizziamo tutti gli aggettivi possibili - rispetto alla necessità di rivedere la situazione finanziaria, evidentemente nella sede competente di esame del bilancio e della stessa finanziaria.
Mi soffermo su un altro punto, che è possibile declinare anche per altri articoli.
Realizzare le leggi è oggettivamente difficile, e questa è una legge ponderosa, se non altro come numero di articoli. Qui stiamo toccando un organo, anzi, una struttura, l'Agenzia, nella sua organizzazione e nei suoi compiti, sulla quale, a mio avviso - e ciò non da ora, Assessore Migliasso: lo pensavo anche prima, quando era Assessore il collega Pichetto - si pu essere critici, pur appartenendo alla maggioranza. So che a voi non capita di essere critici all'interno della vostra maggioranza, ma a noi capitava non sempre - e queste criticità, questi dissensi trovavano le giuste forme per esprimersi.
A mio avviso, nella sua dichiarazione - non voglia fraintendermi se la mal interpreto - ci sono due aggravanti specifiche (che non sono due attenuanti).
vero: l'allora Assessore era Pichetto, che ha cominciato a fare l'Assessore poco prima del collega Cavallera (siamo all'incirca nel XIII secolo dopo Cristo); è palese che il livello di organizzazione di una scrittura che si occupi di questo tema, ove fosse inadeguato allora - anche allora avevo qualche dubbio - è palesemente inadeguato oggi Mi domando e me lo sarei dovuto domandare più propriamente analizzando i compiti dell'Agenzia, cioè quelli declinati all'interno del comma 3 dell'articolo 6 (dal punto a) al punto f)... Guardate che i temi su cui stiamo legiferando - lo dico con molta serenità - sono temi su cui, al di là delle dotazioni finanziarie, sarebbe bene cominciare a discutere, e non sarebbe tempo sprecato. Speriamo che la piena passi, senza neanche lasciare un millimetro di umido o di fanghiglia, oppure che i termini di programmazione, di formazione dei lavoratori, di mobilità del lavoro, si spostino, da un'area all'altra? Chiunque si sia occupato di mobilità del lavoro sa che, a torto o a ragione, c'è una certa resistenza al cambiamento, in qualche misura connaturata con il DNA delle persone (non con lo status sociale né con il livello occupato all'interno del mondo del lavoro). La resistenza al cambiamento è oggettivamente un elemento che tutti coloro che si sono occupati, a qualunque titolo, di mondo del lavoro, sanno essere elemento di considerazione.
Una domanda, che pongo soprattutto come tema alla maggioranza che oggi, ci propone la questione, dopo un lavoro piuttosto lungo e significativo, nell'ambito della sede competente, che però si è svolto in stagioni che noi pensavamo fossero diverse, pur essendo precedenti a quella che stiamo vivendo oggi. Non avete l'impressione che stiamo - appunto perché l'ha fatto Pichetto, e noi semplicemente lo confermiamo, come ha detto l'Assessore Migliasso, citando il comma 1 dell'articolo 6 - facendo qualcosa, non voglio dire di dannoso, ma di non sufficientemente utile per il tema che stiamo toccando? Attenzione: le cose inutili pesano; non ho detto dannose, non me lo permetterei, perché non faccio parte sistematicamente della VII Commissione, per cui non ho elementi di merito sufficienti per dire che questa cosa è dannosa, ma ho sufficienti indizi per ritenere che sia inutile. Anche soltanto leggere questa cosa è un peso. Noi, invece, avremmo bisogno - credo, penso, temo - di estrema snellezza, di estrema efficienza di estrema decisionalità anche nell'area del mondo del lavoro, quando la piena sarà passata. Temo che alcuni appesantimenti - quand'anche semplicemente confermati da periodi precedenti - possano risultare meno tollerabili, e si passerebbe, domani, dall'inutile al dannoso.
Ripeto: non ho nessuna particolare critica né per l'articolo 6 né per l'articolo 7 né per l'articolo 8, altrimenti dovrei connettere le critiche al collega Pichetto - e questo mi causerebbe ulteriori problemi politici che, francamente, tenderei a volere evitare, visto che ne ho già a sufficienza.
Però, visto che abbiamo deciso, fra l'altro, di occuparcene oggi - per rendere in qualche modo più significativo con il nostro lavoro: una modalità di onore a degli scomparsi che non dovevano morire, tanto più in quel modo (perché questo è il motivo per cui siamo qui e non in altra sede) ricordiamoci che le cose inutili hanno, appunto, la caratteristica di essere inutili. Credo dunque che ci si debba pensar bene tutti, e a maggior ragione, o a maggior onere, chi queste cose oggi propone, o ripropone.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Consigliere Burzi, naturalmente, non condivido la Sua opinione, perch se una cosa funziona, non mi importa proprio nulla se l'ha fatta un mio predecessore o una mia predecessora.
In questi anni, ho potuto constatare che l'Agenzia Piemonte Lavoro è un ottimo strumento al servizio della Regione e anche di quell'insieme di enti locali, soprattutto quelli che hanno meno opportunità e possibilità, per poter condurre tutte quelle attività di cui è dato conto partitamente nei vari articoli. Per esempio - cito una delle tante attività che non ritengo inutili, ma utilissime per la nostra gente - l'Agenzia Piemonte Lavoro gestisce il bando per il sostegno al reddito ogni anno. Se dovessimo farlo in house, naturalmente, alla direzione 15, non saremmo in grado di farvi fronte, così come per tante altre ricerche e monitoraggi.
Quindi, non condivido la Sua opinione. Ritengo che il ripetere delle cose non sia passatismo e neanche che fare cose nuove sia nuovismo, si fanno le cose utili e necessarie; se è utile e necessario mantenere delle cose vecchie, ben vengano le cose vecchie.



PRESIDENTE

Possiamo procedere con la votazione dell'articolo 7.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Si è capito il labiale, possiamo procedere con la votazione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Senz'altro.
La registrazione è a disposizione dei colleghi che la vorranno richiedere in quanto, oltre alla registrazione audio, abbiamo anche quella video.



PRESIDENTE

Il numero legale è sempre 26.
Non essendoci dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 8



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Siccome avevo detto che non sarei più intervenuto su questi articoli non interverrò sugli articoli che vanno fino al n. 8, che riguarda l'organizzazione dell'Agenzia. Però - rendendo meno inutile l'assenza momentanea dell'Assessore Migliasso - pongo un tema che non riguarda l'Assessore Migliasso, perché mia madre direbbe che "il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi". Qui c'è la pentola, qui non c'è il coperchio.
Nella legge n. 15 del 29 giugno 2007, che abbiamo fatto noi, che devolve una serie di cose ai piccoli Comuni - dicendo che l'abbiamo fatta noi intendo riferirmi a questa legislatura, voi come maggioranza - immagino che noi ci astenemmo...



(Commenti fuori microfono)



BURZI Angelo

L'abbiamo votata, bene, ancora meglio.
All'articolo 2 (Linee generali di intervento), al punto 2), c'è un passo in cui si dice: "Le situazioni di marginalità (...) sentita la competente Commissione consiliare", toh, guarda, "sentita" - quindi, la pentola.
Presidente, stia attento alla pentola, che poi non si vede il coperchio.
Poi, l'Assessore competente, che è l'Assessore Deorsola, che, tra l'altro, ha tra le sue competenze - scusate il gioco di parole - anche i rapporti con il Consiglio, per essere precisi, il 21/11/2008, fa una deliberazione in versione definitiva - ce l'ho qui, è la deliberazione n.
1/1014 - il cui dispositivo, a pagina 3, recita: "Per quanto sopra premesso, la Giunta regionale, visto il parere, sentita in proposito la competente Commissione...", quindi, questa è l'altra parte del coperchio.
Questa roba qui in Commissione non è stata votata! Questa deliberazione è un'applicazione della legge che abbiamo votato tutti, mi ricordava la collega Motta, quindi senza neanche un dissidio politico, siamo d'accordo.
Questa roba qui in Commissione non è stata votata! Adesso vi fermate il tempo necessario - vedo gli Uffici scatenati nella ricerca non so se dell'Assessore o di che altro - e mi dite che questa cosa qui l'avete votata oppure qualcuno mi risolve il problema circa l'interpretazione che "sentita" è "votare"; spiegatelo all'Assessore Deorsola, fate qualcosa perché questa roba qui in Commissione non è stata votata!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Da una verifica superficiale, dovremmo darle ragione.
(Commenti del Consigliere Burzi)



PRESIDENTE

Superficiale...
Non ci sono altri interventi.
La parola all'Assessore Migliasso che interviene in merito a quanto riferito dal Consigliere Burzi.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Un minuto di sospensione, per cortesia.
Se il Consigliere Reschigna può gentilmente collaborare, la ringrazio.



(La seduta, sospesa alle ore 16.41 riprende alle ore 16.54)



PRESIDENTE

Data soluzione - mi auguro - al problema incidentale posto dal Consigliere Burzi, potremmo passare alla votazione dell'articolo 8, dopo aver naturalmente esaminato gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dai Consiglieri Dutto, Rossi Novero: Art. 8 (Organizzazione dell'Agenzia Piemonte Lavoro) Il comma 1 è così modificato: "1. La dotazione organica dell'Agenzia è definita con deliberazione della Giunta regionale, previo parere Commissione consiliare competente, Il personale utilizzato in attività connesse ai servizi per l'impiego possiede i requisiti dal Quadro regionale delle competenze degli operatori competenti in materia di politiche del lavoro." Non ci sono richieste di intervento sull'emendamento n. 15, n dichiarazioni di voto.
Chiedo all'Assessore Migliasso il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 15; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Il parere è negativo perché nella nostra formulazione c'è scritto "sentita la Commissione consiliare permanente".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Torniamo all'inizio della discussione. L'emendamento precedente è stato accettato con "previo parere" senza "favorevole". Se non va bene "previo" scriviamo "con il parere". Avevamo definito di scriverlo chiaramente perch il "sentita" è diventato po' aleatorio.
Nel precedente emendamento, il n. 7, è stato accettato "con il parere della Commissione competente", non capisco perché questo non venga più accettato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Se non sbaglio "previo" significa prima, preventivo. Ed è questo che non accetto. Non è questione riferita al "parere" o al "sentito". Si pu concordare la seguente formulazione: "la dotazione organica dell'agenzia è definita con deliberazione della Giunta regionale, sentito il parere della Commissione consiliare competente", ma non "previo parere".
Ripeto, "previo" non è accettabile perché preventivo.



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore, ma il parere è sempre preventivo. Non ci pu essere un parere a posteriori.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

No. Potrebbe succedere, Presidente, che formulata un'ipotesi di larga massima, sulla quale la Commissione si esprime, di essere poi vincolati a quell'ipotesi. Cerchiamo, anche per pulizia del nostro testo, di formulare "acquisito il parere della Commissione consiliare competente".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Larizza, ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Vorrei fare una considerazione sui richiami alle Commissioni. Su questioni specifiche va bene "sentita". È chiaro che se deve essere sentita la Commissione, non può che essere sentita prima. La mia considerazione è questa. Penso che questi emendamenti non siano opportuni se estesi ad ogni atto di competenza della Giunta. Non tocca me dirlo, ma lo segnalo.
Bisognerebbe selezionare alcune questioni importanti. Quanto ora in discussione penso che dovrebbe essere competenza della Giunta indipendentemente dal parere della Commissione, altrimenti non procediamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Credo che la questione, che emerge oggi per la seconda volta, ponga oggettivamente, un problema di interpretazione. Al di là di essere d'accordo con quanto sostenuto dal Consigliere Larizza, nella mia breve carriera - se possiamo chiamarla così - di Presidente di Commissione e avendo fatto anche un po' di formazione con gli Uffici (nel senso che ogni tanto gli Uffici mi "davano di gomito" e mi dicevano cosa dovevo fare) avevo tendenzialmente capito che le modalità per coinvolgere la Commissione, erano sostanzialmente tre.
"Informata". Significava che la Commissione veniva informata o dall'Assessore, che veniva a relazionare in Commissione o tramite un documento.
Altra modalità: "sentita". L'Assessore veniva in Commissione, dove si apriva una discussione che alcune volte si chiudeva esprimendo un giudizio sul tema, altre volte non esprimeva particolari giudizi, ma valutazioni su parte di programmi, piani o quello che era.
Terza modalità: "parere vincolante" della Commissione. Queste le tre modalità.
Adesso, stiamo introducendo qualcosa in più? Un parere o è vincolante o non lo è. Se non è vincolante, va bene "sentita". Chiariamoci sui termini chiediamo agli Uffici di chiarire questa vicenda e poi andiamo avanti altrimenti tutte le volte ci fermiamo.
L'esigenza è di portare a compimento la legge; credo non ci sia alcuna volontà ostruzionistica da parte della minoranza né, tanto meno, da parte del Consigliere Burzi che ieri, nel suo intervento, ha chiesto, anche formalmente, di procedere con i lavori.
Cerchiamo di superare questi fraintendimenti, altrimenti rischiamo di passare tutta la giornata a discutere se è meglio "sentita" o "parere".
Rimarco ancora che le competenze della Giunta, definite esplicitamente da normative di carattere nazionale, dai nostri istituti e dai nostri Regolamenti, debbano essere salvaguardate, ma nella chiarezza delle singole competenze e nel rispetto di quelle del Consiglio, che non può essere esautorato su tutti gli argomenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Sono totalmente d'accordo con quanto ha detto adesso il Consigliere Clement, non solo nella forma, ma anche nel merito. Per me questo significa che l'argomento posto, non era affatto inteso a titolo di rallentamento dei lavori, ma semplice dimostrazione che - se non conoscessi Deorsola direi in buona fede, ma conoscendo Deorsola mi si consenta qualche modesto dubbio ma niente più che dubbio - può succedere che alcune interpretazioni, quali quelle che il Consigliere Clement ha riassunto nell'esercizio delle sue funzioni di Presidente, possano andare disattese. Dividerei. Rimane il tema posto in sede incidentale: si è dimostrato, ma casualmente, come pu succedere che un'interpretazione qui data, venga, in buona fede, non correttamente interpretata in altre sedi. Qualcuno se ne faccia carico; non so se la sede corretta sia - a mio avviso sarebbe - quella dell'VIII Commissione o qualunque altra sede. È certo che è tema di Regolamento; l'ha posto il Consigliere Larizza, dando un'interpretazione di competenza, che è di merito.
Non discuto il merito, ma il Consigliere Larizza è stato puntuale.
noto a quest'Aula che il "tema Regolamento", noi lo poniamo come elemento urgente di discussione, e non solo per il benessere legislativo dell'Aula.
In questo caso noi lo connettiamo con il benessere economico finanziario di quanto succede fuori di qui - ma anche questo esula.
Considero posto il problema - non da risolversi adesso. Per quanto mi riguarda, non entro più nel merito, se sia scritto "previo", "dopo" o "post": però il problema rimane.
Qualcuno se ne faccia carico: l'VIII Commissione, l'Assessore ai rapporti con il Consiglio o la Giunta del regolamento.
Sul " tema Regolamento", a me pare che non soltanto noi, ma anche il Gruppo del PD, a suo tempo, si fosse espresso con molta chiarezza. Il tempo, però, passa e adesso riteniamo che sia arrivato il tempo di raccoglierne i frutti.
Ora, però, tornerei alla legge 483, argomento che ci siamo dati oggi di competenza, con le motivazioni che il Presidente Clement ha anche riassunto poco fa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Volevo intervenire nel merito, ma l'intervento del Presidente Clement ha reso superfluo il mio. Vorrei precisare al Consigliere Burzi che lunedì prossimo porrò la questione all'o.d.g. dell'VIII Commissione. Certamente il Consigliere Burzi sarà d'accordo sul fatto che la deliberazione cita impropriamente "sentito il parere della Commissione", penso sarebbe stato meglio "informata la Commissione", perché il livello è stato quello di un'informazione, sulla quale non c'è stata espressione.
Lunedì prossimo ne parleremo sicuramente in VIII Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Penso che le cose appena dette, per la loro chiarezza, non meritino alcuna puntualizzazione.
Dico soltanto che lasciando l'articolo così com'è, è chiaro che si potrebbe ipotizzare un'informazione successiva, mentre, in genere "sentito" o "previo parere" ha sempre significato un coinvolgimento preventivo.
Sentiamo la decisione, in termini finali, di chi ha presentato l'emendamento, però se vogliamo un coinvolgimento preventivo, pur nei limiti cui faceva riferimento il Consigliere Larizza, bisognerebbe scrivere "sentita", intendendo che, per tradizione, "sentito" è sempre precedente all'adozione del provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Vorrei fare un'ultima proposta, visto che, approvando l'emendamento n.
7 (da me modificato), la dizione finale dell'articolo n. 6 era "con il parere", per analogia, propongo di scrivere "con il parere", in tutta la legge, in casi simili.
Pertanto, proporrei di modificare il mio emendamento: sostituire "previo parere della" con la seguente dizione "con il parere della Commissione consiliare competente". Così, perlomeno, gli articoli 6 e 8 hanno lo stesso schema.
Oltretutto, mi sembra che "con il parere" diventa chiarissimo.



PRESIDENTE

Tuttavia, "con il parere" suona proprio male, cacofonie a parte.
Proporrei, "previo", "sentito", oppure "acquisito".
Meglio scrivere com'è sempre stato scritto: o "sentito il parere" oppure "sentita la Commissione".
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Vorrei far presente al Consigliere Dutto che nel precedente articolo il uso emendamento, correttamente, era stato modificato in "previo parere".
Siamo sulla materia della dotazione organica dell'Agenzia di lavoro, che è una materia che, per quanto riguarda la stessa regione, è stata totalmente oggetto di delegificazione con l'ultima legge sulla riorganizzazione degli Uffici.
Dire che su un problema di una dotazione organica dell'Agenzia Piemonte Lavoro, noi ripristiniamo, di fatto, un intervento da parte del Consiglio che vada oltre all'informazione, alla comunicazione alla Commissione, mi sembra che, da un lato, facciamo dei progetti di riforma che correttamente, vanno verso una regione un po' più moderna e poi ci aggrappiamo perché, tutto sommato, nei fatti, vogliamo ritornare a quello che avevamo prima.
Penso che qui "previo parere" non ci stia, mentre prima sì.



(Commenti in aula)



RESCHIGNA Aldo

Sì, "informata" va bene su questa materia.



(Commenti in aula)



RESCHIGNA Aldo

Lo correggiamo.



PRESIDENTE

Vorrei informare che i Consiglieri della Lega Nord hanno la positiva abitudine di riportare prima quanto scritto nella legge e poi di citare l'emendamento. Alcuni, forse per una lettura superficiale, intendono che entrambe le parti costituiscano l'emendamento. L'emendamento è, invece solo la seconda parte.
Vorrei far notare ai colleghi il testo della legge recita "La dotazione organica delle agenzie, definita con deliberazione della Giunta regionale sentita la Commissione Consiliare competente", non bisogna aggiungere nulla. Si può tranquillamente lasciare "sentita", si è sempre usato ed è sempre andato bene. Così possiamo proseguire nei nostri lavori.
La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Ho ascoltato con attenzione l'intervento del Consigliere Reschigna.
Quando è stata redatta la legge non era ancora passato il provvedimento di delegificazione, al quale si faceva cenno, e dunque mi sembrerebbe corretto, a maggior ragione in un organismo come l'Agenzia, usare lo stesso schema, la stessa dizione. "Informata" credo sia accettabile da tutti proprio perché si parla di dotazione organica su cui abbiamo già delegificato abbondantemente; naturalmente, se il Presidente condivide.



DUTTO Claudio

A questo punto, dovete presentare un emendamento, perché è un passo contrario a quanto chiedevamo: si parte dal testo, dove la proposta era "sentita". Poi, per analogia, avevo proposto di sostituire con la dizione "con il parere", che abbiamo appurato essere sinonimo di "sentita".
La dizione "informata", penso sia un notevole passo indietro, sul quale noi non siamo d'accordo: dovete presentare un emendamento preciso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Sulla dizione "informata la Commissione" mi pareva di avere colto segni di assenso nei confronti di quanto diceva il Consigliere Reschigna.
Comunque, nulla quaestio, propongo che rimanga il testo non emendato, cioè "sentita la Commissione consiliare permanente".



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dopo lunga e approfondita discussione, poniamo in votazione l'emendamento rubricato n. 15, sul quale la Giunta esprime il parere negativo. Ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15.
Il Consiglio non approva.
Subemendamento rubricato n. 17) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Migliasso: Art. 8, al comma 3 le parole da "ad incarichi a progetto" a "del progetto" sono sostituite dalle seguenti: "a contratti a tempo determinato nella misura strettamente necessaria previa autorizzazione e relativa dotazione di risorse della Giunta regionale contestuale all'affidamento delle attività".
La parola all'Assessore Migliasso, per l'illustrazione.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

La motivazione è la seguente: l'Agenzia Piemonte Lavoro può decidere di avvalersi, naturalmente quando ne ricorrano i presupposti, delle forme contrattuali previste dall'ordinamento nazionale, che non si esauriscono solo nel progetto, ma possono altresì intendersi come consulenze, incarichi di studio o qualsiasi altra forma di lavoro.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Intervengo in merito all'emendamento n. 16 presentato dal mio Gruppo, in quanto il n. 17 è un sub-emendamento, che modifica il nostro.
Noi modificavamo il testo proposto prevedendo non l'assunzione a tempo determinato, ma l'incarico a progetto, che ci sembrava una forma più consona all'ipotesi prevista.
Il "tempo determinato" è un contratto che, in molti casi, prelude all'assunzione definitiva. É un contratto generalizzato, dove il lavoratore presta lo stesso tipo di lavoro di un dipendente a tempo indeterminato.
Secondo la nostra interpretazione, invece, in questi casi sarebbe stata corretta un'assunzione con un contratto a progetto, proprio perché si trattava di realizzare uno specifico progetto.
Di fatto la Giunta poteva semplicemente esprimere parere negativo al nostro emendamento e bocciarlo, lasciando invariata la dizione originale.
In questo modo, invece, modificando il nostro emendamento, mi sembra che si cerchi di riportare la sostanza a com'era prima.
Non mi sembra quindi - potrei comunque sbagliare l'interpretazione che l'emendamento abbia molto senso: o si accetta il nostro emendamento o lo si respinge, lasciando il testo com'era. La mia interpretazione è questa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Dutto.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 17.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. 16 presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero: Il comma 3 è così modificato: 3. Per lo svolgimento di attività progettuali, di studio e di ricerca monitoraggio e valutazione, l'Agenzia ha facoltà di stipulare convenzioni con società, camere di commercio, università ed altri enti qualificati. Per lo svolgimento di attività gestionali di carattere straordinario e limitato nel tempo, non previste dal piano annuale di attività, di cui al comma 4) lettera a), alle quali non può provvedersi con il personale organico l'Agenzia ha facoltà di far ricorso ad incarichi a progetto nella misura strettamente necessaria, previa autorizzazione e relativa dotazione di risorse della giunta regionale contestuale alla determinazione del progetto".
Vi sono richieste di intervento sull'emendamento n. 16, modificato dalla precedente votazione? La parola al Consigliere Dutto, per dichiarazione di voto.



DUTTO Claudio

L'emendamento, essendo stato subemendato, ha perso completamente il significato che volevo attribuirgli: mi vedo paradossalmente costretto a votare contro il mio emendamento: una farsa.
In casi del genere, pregherei la Giunta regionale di esprimere parere negativo sull'emendamento e di bocciarlo. In questo modo, perlomeno potremo votare a favore del nostro emendamento. Successivamente, potrà presentare l'emendamento che crede e votarlo.
Si configura come una scorrettezza sub-emendare un nostro emendamento modificandolo nella sostanza, col risultato che, per assurdo, mi vedo costretto a votare apparentemente contro un mio emendamento.
A questo punto - mi è venuto in mente all'ultimo momento - lo ritiro.
Non voterò contro il mio emendamento.
Lo ritiro.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Le do la via d'uscita. Considerate l'emendamento n. 17) appena approvato non come subemendamento al mio emendamento, ma come emendamento al testo originale.
A quel punto comunque ritiro il mio ed avete modificato il testo originale.



PRESIDENTE

La ringrazio, ma avendo dichiarato - ed è agli atti - che quello era un subemendamento, bisognava pensarci prima.
Quindi, non possiamo ritirare un subemendamento che è stato dichiarato ufficialmente in quanto tale.
Se lei ritira...



DUTTO Claudio

Certo che lo ritiro: non voto contro un mio emendamento. A questo punto l'Assessore può ripresentare l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato con il numero 16 viene ripresentato dalla Giunta, avendolo firmato l'Assessore.
Indìco quindi la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16, che è da intendersi emendamento della Giunta regionale firmato dall'Assessore Migliasso, così come emendato dalla votazione precedente con il subemendamento n. 17.
Il numero legale è 26.
Il Consiglio approva.
Non essendoci interventi né dichiarazioni di voto, indìco ora la votazione palese sull'articolo 8, così come emendato.
Il numero legale è 26.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 21) presentato dal Consigliere Clement: Art. 9 punto c) dopo "gestire" inserire "attraverso i centri per l'impiego".
Ha chiesto la parola il Consigliere Clement per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Chiedo di inserire al punto c) dopo la parola "gestire" le parole "attraverso i Centri per l'impiego". Mi spiego: il collocamento e le attività ad esso connesse.
Conosco la situazione: la gestione del mercato del lavoro e le funzioni ad esso attribuite non sono più patrimonio esclusivo e competenza del pubblico; ormai abbiamo decine e decine - per non dire centinaia - di agenzie interinali o di collocamento di carattere privatistico.
Però, quando fissiamo i compiti delle Province e definiamo i Centri per l'impiego come centrali nella gestione del lavoro, prevediamo una figura di coordinamento interamente pubblica, che possa svolgere un'azione positiva anche nei confronti dei soggetti di carattere privato oppure accreditati a svolgere questa funzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Ovviamente mi dispiace dire "no" al Consigliere Clement, proprio in virtù delle ragioni premesse al suo intervento, e cioè che le funzioni di organizzare e gestire il collocamento e tutte le attività, ormai non sono più organizzate solo dalle Province.
Alle Province, semmai, come abbiamo manifestato recentemente in vari convegni, spetta un compito di organizzazione, e non solo con strumenti propri: ogni anno, attraverso le annualità del POR, forniamo abbondanti risorse affinché i centri pubblici possano qualificarsi e possano sempre più e meglio svolgere quella funzione di raccordo e di governo complessivo del mercato del lavoro con agli altri soggetti che, autorizzati o accreditati, operano sul mercato del lavoro. Mi dispiace molto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere negativo.
Il numero legale è sempre 26.
Il Consiglio non approva Emendamento rubricato n. 3) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Migliasso: All'art. 9 (Funzioni delle province), comma 1, lett. f) le parole "l'affidamento di servizi ai soggetti accreditati" sono sostituite dalle seguenti: "l'affidamento di servizi ai soggetti pubblici e privati".
La parola all'Assessore Migliasso



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Come Giunta regionale proponiamo di sostituire, all'articolo 9, comma 1 lettera f), le parole: "L'affidamento di servizi ai soggetti accreditati" con le parole "L'affidamento di servizi ai soggetti pubblici e privati".
Infatti, come già sta avvenendo (ed è avvenuto abbondantemente nel passato) i servizi per il lavoro possono essere affidati dalle Province a soggetti pubblici e privati, attraverso i bandi per gestire attività che possono essere legate ai POR (Programmi operativi regionali) e quant'altro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3 presentato dalla Giunta regionale.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Colleghi, per quanto riguarda i nostri lavori penso che si possa andare avanti fino alle 18.15.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Io proseguirei anche fino alle 19.00. La mia era un'indicazione che mi sembrava accogliesse le disponibilità di tutti.
Potremmo terminare i lavori alle 18.15, pertanto, invito i colleghi ad una massima attenzione. Non ci sono emendamenti dall'articolo 10 all'articolo 21, quindi, considerando la chiusura dei lavori dell'Aula alle 18.15, confido in una disponibilità e in una collaborazione con la Presidenza per poter andare avanti nel migliore modo possibile. Vi ringrazio.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 13.
Il Consiglio approva.
Vorrei informare il Consigliere Burzi, che si trovava momentaneamente assente, che chiuderemo i lavori alle 18.15. Era nostra premura informarla.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 19.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 20.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Emendamento rubricato n. 18) presentato dai Consiglieri Dutto, Burzi Vignale: Art. 21, al comma 3, le parole: "informata la" sono sostituite dalle seguenti: "con il parere della".
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

L'emendamento 18, è del tipo dei precedenti però questa volta la questione è sostanziale e non formale, in quanto il testo proposto dalla Giunta prevede "informata la Commissione", noi, per analogia, con gli articoli precedenti chiediamo a questo punto " Con il parere della" oppure "Sentita della".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso che interviene in merito all'emendamento presentato dal collega Dutto.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Va bene, lo accetto.



PRESIDENTE

Il numero legale è sempre 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 18, sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 20) presentato dai Consiglieri Cavallera, Burzi Vignale: Al comma 6, dell'articolo 21, le parole: "La Giunta regionale, nell'ambito delle procedure di collaborazione istituzionale con le province, disciplina altresì" sono sostituite dalle seguenti: "Nell'ambito delle procedure di collaborazione istituzionale con le province, la Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, disciplina altresì".
La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, quello emendato è un comma importante perché prevede i requisiti che riguardano gli operatori, le procedure di accreditamento le modalità di valutazione delle attività e tutta una serie di altre questioni che non sto qui a ripetere.
Ho previsto un gradino inferiore rispetto a quanto proposto dal collega Dutto, molto più pertinente nel comma 3. Un semplice "sentito", a questo punto, ritengo che ci potrebbe stare, perché questo è un articolo abbastanza strategico.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cavallera.
Un attimo, l'Assessore sta approfondendo l'emendamento da lei presentato e illustrato.
La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Mi scuso, ma non li avevo ricevuti.
Quindi, se non ho capito male, l'emendamento si riferisce al comma 6 dell'articolo 21, che respingo. Non è accettabile che, anche nell'ambito del rapporto istituzionale e di collaborazione con le Province, quando si prevede di disciplinare tutta una serie di materie di stretta competenza istituzionale della Giunta, che attengono alla concertazione con le Province e all'interno del Comitato al lavoro, ci sia un ulteriore vincolo che deriva dal "sentita la Commissione", altrimenti non si farà davvero più niente, non riusciremo più a fare alcunché. Come Giunta, abbiamo una serie di adempimenti, come avviene per questa legge, e non possiamo immaginare di intasare la Commissione oltre una certa soglia.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 20, sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'articolo 21 così come modificato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo 22.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo 23.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Indìco la votazione palese sull'articolo 24.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Indìco la votazione palese sull'articolo 25.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Indìco la votazione palese sull'articolo 26.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Indìco la votazione palese sull'articolo 27.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 Indìco la votazione palese sull'articolo 28.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 Indìco la votazione palese sull'articolo 29.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 30 Indìco la votazione palese sull'articolo 30.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 31 Indìco la votazione palese sull'articolo 31.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 32 Emendamento rubricato n. 9) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Migliasso: Art. 32 (Cantieri di lavoro) il comma 2 è sostituito dal seguente: "I cantieri hanno durata di norma non inferiore a sei mesi, fatte salve motivate esigenze, e non superiore a dodici mesi. La durata minima non pu comunque essere inferiore a due mesi".
La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Se i Consiglieri acconsentano, posso illustrare l'emendamento. Si propone che il comma 2, dell'articolo 32, che riguarda i cantieri di lavoro, sia sostituito con questa dizione: "i cantieri hanno durata, di norma, non inferiore ai sei mesi, fatte salve motivate esigenze, e non superiore a 12 mesi. La durata minima non può, comunque, essere inferiore a due mesi". La considerazione che ci ha guidato nel proporre questo emendamento, è che il termine minimo di sei mesi risultava troppo restrittivo. Rimane il tempo di norma entro il quale si svolge un cantiere di lavoro, ma risultava troppo restrittivo laddove, per esempio, in alcuni piccoli Comuni - ma non solo vengono attivati cantieri di lavoro che durano anche due o tre mesi finalizzati, per esempio, allo svolgimento di lavoro stagionale di durata inferiore. Quindi, pur mantenendo di norma i sei mesi, con motivazione ben spiegata, si può consentire un cantiere di lavoro anche di durata inferiore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9.
Ricordo che il numero legale è 26.
Il Consiglio approva.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 1112 "Incentivazione alla donazione del cordone ombelicale", presentato dai Consiglieri Gariglio, Barassi, Burzi ed altri


PRESIDENTE

Consiglieri, se l'Aula acconsente e condivide, mentre gli Uffici stanno preparando la serie di emendamenti all'articolo 32, essendoci una richiesta in tal senso, potremmo votare un ordine del giorno, il n. 1112, ampiamente condiviso da tutti.
Ripeto, in attesa che gli Uffici preparino gli emendamenti presentati dai Consiglieri di Rifondazione comunista, potremmo votare l'ordine del giorno n. 1112 "Incentivazione alla donazione del cordone ombelicale".
Grazie, per la disponibilità.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1112 il cui testo recita: "Premesso che il cordone ombelicale è ricco di cellule staminali in grado di produrre cellule del sangue che, come avviene per il midollo osseo possono essere trapiantate nei pazienti affetti da gravi patologie ematologiche sia neoplastiche (leucemie e linfomi), sia non neoplastiche (gravi forme di anemia, talassemia), ed è quindi un importante mezzo per combattere significative malattie del sangue; premesso altresì che il trapianto delle cellule provenienti dal cordone ombelicale esige una compatibilità minore rispetto al trapianto di midollo osseo, aumentando, in tale modo, la probabilità di trovare un donatore compatibile; considerata l'importanza della raccolta e conservazione del sangue del cordone ombelicale per recuperare le cellule staminali ivi presenti; ritenuto pertanto di incentivare la donazione del cordone ombelicale evitando che questo prezioso materiale biologico sia sprecato; il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a redigere specifici protocolli e linee guida che incentivino la donazione del cordone ombelicale e che ottimizzino la fase di raccolta e conservazione dello stesso; a promuovere, in attuazione dei percorsi formativi definiti dalla vigente normativa nazionale, un periodico aggiornamento del personale medico, infermieristico, ostetrico e pediatrico sull'evidenza scientifica della cellule staminali presenti nel sangue del cordone ombelicale; a promuovere una campagna informativa di sensibilizzazione alla donazione del cordone ombelicale sia nei confronti delle donne in gravidanza sia degli operatori sanitari; a incentivare la ricerca finalizzata a favorire le prospettive di utilizzo delle cellule staminali presenti nel sangue placentare" Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Burzi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Poiché, ogni tanto, fuori dall'argomento specifico della legge sul lavoro, e sull'ordine del giorno che abbiamo...



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, non vorrei toglierle argomento all'intervento, ma ricordo che l'emendamento rubricato n. 24 è da intendersi ritirato.



BURZI Angelo

Se lei mi dice che la distribuzione degli emendamenti connessi con la legge è finito, io non intervengo.



PRESIDENTE

Consideravo, Consigliere Burzi, per non sfidare la sorte - con gli Dei lascio il privilegio al Consigliere Leo di poter dialogare - dopo tutti gli articoli presentati, considerando anche l'esame di un ordine del giorno particolarmente importante, verificata una prima analisi degli emendamenti presentati dal Gruppo di Rifondazione comunista, che meritano un'attenta osservazione, potremo anche chiudere i lavori del Consiglio.



BURZI Angelo

Questo lo lascio valutare all'autonomia dell'Ufficio di Presidenza e ai colleghi di maggioranza.
Era mia intenzione dire, semplicemente, che sull'ordine del giorno che abbiamo appena votato, che sarebbe opportuno che qualcuno, nell'ambito della maggioranza (perché, francamente, sulla Giunta ormai non spero più) anche soltanto nel prosieguo di questa legislatura, si occupasse seriamente di quanto si può fare con le cellule staminali adulte od autologhe. Cellule che non creano alcun tipo di problema, in alcuna sede - guardate il sorriso di assoluta tranquillità e garanzia che il Consigliere Leo sta rivolgendo a tutti noi. Interessamento che, oltre ad essere utile per le finalità dell'ordine del giorno, avrebbe (come sembra in tutte le parti del mondo tranne che a Torino, dove forse c'è un problema ambientale, oltre alle polveri che affliggono l'Assessore De Ruggero e, conseguentemente, una serie di altri interlocutori) la possibilità di aumentare considerevolmente i ricercatori - una di quelle componenti del mondo del lavoro vero: ci sono tante tipologie di lavoro... Questa è una delle cose che sinora questa legislatura, lo dico in senso suggestivo, non critico, avrebbe dovuto fare.
Si può sempre porre rimedio; non è mai troppo tardi. C'é lo spazio nell'ambito in senso lato del mondo della sanità, più che in quello della ricerca (perché purtroppo il settore della ricerca non è messo benissimo) di sviluppare temi impliciti nell'ordine del giorno che abbiamo appena votato, ma ben più ampi. Ben più ampi vuol dire "lavoro". Se qualcuno se ne volesse occupare, noi non saremmo affatto contrari.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi sull'ordine dei lavori, possiamo dichiarare chiusi i lavori della seduta pomeridiana del Consiglio Regionale.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.07)



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