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Dettaglio seduta n.381 del 25/11/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIACRISTINA



(Alle ore 10.02 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(Alle ore 10.30 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 11.06)


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del Presidente del Consiglio regionale in merito alla scomparsa di Vito Scafidi, avvenuta il 22 novembre 2008 a seguito di un incidente al Liceo "C. Darwin" di Rivoli


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Prima di iniziare i nostri lavori, ritengo sia doverosa una comunicazione. Come sapete, sabato scorso, 22 novembre, era una giornata di scuola come tante altre per gli studenti piemontesi. Poi la tragedia: una raffica di vento, una porta che sbatte, il soffitto che scricchiola, cade e travolge un ragazzo. Vito Scafidi, 17 anni, è morto così, tra i banchi della 4 G del Liceo Scientifico Statale "C. Darwin" di Rivoli.
Diciassette suoi compagni sono rimasti feriti. Tra loro, uno dei suoi migliori amici, Andrea Macrì, che rischia la paralisi ed è ricoverato in prognosi riservata al CTO di Torino.
I commenti sono stati tanti, tutti all'insegna dell'indignazione e del cordoglio alla famiglia del giovane Vito, anche da parte del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ha espresso "inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli istituti scolastici".
Sull'episodio la Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio e disastro colposo. Ma il nostro impegno, come legislatori regionali e come persone coinvolte nella gestione della "cosa pubblica" della nostra Regione, deve essere concreto e possibilmente unanime.
Dobbiamo lavorare affinché simili disastri non accadano più. Non è il tempo delle polemiche, ma quello del lavoro che deve impegnarci - tutti in opere concrete a favore della scuola, inteso come luogo su cui investire risorse, non solo come ambito di problemi e di battaglie politiche, ma come luogo su cui giocare realmente il futuro del nostro Paese.
Nel ricordo e in segno di vicinanza alla famiglia di Vito, credo che sia opportuno un minuto di silenzio.



(I presenti, in piedi osservano un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Grazie, colleghi.
Desidero informarvi che la Giunta regionale ha dichiarato la propria disponibilità a rendere una comunicazione in merito alla tragedia per cui abbiamo appena osservato un minuto di silenzio.
Pertanto, vista l'immediatezza del problema, procederei, in deroga al nostro o.d.g., a cedere subito la parola alla Giunta regionale per le relative comunicazioni.


Argomento: Varie

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento al ringraziamento rivolto dal Consigliere Leo all'Assessore Pentenero e all'Assessore Oliva per rinvio Conferenza stampa


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Molto rapidamente, e interpretando lo spirito di sempre del Presidente Gariglio, volevo ringraziare l'Assessore Pentenero per aver accolto la nostra cortese richiesta di rimandare la conferenza stampa che avrebbe comportato l'interesse dei colleghi della Commissione Istruzione, del Comitato 150 e quant'altro.
Desidero altresì ringraziare l'Assessore Oliva per essersene fatto altrettanto carico; apprezziamo molto questa sensibilità.
In secondo luogo - questa non vuole essere un'excusatio non petita, ma una pro veritate - vorrei far presente all'Assessore Peveraro e all'Assessore Oliva, sebbene non sia né richiesto né dovuto (lo faccio per onestà), che le osservazioni rese ai giornali dal sottoscritto nei giorni scorsi alle varie Assemblee non sono assolutamente - anzi, paradossalmente di tutti gli Enti locali. Rispetto allo Stato, ai Comuni, eccetera, la Regione è quella che sta cercando di comportarsi meglio in difesa della cultura. Quindi, Assessore Peveraro e Assessore Oliva, voglio dare atto di quest'aspetto: siamo semplicemente preoccupati di un clima di depressione generale. A tal riguardo, mi rifaccio ad un articolo di La Spina apparso su La Stampa.
Io mi stavo facendo spiegare dal bravissimo economista...



PRESIDENTE

Collega Leo, le ricordo che il suo intervento è sull'ordine dei lavori.



LEO Giampiero

Credo che sia anche nel suo spirito, Presidente Gariglio, dimostrare che c'è dialogo e attenzione. Ci tenevo a dirlo, quindi ringrazio i due Assessori.
Ribadisco che non vi è alcuna polemica, semmai una preoccupazione comune per non tornare indietro.
Grazie, Presidente.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che in data 18 novembre sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali dell'11 novembre.
Se non vi sono osservazioni, li intendiamo approvati.
L'Aula, unanime, acconsente.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso e Robotti


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Impugnative Regione Piemonte avverso norme statali


PRESIDENTE

Desidero inoltre comunicare che con apposita deliberazione la Giunta regionale ha promosso, ai sensi dell'articolo 127, comma 2 della Costituzione, la questione di legittimità costituzionale delle seguenti norme statali: legge 6 agosto 2008, n. 133, recante "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria" per i seguenti articoli: Articolo 7, che accentra in capo allo Stato la definizione della "Strategia energetica nazionale", violerebbe il comma 3 dell'articolo 117 della Costituzione e il principio di leale collaborazione Articoli 11, 13 e i commi 8 e 9 dell'articolo 61 (Piano casa, edilizia residenziale pubblica e misure di riduzione della spesa ed abolizione della quota di partecipazione al costo per le prestazioni d'assistenza specialistica), violerebbero i commi 3, 4 e 6 dell'articolo 117 e il comma 1 dell'articolo 119 della Costituzione Articoli 64 e 58 (organizzazione scolastica, ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle regioni, comuni ed altri enti locali) violerebbero gli articoli 117, 118 e 120 della Costituzione e il principio di leale collaborazione I commi 29, 32, 33, 33 bis, 34, 35, 36, 37, 38, 38 bis e 38 ter dell'articolo 81 e l'articolo 90 (istituzione di una carta acquisti finalizzata all'acquisto di generi alimentari e alla fornitura d'energia elettrica e di gas da privati a titolo di sostegno economico delle fasce deboli), violerebbero il comma 4 dell'articolo 117 della Costituzione.
2) Articolo 3 del decreto legge 7 ottobre 2008, n. 154, recante "Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali".
Richiesta dichiarazione d'illegittimità costituzionale, previa sospensione, dell'articolo 3 (piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche rientranti nelle competenze delle regioni e degli enti locali) per violazione degli articoli 3, 5, 77, 97, 117, i commi 1 e 2 dell'articolo 118 e il comma 2 dell'articolo 120 della Costituzione.


Argomento: Edilizia scolastica

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Incidente accaduto al Liceo 'C. Darwin' di Rivoli" (collegato ordine del giorno n. 1122 dei Consiglieri Muliere, Turigliatto, Casoni, Nicotra, Clement, Burzi, Rossi Caracciolo, Comella, Manolino e Barassi, inerente a "Solidarietà agli studenti ed alle famiglie del Liceo 'C. Darwin' di Rivoli e necessità di un concreto ed urgente impegno per la sicurezza degli edifici scolastici")


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per le comunicazioni della Giunta regionale sul grave incidente occorso al Liceo "C. Darwin" di Rivoli; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Quanto è accaduto nella città di Rivoli sabato 22 novembre, presso il Liceo "C. Darwin", ci ha toccati profondamente.
Come rappresentanti delle istituzioni, anche se la Regione Piemonte non ha una responsabilità diretta sull'edificio scolastico, se non in termini di programmazione, non possiamo non essere chiamati in causa in una valutazione attenta di quello che è il quadro della situazione.
Vorrei, dunque, mettervi al corrente di quello che è il quadro all'interno della nostra Regione, perché credo che in questi attimi di panico che si sono generati all'interno delle famiglie, dei nostri studenti, dei nostri insegnanti e, quindi, all'interno delle nostre scuole tutti noi, per quanto c'è permesso o concesso, dovremmo cercare di lavorare, perché questa situazione di panico e d'assoluto senso d'insicurezza degli studenti, dei genitori e degli insegnanti in qualche modo si plachi e si ritorni ad un clima sereno, che è necessario per lavorare all'interno delle nostre scuole.
Vi leggo quanto è stato scritto all'interno dei verbali dei Vigili del Fuoco, che sono intervenuti sabato mattina. "Il personale del Comando è intervenuto per un segnalato crollo del tetto al Liceo scientifico "C.
Darwin". Le squadre dei Vigili del Fuoco intervenute all'arrivo sul posto hanno constatato che era crollata la controsoffittatura di un'aula realizzata con elementi in laterizio, di spessore di circa 9 cm, supportati al solaio superiore da fili di ferro attorcigliati del diametro di circa 2,5 mm.
Al momento del crollo, che è avvenuto durante l'intervallo, alle ore 11 circa, erano presenti nell'aula 17 ragazzi.
Tale crollo ha causato il decesso di uno studente del Liceo, Vito Scafidi. Risultano inoltre esserci 15 feriti, di cui uno in maniera grave" che questa mattina sarà sottoposto ad un secondo intervento.
"Il crollo è avvenuto in un'aula al primo piano dell'edificio scolastico costituito da tre piani fuori terra. Si è proceduto all'immediato sequestro ai fini giudiziari dell'ala interessata dal crollo.
Il sequestro è stato disposto dal PM intervenuto sul posto.
Si dichiara inoltre l'inagibilità dell'intero edificio scolastico nelle more di una verifica tecnica da parte degli Enti competenti".
Ad oggi risultano sotto sequestro sei aule, più i locali accessori del corridoio che è stato coinvolto, del Liceo "C. Darwin".
Immediatamente dopo l'evento tragico è stato effettuato un sopralluogo anche da parte del Ministro Gelmini e, con la Presidente Bresso, il Presidente Saitta, il Prefetto e tutte le autorità, insieme ai responsabili dei Vigili del Fuoco, è stata effettuata un'immediata riunione ed un immediato tavolo per la gestione della situazione venutasi a creare nel Liceo di Rivoli.
In questo primo incontro la Provincia ha comunicato la ferma intenzione di fare verifiche puntuali su tutto il Liceo "C. Darwin", ma anche sull'Istituto Tecnico "O. Romero", che è presso l'edificio attiguo al Liceo "C. Darwin".
Ieri pomeriggio è stata effettuata una nuova Conferenza presso il Comune di Rivoli ed è stato comunicato ai rappresentanti di classe sia degli studenti sia dei genitori, concordato con la Dirigente scolastica e con tutti gli insegnanti, che l'attività didattica inizierà presumibilmente il 1° dicembre per entrambi gli istituti.
Ovviamente sono state adottate soluzioni diverse per gli alunni del "C.
Darwin" e per gli alunni dell'Istituto Tecnico "O. Romero". Il Liceo "C.
Darwin" sarà trasferito all'Istituto "G. Natta", che ha sede sempre nella Città di Rivoli, mantenendo aperta anche la succursale di Piazza San Bartolomeo, che è attualmente già dedicata all'attività del Liceo "C.
Darwin".
L'attività dell'Istituto "O. Romero" proseguirà nella sede attuale e venerdì alle ore 17 sarà convocata una nuova Conferenza, nella quale la Provincia comunicherà lo stato di valutazione sulla staticità e sulla messa in sicurezza di questo secondo istituto.
Al tavolo erano presenti anche i rappresentanti dei servizi di trasporto pubblico, che hanno dichiarato la propria disponibilità a trovare immediate soluzioni affinché i ragazzi non debbano incontrare ulteriori difficoltà per proseguire le lezioni nel più breve tempo possibile, che come vi ho detto - è stato fissato per la data del 1° dicembre.
Ovviamente i ragazzi del Liceo "C. Darwin", che saranno inseriti all'interno dell'Istituto "G. Natta", dovranno frequentare le lezioni durante un orario pomeridiano, poiché al mattino ci sono gli studenti all'interno dell'Istituto "G. Natta". Ma questo è sembrata a tutti quanti all'Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale, al Dirigente Scolastico agli insegnanti e agli alunni stessi, il modo migliore per riprendere le lezioni, facendo sì che i ragazzi possano restare tutti quanti all'interno di un unico edificio e non corrano il rischio di essere divisi in classi in più edifici con il conseguente spostamento degli insegnanti e, quindi, con un'eventuale difficoltà nel portare avanti le lezioni.
Sarà convocato un nuovo tavolo venerdì, all'interno del quale la Provincia comunicherà l'esito delle valutazioni sulla messa in sicurezza in modo particolare sull'Istituto Tecnico, mentre sul Liceo "C. Darwin" la Provincia ha deciso, non appena saranno terminate le indagini e quindi l'ala che oggi è posta sotto sequestro sarà resa libera, di intervenire su tutte le controsoffittature dell'Istituto per garantire la massima sicurezza.
Ad oggi, non risultano esserci colpe, se non la tragica fatalità di questo tubo, lasciato per anni. Si sta cercando di definire da quale data esatta questo tubo sia stato posizionato con questo collegamento, con un filo d'acciaio al tetto, e quindi di addivenire ad una definizione chiara della tempistica.
Sembra certo però che la causa del crollo della controsoffittatura sia da imputare a questo tubo, che si è fatalmente e tragicamente staccato sabato mattina alle ore 11.
Credo però che questo tragico evento ci imponga una valutazione sulla sicurezza nelle scuole di tutta la nostra Regione.
Noi abbiamo adempiuto a quanto previsto dalla legge n. 23/2000, che prevede l'istituzione di un'anagrafe dell'edilizia scolastica, ovvero una fotografia di tutti i 3.129 edifici situati in Piemonte. È un processo che avviene attraverso il coinvolgimento delle Province e dei Comuni, che hanno inviato in questi tre anni la fotografia degli edifici, indicando lo stato di messa in sicurezza e indicando anche quale tipo d'attività intendono esercitare per mettere in massima sicurezza gli edifici all'interno del proprio Comune o all'interno della propria Provincia.
Con una valutazione complessiva, mi sento di affermare che le Province e i Comuni della nostra Regione hanno in questi anni dimostrato una grande attenzione ed un grande impegno nel sistemare e nel rendere i nostri edifici scolastici i più sicuri possibili.
Ad oggi, dei 3.129 edifici scolastici noi abbiamo la fotografia reale di 2.948 Comuni; quindi, siamo quasi alla totalità, quasi al 100%.
Peraltro ricordo che il requisito dell'anagrafe dell'edilizia scolastica costituisce prerequisito per accedere ai finanziamenti regionali.
Da quello che emerge, non avendo ancora completato il 100% dei Comuni possiamo assicurare che il 60% degli edifici, cioè 1.739, è in possesso del certificato di collaudo statico, mentre il 24% non ha ancora questo certificato. Il 5% ci dichiara che non è richiesto, poiché il certificato statico è obbligatorio soltanto dal 1971 e gli edifici precedenti non avevano questo tipo di certificato.
È invece in possesso del certificato di conformità dell'impianto elettrico il 46%; il 71% degli edifici ha il certificato d'agibilità o abitabilità; il 42% ha il certificato di conformità dell'impianto idro termo-sanitario, mentre il 41% il certificato dell'impianto di protezione antincendio.
Occorre anche ricordare che la norma che prevede la messa in sicurezza degli edifici scolastici viene prorogata da oltre dieci anni all'interno del nostro Paese.
Ad oggi, la proroga scade il 31 dicembre 2009. È una proroga che in via amministrativa è stata concessa dalle Regioni; così prevedeva la legge del 2006. Una proroga che è stata concessa in via amministrativa da parte delle Regioni, a patto che i Comuni adempissero al provvedimento previsto dalla legge n. 23, ovvero all'anagrafe dell'edilizia scolastica, e provvedessero altresì ad inserire gli interventi di messa in sicurezza all'interno della programmazione degli interventi delle opere pubbliche e dei Comuni e delle Province e che, per quanto è stato possibile, sono stati identificati i progetti e gli interventi nelle scuole che maggiormente richiedevano sicurezza, per quello che riguarda il Patto per la sicurezza e che è stato siglato nel 2007 tra il Ministero, la Regione e le Province. La nostra Regione ha scelto di siglare il Patto per la sicurezza con le Province perché sono quelle che maggiormente, oggi, versano in una situazione di difficoltà.
Anche in seguito a quello che è successo all'interno del Liceo "C.
Darwin" di Rivoli, abbiamo pensato di chiedere al Politecnico di Torino di lavorare con noi per fornire ulteriori strumenti tecnologicamente avanzati alle Province e ai Comuni per fare una fotografia ancora più dettagliata degli edifici. Ovviamente, bisognerà identificare una casistica di edifici sui quali poter intervenire: è l'esempio del Liceo "C. Darwin", dove nessun tecnico aveva mai pensato ed ipotizzato che, oltre a quel soffitto, potesse esserci la presenza di un'infrastruttura così pericolosa. Con il Politecnico si stanno valutando strumentazioni particolari che permettono di andare ad analizzare questo tipo di problema e questo tipo di situazione.
Mi auguro davvero che il tema sicurezza degli edifici scolastici non sia soltanto un tema che affrontiamo a colpi di cifre e a colpi di risorse ma sia una presa di consapevolezza sull'importanza di rendere le scuole sempre più sicure. La nostra Regione, in questi anni, ha stanziato 83 milioni di euro in favore dell'edilizia scolastica e 45 di questi, vedendo il coinvolgimento della Regione e delle Province, sono quelli destinati al Patto per la sicurezza siglato nel 2007.
Poco prima, vi ho detto che la proroga per la messa in sicurezza è stata ulteriormente fatta e si prevede che scada del 2009, ma esiste un altro tipo di verifica alla quale i Comuni devono sottostare, che è la verifica sismica degli edifici per la quale la legge, oggi, prevede come data di scadenza il 2010. La verifica sismica deve essere effettuata da tutti i Comuni e da tutte le Province della nostra Regione indipendentemente dal fatto che ricadano in zone definite sismiche dal Piano del Governo. La scadenza è, come vi dicevo, il 2010.
Vorrei fornirvi un quadro complessivo sulla data di costruzione degli edifici che sono presenti all'interno della nostra Regione. Noi abbiamo il 7,5%, per essere precisi, di edifici che sono stati costruiti prima del 1900; il 16,18% tra il 1900 e il 1940; il 24% tra il 1940 e il 1974; il 50 tra il 1974 e il 1990; l'1,7% tra il 1990 e il 2006.
Questo quadro dà anche un'idea della complessità e della difficoltà con la quale i nostri Comuni e le nostre Province si trovano ad intervenire su un patrimonio che è stato costruito nel corso di parecchi anni, quindi questi edifici hanno richiesto nel tempo una continua messa a norma e una continua messa in sicurezza.
Chiudo riportando le frasi che ieri sera il Sottosegretario Bertolaso ha utilizzato nel cercare di dare un giudizio sul tragico evento nel momento in cui un giornalista gli ha chiesto se riteneva sicuro quell'edificio. Il Sottosegretario Bertolaso ha affermato che, sicuramente avrebbe inserito il Liceo "C. Darwin" tra le scuole sicure del nostro Paese. Credo che questo sia un ulteriore elemento di valutazione e di riflessione che dovremmo tenere in considerazione.
L'impegno che in questi anni la Regione ha dimostrato nei confronti dell'edilizia scolastica è testimoniato dai numeri e dal lavoro che abbiamo svolto. Molto è ancora da fare, ma credo davvero che l'attenzione dei nostri amministratori sia alta. Non è un'attenzione marginale, è un'attenzione considerevole e rilevante.
Certamente, con il sostegno della Regione e anche con il sostegno del Governo, questi anni (devo dire solamente negli ultimi anni) sono state messe a disposizione risorse per la messa in sicurezza. Cosa diversa sono le risorse che sono state messe a disposizione per le zone sismiche del nostro Paese. Sono due opportunità di finanziamento diverse che nella nostra Regione, stante l'esiguo numero di Comuni definiti sismici (sono soltanto 32 quelli che rientrano nel Piano nazionale), assommano veramente poche risorse: la somma complessiva dei vari piani stralci in questi anni ammonta a due milioni e 800 mila euro.
Con l'Assessore Sibille, sto lavorando per cercare di sensibilizzare ulteriormente il Governo sul tema della sismicità, seppure siano pochi i Comuni definiti sismici, ma è in ogni modo un problema con il quale bisognerà fare i conti, tenuto in considerazione, come dicevo prima, che tutti i Comuni e tutte le Province dovranno effettuare, nell'ambito dell'edilizia scolastica, la verifica del rischio sismico entro il 2010.
Ovviamente questi dati sono a disposizione. Sono dati che attengono all'Anagrafe dell'Edilizia Scolastica Regionale che, come vi ho detto, non è ancora ultimata perché mancano alcuni Comuni. Credo che per la fine dell'anno, contrariamente a quello che è stato detto ieri sera dal Ministro, secondo cui le Regioni non hanno ancora provveduto all'anagrafe dell'edilizia scolastica, la nostra Regione potrà affermare di aver completato il progetto, che è uno strumento importante per la programmazione e per la fotografia dello stato di consistenza degli edifici della nostra Regione. Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media statale "Leonardo da Vinci" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "Leonardo da Vinci" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Edilizia scolastica

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Incidente accaduto al Liceo 'C. Darwin' di Rivoli" (collegato ordine del giorno n. 1122 dei Consiglieri Muliere, Turigliatto, Casoni, Nicotra, Clement, Burzi, Rossi Caracciolo, Comella, Manolino e Barassi, inerente a "Solidarietà agli studenti ed alle famiglie del Liceo 'C. Darwin' di Rivoli e necessità di un concreto ed urgente impegno per la sicurezza degli edifici scolastici") (seguito)


PRESIDENTE

Sono iscritti a parlare i Consiglieri Cavallera, Boeti, Cotto Scanderebech e Novero.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

La gravità dell'evento, indubbiamente, ci induce ad essere pragmatici e concreti. Naturalmente non possiamo, essendo questa un'Aula politica, non sottolineare qualche questione preliminare per poi entrare nel merito, dal nostro punto di vista, della questione.
È chiaro che siamo senz'altro orientati per costruire un clima sereno all'interno del mondo della scuola nel quale si possa parlare di programmi nel quale si possa parlare di riorganizzazione, nel quale si possa parlare di una scuola veramente orientata verso gli studenti e che, quindi accantoni, a differenza di quello che a volte è successo in determinati passaggi, interessi di parte o interessi di categoria davanti ai superiori interessi degli studenti e della loro educazione. Questo è un dato di fatto che, mi auguro, possa indurre l'Assessore Pentenero a comportarsi diversamente da qualche Assessore provinciale che va in giro a dire che lui, comunque, la legge Gelmini non l'applicherà. È o non è un amministratore pubblico tenuto a rispettare le leggi di questa Repubblica? Non so se, andando in quella direzione, si costruisce un clima sereno o, invece, si costruisce un clima da rissa che non è utile a nessuno. Un conto è essere d'accordo o in disaccordo, e ci sono gli strumenti. Abbiamo visto l'impugnativa, che io non condivido. Mi sembra che in uno stato di diritto ci siano tutte le possibilità, ma colui che ha un incarico pubblico deve applicare le leggi, altrimenti, ad un certo punto, passa la mano e lascia che vada qualcun altro.
Un'altra questione riguarda la tragica fatalità. Per anni sono stato Assessore alla protezione civile della Regione. È chiaro che tutti gli eventi iniziano dalla concatenazione di situazioni che molte volte sono irripetibili, ed è la ragione per cui noi li definiamo una fatalità eccezionale. Questo è stato detto dal Presidente del Consiglio e subito si è levato un coro, che, secondo me, non ha colto, invece, la grande e immediata attenzione del Governo, sia da parte del Capo del Governo che del Ministro competente, che si è immediatamente recata sul posto. Semmai discuteremo, come stiamo facendo adesso, se questa fatalità è stata o meno aiutata da azioni o non azioni o azioni errate da parte dell'uomo, perch questo è il punto. Quindi, si deve sempre dare un senso alle cose, prima bisogna capire e, poi, attribuire le responsabilità.
Se valutiamo i dati forniti dall'Assessore ci rendiamo conto che complessivamente l'attenzione e gli investimenti verso il mondo della scuola sono stati inadeguati, poi possiamo dire che la nostra Regione è stata colpita da alluvioni e terremoti e, dovendo scegliere all'interno delle priorità, ovviamente, si può avere privilegiato un qualcosa piuttosto che un altro.
Il problema, ovviamente, è nazionale, però, a mio avviso, a livello locale, si possono compiere delle scelte, soprattutto quando, a livello nazionale, si è fatto un patto, prima con la legge Bassanini e poi con la riforma del Titolo V, quando i Comuni e le Province a gran voce hanno chiesto di avere determinate competenze. Quando si imbocca una strada bisogna poi essere coerenti. Diciamolo chiaramente, certi edifici secolari non possono più essere destinati ad ospitare le attività scolastiche perché non solo c'è il problema sotto il profilo del rischio, ma nemmeno sono più adatti alle esigenze didattiche attuali.
Credo che una pianificazione di un certo tipo, magari pluriennale debba assolutamente diventare una costante del nostro sistema.
Purtroppo, l'inadeguatezza della gestione ordinaria rende la via tramite il Sottosegretario Bertolaso l'unica soluzione possibile di fronte alle emergenze. Questo è un dato di fatto, ma deve venire a dirlo Bertolaso che i soldi, anche se stanziati, difficilmente vengono spesi, che ci sono le difficoltà, i passaggi, le conferenze, le contro conferenze, le intese? Insomma, abbiamo creato un sistema nel quale stiamo nuotando, che rischia di fare affogare non solo gli amministratori, ma anche i destinatari delle nostre competenze.
Nel momento in cui andremo a fare degli stanziamenti, ritengo non ci si debba appagare solo degli stanziamenti, ma chiedere le procedure accelerate e le modalità di erogazione di fondi. Diciamolo chiaramente: molte volte stanziamo i fondi, ma dopo non siamo in grado di trasferirli, anche i Comuni e le Province possono avere le loro difficoltà nel non disporre delle cifre.
Anche se ora non c'è l'Assessore all'innovazione, ricordo che l'Assessore Pentenero ha fatto un riferimento al Politecnico. Dal punto di vista tecnologico e anche della climatizzazione degli edifici, oggi come oggi, vi è la possibilità di eliminare le controsoffittature, che avevano anche una funzione di contenimento della spesa di riscaldamento. Con il riscaldamento a pavimento a bassa temperatura si riscalda solo fino ad una certa altezza, dal punto di vista della calibratura della temperatura con la circolazione d'aria, e si raggiunge lo stesso risultato. È così possibile recuperare determinati ambienti che possono avere anche la loro validità da un punto di vista architettonico e far sì che i nostri ragazzi non abbiano sulla testa un tale pericolo, che comunque va verificato.
Un'altra questione che emerge in una situazione di questo tipo concerne l'intervento sull'edificio vecchio. Noi - inteso in senso lato - siamo intervenuti installando le porte antifuoco che, probabilmente, quando sono scattate, hanno causato una vibrazione contemporanea - almeno da quanto ho evinto ascoltando la televisione e dagli approfondimenti in corso, perch non ho a mie mani rapporti e carte da esaminare - che ha determinato una ripercussione sulla controsoffittatura.
Allora, lì, veramente, mi domando chi sono i tecnici, i progettisti, i collaudatori. Insomma, non possiamo sempre stendere un velo pietoso su tutto assumendo come giustificazione la fatalità, un conto è quanto possiamo dire noi, fino a prova contraria, quando si verificano le soluzioni che sono criticabili. Non dimentichiamo che la prevenzione si fa inserendo due o tre garanzie di sicurezza. Anche se apparentemente tutto è a posto, è meglio non lesinare dal punto di vista delle difese e della sicurezza, provvedendo con il massimo possibile.
Teniamo presente che il discorso riguarda le scuole e gli ospedali cioè tutti gli edifici pubblici di servizio in cui affluiscono delle utenze particolari, per non parlare poi delle barriere architettoniche. Sotto questo profilo, ovviamente, non mi tiro fuori dalla situazione, sono anch'io un amministratore, quindi, per quanto mi riguarda, mi assumo un minimo di responsabilità per non essere stato attento al 100% nello stimolare l'Amministrazione ad andare in una certa direzione. Sono stati fatti troppi convegni, ma pochi stanziamenti, tant'è che, ogni volta che si partecipa ad un convegno dei disabili, siano essi non vedenti o con altra forma di disabilità, si scopre che hanno tantissime lamentele da fare.
Mi auguro che questo evento sia veramente uno spartiacque e che si inauguri una stagione di collaborazione, anche con gli atenei piemontesi per fare partire tutte queste verifiche e si arrivi effettivamente a mettere in cantiere, dopo i censimenti, quegli interventi che sono assolutamente necessari.
Diamo una direttiva precisa: se un'aula o un edificio non è sicuro chiudiamolo, troviamo una collocazione provvisoria. Non è assolutamente condivisibile la strategia per la quale ci si affida ad un rischio che si pensa lontano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Signor Presidente, è stato un brutto sabato quello vissuto dalla città di Rivoli, dalle famiglie, dagli insegnanti, dalla preside. È stata una tragedia per la famiglia di Vito Scafidi e, poco alla volta, come sempre succede, si spegnerà l'eco anche di questa tragedia e resterà soltanto il dolore di suo padre, sua madre e sua sorella.
Qualcuno una volta ha detto che sopravvivere alla morte dei propri figli è quanto di più terribile possa capitare ad un uomo e io sono d'accordo con questo assunto, peraltro causato da una tragedia avvenuta in questo modo così incredibile. Conosco quel liceo come le mie tasche perch anche i miei figli hanno studiato lì, mio figlio ha finito qualche anno fa e mia figlia sta frequentando quest'anno il quinto anno.
È un luogo sicuro. Quelle spesse mura dell'ex seminario tranquillizzavano i genitori e le famiglie, ci sembrava che lì dentro non potesse capitare nulla. Invito i Consiglieri che parlano - anche i giornalisti - di scuola fatiscente e degradata, a visitarla. C'è un auditorium straordinario, una bellissima sala affrescata dove le scuole ricevono spesso le città gemellate ospiti dell'amministrazione e della scuola stessa. È una scuola con quattro palestre e un parco meraviglioso.
Sinceramente nessuno di noi pensava potesse capitare una tragedia di quel genere.
La Provincia ha fatto la sua parte in quella scuola. Ha modificato completamente l'impianto di riscaldamento, che aveva dei problemi rifacendolo ex novo; per ottenere il certificato di prevenzione ed incendi ha messo in sicurezza la scuola con porte tagliafuoco; ha rifatto completamente la facciata e l'ingresso.
Il Comune, in un'ala rimasta vuota dai tempi del seminario, ha realizzato un ostello della gioventù che ha 70 posti letto, ma più che un ostello della gioventù è un albergo per giovani utilizzato da ragazzi che vengono da tutte le parti del mondo. Mai avremmo pensato che si verificasse quello che si è verificato al Liceo "C. Darwin". Quando ho cessato il mandato di Sindaco, ho assunto quello di Presidente del Consiglio d'istituto; non che m'interessasse la carica, ma su richiesta del Preside degli insegnati e dei genitori. Conosco anche quell'aula: quando ho fatto i sopralluoghi con i tecnici della Provincia, non c'era una crepa, non c'era niente che avrebbe potuto lasciare supporre che quel maledetto tetto dovesse, in qualche modo, crollare.
La Provincia ha fornito alla Magistratura tutta la documentazione necessaria. Sembra che nel 1990 una ditta che ha eseguito i lavori abbia lasciato lì, ritenendolo innocente, quel maledetto tubo che, cadendo, ha ucciso Vito Scafidi e ha portato con sé l'intero tetto. Per chi ha visto le immagini in televisione - purtroppo io le ho viste dal vivo - sembrava che in quell'aula ci fosse stato il terremoto.
La Magistratura sta facendo il suo lavoro e le sue indagini, se ci sono delle responsabilità saranno naturalmente accertate, ma sono responsabilità che risalgono almeno a vent'anni fa, al periodo nel quale sono stati eseguiti quei lavori. In questo momento c'è anche una città ferita ed umiliata. Per fortuna, ieri nel programma "Porta a Porta", in qualche modo si è fatto chiarezza sulla realtà delle scuole della città, una città ferita ed umiliata da quello che i giornalisti hanno detto.
Invito a visitare le scuole di Rivoli. Le amministrazioni in questi anni le hanno rifatte, peraltro utilizzando quasi sempre fondi propri per intero; la Provincia ha appena realizzato un liceo tecnologico, peraltro realizzato in maniera innovativa, c'è anche un impianto per l'atletica.
L'Amministrazione ha realizzato gli impianti sportivi e la Provincia la scuola. C'è un teatro che è metà della Provincia e metà dell'Amministrazione comunale. C'è una palestra per 300 posti. Non si pu dire che Rivoli abbia scuole degradate.
Peraltro, il fatto di avere appena realizzato questo liceo consentirà come diceva l'Assessore, ai ragazzi del "C. Darwin", perché non ci sono altre possibilità, di utilizzare appieno quella scuola nel turno pomeridiano e, da lunedì prossimo, speriamo che i ragazzi possano riprendere la loro vita normale.
Aggiungo ancora una cosa. Qualche anno fa Rivoli si è piazzata in Italia al sesto posto fra le città sostenibili dei bambini e delle bambine proprio per la qualità del suo servizio scolastico. All'ingresso della città campeggiano, da qualunque parte si arrivi, le due insegne che rappresentano l'orgoglio della città e anche l'attenzione che le amministrazioni, tutte quelle che si sono succedute, hanno rivolto al mondo della scuola.
Quello che ho trovato vergognoso, e lo vedo anche questa mattina dai giornali, è la strumentalizzazione politica sul corpo ancora caldo di Vito Scafidi. Ho sentito dichiarazioni a caldo dell'Onorevole Napoli, secondo cui "la colpa è di Saitta"; nel centrosinistra, naturalmente, si è detto "la colpa è della Gelmini", in un vergognoso scaricabarile che cerca assolutamente responsabili.
Forse, se questo Paese provasse, una volta tanto, nella sua storia, a dire che il problema esiste, ed è quello che diceva l'Assessore, che c'è una differenza tra il Nord e il Sud per quanto riguarda il livello degli edifici scolastici, forse, finalmente, riusciremo a dimostrare, in questo Paese, che vi è una classe politica seria e che non si preoccupa, ogni volta, di scaricare la responsabilità su uno piuttosto che su un altro.
L'ultimo pensiero va ad Andrea Macrì, che è stato operato questa mattina.
Permettetemi se metto in mezzo la professione che svolgo, ma l'intervento che ha subito questa mattina è di routine. Il ragazzo ha una grossa frattura alla terza vertebra lombare, lì non c'è più il midollo quindi non ha una lesione midollare, ma lo stupore è perché la vertebre si è rotta e si è spostata provocando la paralisi. La cauda equina, quella che sabato sera pensavamo avesse potuto subire una lesione, è integra.
L'intervento di questa mattina serviva a stabilizzare completamente la frattura. Andrea ha qualche possibilità di riprendere l'uso delle gambe, se un po' di fortuna lo assiste. Credo che dobbiamo stare zitti e rispettare il dolore della famiglia e, soprattutto, in questo capitolo, provare a lavorare assieme.
Mi rivolgo al Presidente. Domani pomeriggio ci saranno i funerali.
Credo che una delegazione del Consiglio regionale debba partecipare a questa tragedia immane.



PRESIDENTE

Consigliere Boeti, non ho ancora comunicato perché in questo momento l'Ufficio di Gabinetto sta procedendo alle valutazioni con le autorità competenti. I funerali sono fissati nel pomeriggio. Stiamo valutando l'opportunità, con le autorità, viste anche le dimensioni della chiesa, di inviare una delegazione ufficiale del Consiglio regionale in rappresentanza di tutti i Consiglieri.
Va da sé che tutti coloro che vorranno potranno partecipare, ma una delegazione ufficiale del Consiglio regionale ci sarà e, ovviamente, in corrispondenza dei funerali, verrà sconvocata la seduta del Consiglio regionale.
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Cotto, che intervenire in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente Gli interventi del Consigliere Cavallera e del Consigliere Boeti dimostrano che è possibile un dialogo, senza polemiche, guardando alla realtà esistente.
Proprio guardando alla realtà esistente vorrei chiedere l'iscrizione di un ordine del giorno presentato insieme ai colleghi del mio Gruppo, avente per oggetto "Sicurezza degli edifici scolastici e campagna informativa per la prevenzione dei rischi e la promozione della cultura della sicurezza".
Ho presentato quest'ordine del giorno a seguito della risposta avuto dall'Assessore Artesio ad un'interpellanza presentata il 22 luglio 2008 avente per oggetto "Sicurezza degli edifici scolastici". Sono rimasta molto, ma molto stupita, ma penso che rimarranno stupiti anche i colleghi Consiglieri regionali, nell'apprendere che sono stati 23.985 i passaggi al pronto soccorso per soggetti provenienti da scuole nell'anno 2007. Di questi passaggi 12.330, il 51.41%, sono maschi; 11.655, il 48,59%, femmine 22.185 sono di nazionalità italiana e 1.800 di nazionalità straniera.
Proseguendo con i dati, 21.357 sono stati classificati come codice bianco o verde, casi lievi; 2.628 sono stati classificati come codice giallo o rosso. Quello che colpisce di più è che sono i ragazzi delle medie quelli che hanno un numero maggiore di passaggi al pronto soccorso.
Credo che, di fronte a questi dati, sia veramente necessario, in Commissione sanità e istruzione, approfondire perché questi ragazzi sono passati al pronto soccorso. Approfondire le varie ispezioni che sono state fatte, approfondire anche le tante richieste che arrivano dai Comuni e dalle Province per l'edilizia scolastica, per la messa in sicurezza degli edifici che non hanno trovato risposta.
Il Consigliere Cavallera accennava che il problema riguarda non solo le scuole, ma anche gli ospedali, ma io aggiungo anche le case di riposo.
Quando ero Assessore, c'era stato un bando per la messa in sicurezza delle case di riposo, che ha registrato tantissime richieste. Anche oggi da molte case di riposo arriva la richiesta di contributi, di finanziamenti per la messa in sicurezza di questi edifici pubblici.
La mia proposta è l'iscrizione e la discussione dell'ordine del giorno già presentato e degli altri ordini del giorno che si presenteranno sul tema, nonché un approfondimento nelle due Commissioni (istruzione e sanità).
Sarebbe anche interessante, visto che l'Assessore Artesio era presente avere da lei una comunicazione su quanto già riferito circa un mese fa relativamente alla risposta scritta all'interrogazione sulla sicurezza degli edifici scolastici. Grazie.



SPINOSA MARIACRISTINA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Sabato, quando è avvenuta la disgrazia, ero nel mio giardino ad aggiustare dei gazebo, poiché il vento aveva causato anche a me dei danni.
Mi ha chiamato una persona molto vicina alla mia famiglia che era a Rivoli e mi ha detto: "Guarda che è successo questo, fai subito un comunicato di solidarietà".
La mia risposta è stata: "No, davanti a una tragedia del genere, non si fanno comunicati". Si legge, si sente, si verifica, si osserva e poi, per noi Consiglieri regionali, c'è la sede consiliare per fare le giuste osservazioni, ma soprattutto per manifestare la solidarietà alla famiglia di fronte a questa disgrazia.
C'è stato anche l'intervento dell'Assessore e domani, chi lo vorrà potrà manifestare la propria solidarietà e porgere le condoglianze alla famiglia e a tutti coloro che hanno subito un danno da questa tragedia.
Detto questo, per quanto mi riguarda, prima come persona e poi come politico, il fatto di vedere la strumentalizzazione di una disgrazia mi fa.
Non adopero il termine giusto, perché non è degno di quest'Aula, ma veramente non condivido questo atteggiamento; soprattutto non mi pongo sullo stesso piano ed escludo ogni forma di strumentalizzazione, in attesa oltretutto che si verifichino le reali cause della disgrazia.
Mentre l'Assessore Pentenero forniva i numeri sulla situazione degli istituti scolastici del Piemonte e il collega Boeti raccontava di essere stato in quell'aula e di non aver rilevato alcuna crepa, pensavo a tutti i problemi che esistono oggi nelle scuole sotto l'aspetto strutturale e che non vengono né visti né evidenziati.
I problemi fondamentali, dal punto di vista strutturale, dal punto di vista delle crepe, dal punto di vista dei cedimenti e quindi dal punto di vista del pericolo, arrivano tutti dal tetto.
Non so se la collega Cotto, nell'analizzare i dati, è andata anche a verificare le cause che hanno causato il problema. Questo vale sia per le scuole sia per qualsiasi Ente pubblico sia per i grandi supermercati. A tutti noi è capitato di vedere in questi luoghi una bacinella con qualche goccia d'acqua, soprattutto nelle scuole. Di certo non sono un perito del tribunale e non voglio entrare nella casistica del problema; però, proprio perché ho sentito quello che ha detto l'Assessore Pentenero e quello che ha detto il collega Boeti, dico che lì, come nella maggior parte delle scuole c'è un problema di tetto, di impermeabilizzazione, che viene sottovalutato.
Si tratta - ripeto - di un problema che tocca tutti gli stabili, sia quelli scolastici sia quelli pubblici in generale sia quelli della grande distribuzione, dove immancabilmente, come ho già detto, ad ogni minima pioggerella, c'è sempre qualche bacinella per raccogliere le gocce d'acqua che scendono dal tetto.
Manca la cultura del risanamento strutturale del tetto. Questo lo dico da ingegnere, e non aggiungo nient'altro. Di quello che sto dicendo faccia tesoro, Assessore, perché le porto anche i dati. Ne faccia tesoro! Assessore, ho anche apprezzato il suo intervento relativo alle risorse per favorire la scolarità degli alunni, ecc., tema di cui sono venuto a conoscenza ieri sera durante la trasmissione "Porta a Porta". Ripeto: facciamo tutto quello che serve. Non so come questo debba essere fatto, se è stata redatta o meno una delibera; non entro in polemica perché non siamo stati consultati e coinvolti, perché non è questo il momento. Aspettiamo: non è questo l'oggetto del contendere del mio discorso.
Lo ribadisco: Assessore, faccia tesoro di quello che le ho detto dal punto di vista ingegneristico e, per quanto riguarda il resto, adoperi tutti i mezzi a disposizione purché si faccia fronte ad ogni inconveniente che sta sorgendo da questa disgrazia.
Faccio presente al collega Boeti che anch'io sono stato un insegnante non di quella scuola, ma presso il Castello. Ho insegnato per un anno, è stato uno dei momenti più belli della mia vita, perché c'erano dei ragazzi di livello, delle persone eccezionali. Mi piaceva insegnare in quella scuola perché i ragazzi e le ragazze avevano un bel modo di fare ed erano uniti; erano soprattutto persone con alle spalle delle famiglie, con una cultura che in Torino città non ho trovato. Ho insegnato in altre scuole perché facevo il supplente e andavo in giro; in quella scuola ho trascorso un anno e ho vissuto un episodio che ricorderò per tutta la vita. Un giorno ho portato i ragazzi a giocare a pallone, ma quando sono rientrato in aula il Preside mi ha consegnato una lettera di licenziamento. Dopo due giorni tutto il corpo insegnanti ha fatto sciopero e sono stato subito riassunto.
Per me è stata una grande gioia, una grande soddisfazione avere ricevuto la solidarietà di tutti gli insegnanti e di tutti i genitori: insegnavo con entusiasmo, dedizione e professionalità e quindi ero stimatissimo, al contrario di quello che avviene quando si fa politica. Comunque, oggi non è questo il discorso.
Ho quindi dei ricordi belli di Rivoli; ho dei ricordi di una città veramente evoluta; ho dei ricordi di una scuola che funzionava e di una società di qualità. Ecco cosa mi ha colpito: la qualità della società, come diceva il collega Boeti.
Chi ha sfruttato un'occasione così drammatica non merita nemmeno di essere citato. Noi vogliamo invece che le cose migliorino sempre di più.
L'Assessore Pentenero non ha citato la legge 626, ma - colleghi - quando parliamo della sicurezza sul posto di lavoro.
Così come sono stato insegnante - Consigliere Boeti e Assessore Pentenero - sebbene per poco tempo (un anno, un anno e mezzo), sono stato anche datore di lavoro: credetemi, si è in qualche modo criminalizzato il luogo del posto di lavoro, le fabbriche, i luoghi in cui viene esercitato il lavoro.
Ad esempio, la FIAT, dove ho vissuto parecchi anni e della quale ho visitato molte delle fabbriche presenti in tutto il mondo, è la numero uno per ciò che riguarda gli investimenti relativi alla sicurezza, eppure noi qualche volta l'abbiamo criminalizzata. Vedo che il collega Larizza mi guarda molto attentamente.
Dico questo per rilevare che in Piemonte c'è una cultura nel fare le cose, nell'adoperare la macchina pubblica, nel cercare di migliorare la qualità; che poi oggi la crisi, altri fattori esterni stiano creando una situazione allarmante, disastrata per ciò che riguarda la questione della povertà - di questo parliamo poi sul bilancio - sarà oggetto di discussione nei prossimi giorni, sul quale ci confronteremo.
La cultura di alcune zone del Piemonte è diversa da quella della città di Torino; i paesi attorno alla città di Torino, che siano amministrati da Enti di sinistra o di destra, hanno avuto un'evoluzione sociale e culturale superiore a quella della città. Il perché di questo fatto non sono mai riuscito a capirlo, forse perché è più presente la famiglia, forse perch nella prima cintura di Torino esiste ancora il nucleo familiare, l'affetto familiare, il fatto di seguire i figli. Dovremmo chiederci perché ci sia questa differenza enorme; malgrado io viva a Torino, non lo so.
Ripeto: non do la responsabilità a chi gestisce la politica, però è un fenomeno che va studiato, analizzato ed affrontato, perché a Torino abbiamo dati più negativi dei primati negativi a livello nazionale.
Questo contrasto forse meriterebbe di essere discusso in Consiglio regionale.
Non posso che essere d'accordo con tutte le iniziative politiche che sono state avanzate in questi giorni. Aspettiamo che sia la Magistratura a decidere quali sono state le cause che hanno prodotto questa tragedia.
Come Consigliere Regionale, manifesto la mia sensibilità e solidarietà alla famiglia e a tutte le famiglie di quelle persone che sono state ferite o che stanno subendo un danno sotto l'aspetto morale, fisico ed economico.
Facciamo, anche come Consiglio regionale, tutto quello che si può fare nei confronti di questa famiglia, nello stesso modo in cui è stato fatto per altre famiglie in passato. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente. Questa mattina, quando sono arrivato - l'ho anche commentato con un collega - ero molto amareggiato ed umiliato per quello che avevo letto su La Stampa, virgolettato come dichiarazione dell'Assessore Pentenero.
Ero amareggiato, perché ho profonda stima, al di là della collocazione politica diversa, dell'Assessore, e mi sembrava impossibile che lo spirito che aleggiava da quell'articolo fosse suo. Mi riferisco, Assessore all'articolo pubblicato su La Stampa, nella cronaca di Torino, che virgoletta alcune sue parole.
Ho ascoltato con molta attenzione la sua relazione, parola per parola e l'ho condivisa. Mi sono reso conto che l'articolo del giornale era una costruzione che dava un'immagine sicuramente sbagliata del suo pensiero rispetto a quanto ha detto in Aula.
Non avrei nemmeno avuto bisogno di intervenire, perché condivido pienamente quanto da lei affermato, così come condivido le osservazioni del collega Boeti.
Aggiungo solo una cosa: la tragedia è stata immane, nessuno potrà restituire il ragazzo ai suoi genitori e parenti; più di tutto, nessuno potrà restituire la vita a quel ragazzo.
In quest'immane tragedia, noi politici abbiamo un compito: fare in modo che il dramma non sia inutile. Se, cioè, reagiamo come stiamo reagendo, in modo positivo all'evento, seppure sia un evento disastroso che non doveva capitare (ma è capitato), facciamo almeno in modo che questa morte sia completamente inutile.
Non dimentichiamo questo fatto e portiamo avanti quello che stiamo sostenendo in queste ore. Questa è l'unica cosa che possiamo fare per rendere meno drammatico l'evento. Grazie.



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzi.



POZZI Paola

Grazie, Presidente. Chi di noi era impegnato in qualche Amministrazione pubblica, in qualche Ente locale, ai tempi della tragedia di San Giuliano ricorderà bene come in quei giorni, in quelli immediatamente successivi e ancora per uno o due mesi, i mezzi d'informazione, la carta stampata, le trasmissioni televisive, gli interventi dei politici, a tutti i livelli, si siano concentrati sullo stesso tema sul quale oggi ci stiamo concentrando noi: quello della sicurezza degli edifici scolastici.
Il mio intervento vuole essere molto sintetico e vuole significare un appello a tutti noi, un appello alla politica, agli amministratori, ma anche ai mezzi di informazione, affinché questa volta il tema della sicurezza degli edifici scolastici non sia una campagna, ma sia un'assunzione di responsabilità.
Con le scuole non si può andare a fare campagne: c'è stato un periodo in cui sembrava che tutte le scuole fossero piene di amianto (in effetti c'erano delle situazioni di problematicità che dovevano essere affrontate rapidamente), poi è stato il momento della sicurezza, il momento delle barriere architettoniche, secondo l'episodio che suscitava attenzione.
Questa volta, per favore, che non sia una campagna! Questa volta che sia l'occasione affinché ciascuno faccia la propria parte: il Governo, che deve contribuire al finanziamento delle opere per l'edilizia scolastica soprattutto per la messa in sicurezza, e io ritengo anche attraverso l'individuazione di procedure di spesa che siano accelerate, affinché i soldi non siano soltanto stanziati, ma anche spesi e affinché le procedure di spesa rendano efficace, più efficace la spesa che viene sostenuta.
Dilazionare a distanza di anni alcuni interventi, a causa della farraginosità e della complicazione delle procedure, rischia di procrastinare di anni, non l'abbellimento di un edificio, ma la sua messa in sicurezza.
Noi chiediamo che la Regione e il Governo portino a compimento l'anagrafe scolastica, come strumento per individuare necessità e priorità.
Dopodiché, chiediamo che si proceda con un'individuazione di priorità che parta dalla messa in sicurezza. Naturalmente, questo deve essere fatto in collaborazione con gli Enti territoriali (le Province, che hanno competenza sugli edifici scolastici per le scuole superiori, e i Comuni, che hanno competenza per le scuole dell'obbligo e dell'infanzia), sapendo - e ce lo dobbiamo dire, colleghi e colleghe, con molta franchezza - che lavorare nelle scuole è difficile e non sempre appetibile. Avere un cantiere in una scuola aperta porta grane, più che consensi; porta proteste, più che condivisioni. Del resto, le scuole dovrebbero essere oggetto di intervento nei mesi di giugno, luglio e agosto, ma sappiamo che inserire nei capitolati l'impegno, per coloro che vincono la gara di appalto, di mantenere aperto il cantiere nei mesi di giugno, luglio e agosto non è facile. Ma è necessario e indispensabile che i cantieri per i lavori più importanti siano aperti quando le scuole sono chiuse.
Dobbiamo partire dalla messa in sicurezza: pazienza se per qualche anno si dovranno rinviare magari lavori di manutenzione straordinaria che hanno altri scopi che non siano quelli di messa in sicurezza. Individuiamo le priorità attraverso l'anagrafe dell'edilizia scolastica; lavoriamo e finanziamo prioritariamente la messa in sicurezza. Il resto potrà avvenire anche in un momento successivo, anche se ci sono delle norme che si impongono: l'abbattimento delle barriere architettoniche, sebbene teoricamente non rientri fra le azioni di messa in sicurezza, è per legislativamente imposto, per cui anche su questo bisogna operare.
Abbiamo presentato un ordine del giorno che cerca di allontanare da noi qualsiasi tentativo di strumentalità, ma tenta anche di superare l'emozione drammatica e tragica di questo momento, cerca di esprimere solidarietà commossa ai genitori di Vito Scafidi, un augurio ad Andrea Macrì e ai suoi genitori, a tutti gli studenti e alle loro famiglie.
Ma la solidarietà, che è un prodotto del nostro sentimento e della nostra mente, non deve offuscare l'altro impegno, quello all'assunzione di responsabilità da parte di tutti.
Spero che il nostro ordine del giorno sia condiviso e mi auguro che si possa, in questo Consiglio, giungere ad un unico ordine del giorno ovvero ad una votazione che non ci veda divisi su questa problematica. Come abbiamo tutti sostenuto, non è il momento di dividerci: sicuramente l'indagine della Magistratura ci informerà se ci sono state o meno delle responsabilità, per cui al momento non intendiamo intervenire a tal riguardo. Non dobbiamo strumentalizzare questo dramma, ma utilizzarlo positivamente per il futuro, nell'interesse degli studenti, nell'interesse di chi lavora nelle scuole, nell'interesse della collettività, facendo ciascuno la propria parte per le competenze che abbiamo e per il ruolo politico e pubblico che svolgiamo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pozzi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Il mio sarà un intervento molto breve, dal momento che molte cose sono già state dette.
Credo che sia estremamente importante che oggi il Consiglio discuta di questa problematica, anche se avremmo sicuramente preferito evitare questa discussione, perlomeno relativamente ai fatti accaduti.
A tal riguardo, credo che occorra mettere da parte le polemiche - chi ha messo da parte i soldi, chi non li ha messi, le responsabilità, le iniziative passate, le competenze del Governo, della Provincia, della Regione e quant'altro - e concentrare i nostri sforzi per far arrivare risorse significative su questa partita.
Gran parte del lavoro che questo Consiglio avrebbe dovuto compiere su questa partita credo che sia stato fatto.
Lo scorso anno, nel mese di dicembre, abbiamo approvato la nuova legge sul diritto allo studio, che mette a disposizione 30 milioni annui per l'edilizia scolastica. Sebbene sia insufficiente per rispondere ai problemi della nostra Regione, è comunque una cifra significativa. Non dimentichiamo, però, che le Regioni formalmente non hanno competenza sulle problematiche dell'edilizia scolastica.
La legge n. 23 affida chiaramente le competenze dell'edilizia scolastica a Province e a Comuni. Però è impossibile pensare che si possa intervenire - soprattutto sulla messa in sicurezza delle nostre scuole solo con le risorse che le Province e i Comuni hanno a disposizione. È dunque necessario, in tal senso, un intervento significativo da parte del Governo centrale; un intervento che dia il senso che si sta cercando di affrontare il problema. Pertanto, le risorse che devono essere messe in campo devono essere particolarmente significative.
Vi pongo un esempio per sollevare un problema che ho già ricordato in Commissione. Nella nostra Regione 41 Comuni sono inseriti nella fascia sismica 2. Di questi, 38 si trovano nel Pinerolese. È del tutto evidente che per ottenere l'agibilità statica delle scuole sono necessari interventi che i piccoli Comuni del nostro territorio non possono assolutamente reggere.
Come può un Comune come Perosa Argentina, di 4.000 abitanti, pensare ad un intervento sulle scuole medie che una perizia del Politecnico stima in un milione e 500.000 euro? Senza contare, poi, i problemi che già illustrava la Consigliere Pozzi, dovuti alle difficoltà di conciliare tali interventi con le regolari attività scolastiche.
Credo che si debbano individuare molto chiaramente anche nel Piano triennale quali sono le priorità di intervento dei finanziamenti che mettiamo in campo.
Concluderei il mio intervento con una proposta: non so se domani pomeriggio sia più opportuno sospendere il Consiglio per offrire a tutti la possibilità di partecipare alle esequie oppure se sia meglio, come io credo, mandare una delegazione che rappresenti il Consiglio.
A mio avviso, di fronte ad un dramma come questo, credo che la cosa più importante che potremmo fare sia quella di iniziare, ed eventualmente approvare, il Piano triennale di applicazione della legge sul diritto allo studio, dove la parte importante è proprio quella dedicata all'edilizia scolastica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere D'Ambrosio; ne ha facoltà.



D'AMBROSIO Antonio

Signor Presidente, cortesi colleghi, il Gruppo di Alleanza Nazionale di questo Consiglio regionale partecipa al dolore della famiglia per la tragica ed assurda morte del giovane Vito ed esprime tutta la solidarietà possibile e gli auguri di pronta guarigione agli alunni che sono attualmente in ospedale o nelle proprie abitazioni.
Contestualmente, il nostro Gruppo ufficializza - mio tramite l'impegno a sollecitare in tutte le sedi la messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici d'Italia, perché tragedie simili non abbiano più a ripetersi. Messa a norma, purtroppo, anche di qualche edificio scolastico di Rivoli - caro collega Boeti, non vi é alcuna polemica nel dire questo perché sarebbe del tutto fuori luogo e non facente parte del mio modo di agire e di fare - perché solo questa mattina, a pagina 9 de la Repubblica leggo questa lettera/articolo.
Ne do lettura, perché potrebbe essere utile: "Abito a Rivoli. Ho insegnato per quasi quarant'anni alle medie e posso assicurare che ciò che è successo non è frutto della casualità, ma del totale disinteresse delle autorità.
Andate a dare un'occhiata alla succursale della scuola media "P.
Gobetti" e vi renderete conto del degrado dell'edificio, che con la scusa che deve essere abbattuto, è da anni completamente abbandonato.
Nelle scorse settimane sono caduti dal soffitto lampadari ed altro mentre nel bagno degli insegnanti pochi giorni fa è venuto giù il contenitore dell'acqua che, per puro caso, non ha investito una professoressa".
Quindi, purtroppo il problema della messa in sicurezza delle scuole italiane è un problema esteso a 360 gradi, per cui ribadisco, così come ho detto all'inizio del mio intervento, che da parte di Alleanza Nazionale ci sarà l'impegno per sollecitare in tutte le sedi la messa in sicurezza di questi edifici, alcuni dei quali sapete essere fatiscenti perché di vecchia data.
Prima di concludere, mi permetto di dire che è vero che il problema di questi edifici vecchi è un problema di tetto, ma la tragedia che è successa al Liceo "C. Darwin" non è assolutamente dovuta al tetto, ma a questa controsoffittatura.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, la ringrazio ed innanzitutto intervengo per unirmi alle condoglianze alla famiglia del ragazzo deceduto e alla preoccupazione di tutte le altre famiglie che invece hanno figli e figlie che si sono fatti male - addirittura alcuni rischiano danni permanenti alla loro salute - a seguito del crollo che c'è stato nella tragedia di Rivoli.
Volevo solo dire all'Assessore una cosa, perché per il Gruppo della Lega è già intervenuto il collega Novero con un intervento che condivido in pieno. L'Assessore non può però comportarsi in modo completamente differente quando fa dichiarazioni, perché un conto è la sua relazione di oggi, corretta e pacata, un conto è quello che ha dichiarato e che è stato riportato virgolettato dai giornali: "L'Assessore all'istruzione Gianna Pentenero ha attaccato il Ministro Mariastella Gelmini e il Governo".
Certo, c'è una dose di fatalità, ma se per risparmiare si tagliano i fondi per l'edilizia scolastica (meno 23% solo con l'ultima finanziaria) è inevitabile che aumenti statisticamente il pericolo di incidenti anche gravi.
Chiederei all'Assessore di essere corretto e di raccontare anche quello che è apparso oggi ad esempio su Libero, e, se non è vero, provveda a querelare il giornale, più che altro l'Amministrazione provinciale: "Il crollo e le colpe: i soldi delle scuole usati per le Olimpiadi".
Quindi, sarà anche vero che il Governo avrà fatto dei tagli, ma per correttezza, Assessore, dia le colpe a chi le colpe le ha. In questo caso parliamo della Provincia di Torino, che nell'anno 2003 destinava 33 milioni in fondi per la manutenzione di edifici scolastici, passati a 24 milioni nel 2004, passati a 9,7 milioni per il 2005, 11 milioni per il 2006, 14 milioni per il 2007 e 21 milioni per il 2008.
E, guardate caso, a fianco c'è scritto dove sono andati i soldi per la Provincia, perché se la Provincia questi soldi li avesse dovuti tagliare per motivi di carenza di cassa, noi lo potremmo anche capire, nel senso che la Provincia non li aveva perché il Governo (brutto e cattivo) questi soldi non glieli ha dati.
Peccato però, Assessore, che proprio i tagli principali siano stati effettuati anche quando governava la sinistra, perché nel 2006-2007 non governava il centrodestra. E i tagli per la Provincia di Torino sui fondi per la manutenzione degli edifici scolastici sono stati molto pesanti, se pensiamo ai 33 milioni del 2003 ridotti a 11 del 2006 e a 14 del 2007. Dia la colpa a chi ha la colpa; quindi, ad un Governo retto dal centrosinistra! Ma non solo; volendo questi soldi potevano essere implementati, ma la Provincia di Torino ha preferito dare otto milioni nel 2003, sette milioni nel 2004, tre milioni nel 2005 (quindi, otto più sette più tre) al TOROC alla società TNE (Torino Nuova Economia) e alla Fondazione 20 Marzo, che è sempre un ente che si occupa della gestione del patrimonio olimpico.
Lo dica che la Provincia di Torino, governata dal centrosinistra proprio quando c'era il Governo Prodi, ha tagliato pesantemente i fondi per l'edilizia scolastica, ha ulteriormente tagliato questi fondi perché ha preferito darli al TOROC anziché per la sicurezza nelle scuole! A questo punto avrebbe dato la par condicio: un colpo al Governo di centrodestra e il colpaccio al Governo di centrosinistra, con in mezzo la mazzata alla Provincia di Torino. Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

È iscritto a parlare il Consigliere Giovine, ma al momento è fuori dall'aula.
Pertanto, la parola al Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Innanzitutto anche noi siamo vicini alla famiglia della vittima e alle famiglie dei ragazzi che sono stati feriti. A loro va il nostro più sincero augurio di guarigione.
Certo che questo Vito è andato a scuola all'appuntamento con la morte.
Quel tubo era lì da vent'anni, più di quanti ne aveva lui, quindi credo che in questo vada giustificato chiunque parli di fatalità - sia il Presidente del Consiglio sia lei, Assessore - perché comunque c'è della fatalità in questi avvenimenti.
La Pubblica Amministrazione però farebbe bene, di tanto in tanto, a chiedersi se le cose che fa e se gli investimenti che approva siano quelli giusti, e se forse non sia il caso di fare una volta per tutte la lista delle priorità.
Forse non è che la Pubblica Amministrazione, cioè Province, Regioni Stato e Comuni spesso fanno troppe cose per la ricerca del consenso? Non siamo stati anche noi pervasi da una mania, quella di organizzare e di manifestare, tra una sagra e l'altra, di fiera in fiera? Probabilmente arriverà il momento in cui i nodi verranno al pettine e soldi non ce ne saranno più. Quindi, credo che questa vicenda, al di là della tragica fatalità, metta in evidenza che abbiamo il dovere di istituire un servizio di monitoraggio periodico del sistema scolastico e degli edifici scolastici in tutta la Regione. E se mancano soldi bisogna trovarli, e quando non ci arrivano, bisogna fare dei risparmi.
Si parla ormai da parecchio tempo dell'edilizia scolastica, ma non credo che sia una vicenda che possiamo affrontare soltanto in modo emotivo dopo la morte di questo sfortunato ragazzo.
Si è parlato più volte anche in Commissione di un monitoraggio dell'edilizia scolastica regionale. Non è il momento di fare un ragionamento su come spendiamo i soldi dei cittadini, ma ritengo necessario un ragionamento che deve stare alla base del futuro approccio della Regione Piemonte sulla materia dell'edilizia scolastica, ma non solo. Evitiamo di sprecare soldi in cose che hanno come unico obiettivo quello di cercare il consenso. Credo che dobbiamo fare con coraggio.



PRESIDENTE

Per cortesia, chiederei a coloro che non sono interessati a seguire il dibattito di accomodarsi fuori dell'aula.
Pregherei i signori commessi gentilmente di sollecitare.



GUIDA Franco

Presidente, concludo perché molti hanno già detto queste cose.
Anche nel futuro bilancio della Regione si può prevedere un incremento delle risorse per l'edilizia scolastica, indipendentemente da questa vicenda, e per altri investimenti che possono da una parte toglierci dalla precarietà in cui versano molti edifici scolastici o dall'altra, più in generale, possano essere strutturali dal punto di vista del futuro dell'edilizia scolastica.
Prepariamoci anche noi in Regione a dire dei no, ad evitare di sprecare soldi in progetti faraonici che non verranno mai realizzati, a non finanziare manifestazioni che hanno soltanto come obiettivo l'imminente ricerca del consenso, ad evitare che la Regione Piemonte sprechi milioni di euro in comunicazione.
Insomma, è venuto il momento di fare dei sani risparmi. I cittadini prima o poi se ne renderanno conto.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "Allievo" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "Allievo" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Edilizia scolastica - Varie

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Incidente accaduto al Liceo 'C. Darwin' di Rivoli" (collegato ordine del giorno n. 1122 dei Consiglieri Muliere, Turigliatto, Casoni, Nicotra, Clement, Burzi, Rossi Caracciolo, Comella, Manolino e Barassi, inerente a "Solidarietà agli studenti ed alle famiglie del Liceo 'C. Darwin' di Rivoli e necessità di un concreto ed urgente impegno per la sicurezza degli edifici scolastici") (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo il dibattito sulle comunicazioni della Giunta regionale.
La parola al Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente Gariglio, colleghi e colleghe.
Innanzitutto, Presidente, voglio dirle che concordo con lei, con l'impostazione che ha dato al dibattito e per i suggerimenti che ha voluto dare alla Giunta e alle parti politiche. Nel senso che, di fronte ad un dolore come questo e, quindi, di fronte al cordoglio, al dolore umano, allo sconcerto e ad una morte, non ci possono essere strumentalizzazioni. Non ci devono essere strumentalizzazioni. Perché ci devono essere momenti di sospensione della polemica politica di fronte a questioni più grandi.
Però, come ha detto molto bene il Consigliere Rossi, bisogna che questo valga per tutti. Anche a noi sono un po' dispiaciute le dichiarazioni del generalmente equilibrato Assessore Pentenero, perché la via di scaricare il barile sugli altri può comportare ciò che il Presidente ha detto, perché le regole valgono per tutti: se nessuno fa polemica, nessuno fa polemica; se nessuno strumentalizza, nessuno strumentalizza. Non può avvenire, com'è capitato in passato, quando, per esempio, la Finpiemonte non pagava per responsabilità anche della Regione, di prendersela con il Governo che non pagava, quando la Finpiemonte, quindi la Regione, non pagava. Ci vuole coerenza.
Detto questo, rispetto alla situazione, anch'io condivido l'impegno del collega D'Ambrosio, come PdL, a sostenere politiche in questa direzione e in questo senso, dico che siamo contenti di aver votato, l'anno scorso, la legge sul diritto allo studio, Assessore Pentenero, che prevede stanziamenti non insignificanti sull'edilizia scolastica. Da questo punto di vista, dico che siamo interessati (lo dico al collega Clement che ha fatto un buon intervento) ad approvare il Piano, purché in un clima di dialogo, di assunzione di responsabilità, di laicità non ideologica sui problemi, purché le possibilità di dialogo siano concrete e vengano raccolte.
Non dubito che alcuni colleghi, per sensibilità, per apertura, come il Capogruppo Lepri, diano disponibilità in questo senso, ma ritengo che in un momento come questo la concordia, la flessibilità e l'operatività sono ancora più importanti.
Rispetto alla situazione, aggiungo ancora che trovo (non perché è il mio Capogruppo) molto sensate, giuste e intelligenti le considerazioni del Consigliere Burzi sul bilancio, in particolare sulla sanità.
Effettivamente, quante risorse per l'edilizia scolastica si sarebbero dovute trovare se si fosse vigilato su una spesa che è stata impegnata in maniera iperbolica e ingiustificata! Nessuno può dire che in Lombardia la sanità sia peggiore che in Piemonte. Molti dicono che è migliore, eppure proporzionalmente forse è il 40% in meno. Allora c'è qualcosa di strano in questo.
Mi sembra che il Consigliere Burzi abbia anche dato delle indicazioni operative per il nostro Gruppo e per il PdL.
Quindi, rispetto al piano triennale e al bilancio siamo disponibili ad un'approvazione rapida, ma bisogna essere in due, anche quando ci si sposa: mia moglie era dell'avviso che bastava fosse d'accordo lei. Però in genere bisogna essere in due, anche se poi sono felice delle scelte di mia moglie.
Bisogna, quindi, che ci sia il dialogo da ambo le parti.
Infine, Presidente Gariglio, plaudo la sua decisione (penso assunta dopo aver sentito i Capigruppo) di sconvocare il Consiglio. La mia disponibilità è certa, Presidente, immaginando di prevedere anche le modalità di trasporto, perché sono uno che non guida: uso i mezzi pubblici.
Quindi, corro un rischio ancora maggiore, Sono un uomo che corre rischi non posso andare a Pinerolo perché il rischio è troppo grande, quindi inviterei il Presidente a prevedere le modalità di trasporto per la delegazione.
Mi sembra un'ottima idea quella di sospendere il Consiglio e mandare una delegazione. Ripeto che mi sembra opportuno quest'intervento.
Ho ascoltato ieri un intervento del nostro Capogruppo Burzi in un'assemblea pubblica; un intervento di altissimo livello, di grande intelligenza e concretezza. Credo che siano stati lanciati segnali forti che spero possano essere accolti. Se non saranno accolti, dovrete trarne anche le conseguenze.



PRESIDENTE

Desidero solamente premettere che ho avanzato una proposta sull'organizzazione lavori di domani. M riservo di parlarne nell'Ufficio di Presidenza che era già stato convocato a suo tempo per le ore 13 di oggi per condividere con i colleghi dell'Ufficio di Presidenza le modalità con cui intervenire a fronte di questa tragedia e dei funerali che, ovviamente era una cosa non preventivata.
In apertura di seduta pomeridiana, Consigliere Leo, potremo essere precisi rispetto alle sue richieste.
La parola al Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere.



CHIEPPA Vincenzo

Ovviamente anche noi comunisti esprimiamo il nostro cordoglio e profondo dolore per la tragedia che ha colpito il nostro territorio e, in particolare, la città di Rivoli, oltre ad esprimere le condoglianze sentite ai familiari della vittima.
Sul tema, nello specifico, devo dire che le cose dette dal Consigliere Boeti rispondono al vero. Io attenderei, sul tema dell'incidente gravissimo accaduto, i rilievi puntuali, poiché anche a me risulta essere quella una scuola che, da un punto di vista manutentivo, ha avuto una particolare attenzione. Tuttavia, questa vicenda richiama in causa una questione più generale. Lo dico in sintesi.
La prima si riferisce ai dati che ci ha fornito l'Assessore Pentenero perché dovrebbero preoccuparci. Spero che l'Assessore sia preoccupata tanto quanto me. Non mi consola il fatto di pensare che in Calabria si stia peggio da questo punto di vista; mi preoccupa il fatto che vi sono ancora numerose scuole sul nostro territorio che non sono "formalmente a posto" da un punto di vista strutturale.
Francamente, ho trovato insopportabile il dibattito sui media e anche il dibattito di questa mattina. Da parte di tutti. Questa volta non gioco un ruolo di parte. La politica dimostra ancora una volta di fare schifo in questo Paese.



(Commenti del Consigliere Scanderebech)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi.



CHIEPPA Vincenzo

Lo dico io. Voglio che sia una cosa assolutamente bipartisan.
Accade un incidente e tutti si accorgono di un problema. Accade così in Italia. Poi, tra una settimana, capiterà l'incidente alle ferrovie e tutti si accorgeranno che gli stanziamenti per la sicurezza nelle ferrovie sono stati selvaggiamente tagliati nel corso degli anni. Eppure si licenziano i lavoratori che denunciano le Ferrovie, ma potremmo parlare di una serie di settori del nostro Paese.
Ho fatto un'esperienza di otto anni in Consiglio Provinciale. I colleghi Novero e Vignale, ovviamente su fronti contrapposti, ricorderanno che tutti gli anni ci siamo trovati a doverci confrontare con il tema degli interventi manutentivi nelle scuole: da una parte, un elenco lunghissimo di richieste certificate da parte delle scuole e, dall'altra parte, risorse sempre insufficienti, con Governi di centrodestra e con Governi di centrosinistra, ma non è questo il tema.
Dunque, la risposta che le istituzioni possono e debbono dare - non tanto sul caso di Rivoli, sul quale non vorrei entrare - sul tema più generale della manutenzione degli edifici scolastici e della messa a norma deve tradursi in una presa di coscienza che si trasforma rapidamente, dalla Regione, dal Governo nazionale e dalle altre istituzioni, se lo riteniamo tutti insieme, in una concentrazione di risorse economiche su quel tema.
L'anagrafe regionale va molto bene, ma se lei, Assessore, va in Provincia di Torino, troverà un elenco sterminato di richieste.



(Commenti in aula)



CHIEPPA Vincenzo

Non c'è mica bisogno dell'anagrafe, non lo dico a lei.



(Commenti fuori microfono)



CHIEPPA Vincenzo

Lo dico a questa modalità della politica e delle istituzioni, che non sopporto più, lo dico così, non sopporto più! C'è un elenco lunghissimo di richieste, ci vogliono i denari per intervenire concretamente per la messa a norma. Invece nel nostro paese anche sul piano nazionale, indipendentemente, continuiamo, ogni volta che accadde una tragedia di questo genere, a fare il sondaggio l'approfondimento, l'anagrafe... Non se ne può più! Almeno io non ne posso più, dopodiché ognuno si gestirà le proprie cose.
Per quanto riguarda la seconda questione, ho letto sui giornali di una volontà dell'Ente Regione di attivare una nuova collaborazione con il Politecnico su quel tema.



(Commenti in aula)



CHIEPPA Vincenzo

Era sui giornali, sui mezzi d'informazione, se così non è...
Sono contrario a qualche milione di euro per nuove macchine che leggono attraverso i muri, lo dichiaro in queste sede, sono assolutamente e nettamente contrario.
Lo ripeto, c'è un problema di risorse che attiene al livello nazionale da questo punto di vista, anche i nostri parlamentari nazionali, quelli della destra, si sono contraddistinti in queste ore in un attacco, questo sì, tutto strumentale - c'è un problema di scelte politiche che riguarda anche il nostro livello, tuttavia, non c'è altro da fare - sembra semplice che evitare le discussioni e decidere insieme se su quella partita quella della manutenzione scolastica e della messa a norma degli edifici scolastici, oltre alle proposte in campo, che sono assolutamente condivise dal mio punto di vista, si concentra un intervento economico forte Regione Stato - sarebbe sbagliato richiedere solo alla Regione un intervento di questo genere - polemizzando anche con la Provincia di Torino, se ha fatto altre scelte. Considerato che siamo tutti donne e uomini liberi, da questo punto di vista, si può anche polemizzare se in questi anni si sono fatte scelte diverse, come diceva qualcuno prima di me.
Tuttavia, ricordo che anche nella Provincia di Torino - ci sono gli atti - c'è sempre stato qualcuno che si è battuto contro quelle riduzioni di stanziamento, che è rimasto inascoltato perché quella questione, fino a ieri, non appariva una questione prioritaria.
Dunque, credo sia bene che chi come noi riveste un ruolo così importante, in momenti come questo - Presidente, se do fastidio posso interrompere - decida quali sono le reali priorità.
Allora, incentiviamo la manutenzione degli edifici scolastici, ma ve ne sono altre decine di questioni. Forse, sarebbe bene fare qualche convegno in meno, qualche ricevimento o pranzo di gala in meno, qualche contributo a pseudofondazioni culturali in meno - parlo in riferimento al piano nazionale, ma non solo - per investire concretamente quelle risorse e risolvere alcuni problemi reali sul nostro territorio.
Oggi c'è il tema degli edifici scolastici, ma non solo, ci sono altre questioni, alcune delle quali noi solleveremo con forza quando il documento di bilancio arriverà qui in Aula per la discussione, con forza! In primis il sostegno concreto e forte ai redditi delle lavoratrici, dei lavoratori e delle famiglie piemontesi, lo ripeto, con forza, ci vedremo qui tra qualche giorno. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Intervengo volentieri sul finire di questo dibattito per due ragioni che sono figlie del dibattito stesso. In primo luogo, come è già stato ripetuto da tutti, esprimere cordoglio è poco, perché quanto capitato sabato alla famiglia Scafidi, similmente a quanto occorso a tante altre famiglie nel corso anche solo di quest'anno, è la peggiore delle disgrazie per una famiglia. Credo non ci sia pena maggiore per una famiglia che sopravvivere ai propri figli. Il corso della natura vuole che, normalmente siano i più giovani, prima, ad assistere e, poi, ad accompagnare, al momento opportuno, i propri cari in un viaggio diverso; quando questo viaggio s'inverte è un dramma. Non c'è dolore peggiore, che si amplifica quando la tragedia avviene in luoghi dove non dovrebbe, come nella scuola nell'ambiente di lavoro o negli edifici adibiti ad un uso pubblico.
Non aggiungo alcun commento a quanto è stato detto sia propriamente che, talora, con minor proprietà. È evidente che quando parla il collega Boeti, che di quella città è stato Sindaco per due mandati, ascoltiamo tutti con attenzione non soltanto il collega, ma qualcuno che di quella collettività è stato il responsabile.
Il dibattito segnala due questioni, che il Consigliere Chieppa riprende, una volta tanto non trovandomi del tutto discorde. Il collega Chieppa afferma che la politica fa schifo, francamente non mi esprimerei così, credo che sia peggio. La politica - cioè anche noi - riflette in modo abbastanza preciso - noi di sicuro perché usciamo tutti da un voto di preferenza e buona parte di voi anche - chi si esprime. Quindi, se facciamo schifo - e non sono così alieno da trovarmi in totale disaccordo - siamo una fotografia della società, almeno in questo caso, di questa regione che ci esprime, che è la stessa che determina l'"Isola dei famosi" come lo spettacolo più visto, che è la società che si preoccupa e non si occupa il verbo sembra lo stesso, ma gli esiti sono profondamente diversi.
Allora, lungi da me dare dei consigli, non mi compete, eventualmente facciamo proposte nel rispetto del nostro mestiere, qualche considerazione magari con i colleghi. Con i colleghi siamo normalmente più liberi di esprimere pensieri prima che questi diventino operativi, diventino dichiarazioni od oggetto di meditazione.
È evidente che anche in questo caso, come è successo molto spesso prima, non c'è sorpresa, ci sono stati elementi di strumentalizzazione. Non mi interessa sottolinearli perché ognuno li può cogliere dove la propria sensibilità lo porta a cogliere. Credo non possa facilmente sfuggire come le stesse due parole "tragica fatalità" - usate anche in quest'Aula, con quale proprietà non compete a me dirlo, perché non ho la competenza per definirlo - abbiano avuto attenzione ed esiti diversi a seconda di dove queste parole sono echeggiate e dei commenti che attorno a queste parole sono stati ripresi.
Le ha utilizzate la Presidente Bresso in diretta sul TG3 sabato sera le ha utilizzate Berlusconi domenica, le ha ridette l'Assessore Pentenero in Aula. Non entro nel merito, gli esiti sono sui giornali e sui media di questi giorni.
Perché mi soffermo sulla strumentalizzazione? Perché, l'ha detto il Consigliere Leo prima, ci si avvia, ma a me sembra che ci sia già avviati ad una fase di criticità della nostra collettività. Una criticità che io ritengo, come qualunque maggioranza - a me sarebbe sembrato così se fossimo in maggioranza, ma sembra così anche in questo momento che siamo all'opposizione - abbia utilità di una condivisione di analisi conseguentemente di obiettivi e, perché no, di soluzioni, per uscirne fuori al meglio, prima e con il minor numero di danni.
È evidente che questo percorso, cui non siamo abituati, è già molto difficile perché la confusione tra collaborazione e consociativismo, per usare un termine che un tempo era più usuale e oggi non lo è più (anche perché, buona parte degli interlocutori che lo udirebbero, probabilmente non capirebbero il significato etimologico e le conseguenze di ciò che consociativismo ha comportato quando era una delle prassi delle aule di Governo) è alta e il limite è sottile.
Mi permetto di sottolineare, quindi, che particolare attenzione, credo oggi dovrebbe esserci da parte di tutti ma, in primis, da parte di chi, in ogni Aula ha l'onore e l'onere, essendo in maggioranza, di evitare tentazioni di strumentalizzazione che subito indurrebbero delle reazioni e che, puntualmente, anche in questo caso, non sono state assenti.
La terza cosa è un principio cui spesse volte la Presidente Bresso almeno nelle dichiarazioni, si è richiamata nel suo dirsi laica, o anche un po' più che laica. Ricordo che la Presidente dichiarò che, qualora avesse dovuto scegliersi una religione, quella valdese e quella protestante sarebbe stata la sua. Avendo più tempo di quanto ne avevo quando governavo leggiucchio qua e là (poco, perché ho pochi talenti e quei pochi li cullo nell'ignoranza che è classica del nostro partito, anzi, è uno degli elementi distintivi, è origine di merito). Leggendo qua e là, dicevo, mi pare che l'occupazione, e non la preoccupazione, sia uno dei cardini di alcuni aspetti, a mio avviso di molte religioni, in questo caso specificamente di quella valdese (che per tantissimi versi apprezzo moltissimo), che distingue tra "preoccuparsi" ed "occuparsi".
Se adesso dicessi che soltanto il 34% degli edifici scolastici della nostra regione è a posto in termini di agibilità statica, potrei dire una sciocchezza, perché magari il dato è sbagliato, oppure no. Poniamo il caso che avessi ragione. Questo dato, sempre che le notizie in mio possesso non siano smentibili come numeri, ci pone al penultimo posto nell'ambito delle Regioni italiane. È questo un buon motivo per litigare? Certo che sì perché al gioco di chi è stata la colpa del non aver fatto che cosa, credo che qui molti siano in grado di giocare e alcuni anche con una certa professionalità.
Sembrerebbe opportuno, a mio avviso, "occuparci" - perché le cifre a disposizione ci sono e c'erano - affinché quel 34%, se è vero, diventi un numero più alto. Notate, parlo di aule scolastiche, perché il dramma di sabato è avvenuto in un'aula scolastica. Poteva benissimo avvenire in una delle aule, in una delle sale, scegliete voi quale - non la dico perch tendo a non ricercare, nell'ambito delle stelle, dei richiami negativi e infausti che non mi pare il caso di richiamare - di tanta area pubblica che sono del tutto inadempienti non soltanto sulla legge n. 626, ma che furono inadempienti sulla legge n. 494 e che furono inadempienti sul sistema legislativo precedente a queste due leggi che, in qualche modo, hanno costituito il quadro legislativo sul mondo della sicurezza.
Se l'adempienza c'è, e c'è, se un noto commentatore dice che noi ci occupiamo di patrimonio minimo - domenica, Luca Ricolfi su La Stampa abbiamo due strade. La prima è discutere del perché Berlusconi - faccio la parte che, molto più propriamente, molti di voi sanno fare molto meglio di me - non se ne sia occupato, essendo un eccellente immobiliarista. Abbiamo delle cose da dire a chi ha gestito i Comuni e le Province in questa regione per un certo numero di anni. Questa è la strada A: inutile indecente e che farà sì che la classe politica dia un'immagine ancora peggiore della società che già oggi, non del tutto adeguatamente, dà.
L'altra è: occuparsene. Quando uno decide di occuparsene, in primis si domanda che cosa può fare. Non vorrei citare dei modelli eccessivamente nobili su che cosa posso fare io "per" perché poi mi perdo, non mi ricordo mai se sono stati Paperino, Topolino o altri gli autori di questa impostazione. Certo, nell'ambito del nostro bilancio, caro Assessore Peveraro, caro Consigliere Chieppa, ci furono, ci sono e ci saranno. Quando si auspica un diverso impiego, massime nelle Direzioni del titolo secondo o detto capitale, rispetto alla spesa corrente, che è l'analogo di alcuni suggerimenti che lei dava (un contributo un po' in meno in qua un contributo un po' in meno là) che mi piace molto, in questa strada ci si può occupare.
La proposta, se l'ho ben colta, del Consigliere Clement è il modo migliore con cui potremmo comportarci per onorare una perdita non recuperabile, cioè quella di lavorare. Noi siamo stati eletti, in modi diversi, per lavorare. Quindi, per "occuparci".
Non voglio affatto criticare chi ha un'impostazione del tutto diversa ma ugualmente legittima; ma io mi sentirei più a posto se domani, nel pomeriggio, mentre una nostra delegazione ci rappresenta ai funerali di Scafidi - come per tutti coloro che muoiono, sono perdite sempre inutili massime quando avvengono dove non dovrebbero avvenire - lavorassimo.
Ripeto, ognuno ha il proprio modo di sentire il dolore e di manifestarlo secondo ciò che la propria, si fa per dire, coscienza gli consiglia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Alcuni colleghi hanno sottolineato la necessità di non fare polemica o meglio, strumentalizzazione su questo tema. Questo aspetto è certamente condivisibile.
Viviamo sempre questa realtà piuttosto anomala per cui, quando vi sono responsabilità che possono in qualche modo essere in capo ad alcuni Enti ci si richiama giustamente a quello che è un dovere del silenzio per rispettare una morte; quando accade il contrario, non vi è la stessa modalità. È stato sufficiente che il Presidente del Consiglio dicesse che quanto è accaduto è frutto di una fatalità che è scoppiato un vespaio, una serie di polemiche di ogni tipo.
Evidentemente non è una fatalità, per quella che è la situazione dell'edilizia scolastica piemontese e nazionale; può essere considerata tale all'interno di quella scuola, che da più parti - dalla Preside al Presidente Saitta ad alcuni stessi colleghi, come il Consigliere Boeti stamattina - ricordavano che quella poteva certamente essere definita come una scuola sicura, tant'è che nei piani di manutenzione straordinaria della Provincia non era previsto un intervento nel 2009, ma nel 2010. Tuttavia vedete, su questo è necessario fare alcune considerazioni e chiedere altrettanta serietà anche da parte delle istituzioni o dei Consiglieri regionali.
Le precisazioni sono legate a un fatto banale: ristrutturare le scuole non porta consenso. Le Amministrazioni provinciali hanno due grandi compiti, in termini di spese di investimento, rispetto alle deleghe che hanno: la viabilità e l'edilizia scolastica delle scuole medie superiori.
Questi sono i due compiti che ha la Provincia.
La Provincia non deve realizzare edifici - in teoria non dovrebbe acquistarne così tanti come ha fatto, ma questo è un altro aspetto - e non ha altri compiti importanti rispetto alle spese di investimento. È evidente che, dal punto di vista del consenso, è molto più fruttuoso realizzare una rotonda o un ampliamento stradale piuttosto che manutenere una scuola.
Va detto che le Province richiesero - e giustamente ottennero - nel 1997, con una legge (credo la n. 23) che in qualche modo seguiva il percorso che aveva concesso alle scuole l'autonomia, anche la responsabilità su tutti gli edifici delle scuole medie superiori. Prima le Province erano responsabili soltanto degli istituti tecnici e dei licei scientifici, poi hanno avuto la titolarità di tutte le scuole.
In quell'anno la legge che trasferì la competenza alle Province aveva una copertura finanziaria di 30 miliardi per tutto il territorio nazionale e vi è un dato assolutamente evidente che possiamo anche condividere ovvero che il Governo nazionale certamente ha investito cifre non sempre sufficienti rispetto a quelle che sono le necessità. Potrei dire che, nel tanto contestato decreto Gelmini, l'articolo 7 bis prevede un investimento maggiore di risorse, ma lo lascio da parte, perché non vorrei utilizzare l'intervento scaturito da questa tragedia, da questa fatalità per intervenire sulla legge.
È importante che ci interroghiamo come Enti locali, come classe politica - quindi vale per la Provincia di Torino e vale per la Regione Piemonte - rispetto alle risorse economiche che intendiamo investire in questo ambito.
Dicevo, le due grandi competenze per spese di investimento della Provincia sono quelle che ho citato. La Provincia di Torino in realtà spende il 10% della propria spesa di investimento per la manutenzione degli edifici scolastici, mentre la nostra Regione spende l'1,5% circa delle proprie spese di investimento per il sostegno all'edilizia scolastica.
Anche su questo è necessario che tutti i soggetti che in qualche modo hanno responsabilità facciano delle valutazioni di sobrietà o di comportamento istituzionale anche nelle dichiarazioni. Non lo dico come aspetto polemico, ma rilevo quanto leggiamo, perché dire che la Regione Piemonte ha stanziato 30 milioni di euro nel 2008 e dire che ne stanzieremo di più nel 2009, quando noi in queste settimane abbiamo a mano un allegato alla finanziaria e un bilancio che prevede che lo stanziamento sia di 28 milioni, quindi con investimento inferiore a quello dell'anno passato, e quando stiamo discutendo un piano triennale che prevede uno stanziamento per il 2009 di 30 milioni.
Però - alcuni Consiglieri lo sanno, altri magari no e farebbero bene non dico ad ascoltare quanto sto dicendo, ma a leggere i bilanci, prima di fare alcuni interventi - comunico ai colleghi della maggioranza che per il 2010 e il 2011 questa Giunta regionale ha previsto uno stanziamento di cinque milioni in merito all'edilizia scolastica. Sono questi i dati.
Il collega Chieppa ha fatto un intervento che io posso anche sottoscrivere - sembrava quasi un collega dell'opposizione che si era sbagliato a sedersi - ma rispetto a quelle che sono le dichiarazioni molto spesso vi è un cattivo vezzo fra ciò che si dichiara per comparire sui giornali e quello che poi è il dato reale.
Il dato reale è il dato di bilancio. Il dato di bilancio dice quanto io sto dicendo, perché è un dato incontrovertibile: sono numeri neri scritti un foglio di carta bianco. E non è in alcun modo contestabile.
Il dato, dunque, è questo, colleghi di maggioranza. Noi l'abbiamo già fatto presente in VI Commissione; certamente presenteremo un emendamento quando discuteremo il bilancio, se prima la Giunta non vi porrà rimedio come noi auspichiamo. Peraltro - l'Assessore lo sa bene e anche la Presidente, nonché i colleghi di Commissione - queste cose noi le avevamo dette prima della tragedia di sabato, quindi si trattava di un aspetto che in qualche modo ci interessava, non legato a questo accaduto.
Continuiamo a sottolineare che rispetto all'edilizia scolastica, per quelli che sono i finanziamenti che la Regione eroga - ed è corretto perché altrimenti molti Comuni non potrebbero far fronte a queste necessità i 30 milioni riguardano soprattutto ampliamenti e nuove costruzioni, non riguardano la manutenzione straordinaria. E allora è sacrosanto e corretto chiedere al Governo nazionale che investa maggiori risorse - peraltro sulla finanziaria di quest'anno vi è uno stanziamento di 300 milioni di euro a disposizione del Ministero della Pubblica Istruzione per la manutenzione straordinaria e per l'urgenza delle scuole italiane - ma è necessario che anche la Regione, da una parte, e la Provincia, dall'altra, facciano il loro compito.
Vi faccio un paragone: la Provincia di Cuneo spende circa 30 milioni di euro per la manutenzione dell'edilizia scolastica. Voi capite che questa percentuale non è commisurata rispetto al budget complessivo delle spese in conto capitale. Quindi è bene che tutti insieme si faccia questo sforzo, ma davvero, e che questo impegno venga trasmesso nei dati di bilancio che votiamo, che sono gli unici strumenti utili per fare poi delle iniziative concrete.
Bisogna anche cercare di essere un po' più sobri rispetto alle dichiarazioni, perché per tutti - parlo per i colleghi del nostro Gruppo sarebbe stato semplicissimo attaccare l'Amministrazione provinciale.
Nessuno di noi evidentemente l'ha fatto, per motivi ovvi, perché di fronte ad una tragedia non c'è la speculazione politica, ma di fronte ad una tragedia bisogna anche raccontare la verità.
Se è vero quanto dice la Repubblica - se la Repubblica ha travisato le parole dell'Assessore è un altro aspetto - dovremmo vedere una modifica rispetto al bilancio di previsione e al bilancio triennale presentato.
Se avviene una tragedia, alla quale purtroppo non possiamo più porre riparo, almeno che sia servita a qualcosa; almeno che un fatto al quale non possiamo più porre rimedio abbia sensibilizzato la classe politica a fare un investimento maggiore.
Se così non è, purtroppo rimarrà una frottola raccontata da un giornale.



PRESIDENTE

Colleghi, comunico che, durante il dibattito, sono stati presentati tre ordini del giorno: ordine del giorno n. 1119 "Sicurezza degli edifici scolastici e campagna informativa per la prevenzione dei rischi e la promozione della cultura della sicurezza" presentato dai Consiglieri Cotto, Leo, Cavallera, Toselli Ferrero, Caramella, Leardi.
ordine del giorno n. 1120 "Solidarietà agli studenti ed alle famiglie del Liceo 'C. Darwim' di Rivoli e necessità di un concreto ed urgente impegno per la sicurezza degli edifici scolastici" presentato dai Consiglieri Muliere, Boeti, Pozzi, Lepri, Larizza, Auddino, Pizzale, Travaglini Ferraris, Spinosa, Rostagno, Clement, Rutallo, Cavallaro, Ronzani Deambrogio, Rabino, Bjziak, Cattaneo, Motta, Manolino, Caracciolo Valloggia, Moriconi, Pace ordine del giorno n. 1122 "Solidarietà agli studenti ed alle famiglie del Liceo 'C. Darwin' di Rivoli e necessità di un concreto ed urgente impegno per la sicurezza degli edifici scolastici" presentato dai Consiglieri Muliere, Turigliatto, Casoni, Nicotra, Clement, Burzi, Rossi, Caracciolo Comella, Manolino, Barassi.
Procediamo, quindi, con le votazioni di tali documenti.
Iniziamo esaminando l'ordine del giorno n. 1119 dei Consiglieri Cotto, Leo Cavallera, Toselli, Ferrero, Caramella e Leardi, inerente a "Sicurezza degli edifici scolastici e campagna informativa per la prevenzione dei rischi e la promozione della cultura della sicurezza".
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

L'ordine del giorno da me presentato e quello del collega Muliere, si sono unificati, portando la firma di tutti i Capigruppo. Pertanto, ritiro l'ordine del giorno da me presentato.



PRESIDENTE

Pertanto, l'ordine del giorno n. 1119 della Consigliera Cotto, così come l'ordine del giorno n. 1120 dei Consiglieri Muliere, Boeti, Pozzi Lepri, Larizza, Auddino, Pizzale, Travaglini, Ferraris, Spinosa, Rostagno Clement, Rutallo, Cavallaro, Ronzani, Deambrogio, Rabino, Bizjak, Cattaneo Motta, Manolino, Caracciolo, Valloggia, Moriconi e Pace, inerente a "Solidarietà agli studenti ed alle famiglie del Liceo "C. Darwin" di Rivoli e necessità di un concreto ed urgente impegno per la sicurezza degli edifici scolastici", sono ritirati.
Rimane l'ordine del giorno n. 1122 firmato da tutti i Presidenti dei Gruppi. Mentre viene stampato e distribuito, ne leggo l'impegno: "Impegna la Giunta regionale a predisporre, attraverso lo strumento dell'anagrafe dell'edilizia scolastica e con la collaborazione del MIUR e degli enti territoriali, un Piano di interventi che assegni assoluta priorità a quelli per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.
Chiede Al Governo di contribuire con adeguati trasferimenti di risorse destinate all'edilizia scolastica introducendo, se necessario, procedure di trasferimento e di spesa che garantiscano celerità di intervento.
Chiede altresì Alla Giunta regionale ed al Governo di adoperarsi, per quanto di competenza, affinch venga al più presto completata l'anagrafe dell'edilizia scolastica attraverso cui individuare tempestivamente le reali necessità di ciascun edificio scolastico ed identificare le priorità di intervento sia avviata nelle scuole piemontesi, in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale e congiuntamente alle famiglie, una campagna informativa di educazione volta alla prevenzione dei comportamenti a rischio ed alla promozione della cultura della sicurezza".
La parola al Consigliere Burzi per dichiarazione di voto. .



BURZI Angelo

Come dichiarazione di voto. Ovviamente, voteremo a favore del documento, avendolo anche sottoscritto, poiché quest'ordine del giorno, che è probabile riscuota un'ampia maggioranza, magari l'unanimità, corre il rischio di molti altri ordini del giorno - almeno di questa legislatura probabilmente anche di altre - di rimanere esattamente del valore della carta su cui è stata scritta l'impegnativa per la Giunta e le firme dei colleghi che l'hanno sottoscritto.
Noi attribuiamo particolare valore agli impegni di questo tipo; in questo caso, perché riprendono un tema che verrà declinato anche in altri documenti, riguardante iniziative che si possono, e quindi si devono, fare e progetti che, ove immediatamente cantierabili, si possono, e quindi si devono, fare. A maggior ragione, in un momento come questo, dove persino uno che, rispetto a Keynes, lo sopporta poco di più di quanto abbia in simpatia gli juventini (per me è già un punto molto negativo), la mano pubblica deve intervenire in un momento di criticità.
Allora, il ripristino, la ristrutturazione, la messa in sicurezza, sono doveri dell'amministratore pubblico, a qualunque livello, ma sono anche un'opzione, in questo momento, utile a ridurre il tasso di criticità che il mondo esterno a quest'Aula sta vivendo.
Pertanto, noi quest'impegno lo vediamo come un impegno formale, di cui pretenderemo, in tutte le sedi, esattamente come diceva il collega Vignale l'adempimento sia nelle cifre che ancor più nella prassi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Anch'io per rimarcare quanto l'ordine del giorno possa assumere una certa rilevanza anche nel bilancio che andremo a discutere prossimamente.
La condizione che chiedo al Vicepresidente e Assessore al bilancio poiché questi interventi di edilizia scolastica potrebbero generare lavori che saranno particolarmente utili se veloci e se immediatamente cantierabili, è di fare in modo di disporre a monte delle risorse in base ad una ricognizione sugli interventi immediatamente cantierabili nel corso.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, per cortesia! Prego, Consigliere Casoni, le chiedo scusa.
Prego gentilmente gli Assessori.
Collega Migliasso, le chiedo scusa, abbia la bontà.



CASONI William

In questo modo coglieremmo la duplice esigenza di garantire maggiore sicurezza alle scuole, di generare lavori per artigiani, professionisti e quant'altro, però il discrimine deve essere che si faccia una ricognizione immediata degli interventi cantierabili, nei primi mesi del 2009.
Questo potrebbe assorbire lavoratori eventualmente fuoriusciti a seguito della crisi che è in atto in questo momento.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1122 dei Consiglieri Muliere, Turigliatto, Casoni, Nicotra Clement, Burzi, Rossi, Caracciolo, Comella, Manolino e Barassi, inerente a "Solidarietà agli studenti ed alle famiglie del Liceo 'C. Darwin' di Rivoli e necessità di un concreto ed urgente impegno per la sicurezza degli edifici scolastici", il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte Di fronte alla tragedia che ha 'C. Darwin' di Rivoli Nell'esprimere sincera e commossa solidarietà ai familiari di Vito Scafidi e l'augurio che Andrea Macrì possa scongiurare il rischio della paralisi che ancora lo minaccia Rifugge da ogni possibile strumentalizzazione che possa essere fatta di questo tragico evento Attende il risultato dell'inchiesta della Magistratura per l'individuazione di eventuali responsabilità.
Si impegna a prevedere nel Bilancio di previsione consistenti fondi per l'edilizia scolastica.
Impegna la Giunta regionale a predisporre, attraverso lo strumento dell'anagrafe dell'edilizia scolastica e con la collaborazione del MIUR e degli enti territoriali, un piano di interventi che assegni assoluta priorità a quelli per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.
Chiede Al Governo di contribuire con adeguati trasferimenti di risorse destinate all'edilizia scolastica introducendo, se necessario, procedure di trasferimento e di spesa che garantiscano celerità di intervento.
Chiede altresì Alla Giunta regionale ed al Governo di adoperarsi, per quanto di competenza, affinché venga al più presto completata l'anagrafe dell'edilizia scolastica attraverso cui individuare tempestivamente le reali necessità di ciascun edificio scolastico ed identificare le priorità di intervento sia avviata nelle scuole piemontesi, in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale e congiuntamente alle famiglie, una campagna informativa di educazione volta alla prevenzione dei comportamenti a rischio ed alla promozione della cultura della sicurezza".
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.26)



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