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Dettaglio seduta n.378 del 11/11/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 15.01 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Buquicchio, Cattaneo, Gariglio Moriconi e Robotti.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Don Caustico" di Grugliasco (TO)


PRESIDENTE

Vi informo che stanno assistendo ai nostri lavori gli alunni della scuola elementare "Don Caustico" di Grugliasco, che saluto insieme agli accompagnatori: benvenuti a Palazzo Lascaris.
Come avete potuto sentire, è appena iniziata la seduta pomeridiana del Consiglio regionale. Stiamo terminando la trattazione di un dibattito iniziato la scorsa seduta sulla crisi economico-occupazionale in Piemonte.
Saprete che c'è qualche problema. Sono intervenuti molti Consiglieri adesso tratteremo gli ordini del giorno che illustrano le varie posizioni dei presentatori.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Determinazioni relative al dibattito in ordine alla "Crisi economico occupazionale nella regione" - Esame ordini del giorno n. 1103, 1104, 1105 1096, 1106, 1107, 1108, 1111 e 1110 collegati


PRESIDENTE

Avendo terminato il dibattito generale per quanto riguarda il dibattito relativo a "Crisi economico-occupazionale nella Regione", di cui al punto 2) bis all'o.d.g., possiamo pertanto passare all'esame degli ordini del giorno collegati, che sono numerosi, otto per la precisione.
Iniziamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1103 del Consigliere Scanderebech, inerente a "Insieme contro la crisi".
La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Signor Presidente, sarò molto breve. C'è la Presidente e già siamo soddisfatti.
Naturalmente, ringrazio tutti i colleghi per gli ottimi interventi che sono stati svolti sia oggi che l'altro giorno. Tutti conosciamo quello che sta avvenendo: i licenziamenti, la precarizzazione, la disoccupazione, che stanno colpendo, sotto il profilo della dignità e dei diritti, i nostri cittadini, portandoli da una condizione economica e sociale discreta e buona ad una condizione pericolosa, abbassando la soglia della povertà per quanto riguarda in modo particolare il ceto medio.
Relativamente a questo tema abbiamo presentato un ordine del giorno nel quale abbiamo fatto presente che questo problema, ossia la crisi occupazionale e di sviluppo, riguarda l'intero mondo della politica e delle istituzioni, indipendentemente dall'appartenenza politica. Lo scenario al quale abbiamo assistito è quello in cui la finanza facile, chiamiamola così, ha avuto il sopravvento rispetto alla tecnologia e a quanto ha costituito il punto cardine del nostro sviluppo e della nostra occupazione il cosiddetto fordismo. In questi giorni abbiamo ascoltato le dichiarazioni televisive di illustri personaggi, uno tra i più importanti Ministri dell'attuale Governo, il Ministro Tremonti: terminato il periodo della finanza facile e del "capitalismo uguale consumismo", dobbiamo tornare a rivendicare il ruolo del cittadino e delle professionalità, quindi tornare a creare sul nostro territorio industrie e sviluppo. Nell'altra seduta bene hanno fatto alcuni colleghi ad evidenziare questo fenomeno, che, in passato, ha portato Torino e provincia al primo posto per ciò che riguarda occupazione e sviluppo.
Oggi, purtroppo, siamo in una fase di recessione e attraversiamo un momento di crisi. Tutti siamo veramente amareggiati, perché, aprendo quotidianamente i giornali, osserviamo che un giorno dopo l'altro le fabbriche, che in passato hanno creato occupazione e sviluppo, chiudono i battenti.
Davanti a questo scenario - questo problema lo aveva espresso molto bene il collega Larizza - tutti noi ci siamo convinti, dai nostri discorsi dal nostro leggere, dal nostro sentire, dal nostro intuito, dalle nostre idee, che è finita un'era, è finito un percorso, dove la finanza creativa ha costituito il settore nel quale tutti hanno investito, persino degli operai. Guardate, in passato, incontravo delle persone, dipendenti di miei amici che hanno piccole aziende, che mi dicevano che questi qui passavano tutto il giorno su internet a comprare azioni. Ma che ca...spita fanno stavo dicendo altro - invece di lavorare? Quindi, il guadagnare in modo virtuale era diventato una moda. Questo per dire che la finanza facile ha contagiato anche le persone che in passato erano abituate a lavorare onestamente con il sudore e le proprie braccia, che pensavano che internet, il mondo virtuale, potesse risolvere i problemi quotidiani, che, ora, le famiglie piemontesi, giorno dopo giorno dovranno affrontare con difficoltà.
Pertanto, Presidente, ho presentato un ordine del giorno intitolato "Insieme contro la crisi", nel quale, dopo aver evidenziato la situazione ho chiesto che l'Assessore Migliasso - che non vedo - abbia maggiori possibilità, energie e risorse, per potere tutti insieme affrontare il problema della crisi occupazionale.
Naturalmente, anch'io faccio la mia piccola parte. Sto lavorando da mesi su questo tema, ma, ancor più, è da un anno che sto lavorando - non mi vergogno a dirlo - sul problema della povertà e del suo contrasto. Quindi sto producendo dei documenti che nei prossimi giorni porterò in questo Consiglio. Presentando quest'ordine del giorno ho voluto trasmettere a quest'Aula il fatto che io, come Consigliere regionale, sono disponibile a collaborare con questa Giunta e con tutti i miei colleghi, affinché sia veramente possibile trasmettere al territorio, dal punto di vista dell'immagine e della politica, ma anche dal punto di vista significativo e quantitativo, qualcosa che interrompa la situazione di emorragia, che tutti noi conosciamo, in cui, purtroppo, si trovano oggi le nostre aziende.
Detto questo, auspico che tale ordine del giorno venga votato dalla maggioranza dei componenti il Consiglio regionale.
Questo ordine del giorno non fa altro che chiedere maggiori risorse alle politiche del lavoro, che fanno riferimento l'Assessore Migliasso che, naturalmente, devono essere trasmesse al territorio non solo sotto forma di carità o di assistenza, ma come forma di contrasto, nella speranza che il contrasto temporaneo, in un secondo momento, diventi risorsa potenziale per creare ulteriore lavoro, impedendo il fenomeno della precarizzazione, dei licenziamenti e della disoccupazione.
Mi auguro che questo ordine del giorno venga votato da tutti e con questo augurio non posso che aspettare l'esito.
Rimango a disposizione per votare anche gli altri ordini del giorno che mi sembra vadano tutti nella stessa direzione.
Grazie a tutti e buona giornata.



PRESIDENTE

Prima di porre eventualmente in votazione l'ordine del giorno, ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Signor Presidente, mi sembra opportuno intervenire solo perché lei era un attimo distratto e non si è accorto di un termine poco opportuno che ha usato il collega Scanderebech. So che lo ha fatto involontariamente, ma in quest'Aula non dovrebbe mai essere consentito, a maggior ragione quando ci sono degli alunni in visita, che non vorrei pensassero che in questo consesso si usino termini poco appropriati.
Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Motta.
In questa parte dell'aula non è arrivato l'aggettivo che posso immaginare.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Bravi, siete attenti.
Colleghi, visto che abbiamo dei giovani ospiti, sarà mia cura farmi dare la trascrizione dell'intervento del Consigliere Scanderebech.
Verificherò il da farsi.
Se non ci sono altri interventi per dichiarazione di voto, metto in votazione l'ordine del giorno.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1103, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la gravi crisi che investe l'insieme creditizio e finanziario sta contagiando l'economia reale innescando una pesante fase di recessione economica e sociale considerato che quanto sta ora accadendo nel mondo impone un piano di intervento urgente ed efficace per far fronte alle conseguenze degli eventi che hanno inflitto un duro colpo al nostro territorio e in particolare alla parte vitale della Regione cioè il mondo del lavoro e dell'impresa, a tutti i livelli, e in tutti i settori del loro agire quali: industria, commercio e servizi accertato che la gravità della crisi va bene oltre e travalica quella del sistema bancario e finanziario, essendo le imprese e il lavoro nella nostra regione già ora pesantemente colpiti da quanto avvenuto in aziende storiche come: Bertone, Michelin, Dayco, Pininfarina, Motorola e molte altre verificato che Torino è l'epicentro della crisi con 35 mila posti di lavoro a rischio, con 400 imprese che hanno chiesto la cassa integrazione e che un quarto delle aziende piemontesi naviga in pessime acque con quaranta tavoli aperti oggi in Piemonte per crisi aziendali attestato che le Istituzioni pubbliche e le Forze politiche verrebbero gravemente meno ai loro compiti istituzionali, se non fossero in grado di elaborare e mettere in atto provvedimenti specifici idonei a far fronte e impedire il deterioramento ulteriore della già drammatica situazione attuale constatato che è necessario un momento di attenta analisi sulle misure che il Governo della Regione ha previsto e attuato in questi ultimi anni per verificarne l'efficacia e l'efficienza in termini di ricadute sul tessuto produttivo e occupazionale impegna la Giunta regionale affinché tramite la legge finanziaria e il bilancio di previsione per l'anno 2009 oggi al vaglio del Consiglio si provveda a liberare e impiegare risorse in grado di rispondere alla crisi con ampie strategie di sviluppo del Piemonte, a partire dall'individuazione di incisive politiche per il lavoro".
Il Consiglio approva.
Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 1104 del Consigliere Deambrogio Barassi e Bossuto, inerente a "Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio concernente taluni aspetti dell'organizzazione dell'orario di lavoro".
La parola al Consigliere Deambrogio per l'illustrazione.



DEAMBROGIO Alberto

Qualcuno potrebbe chiedersi come mai in un Consiglio regionale che si occupa di crisi economica e sociale si intende parlare di orario di lavoro.
Credo che sia quanto mai opportuno parlarne, invece, non solo per questioni di tempistiche relative a decisioni che dovranno essere prese in sede europea, ma anche perché credo che, dentro la crisi che stiamo vivendo, la grande tentazione sia quella, alla fine, di farla pagare - mi sia concesso questo termine - soprattutto alla parte più debole della società, a chi lavora.
Chi lavora oggi si trova in condizioni sicuramente non facili. La politica finalmente torna ad intervenire, dopo anni in cui si diceva che la politica non aveva più la possibilità di intervenire in economia. Tenta di intervenire, anche con una mano ulteriormente pesante per decostruire il sistema complessivamente dei diritti che riguardano i lavoratori - in questo caso si parla di orario di lavoro, soprattutto - mettendo in una fase così critica i lavoratori ancora di più sotto pressione, cioè sostanzialmente, tentando anche per via legislativa, di premere, quindi di fare pagare ulteriormente questa crisi a chi lavora.
Naturalmente, parlare di lavoro non è, di per sé, malvagio. Il problema è che il Parlamento europeo dovrà votare in seconda e definitiva lettura il 16 dicembre una direttiva che ha al suo interno alcuni aspetti che trovo molto preoccupanti, in particolare due. L'articolo 22 della direttiva prevede la possibilità di calcolare settimane lavorative fino a 65 ore e di calcolare l'orario di lavoro complessivo durante un anno intero. Sempre secondo questo articolo, si dà la possibilità di consentire ai singoli lavoratori di sottoscrivere accordi individuali, in materia di orario di lavoro, con i propri datori di lavoro (un sistema che in inglese si chiama opting out) e che prevede una sostanziale falsità: il fatto che il lavoratore e il datore di lavoro si trovino sullo stesso piano e con lo stesso potere. Ricordo che la nostra Costituzione, da questo punto di vista, dice esattamente il contrario.
All'articolo 2 della direttiva si prevede che il servizio di guardia ovvero il tempo in cui il lavoratore deve essere a disposizione della propria azienda in attesa di essere chiamato, non sia più retribuito. Come si vede, una sostanziale decostruzione, fibrillazione intorno al mondo del lavoro, intorno all'orario di lavoro, intorno alla possibilità di chi lavora di avere il controllo sulla propria attività lavorativa e di stare all'interno di criteri che, oltre al controllo, diano anche la possibilità al lavoratore di stare in sicurezza. Con un orario di lavoro così esteso è del tutto evidente che peggiorano, nei fatti, le condizioni di chi lavora.
Penso che la vicenda Thyssen, più volte affrontata in Aula, o tantissime altre vicende, sono la dimostrazione che se non c'è un controllo anche sull'orario di lavoro, quindi la restrizione complessiva del medesimo accadono più incidenti sui luoghi di lavoro.
vero che l'altra settimana, un po' sotto silenzio, la Commissione lavoro del Parlamento europeo ha dato un schiaffo a questo primo tentativo che si era chiuso il 27 giugno scorso, riaffermando che l'orario di lavoro settimanale non può essere superiore alle 48 ore lavorative. È del tutto evidente che la seconda lettura di cui parlavo prima, può rovesciare completamente anche la decisione della Commissione lavoro.
per questo che trovo importante, credo con me tutti gli altri colleghi che hanno sottoscritto questo ordine del giorno, che il Consiglio regionale si esprima oggi. Tra l'altro, altri Consigli in Europa - penso a quelli spagnoli - si stanno esprimendo esattamente nel solco che noi proponiamo.
Noi proponiamo, per quanto è possibile a questo Consiglio, per quanto è possibile alla Presidente e alla Giunta, di agire e di intervenire presso tutte le istituzioni europee. Io stesso, per altri motivi, sarò a Strasburgo quel giorno e spero di portare a casa qualche notizia interessante e buona. Un impegno tra Presidente e Giunta ad escludere, in ogni caso, la possibilità di contrattazione individuale. Come dicevo prima il potere tra il lavoratore e il datore di lavoro è assolutamente squilibrato, ed è una finzione che entrambi stiano sullo stesso piano. Un impegno per escludere la possibilità di eccezioni nel conteggio dell'orario di lavoro settimanale, esattamente per tutte le cose che ho detto prima.
Che ci siano dei vincoli alla contrattazione collettiva, che dicano che la flessibilità sia collegata a necessità effettive che...
Scusi, Presidente, ma non sento neanche me stesso, posso capire che non interessi, ma non sento neanche me stesso.



PRESIDENTE

Ha ragione, mi scuso, ma si cerca di seguire i vari problemi.



DEAMBROGIO Alberto

Il tentativo di mettere un limite alla flessibilità nell'orario di lavoro, la flessibilità in generale, che essa sia commisurata alla comprovata necessità di doverla applicare.
Infine, avere un contatto con i parlamentari europei eletti in questa circoscrizione affinché, se non intervengono modifiche importanti come quelle portate in Commissione lavoro, si esprimano contrariamente a questo tipo di direttiva.
Mai, come questa volta, esattamente per i tempi stretti che ci sono (spero che quest'ordine del giorno venga approvato), c'è la necessità di riportare anche ai soggetti interessati il deliberato, quindi il dispositivo, dell'ordine del giorno medesimo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1104, il cui testo recita: "Premesso che il Parlamento Europeo sta discutendo una proposta di Direttiva concernente taluni aspetti dell'organizzazione del lavoro con l'obiettivo di 'migliorare l'ambiente di lavoro per proteggere la sicurezza e la salute dei lavoratori' e 'permettere una migliore compatibilità tra lavoro e vita familiare' tenendo conto delle 'nuove realtà e richieste sia dai datori di lavoro che dei lavoratori'. Tale Direttiva 'rispetta i diritti fondamentali e osserva i principi, riconosciuti segnatamente dalla Carte dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. Essa mira in particolare ad assicurare il pieno rispetto del diritto a condizioni di lavoro giuste ed eque di cui all'articolo 31 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, e in particolare al paragrafo 2 di detto articolo il quale statuisce che ogni lavoratore ha diritto a una limitazione delle durata massima del lavoro e a periodi di riposo giornalieri e settimanali e a ferie annuali retribuite'.
Constatato che all'articolo 22 si prevede la possibilità di settimane lavorative fino a 65 ore e che gli Stati membri possano modificare la propria legislazione per consentire ai singoli lavoratori di sottoscrivere accordi individuali in materia di orario di lavoro con i propri datori di lavoro (tale tipo di contrattazione si chiama opting out, è il modello inglese); all'articolo 2 si prevede che il servizio di guardia, ovvero il tempo in cui un lavoratore deve essere a disposizione in attesa di essere chiamato, non sarà più retribuito.
Considerato che al di là dei condivisibili obiettivi qui riportati in premessa, la Direttiva, prevedendo la possibilità di introdurre nella legislazione contratti di lavoro individuali, non tiene di fatto conto dei rapporti di potere tra lavoratori e datori di lavoro, la possibilità di aumentare l'orario di lavoro aumenta i rischi per la salute e per la sicurezza dei lavoratori così come evidenziato dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro, dal quotidiano resoconto di morti bianche, e, in particolare nella nostra Regione, dalla tragedia della Thyssen Krupp il Consiglio regionale impegna la Presidente e la Giunta a intervenire presso le Istituzioni Europee per chiedere una modifica della Direttiva che agevoli il controllo delle condizioni di lavoro in tutti gli Stati membri ed in particolare che escluda in ogni caso la possibilità di contrattazione individuale, data l'evidente disparità di potere tra le parti che escluda la possibilità di eccezioni nel conteggio dell'orario massimo di lavoro settimanale, perché, come evidenziato dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro e dell'esperienza maturata anche tragicamente in Piemonte dall'eccessivo ricorso alle ore straordinarie e alle turnazioni incuranti dei ritmi della vita umana derivano gran parte degli incidenti sul lavoro.
Che vincoli alla contrattazione collettiva, nei limiti di reale e comprovata necessità, la flessibilità dell'orario di lavoro, nella consapevolezza che solo regole certe ed esigibili da parte dei lavoratori e delle lavoratrici possono agevolare la conciliazione tra vita familiare e lavoro si rivolge quindi ai/alle Parlamentari europei eletti/e nella nostra circoscrizione affinché esprimano un voto contrario, nel caso in cui il testo della Direttiva non fosse opportunamente modificato".
Il Consiglio approva.
Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 1105 dei Consiglieri Laus e Manolino, inerente a "Misure anti crisi".
Non essendoci interventi né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1105, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerata l'urgenza di individuare ed apporre correttivi alla crisi economica in atto, così come evidenziata anche nel documento elaborato dall'Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro della Direzione 15 Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro, in occasione dell'odierno dibattito del Nostro Consiglio Regionale sulla crisi occupazionale verificato che gli Enti Pubblici annotano debiti scaduti nei confronti delle aziende impegnate a fornirle beni e ad erogarle servizi, pari a circa 70 miliardi di euro sull'intero Territorio Nazionale constatato che per garantire piena attuazione del Patto di Stabilità, gli Enti Pubblici si trovano sistematicamente costretti a posticipare i pagamenti dovuti dandone competenza finanziaria al successivo Bilancio accertato che i reiterati ritardi dei pagamenti rischiano di compromettere la tenuta economica e finanziaria di numerose aziende creditrici impossibilitate, a loro volta, a far fronte agli accordi stipulati con gli istituti di credito verificato che la spirale innescata minaccia di pregiudicare la solidità dell'intero Sistema economico e sociale sia regionale che nazionale Impegna la Giunta regionale ad individuare e ad adottare gli strumenti finanziari più convenienti al fine di procedere verso l'eliminazione di ritardi e disfunzioni presenti nelle attuali procedure di pagamento verso i fornitori.
Nella fattispecie si richiede di stipulare accordi con le istituzioni bancarie, che prevedano l'apertura di linee di fido privilegiate che tengano conto della solvibilità dei crediti anche attraverso l'accollo degli eventuali oneri a carico dell'amministrazione pubblica; verificare la possibilità di rendere funzionale un tavolo anti-crisi dotato delle competenze e degli strumenti necessari a fronteggiare gli effetti della crisi in atto e a garantire il buon esito delle misure adottate".
Il Consiglio approva.
Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 1096 dei Consiglieri Deambrogio, Dalmasso, Moriconi, Chieppa e Barassi, inerente a "Crisi economica, carovita e controllo dei prezzi".
Non essendoci interventi né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1096, il cui testo recita: "Premesso che la crisi finanziaria che si è manifestata con virulenza a livello internazionale è solo parte di una più generale crisi economica di sistema basata anche su un evidente problema di sovrapproduzione tale crisi, pur mostrando ora i suoi aspetti più preoccupanti e brutali agisce da tempo in modo particolare sulle fasce deboli della popolazione che da anni si sono viste sempre più ristretto il loro potere d'acquisto a seguito di una incessante compressione dei salari, degli stipendi e delle pensioni in questo quadro moltissime famiglie e persone, pur lavorando, stentano a condurre una vita dignitosa con bilanci incapaci di affrontare con un minimo di sicurezza le attività principali e basilari del vivere quotidiano, andando ben oltre il fenomeno della cosiddetta crisi della quarta settimana.
Premesso ulteriormente che il Governo nazionale sta affrontando questi difficili passaggi con un'attenzione solo verso le difficoltà degli istituti di credito con grande dispendio di energie finanziarie, senza affrontare adeguatamente il tema di uno spostamento di risorse verso le famiglie, le persone più in difficoltà e quindi verso la domanda, che oggi risulta essere quanto mai depressa.
Rilevato che per affrontare alcuni aspetti della crisi sarebbe utile un ventaglio di interventi sia a sostegno della domanda, sia verso la riqualificazione dell'offerta in termini di investimenti nella qualità di prodotto sia in termini economico-scientifici, sia ambientali.
Rilevato ulteriormente che dal punto di vista del controllo dei prezzi e delle iniziative tese a migliorare le dinamiche distributive delle merci alcuni Enti territoriali del nostro Paese hanno sviluppato nel tempo delle iniziative significative quali l'istituzione di osservatori regionali sui prezzi, siti web dedicati al cittadino consumatore, accordi di autoregolamentazione a livello locale, sviluppo della filiera corta promozione di azioni volte a contrastare il rischio di impoverimento delle fasce di popolazione economicamente svantaggiate, analisi degli stili di consumo, last minute market come pratica utile sia per reindirizzare culturalmente i consumi, sia per ridurre il rifiuto prodotto.
Il Consiglio Regionale impegna la Presidente e gli Assessori competenti ad attivarsi al fine di produrre tempestivamente sia un lavoro di ricognizione complessiva, sulla base dei dati disponibili, degli effetti sociali della crisi finanziaria ed economica del Piemonte, sia per intervenire con gli atti che riterranno più opportuni per dare risposte concrete sul terreno del controllo dei prezzi, del rilancio qualitativo e quantitativo della domanda e della riqualificazione dell'offerta produttiva piemontese".
Il Consiglio approva.
Passiamo ora ad esaminare l'esame dell'ordine del giorno n. 1106 dei Consiglieri Larizza, Muliere, Comella, Turigliatto, Caracciolo, Laus Bizjak, Pace, Lepri, Bossuto, Deambrogio, Clement, Dalmasso, Reschigna Auddino, Motta, Cattaneo, Robotti e Travaglini, inerente a "Crisi economico occupazionale nella Regione".
Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Volevo soltanto avanzare una richiesta, se il primo firmatario concorda.
Dove c'è il dispositivo "Impegna la Giunta regionale", al secondo punto, dove vi sono le parole "a farsi garante di un percorso di uscita dalla crisi basato su criteri di equità e giustizia sociale;", aggiungerei le parole "e pari opportunità di genere", perché le donne occupate sono spesso quelle più penalizzate nei momenti di crisi. Se il Consigliere primo firmatario concorda, presenterei questa richiesta di emendamento.



PRESIDENTE

Se il Consigliere Larizza è d'accordo, vi invito a stendere la proposta di modifica e di farla pervenire alla Presidenza affinché sia allegata all'ordine del giorno.
Quindi, il documento verrà posto in votazione, con il consenso del primo firmatario, con la modifica illustrata dalla Consigliera Pozzi.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1106, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Premesso che la crisi finanziaria, la più grave dal secondo dopoguerra, sta investendo l'economia reale di tutti i paesi sviluppati la portata della crisi fa parlare molti esperti di recessione e addirittura, di rischio depressione l'impatto nell'economia del nostro Paese colpisce un sistema produttivo già fortemente segnato da storiche debolezze strutturali anche in Piemonte la crisi già in atto sta assumendo dimensioni preoccupanti che coinvolgono centinaia di imprese di tutti i settori e migliaia di lavoratrici e lavoratori, in primo luogo i precari privi di qualsiasi protezione sociale questa crisi aggrava le condizioni di molte famiglie già in difficoltà per insufficienza di reddito (è nota la debolezza di salari e pensioni già denunciata dallo stesso Governatore della Banca d'Italia, Draghi).
Prende atto dell'iniziativa dell'Unione Europea, augurandosi che l'azione intrapresa, oltre a tamponare gli effetti della crisi, possa proseguire in sede internazionale nella costruzione di un nuovo ordine economico mondiale basato su trasparenza e principi etici.
Sostiene le iniziative della Giunta regionale, a cominciare dagli impegni assunti con il Patto per lo sviluppo sostenibile le misure anticrisi annunciate in questi giorni ed, in particolare, quelle "rivolte alla garanzia del credito in favore delle piccole e medie imprese e ad interventi di consolidamento del sistema della produzione; del credito al consumo delle famiglie piemontesi; dall'accelerazione dei pagamenti dei creditori e per il rafforzamento dei Confidi piemontesi; l'accelerazione e la semplificazione degli investimenti infrastrutturali" Impegna la Giunta regionale A valutare, per quanto di sua competenza, l'adozione di eventuali nuovi provvedimenti, coinvolgendo e coordinando l'azione del sistema delle amministrazioni locali a farsi garante di un percorso di uscita dalla crisi basato su criteri di equità e giustizia sociale e di pari opportunità di genere a farsi, altresì, promotrice di un'azione convergente nel campo della ricerca e dell'innovazione finalizzata a nuovi prodotti ecocompatibili ad agire, anche in raccordo con altri livelli istituzionali, per innovare e rafforzare il sistema formativo, con particolare attenzione alla formazione permanente dando priorità alle piccole e medie imprese ad agire, d'intesa con le altre Regioni, nei confronti del Governo affinch si riveda la manovra finanziaria e, anche attraverso l'azione fiscale, si sposino risorse sui redditi più bassi, le pensioni e le piccole aziende commerciali e artigiane e si finanzino le infrastrutture cantierabili a concordare un'azione congiunta tra le Regioni ed il Governo al fine di allargare la copertura della cassa integrazione ed estendere gli ammortizzatori sociali alle lavoratrici ed ai lavoratori precari che sono i primi ad essere colpiti dalla crisi".
Il Consiglio approva.
Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 1107 dei Consiglieri Bossuto Clement, Robotti, Deambrogio, Dalmasso, Comella, Turigliatto, Cavallaro Larizza e Chieppa, inerente a "Crisi occupazionale ed economica in Piemonte".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Sarò brevissimo, perché i motivi per cui è nato questo ordine del giorno sono stati illustrati ampiamente nel dibattito di martedì scorso.
Questo documento si incentra soprattutto sulle misure che vedremmo idonee da attuare da oggi in futuro, alcune già attuate, soprattutto quelle che colpiscono i furbetti di quartiere, quando ricevono i contributi giusti e degni, ma che poi non tutti onorano fino in fondo.
La materia di questo ordine del giorno è materia su cui Rifondazione Comunista ha già presentato un progetto di legge tempo fa.
Crediamo però sia giusto anche non andare incontro ad un ordine del giorno che può sembrare polemico in alcune su parti. Quindi, proprio per prenderlo così com'è, cioè come un atto propositivo, proporrei due modifiche.
La prima è al terzo punto: dopo le parole "premesso ancora che la crisi del credito vissuta..." aggiungerei la parola "soprattutto". Quindi, la frase risulterebbe "premesso ancora che la crisi del credito vissuta soprattutto sulle spalle di famiglie e piccole imprese,", perché altri soggetti ne hanno visto le conseguenze.
Inoltre, toglierei il punto successivo, quello che inizia con la parola "considerato", per evitare di entrare in quella che potrebbe sembrare una polemica, cosa che vuole essere "considerato l'atteggiamento a volte irresponsabile di manager ed enti di credito". Questa parte la toglierei.



PRESIDENTE

Il documento verrà posto in votazione con le modifiche proposte dal primo firmatario, Consigliere Bossuto.
Non essendoci altre richieste di intervento né dichiarazioni di voto indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1107, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale preso atto della situazione industriale di crisi che la nostra regione, in particolare, sta vivendo evidenziato il numero di cassa integrati che, unito a coloro che sono in mobilità o non garantiti, disegna un quadro di grande disagio in Piemonte premesso ancora che la crisi del credito, vissuta soprattutto sulle spalle di famiglie e piccole imprese, che costringe ad una faticosa quotidianità tante persone Impegna la Giunta regionale Ad avviare un sistema normativo che favorisca l'uscita dalla "stretta" creditizia di piccole imprese e privati ad avviare una riforma del welfare che tenga conto della nuova povertà e del costo della vita a considerare il vaglio di atti che leghino i contributi all'industria a patti d'insediamento che prevedano la restituzione dei fondi in caso di chiusura stabilimenti o delocalizzazioni in altri territori".
Il Consiglio approva.
Proseguiamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1108 dei Consiglieri Rossi, Dutto e Novero, inerente a "Misure anti crisi economico occupazionali".
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto, per l'illustrazione.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Sarò brevissimo nell'illustrazione. Tra i vari provvedimenti, noi chiediamo alla Giunta di rivedere la composizione di Finpiemonte, in questo senso: Finpiemonte ha più di 50 partecipate, alcune delle quali non hanno più senso di esistere, mentre altre possono essere tranquillamente accorpate. Perché proponiamo questo? Perché più di 50 società implicano necessariamente, più di 50 Presidenti, Consigli di Amministrazione revisori dei conti e i relativi costi che ne conseguono. Pertanto, una drastica riduzione del numero delle società partecipate potrebbe liberare risorse da dedicare, invece, a combattere la crisi che ci attanaglia.
Devo dare atto alla Giunta che, prima ancora dell'approvazione del nostro ordine del giorno, questa via era già stata iniziata, perché proprio oggi su la Repubblica è stato pubblicato l'articolo "Finpiemonte, la strage delle poltrone".
In questo caso, il nostro ordine del giorno chiede alla Giunta di fare una cosa che già sta facendo, quindi ne chiederei l'approvazione a tutti i colleghi. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1108, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Premesso che: Dal dibattito del Consiglio straordinario sui problemi della crisi economico-occupazionale nella Regione è emersa la necessità e la volontà di dare risposte concrete alle molte richieste di aiuto partite dal mondo imprenditoriale e lavorativo.
Tra le proposte avanzate in molti hanno sottolineato la necessità, ad esempio, di prevedere procedure più rapide per la cessione di crediti alle imprese, e lo snellimento degli iter burocratici.
La Presidente della Regione si è detta disponibile a presiedere un tavolo di lavoro dove discutere come e dove intervenire per tagliare le spese e come e dove investire, superando le divisioni tra schieramenti politici.
Considerato che: In occasione dell'approvazione della legge regionale 26 luglio 2007 n. 17 (Riorganizzazione societaria dell'Istituto Finanziario Regionale Piemontese e costituzione della Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.) che ha comportato la scissione di Finpiemonte in due distinte società, sono stati approvati degli ordini del giorno che prendendo atto dell'alto numero di società controllate e/o partecipate da Finpiemonte (oltre 50!) e del fatto che alcune società non avevano più una funzione reale e che il mantenimento in vita di queste strutture implicava un notevole esborso di denaro pubblico non produttivo Nel dispositivo il Consiglio ha approvato di impegnare la Presidente e la Giunta: "ad attivarsi al fine di addivenire ad una sollecita e rigorosa razionalizzazione delle società possedute e di presentare, entro 6 mesi, al Consiglio regionale un piano organico di riorganizzazione che consenta un miglior utilizzo e un auspicabile risparmio delle risorse pubbliche" Tutto ciò premesso Il Consiglio regionale impegna la presidente e la Giunta regionale: a dare atto agli ordini del giorno approvati a presentare il piano organico di riorganizzazione al Consiglio regionale ad avanzare proposte sull'impiego delle risorse risparmiate vincolandole ad azioni anti crisi".
Il Consiglio non approva.
Esaminiamo ora la mozione n. 1111 dei Consiglieri Burzi, Casoni, Guida Rossi e Ferrero, inerente a "La legge finanziaria e il bilancio regionale del 2009 diano risposte concrete per fronteggiare la crisi economica e sociale".
La parola al Consigliere Burzi, per l'illustrazione.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Non dispero, prima del termine della legislatura, di comprendere, in maniera definitiva, la differenza tra ordine del giorno, interpellanza e mozione. Ma a questo penseranno, poi, le idonee sessioni della Commissione Regolamento.
Come ha correttamente precisato lei, questo documento, che è stato redatto stamattina, con una certa velocità - come lei ricorderà, il collega Casoni aveva chiesto una piccola interruzione proprio per poterne completare la redazione - ha questa caratteristica, questa originalità: quella di cercare di connettere non tanto gli elementi di analisi, che pur sono diversificati, ma gli elementi di prassi.
Per svolgere un ragionamento nella maniera più semplice possibile, noi temiamo che quanto possa avvenire in conseguenza della crisi finanziaria (ma che si sta già riverberando in termini di economia reale), sia del tutto imprevedibile nei tempi e nelle quantità. Conseguentemente, riteniamo sia difficilissimo valutare quali siano le manovre più giuste per poter intervenire.
Proprio per questo, sviluppando un ragionamento che avevamo già avviato durante le audizioni della VII Commissione, propedeutiche alle riunioni che oggi il Consiglio sta terminando, in parte in un dibattito che si è svolto anche in presenza della Presidente martedì scorso, cerchiamo di proporre come Gruppi di opposizione, una modalità che, ove accolta, possa essere la più efficace possibile, nei tempi minori possibili. Che cosa dicono i Gruppi di opposizione che finora qui hanno sottoscritto quest'ipotesi? Il documento di competenza regionale più efficace evidentemente per agire - non l'unico, ma uno dei principali - è certamente il bilancio di previsione (e la finanziaria ad esso collegata). Come voi ben sapete, è stato appena presentato alle Commissioni competenti il documento cui faccio riferimento, per cui è in corso la fase di attesa per le audizioni, che credo si svolgeranno nell'arco della prossima quindicina di giorni. Non lo dico per sottolinearne l'elemento critico - perlomeno non in questa sede ma noi lo riteniamo inadeguato (se non altro per i tempi della stesura dello stesso) a rappresentare l'efficace risposta nei tempi e nei modi di quanto stia per avvenire (non per allarmismo, ma per sana prudenza).
Indirettamente, la stessa Giunta ne è conscia, dal momento che attorno a questa fase ha costruito un tavolo di crisi o di coordinamento e ha definito la sede dei Capigruppo non l'unica, ma...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Diventa oggettivamente complicato intervenire con questo brusio, posto che l'argomento è particolarmente importante.
Prego, Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Stavo dicendo che questa possibile analisi di non totale soddisfazione degli elementi oggi a disposizione è stata indirettamente confermata dalla stessa Giunta, che, predisponendo un tavolo di coordinamento e il momento delle comunicazione delle decisioni dello stesso ai Gruppi consiliari, in connessione, evidentemente, con altre Regioni e con le politiche di Governo, noi ipotizziamo che si possa prendere, a nostro avviso, la strada più utile. Noi riteniamo che si debba prendere il bilancio di revisione e la finanziaria ad essa collegata e riscriverli dando priorità diverse. Noi ne abbiamo elencate un certo numero, su cui, evidentemente, si può e, a nostro avviso, si deve discutere. Ma siamo abbastanza certi che buona parte delle priorità che qui individuiamo siano le stesse che qualunque commentatore o qualunque analista di parte politica o di parte socio economica evincerebbe.
Il problema, quindi, non sta tanto, eventualmente, nel condividerne gli obiettivi, ma la modalità.
Noi riteniamo che la modalità che i Gruppi di opposizione vogliono rendere disponibile per l'Assemblea legislativa e, conseguentemente, come strumento operativo, per l'Esecutivo che in questo momento governa, possa essere una scelta politica importante.
Nei miei anni di esperienza in Regione non ricordo di aver mai visto un momento simile. Peraltro, neanche ricordo - ma spero di sbagliarmi - di aver mai partecipato ad un dibattito su una crisi che, come ho detto all'inizio del mio intervento, è di difficilissima lettura per le quantità e le conseguenze che può provocare.
Proprio per questo, facendo un esempio che rende spesso molto più chiaro il nostro obiettivo, pensiamo che si debba alzare il livello di guardia subito al livello massimo, come se fossimo in attesa di un'onda di piena e non adeguassimo il livello di allerta e le misure man mano che la piena aumenta, ma ci predisponessimo per il massimo livello possibile evidentemente, in funzione delle nostre competenze e delle nostre attuali situazioni di bilancio e di finanziaria.
Se poi la piena non avviene, se è inferiore, se passa in un tempo limitato o se non provoca esondazioni, questo sarà motivo di gioia per tutti, indipendentemente da chi avrebbe patito, in questo caso, i danni.
Con molta facilità si può tornare ad una vita normale, capovolgendo gli ordini degli addendi con una finanziaria d'emergenza e renderli subito disponibili con il massimo delle risorse e degli strumenti legislativi alcuni dei quali abbiamo copiato.
Per esempio, a noi piace molto come, in Toscana, la Giunta di quella Regione ha deliberato di predisporre con urgenza la disponibilità di tutti quanti i fondi dell'Unione Europea entro e non oltre una certa data proprio per consentire a tutti gli operatori, di qualunque livello essi fossero, la civiltà di strumenti importanti. Così pure, riteniamo che da altre Regioni, dal Governo o da altre parti sociali non possano addivenire suggerimenti utili; evidentemente, devono, se possibile, trovare il recepimento all'interno dei nostri documenti.
evidente quando si parla, per esempio, di pagamenti, che è uno dei leitmotiv che molti ordini del giorno hanno sottolineato con intensità diversa. Ben diverso è definire una generica attenzione o un generico impegno ad essere più efficaci, dal punto di vista dei pagamenti, quindi consentire una minore sofferenza della liquidità dell'azienda, ma diversa cosa è dire: "Andiamo a prendere la liquidità esistente ovunque essa sia".
Il collega Dutto prima parlava di Finpiemonte. Mi sono stupito che molti colleghi non hanno votato l'ordine del giorno del collega, pu capitare di non averlo letto e capito fino in fondo. Comunque, ove esiste della liquidità disponibile per i motivi già decisi, si tratta semplicemente di vedere se oggi l'ordine delle priorità non debba essere cambiato.
Secondo noi non c'è altra tonalità in questo momento se non la difesa delle imprese, in senso lato, e di tutti i posti di lavoro ad esse collegati.
Passata quest'emergenza che ci auguriamo non arrivi o che, se arrivi, passi nel più breve tempo possibile, evidentemente, sarà, dopo aver festeggiato compito di tutti tornare ai nostri ruoli prevalenti e, perché no, discutere anche delle opinioni del tutto diverse sull'impostazione complessiva del bilancio e della legge finanziaria. Grazie.



PRESIDENTE

Non ci sono richieste d'intervento e neanche dichiarazioni di voto sulla mozione appena illustrata dal Consigliere Burzi.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 1111, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la gravissima crisi economica che investe la nostra Nazione e la regione Piemonte sta mettendo in ginocchio migliaia di imprese e creando enormi difficoltà a migliaia di famiglie che andranno a pagare gli effetti della crisi sottolineato che di fronte ad uno stato di crisi del sistema economico regionale ancora di complessa interpretazione, sia per quanto concerne le dimensioni stesse del fenomeno, sia dal punto di vista dei tempi di evoluzione, delle valenze e delle prospettive, le forze di opposizione ritengono responsabilmente che sia necessario mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione per fronteggiare un trend certamente negativo, ma dalla forte connotazione di imprevedibilità prendendo atto che le leggi di bilancio presentate al Consiglio regionale (Finanziaria e Bilancio 2009) non danno alcuna risposta ai problemi del mondo produttivo e alle famiglie piemontesi, le forze di opposizione dichiarano la propria disponibilità a contribuire a riscriverlo radicalmente impegna la Presidente della Giunta regionale a ritirare le leggi di Bilancio e riscriverle a partire dalle seguenti priorità: la riduzione dell'indebitamento della Regione Piemonte aumentare la capacità di cassa al fine di pagare in tempi celeri i creditori della Regione Piemonte creare un fondo di controgaranzia finalizzato ad accedere più facilmente al credito bancario intervenire con strumenti atti a ridurre il costo del denaro per le imprese piemontesi il rilancio di un grande programma di infrastrutture mettere in campo le misure previste - e mai realizzate - dal Piano triennale delle Attività produttive finalizzate a concedere contributi alle imprese che ammodernano e sostituiscono le linee produttive uno stanziamento straordinario relativo ai fondi rotativi per l'artigianato e il commercio e a sostegno dell'export l'immissione nel sistema delle infrastrutture regionali dei fondi comunitari, razionalizzandone le procedure e l'impiego sulla scorta di quanto fatto dalla Regione Toscana la creazione di un fondo di private equità a capitale misto pubblico e privato teso a ricapitalizzare le imprese piemontese prevedere risorse straordinarie per intervenire nel capo delle politiche sociali al fine di dare risposte concrete ai problemi delle famiglie piemontesi".
Il Consiglio non approva.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento internazionale extra-comunitario

Iscrizione all'o.d.g. ed esame ordine del giorno n. 1110, inerente a "Rapimento in Kenya delle due suore missionarie di origine cuneese"


PRESIDENTE

Colleghi, c'è la richiesta di iscrizione all'o.d.g. di un nuovo ordine del giorno, il n. 1110, inerente a "Rapimento delle due suore missionarie di origine cuneese" a firma dei Consiglieri dei Consiglieri Cotto, Toselli Cavallera, Laus, Cavallaro, Leo, Rostagno, Placido, Cattaneo, Leardi Boeti, Dalmasso, Lepri, Muliere, Manolino, Ferrero, Nicotra, Auddino Guida, Larizza, Valloggia, Gariglio, Pozzi, Motta, Dutto, Chieppa, Vignale Ferraris, Ronzani, Caracciolo, Rutallo, Rossi, Clement, Pedrale, Caramella Barassi, Bossuto, Deambrogio, Reschigna, Moriconi, Pizzale, Burzi Scanderebech, Casoni, Spinosa e Botta.
Se non vi sono obiezioni, lo diamo per iscritto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Volevo chiedere di poter anche approvare quest'ordine del giorno, in quanto è stato sottoscritto da tutti. Penso che abbia più di 42 firme. Se qualcuno si volesse ancora aggiungere lo può fare. È importante approvarlo senza fare discussioni, perché è condiviso da tutti.



PRESIDENTE

Se non ci sono obiezioni, dopo averlo iscritto all'o.d.g., lo mettiamo in votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1110, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale appreso del rapimento avvenuto in Kenya delle due suore missionarie di origine cuneese, Caterina Giraudo e Maria Teresa Olivero, del movimento Charles De Foucauld - Città dei ragazzi di Cuneo tenuto conto dell'impegno da tutti riconosciuto delle due missionarie che fin dagli anni '70, dedicano la loro vita alla solidarietà e al sostegno dei più deboli considerato inoltre il coraggio delle due suore che svolgono la propria missione a favore dei più bisognosi in zone colpite da carestia e siccità esprime piena solidarietà a Suor Caterina Giraudo e a Suor Maria Teresa Olivero e auspica la rapida soluzione del rapimento".
Il Consiglio approva.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta, da parte della Consigliera Pozzi, di un'inversione di punti all'o.d.g. per esaminare l'ordine del giorno n. 1085 dei Consiglieri Pozzi, Muliere Cattaneo, Buquicchio, Leo, Dalmasso, Comella, Ronzani, Reschigna Caracciolo, Guida, Motta, Dutto, Turigliatto e Barassi, inerente a "Riduzione FUS (Fondo Unico Spettacolo) per l'anno 2009"


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori,ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Sono costretta a richiedere per la terza o quarta volta l'iscrizione all'o.d.g. e possibilmente poi la votazione di un ordine del giorno relativo alla riduzione del Fondo Unico per lo Spettacolo che è stato sottoscritto da Consiglieri di più Gruppi di maggioranza e opposizione.
In particolare, sarebbe opportuno approvarlo in questa seduta, in quanto nelle audizioni che la VI Commissioni ha organizzato (la prima relativamente alle Compagnie teatrali del Piemonte, la seconda delle sovrintendenze del Teatro Regio) è stato evidenziato come i tagli che sono presenti nell'ipotesi di finanziaria del Fondo Unico per lo Spettacolo porterebbero ad una crisi non soltanto per gli spettatori del Piemonte, ma anche per gli operatori del Piemonte. Solamente il Regio ha 320 dipendenti.
Un'eventuale crisi di quest'importante istituzione culturale sarebbe anche una crisi per questi lavoratori e le loro famiglie.
Pertanto, ancora una volta, chiedo che quest'ordine del giorno venga iscritto nella seduta di oggi e votato. Grazie.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 1085 è già iscritto all'o.d.g. al punto n. 15).
Eventualmente si tratta di procedere ad un'inversione all'o.d.g., però è il penultimo dei sedici ordini del giorno in ordine di votazione.
Prego di verificare se esiste un altro ordine del giorno sullo stesso tema che la Consigliera Barassi ci indicava in questo momento.
Eventualmente si potrebbe fare un tutt'uno.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine", se non ci sono controindicazioni da parte dell'Aula.
Quindi mi sembra che non ci siano problemi su otto delle nove schede relative alle nuove nomine.
Si proceda alla distribuzione delle schede.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta, da parte del Consigliere Travaglini, di iscrivere all'o.d.g. e di esaminare l'ordine del giorno n. 1109 dei Consiglieri Motta, Travaglini, Muliere Cavallera, Vignale, Rossi, Dutto, Novero, Pedrale, Boniperti, Scanderebech Boeti e Cavallaro, inerente a "Erogazione dei contributi PSR 2007 sulle misure agroambientali e indennità"


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, mentre sono in distribuzione le schede per la votazione delle nomine, la parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Era solo per chiedere, per non far perdere tempo dopo, per chiedere l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1109, che è stato già depositato, avente ad oggetto "Erogazione dei contributi PSR 2007 sulle misure agroambientali e indennità".
stato tra l'altro firmato da colleghi di maggioranza e di opposizione, praticamente di quasi tutti i Gruppi. E chiederei che non soltanto venga iscritto, ma che venga votato durante questa seduta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Travaglini.


Argomento:

Nomine (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Volevo solo comunicare che le competenze dei Gruppi di opposizione, se ho letto bene, attengono alle schede n. 8 e n. 9. Non avendo i Gruppi di opposizione per la loro ormai storica inefficienza, oserei dire stratificata nel tempo, definita la parte di loro competenza, non esprimeranno alcun voto sulle schede n. 8 e n. 9.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Se non ci sono problemi e se non ci sono controindicazioni, la votazione avverrà non su nove schede, ma su sette schede, nel senso che le schede n. 8 e n. 9 non verranno votate in questa occasione. Se quelle schede verranno votate per errore, non saranno considerate.
Quindi, ripeto, e prego i colleghi di prestare un attimo di attenzione: saranno votate le schede dalla n. 1 alla n. 7. Pertanto, le schede n. 8 e n. 9 non sono da votare.
Grazie per la collaborazione.
Possiamo procedere alla votazione. Il numero legale è sempre 30.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Intanto che i colleghi di maggioranza espletano la parte di loro competenza, su tutte le schede appunto, tranne la n. 8 e la n. 9. Ci è spiaciuto questa mattina non vedere la Presidente Bresso, perché avremmo molto gradito il suo contributo da Consigliere sul diritto all'accesso, ma siccome non è stato possibile averla presente, perché immagino lei fosse impegnata in altri...
La informo, perché non c'era, che quindi ci sarà un Consiglio straordinario sul tema, perché pare che sia l'unica modalità, e glielo diciamo per tempo, in modo che il suo contributo, che riteniamo, non in questo caso e in nessuna maniera sarcastica, possa essere molto utile a tutti i Colleghi.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Burzi.
Lei sa che non era né una mia pretesa, né un privilegio, ma un mio diritto, come è diritto di tutti i Consiglieri. Lo era allora e lo è anche adesso.
Procediamo pertanto all'esame delle seguenti nomine.
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Università degli Studi di Torino - Consiglio di Amministrazione - (Articolo 14 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 rappresentante

Argomento: Nomine

"Fondazione Michele Pellegrino" Centro di studi di storia e letteratura religiosa - Collegio dei Revisori - (Articolo 12 Statuto dell'Ente) designazione di 1 membro effettivo

Argomento: Nomine

Istituto Universitario di Studi Europei - Consiglio Direttivo - (Articolo 7 Statuto dell'Ente) - designazione di 2 membri

Argomento: Nomine

"CORIPE PIEMONTE" - Consorzio per la Ricerca e l'Istruzione permanente in Economia, Piemonte - Consiglio di Amministrazione - (articolo 11 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 membro

Argomento: Nomine

Collegio Universitario "Renato Einaudi" - Consiglio di Amministrazione (Articolo 9, Statuto dell'Ente) - nomina di un rappresentante

Argomento: Nomine

Università degli Studi di Scienze Gastronomiche - Consiglio di Amministrazione - (articolo 7 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 rappresentante

Argomento: Nomine

"UNIONCAMERE PIEMONTE" - Collegio dei Revisori dei Conti - (articolo 11 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente


PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Giovine e Barassi.



PRESIDENTE

Prego la Consigliera Segretaria Spinosa a procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata. Sono stati effettuati due appelli nominali adesso procediamo allo spoglio delle schede.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Inversione punti all'o.d.g. ed esame ordine del giorno n. 1085 dei Consiglieri Pozzi, Muliere, Cattaneo, Buquicchio, Leo, Dalmasso, Comella Ronzani, Reschigna, Caracciolo, Guida, Motta, Dutto, Turigliatto, Barassi inerente a "Riduzione FUS (Fondo Unico Spettacolo) per l'anno 2009"

Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Iscrizione punto all'o.d.g. ed esame ordine del giorno n. 1091 dei Consiglieri Barassi, Pozzi, Bossuto, Dalmasso, Clement, Chieppa Turigliatto, Caracciolo, Larizza e Comella, inerente a "Riduzione delle risorse del FUS"


PRESIDENTE

La Consigliera Pozzi ha presentato una richiesta di inversione di punti all'o.d.g. Se nessuno è contrario, la possiamo dare per accolta come punto 3) bis all'o.d.g. e passare alla votazione dell'ordine del giorno n. 1085.
Sullo stesso tema vi è anche l'ordine del giorno n. 1091, prima firmataria la collega Barassi, non ancora iscritto all'o.d.g., che pertanto propongo di iscrivere.
Se non ci sono opposizioni, diamo per accolta l'inversione all'o.d.g. e diamo anche per iscritto all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1091, in quanto relativo allo stesso argomento.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'inversione e all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Chiedo se ci sono richieste di intervento. Precedentemente era intervenuta la collega Pozzi.
Ricordo che il numero legale è 30.
Non essendoci altre richieste d'intervento e dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1085, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale, ritenendo il sistema 'Spettacolo dal Vivo' un importante ed insostituibile risorsa culturale per il Paese e per il Piemonte avendo ricevuto notizia, sia attraverso i mezzi di informazione, sia nel corso della recente audizione delle compagnie teatrali, tenuta dalla Vi Commissione consiliare il 2 ottobre u.s. di rischio economico per molte realtà piemontesi, da quelle più grandi e prestigiose a quelle più piccole ma pur molto significative della ricchezza culturale della nostra Regione e della conseguente concreto pericolo di riduzione delle attività a partire dall'autunno del 2009 esprime forte preoccupazione per le pesanti ed inevitabili ripercussioni sul sistema 'Spettacolo dal Vivo' piemontese, qualora fosse confermata la riduzione di risorse perse il MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), prevista dal disegno di legge 1713 (disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria 2009) che fissa gli impieghi per l'anno a venire a 378 milioni di euro, corrispondente al minimo storico raggiunto dal FUS sconcerto per il mancato finanziamento dell'annualità 2009 del 'Patto per le attività culturali di spettacolo' (triennio 2007-2009), che vede attualmente impegnati le Regioni e gli Enti locali nella realizzazione dei progetti previsti e nel loro cofinanziamento. I progetti che hanno una programmazione triennale e rischiano ora di bloccarsi nonostante siano stati assunti impegni e firmati contratti con operatori dello spettacolo artisti e compagnia. Chiede al Governo di garantire il già ridottissimo livello di 471 milioni stanziati nel 2008, essi stessi frutto di una taglio di quasi l'8% delle cifre previste nella finanziaria di competenza (511 milioni) di mantenere il 'Patto per le attività culturali di spettacolo' con il finanziamento già previsto per il 2009. Impegna la Giunta regionale ad intraprendere ogni possibile iniziativa finalizzata ad avviare, anche in ragione della disponibilità emersa in precedenti occasioni di visita, un dialogo costruttivo con il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali On.
Sandro Bondi e con il Sottosegretario di Stato On. Francesco Maria Giro sulle prospettive del sistema 'Spettacolo dal vivo" nella nostra Regione'".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1091, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale, considerato che tra il mese di maggio ed il mese di giugno del 2008 il Governo ha approvato due decreti legge, il DL 93/2008 (decreto ICI) ed il DL 112/2008 (misure urgenti di finanza pubblica), poi convertiti in legge, con i quali si sono realizzati, tra gli altri, gravi tagli alla spesa statale nel settore dei beni e delle attività culturali la riduzione degli stanziamenti per il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Fondo Unico dello Spettacolo stabilita nei decreti legge richiamati comporta gravi conseguenze sulla tenuta del sistema dei beni culturali, del cinema e dello spettacolo evidenziato che nei prossimi giorni avrà inizio l'iter parlamentare relativo alla delega per il federalismo fiscale e che il disegno di legge 'atto Senato' n. 1117 - ancora da assegnare alla Commissione competente potrebbe condurre allo smantellamento sostanziale dei principi contenuti nell'articolo 9 della Costituzione ('La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio ed il patrimonio storico e artistico della Nazione).
Impegna la Giunta regionale ad attivarsi in sede di Conferenza Stato Regioni, affinché il Governo non riduca le risorse del Fondo Unico dello Spettacolo, quale mezzo fondamentale per la divulgazione della cultura sul territorio".
Il Consiglio approva.
Il Consigliere Scanderebech ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Quando trattiamo l'ordine del giorno n. 1073 al punto 5) all'o.d.g.?



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, appena terminato il punto 4), tratteremo il punto 5) all'o.d.g.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Alluvione 29-30 maggio 2008"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Comunicazioni della Giunta regionale". L'argomento è l'evento alluvionale del 29 e del 30 maggio scorsi.
La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Mi è stata chiesta una comunicazione relativamente all'evento alluvionale del 29 e 30 maggio. Ho predisposto una sintesi che verrà poi distribuita e che permetterà di avere il quadro anche scritto della situazione.
Per assicurare il coordinamento delle iniziative e degli interventi, è stata costituita, presso la Struttura Speciale Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale, un gruppo di coordinamento tecnico che si riunisce periodicamente e gestisce il coordinamento di tutte le Direzioni coinvolte nell'evento alluvionale.
In data 25 giugno si è proceduto all'adozione dell'Ordinanza Commissariale di individuazione dei 162 Comuni danneggiati, integrata in data 9 ottobre con un'altra ordinanza che ha individuato ulteriori otto Comuni sulla base delle istanze pervenute e delle verifiche effettuate.
Complessivamente sono state emanate 15 Ordinanze Commissariali per fornire indicazioni e strumenti operativi in ordine al ripristino del territorio colpito, per la cessazione di materiali litoidi a compensazione di lavori e oneri di trasporto, per lavori di ripristino delle opere di captazione danneggiate, per garantire l'immediata ripresa del servizio dell'attività irrigua, per lo svolgimento delle Conferenze dei servizi e per l'approvazione dei progetti per lavori e ripristino di opere e infrastrutture pubbliche. Queste sono le più rilevanti.
In particolare, l'Ordinanza Commissariale n. 7 del 15 settembre 2008 approvava il primo programma stralcio per l'attuazione di interventi per la rimozione del pericolo e la prevenzione del rischio, per complessivi 16.392.209,26 euro e l'Ordinanza Commissariale del 31 luglio 2008 approvava l'elenco degli interventi di somma urgenza e urgenza per l'immediata ripresa del servizio di attività irrigua.
Abbiamo provveduto all'accertamento complessivo dei danni per quanto riguarda le opere pubbliche tramite i Settori della Direzione regionale Opere Pubbliche, Difesa del suolo, Economia Montana e Foreste. Per quanto riguarda l'accertamento complessivo dei danni, rinvio alle tabelle che vi vengono fornite.
In sintesi, si tratta di 33.397.501,72 euro di somma urgenza 233.115.964,96 euro di opere urgenti e 275.164.700,00 euro di opere definitive. Queste riguardano i danni ad opere di competenza comunale e regionale in Provincia di Torino e in Provincia di Cuneo; i danni ad opere della competenza della Provincia di Torino e quelle di competenza della Provincia di Cuneo; i danni ad opere di competenza AIPO; i danni ad infrastrutture di competenza ATO della Provincia di Torino e della Provincia di Cuneo; i danni a canali irrigui.
Sono state anche raccolte stime relative ai danni privati in agricoltura per un totale di 2.840.000,00 danni. Una prima stima di danni al patrimonio privato è pari a 8.228.074,00 euro. I danni alle attività produttive sono stimati per 7.292.236,00 euro in Provincia di Torino e per 11.566.555,00 euro in Provincia di Cuneo. Questi dati, tuttavia, stanno ancora pervenendo e, a giorni, saremo in grado di dare cifre più precise.
Per quanto riguarda le risorse finanziarie stanziate, in diverso modo e da diversa provenienza, sono stimabili in 176.700.000,00 euro, 50.000.000 dei quali provengono da fondi CIPE (sono stati comunicati, ma non assegnati).
Venti milioni provengono dal Fondo di riserva per le spese impreviste (è stato recentemente autorizzato il riparto e annunciato l'invio dei fondi dal Sottosegretario Bertolaso). Dalla finanziaria 2008-2010 proverranno 79.810.000 euro, di cui il Governo ha autorizzato il riparto in misura del 90% a favore del Piemonte e 10% della Valle d'Aosta.
Il Dipartimento della Protezione Civile è stato autorizzato ad effettuare il trasferimento, ma l'effettivo trasferimento non è ancora avvenuto. Al momento, quindi, è avvenuto il trasferimento per 18 milioni e quattro milioni e mezzo. Dovrebbe essere in arrivo, a tempi brevi l'autorizzazione anche per la nostra quota, cioè il 90% dei 79 milioni.
Sono disponibili, se verrà autorizzato l'utilizzo (è stato richiesto ma non è ancora arrivata l'autorizzazione), 12.398.000 euro derivanti da economie su Ordinanze precedenti. Con questo finisce ciò che è disponibile.
Come vedete, pur con le nostre integrazioni, è una cifra assolutamente insufficiente anche a coprire l'urgenza.
Per quanto riguarda i provvedimenti adottati, rinvierei alla nota.
Abbiamo adottato i provvedimenti che hanno consentito - come detto prima in grande sintesi - le diverse attività autorizzate ai Comuni: ad esempio, la prima individuazione dei Comuni danneggiati; l'indicazione delle modalità per fare le richieste dei rimborsi; i contributi per la sistemazione e la segnalazione dei danni per i cittadini e per i Comuni danneggiati; l'Ordinanza per le attività produttive; l'Ordinanza commissariale per le autorizzazioni idrauliche e i lavori di ripristino delle opere di captazione; l'accertamento delle economie derivanti da precedenti ordinanze di Protezione Civile; l'individuazione di eventi di tipo b). Questo per l'intero territorio regionale.
Poiché una parte dei Comuni non erano classificabili come evento di tipo a), sono stati classificati come eventi di tipo b) ed è stato previsto un programma d'interventi per il ripristino delle opere pubbliche.
Un'altra ordinanza ha riguardato l'agricoltura e le disposizioni per garantire l'immediata ripresa del servizio di attività irrigua; un'altra Ordinanza sempre relativa all'attività irrigua, riguarda però l'elenco degli interventi di somma urgenza ed urgenza; vi è poi il primo programma stralcio delle opere pubbliche più urgenti.
In data 3 settembre c'è stata l'Ordinanza per lo svolgimento delle Conferenze dei Servizi e l'approvazione dei progetti per accelerare il loro svolgimento, mentre l'Ordinanza del 15 settembre riguarda il programma stralcio per l'attuazione degli interventi per la rimozione del pericolo e la prevenzione del rischio. Un'altra Ordinanza riguarda l'individuazione degli ulteriori otto Comuni di cui vi ho già detto.
Il 20 ottobre è stato approvato il Piano Generale di Ricostruzione, che è un volume spesso che, volendo, può essere messo a disposizione, e, da ultimo, altre Ordinanze minori relative a singoli Comuni.
Ricapitolando, oggi disponiamo, con precisione ormai ottima, dei dati relativi ai danni a tutte le strutture pubbliche, a qualunque soggetto appartengano, che, come ho detto, si classificano in oltre 33 milioni di somma urgenza, in oltre 233 milioni di opere urgenti e in 275 milioni di opere definitive. All'interno di queste opere definitive voglio ricordare che sono compresi alcuni interventi, a mio avviso, assolutamente indispensabili, come l'intervento per mettere in sicurezza la Città di Savigliano dal Torrente Mellea, così come l'intervento per mettere in sicurezza la Città di Torino relativamente alle aree di esondazione necessarie sulla Dora Riparia, sul Torrente Sangone e sul Torrente Chisone.
Questi sono interventi che, pur rientrando nei definitivi, nel senso che non sono ripristini, ma messe in sicurezza, i tecnici ritengono assolutamente necessari.
Da questa cifra di 541 milioni sono fuori i danni all'agricoltura e quelli relativi ai privati ed alle imprese che, al momento, da una prima stima e dalle prime segnalazioni, sono segnalati essere di otto milioni per i privati e di 18 milioni per le attività produttive.
Tuttavia, su questo non abbiamo ancora validato un elenco definitivo perché stiamo ancora attendendo una serie di Comuni che hanno annunciato di avere delle richieste di danni, ma che non le hanno ancora fatte pervenire.
Quindi, non è completa la raccolta delle informazioni relative a privati ed attività produttive.
Come vedete, poiché il totale delle disponibilità è meno di 180 milioni (176 milioni), che non sono tutti per noi, ma che per il 10% riguardano la Valle d'Aosta, siamo molto lontani dall'essere in grado di effettuare anche le opere urgenti.
Ricordo che mentre le opere di somma urgenza sono quelle che i Comuni hanno effettuato nei giorni dell'alluvione, quindi assumendosi la responsabilità direttamente, senza avere ancora nemmeno l'assicurazione dell'esistenza di risorse, su autorizzazione nostra, data in via assolutamente breve ed urgente, le opere urgenti, che sono di 230 milioni riguardano il ripristino dei danni, ma non sono opere di messa in sicurezza. Si tratta di opere che, in questo momento, in moltissimi casi sono ferme, perché i Comuni non sono in grado di intervenire, in quanto non hanno le possibilità finanziarie per assumere l'impegno.
Quindi, ho chiesto ai parlamentari piemontesi di intervenire sulla finanziaria e mi risulta che sia stato accettato un solo emendamento presentato dell'onorevole Esposito; nessun altro emendamento è stato presentato o comunque accettato. Pertanto, non esistono soldi stanziati in finanziaria da parte del Governo.
Al momento, stiamo predisponendo a brevissimo un'ordinanza commissariale per attribuire gli ulteriori 18 milioni che ci sono stati assegnati, che vanno ad aggiungersi ai quattro e mezzo che abbiamo già ripartito insieme ai nostri dieci. A questo punto, non siamo più in grado di fare nulla.
Presumibilmente, a breve, saremo in grado di fare le assegnazioni - noi siamo pronti a farle - non appena ci arriverà la comunicazione formale della messa a disposizione delle risorse, che non è ancora arrivata. Siamo pronti a farlo per circa 70-71 milioni e poi siamo fermi, perché dei fondi del CIPE, pur stanziati, non vi sono notizie, in quanto non ci è arrivata notizia di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che inizi l'iter di attribuzione. Quindi, sappiamo che ci sono, ma non abbiamo nessuna notizia. Di tutte le altre esigenze non vi è traccia.
Per il momento, come disponibilità, siamo all'incirca al 60% delle opere di somma urgenza ed urgenza, anche perché per la cifra dei 12 milioni, che rappresenta l'economia su Ordinanze precedenti che abbiamo chiesto di poter utilizzare, non abbiamo ad oggi l'autorizzazione. Quindi anche questi non sono utilizzabili.
La situazione sta diventando preoccupante, perché dopo le recenti piogge, in molte situazioni siamo a rischio, e probabilmente quando si interverrà, si troveranno già dei peggioramenti e degli aumenti di costi.
Quando gli interventi di ripristino non si fanno, ovviamente nel momento in cui si vanno a fare, se ci sono state piogge persistenti, la situazione è ulteriormente peggiorata, cioè i danni sono aumentati.
Quindi, la situazione è oggettivamente molto delicata, perché siamo ormai in inverno, gli interventi, se non quelli di somma urgenza, non si sono potuti fare.
Rendiamoci conto che la somma urgenza è molto spesso il ripristinare in modo sommario e d'urgenza una strada, ma, ad esempio, non è l'averla riprotetta, aver rifatto l'argine, averla asfaltata, cioè l'averla messa in grado di reggere le piogge.
Quindi, siamo in una situazione in cui la maggioranza delle valli piemontesi sono state coinvolte. Ricordo che quasi tutte le valli della Provincia di Torino e di Cuneo sono state toccate, anche se ce ne sono un paio un po' meno toccate, quelle del Canavese e la Val Grana, anche se pure quest'ultima è stata colpita. Tutte le altre sono state pesantemente danneggiate.
Abbiamo poche copie del volume che è stato pubblicato, ma l'Assessore è in grado di farle arrivare a tutti. Vorrei far notare che la parte gialla della cartina si riferisce ad aree danneggiate. La situazione di quelle aree è di grave rischio, poiché penso che ormai, in particolare nelle zone di alta montagna, sia troppo tardi per intervenire: è troppo elevato il rischio che le opere verranno poi distrutte, rischiamo di passare tutto l'inverno in una situazione precaria per moltissime opere e per moltissime strade di accesso alle zone montane. Alcune valli hanno perso una parte importante della stagione per l'assenza dei ripristini.
A me non risultano notizie, tranne l'emendamento dell'onorevole Esposito, che ci sia stata qualche messa a disposizione, anche in capitoli generali. Anzi, ho parlato più volte sia con il Sottosegretario Letta sia con il Sottosegretario Vegas, che era addetto a questa parte degli emendamenti, ma nessuno è riuscito a inserire nulla.
Il Sottosegretario Vegas si è impegnato a scoprire se nelle risorse generali fosse possibile trovare qualcosa, però ci risulta che il fondo della Protezione Civile è stato annullato, quindi, di nuovo, le speranze che provengano soldi da lì sono inconsistenti, anzi il rischio è che non ci siano le risorse per gli interventi ordinari di protezione civile.
Quindi, in questo momento, la situazione è bloccata a quelle risorse stanziate che consentiranno di ristorare parzialmente le opere urgenti e non consentiranno di attribuire risorse a privati e attività produttive.
Sui privati e attività produttive stiamo valutando se esistano fondi delle alluvioni passate, ma, anche in questo caso, la richiesta - se funziona, come sta funzionando, quella dei 12 milioni, come vi dicevo rischia di restare impantanata per anni, senza l'autorizzazione per l'utilizzo di questi fondi. Quindi, non è certo che queste risorse potranno (se riusciamo a reperirne un po') effettivamente essere messe a disposizione.
Stiamo verificando se esistono risorse utilizzabili per le attività produttive, perché, come sapete, sono fondi diversi, che devono essere stati destinati a determinate finalità (per attività di ripristino attività produttive e per danni ai privati).
Tuttavia, al momento non esiste nessuna somma stanziata in maniera specifica a questi fini, quindi dovremmo valutare, una volta messe a disposizione tutte le risorse, se non intervenire su una parte dei danni alle opere pubbliche, però con alcuni rischi per tutta la popolazione, e rimborsare una quota ai privati, oppure se non rimborsare nulla ai privati per intervenire al massimo nel ripristino delle opere pubbliche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Presidente per le informazioni che ci ha dato, anche se sono informazioni molto preoccupanti, in quanto ci è stato detto che gran parte del Piemonte continua a permanere nella situazione di insicurezza e di emergenza nell'assetto idrogeologico, che quest'inverno non sarà possibile realizzare o completare alcuni interventi e che, quindi, gran parte del territorio della nostra regione continuerà a vivere in uno stato di precarietà.
una regione che, come sappiamo, ha già subito due alluvioni disastrose, a maggio ne abbiamo subita una terza; per fortuna, gli effetti sono stati limitati, ma si sono corsi moltissimi rischi.
Però, torniamo sempre al problema di partenza: bisogna fare una serie di interventi di difesa degli argini, sistemazioni idrogeologiche, sia in pianura sia nella parte montana (sono tipologie di interventi differenti).
Tuttavia, poi constatiamo che, come al solito, non ci sono soldi. Non ci saranno mai i soldi sufficienti per fare questi interventi, perché la morfologia del nostro territorio nazionale e quella del territorio piemontese sono tali che gli episodi e le situazioni sono molto differenti.
Pensare solo di poter fare questi interventi con le risorse che riceviamo dallo Stato o reperite all'interno del nostro bilancio regionale è, è stata e sarà pura utopia.
Bisognerebbe, invece, utilizzare le opportunità che il nostro territorio ci offre, ricorrendo cioè al sistema di un autofinanziamento che consenta di fare quei lavori che, come è stato detto dalla Presidente sarebbero urgentissimi, benché non ci siano i soldi per realizzarli.
Allora, invece di aspettare inutilmente le risorse dallo Stato centrale, troviamo queste risorse nel nostro territorio, risorse e opportunità che sono lì da almeno vent'anni. È da vent'anni che manca un piano di manutenzione corretta dei fiumi, che consentirebbe di autofinanziare la Regione e poter fare quegli interventi nella parte soprattutto montana, dove vi sono forse più seri e pericolosi rischi di dissesto idrogeologico e di alluvione. Purtroppo, questo non è ancora stato fatto e non ne comprendiamo il motivo.
Chiediamo, ad esempio, che l'Assessore Sibille, nei prossimi giorni in Commissione, possa darci qualche notizia positiva per quanto riguarda il piano di manutenzione che la Giunta regionale precedente aveva già predisposto, già approvato sia dalla Regione medesima sia dall'AIPO, che ci risulta essere fermo presso l'Autorità di Bacino dal febbraio 2005.
L'Assessore si sta dando molto da fare, ma la situazione attuale è che, ad oggi, questo piano regolare e ordinario di manutenzione corretta dei fiumi non è stato attuato.
Oggi non mi soffermo, come ho già fatto in altre occasioni, tanto sui rischi che questa situazione determina anche nelle zone di pianura.
Continuiamo ad avere accumuli di inerti in eccesso nei principali fiumi del Piemonte. Questi accumuli sono pericolosissimi, ad esempio, sulla Dora Baltea, perché si trovano soltanto a 200 metri dalle scorie nucleari liquide del centro di Saluggia.
Tuttavia, non è ancora stato fatto nulla nonostante il nostro impegno nel denunciare questi fatti ormai da alcuni anni, e ogni volta che vi è un ingrossamento pericoloso dei fiumi, nel caso specifico, della Dora Baltea c'è molta apprensione in quelle zone del Piemonte, perché c'è già stata un'alluvione e io stesso ho visto con i miei occhi l'acqua approdare alla base della montagnola, al di sopra della quale sono collocate le scorie liquide nucleari. Ebbene, tutto ciò continua da anni, però non si prende il problema per le corna! Scusatemi per l'esempio.
Credo che questa volta qualcosa forse si sia mosso dopo l'alluvione di maggio di questa primavera, probabilmente perché è un'alluvione che ha interessato anche il territorio di Torino. Forse qualcuno, che riteneva i nostri gridi d'allarme preoccupazioni provinciali, avendole constatate all'interno della città, si è reso conto di cosa significhi un'alluvione sulla pelle della gente, sulla situazione delle famiglie.
Il Governo Berlusconi ha dato alla Presidente Bresso il potere di autorizzare alcuni primi prelievi di compensazione. Questa è una strada da proseguire; purtroppo, però è limitata solo ad alcuni Comuni, e anche su questo aspetto bisognerà poi capire a chi spetta l'autorizzazione definitiva. Sarebbe anche ora che anche i Sindaci si assumessero le proprie responsabilità e su questo tema sono d'accordo con l'Assessore Sibille perché è inutile chiedere le autorizzazioni per fare i disalvei ma poi, una volta ottenute, non si ha il coraggio di autorizzare i disalvei, essendo questa una competenza del Comune.
Ma vorrei oggi soffermarmi soprattutto sull'aspetto economico. Avete sostenuto che non vi sono le risorse per fare questi interventi in montagna: bene, ma facciamo almeno la corretta manutenzione dei fiumi nelle zone padane, nelle zone di pianura, dove il materiale litoide è di grande pregio e di grande valore.
Incassiamo questi soldi (com'è possibile fare già con la delibera di Giunta regionale del gennaio 2002) e utilizziamoli, (non dico tutti, ma perlomeno in gran parte) per fare quegli interventi di assestamento e di consolidamento idrogeologico che, com'è stato ricordato poc'anzi dalla stessa Presidente della Giunta regionale, interessano soprattutto le parti montane e paiono molto urgenti e indifferibili.
Dobbiamo entrare nell'ottica di svolgere una corretta manutenzione in maniera ordinaria e non soltanto dopo un evento alluvionale.
Siamo abituati ad intervenire sempre dopo le alluvioni, per cui è ora di smetterla di inseguire i problemi: bisogna anticiparli, prevenirli.
Cerchiamo, quindi, di riconsiderare tutta una serie di scelte che sono state compiute o, perlomeno, di attuare alcuni piani di manutenzione che erano già stati previsti: ribadisco quello del 2005, che, incredibilmente è fermo all'Autorità di bacino e su cui vorremmo sapere qualcosa (se è stato abrogato, se è stato cassato o se non vi è più alcuna possibilità di utilizzarlo). In un colpo solo, offriremmo garanzie alle comunità che vivono lungo i fiumi, soprattutto nelle zone di pianura, e, nello stesso tempo, troveremmo le risorse per fare quegli interventi che avete indicato.
Sarà una delle ultime volte che toccherò questo argomento, perch oramai sono abbastanza sfiduciato, così come lo sono le popolazioni rivierasche di gran parte del Piemonte.
Pregate Iddio, però, che non accada più un'altra alluvione come quella del 1994 o del 2000, perché la gente, a quel punto, non avrà più alcun timore a scaricare la sua rabbia e la sua frustrazione sull'intera classe politica regionale del Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pedrale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Grazie, Presidente.
Ho chiesto di intervenire per precisare che il sottoscritto, insieme ad altri Consiglieri non solo della maggioranza (in primis, il Capogruppo del Partito Democratico), hanno presentato qualche settimana fa l'ordine del giorno rubricato n. 1094, avente ad oggetto "Fondi per l'alluvione di maggio 2008".
Signor Presidente, chiedo che venga distribuito e iscritto all'o.d.g.
della seduta odierna, in quanto è pertinente con le comunicazioni che ha reso la Presidente della Regione.
Mi permetto di sottolineare che si tratta di un ordine del giorno che può essere tranquillamente votato in modo unitario da tutto il Consiglio perché si limita a chiedere al Governo di mantenere le promesse che ha fatto nei giorni immediatamente successivi al fenomeno dell'alluvione (tra il 28 e 31 maggio) e fa appello a tutte le forze politiche del Parlamento (in particolare ai parlamentari piemontesi) affinché sostengano le ragioni del Piemonte.
la prima volta, per quanto possiamo ricordare, collega Pedrale, che il Governo non eroga i soldi per un evento alluvionale, ma non per le opere necessarie affinché non si verifichino danni durante un'alluvione, ma per l'emergenza di quelle benedette giornate che hanno visto la Val Pellice e alcune vallate del Cuneese subire molti danni.
Dobbiamo sostenere il Governo della Regione, tutta la Regione, il territorio e i nostri cittadini affinché ricevano dal Governo il dovuto: noi non chiediamo nulla di più, solo il dovuto. "Federalismo" significa anche dare delle risorse ai territori, per cui credo che questo sia un sano esempio di federalismo.
Come dicevamo questa mattina durante la discussione sul tema dell'occupazione, gli investimenti e le opere pubbliche sono fondamentali in questo momento se si vuole sostenere anche l'occupazione. E quale migliore occasione di questa? Se dovesse verificarsi una nuova alluvione, è vero che potrebbe capitare di tutto, come sostiene il collega Pedrale; ma in questa occasione i danni sono stati limitati proprio perché alcune opere, grazie anche alla politica adottata dalla precedente Amministrazione, da voi sostenuta, sono state fatte sul territorio (ricordo, per esempio, il nodo idraulico di Ivrea).
In quelle vallate si possono riscontrare tante opere pubbliche sostenute da quei finanziamenti, realizzate in parte dalle Province, in parte dalle Comunità montane e dai Comuni a diverso titolo (alcune di queste sono ancora in atto), per cui non è vero che non si è fatto nulla: per fortuna, si è fatto molto e si sono spesi bene quei soldi.
Proprio per questo, credo che il Governo debba erogare i soldi che durante l'alluvione ci ha promesso, quando sono venuti i Ministri e i Sottosegretari a dire che avrebbero stanziato 500 milioni: di questi, anche secondo le considerazioni che ha fatto la Presidente oggi, abbiamo visti solo cinque milioni, ma non bastano neanche per i primi soccorsi.
A mio avviso, dobbiamo votare tutti quest'ordine del giorno e chiedere che venga mantenuto. Questo è il "federalismo".
Guardate che quando vuole il Governo li trova i soldi! Perché per finanziare i debiti di Catania, le assunzioni di Palermo (parliamo di centinaia di assunzioni in questi ultimi periodi) oppure per finanziare a "botte di 500 milioni" la Città di Roma per alcuni anni (e non solo), i soldi ci sono. Facciamo in modo che arrivino anche da noi.
Questo è sano federalismo. È il federalismo in cui credo.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno è già stato distribuito. Se non vi sono pareri contrari, lo diamo per iscritto. Eventualmente, lo voteremo al termine della discussione. L'Aula acconsente? Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Ringrazio soprattutto la Presidente Bresso per la sua comunicazione che ci consente di conoscere meglio la situazione, di sapere che cosa ha fatto la Giunta e quante sono le risorse pervenute finora al Piemonte per affrontare soprattutto l'emergenza.
Condivido le considerazioni del collega Auddino, quindi potrei anche concludere il mio intervento, però almeno due riflessioni le vorrei fare.
In questi anni - dal 1994 ad oggi - molto è stato fatto. E se a maggio l'effetto alluvionale è stato limitato è anche perché molti lavori sono stati compiuti in tutti questi anni (mi riferisco a tutto il territorio regionale). C'è stato un impegno comune, sia di chi ha governato prima, sia di chi governa oggi la Regione.
Insomma, si è intervenuti anche perché dopo l'evento alluvionale del 1994 e dopo l'evento alluvionale del 2000 le risorse sono arrivate.
C'è ancora molto da fare, e su questo il collega Pedrale ha ragione.
chiaro che noi dobbiamo intervenire soprattutto sulla prevenzione; dobbiamo cercare di prevenire e di intervenire in alto prima che il disastro possa avvenire in basso. Su questo non ci sono dubbi.
evidente che abbiamo la necessità di intervenire, rispetto a quello che bisogna fare e a quel poco che è stato fatto, dopo l'evento di maggio.
Per poter intervenire, però, occorrono le risorse e su questo ha ragione il collega Auddino: a differenza dell'evento alluvionale del 1994, o di quello del 2000, oggi siamo in difficoltà, perché le risorse stentano ad arrivare.
arrivata solo una minima parte, rispetto a quanto è necessario, per ripristinare i danni immediati.
Da questo punto di vista, occorre che tutto il Piemonte - non è necessario fare polemica su questa situazione - tutto il Consiglio regionale chieda al Governo di stanziare le somme necessarie per affrontare la fase d'emergenza e provvedere al ripristino delle opere. Soprattutto occorre pensare - in una situazione post emergenza - a come affrontare quelle opere, quei lavori necessari per evitare che si verifichino altri eventi alluvionali. Occorre - come sosteneva la Presidente - che, nella finanziaria, siano previste le somme necessarie per il ripristino delle opere danneggiate dall'evento alluvionale del mese di maggio.
Occorre, infine, un appello comune da parte di tutto il Consiglio regionale: prima di tutto, ai parlamentari piemontesi, di maggioranza e d'opposizione, ma anche un appello forte al Governo, affinché nella finanziaria che si sta iniziando a discutere in Parlamento, ci sia un impegno che preveda le somme necessarie.
Ripeto: le somme destinate sono una minima parte, rispetto a quello che serve per coprire i danni dell'evento alluvionale del maggio scorso.
Ritengo che, in prima battuta, sia utile approvare l'ordine del giorno che abbiamo presentato, ma, naturalmente, non ci si deve fermare a questo.
Non è con un semplice ordine del giorno che risolviamo il problema.
Anche le affermazioni di soddisfazione espresse da alcuni parlamentari e pubblicate oggi su la Repubblica, sono una soddisfazione parziale, perch questo non è sufficiente. Se i dati sono quelli che ha comunicato la Presidente, molte cose sono ancora da fare, pertanto abbiamo bisogno di altre risorse.
Nel 1994 e nel 2000 le risorse sono state trovate e sono arrivate (ricordo che nel 1994 governava il centrodestra e nel 2000 il centrosinistra); pertanto, dobbiamo fare in modo che anche adesso arrivino le risorse necessarie ad affrontare questa situazione.
Mi si permetta: non possiamo certo affrontare le conseguenze dell'evento alluvionale del maggio scorso con le risorse della Regione Piemonte! Non prendiamoci in giro! O arrivano le risorse dal Governo centrale, previste nella finanziaria, oppure noi non saremo in grado di porre rimedio ai danni provocati dall'alluvione.
Abbiamo bisogno che queste risorse arrivino e arrivino al più presto!



PRESIDENTE

Grazie, collega Muliere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Sono uno dei firmatari, convinto, di quest'ordine del giorno.
In passato, esattamente nel 2000 - lo ricordo perché allora facevo l'Assessore all'agricoltura - in seguito ad un evento alluvionale feci un monitoraggio urgente, in 48 ore, tenendo aperto l'Assessorato all'agricoltura anche di sabato e domenica (si creò subito uno scandalo sociale, oltre che istituzionale).
Ricordo che feci un sopralluogo, con l'elicottero, insieme all'allora Ministro delle Politiche Agricole, Pecoraro Scanio, e che, in quella circostanza, riuscimmo a consegnare tutta la documentazione al Governo, in breve tempo.
Il Consigliere Muliere mi sta ricordando che allora governava il centrosinistra.
Ci fu un intervento celere, immediato, e, nell'arco di pochi mesi partirono tutte le opere di ricostruzione, quindi feci bella figura insieme con tutto il governo regionale.
In questo caso, invece, quando mi sono recato presso alcuni luoghi delle Comunità montane - non ho sentito bene se sono gli stessi che la Presidente ha elencato, quando parlava dei luoghi più colpiti - ad esempio nel Verbano-Cusio-Ossola, ho visto che le strade sono interrotte o aggiustate alla meglio; insomma, se arriva un'altra pioggia, rimane di nuovo tutto bloccato.
C'è, quindi, un'urgenza e io l'ho vissuta di persona sabato scorso perché, al contrario di quelli che fanno le conferenze stampa, io vado sul territorio, tra la gente.
Detto questo, ribadisco che bisogna accelerare i tempi e chiedere ai parlamentari piemontesi di promuovere un'azione univoca e forte. Mi chiedo come si possa fare in finanziaria, visto che questa non si può emendare (mi sembra non ci sia la possibilità di incidere più di tanto).
abbastanza complicato, perché mi sembra che sia tutto blindato quindi è difficile intervenire, se non con un'azione forte. Mi rivolgo pertanto, ai potenti colleghi di governo che siedono alla mia sinistra: Casoni, voglio vedere quale sarà la vostra azione politica, perché una parte del Cuneese è incidentata e ha grossi problemi.
Non so come si possa intervenire di fronte ad un problema del genere perché si sovrappongono molte questioni: le risorse sono limitate; il Patto di stabilità è quello che è; però, di fronte a provvedimenti così urgenti relativi a calamità naturali, occorre intervenire con fermezza.
Fino ad oggi, nelle finanziarie è sempre stato predisposto un capitolo a parte. Questa volta non c'è niente che riguardi il tema alluvioni o il territorio delle Comunità montane.
Noi abbiamo operato dei tagli sulle Comunità montane, che sono proprio le zone maggiormente penalizzate da questi gravosi eventi.
Lancio, quindi, un appello a tutti i miei colleghi governativi e potenti, affinché facciano qualcosa, perché ritengo che, in questo momento la forza e l'unione possano essere veramente un'azione politica. Come si possa fare, non lo so, perché - ripeto - la finanziaria, da quello che leggo e da quello che sento, non è emendabile, non permette di intervenire.
Lascio la palla ai colleghi del PdL, ai quali mi rivolgo affinché, in questa circostanza, si provveda ad incidere maggiormente a Roma, al fine di ottenere risorse sul nostro territorio, secondo il famoso principio di federalismo e di sussidiarietà, che è la base di una democrazia compiuta che tutti noi rivendichiamo ed evochiamo, all'atto pratico non vediamo attuato.
Lancio quindi l'appello e la palla ai miei colleghi del PdL, affinch facciano tutto quello che è nelle loro possibilità fare. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, intervengo nel metodo e nel merito. Il metro di questa comunicazione e successiva discussione è un po' anomalo, nel senso che la Presidente, in modo corretto e apprezzabile, svolge anche una comunicazione in merito alla situazione alluvionale, sulla quale si apre un ampio dibattito senza che lo stesso, credo - mi può smentire il Vicepresidente - fosse stato in qualche modo concordato in Conferenza dei Capigruppo.
Quindi, in qualche modo, prendiamo atto che, a seguito di una comunicazione della Giunta, a valutazione dell'Ufficio di Presidenza e ovviamente, del Consiglio regionale, si apre un'ampia discussione. Guarda caso, vi è un ordine del giorno, che peraltro sarebbe da modificare perch scorretto nelle indicazioni quantitative, che i colleghi del centrosinistra, forse anche il collega Scanderebech lo ha firmato presentano e chiedono di porlo in votazione.
Questo da un punto di vista metodologico, se poi vogliamo usare le comunicazioni per un'altra modalità di comunicazione rispetto agli impegni assunti o non assunti, facciamolo, ma intanto si chiede l'iscrizione all'o.d.g., per la quale occorrono 42 voti, perché dobbiamo esprimerci con una votazione. Dubito che questo avverrà, giusto per chiarire che, per fare i furbi, bisogna almeno dirlo prima, così è chiaro che è una valutazione nel merito e non il tentativo di un'ennesima attività di propaganda.
Voglio rilevare quanto anche in questa giornata si ritiene fondamentale rispetto al peso che esprime il Consiglio in merito a questo. Se stessimo discutendo di bilancio, relativamente ad un emendamento che implementa gli interventi relativi alle opere pubbliche e al dissesto idrogeologico potremmo impegnare intere sedute del bilancio, che sarebbero estremamente utili. Oggi stiamo discutendo di una comunicazione, assolutamente utile data dalla Presidente, ma il tema ora è incentrato anche su un ordine del giorno che è stato presentato, con il quale, sostanzialmente, si chiede al Governo di mantenere alcuni impegni assunti.
Noi abbiamo alcune indicazioni, che correttamente sono state anche citate nella documentazione oggetto della comunicazione della Presidente. A oggi sono state stanziate risorse finanziarie di diversa provenienza, che ammontano a 176 milioni di euro, disponibili: 4 milioni e mezzo, in attesa di trasferimento, ma deliberati: 50 milioni del CIPE, 20 del fondo di riserva - non continuo a leggere quanto scritto nella comunicazione.
evidente un aspetto - lo diceva la Presidente - che condividiamo: potevano essere maggiori le risorse che dovevano o potevano essere trasferite rispetto all'immediata urgenza, cioè 4,5 milioni di euro, perch avrebbero consentito, dal momento dell'accadimento alluvionale ad oggi nelle realtà montane - come si vede, dalla parte gialla sono per il 98 realtà montane - di intervenire al di là del normale ciclo delle opere pubbliche all'interno delle zone montane, cioè un intervento immediato.
Per la verità, la Presidente è stata nominata commissario straordinario, quindi ha potuto fare una serie di ordinanze, che hanno permesso ai sindaci di non seguire una serie di normali procedure previste dalla normativa. Quindi, in una situazione eccezionale, hanno consentito in molti casi, non in tutti, di rimettere in parziale sicurezza alcune situazioni, che, invece, creavano un problema.
La Giunta regionale ha utilizzato i fondi della legge n. 18 e non soltanto delle risorse per intervenire laddove si erano verificati problemi particolari. Quindi, un po' con i soldi trasferiti dal Governo e un po' con i soldi della Giunta regionale, si è cercato di fare fronte all'immediata emergenza.
Mi rivolgo ai colleghi, perché ognuno di noi ha un'esperienza amministrativa: se noi oggi avessimo 176 milioni di euro in cassa, non avremmo i progetti esecutivi per poterli realizzare...



(Commenti dell'Assessore Sibille)



VIGNALE Gian Luca

Se li avessimo, allora dovremmo utilizzare quelli che abbiamo e che non utilizziamo. Ricordo che questo ente, per quanto riguarda il capitolo relativo alle opere pubbliche in generale - non solo Assessorato delle opere pubbliche, ma tutti gli interventi di dissesto idrogeologico - a fine anno non spende tutti i soldi che imputa a capitolo.
Per cui se abbiamo tutti i progetti, usiamo almeno tutti i soldi che abbiamo e se, nel conteggio complessivo degli investimenti, abbiamo un avanzo, che credo sia intorno al 40% - è evidente che se c'è quell'avanzo abbiamo fatto l'assestamento - e in un'area abbiamo i progetti immediatamente cantierabili e nell'altra non li abbiamo, allora spostiamoli lì, visto che ci troviamo di fronte ad un'emergenza.
Un mese fa abbiamo votato l'assestamento di bilancio, ad alluvione avvenuta, per cui su questo si eviti di fare facile demagogia. Se non si voleva fare facile demagogia, occorreva, come peraltro ha fatto il nostro Gruppo - alcuni di questi emendamenti sono stati anche accolti - procedere ad un trasferimento di fondi da capitoli in cui non erano utilizzati a capitoli in cui sono stati utilizzati, in particolare anche la legge n. 18 che ha consentito di intervenire, in modo certamente parziale, su alcuni interventi.
In conclusione, svolgo una valutazione: noi possiamo credere che i fondi ad oggi stanziati, anche se non trasferiti, siano o meno insufficienti, ed è sacrosanto che parlamentari nazionali presentino degli emendamenti relativamente alla legge finanziaria, però, rispetto ad un concetto di responsabilità delle singole Regioni - non parliamo di federalismo perché ad oggi non c'è - è pensabile che in ogni settore si debba sempre e - lo sottolineo - solo ricorrere - valeva questa mattina e mercoledì scorso per il dibattito sull'economia, vale oggi per il dibattito sull'alluvione - ai trasferimenti nazionali o non sarebbe opportuno prevedere anche una maggiore imputazione di spesa rispetto al bilancio che stiamo discutendo? Nel nuovo bilancio non ci sono maggiori trasferimenti importanti rispetto agli investimenti da fare sulle aree alluvionali o altro. Allora alle parole devono corrispondere i dati, perché - lo dico al collega Auddino - come è accaduto nell'intervento di oggi e in quello di questa mattina, uno si può alzare per dire che il bilancio dello Stato nazionale abbasserà le tasse, darà sollievo alle famiglie e stanzierà centinaia e centinaia di milioni di euro per il dissesto idrogeologico, ma, poi guardando i numeri ci si accorge che non è vero.
Al di là di quanto si può pensare - è nel libro dei sogni quello che si vorrebbe la Giunta facesse con i soldi che ha a disposizione - si deve vedere se nei bilanci questo corrisponde alla realtà! Allora, c'è un impegno straordinario, come quello che si chiede al Governo, nel bilancio che avete presentato per quanto riguarda le opere e il dissesto idrogeologico? La risposta è no.



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Dipende dall'eccezionalità, se è più dieci, è no.
Sono stati utilizzati tutti i fondi delle spese di investimento sul bilancio 2008 senza avere avanzi, in alcuni settori non strategici, per metterli sulle opere pubbliche e sul dissesto del geologico? La risposta è no.
Oltre a fare facile propaganda e presentare importanti, ma non troppo approfonditi, ordini del giorno, è bene che tutti i soggetti facciano quello che è nelle loro competenze.
Ricordo che la Provincia di Torino deve oggi concludere dei progetti relativi all'alluvione del 1994. Il grande piano sull'Eporediese si deve ancora finire ed è successivo all'alluvione del 1994 e non chiedeva fondi né al Governo né alla Regione: diceva che l'avrebbe fatto da sé. Invece siamo fermi alla progettazione su Romano Canavese.
Fare propaganda è facile, ma credo che sarebbe molto più produttivo essere responsabili e intervenire con i differenti livelli di governo, così si evitano scaramucce inutili.
Su un documento che chiede un impegno del Governo, tenendo conto di quello che ha già deliberato, siamo disposti a discutere. Impegno che non è ancora stato trasferito, ma accade sempre così, non è che con il Governo precedente, una volta che il CIPE deliberava, il giorno dopo le risorse erano trasferite alla Regione. Il CIPE deliberava, la richiesta faceva il suo tragitto e veniva verificata dalla Corte dei Conti. In seguito le risorse venivano trasferite alle Regioni, così come accade per i Fondi di riserva e per le leggi della finanziaria, ma poiché la finanziaria è del 2009, questi soldi saranno utilizzabili dal 1° gennaio 2009, non prima.
Su questo piano, che oggi è sul bilancio, siamo disposti a discutere.
Su un piano che, invece, è propagandistico, no.



PRESIDENTE

Rispetto alle osservazioni del Consigliere Vignale, a norma di Regolamento, la richiesta è stata inoltrata da due Capigruppo e un Consigliere, quindi i tre proponenti ci sono.
Per quanto riguarda le cifre indicate, il primo firmatario sta correggendo alcuni dati perché possono essere attualizzati.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non ripeto le cose che ha detto, con grande proprietà e con grande precisione, il Consigliere Vignale, perché le ha già dette. Il fatto che non tutte siano state oggetto di attenzione non è inusuale. Invece sottolineo due aspetti che possono, credo debbano, essere oggetto di meditazione per le fasi successive.
Il Consigliere Vignale ha detto che è capitato anche oggi. Noi abbiamo visto due esempi - ci è sembrato di vederli, non è detto che abbiamo ragione - di utilizzo strumentale di posizioni politiche con finalità altrettanto politiche, e con questo credo che sia la volta n. 37 miliardi e 712 soltanto di questa legislatura. Quindi niente di nuovo.
Niente di nuovo se la maggioranza ritiene che questa modalità debba essere quella che contraddistinguerà i prossimi 16 mesi di propria competenza. Se questa è la modalità, avendola, nel tempo, sia avita o esercitata, che subita o attesa, che la maggioranza - perché è la maggioranza che ha maggiori onori e oneri in un'Aula - vuole adottare faccia pure.
Trovo decisamente più grave, personalmente, l'esempio di questa mattina. Ma l'esempio di oggi pomeriggio mi colpisce, anche perché uno degli interventi che più mi hanno colpito viene dal Capogruppo del PD. Non mi dilungo in stime e in definizioni positive che i colleghi sanno che sarebbero sincere e quindi inutili. In più, nell'ambito dell'area del PD il Capogruppo Muliere fa riferimento ad un'eccellente componente del PD se le componenti esistono ancora, correnti, aree di riferimento - che è una delle poche dove, quando si parla di socio-economia, si capisce di che cosa si parla (cosa non così consueta).
Le domande si pongono. Vedete, Consiglieri, potete non farlo oggi, o possiamo rimandarlo perché oggi si parla di quest'ordine del giorno la cui origine è nota a chi è stato presente in Aula e potete aspettare quando vorrete. Le associazioni hanno sottoscritto - credo siano 26 - il Patto per lo sviluppo sostenibile, o il Patto sostenibile per lo sviluppo, documento ragionevolmente recente e, purtroppo, al di là dell'inutilità intrinseca di questa tipologia di documento, anche dichiaratamente obsoleto per detta dei firmatari perché, nel frattempo, mentre quella tipologia di argomenti veniva analizzata, all'esterno le cose cambiavano.
Potreste prendere atto che la situazione esterna è molto diversa da come ci piacerebbe che fosse. Riferisco commenti che oggi, martedì 11 novembre, noti operatori finanziari torinesi hanno espresso, il che non significa che abbiano ragione se ricordiamo quanto noti operatori finanziari torinesi ci dicevano sulla fusione Intesa-San Paolo due anni fa.
Vedete che, in perfetta buona fede, ci si può sbagliare. Ma quelli sono errori marginali, costoro dicono che sta avvenendo la terza guerra mondiale, soltanto che alcuni non se ne accorgono. Non penso che sia così tuttavia mi premunirei qualora lo fosse.
Per quanto riguarda il documento del bilancio di previsione che voi ci avete sottoposto, io non critico alcun componente di maggioranza per non averlo ancora compulsato nei dettagli, neanche, si fa per dire, quelli della Giunta. Cito solo due o tre elementi che a me fanno riflettere. Per la prima volta sono inseriti nel pluriennale 628 milioni di euro per anno quindi si parla del 2010 e del 2011. Lo dico adesso, poi lo ripeterete: tranne che nel caso che qui ritorni - e davvero ce ne sarebbe tanto bisogno un gentile signore di origine ebraica, con i capelli lunghi, gli occhi azzurri e che nei ritagli di tempo camminava sulle acque, questa Giunta non spenderà mai, ma mai, non perché di centrosinistra, ma perché è impossibile.
Basta guardare un qualunque documento di monitoraggio - non vorrei dire delle parole che poi suscitano delle sorprese in alcuni Assessori - del bilancio della Giunta regionale 2008, come ha ricordato il Consigliere Vignale, sulla base di un assestamento che, anche grazie all'opposizione grazie all'opposizione nel senso di un dibattito civile e democratico - è stato votato per tempo nei dettagli. Fa parte della promessa n. 112 R di Peveraro che ci desse il bilancio di previsione entro il 6 ottobre; si è sbagliato di un mese, ma non è su questo che focalizzeremo le nostre critiche principali.
Se uno guarda il monitoraggio dell'andamento della Giunta della Regione Piemonte di quest'anno, vede che gli indici di efficienza degli impieghi sono quelli che sono. Non fatelo giudicare a me che sono di parte, fatelo giudicare ad un allievo del primo anno di economica e commercio o ad un allievo del quinto anno di ragioneria. Fatelo giudicare a loro come se fosse un esame di pre-ammissione ad una qualunque facoltà di economia e commercio autorevole come quella torinese o, ancora più autorevole, come alcuni ritengono, come la Bocconi.
Quest'anno, questa maggioranza, con un debito di 3,8 miliardi chiede vi rendete conto - un miliardo e 100 in più.
Rendetevi conto, perché - mi verrebbe da ridere, se fuori non ci fosse la guerra - sarei molto preoccupato se fossi seduto lì, perché avrei un problema politico, ma, invece sono molto preoccupato, perché mentre voi avete questo tipo di problema politico, fuori stanno succedendo cose che meriterebbero una maggiore attenzione.
I fondi dedicati all'area degli investimenti delle aree produttive (quattro UPB, in tutto) sono otto milioni di euro in meno rispetto all'assestamento dell'anno in corso. Non lo sto dicendo perché avete sbagliato, ma perché ce ne sono otto milioni in meno! A fronte di otto milioni in meno, il Consigliere Vignale vi ha chiesto se avete fatto ciò che questa situazione richiede, esprimendo anche un giudizio politico. La risposta è "no". Anch'io dico "no": non perché siamo contro, perché "ai sun nen".
Noi ci stiamo preoccupando (abbiamo fatto un timido tentativo oggi) di dirvi che così non va tanto bene dal punto di vista della politica e neanche dal punto di vista del Piemonte. Poi, dalle associazioni di categoria - faccio un pronostico - riceverete pesantissime critiche, se non adeguate questo bilancio, perché oggi è inadeguato al Piemonte, che è fuori da quest'Aula! Facciamo un esercizio, per esempio. Avete predisposto, mi pare, 20 milioni di euro per l'area dei confini: mance per gli impiegati, sono nelle necessità di oggi. Supponiamo però che, seguendo le indicazioni che risulteranno dal dibattito, ne emergessero - e secondo me possono dovrebbero emergere, anzi, sarebbe opportuno che fossero già emerse - 300 o 400 milioni in più, che ci sono già, bisogna solo spostarli. Davvero qualcuno pretende l'aiuto dell'opposizione, al mattino, a farvi fare le marchette contro il Governo Berlusconi e, al pomeriggio, a farvi approvare il bilancio? Ma davvero ci fate - come posso dire? - così "gnugnu"? Se il Consigliere Scanderebech vuole convincermi, utilizzi la tecnica del sacrificio umano. Dia delle dimostrazioni di protesta. Faccia come Jan Palac, si incendi qui. Io darò atto che c'è finalmente...



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Dove vuole. Sia qui in quest'aula, che non mi è mai piaciuta, quindi potremo unire l'utile al dilettevole! Prenderei atto di una protesta...



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, è tutto materiale incendiario.



BURZI Angelo

Per questo lo suggerivo! Quando si fece quest'Aula, io, che ero Assessore al Patrimonio, dissi che era - non vorrei che la Consigliera Motta si seccasse - "un cesso". Ma "cesso" qui si può dire?



PRESIDENTE

Sarebbe opportuno non dirlo.



BURZI Angelo

Io all'epoca lo dissi, perché già all'epoca ero abbastanza irritato.
Non ho cambiato idea e sono passati 11 anni! Ci sono due modalità: o voi pensate che l'emergenza ci sia e pensate di fare - come posso dire? - utilità anche delle risorse, che qui sono di opposizione e là sono di governo (indipendentemente dai ruoli, che poi cambiano nel corso del tempo), oppure con altrettanta tranquillità fate quello che ritenete opportuno, ma noi non possiamo giocare su due posizioni, una al mattino e una al pomeriggio. Scegliete che tipo di partita vogliamo giocare, perché oggi ne abbiamo già viste di due tipi e una delle due è sbagliata.
Riteniamo che adesso ci si debba occupare dell'emergenza del Piemonte "fuori", come ci dicono tutti, tutte le province, tutte le categorie, tutti i settori, perché a noi pare che questa sia la tesi più urgente.
Ci sembrava che i documenti non fossero adeguati. Se poi vogliamo dire che è colpa del Governo Berlusconi diciamolo pure, ma non pretendete anche il nostro aiuto, perché ci sembra eccessivo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Non ci sono più richieste di intervento.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Proposta, da parte del Presidente Placido, di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1094 dei Consiglieri Boeti, Caracciolo, Clement, Dalmasso Ferraris, Larizza, Manolino, Muliere, Pace, Reschigna, Rostagno Scanderebech, Travaglini e Turigliatto, inerente a "Fondi per l'alluvione di maggio 2008"

Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Richiesta, da parte del Consigliere Travaglini, di iscrivere all'o.d.g. e di esaminare l'ordine del giorno n. 1109 dei Consiglieri Motta, Travaglini Muliere, Cavallera, Vignale, Rossi, Dutto, Novero, Pedrale, Boniperti Scanderebech, Boeti e Cavallaro, inerente a "Erogazione dei contributi PSR 2007 sulle misure agroambientali e indennità" (seguito)


PRESIDENTE

C'è una richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n.
1094. Se non ci sono problemi, diamo per iscritto l'ordine del giorno n.
1094. Sono presenti 42 Consiglieri e anche i firmatari, in base al Regolamento.
Il primo firmatario, il Consigliere Auddino, ha modificato i primi due commi. Al comma 1, la somma di 700 milioni di euro è stata corretta in 570 milioni di euro.
Al comma 2, dopo "Governo nazionale", sono state aggiunte le parole "ha riconosciuto lo stato di emergenza; ad oggi, ha stanziato 5.000.000 circa e ne ha assicurato 140 circa".
Questi sono gli emendamenti e le modifiche apportate dal primo firmatario, il Consigliere Auddino.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Volevo solo capire con quale modalità regolamentare ci stavamo muovendo, nel senso che l'articolo n. 51, al comma 4, prevede che l'iscrizione di nuovi punti all'ordine del giorno sia dato con preavviso scritto e non è evidentemente questo il caso.
Il comma 5 però recita: "L'iscrizione di nuovi punti all'ordine del giorno, che non rientrino nel caso di cui al comma precedente, può essere proposta dal Presidente del Consiglio, dalla Giunta, dal rappresentante di un Gruppo consiliare o da tre Consiglieri, soltanto, salvo casi eccezionali, all'inizio della seduta, subito dopo la comunicazione dell'ordine del giorno di cui al primo comma. Su tale proposta può chiedere di parlare, dopo il proponente, un solo Consigliere contrario e la votazione avviene per alzata di mano. La proposta è approvata se ottiene il voto favorevole dei due terzi dei Consiglieri assegnati al Consiglio".
Al di là del fatto che evidentemente deve essere posto ai voti, rilevo alla Presidenza un aspetto, che noi siamo nella fattispecie del "salvo casi eccezionali".
Se i casi eccezionali sono che la Presidente o un componente della Giunta, non importa, presenta una comunicazione e, attinente alla Comunicazione della Presidente, un Consigliere presenta un ordine del giorno che può essere messo in discussione, noi lo prendiamo come aspetto assolutamente positivo che dà maggiori possibilità di dialogo e quant'altro rispetto alle comunicazioni.
Rileviamo che se questo accade avverrà anche il seguito, cioè che rispetto ad una singola comunicazione i singoli Gruppi consiliari presentano uno o più ordini del giorno sui quali chiedere l'approvazione.
Lo faccio presente soltanto perché come quando diligentemente vogliamo essere un po' "cattivi" e presentare le richieste di inversione, come il Regolamento prevede, diligentemente, le presentiamo per iscritto al Consiglio. È evidente che sono accaduti casi simili a quelli di oggi, dove però si è trovata ampia convergenza. Cioè, se il Presidente, o qualunque Consigliere avesse chiesto, come accade qualche volta, ai Consiglieri di opposizione di condividere un ordine del giorno per metterlo ai voti, dare così un segnale e non c'è alcuna contrarietà, sarebbe evidente che senza contrarietà non dico che il Regolamento non serve nemmeno, ma si pu tranquillamente superare.
Come Gruppo di Alleanza Nazionale segnaliamo che su questo non c'è condivisione, per cui chiediamo che il Regolamento venga attuato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Come mi auguro che lei abbia ascoltato, ho detto: "Se l'Aula acconsente".
Abbiamo utilizzato le stesse modalità adottate nella seduta di oggi pomeriggio, quando l'Aula ha acconsentito a iscrivere all'o.d.g. e a votare l'ordine del giorno ampiamente condiviso sulle due suore cuneesi.
Naturalmente, se l'Aula non acconsente, o qualsiasi Consigliere di maggioranza o di opposizione, in qualsiasi momento, chiede che venga formalmente votata l'iscrizione con i 42 voti necessari, che in base alle firme ci sono, è evidente che si proceda in tal senso.
Se qualcuno richiede che la proposta di iscrizione all'o.d.g.
acconsentendo venga posta in votazione, l'Aula non acconsente automaticamente, ma si deve esprimere con un voto, assolutamente rispettando il Regolamento. Anche perché richiedere l'utilizzo di questa procedura rientra ampiamente nelle facoltà di un Consigliere. Un Consigliere regionale non è mai "cattivo" quando chiede il rispetto del Regolamento, fa solo il suo dovere.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
In realtà, ha anche un po' a sostegno della tesi del Consigliere Vignale, non volevo intervenire, perché...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, poiché è stata richiesta una votazione, si tratta di un problema procedurale, quindi può intervenire a favore oppure contro.



GIOVINE Michele

Presidente, non si può votare perché...



PRESIDENTE

No, scusi. Allora, c'è stato un intervento contro, quindi o lei interviene a favore, altrimenti noi votiamo e interviene dopo.



GIOVINE Michele

Chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Il Regolamento è assolutamente chiaro quando afferma che l'iscrizione di nuovi punti si può fare solamente all'inizio della seduta, meglio anche se un minuto prima, però non mi risulta che alle sei del pomeriggio si sia all'inizio della seduta! Poi, se questa è la nuova prassi, io sono contentissimo. Se è possibile inserire nuovi punti all'ordine del giorno anche alle sei del pomeriggio non troverà alcuna obiezione da parte mia! L'importante è capirci e capire quali sono le regole dei lavori. Però, vorrei che questo aspetto sia puntualizzato.
Non volevo neanche chiedere la votazione, perché per me è giusto iscrivere l'ordine del giorno e non ho problemi su quanto propone il Consigliere Auddino.
Però non mi si venga a dire che questo viene fatto totalmente a norma di Regolamento, perché non è così, quindi ben venga questa nuova interpretazione, però prendiamo atto che d'ora in poi si fa così! Quindi, la prossima volta aspettatevi che il sottoscritto faccia richiesta di un nuovo punto all'ordine del giorno alle sette di sera!



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Giovine.
Consigliere Giovine, in base al Regolamento, è il Presidente che valuta l'eccezionalità del caso. Se il Presidente valuta un caso come eccezionale lo propone se le firme sono almeno 42 e se l'Aula acconsente o viene chiesta la votazione.
Quindi, lei può in qualsiasi momento, come qualsiasi collega, fare quanto previsto dal Regolamento.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Non vorrei dire una fesseria, ma c'è un dato che sta sfuggendo a tutti: guardate che questo ordine del giorno è stato presentato in data 3/11/2008 non adesso.



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Per chiarire, non è stato presentato oggi, in questa sede. È stato presentato il 3/11/2008. Oggi è stato iscritto all'o.d.g. perché la Presidente...
Con questo, non voglio prendere le difese di nessuno, ma era doveroso un chiarimento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Scanderebech.



(Commenti del Consigliere Giovine)



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Giovine, ma lei è già intervenuto sull'ordine dei lavori. Non si può intervenire due volte sull'ordine dei lavori. Dopo la votazione, potrà intervenire nuovamente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Vorrei toglierla dall'imbarazzo, ammesso che lei sia in imbarazzo.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Muliere, ma nell'applicazione del Regolamento non vi è alcun imbarazzo da parte mia.



MULIERE Rocco

Sciogliamo subito un nodo: siccome pensiamo, purtroppo, che questo ordine del giorno sia attuale anche la prossima settimana, durante la Conferenza dei Capigruppo di giovedì chiederò di inserirlo all'ordine del giorno, quindi possiamo benissimo evitare di discuterlo e di votarlo oggi.
Presidente, oggi lo ritiriamo e chiederemo l'iscrizione come primo punto all'o.d.g. nella seduta di martedì, così la Conferenza dei Capigruppo potrà prenderne atto.
Rilevo solo, Presidente, che le considerazione che sono state fatte oggi qualche peso, per quanto mi riguarda, ce l'hanno. Insomma, non chiedevamo di votare un provvedimento fuori dal mondo; abbiamo discusso per un'ora e mezza di una questione molto importante per il Piemonte. Non si può discuterne oggi? Lo faremo martedì, perché purtroppo, come ripeto, sarà ancora molto attuale anche la prossima settimana.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Muliere.
Presumo che, con la condivisione del primo firmatario, è ritirata la richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno in questione.
Seguirà l'iter normale.
Era previsto, in questo momento, un intervento dell'Assessore Sibille seguirà la comunicazione sull'esito delle votazioni delle nomine e, se avanzerà tempo, potremo ancora trattare il punto 5) all'o.d.g., relativo all'esame dell'ordine del giorno n. 1073.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
In precedenza avevo proposto l'iscrizione e la votazione di un ordine del giorno che ritenevo utile, sottoscritto sia da esponenti della maggioranza che della minoranza, relativo all'erogazione dei contributi sul PSR, le misure agro-alimentari. È una questione abbastanza urgente inoltre, mi sembra che vi sia anche un consenso generale, poiché ne abbiamo discusso anche con l'Assessore. È una risposta alle categorie economiche che hanno sollevato dei problemi che non riguardano strettamente noi, ma un insieme di scelte contenute nell'ordine del giorno che sono abbastanza delicate e urgenti.
Chiederei, quindi, se fosse possibile, di procedere in tal senso dopo l'esame del punto 5) all'o.d.g. Se vi è un'intesa, non ci metteremmo molto e potremmo votarlo. Chiaramente se vi è la disponibilità dell'Aula.



PRESIDENTE

La ringrazio,collega Travaglini.
Naturalmente vale sempre, secondo l'articolo 51, comma 5 l'eccezionalità del Presidente, sempre che nessuno chieda la votazione.
Siamo nella stessa situazione di prima. Lo vedremo dopo l'intervento dell'Assessore Sibille. Grazie.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Alluvione 29-30 maggio 2008" (seguito)


PRESIDENTE

Per concludere il dibattito relativo ad "Alluvione del 29 e del 30 maggio 2008", di cui al punto 4) all'o.d.g., procediamo con l'intervento dell'Assessore Sibille, cui cedo la parola.



SIBILLE Bruna, Assessore alla difesa del suolo

Vorrei chiarire, intanto, due questioni di tipo generale che sono state sollevate durante gli interventi.
La prima riguarda la problematica dei disalvei e la discussa delibera che la precedente Giunta ha assunto nel 2002, relativamente alla questione dei disalvei: vorrei precisare, se non fosse ancora sufficiente quanto è già stato detto, che da allora, ossia da quando quella delibera è stata assunta, la normativa di carattere nazionale, per responsabilità non della Regione Piemonte ma di una scelta nazionale dell'Autorità di bacino del Po e del Governo in carica, è stata modificata e sono stati richiesti, con una direttiva che ha un collegamento con la direttiva europea (la direttiva italiana è molto precisa) relativamente ai sedimenti, due tipi di possibili interventi: uno relativo alla rinaturazione, sul quale l'attuale Giunta da subito ha avviato la possibilità di poter intervenire; l'altro relativamente ai prelievi di sedimenti, che richiede studi dell'intera asta del fiume per poter intervenire.
Proprio in questa direzione, relativamente al fiume Po (di pertinenza dell'Autorità di bacino), sarebbe significativo se l'intero Consiglio regionale esprimesse sollecitazione perché dal 15 agosto dello scorso anno l'Autorità di bacino del fiume Po è priva del Segretario generale, per cui non si convocano riunioni del Comitato istituzionale (peraltro, quando si tenevano le riunioni, si rischiava di non raggiungere il numero legale per deliberare a causa dell'assenza dei componenti del Governo, ma da quando manca il Segretario generale, siamo nell'ordinaria amministrazione e con tutte le questioni che riguardano la gestione di un bacino molto complesso come quello del Po, credo che non sia corretto lasciare una vacanza di questo tipo).
In assenza di un'iniziativa di carattere nazionale, questa Giunta ha dato incarico al Politecnico, per quanto riguarda la Provincia di Torino di tutte le aste fluviali (ad eccezione del Po, che non ci compete), sulle quali abbiamo un Piano relativo ai sedimenti. La stessa cosa sta avvenendo con la Provincia di Cuneo, con analogo incarico, che ci permetterà di avere uno studio completo. Abbiamo fatto le delibere successe.
Nell'ambito dell'ordinanza che il Governo ha emanato, con la quale la Presidente Bresso è stata nominata Commissario per la gestione dell'evento alluvionale del 29 e 30 maggio, nel primo degli interventi successivi alla delimitazione è stata inserita la possibilità di interventi a compensazione. Pertanto, ogni Comune , nell'ambito di un esame per il quale abbiamo già fornito studi di supporto, avrà la possibilità di avviare operazioni di compensazione.
Detto questo - avremo, eventualmente, altre occasioni per affrontare ancora questa problematica - credo che sia veramente necessario un intervento di carattere generale per quanto riguarda l'asta del Po.
Sebbene emergano valutazioni diverse, la gestione dei disalvei non è che un aspetto relativo alla gestione più complessiva dei fiumi (a tal riguardo, apriremmo tutto un versante di discussione che, a mio avviso potrà essere affrontato meglio in sede di Commissione).
L'altra questione credo che sia necessario affrontare è la seguente.
Come Regione siamo stati colpiti, in particolare, da due grandi eventi alluvionali: quello del 1994 e del 2000.
Nel 1994 l'evento alluvionale era avvenuto il 6 novembre e il 24 dicembre era già stata erogata la prima tranche consistente: 800 miliardi di vecchie lire, 400 milioni di euro, erogati nei due mesi successivi. La stessa cosa è avvenuta nel 2000.
Oggi siamo in una situazione totalmente diversa, che mi obbliga a fare un piccolo intervento assolutamente necessario.
L'evento alluvionale del 29 e 30 maggio è stato classificato come evento di tipo c), quindi non di tipo a), di competenza dei Comuni, o di tipo b), di competenza delle Regioni), perché, per la natura, le caratteristiche e la presenza sul territorio della Protezione Civile nazionale, si è valutato che fosse un evento da collocare in un ambito di principio di solidarietà nazionale, pertanto lo Stato deve girare dei fondi.
assolutamente impensabile che, per interventi di questo genere, per la loro natura e per la loro dimensione, sopperisca il bilancio regionale.
Questo, per due motivi. Primo, perché non è immaginabile che interventi di questo genere vadano a depotenziare altri interventi che devono stare all'interno del Patto di stabilità.
Noi chiediamo ostinatamente, dal primo giorno, che gli importi che lo Stato si è impegnato a girare e che ha già girato, siano considerati come importi non indicati nell'ambito del bilancio regionale. In questo caso, è una pura partita di giro che - così succederà, nel caso non venga accettata la deroga del Patto di stabilità - ci costringerà a fare una contabilità separata di questi importi ed avrà solo una conseguenza: quella di rendere più lunga la procedura (spenderemo tutti questi soldi, quindi non cambierà nulla, dal punto di vista del tetto di spesa, renderà solo più difficile la possibilità di spendere), la possibilità di corrispondere i fondi alle imprese, ecc.
L'aspetto della deroga del Patto di stabilità credo sia un elemento sul quale il non veder riconosciuta una corrispondenza già nel DPEF di luglio o adesso, nella finanziaria, credo sia un atteggiamento miope, non nei confronti della Regione, che in ogni modo gestirà questi fondi, ma nei confronti di coloro che, come interlocutori della Regione, riceveranno con ritardo i fondi stessi.
La seconda questione: noi, più che in passato, abbiamo investito fondi specifici (lo dico alla luce di un esame sull'excursus storico dei fondi impegnati), sia sulla legge 18 sia sulla legge 38, per quanto riguarda i danni alluvionali. Gli unici fondi che sono arrivati dallo Stato, relativi alla difesa del suolo e della legge 183, comunicati esattamente una settimana fa, sono sette milioni di euro.
Anche qui, la metodica è un po' particolare. Ci sono dei fondi previsti dalla legge 183, che dovrebbero essere dati alle Regioni, secondo una prassi che è invalsa negli ultimi anni: metà di questi fondi sono gestiti e assegnati direttamente dal Governo, senza tenere conto dei Comuni, pur avendo ricevuto l'elenco dei Comuni alluvionati. Noi, dei sette milioni di nostra competenza, abbiamo investito più del 60% in interventi nell'ambito delle aree alluvionate.
Badate che questa situazione fa sì che altre aree del Piemonte in cui ci sono dei problemi, rischiano di non essere prese nell'adeguata considerazione. Tenete anche presente che, dal 29 maggio ad oggi, si sono verificati 25 eventi non classificabili come eventi di tipo c), rispetto ai quali abbiamo chiesto al Governo un impinguamento dei fondi relativi ad eventi di tipo b), per poter corrispondere con fondi regionali, ma, ad oggi, nulla è stato predisposto.
Lunedì prossimo porteremo in Giunta la deliberazione che assume questi 25 interventi come eventi di tipo b), e corrisponderemo con fondi della Protezione Civile, che sono l'ultima risorsa che ci resta.
La comunicazione pervenuta, secondo cui non ci saranno più i fondi della Protezione Civile, mette in ginocchio anche quest'aspetto. Al momento attuale è così: il collega Ricca è stato presente la settimana scorsa all'incontro relativo al riparto dei fondi della Protezione Civile. Il taglio del Fondo nazionale di Protezione Civile è del 30% per il 2009; del 50% per il 2010 e del 70% per il 2011. È chiaro che, a fronte di un taglio di questo genere, la Protezione Civile si trova costretta a dire che non sarà più in grado di dare alle Regioni il fondo regionale.
Pertanto, quella parte di polmone, quel po' d'ossigeno che ci permetteva di affrontare gli eventi che periodicamente si verificano, non ci sarà più, salvo scaricarlo sul nostro bilancio, ma questo comporta indubbie conseguenze.
Ci sono alcuni fatti assolutamente inconfutabili. Questa è la prima situazione, che coinvolge un numero così elevato di Comuni, due province e dieci vallate che, per la prima volta, non ha una corrispondenza di impegno.
Sappiamo che, dall'impegno al momento in cui vengono corrisposti i fondi possono anche passare alcuni anni, tant'è che si fanno dei programmi stralcio. Nessuno di noi è così miope da pensare che occorre avere immediatamente tutto il denaro disponibile per poter fare gli interventi ma altra cosa è non avere fondi a disposizione a cinque mesi dall'evento (cioè avere cinque milioni a disposizione). Altra cosa è avere un impegno formalizzato, ancorché con scansioni temporali che permettono di fare una programmazione.
Nonostante questo, con grande senso di responsabilità abbiamo predisposto un Piano generale di ricostruzione che ci permette, in qualsiasi momento ci sia una messa a disposizione di fondi, di poterli corrispondere ai territori, con una tempistica molto veloce, così come abbiamo fatto. Infatti, il 20 luglio è arrivata la comunicazione dei primi fondi e, nell'arco di sei giorni, i Comuni hanno ricevuto tali fondi ripartiti.
La stessa cosa avverrà nei prossimi giorni, per quanto riguarda i 18 milioni messi a disposizione per le Province, andando avanti nella scansione del Piano generale di ricostruzione.
Indubitabilmente, siamo molto al di sotto dell'ultimazione di quella che è la somma urgenza ed urgenza, cioè dell'intervento per la messa in sicurezza del nostro territorio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Sibille.
A questo punto, abbiamo svolto completamente il punto 4) all'o.d.g.
relativo alle comunicazioni della Giunta in merito all'alluvione.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Università degli Studi di Torino - Consiglio di Amministrazione - (Articolo 14 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 rappresentante (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 220-47547 dell'11 novembre 2008).
Proclamo designata, quale rappresentante in seno al Consiglio di Amministrazione dell'Università degli Studi di Torino, la signora Boiero Elena.
"Fondazione Michele Pellegrino" Centro di studi di storia e letteratura religiosa - Collegio dei Revisori - (Articolo 12 Statuto dell'Ente) designazione di 1 membro effettivo. (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 221-47558 dell'11 novembre 2008).
Proclamo designato, quale membro effettivo del Collegio dei Revisori della "Fondazione Michele Pellegrino" Centro di studi di storia e letteratura religiosa, il signor Fidelio Alessandro.
Istituto Universitario di Studi Europei -Consiglio Direttivo - (Articolo 7 Statuto dell'Ente) - designazione di 2 membri (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 222-47564 dell'11 novembre 2008).
Proclamo designati, quali membri del Consiglio Direttivo dell'Istituto Universitario di Studi Europei, i signori Martino Antonino e Scarano Andrea.
"CORIPE PIEMONTE" - Consorzio per la Ricerca e l'Istruzione permanente in Economia, Piemonte - Consiglio di Amministrazione - (articolo 11 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 membro (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 223-47568 dell'11 novembre 2008).
Proclamo designata, in seno al Consiglio di Amministrazione del "CORIPE PIEMONTE" - Consorzio per la Ricerca e l'Istruzione permanente in Economia Piemonte la signora Ersilia Liguigli.
Università degli Studi di Scienze Gastronomiche - Consiglio di Amministrazione - (articolo 7 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 rappresentante (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 224-47576 dell'11 novembre 2008).
Proclamo designato, in seno al Consiglio di Amministrazione dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche il signor Giovanni Quaglia.
"UNIONCAMERE PIEMONTE" - Collegio dei Revisori dei Conti - (articolo 11 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 225-47581 dell'11 novembre 2008).
Proclamo designati, in seno al Collegio dei Revisori dei Conti dell'Unioncamere Piemonte, i signori Felice Lupia quale membro effettivo e Giandomenico Genta quale membro supplente.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Iscrizione all'o.d.g. ed esame ordine del giorno n. 1109 dei Consiglieri Motta, Travaglini, Muliere, Cavallera, Vignale, Rossi, Dutto, Novero Pedrale, Boniperti, Scanderebech, Boeti e Cavallaro, inerente a "Erogazione dei contributi PSR 2007 sulle misure agroambientali e indennità"


PRESIDENTE

Colleghi, c'è la proposta, in base all'articolo 51, comma 5, del Regolamento, di iscrivere all'o.d.g., non essendo tra gli argomenti iscritti, l'ordine del giorno n. 1109, inerente a "Erogazione dei contributi PSR 2007 sulle misure agroambientali e indennità".
Se non ci sono obiezioni, lo diamo per iscritto.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Era stato anche richiesto di approvarlo, e non mi sembra che vi siano obiezioni in merito.
Ricordo che il numero legale è 30.
Non essendoci richieste di intervento o dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1109, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che a sedici mesi dalla presentazione delle istanze di premio l'Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura (ARPEA) ha attivato l'opzione di anticipazione al 75% per effettuare l'erogazione dei contributi PSR 2007 sulle misure agroambientali e indennità nella misura sulle superfici accertate come pagabili verificato che il pagamento delle misure PSR agroambientali e altre indennità ha di fatto riguardato somme largamente inferiori a quelle attese dal mondo agricolo poiché parrebbe essersi verificata una lettura errata della fotogrammetria aerea effettuata dall'Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura (AGEA) constatato che in base alle stime dell'Assessorato regionale all'Agricoltura, per effetto di tale situazione risultano essere stati bloccati pagamenti pari a 15 milioni di euro su tutto il territorio regionale impegna la Giunta regionale e l'Assessorato competente affinché sia disposta un'accelerazione delle verifiche in corso sulle domande in modo da sbloccare i pagamenti in tempi ragionevoli affinché siano definiti chiaramente i ruoli di Regione, Province e Comunità montane sotto il profilo istruttorio e delle responsabilità affinché siano attuati tutti gli strumenti di anticipazione finanziaria sia per le domande che per gli interessi bancari affinché si solleciti il cambiamento del sistema di rilevazione attualmente in uso" Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Esame ordine del giorno n. 1073 dei Consiglieri Scanderebech, Auddino Laus, Turigliatto, Caracciolo, Clement, Chieppa, Bellion, Rabino, Manolino Placido, Reschigna, Boeti, Travaglini, Rutallo, Ferraris, Rostagno, Pace Nicotra e Giovine, inerente a "Sì alle preferenze"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 1073, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Signor Presidente, intervengo molto brevemente solo per svolgere una brevissima cronistoria della situazione. In questi ultimi tempi, la legge elettorale, in modo particolare quella inerente alle elezioni del Parlamento europeo, ha subito una trasformazione. Sembrava che tale legge dovesse prevedere una lista bloccata, eliminare le preferenze e spostare i collegi da cinque a 10 o a 15. L'iter è stato molto veloce e poco democratico in Commissione; così è arrivata al Parlamento, dove, per fortuna, a seguito degli interventi del Presidente Napolitano e - lo dico con sincerità, ma anche in modo trasparente - anche del Presidente del Consiglio, Berlusconi, è stata nuovamente rinviata in Commissione.
Pertanto, se è vero quello che si percepisce, ci auguriamo soprattutto tutti i firmatari di questo ordine del giorno - che la legge rimanga così com'è, con il vecchio testo, perché prevede il coinvolgimento popolare e la partecipazione di tutti i partiti, che in qualche modo possono essere rappresentati al Parlamento europeo.
Mi auguro che questo sia il percorso che ci porterà alla campagna elettorale a livello europeo e, soprattutto, che quest'ordine del giorno possa mantenere la propria utilità, perché, purtroppo, le tempeste sono sempre all'ordine del giorno.
Invito tutti i colleghi, anche quelli del PdL, dopo l'intervento del Presidente Silvio Berlusconi, a votare unanimemente quest'ordine del giorno, così come è avvenuto oggi rispetto ad altri ordini del giorno che sono nell'interesse dei cittadini, della libertà e, soprattutto, della partecipazione e volontà popolare. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Signor Presidente, non impegnerò più di due minuti.
giusto e sacrosanto un ordine del giorno che lega la possibilità di esprimere almeno una preferenza - un tempo erano molte di più - alla possibilità per i cittadini di intervenire direttamente nelle scelte e di non avere Parlamenti designati da pochissime persone, che oggi credo non siano più di quattro o cinque.
giusta l'osservazione contenuta in questo ordine del giorno sul fatto che la cancellazione delle preferenze possa rappresentare una forma di deriva presidenzialista, che nella politica italiana, ma non solo, mi sembra purtroppo dominante.
Nella Conferenza convocata dal Consigliere Scanderebech con il manifesto in cui erano riportate tutte le nostre facce (è stata una sorpresa!), avevamo sottolineato che, dal nostro punto di vista, era giusto essere tutti insieme, naturalmente, in questa richiesta, affinché nelle prossime elezioni europee fosse possibile esprimere una preferenza per un candidato o candidata della lista che si sceglie. Al tempo stesso, per noi era importante, non solo per un problema di parrocchia, evitare che ci fossero sbarramenti, che avrebbero cancellato tutta una serie di formazioni politiche, che noi pensiamo abbiano: - uno motivo di essere - due - motivo di collocarsi, a livello europeo, nelle proprie famiglie: popolare socialista...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Consigliere Scanderebech, non può contribuire sull'ordine del giorno che l'ha visto paladino, oltre a farmi diventare chierichetto fuori tempo perché non l'ho mai fatto! Grazie.
Prego, Consigliere Dalmasso.



DALMASSO Sergio

Dicevo, che si possano collocare nelle proprie famiglie che, a livello europeo, sono più o meno largamente rappresentate.
Per quanto riguarda la terza questione, noi continuiamo a legare la scelta di una legge elettorale giusta alla necessità di un meccanismo proporzionale che garantisca una vasta rappresentanza e che gli organismi eletti siano rappresentanza fedele di quello che le persone pensano, che quindi rappresentino tutte le forze a livello politico e sociale.
Ancora un'osservazione molto elementare, in coda, che non ha nulla a che vedere con questo ordine del giorno. Credo che chi deve decidere sulle leggi dovrebbe porsi un problema elementare, perché, oggi, votiamo con sette- otto meccanismi elettorali completamente differenti, che sovente non sono conosciuti da chi vota, non perché costui sia sciocco, ma semplicemente perché i meccanismi elettorali sono contraddittori e cervellotici. Se provassimo a domandare a una qualunque persona quali sono i meccanismi che regolano le elezioni comunali, provinciali, regionali, per Camera, Senato e Parlamento europeo, avremo sicuramente risposte che denoterebbero come questa enorme difformità fra i vari meccanismi elettorali sia estremamente preoccupante e spesso impedisca un voto libero e cosciente. Ovviamente, il voto del nostro Gruppo è favorevole a quest'ordine del giorno, ma ritenevo doveroso impiegare alcuni minuti per queste brevissime considerazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, intervengo solo per comunicare - ovviamente parlo a titolo personale e, avendomi delegato, anche a nome del collega Boniperti che aggiungiamo la firma, perché noi avevamo firmato quello che credevamo fosse un ordine del giorno, ma, in realtà, era un documento, tant'è che anche noi abbiamo visto le nostre facce inserite nel manifesto appeso nella Sala dei Presidenti.
Condividiamo l'ordine del giorno per motivazioni che anche altri colleghi hanno espresso. Non vogliamo fare valutazioni di fazione, perch altrimenti, non andremmo da nessuna parte; la Regione Toscana è la prima che l'ha introdotta, poi ci ha pensato il Parlamento con maggioranza di centrodestra e prima lo fece quella di centrosinistra. È un brutto vizio che, purtroppo, accomuna interi partiti dell'arco costituzionale, da Rifondazione Comunista a quello che volete voi, potremmo chiederlo ad Alleanza Nazionale.
Pertanto, noi siamo assolutamente favorevoli - parlo sempre a titolo personale e del collega Boniperti - che i cittadini mantengano la possibilità di espressione di voto, anche perché, se così non fosse stato verosimilmente, io e altri colleghi non siederemmo in questa sede. Quindi lo facciamo perché principalmente ci crediamo, ma anche perché, in qualche modo, vale per le persone che lavorano anche in politica e che hanno radicamento sociale, che vale per tutti.
Noi crediamo che il radicamento sul territorio valga per ogni partito e per ogni soggetto che fa politica. Credo che sia un bene il mantenimento delle preferenze.
Aggiungo, altresì, ma formalmente verrò presso i banchi dell'Ufficio di Presidenza, che noi aggiungiamo la firma a quest'ordine del giorno, come peraltro avevamo fatto per quello che ho appreso adesso essere, invece, un documento sul quale il Consigliere Scanderebech raccoglie delle firme.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Insieme ad altri Consiglieri del mio partito ho sottoscritto quest'ordine del giorno. Sono convinto che non sarà il toccasana per una vera democrazia e per una riforma seria del sistema elettorale, che sarebbe auspicabile. Come diceva qualcuno, in Italia abbiamo diversi sistemi elettorali che disorientano l'elettore.
Credo che oggi la riforma elettorale non sia l'argomento principale delle famiglie italiane, tuttavia mantenere il voto di preferenza alle Europee - così sembra che sia orientato anche il Parlamento - è un buon risultato di dibattito che ha visto diverse forze politiche in questo periodo.
Reintrodurre anche il voto di preferenza per gli altri sistemi di elezione è una forma di democrazia, rispetto a quella delle cosiddette nomine, molto più funzionale.
Questo è il motivo per cui voterò a favore e mi auguro che tutti i Consiglieri possano fare altrettanto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Avrei preferito che si dibattesse questo documento ad inizio di seduta in un momento in cui c'era maggior partecipazione da parte dei colleghi.
Purtroppo, non sempre le cose si possono avere in modo ottimale, quindi ci troviamo a dibattere un ordine del giorno che è nato su iniziativa del Consigliere Scanderebech, ma che ha raccolto l'assoluta maggioranza delle firme di sostegno dei colleghi presenti in aula, in modo assolutamente trasversale a tutti i partiti.
Diversi colleghi hanno firmato e sottoscritto quest'ordine del giorno come prima ha fatto il Consigliere Vignale, anche magari in opposizione, in antitesi a quello che, ufficialmente, i loro partiti, invece, chiedevano e spingevano a livello nazionale. Una grande dose di coraggio e di onestà intellettuale che veniva data e riconosciuta.
Che dire di più di quello che hanno già detto i Consiglieri? Ci sarebbe da dire tanto, perché quest'ordine del giorno si può ricollegare al sistema dei valori, della democrazia e della libertà che, a volte, vengono messi in discussione, purtroppo, anche nel nostro Paese. Credo che in questa fase si sia un po' superato un pericolo che era stato grande fino a qualche settimana fa, ovvero la modifica della legge elettorale delle europee che di fatto, restringeva ancora di più il diritto di scelta agli elettori oltre che sul Parlamento nazionale, anche sul Parlamento europeo.
Peraltro, volendo (la proposta attualmente è ritornata in Commissione come pare dovrebbe rimanere) oltre che elevare il diritto di preferenza, e quindi di scelta, agli elettori, impone anche uno sbarramento assolutamente ingiustificato.
Vogliamo ricordare che il Parlamento europeo non deve sostenere alcuna maggioranza, non deve sostenere alcun governo, quindi non c'è alcun bisogno di ridurne la cosiddetta frammentazione politica, ammesso che esista la frammentazione politica e cosa si intenda per frammentazione politica. Non solo, chi diventa poi deputato è forzato ad iscriversi nei Gruppi che sono assolutamente trasversali a tutti i partiti e a tutte le nazioni. Diventava assolutamente inutile e punitivo, questa è la verità, verso alcune forze politiche, a maggioranza di sinistra e, qualcuna, anche di area di centrodestra.
Volevo implementare quest'ordine del giorno, nel senso dell'intervento che ha fatto il Consigliere Dalmasso, per chiedere anche un sistema organizzato di tipo proporzionale che garantisse maggioranza di governo: non è stato possibile perché, evidentemente, questo avrebbe creato qualche ulteriore discussione. È stato presentato così com'è perché, per me, era comunque importante sostenerlo, non è vero che senza le preferenze vengono eletti i cosiddetti professionisti, è esattamente l'opposto. Di solito senza preferenza, vengono eletti gli amici degli amici, oppure quelli che evidentemente, sono più leali, almeno di norma, al capo e più dediti ad attività che sono più utili al capo che all'elettorato che dovrebbero rappresentare.
Chiudo anche perché per me è un onore votare questo ordine del giorno che penso, e spero, passerà a stragrande maggioranza. Volevo fare questa dichiarazione di voto perché, come lei sa, Presidente, ho chiesto di spostare ad un'altra seduta la discussione. Speravo che fosse un dibattito più ampio, ma ho voluto intervenire per forza perché, quando si parla di diritti, regole, democrazia e libertà, è sempre giusto prendere posizione.



PRESIDENTE

La proposta avrebbe dovuta avanzarla il primo firmatario, il Consigliere Scanderebech.
Fra l'altro, c'è una piccola modifica proposta dal primo firmatario così formulata: "Impegna il Presidente dell'Assemblea consiliare di inviare ai Presidenti della Camera dei Deputati, dei Senatori della Repubblica e delle Commissioni parlamentari competenti, le valutazioni contenute nel presente atto di indirizzo". Così sono più chiari i vari "premesso" "tenuto conto", e "considerato".
Devo dire che sul "valutato" è bastato quest'ordine del giorno a consigliare al Parlamento di rimandare la discussione sulla legge elettorale. Consigliere Scanderebech, potenza dell'ordine del giorno.
Il documento sarà posto in votazione cassando le parole "affinché di mandato al" e "la deliberazione in oggetto", nonché aggiungendo le parole "le valutazioni contenute nel presente atto di indirizzo".
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1073, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che l'articolo 1 comma 2 della Costituzione italiana recita che 'la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione' e che la democrazia rappresentativa è fondata sullo stretto e necessario rapporto fra eletto ed elettore tenuto conto che l'articolo 49 della Costituzione recita che 'tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale' tenuto conto che fra i principi statutari della nostra Regione vi è quello della promozione alla partecipazione alla vita democratica del paese e quindi di favorire con ogni utile iniziativa l'espressione democratica dei cittadini considerato che già in occasione delle elezioni politiche i cittadini sono privati della possibilità di scegliere i loro parlamentari e tale scelta è affidata esclusivamente ai leader di partito che hanno il potere di compilare le liste e determinano anche l'elezione dei parlamentari considerato che nell'ambito di una riflessione sul ruolo dei partiti e la loro forma democratica, l'esclusione del voto di preferenza rischia di alimentare una deriva leaderistica estranea alla tradizione popolare considerato inoltre che è all'ordine del giorno dei lavori parlamentari una proposta di revisione della legge elettorale per le elezioni europee che escluderebbe la possibilità per i cittadini di scegliere i propri eletti eliminando del tutto le preferenze; valutato che la legge elettorale per l'elezione dei parlamentari Europei è una buona legge in sintonia con i principi prima esposti e quindi non andrebbe modificata impegna il Presidente dell'Assemblea consi liare di inviare ai Presidenti della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica e delle commissioni parlamentari competenti, il presente atto di indirizzo".
Il Consiglio approva.
Il punto successivo all'o.d.g. sarà oggetto della Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti (seguito)


PRESIDENTE

Collegio Universitario "Renato Einaudi" - Consiglio di Amministrazione (Articolo 9, Statuto dell'Ente) - nomina di un rappresentante



PRESIDENTE

Informo che la nomina per il Collegio universitario Renato Einaudi non è convalidata. Ci sarà una verifica di quanto è stato effettuato nella votazione, quindi nella prossima seduta di Consiglio ci sarà una precisazione sulla nomina. Dovrebbe esserci un errore materiale di indicazione nel nominativo che ho proclamato. La nomina è sospesa in quanto non è ratificata, quindi sarà effettuata nel prossimo Consiglio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.47)



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