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Dettaglio seduta n.373 del 03/11/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.06 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.55)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.



(La seduta ha inizio alle ore 10.55)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Il giorno 21 ottobre 2008 sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 14 ottobre scorso. Se non vi sono osservazioni s'intendono approvati. (Sono approvati)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Buquicchio, Cavallaro Lepri, Pozzi, Robotti, Ronzani e Rutallo.


Argomento:

b) Distribuzione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico inoltre che sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 21, 28 e 29 ottobre 2008, che saranno posti in approvazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento: Comunita' montane - Montagna

Esame proposta di deliberazione n. 409 inerente a "L.r. 2 luglio 1999, n. 16, articolo 3 - l.r. 1 luglio 2008, n. 19, articolo 34. Riordino territoriale delle Comunità montane. Individuazione delle zone omogenee della Regione Piemonte" (preavviso scritto ai sensi dell'articolo 51, comma 4, del Regolamento interno) (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Comunico che nell'avviso di convocazione si era dato preavviso scritto ai sensi dell'articolo 51, comma 4, del Regolamento interno, della proposta di deliberazione n. 409 in materia di riordino territoriale delle comunità montane.
La proposta è stata licenziata dalla III Commissione e dalla VIII Commissione in seduta congiunta. Pertanto può essere iscritta all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)


Argomento: Comunita' montane - Montagna

Esame proposta di legge regionale n. 577 "Modifiche al testo unico delle leggi sulla montagna (l.r. 19/2008)" (iscrizione all'o.d.g. - inversione o.d.g.)


PRESIDENTE

E' pervenuta alla Presidenza la richiesta d'iscrizione della proposta di legge regionale n. 577 inerente a "Modifiche al testo unico delle leggi sulla montagna". Sono relatori i Consiglieri Vignale e Bizjak.
stata licenziata a maggioranza con parere negativo dalla III Commissione e dalla VIII Commissione in seduta congiunta. Sono presenti i 42 Consiglieri necessari per iscrivere un punto non previsto originariamente dall'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Avendo iscritto la proposta di legge regionale n. 577 proporrei un'inversione all'o.d.g.
Come da prassi, iscriviamo i nuovi punti in calce all'o.d.g., ma per esigenza sistemica riterrei opportuno che la proposta di legge n. 577 fosse collocata all'o.d.g. al punto 2 bis, in quanto preliminare alla proposta di deliberazione successiva.
Se non ci sono indicazioni in senso contrario l'inversione è accolta.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Quindi, la proposta di legge n. 577 diventa il punto 2 bis all'o.d.g.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Sull'ordine dei lavori - Richiesta del Consigliere Monteggia di una comunicazione della Giunta regionale relativamente all'Ospedale Maggiore di Novara


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Monteggia ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Vorrei formalizzare la richiesta di una comunicazione sull'ospedale di Novara da parte dell'Assessore Artesio. Avendo presentato la stessa richiesta la scorsa seduta, rischio d'essere noioso.
La mia richiesta riguarda i Primariati: dopo neurochirurgia e cardiochirurgia, a Novara si sta ponendo analogo problema relativamente a traumatologia.
Ci risulta che dal 1' gennaio il Primario di traumatologia vada in pensione, mentre il prof. Di Seglio e il prof. Pallavicini, che facevano parte dell'équipe del Primario, lavoreranno in una clinica privata. Perch in una clinica privata? Perché pare che arrivi da Varese un certo Federico Ferri, con mansioni non ben specificate, per il quale si parla già di primariato per la traumatologia..
Conseguentemente, da parte nostra ci sono state alcune richieste di delucidazioni, ma l'Assessore continua a sostenere che ci sono dei concorsi. È vero, ma è anche vero che il Direttore è stato nominato da questa Giunta.
Chiederemmo quindi che l'Assessore ci spieghi la ragione dei problemi in tutti questi reparti: prima la neurochirurgia, poi la cardiochirurgia ed oggi anche la traumatologia.
A questo punto, Presidente, formalizzo l'ennesima richiesta affinch l'Assessore ci comunichi qualcosa di convincente, per sapere che cosa si vuole fare dell'ospedale di Novara; a forza di cambiare i Primari, si smontano reparti importanti. S'intende creare un ospedale nuovo, ma si smontano i reparti. Quindi, vorremmo una comunicazione dell'Assessore Artesio, anche perché è la terza volta che avanzo tale richiesta.



PRESIDENTE

Presidente Monteggia, come Ufficio di Presidenza ci facciamo parte diligente nelle richieste alla Giunta regionale.


Argomento: Montagna

Esame proposta di legge regionale n. 577: "Modifiche al Testo Unico delle leggi sulla montagna (Legge regionale n. 19/2008)"


PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge n. 577, di cui al punto 2 bis relatore di maggioranza il Consigliere Bizjak, mentre la relazione di minoranza è affidata al Consigliere Vignale.
La parola al Consigliere Bizjak.



BIZJAK Alessandro, relatore di maggioranza

La proposta di legge regionale n. 577 presentata all'esame congiunto delle Commissioni terza e ottava, propone di introdurre due modifiche alla legge regionale n. 19 del 1 luglio 2008. Quest'ultima, come si ricorderà era stata approvata in ottemperanza alle disposizioni della Legge Finanziaria per l'anno 2008 che stabiliscono in particolare che "Le Regioni, al fine di concorrere agli obiettivi di contenimento della spesa pubblica, entro il 30 settembre 2008, provvedono con proprie leggi" al riordino della disciplina delle comunità montane (art. 2, comma 17, legge 24 dicembre 2007, n. 244).
L'articolo 1 della proposta di legge 577 nello specifico modifica l'articolo 2 della l.r. 19/2008, innalzando dalle attuali ventitré a ventisette il numero massimo delle zone omogenee in cui includere i territori montani del Piemonte. Di fatto, s'introduce così un nuovo riordino territoriale delle comunità montane.
L'articolo 2 prevede di modificare l'articolo 34 comma 1 della citata l.r. 19/2008, il quale stabilisce che, in fase di prima applicazione, il Consiglio regionale adotti la deliberazione di riordino dell'assetto territoriale delle comunità montane entro quattro mesi dall'entrata in vigore della legge stessa, portando invece a sei mesi il termine entro cui adottare la suddetta deliberazione.
La proposta di legge sinteticamente illustrata, è stata respinta a maggioranza dalle Commissioni terza ed ottava, in quanto le due Commissioni hanno ritenuto allo stato attuale più opportuno non modificare l'assetto vigente così come emerso dalla legge regionale 19/2008.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca, relatore di minoranza

La legge, come già ricordava il relatore di maggioranza, è formata da due articoli che sostanzialmente hanno un'unica finalità. L'articolo 1 propone di aumentare il numero massimo di comunità montane da ventitré a ventisette senza indicare un riordino o un'indicazione precisa per singola provincia.
All'articolo 2 vi è invece la volontà di portare i mesi di applicazione della legge 19 del 1' luglio da quattro a sei, dando quindi la possibilità al Consiglio regionale e alla Regione Piemonte di avere ancora 60 giorni a disposizione per discutere del riordino delle Comunità Montane.
Ventisette Comunità Montane: tale numero non è necessariamente calcolato rispetto alle esigenze evidenziate, anche se in parte è utile perché dà maggiore possibilità di individuazione delle stesse.
La proroga è stata dovuta alla serie di contrarietà mosse dagli Enti locali che chiunque abbia assistito alla Commissione della scorsa settimana sul provvedimento della Giunta regionale ha potuto rilevare; personalmente almeno in questa legislatura, mai avevo assistito a così tanta avversione.
vero, come alcuni hanno detto, che quando si riducono o si accorpano Comunità Montane piuttosto che altri soggetti, vi può non essere sempre apprezzamento. Ritengo però - ed è lo spirito della legge - che la contrarietà sia nata per la modalità con cui si è andati ad approvare il provvedimento, assolutamente disomogeneo.
Le valutazioni sul merito del provvedimento le avanzeremo quando discuteremo la proposta di deliberazione n. 409; secondo noi sono venuti meno alcuni principi, quale quello della montanità o di un'omogeneità territoriale nel loro riordino L'approvazione della legge darebbe l'opportunità di avere ancora abbiamo scritto 60 giorni, ma probabilmente ne basterebbero 30 - qualche settimana per discutere dell'accorpamento. Ricordiamo anche che, nonostante la legge sia stata approvata il 1° luglio e prevedesse entro quattro mesi l'approvazione della delibera - quindi entro la giornata di oggi - in realtà solo il 20 ottobre è stata presentata alla Commissione competente la prima proposta di riordino. Tale Commissione consiliare e gli Enti locali interessati, hanno avuto un solo incontro in cui discutere la proposta della Giunta che, se fosse pervenuta prima, certamente avrebbe consentito un maggior approfondimento e un maggior confronto con le realtà locali, e certamente non sarebbe stata necessaria la presentazione della legge.
Riteniamo che i due articoli diano la possibilità di mantenere il principio ispiratore della legge n. 19 del 1° luglio 2008 che, in qualche modo, accoglie le richieste e gli obblighi della finanziaria 2008: una riduzione delle Comunità Montane e delle spese complessive. Si pu concordare o no, ma è un dettato normativo e, come tale, va rispettato.
Normativa che, mantenendo lo spirito della legge n. 19, ritiene che il Consiglio regionale abbia necessità, per ridefinire l'intero l'assetto delle aree montane della nostra regione non di dieci giorni, ma di almeno trenta giorni in più: tempo minimo per discutere una questione tanto importante - se la si ritiene tale - quale la ridefinizione dei confini geografici della Comunità Montane piemontesi.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Reschigna ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori.
Ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Nei giorni scorsi abbiamo cercato, in sede di Commissione nonché di incontri informali tra maggioranza e minoranza, di approfondire meglio il contenuto della proposta di deliberazione presentata dalla Giunta regionale. Ritengo utile, al di là del giudizio e del voto finale che apparterà alla legittima autonomia dei singoli Gruppi, tentare di accorciare le distanze e i punti di dissenso rispetto alla proposta stessa.
Per questa ragione, signor Presidente, chiedo un ulteriore momento di confronto, prima che si avvii il confronto in Aula tra minoranza e maggioranza. Valuti la Presidenza se accordarlo prima della discussione generale, o dopo; per noi è indifferente.
Confronto utile al fine di raggiungere il comune obiettivo di dare coerenza al percorso che abbiamo iniziato con la legge regionale, e di completarlo nel modo più idoneo possibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato la richiesta del Consigliere Reschigna; espongo un personale punto di vista, prima che la saggezza del Presidente ci porti ad intraprendere un percorso che a mio avviso dovrebbe essere risolutivo.
Ritengo che il confronto sia sempre utile; l'importante è che ci si vada per fare passi avanti e non con la "volpe sotto l'ascella" né pensando di fare colpi di teatro. Non mi riferisco ad alcuna persona o proposta parlo in linea di principio, con spirito costruttivo, visto le difficoltà nel decidere questioni importanti come quelle riguardanti le Comunità Montane.
Se la Presidenza decide in tal senso, siamo disponibili a confrontarci.



PRESIDENTE

Ritengo utile accogliere il suggerimento avanzato. Pertanto pregherei i Presidenti dei Gruppi consiliari di recarsi in Sala A per un incontro informale della Conferenza dei Capigruppo, per valutare il proseguo dei nostri lavori.
La seduta è sospesa. Il Consiglio riprenderà alle ore 11.40 (La seduta sospesa alle ore 11.12 riprende alle ore 12,32)


Argomento: Comunita' montane - Montagna

Esame proposta di legge regionale n. 577: "Modifiche al Testo Unico delle leggi sulla montagna (legge regionale n. 19/2008)"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procediamo con l'esame della proposta di legge regionale n. 577: "Modifiche al Testo Unico delle leggi sulla montagna". Dopo le relazioni dei colleghi Vignale e Bizjak, possiamo aprire la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente. Dispiace, dopo averne visto molto bene l'inizio che questa travagliata vicenda finirà com'è immaginabile. Pur essendo minoranza, abbiamo riconosciuto e riconosciamo l'ottimo lavoro sul territorio, volto alla conoscenza delle varie realtà, sviluppato dall'Assessore Sibille, anche se a nostro avviso le proposte iniziali necessitavano di qualche limatura. Poi, all'ultimo momento, prima del voto del 30 giugno, siamo passati a 21 Comunità.
Assessore, capisco l'obbligo di tale proposta; forse dobbiamo ringraziare Prodi o altri provvedimenti del passato; purtroppo, stiamo ancora ragionando sul "decreto Lanzillotta", che non è stato toccato.
Il passaggio a 21 Comunità, purtroppo, ha reso in gran parte vano il lavoro svolto in precedenza dall'Assessore. Fissare un numero basato unicamente su dati teorici, ha fatto sì che le realtà locali non trovassero soluzioni accettabili.
Cito la provincia di Torino, che conosco maggiormente. La "grande ammucchiata" Alta e Bassa Valle di Susa e Val Sangone non ha senso: è una provincia dalle realtà locali molto diverse, non possiamo mettere insieme Comuni dell'Alta Valle con Avigliana perché - ripeto - le realtà sono completamente diverse.
Ho letto - molto bella, spero l'abbiate ricevuta tutti, e che tutti l'abbiate letta - la lettera del Sindaco di Cesana, danneggiata dall'accorpamento.
Si cita l'atteggiamento sulla fiaccola olimpica, la folle posizione della Bassa Valle di non farvi passare la fiaccola.
I più mi ricordano che sono fatti superati, ma potrebbero verificarsi situazioni analoghe. Quella posizione non può non aver danneggiato i Comuni dell'Alta Valle di Susa, che hanno una loro realtà, che hanno determinate esigenze e che danno lavoro a migliaia di persone.
Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di questioni marginali. Pu anche darsi: essere Comune di Alta Valle o di un certo livello montano non è obbligatorio; anzi, io spero che anche le altre Valli (le Valli di Lanzo le Valli Orco-Soana, ecc.) siano sempre meno marginali. Lavoriamo per quello! Allora, il fatto che l'Alta Valle di Susa non sia così marginale - come potrebbe essere necessario - cos'è? Una colpa? Non si comprende perch debba per forza essere accorpata.
Se non si arriva a variare il numero 21, diventa impossibile risolvere problemi che valgono anche per altre zone del Piemonte.
A questo punto, o si accetta il passaggio da 21 a 27, e allora in provincia di Torino - per esempio - possiamo avere l'Alta e Bassa Val di Susa, la Val Sangone, la Valle Orco-Soana (che ha tutte le motivazioni per essere da sola) oppure - a noi dispiace, piange il cuore dopo aver ascoltato le popolazioni locali, discusso e cercato di capire i problemi non può che essere la Valle Orco-Soana la sesta Comunità montana in provincia di Torino. Piuttosto, come sostiene qualche amministratore dell'Alta Valle - però discutendone con la Giunta sono emersi non pochi problemi - facciamo l'Unione dei Comuni.
chiaro: l'Unione dei Comuni potrebbe danneggiarli, perché non potrebbero più partecipare ad iniziative di competenza della Comunità montana, ma siano loro a decidere se il danno di unirsi supera tali vantaggi.
Secondo noi, siamo ancora in tempo: approvando proposta di legge n.
577, potremmo istituire la Comunità montana Alta Val di Susa, la Comunità montana Bassa Val di Susa, la Comunità Val Sangone e la Comunità montana Valle Orco-Soana.
Invitiamo la maggioranza a ragionare su questi aspetti, che se obbligatoriamente sono politici, non debbono essere partitici.
Personalmente, non difendo la legge per un motivi di partito, ma per buon senso.
E il Consiglio regionale dovrebbe avere il buon senso di riconoscere che nella fretta (era il 30 giugno, dovevamo provvedervi) è stato fissato un numero troppo basso: 27 sarebbe un numero opportuno.
Ovviamente, se cambiassimo parere, è chiaro che necessiteremmo, non per dilazionare, ma per avere il tempo di riorganizzare le Comunità su un nuovo numero - di un mese o due per arrivare alla proposta definitiva.
Se approverete la proposta di legge n. 577, raggiungeremo questi obiettivi; altrimenti, dovremo attuare la legge approvata il 30 giugno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Non interveniamo per dovere d'ufficio, ma per profonda convinzione, riguardante la necessità di apportare qualche modifica al testo della legge approvato qualche mese fa.
Ritengo non sia il caso di riaprire la discussione sul fatto se sia giusto o no, sul piano dei risparmi e dei contenimenti degli oneri istituzionali, partire dalle Comunità montane: sono critiche già mosse e il richiamarle non sarebbe che una ripetizione.
Entrando nel merito della questione con approccio di tipo pragmatico al di là di risolvere questo o quell'altro problema, abbiamo verificato complessivamente che sarebbe stato necessario un minimo di tempo aggiuntivo e anche una revisione del numero massimo di Comunità montane ammissibili.
Questo, ovviamente, all'interno del rispetto degli obblighi posti dalla legislazione nazionale e attesi anche dal nuovo Governo.
Voglio essere esplicito: parlo dei risparmi, non del merito del provvedimento iniziale, alquanto discutibile e da noi non condiviso.
Arrivati a questo punto, però, dopo tutte le verifiche e le indispensabili consultazioni, abbiamo condensato in questa proposta di legge, che ha come primo firmatario il collega Vignale, alcuni interventi sulla normativa, che avrebbero consentito, non dico la "quadratura del cerchio", ma soluzioni migliori.
Non approvando questo testo, ovviamente, il tutto sarebbe riportato negli argini della vigente legge 18; di conseguenza, vi sarà grossa difficoltà a trovare le giuste soluzioni per determinati contesti abbastanza critici.
A questo punto, farei appello alla maggioranza e all'Assessore (ne abbiamo già parlato precedentemente, quindi si tratterebbe del prosieguo di un confronto) chiedendo, "in extremis", di percorrere l'indirizzo proposto da parte dell'opposizione.
chiaro, i numeri sono quelli che sono: comunque, da parte nostra ci sarà il sostegno a questo breve, ma significativo testo di legge.
Naturalmente, nel caso in cui fosse respinto, siamo anche attrezzati per completare il lavoro della giornata sulle indicazioni del testo normativo vigente.



PRESIDENTE

iscritta a parlare la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Anch'io voglio fare alcune considerazioni, peraltro già espresse in modo esaustivo dai colleghi che mi hanno preceduta, rispetto alle ragioni che ci hanno portato a sottoscrivere questa proposta di legge, nata nel corso di una discussione avvenuta nelle scorse settimane in Commissione e sollecitata da una serie di riflessioni decisamente negative manifestate sul territorio rispetto alla delibera attuativa della legge regionale sulle Comunità montane, approvata alcuni mesi fa da questo Consiglio.
E' già stato detto, infatti, che 23 è un numero che, rispetto alle problematiche emerse, non è all'altezza di soddisfare tutta una serie di esigenze territoriali. Noi proponiamo 27 che, al di là dell'individuazione di un numero, è una via di mezzo tra la delibera ultima della Giunta e l'ipotesi iniziale nata in questo Consiglio all'epoca della discussione della legge, nel tentativo di ricercare un numero che potesse permetterci non tanto di individuare fin da subito le modalità attraverso le quali individuare le nuove Comunità montane, ma che fosse sufficientemente capace. Infatti, nel testo che proponiamo si dice: "fino a 27" e non "27" quindi con la possibilità di avere a disposizione un numero tale da poter permettere, nel tempo indicato, un ragionamento complessivo.
Assessore, tengo a precisare che, dal nostro punto di vista, quanto sta accadendo è figlio di un atteggiamento scorretto, a monte: l'impostazione del ragionamento sulle Comunità montane della maggioranza e della Giunta è unicamente e squisitamente di accorpamento: "Le Comunità montane attuali sono tot; dal livello nazionale ci viene data come indicazione di arrivare ad una riduzione".
Non si è approfittato dell'opportunità di arrivare ad una selezione delle Comunità montane, non sulla base di un mero accorpamento, ma su una valutazione seria e approfondita di quello che Comunità montana deve essere, sul recupero vero del principio di montanità. Magari, attestandoci su un numero addirittura inferiore rispetto a quello che la legge attualmente vigente - la delibera della Giunta regionale - ha sostanzialmente individuato, ma nel recupero di un principio che probabilmente, avrebbe permesso di meglio giustificare le scelte che la maggioranza e la Giunta, opereranno in Piemonte.
Assessore, probabilmente ne parleremo nella fase conclusiva dell'ampio dibattito che, immagino, si svilupperà oggi. Quello che le richiediamo è un atteggiamento più serio, almeno sul piano dell'utilizzo delle risorse. Non so se come opposizione, o come Consiglio, sia utile presentare un emendamento, un ordine del giorno o quant'altro.
Quanto noi chiediamo è un impegno forte della maggioranza, e soprattutto della Giunta, a rivedere le modalità di assegnazione delle risorse del fondo regionale, in modo che sia chiaro che, di fronte ad una scelta che riteniamo a monte non corretta come risposta al territorio rispetto all'effettiva realizzazione del concetto di Comunità montane (come probabilmente lo stesso Governo che ci ha preceduto, aveva ritenuto), si riesca, perlomeno, a dare una risposta adeguata dal punto di vista dell'assegnazione delle risorse.
Speriamo che questa prima fase di discussione possa permettere una futura valutazione rispetto ad alcune realtà del nostro territorio e all'opportunità o meno di mantenersi ancora come status, cosa che voi in questo momento ritenete di dare.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "A. Meucci" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "A. Meucci" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Comunita' montane - Montagna

Esame proposta di legge regionale n. 577: "Modifiche al Testo Unico delle leggi sulla montagna (legge regionale n. 19/2008)" (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo nella discussione.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, ringrazio i tanti colleghi che hanno contribuito al dibattito in essere: bisogna riconoscere che c'è stata una vivace presa di posizione, a volte giustificata a volte un po' meno, in quanto molto ideologizzata da parte di tutti i Gruppi e da parte di moltissimi colleghi.
In particolare, ringrazio alcuni colleghi di opposizione con cui si è trovata un'intesa per correggere, di fatto, un provvedimento a nostro avviso sbagliato, nonostante - lo devo riconoscere - la buona volontà dell'Assessore Sibille. In ogni caso, riteniamo che il provvedimento che oggi, forse, quest'Aula si darà sia insufficiente.
Mi si consenta comunque di nutrire qualche dubbio sull'atteggiamento della maggioranza e della Giunta regionale; dubbio che, da parte del sottoscritto, ritengo sia assolutamente opportuno sottolineare in questa sede.
Credo che l'irrigidimento delle posizioni non aiuti il dialogo e soprattutto, la vita futura delle Comunità montane.
La scorsa settimana si sono tenuti diversi incontri, diverse sedute di Commissioni istituzionali che hanno affrontato la questione, giungendo più volte ad un avvicinamento delle posizioni. Crediamo che si debba ripartire da quella situazione, da quella fotografia.
Non è auspicabile la prova di forza che oggi la maggioranza vuole tentare - di fatto questo è - soprattutto, ritengo non sia volta al bene delle attuali Comunità montane e di quelle future. Credo invece che debbano trovare accoglimento le legittime richieste proposte dalla totalità della minoranza nonché - diciamolo - da ampi settori della maggioranza.
La proposta originaria di 31 Comunità montane, invece delle 48 attualmente in essere, era condivisibile. Ad un certo punto, c'è stata un'accelerazione e si è voluto scendere a 23 - azione della quale non si è capito il motivo - tra l'altro, dopo aver svolto una serie di passaggi formali, fra cui le consultazioni e le audizioni dei soggetti interessati su un numero maggiore. Il dibattito si è quindi spostato su una posizione diversa da quella sulla quale si era iniziato a discutere, in modo assolutamente sereno e costruttivo.
Si è convenuto uno slittamento di quattro mesi - termine ultimo per la ridefinizione delle Comunità montane - immaginando che fosse un percorso condiviso, così come è stato quello per addivenire alla legge. Ma pare che in questo momento non ci sia la volontà di proseguire l'ottimo lavoro iniziato. Non credo che il Piemonte, rispetto alle altre regioni, debba come al solito, essere la pecora nera, ma neanche debba svolgere il ruolo di coloro che sono "più realisti del re". Non dobbiamo essere sempre i primi della classe, i più bravi a tagliare o a fare, anche quando questo arreca danni della nostra gente.
Le Comunità montane sono importantissime per coloro che vivono su loro territorio, e sono importantissime per i servizi che, alla fine, riescono ad erogare. Questo avviene esclusivamente quando la loro dimensione è compatibile per rendere questi servizi. Comunità montane troppo ampie, come quella, ad esempio, che si verrebbe a creare con la nuova "super Val Susa" con quasi 120 mila abitanti, diventerebbero difficili da gestire anche sotto il profilo dei servizi; come numero di abitanti, arriverebbe quasi a poter essere, di fatto, una nuova provincia e non mi pare questo l'intento né del Governo nazionale né del Governo regionale. Uno degli aspetti sui quali occorre intervenire, è capire e valorizzare quello che territorio montano è, e quello che, invece, in realtà non è. Nonostante la legge n. 52 ci imponga dei vincoli, nella piena legalità dobbiamo saper operare scelte politiche - oltre che da amministratori - riconoscendo valore prioritario a quanto è vera montagna, riconoscendo la Comunità montana, rispetto a quanto, evidentemente, lo è meno - non diciamo "non lo è", ma lo è meno -: le problematiche, così come le altitudini, sono diverse.
Concludo, Presidente.
Ritengo che il Consiglio debba prestare attenzione alle sollecitazioni provenienti dalle realtà locali. Non mi pare che l'audizione svoltasi lunedì scorso in Sala Viglione - lo ricordo ai tanti colleghi presenti sia stata contraddistinta da un carattere consensuale: sono stati molti gli interventi turbolenti. Credo che quanti lavorano sul territorio a contatto con la gente, e le persone più bisognose dei servizi offerti dalle Comunità montane abbiano necessità e diritto di essere ascoltate e di ricevere risposte politiche da noi, oggi, qui in Aula.
Grazie, Presidente e colleghi.



PRESIDENTE

Non essendoci altri colleghi che desiderano intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale sulla proposta di legge regionale n. 577.
Ricordo ai colleghi che il Consiglio è convocato alle ore 15.00 e che, alle ore 16.30, è prevista la consultazione della III Commissione in materia di provvedimenti sulla sicurezza dei prodotti alimentari e della filiera corta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.57)



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