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Dettaglio seduta n.369 del 21/10/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


COTTO MARIANGELA



(Alle ore 14.30 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.11)



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boeti, Bresso, Cavallaro, Clement Pizzale, Rostagno, Spinosa, Travaglini e Valloggia.


Argomento:

b) Distribuzione processi verbali


PRESIDENTE

stato distribuito il processo verbale del 14 ottobre 2008, che verrà posto in approvazione nella successiva seduta consiliare.


Argomento: Varie

c) Commemorazione Vittorio Foa


PRESIDENTE

Penso sia doveroso che anche il Consiglio del Piemonte partecipi con profonda commozione al generale cordoglio per la scomparsa di Vittorio Foa.
Nato a Torino nel 1910, con la città ha mantenuto un forte legame in tutti gli anni della sua vita. Egli è stato, senza alcun dubbio, una delle figure di maggiore integrità e di spessore intellettuale e morale della politica e del sindacalismo italiano del '900. Protagonista di un lungo percorso politico, sempre contraddistinto da una passione civile straordinaria.
La sua dedizione alla causa della libertà, cui pagò da giovanissimo un duro prezzo nelle carceri fasciste; la sua partecipazione alla Resistenza il suo appassionato ed illuminato impegno nell'Assemblea costituente e nel Parlamento Repubblicano, dove ricoprì l'incarico di deputato nella II, III e IV legislatura per il Partito Socialista, per poi proseguire nella sua piena identificazione, da combattivo dirigente della CGIL da studioso, con il mondo del lavoro.
Tutte attività - ne sono convinto - che gli hanno garantito un posto d'onore nella storia dell'Italia repubblicana. Egli ha fornito prova esemplare della sua passione civile e del suo rigore e ha vissuto i suoi ultimi anni con riserbo e sobrietà rompendo, in rare occasioni, il silenzio per trasmettere all'esterno messaggi sempre lucidissimi, di fede nei valori democratici e repubblicani.
Per queste ragioni, colleghi, propongo di commemorarne la figura con un minuto di silenzio.



(L'Assemblea osserva, in piedi un minuto di silenzio)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Richiesta da parte del Consigliere Deambrogio di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1087 dei Consiglieri Deambrogio, Clement, Barassi Bossuto, Dalmasso, Moriconi e Comella, inerente a "Accesso degli studenti stranieri alla scuola dell'obbligo"

Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Richiesta da parte della Consigliera Pozzi e del Consigliere Leo di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1085 dei Consiglieri Pozzi Muliere, Cattaneo, Buquicchio, Leo, Dalmasso, Comella, Ronzani, Reschigna Caracciolo, Guida, Motta, Dutto, Turigliatto, Barassi e Bossuto, inerente a "Riduzione FUS (Fondo Unico Spettacolo)"

Argomento: Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Leardi, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Programma casa"

Argomento: Università

Richiesta, da parte del Consigliere Toselli, di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1078 dei Consiglieri Leo, Toselli e Cavallera inerente a "Intitolazione della sede universitaria di Savigliano al prof. Augusto Del Noce"

Argomento: Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati

Richiesta da parte del Consigliere Toselli, in merito all'organizzazione di un'audizione congiunta di III e VII Commissione inerente alle problematiche della filiera del pane e dell'ortofrutta

Argomento: Commercio

Sollecito da parte del Consigliere Botta in merito all'esame dei provvedimenti giacenti in Commissione relativi al "Caro prezzi"

Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Osservazioni, da parte del Consigliere Burzi sulla richiesta del Consigliere Muliere in merito ad una comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Ripristino danni provocati dalle ultime alluvioni e risorse per situazioni d'emergenza"

Argomento: Caccia

Richiesta, da parte del Consigliere Lupi, di un dibattito in Aula o nelle competenti Commissioni consiliari relativamente al ricorso presentato dal Comitato promotore della proposta referendaria per l'abolizione della caccia


PRESIDENTE

stata richiesta l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n.
1087, avente oggetto "Accesso degli studenti stranieri alla scuola dell'obbligo", a prima firma del Consigliere Deambrogio. Tale richiesta la metterei in coda, perché manca ancora il quorum dei 42 Consiglieri assegnati all'Aula, necessario per iscrivere un punto all'o.d.g.
Se vi è il consenso, provvederei a proporre l'iscrizione dell'ordine del giorno nel corso della seduta appena raggiungiamo il quorum richiesto.
La Consigliera Pozzi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



POZZI Paola

La volta scorsa avevo richiesto e ottenuto l'iscrizione all'o.d.g. di un ordine del giorno firmato da molti Consiglieri di diversi Gruppi.
Non c'è stato il tempo per discuterlo, ma chiederei se fosse possibile discuterlo oggi. Si tratta dell'ordine del giorno n. 1085, inerente a "Riduzione FUS (Fondo Unico Spettacolo)", sottoscritto da molti Consiglieri.



PRESIDENTE

Anche per lei, Consigliera Pozzi, proporremo l'esame dell'ordine del giorno in questa seduta nel momento in ci sarà il numero di Consiglieri necessari per deliberare in tal senso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Solo per ribadire una richiesta avanzata nel corso della seduta di Consiglio della scorsa settimana in ordine ad una dichiarazione dell'Assessore Conti per il "Programma casa" (voi lo ricorderete). Era emersa un'intervista da parte dell'Assessore che dichiarava che vi era un buco di 400 milioni d'euro.
Non sono state fatte delle smentite in Aula e, soprattutto, esiste un problema da parte dei Presidenti delle ATC, che continuano a vedere questo come un problema d'assoluta rilevanza. Immagino che, al più presto l'Assessore possa venire in Aula e dichiarare se quello che è stato detto in quell'intervista corrisponde al vero.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Volevo richiamare l'attenzione sull'ordine del giorno già iscritto ai nostri lavori, quello relativo all'intitolazione della sede universitaria di Savigliano al professor Augusto Del Noce.
Invito i Consiglieri regionali della Provincia di Cuneo, solo per questioni di territorio, a firmare quest'ordine del giorno. Non desidero nella maniera più assoluta, che venga visto come un ordine del giorno di parte politica, ma vorrei che fossero interessati al fine di decidere insieme il nome da indicare al Comune di Savigliano, che mi pare già orientato in tal senso. Sarebbe assolutamente un nobile gesto, apprezzato anche dal professor Sergio Soave, intitolare la sede universitaria al professor Augusto Del Noce.
Detto ciò, Presidente, pregherei, comprendendo i lavori odierni che sono stati fissati, di voler discutere quest'ordine del giorno o eventualmente, altri ordini del giorno che abbiamo iscritto in Aula, magari nella seduta di martedì prossimo. Ciò darebbe modo, magari a fine mattinata, dopo le interpellanze e le interrogazioni, quindi il sindacato ispettivo, di mettere in votazione una serie di ordini del giorno che giacciono sospesi in Consiglio anche da lungo tempo. Questa era la prima questione. Presidente, mi faccia un cenno e mi assicuri che ha compreso perché mi aiuterebbe a procedere con la restante parte.
Ieri in III Commissione - ringrazio il Presidente Bellion per la sua sensibilità - ho posto una questione che ritengo altrettanto importante.
Nella prossima Conferenza dei Capigruppo la invito, Presidente, a prendere in considerazione, pur comprendendo che le Commissioni sono intasate da provvedimenti, ma ritenendo ciò che sto per dirle assolutamente di prioritaria importanza, il fatto che la III Commissione ed, eventualmente così come è stato proposto ieri, anche la VII Commissione audiscano la filiera del pane, della frutta e della verdura.
Oggi è in primo piano la questione del pane, quindi la diatriba tra le associazioni sindacali e le associazioni panificatori, quindi credo sia assolutamente necessario, da parte della Regione, tale convocazione.
In tal modo, capiremmo quali sono effettivamente i problemi riscontrati al fine, anche se comprendo che non è di nostra competenza, di sensibilizzare, qualora fosse necessario, il Governo o i singoli passaggi interni alla filiera per trovare una soluzione che veda il prodotto sul tavolo del consumatore a minor prezzo.
possibile che in questa regione non si possa fare un accordo sui prezzi? O meglio, non lo si possa proporre? Credo di sì. Credo che ci siano i margini. Se s'impegna la Commissione sono convinto che potremmo, tutti quanti, comprendere le filiere del pane, della frutta e della verdura.
Sfido qualsiasi Consigliere regionale ad alzarsi e dire esattamente cosa...



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere, ha duplicato il tempo a sua disposizione.



TOSELLI Francesco

Sono convinto che non siamo in grado di farlo. Pertanto, sarebbe anche interessante comprendere ciò e, attraverso la nostra sensibilità, capire come poter intervenire in merito.
Credo che faremo una bella figura, vista la congiuntura economica molto triste per l'Italia, ma anche per il Piemonte.
Sento parlare di povertà, ma non ci preoccupiamo del prezzo del pane della frutta o della verdura: sarebbe ora che ce ne occupassimo.



PRESIDENTE

Collega Toselli, ho ascoltato con attenzione il suo intervento e, per quanto riguarda l'ordine del giorno da lei richiamato (così come per gli altri ordini del giorno) le ricordo che non vi è un automatismo, come lei sa, per l'iscrizione di settimana in settimana, ma è una decisione che viene demandata alla Conferenza dei Capigruppo.
Invito i Gruppi interessati a chiederne l'iscrizione all'o.d.g. la prossima settimana Per quanto concerne, invece, le sue osservazioni circa la necessità di audire in sede di Commissione i rappresentanti delle filiere del pane e dell'ortofrutta, ho già ricevuto dal Consigliere Bellion, in veste di Presidente della III Commissione, una richiesta in tal senso.
Penso di poter anticipare che la proposta ha ricevuto risposta positiva, per cui potremo procedere come da richiesta.



PRESIDENTE

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono) Richiesta di che cosa?



PRESIDENTE

Per rispondere alla domanda del Consigliere Scanderebech, sebbene fosse fuori campo, la richiesta era finalizzata ad audire i rappresentanti delle filiere in oggetto.
Il problema che sottolinea il Presidente Bellion è che si tratta di una tematica trasversale, per cui, in sede di Conferenza dei Capigruppo bisognerà definire a quale Commissione demandare questo incarico (o ad una seduta congiunta di Commissioni). Va da sé che non è immaginabile che questo avvenga al di fuori delle sedute ordinarie delle Commissioni, perch non vi sono altri tempi liberi per la nostra attività.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Sarò rapidissimo, Presidente.
In primo luogo, concordo con la collega Pozzi sull'importanza dell'ordine del giorno che ha presentato, così come concordo con le considerazione testé mosse dal collega Toselli. Dopodiché, il Presidente Gariglio potrà decidere di discuterne quando lo riterrà opportuno.
Ricordo soltanto che sono provvedimenti urgenti e, a tal riguardo vorrei soltanto anticipare al Presidente Gariglio e alla collega Pozzi, in qualità di prima firmataria dell'ordine del giorno testé richiamato (alla quale ribadisco che condivido pienamente i contenuti espressi), che se si decidesse di discuterne questa sera, o a pomeriggio inoltrato, io non sar presente.



(Commenti della Consigliera Pozzi)



LEO Giampiero

Basta che si voti. Va bene, Presidente.
Volevo soltanto dichiararlo a verbale, affinché la mia un'assenza non sembrasse politica.
Condivido la volontà di votarlo anche subito o stasera, soltanto non potrò assicurare la mia presenza.
Inoltre, vorrei complimentarmi col Presidente Gariglio per aver tutelato, ancora una volta, le competenze del Consiglio.
La Presidente Bresso ha nuovamente precisato che vorrebbe diminuire il numero dei Consiglieri: non l'avete sentito? Ha spiegato che per risparmiare, la cosa migliore sarebbe quella...



LEO Giampiero

DALMASSO Sergio (fuori microfono)



LEO Giampiero

Degli stipendi.



LEO Giampiero

Lo stipendio e il numero.
Ero scarso in educazione fisica, ma avevo 10 in matematica! La Presidente Bresso ha dichiarato di voler ridurre nella prossima legislatura il numero degli Assessori, portandoli a 14: ma sono già 14! Semmai è riuscita ad aumentarli, perché siamo passati da 12 a 14! Non mi sembra quindi, una grande riduzione quella di portare a 14 il numero degli Assessori, visto che sono già 14.
Torniamo, piuttosto, al solito discorso del doppio ruolo di Consiglieri e Assessori.
Presidente Gariglio, trovo un pochino inquietanti (forse il termine è eccessivo) questi spot - "Diminuiamo i costi della politica", "Diminuiamo il numero dei Consiglieri" - perché mi sembrano affermazioni non degne di un dibattito serio.
Colgo l'occasione, quindi per ribadire che ha fatto bene a rispondere che il Consiglio non è soltanto un luogo dove si vidimano provvedimenti della Giunta!.
Il Consiglio ha la sua valenza; semmai cerchiamo di dare ancora più autorevolezza al Consiglio, ma non permettiamo che venga tolta. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente. Sarò molto breve.
La richiesta del collega Toselli relativamente alla questione dei prezzi mi induce a ricordarle che avevo trasmesso già due sollecitazioni, a lei e ai Presidenti delle Commissioni competenti, perché da oltre tre anni giacciono inevase in III e in VII Commissione progetti di legge sulla questione del caroprezzi, sulla quale la Giunta si sta esercitando riempiendo i giornali, mentre il Consiglio, che, come ripeto, ha una pluralità di proposte di legge depositate in merito, viene del tutto esautorato.
La mia raccomandazione, quindi, è di attivarsi in tal senso. Dal momento che tutti sostengono che il problema è così importante significativo e di attualità, e poiché ci sono diverse proposte di legge giacenti in Commissione da almeno tre anni (sono state tra le prime proposte presentate dai vari Gruppi), vista questa attenzione della Giunta nata in queste ultime settimane - non lo dico polemicamente nei confronti dell'Assessore Ricca - invece di tanto battage comunicazionale, diamo corso anche all'impegno del Consiglio su queste proposte.



PRESIDENTE

Collega Botta, invierò il suo stimolo ai Presidenti delle Commissioni competenti affinché si facciano carico di tenere in considerazione tale questione nell'ambito della calendarizzazione dei lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere - naturalmente avrei potuto farlo anche domani, durante la Conferenza dei Capigruppo - una comunicazione da parte della Presidente o dell'Assessore competente, quando sarà possibile (nella prossima seduta consiliare e in un'altra, l'importante è che si faccia), in merito alle alluvioni che ci hanno colpito quest'anno e alle relative risorse stanziate per affrontare la situazione di emergenza e per il ripristino dei danni provocati da queste calamità.
Siccome ho letto che, in queste settimane, si sta discutendo della questione in Parlamento, credo che sia utile un aggiornamento sulla situazione anche in Consiglio, perché spero che si possano tranquillizzare le comunità e i Sindaci colpiti dall'alluvione, e fare in modo che ci sia un impegno da parte nostra affinché queste risorse possano arrivare al Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, terremo conto della sua richiesta e domani sarà oggetto di analisi anche in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Ho avuto un soprassalto di polemica, ma cercherò di moderarla.
Nutro troppa stima per il collega Muliere per immaginare che non abbia visto le dichiarazioni di ieri della Presidente Bresso e di alcuni noti e importanti esponenti di una componente del suo partito, che hanno legittimamente criticato il Governo Berlusconi per non aver ancora reso disponibili le risorse necessarie a quanto sopra.
Ciò che chiede il collega Muliere, quindi, è già avvenuto, nel senso che la Presidente Bresso sul tema si è già espressa ieri. Poi, magari domani qui, come ho già detto più volte - stile Arafat - dirà delle cose diverse, a seconda delle sedi.
Per aiutare il collega Muliere e il Vicepresidente Peveraro - non inconsuetamente assente ai nostri lavori di oggi pomeriggio - nel bilancio da 19 miliardi di euro, che, con tutta calma, poi ci sottoporrà, sembra ci sia tutta la capienza - da un lato - e tutte le inefficienze necessarie dall'altro - per fare fronte, qualora serva, alle necessità del nostro territorio, anche in attesa che il Governo nazionale, di qualunque natura esso sia, decida.
Come al solito, chi fa da sé fa per tre, quindi credo che i piemontesi debbano provvedere subito a loro stessi. A noi sembra che le cifre siano disponibili. Siamo certi che cominceremo entro giugno prossimo Vicepresidente Peveraro, a renderle disponibili, possibilmente senza innescare nuovi debiti, ma semplicemente utilizzando le risorse necessarie.
Poi convinceremo la lobby dei parlamentari piemontesi, come veniva detto dalla Presidente Bresso e da un noto esponente del PD, che è il Capogruppo Esposito in Provincia, che legittimamente richiamava il Governo agli impegni peraltro assunti, quindi ha perfettamente ragione, ad interim.
Nell'attesa che Roma faccia la sua parte, credo che il Piemonte debba anzi, possa, fare la propria, il bilancio regionale è assolutamente capiente per queste e altre cose.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Ventuno anni fa, circa 60 mila cittadini piemontesi sottoscrissero una richiesta di proposta referendaria per addivenire alla parziale abolizione della caccia. La richiesta fu, con una forzata interpretazione da parte dell'Amministrazione regionale, rigettata e, avvalendosi di tutta una serie di interpretazioni forzate, fu posposta via via nel tempo.
Finalmente, il Tribunale Civile di Torino ha accolto il ricorso presentato dal Comitato promotore del referendum regionale sulla caccia dichiarando la sussistenza e l'attualità del diritto alla prosecuzione del processo referendario per arrivare alla abolizione della caccia.
Ora, come Gruppo "L'Ambienta-Lista-WWFF", chiediamo che su questa vicenda, proprio per evitare gli errori dell'Amministrazione regionale perpetrati in passato a danno del diritto dei cittadini all'espressione e alla partecipazione popolare su un tema di così grande importanza, che vede, ormai da trent'anni, il 90% dei cittadini piemontesi favorevoli all'abolizione della caccia, ci si possa esprimere.
La richiesta del nostro Gruppo è che nel più breve tempo possibile si possa svolgere un dibattito in Aula o nelle apposite Commissioni consiliari, per esempio in Commissione Ambiente, per dibattere dell'atteggiamento dell'Amministrazione regionale rispetto alla vicenda del referendum per l'abolizione della caccia.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Ordine del giorno n. 1087 dei Consiglieri Deambrogio, Clement, Barassi Bossuto, Dalmasso, Moriconi e Comella, inerente a "Accesso degli studenti stranieri alla scuola dell'obbligo" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Ordine del giorno n. 1085 dei Consiglieri Pozzi, Muliere, Cattaneo Buquicchio, Leo, Dalmasso, Comella, Ronzani, Reschigna, Caracciolo, Guida Motta, Dutto, Turigliatto, Barassi e Bossuto, inerente a "Riduzione FUS (Fondo Unico Spettacolo)" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Università

Ordine del giorno n. 1078 dei Consiglieri Toselli, Leo e Cavallera inerente a "Intitolazione della sede universitaria di Savigliano al prof. Augusto Del Noce" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Nel frattempo, abbiamo raggiunto il quorum di firme necessarie, ai sensi del Regolamento. Possiamo procedere all'iscrizione degli ordini del giorno richiamati: l'ordine del giorno n. 1087 sugli studenti stranieri, a prima firma del Consigliere Deambrogio; l'ordine del giorno n. 1085 sul Fondo Unico dello Spettacolo, a firma dei Consiglieri Pozzi e Leo; l'ordine del giorno n. 1078 sull'intitolazione dell'Università di Savigliano, a prima firma del Consigliere Toselli. Come da prassi, li considererei iscritti in calce all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Enti strumentali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle richieste dei Consiglieri Rossi, Casoni e Burzi di chiarimenti in merito alla legittimità della delibera della Giunta regionale relativamente al "Finanziamento ad Eurofidi" e in merito alla possibilità di disporre di copia dei verbali dei Consigli di Amministrazione delle società partecipate dalla Regione Piemonte


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, intervengo solo per ricordarle che sono ormai tre settimane che stiamo aspettando - ormai non solo il Gruppo della Lega Nord ma buona parte dei Consiglieri che siedono su questi banchi un'interpretazione formale da parte della Presidenza del Consiglio sulla legittimità o meno di una deliberazione di Giunta che ha comportato lo spostamento di 20 milioni di euro da un tipo di finanziamento su Eurofidi ad un differente tipo di finanziamento sempre su Eurofidi.
Le ricordo che gli Uffici mi hanno consegnato un documento tecnico dove, di fatto, non si chiarisce in modo definitivo quale sia il percorso più corretto da seguire. Ritenevo che con un'altra settimana di tempo questo è avvenuto la settimana scorsa - tale interpretazione la decidesse l'Ufficio di Presidenza, anche perché questa interpretazione chiedo venga innanzitutto, data in questa sede all'Aula, perché noi Consiglieri siamo i soggetti interessati. Se una deliberazione di Giunta può passare inosservata quando non rispetta una legge regionale, ci deve essere detto e ognuno di noi è libero qui in Aula di interpretare in un modo o nell'altro se sia o meno legittimo.
In secondo luogo, Presidente - anche questo lo sa già - noi siamo in attesa di capire se, come Consiglieri regionali e anche come Giunta regionale, perché la richiesta l'abbiamo fatta anche sulla Giunta regionale, abbiamo o meno diritto di avere copia dei verbali dei Consigli d'Amministrazione di società partecipate dalla Regione, ovverosia direttamente o indirettamente, quello che riguarda Eurofidi sarebbe una partecipazione di Finpiemonte che, comunque, è di proprietà di Regione Piemonte. Abbiamo o non abbiamo questa possibilità? Sono tre settimane che aspettiamo una risposta. Ad oggi, il verbale richiesto relativamente ad un C.d.A. di Eurofidi non ci è stato consegnato.
Sappiamo che ci sono stati degli incontri non solo con il Presidente di Eurofidi, ma addirittura con gli avvocati di Eurofidi.
Vogliamo capire a quale punto siamo, se abbiamo o non abbiamo determinate titolarità, come e se la Presidenza del Consiglio, quindi il Consiglio, intenda eventualmente apportare modifiche alle norme attuali statutarie che regolano l'accesso agli atti sulle società partecipate in qualunque modo. Sinceramente, noi riteniamo che, se una società è proprietà di una società di proprietà della Regione, conseguentemente, chiedendo copia di un verbale alla società di cui siamo proprietari, abbiamo diritto ad avere copia del verbale della società di cui la nostra società è proprietaria.
Le chiedo formalmente queste due interpretazioni in due fasi distinte perché sono due questioni assolutamente differenti, pur essendo nate sullo stesso problema: innanzitutto, se il comportamento della Giunta è stato o meno legittimo con quella deliberazione; secondariamente, se abbiamo o meno il diritto ad accedere ai verbali di C.d.A. di società in qualche modo partecipate o di proprietà della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Signor Presidente, anche io intervengo per sollecitare la Presidenza del Consiglio, quindi l'Ufficio di Presidenza, la struttura del Consiglio regionale, anche i dirigenti del Consiglio regionale, ad esprimersi in merito ad una richiesta che fa tutta l'Aula.
Vale a affermare che noi non possiamo sempre fare "i pesci in barile" le interpretazioni sono sempre leggibili in 28 sensi diversi. L'Avvocatura quando chiediamo un parere, ci dice: "È possibile, non è possibile, per forse...". Noi non siamo avvocati di diritto, né siamo tenuti ad esserlo prima di candidarci alle elezioni regionali.
Qui c'è una materia importante. Credo sarebbe anche un bel segnale da parte dell'Ufficio di Presidenza assumere una posizione precisa. Questa deliberazione è legittima o è illegittima, come ha detto bene il collega Rossi, poi è diverso il tema dell'approccio ai verbali di Eurofidi.
Comunque, anche qui - appoggio pienamente la richiesta che viene fatta se noi chiediamo ad Eurofidi uno stralcio del verbale che riguarda dichiarazioni inerenti alla Regione Piemonte, l'ho già detto l'altra volta: noi vogliamo gli omissis su tutto il verbale; vogliamo le tre righe che riguardano la deliberazione della Giunta regionale. Questo Eurofidi non può negarlo, perché è una dichiarazione fatta da un funzionario regionale che riguarda esclusivamente un atto della Regione Piemonte. Non ci interessa sapere se hanno dato 500 mila euro alla società x o y: su quello Eurofidi ha il segreto d'ufficio e non è tenuta a consegnarlo.
Ma se noi chiediamo l'estratto delle dichiarazioni, credo che questo possa essere sicuramente dato con tutti gli omissis del caso, perché non penso che il Presidente di Eurofidi possa negare alla Regione o a Finpiemonte dichiarazioni che hanno riguardato la Regione. Faccio un esempio: se Eurofidi decidesse di compiere un'azione contraria agli interessi regionali, la Regione non verrebbe a saperlo? E non avrebbe il diritto di saperlo? In altre parole, se Eurofidi decidesse che, in disaccordo con la Regione Piemonte, finanzia tutt'altro e noi chiediamo una copia del verbale, il Presidente di Eurofidi potrebbe dire alla Regione o a Finpiemonte che non possono dare quella parte, ma non il verbale delle deliberazioni che hanno assunto.
Credo che anche su questo l'Avvocatura della Giunta regionale debbano fare la loro parte; giustamente, si diceva che, se c'è qualche cavillo, al prossimo Consiglio regionale presentiamo un disegno di legge che lo risolva. Non esiste che una società controllata dalla Finpiemonte dica: "Noi non diamo il verbale né a Finpiemonte né alla Regione su questioni che riguardano la Regione". Lasciamo perdere il merito: io parlo di metodo.
Potrebbero avere detto mille altre cose, potrebbero aver fatto altre mille cose e noi non abbiamo il diritto di sapere cosa dicono nel Consiglio di Eurofidi della Regione Piemonte o le dichiarazioni che riguardano la Regione Piemonte? Quindi, le strade sono due: o lei si fa interprete di garantirci, entro una settimana (dico io), un'interpretazione certa, intanto degli uffici regionali, perché si tratta di due problemi distinti. Una cosa è se l'Avvocatura regionale ci dice se quella deliberazione è legittima o illegittima, in modo chiaro "è legittima" o "è illegittima". E quello è un primo punto.
Secondo punto: come mai c'è un'anomalia e ci viene detto che Eurofidi tramite gli avvocati... Io so che addirittura sono stati tirati fuori gli avvocati per non dare il verbale alla Regione. È legittimo: presentiamo un progetto di legge che superi questo problema lunedì prossimo. A proposito del problema sulle parti riguardanti la Regione, forse non è stata chiara la richiesta, non per colpa sua, ma per colpa nostra nel dire che volevamo gli omissis su tutto. Giustamente Eurofidi potrebbe dire: "Io non voglio far sapere alla Regione quali sono stati i finanziamenti erogati in quella seduta"; quello è legittimo, perché ci sono banche, interessi, società persone e quant'altro.
Però, avevo chiesto espressamente - e lo ricordo - l'omissis su tutto il verbale, tranne le righe che riguardavano la legittimità o meno di una delibera della Giunta regionale. Se non ci viene dato nemmeno questo ripeto - non so perché Finpiemonte debba avere fiducia in Eurofidi, la quale potrebbe fare atti (non questo, perché questo è un problema di legittimità)... Ma così come, in questo caso, c'è un problema di legittimità, Eurofidi potrebbe decidere di fare qualunque cosa contro l'interesse della Regione Piemonte, e noi non lo verremmo nemmeno a sapere perché, se gli chiedessimo il verbale, loro ci direbbero: "È segreto d'ufficio, noi non siamo tenuti a dare nulla né a Finpiemonte né alla Regione Piemonte".
Questo è un discorso di trasparenza delle società controllate e delle loro controllate. Non arriviamo alla politica americana e ai derivati perché Eurofidi...



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, è una questione delicata e non vorrei interromperla, però il suo intervento era sull'ordine dei lavori, quindi la prego di rispettarlo.



CASONI William

Allora le chiedo di sospendere i lavori, di relazionarci su cosa le hanno detto, perché da qui non andiamo avanti. Questa cosa noi non la lasciamo passare: o c'è una risposta del Consiglio, oppure noi blocchiamo i lavori.



PRESIDENTE

Mi pare dunque che sia opportuno intervenire nel merito della questione. Ha chiesto di parlare il Consigliere Burzi; ne ha facoltà



BURZI Angelo

Intervengo solo per ribadire che, anche in questo caso, ho trovato l'intervento del collega Rossi per certi versi più convincente; finisce che lo voto. Adesso devo riflettere, perché il fatto che già due volte in un'unica giornata mi sia venuta questa tentazione, mi deve indurre a delle riflessioni.
Le richieste di trasparenza sono talmente evidenti che io credo che non dipenda soltanto dalle aree di opposizione; io, con molta trasparenza - e mi rivolgo anche all'area di maggioranza chiedendo che su un problema di trasparenza di atti di strutture amministrate, che comunque gestiscono denaro pubblico, anche al di là di interpretazioni di legge che mi interessano poco...
Noi siamo un'assemblea legislativa. Qualora questa Assemblea legislativa ribadisse una cosa, che a me pare ovvia, e cioè l'esigenza che tutto quanto avviene con il denaro pubblico sia reso di evidenza pubblica e quindi in maniera trasparente, credo sia un'esigenza oggettivamente condividibile e condivisa.
Credo che questa debba essere la decisione dell'Aula; sarei stupito che la maggioranza, su questo punto, non aiutasse la Presidenza del Consiglio non in termini giuridici, che non sono il punto principale. Qui il tema è politico. Noi le risposte alle domande che facciamo le abbiamo già. E non ci mancano gli elementi della polemica (ne abbiamo ancora per due legislature!): ci manca la chiarezza del fatto, la trasparenza, che riteniamo debba essere un diritto-dovere di tutti.
Riteniamo che in ciò, accomunandoci alla richiesta del collega Rossi della Lega, ci debba essere - e noi ci auguriamo ci sia - la collaborazione dei Capigruppo della maggioranza. Perché poi le legislatura vanno, e poi vengono, poi vanno e poi vengono (come diceva De André), e credo che la trasparenza invece sia un'esigenza oggettivamente sentita da tutti; i pareri giuridici seguiranno in funzione di ciò che la politica e la legislazione - noi siamo un'assemblea legislativa - decideranno: che Eurofidi oggi, Finpiemonte ieri, ARES domani decidano che cosa dire o non dire, francamente, è oggetto che non riguarda quest'Aula.
Tutto ciò che riguarda il pubblico deve essere molto trasparente. Mia madre di questo mi ha convinto e veda di convincersi anche lei, di aiutare l'Aula a convincere tutti, in modo che si possa procedere utilmente con i nostri lavori, come diceva in maniera un "filino" minacciosa - ma non gli creda perché era solo un momento del pomeriggio - il collega Casoni. Per credo che questo momento di trasparenza aiuterebbe molto il procedere dei nostri lavori.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi del Liceo Scientifico "F. Juvarra" di Venaria (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti del Liceo Scientifico "F.Juvarra" di Venaria in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Enti strumentali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle richieste dei Consiglieri Rossi, Casoni e Burzi di chiarimenti in merito alla legittimità della delibera della Giunta regionale relativamente al "Finanziamento ad Eurofidi" e in merito alla possibilità di disporre di copia dei verbali dei Consigli di Amministrazione delle società partecipate dalla Regione Piemonte (seguito)


PRESIDENTE

Per quanto riguarda le osservazioni che sono state avanzate in primis dal Consigliere Rossi, tengo a sottolineare che l'apparato burocratico del Consiglio regionale ha provveduto a consegnare al richiedente, Presidente Rossi, una nota circa la questione che lo stesso Presidente Rossi aveva posto nel suo primo intervento, datato 30 settembre corrente anno.
Rispetto a questa questione è stata fornita una nota tecnica degli uffici, di cui l'Ufficio di Presidenza ha preso atto e ha già trasmesso a mani del Presidente Rossi. Ovviamente nulla osta a trasmetterla immediatamente a tutti i Presidenti dei Gruppi consiliari e ai colleghi che vogliono averne copia.
Quindi, ritengo si possa procedere immediatamente in questo senso.
Per quanto riguarda le altre osservazioni e le richieste del verbale di Eurofidi che sono state ripetute in questa sede, mi limito a fare una brevissima cronistoria degli eventi e poi, se i colleghi lo ritengono provvederei ad una sospensione del Consiglio e a far fornire in sede tecnica, dall'apparato burocratico del Consiglio regionale, le note sugli aspetti tecnico-giuridici della vicenda che, per quanto sia di interesse anche personale, attengono alle responsabilità degli Uffici. Pertanto penso sia giusto averne direttamente notizia.
In particolare, ricordo che il 30 settembre l'intervento del Consigliere Rossi ha aperto la questione relativamente ai fatti che si sarebbero verificati nella riunione del Consiglio di Amministrazione di Eurofidi, tenutasi il venerdì 26 settembre. Il Consigliere Rossi chiese di acquisire copia del verbale della suddetta seduta e detta richiesta venne immediatamente girata, da parte della Presidenza dell'Assemblea, al Presidente di Eurofidi, sia in sede informale sia formalmente, attraverso una lettera inviata il giorno stesso.
Pertanto, il 30 settembre è partita una lettera, firmata nel corso della seduta del Consiglio regionale, indirizzata al Presidente di Eurofidi.
Successivamente, la questione è stata oggetto di approfondimento da parte degli Uffici, approfondimento che ha toccato anche i competenti organi di Finpiemonte Partecipazioni ed Eurofidi.
Rammento che la Regione non partecipa direttamente a Eurofidi, ma lo fa tramite Finpiemonte Partecipazioni, quindi l'interlocutore diretto della Giunta regionale è Finpiemonte Partecipazioni, che si muove poi, rispetto a Eurofidi, nelle qualità di socio.
A fronte di questa valutazione e di un approfondimento tecnico operato dagli Uffici legali del Consiglio regionale, d'intesa con gli Uffici legali di Eurofidi, coinvolti anche tramite i vertici di Finpiemonte Partecipazioni, e i legali di fiducia di Finpiemonte Partecipazioni, si è convenuto che il percorso giuridico più corretto per acquisire le notizie sia un percorso in cui la Regione si rivolga a Finpiemonte Partecipazioni ai fini di ottenere dalla società, dalla Regione stessa direttamente partecipata, notizie circa il suo operato.
Questo è quanto. Noi, con una nostra comunicazione del 20 ottobre 2008 abbiamo evidenziato al Presidente di Finpiemonte Partecipazioni la necessità di avere notizie rispetto a quanto rilevato dall'intervento del Consigliere Rossi - documenti che abbiamo allegato - e abbiamo evidenziato l'interesse pubblico sotteso a tale richiesta, volto a garantire il ruolo dell'Assemblea regionale, nonché le sue prerogative.
Ovviamente, questo percorso ha visto un approfondimento delle tematiche giuridiche connesse al diritto di accesso nei confronti di atti che sono propri di una Società per Azioni; ci sono degli aspetti particolarmente tecnici, per cui, se i Consiglieri ritengono, sospenderei la seduta e convocherei una riunione della Conferenza dei Capigruppo per approfondire gli aspetti tecnico-giuridici della questione.
Se i colleghi non ritengono sufficiente questa risposta...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Sospendo brevemente la seduta e convoco la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.55 riprende alle ore 16.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, vi prego di prendere posto nei banchi. Chiedo scusa per il protrarsi dell'interruzione, che ha costretto tutti i colleghi ad aspettare in Aula.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Tossicodipendenza

Proseguimento esame ordine del giorno n. 801 dei Consiglieri Chieppa Spinosa, Dalmasso, Bossuto, Robotti, Buquicchio e Cavallaro, inerente a "Istituzione narcosale sul territorio regionale"


PRESIDENTE

Procediamo con il punto 4) all'o.d.g., relativo al proseguimento dell'esame dell'ordine del giorno n. 801, in materia di istituzione di narcosale sul territorio regionale.
Ricordo che, nella seduta pomeridiana del 14 ottobre, sono intervenuti in sede di discussione generale, i Consiglieri Rossi, Chieppa, Boeti Deambrogio, Buquicchio, Scanderebech, Lepri, Leo e Bossuto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Mi piacerebbe che ci fosse una forma di ricapitolazione delle puntate precedenti, ma poiché questo non capita, vediamo di sviluppare il tema.
Il Presidente consentirà un attimo di distrazione, perché abbiamo sin qui toccato un altro tema, nella riunione che ci ha visti interrompere i lavori di Aula per un tempo anche più lungo del necessario.
Sul tema dell'ordine del giorno presentato dal collega Chieppa, non so se alcuni colleghi d'opposizione l'abbiano già detto, ma siamo fermamente contrari, per due ragioni: la prima è di forma. Riteniamo sia, non casualmente, una modalità strumentale di ricerca di differenza all'interno dello schieramento di cui, tra l'altro, il collega Chieppa fa parte, con un ruolo anche significativo nell'ambito di uno degli organi di governo della maggioranza politica, in questo caso l'Ufficio di Presidenza...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, vi prego di accomodarvi fuori dall'Aula, se non siete interessati!



BURZI Angelo

Questa sarebbe una buona idea, ove fosse anche una scelta definitiva che, purtroppo, però, come ho già detto stamattina, parrebbe che essere intrapresa né, tanto meno, mantenuta.
Dicevo, da un lato è una ricerca di differenza, che, pur legittima nell'affermazione - ci mancherebbe - in un'identità di pensiero serve soltanto - ma non tocca a me dirlo, non facendone parte - a evidenziare delle differenze d'opinioni. Noi questo lo rimarchiamo perché è un tema rilevante.
Nell'ambito del tema rilevante vi è il secondo motivo di contrarietà perché, come al solito, è la modalità di voler discutere del dito che indica la Luna e non della Luna. Pertanto, proponiamo - e consegniamo un certo numero di firme, chiedendo anche agli altri colleghi di opposizione come a quelli di maggioranza, che lo vorranno, di aggiungere le loro - una modalità del tutto diversa, che è quella della conoscenza.
Mentre, cioè, il collega Chieppa, per meri motivi strumentali, nulla più - non voglio neanche sottolineare in maniera maggiore la differenza sottopone all'Aula un elemento puntuale, peraltro già esaminato da un'altra Aula di questa regione (il Comune di Torino), con ben altre competenze noi, essendo un'Assemblea legislativa, potremmo - qualora la maggioranza volesse - e quindi dovremmo occuparcene, perché quando c'è un problema occorre trovare le soluzioni.
Occuparcene, però, conoscendo, perché tranne il caso del collega Chieppa, che ha, per dogma, la conoscenza indotta, molti di noi nell'ambito di questi certamente chi vi parla - siamo abbastanza coscienti dell'ignoranza complessiva, sia singola che partitica e, perché no dell'Aula, su un tema così complesso e drammatico, così dinamicamente in evoluzione.
Chiunque si occupi di tossicodipendenze, da qualunque punto di vista sa benissimo come il tema purtroppo è in evoluzione, sia volumica sia quantitativa sia sociale sia anagrafica. Non esistono, secondo noi, verità indotte o verità stabilite e sancite in maniera definitiva. Esiste un progredire della minaccia e, conseguentemente, un netto progredire della cura. Per cura intendiamo un insieme fatto dalla conoscenza di elementi che attengono al tema, sia quantitativi che qualitativi. Evidentemente deve vedere la Regione, organizzatrice di occasioni di conoscenza.
Una volta acquisiti gli elementi della conoscenza, consci del fatto che presto questi diventeranno obsoleti, nel programmarci un periodico rinnovamento della conoscenza (che purtroppo per noi diventa obsoleta man mano che il tempo passa), suggerirei ai Consiglieri regionali, di qualunque parte essi siano, di decidere se sono in grado, sul tema, di deliberare nell'ambito delle proprie competenze onde ridurne le conseguenze, oppure aumentare la conoscenza e le azioni preventive o - perché no? - aumentare le azioni di cura e di recupero.
Proprio per questo motivo, presentiamo all'Aula un progetto di costruzione di una Conferenza regionale sulle tossicodipendenze e di un'istituzione di un'Agenzia interistituzionale sulle tossicodipendenze come contributo alla conoscenza, ritenendo che la conoscenza sia l'elemento iniziale, indispensabile sine qua non, perché un'Assemblea legislativa possa poi deliberare. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Larizza.



LARIZZA Rocco

Volevo semplicemente anticipare una mia personale dichiarazione di voto, poiché voglio anche fare una proposta.
Mi permetto di fare una breve considerazione per dare anche conto del perché esprimo un orientamento favorevole a quest'ordine del giorno.
Vorrei dire che, per quanto mi riguarda, sono contrario a tutto ciò che dà dipendenza, comprese le sigarette. Mi sono sempre chiesto, però, se il proibizionismo può funzionare.
Nel corso degli anni, abbiamo avuto modo di verificare, a proposito della tossicodipendenza, che tutte le ricette che sono state elaborate e importate (anche quelle più repressive), nei fatti non hanno risolto il problema.
Bisogna continuare a cercare e trovare delle soluzioni ad un dramma di carattere umano e sociale che tocca anche i problemi della salute e che ha delle implicazioni, come è già stato ricordato nel dibattito, anche di altro genere, compresi i problemi della sicurezza.
Di fronte a proposte di questo genere, dove non ho delle certezze, mi chiedo se non è il caso di tentare di sperimentare qualcosa. Di fronte a quelli che si scandalizzano per le narcosale (il termine magari non sarà neanche giusto), mi chiedo se è meglio continuare a vedere tossicodipendenti girare nei parchi frequentati anche dai bambini. Io abito a poche centinaia di metri dal Parco Stura e ho avuto modo di constatare non solo sui giornali, di una situazione davvero drammatica, che coinvolge persone di vario genere e che coinvolge anche parte del mio quartiere. Ci sono stati interventi efficaci da parte della polizia, ma il problema non è stato risolto. Forse, è soltanto più contenuto.
Sappiamo anche che il problema della tossicodipendenza crea questioni non solo nei parchi, ma persino negli androni dei palazzi. Ci sono delle tensioni, dei problemi e delle preoccupazioni. Penso che si debba avere la mente aperta e non pretendere certezze su un tema così complesso. Quindi se le narcosale sono un modo per sperimentare e per tentare il recupero del maggior numero possibile di giovani e meno giovani a mio avviso sono da fare. Perciò sono d'accordo con l'ordine del giorno.
chiaro che le narcosale non sono un luogo di confluenza obbligata dei tossicodipendenti. Lì ci vanno quelli che decidono di andare, alle condizioni che vengono espresse nell'ordine del giorno. È evidente che chi entra in questi luoghi ha un atteggiamento e una disponibilità diversa da quelli che decidono di non tentare alcun approccio. Chi si reca in quei luoghi, lo fa solamente perché è alla ricerca di un aiuto.
Penso che sarebbe sbagliato non cogliere l'occasione per agganciare queste persone e per tentare, attraverso questo rapporto, un percorso di recupero. Non so se funzionerà, ma penso che sia utile tentare.
Vorrei però dire ai presentatori di quest'ordine del giorno che impegnare, in modo perentorio, "La Giunta regionale a presentare, entro 30 giorni dall'approvazione del presente ordine del giorno..." ecc., su una cosa così complessa, francamente, mi sembra una soluzione troppo facile.
Chiederei se c'è la disponibilità ad accogliere un'ipotesi che dica sostanzialmente questo: "Impegna la Giunta a presentare, in tempi ragionevolmente brevi, un provvedimento finalizzato all'istituzione, in via sperimentale, di narcosale sul territorio regionale".
Queste sono le linee guide che io condivido. Se questa cosa viene accolta, personalmente, voto a favore dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pace.



PACE Massimo

Da quando abbiamo iniziato, la scorsa settimana, a discutere quest'ordine del giorno, ho avuto non solo la possibilità di riflettere, ma anche di sintetizzare, con maggiore dettaglio, un pensiero che ho da tempo.
Sul tema delle tossicodipendenze, che suscita la riflessione sulle narcosale, si evidenzia, soprattutto, il tema della tossicodipendenza da eroina o, comunque, da tutte le sostanze che vengono iniettate.
Il dato esplicito che si evidenzia da almeno quattro anni è una diminuzione delle persone che, nell'avvicinarsi all'esperienza della tossicodipendenza, usano iniettarsi le sostanze. Permane un livello di fruizione di questo tipo legato ad un consumo di tipo più storico che, per assurdo, riguarda persone più vicine alla mia età rispetto a quella più giovanile, in quanto c'è la paura dell'AIDS.
In un contesto di questo tipo, e lo abbiamo sentito la scorsa settimana, mediamente i servizi di SerT e ciò che l'ente pubblico ha organizzato ha funzionato e tuttora funziona per il 90% dei casi e soprattutto, si è maturata una grande competenza. Se si guarda il dato statistico, le overdose da eroina si registrano a ridosso del periodo di fine luglio e agosto, quando i pusher vanno in ferie e, quindi, cambiando il tipo di sostanza che viene venduta, si riscontrano diffuse esperienze di overdose. Durante l'anno, invece, è quasi scomparso il fenomeno dell'overdose da eroina.
Perché dico questo? Perché condivido quello che diceva il collega Boeti la scorsa settimana, cioè che forse sarebbe il caso di fermarsi a riflettere e concentrarci molto di più su altre due emergenze, la prima delle quali riguarda l'aumento dell'uso della cocaina fra i giovanissimi.
L'uso della cocaina e delle sostanze a sintesi chimica. Su queste due esperienze non c'è, drammaticamente, ancora l'esperienza sufficiente per affrontarle. Non si è ancora riusciti a maturare quell'esperienza, quella capacità, non dico di prevenzione, ma almeno di cura.
Questi sono due aspetti assolutamente importanti se voi pensate che ormai, nella periferia torinese - l'unica che conosco un po' di più territorialmente - la cocaina viene venduta a sette euro a striscia, credo che questo sia un chiaro segnale che la malavita sta riorganizzando il mercato cambiando il tipo di sostanza.
L'altro elemento veramente complicato sul quale dovremo riflettere rispetto al tema delle dipendenze è il tema dell'alcool. In questi giorni vedo che i giornali iniziano finalmente ad occuparsi dei problemi delle persone in questo ambito. Abbiamo un aumento esponenziale di coma etilici nei giovani, soprattutto dovuti all'abuso e all'uso del cosiddetto "martini", cioè di quella sintesi chimica che si beve in quantità industriale ad una certa età e che spappola il fegato.
Se dobbiamo concentrarci, se dobbiamo impegnarci in una riflessione seria, fare un passo in più rispetto alle esperienze che si sono costruite dobbiamo comportarci in maniera più pragmatica e non votare solo questo ordine del giorno contro o a favore per dividerci tra guelfi e ghibellini tra chi è a favorevole o contro la narcosale.
Penso, invece, che sia molto più giusto, se vogliamo affrontare il tema, affrontarlo ponendoci quelli che sono i veri problemi e le nuove sfide che oggi abbiamo di fronte. Credo che quella della cocaina e delle sostanze di sintesi chimica offerte ai ragazzi di 14 o 15 anni sia la vera sfida che oggi abbiamo di fronte.



PRESIDENTE

Per cortesia, un attimo di attenzione.
Desidero comunicare che il proponente l'ordine del giorno n. 801, il Consigliere Chieppa, ha comunicato di accettare, quindi di fare propria l'osservazione avanzata dal Consigliere Larizza.
Pertanto, l'ordine del giorno, laddove recita "Impegna la Giunta regionale a presentare, entro 30 giorni dall'approvazione del presente ordine del giorno, un apposito disegno di legge alla Commissione consiliare competente finalizzata all'istituzione delle narcosale sul territorio regnale secondo le seguente linee guida:", viene soppressa dal proponente e sostituita con la seguente frase: "Impegna la Giunta regionale a presentare in tempi ragionevolmente brevi un provvedimento finalizzato all'istituzione, in via sperimentale, di narcosale sul territorio regionale secondo le seguenti linee guida".
Rettifico che il Consigliere Chieppa, invece che "narcosale", mi suggerisce "stanze del consumo".
L'ordine del giorno si intende così emendato dal proponente.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Parlando di lotta all'assunzione di sostanze stupefacenti, le valutazioni che potremmo fare tanto rispetto al cambio di strategia - anche di mercato, come rilevava il Consigliere Pace - quanto, e più profondamente, rispetto agli aspetti di una società che vede, come risvolto di una serie di problematiche che vi sono al suo interno, anche quello del consumo della droga, potrebbe spaziare in modo amplissimo. Non voglio fare un ragionamento nel merito di una considerazione generale rispetto alla tematica droga, assunzione di droga, prevenzione: è utile, non è utile serve, ecc. ma stare al tema dell'ordine del giorno che intende, come ricordava adesso il Presidente nel correggere il documento presentato impegnare la Giunta a presentare un disegno di legge che istituisca ancorché in via sperimentale, le stanze del consumo.
Badate, noi siamo notoriamente contrari all'utilizzo di qualsiasi sostanza stupefacente. Il nostro partito ha presentato - in termini, da un punto di vista normativo, corretti, ma da un punto di vista nei modi magari sarebbe stato meglio farlo meglio, in quanto la legge Giovanardi Fini è all'interno di un pacchetto che prevedeva anche le Olimpiadi e quant'altro - una proposta di legge grazie alla quale è possibile oggi sancire alcuni principi, come punire maggiormente coloro i quali soprattutto spacciano, ma anche che consumano sostanze stupefacenti.
La recente cronaca - la legge ha due anni - ha dimostrato in modo inequivocabile che le tante fandonie che venivano raccontate, cioè centinaia di ragazzi che avrebbero affollato le nostre carceri, sono rimaste tali. La propaganda, quando è tale, colpisce per qualche settimana e poi muore. Come chi, in questi giorni, compreso l'Assessore e la Presidente, dice che chiuderanno le scuole di montagna: è propaganda. Serve a portare in piazza qualche persona in più il 25 ottobre, ma chiunque legga una circolare ministeriale o la legge - Bassanini, Berlinguer - si renderà conto che questo non potrà avvenire. Questo è il tema che afferisce alla propaganda.
Vi è un altro aspetto di carattere culturale, molto più significativo.
Se dovessi scegliere fra uno Stato che decide di intervenire sugli effetti che portano un ragazzo a drogarsi - per cui non interviene sulle cause, ma sugli effetti, quindi non cerca di lavorare sulle motivazioni per cui una persona è arrivata ad assumere sostanze stupefacenti o ad eccedere nell'abuso di sostanze alcoliche, in tutta quella che è la distorsione della realtà di una persona - ma interviene solo rispetto agli effetti che la causa ha prodotto, preferirei uno Stato e una cultura che avesse il coraggio di intervenire anche laddove vi è un sistema di criminalità che in qualche modo, gode di questo aspetto.
Sono assolutamente proibizionista nel senso che intendete voi, nel senso che non credo che lo Stato debba mettersi ad acquistare o vendere le sostanze stupefacenti, né a dare dei servizi, che sono della collettività affinché una persona che intende utilizzare sostanze stupefacenti possa consumarle all'interno di un luogo pubblico. Rispetto a queste teorie, cioè a quella di Zurigo, che sperimenta la somministrazione controllata delle sostanze stupefacenti che lo Stato dà al tossicodipendente, come facciamo noi con il metadone (la stessa cosa che fanno i SerT, che sono nati come un fenomeno a scalare, ma che a scalare non è mai andato), io preferisco il proibizionismo.
Ripeto, rispetto alla soluzione "Zurigo" o alla soluzione Chieppa, per intenderci, cioè la soluzione "stanze del consumo", io, avversandole profondamente entrambi, preferisco il proibizionismo. Una cultura, se è cultura che io posso ritenere di morte, come ritengo che sia di morte una cultura abortista, anche se il mio partito è favorevole all'aborto, dove si intrecciano posizioni che sono politiche, ma anche personali. Io credo che laddove vi siano sostanze che possono procurare la morte, lo Stato debba combatterle e non incentivarle o affiancarle.
Relativamente a queste due tipologie, rispetto maggiormente una cultura che prevede che lo Stato entri in campo e non solo dia la stanza per bucarsi, ma anche la sostanza con cui drogarsi. Perché questa è il massimo dell'ipocrisia possibile; il massimo.
Oggi ci si inietta anche la cocaina, oltre che il crac e l'eroina, e le morti, ahimè, non sono calate. Semmai, è tornato ad aumentare l'uso di eroina, dal momento che costa molto meno rispetto alla cocaina. Peraltro la dose da sette euro dipende semplicemente dal fatto che in quella dose troviamo cocaina per sette euro. È una strategia di mercato, ma non vuol dire che è calato il costo: il costo unitario è sempre uguale, ma contiene semplicemente molta più polvere bianca, qualunque essa sia, e molta meno sostanza psicoattiva.
Per la verità, il costo è un po' calato, ma al di là di questi aspetti di mercato che incidono profondamente sulla salute e sugli usi dei nostri giovani, nella premessa del disegno di legge noi dovremmo dire al tossicodipendente, qualunque sostanza utilizzi: "Per comprare la sostanza fai ciò che credi, soprattutto se sei un eroinomane, cioè un soggetto che utilizza una droga sufficientemente cara, che ti rende anche inabile a lavorare e che ti porta, nelle situazioni più disparate, a dover commettere dei reati, qualunque essi siano (scippo, furto o quant'altro) per potertela comprare".
Come dicevo, noi dovremmo scrivere: "Fai pure ciò che credi; puoi anche spacciare per comprarti la droga. Commetti pure i reati per procurarti i soldi che ti servono per acquistare la sostanza stupefacente, compreso quello dell'acquisto della stessa o, meglio, legato allo spaccio, che si contrasta all'acquirente e ovviamente al venditore. Ma dopo che hai fatto queste azioni criminali, vieni da noi, che siamo la Regione Piemonte, che ti diamo una stanza bella, pulita e assistita, in cui tu ti puoi drogare. E se poi ti viene un'overdose, ci sarà anche il medico che interverrà velocemente col Narcam per salvarti la vita".
Questa è l'ipocrisia che si erge a sistema. Noi ci rivolgiamo alle generazioni più disperate, quelle che ricorrono alle sostanze stupefacenti e soprattutto - le stanze del buco sperimentate lo dimostrano - ci rivolgiamo ai soggetti che sono nella condizione peggiore. Perch l'eroinomane abitudinario ma non quotidiano o giornaliero si buca in casa o dall'amico, e lo dimostrano, purtroppo, i tanti casi di overdose nei bagni di casa che vengono scoperti. Noi ci rivolgiamo ad una fetta di disperati come quelli che qualche volta, ahimè, incontriamo ("ahimè" per loro, non per la nostra vista) in Via Lascaris, e diciamo loro: "Invece di metterti lì per terra, buon uomo, vieni da noi, che ti diamo una stanza pulita e ti accogliamo. Dopodiché, della tua vita, di tutto ciò che hai fatto prima o farai dopo...". Non è che ci disinteressiamo - perché può essere utile il contatto - ma ritengo che sia molto più utile, ad esempio, lo strumento dei camper che girano per la città per cercare di avvicinare questi soggetti che certo non sono quelli che si rivolgono ai servizi sociali o ai SerT (salvo rari casi in cui ci vanno, ma poi hanno dei problemi).
Questo è davvero fare dell'ipocrisia una legge: se il Consiglio regionale intendesse approvare un simile disegno di legge, riusciremmo a racchiudere la più cinica ipocrisia all'interno di una legge.
Ovviamente, avremmo votato contro anche nei confronti della soluzione "Zurigo", perché, come i colleghi sanno, noi abbiamo un concetto diverso rispetto al modo con cui si affronta il problema della tossicodipendenza non schematizzandolo, nel senso di dire: "Si arrestano tutti e così si risolve il problema", perché chi lo afferma, dice una banalità. Quando ero Presidente di circoscrizione sostenevo "Can go", perché credo che la tematica della tossicodipendenza o dell'abuso di alcol sia fortemente complessa. Basta sfogliare i giornali per leggere di madri che si accorgono che i figli bevono troppo o ripetutamente o si drogano, e non lo sapevano.
certamente un fenomeno molto complesso, che non va banalizzato. E non pu diventare un momento di ipocrisia, come quello che voi ci presentate.
Per questo motivo, voteremo contro in modo assolutamente convinto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Colleghi, credo che su questa vicenda non ci siano né ipocrisie, n ideologie, né tentazioni di strumentalizzazione da una parte o dall'altra c'è semplicemente un'urgenza che non è più rimandabile; un'urgenza che è già stata rimandata troppe volte. C'è l'esigenza di essere assolutamente pragmatici e concreti nell'affrontare tale questione.
Ho sentito l'intervento del collega Pace, che dice: "Riflettiamo ancora, fermiamoci; ragioniamo sull'uso delle nuove droghe sintetiche e dell'abuso dell'alcool".
Concordo col collega Pace, quando sostiene che dobbiamo discutere anche dell'uso dell'alcol, perché dobbiamo affermare con chiarezza, anche in una Regione come la nostra, che produce vino, che l'alcool è pericoloso e pu portare alla morte tanto quanto una droga. È sicuramente più pericoloso l'alcol dell'hashish o della marijuana.
Così come sono d'accordo sul fatto che bisogna attivare delle campagne di sensibilizzazione vera sull'uso delle sostanze psicotrope di natura chimica e sintetica.
Però bisogna fare qualcosa; non possiamo sempre limitarci a dire: "Fermiamoci, riflettiamo, apriamo un dibattito, attiviamo una consultazione, ragioniamo con gli operatori, prendiamoci tempo e poi faremo". Perché a forza di dire "poi faremo", colleghi e colleghi, non si fa mai nulla. Si continua a rimandare la risoluzione dei problemi e i nostri ragazzi continuano a morire di overdose in strada, di epatite virale o di AIDS.
Perché se è vero che si corre un altissimo rischio di morire di overdose, perché non si sa mai che cosa ci si inietta in vena, è altrettanto vero che la stragrande maggioranza dalle morti causate dall'eroina sono dovute all'epatite virale o all'AIDS. Provocate da che cosa, colleghi? Dal fatto che si usa la stessa siringa magari per più di un'iniezione o si usa la siringa dell'amico di sventura; provocate dai luoghi dove vengono fatte queste iniezioni, che sono sporchi, malsani pieni di ratti, perché sono i luoghi abbandonati dalla comunità, come le ex fabbriche, i cosiddetti luoghi della disperazione; provocate anche dal fatto che c'è poca profilassi verso i ragazzi - che sono ancora tanti anche quelli giovani, soprattutto nelle grandi città metropolitane - che fanno uso di eroina. Ci sono quelli che vediamo e sappiamo essere "eroinomani della quotidianità", ma ci sono anche i cosiddetti "eroinomani del sabato o della domenica", quelli che si fanno la "pera" ricreativa nel fine settimana, che magari sono dei bravi rappresentanti o dei bravi professionisti durante la settimana, ma che arrivano al sabato sera e si sparano una spada nel braccio. Perché ci sono anche questi.
Penso che questa vicenda non abbia colore politico, né cultura di appartenenza, né alcun tipo di retropensiero elettorale; è semplicemente una vicenda di buonsenso.
Se possiamo ridurre i casi di infezioni di epatite di tipo A o di tipo B, se possiamo ridurre il rischio di infezioni dal virus dell'AIDS, credo che sia una cosa buona. E ritengo che un ente pubblico abbia il dovere di garantire ad alcuni nostri sventurati cittadini di non essere infettati da queste malattie, di essere garantiti da un punto di vista del servizio pubblico, perché quella loro maledetta pratica che svolgono sapendo di fare una cosa che potrebbe portare alla morte, quantomeno da un punto di vista della profilassi e delle infezioni virali sia, tra virgolette, "garantita" in termini di possibilità di non infettarsi.
Pero, colleghi e colleghe, diciamolo anche chiaramente, nel momento in cui affrontiamo queste tematiche, la nostra appartenenza culturale ideologica o religiosa deve rimanere fuori dalle nostre discussioni. Noi non possiamo farci guidare da come la pensiamo o da come qualcuno ci chiede di pensarla quando parliamo della vita degli esseri umani. Qui non parliamo di scegliere o meno di fornire noi l'eroina; qui stiamo parlando se garantire o meno un servizio che impedisca a queste persone di infettarsi non di altro! Non è la Regione che somministra la dose di eroina, la Regione fa in modo che questi ragazzi possano iniettarsi questa dose avendo la certezza di non infettarsi! Colleghi e colleghe, se da domani vogliamo aprire un ragionamento vero rispetto, ad esempio, all'apposizione sulle etichette di tutte le bottiglie di vino che verranno prodotte nella regione Piemonte la scritta che il vino uccide, annuncio di essere pronto ad accettare la discussione, però vedo già il collega Cavallera che alza le orecchie. La collega Cotto non c'è, ma alzerebbe le orecchie anche lei.



(Commenti in aula)



ROBOTTI Luca

Ecco, c'è.
Io sono pronto ad affrontare domani l'idea di apporre su tutte le bottiglie la scritta "Il vino uccide", perché uccide più il vino dell'eroina, uccide più il vino delle droghe sintetiche! Il 79% degli incidenti stradali del sabato sera sono causati dall'assunzione di sostanze alcoliche o superalcoliche e non dall'assunzione di droghe sintetiche, di eroina o di hashish.
Così, colleghi, sono disposto ad accettare una discussione che riguardi anche i gestori, amici del centrodestra, delle grandi balere - non so come si chiamino, i dancing, che non ho mai frequentato in vita mia - di questa regione, dove avviene la vendita e la somministrazione delle sostanze a base chimica, delle pastiglie. Una volta era l'LSD, adesso è qualunque cosa, perché si può sintetizzare qualunque sostanza.
Facciamo una discussione vera per capire come si possono istituire condizioni di sicurezza e di vigilanza in questi luoghi, dove i nostri ragazzi vengono dapprima abituati all'assunzione di sostanze alcoliche e poi, obbligati, quasi, all'assunzione di sostanze psicotrope a base sintetica! Discutiamo di questi temi, noi siamo pronti a farlo già da domani però, colleghi, visto che il nostro compito in questa sede è di risolvere i problemi e non di crearne altri, se abbiamo la possibilità, tra qualche mese, di poter sperimentare un servizio che permetta ai nostri giovani, o meno giovani, eroinomani di avere almeno la certezza che, nella loro sfortuna, non diventeranno portatori di epatite A o B o del virus dell'AIDS è un nostro dovere imperativo garantirla.
Quest'ordine del giorno è stato scritto con questo spirito, non c'è alcuna volontà politica di rottura o di divisione interna a quest'Aula. C'è la volontà di dire con chiarezza, per una volta, che questo tema si affronta senza avere sulle spalle le pressioni che possono provenire da una parte o dall'altra, da una ideologia politica o da una cultura religiosa o da altre culture, che, in qualche modo, vedono questa discussione e questa possibilità come un arretramento della lotta all'uso delle droghe e dell'eroina.
Colleghe e colleghi, non è un arretramento, è un avanzamento di civiltà, della civiltà dell'ascolto, della riduzione del danno, della possibilità per i nostri giovani di avere un rapporto con le nostre Istituzioni, per fargli capire che la loro strada è sbagliata e dirgli che queste nostre Istituzioni si vogliono occupare di loro, che non li lasciano soli in mezzo alle fabbriche abbandonate e tra i rifiuti, che non li abbandonano nelle mani dei pusher che vendono loro sostanze che li portano alla morte, che non li abbandonano nell'isolamento delle loro periferie, ma che si occupano di loro e vogliono con loro trovare soluzioni, affinch possano uscire dalla loro condizione di eroinomani o tossicomani! Colleghe e colleghi, altre discussioni non esistono, è tutta fuffa, è tutta propaganda! Il vero tema oggi è, con grande pragmatismo e con grande senso di materialità, affrontare questa questione, cercando di proporre una soluzione, piccola, temporanea, non risolutiva, ma un tassello in più che salverà delle vite.



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento da parte di colleghi che sono già intervenuti in sede di dibattito, quindi verranno rinviate al termine come interventi di dichiarazione di voto.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Buquicchio, è uno dei casi che ho citato. Lei e il Consigliere Scanderebech avete richiesto la parola, ma, essendo già intervenuti in sede di discussione sull'ordine del giorno, interverrete per dichiarazione di voto.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Siamo in sede di discussione generale.
Lei e il collega Scanderebech siete già intervenuti in discussione generale nella scorsa seduta consiliare, quindi vi si darà la parola in sede di dichiarazione di voto, al termine degli interventi di coloro che non hanno ancora parlato.
Ha chiesto la parola il collega Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Signor Presidente, prima di entrare nel merito della materia che stiamo discutendo - non so se si è già provveduto in tal senso, perché mi sono assentato per un'ora nel primo pomeriggio - mi sia permesso esprimere la mia solidarietà al Consigliere Robotti per i fatti occorsi ad Asti. Non so se della questione ha discusso il Consiglio, comunque volevo farlo presente.
Credo che il Consigliere Robotti si sia veramente distinto, come è sua natura, con un gesto veramente nobile e coraggioso.
Detto questo, quando si parla di droga è sempre difficile individuare delle soluzioni. Nel mondo, a prescindere che si tratti di Stati gestiti in modo democratico o dittatoriale e dall'infliggere pene più o meno severe nessuno è ancora riuscito a trovare una soluzione per debellare questa piaga. Ricordo quando, in tempi relativamente recenti, il Presidente del Consiglio Bettino Craxi introdusse norme molto più restrittive, pensando che potessero essere utili, ma anche quelle si rivelarono un fiasco.
La verità è che questa è una piaga che, ormai, fa parte dell'umanità come la prostituzione e altro, con cui dobbiamo convivere, non sappiamo per quanti decenni ancora.
Se questa, purtroppo, è una triste realtà, credo che tutti i tentativi vadano provati, pur sapendo che difficilmente porteranno ad una soluzione ma anche se apportassero soluzioni minime. Le stesse comunità di recupero dei tossicodipendenti - ricordiamo il momento della loro nascita, molti anni fa, quando cominciarono a beneficiare di finanziamenti pubblici hanno suscitato molte perplessità, anche trasversali, tra le varie forze politiche. Però, quelle comunità hanno salvato delle vite umane, forse poche rispetto alla moltitudine, ma tante rispetto alle morti, e quel tentativo, per quanto limitato, è stato nobile, abbiamo fatto bene ad aiutare coloro che ci hanno provato - mi riferisco alle comunità e a coloro che le gestivano.
Non lo so quali risultati può dare, usando un brutto termine, la struttura denominata "narcosala" o "sala", come diceva prima il Presidente però ritengo che il tentativo vada fatto.
Concordo con quanto dichiarato dal Consigliere Robotti: questi temi veramente, devono essere scevri da qualsiasi pregiudizio religioso politico, partitico, elettorale e quant'altro, perché parliamo di nostri parenti, amici, conoscenti o vicini di casa che subiscono questi traumi tremendi.
Quindi, do il mio voto favorevole e convinto su questo esperimento, non conoscendo quali risultati potrà produrre, ma sapendo che non tentarlo certamente non porterebbe a nulla, se non altro a far proseguire lo status quo, che è inaccettabile per tutti. Ringrazio chi l'ha proposto, perché ha dimostrato una sensibilità verso un problema che troppo spesso tutti noi dimentichiamo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Signor Presidente, rispetto a questo problema ho sempre avuto un approccio particolare, perché indubbiamente tocca le frange più deboli ed esposte della società. Molti aspetti che sono stati ricordati sono veri queste persone, a volte, si ritrovano in situazioni pericolose e quant'altro. È altrettanto vero un altro concetto, quello di pensare che il fenomeno della droga si possa risolvere solo prendendo atto delle condizioni, creando delle situazioni, tra virgolette, "paralegali", che possano far pensare ad un giovane che sta crescendo che comunque quella sia un'attività, in qualche modo, lecita e regolamentata dallo Stato.
Mi riferisco, ad esempio, alla proposta che fece l'allora Ministro Turco di alzare il tetto della cosiddetta "droga minima" che poteva essere detenuta da una persona che la consumava, alzandola di cinque volte.
Questa proposta come poteva essere letta da un giovane? "Il Ministro della Salute mi dice che io posso detenere il quintuplo della quantità di droga prima consentita senza essere perseguibile": è un messaggio negativo che si dà a quel giovane.
Prima il collega Robotti portava un esempio sull'alcol, sul quale posso anche essere d'accordo; però, da quando sono stati introdotti gli etilometri e c'è un limite di 0,5 oltre il quale vengono ritirate le patenti, i morti per incidenti dovuti ad ubriachezza sono diminuiti.
Collega Robotti, vada a vedere le statistiche presentate dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza e vedrà che, da quando è stata introdotta quella norma, c'è più consapevolezza. Però non gli si dice "vieni a bere, ti facciamo una stanza dove puoi bere ancora".
Io ho due figlie che frequentano le discoteche e mi dicono che esiste la consapevolezza che è bene che si metta alla guida della macchina chi non ha bevuto. Prima quella consapevolezza non c'era e chiunque si metteva comunque alla guida di una macchina. Oggi, non rischiano, visto che Polizia e Carabinieri mettono in prossimità dell'uscita delle discoteche le macchine che fanno i test. Non si tratta però di una politica di accompagnamento, ovvero un invito a proseguire su questa strada.
Diverso è il tema che ha toccato il collega Vignale. Tutti abbiamo a cuore che non si prendano le infezioni: facciamo delle distribuzioni gratuite di siringhe; mettiamo i camper che girino a cercarli, ma non istituzionalizziamo delle sale dove è possibile trovare lo spacciatore e comprare la droga. Su questo si potrebbe dire: allora gliela dai lì dentro senza fargliela comprare dallo spacciatore, e gli metti a disposizione una stanza per bucarsi.
In questo modo non debelli il fenomeno della droga e alimenti gli spacciatori; anzi, gli offri un canale preferenziale di lavoro, perch dicono: "Comprala tranquillo, tanto poi vai nella stanza del buco e le te la spari".
Questo è quello che succederà e che probabilmente penseranno gli spacciatori, i quali diranno: "Oggi sei tranquillo, ti fanno anche la stanza dove farti; quindi, comprala, perché non corri alcun rischio".
Invece noi crediamo ancora che sia un fenomeno da non legalizzare creando delle zone apposite. Questo tema mi sta molto a cuore.
Ad esempio, ci sono degli obblighi a non vendere alcolici al di sotto di una certa età: molti li rispettano, mentre altri non lo fanno.
Considerato che sono i giovani che si avvicinano a questo problema, non capisco perché dobbiamo dire ad un ragazzo di 16-17 anni, comunque ancora non maggiorenne: "Guarda che questa è una struttura dove puoi andare a bucarti; non è il SerT che ti dà il metadone, ma tu te la vai a comprare dallo spacciatore e poi vai nella stanza a bucarti".
Questo non è un bell'esempio sociale! Perché non studiare delle misure diverse, come ad esempio la distribuzione delle siringhe, camper che girino (perché si sanno quali sono le zone più sensibili e magari si pu intervenire)? Sarebbe anche una sorta di controllo e magari si potrebbe anche segnalare uno spacciatore, mentre nella stanza del buco chi lo segnala uno spacciatore? Vogliamo adottare delle politiche vere che rispondano a questo problema, oppure vogliamo solo prendere atto di una situazione e, poich c'è chi si buca, gli facciamo la stanza del buco? Se andiamo avanti con questa logica, prospereranno.
Sono convinto che se viene approvata questa misura, stasera qualche spacciatore brinderà con lo champagne, perché dirà: "Abbiamo risolto il problema e possiamo tranquillamente dire che vendiamo la roba e loro vanno nella stanza". Cosa si può pensare? Che verrà alimentato questo sistema e tutte le statistiche, che sono quelle che contano, dimostrano che solo quando ci sono anche azioni di controllo reale, come nel caso degli alcolici, ci sono dei risultati.
Collega Robotti, informati bene e chiedi al Comandante dei Vigili Urbani di Torino se non sono diminuiti i casi di persone morte da quanto ci sono gli etilometri. Certo, perché uno sa già che, se si mette in macchina e viene trovato positivo al test, per tre mesi non ha la patente, non lavora, rimane a casa. Questo crea consapevolezza e fa sì che guidi qualcun altro. Quando escono dalle discoteche, si accertano se c'è un astemio e fanno guidare l'astemio, perché sanno che dopo 300 metri c'è la pattuglia che li ferma. Quindi, non corrono rischi.
Credo che veramente sia l'ennesima proposta che va nella direzione opposta a quella di combattere la droga, di combattere lo spaccio, di presidiare il territorio e di aiutare coloro che non devono cadere in questa morsa.
Con questa proposta gli diciamo solo: "Abbiamo creato una struttura in più, la stanza del buco". Che bel comunicato da dare ai nostri giovani, al territorio! "La Regione ha pensato di creare le stanze del buco e sappi che, se un giorno tu diventerai drogato, puoi stare tranquillo, puoi provare ad andare a prenderti una dose, andare nella stanza del buco e sparartela (perché magari hai vergogna ad andare in una fabbrica o non sei socialmente adatto ad andare in una fabbrica a nasconderti). È una cosa perfettamente legittima".
Come ci hanno detto in passato Vincenzo Muccioli e coloro che si sono occupati di recupero dei tossicodipendenti, le azioni da fare sono ben altre. Voi sapete cosa dicono le comunità di recupero e quali sono le azioni che auspicano; non sono di certo queste, ma sono misure utili ad aiutare i giovani a non entrare in questa disgrazia e a non considerarla legale.
Questa è una sorta di legalizzazione del consumo di droga in una struttura messa a disposizione da un governo pubblico e dalla sanità pubblica, senza peraltro garantire la somministrazione del metadone, cosa che faceva il SerT e a cui comunque eravamo contrari. Eravamo contrari anche a quella politica, ma oggi è come se gli dicessimo: "Vai a comprarti la droga, poi vieni qua e te la inietti". In questo modo non raggiungiamo nessuno scopo; anzi, secondo me, incoraggeremo ulteriormente gli spacciatori a venderla con tranquillità, convincendo ancor di più i giovani ad utilizzarla.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Vorrei sottolineare la pericolosità di questo ordine del giorno o perlomeno, la pericolosità dell'attuazione di quello che prevede questo ordine del giorno. Sotto un certo punto di vista la realizzazione delle cosiddette "stanze del buco" va ad omologare la droga e va ad omologare quello che noi vorremmo invece combattere, cioè la possibilità dei giovani di drogarsi. Cerco di spiegarmi meglio.
Mentre oggi a livello di educazione e di scuola, per quello che è possibile, si cerca di evidenziare i caratteri negativi che potrebbe avere un giovane se si drogasse, nel momento in cui la Regione organizza le "stanze del buco", dove chiunque può andare a drogarsi liberamente, questo darebbe un senso di legalità - anche se forse non è la parola corretta - e darebbe comunque un'omologazione alla possibilità di drogarsi.
Pertanto, questa iniziativa la valuto in modo del tutto negativo.
Inoltre, a mio avviso, potrebbe creare grossissimi problemi proprio alla Regione e a chi esercita il servizio presso queste strutture, perché le strutture fornirebbero di fatto le siringhe e gli aghi per iniettarsi la droga, ma ovviamente non possono fornire la droga. Ci mancherebbe altro! Succede, non dico sovente, ma troppe volte, che chi acquista la droga dagli spacciatori, acquisti droghe tagliate male, che danneggiano pesantemente la salute e che possono portare alla morte. Con quel tipo di omologazione, un giovane si compra la droga dove capita e poi va nella "stanza del buco" e si droga: rischiamo di creare più morti di quanti già ce ne siano.
Pertanto, la cosa è assolutamente da non realizzare; in tutto l'ordine del giorno forse ci sono due o tre righe che posso condividere, cioè fare il possibile per raggiungere i tossicodipendenti e riuscire a recuperarli ma a mio avviso questo va fatto non con il sistema delle "stanze del buco" perché è un sistema sicuramente sbagliato.
Su quanto è stato detto dai miei colleghi, non condivido assolutamente il paragone che faceva il collega Robotti fra il vino e la droga. Il vino è un alimento che, oltre tutto, è benefico per la salute se assunto in quantitativi moderati, e per diventare pericoloso e nocivo alla salute bisogna arrivare ad esagerazioni pesantissime. Non penso che ci siano morti per malattie relative all'alcolismo per chi beve solo vino; se si arriva a questi livelli è per chi assume liquori ad alta gradazione alcolica e non sicuramente solo il vino.
Pertanto, non vedo proprio la necessità di segnalare la pericolosità di questo elemento. In questo caso basta un'educazione.
Vorrei fare notare ancora un'altra cosa. Si parla tanto delle vittime di incidenti stradali per l'alcool, ma proprio leggendo i giornali risulta molte volte che chi ha causato l'incidente non era ubriaco ma era drogato.
Se andassimo a vedere esattamente le statistiche - perché molte volte si confondono le due cose - probabilmente vedremmo che ci sono più incidenti causati da drogati che incidenti causati da semplici ubriachi.
E concordo con il collega Casoni che sull'etilismo si sono presi provvedimenti molto seri e molto drastici e ci sono dei controlli, che non ci sono invece nel campo della droga. Per cui bisognerebbe inserire dei controlli altrettanto seri e allargati per quanto riguarda la droga, perch molti incidenti non sono provocati da semplici ubriachi, ma da drogati.
Quindi, dobbiamo mettere in conto anche questo fra i morti a causa della droga.
Sono totalmente contrario a questo ordine del giorno e, a mio avviso anzi la Regione dovrebbe fare iniziative, ma per evitare che i giovani si droghino, perché aprire le "stanze del buco" significa dare un bell'aiuto a drogarsi e quasi aiutare i giovani ed invogliarli. Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, la ringrazio. Sono già intervenuto nella discussione generale la scorsa volta e ho detto tutto quello che mi premeva dire compatibilmente con i dieci minuti di cui disponevo.
un argomento che richiederebbe molto più tempo, quindi condivido la proposta pervenuta da più parti di dedicare noi Consiglieri regionali alcuni seminari e delle sedute di approfondimento sull'argomento.
necessario questo perché l'approccio, così come diceva il collega Robotti, non deve assolutamente essere un approccio ideologico, anche se purtroppo mi spiace constatare che troppo spesso su temi come questo (e questo in particolare) l'approccio è di tipo ideologico.
Un anno fa avevo sottoscritto quest'ordine del giorno con entusiasmo senza aver approfondito gli argomenti sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista giuridico. L'ho fatto per una serie di motivazioni e sono arrivato ad alcune conclusioni.
Innanzitutto il metadone è il motivo del fallimento dell'iniziativa del SerT, perché il metadone è un succedaneo. Quello che diceva prima il collega Vignale è vero: sarebbe meglio poter utilizzare nella fase di disintossicazione la sostanza originale, cioè l'eroina, che si può usare in "maniera scalare".
Detto questo, non posso dilungarmi ulteriormente e quindi dico soltanto che non mi sento più, avendo approfondito anche sotto il profilo legislativo la questione, di votare per un impegno della Giunta a fare una cosa che purtroppo - dico purtroppo e lo sottolineo tre volte - non pu fare, perché ci sono delle normative nazionali che riguardano, in questo caso, il Ministero della Salute, e che non ci consentono una cosa del genere.
Dico inoltre che se non è riuscito lo scorso Governo di centrosinistra a farlo con il Ministro Turco, sono molto pessimista sul fatto che lo possa fare l'attuale Governo. Però una cosa avremmo potuto farla tutti quanti e avrebbe sicuramente ottenuto un consenso generale, almeno tra i banchi della parte dell'emiciclo in cui siedo: impegnare non la Giunta, ma chiedere al Ministero competente una deroga a quelle che sono le normative attuali per proporre un modello di sperimentazione.
Se vogliamo fare un'istanza di questa natura, che sul piano giuridico è compatibile, e poi sul piano scientifico si potrà meglio approfondire nelle dovute sedi, io sono d'accordo.
Viceversa, mi spiace, ma per coerenza sono costretto a segnalare la mia presenza, ma a non votare. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Intanto vorrei precisare subito che sono contrario al cento per cento anzi al mille per mille a questa maledetta "stanza del buco", perché non risolve il problema del tossicodipendente, della tossicodipendenza, dello spaccio e della sicurezza.
Detta questo, l'altra volta ho sollecitato il collega Chieppa ad una riflessione molto più attenta, perché mi interessava discutere di questo tema e di questo problema, ma non eluderlo come stiamo facendo oggi.
Portandolo al voto, votandolo e dicendo che vogliamo fare la "stanza del buco", vuole dire continuare a dire ai nostri tossicodipendenti: "Continuate a bucarvi, continuate ad usare la droga", ma non fare prevenzione oppure portare avanti un progetto di recupero.
Spendiamo quei soldi per prevenire e per portare avanti un progetto di recupero, non per dire: "Andate e continuate a morire", indipendentemente se muoiono nella "stanza del buco" o se muoiono in un capannone dismesso o nella fabbrica più brutta di Torino. Non cambia nulla, però ci stiamo lavando le mani come ha fatto Ponzio Pilato, dicendo: "Aggiustatevi, non è un problema che interessa questo Consiglio".
questo il punto da cui dobbiamo partire, cari colleghi Chieppa e Robotti. Consigliere Robotti, oggi dal terrore dei No TAV lei è diventato il terrore dell'agricoltura piemontese. Adesso emerge che il problema della stragi del sabato sera è un problema del vino piemontese. Dov'è l'Assessore Taricco? Stiamo scherzando? Il problema delle stragi del sabato sera è un altro discorso serio, Robotti: mi meraviglio di te!



(Commenti del Consigliere Robotti)



SCANDEREBECH Deodato

Intanto, ti manifesto tutta la mia solidarietà per quello che ti è successo e ti sono vicino, da amico e da collega.
Detto questo però - mi raccomando, collega Robotti! - l'agricoltura piemontese è il volano portante della nostra economia! È l'alternativa alla monocultura industriale! Indipendentemente dal fatto che l'Assessore sia Scanderebech o Taricco. Lascia perdere: non è questo il problema! Il problema è che tu, di colpo, vuoi sostituirti al metanolo, per distruggere la viticoltura piemontese. Ma stiamo scherzando? Chi ha prodotto le stragi del sabato sera è quella cultura che tu stai portando oggi in Aula. Non è il vino che bevono i nostri ragazzi al sabato sera nelle discoteche: prima si prendono la pastiglia con la Red Bull (non so se tu sai cos'è la Red Bull), perché ti stimola, aiuta...



(Commenti del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, non vorrei che le sue somministrazioni risultassero di minaccia all'integrità del collega, quindi la prego di astenersi dal fare certe affermazioni.



SCANDEREBECH Deodato

Collega Robotti, attenzione! Il problema delle stragi del sabato sera è che Torino e le altre Province... Purtroppo il futuro dei giovani di una città del Piemonte è stato compromesso; mi riferisco alla sede universitaria di Cuneo e alle iniziative adottate dal Presidente Costa. Io spero di inventarmi delle cose più pratiche e più utili, ma ritorniamo all'argomento in questione. Noi dobbiamo affrontare il problema e non cercare di nasconderlo, facendo i "Ponzio Pilato", mandando i ragazzi a bucarsi nella stanza del buco, anziché, prevenire il problema e individuare un progetto di recupero. Questo è il punto da cui dobbiamo partire e discutere! Adoperiamo queste risorse per fare recupero e prevenzione rispetto alle tossicodipendenze, come viene fatto in altri paesi molto più avanzati del nostro.
Presidente Gariglio, se oggi il nostro Consiglio dovesse votare una cosa del genere, sarei molto preoccupato. Mi affido all'intelligenza intellettuale di tutti i miei colleghi: guai se facessimo una cosa del genere! Vorrebbe dire aggiungere un ulteriore disagio ai tre primati negativi che già abbiamo in Piemonte, in particolare a Torino: il carovita la povertà delle famiglie e i divorzi, che è un problema consequenziale, è un problema di disagio sociale. Se a questi ci aggiungiamo altro disagio sociale, per aggiungere primati a primati, mi chiedo a cosa serva la nostra intelligenza intellettuale.
Confido in tutti i miei colleghi, di destra e di sinistra, perch questo non è un problema sociale, culturale o di appartenenza politica, ma è un problema di sostanza ed evidente anche per coloro che devono ancora nascere.



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, per cortesia, concluda il suo intervento.



SCANDEREBECH Deodato

Come dicevo, è un problema che ci deve fare riflettere tutti, collega Robotti. Non è un problema di contrapposizione politica. È un problema reale, che ci deve far riflettere. Affrontiamo la questione in Commissione ma oggi diciamo tutti no, mi auguro (a parte i Consiglieri Robotti e Chieppa).



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, mi permetto di farle notare che si è appellato ai colleghi di destra e di sinistra, ma ha dimenticato quelli di centro, che so essere a lei molto cari.
La parola al Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente. Intervengo rubando pochissimo minuti al Consiglio.
Noi abbiamo presentato questa proposta di ordine del giorno in maniera molto pragmatica, partendo da quella che è la condizione reale di vita dei soggetti portatori di dipendenza, da quella che è la condizione reale delle attuali narcosale.
Oggi le narcosale ci sono e sono a cielo aperto. Ripeto: a cielo aperto. Sono nelle piazze, nei giardini, nei luoghi del degrado (come Robotti e altri colleghi ricordavano). Si partiva dunque da questa considerazione e dal fatto di rafforzare l'intervento pubblico in questo campo. Senza demagogie, senza ipocrisie, con grande serenità e tranquillità.
Sono soddisfatto che il Consiglio regionale, per qualche ora, si sia interessato anche del destino e della vita di migliaia di ragazze e di ragazzi che vivono l'incubo della dipendenza. Devo dire che alcuni Consiglieri lo hanno approcciato in maniera seria, altri in maniera demagogica, ma ovviamente non sta a me dare giudizi. Ognuno si tiene i propri, da questo punto di vista.
Continuo a ritenere che l'espressione, su questo tema, dovrebbe essere basata unicamente su dati scientifici, e non su altre considerazioni. Non c'è bisogno di ulteriore dibattito, di approfondimenti e di riflessioni. Ci sono esperienze internazionali in paesi avanzati, che da tempo hanno realizzato oppure stanno sperimentando le stanze del consumo. Li cito, così facciamo mente locale, tutti insieme, se è ancora possibile in questa fase.
Queste strutture funzionano in Australia, in Canada, in Germania, in Inghilterra, in Norvegia, nei Paesi Bassi, in Polonia (in Polonia!), in Slovenia, in Spagna e in Svizzera.
Di cosa stiamo parlando? Su che cosa vogliamo ancora riflettere? Mi rivolgo al Consigliere Burzi, che dice che c'è bisogno di un approfondimento: lo invito a leggere i rapporti internazionali su questo tema. I risultati sono positivi e hanno colto quelli che sono i due risultati che noi ci proponiamo con quest'ordine del giorno. Il primo è quello di creare luoghi sicuri. Lì, nelle esperienze che già sono attive (non parliamo di semplici luoghi del consumo), i soggetti portatori di tossicodipendenza trovano psicologi, assistenti sociali, assistenza sanitaria. Serve solo a loro? Sì, serve anche a loro, ma è un elemento di tutela della salute pubblica.
Mi pare che questo possa essere compreso da tutti, no? Tutelando una parte di popolazione a rischio, si tutela la salute di tutti - questo è il primo passaggio - con materiale sterile, sanitario, tenendoli sotto controllo. È poi possibile tentare di "agganciarli", con psicologi e con personale professionale, con ancora più forza, a programmi di recupero e reinserimento.
So che questo non interessa, perché se mi si dice che il problema non è quello, ma è la cocaina. Su quel piano, è inutile discutere. Francamente su quel punto, non trovo elementi di contatto. Quindi, da questo punto di vista, abbiamo tutela dei soggetti, tutela della salute pubblica potenziamento dei servizi di prevenzione, cura e riabilitazione.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, altro che ideologismo! Noi vogliamo cancellare l'attuale intollerabile promiscuità. Parlo di quella visibile a tutti, quella rispetto alla quale il Consigliere Vignale fa le manifestazioni, in centro, a Torino nel quartiere dove vive. Fa le manifestazioni perché c'è questa promiscuità, il consumo di sostanze stupefacenti è sotto gli occhi di tutti. Poi, però, vota contro un elemento di soluzione, perché politicamente gli conviene mantenere questa condizione (prendo ad esempio il collega Vignale simbolicamente). Conviene ai vari Vignale, ai Rossi e via dicendo. Conviene politicamente mantenere questa condizione di insicurezza e di degrado nelle vie e nelle piazze della nostra città - parlo del capoluogo, ma anche di altre città piemontesi perché su quello si può fare propaganda e strumentalizzazione politica, con un cinismo che grida davvero vergogna.
Noi vogliamo invece cancellare questa promiscuità e dare una risposta concreta, di governo del problema con l'articolazione che abbiamo scritto nell'ordine del giorno.
Chiudo con un appello. Chiedo ai Consiglieri regionali di votare secondo coscienza, non secondo appartenenze di Gruppo e chiedo, con appello, visto che parliamo di migliaia di persone, ai Consiglieri alleati del Gruppo del PD che hanno annunciato l'astensione che boccerebbe l'ordine del giorno, di attuare, invece, un'altra forma, magari di garantire la presenza, ma di permettere che parta quella sperimentazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
La cautela non va scambiata per pregiudizio. Possiamo affermare con serenità di non aver alcun pregiudizio sulle narcosale e consideriamo positivo che sull'argomento nel centrosinistra si registri una convergenza di opinioni tra forze politiche, storicamente più moderate, ed altre più radicali.
Questo significa che alcuni temi per la loro natura, anche etica, ci costringono a superare la stretta appartenenza partitica con una sua visione a volte un po' miope e a scomodare la sensibilità individuale, a chiamare in causa la nostra formazione e le convinzioni personali che la confortano. A questi ultimi voglio fare appello anch'io per affrontare la questione nel merito, preoccupandomi di integrarle con un'adeguata conoscenza dei vantaggi e degli svantaggi che porterebbero con sé l'avvio di una sperimentazione delle narcosale.
Ascoltiamo la voce di chi è dentro il problema. In un'intervista pubblicata su un quotidiano un ex tossicodipendente, schiavo, come lui stesso si è definito, dell'eroina per 12 anni ha dichiarato che la scelta di aprire una narcosala non sarebbe inutile, ma dannosa. L'uomo ha riconosciuto che il consumo assistito potrebbe evitare numerosi morti per overdose, ridurre l'illegalità e attenuare l'emarginazione di chi fa uso di stupefacenti, ma sulla base della sua drammatica esperienza si è detto comunque convinto che il metodo non aiuta a far scattare la voglia di smettere, anzi, sembrerebbe anestetizzare l'autodeterminazione. Mi chiedo: si possono ignorare testimonianze come queste? Lo stesso vale per le posizioni dubbiose, o critiche, assunte dagli esponenti di alcune realtà che, quotidianamente, si confrontano con la piaga della tossicodipendenza.
Penso al responsabilità della Comunità Arcobaleno o quella di San Patrignano, le loro sono perplessità che vanno ascoltate con la stessa attenzione con cui le associazioni radicali accolgono le testimonianze di chi si schiera a favore della sperimentazione. Riduzione del danno o recupero del malato? Anche un illustre esponente del fronte del sì, il Sindaco Chiamparino, ha posto al progetto di sperimentazione delle narcosale una serie di paletti e ha detto che l'eventuale progetto potrà essere inserito in un contesto di recupero. Ecco il punto: recupero. Per me quello è l'obiettivo da perseguire e non solo la riduzione del danno soprattutto se questa rischia di essere letta come una forma di rassegnazione da parte delle Istituzioni, come la scelta del male minore.
Ebbene, quel rischio non lo voglio correre, io come i miei colleghi.
Non mi interessa, e non ci interessa mettere a tutti i costi una bandierina sullo scacchiere nazionale, non ci interessa provocare il centrodestra e marcare le differenze in Aula con colpi a sensazioni; e non ci interessa mutuare, Consigliere Chieppa, modelli di paesi stranieri senza che siano davvero compatibili con la nostra cultura e la nostra società.
Ci interessa, invece, mutuare le evidenze scientifiche e adattare ad un modello, magari tutto italiano, chissà, anche tutto piemontese, che anteponga il recupero a qualsiasi altro obiettivo, nell'interesse di chi è ammalato di dipendenze, ma anche della restante parte della collettività ad iniziare dai cittadini più giovani verso i quali sentiamo come prioritari il dovere di un buon esempio. È sul recupero che vogliamo orientare la discussione e su come perseguirlo, immaginando, se non è troppo, di superare il concetto di stanza del buco, con il suo potere evocativo di ghetto. Non alle battaglie ideologiche quando c'è in gioco la salute della gente. Non rifiutiamo ideologicamente l'idea di sostenere l'apertura di una narcosala, ma vogliamo che venga dimostrato che pu concretamente essere un'occasione per i suoi fruitori di tornare a vivere e non solamente a sopravvivere o, ancor peggio, di morire, con dignità.
Questo deve valere anche per chi, affetto da una dipendenza cronica, è considerato un caso ormai disperato. Disperato, ma non spacciato. Non per noi.
Per questo, chiedendo scusa per il tenore dell'intervento, il voto dei Moderati-Riformisti è contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Caracciolo; ne ha facoltà.



CARACCIOLO Giovanni

Grazie, Presidente.
Noi, come Partito Socialista, non diciamo no all'ordine del giorno in esame ma, per le brevi considerazioni che farò di seguito, annunciamo la presenza alla votazione.
Si ritiene, infatti, che i problemi riguardanti le tossicodipendenze siano molteplici e complessi. Gli strumenti per dare ad essi soluzioni vanno ricercate attraverso approfondimenti affrontati in sede più idonee rispetto al Consiglio. Sarebbe più opportuno, prima di dare vita ad iniziative legislative, affrontare in Commissione la problematica sulle tossicodipendenze di cui il contenuto dell'ordine del giorno rappresenta un solo aspetto, per dare risposte più esaustive possibili, supportate da elementi di ricerca scientifica, normativa e comparazione tra le varie esperienze ad oggi esistenti.
In Italia l'approccio al problema è affrontato sul versante della prevenzione e della repressione dello spaccio delle droghe, quindi come contrasto alla criminalità affidato alle forze dell'ordine, e come recupero dalla dipendenze e dal danno psicofisico, con ricoveri in cliniche attrezzate o lungodegenze presso strutture comunitarie private, gestite sia da laici che da ordini religiosi.
Il SerT è la struttura pubblica che, insieme ad altri servizi, opera sul territorio rappresentando un riferimento per centinaia di tossicodipendenti, con funzioni socio-assistenziali e sanitarie che si concretizzano principalmente con la somministrazione di metadone. La sperimentazione delle narcosale sul nostro territorio, come invocato dall'ordine del giorno presentato già qualche tempo fa presso il Consiglio Comunale di Torino e di cui si sta discutendo oggi in Consiglio regionale a mio avviso può rappresentare un tassello importante in questo mosaico di diversi interventi, specie per le forme croniche di tossicodipendenze.
Accolgo anche l'intervento del Consigliere Robotti che è stato, in un certo senso, molto convincente per l'aspetto dell'assistenza al tossicodipendente, per quanto riguarda la trasmissione di malattie gravi tipo l'AIDS, l'epatite B o altre malattie.
La sperimentazione delle narcosale è già stata praticata in altre parti del mondo, con risultati anche lusinghieri e positivi nella riduzione del danno.
Noi non diciamo, quindi, di rigettare questo progetto, ma di sottoporlo ad ulteriori approfondimenti per avere idee e rimedi più chiari ed idonei.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Solidarietà al Consigliere Luca Robotti per i fatti di Asti anche da parte nostra.
Sappiamo che questo ordine del giorno sarà agitato contro di noi con titoloni. D'altronde, i comunisti non vogliono che la polizia municipale si possa difendere e quindi, da oggi in poi, si scriverà che vogliono che la gente si buchi liberamente.
Per auto-prendermi in giro, ricordo di non aver mai fumato una sigaretta in vita mia e mi dà una noia boia quando altri fumano! Fra i mille difetti che ho - difetti tutti visibilissimi - c'è quello che non bevo alcool. Penso di essere l'unico della mia generazione a non essersi mai fatto una canna.
Finite le "auto-prese in giro", credo che nessuno abbia soluzioni e verità; invidio sempre quelli che ne hanno, molto ferree ed estremamente maschie.
Anche il dibattito in Consiglio comunale di Torino ha portato a conseguenze e a valutazioni simili a quelle che vengono espresse oggi.
Il nostro Gruppo esprimerà un voto favorevole a questo ordine del giorno che abbiamo sottoscritto e in ordine al quale abbiamo partecipato alla conferenza stampa indetta dal PdCI alcuni giorni fa.
Mi pare che nella scorsa seduta consiliare alcuni interventi si siano discostati dalla semplice polemica "sì" e "no": non li cito, per non dare voti ad altri, naturalmente, ma molti altri hanno parlato di necessità di chiarimenti, di approfondimenti ulteriori, di esperienze compiute in città della carenza di politiche giovanili, lamentata frequentemente in questo Consiglio, alla quale partecipiamo anche noi...
La proposta è parziale, non certamente risolutiva o miracolistica: si parla di strutture sotto il controllo del Servizio Sanitario pubblico distribuzione di materiale sterile e non infetto (il Consigliere Caracciolo ricordava l'AIDS e l'epatite B); vigilanza e controlli medico- sanitari.
C'è chi dice che questo non cambia la situazione, ma serve semplicemente a riprodurre questo fenomeno. Noi siamo convinti del contrario: una presa di contatto può essere utile per tentare di uscire da questo vicolo cieco rappresentato dalla tossicodipendenza.
Vi sono altre questioni: le comunità di recupero citate dal Consigliere Casoni sono mille e di vario tipo. C'è chi ha sposato (non da oggi, ma da anni) il modello Muccioli; noi non siamo tra questi, anzi ne siamo profondamente critici. C'è chi ha scelto strade completamente differenti.
Le comunità, in molti casi, hanno approcci, modalità e culture diverse.
Ieri c'è stato un dibattito tra il Ministro Giovanardi e Don Gallo, che da alcune decine di anni a Genova conduce una battaglia quotidiana contro questi fenomeni. Quello che Don Ciotti fa è un lavoro che non è solo contro i risultati delle tossicodipendenza, ma cerca di colpire anche lo spaccio e le mafie che sul commercio della droga guadagnano miliardi. Tutti sanno che la vendita di armi, la vendita della droga e la prostituzione sono le tre forme illegali di mercato con le quali si fanno più soldi e con maggior facilità. Di ognuna di queste si continua a parlare, ma mai si fanno atti concreti o si compiono scelte precise.
Noi continuiamo a pensare che il proibizionismo, davanti a un dramma di questo tipo, non abbia mai portato a grandi vantaggi, per cui occorre scegliere altre strade. I risultati sono quelli che si vedono. Quando ero a scuola, i ragazzi mi raccontavano che in qualunque discoteca, anche nella tranquilla provincia di Cuneo, il venerdì e il sabato sera girano "pastigliette" vendute a 10 o 20 euro, che massacrano il cervello.
La polemica sull'alcool naturalmente non può essere generalizzata, ma ricordo che quando il Ministro Ferrero, dell'allora Governo Prodi, disse che l'alcool produceva un numero maggiore di morti rispetto alle droghe, si scatenò un putiferio tremendo (anche in quest'Aula furono presentati ordini del giorno in merito).
Siamo davanti non tanto a ipocrisie, quanto a culture completamente differenti, che però si dovrebbero misurare sui risultati scarsi che alcune politiche hanno condotto in questi anni, all'interno delle quali mettiamo anche la legge Fini-Giovanardi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Sono le ore 18.25, per cui cercherei di accelerare i nostri lavori che anche oggi, temo, non produrranno nulla di utile, per specifiche scelte della maggioranza, a cui noi, evidentemente, ci assoggettiamo.
Su questo ordine del giorno, come ho già detto in ambito di discussione di merito, voteremo convintamente contrari. Riteniamo di aver contribuito in tal senso il discorso evidentemente è solo rimandato - ad un esame più serio e meno strumentale dell'argomento, proponendo un compito che è classico dei Consiglieri, che è un disegno di legge sul tema, sul quale ove ci fossero dei dubbi anche in questo dibattito non scelto da noi, ma proposto da un collega della maggioranza, e posto in essere da un Ufficio di Presidenza presieduto da forze di maggioranza e gestito prevalentemente da Consiglieri di maggioranza, ci siamo semplicemente assoggettati.
Si parla, come dicevo, di un disegno di legge che, fra l'altro, arriva da lontano, ossia da posizioni antiproibizioniste, perché non si illudano alcuni colleghi di maggioranza che l'antiproibizionismo sia solo una componente di sinistra. Esiste una forte componente liberale (non di oggi) che si riconosce - io sono fra questi, sia ben chiaro - con una certa fatica, all'interno di uno schieramento che, invece, ha (la maggioranza ha quasi dappertutto, tranne che in quest'Aula) una prevalenza invece proibizionista.
A nostro avviso, l'ordine del giorno che ci viene oggi proposto è invece, un elemento tattico, un elemento di ricerca di identità legittima che abbiamo ovviamente consentito a discuterne e su cui votiamo contrari.
Traggo solo delle conseguenze politiche: siccome in linea teorica questa è l'Assemblea legislativa che dovrebbe governare il Piemonte, noi certamente qualche considerazione politica sull'esito del voto la trarremo perché non crediate che sia così semplice fare legittime manifestazioni di identità, che si debbono fare, ma che non sono del tutto gratuite.
Quindi oggi constateremo con attenzione se e in che misura esiste una maggioranza attorno ad un disegno (in questo caso un ordine del giorno).
Riteniamo che la maggioranza non ci sia, se abbiamo ascoltato correttamente le dichiarazioni di voto.
un segno che valutiamo con una certa attenzione, perché nonostante vi sia una presenza valida da parte della Giunta (è un organo collettivo) registriamo l'assenza dell'Assessore competente specificamente per materia nulla togliendo ai colleghi...



BURZI Angelo

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente (fuori microfono)



BURZI Angelo

Sono preparatissimo!



BURZI Angelo

Certo, non lo escludo.
Poi ho precisato che la Giunta è un organo collettivo, quindi non ho niente da eccepire sulla forma, molto ho da eccepire sulla sostanza politica.
Si voti, si faccia in modo che questo ordine del giorno, se gli esiti sono quelli delle dichiarazioni, non passi tra ipocrisie, astensioni e non presenze, poi si passi agli argomenti successivi.
Certo, noi verifichiamo una volta di più come la maggioranza, anche su temi come questi, non esista. Abbiamo appena terminato una Conferenza dei Capigruppo dove si è dibattuto in maniera formale, evitando, a nostro avviso, un tema sostanziale, quello dell'accesso agli atti conseguentemente la trasparenza di gestione del denaro pubblico, che, a nostro avviso, deve essere, invece, illimitatamente disponibile sia ai Consiglieri che ai cittadini, ma su questo argomento torneremo.
Crediamo che questo ordine del giorno - ahimè - non abbia alcun esito per coloro (soggetti, famiglie, associazioni) che attorno al problema delle tossicodipendenze operano con grande fatica, pur con punti di vista diversi e talora con momenti di ideologia anche contrapposti. Una cosa inutile non è grave, andiamo avanti, rimane l'esito politico.
Oggi, abbiamo impiegato parte della giornata per dibattere su un tema scelto dalla maggioranza, che è inutile, a scopo d'identità. Crediamo che quanto prima ci saranno momenti in cui anche la forza di opposizione avrà la necessità di esprimere i propri punti di vista su questioni diverse da quelle all'o.d.g., ci dispiacerebbe se quel giorno venissimo tacciati di occupare indebitamente lo spazio dell'Aula, perché è esattamente quello che in questa fase è avvenuto.
Se la Giunta ha qualcosa da dire sull'argomento, bastava che facesse la Giunta, cioè governasse. Se la maggioranza fosse compatta, dovrebbe proporre dei progetto o dei disegni di legge. Le manifestazioni di identità sono legittime, come tali le abbiamo consentite, ma non sono gratuite.
Quindi, anche questa, non essendo gratuita, avrà le sue conseguenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, il Consigliere Burzi mi sta sobillando dicendo che potremmo cambiare idea e votare a favore, ma questo è un fatto assai improbabile, specie dopo le dichiarazioni del collega Chieppa, ideatore di questo ordine del giorno alquanto bizzarro.
Nel mio precedente intervento in discussione generale, la scorsa settimana, avevo chiesto se il collega Chieppa era in grado di rispondermi in merito a quale sostanza avrebbero utilizzato per drogarsi coloro che si sarebbero recati in queste narcosale, se la droga acquistata abitualmente dai loro spacciatori di fiducia, rischiando di morire, se era stata tagliata male o se addirittura non era eroina, ma sostanze tossiche, oppure se l'avrebbe fornita il Sistema Sanitario Regionale, chiaramente a spese dei contribuenti.
La risposta non c'è stata, quindi non posso sinceramente capire quali sono le reali intenzioni del collega, perché, in un caso, fornire gratuitamente droga, nello specifico eroina, sarebbe reato; nell'altro caso...



ROSSI Oreste

CHIEPPA Vincenzo (fuori microfono)



ROSSI Oreste

reato!



ROSSI Oreste

Infatti gliel'ho chiesto e non è arrivata risposta, collega Chieppa.



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Chieppa!



ROSSI Oreste

Nell'altro caso, potersi recare in una stanza del buco con droga propria, rischiando la vita, mette sinceramente in seria difficoltà sia gli operatori sanitari, che, in teoria, devono lavorare in queste strutture sia le persone che, votando questo ordine del giorno, indicherebbero alla Giunta di procedere in tale direzione.
Vede, collega Chieppa, mi preoccupa poco che in Inghilterra ci siano le stanze del buco, anche perché in Inghilterra, se non sbaglio - e mi preoccupa di più - si è verificato il maggior numero di violenze tra minorenni che nell'intera Europa - a Londra in particolare - quindi vuol dire che qualche problema l'Inghilterra ce l'ha, anzi, ha un peggioramento del problema. Non mi pare che in Olanda, dove addirittura le droghe leggere sono liberalizzate, la situazione sia migliorata, anzi, tutti i dati danno in aumento l'uso di droghe per quanto riguarda questo paese.
Non credo che il nostro Piemonte abbia bisogno di stanze del buco.
Credo che il nostro Piemonte necessiti di mirate politiche economiche e sociali per cercare di recuperare coloro che fanno uso di sostanze stupefacenti, leggere o pesanti che siano, molto più le pesanti, perch sono molto più dannose per i soggetti, ma, per quanto ci riguarda, sia le leggere che le pesanti. Quindi, occorrono fondi mirati e interventi sul territorio per il recupero di queste persone, anche obbligato - ahimè, sì.
In questo caso, vado contro il mio ideale comunque liberista, perch ritengo che non sia lecito permettere alle persone di iniettarsi eroina nelle vene. Per quanto mi riguarda, dovrebbe essere considerato reato queste persone dovrebbero essere prese - non incarcerate, ci mancherebbe altro! - e condotte in strutture sanitarie adeguate per l'obbligatorio recupero e reinserimento nel mondo civile, per cercare di salvargli la vita, non per vietare loro una libera scelta, ma per cercare di vietare loro di farsi del male, anzi, tanto male, che spesso e volentieri è un male che li porta alla morte.
Caro collega Chieppa e colleghi firmatari di questo ordine del giorno su argomenti di questo tipo ci avreste trovati assolutamente consenzienti perché dire: "Prendiamo queste persone, obblighiamole al recupero e, mentre seguono un progetto di recupero obbligatorio, seguiamoli e forniamo loro della droga non tagliata, ma curativa, che possa, diminuendo la concentrare volta per volta, portarli a droga zero" ci vedrebbe assolutamente consenzienti.
Certo, non possiamo essere favorevoli rispetto ad un progetto che dice: "Cari drogati - o malati, perché sono comunque malati - fate una bella cosa, invece di drogarvi in un giardino, venite a drogarvi tra le mani e le braccia di mamma Sistema Sanitario Regionale del Piemonte, vi diamo il calduccio, il lettino, l'ago, il laccio, drogatevi pure, dopodiché, quando avete finito di drogarvi, un bel calcio nel 'culo', fuori dalla struttura e andate dallo spacciatore a comprare un'altra dose per tornare di nuovo a drogarvi qui da noi".
Sono sicuramente idee diverse quelle che ci contrappongono. Mi auguro che il vostro ordine del giorno venga bocciato dalla quasi unanimità dei Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per dichiarazione di voto.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, il voto di Alleanza Nazionale sarà contrario rispetto a questo ordine del giorno, come abbiamo già fatto presente negli interventi in discussione generale, però - mi rivolgo ai colleghi del centrosinistra - ritengo doveroso fare una valutazione, assumendo un po' il ragionamento del collega Burzi.
Se questa è una priorità che il centrosinistra ha individuato, quindi l'ordine del giorno, in quanto prioritario, è stato discusso e viene approvato, allora è legittimo che una maggioranza individui alcune priorità, le metta in discussione e occupi parte della seduta pomeridiana del Consiglio regionale per discutere di questo tema. Dunque, in qualche modo, si prosegua pure con i lavori in modo ordinato, l'ordine del giorno lo fa la maggioranza...



(Commenti del Consigliere Chieppa)



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Chieppa.



VIGNALE Gian Luca

Il collega Chieppa sa...



(Commenti del Consigliere Chieppa)



PRESIDENTE

Collega Chieppa, a lei non è consentito questo comportamento, essendo membro dell'Ufficio di Presidenza! Per cortesia, lasci terminare il discorso o si accomodi fuori dall'aula.
Grazie.



VIGNALE Gian Luca

Si ricordi che è anche un Questore.



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Come no!



PRESIDENTE

L'incarico di Questore non è più stato affidato al Consigliere Chieppa.



VIGNALE Gian Luca

Si ricordi che fa parte dell'Ufficio di Presidenza, comunque mi interrompa quando vuole.
Volevo proseguire il ragionamento. È pur vero che è datato 14/10/2007 quindi ha da poco compiuto un anno, ma il collega sa bene che ci sono ordini del giorno, che magari noi, come molti altri Gruppi consiliari riteniamo davvero prioritari, che giacciono lì da alcuni anni e probabilmente non verranno mai discussi nel corso della legislatura.
Quindi, i colleghi sanno bene che quando un ordine del giorno viene posto in discussione è perché si ritiene che sia prioritario e debba essere approvato, pertanto l'ordine del giorno viene approvato a maggioranza delle forze di centrosinistra, ma alcuni colleghi hanno fatto dei distinguo rispetto al voto. Se ciò non fosse, è diverso, perché significherebbe che è consentito ad alcuni, magari perché hanno sollevato all'interno della maggioranza la necessità di sottolineare una posizione che è più legata alla sinistra radicale, ma questo non importa, non mi interessa fare le valutazioni che vanno fatte in maggioranza e riservarmi uno spazio del Consiglio regionale perché i partiti politici, legittimamente o meno - e questa è una scelta che possiamo fare oggi vedendo l'esito del voto abbiano lo spazio per discutere di quella che è una loro priorità, per esempio il tema che, se e quando vorremo discutere anche di Regolamento sta all'interno del ragionamento dello "Statuto delle opposizioni" che i colleghi del Gruppo di Forza Italia hanno presentato.
ovvio che, non essendo questo oggi regolamentato, se l'ordine del giorno non viene approvato, dovrà riguardare tutti. Pertanto, continuiamo successivamente con un'iscrizione all'o.d.g. e con una discussione di un documento che interessa i Gruppi della minoranza (non dico di AN), oppure si sappia che, nella seduta pomeridiana del prossimo martedì, non discuteremo di Comunità montane, bensì di un ordine del giorno che i Gruppi della minoranza intenderanno segnalare alla maggioranza per discuterne.
Poi le proposte potranno essere bocciate, se non c'è una maggioranza all'interno del Consiglio che intende sostenerle - lo vedremo - ma non si può pretendere di "fare le marchette" e andare anche a casa gratis! Se questa è una marchetta, ergo se viene respinta, per quanto ci riguarda il Consiglio è chiuso. Vogliamo mettere all'o.d.g. il Mauriziano? Parleremo di Mauriziano nei modi più vari e con gli emendamenti sulle relazioni dei colleghi, di minoranza e di maggioranza.
Questa non è una modalità accettabile. Ripeto: o è una priorità e viene accolta, oppure le marchette si fanno da una parte e dall'altra. Se le marchette sono garantite a singoli Gruppi - che avranno già pronto il comunicato stampa - non importa che l'ordine del giorno venga approvato oppure respinto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 801, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerata la necessità di sostenere tutte quelle pratiche finalizzate al contrasto dell'uso di sostanze stupefacenti, alla tutela sanitaria, al recupero e al reinserimento dei soggetti tossicodipendenti alla tutela della salute della popolazione dalla diffusione di patologie emotrasmissibili verificato che in numerosi paesi europei, da molti anni, sono state avviate sperimentazioni per l'istituzione delle cosiddette narcosale, luoghi protetti e sicuri presso i quali i soggetti dipendenti da sostanze stupefacenti ricevono sostegno e aiuto dal Servizio in oggetto i risultati di queste sperimentazioni in atto in quei Paesi appaiono molto positivi in relazione ai risultati ottenuti impegna la Giunta a presentare, in tempi ragionevolmente brevi, un provvedimento finalizzato all'istituzione, in via sperimentale, di stanze del consumo sul territorio regionale, secondo le seguenti linee guida: strutture sotto il diretto controllo e gestione del Servizio Sanitario Regionale presenza di personale altamente professionalizzato con il compito di avvicinare i soggetti tossicodipendenti "agganciandoli" strutturalmente a progetti di recupero e reinserimento distribuzione di materiale iniettivo sterile a titolo gratuito vigilanza e controlli medico sanitari rivolti agli utenti delle narcosale istituzione di un tavolo di concertazione tra Regione, associazioni degli utenti e Organizzazioni sindacali finalizzato alla definizione del puntuale progetto di avvio della narcosale sul nostro territorio" .
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 10 Consiglieri hanno votato NO 13 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Passiamo al punto 5) all'o.d.g., inerente a "Proseguimento determinazioni in ordine alle relazioni della Commissione Mauriziano, ai sensi dell'art. 31 lettera a) dello Statuto 'Definizione delle relazioni e dei rapporti intervenuti, a partire dal 1999 ad oggi, tra l'Ordine Mauriziano, la Regione Piemonte e lo Stato, che hanno determinato il dissesto dell'Ente'".
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Mi sembra che il Presidente non abbia ben colto il commento che il collega Vignale aveva fatto. Lo voglio riproporre in maniera più civile.
Qualora non lo fosse, posso benissimo proporre un'inversione, ma vorrei evitare di essere obbligato a farlo.
Crediamo che qualche considerazione politica, stante l'esito che si è appena manifestato, sia da suggerirsi un po' a tutti. Ove questa considerazione politica non porti, da parte dell'Ufficio di Presidenza all'utilità di considerare chiusa la riunione di oggi - cosa che suggerirei, tenuto conto che, tra l'altro, sono le 18.44 - mi vedrei costretto a proporre un'inversione all'o.d.g.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno relativo alla commemorazione di Oriana Fallaci - che mi secca che quest'Aula non abbia mai potuto commemorare - mi pare che il tempo sia maturo per questo come per altri ordini del giorno.
Scelga l'Ufficio di Presidenza se dibattere attorno ad una serie di inversioni che non avremmo difficoltà a proporre fino alle ore 20, o se considerare più utilmente chiusa la riunione di oggi.
Se non sbaglio, domani pomeriggio avete una riunione di maggioranza quindi, vedete voi come impiegare utilmente quest'ora e 45 minuti che rimane, se con delle inversioni o se cominciando le riflessioni. Per noi è indifferente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Credo anch'io, come avevo detto nel precedente intervento, che il problema non sia certo relativo ad un aspetto di conduzione. Il Presidente ha seguito l'o.d.g. né abbiamo eccepito sull'ordine del giorno, perch ritenevamo che la maggioranza, come avevamo detto in precedenza, in una delle due ipotesi avesse ritenuto prioritaria questa discussione.
Visto che abbiamo capito che così non era, ma che era una questione di visibilità da parte di qualche Gruppo consiliare, credo sinceramente che non vi siano le condizioni per proseguire, al di là dell'ora.
vero che avremmo ancora un'ora a disposizione ed è un tempo che non ci consente certamente di concludere la discussione relativa al Mauriziano ma credo che questo aspetto andrà poi affrontato nella Conferenza dei Capigruppo, che credo sia convocata per domani.
Ripeto, e mi rivolgo al Presidente e ai colleghi: credo che in qualche modo si debba istituzionalizzare, ancorché il Regolamento non lo preveda una sessione una tantum in cui si discutono due ordini del giorno (uno presentato dalla maggioranza e uno presentato dall'opposizione), dove ognuno legittimamente esprime le proprie valutazioni. Ciò attualmente non accade, perché ricordo che, nelle ultime venti sedute, questo Consiglio ha approvato sì qualche ordine del giorno, ma era in coda, in apertura o durante, oppure erano ordini del giorno condivisi dalla quasi totalità dei gruppi e sui quali praticamente non si faceva nemmeno una discussione.
Salvo gli ordini del giorno collegati alle leggi, che sono un altro aspetto e che per Regolamento non si possono non discutere, credo che fossero mesi e mesi che questo Consiglio non dedicasse alcune ore a discutere un ordine del giorno. E non dico che ciò sia sbagliato; dico soltanto che se si ritiene di dedicare del tempo alle discussioni delle mozioni, siano esse presentate dalla maggioranza o dall'opposizione, va data una regolarità, ancorché non sia presente nel nostro Regolamento.
Pertanto, credo sia opportuno che continui questa interessante discussione del pomeriggio, andando ad intervenire su un'altra priorità per i piemontesi, quella che ha presentato il collega Burzi, così com'è stata un'assoluta priorità per i piemontesi discutere l'ordine del giorno che abbiamo discusso e votato fino a pochi minuti fa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Concordo in pieno con gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto, quindi anch'io le chiedo di valutare l'ipotesi di rinviare alla prossima settimana il seguito della discussione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente. Non ho l'ambizione di interpretare il pensiero di tutti i Gruppi di maggioranza. Rilevo solo due questioni.
La prima. Non capisco dove stia l'aspetto propagandistico o "marchettaro" - per usare i termini del Consigliere Vignale - nella discussione avviata con l'ordine del giorno che già discutemmo nella scorsa seduta e che si è concluso oggi.
Non capisco dove stia l'aspetto propagandistico, perché a me pareva già molto chiaro; poi, ci sono delle battaglie che uno fa, perché è giusto farle, ma mi pareva già chiaro la volta scorsa - tanto più oggi - che quell'ordine del giorno non era esattamente scritto per fare un comunicato stampa subito dopo.
Siamo "andati sotto", però non credo ci sia da celebrare una sconfitta forse, per un certo tipo di politiche che questo Consiglio poteva avviare c'è stata una sconfitta, ma pazienza! Non capisco, però, dove stia l'origine; forse sta altrove la polemica che si tenta di coprire con questo tipo di passaggio. Io, però, non sono d'accordo.
Seconda questione. Con un po' di ritardo, ho imparato a conoscere il Regolamento e capisco che questa sera non ci muoviamo più di qua e probabilmente andremo a casa. Faccio notare, però, che la scorsa settimana quando si iniziò a discutere di Mauriziano - lo dico anche per dimostrare il mio forte disappunto sul fatto che questa sera non si vada avanti sul tema Mauriziano, perlomeno che sia agli atti - lo si fece con una sorta di gentlemen's agreement, dicendo: poiché il Consigliere Pedrale non è presente, iniziamo la discussione e la rinviamo alla settimana prossima.
Perché sembra che ci sia sempre qualcuno scorretto, che mette i piedi sulla testa alla minoranza! Lo dico soprattutto per il verbale, perché non credo ci sia molto spazio per una discussione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Solo una breve dichiarazione, per sgombrare il campo: non avevo firmato l'ordine del giorno precedente, però ritenevo giusto sostenerlo, così come ho fatto, in quest'Aula.
Da parte mia non c'era alcuna intenzione di fare "marchette" di nessun tipo; non c'era neanche l'intenzione di verificare quanto "tenesse" questa maggioranza o di distinguere la stessa.
Ritengo che la cosa più preziosa che oggi ha la nostra Regione sia quest'alleanza politica che sostiene la Presidente Bresso e, per quanto mi riguarda, non c'è alcuna incrinatura o elemento di difficoltà all'interno della maggioranza.
Questa maggioranza deve andare avanti, in modo coeso, così com'è andata avanti sino adesso. Credo, però, sia opportuno che, in alcune fasi, ci sia la possibilità - anche da parte dei colleghi di minoranza - di esprimere un punto di vista che magari non è quello univoco, coordinato e concordato all'interno della maggioranza, ma che è di una parte di essa.
Vi prego, almeno per quanto riguarda la mia persona, di non strumentalizzare questa discussione, perché io non vedo proprio nulla contro la nostra coalizione e, per quanto mi riguarda, non è un voto contro il Partito Democratico o per voler mettere in difficoltà il Partito Democratico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Per quanto riguarda l'ordine del giorno, ne abbiamo parlato in tre sedute di Consiglio regionale, quindi mi astengo da ogni commento.
Concordo, invece, con quanto sosteneva il collega Deambrogio, cioè che nello scorso Consiglio regionale abbiamo sospeso la discussione sul Mauriziano, perché mancava il relatore di minoranza. Adesso, siamo costretti a rinviare l'argomento perché è tardi. Non finiamo quasi mai alle 20, anche se il Consiglio regionale è convocato sino alle 20. Nella scorsa legislatura abbiamo finito sempre tra le 20 e le 20.30, quindi lavoravamo fino all'ora in cui terminava la convocazione.
Faccio ancora una proposta, dopodiché, se non va bene, andremo a casa anche se mi dispiace rinviare un argomento importante, che ha occupato mesi di lavoro in Commissione.
Rivolgo ai colleghi questa valutazione: la Commissione sul Mauriziano ha lavorato molti mesi, con tantissime audizioni, e questo lavoro ha portato ad una relazione di maggioranza e ad una relazione di minoranza. Si ritiene - naturalmente tutto è legittimo - che tutti i Consiglieri regionali debbano intervenire sulle relazioni? Se è così, andiamo a casa e abbiamo risolto il problema.
Credo di interpretare la maggioranza - almeno lo spero - dicendo che noi abbiamo svolto una relazione di maggioranza e pertanto ci riconosciamo in essa. Credo che anche all'interno della minoranza sia così: la relazione del collega Pedrale spero sia condivisa da tutti i Gruppi della minoranza.
Se si ritiene opportuno svolgere più interventi, andiamo a casa e ne discuteremo la prossima volta, ma mi chiedo: è assurdo pensare che, dopo la relazione di maggioranza, ci sia la relazione di minoranza e poi si passi al voto, perché c'è una condivisione delle due relazioni, da una parte e dall'altra? Ho solo fatto un ragionamento; se è sbagliato, lo ritiro e si va a casa.
Mi spiace, perché sarebbe stata nostra intenzione chiudere questa seduta di Consiglio con il voto sulle relazioni sul Mauriziano. È - ripeto una questione importante, che ha impegnato la Commissione per molti mesi.
Se non è così, con rammarico chiudiamo il Consiglio regionale; forse avremmo potuto chiuderlo in un modo migliore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Non faccio pronostici, però so che, per quanto riguarda il tema del Mauriziano, quando inizieremo - sono certo che ci saranno - oltre alla lettura della relazione di minoranza, che se non ricordo male è fatta di quattro pagine, quindi occuperà otto minuti, sono previsti tre interventi perché so che ci sono tre colleghi, uno dei quali sono io, che intendono intervenire.
Poi, evidentemente, non abbiamo fatto delle inchieste né delle previsioni e non escludo che altri colleghi di opposizione o di maggioranza intendano intervenire in merito ai nostri interventi, perché questo sta nella sovranità dell'Aula.
Per quanto ci attiene - ripeto - ci saranno almeno tre interventi pertanto, per ripetere una cosa che abbiamo detto anche in un altro momento, perché non vorrei che qualcuno andasse via con le idee confuse, la Commissione sul Mauriziano l'abbiamo chiesta noi, quindi è un tema che ha una paternità di opposizione, che riconosciamo e manteniamo.
Per essere molto chiari, se per una volta iniziassimo la seduta di Consiglio - senza che questo sia di critica a nessuno, perché è capitato anche a noi, molte volte - alle 10 del mattino, per quanto attiene ai tre interventi previsti - quelli non previsti evidentemente avranno il tempo della non prevedibilità - in mezz'ora si potrà arrivare alla conclusione degli stessi ed eventualmente al voto differenziato - come probabilmente sarà - nell'ambito delle due relazioni.
Il tema, collega Muliere e colleghi che avete parlato prima, è quello che ha posto il Consigliere Vignale, che avevo posto anch'io in maniera diversa, e riguarda la priorità dei temi che qui si discutono. Delle narcosale abbiamo discusso; escludo che sia un tema che abbiamo scelto noi ed escludo che l'abbiamo messo noi nell'ordine degli interventi e nella priorità che l'Aula si è data, e che noi abbiamo accettato partecipando attivamente alla discussione ed elaborando delle proposte, non facendo alcun intervento ostruzionistico e constatando l'esito che abbiamo già accertato. A noi sembra (può darsi che dagli altri non venga condiviso) che non meriti, da parte nostra, nessuna riflessione politica, perché non è altro che la constatazione di qualcosa che sapevamo già, se non ritenete di non pensarci sopra e di andare avanti, come diceva il collega Robotti esattamente in questa maniera, coesa fino alla fine.
Ci auguriamo che così avvenga, perché se le cose vanno avanti in questo modo, alla fine è esattamente quello che vogliamo. Non ci sembra che ci siano le condizioni politiche temporali, alle 18.59, per svolgere il tema della relazione sul Mauriziano.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Il Consigliere Burzi ha già anticipato alcuni punti su cui volevo intervenire.
Volevo dire al collega Muliere che nella riunione in cui anche lei Presidente, era presente, abbiamo detto che l'ordine del giorno lo formulasse pure la maggioranza. Noi registriamo quelle che sono le priorità della maggioranza. Se siamo arrivati alle 19 di sera e non è stato possibile parlare del Mauriziano, di certo non può essere imputato a noi.
Piuttosto, si faccia in modo che il Mauriziano venga posto con certezza nell'ordine del giorno come primo punto di una seduta. Se poi, invece tutte le volte c'è la gara ad infilare temi che nessuno ha sollecitato e che noi registriamo, evidentemente è perché la maggioranza ha ritenuto fossero messe in quell'ordine per procurare questi esiti di voto.
Auspico che la vostra riunione di domani pomeriggio vi faccia ragionare su quali sono, anche per voi, le vere priorità. Alle riunioni di Capigruppo abbiamo sempre detto le testuali parole: "Fate l'ordine del giorno e noi registriamo quello che fate voi". Non abbiamo problemi a mettere l'Ordine Mauriziano al primo punto del prossimo Consiglio regionale. Lo dico oggi e lo ridirò domani alla Conferenza dei Capigruppo.
Se si vuole farlo, non si trovino le scappatoie alle sette di sera dopo aver parlato per quattro ore di narcosale: mi sembra veramente una presa in giro.



PRESIDENTE

Sembra che non ci siano le condizioni per procedere.
Resta intesa la Conferenza dei Capigruppo di domani, che vedrà come calendarizzare le prossime sedute, tenendo conto anche dei termini vincolanti.
La Conferenza dei Capigruppo è convocata domani alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.02)



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