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Dettaglio seduta n.366 del 14/10/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


COTTO MARIANGELA



(Alle ore 10.00 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 10.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che il giorno 7/10/2008, sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 30/09/2008. Se non ci sono osservazioni si considerano approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Cavallaro, Moriconi Placido, Robotti, Rutallo e Spinosa.


Argomento: Variazioni di bilancio

b) Deliberazione di variazioni bilancio previsione 2008


PRESIDENTE

La Giunta regionale, in data 7/10/2008, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24, della legge n. 7/2001, ha trasmesso n. 11 deliberazioni del 9/09/2008, di variazione al bilancio di previsione.
Gli allegati sono a disposizione per l'Ufficio Aula.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Larizza, di una sollecita risposta all'interrogazione n. 2340 del Consigliere Larizza, inerente a "Cassa integrazione alla FIAT Auto di Mirafiori"

Argomento: Università - Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Auddino e del Consigliere Chieppa, di una comunicazione della Giunta regionale in merito alle possibili ripercussioni in Piemonte del decreto legge n. 112, inerente a "Disposizioni urgenti in materia di istruzione e Università" (riforma Gelmini)

Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Cavallera e del Consigliere Leardi, di una comunicazione della Giunta regionale in merito alla copertura finanziaria per il "Programma casa"

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Richiesta, da parte del Consigliere Caramella e del Consigliere Monteggia di una sollecita risposta all'interpellanza n. 2455 del Consigliere Caramella, inerente a "Servizi di ostetricia e ginecologia dell'Ospedale Maggiore di Novara"

Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Burzi, di una comunicazione della Giunta regionale in merito alla copertura finanziaria per il "Patto per lo sviluppo sostenibile del Piemonte"

Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Vignale, di una comunicazione della Giunta regionale in merito all'eventuale capitalizzazione di imprese piemontesi da parte della Regione Piemonte

Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Leo, di un'espressione del Presidente del Consiglio regionale in merito all'articolo del Consigliere Boeti intitolato "Io, Mastella e il voto di scambio", pubblicato sul quotidiano La Stampa dell'8 ottobre 2008


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Larizza, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente. Per sollecitare una risposta all'interrogazione n.
2340, da me presentata l'8 luglio u.s., inerente alla ripresa della cassa integrazione alla FIAT.
Dalla presentazione dell'interrogazione ad oggi, come abbiamo constatato, la situazione si è aggravata ulteriormente, coinvolgendo diversi settori produttivi della FIAT, al di là del montaggio finale, che era stato coinvolto inizialmente.
L'Amministratore Delegato, Sergio Marchionne, sostiene che, con ogni probabilità, sono da rivedere gli obiettivi del 2009.
La crisi finanziaria in corso, che - come abbiamo visto - ha il suo epicentro negli USA, tempio della teoria e - ahimè - delle pratiche neoliberiste, ha fatto correre tutti i Governi al capezzale del capitale finanziario, io dico giustamente.
La Confindustria lancia l'allarme recessione per il 2009. L'ultima ulteriore riduzione dei redditi, che può derivare dal dilagare della cassa integrazione, non fa certo ben sperare sulla facile ripresa, a breve termine, della nostra economia reale.
Non basta, ovviamente, un ottimismo di facciata, come quello del Presidente del Consiglio, per farci stare tranquilli circa le conseguenze della crisi finanziaria sulla situazione economica reale e sulla produzione.
In attesa di una più organica discussione in Consiglio regionale sulla situazione economica e sociale del Piemonte, da me sollecitata già nel luglio scorso ed accolta dall'Ufficio di Presidenza, ritengo sia utile rispondere, di volta in volta, anche alle situazioni più specifiche.
In questa fase di grave crisi, è auspicabile che si presti, almeno da parte delle Istituzioni, la stessa attenzione al capitale umano di quella che giustamente si sta prestando al capitale finanziario.



COTTO MARIANGELA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Auddino, sull'ordine dei lavori.



AUDDINO Angelo

Grazie, Presidente. Volevo porre una questione soprattutto all'attenzione dell'Assessore Pentenero (so che oggi è a Roma per motivi istituzionali), per chiedere se può informare l'Aula relativamente ai gravi problemi che sta attraversando il mondo della scuola, a tutti i livelli.
Nella Città di Torino e in tutto il Piemonte, così come nel resto d'Italia, assistiamo quotidianamente a manifestazioni, dalle scuole materne alle Università.
La riforma Gelmini e i tagli che il decreto legislativo, in discussione in Parlamento, impone, si ripercuoteranno probabilmente in modo pesante nella nostra regione. Si parla di tagli di scuole materne, elementari medie e superiori.
Sarebbe opportuno parlarne anche in quest'Aula ed avere una proiezione per sapere cosa succede, anche perché uno dei punti principali è quello di eliminare le scuole con meno di 50 allievi. Questo, per un territorio come quello del Piemonte, soprattutto nei paesi di montagna o delle vallate significa la chiusura di parecchie scuole e comporta l'assenza di una struttura importante per la vita dei ragazzi e per il futuro del Piemonte.
Ritengo opportuno per tutti che l'Assessore venga a riferire - appena possibile - di questo decreto e delle ripercussioni che si potrebbero avere in Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Abbiamo avuto un ritorno di fiamma, per quanto riguarda la disponibilità finanziaria del "Programma casa".
Volevo chiedere una comunicazione urgente all'Assessore Conti o all'Assessore al bilancio (forse sarebbe più competente, parlando di risorse, l'Assessore al bilancio), perché si ignora che, con la legge finanziaria regionale dello scorso anno, la legge n. 9/2007, è stato definito un articolo nel quale si fa la ricognizione dei mezzi finanziari per finanziare il Programma. Nel bilancio 2007/2009 c'è anche un'articolazione delle risorse, che vengono reimpostate per questa finalità.
Ci sono tantissimi fondi statali ancora da reimpostare e questa è una scelta politica che la Giunta Bresso compie dal 2005, quella di reimpostare prioritariamente per una finalità, piuttosto che per un'altra.
Anziché lanciare messaggi che lasciano intravedere ammanchi o sperperi di denaro pubblico, sarebbe meglio dare attuazione alle leggi e agli articoli che il Consiglio ha già approvato.
Pertanto, Presidente, chiedo una comunicazione della Giunta - non so chi la rappresenta in questo momento - nel corso di questa seduta. Grazie.



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

Gli Assessori Migliasso e Ricca hanno sicuramente ascoltato con attenzione le sue osservazioni. L'Assessore Ricca, in ogni caso, si fa carico di trasmettere la richiesta alla Presidente della Giunta regionale in modo che possa essere oggetto d'informativa.
Ha chiesto la parola il Consigliere Caramella; ne ha facoltà.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente. Avrei gradito la presenza dell'Assessore alla sanità, Artesio, poiché considero opportuno non lasciare passare il tempo in merito alle questioni che si sono recentemente lette e per le quali ho presentato un'interpellanza soltanto una settimana fa.
Sollecito, pertanto, una risposta a quest'interpellanza, ma, in particolar modo, desidero sottoporre all'attenzione della Giunta e dell'Assessore Artesio la questione relativa al Primariato di ginecologia e a ciò che sta accadendo all'interno dell'Ospedale Maggiore di Novara. Mi riferisco a tutto quello che è stato riportato da alcuni quotidiani e giornali locali, in particolar modo da Tribuna Novarese.
A prescindere da ciò che si è letto, ho potuto constatare di persona che ci sono diverse tensioni; ormai è un fatto palese - se ne è discusso palesemente in città e in provincia - che un importante Primario, che peraltro è un accademico dell'Università di Novara, si sia concesso la libertà di indicare un suo stretto parente - un cognato - come possibile Direttore del Dipartimento di cardiochirurgia.
Questo ha certamente sconvolto gli equilibri e ha creato molta tensione ma, soprattutto, ha creato attenzione da parte della popolazione. In un momento già difficile come questo, difficile sotto tutti i punti di vista ovviamente non discuto di quello economico, che conosciamo e sappiamo essere in questo momento veramente disastroso - iniziano a mancare dei punti fermi, delle certezze...



PRESIDENTE

Consigliere, la prego di formalizzare la sua richiesta.



CARAMELLA Luca Giuseppe

La situazione che si è verificata non ha avuto da parte di nessuno - n dalla Giunta né dall'ospedale - delle prese di posizione chiare, quindi deve essere assolutamente chiarita in modo molto esplicito da parte dell'Assessore, per comprendere se è vero ciò che si è letto, se sono stati presi dei provvedimenti nel caso in cui fossero vere le voci apparse sui giornali; oppure, se fossero corrispondenti al falso, per prendere provvedimenti perché questo non accada più.
Tutto ciò getta fango sull'attività non solo della Regione, ma della sanità regionale e nazionale. Crea un'immagine negativa per la nostra Regione.



PRESIDENTE

Consiglieri, ci sono diversi interventi sull'ordine dei lavori, ma vi prego di formalizzare le richieste. Se questo spazio viene utilizzato per momenti di interventi sul merito dei discorsi, fuoriusciamo dai vincoli del Regolamento. Vi chiedo di formalizzare le richieste Ha chiesto di intervenire il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Presidente, vorrei solo rimarcare la questione sull'ospedale di Novara.
Il direttore dell'ASL di Novara ha dichiarato in un'intervista di non voler entrare nel merito delle indicazioni dei primari, ma è altrettanto vero che era già successo che all'ospedale di Novara vi fossero situazioni piuttosto particolari. Ero già intervenuto sul fatto che il Direttore dell'ASL avesse indicato - l'Assessore Artesio ci diceva attraverso un concorso regolare ma, guarda caso, il Direttore...



PRESIDENTE

Consigliere, per cortesia!



MONTEGGIA Stefano

Presidente, hanno parlato tutti, se lei mi interrompe, chiudo il mio intervento e la ringrazio.



PRESIDENTE

Consigliere Monteggia, non voglio interromperla, ma la prego di formalizzare la richiesta.



MONTEGGIA Stefano

La richiesta è che l'Assessore Artesio intervenga anche sull'ospedale di Novara.



PRESIDENTE

Chiede comunicazioni all'Assessore sui fatti che stanno succedendo a Novara.



MONTEGGIA Stefano

Sì, Presidente. Sono emerse situazioni poco chiare, per cui alcuni reparti sono in difficoltà, ma l'ospedale di Novara è uno degli ospedali in Piemonte che ha sempre funzionato. Facendo così e creando delle diatribe all'interno delle varie specializzazioni, non si va da nessuna parte.
vero che c'è un Direttore, ma è anche vero che l'Assessore e la Giunta hanno nominato il Direttore. Si intervenga e si faccia chiarezza sull'ospedale di Novara. Questa è la formalizzazione della richiesta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Anch'io ruberò solo qualche secondo al Consiglio.
Vorrei formalizzare la mia richiesta affinché l'Assessore Conti venga a riferire in Aula rispetto alle dichiarazioni che ha rilasciato ai giornali l'altro giorno in ordine al Programma casa. Mi associo alla richiesta del Consigliere Cavallera, tenendo conto delle dichiarazioni dell'Assessore Conti che hanno tirato in ballo il Presidente Ghigo e la Giunta Ghigo.
L'Assessore Conti non ha specificato se si riferiva alla prima o alla seconda Giunta Ghigo. Sta di fatto che, secondo l'Assessore, mancano 400 milioni e il piano casa diventa sempre più difficile.
Penso che in questo momento sia assolutamente indispensabile che l'Assessore venga a riferirci in Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Cambio argomento. Parlo di Patto per lo sviluppo.
So che la maggioranza ha dibattuto a lungo sul documento che...Boh! stato siglato? È in corso di sigla? Non ho idea. Oggi alcuni giornali torinesi lo riportano. Volevo solo informare il Presidente del Consiglio il suo tramite e i colleghi dell'Aula - che i colleghi dell'opposizione sul documento sono totalmente ignoranti. Sono ignoranti già di per s l'ignoranza la coltiviamo come elemento di base su cui inserire il nostro rapporto con il territorio - tuttavia in questo caso veniamo aiutati perch non abbiamo documentazione.
Non vorrei vederla, in questo caso, come elemento formale di critica che non è nuova da parte nostra rispetto all'atteggiamento della Giunta che parla in sede di annunci - ma in qualche modo, quanto il Consigliere Leardi e il Consigliere Cavallera all'inizio della sessione hanno ricordato, è tema di una certa dimensione: 408 milioni di euro che risultano, come posso dire, non chiaramente attribuiti a questa o a quell'altra legislatura.
Si comprenderà, al di là della dimensione della cifra, nel caso dell'Assessore Conti, che non è poca cosa. Non riteniamo utile, per il rispetto dell'Istituzione e al corso dei nostri lavori, che questi dibattiti e questi elementi di polemica avvengano sui giornali. Che sia ben chiaro: ognuno è libero di fare quello che vuole.
Torno al Patto per lo sviluppo. Domenica, come molti altri, ero presente all'assemblea annuale del CNA. La Giunta era rappresentata dal Vicepresidente Peveraro (la Presidente Bresso aveva altri impegni), erano presenti il Sindaco Chiamparino e il Presidente Saitta. Un'assemblea dove c'erano tutti (d'altronde, è il CNA).
Pensate che il CNA ha perfino l'abitudine di distribuire le relazioni prima di presentarle, in modo che qualcuno possa leggerle...Sapete, sono degli artigiani. Gentucola che pensa che le relazioni debbano essere lette per poterle comprendere. Il Presidente del CNA ha letto la sua relazione e poi ha detto: noi ci avviamo a firmare il Patto per lo sviluppo. Mi rivolgo all'Assessore Ricca, perché vedo che mi sta seguendo con quella che mi sembra un'apparente attenzione. Ho più volte detto che, essendo la Giunta un organo collettivo, si consideri ampiamente delegato se e nella misura in cui lei ritenesse di informare i colleghi.
Dicevo, quindi, ci si avviava a firmare un documento - se poi è stato firmato non lo so, comunque è una procedura che se non è avvenuta è imminente - con 26 o 29 sigle, cioè tutti. Il Presidente del CNA, Sabatino disse che quel documento era lievemente obsoleto perché la Torino del 12 ottobre era diversa dalla Torino del 12 luglio. L'Italia era diversa da quella del 12 luglio, l'Europa era diversa, il mondo era diverso.
Chiaramente, questo documento risalente a luglio non poteva prevedere, è evidente, prevedere la dimensione del cataclisma prevalentemente finanziario - ma poi dalla finanza scenderà verso il territorio - che si è svolto, che si sta svolgendo e speriamo, ma non credo, sia nelle fasi terminali, nella nostra economica.
Quindi, in qualche modo, si invitava un po' tutti gli aventi titolo Giunta, presente con il Vicepresidente Peveraro, Sindaco e Presidente di Provincia - a darsi da fare.
Quanto al Patto per lo sviluppo, oltre ad essere occasione di brillanti conferenze stampa rilasciate ieri, di brillanti ansa e dell'ancora più brillante annuncio, qualcuno pensa all'interno della Giunta - sembrerebbe di no - o all'interno della maggioranza - auspicherei di sì - che debba diventare una manovra immediatamente efficace? Tradotto per un'assemblea legislativa, significa delibere di Giunta, per quanto attiene la competenza della Giunta, delibere consiliari, leggi, oserei dire, bilancio. Buona parte delle risorse che chiunque immaginerebbe di poter dedicare a questo tema in un momento di emergenza, dovrebbero trovare riflesso nell'ambito del bilancio.
Se la modalità è quella della conferenza stampa, come ormai è abitudine inveterata di questa Giunta, spiace che la maggioranza non comprenda l'urgenza di quanto sto dicendo, e non tenga conto delle istanze e dei suggerimenti che non necessariamente possono comportare contrarietà nei riguardi della Giunta. Per esempio, il Vicepresidente ricorderà che non soltanto domenica si è parlato della legge 21/97 e dell'Artigiancassa.



(Brusìo in aula)



BURZI Angelo

Credo che ci sia un momento di disturbo, peraltro causato da noi, sulle modalità della vela e di queste sue sconosciute. Ma poi il Vicepresidente tornerà...



PRESIDENTE

Per cortesia! Consigliere Burzi, la prego anche di terminare l'intervento.



BURZI Angelo

Io termino, tanto oggi sarà una giornata con questo trend. Capisco la sua preoccupazione, ma non me ne farei troppo carico, perché, da quello che sento, la giornata di oggi non brillerà per particolare utilità (mi permetto di fare un pronostico).
Se è urgente che si intervenga, credo che la Presidente Bresso farebbe bene - non è un consiglio, ma un'ipotesi - a coinvolgere tutti. Perché ci rendiamo conto dell'emergenza, ma la stessa non consiste, per noi, nel tenere una conferenza stampa, ma nell'individuare progetti, tempi e finanziamenti degli stessi nell'interesse del Piemonte.
Se, invece, la modalità è diversa, ognuno si assumerà le proprie responsabilità e ne parleremo a giugno, quando il bilancio di questa Regione sarà approvato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato i numerosi interventi e volevo avanzare una proposta.
Mi pare che il Consiglio debba occuparsi di questioni prioritarie e quelle proposte dalla minoranza non lo sono; paiono, piuttosto, le solite iniziative "spot".
Presidente, credo che oggi vi sia una gravissima emergenza sul nostro territorio che riguarda la rete del sistema scolastico pubblico.



CHIEPPA Vincenzo

FERRERO Caterina (fuori microfono)



CHIEPPA Vincenzo

già stato chiesto da qualcuno della maggioranza.



CHIEPPA Vincenzo

Arrivate tardi, perché comunque il vostro...



(Brusìo in aula)



CHIEPPA Vincenzo

Se mi fanno parlare!



CHIEPPA Vincenzo

BURZI Angelo (fuori microfono)



CHIEPPA Vincenzo

Se ti senti disturbato, puoi andartene!



PRESIDENTE

Per cortesia, vi prego di non disturbare coloro che intervengono.
Grazie.



CHIEPPA Vincenzo

Sento che il Presidente Burzi parla, ma, come al solito, non capisco quello che dice. Per me è un linguaggio incomprensibile quello che usa il Presidente Burzi, per cui non mi crea fastidio se non come rumore di sottofondo.
Siamo sottoposti ad un attacco pesantissimo da parte del Governo nazionale, quello che i signori seduti sulla destra dell'emiciclo sostengono, il loro Governo nazionale, che vuole smantellare quasi completamente una rete di istituzioni scolastiche pubbliche anche sul nostro territorio.
Credo che l'Assessore all'istruzione debba venire in Aula a riferire e che il Consiglio debba prendere le azioni conseguenti.
Ho letto sui giornali una posizione pienamente condivisibile, che dice: "Noi faremo opposizione anche da un punto di vista formale a quell'idea di smantellamento delle scuole pubbliche sul nostro territorio". Diamo seguito, diamo gambe.
Noi vorremmo dare forza a ciò che abbiamo letto sui quotidiani del nostro territorio, perché è una questione davvero urgente e prioritaria.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Chieppa.
La sua richiesta - avanzata, peraltro, già dal collega Auddino - è di portare in sede del Consiglio regionale, in Commissione e comunque in Aula il dibattito sulle vicende che paiono toccare il dimensionamento degli istituti scolastici.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Devo dire che sono stati tanti e tali gli annunci di questa Giunta nell'arco degli ultimi tre giorni che dovremmo fare una richiesta di comunicazione in Aula per ogni articoletto pubblicato. Alcune di queste sono già state richieste: il collega Chieppa è solo arrivato in ritardo perché il collega Auddino lo aveva già fatto.
Ovviamente, ricorderemo che questa maggioranza ha tagliato 15 milioni di euro per la scuola pubblica. Ma, forse, il collega Chieppa non lo sa o era distratto quando votava l'assestamento di bilancio.
Chiedo una comunicazione all'Assessore Bairati - o, meglio, alla Giunta, poi deciderà la stessa chi dovrà renderla - in merito all'eventuale capitalizzazione di imprese piemontesi da parte della Regione Piemonte perché è previsto nel triennale delle attività produttive. Una delle misure era quella relativa al triennale.
Questo fondo, così come tanti altri degli annunci, non c'è, così come con c'è - immagino - nel bilancio appena approvato (non c'erano quelli sulla casa, non ci sono quelli per il Patto dello sviluppo e quant'altro).
Noi vorremmo capire in modo serio - chiederemo anche, all'interno delle singole Commissioni, di produrre la documentazione relativa alle modalità di finanziamento - perché siamo un po' stufi di vedere accordi di programma, annunci, dichiarazioni e quant'altro che non hanno il becco di un quattrino per essere finanziati.
Ciascuno di noi comprende che quando si è in maggioranza o all'interno dell'Esecutivo è più facile fare dichiarazioni; inoltre, più si aumentano i soldi, più è facile comparire sui giornali.
Ma è bene che su questo ci sia copertura economica. Ma la comunicazione va certamente fatta, perché dobbiamo capire...



PRESIDENTE

Richiede quindi una comunicazione della Giunta regionale circa...



VIGNALE Gian Luca

La chiedo in merito alla ricapitalizzazione delle imprese: si parla di 200 milioni di euro, per cui dobbiamo trovarli sulla legge n. 32 (immagino) o 34.
Nell'UPB o nel capitoletto non leggeremo certamente 200 milioni tutti quest'anno, ma magari 100 quest'anno e 100 il prossimo per la ricapitalizzazione. Se no, sono bugie come, per carità, le tante altre che abbiamo letto in questi giorni; niente di più e niente di meno.
Avanzo, inoltre, quella che è una richiesta che ho già accennato in modo informale alla Presidente Pozzi, però la ribadisco al Presidente perché è estremamente importante: in questi giorni gira copia non della delibera dei criteri di dimensionamento dell'edilizia scolastica di cui mi ha informato la Presidente Pozzi, ma un foglio che hanno i genitori rispetto alle scuole che verranno chiuse per colpa dello Stato (dico quello che c'è scritto in quel testo), su dichiarazione della Presidente Bresso.
Poiché tale documento non è a mano della Commissione, questo Piano di dimensionamento, visto che viene venduto come "della Regione" ma che deve attenersi alle regole ferree dello Stato, deve essere, come minimo, a mano dei Consiglieri, ma entro oggi. Nel senso che se un genitore lo possiede e un Consigliere regionale no, è un altro aspetto grave. Altrimenti spiegheremo che è un volantino e non è nulla, come sarà.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Vorrei fare, intanto, una brevissima considerazione: sono contento che l'Assessore Oliva si preoccupi dei ritardi del Governo per il 2011. Ci associamo a tale preoccupazione, perché siamo preoccupati anche noi.
Dico sommessamente ai colleghi della maggioranza che se si fossero preoccupati un po' prima dei ritardi della Regione nel far pagare il mondo culturale, ci avrebbe fatto ancora più piacere. Idem per il discorso della scuola, avanzato dal Consigliere Chieppa: anche in questo caso siamo giustamente preoccupati, perché, come ha evidenziato più volte in maniera chiarissima il collega Vignale, se la Giunta avesse trovato il modo di ridistribuire al mondo della scuola i soldi stanziati per la scuola statale, anziché mandarli in economia, non sarebbe stato un gran male; non so cosa pensi il collega Chieppa di questo...



(Brusìo in aula)



LEO Giampiero

Sono d'accordo, collega Chieppa, sulle sue preoccupazioni. Come dicevo l'Assessore Oliva si preoccupa che il Governo ritarda sui fondi del 2011 ma relativamente ai fondi della cultura, se non avessimo fatto il finimondo (anche con alcuni vostri colleghi) non sarebbero arrivati adesso.
Anche sulla scuola statale condivido la sua preoccupazione, sebbene sia peculiare e curioso che la Giunta regionale mandi in economia 15 milioni di euro destinati alla scuola statale.
Nella vita un briciolo di coerenza farebbe piacere, poi il mondo è com'è.
Invece al Presidente Gariglio, conoscendo la sua sensibilità e attenzione, pongo una questione di ordine etico generale, di cui ho avuto occasione di parlare anche con alcuni colleghi - in particolare, con il collega Nino Boeti - per esprimere la mia piena solidarietà. Trovo molto curioso che possano comparire sui giornali articoli che sono un pout pourri praticamente indecifrabile, dove vengono buttati lì dei nomi (Boeti Deorsola...), con un titolo e un atteggiamento tutto legato al discorso della compravendita dei voti intorno all'UDEUR e a Mastella. Dopodiché, non si capisce se il collega Boeti ha fatto la campagna per il collega Deorsola o altre cose assolutamente improponibili e insensate.
Presidente Gariglio, non so cosa possiamo fare, concepirei anche una lettera del Consiglio o della Presidente ai giornali, affinché questi argomenti vengano trattati con un minimo di decenza.



PRESIDENTE

Collega Leo, la prego di terminare.



LEO Giampiero

Oltretutto, voglio dire che ho trovato splendido ed esemplare l'estro del collega Boeti su La Stampa.
Sono un super sostenitore della libertà di stampa, ci mancherebbe però, Presidente, lei capirà che questo sistema di procedere offende tutti.
un pout pourri, è incredibile, si butta un nome lì! Non so se in questo Consiglio nessuno si ponga il problema di tutelare la dignità dei Consiglieri regionali, ma io lo pongo ai Capigruppo e al Presidente.
Su questo, Presidente Gariglio, gradirei che a fine mattinata ci desse un cenno, una sua valutazione, considerando la sua presenza.



PRESIDENTE

Collega Leo, la ringrazio per le sue parole.
Ho formalizzato la fiducia ai colleghi che sono stati toccati da questa vicenda e ho anche stigmatizzato un fatto che, purtroppo, continua a ripetersi in questo paese. Molto spesso gli oggetti delle indagini, che sono doverose, vengono fatti filtrare sui giornali prima che i singoli interessati ne abbiano conoscenza. Quindi, avviene un uso improprio di documentazione e analisi di dati che sono frutto di indagini, che vengono utilizzati dalla stampa per un fine assolutamente non congruo.
Ho già stigmatizzato tale utilizzo, che può provocare indiscriminatamente fango su ciascuno di noi e su ciascuna persona impegnata nel governare la cosa pubblica, che è esposta alle critiche di qualsivoglia persona, che può legittimamente dire al telefono ciò che piace, ma, chiaramente, se le telefonate vengono registrate e pubblicate sui giornali possono portare discredito a tutti. Quindi, sono d'accordo con le sue osservazioni.
Procediamo ora con il sindacato ispettivo.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Interpellanza n. 1879 del Consigliere Toselli, inerente a "Programma di Governo 2005-2010. Il trasporto pubblico locale, piano regionale sul trasporto di merci in ambito urbano e metropolitano" (risposta scritta)

Argomento: Trasporti su gomma

Interpellanza n. 1881 del Consigliere Toselli, inerente a "Programma di governo 2005/2010 - Il trasporto pubblico locale - Sicurezza stadale" (risposta scritta)

Argomento: Viabilità

Interpellanza n. 1887 del Consigliere Toselli, inerente a "Programma di governo 2005/2010 - Le grandi reti viarie e ferroviarie; realizzazione del traforo di Armo-Cantarana" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni e interpellanze", esaminiamo le interpellanze nn. 1879, 1881 e 1887 presentate dal Consigliere Toselli.
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Se l'Assessore vuole fornirmi le risposte in forma scritta, le legger eventualmente, qualora avessi dei dubbi, conferirò con lui.



PRESIDENTE

Va bene, tutte e tre le risposte alle interpellanze vengono acquisite in forma scritta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 2134 del Consigliere Cavallera, inerente a "Riduzione dei treni sulla linea Arquata S.-Genova"

Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 2136 del Consigliere Cavallera, inerente a "Disabilitazione dello scalo merci di Arquata Scrivia"


PRESIDENTE

Esaminiamo le interpellanze nn. 2134 e 2136, presentate dal Consigliere Cavallera, essendo inerenti allo stesso Comune.
Risponde l'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

La prima interpellanza, che riguarda i collegamenti per i passeggeri sulla linea Arquata Scrivia-Genova, risale al mese di febbraio di quest'anno. Allora noi facemmo una verifica, peraltro su una linea che è attribuita per competenza ai contratti di servizio che stipula la Regione Liguria con Trenitalia.
Non avendo potestà d'intervento diretto sul contratto, tuttavia, ci siamo premurati di comprendere cosa capitava e quali erano i programmi di intervento di Trenitalia su quella direttrice. Ci fu risposto che non erano previste riduzioni. A oggi, al di là di tutti i punti interrogativi che incombono sul sistema ferroviario regionale nel loro complesso, a livello nazionale, com'è noto - forse l'ho già detto rispondendo, in altre occasioni, a interrogazioni sul tema - tutte le Regioni hanno di fronte l'incombenza di procedere al rinnovo dei contratti in carenza di risorsa rispetto alle proposte che fa Trenitalia. Al proposito è convocato domani un primo tavolo di lavoro dal Ministro Matteoli a Roma con tutti i rappresentanti regionali e dell'azienda, però, insomma, la fotografia attuale è che, rispetto ai programmi di servizio, non erano previste riduzioni e non mi risulta che siano state effettuate.
Rispondendo in sequenza anche all'interpellanza che riguarda lo scalo posso dire che qui la situazione è un pochino differente, perché, in effetti, è vero che lo scalo merci di Arquata Scrivia è stato disabilitato da un paio di anni rispetto alla data in cui è pervenuta l'interpellanza.
Peraltro, in questa direzione, noi abbiamo avuto la sollecitazione di alcune imprese collocate nell'ambito della realtà interportuale di Arquata Scrivia. Abbiamo sollecitato e svolto alcuni incontri di approfondimento sia con quelle imprese sia con i rappresentanti di Trenitalia, Divisione cargo, e i rappresentanti della gestione della struttura (quindi, di RFI).
Essenzialmente, diciamo che la disabilitazione dello scalo di Arquata non ha prodotto l'interclusione dell'utilizzabilità dello scalo per tutte le funzioni trasportistiche collegate alla gestione del traffico merci, ma semplicemente, ha spostato, allocandolo su Novi Ligure, tutto il sistema di gestione, compreso quello dello scalo di Arquata. Questo ha comportato un problema - è questa la ragione per cui, in particolare, sia il Comune di Arquata e sia le realtà aziendali collocate nell'area interportuale hanno sollecitato l'intervento della Regione - riflettendosi non tanto sullo svolgimento del servizio quanto sui costi del servizio stesso, cioè ha prodotto un aumento dei costi che vengono chiesti da Trenitalia alle imprese.
Questa, come abbiamo cercato di spiegare agli imprenditori, è una partita di natura commerciale, su cui la nostra potestà d'intervento, tutto sommato, è limitata. È anche vero che, nell'occasione Trenitalia ha argomentato questa sua decisione programmatoria in relazione al fatto che il traffico generato dalla realtà arquatese...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Assessore Borioli.
Per cortesia, colleghi, se parlate al telefono con altri colleghi, vi prego di farlo fuori dall'aula, perché diventa impossibile per l'Assessore dare la risposta e per il collega Cavallera ascoltare. Grazie.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Come dicevo, in quell'occasione Trenitalia ha espresso questo tipo di valutazione, cioè che la decisione assunta con la disabilitazione dello scalo merci di Arquata potesse essere da parte loro riconsiderata a fronte di una ragionevole previsione di incremento del volume di traffico, tale da giustificare, in termini di equilibrio economico, la riattivazione dello scalo con tutti i costi connessi per l'azienda di trasporto, in questo caso a fronte di un volume d'affari congruo e tale da giustificare un intervento di questo tipo che ovviamente superasse l'attuale condizione.
Quindi, fermi restando i limiti di intervento che ricordavo prima, in una partita che ha essenzialmente i caratteri della valutazione commerciale del costo di un servizio da parte del cliente nei confronti del fornitore Trenitalia si è impegnata a tenere attivo il servizio per tutto il 2008 verificando la possibilità di tracciare poi un bilancio e di riconsiderare qualora le aspettative di traffico fossero effettivamente crescenti, come potenzialmente le aziende che si servono di Trenitalia dicono, una riprogrammazione del ruolo dello scalo di Arquata, a valle di questo periodo di monitoraggio.
Naturalmente ora siamo verso la fine dell'anno e si tratta di riprendere le fila di questa sperimentazione, per cercare di capire se siano mutate le condizioni.
Mi pare però che il primo obiettivo, che era quello di garantire che le aziende che si servono di Trenitalia per il trasporto ferroviario potessero continuare a contare sul servizio, quale che sia la composizione dei costi che devono pagare al gestore del trasporto, sia stato messo in sicurezza.
Naturalmente teniamo sotto controllo la situazione ed ovviamente siamo disponibili poi a fornire maggiori informazioni. Credo che prima della fine dell'anno dovremo fare ancora una verifica sugli andamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Le possiamo definire due risposte in progress, nel senso che per quanto riguarda il trasporto pubblico locale su rotaia, abbiamo appreso che domani ci sarà un incontro a livello ministeriale.
Certamente è una vicenda molto precaria da un punto di vista della stabilità del contratto di servizio, che non esiste, perché siamo in regime di proroga e naturalmente con una forte richiesta di aumento da parte di Trenitalia.
Quindi, mi auguro che si trovino delle soluzioni che non vadano a danno del servizio; d'altronde, il trasporto degli studenti e dei lavoratori comunque il trasporto locale in generale è importante anche da un punto di vista ambientale. È importante dal punto di vista economico per le tasche degli utenti, perché colpiamo delle fasce sociali che sono certamente da proteggere, e anche da un punto di vista ambientale, perché l'alternativa sarebbe quella di favorire ed incentivare il traffico automobilistico privato, in controtendenza rispetto alle politiche che si dichiara di volere fare.
Ad esempio, tutta quella che è la contribuzione del datore di lavoro nel trasporto dei dipendenti, cosa che riguarda anche i dipendenti regionali, sono tutte politiche che presuppongono una disponibilità di trasporti in crescita e non in diminuzione. Tanto più in zone come quella di Arquata, dove siamo al confine tra la competenza ferroviaria piemontese e quella ligure, tra il Piemonte e la Liguria.
Speriamo che la collaborazione tra le due Regioni porti comunque un vantaggio, perché veramente le maggiori lamentele le abbiamo soprattutto anche sulla Acqui-Genova, sulla Acqui-Savona, ma soprattutto sulla Acqui Ovada-Genova. Basta leggere i giornali per vedere come tutte le settimane ci siano prese di posizione da parte del Comitato dei pendolari.
Per quanto riguarda il trasporto merci e lo scalo merci di Arquata prendo atto della risposta dell'Assessore Borioli, che fa riferimento ad una revisione della situazione. A fine anno ci siamo quasi, quindi fra poco sapremo come andranno a finire le cose.
In linea di principio, dobbiamo essere d'accordo con la necessità di concentrare gli scali merci in un numero di scali più ridotto, ma molto più efficienti e molto più in grado di far passare i container e le merci dalla ferrovia agli altri mezzi di trasporto per le consegne.
Però stiamo attenti, perché Arquata è uno snodo importantissimo dove si incrociano tutte le linee Milano-Genova e Torino-Genova. Quindi, diventa un punto di riferimento e di servizio per una serie di aziende che sono presenti in quelle zone.
Non dimentichiamo che se lo scalo merci di Arquata alla lunga dovesse venire chiuso, le merci dovrebbero andare verso Novi e sappiamo che lì c'è il nodo di Serravalle (ad esempio, l'outlet). Adesso siamo alla costruzione non solo più della Statale 35 bis, ma della 35 ter, ma i problemi comunque non si risolvono.
Quindi, direi che a volte la presenza, in zone ultra infrastrutturate o ultra difficili dal punto di vista anche territoriale, magari di uno scalo a tariffe ordinarie, deve essere mantenuta per evitare riflessi negativi sulla viabilità stradale.
Mi sembra che l'Assessore Borioli questi argomenti li abbia toccati tutti, quindi aspettiamo la risposta che vorrà dare, senza presentare ulteriori interpellanze, quando sarà informato delle decisioni definitive del gruppo Ferrovie dello Stato.


Argomento: Viabilità

Interpellanza n. 2311 del Consigliere Cirio, inerente a "Autostrada Asti Cuneo, uscita Castagneto"


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 2311, cui risponde l'Assessore Borioli che ha pertanto facoltà di intervenire.



BORIOLI Daniele, Assessore alle infrastrutture

Rispetto al tema dell'interpellanza, che riguarda la denominazione del casello, la risposta che ho avuto dall'ANAS e dalla concessionaria è un po' articolata. Quindi, ne do lettura.
Effettivamente sulla cartellonistica attualmente la dicitura riportata con la denominazione "Castagnito" non è ancora conforme a quanto era stato concordato da questo punto di vista con il sistema degli Enti locali.
Le rassicurazioni che mi sono state date da questo punto di vista vanno nel senso che con l'ultimazione dei lavori, quindi quando tutto il complesso delle opere sarà realizzato, le denominazioni verranno poste così com'era stato concordato ed approvato in Conferenza dei Servizi.
Tutta la segnaletica relativa sarà sistemata, quindi possiamo considerare la situazione attuale come una situazione transitoria "di cantiere", che dovrebbe essere in via di adeguamento e di superamento.
Per quanto riguarda la realizzazione degli interventi di completamento del casello-svincolo di "Alba est", tutti gli interventi mancanti e gli adeguamenti previsti alla viabilità ordinaria in prossimità dello svincolo saranno realizzati dalla società concessionaria, quindi dall'Asti-Cuneo durante l'esecuzione del lotto II-5, quello di Guarene-Roddi (Alba).
Per quanto riguarda invece un altro elemento evocato nell'interpellanza, che è quello di prevedere incentivazioni fiscali che possano essere destinate a ristorare le attività locali che risultino danneggiate da questo tipo di situazione, da questo punto di vista possiamo farci interpreti e perorare la causa nei confronti di soggetti rispetto ai quali però non abbiamo nessuna reale potestà di intervento. Quindi, su questo, pur recependo lo spirito delle considerazioni che vengono fatte nell'interpellanza, non siamo nelle condizioni di poter adottare direttamente delle misure che vadano in quella direzione. Si tratta di capire se esiste la possibilità di recuperare un ragionamento di questo genere, coinvolgendo i soggetti che, eventualmente, hanno titolo per pensare ad un intervento di questo tipo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cirio.



CIRIO Alberto

Ringrazio l'Assessore. Tra l'altro, avevo già letto la sua risposta sul giornale, per cui l'ho riascoltato volentieri.
un peccato però, nonostante uno apprezzi lo sforzo, che su ogni cosa l'Assessore ci dica di essere impotente. Nel senso che, se si parla di treni, l'Assessore è impotente; se si parla di trasporti, l'Assessore è impotente; se si parla di aerei l'Assessore è impotente; se si parla di Asti-Cuneo l'Assessore è impotente. Questa impotenza della Regione fa sì che sia sempre colpa di qualcun altro.
Questo problema dell'Asti-Cuneo è un problema reale. Adesso ci siamo mossi nei confronti del Governo che, a sua volta, dice di essere impotente in quanto non è che è solo colpa della Giunta regionale, anche perché il Governo nazionale sta facendo le dovute pressioni.
Chiedo all'Assessore di aiutarci in queste pressioni augurandoci che assumano, man mano, più possibilità di buona riuscita nei confronti della società concessionaria, non dimenticando però, Assessore, che la socia di Asti-Cuneo è l'ANAS. È vero che è socia minoritaria, però un comparto che rappresenta lo Stato e rappresenta il pubblico è all'interno di questa società.
Mi farò promotore di questo, Assessore, chiedendole se potrà essere presente per fare il punto insieme ad ANAS, alla società Asti-Cuneo e al Sottosegretario ai Trasporti Giachino per discutere di tutti questi aspetti.
Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Chiudiamo il sindacato ispettivo.
Al punto 5) all'o.d.g. sono previste comunicazioni della Giunta regionale.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Don Milani" di Vinovo (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli allievi della scuola elementare "Don Milani" di Vinovo, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Ordine del giorno n. 1085 dei Consiglieri Pozzi, Muliere, Leo, Dalmasso Comella, Ronzani, Reschigna, Caracciolo, Guida, Motta, Dutto, Turigliatto Barassi, Cattaneo, Buquicchio e Reschigna, inerente a "Riduzione FUS (Fondo Unico Spettacolo) per l'anno 2009" ((iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, sull'ordine dei lavori, la Consigliere Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Ho chiesto di parlare perché intendo richiedere l'iscrizione all'o.d.g.
di questo Consiglio l'ordine del giorno n. 1085. È un ordine del giorno relativo al Fondo Unico per lo Spettacolo che è già stato depositato e che ha già raccolto le firme di molti Gruppi di questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Come da prassi, se nessuno si oppone, consideriamo l'ordine del giorno n. 1085 iscritto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Riorganizzazione deleghe assessorili"


PRESIDENTE

Se la Presidente Bresso è disponibile, possiamo procedere intervenendo sulle comunicazioni, di cui al punto 5) all'o.d.g., che erano state richieste alla Giunta regionale.
La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ovviamente, intervengo sulla richiesta di comunicazioni della scorsa seduta di Consiglio. Ho preso atto della richiesta di comunicazioni sulla complessa vicenda dei decreti sulla scuola...



PRESIDENTE

Per cortesia, pregherei i colleghi Consiglieri e gli Assessori non interessati alla comunicazione di recarsi fuori dall'aula.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Volevo informarvi innanzitutto che l'Assessore Pentenero oggi si trova a Roma per partecipare ad un'audizione inerente alla vicenda del ridimensionamento scolastico e giovedì mi rappresenterà alla Conferenza dei Presidenti sempre sullo stesso tema: i decreti del Ministro della Pubblica Istruzione.
disponibile ad intervenire la settimana prossima illustrando sia la nostra valutazione dei decreti, sia la possibile evoluzione che sarà avvenuta da qui ad allora, sia la situazione complessiva conseguente a questi decreti, se così dovessero passare, per la nostra Regione.
Per quanto riguarda, invece, il Patto per lo sviluppo, io stessa e gli Assessori che con me lo hanno predisposto siamo disponibili ad illustrarlo e a far pervenire copia del testo. Naturalmente, mi scuso, perché non ero presente. Chiederei che mi venisse chiarito se il Consiglio desidera solamente una comunicazione sul Patto per lo sviluppo o sull'insieme delle misure che stiamo mettendo in campo per fronteggiare - per la nostra parte la crisi finanziaria italiana, internazionale e mondiale nell'ambito delle più complessive decisioni che i Governi stanno prendendo. Penso che l'intento sia un po' quello di un discorso più generale. Per la prossima volta metteremo in cantiere una comunicazione anche su questo tema.
Per quanto riguarda la comunicazione che era stata richiesta riprenderei una comunicazione che avevo già fatto in Aula al momento della modifica delle deleghe che forse, la volta scorsa, era sfuggita. Il 26 febbraio 2008 avevo spiegato che lo spostamento delle deleghe fra l'Assessore Peveraro e l'Assessore Bairati è collegato, a mio avviso all'utilità di razionalizzare le competenze.
Pochi giorni fa - lo dico perché, purtroppo, nella gestione delle competenze in un'Amministrazione c'è una teoria e c'è una pratica - tutti quanti abbiamo cercato di superare la segmentazione verticale delle competenze di tipo ministeriale. In un dibattito generale, si sollecitavano le Amministrazioni ad avere più competenze di tipo orizzontale, cioè competenze che taglino un po' le materie e le Direzioni. Tuttavia, quando queste cose si sperimentano nella pratica, si vede che la necessità di essere sempre in più di uno a concertare finisce con il rallentare l'operatività amministrativa.
Quindi, l'opzione di partenza (che in termini generali continuo a considerare giusta) di avere un Assessore con deleghe al complesso delle politiche innovative quali l'innovazione, l'internazionalizzazione, la ricerca e l'università, ha presentato nell'operatività concreta dei problemi rispetto ad un taglio più verticale di competenze in materia di attività produttive che erano attribuite, in momenti diversi, prima al Vicepresidente Susta e poi al Vicepresidente Peveraro.
Contemporaneamente, l'assegnazione (sempre nella logica delle politiche innovative) all'Assessore Bairati nel campo dell'edilizia sanitaria ha creato, d'altra parte, il problema che il patrimonio, che rappresenta un po' la nostra forza in questo campo, era invece attribuito ad un altro Assessore.
Pertanto, di comune accordo, è avvenuto uno scambio incrociato di deleghe, per rendere più semplice l'operatività dei due Assessori. Questo lo dissi allora e continua ad essere così.
Per quanto riguarda l'energia, che è un settore innovativo e produttivo, l'abbiamo riportata nel luogo appropriato, anche se naturalmente ha sempre delle valenze ambientali, almeno per le energie rinnovabili, ma anche quelle in generale. Tuttavia, mi è parso più opportuno collocarla insieme alle attività produttive.
Queste sono le ragioni, del tutto pratiche e operative; peraltro, i tre Assessori coinvolti continuano a collaborare, perché ci sono inevitabilmente delle questioni che restano in comune. Il progetto della Città della Salute, ad esempio, è una parte anche universitaria, che continua a vedere coinvolto l'Assessore Bairati, ed ovviamente c'è tutta la parte sanitaria che vede coinvolta l'Assessore Artesio.
Sono state chieste, poi, le ragioni dell'alternanza tra l'Assessore Caracciolo e l'Assessore Ricca. Anche qui, credo di averle già dette, non ricordo se in Aula, ma sicuramente le ho già illustrate. In questo caso sono ancora più semplici: l'alternanza è avvenuta sulla base di un loro accordo, che io ho condiviso. Com'è noto, sono dello stesso partito ed erano il primo degli eletti e il primo dei non eletti. In questo modo entrambi hanno avuto l'opportunità di fare un'esperienza assessorile e un'esperienza consiliare. Questo non coinvolge in alcun modo il mio giudizio su entrambe le persone, che considero capaci, sia come Assessori sia come Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi sulle comunicazioni della Presidente Bresso.



BURZI Angelo

Parto da una considerazione che avevo svolto tempo fa, non ricordo quando, ma so che all'epoca aveva irritato molto la Presidente. Non la ripropongo con lo stesso ed identico scopo: tra i miei obiettivi specifici non c'è né quello di irritare né quello di compiacere la Presidente.
Tuttavia, mentre ascoltavo la Presidente, mi è tornata di nuovo alla mente la stessa considerazione, perché quando uno ha poche idee, queste, ogni tanto, si ripresentano puntuali! Mentre la Presidente parlava, a me è tornato alla mente Yasser Arafat buonanima; buonanima si fa per dire: credo che giaccia giustamente nell'inferno dei musulmani, se ce l'hanno, o dei cattolici, qualora esso vi sia e sia rappresentativo dell'iconografia classica tradizionale. Quando Arafat presiedeva Al-Fatah, svolgeva i suoi incontri in due lingue: dapprima interveniva in arabo, come è ovvio che fosse, e poi, per una cortesia tutt'altro che non dovuta (già allora, buona parte dei fondi di Al Fatah erano forniti dalla comunità internazionale, nessuna esclusa, e l'Italia era molto presente), lo faceva in inglese.
Quelli che, come me o come l'Assessore Bairati - anche se io non sono così fluent come lui - l'inglese lo capiscono, ritenevano di comprendere delle cose: peccato che quanto diceva Arafat in arabo fosse una cosa e quanto ripeteva in inglese fosse un'altra. Erano due messaggi diversi.
La Presidente me l'ha fatto ritornare in mente. E perché? Le risorse a disposizione dei Consiglieri e dei Gruppi sono poche; lo dico da tre anni e credo di essere l'unica voce della sede consiliare all'esterno; continuo a farlo, perché, ritenendo di avere ragione e avendo dei voti bassissimi in ipocrisia, continuo a ritenere che i fondi dei Consiglieri regionali e dei Gruppi siano inadeguati.
Infatti, se lo erano all'inizio di questa legislatura, essendo fermi da cinque anni, significa che o qualcuno - l'Aula - ha sbagliato prima o che palesemente, c'è dell'ipocrisia oggi (l'ipotesi giusta è la seconda).
Di conseguenza, noi abbiamo pochi consulenti, non siamo certo dotati di consulenti come la Giunta (anche la Corte dei Conti lo ha più volte ricordato); ne utilizziamo uno - Alzheimer - ma lo paghiamo poco...



(Commenti della Presidente Bresso)



BURZI Angelo

Il dibattito sulle consulenze lo riprenderemo, non abbia timore, non lo esauriamo oggi! Però ne abbiamo già parlato e sono certo che la Presidente ricorderà, così come sono certo che sul tema noi torneremo (non siamo affatto convinti di convincere).
Come dicevo, noi utilizziamo poco questo consulente che si chiama Alzheimer, per cui un po' di memoria ci è rimasta. Quindi, nella seconda parte della legislatura, gentile Presidente, con una certa testardaggine che potrà essere gradita o no, ripeteremo cose che lei ha detto non sempre nelle stesse sedi.
Le faccio due esempi, così ci capiamo. Credo che lei abbia compreso che abbiamo delle opinioni diverse dalle sue sul ruolo del Consiglio. Le sue sono legittime; lei ha più volte detto, sia a microfoni aperti che a microfoni chiusi, cosa pensa di questo Consiglio. Non è certo l'unica: anche i suoi predecessori avevano reso opinioni abbastanza simili (da "Il porto delle nebbie", non come riedizione del film di Jean Renoir, ma come tempo perso). Però, attenzione! Ricordarglielo significa che adesso, lei che è il capo della maggioranza, si deve occupare di Regolamento; adesso dopo averlo preteso e dopo averci accusato di ostruzionismo, può scegliere: se occuparsene per scelta od occuparsene per imposizione. Le faccio un esempio delle cose che lei ha detto in questi tre anni.
Poi, lei parla di coinvolgimento. Allora, le rifaccio l'esempio che ho fatto prima, mentre lei non c'era - e me ne scuso - ma è utile perché c'è anche l'Assessore Bairati: cosa pensa questa Regione della gestione delle leggi della ricerca, dell'innovazione e dell'Università? Basta andarglielo a chiedere: non c'è nemmeno bisogno di fare dei sondaggi. Credo che l'Assessore Bairati dovrebbe averne una certa opinione personale.
Però, le dico cosa pensiamo noi, per esempio, del Patto per lo sviluppo, che è l'oggetto della sua, della vostra ultima conferenza o comunicato ansa di ieri. Noi avremmo ritenuto utile, giusto - ma non è avvenuto - che, attorno a un documento, che credo abbia comportato un certo tipo di lavoro da parte della Giunta, perché scrivere un documento che ottenga le firme di più o meno 26/28 sigle è difficile, abbiamo una certa esperienza in materia.
Tendenzialmente basta vedere la bozza apocrifa che abbiamo, perché i Consiglieri di opposizione, non so quelli di maggioranza, del Patto per lo sviluppo, al momento, non hanno nulla (parlo dell'altro ieri). Basta vederlo: noi ne abbiamo una copia apocrifa che esce dalla sua Giunta (niente di grave, esce anche di più).
Il documento, a nostro avviso, è molto vago e scollegato, sia dalla concretezza dei temi sia dalla concretezza delle cifre sia dalla concretezza delle date. Ma questo è normale! Se uno vuole ottenere la firma di 26/28 sigle... È un po' come quando scrivete i documenti sulla TAV: c'è la data, l'argomento e poi niente, perché se scrivete qualcosa mai più nella vita riuscireste ad ottenere le firme dei colleghi della sua maggioranza che - lei sa bene - su quello e su altri temi hanno opinioni molto diverse al loro interno.
Come dicevo, ci saremmo aspettati che, preso atto che in questo ottobre, Torino, la Regione Piemonte, l'Italia, l'Unione Europea, il mondo sono in una situazione tutt'affatto diversa da quella che c'era solo prima dell'estate - ed erano ben pochi gli analisti di sociologia, i politologi per non parlare degli economisti e dei sociofinanziari che prevedevano, o abbiano avuto la capacità di prevedere, quello che poi è successo (mi piacerebbe usare il passato prossimo, sperando che lo sia, ma sta succedendo e speriamo sia finito) - la Presidente Bresso, un po' come hanno fatto, con competenze evidentemente diverse, i Governi di tutte le parti del mondo, convocasse i Consiglieri - perché noi siamo l'assemblea legislativa che opera, nell'interesse del Piemonte, in congiunzione con l'Esecutivo - e ci dicesse: cari ragazzi, qui le cose non vanno male, vanno malissimo.
Non è colpa di nessuno, per carità. L'Assessore Peveraro ciò che ha potuto fare sui derivati, ha fatto, ma ne parleremo nella sede competente.
C'è bisogno di un intervento di urgenza e di emergenza perché è ineludibile il timore che una crisi di natura finanziaria scenderà, temiamo sull'economia reale e potrebbe avere delle ripercussioni anche gravi sull'economia piemontese che già suscita, all'interno di quest'Aula, delle preoccupazioni.
Nelle ultime sessioni, sia dai banchi della maggioranza che, in qualche modo, di rimbalzo, da quelli dell'opposizione, ci sono state voci - una è quella del Consigliere Scanderebech - che riportano l'attenzione e la priorità del tema sui rischi dell'economia reale piemontese. Proviamo a metterci intorno ad un tavolo, noi vi diciamo cosa abbiamo sin qui pensato vi diciamo, nell'ambito del bilancio che stiamo per proporre e vediamo se ci sono interventi di emergenza (se c'è emergenza a Wall Street, dovrebbe esserci anche in Piemonte, a mio avviso). In modo che, se c'è una capacità complessiva di superare le diversità di parti che, in questo momento è dalla parte della Presidenza richiedibile e da parte nostra poteva trovare il modo di essere resa disponibile, si deliberino delle attività comuni e nel deliberarle in sede comune, si trovi anche la garanzia perché queste diventino efficaci.
Questo è quello che ci sarebbe piaciuto fare, ma non è successo niente di tutto ciò. C'è stata solo una conferenza stampa e un'ansa. Quando il documento del Patto dello sviluppo sarà reso disponibile, constateremo se contrariamente a quello che ha detto Sabatino, Presidente della CNA soltanto domenica (il Presidente ci disse che il documento che stavano per siglare, lo siglavano perché ci avevano lavorato, ma raccontava del campionato del Toro del '48, prima di Superga), oggi è successa una cosa nuova, indipendente da tutti. Persino noi non attribuiremmo a voi specificatamente la responsabilità.
Sono sicuro che Veltroni troverà il modo di dire che la colpa è di Berlusconi, ma questo attiene ad un fatto psichico e lasciamo a Veltroni e alla dirigenza del PD di occuparsene in sede nazionale dopo le Europee (D'Alema sta già lavorando, aspettiamo la sistemazione del vertice del PD dopo le Europee dell'anno prossimo).
L'assenza di coinvolgimento significa, gentile Presidente, che lei voi, continuate diritti come dei fusi, verso questa strada di parlare al pubblico e ai giornali. Fate bene, perché lei è in campagna elettorale e noi siamo interessati a seguirla in questa vicenda che, come il Titanic, si fracasserà esattamente contro un muro, invece che contro un iceberg (fortunatamente non abbiamo iceberg). Questo è il modo sbagliato.
Il modo giusto, a nostro avviso, avrebbe dovuto essere, e sarebbe opportuno fosse, caro Muliere, se ci fosse senso di responsabilità politica nella maggioranza, il mettersi insieme, perché se c'è emergenza, non è un'emergenza che riguarda soltanto la campagna elettorale della sua Presidente o, perché no, di alcuni componenti del PD, ma è un'emergenza che riguarda il Piemonte.
Se tutto si riduce agli annunci che l'Assessore Bairati fa alla stampa su un documento vacuo e inesistente, scollegato dal bilancio senza capo e senza cifra, auguri e buon lavoro al Piemonte per i prossimi quindici mesi e a chi saprà migliorare i documenti nella sede delle Commissioni competenti.
Buon lavoro a tutti!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Abbiamo ascoltato le dichiarazioni della Presidente Bresso. Certamente riconosciamo alla Presidente una mano ferma nella conduzione della Giunta e anche della maggioranza. Sicuramente la sua personalità riesce a tenere unita una maggioranza che, forse, così coesa non è, anche se qualche balbettio di qualche suo Assessore, di sagra in sagra per il Piemonte tende a dire cose diverse.
Ho una considerazione diversa su quanto accaduto quest'estate. Secondo me, l'avvicendamento tra i due Assessori, Ricca e Caracciolo, che fra l'altro godono della stima di tutto il Consiglio, non è avvenuta perch l'Assessore Caracciolo si era stancato e voleva fare l'esperienza di Consigliere (il Consigliere l'aveva già fatto nella precedente legislatura). È avvenuto perché bisognava prendere dei provvedimenti: la Presidente non era contenta di come andavano le cose sul fronte della polizia locale, perché è una materia su cui si è discusso e su cui la Regione non ha fatto una grande figura. Come è "impotente" sulle autostrade, ogni tanto è impotente anche nei rapporti con il Governo centrale, quello di prima e quello di oggi, proprio in materia di sicurezza.
Bisognava dare, allora, un po' di grinta e si è fatto quello che si poteva fare. Cioè si è sostituito l'unico Assessore che consentiva al Consigliere Caracciolo di rimanere in Consiglio regionale. Parlo con grande rispetto delle persone, non c'è nulla di personale, è soltanto la cronaca.
Parliamo di quello che è accaduto.
Secondo me la sostituzione è avvenuta perché, su quel fronte, eravate in difficoltà e volevate dare un segnale. Tant'è vero che al convegno sulla sicurezza con il Sottosegretario del Ministero degli Interni, Davico, a Bra si presentò il Consigliere Ricca quando ancora non era Assessore e Caracciolo fu lasciato a casa. Di cose se ne dicono nell'Aula e nei corridoi, quindi non potete nascondere la realtà.
Avremmo voluto conoscere dalla Presidente anche qualcosa sulla defenestrazione di Cavalletto che, comunque, non è l'ultimo dei Direttori generali della Regione Piemonte, è una persona importante. Su questa vicenda avremmo voluto sapere qualcosa di più, per quale motivo è stata fatta questa scelta, cosa c'era.
Abbiamo la sensazione, Presidente, che dietro alla sua mano ferma si nasconda un certo tremolio della Giunta e della maggioranza. Forse qualcuno non le ha raccontato cosa è accaduto nella Conferenza dei Capigruppo di dieci giorni fa: un battibecco molto acceso fra il Presidente Gariglio e il Consigliere Robotti. Entrambi sono andati pesante sulle loro situazioni professionali. Evidentemente, quel battibecco mette in evidenza che ci sono dei problemi e delle questioni, che non emergono come dovrebbero nel dibattito, che forse non emergono neanche sui giornali, ma probabilmente sono il segnale che la maggioranza non è così coesa come qualcuno vorrebbe far credere.
Noi avremmo voluto - come si fa in qualsiasi Consiglio comunale, anche il più modesto, del più piccolo Comune piemontese - che dopo la sostituzione dei due Assessori ci fosse una comunicazione e un approfondimento in Aula.
Noi eravamo pronti a votare la delibera n. 389 la settimana scorsa, ma poi, in modo un po' sciocco, avete stoppato il nostro voto. Non so se questo sia da mettere in collegamento con le cose che stiamo dicendo, ma lo scorso martedì, quando si doveva votare quella delibera, il Consigliere Caracciolo era assente. Un'assenza che, forse, qualcuno malizioso ha interpretato come un'assenza voluta, anche politicamente rilevante. Oggi le cose andranno diversamente, la maggioranza credo si sia ricompattata anche sul quel fronte.
Se da una parte, Presidente, le riconosco mano ferma e, come le ho sempre detto, anche una certa capacità di gestione di un'amministrazione non facile, perché gestire una Regione come il Piemonte non è facile dall'altra le riconosco la capacità di nascondere i problemi veri della sua maggioranza. Probabilmente utilizza il metodo che, da qualche parte, altri hanno già utilizzato, che è quello che meno se ne parla, meglio è.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ovviamente attenderemo una comunicazione complessiva rispetto alla richiesta che è stata avanzata dal Consiglio, in merito alla quale la Presidente si è impegnata a rispondere la prossima settimana. Credo, per che sia doveroso fare alcune valutazioni in modo tale che la comunicazione di martedì prossimo possa essere, in qualche modo, compiuta e anche corredata degli strumenti utili.
Al di là di quelle che sono state alcune modifiche dell'Esecutivo o delle Direzioni, sulle quali, invece, non vi è stata la comunicazione che in qualche modo era stata richiesta, credo che vi sia un aspetto da sottolineare (proprio perché interviene il capo dell'Esecutivo) che è fondamentale per comprendere come si vuole continuare il periodo di legislatura che rimane, o anche solo un cammino che, per esempio, vedrà il Consiglio e le Commissioni consiliari impegnate nella discussione e nell'approfondimento del bilancio.
Lo dico perché non penso che sia considerata una metodologia corretta quella di comprendere tutta una serie di misure che sono tutto fuorch misure ordinarie. In questi giorni, abbiamo letto di una serie di misure straordinarie, alcune delle quali negative - vedi il Programma casa, ma anche lì ci sarà modo di intervenire - altre teoricamente positive perlomeno nell'enunciazione - vedi la ricapitolizzazione delle banche piuttosto che la legge sull'artigianato e altre - senza che il Consiglio regionale (salvo, ovviamente, la legge) sia in qualche modo coinvolto.
I colleghi di maggioranza in questi giorni sono molto attenti a segnalarci che l'Esecutivo nazionale, in qualche modo, esautorerebbe il Parlamento nazionale da quelli che sono i suoi compiti. Io li inviterei a guardarsi in casa. Vi pongo un esempio: i 200 milioni di capitalizzazioni delle banche, che sono in realtà 25 quelli che, alla fine, dovrebbe mettere la Regione, perché gli altri sono in parte dell'Unione Europea o in parte...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Cinquanta milioni, 25 dei quali però derivano da fondi presenti dall'Unione Europea che verrebbero reimpostati. La reimpostazione di questi fondi, essendo quella misura all'interno del Piano triennale, non è che si possa fare così.
Il Consiglio regionale ha votato un Documento di Programmazione relativo alla legge n. 34 che prevedeva una eventuale ricapitalizzazione delle aziende sane. In quella delibera avevamo detto, cioè, che saremmo intervenuti non nelle aziende che rischiavano di chiudere, ma nelle aziende sane che risentivano, però, di un problema di dimensionamento, per garantire loro di diventare più grandi e di poter competere con altri concorrenti europei e mondiali. Questo si modifica con una correzione del Piano triennale approvato dalla Commissione.
La delibera sulla casa che abbiamo approvato nel dicembre del 2007 prevedeva alcuni segmenti sui quali investire le risorse, uno dei quali era l'edilizia sovvenzionata. Lo ricordo alla Presidente, ma mi rivolgo altresì al Presidente del Consiglio: non è possibile trasferire fondi dall'edilizia sovvenzionata ai finanziamenti per le giovani coppie senza che il Consiglio modifichi la delibera. Può essere anche corretto e condivisibile (personalmente non lo condivido) da un punto di vista metodologico, ma noi siamo una istituzione retta da uno Statuto, dal quale discende un Regolamento, che prevede, a sua volta, che vengano attuate norme nazionali o votate leggi regionali o delibere. Perché è questo che, in qualche modo non può essere sostenibile, così come la compatibilità di bilancio.
Io lo dico e concludo, perché poi faremo ovviamente l'intervento nel Consiglio di martedì prossimo: invito, anche da questo punto di vista, i colleghi di maggioranza a vigilare rispetto alle dichiarazioni dell'Esecutivo o almeno a non essere schizofrenici, come dicevo prima con un passaggio: come si può votare 15 giorni fa un taglio del 20% dei fondi (anzi, in quel settore il 70% dei fondi) stanziati per la scuola pubblica e poi fare peana? Come si fa a tagliare dieci milioni di euro sulle politiche sociali e poi gridare contro al taglio del Fondo Sociale del Governo? O cerchiamo di essere almeno responsabili rispetto a quelle che sono le critiche che si fanno con le azioni politiche differenti sia nel merito che nel metodo...
Se il Governo avesse siglato un Patto di sviluppo con 23 corpi sociali (con i quali è legittimo, sacrosanto e doveroso che la Giunta dialoghi senza che questo fosse mai stato oggetto di un intervento in Parlamento) ci sarebbe stata la rivolta dei leader dell'opposizione nazionale che avrebbero chiamato immediatamente un Ministro a relazionare all'interno del Parlamento. Perché il dato è questo.
Nelle prossime settimane - e lo dico concludendo - avremo la possibilità di valutare il bilancio e di verificare i soldi impegnati sulla casa, sulla scuola, sull'artigianato, sulla ricapitalizzazione e quant'altro. Potremmo continuare, ma basterebbe prendere La Stampa degli ultimi venti giorni, o, meglio, da quando il quarto Governo Berlusconi si è insediato, per capire quelle che sono le dichiarazioni rese: nei due anni precedenti, questa Amministrazione che avanzava tre miliardi dal Governo centrale, salvo farlo presente una volta, se n'è mai ricordata? Mai.
Allora non è possibile, per un percorso corretto del bilancio, pensare che ci sia da una parte la Giunta regionale (poi con un po' di Consiglio ma quello è più comprensibile) che fa propaganda, e noi che stiamo a fare l'opposizione responsabile che approva il bilancio.
Lo dico in modo assolutamente chiaro: se continua la propaganda inutile...
L'Assessore Oliva doveva ricordarsi dell'anno scorso e di due anni fa quando mancavano i fondi sulla cultura - perché ne mancavano - ma se n'è dimenticato. In merito al dimensionamento scolastico, l'Assessore Pentenero doveva ricordarsi che una legge del 1997, fatta dal primo Ministro Prodi e dal Ministro Berlinguer, in parte è stata attuata e in parte no. In questi giorni, gira un documento sulle scuole che verranno tagliate (ne ho chiesto oggi formalmente copia al Presidente) col simbolo della Giunta regionale dove ci sono alcuni plessi scolastici chiusi da anni. Questa, per alcuni (non per tutti), non è una situazione accettabile.
Dopodiché, vedremo anche le delibere che sono state scritte (mi sono impegnato con la collega Pozzi a non intervenire nel merito e su altri aspetti), perché altrimenti non è fattibile; non è fattibile per noi né per chi fa opposizione, perché se l'Esecutivo fa propaganda, l'opposizione deve fare quella responsabile ed utilizzare gli strumenti migliori per farlo e anche per bloccare quella che è l'attività della propaganda che si fa coi soldi che mette il bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Approfitto del fatto che sia presente la Presidente Bresso (ho ascoltato il suo intervento sebbene non fossi in Aula).
Dobbiamo comprendere bene alcuni aspetti dalla Presidente, che viene regolarmente in Aula quando chiamata (giustamente il Consiglio spesso la chiama) a spiegarci i provvedimenti.
Non intendo ripetere quanto hanno detto i colleghi Burzi e Vignale, che hanno elencato una serie di problemi. Ma se vogliamo costruire un percorso di questo anno verso le elezioni, allora deve cambiare il metodo. Non lo dico per i Consiglieri della minoranza, in quanto noi siamo a contatto tutti i giorni anche con i Consiglieri di maggioranza, e posso dire che serpeggia malumore. Ci sono decisioni della Giunta che sovrastano il Consiglio anche quando queste dovrebbero passare dal Consiglio. Ci sono cambi di deleghe tra persone o materie che ci vengono spiegati solo perch noi facciamo un richiamo in Aula, altrimenti non sarebbero spiegati nemmeno quelli.
Allora, credo ci debba essere un chiarimento. Altrimenti, come è stato detto prima, se la Presidente e la Giunta vogliono fare propaganda, noi faremo altrettanto. Se, invece, si vuole fare in modo che al prossimo bilancio ci sia anche un approccio diverso, deve cambiare il metodo altrimenti, cara Presidente, arriveremo in Aula con la proposta di bilancio e, se questo sarà il metodo, vedremo quando sarà approvato. È logico che agli schiaffi bisogna reagire con gli schiaffi.
Questo è quanto emerge da tutta la sensibilità. Poi, se lei non capisce questa situazione, magari, se la faccia spiegare da qualche suo fido Consigliere di maggioranza.
Lo ripeto, i malumori non serpeggiano solo da questa parte del Consiglio, ma a 360 gradi in quest'Aula, solo che molti, logicamente, per esigenze di partito, posizione o coraggio, non vogliono esplicitarlo in queste occasioni e lo esplicitano a volte nelle Commissioni, a volte nelle riunioni informali, a volte parlandosi al bar.
C'è un malumore che dimostra anche una cattiva gestione interpersonale dei lavori. Non entro nello specifico dei cambi da lei effettuati (l'Assessore Ricca al posto del collega Caracciolo, le deleghe dall'Assessore Bairati all'Assessore Peveraro), sono tutti fatti, come ho sempre detto, che noi valuteremo nel merito, cioè rispetto ai provvedimenti che verranno assunti. Però, è importante che le filosofie, le strategie, i provvedimenti, le iniziative, che, per esempio, ieri lei ha enunciato e che martedì prossimo spiegherà, siano per lo meno a conoscenza del Consiglio che deve essere consapevole rispetto alla linea determinata verso cui si sta andando, che la Giunta sta attivando. Invece, non si conosce nulla di tutto questo, i fatti si apprendono dai giornali e dalle conferenze stampa della Giunta. Quindi, automaticamente, la nostra posizione diventa più rigida, fino a quando questo metodo non cambierà.
Per anni ci è stato detto di modificare il Regolamento. Siamo disponibili a modificarlo, abbiamo noi sollecitato una maggiore presenza e adesso stiamo lavorando. Anche in questo senso c'è una nostra disponibilità a lavorare. Se lo si vuole fare, lo si faccia, perché è inutile enunciare i problemi e, quando arrivano alla radice, non cercare di risolverli. Questo è veramente quanto secondo noi manca.
Sappia che il tempo, ormai, con il prossimo bilancio, tra virgolette "scade", nel senso che sarebbe bene indicare in anticipo che cambia un metodo e che si consultano, ogni tanto, per lo meno i Capigruppo. Sono stato Vicepresidente della Giunta per otto anni e ricordo che era abitudine, ogni tanto, convocare tutti i Capigruppo da parte del Presidente o sentirli singolarmente. Oggi, queste usanze si sono perse totalmente, nel senso che, se noi non chiediamo un incontro alla Presidente, non c'è alcun dubbio sul fatto che nessuno di noi - non dico il Capogruppo di AN, ma gli altri Capigruppo - viene convocato in Piazza Castello per discutere un quarto d'ora o venti minuti rispetto alle politiche che si intendono adottare.
Questo è sempre avvenuto, poi, ognuno, dopo il colloquio, può esprimere la propria diversità di opinione, trasferendo il proprio pensiero al Presidente, in modo che possa regolarsi.
Ecco, questo non avviene e denota una anomalia. Conosco Presidenti di altre Regioni che svolgono regolarmente questi colloqui. Non occorre che avvengano tutti i mesi, ma ogni tanto, per comunicare il percorso che si intende seguire, chiedere cosa si pensa e quali suggerimenti ci sono.
Forse, in questi tre anni e mezzo, abbiamo fatto due incontri in Piazza Castello, su invito della Presidente.
Questa è una denuncia che, in un certo senso, se la Presidente vuole può raccogliere, ma non può pretendere che da questa parte dell'Aula - la intendo tutta - ci sia tanto attaccamento per le esigenze che la Giunta manifesta in tutti i sensi, se, dall'altra parte, noi veniamo sempre portati a conoscenza di materie e provvedimenti di cui non abbiamo sentito parlare nemmeno il giorno prima.
Credo, prima di tutto, che questo metodo non sia utile per voi e per lei. Rispetto alle buone relazioni interpersonali, anche a livello nazionale, pur in questo periodo carico di tensione, quante volte Veltroni è stato comunque invitato ad andare da Berlusconi? Si parla, lo si fa in tutti i consessi. Credo che in quattro mesi questo sia avvenuto un numero di volte maggiore rispetto ai quasi quattro anni della sua gestione.
Allora, questi fatti denotano anche un certo distacco e menefreghismo fanno dire: "Io me ne frego, vado avanti, poi il Consiglio si aggiusti, non mi interessa niente", salvo, poi - l'ha segnalato bene il collega Vignale fare passi che, secondo noi, non sono pienamente legittimi.
Noi non dobbiamo andare a scovare i pezzi, non è il nostro lavoro e nemmeno vorremmo farlo, però, se vediamo che c'è questa distanza, è logico che andremo a fare le pulci fino in fondo.
Comunque, auspico e spero che il clima cambi. Lo dico per fare in modo che in quest'Aula ci sia una Giunta che governa, che informa preventivamente i Gruppi che qui lavorano e che questi Gruppi possano esprimerle quello che pensano dei provvedimenti non solo dopo che vengono assunti, ma anche dieci minuti prima.
Questo non è mai avvenuto, le consiglio di valutare questo metodo e, se ritiene, di proporcelo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Signor Presidente e colleghi, il Consigliere Larizza, questa mattina in apertura dei nostri lavori, giustamente, ha chiesto al Consiglio di fissare una riunione consiliare che affronti le questioni che riguardano l'economia e il sistema produttivo della nostra Regione, sarà quella sicuramente la sede nella quale confrontarci.
Tuttavia, a fronte delle critiche avanzate dalla minoranza alla Giunta mi sento di dire bene venga il Patto per lo sviluppo! Ben venga il Patto per lo sviluppo! Ben venga un fondo di 50 milioni di euro con i quali finanziare il sistema produttivo della nostra Regione, con il quale attivare interventi per complessivi 200 milioni! Ben venga la scelta di finanziare l'Artigiancassa e il Fondo rotativo, con il quale evitare che la stretta creditizia, che sta mordendo l'economia reale, soffochi il sistema delle imprese artigiane! Ben venga un intervento con il quale finanziare il reddito delle famiglie piemontesi! Naturalmente, questa discussione sarà aperta, la svolgeremo qui e da altre parti, in Commissione e in Consiglio. Penso che sia giusto che su queste questioni avvenga un confronto ampio tra maggioranza e opposizione ma il dato di partenza è questo.
Mi sarei preoccupato di una Giunta regionale ferma di fronte al "terremoto" che sta mettendo in discussione tutto! Parlate con le imprese le quali annunciano recessione, disoccupazione, cassa integrazione! Noi, di fronte a questo fatto, poniamo un problema di metodo, ma "santo iddio", intanto vi pongo il problema di una Giunta che sia tempestiva nel governare la crisi! Quindi, do atto alla Giunta regionale di essersi mossa con tempestività, poi discutiamo.
Consigliere Casoni, noi non diremo: "Non me ne frega niente". Noi non diremo al Capo dell'opposizione che si rivolge al Governo per dire "Siamo pronti a fare la nostra parte", che non va bene. La Presidente Bresso non dirà: "Non me ne frega niente". Qualcun altro l'ha detto in questi giorni e sta facendo una pessima figura.
Siamo naturalmente pronti a discutere, perché alcune misure possono essere rafforzate, integrate e migliorate. Ma io parto da un dato: il governo regionale oggi indica misure che rappresentano un segnale positivo per le imprese, per le famiglie e per i mercati, e che possono essere complementari e rafforzative rispetto alle misure che il Governo nazionale ha deciso.
Però vi dico una cosa, anche se non sono un economista: noi siamo intervenuti sul sistema bancario, ma la crisi finanziaria nei prossimi giorni diventerà una crisi dell'economia reale - il nodo è questo - e delle politiche con le quali ci mettiamo in condizione (a Roma e a Torino) di sostenere il sistema e il settore produttivo.
Non vedo alcuna contraddizione, caro collega Chieppa, tra una politica regionale che difende l'occupazione, intervenendo sul sistema e sul settore produttivo - se non vogliamo fare la conta dei disoccupati ed essere emarginati ulteriormente nella divisione internazionale del lavoro e dell'economia regionale e nazionale - ed una Regione che, al tempo stesso si preoccupa di fare una politica attenta a sostenere i redditi, come faremo con la prossima legge finanziaria regionale.
Dico questo, perché discutiamo; il Presidente del Consiglio nella Conferenza dei Capigruppo trovi il modo e le sedi per affrontare queste questioni, per vedere come noi, nel Consiglio, avviamo un confronto di merito sul Patto per lo sviluppo e il fondo per ricapitalizzare le imprese i fondi con i quali rifinanziamo il fondo rotativo, le misure con le quali pensiamo di sostenere il reddito, ma dentro - e questa credo sia l'opinione della maggioranza - un forte apprezzamento per l'iniziativa assunta dalla Giunta regionale.
In un momento come questo, io e tutti noi dovremmo chiedere a ciascuno di fare fino in fondo la sua parte, perché in questi giorni le imprese e le famiglie ci chiedono questo. Chi parla con gli imprenditori avverte il fatto che c'è un momento di smarrimento e di confusione.
Rispetto a questo, il fatto che esista una politica regionale che dà segnali positivi credo sia un fatto che deve essere valorizzato.
Naturalmente - ripeto - in questo Consiglio il confronto è aperto, dai banchi di questa maggioranza non vi verrà mai detto: "Non ce ne frega niente!".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Caracciolo; ne ha facoltà.



CARACCIOLO Giovanni

Grazie, Presidente.
Io veramente non volevo nemmeno intervenire, ma mi ha convinto l'intervento del Consigliere Guida, il quale ripete sempre le stesse cose non solo in questo consesso, ma anche sui giornali e sta cercando di trovare un casus belli o interpretazioni sue personali tendenti a questo riferendosi alla mia persona, alla sicurezza e alla Polizia locale dimostrando di non avere capito niente sui compiti della Polizia locale sui compiti della sicurezza e di non essere nemmeno a conoscenza di tante cose riferite a queste deleghe.
Potrei concludere subito dicendo che quello che stamattina ha detto la Presidente è, onestamente, la verità. Infatti le cose sono andate come ha detto lei.
Vorrei però fare un rapido excursus per cercare qualche motivazione che ha indotto me a fare pressione su Ricca ad attuare questa staffetta e questo scambio che era, tra l'altro, già stato ventilato nel 2005 subito dopo le elezioni.
Allora non era stato possibile mettere in atto un'organizzazione partitica in cui lui andava a fare l'Assessore ed io il Consigliere per una serie di considerazioni, che però ci siamo impegnati ad attuare se si fosse presentata l'occasione, in modo che lui potesse fare la sua esperienza ed io la mia.
Questa occasione probabilmente è venuta subito dopo le elezioni politiche, quando dai giornali e dalle interviste di alcuni uomini politici del PD venivano fuori considerazioni sul fatto che la politica sulla sicurezza portata avanti da parte dell'Assessore regionale non dava gli stessi frutti che dava quella portata avanti dal Sindaco Chiamparino o da altri attori, ignorando totalmente quali erano i compiti dell'Assessore regionale alla sicurezza, quali erano i compiti del Sindaco e quali quelli dello Stato, interpretando - come ha fatto oggi il Consigliere Guida - il problema della sicurezza come contrasto della criminalità. Questi invece sono compiti precipui e specifici dello Stato, non dell'Assessore regionale alla sicurezza integrata.
Quindi, Consigliere, non continui a dire queste cose, perché se lei ricorda bene, abbiamo impiegato quasi un anno a concludere la legge sulla sicurezza integrata e anche con grossi sacrifici, perché continuamente rimbalzavano pacchetti sulla sicurezza, e quindi si doveva capire bene cosa mettere e cosa non mettere su alcuni passaggi. A fine del 2007 è stata approvata questa legge, che il sottoscritto Assessore si è impegnato al massimo per portare a termine.
Il Piano triennale sta passando adesso, perché lei sa benissimo che il bilancio di previsione è stato approvato in aprile; quindi, fino a quella data non c'era nemmeno un euro da spendere né come compiti previsti dalla legge né come altri interventi.
Lei mi chiede perché sia fallita la mia politica sulla polizia locale.
Io le chiedo di spiegare cosa sia la politica nei riguardi della polizia locale. Se si riferisce ai decreti Maroni, con cui vengono dati altri compiti ai sindaci, le dico che sono decreti da poco tempo e che, quando ero io Assessore, la polizia locale aveva quei compiti, non quelli che ha oggi e che vengono riconosciuti con questi decreti, cioè di essere più partecipi al contrasto della criminalità.
Quindi, non so perché lei vada in giro ad accusarmi continuamente su questo tema. Mi sento onestamente di avere fatto l'Assessore nelle mie deleghe per tre anni, con il massimo impegno e posso dire di avere avuto anche delle grosse soddisfazioni.
Le voglio soltanto dire che nel campo del commercio, dopo qualche settimana che ero in attività in questa Giunta, ho dovuto mettere mano alla legge di moratoria sul problema delle grandi strutture. E non è stato semplice, perché abbiamo bloccato tutto. È passata una legge sulla moratoria e contemporaneamente è stata fatta la programmazione commerciale che non è una stupidaggine. Successivamente, nel dicembre 2006 c'è stata l'approvazione della legge 38 sulla somministrazione di alimenti e bevande che interessa 22 mila esercizi, per recepire in modo puntuale le direttive Bersani; la legge sulle fiere già incardinata in Consiglio regionale; la legge sulla tutela del consumatore già passata alla Conferenza Regione che deve arrivare in Aula.
In via di conclusione sono anche la normativa sui mercatini dell'usato il lungo giro di concertazioni con Province, Comuni, Capoluoghi Associazioni di categorie, Associazioni dei consumatori e Camere di Commercio sulle aperture festive e domenicali degli esercizi commerciali; i ripetuti incontri sulle problematiche riguardanti le discoteche e, novità assoluta, la sperimentazione dei distretti commerciali.
C'è anche la legge regionale n. 14 sulle norme per la razionalizzazione e l'ammodernamento della rete distributiva dei carburanti.
Come vede! Lei ha detto che io ho fallito nella sicurezza...



(Commenti del Consigliere Guida)



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Guida, faccia terminare l'intervento del Consigliere Caracciolo.
Le regole e le opportunità le conosce tutte quando è il caso. Fra l'altro, mi sono distratto, ma conoscendo il Consigliere Caracciolo, non oso pensare che abbia detto qualcosa che possa avere generato, in una persona equilibrata come lei, una reazione seppur verbale.
Prego, Consigliere Caracciolo, continui pure il suo intervento.



CARACCIOLO Giovanni

Non posso nascondere che riconosco nel collega Guida malafede. Non si può arrivare a dire cose completamente opposte a quelle che sono. La polizia locale, amico mio, è stata la prima che ha partecipato alle Olimpiadi, come corpo di polizia locale, che abbiamo messo in piedi noi in pochi giorni. Ci sono state tutte le feste della polizia locale organizzate da noi, i corsi eccetera. Non vedo, quindi, dove è fallita la polizia locale. Mi è sembrato che l'abbia detto lei.
Comunque, chiudo e la ringrazio.



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Caracciolo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Ho ascoltato la Presidente Bresso, ho ascoltato tutti i miei colleghi e, prima dell'ex Assessore Caracciolo, ho ascoltato il collega Ronzani, il quale ha evidenziato i problemi che tutti vorremmo affrontare in quest'Aula, prima del Regolamento.
Presidente, stavo dicendo che condivido al cento per cento le osservazioni del Consigliere Ronzani, il quale ha evidenziato che ci sono degli ordini del giorno, come quello proposto dal collega Larizza, che tutti condividiamo nel significato e, quindi, nella tematica: parlare del problema dello sviluppo e dell'occupazione in Piemonte.
Vorremmo parlare dello sviluppo e dell'occupazione, in un momento particolarmente delicato, in cui la crisi internazionale sta imperversando su tutti i media ed anche, in modo pratico e concreto, sulle famiglie piemontesi.
Oggi, Presidente, ho letto due notizie importanti su La Stampa. Una bella, che reputo importante, indipendentemente dal fatto che ancora non sia arrivata in Commissione e in Consiglio: il fatto che abbiate deciso di aumentare la fascia IRPEF in cui devono entrare le famiglie piemontesi.
Questa è una notizia importante e significativa dal punto di vista politico; dal punto di vista pratico è una cosa importantissima e, quindi avete fatto bene. Personalmente, chiederò qualcosa in più - vedremo se si potrà fare - quando leggerò il documento che arriverà tra oggi e domani nel bilancio previsionale.
La cosa negativa che ho letto sul La Stampa è proprio il fatto che le famiglie...
Adesso, c'è l'Assessore Bairati con il fondo per le imprese: cosa importantissima! Avete fatto bene a dare un messaggio di questo tipo indipendentemente dalle contrapposizioni politiche, come giustamente aveva evidenziato il collega Casoni. Quando c'è in campo l'interesse dei cittadini e c'è un intervento immediato deciso nell'interesse dei cittadini, secondo me, si è agito bene.
Questa è una cosa importante; ed è altrettanto importante parlare di questi problemi prima del Regolamento.
Il Regolamento, fino ad oggi, ha permesso a tutti di lavorare tranquillamente. Glielo dimostro. Il Regolamento ha permesso al Consiglio regionale di portare avanti proposte di delibera e di vostre leggi: confrontandoci con altre Regioni, noi siamo molto, molto più avanti. Sia il Consiglio sia la Giunta hanno prodotto materiale sufficiente, a dimostrazione del fatto che non è giustificato che si debba parlare prima del Regolamento piuttosto che degli interessi dei cittadini piemontesi.
Oggi, ripeto, la notizia negativa dei giornali è che dall'Osservatorio è emerso che al Nord le famiglie piemontesi, purtroppo, malgrado siano quelle che lavorano di più sono quelle più povere.
I piemontesi sono stati da sempre i propulsori e il punto di riferimento della nobiltà del lavoro. Noi meridionali abbiamo portato la fantasia ma anche la nostra onestà intellettuale, il nostro modo di vivere e insieme abbiamo prodotto ricchezza e benessere fino a quando siamo stati in grado di farlo. Fino a quando ha funzionato l'economia regionale.
Oggi dobbiamo soffermarci sul bilancio, Assessore Peveraro: portare il tetto del reddito da 15 mila euro a 22 mila - non ho capito se sono esonerati completamente o se si tratta di una certa percentuale, perché il documento non l'ho ancora visto - per me è un segnale fortissimo, ancora più forte di quello che rappresentano i 50 milioni.
Caro Ronzani, secondo me questo è un segnale ancora più forte di quello di quel provvedimento; è un qualcosa di molto più concreto, perché va a toccare delle famiglie piemontesi che, secondo i dati che abbiamo, non nostri ma dell'Osservatorio, purtroppo sono quelle più povere. Questo è il punto su cui ci dobbiamo soffermare nei prossimi giorni.
Riepilogando: abbiamo famiglie che diventano sempre più povere, e non si tratta di barboni o di disoccupati, ma di famiglie monoreddito, le famiglie con due figli. Lo dice l'Osservatorio.
Abbiamo davanti a noi l'ordine del giorno presentato dal collega Larizza; io mi sono permesso di presentarne un altro, con il quale chiediamo politiche di contrasto alla povertà e alla disuguaglianza sociale.
Senza fretta: prima l'ordine del giorno del collega Larizza. Non chiedo che venga calendarizzato un ordine dei lavori che prevede riferimenti alle preferenze, eccetera eccetera. È una battaglia di libertà: la lascio a dopo. Privilegio le politiche orientate al contrasto della povertà e soprattutto al miglioramento dello sviluppo e dell'occupazione, quindi la qualità della vita, a ogni altra iniziativa partitica o di parte.
Spero che questo passi come messaggio e che in Commissione non ci siano confronti o contrasti che ci portino ad irrigidire le nostre posizioni politiche, che potrebbero essere le stesse, ma che, con le scelte nei tempi e nei metodi inopportuni, non siano il caso di affrontare.
Spero di essere stato chiaro. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Scanderebech.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida, presumo per fatto personale poiché è già intervenuto.
Prego, Consigliere.



GUIDA Franco

Sì, Presidente, peraltro come ha fatto bene lei a ricordarlo, non avevo alcuna intenzione di creare una querelle personale con il collega Caracciolo, tanto è vero che dissi che, sia per lui come per l'Assessore Ricca, c'è una stima personale che rimane intatta.
Non è malafede, collega Caracciolo, sono punti di vista, perché sono ancora più convinto di quello che ho detto prima. È molto semplice: in primo luogo, l'avvicendamento tra Giovanni Caracciolo e Sergio Ricca alla guida dell'Assessorato alla polizia locale e al commercio, secondo me è dovuto a mancate iniziative efficaci rispetto a tematiche di grande attualità, come può essere la sicurezza.
Ma nessuno dice al collega Caracciolo che deve fare il Questore o il Prefetto; è mancata un'iniziativa politica della Regione Piemonte - non tanto sua, quanto della Regione - di farsi carico dei problemi del territorio nei confronti dello Stato centrale.
Quindi, nessuna personalizzazione, nessun attacco personale; però, se posso darti un consiglio, caro collega Caracciolo, evitate anche di dire che avete fatto una questione tutta vostra, personale, per cui tu hai detto "io non me la sento, vai avanti tu", perché non è neanche una bella immagine quella che date! Credo che occorra finire qui la querelle, ma non è malafede - credimi perché assolutamente non è nel mio stile: è un punto di vista, che è diverso dal tuo e da quello della maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie, collega Guida.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente. Devo incominciare il mio breve - come sempre intervento con una premessa e un chiarimento. La premessa è la seguente: considero la Presidente Bresso un buon Presidente di questa Regione, come consideravo Ghigo un buon Presidente di questa Regione, tant'è che mi sono candidato in alleanza con lui.
Considero una buona Presidente la Bresso, tant'è che su molti provvedimenti importanti, liberamente, voto a favore senza fare giri di parole, o parlare un'ora per dire che sono d'accordo.
Il chiarimento, invece - e oggi ci accorgiamo sempre di più che è giusto dialogare maggiormente fra la Giunta e il Consiglio, e lo faremo prossimamente, per esempio, sull'andamento dell'economia - riguarda, in questo caso, l'utile chiarimento con il Gruppo Italia dei Valori, con il Consigliere Buquicchio, che un po' animatamente ha risposto, nella seduta del Consiglio scorso, alle domande che avevo posto.
Ecco, i Consigli Regionali servono, perché io avevo richiesto un chiarimento; se lui va a leggere il mio intervento, consegnato anche per iscritto, nella mia richiesta c'era un punto di domanda, ovvero quello che sostengono Grillo e Di Pietro fuori, che lui condivide fuori, vale anche in quest'Aula? Dentro, cioè, lo condivide o ha opinione diversa? Ho letto attentamente il verbale delle dichiarazioni del Consigliere Buquicchio - mi dicono che è stato molto gettonato e richiesto anche all'esterno, magari da alcuni suoi compagni di partito (così abbiamo fatto un grande chiarimento!). Leggo testualmente: "...il Gruppo Italia dei Valori" - quindi il Gruppo Di Pietro - "...ritiene possibile la candidatura di chiunque sia stato condannato in primo grado, in appello, ecc. ...
purché non sia ancora stato condannato in Cassazione".
Prendo atto che è un chiarimento importante, perché io e 60 milioni di italiani avevamo capito diversamente, perché questo lo dice già la legge.
Pensavamo che il Gruppo Di Pietro, politicamente, pensasse una cosa diversa, stando a quanto diceva nelle piazze (ricorderemo tutti, non sto a ripetere). Prendo atto che per il Gruppo Italia dei Valori - per il Consigliere Buquicchio, perlomeno - i 42 mila detenuti italiani in attesa di giudizio in Cassazione sono potenziali candidati del suo Gruppo, se lo ritiene. Non c'è un veto.
Ritengo che tutti i cittadini italiani siano candidabili; non solo, ma chi si candida, quindi avendone i requisiti, è un eroe, perché andare a fare il Consigliere comunale nei Comuni (piccoli o grandi), ma anche l'Assessore, il Consigliere regionale o il parlamentare, è veramente un impegno notevole; noi, addetti ai lavori, tolte rarissime eccezioni sappiamo che è un impegno di grande sacrificio.
Questo riguarda anche il Presidente della Regione o il Presidente del Consiglio.
Dobbiamo stare attenti quando si tratta delle cariche di governo! Io l'altra volta, probabilmente nella mia ingenuità, perché ho fatto l'amministratore per vent'anni in un piccolo Comune del Canavese - piccolo ma importante - non credevo di sollevare un grande vespaio, così come è successo.
Premetto che ritengo che tutti sono candidabili - ci mancherebbe altro! e che sono per eleggere chiunque abbia i requisiti per essere candidato senza nessuna preclusione per il passato, tanto per essere chiari. L'altra volta mi sono limitato a invitare l'Assessore Ricca, rispetto alla delega della sicurezza, a fare un gesto di buona volontà e a lasciare quella delega. Per opportunità (ho detto); non ho fatto processi o altro.
verbalizzato: "Gesto di buona volontà di lasciare quella delega", non di lasciare l'Assessorato, il ruolo di Consigliere o chissà quale altra cosa! Questo non appartiene alla mia politica, da sempre. Io mi sono iscritto al PSI nel 1974, quindi sono ideali che condivido non da stanotte come qualcuno, ma da trenta e più anni.
Alla Presidente Bresso, però, devo ricordare che quando un esponente del mio Gruppo politico ha ricevuto l'unico incarico che abbiamo avuto di grande prestigio - tale lo ritengo - non di potere, e ringrazio ancora il Consiglio che ha deliberato quell'incarico - a me è stato chiesto dalla Presidente, che non ci fosse nessuna ombra sulla persona che andava a ricoprire quell'incarico. È stato chiesto a me, e condivido quella richiesta. La condividevo e la condivido.
E allora, se questo vale per l'esponente che abbiamo incaricato, credo che questo debba valere per tutti, altrimenti si potrebbe cominciare a pensare male. Io non voglio pensare male. Credo che in questo passaggio di deleghe, che sicuramente è avvenuto - come dice la Presidente Bresso e come ha confermato anche il Consigliere Caracciolo, cui ribadisco la mia totale e incondizionata stima, e l'ho fatto anche per iscritto - probabilmente è sfuggito questo aspetto.
Poiché voglio dare la buona fede a tutta questa faccenda, anzi sono sicuro che ci sia la buona fede, poichè non ho nessun motivo per pensare diversamente, voglio concludere il mio intervento ribadendo e invitando ancora l'Assessore Ricca a fare un gesto di buona volontà, rinunciando semplicemente a quella delega. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Nicotra.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Non ho sentito bene l'intervento precedente; ho sentito bene che si pronunciava il nome Buquicchio più volte, così come quello di Italia dei Valori.
Non ho capito cosa volesse dire il collega, però glielo ribadisco io in modo molto chiaro, scandendo bene le parole e le sillabe: nello scorso intervento non ho ritenuto opportuno che un collega avanzasse, in questo consesso, dubbi di moralità nei confronti di un altro. Comunque, è legittimo farlo; lei l'ha fatto e se ne è assunto la responsabilità.
Non ho ritenuto giusto - lo ripeto e lo risottolineo - che si chiamassero in discussione altre persone, terze persone, come il sottoscritto o il partito che rappresento, perché ho ribadito - e glielo ribadisco ancora una volta - che l'Italia dei Valori da sempre si batte affinché non ci sia la possibilità di candidatura di persone che abbiano ricevuto una condanna ritenuta passata in giudicato.
Non può chiamare in causa né l'Italia dei Valori né, tanto meno, il sottoscritto su scelte che non gli competono.
Condanno, comunque, ogni atteggiamento pretestuoso e strumentale di valutazione sull'integrità morale di colleghi in questo consesso soprattutto se provengono dalla stessa area, e contengono il sospetto di valutazioni di tutt'altro ordine rispetto a quelle che potrebbero essere mosse da un moto spontaneo di esigenza di moralità.
Ognuno di noi, prima di parlare e accusare il prossimo, dovrebbe guardarsi allo specchio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Vorrei approfittare dell'occasione per compiere una riflessione e ritornare su un argomento posto dal Consigliere Burzi e dal Consigliere Casoni.
Per quanto riguarda le deleghe, siamo di fronte ad una prerogativa del Presidente della Giunta, che ha ritenuto opportuno - per la funzionalità e io ritengo, per migliorare l'efficienza del lavoro della Giunta - passare alcune deleghe da un Assessore all'altro e sostituire un Assessore.
Abbiamo già detto rispetto al lavoro svolto dal Consigliere Caracciolo e alla sua persona, così come rispetto al lavoro dell'Assessore Ricca e alla sua persona. Abbiamo piena fiducia, quindi invitiamo l'Assessore Ricca a continuare il lavoro che ha iniziato, anche sui temi della sicurezza.
Ringrazio - l'ho già fatto altre volte - il Consigliere Caracciolo per il lavoro che ha effettuato, anche sui temi della sicurezza.
Siamo di fronte ad una legge approvata quando il collega Caracciolo era Assessore. Oggi mi auguro che, prima delle relazioni della Commissione Mauriziano, si possa arrivare all'approvazione delle linee programmatiche per utilizzare la legge sulla sicurezza. Spero che, in apertura di seduta di oggi, si possa fare ciò.
La Presidente, tra l'altro, aveva già fatto una comunicazione sul cambio delle deleghe, ma ritornare sulle questioni non fa mai male. Credo che il Consigliere Burzi e il Consigliere Casoni abbiano posto un'altra questione. Nel merito ha già riferito il Consigliere Ronzani, credo che avremo occasione di discuterne.
La Giunta ieri ha compiuto un atto molto importante insieme alle associazioni imprenditoriali, di categorie e alle forze sindacale. È un segnale positivo nei confronti dell'economia piemontese e non solo.
Credo che, in questa fase, sia utile, certo, approfondire le questioni.
Avremo occasione di farlo, spero al più presto - ne abbiamo già parlato nella Conferenza dei Capigruppo - in una seduta di Consiglio dove affronteremo le tematiche che abbiamo posto attraverso la richiesta del Consigliere Larizza avanzata sia in Consiglio sia in Commissione per discutere sulla situazione economica. Una situazione economica difficile rispetto alle difficoltà delle imprese, rispetto alle crisi occupazionali che si sono aperte in Piemonte. Avremmo l'occasione di discuterne.
Discuteremo se il Patto per lo sviluppo firmato ieri possa contribuire ad affrontare la situazione di crisi. Il confronto su questi temi, come su altri, lo ritengo sempre utile.
La questione posta oggi va raccolta da parte della maggioranza e sono certo anche da parte della Presidente Bresso. Aprire un confronto fra maggioranza e minoranza sui problemi, sulle questioni. Siamo in un momento particolare a livello nazionale, quindi anche nella nostra regione. Di fronte a questa situazione, il dialogo e il confronto è un fatto positivo.
Credo che questo invito vada raccolto.
Nello stesso tempo, abbiamo bisogno di dare risposte alle esigenze alle incertezze, alle paure dei cittadini piemontesi, delle famiglie piemontesi, dei lavoratori e delle lavoratrici piemontesi. C'è una questione che pongo anche oggi. La Giunta venerdì scorso ha approvato il bilancio previsionale per il 2009. Credo che la discussione sul bilancio, e i tempi dell'approvazione del bilancio, non siano estranei alla situazione.
Vogliamo dare anche un segnale nei confronti dei piemontesi e delle istituzioni piemontesi rispetto al fatto che possiamo approvare il bilancio di previsione in tempi certi e non dilungare la discussione sul bilancio a tempi infiniti? Anche questa è una risposta ai problemi che abbiamo oggi in Piemonte? Credo di sì.
Approvare il bilancio in Consiglio regionale nel più breve tempo possibile, dopo un confronto aperto tra maggioranza e minoranza sui temi del bilancio - certo, la minoranza avrà occasione per presentare le sue proposte alternative a quelle avanzate dalla Giunta e dalla maggioranza - è un'occasione positiva di confronto. Ecco perché credo che l'invito vada raccolta e, nello stesso tempo, colgo l'occasione per dire anche che l'approvazione del bilancio, in tempi certi, è un'occasione per dare una risposta insieme, maggioranza e minoranza, al Piemonte in una situazione di difficoltà. Il bilancio non è estraneo, le politiche di bilancio non sono estranee ai problemi posti oggi.
Anche sulla questione del Regolamento, caro Consigliere Scanderebech possiamo fare finta di niente, ma la Presidente in questi anni, insieme ad altre forze consiliari della maggioranza e della minoranza, ha posto l'esigenza di rendere più efficace ed efficiente il lavoro del Consiglio regionale. Abbiamo una grande occasione, cerchiamo di non perderla. Le regole democratiche che si scrivono insieme, non sono estranee all'esterno.
Certo, se andiamo a chiedere ad un lavoratore in crisi che cosa gli interessa delle regole del lavoro del Consiglio regionale, la risposta la conosciamo. Ma noi abbiamo la responsabilità, essendo in Consiglio regionale, anche di riscrivere le regole per rendere più efficiente ed efficace il lavoro del Consiglio regionale, non è un'altra cosa rispetto alle altre. I tempi e i modi del confronto in Consiglio regionale non sono un'altra cosa.
Ecco perché invito tutti i Consiglieri ad un atto di forte responsabilità: dobbiamo discutere di tutto, ma anche delle regole e le regole le dobbiamo discutere insieme. Credo che l'occasione di oggi possa essere utile per tutto il Consiglio per riflettere e aprire una fase nella quale il confronto tra maggioranza e minoranza può portare a risultati positivi. Se sapremmo fare questo, contribuiremo anche noi a dare una risposta a quei timori e a quelle paure che oggi hanno i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Consiglieri, oggi siamo riuniti per discutere sul tema sollevato dal Consigliere Nicotra, in relazione alla delibera sulla sicurezza, su una questione più vasta, che lega i lavori di quest'Assemblea all'integrità morale degli amministratori. La questione che si pone...



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Giovine: apprezzo, come penso possano fare altri colleghi, al di là delle opinioni, il sostegno offerto ad un altro collega.
Ma non stiamo dibattendo sulle affermazioni rilasciate dal Consigliere Nicotra nella scorsa seduta consiliare, ma sulle deleghe della Giunta.



GIOVINE Michele

Capisco perfettamente, Presidente. Però mi pare che alcuni degli argomenti che sono stati testé ricordati dal collega Muliere - per esempio il Regolamento - non siano molto attinenti alle deleghe della Giunta.
Pertanto, come il collega Muliere si è concesso qualche licenza oratoria se permette, Presidente, me la concedo anch'io.
La base di questo caso concreto è ben più vasta di quella della probità degli amministratori. Chi amministra la cosa pubblica deve essere persona integerrima? Il pensiero che ci viene tramandato dai classici va prevalentemente in questa direzione. Ma, pragmaticamente, soprattutto consapevoli di una degenerazione che ha riguardato e che riguarda la preparazione della cosiddetta "classe dirigente", si è talvolta portati a concludere con una constatazione che può risultare provocatoria: lo scorato meglio corrotto e capace; è meglio quello corrotto e incapace, che quello incompetente.
Ma ci sono altre considerazioni che devono essere sviluppate con riferimento a questo caso. La prima è quella della legittimazione popolare che, giustamente, viene sottolineata dall'Assessore Ricca; questo è certamente argomento che merita, ossia il voto popolare è sanante? Le persone sapevano, ciononostante hanno votato e la volontà popolare è assoluta.
Credo che la risposta ruoti intorno alla massima est modus in rebus (a scanso di equivoci, Assessore Ricca, non è, il mio, in alcun modo, un riferimento in questo caso concreto e, dunque, alla sua persona, ma sto cercando di astrarre, parlando per assoluti).
Potremmo accettare un criminale conclamato, anche se eletto, prendere in mano le redini del Governo? Così facendo andremmo a dare una veste di legittimità alla maggior parte dei regimi che hanno portato alla perpetrazione di crimini massimamente contrari ai diritti fondamentali e a macchiarsi dei più gravi reati contro l'umanità.
Dunque, possiamo dire che sì, il voto è sanante, ma non per tutti i casi. Pensi, insomma, che debba e possa essere considerato legittimante con riferimento ad alcune azioni contestate commesse, ma non in assoluto.
Vedete, colleghi, tornando a questo caso, credo che non siano del tutto peregrine le considerazioni sollevate dal collega Nicotra. Personalmente non le condivido: penso che l'Assessore Ricca abbia tutto il diritto e il dovere di poter fare l'Assessore, anche con le deleghe che la Presidente Bresso gli ha assegnato. Nella fattispecie, forse una maggior sensibilità poteva essere considerata. D'altronde mi pare che all'interno della Giunta lo scambio di deleghe sia alquanto rapido; in questo caso, un'attenzione maggiore non sarebbe stata del tutto peregrina.
Credo, però, che la vera questione morale odierna - anzi l'emergenza morale - è ben altra cosa rispetto all'oggetto della discussione.
L'emergenza morale riguarda il nostro intero sistema democratico liberale.
Interessa quindi - questo sì - la vita di tutti noi e - questa è una responsabilità ancora più grave - quella dei nostri figli e delle generazioni future.
Si è stravolto già il patto sociale scaturito dalla Costituzione post fascista. Esiste già una Costituzione materiale fortemente difforme nell'applicazione dalla Costituzione scritta, ma tutto ciò non basta ai padroni del vapore. Essi vogliono tutto: vogliono il dominio totale e incontrastato. Vogliono quello che nei secoli scorsi hanno attribuito ai re. Vogliono il potere assoluto. E per farlo cercano di restringere gli spazi di manovra alle assemblee elettive, tutte, tentando un progressivo e scarsamente contrastato asservimento delle stesse, dopo aver già ottenuto con ampio successo, il controllo dei partiti politici italiani più grossi.
E quelli che non si riescono a controllare, si cerca...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, vi prego di far proseguire l'intervento del collega Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
E quelli che non si riescono a controllare, si cerca di far sparire dallo scenario politico: si eliminano le scorie che non sono funzionali al sistema, al sistema dei poteri forti.
Si eliminano perciò partiti interi, ma si eliminano - attenzioni colleghi - anche politici troppo liberi e indipendenti, che risultano tali sia per loro scelta etica e morale di rispondere prima alla gente che li ha eletti, e poi agli interessi dei poteri forti, sia per la loro forte personalità che li rende politici forti e indipendenti. Di gente che è uscita da queste logiche dei partiti grossi, perché già adesso le trova intolleranti, ce n'è stata anche in questo Consiglio. Ci sono casi a livello nazionale e casi in altre assemblee elettive. Ma è solo l'inizio perché ce ne saranno molti di più.
Attenti, colleghi, questo monito è rivolto a voi tutti; questo monito è rivolto a quei galantuomini presenti anche - e devo dire in gran numero in questo consesso regionali, presenti in tutti i partiti, presenti nel PD e pure nel PDL; a quelli di voi che hanno deciso di far politica per la gente oltre che per legittima ambizione personale; a quelli di voi che amano la propria terra e la libertà che ad oggi in essa è connaturata, a quelli di voi che pensano di poter validamente dare il proprio contributo alla costruzione sociale della nostra Regione e non credono che il loro compito si esaurisca nello schiacciare un bottone tutti i dì; a quelli che sanno di essere persone troppo fiere e libere per rinunciare alla propria libertà, al diritto di dissentire, al diritto di opporsi e al diritto inalienabile di dire qualche "no" ai padroni del vapore; a quelli di voi che sono e saranno sempre troppo liberi e indipendenti.
Ebbene, amici, sono tristemente facile profeta nell'annunciare che voi sarete le scorie del futuro e, come tali, eliminati senza alcuna pietà o riconoscenza. Nessuno ha l'immunità. Nessuno sarà tutelato dal sistema che si sta tentando a tutti i livelli di imporre. Non importa quale ruolo politico, quale ruolo istituzionale e quale ruolo sociale ricopriate oggi: nel futuro non conterà più. E non importerà neppure il consenso popolare, i voti che avrete con voi. Anche perché non vi si permetterà più di raccogliere i voti e di contarli quei voti.
O sei dentro al sistema o ne sei fuori. In entrambi i casi, non si conterà più nulla nelle questioni ovviamente che importano. Se si sarà parte del sistema si potrà mendicare qualche cosa. Mendicare.
Concludo, signor Presidente, Assessore Ricca e colleghi Consiglieri.
Questo caso è stato sollevato da un socialista contro un altro socialista, con le parole di un terzo socialista, pubblicate ieri in una intervista su la Repubblica. L'onorevole Nerio Nesi, socialista, torinese come Riccardo Nicotra, come Sergio Ricca, banchiere, più volte Ministro e Deputato, il cui ultimo ruolo pubblico (che io sappia, ovviamente) è quello di Consigliere di Amministrazione presso Finpiemonte S.p.A., quella che una volta era la finanziaria pubblica più grande e più importante d'Europa alla domanda del giornalista sul rapporto tra banche e politica dichiara: "Una volta erano i partiti che nominavano le persone nelle banche. Oggi è il contrario". C'è una bella differenza. Ecco, amici, qual è la vera questione morale di oggi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giovine. Il suo era l'ultimo intervento.


Argomento: Università

Ordine del giorno n. 1078 dei Consiglieri Toselli, Leo e Cavallera inerente a "Intitolazione della sede universitaria di Savigliano al professor Augusto Del Noce" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Il Consigliere Toselli ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

una questione essenziale di cortesia, credo.
Signor Presidente, chiedevo la cortesia all'Aula di iscrivere l'ordine del giorno n. 1078 così rubricato, che ha per oggetto "Intitolazione della sede universitaria di Savigliano al professor Augusto Del Noce". La ringrazio.



PRESIDENTE

Se non ci sono obiezioni, l'Aula acconsente e l'ordine del giorno n.
1078 viene iscritto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Prima di cedere nuovamente la parola alla Presidente Bresso, la parola al Consigliere Burzi sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Signor Presidente, immagino che la riunione si aggiorni alle ore 14.30 come al solito.
Proprio sull'ordine dei lavori, mi ricollego alla prima parte dell'intervento del collega Muliere. Se ho ben compreso l'ordine dei lavori che il Consiglio seguirà nelle prossime settimane, avendo anche informalmente parlato con l'Assessore Peveraro, la presentazione del bilancio, come è stato ricordato dal collega Muliere, approvato dalla Giunta venerdì, avverrà mercoledì prossimo, immagino per impegni che portino l'Assessore Peveraro lontano - ahimè, solo temporaneamente - da queste spiagge, perché tornerà mercoledì 22. Quindi, c'è un po' di tempo come ho già dimostrato nell'intervento precedente.
Noi dell'attuale bilancio non sappiamo niente, quindi possiamo cullarci in questa apparente ignoranza, però, sull'ordine dei lavori, mi permetto di dare un suggerimento. Siccome le Giunte - non solo quella della Presidente Bresso - sono delle case aperte, circola di tutto e di più, una delle versioni, certamente apocrife, che noi abbiamo avuto modo di vedere, tra le altre cose di questo bilancio, che, come giustamente ha detto Rocchino Muliere, e noi condividiamo, dovrebbe tenere conto della situazione odierna può darsi che sbagli, lo dico a scopo preventivo, per facilitare la discussione - parrebbe si chiuda con la richiesta di 500 milioni di mutui ulteriori.
Ora i casi sono due: o sto dicendo una sciocchezza - ne sarei molto lieto - o no. Qualora fosse "o no", inviterei la Giunta a fare qualche riflessione e, magari, la maggioranza a farne qualche altra, se ritiene perché anticipo che la nostra linea è "basta debiti". Quindi, se si vuole una discussione veloce, credo che 500 milioni di euro di nuovi mutui sia un eccellente inizio per discutere e non un eccellente inizio per finire.
Questo lo dico a scopo preventivo, appunto, sull'ordine dei lavori. Buona colazione a tutti.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Riorganizzazione deleghe assessorili" (seguito)


PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, la parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Svolgo due brevi considerazioni relativamente all'oggetto originario di questo dibattito, che concerneva la richiesta di illustrazione del cambiamento di deleghe.
Siccome ogni volta si dice che non è stato fatto, ribadisco che ho fatto distribuire l'estratto della mia dichiarazione del 26 febbraio, dove dicevo le stesse cose espresse questa mattina, a dimostrazione del fatto che ho illustrato tempestivamente al Consiglio le ragioni sottostanti.
L'opposizione può ritenerle inadeguate, ma nessuno può dire che le ragioni non sono state illustrate con chiarezza.
E' un piccolo dettaglio che volevo richiamare, perché mi si pu accusare di tutto, ma non di non essere trasparente nell'illustrazione delle motivazioni; questa mattina le ho ulteriormente chiarite, continuo a pensare che sia stata una buona scelta.
Allo stesso modo, confermo la mia piena fiducia all'Assessore Ricca come ho dichiarato, anche attraverso un comunicato stampa.
Per quanto riguarda la mia considerazione sui rapporti tra Giunta e Consiglio, si possono muovere tutte le critiche e le minacce che si desidera, però, io ho sempre detto che la ragione per cui si iscrive all'ordine del giorno di Consiglio un tema e poi si parla d'altro deriva dal fatto che nel nostro Regolamento non esiste il question time, cioè la possibilità di parlare, su richiesta dei Consiglieri, delle questioni di attualità, di cui è normale che un organo politico voglia invece discutere.
La ragione per cui il Parlamento ne parla è che ha questo strumento.
Quindi, se peggiora una crisi finanziaria che già conoscevamo, con interventi importanti dei Governi, esiste lo strumento per chiedere al Governo di andare immediatamente a riferire. Qui non c'è, non lo si è voluto inserire nel Regolamento con una modifica che apporterebbe vantaggi importanti per la maggioranza ma anche per l'opposizione.
Ribadisco che mi attengo al Regolamento vigente, che prevede che un tema venga iscritto all'o.d.g. della Conferenza dei Presidenti. Se si vuole modificare il Regolamento, si può fare, oppure occorre che la Conferenza dei Presidenti, di prima mattina, chieda alla Giunta se è disponibile. Non esistendo lo strumento del question time, la Giunta deve potersi preparare e deve poter essere presente. Lo ribadisco perché fa parte di quanto ci siamo detti più volte e, secondo me, le regole sono regole per tutti; se uno strumento non c'è, noi non rispondiamo perché non è previsto.
Detto ciò, siccome abbiamo ben chiaro che è normale che il Consiglio desideri discutere di una situazione che coinvolge il mondo intero e la nostra regione, noi siamo pronti a riferire, come ho detto, in Consiglio la settimana prossima, ma anche in Commissione o in Conferenza dei Capigruppo, come la stessa Conferenza dei Capigruppo preferisce, e/o nella Commissione opportuna e in quella dei Capigruppo, quando i Capigruppo lo desiderano.
Gli strumenti sono stati messi a punto negli ultimissimi giorni e illustrati preventivamente ieri mattina, prima della riunione calendarizzata per il Patto per lo sviluppo - che è un'altra cosa - per valutare l'interesse da parte del mondo produttivo. Appurato tale interesse, verranno strutturati e proposti non nel FEVR - come potete immaginare, i giornali non conoscono chiaramente tutta la nostra strumentazione e non sempre scrivono precisamente dal punto di vista amministrativo - ma attraverso l'utilizzo di fondi FAS, la cui programmazione è stata definita dalla Giunta, è andata pochi giorni fa in Conferenza Regione-Autonomie locali e tornerà in Giunta per essere poi inviata in Consiglio.
In realtà, in mezzo c'è un iter che riguarda la valutazione ambientale strategica, che comporta due mesi: anche per questo l'abbiamo accelerata perché occorre seguire tutto l'iter che la legislazione prevede.
Lo strumento che si può utilizzare - adesso verificheremo se esiste un modo per una accelerazione - è questo, nel frattempo possiamo fare l'iter alla BEI, che non sarà di due giorni, però non c'è alcuna modifica.
Ovviamente, se ci fosse, dovrebbe prima essere ricontrattata con il Governo e, poi, corretta in sede consiliare, ma una modifica della programmazione dei FAS costituirebbe un utilizzo diverso da quello inizialmente previsto dalla Giunta nell'avvio dell'iter di programmazione di questi fondi. Avremo modo di entrare nell'argomento con più precisione.
Invece, per quanto riguarda il Patto per lo sviluppo, come credo il Consiglio ricordi, è previsto nel programma di governo ed è stato oggetto di una serie di valutazioni. Ovviamente, verrà illustrato al Consiglio, ma è coerente con il programma di governo, con la programmazione pluriennale che abbiamo fatto e che è già stata consegnata al Consiglio, e con il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria che il Consiglio credo abbia a sue mani. Quindi ne è una conseguenza e la firma rappresenta l'interesse e l'impegno del mondo produttivo, economico e sociale della nostra Regione.
E' evidente che la particolare situazione dell'economia mondiale, e italiana di conseguenza, potrà richiedere delle messe a punto, che faremo man mano che le conseguenze della crisi saranno più chiare sulla nostra economia e sui nostri cittadini.
Stiamo ragionando, e ne riferiremo non appena avremo individuato gli strumenti, anche per quanto riguarda il supporto ai cittadini che, come sapete, non è semplice. Non abbiamo dati attuali di sofferenza sul fenomeno dei mutui nella nostra Regione. È chiaro a tutti che, aumentando i tassi tutti soffrono, ma non abbiamo notizie certe sull'esistenza di fenomeni di impossibilità di pagamento, e quindi di crisi delle famiglie su questo tema. Come sapete, esiste la ricontrattazione del Governo, abbiamo segnali che non sta funzionando bene, ma cercheremo di capire e poi valuteremo se e cosa proporre.
Torneremo su questi temi al momento opportuno, ma volevo rassicurarvi che non viene fatto nulla che non venga riferito al Consiglio, non appena lo strumento sia stato messo a punto e valutato con gli operatori, che è compito sicuramente della Giunta.
Dico anche al Presidente Casoni che non ci siamo sempre visti in Giunta, ma ci siamo visti molto spesso qui, in locali gentilmente messi a disposizione dal Presidente del Consiglio.
Ci siamo visti molto spesso con la maggioranza, con i Capigruppo sia di maggioranza che di opposizione e con l'opposizione stessa per valutare le questioni più importanti che sono all'ordine del giorno del nostro Consiglio.
Si può ritenere che non sia sufficiente, ma credo che il numero di riunioni fatte dal collega Peveraro con Capigruppo e Consiglieri dell'opposizione sul bilancio siano innumerevoli e che esiste anche una delega all'Assessore Deorsola per i rapporti con il Consiglio. E l'Assessore Deorsola è puntualissimo nei rapporti con il Consiglio.
Quindi, sono disponibile, ma la Giunta è un organo collegiale e, come tale, tutti i rapporti con il Consiglio sono tenuti rigorosamente dal Vicepresidente Peveraro per le sue competenze e dall'Assessore Deorsola per l'insieme della Giunta, oltre che da me nei momenti in cui ciò è necessario.
Lei ha descritto dei rapporti tra il capo attuale del Governo nazionale e il Segretario dell'opposizione che, come dicevamo con il collega Peveraro, danno un segnale che lei ha visto un altro film. Io ho visto un film completamente diverso dei rapporti tra Berlusconi e Veltroni. Lei dice che sono ottimi e abbondanti...



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

CASONI William (fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Perlomeno si parlano!



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Si parlano sui giornali, ma anche noi ci parliamo spesso sui giornali.
Comunque abbiamo l'impressione di un film diverso, ma sicuramente non siamo informati; d'altronde, a livello nazionale siamo all'opposizione e siamo sicuramente meno informati di lei di cosa avviene a livello del Governo.
Devo invece dire che questo Governo, come peraltro i Governi precedenti, è stato estremamente corretto e puntuale negli incontri e nelle relazioni per quanto riguarda il sistema delle autonomie, in particolare le Regioni. I rapporti con il Ministro Calderoli e il Ministro Fitto, ad esempio, sono stati assolutamente ottimi e puntualissimi, con una grande attenzione all'elaborazione comune, in particolare, del testo sul federalismo fiscale.
Mentre devo dire molto diversi, dato che è anche un tema su cui ferve la polemica sui giornali, sono i rapporti con il Ministro della Pubblica Istruzione, che finora non ha avuto nessun rapporto con le Regioni, pur essendo l'istruzione materia concorrente e in transizione. Su di essa si stanno facendo manovre a dir poco non del tutto gradite dal Paese e dalla scuola stessa, sulle quali abbiamo chiesto non a priori, ma sulla base dei testi predisposti, un confronto che porti a capire come si vuole davvero gestire in modo congiunto una competenza concorrente, che per il momento è gestita invece in maniera assolutamente "autistica" e senza nessun confronto con il sistema delle autonomie. È stato chiesto un incontro ed è arrivato un dirigente.
Come vede, le situazioni sono molto diverse, ma va dato atto invece che su tutta la partita, la più importante per noi, che è quella del federalismo fiscale, i rapporti sono ottimi e molto diversi da altri.
Dopodiché, ognuno ha il suo modo di essere e il suo carattere.
Prendo atto volentieri del segnale che il Presidente Casoni dà, dato che oltre tutto andiamo verso una tornata che riguarda il bilancio ed una serie di strumenti in corso di predisposizione per far fronte a difficoltà evidenti, che probabilmente saranno ancora maggiori nel corso dei prossimi mesi.
Credo che sia utile ed opportuno un incontro con i Capigruppo di opposizione e di maggioranza - ci sarà anche una riunione di maggioranza sia per valutare le proposte che vengono dal Consiglio sia per illustrare quelle che la Giunta sta mettendo a punto; ciò in aggiunta al dibattito pubblico che in Aula o in Commissione si terrà sulle misure che si adotteranno, dibattito che permetterà a tutti di collocarsi anche politicamente. Questi invece sono incontri diversi.
Dico al Consigliere Scanderebech che è evidente che stiamo affrontando il problema più complesso per le famiglie, che è il reddito.
Come dice oggi Barack Obama, il problema è che le classi medie hanno bisogno di un incremento di reddito. In questi anni è avvenuto uno slittamento della scala dei redditi troppo elevato; di conseguenza, ci sono stati redditi elevatissimi ai vertici e redditi troppo bassi per le classi medie, le quali sono affondate provocando una crisi mondiale.
Il tema del maggiore rispetto per chi lavora credo sia fondamentale e vada affrontato. Se non c'è rispetto per la qualità del lavoro delle persone che hanno un reddito medio, delle classi medie che, da sempre, sono la base di sostegno di qualunque economia...
Senza la domanda delle classi medie non esiste economia, e lo dico da economista: non esiste domanda e quindi non esiste l'economia! Lo sviluppo nasce dalla distribuzione del reddito, senza non c'è sviluppo. Ed è quello che sta avvenendo. Ce lo siamo dimenticati: quando i re, gli imperatori o i dittatori si tenevano tutto, non c'era sviluppo, c'erano ricchezza e povertà, ma non sviluppo, perché la crescita nasce dalla domanda delle classi medie.
Questo è quello che è avvenuto, purtroppo, ma negli ultimi anni lo si è dimenticato e devo dire, da economista, che è noto che il capitalismo produce enormi sobbalzi e fluttuazioni cicliche molto violente se non ci sono quegli strumenti di regolazione a cui negli ultimi tempi ci siamo sottratti.
Oggi, faticosamente, rovinosamente e di corsa i Governi stanno cercando di riutilizzare gli strumenti di regolazione dell'economia, senza i quali non si può intervenire sulla congiuntura.
Sarò lieta di discuterne, perché questo è un tema politico che credo possa essere discusso anche con esponenti dell'opposizione, alcuni dei quali lo hanno capito, come ad esempio il Consigliere Scanderebech. Faremo un'analisi, ma dico già che ma è un problema generale della società. Non posso aumentare i redditi delle classi medie dalla Regione Piemonte. Posso fare solamente alcune cose come, ad esempio, stabilizzare un po' di precariato nella sanità e nella Regione, ma ovviamente non può bastare. Si può cambiare il ticket che è già proposto nel bilancio, ma è una cosa piccola.
Potremo fare qualcosa di più quando il federalismo fiscale ci sarà quando una manovra fiscale sarà una vera manovra. È evidente che la manovra sul ticket non è una manovra fiscale, perché permette, forse, di pagare l'aumento delle bollette dell'ENEL, ma niente di più.
Ovviamente, sono d'accordo con il Consigliere Muliere che il bilancio sarà l'occasione per discutere di tutte queste questioni. Anche il Patto per lo sviluppo è connesso all'impostazione di bilancio, perché il bilancio è l'impostazione dei fondi FAS di cui parlavo prima. Questa sarà l'occasione, eventualmente, di valutare se l'evolversi della situazione possa obbligarci a qualche ritocco al bilancio. Ricordo però che è tutto orientato al sociale, quindi non è molto facile togliere da una parte per mettere dall'altra.
Delle altre questioni avremo modo di discutere prossimamente nelle sedi che il Consiglio riterrà opportuno. La Giunta, comunque, ha dovuto agire tempestivamente nell'individuare delle proposte. Non appena ci sarà il momento per discutere saremo pronti a cogliere dei suggerimenti di integrazioni nei limiti delle possibilità e a fare delle modifiche nella proposta stessa che, peraltro, è ancora in costruzione sul piano concreto, come tutte le manovre che stanno facendo in questo momento il Governo e gli Enti locali.
Tutti operiamo tenendo conto di quello che succede di giorno in giorno non avendo chiaro il profilo di questa crisi.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Bresso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.26)



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