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Dettaglio seduta n.365 del 07/10/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIACRISTINA



(Alle ore 14.31 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(Alle ore 15.19 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.32)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bresso, Caracciolo Cattaneo, Monteggia, Pozzi e Turigliatto.


Argomento:

b) Distribuzione processi verbali


PRESIDENTE

Comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 30 settembre 2008. Saranno posti in approvazione la prossima seduta consiliare.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Casoni in merito ad una comunicazione della Giunta regionale su una delibera della Giunta relativa ad Eurofidi e relativamente al passaggio di deleghe assessorili dall'Assessore Bairati all'Assessore Peveraro


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Innanzitutto inizio con un richiamo all'Ufficio di Presidenza, perch alle ore 15.20 non era ancora stata aggiornata la seduta. È comparso il Vicepresidente Placido e noi abbiamo acconsentito che la seduta fosse aggiornata di soli 10 minuti, ma di fatto, come lei ben sa, la buona forma prevede che, alla scadenza della mezzora, sia detto che si aggiorna alla seduta successiva.
Non è comunque questo il tema che vogliamo rimarcare e che voglio rimarcare con maggiore forza. Lo faccio solo con un richiamo all'uso e alle abitudini di quest'Aula che, da sempre, sono state rispettate. Quindi, non è un richiamo formale, ma è un'indicazione.
Questa mattina sono state fatte alcune dichiarazioni che ci pongono di fronte ad una serie di interrogativi - che, tra l'altro, noi avevamo già posto - che intendiamo approfondire. Quindi, vorremmo che le persone chiamate in causa dagli interventi di questa mattina intervenissero e ci dicessero cosa ne pensano, in particolare i colleghi del Gruppo "Italia dei Valori".
Voglio però assicurare che il mio e quello del mio partito non vuole assolutamente essere un attacco al ruolo dell'Assessore Ricca, che valuteremo solo dopo che avrà espletato il suo mandato, quindi con il tempo che sarà necessario.
Invece - e questa è l'occasione per tornarci sopra - vorremmo sapere con forza e con decisione alcune cose, e le diciamo che se questo non avviene oggi, possiamo tranquillamente sospendere i lavori. E qui rispondo anche al Consigliere Bizjak, che stamattina in un certo senso diceva: "Adesso la legge sulla sicurezza la votate col sorrisino". Noi prima mettiamo altre cose, prima vogliamo che la Presidente Bresso venga qui, ci dica come mai le deleghe dell'Assessore Bairati, cosa che doveva già fare trasferite all'Assessore Peveraro, non sono mai state spiegate a quest'aula.
Ci spieghi come mai il Direttore generale Cavaletto è stato sballottato da un Assessorato ad un altro. Ci dica se è vero - poi ci sarà il richiamo del collega Rossi che l'aveva già chiesto nella scorsa seduta - che il Direttore Cavaletto - e concludo - abbia affermato che quella deliberazione di Giunta fosse illegittima.
Noi non abbiamo ancora ricevuto i verbali di Eurofidi, dai quali si dovrebbe rilevare la dichiarazione del direttore Cavaletto secondo la quale la deliberazione di Giunta sarebbe illegittima. Ci siano forniti questi verbali, perché anche questo è un argomento da affrontare.
Non ci sembra che ci siano le condizioni per proseguire alcun tipo di lavoro in aula sino a quando questi elementi, che adesso ho citato, non siano pienamente chiariti.
Il problema è stato sollevato stamattina, ma non è l'oggetto principale di quello che sto dicendo. L'oggetto principale è che vogliamo sapere su TNE, vogliamo sapere sui Consigli di Amministrazione, vogliamo sapere tutte le cose riguardanti l'Assessore Bairati o il Vicepresidente Peveraro, e come mai la Presidente Bresso ha passato queste deleghe senza motivare all'Aula.
La politica regionale si fa in Aula, non si fa fuori e queste sono decisioni da portare avanti, specialmente in questo momento politico dove il Consigliere Robotti ed altri hanno giustamente sollecitato provvedimenti sul mondo del lavoro e sull'economia. Quindi, vogliamo capire come mai le deleghe ai Direttori viaggino al di sopra di quest'Aula senza che se ne sappia nulla.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Ripeto più o meno le stesse cose che ha detto il collega Casoni.
Considero particolarmente provocatorio - oltre che legittimo - l'intervento di stamattina del collega Bizjak, perché attorno all'ipotesi ipocrita dei criteri della legge sulla sicurezza che sembrerebbe essere l'argomento - e meno male che la sorte ci ha consentito di fare in modo che l'argomento si allarghi - noi venivamo nuovamente rimproverati e dileggiati per aderire ad una legge - poi lo dirò se e quando arriveremo al voto e non è questo il momento - del tutto inutile e del tutto non finanziata, mentre fuori accadono delle cose.
Ringraziamo il collega Nicotra che, intervenendo con una certa eleganza sul tema, obbliga l'Aula a riprendere il tema della politica, come ha detto il collega Casoni.
Ci sono domande che abbiamo posto, e fa parte degli errori di questa opposizione pretendere delle risposte. Noi siamo nati come forza di governo; quindi, come forza di opposizione studiamo ed impariamo, ma con una lentezza che non sempre è idonea. Le risposte sono un lungo elenco che parte da una serie di modifiche di deleghe di Giunta, di cui quella dell'Assessore Ricca è l'ultima. Per certi versi, è la meno importante dal punto di vista della rilevanza politica all'interno dei meccanismi della Giunta, ma noi non siamo più disponibili, in assenza di dibattito, a tollerare, per esempio, che si dica, prima ancora che il bilancio venga presentato - cosa che non so se sia successa, ma di sicuro non credo sia stato presentato all'Aula - che adesso la Giunta farà uno sforzo da 200 milioni di euro per rientrare nel Patto di stabilità.
La Presidente Bresso ha tutto il diritto legittimo di iniziare a fare questa campagna elettorale, sebbene abbia iniziato a farla un "filino" prima (19 mesi), essendosi ormai arresa alla sua incapacità di governare.
Però dovrà avere - le piaccia o meno - la compiacenza di venire qui a spiegarci le cose che sono state dette fuori, sui giornali, promesse e poi qui non mantenute.
Lo stesso dovranno fare i partiti della maggioranza che, sembrerebbe la sostengono, perché l'Italia dei Valori non può permettersi di fare a noi delle prediche sui giornali e qui tacere. I Gruppi della sinistra radicale (Arcobaleno, post-comunisti e Comunisti Italiani) non possono permettersi di dire cose fuori e diverse qui, perché non possono pretendere le risposte che da noi hanno sempre ottenuto, mentre qui sembrano disinteressati ad ottenerle.
Non si può tollerare che la delega principale, che è quella della sanità, passi di mano, come se fosse una qualunque delibera di Giunta senza che in Consiglio se ne parli.
Noi quindi ringraziamo il collega Bizjak per averci fatto capire qual è il ruolo dell'opposizione. Ha ragione: dobbiamo essere contro leggi inutili e fatte male, da Assessori inefficienti, tre anni dopo e mal finanziate. Ha perfettamente ragione lui.
E ringraziamo il collega Nicotra che mettendo, con eleganza, il tema al centro dell'attenzione, ci obbliga - obbligo al quale assolviamo subito - a pretendere che la Presidente se, oltre alla campagna elettorale, vuole fare ancora qualcosa in questi 19 mesi, venga in aula e parli con noi di politica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente. Stamattina, in totale buonafede, abbiamo detto che non potevamo sottrarci nel dare un contributo positivo alla deliberazione di cui stiamo discutendo, quella relativa agli indirizzi sul Piano di sicurezza integrata.
L'Assessore lo sa, siamo stati sinceri; probabilmente non siamo stati compresi, anzi siamo stati scioccamente un po' derisi.
Nel corso della penultima Conferenza dei Capigruppo, il Consigliere Robotti è intervenuto in modo un po' sarcastico contro di lei, Presidente per chiedere che il Consiglio - mi associo anche io, adesso, in aula discuta della situazione finanziaria degli Istituti di credito piemontesi.
Ritengo sia giusto che il Parlamentino di cui facciamo parte sia informato sulla situazione degli istituti bancari piemontesi, sul sistema finanziario piemontese, sulla situazione dell'economia e degli istituti finanziari che sono più o meno coinvolti nelle vicende di questi giorni.
Ritengo che questo discorso, al pari di quello della sicurezza, crei trepidazione ed incertezza nei cittadini piemontesi.
Per quanto riguarda le richieste avanzate dai colleghi, sui cambi di deleghe in Giunta e sulla defenestrazione di Cavaletto - l'avevo chiamata così -, ricordo che in sede di assestamento di bilancio, soltanto pochi giorni fa, abbiamo parlato di un silenzio assordante su questi temi. Un silenzio che la dice lunga sulla situazione della Giunta Bresso e io ho più volte riferito di una Presidente sola al comando, con tanti intendenti che si dispongono al suo servizio e che nulla dicono quando avvengono cambiamenti importanti, come quelli di cui prima hanno parlato i colleghi Casoni e Burzi.
Credo che il Consiglio debba riappropriarsi della propria funzione.
Oggi abbiamo assistito ad un fatto abbastanza grave: una minoranza disponibile ad approvare un documento importante, è presa in giro dalla maggioranza, perché qualcuno si stupisce di questa disponibilità al confronto.
Evidentemente, il famoso dialogo non piace a qualcuno! Ne prendiamo atto.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi del Liceo "N. Copernico" di Torino e gli allievi del Temison Wood College di Mount Gambier - South Australia


PRESIDENTE

Colgo l'occasione, prima che ci lascino, per salutare i docenti e gli allievi del Liceo "N. Copernico" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris ai quali auguro buona permanenza.
Sono ospiti, in virtù di uno scambio scolastico, alcuni studenti provenienti dalla scuola di Mount Gambier, nel sud dell'Australia.
Benvenuti, siamo felici di avervi in Consiglio regionale. Speriamo che la visita sia di vostro gradimento e soprattutto buon soggiorno a Torino e in Piemonte. Grazie della visita.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Muliere di una Convocazione della Conferenza dei Capigruppo per stabilire l'organizzazione dei lavori consiliari


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Mi aggiungo ai saluti.
Non so se fosse un periodico, comunque su Il borghese, Giovannino Guareschi - mi pare - scriveva articoli molto simpatici, intitolandoli: "Contrordine, compagni!".
Faccio un esempio: "Portate i vostri figli in corteo! Contrordine compagni: Portate i vostri figli in corteo!".
Questa mattina stavamo per approvare un'importante delibera, quella presentata dall'Assessore Ricca, sulle norme riguardanti l'applicazione della legge sulla sicurezza. Una legge che tutti hanno definito maggioranza e minoranza - necessaria per affrontare una situazione di difficoltà in Piemonte.
Considero legittime le osservazioni presentate dalla minoranza, per cui discutiamo pure la questione delle deleghe, però, Presidente, pongo una questione: forse è utile convocare una riunione dei Capigruppo, anche se lo dico già adesso, in aula - sarebbe opportuno approvare questa proposta di deliberazione e proseguire con la legge sull'amianto, che è una legge importantissima, una legge sulla quale maggioranza e minoranza si sono trovate d'accordo. Infine, possiamo fissare insieme i tempi e le modalità per discutere le questioni che la minoranza ha posto.
Chiedo, dunque, di non interrompere questo dibattito e il lavoro che stiamo svolgendo per approvare le linee programmatiche di un provvedimento che tutti abbiamo definito importante, perché oggi ci sono le condizioni per approvare anche la legge sull'amianto.
Pertanto, Presidente, convochi una Conferenza dei Capigruppo per decidere come proseguire il nostro lavoro.



PRESIDENTE

È quanto pensavo di proporre, Consigliere Muliere.
Alla luce delle considerazioni avanzate in apertura di seduta, prima di procedere oltre, ritengo opportuno convocare una Conferenza dei Capigruppo per capire con quale modalità organizzare i nostri lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Vorrei fare una proposta all'Aula, dicendo che siamo disponibili, in attesa che si convochi la riunione dei Capigruppo, e poiché c'è un'emergenza - quella dell'amianto - ad un'inversione dei punti all'o.d.g.
quindi a passare immediatamente alla legge sull'amianto. Viceversa, è meglio rimandare le questioni alla Conferenza dei Capigruppo.
Abbiamo sempre detto che per noi la legge sull'amianto è una priorità pertanto faremo in modo di farla passare entro oggi. Poi, ci sarà il tempo per parlare dei temi che prima ho annunciato, che non dimentichiamo comunque.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Per associarmi esattamente a quanto ha detto il collega Casoni: se l'Aula vuole discutere la legge sull'amianto, noi siamo pronti; su altri temi, invece, non lo siamo, perché dovremmo rileggere quello che abbiamo detto circa dieci minuti fa.



PRESIDENTE

Bene, in attesa della convocazione della Conferenza dei Capigruppo è stata avanzata una richiesta di inversione all'o.d.g., da parte del Consigliere Casoni. Mi pare di capire che il Consigliere Casoni l'abbia avanzata formalmente, quindi, se ci sono interventi in senso contrario, do la parola a chi intende intervenire; diversamente, considero approvata tale inversione dell'o.d.g.
Se non interviene nessuno in senso contrario e viene approvata l'inversione dei punti all'o.d.g., si rende superflua la riunione della Conferenza dei Capigruppo, che avevo immaginato di effettuare.
Sospendo un minuto la seduta, affinché i Consiglieri possano valutare l'atteggiamento da tenere in aula.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.50 riprende alle ore 15.52)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, prima di procedere a porre in votazione la richiesta d'inversione dell'o.d.g. presentata dal Consigliere Casoni, ritengo opportuno sospendere la seduta ed effettuare una Conferenza dei Capigruppo per valutare, in modo condiviso, come procedere utilmente nei nostri lavori.
Prego i Consiglieri di accomodarsi in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 15.53)



(Alle ore 16.27 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta riprenderà alle ore 16.35)



(La seduta riprende alle ore 16.51)


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Comunicazioni della Giunta regionale in merito all'attribuzione delle deleghe assessorili all'ex Consigliere regionale Luigi Sergio Ricca


PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale Peveraro.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Purtroppo questa mattina non potevamo essere presenti in aula né il sottoscritto, che era ad una celebrazione funebre, né la Presidente Bresso impegnata a Bruxelles, ragion per cui non abbiamo potuto intervenire nel merito delle gravi affermazioni che il Consigliere Nicotra ha sollevato nei confronti di un collega cui esprimiamo piena fiducia e piena solidarietà.
Nel merito delle affermazioni avanzate voglio, in forma ufficiale - al di là di quello che la Presidente riferirà quando sarà presente in Consiglio - confermare la piena fiducia all'operato del collega Ricca respingere in modo fermo e determinato le gravi affermazioni che ha fatto il Consigliere Nicotra riconfermando e manifestando la piena solidarietà non solo dal punto di vista politico, ma anche personale e umano al collega Ricca cui va, ripeto, la solidarietà di tutta l'amministrazione regionale e di tutta la Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Grazie anche a quanti si sono già espressi nella seduta di questa mattina e alla ripresa pomeridiana. Ho apprezzato molto le affermazioni del Consigliere Casoni e quelle del Vicepresidente della Giunta.
Mentirei se dicessi di non essere sorpreso dall'intervento del Consigliere Nicotra, se non altro per i tempi. Se il mio incarico assessorile assumeva per lui tale e rilevante significato non capisco perché abbia atteso tanto tempo per sollevare la questione. Ognuno consuma le sue vendette personali - che, evidentemente, sono prevalenti sulle questioni di principio - nel momento che ritiene opportuno.
Sì, è vero, Consigliere Nicotra, ho avuto un problema giudiziario per un fatto del 1992: aspetto che non è stato taciuto in nessun luogo, neanche nel momento della mia nomina avvenuta nel luglio scorso. Un fatto che ho scontato pesantemente, con cui mi sono confrontato ogni giorno.
Un fatto che conoscevano anche i cittadini che, a più riprese, a distanza anche di tanti anni, a partire dal 2001 con la mia elezioni a Sindaco con un ampio suffragio, nel 2004 nel Consiglio provinciale di Torino e poi nel 2005 in questa Assemblea, mi hanno sempre confermato.
Un voto di stima più volte rinnovata e che, in qualche modo, mi ha avvalorato un comportamento considerato non di abitudine, ma la superficialità di un fatto avvenuto tanti anni fa.
Chi mi ha conosciuto da vicino in questi tre anni, ha potuto pesare il mio comportamento ed esprimere un giudizio non solo sul lavoro svolto, ma anche misurare la persona e trarne valutazioni su suoi comportamenti e modi di essere.
Ed è in forza di queste considerazioni che ho accolto l'invito del Consigliere Caracciolo ad accettare l'avvicendamento che c'è stato. La fiducia della Presidente Bresso mi ha confortato in questa direzione.
In virtù e in forza di quel voto e della consapevolezza anche della presa di distanza da quell'episodio e della tranquillità della mia coscienza, penso di continuare ad impegnarmi. Attendendo quel giudizio che il Consigliere Casoni ha ritenuto, giustamente, di esprimere al termine del mio operato, sui miei comportamenti da qui in avanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Vicepresidente e l'Assessore Ricca, rispetto al quale ho già detto questa mattina quello che noi pensavamo.
Riteniamo non condivisibile la scelta di interrompere la discussione sul provvedimento sulla sicurezza, tuttavia credo che, responsabilmente, da parte nostra, ci sia anche il dovere di continuare a lavorare.
Poiché abbiamo un provvedimento altrettanto importante e che riguarda migliaia di famiglie coinvolte nella tragedia dall'amianto, credo che sia doveroso, da parte nostra, continuare il lavoro su questo provvedimento trattando la legge sull'amianto. Riteniamo, quindi, di riprendere il tema della sicurezza - che riteniamo altrettanto importante, tant'è vero che avevamo privilegiato in questa seduta di Consiglio regionale i due provvedimenti - nella prossima seduta consiliare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Quanto tempo ho a disposizione?



PRESIDENTE

Gli interventi sull'ordine dei lavori sono di norma due minuti; alcuni Consiglieri che l'hanno preceduta hanno sforato, ma la prego di rimanere nei tempi stabiliti.



BUQUICCHIO Andrea

Dipende per come devo impostare il discorso. Quello che il Regolamento prevede, prenderò.
Ritengo di avere le carte in regola per potermi esprimere, per parlare e pronunciare quello che sto per dire. Perché ho le carte in regola? Vi invito tutti a rileggere i miei interventi, dal 2005 ad oggi: mi sembra di non aver mai, neanche una volta, argomentato in modo nocivo, negativo offensivo facendo nome e cognome di qualcuno. Questo è un consesso nel quale dovremmo, tutti, far politica e argomentare in modo politico. È un consesso nel quale, il giorno in cui si decide di venire a puntare il dito contro qualcuno e fare nomi e cognomi, bisognerebbe avere la capacità di fare un esame di coscienza e valutare se quello che si dice lo si pu affermare con estrema sicurezza e valutare se la propria storia o quella dei propri amici lo consenta in termini di credibilità.
Non ero presente questa mattina, ma ho letto il documento e il documento è estremamente offensivo nei confronti dell'Assessore Ricca. Come lui stesso ha riferito poco fa, 16 anni fa c'è stato un evento giudiziario che l'ha coinvolto e dal quale il Consigliere Ricca non si è sottratto.
Il Consigliere Ricca ha affrontato il giudizio che si è concluso all'epoca, in modo tale per cui la giurisprudenza di allora - modificata nel '99 con una legge - considerava completamente annullata, in termini di efficacia, ogni azione.
Il Consigliere Ricca ha risposto e, successivamente a quel provvedimento, ci sono state sentenze che hanno visto altri che erano coimputati nella stessa storia, assolti.
Il Consigliere Ricca ha pagato, in termini personali e politici probabilmente un errore che poi è stato riconosciuto e si è concluso così come vi ha detto. Dopo sedici anni qualcuno, in quest'aula, stamattina, ha offeso non solo il Consigliere Ricca, ma, chiamando in causa anche il partito che io rappresento, ha offeso me e il mio partito, per una serie di motivi. Il primo è che non sono scelte.....



(Scampanellio del Presidente)



BUQUICCHIO Andrea

La prego, Presidente. A questo punto devo continuare il mio discorso.
La scelta di un Assessore non compete al Consiglio, quindi è stata detta una grossa inesattezza, né tanto meno all'IdV che non è neanche in giunta.
La scelta di un Assessore compete alla Presidente che ha ritenuto conforme il profilo.
La fedina penale per concorrere a qualsiasi concorso o per ottenere qualsiasi tipo di candidatura è importante ma non penso che questo rientri fra quei casi a cui lei ha fatto riferimento.
L'Italia dei Valori si è da sempre espressa contro la possibilità di candidatura di coloro che hanno subito un processo conclusosi con sentenza di colpevolezza passata in giudicato (quindi primo, secondo e terzo grado con la Cassazione che ti riconosce colpevole).
Oggi noi ci stiamo impegnando nella raccolta delle firme per un referendum contro chi ha ritenuto di non dover neanche rispondere nelle aule dei Tribunali di azioni commesse molti anni prima e non conclusesi n con patteggiamento, né con archiviazione, né con assoluzione.
Quindi respingo al mittente le sue inopportune rimostranze sull'argomento e la invito a chiedere scusa all'intero Consiglio, oltre che all'Assessore Ricca, perché se si doveva imputare qualcosa a qualcuno andava fatto nei termini giusti.
L'Italia dei Valori - lo ripeto a testa alta e a gran voce - non pu essere chiamata in causa su queste questioni in modo strumentale. Non lo faccia più.
Questo è un consesso che ha il suo alto valore in termini di responsabilità. È un consesso elettivo e non merita beghe da cortile.
E, così come qualcuno ha ricordato, nessuno si è sottratto al giudizio degli elettori. In questo caso, la persona che lei ha accusato in modo così grave si è sottoposta al vaglio degli elettori, che, evidentemente, così come per qualcuno che siede fra le più alte cariche a Roma, a livello governativo, non hanno ritenuto di dover valutare determinati aspetti che riguardano la sua storia personale che in questo caso non c'entra assolutamente niente e il paragone è fuori misura, nel modo più totale.
C'entra soltanto una cosa: il Consigliere Ricca non si è mai sottratto al giudizio. Qualcun altro, invece, dalla parte in cui lei siede, lo sta facendo. E lo sta facendo, a nostro avviso, in modo affatto dignitoso.
Grazie.



PRESIDENTE

Vi sono altri colleghi che desiderano intervenire? Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Ho sentito molti aggettivi sulla mia richiesta - grave, non grave pesante, non pesante e quant'altro - ma non ho sentito nessuna risposta in merito al fatto se sia opportuno o meno affidare le deleghe di Governo relativamente ai problemi di sicurezza, di ripristino della legalità e di quant'altro ad un cittadino che ha avuto dei problemi con la giustizia.
Prendo atto che il Consigliere Buquicchio in quest'aula ha dichiarato cose diverse rispetto a quelle che sentiamo dire pubblicamente. Mi fa piacere, perché non condivido nulla di quanto dice l'Italia dei Valori all'esterno di quest'aula, perché ritengo che il popolo sia sovrano e possa eleggere chiunque abbia le condizioni per essere candidato, a differenza di quello che sostengono altri.
Eleggere un Consigliere, un Deputato o un Senatore è un conto; ma affidare al Consigliere, al Deputato o al Senatore compiti di governo è altra questione.
Per rispondere in merito alla faccenda di Berlusconi, anche se non ho mai fatto parte né credo farò mai parte del Gruppo di Forza Italia, poniamo un esempio, visto che è stato chiamato in causa: Berlusconi si è presentato al popolo italiano non dicendo che voleva fare il Deputato, per poi, una volta eletto, fare il Capo di Governo. Si è presentato dicendo: "Voglio fare il Capo del Governo" e ha scritto nome e cognome sulla scheda elettorale. Il popolo lo ha votato, ma lo ha votato per quell'incarico.



(Brusìo in aula)



NICOTRA Riccardo

Se interrompete, posso continuare fino a domani mattina. Mi hanno insegnato a stare attento a qualsiasi interruzione.
Qui il caso è diverso: parliamo di un cittadino che si è candidato a Consigliere, è stato eletto e ha fatto il Consigliere regolarmente, senza che nessuno dicesse "pio". Altro che vendette! Senza che nessuno in tre anni dicesse "pio"! In tre anni, non in tre minuti! Perché il popolo è sovrano e lo ha eletto. C'erano le condizioni per essere eletto ed è stato eletto.
Gli è stato affidato l'incarico a fine luglio e ad agosto sicuramente non potevamo andare in spiaggia a fare alcun tipo di contestazione. Dunque mi assumo nuovamente la responsabilità della contestazione che adesso sto facendo. C'è un comunicato che rispecchia fedelmente quello che ho detto e ripeto quello che ho precisato nelle conclusioni: lo farò tutte le volte che sarà necessario, in tutte le sedi e con tutte le forme che riuscir che sono poche, ma le utilizzerò tutte.
Per tre anni nessuno ha detto alcunché, perché il popolo è sovrano e, a differenza del Gruppo di Italia dei Valori, io condivido che il popolo possa eleggere chi meglio crede, purché abbia i requisiti per essere candidato. Ma qui parliamo di un incarico di governo: non lo ha scelto il cittadino, ma un gruppo di persone, fra l'altro esterne al Consiglio regionale. All'interno di questo, mi domando anche se era proprio il caso a luglio, durante le vacanze estive, di assegnare un incarico così delicato come la sicurezza e il ripristino della legalità, ad un cittadino che deve sedersi col Prefetto, coi funzionari dei Carabinieri, col Comandante della Guardia di Finanza, che deve dare ordini ai Comandanti ai Vigili Urbani come si ricordava negli interventi di questa mattina. Abbiamo già dimenticato quello che si è detto stamattina? Ritenete opportuno che a quel tavolo, anziché mandare un cittadino al di sopra di ogni sospetto, di ogni ombra e di ogni velo, si scelga qualcuno che, invece, disgraziatamente, per tutte le circostanze della vita, qualche problema lo ha avuto? E non è, caro Consigliere Buquicchio, che ha scelto di non sottrarsi: è stato obbligato a passare da quelle forche caudine! Non è stata una libera scelta quella di essere con la Magistratura, a fare un dibattito. Non è che ha detto: "Adesso mi presento spontaneamente", tanto per precisare qualche piccolo dettaglio, visto che giochi a fare il magistrato! ".
Non è che sono tutti magistrati quelli di Italia dei Valori! Il leader era magistrato, ma gli altri sono comuni cittadini che fanno altri mestieri, come il medico o altro.
Questa è la domanda che ripeterò in tutte le occasioni, dentro e fuori da quest'aula, ma è stata posta solo ed esclusivamente nel momento in cui è stato affidato un incarico di Governo, non prima. Grazie.



PRESIDENTE

Senza entrare nel merito degli interventi, perché non mi compete faccio rilevare, Consigliere Nicotra, che, al di là della prassi venutasi a creare in questa legislatura, non sussiste, ai sensi del nostro Statuto una incompatibilità giuridica tra l'incarico di Consigliere e quello di Assessore. È una scelta che si è applicata in questa legislatura per motivi meramente politici, quindi non si può considerare vigente nel nostro ordinamento una cesura tra le funzioni di Consigliere e le funzioni d'Assessore, anzi, le regola.
Da sempre nell'ordinamento regionale gli Assessori sono stati scelti tra i Consiglieri, cosa che in gran parte è avvenuta in questa legislatura soltanto per motivi meramente politici e non giuridici è stato chiesto loro di dimettersi. Quindi, nei fatti, per la prima volta, si è creata una frattura tra il ruolo d'Amministratore e il ruolo di Consigliere con funzioni legislative.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Signor Presidente, non intervengo in questo merito, in quanto ho già detto questa mattina quanto dovevo dire. Però, al di là di quest'aspetto che per me era marginale, sul quale ho espresso alcune mie considerazioni che riconfermo in pieno qui, l'intervento di questa mattina tendeva invece, a fare un altro chiarimento politico, di ben altra sostanza.
Quindi, lo ritengo solo rinviato, perché, come ci ha detto lei, è opportuno. Io ho chiesto un'inversione all'o.d.g. per passare subito alla trattazione del provvedimento sull'amianto che, indubbiamente, è urgente e occorre approvare, ma vorremmo avere un chiarimento da parte della Presidente Bresso circa il passaggio delle deleghe dall'Assessore Bairati all'Assessore Peveraro, la rimozione e l'attribuzione ad altra posizione del dottor Cavaletto, la mancata trasmissione dei dati di TNE, l'assenza di informazioni che abbiamo chiesto da mesi in forma scritta sui vari passaggi della Regione nella partita dei terreni della FIAT, piuttosto che di altre situazioni relative alla Città della Salute che sono venute alla luce.
Ci sembra una gestione non dico torbida, ma per lo meno nella quale noi non vediamo chiaro. Vogliamo vederci chiaro, vogliamo conoscere le motivazioni che hanno portato la Presidente a decidere di passare parte delle deleghe attribuite all'Assessore Bairati all'Assessore Peveraro.
Siamo interessati a conoscere le motivazioni circa questi movimenti nelle Direzioni riguardanti il commercio e il turismo, non riusciamo nemmeno a seguire esattamente il percorso.
Come ho detto questa mattina, vorremmo avere il verbale di Eurofidi che è stato richiesto, relativamente alle dichiarazioni fatte e verbalizzate da Eurofidi, che ancora ad oggi non mi sono pervenute, dove pare si dichiari che la Giunta avrebbe compiuto atti per lo meno illegittimi.
Insomma, vogliamo avere maggiore chiarezza. Questo è un Consiglio regionale, che deve tornare ad avere la propria dignità e a svolgere un proprio ruolo - mi riferisco anche a lei, Presidente.
Presidente, le chiedo di seguire il ragionamento, perché mi rivolgo anche a lei.
In altre legislature, quando c'era un passaggio di deleghe da un Assessore all'altro - non voglio fare un paragone tra altri Presidenti o tra altri Uffici di Presidenza e questo - si prendevano in esame diverse sedute del Consiglio regionale.
Noi non possiamo rimanere ufficialmente all'oscuro di questi passaggi.
Leggiamo notizie ufficiose sui giornali, ma questa è la sede del Consiglio regionale del Piemonte, quindi la invito, anche da parte sua, a farsi carico di richiedere al più presto notizie in merito. Non volendo portare via tempo all'aula, magari, potremmo discuterne in una seduta di Consiglio straordinario, in modo da non influire sui lavori e percorsi di questo Consiglio, però venga a riferire la Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

A parte concordare perfettamente con l'intervento del collega Casoni ho partecipato prima alla riunione dei Capigruppo e mi sembrava fosse stata avanzata una proposta piuttosto seria da parte dell'opposizione, che ha detto di fare comunque qualcosa di utile in questo Consiglio, perch all'esterno, stanno crollando le borse e, a livello nazionale e internazionale, c'è il caos.
Qui stiamo parlando di altri fatti, si è detto di lasciare perdere, che ne avremmo parlato in un'occasione unica, rispetto alla quale eravamo tutti d'accordo. Adesso stiamo continuando a parlare dello stesso argomento, a seguito del fatto che la maggioranza ha ritenuto di riunirsi per un'ora venire qui e riparlare di quell'argomento.
Ci dica se possiamo andarcene, si considera terminato il Consiglio oppure se vogliamo fare il provvedimento sull'amianto, che là fuori qualcuno sta aspettando e che, secondo noi intelligentemente, coerentemente e con coscienza, abbiamo chiesto di affrontare e approvare entro sera visto che siamo praticamente tutti d'accordo, per dare un senso compiuto ai nostri lavori? Presidente, mi appello a lei. Se facciamo il provvedimento sull'amianto e lo portiamo a casa, tutti d'accordo, va bene, così diamo un senso compiuto ai nostri lavori; altrimenti lasciamo liberi i colleghi, il sottoscritto e altri vanno a fare altro, perché delle questioni di cui stiamo trattando in questo momento, sinceramente, ci interessa molto poco visto anche che nella prossima seduta verrà a riferire in merito la Presidente Bresso, pertanto faremmo semplicemente un replay di quanto stiamo facendo oggi.
Presidente, facciamo qualcosa di utile o noi della Lega andiamo a fare altro!



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, in apertura della seduta, dopo la sospensione, il Consigliere Muliere, ritengo a nome di tutti i Gruppi che compongono la maggioranza, ha annunciato che, seppur obtorto collo, la maggioranza era disponibile a non procedere con la delibera sicurezza e ad accettare la proposta avanzata dal Consigliere Casoni di affrontare subito la legge in materia di amianto. Ora, tutti i colleghi, di maggioranza e di opposizione stanno chiedendo di parlare e, ai sensi del Regolamento, non posso esimermi dal dare loro la parola.
La parola al Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Colleghi, sono veramente imbarazzato perché sono 13 anni e mezzo che ho l'onore e il piacere di essere presente in questo Consiglio regionale e non ricordo si sia mai verificata una cosa del genere. Quando sono arrivato in questo Consiglio regionale c'erano quattro-cinque persone rinviate a giudizio per problemi regionali, ma non siamo mai arrivati a questo livello, veramente, colleghi tutti.
Per me questa è la giornata peggiore da quando faccio il Consigliere regionale, avendo letto certe cose su La Stampa.
Esprimo la massima solidarietà al collega Boeti e invito il collega Nicotra a riflettere su tutto quello che ha fatto e detto. Per quanto riguarda gli Assessori, invito, intanto, ad abbassare il tono in quest'aula, perché non è un'Aula giudiziaria, in questa sede deve esserci un confronto politico, cari amici e colleghi.
Oggi, veramente, stiamo dando i numeri. Qui si doveva parlare di temi importanti per i cittadini piemontesi, quello che riguarda il problema della sicurezza e quello dell'amianto.
Presidente, faccio appello a lei, veramente, perché non è mai successo quello che si sta verificando. Sono imbarazzato.
Ripeto che non condivido niente. Rivolgo un appello all'amico Nicotra e anche all'amico e collega Buquicchio: il problema non è di tipo giudiziario contro Tizio piuttosto che contro Caio. Qui stiamo vivendo già un momento di assenza di democrazia a tutti i livelli e, invece di difendere la democrazia e di andare avanti con le nostre forze, con le nostre capacità intellettuali, con il nostro modo di fare politica per trasferire al territorio trasparenza, correttezza e, quanto più possibile, provvedimenti che vanno nella direzione di migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini piemontesi, oggi parliamo di giustizia ma, soprattutto, ci trasformiamo in un'aula giudiziaria.
Questo comportamento non lo condivido, Presidente. Faccio appello alla sua intelligenza, ma, soprattutto, faccio appello a tutti i colleghi affinché quello che è successo oggi non si verifichi più, nell'interesse dei nostri cittadini, non per noi.
Mi dispiace di quello che è successo. Penso che anche il Consigliere Nicotra non abbia fatto con piacere quello che ha fatto. Esprimo ogni forma di solidarietà ai Consiglieri che sono stati colpiti. Lancio anche un appello al consigliere Nicotra: sono disposto a fare battaglie politiche di qualsiasi genere, di qualsiasi tipo, purché sia una battaglia politica. La battaglia giudiziaria lasciamola all'aula giudiziaria.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, purtroppo l'Ufficio di Presidenza non dispone di meccanismi per entrare nel merito, per sanzionare gli enunciati e le opinioni dei singoli Consiglieri, ma condivido totalmente le sue valutazioni.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Inversione all'o.d.g. ed esame testo unificato delle proposte di legge n. 112, 157, 276 e 315, inerente a "Norme per la tutela della salute, il risanamento dell'ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell'amianto" Presentazione ed esame ordini del giorno n. 1060 e 1077 collegati


PRESIDENTE

Il Consigliere Casoni ha formalizzato una richiesta di inversione dell'o.d.g. e di esaminare immediatamente il testo unificato delle proposte di legge n. 112, 157, 276, 315.
La Conferenza dei Capigruppo ha recepito questa soluzione. La proposta di inversione è accolta dai Presidenti dei Gruppi.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Passiamo pertanto ad esaminare il testo unificato delle proposte di legge n. 112, 157, 276, 315, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Deambrogio, relatore.



DEAMBROGIO Alberto, relatore

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Consigliere Botta che, come me, è relatore di questa legge. Grazie a tutti i colleghi che hanno lavorato nelle Commissioni e agli Assessori. In modo particolare, grazie agli uffici che ci hanno permesso di lavorare su una base che poi è diventata condivisa e che, in qualche modo, hanno costruito loro.
Dopo questi ringraziamenti, penso che un ringraziamento dovuto vada a tutte quelle persone che hanno pagato con il sacrificio della vita soprattutto lavoratrici e lavoratori ma, ahimè, non solo (Casale Monferrato, da questo punto di vista, è l'esempio degli esempi).
Su questa tragedia, in questi anni, hanno lavorato moltissime persone delle associazioni - poi vedremo anche arrivando al testo della legge, una valorizzazione delle medesime - ci hanno permesso di arrivare oggi con questo testo.
Insisto su questo perché penso che il lavoro svolto esternamente, una volta di più, abbia dato la possibilità alla politica, al Consiglio che oggi fa un passo molto importante, di esprimersi con una normativa tecnica.
Normativa che nasce anche da un'elaborazione partecipata.
Un grande della medicina del lavoro, Giulio Maccacaro, sosteneva questo. Lungo la storia è sempre corsa una domanda di partecipazione costantemente negata in nome della tecnica. Penso che oggi, finalmente, la tecnica e la politica provano a far pace con l'idea di partecipazione.
Non mi dilungo molto sul testo. Un testo anzitutto organico, che prova ad affrontare, dal punto di vista delle nostre competenze, l'insieme dei temi che riguardano l'amianto. Quindi si passa, sostanzialmente, dagli interventi di bonifica, quindi tutta la tematica ambientale, allo smaltimento dei piccoli quantitativi di amianto, così importante per portare a compimento le bonifiche medesime; rilancia e riscrive le linee guida per un nuovo Piano regionale amianto; fa fronte anche al grande tema della ricerca.
Un grande tema perché le popolazioni locali chiedono, a gran voce, la risoluzione finale del tema sanitario, il tema dei temi in campo sanitario cioè la sconfitta del mesotelioma pleurico. Penso che oggi facciamo un piccolo passo, non possiamo certo dire di avere la soluzione, ma facciamo il nostro passo anche in questa direzione sapendo che, soprattutto per quanto riguarda il neonato centro casalese che si occupa di prevenzione bonifica e ricerca, lì ci sarà la prova provata che ci stiamo muovendo e ci stiamo muovendo con attenzione verso quanto di meglio si sta facendo sia in campo nazionale sia in campo internazionale da questo punto di vista.
Casale Monferrato che, come dicevo prima, così duramente ha pagato in questi anni, potrà avere presso di sé un centro di rilevanza nazionale ed internazionale.
Una legge organica, una legge di cui si sentiva e si sente un gran bisogno. Lo sentono soprattutto le popolazioni locali che, da molto tempo chiedono a gran voce che si faccia qualcosa e che si faccia qualche cosa in più. Penso che questa legge possa dare, anche perché alcuni articoli lo prevedono, una serie di contributi non solo in campo sanitario, ma persino in campo di assistenza legale.
Un contributo certo, perché le risorse non sono infinite. Noi tutti sappiamo quanto sia stato importante in questo Paese, e ci torno dopo su questo, tentare, dal punto di vista legale, di segnalare i responsabili di questo dramma. Come i colleghi sapranno, anche gli Assessori, proprio in questa città, nelle prossime settimane, dovrebbe partire un maxi processo che tenterà, per l'ennesima volta, di portare sul banco degli imputati i veri responsabili. Ho l'impressione che si sappia anche chi sono: abitano in Svizzera, in Belgio. La verità è che non si è mai riusciti a portarli sul banco degli imputati.
Su questo voglio fare un passaggio, perché dice anche della cultura giuridica e del lavoro in questo Paese rispetto ad altri Paesi. In altri Paesi i responsabili di questo disastro sono giunti ad accordi di transazione. Lo hanno fatto mandando avanti teste di legno - loro non compaiono mai in prima persona - ma si è arrivati a transare; in Sudafrica addirittura i responsabili hanno dato vita, attraverso intermediari, ad un fondo a consumo, cioè sono disponibili a metterci molte risorse.
Perché in questo Paese non si è mai riusciti, secondo me fortunatamente, ad arrivare a quel punto? Perché in questo Paese ci sono state delle lotte e perché in questo Paese c'è stata una controparte che ha dimostrato di essere seria (le associazioni dei lavoratori, i sindacati) lotte che, in qualche modo, hanno tentato e riproveranno adesso a dire che non si può impunemente uccidere chi lavora o anche chi, semplicemente, vive in una città, per fare profitto.
Questa è la verità, quindi se in questo Paese non si è mai riusciti a concludere un processo indicando esattamente chi sono i responsabili, è anche perché il problema è stato affrontato in questo modo. Diversamente da altri Paesi, in cui non è che non si sia lottato, perché ho ben presente che cosa è stata l'esperienza brasiliana, dove ci sono persone, come l'ingegner Fernanda Giannasi, che hanno avuto minacce personali e che hanno rischiato la vita. In un Paese come quello, si fanno le bonifiche semplicemente spianando uno stabilimento con le ruspe e costruendoci sopra un supermercato.
Qui non è stato possibile fare questo, non è possibile fare questo perché, vivaddio, resiste in questo Paese una civiltà giuridica, una civiltà del lavoro, un'idea del diritto alla salute come diritto esigibile.
Concludo e lascio la parola al collega Botta. Davvero credo che se riusciremo, tanto più oggi, a concludere la disamina di questa legge domani i cittadini e le cittadine di questa Regione ci potranno davvero ringraziare per un pezzo di coerenza fra quello che la politica dice ma non è spesso in grado di fare. Avevamo detto che avremmo in qualche modo affrontato questo tema, l'ha detto ognuno di noi, l'ho detto io personalmente e permettetemi davvero un passaggio personale. Io sono uno dei tanti che ha pagato anche con un morto in famiglia questo disastro.
Lo avevamo promesso sul territorio e oggi forse siamo in grado di fare corrispondere alle parole le nostre azioni.
Grazie ancora e grazie soprattutto al collega Botta, che parlerà dopo di me.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco, relatore

Grazie, Presidente.
Il collega Deambrogio ha tratteggiato la situazione. Non so se devo leggere l'intera relazione che il collega mi ha lasciato in eredità, perch questa sarebbe la prassi. Essendo il collega Deambrogio un innovatore di prassi consiliari, perlomeno lascerei perdere il discorso generale che è già stato tratteggiato, poi chiaramente mi riservo di intervenire nel dibattito generale con alcune considerazioni.
Benché la legge sia stata seguita da molti colleghi ed è frutto di un lavoro di condivisione generale del Consiglio regionale, darei una rapida lettura di un sunto dei 19 articoli di cui si compone, in maniera tale che l'Aula abbia anche una prima informazione sui 19 articoli.
L'articolo 1 definisce la finalità dell'intervento legislativo, che facendo perno sulla doppia valenza sanitaria-ambientale del provvedimento sono rinvenibili nell'incentivazione alla bonifica e allo smaltimento dell'amianto, nella promozione della sorveglianza relativa al rischio amianto e nel sostegno alle persone affette da una malattia a questo ricollegabile.
L'articolo 2 elenca gli obiettivi degli interventi regionali, che riguardano la salvaguardia e la tutela della salute rispetto all'inquinamento da fibre di amianto nei luoghi di vita e di lavoro; la rimozione dei fattori di rischio indotti dall'amianto mediante la bonifica di siti, impianti, edifici e manufatti in cui sia stata rilevata la presenza di amianto; il sostegno alla ricerca e alla sperimentazione nel campo della prevenzione, della diagnosi e della terapia; la ricerca e la sperimentazione di tecniche per la bonifica dagli amianti e il recupero dei siti contaminati; la promozione di iniziative di educazione ed informazione finalizzate a ridurre il rischio amianto.
L'articolo 3 enuclea gli ambiti di competenza regionale, tra i quali spicca in tutta evidenza la predisposizione ed aggiornamento del Piano regionale amianto.
L'articolo 4 prevede l'erogazione dei contributi per interventi di bonifica di manufatti contenenti amianto.
L'articolo 5 è dedicato allo smaltimento dei piccoli quantitativi di amianto.
L'articolo 6 prevede la promozione di iniziative di informazione e coinvolgimento della popolazione sulle problematiche relative alla presenza di amianto.
L'articolo 7 definisce i contenuti del Piano regionale amianto.
L'articolo 8 è dedicato alle attività di sorveglianza e registrazione attraverso la conferma e il potenziamento del registro regionale dei mesoteliomi maligni, l'attivazione di forme di registrazione degli esposti e degli ex esposti e l'istituzione del registro pubblico degli edifici industriali e ad uso abitativo, degli impianti e dei mezzi di trasporto e dei luoghi con presenza o contaminazione da amianto.
L'articolo 9 individua gli oneri di comunicazione posti a carico dei proprietari di edifici, impianti, luoghi, mezzi di trasporto, manufatti e materiali con presenza di amianto.
L'articolo 10 definisce i requisiti dei laboratori che effettuano attività analitiche sull'amianto.
L'articolo 11 prevede l'erogazione di contributi alle aziende sanitarie regionali e agli istituti titolati per la realizzazione di progetti di ricerca sulla prevenzione primaria e secondaria, e sul trattamento delle malattie correlabili all'amianto.
L'articolo 12 ipotizza la concessione di contributi a favore delle Agenzie Territoriali per la Casa per la realizzazione di interventi di straordinaria manutenzione consistenti nella rimozione, incapsulamento o confinamento dei manufatti contenenti amianto.
Gli articoli 13 e 14 definiscono le norme di salvaguardia nell'attività estrattiva e le norme di salvaguardia nell'attività di movimentazione e sbancamento di terreni con presenza di amianto.
L'articolo 15 delinea l'apparato sanzionatorio a fronte della violazione della prescrizione legislativa, mentre l'articolo 16 individua gli organi cui spetta la vigilanza per garantire l'osservanza di tali prescrizioni.
L'articolo 17 individua contributi a sostegno alle persone affette da malattie correlabili all'amianto.
L'articolo 18 inserisce nell'articolato la clausola valutativa, mentre l'articolo 19 individua nel bilancio regionale le UPB cui imputare gli oneri derivanti dall'applicazione della legge.
Quindi, da questo rapidissimo excursus dell'articolato si vede come la legge, come ha ricordato il collega Deambrogio - voglia essere una legge organica, che affronta tutte le problematiche principali legate all'amianto. È una legge che costituisce forse un unicum nella sua ampiezza e nel suo dettaglio a livello non solo nazionale, ma la sensibilità su questa materia è dovuta alla tragicità dei casi cui siamo sottoposti in Piemonte. È una delle primizie che forse avremmo preferito non avere, ma che il Piemonte può vantare, e ritengo anche che dall'iter di discussione e di approvazione del provvedimento possono nascere altre occasioni di miglioramento del provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Botta.
Procediamo ora a distribuire l'articolo 4 della proposta di legge nel testo unificato. Per un refuso il testo che è stato distribuito è mancante di due righe.
Pertanto, il testo dell'articolo 4 non è corretto e procediamo a distribuire il testo corretto dell'articolo 4 come licenziato dalla Commissione.
La parola all'Assessore De Ruggiero.
DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente Cari Consiglieri, tutti i provvedimenti ovviamente si seguono con la giusta attenzione. Quello che cambia spesso è il livello di partecipazione anche personale, il livello di partecipazione e di tensione anche personale che si mette nel seguire i provvedimenti.
Ritengo che sia una piccola fortuna che mi è stata accordata di aver seguito questo provvedimento in Commissione prima ed oggi in Consiglio.
Volevo solo registrare questo fatto e rimarcare questo punto. Tra i ricordi e le fotografie di questa esperienza di governo regionale rimarranno certamente le riunioni delle associazioni delle vittime dell'amianto, in sintonia ed in collaborazione con il mondo sindacale.
Non solo sono state esperienze, e lo sono ancora, di un percorso di partecipazione, di crescita di cultura intesa in senso lato, di crescita di cultura popolare, ma perché appariva sempre chiaro - la risposta la vediamo in questa legge che il Consiglio andrà a votare - quel lavoro che si svolgeva per individuare gli esposti, per individuare gli ex esposti casalesi e del Casalese, per dare la giusta assistenza anche di tipo psicologico agli esposti e alle famiglie, per tenere alto e per procedere nella battaglia legale, per individuare quali potevano i percorsi di ricerca ancora possibili su una tematica di questo tipo, per individuare quali potevano essere i percorsi di ricerca sanitaria e quindi quelli che potevano essere gli investimenti sanitari del Casalese.
Per la verità, molti sforzi sono stati fatti, ma appariva sempre molto chiaro che non erano non solo e tanto per realtà del Casalese, che paga ancora un prezzo - vorrei ricordarlo - pesante, preciso e stimato di vittime - purtroppo paga oggi e pagherà ancora domani un costo elevato di decessi - perché si aveva la chiara consapevolezza di prendersi in carico tutta la responsabilità e la pesantezza di una storia drammatica, anche di esperienze passate, ma di grandezza più piccola - e quindi, probabilmente passate in silenzio o più silenti - per evitare che la stessa drammatica esperienza venisse vissuta anche in altri Paesi in cui sono più deboli le capacita di risposta all'esposizione dei lavori nocivi.
Noi stiamo rispondendo a questa problematica con una legge importante perché è a 360 gradi. È una legge quadro che assume degli impegni, perch come Consiglio regionale (e quindi come Giunta regionale) ci stiamo assumendo tutta la responsabilità per rendere note e per portare a conoscenza anche al di fuori dei confini regionali le opportunità, le possibilità e le misure da prendere.
In un momento in cui si incontrano tante realtà collettive, legate molto da egoismi locali, questo mi sembra davvero un esempio importante in cui la realtà casalese, la realtà degli esposti, delle famiglie e delle vittime, in qualche modo regali, al di fuori del territorio casalese e al di fuori del territorio piemontese, delle buone regole, delle buone norme e delle buone prassi per fronteggiare il problema dell'amianto, che, per la verità, è ancora presente non solo in Piemonte e in Italia, ma anche in tanti tra i Paesi più poveri della terra.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale sul provvedimento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Come Gruppo di Forza Italia abbiamo concorso all'elaborazione del testo che oggi stiamo discutendo, attraverso una proposta di legge che abbiamo predisposto con riferimento al Piemonte, ma mutuando anche esperienze di altre Regioni, ad iniziare dalla Lombardia.
In questa sede, non posso dimenticare che questa legge sostanzialmente, va a fissare in una normativa legislativa e a dare continuità ad un'azione che negli ultimi dieci anni si è dispiegata nell'area casalese - proprio grazie a norme di legge promosse dai Parlamentari locali, ad azioni amministrative e legislative portate avanti in seno a questo Consiglio regionale e con l'azione della Giunta regionale dal 1994 in poi: fate voi i conti di quanti Assessori e Amministratori si sono susseguiti! - per raggiungere un risultato emblematico, che era quello della demolizione dello stabilimento Eternit, ove vi era la concentrazione di ogni tipologia di materiale contenente fibra di amianto che si potesse immaginare, comprese anche le sorprese (perché, ovviamente, quando si and a scavare emersero una serie di situazioni non previste che portarono ad un prolungamento dei lavori).
Questo è un dato di fatto che va considerato, insieme alla sperimentazione che questo Piano di bonifica dell'area del Casalese ha dato luogo, per esempio, per quanto riguarda il cosiddetto "polverino di amianto", che era un materiale che veniva ritenuto utile perché rendeva solido ed eliminava il fango dai cortili, era un isolante termico nei sottotetti, ma era altamente pernicioso e creava un'altissima situazione di rischio.
Quando fu collocato in opera? Durante l'esistenza del fabbricato o del cortile o della pavimentazione, ma soprattutto nel momento in cui si andava a demolire, tant'è che sono state messe a punto procedure per lavorare sotto vuoto o in depressione. La stessa Commissione ha visitato le località interessate (per fortuna abbiamo indossato tutte le protezioni e gli abiti da lavoro necessari in quelle situazioni).
Era necessario dare organicità e stabilità nel tempo a tutto l'intervento e abbiamo una normativa che, prendendo ciò che di meglio veniva offerto dalle varie proposte di legge, e mettendole comunque alla prova della praticità, dell'applicabilità e della pragmaticità, ha portato ad una conclusione.
Quale giudizio esprimiamo adesso su questa proposta di legge? Ovviamente, non vuole essere il giudizio di una persona che tende a "spostare il paletto" sempre più in là. Però è chiaro - lo abbiamo ribadito anche in Commissione - che lo stanziamento previsto nell'attuale disegno di legge lo possiamo considerare "di incoraggiamento iniziale".
Ho visto adesso un emendamento che tende ad aumentarlo un po', ma non posso dimenticare che la nostra proposta di legge... Per carità, sulle proposte di legge si fa presto a scrivere le cifre, mentre è più difficile trovarle all'interno dei bilanci! Non lo dico per rivendicare qualcosa, ma l'ordine di grandezza adeguata prevedrebbe, nel triennio o nel quinquennio di aggiungere uno zero ai quattro milioni e 300.000 euro previsti da questo disegno di legge (sempre che venga approvato l'emendamento che è stato presentato).
In caso contrario, si parla di tre milioni di euro, più una quota del 2008 (che non può che essere ridotta, visto che siamo già al mese di ottobre o novembre). Per cui, prima di tutto, dobbiamo stringere un patto tra di noi e prevedere, nelle prossime leggi finanziarie e nei prossimi bilanci, un'ulteriore quota per mandare a regime la normativa. Poi è chiaro che per i criteri dei contributi e per tutto il resto troveremo una soluzione, così come per la questione delle strutture operative (bisogna ovviamente, che si strutturino meglio e di più l'ARPA e l'ASL).
Mi spiace che non sia presente l'Assessore alla sanità, perché questo è un provvedimento che fa spendere adesso, ma che tenderà a far spendere alla sanità di meno in futuro. È un problema che riguarda centinaia (se non migliaia) di vittime, censite o meno: coloro che hanno continuato ad abitare a Casale si conoscono, ma pensiamo a quante persone si sono trasferite altrove, dopo aver lavorato per cinque, dieci o vent'anni nell'area casalese, e sono state colpite tardivamente.
Non dimentichiamo che il mesotelioma ha un periodo di latenza molto lungo, per cui uno può essere colpito da questa malattia anche tardivamente. Abbiamo avuto anche un collega in Consiglio regionale, il compianto Paolo Ferraris, che nel lontano 1995 fu colpito da questa patologia purtroppo in modo irreversibile. Anzi, mi ricordo che nella Giunta del 1994 lui era Assessore al bilancio e si trovò - ecco gli sforzi che si fecero quando i fondi nazionali non c'erano ancora - qualche miliardo (non so se due o tre) per far partire quel famoso Piano che poi per fortuna, è stato inglobato in un Piano di bonifica nazionale, poi integrato da fondi regionali. Sotto questo profilo, bisogna andare avanti.
Vorrei sottolineare ancora due aspetti: il primo è quello degli enti pubblici, che devono essere aiutati anche al di fuori dell'area casalese a risolvere il problema, perché a Casale era doveroso rimuovere tutta la massa possibile di amianto. Personalmente, ricordo le discussioni con il Comando militare territoriale regionale relativamente alla famosa caserma ora vuota - comunque, i tetti di amianto riguardano sia gli edifici occupati che liberi, per fortuna lì la sostituzione del tetto è avvenuta e penso ai tetti delle centinaia di case di riposo e scuole in giro per il Piemonte. Lo rassegno a me stesso e a tutti i colleghi perché, quando si affronteranno le priorità in Commissione, credo occorrerà assolutamente intervenire rispetto agli edifici degli enti pubblici o di pubblico interesse (IPAB, Onlus), cioè quei soggetti senza scopo di lucro, perch sono quelli che hanno maggiore difficoltà.
In merito alla seconda considerazione - è assente l'Assessore Bairati che è il nostro anello di congiunzione con la ricerca, con la "erre" maiuscola - il Piano di Casale prevedeva una ricerca per la trasformazione ad alta temperatura - c'era anche un brevetto del CNR - della fibra di amianto in materiale ceramico.
Attenzione: chiaramente, smaltire tal quale l'amianto in sicurezza determina costi molto alti, quindi, sotto un profilo puramente economico, è un grande business ed è un grande onere anche per l'ente pubblico, che deve provvedere ad individuare le apposite discariche, confezionarlo in un certo modo, trasportarlo in sicurezza e collocarlo in discarica.
Relativamente a questo progetto di trasformazione, che mi risulta abbia il CNR, così come senz'altro risulterà agli atti dell'Assessorato - nel Napoletano, nell'area di Bagnoli, qualche sperimentazione l'avevano già fatta - occorrerebbe assolutamente collegarci con le Università - segnalo quella del Piemonte Orientale, in particolare la Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali, e altri Dipartimenti che, insieme al Politecnico, possono essere convocati - per individuare un pool di ricerca sostenuto da noi, che faccia in modo di identificare una strada sempre di smaltimento dell'amianto, ma molto meno costosa, altrimenti gli oneri sarebbero alti.
Questo è quanto raccomando e segnalo; naturalmente su alcuni articoli ci riserviamo di svolgere qualche ulteriore considerazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, sarò brevissimo, perché oggi è prioritario approvare questo provvedimento. Siccome non sono pochi articoli, rivolgo un invito a tutti i Consiglieri a fare in modo che questa sera si possa arrivare all'approvazione del testo. Per questo motivo, Presidente, mi limiter soltanto a una breve considerazione.
Oggi, si giunge - mi auguro - all'approvazione di un documento che nasce da più proposte che sono state avanzate dai Gruppi consiliari. Quella che ho sottoscritto come primo firmatario era stata presentata nella scorsa legislatura.
Arriviamo dopo anni all'approvazione di una normativa che considero importante, è un segnale. Siamo consapevoli che non è la risposta in grado di risolvere il problema, perché lo sappiamo bene, siamo ancora lontani dallo sconfiggere questo terribile dramma.
Le persone che sono state colpite da questo terribile male soprattutto i casalesi, ma anche chi abita a Balangero - combattono da anni una dura battaglia.
Come ricordavano i colleghi, sono molti coloro che sono deceduti dopo essersi ammalati di mesotelioma - chi si ammala di mesotelioma sa che morirà e questo è un dramma.
La trasmissione televisiva Blu Notte, che molti hanno visto - è una trasmissione straordinaria, fatta benissimo - ha fatto sì che molti prendessero coscienza del dramma di Casale e di altre città che sono state colpite dalla questione dell'amianto.
In quest'occasione, come hanno fatto i colleghi, vorrei ricordare le vittime, ma anche quelli che hanno iniziato una dura battaglia quando tanti anni fa, non si sapeva che l'amianto portava a queste conseguenze anche chi era in fabbrica, per esempio alla Eternit, sapeva di condurre una battaglia difficile.
Oggi chi passa a Casale non vede più lo stabilimento. Noi che abbiamo avuto la fortuna di entrare alla Eternit, come soggetti esterni, prima dell'abbattimento, abbiamo visto una situazione agghiacciante. Sono stato maggiormente colpito dalle mole - non so come chiamarle - che in un mulino macinano il grano, mentre lì macinavano l'amianto per trasformarlo in "polverino". In quel luogo, chi, come noi, ha avuto la fortuna di non lavorare in quella situazione, si è reso conto di cosa hanno subito i lavoratori.
Vorrei ricordare chi in questi anni si è battuto: forze sindacali semplici cittadini, istituzioni, associazioni, come l'Associazione delle vittime dell'amianto di Casale, che ha condotto una battaglia, molte volte in silenzio, molte volte in controtendenza, ma, oggi, quelle associazioni quelle famiglie, quei lavoratori e quelle forze sindacali sono state ascoltate.
Noi oggi facciamo il nostro dovere approvando un testo di legge, che non risponderà a tutto, però è una normativa che fa un passo in avanti.
Oggi è un giorno importante non soltanto per questo Consiglio, ma soprattutto per chi, in questi anni, ha condotto una grande battaglia contro l'amianto e questo terribile male.



PRESIDENTE

La parlare al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Signor Presidente, quando arriveremo al voto finale del provvedimento scriveremo una pagina importante per questa Regione, che, naturalmente, non nasce dall'estro e dalla fantasia di questi - molto spesso - disprezzati Consiglieri regionali, ma è stata creata nel corso di questi anni, sulla scia di un dramma che affonda le sue radici molto lontano.
Vedete, non si può capire il dramma dell'amianto se non si parte da una considerazione: per molti anni l'amianto è stato considerato una ricchezza un'enorme ricchezza. I non casalesi, forse, non conoscono le lotte che venivano fatte per un'assunzione all'Eternit, delle tangenti che allora si pagavano per farsi assumere, per la difesa del posto di lavoro, che è stata fatta in modo non strumentale, perché quel posto di lavoro era importante e dava ricchezza ad un'intera città.
Da questa situazione siamo passati alla consapevolezza maturata in tanti anni - la chiusura dell'Eternit è avvenuta da circa un ventennio nei quali l'evidenza di questo dramma si è fatta sempre più forte, più chiara e più precisa, anche perché il picco di morti è diventato sempre più alto. Un picco di morti che non è ancora finito, perché sappiamo purtroppo che ancora per alcuni anni saliranno per poi decrescere tra il 2020 e il 2025.
Questo Consiglio regionale - è stato già ricordato - ha pagato anche un po' sulla sua pelle questo grande dramma con la perdita di uno dei suoi rappresentanti più intelligenti, Paolo Ferraris, ma ha avuto anche la forza di verificare con mano che cos'era il problema dell'amianto, che cos'era il problema dell'Eternit.
Non è un fatto normale. Ricordo due visite, una in questa legislatura e una nella passata legislatura della IV e V Commissione allo stabilimento visite non formali, ma che hanno potuto aprire gli occhi a tanti colleghi sulla situazione di Casale, ma non solo Casale, perché è stato ricordato Balangero, e voglio ricordare Cavagnolo, che è un altro di quei Comuni piemontesi che hanno molto sofferto.
Così siamo arrivati a questo provvedimento, un provvedimento importante, perché innanzitutto è un provvedimento di natura consiliare.
Non me ne vorrà l'Assessore, non sono molti i provvedimenti di natura consiliare nati all'interno del Consiglio che vengono portati a termine in ogni legislatura.
Questo è uno di quelli e, secondo me, sarà uno di quelli che diventeranno provvedimenti bandiera per questo Consiglio regionale; un provvedimento che ha visto l'unione di più provvedimenti, di più proposte (quattro proposte unificate) grazie al lavoro attento degli uffici, ma senza volontà di nessuno di mettere una bandierina su questo tema.
È un provvedimento che per me costituisce un inizio. Fatto questo provvedimento, stando attenti al fatto che la Giunta poi adotti tutti i regolamenti e tutti gli atti assolutamente indispensabili per farlo marciare, dobbiamo assumerci un onere ulteriore: l'onere di garantire il finanziamento per gli anni futuri, e saranno tanti, di questo provvedimento.
Perché tutti gli aspetti del provvedimento sono importanti, ma vorrei soffermarmi su due.
Il primo è la bonifica. Noi, citando un adagio che ormai è diventato patrimonio culturale comune, possiamo dire we have a dream, cioè abbiamo un sogno; il sogno è di fare del Piemonte una Regione amianto free. Ma non è un sogno da poco, è un sogno importante, che richiede probabilmente decine di finanziarie regionali, perché è un sogno enorme, forse neanche quantificabile in termini di risorse utilizzabili.
Se facciamo il confronto con Casale, che è una piccola cittadina di 35 mila abitanti e lo spostiamo sull'intero Piemonte, ci rendiamo conto della vastità dell'intervento che viene richiesto.
Questo sogno lo mettiamo in conto, non solo nostro, ma soprattutto dei colleghi che verranno dopo di noi.
E accanto a questo momento fondamentale, la bonifica, perché - ripeto il Piemonte deve diventare la prima Regione libera dall'amianto, noi poniamo un altro importante paletto: quello dell'attenzione verso la ricerca.
I non casalesi probabilmente non si rendono conto della difficoltà di affrontare la vita nella nostra città e nella nostra zona - tra l'altro così bella e così importante dal punto di vista turistico - con questa tagliola, questa spada di Damocle sempre sulla testa di una malattia che non dà scampo.
Avrei potuto portare centinaia di ritagli di giornale, ne porto solo due che sono della settimana scorsa. Due vittime in una settimana e per la prima volta una fiaccolata spontanea, fatta da cittadini normali, che dicono: "Anche lui ha chiuso gli occhi! Noi apriamoli!".
Sono parole semplici, però parole che testimoniano dei duemila morti in questi anni per mesotelioma pleurico.
La responsabilità di questo Consiglio regionale è di fare un provvedimento che non è provvedimento come gli altri. Un provvedimento che veramente spinga la ricerca laddove oggi non è ancora arrivata. Il mesotelioma è una malattia terribile e, soprattutto, è una malattia che purtroppo colpisce poche persone per essere interessante per i grandi gruppi privati o per la grande ricerca pubblica.
I grandi gruppi privati, per pagare la propria ricerca, hanno necessità di occuparsi di malattie che colpiscono tantissime persone; la ricerca pubblica ha i problemi di risorse che sappiamo.
Però abbiamo bisogno che su questa malattia, che è una malattia che non dà scampo, ci sia un'attenzione particolare dell'Ente Regione, ma che questa attenzione possa arrivare anche a livello nazionale, ma dico di più: noi dobbiamo riuscire anche a rendere partecipi le nostre comunità rispetto a questo problema.
Qui introduco un elemento che non vuole essere un elemento di polemica con nessuno, ma nella finanziaria del 2006 noi istituimmo - e dico noi perché il Consiglio regionale votò quella finanziaria - la Fondazione per la ricerca sul mesotelioma pleurico, che venne istituita con legge regionale e venne finanziata per due anni di seguito con una cifra simbolica. Poi venne sostanzialmente accantonata e venne creato il Centro per la ricerca sul mesotelioma pleurico con una deliberazione di Giunta.
La questione non è rispetto a chi fa la ricerca, ma la Fondazione poteva essere veramente un grande strumento per far partecipare i cittadini, altre istituzioni ed altre realtà economiche anche private a questo sforzo per dotare di risorse anche il Centro di ricerca o qualunque altro soggetto che potesse veramente fare ricerca. Perché questo è l'unico modo per trovare la strada per uscire da quest'impasse. Oggi non possiamo e questo dobbiamo dircelo, colleghi - pensare di riuscire a fare ricerca clinica con i 250 mila euro che stanziamo per il Centro di ricerca.
Questo dobbiamo dircelo con serietà, altrimenti prendiamo in giro le migliaia di morti per mesotelioma e per malattie correlate.
Uno sforzo ulteriore su questo tema a mio avviso va fatto e speriamo di poterlo fare con gli emendamenti a questa legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Condivido pienamente le affermazioni del Consigliere Botta e di altri Consiglieri che sono intervenuti prima di me. Sono reali.
Come diceva il Consigliere Botta, questo provvedimento costituisce l'inizio. Un inizio, ahimè, arrivato con un gravissimo ritardo. Ed è solo l'inizio.
Questo, di fatto, è un testo che detta le linee guida che permetteranno alla Giunta, entro 180 giorni, quindi altri sei mesi, di presentare il Piano regionale amianto che definirà, una volta approvato dal Consiglio quello che si potrà e che si dovrà fare; se sono o meno obbligatorie le denunce dei siti contenenti amianto; dove si dovrà intervenire; come si dovrà intervenire; quanti soldi o fondi saranno a disposizione di enti pubblici e/o privati che vanno a smaltire o demolire parti di manufatti contenenti amianto.
Dobbiamo essere seri. La maggior parte delle vecchie case di Casale Monferrato e Comuni limitrofi dell'area del Monferrato, ma buona parte della Provincia di Alessandria e anche di altre Province del Piemonte contengono amianto. Si va dai tubi del trasporto dell'acqua non solo all'interno delle case, ma oggi vi sono ancora intere reti idriche di varie località realizzati con tubi a base di amianto e di fibrocemento.
Addirittura le solette delle case sono state realizzate con il famoso polverino, più economico del cemento, di amianto. Non solo: cortili di moltissime abitazioni sono stati resi più solidi e più duri proprio impastando terra con polverino di amianto.
La realtà non è così semplice, non è che con i fondi che mettiamo a disposizione risolviamo il gravissimo problema dell'inquinamento da amianto e dei siti che contengono amianto e/o suoi derivati. Se dovessimo fare un intervento serio di smantellamento delle reti idriche private e pubbliche realizzate con tubi contenenti amianto e di smantellamento di tutte le solette delle case che, ancora oggi, contengono amianto, dovremmo investire centinaia di milioni di euro, non solo due o tre milioni di euro. Certo meglio questo di niente. Ma noi stiamo parlando di una realtà enorme, che sfugge sicuramente all'intervento previsto dalla norma per la tutela della salute, risanamento dell'amianto, bonifiche e smaltimento dell'amianto.
Questa è la classica goccia d'acqua nel mare.
D'altronde, ad oggi, non è fatto obbligo per nessuno smaltire le parti contenenti amianto, lo smaltimento avviene su base volontaria: chi vuole lo toglie. Fino ad oggi, lo fa a sue spese, se non risiede nel Comune di Casale Monferrato.
Per il futuro, invece, in base a quanto si scriverà nel Piano regionale amianto, si potranno prevedere contributi per chi farà interventi, anche privatamente, per smaltire parti in amianto.
Porto un esempio che mi tocca da vicino. L'Assessore De Ruggiero è stato a Spinetta Marengo, in regione Fraschetta, dove ha potuto verificare i dati relativi all'inquinamento da cromo esavalente del terreno e di altre sostanze alogeno-clorurate, con concentrazione addirittura 40 volte superiori al limite di legge. Ad oggi, quell'inquinamento è ancora lì. In quella stessa azienda ha fatto un sopralluogo una delegazione. C'è qui anche la Presidente della Commissione ambiente che avrà visto, come avranno visto i colleghi, tutti quei capannoni con i tetti in amianto che sono là da anni, da decenni e continuano ad essere là. Non sono neanche stati trattati con quella specie di vernice, che ferma la fuga di fibre legate allo sfregamento, al vento, alla rottura accidentale o meno. Sono nel centro di un paese gravemente inquinato da sostanze pericolose cancerogene, nitrogene e teratogene. È quello che noi dobbiamo dire.
Sono o non sono obbligati - privati, aziende ed enti pubblici - a mettere in sicurezza strutture, tetti, tubi, solette, cortili quando è presente dell'amianto? Nel Piano lo segnaliamo? Lo scriviamo? Come vogliamo intervenire? Con quali fondi? Con tre milioni di euro nei prossimi due anni? Sinceramente non riusciamo neanche ad intervenire, con una cifra di questo tipo, per bonificare uno dei Comuni del Monferrato fuori Casale, e parlo dei piccoli Comuni del Monferrato.
È evidente che si tratta di una goccia d'acqua nell'oceano. Meglio di niente, tant'è che il Gruppo della Lega Nord è assolutamente favorevole al provvedimento. Il Gruppo della Lega Nord si augura anche che non ci si mettano altri 180 giorni per fare il Piano regionale amianto e che, magari fra tre mesi si riesca approvarlo.
Magari, Assessore, si riesca a "mungere" qualcosa in più a livello nazionale, perché le casse della Regione, è ovvio, possono arrivare fino ad un certo punto, ma deve esserci anche un ulteriore intervento nazionale per arricchire un fondo che riteniamo debba essere implementato comunque, e fare un intervento serio sul territorio. Partendo giustamente dalle necessità dei malati, dei familiari, di coloro che malati non sono più perché morti e di coloro che, essendo stati sottoposti a lavorazione d'amianto o avendo abitato in realtà contenenti amianto, si possono considerare soggetti a rischio.
È giusto che su queste persone si intervenga con un monitoraggio costante affinché si possa prendere per tempo l'insorgenza della malattia perché se che se è vero che difficilmente ci si salva, almeno ci si pu tentare. Non solo, ma aiutare la ricerca. Anche qui nelle norme si parla di aiutare la ricerca, il Centro di ricerca in particolare che ha sede in Casale Monferrato, forse la città simbolo da inquinamento da amianto e delle morti da amianto. È chiaro, però, che occorre una forte volontà politica che raccolga adesioni in tutte le forze politiche, come credo sia si stia facendo oggi e si possa fare in futuro, ma l'intervento deve essere forte.
Aiutare chi soffre, aiutare chi è malato, aiutare i famigliari di chi non c'è più, aiutare chi può diventare un ammalato di mesotelioma.
Intervenire con estrema urgenza su quelle situazioni più a rischio quindi in particolare, sui tetti contenenti amianto. Questi, se non trattati possono continuamente ad immettere nell'ambiente altro polverino, altre fibre. Intervenire su quelle realtà dove si sa che ci sono cortili con polvere d'amianto, intervenire chiaramente per mettere in sicurezza un'area come quella di Balangero nel Torinese, dove c'era la più grande miniera di amianto del mondo a cielo aperto. Penso che lì l'intervento che si possa fare sia quello di coprire con due metri di terra pulita, in modo che l'aria non sollevi ulteriore polverino e lo mandi a spasso per il Piemonte con gravissimo rischio per la sua popolazione.
Va ricordato che, purtroppo, ad oggi, non esiste una correlazione tempo d'esposizione-malattia, e neanche momento di esposizione e malattia. Noi sappiamo che da quando c'è il contagio - chiamiamolo così - con la particella, con la fibra di amianto, che si mette in un certa posizione all'interno del nostro corpo e inizia a provocare danni, possono passare dal contatto vero e proprio anche vent'anni prima che questo contatto si trasformi in mesotelioma e quindi in carcinoma mortale nella maggior parte dei casi. Come non esiste una concentrazione che si dice può portare sicuramente alla morte.
C'è gente che per anni è stata a contatto con l'amianto, ricordo persone che per fare lavori di coibentazione o per fare i cortili, col badile spalavano il polverino, lo miscelavano al cemento o alla terra, o lo spalmavano così, per cui hanno respirato quantità di fibre di amianto enormi, ma a distanza di dieci o quindici anni stanno bene. Vi sono invece altre persone che, ahimè, solo per pochi contatti - addirittura mogli e figli di operai, semplicemente abbracciando il papà al ritorno dal lavoro o lavando i panni dei mariti - si sono trovate, dopo dieci anni, a contrarre il cancro e a morire. Alcune donne, ad esempio, prendendo solo i panni del marito, battendoli e mettendoli in lavatrice, sono morte, mentre il marito che per anni ha lavorato spalando polverino di amianto, per sua fortuna non ha avuto ad oggi conseguenze.
Si tratta, quindi, di una situazione particolarissima, per cui non possiamo dire che c'è tanto amianto per cui ci sono per forza tanti morti: talvolta anche il poco amianto - il tetto, il balcone o il cortile - pu essere sufficiente a provocare questa terribile forma di cancro. Quindi l'intervento deve esserci, deve essere urgente e deve essere finanziato in modo adeguato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come hanno ricordato alcuni colleghi, credo anch'io che il testo unico che stiamo discutendo sia uno di quelli più significativi che il Consiglio regionale abbia affrontato nell'intera legislatura, per una serie di motivazioni.
Intanto - lo ricordavano correttamente alcuni colleghi - per l'attesa perché, ahimè, è una ferita ancora aperta nella nostra Regione, molto sentita non soltanto nelle fabbriche che producevano amianto, ma anche nelle fabbriche che lo trattavano. Molto spesso ricordiamo l'Eternit, ma ve ne erano altre minori in cui vi sono state delle morti, dove i casi di mesotelioma non sono legati al posto di lavoro in maniera così chiara ed evidente come per altri casi. Mi riferisco, ad esempio, ad alcune imprese di Settimo o di altre aree del Piemonte.
Certamente queste proposte di legge, sia pure con un certo ritardo cercano di dare una risposta importante a quello che è questo problema.
È estremamente importante, al di là di quello che è il singolo articolato della legge, sul quale interverremo anche per alcune modifiche che abbiamo apportato, individuare questo come un testo che tocca più soggetti: ovviamente i privati cittadini, ma anche, attraverso una serie di emendamenti approvati in Commissione o presentati in aula, alcune parti consistenti del patrimonio pubblico regionale o anche dei soggetti non privati, delle imprese.
È inevitabile - inevitabile forse no, ma è certo - con le risorse che sono state stanziate (anche con eventuali modifiche e con emendamenti presentati), rispetto a quello che è il panorama esistente all'interno del territorio piemontese, che questa potrà essere un'ottima norma da un punto di vista dell'articolazione normativa delle finalità che, grazie alla norma, la Regione si pone. Ma non potrà essere una norma che risponde agli interessi dei cittadini piemontesi con la disponibilità finanziaria che ha.
Credo, quindi, che nella prossima legge finanziaria bisognerà fare un ragionamento in cui si tende a dare delle priorità.
Potrei fare decine di esempi - o anche solo quattro o cinque assolutamente significativi, dove se andiamo ad erodere cinque o sei milioni di euro in alcuni grandi "mari" che assorbono quantitativi spropositati di bilancio della Regione Piemonte (penso, perché lo ripeto spesso, alla formazione professionale), nessuno si accorgerebbe di una riduzione del 5% dello stanziamento complessivo. O, ancora, lo dico rispetto ad alcuni finanziamenti legati alla ricerca non totalmente utilizzati o parzialmente utilizzati per i fini che il Consiglio si era proposto, alcuni legati allo sviluppo economico che di nuovo non rispondono sempre agli indirizzi dati dal Consiglio sul piano triennale.
Sarebbe facile reperire una somma almeno tripla, nella finanziaria del prossimo anno, per questo tipo di interventi. Sappiamo bene, con l'utilizzo che soprattutto la nostra Regione, ma non solo, in tutta l'edilizia italiana e non vi sia stata di amianto, quale sia il lavoro di bonifica ancora da compiere. Ma credo che questo dovrà essere un aspetto su cui si andrà a misurare la sensibilità della Giunta (e anche della maggioranza nel momento in cui verrà presentato) quando si presenterà l'allegato A alla finanziaria, cioè quello che andrà a finanziare le leggi esistenti. Perch altrimenti, diventa difficile comprendere come, a fronte di manifestazioni da parte della maggioranza (manifestazioni politiche oltre che quelle che sono state svolte da molti Consiglieri di qualunque partito politico), poi non si vadano a concretizzare con una disponibilità economica reale che serve a far funzionare la legge.
Va altresì ricordato - lo ricordava già il collega Botta - che è bene che questa legge non abbia "padri", se non quelli naturali, nel senso di soggetti che hanno lavorato in Commissione e che hanno scritto le leggi: che nessuno voglia appiccicarsi delle bandierine se non quelle che merita per il lavoro che è stato svolto.
A mio avviso, quest'occasione dovrebbe essere utile per sanare una piccola ferita che è ancora aperta all'interno di questo Consiglio provinciale, che nella finanziaria del 2005 istituì la "Fondazione per il mesotelioma", che non venne mai avviata. Oggi, con questa legge, andiamo ad istituire un Centro studi relativamente alle problematiche dell'amianto ed è certamente un aspetto che valutiamo positivamente, non in contrapposizione con l'aver istituito una Fondazione che - lo ricordiamo aveva già anche una disponibilità finanziaria di 100.000 euro, se non ricordo male, per la sua istituzione e per le sue prime attività, ma che come ricordava il collega Botta, ha un enorme vantaggio rispetto a chi deve fare ricerca, sebbene abbia una finalità che può essere differente: il singolo cittadino può erogare un contributo alla Fondazione, che - ma questo è un aspetto marginale per il singolo cittadino, non lo può essere invece per le imprese - è detraibile.
Per il singolo cittadino, invece, è assolutamente importante, perch può accedere, per esempio, al 5 per mille. Voi sapete che l'Istituto di Candiolo è il terzo in Italia (o comunque uno dei primi in Italia, non ricordo la posizione esatta) per donazioni relativamente al 5 per mille grazie al lavoro che ha svolto nel corso degli anni, ma anche grazie ad una sensibilità che ovviamente i cittadini piemontesi hanno mostrato nei confronti di questo centro.
Allo stesso modo - anzi, con un'attenzione maggiore da parte di alcune popolazioni piemontesi che più di altre hanno patito i drammi che le polveri di amianto hanno causato - questo sarebbe uno strumento utile per far comprendere che esiste una modalità diretta per finanziare un soggetto che lavora e che opera per intervenire nei casi in cui l'amianto ha causato dei problemi legati certamente all'aspetto sanitario, quello del mesotelioma, ma che può fare anche attività in qualche modo collaterali al medesimo.
Credo sia un aspetto doveroso, anche se non serve a nulla all'interno della legge, se non, come presenteremo, un trasferimento economico, perch la Fondazione esiste ed è istituita, non è mai stata abrogata. Non ci sono atti di questo Consiglio finalizzati all'abrogazione dell'articolo - non ricordo il numero - della legge finanziaria del 2005.
Quindi, oggi, il paradosso è che noi abbiamo una Fondazione sul mesotelioma che esiste da tre anni, che non è mai stata istituita e che non ha mai avuto il trasferimento economico di un euro. Non è casuale, badino i colleghi. Su questo, nonostante venne inserito in seno alla legge finanziaria, grazie all'emendamento di Alleanza Nazionale, il nostro Gruppo non ha mai fatto una battaglia dicendo che la maggioranza di centrosinistra o meglio, in quel caso, la Giunta - doveva essere istituita con atto della Giunta - aveva dimenticato le vittime dell'amianto. Sarebbe stato anche facile da fare, perché esisteva per legge una Fondazione che andava soltanto istituita. Non è casuale, si può fare, in qualche modo, polemica politica anche facile su alcuni aspetti, ma non abbiamo creduto giustamente, di farlo su questo.
In conclusione, ritengo il percorso che ha portato all'approvazione in Commissione, anche con la disponibilità da parte degli stessi soggetti che hanno presentato la legge a recepire gli emendamenti di altri colleghi, sia stato di grande maturità, al di là delle distinzioni politiche.
Credo andrebbe chiuso, ovviamente ci riguarda perché fummo artefici di quell'emendamento - poi lo vedremo all'interno dell'articolato - procedendo formalmente all'istituzione, ma dando anche una capienza economica ai soggetti esistenti; certamente, c'è il Centro di ricerca, ma anche la già esistente Fondazione per il mesotelioma.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale e procediamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Deambrogio, Botta Barassi e Rostagno: "Art. 3 lettera e - dopo le parole "fibre d'amianto" aggiungere: "in collaborazione con ISPESL" I Consiglieri Muliere e Rutallo comunicano di sottoscriverlo.
La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Presidente, non lo avrei illustrato, anche per guadagnare tempo. Se vuole, posso illustrarli tutti.



PRESIDENTE

Per la celerità dei lavori, proporrei di fare brevissime illustrazioni così i Consiglieri possono seguire.



DEAMBROGIO Alberto

È molto semplice. Si chiede di aggiungere, laddove segnalato dall'emendamento, i termini di collaborazione con l'ISPESL, l'Istituto per la sicurezza sui luoghi di lavoro, che si occupa di cancerogeni che hanno attività sulla salute umana.
È vero che di amianto si occuperà soprattutto il Centro di Casale, ma l'ISPESL ha una capacità acquisita nel tempo, quindi una relazione anche con quell'istituto ci sembrava utile.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leardi, Caramella, Ferrero e Cotto: all'articolo 5, comma 1, dopo le parole "da privati cittadini" sono aggiunte le parole: "da attività artigianali e agricole".
Emendamento rubricato n. 1bis) presentato dai Consiglieri Botta Deambrogio, Barassi e Rostagno: all'articolo 5, comma 1, prima della parola "prodotti" aggiungere le parole: "da chiunque" ed eliminare le parole "da privati cittadini o in condizioni di abbandono".
Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Deambrogio, Botta Barassi, Rostagno, Muliere e Rutallo: art. 5 - dopo il comma 1 aggiungere il seguente comma: "La Giunta regionale, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge definisce i criteri e le modalità per la concessione dei contributi".
Possiamo procedere nell'illustrazione degli emendamenti a cominciare dall'emendamento n. 1.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, dico subito che gli emendamenti successivi tendono ad assorbire anche l'emendamento n. 1, però, secondo me, solo in parte perché risolvono il problema di chi dà origine al rifiuto, dicendo "chiunque" non c'è più alcun problema, siano essi privati o artigiani.
Però, attenzione, qui si diceva anche "rifiuti prodotti da chiunque o in condizione di abbandono", perché, a volte, ci sono piccoli quantitativi di eternit che vengono lasciati lungo la strada.
Adesso, ai sensi dell'articolo 14 della legge Ronchi, deve provvedere il Comune e in questo caso ripeteremo la stessa normativa.
Ritiro il mio emendamento e mi riconosco in quello che dice "chiunque" va bene lo stesso, però, lascerei "o in condizione di abbandono", perché, a quel punto, non sappiamo chi li ha prodotti, se il privato, l'artigiano o chi per esso, ma sono lì da rimuovere.
Comunque, chiedo ai colleghi cosa ne pensano.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Barassi.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Ho sentito l'intervento del Consigliere Cavallera e, alla luce di tale intervento e dei due emendamenti successivi, proporrei un emendamento che tenga tutto insieme. Quindi, al comma 1 dell'articolo 5, dopo le parole "di rifiuti contenenti amianto", eliminare tutta la parte che recita "prodotti da privati cittadini in condizioni di abbandono". A questo punto, avremmo tutti i quantitativi di rifiuto contenenti amianto.
Vi è poi l'emendamento successivo che introduce un comma, secondo cui la Giunta regionale, entro 90 giorni, definisce i criteri e le modalità per la concessione dei contributi. Il combinato di questi due emendamenti potrebbe contemplare tutto.
Tra l'altro, il comma inserito dopo il comma 1 è stato inserito perch ovunque si concedono contributi; c'era il regolamento della Giunta che definiva le modalità e i criteri, mentre qui lo avevamo proprio dimenticato durante la discussione in Commissione.



PRESIDENTE

Provo a riformulare il testo degli emendamenti 1 e 1 bis, che verrebbero ritirati in accoglimento di questo emendamento.
Emendamento rubricato n. 1 ter) presentato dai Consiglieri Deambrogio Barassi e Botta: art. 5, comma 1, sono soppresse le parole: "prodotti da privati cittadini o in condizione di abbandono".
Rileggo il comma 1 così riformulato, che recita: "La Giunta regionale concede contributi ai Comuni, singoli o associati, per garantire nell'ambito del sistema regionale di gestione dei rifiuti, il servizio di raccolta e smaltimento di piccoli quantitativi di rifiuti contenenti amianto".
Gli emendamenti n. 1 e n. 1 bis vengono ritirati dai proponenti, che sottoscrivono l'emendamento che ho appena letto, cui si aggiunge anche il Consigliere Muliere.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1 ter.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. 3 dei Consiglieri Deambrogio e Botta è stato illustrato dalla Consigliera Barassi e viene sottoscritto anche dai Consiglieri Muliere e Rutallo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.
Il Consiglio approva.
Per un refuso dei proponenti l'emendamento votato mancava dell'inciso "sentita la Commissione". Possiamo considerarlo accolto? L'Aula acconsente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento è già stato votato, quindi in teoria non si potrebbe rimettere in votazione. In realtà, la richiesta che poniamo è proprio questa, perché nel momento in cui l'emendamento era in votazione, c'è stata una richiesta di modifica che il Presidente stava dando per accolta, ma di fatto non sapevamo cosa stavamo votando.



PRESIDENTE

Era l'emendamento n. 3. L'avevo dichiarato.



VIGNALE Gian Luca

Però non sapevo bene cosa stavo votando, se era l'emendamento, visto che abbiamo aggiustato l'emendamento mentre trascorrevano i secondi.
Personalmente ho atteso di vedere se veniva accolto o meno per votare. Non so se sono stato l'unico, ma immagino di sì, perché i votanti erano 32.
Pertanto, chiederei solo di rimetterlo in votazione.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 3 viene rimesso in votazione (viene annullata la votazione precedente).
Il testo posto in votazione è il seguente: "La Giunta regionale, sentita la Commissione, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge definisce i criteri e le modalità per la concessione dei contributi." Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3, come modificato.
Il Consiglio approva.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Deambrogio, Botta Barassi, Rostagno, Muliere e Rutallo: art. 6 comma 1 - dopo le parole "sanitarie locali (ASL)" aggiungere: "e in raccordo con il Centro Regionale per la Ricerca, Sorveglianza e prevenzione dei rischi da amianto".
La parola al Consigliere Deambrogio per l'illustrazione.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
L'emendamento si spiega da sé e, vedendo la collocazione, si capisce che anche questa è stata una dimenticanza ed una leggerezza che abbiamo voluto sanare.
Visto che la legge in qualche modo dà vita anche al Centro regionale per la ricerca, sorveglianza e prevenzione dei rischi d'amianto di Casale ci sembra giusto che la sua azione fosse in raccordo esattamente con quanto contenuto prima nel comma dell'articolo.



PRESIDENTE

Il Consigliere Muliere e il Consigliere Rutallo sottoscrivono l'emendamento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Deambrogio, Botta Barassi e Rostagno: art. 7 comma 1 - dopo le parole "dei rischi da amianto" aggiungere: " e l'ARPA".
Per motivi tecnico-legislativi, proporrei una riformulazione dell'emendamento: dopo le parole "dei rischi d'amianto", l'emendamento propone di aggiungere "e l'ARPA". Gli Uffici suggeriscono di riformulare il testo con le parole "anche avvalendosi dell'ARPA" essendo un'agenzia alle dipendenze della Regione Piemonte.
La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Accolgo questa formulazione, che è più efficace.
La ratio dell'emendamento è uguale a quella dell'emendamento precedente. Qui si tratta di valorizzare le attività e le esperienze maturate in ARPA.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Ho qualche perplessità. Si diceva "a seguito di ampio coinvolgimento di tutti i soggetti territorialmente interessati" e vedo ARPA e ASL. Si era enucleato il Centro amianto perché è un qualcosa di straordinario istituito da questa legge. Con "tutti i soggetti territoriali" si ricomprendevano tutti.
Tutte le volte che si va a specificare, c'è sempre il dubbio se si è specificato bene o se si è dimenticato qualcuno. È solo questo il dubbio.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 5 è stato pertanto riformulato e viene sottoscritto dai Consigliere Muliere e Rutallo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5, come riformulato.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 All'articolo 11 è stato appena presentato un nuovo emendamento.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Botta, Vignale e D'Ambrosio: art. 11 - nel titolo dopo "(...la ricerca...)" aggiungere "(..., per le attività delle associazioni e per la Fondazione per la ricerca sul mesotelioma pleurico)".
Quindi il titolo diventerebbe "Contributi per la ricerca, per le attività delle associazioni e per la Fondazione per la ricerca sul mesotelioma pleurico".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Illustro i due emendamenti, l'altro lo consegna il Consigliere Botta.
Lo dicevamo in apertura di discussione generale. Il Consiglio regionale, con legge regionale n. 14 del 2006, articolo 41, ha previsto l'istituzione della Fondazione per il mesotelioma pleurico. La Giunta aveva il dovere, entro 30 giorni dalla pubblicazione della legge, di presentare lo statuto dell'associazione alla Commissione consiliare competente.
Qui c'è già un aspetto che ci dice come, sotto certi punti di vista l'aspetto di controllo non dovrebbe più essere esercitato dal Consiglio, ma dalla Giunta (ovviamente non il controllo, ma l'attuazione delle leggi).
Se il Consiglio regionale dice alla Giunta, approvando una legge, che è istituita una Fondazione e che entro 30 giorni deve essere presentato lo Statuto in Commissione, compito dell'Assessore dovrebbe essere quello di dare mandato agli uffici di presentare uno Statuto da portare in sede di Commissione consiliare. Salvo che - non casualmente ho ricordato la legge del 2006 - non si ritenga opportuno abrogare un pezzo di legislazione regionale. Cosa che non è mai avvenuta, ma non per le contrapposizioni del Gruppo di Alleanza Nazionale: non c'è una sola proposta di legge al protocollo che riguardi l'abolizione dell'articolo 41 della legge regionale.
I nostri emendamenti chiedono di rispettare la legge, per cui dicono nel titolo, che la Giunta contribuisce per la ricerca, per le attività delle associazioni e per la Fondazione per il mesotelioma pleurico, di cui alla legge regionale n. 14 del 2006.
Prevede altresì un comma 2 bis, quindi due emendamenti correlati, dove si prevede un contributo che non è stato quantificato perché è compito che attiene alle politiche della Giunta, relativamente al finanziamento della Fondazione.
Vi è un aspetto che abbiamo ricordato precedentemente, che riguarda i motivi per cui riteniamo che sia utile la Fondazione. Mi permetto di ricordare che, in un clima legittimo di condivisione di una norma (questa) che le leggi vanno rispettate e sono tutte uguali, una volta votate: non ci sono, cioè, leggi o parti di legge (in quel caso, è una parte di legge finanziaria che, però, istituiva una Fondazione) che possono essere rispettate e altre che non possono essere rispettate perché non piacciono.
È ovvio che il Consiglio fa ciò che crede sugli emendamenti che presenta Alleanza Nazionale, ma è altrettanto ovvio che, se anche questi emendamenti venissero respinti, continua ad esistere la Fondazione e la Giunta, anche senza l'articolo presentato dal gruppo di Alleanza Nazionale potrà finanziare la Fondazione stessa. È ugualmente ovvio, però, e lo sottolineo tre volte, che sulla legge sull'amianto - perché siamo persone per bene, perché è una cosa in cui crediamo e perché il collega Botta per il Gruppo di Alleanza Nazionale ha condotto una lunga battaglia su questo non faremo nulla se gli emendamenti venissero respinti.
Il Consiglio dice che esiste una legge secondo cui la Regione deve istituire una Fondazione - e deve contribuire, quindi, alla Fondazione che ha istituito - e la Regione non lo fa, nessuno (perché non dovrebbero farlo solo i Consiglieri, presentando un'interpellanza) dice all'Assessore: "Guarda che non sono passati trenta giorni, ma due o tre anni dall'istituzione della Fondazione: te ne sei dimenticato?", perché quello di portare in Commissione lo Statuto era compito dell'Assessore. Si sarà dimenticata anche la Presidente di chiedergli di presentare lo Statuto all'interno della Commissione...



(Commenti dell'Assessore De Ruggiero)



VIGNALE Gian Luca

La sanità? Chiedo scusa.
La responsabilità comunque è di qualcuno; pensavo che si trattasse dell'Assessore all'ambiente.
È altrettanto evidente, però, che - non su questo - ci saranno altre parti di leggi non esistenti ma proposte che proprio non ci piaceranno, per niente. Perché diventa un aspetto di principio. E voi sapete che quando l'aspetto è non politico, ma di principio - perché è una legge che ha già istituito la Fondazione - siamo particolarmente sensibili.
Dopodiché, credo che questi emendamenti fotografino una situazione esistente. Perché il dato - e lo dico anche e soprattutto al Presidente del Consiglio - è proprio il rispetto delle leggi. Il Consiglio emana le leggi.
Ma chi fa rispettare le leggi approvate dal Consiglio? Il nostro Statuto dice che dovrebbe essere l'Ufficio di Presidenza, la Presidenza del Consiglio.
Se una legge prevedeva che un Assessore dopo trenta giorni avrebbe dovuto presentare uno Statuto in Commissione, e sono ormai 23 mesi che attendiamo quello statuto non presentato, come mai qualcuno non ha mai detto niente all'Assessore? Badate: non lo ha fatto neanche il Gruppo di Alleanza Nazionale, per i motivi che ricordavo poc'anzi. E fare, su questo speculazione politica, sarebbe stato facilissimo! Non l'abbiamo fatta prima e non la faremo se gli emendamenti non verranno accolti, ma è un aspetto di principio rispetto alla volontà che il Consiglio ha espresso. Perch altrimenti, ci sono leggi di serie A e leggi di serie B. Anche noi, allora ci comporteremo di conseguenza.



PRESIDENTE

Collega Vignale, spetta al Consiglio, innanzitutto, nel suo plenum, far sì che le sue leggi vengano approvate. L'Ufficio di Presidenza non si è mai sottratto, su richiesta dei singoli Consiglieri, a sollecitare in ogni modo la Giunta affinché essa adempisse ai provvedimenti del Consiglio.
Proprio nella seduta antimeridiana con il collega Cavallera abbiamo discusso, in tema di trasporti pubblici, di un adempimento che ancora non c'è stato e che siamo fermamente intenzionati a trattare.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 10.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusare, colleghi, rettifico quanto ho detto: ritengo più opportuno porre in votazione prima l'emendamento n. 11, perché va ad integrare il testo dei commi. In particolare, aggiunge il comma 2 bis.
Dal momento che non è a mano dei Consiglieri, il testo dell'emendamento n. 11, che introduce il comma 2 bis, recita: Emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri D'Ambrosio, Botta e Vignale: "La Giunta regionale concede un contributo annuo alla Fondazione per la ricerca del mesotelioma pleurico di cui alla L.R. 14/2006 al fine di promuovere la ricerca sul mesotelioma pleurico e le malattie amianto correlate".
Voteremo l'emendamento successivo solo se verrà approvato l'emendamento n.
11.
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 11.
Il Consiglio non approva, conseguentemente, decade l'emendamento n. 10.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Siamo lieti che l'articolo 12, che nasce da un emendamento presentato dal nostro Gruppo consiliare (ovviamente condiviso dai colleghi, essendo nel test) quando già erano in discussione in Commissione le tre proposte di legge, sia presente perché, al di là di qualche dichiarazione a nostro avviso non proprio felice, resa dal Presidente dell'ATC di Torino, il quale disse che non era necessario che venissero spesi soldi pubblici per bonificare il patrimonio ATC, ma in realtà il patrimonio ATC ha un numero di stabilimenti di una certa vetustà.
Noi non possiamo richiedere o vedere perizie, se non quelle che vengono fatte ma, in molti casi, come dimostrano alcune ordinanze emanate per esempio dal Comune di Torino, è stato necessario intervenire per la bonifica (e, in alcuni casi, per la sostituzione) perché gran parte del patrimonio abitativo di ATC ha intorno ai quarant'anni ed è stato realizzato con una grande presenza di amianto.
Siamo lieti, quindi, che questo articolo sia all'interno dell'articolato.
Illustreremo successivamente un ordine del giorno collegato, che tende a intervenire relativamente alle case di edilizia popolare, in particolare quelle di cui i cittadini sono diventati proprietari, ereditando anche l'amianto che esse contenevano.
È ovvio che, come abbiamo detto, rispetto al complesso della legge questo articolo avrà una valenza e potrà aiutare le sette ATC piemontesi soprattutto garantire una maggiore salubrità degli edifici in cui vivono decine di migliaia di cittadini, se vi sarà uno stanziamento economico adeguato, che nel piano quinquennale potrà seguire i piani di bonifica e smaltimento delle singole ATC, in cui hanno dato delle priorità rispetto ad alcuni interventi e, invece, dei tempi medio-lunghi di intervento rispetto ad altre abitazioni.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo n. 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Deambrogio, Botta Barassi, Rostagno: art. 16, comma 1 - dopo le parole "di Polizia locale" aggiungere: "a seguito di opportuna formazione".
La parola al Consigliere Deambrogio per l'illustrazione.



DEAMBROGIO Alberto

Signor Presidente, qui si vuole dare la possibilità ad un ampio spettro di soggetti di fare vigilanza, anche alla polizia locale.
Ci sembrava opportuno, dopo aver riletto il testo dell'articolo aggiungere le parole "al seguito di opportuna formazione", perché si tratta di un tema, come più volte detto, molto delicato, ed è giusto che la vigilanza sia svolta su una base formata e informata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Anche qui ho qualche perplessità, perché si parte dal presupposto che quando si attribuiscono delle competenze ad un corpo di polizia questo poi, in via ordinaria, venga formato. Non dimentichiamo che, in alcuni casi, ovviamente, occorrono accertamenti specialistici che possono fare solo vigilanti specializzati; soprattutto, la vigilanza territoriale svolge accertamenti a vista, cioè quando vede che ci sono determinate costruzioni estrazioni o situazioni pericolose.
Credo la si possa ritenere una specificazione superflua, perch partiamo dal presupposto che, se diamo un compito alla polizia locale questa debba avere la formazione in tutte le sue materie di competenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Non so se gli altri firmatari mi ascoltano, comunque, dopo le parole del Consigliere Cavallera, sarei anche disponibile a ritirarlo.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 6 viene ritirato dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 7) presentato dai Consiglieri Deambrogio, Botta Barassi e Rostagno: art. 17, comma 3 - dopo le parole "di cui all'articolo 8 comma 2" aggiungere: "o se sono affette da mesotelioma pleurico".
La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Signor Presidente, ci siamo accorti, anche qui dopo che la stesura era già avvenuta, che se rimanesse come nel vecchio testo incorreremo in una grave opera di discriminazione, perché, naturalmente, si muore di mesotelioma se si è lavorato a contatto con l'amianto, ma la contaminazione ambientale è assai estesa, soprattutto in città come Casale.
Quindi, non si devono escludere persone che si ammalano di mesotelioma pleurico, che, da questo punto di vista, vanno tenute in considerazione.
Per questo motivo, proponiamo questo tipo di aggiunta all'articolo.



PRESIDENTE

Subemendamento n. 13 all'emendamento rubricato n. 7) presentato dai Consiglieri Botta, D'Ambrosio, Vignale Dopo "pleurico" "o da malattie correlabili all'amianto" Sull'emendamento n. 7 ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, personalmente, ho qualche perplessità, che provo a spiegare.
L'articolo nel titolo recita "Sostegni alle persone affette da malattie correlabili all'amianto". Se al comma 3 si inserisce l'emendamento, noi avremmo una situazione che non risponde al titolo - questo è l'aspetto minimale - ma soprattutto si rischia di non prevedere la possibilità di contributi a persone affette da malattie strettamente correlabili alla presenza di amianto, perché qualora una persona non sia iscritta nei registri degli esposti e degli ex esposti e non sia affetta da mesotelioma pleurico, ma, per esempio, da asbestosi, non potrebbe ottenere i contributi di cui all'articolo 17.
Ritengo occorra ampliare l'emendamento n. 7 con un subemendamento, che inizio ad avanzare a voce - se poi i colleghi sono d'accordo, proceder alla sua stesura - che riprende il titolo dell'articolo stesso, cioè: "Le persone iscritte nei registri o affette da mesotelioma pleurico o da malattie correlabili all'amianto". Poi, è evidente che vi sarà un regolamento che, in qualche modo, definirà in modo più chiaro le malattie che si potranno intendere come correlabili, perché, in alcune realtà, in cui l'inquinamento ambientale è stato molto forte, si rischia che ci siano persone che richiedono i contributi anche se non hanno a tutto titolo ragione.
Comunque, rinvierei la questione ad un regolamento successivo e non restringerei il campo già nella legge, altrimenti, come dicevo, se volessimo prevedere il contributo anche per un malato di asbestosi dovremmo modificare la legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Sul subemendamento Vignale posso capire anche l'intenzione di fondo e figuriamoci se non sono d'accordo in termini generali, però stiamo scrivendo una legge e dobbiamo essere il più precisi possibile da questo punto di vista, per evitare poi di trovarci con una situazione di difficile interpretazione, soprattutto quando parliamo di corresponsione di contributi.
Prima il testo era escludente e questo lo saniamo con l'emendamento che ho illustrato prima.
Tra le persone che si ammalano di mesotelioma, ce ne può essere una che non è venuta a contatto con l'amianto; quindi, diciamo che possiamo correre questo rischio con la nuova formulazione dell'emendamento. Però se parliamo di asbestosi, per esempio, non so poi quante volte si possa associare pensiamo a tutti coloro che lavorano in edilizia che si possano ammalare.
Diventa assai complicato trovare una correlazione stringente ed è per questo che io, pur capendo lo sforzo che viene fatto in questo senso, sarei per mantenere esattamente l'emendamento che ho proposto e di chiuderlo nella forma che è già stata scritta. Grazie.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 7 del Consigliere Deambrogio viene riformulato in questo modo: dopo le parole "di cui all'articolo 8, comma 2", aggiungere le parole "o se sono affette da mesotelioma". Quindi, viene soppresso l'aggettivo "pleurico".
Conseguentemente, il subemendamento n. 13 del Consigliere Botta viene ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7, come riformulato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Pedrale, Leardi e Cavallera: art. 17, comma 5 - aggiungere dopo "sentita" le parole "con parere obbligatorio e vincolante".
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Alla luce degli interventi precedenti, è nota la difficoltà nel definire la fattispecie delle patologie collegate all'esposizione all'amianto, ma soprattutto nell'individuazione di una scala di criteri su come e quanto erogare di contribuzione ai malati esposti.
Immagino che ci sarà una gradualità, però bisogna capire come si certifica questa gradualità della malattia, e quindi proporzionalmente all'erogazione del contributo.
Mi sembra una materia particolarmente delicata, importante e complessa.
Pertanto, per evitare ingiustizie anche involontarie che si potrebbero commettere nell'erogazione di questi contributi, propongo che questa materia venga esaminata con parere obbligatorio e vincolante da parte della Commissione competente. Quindi, non solo un parere consultivo, ma obbligatorio.



PRESIDENTE

Propongo però di riformulare l'emendamento con le parole "parere vincolante", perché se mettiamo "sentita la Commissione.
Lei ha scritto "La Giunta regionale definisce i criteri e le modalità per la concessione dei contributi, sentita la Commissione consiliare competente con parere obbligatorio e vincolante".



PEDRALE Luca

Dopo la parola "sentita", aggiungere le parole "con parere obbligatorio e vincolante".
Se lasciamo solo la parola "sentita", il parere è obbligatorio ma non vincolante. Anzi, basterebbe addirittura solo la parola "vincolante" ed è già implicito.
Quindi, dopo la parola "sentita" aggiungere "con parere vincolante" e togliamo "obbligatorio".



PRESIDENTE

È la proposta che avevo avanzato prima, perché la parola "sentita" implicava già un obbligo.
Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Semplicemente per esprimere un voto contrario al fatto che il parere sia vincolante. Non si capisce perché su questo è vincolante e sugli altri dove comunque si concedono contributi per le bonifiche, per la tutela legale, no.
Mi sembra che il parere che viene espresso obbligatoriamente, sia già un elemento importante. È ovvio che la Giunta dovrà tenerne conto. Mi sembra quasi scontato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Giustamente la Consigliera Barassi, come Presidente di Commissione, ha una visione di insieme, tuttavia l'eccezionalità del caso previsto e la delicatezza della materia, inducono a formulare la proposta avanzata.
Possiamo definirla l'eccezione che conferma la regola.
L'opposizione non è alla caccia di parere vincolanti, ma pensiamo bene si tratta di una materia molto delicata, una casistica anche difficile da definire. Riteniamo che in questo caso ci possa essere un apporto maggiore da parte della Commissione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 17, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 8) presentato dai Consiglieri Deambrogio, Botta Barassi e Rostagno: "All'articolo 19, comma 2, modificare 'pari a 3.000.000,00" con 'pari a 4.300.000,00', iscritti per '3.750.000,00'0 nell'ambito dell'unità previsionale di base (UPB) DA10002 (Ambiente Segreteria Direzione 10 Tit.
II spese in conto capitale) e per '300.000,00' nell'ambito della unità previsionale di base (UPB) SA01001 (Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale Segreteria struttura S1 Titolo I spese correnti) per 250.000,00 sull'UPB DA20011 del bilancio regionale si provvede con le risorse finanziarie individuate secondo le modalità previste dall'art. 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (legge finanziaria per l'anno 2003)".
Prego il Presidente della I Commissione di procedere ad una seduta di Commissione che può essere convocata direttamente presso il banco della Presidenza.
Dobbiamo convocare la I Commissione perché si tratta di introdurre un emendamento finanziario che va cambiare le previsioni, si incrementa una spesa.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 19.35 riprende alle ore 19.39)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il Presidente della Commissione, il collega Ronzani, ci ha comunicato celermente quanto deciso e lo ringraziamo.
Il parere della Commissione è favorevole all'emendamento n. 8.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 19, come emendato.
Il Consiglio approva.
Il Consigliere Cavallera ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Riteniamo che sia stato fatto un grande lavoro, un lavoro importante.
Vorremmo svolgere, almeno per quanto ci riguarda, un'adeguata dichiarazione di voto.
Noi la facciamo, voi fate quello che volete. Mi dispiace solo che l'atteggiamento sia questo. Non chiedo di sospendere i lavori, ma faccio presente che, per quanto ci riguarda, intendiamo fare una dichiarazione di voto.
Capisco e condivido la volontà di chiudere al più presto la legge, ma ribadisco che, per quanto ci riguarda, vorremmo fare una dichiarazione di voto.
Poi, se siamo isolati, la facciamo solo noi. Penso, però, che la vogliano fare anche altri.
Veda lei, Presidente.



PRESIDENTE

Il collega Cavallera ha avanzato una proposta sull'ordine dei lavori chiedendo di non procedere oltre...
CAVALLERA Ugo (fuori microfono) No, no, no, dico solo che farò la dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Mi pare che non abbia il consenso dei colleghi. Procediamo, quindi, con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
È chiaro che quando vi è una legge sulla quale l'opposizione converge sia pure in un quadro come il nostro, regolato da rapporti fra maggioranza e opposizione che, al di là di quelli personali, sono quelli che sono improntanti anche ad un Regolamento che tutti diciamo di voler in qualche modo adeguare per la prossima legislatura, ma che, comunque, consente (o consentirebbe) la presentazione di molti emendamenti che, in questo caso non sono stati necessari grazie anche al lavoro che si è svolto in Commissione con il concorso di tutti i colleghi.
Vorrei ribadire che una normativa di questo tipo è certamente importante; può essere anche gratificante per coloro che hanno concorso alla definizione della stessa e può essere sicuramente utile per la cittadinanza a cui la norma si riferisce.
Però - attenzione - ci sono alcune questioni che devono essere affrontate: la prima riguarda tutta la fase attuativa.
Noi auspichiamo che la volontà di accelerare che viene ribadita in questa sede da parte di tutti i colleghi, soprattutto da quelli di maggioranza, faccia sì che la Giunta, che purtroppo in questa sede - lo voglio sottolineare - non è stata adeguatamente presente, si attivi in tal senso. A mio avviso, è disdicevole che l'Assessore alla sanità non sia presente, perché la sanità riveste un ruolo notevole come competenze e come attuazione della legge; mi auguro, dunque, che l'assenza sia solo casuale.
Ma non ha brillato in termini di presenza neanche durante i lavori in Commissione, anche se venivano inviati i tecnici che hanno poi cooperato.
Viceversa, l'Assessore De Ruggiero, nei limiti della sua competenza ovviamente, è sempre stato un interlocutore disponibile.
Ribadisco, quindi, che i documenti attuativi previsti dalla legge dovrebbero arrivare al più presto e noi siamo disponibili ad esaminarli in Commissione con la massima celerità.
Per cui, a questo punto, non potendoci rivolgere all'Assessore alla sanità, lo diciamo all'Assessore all'ambiente e al Vicepresidente della Giunta regionale, che sarà senz'altro un autorevole reporter di quanto succede in Consiglio: guardate che su questo non si scherza.
È chiaro che tutti noi potremmo fare un comunicato e dire ai referenti sociali che hanno sollecitato la presentazione del disegno di legge che un testo è stato approvato: il bello, però, viene con l'attuazione e soprattutto - mi rivolgo nuovamente all'Assessore Peveraro - con l'aspetto finanziario di questa legge (condivido quello che è stato ripreso con più efficacia dal Collega Rossi): la necessità di risorse disponibili per poter significativamente intervenire è una questione che deve essere assolutamente affrontata.
Lo so che è come parlare di acqua in un momento di siccità, però è pericolosissimo suscitare delle attese e poi non essere in grado di dare delle risposte. A volte, sarebbe persino meglio rimandare un tantino la questione. Perché adesso - non so se sarà successo anche a voi - vedendo l'annuncio su Internet, molti telefonano (hanno telefonato anche al nostro Gruppo e chissà quanti avranno telefonato in Assessorato), e sono lì che attendono. Ovviamente, il cittadino comune e il piccolo proprietario non hanno risorse sufficienti per la bonifica, visti gli elevati costi per lo smaltimento e la ricostruzione dei tetti, ad esempio, o di quant'altro.
Pensiamo, ancora, a come veniva regolata prima tutta la tematica dei tubi di acquedotto in fibrocemento: finché sono sotto terra e passa l'acqua non creano problemi; purtroppo, però, la grande maggioranza ha 50 o 60 anni e si rompono. Quindi tutte le volte che si apre uno scavo con un tubo di fibrocemento è meglio stare alla larga, e comunque proteggere molto i lavoratori che si occupano dello scavo e che provvedono a fare le sostituzioni o le giunte.
È una situazione che richiede la mobilitazione generale, non solo delle risorse specifiche, ma, nel caso per esempio degli acquedotti, anche proprio di un programma particolare sulla base dei fondi che sono disponibili per quel settore, per dare la priorità alle sostituzioni di queste infrastrutture.
Con una certa preoccupazione, con una certa speranza e, da un certo punto di vista, con un po' di scetticismo sul fatto che si possa davvero corrispondere a quelle che sono le previsioni della legge, comunque noi visto il lavoro svolto e la convergenza raggiunta in questa Aula e in Commissione, voteremo favorevolmente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Avrei solo una domanda: le dichiarazioni di voto solitamente non sono successive alla trattazione degli ordini del giorno collegati?



PRESIDENTE

No, avvengono prima. Successivamente, si trattano gli ordini del giorno allegati.



VIGNALE Gian Luca

Successivamente, discuteremo degli ordini del giorno collegati.
Il voto che il Gruppo di Alleanza Nazionale esprimerà sulla legge è positivo, per una serie di motivi.
Il primo è che uno dei tre testi che formano il Testo Unico oggi posto all'attenzione dell'Aula è stato proprio presentato dal nostro Gruppo consiliare.
In secondo luogo, perché crediamo che gran parte del testo che è stato oggi sottoposto all'attenzione dell'Aula sia un buon testo, perché dà delle risposte almeno da un punto di vista normativo (meno, riteniamo, dal punto di vista degli investimenti economici, ma questa sarà una partita che, al di là di aver individuato alcune dotazioni finanziarie già per il bilancio del 2009 e del 2010, vedremo nella finanziaria per il 2009, che dovrà essere presentata al Consiglio), e perché al suo interno è stata prevista un'articolazione di interventi che cerca di non dimenticare tutti i diversi soggetti che, in qualche modo, sono stati colpiti o convivono (o possono arrivare a convivere) con una situazione di pericolosità per la salute legata all'amianto.
Quindi l'espressione del voto, per questi motivi e per i molti che in questi lunghi mesi abbiamo avanzato in sede di Commissione e anche in Aula è certamente positiva.
Ci permettiamo di dire anche cosa non ci è piaciuto di questa discussione e quasi quasi viene voglia di tenere una conduzione assembleare, anche quando il testo è condiviso, che consenta di "sbracare" un po' meno, anche se il termine non è dei più aulici, certamente è consono alle modalità con cui abbiamo operato oggi, ma non all'Aula.
Non credo che la finalità di un legislatore sia portare a compimento una legge importante per le ore 20, perché tutti hanno i comunicati pronti da trasmettere. È certamente un'urgenza, sulla quale, però, il Consiglio regionale sta tentando di lavorare da molti anni.
Non il tentativo di restrizione dei tempi, ma la percezione del fastidio se si procede alla dichiarazione di voto e l'analisi frettolosa rispetto ad alcuni emendamenti presentati, personalmente, e come Gruppo consiliare, non la ritengo una modalità di lavoro corretta. Infatti, noi illustreremo ancora l'ordine del giorno che abbiamo presentato come Gruppo consiliare, che crediamo importante, unitamente all'ordine del giorno n.
509, sottoscritto anche dal collega Botta.
Questo per dire che è fondamentale che una legge importante come questa venga approvata, ma è importante che si seguano le normali prassi consiliari, per esempio, anche rispetto all'inizio dei lavori e tutta una serie di altri aspetti. Oggi, al di là di quanto verificatosi all'inizio dei lavori, abbiamo cominciato alle ore 15.35, senza che su questo sia stato posto nulla.
Certamente abbiamo la certezza che tenere una conduzione che consenta l'approvazione della legge, che sia però un po' più rigorosa rispetto all'intervento su ogni singolo articolo della legge stessa, per esempio, fa sì che le proposte avanzate dall'opposizione siano viste non solo come un criterio legato alla maggioranza, come è accaduto oggi, perché, come abbiamo avuto modo di dire rispetto agli emendamenti presentati, secondo noi, c'è stata scarsa attenzione o la certezza che, in qualche modo nessuno andava a bloccare la legge.
Queste, secondo noi, sono modalità non corrette, che vengono utilizzate a seconda che la legge abbia una maggiore o minore attenzione da parte degli organi di stampa. Ciò significa che se ci accingiamo a votare una legge che, da un punto di vista mediatico, non importa a nessuno, ma è importante dal punto di vista delle ricadute territoriali, potremmo anche stare qui ad "azzannarci" senza portare la legge al voto, come difatti a volte accade.
Questo aspetto ci piace molto meno, ma tant'è, siamo non solo presentatori di una delle proposte di legge, ma anche persone che hanno diritto di parola. Ho detto che siamo stati lieti di affrontare con velocità questo provvedimento e così faremo votando convintamente a favore.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Prima di procedere al voto finale, passiamo all'esame degli ordini del giorno collegati, che nel frattempo sono stati distribuiti.
Esaminiamo l'ordine del giorno n. 509 presentato dai Consiglieri Barassi Botta, Cavallera, Motta, Rabino, Rostagno, Larizza, Cavallaro, Giovine Lupi e Moriconi,, inerente a "Stabilimento 'ex Eternit' e all'area 'ex Piemontese' (siti in lavorazione dell'amianto) di Casale Monferrato".
La parola alla Consigliera Barassi.



BARASSI Paola

Intervengo semplicemente per dire che ritiro l'ordine del giorno, anche perché è particolarmente datato e, ormai, non ha più senso.



PRESIDENTE

Collega Barassi, può ritirare la sua firma perché i colleghi firmatari non aderiscono al ritiro e lo mantengono, come mi è parso di capire dall'intervento del collega Vignale.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Anche il collega Botta aderisce, pertanto l'ordine del giorno n. 509 è ritirato.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1060 dei Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta, D'Ambrosio e Vignale, inerente a "Smaltimento amianto".
La parola al Consigliere Boniperti per l'illustrazione.



BONIPERTI Roberto

Signor Presidente, solo un minuto vista l'ora.
Ho ritenuto di presentare questo ordine del giorno per far sì che, a seguito di tutti gli eventi calamitosi e atmosferici di quest'estate, la Regione intervenga con urgenza nei confronti dei malcapitati, dando la possibilità di far funzionare la legge che testé approveremo con una certa celerità.
Purtroppo, ho visto che gli importi iscritti a bilancio per il 2008 sono esigui, comunque la legge ha 90 giorni per dispiegare la propria efficacia.
In ogni caso, chiedo alla Giunta e all'Assessore, che è qui presente di intervenire con un provvedimento d'urgenza al fine di evitare quanto sta verificandosi nei nostri paesi, cioè che la maggiore parte delle persone danneggiate, quanto meno quelle che non hanno la possibilità economica di intervenire rispetto al tetto portando l'eternit nelle relative discariche abbandoni il materiale in giro per le nostre campagne. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1060, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale rilevato che una eccezionale grandinata ha gravemente colpito il territorio Novarese danneggiando e distruggendo tetti di edifici pubblici e privati procurando l'ulteriore problema dello smaltimento delle coperture in eternit amianto materiale attualmente accatastato presso abitazioni considerato che la pericolosità dell'amianto deriva dal grado di libertà delle fibre per effetto di qualsiasi sollecitazione gran parte dei fabbricati costruiti negli anni '50, '60, '70 hanno coperture con lastre di cemento amianto (eternit) ormai divenuto vecchio e quindi in fase di sfaldatura i fenomeni atmosferici, che oramai caratterizzano i nostri periodi estivi mettono a dura prova la resistenza delle sopraccitate lastre provocandone continue disgregazioni con conseguente immissione nell'aria di particelle cancerogene anche quest'anno le calamità naturali che hanno colpito il nostro territorio in particolar modo il Novarese hanno causato oltre che ingentissimi danni, una bomba ecologica.
Infatti migliaia di tetti in eternit sono stati sinistrati e necessitano quindi di interventi urgenti di sostituzione, che vadano a limitare i danni alla salute dei cittadini tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri impegnano la Giunta Regionale a concedere contributi in conto capitale sia a soggetti privati sia ad enti locali e contribuiti in conto interesse alle imprese di tutto il territorio piemontese per interventi di bonifica, rimozione e trasporto di materiali contenenti amianto, opere di copertura e muratura,con precedenza a coloro che hanno avuto danni ad intervenire presso le ASL competenti al fine di ottenere una procedura alleggerita e veloce per chi ha avuto danni prevedendo l'utilizzo di autocertificazioni da parte dei danneggiati, dei tecnici e delle ditte competenti".
Il Consiglio non approva.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1077 dei Consiglieri Vignale, Casoni, Boniperti, Botta e D'Ambrosio, inerente a "Istituzione del Fondo regionale per la bonifica dell'amianto".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, l'ordine del giorno riprende un emendamento che avevamo presentato tanto nella legge finanziaria quanto nell'assestamento di quest'anno, e riguarda sempre i fabbricati ATC. In questo caso non sono interessati gli affittuari, per i quali con l'articolo 12 si è previsto un fondo per l'intervento di bonifica delle case ATC, ma riguarda coloro i quali hanno acquistato dall'ATC un fabbricato.
Si dirà, per i pochi che ascoltano, che, ovviamente, chi acquista una casa si fa carico di onori e oneri, se non fosse che ATC fa siglare agli acquirenti un contratto di vendita un po' anomalo. Il contratto di vendita non casualmente citato nell'ordine del giorno, dice che "l'acquirente acquista nello stato di fatto e di diritto in cui si trova l'edificio, ben noto e accettato espressamente senza riserva alcuna dalla parte acquirente che esonera il venditore da ogni responsabilità per qualsiasi tipo o causa e dall'obbligo di effettuare ulteriori opere di ultimazione, migliorie manutenzione, adeguamento di impianti, anche se non conformi alla legge e con espressa esclusione della garanzia per vizi occulti, nonché con tutti i diritti e gli obblighi, gli oneri, i pesi e le servitù così come dall'Agenzia venditrice si possiede".
Non so se dal punto di vista normativo questo sia un contratto legale non sta a me dirlo.
Certamente questa Regione fa una legge a firma dell'Assessore De Ruggiero, che entrerà fra poco in vigore a tutti gli effetti, per cui, per esempio, per vendere o affittare una casa sarà necessario avere la certificazione energetica. Mentre ATC vende dicendo all'acquirente, che in molti casi fa.



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, vi prego di prestare attenzione.
Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Accade a molti, quando si firma un contratto di acquisto, che sia legge anche l'atto, ma è verosimile che in qualche modo si tenga al bene - la casa in cui si è vissuto per molti anni - e quindi la si voglia acquistare.
Senonché, accade che qualche mese dopo - questo l'ho ripreso da un contratto del 2006 - arriva a casa un'ordinanza del Comune che obbliga a fare una verifica relativamente alla pericolosità o meno dell'amianto e che obbliga a spendere tremila euro per la sostituzione dell'amianto presente nel tetto.
Ora, parlando di questi acquirenti non stiamo parlando di fasce sociali medio-alte, che pertanto a rate si possono permettere un intervento, e chi ha già fatto un grande intervento sul proprio patrimonio e anche sul proprio lavoro per l'acquisizione di una casa poco dopo si trova a dover intervenire per questo fondo.
Noi non abbiamo voluto metterlo in legge; abbiamo previsto un ordine del giorno che in qualche modo nel regolamento che andrà a fare la Giunta possa dare priorità o possa comunque attivarsi affinché una parte dei fondi che verranno stanziati, che noi ci auguriamo - come abbiamo detto in più occasioni - essere maggiori di quelli indicati in legge, possa anche garantire una contribuzione economica, ovviamente parziale, ai cittadini piemontesi che hanno acquistato una casa di proprietà ATC.
Pertanto, ovviamente esprimeremo un voto favorevole e con questo chiedo anche al Presidente del Consiglio di effettuare la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Resta quindi inteso che la votazione avverrà per appello nominale.
La parola all'Assessore De Ruggiero.
DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente Condivido le preoccupazioni che sono state alla base del voto favorevole sulla legge. Noi ci stiamo assumendo una responsabilità grande di cui non sappiamo valutare con molta chiarezza l'entità della ricaduta.
Tant'è vero che si è faticato molto per evitare di catalogare nei limiti del possibile la tipologia di interventi. Quindi, mi sembra che questo ordine del giorno sia un po' pericoloso da questo punto di vista.
Se invece è un impegno alla Presidente e all'Assessorato affinché nel regolamento previsto dall'articolo della legge che riguarda le bonifiche di privati che hanno acquistato da poco o da molto - questa è una querelle molto interessante - ma che in ogni caso sono proprietari di un bene che necessita di una bonifica, vi sia una sollecitazione a far sì che vi sia attenzione per case ATC, vale a dire per famiglie economicamente e mediamente più deboli della media della popolazione, questo mi sembra assolutamente giusto.
Istituire un Fondo regionale specifico mi pare invece argomento su cui condivido le preoccupazioni per quanto riguarda l'equilibrio finanziario.
Se la proposta è che se ne tenga ben conto nel regolamento, è assolutamente una sollecitazione che mi sembra opportuno rimarcare.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto, ha chiesto la parola il Consigliere Vignale ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

In realtà, l'Assessore ha fatto una proposto e io rispondo.
Per noi va bene e modificheremmo l'ordine del giorno in tal senso proponendo "ad attivarsi affinché nel regolamento di cui all'articolo 12 si garantisca una contribuzione economica ai cittadini che hanno acquistato una casa di proprietà ATC in cui sono necessari interventi di bonifica dell'amianto".
Dopodiché, sarà la Giunta a definire nel regolamento criteri, modalità quantitativo economico e quant'altro.



PRESIDENTE

Quindi, l'atto di impegno dell'ordine del giorno viene modificato come da dichiarazione verbale del proponente, Consigliere Vignale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Mi pare di avere capito che l'ordine del giorno prevede un fondo esclusivamente per coloro che hanno acquistato una casa popolare.
Noi non siamo d'accordo, perché anche i cittadini che hanno una casa non popolare l'hanno acquistata, l'hanno pagata e la devono bonificare quindi hanno diritto allo stesso fondo.
Pertanto, o vale per tutti, oppure noi su questo ordine del giorno ci asteniamo.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, procediamo con la votazione nominale, come richiesto dal Consigliere Vignale, sull'ordine del giorno n. 1077, così come modificato dal proponente.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1077, il cui testo recita: L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri si sono astenuti 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Prima di passare alla votazione finale sull'intero testo di legge, comunico che sono state ritirate, in quanto superate, le interrogazioni n. 732 inerente a "Iniziative contro l'inquinamento da amianto", presentata dai Consiglieri Ghigo, Ferreo, Cavallera e n. 2386 inerente a "Danni provocati dal maltempo a Bellinzago novarese", presentata dal Consigliere Boniperti.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20.12)



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