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Dettaglio seduta n.363 del 30/09/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 15.00 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.33)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Cattaneo, Moriconi e Robotti.


Argomento:

b) Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 23 e 24 settembre 2008. Verranno posti in approvazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione di Francesco Alighieri e di Gabriele Rossi, funzionari della Polizia di Stato, assistente capo e vicesovrintendente della polizia di Stato in servizio a Torino, ma comandati in Campania e deceduti, in un inseguimento, sulla provinciale Nola - Villa Literno, il 26 settembre scorso.


PRESIDENTE

A nome dell'Ufficio di Presidenza, ho ritenuto doveroso esprimere la più sentita partecipazione del Consiglio regionale al dolore delle famiglie di Francesco Alighieri e Gabriele Rossi, Assistente Capo e Vicesovrintendente della Polizia di Stato in servizio a Torino, ma comandati in Campania per contribuire al controllo di un territorio dove è fortissima l'emergenza criminalità organizzata, che sta purtroppo impadronendosi, o tentando di impadronirsi, di fette del nostro territorio.
Il 26 settembre scorso entrambi sono morti mentre inseguivano, sulla provinciale Nola-Villa Literno, una Panda che non si è fermata ad un posto di blocco.
Alle Forze dell'Ordine impegnate duramente nella lotta alla delinquenza organizzata, in particolare alla Polizia di Stato che ha perso due giovani Agenti di 41 e di 32 anni, va tutta la nostra solidarietà e il nostro ringraziamento.
Per questo, colleghi, d'intesa con l'Ufficio di Presidenza, propongo un minuto di silenzio.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "E. Giachino" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "Giachino" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Mi spiace che i ritardi dei lavori del Consiglio vi abbiano costretto ad aspettare. Speriamo che la visita sia stata di vostro gradimento e che torniate presto a farci visita. Grazie.


Argomento: Calamità naturali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Guida di un'inversione di punti all'o.d.g. per esaminare l'ordine del giorno n. 1067 dei Consiglieri Rabino, Bizjak, Cattaneo, Laus Muliere, Motta, Caracciolo, Manolino, Chieppa, Clement, Buquicchio Turigliatto, Burzi, Cotto, Guida, Dutto, Cavallaro e Vignale, inerente a "Residui alluvionali"


PRESIDENTE

Prima di procedere all'esame del punto 5) all'o.d.g., ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere un'inversione di punti all'o.d.g per anticipare, se è possibile, la discussione e l'approvazione dell'ordine del giorno n. 1067 "Residui alluvionali", di cui al punto 10) all'o.d.g, perché nei prossimi giorni una delegazione delle Province piemontesi incontrerà i Ministri competenti per chiedere la restituzione di fondi che, a loro volta, i Comuni avevano restituito. Questa restituzione era stata considerata indebita, non dovuta.
Chiedevo, dunque, se fosse possibile approvare quest'ordine del giorno peraltro sottoscritto da moltissimi Consiglieri di vari Gruppi. Grazie.



PRESIDENTE

L'intervento del collega Guida può essere tradotto come richiesta d'inversione punti all'o.d.g. per anticipare l'esame e l'immediata votazione dell'ordine del giorno n. 1067 "Residui alluvionali", di cui al punto 10) all'o.d.g.
Vi sono indicazioni in senso contrario? Interviene il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Non intendo entrare nel merito dell'ordine del giorno - non è questo il punto - ma il problema è che abbiamo già iniziato a discutere un disegno di legge. Abbiamo aperto il dibattito generale e mi pare opportuno, oggi continuare nella discussione di questo disegno di legge e delle altre questioni che abbiamo inserito all'o.d.g..
Non voglio assolutamente ritardare, anche nel rispetto degli accordi che avevamo assunto nella Conferenza dei Capigruppo. Credo che si debba procedere con una certa linearità nei nostri lavori.



PRESIDENTE

Salvo che il collega Guida non insista nel voler porre in votazione l'inversione dei punti all'o.d.g. da lui anticipata, penso che vi siano le condizioni per garantire che l'ordine del giorno in oggetto sia votato comunque nella giornata odierna.
Non mi pare che, sul merito del provvedimento, vi siano divergenze che ne impediscano l'approvazione nel corso della seduta odierna.
CASONI William (fuori microfono) Però che venga votato nella seduta odierna!



PRESIDENTE

Sì, la votazione dell'ordine del giorno nell'ambito della seduta odierna possiamo considerarla un accordo del Consiglio regionale.



(Commenti del Consigliere Muliere)



PRESIDENTE

Il collega Muliere specifica che ciò venga fatto al termine dell'esame del disegno di legge n. 453.
CASONI William (fuori microfono) Sono due cose diverse: o si fa oggi oppure si fa al termine dell'esame.
Perché l'esame può avvenire tra un'ora...



PRESIDENTE

Infatti. O si pongono in votazione le richieste di inversione punti all'o.d.g. oppure si cercano soluzioni di consenso.
Se il collega Guida non insiste sull'inversione, io non la pongo in votazione. Se vi è il consenso - penso che si possa raggiungere, anche se non mi pare che ci siano stati due incontri di volontà su questo punto penso che si possa trovare una modalità per votare il provvedimento in oggetto nel corso della giornata.
Sarà nostra cura cercare di trovare la modalità per consentire al Consiglio regionale di non essere...
GUIDA Franco (fuori microfono) Alla fine della votazione del provvedimento?



PRESIDENTE

La Presidenza lo proporrà: è chiaro che sarà la sovranità del Consiglio a decidere sulla richiesta di inversione. La Presidenza si farà comunque carico di proporla e il Consiglio si dovrà pronunciare.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Esame disegno di legge n. 453, inerente a "Individuazione, istituzione e disciplina dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 453, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nel corso della seduta antimeridiana la Consigliera Motta aveva svolto la relazione ed erano intervenuti, in sede di discussione generale, i Consiglieri Vignale, Botta e Rossi. È intervenuto altresì l'Assessore Taricco.
Vi sono altri colleghi che desiderano intervenire in sede di discussione generale? Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro chiuso il dibattito generale. Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo 1.
Vi ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Vorrei fare un'osservazione che ho già espresso in sede di Commissione.
L'articolo 5, come recitano i primi tre commi, individua nelle Province i soggetti destinati a promuovere la costituzione dei distretti (il soggetto giuridico è il distretto) con una serie di indicazioni che vengono date nel comma 1, 2 e 3 e, soprattutto al comma 3, individua anche le modalità di cui le Province devono tenere conto per l'elaborazione della proposta di individuazione territoriale. Il comma 5 prevede che la Giunta regionale, con propria deliberazione, respinga la proposta quando mancano i requisiti di accoglibilità e ha facoltà di modificarla per renderla compatibile con le normative vigenti.
Da un punto di vista del rispetto della norma, il fatto che la Giunta regionale possa, motivandolo, respingere o modificare una proposta purch sia compatibile con le normative vigenti, e anche la stessa norma in oggetto, soprattutto negli articoli 3 e 4, può essere comprensibile.
È importante che su questo vi siano valutazioni di carattere tecnico anche se hanno un aspetto inevitabilmente politico, ma è ovvio che se i commi 1, 2 e 3 in alcune parti non sono tenuti in conto dalle Province, la Giunta può intervenire. L'aspetto, già fatto presente in Commissione, è un po' anche la modalità con cui si opera: per esempio i piani regolatori, o altre norme su cui vi è una competenza di più enti (per esempio, la Provincia esprime un parere e la Regione l'accoglie o meno).
In questi casi, a fronte di un documento che, in qualche modo, non tiene conto della norma o di quelli che sono aspetti di più norme, la Regione trasmette delle controdeduzioni, non accoglie il piano, ma non lo boccia.
L'articolo 5, invece, non prevede che la Regione possa dire ad una Provincia: "Guarda che il comma 3, alla lettera b), non è rispettato". La Regione può cassarlo (quindi bisogna riprendere l'iter per il suo riconoscimento), oppure può modificarlo senza tenere conto di quelle che sono le volontà della Provincia.
Credo (lo avevo già detto in sede di Commissione) che, in un successivo Regolamento, la Regione con propria deliberazione può non accoglierla e rinviarla alle Province con delle indicazioni cui attenersi per rispettare la norma.
È ovvio che se ci sono alcune aree geografiche che non hanno i requisiti previsti dalla legge, si possa anche arrivare al respingimento della proposta. Ricordiamo che noi individuiamo sempre le Province come soggetti capofila, quindi sarebbe un po' un'anomalia normativa che la Regione si sostituisce al soggetto capofila, pur non essendo ben motivati quelli che sono i requisiti mancanti.
Crediamo che, anche se nel merito non abbiamo presentato emendamento su questo andrà poi costruito un sistema di relazione tra le Province e la Regione in modo tale che, magari, prima di arrivare ad un eventuale non accoglimento della proposta o ad un'eventuale modifica, in qualche modo si concordi con le Province capofila.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Direi che possiamo formulare e accogliere l'emendamento. Nel senso che qui il tema non è legato al sì o al no, ma al fare solamente in modo che sia coerente. Quindi, se può andare bene potremmo così modificarlo: "La Giunta regionale con propria deliberazione, motivandolo, può non accogliere la proposta e rinvia alla Provincia proponente il piano, quando manchino i requisiti di accoglibilità, e ha facoltà di modificarlo per renderlo compatibile".
Scriviamo subito l'emendamento.



PRESIDENTE

L'Assessore Taricco formula l'emendamento conseguentemente all'osservazione del collega Vignale.
Sospendiamo i lavori per cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.53 riprende alle ore 15.58)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'Assessore Taricco ha formulato una proposta emendativa che accoglie le osservazioni avanzate dal Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Taricco: "Nel caso in cui la Giunta regionale ne accolga la proposta di cui al comma 3, rinvia il piano alla provincia proponente per gli adempimenti necessari.
La Giunta regionale ha comunque facoltà di modificare il piano per renderlo compatibile alle normative vigenti".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non intervengo relativamente al dettato normativo dell'articolo 7, ma relativamente a quanto s'inserisce in norma finanziaria e previsto dall'articolo 12.
L'articolo 7 prevede che la Regione partecipi alle spese di funzionamento dei distretti secondo le modalità previste dall'articolo 12.
Il che significa che copre una parte delle spese ma va ricordato, come dice il comma successivo, che la sede la mettono le Province capofila.
Leggendo l'articolo 12, soprattutto il comma 1 e le lettere c), d) ed e), le spese che deve conferire la Regione sono relative al tetto massimo stabilito dalle legge annuali di bilancio, quindi non rientrano all'interno dei fondi del PSR che potranno servire per potenziare l'attività dei distretti. Relativamente al funzionamento amministrativo dei distretti stessi, vi è uno stanziamento economico che quest'anno si individua in 45 mila euro e che dovrà essere necessariamente potenziato, negli anni a venire, man mano che si andranno a creare nuovi distretti, anche perché le spese, se i distretti funzioneranno come ci auguriamo e come legge individua, saranno sicuramente importanti.
Certamente la cifra indicata nell'anno in corso ci pare già di per s non sufficiente per quest'anno, ma sarà certamente insufficiente per gli anni a venire. Non abbiamo contrarietà rispetto a quanto vi è scritto relativamente all'articolo 7, ma certamente è necessario collegarlo tanto all'articolo 12, quanto alla norma finanziaria, e su questo auspicare che la legge finanziaria che verrà presentata - ci auguriamo quanto prima - in Aula, tenga in considerazione le necessità economiche anche per il funzionamento dei distretti che la legge individua.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Il testo prevede la possibilità, poi vedremo nelle norme attuative come codificare quantità e modalità di erogazione dei fondi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Per mia colpevole disattenzione, facciamo un passo indietro all'articolo 6.
Non abbiamo indicato le Comunità collinari. Lo so che è votato, per magari nell'aggiustamento tecnico non possiamo prescindere dalle Comunità collinari, che ormai sono parificate anche a livello statutario alle Comunità montane.
Dobbiamo assolutamente inserirle, in quanto sono assolutamente parificate, Assessore; quindi, dobbiamo in qualche maniera inserirle.
Magari si può fare nelle norme tecniche di coordinamento, ma troviamo il modo, perché il Piemonte è grandemente collinare e molti dei distretti saranno legati alla collina.
Se non inseriamo le Comunità collinari, compiamo un grave errore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Solo per dire che all'articolo 6 nulla osta a che partecipino le Comunità collinari, nel senso che questo è requisito minimo di legge. Tutti gli altri soggetti sono in aggiunta.
Per quanto riguarda la legislazione piemontese, tra Comunità montane e collinari c'è una grossa differenza, in quanto le Comunità montane sono riconosciute soggetto giuridicamente di riferimento anche ai sensi della legge 17.
Però il problema non esiste, nel senso che queste sono obbligate ad esserci. Le altre, se ci sono, s'inseriscono.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indico la votazione palese sull'articolo n.
7.
Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Scanderebech di inscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1073 dei Consiglieri Scanderebech, Auddino, Laus, Turigliatto, Caracciolo Clement, Chieppa, Bellion, Rabino, Manolino, Placido, Reschigna, Boeti Travaglini, Rutallo, Ferraris, Rostagno e Pace, inerente a "Sì alle preferenze"


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Volevo solo informarla che è stato depositato un ordine del giorno con l'oggetto "Sì alle preferenze" e che è stato firmato da un congruo numero di Consiglieri regionali, per cui chiedo di iscriverlo, compatibilmente con la procedura dei lavori, quando lei riterrà opportuno.



PRESIDENTE

Come da prassi, una volta esaurito il punto attualmente in esame proporrò l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 1073 come da lei richiesto.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Esame disegno di legge n. 453, inerente a "Individuazione, istituzione e disciplina dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 453. Siamo giunti all'articolo 8.
ARTICOLO 8 Non essendovi interventi, indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Non essendovi interventi, indìco la votazione palese sull'articolo n. 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Rispetto a quanto diceva prima il collega Botta, è vero che noi individuiamo all'articolo 6 dei requisiti essenziali per costituire un distretto.
È altrettanto vero che al tavolo di distretto noi indichiamo alcuni soggetti che sono da consultare obbligatoriamente e che compongono il tavolo di distretto, individuando una serie di rappresentanti delle organizzazioni professionali di prodotto e di cooperazione nel settore e quant'altro, e tra gli Enti locali le Province interessate una rappresentanza dei Comuni, delle Comunità montane e delle associazioni industriali ed artigianali.
Noi crediamo che si debba qui inserire - e presentiamo in questo momento l'emendamento - una rappresentanza delle Comunità collinari, perch è vero che non è un requisito essenziale, ma laddove le Comunità collinari partecipano ad un distretto, non potrebbero poi essere all'interno del tavolo.
Ci domandiamo soltanto - su questo non presentiamo un emendamento, ma facciamo una riflessione attenta all'Aula e anche all'Assessore relativamente alla lettera h), cioè alla rappresentanza dei Comuni, che è evidente cosa significhi.
Ci domandiamo solo con quali modalità; noi solitamente indichiamo l'ANCI, perché l'ANCI invia una persona come delegata. Scrivendo "una rappresentanza dei Comuni" laddove un distretto ha, come alcuni esistenti o avrà, come altri che si potranno formare, una cinquantina di Comuni, ci domandiamo con quali modalità avverranno le scelte. Possiamo dire: fatti dai Comuni che parteciperanno al distretto. In ogni caso, presentiamo l'emendamento per inserire dopo la lettera i) una nuova lettera per prevedere la presenza di una rappresentanza delle Comunità collinari ovviamente ove presenti.



PRESIDENTE

Il collega Vignale ha presentato un emendamento.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Botta e Vignale: al comma 1, dopo la lettera i) inserire la lettera "i)bis: una rappresentanza delle comunità collinari ove presenti".
La parola al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Signor Presidente, soltanto due annotazioni di ordine...



PRESIDENTE

Colleghi, vi prego di accomodarvi fuori dall'emicliclo, se non siete interessati al dibattito, perché non si riesce ad ascoltare. Grazie.



BOTTA Marco

Volevo portare all'attenzione dell'Assessore un quesito, per capire se è una mia incapacità di collegamento: cosa vuole dire, alle lettera f) "una rappresentanza della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura" e, poi, alla lettera j), "una rappresentanza delle associazioni industriali e artigianali"? Capisco che si possano scorporare dal discorso le associazioni...



PRESIDENTE

Collega Novero, la prego! Grazie.



BOTTA Marco

Se noi abbiamo già una rappresentanza della Camera di commercio sostanzialmente, come si dice qui, dove, evidentemente, ci sono tutti i soggetti rappresentati, perché appesantire questo tavolo con una rappresentanza delle associazioni industriali e artigianali, che svolgono sicuramente un ruolo anche rispetto al distretto agroindustriale? Un'altra informazione all'Assessore relativamente a questa norma che dà all'Assessore la possibilità di estendere la partecipazione al tavolo, con una discrezionalità assolutamente senza limiti. Per carità, va bene, nel senso che l'Assessore userà questa sua possibilità con buon senso, ma è difficile pensare di introdurre una norma che dice che l'Assessore chiama chi vuole e chi chiama va bene.
Rispetto a questa possibilità, dovremmo anche indicare dei criteri altrimenti togliamo tutto l'articolo, diciamo che l'Assessore chiama chi vuole al tavolo, che lo forma lui, così finisce il discorso. Io sarei più dell'idea di fare una cosa del genere piuttosto di individuare alcuni soggetti e poi dire che l'Assessore fa quello che vuole, se vuole, chiama la zia, perché la ritiene rilevante per il tavolo di concertazione.
Non mi sembra una scelta che il legislatore effettua secondo forme organicamente strutturate.
Ho soltanto questi due dubbi, rispetto ai quali occorre individuare una soluzione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Due precisazioni in ordine alle questioni poste.
Il tema legato alla Camera di commercio e, poi, alle associazioni di categoria è collegato ai compiti del distretto, tra i quali rientra il tema della promozione e alcune altre questioni sulle quali l'ente camerale normalmente, si muove sul piano istituzionale con sue rappresentanze, che ovviamente, sono cosa diversa dalle funzioni che esprimono artigiani e commercianti, ad esempio, rispetto ad un piano di distretto circa investimenti strutturali di comparto e settore. C'è proprio la necessità di tenere l'ente camerale distinto dalle associazioni rappresentate.
Per quanto concerne la possibilità dell'Assessore di nominare tecnicamente delle persone e implementare il tavolo, qui, sostanzialmente abbiamo mantenuto la dicitura della vecchia legge sui distretti approvata nella scorsa legislatura.
Al di là delle esagerazioni, peraltro possibili, cui faceva riferimento il Consigliere Botta, questa norma serve perché in alcuni passaggi emerge la necessità di avere supporto tecnico relativamente ai tavoli, al quale non possono rispondere i soggetti invitati ad altro titolo; allora per l'Assessore diventa, tra virgolette, "facile" segnalare i nominativi che vengano inseriti.
Devo dire che l'esperienza accumulata negli ultimi tre anni - l'altra norma ha qualche anno di vita - ha funzionato bene, senza che si verificassero grossi problemi, le esagerazioni paventate non si sono mai verificate e spero non si verificheranno.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi in discussione generale, procediamo alla votazione dell'emendamento n. 6, poi svolgeremo le dichiarazioni di voto sull'intero articolo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6, sul quale l'Assessore Taricco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dai Consiglieri Botta e Vignale: alla lettera j del comma 1, aggiungere "e commerciali".
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Botta, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Va presa per buona...



PRESIDENTE

L'emendamento ha il parere favorevole della Giunta regionale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8, sul quale l'Assessore Taricco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10, come emendato.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Capisco che la legge sia sostanzialmente condivisa e che non vi siano particolari contrapposizioni, se non qualche aspetto legittimo di merito ma inviterei l'Ufficio di Presidenza a prestare maggior attenzione alle operazioni di voto.
Il Consigliere Bellion ha votato da lì: ha una mano lunghissima, come altri colleghi, che si affacciano e qualcuno...



(Brusìo in aula)



VIGNALE Gian Luca

Lo dico, perché è la decima volta che accade, e non riguarda sempre lui, ma anche altri.
Va bene tutto, però insomma...



PRESIDENTE

Ha ragione, collega Vignale.
Prego i colleghi Questori di procedere a verificare le operazioni di voto, al fine di assicurarne la regolarità. Grazie.
ARTICOLO 11 Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo n. 11.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Taricco: "Art. 11 bis (Definizioni territoriali) 1. Resta ferma l'individuazione dei territori dei distretti agroalimentari di qualità, definita sulla base della legge regionale 26/2003.
2. I distretti dei vini sono riuniti in un unico distretto. Denominazione e definizione territoriale sono individuate nelle istruzioni attuative di cui all'articolo 12.
3. E' individuato il distretto agroalimentare di qualità della frutta fresca del Piemonte nel territorio indicato nell'allegato A della presente legge, in deroga alle previsioni di cui all'articolo 5. La provincia designata quale capofila è la provincia di Cuneo.".
Allegato a) Individuazione del territorio del distretto agroalimentare di qualità della frutta fresca del Piemonte Allegato A Provincia di CUNEO: Alba, Bagnolo Piemonte, Baldissero D'alba, Barge, Boves, Bra, Brondello Busca, Canale, Caraglio, Castagnito, Castellar, Castellinaldo, Centallo Cervere, Cherasco, Chiusa Pesio, Corneliano D'alba, Costigliole Saluzzo Cuneo, Dronero, Envie, Fossano, Gambasca, Govone, Guarene, Lagnasco Magliano Alfieri, Manta, Martiniana Po, Monta', Montaldo Roero, Monteu Roero, Monticello D'alba, Paesana, Pagno, Peveragno, Piasco, Piobesi D'alba, Pocapaglia, Priocca, Revello, Rifreddo, Robilante, Roccavione Rossana, Saluzzo, Sanfront, Santo Stefano Roero, Savigliano, Scarnafigi Sommariva Perno, Tarantasca, Valgrana, Verzuolo, Vezza D'alba Villafalletto.
Provincia di TORINO: Angrogna, Bibiana, Bricherasio, Campiglione Fenile, Cavour, Cumiana Frossasco, Garzigliana, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Osasco, Perrero Pinerolo, Piossasco, Rora', San Secondo di Pinerolo, Torre Pellice Provincia di ASTI: Antignano, Asti, Bruno, Calamandrana, Castelnuovo Belbo, Cisterna d'Asti Incisa Scapaccino, Moasca, Mombaruzzo, Nizza Monferrato, Refrancore Revigliasco D'asti, San Damiano d'Asti, San Marzano Oliveto Su questo nuovo articolo, sono stati presentati due subemendamenti.
Subemendamento n. 4) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Taricco: al comma 3, all'allegato A) aggiungere: Provincia di ALESSANDRIA: Avolasca, Berzano di Tortona, Borghetto Borbera, Brignano Frascata Cantalupo Ligure, Carbonara, Carezzano, Casalnoceto, Casasco, Cassano Spinola, Castellania, Castellar Guidobono, Cerreto Grue, Costa Vescovato Dernice, Fabbrica Curone, Gabagna, Gavazzana, Gremiasco, Momperone Monleale, Montacuto, Montegioco, Montemarzino, Pozzolgroppo, San Sebastiano Curone, Sant'agata Fossili, Sardigliano, Sarezzano, Spineta Scrivia Stazzano, Tortona, Vignole Borbera, Viguzzolo, Villalvernia Villaromagnano, Volpeda, Volpeglino.
Subemendamento n. 7) presentato dai Consiglieri Vignale e Botta: Cassare il comma 3.
Verranno esaminati, nell'ordine, il subemendamento rubricato n. 7 presentato dal Consigliere Vignale, il subemendamento rubricato n. 4 presentato dalla Giunta regionale, ed infine l'emendamento rubricato n. 1 presentato dalla Giunta regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, per l'illustrazione del subemendamento rubricato n. 7.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'articolo, ma anche per illustrare l'emendamento anticipato dal Presidente, che chiede che venga cassato il comma 3 dell'articolo 11 bis, senza avere nulla, ovviamente, contro l'individuazione del distretto agroalimentare della frutta fresca del Piemonte (anzi, crediamo che sia certamente una valorizzazione). Ci pare tuttavia anomalo che, nel momento in cui si vota la legge, si voti il comma di un articolo che va in deroga alla legge stessa.
Noi riteniamo che sia più corretto seguire quanto previsto dai commi 3 4, 5, eccetera, per la costituzione dei distretti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Come avevo precisato questa mattina, questa procedura era stata suggerita dagli uffici per velocizzare la procedura. Nulla toglie, per cui accolgo l'emendamento: si utilizzerà una procedura ordinaria, dove verrà inquadrato il percorso.
Decade, quindi, tutto il discorso. L'importante è che rimangano invariati i commi 1 e 2, che danno organicità alla materia.
Esprimo dunque il parere favorevole all'emendamento soppressivo: vorrà dire che il distretto verrà costituito con procedura ordinaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Leggendo meglio l'articolo 11 bis, una previsione sicuramente significativa è anche quella riportata al comma 2, perché noi conosciamo la varietà e la numerosità dei distretti dei vini e l'importanza di una differenziazione all'interno di una Regione così improntata sulla viticoltura come il Piemonte, tale da necessitare una sorta di pluralità di rappresentanti.
Quest'articolo porta dai due distretti oggi esistenti ad un unico distretto, che, per carità, può essere una norma di razionalizzazione che ci sta, però dal momento che sappiamo quali importanti interessi ci siano dietro al vino (interessi commerciali, economici, produttivi e di immagine), vorrei che l'Assessore ci sostanziasse quali sono le ragioni vere, perché non penso che la questione sia di mandare a casa cinque o sei rappresentanti dei distretti dei vini, magari lasciando delle zone più scoperte e altre meno.
Mi chiedo, inoltre, a questo punto, se per fare un distretto dei vini unico non convenga creare una regia regionale sui vini. Perché poi si riduce tutto ad un'unicità e i territori vengono ricompresi sostanzialmente dalla Regione.
Ci chiedevamo se potesse precisare la ragione di questa scelta, almeno poi, votiamo in maniera più consapevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Indubbiamente sono sopraggiunto ai lavori del Consiglio e quindi devo stare attento a non incorrere in valutazioni non strettamente correlate all'evoluzione del dibattito.
Indubbiamente, per quanto riguarda il discorso del vino, mi domando se valga la pena riunificare due aree del territorio regionale che hanno oggettivamente, da un punto di vista quantitativo ma anche da un punto di vista delle prospettive di mercato, condizioni produttive che sono molto diverse.
Io avrei visto, piuttosto, una rivisitazione dei distretti del vino nel senso di una semplificazione: ciò che conta è la semplicità operativa la non burocratizzazione perché, indubbiamente, oggi come oggi, sono in una situazione molto pesante dal punto di vista burocratico, e poi perché non svolgono appieno quell'opera di coordinamento che, tutto sommato, veniva auspicata. Abbiamo visto inaugurare la Douja d'Or, e lo stesso giorno, a Casale Monferrato, celebrare i fasti augurali dell'OGG (barbera del Monferrato, di qualità superiore).
Da parte nostra, ci sono delle perplessità che non ci consentono un'adesione alla proposta. Il nostro Gruppo si asterrà su questa proposta perché, pur condividendo la necessità di una rivisitazione, forse si dovevano perseguire obiettivi di tipo diverso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l'Assessore Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Sulla questione del comma 2 relativamente al distretto del vino, questo comma si rende necessario per non bloccare, di fatto, l'attività dei distretti del vino che dovremmo, secondo la logica della norma, rivedere in un'ottica unitaria, nel senso che, se i Consiglieri ricordano, tutta la discussione che abbiamo fatto in Commissione, relativamente alla non necessità di continuità territoriale per costruire il distretto, fu fatta proprio per ricomprendere in un'unica regia regionale anche quelle aree che non sono territorialmente connesse.
In Piemonte, abbiamo una viticoltura che comprende anche la zona delle Langhe, del Roero e del Monferrato, sostanzialmente tutto il sud del Piemonte. Abbiamo presenze significative in alcune altre aree del Piemonte come l'alto Canevesano, piuttosto che nella zona di Gattinara, piuttosto che nella zona del Pinerolese e via dicendo.
L'obiettivo è proprio quello di evitare situazioni quali quelle cui faceva riferimento il Consigliere Cavallera: oggi abbiamo una decina di grandi iniziative e manifestazioni sul piano promozionale, sparse un po' per il Piemonte, che sono assolutamente scoordinate fra di loro e nell'impossibilità (perché, di fatto, l'esperienza è questa) di creare un sistema promozionale delle terre del vino del Piemonte.
L'obiettivo è di arrivare ad un'unica regia su tutti i territori del vino, a prescindere dalla contiguità territoriale. Questo è il motivo per cui nell'articolo che definisce le modalità c'è la possibilità di muoverci sul territorio a macchia di leopardo.
La necessità di fare un unico distretto del vino, seppur non territorialmente tutto coeso, è fondamentale se vogliamo questo tipo di regia. È cosa completamente diversa fare questo tipo di attività come Regione, perché qui la logica del distretto è una logica che coinvolge i territori e i comparti economici dei settori operanti in una strategia settoriale-territoriale condivisa.
Sotto questo profilo, questo passaggio è strategico se vogliamo far funzionare i distretti. Diversamente, il rischio è che facciamo due, tre o quattro distretti, ognuno di questi si fa la sua programmazione e ritorniamo in tal modo alla situazione attuale, come è il caso di Alba Asti e Alessandria, che nello stesso giorno fanno le stesse cose, ma ognuno per conto proprio. Quindi, diventa fondamentale se vogliamo un sistema integrato promozionale in cui ci sia un'unica cabina di regia.
Diversamente, i problemi che abbiamo oggi ce li ritroveremo esattamente domani mattina, nel senso che ognuno si muoverà e, a questo punto, con la logica che abbiamo, se non è uno, perché non due, ma potrebbero essere anche quattro. A quel punto ci sarebbe il caos totale, ci troveremmo con distretti che promuovono se stessi, rimanendo nella frammentarietà attuale.
Quest'emendamento è assolutamente fondamentale se vogliamo costruire in coerenza l'articolato di legge e avere la possibilità di una vera regia di coordinamento territoriale totale sulle attività che vengono proposte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Possiamo condividere alcune delle riflessioni che ha fatto l'Assessore relativamente alla necessità di dare una programmazione migliore ad alcune attività che hanno, soprattutto, carattere territoriale. Rileviamo per che per promuovere il vino piemontese, siano necessarie alcune azioni che magari, anche il distretto poteva fare, cioè utilizzando gli strumenti già esistenti all'interno della nostra Regione.
Questo non riguarda soltanto i distretti del vino ma molti altri soggetti. Abbiamo alcuni strumenti come l'IMA, come l'ex Centro estero CEIP, e anche in questo caso non abbiamo un soggetto unico che fa promozione. Per esempio, su alcuni mercati, in cui avremmo dovuto essere da molti anni, ci siamo poco, come ad esempio i mercati emergenti dell'Est dove non ci sono solo i cileni, ma anche i francesi e gli spagnoli, che sono arrivati prima di noi, con un valore delle bottiglie competitivo anche per quei portafogli.
Il collega Bellion ricorderà che la Provincia di Torino fece un buon progetto per la promozione del vino della Provincia di Torino (in particolare l'Erbaluce, che aveva un numero sufficiente di bottiglie) andando in alcuni paesi come la Polonia e, più in generale, nell'Est europeo, per promuovere questo territorio.
Sarà poi fondamentale questo, che prescinde dal ragionamento che l'Assessore ha fatto in merito al comma 2, ma se non si va ad integrare ripeto, vale per l'agricoltura come altri soggetti - rischiamo che quello che accade ai due distretti si ripeta all'interno della promozione del sistema Piemonte.
Manteniamo alcune perplessità sull'unione, soprattutto considerato che vi sono alcune tipicità delle terre, sia quelle del Piemonte sud che quelle dell'alto Novarese, del Vercellese e del Canavese, che ha vini di uve nebbiolo di alta qualità.
Sull'articolo 11 bis, non tanto al comma 1, ma soprattutto in merito al comma 2, esprimeremo un voto di astensione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 7, sul quale sul quale l'Assessore Taricco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Conseguentemente all'approvazione del subemendamento rubricato n. 7, il subemendamento rubricato n. 4 presentato dall'Assessore Taricco è decaduto.
È da intendersi che l'emendamento n. 1 dell'Assessore Taricco consta dei commi 1 e 2, essendo il comma 3 soppresso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, come modificato (che diventa articolo 12).
ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Taricco: "La lettera c) del comma 2 dell'articolo 12 è riformulato nel modo seguente: c) i termini di cui all'articolo 18 commi 2 e 3;" Dopo la lettera e) del comma 2 dell'articolo 12 è aggiunta la lettera f) "f) la definizione nominativa e territoriale del nuovo distretto del vino ottenuta dall'accorpamento dei distretti dei vini di cui alla l.r.
20/1999.".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Con quest'emendamento viene cassato il riferimento al comma 4.
Chiederei all'Assessore se ci precisa, a meno che non sia già noto all'Assemblea, il perché di questa modifica.
Al punto e) si dice che la definizione nominativa della denominazione del nuovo distretto del vino è ottenuta dall'accorpamento dei distretti di cui alla legge n. 20 del '99, che è quella che regola il distretto del vino.
Vorrei capire perché viene eliminato il riferimento al comma 4.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

La modifica della lettera e), togliendo il riferimento al comma 4, è conseguenza della modifica all'articolo 11, per coordinarlo.
L'aggiunta della lettera f) è per semplificare la procedura del distretto dei vini. A questo punto, avendo trasformato in procedura ordinaria quello del distretto della frutta, potremmo anche sopprimere la seconda parte, la seconda modifica dopo la lettera e) del comma 2 dell'articolo 12.
È aggiunta la lettera f) in modo che rimane in procedura ordinaria anche il distretto dei vini, così semplifichiamo il discorso.
Praticamente sopprimiamo la seconda parte dell'emendamento, in modo che è tutta procedura ordinaria, non c'è più un'accelerazione né sulla frutta né sul vino.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2, come modificato.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Vorrei rivolgere una domanda all'Assessore.
Noi prevediamo che la Giunta regionale, sentita la Commissione, entro 60 giorni approvi con propria deliberazione le istruzioni attuative che definiscono una serie di cose.
Anche per la lettera d), "le modalità per garantire il raccordo delle strutture regionali nell'attuazione delle politiche agrarie distrettuali" non so come un Regolamento possa definire che quella che è un'attività di raccordo fra la Giunta regionale i distretti, però, non si aggiunge e non si leva nulla di quanto potrebbe già essere.
La lettera successiva , la lettera e), recita: "Il numero dei rappresentanti del tavolo di distretto di cui all'articolo 10, le modalità di designazione e di nomina degli stessi, nonché le norme per il suo funzionamento". Le norme per il suo funzionamento, come abbiamo detto all'articolo 10, è presieduto da una persona piuttosto che un'altra solitamente è un Assessore, comunque un componente della Giunta.
Ma relativamente al resto, cioè "le modalità di designazione e di nomina degli stessi". Questo solitamente avviene con decreto del Presidente della Giunta. Non so se, nel Regolamento, dobbiamo inserire un aspetto che abbiamo già normato relativamente ai soggetti che devono partecipare. È ovvio che se si vuole inserire anche qualcosa in questo non è certo un punto nodale, ma lo diciamo relativamente alle modalità di costituzione di un tavolo e, soprattutto, agli aspetti regolamentari per garantire il funzionamento del medesimo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Molto brevemente, la questione è molto semplice.
Dato che all'articolo 10 è prevista la rappresentanza delle organizzazioni, ad esempio dell'agricoltura piuttosto che dell'industria, e dato che non sempre è scontato che le stesse riescano a raggiungere l'unitarietà di designazione, noi da sempre prevediamo normative che, in caso di designazione unitaria, rimangono unitarie ma, nel caso in cui non si riesca ad ottenere designazione unitaria, ci dicano come dobbiamo comportarci.
In alcuni casi siamo rimasti bloccati dalla previsione di non unitarietà.
Siamo arrivati in situazioni in cui, dovendo nominare un rappresentate ci arrivano quattro designazioni singole. A quel punto, se non abbiamo delle istruzioni che dicano in quel caso cosa succede, noi siamo fermi.
Discipliniamo concretamente, nel caso in cui non ci sia unitarietà di designazione, come si procede.
Dopodiché, per l'altro passaggio - "le norme per il funzionamento" come tutti i comitati, le commissioni e i tavoli tecnici previsti, ci sono alcuni articoli della delibera di Giunta che dicono come funziona, come si convoca.
Quest'organismo, il tavolo di distretto, è l'organo consultivo per eccellenza che valuta il divenire delle proposte che maturano dentro il distretto, al di là del fatto che non è un Consiglio di Amministrazione, ma una funzione strategica. È l'organo che concerta con il Consiglio di Amministrazione la predisposizione dei piani.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 12, come emendato, che diventa articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Questo è un articolo importante, perché riguarda le enoteche regionali e quindi conosciamo quali e quante opportunità hanno costituito queste enoteche, quali e quanti problemi hanno creato nel corso di questi anni.
La riflessione, Assessore, è un po' questa; anche scorrendo il testo di legge ci rendiamo conto di quanti siano gli enti in qualche modo interessati sostanzialmente rispetto alla promozione di un prodotto.
Lasciando perdere quelli che hanno il compito e il ruolo di promuoverlo a livello internazionale o quelli che fanno il marketing alimentare abbiamo il Distretto dei vini, le Strade dei vini, le enoteche regionali.
È un sistema che risulta un po' complesso da tenere tutto assieme.
Lo stesso rapporto tra il distretto dei vini e le enoteca regionale che viene abbozzato in quest'articolo, al comma 3, laddove si dice "le enoteche regionali partecipano all'elaborazione.", vuol dire che se partecipano all'elaborazione, hanno un contatto con il Distretto dei vini nella fase creativa. E continua dicendo "e all'attuazione dei distretti dei vini di riferimento.". Se il Distretto dei vini è unico, come abbiamo detto fino ad oggi, vuol dire che prendiamo tutte le enoteche regionali e le facciamo collaborare alla fase di creazione del progetto e alla fase attuativa dello stesso.
"Le enoteche regionali hanno la facoltà di istituire centri di informazione finalizzati alla produzione e diffusione di notizie sulle aree vitivinicole dei distretti dei vini e delle strade del vino".
Non vorrei, come avevo già detto nell'intervento d'apertura, che creassimo un tale coacervo di funzioni e ruoli che s'intersecano, andando veramente a creare una quantità di poteri su una materia così importante come il vino, che alla fin fine generano confusione.
L'Assessore avrà ben chiaro e scolpito in mente un organigramma, uno schema teutonico e noi ci affidiamo al suo buon senso e alla sua capacità di vedere il futuro, però mi pare che l'avviamento su questa situazione possa generare confusione e quella burocratizzazione che invece dovremmo sempre cercare di evitare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Indubbiamente la presenza delle enoteche sul territorio del vino quindi nelle Langhe, nel Roero e nel Monferrato, ma anche nella parte dell'alto Piemonte è molto importante, perché sono diventate, laddove funzionano, veramente dei poli che valorizzano la produzione vitivinicola e che costituiscono un supporto alla promozione e alla valorizzazione anche gastronomica, diventando enogastronomica e, naturalmente, culturale, perch quante iniziative vengono portate avanti sotto l'egida delle enoteche.
Però quello che diceva il collega che mi ha preceduto forse meriterebbe, tutto sommato, una certa attenzione, che potrebbe sembrare una proposta all'italiana, cioè quella di dire: quando abbiamo qualche dubbio fermiamoci un momento e ragioniamo, poi vediamo come andare avanti.
Non voglio essere tacciato della solita proposta all'italiana, per indubbiamente il proporre un distretto del vino è, a questo punto, a dimensione regionale, perché ogni Provincia ha la sua produzione di VQPRD.
Tra l'altro, adesso cambieranno e andremo nell'IGP e nell'EDOP, ammesso che tengano determinate impostazioni, perché probabilmente la vediamo dal punto di vista del sud dell'Europa, ma nel centro e nel nord Europa la vedono diversamente e i risultati si vedono con le varie OGM e le varie riforme.
Per fortuna, noi siamo un po' più cauti nel gestire le banche. Pare che Portogallo, Spagna, Italia e Grecia siano i paesi un po' più al riparo dal riverbero delle avanzate tecnico-finanziarie di costruire valore basato probabilmente solo sulla carta.
Al di là di questo, abbiamo il distretto, avremo le enoteche che potrebbero essere i nodi della rete; poi ci sono le botteghe del vino e anche, a maglie sempre più stretta, le cantine comunali.
Abbiamo l'IMA e, bene o male, è qualcosa che, per quanto riguarda il mercato interno, comunque opera. Inoltre, abbiamo il CEIP per la parte internazionale. Se poi vediamo le difficoltà che abbiamo al momento, sono più sui vini rossi che non su quelli bianchi.
Io vengo da una Provincia che rappresenta la zona tradizionale dei vini rossi e, per fortuna, ci sono dei vini bianchi, siano essi dolci o come il Gavi, che alla fine tengono sui mercati internazionali.
Soprattutto l'articolo 12, che abbiamo votato prima, risulta strategico. Dipenderà da come riusciremo ad organizzare, quindi la Giunta ha una grossa responsabilità, che ha sempre avuto, cioè quella di far quadrare un po' tutte queste cose e poi, cosa non indifferente, di finanziare il sistema.
Adesso mi auguro che tutti questi soggetti un po' atipici. Non parliamo nel vino di soggetti in house; semmai parliamo di soggetti "in botte" magari invecchiata di vino buono. Però un'intesa del pubblico con il privato può davvero costruire una base mediata e sinergica cui poi la Regione non dovrà far mancare le risorse, perché se tutto questo sistema fosse scarsamente finanziato, magari attingendo anche a fondi europei, se possibile - qui, non a caso, si richiama il programma "Leader" - e se non ci fossero risorse, tutto questo "ambaradan" diventerebbe un sistema solamente pesante che crea problemi solo agli uffici piuttosto che dare dei risultati.
Quindi, siamo di nuovo qui. Noi siamo curiosi di vedere se questa normativa determinerà o meno una svolta. Questo è un dubbio che permane ancora.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Solo due precisazioni, una delle quali è in ordine alle funzioni definite come promozione in capo al distretto, come ad altri soggetti territoriali. Qui stiamo parlando di promozione territoriale, non all'estero. Solo per chiarire: CEIP si occupa di internazionalizzazione qui non ci occupiamo di internazionalizzazione, ma di promozione del territorio nelle sue strutture.
Per quanto riguarda la seconda precisazione, oggi siamo in presenza di Strade del Vino, previste dalla legislazione nazionale; enoteche, previste dalla legislazione regionale; botteghe del vino, previste dalla legislazione regionale; distretti del vino, previsti dalla legislazione regionale. Tutti questi soggetti operano, allo stato dell'arte, ciascuno sua sponte, nel senso che non c'è alcuna norma di coordinamento.
Noi qui introduciamo un principio: tutte le azioni che hanno efficacia sul territorio devono trovare composizione all'interno del Piano di promozione distrettuale, perché diversamente - detto brutalmente - è un "casino".
Abbiamo la necessità che le azioni dei diversi soggetti (Strade del Vino, botteghe, enoteche...) si uniscano alle iniziative strategiche del territorio all'interno del Piano di distretto, diversamente abbiamo uno scoordinamento. È chiaro che la scommessa sarà riuscire a governare questo processo, ma ritengo fondamentale offrire un quadro il più possibile integrato e coordinato a chi, dall'estero o da altre parti d'Italia raggiunge il nostro territorio. Qui è possibile creare gli strumenti per poterlo realizzare, cosa che oggi non avevamo.
Poi convengo con quanto detto dal Consigliere Cavallera: la partita sarà farlo funzionare.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Ricordo che il numero legale è 31.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo n. 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Botta e Vignale: al comma 1 cassare le parole da "allo scadere del" fino a "della Regione Piemonte", sostituire con "a due anni dall'approvazione della legge".
La Giunta su questo emendamento esprime parere favorevole.
Se il Consigliere Vignale acconsente, sostituirei le parole "dall'approvazione" con le parole "dall'entrata in vigore".



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

L'emendamento viene riformulato dal collega Vignale con le parole "a tre anni dall'entrata in vigore della legge".
Sull'emendamento c'è il parere favorevole della Giunta regionale.
Il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9, sul quale l'Assessore Taricco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 15, come emendato (che diventa articolo 16).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 (che diventa articolo 17) La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Intervengo solo per chiedere un'interpretazione laddove si dice "ha facoltà di avvalersi della collaborazione di istituzioni pubbliche di ricerca nel campo agricolo, economico e sociale".
In linea di principio, non ho niente da dire, però, sempre per il discorso dell'appesantimento da un punto di vista economico, noi abbiamo già soggetti che istituzionalmente ci supportano, come ad esempio l'IRES.
Non so se possono esserci anche le facoltà universitarie, pertanto domandavo all'Assessore di specificare definitivamente a cosa può riferirsi questo articolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

L'esempio citato dal Consigliere Cavallera si riferisce ad un istituto che è possibile utilizzare grazie a questo articolo, cioè per poterci avvalere dei nostri strumenti che però non sono interni regionali. L'IRES in questo caso, è utilizzabile proprio per questo articolo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 (che diventa articolo 18) Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo 17.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 3) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Taricco: l'articolo 18 è riformulato nel modo seguente: "1. I distretti agroalimentari di qualità costituiti ai sensi della l.r.
26/2003 sono da essa disciplinati fino all'approvazione delle istituzioni attuative di cui all'articolo 12.
2. I distretti dei vini sono soggetti alla disciplina della l.r. 20/1999 sino al termine perentorio fissato dalla Giunta regionale nelle istruzioni attuative di cui all'articolo 12, al fine di consentire la conclusione dei procedimenti in corso all'entrata in vigore della presente legge.
3. I Consigli dei distretti dei vini, i relativi Presidenti e Comitati esecutivi, di cui all'articolo 6 della l.r. 20/1999, decadono con l'entrata in vigore della presente legge. L'Assessore regionale competente in materia di agricoltura nomina un Commissario con poteri di ordinaria amministrazione, che resta in carica fino al termine perentorio fissato dalla Giunta regionale nelle istruzioni attuative di cui all'articolo 12.
4. I piani di distretto già approvati delle province ai sensi della l.r.
26/2003 restano in vigore e vengono attuati nell'arco dei tre anni a partire dall'entrata in vigore della presente legge.
5. Il piano del distretto del riso, in fase di elaborazione a livello provinciale, ed il piano del distretto della frutta fresca sono approvati secondo le modalità di cui alla l.r. 26/2003 ed ha durata triennale a partire dall'entrata in vigore della presente legge.
6. Nelle more dell'approvazione delle istruzioni attuative, il coordinamento delle politiche distrettuali è svolto dall'Assessore regionale competente in materia di agricoltura e dalla struttura regionale competente in materia di politiche distrettuali".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3, interamente sostitutivo dell'articolo 18 (che diventa articolo 19).
Il Consiglio approva.
Vi chiedo scusa, colleghi, ma avremmo dovuto prima dare atto di una modifica di coordinamento.
A seguito delle votazioni precedenti del Consiglio regionale, il comma 5 va da intendersi modificato: poiché il Piano del distretto della frutta fresca è stato stralciato dalle previsioni normative di cui agli articoli precedenti, il testo del comma 5 è da intendersi come segue: "Il piano del distretto del riso, in fase di elaborazione a livello provinciale, è approvato...". Pertanto, ogni riferimento al distretto della frutta fresca è da intendersi soppresso.
Scusate, avremmo dovuto annunciarlo prima.
Con l'approvazione dell'emendamento n. 3 è approvato il nuovo testo dell'articolo 18.
ARTICOLO 19 (che diventa articolo 20) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 19.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 (che diventa articolo 21) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 20.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 (che diventa articolo 22) Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come abbiamo ricordato nel corso nella discussione degli articolo 7 e 12, la legge prevede tutta una serie di interventi che, come ribadisce il comma 2, dell'articolo 21 della norma finanziaria, esistono ai sensi della normativa comunitaria, statale, regionale operante.
Così come sono integrati i progetti dei GAL a quest'iniziativa (anche in questo caso, quindi, vi saranno una serie di fondi che potranno, sia pure non interamente, andare ai distretti), sarà poi utile fare una valutazione di carattere economico, per comprendere, sui diversi assi del PSR (magari anche sul primo, ma penso e credo soprattutto al terzo specialmente quelli che gravitano in aree montane e similari), qual è l'entità economica su cui si ragiona.
Visto che una serie di altre misure vanno invece finanziate con le spese di bilancio, magari prima dell'approvazione della legge finanziaria quando andremo a valutare il bilancio in Commissione - sarà bene avere una sorta di estrapolazione rispetto al dato dei distretti.
Detto ciò, e partendo da una situazione che oggi vede la fotografia dell'esistente - salvo il distretto del riso, che è in via di costituzione è ovvio (o perlomeno così ci auguriamo) che la legge metterà in moto una serie di soggetti, dai distretti alle agroteche, alle enoteche, alle botteghe del vino e quant'altro (forse le botteghe del vino no, ma le sale del vino sì), che insieme potranno usufruire di una serie di contributi e avranno la necessità di una serie di atti di coordinamento - quelli richiamati all'articolo 10, se non erro - sia per la disposizione e predisposizione del piano, sia per seguire i singoli distretti, nella volontà che si arrivi all'auspicio che era tanto del collega Cavallera quanto dell'Assessore, ossia dare un'omogeneità maggiore ai soggetti che già esistono, sperare che ne nascano altri e che abbiano una missione che sia, in qualche modo, unitaria in un quadro non solo normativo, ma soprattutto gestionale unico.
Questo costa, nel senso che tenere insieme centinaia di soggetti, non solo all'interno di un piano ma anche nell'operatività di tutti i mesi, ha un prezzo. Non saranno certamente sufficienti 45 mila euro. Quest'anno possiamo comprendere che lo siano perché votiamo la legge nel mese di ottobre e perché i distretti esistenti saranno certamente inferiori a quelli che si presenteranno e nasceranno nel corso dei prossimi anni, ma anche in sede finanziaria, unitamente all'individuazione delle risorse relative al comma 2, andrà fatta una riflessione. Su quella avevo un Allegato A con il numero della legge che, se è già approvata, non so che numero avrà, e su quella credo serviranno dotazioni utili.
Oggi possiamo esprimere anche una valutazione non contraria alla norma finanziaria per le motivazioni che abbiamo detto. Certamente il giudizio è sospeso relativamente a quello che riguarda la finanziaria del 2009.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Quella della promozione legata alle nostre produzioni che hanno una caratteristica tale da improntare un territorio è una materia nota, quindi con tutti i presupposti per il distretto. Parliamo di situazioni note che in qualche modo, sono già promosse e valorizzate con altri strumenti.
Adesso si propone di valorizzarle in modo più coordinato e più incisivo.
Credo che sarebbe stato il caso, magari nella norma finanziaria, di essere più articolati. Lo so che qui si fa riferimento generico a fondi nazionali europei e quant'altro, però è davvero generica.
Non metto in dubbio la buona volontà dell'Assessorato di cercare di mettere camionate di risorse a disposizione, qualora fosse possibile. Credo che occorrerebbe un minimo di valutazione di quanto potrà emergere dal PSR o da altri occasioni di coniugazioni di regolamenti comunitari o di programmi interregionali, nazionali e cofinanziati. Sarebbe stata indubbiamente un'indicazione di una maggiore volontà di mettere a disposizione risorse di un certo significato.
Questo, con tutte le valutazioni che abbiamo già fatto su diversi articoli, ci induce ad essere prudenti e a fissare la nostra posizione a livello di astensione. Visto che partecipiamo sempre alla discussione sui provvedimenti sull'agricoltura e cerchiamo di dare una proposta costruttiva, non si pensi ad una volontà non orientata a trovare le soluzioni migliori e, comunque, a sostenere in modo efficace l'attuazione di questa legge, come anche di tutte le altre leggi discusse ed approvate insieme alle delibere che amministrativamente passano in Commissione e poi in Aula.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 21.
Il Consiglio approva.
È terminato l'esame dell'articolato.
Per dichiarazione di voto sull'intero testo, ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

La nostra posizione è di un certo scetticismo sull'operazione che la Giunta regionale vuole fare. Indubbiamente un riordino del sistema non guasta; però credo che il sistema non funzionerà. Non funzionerà perché in Piemonte esiste una permanente confusione di competenze e di iniziative proprio sui settori che sono oggetto della legge che oggi la maggioranza approva.
Parliamo di distretti rurali, di qualità, di enoteche, di iniziative promozionali per i prodotti piemontesi, ma, Assessore, ne converrà, sono in tanti a fare la stessa cosa ed è difficile coordinare le iniziative che ci sono e che vengono svolte e organizzate dalle enoteche (di cui parlate nella legge), dai gruppi di azione locale, dai Comuni, dagli Enti locali dalle Camere di Commercio, dai consorzi di tutela di questo o quel prodotto, da Piemonte Internazionale, dalla Regione attraverso i suoi assessorati.
Non vedo in questa legge una disposizione chiara e precisa che mi dica che il sistema della promozione dei prodotti agricoli e di qualità piemontese verrà coordinata da qualcuno. Sul fatto di intervenire sulla legislazione precedente con le conseguenti abrogazioni, ho la sensazione che si stia imitando quello che è accaduto nel settore del turismo, con la chiusura dell'ATR e la creazione di nuovi organismi: cambiare tutto per non cambiare niente, oppure semplicemente per sostituire gli organi collegiali.
Questa possiamo anche considerarla una cattiveria. A pensare male, per ogni tanto ci si azzecca.
È proprio sul funzionamento del sistema promozione del Piemonte che esprimiamo dei dubbi. Diamo atto del lavoro che è stato svolto da lei Assessore, e dai suoi collaboratori. Non è certamente un compito facile quello di inserirsi all'interno di una discussione in cui tutti vogliono dire la propria e in cui tutti vogliono avere uno spazio, nel contesto in cui tutti vogliono partecipare alla vetrina della presentazione del Piemonte Internazionale.
Queste sono le motivazioni per cui esprimiamo scetticismo e a questo scetticismo, ovviamente, si accompagna un voto di astensione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
In qualche modo lo avevo anticipato precedentemente.
Credo veramente che ci sia la necessità di mettere mano complessivamente, alla valorizzazione delle nostre produzioni che cadono in tutte quelle situazioni di difficoltà dal punto di vista del prezzo che viene riservato, che viene spuntato dal produttore di base.
Oggi come oggi, abbiamo prezzi che crescono a livello di consumo finale, di prodotto trasformato, di prodotto venduto soprattutto attraverso i canali della grande distribuzione mentre, a livello di base,vi è una forte contrazione o, comunque, non c'è la possibilità di recuperare quei maggiori costi che derivano dall'energia, che derivano dall'aumento dei costi dei servizi e dall'aumento dei trattamenti che devono essere fatti sulle varie produzioni, siano esse di origine chimica, siano esse di origine biologico o di tipo complessivamente integrale.
L'ho già detto qualche volta all'Assessore: secondo me è arrivato il momento di governare le filiere attuando maggiormente un'iniziativa che porti alla costituzione dei comitati interprofessionali che, laddove storicamente o anche per iniziativa recente dell'Assessore sono stati messi in piedi, hanno dato dei risultati.
Credo che, forse, sarebbe stato necessario fare una normativa, un testo unico sotto questo profilo che avesse come obiettivo la concentrazione dell'offerta, ovviamente in un quadro di salvaguardia della qualità che nella nostra regione, dal lato agricolo, zootecnico e vitivinicolo, è abbastanza riconosciuta.
La nostra agricoltura è riconosciuta a livello di qualità. Da lì a valorizzare, portando a casa per il produttore di base una remunerazione giusta ed equa, non è possibile, non esiste. Il primo imputato è il mercato globalizzato che adesso sta dando problemi per altre cose. Forse qualche critica sulle difficoltà di governare una globalizzazione che è stata spinta forse in modo troppo marcato l'ha sollevata l'Onorevole Tremonti.
Noi tocchiamo con mano queste difficoltà.
Bisogna governare le filiere attraverso il sostegno dei rapporti interprofessionali e delle decisioni che, per quanto ci è dato con legge regionale, possono diventare più o meno vincolanti a seconda delle varie situazioni, a seconda dei vari comparti.
In seguito, ovviamente, una rivisitazione di tutta l'attività di promozione, in tutte le direzioni, collegata al momento territoriale prima parlavamo delle enoteche - da un mercato come sono i distretti che in qualche modo, adesso, stiamo mandando avanti sotto una nuova versione.
Questa è una proposta che risponde alle necessità gestionali che ovviamente, non voglio assolutamente disconoscere ma, in una legislatura era necessario - avendo conosciuto anche l'evoluzione che c'è stata e che viene proposta a livello comunitario - arrivare ad un testo più ampio, un testo integrato, onnicomprensivo che mettesse ordine in tutti gli organismi che sono presenti, che sono tanti. Pensiamo, a nostra volta, alle Camere di Commercio, alle aziende speciali.
Se facciamo un elenco rischiamo di non arrivare alla fine, di fare delle dimenticanze, ma di trovare anche dei doppioni.
Detto questo, per ragioni di ricognizione del panorama delle situazioni che, secondo noi, sono critiche, non possiamo che ribadire il nostro voto di astensione con grande attenzione alle iniziative che l'Assessorato vorrà portare avanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Assessore, sono stato uno di quelli che ha ricoperto il suo ruolo per otto nove mesi, quindi capisco cosa vuol dire fare l'Assessore all'agricoltura. Sono stato tra quelli che ha portato avanti la legge sulle enoteche. È arrivato il momento di semplificare un po' l'azione di marketing, ma renderla più forte, più incisiva, più internazionale se riusciamo a sacrificare tutti i passaggi che ci sono, in cui tutti fanno tutto.
Abbiamo i distretti, le enoteche, le ATL, i Consorzi di tutela, le Camere di Commercio, i Comuni, le Province, le Pro Loco e poi gli Assessorati. Sono nove enti e se tutti riuscissero a promuovere, a divulgare veramente le risorse territoriali della nostra regione.Sappiamo che, al di sopra di tutto, abbiamo i vini e il tartufo. Abbiamo un latte di qualità che produce formaggi di qualità, abbiamo una carne di qualità.
Questo mi dà lo spunto per rivolgere una domanda all'Assessore sulla carne.
Mucca pazza.
Ho letto la scorsa settimana di un caso in Lombardia. Cosa stiamo facendo? Non ho voluto presentare subito un'interrogazione perché capisco cosa vuol dire ricoprire la carica di Assessore all'agricoltura, ho ricoperto quella carica per un po' di tempo, poi mi hanno spazzato via.
Comunque, per me è stata una bella esperienza, non rinnego niente di quello che ho fatto.
Ripeto, la scorsa settimana ho letto un caso di mucca pazza in Lombardia. Cosa stiamo facendo? Assessore Taricco, questa è una questione delicata. Io non ho presentato un'interrogazione, non ho voluto allarmare il mondo della produzione perché è già penalizzato, perché lei lo sa meglio di me cosa viene dato all'agricoltore, per cui non ho voluto insistere.
Ripeto, avendole fatte certe cose al suo posto, capisco cosa vuol dire.
Non bisogna sempre privilegiare la comunicazione agli interessi del territorio, qualche volta cerco di privilegiare gli interessi del territorio, quindi gli agricoltori piemontesi. Chiedo di avere una risposta quanto prima, un'informativa nell'interesse di tutti per sapere qual è la situazione reale. Se così fosse, dobbiamo subito attivarci. Abbiamo tutti i mezzi in Regione Piemonte, abbiamo il massimo per prevenire un'eventuale disperazione.
Ritorniamo al nostro caso. Abbiamo nove istituzioni che discutono e adoperano i soldi pubblici per fare promozione dei prodotti agroalimentari.
Assessore Taricco, in questi giorni, ho visto sui pullman una bella pubblicità: "Vicini e genuini. I prodotti del territorio".
Mi domando quale sia il fine di questa pubblicità così costosa e importante su questi pullman, quando poi leggiamo che in Lombardia gli agricoltori adoperano il sistema della vendita diretta dall'agricoltore al consumatore, che lei sta avviando molto bene. Mi auguro che nei prossimi giorni attiveremo anche questi canali con la Regione Piemonte.



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Il famoso paniere della Provincia. Anche lui è stato promotore di queste iniziative importanti.
Allora, mi chiedo se lei riesce a governare questa comunicazione, visto che lei rappresenta l'ente al di sopra...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, la prego di terminare.



SCANDEREBECH Deodato

Riesce a utilizzarla, riesce a pianificarla, visto che la Regione è un ente di programmazione e pianificazione territoriale? Visto che ci sono pochi soldi e la povertà aumenta sempre, dalla povertà passiamo alla miseria, tutti questi soldi dobbiamo spenderli bene facendo attenzione, e lei è un Assessore molto attento.
Quanto costa quell'iniziativa sui pullman che percorrono le strade della città di Torino?



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, per cortesia!



SCANDEREBECH Deodato

Sto parlando di questioni importanti.
Qui a Torino, per esempio, non abbiamo un'enoteca regionale. Avete i distretti, avete tutto, io vado in qualsiasi posto della Provincia di Cuneo, mangio bene, vivo bene e pago poco, consumando i prodotti agroalimentari del Piemonte!



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Scanderebech, la prego di terminare!



SCANDEREBECH Deodato

Possiamo provvedere dal momento in cui Torino è la capitale. Non esiste solo Cuneo, non esiste solo Alessandria, esiste anche Torino. È vero che a Torino non si produce l'arneis, il barolo o il barbaresco, ma Torino è abitata da circa 900 mila abitanti.
Noi abbiamo bisogno di un'Enoteca regionale, perché è bene che parta da Torino la divulgazione e la promozione, perché a Torino c'è la Juve e tutto il resto.



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Una volta c'era la FIAT, facciamo anche l'enoteca regionale, così accontentiamo tutti i turisti.



PRESIDENTE

La FIAT è ancora presente.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Signor Presidente, svolgo una breve dichiarazione di voto.
A nome del Gruppo consiliare del PD, noi voteremo convinti questa legge non solo perché è una nuova normativa che la Regione introduce, di cui condividiamo le finalità, in buona parte dettate dalle modifiche apportate in questi anni, dall'Unione Europea alle politiche di sviluppo rurale, e anche i contenuti, che in buona parte riprendono, anche attraverso la concertazione che l'Assessorato ha tenuto con tutto il grande sistema che circola intorno allo sviluppo dei nostri territori - per prime le Province la condivisione di un progetto di sviluppo locale.
Tale progetto ha visto la partecipazione del sistema delle Province delle organizzazioni, delle associazioni e di quei privati che, anche per l'esperienza maturata in questi anni con quei distretti che hanno cominciato a operare sul nostro territorio, hanno saputo apportare alle stesse istituzioni pubbliche che fanno parte dei distretti non solo idee ma, anche in termini di risorse umane ed economiche, quel di più che oggi andiamo a riprendere introducendo in questa legge, come già ricordato dalla collega Motta nella sua relazione, il sistema dei GAL. Si tratta di una realtà che, in questi anni, ha saputo proporsi sui territori come interlocutore non solo del pubblico, inserendosi in questo sistema di partenariato pubblico-privato.
Quindi, collega Guida, sono motivazioni che vanno esattamente nella direzione opposta alla frammentazione che lei ricordava. Quest'ultimo è sicuramente un problema che abbiamo visto evidenziarsi non solo nel settore agricolo, ma in quello turistico e in tanti altri settori della vita sociale della nostra regione e, più in generale, del nostro paese.
Credo, invece, che questa legge vada proprio nella direzione opposta facendo in modo che gli attori che oggi operano sul territorio in modo anche un po' slegato, come lei ricordava, possano trovare quel momento di sintesi attraverso il distretto rurale. Poi, il fatto che più territori, o lo stesso territorio, possano appartenere a più distretti non lo vedrei come un momento di frammentazione, ma piuttosto come un momento di opportunità per gli stessi territori, per valorizzare appieno le proprie risorse, che non sono rappresentate solo dalle produzioni alimentari, ma dal sistema delle produzioni di qualità, come dice lo stesso testo: "Distretto di qualità del proprio territorio".
Pertanto, esprimiamo un sì convinto per l'approvazione di questa legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per dichiarazione di voto.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, come abbiamo dimostrato durante la discussione della legge, soprattutto con il voto sui singoli articoli, noi esprimeremo un voto favorevole rispetto a questo disegno di legge, però svolgendo qualche riflessione.
Condividiamo le finalità e gli obiettivi che la legge individua ritenendo fondamentale il sistema dei distretti, che, come dicevamo in apertura, vale nel mondo dei distretti rurali o dell'agroalimentare di qualità come nell'impresa manifatturiera o artigiana. Crediamo che i distretti siano un valore aggiunto per i singoli produttori proprio perch sanno fare sistema.
Da questo punto di vista, mantenendo le prerogative delle leggi esistenti e, in qualche modo, innovando con alcuni articoli di legge la possibilità di costituzione di altri distretti, con il concerto di tutti gli Enti locali come delle realtà professionali, agricole, commerciali turistiche e quant'altro, abbiamo inserito, almeno da un punto di vista normativo, gli strumenti per far sì che i distretti funzionino.
Due aspetti saranno però fondamentali. Il primo - come dicevamo intervenendo sull'articolo 21 - è quello economico - vale per i distretti rurali, ma per qualsiasi altro aspetto. Possiamo fare la migliore legge possibile, ma, se questa non ha risorse, né nei fondi del PSR n relativamente a quelli di funzionamento, con difficoltà riuscirà a funzionare.
Per quanto riguarda l'altro aspetto, che sarà assolutamente importante ai fini del funzionamento, se è vero che le Province dovranno essere i soggetti capofila, sarà altrettanto importante il sostegno e la regia che in qualche modo, la Regione dovrà dare, perché sarà molto più semplice anche se non facilissimo, redigere - dal punto di vista delle parole da scrivere - i Piani di distretto, che di norma sono assolutamente puntuali relativamente agli obiettivi da raggiungere, che non l'attuazione.
Pertanto, noi esprimiamo un voto favorevole al disegno di legge, per i motivi che abbiamo detto. Mi permetto di dire che, certamente, è una legge che più di altre andrà verificata rispetto all'azione che tutti i soggetti dalla Regione alle Province, alle realtà imprenditoriali, siano esse agricole, artigiane, turistiche, commerciali, insomma, quelle individuate all'interno della legge, andranno a svolgere.
Certamente avremo la clausola valutativa fra tre anni, ma è ovvio, non fosse altro perché devono presentare una relazione annuale. Quindi, avremo la possibilità di verificare il funzionamento, al di là della verifica in Commissione. E questo lo si vede nel concreto, con il miglioramento o l'aumento della produzione o della qualità di produzione, quindi un maggiore incasso per i soggetti che producono.
Quindi, come abbiamo già detto, il nostro voto è favorevole, più che rispetto ad altre leggi, con una verifica da fare nel corso degli anni a venire.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Come Gruppo della Lega abbiamo votato a favore di quasi tutti gli articoli sul disegno di legge avente per oggetto "Individuazione istituzione e disciplina dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità". Infatti crediamo fortemente che la nostra agricoltura debba e possa battersi su prodotti di qualità per contrastare la concorrenza che arriva da Paesi terzi o anche da altri Paesi europei dove spesso, grazie a leggi troppo permissive, si lasciano utilizzare in alcuni casi pesticidi ed in altri casi sementi OGM, che invece nel nostro Piemonte non sono concessi né come pesticidi né come sementi o piante nate da semi OGM.
Crediamo fortemente che la nostra agricoltura merita di essere più conosciuta nell'ambito dell'Europa e nel resto del mondo, che i nostri bambini e le nostre famiglie debbano essere educate a scegliere, quando possono, prodotti di elevato standard di qualità, non solo dal punto di vista del gusto, ma anche dal punto di vista della qualità sanitaria dei prodotti.
Il fatto di istituire i distretti agroalimentari di qualità non può che andare nella direzione di migliorare e pubblicizzare le produzioni unificare i produttori per essere insieme più forti sul mercato, che ogni giorno è più difficile.
Siamo anche contenti che l'Assessore abbia fatto quel passo in avanti indicando già in legge l'istituzione di un primo pacchetto dei distretti perché siamo certi che con una valutazione più adeguata potranno essere molti di più e in più province, rispetto a quelle viste in un primo tempo i Comuni che possono vantarsi di avere qualità agroalimentari tali - come il caso della frutta - da potere essere inseriti in questi distretti e in questi elenchi di comuni che faranno parte dei distretti.
La stessa cosa varrà per quanto ci riguarda chiaramente per tutti gli altri distretti.
È sicuramente un segno di interesse da parte della Giunta e del Consiglio, visto come sono andati i voti nei confronti dei nostri agricoltori, massacrati sempre di più dalla concorrenza dei Paesi terzi e non solo da problemi interni nostri.
Parlo, ad esempio, di quello che è successo nella Provincia di Alessandria in particolare e marginalmente in quella di Asti, con la chiusura dello zuccherificio di Casalgirola, che è vero che si trovava in territorio lombardo, ma che consumava un quantitativo enorme di barbabietole da zucchero prodotte in Piemonte, in particolare nelle Province di Alessandria ed Asti. Si tratta di una realtà che è stata seriamente danneggiata, perché era un'attività agricola abbastanza redditizia. Bisogna sostituire questi prodotti e non lo si può fare solo con prodotti classici come grano o mais; lo si può e si deve fare dove possibile, dove il terreno lo permette, anche con prodotti di orticoltura oppure di frutticoltura che possono dare una buona resa se ben coltivati e poi ben venduti sul mercato.
Quindi, anche il nostro voto finale sarà favorevole.



PRESIDENTE

Comunico che in coda al titolo del disegno di legge occorre aggiungere in ossequio alle normative sulla tecnica legislativa, le parole "e modifiche della legge regionale n. 37 del 1980", che è una legge concernente le enoteche regionali.
Pertanto, resta inteso che il titolo è così integrato.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo al punto 4) all'o.d.g. che reca: "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per la seguente nomina:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 394: "Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino (articolo 12, comma 1, Statuto della Fondazione) - Collegio dei Revisori dei Conti - designazione di un membro effettivo"


PRESIDENTE

Il Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 12 dello Statuto della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, deve procedere congiuntamente alla Provincia e al Comune alla designazione di un membro effettivo del Collegio dei Revisori dei Conti della Fondazione stessa.
Successivamente alla designazione da parte del Consiglio regionale, la Provincia e il Comune di Torino procederanno all'adozione di un nominativo.



PRESIDENTE

Si tratta quindi di tre atti distinti che devono essere in qualche modo congiunti perché devono individuare lo stesso nominativo.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Nomino scrutatori i Consiglieri Dalmasso e Guida.
Prego la Consigliera Segretaria Spinosa di procedere alla votazione.



(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

In attesa dei risultati dello spoglio delle schede, possiamo procedere con il punto successivo all'o.d.g., la proposta di deliberazione n. 389.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento al rinvio dell'esame della proposta di deliberazione n. 389, inerente a "Legge regionale n. 23 del 10 dicembre 2007 'Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata'. Linee programmatiche di intervento e azioni prioritarie"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Le ricordo che non con il sottoscritto, ma con il Consiglio, oltre che con il collega Guida, si era preso l'impegno di votare l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Assolutamente, collega Vignale.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Ricollegandomi a quanto diceva il collega Vignale, si era preso un impegno per quanto attiene l'ordine del giorno presentato dal collega Guida.
Mi sembra che la proposta di deliberazione sulla sicurezza, benché sia uscita dalla Commissione nottetempo grazie alle capacità, di cui non dubitavamo, dell'Assessore Ricca, meriterebbe un discussione più accurata di quella che le si sta dedicando alle ore 18.21 di un martedì pomeriggio.
Dopodiché, se insistete, ne discutiamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Naturalmente stiamo per mantenere l'impegno che ci eravamo assunti di votare l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Rabino e altri, e sicuramente lo faremo nel corso della seduta.
Chiedo se l'opposizione è disponibile ad affrontare la proposta di deliberazione n. 389. In Commissione, per chi l'ha seguita, la discussione si è svolta e il provvedimento è stata licenziato con voto unanime. Non voglio assolutamente che il Consiglio la approvi senza discuterla, ma proprio perché abbiamo lavorato in Commissione ed è stata una discussione approfondita, pensavo che la si potesse approvare in poco tempo.
A quel punto, potremo votare l'ordine del giorno, come ci eravamo impegnati a fare prima della conclusione della legge sui distretti rurali e agroalimentari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Non pongo pregiudiziali, però volevo solo far presente al collega Muliere che, da parte del sottoscritto e del mio Gruppo, non c'è la minima intenzione di andare a perdere del tempo in Commissione su un questione così importante, che peraltro in Commissione è "scivolata" molto bene e senza ostruzionismi.
Volevo invece sottolineare che in quest'ambito particolare, ossia in Consiglio regionale, mi piacerebbe dare il mio apporto e il mio contributo su una materia così importante.
Preannuncio che oggi ho presentato un'interrogazione - e potevo benissimo presentare in Aula un emendamento in merito - con la quale chiedo che anche l'esercito usufruisca degli stessi vantaggi di cui hanno usufruito fino ad oggi le altre Forze dell'Ordine per l'uso dei servizi pubblici in Piemonte.
Ci teniamo un po' tutti a questo provvedimento, ma non mi sembra che questo sia l'orario giusto per terminarne l'esame. Mi piacerebbe che su questo tema, magari convocando un altro Consiglio, ci fosse maggiore attenzione, e che tutti potessimo veramente esprimerci.
Se è il caso, la mia interrogazione urgente si può trasformare in un emendamento, ma non voglio pregiudicare l'esito di questa proposta di deliberazione. Ripeto, non c'è da parte mia la benché minima volontà di perdere del tempo. L'ho dimostrato in occasione del disegno di legge precedente, quanto potevo presentare diversi emendamenti, ma non è stata questa la posizione del sottoscritto. Tuttavia, penso che convenga nell'interesse dell'Aula e della legge, rimandarne l'esame alla prossima seduta.
Detto questo, non aggiungo più altro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Ripeto quello che ho già detto prima.
Se si vuole discutere la proposta di deliberazione 389, la si discute.
Per quanto riguarda il mio Gruppo, non prendo impegni che la discussione finisca entro le 20. Pur prendendo atto, anzi a maggior ragione, che la Commissione, immagino nei primi giorni di settembre, l'abbia deliberata all'unanimità, ritengo, dato il tema, che molti colleghi vorranno intervenire su questa applicazione della legge regionale sulla sicurezza, e mi sembra anche più dignitoso per il neo Assessore Ricca. Dopodich scegliete solamente l'ordine dei lavori. Non è detto che questa discussione finisca alle ore 20.
Se volete, la si può prolungare fino alle 21 o alle 22. So che il collega Clement è molto favorevole a prolungare la discussione anche fino alle 22.30 o all'ora che serve.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Signor Presidente, ci tenevo a chiarire che l'ordine del giorno di cui abbiamo chiesto la discussione oggi ha come primo firmatario il collega Rabino. Noi abbiamo partecipato come tanti perché c'era un'impellenza, nel senso che ho detto prima. Una delegazione delle Province piemontesi presenterà formale richiesta la settimana prossima - credo lunedì o martedì al Governo per ottenere quello che l'ordine del giorno chiede, ma il primo firmatario è il Consigliere Rabino, a cui diamo atto di avere organizzato l'incontro a Neive e di avere tenuto in piedi questo argomento.
Ci tenevo a dirlo, perché sembra quasi che il problema sia mio e che sia stato il sottoscritto a richiamare la questione.
Invece, relativamente all'altra questione inerente alla delibera sulla sicurezza integrata, l'Assessore sa che l'argomento è delicato e che comunque, richiederà un certo dibattito. Spetta a voi decidere se questo dibattito debba essere frettoloso o addirittura difficile, oppure un dibattito aperto sul quale cercare di far convergere il voto della maggior parte dei Consiglieri di questa Assemblea.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio, Assessore alla promozione della sicurezza

Avendo partecipato alla riunione dei Capigruppo di mercoledì scorso e avendo raccolto, così come era stato in Commissione, il consenso, anzi, la sottolineatura dell'urgenza di questo provvedimento, essendo lo stesso stato licenziato all'unanimità di coloro che erano presenti in Commissione mi ero un po' convinto che nella giornata odierna si potesse portarlo ad approvazione. Se ricordo bene, nel dibattito svoltosi in Commissione tutti gli intervenuti, sia di maggioranza che di opposizione, avevano sottolineato l'esigenza di rendere il provvedimento quanto prima operativo per non correre il rischio che avvenisse quanto verificatosi nel 2007 quando il trasferimento dei fondi era avvenuto solo nei confronti del Comune di Torino e non della restante parte del territorio piemontese.
Sottolineo ancora l'urgenza e la necessità di approvare in tempi rapidi questo provvedimento, per consentire l'impegno delle risorse disponibili a bilancio, che sono intorno ai quattro milioni di euro, e rendere operativi i progetti, avviando i bandi per la loro presentazione da parte dei Comuni e delle Province.
Mi rendo conto che, giunti a quest'ora, non si raccolga un clima di ampio consenso al dibattito di questa sera. Pertanto, auspico che nella riunione dei Capigruppo di domani si inserisca questo argomento nella seduta della settimana prossima quale primo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ritengo che la soluzione prospettata dall'Assessore Ricca possa consentire un esame non immediato, comunque celere, della proposta di deliberazione n. 389.


Argomento: Calamità naturali

Ordine del giorno n. 1067 dei Consiglieri Rabino, Bizjak, Buquicchio Burzi, Caracciolo, Cattaneo, Cavallaro, Chieppa, Clement, Cotto, Dutto Guida, Laus, Manolino, Motta, Muliere, Turigliatto e Vignale, inerente a "Residui alluvionali" (Inversione punto all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Il Consigliere Guida ha richiesto di anticipare l'esame dell'ordine del giorno n. 1067, di cui al punto 10) all'o.d.g.
Se non vi sono obiezioni, consideriamo accolta tale richiesta di inversione all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'inversione all'o.d.g.)


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 4) all'o.d.g. che reca: "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti.
Proposta di deliberazione n. 394: "Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino (articolo 12, comma 1, Statuto della Fondazione) - Collegio dei Revisori dei Conti - designazione di un membro effettivo". (Divenuta Deliberazione del Consiglio regionale n. 214 - 40970 del 30 settembre 2008) Proclamo designato, in seno al Collegio dei Revisori dei Conti della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, quale membro effettivo il signor Claudio Saracco, proponendolo al Sindaco di Torino e al Presidente della Provincia di Torino affinché procedano, congiuntamente alla Regione, ad analoga designazione, adottando gli atti di propria competenza.
Resta inteso che la designazione avrà effetto solo se sarà accompagnata da analoghe designazioni ad opera del Sindaco di Torino e del Presidente della Provincia di Torino.


Argomento: Calamità naturali

Esame ordine del giorno n. 1067 dei Consiglieri Rabino, Bizjak, Buquicchio Burzi, Caracciolo, Cattaneo, Cavallaro, Chieppa, Clement, Cotto, Dutto Guida, Laus, Manolino, Motta, Muliere, Turigliatto e Vignale, inerente a "Residui alluvionali"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1067, di cui al punto 10) all'o.d.g.
Prego i commessi di distribuire il testo.
Subito dopo procederemo con l'esame dell'ordine del giorno...



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Nicotra, era il primo ordine del giorno di cui era stata chiesta l'inversione; subito dopo è stata chiesta da lei l'inversione.
Chiaramente, metteremo in votazione anche l'ordine del giorno n. 717 presentato dal collega Nicotra.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1067, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale premesso che giovedì 18 settembre 2008 si sono incontrati nel Municipio di Neive gli amministratori dei Comuni delle Langhe e del Roero che hanno restituito allo Stato le somme residue dei finanziamenti erogati per la copertura dei danni subiti da privati nel corso dell'alluvione del 5 e 6 novembre 1994 prima che la Legge Finanziaria 2007 (L. 244/24.12.2007), attraverso un apposito comma (art. 2 c. 14), stabilisse che quei fondi non dovevano più essere resi al Ministero del Tesoro considerato che gli amministratori convenuti hanno sottolineato l'importanza per i Comuni, specie in un periodo di grandi ristrettezze finanziarie e difficoltà amministrative come l'attuale, di poter rientrare in possesso di quanto diligentemente restituito allo Stato in modo che molte piccole realtà potrebbero risolvere problemi ai quali oggi non sono in grado di dare una risposta concreta valutato che la richiesta di poter tornare in possesso di quanto diligentemente restituito si basa su un comma (art. 2 c. 14) di una Legge dello Stato qual è la Legge Finanziaria (L. 44/24.12.2007), che in quanto tale deve essere applicata in modo uniforme a tutti i soggetti interessati preso atto che gli amministratori dei Comuni delle Langhe e del Roero interessati alla restituzione dei residui dei finanziamenti erogati per la copertura dei danni subiti da privati nel corso dell'alluvione del 5 e 6 novembre 1994 confidano possa essere trovata una soluzione idonea a far rientrare quanto è stato restituito a Roma, secondo quanto sancito dall'apposito comma nella Legge Finanziaria 2007 invita la Giunta Regionale a farsi promotore presso le sedi competenti di tutte le iniziative ritenute idonee a promuovere la promulgazione di un provvedimento a favore di tutte quelle realtà locali che a suo tempo hanno osservato diligentemente le disposizioni ministeriali e prefettizie e che oggi non vogliono essere penalizzate dal loro "virtuosismo" amministrativo eventualmente anche attraverso la sollecitazione dei parlamentari eletti in Piemonte affinché intervengano tempestivamente in sede nazionale".
Il Consiglio approva.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Inversione all'o.d.g. ed esame ordine del giorno n. 717 del Consigliere Nicotra, inerente a "Autodenuncia e rimborso dei danni provocati dai propri figli"


PRESIDENTE

È stato richiesto l'esame dell'ordine del giorno n. 717, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Se non vi sono obiezioni, consideriamo accolta tale richiesta di inversione all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Esaminiamo pertanto l'ordine del giorno n. 717.
Prego i commessi di distribuire il testo dell'ordine del giorno ai Consiglieri.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Intervengo non soltanto per la forma, ma per la sostanza.
Siccome questo ordine del giorno richiede un impegno della Giunta e il collega Nicotra è un elemento dei Gruppi di opposizione, noi ci terremmo a conoscere cosa pensa la Giunta di questo ordine del giorno; così, quando non rispetta gli impegni, sappiamo anche con chi prendercela.
Cosa pensa la Giunta di questo ordine del giorno, prima che noi si possa procedere al voto?



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, se la Giunta intende interloquire, ha la possibilità di farlo.
Personalmente, come Presidente di quest'Assemblea, trovo un po' curioso che la Giunta regionale si esprima su atti che danno indicazioni e indirizzi ad essa stessa, che, in qualche modo, esprimono la volontà del Consiglio a cui la Giunta, in base alla ripartizione delle competenze dovrebbe adeguarsi.
Comunque, se la Giunta regionale intende esprimersi, l'Assessore Ricca è presente.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Signor Presidente, trovo un po' curioso, anche se siamo a fine seduta che la Giunta sia rappresentata da un solo Assessore, per quanto autorevole, che ringrazio e che gode anche della mia stima personale.
Presidente, se lei trova curioso quanto domandato dal Consigliere Burzi, che ritengo assolutamente legittimo e sensato, mi sembra assai curioso che in questo momento la Giunta sia così poco rispettosa del Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

D'accordo che sono le ore 18.37, però, quando voto voglio capire cosa voto, di solito, almeno ci provo.
Vorrei sapere cosa significa che la Giunta, con questo ordine del giorno, viene da noi impegnata ad attribuire alle famiglie coinvolte il giusto riconoscimento per l'esemplare gesto. Avendo pagato per quanto i figli hanno rotto, qual è il giusto riconoscimento che dovremmo dare per questo normale gesto?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Signor Presidente, vorrei ricordare che questo fatto si è verificato oltre un anno fa. I genitori stessi, quando hanno saputo dai figli quanto avevano compiuto, hanno portato i figli, hanno denunciato il caso, hanno riparato il danno, semplicemente questo.
Non è detto che questo discorso debba essere condiviso da alcuni, da tutti o da molti, ma, in periodi in cui non è una cosa molto normale, il fatto che la Giunta, il Presidente o l'Assessore - non so bene chi provveda ad un attestato di riconoscimento a questi genitori mi sembra un gesto buono.
Non la pensiamo così, ma non è un problema: lo ritiriamo e finisce il discorso!



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 717, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale appreso dagli organi di stampa che un gruppo di genitori del Comune di Colleretto Castelnuovo si sono autodenunciati e hanno risarcito i danni provocati dai propri figli all'opera di Maria Teresa Rosa sita nella piazza del paese tenuto conto del senso civico dimostrato dai genitori che prontamente hanno provveduto a risarcire le spese per il restauro delle statue ritenuta l'iniziativa lodevole esprime il proprio apprezzamento per l'esempio civico che, nell'occasione, è stato fornito a tutti i cittadini impegna la Giunta regionale ad attribuire alle famiglie coinvolte il giusto riconoscimento per l'esemplare gesto ad adottare ogni iniziativa utile per far conoscere ai giovani l'importanza e il valore delle opere artistiche".
Il Consiglio non approva.
Penso di poter interpretare il sentimento del Consiglio dicendo che affronteremo in sede di Ufficio di Presidenza la questione per capire se sia possibile esprimere comunque alle famiglie, per lo meno direttamente come Consiglio, un sentimen to di apprezzamento per il senso civico che hanno dimostrato autodenuciandosi, quindi non facendo cadere completamente quello che era l'intento e la base della proposta del collega Nicotra, anche alla luce delle osservazioni della Consigliera Pozzi.
Mi pare infatti che le due posizioni non fossero così antitetiche.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.41)



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