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Dettaglio seduta n.361 del 24/09/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIACRISTINA



(Alle ore 10.00 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.37)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Caramella, Comella e Robotti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Deambrogio, di una comunicazione della Giunta regionale in merito al ricorso presentato da alcune Regioni sulla legge n. 133 del 6 agosto 2008, inerente a "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria"

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Tossicodipendenza

Richiesta, da parte del Consigliere Chieppa, di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 801 dei Consiglieri Chieppa, Spinosa, Dalmasso Bossuto, Robotti, Buquicchio e Cavallaro, inerente a "Istituzione narcosale sul territorio regionale"

Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Richiesta, da parte del Consigliere Rabino, di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1067 dei Consiglieri Rabino, Bizjak, Cattaneo Laus, Muliere, Motta, Caracciolo, Manolino, Chieppa, Clement, Buquicchio Turigliatto, Burzi, Cotto, Guida, Dutto, Cavallaro e Vignale, inerente a "Residui alluvionali"

Argomento: Associazioni intercomunali

Richiesta, da parte del Consigliere Reschigna, di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1068 dei Consiglieri Reschigna, Cotto e Leardi inerente a "Forme associative comunali"

Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Vignale, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente al bilancio della sanità


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente. Sono contento che sia presente la Giunta, nella persona dell'Assessore Peveraro, anche se, in ogni caso, ci sono i colleghi e quello che sto per dire è rivolto anche a loro.
Come molti sapranno, il 6 agosto di quest'anno il Governo ha emanato una legge con la quale, all'articolo 23 bis, si stravolgono le modalità di affidamento dei servizi pubblici locali. Questo, in modo particolare, per quanto riguarda energia, rifiuti e acqua, cioè si cancella la possibilità dell'affidamento diretto. Entro sei mesi, prorogabili di altri sei, il Governo dovrebbe emanare un regolamento attuativo per arrivare alla procedura di gara ad evidenza pubblica.
Il termine massimo, in ogni caso, dovrebbe essere il 31 dicembre 2010.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, collega Deambrogio, ma c'era rumore alle sue spalle e non siamo riusciti a cogliere il riferimento alla legge.



DEAMBROGIO Alberto

la legge n. 133 del 6 agosto 2008, articolo 23 bis; comunque, i dettagli si possono vedere in seguito.
Ritengo che questa norma sia anticostituzionale, perché il Governo interviene in modo coercitivo su una materia che considero concorrente quindi non esclusiva del Governo nazionale. Inoltre, viola anche una sentenza della Corte di Giustizia europea del 1999, relativa al caso Teckal, in tema di servizi pubblici, la quale stabiliva che, quando una società o un'azienda sia configurabile come ente strumentale dell'Ente locale e realizzi la parte più importante della propria attività con l'Ente controllante, non esiste una condizione di concorrenza. È legittimo quindi, l'affidamento diretto.
In tale quadro, la legge 133/2008, emanata dal Governo Berlusconi viola le competenze concorrenti, per quanto riguarda le Regioni, i trattati e le direttive europee.
Con queste considerazioni, la Regione Liguria si sta apprestando ad approvare una norma sulla costituzione degli ambiti territoriali ottimali (ATO), in applicazione di una norma nazionale, la n. 152, riguardante le direttive ambientali, che non esclude l'affidamento diretto.
Contemporaneamente, a quanto mi consta, la Regione Liguria, in accordo con le Regioni Emilia Romagna e Toscana, sta lavorando per procedere in ricorso presso la Corte Costituzionale, contro questa legge e questo articolo.
Dopo questa comunicazione, cercherò di lavorare con atti formali anche con gli altri colleghi che lo vorranno fare. Tuttavia, rispetto alla normativa riguardante gli ATO, visto che è presente la Giunta, che i tempi per il ricorso sono molto stretti e che altre Regioni - non ultima la Liguria, con la quale abbiamo buoni rapporti - stanno lavorando in questo senso, chiedo formalmente che anche la Regione Piemonte valuti attentamente il ricorso presentato alla Corte Costituzionale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Deambrogio. Siamo in grado di fornire - mi diceva il Segretario Generale - anche il documento del Servizio Studi, che è in grado di valutare e sostenere questa riflessione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.
Collega, le chiedo di silenziare il cellulare, in modo da non essere disturbato nel corso del suo intervento, perché prima è suonato...



CHIEPPA Vincenzo

La ringrazio molto, Presidente, per la sua attenzione nei miei confronti.
Ovviamente, mi associo a quanto diceva il Consigliere Deambrogio. Mi pare cosa giusta: il tema della gestione dei servizi pubblici locali sarà uno dei punti all'o.d.g., quindi mi associo alla richiesta avanzata alla Giunta di approfondire e valutare il ricorso alla Corte Costituzionale su quel tema, rispetto alla legge in oggetto.
Seconda questione, Presidente: non so se oggi, dopo le dichiarazioni di voto e il voto sull'assestamento di bilancio ci sarà ancora del tempo, ma chiedo l'iscrizione di un nostro ordine del giorno, che è più di un anno...



PRESIDENTE

Per cortesia, prego davvero tutti i Consiglieri di spegnere i cellulari, perché se suonano 63 cellulari sembrerà il Concerto di Capodanno, non il Consiglio regionale!



CHIEPPA Vincenzo

Dicevo, Presidente - e concludo - che da più di un anno abbiamo presentato un ordine del giorno riguardante un tema importantissimo: quello di definire una politica sul piano locale, rispetto al tema delle tossicodipendenze sul nostro territorio.
un'emergenza che spesso ritorna, non solo sui media, ma che anche i cittadini avvertono. È una nostra proposta che intenderemmo discutere e di cui chiediamo l'iscrizione all'o.d.g.
Ovviamente, il tema è quello dell'istituzione dei luoghi protetti per i tossicodipendenti sul territorio regionale, un tema che sta angosciando gran parte delle nostre città.
L'intervento dei militari sul nostro territorio ha semplicemente spostato il problema in zone più densamente abitate, e ritengo che non possiamo far finta di non vedere che esiste un problema serio e che c'è la necessità di risposte coraggiose.
Chiedo, quindi, l'iscrizione all'o.d.g. di quella proposta e possibilmente la discussione e il voto, subito dopo la chiusura dell'assestamento di bilancio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Chieppa. Non siamo nella condizione di iscriverlo perché mancano i requisiti numerici (42 Consiglieri) richiesti ai sensi del Regolamento, però, se vi è il consenso dei colleghi Consiglieri, si potrà iscrivere e votarlo nel corso della seduta.
Con molta sollecitudine, seguiremo l'istanza che da lei proviene.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rabino; ne ha facoltà.



RABINO Mariano

Grazie, Presidente. Parimenti, propongo l'iscrizione all'o.d.g. di questo Consiglio regionale dell'ordine del giorno che ho presentato ieri in data 23 settembre 2008, alle ore 16.04, e relativo al tema del recupero dei residui alluvionali.
Come molti colleghi Consiglieri sapranno, la finanziaria dello scorso anno ha previsto che i Comuni che non avevano restituito le risorse trasferite dallo Stato, per il ristorno dei danni ai beni privati causati dall'alluvione del 1994, potessero trattenere le risorse.
Molti Comuni, però, nel frattempo avevano restituito diligentemente tali risorse allo Stato, su sollecitazione dello stesso e delle varie Prefetture, e adesso naturalmente reclamano parità di trattamento. Quindi reclamano la restituzione da parte dello Stato di queste risorse.
Chiedo, pertanto, al Consiglio regionale di poter discutere, il più tempestivamente possibile, ed approvare un ordine del giorno che impegna la Giunta a farsi sentire nelle sedi competenti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rabino. Valgono, ovviamente, le stesse riflessioni appena effettuate per la proposta del Consigliere Chieppa: se ci saranno i numeri e il consenso, si potrà arrivare alla votazione agevolmente nel corso della seduta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Signor Presidente, insieme alla Vicepresidente Cotto abbiamo depositato un ordine del giorno emerso durante la discussione di lunedì scorso in VIII Commissione, che riguarda la richiesta di proroga del termine del 30 settembre circa l'obbligo, nei confronti dei Comuni, di optare per un'unica forma associativa a cui partecipare.
una richiesta che ha presentato l'ANCI a livello nazionale, per cui ne chiederemmo l'iscrizione all'o.d.g.



PRESIDENTE

Anche in questo caso ci regoliamo di conseguenza.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Replico una richiesta già avanzata ma, non avendo avuto risposte in merito, essendoci stato anche un fraintendimento relativamente a quella che era stata la Conferenza dei Capigruppo della scorsa settimana, ripropongo il tema.
Avevo chiesto - e lo sottolineo anche alla presenza del Vicepresidente non soltanto perché rappresenta la Giunta, ma per le deleghe che ha - che sarebbe stata opportuna, al di là di un'analisi in IV Commissione, così come sempre avviene, una comunicazione in Aula in merito al bilancio della sanità.
Entreremo nel merito quando ci sarà la comunicazione, ma rimango alle dichiarazioni del Vicepresidente nel Consiglio della scorsa settimana quando disse: "Per la prima volta, quest'anno copriremo il deficit della sanità".
Guardando la seconda trimestrale, sappiamo che oggi abbiamo un passivo di 145 milioni, crediamo - ci possiamo sbagliare - che sia verosimile che al 31/12, il deficit supererà i 180 milioni. Ripeto, ci possiamo sbagliare ma sarebbe singolare.
Se uno prendesse le trimestrali dal 2005 ad oggi verificherebbe che c'è quasi una moltiplicazione per 3,5 perché nell'ultimo trimestre solitamente, il deficit è più contratto, noi crediamo perché i pagamenti slittano a gennaio. Infatti il primo trimestre sulla sanità è sempre il più pesante.
Entreremo nel dettaglio quando vi sarà la comunicazione. Credo su questo sia opportuno fare una comunicazione. Perché la chiediamo in Consiglio e non in Commissione? Perché in Consiglio il Vicepresidente ha fatto una dichiarazione importante, perché è importante il fatto che si chiuda il deficit sulla sanità nell'anno in corso e non si trascini negli anni.
Ripeto, su questo sarebbe opportuno fare una comunicazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Ieri ho dato una risposta interlocutoria in relazione al fatto che non avevo ben inteso quali erano i termini della questione posta. Ora mi sono chiarissimi.
Nel Consiglio di martedì prepareremo, con l'Assessore Artesio, una risposta alla richiesta di puntualizzazione circa l'andamento del bilancio della sanità nel corso del 2008 e a come le proiezioni e le previsioni per la chiusura si confrontano rispetto a quell'ipotesi di 180 milioni, che è la copertura che abbiamo iscritto nel bilancio 2008.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento disegno di legge n. 554, inerente a "Assestamento bilancio di previsione, per l'anno finanziario 2008 e relativi disposizioni finanziarie" (ordini del giorno n. 1043 e 1058 collegati)


PRESIDENTE

Procediamo esaminando il disegno di legge n. 554, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta di ieri sono stati esaminati gli emendamenti all'articolo 26, quindi l'esame dell'articolato è concluso. Procediamo con le dichiarazioni di voto.
Comunico che il Consigliere Leo ha proceduto al ritiro dell'ordine del giorno n. 1059, di cui è cofirmatario il Consigliere Burzi e di cui era stato chiesto il collegamento con l'assestamento di bilancio. L'ordine del giorno è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Ci sono Consiglieri che intendono intervenire per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

In merito al bilancio, prima faccio una considerazione che non riguarda la valutazione relativamente alle dichiarazioni di voto.
In sede di I Commissione il Vicepresidente ricorderà che venne votato un ordine del giorno - non si poteva presentare un emendamento - che impegnava la Giunta a stanziare 150 dei 300 milioni di euro che sono stati inseriti nell'assestamento, per la copertura del bilancio.
Vi è anche stato un impegno da parte del Vicepresidente ad una copertura addirittura superiore (180 milioni) a quella richiesta nell'ordine del giorno, che prevedeva 150 milioni.
Noi riteniamo che non si debba ripresentare in Aula, essendoci stato un impegno politico da parte del Vicepresidente.



PRESIDENTE

In dichiarazione di voto non potremmo farlo, ma visto che è stato posto un quesito, la parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Per un chiarimento e per ricostruire perché è passato un po' di tempo c'è stata la pausa estiva.
In realtà - chiedo conferma anche al Presidente della I Commissione non abbiamo recepito l'ordine del giorno, abbiamo recepito un emendamento che ha corretto il patto di bilancio, portando a 180 milioni di euro la quota di copertura del disavanzo della sanità. Posso assicurare che è così.
Era una quota indistinta. Abbiamo trasferito 105 milioni - in realtà erano solo 75 quelli destinati alla copertura nella fase di predisposizione dell'assestamento - e sono diventati 180 con il trasferimento di 105 milioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Vignale, ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Non ricordavo neanch'io. Ieri è stato verificato che l'ordine del giorno venne votato dalla Commissione, ma non importa. C'è un dato: non si poté presentare un emendamento da parte dei Gruppi consiliari perché i Gruppi consiliari, come il Vicepresidente sa bene, non possono fare un emendamento interno ai capitoli, ma lo possono fare solo relativamente alle UPB. A noi interessa che ci sia l'impegno politico preso in Aula.
Veniamo alle valutazioni sull'assestamento. Il voto che il nostro Gruppo consiliare esprimerà sull'assestamento di bilancio sarà negativo.
Questo non solo e non tanto per una modalità che avviene in quasi tutti i consessi, in cui sui documenti di bilancio l'opposizione esprime un giudizio negativo. Non farò neanche una considerazione di carattere generale sull'impianto di bilancio che, ovviamente, non condividiamo avendo già espresso un voto negativo ad aprile.
Crediamo che quest'assestamento peggiori un bilancio di per sé non condivisibile, ma indichiamo alcune delle motivazioni, che peraltro abbiamo già ricordato nella giornata di ieri con la presentazione di alcuni emendamenti.
Questo documento di bilancio riduce in modo consistente i fondi su tre settori che fanno parte di due singole Direzioni, Politiche sociali e Istruzione e Lavoro. In merito all'Istruzione c'è un taglio di circa 15 milioni rispetto alle quote per dare un contributo alle famiglie con figli che frequentano la scuola pubblica. Riteniamo questo taglio singolare, in quanto presentato da una maggioranza di centrosinistra. Come riteniamo singolare che una maggioranza di centrosinistra, al di là dello storico degli ultimi tre anni, che può essere un dato che nella scrittura di un assestamento si utilizza in modo corretto, per non dire anche anomalo, ma soprattutto non condivisibile, il fatto che venga ridotto in modo consistente anche il capitolo relativo alle politiche sociali.
Noi sappiamo che la nostra Regione, unitamente a molte altre Regioni italiane, sta vivendo un momento di profonda crisi economica. Allora, tanto sul lavoro quanto sulle politiche di sostegno alle fasce sociali meno abbienti, ma non solo, sarebbe stato necessario mantenere i fondi che per lo meno avevamo stanziato nell'assestamento di bilancio.
Rilevo che, negli anni passati, spesso l'assestamento di bilancio ha corretto in termini positivi lo stanziamento del bilancio previsionale.
Questi due aspetti sono certamente - ne citiamo due - quelli che riteniamo peggiori rispetto a questo documento e anche non in linea con il documento programmatico che questa Giunta ha presentato al Consiglio.
Vi è poi - lo abbiamo più volte ricordato - un altro dato di carattere generale che riguarda l'indebitamento che questo bilancio garantisce.
ovvio che la Giunta utilizza - non è una responsabilità della Giunta - una legge nazionale alquanto strana, che, correttamente, per quanto riguarda gli Enti locali prevede la verifica del Patto di stabilità al momento della predisposizione dei bilanci di previsione, invece, per quanto concerne le Regioni, prevede la verifica del Patto di stabilità solo a bilancio consolidato.
Sapendo che ben difficilmente l'Ente Regione intenderà violare il Patto di stabilità, al di là delle polemiche che abbiamo formulato in più di un'occasione fra Programma Operativo, assestamento di bilancio e bilancio di previsione, che riteniamo siano state corrette - lo verificheremo con il documento sul consuntivo del 2008 - abbiamo la certezza che, rispetto al documento che noi stiamo votando, vi sarà una riduzione di circa 800 milioni di euro, cioè che non saranno spesi. Con quale priorità? Dove si andranno a reperire gli 800 milioni? Certo, l'Assessore, in più di un'occasione, ha detto che saranno reperiti rispetto agli Assessorati e alle Direzioni che non spenderanno tutte le risorse. Però, riteniamo che un Consiglio regionale, nel momento in cui vota un documento di bilancio, debba indicare agli Assessorati e alle Direzioni le priorità anche di carattere economico. Quindi, se c'è da apportare un taglio da 800 milioni, dovrebbe occuparsene il Consiglio e non la Giunta, magari con indirizzi che dà singolarmente ai Direttori.
In ultimo, crediamo sia un documento, come molti altri che questa Giunta ha varato, a differenza delle parole pronunciate ieri dall'Assessore rispetto alle spese d'investimento - i documenti futuri li vedremo, ma, ad oggi, questo è un dato inoppugnabile fra le verità di bilancio e le volontà politiche - che, ad oggi, investe troppo poco sugli investimenti, ma utilizza troppa spesa corrente. In questo modo, si grava sui cittadini piemontesi con spese che certamente sono legate ai servizi, ma che in molti casi si sarebbero dovute trasferire agli investimenti per garantire alla nostra regione non solo maggiori infrastrutture, ma anche un volano di rilancio economico, in un momento in cui vi è particolare stagnazione della nostra economia.
Per queste motivazioni e altre che abbiamo manifestato, soprattutto in sede di Commissione, ma anche durante i lavori dell'Aula, il Gruppo di AN esprimerà un voto contrario al documento di assestamento del bilancio.


Argomento: Varie

Saluti agli alunni e insegnanti della Scuola media "S. Pellico" di San Mauro Torinese (TO)


PRESIDENTE

Desidero salutare gli allievi della Scuola media "S. Pellico" di San Mauro Torinese, che sono in visita al Consiglio regionale.
Benvenuti. Siete entrati in aula nel momento della fase terminale della discussione sull'assestamento di bilancio, state assistendo alla fase delle dichiarazioni di voto a cui seguirà il voto finale sull'assestamento.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 554, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2008 e disposizioni finanziarie" (ordini del giorno n. 1043 e 1058 collegati) (seguito)


PRESIDENTE

Per il Gruppo di Forza Italia, ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto sul disegno di legge n. 554 il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Visto che devo fare un intervento, differenzio il voto per poter fare la dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Contiamo sul fatto che poi lo differenzi, collega Leo, vista la sua correttezza.



LEO Giampiero

Astensione anziché voto negativo.



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Mi sono sforzato! Voi che siete riformisti, capite che le cose si fanno a piccoli passi! Presidente Gariglio, ho necessità che mi presti ascolto, perché quanto dirò riguarda la Presidenza del Consiglio.
Insieme al Consigliere Burzi, ieri ho presentato un emendamento e un collegato ordine del giorno. Ringrazio l'Assessore Peveraro per tutte le spiegazioni che ha dato in merito e per l'accoglimento - per quanto riguarda il Comitato 2011,- della nostra richiesta di ripristinare il fondo previsto prima del taglio, perché la Giunta regionale, che chiede più soldi al Governo per l'Assessorato alla cultura, per il 2011, aveva dimezzato il contributo. Non so se i colleghi ne comprendono la coerenza.
Il Consigliere Burzi e io, preoccupati che Città di Torino e Regione facciano bella figura, abbiamo presentato quest'emendamento. Ieri l'Assessore Peveraro ci ha comunicato - lo abbiamo apprezzato molto - poi la collega Cotto ha integrato la comunicazione, che il Consiglio regionale ha destinato una parte dei suoi fondi di avanzo proprio a quest'iniziativa.
corretto, Presidente Gariglio? Vorrei soltanto ricordare che noi abbiamo ritirato l'emendamento e, in questo caso, ritiriamo anche l'ordine del giorno che prevedeva il reintegro dei fondi, a condizione - come diceva l'Assessore Peveraro, che vi lo ha già accettato - che quella parte del nostro emendamento, tra l'altro minima, che prevedeva 200 mila euro per attività culturali nell'ambito del Comitato, sia ricompresa. Ritiriamo l'emendamento perché pensiamo che l'abbiate accolto nella sostanza; l'Assessore Peveraro ci ha detto questo.
Presidente Gariglio, essendo lei altrettanto corretto, anche più di me volevo manifestarglielo pubblicamente, perché ieri era assente. Noi abbiamo accolto con piacere quest'iniziativa del Presidenza del Consiglio, al quale rivolgiamo i nostri complimenti, ma ritiriamo l'emendamento e l'ordine del giorno, intendendo che è accolto in quella minima misura prevista rispetto allo stanziamento che avete fatto.
Presidente Gariglio, intendo correttamente?



PRESIDENTE

Collega Leo, le risponderò al termine del suo intervento.



LEO Giampiero

Benissimo.
Quindi, in questo caso, anche per dimostrare apprezzamento, ringrazio.



PRESIDENTE

Collega Leo, la deliberazione dell'Ufficio di Presidenza, che poi è stata votata dall'Aula, quindi è diventata una deliberazione del Consiglio regionale, che approva la manovra di assestamento sul bilancio del Consiglio regionale per l'esercizio 2008, ha stabilito che sei milioni e 100 mila euro venissero restituiti alla Giunta regionale, con l'indicazione di impegnarli per le attività connesse alle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
Di concerto con l'Assessore Peveraro, che, come sempre, è stato pronto ad interpretare i sentimenti dell'Aula, si è convenuto di destinare quattro milioni a spesa capitale, mentre i due milioni rimanenti sono stati impegnati per la spesa corrente. Quindi, per finanziare tale attività, per la spesa corrente, ci sono due milioni.
Sottolineo, in maniera tale che rimanga a verbale, che la deliberazione dell'Ufficio di Presidenza è strettamente collegata ad un indirizzo dato dalla Consulta regionale per le celebrazioni del Centocinquantenario dell'Unità d'Italia, che è stata istituita dal Consiglio attraverso il disegno di legge regionale in materia.
In quest'atto la Consulta aveva dato indicazioni (recepite puntualmente dall'Assessore Oliva), che suonavano come un invito alla Giunta e al Consiglio regionale, affinché stanziasse per le celebrazioni un monte risorse che consentisse a tutti gli Enti locali rappresentati nella Consulta di poter dare indicazioni al Comitato per le celebrazioni e di poterle dare non solo in astratto, ma in modo da poggiare su fondi concreti.
La deliberazione del Consiglio regionale è strettamente conseguente a quanto emerso in sede di Consulta, quindi le risorse che sono state lì allocate saranno destinate alla celebrazione del Centocinquantenario.
Ovviamente saranno gestite, come ho già detto, dall'Assessorato alla cultura secondo le indicazioni e gli indirizzi che verranno annunciati e stabiliti all'interno della Consulta regionale. In merito, l'Assessore Oliva ha già dato massima disponibilità di collaborazione.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Presidente, vorrei avere dei chiarimenti perché chi male capisce peggio risponde.
Se non ho capito male, il Comitato 2011 e la Consulta sono investite di questo stanziamento con l'Assessorato. L'ordine del giorno, come diceva l'Assessore Peveraro, è recepito nella sua indicazione, cioè nella redazione dell'ordine del giorno che dice...che lo stanziamento della Regione per il Comitato 2011 è reintegrato nella misura di ulteriori 200.0000 euro.



PRESIDENTE

Consigliere Leo, la gestione amministrativa di quella risorsa non pu che spettare all'Assessorato competente. L'Assessorato competente si è impegnato a utilizzare le risorse secondo le indicazioni che verranno non dal Comitato, ma dalla Consulta regionale. Sono elementi che saranno necessari per andare ad individuare delle modalità che siano coerenti con l'ambito più in generale del programma di attività previsto dal Comitato promotore, per dare un utilizzo nazionale alle risorse. Chiaramente, il rischio che tutti gli operatori del settore sottolineano è la parcellizzazione degli interventi, che vanificherebbe quel particolare carattere che è dato ad un evento con una grande rilevanza nazionale.
Lavoreremo all'interno della Consulta e, sicuramente, collega Leo, i suoi consigli, anche in virtù delle altre funzioni che svolge, saranno estremamente preziosi.
Penso di poter dire che l'intento che era alla base del vostro emendamento sia stato recepito e forse anche superato dalle dimensioni della deliberazione, che è stata assunta dal Consiglio regionale con l'assenso della Giunta regionale.
La parola al Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Faccio una brevissima dichiarazione di voto e una considerazione.
A differenza del collega Leo, vorrei, anzi, io e il mio Gruppo vorremmo porre all'attenzione della Giunta e dell'Aula quella che è la vera emergenza del nostro territorio e del nostro Paese, che non saranno (lo dico con grande rispetto del Consigliere Leo) le celebrazioni a Torino del 2011, di cui sento molto spesso parlare in Aula.



(Commenti del Consigliere Leo)



CHIEPPA Vincenzo

Sei moderato, quindi, dimostralo.
Ovviamente voteremo favorevolmente all'assestamento di bilancio.
Tuttavia, questo voto si presenta alla vigilia dell'apertura del dibattito sulla definizione del prossimo bilancio dell'Ente Regione.
Noi crediamo che il prossimo bilancio debba essere fortemente caratterizzato nel dare tentativi concreti di risposta alla gravissima crisi economico-sociale del nostro territorio, quella che vivono le lavoratrici, i lavoratori e i pensionati di questa regione, considerato che le politiche nazionali non ci aiutano in questo senso; anzi, notiamo una gravissima assenza di politiche ridistributive della ricchezza.
Credo che i cittadini piemontesi, lavoratori, pensionati e artigiani siano poco interessati a Torino 2011. Non che non bisogna farlo, ma chiedo al Consiglio e alla Giunta di individuare con maggior forza quel filone di interventi per le prossime settimane e per prossimi mesi.
Noi dobbiamo dare una risposta chiara e creare una situazione nuova inedita. Lo dico per sgombrare il campo. Fino ad oggi abbiamo governato bene. La Giunta ha governato bene, ma oggi ci troviamo di fronte ad una situazione davvero inedita: l'esplodere delle nuove povertà anche sul nostro territorio a fronte di politiche nazionali che tendono ad aggravare ancora di più la situazione.
Il nostro è un appello forte, accorato ma fermissimo, che rivolgiamo alla Giunta per rivedere alcuni aspetti. Cerchiamo di condurre queste iniziative tutte insieme in maniera sobria e molto attenta. Si tratta comunque, di iniziative molto importanti per il prestigio e via dicendo, ma credo che dovremmo identificare quel tipo di azioni per le prossime settimane. Lo dico così. Nessuno pensi che voglio essere provocatorio, ma forse non possiamo più permetterci 28 miliardi di vecchie lire per il buono scuola, in questa situazione, quando invece riusciamo a metterne solamente 20 (uso le lire per capirci meglio) per il sostegno al reddito dei lavoratori in cassa integrazione e in mobilità.
Porto un esempio, anche se ce ne sarebbero altri. Credo che nell'avvio della discussione, che parte oggi con l'approvazione di questo assestamento, sul prossimo bilancio si dovranno vedere segnali chiari, che diano una risposta a questa situazione inedita di gravissima crisi.
Gli ambienti che frequento, che non sono i salotti chic - mi rivolgo al collega Leo - della città, non si preoccupano di come verrà Torino 2011: nei quartieri popolari, quello in cui vivo, la preoccupazione vera che sta angosciando l'intera popolazione è la crisi economica. A parte quella fascia di popolazione che si sta arricchendo ancora di più (una discreta minoranza). Dunque, servizi, sostegno reale ai servizi pubblici, anche nuovi investimenti, anche in surroga, Assessore Peveraro, agli attacchi che il Governo fa sul terreno dei servizi pubblici.



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Chieppa, ha già sforato del 20% il tempo a sua disposizione.



CHIEPPA Vincenzo

La ringrazio, Presidente, ma ho notato che con il Consigliere Leo c'era invece un dibattito molto sereno, quasi extraconsiliare, ormai ci siamo abituati. Ribadisco il voto favorevole dei Comunisti Italiani sulla proposta di assestamento di bilancio. Tuttavia, le cose che ho detto varranno e le faremo pesare per quello che potremo, ma con grande determinazione, nella discussione che si aprirà, di qua alle prossime settime, per la definizione del bilancio regionale del prossimo anno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Chieppa.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Esprimeremo convintamente un voto contrario a questa proposta di legge sull'assestamento. Utilizzerò metà del mio tempo per argomentare in maniera succinta i motivi principali del no e l'altra metà per rispondere all'intervento del collega Chieppa, che apre spazi strategici che sarebbe sciocco perdere. Votiamo contrari perché come...



BURZI Angelo

CHIEPPA Vincenzo (fuori microfono)



BURZI Angelo

Dillo a Berlusconi!



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Chieppa, lei ha appena parlato e nessuno l'ha interrotta, pertanto le chiedo di garantire altrettanta cortesia ai Consiglieri...



(Commenti del Consigliere Chieppa)



BURZI Angelo

Adoro questi contributi...



(Commenti del Consigliere Chieppa)



PRESIDENTE

Per cortesia, Collega Chieppa! Collega Chieppa, l'ammonisco!



BURZI Angelo

Adoro questi contributi, perché fanno parte del nostro accordo e siamo lieti che la gente collabori in maniera virtuosa per la continuità del percorso.
Dicevo, sulla proposta di legge, che pure è stata oggetto di discussioni, sia in Commissione sia in Aula, sono certo che l'Assessore Peveraro, nonché Vicepresidente, e la Presidente della Giunta stessa possano apprezzare la volontà migliorativa che le opposizioni - io credo tutte, certamente il Gruppo che mi onoro di rappresentare - hanno avuto sia nelle fasi di Commissione che di Aula, perché credo che anche i tempi di discussione della legge, pur ritenendoci noi totalmente insoddisfatti per l'impostazione, possano essere considerati soddisfacenti se non altro dalla Giunta che si appresta ad utilizzarla.
Rinunciamo parzialmente ad incidere, almeno in termini di temi, perch riteniamo - l'abbiamo detto e lo ripetiamo - che in occasione del prossimo bilancio pluriennale che arriverà, nell'ambito degli impegni politici assunti dalla Giunta, nell'Aula del Consiglio regionale nella prima decade del mese di ottobre, ci sarà tempo e modo di presentare nuovamente quelli che consideriamo - non soltanto noi, e mi ricollego al primo intervento della giornata del collega Vignale - alcuni dei temi principali, che voglio ricordare affinché le discussioni che avverranno nelle Commissioni di merito e in Aula non ci trovino sorpresi.
Questo è un bilancio che presenta un indebitamento fortissimo, tematica che non è sfiorata neanche in sede di assestamento, ed è una situazione di una gravità evidente a chiunque si preoccupi della sanità - nel senso di integrità - di un bilancio. Questo dovrebbe ingenerare preoccupazione, nel momento in cui il clima della competizione tra le Regioni (e, nel mondo delle Regioni, con lo Stato centrale, chiunque lo presieda), dal punto di vista dell'inizio di un percorso di federalismo fiscale, ci dovrebbe vedere attenti, non solo in termini di annuncio, ma anche in termini di pratica nella ricerca di un'integrità, non solo formale, ma anche sostanziale, di un bilancio che integro non è (chiunque possa vedere i numeri, facilmente ne evincerebbe, come considerazione).
Secondo, all'interno di questo bilancio, già debole strutturalmente l'indebitamento tendenziale che va verso i cinque miliardi, qualora tutte le autorizzazioni date per legge venissero esercitate, e sappiamo che questo non avverrà (tema del Patto di stabilità, su cui la Giunta rincorre il tema dell'adeguamento formale di se stessa e i comportamenti richiesti per legge dall'Unione Europea e, conseguentemente, azione di legge per lo Stato italiano) - il tema della sanità non è assolutamente sfiorato.
l'assenza totale d'ogni e qualunque iniziativa nel mondo del controllo di gestione, che non riguarda i controlli formali, ma le azioni che tendono a porre quest'enorme massa di denaro al servizio effettivo del diritto alla tutela della salute di tutti i cittadini, facendo sì che questo diritto diventi un'opportunità e non un mero esercizio formale, come è; non solo ma con un indice dei dati - come ha ricordato correttamente il collega Vignale - che, al 30 giugno, pur tardivamente distribuitici nella scorsa sessione di Commissione, vanno ben oltre gli sfondamenti previsti in termini di stanziamenti e consuntivi.
Ma questi sono temi che riprenderemo puntualmente nella prossima sessione.
Se il Presidente Gariglio mi autorizza un modesto sforamento di 30 secondi, vorrei suggerire al collega Chieppa e a qualunque altro Consigliere di prendere un'auto o un mezzo pubblico (forse l'auto in questo momento è più consigliabile) e seguire la strada che dal Piemonte va verso il Veneto, percorrendo quella che si chiama Pianura Padana. Lo può fare anche dall'alto, ma se io nominassi l'elicottero, già vedrebbe un che di snobistico in questa scelta! Utilizzi l'auto e vedrà che varcato il Ticino (100 chilometri), man mano che s'inoltra verso l'est (la Lombardia è larga a sufficienza), il tema della ridistribuzione non se lo pongono proprio perché producono.
Se guardasse dall'alto, forse trarrebbe una qualche conclusione possibile tra la natura dei governi che in questa Città, in questa Regione e in questa Provincia governano da decine di anni, e le conseguenze della crisi.
Forse - invece che dire tuttavia - ne trarrebbe la conclusione che tutti gli italiani hanno già tratto negli esiti: dovete semplicemente smettere di governare e probabilmente anche questa componente di territorio della Pianura Padana, non della Padania, potrebbe finalmente tornare, non soltanto in condizioni di libertà, cultura, ma anche di sviluppo.
La ridistribuzione è un meccanismo che qui ha già funzionato benissimo come sanno i piccoli cittadini, gli artigiani e gli operai che, essendone stati afflitti, stanno finalmente decidendo di reagire. Facendo cosa? Non votando più voi e votando noi! Buon lavoro!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Colleghi e Presidente, voteremo l'assestamento di bilancio per due ragioni: la prima, perché condividiamo la manovra proposta dalla Giunta.
Abbiamo contribuito, insieme ad altri Gruppi, con il dibattito che si è svolto in Consiglio, a rendere questa manovra ancora più efficace rispetto all'obiettivo che c'eravamo posti e ancora più coerente con la politica di bilancio.
Con l'assestamento destiniamo, come ha ricordato il Vicepresidente Peveraro, risorse alle attività produttive, alla cultura e al turismo e questo è coerente con l'obiettivo di destinare risorse - quelle disponibili alle politiche di sviluppo. Inoltre, abbiamo utilizzato la manovra di assestamento per chiudere - ritengo, ma su questo naturalmente ci confronteremo - i conti della sanità, per quanto riguarda il 2008.
Considero questo, Consigliere Burzi, fermo rimanendo che dovremo fare insieme il confronto e le verifiche necessarie, un grande fatto positivo.
Credo sia la prima volta che non carichiamo sul bilancio dell'anno successivo i costi derivanti dalla necessità di chiudere il disavanzo della sanità dell'anno precedente. E questa è una politica diversa, naturalmente da quella operata e realizzata in passato.
Per queste ragioni di merito, esprimiamo un voto positivo sul bilancio di assestamento.
Vi è, poi, una seconda ragione, più politica: anche con il concorso delle forze d'opposizione, che hanno evitato di determinare uno slittamento dei tempi (in passato questo è avvenuto spesso), approviamo l'assestamento del bilancio entro il mese di settembre. Naturalmente, anche quest'anno non rispettiamo i tempi previsti dalla legge sulla contabilità, però ritengo occorra considerare questo come un fatto positivo.
In passato - ricordate? - abbiamo approvato l'assestamento a novembre creando naturalmente un quadro d'incertezze. Le forze produttive cui facciamo spesso riferimento hanno il problema di avere una Regione che definisca le politiche di bilancio entro certi tempi e rispetti i vincoli e le scadenze.
Questo, oggi, crea le condizioni affinché la Giunta e il Consiglio possano discutere in fretta della politica di bilancio, sapendo che avremmo dei vincoli rappresentati dal Patto di stabilità. Sarà ancora più severo.
Immagino una discussione difficile, Consiglieri della maggioranza e della minoranza, perché è così.
singolare questo Paese: da una parte discutiamo di federalismo dall'altra operiamo scelte che, nel concreto, incidono pesantemente sui bilanci delle Regioni, delle Province e dei Comuni.
Lascio da parte, in questo momento, la discussione sul federalismo, su quante risorse e quali poteri dare al sistema delle autonomie. Tuttavia avverto che faremo una discussione sul bilancio che non potrà non tener conto del fatto che avremo dei vincoli ancora più severi per quanto riguarda il Patto di stabilità.
Il sentiero sul quale muoversi sarà, Vicepresidente Peveraro, ancora più stretto che in passato. Noi dovremmo tener conto dell'esigenza di mettere in campo, con le risorse che abbiamo, politiche di coesione sociale, com'è avvenuto in passato. La Presidente Bresso nei giorni passati ha giustamente ricordato l'esigenza che il bilancio eventualmente consideri la possibilità di aumentare la quota dei redditi esenti per quanto riguarda l'addizionale IRPEF. Questa, Consigliere Chieppa, è una delle manovre che possono essere considerate per andare in quella direzione: liberare risorse, aumentare il potere d'acquisto, andare incontro alle famiglie con bassi redditi.
Qui ci siamo, questa politica è nel DNA della Giunta che governa la Regione, ma c'è anche un'altra esigenza. Questa Regione ha anche il problema di essere più competitiva. In una regione come la nostra, una Giunta come questa non può non porsi anche quest'altro obiettivo. Si tratta di tenere insieme la questione sociale, ma anche la questione delle politiche con le quali favorire in Piemonte un salto competitivo del suo sistema produttivo.
L'ultima considerazione riguarda il rapporto maggioranza e minoranza.
Credo che sia possibile la discussione sull'assestamento, in parte lo abbiamo dimostrato; conciliare l'esigenza - che è di tutti, non soltanto della maggioranza - di rispettare i tempi, le scadenze previste dalla legge sulla contabilità e, al tempo stesso, di avere un confronto serrato in Consiglio regionale.
Questa discussione dimostra proprio questo. Non è mancato il confronto tra noi e la minoranza, anzi, è stato un confronto anche durissimo, ma questo oggi non ci ha impedito di approvare il bilancio di assestamento nel mese di settembre. Un fatto positivo non solo per la maggioranza, ma per l'intero Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
L'intervento del Consigliere Segretario Chieppa mi ha dato lo spunto per intervenire. Il Consigliere ha sollecitato alcuni temi di attualità: parlava di politiche sociali, di politiche contro la povertà e l'esclusione sociale. Temi su cui già in passato ho espresso la mia preoccupazione per ciò che sta succedendo sul territorio, prima a livello nazionale, poi anche a Torino e sul territorio piemontese. Vi sono casi che hanno portato alla disperazione alcune persone che si sono suicidate e altre che hanno avuto alcuni problemi di esclusione sociale.
Assessore Peveraro, nei prossimi mesi, quando lei presenterà il bilancio preventivo per il 2009 mi permetterò di dare suggerimenti presentando degli emendamenti - o altro, vedremo come - per combattere la povertà e l'esclusione sociale che oggi sta attraversando il nostro territorio in modo trasversale, procurando veramente dei problemi alla cittadinanza in generale. Metto al primo posto la battaglia contro la povertà e l'esclusione sociale ancora prima del carovita, prima ancora del federalismo. Ritengo che questo sia il problema che causa delle gravi ripercussioni sociali ed economiche per la buona convivenza sul territorio.
In questi giorni sono successi dei fatti gravissimi, che non accadevano da circa vent'anni: in Campania hanno ammazzato sei giovani negri e non è emerso un minimo di solidarietà. In un momento così delicato, in un momento così particolare, in un momento in cui tutta la società è stata colpita da questa strage, non si è sollevato né dal Piemonte, né dalla Lombardia, n dalla Liguria, né dalla Sicilia, né dalla Puglia un minimo di espressione di sensibilità e di solidarietà verso queste persone uccise. È un momento delicato, particolare e pericoloso in cui tutti i cittadini stanno vivendo.
Il carovita, i bassi stipendi e tutto quello che comporta l'esclusione sociale colpiscono il cittadino, il quale oggi è offuscato dai propri problemi e non vede quelli altrui. Questo è grave. È successo anche in Piemonte. Nel periodo estivo sono avvenuti fatti gravi, delle disgrazie e noi come Istituzione, come rappresentanti del territorio e dei cittadini non abbiamo fatto niente e non facciamo niente per migliorare lo stato sociale del nostro territorio e, soprattutto, combattere la povertà che si sta trasformando in miseria.
Non ho presentato un ordine del giorno sulla strage nel comune di Castel Volturno, dove, ripeto, sei persone sono morte. Non si è sollevato un minimo segnale di solidarietà da nessuna Istituzione in tutta Italia.
Questo è grave. Questo dimostra che c'è un vulnus di democrazia sul territorio, dimostra che la gente è stanca, è oppressa, vive in condizioni disagiate e non vede un metro oltre i propri occhi. Questo ci deve far riflettere, questo vuol dire che la povertà si sta trasformando in miseria e che noi Istituzioni dobbiamo cercare di mettere al primo posto il problema del disagio sociale.
Il federalismo, come tutto quello che serve allo scopo di migliorare l'occupazione e lo sviluppo, ben venga, è necessario andare avanti, è necessario fare l'Alta Velocità, fare tutte le grandi infrastrutture, ma prima dobbiamo combattere il disagio sociale, il contrasto sociale che c'è sul nostro territorio e che sta facendo avanzare le delinquenze organizzate. La Camorra, la Sacra Corona Unita, la 'Ndrangheta e quant'altro stanno prendendo oggi il primo posto sui media insieme al Grande Fratello.
Abbiamo una società priva di valori, i nostri figli non fanno altro che stare davanti alla televisione per guardare il Grande Fratello l'estrazione delle Veline: questo è il nostro simbolo, il nostro mondo, la nostra società e, dall'altra parte, avanzano le bande organizzate.
Presidente, faccia lei. Basterebbe anche solo un minuto di silenzio per quelle persone che sono cadute in una strage in quel Comune della Campania quando vorrà lei. Non pretendo ordini del giorno, ma dobbiamo dare un minimo segnale di solidarietà ad un problema così grave, che sta attraversando la nostra società e che sta procurando, oltre che povertà miseria e disagio sociale.
Nel prossimo bilancio, quello preventivo, Assessore Peveraro, mi permetterò di suggerire degli emendamenti per cercare di contrastare, anche sul nostro territorio, la povertà e il disagio sociale.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, sarà mia cura portare all'attenzione dell'intero Ufficio di Presidenza la questione, individuando le modalità più consone per partecipare al dolore delle famiglie colpite e portare il cordoglio, magari anche l'assistenza concreta, del Consiglio regionale del Piemonte.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Signor Presidente, solo un breve intervento per esprimere un voto di fiducia e apprezzamento rispetto a questa manovra.
Il collega Ronzani ha argomentato bene le motivazioni che hanno indotto questa maggioranza ad approvare tale manovra, che non ha trascurato né le attività produttive, né la cultura, né il turismo; è una manovra che guarda alla competitività e sviluppo.
Ancora una volta - ormai è una costante in questi anni di mia vita politica - mi rammarico per la non coerenza che spesso c'è tra quanto si dice e quanto si fa.
Mi rivolgo al collega Chieppa come rappresentante dei Comunisti Italiani, perché la loro azione politica era, è e sarà fallimentare agli occhi di tutti. Noi siamo in una maggioranza e dobbiamo avere rispetto dell'azione politica che questa maggioranza esprime. Quindi, non è possibile continuare votare a favore pur, sostanzialmente, argomentando contro.
Il mio intervento vuole essere comunque costruttivo rispetto alle prossime manovre e a qualsiasi impegno che questa Giunta vorrà portare avanti. Certamente le differenziazioni ci devono essere, ma non è possibile argomentare in un modo e votare in un altro. Nelle riunioni si qualificano le scelte politiche dei singoli Gruppi ed è giusto che in quelle occasioni vengano espresse le posizioni dei Gruppi.
Quindi, volevo solo manifestare un disaccordo - non personale - con l'intervento del Consigliere Chieppa. Intanto, l'assistenzialismo è sempre l'anticamera del fallimento.
Termino l'intervento esprimendo apprezzamento e un voto di fiducia alla manovra.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Signor Presidente, intervengo solo per dichiarare il nostro voto contrario.
Sicuramente l'assestamento viene approvato, ma sullo sfondo rimangono in piedi tutti i problemi della maggioranza che governa il Piemonte. Non possiamo non ricordare che quest'estate, comunque, è stata apportata qualche modifica all'assetto della Giunta e la sostituzione dell'Assessore Caracciolo con il collega Ricca è passata quasi inosservata. Evidentemente si è provveduto in tal senso perché vi erano dei problemi e su alcuni fronti, come quello della sicurezza, probabilmente, indipendentemente dalla buona volontà dell'Assessore, la maggioranza riteneva di essere in difficoltà.
Approvando l'assestamento, non possiamo non ricordare i cambiamenti avvenuti nella Direzione del Turismo con la defenestrazione del Direttore Cavaletto, perché anche in quel settore ci sono dei problemi.
Noi con un'interrogazione abbiamo chiesto di conoscere i flussi turistici del 2007, ma ancora attendiamo la risposta. La verità è che è stata sprecata l'eredità olimpica e il Piemonte è andato indietro per ci che riguarda la promozione del turismo. D'altronde, sono i dati che lo dicono e quei famosi nove milioni di turisti credo non arriveranno mai in Piemonte.
Assessore, credo sia chiara a tutti la difficoltà nel gestire la sanità piemontese. Dei 300 milioni della manovra, mi sembra che 200, ancora una volta, riguardino la sanità, che costituiva il tema centrale della campagna della Presidente Bresso. Quest'ultima aveva promesso ai piemontesi cambiamenti straordinari, che, evidentemente, non possono avvenire, così come, ovviamente, era demagogico accusare la Giunta precedente proprio sulla materia della sanità. L'argomento è stato affrontato in modo elettorale, senza seguire modalità pragmatiche e concrete, come lo stesso richiederebbe.
Credo rimangano in piedi tutti i problemi evidenziati all'inizio della discussione, ad esempio quello delle infrastrutture. È sufficiente ricordare quanto le Ferrovie si apprestano a domandare al Piemonte nei prossimi giorni: oltre 65 milioni di euro per gestire il trasporto locale.
Vogliamo parlare dei nodi della viabilità? Ci sono zone che attendono da anni che l'Assessore Borioli chiarisca quale sarà l'impegno della Regione Piemonte per quanto riguarda il completamento della rete delle circonvallazioni e delle tangenziali.
Vogliamo parlare del ritardo circa le attività culturali, come è già stato evidenziato dal Consigliere Leo? Tante promesse e pochi fatti.
Facciamo fatica a mantenere in piedi manifestazioni storiche e andiamo a sponsorizzarne altre soltanto per la velleità elettorale di qualcuno.
Insomma, questi temi rimangono in piedi al di là dell'approvazione dell'assestamento. Ci sarà modo di parlarne ancora nei prossimi mesi, ma non dimenticate che, nonostante l'approvazione della legge sull'assestamento, il Piemonte attende ancora risposte che non siete in grado di dare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, anche noi annunciamo il voto contrario a questo assestamento.
Come già evidenziato da altri colleghi, riteniamo che l'azione generale della Regione possa in qualche modo incidere e controbilanciare la grave crisi economica mondiale, che sta colpendo anche il nostro Piemonte, ma non vediamo azioni per il rilancio della nostra industria, del nostro artigianato e turismo. Piuttosto, vediamo la Giunta barcamenarsi fra mille problemi, senza seguire la giusta direzione per far sì che il Piemonte torni ad essere competitivo.
Ancora voglio accennare ad un problema a lato di questo bilancio, che sta affliggendo molti soggetti economici piemontesi, ma anche molti altri enti pubblici e associazioni: i ritardi dei pagamenti della Regione Piemonte. Vi sono soggetti privati e imprese che da parecchi mesi attendono il pagamento di contributi dovuti in base a vecchi contratti siglati e già consolidati, che sono in difficoltà in termini di liquidità.
Altrettanto succede agli enti pubblici, ai Comuni e alle associazioni, che attendono il pagamento, drammaticamente in ritardo, dei contributi promessi e deliberati.
Pertanto, invito la Giunta a porre rimedio, eventualmente ricorrendo a finanziamenti esterni, e a rientrare in termini di pagamento accettabili per le controparti, perché non ha senso che oggi la Regione paghi a otto dieci mesi o addirittura con termini oltre l'anno.



PRESIDENTE

Colleghi, dichiaro conclusa la fase delle dichiarazioni di voto. Si proceda alla distribuzione degli ordini del giorno presentati, ritenuti collegati all'assestamento di bilancio.
Nella fattispecie, parliamo dell'ordine del giorno n. 1043 dei Consiglieri Cotto, Leo e Toselli, inerente a "Aumento del fondo regionale di sostegno alla gestione dei servizi di asilo nido e micro nido comunale" n. 1058 del Consigliere Burzi, inerente a "Controllo di gestione dei bilanci di ASL e ASO" n. 1059, presentato dai Consiglieri Leo e Burzi, avente come oggetto "Ripristino del contributo regionale a favore del Comitato per il centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia", che è stato ritirato.
Colleghi, proporrei di procedere con l'esame dell'ordine del giorno n.
1058, presentato dal Consigliere Burzi, anche per offrire alla Consigliera Cotto, impegnata in questo momento al primo piano, la possibilità di partecipare, se ritiene, alla discussione del suo provvedimento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno riprende, in maniera dettagliata e puntuale, un tema che avevo già toccato nell'intervento di dichiarazione di voto.
In particolare, nelle premesse vengono citati due punti. Innanzitutto la legge regionale n. 18/2007, "Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario" - che attiene, evidentemente, al tema del Piano Socio Sanitario - stabilisce, fra virgolette, alla lettera m), del comma 1, dell'articolo 12, che il Piano (quello che votammo con una certa fatica, come certamente la Presidente Bresso ricorderà, nell'ottobre scorso) definisce "metodi indicatori per la valutazione del sistema sanitario".
Seconda premessa: al punto 1.3 del Piano Socio Sanitario stesso, quello che, con il grande contributo anche della Presidente Pozzi, oltre che della Presidente Bresso, del Vicepresidente Peveraro...



(Brusìo in aula)



BURZI Angelo

Adoro la grande attenzione che la Giunta riserva alle proposte dell'opposizione, che normalmente sviluppa un grande rapporto di collaborazione tra l'opposizione e la Giunta, e i cui frutti se ne possono vedere anche nel prossimo futuro.
Ma io non ho fretta, la cultura prima di tutto; senza cultura evidentemente, non potremmo risolvere nessuno dei problemi che, grazie a voi, ci attanagliano.



(Commenti della Consigliera Pozzi)



BURZI Angelo

Non sono stato affatto disturbato, collega Pozzi.
Dicevo, all'interno del Piano Socio Sanitario (mi riferisco sempre a quello di ottobre), nella parte della delibera (chi ha partecipato alla discussione ricorderà che c'erano sia una legge che una delibera di Consiglio regionale) che abbiamo approvato in data 24/10 dello scorso anno), si afferma: "Il raggiungimento degli obiettivi di Piano è strettamente connesso ad un rigoroso governo delle risorse finanziarie, ad un uso razionale dei fattori produttivi e ad una valorizzazione del patrimonio immobiliare non destinato ai servizi sanitari" - quello che viene chiamato normalmente 'patrimonio sanitario disponibile' " - ad un efficace e puntuale controllo della gestione delle Aziende Sanitarie Regionali, centralizzato e strettamente collegato alle politiche di bilancio della Regioni". Ho citato testualmente la legge da voi proposta nei confronti della quale, con una certa fatica, dopo averla discussa abbiamo votato contro. Cito, dunque, fonti vostre. Non credo di dover aggiungere altro.
Noi qui riprendiamo un tema che è stato oggetto di discussione parecchie volte in quest'Aula; l'ultima proprio al momento dell'approvazione del Piano, ossia il 24 ottobre, quando il Consiglio regionale votò, con parere favorevole della Giunta, un ordine del giorno uno dei tanti che, purtroppo, segnalando un non rispetto per noi stessi (ma non sono soltanto ordini del giorno proposti dall'opposizione, perché ce ne sono parecchi proposti anche dalla maggioranza), non è stato rispettato sul tema della certificazione dei bilanci delle Aziende.
Mi perdonerà l'Assessore Artesio, che al momento non è presente in Aula, ma il senso della discussione di allora fu: siamo d'accordo sul tema ci mancherebbe ancora che non fossimo d'accordo sull'utilizzo della certificazione dei bilanci in sede pubblica come elemento di trasparenza e di conoscenza, finalizzato, quindi, da un lato, al controllo di gestione di cui ho parlato nella dichiarazione di voto precedente, e dall'altro anche al raggiungimento degli obiettivi che ho citato in premessa.
Non le sfugge, Presidente Bresso (ma credo che non sfugga neanche al Vicepresidente Peveraro che, fra l'altro, ha nel suo know how una qualche reminiscenza di controllo di gestione o dovrebbe averla, o non sarebbe male che l'avesse), che nulla è successo. E quando nulla succede, significa che questa Giunta, più che la maggioranza, ha deciso di non procedere in questa direzione, direi per una refrattarietà sistemica da parte dell'attuale gestione del mondo della sanità ad ogni forma di misura e conseguentemente, all'assenza della misura, rendendo impossibile ogni forma di controllo.
L'esito sta nei numeri; i numeri li abbiamo discussi un po' in questo assestamento, ma li discuteremo con molta più attenzione nel prossimo bilancio di previsione.
Presidente Bresso - lo dico con assoluta convinzione - in un momento in cui molti discorsi vertono sul ruolo Stato-Regioni e sul federalismo fiscale, il fatto che il Consiglio regionale, evidentemente sentito il parere della Giunta, non prenda un impegno che, non casualmente, non è codificato nei tempi, a certificare i bilanci delle Aziende - tema che è oggetto di discussione nella sanità pubblica italiana da tempo, ma mi limiterei a quella piemontese - sarebbe di nuovo un atto di assenza che noi considereremmo grave. Perché sarebbe la manifestazione di volontà di non occuparsene nel prosieguo e nella parte rimanente di questa legislatura.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Sarò breve. Penso che anche su questo l'Assessore Peveraro e la Presidente Bresso avranno da dire, anche perché questa è una questione che il Presidente Burzi solleva e risolleva da tempo.
Credo che la migliore risposta, l'ennesima e la più articolata sia stata data dall'Assessore Artesio esattamente nell'ultima Commissione Sanità di venerdì scorso, su sollecitazione del Consigliere Vignale.
Naturalmente si tratta di capire se si condivide un approccio. È del tutto evidente che se un approccio non viene condiviso fin dall'inizio, le valutazioni saranno poi queste e saranno ripetute nel tempo. Credo che l'Assessore Artesio abbia, in qualche modo, descritto come un controllo attento rispetto a quello che succede in sanità dal punto di vista dell'utilizzo delle risorse viene calibrato e costruito con una divisione funzionale tra chi, al livello regionale, programma la sanità.
L'Assessore Artesio ricordava che le Aziende Sanitarie Locali nell'impostazione che ci diamo dati, vengono considerate non come un tutt'uno ma esattamente quali elementi di programmazione, come soggetti che hanno dei livelli di contatto e di relazione con chi programma, ma anche degli elementi di autonomia e di applicazione di quello che viene programmato centralmente. Quindi, il livello di controllo viene esercitato e, secondo me, puntualmente.
Tra l'altro, in uno dei suoi interventi l'Assessore Peveraro stesso ci ricordava come siamo riusciti ad affrontare il tema del controllo della spesa sanitaria, intervenendo in questo assestamento di bilancio per evitare ulteriori slittamenti, quindi secondo me con un approccio che sicuramente la Giunta che ci ha preceduti non è riuscita a garantire.
L'ultima cosa che volevo dire è esattamente questa. Il Consigliere Burzi ci sollecita, ripetutamente e non da adesso, a tenere sotto controllo la spesa sanitaria e ci dice che investiamo poco. Però, con un ordine del giorno come questo, ci invita, come del resto altre volte che ci invita a non spendere soldi e a stare attenti, sostanzialmente a fare un'operazione che sicuramente non è a costo zero.
Quindi, da questo punto di vista, decidiamo che cosa vogliamo fare. Se dobbiamo tenere la spesa sotto controllo, dovremmo tentare perlomeno di non immettere spese che io giudico improprie, così come penso che siano improprie delle spese che vengono proposte, laddove si dice "investite su una tecnologia e in sanità" (alla mia Provincia è stato chiesto più volte) che dal punto di vista di un'applicazione pura e semplice della cosiddetta technology assessment sarebbero investimenti da non tenere in considerazione.
In base a queste considerazioni, credo sia chiaro che il nostro voto sarà contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Intervengo, solo qualora la discussione dell'ordine del giorno fosse chiusa, per chiederne la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Resta inteso che la votazione avverrà per appello nominale.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1058, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la lettera m), del comma 1, dell'articolo 12, della legge regionale del 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione socio sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale), stabilisce che il piano socio sanitario regionale, definisce 'metodi e indicatori per la valutazione del sistema sanitario' considerato che al punto 1.3. 'Governo delle risorse finanziarie', del Piano socio sanitario regionale 2006-2010 approvato con D.C.R. n. 137-40212 del 24/10/2007, si afferma: 'Il raggiungimento degli obiettivi di piano è strettamente connesso ad un rigoroso governo delle risorse finanziarie, ad un uso razionale dei fattori produttivi e ad una valorizzazione del patrimonio immobiliare non destinato ai servizi sanitari, ad un efficace e puntuale controllo della gestione delle ASR, centralizzato e strettamente collegato alle politiche di bilancio della Regione' ritenuto pertanto necessario definire un sistema oggettivo e imparziale di verifica nella progressione degli obiettivi del Piano socio sanitario regionale, anche dal punto di vista finanziario ritenendo inoltre che detta finalità possa essere conseguita, come peraltro accade nelle strutture sanitarie private, con la certificazione dei bilanci delle Asl e delle Aso impegna la Giunta regionale a prevedere che i bilanci delle Asl e delle Aso siano certificati da advisor indipendenti".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 12 Consiglieri hanno votato NO 7 Consiglieri si sono astenuti 23 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Procediamo con l'ordine del giorno n. 1043, inerente a "Aumenti del fondo regionale di sostegno alla gestione dei servizi di asilo nido e micro-nido comunale", la cui prima firmataria è la Vicepresidente Cotto.
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Sono certa che quest'ordine del giorno troverà anche l'accordo e il voto della maggioranza, perché si riferisce all'aumento del fondo regionale di sostegno alla gestione dei servizi di asilo nido e micro-nido comunale.
un discorso che è sempre stato molto caro alla Presidente Bresso.
Sono di attualità le azioni intraprese dalle Regioni europee per raggiungere gli obiettivi fissati dalla strategia di Lisbona del marzo 2000. Sono note a tutti le vostre dichiarazioni programmatiche, che andavano proprio in questo senso. Allora, con quest'ordine del giorno chiediamo di aumentare (speravamo già in sede di assestamento di bilancio 2008), in sede di bilancio previsionale 2009, il fondo regionale di sostegno alla gestione dei servizi di asilo nido e micro-nido comunali ripartito alle Province ai sensi dell'articolo, 5 comma 2, della legge regionale 1/2004.
Nel contempo, chiediamo anche di avviare un percorso di modifica all'articolo 5 testé citato, prevedendo la possibilità, per le Province piemontesi, di poter utilizzare il fondo trasferito dalla Regione per il sostegno della gestione di tutti gli asili nido e micro-nidi a titolarità pubblica. Noi sappiamo che tanti asili, micro-nidi a titolarità pubblica di Comuni, IPAB, Aziende Sanitarie e Ospedaliere non possono accedere a questo fondo. Per poter accedere è necessario iniziare una modifica alla legge 1/2004, all'articolo 5.
Sono certa che il Presidente della Commissione, Rostagno, che è molto attento a questi problemi del mondo dell'infanzia e dei servizi all'infanzia, provvederà quanto prima se l'Assessore non presenta una modifica, proprio perché è una richiesta che viene dal mondo pubblico, dai Comuni, dalle IPAB, da Aziende Sanitarie.
Sappiamo che in qualche ASL del Piemonte è stato da poco aperto un micronido e un asilo nido, ma non possono accedere a questi fondi delle Province.
Sono contenta che la Presidente Bresso ha seguito. So che è un discorso che le è molto caro e fa parte del suo programma. Mi auguro che ci sia un voto favorevole a quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzi.



POZZI Paola

Grazie, Presidente. Sull'ordine del giorno in esame ci sarà un'astensione da parte nostra, e questo non perché si voglia sospendere il giudizio sull'importanza degli asili nido e sul ruolo anche strategico che la presenza di asili nido ha nella nostra regione.
Sappiamo che c'è una corrispondenza biunivoca tra occupazione femminile e servizi per la prima infanzia, nonché tra occupazione femminile e natalità. Quindi, la nostra regione ha bisogno di asili nido, ha bisogno di occupazione femminile ed ha bisogno di natalità.
Questi tre aspetti sono tra loro strettamente correlati, ma abbiamo già visto le azioni che questa Giunta ha intrapreso per accelerare il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona, il 33% di presenza di bambini nei servizi per la prima infanzia. Quello che non conosciamo è l'atteggiamento del Governo rispetto alle risorse che saranno date alle Regioni, affinché possano intervenire efficacemente nella realizzazione dei servizi di cui abbiamo bisogno.
Non sappiamo, per esempio, se il Fondo Nazionale per l'Infanzia stabilito dal precedente Governo e che ha consentito di dare un contributo consistente ai Comuni per prevedere nuovi posti negli asili nido (penso all'importante sostegno che ha avuto il Comune di Torino quest'anno, ma non solo il Comune di Torino), sarà confermato e quindi se le Regioni avranno la possibilità di continuare in questo percorso.
Pertanto, in assenza di dati più certi su quella che sarà la consistenza delle risorse economiche a disposizione delle Regioni, non possiamo che sospendere momentaneamente questo giudizio, anche se auspichiamo che nel bilancio di previsione ci siano le risorse in aumento per gli asili nido, ma questo dipenderà dalle risorse che saranno a disposizione delle Regioni.
Nel bilancio pluriennale, per il 2009 abbiamo già aumentato lo stanziamento per gli asili nido, quindi ci asteniamo perché condividiamo l'obiettivo, ma riteniamo che questo non possa essere aggiunto esclusivamente sul bilancio della Regione, in assenza di notizie più certe da parte del Governo.
Concludo affermando che siamo consapevoli della necessità di una nuova legge sui servizi per l'infanzia. Ci risulta che si stia lavorando in questo senso, pertanto cerchiamo di fare in modo che questa nuova legge possa consentire una diversificazione di offerte e di servizi che rendano la nostra regione, non dico all'avanguardia, perché altre regioni lo sono più di noi, ma quantomeno ci portino alla piena realizzazione degli obiettivi di Lisbona, così come più volte la Presidente ha avuto occasione di dichiarare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. La Giunta regionale, così come legittimamente i partiti di maggioranza, ha sottolineato in molte occasioni, non solo tramite dichiarazioni in Consiglio, ma anche con numerose comunicazioni alla stampa, il sostegno che la maggioranza avrebbe dato per la realizzazione di nuovi posti negli asili nido.
Questo, da un punto di vista formale è oggettivamente vero, nel senso che, se non ricordo male, sono stati stanziati 14 milioni e mezzo nell'ultimo triennio.
Vi è un dato, però, sul quale è necessario intervenire e l'ordine del giorno, in qualche modo, tendeva a farlo in questo senso: questa Giunta e questa maggioranza (perché ha votato l'articolo in sede di finanziaria) hanno attuato una politica edilizia rispetto agli asili nido, cioè la Giunta ha concesso contributi a soggetti pubblici o privati per la realizzazione di asili nido, baby parking, micro-nidi e quant'altro, con il vincolo che il servizio fosse garantito per un minimo di dieci anni.
In più occasioni abbiamo discusso di questo, senza fare - ahimè troppa breccia neanche in quelle ali della maggioranza che dovrebbero avere maggiore interesse al costo delle rette degli asili nido: non vi è stato alcun vincolo nel beneficio che un soggetto privato, per esempio, aveva nel poter realizzare un'impresa che erogava un servizio di asilo nido, con una riduzione delle rette o con una convenzione delle rette nei parametri comunali. Quindi, c'è una lunga lista di chi, lo scorso anno, ha avuto dei benefici.
Se la ditta "Gian Luca Vignale s.r.l." avesse partecipato al bando fatto dalla Giunta e avesse avuto i requisiti per vincere, avrebbe ottenuto decine o centinaia di migliaia di euro per acquisire un immobile da adibire ad asilo nido, facendo pagare le rette esattamente la stessa cifra che un suo concorrente, a 100 metri, fa pagare avendo acquisito l'immobile o pagando l'affitto.
Questa è stata una gravissima disattenzione, così come lo è il fatto che il fondo di gestione degli asili nido comunali, soprattutto, e micro nido sia largamente insufficiente rispetto alle risorse.
C'è un aspetto da evidenziare dal punto di vista sociale: il Piemonte non ha bisogno soltanto di più posti negli asili nido; ha certamente bisogno di più posti, ma ad un prezzo inferiore. Ovviamente, ho detto una sacrosanta banalità, ma chi conosce i redditi richiesti per accedere alle riduzioni tariffarie nella nostra città, ad esempio, sa che chi ha un nucleo familiare con un reddito lordo superiore ai 32 mila euro paga intorno ai 300 euro al mese di retta (se si hanno due figli, la spesa è quasi doppia), pertanto è una spesa quasi insostenibile.
Abbiamo investito 14 milioni di euro; capisco che la spesa di investimento è una spesa corrente ed è più facile da reperire, soprattutto con gli artifizi finanziari del Vicepresidente, però non è pensabile non intervenire (l'ordine del giorno interviene ed ha esattamente questa finalità), perché è ovvio che se riduciamo le spese di gestione ad un Comune, questo ha la possibilità di ridurre il costo complessivo delle rette.
Badate, anche se nessuno mi sta ascoltando, ma non è un problema perché rimane a verbale, che non è un problema delle fasce sociali meno abbienti o di quelle considerate poco sopra la soglia di povertà: è un problema complessivo che riguarda la gran parte dei cittadini...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, vi prego di accomodarvi fuori dei banchi!



VIGNALE Gian Luca

Il problema riguarda - dicevo - la gran parte dei cittadini piemontesi che nel 70-80% dei casi ha un reddito familiare al di sotto dei 40 mila euro.
stata prestata un'enorme attenzione al tetto ISEE, per l'accesso al buono scuola, relativamente alle scuole paritarie; non so se vi siete accorti che, invece, i 15 milioni stanziati per le scuole statali (buono libri, trasporti, ecc.) sono stati cancellati con questo assestamento, ma questi sono problemi che riguardano soprattutto chi deve approvare un bilancio. Questi fondi non sono stati utilizzati per un intervento a riduzione delle rette, o un buono famiglia come in un progetto di legge presentato e votato da AN nella scorsa legislatura nella Regione Lazio, ma questo intervento che abbiamo fatto, che viene più volte vantato, è di pura edilizia.
L'Assessore Saragnese in questi giorni, con una spesa che poi verificheremo, ha inviato a tutte le famiglie che hanno un bambino in età da nido una lettera dicendo che, grazie ai fondi della Regione Piemonte poi capiremo quali - sono aumentati notevolmente il numero dei nidi, con ben quattro convenzioni con le strutture private a rette calmierate.
Noi, invece, abbiamo investito 14 milioni di euro senza che uno solo di questi euro fossero finalizzati alla riduzione delle rette. Questa è la politica sociale che fa il centrosinistra. Noi, anche quando abbiamo fatto il regolamento attuativo rispetto a quell'emendamento entrato in finanziaria, avevamo proposto che quel beneficio economico per chi acquistava si traducesse in una riduzione delle rette, ma questo non è avvenuto.
uno dei tanti punti, come il taglio sull'assistenza, sul lavoro e sull'istruzione, che dimostra che questa Giunta ha dimenticato le politiche sociali.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1043, il cui testo recita: "Considerato che sono tema di attualità le azioni intraprese dalle regioni europee per raggiungere gli obiettivi fissati dalla strategia di Lisbona del marzo 2000 preso atto che nel corso della corrente legislatura si sono proseguite le campagne di investimento per la realizzazione di nuovi ed ulteriori posti nei servizi per la prima infanzia di asilo nido e micro-nido riscontrato che l'assetto legislativo regionale dei servizi per la prima infanzia non è ancora stato modificato e allo stato attuale non è stata formalizzata alcuna proposta legislativa di modifica normativa; considerato che: con l'approvazione del bilancio regionale di previsione 2008 si è integrato in aumento il fondo regionale di sostegno alla gestione dei servizi di asilo nido e micro-nido comunale, ripartito dalle province ai sensi dell'articolo 5, comma 2, della legge regionale n. 1/2004; gli investimenti effettuati e quelli messi in opera dell'utilizzo dei fondi regionali e nazionali degli anni 2007-2008 porteranno alla realizzazione di ulteriori posti di asili nido e micro-nido a titolarità pubblica diversa da quella comunale; in questi ultimi anni alcuni servizi sono stati realizzati da enti pubblici diversi dai Comuni, in particolare da IPAB, Aziende Sanitarie ed Ospedaliere; l'incremento dei posti realizzati, se non viene sostenuto in parallelo da adeguate risorse di sostegno alla gestione, impedisce la fruizione dei servizi da parte delle famiglie piemontesi; come recentemente informato dagli organi di stampa la lista di attesa per l'accesso ai servizi di asilo nido e micro-nido comunali è in forte aumento e si attesta al 31/12/2007 ad oltre 5.100 bambini in tutta la regione; in alcune aree territoriali piemontesi i servizi realizzati non sono utilizzati a pieno regime in quanto troppo costosi nel funzionamento ritenuto necessario aumentare ulteriormente la dotazione economica del fondo regionale di sostegno alla gestione dei servizi di asilo nido comunale, estendendo nel contempo il suo utilizzo anche a favore dei servizi di asilo nido e micro-nido pubblici ma non a titolarità comunale il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale ad aumentare in sede di assestamento di bilancio 2008 o di bilancio previsionale 2009, il fondo regionale di sostegno alla gestione dei servizi di asilo nido e micro-nido comunale ripartito dalle province ai sensi dell'articolo 5, comma 2, della legge regionale n. 1/2004; ad avviare un percorso di modifica dell'articolo 5 della legge regionale n. 1/2004 prevedendo la possibilità da parte delle province piemontesi di poter utilizzare il fondo trasferito dalla Regione per il sostegno nella gestione di tutti gli asili nido e micro-nido a titolarità pubblica ape (Comuni, IPAB, Aziende sanitarie ed ospedalieri)".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 13 Consiglieri si sono astenuti 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo del disegno di legge n. 554.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Consiglieri, vi ricordo che la Conferenza dei Capigruppo è convocata oggi pomeriggio alle ore 14.30.
Mi pare non ci siano le condizioni per procedere con le già richieste iscrizioni di punti all'o.d.g., quindi la seduta di oggi pomeriggio è sconvocata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.24)



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