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Dettaglio seduta n.358 del 16/09/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIACRISTINA



(Alle ore 14.30 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(La seduta ha inizio alle ore 15.16)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Robotti, Rostagno, Moriconi Pizzale, Cattaneo e Bresso.
Il numero legale è 29.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 554, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2008 e disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 554, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Dopo aver esaurito la parte riguardante la relazione sul provvedimento possiamo passare al dibattito generale. Ha chiesto di intervenire sul dibattito generale il Consigliere D'Ambrosio.
La parola al Consigliere D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio

Grazie, Presidente e cortesi colleghi.
In realtà sul dibattito generale interverranno i miei colleghi di Gruppo e in particolar modo il collega Vignale, mentre io mi soffermo sull'ipotesi di assestamento della sanità che andrà a consolidarsi e che voi penso voterete, relativamente agli 8,4 miliardi di euro che corrispondono all'8% della spesa nazionale, essendo prevista nel 2008 una spesa nazionale di 104 miliardi.
Un'osservazione oggettiva e non affatto polemica.
L'amministrazione di sinistra, in questi tre anni e mezzo, non è riuscita a modificare minimamente questo dato fondamentale, dopo che per anni sono state rivolte accuse al centrodestra per la spesa eccessiva per la sanità. Questo la dice lunga sull'operato e sulle difficoltà indubbiamente, in un settore così delicato come quello della sanità.
Penso di poter essere nel tema se, fatta questa premessa, faccio riferimento a quanto i giornali negli ultimi dieci giorni hanno riportato a proposito della Città della Salute e della Scienza. Alludo ai dubbi sollevati per la realizzazione della stessa; dubbi avvalorati anche da alcune dichiarazioni del Magnifico Rettore Pelizzetti e di autorevoli professionisti della sanità piemontese (esponenti, tra l'altro, di sinistra).
Questi dubbi, per la verità - mi rivolgo soprattutto al Vicepresidente Peveraro - sono aumentati in modo consistente alla luce della delibera di Giunta del 25 agosto u.s.: delibera che io oso definire, con tutto il rispetto che le porto, Assessore Peveraro, sconcertante. Non mi è mai capitato di vedere che una delibera che prevede costi stimati in 878 milioni abbia a disposizione, oggi, la somma di 23 milioni. Quindi, con una semplice sottrazione, mancano all'appello 854 milioni.
La delibera a cui faccio riferimento è la delibera n. 62-9518 del 25 agosto 2008, che ha per oggetto "Finanziamenti per la realizzazione della Città della Salute e della Scienza di Torino. Provvedimenti". Senza voler scendere nei dettagli, penso che i colleghi sicuramente avranno l'opportunità di leggerla, perché quanto sto affermando non ha nessuna volontà né strumentale né polemica. I colleghi potranno rendersi conto che quanto sto dicendo risponde completamente a verità.
Tra le altre cose, in questa delibera si affida alla SCRP, cioè alla Società di Committenza Regionale della Regione Piemonte, l'incarico di acquisire le aree interessate dalla localizzazione della futura Città della Salute. Non è stato ancora definito con precisione il sito ma - cosa che è ancora più strana - le si affida la predisposizione del progetto preliminare, definitivo ed esecutivo e la relativa gara di appalto per la costruenda Città della Salute.
Debbo altresì evidenziare, Assessore Peveraro, e questo, glielo dico sinceramente, non fa onore alla stima di cui gode, che ella nei giorni scorsi ha dichiarato alla stampa che quella del Gruppo di AN è una polemica costruita ad arte, su dati non oggettivi. Più dati oggettivi di una delibera, penso che ce ne dovrebbero essere pochi.
Il Vicepresidente Peveraro ha dichiarato: "Quanto al reperimento delle risorse necessarie, ricordo ai Consiglieri di Alleanza Nazionale che, di anno in anno, l'Amministrazione regionale metterà a disposizione circa 200 milioni per l'edilizia sanitaria". C'è un'ipotesi in tal senso (186 milioni), ma non penso che questa disponibilità possa essere mirata alla Città della Salute.
Il Vicepresidente ha poi aggiunto: "A breve, partirà un ampio programma di alienazione del patrimonio sanitario disponibile" e che "esistono varie modalità di finanziamento".
Per quanto attiene all'alienazione del patrimonio, dicevo stamattina al collega Pedrale: "Preparati, amico Pedrale. Quando saranno alienati i beni delle cascine di Vercelli, i fondi ricavati non saranno utilizzati per l'ospedale Sant'Andrea, ma saranno utilizzati per la Città della Salute".
Debbo precisare altresì che noi, Amministrazione di centrodestra, fin dal 2003, avevamo previsto un progetto in tal senso. Avevamo chiamato la Città della Salute con un altro nome, che adesso mi sfugge.
Siamo d'accordissimo sulla necessità dell'opera. Perché siamo d'accordissimo? Perché - lo ricordo ai Consiglieri che non lo sanno, ma la maggior parte di voi lo sa - il Piemonte, in particolare la Città di Torino, è al primo posto per quanto attiene alla ricerca biomedica.
L'ospedale Molinette in Italia è il primo per la complessità dei casi trattati (case mix).
Terza cosa importantissima. La Facoltà di Medicina è ritenuta quella che meglio forma i medici. Pertanto, in una Città della Salute, dove assistenza, didattica e ricerca devono stare insieme, è fondamentale per mantenere questi tre primati che Torino e il Piemonte oggi hanno.
Chiedo alla Presidente Bresso e all'Assessore Peveraro il ritiro di questa delibera che non prevede la copertura economica dell'operazione e propongo una riformulazione del provvedimento che evidenzi i passaggi operativi ed economici. Quindi, in estrema sintesi, le fonti di finanziamento per la realizzazione dell'opera su cui, come ho rilevato poc'anzi, la maggioranza dei tecnici, dei politici e i cittadini che ne hanno conoscenza, sono senz'altro d'accordo.
Questo è quanto volevo sottolineare, Vicepresidente Peveraro: quella delibera è veramente sconcertante. Che, poi, nella delibera si dica che forse c'è la possibilità di accendere un mutuo garantito dallo Stato, con 8,5 milioni di euro per 15 anni (complessivamente 127 milioni, meno gli interessi sono 80 milioni di euro circa), e che si dica che l'ex Ministro Turco ha promesso prima 200 e poi 400, ad oggi a noi non risultano documentazioni in merito.
Queste sono ipotesi di finanziamento, mentre la Città della Salute, se veramente la vogliamo, ha bisogno di costi e atti concreti, che mostrino con precisione le fonti di finanziamento. Grazie.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Ordine del giorno n. 1061 dei Consiglieri Travaglini, Caracciolo, Cattaneo Ronzani, Botta, Manolino, Turigliatto, Laus, Cavallera, Reschigna, Boeti Gariglio, Lepri, Bizjak, Buquicchio, Comella, Larizza, Rostagno, Rabino Ferraris, Pace, Nicotra, Cotto, Muliere, Dalmasso, Barassi, Clement Bellion, Valloggia, Chieppa, Spinosa, Scanderebech, Rutallo, Rossi, Dutto e Lupi, inerente a "Sicurezza nei Sacri Monti del Piemonte" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Grazie, collega D'Ambrosio.
Prima di dare la parola al Consigliere Casoni, chiedo all'Aula se acconsente ad iscrivere, essendoci in questo momento 42 firme in calce all'elenco dei nomi dei Consiglieri, un ordine del giorno firmato in pratica da tutti i Consiglieri, relativo alla sicurezza nei Sacri Monti del Piemonte.
Se non ci sono problemi, do per iscritto all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1061.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 554, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2008 e disposizioni finanziarie" (seguito)


PRESIDENTE

Tornando al dibattito generale sul disegno di legge n. 554, la parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente. Mi collego a quanto ha detto l'amico D'Ambrosio che mi sembra un'osservazione intelligente.
Anch'io nutro stima nell'operato del Vicepresidente, ma chi ha fatto l'Assessore, il Vicepresidente o l'amministratore in qualunque consesso sa che, quando si fa una delibera, quando si dà un ordinativo - lo dico anche perché vedo che è presente il neo Assessore Ricca, che sicuramente l'avrà già imparato - occorre avere una copertura finanziaria, altrimenti quella delibera non può essere fatta. Questo significa che occorre avere le voci in capitolo di bilancio o le giustificazioni per approvare una delibera di questo genere.
Aspetto che mi ascolti anche il Vicepresidente Peveraro, perché quello che dico è molto importante.
Come si sa, SCR è un organismo previsto da una legge, che recita: "La Giunta regionale determina interventi, annualmente, che vengono demandati alla Società di Committenza Regionale per l'attuazione".
SCR, dunque, non è un organismo di finanziamento, pertanto - forse all'Assessore Peveraro è sfuggito - è illegittimo, non è solo una critica politica, fare una delibera che dia un input per il quale non c'è copertura finanziaria.
Anche le Conferenze dei Servizi, non le delibere di Giunta, non si possono chiudere senza copertura finanziaria (ho fatto l'Assessore regionale per otto anni e queste cose le conosco).
E allora, la Giunta regionale deve decidere cosa fare; io quello del Vicepresidente lo leggo come un ordine del giorno, che dice: "Per realizzare la Città della Salute" - forse era meglio formularlo così "occorrono 867 milioni di euro, noi oggi ne mettiamo a disposizione 13 quindi non si può fare. Auspichiamo di vendere tutto il patrimonio delle ASL, auspichiamo che arrivino fondi dal Governo, anche se non risultano stabiliti né dal precedente Governo né da quello attuale, in nessun punto".
Il compito della Giunta regionale non è quello di presentare ordini del giorno, ma le delibere di attuazione dei provvedimenti. Pertanto, una delibera non si può intitolare "Realizzazione della Città della Salute" e non avere la copertura finanziaria relativa.
Sono d'accordo con il collega D'Ambrosio: questa delibera andrebbe perlomeno ritirata e formulata in altro modo, altrimenti chiederemo - come abbiamo già fatto - l'audizione di SCR per sapere dal suo Presidente come intende procedere relativamente alla "Città della Salute".
Informalmente, il Presidente di SCR mi ha già spiegato che può andare avanti se ha le coperture finanziarie relative alla procedura, vale a dire che può mettere in moto una progettazione definitiva se ha la copertura finanziaria totale o garantita dalla Regione. Garantita dalla Regione significa che è scritta a bilancio (magari nel bilancio 2009, 2010 o 2011) quindi con cifre relative, o che è stato già fatto un computo, altrimenti ripeto - rimane un ordine del giorno.
Siamo tutti capaci di presentare una delibera che prevede di rinnovare tutti gli ospedali del Piemonte, stanziando magari 50 milioni di euro quando il costo è di 5000, ma quello è un ordine del giorno, non una delibera! La delibera deve avere una copertura, altrimenti non è una delibera! Se questa delibera non sarà ritirata, chiederemo a SCR di dirci come andrà avanti, perché SCR ha ricevuto un input dall'organismo regionale e deve agire.
Vediamo cosa dirà SCR: che non ha potestà né di alienare i beni regionali - questo è un compito dell'Amministrazione regionale - né di accendere eventuali mutui e portarli alla realizzazione, né di ottenere fondi direttamente dal Governo, se non attraverso l'istituto regionale.
Questo è un ruolo che deve esercitare l'amministrazione regionale.
Va bene che la delibera è stata presentata ad agosto, forse a qualcuno poteva sfuggire, o forse si è pensato che sfuggisse, ma così non è stato.
Questo è un piccolo passo avanti rispetto a quello che aveva detto la Presidente Bresso (mi spiace che non sia presente). Ricordo perfettamente che nel suo discorso di insediamento la Presidente Bresso disse qualcosa del genere: "Il centrodestra non è stato in grado di realizzare la Città della Salute; noi entro un anno presenteremo il progetto, sceglieremo l'area e destineremo le risorse".
Vi ricordo, invece, che la precedente Amministrazione regionale aveva individuato l'area, l'aveva acquistata, la stava facendo bonificare e stava attivando un project financing. A parte le varie situazioni che potevano emergere a corollario (se qualcuno ha compiuto un atto non legittimo, la responsabilità è di chi ha compiuto quell'atto), nel percorso strutturale di realizzazione c'erano tutti i presupposti. Lo ricordo perché partecipai alle Giunte nelle quali si decideva l'individuazione dell'area, l'acquisto della stessa e le procedure operative. Si stava predisponendo - e sarebbe stato predisposto immediatamente qualora avesse vinto il centrodestra - nei primi quattro/cinque mesi della nuova legislatura, un bel project financing per verificare quante risorse potevano giungere dai privati. Emergevano segnali che sarebbero potuti essere attivati diverse centinaia di milioni di euro.
Noi abbiamo già un project che ci dice che 200/300 degli 800 milioni arrivano da un project attivato; la Regione ne mette tot; c'è un piano di alienazione dei beni precisi, motivati, quotati, periziati, ospedali in vendita. Totale: 768 milioni di euro, quello che costerà la nuova Città della Salute. A questo punto si fa una delibera e si dice: utilizzando il project, utilizzando l'area a disposizione, utilizzando questi beni, si dà ad SCR il mandato di agire e di iniziare a fare, ma qui siamo veramente in una situazione che fa ridere. Di fatto, diciamo: abbiamo un'opera da 768 milioni di euro; la Giunta regionale ne dà 13 a SCR.
Assessore - glielo ricordiamo - ne mancano solo 760! Ritiri questa delibera e ne presenti un'altra in cui ci spiega come sono reperiti gli altri 760 milioni di euro che servono per realizzare la Città della Salute.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Sull'assestamento di bilancio i Gruppi consiliari di opposizione, prima con una conferenza stampa e poi nei luoghi più consoni, quindi nella Commissione bilancio, hanno mosso - anche in virtù di una legge che, ahimè consente di redigere un bilancio preventivo e il suo assestamento che non rispetta il Patto di stabilità, a differenza di quanto accade con gli Enti locali - le stesse critiche che, in qualche modo, avevano mosso durante la discussione del bilancio preventivo, con una sottolineatura in più.
Le valutazioni che facemmo nella discussione del bilancio e della finanziaria trovavano un riscontro, che riteniamo ancora oggi essere oggettivo, con la presentazione dell'assestamento di bilancio. Il quale certamente non taglia lo sbilancio esistente fra quanto dovrebbe prevedere il Patto di stabilità e quanto, invece, è previsto all'interno dell'assestamento, ma anzi aumenta complessivamente di circa una settantina di milioni la cifra complessiva.
Sottolineiamo una valutazione che crediamo vada fatta in termini generali, ma in seguito faremo qualche considerazione in termini più puntuali rispetto all'articolato della legge e rispetto a singoli Assessorati. Certamente l'Assessorato alla sanità è uno dei principali, non tanto e non solo per la percentuale di bilancio che copre, ma anche per l'importante emendamento che stanzia 299 milioni di euro sul capitolo relativo alla sanità.
Abbiamo ricordato in sede di Commissione, e oggi intendiamo farlo in sede consiliare, come sostanzialmente i documenti di bilancio che noi abbiamo alla mano, pur con delle differenze normative fra i singoli documenti, stiano ad indicare due bilanci esistenti all'interno della Regione. Uno è un bilancio formale, quello che è stato presentato in sede di finanziaria e che oggi viene corretto in sede di assestamento, l'altro è un bilancio informale - quello relativo al piano operativo - all'interno del quale si alloca una parte delle risorse previste dalla finanziaria e dall'assestamento, che è un adempimento di legge che viene fatto, per il primo anno, in termini più evidenti rispetto alle singole strategie, le singole volontà di ogni Assessorato e che, guarda caso, corrisponde con il rispetto del Patto di stabilità dell'Ente.
Rispetto ai 10 miliardi e 144 milioni di spesa corrente votati sul bilancio preventivo abbiamo, all'interno del piano operativo, uno stanziamento di nove miliardi e 894 milioni. Vi è un'importante riduzione fra ciò che è scritto nelle spese per investimento nel bilancio preventivo (due miliardi e 12 milioni di euro) e l'impegnabile da piano operativo (un miliardo e 543 milioni).
Questa riduzione, che corrisponde circa a 800 milioni di euro, ha comportato nel piano operativo quell'indicazione di sforamento del Patto di stabilità che, in qualche modo, avevamo indicato discutendo il bilancio preventivo e la legge finanziaria del Consiglio e della Regione Piemonte.
Ovviamente, così come noi replichiamo cose già dette in sede di Commissione, le replicherà anche il Vicepresidente. Conosciamo la replica.
Il programma operativo è un documento che accompagna il bilancio ed è previsto da legge regionale.
Non è il bilancio dell'Ente, per cui se vi è una differenza di 20 milioni sulle politiche sociali e famiglia, settore che noi riteniamo particolarmente importante e che vede un taglio sull'assestamento di circa sette milioni di euro, è un taglio formale rispetto ai documenti di bilancio. Quindi, dobbiamo fare una valutazione politica nel comprendere se il taglio che stiamo approntando ad un settore che riteniamo fondamentale riguarda i circa sette milioni di euro che ci presenta l'assestamento rispetto al bilancio preventivo o i 20 milioni di euro indicati nel programma operativo.
Questo perché? Perché il programma operativo è accompagnato da una delibera che dice che i fondi che vengono allocati potranno essere certamente aumentati o diminuiti, ma nel rispetto della normativa vigente.
vero che dobbiamo rispettare la normativa vigente quando arriviamo a consuntivo, ma è altrettanto vero che andiamo a consuntivare un bilancio ed una spesa che si chiude il 31 dicembre del 2008, non certo a maggio o giugno del 2009. Quindi, sappiamo che la Regione Piemonte quest'anno andrà a spendere 800 milioni in meno rispetto a quelli che ha scritto nel preventivo e nell'assestamento.
Per certi versi ciò è normale.
Può succedere che un'istituzione - anche e non soprattutto, perch dipende dalla capacità di fare funzionare una macchina specie nelle spese per investimento - impegni delle risorse in un capitolo e che queste non vengano utilizzate completamente; quindi, è inutile accendere un mutuo se non vi è una progettazione definitiva.
Certamente sono due le cose da rilevare: in primis, sulla spesa corrente e, in secondo luogo, sulla spesa in conto capitale.
Partiamo dall'ultima, che comporta una riduzione del 25% della spesa per investimenti, che, in un momento di stagnazione economica del mondo del lavoro, non è certo il massimo per la politica di un ente come la Regione.
Ricordo che la Presidente Bresso, quando governò la Provincia di Torino, quasi triplicò la spesa per investimento - noi dicemmo allora per investimenti poco utili alla collettività - e giustificava sempre questo aumento come un intervento che, se ben fatto e reale, avrebbe incentivato uno sviluppo e dato una marcia in più alle politiche di sviluppo economico.
Ma - e questo è l'altro punto importante sulle spese correnti - oggi discutiamo di un documento sul quale, sapendo che è sovrastimato, vi è un timore concreto: secondo noi, il consuntivo chiuderà questa valutazione iniziata con il bilancio preventivo e la finanziaria e darà ragione al fatto che, a fine anno, la Regione andrà a spendere circa 300 milioni in meno di spese correnti.
Oggi votiamo un documento che, secondo noi, non è un documento che fotografa quelli che saranno i reali stanziamenti dell'Ente, tant'è che anche alcuni Assessorati, relativamente ad alcuni impegni con soggetti terzi, associazioni o altri soggetti, avendo ridotto rispetto agli anni precedenti alcuni trasferimenti, li hanno giustificati dicendo di aver avuto un taglio del 10% rispetto allo stanziamento del bilancio preventivo.
Vado a concludere dicendo che vi sono alcune voci certamente importanti. L'Ambiente ha un taglio di 20 milioni, l'Agricoltura di cinque e parlo dell'assestamento - i Trasporti e le Infrastrutture di cinque, ma se andiamo a vedere quello che è il taglio che viene attuato nel programma operativo, vediamo come alcuni settori, come ad esempio la Cultura, hanno un taglio di dieci milioni, così come il Turismo, Commercio e Sport.
L'Istruzione e il Lavoro hanno un taglio di 76 milioni, mentre di quattro milioni sarà il taglio previsto per le Opere pubbliche, la Montagna l'Innovazione e la Ricerca universitaria.
Espliciteremo meglio nel corso del dibattito alcuni timori, entrando nei singoli Settori, ma vorremmo comprendere come si riuscirà a far sì che l'assestamento sia un documento reale e che il programma operativo non rispecchi invece il vero bilancio in qualche modo nascosto, il vero assestamento in qualche modo nascosto, che la Giunta regionale ha predisposto rispetto alla legge finanziaria, ma che non è oggetto dell'attenzione dell'Aula.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Molto brevemente sull'ordine dei lavori, poi eventualmente ricomincio sulla discussione generale.
A me è parso - ho perso l'intervento iniziale del collega D'Ambrosio ma ho seguito gli altri interventi - che puntualmente partendo da un episodio una delibera del 25 agosto, si declina uno degli aspetti che è già stato criticato dal centrodestra e dai gruppi di opposizione a luglio in fase di presentazione.
Ho sentito - se non ho udito male - da parte del Capogruppo Casoni chiedere il ritiro di codesta deliberazione con le motivazioni che sono state dette e che non ripeto, perché sono certo che sia il Vicepresidente Peveraro che i colleghi le abbiano sentite.
Mi domando, ai fini della gestione dei nostri lavori: andiamo avanti come se niente fosse e accantoniamo questa richiesta di ritiro di delibera? Questa non mi sembrerebbe una modalità particolarmente utile, anche se non compete a me giudicarne l'utilità.
In un altro caso, la richiesta presentata da noi di ritiro di una delibera della Giunta, se non altro, ha originato una discussione che si è svolta in una parte della sessione pomeridiana dell'ultima giornata di Consiglio.
Lo dico solo per capire come organizzare i nostri lavori, altrimenti vado avanti, ma non mi sembra che ci sia un salto di continuità logica dopo una richiesta documentata, condivisibile o meno che sia. Mi sembrerebbe utile una risposta argomentata o meno, condivisibile o meno che sia, da parte della Giunta, non per suggerire ma per comprendere come andiamo avanti.



PRESIDENTE

Io, non essendo né una sibilla cumana né il mago Otelma, come qualcuno disse nella scorsa legislatura, penso che, dopo il dibattito generale e la replica del Vicepresidente Peveraro, riusciremo a capire qualcosa rispetto al quesito che lei poneva.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Noi alle simpatiche provocazioni reagiamo sempre, anche perché è utile.



PRESIDENTE

Porgi l'altra guancia.



BURZI Angelo

Come ho detto più volte, sto leggendo faticosamente l'Antico Testamento, dove c'è la parte sulla legge del taglione che mi sta entusiasmando e che sto approfondendo. Quindi, quando e se avrò tempo, in una prosecutio temporale, arriverò, sono certo, al Nuovo Testamento, ma prima devo avere le basi sull'Antico, che - ripeto - trovo contenga dei passi eccezionali di grande poesia - qui sono serio - ma anche questo particolare comportamento lo ritengo molto interessante.
Torno al merito, ma si può benissimo essere seri anche sorridendo.
L'Assessore sa cosa noi facemmo al momento della presentazione della legge, che è oggetto della non altissima attenzione di quest'Aula. Male fa non il Vicepresidente - il Consigliere Reschigna a disturbarlo, perch chi è causa del suo male, ineludibilmente, piangerà se stesso - vedasi il capoverso precedente sulla legge del taglione.
Presidente Placido, mi devo fermare o posso continuare? Se non mi sente, poi finisce che...



PRESIDENTE

noto che l'Assessore Peveraro ha la facoltà di parlare con un collega e ascoltare il Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

noto, ormai, non soltanto in questo Ente. È ampiamente riconosciuto non soltanto qui, figuriamoci se lo metto in dubbio.
Già abbiamo detto delle cose a luglio, prima che la legge fosse licenziata dalla Commissione - fondamentalmente sono due - che ripeto solo per comodità di ragionamento. Tardivamente, ma furbescamente, la Giunta ci dà ragione rispetto all'origine principale della nostra polemica, all'epoca della legge finanziaria; quindi, riporta nei fatti - o tenta di riportare il tessuto del nostro bilancio all'interno del Patto di stabilità. Tra parentesi, questo ha comportato per la Regione l'approvazione ritardata, di circa 16 giorni, rispetto al massimo consentito dalla legge attuale - il 16 maggio invece del 30 aprile - nel senso che se questa decisione - ove non presa durante una passeggiata sulle sponde siriane, certamente non colpito da un fulmine, perché lo vedo in splendida forma - l'avesse presa quando noi l'abbiamo chiesta, il bilancio precedente sarebbe stato approvato.
Certo, con una peggiore figura politica, ma con un mese e mezzo di anticipo. Lascio agli interlocutori - non di quest'Aula, ma quelli fuori ove ce ne fosse qualcuno interessato - fare valutazioni in materia.
In secondo luogo, questo è avvenuto aggiungendo inopinatamente risorse inopinatamente perché noi non lo pensavamo - all'area della sanità.
Qui mi fermo perché il tema in parte è stato svolto in Commissione, ma a mio avviso, in attesa di risposte che, ove non venissero, solleciteremo con la giusta attenzione, viene bene il discorso sulla sanità, perch combinazione, è il tema pur specifico che anche i colleghi - stavo per dire AN, ma adesso non posso più dirlo - di AN verso il Popolo della Libertà insomma qui, fatemi dire di AN e non irritatevi, so che voi non vi irritate...



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Neanche noi, non ci irritiamo per nulla. È una cosa lunga, ci mettiamo più a dirlo, sembrerebbe, che a farlo, qualcuno dovrebbe riflettere su questo - qui mi sto perdendo nei meandri della politica partitica.
Sulla sanità dico "inopinatamente", per due ragioni. In primo luogo così lo dico in termini politicamente più chiari - con una pregiudiziale che è facilissimamente rimuovibile. Il Vicepresidente non si deve per nulla turbare, basta togliere l'argomento della pregiudiziale. Noi, come Consiglieri che non appartengono ad un'area o all'altra, né minoranza n maggioranza, intendiamo mantenere la buona abitudine di ricevere i dati preconsuntivi della sanità, trimestre per trimestre, un mese e dieci giorni dopo rispetto alla considerazione degli stessi, perché l'andamento della sanità è l'andamento principale del bilancio di questa Regione e questa abitudine ci venne richiesta con la dovuta vigoria da parte dell'opposizione di allora.
Ritengo che la conoscenza dei dati sia l'elemento primo di una qualunque valutazione politica e mi sono lievemente stancato di sollecitarli dopo tutti i trimestri.
Oggi è il 16 settembre e i dati del 30 giugno la Giunta li aveva ampiamente nel mese di agosto. Invece di impiegare il proprio tempo in alcune deliberazioni, alcune delle quali ci sembra già di avere dimostrato essere tra il nocivo e il pericoloso - due le abbiamo già discusse - bene avrebbe fatto ad esaminare i dati e, soprattutto, consentire al Consiglio regionale di esercitare il proprio diritto di conoscenza - per la Giunta è un dovere di informazione - in modo che noi, nelle sedi competenti, di Commissione o di Aula, di ciò potessimo parlare - in IV Commissione o per lo meno con i Consiglieri - a meno che mi sia distratto, in questo caso mi scuso dell'aspetto puntuale.
Ribadisco che vorremmo considerarla una prassi e non una scatola di cioccolatini da ricevere ogni volta, è semplicemente un dovere. Noi i dati al 30 giugno non li abbiamo e sono particolarmente importanti, perché la manovra di cui stiamo discutendo, fondamentalmente - più alcuni altri corollari - si basa su due componenti: il rientro del Patto di stabilità che in parte è già stato oggetto di miglioramenti, di cui do atto alla discussione in I Commissione e agli esiti che l'hanno portato al rilascio e la sanità.
La sanità in senso lato è un tema di cui ci stiamo occupando. Noi siamo particolarmente sensibili - non da ora - al tema di come impiegare le risorse sulla sanità. Chi ci ascolta - certamente l'Assessore Peveraro - sa perlomeno noi riteniamo che sappia, il che non necessariamente significa che condivida - che noi sosteniamo due tesi.
In primo luogo, nell'area della sanità piemontese sono troppe le risorse dedicate alla spesa corrente e, contestualmente, troppo poche perché la percentuale è davvero irrisoria, quelle rivolte agli investimenti, di cui la voce che il collega Casoni sottolineava è una componente importantissima, almeno a livello teorico, perché parla della Città della Salute che per tanto tempo è stato o è sembrato poter essere un progetto, invece - almeno nelle accezioni della vostra Giunta - era semplicemente uno dei tanti annunci che sono stati fatti.
Al di là della polemica, per la realizzazione delle infrastrutture - e la Città della Salute, indipendentemente dal dove e dal "con chi", la si può certamente considerare un'infrastruttura, purché la si realizzi entro il XXI secolo, dopo diventerebbe un reperto di archeologia e se ne interesseranno altre culture, non meno nobili, ma diverse dalla nostra - la propensione agli investimenti è eccessivamente bassa.
Sottolineo ancora una volta che, per quanto riguarda la deliberazione del 1° agosto, di cui abbiamo già chiesto il ritiro, ci è stato detto: "No grazie, non fumiamo, andiamo avanti come treni". "Ciuf ciuf", il fumo perché la locomotiva a vapore sembra essere il massimo della modernità riconosciuto e riconoscibile in Corso Regina, sede dell'Assessorato, nonch dell'ultimo fortino dei comunisti in attesa dei tartari, che sono già venuti, che anche lì si sono dimenticati di pulire. Li faremo tornare altrimenti pare non si riesca a capire cosa debba succedere.
In un Assessorato che vuole governare la domanda - scritto! - e governare l'offerta - scritto! - lo so che pare incredibile, ma è così, non mettono una lira - non si capisce perché - negli investimenti, da cui l'intervento del collega Casoni.
Come Consiglio, pretendiamo di conoscere l'esito dei conti al 30 giugno, altrimenti perché discutiamo dei 300 milioni in più sulla spesa corrente? Sembrandoci il nostro - consideri, Assessore, avulso ogni elemento di critica nei suoi confronti, in questo momento - un bilancio sufficientemente indebitato, in questo momento, senza bisogno di allargarci, pensiamo esistano già tutte le risorse necessarie, facendo efficienza, e il fare efficienza in sanità si traduce in controllo di gestione in tutte le parti del mondo, anche in Corea del Nord, tranne qui.
Se uno non fa efficienza, le risorse da sole non si autoproducono. Quindi semplicemente, non solo non si investe - vedere i bilanci per credere - non si fanno i progetti, di cui si è vociferato per tempo (sentire intervento del Consigliere Casoni) e il tutto va avanti come se nulla accadesse (vedi Carosello, atto III, scena I, non ricordo chi fosse il filosofo che lo sosteneva). Andiamo avanti come se nulla fosse.
Vuole, il Vicepresidente, aiutarci su questo tema, che non è collaterale, ma è la sostanza del suo Assessorato di bilancio, nonché di questa proposta e temiamo anche, andando avanti così, della prossima legge finanziaria che lei ci presenterà, se ho ben colto stamattina, entro il 6 ottobre, giorno più o giorno meno? Potrebbe darci qualche elemento in più, onde la nostra disponibilità permanga alta e collaborativa, com'è stata finora?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Non essendovi altre richieste di intervento sul dibattito generale possiamo procedere con la replica del Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Colleghi Consiglieri, inizierei facendo due considerazioni di carattere generale, richiamate, peraltro, nell'intervento del Consigliere Vignale, ma anche nell'intervento del Consigliere Burzi, che riguardano l'assestamento nel suo complesso e l'impostazione che l'Amministrazione ha dato confermando che, effettivamente, come abbiamo sostenuto nel corso del lungo dibattito per l'approvazione della legge finanziaria del 2008, il processo per il raggiungimento dell'obiettivo del rispetto del Patto di stabilità obiettivo che questa Amministrazione ha e intende raggiungere - è costituito da un percorso a tappe.
Certamente la prima tappa è il bilancio di previsione, la seconda è l'assestamento. Lo dico anche perché - riproduco una polemica che avevamo già affrontato nei mesi scorsi, ma che mi fa piacere ribadire, visto che un atteggiamento analogo lo ha tenuto anche il Consigliere Vignale - quando si redige un bilancio di previsione è buona norma avere delle impostazioni diverse e decisamente più alte rispetto a quelli che sono gli impegni prevedibili.
Questo aspetto, come ho cercato di dimostrare, fa parte della storia di questa Amministrazione. Abbiamo appurato, infatti, che dal 2003 al 2007 incluse le percentuali di impegno sugli stanziamenti per quanto concerne la spesa di investimento, rappresentano circa il 65%-70%, con un trend storico assolutamente allineato; ciò significa che tutti i bilanci di previsione avevano 100 come stanziamento iniziale e, a fine esercizio, si sono manifestate necessità e impegni per il 60%, 65% o 70% (non si è mai superata la percentuale del 70%). Dunque, tutti i bilanci di previsione (perlomeno dal 2003 incluso in avanti) avevano questo tipo di impostazione.
Non ho ragione di dubitare di quello che mi dicono i funzionari, perch sostanzialmente, è la storia della Regione che lo conferma.
Il bilancio di previsione del 2009 mantiene, quindi, le stesse caratteristiche; caratteristiche che mettono l'Amministrazione nelle condizioni di avere un ampio (o perlomeno un più ampio) spettro di iniziative che possono essere perseguite rispetto a quelle che sarebbero invece perseguibili se gli stanziamenti fossero allineati a quello che è il potenziale impegnabile, aspetto che renderebbe assolutamente rigido il bilancio. La prima tappa, dunque, è stata quella.
Mi permetterei di dire che la seconda tappa ha un impatto significativo sul bilancio rispetto al Patto di stabilità; significativo per quanto è stato fatto in termini di tagli, ovvero le riduzioni che sono state fatte sulla spesa corrente e sulla spesa di investimento, che, evidentemente per una parte anche consistente, sono andate a coprire disallineamenti e disavanzi della sanità per l'esercizio 2008.
Fra parentesi, vorrei ricordare che, per la prima volta, nel 2008 ricopriremo in questo esercizio l'intero costo della spesa sanitaria assumendoci anche la quota di copertura del disavanzo 2007 che copriamo sul bilancio 2008, che, se non ricordo male, è di 100 milioni di euro.
Dunque, è un evento abbastanza straordinario nell'Amministrazione regionale (il Consigliere D'Ambrosio ricorderà sicuramente quanto veniva coperto o rimandato agli anni successivi del disavanzo della sanità degli anni precedenti).
Quest'anno (sul 2008) copriamo tutta la spesa del 2008 e una parte del 2007. Ovviamente, ci ripromettiamo di mantenere lo stesso atteggiamento anche sul 2009, dove intendiamo coprire interamente, anche con fondi regionali, il costo complessivo della sanità.
Abbiamo già riscontrato, quindi, questo primo effetto, che è significativo rispetto al Patto di stabilità. Inoltre, come veniva giustamente ricordato abbiamo questo strumento, che è il programma operativo, parte seconda (la nuova), di cui vado personalmente molto orgoglioso, perché, come abbiamo già ricordato in più circostanze, è uno strumento che ci ha permesso, con un'unica delibera, di eliminare sostanzialmente fra le 650 e le 700 delibere nel corso dell'anno, per fare gli accantonamenti prodromici agli impegni delle spese nei vari capitoli.
Si è trattato, quindi, di un alleggerimento burocratico notevole ed impressionante, non tanto per il lavoro della Giunta, che è certamente semplice, quanto, piuttosto, per gli uffici. Tutto ciò non significa che il programma operativo ridisegni il bilancio, perché il bilancio è quello che ha approvato il Consiglio regionale e che corregge in sede di assestamento.
Quello è.
evidente che il programma operativo permette di avere un volume di impegni che responsabilizzano maggiormente il Dirigente (di questo sono assolutamente convinto, ma sono anche il propugnatore di questo tipo di impostazione), perché l'Amministrazione assegna quelli che sono gli obiettivi qualitativi e poi mette a disposizione le risorse (e quindi gli aspetti quantitativi) per raggiungere tali obiettivi. Anche questo, per non è uno strumento o un documento immutabile, tant'è vero che, come ho avuto modo di dire, il programma operativo subirà ulteriori modifiche nelle prossime settimane (certamente dopo l'assestamento, ma probabilmente prima della fine dell'esercizio), perché sicuramente andremo a liberare delle risorse su certe UPB e, verosimilmente, ridurremo la disponibilità su altre, sulla base delle esigenze che si manifesteranno nel corso del tempo con l'obiettivo - lo ribadisco e lo sottolineo - di ottemperare al Patto di stabilità.
evidente che in questo quadro (in particolare dell'assestamento) si inserisce prepotentemente la questione relativa alla sanità, con lo stanziamento e la specifica individuazione, peraltro emersa come richiesta anche in sede di Commissione, del disallineamento del disavanzo della sanità sul 2008 in 180 milioni di euro, che è stato registrato, allibrato e ha tutta la sua evidenza nella complessità della questione, ma anche nella sua dimensione.
Nel panorama di questo dibattito si è inserito anche il ragionamento che hanno fatto i Consiglieri D'Ambrosio e Casoni sulla questione della Città della Salute e, se mi posso permettere, più generalmente sulla questione dei piano degli investimenti nell'edilizia sanitaria. Perché, in realtà, quando ho risposto ad una conferenza stampa del Gruppo di Alleanza Nazionale, mi è stato riferito (lo riportava molto chiaramente anche un comunicato) che il ragionamento non si concentrava solo sulla questione della Città della Salute, ma riguardava più in generale tutto il complesso programma di investimenti in edilizia sanitaria che sono stati approvati da questo Consiglio nel giugno dell'anno scorso.
Lo preciso, vista la battuta che lei, Consigliere D'Ambrosio, ha fatto al collega Pedrale circa le proprietà immobiliari di Vercelli. Ci tengo ad essere molto preciso, perché su queste cose non dico che non si possa scherzare, perché certamente non scherzava il Consigliere D'Ambrosio, ma neanche essere poco chiari.
Commentando le osservazioni che venivano fatte, ho detto che stiamo apprestando un piano finanziario abbastanza articolato, che poi giudicherà la Commissione competente e in cui, a fronte di quella che è la programmazione degli investimenti su tutto il territorio piemontese, sono molti gli investimenti in edilizia residenziale e, quindi, tocca a noi individuare quelle che sono le modalità di finanziamento di questi investimenti.
Tra le modalità di investimento, lo ribadisco, certamente c'è anche tutta la parte di patrimonio immobiliare che andremo ad alienare, in parte nel 2009 e in parte negli anni a venire. Con un impegno che abbiamo ribadito e che ribadisco ufficialmente in questa sede, quel patrimonio immobiliare, eventualmente alienato, va a finanziare gli investimenti sul territorio.
Peraltro, come il Consigliere D'Ambrosio ben sa, il progetto di nuovo insediamento a Vercelli è stato confermato. Credo che sia stato convocato o lo sta per essere, il Tavolo istituzionale per avviare l'iter. È un investimento, stimato inizialmente senza la parte relativa agli impianti alle attrezzature e agli immobili, di 120 milioni di euro. Purtroppo, lo sottolineo, temo che il patrimonio alienabile del Comune e dell'area di Vercelli riuscirà a finanziare una quota che, a mio avviso, non supera il 50% di quell'investimento, che è già rilevantissimo, ma non sufficiente.
Ribadisco: patrimonio immobiliare disponibile, quindi alienabile, non credo superiore al 50% dell'immobile, e specificatamente a quello sarà destinato così come tutti gli altri disinvestimenti e alienazioni che riusciremo a fare nel territorio piemontese saranno finalizzati. Novara è un esempio eclatante ed è già in uno stato decisamente più avanzato.
Dicevo che il mio commento era su un pacchetto complessivo di investimenti che ha delle caratteristiche ben chiare. In parte sarà necessariamente autofinanziamento; una parte di una certa consistenza deriverà da alienazioni; una parte - confido sia già stata individuata e un'altra parte dovrà essere individuata - sarà finanziata dal Governo centrale, che anch'esso dovrà sostenere investimenti di questo genere. Per il momento indicheremo quelli che, in qualche modo, sono già stati deliberati. In parte, ci sono anche modalità di finanziamento o di investimento che abbiamo immaginato, come il leasing in costruendo per quanto riguarda Novara, che sono già in una situazione più avanzata rispetto a delle ipotesi.
Il passaggio successivo riguarda invece la questione della Città della Salute. Relativamente a quest'aspetto, com'è noto, nel luglio dello scorso anno vi è stato un susseguirsi di incontri con il Governo centrale, a fronte dei quali l'Amministrazione regionale ha presentato un importante studio di prefattibilità che andava ad individuare un'area, con un complessivo impegno finanziario, mi permetto di dire, ovviamente ancora provvisorio, perché era nella fase dello studio di prefattibilità.
Sulla base di quello studio, il Governo centrale ha confermato la disponibilità a finanziare il nostro investimento con una quota che si aggira intorno agli 8,5 milioni all'anno. È evidente che consideriamo queste quote acquisite.
evidente, altresì, che nella presentazione del piano finanziario complessivo abbiamo già individuato le ulteriori quote di finanziamento delle opere anche, eventualmente, disallineate nel tempo rispetto a quelle che saranno le esigenze. Per esempio, quando citiamo il valore complessivo dell'investimento, citiamo anche l'area destinata agli investimenti.
Suppongo, ed è la valutazione che faccio, che quell'area lì certamente non sarà con oneri a carico dell'Amministrazione regionale o, comunque, del sistema nel suo complesso. Così come evidenzio che nella parte degli investimenti che dovremo sostenere sull'Università, in cui il clou è la didattica, che era inclusa nel preventivo e nella ricerca, vi siano importanti contribuzioni da parte dell'Università stessa: in parte con la dismissione di patrimonio immobiliare (come, peraltro, il Magnifico Rettore Pelizzetti ha evidenziato nella sua intervista), ma successivamente anche con le aree che si renderanno disponibili sull'area delle Molinette.
Condivido tutto dell'intervista del Magnifico Rettore Pelizzetti, ma in particolare condivido il fatto che questo è un investimento che non si pu immaginare che si sviluppi e si realizzi in un esiguo numero di anni, tesi che forse circolava in passato. È un investimento molto impegnativo, non soltanto dal punto di vista finanziario, ma anche dal punto di vista qualitativo, per cui avrà un dispendio e un dispiego di energie che ritengo, richiederà perlomeno una decina di anni.
chiaro che il nostro piano finanziario non sarà un piano che immagina le risorse tutte concentrate nel triennio 2009/2011, perché sarebbe demenziale. Vorrebbe dire che concentriamo su quei tre anni risorse per finanziare un piano di investimenti complessivo che, se non arriva a quattro miliardi di euro, ci va vicino. Sostanzialmente, è insostenibile.
Sarà un piano finanziario che, dispiegando le proprie modalità nell'arco dei prossimi dieci anni, individuerà la parte di risorse nostre (quindi di autofinanziamento), la parte di risorse derivate da alienazioni (che non sono solo quelle immediatamente realizzabili, ma anche quelle che arriveranno dalla valorizzazione di aree e terreni sugli ospedali dismessi), la parte di risorse che saranno oggetto di finanziamento da parte del Governo centrale e la parte di risorse che riusciremo a sostenere attraverso modalità di finanziamento non dico particolarmente innovative ma che non caricano tutto l'onere sulle spalle dell'Amministrazione regionale.
Voglio solo precisare che, sempre nello scambio di battute indiretto che vi è stato in merito alla conferenza stampa di Alleanza Nazionale, ho ricordato che in realtà questi progetti, che sono di ampio respiro, su larga scala, con grandi investimenti e che devono essere monitorati con grande attenzione, non stanno bloccando e non hanno bloccato un importantissimo piano di investimenti che l'Amministrazione regionale ha lanciato su tutta la questione della manutenzione straordinaria e dell'umanizzazione. Tant'è vero che, com'è noto, cento milioni di euro sono in fase di stanziamento sul bilancio del 2008, e con investimenti individuati punto per punto. Altrettanti saranno stanziati nel bilancio del 2009.
Il programma di investimenti sulla manutenzione e riqualificazione delle nostre strutture va avanti, e direi anche in modo gagliardo.
In merito alla questione del mutuo e della delibera che prevede l'incarico a SCR, com'è noto, ci siamo impegnati a presentare il piano di attività di SCR entro il 30 settembre. Nell'ambito del piano di attività di SCR, sono stati individuati i tre filoni classici e, per ciascuno di questi filoni, abbiamo individuato una serie di affidamenti e di incarichi.
Fra questi, nel filone relativo all'edilizia sanitaria, abbiamo ritenuto di concentrare - proprio per le ragioni che venivano ricordate in particolare dal Consigliere D'Ambrosio - le competenze. Per costruire nel tempo, quindi, una struttura adeguata a sostenere le esigenze della Regione, abbiamo immaginato un programma limitato di incarichi che si potranno sviluppare nel tempo (nel corso dell'anno, la legge prevede che l'Amministrazione regionale possa affidare, con una delibera di Giunta altri ed ulteriori eventuali incarichi, certamente con il piano del 2010).
Nell'ambito di questi incarichi, oltre all'ospedale di Moncalieri, di Alessandria e di Venaria, vi è anche il mandato e l'incarico sulla questione relativa alla Città della Salute. Quando mi si dice, con un po' di stupore, che non è stato acceso il mutuo, azione che andremo a fare nelle prossime ore, rispondo semplicemente che quando si accende un muto ho un percorso che, in qualche modo, è stato individuato. È evidente che accendere un mutuo non vuol dire sostenere o mettere a carico dell'Amministrazione regionale degli oneri, ma certamente è avere un programma definito di investimenti. Essendo la Città della Salute nella fase di fattibilità, è evidente che gli unici investimenti, se non ricordo male, sono pari a qualche centinaia di migliaia di euro e sono legati ai vari studi fatti.
evidente che poi ci sarà l'acquisto delle aree - questo è uno dei mandati, almeno per la parte di aree non pubbliche, perché la localizzazione della Città della Salute è principalmente su un'area pubblica, in particolare un'area della Provincia di Torino - e successivamente gli altri interventi.
Questo progetto e questo programma sarà adeguatamente dettagliato, ma parametrato agli effettivi movimenti di cassa che si andranno a verificare come abbiamo detto, nell'arco dei dieci anni.
Peraltro, il Presidente della IV Commissione, Rostagno, mi ha inviato una lettera nella quale mi veniva richiesto di partecipare ad una Commissione con specificatamente all'oggetto questo argomento. Ho dato la mia disponibilità per i successivi approfondimenti che dovranno essere fatti e che si riterrà utile fare.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, non era una comunicazione della Giunta sulla quale si apre un dibattito. Era la chiusura del dibattito generale. Si pu parlare, quindi, sull'ordine dei lavori, oppure c'è la possibilità di intervenire passando all'articolo 1.
Il Consigliere D'Ambrosio ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



D'AMBROSIO Antonio

Volevo ricordare al Vicepresidente e ai colleghi che la delibera del giugno 2007, quella relativa all'approvazione del programma degli investimenti-edilizia delle strutture, prevedeva un impegno di spesa di 600 milioni. Adesso siamo arrivati a 878 milioni. Poiché sono a conoscenza che l'Assessore Bairati è innamorato degli architetti spagnoli, i quali stanno costruendo una magnifica struttura a Barcellona con inizio lavori datato 18 anni fa, non vorrei che questi preventivi di spesa si triplicassero nell'arco di breve tempo.
Approfitto per chiedere all'Assessore e al Presidente della Giunta di ripassare in Consiglio quando ci sarà il passaggio dai 600 a 878 milioni e che, nel momento in cui ci sarà l'incarico definitivo con la disponibilità economica a SCR, possa esserci un passaggio in Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Ho seguito l'intervento di replica o di conclusione del Vicepresidente Peveraro in parte in aula e in parte dal video. Mi è parso, al di là delle argomentazioni addotte, alcune delle quali condivido, anche se forse mi sono perso un pezzo o un pezzettino dell'intervento, che l'Assessore non abbia risposto in modo da concludere questa fase e aprirne un'altra.
Che poi sia in ambito di discussione generale o di esame dell'articolo I si modifica la sede tecnica del nostro ragionamento, ma non la natura degli interventi che faremo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Vorrei avanzare una proposta leggendo gli emendamenti che sono stati presentati, in particolar modo dalla Giunta. Alcuni emendamenti presentati dai colleghi, così come i nostri, hanno una valenza politica, come certamente ce l'hanno quelli della Giunta, ma è un po' più difficile da comprendere. Si tratta di emendamenti che modificano l'Allegato A, per un importo anche non di poco conto. Faccio due esempi: i sei milioni e 490 mila euro per la Cultura e i 95 milioni e 203 mila euro per Trasporti Logistica e Mobilità. Possiamo andare avanti con gli esempi: alcuni sono sul pluriennale, quelli relativi all'allegato A sul 2008, ed è a questi e a quelli a venire, ma anche in merito al secondo emendamento, che ci riferiamo.
vero che con l'interruzione dei lavori del Consiglio la Giunta pu avere delle necessità e approfitta dello strumento dell'assestamento per venire incontro alle mutate necessità nel corso dell'anno, ma dopo tutta l'analisi che abbiamo fatto in sede di Commissione, approvare oggi gli emendamenti senza capirci un po' meglio - di fatto, essendo numeri, è essenziale sapere che cosa siano con precisione - diventa un po' difficile.
Va dato atto al Presidente della Commissione e al Vicepresidente che fino a quando è stato licenziato, questo stesso documento è stato, per chi l'ha voluto fare, ampiamente conosciuto e dibattuto.
La proposta che avanzo al Presidente, sapendo che l'Assessore domani non sarà presente, motivo per cui è stato sconvocato il Consiglio, è se non valga la pena - noi riterremo di sì - sospendere il Consiglio, quando il Presidente lo ritiene, anticipandone la chiusura e convocando una Conferenza dei Capigruppo o una I Commissione per esaminare questi emendamenti.
Per me non è un problema, ma rispetto all'economia dei lavori l'alternativa è farlo adesso in Consiglio ma, come tutti i Consiglieri sanno, i singoli emendamenti si esaminano molto più in fretta in Commissione che non durante i lavori d'Aula.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

In realtà, effettivamente, non ho riferito in merito alla richiesta avanzata dal Consigliere Burzi.
La collega Artesio mi informa che venerdì nella Commissione...



(Commenti dell'Assessore Artesio)



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

C'erano già venerdì scorso, comunque questa settimana verranno consegnati i consuntivi a giugno 2008.
In merito all'osservazione del Consigliere Vignale - ovviamente rispondo degli emendamenti che ha firmato la Giunta - la prego, intanto, di esaminare tutti gli emendamenti: quelli sull'anno 2008 sono solo riclassificazioni, tranne un emendamento che scarica sui fondi di bilancio del capitale e preleva dai fondi della spesa corrente del bilancio, ma per finanziare la partita relativa alla Protezione civile - se non ricordo male, è l'UPB 14111.
Il n. 2, in realtà, è un emendamento che è stato richiesto dall'Ufficio di Presidenza, perché alloca l'avanzo di amministrazione del Consiglio regionale, che ho recepito. L'Ufficio di Presidenza, come potrà poi spiegarci - peraltro, è già stato approvato il bilancio in Aula nell'allocazione dell'avanzo, attribuiva sei milioni e 490 mila euro alle manifestazioni per il Centocinquantenario dell'Unità d'Italia. Alla luce delle competenze specifiche che ha la Direzione Cultura sulla questione, si è ritenuto di attribuirle lì.
Questa è la ragione per cui trova questo emendamento. Tutti gli altri emendamenti sono riclassificazioni, che, ovviamente, sono anche in grado di commentare, ma che superano gli atti amministrativi per passaggi da una UPB all'altra.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

A questo punto, se i colleghi sono d'accordo, potremmo sospendere momentaneamente il Consiglio per convocare, in Sala A, un incontro dei Presidenti dei Gruppi, con l'ausilio, se i colleghi Presidenti sono d'accordo, del Presidente della Commissione bilancio.
I Capigruppo sono convocati in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.37 riprende alle ore 17.27)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, a seguito della Conferenza dei Capigruppo che si è test riunita, comunico che la Conferenza dei Capigruppo convocata per domani alle ore 14.30 è sconvocata.
Comunico altresì che si è deciso che le prossime sedute di Consiglio si terranno, come d'abitudine, nelle giornate di martedì 23 e mercoledì 24 entrambe sia in seduta antimeridiana che in seduta pomeridiana.
In seno alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, si è convenuto di non procedere nell'esame degli emendamenti, che, peraltro, saranno oggetto di un approfondimento nella seduta della I Commissione già convocata per domani all'ora canonica delle 9.30.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Esame ordine del giorno n. 1061 dei Consiglieri Travaglini, Caracciolo Cattaneo, Ronzani, Botta, Manolino, Turigliatto, Laus, Cavallera Reschigna, Boeti, Gariglio, Lepri, Bizjak, Buquicchio, Comella, Larizza Rostagno, Rabino, Ferraris, Pace, Nicotra, Cotto, Muliere, Dalmasso Barassi, Clement, Bellion, Valloggia, Chieppa, Spinosa, Scanderebech Rutallo, Rossi, Dutto e Lupi, inerente a "Sicurezza nei Sacri Monti del Piemonte"


PRESIDENTE

Prima di chiudere la seduta consiliare, poiché è stato iscritto un ordine del giorno sulla sicurezza nei Sacri Monti, a prima firma del Consigliere Travaglini, ma sottoscritto pressoché da tutti i Gruppi consiliari, se non ci sono problemi, lo porrei in votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1061, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto della brutale aggressione, subita il 26 agosto 2008, dai Frati Minori del Convento del Sacro Monte di Belmonte visto che negli ultimi tre anni si è accentuato il fenomeno dei furti e dei vandalismi nei Sacri Monti da parte di balordi, attratti dalla presenza di preziosi in questi luoghi, conosciuti e famosi perché iscritti nella Lista del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO e collocati in zone isolate ed in ampi spazi boschivi appreso che nello stesso Sacro Monte di Belmonte, soltanto due anni fa, si è già verificato un furto grave constatato che all'ormai sistematica spoliazione di cui soffre il diffuso patrimonio sto rico-artistico della nostra storia religiosa, diffuso fra chiese di campagna e di montagna, si aggiungono, oggi, fatti come questi, che evidenziano l'inequivocabile innalzamento della soglia di rischio impegna la Giunta regionale e l'Assessore competente ad individuare le misure più idonee per garantire la sicurezza delle persone e dei beni dei Sacri Monti del Piemonte".
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.29)



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