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Dettaglio seduta n.357 del 16/09/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.41)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boeti, Bresso e Pizzale.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
I testi sono comunque a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

b) Distribuzione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 10 e 11 settembre 2008, che verranno posti in approvazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che il giorno 10 settembre sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 22, 28, 29 e 30 luglio 2008.
Se non vi sono osservazioni, s'intendono approvati.
L'Aula, unanime, acconsente.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Vignale, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Indagine per omicidio colposo su decesso di Martino Audibert presso l'Ospedale Regina Margherita di Torino"

Argomento: Protezione civile - Difesa idrogeologica

Richiesta, da parte del Consigliere Cavallera, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente ai danni provocati dagli eventi atmosferici che hanno colpito il Piemonte il 13 e il 14 settembre 2008

Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Richiesta, da parte del Consigliere Auddino, di una Comunicazione della Giunta regionale in merito ad articoli giornalistici che paventano la possibilità di un taglio ai finanziamenti previsti per l'organizzazione del Centocinquantenario dell'Unità d'Italia

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Chieppa, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente alle prospettive industriali ed occupazionali del gruppo Bertone

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Toselli, di una comunicazione della Giunta regionale sul complesso delle vertenze occupazionali in corso in Piemonte


PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
notizia di questi giorni, riportata anche da alcuni quotidiani torinesi, che la Magistratura avrebbe aperto un'indagine per omicidio colposo relativamente al decesso del bambino che venne curato all'Ospedale Regina Margherita dopo un incidente avvenuto su un gonfiabile in una stazione sciistica del Biellese.
A seguito di tale decesso, che ritenemmo un po' anomalo non tanto per la morte in sé quanto per le modalità di cura del bambino, chiedemmo all'Assessore una comunicazione in merito. Ci venne risposto che si era operato in modo corretto e quant'altro.
Noi vorremmo solo una comunicazione, quando l'Assessore lo riterrà (se nella giornata odierna è meglio), relativamente ad aspetti che, anche se non si riferiscono a quest'Aula, riguardano atti giudiziari, per sapere se l'Assessore, successivamente alla morte e a seguito della richiesta di comunicazione che noi avanzammo, aveva avviato una verifica interna di quelle che sono state le vicissitudini che hanno portato a questa tragedia.
In merito, vorremmo che l'Assessore alla sanità, nella giornata di oggi se è presente o in un Consiglio successivo, potesse riferire all'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Collega Vignale, abbiamo preso nota della sua richiesta. Attendiamo in proposito indicazioni della Giunta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera, sempre sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Mi riferisco agli eventi atmosferici che hanno colpito diverse località della nostra Regione.
A questo punto, essendo alla vigilia dell'approvazione dell'assestamento di bilancio, credo che si possa trovare una connessione tra la valutazione economica degli eventi e le possibilità di intervento per le prime emergenze. In tal senso, sarebbe opportuno ricevere un'indicazione dagli Assessori competenti - mi riferisco agli Assessori all'agricoltura, alla protezione civile e alla difesa del suolo - per rendere edotta l'Aula in modo sommario; ovviamente, non si pretende di avere immediatamente indicazioni puntuali precise, ma quantomeno un'idea della situazione che si va a sommare a tutto quanto già avvenuto precedentemente.
Sarebbe opportuno valutare, da parte del Consiglio, sia le richiesta girate alla Protezione Civile nazionale e al Governo, sia le eventuali possibilità che potremmo avere noi indirizzando dei fondi reperiti nel bilancio della Regione.
Chiederei, dunque, una comunicazione da parte degli Assessori competenti, magari in apertura della seduta pomeridiana o in tarda mattinata. So che adesso è previsto un intervento del Vicepresidente Peveraro, ma sarebbe opportuno avvisarli affinché possano fornirci qualche indicazione in più, dal momento che anche i report giornalistici circoscrivono gli eventi - per fortuna! - ma laddove gli eventi sono accaduti, sono stati veramente pesanti.



PRESIDENTE

Collega Cavallera, la Giunta regionale ha dato la disponibilità ad effettuare tali comunicazioni in tarda mattinata, non appena vi sarà la disponibilità di tutti gli Assessori competenti per materia.
Ha chiesto la parola il Consigliere Auddino, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Grazie, Presidente.
In questi giorni sono apparsi su La Stampa numerosi articoli in merito alle celebrazioni dell'Unità d'Italia.
Nello specifico, alcuni interventi apparivano piuttosto preoccupati circa la consistenza e il mantenimento dei finanziamenti già programmati o ancora da reperire affinché questa celebrazione potesse ricevere il giusto peso che merita: parliamo dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
Chiederei all'Assessore competente Oliva di riferire in merito allo stato dell'arte, perché in questi interventi, da come abbiamo letto s'intravedono umori diversi. Oggi, per esempio, il Ministro Bondi sostiene che non vi è nulla di cui preoccuparsi. Nei giorni scorsi, invece, sembrava il contrario; persino alcuni autorevoli membri della maggioranza di Governo sembrano un po' freddi su queste manifestazioni, per cui vorremmo capire a che punto stanno le cose, ma anche conoscere lo stato dell'arte, ossia come si stanno avviando le opere programmate, tenendo conto del fatto che il 2011 non è poi così tanto lontano. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Auddino, anche in questo caso la Giunta regionale ha avuto modo di ascoltare la sua richiesta. Attendo dalla Giunta indicazioni in proposito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Vorrei rinnovare una richiesta avanzata già la scorsa settimana, cui non ho avuto risposta.
Chiedo che la Giunta regionale faccia una comunicazione - oggi, questa mattina, appena sarà possibile - in merito alla crisi della Bertone.
Non comprendo per quale motivo il Consiglio regionale e il sottoscritto debbano attendere una settimana per ricevere una semplicissima comunicazione che attiene una delle più gravi crisi occupazionali e del tessuto manifatturiero e automobilistico del nostro territorio, posto che in Regione è aperto ormai da tempo - rendo merito alla Giunta regionale! un tavolo di consultazione, diciamo così, che ha tentato in tutti questi mesi di avvicinare le parti, di trovare una quadra e di dare indicazioni.
Da più giorni si leggono le notizie più disparate sui quotidiani.
Martedì scorso avevo richiesto una comunicazione in tal senso, ma è passata una settimana e non ho ancora ricevuto notizia.
Quantomeno, la Giunta mi dica se non intende fornire comunicazioni in Aula sulla Bertone, cosicché ne possa prendere atto, e attuare, ovviamente le necessarie contromisure rispetto a quest'atteggiamento; atteggiamento che voglio criticare con gran fermezza, Presidente, perché mi pare non solo un diritto del singolo Consigliere che chiede, ma anche un diritto dell'Aula, dei cittadini e di quei 1.200 lavoratori che sono in ambascia in queste ore, perché leggono sui quotidiani di una situazione che sembra precipitare.
La Giunta ha qualcosa da dire a tal proposito? Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Collega Chieppa, mi rendo conto che il contenuto della comunicazione che lei ha sollecitato per l'ennesima volta presenta anche un elemento intrinseco di urgenza, che appunto richiede di essere discusso celermente.
La Giunta ha dato la propria disponibilità a rispondere già nel corso della seduta della settimana scorsa, ma in quell'occasione non c'era l'interrogante.
Ad ogni modo, la Giunta è disponibile a intervenire e anche a comunicare celermente sul punto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. Proprio dallo spunto del collega Chieppa relativamente alla crisi della Bertone, sarebbe opportuno che questo Consiglio regionale facesse il punto sulle vertenze aperte e che giacciono sul tavolo dell'Assessorato regionale competente per comprendere come nel merito la Regione Piemonte intende porsi, al fine di individuare le opportune soluzioni rispetto alle "n" crisi in atto e di cui noi apprendiamo solo attraverso gli organi di informazione.
Per agevolare tale compito e proprio per dimostrare la positività del mio intervento in merito alla questione - che non vuole essere squisitamente politico, perché si tratta di una questione che investe tutto l'arco costituzionale a livello politico - l'Assessore può anche accordarsi con la Commissione e, in una seduta di Commissione, illustrare ai componenti della Commissione stessa la questione nel merito rispettivamente alle vertenze con cui oggi ha a che fare. Almeno siamo informati sulla situazione Bertone e su tutte le altre. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Toselli, l'Assessore ha assicurato la disponibilità a rendere comunicazione in proposito. Ad ogni modo, mi pare estremamente utile lo spunto che lei ha dato: si tratta di una materia che meglio può essere approfondita in una seduta di Commissione.
Prendiamo atto che l'Assessore ha già confermato la propria disponibilità. Ci facciamo carico di comunicare formalmente al Presidente della Commissione competente questo suggerimento e di metterlo all'o.d.g.
delle prossime sedute, in modo da poterne dibattere in maniera attenta e pacata.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Riorganizzazione della Giunta regionale e provvedimenti conseguenti"


PRESIDENTE

Come convenuto nella Conferenza dei Capigruppo, procediamo con la comunicazione da parte dell'Assessore Peveraro in merito alla riorganizzazione della Giunta regionale e ai provvedimenti conseguenti assunti nei mesi passati.
Interviene l'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

In particolare, mi è stato richiesto di aggiornare il Consiglio regionale sui provvedimenti che l'Amministrazione regionale ha assunto a seguito dell'approvazione della legge n. 23 di riorganizzazione del personale.
Com'è noto, il 28 luglio 2008 il Consiglio ha approvato la legge n. 23.
Da quel momento, è partita - così come previsto in particolare dall'articolo 5 della stessa legge - la predisposizione di tutta la documentazione e della parte regolamentare che, dal Capo A al Capo H del comma 1 dell'articolo 5, prevede in qualche modo di formalizzare le modalità attraverso le quali arrivare alla definizione degli aspetti organizzativi dell'Amministrazione regionale.
In particolare, abbiamo presentato alla Commissione competente, ancora prima della pausa estiva, quei punti che, così come previsto dalla legge la Giunta poteva presentare autonomamente rispetto al Consiglio. Infatti com'è noto, una parte regolamentare è competenza esclusiva della Giunta, da un lato, e della Presidenza del Consiglio, dall'altro; un'altra parte - in particolare tutte le disposizioni regolamentari che vanno dal comma e) al comma l) - deve essere presentata congiuntamente dalla Presidenza del Consiglio regionale e dalla Giunta stessa.
Come dicevo, è stata data comunicazione alla Commissione competente in particolare per quanto riguarda le parti regolamentari che prevedono le modalità di composizione delle strutture organizzative stabili, delle strutture organizzative temporanee e dei gruppi di lavoro.
Successivamente alla comunicazione fornita alla Commissione competente la Giunta, con un provvedimento del 4 agosto, ha recepito il regolamento così comunicato. È stato questo l'atto che ha permesso all'Amministrazione regionale di lavorare nel corso del mese di agosto per definire la delibera di Giunta, a questo punto, a seguito della legge n. 23 - che riorganizzava la struttura di secondo livello, ovvero quella dei Settori.
Com'è noto, il processo di riorganizzazione che quest'Amministrazione ha messo in atto è partito da una riorganizzazione delle Direzioni, per poi passare, in questa fase, alla riorganizzazione dei Settori.
In realtà, si è trattato di un lavoro di rivisitazione e riesame del lavoro già svolto a suo tempo (nel 2007) e che già era stato recepito in una delibera di Giunta per l'invio alla discussione del Consiglio regionale secondo la vecchia legge n. 51. Ovvero l'Amministrazione aveva già predisposto una delibera con una dettagliata presentazione della nuova struttura. Come i Consiglieri ricorderanno, dopo un brevissimo iter nella Commissione competente, in realtà si decise di sospendere l'esame di quella delibera, rimandandolo ad una fase successiva all'approvazione per l'appunto della legge e s'iniziò in Commissione la discussione e l'approfondimento della legge.
Dicevo questo perché effettivamente buona parte del lavoro di preparazione evidentemente era già stato fatto proprio per la predisposizione di questa delibera. In realtà, questa delibera abbastanza complessa prevedeva, come a suo tempo definito, in primo luogo una rivisitazione delle declaratorie delle Direzioni, perché giustamente questo Consiglio aveva lamentato che la fase 1 (di ristrutturazione delle Direzioni) aveva trascurato questo aspetto. Quindi una rivisitazione delle declaratorie per renderle ovviamente coerenti con le nuove funzioni delle Direzioni e, contemporaneamente, per svecchiarle anche rispetto al linguaggio a suo tempo adottato.
La struttura e la composizione dei Settori all'interno delle nuove Direzioni è il secondo tassello di quest'importante delibera.
Devo dire che, rispetto alla delibera che l'Amministrazione present nel 2007, non vi sono grosse novità. A quel tempo, ricorderete, erano 145 i settori che erano stati definiti nelle varie Direzioni. Oggi, a seguito dell'approvazione da parte dell'Amministrazione regionale della delibera sui Settori, sono, invece, 146. In particolare, si è ritenuto di aumentare di un Settore la Direzione Sanità, introducendo un nuovo Settore chiamato "Rapporti con i soggetti erogatori".
evidente che, rispetto alla precedente deliberazione, sono stati fatti alcuni interventi (li definisco di lifting), in particolare declaratorie e le denominazioni dei singoli Ssettori, ma sostanzialmente per tenere conto delle osservazioni che dei nuovi dDirettori (sapete che nel frattempo, dal 1° ottobre 2007, sono stati individuati anche i nuovi Ddirettori) e delle organizzazioni sindacali, come del dibattito avvenuto in quella fase iniziale in Commissione, con tutte le osservazioni che erano state evidenziate. Evidentemente non sono state recepite tutte, ma è stato fatto un lavoro, credo anche importante, per tenere conto di tutte queste osservazioni.
Che cosa è nato da questo lavoro? È nata una delibera che è stata presentata alla Giunta regionale nella seduta del 28 di agosto, e poi assunta poi il 3 settembre.
In realtà questa delibera era accompagnata e preceduta da un'altra delibera, che faceva alcuni rilevantissimi interventi anche nella struttura, in tre direzioni. In particolare, la prima delibera, che interveniva sulle Ddirezioni, prevedeva di sottrarre dalla Direzione Avvocatura e Affari Istituzionali, il sSettore Ppolizia lLocale e portarlo alla Direzione 17 (direzione per il relativa al commercio), anche per rendere più coerente quella Direzione, rispetto alle competenze che il collega Ricca, assume su di sé.
Nel contempo si è ritenuto, anche dal punto di vista organizzativo e operativo, di togliere dalla Direzione Commercio, i Ssettori relativi al turismo e allo sport e ricondurli nella Ddirezione 18 della (Cultura) ricongiungendo lì la parte relativa alla cultura e quella relativa al turismo e allo sport.
Questi sono stati gli unici tre interventi effettuati sulla struttura direzionale, mentre la seconda delibera ha affrontato, in modo articolato la parte legata alle declaratorie di Ddirezioni e di settori e alla struttura vera e propria. Vi sono alcuni aspetti importanti da sottolineare rispetto a queste due delibere, che seguono l'iter che è stato individuato dalla legge e che sono quelle relative all'entrata in vigore delle delibere stesse.
Com'è evidente, ogni intervento organizzativo di questa natura, ha bisogno di tempo e lavoro per adattare la struttura a quelle che sono le nuove configurazioni. Ovviamente non sono interventi che si possono fare ogni mese., Mma questo, direi, che questo è un intervento (se mi lasciate passare il termine) epocale, nel senso che passa un'epoca prima che venga rifatto.
Abbiamo scadenzato le entrate in vigore delle due modifiche alla struttura. La prima: una con data 1° ottobre ovvero , la modifica delle strutture delle dDirezioni, interverrà in data 1° ottobre, anche perch quello è un intervento minimo, soprattutto sulla struttura dei sistemi informativi. Invece, ben più articolato a, ben più complessae complesso è il ridisegno del, il quadro generale dei settori, e che avrà come data di entrata in vigore il 2 gennaio 2009.
Che cosa succederà da qui a gennaio 2009? Da qui a gennaio del 2009 sostanzialmente va avanti la fase di risistemazione operativa.....



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi. Scusate colleghi, il Vicepresidente Peveraro sta effettuando rispondendo ad una comunicazione richiestaposta dall'opposizione. Vi pregherei pertanto di fare un minimo di attenzione oe di lasciare l'Aula.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

S.. stavo dicendo che da una parte ci sarà tutto il lavoro.....



PRESIDENTE

Gentilmente, vi pregherei di silenziare i cellulari. Grazie.
Chiedo ai commessi di prendere i cellulari e di sopprimerli. Grazie.



(Ccommenti in aula)



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

D...dicevo, che cosa interverrà da qui a gennaio 2009? Alcuni e questionipassaggi importanti.
Il primo passaggio,: principalmente una operativoaprincipalmente e sarà quelloa che, a partire con l'anno nuovo , ci metterà nelle condizioni di avere la macchina organizzativa regionale, pronta e adeguata alla nuova struttura, a partire con l'anno nuovo. Devo dire che si è scelta quella scadenza anche per rendere coerente il passaggio dei periodi contabili. In realtà si poteva forse anticipare leggermente, direi, non più di un mese comunque un anticipo eccessivo avrebbe potuto creare dei problemi anche dal punto di vista della segregazione dei periodi contabili, invece così quel problema non l'avremo.
Nel contempo, interverranno alcune importanti questioni che sono regolamentate con i documenti che abbiamo trasmesso, se non ricordo male in data 7 agosto, alla Commissione competente e che, in particolare prevedono le procedure per l'affidamento degli incarichi ai Ddirigenti.
Com'è noto, con i processi di riorganizzazione, tutti gli incarichi dirigenziali a tutti i livelli decadono e devono quindi essere ricostituiti. Il nostro obiettivo è arrivare alla scadenza del 1° primo di gennaio, quindi al riavvio della nuova struttura organizzativa con l'affidamento degli incarichi già effettuato.
Che cosa succederà prima di allora? Così come previsto (se non ricordo male) nell'articolo 22 della legge n. 23, nel frattempo andremo anche avanti nella pesatura delle posizioni dirigenziali dei vari settori. È un lavoro abbastanza complesso, perché avverrà una pesatura delle nuove 146 posizioni dirigenziali, ma che certamente abbiamo ritenuto importante, lo abbiamo ritenuto tant'è che ne lo abbiamo discusso e approfonditoendolo nel corso del dibattito di approvazione della legge n. 23.
I due cardini delle valutazioni sono, da una parte, la valutazione della prestazione del dDirigente e, anche sul quelloale interverremo con una modifica dei criteri e delle modalità di valutazione, e, dall'altra parte la pesatura delle posizioni, quindi, indipendenti quindi dalla prestazione del singolo, ma legate all'attività, alla complessità e al ruolo che una certa quella posizione attribuisce al singolo responsabile.
Penso che con la fine del mese di ottobre noi dovremmo essere in grado di avere le pesature e le posizioni, potremmo procedere alla riassegnazione degli incarichi.
Successivamente alla pesatura delle posizioni interverrà, dal punto di vista organizzativo, un'altra importante operazione: quella legata alla determinazione e ridefinizione della dotazione organica della Regione procedendo così in quella progressiva fase di riorganizzazione che abbiamo individuato a suo tempo e che stiamo realizzano in varie fasi.
Per ricordare sinteticamente, la prima è la ridefinizione della struttura apicale delle Direzioni, mentre la seconda è la ridefinizione dei Settori, ed è quella che attualmente è in corso insieme alla pesatura e alla valutazione delle prestazioni. A seguire, la ridefinizione della dotazione organica e delle posizioni organizzative che, a fronte delle attività del livello funzionale, si riterranno necessarie per la migliore organizzazione della nostra struttura organizzativa.
Direi che questo è un po' il quadro complessivo di quanto è stato fatto.
Sono già pronti i regolamenti, che verranno presentati congiuntamente dalla Presidenza del Consiglio e dalla Giunta regionale. In particolare quelli che vanno dal comma e) al comma l) dell'articolo 5 della nuova legge di riorganizzazione devono essere ancora confrontati, ma ritengo ci siano le condizioni per avere, nel corso del mese di settembre, il pacchetto completo dei regolamenti riguardanti la Giunta, due dei quali - come ho detto e illustrato - sono già stati trasmessi. Pertanto, uno è già recepito e l'altro sarà recepito nella riunione della Giunta di lunedì.
Il regolamento più complesso e articolato, invece, quello che sarà presentato congiuntamente dal Consiglio e dalla Giunta, ritengo che potrà essere presentato alla Commissione competente nel corso del mese di settembre, e quindi recepito. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi, sulle comunicazioni del Vicepresidente Peveraro.



BURZI Angelo

Se è consentito, scusandomi con l'Assessore e con i colleghi per il lieve ritardo, poiché mi sono perso dei pezzettini del suo intervento, più che un intervento - che farò subito dopo - mi serve comprendere se alcune fasi di quelle citate dall'Assessore hanno anche delle date.
La parte dei Regolamenti attuativi, che è stata anche la parte conclusiva dell'intervento, mi è chiara sulle modalità e conseguentemente sulle date.
Sulle altre due fasi, che l'Assessore ha connotato principalmente in dotazione organica, da un lato, e definizione o ridefinizione, conferma o variazione dell'assetto Direzioni e Settori, chiedo alla cortesia dell'Assessore di completare la comunicazione, onde poi procedere all'intervento classico.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

In sintesi, illustro i passaggi dal 28 luglio ad oggi, e poi quelli che intendiamo fare.
Il 28 luglio c'è stata l'approvazione della delibera; il 29 luglio abbiamo presentato alla Commissione competente una prima parte dei regolamenti previsti dal comma a) al comma d) dell'articolo 5, di competenza esclusiva della Giunta.
La prima riunione della Commissione ne ha preso atto e nella seduta della Giunta del 4 agosto abbiamo recepito il regolamento.
Come dicevo, buona parte del lavoro di ridefinizione della struttura organizzativa di secondo livello era già completata. Abbiamo raccolto la vecchia delibera dell'agosto 2007, l'abbiamo aggiornata, risistemata tenendo conto delle discussioni avvenute in Commissione e delle osservazioni delle organizzazioni sindacali, pur mantenendo e contenendo il numero dei Settori. Infatti, la delibera di agosto prevedeva 145 Settori mentre chiudiamo con una delibera che prevede 146 Settori, avendo aggiunto solo un Settore nella sanità.
A seguito di questo, e quindi del lavoro già svolto, siamo stati in grado di presentare, nella seduta di Giunta del 27 agosto, il primo lavoro discutendone, e approvandolo nella delibera del 3 settembre.
Che cosa abbiamo detto? Abbiamo detto che, proprio per la difficoltà anche intrinseca, di una riorganizzazione di questo genere abbiamo la necessità di tempi tecnici per adeguare la struttura organizzativa. Ci siamo dati un tempo, quindi, fino al 1° gennaio, per metterla in funzione e pertanto la struttura sarà operativa dal 2 gennaio 2009.
Questo, tra l'altro, ci permette di segregare i periodi contabili insomma ci mette in una posizione favorevole per fare il passaggio.
Da oggi a quella data avremo certamente fatto le pesature delle posizioni dirigenziali e certamente non completato la dotazione organica o meglio, il lavoro sulla dotazione organica.
Devo dire che può andare così, nel senso che abbiamo espletato il primo livello, il secondo e stiamo lavorando sul terzo, la dotazione organica che, com'è noto, è una dotazione teorica, cioè è la migliore dotazione sulla base della nuova struttura.
Presumo che entro la fine del mese di gennaio anche la dotazione organica sarà pronta. Tra l'altro, dovrà essere allegata ad un nostro documento finanziario e io spero che possa essere allegata all'assestamento del 2009 e non alla legge finanziaria del 2009, che mi piacerebbe poter approvare prima. Comunque, sarà allegata ad un documento finanziario e diventerà la nuova dotazione organica della Regione.
Immediatamente dopo, saranno ridefiniti i criteri, le modalità e il numero delle posizioni organizzative.
A quel punto, la struttura dovrebbe essere completata.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, prima di aprire il dibattito sulle comunicazioni del Vicepresidente Peveraro, invito i signori Consiglieri a recarsi nella Sala B, adiacente all'Aula consiliare, con la propria Smart Card per il rinnovo dei certificati digitali.
I colleghi hanno già ricevuto una lettera, datata 8 settembre, a firma del Direttore, dottoressa Bertini. È necessario procedere al rinnovo dei certificati della Smart Card, quindi vi preghiamo di farlo con sollecitudine.
Sulle comunicazioni del Vicepresidente Peveraro, ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Questa, come tutte le leggi, ha ovviamente una sua applicazione, ma soprattutto, come tutte le nuove leggi, la bontà o meno della stessa si vedrà in seguito.
Le valutazioni sulla legge le abbiamo già fatte. L'aspetto regolamentare riguarda la Giunta e rispetto ad esso si possono fare delle valutazioni, ma certamente è un esame che non spetta al Consiglio.
Noi proviamo a fare delle considerazioni di natura diversa. È ovvio che quando una Direzione come quella della Cultura si accolla due competenza importanti, anche se, soprattutto dal punto di vista turistico e meno da quello sportivo, ma queste sono valutazioni che potremmo fare o meno rispetto alla necessità dell'integrazione, delle modalità che possono attrarre i cittadini o fare sviluppo all'interno del Piemonte (ma questo ci porta lontano).
Creiamo una Direzione che ha, non tanto e non soltanto per quantità economica, ma anche per lavoro da svolgere, una mole di lavoro non indifferente. Questo, ovviamente, non ci preoccupa, al limite dovrà preoccupare la dottoressa Formento, ma noi poniamo un problema di carattere politico.
I Direttori sono assolutamente estranei al legame con l'Assessore tuttavia è assolutamente evidente, anche per come è stata strutturata la legge e, soprattutto, la precedente delibera che ha ridotto le Direzioni e ha individuato Direzioni e Dirigenze (lo confermano anche le ultime delibere trasferendo la sicurezza al commercio, quindi facendo un ragionamento che è di natura assessorile, cioè rendere le Direzioni molto simili agli Assessorati), come possa essere funzionale o meno. Certamente non dà stabilità alle Direzioni. Il Vicepresidente sa bene che questa volta le deleghe sono state distribuite in questo modo, ma la prossima volta chiunque vinca le elezioni, potranno essere distribuite in modo diverso. Ci sarebbe, quindi, la necessità, se questo fosse mantenuto, di fare eventuali nuove modifiche. Lo citavo perché è un rafforzamento di una filosofia seguita in più delibere.
Credo che si ponga anche un aspetto di carattere politico rispetto all'Assessore Manica, ma le valutazioni noi le facciamo dall'opposizione.
Mi sembra che la Giunta stia iniziando a farle dall'interno, prendendo la strada più lunga, che è quella della Direzione, ma è un ragionamento che non può essere nascosto con il fatto che si tratta soltanto di un Direttore e non si toccano le deleghe. Vedremo. Credo che, invece, verranno toccate anche le deleghe, o almeno parte di esse.
Vi è un altro aspetto singolare. Certo, non riguarda la totalità della delibera, ma è singolare e credo vada sottolineato. Al di là di fare spostamenti, quindi 145 è un numero assolutamente minimale, che ci sta assolutamente in una riorganizzazione a legge avvenuta, andiamo a creare una sola nuova struttura, che è quella del rapporto con i soggetti gestori.
assolutamente una casualità, ma da alcuni mesi il dottor Grando ha ricominciato ad avere una consulenza con la Regione Piemonte per il 2008 già rinnovata per il 2009 e il 2010 - per un costo complessivo di 170 mila euro. Visto che il profilo del rapporto di lavoro con il dottor Grande è assolutamente il medesimo nella neo struttura costituita, non vorremmo soltanto che accadesse come è già accaduto in altri casi: lo si mette in panchina con la consulenza e lo si promuove dove è stata costituita la struttura ad hoc. Se ciò accadesse, per noi sarebbe grave.
Riteniamo, ma questo sarà oggetto di discussione non solo con l'Assessore Artesio, che sia già abbastanza grave che un consulente possa muoversi con una modalità che è quella di un dipendente della Giunta regionale, soprattutto quando si tratta di rapporto con i privati (è stato sufficiente leggere l'ultima delibera per capire come questo ha avuto un risvolto), ma che gli si crei anche una struttura ad hoc, una su 145, ci sembra esagerato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Le condizioni dell'Aula non incentivano ad intervenire in modo approfondito, ma la comunicazione complessiva del Vicepresidente stimola a fare qualche considerazione.
Al di là delle battute, credo che questa sia un'occasione, per la Giunta regionale, di dotarsi di una struttura corrispondente ai propri obiettivi amministrativi e programmatici. Verrà a cessare, quindi, quello scarto che c'era tra una struttura ereditata e consolidata nella stratificazione delle precedenti amministrazioni che, fino adesso, come ricordava il Consigliere Vignale, molte volte poteva giustificare l'attribuzione di consulenze in quanto la struttura - è tutto da dimostrare in un senso o nell'altro - non aveva al proprio interno quelle professionalità che la Giunta richiedeva.
A questo punto, dopo che si sarà compiuto il percorso di assestamento della Direzione, assestamento dei Settori, individuazione dei soggetti chiamati a ricoprire le strutture - siano esse permanenti, temporanee gruppi di lavoro o dirigenti di staff e quant'altro, responsabile di unità operativa - credo che di consulenze non dovremmo vederne neanche più una.
Delle due l'una: o la scelta che la Giunta regionale andrà a fare in ordine ai personaggi da collocare nelle varie caselle non sarà giusta o comunque, corrispondente alle declaratorie e agli obiettivi che si vogliono perseguire; oppure, se la scelta sarà corretta e ci saranno tutte le professionalità, diventerà non dico un abuso, ma una forzatura continuare a mantenere ancora delle consulenze a supporto della Giunta regionale e dell'amministrazione articolata nella nuova configurazione.
Credo che questa sia un'attenzione che dovremmo avere da qui a fine legislatura, proprio per verificare l'incidenza della riorganizzazione e fugare qualche dubbio che abbiamo. Non ce ne voglia il Vicepresidente, ma che ci sia una componente anche legata alla promozione o non promozione alla "intercettazione" in termini di non mantenere responsabilità in capo a determinate persone che si ritengono troppo coinvolte con le gestioni precedenti, sono dubbi che devono avere coloro che sono all'opposizione.
Ovviamente sto pensando male ma devo, anche per dovere di collocazione all'interno del Consiglio, pensarla in questo modo.
Certamente le vicende del turismo, della ristrutturazione che è stata comunicata e assestata durante la calura estiva, non vanno nella direzione di prevedere dei risultati complessivamente soddisfacenti, almeno dal nostro punto di vista, o eclatanti. Sono l'utilizzazione delle flessibilità che la nuova legge ha dato, che anche l'opposizione ha contribuito indubbiamente a realizzare, perché flessibilità, adeguatezza della struttura e dotazione organica corretta secondo le necessità sono obiettivi che credo competano a tutto il Consiglio, e sui quali abbiamo persino esagerato nelle aperture di credito, salvo vedere poi il risultato.
Devo dire che sono anche veramente curioso di vedere questa operazione di pesatura delle varie Direzioni, in termini di complessità, di impegno e di responsabilità.
Faccio presente che è un'operazione senz'altro da fare. Siamo a valle del nuovo Titolo V e da un po' di anni, oggi come oggi, le competenze, al di là del federalismo fiscale e della nuova fase di devoluzione, siamo in una situazione abbastanza assestata, e questo si può fare.
Però, attenzione, per tanto che pesiamo, tutto sarà poi condizionato anche dalle assegnazioni finanziarie che saremo in grado di dare.
Noi ci troviamo in una situazione nella quale, di volta in volta che si esamina un documento di bilancio, si vede uno stop and go nelle varie direzioni sempre alla ricerca di poter mandare avanti le priorità e dover fermare da altre parti. E ci sono anche programmi veramente ambiziosi, e direi che il re dei programmi è quello sanitario con 3,7 miliardi di euro da realizzare in quanti anni.
Credo che bisognerà stare molto attenti dopo aver pesato, anche in ordine alla triangolazione, gli obblighi e con i tempi e le risorse non solo umane ma anche finanziarie che si metteranno in gioco.
Comunque, credo che si debba prendere atto della volontà di confrontarsi con il Consiglio da parte dell'Assessore competente. E credo anche che, da parte nostra, ci debba essere un atteggiamento responsabile anche con la speranza che le valutazioni che si andranno a fare tra poco dopo le pesature - che non si riferiscono al peso corporeo dei Dirigenti ma all'impegno che viene loro richiesto - che determini una fase di serena valutazione delle disponibilità che, internamente alla Regione, in questi anni si sono consolidate.
Credo che si possa dire che ci sono in tantissime aree delle professionalità di alto livello, che mi auguro, come in precedenza, anche con le altre Amministrazioni, sempre sono state riconosciute, anche in questo caso continuino ad esserlo a valle delle nuove declaratorie, con le nuove pesature, ma in una configurazione finale della struttura regionale che guardi all'interesse complessivo della Regione piuttosto che all'interesse delle parti politiche, anche se bisogna riconoscere che con il sistema maggioritario e con l'elezione diretta del Presidente è giusto accentuare le possibilità di azione e di interazione tra l'organo politico e l'organo esecutivo che successivamente ha le responsabilità di attuare le leggi e di attuare le direttive.
Quindi, per quanto mi riguarda, è anche una prenotazione di attenzione soprattutto in ordine al discorso delle consulenze, perché a questo punto con una struttura rinnovata dovrebbero avere un calo rilevante, ma lo vedremo nei prossimi mesi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
L'intervento del Vicepresidente sull'argomento in oggetto, che è la prima applicazione della nuova legge, si presta, a mio avviso, a due ordini di considerazione. Una, quella metodologica, e poi nell'ambito della stessa le fasi puntualmente analizzate, almeno in termini nominalistici, delle applicazioni di questa prima fase. Pongo come elemento di primo termine il 1° gennaio 2009, perché mi pare che sia una data per molti versi utile a tutti coloro che ne sono attori o utenti in diversa misura per valutare e da lì in poi, nel prosieguo del percorso per aggiornarla.
Partiamo dall'inizio. Intanto credo che sia un elemento di valutazione non certo per la Giunta che ne è conscia ma per tutti noi, che con una fatica, che è stata maggiore nel senso dei tempi più che nel senso del contenuto, si è aggiornata una legge che ne aveva necessità.
un tentativo che anche nelle scorse legislature è stato fatto. Si consenta ad un Capogruppo dell'opposizione di esprimere due valutazioni.
Questa legge nasce certamente con uno spirito non ostruzionistico - e starei molto sull'understatement da parte dei Gruppi dell'opposizione - e nasce, se vogliamo utilizzare due elementi di paragone - la bozza di legge che noi presentammo o ripresentammo all'inizio di questa legislatura rispetto all'analogo disegno di legge presentato dalla Giunta e poi nel tempo modificato - dando una delega all'esecutivo - non a questo, ma all'esecutivo della Regione Piemonte - ancor più ampia di quanto noi stessi chiedemmo nelle scorse legislature riproponendole in questa.
Questo è un fatto politico, che mi interessa sottolineare, perch significa che questi Gruppi di opposizione non modificano il loro atteggiamento nei riguardi dei temi, cambiando, in ragione della democrazia, il ruolo che ad essi compete in quest'Aula.
Se invece i Gruppi del centrosinistra in quest'Aula che, a differenza del resto del Paese, hanno avuto nel tempo pensieri diversi, ci riflettessero, capirebbero che si tratta di un tema che, nel tempo, ha lungamente diviso e che quindi genera diversità di posizioni.
Primo elemento che giudico positivo. Quindi, l'esecutivo della Regione Piemonte, in questo caso quello che lei oggi rappresenta come Vicepresidente, ha una flessibilità di manovra che ritengo il minimo indispensabile ad un qualunque esecutivo per organizzare la propria struttura organizzativa e correggerla nel corso del tempo, qualora errori nell'impostazione o necessità provenienti dall'esterno lo rendessero necessario, con una flessibilità ed un'agilità che prima non era disponibile. Flessibilità ed agibilità che, in un'azienda che eroga servizi pubblici di primaria importanza come la Regione Piemonte, sono elementi che giudico di competitività. Quindi, mi congratulo con noi stessi, perch questo risultato è stato ottenuto e, nota a margine, non di poco conto, di critica, che non è ovviamente e soltanto di natura culturale per coloro che ieri ci impedirono di fare molto meno di quanto oggi noi abbiamo contribuito a realizzare. Ma questo servirà per altri temi.
Secondo aspetto metodologico. È ovvio, e mi sarei stupito se non fosse stato così, che i passi che il Vicepresidente ha qui riepilogato sono assolutamente ineccepibili. Sono esattamente quelli che devono essere fatti e, probabilmente, poi monitorati e riaggiornati nel corso dei periodi successivi.
Stante che però non siamo solamente in un'azienda che eroga servizi pubblici, ma un'azienda caratterizzata da contenuti di natura politica che il ruolo che si compendia con il ruolo di quest'Aula, che è quello legislativo, non esprimo dei dubbi, come il sospettoso collega Cavallera ha cercato di insinuare nelle orecchie, pur attente, del Vicepresidente, ma faccio delle domande e nel porle chiedo anche se l'UDC può rinviare per un attimo le trattative con il centrosinistra. Già l'attenzione del Vicepresidente Peveraro non è sempre altissima, con il Consigliere Scanderebech è difficile sentire due cose contemporaneamente, come per chiunque altro.
Partiamo dalla dotazione organica, che, secondo il nostro intendimento e ci sembra in linea con le finalità di tutti - non è stata oggetto di discussione, in Commissione e, poi, in Aula, come mero argomento culturale perché è un limite al contorno che una qualunque Aula, di qualunque colore essa sia, si deve porre, oltre il quale l'Amministrazione, nell'ambito della realizzazione dei propri programmi e progetti, non intende andare.
Non a caso tenderei - uso il condizionale, perché questa è una mattina di costruzione - a renderlo assolutamente compatibile con analogo limite che troveremo non tanto oggi in assestamento, dove facciamo gli esercizi, ma nel bilancio di previsione 2009-2011, dove, invece, svolgeremo una parte del girone di andata del campionato. Sono gli ultimi due anni, dopo il girone di andata e quello di ritorno, faremo i conti per vedere come ricominciare successivamente - evidentemente, su questo, al momento abbiamo opinioni diverse.
Reputo la dotazione organica indispensabile come limite al contorno così come le risorse finanziarie di minimo all'interno del bilancio di previsione, non per diffidenza, peraltro ampiamente maturabile, non dai sospetti, che non condivido, perché l'area dei falchi rappresentata dal Consigliere Cavallera è subdola. Io prendo atto di quello che è successo in tre anni: se non vi si danno delle regole, voi andate molto, molto, molto oltre, quindi diamocele ed evitiamo di litigare dopo.
Vicepresidente, le ricordo che anche questa è una ragione, per cui quando ricominceremo - siamo già nell'ambito dell'assestamento e lei ricorderà che i Gruppi di opposizione lo hanno posto come condizione - mi sembrerebbe addirittura richiedibile da parte sua e recepibile da parte nostra una celere presentazione del bilancio di previsione. Noi avevamo chiesto - e lo ribadiamo qui - che fosse il 30 settembre, che non mi sembra neanche una data così incisivamente prematura, proprio perché - lo diceva uno dei miei filosofi preferiti, Forrest Gump - una celere presentazione di sicuro non rallenta l'approvazione dello stesso - mi sembra di facile e intuibile condivisione, forse, da parte di tutti.
Quindi, nell'ambito del bilancio di previsione, questi temi dovranno essere ripresi, perché il costo dell'organizzazione del personale della Regione Piemonte, sia quello fisso sia gli elementi collaterali - ne discuteremo in altra sede - sono una componente significativa del bilancio che lei gestisce, essendone, tra l'altro, l'Assessore competente.
Fase due: misurazione posizione - le scrivanie, siano esse dei Direttori o dei Dirigenti di Settore - e valutazione delle prestazioni. Qui noi siamo favorevoli - non da ora - che questo avvenga e lo riteniamo qualora ottenuto, uno degli elementi di ulteriore contributo indispensabile alla meritocrazia di un qualunque ente pubblico, certamente nella Regione Piemonte. Avendoci provato e non essendoci riusciti, per una volta potrei aggiungere che è stato il dibattito interno la causa del rallentamento. Ad esempio, io e il Consigliere Cavallera, all'epoca, sul tema avevamo posizioni non antitetiche, ma certamente diverse. La differenziazione delle scrivanie pone dei problemi in termini di uguaglianza - qui torniamo al 1789 - ma, a mio avviso, anche l'indispensabile premessa, intanto, per prendere atto della situazione perché, nell'assetto delle Direzioni che voi legittimamente ci avete rappresentato, salterebbe agli occhi di un analista di organizzazione junior che le strutture non hanno tutte lo stesso peso.
Ricordo che una struttura deve essere valutata nei termini degli obiettivi, che deve certamente raggiungere, ma anche delle risorse, siano esse umane o finanziarie, che vengono assegnate, in qualunque modo siano organizzate. La definizione dei pesi e della meritocrazia, per quanto riguarda la valutazione delle prestazioni, in qualche modo, implica un ragionamento...



(Scampanellìo del Presidente)



BURZI Angelo

Chiedo scusa se sforo ancora un minuto, poi perdo il filo e l'alzheimer m'impedisce di ricordarlo, dovrei costringermi a degli artifici d'Aula.
Spero che il Presidente e i colleghi, soprattutto, mi perdoneranno, ho praticamente terminato. Su questo tema vorremmo discutere non per incidere la Giunta, come si è detto, ha la legittimità di scelta del metodo altrimenti torniamo da capo - ma per contribuire. Non siamo contrari a che voi continuiate, con gran generosità, ad incorrere in errori, ma alcuni errori, purtroppo, possono avere degli esiti talmente gravi che persino chi vi si contrappone in sede politica cercherebbe di impedirli, in modo da non nuocere alla collettività. L'esempio più evidente - e concludo - è l'area della sanità.
La invito - lei è, o il suo curriculum dice che lei sia, un uomo di organizzazione - a rivedere la struttura organizzativa che lei ci ha proposto per quanto riguarda la Giunta, di cui lei ha accennato l'impostazione delle Direzioni e dei Settori, al di là dei numeri e delle efficienze, di cui parleremo, magari, guardando anche quello che hanno fatto altre Regioni in Italia, perché è indecente dal punto di vista organizzativo, è irricevibile.
In più, è un esercizio teorico calare questa struttura nella sanità di oggi, in cui il termine di controllo di gestione o non viene compreso o irrita enormemente, siano essi rappresentanti in sede politica che i da loro delegati, che esercitano un controllo fiscale che neanche all'epoca degli ispettori di borbonica memoria qualcuno riterrebbe strumento valido.
una struttura semplicemente inaccettabile come esercizio teorico e inapplicata nei fatti - è sufficiente guardare i numeri. Allora, rivolgo un invito alla Giunta, che mi sembra sull'assetto definitivo di questa struttura abbia ancora, se ho colto l'intervento del Vicepresidente, un momento - e meno male - di doveroso confronto e riflessione, che credo non debba avvenire soltanto all'interno dell'esecutivo, ma essere allargata anche ai Gruppi della maggioranza, che immagino su questi aspetti non possano non avere opinioni, perché ci sono aree - controllo di gestione risk management - che sono assenti - non mal risolte - dallo svolgimento del tema.
Mi creda, sull'area della sanità, fortunatamente, abbiamo abbastanza elementi di polemica per tutti i giorni, da adesso alla fine di questa legislatura; alcuni crediamo, stante la materia, che se venissero risolti di comune accordo non limiterebbero la nostra attività politica, ma probabilmente eviterebbero di commettere dei danni. Credo che evitare i danni dovrebbe essere il primo compito di un qualunque amministratore.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, lei è già intervenuto per l'intero tempo a sua disposizione. Adesso interverrà artificiosamente sull'ordine dei lavori, mi affido al suo senso di autoregolamentazione.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Sull'ordine dei lavori, volevo chiedere al Presidente se quanto detto dalla Giunta vale anche per il personale del Consiglio.



PRESIDENTE

A differenza della Giunta regionale, le competenze rispetto al governo del personale del Consiglio regionale spettano all'Ufficio di Presidenza in quanto tale. Pertanto, l'Ufficio di Presidenza non è ancora stato investito delle questioni, che, peraltro, sono state oggetto di discussione tra il Consigliere delegato alle questioni del personale, che è il sottoscritto, e gli uffici burocratici dell'Ente, in particolare nella persona del Direttore competente all'amministrazione del personale.
Su questa questione ci sono adempimenti che devono essere presi, ci sono delle mie proposte personali che verranno sottoposte all'Ufficio di Presidenza. Non posso anticipare la posizione dell'Ufficio di Presidenza perché non si è discusso, né tanto meno si è deliberato in materia.
Seppure a titolo personale, penso di poter affermare che ritengo che non automaticamente le scelte della Giunta regionale, anche quelle metodologiche, possano essere riproposte in Consiglio regionale, attesa la diversa organizzazione (molto più ridotta) e posto che non vi è una distinzione così eclatante tra Direzioni e Settori come, invece, mi pare di leggere gia nell'attuale organizzazione. Dopodiché, ci sono anche caratteristiche istituzionali diverse tra i due organismi. Per quanto riguarda l'esame dei provvedimenti che dovranno essere assunti d'intesa saranno oggetto di un confronto. Penso che già nelle prossime settimane potremo fornire ragguagli più puntuali. Ritengo, però, che la situazione sia molto più semplice per quanto riguarda il Consiglio regionale e rammento che lo stesso ha già provveduto ad una riorganizzazione delle proprie Direzioni e dei propri Settori, con definizione delle relative graduatorie, in merito alle quali ad oggi non mi pare persista alcun motivo per rivederle, dal momento che si tratta di un atto discusso dall'Ufficio di Presidenza per parecchi mesi e assunto all'unanimità. In questo momento l'efficacia e la validità delle scelte assunte poco tempo fa è assolutamente la stessa.
Se non vi sono ulteriori richieste di intervento, considererei chiuso il dibattito sulle comunicazioni del Vicepresidente Peveraro e lascerei spazio allo stesso per la replica rispetto alle osservazioni avanzate.
Successivamente, procederemo con la seconda comunicazione richiesta dal Consigliere Cavallera in merito ai recenti eventi atmosferici, vista la presenza dell'Assessore Sibille e dell'Assessore Ricca, che prego di rientrare in Aula.
Prego, Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Questa non vuole essere una replica, ma soltanto una risposta ad una richiesta di chiarimenti avanzata, in particolare, dal Consigliere Burzi.
Effettivamente, anch'io ritengo che l'elemento più importante ed innovativo della legge n. 23 sia la flessibilità dello strumento, tant'è vero che anche quando abbiamo assunto in Giunta il "deliberone" della risistemazione della struttura organizzativa l'abbiamo fatto, ovviamente con tutti gli approfondimenti che era necessario fare, ben sapendo che se per caso si fossero resi necessari alcuni interventi correttivi rispetto alle esigenze, alle necessità o ad errori umani, si sarebbe potuto agire con un semplice intervento della Giunta regionale e risistemare la cosa.
Volendo già tracciare un primissimo bilancio di questa legge, credo che questo sia davvero l'elemento più importante della stessa. In merito alla questione della dotazione organica, nella Commissione competente sar assolutamente disponibile a fare tutti gli approfondimenti e a presentare man mano che il lavoro verrà svolto, l'esito dello stesso.
Non credo che saremo nelle condizioni di farlo già sulla legge finanziaria 2009, per il semplice fatto che andrà in coda alle pesature pertanto il lavoro sulla dotazione organica inizierà a novembre di quest'anno (quindi un po' più avanti). Certamente la legge finanziaria 2009 considererà, in termini di costo del personale, la dotazione organica teorica ad oggi efficace. Proprio a seguito della disposizione di legge nell'ambito del Regolamento - il primo documento che abbiamo presentato come peraltro avevamo ricordato anche in Aula nel corso della discussione abbiamo presentato quella che è la dotazione organica attuale, che è il punto di riferimento. Ogni eventuale movimento da quella dotazione organica dovrà seguire l'iter che la legge prevede ed essere presentato in una sede di bilancio finanziario o di assestamento di legge finanziaria. E così ovviamente faremo.
Non sono in grado di fornire delle garanzie in merito al fatto che la dotazione organica possa essere predisposta - perché il lavoro è piuttosto complesso - in tempo utile per la legge finanziaria, ma certamente la discussione sarà legata ad uno strumento, ad una legge finanziaria (probabilmente, però, all'assestamento).
Confermo che saremo nelle condizioni di presentare il bilancio di previsione, e quindi di adottarlo in Giunta, nella settimana del 6 ottobre.
Obiettivamente, credo che sia già un risultato abbastanza clamoroso.



(Commenti in aula)



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Vi ricordo che non si parla di DPEFR. Vi pregherei di essere precisi in tal senso: parliamo di legge finanziaria e di bilancio di previsione (il 30 settembre è relativo al DPEFR 2009-2011, che è già stato abbondantemente assunto). Siamo precisi.
La legge finanziaria 2008 prevedeva uno slittamento della presentazione del DPEFR al 30 di settembre. Entro quella data sarà assunto (non il bilancio).
In merito alla misurazione delle posizioni, proprio per la delicatezza della funzione e del lavoro da svolgere, tale compito sarà assistito da società di consulenza esterna, esperta in quest'attività.
La selezione non è ancora avvenuta, ma credo che oggi parta il relativo bando.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

BURZI Angelo (fuori microfono)



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

La gara.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

La gara per la selezione. Siamo nelle condizioni di poter arrivare all'affidamento entro il mese. Conseguentemente, concederemo trenta giorni di tempo per completare il lavoro sulle posizioni, e quattro mesi (se non ricordo male) per il lavoro della dotazione organica, proprio perché è certamente più complicato. Pertanto, nell'arco di cinque mesi dovremo avere ultimato il lavoro. Sarà anche interessante (se il Presidente della Commissione competente lo vorrà, ma credo che sia una cosa utile) fare delle presentazioni alla Commissione competente, sulla base dell'avanzamento del lavoro, che ci metteranno nelle condizioni di presentare e di accompagnare il lavoro.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Peveraro.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Recenti eventi atmosferici accaduti nella regione Piemonte"


PRESIDENTE

Procediamo con la seconda comunicazione richiesta dal Consigliere Cavallera in merito ai recenti eventi atmosferici e alle relative ricadute sul territorio della nostra Regione.
Intervengono, per una breve comunicazione, l'Assessore Ricca e l'Assessore Sibille.
La parola all'Assessore Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente.
Già dalla serata di sabato la Protezione Civile regionale si era attivata ed era pronta. Mi ha tenuto informato circa la situazione che si stava evolvendo, con punte di criticità registrate in alcune parti del territorio regionale.
Domenica mattina abbiamo fatto il punto della situazione anche con l'Assessore provinciale Giani, che, nel frattempo, stava attivando il COM provinciale.
Alcune situazioni hanno riguardato i Comuni dell'area di Caselle Settimo Torinese, Leinì, Ciriè, San Francesco al Campo, San Maurizio invece, per quanto concerne la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, in Valle Strona una frana ha interessato una strada provinciale, che è stata chiusa in via precauzionale, consentendo il passaggio soltanto agli eventuali mezzi di soccorso.
La Protezione Civile regionale ha risposto con tempestività alle richieste avanzate dai Comuni. In particolare, ci sono stati tre interventi di fornitura di pompe idrovore ai Comuni di Leinì, San Maurizio e Settimo Torinese; ancora nella mattinata di ieri ci sono stati degli interventi a San Maurizio.
Personalmente ho parlato con alcuni di questi Sindaci, che naturalmente erano alle prese con gli interventi di emergenza; anche questa mattina alcuni sono stati sentiti, in particolare dall'Assessore Sibille, oltre che dal sottoscritto (erano presenti diversi Consiglieri, fra i quali Ferrero e Lepri).
Mi fermerei qui come comunicazione, perché il livello di interventi è di tipo B e non ha richiesto azioni più dirette da parte nostra. Lascerei alla collega Sibille il compito di relazionare sui danni evidenziati e le prospettive di possibilità di intervento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore alla difesa del suolo

Ad integrazione di quanto già detto dal collega Ricca, nelle ultime ore si è verificata una serie di eventi veramente gravi nell'area torinese e nell'area del Verbano-Cusio-Ossola, che fanno seguito ad una situazione del tutto particolare, quest'anno, iniziata con dei danni piuttosto gravi, che si sono rilevati a Casale nella primavera scorsa e che sono stati determinati da una serie di situazioni che hanno interessato sostanzialmente tutte le province piemontesi. L'apice è stato raggiunto nelle giornate del 29-30 maggio, con l'evento alluvionale del tutto particolare che ha coinvolto dieci valli e del quale ovviamente abbiamo già parlato e sul quale abbiamo relazionato.
Per quanto riguarda le questioni dei danni relativi agli ultimi eventi nell'area torinese e nell'area del VCO, credo che sia necessario puntualizzare ai Consiglieri gli aspetti che sottendono ai tre tipi di danni che emergono in queste situazioni.
Il primo tipo di danni è quello alle strutture pubbliche. Questi danni come ritengono gli uffici e come si è sostanzialmente valutato anche dal punto di vista del concomitante lavoro di ARPA e Protezione Civile, non rientrano in eventi di tipo C. Allora credo, viceversa, che questo tipo di fenomeni sia assolutamente ascrivibile agli eventi di tipo B.
Per quanto riguarda questi eventi, relativamente agli interventi sulle opere pubbliche la Regione dispone di una legge (la n. 38) con il Pronto Intervento. Ovviamente, a fronte di segnalazioni di danni che certamente i Sindaci hanno già effettuato agli uffici decentrati del Genio Civile, e cui sono seguiti sopralluoghi ed esame della necessità del Pronto Intervento, è possibile fin da subito intervenire.
La situazione, per quanto riguarda le aree interessate, riveste una particolarità di questo tipo, perché su una serie di interventi un gruppo di Sindaci che abbiamo appena incontrato con alcuni Consiglieri mette in evidenza un problema che, giorno dopo giorno, diventa sempre più pressante sui loro bilanci (in particolare sul bilancio delle due Province interessate dall'alluvione e sul bilancio regionale), ed è la questione dello scollamento del Patto di stabilità rispetto ai fondi.
Paradossalmente noi possiamo anche disporre velocemente di interventi ma questi imporrebbero ad alcuni Comuni lo scollamento del Patto di stabilità, quindi credo che nei prossimi giorni occorrerà lavorare intensamente perché il Governo dichiari l'esclusione dal Patto di stabilità di tutte le somme che in qualche modo vengono spese per l'emergenza, a tutti i livelli (Regione, Province e Comuni), proprio per questioni di migliore organizzazione dei nostri bilanci.
Per quanto riguarda invece gli altri due tipi di danni, ovvero i danni ai privati e i danni alle imprese, nelle imprese vi è la differenziazione se si tratta di danni ad imprese agricole o ad imprese tout court (attività produttive di altro tipo).
Per quanto riguarda le imprese agricole, i Consiglieri sanno che vi è un fondo nazionale, gestito con la legge n. 102, cui quest'anno si è già attinto in maniera molto elevata perché molti sono stati i casi e le segnalazioni di interventi. Proprio nella penultima riunione di Giunta l'Assessore Taricco ha richiesto un rimpinguamento dei fondi per corrispondere ai riparti in tutta una serie di situazioni di danni alle colture e alle attività agricole.
Altra questione riguarda i danni ai privati e quelli alle imprese risarciti in fatto di interventi dalla struttura pubblica. Potremmo immaginare di fare un riparto del fondo di Protezione Civile che gestisco con il collega Ricca, che è in una misura certo non particolarmente elevata (sette milioni è la somma a disposizione in questo senso), e vedere se è possibile richiedere ancora qualche altro fondo, anche se francamente credo che sia una cosa difficile.
In sostanza, questi sono i fondi di cui disponiamo. Certamente c'impegniamo nelle prossime settimane a dare una risposta per quanto riguarda le strutture pubbliche e a rivolgere un'attenzione per quanto riguarda le questioni dei danni ai privati, sapendo che i fondi di cui disponiamo sono fondi che discendono da un fondo nazionale, ripartito con criteri assolutamente oggettivi, ma così è.



PRESIDENTE

Su queste comunicazioni, vari colleghi hanno chiesto di intervenire.
Se mi consentite, congelerei un attimo gli interventi per far rendere al Consiglio un'altra comunicazione che è stata chiesta in apertura di seduta da parte del collega Chieppa relativamente alla situazione di disoccupazione presso la Bertone.
Poiché l'Assessore Migliasso, per impegni pregressi, non sarà presente oggi pomeriggio in Consiglio, se i colleghi non obiettano, riterrei opportuno approfittare e acquisire subito le sue comunicazioni. Poi possiamo fare gli interventi sulle comunicazioni dell'Assessore Migliasso e rinviare successivamente gli interventi relativi alle comunicazioni degli Assessori Ricca e Sibille, che hanno assicurato la loro presenza anche nel pomeriggio.


Argomento: Enti strumentali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Leo di una comunicazione della Giunta regionale in merito alla segnalazione di un mancato finanziamento di Finpiemonte da parte della Regione Piemonte


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Sarò rapidissimo.
Presidente, vorrei segnalare all'Aula (sottolineando la mia fiducia nella Regione) che la Finpiemonte ha dichiarato di non aver ricevuto i fondi della Regione per pagare le associazioni: questo è quanto mi segnalava ieri il funzionario Cogliandro. In passato, senza Finpiemonte intorno al mese di maggio, la Regione erogava l'80% dei fondi sia alle associazioni sia al mondo culturale. Oggi attraverso Finpiemonte, a metà settembre, non abbiamo erogato neanche il 50%.
inutile ribadire il disastro per tutto questo mondo. Dal momento che mi hanno dato garanzia che la Regione avrebbe fatto la propria parte vorrei che l'Assessore, a tutti quanti noi, in quest'aula, spiegasse se ci prende in giro Finpiemonte oppure chi. È evidente che qualcuno ci prende in giro.
Non so se sono io una volpe o se i funzionari della Finpiemonte sono quinte colonne della reazione, compagni che sbagliano, che intendono arrecare danno alla Regione Piemonte e alle sue associazioni.
Chiedo, per cortesia, fidandomi dei funzionari regionali, qualche spiegazione. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Acquisiamo questa richiesta, in attesa di verificare eventuali intendimenti di risposta e di comunicazioni in proposito, da parte dalla Giunta Regionale.


Argomento: Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati - Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Crisi occupazionale Bertone S.p.A."


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso, per comunicazioni in merito alla crisi occupazionale della Bertone S.p.A.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Rispondo volentieri, anche se la maggior parte delle informazioni si possono ricavare sia dalla lettura dei quotidiani, in modo particolare da la Repubblica, che ha deciso di dedicare ogni giorno un articolo alla drammatica vicenda Bertone, sia dal fatto che l'Assessore Bairati e la sottoscritta, con attenzione e con la dovuta discrezione, per il rispetto del complicato lavoro che stanno svolgendo i Commissari, sono in possesso di alcune informazioni più puntuali di quelle dei media. Le offerte, nel corso dei mesi, si sono accumulate e pare che in questi giorni siano salite a sette, visto l'interesse da parte di un Gruppo che si dice avrebbe alle spalle la Lotus, che non sarebbe interessata all'acquisizione del marchio.
Purtroppo, però, finora non c'è stata nessuna possibile concretizzazione di tali manifestazioni di interesse, pur essendo molto diverse l'una dall'altra e comprensive di un'ipotesi presentata dal Presidente della Nube (holding di riferimento della Bertone): la signora Lilli Bertone.
Questo perché? Perché non sono ancora chiari gli assetti societari e perché continua, purtroppo (anche se con qualche variazione intervenuta ultimamente), il dissidio interno alla famiglia Bertone sul destino dell'azienda.
Sembrerebbe che il colpo di mano di tipo agostano operato dalla signora Lilli Bertone - che detiene la maggioranza della Nube, la holding che controlla la carrozzeria Bertone, maggioranza rappresentata da un centesimo in più - faccia sì che non sia possibile a tutt'oggi, per i Commissari, se non intervengono nuovi accordi, muoversi e operare scelte, comparando le varie offerte, tenendo conto del piano industriale, dell'assorbimento della mano d'opera e quant'altro.
Tant'è vero che domani i Commissari presenteranno al Tribunale una richiesta di estensione dell'insolvenza (a tutt'oggi solamente della carrozzeria Bertone) anche alla holding, quindi chiamando in causa anche la controllante, come unica possibilità per verificare le proposte e comparandole, di vendere il pacchetto intero (qualora fosse richiesto, e necessario per il proseguimento dell'attività produttiva).
Oggi tutto ciò non è nelle possibilità dei Commissari, i quali si trovano ad amministrare la carrozzeria senza la disponibilità né dei terreni né del marchio, nonostante l'interesse di una serie di acquirenti a rilevare il tutto (marchio e terreni compresi), e di altri che, avendo un marchio prestigioso alle spalle come, per esempio, quello della Lotus di cui si parla in queste ultime ore, interessati unicamente all'acquisizione della carrozzeria e dei terreni per i programmi di sviluppo.
Naturalmente, c'è anche la proposta della signora Lilli Bertone, per non meglio precisate attività che, com'è avvenuto per il passato contengono (non sono un'esperta e non posso dire) notevoli fantasie, che richiederebbero una mole d'investimenti tale da dover ipotizzare la disponibilità di un fondo - chiamato in causa, ma smentito.
Domani ci sarà un'audizione della Commissione Lavoro della Provincia con le organizzazioni sindacali, e, credo, anche con i Commissari e forse anche con la presenza della signora Bertone. A breve ci saranno le condizioni da parte della Regione, per riaprire con qualche margine di certezza (rispetto alla situazione che si configurerà nei prossimi giorni) il Tavolo, che sempre ha visto parteciparvi le organizzazioni sindacali, la parte datoriale - finché essa c'è stata - e, in questo caso, i Commissari.
Tavolo che penso di poter convocare insieme all'Assessore Bairati fin dalle prossime settimane o anche nei prossimi giorni, a seconda di come si evolverà la vicenda, rispetto al Tribunale.
La vicenda continua a preoccupare moltissimo. Il numero dei lavoratori e delle lavoratrici interessati a processi di ricollocazione si aggira intorno ai 1.000/1.100, ma ritengo che molti abbiano cercato collocazioni autonome. Sono tuttavia numeri molto, molto rilevanti e tanto più rilevanti e preoccupanti se pensiamo che viviamo, complessivamente, non solo e non tanto in Piemonte, ma a livello nazionale, un momento di crisi, che inevitabilmente coinvolge anche il nostro territorio e che potrà prospettarsi con tutta la sua crudezza nelle prossime settimane e mesi.
Questo non vale solo nella Provincia di Torino, ma coinvolge altre situazioni di eguale peso, se non maggiori dal punto di vista occupazionale, rispetto agli assetti industriali della Bertone, un po' su tutto il territorio regionale, salvo, naturalmente, anche se con qualche marginale battuta d'arresto, il territorio del Cuneese.
Naturalmente, la sottoscritta, ma anche l'Assessore Bairati - peraltro da un Gruppo consiliare è già stato richiesto - è ben disponibile a rendere conto, territorio per territorio, delle situazioni di crisi e degli strumenti non solo di politica passiva del lavoro (gli ammortizzatori sociali, erogati a livello nazionale o tramite la cassa integrazione, per consentire un atterraggio morbido ai processi di ricollocazione), ma anche delle politiche attive che, laddove sia possibile e ce ne siano le condizioni, muovano il pacchetto di leggi regionali e consentano accordi per far sì che le persone non perdano il posto di lavoro, ma ne trovino anche se non facilmente, un altro in un lasso di tempo accettabile. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la comunicazione. Non ho compreso l'inizio dell'intervento, ma ero distratto e rispetto al richiamo alle notizie de la Repubblica, penso che, quando si fa una richiesta di comunicazione, si chiede di conoscere gli atti che in genere non compaiono sui giornali. Se è così, la prossima volta mi rivolgerò direttamente alla redazione del giornale, per raccogliere informazioni.
La ricostruzione dell'Assessore è stata puntuale. Io aggiungerei una sollecitazione alla Giunta tutta: in questa situazione, di quale tipo di ruolo deve riappropriarsi il nostro Ente e il governo regionale? La Giunta regionale ha assunto un'azione molto positiva nella prima fase, ma anche successivamente, delle vicende della crisi Bertone.
Oggi, dopo la pausa estiva, ritengo ci sia la necessità e l'urgenza che anche la Regione intervenga, con forza e con grande determinazione, presso i Commissari e presso il Governo nazionale, perché noi non abbiamo solo un problema di ricollocazione - Assessore, queste cose lei le conosce ovviamente, ma mi permetto di ricordargliele -ma abbiamo la necessità di mantenere un'attività produttiva sul nostro territorio, una di quelle attività produttive che in passato erano un punto di prestigio della rete manifatturiera e automobilistica nel nostro territorio.
Oggi parliamo della Bertone, domani, ahimè - spero di no - potremmo parlare della Pininfarina. Magari rispetto alla Pininfarina mi rivolgerò a la Repubblica, così non interromperò i lavori del Consiglio! Ripeto, rispetto a questo problema dobbiamo mettere in campo anche un'azione politica, con grande determinazione. La Regione ha agito bene, ha aperto un tavolo, ha intrapreso un'azione di pressione. Oggi occorre riprendere quest'azione, con grande forza e con un obiettivo chiaro: mantenere quell'attività produttiva, anche per le possibili ricadute che l'Assessore ricordava.
Condivido pienamente che quei 1.000-1.200 lavoratori che perdono l'occupazione procurerebbero un contraccolpo fortemente negativo e preoccupante sul nostro territorio, ma proprio perché capisco che n l'Assessore né la Giunta hanno la bacchetta magica, denuncio che stiamo assistendo ad un progressivo impoverimento del tessuto manifatturiero frutto anche di un'assenza di politiche industriali a livello nazionale.
L'Assessorato fa bene - non c'è l'Assessore Bairati, ma lo cito - ad aprire un tavolo, ma ritengo che la Giunta regionale debba avere anche un ruolo politico incisivo, ritengo che debba incalzare la proprietà, per quello che si può, con tutti gli strumenti a disposizione. La Giunta deve incalzare i Commissari e il Governo nazionale, dichiarando che non tolleriamo la chiusura dell'ennesima importante industria sul nostro territorio.
Questo è il senso per il quale ho chiesto la comunicazione all'Assessore: intendiamo sollecitare un'azione più forte da parte della Regione e della Giunta regionale, richiamando l'attenzione di tutta l'Aula se possibile, e dell'opinione pubblica rispetto a possibili nefasti esiti che questa crisi potrebbe avere. Lo ripeto: un ulteriore impoverimento della capacità produttiva della nostra regione e perdita di moltissimi posti di lavoro.
Ultima questione: so che lei, Assessore, queste cose le conosce, ma è bene parlarne, perché nelle Istituzioni si parla troppo poco di lavoratori non per colpa sua - e questo succede anche in questo Consiglio regionale.
Non dimentichiamo che già oggi la situazione è emergenziale, non solo per quelle lavoratrici e quei lavoratori della Bertone, ma perché non si sopravvive con 600, 700 o 800 euro al mese! Questa è la vera emergenza, di cui non si parla mai nelle Istituzioni nei luoghi deputati, nei Consigli, oppure se ne parla troppo poco o ne parlano sempre i soliti (non parlo del sottoscritto, ovviamente)! Ne parliamo poco, dunque parliamo di più e agiamo di più sul versante sociale e su quello del lavoro. Questo lo dico a suo sostegno, Assessore non è una critica.
Credo che noi dovremmo giocare un ruolo più attivo - parlo del Consiglio regionale - rispetto ad azioni di questo genere e rispetto ad una crisi enorme. Oggi è la Bertone, domani saranno altre aziende importantissime che hanno fatto la storia del nostro territorio, che danno ancora ricchezza e lavoro.
Questo non suona come un'emergenza? No, non suona come un'emergenza per la politica, e mi scuso con l'Assessore se ho colto anche quest'occasione per lanciare un ulteriore grido di allarme.
Ricominciamo ad occuparci di queste vicende!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Larizza; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la comunicazione e per la puntualità delle questioni che ci ha enunciato. Esprimere apprezzamento sull'impegno della Giunta regionale che segue le vertenze con puntualità, con impegno e con le competenze che le sono proprie.
Tuttavia, credo sia utile tornare ad una discussione un po' più complessiva, che ho sollecitato già a luglio, per fare il punto sulle situazioni di crisi che emergono all'interno della regione e che colpiscono, come ricordava il Consigliere Chieppa, prevalentemente il settore manifatturiero, ma vorrei ricordare che anche il settore dei servizi - penso alla Telecom - non è estraneo a ridimensionamenti occupazionali.
Ovviamente, la Regione Piemonte non ha tutte le competenze per affrontare questi avvenimenti, ma l'insieme delle situazioni di crisi come il ritorno della cassa integrazione alla FIAT - ci dicono che forse varrebbe la pena di valutare complessivamente qual è la situazione.
Accontentarsi del fatto che, forse, il Piemonte, a differenza del resto d'Italia, ha qualche punto in più di tenuta, non è sufficiente. Le situazioni delle diverse regioni dipendono anche da come è strutturato un sistema produttivo.
Ci sono tutti i segnali per una riflessione complessiva e per valutare quali possono essere i provvedimenti, ovviamente non solo di un Ente, ma dell'insieme delle istituzioni.
Voglio ricordare che c'è un nesso molto stretto tra l'andamento della produzione, ovviamente la tenuta dei livelli occupazionali, e la questione del reddito. Se il mercato interno italiano perde dei punti dopo aver recuperato parecchio per quanto riguarda la vendita di automobili, bisogna anche capire che, con una crescita come quella che c'è oggi in Italia e con i redditi fermi da tanti anni, la prima idea che passa per la testa ad una famiglia non è quella di comprare l'automobile, ma si cerca di arrivare a fine mese, magari affrontando le questioni della vita quotidiana con grandi difficoltà.
Anche per queste ragioni, penso che una riflessione ci possa far capire che una ripresa economica produttiva ed occupazionale ha a che fare anche con la capacità di sostegno dei redditi. Questo richiede impegno a livello locale, come già sta avvenendo, ma richiede, in modo particolare, un impegno a livello più generale. Non si può immaginare che, con le competenze e le risorse che ci sono, questi problemi possano essere affrontati esclusivamente dalla Regione o da un Ente a livello decentrato.
Sono politiche complessive.
Colgo quest'occasione di importanti informazioni su una crisi che dura da lunghissimo tempo per allargare lo sguardo all'insieme delle situazioni del Piemonte, sperando che si possa fare una proficua discussione e individuare qualche iniziativa locale e nazionale per affrontare queste tematiche. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Riferendomi agli interventi dei due colleghi che mi hanno preceduto credo che il tema dei salari e della quarta settimana dei lavoratori non sia sganciato dall'idea di sviluppo che si ha di questa regione e anche da come questa idea e da come una riflessione sull'idea dello sviluppo di questa regione venga fatta o, meglio, in alcuni casi, non venga assolutamente fatta.
Manca un vero e proprio ragionamento sul modello di sviluppo piemontese e mancano seri momenti di riflessione aperti, pubblici e trasparenti con il mondo industriale e imprenditoriale, così come sulla loro idea di modello industriale.
Credo che un impegno che potremmo prenderci - purtroppo non è presente l'Assessore Bairati, ma potremo riparlarne - potrebbe essere quello che come Regione, ci si faccia promotori di una vera e propria conferenza di produzione a livello regionale, al fine di capire come il mondo industriale intende fare investimenti sulla ricerca e sullo sviluppo; come questi investimenti possono avere ricadute immediate, o nel medio periodo, sui livelli occupazionali; come gli elementi di produttività ancora largamente diffusi nel sistema industriale piemontese, che producono grandi risorse in termini di plusvalore per i gruppi industriali piemontesi e internazionali in questa regione possano essere distribuiti verso i redditi più bassi.
Non possiamo più permetterci, Assessore, che questo confronto, il confronto sui modelli di sviluppo e sulle scelte di sviluppo a livello territoriale, avvenga al chiuso delle sedi di Confindustria o dei piccoli circoli economici e finanziari! Questo non è più un dibattito che interessa solo ed esclusivamente gli industriali e coloro che fanno investimenti economici con il mondo industriale, ma è un tema che riguarda largamente l'intero tessuto sociale connettivo di questa nostra regione.
indubbio che occorre una sinergia forte tra l'Assessorato allo sviluppo e all'industria, ovvero tra l'Assessorato dell'Assessore Bairati e il suo Assessorato, Assessore Migliasso. Occorre che, contemporaneamente si parli di industria, di sviluppo, di opportunità, di investimenti ma contemporaneamente, delle ricadute che questi investimenti e questo sviluppo possono avere sulla vita reale delle persone che lavorano, sulle donne e sugli uomini che, con il loro lavoro, ogni giorno, contribuiscono a produrre questa ricchezza! Perché non avviare noi, non promuovere noi come Regione, con i due Assessorati (quello dell'Assessore Migliasso e quello dell'Assessore Bairati), un incontro e una conferenza pubblica da svolgersi, magari, entro la fine dell'anno, con il mondo imprenditoriale di questa regione per capire qual è la loro idea, quali sono le loro linee di investimento, quali sono le loro scelte industriali da qui ai prossimi dieci o quindici anni? Per capire quali saranno gli investimenti nel settore dell'automotive, per capire quali potrebbero essere le ricadute rispetto al sistema Galileo, il nuovo sistema di puntamento satellitare europeo che sappiamo ha e avrà grande spazio, in termini di investimenti a livello comunitario, in questa nostra città e in questa nostra regione. Per capire quali sono gli investimenti che si fanno in ricerca e in innovazione nel campo siderurgico nel nord della regione o per capire se sia possibile incentivare e stimolare la crisi del settore enologico ed enotecnico nel sud della regione, soprattutto nella Provincia di Asti e di Cuneo.
Dobbiamo avere una mappatura più reale del sistema industriale di questa regione, una mappatura che ci permetta di capire anche qual è il livello qualitativo della classe lavoratrice piemontese. Occorre che questa iniziativa venga presa direttamente dalla Giunta, che venga presa direttamente dalla Presidente, da lei e dall'Assessore Bairati.
Occorre una chiamata di responsabilità del sistema industriale perch ci dica e ci indichi quali sono le loro idee e qual è la loro scelta di sviluppo, per i lavoratori. Non solo per una questione che riguarda il PIL.
Noi spesso ragioniamo in termini di produzione e di prodotto interno lordo ma sappiamo benissimo che questi nostri ragionamenti hanno ricadute quotidiane e immediate sulla difficoltà del vivere quotidiano di tante donne e tanti uomini di questa regione. Occorre che i due piani, il piano dello sviluppo e il piano della ridistribuzione, in termini di reddito, ai lavoratori, siano sempre di più interconnessi, parlino uno stesso alfabeto usino uno stesso linguaggio.
Non è possibile che i due settori, quello dello sviluppo e quello del lavoro, continuino a viaggiare in modo differenziato e diviso, perch devono viaggiare in modo sinergico. Lei non può essere solo l'Assessore che segue le crisi industriali, non può essere solo l'Assessore che, mettendosi con tutta la sua disponibilità e la sua intelligenza a fianco dei lavoratori, difende la possibilità per questi di continuare a lavorare! Occorre avere un'idea di sviluppo, un progetto per lo sviluppo di questa regione. Un'idea e un progetto che non può che avvenire attraverso una chiamata di responsabilità dell'intero sistema industriale di questo nostro territorio.
Questa iniziativa potrebbe qualificare anche l'ultima fase di questa legislatura, potrebbe qualificare l'azione di questo governo di centrosinistra, un'azione che deve vedere lei, Assessore, con l'Assessore Bairati e la Presidente Bresso, a mio giudizio, in prima linea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Molto velocemente per ringraziare sia il Consigliere Chieppa che l'Assessore Migliasso per aver fornito al Consiglio quest'occasione di informazione e di dibattito.
Credo che se è vero quello che è stato detto, era due i temi che quest'estate hanno caratterizzato i giornali e che hanno tenuto banco.
Tralasciamo il primo, mentre il secondo era proprio la vicenda della Bertone con queste esternazioni della signora Bertone, che sembrano quasi uscite da un film poco divertente e piuttosto dell'orrore.
Ad ogni affermazione attualmente corrisponde un balletto di migliaia di dipendenti che non sanno più bene quale sarà il loro futuro e il loro destino, che spesso e volentieri apprendono le novità proprio dai giornali un po' allibiti di fronte ad una situazione che sembra sempre più ingovernabile, sempre più affidata ad avventurieri oppure alla fantasia di chi magari è legato morbosamente a quella azienda, ma più sulla base di un ricordo passato che su una progettazione per il futuro.
Quindi, davvero è sincero il ringraziamento per questo momento di dibattito. Credo però che vada anche ricordato l'impegno della Regione ma anche della vecchia Giunta, che attivò una serie di meccanismi che fecero un po' sintesi nella promozione e nella nomina dei pre-commissari.
Credo che sarebbe opportuno capire anche qual è il lavoro di questi commissari, a che punto è il lavoro di questi commissari. Non so se abbiamo la possibilità di convocarli o di chiedere loro una relazione; diciamo che magari in un rapporto di correttezza istituzionale e di gentilezza istituzionale sarebbe interessante se questi commissari, dopo un anno circa di lavoro, fossero magari disponibili a relazionare con una breve sintesi sul loro lavoro svolto, che sono sicuro sia stato efficace e puntiglioso.
Però sarebbe interessante sapere da loro, a beneficio della Giunta, a quale punto è realmente la loro opera e quali prospettive intravedono.
Quindi, concludo l'intervento lanciando questo appello e confido nella sua attuazione.



PRESIDENTE

Chiudiamo la discussione sulla crisi occupazionale della Bertone con la replica dell'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Poche parole per ringraziare i Consiglieri che sono intervenuti facendo alcune precisazioni.
Ho definito lodevole l'iniziativa di la Repubblica, perché tenere acceso un faro su una vicenda come questa vuol dire fare la stessa operazione benemerita che in questi mesi - e credo abbia anche qualche merito - è stata fatta da tutta la stampa e da tutto il sistema dei media sul tema della sicurezza, che sta portando qualche risultato positivo.
Più in generale informare, e soprattutto informare sul lavoro, sui lavori e sulla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori, secondo me è un fatto assolutamente lodevole.
Questo non vuol dire, né io intendevo dire questo, che noi prendiamo le informazioni da la Repubblica. Io dicevo - se poi questo è sfuggito, me ne dispiace - che noi come Regione, in particolare l'Assessore Bairati e la sottoscritta, salvo una dozzina di giorni in cui la sottoscritta ha avuto il beneficio di essere in "libertà provvisoria" nel mese di agosto, non abbiamo mai interrotto il filo che, con discrezione, abbiamo tenuto e tessuto nei mesi scorsi con i commissari. I quali, a loro volta, lo hanno mantenuto sempre aperto, ed è proprio di questi giorni un'informativa che hanno dato non soltanto alle organizzazioni sindacali ma a tutte le lavoratrici e i lavoratori.
Sulla questione della ricollocazione, Consigliere Chieppa, ne ho parlato non per dire che quello della Bertone è un problema di ricollocazione, perché credo che nei 34 incontri formali, informali e misti fatti in più sedi, sempre però sedi regionali, che si sono avvicendati nel giro di un anno o poco più, il fil rouge che intesseva queste nostre relazioni era sempre quello di ragionare sui piani industriali, sul mantenimento di un forte presidio industriale e di un assorbimento di una parte consistente di lavoratori, facendo il ragionamento dell'assunzione di quote di lavoratori, una delle discriminanti in base alle quali si giudica la bontà o meno - lei converrà con me - di un piano industriale.
Essendo che il numero delle lavoratrici e dei lavoratori che rivendicano il lavoro è un numero assai consistente.
Tuttavia, con molto realismo ci siamo sempre detti - e credo che anche lei lo sappia molto bene - che per una parte di lavoratrici e di lavoratori, e ciascuno di noi si augura che sia la più esigua possibile, se tutto va in porto come tutti ci auguriamo, e cioè con il varo di un piano industriale vero, serio e supportato da idee e da esplicitazione di quanto si investe, di che cosa si vuole produrre e di quante lavoratrici e quanti lavoratori si vogliono assorbire, probabilmente avrà luogo qualche processo di ricollocazione a carico di coloro che non verranno riassorbiti.
Ho detto che ci troviamo in una situazione che probabilmente non facilita i processi di ricollocazione, non solo per la Bertone, ma per tutte le altre aree di crisi della nostra Regione, che qua e là si sono aperte anche a seguito della crisi nazionale ed in assenza di qualsiasi colpo che il Governo, e non solo la Giunta regionale, dovrebbe battere di fronte ad una situazione così gravemente compromessa della nostra economia per la quale si parla apertamente di recessione a livello nazionale, anche se gli ultimi dati danno ancora il Piemonte - non so per quanto - con un segno "più" sia per quanto riguarda l'occupazione sia per quanto riguarda la produttività, che è aumentata dello 0,5%.
Quindi, la questione che veniva posta qui di un sostegno al reddito è e diventa una questione cruciale, alla quale però non si può rispondere solo con strumenti di carattere regionale, come abbiamo cercato di fare e come facciamo ormai da tre anni, diretti o anche indiretti. Perché vorrei ricordare che, se non vogliamo avere una visione molto ristretta del lavoratore o della lavoratrice confinati all'interno della loro fabbrica o dei loro uffici, noi li dovremmo vedere come persone che, al di fuori della fabbrica e degli uffici, hanno problemi che riguardano la cura delle persone anziane, così come la collocazione dei piccoli negli asili nido e nei servizi per l'infanzia.
Vorrei ricordare che, accanto al sostegno al reddito, questa Regione e in particolare, la sottoscritta e gli Assessori Artesio da un lato e Pentenero dall'altro per quel che riguarda i servizi agli anziani e i servizi all'infanzia, hanno operato molto e, segnatamente nelle ultime settimane, hanno operato sui servizi per l'infanzia.
Spero non saranno sfuggito a nessuno gli investimenti che sono stati fatti, che sono un modo indiretto, ma altrettanto importante, di sostenere i redditi più bassi, oltre che sostenere il diritto dei piccoli e degli anziani alle cure, all'attenzione e all'educazione che meritano.
Per quanto riguarda la politica governativa, occorrerebbe porsi delle domande circa le misure e le cifre immaginate dal Governo Prodi segnatamente dal Ministro Damiano in accordo con il Ministro Padoa Schioppa: quattro miliardi di euro in un decennio per un mix di politiche alcune delle quali sono già state destinate (ammortizzatori sociali e quant'altro). Altresì erano state previste delle misure che avevano l'obiettivo - lo dico in modo semplice - di aumentare i salari e le pensioni più basse, per consentire anche un rilancio del mercato interno.
Sono d'accordo, in una situazione in cui non si arriva alla quarta settimana, sarebbe demenziale cambiare la macchina, non ce la si fa.
Quindi, esigono misure di politiche attive e passive da parte del Governo che abbiano questo segno forte di rilancio della vocazione industriale del nostro Paese, insieme a tutte quelle misure strutturate e strutturali che consentano di affrontare questo momento di crisi. Ministri e Capi di Governo di altri Paesi (Spagna, Francia e altri), di fronte all'affacciarci della crisi a livello nazionale, hanno interrotto le vacanze per predisporre tutta una serie di misure a sostegno del reddito dei loro cittadini e delle loro cittadine.
Per quanto riguarda le richieste di momenti straordinari di discussione, qualunque forma vogliano assumere, che è nella potestà del Consiglio determinare, in accordo con la Giunta, ovviamente, la sottoscritta, l'Assessore Bairati e anche chi si occupa di altre questioni che non rientrano tra le nostre competenze, ma sono altrettanto importanti rispetto alle finalità di cui è caso, saranno ben disponibili a ragionare e discutere, con il maggior coinvolgimento possibile.
Vi posso assicurare che, anche per quanto riguarda le più semplici vertenze, quelle che dal punto di vista politico esigono non una normale trattazione, che gli uffici dotati di tutte le competenze possono affrontare tranquillamente da soli - mi riferisco alle situazioni più topiche, in cui la presenza politica deve essere garantita - ormai, da mesi, si sta lavorando in modo sinergico, prima, con l'Assessore Peveraro che aveva la delega alle attività produttive e, ora, con l'Assessore Bairati, che riveste questa delega. Vi ringrazio.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Recenti eventi atmosferici accaduti nella regione Piemonte"


PRESIDENTE

Colleghi, vi prego di prestare ancora un attimo di attenzione.
Approfitto ancora della presenza, che non sarà più garantita nel pomeriggio, dell'Assessore Sibille per aprire la possibilità di interventi sulle comunicazioni rese dallo stesso Assessore sui danni provocati dai recenti eventi atmosferici.
Il Consigliere Cavallera aveva annunciato di voler intervenire.
La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Signor Presidente, ringrazio l'Assessore Sibille e l'Assessore Ricca che questa mattina hanno prontamente dato comunicazione rispetto all'evento che si è verificato in questo fine settimana, che ha coinvolto una parte molto limitata dei Comuni della Provincia di Torino, ma con un'intensità da vera e propria emergenza.
Come loro hanno detto, già questa mattina abbiamo avuto la possibilità di approfondire anche con i Sindaci tutti gli aspetti legati all'immediata emergenza e all'assetto del territorio, che comporteranno il lavoro classico che, purtroppo, dopo un'emergenza, anche la Regione Piemonte è portata a fare.
Non mi dilungo molto, ribadisco qualche aspetto che, secondo me, in un'ottica complessiva, questo Consiglio si troverà a dover gestire e dove necessariamente l'aspetto delle risorse è difficile. Al di là del lavoro che dal mio punto di vista bisognerà cercare di fare, anche come Regione Piemonte, in un'ottica di bilancio, siamo nella fase di discussione dell'assestamento e a breve ci sarà il prossimo bilancio di previsione.
Immagino che rispetto a tutta una serie di eventi, oltre a quello verificatosi in questo fine settimana - quest'anno ce ne sono stati molti che, tra l'altro, da una prima verifica, la Regione ritiene di classificare di livello B, le risorse che si cercherà di mettere a disposizione saranno necessariamente recuperabili nell'entourage regionale, più o meno finanziato dal livello nazionale, comunque rimarrebbe a questo livello.
Occorre accompagnare la riflessione sul fatto che sia o meno il caso di immaginare questo solo come un evento di tipo B anche con una valutazione un po' più attenta rispetto alle norme, alle deroghe e a tutta una serie di vincoli che, di regola, una Amministrazione a tutti i livelli ha - mi riferisco, per esempio, anche al Patto di stabilità. Poi, nella realtà queste Amministrazioni, quando si trovano a dover gestire attività che magari, attengono ad un periodo in cui alcuni investimenti devono essere al di sopra dei vincoli che ciascuna Amministrazione deve rispettare potrebbero addirittura trovare nella norma l'impedimento a spendere eventualmente anche le risorse disponibili.
Mi permetto di chiedere un supplemento di valutazione rispetto alla tipologia di evento che si andrà a gestire. Io ho la sfortuna di vivere in uno di questi comuni e, avendo vissuto l'evento del 1994, vi posso assicurare che l'intensità di questo evento, seppure circoscritto veramente a quattro-cinque Comuni, per quanto riguarda la Provincia di Torino - so che ci sono stati anche altri eventi in altre Province - era paragonabile a quell'episodio.
Allora si deve cercare di capire se l'evento di tipo B è solo legato all'estensione o, magari, anche all'intensità del fenomeno atmosferico seppure circoscritto.
Dico questo perché agganciarci ad uno stato di emergenza un po' più esteso rispetto a quello che possiamo dare noi, magari, non è una grandissima garanzia per quanto riguarda le risorse, ma può essere uno strumento attraverso il quale possiamo mettere a disposizione una serie di deroghe nei confronti di questa Amministrazione, che magari potrebbero essere utili non soltanto in questa fase di emergenza, ma addirittura in una fase di messa a regime di una serie di opere che potrebbero risolvere il problema in futuro.
In quel contesto specifico, ci sono state aree in cui erano state costruite in passato delle opere idrauliche che hanno funzionato: ciò non significa che l'acqua non c'era, ma andava dove doveva andare. In quelle stesse porzioni di corso d'acqua dove l'opera non c'era, è successo invece, ciò che abbiamo visto.
Magari ci sono situazioni in cui le risorse per queste opere ci sono ma non si possono spendere. Quindi, al di là della necessità assoluta di recuperare risorse nei confronti delle deleghe dell'Assessore Ricca e dell'Assessore Sibille, magari a partire da questo assestamento o dal prossimo bilancio, a mio avviso potrebbe avere anche un senso cominciare a valutare se, dal punto di vista complessivo, non sia sempre e solo il caso di valutare l'estensione, ma anche la qualità dell'evento quando, a livello nazionale, si formano determinate richieste.
A volte queste segnalazioni o queste disponibilità sono state date suggerirei alla Giunta di prendere un supplemento di verifica su queste ipotesi di lavoro, che, secondo me, varrebbe la pena esplorare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Non ho molto da aggiungere, soltanto qualche considerazione proprio sulla configurazione che si è venuta a consolidare in questi anni, con competenze che sono dello Stato e delle competenze che sono passate alla Regione.
Non dimentichiamo che a suo tempo, quando si attuò il trasferimento di competenza alla Regione degli eventi di tipo B, a livello nazionale la media dei danni che annualmente venivano in qualche modo trasferiti attraverso il sistema precedente era di circa 1.000 miliardi all'anno. In realtà, si concluse con 100 miliardi. Pertanto, gli eventi di tipo B stante la configurazione degli anni che conoscevo meglio, furono trasferiti alla competenza regionale con un finanziamento medio del 10%. Poi ovviamente, ogni Governo che si sussegue ci mette del suo, incrementando o diminuendo, a seconda dei vari eventi (in questo caso, eventi atmosferici o di altro tipo).
Ci troviamo, quindi, in una situazione veramente delicata. Perché alla fine, come faceva presente la collega Ferrero, il cittadino si trova di fronte ad avvenimenti che, per quanto riguarda magari la dimensione locale hanno le stesse caratteristiche degli eventi più vasti. Chiaramente i disastri del 1994 o del 2000 colpirono un'area talmente vasta che, di primo acchito, si pensò che sarebbe stato necessario l'intervento delle forze nazionali. Per fortuna, adesso la Regione Piemonte è organizzata, così come le Province e i Comuni, per cui ce la caviamo da soli. Ma non vorrei che questo fosse un elemento negativo rispetto ad altre realtà del Paese che magari, quando tira un po' di vento o arrivano delle piogge intense ma non così catastrofiche, subito "alzano il dito" e fanno intervenire le forze nazionali.
Noi abbiamo indubbiamente una tradizione e una storia alle spalle, un senso dello Stato di coordinamento della Protezione Civile provinciale e comunale tale per cui alla fine, visto che ce la caviamo da soli, vengono classificati come eventi di tipo B.
Vorrei intervenire proprio per sottolineare ciò che prima veniva ricordato, ossia di coinvolgere, ad abundantiam se fosse il caso, ma anche per competenza, vista l'incidenza veramente distruttiva di determinati eventi atmosferici, il Dipartimento della Protezione Civile, sia per quanto concerne le risorse, sia, soprattutto, per quanto riguarda la normativa derogatoria (il Patto di stabilità di cui faceva l'esempio la collega Ferrero è senz'altro da considerare).
Difficilmente riusciremo ad avere un intervento minimamente dignitoso se non si opererà anche qualche stanziamento sui fondi regionali. Non intendo adesso indicare delle cifre, però, in coscienza, chiederei all'Assessore Sibille e all'Assessore Ricca di "turbare" un attimo la tranquillità finanziaria della Giunta dicendo anche a noi Consiglieri quelle che sono le prime necessità.
Conosco la situazione, per cui so anche che talvolta si possono sommare delle cifre superiori alle effettive necessità primarie (diverse segnalazioni le abbiamo avute anche noi).
Se occorresse, però, qualche milione di euro per intervenire sui contributi per un ritorno alla normalità o per sostenere le Amministrazioni pubbliche di fronte ad infrastrutture che non possono stare troppo in attesa di un ripristino, credo che da parte nostra ci sarebbe tutto l'appoggio necessario. Non ci interessa essere primi firmatari di eventuali iniziative, però sarebbe opportuno concordare in questa sede - visto che tratteremo a breve l'assestamento - eventuali variazioni. Il nostro bilancio è certamente esausto, ma, per quanto ne possa capire io, ha sempre quel minimo di elasticità per fronteggiare situazioni di estrema urgenza.
Attendiamo ulteriori indicazioni, al di là del report fornito dagli Assessori, che ringrazio, perché ritengo quanto mai utile un impegno diretto di finanziamento, così come un coinvolgimento nazionale per quanto riguarda le questioni normative ed eventuali compartecipazioni ad uno sforzo che il Dipartimento nazionale di Protezione Civile può anche fare verso una Regione che, comunque, ha sempre cercato, quando possibile, di cavarsela da sola.
Mi sembra, da quanto hanno detto gli Assessori, che la somma di tutti gli eventi dalla primavera all'estate (adesso siamo ormai all'inizio dell'autunno) fa una cubatura di risorse che noi non abbiamo, se ho capito bene.
Se mi sono sbagliato, correggetemi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Intervengo sostanzialmente per ribadire la stessa richiesta avanzata dei colleghi che mi hanno preceduto, per cui non sto certamente a ripetere le medesime argomentazioni. Volevo soltanto fare due considerazioni.
Per fortuna il fenomeno è stato molto limitato, anche se di intensità eccezionale. Tuttavia, se l'episodio fosse stato di portata più ampia avremmo certamente registrato più danni e istintivamente ci saremmo sentiti più colpiti. Questo non per cattiva volontà, ma perché consideriamo il fenomeno più limitato se non viene colpito un conoscente. Mi hanno documentato i danni veramente gravi, e sebbene possa apparire ridicolo, la mia sensibilità è stata acuita dal fatto di sapere che una signora che conosco ha avuto un bambino in macchina, perché non riusciva ad avvicinarsi alla casa. Quando conosci le persone, ti senti maggiormente coinvolto.
Per fortuna (ma purtroppo per coloro che sono rimasti coinvolti) il danno ha colpito un'area ristretta. Il mio appello è che la valutazione sulla forza di intervento della Regione, che non ho motivo di dubitare che gli Assessori faranno, sia proporzionata all'evento in sé.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Ringrazio gli Assessori Ricca e Sibille per la comunicazione e ringrazio anche la disponibilità (in questi giorni sono in corso i sopralluoghi) da parte di Difesa Suolo in Valle Strona. Sabato mattina ci sarà un incontro con le comunità locali e sarà presente anche la Giunta regionale.
Domenica, con il collega Travaglini, ho incontrato gli amministratori locali. Per quanto riguarda l'evento che ha interessato la Valle Strona mi dispiace che non sia in Aula l'Assessore Ricca - voglio precisare che non c'è stata una frana, ma ci sono state undici frane nella notte fra venerdì e sabato. A partire da questo evento, voglio esprimere poche considerazioni.
La prima. Chiedo anch'io una riflessione rispetto alla classificazione dell'evento. Quando, da oltre quindici anni a questa parte, ogni volta che c'è una precipitazione la Valle Strona non è una valle transitabile o raggiungibile per i residenti; quando nella notte tra venerdì e sabato scorso una massa consistente di materiale ha interrotto in undici punti la viabilità; quando ogni volta che si apre una possibile media precipitazione la Valle Strona diventa intransitabile, forse una riflessione più ampia rispetto alla valutazione di questi interventi va fatta.
Assessore, sono oltre quindici anni che in Valle Strona non si è in grado di garantire l'accessibilità alle persone, quando piove o quando ci sono periodi di siccità, e credo che dovremmo fare una valutazione molto attenta.
Gli eventi alluvionali sono diversi laddove si presentano in aree di pianura rispetto alle realtà di montagna. Il film che abbiamo visto in Valle Strona questi giorni e in queste ore passate è un film che in moltissimi altri casi abbiamo già potuto vedere: passato il fuoco l'incuria del bosco, la condizione di impossibilità di intervento rispetto ad un alleggerimento del bosco dove ci sono piante di alto e altissimo fusto morte e che rischiano di cadere in qualunque momento e circostanza nessun intervento di ripristino per creare una condizione in grado di consentire una garanzia di sicurezza.
una fragilità geologica che ogni momento si esprime e si caratterizza in termini di movimenti franosi di interruzione sulla viabilità. La sua disponibilità, Assessore, a noi è nota. La ringrazio, assieme al Consigliere Travaglini, per la disponibilità immediata che ha dato e per l'incontro che avrà con le popolazioni locali sabato prossimo.
vero, le aree interessate possono essere molto limitate, ma quando una Comunità montana vive da oltre quindici anni situazioni ininterrotte di questo tipo non possiamo pensare che la soluzione sia unicamente quella di un intervento, che peraltro l'Amministrazione provinciale, in modo assolutamente adeguato e idoneo, ha saputo garantire lavorando con molta intensità.
C'è bisogno di riflettere su quelle che sono le condizioni del bosco gli interventi di riforestazione, gli interventi di alleggerimento del bosco e pensare anche ad interventi che garantiscano una maggior tenuta rispetto alle caratteristiche dei versanti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sibille per una replica.



SIBILLE Bruna, Assessore alla difesa del suolo

Più che di una replica, si tratta di aver prestato molta attenzione alle sollecitazioni che i Consiglieri hanno posto in collegamento con i territori.
Non vi è dubbio che il cambiamento climatico, insieme ad una serie di annose problematiche connesse alla gestione dei versanti, sono due questioni aperte da affrontare. Non vi è dubbio che, laddove è stato possibile, grazie alla predisposizione di fondi e alla risposta che in momenti di emergenza è stato possibile dare, si sono costruiti elementi di difesa.
Devo dire che fortunatamente e anche molto opportunamente questi hanno retto e sono stati fondamentali.
Di qui in avanti, credo che ci siano due ordini di riflessioni su cui lavorare. Una prima riflessione riguarda il Pronto Intervento, con il quale occorre partire da subito. In questa settimana certamente gli uffici del Genio Civile decentrato saranno in grado di corrispondere alle sollecitazioni che arrivano dalle Amministrazioni. Contestualmente, c'è una presa d'atto di una serie di indicazioni che certo arrivano, che sono di portata più ampia e che riguardano interventi nelle aree percorse dal fuoco piuttosto che interventi sui versanti che hanno bisogno di una specifica attenzione, e che certamente metteremo in campo a partire dal primo momento in cui usciremo dalla fase di emergenza.
Rispetto alle questioni della valutazione che venivano sollecitate dagli interventi dei Consiglieri, sarà mia cura confrontarmi con i tecnici per capire se esistono le condizioni per un ampliamento. Vorrei per soltanto mettere in guardia i Con siglieri di una particolare situazione in cui potremmo esporre i nostri territori rispetto ad una richiesta di eventi di tipo C che non venisse accolta dalla Protezione Civile nazionale, ed è quella che sposteremmo in avanti la possibilità di interventi immediati. Infatti, fintanto che non è riconosciuta la situazione di eventi di tipo C, non possiamo intervenire e dunque occorre, soprattutto per situazioni che credo vadano valutate con molta attenzione, capire quale sia il tipo di intervento che meglio e più appropriatamente si rapporta con quei territori.
Certo, quella cui andiamo incontro è una situazione che ogni settimana mette in campo problematiche che ci costringono ad affrontare in termini più generali (anche a livello nazionale) problematicità alle quali non si può immaginare di essere in grado di dare risposte soltanto con i fondi regionali.
E mi rammarica il fatto che quest'anno ci sia stato l'azzeramento dei fondi che servirebbero veramente molto per la prevenzione e che provengono da una legge fondamentale, scritta proprio dopo un'emergenza, ma assolutamente fondamentale, ovvero la n. 183: né quelli dati direttamente ai Comuni né quelli che passano attraverso le Regioni.
Non che con i precedenti Governi ci fosse particolare attenzione, ma la risposta in termini di zero su zero sulla problematica di questo genere ci sconcerta parecchio, soprattutto perché nelle priorità occorrerebbe una valutazione complessiva di quelle che sono le esigenze primarie per la garanzia della vitalità dei nostri territori, ossia saper corrispondere da questo punto di vista.



PRESIDENTE

Grazie, colleghi.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.19)



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