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Dettaglio seduta n.35 del 02/11/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 10.30 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



COSTA ENRICO



(Alle ore 11.00 il Vicepresidente Costa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.20)



(La seduta ha inizio alle ore 11.36)



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion e Bresso.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Esercizi provvisori

c) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale in data 21 ottobre 2005 ha trasmesso per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), n.
1 deliberazione del 19 settembre 2005, n. 9 deliberazioni del 26 settembre 2005.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

d) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Mario Valpreda


PRESIDENTE

Comunico che con decreto n. 98, del 28 ottobre 2005, la Presidente della Giunta regionale Mercedes Bresso attribuisce temporaneamente le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, per la seduta del 2 novembre 2005, all'Assessore Valpreda.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

e) Modifica assegnazione funzioni all'Assessore Sergio Deorsola (federalismo, decentramento e rapporti con gli Enti locali, semplificazione amministrativa, legale, contenzioso, rapporti con il Consiglio regionale)


PRESIDENTE

Comunico che con decreto n. 99 del 28 ottobre 2005, la Presidente della Giunta Mercedes Bresso ha precisato le funzioni attribuite all'Assessore Sergio Deorsola, così come segue: federalismo, decentramento e rapporti con gli Enti locali, semplificazione amministrativa, legale, contenzioso, rapporti con il Consiglio regionale.


Argomento: Questioni internazionali

Iscrizione argomenti all'o.d.g., con particolare riferimento alla richiesta di iscrizione ed immediata trattazione degli ordini del giorno n. 142 e n. 143


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Presidente, chiedo l'iscrizione dell'ordine del giorno presentato nella giornata del 31/10, a proposito delle dichiarazioni del Presidente della Repubblica dell'Iran e naturalmente in appoggio alla manifestazione che si terrà domani a Roma, a sostegno del popolo d'Israele.
Chiediamo l'iscrizione del documento all'o.d.g. e naturalmente, se possibile, di poterlo discutere nel corso della giornata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Presidente, anch'io chiedo l'iscrizione dell'ordine del giorno che ho presentato in relazione alle dichiarazioni del Presidente dell'Iran, e quindi in merito al diritto di esistere dello Stato d'Israele. Credo sia una presa di posizione doverosa e necessaria, anche da parte della nostra Istituzione, quindi ne chiedo l'iscrizione all'o.d.g. e l'eventuale discussione.



PRESIDENTE

Risulta richiesta l'iscrizione all'o.d.g. di due ordini del giorno che seppur con formulazione diversa, toccano la stessa tematica.
Se non ci sono considerazioni in senso opposto, considero accolta la richiesta e gli argomenti iscritti all'o.d.g.



(Il Consiglio, unanime, acconsente alla loro iscrizione)


Argomento: Trasporti su gomma - Trasporti su ferro

Sull'ordine dei lavori con particolare riferimento alle manifestazioni di protesta avvenute in Val di Susa sulla TAV


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Intervengo in relazione ai fatti che si sono verificati in Val di Susa a proposito dei carotaggi per la realizzazione della linea ad Alta Capacità.
Gradirei un intervento da parte della Presidente Bresso, che oggi abbiamo preso visione e comunicazione - non è presente, per dibattere e discutere su questo tema.
Chiedo, in nome del mio Gruppo, che la discussione possa avvenire in sua presenza, non per mancanza di fiducia nella Vicepresidenza assegnata al collega Valpreda o nelle comunicazioni che potrebbe fare l'Assessore Borioli, ma per gli elementi di carattere politico che riguardano i fatti tali per cui riteniamo opportuno e chiediamo che possano essere discussi alla presenza della Presidente Bresso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Anch'io ritengo estremamente importante sentire la Presidente Bresso in merito alle proteste, agli scontri e alle posizioni politiche sulla TAV. Per carità, se l'Assessore competente vuole intervenire, ci fa piacere ascoltarlo, ma riteniamo opportuna una posizione chiara della Presidente, perché un conto è quello che ha scritto nel programma elettorale con il quale è stata votata e un conto è quello che ha dichiarato, in parte sui giornali, e più volte cambiato.
Vorremmo sapere, una volta per tutte, qual è la sua posizione definitiva, visto che è lei garante del programma che ha presentato agli elettori e in quest'Aula.
Pertanto, se l'Assessore ci vuole informare, ben volentieri, per gradiremmo la presenza della Presidente e una sua dichiarazione, anche in un'altra seduta di Consiglio.
Nel caso in cui non fosse all'ordine dei lavori di un altro Consiglio provvederemo a fare richiesta di un Consiglio straordinario dedicato all'argomento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, credo sia difficile proseguire i lavori in maniera ordinaria, senza la presenza della Presidente Bresso, perché quello che è accaduto e sta accadendo in Val di Susa non è un fatto ordinario.
Chiedo, pertanto, che vengano fatte delle comunicazioni immediate da parte della Giunta su quanto è avvenuto in Val di Susa e sulla posizione ufficiale che la Regione Piemonte intende tenere in questi giorni, rispetto a quello che sta accadendo.
Ritengo, inoltre, indispensabile una convocazione a brevissimo del Consiglio regionale (anche oggi pomeriggio, questa sera o domani mattina) con la presenza della Presidente Bresso, perché - vede - c'è anche un problema di democrazia.
Si sta parlando sui giornali, fette importanti di questa maggioranza che sorregge la Presidente Bresso parlano sui giornali, minacciano dai giornali; è ovvio che noi chiediamo venga reso conto dello stato dell'arte di quello che la Presidente intende fare.
Quindi, una comunicazione immediata da parte della Giunta regionale è doverosa, così come lo è una convocazione tempestiva della Presidente della Giunta, che oggi non ha avuto la sensibilità politica, pur sapendo che il Consiglio regionale era convocato, di essere presente. Mi sembra urgente e doveroso per la dignità dell'Aula, ma, mi permetto di dire, anche per la nostra esistenza, perché non possiamo parlare d'altro mentre in Val di Susa avvengono degli scontri fisici. Poi, per carità, molto spesso le Assemblee elettive sono dei luoghi in cui si parla di tutto un po', ma credo che, di fronte all'emergenza e alla straordinarietà dell'attualità, far finta che nulla stia avvenendo sia veramente troppo.



PRESIDENTE

Su questo tema il Vicepresidente facente funzioni, il collega Valpreda mi comunica che la Presidente Bresso, che si trova a Lione, potrebbe essere presente in Consiglio Regionale per la seduta pomeridiana.
Potremmo quindi organizzare i nostri lavori in questo modo: verificare se è possibile avere la presenza della Presidente Bresso oggi pomeriggio in Aula, quindi rinviare in quel momento le comunicazioni.
Se ciò non fosse possibile, in avvio della seduta pomeridiana, possiamo valutare, se si ritiene opportuno, le dichiarazioni dell'Assessore Borioli che comunque è presente ed assolutamente pronto a dare ogni delucidazione richiesta.
Se entrambe le cose non fossero possibili, possiamo comunque decidere quando calendarizzare i lavori, ma questo possiamo farlo nella prossima Conferenza dei Capigruppo, che si terrà domani, quando si deciderà l'ordine dei lavori del prossimo Consiglio. Quindi, nel decidere la data del prossimo Consiglio, si terrà conto delle osservazioni fatte dal collega Ghiglia.
Quindi, o si riesce ad evadere questa partita oggi pomeriggio, e lo sapremo comunque per l'inizio della seduta pomeridiana. Se ciò non fosse possibile, nel pomeriggio si sentirà l'Assessore Borioli o, viceversa domani in Conferenza dei Capigruppo decideremo come organizzare i prossimi lavori di Consiglio e se eventualmente anticipare il Consiglio, come richiesto dal gruppo di AN.
Quindi, lo valuterà, come sempre e come da competenza, la Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Interpellanza n. 134 dei Consiglieri Ghigo, Burzi e Leo inerente a "Assunzione di personale e consulenti esterni"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" iniziamo con l'interpellanza n. 134, cui risponde l'Assessore Borioli, che ha pertanto facoltà di intervenire.



BORIOLI Daniele, Assessore al personale e sua organizzazione

Rispetto a questa interpellanza, che si articola essenzialmente su due questioni, cioè quali siano stati i criteri e i requisiti per le nuove assunzioni di personale e consulenti esterni destinati alle diverse strutture regionali, credo di poter dare in sintesi una risposta.
Per quanto riguarda le assunzioni di personale, ivi comprese quelle di unità di personale destinate agli uffici di comunicazione, i criteri e i requisiti adottati sono rimasti assolutamente immutati rispetto alle procedure vigenti nell'ambito di questa Amministrazione ormai da tempo.
Ovviamente, sotto questo profilo si tratta di discutere per rivisitare tutta questa materia. Com'è noto, per quanto riguarda gli uffici di comunicazione, è stato oggetto di esame nella competente Commissione un disegno di legge presentato dalla Giunta, dal sottoscritto in modo particolare.
Stiamo affrontando complessivamente la questione della riorganizzazione dell'Ente e credo che, contestualmente a quello, alcune di queste procedure e modalità potranno anche essere rivisitate.
Tutto ciò che è stato fatto finora è stato fatto attraverso le modalità qui vigenti ormai da tempo.
Questo ha riguardato anche l'assunzione attraverso ricerche di professionalità, che si sono svolte per quanto riguarda l'attribuzione di alcuni incarichi anche di rilievo, attraverso le procedure formalmente costituite e definite nell'accordo tra le parti sociali.
Infine, per quanto riguarda l'osservazione che viene fatta relativamente al 60% del budget di ogni ufficio di comunicazione per l'assunzione di collaboratori esterni, questo è quanto dispone oggi la legge vigente in proposito. Inoltre, è quanto è stato fatto per l'assunzione del personale degli uffici di comunicazione a legislazione vigente.
Rispetto al fatto che si consideri, come previsto nel disegno di legge che è stato oggetto di discussione in Commissione, di eliminare questa soglia del 60% riservata alla possibilità di assunzione di personale esterno, questo è stato ed è materia di approfondimento prima in Commissione. Infatti è stato oggetto di audizione e, nel momento in cui verrà in Aula, su questo ci si confronterà.
Quale sia il pensiero della Giunta è noto, perché nel disegno di legge è previsto il superamento di questa soglia.
Per quanto riguarda la questione delle consulenze, rispetto ai consulenti esterni vorrei dire - e credo che questo sia noto anche a chi ha presentato l'interpellanza - che abbiamo agito complessivamente sui capitoli di bilancio, stando negli stanziamenti che il bilancio che abbiamo ereditato prevedeva per questo tipo di collaborazioni. Abbiamo anche limato qualche cosa.
Vorrei precisare che su questo punto, non essendo previsto dalle modalità procedurali in atto, né per quanto riguarda i consulenti direttamente afferenti agli Assessori né per quanto riguarda i consulenti in capo alle direzioni, nessun meccanismo procedurale in cui abbia ruolo direttamente l'Assessorato al personale e la Direzione al personale e risorse umane, questa è una materia che, per quanto riguarda il quadro complessivo delle consulenze - potrei avanzare qualche risposta per quanto riguarda le competenze che mi spettano, ma non è previsto un meccanismo generale che sia organizzativamente e proceduralmente messo in capo all'Assessorato al personale - questa è un'interpellanza che andrebbe rivolta per rispettiva competenza a ciascuno dei Consiglieri. Infatti, non esiste una funzione centralizzata che faccia la regia delle politiche di consulenze, e certamente non in capo alla Direzione risorse umane e personale e non in capo all'Assessorato del sottoscritto.
Da questo punto di vista, sarebbe opportuno che su questa partita venisse rivolta domanda specifica a ciascun Assessore, non essendo, nel quadro organizzativo esistente, previsto che la Direzione del personale e delle risorse umane né l'Assessorato abbiano una funzione specifica.
Per quanto mi riguarda, posso anche dire che questa è una situazione che trovo imperfetta e che dovrebbe essere superata, proprio perché è necessario che vengano messe in relazione le consulenze con la politica complessiva del personale, ma si tratta di un riassetto organizzativo rispetto al quadro esistente a cui bisogna mettere mano e che forse poi consentirà a me di dare risposte generali che, in questo momento, non sono in grado di dare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Ringrazio l'Assessore Borioli per l'impegno nel dare alcune risposte all'interpellanza da noi presentata. Voglio ricordare che quest'interpellanza fu presentata da noi l'8 luglio. Obiettivamente, dall'8 luglio ad oggi si sono susseguiti ulteriori annunci da parte della Giunta regionale. Si è intrapresa un'interlocuzione su alcuni punti che, per certi versi, risponde in maniera abbastanza puntuale ad alcune sollecitazioni che abbiamo voluto sottolineare con quest'interpellanza.
Quello che obiettivamente invece non mi vede soddisfatto nell'ambito della risposta - per questo chiedo magari un'integrazione scritta all'Assessore Borioli - è che, nell'avere un quadro generale di quelle che sono le consulenze che l'Amministrazione ritiene di assegnare, noi abbiamo inteso, rivolgendo quest'interpellanza alla Presidente della Regione, di avere la possibilità di raccogliere elementi. Perciò la sua spiegazione che demanda ad ogni singola struttura l'analisi delle singole consulenze necessita - se ne faccia magari carico le, perché la domanda era rivolta alla Presidente della Giunta - per iscritto di un'ulteriore specifica. Se ce la fa pervenire, noi gliene saremo grati.



PRESIDENTE

Visto che sembra sia arrivata una richiesta puntuale, penso sia opportuno un impegno da parte dell'Assessore Borioli.
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore al personale e sua organizzazione

Naturalmente raccolgo l'invito del Consigliere Ghigo. Ho precisato soltanto che non vorrei espandermi oltre i confini delle mie specifiche competenze in questa materia (per iniziativa diretta o per delega della Presidente), che mi consente ovviamente di non invadere spazi che in questo momento, dal punto di vista organizzativo, sono di competenza dei vari Assessorati. Provvederemo certamente a fare avere l'integrazione scritta all'interpellanza.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 186 presentata dai Consiglieri Dalmasso, Deambrogio e Barassi inerente a "Soppressione corsa ferroviaria giornaliera Genova/Limone/Genova" interpellanza n. 232 presentata dai Consiglieri Deambrogio e Barassi inerente a "Disagi per i pendolari Biellesi sulle linee Biella-Santhià e Biella-Novara"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora congiuntamente le interpellanze n. 186 e 232, sulle quali risponde l'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

La prima risposta rispetto all'interpellanza n. 186 riguarda una precisazione: i treni che sono evocati come oggetto di soppressione non sono compresi nel contratto di servizio che lega la Regione Piemonte con Trenitalia, ma nel contratto di servizio che è competenza della Regione Liguria.
Secondo l'analisi dell'andamento dei suddetti treni (che è stata elaborata dall'Assessorato dei trasporti) si è confermato che nel trimestre giugno-settembre l'effettuazione degli stessi è stata soppressa sedici volte, quindi, il problema esiste, anche se, in questo caso, la Regione Piemonte è un soggetto che sicuramente deve farsi carico di assumere un'iniziativa politica, visto che la questione riguarda anche i cittadini che vivono in quel territorio. Nei confronti della Regione Liguria questo è un problema di dimensioni molto più cospicue, ma lo abbiamo anche nei confronti della Regione Lombardia. Ci sono moltissime linee gestite da Trenitalia, ma di fatto utilizzate in maniera molto rilevante da cittadini e pendolari piemontesi, che però dipendono dai contratti di servizio della Regione Lombardia. Quindi, questa è una partita molto complessa.
Posso, peraltro, dare informazione delle motivazioni che Trenitalia interrogata dall'Assessorato, ha fornito. Secondo Trenitalia, le soppressioni sono essenzialmente dovute alle difficoltà di reperimento di materiale rotabile adatto alla tipologia dei collegamenti e delle condizioni della linea, e ai maggiori tempi di percorrenza dei bus nella tratta Genova-Savona, che non consentirebbero il rispetto degli orari.
Naturalmente io sto parlando delle motivazioni tecniche addotte da Trenitalia.
Il servizio sostitutivo finora è stato istituito solo da Savona a Limone e ritorno. Trenitalia dice che dal prossimo orario ferroviario quello che dovrebbe entrare in vigore adesso, tutto il servizio sarà rimodellato, mantenendo la relazione Genova-Savona-Limone nei soli giorni festivi, che diverrà Savona-Limone nei giorni feriali, con conseguente sostituzione del materiale in composizione ai treni di cui trattasi con altro materiale più idoneo.
Questa, come dicevo prima, è una partita a cui noi stiamo lavorando per la definizione del cosiddetto orario invernale, quello che entrerà in vigore a dicembre. Ovviamente, ci facciamo carico di affrontare la questione soprattutto per tutelare i diritti dei cittadini piemontesi nei confronti di Trenitalia, con questa limitazione che riguarda il fatto che si tratta di contratti di servizio. Visto che paga la Regione Liguria bisogna che soprattutto anche nel rapporto politico con la Regione Liguria si deve cercare di fare in modo che i problemi vengano posti e guardati con particolare attenzione.
Certamente, essendo tutta questa partita un magma al quale stiamo lavorando per comporre un quadro di servizio decente per i nostri cittadini, mi assumo l'impegno di affrontarla e, ovviamente, nei modi e nelle sedi dovute. La rivisitazione del contratto di servizio, soprattutto adesso, alla scadenza dell'entrata in vigore del nuovo orario, ci dà modo di aprire questo confronto anche con le nostre Regioni confinanti, però dal punto di vista tecnico questi sono gli elementi che questa mattina sono in grado di fornire.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare statale "Sclarandi" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Elementare statale Sclarandi di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 186 presentata dai Consiglieri Dalmasso, Deambrogio e Barassi inerente a "Soppressione corsa ferroviaria giornaliera Genova/Limone/Genova" interpellanza n. 232 presentata dai Consiglieri Deambrogio e Barassi inerente a "Disagi per i pendolari Biellesi sulle linee Biella-Santhià e Biella-Novara" (seguito)


PRESIDENTE

A questo punto, ritorniamo al sindacato ispettivo, esaminando l'interpellanza n. 232.
Risponde l'Assessore Borioli



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Su quest'interpellanza, vorrei dare una risposta estremamente sintetica, che però contiene uno dei punti di impegno programmatico al quale stiamo lavorando non senza difficoltà, soprattutto alla luce della mannaia dei tagli che, purtroppo, non è escluso siano fatti sulle risorse necessarie, sia per far funzionare il servizio (parliamo di risorse sulla partita corretta) sia per quanto riguarda gli investimenti.
Non c'è dubbio che le linee in questione, quelle che in qualche modo hanno come epicentro il Biellese, siano tra le più martoriate, tra quelle che maggiormente soffrono, rispetto a quella che è un'area economicamente molto importante per tutto il Piemonte. Si tratta di un'area in cui è insediato (pur con le difficoltà contingenti che conosciamo) uno dei distretti più significativi del nostro territorio, uno dei pezzi del nostro territorio più penalizzato dal punto di vista del trasporto. Con questo non voglio dire che in altri territori non ci siano dei problemi, ma certamente il Biellese, insieme al VCO, che è un'altra area periferica, è uno di quei territori che maggiormente soffrono di una situazione non adeguata sia dal punto delle infrastrutture sia dal punto di vista dei risultati di servizio.
In altri territori, come per esempio quello dal quale provengo, ci sono miriadi di problemi, ma in un quadro complessivo che comunque presenta una certa ricchezza di offerta che poi, ovviamente, non sempre è tradotta in termini di qualità del servizio, ma che comunque consente di salire sui treni e, in qualche modo, di arrivare a destinazione.
Il Biellese è uno dei punti più delicati su cui in modo particolare gravano tutti i disagi che vengono sottolineati, dovuti ai limiti infrastrutturali legati alla linea a binario unico ecc.
Noi, su questo, stiamo cercando di ridefinire, nel nuovo quadro di intese che dobbiamo stabilire come RFI (in questo caso in modo particolare perché bisogna risolvere a monte il problema infrastrutturale per poi consentire anche di alleviare i disagi) il pacchetto di interventi prioritari sui quali fare in modo che, con il cofinanziamento della Regione Piemonte, si proceda a un miglioramento sensibile.
Credo che qui ci sia da assumere un impegno relativo ad alcuni step. Il primo, quello più immediato, riguarda la traduzione concreta di un impegno che in qualche modo RFI si era già assunto, ma a cui poi non ha mai dato corso. Riguarda una serie di interventi selettivi di miglioramento degli impianti tecnologici, che ammontano complessivamente a 14 milioni e 500 euro.
Credo che questo sia un obiettivo che si può raggiungere nella partita del prossimo bilancio, attraverso un'intesa con RFI che ripartisca le quote di finanziamento. Penso che debba essere assolutamente messa a cantiere nell'arco di poco tempo. C'è poi un problema più di prospettiva, perché le risorse necessarie sono sicuramente più ingenti, ma credo che vada comunque inserito nella programmazione relativa all'elettrificazione della linea. Su questo devo dire che noi, relativamente alla questione specifica dell'elettrificazione della linea Biella-Santhià, ne avevamo fatto oggetto di inserimento tra le opere da inserire nel quadro strategico che viaggerà allegato alla prossima legge finanziaria. Avevamo chiesto al Governo di inserire tra i titoli anche l'elettrificazione della Biella-Santhià, ma oggi il responso, da questo punto di vista, non lascia spazio, perlomeno per l'annualità di quest'anno.
Nel quadro complessivo della difficoltà della finanza pubblica, su questa partita il Governo ci ha risposto che non intende inserire titoli nuovi nell'ambito di quell'allegato relativo alle infrastrutture strategiche. Ovviamente questo non significa che si debba rinunciare, si tratta di iniziare ad avviare gli studi di fattibilità e le progettazioni preliminari, in modo da essere pronti non appena fossero disponibili delle risorse, a mettere in cantiere un intervento importante.
Tutto il resto riguarda un attento monitoraggio e uno stretto rapporto anche con gli utenti, che ci consente di verificare, in maniera più puntuale, quali sono i disservizi quotidiani e contingenti che possono essere ovviati attraverso un rafforzamento - come ho già detto rispetto a questioni poste nella scorsa seduta - dei contenuti del nuovo contratto di servizio, maggiormente garantisti dell'utenza, dal momento che quello vigente sta andando in scadenza e lo dovremo rinnovare tra la fine di quest'anno e l'avvio del prossimo anno.
Ci auguriamo tutti di inserire in quel contratto le risorse adeguate altrimenti, pur con tutti i limiti di Trenitalia, se non riusciamo a pagare adeguatamente il servizio, non possiamo pretendere che il servizio venga reso nei termini che i cittadini si attendono.
Questo è il lavoro che stiamo facendo, molto impegnativo e speriamo di portare a casa, nel giro di qualche mese, un risultato apprezzabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Grazie, Assessore.
Faccio presente che le sollecitazioni della volta scorsa riguardavano una discussione complessiva, quindi non tanto le istanze che abbiamo presentato in questi ultimi tempi.
Si tratta di una linea ferroviaria minore, che ha un certo peso soprattutto in due periodi dell'anno: estate ed inverno (ricordo che Limone è un centro turistico). L'Assessore ci ha fornito dati secondo cui la corsa in tre mesi è stata soppressa 16 volte (una corsa su sei) per mancanza di materiale, così come sostengono i responsabili delle ferrovie liguri. Non torno sulla discussione se aver regionalizzato il servizio abbia contribuito a migliorare o abbia creato una serie di competenze che si sovrappongono, creando una situazione particolarmente complessa, ma siamo davanti ad una corsa minore che, sommata a mille altri problemi delle ferrovie locali, produce una situazione complessa e difficile.
Chiederei che nella discussione sugli orari invernali ci fosse attenzione anche a queste piccole cose - sicuramente da parte dell'Assessore ci sarà, è inutile ribadirlo - ma la nostra convinzione è che un contribuito per migliorare la situazione potrebbe avvenire apportando alcuni miglioramenti strutturali, il raddoppio dei binari (si parla della Fossano-Cuneo, ad esempio).
Ieri mi trovavo a Cuneo e, per mancanza di materiale rotabile (a causa dei problemi emersi in Val di Susa, non era giunto materiale dalla Francia questa è stata la motivazione) ho impiegato cinque ore per percorrere il tratto Cuneo-Biella (ho ancora i biglietti in tasca). Il raddoppio della Biella-Santhià e della Biella-Novara potrebbe offrire qualche contributo.
A nostro parere, i trasporti locali sono prioritari. Alcuni di questi treni sono molto frequentati, non solo per motivi turistici, ma anche per motivi di lavoro e scuola. Pensiamo che una scelta forte di priorità sul trasporto pubblico e sul trasporto locale sia una delle questioni che la nuova maggioranza e la nuova Giunta dovrebbe assumere come punto fermo.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, abbiamo ancora almeno tre atti di sindacato ispettivo da evadere, chi non fosse interessato è pregato di accomodarsi fuori dall'Aula, o comunque taccia. Questo vale anche per i collaboratori dei Gruppi e per tutte le altre persone presenti in Aula.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Sarò breve perché in termini generali ha già illustrato il Consigliere Dalmasso qual è la situazione reale non solo per la linea interessata ma in generale, per le linee ferroviarie locali, cosiddette minori.Sono soddisfatto della risposta dell'Assessore per quanto riguarda le linee di collegamento Biella-Santhia-Novara. Al di là delle difficoltà che naturalmente ci sono, che hanno a che fare con decisioni strategiche e in negativo da parte del Governo nazionale, occorre mantenere alta l'attenzione sui problemi e, soprattutto, enucleare una serie di priorità come mi pare l'Assessore abbia fatto. Bisogna continuare a farlo perch anche in assenza di finanziamenti oggi, bisogna che queste priorità rimangano per il domani. Lo dico anche a fronte di altre scelte possibili dal punto di vista trasportistico locale. Se questa è una priorità, se l'elettrificazione di quella linea è una priorità, lo deve essere oggi, ma lo deve essere anche domani, nel momento in cui ci saranno le risorse per programmare questo tipo di opera. Il Piemonte ha bisogno di un sistema trasportistico locale efficace ed efficiente, ce lo chiedono migliaia e migliaia di cittadini e di lavoratori, e noi abbiamo il dovere, pur nella ristrettezza economica in cui ci troviamo, di dare delle risposte.


Argomento: Opere pubbliche

Interpellanza n. 133 dei Consiglieri Ferrero, Leo, Burzi e Ghigo inerente a "Realizzazione ponte sul Po"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 133, sulla quale risponde l'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore alle infrastrutture

L'interpellanza pone due interrogativi relativi ad un'opera inquadrata nell'ambito delle attività oggi affidate ad ARES. Gli interroganti chiedono quali sono le motivazioni che inducono alla realizzazione di uno svincolo a quadrifoglio e quali sono gli intendimenti della Giunta circa la connessione tra la mancata costruzione del nuovo ponte e la successiva realizzazione della Tangenziale Est di Torino.
Relativamente al primo quesito vorrei precisare, a monte, una questione contenuta anche nella nota che fornisce elementi per la risposta. La Regione Piemonte, per quanto riguarda la propria volontà politica, non ha mai espresso l'intenzione di non procedere alla realizzazione di quell'opera, né ha avuto ripensamenti rispetto alla sua importanza, che peraltro si inserisce in un contesto che riguarda i collegamenti ad est dell'area torinese e che trovano, anche in quest'intervento, un elemento fondamentale, seppur parziale.
La ragione per cui in sede di Conferenza di Servizi - raccogliendo un'istanza sottolineata anche dall'ente Provincia (ente chiamato a fornire elementi rilevanti di valutazione sulle soluzioni progettuali affidate alle opere che poi avrà in gestione) - si è ritenuto di non accogliere la soluzione che prevedeva la realizzazione di questo intervento, con un'intersezione attraverso una rotatoria a raso - meglio conosciuta come rotatoria alla francese - perché questo tipo di situazione avrebbe dovuto contenere, come presupposto, una contestuale declassificazione della SR11 che non è alle liste e non è nel quadro della programmazione viabilistica né della Regione né della Provincia di Torino (altra questione è il passaggio del demanio, su cui ragioneremo contestualmente al destino di ARES).
In questo senso, la classificazione come strada di rilevanza regionale non è messa in discussione. Da questo punto di vista, anche rispetto alle indicazioni contenute nei parametri che la legislazione che governa la viabilità stradale contiene, una rotatoria a raso, come soluzione di intersezione per una strada a quattro corsie, quindi a scorrimento intenso e veloce, non pareva opportuna dal punto di vista degli elementi di sicurezza che, oggi, credo sia necessario tenere in considerazione quando si parla di infrastrutture nuove.
La seconda questione è relativa al fatto che questo tipo di soluzione pare, dal punto di vista tecnico, ributtare un tema di intasamento di questa nuova infrastruttura, così come viene pensata, nel giro di un arco di tempo, il che vorrebbe poi dire che, a partire dall'anno 2020, ci troveremmo di fronte al problema di riprogettare un'altra opera, un'altra infrastruttura, con tutto ciò che ne consegue in termini di costi, di disagio e di quant'altro.
Per queste ragioni - ragioni esclusivamente tecniche - si è ritenuto di chiedere ad ARES uno sviluppo progettuale correttivo della prima impostazione che, credo, si dovrebbe completare, a partire da oggi nell'arco di qualche settimana, per poi consentire a quest'opera di riprendere l'iter per il passaggio dal progetto definitivo a quello esecutivo e alla successiva fase di appalto. L'opera, quindi, si farà. Si farà meglio e conformemente alle indicazioni e agli studi viabilistici di cui la Regione Piemonte è chiamata, nel suo compito programmatorio, a farsi carico. Naturalmente, da questo punto di vista si tratterà di inserirla complessivamente nel contesto di quel più vasto tema che riguarda la tangenziale Gronda Est di Torino su cui, com'è noto, avremo - pare segnali positivi rispetto all'inserimento delle risorse nell'ambito dell'allegato sulle infrastrutture strategiche alla prossima legge finanziaria.
Se così sarà, se avremo conferme e garanzie, potremo affrontare il tema più generale di quest'importante elemento di collegamento della viabilità torinese, uscendo dalle secche di una discussione che, credo, sia utile che non si concentri soltanto tra opposte tifoserie - tra chi è per la soluzione tangenziale e chi è per la soluzione Gronda - ma che, a partire dall'ipotesi Gronda (che fu allora commissariata dalla Regione Piemonte alla Provincia di Torino) cerchi di sviluppare tutte le soluzioni migliori perché questa importante infrastruttura possa essere realizzata nell'arco dei prossimi anni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

In qualità di cofirmatario, ringrazio l'Assessore Borioli e faccio due brevi osservazioni.
Primo, interverrà successivamente il collega Manolino sulla questione secondo, non essendo presente la prima firmataria, la Consigliera Ferrero chiederei all'Assessore Borioli, appellandomi, non alla legge ma alla prassi e alla galanteria dell'Assessore, di darci risposta scritta.
Sicuramente la Consigliera Ferrero desidererà intervenire per approfondire la questione, avendo seguito personalmente la materia.
Apprezziamo il fatto che l'Assessore abbia risposto così rapidamente e credo voglia intervenire anche il collega Manolino.
Grazie, Assessore Borioli.



PRESIDENTE

previsto un intervento per Gruppo e già ha parlato il Consigliere Leo. Non può, è previsto un solo intervento per Gruppo, mi dispiace collega Manolino.
L'Assessore Borioli provvederà a far avere il testo scritto della risposta alla collega Ferrero. Mi dispiace, collega Manolino, ma è previsto che su interpellanze risponda l'Assessore e poi replichi l'interpellante: solo un interpellante. Può intervenire per mozione d'ordine su altro, ma su questo punto non posso darle la parola perché è già intervenuto il collega Leo. In ogni caso, la risposta verrà data in forma scritta e quindi ci sarà modo di procedere.
Mi dispiace, ma non è previsto.


Argomento: Trasporti su gomma

Interpellanza n. 199 del Consigliere Cavallera, inerente a "Variante stradale di Strevi"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 199, alla quale risponde l'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

L'interpellanza relativa alla variante stradale di Strevi richiede due tipi di risposta. La prima riguarda le tempistiche e il cadenzamento procedurale che ha portato allo stato dell'arte; la seconda parte, invece riguarda la richiesta di conoscere quali sono le iniziative che la Giunta e l'Assessorato in modo particolare, intendono intraprendere per procedere al completamento di quel disegno di collegamento tra l'Acquese e la rete autostradale, che è lo sviluppo naturale di questa prima infrastruttura: la variante stradale di Strevi.
Per quanto riguarda la prima parte della risposta, questa vicenda come credo sia noto a tutti e, in modo particolare, al Consigliere Cavallera e a coloro che già frequentavano quest'Aula e i banchi della Giunta nella passata legislatura - la gestazione di questa infrastruttura ha una storia molto lunga alle spalle.
Per circostanziare brevemente l'ultimo tratto di questo percorso diciamo che l'opera fu avviata, in termini di progettazione, con un meccanismo di convenzione, in allora, tra Regione Piemonte, Provincia di Alessandra e ANAS (quando tutto questo pacchetto di strade, prima della riforma che ha trasferito le competenze e le deleghe, su parte significativa dell'ex rete statale, alle Regioni e alle Province, era ancora di specifica competenza statale).
Sulla questione, la Provincia di Alessandria avviò una progettazione che, arrivata alla sua fase definitiva (che poi richiese qualche aggiustamento e correzione) fu trasferita alla Regione Piemonte.
In data 25 novembre 2003, dopo tutti gli atti di legge ed organizzativi che portarono all'istituzione dell'ARES e all'attribuzione ad essa delle competenze relative alla progettazione delle opere afferenti la viabilità rimasta al demanio regionale, il Comitato direttivo di ARES approvò il progetto definitivo di quest'opera. Il 30 marzo 2004, ARES approd all'aggiudicazione definitiva di un incarico - il cosiddetto appalto integrato - che conteneva sia la progettazione esecutiva sia la successiva realizzazione dei lavori.
In tutta questa vicenda, però, si è inserito un incidente di percorso piuttosto spiacevole, che ha riguardato il vertice di ARES. Tuttavia questo inconveniente non ha impedito la successiva realizzazione di tutti gli atti procedurali necessari per raggiungere il punto in cui ci troviamo oggi, ovvero in prossimità dell'avvio del cantiere, essendo già stata fatta la consegna dei lavori in data 26 agosto. Si è trattato di una consegna parziale, perché riguarda, in modo particolare, il tracciamento, la mondatura della strada e la bonifica bellica. Oggi siamo di fronte ad un cronoprogramma che dovrebbe prevedere entro la fine del mese - il 24/11/2005/ - la conclusione di quei lavori che sono già stati oggetto di consegna parziale, come ricordavo prima, e, immediatamente a ridosso quindi nel mese di dicembre, l'avvio del cantiere per la vera e propria realizzazione dell'opera, che dovrebbe durare 900 giorni dalla consegna definitiva.
Naturalmente, faremo quanto ci compete per monitorare la situazione affinché tutto proceda regolarmente, posto che è un'opera attesa da molto tempo.
Rispetto allo sviluppo successivo, attualmente il collegamento Strevi Predosa è interessato esclusivamente da un progetto preliminare, che fu redatto, secondo la modalità che ricordavo prima, dalla Provincia di Alessandria. Su questo non risultano successivi avanzamenti di significato.
L'opera è stata inserita nell'ambito del Piano Regionale degli Investimenti, ma nella cosiddetta "area di inseribilità", che comprende quelle opere che sono teoricamente in pole position per rientrare, appieno nel Piano e nei suoi finanziamenti. Tuttavia, questo è un atto che, ad oggi, non si è ancora prodotto. Ovviamente, su quest'opera si sono nel frattempo sviluppati ragionamenti ed approfondimenti che ne individuano la funzionalità, in una soluzione preferibilmente a quattro corsie (si tratta di vedere se in versione superstradale o autostradale, eventualmente pedaggiata). Su questa materia stiamo lavorando intensamente per mantenere tutti i rapporti necessari con la società autostradale che gestisce la A26 di cui questo braccio si porrebbe come collegamento funzionale di relazione verso l'Acquese, e per definire un quadro certo di programmazione di risorse che ci consenta, nell'arco del prossimo anno, di rimettere in cantiere la progettazione, possibilmente con una progettazione definitiva ed esecutiva, in grado di essere appaltata entro la fine della legislatura.
Il processo è tutt'altro che semplice, perché contestualmente a quest'opera si parla da tempo - è inserito negli orizzonti programmatici regionali - di un nuovo casello autostradale a servizio della A26 in Predosa, sul quale, un paio di anni fa, fu avviata anche un'iniziativa pubblica promossa dall'allora Assessore Casoni, che venne in Provincia di Alessandria ad annunciare come imminente l'apertura di questo casello.
Effettivamente, la questione è più complicata, perché con la società autostrade questa partita va inquadrata in maniera più puntuale.
In realtà, progetti concreti, da quel punto di vista, non ce n'erano e non ce ne sono. Si tratta di avviarli, avvalendosi, in questo caso, anche di quegli strumenti che possono rientrare nella finanza di progetto, oppure nel concorso di partecipazione alla realizzazione di quest'opera delle società autostradali gestrici, o ancora attraverso lo strumento di un nuovo campo di attività, per cui anche la Regione si possa fare promotrice della realizzazione di infrastrutture di livello regionale, ancorché con soluzione superstradale, che possano recuperare, attraverso l'applicazione dei pedaggi, una parte degli investimenti.
una materia che va approfondita e, nell'arco dei prossimi anni, credo che debba approdare ad esiti più concreti, perché altrimenti rischiamo di vedere realizzare la variante di Strevi senza aver risolto un problema che a suo tempo, dissi che andava posto contestualmente nell'ambito dei finanziamenti per il rilancio del termalismo acquese: senza questo collegamento, il termalismo di Acqui non si rilancerà mai compiutamente.
Siamo un po' all'inizio di un percorso che, forse, avrebbe potuto vederci in una posizione avanzata. Ci auguriamo di recuperare il ritardo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Ovviamente, in riferimento ai precisi quesiti posti nell'interpellanza le risposte sono senz'altro arrivate. Tuttavia, alcune domande erano state rivolte in modo retorico per ricordare la grande difficoltà che ha riguardato questa progettazione e sottolineare l'importanza di collegare Acqui alla rete autostradale perlomeno attraverso il completamento dell'ammodernamento della Statale 30. Perché la circonvallazione di Strevi arriva, sostanzialmente, a questo obiettivo: dal casello di Alessandria Sud ci sarà un collegamento più veloce verso Acqui. È ovvio - condivido certamente l'obiettivo politico - che bisognerà collegare Acqui alla A26 attraverso il tratto Strevi-Predosa, con le relative difficoltà. Occorre soprattutto, una scelta politica ben precisa, perché quando sono in palio nuovi tracciati autostradali - siamo sulla direttrice mitica (o mitizzata) Predosa-Carcare - affiorano attenzioni da parte dei vari gruppi che ovviamente, si candidano in regime di mercato - si fa per dire - per realizzare tali collegamenti.
Quando parlo dell'Acquese, mi riferisco a tutta la zona del vino: attraverso Acqui, infatti, ci accostiamo a tutta la zona di Canelli, alla zona degli spumanti, alla zona dell'imbottigliamento, dove i tir vanno e vengono in continuazione, soprattutto nei momenti più importanti della commercializzazione (arrivano le bottiglie vuote e, per fortuna, vanno via piene). Ormai le strade esistenti non sono più sufficienti a reggere un simile traffico.
Vediamola, allora, così come si vedeva all'inizio, come un raccordo autostradale che collega Acqui alla A26. L'interlocutore lo abbiamo: è la A26, e fa riferimento ancora al Governo (quindi al Ministero). Inoltre, in Piemonte, e precisamente in Provincia di Alessandria, il Presidente dell'AISCAT è un noto personaggio (lo cito per la carica e non per il nome) che credo sarà interessato a mettere i suoi buoni uffici perché questo problema si risolva.
Se è vero, come è vero, ciò che si diceva in passato, quando si accusava la Società Autostrade di sostenere di voler fare la circonvallazione di Strevi, ma in realtà non sarebbe mai stata fatta o avrebbe avuto difficoltà a partire, oggi siamo sicuri che l'opera si farà perché ci sono i soldi, c'è un bando di gara ed è stata fatta la verifica dell'assegnazione. Si tratta di vedere solo più le ruspe al lavoro.
Impegniamoci veramente affinché si decida, effettivamente, come risolvere il problema di questo collegamento.
Il mio giudizio circa la soddisfazione o meno della risposta all'interpellanza è dunque sospeso: speriamo che - diamoci un termine entro il 2006 (entro la metà del 2006 sarebbe il miglior auspicio) - si riesca a decidere come realizzare questo collegamento. Poi, magari, ci saranno delle difficoltà finanziarie, perché se lo farà la Società Autostrade, sappiamo, come diceva il collega Casoni nella scorsa legislatura, che vorrà un contributo finanziario, ma almeno sapremo chi farà l'opera, come andrà progettata, quali risorse bisogna mettere in campo e daremo un grosso contributo per passare dalle parole ai fatti. Grazie Presidente.


Argomento: Formazione professionale - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione n. 229 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Restrizioni alla libertà di sperimentazione"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 229, dei Consiglieri Ghiglia, Casoni Boniperti, Botta e Vignale.
La parola all'Assessore Pentenero, per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente. In sede di Conferenza Unificata, nel confronto istituzionale sulla riforma della scuola, le Regioni hanno sostenuto che tra l'attuazione della L. 53 e l'applicazione del Titolo V della Costituzione esiste una stretta ed imprescindibile correlazione. A tal fine, si ricorda che l'articolo 117 della Costituzione ripartisce nel modo seguente le competenze tra Stato e Regioni: lo Stato ha competenza esclusiva nella definizione delle norme generali in materia di istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni, che devono essere garantiti sul territorio nazionale in materia di diritti sociali e civili le Regioni hanno competenza concorrente in materia di istruzione ed esclusiva in materia di istruzione e formazione professionale (IeFP).
Il 27 maggio 2005 è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo schema di decreto legislativo di riforma del II ciclo risultante da una serie di rivisitazioni (circa 11) dal testo originario reso pubblico nel gennaio 2005 e su cui si era praticamente arenato il confronto tra il Governo e le Regioni. Le Regioni avevano per l'appunto esplicitato la loro posizione attraverso un documento datato 9 febbraio 2005.
Da quel momento in avanti, si sono attivati esclusivamente incontri tecnici senza mai addivenire ad un'ipotesi di accordo generale sul testo del disegno di legge.
L'analisi dell'ultima versione del testo del decreto mette ancora in luce la persistenza di numerosi e fondamentali punti critici che, in massima parte, rappresentavano gli elementi di maggiore problematicità già individuati dalle Regioni nel documento di febbraio.
Il netto dissenso delle Regioni nasce da questioni di metodo e di merito e in particolare si possono riassumere.
Su tematiche di rilievo sociale così ampio, soprattutto in relazione ai condizionamenti che esse hanno sulle materie di esclusiva competenza regionale, è necessario che il Governo ricerchi l'intesa nelle sedi di confronto istituzionale.
Il Governo deve limitarsi a disegnare la cornice ordinamentale e non entrare nel merito di competenze delle Regioni e delle Autonomie locali.
Il decreto legislativo affronta problematiche derivanti da aspetti gestionali in modo del tutto estemporaneo senza tenere conto delle peculiarità delle autonomie scolastiche e dei livelli territoriali di programmazione peraltro già previsti dal decreto legislativo 112/1998.
La parte del decreto legislativo dedicata ai livelli essenziali delle prestazioni (LEP) deve essere snella e assolutamente rispettosa delle prerogative regionali, senza entrare nel merito della definizione degli standard minimi se non per gli aspetti esplicitamene indicati nella legge L. 53/2003 (PECUP e standard formativi necessari alla spendibilità nazionale dei titoli).
Quando si affronta la questione dei passaggi fra i sistemi emerge un livello di confusione tale che può generare questioni difficili da dirimere. È evidente che se su un punto così delicato sussistono incertezze interpretative, diventa facile immaginare la confusione che può ingenerarsi nei confronti del cittadino La parte dedicata alla liceizzazione dell'istruzione tecnica è stata contestata molto anche dal mondo imprenditoriale. Il riposizionamento del Governo su questo tema, che presenta una espansione di indirizzi, mette ulteriormente in crisi le prerogative regionali. La manifesta sovrapposizione con l'offerta formativa della IeFP esautora di fatto la capacità di questo segmento di attrarre utenza interessata all'approfondimento di studi tecnici e tecnologici con finalità di inserimento diretto nel mondo del lavoro Sul punto controverso delle risorse, il MIUR ha sempre sostenuto l'adeguatezza dei finanziamenti per attuare la riforma e sostenere l'innalzamento del diritto/dovere. Sta di fatto che il decreto legislativo stanzia 45 milioni di euro per il 2006 e 43 milioni di euro per il 2007.
Risorse che servono appena a ricoprire il mancato introito delle tasse scolastiche per effetto dell'innalzamento di un anno del diritto/dovere.
Eppure le Regioni, ritenendo improponibile l'ipotesi di una riforma a costo zero, avevano ribadito la necessità di assicurare un adeguato finanziamento per l'attuazione del diritto/dovere, per gli aspetti di competenza regionale e di definire le risorse da destinare al sostegno della fase transitoria della riforma. Giova ricordare che la maggior parte dei costi delle attività sperimentali in atto sul diritto/dovere, attivate ai sensi dell'accordo in CU del 19/03/2003, sono coperte da fondi del FSE.
A seguito di quanto sopra espresso, il Governo ha proposto un'intesa in ordine all'assetto del sistema educativo.
A tal fine, è stata presentata una bozza di accordo sulla quale le Regioni sono state chiamate ad esprimersi.
La Conferenza delle Regioni, nella riunione del 28 luglio 2005 nell'apprezzare la volontà del Governo a riaprire il confronto interistituzionale, ha ritenuto tuttavia che non ci fossero i presupposti per stipulare l'intesa, ritenendo, però, al contempo, di dare la propria disponibilità all'apertura dei tavoli finalizzati ad entrare nel merito degli schemi del decreto legislativo ancora da approvare (riforma del II ciclo e formazione degli insegnanti) e dell'accordo relativo all'assetto complessivo del sistema educativo).
Sulla base di quanto sopra esposto, alcune Regioni, tra cui il Piemonte, hanno ritenuto opportuno adottare un atto deliberativo per bloccare spinte in avanti di qualsiasi genere, che potrebbero fuoriuscire dall'assetto finale che si verrà a determinare.
Pertanto, il dispositivo della DGR n. 32, del 11/08/2005, si riferisce a tutte le nuove attività sperimentali (istituzione dei licei tecnologici IV anni del diritto/dovere, ecc.). Sono fatte salve le attività sperimentali inserite nei POF delle autonomie scolastiche che per l'anno scolastico 2005/2006 sono già state oggetto di valutazione da parte delle Province, ai sensi dell'articolo 138 del decreto legislativo 112/1998. Sono altresì fatti salvi i percorsi triennali di cui alla Direttiva pluriennale 2004/2007 (DGR 55-11901 del 02/032/2004), per le quali si è già data copertura finanziaria e che sono state attivate per effetto dell'accordo in CU del 19/06/03.
Le preoccupazioni espresse dalla maggioranza delle Regioni sono state sostanzialmente recepite dal Governo, che, nella stessa seduta della Conferenza Unificata del 15 settembre scorso, ha aderito alle richieste regionali di emendare il testo del provvedimento sul secondo ciclo introducendo il seguente comma: "Le prime classi dei percorsi liceali ed il primo anno di quelli di istruzione e formazione professionale siano avviati contestualmente a decorrere dall'anno scolastico e formativo 2007/2008 (e non 2006/2007 come era originariamente previsto); previa definizione di tutti gli adempimenti normativi".
L'emendamento introdotto dal MIUR precisa inoltre che: "Sino alla definizione di tutti i passaggi normativi propedeutici, all'avvio del secondo ciclo non si promuoveranno sperimentazioni del nuovo ordinamento scolastico".
A seguito dell'introduzione di questo emendamento da parte del MIUR, le Regioni hanno convenuto di esprimere un parere sul testo del provvedimento consentendo, così, la prosecuzione dell'iter di approvazione. Come sapete è stato approvato. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. La prossima volta saprò che, se interrogher l'Assessore Pentenero, sarà meglio chiedere una risposta scritta, almeno la potrò leggere con calma, perché letta così velocemente, senza neanche un po' di pathos e partecipazione, rischio di non capire, ma è colpa mia.
Capisco, Assessore, che le sue deleghe non siano deleghe filosofiche, in cui uno riesce a calarsi con l'anima, ma forse sarebbe importante quantomeno un minimo di interesse per ciò che si legge.
A parte tutta la questione sulle competenze dell'articolo 117, sul Titolo V della Costituzione (ci potremmo intrattenere molto a lungo, ma non era oggetto dell'interrogazione, e, poi, non so se senza una risposta scritta saremmo in grado di trovarci su un terreno tecnico!), nella risposta, che lei ha velocemente liquidato, manca un passaggio.
Assessore, questa delibera voi l'avreste assunta prima che il Governo decidesse di addivenire ad una sospensione, per evitare lo scontro istituzionale.
Questo, secondo me, è un fatto grave, che considero anche potenzialmente eversivo nel momento in cui, su un'interpretazione molto estesa del Titolo V attuale, dell'articolo 117, voi avete assunto una decisione assolutamente unilaterale ed opinabile e, secondo me, allo stato di quegli atti eversiva. Ed è per questo che ho presentato l'interrogazione, perché in quel momento non c'era nulla di politico, o quanto meno c'era esclusivamente qualcosa di politico, ma niente di tecnicamente fondato che dovesse portarvi ad assumere una deliberazione di quel genere.
Anche nel merito, cosa ci sia di male e di pericoloso nella sperimentazione, indipendentemente dall'opinabilità delle discussioni in merito al Titolo V e all'articolo 117, sinceramente non lo capisco.
Il motivo per cui la Giunta regionale, a mio avviso, in maniera assolutamente faziosa e settaria, decide di chiedere alle scuole superiori di sospendere la sperimentazione, prima ancora di aver trovato eventualmente un accordo o un disaccordo formale con il Governo sinceramente non lo capisco.
Lo considero un atto puramente e biecamente di politica politicante infondato da un punto di vista giuridico e che trova la sua base esclusiva nella polemica politica e nella contrapposizione politica.
Cosa che - lo ribadisco, Assessore - non fa altro che danneggiare le potenzialità della scuola pubblica, proprio quella scuola pubblica che tanto spesso vi vantate di voler difendere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per una breve replica.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Vorrei solo dare un supplemento di informazione. Mi dispiace che la mia lettura sia sembrata senza passione e senza interesse. Per me la scuola è un settore molto importante e sono perfettamente consapevole dell'importanza e del ruolo che ricopre.
La deliberazione, peraltro, non imponeva alle autonomie scolastiche di non fare partire le sperimentazioni qualora il Governo avesse deciso di far partire le sperimentazioni. La deliberazione consigliava ed invitava le autonomie scolastiche a non far partire nessuna sperimentazione, soltanto perché crediamo sia importante risolvere gli aspetti che ho probabilmente velocemente elencato nella mia spiegazione.
Risolti questi aspetti, per i quali vedono da domani in poi fortemente coinvolta la Regione sull'aspetto dell'istruzione e della formazione professionale, sarebbe stata un'amministrazione miope non chiedere un maggiore approfondimento nei confronti del Governo di argomenti per i quali domani saremo coinvolti in prima persona. Nella deliberazione si invitano le autonomie scolastiche che devono comunque richiedere eventuali sperimentazioni. In realtà, bisognerebbe entrare ancora meglio nel dettaglio entro la fine del mese di settembre.
Quindi, non è che avessimo molto tempo per fare questo tipo di atto ed invitare le autonomie scolastiche a non fare eventuali sperimentazioni.
Questo viaggiava indipendentemente dall'approvazione da parte del Governo e quindi delle Camere del decreto legislativo che era stato proposto. Era un processo che andava per forza fatto prima, altrimenti ci trovavamo di fronte a proposte delle autonomie scolastiche fatte entro il 30 settembre che potevano andare in una direzione opposta.
Una direzione che, fino a quando non avesse sciolto i nodi che prima ho elencato, non poteva essere fatta.



PRESIDENTE

Ha chiesto nuovamente la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Ringrazio l'Assessore perché, con una risposta molto più sintetica ma molto più ragionata, mi ha chiarito meglio il quadro della situazione anche se non ho cambiato idea.


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione n. 320 del Consigliere Ricca, inerente a "Licenze grande distribuzione"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 320, cui risponde l'Assessore Caracciolo, che ha pertanto facoltà di intervenire.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore al commercio e fiere

In relazione ai contenuti dell'interrogazione di cui all'oggetto che fanno riferimento ai contenuti dei diversi articoli apparsi sui quotidiani con i quali si affermava che l'Amministrazione regionale avrebbe dovuto assumere un provvedimento amministrativo invece di un disegno di legge per il blocco delle istanze di autorizzazione, per evitare la rincorsa alle richieste di autorizzazione per grandi strutture di vendita, si osserva quanto segue.
Le domande di autorizzazioni e le valutazioni sono normate dal d.lgs 114/98 da cui discende la LR 28/99; ogni elemento di modifica dei contenuti del d.lgs 114/98 e della LR 28/99 deve essere assunto solo con un provvedimento legislativo.
Nella legge regionale 28/99 alla Giunta regionale non è assegnata alcuna competenza in ordine ad indirizzi di programmazione; infatti esse sono assegnate esclusivamente, anche ai sensi dello Statuto regionale, come è noto ai Consiglieri tutti, al Consiglio regionale che le assume con atto deliberativo.
Alla Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 9 del d.lgs 114/98, è assegnato il compito dell'organizzazione delle procedure della Conferenza dei Servizi relative all'esame delle domande per grandi strutture di vendita; nessun'altra incombenza è assegnata alla Giunta regionale. Quindi qualunque azione relativa a blocco del rilascio delle autorizzazioni per le grandi strutture di vendita poteva essere adottato solo con provvedimento legislativo discendente direttamente dal d. lgs 114/98 e dalla LR 28/99 e delibera del Consiglio regionale di modifica alla programmazione regionale attualmente in vigore.
Circa la possibilità dell'adozione del provvedimento di moratoria con deliberazione della Giunta regionale con i poteri del Consiglio, come viene sostenuto dal Consigliere della minoranza, si fa presente che le condizioni per l'adozione dei provvedimenti di cui all'articolo 57 dello Statuto sono l'urgenza, la competenza del Consiglio ad adottare l'atto, il suo carattere amministrativo.
L'urgenza, che non deve essere di ordine politico, come nel nostro caso, ma oggettiva - determinata, ad esempio, da importanti scadenze - deve essere tale da non consentire la tempestiva convocazione del Consiglio e non essere determinata da cause nuove rispetto all'ultima adunanza consiliare. Sono pertanto mancate le condizioni per l'adozione di tale provvedimento.
In merito invece all'effetto della L.R. 10/2005, si evidenzia quanto segue.
A decorrere dalla data del 13 giugno 2005 (giorno antecedente l'assunzione del DDL in Giunta regionale) e fino alla data del 7 luglio 2005, giorno precedente all'entrata in vigore della legge regionale n. 10 del 7 luglio, sono state presentate n. 72 domande di autorizzazione. Di queste sono state esaminate, alla data del 25/10/2005, dalla Conferenza dei servizi n. 43 istanze di autorizzazione. Di queste 43 solo otto hanno concluso il loro procedimento. Infatti, sono state rilasciate quattro autorizzazioni per nuovi insediamenti di centri commerciali per complessivi metri quadrati 16.271. I Comuni di Novi Ligure, Mondovì e Ivrea sono tra i Comuni che avevano adeguato gli strumenti urbanistici alla normativa commerciale regionale vigente e, in particolare, il Comune di Ivrea aveva adottato apposito piano particolareggiato per la ridefinita ex Montefibre e un ampliamento di un centro commerciale esistente e operante da circa dieci anni di metri quadrati 1.480 nel Comune di Ciriè. In più, una ridefinizione delle caratteristiche interne di un centro commerciale senza aumento della superficie di vendita già autorizzata nel 2001 per il Comune di Asti.
Nella data del 25 ottobre di questo anno la Conferenza dei Servizi ha preso atto della richiesta di archiviazione di istanza di autorizzazione per ampliamento di centro commerciale da metri quadrati 12 mila a metri quadrati 18 mila nel Comune di Asti.
La richiesta di archiviazione da parte del proponente è scaturita dal momento che sono state evidenziate, nel corso dell'istruttoria tecnica gravi lacune e inadempienze, che avrebbero portato al voto negativo della Regione per non conformità alla programmazione regionale.
Precedentemente, invece, all'entrata in vigore della normativa regionale n. 10, cioè dal primo gennaio al 12 giugno 2005, sono state presentate n. 27 istanze di autorizzazione. Di queste, venti sono state autorizzate: metri quadrati 73 mila circa per nuove autorizzazioni; metri quadrati 21.928 per ampliamento di strutture in parte esistenti e in parte di autorizzazione già rilasciata; metri 1.000 in riduzione superficie di vendita. La numero uno è stata negata, quattro sono state archiviate, due sono ancora in corso di procedimento istruttorio.
Dal primo gennaio 2004 al 31 dicembre 2004 sono state presentate n. 21 istanze di autorizzazione. Di queste, otto sono state autorizzate per una superficie di 50 mila metri quadrati circa e tredici sono state archiviate.
I dati riportati sui giornali, la cui fonte sicuramente è costituita dal sito regionale, si riferiscono alle deliberazioni delle Conferenze dei Servizi relative alle istanze di autorizzazione, il cui procedimento si avvia e si conclude a scavalco dei vari anni e a scavalco dell'assunzione delle nuove normative che via via si succedono.
Inoltre, è bene specificare che la superficie indicata si riferisce sempre alla superficie complessiva dell'intervento anche quando si tratta di modesti ampliamenti come nel caso del Comune di Ciriè sopra indicato e come nel caso del Comune di Asti, di ridefinizione della struttura interna di centro commerciale già autorizzato senza modifica della superficie di vendita.
Pertanto, non è corretto il dato riportato negli articoli che presumibilmente, somma le superfici complessive non valutando le caratteristiche dell'intervento che vengono dettagliate nel prospetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto per la risposta puntuale e dettagliata dell'Assessore Caracciolo, che fa chiarezza rispetto ad affermazioni assolutamente imprecise, se non scorrette, riportate da una serie di articoli giornalistici su una materia che è stata oggetto di ampio dibattito all'inizio della legislatura e sulla quale dovremmo tornare a confrontarci entro il prossimo mese di marzo per la definizione del provvedimento del nuovo testo di legge.
I dati che puntualmente sono stati illustrati saranno utili anche in relazione al dibattito che ci sarà sul nuovo testo, oltre che fare chiarezza sulla situazione erroneamente riportata dai mezzi di informazione nei giorni scorsi.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 57 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Costruzione del Terzo Valico" (risposta scritta)

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 19 dei Consiglieri Robotti e Chieppa, inerente a "Tagli occupazionali alla IBM e alla ELEA" (risposta scritta)

Argomento: Difesa idrogeologica

interpellanza n. 163 dei Consiglieri Robotti e Chieppa inerente a "Canale scolmatore del Rio Roddone di Alba" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Devo informare i colleghi Consiglieri che, d'intesa con i proponenti sono state derubricate le interrogazioni e verrà fornita risposta scritta alle seguenti interpellanze: interpellanza n. 57 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Costruzione del Terzo Valico" interpellanza n. 19 dei Consiglieri Robotti e Chieppa, inerente a "Tagli occupazionali alla IBM e alla ELEA" interpellanza n. 163 dei Consiglieri Robotti e Chieppa, inerente a "Canale scolmatore del Rio Roddone di Alba" Pertanto, queste interpellanze saranno trattate come interrogazioni e avranno risposta scritta.
Prima di chiudere i nostri lavori, chiedo la disponibilità ai colleghi Presidenti dei Gruppi di anticipare alla giornata odierna la rituale seduta della Conferenza dei Capigruppo, che dovrebbe aver luogo questo mercoledì in quanto nella giornata di domani si svolgeranno riunioni di Commissione e l'importante convegno sulla ricerca scientifica, che impegna due intere Commissioni consiliari.
Se i colleghi Presidenti dei Gruppi sono disponibili, immaginerei una velocissima Conferenza dei Capigruppo per le ore 14.30, per valutare il prosieguo dei lavori anche rispetto ad alcune richieste pervenute oggi alla Presidenza in materia di TAV, cioè per i problemi connessi alla realizzazione dell'Alta Velocità.
D'accordo, consideriamo il silenzio come assenso implicito alla proposta.
La Conferenza dei Capigruppo è convocata alle ore 14.30 in Sala A e la seduta consiliare riprenderà alle ore 14.45.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.09)



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