Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.348 del 22/07/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 15.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 15.33)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Bresso, Chieppa Deambrogio, Motta, Pizzale, Robotti e Turigliatto.



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta per dieci minuti, per un incontro tra la Giunta e i Presidenti dei Gruppi d'opposizione, onde convenire come procedere nella votazione del disegno di legge in oggetto.
La seduta riprenderà alle ore 15.40.



(La seduta, sospesa alle ore 15.32 riprende alle ore 15.53)


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Esame disegno di legge n. 386, inerente a "Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza e il personale" e proposta di legge n. 45, inerente a "Riordino delle norme sull'organizzazione e sull'ordinamento del personale. Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 8 agosto 1997, n. 51" ed esame ordini del giorno n. 1041 e 1042, collegati


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 386 e della proposta di legge n. 45, di cui al punto 5) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 35 Non sono stati presentati emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione nominale sull'articolo 35.
Vi ricordo che il numero legale è 28.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Solo per far notare, con una certa educazione, alla Presidenza del Consiglio, che non ha certo bisogno della mia sottolineatura, che sono le ore 15.55 e, per una serie di ragioni, alcune previste altre no (o non prevedibili), non mi pare che emerga tutta quest'attenzione da parte della maggioranza.
In più, anticipo che le notizie ricevute dal Vicepresidente in sede informale già non ben deponevano per lo svolgersi (qualora ci fosse stato) della seduta. Inviterei la maggioranza, se posso, a riflettere ancora un attimo, perché non mi sembra il modo di concludere questo mese di luglio o di iniziare utilmente quello d'agosto.



PRESIDENTE

Senz'altro non è un bell'esempio di presenza in aula il voto che si è appena concluso.
Ai termini di Regolamento sospendo per trenta minuti la seduta.
Ovviamente, se non vi saranno le condizioni per assicurare un fruttuoso proseguimento dei lavori, la seduta sarà definitivamente chiusa.
La seduta riprende, quindi, alle ore 16.20.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.56 riprende alle ore 16.22)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Invito i colleghi ad accomodarsi in Aula per la ripetizione della votazione.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cavallera)



PRESIDENTE

Collega Cavallera, anticipando i suoi desiderata, la informo che abbiamo provveduto a far sì che tutte le votazioni su questa legge avvenissero per appello nominale.
Ripetiamo, dunque, la votazione dell'articolo 35, perché la precedente votazione era risultata non valida.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 35.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 36 Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente.
Approfitto per intervenire adesso, posto che stamattina non ho potuto farlo, in quanto la sessione era già iniziata.



PRESIDENTE

Collega Boniperti, se intende intervenire su qualcosa che non attiene strettamente la legge, la pregherei di farlo subito dopo il voto finale.
Sarà mia cura darle la parola prima di passare all'esame dei punti successivi, anche quello relativo alle nomine.



BONIPERTI Roberto

Va bene, Presidente.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere, lei è estremamente gentile.
Eravamo rimasti all'esame dell'articolo 36, per il quale non risultano esservi né emendamenti né richieste d'intervento.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 36.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 37 Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 37.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
stata presentata una serie d'emendamenti che introducono l'articolo 37 bis.
Emendamento n. 20 presentato daI Consiglieri Clement, Deambrogio, Bossuto Dalmasso e Cavallaro: Nel Capo VII dopo l'art. 37 è aggiunto il seguente articolo: "37 bis (Utilizzo del personale del Servizio Sanitario Regionale) Al fine di assicurare la massima integrazione delle attività delle aziende e degli enti del Servizio Sanitario Regionale, la Giunta regionale pu disporre, su proposta del Direttore della Direzione Sanità e previo assenso del Direttore generale dell'Azienda o dell'Ente, l'utilizzo di personale a tempo determinato, presso la Direzione Sanità, dei ruoli tecnico o sanitario delle stesse Aziende o Enti.
Il personale di cui al comma 1 è assegnato funzionalmente alla struttura regionale o alle posizioni di progetto o di funzione. A tale personale pu essere attribuita la responsabilità di struttura regionale o di procedimenti amministrativi di competenza regionale.
Il personale di cui al comma 1 conserva il trattamento economico in godimento".
Su tale emendamento pendono tre subemendamenti, rubricati ai n. 21, 22 e 23, presentati dal Consigliere Vignale.
Subemendamento rubricato n. 21 presentato dai Consiglieri Vignale, Botta e D'Ambrosio: Subemendamento all'emendamento rubricato n. 20: cassare i commi 1, 2, 3.
Subemendamento rubricato n. 22 presentato dai Consiglieri Vignale, Botta e D'Ambrosio: Subemendamento all'emendamento rubricato n. 20: cassare l'intero comma 3.
Subemendamento rubricato n. 23 presentato dai Consiglieri Vignale, Botta e D'Ambrosio: Subemendamento all'emendamento rubricato n. 20: comma 1, dopo le parole "di personale a tempo determinato" aggiungere le parole "con contratto non superiore ai due anni di durata".
Chiaramente, voteremo prima i sub-emendamenti, a partire dal n. 21, e poi passeremo alla votazione dell'emendamento n. 20.
La parola all'Assessore Peveraro, per esprimere il parere della Giunta regionale; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

I subemendamenti sono, ovviamente, legati all'emendamento.
Personalmente, esprimerò una valutazione sull'emendamento, sebbene sia stata già espressa e ampiamente argomentata nella competente Commissione.
Il parere sull'emendamento è negativo, in quanto, sostanzialmente ritengo che in buona parte sia superato dall'emendamento inserito nel corpo della lettera, in particolare l'emendamento n. 7, che permette anche ai comparti extra Enti locali la mobilità.
evidente che l'emendamento n. 20 introduce degli elementi nuovi come la possibilità del comando, che credo al momento non sia opportuno inserire nella nostra legge, come aspetto anche un po' troppo specifico rispetto ad un testo legislativo, che deve avere una visione più ampia.
Pertanto, il parere è negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Alla luce del parere della Giunta regionale, ritiro, per conto del Consigliere Vignale, i subemendamenti.



PRESIDENTE

Gli emendamenti n. 21, 22 e 23, a prima firma Vignale, vengono dunque ritirati dal Presidente del Gruppo consiliare di Alleanza Nazionale.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 20, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato Sì 6 Consiglieri hanno votato NO 34 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 38 Emendamento rubricato n. 8 bis presentato dalla Giunta regionale: Emendamento all'art. 38 (Disposizione transitoria) Al comma 1 dell'art. 38 sono aggiunte infine le seguenti parole: "fatta eccezione per l'articolo 44, comma 2, lettera c), ultimo periodo. Fino alla data di adozione dei provvedimenti di organizzazione di cui all'art. 5 comma 1, lettere e) ed f), si trovano applicazione le norme di cui al Regolamento regionale 31 luglio 2001, n. 12/R (Regolamento per l'accesso all'impiego regionale).".
Emendamento rubricato n. 14 presentato dal Consigliere Burzi: "Il comma 5, dell'articolo 38, è abrogato".
Emendamento rubricato n. 17 presentato dai Consiglieri Monteggia e Guida: Art. 38, comma 5, le parole "sono differite nella loro scadenza di tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge" sono sostituite dalle parole "rimangono vigenti esclusivamente per un termine di tre anni dalla data di pubblicazione delle stesse".
Emendamento rubricato n. 8 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: Al comma 1 dell'art. 38, dopo le parole "8 agosto 1997, n. 51." è aggiunto il seguente capoverso: "Fino alla data di adozione dei provvedimenti organizzativi, di cui all'art. 5, comma 1, lettere e) ed f), trovano applicazione le norme di cui al Regolamento regionale 31 luglio 2001, n.
12/R "Regolamento per l'accesso all'impiego regionale".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 8 bis.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
La parola all'Assessore Peveraro, che interviene per esprimere il parere sull'emendamento rubricato n. 14.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Sull'argomento mi ero già espresso in Commissione.
L'emendamento tende a cancellare un emendamento proposto in Commissione; il testo originario in realtà non prevedeva questa proroga.
Ho già manifestato in Commissione il mio parere negativo, rispetto alla proroga delle graduatorie. Peraltro è evidente che mi rimetto a quella che sarà la decisione che il Consiglio assumerà sull'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. In ordine a questo emendamento, sul quale ho anche avuto modo di rapportarmi con il nostro Capogruppo, voglio ribadire in questa sede che condivido tutta l'impostazione data dal nostro Gruppo alla trattazione di queste proposte di legge, salvo, a questo punto, il ritenere non praticabile questa proposta, al punto in cui siamo.
Volevo quindi annunciare un voto personale di astensione e pertanto volevo dare atto di questa posizione, che poi troverà riscontro nel risultato della votazione stessa. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Su quest'emendamento abrogativo, che vede una durissima diatriba all'interno del Gruppo, diatriba che ci ha frantumato, dissolto, nel cammino unitario verso...



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Sono dibattiti interni, cose intime! Noi parliamo solo per invidia perché non abbiamo questa compattezza, e allora queste frantumazioni e queste dissoluzioni, nel cammino, ci dividono e troviamo in questo emendamento un'occasione disunificante.
Proponiamo l'emendamento per un motivo che a molti potrà sembrare banale, perché è illegittimo, nel senso di non legittimo; parrebbe di doversi dire addirittura irricevibile, ci fossero degli uffici giuridici sia nel ruolo della Presidenza del Consiglio che nel ruolo della Giunta che ne giudicassero appunto la ricevibilità.
Io sostengo, e vorrei che fosse scritto a chiare lettere, che è illegittimo, quindi che stiamo discutendo sul nulla, perché si tratta di prolungare una cosa contra legem. Quindi, chiedo - adesso lo chiedo a voce poi lo metterò per iscritto - agli Uffici legislativi del Consiglio e della Giunta di esprimersi nel merito, poiché di pareri pro veritate se ne comprano un tanto al chilo un po' in tutte le parti, dove il mercato (altro termine che non piace, quindi uso volutamente terminologie che cerchino di seminare un po' di zizzania, oltre che in casa nostra anche in quella altrui)...
Poiché è illegittimo, parrebbe doversi non discutere di una cosa illegittima, però, tant'è, mi ha detto il Vicepresidente Peveraro, che è un noto frequentatore di assemblee legislative, sia qui che altrove, che la volontà dell'aula è sovrana e ha detto, una volta tanto, una cosa vera perché in Aula e in Commissione questo emendamento è stato votato da tutti.
Ma il fatto che lo abbiano votato tutti non significa che abbiano ragione! Non è che se tutti domani mattina vanno in giro senza le cinture di sicurezza hanno ragione! Il fatto rimane illegittimo: tutti stanno commettendo un'infrazione che semplicemente i vigili, essendo dediti ad altre cose - non so a chi sia attribuita la competenza oggi in Comune - non perseguono, ma nulla toglie all'illegittimità del percorso e conseguentemente all'illegalità delle fasi successive.
Dico questo perché l'interpretazione successiva che ne può derivare è duplice: c'è chi sostiene - e io sono fra questi - che al primo ricorso qualora il ricorso sia accoglibile, il ricorrente vincerà. Poi, c'è anche chi dice che probabilmente i ricorsi potrebbero non essere accoglibili, ma questo lo lascio volentieri a chi si occupa di legge dal punto di vista formale.
Io, insieme al mio Gruppo, mi dichiaro non a favore per tre ragioni. La prima ragione è perché è illegittimo. Il secondo motivo riguarda la Giunta che, in prima battuta, ci aveva convinti che i nostri concorsi erano quanto di peggio avessimo fatto nella scorsa legislatura. In seguito, dopo averli meglio esaminati, li ha riconosciuti validi e li sta tutt'ora utilizzando.
Tre anni - non tre giorni - sono un tempo sufficiente per prendere una qualsiasi decisione persino per la Giunta Bresso. Tutti coloro che mi ascoltano sanno che alla fine di questa legge, la Giunta si assumerà un impegno. Non so dire se la Giunta riuscirà a dare un resoconto delle proprie revisioni organizzative prima di applicarle. Come da ordine del giorno applicativo dell'articolo 5 di questa legge che stiamo discutendo chiediamo che entro 60 giorni la Giunta e l'Ufficio di Presidenza del Consiglio si impegnino ad adottare i provvedimenti indicati.
La vedo un po' stranito, Vicepresidente Peveraro, ha perso il filo? Devo ricominciare? Sono anche disponibile a ricominciare dall'inizio.



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Se non sta bene, mi perdoni.
La Giunta ci resoconterà, come farà l'Ufficio di Presidenza, sulle forme organizzative che intende darsi.
C'è stato tutto il tempo per utilizzare le graduatorie. C'è e ci sarà il tempo, prima della scadenza delle stesse, perché Giunta e Consiglio prima a loro e poi ai Consiglieri, resocontino circa le loro necessità.
Credo che la tesi dell'illegittimità, al di là del fatto politico, sia ampiamente condivisa.
Chiedo ufficialmente che su questo gli Uffici legislativi si esprimano e si assumano qualche piccola responsabilità - termine aborrito da qualunque amministrazione pubblica, come mi dice spesso il Ministro Brunetta lamentandosi la sera su quante difficoltà incontri nella riforma della stessa. Dopodiché, potete votare tranquillamente quello che volete.
Spero di aver espresso chiaramente il motivo per cui sostengo che questo emendamento abrogativo è interesse dell'ente accoglierlo.
Notate che non ho detto niente sul fatto che sono settanta coloro che attendono e mille coloro che sono esclusi, ma questo sembrerebbe un mero discorso di consenso, quindi non lo faccio.



PRESIDENTE

Chiedo se altri colleghi desiderano intervenire sull'emendamento n. 14.
Prima di procedere con le dichiarazioni di voto, mi permetto solo di formalizzare, per quanto concerne l'iter che ha portato all'introduzione di questo comma, che si tratta di una norma non originariamente prevista nel testo presentato dalla Giunta regionale, come ha già sottolineato l'Assessore Peveraro.
Pertanto, su questa norma non si è espletato l'iter istruttorio che gli Uffici attuano e sottopongono all'attenzione dei colleghi Consiglieri.
Nel momento in cui questo emendamento è stato introdotto in sede di dibattito, in Commissione, per quanto mi consta, i funzionari presenti in Aula hanno già, in qualche modo, dato conto, seppur informalmente, essendo quella una seduta di Commissione vera e propria, del loro giudizio prima facie su questo emendamento.
Per quanto mi consta, l'Assessore Peveraro ha anche prodotto un giudizio sulla legittimità dell'atto. Non si tratta solo di un giudizio personale, è un giudizio supportato da un parere giuridico degli Uffici della Giunta regionale.
Gli Uffici del Consiglio regionale (l'Ufficio legislativo e gli Uffici in generale, quelli di Commissione e dell'intera organizzazione), se interpellati, saranno assolutamente in grado di dare il proprio parere.
Peraltro, faccio notare che più volte questo Consiglio regionale, per atto politico, ha espresso pronunciamenti e volontà anche in difformità dalla legge nazionale, per rimarcare una volontà politica, fermo restando che può essere compito della politica assumere decisioni al di là dell'enunciato degli Uffici. Lo dico perché mi pare ingeneroso accusare gli Uffici di non volersi prendere responsabilità. Questa è una scelta politica. La politica compirà il suo percorso e gli Uffici, ovviamente interverranno, laddove richiesto, con le indicazioni conseguenti.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 14.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato Sì 6 Consiglieri hanno votato NO 36 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Comunico che l'emendamento rubricato n. 17 è ritirato e che l'emendamento rubricato n. 8 è superato.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 38, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Comunico che è stato altresì ritirato l'emendamento rubricato n. 9.
ARTICOLO 39 Emendamento rubricato 9 bis presentato dalla Giunta regionale: dopo il comma 2 dell'art. 39 è aggiunto il seguente comma: "2 bis. L'ultimo periodo dei commi 3 e 4 dell'articolo 1 della legge regionale 25 luglio 1994, n. 26 ("Norme sulle commissioni giudicatrici dei concorsi per l'accesso alle qualifiche funzionali") è soppresso".
La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

L'emendamento è inerente all'integrazione delle norme che sono abrogate con l'avvio di questa legge. Si tratta, in particolare, della legge n.
26/1994, "Norme sulle commissioni giudicatrici dei concorsi per l'accesso alle qualifiche funzionali".



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 9 bis.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 39, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 40 Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 40.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Passiamo alle dichiarazioni di voto; dopodiché passeremo all'esame degli ordini del giorno n. 1041 e n. 1042 per procedere successivamente alla votazione finale del provvedimento.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Noi ci asterremmo sull'intero testo per una serie di ragioni.
Parto esprimendo comunque un apprezzamento nell'ambito del lavoro svolto dal Vicepresidente, perché seppure in ritardo - ma meglio tardi che mai, come diceva una nota rubrica televisiva - si definisce comunque uno strumento che è migliorativo di quello precedente.
Questo è un apprezzamento che va anche a tutti coloro che, unitamente all'Assessore Peveraro, dalla parte della Giunta, oltre che evidentemente del ruolo del Consiglio per le proprie competenze e la maggioranza, hanno collaborato.
Purtroppo però, unitamente a questo apprezzamento, che è sincero emergono una serie di commenti meno positivi. Il primo, più banale, è il ritardo: lo stesso e identico lavoro poteva, e a mio avviso avrebbe dovuto essere svolto due o tre anni prima, un po' perché era anche nelle promesse che la Presidente Bresso e la maggioranza avevano fatto agli elettori al momento del voto. Ma tant'è, non sembra che colpisca più nessuno e tanto meno gli elettori, anzi gli elettori sono colpiti dal fatto che qualche promessa viene casualmente mantenuta o meno.
Peraltro, questo è un argomento molto tecnico che non affascina i cittadini, che si confrontano con la realtà in questa fase ben più difficile di quanto sia l'organizzazione o la riorganizzazione di una parte di pubblici uffici, nel caso specifico quelli dell'Ente Regione Piemonte.
Quindi, il primo elemento è il ritardo.
Secondo: nell'ambito di uno strumento che tende comunque a responsabilizzare maggiormente gli esecutivi, lasciando comunque all'Aula e al Consiglio le capacità del controllo e delle attività degli stessi, ogni tanto è riemersa - nel caso dei limiti autoposti dalla maggioranza a se stessa nelle assunzioni verso l'esterno e in una serie di altri casi che sarebbe noioso annoverare - in maniera molto palese ed evidente una delle criticità più chiare all'interno dell'attuale centrosinistra.
Non è detto che per simmetria, qualora fosse stata di nostra competenza, difficoltà analoghe non sarebbero emerse, ma oggi è con chiarezza che emergono dal lato della maggioranza queste contraddizioni tra una volontà di riforma molto timida e sottaciuta, se non nelle interviste ed una difficoltà palese di queste riforme, di questa flessibilità, di queste liberalizzazioni in senso lato. È una delle tante contraddizioni politiche della maggioranza che oggi ci governa ed è spiacevole che si riflettano anche su uno strumento che ha da essere invece terzo.
Ribadisco, a titolo di esempio, che il caso del limite sul numero dei Vicedirettori è emblematico. Se uno non vuole nominarne nessuno, è un po' come la norma dello Statuto. La norma dello Statuto prevede che gli Assessori di questa Giunta possano essere 14 e che possano essere esterni.
Nessuno credo abbia confusioni sul fatto che il verbo "potere" e il verbo "dovere" non siano affatto identici.
Però, nel caso specifico dell'opzione sui Vicedirettori si è teso a formalizzare in legge un limite che, ove fosse stato recepibile, poteva esserlo semplicemente nell'ambito degli impegni di natura politica che normalmente una maggioranza decente e coesa può prendere con se stessa e verso terzi, senza impegnare inutilmente uno strumento sul limite, che è illogico essendo appunto un'opzione.
E lo stesso può valere per altri esempi che si sono succeduti nello stabilire la legge.
Peraltro, l'elemento positivo che in qualche modo crediamo potrà valere la pena di riprendere non certo in questa legislatura - quindi nella prossima, ma solo per quanto mi riguarda nell'augurabile caso che ci sia un ricambio politico - è la discussione attorno a questa legge, più civile contenuta e compassata di quanto lo sia stata nelle precedenti.
Questo è un elemento di positività, e non so francamente dire se perch i contenuti erano migliori o perché l'interesse delle parti era minore, ma non c'è stato l'accanimento che, in qualche momento, in altre legislature attorno a questo tema si è sviluppato.
Quello che adesso ci sembra rilevante è vederne una celere applicazione, in modo che lo strumento avvii se stesso ed avviando se stesso mostri, come tutti gli strumenti organizzativi, anche le manchevolezze che il legislatore di oggi (cioè noi) non abbiamo evidenziato, perché qualunque strumento organizzativo ha sempre al proprio interno, chiunque ne sia il progettista, degli elementi carenti.
soltanto applicando lo strumento che se ne dimostrano le manchevolezze e i punti di efficacia, qualora ce ne siano, e a nostro avviso avrebbero dovuto e potuto essercene di più.
Noi tenderemo ad elencare, anche per dovere politico e di ruolo, le manchevolezze onde porvi rimedio esattamente tra 20 mesi e mezzo non appena a Dio piacendo e agli elettori volendo - avremo la possibilità di ricominciare quello che è il nostro lavoro. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Il nostro Gruppo si asterrà su questo provvedimento.
Anche noi riteniamo che in questo provvedimento, che ha preso comunque spunto dall'unificazione di una proposta di legge e di un disegno di legge si è giunti ad un testo che può anche essere in molte parti condiviso, pur mantenendo un ritardo strutturale nel suo avanzamento.
Doveva essere uno dei primi passi di questa Giunta regionale, invece è uno degli ultimi e probabilmente sarà compito di una futura Amministrazione vedere esattamente l'applicazione nel concreto di questa legge.
Riteniamo che, come abbiamo chiesto in un ordine del giorno collegato che dovrebbe essere approvato da quest'Aula, in sede di prima applicazione della legge, gli incarichi di cui agli articoli 23 e 24 non debbano avere durata superiore ai due anni.
Ci sembra che queste siano condizioni che permettano un certo equilibrio, sostanzialmente per non fare sembrare totalmente questa legge un atto che tende a favorire alcune categorie, alcune procedure, alcune situazioni, alcuni concorsi rispetto ad altri.
Invece, siamo maggiormente preoccupati per un altro ordine del giorno sempre a prima firma del collega Clement - che è stato presentato dopo che l'Assessore, come da noi richiesto, ha espresso parere negativo rispetto all'emendamento n. 20. Sostanzialmente, tale documento sollecita la Giunta ad attuare, entro il 2009, una procedura di corso-concorso per l'accesso alla qualifica di dirigente regionale per almeno il 30% dei posti disponibili.
Noi, logicamente, intravediamo in questo strumento una sorta di corsia privilegiata per alcuni soggetti, mentre avremmo auspicato un'apertura più ampia. Quindi, quando arriveremo alla discussione di questo ordine del giorno, motiveremo la nostra contrarietà e chiederemo anche, se possibile il ritiro di questo ordine del giorno collegato o, comunque, che possa avere un esito negativo. Non dobbiamo dare l'idea di fare una legge che genera trasparenza e, poi, far sì che con ordini del giorno si individuino corsie preferenziali per alcuni soggetti, che, vicino o lontano, possono essere identificati tra le righe di qualche emendamento e di qualche ordine del giorno.
In conclusione, meglio tardi che mai, viene approvata questa legge. Per molti aspetti, non siamo sulla stessa linea, per questo il nostro è un voto di astensione. Chiediamo, per lo meno, che, in sede di prima applicazione e di rendicontazione, non si tentino forzature che si infilino tra le righe del testo normativo, cioè che, sfruttando questa legge, si diano interpretazioni che incoraggino elementi di favore per chicchessia.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase relativa alle dichiarazioni di voto.
Prima del voto finale, procediamo all'esame degli ordini del giorno collegati.
Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 1041 dei Consiglieri Clement Dalmasso, Reschigna, Cavallaro, Ricca, Ronzani, Bossuto, Boeti, Deambrogio Lepri, Pozzi, Larizza, Muliere e Bizjak, inerente a "Corso-concorso per accesso alla Dirigenza regionale".
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, noi esprimiamo contrarietà rispetto all'ordine del giorno presentato non tanto e non solo sul merito - poi esprimerò la motivazione - in quanto riteniamo abbia poco senso quanto appena votato all'interno della legge, cioè la proroga delle graduatorie, e quanto presentato, anche la forma, in qualche modo, è stata scorretta.
Dopodiché, come ha già detto il Presidente del nostro Gruppo considerando questa non un'ottima legge, non abbiamo voluto ricorrere anche se era ancora possibile, a forme di blocco di una legge, che certamente, migliora quella esistente. Però, questo percorso è un po' anomalo: la legge, che, inizialmente, prevedeva in un comma l'attivazione di corsi-concorsi, successivamente, in Commissione, è stata in parte cassata degli stessi soggetti che oggi hanno firmato questo ordine del giorno, e nella stessa giornata, forse nella Commissione successiva, è stata votata la proroga delle graduatorie.
Adesso occorre comprendere a cosa serve l'attuazione di questo ordine del giorno, perché stiamo per votare una legge il cui articolo 38 prevede che le graduatorie di idoneità oggi esistenti vengano prorogate di tre anni. Abbiamo chiesto in sede di Commissione il numero dei posti della dirigenza da coprire e, oggi, sappiamo che, ricorrendo alla mobilità, che abbiamo votato sempre all'interno dell'articolato di questa legge ricorrendo alle graduatorie...



PRESIDENTE

Per cortesia, prego i colleghi di accomodarsi in Aula, anche gli Assessori. per cortesia, ciascuno stia al suo posto, altrimenti non possiamo procedere né con gli interventi né con le dichiarazioni.
Chiedo scusa, collega Vignale, il tempo le verrà debitamente conteggiato.
Prego, se possibile, i signori commessi di controllare gli accessi dell'Aula. Grazie.



VIGNALE Gian Luca

In realtà, con il dispositivo normativo di questa legge abbiamo la possibilità di coprire per i prossimi tre anni - questo è quanto ci ha detto l'Assessore - le occorrenze in ordine ai posti per i dirigenti.
Quindi, non c'è alcuna necessità di attuare un corso-concorso, che peraltro, iniziato nel 2009, finirebbe almeno l'anno successivo.
Se non per quello che viene chiaramente evidenziato nell'ordine del giorno, è l'unico aspetto positivo rispetto al comma che era contenuto nella legge: segnalare in modo trasparente chi sono i soggetti richiedenti.
Cioè, le organizzazioni sindacali, all'interno delle quali vi sono soggetti che nelle graduatorie attuali non sono idonei, preferiscono che venga fatto un corso-concorso e non un concorso per tutti, perché le possibilità erano due.
Il Consigliere Burzi, che prima ha motivato la sua contrarietà rispetto alla proroga della norma, può avere, in qualche modo, ragione, poi non so se sia corretta quell'interpretazione o meno. Noi abbiamo creduto che garantire per tre anni l'idoneità di chi, oggi, ha già vinto un corso pubblico fosse in qualche modo utile, innanzitutto, per l'economicità dell'Ente, perché, salvo ulteriore necessità, non occorre fare un nuovo concorso. Qualora vi fosse la necessità di reperire nuove figure certamente, la misura più trasparente è rappresentata dal concorso aperto a tutti e non da un corso-concorso.
Allora, in extremis, andiamo a soddisfare una richiesta che proviene da alcuni sindacati maggiormente rappresentativi - non da tutti i sindacati rappresentati all'interno della Regione, perché vi sono delle aspettative.
Visto che qualcuno - mi riferisco all'Assessore Artesio perché fa parte dello stesso partito del primo presentatore - si lamenta che in quest'Aula si dibatte di nomi e cognomi, vi sono nomi e cognomi che fanno parte legittimamente delle organizzazioni sindacali che si augurano di essere all'interno del corso-concorso.
Se il Presidente vuole, dopodomani - occorrono due giorni per reperire i nomi e i cognomi - io le metto in una busta i nomi degli ipotetici vincitori del corso-concorso, sempre per essere assolutamente trasparenti.
Per esempio, relativamente all'ultimo concorso delle progressioni verticali vogliamo verificare quanti appartenevano alle RSU e RSA - non semplicemente iscritti ad un sindacato, come possono fare legittimamente tutti i dipendenti dell'ente - o alle segreterie di un Assessorato? Il 70% di coloro i quali hanno passato il concorso per la progressione verticale.
Crediamo che un bando pubblico sia decisamente più trasparente di quanto previsto dall'ordine del giorno.
Ci pare estremamente scorretto arrivare al penultimo articolo di una legge, reinserendo un passo della stessa legge che era stato cassato in sede di Commissione.
Dopodiché, è ovvio che ognuno è legittimato a cambiare idea: un mese fa può aver abrogato un comma e oggi sottoscrivere la riproposizione di quello stesso comma, ognuno fa le valutazioni con la propria coscienza politica saranno ragionamenti che stanno all'interno della maggioranza, che a noi non piacciono tanto per merito quanto per metodo.
Tuttavia, ha poco senso che si presentino alcuni emendamenti. Penso a quello della riduzione delle percentuali delle dirigenze esterne e poi si sottoscrivono quelle. O si segue una linea comune, una linea di omogeneità oppure si fa quello che si riesce: oggi si è stato fatto quello che si riesce. Cioè si accontenta un pezzo di maggioranza che non era molto contenta di come era uscita la legge perché non era in grado di dare garanzie a chi gliele chiedeva.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Vorrei fare alcune precisazioni, anche perché chi non ha potuto assistere ai lavori in Commissione magari può trarre un'opinione un po' parziale dall'intervento del Consigliere Vignale.
Non so se ho compreso bene, ma ricordo che, solo per fare un punto di chiarezza, l'emendamento all'articolo 38 è stato votato da tutta la Commissione: il Consigliere Vignale era presente e firmatario dell'emendamento; non era presente in quel momento il Gruppo di Forza Italia.
In realtà, questo ordine del giorno rispetto all'articolo 38 non ci azzecca niente, perché, come lei sa, sin dall'inizio della discussione, ho sempre detto, anche perché era oggetto delle discussioni nell'ambito del tavolo fra amministrazioni e organizzazioni sindacali, che avremmo previsto, prima della fine della legislatura, il lancio di un corso concorso.
Il Consigliere sa perfettamente che, proprio anche a seguito della discussione avvenuta in Commissione, quando si introdusse l'emendamento di cui all'articolo 38, si disse che le graduatorie sarebbero state ancora in vigore e avrebbero permesso all'amministrazione di pescare nel periodo che intercorre fra la predisposizione e la partenza del corso-concorso e l'espletamento dello stesso.
Il Consigliere sa perfettamente che la graduatoria di un corso-concorso rimane in carica fra i 12 e i 18 mesi. A me sembra che questo ordine del giorno sia assolutamente coerente con il percorso che ci siamo dati: siamo a luglio 2009, le graduatorie scadranno a luglio 2011. Se il corso-concorso viene lanciato a fine 2009, come immagino, arriviamo a metà anno 2011 con il completamento, quindi la graduatoria sarà chiusa. La prossima Amministrazione, quindi, avrà a disposizione un serbatoio nuovo, originale di dirigenti selezionati attraverso corso concorso.
Non mi azzarderei, come lei fa, a definire una modalità di selezione più trasparente dell'altra, sinceramente non so su quali elementi si basa.
Non conosco i nomi, ma nella quota del 30% dei posti disponibili potranno concorrere lavoratori della Regione che oggi sono classificati in categoria D e hanno i requisiti per accedere alla dirigenza. È un'opportunità di crescita professionale interna, certamente più decisa e con un segno più deciso rispetto al normale concorso.
Progressione di carriera che questa amministrazione ha percorso, e intende percorrere, con le progressioni verticali (contesto anche conoscendo la serietà del Presidente e delle persone che hanno gestito la commissione per la selezione da C a D, le affermazioni avanzate dal Consigliere Vignale).
Quest'Amministrazione ha dato l'indirizzo di coltivare la progressione del proprio personale, ha fatto le progressioni a livello di categoria e in qualche modo, dà un riconoscimento anche con il corso concorso, quindi in tutta trasparenza, in tutta tranquillità e con un percorso dell'Amministrazione coerente e pacifico fin dall'inizio.
Il parere dell'Amministrazione è positivo rispetto all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Molto brevemente perché gran parte delle cose che volevo dire soprattutto in relazione all'intervento del Consigliere Vignale, le ha dette il Vicepresidente.
Non c'è assolutamente contraddizione tra il mettere in pista - scusate il termine, che non mi sembra così corretto - progettare un corso-concorso e il mantenimento delle graduatorie attive, come abbiamo definito di comune accordo.
Vorrei aggiungere una cosa che mi sembra assolutamente coerente in questi due provvedimenti, al di là di nomi e cognomi, che sinceramente non conosco e dei quali non sono assolutamente interessato. Ho firmato l'emendamento che poi ha portato all'articolo 38, che aveva come primo firmatario il Consigliere Vignale e il Consigliere Lepri, e ho firmato l'ordine del giorno perché penso che il personale interno vada valorizzato.
Chi ha partecipato ad un concorso ed è uscito con un requisito positivo e quindi può diventare dirigente, è opportuno che abbia la possibilità, in caso di necessità, di diventare dirigente. Per gli altri che attualmente sono in categoria D, se viene attivato un corso-concorso, possono utilmente partecipare a tale corso concorso avendo sicuramente maggiori garanzie rispetto ad un concorso aperto a tutti. Questo esclusivamente nell'impegno di valorizzare il personale interno.
Mi sembra che non ci siano contraddizioni fra la norma transitoria e questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indico la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1041, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale visto: l'approvazione della nuova legge "Disciplina dell'organizzazione degli uffici Regionali e disposizioni concernenti la dirigenza e il personale" Considerato che in diverse occasioni le OO.SS hanno sollecitato l'attivazione di una procedura di corso-concorso per l'accesso alla Dirigenza Regionale.
impegna la Giunta e l'Assessore competente: ad attuare entro il 2009 la procedura per l'attivazione di un corso-concorso per l'accesso alla qualifica di Dirigente Regionale per almeno il 30% dei posti disponibili".
L'esito della votazione è il seguente: Presenti 43 Consiglieri Votanti 42 Consiglieri Hanno votato Sì 33 Consiglieri Hanno votato NO 8 Consiglieri Si è astenuto 1 Consigliere Non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1042 dei Consiglieri Burzi, Casoni, Rossi, Guida e Lupi, inerente a "Attuazione della legge regionale sulla disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza e il personale".
La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e alle finanze

Esprimo parere favorevole, ma con una precisazione. Nel primo capoverso del dispositivo si dice: "Ad adottare, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge, e previa informazione alla competente Commissione consiliare, i provvedimenti di cui al comma 1, articolo 5, della legge".
Il comma 1 dell'articolo 5 prevede un certo numero di provvedimenti di organizzazione, quindi di regolamenti.
In realtà, è quanto contenuto nelle lettere a), b), c) e d) che permette di far partire immediatamente la macchina organizzativa - tra l'altro, costituendone l'ossatura.
Per rispettare le indicazioni dell'ordine del giorno, ci siamo ripromessi dei tempi rapidi per la predisposizione dei regolamenti e la presentazione alla Commissione competente. Pertanto, entro i termini previsti dall'ordine del giorno, saremo in grado di presentare alla Commissione competente anche i regolamenti relativi alle lettere a), b), c) e d).
Chiederei ai firmatari, in particolare al primo firmatario, di accogliere questo emendamento, altrimenti diventa difficile poterlo accettare.



PRESIDENTE

Assessore, è un ordine del giorno.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Può anche essere accoglibile, evidentemente assumo che lei parlasse per delega dell'Ufficio di Presidenza.
(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Allora attendo, visto che l'ordine del giorno è impegnativo, pur non avendolo sotto gli occhi. Ciò non vuol dire che pensiamo che la Giunta (come è sempre stata in questi anni) sia ordinata e precisa nei nostri riguardi, mentre l'Ufficio di Presidenza non lo sia. Ci attendiamo che entrambi gli organi di governo prendano atto della nuova legge e ne traggano, per i rispettivi ruoli, le competenze, i diritti e i doveri.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Posso confermare che parlavo d'intesa con la Presidenza del Consiglio.
Quindi, la proposta sarebbe di modificare l'ordine del giorno in quel senso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Prendiamo atto che c'è questa intesa, rispetto alla quale non possiamo che compiacerci, tra Ufficio di Presidenza e Giunta. Questo ci rassicura altrimenti saremmo andati in vacanza ancor più preoccupati.
Immagino che gli altri punti, dalla lettera e) alla lettera l), lei intenda assolverli prima dell'1/1/2009 - data dell'effettiva entrata in vigore della legge - o no?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Come le ho detto, vorrei essere nelle condizioni di poter completare quel lavoro, ovviamente, di concerto con l'Ufficio di Presidenza. Però, per quanto riguarda il punto contrassegnato con la lettera g), inerente al sistema di valutazione dei dirigenti, ci orienteremo e organizzeremo per essere pronti al più presto.
Sinceramente, in questo momento, non sono in grado di assicurare che il punto g) sarà completato entro il 31 dicembre. Relativamente agli altri riguardandoli, posso dire che, sostanzialmente, dovremmo essere pronti prima del 31 dicembre. Il punto g) è l'unico che mi pare in discussione.



(Il Vicepresidente Peveraro si consulta con il Direttore della Direzione Amministrazione e Personale)



PRESIDENTE

Vi chiedo scusa, ma abbiamo ancora la necessità di qualche minuto per la consultazione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.31 riprende alle ore 17.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il Presidente Burzi ha modificato l'ordine del giorno in oggetto, per cui il primo dispositivo retto dalle parola "ad adottare", prevede, dopo "comma 1", di aggiungere le parole "lettere a), b), c) e d)".
Il comma 2, invece, viene modificato come segue: "a prevedere che, in sede di prima applicazione della legge, gli incarichi di cui agli articoli 23 e 24 della stessa, abbiano durata di due anni".
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1042, come modificato, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che a seguito dell'approvazione della legge "Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza e il personale", si renderà necessario procedere alla ridefinizione delle strutture organizzative della Giunta regionale e del Consiglio regionale considerato che i provvedimenti organizzativi, ex articolo 5, comma 1 di detta legge, dovranno essere adottati dalla Giunta regionale e dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio impegna la Giunta regionale e l'Ufficio di Presidenza del Consiglio ad adottare, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge, e previa informazione alla competente Commissione consiliare, i provvedimenti di cui al comma 1, lettere a), b), c), d), dell'articolo 5 della legge di riorganizzazione degli uffici regionali a prevedere che, in sede di prima applicazione della legge, gli incarichi di cui agli articoli 23 e 24 della stessa, abbiano durata di due anni".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato Sì 43 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 43 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento al richiamo, da parte del Consigliere Boniperti, alla polemica generata dall'assegnazione di personal computer ai Consiglieri regionali, già presa in esame dall'Ufficio di Presidenza


PRESIDENTE

Il Consigliere Boniperti ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Vorrei fare una proposta a tutti i colleghi in merito a quella famosa lettera che avevamo presentato, relativa ai personal computer assegnati ai Consiglieri regionali.
Qualche collega della stampa, che non so se al momento è presente in Aula, mi ha definito come una persona cui non piaceva il computer, una persona cui non piaceva un computer da 3.000 euro. Si tratta di un fracco di fandonie.
Difatti io non ho ritirato il computer, e quindi non potevo essere accusato di gravare i cittadini di ulteriori tasse. Inoltre, si tratta di un computer che è valutato 3.000 euro, mentre costa poco più di 650 euro.
A questo punto vorrei fare una proposta. Facciamo tutti un bel gesto perché credo che 500 euro non manchino a nessuno. Io, per non sbagliare me lo sono comprato: diamo indietro tutti i computer e con 500 euro lo compriamo.
Faremmo un bel gesto nei confronti della gente o di chi cerca di denigrarci dicendo che siamo qua a sperperare i soldi dei cittadini.
Sarebbe forse la cosa migliore chiedere all'Ufficio di Presidenza di dire: "Rinunciamo e diamo un segnale ai cittadini". In momenti come questi i Consiglieri regionali 500 euro per comperare un computer, come ha fatto il Consigliere Boniperti, ce li hanno ancora.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boniperti.
Ovviamente sentite le opinioni dei Gruppi, l'Ufficio di Presidenza si regolerà di conseguenza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo sull'ordine dei lavori.
Solo per ricordarle, anche se so che non ce n'è bisogno, e quindi più che altro parlo a me stesso e ai colleghi, che nella sessione scorsa quando finimmo i lavori ci fu una serie di ordini del giorno che iscrivemmo e parte dei quali approvammo, tranne uno: quello che vedeva come primo firmatario il Capogruppo Ricca e pregammo - e lui gentilmente accondiscese a rinunciare ad una discussione sommaria, per non dire nessuna discussione, attorno ad un suo ordine del giorno che lo vede primo firmatario. Non dico che si debba necessariamente farlo adesso, ma è comunque il primo punto che abbiamo all'o.d.g. dei nostri lavori oggi quindi, lascio volentieri all'Ufficio di Presidenza e ai colleghi di disporre se e quando.
Mi permetto di suggerire solo, e nulla di più, che tenuto conto di quello che dicono i giornali - che, come sappiamo, non sempre dicono solo bugie ma ogni tanto ci prendono, un po' come gli orologi che almeno due volte al giorno minimo, anche i peggiori, danno l'ora giusta - non vorrei che la prossima volta l'Assessore Ricca non fosse più qui con noi, ma da un'altra parte e questo ci impedisse di discutere o che la discussione diventasse più complessa.
Scusate, ho detto Assessore Ricca, ma ogni tanto sono colto da un lapsus freudiano! Volevo dire Consigliere Ricca! Non so se sono riuscito a sintetizzare il mio pensiero, ma sono sicuro che il Presidente Gariglio l'ha compreso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Scusi, Presidente, mi ero dimenticato di dire una cosa, cioè che, a scanso di equivoci, il sottoscritto non ha assolutamente nulla contro la Fujitsu Siemens e l'azienda che ci ha fornito il materiale.
Volevo precisarlo perché in un colloquio con un responsabile dell'azienda mi hanno detto che anche loro hanno modelli che vanno dalla Cinquecento alla Ferrari e che, a seconda di quello che gli viene richiesto, ci forniscono. Giustamente loro non hanno nessuna colpa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boniperti. Prendiamo atto delle sue dichiarazioni però penso che sulle modalità con cui si procede, anche gli Uffici abbiano agito in maniera ineccepibile.
Comunque, come Ufficio di Presidenza procederemo come convenuto.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo all'adempimento di cui al punto 4) all'o.d.g., "Nomine".
impellente deliberare oggi la nomina del componente del Consiglio Regionale in seno al Consiglio di indirizzo della Compagnia di San Paolo.
Si procede all'esame della seguente nomina:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 383 "Compagnia di San Paolo" - Consiglio Generale (art. 8, comma 1, lettera b dello Statuto della Compagnia) Designazione di 1 componente.


PRESIDENTE

Si proceda alla distribuzione delle schede.
Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Semplicemente per dire che voteremo un ex collega, Pino Chiezzi. Questo era l'accordo che era stato fatto in maggioranza, un accordo che, per una serie di problemi, non verrà rispettato.
Noi crediamo che i patti vadano sempre rispettati fino in fondo.
Crediamo anche che le coalizioni non si reggono su questioni legate alle nomine, ma sicuramente incidenti di percorso come questi - non rotture, ma incidenti di percorso - non facilitano i percorsi per raggiungere gli obiettivi che, come maggioranza, ci siamo dati e ci daremo nei prossimi mesi.



PRESIDENTE

Prego la Consigliera Segretaria Spinosa di procedere alla chiama.
(La Consigliera Segretaria Spinosa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Dichiaro terminata la votazione. Prego di procedere allo spoglio delle schede, in attesa del quale possiamo procedere con l'esame degli altri punti all'o.d.g.


Argomento: Immigrazione

Inversione all'o.d.g. ed esame proposta di deliberazione n. 294, inerente a "Approvazione del Piano regionale integrato dell'immigrazione - Triennio 2007-2009"


PRESIDENTE

Chiedo se i Presidenti dei Gruppi consiliari hanno indicazioni sulle modalità con cui procedere, rammentando che il Consigliere Burzi ha avanzato una proposta sull'ordine dei lavori.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, visto che da molto tempo è iscritto all'o.d.g.
credo sia utile approvare il Piano regionale integrato dell'immigrazione (triennio 2007-2009), anche perché si sono svolti diversi colloqui tra l'Assessore Migliasso e i Gruppi consiliari di minoranza e si sono concordati gli emendamenti.
Siccome siamo già in grande ritardo, visto che avremmo dovuto approvarlo mesi or sono, e credo ci siano le condizioni per approvarlo ritengo utile procedere in tal senso. Questa è la mia proposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Appurato che, effettivamente, tutta la minoranza è disposta a discuterlo e che, comunque, c'era stata un'intesa, dichiaro la disponibilità a discutere il Piano regionale integrato dell'immigrazione.



PRESIDENTE

Possiamo dare per accolta la proposta di inversione all'o.d.g., per procedere all'esame del punto 15) all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 294, di cui al punto 15) all'o.d.g.
Il 22 gennaio 2008 è stata svolta la relazione da parte dell'Assessore Migliasso, che, tra l'altro, ha presentato un ulteriore emendamento.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore all'immigrazione

Grazie, Presidente.
Volevo solo dire pochissime parole ringraziando il Consiglio per la disponibilità che ha manifestato per la rapida approvazione del Piano regionale integrato dell'immigrazione 2007-2009.
Vorrei ringraziare tutti i Consiglieri e le Consigliere che con i loro emendamenti - gran parte dei quali sono stati accettati, altri concordati con la sottoscritta e con i suoi uffici, altri ancora ritirati da parte dei proponenti - hanno consentito alla sottoscritta, tramite i suoi uffici, di proporre un emendamento interamente sostitutivo che, in pratica sostituisce l'originario Piano regionale integrato dell'immigrazione. Un documento che ritengo ottimo e che potrà consentirci, nel più breve tempo possibile, di procedere, non appena sarà approvato l'assestamento di bilancio, alla ripartizione alle Province secondo i nuovi criteri.
stato svolto un buon lavoro su un argomento così importante e anche così spinoso, che ha dimostrato che, dove c'è buona volontà e non ci sono da parte di nessuno, pregiudizi di carattere ideologico, è possibile lavorare bene insieme.
Ringrazio fin d'ora chi vorrà esprimere il parere favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Ringrazio l'Assessore dell'intervento appena effettuato. Effettivamente quando si collabora e si lavora anche al di fuori dell'Aula, si possono ottenere risultati nettamente migliori rispetto al punto di partenza.
Il Gruppo della Lega Nord era fortemente contrario al testo originario del Piano in quanto riteneva che, in troppi punti, ci fosse un razzismo al contrario. Si tendeva a dare quasi uno status di superiorità all'immigrato rispetto al cittadino piemontese o al cittadino italiano. Tant'è vero che diversi capitoli iniziavano con il termine "favorire". Ad esempio "favorire l'inserimento abitativo", "favorire l'accesso all'istruzione" e così via.
Noi riteniamo che non sia corretto nei confronti dei piemontesi o dei cittadini italiani che, da sempre, pagano le tasse, lavorano, si impegnano per la crescita dell'Italia e della Regione Piemonte a favore di chi, nel nostro Paese, arriva, al momento è ospite e poi, man mano, certamente integrandosi, diventare parte integrante e attiva (ci auguriamo in modo positivo).
Proprio per questo abbiamo posto una serie di richieste di modifica, in gran parte accettate, che hanno portato alla stesura di un testo - a nostro giudizio quello precedente era troppo spinto a favore delle popolazioni extracomunitarie presenti sul nostro territorio - che riconosce giusti diritti a chi viene nel nostro Paese per lavorare, per produrre, per vivere, per inserirsi, per integrarsi con la nostra popolazione e non per imporsi alla nostra popolazione. La Lega Nord non ha nulla contro chi viene nel nostro Paese per lavorare.
Siamo contenti che siano stati accolti molti dei nostri emendamenti che siano stati, comunque, inseriti nel testo concordandoli in modo che si possa dare un prodotto legislativo utile per i piemontesi e per coloro che nella nostra regione vengono per lavorare.
Ben venga la parte iniziale dove si riconosce, nel contesto dei principi ispiratori, la competenza esclusiva dello Stato per quanto riguarda le regole di ingresso e soggiorno sul territorio nazionale, gli accordi internazionali di cooperazione riguardanti le condizioni giuridiche dello straniero, il rilascio dei visti di ingresso e la regolazione dei flussi migratori, i provvedimenti sull'allontanamento dello straniero l'accoglienza dei richiedenti asilo, ecc.
Giustamente sono competenze dello Stato e noi riteniamo, quando lo straniero delinque o quando non è in regole con le norme e le leggi nazionali, che debba essere allontanato dal nostro territorio.
Se le competenze sono dello Stato, la Regione lasci, come dice il testo, allo Stato tali compiti, si occupi di altre competenze, che sono quelle dell'inserire, in modo positivo, nel tessuto sociale, con le regole del nostro Paese, nella nostra regione gli immigrati, in modo che rappresentino un valore aggiunto, per lavorare e per inserirsi in modo non invasivo.
Quindi ben venga un occhio di riguardo alla loro cultura, ma bene venga anche un occhio di riguardo a far sì che loro comprendano la nostra cultura, che i loro ragazzi, nelle scuole, imparino la nostra lingua perché è quella che gli permette di non essere ghettizzati. Conoscere solo la loro lingua o l'inglese non gli può servire per essere veramente inseriti nel tessuto sociale regionale piemontese, serve sapere, in primis l'italiano per potersi integrare.
Ben venga seguire questi ragazzi a scuola. Noi parlavamo di un interprete, ma va benissimo anche un mediatore culturale, una persona che media con la loro cultura e la nostra per fargli capire quali sono i nostri valori. Loro hanno certamente i loro, nessuno li mette in discussione, ma sono loro che vengono nel nostro Paese, per cui devono capire quali sono i valori cui attenersi o, in parte, magari, riconoscersi nel rispetto della loro cultura.
Vi sono anche una serie di interventi a favore delle donne. Giustamente le donne, specie di alcune realtà, devono essere informate sui diritti che hanno nel nostro Paese. Diritti che magari nel loro Paese vengono negati.
Penso a pratiche particolari ancora oggi in vigore in alcuni Paesi, ma anche alla donna succube del marito padrone: nel nostro Paese non è accettabile questo. La donna deve sapere che ha diritto ad essere tutelata a far valere le proprie ragioni, a difendersi e può tranquillamente farlo anche grazie all'intervento dell'organo che le è più vicino con poteri legislativi, cioè la Regione.
Bene venga questo tipo di intervento sui minori, sui ragazzi che vanno a scuola, ma anche dei malati, sempre parlando di stranieri regolarmente presenti sul nostro territorio. Noi rimaniamo dell'idea che chi si trova sul nostro territorio non in regola, una volta individuato, debba essere eventualmente aiutato, dopodiché inviato al Paese di origine.
Per tutti gli altri, giustamente, devono valere le leggi che valgono per i cittadini italiani, quindi pari diritti, pari doveri, come l'inserimento abitativo. Noi riteniamo che non sia possibile favorire l'inserimento abitativo di chi è nel nostro Paese come cittadino straniero anche se è giusto che questi abbia diritto, come i nostri cittadini, ad una casa, ma non entrando in graduatorie con vie preferenziali, così come per tutto il settore sanitario.
Non ci devono essere vie preferenziali, sono persone che vengono nel nostro Paese, lavorano, pagano le tasse, si integrano e a quel punto allora, hanno giustamente gli stessi diritti, come quelli dei cittadini residenti in Piemonte e domiciliati in Piemonte. Non deve esserci nessuna differenza. Quando poi è trascorso il periodo di tempo previsto dalla Costituzione, oggi di dieci anni, nulla vieta a queste persone di chiedere cittadinanza italiana; a quel punto saranno - se riconosciuti - cittadini italiani a tutti gli effetti, e questo varrà, ovviamente, anche per i loro figli.
proprio di questi giorni la proposta del Ministro Maroni (che noi riteniamo positiva) - si è parlato di un'etnia, quella dei Rom, ma sinceramente riteniamo che vada estesa alle categorie similari - di prevedere una collocazione per i minori che non abbiano genitori che esercitano la patria potestà. Alcune scelte, infatti, non possono essere applicate, per così dire, perché non possiamo prendere questi minori ed eliminarli, né rispedirli non sappiamo dove. È ovvio che se non hanno dei genitori che esercitano la patria potestà, questi minori devono essere riconosciuti come appartenenti al Paese in cui risiedono: in questo caso se sono in Italia, devono essere riconosciuti come italiani, per cui andrà garantita loro dignità di esistenza, di vita, di istruzione e tutte le altre condizioni normali per poter vivere in modo adeguato nel nostro territorio.
Anche il Ministro Maroni, dunque, conferma questa scelta e noi siamo assolutamente d'accordo che, nel rispetto pieno e preciso delle regole e delle leggi che vigono nel nostro Paese, ci sia spazio per intervenire nei confronti di chi nel nostro Paese lavora e ha intenzione di vivere per un periodo più o meno lungo, offrendogli l'opportunità di poterci vivere (lavorando e così via) a pari condizioni e a pari dignità degli altri cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Brevemente, vorrei testimoniare all'Assessore la condivisione per il lavoro che è stato svolto e sottolineare l'importanza che questo Piano venga approvato in una Regione come la nostra, dove la presenza di cittadini immigrati è piuttosto consistente e molto varia quanto a origine.
Da qui la necessità che gli interventi siano compositi, abbiano un'impostazione di sistema e tendano, come del resto nel Piano si pu leggere agevolmente, a sviluppare la conoscenza e la sensibilizzazione del fenomeno migratorio, in un momento in cui questa conoscenza è particolarmente importante, per evitare che vi siano delle sovrapposizioni e delle errate interpretazioni di questo fenomeno, facendolo rientrare in politiche per la sicurezza anziché in politiche che favoriscano l'immigrazione regolare, l'inserimento lavorativo e l'integrazione, sapendo che le politiche per l'immigrazione sempre più dovranno uscire dalla logica emergenziale, per entrare in quella stabile e strutturale, essendo nel nostro Paese (come in tutti i Paesi europei) quella dell'immigrazione ormai una condizione stabile e strutturale della nostra società, e non più un'emergenza.
Non mi dilungherò sui dati relativi alla demografia della nostra Regione e alle previsioni piuttosto preoccupanti che vengono fatte sull'andamento demografico della popolazione piemontese di qui ai prossimi venti o trenta anni. Ma se leggiamo quei dati, comprendiamo quanto sia importante questo Piano e le politiche in esso contenute.
L'ultima parola vuole essere di ringraziamento all'Assessore per l'attenzione che ha dimostrato nei confronti delle donne e della salute delle stesse, in particolare per quanto riguarda la collaborazione con i consultori per le politiche di prevenzione e di cura per le donne immigranti, specialmente in riferimento alla fase di gravidanza e neonatale, che risultano particolarmente delicate, e per cercare di contrastare il fenomeno dell'interruzione di gravidanza che sappiamo essere, per le donne straniere, molto più significativo che non per le donne italiane. Noi speriamo che il fenomeno dell'aborto possa ridursi sempre di più, e che sia soltanto una scelta quella di abortire, e, in particolare, che le donne straniere che oggi vi ricorrono forse per disinformazione o per solitudine, possano essere aiutate in futuro a non dovervi ricorrere.
Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Sulla proposta di deliberazione è stato presentato un emendamento.
Emendamento rubricato n. 74 presentato dalla Giunta regionale che sostituisce l'Allegato A) della deliberazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ROSSI Oreste (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma poi votiamo comunque la delibera?



PRESIDENTE

Sì, poi votiamo la delibera.



PRESIDENTE

ROSSI Oreste (fuori microfono)



PRESIDENTE

Quindi si procede articolo per articolo?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Vorrei solo capire come si articola la votazione, se è su più punti, e quindi su più emendamenti, oppure se è una delibera unica.



PRESIDENTE

Puntualizzo ulteriormente: abbiamo appena votato l'unico emendamento presentato dalla Giunta regionale che sostituisce integralmente l'Allegato A, facendo decadere, quindi, gli altri emendamenti presentati sullo stesso.
Avendolo approvato, siamo chiamati ora a votare la delibera come modificata.



PRESIDENTE

ROSSI Oreste (fuori microfono)



PRESIDENTE

Con dichiarazioni di voto?



PRESIDENTE

Certo, con la possibilità di intervenire per dichiarazione di voto. Vi sono richieste di intervento per dichiarazione di voto sulla deliberazione? La parola al Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, non si era capito bene come si proseguiva col voto.
Il voto è favorevole alla sostituzione del testo.
Ora, di fatto, siamo sul testo generale. Pertanto, nell'intervento di dichiarazione di voto, come Gruppo della Lega ci dichiariamo astenuti.
Pur apprezzando il lavoro svolto di coordinamento del testo, pur essendo convinti che questo sia un testo nettamente migliore rispetto a quello originario, riteniamo di astenerci perché, comunque sia, specie sul punto relativo alla sanità e ai servizi sanitari concessi, riteniamo ci siano ancora delle frizioni.
Nonostante l'accoglimento da parte della Giunta di quasi tutti gli emendamenti proposti dal Gruppo della Lega Nord - sono stati accettati 34 emendamenti e 32 emendamenti con modifica, mentre non sono stati accettati quattro emendamenti, tra cui quello relativo al settore sanità - riteniamo che questo testo sia parzialmente condivisibile.
Per quanto riguarda la modifica del pacchetto testo completo, il nostro sarà un voto favorevole. Sul testo complessivo, così come verrà applicato il nostro sarà un voto di astensione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Pace; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Credo che per il nostro Gruppo l'approvazione di questa deliberazione abbia un importantissimo significato, soprattutto quello di passare dalle grandi discussioni generiche e dalle grandi riflessioni - più o meno ideologiche - ai fatti, rendendo operativo un percorso unitario che porta alla reale integrazione delle persone che vengono a vivere nel nostro Piemonte.
Dopo tanto tempo e attraverso le varie discussioni in Commissione siamo arrivati a compiere un atto che permetterà all'Assessorato e alla Giunta di dare operatività e concretezza alle azioni d'integrazione.
Mi unisco ai ringraziamenti che prima la Consigliera Barassi rivolgeva all'Assessore e a tutta la Giunta.
Credo che questa deliberazione si inserisca nel solco dell'esperienza dei piemontesi, che sono abituati a rispondere concretamente, con i fatti ai problemi.
Pertanto, il nostro voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto per dichiarazione di voto.



BOSSUTO Iuri

Naturalmente, anche il nostro Gruppo esprime un voto decisamente favorevole per quanto riguarda la presente deliberazione, la cui discussione in Commissione è stata piuttosto ricca e variegata. L'esame da parte del Consiglio avviene in un momento e in un quadro nazionale molto complicato e difficile, perché parlando di immigrazione si rischia sempre di cadere nel qualunquismo, nel nulla o in azioni che spesso vanno contro la politica dell'accoglienza per dirigersi verso politiche retrograde e di ritorno a quel passato che abbiamo lasciato alle nostre spalle.
In questi ultimi tempi, su quest'argomento, l'opinione pubblica è attenta, per le notizie che i giornali possono riportare non sempre in modo corretto, ma anche un po' distratta per quanto riguarda le radici di un fenomeno molto importante, quello dell'immigrazione in Piemonte. Tale fenomeno, tra l'altro, si inserisce nel mondo del lavoro, che è complesso della scuola e dell'assistenza, dove ogni giorno si fanno i conti con il sistema dell'integrazione, che è fondamentale e importante, per non cadere nell'isolamento e altri problemi sociali che possono moltiplicarsi in maniera non indifferente.
Sul fenomeno dell'immigrazione si può lavorare in due modi: prendendo atto che esiste la politica dell'accoglienza, nel buon nome della tradizione piemontese, come già detto dal collega Pace, oppure realizzando politiche di contrapposizione, chiusura, isolamento sociale e conseguente caos sociale.
Riteniamo positivo il lavoro dell'Assessore, anche quello fatto dallo stesso Assessore con la minoranza in questo Consiglio. Si tratta di un lavoro importante di sintesi e di passi in avanti verso la politica di inclusione, che riteniamo fondamentale per il futuro della nostra Regione.
Ribadisco che il voto non può che essere favorevole.
Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 294, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Concludiamo infine l'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Proposta di deliberazione n. 383 "Compagnia di San Paolo" - Consiglio Generale (art. 8, comma 1, lettera b dello Statuto della Compagnia) Designazione di 1 componente. (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 206-33448 del 20 novembre 2007).
stato svolto lo scrutinio delle schede.
Possiamo procedere alla proclamazione degli eletti.
Proclamo designato, quale componente del Consiglio Generale della "Compagnia di San Paolo", il signor Ambrosini Stefano.
Ricordo che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari è convocata per domani, alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.35)



< torna indietro