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Dettaglio seduta n.347 del 22/07/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


BOTTA MARCO



(Alle ore 10.03 il Consigliere Segretario Botta comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.38)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri, Chieppa, Deambrogio, Pizzale Robotti e Rutallo.


Argomento:

b) Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti i processi verbali delle sedute consiliari del 27/06/2008, del 1, 8 e 15/07/2008.
Verranno messi in approvazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Approvazione verbali precedenti sedute", ricordo che il giorno 8 luglio 2008 sono stati distribuiti ai colleghi i processi verbali delle sedute consiliari del 10/6/2008 e il giorno 15 luglio sono stati distribuiti i processi verbali delle sedute del 17 e 26/06/2008.
Se non ci sono osservazioni, s'intendono approvati.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle richieste dei Consiglieri Monteggia e Caramella di una comunicazione della Giunta regionale sui concorsi relativi alle nomine delle professionalità presso l'Ospedale "Maggiore della Carità" di Novara


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Monteggia, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

La ringrazio, Presidente. Essendo presente l'Assessore Artesio, vorrei parlare di una situazione che si è creata a Novara, dove il Direttore dell'ASL ha nominato un nuovo medico, come Primario della neurochirurgia.
Si sta verificando una situazione piuttosto importante, perché 361 medici hanno firmato una petizione in favore di chi poteva essere deputato ad occupare quel posto, cioè il dottor Panzarasa.
La situazione è importante, Assessore, perché, come lei sa, quel reparto di neurochirurgia è funzionante ed è molto stimato; era il reparto del professor Geuna, che proveniva da Torino e aveva "formato" molto medici e istituito quel reparto, dove si recavano molte persone a farsi curare.
Oggi, poi, con il nuovo ospedale, questo reparto potrebbe diventare ancora più importante. È un po' come se in una squadra di calcio arrivasse un calciatore che rovina lo spogliatoio. Lì c'erano le possibilità di avere un reparto di neurochirurgia funzionante e non vorrei che, a causa di questi problemi, quel reparto diventasse meno importante.
Le chiedo, dunque, di attivarsi per cercare di risolvere questa situazione importante, riguardante l'ospedale di Novara. Le sarei grato se ci potesse dire qualcosa in merito, perché la situazione sta diventando pesante.
Non vorrei riportare delle cifre sbagliate, ma penso che nella Provincia di Novara ci siano 1.000 medici ospedalieri; pensi che 360 di questi hanno firmato una petizione nei confronti di un medico ospedaliero quindi è un fatto abbastanza importante, perché se il 30% dei medici ritiene che bisogna difendere la professionalità di un collega e cercare di portare avanti quel reparto, la situazione è seria e potrebbe essere risolta.
Non metto in dubbio le professionalità del professor Scamone, che viene da Varese, però lei deve capire che la situazione sta diventando preoccupante, perché un reparto che funzionava benissimo si trova in difficoltà per questioni, non vorrei dire politiche, ma quasi.
La ringrazio se può dirci qualcosa in merito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caramella.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente. In linea con quanto ha detto il collega Monteggia abbiamo ricevuto una petizione firmata dai medici. Io non credo - anzi, lo spero - che il Direttore Generale dell'ospedale Maggiore non abbia nominato persona con caratteristiche e capacità all'altezza della gestione di un reparto di questa delicatezza e importanza. Però, è altrettanto vero che la situazione è delicata. Nel suo percorso di crescita, questo reparto è diventato un punto di riferimento regionale. Il professor Geuna lo creò con una squadra di medici scelti che, con lui, ebbero l'opportunità di crescere dal punto di vista professionale e scientifico, cedendo poi la mano al professor Belotti; il professor Belotti, a sua volta, cercò di creare una squadra con altri medici di grandi capacità, come il più volte citato dottor Panzarasa.
Se tutto questo lavoro viene smontato, non per incapacità di gestione o mancanza di professionalità da parte delle figure presenti nel reparto, ma solo e semplicemente perché si è fatta una scelta, assolutamente legittima come quella che è stata fatta, dal Direttore generale, evidentemente avallata anche dagli uffici regionali, di fatto si vanificano le aspettative di crescita professionale che avrebbero potuto portare alcuni individui, quali appunto il dottor Panzarasa, che è cresciuto - se vogliamo dire così - in questo reparto, di poter un giorno assurgere alla direzione del reparto.
Se tutto ciò viene smontato per una scelta che non voglio definire politica, ma che è sicuramente poco condivisibile, questo crea allarme anche in tutti gli altri reparti, laddove le professionalità che lavorano in una struttura importante come l'Ospedale Maggiore hanno l'aspirazione di sperare di arrivare, nel tempo, ad avere un ruolo dirigenziale come quello di direttore o di primario nella struttura in cui magari sono entrati molti anni fa.
Se tutto ciò viene smontato dalla scelta di un Direttore generale che oggi c'è, ma domani non ci sarà più, è chiaro che le aspettative muoiono e molte grandi professionalità potrebbero decidere di lasciare...
Mi scusi, Presidente, credo probabilmente di disturbare, con il mio intervento; semmai lo faccio più tardi o, se mi dà una mano, lo concludo...



PRESIDENTE

Collega Caramella, ha ragione: mi spiace che tocchi a lei. Non la prenda come tendenza contraria al suo intervento: purtroppo è un malcostume che dura, a prescindere dall'interlocutore.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Concludo il mio intervento, Presidente, e la ringrazio.
Dicevo che se queste professionalità non vedono tutelata la propria crescita, costruita in tanti anni di sacrifici, è chiaro che un giorno potrebbero scegliere di cambiare istituto, ospedale, Provincia e magari anche Regione. Quindi, non possiamo poi lamentarci della fuga di cervelli anche solo verso altre regioni, impoverendo così la gran qualità della sanità della nostra regione, ribadisco, cresciuta con anni di sacrifici e grande impegno.
Credo che un suo intervento sarebbe importante; non le sto chiedendo di sapere se il professore che ha sostituito il precedente Direttore nella neurochirurgia sia all'altezza: lo sarà di certo, non si vuole dire questo.
Dico semplicemente che altre figure di grandissimo rilievo, sostenute da così tanti medici e da così tanti colleghi, avrebbero dovuto avere (e dovrebbero averlo nel futuro) il giusto riconoscimento e la giusta crescita professionale - ripeto - costruita con anni di sacrificio all'interno della nostra regione, fedeli alla nostra Regione, fedeli alla nostra sanità e fedeli alle nostre strutture.
La ringrazio.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Comunicazioni della Giunta regionale sui concorsi relativi alle nomine delle professionalità presso l'Ospedale "Maggiore della Carità" di Novara


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio, che interviene sulle questioni sollevate dai Consiglieri Monteggia e Caramella.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Sottolineo soltanto che stiamo parlando dell'Azienda ospedaliera di Novara, non dell'ASL di Novara.
In particolare, desidererei sapere dai Consiglieri che sottolineano una questione che, a loro vedere, è un problema, quali aspettative ripongano sulla soluzione del problema stesso, perché continuo a manifestare il mio imbarazzo - che ho anche richiamato recentemente in un'intervista - a sentirmi interpellare in un'Assemblea elettiva su provvedimenti che appartengono alla responsabilità gestionale e all'indipendenza di scelta dei comportamenti dei Direttori generali, questione ribadita dalle legislazioni vigenti; francamente, non so come l'Assessore potrebbe - non lo vuole, ma anche se volesse - aggirare un'indicazione di tipo giuridico e formale.
Una breve ricostruzione. Il reparto di neurochirurgia prevede, nei tempi più recenti dell'inizio dell'anno, la messa in concorso, attraverso i meccanismi previsti dai regolamenti concorsuali, del posto di Responsabile di struttura complessa. Come in tutti i concorsi, regolarmente vengono depositate le candidature; le candidature vengono esaminate dalla Commissione; la Commissione restituisce al Direttore generale un elenco di idonei e di non idonei. Il Direttore generale ha la facoltà che gli discende dalla legge del sistema sanitario nazionale (decreto legislativo 502, poi 229) di individuare nell'elenco degli idonei la persona ritenuta a suo giudizio, più congrua. A suo giudizio.
Mi dispiace, Consigliere Monteggia, il decreto legislativo 502 non l'ha fatta lei, non l'ho fatta io. Tutti i ricorsi al Consiglio di Stato contro le decisioni dei Direttori generali sono stati respinti. Se riteniamo - e quest'Amministrazione l'ha messo sul piatto, ne abbiamo discusso per mesi in Commissione consiliare - di dover modificare una potestà consentita dalle leggi nazionali, cambiamo le leggi nazionali: oggi ne avrete più facoltà di quanta non ne abbia io.
Per quello che mi riguarda, ho cercato di produrre cambiamenti nei procedimenti concorsuali - e li abbiamo recentemente approvati - volti a restringere la discrezionalità del Direttore generale.
Di fronte al problema che qui è stato segnalato, se nell'équipe della neurochirurgia esisteva un successore o un candidato naturale, chi fa questa affermazione implicitamente ne fa un'altra, cioè il concorso non si è fatto per valutare le possibili candidature, il concorso si doveva fare per incoronare una candidatura naturale.
Allora, il caso americano tanto richiamato prevede esattamente una distinzione tra chi ha un compito d'eccellenza professionale disciplinare e chi ha un compito di capacità organizzative. Negli Stati Uniti il chirurgo di chiara fama e di brillante risultato assurge a funzioni anche economicamente riconosciute equivalenti a quelle di Responsabile di struttura complessa per la sua singola attività d'intervento. Al suo fianco, equiparato per salario e inquadramento, esiste il manager della divisione o del reparto, al quale si attribuisce la funzione d'organizzazione.
Nel sistema italiano, sempre non per colpa del Consiglio regionale e sempre non per colpa di questa Giunta e sempre non per colpa di questo Assessore, questa distinzione non c'è e quindi, quando si svolgono i concorsi, si cercano figure di competenza disciplinare e contestualmente di capacità organizzativa.
La valutazione del Direttore generale - che non nomino, perché continuo ad essere imbarazzata dal fatto di discutere questioni personali in un'Assemblea elettiva - sul caso specifico è stata che, ad eccellente competenza interventistica, non corrispondeva equivalente aspettativa dal punto di vista dell'organizzazione e, quindi, si è andati su un'altra opzione. Questo è il primo capitolo di quest'odissea.
Secondo capitolo. Il concorso si è svolto regolarmente, anche se abbiamo assistito a quel che abbiamo assistito, comprese le fiaccolate in difesa della "novaresità" dei medici che devono operare all'interno dell'ospedale di Novara; poi siamo qui a raccontarci che dobbiamo importare i controlli di gestione dal resto del mondo, ma per selezionare i primari dobbiamo fare riferimento alla "novaresità", a Novara.
A parte questo aspetto, assistiamo alle fiaccolate in televisione, al richiamo "fedeli al nostro Comune, al nostro ospedale, alla nostra Regione alla nostra sanità" (e forse anche alla bandiera!), ma il passaggio successivo riguarda il fatto che abbiamo l'insurrezione, o presunta tale almeno così rappresentata, del resto dell'équipe, che inizia ad annunciare vagabondaggi, rispetto all'esercizio della propria attività, in altri siti compresa l'eventuale sanità privata. Ed è su questa preoccupazione che si sono raccolte le firme.
Io non mi sono sottratta né ad incontrare l'équipe prima, ad esito del concorso, né ad incontrare chi mi produceva le firme ora, ma vorrei fare una sottolineatura. Intanto un'équipe di così chiara fama che lasci intendere di impoverire la propria città del proprio intervento specialistico optando per la sanità privata, in cui - sia chiaro interventi di neurochirurgia di quella complessità non se ne fanno, e quindi probabilmente sono intenzionati a dedicare le loro competenze a qualche protesi d'anca o a qualche altro tipo d'intervento, mi fa un po' dubitare della bontà e della fondatezza di dichiarazioni che ragionano sulla necessità di qualificare l'ospedale e di mantenere queste competenze professionali in quell'ospedale.
Soluzione altra potrebbe essere laddove si doppiassero le competenze apicali e quindi si desse soddisfazione a queste aspettative. Mi domando e domando al Consiglio che pone tale questione - se sia ragionevole che nell'organizzazione delle funzioni sanitarie si debba fare riferimento alla presunta offesa per competenze non riconosciute o si debba fare riferimento ai modelli organizzativi che sono previsti in base alla funzionalità, al numero d'interventi, alla necessità o meno di una o più strutture complesse.
Credo che si stia un po' esagerando nel rendere così radicale lo scontro e anche così esplicito questo tipo di discussione, perché non si rende onore a quei medici, che credo continuino a praticare il loro mestiere seriamente, se li si rappresenta con un'équipe disposta ad un vagabondaggio clinico, perché quello che loro ritenevano essere il loro primario in pectore non è stato selezionato da un regolare concorso.
Sono disponibile a trovare tutte le mediazioni giuridicamente compatibili dal punto di vista dei risultati organizzativi sostenibili però credo non si possa chiedere all'Amministratore di introdurre meccanismi di selezione concorsuale diversi da quelli previsti dalla legge perché in qualche luogo c'è già un candidato naturale. Allora non si facciano concorsi; nei luoghi in cui si immagina di avere già il candidato naturale, si attribuisce la funzione, inventandosi una legge che lo consenta, per successione naturale. Ma finché esiste un sistema in cui la legge prevede la procedura concorsuale, a volte accadono queste situazioni.
Mi sentirei più preoccupata se mi si venisse a dire che il nuovo coordinatore di struttura complessa sta dando segni di qualità inadeguata rispetto alla funzione, perché questo è un problema di salute pubblica. Ma allora questo lo si dice.
Diversamente, qui io posso soltanto dichiarare la mia disponibilità all'ascolto, alla ricerca di soluzioni che lavorino nella direzione del buon clima, ma prego tutti di condividere una responsabilità a rasserenare la situazione, e non a radicalizzarla in questo scontro.



PRESIDENTE

Colleghi, avete posto una questione. Il chiarimento è avvenuto. Se ci sono richieste di brevi precisazioni rispetto all'osservazione, vi prego di ricordare che le questioni riguardanti fatti personali vanno trattati in seduta segreta. Quindi, vi prego di astenervi, nelle vostre dichiarazioni (cosa che non è avvenuta, per la verità, nei primi interventi), dal citare casi personali, perché i casi personali obbligherebbero la Presidenza a sospendere la seduta e ad organizzare una seduta in sede segreta, per trattare di operati di singole persone o comunque notizie di quelle singole persone.
La parola al Consigliere Monteggia.



MONTEGGIA Stefano

Assessore, innanzitutto noi non abbiamo chiesto di nominare qualcuno o che non sia fatto attraverso concorsi o altro. Le abbiamo chiesto di risolvere una situazione o meglio di cercare di risolvere una situazione.
Quindi, tutto quello che ci ha detto, lo possiamo prendere sicuramente come consiglio personale, ma conoscendo bene quali sono i meccanismi, non le abbiamo imputato alcunché: le abbiamo solamente chiesto di andare a risolvere una situazione o cercare di risolvere una situazione, visto che bene o male, il Direttore dell'ASL lo nomina la Giunta, il Presidente. Non lo abbiamo nominato noi, lo avete nominato voi. Giusto? Pertanto, siete voi ad avere un colloquio diretto. Poiché c'è una situazione piuttosto importante, le abbiamo chiesto di interessarsi e di cercare di risolverla.
Io non voglio entrare nelle questioni di concorsi o meno, anche perch non ci posso entrare: ci mancherebbe altro! Però, le chiediamo questo. Non le chiediamo di farsi parte importante o attiva personalmente sui concorsi o su altro: ci mancherebbe altro. Le chiediamo solamente di cercare un livello di mediazione per risolvere questa situazione in una struttura ospedaliera e, soprattutto, in una divisione che è sempre stata importante per l'Ospedale di Novara. Magari lei ne ha già parlato e ha già cercato di risolvere la situazione. Forse questa situazione si è incancrenita troppo e in questo momento avrebbe bisogno di una risoluzione maggiore, di maggior vigore. Lei è la nostra deputata, da questo Consiglio, a poterlo fare.
Sicuramente non posso andare io a parlare con il Direttore. Lo posso anche fare, ma l'attore principale è lei. Noi le chiediamo solo di cercare di risolvere questa situazione, magari con una mediazione. È lei che pu risolverla. Io posso darle un consiglio, ma è sempre lei che decide essendo l'Assessore deputato alla sanità. La ringrazio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caramella.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Assessore, la ringrazio per la spiegazione. È la prima volta che intervengo su questo fatto. L'ho vista particolarmente accesa, ma non volevo scaldarla in nessun modo. Se lei riascolta l'intervento che ho fatto precedentemente, capirà che, sebbene io abbia riportato in quest'Aula dei nomi, facevo un discorso generale. Sono assolutamente d'accordo: è la legge che parla e i concorsi vanno fatti per scegliere le personalità e le figure professionali migliori esistenti su tutto il territorio.
La richiesta era di cercare, attraverso gli strumenti che la politica mette a disposizione (in primis, il dialogo tra la parte politica e la parte dirigenziale da voi scelta, ovvero, il direttore generale dell'ASO dell'Ospedale Maggiore), di trovare quella strada che con assoluta trasparenza e con assoluta chiarezza possa valorizzare le figure professionali esistenti.
Non è una difesa ad oltranza di una figura nello specifico: è solo la richiesta di cercare di far sì che quelle figure, che nella sanità regionale sono cresciute, hanno potuto operare e dimostrare le proprie competenze, abbiano, non una tutela di bandiera, di campanile di città, di "novaresità", di piemontesità, ma solo ed esclusivamente la possibilità di essere effettivamente tenute in considerazione per tutto il lavoro che nella loro lunga carriera hanno svolto.
Concludo dicendo che non ho assolutamente - e lo ribadisco - messo nessun dubbio sulla figura scelta dal Direttore generale per la direzione del dipartimento di neochirurgia. Assolutamente nessun dubbio. Certo è che lei mi permetterà di dire che noi chiediamo di salvaguardare le nostre figure, a prescindere dall'origine (novaresità o piemontesità), ma - guarda caso! - il nuovo Direttore generale, che proviene da Varese, ha portato un neochirurgo che forse proviene dallo stesso ospedale nel quale lui ha avuto esperienza.
Chiudo dicendo che è legittimo. Chiedo però di valorizzare le nostre figure professionali di qualità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Sono entrato in Aula e ho sentito la relazione dell'Assessore, che parla di radicalizzazione. Non si tratta di radicalizzazione, Assessore.
Non voglio discutere le scelte del Direttore generale; capisca, però, che a Novara c'è una neochirurgia che da trent'anni è all'avanguardia.
Sicuramente, per un'èquipe che ha fatto tanti sacrifici, che ha dato tanti onori all'ASO di Novara, trovarsi di colpo in queste condizioni ha creato un'amarezza; un'amarezza che è comprensibile da parte di tutti. Penso che con il buon senso, con una mediazione e seguendo un minimo la vicenda, tali questioni si possano risolvere Mi piacerebbe, Assessore, che lei ascoltasse, ma vedo che invece è impegnata al telefono. La ringrazio comunque.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà



CATTANEO Paolo

Non posso, anche se brevemente, non intervenire su un tema così delicato.
Innanzitutto, intervengo per ringraziare veramente l'Assessore per quello che ha detto, con una chiarezza e lucidità che non lascia spazi. Su questo tema, anche come Consigliere novarese, non sono mai - volutamente intervenuto pubblicamente. Nei momenti di difficoltà, è inutile aizzare situazioni difficili e soffiare sul fuoco. Compito di noi politici, di noi amministratori dovrebbe essere quello di aiutare nei momenti difficoltà, e non quello di fare le fiaccolate. Fiaccolate che forse sarebbero servite prima, qualche anno fa, quando, di fronte a certe nomine, qualche serio dubbio poteva venire da più parti; ma non sono state fatte.
Non entro nel merito delle professionalità. Conosco chi ha retto questo reparto; ha la mia stima e la stima di molti. Ma non possiamo volere tutto e il contrario di tutto: volere che i politici si facciano da parte nella scelta di queste nomine e poi contestare i tecnici quando fanno queste nomine.
Se ci sono delle irregolarità, si può procedere, ma come è già stato detto, questo reparto è un fiore all'occhiello. Stiamo attenti a non distruggerlo, perché potremmo avere una responsabilità enorme. Il nostro compito è di ricucire, di collaborare, di trovare degli spazi, in modo che nonostante tutte le amarezze - comprensibili, dal punto di vista umano - si possa continuare e, in vista anche della nuova "Città della Salute" di Novara, questo reparto possa essere sempre all'avanguardia.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 2229 della Consigliera Ferrero, inerente a "Ospedali come set cinematografici" (risposta scritta)

Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interpellanza n. 2238 del Consigliere Leardi, inerente a "Attuazione del programma di prevenzione contro il papilloma virus" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", si comunica che verrà data risposta scritta dagli Assessori competenti alle seguenti interpellanze: interpellanza n. 2229 della Consigliera Ferrero, inerente a "Ospedali come set cinematografici" interpellanza n. 2238 de Consigliere Leardi, inerente a "Attuazione programmazione e prevenzione contro il papilloma virus".


Argomento: Presidi privati di diagnosi e cura

Interrogazione n. 2007 dei Consiglieri Ferrero e Leo, inerente a "Realizzazione di hospice di Caselle"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 2007.
Risponde l'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

L'interrogazione ha come oggetto la realizzazione di un hospice a Caselle e, in modo particolare, la necessità che la Regione proceda celermente nel valutare la disponibilità di carattere privato e la disponibilità del Comune di Caselle ad attivare questo tipo di servizio in quel territorio.
L'Assessorato ha valutato la richiesta di apertura di un hospice con le seguenti osservazioni.
Il 6 maggio 1998 la Giunta regionale assumeva un atto deliberativo per approvare le linee guida sui requisiti tecnici e strutturali del sistema delle cure palliative e domiciliari. Laddove nell'Allegato B si faceva riferimento, in presenza di una buona organizzazione del servizio di cure palliative domiciliari, alla stima di posti letto in hospice dello 0,05 ogni mille abitanti, o se si preferisce di 5 posti letto ogni 100 mila abitanti.
La stessa DGR prevedeva inoltre i requisiti strutturali degli hospice in attuazione di quanto disciplinato dalla normativa nazionale, in modo particolare il decreto legge del 1999 e i requisiti gestionali per i quali trattandosi, come i Consiglieri sanno, di attività sanitarie rivolte a pazienti in condizione terminale, deve essere previsto in questi servizi l'assistenza infermieristica e tutelare 24 ore su 24.
Nello stesso allegato della delibera si precisa che gli hospice possono essere gestiti dal SSN, da soggetti pubblici e privati profit o no-profit e sono autorizzati con la stessa procedura amministrativa prevista per le RSA La DGR successiva del 10 marzo 2000 inerente all'articolo 8 ter), cioè l'autorizzazione per la realizzazione di strutture di esercizio di attività sanitarie e socio-sanitarie stabilisce per la Regione Piemonte in 214 il numero di posti letto in hospice necessari alla copertura del fabbisogno in Regione, ovviamente suddivisi dell'ambito dei poli della rete oncologica.
Una DGR successiva del 2002 puntualizza le nuove linee guida regionali per l'applicazione delle cure palliative e aumenta il fabbisogno stimandolo in 230 posti letto sul territorio regionale.
Questa premessa è affinché i Consiglieri possano valutare la richiesta di nuova apertura nel quadro di valutazione fabbisogno e procedimenti autorizzativi di cui la Regione si è dotata.
La Città di Caselle, in cui dovrebbe insistere il nuovo hospice rientra nel territorio di competenza della ex ASL 6, oggi Torino 4, che fa parte del polo oncologico di Ivrea-Aosta.
Secondo la DGR, in questa particolare situazione, il fabbisogno di posti letto è di 28 posti. Ad oggi in quel contesto abbiamo l'hospice di Salerano per otto posti letto, l'hospice di Lanzo per otto posti letto e in prossima apertura a cura della ASL 7 di Chivasso, l'hospice di Foglizzo di dieci posti letto.
Quindi, il numero che deriva dalla somma risulta a copertura del fabbisogno del polo oncologico individuato.
Ecco perché la prima valutazione sulla candidatura di questo nuovo servizio è stata negativa.
La Consigliera, nell'interrogazione, chiede ancora quali iniziative per la realizzazione di hospice per malati terminali abbia eventualmente in corso la Regione, vista la sempre maggiore necessità di disporre di tali strutture per la cura delle persone colpite da malattia oncologica.
La Commissione regionale per cure palliative che è stata istituita con la DGR già richiamata del 97, rinnovata una prima volta con una DGR del 2001 e di recente insediata proprio un mese fa con la DGR del 21/12/2007 ha il compito di fornire il supporto alla Direzione regionale per la predisposizione e l'aggiornamento delle linee guida sulle cure palliative per la formazione degli operatori e per l'attuazione del programma regionale.
Le suddette linee guida rappresentano una serie di interventi terapeutici ed assistenziali finalizzati alla cura dei malati, la cui malattia di base non risponde più a trattamenti specifici.
Fondamentale quindi nelle cure palliative è il controllo del dolore e in generale, dei problemi psicologici, sociali e spirituali dei malati e delle loro famiglie.
Nelle linee guida citate si fa riferimento ad un bisogno stimato di cure palliative che varia tra il 70% e il 90% dei malati di tumore per una durata della fase terminale compresa tra 60 e 90 giorni, mentre per il 15 20% di questi malati è necessario prevedere il ricovero in strutture stile hospice.
La durata media dell'assistenza in cura palliativa nelle esperienze italiane è di circa 45 giorni per le cure palliative domiciliari e di 17-20 giorni per il ricovero in hospice. Questo dato equivale anche nella Regione Piemonte.
Per quanto riguarda la Regione Piemonte quindi, il fabbisogno di cure palliative è stato quantificato in questo modo: 215-280 deceduti per cancro ogni 100 mila abitanti che ogni anno necessitano di cure palliative sia domiciliari che residenziali calcolato su un range tra 93 mila e 120 mila pazienti; tra i 45 e gli 80 deceduti per cancro ogni 100 mila abitanti che ogni anno necessitano di cure residenziali; tra i 170 e i 200 deceduti per cancro ogni 100 mila abitanti che ogni anno necessitano di cure domiciliari; una prevalenza di pazienti in fase terminale in carico alla rete delle cure palliative pari a 40/60 pazienti il giorno ogni 100 mila abitanti.
In Regione si è perseguito l'obiettivo della realizzazione delle reti locali di cure palliative presso ogni Azienda Sanitaria.
Queste reti sono rivolte a malati affetti da malattie progressive e in fase avanzata, in particolare cancro, a rapida evoluzione e a prognosi infausta per i quali ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla stabilizzazione non è possibile né appropriata. La rete è operativa in tutte le sue articolazioni per cercare di garantire un'elevata qualità d'assistenza alle persone alla fine della vita ovunque si trovino. Nella rete si coordinano e si sviluppano i servizi ospedalieri e territoriali sanitari e sociali, pubblici e privati dedicati alla cura dei malati alla fine della vita.
Nel modello piemontese l'Unità Organizzativa di Cure Palliative è una struttura specialistica coordinatrice delle reti di cure palliative e ha l'obiettivo di mantenere una gestione unitaria della rete e di un continuum assistenziale per i malati.
Le funzioni specifiche che la rete di cura palliativa e l'UOCP garantiscono sono: le attività ambulatoriali laddove si mantiene un sufficiente grado d'autonomia; il ricovero ordinario o di day hospital; la consulenza di medicina palliativa per fine vita presso il ricovero in ospedale o presso le strutture residenziali; le cure palliative domiciliari d'alta ed altissima complessità; la degenza presso i centri di cure palliative hospice; il mantenimento della continuità assistenziale attraverso l'integrazione di un unico piano assistenziale; la formazione del personale e la diffusione della cultura delle cure palliative tra il personale sanitario; la collaborazione con le risorse formali ed informali esistenti nella società, comprese le associazioni di volontariato; la partecipazione a progetti di ricerca e cure palliative; l'informazione alla popolazione; la verifica e la valutazione della qualità dei servizi offerti.
La maggioranza delle Aziende Sanitarie, oggi, ha istituito un'Unità Operativa di Cure Palliative inserendo negli atti aziendali, anche quelli di prossima approvazione, questo tipo di struttura organizzativa; anche quelle che ancora non hanno individuato le responsabilità professionali ne stanno avviando l'attivazione.
Attualmente, in Piemonte, abbiamo otto Centri di hospice: Torino Lanzo, Busca, Biella, Salerano, Galliate, Alessandria e Gattinara; ne sono previsti altri, per un totale di 200 posti letto. Sono più di 25 le Organizzazioni no-profit che partecipano all'attività delle Reti di Cure Palliative.
Questo per rispondere puntualmente all'interrogazione che poneva una questione di tipo generale. Credo, però, l'interesse fosse capire come si è andati incontro alla disponibilità del privato e dell'associazione collegata di raccogliere fondi per un'attività assistenziale e alla disponibilità del Comune di Caselle. Noi abbiamo ripetutamente incontrato sia la famiglia che il Comune, abbiamo spiegato questi vincoli e insieme abbiamo cercato un'alternativa che fosse compatibile con i bisogni del sistema e, nello stesso senso, andasse a premiare e a riconoscere la volontà di questa famiglia.
Abbiamo convenuto sulla costruzione di una struttura volta ad ospitare le persone in coma apallico, che rappresenta una delle urgenze - purtroppo presenti nel nostro territorio regionale, per le quali degenze, talune volte, ricorriamo anche a strutture extra regionali. Ovviamente, si tratta di trovare la giusta dotazione tecnica e sorveglianza sanitaria, in particolare, della competenza professionale in anestesia, che va ricercata nei vicini presidi sanitari. Relativamente a quest'opzione, ci sembra di essere, ormai, ad un buono stato d'avanzamento di questa collaborazione.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliera Ferrero, che interviene per replica.



FERRERO Caterina

Ovviamente, ringrazio l'Assessore per la risposta, immagino sarà disponibile anche in forma scritta, non tanto per i contenuti legati al termine di questa vicenda, che conoscevo. Indubbiamente, eravamo informati rispetto ai ragionamenti che si stavano facendo insieme alla Regione e al Comune di Caselle relativamente a questa disponibilità. In questo senso anche noi ringraziamo la Regione, la Giunta e l'Assessore Artesio, che si è attivata.
I contenuti della replica dell'Assessore sono nitidi, ma altri spunti sono molto più di carattere generale, quindi, chiedo se fosse disponibile la risposta scritta e, pertanto, la ringrazio. Ovviamente, rispetto a quest'interrogazione mi ritengo soddisfatta.


Argomento: Distributori carburante

Interrogazione n. 2223 del Consigliere Caramella, inerente a "Estensione al gasolio dello sconto sul carburante"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 2223, cui risponde l'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore al commercio e fiere

In riscontro all'interrogazione n. 2223 del Consigliere Caramella relativa alle azioni che s'intendono intraprendere per limitare i danni arrecati dal caro gasolio ai gestori dei distributori transfrontalieri del Verbano Cusio Ossola, faccio presente quanto segue: premesso che l'obiettivo dello sconto carburante nel VCO non è tanto quello di limitare i danni arrecati dal caro-carburante ai gestori degli impianti (che vendono mediamente più di quelli del resto del Piemonte) ma di intervenire a favore dell'economia locale, evitando che gli automobilisti nell'andare in Svizzera per fare il pieno di carburante, comprino lì anche altri prodotti, faccio presente che il caro gasolio non è un problema solo del Verbano Cusio Ossola ma nazionale, tanto che è stato attivato presso il Ministero dello Sviluppo Economico un tavolo di lavoro con lo scopo di trovare soluzioni in grado di incidere sulla struttura del settore e ridurre la distanza del costo industriale dei prodotti petroliferi tra l'Italia e gli altri Paesi UE.
Per quanto concerne le zone di confine con la Svizzera è da sottolineare come la L.R. n. 36 del 29 novembre 2004 "modifiche ed integrazioni alla legge regionale 23 aprile 2001, n. 9 (Disposizioni fiscali per l'acquisto delle benzine in territori regionali di confine)" preveda, all'art. 1, che lo sconto alla pompa possa essere effettuato sui carburanti per autotrazione e quindi anche sul gasolio.
L'estensione dello sconto al gasolio, nei limiti imposti dalla normativa nazionale, può essere disposto dalla Provincia del VCO cui spettano le modalità d'applicazione e gestione degli sconti sui carburanti così come previsto dalla convenzione di cui all'allegato A alla D.G.R. n.
185-4673 del 27.11.2006 (in particolare dall'art. 9) che pertanto pu valutare gli interventi da effettuarsi sulla base dei prezzi dei carburanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caramella, che interviene per replica.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Ringrazio l'Assessore per le delucidazioni in merito. Chiedo soltanto conferma in relazione alla previsione dello sconto anche per il gasolio e non solo per la benzina.
Evidentemente, ci sono stati disguidi nell'informazione dei gestori perché alla richiesta di alcuni utenti si è detto - mi auguro non per comodità, solo ed esclusivamente per ignoranza della materia - che lo sconto per il gasolio non era previsto. Quindi, si sono alimentate delle situazioni attraverso le quali molti utenti si sono portati oltre confine per l'acquisto anche solo ed esclusivamente del gasolio, comportando così alcuni problemi per i gestori delle pompe di benzina italiane, anche per quanto riguarda la perdita in termini di prodotto interno lordo, perché la zona di riferimento, anche se è piccola, ha un grande accesso solo ed esclusivamente per alcuni acquisti che in Svizzera convengono.
Comunque, la ringrazio per l'intervento. Faremo in modo che la Provincia, eventualmente, possa comunicare meglio ai propri gestori tutto quello che la legge prevede, al fine di poter agevolare i nostri utenti e tutti coloro che gravitano su quel territorio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo, che interviene per un supplemento di risposta.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore al commercio e fiere

Ho specificato che è stato attivato presso il Ministero dello Sviluppo Economico un tavolo di lavoro con lo scopo di trovare soluzioni in grado di incidere sulla struttura del settore e ridurre la distanza del costo industriale dei prodotti petroliferi tra l'Italia e gli altri Paesi UE.
Per quanto riguarda l'estensione dello sconto al gasolio, nei limiti imposti dalla normativa nazionale, può essere disposto dalla Provincia del VCO cui spettano le modalità di applicazione e gestione degli sconti sui carburanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caramella, che interviene per un supplemento di replica.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Intervengo solo brevemente.
Allora, non ci siamo intesi, perché mi sembrava fosse cambiato qualcosa da quando è stata presentata l'interrogazione. Quindi, il gasolio non è previsto, come, effettivamente, è stato sollecitato da molti, ed è uno dei problemi che chiedevamo di poter valutare, verificando se ci fosse l'opportunità, visto che, peraltro, il costo è uguale, se non superiore, di avere gli stessi sconti alla pompa, al fine di evitare questo tipo di problema.
Chiedo se è possibile un intervento anche da parte dell'Assessorato nei confronti degli organi competenti e, pertanto, la ringrazio.


Argomento: Commercio

Interrogazione n. 2201 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Possibile apertura di un discount nel villettone di Via Gramsci a Ovada (AL)" (risposta scritta)

Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Interrogazione n. 1387 del Consigliere Toselli, inerente a "Bonus Rottamazione" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che sarà data risposta scritta da parte degli Assessori competenti alle seguenti interrogazioni e interpellanze: interrogazione n. 2201 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale inerente a "Possibile apertura di un discount nel villettone di Via Gramsci a Ovada (AL)" interrogazione n. 1387 del Consigliere Toselli, inerente a "Bonus rottamazione".
così terminato l'esame del sindacato ispettivo.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Scanderebech, di informazioni circa lo stato di attuazione dell'ordine del giorno n. 21, inerente a "Necessità di collegamento aereo tra Torino e Brindisi"

Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente - Caccia - Pesca

Questione pregiudiziale, sollevata dal Consigliere Burzi, relativamente a questioni riguardante il personale degli Uffici Caccia e Pesca

Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Richiesta, da parte del Consigliere Cavallera, di una comunicazione della Giunta regionale sullo stato attuale di funzionamento dell'Osservatorio faunistico, istituito con la legge n. 70 del 1997


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech sull'ordine dei lavori.



SCANDEREBECH Deodato

Signor Presidente, personalmente, 15 giorni fa, mi sono recato nella mia terra d'origine, in Puglia, nel Salento, in Provincia di Lecce, a Felline, un piccolo paesino, per al quale, Presidente, il suo predecessore ha fatto una lettera, circa cinque anni fa, per farlo diventare Comune. A parte questo, ho impiegato circa due giorni per andare e tornare da Brindisi. Le ricordo che solo in Torino città ci sono 60 mila pugliesi mentre in Torino e Provincia 145 mila.
La mia è una richiesta che non riguarda solo i pugliesi, ma anche i non pugliesi e tutti coloro che si devono recare al Sud per vacanza o per motivi di lavoro: non c'è un volo diretto Torino-Brindisi. Tutti abbiamo votato un ordine del giorno che conteneva tale richiesta, non solo il Consigliere Scanderebech, ma allora cosa serve lavorare in Consiglio votare un ordine del giorno, se poi non si fa nulla? Può farci sapere che fine ha fatto quell'ordine del giorno che abbiamo votato all'unanimità? Si può sapere qualcosa? Più che altro per dare delle risposte. Devo presentare un altro ordine del giorno? un problema sociale, economico e di sviluppo, ma anche di un servizio che tutti i cittadini hanno diritto di avere, non solo i cittadini rumeni o albanesi. Da Torino partono aerei per andare in qualsiasi parte del mondo e manca il volo Torino-Brindisi.



PRESIDENTE

Rispetto alla questione da lei sollevata, Consigliere Scanderebech, le ricordo che l'ordine del giorno cui lei fa riferimento è stato approvato in Aula il 21 giugno 2005, trasmesso alla Giunta il 29 giugno e all'Assessore competente il 4 luglio 2005. Non abbiamo avuto alcun riscontro.
Solleciteremo la Giunta regionale affinché ci relazioni circa l'adempimento. Anche risparmiando a lei l'onere dell'interrogazione, ci faremo carico direttamente di chiedere conto di quest'adempimento alla Giunta regionale Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Immagino che il punto successivo all'o.d.g. sia la ripresa dei lavori sulla legge del personale. Proprio per questo ci tenevo - soprattutto se l'Assessore Peveraro, quando avrà un attimo di tempo (non ho nessuna fretta) può dedicare un po' di attenzione - a porre una questione che noi consideriamo, in sede politica, pregiudiziale nell'ambito del tema che andremo a completare come discussione. Sempre che la maggioranza, in tal senso, in maniera creativa, non disponga, com'è già successo nelle ultime sessioni, in maniera diversa a discutere e, perché no, a concludere quando sarà passata la fase ostruzionistica che la maggioranza fa, più che comprensibilmente, a se stessa.
A maggio scorso abbiamo posto, all'attenzione del Direttore regionale dell'agricoltura, una richiesta di accesso agli atti amministrativi. Sar un po' criptico nell'esporre la questione perché, se non lo fossi, dovrei chiedere alla Presidenza del Consiglio di cambiare l'organizzazione della sessione portandola a sessione segreta (non mi sembra che, al momento, ci sia tale necessità).
Dicevo, Assessore Peveraro e Presidente Placido, che a maggio di quest'anno abbiamo presentato una richiesta di accesso agli atti amministrativi e, puntualmente, devo dire inusualmente, il Direttore Corgiat Loia ci ha risposto in data 13 giugno. Sulla base di questi documenti, che sono a nostra disposizione e a disposizione degli uffici siano essi la direzione del personale siano essi le Direzioni competenti oltre a quella della dottoressa Ferreri, Corgiat Loia e degli Assessori competenti, che ritengo siano almeno due (l'Assessore al personale, ed è per questo che lo connetto al tema, e l'Assessore all'Agricoltura l'Assessore Taricco), ancorché qui si parli specificamente di un tema che molte volte, ha unito quest'Aula, perché ci sono alcune aree dove basta citare il nome per originare una simpatica disunione (caccia e pesca è uno emblematico). E di questo siamo qui oggi a parlare.
Nell'ambito di questa Direzione, per quanto ne sappiamo - ma non è interessante quanto ne sappiamo noi, è interessante quanto ne sa la Giunta e, in funzione di quanto la Giunta ne sa, ha deciso, pensa di decidere o deciderà - riteniamo quanto qui esposto di gran gravità. Siamo nell'ambito di una legge del personale di cui, se non sbaglio, siamo a metà del percorso, articolo più articolo meno, in cui molto spesso si parla di flessibilità, ogni tanto addirittura persino dai vostri banchi si parla di meritocrazia (meritocrazia sta nel premiare chi fa, e nel sanzionare, non voglio usare il termine punire, chi sbaglia).
Qui c'è un'ipotesi che riteniamo non grave, ma gravissima, di interferenza tra colleghi e dove, oltre a ciò, e lo riteniamo anche per altri elementi ripetuti e continuati, brilla per assenza o, perlomeno, ove l'assenza non ci sia, brilla per nostra conoscenza l'assenza di decisione.
un ennesimo tentativo, fino ad oggi - lietissimo di essere smentito dall'evidenza dei fatti - di alzare il tappeto...
Devo ricordare che, adesso, alzare il tappeto diventa difficile.
Avendoci messo, in tre anni, di tutto su quel tappeto questo è diventato alto un metro e mezzo e, tutto ciò che disturba, riporlo come un tempo facevano le donne di servizio, quando si chiamavano ancora così e non colf...Con la differenza che un tempo quelle venivano cacciate, mentre oggi le colf non si possono cacciare perché è decisamente più impegnativo che separarsi o divorziare, ma questo è altro tema di diritti civili, ne parleremo con l'ala laica del Consiglio.
Ho fornito, come credo sia dovere, le informazioni agli Assessori e all'Assessore, che mi sembrava - in questo caso non ho motivo di dubitarne ma solo in questo caso, Assessore Peveraro, in buona fede - all'oscuro.
Chiedo spiegazioni su questa pratica, che noi riteniamo non grave, ma gravissima e, in più, ripetuta e, in più, ove non sanzionata, di pessimo esempio. Non c'è niente di peggio del fatto che qualcuno passi con il rosso succede - e nessuno dica niente. Ma poi diventa oggetto di barzellette che passare con il rosso sia un suggerimento. Ogni tanto questi suggerimenti vanno a vuoto e ci sono anche i morti.
Stiamo parlando di legge del personale. Questo è un caso che noi riteniamo grave nell'area del personale, quindi chiediamo con urgenza una comunicazione della Giunta prima di esprimere il voto finale sulla legge n.
51. Siccome i fatti sono semplici ed essendo, ormai, passati da qualche mese o la Giunta, qualora lo ritenga, si scusa per non essersene occupata ma voglio sentire le parole "mi scuso perché non me ne sono preoccupato", e allora ritiro la pregiudiziale, oppure ci dice che cosa ha deciso, e noi ne prendiamo volentieri atto.
Qualora non avvengano queste due cose, prima del voto finale chiederemmo una sessione segreta (quando si parla di persone, il rispetto per le persone deve essere alto). Tra l'altro, chi conosce quest'Aula sa che il modo migliore perché si parli di una cosa è fare una sessione segreta, in modo che anche i distratti a Messina se ne occupino, è l'unico momento in cui qualcuno si occupa delle attività per molti versi inutili del nostro Consiglio, che sono rese inutili da chi, in quest'Aula, non ha rispetto, alcuni dei quali siedono in questo momento tra i banchi della Giunta.
Credo di aver terminato. Voglia l'Assessore Peveraro occuparsene nell'interesse non tanto del merito - e ce n'è! - ma anche della legge perché gli strumenti, se non applicati, diventano soltanto delle indicazioni. E credo che a nessuno di noi - almeno spero - interessi emanare delle leggi che siano oggetto di articoli sui giornali.
A me interessano le leggi - poche - che vengono applicate, se possibile, in maniera decorosa, nell'interesse dei 3.000 dipendenti (occhio e croce) di questo Ente.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Se ritenesse far pervenire alla Presidenza la documentazione in oggetto per poter, eventualmente, valutare la situazione, al di là di quanto deciderà la Giunta regionale...



BURZI Angelo

Casualmente, l'avevo pronta.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Sempre sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Mi riallaccio - non per ripeterle - alle questioni anticipate dal collega Burzi sotto il profilo della gestione del personale e delle questioni disciplinari di rilevante gravità, per chiedere un'ulteriore comunicazione, da parte della Giunta regionale, sullo stato attuale di funzionamento dell'Osservatorio faunistico, istituito con la legge sulla caccia del 1997, n. 70, e poi attuato dal 2002 (la questione ovviamente mi riguarda, nel senso che in allora ricoprivo delle responsabilità all'interno della Giunta, in materia).
Successivamente, l'Osservatorio, anziché supportare la Giunta da un punto di vista tecnico e scientifico (collaborando, quindi, anche per produrre una sorta di pianificazione faunistica e quant'altro) è diventato a nostro avviso, un separato "centro di potere", definiamolo così, o di decisione amministrativa, con costi rilevanti, a mio giudizio eccessivamente crescenti (mi riferisco, soprattutto, alla collaborazione con l'IPLA, cui, ovviamente, fa capo l'Osservatorio e il competente Assessorato).
In questa sede, ovviamente, non mi è consentito dilungarmi sulla questione. Pertanto, mi limiterò a sottoporre, sull'ordine dei lavori, la necessità di ricevere una comunicazione in tal senso. Poiché i due dipendenti o dirigenti interessati fanno comunque riferimento alla gestione della caccia (uno, in modo particolare, fa riferimento all'Osservatorio faunistico-venatorio), credo che urga assolutamente una visione in tal senso nell'ambito del sindacato ispettivo, non come una normale interpellanza, ma attraverso una procedura accelerata in Aula, o, per quanto riguarda l'Osservatorio, in Commissione (ferma restando l'Aula per l'altra questione sottoposta dal Capogruppo, in ordine, appunto, alla gestione dell'Osservatorio).
Risulta abbastanza singolare, avendo esaminato l'operato dell'Osservatorio in termini di collaborazioni richieste tramite l'IPLA, la sostanziale emarginazione dei docenti della Facoltà di Veterinaria dell'Università di Torino rispetto a scelte di altro tipo, quasi che ci fosse un check-up preventivo in ordine a chi è favorevole e chi è contrario all'attività venatoria, o, per meglio dire, a chi è orientato a far sì che un'attività prevista dalle leggi vigenti (Regolamenti comunitari, leggi nazionali e leggi regionali) possa svolgersi col massimo rispetto di quelle che sono le esigenze di mantenimento degli equilibri faunistici, anche nel senso di supportare la Giunta nell'adozione di provvedimenti idonei a subire il vaglio del TAR o del Consiglio di Stato.
Ricordo, infatti, che determinati provvedimenti (ne so qualcosa a titolo personale) venivano talvolta cassati in sede di giustizia amministrativa.
Concludo il mio intervento ringraziando il Presidente per l'attenzione che rivolgerà a questa richiesta e attendo una comunicazione urgente sul funzionamento e sulle implicazioni finanziarie, economiche e gestionali dell'Osservatorio faunistico-venatorio in quest'Aula oppure, d'intesa col Presidente della Commissione, in sede di Commissione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Sarà premura della Presidenza del Consiglio far pervenire all'Assessore competente la questione da lei sollevata.
Penso che il problema debba essere anche affrontato nella riunione dei Capigruppo, per verificare come meglio dar seguito alla sua segnalazione.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio al Comitato per il gemellaggio della VI Circoscrizione di Torino con la Scuola elementare francese di Bagneux


PRESIDENTE

Saluto i ragazzi e gli accompagnatori del Comitato per il gemellaggio della VI Circoscrizione di Torino (Barriera di Milano) - verso la quale provo un affetto particolare, posto che sono cresciuto in quel quartiere con i ragazzi della Scuola elementare francese di Bagneux (vicino a Parigi), in visita a Palazzo Lascaris.
Questa è una fase di passaggio tra il sindacato ispettivo (interrogazioni e interpellanze) e il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 386, meglio conosciuta come "legge sul personale".
Vi auguro una buona permanenza in Consiglio regionale e, agli amici di Bagneux, una felice visita di Torino e del Piemonte.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle richieste dei Consiglieri Caramella e Monteggia relativamente all'organizzazione di un incontro tra gli Amministratori locali e gli Assessori competenti per una valutazione dei danni causati dagli eventi atmosferici che hanno recentemente colpito l'area del Lago Maggiore


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Caramella ne ha facoltà.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente.
Approfitto della presenza in Aula dell'Assessore Sibille e dell'Assessore Caracciolo per avanzare una richiesta.
I recenti eventi atmosferici, accaduti domenica scorsa soprattutto nella zona del Lago Maggiore, m'impongono quest'intervento, caldamente richiesto anche dal Sindaco del Comune di Lesa.
Una serie di eventi hanno portato all'abbattimento di grandissime piante, cadute poi sulla Statale 33 del Sempione, bloccando, di fatto, il traffico per più di sei ore durante la notte.
Sappiamo che la Statale 33 del Sempione è uno dei nodi di traffico più importanti della nostra Regione; ed è, oltretutto, l'unica strada che, dal Lago Maggiore, porta alla Svizzera.
Se fosse possibile, sarebbe il caso di organizzare un incontro tra gli Amministratori locali (in particolar modo il Sindaco di Lesa) e gli Assessori e funzionari competenti, non solo per prevedere una serie di interventi che, ahimè, nonostante le richieste di intervento per la precedente situazione atmosferica, si sono resi necessari, ma anche per un ulteriore ed immediato controllo del territorio. Perché oltre alle piante abbattute che hanno causato gravissimi danni, si renderebbe necessaria la possibilità di monitorare più attentamente tutto quel tratto di strada particolarmente delicato ed importante dal punto di vista ambientale e delle essenze arboree presenti.
Risulterebbe, infatti, che alcuni proprietari di abitazioni approfitterebbero, per così dire, della situazione venutasi a creare per abbattere, talvolta, piante molto importanti ma un po' ingombranti, a beneficio della propria abitazione.
Se fosse possibile, dunque, chiediamo di organizzare un Tavolo attraverso il quale concordare una serie di verifiche e di controlli.
Risulterebbe altrettanto importante la possibilità di stanziare delle somme per i necessari ed imminenti lavori di rimessa in sicurezza della Statale 33 del Sempione.
Oltre a ringraziarvi personalmente, vi ringrazia anche tutta quella zona che, effettivamente, subisce gravi disagi ogniqualvolta accade un evento importante come quello di domenica, ma a volte anche più leggero come quello che c'è stato non più tardi dell'ultimo venerdì.
Quindi, la nostra richiesta è di un'attenzione particolare della Giunta regionale e degli Assessori competenti, concordando al più presto un incontro con le Amministrazioni locali. Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Caramella. L'Assessore è presente, quindi potrà attivare, come ha fatto finora, tutti i provvedimenti necessari.
Ha chiesto la parola il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Mi associo alla richiesta del Consigliere Caramella, anche perch domenica, purtroppo, sono stato coinvolto da quest'evento atmosferico. La situazione è veramente pesante; non ho assistito alla caduta diretta, ma ho visto subito dopo gli alberi abbattuti e le strade completamente ostruite.
Io stesso ho avuto la fortuna di conoscere un taglialegna, che è venuto ed ha segato gli alberi; li abbiamo portati nella valle e siamo riusciti a passare per andare verso l'autostrada.
Il nodo è importante, perché - come sappiamo - la statale A 26, quella del lago Maggiore, è la porta verso l'Ossola e verso l'alto lago. È la seconda volta, nel giro di 15 giorni, che si verifica un evento atmosferico così serio, per cui chiedo all'Assessore di monitorare quella zona, perch ci sono stati alcuni disboscamenti che non mi convincono. Posso parlare per la zona di Meina e per l'inizio dell'alto Vergante, ma, in effetti, ci sono alcuni abbattimenti che non danno proprio la sensazione di essere stati fatti dandone avviso alla Guardia Forestale; sono abbattimenti fatti così giusto per togliere di torno alcune piante, poter costruire e fare speculazione edilizia.
Pertanto, chiedo all'Assessore di monitorare quella zona, perch quando il disboscamento viene fatto e ci sono questi eventi, l'acqua scorre e i disastri avvengono senza che nessuno possa intervenire. In effetti sono state fatte delle opere da parte dell'uomo che danneggiano le naturali risorse del terreno e degli alberi.
Ringrazio e chiedo ancora all'Assessore di monitorare questa zona.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Monteggia. Vale quello che dicevo per il collega Caramella: è un evento che ha riguardato molte zone della nostra regione per fortuna non come quello, tragico, precedente.
L'Assessore è presente e senz'altro metterà in essere tutti i provvedimenti e quanto è necessario per dare risposta alle comunità locali e ai Sindaci.
Non ci sono altre richieste d'intervento sull'ordine dei lavori, quindi possiamo passare al proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 386.
Il punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine", sarà svolto successivamente, alla fine dell'esame del punto 5) all'o.d.g.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Proseguimento esame disegno di legge n. 386, inerente a "Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza e il personale", e a proposta di legge n. 45, inerente a "Riordino delle norme sull'organizzazione e sull'ordinamento del personale. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 8 agosto 1997, n. 51"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 386, di cui al punto 5) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
La volta scorsa, avevamo votato l'articolo 24, "Incarichi dirigenziali esterni".
Passiamo, quindi, all'articolo 25, "Revoca degli incarichi dirigenziali e destinazione ad altro incarico".
ARTICOLO 25 Non sono stati presentati emendamenti. Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 25.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato sì 28 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 26 L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato sì 28 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Non sono stati presentati emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.
Intanto informo i colleghi che si è scongedato il Consigliere Moriconi pertanto il numero legale è 29.
Prego, Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Fortuna che non sempre i turni di Presidenza la vedono presiedere altrimenti questa legislatura sarebbe già finita, nel senso che avremmo già esaurito...



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, sa che non può terminare, se non per cose che nessuno si augura, prima di cinque anni.



BURZI Angelo

Infatti, stavo cercando di suggerire, in maniera delicata, tenuto conto anche della Presidente Bresso, che si potrebbe anche addivenire, facendo le giuste riflessioni nella pausa estiva, a che uno finisca degli argomenti (può essere interesse di un organo di governo e, perché no, di un'Assemblea legislativa eseguire), purché, a fronte di questo finire ci sia un accorciamento della sofferenza.
Io non credo nella terapia della sofferenza come momento di riabilitazione, né fisica né tanto meno spirituale; il mondo del dolore è semplicemente dolore e, in questo caso, è il dolore che proviamo noi, poco rispetto a quello che provano i piemontesi, ma d'altronde chi è causa del suo mal, pianga molto - e rifletta - se stesso.
Ciò detto, m'interessa intervenire prima che le condizioni psicofisiche del Vicepresidente Peveraro gli rendano impossibile la continuazione della sessione, perché il nucleo di valutazione, che è una delle applicazioni della legge esistente, anche della legge prossima, è anche sede, in ipotesi, di uno dei temi che il Vicepresidente ha toccato e sul quale l'invito a tornare, allargandolo - se ritiene - anche ad altre tematiche come organo di supporto, non soltanto stabilito per legge, della Giunta e soprattutto dell'Assessore al personale e, per converso, del delegato al personale dell'Ufficio di Presidenza, su un tema che m'interessa molto.
quello del valore di posizione, di qualunque struttura; il peso delle scrivanie, di qualunque livello organizzativo (Giunta, Consiglio), deve essere, e sarà fatto da questa legge, definito con maggiore flessibilità di quanto sia oggi possibile dagli organi competenti, previa informazione delle Commissioni consiliari e dell'Aula, perché questo l'abbiamo già discusso, non so se l'abbiamo già votato, comunque questo è uno degli elementi fondanti.
Nell'ambito degli impegni che chiederemo al momento opportuno chiederemo che gli organi di governo vogliano informare il Consiglio (Commissione e Aula) dei livelli di organizzazione che intendono darsi, se e quando questo strumento diventerà operativo.
Nell'ambito delle ipotesi che il Vicepresidente ha più volte fatto ipotesi di definizioni di struttura organizzativa, si è soffermato - ma gli chiedo di tornarci un attimo - su due temi cui sono - e spero di non essere il solo - particolarmente legato: i risultati, che sono una conseguenza degli obiettivi, ma non è quanto m'interessa adesso, e le posizioni, perch non tutte le scrivanie, indipendentemente da chi le occupa o da chi le potrebbe occupare, hanno lo stesso peso.
Non è qui il momento di entrare specificamente nel merito, ma, per esempio, nell'ambito della struttura di Direzioni che in questo momento operano in Regione, e che è stato oggetto di una delibera - se non ricordo male - del primo semestre dell'anno scorso (occhio e croce aprile-giugno) il peso palese delle Direzioni in essere in questo momento, che non so se e in che misura la Giunta con il nuovo strumento vorrà confermare o cambiare perché questa è una modifica organizzativa, incluse le declaratorie di tali Direzioni, comprese la strutture dei Settori in cui tali organizzazioni saranno appunto organizzate, non è affatto detto che sia necessariamente uguale e simmetrico, come tanto piace o piacerebbe ad alcuni esponenti che dell'uguaglianza hanno fatto da molto tempo un tema.
I risultati dell'uguaglianza si possono facilmente percepire, basta girare nell'area del mondo pubblico e vedere l'utilizzo dell'uguaglianza privilegiata alla libertà (così torniamo anche alla rivoluzione francese di cui non più tardi di alcuni giorni fa abbiamo festeggiato uno dei momenti importanti, che era il 14 luglio.
Dicevo, il peso delle strutture non è affatto detto che debba essere identico. Quando ebbi la chance - si fa per dire - di fare l'Assessore al personale, già la pensavo così. Diciamo che ebbi qualche problema più che altro interno nella mia maggioranza, perché non creda, Assessore Peveraro che le maggioranze siano diverse, cambiano soltanto le persone e i temi che si discutono.
La differenziazione delle scrivanie, cioè dei pesi delle posizioni è da un lato, un fatto tecnico. Per esempio, noi utilizzammo all'interno del nucleo di valutazione un eccellente prodotto - mi piace citarlo, in questo caso, perché ogni tanto bisogna fare i complimenti - di un eccellente Assessore al personale del Comune di Torino.
Non sto parlando di lei, Assessore Peveraro, sto parlando del dottor Donna, che considero tuttora un eccellente teorico e un eccellente applicatore delle tematiche del personale nell'ambito pubblico - non a caso, dopo la prima Giunta, Castellani ebbe a pentirsene, quando se ne and come tutte le persone serie (non credo che sia stato allontanato), dicendo: "Va bene così, mi sono divertito abbastanza" - e che considero uno dei migliori (non è l'unico) esperti della tematica, dell'applicazione del decreto Amato e di tutto ciò che consegue in quest'ambito.
Allora - e concludo - sul tema del valore delle posizioni mi piacerebbe risentire che cosa la Giunta intende fare e, onde quando non l'avrà fatto o le sarà stato reso impossibile praticarlo, poterglielo ricordare non soltanto in quest'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Intervengo per confermare ciò che ho detto anche nella presentazione della legge e, in particolare, per dire che considero l'articolo 19, che introduce la graduazione delle strutture organizzative, uno dei punti qualificanti di questo disegno di legge.
Confermo che, non appena la legge sarà approvata, uno dei primi obiettivi sarà proprio quello di andare a pesare le posizioni.
Non penso che saremo nelle condizioni di far scattare dal 1° gennaio la nuova riorganizzazione in termini di struttura, di settori e già di valutazione delle posizioni; penso che saremo nelle condizioni di avere supporti adeguati per incominciare ad avere le idee chiare su quelle che potranno essere le varie suddivisioni in fasce dei settori.
Mi associo al giudizio che è stato dato sul professor Donna: anch'io lo considero uno dei maggiori esperti in Italia del settore. Peraltro, mi permetterei di dire che sul Comune di Torino il lavoro fatto dall'ingegnere Vaciago, e non dal dottor Donna...



(Commenti in aula)



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

L'ingegnere Vaciago, peraltro, possiede professionalità adeguata per svolgere quel tipo di lavoro. Comunque, al di là di quali sono le competenze, penso che anche noi dovremo utilizzare delle competenze esterne, perché il lavoro è piuttosto complicato, va fatto professionalmente e credo che sia necessario farlo con la cautela dovuta in queste circostanze.
Ritengo che sia necessario non solo arrivare a pesare i Settori, ma anche le Direzioni, perché in relazione alla nuova riorganizzazione che ha ulteriormente compresso il numero di Direzioni appare certamente più evidente come sia importante, in talune circostanze, la differenza di impegno di lavoro fra una Direzione e l'altra. Da questo punto di vista quindi, lavoreremo non solo sui Settori, ma anche sulle Direzioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Uso la dichiarazione di voto solo per controreplicare.
Anche su questo articolo, qualora ci sia il numero legale da parte della maggioranza, ci asterremmo o ci asterremo.
Non ho niente da obiettare sul merito di quanto dice l'Assessore Peveraro; per di più, non ho esplicitato l'opinione, che peraltro condivido, sull'ingegnere Vaciago.
Io tendo, come la legge tende e tenderà, a distinguere tra responsabilità politiche di coloro che devono dare gli indirizzi - questo almeno, è uno degli scopi fondanti del decreto Amato e di tutto ciò che ne è seguito - e responsabilità di gestione.
L'attuale Presidente Placido, nonché collega esimio, come posso dire ci ha intrattenuti piacevolmente per lunghe giornate della scorsa legislatura sul fatto di non voler comprendere la distinzione tra ruolo della politica e ruolo dei Direttori.
Devo dire che ho molto imparato, non sul merito che già conoscevo, ma su alcune tecniche di opposizione, che peraltro al momento non risulta necessario utilizzare perché manca la materia prima del contendere e poi perché, tra l'altro, gli Assessori oggi, per loro scelta, non sono dei rappresentanti del popolo, ma dei rappresentanti della "corte", che sono due modi estremamente diversi di intendere in maniera ugualmente nobile il proprio mandato. Semplicemente diversi.
Mi fermo, invece, su un punto, perché non l'ho capito. Un conto è se il Vicepresidente mi dicesse: "Noi intendiamo pesare Direzioni e Settori".
Pesare vuol dire utilizzare strumenti. E non è casuale che abbia utilizzato espressioni di apprezzamento e di stima per l'ex Assessore Donna, che tra l'altro è ideatore e gestore di uno dei prodotti organizzativi (non l'unico, certamente) che più si usano per effettuare questo lavoro. Non è l'unico prodotto, ma è un prodotto; non penso che l'Assessore Peveraro voglia comprarsi una bilancia a stadera e mettersi personalmente a fare ci che faceva a suo tempo come uomo di "consultino": credo che intenderà utilizzare gli strumenti.
Come dicevo, un conto è se mi dicesse: "Faremo i pesi", e fare i pesi è un lavoro che credo verrà delegato a struttura terza (immagino). Quando avremo i pesi, informeremo anche i colleghi dei pesi che sono venuti fuori dallo strumento, ma non è affatto detto che vengano applicati. Infatti, un conto è avere il termometro, un conto è avere la rilevazione della temperatura precisa, un conto è decidere, una volta avuta la rilevazione della temperatura, se e quale terapia applicare.
Questo mi aspetterei che l'Assessore dicesse e questo come impegno noi chiederemmo o chiederemo.
Quando poi mi dice "non saremo ancora pronti dal gennaio 2009" Assessore, mi sia consentito: o voi davvero pensate che questa Città (forse), questa Provincia (ho dei serissimi dubbi), questa Regione (ho delle certezze)... Guardi che a gennaio 2009, quando partirà la fase A di questa riorganizzazione, questa Regione e questa Provincia saranno in piena campagna elettorale per le elezioni europee, amministrative e provinciali.
Non mi pare che ci siano i tempi, oltre che le volontà, per procedere a delle razionalizzazioni diverse. Con certezza si sa che entro maggio 2009 gli Enti locali e i Comuni alle europee avranno una sede elettorale.
Non so cosa farete in seguito o quando pensate di farlo (sempre che voi ci siate ancora, politicamente parlando). Pensate che il clima migliori dal punto di vista ambientale, con l'avvicinarsi della scadenza della vostra legislatura? Mi assicurate che farete i pesi e che li consegnerete alla Giunta che vi subentrerà, di qualunque colore essa sia? E per ciò che mi riguarda, spero molto diversa sia nel colore che nella qualità, rispetto a quella che attualmente presiede questa Regione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 27.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato sì 29 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 28.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 29.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato sì 29 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 30 Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 30.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato sì 29 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dal Consigliere Burzi: dopo l'art. 30 è inserito il seguente: "Art. 30 bis (Vicedirigenza) 1. Nell'ambito del processo complessivo di riorganizzazione dell'Ente l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e la Giunta regionale, con provvedimento assunto d'intesa, ai sensi dell'art. 5, comma 2, previa concertazione con le rappresentanze sindacali, istituiscono l'area della vicedirigenza, conformandosi ai principi di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche).
2. Con il provvedimento di cui al comma 1 sono definiti in particolare le modalità di conferimento di attribuzione della vicedirigenza e la tipologia di atti che i dirigenti possono delegare.
3. Alla vicedirigenza può accedere personale di categoria D, dipendente dalla Regione Piemonte, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato titolare di Posizione Organizzativa o di Alta Professionalità.
4. Alla vicedirigenza, in attesa di uno specifico contratto collettivo nazionale di lavoro, si applicano i vigenti contratti collettivi nazionale di lavoro del personale del comparto "Regioni - Autonomie locali.".
La parola al Consigliere Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo

Il testo di quest'articolo aggiuntivo - che erroneamente ho attribuito come emendamento all'articolo 30 - è, correttamente (come diceva la Presidenza), l'inserimento dell'articolo 30 bis, che ha come titolo "Vicedirigenza".
L'articolo 30 bis suggerisce l'introduzione di questa qualifica e di questa figura all'interno dell'attuale struttura esistente, ma soprattutto di quella futura, che è uno spazio di carriera e di percorso indirizzato a coloro che attualmente attendono spazi, vivendo nell'ambito della categoria D.
Il tema è annoso. Con altra modalità avremmo anche potuto discuterne in maniera diversa. All'epoca il tema era Il mondo dei "quadri", quando la legge esistente, la n. 51, con molta più fatica di quella che, al momento sembrerebbe di questa revisione, ebbe a nascere nel settembre del '97.
Credo di conoscere in parte le obiezioni che la Giunta ha nell'introdurre questa funzione e questa figura, in quanto è stata oggetto di discussione in Commissione.
Non tutte le obiezioni della Giunta mi trovano contrario, anzi, alcune di esse hanno un loro valore. Questo non toglie che nel frattempo (mi piace ricordare che nel frattempo buona parte di questo frattempo non è stato governato dal centrosinistra), ove ci siano disattenzioni sull'area o non sufficienti attenzioni - non soltanto in questa Regione, ma direi in tutto il territorio italiano, anche se in alcune Regioni qualche tentativo di determinazione, di legge o atto di Giunta è stata fatto - è da ritenersi colpevole.
Nel suggerire il tema e nel proporre l'articolo aggiuntivo di cui auspico l'introduzione (ove non sia cambiata la posizione della Giunta da quando quest'argomento è stato discusso in Commissione e che temo rimanga negativo), sottolineo però che sarò particolarmente attento, anzi, saremo particolarmente attenti, perché lo considererei un dovere.
Un conto è ritenere che alcune risposte - per le ragioni che in parte posso anche condividere, in parte certamente no - non possono essere date oggi, altro conto è continuare in un'assenza di attenzione che considero colpevole, con una ripartizione della colpa non politica, anche perché la Giunta di cui ho fatto parte non ha brillato, a mio avviso, per particolare attenzione sul tema.
Fra l'altro, per quanto riguarda la revisione della legge n. 51 abbiamo provato per circa sei anni a riproporla. Il fatto che non sia stato possibile approvarla nella scorsa legislatura non è interamente attribuibile alle difficoltà poste dall'opposizione, ma ad inefficienze interne alla maggioranza che all'epoca governava (non a caso le elezioni le abbiamo perse). D'altronde, c'è sempre un momento in cui i conti devono quadrare e non soltanto nella forma contabile del merito.
Pertanto, nell'auspicarne l'approvazione, dico all'Assessore competente e ai colleghi (che trovo colpevolmente distratti, non su questo specifico argomento, ma sul tema in generale): guardate che la legge che organizza o riorganizza il personale è una delle architravi su cui si regge la Regione Piemonte. Passi non occuparsene dal punto di vista giuridico, perché dire che il tema è affascinante come Aida Yespica o entusiasmante come il gioco del Real Madrid francamente mi sembra eccessivo, però esserne totalmente avulsi, mi pare colpa politica non di poco conto.
Vedo una distrazione non tanto nel dibattito, ma sul tema, che mi preoccupa non poco. Da qualunque parte mi trovi, sia come Consigliere di maggioranza che di opposizione, è indifferente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro per il parere della Giunta sull'emendamento rubricato n. 13, articolo 30 bis, inerente a "Vicedirigenza".



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Il parere permane negativo.
Ne abbiamo già discusso in Commissione, ma è bene ribadirlo, fermo restando che, comunque, è una questione sul tappeto, che dovrà e potrà essere approfondita nel prosieguo dell'attività amministrativa.
Dal punto di vista concettuale, posso anche convenire sulla necessità di una funzione intermedia fra la dirigenza e il personale di categoria. In realtà, in una situazione come quella che andiamo profilando con la presenza delle Vicedirezioni, la presenza anche di Vicedirigenze aumenterebbe ulteriormente la catena di comando, creando delle disfunzioni nell'attività che sono classiche di situazioni di questo genere.
Inoltre, il fatto che la normativa nazionale non preveda queste figure in qualche modo ne condiziona le prospettive, anche dal punto di vista legislativo regionale.
Quindi, dando la mia disponibilità a valutare in un secondo momento, ed eventualmente nel caso in cui venisse introdotta nella normativa nazionale questa figura, la possibilità di reintegrare e quindi emendare la legge, in questo momento confermo il parere negativo rispetto all'emendamento.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 13, relativo all'articolo 30 bis, sul quale sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri hanno votato Sì 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 31 Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 31.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato sì 30 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 32 Emendamento rubricato n. 6 bis presentato dalla Giunta regionale: alla lettera b) del comma 1 dell'art. 32 le parole "dalle liste di collocamento" sono sostituite dalla parole "alle liste dei Centri per l'impiego".
Emendamento rubricato n. 6 ter presentato dalla Giunta regionale: alla lettera c) del comma 1 dell'art. 32 le parole "degli iscritti nelle liste di collocamento formate dalle persone disabili," sono sostituite dalle parole "delle persone disabili iscritte alle liste dei Centri per l'impiego".
La parola all'Assessore Peveraro per l'illustrazione.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Sono solo emendamenti tecnici, perché sostituiscono la parola "collocamento" con le parole "Centro dell'impiego".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Essendo degli emendamenti tecnici, evidentemente ci asterremmo ancora più volentieri. Certo non mi dispiacerebbe, ove l'Assessore volesse, anche solo un commento. Ma le pare possibile - perché la mia ignoranza è talmente ampia - che ci siano ancora errori di questo tipo? Questo emendamento tecnico, tradotto per i non capenti, i non udenti e ancor meno facenti, dice che qualcuno - e non mi interessa sapere chi perché questo è irrilevante - si è dimenticato che liste di collocamento ebbero a finire alcuni minuti, alcune ore, alcuni mesi e alcuni tempi fa che può essere una cosa normale per chi fa il nostro mestiere, che è di ignoranti in senso orizzontale e in senso sistemico su tutti i sensi dimensionali, ma non per chi professionalmente fa la gestione dei testi.
Mi domando: non c'è nessun commento oltre al voto favorevole? E avendolo firmato lei ci mancherebbe che dissentisse da se stesso!



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 6 bis.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato sì 37 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 6 ter.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato sì 37 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 32, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato sì 29 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 33 Emendamento rubricato n. 7 bis presentato dalla Giunta regionale: dopo il comma 2 dell'art. 33 è inserito il seguente: "2 bis. Nel rispetto dei principi contenuti nel decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), la regione può fare ricorso alla mobilità e ai trasferimenti di personale proveniente da altre amministrazioni pubbliche, anche di diverso comparto, per ricoprire i posti vacanti in organico del personale di categoria e di quello di area dirigenziale.".
La parola all'Assessore Peveraro per l'illustrazione.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Questo è un emendamento abbastanza significativo, nel senso che introduce la possibilità di mobilità intercompartimentale, perché, fino ad oggi, come sapete, la mobilità in ingresso e in uscita per la Regione poteva avvenire solo nei confronti degli enti pubblici.
Con questo emendamento, invece, sarà possibile effettuare operazioni di mobilità in ingresso e in uscita con tutti i comparti della Pubblica Amministrazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi, che interviene per dichiarazione di voto sull'emendamento n. 7 bis - sostitutivo dell'emendamento n. 7 relativo all'articolo 33.



BURZI Angelo

Potrei addirittura essere tentato di astenermi dalla decisione dell'astensione, che è il massimo!



PRESIDENTE

Astenersi dall'astensione è positivo.



BURZI Angelo

Sembra molto di sinistra astenersi dall'astensione, comunque, possiamo fare una consultazione democratica e, soprattutto, delle primarie, che mi pare la modalità più costruttiva per, eventualmente, risolvere il tema di come astenersi dall'astensione.
Il principio dell'emendamento 7 bis, come sommariamente enunciato in questa sede dall'Assessore, è stato abbastanza oggetto di attenzione nell'ambito della Commissione, e non solo di una sessione. Però, essendomi portato avanti con il lavoro, voglio domandare un chiarimento all'Assessore, avendo visto un successivo emendamento - non leggo bene le firme, ma certamente proviene dall'area della maggioranza - che, invece sul tema ripristino modalità di gestione del personale intercompartimentale è del tutto diverso e siccome, al momento, non ci sono state conferenze stampa per la variazione di assetti di maggioranza - fatto che mi renderebbe molto lieto e che servirebbe soltanto ad eliminare l'ipocrisia che ammanta il lato alla mia destra, nonché, per chi guarda, alla sua sinistra - mi domando solo che senso abbia, non su questo articolo, che mi sembra chiaro negli auspici.
Chiunque si sia occupato di mobilità tra i compartimenti, al di là di quanto, oggi, più che fondatamente, esprime nelle dichiarazioni il Ministro Brunetta, sa che spostare risorse nell'area del pubblico è impresa ancora più difficile che costruire il Palazzo unico della Regione, soprattutto se non appartiene all'area del centrosinistra - se nel centrosinistra è difficile, nell'area del centrodestra è impossibile o è stato impossibile.
Mi domando come quest'emendamento si coniughi con un altro che ho visto presentato e che dovremo esaminare in una fase successiva, alla quale posso rimandare tranquillamente il dibattito. Essendo la stessa maggioranza, come posso dire, sono sicuro che il collega Clement tifa sempre per la Juventus perché ha una sua coerenza che solo i comunisti juventini possono avere prima dell'esito del processo antidoping, che quanto prima penalizzerà la nostra simpatica squadra concittadina (anche questo è sempre per dire).
C'è una forte contraddizione tra lo spirito di quest'emendamento, che mi indurrebbe ad astenermi dall'astensione, e quello di un emendamento successivo, che, invece, se l'ho letto bene, è fortemente corporativo - il termine giusto è corporativo - che avevamo già cassato in Commissione: se non ricordo male, all'epoca era l'articolo 18.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 29.
Ricordo altresì che tale emendamento, se approvato, annullerebbe l'emendamento n. 7, sull'articolo 33, presentato dalla Giunta regionale.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 7 bis.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato sì 31 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 33, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 34 La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Intervengo sull'articolo, ma riprendo una domanda che avevo già posto la scorsa settimana. Siccome c'è un emendamento - esattamente il n. 20 che era rubricato all'articolo 38 - adesso vediamo 37 bis - anche per procedere in modo più fluido, vorremmo conoscere in anticipo il parere della Giunta sullo stesso, che, per quanto ci riguarda, riteniamo inaccettabile.
Abbiamo fatto in modo di arrivare celermente all'articolo 33; adesso insieme alle risposte, gradiremmo conoscere - lo avevo già richiesto la scorsa seduta - il parere dell'Assessore su quest'emendamento, che è numerato con il n. 20.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, stiamo esaminando l'articolo 34, è evidente che quando arriveremo all'articolo...



(Commenti del Consigliere Casoni)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Casoni, ha ancora tempo a sua disposizione.



CASONI William

Poiché questo è un articolo in coda - insomma, non siamo nati ieri chiediamo - logicamente è uno strappo alla procedura - se si vuole esprimere un parere. Visto che dovrà essere dato all'articolo 38 gradiremmo conoscere il parere sull'emendamento n. 20. Viceversa, dal prossimo articolo, interverremo, perché, evidentemente, ci vuole essere nascosto un parere, che dovrebbe essere trasparente, e gli articoli precedenti non incidono su questo.



(Il Consigliere Burzi chiede la parola)



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Burzi.
Consigliere Casoni, la sua - ci mancherebbe! - è una richiesta legittima. Quando arriveremo all'emendamento è evidente che la Giunta, se lo vorrà, si esprimerà; in qualsiasi momento può fare una comunicazione, ma quando ci arriveremo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Modifico l'intenzione dell'intervento, se è possibile, parlando sull'ordine dei lavori, qualora lei lo consenta e l'Aula anche.
Per suggerire - non chiedere - all'Assessore Peveraro una modalità. Il tema sollevato un attimo fa dal Consigliere Casoni - con la giusta decisione che fa sì che io continui a pensare che Alleanza Nazionale e Forza Italia abbiano due anime assolutamente integrate e integrabili, ma abbiano anche delle ricche diversità - è esattamente quello che ha sollevato il sottoscritto parlando dell'emendamento precedente.
Il Consigliere Casoni l'ha detto in maniera più chiara, più trasparente; quello che ha detto il Consigliere Casoni l'hanno capito tutti, quello che ho detto io meno. Oppure era stato capito ma, ugualmente non si è potuto dare una risposta.
Mi chiedo se il Vicepresidente non riterrebbe opportuno fare cinque minuti di interruzione. La mia non vuole essere una richiesta, ma un'opzione.
Siamo all'articolo 33, la legge prevede, se non ricordo male, 40 articoli, siamo ad un punto interessante della legge, ognuno di noi ha le dimensioni dei problemi che ancora emergono dall'articolo 33 al 40. Il Vicepresidente sa, per esempio, che in Commissione abbiamo sottoposto una bozza di ordine del giorno. Fare il punto, con i Capigruppo di opposizione se lo ritiene o di tutti i Gruppi, potrebbe essere un modo per evitare degli appesantimenti alla discussione che sono certo - Vicepresidente, ci darà atto, qualora ci siano stati - che non sono attribuibili ai Gruppi di opposizione.



PRESIDENTE

Suggerirei di votare l'articolo 34, fare quel passaggio richiesto dal Consigliere Burzi che necessita la seduta segreta e, in coda alla seduta definire gli aspetti legati non tanto all'articolo 34, ma al seguito.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Per quanto ci riguarda, va bene.
evidente che votato l'articolo 34, fatto il passaggio che adesso il Presidente suggeriva e ringraziando la disponibilità e la tempestività della Giunta nell'ambito delle richieste che noi abbiamo avanzato considererei chiusa la seduta antimeridiana. Ho una certa età e ho bisogno di prendere delle dosi nuove - di cibo, non vorrei che nessuno fraintendesse - che mi consentano di avere le stesse attenzioni per il pomeriggio. In seguito riprendiamo con un chiarimento per il Vicepresidente per chiarirsi le idee che mi paiono essere, non inusualmente, confuse, ma anche per chiarirle a noi, in modo che sappiamo che cosa fare da lì alla fine della legge.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 34, nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Proseguiamo i lavori del Consiglio non in seduta pubblica, ma segreta.
Il Consiglio si dispone in seduta segreta.



(La seduta prosegue in sessione segreta ai sensi dell'articolo 45, comma 4 del Regolamento del Consiglio regionale dalle ore 12.42 alle ore 13.30)



(La seduta riprende in sessione pubblica alle ore 13.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende in sessione pubblica.
Dichiaro chiusa la seduta antimeridiana.
Ricordo che il Consiglio è convocato per le ore 15.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.32)



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