Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.346 del 15/07/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

Scarica PDF completo

Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 14.03 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 14.30)



(Alle ore 14.34 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.06)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Bresso, Moriconi, Robotti Rostagno.


Argomento:

b) Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle sedute del 17 e 26 giugno 2008; saranno posti in approvazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento: Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

c) Ordinanza Giudice di Pace di Dronero. Questione di costituzionalità in relazione alla l.r. 32/1982 (Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale)


PRESIDENTE

Comunico che il Giudice di Pace del Comune di Dronero (CN), con ordinanza del 30 maggio 2008, notificata al Presidente del Consiglio regionale il 10 luglio 2008, in via incidentale, ha sollevato la questione di legittimità costituzionale, poiché rilevante e non manifestamente infondata in relazione all'articolo 3 della Costituzione, dell'articolo 42 della legge regionale 23 aprile 2007, n. 9, recante "Legge finanziaria per l'anno 2007".
L'articolo 42 della legge regionale in parola sostituisce, tra l'altro l'articolo 38 della legge regionale 2 novembre 1982, n. 32, recante "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale" (già a sua volta modificato dall'articolo 3 della legge regionale 29 del 21 giugno 1984) e prevede, al comma 1, punto 5 una maggiorazione della sanzione amministrativa per la violazione dei divieti e per l'inosservanza degli obblighi previsti dalla stessa legge nel caso in cui "il mezzo motorizzato sia impiegato ai fini dell'esercizio dell'attività venatoria".
Il Giudice di Pace ha rilevato una discriminazione, da parte della norma in questione, nei confronti di una ben precisa categoria di soggetti ed un'ingiusta disparità di trattamento tra cittadini in violazione dell'articolo 3 della Costituzione.
Il Giudice ha pertanto sospeso il giudizio pendente e ha rimesso la questione al vaglio della Corte Costituzionale.
Per chi volesse avere maggiori indicazioni sull'oggetto della questione di legittimità costituzionale, gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.
Informo che l'Ufficio di Presidenza ha deliberato di resistere in giudizio avverso.


Argomento: Gruppi consiliari

d) Assunzione denominazione "Partecipazione &Libertà, PL - Svolta Riformista" all'interno del Gruppo Misto


PRESIDENTE

Comunico che, nella seduta del 14 luglio 2008, l'Ufficio di Presidenza ha preso atto che, a decorrere dall'8 luglio 2008, il Consigliere Mauro Laus assume, all'interno del Gruppo Misto, la denominazione "Partecipazione Libertà, PL - Svolta Riformista".


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

e) Assegnazione deleghe al Consigliere Segretario Marco Botta


PRESIDENTE

Comunico che, in data 14 luglio 2008 l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 101, ha assegnato le deleghe, precedentemente attribuite al Consigliere Segretario Ghiglia, al Consigliere Segretario Marco Botta.
Al riguardo, gli atti sono disponibili presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Varie

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Mario Fracchia


PRESIDENTE

Colleghi, vi è stato un lutto e ritengo opportuno commemorarlo.
Come sapete, è mancato improvvisamente, alla fine della scorsa settimana, l'ex Consigliere regionale Mario Fracchia, dirigente a riposo dell'industria dolciaria Ferrero, con una lunga militanza nel Partito Repubblicano Italiano.
Mario Fracchia ha ricoperto numerosi incarichi amministrativi: è stato Consigliere comunale, Vice Sindaco della città di Alba, Consigliere e Assessore provinciale, Consigliere regionale nella IV legislatura (dal 1985 al 1990) con l'incarico di Consigliere Segretario dell'Ufficio di Presidenza.
Una delegazione ufficiale del Consiglio, con il gonfalone della Regione Piemonte, ha preso parte ieri ai funerali celebrati nella città di Alba.
Alla moglie Giuseppina, alla figlia Paola e a tutti i familiari ho già espresso le più sentite condoglianze mie personali e dell'intero Consiglio regionale. Volevo rendervene partecipi e propongo un minuto di silenzio in ricordo del collega Mario Fracchia.



(L'Aula osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Larizza, di una comunicazione della Giunta regionale sugli esuberi Telecom

Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richiesta di chiarimenti, da parte del Consigliere Toselli sull'assoluzione dell'ex Consigliere Matteo Brigandì


PRESIDENTE

Il Consigliere Larizza ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Grazie, signor Presidente. Chiedo scusa se, con un po' di testardaggine, ritorno su argomenti già accennati.
Personalmente, ho l'abitudine di porre pacatamente le questioni e pregherei la Giunta di rispondere anche a chi pone le cose in modo tranquillo. Mi riferisco a una richiesta che avevo avanzato per ottenere notizie sugli annunciati esuberi della Telecom.
Vorrei argomentare un attimo sul fatto che mi sembra importante capire cosa sta succedendo, perché il numero delle aziende che entrano in crisi e che portano i lavoratori in mobilità o in cassa integrazione sta aumentando. Tutto questo avviene in un contesto di contenimento direi esagerato dei redditi da lavoro, quindi si aggrava ulteriormente, da questo punto di vista, la condizione di molte famiglie.
In questi giorni, abbiamo visto tornare i lavoratori a manifestare non per chiedere cose straordinarie, ma per chiedere garanzie sul loro posto di lavoro. Mi riferisco alla Urmet, alla Magnete Wells e ad altre aziende e oggi ho visto che torna di nuovo alla ribalta la questione della Michelin mentre già sappiamo della cassa integrazione annunciata dalla FIAT dal mese di settembre.
Penso che all'interno della nostra regione si stia creando, per effetto di una crisi più generale, una situazione che richiederebbe un'attenzione particolare da parte delle istituzioni, in modo specifico immagino della Regione Piemonte.
Le cose che ho accennato sono una parte, forse non la più rilevante delle situazioni di crisi che si stanno determinando. Non vorrei che l'attenzione sia rimasta rivolta all'indietro, cioè sui dati di una ripresa o di una stabilizzazione della produzione industriale.
Le cose stanno rapidamente cambiando, e secondo me il rischio è di creare situazioni insostenibili per molti lavoratori e per molte famiglie.
Vorrei chiedere una cosa precisa alla Giunta e anche al Presidente del Consiglio. Poiché se affrontiamo le cose una per volta rischiamo di non avere il tempo necessario, non mi dispiacerebbe se si prendesse in considerazione l'ipotesi di dedicare almeno mezza giornata del Consiglio regionale per valutare la situazione che si sta determinando relativamente alla crisi e alla cassa integrazione, utilizzando lo stesso meccanismo che abbiamo utilizzato per discutere della sicurezza nei luoghi di lavoro.
In attesa di una risposta, ringrazio il Presidente e la Giunta per l'attenzione. Se non avrò risposta, utilizzerò gli strumenti a mia disposizione per ottenerla.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo

Semplicemente per informare il Consiglio e il Consigliere Larizza che in realtà, il collega Bairati ha già preso contatto con l'azienda Telecom per capire meglio la circostanza, così come per altre gravi situazioni che stanno colpendo il Piemonte.
C'è il massimo dell'impegno dell'Amministrazione, in particolare degli Assessori competenti Bairati e Migliasso. Mi riprometto di sentire il collega per vedere se, nell'arco del pomeriggio, possiamo inserire un aggiornamento da parte sua in particolare sulla situazione Telecom, com'è stato richiesto.
La richiesta del Consigliere Larizza è improvvisa, quindi in questo momento non sono in grado di dare puntualmente una risposta. Sono però in grado di attivarmi per cercare nel più breve tempo possibile di dare una risposta su quelle che sono le iniziative che l'Amministrazione regionale ha posto in atto per affrontare la questione.



PRESIDENTE

Collega Larizza, l'Ufficio di Presidenza provvederà comunque a formalizzare per iscritto alla Giunta regionale le sue osservazioni sollecitando una comunicazione in proposito.
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Mi permetto di intervenire, vista l'assoluzione di ieri del collega Brigandì, che è stato Consigliere di questa Regione, e le precedenti vicissitudini della Giunta Ghigo, in merito a Consiglieri che precedentemente, sono stati investiti da atti della Magistratura volti a verificare il loro comportamento amministrativo, perché ci tenevo a sottolineare che, a volte, forse, alcune notizie, a differenza di altre passano un po' inosservate. Si ha l'abitudine - e l'abitudine è spesso dei nostri giornali - di mettere dei titoloni quando si viene investiti da atti della Magistratura per questioni amministrative, che legittimamente devono essere appurate, salvo, poi, non dire niente, omettendo una semplice riga a tutela del comportamento, dimostratosi corretto, del collega Brigandì.
Credevo fosse doveroso svolgere questo intervento, anche perché ricordo quei tempi, che per la legislatura regionale furono bui. Prendo atto con soddisfazione - credo, al di là della parte politica che rappresento dell'intero Consiglio - che, finalmente, si è giunti alla conclusione con un'assoluzione.
Allora, questo dovrebbe servire un po' da monito, perché, a volte condanniamo in anticipo, come Consiglieri regionali, solo perch rappresentiamo una parte politica e, nel momento in cui si è seduti all'opposizione, si sente, più che avere, il dovere di fare "fuoco e fiamme", purché una Giunta o un componente della stessa salti per aria poi, però, non si chiama il collega e non si interviene in aula.
Quindi, non ci sarà sciacallaggio politico da parte nostra, qualora si dovesse verificare l'accertamento da parte della Magistratura circa un fatto amministrativo della Giunta Bresso, non saremo noi ad alzare polveroni come accaduto in passato.
Allora, tutti quanti dobbiamo imparare e ricordarci ogni tanto anche dei colleghi che sono stati processati in questo Consiglio e, poi, assolti dalla Magistratura. Questo fatto dovrebbe farci riflettere, affinché sempre più si assuma in aula un comportamento di correttezza, di rispetto e di attesa, perché questo comportamento non fa bene né alla politica né a noi che siamo pubblici amministratori. Nella fattispecie, rispetto ai titoloni apparsi sui giornali in quei giorni, francamente, rimango stupito - non so lei, Presidente! Grazie.



PRESIDENTE

Collega Toselli, non è da questo banco che si può discettare in merito a rapporti tra politica e giustizia. Tengo solo a rimarcare che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, in questa legislatura, per ben due volte, ha sostenuto l'insindacabilità del collega in oggetto rispetto a questioni che erano addebitate come reato nei suoi confronti. Abbiamo sostenuto l'insindacabilità in quanto abbiamo ritenuto si trattasse di opinioni espresse nell'esercizio delle proprie funzioni.
Quindi, per ben due volte, l'Ufficio di Presidenza di questo Consiglio regionale ha dato mandato ai legali di procedere, tutelando le prerogative del Consigliere regionale in oggetto. Da questo punto di vista, il Consiglio regionale non si è sottratto alla difesa dei membri dell'organo come di propria competenza.


Argomento: Nomine

Nomine (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'adempimento di cui al punto 2) all'o.d.g.: "Nomine".
Colleghi, come comunicato nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi ci sono tre nomine che necessitano di passare alla votazione del Consiglio regionale. Relativamente al Centro studi e ricerche storiche sull'architettura militare del Piemonte, c'è una sola nomina residua di competenza della minoranza, che è rimasta inevasa.
Annuncio, che, purtroppo, è mancato il Generale Amoretti, che avevamo indicato come Presidente del Centro studi, quindi dovremo procedere ai relativi adempimenti - chiaramente, l'esperienza del Generale Amoretti e la sua passione saranno molto difficili da sostituire.
Poi, dobbiamo procedere alla nomina del difensore civico, su cui è necessario raggiungere un quorum rafforzato, e di un componente del Consiglio generale Compagnia di San Paolo.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, per quanto riguarda la nomina del difensore civico e del componente del Consiglio generale Compagnia di San Paolo chiedo un rinvio a martedì prossimo. Per l'altra nomina che riguarda la minoranza naturalmente, vi è la piena disponibilità per procedere al voto.



PRESIDENTE

Prendiamo atto delle indicazioni che immagino il Consigliere Muliere abbia fatto a nome dei Gruppi dell'attuale maggioranza; prego solamente di rammentare che martedì prossimo la votazione dovrà essere posta in essere per evitare di essere ulteriormente inadempienti. Si tratta di un ente rispetto al quale, negli ultimi anni, relativamente a due nomine, si sono verificati due problemi, quindi, per evitare gli effetti del famoso proverbio, non vorremmo cadere nel terzo inconveniente successivo.
Per quanto riguarda la nomina dell'opposizione possiamo procedere o rinviamo anche quella?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene, metteremo contestualmente in votazione le tre schede nella seduta di martedì prossimo.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Proseguimento esame disegno di legge n. 386, inerente a "Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza e il personale" e proposta di legge n. 45, inerente a "Riordino delle norme sull'organizzazione e sull'ordinamento del personale. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 8 agosto 1997, n. 51"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 386 e della proposta di legge n. 45, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana dell'8 luglio 2008 abbiamo approvato i primi sette articoli, pertanto il nostro lavoro oggi decorrerà dall'articolo 8.
Rammento che tutte le votazioni, come da richiesta effettuata nella scorsa seduta, avverranno mediante appello nominale.
Il numero legale è 30.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione nominale sull'articolo 8.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri si sono astenuti 12 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione nominale sull'articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione nominale sull'articolo 10.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Il tutto sta prendendo velocità e quando le cose prendono una certa velocità, è poi difficile, avendo un certo peso il veicolo, fermarlo orientarlo. Quando si manovra una petroliera si sa bene che, una volta che ha preso una certa inerzia, diventa difficile, o più difficile, qualora servisse modificarne la rotta o, peggio, ma non è certamente l'obiettivo arrestarla, ma intendevo il percorso, che sia ben chiaro.
L'articolo 11 parla di settori, come quello precedente parla di direzioni e quello successivo di strutture temporanee di progetto, e così via, quindi di livelli organizzativi.
Colgo l'occasione, intervenendo nella discussione generale sull'articolo 11, per annunciare che consegneremo in maniera ufficiale un ordine del giorno che, in maniera ufficiosa, è già stato oggetto di discussione anche questa mattina in sede di I Commissione. Ricordo a tutti noi che le attuali direzioni regionali sono figlie di un'applicazione della legge n. 51 esistente (occhio e croce, risalente a giugno-luglio dello scorso anno).
Non è elemento per fare polemica, non è questa la volontà di chi parla in questo momento, ma ricordo che, quando vennero stabilite le nuove direzioni regionali, ci fu un dibattito, che non è stato speso invano, su alcune carenze nella formulazione delle declaratorie delle stesse.
Ricordo un impegno - uno dei 105 del giugno scorso - assunto dalla Giunta, ovviamente per ora non rispettato, ma sono certo che la volontà di rispettarlo non manca al Vicepresidente, nonché Assessore. Contestualmente arrivò una delibera organizzativa in settori e lì dicemmo: fermiamoci e anziché procedere in applicazione ad una legge per molti versi obsoleta rifacciamola e poi si proceda, secondo quanto la legge vorrà stabilire, per i ruoli della Giunta e del Consiglio in maniera separata, con le autonomie e con i limiti che la legge sancirà per i suddetti ruoli.
Viene bene ad intervenire nell'ambito dei settori perché, nel momento in cui l'utilizzo della legge n. 51/97 si è, in qualche modo, fermato in attesa della nuova legge su cui stiamo lavorando, nell'ordine del giorno sottoponiamo all'attenzione della Giunta.



PRESIDENTE

Per cortesia colleghi, vi prego di fare un po' di silenzio.



BURZI Angelo

Non si preoccupi, Presidente, non c'è problema. Probabilmente il Consigliere Buquicchio sta cercando una piazza alternativa a Piazza Navona.
Purtroppo noi non ne abbiamo di così belle, ma Torino è ricchissima e siccome anche a noi Piazza Navona è piaciuta molto, possiamo aiutare il Consigliere Buquicchio nel trovare un'idonea piazza. Una piazza dove replicare lo spettacolo, che a noi è piaciuto moltissimo. Sarebbe utile replicarlo perché, quando le cose funzionano bene, è bene che il pubblico partecipi direttamente e che la partecipazione non sia soltanto riservata come al solito, soltanto a Roma. Anche Torino ha bisogno e utilità di vedere delle performance dal vivo (questa parentesi era inerente all'ipotetico disturbo che avvertiva il Vicepresidente nel mio intervento).
Nell'ordine del giorno avanziamo delle richieste alla Giunta e al Consiglio, quando questa legge sarà approvata, pur comprendendo le esigenze che alcune operatività decorrono - sappiamo, per volontà della Giunta - dal 1° gennaio dell'anno prossimo, per far sì che i nastri e i conti rappresentati da direzioni, settori e rapporti con il sistema informativo risultino i meno disagevoli possibili.
Assessore, prenda invece l'impegno informativo nei riguardi degli organi del Consiglio, quindi Commissione e Aula, nel volerci riferire, in un tempo ragionevole che noi ipotizziamo in 60 giorni dalla data di decorrenza della legge stessa, sapendo anche che in mezzo c'è il generale agosto, di quale sia la struttura organizzativa che la Giunta e l'Ufficio di Presidenza intendono dare a se stesse nei prossimi e rimanenti pezzi della legislatura. In modo tale che questo impegno sia un contributo non lesivo della maggior flessibilità e autonomia nelle decisioni e negli adeguamenti dei ruoli, ma funzionale alle informazioni. Tali informazioni potrebbero servire non solo alla maggioranza, ma anche al diritto che l'opposizione credo abbia, una volta ottenuta la conoscenza, ad esercitare nei confronti degli organi di governo, vuolsi della Giunta, vuolsi del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore e Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Accolgo l'invito avanzato dal Consigliere Burzi in merito all'informativa preventiva. Peraltro già accolto nell'approvazione dell'articolo 5 e con l'approvazione dell'emendamento rubricato n. 10 a prima firma Consigliere Cavallera.
Il percorso è quello che è stato ricordato, mi permetto solo di rettificare in relazione al fatto che eravamo ben consci che, nel momento in cui abbiamo riorganizzato le direzioni, le declaratorie relative risentivano ancora della vecchia struttura. In realtà quelle declaratorie sono state corrette, rettificate, aggiornate nella delibera della Giunta che poi, giustamente, è stata sospesa in attesa dell'approvazione della legge.
È intendimento dell'amministrazione, nel momento in cui porteremo all'approvazione la nuova struttura organizzativa di secondo livello procedere alla definizione delle declaratorie dei settori e all'aggiornamento delle declaratorie delle direzioni. Preventivamente comunicheremo informazione dell'evoluzione dei lavori insieme all'informazione anticipata, così come previsto nell'articolo 5, comma 1 bis, dello stato di avanzamento dei vari regolamenti, che non necessariamente - io dico - partiranno tutti insieme.
L'intendimento dell'Amministrazione è di far partire i regolamenti, a seconda delle necessità organizzative ed operative. Certamente quello che riguarderà la riorganizzazione dei settori e l'affidamento degli incarichi dei dirigenti sarà il primo regolamento che faremo; gli altri seguiranno successivamente. In ogni caso, preventivamente informeremo il Consiglio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'articolo 11, nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione nominale sull'articolo 2.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione nominale sull'articolo 13.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: all'art. 14 (Capo di Gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale) Al comma 1 dell'art. 14 è aggiunto infine il seguente periodo: "Ai fini del conferimento dell'incarico non trova applicazione l'articolo 2, comma 1, lettera c) del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 18 ottobre 1994, n. 692 (Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti richiesti ai fini della nomina di esperti a dirigente generale e per il conferimento di incarichi di dirigente generale con contratti di diritto privato)".
La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Farei una rapida presentazione. C'è un pacchetto di emendamenti che inizia con l'emendamento n. 1.
In realtà, intervengo solo per illustrare gli emendamenti, poi ovviamente entreremo nel merito articolo per articolo.
Gli emendamenti dall'1 bis in avanti sono l'oggetto della riscrittura da parte degli uffici rispetto a quanto discusso nel corso della Commissione, che straordinariamente è stata convocata stamani proprio per confrontarsi sulle modifiche che l'Amministrazione regionale aveva presentato nel corso del Consiglio precedente.
Quindi, come avranno modo di vedere i Consiglieri, in realtà il contenuto è esattamente quello che avevamo preannunciato, salvo un emendamento che è stato ritirato (l'emendamento n. 3), ma hanno una riscrittura e quindi sono impostati in modo leggermente diverso.
Quello rubricato n. 01 è un emendamento nuovo, che nasce dal dibattito di stamattina ed è legato al fatto e alla necessità di allineare un emendamento introdotto per il Capo di Gabinetto del Presidente del Consiglio a quelle che sono le caratteristiche del Capo di Gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale.
In realtà, con questo e con l'emendamento successivo 1 bis si sottolinea il carattere di intuitu personae con cui viene selezionato il Capo di Gabinetto della Presidenza del Consiglio e della Presidenza della Giunta.
In relazione a ciò, si prevede che per l'incarico non trovi applicazione l'articolo 2, comma, c), del decreto n. 692/94, dove si prevede l'impossibilità di assumere l'incarico di Dirigente generale, e quindi di Direttore, per le persone che abbiano rivestito cariche pubbliche, elettive o cariche in partiti politici.
Questo per sottolineare la peculiarità di questa figura.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 1.
L'esito della votazione è la seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 14, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 1 bis) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: all'art. 15 (Capo di Gabinetto della Presidenza del Giunta regionale) Al comma 1 dell'art. 15 è aggiunto infine il seguente periodo: "Ai fini del conferimento dell'incarico non trova applicazione l'articolo 2, comma 1, lettera c) del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 18 ottobre 1994, n. 692 (Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti richiesti ai fini della nomina di esperti a dirigente generale e per il conferimento di incarichi di dirigente generale con contratti di diritto privato)".
Questo emendamento è identico a quello già illustrato dall'Assessore Peveraro.
Indìco dunque la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 1 bis.
L'esito della votazione è la seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 15, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'articolo 16, nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'articolo 17.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'articolo 18.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri si sono astenuti 1 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori, non me ne voglia. Sempre senza voler pretendere nulla di più, vorremmo chiedere, sugli articoli, almeno una discussione generale. Prendo atto che l'interesse è molto latente - o latitante - poi se ci sono dichiarazioni... Solo per percorrere almeno il catechismo: hanno fatto tanta fatica a scrivere delle regole di catechismo! Perché poi, conoscendo gli animali (nel senso di bipedi) che frequentano quest'aula ("animali" nel senso nobile del termine), qualcuno si lamenterà: diamogli almeno l'occasione di poter parlare.
Dopo, quando le lamentele arriveranno - perché arriveranno - chi è causa del suo mal, pianga - nell'ambito delle proprie riunioni di partito per chi ce l'ha - se stesso.



PRESIDENTE

Presidente Burzi, mi scuso; non volevo essere disattento nei confronti dei colleghi Consiglieri.
Ovviamente, il richiamo al catechismo non può lasciarmi indifferente.
Del resto, lo spirito ecumenico che ci ha visto animare la I Commissione questa mattina mi aveva indotto in errore, perché pensavo che tutte le discussioni e i confronti su questa legge fossero già avvenuti in altra sede e quindi che non ci fosse più molta materia da trattare in Consiglio.
Ben vengano, comunque, i dibattiti all'interno delle Aule assembleari.
Riprendiamo pertanto l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 19 Vi sono colleghi che desiderano intervenire sull'articolo 19? Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Su questo articolo ci asterremo.
Vorrei solo ricordare al Vicepresidente - anche se credo che lo sappia già - che il valore economico della posizione è già stato discusso anche su altri ambiti, e che è intenzione della Giunta (non so quale sia lo stato dell'arte del lavoro, se sia già in corso o meno) "misurare le scrivanie" ossia dare un valore alla posizione, sia essa di direzione, o, scendendo per la struttura organizzativa, di settore o di altre figure organizzative che, man mano, la legge sta ripercorrendo e decidendo.
Poi c'è - com'è, ed è - il lavoro difficile, non tanto dal punto di vista tecnico, quanto il recepirlo dal punto di vista deliberativo, perch le scrivanie. Come diceva un noto filosofo meridionale che mi pare si chiamasse Pino Daniele, "ogni scarafone è bello a mamma sua" o qualcosa di molto simile. È roba di fine Ottocento, quindi non so più bene come si applica alla cultura moderna di oggi.
Poi c'è il valore di risultato. Il valore di risultato implicherebbe (lo dice il termine stesso) che ci sia un'amministrazione che definisca degli obiettivi, ovviamente, per tempo, che questi obiettivi a cascata si ripercuotano sui livelli non inferiori ma sottostanti i livelli degli obiettivi delle direzioni, in modo che ci sia un coinvolgimento negli obiettivi, che ci siano i criteri di valutazione, che ci siano le misurazioni e alla fine il risultato.
Lei conosce bene, per esperienza, credo, regionale, ma certamente anche comunale, perché il tessuto non è dissimile, la tematica che in altri ambienti si chiamerebbe, in maniera obsoleta, gestione e definizione degli obiettivi. Questa è la definizione, ma è una modalità di difficile praticabilità nell'ambito di una struttura pubblica che non è storicamente orientata, qualunque livello esso sia: dal più piccolo degli Enti locali (piccolo come dimensioni, non come dignità), al più importante degli enti sovraordinati che, tolto lo Stato centrale, è la Regione.
Chiedevo, cogliendo l'occasione all'articolo 19, ma si può fare in qualunque momento, se, qualora il Vicepresidente ne abbia contezza e voglia, ci dice qual è lo stato dell'arte su questo tema che ha, secondo me, non poco interesse dal punto di vista della ricerca dell'efficienza della Funzione Pubblica.
La informo, Vicepresidente, che la domanda da me fatta direttamente al Ministro Brunetta, che è molto interessato a sentire la sua risposta, è quella di trarne tutte, ma proprio tutte, le conseguenze del caso.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi per dichiarazioni di voto? Ovviamente, il Vicepresidente Peveraro, avrà modo di rispondere alla questione posta dal Consigliere Burzi, subito dopo la votazione.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 19.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 2 bis), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: all'art. 20 (Vicedirettore) Comma 1, dopo la voce verbale "nominare" sono aggiunte le seguenti parole: ", nel numero massimo di un terzo dei direttori,".
L'emendamento 2 bis sostituisce l'emendamento rubricato n. 2.
La parola all'Assessore e Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

In realtà non vorrei intervenire sull'articolo 20 ma intervenire sulle considerazioni che ha fatto il Consigliere Burzi, in merito all'articolo 19, anche solo per commentare.
Credo che l'articolo 19 sia obiettivamente fra i più importanti perch introduce il peso delle posizioni. So che anche in passato vi erano state delle sperimentazioni, ma qui è definito per legge e sarà richiesto un lavoro, dal punto di vista tecnico, molto importante. Certamente lo dovremo e lo potremo attivare solamente nel momento in cui avremo approvato la delibera di Giunta regionale che definisce la struttura operativa dei settori, ma subito dopo l'approvazione, partirà certamente la verifica sui pesi delle varie posizioni. Così come, peraltro, è importante, e si ricongiunge a ciò che veniva detto in merito al peso e alla valutazione delle prestazioni, l'articolo 28 che affronta esattamente quel tema.
Credo che questi due articoli, in qualche modo, definiscano, quanto meno, un'impostazione che, dal punto di vista tecnico-operativo e organizzativo, è ineccepibile. Poi starà a noi, a chi amministrerà la Regione, darne un'applicazione compiuta, seria e effettiva di quelle che sono le disposizioni, che il Consiglio si sta apprestando ad approvare.



PRESIDENTE

Ci sono interventi sulla discussione generale sull'articolo 20? Ha chiesto di parlare il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non per intervenire sul merito ma, se non sbaglio, sull'articolo 20 c'è un emendamento di Giunta.



PRESIDENTE

Si, è l'emendamento 2 bis.



BURZI Angelo

Ma non è sull'articolo 20? Non votiamo prima gli emendamenti dell'articolo?



PRESIDENTE

Certamente, però ho aperto la discussione generale sull'articolo 20.
Era il richiamo al catechismo che mi aveva indotto ad essere scrupoloso.
Se non ci sono interventi sull'articolo 20, procediamo con l'emendamento 2 bis.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Sì e volentieri. Sul 2 bis, riprendendo un tema che è stato fugacemente discusso anche stamattina in Commissione, siamo decisamente contrari. Cerco di spiegare perché. Considero positiva, non a caso, l'introduzione della figura del Vicedirettore, che è come un elemento di identità tra il tessuto della legge presentato dalla Giunta e quello a suo tempo presentato o ripresentato dal nostro Gruppo, che poi ha trovato una sintesi nel testo di legge che stiamo discutendo.
Quindi in questo momento non è oggetto di dibattito discutere della figura del Vicedirettore, che ha - lo dico per esperienza, a suo tempo personale - un'utilità significativa soprattutto nell'ambito di Direzioni che, per la loro corposità o per il fatto che in alcune occasioni sono sottoposte a un carico di lavoro particolare, possono richiedere - a mio avviso, devono richiedere - la disponibilità di una figura che non è quella classica del Direttore vicario che sostituisce il Direttore per assenze di qualunque natura, ma di un Vicedirettore con delle deleghe specifiche.
Tant'è vero che l'articolo che stiamo discutendo specifica con chiarezza che queste figure "supportano i Direttori regionali per l'espletamento di attività della Direzione, ai medesimi espressamente attribuite, sentito il Direttore interessato", con un atto che è una delibera di Giunta o - parallelamente, immagino, anzi sostengo - una delibera dell'Ufficio di Presidenza.
Proprio per questo, non si vede ragione logica - o perlomeno noi non la vediamo, se non attinente al mondo dell'ipocrisia, e su questo si è in qualche modo articolato il dibattito stamattina - nel limitarne il numero.
Esiste la condivisione, tant'è vero che ci viene proposto dalla maggioranza o, se si vuole, la maggioranza riprende un tema che a suo tempo proponemmo noi, ma non vorremmo fare qui degli inutili giochi del tipo se è nato prima l'uovo o la gallina, ci sembra indifferente.
Non si capisce perché definire un limite rispetto a una figura la cui utilità è condivisa: non può che essere - e lo sostengo - un elemento di ipocrisia.
Non si vede perché limitare a un terzo. Noi su questo, visto che stiamo cercando con fatica di creare uno strumento che invece responsabilizzi e renda trasparente e chiaro chi decide che cosa, siamo del seguente parere.
Questa Giunta e qualunque Giunta di questa Regione a questa succeda Dio volesse domani mattina, perché credo che il Piemonte ne abbia molto bisogno, ma purtroppo la Presidente Bresso su questo è renitente a farsene carico e ne pagherà le conseguenze al momento opportuno - metta tutti i Vicedirettori che ritiene opportuno, motivandoli con un atto di Giunta di cui è responsabile e noi, qualora non fossimo d'accordo - visto che, grazie all'emendamento passato prima, saremo comunque informati a livello di attività consiliare - faremo in modo che ne debba rispondere.
Non capisco la logica di un terzo, se non - ripeto - all'interno di una lettura ipocrita a cui ci opponiamo: riteniamo che sia, come anche altri emendamenti che seguiranno, del tutto attinente a una modalità illiberale di gestire questa materia e che ponga dei paletti che non aiutano affatto il gestore, chiunque esso sia.
Come posso dire, si va avanti nella logica di "aumentiamo le tasse e poi cerchiamo di togliere qualche gravame, così la gente è meno scontenta".
Se ha da esserci una legge che dia autonomia e velocità di decisione agli organi di governo, perché questo è il motivo fondante di questa legge, non è proprio nei limiti di questa modalità che li si aiuta: è soltanto un limite che tende oggi soltanto all'ipocrisia e domani all'illusione.
In definitiva, noi siamo fermamente contrari e, oltre a chiedere esplicitamente il parere della Giunta, vorremmo sentirne anche le motivazioni, visto che lo presenta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Devo dire che non condividiamo l'emendamento 2 bis presentato dalla Giunta regionale, per una serie di motivazioni.
La prima motivazione è legata alla volontà politica, nel senso che l'articolo 20 prevede che la Giunta non nomini i Vicedirettori, ma possa nominare i Vicedirettori: è un'opzione che può liberamente esercitare.
L'opposizione o il Consiglio valuterà se l'opzione eventualmente fatta di nominare un Vicedirettore per Direzione possa essere più o meno contestabile.
Quello che non capiamo davvero è il limite di un terzo dei Direttori anche perché va rivendicata in qualche modo una valutazione qualitativa.
Per esempio, tutte e tre le vecchie Direzioni della sanità potranno non avere il Vicedirettore e una Direzione decisamente meno importante da un punto di vista del peso, del numero dei dipendenti, delle competenze, ma potranno invece avere un Direttore.
Soprattutto non capiamo perché si debbano porre dei vincoli a quelle che sono le potestà di Giunta. Di conseguenza, non capiamo sinceramente il senso di questo emendamento.
Le opzioni da esercitare erano due: inserire o non inserire i Vicedirettori. S'è fatta l'opzione, che noi riteniamo corretta, di prevedere la figura dei Vicedirettori, nell'ambito di una riduzione generale delle Direzioni, dando a queste un peso maggiore rispetto a prima.
Di conseguenza, è davvero poco comprensibile limitare quella che è una potestà della Giunta, soprattutto anche con l'espressione del voto del Consiglio.
È anomalo che la Giunta presenti un emendamento volto a limitare se stessa. Credo sia altrettanto anomalo che una maggioranza sostenga un emendamento che, in qualche modo, non consente a una Giunta di operare in termini chiari: o esistono i Vicedirettori o non esistono i Vicedirettori.
La via di mezzo, sinceramente, è poco comprensibile. Per questo motivo voteremo contro l'emendamento 2 bis. Non riteniamo che sia una soluzione n capiamo se si tratti di una sorta di compromesso fra chi i Vicedirettori li vuole e non li vuole, arrivando alla definizione mediana di indicarne un terzo.
Sinceramente, al di là dell'essere poco o meno trasparente, non importa, stiamo scrivendo una legge. È strano che una legge che dà delle competenze alla Giunta rispetto alle Vicedirezioni non dia competenze qualitative, ma dia competenze quantitative generali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente. Personalmente inviterei il Vicepresidente e l'Assessore a riflettere e suggerirei di ritirare questo emendamento.
Le motivazioni che adesso sono state espresse lasciano pensare, qualora questo emendamento passasse, a una sorta di potestà di voler guidare magari anche al di fuori di quella che è una legge, le operazioni di nomina.
Come ho detto, noi siamo perfettamente allineati a quello che è il testo di legge, che dice "possono", quindi se il Presidente della Giunta regionale, il Vicepresidente e l'Assessore al personale vogliono nominare un terzo dei Vicedirettori possono farlo in base alla legge, nessuno glielo vieta.
Però, perché vincolare per il futuro la nomina dei Vicedirettori a un terzo, senza che siano adottati dei criteri qualitativi/quantitativi? Questo ci sembra veramente un attorcigliamento legislativo non dovuto.
Questa Regione deve fare delle leggi che valgano per il futuro; porre dei limiti su delle figure è una complicazione burocratica che potrebbe dare adito a secondi fini che ingessano questa posizione, perché non accompagnata dai relativi criteri.
Quindi o questo emendamento si trasforma in "un massimo di un terzo" perché la Direzione X è complessa, la Direzione Y è complessa, ecc. è c'è la declaratoria chiara in legge di come e perché, in modo che se un domani si modificasse ancora per esempio la struttura delle Direzioni possa essere articolato, altrimenti noi lo vedremmo come un'ingessatura inutile a una legge che invece va a istituire una figura, che è nella potestà della Giunta di quel momento attivare o meno Quindi, Vicepresidente, veramente, la invito a riflettere e se l'emendamento non è fondamentale - e non mi sembra che questo lo sia - le chiederei di ritirarlo, a nome del buonsenso e a nome dell'intera minoranza, ma credo che anche molti nella maggioranza condividano questa posizione. C'è la facoltà della Giunta di nominarne anche uno solo, non si vede perché mettere il terzo, così se un'altra Giunta decidesse di nominarne 10, lo potrà fare, perché, evidentemente, avrà valutato come necessaria quella figura; del resto è inutile istituirla se, poi, poniamo dei paletti che non si capisce bene in base a quali criteri dovrebbero essere attivati.
Per agevolare il percorso e l'approvazione di questa legge, che noi siamo disponibili ad approvare entro la giornata odierna, concludo il mio intervento chiedendo di non porre ostacoli dei quali non capiamo legittimamente la natura.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Nello spirito di interloquire con i colleghi che hanno posto la questione, cercherei di proporre il ragionamento che è alla base della decisione di presentare questo emendamento.
Noi non stiamo discutendo - e i colleghi lo sanno - della figura del vicario, ma della figura del vicedirettore, da istituire con la legge n.
51. Il collega Vignale ha detto che le alternative erano due - se ho capito bene, ma anche il Consigliere Burzi faceva questo ragionamento, che ha una sua logica, non voglio contestare quanto detto dai colleghi e, da ultimo il Consigliere Casoni - prevederli o non li prevederli, la sostanza del ragionamento è questa.
Mi permetto di suggerire una terza via, che è quella in qualche modo indicata dall'emendamento, poi possiamo discutere se il limite indicato è quello giusto. Qual è il ragionamento? Evitare che, consegnando la facoltà di prevedere questa figura per tutte le direzioni, di fatto, si determini la situazione per cui non noi avremo 19 direzioni e 19 vicedirezioni.
Questo è il rischio che io inviterei i colleghi a valutare, non altro stiamo discutendo esattamente di questo. Non è un problema di maggioranza di minoranza, di centrosinistra o di centrodestra, è una valutazione oggettiva che riguarda l'organizzazione. Abbiamo delle direzioni che assommano responsabilità importanti, per cui è ragionevole pensare - non sono l'Assessore - che lì si preveda una vicedirezione, viceversa, ci sono direzioni per le quali, forse, è giusto immaginare che questa figura non debba essere prevista, se non quella del vicario, ma quella esiste già oggi.
In questo contesto, penso che l'emendamento abbia una sua logica.
Introdurre un limite - mi rivolgo al Consigliere Casoni - per impedire a chicchessia...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Casoni)



RONZANI Wilmer

Collega Casoni, quello non lo stabilirei per legge, perché è sbagliato prevedere le vicedirezioni per determinate direzioni, non farei una scelta del genere. In questo caso, lascerei davvero che si faccia una valutazione che tenga conto della situazione oggettiva che si è determinata nelle varie direzioni, a seguito anche dell'accorpamento.
In conclusione, Presidente, non credo che l'alternativa sia prevederle o non prevederle, ma sia giusto immaginare una norma di sbarramento - non so come chiamarla - o un limite, per evitare che un'idea organizzativa giusta, immaginando in alcuni casi le vicedirezioni, si trasformi nella decisione di prevedere per ogni direzione la vicedirezione. Lo scopo dell'emendamento è questo. Occorre difendere la ratio e la filosofia di questo emendamento, pertanto varrebbe la pena che i colleghi della minoranza svolgessero una riflessione, tenendo conto delle ragioni per le quali abbiamo proposto l'emendamento che è ora al nostro esame.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Chiederei alla Presidenza e all'Aula una sospensione di 10 minuti affinché, come maggioranza, svolgere alcune valutazioni, per poi tornare in aula e procedere con speditezza.



PRESIDENTE

Se non ci sono indicazioni in senso contrario, la sospensione è accordata, la seduta riprende alle ore 16.30.



(La seduta, sospesa alle ore 16.19 riprende alle ore 17.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo se i Presidenti dei Gruppi della maggioranza o la Giunta regionale intendono intervenire per dare comunicazione in merito ai nostri lavori.
Ha chiesto di parlare l'Assessore Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Anche a seguito del dibattito svoltosi sull'emendamento n. 2 bis l'Amministrazione intende ritirare l'emendamento, prospettando due emendamenti allo stesso articolo 20.
Il primo emendamento riguarda il comma 1 nell'ultimo capoverso, dove si dice: "l'espletamento delle attività avviene sulla base di espressa delega scritta e motivata, conferita dal direttore ed unicamente in caso di direzione di particolare complessità".
Il secondo emendamento che proponiamo è sul comma 2, dove si dice: "i provvedimenti di organizzazione individuano tali strutture e definiscono i criteri e le modalità procedurali con i quali sono attribuiti gli incarichi di cui al comma".
Quindi, sostanzialmente, viene eliminato il riferimento numerico massimo delle direzioni, a cui faceva riferimento l'emendamento n. 2 bis ma vengono individuate le caratteristiche delle direzioni a cui compete una vicedirezione.
Peraltro, confermo che l'Amministrazione, nell'ambito del regolamento che andrà a predisporre, si atterrà, per quanto riguarda le nomine dei vicedirettori, a quella che, sostanzialmente, era l'impostazione originaria prevista nell'emendamento.



PRESIDENTE

Prego la Giunta regionale di formalizzare gli emendamenti.
L'emendamento rubricato n. 2 bis viene ritirato dalla Giunta regionale.
Attendiamo un attimo per ricevere materialmente gli emendamenti.



(Sospensione momentanea)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 18) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: art. 20 Al comma 1 dopo la parola "direttore" sono aggiunte le parole: "ed unicamente nelle direzioni di particolare complessità".
Ha chiesto di parlare il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Aspettavo solo il Vicepresidente.



PRESIDENTE

Un attimo, per cortesia, che procede alla formalizzazione.



BURZI Angelo

Certo, se fosse una donna, parlerei, perché le donne sono in grado di fare almeno due cose normalmente; già il Vicepresidente mostra una certa difficoltà sulla singola, quindi non volevo ulteriormente complicargli la vita.
Premetto che - questa è una valutazione di natura generale - ho difficoltà a comprendere il significato delle parole: "in casi di particolare complessità", ma va bene, perché, nella teoria della riduzione del danno, questa soluzione è meno peggio di quella che sino a un'ora e mezza fa sembrava essere la soluzione che, Giunta e maggioranza, ci prospettavano.
Anche perché, lo dico con tranquillità, visto che noi stiamo cercando con una certa fatica, di costruire uno strumento (questo è uno strumento) che valga per la Giunta regionale del Piemonte, la precedente legge, in tutt'altro clima, decisamente più infuocato, ha svolto più o meno bene il suo lavoro - questo lasciamolo dire a tutti coloro che ne sono stati utenti per 11 anni. Non credo che i legislatori che verranno dopo di noi avranno così voglia di mettere le mani su un tema che ha una sua complessità.
Certamente viene da riflettere, se non dare dei suggerimenti che quand'anche recepiti, e questo lo apprezziamo, comportino una fatica nel recepimento che ci sembra francamente sproporzionata a ciò che veniva suggerito.
Però, già che ci siamo, un suggerimento di natura tecnica: nell'articolo 20 si dice che è l'organo di governo che decide, sentito il direttore, questo è lo spirito dell'articolo. La specificità di quando utilizzare lo strumento, ripeto, è un'opzione, a nostro avviso, che non avrebbe richiesto alcun limite, ma immettere dei limiti di natura qualitativa è apprezzato dai Gruppi di opposizione che ne richiedevano l'abolizione, perché attiene alla qualità e non alla quantità. Se è così quella frase non ha da essere messa nell'ambito del conferimento della delega da parte del direttore, ma nel capoverso precedente. Chi è che definisce la complessità, o meno, di una situazione che richieda e, quindi consenta l'utilizzo in termini di vicedirezione? Così pure accettabilissima, ancorché pleonastica, è la conseguente aggiunta dei provvedimenti dell'organizzazione, che è un po' un mantra che si sussegue in un sacco di articoli.
Prendo atto che il Vicepresidente ha già detto - cosa di buon senso che per nominare al massimo un terzo delle direzioni, basta farlo, non c'è bisogno dei limiti, come ha detto nel suo intervento. Tale affermazione pur nella riduzione di fiducia, ampiamente motivata, che i Gruppi di opposizione hanno nei riguardi della Giunta e della figura del Vicepresidente, e Assessore competente in maniera specifica, è stata detta da un organo di governo, quindi noi sappiamo che, comunque, al massimo ci sarà il 30% di 19, che fa 5,7. Mi rimarrebbe la curiosità di chiedere se arrotondate a 6 o a 5.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore e Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Rispetto all'osservazione precedente del Consigliere Burzi l'emendamento al comma 2 chiarisce esattamente di chi è la competenza dell'individuazione delle strutture di direzione, di particolare complessità.
Tanto è vero che recita "i provvedimenti di organizzazione individuano" e i provvedimenti di organizzazione sono delibere della Giunta regionale.



(L'Assessore Peveraro e il Consigliere Burzi si consultano)



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 18.
L'esito della votazione è la seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 19) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: art. 20 comma 2 dopo "organizzazione" aggiungere "individuano tali strutture e".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 19.
L'esito della votazione è la seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 9 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 20, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Comunico che è stato presentato l'emendamento rubricato n. 16 dei Consiglieri Monteggia e Guida: è invece stato ritirato l'emendamento rubricato n. 3 della Giunta regionale, a firma Peveraro.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dai Consiglieri Monteggia e Guida: art. 21 c. 1 dopo le parole: "concorso selettivo di formazione" si aggiungono le parole: "e dovrà avere la previsione della percentuale riservata al personale interno (eventualmente da definire successivamente nell'atto di approvazione del bando)".
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Noi riteniamo che questa riserva non farebbe male all'articolo 21 relativamente al personale interno dell'Amministrazione regionale.
È vero che la riserva può essere inserita nel bando, però l'indicazione contenuta nella norma rafforza, ci dà delle garanzie e dà delle garanzie anche al personale interno all'Amministrazione.
Gradirei sapere il parere dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Chiederei ai due presentatori di esaminare l'ordine del giorno n. 1 perché precisa con dovizia di particolari qual è l'impegno dell'Amministrazione circa la presenza e la composizione per il corso concorso da bandire entro il 2009.
Credo che questo sia un po' l'indirizzo che era emerso anche nel corso della Commissione competente e che io, se il Consiglio lo approverà come auspico, farei mio senza l'inserimento nel provvedimento legislativo avendo ovviamente lo stesso obiettivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

La ringrazio, Assessore, ma di ordini del giorno il Consiglio ne approva tanti, al punto che alla vigilia della sessione di bilancio abbiamo addirittura chiesto una riunione di Consiglio per parlare di che fine hanno fatto gli ordini del giorno che erano stati approvati.
Non ritiro l'emendamento, nel senso che l'ordine del giorno sicuramente verrà approvato, perché è firmato dai colleghi della maggioranza. Un segnale politico potrebbe derivare da un emendamento che eventualmente venisse approvato. Se invece venisse respinto, ne prenderemo atto, non cascherà il mondo e io sarò comunque dalla parte di coloro che hanno presentato questo tipo di emendamento e di proposta.
Sono certo che la Giunta si adopererà affinché i bandi e i concorsi contengano anche questa riserva, però ho voluto presentare l'emendamento perché non sempre mi fido dell'esito degli ordini del giorno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 16, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è la seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 12 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Non essendoci interventi né dichiarazioni di voto, indìco la votazione nominale sull'articolo 21, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione nominale sull'articolo 22.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dal Consigliere Burzi: dopo l'articolo 22 è aggiunto il seguente: "Art. 22 bis (Conferimento di incarichi a personale interno) 1. Gli incarichi per le strutture di cui all'articolo 11 possono essere conferiti, entro il limite del cinque per cento della dotazione organica dirigenziale, a dipendenti della Regione in possesso del diploma di laurea secondo il vecchio ordinamento ovvero della laurea specialistica secondo il nuovo ordinamento e di una particolare e comprovata qualificazione personale, con esperienza acquisita per almeno un quinquennio, in posizioni funzionali previste per l'accesso alla dirigenza.".



BURZI Angelo

Utilizzo la prima parte dell'intervento per collegarmi all'articolo 22 di cui credevo questo fosse l'emendamento, ma ovviamente, per come è congeniato, è un articolo nuovo.
Mi suscita una certa curiosità, che non è detto debba essere assolta oggi pomeriggio, per comprendere - se l'Assessore vuole - cosa intenda fare in quello che è il comma 3 dell'articolo precedente, quando si dice: ".con l'attribuzione degli incarichi. - e stiamo parlando di conferimenti di incarichi ai Dirigenti regionali - .s'intende assicurare di massima la rotazione dei Dirigenti, mediante applicazione di criteri che ne favoriscano la mobilità trasversale e lo sviluppo professionale, nel rispetto...".
Volevo sapere se l'Assessore aveva già delle indicazioni da darci su quali erano gli intendimenti della Giunta nell'ambito di questa applicazione di massima.
Ciò premesso, nell'articolo 22 bis noi suggeriamo, come articolo aggiuntivo, che gli incarichi di cui all'articolo 11), che abbiamo votato precedentemente e che era quello che riguardava i Settori, possano essere conferiti anche in un limite massimo del 5% della dotazione organica dirigenziale di cui stamattina, nella definizione di che cosa si intenda per "dotazione organica", si è molto parlato.
Quindi potrebbe forse non risultare inutile per l'Aula se l'Assessore Peveraro riassumesse ciò che è emerso come esito della definizione di "dotazione organica dirigenziale", posto che è stato oggetto, in altro momento, di discussione all'interno della Commissione.
Come dicevo, noi chiediamo che tali incarichi dirigenziali, nell'ambito dell'articolo 11, che tocca gli incarichi di Caposettore, possano essere conferiti a dipendenti della Regione in possesso del diploma di laurea secondo il vecchio ordinamento, ovvero di laurea specialistica secondo il nuovo, e di una particolare e comprovata qualificazione personale, con esperienza acquisita di almeno cinque anni.
Siccome tendo sempre ad utilizzare poco gli aspetti di scarsità di trasparenza e di ipocrisia, concluderei l'intervento così: quando questa Giunta ha iniziato i suoi lavori 39 mesi fa - fortunatamente per noi ne mancano solo più 21: è un po' come quando, da militare, si intravede la fine del tunnel e si comincia a segnare quanto tempo manca. Ci sono anche dei film interessanti, che consiglio, per scopo culturale; l'Assessore Oliva può provvedere, insieme al Dottor Pollini; nell'ambito di "Artissima" ci sono una serie di DVD interessantissimi (tanto paghiamo noi, purch siano distribuiti da strutture straniere sull'argomento, tradotte in tutte le lingue purché non sia il piemontese, ma di questo parleremo in altra sede e in altro momento) - una serie di polemiche vengono da codesta Giunta innescate, almeno tre: i portaborse, i pessimi concorsi dirigenziali che la Giunta Ghigo aveva iniziato (e non casualmente vennero sospesi) e le strutture di dirigenza a progetto. Di queste tre partite innescante dalla Giunta Bresso due le avete già perse - rimandate a casa con perdite, si diceva un tempo - mentre sulla terza ricordo all'Assessore Peveraro che in Commissione se ne discusse nell'ambito della legge n. 51 allora erigenda quella che stiamo discutendo oggi.
Casualmente, ho il numero del Fogliaccio di oggi, ma posso portare nella prossima sessione di Commissione anche il Fogliaccio di allora perché teniamo, con una certa attenzione, i documenti politicamente rilevanti (perlomeno a noi sembrano tali). Questo è un documento ufficiale della CGIL, che è una delle più importanti organizzazioni sindacali di codesto Ente.
Credo che questo articolo che noi suggeriamo possa trovare un attimo di meditazione da parte del Vicepresidente, che so essere orientato a non accoglierlo - altrimenti non insisterei - perché, poi, chi è causa del suo danno, piangerà se stesso. Però io faccio il mio lavoro, cercando di indurre - come prima con un po' di sforzo siamo riusciti a fare - a non commettere degli errori di cui, poi, sempre ci sono delle conseguenze che sembrano casuali, invece casuali non sono.
Però non si limiti a dire "Siamo contrari", Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

No no, intendo argomentare la risposta, facendo prima un riferimento all'articolo 22, com'è stato richiesto.
Oggi la dotazione organica, se non ricordo male, è di 247 Dirigenti. È evidente che, nell'ambito della riorganizzazione dei Settori, noi riteniamo che anche il numero complessivo dei Dirigenti debba diminuire. Al momento sono in corso gli approfondimenti opportuni e necessari, anche in confronto con le organizzazioni sindacali, che ci consentiranno, in termini abbastanza rapidi (ritengo nel momento in cui avremo definito la struttura dei Settori) di arrivare ad una determinazione di una dotazione organica di Dirigenti certamente più bassa di quella attuale, che può essere definita intorno alle 200 o 210 unità.
Detto questo, in merito alla dirigenza a progetto (quella che questa Amministrazione ha trovato), vorrei soltanto ricordare che quando abbiamo discusso di tali questori e sospeso il rinnovo di quegli incarichi perlomeno quando io ho iniziato la mia attività, quindi due anni fa abbiamo concentrato l'attenzione su quelle che erano le caratteristiche specifiche che avevano indotto ad introdurre in allora questi progetti speciali con il riconoscimento di tali funzioni a dipendenti di categoria.
In allora, erano legate in particolare - su questo avevamo convenuto - ad una carenza di concorsi che mettessero in grado l'Amministrazione regionale di disporre di quelle risorse necessarie a coprire i buchi che l'Amministrazione di allora aveva riscontrato.
Alla luce dello svolgimento e del completamento dei concorsi e delle graduatorie in essere, questa Amministrazione regionale aveva ritenuto non di azzerare, ma di non rinnovare i contratti man mano che andavano in scadenza (se non ricordo male, ce n'è ancora uno in piedi, che sta andando a scadenza).
In virtù della flessibilità del nuovo strumento che andiamo ad approvare, delle graduatorie in questo momento ancora assolutamente attive della volontà manifestata in più occasioni (che verrà riconfermata anche da un ordine del giorno) di svolgere un corso-concorso, e quindi della disponibilità di un numero adeguato di risorse per coprire tutte le eventuali carenze in termini di Dirigenti, io credo - confermo, quindi, il parere negativo sull'emendamento in oggetto - che non sia necessario introdurre queste forme, che sono un po' surrettizie rispetto al percorso classico di crescita professionale previsto.



PRESIDENTE

Vi sono richieste di intervento per dichiarazione di voto? Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 11, sul quale la Giunta ha espresso il parere negativo.
L'esito della votazione è la seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato Sì 7 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione nominale sull'articolo 23.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Sull'articolo 24 sono presenti gli emendamenti rubricati n. 12 a firma Burzi; il n. 4 bis della Giunta regionale che sostituisce il n. 4 l'emendamento n. 15 a prima firma Lepri e l'emendamento n. 5 bis della Giunta regionale che sostituisce il n. 5.
Apriamo la discussione sull'articolo 24.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Sì. Posso benissimo utilizzare lo spazio della discussione generale dell'articolo. Mi parrebbe non inutile, visto che c'è un articolo e alcuni emendamenti - se ho ben capito - di cui uno è mio - che conosco bene - ma gli altri della maggioranza li conosco un po' meno. Può aiutarci il Vicepresidente o qualcun altro a capire qual è l'opinione della maggioranza su questo tema? Gli emendamenti non li ho tutti presenti. Penso di avere visto stamattina il n. 4 bis, uno è quello dell'articolo 24 comma 2, quindi so di cosa si tratta ma gli altri non li ho.
Se il Vicepresidente fosse così cortese da farci una sintesi dell'argomento, potremmo capire su che cosa convenire e su che cosa opporci.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

L'articolo è abbastanza complesso e affronta le questioni relative alle direzioni, ai settori e agli affidamenti degli incarichi agli stessi.
Il primo emendamento è a firma del Consigliere Burzi, che sostanzialmente toglie la percentuale di esterni alle direzioni (la percentuale entro il limite in percentuale).
Il secondo è quello dell'amministrazione regionale, che prevede al comma 2 dell'articolo 24 di escludere dal computo del 30% gli incarichi di Capo di Gabinetto del Consiglio di Giunta regionale, non perch necessariamente devono essere esterni ma, evidentemente, per poter dare la facoltà di un'assunzione dall'esterno senza andare ad inficiare il numero complessivo.
Ve ne sono altri due, il primo dei quali è dell'amministrazione, che riduce dal 20% attuale al 15% gli incarichi esterni per quanto riguarda i settori, mentre il secondo, a firma del Consigliere Lepri e altri, prevede di portare la percentuale dal 20 al 10%.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Faccio un intervento in termini di discussione generale, cercando di essere - se riesco - convincente.
Tra l'altro dico con chiarezza che il mio consulente in materia l'ultimo che ho consultato, è l'ex Ministro Bersani che, pur appartenendo all'attuale PD nella componente ex DS dell'attuale Partito Democratico, è uno che si è sforzato non poco. Lo dico, perché lo dissi anche quando uscì il famoso "decreto Bersani", che poi in alcuni aspetti ha avuto anche un'applicazione al di là della volontà del legislatore. Capita. Uno che pur avendo un passato non del tutto ortodosso, da un punto di vista liberale, si sforza, si è sforzato, e meno male che è andata così.
Ciò detto, se la Giunta, che è lo scopo dell'emendamento presentato dall'Assessore Peveraro, non vuole - mi corregga l'Assessore se sbaglio che l'incarico di Capo di Gabinetto faccia aggio sul limite posto, mi sembra che la cosa migliore sia votare il nostro emendamento, che limiti alcuni non ne pone. Ove il nostro emendamento venisse recepito, tanto meglio, perché una volta che lei può, non avendo limiti, può fare, appunto quello che vuole.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Solo per precisare. Il suo emendamento si riferisce solo alla quota del 30% e non alla quota del 20%. Lo toglie solo lì.



PRESIDENTE

L'emendamento del Consigliere Burzi va sul comma 2, quindi è riferito alle direzioni generali, quello di cui si stava discutendo.



BURZI Angelo

Sto cercando di spiegarvi, se serve, ma vedo che serve, perch evidentemente gli esempi non bastano. Pensavo ne bastasse uno.
Evidentemente non comprendiamo come il "porre dei limiti" serva in legge quando i limiti possono essere benissimo applicati da un'autodeterminazione. Ripetiamo il ragionamento che abbiamo fatto prima che ci era sembrato ragionevolmente chiaro.
Se non si vuole prendere gli Assessori esterni, il fatto che lo Statuto lo preveda come opzione non costituisce (diteglielo alla Presidente Bresso che adesso se ne è accorta) un obbligo. Il fatto di potere, non significa dovere. Trattasi di opzione. Uno i limiti se li dà nell'ambito di un "autocodice" di comportamento e definisce per sé, per la propria Giunta per la propria maggioranza - oggi - quali limiti intenda darsi senza infilare dei paletti che sono, temo, pochissimo motivabili.
Vicepresidente (vorrei che lei se ne facesse grazia, perché non vedo perché tenda masochisticamente a soffrire così tanto), il togliere dei limiti non impedisce affatto alla sua Giunta né alla sua maggioranza di non prenderne neanche uno all'esterno, se vuole, o di darsi il limite che al Consigliere Lepri piace di più, che è il 15%, o quello del 20% che piace di più a Muliere, o quello del 17,5% che piace di più a Moriconi.
Mettetevi d'accordo! Scegliete quanti esterni volete e fatelo.
Nell'ambito del potere, potete! Ma non capisco perché dobbiate sfinire la Regione Piemonte con dei limiti che a voi sembrano oggi inutili - non so se ve ne rendete conto - oppure dobbiamo scrivere che adesso a noi interessa il 28.5%-29,5%, e tenervi qui a fare un'ennesima brutta figura? Non potete semplicemente fare ciò che le opzioni consentono, senza sfinire tutti noi con dei limiti che non comprendiamo a cosa attribuire? Oppure, se vuole, masochisticamente, la prego, Vicepresidente, ci dica questi limiti, che lei autorevolmente sostiene - immagino che, poi, si dichiarerà favorevole agli emendamenti della sua maggioranza - a cosa li attribuiamo? C'è il Consigliere Lepri che ha problemi esistenziali? Ce lo dica, ci sarà una ragione per la quale cambiate idea!



(Commenti fuori microfono)



BURZI Angelo

No, la legge è la sua, Vicepresidente. Noi abbiamo un relatore, poi non sono contrario a sentire.
State soltanto "attentini" che sono le ore 18.21 e se qualcuno parla di riduzione di costo della politica - faccio una pronostico facile - questa legge, secondo me, incontra dei problemi. Quindi, trovate delle motivazioni e votate, ma state attenti a non usate i termini "efficienza" e "costi" perché, quale fatto personale, potreste irritarmi.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, mi permetto solo di puntualizzare che la legge non è del Vicepresidente Peveraro, la legge è del Consiglio, mentre il disegno di legge è del Vicepresidente Peveraro e della Giunta regionale.
Chiedo se ci sono Consiglieri che intendono intervenire in sede di discussione generale.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Prima, anche io, scherzando, mi chiedevo se siamo un'assemblea legislativa oppure l'"ufficio complicazione cose semplici". A volte, ci si chiede come le persone, o le istituzioni o altri soggetti, riescano a complicare cose semplici fino a renderle difficili, perché, in effetti, il potere decisionale di un'amministrazione si determina nelle scelte che compie.
Se il Vicepresidente vuole nominarne il 15%, anziché il 20, non fa altro che nominarne il 15%, anche lo 0%, anche l'1% o il 2%, fino al 20 nel senso che rientra nella sua discrezionalità.
Allora, mi chiedo perché perdere tempo per dire "nel massimo di un terzo", quando questa legge attribuisce alla Giunta la possibilità di decidere da uno a "x" e assumere decisioni rientra nel potere decisionale.
Invece, proprio in uno spirito illiberale, si introducono limiti che complicano l'approvazione della stessa legge.
Noi, oggi, avevamo detto che eravamo disponibili ad arrivare questa sera all'approvazione e, probabilmente, così sarebbe stato se non ci fossero stati intoppi. Invece, si inizia un'ora dopo, poi, la maggioranza si riunisce un'altra ora per decidere se deve essere un terzo dei vicedirettori, adesso dall'articolo 15 al 20 ci fermiamo di nuovo su questa cosa. Allora, giustamente, come si diceva prima, ci chiediamo se la volete approvare o meno, se siete d'accordo, se dovete ancora riunirvi perché non è matura - magari, non sarà matura neanche la settimana prossima - diteci relativamente a queste possibilità cosa scegliete.
Tra l'altro, ci è stato consegnato un emendamento, il n. 20 sull'articolo 38, che ci preoccupa molto e sul quale vorremmo conoscere anticipatamente il parere del Vicepresidente.
Chiedo se il Vicepresidente ci può gentilmente anticipare il suo parere sull'emendamento n. 20, che credo sia stato presentato un quarto d'ora fa e che ci è stato consegnato insieme agli altri due; anche in questo caso, il nostro atteggiamento potrebbe essere diverso.
Insomma, non si corregge così una legge, dopo una riunione, mentre siamo all'esame dell'articolo 20, con emendamenti, perché così ritiene una parte della maggioranza, altrimenti li facciamo anche noi. Allora, se è autorizzata una determinata parte politica, non vediamo perché non debba esserlo un'altra.
La maggioranza deve governare, deve avere i numeri per andare avanti li eserciti e non ci complichi la vita, né ci venga a dire che siamo noi che non mandiamo avanti le leggi.



PRESIDENTE

Chiedo se altri colleghi vogliono intervenire in sede di discussione sull'articolo 24.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Anche su questo articolo, cerco di fare un ragionamento, che è dettato dal realismo con il quale vanno affrontate queste questioni.
Qui stiamo discutendo una legge che riguarda la riorganizzazione del personale. È una legge complessa che questa Regione attende da anni e che è frutto di un confronto tra i Gruppi presenti in questo Consiglio regionale.
Siamo ad un nodo - mi rendo conto che questa è una delle questioni aperte che credo vada affrontato individuando un punto di equilibrio corretto perché, in astratto, noi non facciamo delle astrazioni, cerchiamo di affrontare le questioni per quello che sono. Io non mi sento di non ragionare su quanto è stato detto, in astratto mi sento anche di condividerlo, ma io sto facendo una legge e cerco di misurarmi con le questioni che una legge come questa comporta e, innanzitutto, discutiamo di persone in carne e ossa.
Allora, come Consigliere, sento due esigenze: in primo luogo, aprire la Pubblica Amministrazione a professionalità e a competenze che sono esterne a questa Pubblica Amministrazione - non mi sento di negarlo - e critico coloro i quali, viceversa, negano questa esigenza, che io ritengo positiva per tutti, per l'efficienza della Pubblica Amministrazione, per accrescere la professionalità presente nella Pubblica Amministrazione e per favorire una contaminazione sul piano professionale di chi si trova al suo interno e di chi può dare un contributo provenendo dall'esterno. Però, c'è una seconda esigenza che, governando una macchina così complessa, in qualche modo, devo affrontare, quella di pormi nella condizione anche di valorizzare al meglio le forze - e sono tante - che esprime questa Pubblica Amministrazione.
Chi governa deve porsi il problema di affrontare queste questioni e noi cerchiamo di affrontarle - non discuto qui, Assessore Peveraro, delle percentuali, rispetto alle quale ragioneremo dopo - trovando un punto di equilibrio. È vero che, come Regione, devo rispettare dei vincoli - l'8 non riguarda le Regioni, tanto per essere chiaro - però, mi pongo il problema, dovendo fare una legge, di come individuare - è interesse di tutti - un punto di equilibrio corretto tra l'esigenza di valorizzare contributi, competenze e forze esterne a questa Amministrazione e l'esigenza di valorizzare, invece, ciò che di positivo abbiamo all'interno dell'Amministrazione regionale.
Noi abbiamo individuato una percentuale, il 20%, che, poi, è diventata il 15 - c'è un emendamento del Consigliere Lepri - ma questo è l'oggetto della discussione, rispetto al quale non credo si possa prescindere. È vero che astrattamente posso sostenere che dovremmo abbattere ogni limite, ma francamente, credo che questa strada, oggi, sia impraticabile impercorribile e sbagliata, anche da un punto di vista di principio.
Eventualmente, discutiamo della percentuale - questo sì - ma ritengo che correttamente, in una legge che ha questa ambizione si debba individuare un punto di equilibrio corretto tra queste due esigenze che prima manifestavo.
Per questo sono dell'opinione che sia stato giusto individuare una percentuale di incarichi esterni che possono essere assegnati. Possiamo discutere della percentuale - è una discussione che penso debba essere aperta - però, io legislatore ho il quadro complessivo di fronte a me e tengo conto del quadro complessivo. C'è un limite ad affermazioni di principio, cerco di immaginare un provvedimento di legge che concretamente sia praticabile e mi consenta di risolvere al meglio le questioni che ho di fronte, valorizzando le professionalità che posso attingere dall'esterno e quelle che, invece, esprime questa Amministrazione.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione sull'articolo 24.
Procediamo con l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dal Consigliere Burzi: al comma 2, dell'articolo 24, le parole "entro il limite del 30 per cento dei rispettivi posti" sono sostituite dalla seguente parola: "anche".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Torno sul ragionamento che faceva il Consigliere Ronzani che, con la distratta attenzione del Vicepresidente Peveraro, ha detto cose che, a mio avviso, sembrano sostenibili, ma non lo sono.
Quando si fa una legge su questa materia - sono certo che su questo il Consigliere Ronzani conviene - lo si fa con l'attenzione dovuta non tanto e non solo all'indispensabile soluzione dei problemi esistenti oggi immagino ce ne possano essere - ma anche con quanto di attenzione possa essere dedicata, e mi sembra poca, ma è una valutazione, al domani e al dopodomani.
Partiamo dai fatti, poi arriviamo alle conseguenze. Quando la nuova legge n. 51 del '97 partì, si era in questo Ente - per ragioni dipendenti dalle legislature precedenti, meriti e demeriti inclusi - in una situazione di over numero dirigenziale. Non ricordo qual era il numero dei dirigenti presenti, ma ricordo che fu difficile organizzare - non a caso era l'ultimo articolo prima della norma transitoria - il numero massimo rispetto al quale l'allora amministrazione era esuberante. Se non ricordo male, era di 313. Ricordo bene? Vuol dire che l'alzheimer ogni tanto si assenta (d'altronde non lo pago come i consulenti attualmente pagati dalla Giunta Bresso, quindi non posso pretendere che sia con me tutto il tempo necessario).
Oggi il Vicepresidente Peveraro, non più tardi di mezz'ora fa, parlando di dotazione organica nell'ambito di un precedente articolo, alla domanda "quanti sono i dirigenti" risponde prima 242, poi riceve un suggerimento e dice 247. Ci attestiamo sui 247. Dice, se non sbaglio, che è un numero tutt'ora ridondante, ma cercavo un termine meno critico, perché il termine ridondante so che irrita quei signori seduti là dietro, non loro direttamente perché rappresentano le categorie, ma se ci fosse Agostino Novara, il dottor Moratto e gli altri autorevoli sindacalisti rappresentanti i dirigenti, ridondante è un numero che, normalmente, a chi fa sindacato provoca, giustamente, delle tensioni.
Di che cosa stiamo parlando, Consigliere Ronzani? Noi, nell'ambito di un dibattito che, puntuale puntuale, è avvenuto undici anni fa - qui c'è una differenza, perché noi continuiamo a dire le cose che dicevamo allora il limite ci fu imposto (diciamo le cose come stanno). Il Regolamento di allora - pensate, è lo stesso di adesso - non lo permetteva. Pensate alcuni avevano anche un livello di opposizione un po' più duro di questa legge che il Consigliere Ronzani aspetta, come ha esordito, da tre anni. Ma aspetta chi? Noi? No, aspetta voi! Questa legge che oggi discutiamo è stato il primo atto che noi abbiamo fatto, come Gruppo regionale, ripresentandola ad inizio legislatura: ha aspettato Borioli, ha aspettato Susta, ha aspettato Peveraro, ha aspettato e aspetta! Mi verrebbe da dire che se aspetta, chiediamo e, qualora sia necessario, non dico chiediamo scusa, ci rendiamo conto che talora fare delle cose che sembrano semplici, semplici non sono. Avete impiegato tre anni.
Nei prossimi giorni esordirà un nostro documento - noi pensavamo di approvare la legge oggi, ma ci rendiamo conto che per voi è più difficile di quanto sembrasse a noi - ma quando uscirà diremo: "La montagna ha partorito un topolino".
Quando venne approvata la legge n. 51 del '97 rispetto al limite che ci venne imposto, legittimo, in sede politica, noi la ponemmo in esercizio. Se non ricordo male, nell'ambito di un numero di direzioni che, anche all'epoca, veniva da me considerato eccessivo (30-32) tra strutture speciali e direzioni, come Giunta decidemmo quanti dovevano essere gli esterni e, se non ricordo male, nel momento di punta di una Giunta liberale, liberista, libertaria e una serie di altre caratteristiche meno positive, siamo arrivati a tre, di cui due hanno cessato quasi subito (ne ricordo ancora i nomi) e uno ha resistito un po' di più.
Quindi, prima cosa, una discussione sui limiti, non si ne vede perch porceli; seconda cosa, decisione che una Giunta di maggioranza fa nell'ambito dei limiti che hanno.
Oggi siete in un numero che l'Assessore giudica eccessivo. Volete tutelare gli interni? Volete fare un corso concorso? Ogni tanto, quando fate le assemblee, volete fare i liberali e, più spesso, i riformisti.
Possiamo comprendere con chi politicamente stiamo parlando? Ripeto, è già successo che qualcuno ci abbia fatto - noi abbiamo posto tutta la resistenza possibile - approvare un Piano Socio Sanitario con la premessa che questo avrebbe portato efficienza alla Funzione Pubblica.
Rimando su questo tema alla prossima sessione di bilancio. Quando parleremo di efficienza, cercheremo di tradurre efficienza in euro, cioè lire e troverete lunghissimo, per non dire impossibile, dimostrare una lira di efficienza, come era facilmente prevedibile.
Perché mettete dei limiti? Ripeto, a me non disturbano se voi volete esercitare, ma perché dovete disturbare la prossima Giunta Chiamparino, o Morgando o chiunque sarà l'infelice candidato che sostituirà la Presidente Bresso contro il centrodestra nel 2010, ad avere dei limiti che non si capisce perché devono essere posti, visto che è un'opzione? Proprio tutto c'è da parte vostra, tranne la volontà di essere collaborativi, come noi oggi stesso abbiamo dimostrato: siamo arrivati alle 15 e voi non c'eravate. Perché dovete obbligarci a fare un'opposizione diversa da quella che su questo tema vorremo fare, quando non c'è necessità? Non avete argomenti.
Non volete prendere gli esterni? Ditelo, fate benissimo. Io lo trovo un elemento assolutamente sostenibile, noi diremo le nostre cose, ma non fatelo. Non potete dire tutto e il contrario di tutto aspettando che noi si sia qui a farvi da servitori o chierichetti. Servitori in sede laica chierichetti in sede cattolica onde nessuna componente del PD e dell'attuale maggioranza possa sentirsi scioccamente delusa.
Non lo potete pretendere! Non fatelo! Sapete che abbiamo anche gli strumenti per impedirvelo. Non è meglio arrivare ad una conclusione che sembri un po' a tutti logica e passare oltre? Voi nominerete chi vorrete responsabilmente, uno, 100 o 100 mila, non obbligateci a fare l'elenco dei consulenti che da più tempo hanno incarico e che non verranno nominati n dirigenti né direttori, perché hanno altri ruoli. Rimaniamo sullo strumento, Vicepresidente! Gestitelo nell'ambito delle opzioni che potete darvi.
Volete darvi dei limiti? Ottimo, fatelo. Come lei prima ha detto quand'anche togliessimo questo limite che avete tolto all'articolo precedente, noi ci impegniamo a non nominarne più di un terzo. Rimane solo da capire se quel 5,7 diventerà cinque o sette, ma questo lo vedremo nell'esercizio del film che andrà in programmazione nel prossimo autunno.
Fate lo stesso anche qui, in modo da fare con assoluta autonomia quello che giustamente e legittimamente la democrazia per ora vi consente: consentire a noi di criticare le scelte qualora queste siano criticabili.
Non imponete limiti che non hanno nessuna sostenibilità, a meno che qualcuno dica, o qui o sui giornali: "Noi vogliamo fare efficienza, ridurre il costo della politica".
Queste cose - l'ho detto prima - in un bilancio di 18 miliardi di tutto e 12 discrezionali irriterebbero alcuni dei presenti. Tale irritazione potrebbe trovare degli sfoghi francamente non graditi a chi tende ad accelerare l'iter delle leggi, non soltanto questa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Potevamo risparmiaci questa discussione e andare più avanti nell'articolato con più utilità per l'andamento dei lavori.
Come convenuto, dopo l'approvazione di questo articolo, si sospenderanno i lavori.
Il collega Ronzani prima ha fatto un intervento che, dal suo punto di vista, è anche legittimo e giusto. Quello che noi diciamo è che, quando liberamente una Giunta stende un disegno di legge, lo fa nella piena autonomia e in libertà. In seguito, svolge le consultazioni, sente i soggetti e presenta degli emendamenti. Quando questi emendamenti vengono presentati in Aula, vuol dire che sono frutto di una qualche forzatura, di un qualcosa che nel frattempo si innescato su quella legge improvvisamente.
Tale forzatura non è una cosa fondamentale ed è bene, Vicepresidente lasciarla da parte.
Sa quante sollecitazioni arrivavano a noi e noi tentavamo di farci largo proprio perché la priorità era far passare il provvedimento? Poi i dettagli lei li potrà gestire come meglio crede. Vorrà mettere l'1% di esterni, il 5, il 7 oppure il 9, fino al 20%? Lo deciderete voi in Giunta.
Quindi, perché costringerci a fare una discussione, a venire qua e trovare un emendamento? Lei presenta un emendamento sulla sua stessa legge, che va a modificarla. Evidentemente è frutto di una pressione che nel frattempo è arrivata, che non è però il suo pensiero, perché quando qualcuno ha scritto questo articolo, ha scritto il 20% e quindi è giusto che lo spirito sia libero e sia attuato nei limiti. Inoltre, essendoci la facoltà, lei potrà decidere quanti farne esattamente.
Però veramente state complicando le cose semplici.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro per la replica.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Rispetto alle considerazioni fatte, obiettivamente ritengo che questa legge non sia un topolino, anzi ne sono particolarmente soddisfatto.
Fino all'articolo 24 sono particolarmente soddisfatto, in relazione al fatto che effettivamente è una riforma attesa da un po' di anni. Introduce un'agilità assolutamente opportuna in una struttura organizzativa che deve adeguarsi alle diverse esigenze ed ha alcuni elementi, secondo me particolarmente interessanti ed innovativi per l'organizzazione regionale.
Li ho ricordati prima ed altri li ricorderemo nei prossimi articoli.
Nel contempo, ritengo che ribadisca alcuni punti relativamente ai Direttori - anche perché voglio ricordare che la vecchia legge n. 51 già prevedeva il limite del 30% degli esterni per quanto riguarda i Direttori ed introduce un elemento quasi innovativo, prevedendo la possibilità di assunzione di un certo numero di Dirigenti esterni, cosa che io ritengo assolutamente utile, perché permette di poter individuare all'esterno della struttura organizzativa regionale delle professionalità e delle competenze non presenti nella struttura stessa, dando vita ad un ulteriore elemento quello della contaminazione fra professionalità, responsabilità ed esperienze pubbliche e private che, dal punto di vista della mia esperienza, produce effetti estremamente positivi.
Detto questo e detto anche che la struttura regionale ha competenze professionalità e capacità assolutamente adeguate, voi capite che il numero o la percentuale di possibili "innesti" esterni, dal mio punto di vista non è così significativa rispetto a quello che è il risultato complessivo di approvare la riforma e, in secondo luogo, di introdurre comunque nella dirigenza degli elementi esterni.
È da questo punto di vista che le percentuali del 20% e del 15%, come ho riportato, mi sembrano elementi non significativi rispetto al quadro generale e al quadro complessivo. In particolare però, per ritornare sull'emendamento 12, ribadisco la conferma di quello che è il limite previsto nel nostro disegno di legge, che peraltro è anche lo stesso limite che già prevedeva la legge n. 5.
Pertanto, nello specifico sugli ordini del giorno esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è la seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato Sì 10 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 4 bis) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: all'art. 24 (Incarichi dirigenziali esterni) Comma 2, dopo le parole "dei rispettivi posti" sono aggiunte le seguenti parole: "non computando gli eventuali incarichi esterni di cui al comma 1,".
Non essendoci interventi né dichiarazioni di voto, indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 4 bis.
L'esito della votazione è la seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dai Consiglieri Lepri, Valloggia Clement, Cattaneo, Vignale, Pizzale, Auddino, Rutallo, Boeti, Placido Dalmasso, Cavallaro, Gariglio, Pace, Manolino, Ferraris, Chieppa, Bizjak Laus e Turigliatto: All'art. 24 (Incarichi dirigenziali esterni), al comma 3, le parole "entro il limite del 15 per cento" sono sostituite dalle parole "entro il limite del 10 per cento".
Non essendoci interventi, indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 15).
L'esito della votazione è la seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato Sì 18 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri Il Consiglio approva.
Emendamento 5 bis) presentato dalla Giunta regionale: All'articolo 24, comma 3, le parole "20 per cento della dotazione organica dirigenziale" sono sostituite dalle seguenti parole: "15 per cento della dotazione organica dirigenziale definita ai sensi dell'articolo 5, comma 1 lettera a)".
Dopo l'approvazione dell'emendamento rubricato n. 15, conseguentemente decade l'emendamento 5 bis.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 24, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Colleghi, rammento che al termine della seduta odierna era prevista la Conferenza dei Capigruppo: se vi sono le condizioni, procediamo in tal senso.
In caso contrario, non essendo possibile convocarla per domani, stante l'impegno che coinvolge i colleghi al Parco della Mandria, resta intesa la convocazione del Consiglio regionale per martedì prossimo, ripetendo sostanzialmente la convocazione attuale e prenotando l'assestamento di bilancio.
La Giunta regionale ha formalizzato anche una richiesta sui distretti in agricoltura, che calendarizzeremo lasciando al lavoro del Consiglio l'opportunità di valutare le modalità con cui procedere.
Resta inteso, dunque, che il Consiglio regionale è convocato per martedì prossimo, con questo ordine del giorno. Grazie a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.54)



< torna indietro