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Dettaglio seduta n.343 del 01/07/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 14.37 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 15.01 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 15.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cattaneo, Robotti, Spinosa Buquicchio e Pozzi.
Il numero legale è 30.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Vignale di una comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Danni al settore agricolo da eventi alluvionali del 29-30 maggio 2008"


PRESIDENTE

Prima di procedere all'esame dei punti all'o.d.g., il collega Vignale aveva chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intendevo richiedere alla Presidente o all'Assessore Taricco una comunicazione in merito agli eventi alluvionali del 29 e del 30 maggio legati al mondo agricolo.
L'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, che ha attribuito i poteri commissariali alla Presidente, prevede all'articolo 2 comma 1, "Interventi urgenti atti a garantire l'immediata ripresa dell'attività irrigua".
In queste settimane, decine di consorzi irrigui hanno fatto richiesta alla Regione Piemonte di intervenire con urgenza per ripristinare le prese irrigue.
La risposta che hanno ricevuto da parte degli uffici regionali non era legata alle possibilità d'utilizzo dell'ordinanza commissariale (cioè quella di intervenire immediatamente), ma la Regione ha adottato una pratica ordinaria: ai sensi del regio decreto 523 del 1904 ha chiesto tutto quanto si richiede quando normalmente è fatta una richiesta per la manutenzione straordinaria di una presa irrigua (il nullaosta, la planimetria, la relazione tecnica, la quantificazione, il progetto adeguato e quotato di riferimento, la documentazione fotografica e la dichiarazione allegata con indicati tutti i riferimenti dell'opera di presa).
Sulla base di questo, i consorzi irrigui impiegherebbero alcune decine di giorni per predisporre la documentazione; inoltre, la Regione Piemonte impiegherebbe un tempo pari per dare un esito positivo o negativo.
Questo non risponde a quelli che sono i poteri commissariali della Regione.
Credo (e mi auguro) che alcuni di questi consorzi abbiano fatto comunque i lavori. Ma è ovvio che, se ciò è avvenuto, lo hanno fatto in deroga a quanto previsto dalla normativa.
In assenza della Presidente, rivolgo la stessa domanda all'Assessore perché il problema rimane: sono più di 50 le domande trasmesse alla Direzione che hanno ricevuto questa risposta. Per quale motivo, in un momento in cui il problema della siccità e dell'irrigazione è quanto mai opportuno, non si sono adoperati innanzitutto il buonsenso e, in secondo luogo, quelli che sono i poteri commissariali della Presidente?


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Danni al settore agricolo da eventi alluvionali del 29-30 maggio 2008"


PRESIDENTE

La Giunta è disponibile a rispondere immediatamente.
Interviene l'Assessore Taricco, cui cedo la parola.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

A quanto mi risulta, a seguito di verifiche e di sopralluoghi effettuati ancora l'altro ieri, buona parte dei consorzi che necessitavano di interventi per il ripristino di prese, stanno lavorando in tal senso per rialimentare le prese irrigue. Mi risulta, cioè, che proprio in questo momento stiano lavorando con le draghe.
Mi risulta, inoltre, che l'AIPO, in accordo con l'Assessore competente abbia messo a punto una procedura che preveda una semplice comunicazione dell'avvio di lavori in alveo.
Farò le opportune verifiche, ma se ci sono situazioni puntuali, prego di farci pervenire l'elenco di singoli consorzi. Se sarà il caso, andremo a verificare il perché è successo e se ci sono delle valide motivazioni. Ma la procedura che abbiamo ancora verificato l'altro giorno prevedeva una semplice comunicazione di avvio dei lavori. Dopodiché, verificheremo immediatamente, in modo da evitare che qualcuno, per eccesso di procedura rischi di non fare i lavori in tempo per irrigare.


Argomento: Parchi e riserve - Calamità naturali

Richiamo, da parte del Consigliere Caramella, all'attenzione della Giunta regionale sulle conseguenze della frana avvenuta all'Alpe Sola, che pregiudica l'accesso al Parco dell'Alpe Veglia in Provincia di Verbania


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Caramella; ne ha facoltà.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente.
Col mio intervento vorrei sottoporre alla Giunta la questione relativa alla frana che sta fortemente limitando l'accesso all'Alpe Veglia nella Provincia di Verbania, in merito alla quale si è tenuto un incontro questa mattina con il Sindaco di Trasquera Lincio.
un problema davvero grave, per il quale si è richiesto l'intervento urgentissimo della Giunta, nella persona dell'Assessore alla Protezione Civile, alle opere pubbliche ma anche dell'Assessore all'agricoltura Taricco.
In questo momento, non solo è vietato l'accesso al Parco per via di una frana, per cui non è possibile accedervi in alcun modo se non a piedi, ma soprattutto occorre tener presente che l'Alpe Veglia è costituita da alcune abitazione residenziali, da quattro alberghi e da un negozio.
L'indisponibilità dell'accesso della strada pone ovviamente in gravissime difficoltà le piccole attività economiche di quella zona e sta compromettendo gravemente la stagione turistica. È necessario, quindi intervenire al più presto, poiché la Regione ha ritenuto opportuno - a mio avviso sbagliando gravemente - considerare questa situazione come priorità di tipo B, relativa, cioè, alle politiche agricolo-forestali, in quanto inerenti alla problematica dell'alluvione.
Sarebbe stato più opportuno identificarle tra quelle di tipo A, dando la possibilità ai Comuni di accedere direttamente ai fondi ministeriali per porre immediatamente mano al problema.
In più, so anche che sarebbe prevista - ma è ovvio che non si tratta di un problema risolvibile in questo momento, né in tempi brevi - la realizzazione di un tunnel percorribile soltanto a livello pedonale e da una navetta che trasporta le persone e ovviamente i residenti, che permetterebbe di bypassare il problema legato al crostone che da più anni crea problemi di smottamento.
Chiedo, quindi, un'attenzione particolare al problema, per evitare che queste attività, che rappresentano l'unico reddito del Parco dell'Alpe Veglia, vengano completamente compromesse per la stagione. Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Caramella.
La Giunta ha preso atto della sua indicazione e confidiamo che gli adempimenti, per quanto di competenza di quest'Amministrazione, possano realizzarsi sollecitamente.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Replica, da parte del Consigliere Vignale, alle Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Danni al settore agricolo da eventi alluvionali del 29-30 maggio 2008"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Volevo soltanto replicare brevemente alla risposta fornita dall'Assessore.
La documentazione che consegnerò all'Assessore non appena avr terminato il mio intervento è assolutamente chiara: "Evento alluvionale 29 e 30 maggio. Richiesta nullaosta idraulico.
Il sottoscritto chiede il rilascio del nullaosta idraulico ai sensi del regio decreto 523 del 1904 per la realizzazione del ripristino dell'opera di presa.
Allego alla presente tutta la documentazione prevista dal regio decreto citato".
Sarà mia cura fornire copia di quanto è a mie mani e mi auguro che un intervento quanto mai urgente dell'Assessore faccia in modo che non solo i lavori si possano realizzare, perché ovviamente il buonsenso contadino a volte supera il cattivo senso della burocrazia, per cui alcune di queste opere si stanno realizzando, ahimè, in alcuni casi, in deroga a quella che è la normativa vigente.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Propongo di procedere con l'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine", prima di svolgere alcuni atti di sindacato ispettivo.
Avevamo pensato di proporre in votazione le nomine in tre enti: Ente Gestione Parco Regionale la Mandria e i Parchi delle riserve Naturali di Lanzo Su questa nomina, vi è già stata un'indicazione d'apparentamento da parte della minoranza; il gruppo della Lega Nord ha già indicato il nominativo del signor Picco.
Consorzio dell'Agenzia di Promozione turistica di Asti.
una nomina che spetta alla maggioranza.
CORESA. Per questo ente abbiamo due schede. La prima scheda riguarda la nomina di un esperto, in sostituzione della signora Daniela Simone indicata dalla CGIL. La seconda scheda attiene alla nomina di un esperto in sostituzione della signora Maria Pia Forlai, espressione delle minoranze.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Per quanto attiene il CO.RE.SA (scheda n. 4), i Gruppi di opposizione indicano Manuela Rissone, come candidata sostituta della dimissionaria (o comunque uscente) Maria Pia Forlai.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Il nostro Gruppo indica il signor Picco per il Parco della Mandria.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Per l'ATL di Asti, la proposta di maggioranza è per la signora Barbarino Lucia. Penso che questa scelta sia condivisa anche dalla collega Cotto; si tratta quindi di una nomina bipartisan.



PRESIDENTE

D'accordo.
Si proceda pertanto alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 369 "Ente di Gestione del Parco Regionale La Mandria e dei Parchi e delle Riserve Naturali delle Valli di Lanzo Consiglio Direttivo - Art. 9, comma 23 bis l.r. 12/1990 e s.m.i. - Nomina di 1 membro in sostituzione del Signor Alfredo Pollini"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 371 "Consorzio - Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica Locale della Provincia di Asti - A.T.L. - Consiglio Direttivo (Art. 16, Statuto dell'Ente) - Consiglio Direttivo -Designazione di 1 membro"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 370 "Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza - CO.RE.SA. (Artt. 3 e 4, l.r. 30/1984 e s.m.i.) - Nomina di 1 esperto in sostituzione della Signora Daniela Simone, segnalata dalla CGIL"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 324 "Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza - CO.RE.SA. (Artt. 3 e 4, l.r. 30/1984 e s.m.i.) - Nomina di un esperto in sostituzione della Signora Maria Pia Forlai (in rappresentanza delle minoranze)"


PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Caramella e Cavallaro.



PRESIDENTE

Prego il Consigliere Segretario Botta di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Botta effettua l'appello nominale)


Argomento: Commercio

Interrogazione n. 2191 del Consigliere Cavallera, inerente a "Attività di comunicazione regionale per la tutela dei consumatori"

Argomento: Commercio

Interrogazione n. 2253 del Consigliere Dutto, inerente a "Associazione Consumatori e Corsi finanziati dalla Regione"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", l'Assessore Caracciolo risponde congiuntamente alle interrogazioni n. 2191, presentata dal Consigliere Cavallera, e n. 2253 presentata dal Consigliere Dutto.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore al commercio e fiere

Con riferimento alle premesse formulate nelle interrogazioni in oggetto, si evidenzia che negli ultimi tre anni l'attività di comunicazione riguardante iniziative a vantaggio dei consumatori e utenti organizzate dalla Regione Piemonte, con le risorse proprie e con quelle statali, si è articolata nel pieno rispetto delle procedure di legge e delle prerogative della Regione.
In risposta all'interrogante, che ha riportato facendo proprio quanto denunciato da alcune associazioni attraverso un comunicato stampa, si ritiene opportuno fare riferimento al comunicato stampa prodotto dall'Assessorato in data 27 giugno 2008 in merito ai fatti messi in rilievo dalla denuncia delle associazioni dei consumatori.
falso che per un solo seminario di formazione per insegnanti (cui avrebbero partecipato quattro docenti) siano stati spesi 30.000 euro.
L'importo di 30.000 euro si riferisce all'organizzazione di 16 seminari cui ha partecipato una media di 10 docenti.
falso che ad un seminario per aziende, associazioni dei consumatori e funzionari pubblici, costato 182.000 euro, abbiano partecipato 10 persone.
L'importo di 182.000 euro si riferisce a: 39 seminari (di cui solo cinque già tenutisi, con una media di 15 partecipanti rispetto ai 20 previsti, ed alcuni, tra quelli in programma, con un numero di iscritti già superiore a 100); cinque convegni ancora da organizzare; cinque borse di studio ciascuna dell'importo di 10.000 euro.
falso che siano stati spesi 180.000 euro per due milioni di stampati.
L'importo di 180.000 euro si riferisce complessivamente a due campagne di informazione, di cui una relativa al 2007 (già conclusa) e l'altra relativa al 2008 (attualmente in corso). Nelle due campagne erano previsti complessivamente: 2,5 milioni di pieghevoli informativi (25 temi/argomenti per 100.000 copie l'uno, da diffondere attraverso 145 punti sportello distribuiti su tutto il territorio regionale), di cui è agli atti degli uffici il generale apprezzamento da parte degli sportelli che li dovevano distribuire (tra cui anche alcune delle stesse associazioni che oggi li criticano) 100.000 copie di un opuscolo di 16 pagine allegato e distribuito con l'inserto de La Stampa Specchio (gennaio 2008) 7.200 copie (ciascuna delle quali di 126 pagine a colori) dell'agenda dei consumatori, distribuita ai Consiglieri della Regione Piemonte e delle Province, ai Sindaci dei maggiori Comuni piemontesi, ai dirigenti pubblici agli sportelli delle associazioni e degli URP.
vero, invece, che sono stati spesi 57.000 euro per un sito (Infocons) che ha avuto non dieci, ma un centinaio di utenti. Peraltro una, se non la principale, ragione dell'insuccesso dell'iniziativa va addebitata alla mancata collaborazione delle associazioni dei consumatori, senza la quale il sistema non poteva funzionare (trattandosi di quesiti rivolti dai consumatori, che avrebbero dovuto ricevere risposte e consigli da parte delle associazioni). In ogni caso, non si tratta di soldi buttati, ma di un'iniziativa da correggere e migliorare.
In realtà, le ragioni del malcontento di alcune associazioni vanno forse ricercate nel fatto che: la Regione Piemonte non intende abdicare ad un proprio ruolo diretto nella gestione delle politiche consumieristiche e, quindi, non accetterà mai di doversi limitare ad erogare fondi alle associazioni la Regione Piemonte ha iniziato, da alcuni mesi, un percorso di revisione normativa che porterà, in sede attuativa (sulla base di nuovi requisiti di rappresentatività), sia ad un ridimensionamento del numero delle associazioni riconosciute dalle attuali 15 a cinque e sia all'individuazione, come interlocutore della Regione, di un unico organismo rappresentativo (Consulta) che si sostituirà alle attuali 14 sigle associative la Regione Piemonte ha predisposto un piano di attività triennale 2008 2010 con cui il numero degli sportelli del consumatore, gestiti dalle associazioni e destinatari di contributi regionali, sarà drasticamente ridotto da 60 a non più 30 (che, peraltro, godranno di un contributo unitario assai maggiore dell'attuale) la Regione Piemonte ha da poco intrapreso un'attività di verifica del corretto funzionamento degli sportelli delle associazioni, che ha evidenziato, sin da subito, palesi anomalie.



PRESIDENTE

Interviene, per replica, l'interrogante, Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Devo dare atto all'Assessore di essersi impegnato a fornire tempestivamente la documentazione a fronte della mia interpellanza.
Questo non sempre capita, e quando capita è giusto che anche dall'opposizione sia sottolineato. Poi, ovviamente, ci sono le questioni di merito, dove ci possono anche essere dei pareri contrastanti.
Devo ricordare che ci troviamo in una situazione molto difficile per quanto riguarda l'andamento dei consumi delle famiglie, e sappiamo quali sono le difficoltà presenti ogni giorno. In genere viene portato sempre a riferimento il pieno di gasolio o di benzina, ma sappiamo che ci sono tantissime famiglie che hanno difficoltà a sbarcare il lunario solo per quanto riguarda i consumi essenziali del vitto, dell'alloggio, dell'affitto e di quel poco o tanto vestiario necessario. Di conseguenza, è quanto mai opportuno, a mio avviso, tonificare e rilanciare il ruolo delle associazioni dei consumatori.
L'Assessore vede la questione da un'ottica prettamente regionale, per cui è chiaro che la Consulta può essere un organo di concertazione e di confronto; credo però che sarebbe opportuno vederla anche in un'ottica di sussidiarietà, nel senso che una certa concorrenzialità tra le varie associazioni può essere utile a fare delle proposte che possano svolgere un'azione calmieratrice.
Nella realtà di Alessandria, proprio l'effervescenza delle associazioni dei consumatori ha fatto sì che si intraprendesse la sperimentazione del pane venduto, nel corso della giornata, per due ore a un prezzo ridotto.
Alcune associazioni mi dicevano che stavano dialogando con organizzazioni come il COALVI, consorzio che si occupa di promuovere la vendita del bovino di razza piemontese (altro alimento fondamentale è la carne, la bistecca) per avere anche lì un calmiere e nei negozi che aderiscono, magari, un piccolo sconto. Quindi, tutto sommato, prendo atto della risposta. Sono convinto che, senz'altro, l'Assessore si impegnerà in questa direzione ovviamente, dovremo vedere anche qual è l'andamento. C'è una certa effervescenza che, a volte, crea dei problemi, perché si va da una situazione, dove, magari, si cerca di imbalsamare un certo modo di operare ad un'altra, che può anche essere oggetto di sperimentazione, per avere un rapporto sempre più dinamico con i consumatori. Credo che le associazioni dei consumatori siano un po' il settore del futuro, che si giustificano se sono incisive, se svolgono un ruolo veramente di sostegno dei consumatori e non si fermano alla sigla di un'organizzazione che si va burocratizzando.
Ritengo che lo scopo posto dalle interrogazioni, di intervenire pubblicamente su questa materia, sia stato raggiunto. L'inflazione che purtroppo, è a livelli alti e i problemi che ci sono faranno sì che su questa tematica ci confronteremo anche in futuro.
Ringrazio l'Assessore per le informazioni fornite.



PRESIDENTE

Domando se il Consigliere Dutto desidera replicare.
La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Chiedo solamente che mi venga data la risposta in forma scritta.



PRESIDENTE

Certo, collega Dutto.
Chiedo se l'Assessore Caracciolo desidera svolgere un supplemento di risposta.
La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore al commercio e fiere

Prendo atto delle parole del Consigliere Cavallera, che, in un certo senso, coincidono con il mio pensiero.
Nel 2005, al nostro ingresso in Amministrazione, abbiamo trovato un bilancio completamente vuoto per quanto riguarda il capitolo delle associazioni dei consumatori. Tenga conto che, dal 1994 al 2004, quindi per dieci anni, le associazioni dei consumatori erano soltanto quattro, le cosiddette storiche, tutte le altre non erano considerate. Successivamente con i bandi del 2006, si è aperto a tutte le associazioni che, in totale sono diventate 14 - quindi, siamo passati da quattro a 14. Lo stesso è avvenuto per gli sportelli, che da 14 sono passati a 55-60 sull'intero territorio piemontese.
Sono contento di essere sulle sue stesse posizioni per quanto riguarda la diffusione degli sportelli, che hanno permesso di prestare il servizio su tutto il territorio piemontese, portando i passaggi agli sportelli da poche centinaia a 145 mila, dimostrando così un buon successo politico che, però, ha comportato un decurtamento dei contributi, perché si è dovuti andare incontro a quattordici associazioni, invece di quattro.
Quindi, con la legge sul consumo - ora è in Giunta, ma dovrebbe tornare per seguire la prassi - si cerca, effettivamente, di fare una certa selezione rispetto alle associazioni dei consumatori. Con l'attuale legge per diventare associazione di categoria, erano sufficienti 200 iscritti questo ha facilitato il proliferare delle associazioni - mentre ora con il nuovo testo occorre lo 0,2 per mille dell'intera popolazione regionale.
Quindi, avverrà una certa selezione tra le associazioni più rappresentative, che fanno anche riferimento a quelle nazionali, che pertanto possono dare risposte di maggiore qualità.



PRESIDENTE

Per un supplemento di replica, la parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Va bene tutto, però non dobbiamo dimenticare che siamo la Regione Piemonte, e credo avremo modo di discuterne nell'ambito dell'esame della legge perché, se non sbaglio, le consultazioni non sono ancora state svolte. Pensiamo pure ad un'incidenza del rapporto tra numero di iscritti e abitanti, però terrei anche in considerazione l'ipotesi di avere organizzazioni regionali, purché significative, con una certa incidenza e rappresentanza.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore al commercio e fiere (fuori microfono)

Devono essere presenti in cinque Province.



CAVALLERA Ugo

Sì, esatto. Vanno bene le organizzazioni nazionali, però l'Italia è anche molto articolata. Non per rubare il mestiere ad altri, che, forse sono più preparati sotto il profilo federalista, però, ritengo importante che abbiano una struttura - come diceva l'Assessore - anche solamente significativa in Regione Piemonte. Grazie.


Argomento: Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1855 della Consigliera Cotto, inerente a "Utilizzo carta riciclata in Regione - L.R. 24/2202"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1855, presentata dalla Consigliera Cotto.
Risponde l'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

L'interrogazione presentata dalla Consigliera Cotto coglie un nervo scoperto delle buone pratiche ambientali all'interno delle strutture e servizi pubblici, perché ciò che noi chiediamo al mondo intero, al di fuori dalle nostre strutture, non sempre, ovviamente, riusciamo a rispettarlo al nostro interno.
Per quanto riguarda l'utilizzo della carta riciclata in Regione, per la verità, pochi giorni prima dell'interrogazione, avevamo inviato a tutte le direzioni regionali, a firma della Presidente e anche del sottoscritto, la sollecitazione all'utilizzo della carta riciclata, perché, ormai, quella in commercio ha oggettivamente dimostrato standard di prestazioni assolutamente confrontabili con le carte prodotte con fibra vergine.
Pertanto, tale utilizzo può essere messo a regime, così come sta avvenendo progressivamente in questo periodo - anche alla luce della sollecitazione che nell'ottobre 2007 avevamo inviato a tutte le strutture trovandoci nella fase di chiusura di tutte le forniture, semmai in essere di carta vergine e di sostituzione con carta riciclata.
Mi rivolgo al Presidente del Consiglio e all'Ufficio di Presidenza affinché anche nella nostra sede consiliare ci sia la massima attenzione ad esempio, potremmo evitare le bottiglie di plastica dell'acqua minerale e dotarci di un normalissimo grande distributore di acqua. È un piccolo fatto, che, però, viene notato dagli studenti quando vengono in visita presso la sede consiliare, ai quali io dico di usare l'acqua del rubinetto delle loro scuole; invece, qui, ovviamente, usiamo l'acqua minerale in bottiglie di plastica.
Ringrazio la Consigliera Cotto per la sollecitazione, anche se non finisce qui questa piccola battaglia.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Ringrazio la buona volontà dell'Assessore nel cercare di dare l'esempio. Ci rendiamo conto che è un percorso in salita, c'è una certa resistenza al cambiamento. Ricordo quando la Presidente Bresso aveva scritto al Presidente del Consiglio relativamente al riutilizzo della carta riciclata; ricordo anche le difficoltà che ci sono state per fotocopiare su carta riciclata, per cui anche le macchine hanno subito dei danni.
Speravo proprio, Assessore, che lei riuscisse a convincere, in primo luogo, i suoi colleghi di Giunta. Noi tutti, in questi giorni, abbiamo ricevuto un invito dall'Assessore al turismo sulla presentazione del Piano di Promozione Turistica del Piemonte, che è proprio un'insegna allo spreco della carta non riciclata. Non so se questa sia la strada del buon esempio.
Mi rivolgo all'Assessore all'ambiente, sensibile su questi temi. Mi auguro che ascolti anche l'Assessore al turismo, mi interessa molto che ascoltino i Consiglieri di maggioranza, in particolare il Consigliere Moriconi, che sappiamo particolarmente sensibile su questi temi. Non so quanti alberi abbiano dovuto tagliare per fare questi inviti (non conosco il numero degli invitati), quindi a questo si dovranno aggiungere anche i costi di spedizione.
Noi tutti sappiamo che si è credibili per quello che si fa e non tanto per quello che si dice, allora mi chiedo con quale credibilità si va nelle scuole a illustrare progetti didattici ai nostri ragazzi sull'utilizzo della carta, sull'evitare gli sprechi, quando poi assistiamo a cose di questo genere. Effettivamente ci sembra un invito di dimensioni un po' troppo esagerate. Sarebbe interessante avere un supplemento di informazioni, perché non vorrei che un domani l'Assessore Migliasso facesse un invito, anziché di cinque, di dieci pagine, contribuendo, quindi, ad un maggior spreco di carta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici

Interrogazione n. 1821 del Consigliere Pichetto Fratin, inerente a "Presenza di schiuma bianca sulle acque del lago Maggiore" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta all'interrogazione n. 1821 del Consigliere Pichetto Fratin.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 1927 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Vignale e Ghiglia, inerente a "Possibili disservizi ASL Unica provinciale di Alessandria"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1927, sulla quale risponde l'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

L'interrogazione proposta dai Consiglieri è opportunamente con i verbi tutti al condizionale. In effetti, la preoccupazione sembrerebbe infondata.
Si fa riferimento alla preoccupazione in ordine all'orientamento di pazienti in urgenza per esame cardiologici dall'Ospedale Santo Spirito, al Poliambulatorio di Vignale.
Avendo chiesto conferme o, meglio, desiderabili smentite che sono pervenute all'Azienda Sanitaria Locale la relazione è la seguente.
Presso l'ospedale Santo Spirito il solo ecocardiogramma è eseguito con accesso diretto del paziente con impegnativa del medico senza necessità di prenotazione. Se il medico curante richiede, in aggiunta all'accertamento diagnostico, la visita cardiologica urgente questa viene immediatamente eseguita, senza prenotazioni tutti i giorni, esclusi la domenica e il sabato pomeriggio. Negli altri giorni dalle ore 8 alle ore 17. Al di fuori di questi orari e nelle giornate festive l'utente può accedere al DEA, dove la prestazione viene di regola effettuata dal cardiologo di guardia (presente 24 ore su 24).
La richiesta di ECG più visita con diversa classi di priorità (breve da effettuarsi entro 15 giorni: programmabile entro 30 giorni; differibile da programmarsi senza limite di tempo) viene prenotata al CUP in accordo con la priorità indicata dal medico di base.
Non può succedere, e non risulta mai successo, che dall'Ospedale di Casale vengano deviate presso altri ambulatori richieste di questo tipo per le quali il medico di base ha indicato il carattere d'urgenza.
Riguardo il problema verificatosi a Vignale, nell'ottica dello sviluppo di servizi territoriali è stato attivato un ambulatorio di cardiologia che effettua tutti i mercoledì 12 ECG più visita cardiologia non urgenti, a seguito di regolare prenotazione presso un qualsiasi sportello prenotazione dell'ASL 21 o presso le farmacie convenzionate.
Nel caso specifico, il 31/10/2007, per un improvviso malore del medico non è stato possibile effettuare le visite a Vignale: i pazienti sono stati quindi spostati ad altra data. A chi non accettava lo spostamento presso altra data è stata proposta la restituzione del ticket.
Tutti i pazienti prenotati il 30/10/2007 hanno comunque effettuato la visita entro il 7/11/2007 e risulterebbe che il comportamento degli operatori sia stato corretto.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere.



BOTTA Marco

Avevamo già chiarito a livello locale il problema. Rimane la questione che un paziente - noi abbiamo notizie di un caso, non facciamo gli investigatori di professione - ha chiesto di fare un elettrocardiogramma presso l'ospedale di Casale ed è stato dirottato a Vignale. Come molti colleghi sapranno, e anche l'Assessore, si tratta di un luogo ameno sulle nostre colline, dove c'è un meraviglioso festival dei balletti (per quello che, forse, è stato attivato anche il laboratorio di cardiologia), ma dista circa una ventina di chilometri da Casale. Il che non sarebbe un fatto negativo, in quel momento c'era posto lì e il paziente che non poteva essere immediatamente sottoposto all'esame presso l'ospedale principale accetta di andare a Vignale. Ma, evidentemente, in quel momento, c'è stata una congiunzione astrale particolarmente negativa perché il paziente che da Casale aveva accettato di andare a Vignale, proprio quella mattina non ha trovato il medico perché ammalato. Nelle casualità della vita ci sta questo e molto altro.
Ciò aveva creato un qualche turbamento, ma abbiamo chiarito, non c'era nessuna volontà di colpevolizzare gli operatori, uno può ammalarsi.
Bisognava capire se il fatto dello spostamento di uno o di una pluralità di pazienti da Casale a Vignale fosse all'interno di un progetto generale o si trattasse di una "emergenza" legata alla necessità di rendere più rapido questo tipo di intervento.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso l'esame degli atti di sindacato ispettivo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Presidente, l'interrogazione n. 2211 è già un po' che l'ho presentata e riguarda "Extracampus", che fra l'altro è un argomento cui è sensibile anche lei per la sua attenzione all'Università e alle facoltà universitarie. Non abbiamo avuto risposta, quindi vorrei sollecitarla.



PRESIDENTE

Ci faremo carico di trasmettere la sua richiesta alla Giunta. La risposta è pronta, manca l'Assessore, quindi credo che sarà data nel corso della prossima seduta.


Argomento:

Nomine - Proclamazione eletti


PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine", in base allo scrutinio effettuato possiamo procedere alla proclamazione degli eletti.
Proposta di deliberazione n. 369 "Ente di Gestione del Parco Regionale La Mandria e dei Parchi e delle Riserve Naturali delle Valli di Lanzo Consiglio Direttivo - Art. 9, comma 23 bis l.r. 12/1990 e s.m.i. - Nomina di 1 membro in sostituzione del Signor Alfredo Pollini".
Proclamo nominato, in seno al Consiglio Direttivo dell'Ente di Gestione del Parco Regionale La Mandria e dei Parchi e delle Riserve Naturali delle Valli di Lanzo, in sostituzione del signor Alfredo Pollini, il signor PICCO Ivo, in rappresentanza delle minoranze.
Proposta di deliberazione n. 371 "Consorzio - Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica Locale della Provincia di Asti - A.T.L. - Consiglio Direttivo (Art. 16, Statuto dell'Ente) - Consiglio Direttivo -Designazione di 1 membro".
Proclamo designata, in seno al Consiglio Direttivo del Consorzio Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica Locale della Provincia di Asti - A.T.L., la signora Lucia BARBARINO.
Proposta di deliberazione n. 370 "Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza - CO.RE.SA. (Artt. 3 e 4, l.r. 30/1984 e s.m.i.) - Nomina di 1 esperto in sostituzione della Signora Daniela Simone, segnalata dalla CGIL".
Proclamo nominata, in seno al Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza CO.RE.SA., in sostituzione della signora Daniela Simone, la signora GALETTO Elena, indicata dalla CGIL.
Proposta di deliberazione n. 324 "Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza - CO.RE.SA. (Artt. 3 e 4, l.r. 30/1984 e s.m.i.) - Nomina di un esperto in sostituzione della Signora Maria Pia Forlai (in rappresentanza delle minoranze)".
Proclamo nominata, in seno al Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza CO.RE.SA., in sostituzione della signora Maria Pia Forlai, la signora



RISSONE Manuela, in rappresentanza delle minoranze.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame proposta di deliberazione n. 362, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2007 del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 362, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Tale proposta di deliberazione del Consiglio regionale è stata licenziata all'unanimità dalla I Commissione il 28 maggio 2008.
aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In realtà, ero ai titoli, non avendo letto precedentemente per mia colpa che si tratta di una proposta di deliberazione.
Guardando proprio l'aspetto relativo alla deliberazione ed entrando brevemente nel merito di quello che è il bilancio, cioè l'allegato risulterebbe un avanzo di gestione per il 2007 di 15 milioni e 432 mila euro.
Guardando quelle che sono le parti relative alle entrate e alle uscite vi sono alcune spese relative agli immobili.
La domanda che volevo fare è questa, per mia non conoscenza. Per quanto riguarda i 15 milioni di avanzo di gestione, una volta votato il rendiconto, si desume che vadano in quello che è il bilancio complessivo della Regione Piemonte - e domando se è così - che contiene anche il bilancio del Consiglio.
La cosa che mi preme sapere è questa: regaliamo 15 milioni alla Giunta che li sperpera o ce li teniamo per usarli con buon senno? La domanda stretta è questa.
Attendendo una risposta, mi riservo di intervenire.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non so se sulla richiesta di chiarimenti che ha fatto il collega Vignale ci sia un'immediata risposta. Qualora ci fosse, aspetto, come logica e per guadagnare un po' di tempo. Siamo nell'ambito di una proposta di deliberazione, e non ho neanche capito perché sia una proposta di deliberazione, ma questo è un fatto procedurale. Noi il bilancio del Consiglio lo deliberiamo per legge, e questo è un fatto; che poi il consuntivo lo facciamo per delibera, questo è un problema procedurale che tocca poco la sostanza della cosa.
Mi permetto di sottolineare ai colleghi che il consuntivo 2007 che come Gruppo, abbiamo votato - perché, come lei ha correttamente ricordato la proposta che siamo chiamati a votare passa con il voto unanime di tutti i Gruppi che in sede di I Commissione l'hanno discussa - porta con sé una serie di dati. Su uno, che è molto impopolare, proprio perché è molto impopolare, mi piace fermarmi. Porta con sé il costo di esercizio del Consiglio regionale. Il tutto mi pare che sia sui 60-65 milioni di euro, lo 0,5% delle risorse indirizzabili del bilancio della Regione. Questo è l'ordine di grandezza. Quindi, stiamo parlando di cifre molto rilevanti in assoluto, 60-65 milioni di euro, non particolarmente rilevanti nell'ambito del totale, di cui nel pomeriggio si inizierà a discutere nell'ambito del consuntivo e, soprattutto, si è appena terminato di discutere nell'ambito del preventivo.
All'interno di ciò, una delle voci è il bilancio di funzionamento dei Gruppi, il costo della politica. Già, parlare del costo della politica è come chiedersi: quanti voti perderò oggi? O quanti voti il Ministro Di Pietro guadagnerà domani? Nell'ambito della gestione dei Gruppi, credo che l'Ufficio di Presidenza che lei presiede con continuità dall'inizio di questa legislatura, indipendentemente da come i membri dell'organo stesso si sono andati alternando nel corso della legislatura, ci siano almeno due considerazioni oggettive da fare. Non li abbiamo incrementati, perché non mi risulta che li abbiamo incrementati. Il che vuol dire, per essere molto chiari, che se erano giusti nel 2005, sono sbagliati adesso, oppure, se sono giusti adesso vuol dire che erano sbagliati nel 2005, una delle due visto che non è che l'inflazione, i costi, il disastro e le difficoltà corrano per tutti e noi ne siamo esenti. A mio avviso, erano corretti perché così aveva allora (nella legislatura precedente) deliberato l'Aula quindi, sono inadeguati adesso. Al di là della cifra in assoluto, che rimane sempre piccola cosa rispetto al totale, ma è dalle piccole cose che si vede l'amore per la chiarezza e la grande passione per l'ipocrisia, nel frattempo, caro Presidente, i Gruppi che qui si riunirono nell'aprile 2005 non sono più neanche lontani parenti, nel numero e nella forma, dei Gruppi che si riuniscono a metà pomeriggio del 1° luglio del 2008.
Se lei volesse (cosa che non faccio oggi, perché oggi non mi pare la giornata idonea) fare una veloce analisi di quello che è successo nel corso di questa legislatura, vedrebbe che una legge nostra (come tutte le leggi nostre, le leggi sono fatte apposta per essere modificate, qualora non idonee) privilegia legittimamente l'identità rispetto alle aggregazioni.
Nelle scorse legislature, quest'Assemblea decise che le identità in sede politica dovessero essere privilegiate e tutelate. Sono, dal punto di vista economico, sempre all'interno di cifre complessivamente basse seppur significative, nell'ambito di un totale di bilancio di Giunta che è sempre lo 0,5%, ma scenderebbero a incentivare la frammentazione nel fatto e non nei totali. È assolutamente evidente che gli ultimi movimenti (indipendentemente da chi provocati) hanno, in queste regole legittime ed esistenti, non il motivo ma uno dei motivi guidanti. Allora, da parte del Presidente, che è uno degli esponenti di spicco del PD di questa Regione e di questo Paese, nell'ambito di chi, come esponente del PDL, con fatica insegue, non gli errori ma il percorso, cerchiamo di anticipare il voto del percorso organizzativo. Come dire, non abbiamo mai avuto grande attenzione sugli aspetti organizzativi né tanto meno democratici all'interno dei nostri partiti, figuriamoci se ce l'abbiamo adesso. Ci sembra, francamente tempo perso, così almeno ci viene spiegato da Roma. Posso avere la cortesia, non oggi, di chiedere che qualcuno, non saprei dire chi, di questa cosa si occupi, prima che lo splendido umore di questo pomeriggio come quello di oggi, che capita nelle fasi di menopausa o andropausa capita che ci siano degli sbalzi di umore, oggi per esempio sono di umore eccellente (andropausa), ma chissà quanto dura - passi? Allora potrei ricordare, per filo e per segno, i Gruppi che si sono formati quando, come e perché e magari nella calura estiva fare una conferenza stampa. Si parla di federalismo fiscale e dell'accordo di Pracatinat. Perché non devo parlare dei Gruppi? Non credo che faccia del bene all'Istituzione.
All'Istituzione farebbe bene che qualcuno se ne occupasse. Non occupandosi dei problemi, in genere i problemi si aggravano. Le cambiali firmate prima o poi si pagano, in genere con gli interessi. Attendo la risposta di che fine fanno i 15 milioni dell'avanzo, che credo il collega Vignale abbia sottoposto all'attenzione della Giunta o degli aventi diritto. Lascio la mia meditazione al "nessuno" che l'ha sentita, ma poi quando in un giorno in cui la menopausa sarà più incisivamente negativa, la utilizzerò in sede polemica. Nessuno mi potrà dire: non ce lo avevi detto. No, no, l'avevo detto e anche più volte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale come supplemento di intervento.



VIGNALE Gian Luca

Non supererò neanche il tempo di quella che potrebbe essere una dichiarazione di voto e, comunque, voglio fare una breve domanda. Faccio solamente alcune valutazioni. Ogni tanto sarebbe interessante (lo ricordava prima il collega Burzi), non soltanto comprendere qual è il costo complessivo del Consiglio regionale dentro al quale vi sono, ovviamente e correttamente i compensi per il personale addetto al Consiglio relativamente ad alcune spese che spesso interessano maggiormente l'opinione pubblica (ed è corretto che si interessi anche a questo), così come il costo complessivo che il Consiglio regionale comporta relativamente a quelli che sono i compensi e le spese di funzionamento dei Gruppi (intorno ai 27 milioni di euro), nonostante sia corretto verificare che sono gli stipendi e, soprattutto, secondo noi, il lavoro dei Consiglieri regionali. Voi capite, da un punto di vista della sostenibilità economica di un ente, quanto questo incida a livello generale, considerando altresì che una parte, anche se non consistente, ma una parte della spesa del Consiglio è anche utilizzata dalla Giunta regionale per il pagamento delle indennità di carica dei componenti la Giunta regionale. Se possibile vorrei qualche chiarimento rispetto ad una voce. Noi abbiamo una spesa che supera i tre milioni di euro, compensi per l'area rimborsi per consulenze prestate da enti o privati a favore del Consiglio regionale...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Vignale, le chiedo di tornare indietro di 20 secondi.



VIGNALE Gian Luca

Noi abbiamo, a pagina due, capitolo 60, una spesa di tre milioni e 84 mila euro relativi a compensi per l'area rimborsi, per consulenze prestate da enti o privati a favore del Consiglio regionale (convegni, indagini conoscitive) e per le attività consultive del CORECOM.
Sappiamo che se non è cambiata, una cifra inferiore al milione di euro è quella data al CORECOM. Devo dire che, soprattutto, con alcune delle attività che il CORECOM svolge, una relativa al bollino di qualità delle tv locali, l'altra relativa al lavoro di valutazione durante le campagne elettorali (indagini, presenze e quant'altro) dei partiti politici o comunque, dei soggetti delle istituzioni, unitamente all'egregio lavoro relativamente all'opera che fa rispetto alle convenzioni, bisognerebbe effettuare una valutazione che andrà poi fatta rispetto al bilancio del prossimo anno, come abbiamo fatto relativamente al bilancio di quest'anno sull'attività di risoluzione dei conflitti esistenti tra i cittadini e le compagnie telefoniche, credo che in, qualche modo, andrebbe questo tenuto in considerazione.
Un'ultima questione, assolutamente banale: nelle entrate abbiamo stimato e accertato una spesa di 1.017 euro legata ai gadget istituzionali Mi domando se sono quelli relativi al nuovo punto, sul quale faccio una brevissima considerazione, che credo possa essere funzionale.
Ritengo sia stata un'ottima attività, perché consente di fare conoscere meglio il Consiglio regionale; penso, però, che i prezzi del materiale venduto - non certo per i Consiglieri regionali, ma per coloro che vengono in visita, ad esempio, le tante scolaresche - non siano proprio accessibili, nel senso che vi è tutta una serie di gadget che sarebbero anche essere interessanti da acquistare come ricordo, ma non sono esattamente a prezzi popolari.
Da una riduzione del prezzo - non per fare il commerciante, anche se provengo da una famiglia di commercianti - potremmo avere un maggiore incasso. Non è per il maggiore incasso, perché, se passassimo da mille a cinquemila euro, per le casse del Consiglio regionale non ci sarebbe alcuna differenza, però, essendo una vetrina importante del Consiglio regionale che, in realtà, ha costi fissi propri legati ai locali, ai dipendenti e quant'altro, se noi vendessimo al prezzo di costo, o anche inferiore, i gadget, i libri e molti degli oggetti presenti all'interno, sarebbe un aspetto positivo nei confronti dei cittadini che vi si recano in visita.
Piuttosto, potete non fare gli sconti ai Consiglieri regionali, che peraltro, non ricordo di quanto è, se c'è - mi sembra di sì - che, invece si possono permettere quel tipo di intervento.
Prima ho citato le entrate, adesso stavo cercando le voci in uscita perché, inevitabilmente, se è stato previsto nelle entrate, ci sarà anche nelle uscite il capitolo che citavo precedentemente, che contiene una serie di voci: "Adesione alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali: 48 mila euro", "Spese per studi, ricerche a supporto degli organismi politici di competenza della Direzione: 20 mila euro", "Spese per l'attività della Consulta femminile: 23 mila", "Spese per l'attività del Comitato regionale per l'affermazione dei valori della Resistenza: 360 mila", e così via altre spese.
Ho scoperto - non si finisce mai di imparare - nonostante fosse sufficiente leggere il nostro Statuto, che, in realtà, noi abbiamo un'interessante possibilità, quale la realizzazione delle indagini conoscitive - c'è uno stanziamento assegnato, non vedo qual è stata l'economia di gestione.
Mi rivolgo al Presidente, ricordando che si può assestare anche il bilancio del Consiglio regionale - immagino, essendo un documento.
Credo che questo sia davvero uno strumento più utile di altri per l'attività del Consiglio. Oltretutto - non riguarda il bilancio del Consiglio - sempre gli Uffici del Consiglio ci hanno consegnato un'interessante pubblicazione che riguarda tutte le clausole valutative che sono state introdotte da non molti anni, prima c'erano comunque degli adempimenti che la Giunta aveva nei confronti del Consiglio - cui è tenuta la Giunta, che è sufficiente sfogliare per capire che quest'ultima è fortemente inadempiente.
Non dico questo sotto forma di critica, anche se in parte lo è, ma rispetto all'importanza della clausola valutativa per la conoscenza delle leggi che il Consiglio promulga, per cui, al di là della stesura, capire se la legge è utile, inutile oppure andrebbe parzialmente modificata; un aspetto estremamente importante è il rispetto della legge, che viene prima di tutto.
In alcune Commissioni ho fatto alcuni esempi, ne ricordo uno su tutti anche per l'importanza economica, ma non solo, della legge approvata. Nel novembre 2005, abbiamo votato una legge concernente l'acquisto delle aree



FIAT - il titolo era diverso - che prevedeva una relazione scritta

semestrale al Consiglio, ma noi, oggi, stiamo ancora attendendo la prima relazione, anche se ci sono state le relazioni verbali degli Assessori in Commissione. Lo stesso si è verificato rispetto a molte altre leggi, io ho ricordato quella che ritengo essere la più importante, anche perché aveva una scadenza semestrale di relazione.
Da un punto di vista economico, è un aspetto da tenere in considerazione per dare la possibilità al Consiglio di fare un'ammissione valutativa, come si farà sul settore della psichiatria.



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Sul discorso delle clausole valutative e dell'ammissione valutativa anche sull'applicazione degli atti di indirizzo approvati dal Consiglio regionale, il Consigliere Vignale ha ragione, dobbiamo investire di più per quanto di competenza e così anche la Giunta per quanto di sua pertinenza.
Voglio rispondere dicendo che questo rendiconto viene prima dell'assestamento di bilancio, ed è in quella sede che si deciderà quanto verrà restituito - usiamo questo termine - alla Giunta - non saranno certo i 15 milioni, ma molto meno - proprio per permettere quelle attività che servono al Consiglio. L'Ufficio di Presidenza dovrebbe approvare l'assestamento mi pare lunedì e, poi, andrà in Commissione. Credo che quella possa essere la sede per un'analisi attenta di tutte le voci.
Per quanto riguarda l'intervento del Consigliere Burzi, il problema è noto, c'è un impegno per vedere com'è possibile venire incontro alle nuove esigenze, ovviamente nel limite delle leggi vigenti. Quindi, se c'è qualche dato più tecnico che il Consigliere Vignale vuole sapere subito, noi glielo possiamo dare nell'immediatezza oppure in Commissione con l'assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

Rispetto alla questione sollevata dal collega Vignale, su cui già la Vicepresidente Cotto aveva avuto modo di replicare, desidero ricordare che l'adempimento delle clausole valutative è un onere che grava sulla Giunta regionale; anche il relativo costo, cioè il costo di Amministrazione passatemi il termine, della clausola valutativa (inteso, con questo, il costo sostenuto per reperire i dati richiesti, renderli intelligibili e fornirli al Consiglio regionale) è di competenza della Giunta regionale per cui deve essere sobbarcato e sostenuto dalla stessa. Infatti, buona norma vorrebbe che ogni clausola valutativa avesse, nella legge che la istituisce, un capitolo apposito di finanziamento del relativo costo.
Dopodiché, è intenzione di questa Presidenza far sì che le clausole valutative abbiano un seguito. Comunque, di tale questione si è particolarmente occupata la Vicepresidente del Consiglio regionale, la collega Cotto.
Su alcune materie si è deciso autonomamente di effettuare un'ammissione valutativa per andare a verificare, cosa diversa dalle clausole valutative che abbiamo però la ferma intenzione di far rispettare.
Per quanto riguarda la vicenda dei gadget, è una politica commerciale che potrà essere oggetto di un esame da parte dell'Ufficio di Presidenza.
Ci tengo solo a dire che su questo tema - ossia il raggiungimento degli obiettivi di budget - si misurerà il raggiungimento dell'obiettivo della Direzione competente. In pratica, il premio di risultato della Direzione competete è ancorato ad un dato economico, cioè al raggiungimento di un budget fissato dell'Ufficio di Presidenza nelle vendite. Vi è stata una concertazione nell'assegnazione degli obiettivi ai Direttori; per quella Direzione, un obiettivo assegnato è stato quello di incrementare il rapporto, anche dal punto di vista economico, con l'utenza. Comunque poiché verosimilmente lunedì il Consiglio regionale approverà il proprio assestamento di bilancio, la discussione in Commissione potrà rappresentare un'occasione anche per valutare alcuni aspetti che il collega Vignale sosteneva.
Se il Consigliere Vignale ha la necessità di informazioni più dettagliate, potrà farlo presente. Ricordo soltanto che il capitolo 11653 che citava, in effetti rappresenta delle entrate del Consiglio regionale entrate che si basano su una serie di progetti. Alcuni sono progetti europei, come il progetto Interreg "Memoria delle Alpi", che il Consiglio regionale ha portato avanti nel corso degli anni; alcune sono attività verosimilmente di derivazione statale, che riguardano alcune operazioni finanziarie dal CO.RE.COM.
Avremo comunque occasione di fornire dettagliatamente le varie somme che compongono questa cifra, che è maggiore di tre milioni di euro, per cui è una cifra significativa per il bilancio del Consiglio regionale.
Non essendovi altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 362.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 362, il cui testo verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Colleghi, per un errore tecnico, il Presidente, a forza di abitudine, è risultato astenuto. Prego di considerare la votazione come voto favorevole.
Non voleva essere un distinguo; è semplicemente dovuto alla forza dell'abitudine.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame disegno di legge n. 539, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2007"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 539, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Lepri, che ha pertanto la parola.



LEPRI Stefano, relatore

Grazie, Presidente.
Nella scorsa seduta della I Commissione consiliare è stato approvato a maggioranza il disegno di legge riguardante il Rendiconto generale della Regione Piemonte per l'esercizio finanziario 2007.
un rendiconto che, come tutti gli anni, si compone del bilancio e del conto generale del patrimonio.
Il conto del bilancio evidenzia un risultato finanziario che tiene conto del risultato della gestione di competenza delle entrate per 11 miliardi e 618 milioni di euro e delle spese per nove miliardi e 59 milioni di euro, e della gestione dei residui degli anni precedenti.
Esaminando la gestione dell'esercizio finanziario 2007, l'avanzo ammonta a circa 278 milioni di euro.
Questo prospetto quadra con la situazione contabile generale al 31/12/2007, che viene consuntivata con il relativo conto del Tesoriere regionale, che evidenzia un fondo di cassa all'inizio dell'anno per circa 356 milioni di euro, riscossioni per il 2007 per quasi 11 miliardi (10 miliardi e 968 milioni di euro) e un totale di pagamenti per l'anno passato per 11 miliardi e 186 milioni di euro.
Quindi il fondo cassa, alla chiusura dell'esercizio, ammontava a circa 138 milioni di euro.
Per ciò che attiene i residui attivi del 2007, che risultano pari a quattro miliardi e 994 milioni di euro, ne sono rimasti da riscuotere sulle entrate di competenza del 2007 due miliardi e 267 milioni, e sulle entrate residue degli esercizi precedenti due miliardi e 726 milioni di euro.
I residui attivi, che all'inizio del 2007 ammontavano a quattro miliardi e 402 milioni, sono stati riaccertati alla fine del 2007 in quattro miliardi e 344 milioni, per un minor importo di circa 58 milioni di euro.
Per quanto attiene i residui passivi, sempre nell'anno in discussione (2007), essi ammontano a 4.854.074.297,62 e risultano da pagarsi, sulle spese impegnate per la competenza 2007, euro 2.928.372.200,35 e da pagarsi sui residui degli esercizi precedenti, euro 1.925.702.097,27. I residui passivi all'inizio del 2007, ammontanti ad euro 4.524.621.433,09, sono stati riaccertati al 31/12/2007 in euro 4.052.492.597,46 per un minor importo di euro 472.128.835,63.
Il Conto generale del patrimonio evidenzia le attività e passività finanziarie e patrimoniali (residui attivi-fondo cassa-residui passivi debiti per mutui). La consistenza delle attività finanziarie e patrimoniali del 2007 è pari ad euro 5.961.666.646,20 a fronte della consistenza delle passività finanziarie e patrimoniali del 2007 pari ad euro 8.822.664.150,15. Il conto generale del patrimonio si compone altresì degli allegati relativi al demanio, patrimonio non disponibile-beni immobili patrimonio disponibile-beni immobili, beni mobili non disponibili.
Si rileva dal conto generale del patrimonio che i debiti, i mutui e prestiti a carico della Regione a fine esercizio 2007, sono pari a euro 3.702.055.070,34.
Il Conto generale del patrimonio evidenzia inoltre la cosiddetta perenzione amministrativa. Tale perenzione comporta l'eliminazione di tutti i residui passivi dal conto finanziario del rendiconto generale, passando in carico al conto del patrimonio come debito patrimoniale. La consistenza dei perenti all'inizio dell'esercizio finanziario 2007 era di euro 168.038.215,47. In seguito a variazioni positive e negative intervenute nei movimenti delle passività del 2007, la consistenza dei residui perenti a fine 2007 è pari a euro 266.534.782,19.
Sono questi i dati più significativi che abbiamo discusso in I Commissione. Credo che siano ampiamente descrittivi ed esaustivi accanto alla relazione discussa in I Commissione. A quella relazione più dettagliata rimando tutti i commissari per un approfondimento ulteriore dei dati in questione.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Stante, come ho detto questa mattina, il fatto che la mia formazione si fa per dire, non è specificatamente inerente alla materia contabile che oggi si tratta (sono un laureato in ingegneria), faccio un po' fatica. In questo caso, mi vorranno perdonare i Consiglieri, perché invece che parlare a braccio, utilizzo un testo scritto per evitare di essere impreciso.
Sempre per essere meno impreciso del solito, utilizzo, come elemento iniziale di discussione, le conclusioni della relazione che la Corte dei Conti ha inviato a tutti i Consiglieri. Sono una sessantina di pagine che ognuno di noi ha, io leggo soltanto il punto 10 ("Conclusioni"). Mi sembra che, pur in maniera non esaustiva, possa costituire uno stimolo alla nostra discussione.
Cosa dice il paragrafo 10, detto anche "Conclusioni"? Recita: "La gestione finanziaria della Regione Piemonte, relativa all'esercizio finanziario 2007, evidenzia un peggioramento di tutti gli indici nel settore delle entrate, sia sotto il profilo della capacità programmatoria che sotto il profilo della reale capacità operativa".
Si evidenziano quattro sottopunti: "Gli accertamenti sono in calo rispetto alle previsioni finali con il 61,3% rispetto a 67,6% del 2006; il grado di realizzazione delle entrate passa dal 98% del 2005, al 91% del 2006, all'84% del 2007;" - ci sono 13 punti di peggioramento - "la capacità di riscossione totale passa dal 78% del 2005, al 67% del 2006 e al 60% del 2007;" - si perdono 18 punti percentuali, circa il 30% nell'arco di due anni - "la capacità di riscossione di competenza passa dall'88% del 2005 all'84% del 2006, al 79% del 2007.
Il peggioramento degli indici di gestione delle entrate ha, come atteso, effetti sia sulla gestione dei residui attivi, che evidenziano nella loro globalità, una crescita del 13% rispetto al 2006. Lo stesso andamento peggiorativo si registra per gli indici riguardanti la spesa: la capacità di impegno, indice della capacità programmatoria della Giunta regionale, passa dal 96% del 2005" - qui credo che ci sia un'attenzione da parte della Corte dei Conti e ipotizzo, non sono lo scrivente, a tenere conto che nel 2005 è cambiato il Governo e, quindi, a cercare elementi di continuità, ma non sono lo scrivente, quindi la mia è una mera ipotesi "all'89% del 2006, all'85% del 2007, al minimo dell'ultimo quinquennio;" qui i giudizi peggiorano - "l'indice della capacità di spesa passa dal 71 del 2005, al 65% del 2006 al 60% del 2007; la velocità di cassa (pagamenti complessivi sulle risorse disponibili totali) passa dal 73% del 2005, fino al 67% del 2007".
Poi si passa ad un altro punto che, in parte, ha toccato anche il relatore in maniera veloce. "La capacità di smaltimento dei residui passivi ha un trend costantemente negativo e passa dal 67% del 2004 al 57% del 2007, ritornando, in tale modo, ai livelli antecedenti il 2003, quando il valore si attestava al 55%.
Riprende inoltre a crescere l'incidenza dei residui passivi, ovvero il rapporto fra residui passivi formatisi nella competenza e impegni contratti nel corso dell'esercizio, al netto delle partite di giro".
Il documento prosegue con una serie di valutazioni che vi faccio la grazia di non leggere perché attinenti alla forma. Invece, mi soffermo solo un attimo sull'ultimo capoverso, che ritengo particolarmente interessante.
Notate che, nella parte che non leggo, c'è una serie di giudizi in parte positivi, ma anche in parte negativi sulle cause di alcuni fenomeni. Sono le ultime due pagine di questa relazione che, ripeto, è a disposizione di tutti noi.
La Corte dei Conti continua.
"A conclusione si ritiene necessario sottolineare, una volta ancora, le difficoltà nelle quali si trova ad operare questa sezione regionale di controllo nell'espletamento dei suoi doveri istituzionali, generate da un livello di collaborazione che, con un eufemismo, potrebbe essere definito carente. Poiché questa Corte ritiene di dover escludere che possa trattarsi dell'effetto di una concreta volontà (anche perché i rapporti informali sono ispirati ad un costruttivo spirito di collaborazione, che non lascia intravedere insormontabili difficoltà nel corrispondere alle richieste istruttorie ma che, però, non trova concreto riscontro), sarebbe auspicabile poter acquisire utili informazioni in ordine ad eventuali difficoltà obiettivamente esistenti, onde addivenire ad un miglioramento di una situazione assolutamente non accettabile: quanto sopra per evitare sia il ripetersi di anno in anno delle stesse lamentazioni, che la non auspicabile adozione di determinazioni coerenti con la natura del controllante", di impedire cioè che la Corte dei Conti decida quanto ha nelle sue competenze in termini di sanzioni e con i caratteri di adempimento di previsioni di legge nelle attività di controllo.
Concludo. Mi pare che la Corte dei Conti, con ben altra autorevolezza d'altronde è la Corte dei Conti: questi con la contabilità ci giocano dal mattino alla sera, mentre io faccio molta fatica anche soltanto con le operazioni elementari nell'ambito della quinta, un tempo scuola dell'obbligo, adesso estesa, mentre quando andavo a scuola io, il massimo era la quinta elementare - dica fondamentalmente le cose che abbiamo cercato con una certa attenzione di dire noi, quando si parlava di adozioni di bilancio preventivo e che qui non ripetiamo, perché riteniamo di averle dette a sufficienza sino al 16 maggio.
Certo che, al di là del fatto che qui vengano ripetute in sede di consuntivo 2007 e non di bilancio di previsione 2008, al di là delle reazioni che ho letto solo sulla stampa - tenderei ad evitare di fare dei discorsi di cassa e di competenza che mi troverebbero meno impreparato del solito - cercherei di trovare delle vie un po' più complesse delle differenze tra cassa e competenza, perché queste le ho studiate durante la notte, quindi mi sono preparato.
Certo che trovo particolarmente incisivo, ove riscontrato e riscontrabile - non ho elementi in materia - la non tanto sottolineata in maniera marginale critica rispetto alla renitenza a fornire i dati da parte dell'Amministrazione, che è l'elemento su cui si conclude la sessantina di pagine della relazione della Corte dei Conti e la non tanto sottaciuta minaccia di fare in modo che questa forma almeno di collaborazione formale venga espletata, onde impedire che la Corte dei Conti debba sanzionare nella maniera che a lei compete, se non la sostanza, almeno la forma di questa carenza di collaborazione.
Qui di consuntivo si parla e tenderemmo ad evitare, come in altre sessioni, di emendare il consuntivo, perché è già stato fatto anche questo ma non da noi. Il consulente di fiducia sugli emendamenti al consuntivo si chiama Pino Chiezzi e, se volete, gli organizziamo un'audizione perch spieghi come si fa a fare gli emendamenti al consuntivo, perché a noi è capitato anche di avere gli emendamenti al consuntivo. Quindi, occhio a lamentarvi, perché c'è sempre un peggioramento alle porte.
Certo, questa relazione, al di là del fatto che in questo momento - e me ne spiace - competa al Vicepresidente, nonché Assessore competente risponderne, è nociva non tanto in sede politica, secondo me, quanto in sede istituzionale. E di questo non poco mi dolgo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Pochissime osservazioni, perché credo che se asetticamente un qualunque amministratore pubblico o un qualunque ricercatore o un qualunque esperto di qualcosa che attenga alla finanza pubblica avesse ascoltato i dati che il Presidente Burzi ha evidenziato al Consiglio regionale quest'oggi, tutti desunti dalla relazione della Corte dei Conti e quindi certamente di natura oggettiva, ci troveremmo sicuramente di fronte ad un'immagine di un'amministrazione incapace ad incassare e ancora più incapace a spendere le risorse che destina all'interno degli stanziamenti del bilancio.
E questa è una possibile lettura. Credo però che il conto consuntivo così com'è stato illustrato dal collega Lepri, e anche questi dati che sono stati rappresentati oggi dal collega Burzi al Consiglio regionale, ci consegnano invece l'immagine di un ente, di una Regione che certamente vive grandi situazioni di difficoltà. In parte generate da proprie scelte, in parte certamente determinate e costrette dalle condizioni entro le quali la Regione Piemonte si trova a dovere operare.
Oggi le entrate regionali sono essenzialmente o nella quasi totalità entrate-trasferimenti dallo Stato, e quindi la difficoltà e l'incapacità di incassare da parte dell'amministrazione regionale significano sostanzialmente difficoltà o incapacità a riscuotere nei confronti dello Stato, oppure difficoltà o incapacità da parte dello Stato di erogare le risorse alla Regione Piemonte, come al sistema delle autonomie, nei tempi adeguati, dovuti e corretti.
Allora, forse questa è la riflessione che questo consuntivo ci mette in evidenza. La situazione denunciata, che è anche all'origine di un innalzamento del livello di indebitamento da parte della Regione nel corso degli ultimi anni, coincide con una sempre più difficoltosa possibilità, da parte dell'Amministrazione regionale, di poter riscuotere le somme, ma che non riscuote direttamente se non in minimissima parte.
Credo che la Regione Piemonte riscuota il bollo delle autovetture credo che riscuota i proventi dalle coltivazioni delle cave, i proventi dalle acque minerali a partire da quest'anno, non credo dall'anno scorso.
Ma quando parliamo di IRAP sappiamo che la possibilità per l'amministrazione regionale di incassare direttamente non esiste; l'IRAP viene incassata dallo Stato e trasferita alla Regione con innumerevole ritardo. Quando parliamo di addizionale IRPEF, sappiamo che la Regione non sta incassando l'addizionale IRPEF, ma la stessa viene incassata dallo Stato e trasferita alla Regione Piemonte con consistente ritardo.
Quando parliamo di quote di compartecipazione sull'IVA che dovrebbe finanziare il fondo nazionale sulla sanità trasferito alla Regione parliamo di quote che vengono incassate dallo Stato e trasferite con molto ritardo in capo alle amministrazioni regionali.
Ecco perché quando qualche settimana fa parlavamo in questo Consiglio regionale di federalismo fiscale, mettevamo un punto, nel documento che avevamo sottoposto come Gruppi di maggioranza, alla valutazione del Consiglio regionale, un punto che probabilmente poco ci azzecca con il federalismo fiscale, ma quel punto ci azzecca con la quotidianità e la drammaticità dei problemi. La Regione deve poter incassare direttamente le imposte e i tributi che sono di propria competenza, ed è rispetto a questo possibile scenario da noi auspicabile che si misurerà la capacità o meno da parte di un'Amministrazione regionale, di garantire tempestività nelle riscossioni e tempestività negli incassi.
Quella relazione della Corte dei Conti ci mette crudamente di fronte alla drammaticità del rapporto tra la Regione e il Governo centrale.
Drammaticità che non è tutta derivata in questi ultimi mesi dal Governo di centrodestra, è una drammaticità che ci viene consegnata nel corso del tempo da esperienze di Governo di centrodestra e di centrosinistra.
Cambiano le forme di Governo, non cambia sostanzialmente la qualità del rapporto. E per quanto riguarda il fronte della spesa, qui c'è una scelta giusta o sbagliata, che è stata assunta dalla Giunta regionale.
Personalmente non sono così convinto fino in fondo di questa scelta però questa è stata dichiarata, cioè la scelta di presentare dei bilanci di previsione fuori dal Patto di stabilità e di recuperare e di rientrare nel Patto di stabilità nel corso dell'esercizio. E questo rientro nel Patto di stabilità durante l'esercizio certamente determina una percentuale diversa ed inferiore degli impegni rispetto agli stanziamenti iniziali in bilancio perché altrimenti nel nostro caso, di fronte a questa scelta, che ha le sue motivazioni, se l'Amministrazione regionale e se la Giunta regionale avesse mantenuto percentuali di impegno forti e costanti, ci troveremmo di fronte ad un conto consuntivo che sancirebbe una Regione al di fuori del Patto di stabilità, con tutte le conseguenze pesanti per l'attività dell'Amministrazione regionale.
Vi è anche una certa attenzione rispetto ad un elemento di preoccupazione che avevamo evidenziato durante la stessa discussione sul bilancio, ma che veniva anche evidenziato da parte dei colleghi dei Gruppi di opposizione, di mantenere più limitato il ricorso all'indebitamento per la realizzazione degli investimenti che erano negli anni scorsi, nel 2007 ma anche nel 2008, in modo particolare alto a livello di autorizzazione di spesa e, per fortuna, non evidenziando un livello di inefficienza. Perch questa è la garanzia della continuità del bilancio per i prossimi anni altrimenti ci troveremo di fronte ad un'impossibilità di gestione delle risorse negli anni futuri, per fortuna viene mantenuta una percentuale fortemente inferiore rispetto alle previsioni iniziali contenute nella legge finanziaria. Questo è il quadro che ci viene rappresentato e consegnato.
una chiave di lettura diversa, non rispetto all'analisi dei dati, ma rispetto alle motivazioni che portano alla rappresentazione di quel tipo di realtà.
Non entro nel merito perché, non possedendo elementi di valutazione non posso certamente esprimere alcun tipo di considerazione su quella parte di relazione della Corte dei Conti regionale che attiene i rapporti e la qualità dei rapporti tra questo ufficio, quell'ufficio e l'Amministrazione regionale.
Ciò che mi premeva evidenziare è che non siamo di fronte ad un'Amministrazione incapace ad incassare e incapace a spendere, ma siamo di fronte ad un'Amministrazione regionale che vive, come tutto l'Ente, una condizione di difficoltà nella gestione del bilancio e che guarda però alla gestione del bilancio puntando anche a garantire quello che per noi è un principio che nella vita della Pubblica Amministrazione è essenziale, ossia la garanzia della continuità dell'Ente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il collega Burzi ha iniziato leggendo le conclusioni della relazione della Corte dei Conti, che non solo è molto utile perché in realtà riesce a fare, in modo egregio, una parte di quelle che dovrebbero essere le valutazioni dei Consiglieri regionali, ma è molto completa e ci fornisce alcuni spunti che non credo possano essere sottaciuti o mistificati con l'aspetto dei ritardi che certamente lo Stato ha e che ha sempre avuto.
Questa è solo una cartella: potrei leggerla tutta, non essendo particolarmente lunga.
Il testo recita come segue.
"Come accade ormai da quattro anni, questa Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti non è stata messa nella condizione di poter produrre in tempo utile un referto completo da sottoporre all'attenzione del Consiglio regionale prima dell'approvazione del rendiconto della Regione da parte dell'Assemblea, in modo da offrire un contributo all'attività del Consiglio stesso, in omaggio al carattere collaborativo che la legge attribuisce al controllo svolto alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti.
Le richieste istruttorie formulate da questa Sezione alla Giunta regionale analiticamente dettagliate sono state soddisfatte con notevole ritardo e in parte inevase. Sotto questo aspetto, di particolare rilevanza il mancato invio, ad esempio, di idonee informazioni circa le operazioni finanziarie di delegazione di pagamento realizzate e finalizzate alla estinzione del debito della sanità in Piemonte che questa Corte attende da ben due anni.
Un abbozzo di tali informazioni sono state da ultimo trasmesse dopo ripetute richieste per le vie brevi pochi giorni prima (tre) dell'approvazione del presente referto. Esse, unitamente alle altre informazioni mancanti e delle quali si auspica un sollecito inoltro costituiranno oggetto di un'integrazione al presente referto che verrà elaborata e tradotta in tempi successivi.
Appare arduo immaginare che tale situazione possa essere attribuibile alla casualità, vista la sistematicità con quale essa si ripete ormai da quattro anni, come più sopra ricordato: quali ne siano le motivazioni, essa costituisce un vulnus per il corretto espletamento delle funzioni istituzionali proprie delle Sezioni regionali di controllo, che quand'anche animate da spirito collaborativo, mantengono la loro caratterizzazione precipuamente magistratuale, con le ovvie conseguenze che il ripetersi in futuro di simili situazioni inevitabilmente comporterà.
In merito, giova ricordare che le prerogative delle Sezioni regionali della Corte dei Conti volute dal legislatore costituiscono un ampliamento del sistema di garanzie e di controlli preesistente addirittura allo Stato unitario.
Si invitano, perciò, il Consiglio della Regione Piemonte e i singoli Consiglieri ad un'approfondita riflessione in merito, anche con riferimento alle proprie competenze e prerogative".
Lo scrive la Corte, non lo dice certamente un Consigliere di Alleanza Nazionale o di opposizione. Credo però - questo vale per la riflessione che un Consiglio regionale dovrebbe fare - che il non trasmettere alcuni dati relativamente ad una serie di aspetti - si cita, perché è la parte più importante, quello rispetto alla cartolarizzazione del debito in sanità, ma anche relativamente ad altri aspetti - sia particolarmente rilevante.
Ricordo che riceveremo a consuntivo approvato un'integrazione al presente referto, che verrà elaborata in tempi successivi, se e quando la Giunta intenderà trasmettere alla Corte dei Conti i propri dati.
Non è un aspetto che riguarda solo quest'anno: da un po' di anni abbiamo fatto, per esempio, alcune valutazioni relativamente alle consulenze e comunque ai contratti che non siano tempi indeterminati o tempi determinati, ma tutti quelli che sono i contratti ad personam che la Giunta ha potuto fare. Su questo la Corte si esprime annualmente, facendo una valutazione meramente quantitativa, sottolineando come sia impossibile per la Corte stessa, fare una valutazione qualitativa legata al curriculum dei soggetti che beneficiano di una consulenza.
Perlomeno da quest'anno sul Bollettino Ufficiale (non su una Sezione ad essa dedicata, come per esempio fanno molti Enti) possiamo trovare, perch la legge lo impone, l'elenco dei consulenti della Giunta regionale, con nome, cognome, incarico erogato, quantitativo economico, data di inizio e di fine della consulenza. Questo solo per un motivo: la legge vigente inserita nell'ultima finanziaria, prevede che non si possa iniziare una consulenza se non è pubblicata su un sito di un'istituzione e, qualora ci avvenga, ne risponde in solido colui il quale, sia la Giunta o il Direttore in caso di determina, in qualche modo attui la consulenza.
Devo tuttavia rilevare che altri soggetti, per esempio legati alla Regione, invece di dover andare a vedere il singolo Bollettino Ufficiale della Regione, hanno fatto che fare una schermata unica sulla quale tutti i dati sono presenti; credo che sia una modalità anche più trasparente.
Perlomeno possiamo trovarli senza fare una ricerca, che è consentita a noi perché disponiamo di una password per determine e delibere, ma non per i normali cittadini. Questo, dal punto di vista della trasparenza, è assolutamente importante e, come ripeto, anche per i Consiglieri diventa più semplice la ricerca.
Da questo punto di vista - lo dico anche ai colleghi che, in qualche modo, dovrebbero essere interessati a quelle che sono le spese discrezionali e alla programmazione - ricordo che in termini di sanità (credo che l'allora Assessore D'Ambrosio potrebbe ricordarcelo bene) il centrosinistra di allora fece una battaglia serrata relativamente alla programmazione e alla possibilità di verifica di quelli che erano i conti della sanità.
Vedremo su questo cosa dice la Corte (e non soltanto sulla sanità anche su altri aspetti).
Dicevo del personale. Il personale nel 2005 era composto per il 7,8% da dirigenti, per il 54% da categoria D e per il 38% da altre categorie dentro le quali c'è tutta una serie di contrattualistiche che non riguardano il personale a tempo indeterminato.
Le percentuali in qualche modo vanno a variare, non di molto, ma vanno a variare. Soprattutto va a variare quella che è la spesa complessiva essendovi, ovviamente, un adeguamento del costo del personale da 132 milioni di euro a 172 milioni di euro. Credo che questa sia una valutazione che, insieme a quello che dicevamo prima relativamente alle consulenze, in qualche modo va fatta.
Vi sono poi due aspetti che riteniamo altresì importanti, legati alle valutazioni che facevamo prima, non soltanto rispetto alla sanità, ma rispetto a quelle che sono le politiche dell'Ente. Lo dicevamo già in merito alle clausole valutative ma, ovviamente, non soltanto rispetto a queste.
Sulla programmazione finanziaria, la Corte dei Conti ricorda che il DPEFR 2006-2008 presentava già alcune criticità, peraltro già esistenti nei precedenti DPEFR, che riguardavano "l'assenza di un quadro organico di riferimento sulle risorse disponibili, l'insufficiente legame tra politica e strategie regionali, specifiche politiche settoriali e politiche di bilancio e l'assenza di un monitoraggio delle politiche in corso".
Oltre a questo, relativamente non soltanto alla legge di bilancio, ma alle valutazioni generali rispetto ai dati che ricordava già il collega Burzi sulle percentuali di accertato di spese e quant'altro (sulle quali faremo qualche valutazione alla fine), ci sono due aspetti relativamente al controllo strategico.
"La Giunta regionale non ha ancora adottato gli atti amministrativi previsti dalla legge nazionale 7/2001, con i quali si sarebbero dovute attivare, entro 180 giorni dall'approvazione della legge, le modalità per l'effettuazione del controllo strategico.
Di fatto, per la Regione Piemonte non è ancora iniziata un'attività di valutazione ex post dell'adeguatezza delle scelte compiute attraverso le attività di programmazione in termini di congruenza tra obiettivi assegnati e risultati raggiunti. Si rileva quindi la carenza di tale controllo interno".
Lo stesso discorso vale per il controllo di gestione e per altri passi per i quali ci andrebbe qualche minuto in più di discussione. Concludo con qualche considerazione e mi scuso se vado oltre il tempo - mi perdoneranno il Presidente e l'Aula - ma credo (l'ho detto anche in altre occasioni) che sui documenti di bilancio andrebbero fatte delle piccole deroghe o dei conteggi a gruppo. So che questo sarebbe difficile.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, ho spesso proposto alla Conferenza dei Capigruppo una calendarizzazione diversa dei tempi. C'è stata indisponibilità purtroppo, nell'arrivare a questo risultato.



VIGNALE Gian Luca

Volevo dare un mio suggerimento. Credo che, come viene detto, vi siano degli aspetti che pongono delle criticità. Criticità non soltanto sulla percentuale di accertamento e delle realizzazioni delle entrate, perché è pur vero che, in alcuni casi, la capacità di accertamento è legata a quelli che sono i trasferimenti che provengono dallo Stato.
La cosa che ci preoccupa è la capacità di spesa rispetto all'accertato.
Questa Regione non è in grado di spendere i soldi che ha in cassa. Questo è un aspetto grave, soprattutto perché questa Regione non ha una modalità di pagamento, come segnala la Corte dei Conti, nei confronti dei suoi fornitori, siano essi imprese, siano essi associazioni piuttosto che altro.
Si fa una valutazione che, dal punto di vista della politica dell'emergenza, può anche essere condivisa: si preferisce pagare l'impresa che ha dipendenti, perché i dipendenti vanno pagati, e si fanno scontare ritardi a tutta una serie di soggetti che possono essere le associazioni e quant'altro, come viene ricordato dalla Corte. Di conseguenza, alcuni settori (tempo libero, ricerca scientifica e altro) non vengono quasi liquidati nel corso dell'anno.
Presidente, potrebbe mandare questo come appunto integrativo, sintetico e breve, alla Corte. Potremmo così leggere cosa ci risponderà nel resoconto che ci dovrà inviare. In realtà, credo che le cose non stiano come diceva il Presidente, perché, per esempio, l'anno scorso ho segnalato all'Assessore Bairati che, rispetto alla ricerca scientifica, che è un tema finanziato quasi interamente dal pubblico e dove non esiste la scontistica delle fatture, se non c'è tempestività di intervento da parte della Regione, diventa impossibile mantenere alcune delle eccellenze che il Piemonte ha.
Mi scuso per l'utilizzo non proprio del tempo in più.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Non ripeto quanto hanno già detto egregiamente i colleghi Burzi e Vignale ricordando i richiami che la Corte dei Conti ha fatto sull'esercizio finanziario 2007.
Voglio soltanto segnalare che, comunque, il rapporto entrate tributarie nelle casse nazionali con le Regioni è da sempre stato un problema di questa Regione. Ricordo che diventai Assessore nel 1998 e questo problema era largamente presente, in quanto si trattava, più che altro, di stimolare sinergie, spendere bene tutte le risorse a disposizione, stimolare le Direzioni che impegnavano 100 a spendere possibilmente 100 e trasferire all'anno successivo quello che, eventualmente, non si sarebbero state in grado di spendere. Quindi, fare quello che in ogni famiglia si dovrebbe fare: una buona e corretta amministrazione, quindi verificare gli eventuali crediti, sollecitarli e tentare di incassarne il maggior numero possibile.
Dall'altro lato, si dovrebbe gestire bene la spesa, calibrando bene i capitoli sui quali vanno allocate le risorse, e far in modo che le singole Direzioni regionali si attengano a questi piani di spesa, in modo che, se c'è un elemento di debito forte di questa Regione, contemporaneamente ci siano azioni che vanno a rafforzare l'azione stessa della Regione con realizzazioni, iniziative e progetti che si vanno consolidando sul territorio.
Al di là della lettura economica, quello che vorrei sottolineare è non tanto appunto il ruolo amministrativo sul rendiconto generale, quanto il fatto che questa Regione, questa Giunta e l'Amministrazione Bresso, ad oggi, non ci ha ancora dato un'opera significativa che possa seppur minimamente giustificare questo trend negativo che prima era stato evidenziato.
Ci sono delle opere delle quali si parla da tempo e si ritorna a parlarne a più riprese. Siamo nella seconda metà della legislatura e mancano ormai due anni alle prossime elezioni regionali, ma non si vede ancora nulla sulle opere di carattere sanitario, e parliamo di quelle importanti, quelle che tutti si aspettavano, dalla posa di prime pietre all'attivazione di qualche autostrada. Prima l'ARES, poi la SCR, ormai è trascorso un anno dall'approvazione della legge e ancora non si ha notizia di nuovi interventi. Gli appalti sono pronti, tra l'altro ci sono i fondi a disposizione, ma non si capisce perché non vengano impegnati. Cioè, c'è una mala amministrazione generale, che fa sì, al di là dei debiti o crediti che i fondi amministrati non siano bene gestiti con iniziative utili al bene di questa Regione.
Accantoniamo il fatto che Roma non trasferisca dei fondi, ma la mancata capacità di spesa delle direzioni regionali è imputabile alla riduzione rispetto al passato, ad un mancato controllo della spesa di queste direzioni regionali. Se un direttore regionale doveva spendere 10 e spende cinque, a metà anno, qualcuno deve capire perché, avendo 10 a disposizione sta spendendo cinque, a meno che - questa è una lettura più malevola - gli si dica che ha 10, ma deve calcolare di avere cinque, perché non pu spendere, come credo abbiamo fatto sul bilancio preventivo 2008, che abbiamo approvato qualche tempo fa.
Ben si sapeva che avremmo sforato il Patto di stabilità, per cui delle direzioni avevano contezza di avere una certa allocazione di risorse rispetto cui i direttori avevano ben chiaro che quella non era l'allocazione di risorse da spendere. Da questo fatto deriva un'incertezza nella programmazione e nelle azioni, non avendo cognizione di quando i fondi su quei capitoli saranno bloccati e, sostanzialmente, va a catafascio un sistema di economia regionale, perché, in assenza dell'attivazione di opere significative, che potrebbero essere il giusto compenso, si innesca comunque un trend peggiorativo che genera sfiducia. Da un lato, ci sono trend che, magari per esigenze temporanee, non vanno benissimo, per dall'altro, abbiamo un'azione che rappresenta il ruolo forte e significativo esercitato dalla Regione Piemonte in questi tre anni attraverso le opere realizzate. In realtà, niente di tutto questo è avvenuto, ormai sono anni che continuiamo a parlare delle stesse iniziative, dei grandi progetti, della Città della Salute, del palazzo unico, della SCR che avrebbe dovuto occuparsi degli appalti di tutta la Regione.
Il mio intervento vuole soffermarsi sul bilancio preventivo 2008 in corso, perché, purtroppo, come detto giustamente prima dal Consigliere Burzi, sul passato non si può intervenire, non è possibile emendare un rendiconto generale, ma, vedendo gli errori lì evidenziati, si può pensare di gestire meglio il 2008.
Allora, vogliamo "dare una sveglia" a queste Direzioni, se non hanno la capacità di spesa, sollecitando la spesa o la riduzione delle risorse impegnate, oppure, Assessore al bilancio, dica chiaramente che probabilmente ce lo dirà con l'assestamento - la riduzione del bilancio preventivo 2008 sarà di diverse centinaia di milioni di euro, per cui quel bilancio preventivo che abbiamo approvato due mesi fa non è più valido.
Così facendo, rafforzerà quello che noi avevamo detto in quella sede, nella quale abbiamo fatto dei comunicati e dichiarazioni, che abbiamo stampato.
Insieme ai colleghi Presidenti dei Gruppi di minoranza si dirà quanto annunciato nel bilancio preventivo circa le iniziative e lo sforamento del Patto di stabilità di 700 milioni di euro. Adesso, dopo tre mesi, ci verrà detto che occorre ridurre le situazioni, però, per lo meno, che quanto doveva essere impegnato dalle Direzioni sia speso in aumento rispetto alle percentuali degli scorsi anni, perché, se i 100 diventano 70 o 60 e, poi si spende 40, c'è qualcosa che, evidentemente, non funziona nel meccanismo.
Il fatto che, anno dopo anno, si incassa sempre meno rispetto ai 100 euro che devono sempre essere incassati, evidenzia un'incapacità di riscossione e di controllo.
Questi sono tomi e libroni che nessuno di noi analizza rigo per rigo neppure ne abbiamo la capacità, però, da sempre, ci è stato insegnato che una buona Pubblica Amministrazione si gestisce seguendo il sano principio del buon padre di famiglia. Questo vuol dire che, in presenza di debiti questi devono essere controllati, senza lasciarli esplodere; invece abbiamo visto che il debito di questa Regione aumenta e lo lasceremo da pagare ai nostri eredi, quindi, anche da questo punto di vista è negativo.
Inoltre, l'incapacità di riscossione sottolinea l'incapacità di pressare sia lo Stato sia i soggetti che devono finanziare le risorse.
Infine, la mancata capacità di spendere quello che si ha a disposizione è il dato forse più allarmante. Qui non si tratta di reperire soldi che devono arrivare dallo Stato, ma di leggere quanto dice la Corte dei Conti secondo la quale - lo cita come un effetto assolutamente negativo, non essendoci motivazioni di altro genere se non un'incapacità globale a gestire questo fenomeno - la capacità di spesa rispetto alle cifre a bilancio di questa Regione si riduce drasticamente.
Sarebbe bene fermarsi a ragionare su questi elementi, trasferendo molte delle considerazioni fatte in questa relazione, che noi abbiamo sempre dichiarato negli ultimi due anni. Ci fa piacere che la Corte dei Conti oggi, dica quello che noi avevamo già espresso in sede di discussione dei bilanci precedenti e di tante azioni. Vicepresidente, per lo meno faccia il modo che sul bilancio 2008 la relazione di questo fine anno non sia, ancora una volta - ahimè - come noi pensiamo, peggiorativa rispetto ai già deludentissimi risultati notificati dalla Corte dei Conti.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore Peveraro per la replica.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Mi dispiace perché sarò un po' lunghetto e, probabilmente, anche molto noioso.
Credo che le considerazioni dei Consiglieri, in particolare dell'opposizione, e, più in generale, il documento che abbiamo ricevuto dalla Corte dei Conti richiedano un opportuno approfondimento. Per affrontare questa analisi più nello specifico mi avvarrò di una nota scritta che abbiamo preparato, però, come introduzione, mi sembra necessario soffermarmi rispetto ai vincoli che, obiettivamente e oggettivamente, abbiamo nella predisposizione del nostro bilancio e nell'organizzazione anche della nostra attività economico-finanziaria sono già stati ricordati sia nell'intervento del relatore che in quello del Consigliere Reschigna.
Il Patto di stabilità e le modalità - o, meglio, ritardo - nell'incasso degli importi dallo Stato, certamente, rappresentano due vincoli, che, in parte, hanno anche contribuito e contribuiscono ad un certo deterioramento della situazione che viene messa in evidenza nella relazione della Corte dei Conti, sui quali abbiamo poco margine di manovra e di intervento.
Ovviamente, il Patto di stabilità è quello che è, viene determinato.
Ricordo, essendo riportato nella relazione della Corte dei Conti il trend 2005-2007, che il Patto di stabilità del 2007 riprendeva i valori del 2005 e li riduceva dell'1,8%. È evidente che la forbice andava restringendosi.
Sulla questione degli incassi, lo ricordava il Consigliere Casoni anch'io non credo che ci siano delle condizioni particolarmente anomale.
una situazione che va incancrenendosi, quindi, conseguentemente, più passano gli anni più, obiettivamente, diventa difficile.
Ho riflettuto anche sugli effetti indotti e finanziari, quelli che non si vedono, di ritardi di incassi di tre-quattro anni, che sono cifre molto significative. Sono certo che il costo dell'approvvigionamento finanziario che noi abbiamo, però, in termini assoluti, l'anticipazione, sconta tassi piuttosto contenuti, ma è anche l'effetto deflattivo che subisce l'importo.
Se incasso 200 milioni nel 2004 posso fare certe cose, se li incasso nel 2008 ne posso fare molto meno. Conseguentemente, anche questo, non è immediatamente quantificabile, ma certamente è da valutare.
Sulla relazione della Corte dei Conti credo che ci siano da fare due considerazioni di carattere generale.
La prima, su cui condivido il richiamo della Corte dei Conti, è legata al ritardo nella consegna della documentazione sull'operazione finanziaria di chiusura del disavanzo 2004. Sinceramente non mi so spiegare le ragioni per cui siamo andati con questo grave ritardo. Per tranquillizzare i Consiglieri, abbiamo provveduto a trasmettere tutta la documentazione che la Corte dei Conti ci ha fornito. Peraltro, ieri è giunta una richiesta di ulteriori 19 documenti da fornire, li forniremo, ma è una questione su cui abbiamo accumulato un grave e ingiustificato ritardo.
Più delicata è la questione legata all'altro ritardo, al ritardo accumulato sull'altra documentazione. La scelta degli uffici - la Corte dei Conti lo ricorda, ma è da quattro anni che così accade - che io ho condiviso - non sto scaricando la responsabilità, me l'assumo in pieno - è quella di trasmettere alla Corte dei Conti, sulla base di una richiesta avvenuta a febbraio 2008, vale la pena ricordarlo, i documenti mano a mano che sono e vengono approvati. Sinceramente, credo sia opportuno che la Corte dei Conti esplichi la sua attività.
Relativamente alle amministrazioni, il controllo della Corte dei Conti lo vorrei ricordare, è successivo, è teso alla verifica della legittimità e della regolarità della gestione e non è preventivo.
Conseguentemente, i dati e le informazioni vengono trasmesse fino a quando, a fronte dell'invio di documenti approvati dalla Giunta o dal Consiglio, scadono i termini e i tempi. Ricordiamo che la scadenza dell'approvazione del rendiconto generale è ancora il 31 luglio.
Questa è un osservazione di carattere generale ed è la ragione per cui da un certo numero di anni, l'amministrazione regionale accumula un certo ritardo.
Chi è interessato a queste cose - poi farò avere la relazione scritta credo abbia anche interesse a sapere qual è la dinamica con cui si è svolto il controllo e le considerazioni che l'Amministrazione regionale, molto legittimamente, avanza. Le affronterei sulle questioni più significative che peraltro sono state riprese sia dall'intervento del Consigliere Burzi sia da quello del Consigliere Vignale, ovvero: quanto rispetto alle entrate regionali, quanto rispetto alla spesa regionale e quanto al risultato finanziario.
Relativamente alle entrate regionali. L'indicatore della capacità di programmazione dell'Ente è stato individuato confrontando le entrate accertate con quelle previste negli ultimi cinque anni e risulta costituito dalla differenza percentuale tra le seconde e le prime. Questo indicatore tiene conto di tutte le entrate.
Com'è stato ricordato, viene lamentato uno scarto crescente fra il 2005 e il 2006 tra rendiconto e previsione, poi attenuatosi nel 2007 (23,16 29,92%, 11,70%). Quindi, come si legge nelle conclusioni a pagina 60, un peggioramento della capacità programmatoria dell'amministrazione regionale.
Più che una scarsa capacità programmatoria, l'indicatore rileva una prudenza, da parte dell'Amministrazione, nell'iniziale previsione di risorse, soprattutto riferite a quelle derivante da tributi e trasferimenti pubblici, di cui manca ogni riferimento certo all'inizio dell'esercizio per carenza del legislatore statale, piuttosto che dell'Ente regionale. Il dato significativo che occorre sottolineare è che le postazioni finanziarie iniziali difettano rispetto alla reale capacità di procurare entrate nel corso dell'esercizio che, nel triennio 2005-2007, risulta invece sempre superiore alle previsioni, corrispondendo in tal modo a uno dei massimi principi contabili internazionali, che è quello della prudenza.
Un raffronto dalla Corte dei Conti tra previsioni finali e accertamenti evidenzia "un calo drastico" negli accertamenti, in calo rispetto alle previsioni finali rispetto al 2006 di una percentuale del 61,30%. Nelle conclusioni a pagina 60 questo dato viene stigmatizzato come peggioramento degli indicatori riferiti alle entrate.
Se così può apparire, così invece non è in quanto, dalle osservazioni attente degli accertamenti riferiti ad ogni titolo delle entrate peraltro, inviterei i cultori della materia a vedere il prospetto della pagina 15 - il raffronto fatto dalla Corte dei Conti tra previsioni finali e accertamenti evidenzia un calo drastico. Ecco perché così può apparire ma non è e lo si rileva bene a pagina 15.
Se si va a vedere gli accertamenti riferiti ad ogni singolo titolo delle entrate, si rileva che entrate tributarie sono state accertate per il 100%, punto 34% delle previsioni finali. Quelle derivanti dai trasferimenti per il 99, punto 39%. Considerando che i primi due titoli costituiscono la principale massa spendibile a favore della spese corrente regionale, credo che il dato sia particolarmente ed estremamente positivo ed apprezzabile.
Cos'è che influenza negativamente, in termini di percentuale assoluta il confronto fra stanziato e accertato? L'accertamento relativo al Titolo V, ovvero l'ammontare complessivo del ricorso al debito, che è solo del 29 e 70%. Io dico: grazie a Dio. Nel 2007 non abbiamo o abbiamo contenuto fortemente il ricorso al debito, quindi le entrate derivanti dal ricorso al debito sono state solo del 90 e 70%, quindi rileva una gestione con un minore ricorso all'indebitamento da parte dell'Ente rispetto alle previsioni. In più, il dato complessivo, quindi escludendo il Titolo I e il Titolo III, risulta pesantemente influenzato dall'inserimento del titolo relativo alle contabilità speciali, di cui l'accertamento dell'8,84%, che com'è noto, non hanno alcun rilievo di carattere economico-finanziario nel bilancio, in quanto partite di giro.
Quindi, mi permetto di dire che quanto riportato a pagina 14 e 15 individua o, comunque, non battezza e non caratterizza il merito sulla capacità di accertare le entrate da parte dell'Ente. Per quello risulta sostanzialmente dal Titolo I e dal Titolo II.
A pagina 17 la relazione evidenzia un peggioramento della capacità di riscuotere le entrate. Anche questo giudizio può non essere condiviso e difatti, è sostanzialmente imputabile alla mancata riscossione di entrate derivanti dal ricorso al credito, che è zero: di per sé, a mio avviso, è un indicatore apprezzabile perché punta al minore indebitamento. La Corte ribadisce il giudizio negativo anche per quanto riguarda la capacità di riscossione totale, che risulta peggiorata nel triennio, come veniva ricordato, dal 78,57% al 60,37%. Non considerando che questa rappresenta una variabile che, purtroppo, è indipendente rispetto alla volontà dell'Ente, in quanto, questa sì, riflette e risente delle politiche che mette in atto il Governo centrale.
Il credito accumulato dalla Regione per riscossione dovute per gli esercizi precedenti al 2007 supera ampiamente i due miliardi e 200 milioni (credito nei confronti dello Stato) con una ricaduta in termini di maggiori oneri finanziari nel bilancio a causa del ricorso di anticipazione di cassa. E su questo bisognerebbe forse indagare.
Tale valore risulta anche indicato nella relazione a pagina 21, nel capitolo che analizza i residui attivi, anche se viene riconosciuto un aumento della percentuale di riscossione dei residui attivi pregressi (con il grafico G7), ma non viene poi esplicitata una riduzione di dieci punti.
All'aumento dei residui attivi (crediti da riscuotere) contribuiscono i dati di competenza dell'esercizio 2007, che indicano oltre un miliardo di euro in quelli dovuti dallo Stato per l'addizionale regionale all'IRPEF.
Ne deriva che l'indicatore segna un totale di residui attivi da riscuotere nel 2007 di tre miliardi e mezzo, con un significativo aumento rispetto ai due precedenti.
Se avete ancora un momento di pazienza, vi chiederei di ascoltare anche la parte relativa alla spesa regionale, perché a mio avviso anche su questa occorre produrre dei chiarimenti. L'interesse della Corte riguarda il dato della gestione, a prescindere dalla variazione del trend quinquennale.
La riduzione della capacità di impegno viene imputata alla peggiorata efficacia programmatoria della Giunta, incapace di tradurre in programmi di spesa le proposte politiche contenute nella legge, e che qui si attesterebbero complessivamente nell'86%, dato che però sostanzialmente non tiene conto di due dati che sono dati oggettivi, facilmente rinvenibili a pagina 28 della relazione.
E anche qui è esattamente un ragionamento analogo a quello che abbiamo fatto per le entrate, perché se vado ad esaminare singolarmente i vari titoli, quindi la spesa corrente e la spesa di investimento, vedrò che la spesa di investimento ha una percentuale di impegnato del 98,7% e la spesa di investimento pari al 74,27%.
Abbiamo discusso a lungo in sede di bilancio di previsione su questa seconda percentuale d'investimento. Parte dell'opposizione l'ha ritenuta non adeguata e carente.
Ho cercato di sviluppare in allora un ragionamento legato alla necessità di avere nell'ambito degli stanziamenti una possibilità ampia di valutazione, perché poi nel corso dell'anno va stringendosi la forbice. Ho anche trasmesso a tutti i Gruppi, su richiesta proprio del Consigliere Burzi, una tabellina che raffronta titolo per titolo negli anni, ed appare chiarissimo che sulle spese di investimento il trend dell'impegno va dal 65 al 75%. Quindi, credo che questo sia un elemento importante.
Certo che se, nell'ambito della valutazione complessiva delle spese e dell'impegno, inserisco anche, come appare chiaramente, le spese del Titolo III, che sono le spese per l'istituzione di prestiti, la percentuale varia ed ovviamente complessivamente diminuisce - anche perché l'ammontare complessivo dell'impegnato è del 17,8%.
In realtà questo è un dato assolutamente molto positivo per il semplice fatto che vuol dire che non abbiamo nuovamente fatto ricorso al debito perché questa è la quota parte di mutui.
In più, nel 2007, non avendo aperto alcuna anticipazione di cassa abbiamo scontato il fatto che nel 2006 abbiamo aperto un'anticipazione di un miliardo e nel 2007 invece non l'abbiamo aperta. Quindi, un minore livello di impegno, che però a mio avviso è un dato positivo.
Credo di potere terminare qui, nel senso che mi premeva sviluppare un ragionamento che va nel merito del singolo indicatore e che credo abbia dato una risposta adeguata ai problemi posti dalla Corte dei Conti e a cui ovviamente, risponderemo nell'ambito di un confronto sereno e certamente sempre improntato alla costruzione non solo di un migliore rapporto, ma di un sistema più efficiente anche per la nostra Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Peveraro.
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non ho nemmeno visto quanti articoli ci sono e il mio intervento va bene sull'articolo 1 come su qualunque altro.
Ho ascoltato con attenzione la replica dell'Assessore e credo che sia utile anche il documento scritto, che peraltro lui già ha annunciato.
Credo che venga apprezzato e mi pare evidente che nell'intervento precedente non c'era, almeno da parte di chi sta parlando, vena polemica se non perché semplicemente citavo un elemento oggettivo, e anche casualmente direi, perché il caso ci ha messo un po' del suo. È arrivato contestualmente. Presidente, lei non penserà mica che noi siamo già in grado di orientare la Corte dei Conti e che, qualora noi fossimo in queste condizioni, alcune altre sentenze che non ci hanno fatto comodissimo, le avremmo già... Suvvia! Questa era una battutaccia, certamente il Vicepresidente Placido me la perdonerà.
Ho ascoltato e ho desunto due cose, se ho bene inteso. La prima è interessante e su cui, devo dire, potrei anche convenire, rifacendomi ad altri periodi, perché poi cambiano i momenti, ma i rapporti tra ordini possono sempre essere soggetti ad una dialettica costruttiva. Mi pare che sul merito di quanto la Corte dei Conti espone, nei riguardi della Regione vi siano, su alcuni punti - non pochissimi - interpretazioni diverse (diverse nel merito, non "polemiche sì" o "polemiche no").
Credo sia utile - in senso collettivo - che queste diverse interpretazioni siano formalizzate alla Corte dei Conti. Con questo, non intendo, ovviamente, ciò che la procedura e la prassi richiedono (prendere carta e penna e scrivere), oggetto che, in qualche modo, credo che la Giunta non abbia difficoltà ad organizzare. Ritengo che allo stesso Consiglio non farebbe male esserne coinvolto, perché credo che su alcuni punti la Corte dei Conti non sempre - e non solo, in questo caso - abbia la capacità di leggere con attenzione tutti i documenti che un Ente complesso come la Regione le invia, a maggior ragione se - ma questo lo metto già da parte, perché è un elemento di autocritica di cui il Vicepresidente si è già responsabilmente caricato - i documenti non arrivano tutti o arrivano in ritardo, che è una complicanza. Ma escludiamo il ritardo, perché non è su questo che voglio soffermarmi. Apprezzo anche quando uno dice: "Siamo in ritardo: non lo faremo più o lo faremo di meno".
Se sul merito ci sono, dunque, opinioni diverse - e io, avendo letto tutta la relazione, credo che ce ne debbano essere - credo che vadano discusse.
Vi è, poi, una parte indipendente dalla relazione della Corte dei Conti. Non è necessariamente da trattare nel momento del consuntivo, perch lo stesso discorso potremmo tranquillamente farcelo domani, quando inizierà il dibattito sull'assestamento, o in qualunque momento questo tema lo si voglia intraprendere in sede di I Commissione. Io prendo, però, una frase che il Vicepresidente ha già detto più volte. Oggi ha usato dire "va incancrenendosi", citando una serie di dati inerenti i residui attivi o passivi (ritengo che siano simmetrici, semplicemente di segno diverso).
Siccome condivido, confermo e aggiungo che quando si parlava della ridotta capacità programmatoria il Vicepresidente ha argomentato in una certa modalità, il Vicepresidente ha detto che la capacità di questo Ente di impegnare i propri fondi, indipendentemente da dove li abbia stanziati (perché su questo, evidentemente, si insinua l'oggetto della polemica), è comunque da sempre non sufficiente. Che poi questa "non sufficienza" venga giudicata una carenza programmatoria, come dice in questo caso la Corte dei Conti... Comunque non è sufficiente, perché, indipendentemente da dove li metto, appare di solare evidenza a tutti che sulla capacità di spesa della spesa corrente si riscontra un'efficienza decisamente maggiore di quanto ci sia sul Titolo II.
Credo che su questo, invece, vada mosso un elemento di critica da parte dell'attuale opposizione: che sia ben chiaro, però, che è una critica persistente, indipendente, in qualche modo, dal gioco delle parti. Noi ci aspetteremmo che qualcuno ci dicesse che cosa si può fare, che cosa si deve fare, che cosa è indispensabile fare perché la situazione non vada ulteriormente incancrenendosi.
Lei non è l'Assessore alla sanità, si occupa solo dell'edilizia sanitaria; ma all'interno degli edifici di edilizia sanitaria le cose che vanno incancrenendosi ad un certo punto subiscono un esito non particolarmente piacevole, che, in sede politica, potrebbe essere semplicemente un ricambio quanto mai da noi auspicato e quanto mai da noi gradito (a nostro avviso, gradito anche dagli elettori, che è il vero motivo della resistenza che voi opponete a prendere atto in altre sedi di una maggioranza inesistente, se non nel fatto fisico e non nella sostanza).
Lei, tra l'altro, è un tecnico di un'organizzazione; ha una certa competenza di contabilità in senso lato, per cui credo che l'accettazione della cancrena come male ineludibile sia un pochino poco.
Qui non si sta discutendo di dove abbiamo messo le cifre (polemica politica). Dovunque siano state messe (poiché siamo in sede di consuntivo) la polemica non riguarda più il fatto se abbiamo messo troppo o tropo poco.
Qualunque cosa la legge del 2007 (o qualunque finanziaria precedente) abbia definito, qui si discute di come queste cifre vengono utilizzate, con quale efficienza e con quale efficacia. Stiamo parlando, quindi, di strumenti.
Il non provvedere ad identificare dei possibili elementi di cura, fatta la diagnosi, mi sembra... Ne cito uno: appare palese, visto che alcuni elementi di continuità strutturale dell'Ente sono tali da anni (in qualche caso da quinquenni, in altri casi da decenni), che la legge n. 51 è uno strumento. Buona parte del lavoro non è di natura politica, ma poi, non soltanto per legge, ma per prassi, ovviamente viene delegato alla struttura. Ogni struttura ha una sua obsolescenza organizzativa, qualunque grande progettista l'abbia definita. Non esiste struttura organizzativa eccellente per qualunque periodo. Per cui è nei fatti che la legge n. 51 (o la revisione della stessa) sia un po' più lenta di quanto non credo solo io auspichi.
La legge n. 7 della contabilità, al di là delle polemiche, sebbene la ritenga una legge eccellente, non soltanto perché l'ho portata a casa, ma anche perché è una delle poche che è stata votata da tutti, è comunque del 2001, se non ricordo male. Il 2008 è sufficientemente vicino, ma sette anni, nell'ambito del mondo degli strumenti di gestione della contabilità pubblica, possono richiedere alcuni elementi di revisione. Nei suggerimenti è evidente che il numero delle UPB e la gestione delle stesse, in rapporto con i Settori e con le Direzioni, è palesemente un elemento di inefficienza.
Alcuni temi, come i tempi di disponibilità degli strumenti, la gestione dei residui, siano essi attivi o passivi, la gestione degli impegni, sono delegati, invece, a quella che viene impropriamente chiamata "macchina operativa". La macchina operativa non è orientata, per sua natura, alla efficienza, ma alla precisione e alla pulizia delle procedure. Non è nell'efficienza e nella competizione dei tempi il motivo per cui è nata la burocrazia.
Su questo, credo che un Assessore, oltre che prendere atto che alcune critiche siano condivisibili, debba farsene responsabilmente carico. E visto che, nel caso specifico, convivono le figure di Assessore al bilancio e di Assessore al personale, credo che possano e debbano essere anche oggetto, oltre che di analisi, anche di diagnosi e, poi, di terapia.
L'assenza di terapia evidente, a mio avviso, è l'elemento di maggiore critica nel momento della discussione del preventivo. Del merito, invece discuteremo sull'assestamento: in quella sede, magari, ci sfogheremo e apriremo anche qualche polemica in più, che oggi lasciamo soltanto alla forma.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Aspetto che rientri l'Assessore Peveraro.



PRESIDENTE

L'Assessore Peveraro è appena uscito dall'Aula. Sicuramente avrà modo di rientrare per seguire il corso del dibattito.



CASONI William

Mi spiace, Assessore, per averla richiamata in aula, ma avevamo concordato una modalità di uscita da questa situazione. Tuttavia, pare che non ci sia accordo dell'Aula, quindi proseguiamo il lavoro su questo rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2007.
Ad ogni modo, rinuncio al mio intervento.



PRESIDENTE

Colleghi, non vi sono altri interventi in sede di discussione sull'articolo 1.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio approva.
Non ci sono dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo del disegno di legge n. 539.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.29)



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