Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.34 del 25/10/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

Scarica PDF completo

Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 14.37 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta, Bresso, Cattaneo, Costa Gariglio, Scanderebech, Travaglini e Valloggia.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori chiede la parola il Consigliere Ferraris; ne ha facoltà.



FERRARIS Giorgio

Chiedo alla Presidenza e ai colleghi del Consiglio se è possibile inserire nell'o.d.g. odierno - e motiverò l'urgenza - una proposta di ordine del giorno che ho presentato insieme ad altri Consiglieri, compreso il Vicepresidente Enrico Costa, oggi assente. Il documento è a disposizione dei colleghi, se qualcuno intende sottoscriverlo.



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Ferraris. Questa mattina avevamo concordato che ci sarebbe stata l'eventuale richiesta di inserimenti di nuovi punti all'o.d.g. una volta terminato il dibattito sulle comunicazioni della Giunta regionale


Argomento: Personale del servizio sanitario

Comunicazioni della Giunta inerenti a "Richiesta di Commissione di indagine consiliare in merito ai provvedimenti della Giunta regionale sui Direttori delle ASL e ASO"; interpellanza n. 305 inerente a "Interruzione incarico per il direttore generale dell'ASL 22, dott. Pasino" presentata dai Consiglieri Ghigo e Cavallera e n. 209 inerente a "Situazione critica presso l'ASL n. 22" presentata dai Consiglieri Deambrogio, Clement e Dalmasso (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con l'intervento del Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente. Voglio semplicemente ricordare al collega Ghiglia che la citazione di Sciascia da lui richiamata stamani è incompleta. Ma, al di là di questa notazione, non è sul terreno della vis-polemica e della vis oratoria che voglio centrare alcuni ragionamenti intorno al tema di cui dibattiamo stamattina.
Davvero credo che noi non abbiamo bisogno di riprendere elementi di polemica che ci sono stati e che hanno anche innervato la stessa campagna elettorale.
Guardate, noi abbiamo avuto un giudizio rispetto al passato, non semplicemente sul terreno delle politiche sanitarie, ma rispetto al complesso di tutte le politiche di chi ci ha preceduti nella gestione di questa Regione. Ecco, rispetto al complesso di queste politiche, c'è già stato un giudizio, che io considero definitivo, che è stato il giudizio degli elettori. Naturalmente ora tocca a noi la responsabilità per passare a una programmazione e a una politica nuova.
Una responsabilità, dicevo. Io credo che noi abbiamo anche una responsabilità politica. Questa mattina si è molto discusso se il tema di cui stiamo trattando avesse connotazioni politiche o semplicemente tecniche. Io penso che noi stamattina abbiamo sentito, da parte dell'Assessore Valpreda, esprimere alcuni principi, che ha ribadito più volte in quest'aula e anche in Commissione, principi condivisibili o meno ma che sono anche espressione di un orientamento politico complessivo, se per orientamento politico intendiamo una visione dei problemi e delle cose.
Certamente qui non si sta trattando di occhieggiare a questa o a quella camarilla, a questa o a quella pressione politica. Noi stiamo discutendo di un orientamento, di che cosa intendiamo fare rispetto alle questioni che riguardano la sanità e, nella fattispecie, i Direttori sanitari. Di questo stiamo discutendo, e io voglio qui voglio stare, perché - ribadisco - su un terreno di impostazione generale, ci si può e ci si deve dividere. In democrazia questo succede: si può essere d'accordo o non si può essere d'accordo.
L'Assessore Valpreda ha richiamato più volte quali sono questi principi, in parte anche stamani, ma io li voglio ribadire, perché sono molto importanti. Noi abbiamo deciso di comportarci, rispetto ai Direttori generali, con un'impostazione precisa, e cioè quella che ha sostenuto e sostiene che, rispetto a queste importanti funzioni che in questi anni hanno avuto una crescita esponenziale anche di responsabilità, abbiamo deciso di rapportarci con un atteggiamento chiaro, condivisibile o no.
Abbiamo sostenuto questo: nessuna operazione di epurazione, tanto meno sul terreno politico. Questi Direttori vanno valutati tutti in base alla loro capacità di agire e di produrre risultati, e a questo principio ci stiamo attendendo.
difficile riprendere di nuovo alcune argomentazioni che ho sentito anche questa mattina da parte del collega Pedrale e di altri, i quali hanno accennato all'uso di due pesi e due misure. Anche in questo caso l'Assessore è stato chiaro, così come è stato chiaro in Commissione.
Su alcuni Direttori generali non è stato possibile esprimere un giudizio, semplicemente perché, se si vuole essere seri, un giudizio si deve (non solo si può, ma si deve) costruire sulla base di dati certi appurati e sedimentati. Se così è, i Direttori in questione citati dal Consigliere Pedrale ed altri colleghi erano in una condizione di non verificabilità. È per questo che non si è fatto quel passo, non per un'attitudine particolarmente amichevole verso queste figure.
L'Assessore Valpreda questa mattina ci ha detto che intende agire attraverso - lo riassumo così - un atteggiamento assolutamente indipendente. Provo a specificarlo meglio. Credo che l'Assessore Valpreda si appresti ad agire con la benda davanti agli occhi e con i tappi nelle orecchie per quanto riguarda tutte le pressioni politiche che possono venire avanti. L'ha dimostrato anche mettendo pienamente in gioco la sua figura.
Se così è e se i principi su cui l'Assessore Valpreda si è mosso e si muoverà sono quelli richiamati prima, credo che su quelli dobbiamo noi innescare una discussione e non su altro. La sua indipendenza l'ha dimostrata anche in questo caso; le motivazioni politiche proprio non c'entrano.
Quando si parla di rinnovamento, penso che si parli esattamente di questo, perché - l'abbiamo detto prima e lo ripeto - noi siamo contrari a strutturare il rinnovamento come un'epurazione. Questo non può essere.
Se rinnovamento ci deve essere, ci deve essere soprattutto sul terreno dei principi politici e gestionali generali. Su questo cerchiamo tutti di fare una discussione che ci possa vedere anche divisi, ma collegati a questo principio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Presidente, per non riprendere dei temi che sono già stati sviluppati in vario modo e secondo le proprie suggestioni da ogni Consigliere che mi ha preceduto, tenterò di fare di alcune riflessioni, mi auguro come contributo positivo all'esito di questo dibattito.
Chiaramente ritengo che non ci sia da discutere il merito delle decisioni assunte dall'attuale Giunta, perché le nomine dei Direttori generali sono nomine di alta amministrazione, sono nomine fiduciarie, sono nomine nei confronti delle quali si misura anche, se volete, la tenuta politica e l'agire politico della maggioranza che governa questa Regione.
Di conseguenza, non contesto il fatto che la Giunta abbia deciso di sostituire alcuni Direttori generali. D'altro canto, sul come, con quali motivazioni, perché due sì e gli altri no, sarà oggetto di valutazione da parte degli organi competenti. Potrà essere la Commissione consiliare o gli organismi ai quali si rivolgeranno i Direttori generali per vedere rivalutata la loro professionalità. Essere defenestrati o allontanati da un ruolo di responsabilità con delle delibere che esprimono dei giudizi è sempre un elemento che, a livello personale, incide sul curriculum, sulla carriera professionale, anche se ci sono gli strumenti per difendersi. I Direttori generali si difenderanno in quel modo; ci sarà poi qualcuno che stabilirà se i criteri scelti ed esercitati dalla Giunta sono giusti o meno. Naturalmente aspetteremo questi giudizi; se questi dovessero risultare a favore dei Direttori Generali allontanati, si aprirà una vertenza anche di carattere politico, perché s'incorrerebbe in un errore significativo, se non altro nella formulazione delle motivazioni per l'allontanamento dei Direttori Generali.
Però quello che, secondo me, è più importante sottolineare è che l'attuale Giunta non ha ancora nominato i nuovi.
Concordo con alcuni Consiglieri che hanno riconosciuto all'Assessore Valpreda l'assoluta capacità di fare diga nei confronti di pressioni di vario genere per nominare uno piuttosto che un altro.
Io naturalmente non entro nel merito perché non sono più in quella sala e non ho più quelle responsabilità, ma le ha la Presidente Bresso e l'Assessore Valpreda; di conseguenza, vedremo quello che decideranno.
Quello che invece credo sia invece mio compito sottolineare è che non si può stare tanto tempo senza Direttori generali, come non si può stare tanto tempo senza una ristrutturazione dell'Assessorato regionale.
Per questo invito l'Assessore - e l'ho già fatto attraverso un comunicato stampa - ad accelerare questo processo di nomine perché è indubbio che la sanità ha bisogno di avere delle figure di riferimento, in quanto le problematiche legate al funzionamento e alla quadratura del cerchio tra risorse finanziarie e qualità e quantità dei servizi erogati ai cittadini, è un compito molto complesso e molto difficile che ha bisogno di protagonisti certi.
Quindi, credo che questo periodo di interregno sia comunque nocivo all'azione di riorganizzazione.
Oltre tutto avete fatto anche un nuovo bando, probabilmente cercate nuove professionalità; forse avete intenzione di rinnovare le figure apicali del sistema sanitario regionale. Naturalmente io esercito il mio compito di vigilanza e vedremo quello che, in questo periodo, riuscirete a fare.
Ci sono però alcuni elementi di carattere generale che non posso lasciare passare senza una replica, perché obiettivamente in quest'aula sono state dette delle cose da me non assolutamente condivisibili. A proposito della sudditanza rispetto al privato, credo che il Consigliere Chieppa abbia usato terminologie più dure, ed io le sto semplicemente addolcendo. Voglio ricordare al Consigliere Chieppa che nel 1995 la sanità privata nella nostra Regione copriva l'8% del fabbisogno dei servizi erogati.
Oggi, mi correggerà l'Assessore Valpreda se sbaglio o se il dato si è particolarmente aggiornato, siamo intorno al 12,5.
C'è stato nell'arco di 10 anni del "famigerato" governo Ghigo e qualche volta bisognerebbe ricordare anche l'Assessore di AN, D'Ambrosio, come responsabile della sanità, l'incremento di sanità privata è stato di 4-5 punti.
Voglio sempre ricordare al Consigliere Chieppa che in Emilia Romagna il privato rappresenta il 16-17%. Lo cito perché l'Emilia Romagna viene sempre presa come modello di riferimento. Sicuramente dalla vostra maggioranza politica viene presa come riferimento, ma anche da noi perché in Emilia Romagna c'è una sanità sicuramente ottima e dal punto di vista organizzativo sono state fatte delle cose molto positive, ma la percentuale di privato è più elevata.
Questo per dire che il privato non va demonizzato, ma va controllato perché non dimentichiamo che la quantità di servizi e la qualità dei servizi, a differenza di quello che pensano alcuni di voi, in questi dieci anni - voi riterrete in modo non sufficiente mentre noi riteniamo in modo ampiamente sufficiente - è decisamente migliorata sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo.
Ho voluto fare questo riferimento perché mi sembrava il più commisurato a quelle che sono le realtà che l'attuale Giunta oggi deve affrontare.
Aspettiamo con ansia le nomine, aspettiamo con ansia la possibilità di misurarci in un confronto dialettico sul piano sanitario che vi siete impegnati a rappresentare entro la fine di quest'anno.
Un piano sanitario che mi auguro non contenga solo dei principi di carattere generale, non contenga solo l'ipotesi di accorpare alcune ASL cioè passare dalle 30 attuali alle 24, perché obiettivamente giudicherei questa proposta un po' minimalista, anche se potrebbe essere una scappatoia.
Non dimentichiamoci - e questa considerazione la faccio con quella giusta ironia che nei dibattiti bisogna comunque ricercare - che è probabile che un governo di centrosinistra possa, in un settore come quello della sanità, fare una politica di centrodestra.
Voi sapete che si dice sempre che i governi di destra fanno politiche di sinistra e i governi di sinistra fanno politiche di destra. Questo sarà interessante verificarlo, perché è indubbio che una delle voci o quando si parla dei cosiddetti sprechi nel settore della sanità, non dobbiamo mai dimenticare che uno degli elementi fondamentali che concorre al monte spesa è sicuramente quella del personale. Non nascondiamoci, perché voi siete i primi a saperlo, che in alcune aziende sanitarie c'è, in alcuni settori specifici, carenza di personale, ma c'è eccedenza in altri settori, e soprattutto l'efficienza e la quantità di lavoro erogata non è identica in tutte le strutture.
Perciò possiamo dire che nella sanità problemi di carattere sindacale che sono sicuro che voi riuscirete a gestire meglio di come abbiamo fatto noi, sono indubbiamente un elemento che potrà rappresentare un confronto e una discussione, a proposito di impostazione culturale della sanità.
Si parlava di spoil system, il collega Ghiglia ha chiosato dicendo "spoil quality system", però indubbiamente il concetto di spoil system e soprattutto di spoil qualità system bisognerebbe applicarlo a tutte le strutture che concorrono alla realizzazione dei servizi sanitari.
Credo che sia un terreno sul quale spero e mi auguro - perch naturalmente sono Consigliere di opposizione in questa Regione e tento di fare il mio lavoro nell'ambito di quello che mi è stato demandato a fare ma sono prima di tutto un cittadino piemontese - che la qualità e la quantità del servizio del sistema sanitario piemontese migliori.
Questo credo che sia l'obiettivo che questa Giunta si deve chiaramente dare. Onestamente devo dire - e questa è la mia personale opinione - che dalle prime azioni, dai primi interventi che sono anche figli forse di una politica eccessiva degli annunci rispetto a quello che materialmente è possibile fare, le prospettive non mi sembrano delle migliori.
Avete fatto una grande politica degli annunci, oggi vi trovate nella situazione legittima di avere sostituito dei Direttori generali, però a queste sostituzioni non riuscite a fare seguire le nomine dei nuovi Direttori generali.
Credo che pensare di gestire una tematica complessa come quella della sanità, accentrando tutto nella pur carismatica figura dell'Assessore, è un'utopia, è una cosa che obiettivamente ritengo sbagliata.
Perciò invito la Giunta ad accelerare il processo di identificazione dei nuovi Direttori generali, in modo che le aziende sanitarie e ospedaliere piemontesi possano avere dei manager di riferimento per attuare quelle politiche di razionalizzazione e di risparmio assolutamente necessarie per ottenere quel risultato, cioè mantenere il livello dei servizi con costi possibilmente inferiori o - e sarebbe già un obiettivo con costi non crescenti come purtroppo in questi ultimi anni è avvenuto.
Non dimenticatevi mai che, in questi ultimi anni, la sanità è cresciuta mediamente come costi del 7%, con incrementi, sia pur consistenti di stanziamenti dal punto di vista nazionale, però non sufficienti a coprire questi incrementi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertetto; ne ha facoltà.



BERTETTO Oscar

Il mio intervento va particolarmente bene dopo quello del Consigliere Ghigo. Mi sembra di aver colto nell'intervento del Consigliere una diversa modalità di affrontare la questione, ed era quella a cui volevo attenermi nel mio intervento.
Non è il momento di fare discorsi di carattere elettoralistico sia che vengano dai banchi di maggioranza sia dai banchi dell'opposizione, ma è il momento di costruire il nuovo della sanità piemontese, che credo tutti noi vogliamo realizzare insieme. L'Assessore Valpreda non ha fatto disparità di valutazioni nel momento in cui ha elaborato le delibere, anche perché le delibere sono venute in due momenti cronologici diversi all'interno del suo Assessorato. Deve essere consentito a ciascuno Assessore di delineare, in tempi necessari, la propria politica, il proprio modo di amministrare, in qualche modo di esprimere anche la propria personalità attraverso atti che richiedono tempo.
Le cinque delibere sono diverse tra loro semplicemente per motivazioni cronologiche, anche di conoscenze di utilizzo ottimale del proprio apparato che l'Assessore ha dovuto mettere in atto per arrivare alla stesura delle deliberazioni. Tanto meno non credo vi siano intenti di vendetta all'interno del giudizio dell'Assessore, perché così non suona nelle sue valutazioni.
Sono state dette alcune cose per verificare se all'interno delle delibere emergevano incongruenze e imprecisioni. E' inesatto quando si dice: "l'ASL 11 non doveva essere valutata negativamente. Emerge una contraddizione quando diciamo da una parte che ci sono troppo letti vuoti e uno scarso utilizzo ottimale dei letti, e dall'altra che ci sono troppi DRG medici in quell'ASL". Non emerge una contraddizione, è che semplicemente in quell'ASL si utilizzano male letti che devono essere chiusi, ragion per cui devono essere riviste le modalità con cui avvengono i ricoveri all'interno di quell'azienda. Magari alcuni di quei ricoveri non sono nei letti dell'ospedale di Vercelli, ma sono nella clinica privata che a Vercelli c'è.
Per quanto riguarda i parti cesarei, sono diverse modalità di valutazione. Sono diverse anche le strutture a cui far riferimento. Al Sant'Anna si concentrano le gravidanze e i casi più difficili e quindi, pur essendoci anche al Sant'Anna un eccesso di parti cesarei e dovendo quindi affrontare la situazione sia al Sant'Anna che in altre ASL territoriali piemontesi, sicuramente non può essere utilizzato lo stesso criterio nel valutare il raggiungimento di certi obiettivi in una struttura rispetto all'altra.
Così quando si dice che i direttori generali erano obbligati dalla programmazione di quadrante ad alcune delle loro scelte, non si tiene conto che, in gran parte, per molti anni, i quadranti a livello piemontese sono stati quadranti farsa, non delle effettive aree di programmazione seria e di coinvolgimento serio delle aziende che a quei quadranti facevano riferimento.
Come dicevo prima, si deve guardare al futuro. Anzitutto il futuro sta nel riconoscere le prerogative proprie dell'Assessore. Di questo deve essere dato atto.
Ci sono una serie di decisioni che sono di competenza per legge, ma anche per consuetudine, all'interno della Regione Piemonte, dell'Assessore e della Presidente della Giunta regionale. Devono essere propri del Consiglio, invece, la discussione, il dibattito, l'approfondimento di quali saranno i criteri con cui dovranno essere scelti i futuri direttori generali. Le modalità con cui valutare il loro operato nel tempo, come coinvolgere i direttori generali in una comune progettazione.
Se si tratta di instaurare una governance del sistema, sicuramente dovremo coinvolgere i direttori generali in un processo e in una progettazione comune; rivedere il potere decisionale che, in qualche modo ne temperi la figura autocratica dei direttori generali che la legge ha delineato valorizzando il ruolo delle autonomie locali e realizzando un maggior coinvolgimento degli operatori sanitari alla gestione della sanità piemontese, integrare meglio i servizi sanitari con quelli socio assistenziali. Può essere un altro modo per stemperare la decisione autocratica che può essere assunta dai direttori, una forma di controllo degli utenti e delle loro associazioni sulle modalità con cui vengono gestite le aziende sanitarie.
Sono tra coloro che non demonizza il privato e sono d'accordo con quanto ha detto il Consigliere Ghigo che nella nostra regione il privato è scarsamente rappresentato (sicuramente inferiore ad altre regioni), forse si potrebbe dire che in Piemonte abbiamo una parte di privato meno intraprendete che in altre regioni, meno intraprendente di quanto avrebbe dovuto essere. E' altrettanto vero che alcuni direttori generali, nel rapportarsi con i privati, non hanno avuto la sufficiente autonomia che dovrebbero esercitare proprio per quel ruolo di governo che deve avere il direttore generale sull'area di sua competenza, sull'azienda che deve guidare. Lo insegna la storia spesso i: "traduttor dei traduttor d'Omero sono peggiori del traduttore originale," quindi in qualche modo i direttori generali hanno abdicato alla loro autorevolezza perché non sufficientemente capaci nelle loro decisioni, rispetto ai piani che la Giunta aveva dato loro (alcuni dei quali condivido perfettamente).
Per valorizzare il futuro si deve valorizzare il ruolo dell'Aula, i ruoli che i Consiglieri possono avere sui punti che ho citato prima. Per far questo non occorrono nuove Commissioni. Il termine "Commissione speciale" mi fa un po' paura, nel corso della storia abbiamo avuto tribunali speciali e non sono mai stati buoni tribunali. Preferisco quindi, una valorizzazione del ruolo dei Consiglieri regionali, abbiamo tutte le armi a disposizione, compresa quella della Commissione Sanità, per esprimere i nostri giudizi su queste tematiche, lasciando l'autorevolezza decisionale, per quanto di competenza, all'Assessore.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà



ROSSI Oreste

E' un dibattito estremamente interessante e verifico con piacere che anche i Consiglieri del centrosinistra stanno intervenendo, ognuno con la propria posizione, (perlomeno sentiamo la loro opinione), su un argomento estremamente importante. Come già sostenuto in Commissione l'Assessore alla Sanità ritiene che "io ce l'abbia con lui"; in realtà non c'è nulla di personale, anzi, mi è anche simpatico. Come politico la questione è diversa perché, a mio parere, si comporta in modo poco corretto.
Se faccio una verifica di quello che l'Assessore, ma ancora di più la candidata a Presidente all'epoca, oggi Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso ha dichiarato durante la campagna elettorale su organi di informazione come la Repubblica, l' Ansa, e Torino cronaca, addirittura con dichiarazioni virgolettate e mai smentite - quindi corrispondenti a verità come faccio a dire che sono persone politicamente corrette l'Assessore o la Presidente Bresso? No, non sono persone politicamente corrette, al di fuori che possono essere simpatiche dal punto di vista personale.
Quando si dice: "Non mi piace lo spoil system"; ancora la Presidente Bresso: "Un direttore non può essere scelto in base alla fede politica...Gli attuali direttori? Verificheremo l'operato alla scadenza del loro mandato". Non solo, la Presidente sostiene: "I piemontesi che si fanno curare altrove, sono più dei pazienti di altre regioni che si rivolgono alle nostre strutture". Andiamo avanti, insiste Bresso: "Dallo Stato, ma anche dalla stessa Regione, servono più soldi per gli investimenti, fondi aggiuntivi, altrimenti i reparti nuovi ben attrezzati scivolano rapidamente nel degrado ecc.." Un altro articolo recita: "Tutti i manager delle ASL scelti solo per concorso".
Primo, i concorsi non sono stati fatti. Politicamente, Assessore, deve ammettere che i concorsi non sono stati fatti; li faremo, ma non stato stati fatti.
Secondo, "Verificheremo l'operato alla scadenza del loro mandato".
Parliamo di tre Direttori generali il cui mandato non è scaduto. Non è scaduto. Benissimo, seconda bugia: politicamente lo vuole ammettere che si tratta di una seconda bugia? Si è detto che occorrono maggiori finanziamenti statali. Perfettamente d'accordo, ma occorre più denaro anche dalla stessa Regione. Abbiamo approvato una variazione di bilancio: vorremmo sapere, Assessore, quanto in più è stato inserito sulla sanità rispetto al bilancio preventivo. Mi dica quanto è stato messo in più. Ma cifre serie, perché parliamo di un bilancio sanità che "mangia" quasi l'80% del bilancio della Regione. Quanto è stato messo in più, come da voi chiesto? Cosa avete fatto per bloccare l'emorragia di piemontesi che vanno fuori dalla regione per farsi curare? Niente. Mi dia i dati che provano che sono diminuiti, rispetto a prima, se qualcosa avete fatto.
chiaro, quindi, che nel momento in cui, rispetto ad una campagna elettorale, si cambia completamente e si rinnega cosa si è detto Assessore, mi permetta di dire che politicamente lei non si comporta in modo corretto. Ma non lei: lei, la Giunta e la Presidente Bresso. Se poi vogliamo andare a vedere il perché sono stati cambiati questi Direttori abbiamo sentito i colleghi del centrosinistra e l'Assessore: "...perché se lo meritavano, perché sono state fatte valutazioni, su queste persone assolutamente contrarie al loro operato, non lavoravano bene".
Parliamo dell'ASL 22, ad esempio, che essendo in provincia di Alessandria mi interessa in modo particolare. Possiamo parlare di Ovada, di Novi, di Acqui, ma parliamo di Novi, visto che il Sindaco è di centrosinistra.
Ricordo che quando si inaugurava qualcosa, il Sindaco - Lovelli prima e Robbiano poi - si sperticava di complimenti nei confronti dell'allora Direttore generale. Come mai, allora, lo stesso sindaco - Robbiano e non più Lovelli perché sostituito - ha firmato un documento contro il Direttore? Come mai prima si sperticava? Perché c'erano i giornali e le televisioni? Me lo dica lei, Assessore. C'erano centinaia di testimoni: cittadini normali, Consiglieri regionali e anche parlamentari. Qualche mese prima ci si spertica di lodi e poi - va beh - lo si fa.
Ma non solo. Leggo un'altra parte relativa al giudizio. Il responsabile del settore, dott.ssa Colombano Margherita, dice: "Per le motivazioni sopra illustrate, la valutazione non può essere espressa in modo pienamente positiva". Vuole dire: valutazione non pienamente positiva; non vuole dire Assessore e colleghi che lo avete detto, in modo negativo. Ma non solo, le dirò di più.
C'è una dichiarazione del Direttore vicario Gianfranco Corgiat Loia: "Gli elementi di valutazione sinteticamente rappresentati non sono sufficienti, da soli, ad esprimere un giudizio non favorevole". Allora, se non si può esprimere un giudizio "non favorevole", non lo si esprime. Vuole dire che il giudizio non favorevole non è espresso neanche da quest'altro Direttore.
Non solo, vogliamo parlare di costi? Questa ASL è quasi in pareggio tant'è che l'indice, rapporto ricavi-costi, posto a 100, dà, per quella ASL per l'anno 2004, un 99, di fronte ad un indice medio ASL di 96. Tra le ASL è sicuramente quella con un miglior risultato di gestione sui bilanci e sui costi.
Lei mi dirà: certo, hanno lavorato male. No, perché le liste d'attesa scese; sono scese sotto la media regionale.
Assessore, i giudizi negativi non ci sono. Dai documenti che lei ha distribuito ai Capigruppo, giudizi negativi non ci sono; questione economica non c'è; questioni liste d'attesa, a cui tenete così tanto, non ci sono; il contratto non era scaduto e l'avete sostituito.
Per il tempo a mia disposizione ne ho esaminato solo uno dei tre Direttori.
Le chiedo ancora, Assessore, è vero che l'attuale reggente non ha neanche più il contratto?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
In un'Assemblea e in un consesso democratico come questo, ritengo che non ci sia da meravigliarsi che le opinioni siano diverse. È bello poter constatare, sempre nel confronto, il rispetto reciproco delle opinioni e delle posizioni. Mi chiedo, però, se l'opposizione, al di là di un mero sfogo di fronte a questa situazione, non possa - mi permetto di dirlo con grande umiltà - fare qualcosa di più, nel senso di chiedere quello che la mia forza politica, ed io personalmente, mi sforzerò di chiedere nel mio intervento. E' quello che sto chiedendo dall'inizio di questa legislatura.
Ipocrisia a parte, sappiamo benissimo che, nell'ambito della pubblica amministrazione, vi sono ruoli manageriali estremamente appetibili perch senza farla troppo lunga, rispondono alla possibilità di mettere in pratica politiche che, alla fine, possano conseguire, diretti o indiretti, vantaggi di parte.
Ho detto, in modo molto elegante, che le logiche che spesso si seguono sono logiche spartitorie per dare maggior forza al proprio ambito clientelare. Questo lo sappiamo tutti.
Oggi, però, non ci troviamo di fronte ad un'azione, da parte della Giunta, di questo tipo. Qualcuno ha criticato l'operato dell'Assessore Valpreda che si è limitato a "dimettere" alcuni Direttori generale e a riconfermarne altri due. Gli è stato rimproverato di non aver ancora effettuato la scelta sulle nuove nomine; gli è stato rimproverato che non si possono lasciare vacanti dei posti nei quali si svolgono funzioni e ruoli così importanti, perché sarebbe un nocumento per la sanità.
Bravo, Assessore, per non avere ancora effettuato queste scelte, perch io per primo e la mia forza politica per prima - ci saremmo sentiti lesi se queste scelte fossero state fatte senza aver concordato primo un metodo preciso, cui faceva riferimento anche il collega Bertetto.
Anch'io, come anche il collega Bertetto, provengo dal mondo della sanità e so benissimo che potere e che influenza abbiano un Direttore generale, anche sulle scelte dei primari. Sappiamo benissimo quanto importante, incisiva e determinante sia la scelta di un primario. Sappiamo bene che se quella scelta non è fatta su criteri di efficienza e di capacità, sarebbe veramente deleteria per tutta la società.
Anche se nella scorsa legislatura poteva non essere nell'interesse dell'allora maggioranza richiedere una rivisitazione delle regole, a questo punto dovrebbe essere scontato. Personalmente, contro qualsiasi interesse sia della nostra forza sia della maggioranza tutta, lo chiedo comunque con forza. Così come ho detto in ambito di rivisitazione possibile del Regolamento, facciamo in modo che queste regole possano piacere a tutti: sia a chi governa sia a chi si oppone; che siano regole super partes.
l'unico modo per non ritrovarci qui, fra 5-10 o 15 anni, a rinfacciarci vicendevolmente, se quelle scelte hanno risposto a logiche di partito o a logiche di reale merito, capacità e quant'altro.
Se oggi, il Direttore generale viene scelto da un albo di idonei secondo criteri fiduciari della Giunta, facciamo in modo di restringere l'ambito di tali criteri. Anche perché c'è da chiedersi che cosa significhi "criterio fiduciario" nei confronti di un tecnico che non deve fare politica sanitaria, ma seguire indirizzi e obiettivi fissati da qualcuno che ha responsabilità di Governo.
Lavoriamo tutti, allora. Perché non sarà colpa dell'Assessore se fra un mese, due o anche tre, opererà delle scelte secondo i vecchi strumenti di cui dispone.
Noi, come Consiglio, abbiamo la responsabilità di modificare quegli strumenti affinché lui possa attenersi ai nuovi. Altrimenti, non continuiamo a lamentarci se non abbiamo la forza di modificare il corso della politica così come si è perpetrata in questi anni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Ovviamente, mi richiamo all'intervento del Presidente Ghigo, facendo qualche ulteriore considerazione conseguente alla lettura delle carte che ci sono state consegnate.
Naturalmente, tutte le affermazioni di principio sono benvenute e saranno considerate nel loro significato; non vi è alcuna ragione per non concedere fiducia o, perlomeno, per non attendere, alla prova dei fatti coloro che fanno queste affermazioni, respingendo, ovviamente, alcuni interventi, come quello del collega Chieppa, secondo il quale era talmente fallimentare la gestione, quasi da portare i libri in Tribunale. Su questo non siamo assolutamente d'accordo, ma sul resto ci rimettiamo alla prova dei fatti, purché questi fatti vengano al più presto.
Abbiamo sentito, negli interventi, diversità di accenti, per cui comprendiamo come certe decisioni non siano ancora state assunte. Nella nomina dei tre Direttori Generali i criteri ci sono, gli elenchi e le professionalità negli stessi pure: pertanto, se la Giunta non ha ancora assunto queste decisioni, una ragione ci sarà. Mi auguro che questo metta veramente in luce l'indipendenza, che prima veniva sottolineata (a cui posso anche credere), dell'Assessore.
Devo dire, altresì, che emerge una questione di metodo. Per quanto concerne la scadenza del mandato dei Direttori Generali, credo si debba apprezzare come la precedente Giunta regionale abbia nominato i Direttori non per cinque anni, ma per tre, con riguardo a quella che era la scadenza del mandato. A questo punto, ci sarà la possibilità, da qui al mese di aprile, di esaminare i nuovi criteri e tutte quelle operazioni preliminari bando o non bando, avviso o non avviso, elenco nuovo o elenco vecchio criteri nuovi o criteri vecchi - per mettere alla prova le affermazioni della Giunta e per augurarsi comunque che, nel rinnovo, si vada a scegliere per il meglio. Noi siamo per un'opposizione costruttiva, ma siamo comunque all'opposizione, e dobbiamo controllare che quanto afferma la Giunta si traduca in fatti.
C'era questa anomalia, in quanto quattro o cinque Direttori Generali avevano scadenze diversificate, per cui la tentazione - siamo tutti uomini di mondo, pur non avendo fatto il militare a Cuneo, ma sono originario di Cuneo (mio padre era nato a Boves) per cui mi posso permettere - può anche indurre a pensare male: posso pensare, infatti, che si poteva cogliere l'occasione per dare qualche segnale politico. Questa è la vera essenza che sottende queste deliberazioni.
Il collega Rossi ha fatto varie considerazioni: non voglio giudicare quanto ha detto nel suo complesso, ma mi limiterò alla parte documentale in quanto ho, a mie mani, le stesse carte (le ha fornite l'Assessore).
Nel primo documento ho letto: "Medici di famiglia". Siamo di fronte ad un'ASL - quella di Novi Ligure - di 140.000 abitanti. In questa ASL vi sono tre ospedali - Novi, Ovada ed Acqui - tutti difesi in questi anni dai Consiglieri regionali, nonché dai Sindaci di questa zona. Coi medici di famiglia il rapporto non è sempre ottimale, ma qui c'é una lettera che tesse gli elogi all'integrazione tra gli ospedali e il territorio, portata avanti dalla Direzione Generale. Non faccio nomi perché, ovviamente, non parliamo di persone, ma di documentazione.
Andiamo ad esaminare la specialistica territoriale. Riscontriamo, da parte del Dirigente regionale che ha istituito l'istruttoria, una promozione a pieni voti: "Tale risultato è dovuto ad un accordo con gli specialisti, che ha consentito di adottare un sistema flessibile di relazione...". Praticamente, fanno girare sul territorio tutti i professionisti, anche quelli dell'ospedale, portando le prestazioni incontro agli utenti.
Faccio presente che l'ASL di Novi Ligure - è illogico, dal punto di vista territoriale e logistico - comprende la Valle Bormida e la Valle Scrivia. Acqui e Novi sono due realtà con grosse difficoltà di collegamento, ma hanno in comune un elemento: è la zona con le persone più anziane di tutta la Regione e di tutta la Provincia. Per certi versi, è anche una delle più povere dal punto di vista del reddito.
Per quanto concerne il discorso sulle liste di attesa, vedo un risultato pari al cento per cento; non ci sono critiche. È firmato, anche questo, da un Dirigente regionale.
Parliamo, dunque, della parte finanziaria. In un passaggio si legge che il tasso di ospedalizzazione senz'altro è quello letto dall'Assessore. Ma si precisa, anche, che è "giustificato dall'elevata incidenza della popolazione anziana". Sappiamo quanto incida l'anzianità sul tasso di ospedalizzazione.
Possiamo andare avanti, ce n'é per tutti i gusti.
Ciò che vorrei precisare è che nel momento in cui si esaminano le schede di valutazione dei vari settori, o esse risultano positive oppure laddove si fa qualche critica usando definizioni sibilline o gesuitiche come ha letto poco fa il collega Rossi, qualche dubbio mi viene. Allora sì che i Sindaci, a maggioranza, hanno assunto una posizione negativa. A questo punto sono andato a vedere le altre, e le premesse erano quelle che diceva il collega Rossi: naturalmente c'é stato un repentino cambiamento di opinione. Ovviamente la politica qui non c'entra. Dal 1945, quella di Novi e Ovada (l'ex PCI, poi il PDS, poi il DS...) è una zona molto significativa, in termini di influenza di una certa parte politica su un determinato territorio. Questo è puramente casuale, però laddove fosse vero che il giudizio dei Sindaci diventa il toccasana o il punto di riferimento...
In altre ASL - lo diceva il collega Pedrale questa mattina - dove i Sindaci hanno espresso il parere favorevole, non se n'é tenuto minimamente conto. È un parametro relativamente rilevante.
Diventa importante il giudizio di merito: andate avanti; andate a vedere i LEA. Adesso, ovviamente, i tempi non lo consentono, ma li avete anche voi i dati, colleghi Capigruppo: per favore, andate a leggerli.
In conclusione, cosa voglio dire? Posso credere - e credo senz'altro alle buone intenzioni, riservandomi, come oppositore e come Consigliere regionale, di verificarle, però non credo assolutamente alla linearità nella decisione adottata della Giunta regionale in ordine alla conferma di questi cinque Direttori, la cui unica colpa è stata quella di avere un contratto sfalsato rispetto alle ASL.
Apro una parentesi: se si fossero mandati a chiamare in un rapporto veramente fiduciario rafforzato, dicendo loro: "Signori, andate alla scadenza insieme agli altri", sono convinto che - perlomeno quelli che conosco - avrebbero assolutamente accettato, perché sono persone con i piedi per terra.
In una fase nella quale sono ancora in corso giudizi e valutazioni in ordine al consuntivo 2004, il sistema è di far prevalere valutazioni di questo tipo; il discorso dei budget del 2005 è quello che abbiamo. Quindi si è presa una decisione su dati e situazioni non ancora consolidate aprendo anche la strada a dei contenziosi.
Credo che un amministratore debba essere valutato certamente per la sua capacità di prendere decisioni nell'interesse generale, ma valuto anche la capacità dell'amministratore di non creare situazioni che hanno degli strascichi.
Sono in Giunta dal 1994 e mi ricordo che in quell'anno ero uscito da una certa Giunta che doveva decidere certe nomine, poi se n'è interessata la Magistratura, sul cui intervento non ero assolutamente d'accordo. Dopo ho vissuto tutti i ricorsi al TAR sugli elenchi, su come la Giunta aveva valutato questi elenchi. Infine, per fortuna, dal Consiglio di Stato diedero abbastanza ragione ad una certa impostazione.
E' una questione delicata, lo so io per primo, però, secondo me, la Giunta regionale e l'Assessore Valpreda, con le decisioni adottate sulla conferma o meno di questi direttori generali, non hanno cominciato bene hanno cominciato con il passo sbagliato.
Questo è un mio giudizio. Nel futuro, vedremo a chi daranno ragione e a chi daranno torto i fatti.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media elementare "G. Salvemini" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "G. Salvemini" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Comunicazioni della Giunta inerenti a "Richiesta di Commissione di indagine consiliare in merito ai provvedimenti della Giunta regionale sui Direttori delle ASL e ASO"; interpellanza n. 305 inerente a "Interruzione incarico per il direttore generale dell'ASL 22, dott. Pasino" presentata dai Consiglieri Ghigo e Cavallera e n. 209 inerente a "Situazione critica presso l'ASL n. 22" presentata dai Consiglieri Deambrogio, Clement e Dalmasso (seguito)


PRESIDENTE

Come avete visto, siamo andati oltre i cinque minuti, anche perché il livello degli interventi su una materia così importante è assolutamente interessante, però, nei limiti del possibile, vi prego di rispettare questo termine.
La parola al Consigliere Turigliatto.



TURIGLIATTO Mariano

Rispetto alle tante cose dette in questa sede, credo che rimangano solo più un paio di aspetti che richiamano questioni più complesse, che probabilmente, vanno al di là del tema di cui noi ci stiamo occupando. In primo luogo, c'è la questione dello spoil system. C'è stato un momento in cui una parte del nostro Paese, e non soltanto il centrodestra, anche la sinistra, si è innamorata di questo modo di pensare l'azione di governo mettendo in secondo piano il fatto che una pratica di questo tipo, anche quando viene svolta in modo trasparente e virtuoso, deturpa e devasta il senso dello Stato e il senso del governare, che va al di là della parte politica che, in un certo momento, prevale dal punto di vista elettorale perché c'è qualcosa di più profondo, almeno nelle democrazie europeo occidentali. Credo che questo principio non sia più in discussione. C'è qualcosa che va al di là delle nostre contrapposizioni, che è la consapevolezza e il senso di appartenenza ad uno Stato (nel nostro caso anche ad una Regione) e a un sistema politico, che, per forza, presuppone la condivisione, il rispetto, e l'accettazione di alcune regole da parte di tutti.
In nome di questo innamoramento nell'ultimo decennio, nel nostro Paese da una parte come dall'altra, ma da una parte un po' più che dall'altra, si sono consumate nefandezze e, qualche volta, anche azioni, non necessariamente definibili come tali, che hanno certamente contribuito a separare sempre di più i cittadini dalle istituzioni di governo.
Richiamare qui, a proposito di una discussione che ha altri contenuti e altre caratteristiche, questo sistema, come altri, con il "quality" in mezzo mi pare del tutto fuori luogo. Mi auguro che la parte alla quale appartengo, che oggi è maggioranza e governa questa Regione, abbia altri punti di riferimento, tutti quanti incentrati su un forte senso dello Stato, un forte senso dell'autonomia della struttura di governo. Sono gli elettori che devono dettare le linee di sviluppo e gli orientamenti politici di chi è eletto.
In qualità di Sindaco, non ho mai chiesto la testa di nessuno e ho spesso collaborato con persone di orientamento politico qualche volta diametralmente opposto al mio. Mi riferisco all'alta dirigenza del mio Comune, con la quale, in nome di un bene superiore, in nome di ruoli nettamente definiti nella cultura occidentale, almeno dalla Rivoluzione francese in avanti, credo si sia operato bene, nel rispetto delle reciproche competenze.
Mi auguro - e sono certo - che la stessa cosa avvenga anche nell'alta dirigenza della Regione.
Per questo credo che, insieme ad un quadro certo di responsabilità nel caso dell'argomento di cui stiamo parlando esso c'è: l'Assessore in primis e la Giunta subito dopo è responsabile delle scelte e delle decisioni - ci sia sempre più la necessità di individuare parametri e criteri che limitino, in qualche modo, la discrezionalità, anche se questa continuerà ad esistere ed è giusto che ci sia, altrimenti non si capirebbe chi debba assumersi delle responsabilità, che sempre più rendano oggettivo facilmente misurabile e ripercorribile il percorso che porta l'Assessore, o la Giunta, a revocare un dirigente piuttosto che un altro. Mi sembra che questo sia il nostro caso.
A fronte di obiettivi assai fumosi e poco misurabili, credo si sia tentata, con i pochi strumenti a disposizione, una prima valutazione, che è entrata nel merito dell'operato dei singoli direttori, che ha prodotto una valutazione finale, che, non a caso, siamo qui in grado di ripercorrere per dire che siamo o non siamo d'accordo. Le famose carte più volte citate che tutti noi abbiamo, permettono a ciascuno di noi di farci un'opinione.
Mi sembra che questo sia il vero punto di forza delle decisioni assunte in questa sede, anche il vero punto di forza dell'operato dell'Assessore che, mi permetto di sottolineare, da questo punto di vista, è assolutamente da assumere anche un po' come modello, per la chiarezza con cui si è arrivati ad una decisione tale per cui chiunque di noi è in grado di dire "sono d'accordo", "non sono d'accordo", "avrei fatto così" o "mi sarei comportato in quell'altro modo".
Mi auguro, ma sono sicuro che è così, si riesca sempre più a rendere trasparenti questi percorsi, in quanto è la garanzia di un cambiamento nel metodo.
Per quanto concerne i direttori generali delle ASL, credo che descrivere queste figure professionali, buone o cattive che siano, come legate a questo o a quel partito, a questo o a quello schieramento, sia umiliare la loro professionalità, ben di più che i giudizi scritti.
Relativamente al passato può essere interessante ragionarne, ma credo che per il futuro, di qua come di là, sarebbe bene evitare di continuare a umiliarli o a metterli nella condizione di umiliarsi, cercando di incentivare il loro passaggio da uno schieramento all'altro, o attribuendoseli, o permettendo loro di iscriversi a un partito piuttosto che all'altro. Mi auguro che si continui lungo la strada di sceglierli in relazione alle professionalità che sono in grado di esprimere, piuttosto che non rispetto alla loro appartenenza o contiguità con questo o quel partito, con questo o quello schieramento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Signor Assessore, è difficile giungere a delle conclusioni da questo dibattito e dire se siamo veramente all'inizio di una nuova sanità regionale o semplicemente se siamo qui a giudicare la questione dei direttori generali.
Per ciò che riguarda l'UDC, il giudizio sulla sua attività è un giudizio di sospensione. E' troppo presto per dire se le cose stanno andando meglio o peggio del passato. Certo le recenti iniziative della Giunta regionale in materia ci appaiono quanto meno confuse e poco trasparenti. Non me ne voglia il collega Turigliatto che poco fa ha parlato di trasparenza, ma, proprio dalla lettura degli atti che ci sono stati dati, viene fuori che, nelle lettere pervenute all'Assessorato alla sanità dalle varie Direzioni, è difficile riscontrare giudizi tranchant, netti chiari. Tutto rimane opinabile e interpretabile. "Interpretabile" è un elemento della politica che esiste e deve esistere. L'Assessore ha esordito dicendo: "Qui ognuno si assume le proprie responsabilità" E' giusto che sia così. Noi abbiamo un compito diverso. In molti passaggi dei vari documenti consegnati, si evidenziano fatti e dati positivi, migliori delle medie regionali.
In un caso i pareri sono arrivati a tappe, successivamente ad altri quasi che fossero in qualche modo sollecitati, o forse, come detto da alcuni, tutto è riconducibile al grado di fiducia (come anche lei ha detto) che intercorre fra l'Assessorato alla sanità e i Direttori generali.
Sono tra coloro che accolgono l'invito del collega Bertetto a "volare alto" nel pensare al modello di sanità regionale per i prossimi anni. E credo che avremo modo, nelle Commissioni competenti e in Consiglio, di lavorare e di dare ciascuno il proprio contributo per la sanità del futuro.
Si parla di Direttori generali delle ASL, di un fatto concreto: e non possiamo sottacere il fatto che per alcuni si è usato un metodo, per altri un altro.
certo, solo il tempo dirà se le scelte fatte sono quelle giuste. E anche a livello amministrativo; come ha già detto qualche collega, sarebbe opportuno non esporre l'amministrazione a un contenzioso esasperato. Forse la soluzione migliore sarebbe stata di portare questi amministratori alla stessa scadenza degli altri. Poi, nell'ambito del Piano Sanitario Regionale, iniziare quella razionalizzazione di cui state parlando, a mio avviso importante e determinate.
Personalmente, sono fra coloro che sostengono che non l'aver approntato il Piano Sanitario è una responsabilità, o è comunque un fatto colpevole.
Spesso si è ricordati maggiormente per quanto non si è fatto che per le tante iniziative positive. Tuttavia i giudizi che avete espresso sulla gestione della sanità della precedente Giunta mi sembrano ingenerosi. Non possiamo non ricordare in quest'Aula che le "Molinette", il Mauriziano, il CTO e il "Sant'Anna", sono tra i migliori ospedali italiani. E non lo dico io, lo dicono i dati. Quanti sono i personaggi famosi del mondo medico professionale che lavorano in questi ospedali? Quanti sono gli utenti che arrivano da tutto il Paese? Peraltro, c'è una contraddizione che è bene che la Giunta prenda in esame. Non possiamo dire che la sanità va male per colpa dei Direttori generali - o di alcuni - e dire che va bene solo perché ci sono operatori che si impegnano con abnegazione, le due cose sono strettamente correlate.
Se "va bene", il merito è anche del Direttore generale che ha scelto motivato, incentivato e si è confrontato con gli operatori.
Ritengo sia iniziato un percorso nel quale anche noi cercheremo di fare la nostra parte. Di certo, all'opinione pubblica le mosse che finora avete fatto appaiono quantomeno strumentali e faziose, dove la politica prevale sull'efficienza del servizio.
Mi rendo conto che era difficile, poiché è proprio sulla sanità avete vinto le elezioni a Torino; in provincia di Cuneo, dove la sanità funziona le cose sono andate un po' diversamente. Ma avremo modo di parlare di queste cose nella Commissione competente, dove non faremo mancare ovviamente, il nostro contributo.
Oggi, una semplice rimozione dei direttori delle ASL non risolve la questione sanità. Anche perché, signor Assessore, adesso che avete rimosso i Direttori e avete spostato le competenze e le responsabilità ai Direttori amministrativi o Sanitari, non venga a dirmi che in un' ASL che considerate non efficiente, queste due figure non avessero responsabilità, forse ne avevano addirittura di più.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere RistagnoRostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Oggi, abbiamo sentito parlare molto di alcune vicende che sono state esasperate per motivi di carattere politico, per riferimenti alla campagna elettorale, per contrapposizione di parti, per la tendenza ad accumulare alcuni giudizi individuali; si è parlato di, tutta la tematica della sanità, del futuro della sanità, della vittoria e della sconfitta della campagna elettorale e si è anche detto che l'Assessore non aveva ha mantenuto fede agli impegni assunti durante la campagna elettorale.
Io direi che sarebbe opportuno riportare il tutto, ad una discussione più pacata, legata ai patti fatti contingenti. Ci sono 30 direttori Direttori generali. Di questi, nel breve arco di alcuni mesi, sei arrivavano comunque ad al un momento di passaggio di conclusione del rapporto,; altri due, all'immediato ridosso della conclusione della campagna elettorale, sono stati confermati anche perché - credo - che non ci c'è stato fosse il tempo materiale di approfondire una tematica delicata come quella di cui stiamo discutendo nel giro di poche settimane. Su altri tre si trattava di non far scattare automaticamente un il rinnovo per la seconda metà del mandato, visto che c'era una valutazione di metà termine e questa valutazione, per motivazioni varie, sullei quali possiamo anche fare un accenno, ma non è cosa che compete, non credo al Consiglio in sesé, non sono stati confermati, e uno ha dato rassegnato le dimissioni per valutazioni, evidentemente individuali -, perché quando uno dare le dimissioni, crea una situazione che è scelta dal del soggetto, non è definita da terzi.
Si è detto che si è trattato di valutazioni diverse;, io segnalo che nel caso del dimissionario, non c'è stata valutazione. Negli altri casi c'è stata una tempistica diversa che ha permesso un approfondimento diverso.
Si è chiesto se si vuole arrivare ad una situazione di spoil system o meno. Già in campagna elettorale tutta la nostra compagine ( (un'intera coalizione che oggi è l'unionel'Unione) aveva specificato che noila sua contrarietà siamo contrari allo spoil system. Lo spoil system richiede un tipo di rapporto tra i dirigenti e l'Assessore, la Giunta, l'istituzione legatoa alla fidelizzazione politica. Noi riteniamo che nella nostra cultura, faccia premio la professionalità e la continuità amministrativa.
Avevamo detto tutti in campagna elettorale, ma in particolare l'ha detto l'Assessore e la Presidente Bresso, che non ci sarebbero state valutazioni di carattere politico perché poiché non s'intendeva, laddove un Direttore generale non fosse stato giudicato capace un direttore generale sostituire una persona non giudicata capace di destra con una che semplicemente perché di sinistra, doveva necessariamente essere migliore.
Si disse, allora, che sarebbero stati valutati i singoli casi e, secondo me, questo è quello che è stato fatto.
Su una tematica così difficile da affrontare - si tratta di a livello di persone -, è chiaro che chi è stato giudicato non idoneo, avrà mille e una motivazione per ritenere che nei suoi confronti non siano state applicate tutte le eventuali valutazioni positive che potevano controbilanciare quando di negativo nelle relazioni che lo riguardavano è stato riscontrato. Su questo punto ritengo che in futuro (così come i criteri per ladi scelta dei direttori Direttori generali verranno definiti da un'apposita decisione di GiuntaGiunta regionale, della per la quale abbiamo già avuto modo di vedere la prima stesura del testo), sarà opportuno definire meglio quali sono i record sui quali si andrà a valutare. Record di carattere economico, ma naturalmente legati alla tipologia, alla quantità e qualità di prestazioni effettuate., perché Iin effetti, l'impressione che ne hanno trattoa dalle persone non direttamente coinvolte, è che con questo tipo di indicazioni date definite nel momento dell'affidamento dell'incarico, si poteva facilmente arrivare ad esaltare alcuni risultati o a penalizzarne altri. Io rRitengo che in questo contesto, non intendendo applicare dove non s'intende applicare il principio dello spoil system, è sia importante viceversa, tener conto di quanto ancora stamattina ci ha ricordato l'Assessore, ovvero, che esiste in struttura un rapporto fiduciario.
Laddove si avevano indicazioni nelle valutazioni che non potevano permettere di arrivare a delle situazioni decisamente orientate in un senso o nell'altro, va da se sé che una la valutazione data dall'Assessore complessivamente, sull'operato, sull'aspettativa, sulle potenzialità dell'azienda in questione rispetto al risultato ottenuto o quant'altro, pu avere avuto un suo peso.
Su questo iIntendo difendere la grande autonomia che ha dimostratao dall'Assessore anche rispetto alle pressioni che sono state ricordate, e che sono arrivate da tutte le parti, non da una parte soltanto.
L'assessore si è assunto delle responsabilità. Qualcuno ha ricordato prima che col tempo verrà valutata valutato quando di positivo o meno risulterà da queste decisioni. È giusto che sia così. Vedremo i risultati nel tempo. Certo, i risultati su un tema, come quello della sanità non si raccolgono in sei mesi, ; va sarà positivobene se raccoglieremo una parte dei risultati nell'arco del mandato. Quella della sanità, eè quella della sanità una programmazione che ha tempi di reazione di una certa lentezza che richiede un confronto con il territorio, capacità di investimenti e di conduzione notevolissime, che danno i frutti dell'impegno applicato con una certa lentezza.
Ritengo però che la strada intrapresa sia giusta sia per quanto riguarda il valutare caso per caso - e vedremo man mano le nomine che si andranno a fare - sia le successive valutazioni che andremo a discutere la prossima primavera e quali atteggiamenti verranno tenuti.
Se, come io credo, ci sarà un atteggiamento di autonomia nel giudizio di valutazione complessiva delle prestazioni dei Direttori generali, di capacità di sintesi di una serie di indicatori non sufficientemente chiari e fortemente coercitivi da indurre a decisioni obbligate, se l'Assessore in tutte queste cose saprà condurre la sanità verso approdi sicuri che ci permetteranno di vedere meglio gestito questo bene primario, sicuramente riscontrerà nel tempo quel successo che giustamente l'impegno che sta dedicando merita.
Penso che il fatto di continuare a ragionare in Commissioni speciali sia fuori luogo. Si è fatto riferimento ai documenti, andando a sottilizzare sulle singole righe delle relazioni. Ritengo che sia già stato eccessivo questo tipo di intervento e che l'istituzione di Commissioni speciali sia assolutamente fuori discussione.
In altre occasioni abbiamo ricordato in quest'aula le funzioni della IV Commissione; ritengo che più che andare ad indagare sull'operato del singolo Direttore generale, già valutato o ancora da valutare, sia opportuno che la Commissione cominci a confrontare i dati che si riferiscono ad un confronto tra le varie attività delle ASL e delle ASO.
Dico questo perché abbiamo avuto un momento di confronto relativamente ai risultati economici, che rappresentano uno degli indicatori importantissimi nella sostanza, ma sicuramente non quello determinante nella valutazione della funzionalità di una struttura o dei servizi sul territorio.
Sarà opportuno - abbiamo la seduta di Commissione domani e possiamo incominciare a ragionare sul modo per affrontare questo tipo di ragionamento - che così come per altri casi specifici si fanno delle audizioni, anche sui risultati raggiunti da ogni singola azienda, si cominci a fare qualche confronto in Commissione e con l'aiuto dell'Assessore e dei Dirigenti si comincino a dare delle valutazioni non tanto sulla persona del Direttore generale quanto sui risultati complessivamente conseguiti, in considerazione delle tipologie di problematiche che sono da affrontare sul singolo territorio o nella singola azienda e delle risorse messe a disposizione.
Penso che il Gruppo della Margherita, che in questo momento rappresento come portavoce su questo tema, abbia avuto al proprio interno un dibattito chiaro ed aperto su come era possibile cercare di arrivare a dei criteri di decisione che fossero rispettosi delle persone, nelle persone dei Direttori generali, e delle impostazioni politiche che si intendono dare.
Credo che si sia arrivati ad una sintesi che ha dato atto dell'azione corretta e coerente svolta dall'Assessore Valpreda.
Una richiesta venuta alla luce nell'ambito del confronto interno della Margherita, e che tengo a sottolineare a nome dei colleghi, è che sarebbe opportuno nel futuro oltre che affidare ai futuri Direttori generali dei budget molto ben precisi con parametri economici e gestionali ben identificati - che permettano quindi di avere dei report costanti nel tempo per vedere l'andamento della gestione - anche di prendere in considerazione l'ipotesi di appoggiarsi ad un organismo indipendente che affianchi gli uffici nelle valutazioni da fornire all'Assessore.
Va da sé che la decisione è della Giunta, la proposta è dell'Assessore e il rapporto fiduciario dell'Assessore è elemento essenziale in questo tipo di scelte. Però se oltre agli uffici si potesse disporre delle valutazioni di un organismo indipendente, daremmo a tutti quella impressione e quella tranquillità che la trasparenza può conferire ai nostri atti.
Avremo occasione di parlare in Commissione di queste cose del piano sanitario che si sta sviluppando. Sarà il tema principale, catalizzante ed importante della nostra attività.
Ci auguriamo di riuscire a dare tra tutti indicazioni precise su quello che è possibile fare per migliorare l'impostazione attuale, per fornire ai nostri concittadini un servizio qualitativo ad un costo sostenibile, perch dobbiamo riuscire a migliorare o almeno a mantenere la qualità, e sicuramente a contenere i costi.
Dobbiamo affrontare anche il tema di un piano di rientro. Qui facciamo finta che il problema non esista, ma abbiamo davanti a noi la necessità di programmare, oltre alle spese per mantenere il livello attuale di sanità riorganizzandolo, anche il rientro almeno di quel miliardo 55 milioni e 800 mila euro, più il disavanzo maturato in questi mesi.
Affrontare queste cose sarà sicuramente impegnativo e ci permetterà di distrarci dalle diatribe che hanno coinvolto tutti noi su alcune vicende personali che, in fondo, sul tema grande della sanità poco hanno a che vedere.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Rostagno. Ho vi ho invitati a stare nei 5 minuti, ma ci sono interventi che superano abbondantemente i dieci minuti.
Invito i colleghi che devono intervenire a stare nei 5 minuti, ma non potranno comunque superare i dieci.
Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Io rimarrò senz'altro nei 5 minuti. Parlo anche se non c'è l'Assessore.
Voglio ricordare delle affermazioni che l'Assessore ha fatto ad Asti.
Al Teatro Alfieri eravamo quasi 700 presenti, c'era anche la collega Angela Motta che ha avuto la possibilità di sentire.
Ad una precisa domanda sul futuro dei manager delle ASL, l'Assessore ha risposto: "Non sostituirò un cretino del centrodestra con un cretino del centrosinistra". Ovviamente un caloroso applauso condivideva queste sue affermazioni.
Era senz'altro una battuta, perché noi tutti ci auguriamo che nessun manager della ASL sia considerato un cretino dall'Assessore, così come sappiamo che la distinzione con sarà certo che i futuri manager saranno del centrosinistra.
Non intervengo qui per difendere il posto di qualche amico o amico di amici. E' stato detto che è un rapporto fiduciario: l'Assessore pu nominare chi vuole, può dare il posto a chi vuole. Per me è più importante che il posto presso le ASL lo possano trovare le istanze del cittadino senza magari dover essere messo in lista d'attesa. Così come mi auguro che posto presso la sanità lo possa trovare il sociale nell'ambito di una giusta integrazione.
Devo dire che mi dispiace un po' vedere l'Assessore lasciato solo. Ora con lui c'è l'Assessore al turismo, ma noi eravamo abituati - forse anche perché eravamo Consiglieri - a stare in aula a sentire il dibattito.
Ci avete inchiodati in aula, ex Capogruppo dei DS, non può smentire assolutamente perché non sarebbe più credibile.
Quindi, noi volevamo votare, ma ci avete inchiodati qui, e sarebbe piaciuto anche a noi andare alle inaugurazioni, ma l'ex Capogruppo dei DS come gli altri, chiedevano la nostra presenza.
Quindi, a me spiace, vedere presente solo l'Assessore alla sanità.
Credo, invece, che qualche altro Assessore dovrebbe ascoltare questo dibattito.
Sono state dette tante cose che io non voglio ripetere, tuttavia chiedo una cortesia: la fine dell'accanimento terapeutico nei confronti di quei manager che, di fatto, si sentono vicini alla fine del loro incarico. Sono passati più di sei mesi dalle elezioni (il 10% dell'intera legislatura), ne dovranno passare altri sei mesi prima della scadenza di tanti numerosi contratti, nel frattempo i cittadini e i tanti lavoratori presso le varie ASL, le varie strutture, incominciano ad avvertire un senso di disagio per la precarietà della situazione che, a volte, porta anche ad una carenza di decisioni. Si ha l'impressione di vivere una lenta agonia. Richiamerei l'attenzione dell'Assessore e dei Consiglieri, in particolare di quelli di maggioranza, su tale ll'agonia che chiaramente sicuramente non fa bene alla sanità piemontese. Tra poco diremo: è già passato un anno, quali sono le novità? Forse è meglio decidere tutte le sostituzioni per gli attualii manager che non sono ritenuti all'altezza dei loro compiti. Potremmo evitare disagio e danni sul territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Molte cose sono già state dette dai Consiglieri prima di me:, ragion per cui è inutile sintetizzarle.
Mi allineo a quanto detto prima da un Consigliere: un giudizio di sospensione sul merito del dibattito di oggi -, mi pare lo abbia detto il Consigliere Ghigo. Nell'ambito di ciò che è statoquanto deciso è esplicito lo è stato nelle parole dell'Assessore e nelle parole della Presidente Bresso in un momento precedente - quale concausa, una rottura o una non possibilità di costituzione di un elemento fiduciario che, a mio avviso come avevao detto il Consigliere Ghigo, non soltanto rende sostenibile, mi azzarderei a dire legittime, le decisioni della Giunta, ma comunque credibili.
La componente fiduciaria non può non essere un giudizio di significativo merito per una Giunta che si avvia ad un percorso su un tema importante come quello della sanità. Verificheremo organi terzi quello che decideranno, mi auguro solo che le decisioni di loro competenza, siano veloci perché la velocità renderebbe più chiarochiare, qualunque sia l'esito, le fasi successive.
Un giudizio di sospensione perché il problema che vedo non è ancora elemento di critica. Quand'anche lo fosse sarebbe inutile in quest'Aula lo ripeto a me stesso -, non ci sono voti da prendere, i media sono assenti e qualora fossero presenti non li vedo particolarmente orientati, in questa fase, a nostro favore (non c'è neanche CementanoCelmentano...) e quindi non saprei a che titolo esprimere delle tesi per far sì che escano da quest'Aula....
Parlo di diritto di sospensione perché, Assessore, al momento non sono state prese molte decisioni. Non dico che sarebbe stato facile, - ho avuto la fortuna di sedermi da quella parte dell'Aula, conosco la complessità di governo.
Credo sia ora di prendere delle decisioni anche per rispondere ad une serie di critiche - non solo specificatamente emerse dall'Assessore - che hanno fatto parte anche di un percorso politico recente e, che probabilmente ne faranno parte anche nel prossimo futuro. E' certo che quando dopo aver sentito sostenere per tanti anni si è sentito sostenere talora anche condividendolo, che nell'ambito della sanità piemontese esistevano elementi di inefficienza e di spreco, adesso ci aspettiamo di vedere e poi discutere, commentare e perché no, condividere, politiche iniziative, delibere, determine e scelte che vadano nell'area in direzione dell'efficienza ed anche. Aspettiamo anche un elementio di organizzazione tecnica dell'Assessorato. L'Assessorato, tolta la figura dell'Assessore, è ancora (l'Assessore ne è perfettamente a conoscenza) vuoto rispetto all'importanza del compito che è la gestione della sanità piemontese. Ci aAttendiamo le scelte, non tanto e non solo dell'Assessore, ma della Giunta come organo collettivo. Lo ricordo a tutti noi: le delibere di Giunta sono collettive finché, non credo succederà nel breve tempo, lo Statuto non cambieràa le regole di questo Governogoverno. Ci aspettiamo la scelta di chesul tipo di sanità che la maggioranza intende organizzare.
vuole.
Non commento, se non brevemente, le parole del Consigliere Rostagno che richiamava ad una maggiore pacatezza: ragazzi miei un dibattito più pacato di questo! Siamo ai limiti dell'addormentamento! NoiPer parte nostra, non commentiamo perché non ci sono gli elementi su cui farlo,, forse non ne vediamo ancora l'utilità,; ma sulla pacatezza persino il Vicepresidente Placido appare un esempio di assoluta tolleranza per le nuove, con grande attenzione, ma certamente inusuale, non è ancora abitudinario per chi ne ha vissuto le capacità quando in altra sede esercitava il suo giusto e legittimo diritto di critica.
Vorremo capire che tipo di sanità si prefigura per il Piemonte, perch la sanità è, ad avviso di alcuni - certamente il mio - l'unica area, o la principale, che possa provvedere allo sviluppo della rRegione.
Per sviluppo si intende anche l'approvvigionamento di forza e lavoro.
Ttema che toccheremo anche in altra sede, quanto primaquando si parleràsaranno oggetto del dibattito dell'Aula di provvedimenti importanti oggetto del dibattito dell'Aula e che hanno come obiettivo il mantenimento lo sviluppo e il consolidamento della forza di lavoro di questa regione.
Sono tra coloro, non da ora, che sostiene che la sanità piemontese abbia in sé e elementi di assoluta eccellenza nell'ambito dell'Uuniversità nell'ambito medico - siano esso ospedaliero od universitario - nell'ambito delle altre responsabilità mediche, nell'ambito dell'indotto (molto numeroso). E' una delle poche deleghe totalmente nelle mani delle Regioni anche di questa. C'è un rapporto con il privato che non deve essere n demonizzato, né privilegiato.
Condivido Concordo con il Consigliere Bertetto: che probabilmente il privato in questa regione non è ancora sufficientemente e professionalmente evoluto per poter contribuire a politiche di natura pubblica, che, ma che compete al pubblico definire e gli compete in un dibattito con l'Università, con il mondo dell'azienda, ecc.
Un patrimonio di 15 mila miliardi, 60 mila persone, un settore che occupa l'attenzione dei cittadini dal mattino alla sera, non può essere eluso semplicemente con delle battute. Auspico, passata questa fase di organizzazione, che l'Assessorato, la Giunta facciano sapere a tutti noi quale tipo di sanità ci dobbiamo aspettare, con qualei tipo di organizzazione, con quale tipo di investimenti. Certo, se è vero - e io dubito che possa non essere vero - che la sanità piemontese è fautrice di potenziale eccellenza, attorno a questa eccellenza va ad essere costruito va ad essere investito, va da essere fatto un rapporto di colleganza con i mondi che su questo investimento possono collaborare. Tutto ciò passa, in buona parte, per deleghe che la Regione ha, per cui e che può agire direttamente senza doverne rispondere, se non al proprio interno e in sede politica, ai politici che fanno riferimento a questa maggioranza. Un passaggio velocissimo sull'ipocrisia, toccata da alcuni Consiglieri. Dove c'è denaro pubblico, per necessità, i partiti "devono", non "possono" decidere chi gestisce il denaro pubblico il in nome e per conto loro.
Staremo a guardare con attenzione e rispetto le scelte effettuate e qualora non le condividessimoremmo, ce ne lamenteremmo.
Certo, Consigliere Rostagno, Consigliere Buquicchio, l'ultima fase che non è ancora è quella delle di nomine. E'a - è più facile decidere che non si vuole andare a vedere "Via col vento" che decidere quale film si vuole andare a vedere... - f Fino ad ora voi avete dato,, se i g iornali hanno riportatoreso un esatto specchio di quanto accaduto avete manifestato unauna significativa difficoltà di espressione nel decidere che, semplicemente, non volevate andare a vedere "Via col vento".
Occhio: che decidere che cosa si vuole andare a vedere e perché, e comunicarlo e sostenerlo è molto più difficile che dire ciò che non si vuole. Nell'attesa di manifestazioni attinenti alla responsabilità, alla mancanza di ipocrisia a tutta una serie di cose che francamente ci sembra difficile sentire dopo che per dieci anni abbiamo governato (gli elettori hanno detto non sufficientemente bene), adesso aspettiamo la fase successiva per verificare un nuovo misuratore. Ma, con un Assessore dichiaratamente di parte, con altri due Direttori - non granata come il sottoscritto... - prediche in tal senso non sono sempre ci viene voglia di sentire.
Altro punto riguarda le Commissioni speciali.
Personalmente la penso come il Consigliere Bertetto: non mi piacciono le Commissioni né speciali né indagatorie, proposte sia dalla maggioranza sia dall'opposizione. Francamente, l'idea del Consigliere Ghiglia mi sembrerebbe una perdita di tempo. Occhio però (parlatene con Saitta che è un esperto: cinque anni fa ha raccontato tutta la sanità "minuto per minuto") a cosa viene detto, perché la memoria non è ancora finita.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Per quanto mi riguarda, la comunicazione dell'Assessore è stata chiara puntuale e condivisibile. Sono state espresse valutazioni tenendo conto delle capacità di produrre risultati e, laddove i dati lo consentono, di dare un giudizio di merito sulla gravità delle criticità registrate ed evidenziate. Sono valutazioni che, come ha detto l'Assessore assumendosene pienamente la responsabilità e sottolineando il fatto di avere agito in totale autonomia - spettano all'Assessore e non ad altri.
Ritengo anch'io inutili le proposte di Commissioni che vadano a rivisitare documentazione già a nostre mani, rispetto alle quali non si farebbe altro che riproporre un giudizio di parte che confermerebbe il dibattito avvenuto oggi in Aula. Certamente, non scalfirebbero le convinzioni e le valutazioni dell'Assessore; caso mai, come è già stato richiamato, se ci saranno ricorsi in altre sedi, si potrà avere una sentenza di merito rispetto alle valutazioni e alle responsabilità assunte.
Credo di dover mettere in risalto, come è già stato fatto da altri, che si dovrà andare a nuove scelte. Concordo con chi ha sostenuto, da un lato la necessità di non avere troppa fretta, ma, dall'altro, di non lasciare nell'incertezza per troppo tempo le strutture, dalla cui funzionalità ed efficienza dipendono la qualità dei servizi erogati ai cittadini.
Dovremmo definire nuovi criteri per selezionare le nuove figure criteri dai quali dovranno emergere con chiarezza, in un quadro caratterizzato da una massima trasparenza valutativa, le qualità personali e l'attitudine agli incarichi da assumere: caratteristiche non soltanto ideali di management, ma anche di stretto collegamento con il ruolo concreto da svolgere.
In questo senso, questa mattina, come Gruppo SDI, abbiamo inviato all'Assessore alcune indicazioni, anche in relazione al testo in bozza di aggiornamento della delibera per l'individuazione dei criteri di nomina richiamata anche nell'intervento del collega Rostagno.
Parlo di un quadro, quindi, che ci consenta di avere un elenco di persone, tutte qualificate e tutte nominabili, all'interno delle quali esercitando quella discrezionalità ad alto livello richiamata anche dall'Assessore (in un rapporto certamente fiduciario che segni la coerenza tra le indicazioni e le strategie operative indicate dalla Giunta e dal Consiglio e le azioni poi attuative), si possano fare le scelte per i nuovi gestori.
Non so se questa discrezionalità porterà all'attuazione di uno spoil system di qualità, certamente condivido con chi dice che questo non è un riferimento ideale che noi abbiamo come obiettivo, altrimenti si genererebbero una serie di distorsioni e di fidelizzazioni politiche, non produttive e a tempi lunghi, non strettamente in riferimento all'efficienza e alla qualità professionale.
stato richiamato il Piano Sanitario. In questo momento, non voglio richiamare linee ed indirizzi rispetto al Piano, essendoci la necessità di confrontarci fino in fondo, in tempi ed in modi diversi.
Vorrei soltanto sottolineare due aspetti: il primo è che, riferito alla situazione dei conti della sanità piemontese, le notizie che arrivano dalla Finanziaria non sono certamente "una boccata d'ossigeno". Credo gettino un'ombra ancora più preoccupante, per la prospettata riduzione di risorse disponibili, rispetto alla necessità di ripianare, non solo il passato anno 2004, ma anche quello che sarà il risultato dell'esercizio in corso.
Secondo, mi riferisco alla questione relativa alla necessità, nel quadro di riorganizzazione della sanità piemontese, di valorizzare in modo nuovo il ruolo delle Autonomie locali e il rapporto difficile che c'è stato sinora tra Direttori generali e Sindaci del territorio.
Da questo punto di vista, il sistema dell'Assemblea dei Sindaci non ha finora funzionato, o non è stata messa nelle condizioni di poter funzionare. Rispetto a questo aspetto, credo che ci siano meccanismi organizzativi che richiedono una modifica legislativa. Mi permetto di chiedere, allora: perché non completare il quadro gestionale delle ASL affiancando al Direttore generale, come avviene in tutte le aziende, una sorta di Consiglio di Amministrazione molto snello, non remunerato all'interno del quale possano trovare presenza e rappresentanza i Sindaci dei territori? In questo modo si stabilirebbe un rapporto molto più stretto tra l'indicazione di carattere programmatico e l'attività di carattere attuativo e gestionale.
Si potrebbe anche sperimentare questo passaggio in questa fase di transizione. In questo momento, abbiamo delle ASL in cui il Direttore non è stato confermato; non so perché l'Assessore non pensi, ad esempio, ad un Commissario straordinario che prepari questo percorso, sperimentando, sul territorio, una sorta di laboratorio per una gestione delle ASL più legato e più vicino al territorio e a chi lo rappresenta.
Il risultato potrebbe dare origine ad un modello sperimentato che, se condiviso e positivo, potrebbe essere proposte nelle altre realtà. Nel quadro del Piano Sanitario potrebbe essere uno strumento con cui si misurerà la nostra capacità di definire il nuovo assetto della sanità in Piemonte e, quindi, anche la nostra capacità di governare questa complessa materia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Inizio le mie considerazioni partendo da molto lontano, circa dieci anni fa, quando, per la prima volta, fui eletto Consigliere regionale. In allora, come Gruppo della Lega nord eravamo all'opposizione: la Giunta Ghigo e l'allora Polo composero una maggioranza a sé. Ricordo che quella Giunta confermò tutti, o quasi tutti, i Direttori generali ancora in carica, nominati dalla precedente Giunta, sicuramente non di centrodestra.
Anche negli anni successivi, direi nell'arco di tutti questi dieci anni, i cambiamenti di Direttori generali sono stati minimi. Sicuramente, in questi dieci anni non è stato applicato il famoso spoil system. Questo vuole dire che i criteri applicati erano proprio quei criteri di cui oggi la nuova Giunta si vanta di voler applicare, ma, come dice un vecchio proverbio: "Dal dire al fare c'è di mezzo il mare".
Questa mattina ho sentito alcuni interventi di Consiglieri regionali dell'attuale maggioranza attaccare pesantemente la precedente Giunta parlando di lottizzazioni e forse anche di altre porcherie. Questi attacchi non sono nuovi, non sono una novità; ormai, è una cosa normale.
Direi proprio che il filone dominante degli interventi di parecchi Consiglieri di maggioranza sia quello di continuare a rivangare il passato sferrando continui attacchi alla vecchia Giunta, anziché - come sarebbe logico - proporre qualcosa di nuovo e di valido.
D'altronde, ne abbiamo avuto una dimostrazione ancora oggi pomeriggio per quanto riguarda il famoso "buco" di un miliardo di euro; buco su cui già si è parlato direi troppe volte a vanvera, e che è già stato, nei fatti, estremamente ridimensionato. Ricordo, infatti, che nelle variazioni di bilancio è stata inserita un'entrata di 600 milioni di euro per un ulteriore stanziamento-finanziamento, da parte del Governo, a copertura dei costi della sanità del 2004, aspetto che già avevo fatto notare nel mio intervento relativamente alle variazioni di bilancio, ma su cui c'é stato praticamente un silenzio generale: sembra che nessuno, nella maggioranza lo abbia recepito. Chiudo subito questa parentesi tornando, invece, al discorso attuale, ovvero a quegli interventi dei Consiglieri di maggioranza estremamente critici nei confronti della vecchia Giunta.
Chiederò i verbali di questi interventi: non sto facendo minacce e non ho alcuna intenzione di procedere né con querele, né con eventuali attacchi; sono manovre piuttosto tipiche delle sinistre.
Semplicemente li conserverò: sapete perché? Perché sono sicuro che fra pochi anni potrò fare le stesse affermazioni - documentate e circostanziate nei confronti dell'attuale Giunta.
In effetti, già i primi atti di questa Giunta confermano questa mia opinione. C'é chi sostiene che a pensare male si commette peccato, ma tante volte si indovina. Certo che c'è poco da indovinare: proprio oggi discutiamo della sostituzione di tre Direttori Generali e di altri Direttori Generali confermati.
Al riguardo, ovviamente, sorgono spontanee alcune domande: perch qualcuno è stato confermato e qualcuno no? Quali criteri sono stati adottati? Quali valutazioni sono state utilizzate? Chi ha fatto queste valutazioni? Perché sono state fatte per qualcuno e non per altri? Esistevano dei criteri omogenei? Se n'é parlato in Commissione? C'é qualche fase legislativa? Vi è un supporto su cui basarsi? Direi che tutte queste domande non hanno risposta; o, meglio, hanno una risposta negativa, nel senso che non si riesce a capire perché qualcuno sia stato confermato e qualcuno no. Anzi, andando proprio a leggere gli atti della Giunta, scopriamo che proprio per i Direttori Generali non confermati vi erano dei giudizi se non completamente positivi, di sicuro non negativi.
E certamente le ASL da loro gestite non erano le peggiori o, perlomeno, non erano quelle che mostravano i risultati peggiori. Inoltre, non erano ASL in cui vi fossero scandali particolari.
Diventa quindi difficile riuscire a capire cosa sta alla base di queste scelte, salvo - e torno al discorso che facevo prima, quando dicevo che a pensar male si commette peccato, ma tante volte si indovina - che si stia applicando lo spoil system; quel famoso spoil system che, sotto certi punti di vista, può avere anche delle logiche, ma che comunque farà sì che questa Giunta possa essere criticata per i suoi metodi esattamente con quei discorsi che questa mattina abbiamo sentito fare dai Consiglieri di maggioranza rivolti alla vecchia Giunta, e che a specchio, in futuro sicuramente saremo noi a rimandare a questa maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Nonostante sia ormai tardi e si avverta un po' di stanchezza e di disattenzione, non intendo sottrarmi, però, da una discussione importante e lo sottolinea il fatto che tantissimi Consiglieri sono già intervenuti su questo argomento.
Rimangono poche cose ancora da dire e vorrei cominciare esprimendo all'Assessore piena fiducia nel suo operato (suo e della Giunta).
Questa fiducia può sembrare naturalmente scontata, perché il Capogruppo di una forza di maggioranza non può che affermare questo, ma non si tratta di una fiducia "formale".
Sono convinto - parlo come Gruppo consiliare - della correttezza dell'azione dell'Assessore e della Giunta su questo caso, così come sugli altri; ma siccome stiamo parlando di questo, mi riferisco alle decisioni che ha assunto la Giunta nel merito.
Sono già intervenuti sia il Consigliere Cavallaro che il Consigliere Bertetto del mio Gruppo, non vorrei quindi ripetermi. Anche altri colleghi della maggioranza hanno fatto affermazioni condivisibili. Noto, invece toni diversi all'interno della minoranza.
Devo dire, con molta franchezza, che ho apprezzato molto l'approccio venuto da alcuni Gruppi, in particolar modo dal Gruppo di Forza Italia.
un tono diverso rispetto ad altri interventi della minoranza, e credo che l'orientamento debba essere proprio questo.
Abbiamo due politiche diverse che si sono confrontate in questi anni in tema di sanità: quella del centrodestra e quella del centrosinistra.
Ci siamo confrontati nei cinque anni scorsi, ci siamo confrontati in campagna elettorale e continueremo a confrontarci su due politiche e su due impostazioni diverse. È su questo che dobbiamo discutere.
Rispetto alla questione dei Direttori Generali si è parlato molto in questi mesi. La Giunta ha assunto una decisione che noi condividiamo.
Capisco che si possa discutere sul momento, così come hanno fatto alcuni Consiglieri di minoranza, ma è stato sottolineato e condiviso che esiste un rapporto fiduciario fra la Giunta e i Direttori Generali. Possiamo discutere anche dei criteri e delle valutazioni che la Giunta ha espresso rispetto all'operato di questi Direttori, ma è chiaro che stiamo parlando di un rapporto fiduciario di una scelta politica di gestione della sanità piemontese, e non di valutazioni politiche sui Direttori Generali.. E' su questo che noi vogliamo intervenire e condividere l'azione della Giunta.
Anche se non avrò risposta e non può essere questo l'oggetto del dibattito tra maggioranza e minoranza, mi chiedo cosa avrebbe fatto l'attuale minoranza se avesse vinto le elezioni. Sono convinto che avrebbe cominciato a cambiare i direttori generali, lo avrebbe fatto sicuramente.
E' chiaro che anche l'attuale minoranza, in caso di vittoria, avrebbe posto elementi di discontinuità con la vecchia politica sanitaria, perché quella politica sanitaria ha portato un giudizio negativo da parte dei cittadini piemontesi.
Noi vogliamo affermare elementi di discontinuità con quella politica e gestione. Lo facciamo attraverso questo caso dei direttori generali, ma soprattutto, sulle scelte sulle quali ci dovremo confrontare.
Quanto abbiamo detto altre volte lo affermiamo anche oggi, in questo dibattito così delicato, in quanto chiediamo alla Giunta, ora che si devono sostituire i quattro direttori generali decaduti tramite una scelta di Giunta (il quarto si è dimesso), di essere giudicati su questo, sulle scelte che faremo, sulle indicazioni che la Giunta darà a quei commissari o direttori generali che verranno nominati e sui risultati del lavoro dei quattro commissari. E' su questo che ci dovremo confrontare ed è su questo che ci confronteremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monteggia.



MONTEGGIA Stefano

Signor Presidente, come tutte le volte, faccio un appunto, in quanto non vedo o vedo sempre poca Giunta in questo Consiglio regionale. Un Sindaco della zona della Val Sesia ha dislocato all'entrata del suo paese delle sagome di legno raffiguranti vigili urbani per far vedere l'esiguità dei vigili e per dare un po' agli automobilisti un senso di paura. Allo stesso modo, le proporrei di porre in Aula le sagome degli Assessori in modo da poterli vedere, perché faccio fatica a riconoscerli fuori dalla sede consiliare e, tante volte, magari, faccio anche la figura del maleducato quando non li saluto.
Al di là di questo, sul discorso dei direttori generali è avvenuta una cosa semplicissima: le avvisaglie c'erano già state dopo la vittoria della Presidente Bresso a maggio, in quanto ha rivolto all'ex maggioranza una critica pesante sulla sanità. Quindi, si è creato un vulnus per, poi chiaramente, andare a colpire i primi direttori generali schierati politicamente.
In questi anni di governo del centrodestra non ho visto questo disastro in campo sanitario, siete stati bravi voi a portarlo in campagna elettorale, questo sì. Avete fatto vedere quello che non era e, forse siete stati bravi a convincere l'elettorato puntando molto di questa campagna sulla sanità.
Se dovessi dare un giudizio personale, allora dovrei fare alcune comparazioni con altre Regioni governate dal centrosinistra, dove la situazione dei conti è oggettivamente non disastrosa, ma catastrofica. Se il modello è questo, di quelle altre Regioni, Dio ci salvi Questo è un mio giudizio politico che non necessità di altre motivazioni, è sufficiente guardare quei conti in passivo. Potrei anche capire se ci fossero conti in passivo e una buona sanità, ma ci sono conti in passivo e una sanità disastrosa. Quantomeno, in questa Regione, non si sono verificati casi clamorosi di malasanità, però, parliamo un attimo anche del futuro, se si vuole aumentare la qualità del servizio dei nuovi ospedali che dovrebbero essere realizzati. Sarò campanilistico e noioso, ma relativamente all'Ospedale di Novara, del quale si parla ormai da tempo come fosse realizzato, finora abbiamo avuto solo grandi dichiarazioni.
Vorremmo che si cominciasse a parlarne un po' più attivamente, in quanto è stato detto che i piemontesi che si fanno curare altrove sono in numero maggiore rispetto ai pazienti di altre Regioni che si rivolgono alle nostre strutture. La differenza è di quasi 30 mila unità, così come riportato da un articolo de la Repubblica. Può darsi sia un dato inesatto e, se così è Assessore, me ne scuso. Però, esiste il fatto che per le prestazioni sanitarie molti si rivolgano all'esterno delle strutture piemontesi. Per cui, ritengo che realizzare un ospedale di qualità in un certo modo possa essere anche un vantaggio per la sua amministrazione. Vorrei che si parlasse un po' più fattivamente di questo discorso dei nuovi ospedali, non per avere un vantaggio politico, ma per fornire un servizio a quei piemontesi che usufruiscono degli ospedali della Lombardia, per fare un esempio.
Anziché pensare alla sostituzione dei direttori generali, penserei alle nuove strutture, perché i direttori generali vanno e vengono, ma le nuove strutture non nascono.
Assessore, la invito a prendere atto che, alla fine, questo Consiglio indipendentemente dal fatto che alcuni si siano astenuti o abbiano votato contro, ha votato un ordine del giorno ben preciso che riguardava l'Ospedale di Novara. Quindi, invito a valutare il fatto che questo Consiglio è sovrano, al di là di tutto, quindi, se questo Consiglio vota un ordine del giorno, la Giunta deve prenderne atto e deve impegnarsi, così come il Consiglio impegna la Giunta su un ordine del giorno approvato, a fare quello che si dovrebbe fare; altrimenti, rischiamo di, obiettivamente dare ragione alla Presidente Bresso quando ha dichiarato che questo Consiglio è una perdita di tempo e non serve a nulla.
Si ricordi, Assessore, che c'è un ordine del giorno ben preciso su cui insisterò ancora e tantissimo, che, in fondo, non parla nemmeno del Piano Sanitario, però, gliene do atto, lei mi dice che il Piano Sanitario lo farà entro dicembre e io entro dicembre l'aspetterò. Bisogna che questa vicenda dell'ospedale di Novara si chiuda in modo definitivo entro gennaio, perch è un servizio ai cittadini piemontesi e non a Monteggia Stefano rappresentante della Lega.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Signor Presidente, come è già stato detto, la discussione si protrae da un po' di tempo, molte cose sono già state dette. Cercherò di essere sintetico e di esprimere alcuni concetti che mi interessano, peraltro condividendo molto di quanto è già stato detto da parte dei miei colleghi della maggioranza.
Non credo che questa discussione possa riguardare il futuro Piano Sanitario. Noi abbiamo l'impegno di costruirlo e sappiamo che l'Assessore ci sta lavorando, però, ritengo che questa non sia l'occasione per parlare di questo punto.
Sarebbe utile una riflessione relativamente anche ai sistemi elettorali sapete che sono affezionato a sistemi elettorali non maggioritari e presidenzialisti - e quando si parla di spoil system - altro sistema che non amo - non si può non ragionare sul fatto che, molto spesso, questo sistema viene in qualche modo associato ai sistemi presidenzialisti, non fosse altro per il fatto che proprio quelle democrazie, come gli Stati Uniti, si sono basate sul sistema elettorale presidenziale, proprio quei sistemidal quale è stato hanno elaborato il concetto dello spoil system.
Occorre dire che chi è pervicacemente favorevole al presidenzialismo, credo (e possolo dice un convinto dirlo io in quanto sono contrario al presidenzialismo) che chi è molto favorevole al presidenzialismo avrebbe grosse difficoltà, secondo il mio modesto parere, ad essere contrario allo spoil system:, perché sono due sistemi che stanno e si reggono assiemeinsieme. Io, ripeto, sono contrario ad entrambi. So che l'Assessore non userà questo tipo di sistema. A tutti quelli coloro (dell'attuale minoranza e della maggioranza) che accusavano l'Assessore di aver fatto delle scelte non giustificate (risultanti dagli atti che aveva presentatio) a questifaccio rilevare, vorrei dire semplicemente che nel campo della sanità, ho vist quantio tanti colleghi, in questinegli ultimi dieci anni hanno cambiato dieci anni cambiare credo politico, scegliendone un altro e scegliere un credo politico vicino alla precedente maggioranza - e ho visto anche tanti di costoro fare carriera. Anche questa è una cosaFatto possibile e naturale, però voglio che su questo punto l'attuale minoranza dovrebbe essere un po' più prudente e pensare a quantoello che è avvenuto (nei dieci anni precedenti) nel campo della nostra sanità.
Detto questo, credo che la cosa fondamentale su cui noi dobbiamo dibattere e su cui iniziare la discussione, è proprio quella dellala valutazione dei Direttori sanitari., perché credo che noi Lacome nostra posizione politica vogliamo è affinché che le persone che assumono compiti di dirigenza, siano riconoscibili per le capacità e per la professionalità.
Per fare questo occorronoe anche avere dei criteri e, degli indicatori di valutazione che siano oggettivi e che siano chiari sia per chi deve dirigere e sia per chi deve valutare.
So che qQuesto è l'impegno che ci assumiamo comenoi come maggioranza così come ci prendiamo, e, credo che anche l'Assessore, come primo responsabile della sanità piemontese: è in grado di prendersi e penso che su questo punto nessuno potrà fare delle speculazioni politiche.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Ho ascoltato seguito con abbastanza interesse la discussione che si è svoltasi oggi. Dico "abbastanza" perché al di là di alcuni interventi, mi è sembrato che alcuni interventi dei colleghi del centrosinistra possano essere in qualche modo, su alcuni aspetti, essere condivisibili.
Ovviamente, soprattutto per ciò quanto che riguarda il merito e soprattutto il metodo dell'intervento, mi sembra che vi sia dell'ipocrisia e che ci si dimentichi di un passato assolutamente recente.
Preferisco il Consigliere Chieppa, quandoche dice ripete le stesse cose che l'intero centrosinistra diceva nel precedente mandato e che ha detto ribadito con la stessa intensità di voce in campagna elettorale, rispetto a chi, come il Consigliere Bertetto e altri Consiglieri, hanno invocato in Consiglio una sorta di raziocinio e, ponderazione, ma non ha fatto lo stessoda mettere all'interno della sanità, quando si interviene in Consiglio ma non si usa la stessa ponderazione in campagna elettorale.
Alcuni mesi fa, in campagna elettorale, la Presidente Bresso -, della quale chiederemo alla presidenza Presidenza del Consiglio una fotografia (visto che siamo vicino "ai Santi") da porre sullo scranno della Ppresidenza della Giunta perché ci è sempre più difficile vederla in Aula;.
Ssui giornali e in tv la vediamo molto,, in Aula molto meno., ma credo che iIl ruolo del centrosinistra sarà dato valutato anche peranche dal l'assenza in aula della Presidente della Giunta e di numerosi Assessori in Aula. Ricordo che la Presidente Bresso in campagna elettorale ha detto affermato (non lo ha mai smentito) che per diventare direttore Direttore generale e primariPrimario occorre, bisogna avere la tessera di Alleanza Nazionale. Una fFrase mai smentita. Allora il clima è quello,: non si pu chiedere una discussione dove il raziocinio prevalga sulla passione e sulle parti politiche, quando la passione è stata utilizzata in modo scientifico dicendo riportando dati che sono assolutamente falsi, per tutti i dieci anni precedenti. e in campagna elettorale. Relativamente alle CCommissioni speciali. , anche in questo caso, non esistono mai le valutazioni singoleConcordo con quanto dicevano, io posso concordare con quanto dicevano alcuni colleghi, (Bertetto, Buerzi, Pichetto:) che le Commissioni speciali di per sée potrebbero, o meglio, dovrebbero servire.
Se la Commissione sanità o see le altre Commissioni lavorano nel modo adeguato dovrebbero "non servire".
Ci poniamo però due interrogativi e per questo io hHo sottoscritto (credendoci fortemente) la richiesta di costituzione di una Commissione speciale. Se si vuole affinché si faccia fare trasparenza sulla sanità o se invece si vuolee non si continuiare a ragionare per con logiche di fazione che molto poco hanno a che vedere con la verità oggettiva. Ad esempio: quando si dice sostiene che il privato, l'intreccio paramafioso fra precedente Giunta e privato, ha causato un "buco" di bilancio,. oO non si conosce il bilancio della Regione e il suo "buco", o si dice una menzogna. Io credo che le cose siano l'una e l'altra. Però, ripeto, quando lo strumento della menzogna è utilizzato in modo sistemico, allora unosi deve reagire con strumenti che consentano di arrivare alla verità, e niente è meglio di una Commissione speciale, lo strumento in cuicon il quale collettivamente si arriva alla verità.
Dico "collettivamente" perché, quando facevo rivestivo la carica diil Consigliere provinciale, ho avuto anche la fortuna di fare essere il Presidente della Commissione di controllo e garanzia della Provincia di Torino, dove nella quale abbiamo provato a ragionare in termini oggettivi utilizzando sempre e soltanto dati forniti dall'amministrazione provinciale, mai utilizzando altri dati -, neanche dell'IRES -solamente dati forniti dall'amministrazione provinciale in modo tale che gli attacchi eventuali che l'opposizione poteva portare nei confronti del governo di centrosinistra, fossero su dati oggettivi e non, fossero in qualche modo invenzioni.
In questo modo la verità potrebbe o dovrebbe essere una verità collettiva.
Nel merito, visto che oggi la discussione verte sulla relativamente alla non conferma di alcuni direttori Direttori generali, ma anche rispetto alla e sull'eventuale costituzione di una Commissione di indagine ben sapendo che questa maggioranza non la vuole -perché non vuole arrivare ad una operazione verità, noi inviteremo e incalzeremo il Presidente della quarta IV Commissione a farsi portavoce (visto che ha già avuto modo di dichiararee non solo in Aula ma anche degli agli organi di informazione) che è sufficiente la IV Commissione, perché quello sarà il luogo dove si farà verità) -, a iniziare da questl'operazione verità. Noi auspichiamo che quanto prima (è vero che possiamo fare delle richieste, ma ci sembra di averle fatte già a sufficienza in questo senso) ssiano convocate delle sessioni dove in cui si parlia del rapporto con il privato quanto privato è stato accreditato? Che che cosa ha svolto? Quanto quanto è costato all'ente? -, o del funzionamento del settore pubblico, o del funzionamento degli ospedali pubblici., perché Ppossiamo dire che in alcuni casi, parte di sanità pubblica non funziona, e sarebbe bene funzionasse in modo migliore? La Commissione di indagine sarebbe stata - uso il condizionale perché è ancora alla valutazione del Consiglio - un'istituzione ottima. L'attendiamo e l'auspichiamo, in modo assolutamente trasparente e trasversale perch crediamo che la verità rispetto alla conduzione della sanità negli ultimi dieci anni deve essere patrimonio del Consiglio regionale, non della maggioranza e non dell'opposizione. Arriveremo il giorno in cui individueremo segmenti di verità, non dico la totalità perché la sanità è un mondo complesso e un dato oggettivo che può essere interpretato in modo differente da Gruppi consiliari diversi, anche all'interno della stessa coalizione. Certamente alcune menzogne non potranno essere utilizzate come arma di propaganda. Il giorno in cui leveremo dalla propaganda la discussione sulla sanità, riusciremo a discutere finalmente di sanità.
Non dovremmo tardare molto, perché se si fa questo all'interno della discussione sul Piano sanitario, se imbracciamo la bandiera della propaganda (e lo facciamo tutti insieme) tarderemo a licenziare un Piano sanitario utile per la regione e per i suoi cittadini. Credo non sia questo il compito che ci aspetta.



PRESIDENTE

Sono terminati gli interventi sulle comunicazioni della Giunta.
Possiamo passare al successivo punto all'o.d.g.


Argomento:

Richiesta inserimento nuovi punti all'odg.:

Argomento: Comunita' montane - Montagna

Richiesta iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 134 presentato dal Consigliere Ferraris, Travaglino, Muliere, Rostagno e Costa, inerente a: "Paventata soppressione delle Comunità Montane e ripristino del Fondo Nazionale per la Montagna"

Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Richiesta iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 138, presentato dai Consiglieri Buquicchio, Pizzale, Turigliatto, Ricca, Rostagno, Rubino Lepri e Motta, inerente a: "Sostegno alle iniziative degli amministratori locali in ordine al mantenimento della legalità nei centri urbani"

Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Richiesta iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 139, presentato dai Consiglieri Placido, Muliere, Larizza, Bellion, Reschigna, Bertetto Pozzi e Auddino, inerente a" Manifestazione di sabato 22.10.2005 a Torino" richiesta iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 137, presentato dai Consiglieri Rossi, Allasia, Dutto, Monteggia, Leo e Cotto, inerente a: "Manifestazione a Torino dei centri sociali il 22.10.2005"

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 136, presentato dai Consiglieri Clement, Ricca, Pichetto, Rossi, Pizzale, Turigliatto Auddino, Bizjak, Comella, Robotti, Spinosa, Ferrero, Bossuto e Deambrogio inerente a: "Crisi occupazionale dell'azienda 'Diebold' di Ivrea".


PRESIDENTE

Prima di passare al punto 4) all'o.d.g., come concordato questa mattina, c'era una richiesta di inserimenti all'o.d.g. di alcuni ordini del giorno, invito i Consiglieri a voler formulare le richieste.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ferraris, ne ha facoltà.



FERRARIS Giorgio

Grazie Presidente.
Chiedo al Presidente e al Consiglio la possibilità di discutere oggi data l'urgenza dovuta alla scadenza della presentazione a livello nazionale della legge finanziaria, di una proposta di ordine del giorno. Un ordine del giorno che oltre ad essere firmato dai Consiglieri di maggioranza, è anche firmato dal Vicepresidente Costa e riguarda la paventata soppressione delle Comunità Montane e il ripristino del Fondo nazionale per la montagna.
E' un documento che credo possa essere condiviso e sottoscritto da tutti i Consiglieri che hanno a cuore il mantenimento delle Comunità Montane, è aperto alla firma e all'adesione di tutti. E' brevissimo, posso anche leggerlo e chiedo al Consiglio la possibilità di metterlo in votazione nella seduta di oggi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

In VII Commissione è stato esaminato un ordine del giorno che è stato accolto da quasi tutti i Gruppi consiliari. Un ordine del giorno relativo alla crisi di Diebold, una fabbrica sita ad Ivrea. Visto che problemi legati ad aziende in crisi sono sempre urgenti, chiediamo l'inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Chiediamo l'inserimento urgente di un ordine del giorno avente per oggetto: "Manifestazione a Torino dei centri sociali il 22/10/2005". E' riferito a quello che è successo durante la manifestazione.
Faccio anche un intervento sull'ordine dei lavori. Chiedo di votare tutte le richieste di inserimento una per una, altrimenti rischiamo di mettere "troppa carne al fuoco". Poiché abbiamo tante richieste di inserimento e risulterebbe impossibile gestire i lavori del Consiglio chiedo, di volta in volta, di votare gli inserimenti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Facciamo il punto della situazione cercando di capire quanti e quali sono le richieste, poi proveremo a riprendere il filo della discussione.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà



COTTO Mariangela

Prima di discutere altri ordini del giorno - sono favorevole all'inserimento - chiedo il rispetto dell'o.d.g. di convocazione. In particolare, mi riferisco al punto 10) e alla successiva integrazione che riguarda la crisi economica che erano già in elenco in altre convocazioni.
Si può anche ragionare di andare avanti con i lavori del Consiglio, ma avete il numero legale?



PRESIDENTE

Il numero legale si può verificare rispettando il Regolamento attualmente, comunque, è 28. Essendo queste richieste di inserimento di nuovi punti all'o.d.g., l'articolo 51 del comma V del Regolamento recita che i nuovi punti all' o.d.g. senza preavviso (come sono questi) devono essere votati a maggioranza assoluta dei due terzi, che vuol dire 42 voti.
Contrariamente non sono inseriti come nuovi punti all'o.d.g. e si riprende dall'o.d.g. originario che prevede il punto 4).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pizzale; ne ha facoltà.



PIZZALE Giovanni

Vorrei inserire l'ordine del giorno avente per oggetto: "Sostegno alle iniziative degli amministratori locali in ordine al mantenimento della legalità nei centri urbani".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Con estrema chiarezza perché nello stesso modo ci siamo espressi in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Il nostro Gruppo consiliare, come è noto e come lo ha già espresso in più di un'occasione, ha molte perplessità rispetto al punto 5) all'odg. Lo dico adesso perché vi è una mozione e una serie di inserimenti che posso fare in questo momento e non dopo la votazione del punto 4).
Sul punto 5) si dovrebbe fare una riflessione - esprimo una valutazione che non è solo personale, ma è del Gruppo consiliare - perché il rischio è quello di non vedere mai costituita la Commissione Olimpica che invece ci pare utile. In merito a ciò, noi presenteremo una serie di ordini del giorno che elencheremo uno per uno e sui quali chiederemo la votazione dell'Aula per poterli inserire nella discussione e nel merito. Chiediamo pertanto, l'iscrizione della mozione n. 19: "No all'apertura del centro commerciale di Caselle, regolamentazione alla legge regionale sul commercio". Chiediamo che venga messa in votazione. Verosimilmente ci sono due possibilità: fermarci a discutere una serie infinità di inserimenti all'od.g., o rendere produttivo il Consiglio, individuando alcuni ordini del giorno da porre in votazione.
Mi sembra che la proposta del Gruppo dei Democratici di sinistra sia accoglibile. Ricordo che vi è un problema delle aziende avicole piemontesi che forse andrebbe affrontato con una certa tempestività. Non vorremmo che per schermaglie consiliari ci riducessimo ad una discussione sterile che non ci porta ad approvare nulla.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori, manifestando un atteggiamento generale e tradizionale, di disponibilità, che però deve essere coniugato con una razionale organizzazione dei lavori stessi. Credo che, a fronte di reali ed inderogabili scadenze, si possano immaginare disponibilità unanime, in modo particolare in questo caso, dovendo raggiungere i due/terzi dei Consiglieri. Diversamente, occorrerà approfondire i vari argomenti istruendoli adeguatamente, perché non possiamo esimerci dal "dare un'occhiata" al documento di cui si richiede l'iscrizione che, ovviamente deve avere, nel momento in cui è richiesta all'unanimità o alla larga maggioranza, una ipotetica e aprioristica convergenza di carattere generale, salvo il merito specifico dei vari punti.
Da parte nostra vi è la preferenza, salvo casi particolari da approfondire nell'illustrazione delle singole richieste di iscrizioni all'o.d.g., di seguire l'o.d.g. inviato e previsto, con le successive integrazioni apportate.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Le chiederei di valutare la possibilità, nel caso ci fosse un accordo di massima (che può essere verificato in tempi molto brevi), di discutere la questione relativa ai fatti successi sabato pomeriggio. Al riguardo sono stati presentati ordini del giorno da entrambi gli schieramenti. È un argomento di assoluta attualità che potrebbe interessare tutti e ci permetterebbe di non iniziare quel procedimento di ostruzionismo che vede 60/70 inserimenti di punti all'o.d.g., che ci porterebbe comunque, a fine giornata, a non aver fatto nulla di utile. Credo invece, trattandosi di argomento trasversale su cui difficilmente non si può essere d'accordo, che si potrebbe uscire con un atto unanime del Consiglio, estremamente utile in un momento come questo.



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta per alcuni minuti per concordare il prosieguo dei lavori odierni.



(La seduta, sospesa alle ore 17.26 riprende alle ore 17.33)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
E' stato proposto l'inserimento dei seguenti ordini del giorno: ordine del giorno n. 134 presentato dal Consigliere Ferraris, Travaglino Muliere, Rostagno e Costa, inerente a: "Paventata soppressione delle Comunità Montane e ripristino del Fondo Nazionale per la Montagna" ordine del giorno n. 138, presentato dai Consiglieri Buquicchio, Pizzale Turigliatto, Ricca, Rostagno, Rubino, Lepri e Motta, inerente a: "Sostegno alle iniziative degli amministratori locali in ordine al mantenimento della legalità nei centri urbani" ordine del giorno n. 139, presentato dai Consiglieri Placido, Muliere, La rizza, Bellino, Reschigna, Bertetto, Pozzi e Auddino, inerente a" Manifestazione di sabato 22.10.2005 a Torino" ordine del giorno n. 137, presentato dai Consiglieri Rossi, Allasia, Dutto Monteggia, Leo e Cotto, inerente a: "Manifestazione a Torino dei centri sociali il 22.10.2005" ordine del giorno n. 136, presentato dai Consiglieri Clement, Ricca Pichetto, Rossi, Pizzale, Turigliatto, Auddino, Bizjak, Comella, Robotti Spinosa, Ferrero, Bossuto e Deambrogio, inerente a: "Crisi occupazionale dell'azienda 'Diebold' di Ivrea".
In base al Regolamento, per votare questi ordini del giorno occorrono i due/terzi dei Consiglieri, vale a dire 42 voti.
Se il primo ordine del giorno viene votato, si procede con la stessa votazione per tutti gli altri. Se vengono raggiunti i 42 voti, gli ordini del giorno vengono inseriti in fondo all'o.d.g. a vostre mani, quindi al punto 11) a seguire. Prima di passare al punto 4) o.d.g. a vostre mani comunico che i lavori del Consiglio termineranno con l'esaurimento del punto 4) all'o.d.g., visto che sul punto 5) sono previsti gli inserimenti di cui sopra. Questo quanto concordato nella riunione dei Capigruppo.
Ricordo che, in base al Regolamento, affinché la votazione sia valida occorrono i due/terzi degli aventi diritto, quindi 42 voti a favore.
Sul punto mi pare ci fosse l'accordo di tutto il Consiglio. Procediamo con la prima votazione.
Indìco la votazione palese sull'iscrizione dell'ordine del giorno n. 134 presentato dal Consigliere Ferraris, Travaglino, Muliere, Rostagno e Costa inerente a: "Paventata soppressione delle Comunità Montane e ripristino del Fondo Nazionale per la Montagna".
Non avendo raggiunto i due/terzi degli aventi diritto, quindi 42 voti l'Aula respinge l'inserimento, al punto 11), dei vari ordini del giorno presentati.
facoltà di ripresentarli, ma con le stesse modalità.


Argomento: Fondi sanitari

Esame proposta di deliberazione n. 39 "Rimodulazione degli interventi e dell'utilizzo delle somme precedentemente assegnate all'ASL 9 d Ivrea per la realizzazione degli interventi di cui alla prima fase del Programma pluriennale di investimenti in edilizia sanitaria"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 4) all'o.d.g.: Proposta di deliberazione n. 39 "Rimodulazione degli interventi e dell'utilizzo delle somme precedentemente assegnate all'ASL 9 d Ivrea per la realizzazione degli interventi di cui alla prima fase del Programma pluriennale di investimenti in edilizia sanitaria".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Intervengo per dichiarazione di voto. Esprimo soddisfazione perché con questo atto si utilizzano somme, destinate all'ASL 9, per dare risposte positive alla realizzazione del poli-ambulatorio di Ivrea, al completamento del Centro di Terapie psichiatriche e alla ristrutturazione e adeguamento normativo dell'Unità di Terapia intensiva e coronaria del Dipartimento di emergenza dell'Ospedale di Ivrea.
Inizialmente, queste somme erano state stanziate per la ristrutturazione di un edificio sito nel Comune di Orio Canavese. La sollecitazione che voglio rimanga a verbale, e che spero venga raccolta anche come indicazione dall'Assessorato, è che con questo non si dimentichi la necessità di ristrutturare l'edificio originariamente oggetto di attenzione per l'intervento da parte dell'ASL 9, dando immediata soluzione di concerto con il Comune in cui sorge l'immobile, per una nuova destinazione e un nuovo utilizzo dello stesso.
Colgo l'occasione per segnalare all'Assessore che all'ASL 9 di Ivrea in Castellamonte, è pronto un Centro di Riabilitazione, ristrutturato con uno stanziamento di circa 14 miliardi di vecchie lire, ma che non pu essere aperto, in quanto manca il personale necessario per la messa in funzione.
Credo che questo aspetto sia emblematico di come, da un lato, ci si trovi schiacciati tra la necessità di una riduzione dei costi e della pianta organica, in funzione delle norme previste dalla legge finanziaria e, dall'altra, dall'esigenza di aprire una struttura, (per non renderla oggetto di attenzione da parte del "Gabibbo"), e pensare alle assunzioni necessarie per renderla funzionante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Per dichiarazione di voto, il nostro Gruppo consiliare, così come credo gli altri Gruppi consiliari - non sono, però, il portavoce dell'opposizione voterà il punto 4) all'o.d.g., così come ha fatto, peraltro, in Commissione.
Intendiamo sottolineare, anche per rimarcare le dichiarazioni che il Capo dell'Esecutivo ha reso non più di quindici giorni fa, che questo provvedimento, utile per il territorio, come sottolineava il collega Ricca viene approvato con il voto determinante dei Gruppi dell'opposizione.
Ci piace che questo rimanga agli atti, anche per dimostrare che gli atti concreti che, in qualche modo, vanno a beneficio della popolazione piemontese - in questo caso, i residenti dell'ASL 9 - trovano il conforto dei Gruppi di opposizione, in particolare quello di Alleanza Nazionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliere Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Intervengo per esprimere, a nome del Gruppo di Forza Italia, il voto favorevole (avevamo già votato in questa direzione anche in Commissione). E lo faremo anche se abbiamo notato che non avete il numero legale: sarebbe facile, per noi, non partecipare alla votazione, ma sappiamo che questa delibera è attesa e, quindi, ci siamo richiamati al senso di responsabilità.Sappiate, però, che non saremo più disponibili a fare ulteriori sconti se gli Assessori continueranno ad essere estranei, oltre che esterni, all'attività del Consiglio, o se, quando sono presenti, com'è successo prima, dicono delle inesattezze: abbiamo sentito poco fa l'Assessore al turismo affermare che nella precedente legislatura noi Assessori non c'eravamo! Noi c'eravamo: eravamo costretti ad esserci proprio per mantenere il numero legale. Sottolineiamo, quindi, che non faremo più sconti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla deliberazione n. 39, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Vi ricordo che domani, alle ore 12.00, è convocata in Sala Morando la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.45)



< torna indietro