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Dettaglio seduta n.338 del 17/06/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 15.00 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.32)



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Bresso, Pozzi, Robotti Spinosa e Valloggia.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Esame disegno di legge n. 542, inerente a "Norme per il comparto agricolo"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori pomeridiani con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 542, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La Consigliera Motta ha già svolto la relazione e, non essendovi richieste di dibattito generale, possiamo passare ad esaminare l'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.32 riprende alle ore 16.01)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procediamo a ripetere la votazione dell'articolo 1 del disegno di legge n. 542.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 1 presentato dal Consigliere Cavallera: Il primo periodo del comma 3 dell'articolo 13 del disegno di legge n. 542 è sostituito dal seguente: "3. Per gli interventi previsti agli articoli 9 e 10, gli stanziamenti pari rispettivamente a 2.000.000,00 ed 1.000.000,00 euro per l'anno finanziario 2008 e per il biennio 2009-2010, sono iscritti nell'ambito dell'unità previsionale di base (UPB) DA11032 (Agricoltura Sviluppo agro-industriale Titolo II spese in conto capitale) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2008 e del bilancio pluriennale 2008 2010, unità che assicura la necessaria copertura finanziaria...".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 13, come emendato.
Il Consiglio approva.
Il Consigliere Vignale ha chiesto la parola per dichiarazione di voto sull'intero testo del disegno di legge; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il voto positivo del Gruppo di Alleanza Nazionale su questo collegato.
Come abbiamo evidenziato in Commissione anche quando discutemmo questi articoli durante l'attività propedeutica alla discussione della legge finanziaria, vi sono alcuni articoli sui quali esprimiamo una valutazione maggiormente positiva e altri su cui abbiamo manifestato qualche perplessità, ma che non sono sostanziali.
Siamo invece assolutamente lieti del fatto che questo collegato, a differenza di quanto presentato dalla Giunta - e di questo ringraziamo sia i colleghi di maggioranza che la Giunta regionale - contenga l'articolo 8 cioè la modifica all'articolo 4 della legge regionale n. 27/2006, la legge ponte che, in attesa della stesura e approvazione del piano di coesistenza voluto dalla Comunità europea relativamente alle colture OGM e non OGM prevedeva che oltre il 31 dicembre 2008 (quindi dal 1° gennaio 2009) all'interno della nostra Regione si potesse coltivare qualsiasi tipo di semente, al di là dell'esistenza o meno di un piano di coesistenza.
Crediamo che l'articolo 8, anche nella tradizione che in senso positivo e trasversale ha riguardato gli Assessori che hanno amministrato questa Regione, confermi la volontà che la nostra Regione sia una regione OGM free. Questo garantisce l'articolo 8 fintanto che non discuteremo e approveremo il piano di coesistenza.
Ci auguriamo che l'Unione Europea nel frattempo garantisca quello che molte Regioni hanno chiesto come democrazia decidente, cioè il fatto che siano le Regioni a decidere se un piano di coesistenza possa prevedere (obbligatoriamente o meno, noi speriamo meno), all'interno delle colture del proprio territorio, la coltivazione di sementi OGM.
Da questo punto di vista, crediamo che questo emendamento qualifichi non tanto perché l'ha presentato il nostro Gruppo consiliare - il provvedimento più ancora di quanto lo fosse precedentemente.
un provvedimento che comunque avremmo condiviso, perché in qualche modo sottolinea come la vocazione agricola della nostra regione e anche le politiche di promozione e di sviluppo dell'agricoltura che s'intendono attuare all'interno del nostro territorio siano tese alla valorizzazione delle identità e delle specificità piemontesi e poco c'interessa intervenire con prodotti che possono - e su questo abbiamo comunque grandi dubbi - garantire magari minori problematiche nei confronti di parassiti (crediamo solo nei primi anni, poi il parassita si abitua ad aggredire qualunque tipo di coltura) e soprattutto garantire le colture all'interno della nostra regione.
Abbiamo fatto questo per l'agricoltura, come l'abbiamo fatto per la garanzia delle specie autoctone per esempio nella pesca e in altri settori perché crediamo che sia un mantenimento dell'identità materiale.
Mantenimento dell'identità materiale anche rispetto all'agricoltura per qualificare la nostra regione non solo da un punto di vista agricolo, ma anche da un punto di vista culturale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Brevemente, Presidente, per esprimere apprezzamento per il provvedimento di cui voglio mettere in evidenza alcuni articoli.
L'articolo 1 riguarda il sostegno alle aziende agricole per sostenere gli investimenti necessari per rispettare i nuovi limiti in materia di carico azotato di origine zootecnica; il sostegno alla realizzazione di impianti per la propulsione di energia, anche attraverso processi di digestione anaerobica da biogas.
Con l'articolo 9 s'intende fornire un incentivo alla formazione dei consorzi per la promozione, valorizzazione e commercializzazione delle produzioni agricole di qualità piemontesi. Un sostegno altamente significativo.
L'articolo 11 riguarda l'estensione delle misure della 311 previste dal Piano di Sviluppo Rurale anche alle aree non montane della Provincia di Torino.
Infine, l'articolo 12 mette in evidenza gli interventi per quanto riguarda i distretti dei vini che riteniamo assolutamente significativi.
Mi rifaccio alle valutazioni del Consigliere Vignale per quanto riguarda l'articolo 8 sugli organismi geneticamente modificati, quindi una Regione che rimane ancora OGM free rispetto alla quale noi avremo la possibilità di ragionare anche in futuro, con maggiore dettaglio, rispetto all'argomento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Il provvedimento, ovviamente, ha avuto un iter di Commissione adeguato modificato quindi può avere anche il nostro consenso anche se, ovviamente ci sono questioni che richiamano altre problematiche e sulle quali abbiamo una serie di perplessità che, al di là del voto favorevole al provvedimento, comunque, permangono.
Tutta la materia della compatibilità ambientale e dell'attività agricola deve avere il massimo dell'attenzione, ma con l'articolo 1 indubbiamente vi sono delle opportunità che sono date.
Ci sono dei provvedimenti contingenti, come quello che richiama la legge sulla pesca, oppure nell'articolo 3 il Consorzio di smaltimento dei rifiuti animali che, ovviamente, aiuta il settore zootecnico. Quindi, è un fatto molto importante.
L'adeguamento dell'istituto per il marketing agroalimentare. Si crea la possibilità di avere tutte le quote in capo alla Regione, dobbiamo sottolineare che le famose "lenzuolate" di liberalizzazione propugnate dal Ministro Bersani, alla fine, hanno portato ad una statalizzazione, in senso lato, di molte presenze societarie. Tutto quello che era pubblico-privato alla fine, è andato in house.
La norma è astratta, ma leggendo i giornali sappiamo come vanno avanti le cose, il problema IMA è importante, ma secondario rispetto al problema CEIP e altre questioni dell'internazionalizzazione su cui, ovviamente abbiamo già presentato interpellanze e continueremo a presentarne.
Per fortuna il nuovo Governo dovrebbe intervenire normando meglio tutta la materia, quindi vedremo nei prossimi giorni; se sono rose fioriranno come si dice. Ovviamente un intervento, anche se limitato, per quanto riguarda i trascinamenti del vecchio Piano di Sviluppo Rurale attraverso il sostegno all'azione delle Province, che sono gli enti delegati ad erogare può essere, in qualche modo, significativo perché va a lenire una questione molto importante.
Allo stesso modo, vorrei anch'io sottolineare la costituzione dei consorzi per la promozione dei prodotti tipici. Siamo ad una sottoscrizione ottimistica, una prenotazione di attenzione ai programmi della Giunta. In questa materia, ovviamente, abbiamo tutto interesse che l'attività agricola, l'attività produttiva agricola di qualità, possa decollare, possa consolidarsi.
Chiaramente, abbiamo una concezione di forza di Governo, improntata a principi liberali democratici ma, comunque, non abbiamo alcun'impostazione che ci fa dire il no per il no. Quando qualche norma o qualche provvedimento è condivisibile, chiaramente può avere anche il nostro sostegno.
Coscienti di aver operato positivamente, nel senso di avere distinto questi argomenti che hanno una natura finanziaria, ma non hanno lo stesso rango della legge finanziaria, averli quindi messi in un provvedimento a parte ci porta - mi spiace che non sia presente l'Assessore Peveraro - alla conclusione, con un dibattito specifico, un'attenzione specifica e anche la possibilità, da parte nostra, su provvedimenti di settore più limitati, di dare un voto favorevole.
Se invece tutto è messo nel calderone della finanziaria, è un provvedimento sul quale, di norma, salvo casi particolari da parte nostra vi è l'astensione o il voto contrario. Per tutte le ragioni che ho argomentato, magari in modo confuso, ritengo che il nostro voto non possa che essere favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Grazie, Presidente.
Apprendiamo con piacere il voto favorevole anche del Partito delle Libertà. Un voto che arriva in Aula dopo una votazione a maggioranza in Commissione.
Ci compiacciamo del voto favorevole su un provvedimento che ci ha visto lavorare insieme all'Assessore in Commissione per dare delle risposte importanti e significative ad un comparto come quello agricolo, il nostro settore primario che, dopo aver incassato l'approvazione da parte dell'Unione Europea, della Commissione del Piano di Sviluppo Rurale, vede oggi un intervento, con finanziamenti regionali, che vanno in parte a completare quel percorso che abbiamo avviato con l'approvazione dell'Unione Europea del Piano di Sviluppo Rurale che ci accompagnerà fino al 2013.
I punti sottolineati dai Consiglieri, che hanno visto maggioranza e minoranza lavorare congiuntamente in Commissione, non li sto a ripetere: le questioni legate agli OGM, rimarcare una volontà politica già evidenziata dagli atti della Giunta.
Vale anche per gli altri punti. Vorrei sottolineare tre articoli.
L'articolo 9, in particolare, con gli investimenti che la Regione, con questo provvedimento, va a consolidare rispetto al sostegno, a tutti quei consorzi che oggi stanno lavorando per la promozione delle nostre produzioni agricole di qualità.
Un Piano condiviso, credo, da tutti quanti, che permetterà, nel prossimo triennio, ai consorzi, di avere quella certezza di risorse che oggi è ciò che il settore primario, tutto quanto, ci chiede.
Sottolineo anche l'articolo 1. Un articolo che, in particolare, per le aziende agricole della pianura della provincia di Torino che erano state escluse, senza possibilità, da parte della Regione, di intervento, dalla possibilità di accedere a quei finanziamenti che, sostanzialmente, erano inseriti nel Piano di Sviluppo Rurale quali aiuti alla diversificazione.
Questa parte del Piano di Sviluppo Rurale, forse, è stata quella più sofferta e difficile da digerire rispetto agli input della Commissione Europea, che con questo provvedimento trovano quelle risposte che permetteranno ad aziende considerate localizzate in poli urbani - in realtà, collocate in aree fortemente rurali, si pensi alla pianura della provincia di Torino, ad esempio Carmagnola, che è tra le aree che ancora hanno una forte vocazione agricola - di poter accedere a questi aiuti, per far sì che si arrivi a quella multifunzionalità delle imprese agricole da tutti quanti auspicata, anche in questo caso, attraverso investimenti per aziende agrituristiche, fattorie didattiche e quant'altro possa aiutare la polivalenza di queste nostre aziende, che possono dare quel sostegno al reddito, importante per la loro sopravvivenza.
Ultimo, non per importanza, l'articolo 12, che, sostanzialmente, fa sì che, in attesa che questo Consiglio e, successivamente, l'Amministrazione e la Giunta possano dare conseguenza alla legge sui nuovi distretti agroindustriali della nostra Regione, i distretti già esistenti, in questo caso quello dei vini, possano trovare quelle risorse finanziarie per dare continuità a quell'importante azione svolta nel valorizzare non solo il prodotto, quindi i vini del nostro Piemonte, ma, insieme ai vini, il complesso di progetti che, attraverso la legge regionale votata due legislature fa, che istituiva tali distretti e insieme ad essi anche le strade del vino, permettono la valorizzazione dell'intero territorio delle nostre province.
Quindi, rivolgiamo un ringraziamento a questa realtà, che, in questi anni, ha visto svolgere un lavoro congiunto legato al mondo del vino coordinato dal sistema delle province, che bene, da questo punto di vista ha fatto.
Esprimo un giudizio assolutamente positivo su tutto l'impianto di queste norme per il comparto agricolo e un voto assolutamente favorevole da parte del Gruppo del Partito Democratico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Signor Presidente, molto è già stato detto dagli altri colleghi, credo l'essenziale, il cuore di questo provvedimento, rispetto alle attese che tutto il mondo agricolo aveva e ha, in questo momento, in Piemonte. Gli aspetti salienti già sono stati ricordati: la multifunzionalità delle aziende, la tutela dell'agricoltura e del territorio rispetto alla partita degli OGM, insomma, la capacità di andare incontro ad un mondo agricolo che aveva e ha delle attese, che prova a pensarsi o anche a ripensarsi per i prossimi anni.
In questo momento di gran programmazione, mentre votiamo questa legge che dà una prima batteria di risposte, non possiamo però non interrogarci rispetto ad alcuni aspetti - ne citerò uno - che, in qualche modo, sono all'ordine del giorno e che riguardano esattamente uno snodo che tiene insieme l'agricoltura, che ci domanda: quale agricoltura per il domani in Piemonte? Agricoltura quindi, politiche energetiche, ricerca e capacità di tenere insieme questi elementi, su cui la Regione, tra l'altro, sta ragionando complessivamente. Però, da questo punto di vista, mi sembra manchi ancora la capacità di tenere insieme effettivamente tutti questi elementi, a fronte di una serie di proposte che sul nostro territorio stando andando avanti, proposte anche di un forte carico da molti punti di vista: un forte carico territoriale, un utilizzo dell'agricoltura di un certo tipo un'allusione anche a procedimenti di ricerca, che, tutt'oggi, sono ancora in qualche modo, incerti, ma su cui, forse, vale la pena investire.
Di cosa sto parlando? Faccio un esempio, che è il più macroscopico: da questo punto di vista, si parla dell'utilizzo di biomasse per la produzione di energia, ma oggi occorre fare un po' il punto sulla situazione. Per quanto riguarda il territorio di Alessandria, dal quale io provengo, è presente il progetto di un impianto per la produzione di bioetanolo di prima generazione, che, dai progetti che abbiamo potuto visionare sembrerebbe essere il più grande d'Europa e che per questa sua grandezza dovrebbe utilizzare qualcosa come 628 mila tonnellate anno di materia prima, cioè mais, che diventa impossibile capire come si possano coltivare sul nostro territorio, essendo persino non favorevoli, da questo punto di vista, a un'idea di filiera corta.
Quando si propongono impianti di questo genere, forse, occorrerebbe una riflessione interdisciplinare, che provi a fermare un attimo le voci, che tenga conto di quello che noi vogliamo fare in termini di politiche agricole.
So che l'Assessore Taricco, da questo punto di vista, è molto attento anche rispetto all'utilizzo della filiera corta e ad un'agricoltura che tenga conto delle caratteristiche territoriali in primis, ma è necessaria l'interdisciplinarità, perché l'agricoltura è solo una parte e noi, oggi dobbiamo capire come si coniuga con una progettualità sul terreno della produzione di energia e di ricerca. Se questi elementi non si saldano tra loro, temo che, forse, potremmo pentirci a breve di quella sorta di salto nel buio che siamo disponibili a fare.
Non mi dilungo, da questo punto di vista, citando elementi di analisi che, ormai, stanno sulla bocca neanche più tanto degli scienziati, ma di tutti i commentatori, mi riferisco a tutta la partita che riguarda le produzioni alimentari, in modo particolare dei cereali - tutti i colleghi e le colleghe conoscono benissimo l'impennata dei prezzi e quali problemi etici sottendono. Anche l'allarme proveniente da una crisi mondiale di questo settore dovrebbe indurci ad un ripensamento.
Io e il mio Gruppo non siamo sicuramente contrari all'utilizzo di una parte derivante dagli scarti di un certo tipo di agricoltura o ad un'agricoltura su filiera corta, che possa servire anche per costruire un'ipotesi parziale di produzione di nuova energia. Invece, siamo molto preoccupati rispetto ad investimenti quale quello di cui ho detto, a Tortona, che, dal mio punto di vista, non sono giustificati neanche in termini scientifici. Ho chiesto sul territorio e lo chiedo anche qui oggi perché penso che anche la Regione abbia un interesse rispetto a questo, che su un impianto come quello si dia la possibilità ad un soggetto terzo, che per esempio, potrebbe essere il Politecnico di Torino, di costruire un LCA cioè un'analisi del ciclo di vita di quell'impianto, perché temo che l'energia che si utilizzerà per il suo funzionamento sarà maggiore rispetto a quella ottenibile dal prodotto finale.
del tutto evidente che i proponenti di questi impianti sanno che potranno contare di uno sconto fiscale sul prodotto finale, ma chiedo all'Assessore e a tutti noi se merita costruire un tale impianto se l'interesse è costituito solo dalla defiscalizzazione, se, cioè, i conti non tornano in termini energetici e ambientali. È questa l'agricoltura che vogliamo costruire per il domani? Con queste domande che complessivamente lascio all'Assessore e ai Consiglieri, dichiaro innanzitutto - alla fine, però lo dichiaro - il voto favorevole a questo provvedimento, perché ritengo contenga aspetti che come già ho detto all'inizio, sicuramente, vanno incontro all'esigenza della nostra agricoltura oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Signor Presidente, intervengo anch'io brevemente per annunciare il voto favorevole del Gruppo, richiamato e sollecitato anche dalle dichiarazioni del collega Deambrogio.
Vorrei aggiungere una considerazione generale. Premesso che condivido totalmente quanto ha detto l'Assessore, vi è, però, un argomento che esula dalle sue funzioni. Noi viviamo in una società sempre più complessa - non è una colpa che addebito all'Assessore, ma a tutti noi - e continuiamo ad avere una visione settoriale di questo mondo sempre più complesso. In questo senso, nel momento in cui aumenta l'occupazione dei territori e la nostra società antropizza sempre di più i terreni agricoli, ci troviamo a dover gestire la difficile partita di creare cibo ma anche, secondo alcuni di generare energia dai vegetali, per far viaggiare le automobili anzich sfamare le persone. Ci troviamo nella situazione di gestire con difficoltà una superficie sempre più ristretta: poi, però, vogliamo costruire capannoni industriali (che poi magari rimangono vuoti), vogliamo creare le aree di interscambio, vogliamo creare strade, insomma vogliamo fare tutto.
In più - questo è un aspetto che, sebbene sia stato ricordato più volte, è stato poco recepito, nonostante sia ormai un dato riconosciuto dalle stesse fonti ufficiali internazionali - in quel poco terreno che rimane, la metà dei cereali che produciamo li usiamo per sfamare agli animali che diventeranno, a loro volta, cibo per noi. Questo è un dato di fatto, ma prima o poi tutta questa "settorializzazione" ci ricadrà addosso perché la terra è una sola e la superficie del Piemonte è quella che è, per cui non possiamo ingrandirla né spianare le montagne.
Tutto questo semplicemente per ricordare che prima o poi dovremo prendere atto di quello che è il problema attuale e affrontare le varie tematiche in maniera più coordinata, e non in una visione settoriale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Come Gruppo della Lega Nord abbiamo partecipato alla votazione di questo provvedimento, che riteniamo utile.
Vorremmo ricordare quanto sia importante intervenire per aiutare specie nei contesti di crisi, il comparto dell'agricoltura, che, come tutti sappiamo, sta vivendo momenti di forte crisi occupazionale, organizzativa e di concorrenza che arriva dall'estero.
Ahimè, bisogna stare molto attenti alle derrate alimentari provenienti dai Paesi esteri (oltre a quelli, naturalmente, prodotti sul suolo nazionale), proprio perché molte di esse sono prodotte usando additivi o pesticidi (parlando di agricoltura) che nel nostro Paese non sono consentiti. Vi porto un esempio per tutti, perché interessa, in particolare, la Regione Piemonte: l'erbicida atrazina, vietata nel nostro Paese per diserbare il riso, dava ottimi risultati a basso costo, ma rimaneva come residuo all'interno del vegetale e poi del riso, causando un'intossicazione all'utilizzatore finale. Lo stesso prodotto pesticida è invece utilizzato abbondantemente in tanti Paesi terzi, addirittura anche in Paesi legati alla Comunità Europea.
Auspichiamo, quindi una particolare attenzione alla qualità della filiera alimentare nel premiare quelle aziende, quelle cooperative o quelle società che garantiscono qualità e livello sanitario eccellente alle derrate alimentari. Questo vale per chi produce il latte, i cereali e, in generale, tutti i prodotti che finiscono sulle tavole dei consumatori del Piemonte.
Ricordo anche che è stato affrontato - devo dire abbastanza bene - il problema relativo ai produttori di barbabietole delle Province di Alessandria ed Asti danneggiati dalla chiusura dello zuccherificio di Casei Gerola. In particolare, si è anche cercato di risolvere con un emendamento votato di fatto all'unanimità dall'Aula, il problema relativo ad una serie di aziende agricole che erano state "danneggiate" dalla mancata possibilità di trascinamento dei fondi per le innovazioni tecnologiche e le migliorie aziendali nell'attuale Piano di Sviluppo Rurale. È un insieme di provvedimenti che mi auguro possano portare ossigeno all'economia agricola piemontese e speriamo che possano aiutare un comparto che sta comunque soffrendo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi. Il suo era l'ultimo intervento per dichiarazione di voto. Pongo quindi in votazione l'intero testo di legge mediante appello nominale. Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Industria (anche piccola e media) - Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

Richiesta, da parte del Consigliere Vignale, di procedere ad un'inversione di punti all'o.d.g. per esaminare punto 7) all'o.d.g., relativo al Testo Unificato delle proposte di legge n. 173, 284, 297 e 396 "Interventi a sostegno dell'editoria piemontese e dell'informazione locale"

Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Richiesta, da parte della Consigliera Barassi, di procedere ad un'inversione di punti all'o.d.g. per esaminare la mozione n. 1021 dei Consiglieri Barassi, Cavallera, Deambrogio, Muliere e Rutallo, inerente a "Grave inquinamento ambientale nel Comune di Alessandria, frazione Spinetta Marengo"


PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Dopo la trattazione del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine" vorrei proporre un'inversione dei punti dell'o.d.g.
Nello specifico, così com'è avvenuto questa mattina per il punto 8) relativo al Testo Unificato del disegno di legge n. 469 e della proposta di legge n. 458 "Norme in materia di raccolta e coltivazione dei tartufi e di valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale", licenziato all'unanimità dalla Commissione, chiedo che il punto 7) all'o.d.g.
relativo al Testo Unificato delle proposte di legge n. 173, 284, 297 e 396 "Interventi a sostegno dell'editoria piemontese e dell'informazione locale", anch'esso licenziato all'unanimità dalla Commissione consiliare sia discusso, o perlomeno incardinato, dopo il punto 4) all'o.d.g.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliere Barassi, sempre sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Sono favorevole alla richiesta di inversione punti all'o.d.g. proposta dal Consigliere Vignale. Volevo tuttavia chiedere che prima dell'inizio della discussione sul Testo Unificato delle proposte di legge n. 173, 284 297 e 396 "Interventi a sostegno dell'editoria piemontese e dell'informazione locale", fosse posta in votazione (presumo che non richieda una grossa discussione) la mozione che avevamo già iscritto la settimana scorsa all'ordine del giorno, legata alla situazione di grave inquinamento ambientale del Comune di Alessandria, nello specifico di Spinetta Marengo. Questo perché la Commissione competente ha già predisposto un sopralluogo per lunedì 23, quindi sarebbe interessante andare a quell'incontro con una decisione già assunta dal Consiglio regionale.
Chiedo, dopo le nomine, alcuni minuti per votare questa mozione:



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Chiedo di trattare la proposta di legge successiva alle nomine.
Per noi, dopo le nomine, va benissimo trattare l'ordine del giorno largamente condiviso, su Spinetta Marengo anche per i motivi che la Consigliera richiamava. Chiederemmo, successivamente, di trattare il punto 7) all'o.d.g. che riguarda la legge sugli interventi a sostegno dell'editoria locale e dell'informazione.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare il punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Chiedo di predisporre l'urna e di procedere alla distribuzione dei moduli.
Vi chiedo un attimo di attenzione per evitare disguidi e richieste di informazioni. Saranno consegnate 17 schede (il modulo 17, diventa 16A). La numero 16 e la numero 10 sono sbarrate perché non saranno votate in questa seduta. Vi prego di non votare le schede sbarrate che sono la n. 10 e la numero 16.
Per quanto riguarda le schede n. 5, 6 e 3 devono essere rinviate le nomine da parte dei Consiglieri di minoranza perché non c'è ancora l'indicazione. Ripeto, le schede 5, 6 e 3 le votano solo i Consiglieri di maggioranza, i colleghi dell'opposizione non hanno ancora indicato il nuovo apparentamento, quindi saranno votate in una seconda seduta.
Riepilogando. Le schede n. 16 e 10 sono sbarrate e non vanno votate.
Per quanto riguarda le schede 5, 6 e 3, saranno votate solo dai Consiglieri della maggioranza.


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 345 Fondazione Torino Musei - Consiglio direttivo (articolo 6 Statuto dell'Ente) - designazione di un rappresentante (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 174 27682 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 346 Fondazione Torino Musei - Collegio dei Revisori (articolo 11 Statuto dell'Ente) - designazione di un membro effettivo e di un membro supplente (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 176 - 27684 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 345 "Premio internazionale 'Piemontesi nel mondo" - Commissione giudicatrice - nomina di tre Consiglieri regionali (articolo 2, l.r. 46/1992) (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 176 - 27684 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 332 Centro Studi e Ricerche Storiche sull'Architettura Militare del Piemonte con sede nel Forte di Exilles Nomina del Presidente - (articolo 3, l.r. 48/1992) (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 177 - 27685 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 333 Centro Studi e Ricerche Storiche sull'Architettura Militare del Piemonte con sede nel Forte di Exilles Consiglio di Amministrazione (articolo 4, l.r. 48/1992) - designazione di quattro membri (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 178 27687 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 347 Ente di gestione del Parco naturale di Stupinigi - Consiglio direttivo (articolo 4, l.r. 1/1992 ) - nomina di quattro rappresentanti (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 179 - 27689 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 326 Alexala - Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica Locale della Provincia di Alessandria - Consorzio Consiglio direttivo (articolo 15, Statuto dell'Ente) - designazione di un membro (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 180 - 27692 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 330 Osservatorio Piemontese di Frutticoltura "Alberto Geisser" - Collegio dei Revisori - (articolo 9, Statuto dell'Ente) - designazione di un Revisore (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 181 - 27696 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 353 Associazione Museo Ferroviario Piemontese - Nomina del Presidente dell'Associazione in sostituzione del signor Gianfranco Saccione (articolo 12, Statuto dell'Ente) (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 182 - 27699 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 327 Ente di gestione del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo - Consiglio direttivo (articolo 9, comma 22, l.r. 12/1990) - nomina di un membro, con esperienza in materia forestale agronomica, zoologica e turistica, in sostituzione del signor Luigi Alberto Nervi (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 183 - 27707 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 349 Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve Naturali del Canavese - Consiglio Direttivo (articolo 4, l.r. 23/1993) - Nomina di un membro in sostituzione del signor Ferdinando Nigra (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 184 - 27709 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 350 Ente di Gestione delle Aree Protette della Collina Torinese - Consiglio Direttivo (articolo 4, l.r. 55/1991) - Nomina di un membro, con esperienza in materia forestale e botanica, in sostituzione del signor Piero Tirone (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 185 - 27711 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 351 Politecnico di Torino - Senato Accademico (articolo 2.3, comma 3, Statuto dell'Ente) - Designazione di un membro in sostituzione del signor Stefano Lo Russo (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 186 - 27712 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 325 Consiglio regionale di Sanità ed Assistenza - CORESA - Elezione di un esperto in sostituzione del signor Burdese Marco, scelto sulla base di una rosa di tre nomi indicata dalla Caritas (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 187 - 27716 del 17 giugno 2008)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 375 Comitato regionale per le Comunicazioni CORECOM - (articolo 3, l.r. 1/2001 modificato dalla l.r. 2/2002) - Elezione di un componente in sostituzione della signora Rossana Boldi (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 188 - 27721 del 17 giugno 2008)


PRESIDENTE

Nomino scrutatori il Consigliere D'Ambrosio e la Consigliera Barassi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda l'elezione del Presidente del Museo Ferroviario Piemontese - parlo a titolo personale, ma penso che possa interessare anche i Consiglieri di minoranza - darò comunque il voto al Professor Malavasi Fabio, espresso dalla maggioranza, nomina di competenza della maggioranza.
Diversamente da quanto era successo in passato, conosco questa persona.
Per la precisione l'ho conosciuto recentemente, proprio in qualità di Consigliere del Museo Ferroviario piemontese, si tratta di un persona appassionata di ferrovie, come lo sono io. Ritengo, pertanto, che sia la persone giusta per guidare questo Museo.
Questo, ripeto, al di fuori delle appartenenze politiche su cui non andiamo d'accordo, ma nel caso specifico voterò il professor Malavasi.



PRESIDENTE

In base al Regolamento, il Consigliere più giovane, il Consigliere Cirio, avrà il privilegio e la disponibilità a svolgere la chiama per queste nomine.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Nella elezione del CORECOM dichiariamo che il candidato Procacci Luca è da considerare in quota delle minoranze.
Per quanto riguarda il Premio Internazionale Piemontesi nel mondo, il candidato della minoranza è Cavallera.



(Il Consigliere Cirio procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Nel frattempo, visto il numero elevato di nominativi da indicare, far una comunicazione per regolare i lavori del Consiglio: dopo le nomine passeremo al punto 10) all'o.d.g. e successivamente al punto 7).
intenzione, se l'Aula acconsente, di chiudere i lavori al massimo per le 18.15-18.30.



(Si procede allo spoglio delle schede)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Inversione o.d.g ed esame mozione n. 1021 dei Consiglieri Barassi Cavallera, Deambrogio, Muliere, Rutallo, Rossi e Botta, inerente a "Grave inquinamento ambientale nel Comune di Alessandria, frazione Spinetta Marengo"


PRESIDENTE

stata richiesta un'inversione di punti all'o.d.g. per esaminare la mozione n. 1021.
Se non vi sono obiezioni, consideriamo accolta tale richiesta di inversione all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Esaminiamo la mozione n. 1021, di cui al punto 10) all'o.d.g.
Ricordo che il numero legale è 30.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla mozione n. 1021, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto del grave inquinamento ambientale verificatosi nel Comune di Alessandria, frazione Spinetta Marengo in cui, oltre all'inquinamento territoriale, è stata riscontrata la presenza di cromo esavalente nelle falde acquifere impegna la Presidente della Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo affinché la bonifica relativa a tale area sia inserita tra le bonifiche di interesse nazionale, pur mantenendo il coordinamento delle operazioni in capo alla Regione Piemonte.
La presente mozione viene inviata anche al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro competente".
Il Consiglio approva.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

Esame testo unificato proposte di legge n. 173, 284, 297 e 396, inerente a "Interventi a sostegno dell'editoria piemontese e dell'informazione locale"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del testo unificato delle proposte di legge n.
173, 284, 297 e 396, "Interventi a sostegno dell'editoria piemontese e dell'informazione locale", di cui al punto 7) all'o.d.g.
Relatori sono i Consiglieri Ricca e Vignale, che danno per letta la seguente relazione: "In Piemonte la piccola editoria si configura come un universo ricco e composito caratterizzato dalla presenza simultanea di piccole realtà gestite in modo imprenditoriale. Si tratta di realtà piccole o piccolissime che offrono una produzione culturale contestualizzata indispensabile per la promozione della conoscenza del territorio.
La loro localizzazione copre tutte le Province del Piemonte e, quindi la tutela della loro sopravvivenza e della loro attività è di vitale importanza anche per la salvaguardia del patrimonio storico culturale delle diverse aree geografiche d'appartenenza. Spesso è il piccolo editore ad avere maggiore sensibilità per la valorizzazione delle tradizioni, dei prodotti 'di nicchia', delle peculiarità dei piccoli centri o dei circuiti d'interesse turistico-culturale. Si tratta di imprese di lunga tradizione che rappresentano, in qualche modo, la transizione su piccola scala da quello che viene definito 'editore intellettuale' all''editore imprenditore' con profili professionali normalmente d'alto livello. La vita di queste attività è già resa difficile da difficoltà di distribuzione o limiti economici nella realizzazione di opere o collane, ma la loro spinta allo sviluppo può venire sicuramente da partnership con istituzioni pubbliche e private per la promozione di contenuti di interesse comune. La collaborazione con gli enti pubblici deve provvedere non solo a fornire laddove ve ne siano i requisiti, il sostegno economico del piccolo editore ma anche incentivare forme associative e corsi di formazione che, oltre a favorire lo scambio costruttivo di esperienze, favoriscano la trasmissione del patrimonio cognitivo del settore alle nuove generazioni. In questo modo si potrà tutelare una lunga tradizione fornendo, allo stesso tempo, valide opportunità di lavoro a coloro che sono desiderosi di intraprendere questa attività. La Regione, preso atto del variegato panorama produttivo che contraddistingue vivacemente il mondo della piccola editoria, pu facilmente attivarsi per la promozione di fiere o convegni per la promozione delle opere e, allo stesso tempo, può favorire l'avvicinamento dei giovani alla produzione libraria attraverso stage o visite guidate presso le sedi produttive. Un interessante progetto che permetterebbe di far conoscere ai ragazzi come nasce un libro e quanto affascinante possa essere la produzione di un'opera letteraria. Un'esigenza quanto mai centrale in una società che mette sempre più al centro della nostra dimensione quotidiana documenti su supporto informatico.
Da qui la necessità di realizzare ad una proposta di legge che, oltre a tutelare attività produttive e possibili prospettive occupazionali salvaguardi anche un patrimonio storico ed economico davvero eccezionale.
Relazione tecnica Generalità La proposta di legge interviene finanziariamente a sostegno delle piccole imprese di editoria, che sono definite all'articolo 2. Gli interventi finanziari previsti dall'iniziativa legislativa sono individuati agli articoli 3, 5, 6, 14.
Riferimento al bilancio pluriennale La quantificazione della spesa per il biennio 2006 e 2007 è pari ad euro 250.000,00, per ciascun anno.
In particolare l'art. 3 della proposta di legge prevede interventi a sostegno dei piccoli editori.
Si tratta di contributi in conto interessi per permettere l'accesso a mutui bancari a tasso agevolato, stimati in euro 30.000,00. Sono previsti incentivi per il potenziamento della distribuzione al di fuori del territorio regionale delle opere piemontesi (art. 3 e art. 5) e per la promozione delle opere edite in Piemonte (art. 3 e 6), e contributi di parte corrente per programmi di diffusione della lettura dell'editoria libraria e della stampa periodica locale (art. 14) nelle scuole, alberghi ospedali, posti di lavoro, emittenti radiotelevisive locali, stimati complessivamente in 140.000,00 euro. Si prevedono contributi alle biblioteche piemontesi destinati all'acquisto di pubblicazioni edite da piccoli editori piemontesi, stimati in 30.000 euro, contributi per la traduzione in lingua straniera di testi pubblicati da piccoli editori piemontesi, stimati in 50.000,00 euro.
Per tali tipologie di spese, per ciascun anno, si prevede uno stanziamento pari a 220.000,00 euro nell'ambito dell'unità previsionale di base (UPB) 31991 (Beni culturali Direzione Tit. I spese correnti) del bilancio pluriennale 2005-2007 e uno stanziamento pari a 30.000,00 euro nell'ambito dell'unità previsionale di base (UPB) 31992 (Beni culturali Direzione Tit. II spese di investimento) del bilancio pluriennale 2005 2007.
Per la copertura finanziaria si provvede con le unità previsionali di base (UPB) 09011 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. I spese correnti) e 09012 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. II spese di investimento) del bilancio pluriennale 2005-2007".
Non essendoci interventi di carattere generale sul testo, passiamo all'esame dell'articolato.



PRESIDENTE

ARTICOLO 1



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 30.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Ricca e Vignale: art. 2 aggiungere: "c) Sia un editore indipendente, non appartenente ad un grande gruppo editoriale".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca, per dichiarazione di voto ne fa ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Dato che l'emendamento non era a conoscenza dell'Aula, volevo soltanto precisare che era stato presentato dal sottoscritto oltre che dal correlatore Vignale. Il testo era stato già concordato in Commissione e aveva riscontrato l'unanimità.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 15.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca, per dichiarazione di voto sull'intero testo di legge.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Credo sia necessario fare una dichiarazione di voto, per quanto breve viste le sollecitazioni che arrivano da tutte le parti dell'Aula, se non altro per ringraziare e per apprezzare il lavoro svolto in Commissione, che ha visto la piena convergenza tra maggioranza e opposizione e un lavoro di tessitura e di coordinamento della Presidente Pozzi di rilievo, che ha portato al licenziamento all'unanimità di questo testo, che raccoglie una mia proposta di legge iniziale del novembre 2005, la n. 173, alla quale si sono aggiunte le iniziative della Lega Nord, dell'allora Gruppo della Margherita e di Alleanza Nazionale, che hanno esteso gli interventi, oltre che all'editoria, anche all'informazione periodica locale.
Approviamo un provvedimento estremamente significativo per il mondo della piccola editoria, che si configura come un universo ricco e composito nella nostra Regione, gestito con competenza da piccole realtà imprenditoriali, che offrono un contributo importante ed indispensabile per la promozione e la conoscenza del territorio.
Con questo provvedimento si offre un contributo significativo per un'attività che è importante per la salvaguardia del patrimonio storico e culturale delle diverse aree geografiche di appartenenza.
Per brevità, non intendo riprendere i punti significativi della legge ma sottolineo la soddisfazione per aver portato a compimento questo lavoro che dovrà essere completato, per quanto riguarda il mondo dell'informazione in senso più generale, anche dai provvedimenti che sono in Commissione e che dovranno essere affrontati in tempi brevi, che riguardano la comunicazione e l'informazione radiotelevisiva, completando il panorama degli interventi regionali in materia di editoria e informazione nella nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intanto vorrei ringraziare la Commissione tutta, dalla Presidente ai suoi componenti, per il lavoro collettivo che è stato svolto. Basta vedere i singoli soggetti proponenti e i Gruppi consiliari che hanno avanzato le differenti proposte di legge per comprendere che si tratta di un testo unificato ampiamente condiviso, che riprende, altresì, le sollecitazioni che provenivano ovviamente non soltanto dal Consiglio, ma dal mondo della cultura e dell'informazione piemontese.
Siamo lieti che si arrivi alla votazione di questa legge, in particolar modo al Capo III, che è quello su cui il nostro Gruppo consiliare, già dalla sua prima proposta, ha maggiormente operato, perché riteniamo che la peculiarità dell'editoria locale piemontese sia unica.
La nostra Regione è contraddistinta dalla presenza sostanzialmente di un unico grande quotidiano, ma anche di moltissimi settimanali bisettimanali, trisettimanali e giornali periodici che hanno una tiratura che è quasi superiore a quella dei quotidiani e che certamente occupano un numero di giornalisti dipendenti di assoluto rilievo, con un indotto molto importante che garantisce sviluppo economico ed occupazione, e in cui si formano centinaia di giornalisti all'interno della nostra Regione.
Crediamo, quindi, che la legge nel suo complesso, ma per quello che è il contributo che il nostro Gruppo consiliare ha potuto dare, la parte relativa al Capo III sia particolarmente importante per tutta l'editoria locale piemontese.
Per questo motivo il nostro sarà un voto certamente positivo, nel convincimento che, tanto per l'editoria locale, quanto per l'informazione periodica, grazie a questa legge ci potranno essere maggiori certezze future. Ricordiamo che già oggi, la Regione Piemonte - ci auguriamo quanto prima anche il Consiglio regionale - in qualche modo, sostiene l'editoria grazie al mensile di comunicazione della Giunta regionale.
Crediamo che, unitamente al mantenimento della comunicazione istituzionale, questo sia una forma più strutturata, che coinvolge maggiormente le imprese nella crescita che ci auguriamo possano avere anche grazie a questa legge, all'interno della nostra regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Paolo

Per esprimere il voto favorevole a nome del Partito Democratico.
Come è già stato detto dai Consiglieri che mi hanno preceduto questa è la sintesi, è un testo unificato di diverse proposte di legge sottoposte alla Commissione (allora, come esponente del Gruppo La Margherita, ero il primo firmatario di quella proposta di legge). La Commissione ha lavorato molto bene, ha lavorato con intelligenza, con pazienza, ed è uscito un ottimo risultato. Il nostro testo era più ampio: comprendeva anche una parte riguardo le televisioni, le radio locali e l'informatica. Pertanto ritengo che la Commissione possa riprendere l'argomento per giungere a dare una risposta anche su queste tematiche.
una legge che, come è già stato detto, è nata dalla base con il contributo esterno del mondo della cultura e dell'informazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

La legge in esame ha avuto un percorso neanche dei più complicati rispetto alle vicende di tante altre leggi interessate al Consiglio. È una legge che si interessa e si occupa di un argomento importante per quanto riguarda la vita culturale e sociale di questa nostra Regione.
La piccola editoria piemontese ha conosciuto sicuramente tempi migliori abbiamo avuto degli anni in cui la piccola editoria - sia quella cartacea che altra, soprattutto quella editoria che ha permesso di manifestare dei pensieri tramite tanti canali di diffusione - ha visto degli anni molto importanti. Ricordo soprattutto gli anni '70 quando, di colpo, si riscoprì quello che era il patrimonio di questa regione, un patrimonio culturale sociale, anche linguistico per alcuni aspetti, in tutte le varie sfumature che questo poteva permettersi di illustrare al mondo del quotidiano.
Un'editoria, un mondo che, come dicevo, negli anni ha subito parecchie battute d'arresto. È inutile ricordarle tutte, penso che la memoria di ognuno di noi possa andare indietro e ricordare le grandi crisi del nostro territorio. Alcuni quotidiani che hanno aperto e chiuso in pochissimo tempo, che sono diventati lentamente, e sempre di più, realtà di nicchia importanti, per carità, ma sempre più limitati nel loro poter agire, nel loro poter rivolgersi all'esterno, al mondo del quotidiano stesso.
La distribuzione, per esempio, era uno dei problemi grossi. È un mondo che sicuramente trova in questo un limite, i limiti economici di cui anche la distribuzione è, comunque, parte. Anche questa, come sappiamo, ha un costo, ha una difficoltà logistica.
Ha una difficoltà che si collega alle tante difficoltà che questo piccolo e grande mondo incontra continuamente, che ha fatto sì di ridurlo sempre più al piccolo, ad un qualcosa di sempre più legato all'interesse di una ridotta minoranza di piemontesi.
Riuscire, in qualche modo, a dare altre opportunità, a rinverdire, a ringiovanire, a ridare ossigeno a questo mondo, crediamo sia una cosa importante. Nel pluralismo delle idee, nel pluralismo delle espressioni nel pluralismo della comunicazione risiede la democrazia. Chiudere tutto e limitare tutto a dei monopoli, seppure importanti questi siano, rischia di essere un percorso brutto, un percorso pericoloso, un percorso asfittico antropico che, a lungo andare, non può che danneggiare quello che è anche il sistema di vita sociale di questa regione.
Il pluralismo passa anche da azioni di questo tipo, passa anche alla tutela di quelle nicchie che con il tempo possono permettersi di non essere più tali, ma di poter puntare ad avere anche loro una fetta di protagonismo in questa regione. Per questo ci dichiariamo a favore del provvedimento.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 44 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Ordinamento regionale

Esame disegno di legge n. 509, inerente a "Seconda legge regionale di abrogazione di leggi e semplificazione delle procedure"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 509, di cui punto al punto 9) all'o.d.g.
Diamo per letta la relazione, il cui testo recita: "Illustre Presidente Egregi Consiglieri, il presente disegno di legge provvede in primo luogo a razionalizzare e semplificare il 'corpus' legislativo piemontese mediante l'abrogazione espressa delle leggi regionali che nel frattempo sono state superate da sopravvenuta normativa (statale o regionale) o che hanno in qualche modo cessato i loro effetti diventando inoperanti, in linea di continuità e di condivisione con quanto già disposto dalla legge regionale 13 del 2005 (recante la prima 'legge regionale di semplificazione e disciplina dell'analisi di patto della regolamentazione').
In secondo luogo, il disegno di legge 509 provvede ad individuare in capo alla Giunta regionale la potestà per disciplinare la semplificazione delle procedure relative alle autorizzazioni, certificazioni ed idoneità sanitarie, individuando i casi di abolizione delle procedure di rilascio o rinnovo di certificati in materia di igiene e sanità pubblica, veterinaria e polizia mortuaria. L'individuazione dei predetti certificati e pareri è stata effettuata sulla base dell'evoluzione della normativa comunitaria e nazionale, nonché degli indirizzi approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e sintetizzati nelle 'Documento conclusivo del gruppo di lavoro costituito con decreto del Ministro della salute in data 13 ottobre 2004 per la semplificazione delle procedure relativamente alle autorizzazioni, certificazioni ed idoneità sanitarie'. Il predetto gruppo aveva il compito di procedere ad una ricognizione della normativa in materia, di rivalutare l'efficacia delle certificazioni in termini di tutela della salute pubblica, individuando gli obblighi di certificazione che, allo stato attuale, non hanno più alcuna valenza sanitaria. Ciò sotto vari aspetti: insussistenza della attualità sanitaria; presenza di duplicazioni; assenza di coerenza logica, cioè congruità tra obiettivi perseguiti dalla procedura e metodi per raggiungere tali obiettivi.
I servizi di Prevenzione, infatti, dovrebbero rilasciare soltanto certificati richiesti dalle leggi in vigore o non automaticamente abrogate a seguito dell'adozione di successivi atti normativi ed evitare di richiedere certificati non previsti da alcuna legge ma surrettiziamente dedotti per analogia (vedi caso dei 'libretti sanitari per barbieri e parrucchieri') oppure il caso dei certificati di 'ammissione in comunità'.
Alcune di queste pratiche e certificazioni, tra l'altro, in Piemonte sono già state sospese con apposite deliberazioni della Giunta regionale (es. alcune pratiche relative alla polizia mortuaria, le certificazioni relative all'ingresso in colonie, la sospensione a tempo indeterminato del libretto di idoneità sanitaria, la partecipazione a commissioni di pubblico spettacolo, ecc.).
Lei certificazioni contenute nell'allegato B alla presente provvedimento ed oggetto di soppressione sono in molti casi superati dalle più severe e cogenti norme relative alla tutela della salute introdotte dal decreto legislativo 626/1994 (in materia di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di salute dei lavoratori durante il lavoro) maggiormente in grado di garantire l'idoneità del lavoratore allo svolgimento delle proprie mansioni; in altri invece risultano degli inutili ed onerosi doppioni tenuto conto che spesso funzioni di controllo e di indirizzo igienico sanitario sono garantite dall'attività del medico di base in rapporto di convenzione con l'ASL.
Il disegno di legge 509, come licenziato dall'VIII Commissione, consta di tre articoli e di due allegati (allegati A e B.).
L'articolo 1 è dedicato all'individuazione delle finalità del progetto stesso, quale, come anticipato, l'abrogazione espressa di leggi regionali già implicitamente abrogate o, comunque, non più operanti od applicate.
Nell'originario progetto di legge presentato dalla Giunta, le leggi regionali delle quali si proponeva l'abrogazione espressa erano 31. Sono diventate nel testo licenziato 30 (contenute nel citato allegato A), in accoglimento delle indicazioni fornite dagli uffici delle Commissioni consiliari competenti per materia.
L'articolo 2 del disegno di legge è volto alla puntuale individuazione delle leggi oggetto di abrogazione, elencato nell'allegato A, ove sono suddivise per materia. Disciplina inoltre gli effetti dell'abrogazione disponendo che le leggi regionali abrogate continuano ad applicarsi ai rapporti sorti nel periodo di loro vigenza, lasciando, inoltre, fermi gli effetti delle abrogazioni implicite di disposizioni regionali, non comprese nell'allegato alla legge, che si fossero prodotti ai sensi dell'articolo 15 (abrogazione delle leggi) delle disposizioni sulla legge in generale premesse alla Codice civile.
L'articolo 3, come già anticipato, individua in capo alla Giunta regionale la potestà per disciplinare la semplificazione delle procedure in materia sanitaria. Rispetto alla formulazione originaria del testo, la Commissione VIII, nel corso dell'esame in sede referente, ha stabilito di prevedere (al comma terzo dell'art. 3) che i documenti certificati di cui all'allegato B siano rilasciati ai soggetti tenuti comunque alla loro presentazione in altre Regioni, al fine di ovviare ad eventuali difformità tra le rispettive normative regionali.
Nella stessa sede, si è convenuto con la Giunta regionale di rimuovere dall'elenco dei certificati da abrogare il certificato di idoneità fisica al servizio civile al fine di evitare possibili conflitti con la potestà legislativa statale in materia.
stata inoltre accolta la proposta di inserire tra i certificati di cui all'allegato B del disegno di legge, il certificato di sana e robusta costituzione per lo svolgimento di attività ludico-motoria a fini ricreativi, analogamente a quanto disposto da altre Regioni (tra le altre la regione Toscana).
Pare in conclusione utile segnalare che il disegno di legge 509 fa seguito alla presentazione, nel corso della XV legislatura, di un disegno di legge statale riguardante principalmente la semplificazione della normativa vigente in materia delle certificazioni ed autorizzazioni sanitarie, alla luce del fatto che, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, diverse certificazioni o autorizzazioni sanitarie, non hanno più ragione di essere o sembrano, in ogni caso, inefficaci rispetto al conseguimento delle finalità per le quali erano state previste.
Nelle more dell'approvazione del suddetto disegno di legge alcune Regioni italiane hanno provveduto, anch'essi, con interventi normativi amministrativi, ad abolire o semplificare taluni obblighi di certificazione (esempio Lombardia, Liguria, Umbria)".
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 1 Ricordo che il numero legale è sempre 30.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
Non essendoci richieste di dichiarazioni di voto, indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Deorsola; ne ha facoltà.



DEORSOLA Sergio, Assessore alla semplificazione amministrativa

Signor Presidente, desidero ringraziare l'Aula per aver approvato all'unanimità questa seconda legge regionale di abrogazione di leggi e semplificazione delle procedure, conseguentemente all'impegno assunto di presentare annualmente la legge regionale di semplificazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Deorsola, a nome di tutti i colleghi presenti.


Argomento: Opere pubbliche

Esame ordine del giorno n. 1015 del Consigliere Rutallo, inerente a "Richiesta di stanziamento straordinario per la realizzazione di opere di protezione del Torrente Scrivia"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 1015, di cui al punto 11) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Rutallo per l'illustrazione.



RUTALLO Bruno

Signor Presidente, l'incidente verificatosi in data 21 maggio 2008 sull'autostrada A7 in prossimità di Serravalle Scrivia ha ancora una volta sottolineato i gravi problemi dovuti agli sversamenti di sostanze inquinanti nel Torrente Scrivia, con conseguente pericolo per gli approvvigionamenti idrici del Novese e del Tortonese.
L'approvvigionamento idrico dei Comuni di Novi Ligure, Tortona Villalvergna, Carezzano, Spineto e Carbonara è stato posto pesantemente a rischio sia sotto il profilo della salute pubblica che dei disagi causati alla popolazione. Tale ennesimo episodio avvalora l'urgenza di provvedere ad un'adeguata protezione delle fonti, idonea a consentirne un migliore controllo.
L'ente gestore acque ha già provveduto ad individuare nella costruzione di una traversa nel torrente Scrivia, all'altezza del ponte di Cassano Spinola, l'intervento necessario e non più differibile per realizzare una protezione della risorsa idrica.
Quest'ordine del giorno impegna la Giunta affinché intervenga finanziariamente in tempi certi e rapidi per consentire la realizzazione dell'opera sopra descritta, in modo tale da garantire adeguata protezione al corso d'acqua e, conseguentemente, alla popolazione residente in tutta l'area.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Signor Presidente, intervengo per annunciare che noi voteremo questo ordine del giorno, vista anche la pericolosità della situazione e l'emergenza verificatasi, però, voglio annotare, ancora una volta, che, se si verificano questi incidenti, forse, è opportuno operare a monte delle scelte che evitino situazioni di questo tipo, per far sì di non intervenire sempre a posteriori, cercando di mettere le toppe a situazioni che potevano essere evitate precedentemente.
Quando si disegna la rete stradale e si immagina il disegno complessivo del territorio piemontese, per favorire e garantire anche il diritto alla mobilità, non è possibile non prendere in considerazione tutti gli impatti di tipo ambientale. In questo caso, la situazione è ancora più grave perch riguarda l'inquinamento delle falde acquifere, quindi degli acquedotti comunali. Nel redigere progetti occorre svolgere un ragionamento e prendere in considerazione tutte le situazioni e i rischi possibili.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Signor Presidente, intervengo soltanto per informare che sulla stessa materia è stata presentata un'interrogazione da parte del mio Gruppo.
Per quanto riguarda il contenuto, sicuramente, ha ragione anche la collega Barassi. Quell'autostrada è la più antica d'Italia, perch addirittura, risale a molti decenni fa, ed è chiaro che non è in grado di sostenere il traffico che si è sviluppato da allora ad oggi e, tra l'altro non era neanche previsto il trasporto di sostanze di quel tipo.
evidente che noi tutti saremmo molto più felici se questi trasporti avvenissero, ad esempio, via rotaia, ma, purtroppo, il deficit infrastrutturale delle regioni Liguria e Piemonte non lo permettono.
Evidentemente, voterò a favore dell'ordine del giorno dei colleghi Rutallo e Muliere, però, è chiaro che questo è un palliativo rispetto ad un problema molto grande. Se non arriviamo allo spostamento sulla A26 di tutta una serie di traffici oggettivamente pericolosi, se non arriviamo ad un discorso - che a voi, magari, non piacerà - di ridisegno o di diversa costruzione di quel tratto di autostrada, che, ormai, è assolutamente vetusto, superato, antiquato, perché si rovesciano le cisterne - ci nonostante l'incidentalità su quel tratto, per il traffico veicolare normale, è altissimo, anche se, chiaramente, si è cercato già di tamponare in qualche maniera - se non facciamo il famoso Terzo Valico per spostare tutto questo genere di trasporti - lo so che voi non volete sentirlo continueremo a chiacchierare di autocisterne cariche di liquidi inquinanti che si rovesciano sui torrenti, che dovrebbero fornire acqua agli acquedotti comunali.
Pertanto, questo ordine del giorno va bene come monito e come assunzione di responsabilità, ma il problema infrastrutturale dei collegamenti fra Piemonte e Liguria necessiterebbe qualcosa di diverso e di molto più impegnativo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Botta.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 1015.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1015, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che l'incidente stradale verificatosi in data 21 maggio 2008 sull'autostrada A7 all'altezza di Serravalle Scrivia ha ancora una volta sottolineato i gravi problemi dovuti agli sversamenti di sostanze inquinanti nel Torrente Scrivia con conseguente pericolo per gli approvvigionamenti idrici del Novese e del Tortonese considerato che l'approvvigionamento idrico dei Comuni di Novi Ligure, Tortona Villalvergna, Carezzano, Spineto e Carbonara è stato posto pesantemente a rischio sia sotto il profilo della salute pubblica che dei disagi causati alla popolazione tale ennesimo episodio avvalora l'urgenza di provvedere ad un'adeguata protezione delle fonti, idonea a consentirne un migliore controllo verificato che l'ente gestore acque ha già provveduto ad individuare nella costruzione di una traversa nel torrente Scrivia all'altezza del ponte di Cassano Spinola l'intervento necessario e non più differibile per realizzare una protezione della risorsa idrica impegna la Giunta regionale e l'Assessore competente affinché intervengano finanziariamente in tempi certi e rapidi per consentire la realizzazione dell'opera sopra descritta, in modo tale da garantire adeguata protezione al corso d'acqua e, conseguentemente, alla popolazione residente in tutta l'area".
Il Consiglio approva.


Argomento: Enti strumentali

Inversione o.d.g ed esame proposta di deliberazione n. 288, inerente a "Approvazione ai sensi dell'articolo 27, comma 1, lettera c), della legge regionale 43/1991 della nomina del Comitato scientifico e dell'Istituto di Ricerche Economico e Sociale del Piemonte (IRES)"


PRESIDENTE

Se l'Aula acconsente, potremmo procedere all'esame della proposta di deliberazione n. 288, inerente a "Approvazione ai sensi dell'articolo 27 comma 1, lettera c), della legge regionale 43/1991 della nomina del Comitato scientifico e dell'Istituto di Ricerche Economico e Sociale del Piemonte (IRES)", licenziato all'unanimità dalla I Commissione in data 6 marzo 2007. A questo punto, è un adempimento dovuto.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Nel frattempo, informo i colleghi che non appena sarà terminato lo scrutinio delle schede relative alle nomine testé svolte, procederemo alla proclamazione degli eletti e concluderemo i lavori del Consiglio.
Procediamo all'esame della proposta di deliberazione n. 288, di cui al punto 18) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 288. Ricordo che il numero legale è sempre 30.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 288, il cui testo verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Fiere, mostre e mercati

Esame disegno di legge n. 357, inerente a "Promozione e sviluppo del sistema fieristico piemontese"


PRESIDENTE

Se non vi sono indicazioni in senso contrario, potremmo procedere con l'esame del disegno di legge n. 357, "Promozione e sviluppo del sistema fieristico piemontese", di cui al punto 12) all'o.d.g.
Relatore è il collega Travaglini.
Il Consigliere Botta ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Presidente, volevo soltanto fare una considerazione: se si intende incardinare il provvedimento va bene, ma poiché si tratta di un disegno di legge significativo, perché traccia il quadro di tutto il sistema fieristico regionale, non possiamo liquidarlo in quindici minuti.
Va benissimo, dunque, procedere con la relazione, ma soltanto per prenderlo in considerazione nella prossima seduta consiliare. Diamoci il giusto tempo.



PRESIDENTE

Il relatore intende intervenire su questo provvedimento o diamo per letta la relazione?



TRAVAGLINI Marco, relatore

Potremmo dare per letta la relazione.



PRESIDENTE

Diamo per letta la relazione, il cui testo recita: "Relazione al disegno di legge regionale n. 357 presentato il 10 Novembre 2006 Promozione e sviluppo del sistema fieristico piemontese.
Premessa Con la presente relazione si intende illustrare ed analizzare l'allegato progetto di legge regionale per la promozione e disciplina dell'attività fieristica, progetto che si propone di adeguare la disciplina regionale ai cambiamenti che hanno fatto del settore fieristico un elemento di sviluppo economico del territorio all'interno delle leggi di mercato.
Nel corso degli ultimi anni si sono rapidamente succeduti importanti interventi del legislatore ordinario, dai decreti legislativi n. 112 del 1998 e n. 96 del 1999, di trasferimento delle funzioni amministrative - tra l'altro in materia di fiere - alle regioni, alla legge quadro sul settore fieristico, la l. n. 3 dell'11 novembre 2001.
Detta legge, pur a lungo attesa, è stata poi presto superata, prima ancora che ne potesse essere emanato il regolamento di attuazione dall'intervento del legislatore costituzionale di modifica del titolo V della Costituzione ( l. cost. n. 3 del 2001): alla luce del novellato art.
117 Cost., infatti, la materia relativa alle fiere è divenuta oggetto di legislazione regionale primaria.
A livello sovranazionale, il legislatore comunitario non ha mai preso specificamente in considerazione il fenomeno delle manifestazioni fieristiche, mostrando di voler lasciare ai legislatori nazionali, in conformità al principio di sussidiarietà, il compito di disciplinarne l'esercizio.
Le esigenze di tutela delle libertà e dei principi generali hanno portato gli organi comunitari ad occuparsi, seppur incidentalmente, del settore fieristico:la Commissione con la comunicazione interpretativa sul mercato interno per il settore fiere ed esposizioni (98/C 143/02) affermando la libertà di organizzazione e partecipazione alle manifestazioni fieristiche, e la Corte di giustizia CE con la Sentenza del 15 gennaio 2002 (in causa C-439/99), che in nome della libertà di stabilimento e della libera prestazione dei servizi ha censurato diverse disposizioni italiane emanate in materia di fiere dal legislatore nazionale, regionale e provinciale.
In particolare dalla sentenza del giudice comunitario, emergono importanti indicazioni in ordine alla illegittimità, per il diritto comunitario, in linea di principio e salvo eccezioni ¿ prospettate come possibili, entro ben determinati limiti, dallo stesso Collegio ¿ di diverse prescrizioni concernenti, principalmente, gli organizzatori (obbligo di ottenere riconoscimenti ufficiali o previe autorizzazioni, obbligo di sede permanente a livello nazionale o locale, obbligo di possedere una particolare forma o status giuridico, obbligo di esercitare l'attività fieristica in via esclusiva, divieto di perseguire uno scopo di lucro) e le singole manifestazioni fieristiche (imposizione del carattere periodico e/o di limiti di durata, obbligo di conformità agli obiettivi di programmazione economica regionale, imposizione di scadenze vincolanti e sproporzionate nell'ambito della procedura di autorizzazione, obbligo di iscrizione in un calendario ufficiale).
Due sono i fattori che impongono di provvedere al più presto ad innovare la disciplina attualmente in vigore in Piemonte in materia di fiere (legge reg. n. 47 del 1987 e relative norme di attuazione): da un lato occorre adeguarsi al più presto al conferimento della potestà legislativa primaria in materia, per evitare che, secondo quanto propone la dottrina che appare maggioritaria e come stabilisce anche la legge 131/2003, eventuali omissioni o lacune richiamino in causa la legge quadro nazionale (che, giova sottolinearlo, è allo stato priva delle necessarie norme di attuazione); dall'altro i principi della diretta applicabilità e del primato del diritto comunitario impongono di conformare la concreta disciplina di settore alle statuizioni della recente giurisprudenza del giudice comunitario.
In questa prospettiva il progetto di legge allegato, segue la lettura più estensiva degli orientamenti espressi a livello sovranazionale, e conseguentemente, promuove - pur nel rispetto delle necessarie garanzie di tutela dell'adeguatezza della qualità dei servizi - la più ampia libertà del settore, abolendo in particolare ogni forma di programmazione autorizzazione e calendarizzazione dell'attività fieristica regionale.
L'esplicarsi della potestà legislativa esclusiva in materia, peraltro non pare del tutto immune dalla necessità di una qualche - seppur minima forma di coordinamento interregionale, essenzialmente per evitare discriminazioni nei confronti degli operatori del settore e garantire uno standard minimo di adeguatezza dei servizi: si pensi alla definizione di nozioni elementari di base rilevanti nel settore dell'attività fieristica (quali i termini 'manifestazione fieristica', 'organizzatore' 'espositore', 'quartieri fieristici, 'enti fieristici', e così via), ai criteri per l'attribuzione della qualifica di manifestazione di rilevanza internazionale o nazionale, o, ancora, ai requisiti di idoneità dei quartieri fieristici internazionali e nazionali. Orbene, venuta meno la funzione guida nazionale, il compito di coordinare le differenti normative regionali sul punto passa alle regioni stesse, che hanno in effetti incominciato a promuovere diverse forme di concertazione interregionale quali la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome il Coordinamento Tecnico Interregionale Fiere ed Associazione Fiere, il Gruppo di Lavoro Permanente.
Nell'elaborazione dei singoli articoli del progetto di legge regionale si è pertanto tenuto conto anche dei documenti approvati in tali sedi, e delle più recenti legislazioni emanate da altre regioni (segnatamente la legge reg. Lombardia, 10 dicembre 2002, n. 30, 'Promozione e sviluppo del sistema fieristico lombardo', in BUR, n. 50/2002, e la legge reg. Veneto 23 maggio 2002, n. 11, 'Disciplina del settore fieristico', in BUR n.
53/2002).
Sotto il profilo sistematico, infine, si è privilegiata la scelta di una legge regionale di principio integrata da una delibera di Giunta per l'enunciazione delle concrete modalità.
Analisi sintetica dei singoli articoli Art. 1: Il modello seguito nella redazione dell'articolo in esame anche in virtù del menzionato giudizio favorevole della Commissione europea, è l'art. 1 della legge quadro, seppure con le correzioni imposte dal differente quadro normativo di riferimento - la legge quadro precedeva infatti, come noto, la riforma costituzionale del titolo V - e dalle scelte regionali di massima illustrate nella premessa.
Così, venuta meno ogni esigenza di coordinamento con la legislazione di principio nazionale, nel comma 1 del progetto di legge si è ritenuto di mantenere unicamente il richiamo ad abundantiam, effettuato nel primo comma della legge quadro, alla 'conformità con i principi della normativa dell'Unione Europea', esplicati poi più dettagliatamente nel comma 2, che recepisce sostanzialmente i contenuti del terzo comma della legge quadro eccettuato il riferimento al coordinamento delle manifestazioni ufficiali per la segnalata scelta regionale di promuovere la più ampia liberalizzazione del settore, abbandonando tra l'altro ogni forma di disciplina delle c.d. concomitanze tra manifestazioni.
Nello stesso senso si è del resto orientato da ultimo anche il legislatore lombardo che, con la legge reg. n. 30 del 2002, cit., nel recepire interamente le definizioni fornite dalla legge quadro, si è limitato ad inserire alcune precisazioni, quali l'inciso 'anche appartenenti a paesi esteri' con riferimento alle nozioni di 'espositori' e di 'organizzatori di manifestazioni' o gli aggettivi 'internazionali ovvero nazionali e regionali' con riferimento alle manifestazioni ospitate nei quartieri fieristici, precisazioni che si è ritenuto rispettivamente non necessario e non opportuno riprendere nel progetto di legge qui in esame, come più analiticamente esposto nel corso degli incontri intervenuti con i responsabili regionali di settore.
Dalla normativa emanata in Lombardia, e più precisamente dall'art. 12 1° comma, del regolamento regionale del 12 aprile 2003, n. 5, Attuazione della l.r. 10 dicembre 2002, n. 30, 'Promozione e sviluppo del sistema fieristico lombardo', in BUR n. 16/2003, si è invece ripresa, sempre per esigenze di omogeneità, la definizione di 'spazi espositivi non permanenti', eliminando unicamente, in nome di una maggiore genericità, la parte finale esemplificativa ('quali tensostrutture o altre strutture similari').
Infine, il termine 'pubblico indifferenziato', utilizzato dal legislatore nazionale e da quello lombardo, è stato sostituito con 'pubblico generico'.
Art. 3: Il presente articolo riprende in buona sostanza, per ragioni di opportunità, la corrispondente previsione della legge quadro, tralasciando solamente la specificazione, ritenuta superflua, che le esposizioni universali restano disciplinate dalla Convenzione sulle esposizioni internazionali firmata a Parigi il 22 novembre 1928, come da ultimo modificata dal protocollo internazionale ratificato ai sensi della legge 3 giugno 1978, n. 314 (Ratifica ed esecuzione del protocollo recante modifiche alla convenzione, firmata a Parigi il 22 novembre 1928 concernente le esposizioni internazionali, con allegati, aperto alla firma a Parigi il 30 novembre 1972).
Unico elemento di originalità presente nel progetto di legge regionale è la quantificazione in millecinquecento metri quadrati di superficie netta del limite oltre il quale la legge in materia di fiere diventa applicabile alle esposizioni realizzate nell'ambito di convegni o manifestazioni culturali.
Art. 4: È specialmente con riferimento all'attribuzione della qualifica di manifestazione fieristica di rilevanza internazionale e nazionale che emergono le più volte segnalate esigenze di coordinamento interregionale ed è appunto con riguardo tra l'altro alla determinazione dei criteri di riconoscimento della qualifica di manifestazione internazionale e nazionale che le regioni italiane hanno raggiunto significative convergenze in sede di collaborazione interregionale.
Così, da un lato, tra i documenti approvati il 24 ottobre 2002 dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome sulle competenze regionali in materia fieristica alla luce del nuovo Titolo V della Costituzione vi è appunto quello che definisce detti criteri di riconoscimento, e, dall'altro, come auspicato dalla stessa Conferenza ai fini del progressivo superamento dell'autocertificazione sul punto, il coordinamento interregionale ha prodotto la scheda rilevazione dati delle manifestazioni fieristiche di livello internazionale e nazionale. Si comprende dunque come, nel redigere il progetto di disciplina regionale in ordine a dette qualifiche, ci si sia ampiamente basati su quanto in proposito previsto dall'art. 5 della legge quadro nazionale, che è rimasto il principale punto di riferimento in materia, come dimostrano gli appena menzionati documenti frutto della collaborazione interregionale e le più recenti leggi regionali del settore (cfr. spec. art. 4 legge regionale del Veneto, cit., che pure presenta alcuni elementi di originalità, e art. 5 legge regionale della Lombardia), le quali ultime sono anche state esaminate in un'ottica comparativa.
Il primo comma dell'articolo qui in commento, analogamente al primo comma dell'art. 5 della legge quadro, definisce quindi in linea generale i criteri che rilevano ai fini dell'attribuzione della qualifica, mentre i commi seguenti ripartiscono la competenza in materia, in seguito alle intervenute modifiche costituzionali, tra la Regione (qualifica delle manifestazioni fieristiche internazionali, nazionali e regionali) ed il Comune nel cui territorio si svolge la manifestazione (qualifica delle manifestazioni fieristiche locali).
Il quarto comma, infine, rinvia ad una delibera di Giunta la disciplina attuativa: una simile scelta, che, come si è già accennato in premessa consente una più snella procedura di modifica nei casi in cui se ne presentasse la necessità, risulta particolarmente opportuna nei casi in cui, come quello in esame, la concreta regolamentazione viene di fatto affidata alla concertazione interregionale. I risultati delle diverse forme di cooperazione interregionale potranno in tal modo essere più prontamente recepiti nella normativa regionale, così come i contenuti del documento della Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome sul riconoscimento della qualifica di manifestazione internazionale e nazionale sono stati ripresi nella predisposizione dell'allegato modello di delibera di Giunta.
Art. 5: La norma sui soggetti organizzatori è probabilmente quella che più risente della recente pronuncia del giudice comunitario in materia di fiere: al di là delle influenze che una lettura estensiva di tale sentenza ha esercitato sull'impianto complessivo del progetto di legge, infatti, è proprio nell'art. 5 qui in commento che trovano esplicita garanzia i principi comunitari relativi alla libertà di stabilimento ed alla libera prestazione dei servizi.
Quanto ai Pesi extra Unione Europea, essendosi abbandonato il sistema autorizzatorio promosso dalla legge quadro, si è sostituita la possibile subordinazione della autorizzazione al rispetto del principio di reciprocità con il più generico richiamo al rispetto delle normative.
Art. 6: Anche il disposto dell'art. 6 del progetto di legge riflette la sostanziale deregolamentazione del settore derivante da una lettura estensiva della più volte citata sentenza del 2002 del giudice comunitario.
Costituisce in particolare un'importante novità, rispetto all'attuale regime del settore, l'attribuzione di una portata meramente ricognitiva all'iscrizione di una manifestazione fieristica nel calendario regionale.
Nello stesso senso si era del resto già orientato il Regio decreto n.
454 del 1934, che, pur nel vigore di un regime autorizzatorio, attribuiva al calendario ufficiale carattere meramente elencativo, disponendo che il rilascio del provvedimento autorizzativo comportasse l'iscrizione automatica nel calendario ufficiale.
Un meccanismo analogo potrebbe oggi prevedersi disponendo l'automatica iscrizione nel calendario regionale al riconoscimento della qualifica di internazionale, nazionale, regionale o locale, in tal modo diminuendo gli adempimenti per gli organizzatori di tali manifestazioni e semplificando il relativo procedimento amministrativo, con indubbi vantaggi anche per la stessa amministrazione.
Una simile soluzione, peraltro, dovrebbe essere coordinata con le altre previsioni della legge e della delibera attuativa, non solo in punto di documentazione da presentare per le relative richieste ma anche, e soprattutto, in ordine alla previsione della competenza comunale per il riconoscimento della qualifica di manifestazione locale. Invero, essendo il calendario di competenza regionale, salvo escludere le manifestazioni locali dalla norma di coordinamento suggerita, dovrebbe prevedersi in capo ai Comuni un obbligo di comunicazione alla Regione del riconoscimento di tali qualifiche, un onere per il vero già disposto, con riferimento alla concessione delle autorizzazioni, dalla legislazione attualmente in vigore (v. art. 12 l.r. n. 47 del 1987, cit., e D.R.G. n. 17-25858 del 21 giugno 1995, Direttive ai Comuni per le funzioni loro delegate in materia fieristica), ma non immune da limiti di carattere temporale e logistico.
Art. 7: Così come si era già segnalato con riferimento all'attribuzione della qualifica di manifestazione fieristica di rilevanza internazionale e nazionale, anche in ordine alla definizione dei requisiti minimi dei quartieri fieristici e delle altre sedi espositive temporanee riemergono quelle esigenze di coordinamento interregionale che hanno suggerito di affidare la concreta regolamentazione della materia alla delibera attuativa, per consentire un più agile recepimento degli indirizzi che dovessero in proposito emergere dalla collaborazione interregionale sul punto.
Ed in effetti, il coordinamento interregionale, espressosi nella Conferenza dei presidenti della Regioni e delle Province autonome, ha già prodotto un documento sui requisiti di idoneità dei quartieri fieristici e delle altre sedi espositive temporanee per ottenere il riconoscimento della qualifica internazionale, nazionale e regionale delle manifestazioni che intendono ospitare.
Art. 8: La previsione di un articolo dedicato agli enti fieristici ha offerto l'opportunità di introdurre , sulle orme dell'art. 11 della legge quadro, una disposizione che, nel promuovere la trasparenza nella gestione degli enti fieristici, sancisce l'obbligo della separazione contabile ed amministrativa. Si tratta di un modello che ha assunto negli ultimi anni importanza sempre crescente a livello comunitario e la cui adozione presenta particolare importanza ai fini di evitare la cross-subsidization delle diverse attività facenti capo agli enti fieristici.
Art. 9: Il presente articolo è stato inserito in considerazione della volontà delle Regioni, espressasi nei già citati documenti approvati nel corso della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome del 22 ottobre 2002, di raggiungere una sostanziale omogeneità nella definizione di criteri elementari di qualificazione ed idoneità rilevanti in materia fieristica.
Art. 10: Con l'articolo in commento si è prevista la generale possibilità, per la Giunta, di sostenere finanziariamente la promozione e lo sviluppo del sistema fieristico regionale, nei limiti consentiti dal diritto comunitario (la precisazione, aggiunta ad abundantiam, vuole principalmente riferirsi alle misure consentite dall'articolo 87, comma 3 lettera c) del Trattato CE).
Nel secondo comma, al fine di indirizzare ma anche di circoscrivere le tipologie di intervento, si sono elencate le possibili misure di promozione.
Il terzo comma, infine, approntando un duttile strumento da adeguare alle eventuali necessità contingenti del settore, rinvia alle disposizioni della delibera di Giunta attuativa la concreta definizione degli interventi, dei criteri di priorità e delle modalità per la concessione dei contributi.
Art. 11: Nella previsione delle sanzioni si sono seguite, ritenendole opportune, le disposizioni della legge quadro in ordine alle fattispecie che possono venire in rilievo con riferimento la disciplina regionale del settore ,mentre per quanto riguarda i compiti di vigilanza e la procedura applicativa delle sanzioni nulla risulta innovato rispetto alla normativa attualmente in vigore.
Art. 12: L'articolo in commento dispone, precisandone i contenuti l'emanazione della delibera attuativa della Giunta regionale.
Art. 13: In questo articolo vengono definite alcune precisazioni circa gli aspetti transitori legati alla precedente disciplina ed all'eventuale necessità di procedere, ai sensi degli art. 87 e 88 del Trattato, alla notifica qualora gli atti emanati in applicazione della presente legge che prevedano l'attivazione di azioni configurabili come aiuti di Stato, ad eccezione dei casi in cui detti aiuti siano erogati in conformità a quanto previsto dai regolamenti comunitari di esenzione.
Art. 14: Sono precisate le disposizioni finanziarie di cui si tratta in maniera più approfondita nella relazione tecnico-finanziaria.
Art. 15: Si provvede all'abrogazione delle disposizioni diventate incompatibili.
Note conclusive Nel progetto di legge in esame, in considerazione della realtà fieristica regionale, non si è prevista la costituzione di un organo regionale con funzioni consultive e di monitoraggio.
La funzione di rilevazione dei dati risulta garantita, nel sistema delineato dalla legge qui in esame, dalla utilizzazione delle schede di rilevazione.
Ove si ritenesse necessario, potrebbe comunque prevedersi l'istituzione di un apposito organismo, anche senza oneri a carico del bilancio della Regione (così la legge quadro, diversamente la legge lombarda), con i compiti, ad esempio, di monitorare lo stato di efficienza del settore fieristico, di relazionare in proposito al Consiglio regionale e di esprimere parere consultivo in ordine al monitoraggio del corretto svolgimento delle manifestazioni (comprese le modalità di raccolta e certificazione della veridicità dei dati ufficiali) ed allo studio di iniziative destinate alla promozione e all'internazionalizzazione delle manifestazioni e delle imprese.
Relazione tecnico-finanziaria Analisi degli obiettivi dell'intervento Quali esigenze della collettività si intende soddisfare: il progetto si propone di adeguare la disciplina regionale dell'attività fieristica ai cambiamenti che hanno fatto del settore fieristico un elemento di sviluppo economico del territorio all'interno delle leggi di mercato, ed ai principi del diritto comunitario.
Quali sono i destinatari, diretti e indiretti, della proposta normativa: l'attività fieristica è libera ed è rivolta agli organizzatori soggetti pubblici o privati - , agli espositori, agli operatori professionali ed ai visitatori intesi come pubblico generico delle manifestazioni fieristiche, ed agli enti fieristici.
In quale modo il disegno di legge intende perseguire gli obiettivi: conferire la potestà esclusiva in materia legislativa fieristica alla Regione, conformare la concreta disciplina di settore alle statuizioni della recente giurisprudenza del giudice comunitario. Concordare una forma di coordinamento interregionale - seppur minima -, per evitare discriminazioni nei confronti degli operatori del settore e garantire uno standard minimo di adeguatezza dei servizi: definizione di nozioni elementari di base rilevanti nel settore dell'attività fieristica definizione dei criteri per l'attribuzione della qualifica internazionale, nazionale, regionale, locale - alle manifestazioni fieristiche, stabilire i requisiti d'idoneità dei quartieri fieristici internazionali e nazionali e delle altre sedi espositive. Riconoscere al calendario fieristico ufficiale della Regione un carattere meramente elencativo. Sostenere finanziariamente la promozione e lo sviluppo del sistema fieristico regionale, nei limiti consentiti dal diritto comunitario.
Esame del contesto socio-economico: Verificare la razionalità degli obiettivi sotto il profilo-economico: la definizione degli interventi, dei criteri di priorità e delle modalità per la concessione dei contributi alle manifestazioni fieristiche ed alle iniziative promozionali di settore saranno espressi nella delibera attuativa della Giunta regionale.
Indicare se il perseguimento degli obiettivi previsti può produrre effetti collaterali anche in settori o ambiti diversi da quelli disciplinati dal disegno di legge: la proposta di legge, art. 10, comma 4 prevede forme di coordinamento tra i diversi Assessorati, che per competenze specifiche, concedono contributi alle manifestazioni regionali proprio con l'intento di ottimizzare l'utilizzo delle risorse della Regione anche in un'ottica di sviluppo turistico/culturale.
Valutare, attraverso la predisposizione del disegno di legge, la necessità di fornire un quadro normativo certo al fine di disciplinare nuove realtà socio-economiche: fissa i criteri d'idoneità dei quartieri fieristici e delle sedi espositive temporanee.
Rilevare la ricaduta degli effetti economici della proposta normativa evidenziando gli aspetti in ambito economico sui quali la proposta normativa può incidere: l'intervento si pone come obiettivo la promozione e lo sviluppo del sistema fieristico regionale non solo nell'ambito circoscritto alla Regione Piemonte, come previsto dalla precedente normativa, bensì anche sul mercato nazionale e sui mercati esteri.
Verificare l'adeguatezza degli effetti economici prefigurati in relazione agli obiettivi: il raggiungimento degli obiettivi sarà determinato dalla disponibilità finanziaria destinata agli stessi, in quanto negli anni 2004 e 2005 è stata decisamente modesta.
Analizzare la coerenza e la compatibilità finanziaria degli obiettivi con la destinazione delle risorse: le risorse finanziare previste dal disegno di legge, in coerenza con gli indirizzi strategici delineati negli strumenti di programmazione regionale e nel rispetto del diritto comunitario, permetteranno la promozione e lo sviluppo del sistema fieristico regionale.
Analisi degli aspetti contabili e finanziari Determinazione della totalità dei costi connessi all'attuazione della proposta normativa: al fine di raggiungere gli obiettivi del disegno di legge la quantità di risorse annuali necessarie sono di euro 1.400.000,00 per concessione dei contributi alle manifestazioni fieristiche in programma nella Regione di cui all'art. 10, comma 2, lettera a) e per la realizzazione delle iniziative promozionali previste dall'art. 10, comma 2 lettere b), c), d), e).
Individuazione di metodi per la quantificazione dei costi complessivi: in base ai bilanci consuntivi delle attività svoltesi nell'esercizio precedente.
Definizione delle risorse con cui far fronte: a partire dall'anno 2007 e per gli anni successivi, la spesa sopra prevista, nell'ambito della UPB 17041 (Commercio e Artigianato, Promozione e Credito al Commercio, Titolo I Spese correnti) del bilancio pluriennale 2006-2008, è autorizzata ed individuata con le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003).
Rilevazione degli effetti finanziari prodotti dall'atto sui successivi esercizi: liquidazione dei contributi concessi nell'anno di svolgimento delle manifestazioni fieristiche e delle iniziative fieristiche promozionali.
Indicazione delle previsioni afferenti al bilancio pluriennale: importo di euro 1.400.000,00 in ogni esercizio del bilancio pluriennale secondo le modalità sovra evidenziate".
A questo punto, avendo incardinato il provvedimento con la relazione data per letta, sospendiamo l'esame del disegno di legge n. 357, che sarà ripreso nella prossima seduta di Consiglio regionale.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Concludiamo infine l'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proposta di deliberazione n. 345 "Fondazione Torino Musei (articolo 6 comma 2 dello Statuto)" - Consiglio direttivo - Designazione di un rappresentante (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 174 27682 del 17 giugno 2008).
Proclamo designata, in seno al Consiglio direttivo della Fondazione Torino Musei, la signora Aloia Sandra.
Proposta di deliberazione n. 346 "Fondazione Torino Musei (articolo 11 dello Statuto)" - Collegio dei revisori - Designazione di 1 membro effettivo e di un supplente (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 175 - 27683 del 17 giugno 2008).
Proclamo designati, in seno al Collegio dei Revisori della Fondazione Torino Musei, quale membro effettivo la signora Rizzo Concetta e quale membro supplente il signor Verde Pietro.
Proposta di deliberazione n. 354 "Premio internazionale "Piemontesi nel mondo" (articolo 2, comma 1, l.r. 46/1992) Commissione Giudicatrice Nomina di tre Consiglieri regionali (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 176 - 27684 del 17 giugno 2008).
Proclamo nominati, quali componenti della Commissione giudicatrice del premio internazionale "Piemontese nel mondo" di cui all'articolo 2, comma 1, della l.r. 46/1992, i Consiglieri regionali Boeti, Clement e Cavallera (quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze).
Proposta di deliberazione n. 332 "Centro Studi e Ricerche Storiche sull'Architettura Militare del Piemonte con Sede nel Forte di Exilles (articolo 3, l.r. 48/1992)" Nomina del Presidente (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 177 - 27685 del 17 giugno 2008).
Proclamo nominato, in seno al Centro Studi e Ricerche Storiche sull'Architettura Militare del Piemonte con sede nel Forte di Exilles quale Presidente, il signor Amoretti Guido.
Proposta di deliberazione n. 333 "Centro Studi e Ricerche Storiche sull'Architettura Militare del Piemonte con Sede nel Forte di Exilles (articolo 3, l.r. 48/1992)" - Consiglio di Amministrazione - Designazione di 4 membri (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 178 - 27687 del 17 giugno 2008).
Proclamo designati, in seno al Consiglio di Amministrazione del Centro Studi e Ricerche Storiche sull'Architettura Militare del Piemonte con sede nel Forte di Exilles, i signori Bommardel Alberto, Lageard Michela e Maggio Roberta.
Successivamente si procederà all'integrazione dell'organo con il nominativo mancante in rappresentanza delle minoranze consiliari.
Proposta di deliberazione n. 347 "Ente di Gestione del Parco Naturale di Stupinigi (articolo 4, l.r. 1/1992)" - Consiglio Direttivo - Nomina di quattro rappresentanti di cui uno in rappresentanza delle minoranze (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 179 - 27689 del 17 giugno 2008).
Proclamo nominati, in seno al Consiglio direttivo dell'Ente di gestione del Parco naturale di Stupinigi, i signori De Maria Giovanni, Fiandro Federico e Iacovino Leonardo.
Successivamente si procederà all'integrazione dell'organo con il nominativo mancante in rappresentanza delle minoranze consiliari.
Proposta di deliberazione n. 326 "Alexala Agenzia di Accoglienza e Promozione turistica Locale della Provincia di Alessandria - Consorzio (articolo 15, Statuto dell'Ente)"- Consiglio Direttivo - Designazione di un membro (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 180 - 27692 del 17 giugno 2008) Proclamo designato, in seno al Consiglio direttivo dell' Alexala - Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica Locale della Provincia di Alessandria Consorzio, il signor Coloris Daniele.
Proposta di deliberazione n. 330 "Osservatorio Piemontese di Frutticoltura 'Alberto Geisser' (articolo 9, Statuto dell'Ente)"- Collegio dei Revisori Designazione di un Revisore (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 181 27696 del 17 giugno 2008).
Proclamo designato quale Revisore, in seno al Collegio dei Revisori dell'Osservatorio Piemontese di Frutticoltura "Alberto Geisser", il signor Bussone Sergio.
Proposta di deliberazione n. 353 "Associazione Museo Ferroviario Piemontese (articolo 9, Statuto dell'Ente)"- Consiglio Direttivo - Nomina del Presidente dell'Associazione in sostituzione del signor Gianfranco Saccione (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 182 - 27699 del 17 giugno 2008).
Proclamo nominato, quale Presidente dell'Associazione Museo Ferroviario Piemontese, in sostituzione del signor Gianfranco Saccione, il signor Malavisi Fabio.
Proposta di deliberazione n. 327 "Ente di Gestione del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo (articolo 9, comma 22 l.r. 12/1990)" - Consiglio Direttivo - Nomina di un membro in sostituzione del Signor Luigi Alberto Nervi (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 183 - 27707 del 17 giugno 2008).
Proclamo nominata, in seno al Consiglio direttivo dell'Ente di gestione del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo, in sostituzione del signor Luigi Alberto Nervi, la signora Ferraris Francesca.
Proposta di deliberazione n. 349 "Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve Naturali del Canavese (articolo 4, l.r. 23/1993)"- Consiglio Direttivo - Nomina di un membro in sostituzione del Signor Ferdinando Nigra (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 184 - 27709 del 17 giugno 2008).
Proclamo designato, in seno al Consiglio Direttivo dell'Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve Naturali del Canavese, in sostituzione del signor Ferdinando Nigra, il signor Gilletti Salvatore.
Proposta di deliberazione n. 350 "Ente di Gestione delle aree protette della Collina Torinese (articolo 4, l.r. 55/1991)" - Consiglio Direttivo Nomina di un membro, con esperienza in materia forestale e botanica, in sostituzione del signor Piero Tirone (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 185 - 27711 del 17 giugno 2008).
Proclamo nominato in seno al Consiglio direttivo dell'Ente di Gestione delle Aree Protette della Collina Torinese, in sostituzione del signor Piero Tirone, il signor Badariotti Claudio.
Proposta di deliberazione n. 351 "Politecnico di Torino (articolo 2.3 comma 3. Statuto dell'Ente)" - Senato Accademico - Designazione di un membro in sostituzione del signor Stefano Lo Russo (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 186 - 27712 del 17 giugno 2008).
Proclamo designato, in seno al Senato Accademico del Politecnico di Torino in sostituzione del signor Stefano Lo Russo, il signor Ruffini Claudio.
Proposta di deliberazione n. 325 "Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza - CORESA (articoli 3 e 4 l.r. 30/1984 e s.m.i)"- Nomina di un esperto in sostituzione del signor Marco Burdese, scelto sulla base di una rosa di tre nomi indicata dalla Caritas (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 187 - 27716 del 17 giugno 2008).
Proclamo eletto, in seno al Consiglio regionale di Sanità ed Assistenza CORESA - quale esperto in sostituzione del signor Burdese il signor Risso Francesco.
Proposta di deliberazione n. 375 "Comitato regionale per le Comunicazioni CORECOM (articolo 3, l.r. 1/2001 mod. dalla l.r. 2/2002)" - elezione di un componente in sostituzione della signora Rossana Boldi (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 188 - 27721 del 17 giugno 2008).
Proclamo eletto, in seno al Comitato regionale per le Comunicazioni CORECOM, in sostituzione della signora Rossana Boldi, il signor Procacci Luca, in rappresentanza delle minoranze consiliari.


Argomento: Enti strumentali

Proposta di deliberazione n. 316, inerente a "Approvazione di modifiche ed integrazioni allo Statuto dell'IPLA S.p.A." (inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Il Consigliere Muliere ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Volevo chiedere se l'Aula, al termine dei propri lavori, potesse votare la modifica dello Statuto dell'IPLA. Avevo sollevato la questione nella seduta del precedente Consiglio. La mancata modifica dello Statuto crea dei problemi nell'operatività dell'IPLA, quindi è l'istituto stesso che sollecita questa modifica.
Credo che non ci siano problemi da parte dei Consiglieri di minoranza quindi se si potesse votare questa modifica sarebbe estremamente utile.



PRESIDENTE

Mi sembra che ci sia condivisione da parte dell'Aula sulla proposta di inversione di punti all'o.d.g. per esaminare la proposta di deliberazione n. 316.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Esaminiamo pertanto la proposta di deliberazione n. 316, di cui al punto 19) all'o.d.g.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 316, il cui testo verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.51)



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