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Dettaglio seduta n.332 del 27/05/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 14.35 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 15.10)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Cattaneo, Comella Moriconi, Pizzale, Robotti e Spinosa.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

c) Modifiche di coordinamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2008 e al bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2008 2010


PRESIDENTE

Comunico che con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 67 del 22 maggio 2008 sono state apportate modifiche di coordinamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2008-2010 (ddl. 505), riformulando, al comma 1, articolo 10, la cifra erroneamente indicata in 78.000.000,00 di euro anziché 28.000.000,00 di euro. (Copia della deliberazione citata è depositata presso la segreteria del Settore Assemblea regionale).


Argomento:

d) Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle sedute: 29 e 30 aprile 2008; 2 e 3 maggio 2008. saranno posti in approvazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Immigrazione

Richiesta da parte del Consigliere Deambrogio di un'audizione del personale del Centro di Permanenza Temporanea "F. Brunelleschi" di Torino a seguito della morte di Hassan Nejl, avvenuta presso il Centro stesso il 24 maggio scorso

Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici

Richiesta da parte del Consigliere Rossi di una comunicazione della Giunta regionale sull'inquinamento da cromo nelle falde acquifere e nel terreno presso l'area della Fraschetta a Spinetta Marengo (AL)


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente. Nelle prime ore di sabato mattina scorso, presso il Centro di Permanenza Temporanea di Torino (recentemente ristrutturato), ha perso la vita Hassan Nejl, un giovane trattenuto presso il Centro medesimo.
Ieri mattina, accompagnando l'Europarlamentare Vittorio Agnoletto, ho potuto personalmente costatare il livello di tensione, di agitazione e di amarezza interno al Centro, anche perché, dopo una lunga ed estenuante trattativa, siamo riusciti ad entrare nella cosiddetta "zona rossa", che ospitava appunto Hassan Nejl, mancato pochi giorni fa.
Abbiamo trovato un'umanità provata, naturalmente molto preoccupata, che continuava a chiedere a noi di aiutarla per ottenere giustizia e per cercare anche all'esterno in qualche modo di informare presso tutti i luoghi in cui ci saremmo trovati a discutere e a parlare.
Oggi approfitto di questo breve tempo per porre anche in Aula questo tema, un fatto tragico che è stato su tutte le pagine dei giornali e che penso non possa non interessare le Consigliere, i Consiglieri, la Giunta e lei stesso, Presidente.
Io stesso e Vittorio Agnoletto abbiamo potuto ricostruire, attraverso il dialogo con gli ospiti del CPT, una vicenda che ci è parsa diversa molto diversa dalla ricostruzione che è stata data da chi gestisce oggi il Centro di Permanenza Temporanea.
Non mi voglio soffermare su questo, perché è del tutto evidente che è in corso un'indagine e l'indagine darà i suoi esiti. Noi ci affidiamo naturalmente, a quell'indagine.
Semplicemente qui voglio sostenere che, nonostante che il Centro sia stato da poco ristrutturato e rinnovato, un episodio come questo non pu passare inosservato. Quando una vita umana si spegne, qualsiasi sia questa vita - la vita di un bambino, la vita di una donna, di una persona, di un italiano piuttosto che di un immigrato - è in qualche modo una sconfitta per tutti noi.
L'indagine ci sarà, ma oggi noi, come Consiglieri, abbiamo il compito di vigilare su situazioni come questa. Penso che da oggi debba venire ancora un ulteriore impegno.
Ieri pomeriggio, io e altri colleghi (Bossuto e Comella) siamo stati ricevuti dal Prefetto. Si è trattato di un incontro molto cordiale, da cui siamo usciti davvero soddisfatti. Abbiamo potuto verificare con Sua Eccellenza il Prefetto che, a seguito di una circolare emanata dal Ministero degli Interni a metà dell'anno scorso, le Consigliere e i Consiglieri regionali del Piemonte possono accedere al Centro di Permanenza Temporanea.
Come lei sa, Presidente - anche perché lei stesso se ne è interessato e le do atto di questo - per lungo tempo i Consiglieri e le Consigliere di questa Regione non hanno potuto accedere a quel Centro. Siccome, appunto il Prefetto ribadiva che è di nuovo possibile farlo, penso che noi tutti potremmo proficuamente esercitare con la nostra presenza in quel Centro un controllo.
Noi, come Rifondazione Comunista, riteniamo che questi Centri debbano essere semplicemente chiusi, ma finché ci sono crediamo che un'operazione di controllo costante possa aiutare anche una gestione corretta.
Faccio un ultimo appello anche alla Presidente della Commissione competente affinché possa calendarizzare, in una delle prossime sedute un'audizione con il personale che direttamente gestisce il CPT di via Mazzarello. Credo che la tragicità dell'evento dell'altro giorno non possa passare sotto silenzio e che quindi il nostro ruolo debba essere anche questo: aiutare ad accertare la verità di quanto è accaduto. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Deambrogio, sulla base di quanto da lei dichiarato, procederemo ad effettuare le opportune verifiche, in particolare sarà cura della Segreteria Generale del Consiglio regionale.
Sul tema che lei ha sollevato, come sa, esiste un carteggio - ne sarà trasmessa copia anche al vostro Gruppo - che ha interessato noi, la Prefettura e il Ministero degli Interni, per consentire l'ingresso dei Consiglieri al Centro. L'ultima risposta era stata preclusiva di tale opzione, ma ovviamente, se si riesce con la nuova Amministrazione, viene da dire, ad avere questa possibilità d'accesso, ciò non può che in qualche modo andare a favorire il diritto dei Consiglieri regionali di controllare quanto succede sul proprio territorio.
Invece, per quanto riguarda l'audizione richiesta in seno alla Commissione, trasmetteremo alla Commissione la richiesta avanzata parleremo con la Presidente della Commissione, perché è una determinazione autonoma della Commissione, e la sensibilizzeremo sulla questione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Mi aspettavo di vedere l'Assessore De Ruggiero ad Alessandria e anche a Spinetta Marengo. Ho letto però la sua ansa, dove fa i complimenti all'ARPA.
Forse, colleghi, non vi siete resi conto che in una vasta area della Fraschetta, a Spinetta Marengo (circa 10 mila abitanti) al confine con Alessandria (circa 90 mila abitanti) - tra venerdì, sabato e domenica si è saputo, ma i rilevamenti risalgono a dicembre grazie a dei campionamenti che ha fatto fare un privato, la COOP, dopo aver acquisito l'area dell'ex zuccherificio per farci un supermercato - ci sono concentrazioni di cromo nelle falde dell'acqua e nel terreno pari a 60 volte il massimo consentito dalla legge nelle acque di scarico. Ricordo che nell'acqua potabile il limite consentito dalla legge è pari a zero. Peccato che questa acqua sia usata normalmente per irrigare. Peccato che, insieme al cromo anche esavalente (poi vi ricorderò che cos'è), sono stati trovati 22 componenti cancerogeni. Ma, ovviamente, facciamo le lodi all'ARPA.
Peccato che il cromo entra in circolo col sangue, si immette nelle cellule, fa mutare il DNA e comporta seri problemi, tant'è che è un noto componente mutogeno (significa che muta la componente genomica degli esseri umani e si può trasmettere ai figli), provoca cancro, leucemia, problemi alla tiroide anche nei figli, quindi piccoli problemi di generazioni.
Piccoli problemi perché il cromo, a Spinetta Marengo, non è più prodotto dal 1960. Piccolo problema! Significa che lì sotto ci sono depositi immensi di composti cancerogeni, tra cui il cromo; significa che siamo di fronte non a Seveso, dove abbiamo scavato terra per 40 centimetri, ma a molto di più, perché il cromo - ahimè - non è stato trovato a cinque centimetri, ma a 20, 30, 90 metri sotto terra! Colleghi, il vostro Assessore loda l'ARPA, ma non è venuto ad Alessandria. Vi rendete conto, colleghi? Chiedo, pertanto, che ci sia un impegno, che il Presidente della Commissione ambiente venga con la Commissione a Spinetta Marengo, a parlare con le Autorità, con il Comune, con l'azienda, perché se dovessero confermare gli esiti di quelle analisi, saremmo di fronte ad una catastrofe ambientale, ecologica, paragonabile a quella dell'ACNA di Cengio.
L'ACNA, per la bonifica, è costata più di 1.000 miliardi di lire, con la differenza che noi ci siamo sopra; un intero paese (la frazione di Spinetta Marengo, con Castel Ceriolo, con San Giuliano, con Litta Parodi con Mandrogne, con Cascinagrossa) al confine d'Alessandria, attaccato al fiume Bormida, che gli sversamenti di cromo e le altre 21 componenti cancerogene possono inquinare.
Noi siamo in questa situazione, Presidente. Dov'è l'Assessore, che dovrebbe relazionare in Aula? E c'è un fatto ancora più grave, Presidente, mi permetta di dirlo: nel 1996, quando ero parlamentare, avevo denunciato la presenza di cromo sotto lo zuccherificio. Questa è l'interrogazione parlamentare che ho presentato documento ufficiale - cari colleghi - e vi leggo quanto è virgolettato: "Le analisi delle acque sotterranee dei terreni compresi tra lo zuccherificio il corso del fiume Bormida e l'allora stabilimento Montecatini davano alte percentuali di inquinanti tossico-nocivi, tra cui cromo, titanio, ione solforico, ione cloro, tanto da rendere impossibile la lavorazione dello zucchero".
Questa è la testimonianza della dottoressa capo chimica del laboratorio dello zuccherificio che ha chiuso, proprio per l'acqua inquinata. La donna è morta di cancro - ahimè - ma, cari colleghi, di analisi non ne sono state fatte.
Valerio Calzolaio, allora Sottosegretario, mi rispose dicendo che erano state avviate serie analisi per verificare cosa ci fosse lì sotto, compresa la ricerca dei metalli pesanti. Questo, dodici anni fa.
Ad oggi, quelle analisi non le abbiamo. Caro Presidente, caro Assessore, sa che le doveva fare l'ARPA? Sa che io ho denunciato l'ARPA per le centraline che aveva installato? Sono andato a guardare, con dei testimoni - sono perito chimico e stavo studiando farmacia (avevo dato gli esami di tossicologia) - le centraline che avevano messo vicino all'Azienda, e ho visto con i miei occhi che l'aria che aspiravano doveva finire nel liquido assorbente, per poi essere analizzato. Invece, il tubetto finiva a fianco e l'aria tornava nell'aria. Lo sa? Io l'ho denunciato e scritto sull'interrogazione parlamentare dodici anni fa, inviata al Ministro di Grazia e Giustizia e al Ministro Ronchi.
Risposte? Nessuna! Sto ancora aspettano le analisi dell'ARPA! Sto ancora aspettando le analisi dell'Azienda Sanitaria Locale! Non è accettabile che, in un'area considerata a rischio industriale ed ambientale, monitorata costantemente, dove viene anche insegnato alla gente a fare l'evacuazione della città se suona la campanella dall'allarme l'ARPA non faccia indagini e analisi e non si sia accorta che c'è una concentrazione di cromo - non di noccioline! - 60 volte superiore al limite massimo consentito! L'ARPA non se ne è accorta; l'ASL non se ne è accorta; le centraline quando le hanno messe, non funzionavano, ma nessun Magistrato mi ha convocato e mi ha chiesto: "Dove ha preso le informazioni?".
Nessun Magistrato mi ha cercato, tanto meno l'ASL, tanto meno l'ARPA caro Assessore. Pertanto, venga dalle nostre parti, prenda atto di questi documenti, li legga, poi convochi l'ARPA e chieda gli esiti delle analisi quelle vere, perché i casi sono tre: non le hanno fatte; le hanno sbagliate; le hanno nascoste (quelle vere).
Ci venga a spiegare come ha fatto ad esserci, sotto la Montedison, una montagna di rifiuti cancerogeni che sono diffusi su tutto il territorio compresa l'acqua, fino a 90 metri (per oggi).


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici

Comunicazione informativa dell'Assessore De Ruggiero sull'inquinamento da cromo nelle falde acquifere e nel terreno presso l'area della Fraschetta a Spinetta Marengo (AL)


PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero per una comunicazione della Giunta in merito all'emergenza ambientale richiamata dal Consigliere Rossi.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Grazie. Approfitto - mi sembra molto giusto - dell'occasione e dell'intervento del Consigliere Rossi per dire che oggettivamente la situazione è molto grave. È una situazione che, ovviamente nei limiti del possibile, conosco bene, anche se ritengo che le conoscenze del Consigliere Rossi siano maggiori, perché segue la storia da più tempo, quindi non metto in dubbio nulla.
Ovviamente, se lei ritiene che ci siano analisi sbagliate, lo denunci a chi deve denunciarlo; se ritiene che ci siano delle omissioni, denunci a chi deve farlo; se ritiene che addirittura siano state fatte delle analisi volutamente sbagliate, peggio ancora, lo faccia.



PRESIDENTE

ROSSI Oreste (fuori microfono)



PRESIDENTE

L'ho già fatto.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Lo dico perché la storia è molto chiara; le storie purtroppo sono molto chiare, cioè sono la grande e pesante verità di una industrializzazione, la grande e pesante eredità, spesso, di un'industrializzazione con scarsa attenzione per l'ambiente, secondo le regole attuali, perché c'è il grosso problema di attenzione all'ambiente secondo le regole dell'epoca, perciò è ovvio che ci sono delle difficoltà a valutarne la maggiore o minore attenzione.
ovvio che in tantissimi punti del Piemonte, su situazioni inquinanti e inquinate, si è ricostruito sopra, perché così è la realtà, e ovviamente questo crea una situazione di particolare difficoltà e anche dei rischi.
L'analisi su cosa sia avvenuto naturalmente è ancora in corso; con ogni probabilità, il senso può essere che le attività che oggi sono in corso sopra un'eredità possono avere avuto qualche incidente di percorso soprattutto in termini di perdita di acqua, che hanno portato a un dilavamento di quello che c'è nel sottosuolo e il dilavamento è uno degli effetti fisici più semplici che ci sia. Un dilavamento, cioè, di una massa di terreno con contaminazione da cromo esavalente, che ha contaminato le prime falde, vale a dire le falde sostanzialmente adibite ad uso agricolo.
Questo, da una parte, ci "tranquillizza" rispetto all'uso potabile dall'altra parte, ovviamente, ci mette in difficoltà rispetto all'uso agricolo.
L'ARPA ha operato in maniera assolutamente corretta, in particolare ho apprezzato il fatto che l'ARPA ha riferito all'Autorità giudiziaria quanto in quel momento poteva riferire.
Vorrei avere dal Consigliere Rossi, ma da tutti i Consiglieri alessandrini in particolare, tutte le informazioni per conoscerne i particolari, perché per la verità è una storia che non riguarda solo quella zona. È una storia che nella realtà industriale e ambientale è relativamente frequente.
Noi stiamo seguendo con molta attenzione questo fenomeno, stiamo assicurando il massimo della presenza. Per la verità, non si evincono al momento né carenze né omissioni da parte dell'ARPA Piemonte, sia nella sua organizzazione centrale sia nella sua organizzazione distrettuale alessandrina.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monteggia.



MONTEGGIA Stefano

Presidente, per ricordarle che aspetto ancora una risposta da parte dell'Assessore Oliva.



PRESIDENTE

L'Assessore Oliva è qui pronto a renderla. Al termine degli interventi sull'ordine dei lavori, interverrà.



MONTEGGIA Stefano

Non vorrei ripetere tutto quello che ha...



PRESIDENTE

Consigliere Monteggia, le richieste di interventi sull'ordine dei lavori hanno impedito di entrare su questo punto, comunque l'Assessore è pronto e quello sarà il primo punto oggetto degli interventi di oggi.



MONTEGGIA Stefano

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
In merito all'intervento del Consigliere Rossi, mi sarei francamente aspettato, da parte dell'Assessore, una risposta diversa. D'altronde capisco che governare sia cosa difficile, perciò forse sarebbe opportuno oltre che necessario, richiedere la collaborazione dell'Amministrazione del territorio, nonché dei Consiglieri regionali e dei Parlamentari prima che tale questione la possa travolgere, Assessore.
Forse sarebbe opportuno un rapporto di collaborazione più stretto, al di là delle singole posizioni politiche, per entrare nel merito e verificare i dati e quanto il Consigliere Rossi le ha appena esposto.
Volevo chiederle, inoltre - la ringrazio anche per avermi concesso di replicare - se era possibile avere l'intervento che ha fatto questa mattina Padre Piazza. Siccome l'ho ritenuto molto profondo, le consiglierei di donarne una copia ad ogni Consigliere regionale affinché, prima di andare a dormire, abbia la bontà di leggersi quanto questa mattina Padre Piazza ci ha raccontato. Grazie.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Collega Toselli, ciascun Consigliere è stato presente (o assente) a seconda della valutazioni che ha fatto dell'evento e a seconda degli impegni che legittimamente riteneva di avere.



(Commenti del Consigliere Toselli)



PRESIDENTE

Collega Toselli, per cortesia! Quanto alla copia dell'intervento, era stato oggetto di registrazione e quindi era già negli intendimenti metterlo per iscritto e lasciarne copia a coloro che lo desiderano.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
evidente che noi Consiglieri - non soltanto di minoranza o di opposizione - usiamo questo spazio come una forma alternativa non ancora regolamentata di question time, anche perché, mi sia consentito dirlo, la Giunta non si muove autonomamente.
Esiste una serie di elementi che credo autorizzerebbero - uso volentieri il condizionale - la Giunta, qualora lo ritenesse, a dire delle cose in apertura di seduta. Il nostro Regolamento è molto chiaro in questo nel prevedere spazio per la Giunta ogni volta essa voglia riferire all'Aula su temi di interesse regionale. In assenza di ciò - assenza che noi lamentiamo magari in maniera non regolamentarmente ortodossa, me ne rendo conto per primo, ma d'altronde non credo che sia competenza dell'opposizione, in una linea normale, modificare il Regolamento, anche se lei che presiede la Giunta per il Regolamento sa che anche l'opposizione sta cercando di contribuire con le proprie proposte alla modifica dello stesso - mi soffermo sul fatto che il tema sollevato dal collega Rossi mi sembrerebbe - uso volentieri il condizionale - trattato dalla Giunta con un eccesso di... non voglio usare il termine "superficialità", perch sembrerebbe una critica che non abbiamo ancora avuto modo di esprimere.
Però vorrei tornare agli elementi di fatto che hanno originato l'intervento appassionato del collega Rossi, anche perché su questo tema, un po' per appartenenza territoriale, un po' perché anche nella scorsa legislatura il collega Rossi e il partito che lui rappresenta (e non solo) su questo tema si era mosso.
Al di là dell'intervento del collega Rossi, che per comodità metto solo per un attimo di lato, tutti coloro che leggono i giornali - pochi, sempre di meno - hanno letto la notizia con una certa preoccupazione. Perché io elettore del Partito Democratico, su La Stampa, che è uno dei miei giornali preferiti (perché non saprei che altro leggere a Torino, visto che la Repubblica è già un po' critica, invece La Stampa è assolutamente ortodossa, quindi non ho dubbi di leggere delle cose che sono vicine a me) leggo che in Provincia di Alessandria c'è stata una scoperta neanche tanto originale, ossia che il cromo esavalente, che è una sorta di miscela micidiale, è evidenziato in maniera tutt'altro che superficiale.
L'articolo è presente sull'area nazionale del nostro unico quotidiano di livello nazionale - non credo casualmente unico, perché non credo che ci siano delle cose che accadano sempre e solo per caso - con una notevole rilevanza.
Cosa mi sarei aspettato, da parte della Giunta? Come ripeto, in questo momento non è una critica, perché la preoccupazione è l'elemento prevalente. Mi sarei aspettato un'assunzione di responsabilità e di analisi del tema, argomento tutt'altro che superficiale. Apprezzo anche il suo stile partenopeo - nel senso positivo del termine - nel non sovraccaricare di passione ciò che è già denso di suo di passione, magari dicendo che la Giunta se ne stava occupando e che man mano che avrebbe completato le proprie analisi avrebbe riferito. E come dice il mio capo, nonché il Presidente di tutti noi (non solo il mio), quando avrà le idee chiare sul fatto che ARPA abbia agito bene o no...



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Lei non può avere le idee chiare, Assessore, sul fatto che ARPA abbia agito bene o no, perché non le può proprio avere. Mi sembrerebbe mettere il carro davanti ai buoi e poi un altro carro, e poi ancora...
Aspetti a definire e a dare delle assoluzioni, ancorché solo in sede politica. C'è già il suo Vicepresidente, lì seduto, che ha magnificato la fusione San Paolo-Intesa. Adesso, quanto prima, quando torneremo a parlare di numeri, andremo a riprendere ciò che disse, per andare a discuterne due anni dopo.
Io aspetterei a dare delle diagnosi. Si comporti come quelli che si portano dietro secoli di cultura meridionale, e quindi sanno aspettare: si prenda carico del problema, che, leggendo i giornali e immaginando che dicano la verità - cosa rara, ma non da escludersi - potrebbe essere grave e dica all'Aula che non appena la Giunta avrà gli elementi, riferirà. Così togliamo alcuni elementi di eccesso di passione tutti giustificati. Perch io c'ero quando il collega Rossi diceva delle cose e qualcuno ne diceva altre.
Abbassiamo i toni della polemica, ma andiamo ad affrontare il problema perché se La Stampa dice la verità - cosa che, un po' come gli orologi almeno due volte al giorno dicono tutti, per cui potrebbe persino capitare a La Stampa - il problema potrebbe essere molto grave. Quindi, che la Giunta si assuma l'onere di comprendere e di fare il suo lavoro.
Spero che Tropeano abbia capito che quando dicevo "la stampa" intendevo proprio La Stampa nel senso di editoriale, non nel senso generico di media, ma proprio La Stampa Editore S.p.A. Perché può capitare persino a La Stampa di citare le partite senza il risultato!



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Esatto. Due volte al giorno anche La Stampa dice la verità, magari qualche volta di più, qualche volta di meno.
Lo prenda, Assessore, con la serietà che la notizia merita perché, come diceva il collega Toselli, se fosse vero ciò che dice La Stampa, questo è un "problemone", e non di una Giunta di centrosinistra o di centrodestra.
un problemone! E i problemoni s'hanno da affrontare insieme, con molta molta serietà.



PRESIDENTE

Desidero comunicare ai colleghi che il materiale acquisito tramite il Presidente Rossi sarà immediatamente trasmesso alla Commissione ambiente del Consiglio regionale. Ho già informato la Presidente della Commissione competente e penso che la materia possa essere oggetto anche di un lavoro di approfondimento e di seria indagine in cui il Consiglio regionale, per la sua parte, faccia quanto di competenza.
Il problema è rilevante la Presidente della Commissione ha già assicurato che interverrà con grande determinazione sul punto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Anche dopo queste sue precisazioni, quello che era il fine di questo inizio di seduta mi pare sia stato raggiunto.
L'Assessore è ben conscio che la Provincia di Alessandria ha vissuto un fine settimana che più nero di così forse non si poteva avere, perché oltre a questa "tragedia", su cui si è giustamente soffermato in maniera ampia il collega Rossi e sulla quale dirò poche parole, abbiamo avuto anche un caso di sospetto inquinamento dovuto al rovesciamento di una cisterna a Serravalle Scrivia, che non è comunque da sottovalutare, perché ripone all'attenzione anche nostra un problema vero e significativo dell'utilizzo di quel tratto autostradale da parte di autocisterne contenenti liquidi che possono di per sé causare inquinamento. Purtroppo non è la prima volta che hanno degli incidenti tali da portare poi allo sversamento nei torrenti (sarà lo Scrivia) che attraversano con addirittura questa volta la quasi chiusura dell'acquedotto di Novi Ligure e la sospensione dell'erogazione dell'acqua potabile per la città di Novi Ligure e per i paesi attorno a questa località.
Quindi, questo è un caso sicuramente grave. Certo perde di significato rispetto alla problematica alessandrina, che giustamente è problematica antica.
Adesso chi deve indagare, indagherà per capire se questo inquinamento è dovuto ad un problema tecnico attuale, cioè ad un cattivo funzionamento dei meccanismi di filtrazione di queste acque, oppure se è un problema risalente al passato. Purtroppo sappiamo che quella è una zona sede storicamente di interramenti di fusti contenenti materie non definite, ma sicuramente fonte di grande pericolosità.
In tutti i casi, è chiaro che da anni si denuncia una situazione grave rispetto a quella zona e devo dire che la totalità delle forze politiche hanno sempre cercato di tenere alta l'attenzione su quella zona.
chiaro che esiste un problema occupazionale, legato alla presenza di questa azienda su quel territorio. Quindi, si è cercato sempre di salvare tutto quello che era possibile salvare.
Certe denunce anche interne, anche di parte sindacale, anche se non di parte sindacale confederale, sono state un po' messe nel dimenticatoio.
Ritengo che nei prossimi giorni si aprirà anche una conflittualità rispetto a quest'atteggiamento dei sindacati confederali rispetto alle problematiche della sicurezza sia per i lavoratori interni alla Solexis-Solvay sia per l'ambiente circostante.
Oggi non è più possibile fare finta che nulla sia esistito né rispetto alla specificità dell'evento né rispetto al problema ecologico generale di quel territorio che deve essere affrontato, sapendo a che cosa si va incontro.
Per questo mi unisco, ma non penso che non ci sia neanche la necessità vista anche l'attenzione del Presidente della Commissione rispetto alle problematiche ambientali, affinché la Commissione stessa assuma tutto il materiale che può assumere, magari anche recandosi a visitare di persona per rendersi conto della gravità di questa situazione.
Naturalmente, da parte sua e da parte dell'Assessorato richiediamo che non solo il compito dell'ARPA sia monitorato continuamente e siano rafforzate, anche in termini di organici e di tecnologie, le possibilità di scoprire che cosa cela quel territorio, ma che ci sia anche un'attenzione e un intervento immediato per una zona che, a mio avviso, è stata colpita da un disastro ambientale di cui adesso ignoriamo forse ancora i contorni anche se possiamo supporre che siano contorni di grande gravità e rispetto cui anche una dichiarazioni di uno stato di emergenza ambientale potrebbe essere - sempre che i dati lo confermino - a mio avviso, un'ipotesi non peregrina, proprio perché bisogna intervenire con prontezza su una situazione che è stata per troppi anni ignorata.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto "Quintino Sella" di Asti


PRESIDENTE

Saluto gli studenti della scuola "Quintino Sella" di Asti in visita a Palazzo Lascaris. Saluto anche il corpo docente che li accompagna, in particolare fra gli insegnanti, il sindaco di Castagnole delle Langhe, qui presente.
Vi auguro una buona permanenza.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici

Comunicazione informativa dell'Assessore De Ruggiero sull'inquinamento da cromo nelle falde acquifere e nel terreno presso l'area della Fraschetta a Spinetta Marengo (AL) (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Soltanto un minuto per sottolineare, come hanno già fatto i colleghi prima di me, la gravità della situazione che si è venuta a creare in Provincia di Alessandria per due eventi, uno che riguarda le città sull'asta dello Scrivia. Purtroppo lì frequentemente quell'autostrada (la A7) è estremamente pericolosa. Ogniqualvolta un camion che trasporta materiali - che purtroppo sono prevalentemente materiali pericolosi - esce dall'autostrada e cade nel torrente Scrivia, rischia di inquinare, come è successo ancora ultimamente, l'acquedotto, privando così i cittadini del territorio attorno allo Scrivia della possibilità di utilizzare l'acqua per uso domestico.
Quindi, questo è un problema altrettanto grave, che bisognerebbe affrontare anche a livello nazionale per valutare cosa è possibile fare per impedire che incidenti ormai periodici succedano su quell'autostrada.
Naturalmente il fatto denunciato in questi giorni dai giornali e ripreso in Aula dal Consigliere Rossi è un fatto estremamente grave, che rischia di pesare fortemente sulla qualità della vita di tutti cittadini che vivono in quell'area.
Credo - e mi limito soltanto a questo - che sia opportuno approfondire la questione in Commissione ambiente e credo che l'approccio giusto in questo momento sia di sollecitare la collaborazione della Regione, della Provincia e del Comune a lavorare per verificare fino in fondo qual è la gravità della situazione e quali azioni mettere in campo.
Dire adesso quali sono le responsabilità, mi sembra strano. Tra l'altro, se ci sono delle responsabilità, emergeranno. Io non sono assolutamente in grado oggi di dire che l'ARPA in questo caso abbia delle responsabilità.
A me pare di no, per quanto ho potuto vedere. Se ci sono, naturalmente si tratterà di valutare, ma mi sembra che oggi il nostro compito sia di favorire e di fare in modo che, collaborando e con un lavoro congiunto Regione, Provincia e Comune siano in grado di affrontare una situazione gravissima per l'area di Spinetta e quelle limitrofe al luogo dove è stato scoperto il cromo. In questo momento, quello deve essere il nostro impegno.
giusto dire anche in Consiglio che il lavoro dell'Agenzia regionale dell'ARPA è stato, non soltanto in questo caso, ma in generale, preciso attento e corretto. Sarebbe sbagliato, da parte nostra, mettere in dubbio il lavoro di un'agenzia regionale, ciò non toglie che è anche compito nostro controllare se il lavoro dell'Agenzia o altri enti strumentali della Regione sia corretto e preciso.



(Commenti fuori microfono)



MULIERE Rocco

Probabilmente, non ho inteso bene.
In ogni caso, ci tenevo a sottolineare questo aspetto, lavoriamo perch tutte le istituzioni possano affrontare in modo deciso e forte questa situazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Larizza; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Signor Presidente, ascoltando l'intervento del collega Rossi su questa vicenda, che credo rivesta davvero la gravità che qui è stata rilevata da lui e da altri, mi veniva in mente che, probabilmente, possono esserci situazioni analoghe, anche più pesanti, anzi, ce ne sono sicuramente, per fermarci nella nostra area, in Piemonte.
Altresì, mi è venuta in mente la discussione, ormai ultradecennale sulle Basse di Stura, che credo sia stata dibattuta negli anni passati anche in Aula, come se n'è discusso in Parlamento, in Consiglio comunale e in Consiglio provinciale di Torino.
Qui siamo di fronte a fenomeni che, forse, qualche anno fa, scoprivamo per la prima volta, mentre oggi dovremmo essere consapevoli che le tracce di uno sviluppo industriale disordinato e senza controlli, per le ragioni storiche che conosciamo, possono essere tante, soprattutto in un territorio dove lo sviluppo industriale è stato così intenso, come è avvenuto nel Torinese e nel restante territorio piemontese.
Ascoltando questi interventi, mi chiedo se, rispetto al lavoro che già è stato avviato da molti anni - non si comincia adesso - sia possibile intensificare un'indagine, soprattutto prendendo a riferimento le aziende con determinate caratteristiche, che possono determinare rischi ambientali specifici, per non scoprire di volta in volta, quando appare qualche articolo sul giornale, le situazioni di inquinamento grave.
Nel corso di quest'indagine - chiedo all'Assessore, non so se è fattibile - varrebbe la pena, sapendo che non solo l'attività lavorativa ma anche ciò che rimane di questa, in genere, va in giro per il mondo risalire al luogo in cui, nel corso dei decenni passati, sono stati smaltiti i rifiuti speciali di molte aziende piemontesi Se per caso, come immagino, sono stati smaltiti prevalentemente fuori dal nostro territorio anche nella nostra regione, perché Basse di Stura costituiscono un esempio calzante per aziende che lì hanno scaricato senza regole i rifiuti - per esempio, in Campania, vorrei capire se, dovendo bonificare quei territori siamo in grado di risalire a delle responsabilità e, conseguentemente, a contributi sostanziosi per provvedere a queste bonifiche. In questo modo compieremmo un'opera ragionevole di equilibrio tra sviluppo e ambiente in Piemonte e anche nel resto d'Italia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Signor Presidente, il mio non vuole essere un intervento nel merito delle problematiche, estremamente gravi e preoccupanti, esposte dal Consigliere Rossi, che, peraltro, tutti quanti abbiamo letto nei giorni scorsi sui giornali e che evidenziano una situazione di criticità pesantissima per una zona dell'Alessandrino. Tale criticità esiste anche magari non in questa forma e non è scoppiata in questi giorni, in altre parti del territorio piemontese, dove gli insediamenti di industria chimica pesante hanno contaminato i territori. Penso semplicemente alla zona da cui provengo, dove sorge uno dei siti emblematici rispetto alle bonifiche nazionali: mi riferisco a Pieve Vergonte, che è uno dei paesi più inquinati d'Italia.
Quindi, il problema, effettivamente, è grave, sentito ed è urgente affrontarlo il più rapidamente e nel miglior modo possibile.
Nel ricordare quanto da lei comunicatomi in ordine alla trasmissione in sede di Commissione degli atti depositati dal Consigliere Rossi e di quelli che anche l'Assessore farà pervenire, voglio rimarcare che, ovviamente come V Commissione, approfondiremo l'argomento. Penso che ne parleremo già giovedì in coda alla seduta, avendo già iscritto all'ordine del giorno la discussione relativa alle proposte di legge sull'amianto, che peraltro è un altro problema non indifferente che dobbiamo affrontare all'interno della nostra Regione.
Credo che giovedì potremo fare il punto della situazione subito in Commissione, avendo anche la disponibilità dell'Assessore e di tutti i Consiglieri, per capire come procedere, se e quando audire tutti i soggetti interessati ed, eventualmente, svolgere un sopralluogo nella zona per verificare direttamente, come Commissione, lo stato dell'arte e parlare con tutti i soggetti che possono darci un contributo di informazione ulteriore.


Argomento: Varie

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta, da parte del Consigliere Burzi, di chiarimenti in merito a quanto riportato dall'articolo "Laus padre-padrone e il suo bel conflitto d'interessi" pubblicato sul quotidiano Liberazione del 24 maggio 2008


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Cambierei argomento, perché mi pare che su questo, in qualche modo anzi, in maniera molto costruttiva, si sia convenuto, anche la Giunta ha completato o sviluppato il know how sull'argomento e in questa o altra sede riferirà.
Passerei alla politica. Su un noto quotidiano di destra, che si chiama Liberazione, il 24 maggio, è apparso un interessante articolo probabilmente da noi commissionato, che testimonia una volta di più una certa divisione, che noi non vorremmo sollecitare più di tanto, all'interno delle componenti dell'attuale maggioranza. Il titolo dell'articolo è: "Venaria: Laus padre-padrone e il suo bel conflitto d'interessi". Tutte le volte che si parla di conflitto di interessi noi siamo automaticamente molto interessati per una certa competenza in materia, di attacchi intendo dire. Presidente, come lei sa, io sostengo, ma non credo di essere l'unico a sostenerlo, che il governo avvenga da parte di una maggioranza, di cui peraltro, lei è l'espressione, che non ha niente dell'essere maggioranza se non i numeri, e dell'obiettivo di essere maggioranza, se non nell'occupare sedie, sediucole, poltroncine, poltroncette e poltroncione.
Questa è la mia tesi, probabilmente erronea, ma le assicuro che è molto largamente condivisa. Quest'articolo - normalmente non uso i giornali come fonte giornalistica - si riferisce, invece, ad un tema ben più serio che abbiamo affrontato, nell'ambito della VII Commissione, con il Presidente Bossuto non più tardi di giovedì scorso. Allora, la VII Commissione, come è suo legittimo dovere, discuterà un'interrogazione presentata dal Presidente in merito all'argomento - sono piccole eccezioni che, in questo caso riteniamo assolutamente non solo legittime, ma utili, nell'ambito delle proprie deleghe. Quindi, quando ci sarà quest'audizione, noi parteciperemo e sentiremo quanto avranno da dire gli auditi e, al suo termine commenteremo, come le regole del Consiglio attuale consentono. C'è, per un "però", perché l'articolo di Liberazione, ove non si ipotizzi che l'abbia ispirato io - e, francamente, posso fare molto, ma non proprio tutto - dice due cose interessanti. Dice l'articolista: "La Giunta è in imbarazzo" - è una sonora verità, non necessariamente riferita unicamente a questo caso, che la Giunta sia in imbarazzo, secondo me, in un'urna con 200 motivi, deve solo scegliere il motivo per esserlo, però in questo caso l'articolista, tale Matteo Salvai, lo attribuisce a questo caso specifico "e il Partito Democratico lo è ancor di più". Allora, siccome noi nei ritagli di tempo ci occupiamo di politica - a me pare non indifferente a un'Aula che fa leggi e dove una maggioranza che litiga dappertutto, adesso anche qui, adesso anche al proprio interno in maniera molto visibile palese, esibita, come posso dire, quasi folcloristica se non ci fosse il modo per sottolinearlo - vorremmo capire se la Giunta è in imbarazzo oppure no. Qualcuno della Giunta, oggi, più che degnamente - anzi, ringrazio la Giunta per essere così numericamente e validamente rappresentata - si sente in imbarazzo oppure no? E il Partito Democratico, che ha qui i suoi autorevoli membri, mi dica se è in imbarazzo o no.
Perché, ove si sia in imbarazzo, molto spesso dall'imbarazzo ci si pu togliere in un sacco di modi; se non si è in imbarazzo, vorrà dire che il compagno Bossuto ha sbagliato, è in una posizione non maggioritaria, è legittimamente autorizzato a esprimere delle opinioni, che però non rappresentano la maggioranza del sentire della sua maggioranza.
Cioè vorrei capire, perché - ripeto - credo che il compagno Gramsci si rivolterebbe nella tomba immaginando dove sia finito il suo partito di lotta e di governo, perché questo non è un partito, di governo di sicuro perché non ne fate alcuno, ma queste non sono lotte, queste sono scaramucce.
Vorrei capirne di più, sempre che l'Aula su questo tema, che secondo me occupa spazi interessanti dei nostri media, sia interessata a comprendere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi. Se lo riterrà, l'Assessore Oliva, che interverrà, potrà dare indicazioni anche sul punto. Ricordo però che per giovedì pomeriggio sono state convocate la VI e la VII Commissione in sede congiunta, con all'o.d.g. proprio la questione che lei ha testé sollevato.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici

Comunicazione informativa dell'Assessore De Ruggiero sull'inquinamento da cromo nelle falde acquifere e nel terreno presso l'area della Fraschetta a Spinetta Marengo (AL) (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Solo un chiarimento, a seguito dell'intervento del collega Muliere.
Io non ho detto che l'ARPA abbia sbagliato o abbia sbagliato volutamente: ho detto che l'ARPA non ha lavorato bene.
L'ARPA adesso ha fatto i controlli sui pozzi istometrici, ma questo perch a seguito di un nuovo insediamento che dovrebbe nascere nell'area dell'ex zuccherificio, sono state individuate altissime concentrazioni di cromo e metalli cancerogeni.
Il Sindaco è stato informato del fatto a dicembre, il Comune di Alessandria è stato informato dal fascicolo a maggio di quest'anno e ha ordinato gli interventi. L'ARPA ha fatto interventi a iosa e in tempi rapidissimi e adesso anche le analisi, ma in tutto il periodo intercorso da novembre 1996, in cui ho denunciato la presenza di queste sostanze nel sottosuolo fino a maggio 2008, l'ARPA dov'era? I carotaggi non li ha fatti. Se li ha fatti, li ha fatti male, oppure li ha fatti nascondendo i risultati. Tre possibilità: 1) non li ha fatti 2) li ha fatti male, sbagliando; 3) ha nascosto i risultati. In tutti e tre i casi comunque non ha lavorato bene, altrimenti - scusate - era l'ARPA non la COOP, a farci sapere che sottoterra c'era il cromo.
Era un compito dell'ARPA, e non della COOP, dire: "Attenzione, ci sono 22 composti cancerogeni nel sottosuolo e nelle falde dell'acqua di Alessandria".


Argomento: Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta di chiarimenti, da parte del Consigliere Dutto, in merito alle dichiarazioni della Presidente Bresso contro la costruzione di centrali nucleari in Piemonte


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Visto che ci sono stati interventi sull'ordine dei lavori che hanno inserito diversi punti e diverse questioni, anche gravi ed urgenti, voglio intervenire anch'io per presentare un'ulteriore questione.
La Presidente Bresso ha dichiarato sui giornali che il Piemonte non vuole centrali nucleari sul suo territorio. Allora io faccio due osservazioni: una a livello istituzionale, perché la Bresso poteva parlare a livello personale, ma non in rappresentanza della Regione Piemonte come istituzione, in quanto il problema delle centrali nucleari qui non è ancora stato dibattuto. Quindi la prima questione che propongo è che si dibatta in merito.
La seconda questione che voglio far notare, perché penso che sfugga alla maggior parte dei piemontesi, è che il Piemonte è una delle regioni a massimo rischio nucleare, pur non avendo centrali atomiche sul suo territorio.
Perché questo? Dopo il referendum il cui esito fu di non procedere nella realizzazione di centrali nucleari nel nostro Paese, l'Italia si è trovata con un grave deficit di energia, quindi ha iniziato a comprare l'energia all'estero e soprattutto dalla Francia.
La Francia ha costruito centrali nucleari, e le ha costruite sulle Alpi a pochi chilometri dal nostro confine, per cui al di là del confine con la Francia si trovano diverse centrali atomiche francesi che producono energia che poi è rivenduta all'Italia, pagata dall'Italia a caro prezzo. Su queste centrali noi non abbiamo alcun controllo, possiamo solo sperare nella buona sorte, perché se ci fosse un incidente tutta la nube radioattiva finirebbe sul Piemonte. Ripeto, le centrali sono a pochissima distanza dal confine.
A mio avviso, avere centrali di ultima generazione sul territorio piemontese sotto il nostro diretto controllo sarebbe immensamente meno pericoloso che avere le centrali francesi fuori dal nostro controllo a pochi chilometri dal confine, sulle Alpi.
Quindi chiedo che questo problema di sviluppo economico e di tutela ambientale per il Piemonte sia adeguatamente dibattuto in quest'Aula. Dopo potremo prendere posizione, ma alla luce dei rischi reali che corriamo oggi e di quelli che correremmo in futuro se avessimo le centrali di ultima generazione sul nostro territorio.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Comunicazioni della Giunta regionale (Assessore Oliva) in merito alle dichiarazioni di Massimo Giordano, Sindaco di Novara, sul 150 anniversario dell'Unità d'Italia, pubblicate sull'inserto il Venerdì di Repubblica del 9 maggio 2008


PRESIDENTE

Bene, procediamo con le comunicazioni che sono state richieste.
La parola all'Assessore Oliva.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

L'intervento riguarda le dichiarazioni del Sindaco di Novara, sulla "disunità d'Italia".
Pare che la vicenda, almeno a livello di stampa locale novarese, sia abbastanza nota: la Regione Piemonte ha ottenuto dal Governo passato nell'autunno scorso, delle risorse nell'ambito dei finanziamenti per la celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
Il Governo ha immaginato che i finanziamenti dello Stato dovessero andare in investimenti per nuove opere o restauri di opere significative.
Attraverso un paziente lavoro di verifica sul territorio, la Regione Piemonte, insieme con il Comune e la Provincia di Torino, ha presentato un dossier con le tante opere che andrebbero finanziate nel nostro territorio in termini di restauro o in termini di opere nuove.
Una prima tranche di risorse, distribuita dall'allora Ministro dei Beni Culturali, Rutelli, ha fatto avere alla Regione una somma di circa dieci milioni di euro e, tra le varie opere che si potevano restaurare con quella risorsa, abbiamo pensato che la priorità dovesse essere data al Broletto di Novara, sia per il ruolo che Novara ha avuto nel Risorgimento - è uno dei luoghi simbolo del Risorgimento italiano - sia per l'importanza che il Broletto ha rispetto alla città di Novara. Potevamo parlare della Cittadella di Alessandria, del Castello di Casale, di altre opere della provincia di Torino, ma abbiamo immaginato che la più urgente e significativa fosse quella di Novara.
Di qui, la presentazione di questo progetto di restauro, in una conferenza stampa fatta nel Municipio di Novara con il Sindaco Giordano e il Presidente Vedovato.
Questo processo è continuato con un appalto fatto direttamente dal Ministero e credo che, se non è già stato aggiudicato, sia in via di aggiudicazione.
Dopodiché, abbiamo letto su la Repubblica le dichiarazioni, in pagina nazionale, del Sindaco di Novara, il quale sosteneva che bisogna celebrare la "disunità d'Italia" e non l'Unità d'Italia, che adesso che c'è un nuovo Governo con una presenza significativa della Lega non ci sarà più nessun finanziamento sull'Unità d'Italia e sui 150 anni, e che intanto Novara aveva preso questo finanziamento.
Di fronte a dichiarazioni di questo genere è chiaro che c'è stata una risposta della Presidente, la quale ha detto che rispetto a quest'opera che è stata finanziata con i fondi destinati per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, nessuno di noi ha alcun tipo di pentimento, perché al di là di cosa pensa il Sindaco di Novara sull'Unità d'Italia, vale la pena restaurare il Broletto.
Abbiamo dichiarato che, quando sarà terminato il restauro, ci vorrà come accade sempre in questi casi, una targa in cui si dica che i lavori sono stati finanziati con i fondi del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia; ci siamo anche riservati di non considerare Novara come luogo di eventi (mostre, convegni e dibattiti) legati ai 150 anni dell'Unità d'Italia, se quella è la posizione dell'Amministrazione, anche se il Sindaco mi ha detto, in separata sede, che l'intervista è stata fraintesa e ne è stata pubblicata soltanto una parte. Non ho ragione per dubitarne, però nelle attività istituzionali conta quello che di ufficiale è posto.
In quest'Aula, il discorso dell'Unità d'Italia è stato affrontato con una legge che ha goduto, per accordo unanime dei Capigruppo, di una corsia preferenziale. È stata approvata nel giro di un mese e siamo la prima Regione, e per ora l'unica, che ha approvato una legge esplicitamente destinata a creare un Comitato per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario.
Quel percorso - ripeto - ha ottenuto il voto unanime di tutti i Gruppi presenti in Aula, pertanto mi pare ovvio pensare che attorno a quel progetto ci sia assonanza e non dissonanza.
Pertanto, le dichiarazioni del Sindaco Giordano ci hanno profondamente stupito e amareggiato e non abbiamo alcun problema a riprendere i normali rapporti con quella Amministrazione, anche nello specifico del centocinquantesimo anniversario, a fronte di una smentita di quelle dichiarazioni, che possono anche essere nate da un taglio del giornalista o da un fraintendimento, però come tali sono state esplicitate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monteggia, sulle comunicazioni dell'Assessore Oliva.



MONTEGGIA Stefano

Grazie, Presidente. Assessore Oliva, non c'è alcun fraintendimento e le spiego perché.
Il Consiglio comunale di Novara ha votato all'unanimità una mozione in cui si prevede di partecipare al Comitato istituito per i festeggiamenti dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Quindi, tutto quello che potete dire lei e il Sindaco di Novara è smentito dal Consiglio comunale di Novara, che, se non ricordo male, è sovrano, quindi sovrasta le dichiarazioni di un Sindaco.
Pertanto, non esiste alcun fraintendimento di cui lei parla, perch ripeto - il Consiglio comunale ha approvato una mozione.
Quello che le contesto, Assessore, è il fatto di essere venuto a Novara, in veste istituzionale, dovendo andare ad un convegno, ed essersi presentato nella sede del Partito Democratico per una conferenza stampa insieme all'Assessore Manica, al Presidente Vedovato e al Consigliere Cattaneo. In quel comunicato avete detto molte cose sul discorso di Novara penalizzando non il Sindaco di Novara, ma la città e i suoi cittadini, che nulla hanno a che vedere con una dichiarazione che può essere fraintesa.
Non voglio entrare nel merito della dichiarazione, anche se il Sindaco di Novara ha detto anche a me che non aveva assolutamente intenzione di parlare dell'Unità d'Italia, ma che alcune frasi estrapolate dall'articolo potevano condurre a ciò.
Quello che le contesto è il fatto di essere venuto a Novara e non essere andato al convegno, dove mi sembra ci fosse anche Alain Elkann (ma questo non è importante), però era un modo per andare a parlare della città di Novara, del Broletto e magari anche del Castello, dove lei avrebbe potuto fare una figura migliore, come Regione, senza mettersi contro una città e portando delle motivazioni.
Invece, è andato a fare una conferenza stampa di partito.
Assessore, era una conferenza stampa del partito, perché è avvenuta nella sede del PD; conosco tutti i Consiglieri del Comune di Novara, che erano seduti dietro, mentre, ben schierati in prima fila, c'era l'Assessore Manica, il Presidente Vedovato, il Capogruppo della Margherita, il Consigliere Cattaneo. Era una conferenza del PD! Assessore, non potete prendere la città di Novara e gettarla via così dovete continuare come avete fatto sino ad ora, andare avanti in quel progetto. Ripeto: non per il Sindaco di Novara, ma per la città di Novara e per i suoi cittadini, che, d'altra parte, questo Sindaco l'hanno anche votato, col 60% dei consensi.
Al di là di questo, la dichiarazione del Sindaco di Novara potrebbe anche essere mal vista o mal interpretata, ma non vi deve portare ad agire in questo modo, dicendo: "Non daremo più finanziamenti a Novara, perché il Sindaco ha detto quelle cose".
La penalizzazione, come ho detto, non coinvolge il Sindaco, ma la città di Novara, quindi la invito a proseguire sul discorso del Castello, del Broletto, anzi, le chiedo di farsi partecipe, di far vedere la sua buona volontà, visto che il Consiglio comunale di Novara ha votato una mozione a favore del Comitato dell'Unità d'Italia.
Intervenga non solo sul Broletto, ma anche sul Castello! Questa è una cosa che le chiedo come contropartita, per tutto quello che è successo e per tutto quello che è stato mal interpretato, non solo da altri ma anche da lei.
Pertanto, Assessore, non venga più a Novara in veste istituzionale per andare a una conferenza di partito; venga a Novara per parlare del convegno, magari del Castello, del Broletto, e per arrivare ad alcune definizioni che portino un vantaggio e non una penalizzazione alla città di Novara.
Mi sembra, tra l'altro, che l'Assessore Manica e il Consigliere Cattaneo siano cittadini di Novara, per cui lei, indirettamente, ha agito anche contro di loro oltre che contro di me - anch'io sono cittadino di Novara - che forse ho mal interpretato il suo intervento, perché doveva venire a Novara come Regione, per il convegno e non per una conferenza stampa di partito.


Argomento: Varie

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta, da parte del Consigliere Burzi, di chiarimenti in merito a quanto riportato dall'articolo "Laus padre-padrone e il suo bel conflitto d'interessi" pubblicato sul quotidiano Liberazione del 24 maggio 2008 (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Avrei preferito, di gran lunga, non intervenire oggi, posto che analizzeremo e dibatteremo della questione in sede di Commissione congiunta (Cultura e Lavoro), convocata per giovedì.
Tuttavia, il collega Burzi mi ha "tirato per i capelli" (lui non ne ha io purtroppo e per fortuna ne ho, quindi entro in discussione).
Il Consigliere Burzi, parafrasando quanto è stato detto in un comunicato stampa dal Presidente della Commissione lavoro, Juri Bossuto aveva chiesto se la Giunta, il Partito Democratico o la maggioranza fossero in imbarazzo.
Volevo rispondere che in imbarazzo oggi sono io, per un silenzio assordante dell'intera maggioranza.
Parlare in pochi minuti è difficile, ma partirei dal comunicato stampa che il Presidente della Commissione Juri Bossuto rilasciò, nel quale disse: "Nei bandi di gestione del servizio alla Reggia dovrebbe essere contenuta una clausola - usa il condizionale - che la norma dovrebbe rispettare ovunque, ma ancora di più in un momento di immagine...". Prosegue: "Non possiamo, dunque, che criticare la gestione di questi appalti nel caso non abbiano previsto tali clausole".
Collega Bossuto, per fare politica è necessario poter esercitare una libertà. Le sue osservazioni, inconcludenti, raffazzonate e confuse, non vanno rivolte a me, perché non faccio parte della Giunta. Volevo ricoprire l'incarico di Assessore alla sanità, ma purtroppo non ne ho avuto la possibilità. Oggi tale mandato è stato affidato a Eleonora Artesio, del suo partito di Rifondazione Comunista. Le sue domande in merito agli appalti non le deve rivolgere a Laus, ma alla Giunta e alla Presidente Bresso.
Ma a chi, come lei, trema il polso, si rivolge (pensa lei) all'anello debole della catena. Questo è il primo aspetto.
Poi elenca una serie di sconcerie, di cifre non vere, non corrette dando in pasto ai giornalisti, che peraltro svolgono il proprio lavoro delle informazioni scorrette e false. La più eclatante di tutte è stata quella di dire che c'era stata una gara d'appalto, ma poiché era stato riscontrato un confitto di interesse del tipo padre-padrone, per cui ne è bandita un'altra, aggiudicata a Laus - non stiamo parlando di Laus, ma di un'azienda - che vince la gara con 340.000 euro in più. Questo è tutto falso. Certo, lei prende...
In questo momento, le comunico che sarà denunciato personalmente dal sottoscritto e dalla società, così come il direttore del giornale del suo partito, Liberazione, che purtroppo ha sbagliato, fidandosi di uno come lei e riportando (parafrasando) tutte le sconcerie che lei ha detto. Dice ancora: "Laus in politica firma degli ordini del giorno e poi, in privato fa altre cose". Premesso che nella vita privata ciascuno fa ciò che ripieno più opportuno, quest'ordine del giorno che, a differenza sua, l'ho firmato...



(Commenti in aula)



LAUS Mauro

Chiedo scusa per il "lei".
Dicevo, io l'ho firmato, ma anche tu: la differenza è che io so cosa ho firmato, tu no. E non lo saprai né adesso né mai, perché ti sarà un po' difficile, fino a quando non potrai comunicare con me e potrò spiegarti nel dettaglio come funziona il diritto.
Prosegui dicendo: "In particolare, sono presenti anche nella nostra Regione pratiche censurabili di ritenute d'acconto e quant'altro". Ma stiamo parlando di un'azienda che deve ancora iniziare a lavorare! A nessuno viene in mente, oggi, che cosa è successo alla Reggia di Venaria? A nessuno.
Per quanto concerne l'accordo con i sindacati, la mediazione non esiste. Io ho risposto ad un appello responsabile dell'Assessore Oliva e del Direttore Alberto Vanelli, che mi dicono: "Al di là del diritto, visto che hai delle responsabilità come cittadino, cerca di risolvere la questione". E io l'ho risolta. L'azienda l'ha risolta. Ma non rispondendo alle regole di diritto, perché se avessi fatto in tal modo, tutte quelle persone sarebbero state completamente fuori del servizio.
Il 17 ottobre fu annullata la delibera di affidamento e l'affidamento formale - lo avrei fatto anch'io, mi sarei comportato come ha fatto la Dirigente della Regione - da ottobre arriva oggi. In Italia, quando un Giudice emette una sentenza, questa va rispettata.
Collega Bossuto, devo comunque riconoscere, tutto sommato, che ho riscoperto il mio talento grazie alla tua mediocrità. È questo l'omaggio che ti faccio, un consiglio: per avere successo nella vita, in modo particolare nella vita politica, bisogna fare delle cose straordinarie. E la cosa più straordinaria che sto facendo in questo momento, è il coraggio di esprimere un mio libero pensiero, perché io non dipendo da nessuno, se non dalle mie radici.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Comunicazioni della Giunta regionale (Assessore Oliva) in merito alle dichiarazioni di Massimo Giordano, Sindaco di Novara, sul 150 anniversario dell'Unità d'Italia, pubblicate sull'inserto il Venerdì di Repubblica del 9 maggio 2008 (seguito)

Argomento: Varie

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta, da parte del Consigliere Burzi, di chiarimenti in merito a quanto riportato dall'articolo "Laus padre-padrone e il suo bel conflitto d'interessi" pubblicato sul quotidiano Liberazione del 24 maggio 2008 (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Valloggia; ne ha facoltà.



VALLOGGIA Graziella

L'intervento che intendevo fare verteva sulle comunicazioni rese dall'Assessore.



PRESIDENTE

In effetti, eravamo sul punto, poi il collega Laus ha ritenuto di intervenire su una questione che era stata sollevata prima delle comunicazioni dell'Assessore Oliva, in merito alle quali è già intervenuto il collega Monteggia, così come potrà fare lei e tutti i colleghi che lo richiederanno. Al termine, l'Assessore Oliva si è riservato di replicare.



VALLOGGIA Graziella

Le infelici dichiarazioni del Sindaco leghista di Novara, Giordano sulla "non celebrazione della disunità d'Italia", come lo stesso ha definito la prossima ricorrenza, e che i mezzi di informazione hanno prontamente colto, amplificandone la portata a proprio vantaggio, credo che siano, in realtà, un clamoroso errore politico di chi, da un lato, voleva mettersi in evidenza ripristinando l'antico slogan della secessione, forse per spuntare qualche ruolo di maggior peso all'interno del suo stesso partito, e dall'altro rappresentino il pensiero confuso di chi non distingue bene il federalismo dalla provocazione secessionista proposta dalla Lega quando era movimento di protesta e di opinione, e non già partito di Governo.
Rinnegare l'unità d'Italia con la fascia tricolore al collo vuol dire disconoscere il proprio ruolo e, dunque, persino se stessi. Vuol dire dimenticare che non più tardi di qualche giorno fa i Ministri della Lega giurando fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione, hanno preso un impegno solenne davanti a tutti gli italiani, in piena autonomia e consapevolezza. Dunque, se non condividessero l'irrinunciabile valore dell'unità del nostro Paese, dovrebbero per coerenza dimettersi istantaneamente.
Credo però che trasformare la sconsideratezza di chi era in cerca soprattutto di visibilità, magari convinto, in virtù dei risultati raggiunti nell'ultima tornata elettorale, di poter essere interprete del pensiero unico del Nord - trasformare, come dicevo, in uno scontro tra le istituzioni - non sia certamente né condiviso, né compreso dai cittadini del territorio novarese, perché altro è il senso di responsabilità e di dignità che si richiede e ci si aspetta dai propri rappresentanti istituzionali.
Il Broletto è un patrimonio della città e la sua ristrutturazione deve sfuggire da ogni polemica politica. Auspico che ai novaresi non venga negato il diritto di festeggiare l'unità d'Italia solo perché, dopo 150 anni di cristallina storia risorgimentale e partigiana, si trovano traditi dalla loro stessa rappresentanza istituzionale.
Concludo con una riflessione sul federalismo fiscale, così caro allo stesso Sindaco Giordano, che definisce i finanziamenti previsti per la ristrutturazione del Broletto come soldi restituiti al Nord. Come ritenere allora, l'abolizione dell'ICI, una delle principali fonti di finanziamento delle autonomie locali, se non un provvedimento fortemente centralista? Me lo chiedo anche in nome degli stessi Sindaci della Lega, i quali si vedranno anche loro impegnati in estenuanti trattative con il Governo nazionale per definire le indispensabili compensazioni e i necessari trasferimenti, originando di fatto una situazione in antitesi con gli stessi principi che sottendono al federalismo fiscale. Spero che questa situazione trovi una sua risoluzione positiva, come mi sembra peraltro che sia stato annunciato dallo stesso Assessore Oliva, che sicuramente troverà rispondenza anche dall'altra parte. Grazie.



PRESIDENTE

Rispetto alla questione delle dichiarazioni del Sindaco di Novara e le comunicazioni rese dall'Assessore Oliva, vi sono altre richieste di parola? Il collega Laus ha aperto un'altra questione su cui, se i colleghi lo desiderano, devono avere la possibilità di intervenire.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Se ritiene, faccio un intervento unico sulle due questioni.
Relativamente al Sindaco di Novara, mi spiace: le parole che ha detto la collega sono anche offensive per chi crede nella democrazia.
Non credo che una persona che la pensa in modo differente da me debba dimettersi dalla carica di sindaco. Chiunque, anche un sindaco, pu ritenere che nell'Unità di Italia ci siano stati pro e contro, fasi positive e fasi negative, morti ed altro.
Quindi, posso anche ritenere di dire: "Noi festeggeremo quest'evento ma faremo anche eventi che ricordano quanto di negativo c'è stato nell'Unità d'Italia".
Quindi, non vedo necessità che un sindaco si dimetta per aver detto questo, ma neanche vedo la necessità che l'Assessore si offenda e non vada all'incontro organizzato per promuovere tale evento.
Di lì ad altre questioni, Assessore Oliva, credo che si stia risolvendo tutto senza grandi problemi. Mi pare che i festeggiamenti ci saranno, il Consiglio comunale ha deliberato comunque in tal senso, per cui credo che l'argomento sia chiuso.
L'appello che faccio è: la prossima volta o alzare il telefono e fare una telefonata oppure andare dal sindaco e dire "cosa vuoi fare, ne parliamo?", e risolvere il problema così, tra colleghi che fanno politica anziché tra persone che si trovano in partiti differenti. Ahimè, quella è l'abitudine che abbiamo tutti, quella di cercare di esasperare le questioni per far vedere magari che uno è più forte dell'altro o per fare vedere che uno la dice più difficile dell'altro.
Però effettivamente cercare di risolverla senza tante polemiche è la soluzione migliore. Dall'una e dall'altra parte, naturalmente, Assessore perché non sto incolpando a uno dei due. Ci mancherebbe altro! Per quanto riguarda invece quanto detto dal collega Burzi - e tra l'altro mi sono fatto dare il materiale - chiaramente, Presidente occorrerebbe sapere se la Presidente Bresso per il prossimo Consiglio ha intenzione di venirci a dire se la sua maggioranza è sempre la stessa. Dico questo perché le dichiarazioni apparse su Liberazione ("Venaria: Laus padre padrone e il suo bel conflitto di interessi"), di un Consigliere PD che vota per i lavoratori in Regione, ma poi non applica la delibera, sembrano un attacco violento fra due fazioni politiche che si contrappongono. Non sembra un comportamento fra colleghi di cordata che hanno dichiarato, forse solo 15 giorni fa, di andare d'amore e d'accordo. La Presidente Bresso è venuta in Aula e ha relazionato, affermando che all'interno della sua maggioranza non c'è nessuna crepa, c'è solo amore e accordo e c'è intenzione di continuità.
Alla faccia, se questo è l'amore e l'accordo che c'è e si arriva - non dico in separata sede ad insultarsi - a illustrare contrasti di questo tipo sui giornali con comunicati stampa e articoli, tra l'altro pesanti, perch potrebbero fare intravvedere addirittura interventi su aste e interventi su appalti pubblici e gare! Io la vedo veramente seria, Presidente. Va valutato quanto sia legittimo un certo tipo di intervento che invita ad intervenire su un'asta una gara o un bando chiuso.
O ci sono gravi irregolarità, c'è la denuncia e si chiede l'intervento ma in caso contrario che il Presidente di una Commissione (la Commissione lavoro) all'interno della stessa dica una cosa del genere... A parte il fatto che il Presidente di Commissione non ha rilevanza esterna, e chiedo conferma che non siano cambiate le regole. Ma che un Presidente di Commissione possa comunicare cose di questo tipo e che la Presidente Bresso non venga a dire: "C'è un problema! Questo va fuori dalla maggioranza l'altro va fuori dalla maggioranza! Faccio un'indagine, verifico e poi vi faccio sapere", ci pare alquanto particolare. Dico questo proprio perché la Presidente Bresso, solo 15 giorni fa, è venuta a assicurarci che era tutto perfetto e non c'erano problemi. Alla faccia!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo molto velocemente su due componenti, così poi cominciamo anche a svolgere l'ordine dei lavori.
La prima è sull'intervento ancorato svolto dalla collega Valloggia della quale ho stima personale.
Qui quello che si chiede, e mi connetto su un episodio che ha sia valenze politiche - e per quanto mi riguarda in politica si può dire praticamente tutto e anche il contrario di tutto - ma anche valenze istituzionali.
Le faccio un altro esempio per aiutarla, ricordando il tempo in cui l'autocritica era uno dei modelli comportamentali classici delle formazioni entro le quali lei, e non solo lei, oggi milita. Lo faccio come esempio non per suscitare un caso, perché questo ormai è già passato.
Sabato scorso la Presidente di questa Regione, democraticamente eletta che è la Presidente di tutti - io non l'ho votata, però ciò nondimeno è la mia Presidente - ha incontrato il Presidente del Partito Socialista Europeo, Rasmussen.
Un intervento importante; l'ha incontrato e ha detto le cose che ha ritenuto opportuno dire, c'era anche presente il Capogruppo Muliere. Ha detto delle cose neanche tanto gravi e neanche tanto critiche, perch rispetto alle critiche che sono state fatte al nostro leader e alla nostra formazione, si può dire che ho sentito di peggio.
La cosa che non ha suscitato l'interesse di nessuno, e soprattutto di coloro che oggi siedono insieme a lei nei banchi della sinistra, è che questo intervento è stato fatto nella sede della Giunta, che non è una sede di partito, ma è una sede della Giunta di questa Regione, del governo, che è il governo di tutti.
Allora, un tempo - che io ritengo positivo, perché di sciocchezze ne abbiamo fatte un certo numero - qualora questa sciocchezza l'avessimo fatta noi (magari ne abbiamo fatte anche di peggio) sarebbero capitate due cose: che qualcuno ce l'avrebbe rinfacciata, oppure che qualcuno di noi si sarebbe sentito dire "non hanno mica tutti i torti!", perché le stesse cose bastava dirle cinque metri più in là, identiche, anche più dure, ma non nelle sedi del governo.
Qui vi sono autorevolissimi rappresentanti della stampa che, all'epoca hanno scritto quintalate di colonne di inchiostro, quando governavamo noi ma in questo momento sono distratti da cose ben più rilevanti.
Finché l'incapacità di autocritica all'interno di un movimento - non parlo del vostro, perché ho già un sacco di problemi all'interno dei miei quindi figuriamoci se mi occupo dei vostri, caso mai mi occupo dei miei non consente di comprendere perché al proprio interno accadano certe cose difendendo le quali semplicemente si impedisce il dialogo, credo che siamo nell'errore.
E ritorno a monte. L'intervento del collega Laus, che ho sentito - e volendo possiamo chiederne il resoconto - credo che non sia un intervento politicamente inutile, perché voi siete una maggioranza che si regge su dei numeri, su un programma politico, su degli accordi, che noi sosteniamo. Un po' fa parte anche nel nostro ruolo dire che non siete più una maggioranza se non numerica; cosa che appare chiara a tutti. Il problema è che non appare chiara a voi e non apparendovi chiaro, non trovate nessuna delle iniziative possibili per porre rimedio ad uno stato di cose che non lede la nostra parte politica, perché state lavorando benissimo per noi. Lede semplicemente gli interesse per cui alcuni di noi ogni tanto, nei ritagli di tempo, ritengono opportuno fare politica, che sarebbero gli interessi collettivi all'interno dei propri modelli.
Quindi, la stessa e identica cosa per cui la Presidente Bresso prende delle deleghe minori, come quelle dell'edilizia sanitaria, le sposta a sinistra e a destra, come se fosse il gioco delle tre carte, tra l'Assessore Peveraro, oggi alla sua destra, e l'Assessore Bairati, non parlandone, perché la Presidente Bresso dice: "Ma saranno fatti miei cosa faccio io?".
No, non sono fatti suoi, sono fatti di quest'Aula e credo che voi dovreste dirglielo, tanto perdete lo stesso, ma nel dirgli che non sono fatti suoi, ma di tutti, forse, acquisite un minimo della dignità che tutti i vostri partiti e buona parte della vostra storia meriterebbero.
Ci sono questioni che non credo debbano passare inutilmente, tanto il bilancio lo avete approvato, non abbiamo ancora niente su cui fare opposizione, anche se quanto prima lo troveremo, non vorrei che aveste dubbi sul fatto che ci manchino gli estremi da dove partire.
Proprio perché non ci mancano gli estremi su cui fare opposizione, mi chiedo se non sia possibile che un po' di minor miopia politica - teniamo in considerazione che, poi, c'è un domani, dopo il 2008 c'è il 2010, poi c'è il 2015 e il 2020 - consenta a qualcuno di voi e di noi una minima capacità di comprensione, non rispetto ai diritti degli altri, ma dove proprio si sta confondendo il diritto di esprimere delle legittime opinioni con quello di essere istituzioni.
Chiudo l'intervento ricordando che quanto detto prima dal Consigliere Dutto è caduto anch'esso, perché, oggi, purtroppo, si sa, il bilancio è andato come è andato.
La Presidente Bresso ha legittimissime opinioni sul nucleare, ma sono opinioni personali di cui può parlare a pranzo e a cena con la sua Giunta con i suoi parenti e amici. Quando interviene come Presidente della Giunta si deve ricordare che l'unico elemento di sovranità dell'Ente che lei presiede è dato da quest'Aula e, se vuole fare il Sindaco, si dimette da Presidente della Giunta, si candida al Comune di Torino e fa il Sindaco altrimenti, qui, deve fare leggi e le leggi non le fa il Presidente della Giunta, le fa quest'Aula. L'utilizzo dell'energia nucleare, su cui ciascuno di noi ha il legittimo diritto di avere un'opinione, non è un tema rispetto al quale il Presidente della Giunta decide: ha delle opinioni che valgono un sessantatreesimo di quest'Aula, né di più, né di meno, dall'aprile 2010 di meno.



PRESIDENTE

Sulle dichiarazioni dell'Assessore Oliva, ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallaro; ne ha facoltà.



CAVALLARO Sergio

Signor Presidente, apprendo con grande dispiacere che il centrodestra oltre ad essere molto esperto in conflitto di interesse, è anche esperto nel rimangiarsi la parola data: le dichiarazioni sono sempre oggetto di revisioni, correzioni e precisazioni, perché l'intervista rilasciata dal Sindaco di Novara su la Repubblica era chiara e nitida, almeno per quelle parole molto forti che ha pronunciato.



(Commenti del Consigliere Burzi fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Burzi.



CAVALLARO Sergio

Consigliere Burzi, oggi, in Parlamento, la sua maggioranza è andata sotto, pertanto qualche segno di disarmonia c'è anche nella sua maggioranza.
Comunque, ritornando alle dichiarazioni del Sindaco di Novara, che ha pronunciato parole molto forti, quale "disunità", direi che occorre prenderle per quello che, in effetti, valgono, molto molto seriamente, non c'è smentita che tenga.
Il Sindaco di Novara, ancora una volta, ha mostrato la furbizia italica sui finanziamenti, perché ha detto semplicemente che lui aveva pronto un progetto, l'ha presentato per prendere i soldi e che i motivi per cui l'ha presentato passavano in second'ordine. Relativamente a questo sono molto dispiaciuto, perché, nonostante dia il merito all'Assessore di aver concesso un finanziamento per una causa molto giusta, queste somme avrebbero anche potuto essere impiegate per progetti molto più seri, vista la mancanza di considerazione del Sindaco rispetto a questi avvenimenti.
Termino rivolgendo un'ultima considerazione al Consigliere Monteggia: se voi avete un Sindaco che può essere tranquillamente smentito dagli atti ufficiali del Consiglio comunale o, comunque, quanto lui dice ha poca importanza, cosa lo tenete lì a fare, potete farne benissimo a meno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Signor Presidente, sono rimasto un po' basito rispetto a quanto sentito in questo Consiglio, dove sento provenire attacchi "a destra e a manca". Io sono dell'idea che occorrerebbe dedicarsi un po' più alla politica del fare che non a quella del parlare o criticare.
Se, forse, il Sindaco di Novara ha pronunciato una frase che è stata male interpretata o, comunque, a detta di qualcuno, può essere stata un po' pesante, forse, potrebbe esserci stato qualcosa di errato anche nel comportamento dell'amico Assessore Oliva che, nel venire a Novara per andare alla conferenza stampa del PD, non è andato in Comune.
Comunque, voglio oltrepassare questo fatto. Visto e considerato che l'Assessore Oliva e il Sindaco di Novara sono entrambe persone per bene vorrei far sì che, una volta per tutte, si metta la parola "fine" su questa barzelletta e si prosegua nel lavoro, in quanto i soldi stanziati sono della collettività, sono fondi che vanno alla città di Novara che giustamente, se li è meritati.
Dall'altra parte, voglio rispondere anche ai colleghi Valloggia e Cavallaro, in maniera molto cordiale - Graziella, sai quanto, comunque, il rapporto tra di noi sia buono.



(Commenti in aula)



BONIPERTI Roberto

Io lo reputo comunque un rapporto di amicizia e rispettabilità tra le persone.
Non credo si debba attaccare il Sindaco di Novara, avendo lui dato dimostrazione, che potrebbe ridare domani, di poter essere rieletto totalmente a pieni voti dai cittadini novaresi. La differenza è che, forse in Piemonte, le cose cambierebbero.
Infine, per quanto riguarda l'altra vicenda, che è distante, ma, a livello personale, mi ha segnato, vorrei esprimere la mia solidarietà al collega Laus per quanto gli è occorso. Sono fatti che non dovrebbe verificarsi in delle assise come quella del Consiglio regionale specialmente nei riguardi di chi lavora onestamente e produce, perché, se non si produce, non si va avanti e, conseguentemente, tutto si ferma.
Collega Laus, vai avanti senza problemi, hai tutta la nostra solidarietà.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Apprezzo la buona volontà del collega Boniperti, che dice "vogliamoci bene, andiamo avanti, lavoriamo insieme", ma non è così, perché le culture che ci contraddistinguono sono lontanissime. Noi abbiamo un senso dello Stato che fa sì che la nostra posizione sia sempre e comunque di difesa delle istituzioni democratiche, che i nostri padri costituenti ci hanno consegnato all'indomani della lotta di liberazione al nazifascismo; invece molti di voi pensano che queste istituzioni possono essere sbeffeggiate e derise, che chi veste la fascia tricolore possa usare la stessa come una clava, per colpire a destra e a sinistra gli Assessori, i Presidenti e i Governi, gli stessi principi su cui è nata l'Italia e gli stessi principi risorgimentali che hanno permesso a questo Paese di unirsi e diventare grande.
Sono molto cambiati i tempi, perché, una volta, proprio voi di Alleanza Nazionale, allora Movimento Sociale Italiano, mettevate davanti a tutto l'elemento risorgimentale, la patria, l'unità nazionale. Adesso, invece, ci accorgiamo che anche voi siete caduti nel tranello leghista e usate per la battaglia di bassa macelleria politica questo bene supremo, che è l'idea stessa di nazione, che è la difesa dei valori su cui è nato il popolo italiano, su cui si è fondata la nostra capacità di convivere e di essere comunità.
Il Sindaco di Novara ha sbagliato; dobbiamo dirlo tutti con chiarezza.
Da lì si parte, dalla consapevolezza che quell'atteggiamento e quella pratica del Sindaco di Novara è stato un atteggiamento ed una pratica sbagliata e scorretta da parte di una persona che è stata chiamata da una fetta dei cittadini italiani a rappresentarli, vestendo la fascia con i colori della bandiera nazionale, per rappresentare l'intera Nazione.
Questo è il senso, non per rappresentare il sole della Padania o interessi della propria parte politica, ma che rappresenta gli interessi anche di coloro che non l'hanno votato, anzi che sono l'opposizione in quella città. Lui di questo deve essere consapevole, deve essere fiero e soprattutto, deve farsi garante dell'unità della propria comunità, che è garanzia della stessa unità nazionale. Altrimenti non ci siamo più colleghi! Non condivido l'intervento del collega Monteggia quando dice che il Consiglio comunale è sovrano. Oggi il nostro ordinamento prevede che il Sindaco venga eletto con l'elezione diretta e sia espressione diretta del voto dei cittadini. Quindi, il Sindaco ha un valore ugualmente importante da un punto di vista simbolico del Consiglio comunale; il Sindaco ha più responsabilità, perché è sulla propria persona che si concentrano poteri funzioni e ruoli a cui i cittadini guardano. Quindi, deve essere equilibrato, deve essere consapevole, deve saper guardare a quelli che sono i benefici per la propria comunità e non del proprio partito o della propria parte politica. E il Sindaco di Novara non l'ha fatto.
Credo quindi che abbia fatto bene l'Assessore Oliva a non partecipare agli incontri in Comune con il Sindaco, perché ogni tanto è bene dire le cose come stanno, è bene dire che le istituzioni vanno rispettate garantite, salvaguardate e, soprattutto, devono essere portate tra le cittadine e i cittadini. Devono essere consapevoli le nostre donne e i nostri uomini che c'è una classe politica che non si piega a questa politica della bassa macelleria.
Rispetto all'intervento del collega Laus, credo che l'intervento del collega Laus sia stato offensivo, gravemente offensivo nei confronti della dignità di un nostro collega, che è il collega Bossuto.
Quindi, voglio dire al collega Laus che l'articolo apparso oggi su Liberazione lo condivido integralmente, e quindi se il collega Laus vuole denunciare qualcuno, denunci anche il sottoscritto, perché il sottoscritto appone con il proprio intervento la propria firma sotto quell'articolo. E non è una questione di divisioni di questa maggioranza.
Questa maggioranza non è - l'ho già detto una volta - una muta di barboncini da portare a spasso! Siamo un gruppo eterogeneo che sta insieme sulla base di un progetto politico e di governo di questa Regione.
Ciò non toglie, colleghi e colleghe, che quando ci sono elementi evidenti di storture rispetto ad un sistema che non garantisce che coloro che hanno elementi di conflitto di interesse in qualche modo sciolgano questi nodi, il nostro dovere sia quello di evidenziarli.
Capisco che la vostra parte non sia abituata ed appena sente la parola "conflitto di interessi" gli si drizza il pelo, perché c'è il capo che ha il più grande di conflitto di interesse rispetto a tutti gli altri cittadini italiani, quindi va subito difeso e così "mordiamo subito nel polpaccio di chi pone questi problemi".
Invece noi, che non abbiamo né capi né padroni, i problemi siamo normalmente in grado di porli dialetticamente, così com'è stato fatto anche in quell'articolo su Liberazione, ponendo questioni politiche che chiediamo che vengano sciolte.
Il collega Laus si è offeso? Ci sta. Il collega Laus deve offendere un collega che non ha responsabilità? Non ci sta, colleghi.
L'intervento del collega Laus è stato gravemente - e risottolineo gravemente - offensivo nei confronti del collega Bossuto. E quindi, caro Laus, se vuole denunciare qualcuno, denunci anche me!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
Devo dire che mi spiace per come devo esordire e mi spiace molto per come è andata la discussione. Perché mi spiace? Perché se avessi avuto modo di parlare prima o giovedì in Commissione di questa vicenda, avrei esordito proprio complimentandomi con gli attori di questa vicenda e per come era finita la vicenda stessa.
Quando sabato abbiamo scoperto dai giornali che la vicenda era chiusa con la tutela dei diritti dei 173 lavoratori, sinceramente la prima impressione cha abbiamo avuto era quella di gioia e di soddisfazione verso un atto di ingiustizia che si stava verificando e che invece non si era consumato fino in fondo. Questo è avvenuto grazie agli attori della vicenda, che ha da una parte la Regione e la cooperativa e tutti coloro che hanno portato a buon fine il tutto.
Questo sarebbe stato quello che avrei detto se avessi potuto farlo all'inizio.
L'articolo citato dal collega Burzi è uscito il 20 maggio ed è stato redatto il venerdì o il giovedì per problemi di uscita; quindi, è stato redatto prima ancora che la vicenda si chiudesse.
Mi dispiace, perché probabilmente se ci fosse stata un'altra possibilità di redigere lo stesso in tempi diversi, i toni non sarebbero stati quelli e non sarebbe stato quello il frutto di quella dichiarazione apparsa sui giornali.
Questa però non era una retromarcia; con questo non sto dicendo che la vicenda è stata una vicenda serena, bella e che non ha imbarazzato perlomeno il sottoscritto, per non dire la maggioranza. Questo non lo dico assolutamente.
Dico però che c'è stata una serie di rimpalli e di comunicati stampa si sono confusi i comunicati stampa con l'articolo. Un comunicato stampa purtroppo, riportava la dicitura "il Presidente di Commissione", e mi scuso di questo, perché non ha rilevanza esterna e non sono abituato ad usare quel piccolo e modesto ruolo per fare dichiarazioni.
Però certo è che, come Presidente della Commissione che si occupa di lavoro, sono un po' inorridito di fronte a quella che è stata una vicenda che i giornali hanno descritto ben prima di Liberazione.
Com'è possibile che un monumento simbolo della Regione Piemonte, che ha risonanza ormai mondiale, possa vivere una vicenda come quella? Collega Laus, non mi sono mai permesso e nessuno mai si è permesso di attaccarla su eventi di diritto. Perché il suo diritto è sempre stato chiaro. C'è stato un bisticcio sul bando, tra le altre cose è stato riportato dai giornali e non soltanto da Liberazione, quindi forse hanno sbagliato anche altri quotidiani. Ma abbiamo sempre distinto bene i due argomenti: da una parte c'è la redazione dei bandi e, al limite, chi potrebbe avercela con me in questo momento sono gli uffici della Direzione Cultura della Regione Piemonte, perché ho sempre detto che quei bandi andavano redatti diversamente. Occorreva tenere conto di clausole di garanzia ed occorreva tenere conto di un ordine del giorno che dice - mi spiace contraddirla collega - che quando si danno affidamenti all'esterno, occorre tenere conto della situazione di quei lavoratori e dei contratti collettivi nazionali firmati dai sindacati maggiormente rappresentativi.
Quella è stata la critica fatta, a cui si è abbinata una considerazione politica, collega, sull'imbarazzo, che è quello di essere una maggioranza di centrosinistra che fa battaglia per la difesa dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori e fa battaglie per la difesa dei precari e del mondo di chi opera in questa Regione e non solo, e poi si trova al suo interno politicamente a vivere momenti come questi. Un membro di questa maggioranza, che fa anche l'imprenditore - ed è legittimo ed onorevole, non c'è nulla di male - e che si trova a dover fare i conti con la dura legge del profitto, fa anche i conti con il fatto che siede in una maggioranza in cui la legge del profitto a volte si piega un po' di fronte ad esigenze di diversa natura, specialmente ad esigenze pubbliche di quel tipo, ossia i lavoratori vanno tutelati al massimo, sempre ed ancor più credo in un complesso monumentale come la Venaria, in cui non si può fare diversamente.
Pensate se scoppiava quello sciopero sabato; ma che si figura si sarebbe fatta! Pensate se girava per il mondo la notizia che quel monumento era gestito da lavoratori pagati a 4,5 euro all'ora. Ma che figura avremmo fatto! Le chiedo scusa, quello era l'eventuale conflitto d'interesse, politico e ripeto politico.
Inoltre, collega, è vero che è sempre bene dire le proprie opinioni e questa è una sede politica in cui è bene dire le proprie opinioni. Non ci sono due pesi, perché le opinioni politiche sono legittime quando le dice un collega e quando le dice anche un altro. Credo che anche le mie opinioni politiche siano legittime, siano da tutelare, siano da esprimere, perch ripeto - sono opinioni politiche.
Questa polemica è stata divertente e ricordo la sfida televisiva del collega Laus; ha avuto dei momenti, pur nella drammaticità dei fatti, anche ironici. La piega che ha preso - me ne dolgo molto e mi dispiace - è una piega che non sento neanche di meritare politicamente, perché siamo stati bene attenti a dividere le due fasi, quella politica di un imbarazzo vero e chiunque lo neghi, il mio giudizio è che rischia di dire una menzogna una cosa inesatta - e la questione di diritto, che era più che legale e più che legittima, ma che noi non condividevamo. Si può anche non condividere il diritto: il diritto non è legge naturale. È passato quel periodo, di legge eterna, voluta da qualche "Dio invisibile". Il diritto si modifica grazie al lavoro di Assemblee legislative come questa, e anche più importanti della nostra.
In merito alla battaglia mediatica, collega Laus, ritengo che non si debba far politica solo per finire sui giornali. Se vigesse questa cultura poveri noi! In una battaglia di questo tipo, lei ha vinto con ben tre o quattro foto. Tutto sommato, forse potrebbe anche grato di questa battaglia, che comunque l'ha vista per ben quattro volte apparire in fotografia sui mezzi stampa. Se c'è stata una battaglia mediatica, quella forse l'ha vinta (non per colpa sua) più lei del sottoscritto! In ultimo, vorrei ricordare ai colleghi che niente ci obbliga a fare politica, se non la nostra coscienza, la nostra volontà e il nostro senso etico. Nulla ci vieta di fare politica e rinunciare, magari, ad un po' di impresa. Nulla ci vieta neanche di fare impresa e politica, sapendo per che è complicato: è più facile per chi, magari, milita in altri partiti mentre è più difficile per chi aderisce a realtà come queste.
Dal mio piccolo, non mi sento offeso e non la vedo come una questione personale. Mi tengo la mia mediocrità e con questo riesco a dormire serenamente la notte, e mi beo anche. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Intervengo su questo tema, ma vorrei astrarmi dal merito della vicenda di Venaria e ancor più da quelli che possono essere stati gli eccessi verbali che oggi hanno toccato il dibattito su tale questione.
Vorrei cercare di spostare la discussione su un tema richiamato da più interventi, di come talvolta si crei una dicotomia sempre più forte tra quella che è un'azione di indirizzo politico esercitata dalle Assemblee (non mi riferisco soltanto a quella regionale, ma penso alle Assemblee consiliari delle città o delle Province) e le azioni di gestione dei nostri Enti, che devono fare i conti con le situazioni di bilancio e con la ristrettezza delle risorse, e che, nella ricerca dell'ottimizzazione della gestione, affidano lavori in outsourcing, utilizzando le risorse che il mercato mette a disposizione che, di fatto, portano a delle conseguenze sui lavoratori interessati che sono diverse da quelle che la volontà politica delle stesse assemblee a volte esprime.
Porto all'attenzione del Consiglio due casi. Conosco una persona che lavora in una società che presta servizi presso il Mauriziano: parliamo di 4,90 euro netti all'ora, con ore ridotte, dalle iniziali 32 o 34 alla settimana, a 22 o 23. Un'altra persona lavorava in una cooperativa di servizi nell'area eporediese: si parla di affidamenti da parte della Città di Ivrea di servizi di pulizia, con un mantenimento del livello occupazionale, ma con la riduzione delle ore settimanali a 18; la paga netta è di 3,98 euro all'ora.
Credo che queste siano condizioni inaccettabili, perché incrementano la grande distanza tra quella che è la volontà di stabilizzare il lavoro e quella di ricercare condizioni dignitose per tutti. E se, da un lato possono essere comprensibili, anche se non difendibili, dal punto di vista del mercato del lavoro privato, diventa difficile accettarle se tali condizioni vengono determinate da comportamenti dell'Ente pubblico.
La sollecitazione che vorrei rivolgere oggi alla Giunta - vedo l'Assessore Migliasso presente e so che le competenze del nostro Ente su tale materia, dal punto di vista legislativo, non sono dirette - è quella di ricercare le condizioni per far pressione a livello nazionale affinch cambi, da un lato, la legislazione in materia e, dall'altro, perché almeno negli Enti pubblici, nel ricorso all'affidamento esterno della gestione di alcuni servizi, si creino le condizioni contrattuali per cui le ore di lavoro o perlomeno la retribuzione oraria non scenda al di sotto di livelli accettabili, perché condizionano pesantemente la qualità della vita dei lavoratori.
Uno di quei lavoratori che ho citato prima vive una situazione tragica: compra patate e non mangia il pane, perché le patate costano un euro al chilo, mentre il pane ne costa tre.
Dovremmo ragionare seriamente su come anche l'azione pubblica determina condizioni di lavoro non accettabili da parte dei lavoratori. Questa è una riflessione che dovrebbe fare tutto il mondo della cooperazione, che utilizza determinate condizioni dei contratti lavorativi che non sono equiparate, neanche minimamente, a quelle dei contratti privati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Ancora una volta mi sono sentito mentalmente assente dall'ordine del giorno dei lavori, però sono stato trascinato anche io nell'ascoltare gli interventi, e mi sono detto che forse sarebbe giusto intervenire, perch non ero al corrente di certi episodi.
Personalmente, ritengo che certi aspetti e soprattutto certi valori siano difendibili sotto tutti i punti di vista, specialmente da quelli istituzionali. Mi riferisco, in particolare, al valore dell'unità nazionale.
Condivido in pieno tutta la prima parte dell'intervento del Capogruppo dei Comunisti Italiani, il collega Robotti, relativamente a quanto ha detto sull'unità nazionale, perché ritengo che sia uno dei cardini principali della nostra Costituzione, ma soprattutto un valore che tutti noi, dal punto di vista istituzionale, dobbiamo difendere.
Assessore Oliva, non conosco la problematica, né so cosa abbia fatto lei a Novara, e non mi riguarda. Però, come ripeto, ritengo che ci debba essere un chiarimento sia da parte sua, sia, soprattutto, da parte del Sindaco, perché se è vero che ha detto che festeggia la disunità nazionale è un atto molto grave. Mi rivolgo anche ai miei colleghi della Lega, per richiedere un minimo di solidarietà anche in questo, perché penso che i valori dell'unità nazionale siano un patrimonio che tutti noi dobbiamo custodire, così come quello del diritto al lavoro, collega Bossuto: in quest'Aula ho sempre difeso il diritto al lavoro, perché è sacro, e non è come dice lei che anche da questa parte si unisce l'utile al dilettevole ossia si confondono quelli che sono i ruoli istituzionali con i ruoli amministrativi e aziendali del profitto. Perché il sottoscritto, da quando ha iniziato a fare politica, ha abbandonato...



(Commenti del Consigliere Bossuto)



SCANDEREBECH Deodato

Ci tengo a precisarlo, perché non so cosa facciano i miei colleghi, ma quello è un valore. Così come fare il Consigliere regionale con la massima trasparenza, nel modo migliore e nell'interesse dei cittadini, è un dovere nostro, oltre che della Regione. E, come tale, da quando faccio il Consigliere regionale, ho abbandonato tutti gli incarichi. Vi posso assicurare che ne avevo tanti! Prima vestivo in cachemire, adesso sono felice lo stesso anche con una camicia da cinque euro e scarpe da dieci euro! Mi piace così e mi sento a mio agio.
Tant'è vero - evidenzio un altro aspetto che riguarda forse più il Presidente e l'Ufficio di Presidenza - che prima ho assistito ad un atto non tipico di quest'Aula. Non me ne voglia, Presidente, ma un commesso d'Aula lamentava che mancano le scarpe. Verificate che cosa sta succedendo: mi è stato riferito che deve comprarsele lui, sempre per rispetto dei lavoratori. Valutate la situazione.
Ho assistito ad una scena un po' desolante, ci sono rimasto male.
Quando viene toccata la sensibilità del dipendente - e qui stiamo parlando di un dipendente di questo Consiglio - verificate quanto è successo comprategli queste scarpe.
Non so se le deve comprare l'Ufficio di Presidenza o il Consiglio, fate voi, però gli operai devono essere sempre rispettati, indipendentemente dal colore politico e dalle preferenze espresse alle elezioni, sia che votino Chiamparino o Bresso o, qualche volta, anche Scanderebech. Devono essere rispettati così come si deve rispettare il diritto al lavoro di tutti gli operai.
Caro collega Bossuto, mi hai dato spunto per intervenire in merito ad una vicenda alla quale ho assistito.
Altresì, mi ha colpito moralmente sentire che un Sindaco, anche se della Lega, abbia manifestato l'intenzione di festeggiare, nell'occasione del cinquantenario dell'unità nazionale, nella disunità della nazione Italia. Forse, sono molto sensibile e umano, avrò tanti difetti, per questi valori mi appartengono e li difenderò fino a quando sarò in quest'Aula.



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, per quanto riguarda il caso da lei citato veramente, attiene alle competenze manageriali dei dirigenti dell'Ufficio del Consiglio regionale, che già hanno provveduto in tal senso, perché i fatti da lei richiamati sono inammissibili e non sono consoni al decoro dell'Aula. Confidiamo che fatti simili non si verifichino più.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Volevo intervenire cercando di usare il meno possibile dei toni polemici sulla vicenda innescata dal collega Burzi, sulla quale ha proseguito il collega Laus.
Credo sia profondamente sbagliato tentare di personalizzare una vicenda che non dovrebbe avere nulla di personale. Il nostro Gruppo, in particolare il collega Bossuto, ha assunto quelle posizioni - non credo sia una novità è riscontrabile in tutti gli atti che noi abbiamo prodotto anche in questo Consiglio, non solo in questi ultimi tre anni, anche prima - perch riteniamo che la tutela del lavoro sia una priorità essenziale per il nostro partito e il nostro Gruppo.
Per quanto riguarda la vicenda di Venaria, abbiamo visto nel cambiamento di ditta una messa in discussione degli interessi molto semplici e banali, per alcuni versi, di quei lavoratori, perché noi qui siamo abituati a ragionare di milioni come di noccioline, ma lì stavamo parlando di euro. Pertanto, abbiamo voluto porre l'accento perch ritenevamo che quei diritti minimi dovessero essere salvaguardati, non dimentichiamo che quei lavoratori, con l'altra ditta, non è che avessero chissà che cosa.
Collega Laus, non legga come un attacco personale, o personalistico l'intervento del nostro Gruppo su questa vicenda, che era riferito ad una situazione oggettiva. Invece, il suo intervento in Aula, carico di acrimonia e di un qualcosa di personale nei confronti del collega Bossuto credo non le faccia onore, nemmeno alla sua intelligenza e signorilità che, peraltro, ha dimostrato altre volte.
Oltre a questo, oggettivamente, c'è un problema. Voglio dirlo senza fraintendimenti, è un problema che oltrepassa la collocazione di coalizione, di centrosinistra e di centrodestra. Siamo in presenza di una situazione che, oggettivamente, ci mette tutti in difficoltà. Avere all'interno della stessa Aula una persona rispetto alla quale è faticoso in alcuni momenti, comprendere a quale titolo parla e si capisce solo se si cambia il berretto - in alcuni momenti, porta il berretto con la scritta "Laus, Consigliere regionale PD", mentre, in altri momenti, cambia il berretto e mette quello con la scritta "amministratore", anche se non so bene quale sia il suo ruolo all'interno di quella cooperativa oggettivamente, credo sia un elemento che metta tutti in difficoltà.
Per quanto ho potuto conoscerla in questi tre anni, credo che lei abbia grandi capacità dal punto di vista politico, ma anche grandi ambizioni rispetto alle quali le suggerisco e le auguro di coltivarle, ma sgombri questa questione! Quella cooperativa non è un'azienda sua personale, è una cooperativa non può essere di proprietà di qualcuno. Faccia una passo indietro, dia le dimissioni da quel ruolo per un paio di anni, fino alla fine del suo mandato; poi, in base alla sua carriera politica, deciderà di riprendere o meno, perché, altrimenti, continueranno ad esserci questi tipi di problemi.
Giovedì è stata convocata la riunione congiunta delle Commissioni VI e VII per discutere di questa vicenda, ma credo varrebbe la pena ragionare tutti insieme per vedere se non sia il caso di sconvocarla, perché il problema tendenzialmente è stato risolto, altrimenti ci troveremo di nuovo in una condizione di difficoltà.
Anche dal punto di vista fisico, collega Laus, dove andrebbe a sedersi dove normalmente siedono gli auditi o dove normalmente siedono i Consiglieri? Sto banalizzando una questione, che non è da poco.
Ritengo opportuno che questo Consiglio regionale si interroghi sulle condizioni con le quali vengono costruiti i capitolati e le gare di appalto, che si interroghi profondamente, anche complessivamente, sul ruolo delle cooperative. Noi non possiamo nascondere che le cooperative nascono con buoni ideali e buoni sentimenti, però, con il passare degli anni, molte hanno snaturato questa funzione.
Sarebbe importante sconvocare la Commissione di giovedì e che i Presidenti delle Commissioni interessate, magari tra quindici giorni insomma, con tempi un po' più lunghi, convochino una Commissione per discutere le questioni che ponevo prima: come vengono costruiti i capitolati d'appalto; le garanzie che vogliamo dare ai lavoratori indipendentemente che siano di una cooperativa o di una ditta. È del tutto evidente che in presenza di cooperative che applicano un contratto e cooperative che ne applicano un altro, tutti i liberisti di quest'Aula dovrebbero buttarsi per terra e scandalizzarsi, perché quella è la principale regola che falsa il mercato.
Allora, se, da una parte, abbiamo a cuore gli interessi dei lavoratori e, dall'altra, le regole del mercato per il suo buon funzionamento dovremmo interrogarci a fondo su questa vicenda.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Signor Presidente, in Consiglio, in quest'ultima ora, sul dibattito innescato dalla vicenda Laus, è stata usata la parola "imbarazzo". Io vi chiedo di uscire dall'imbarazzo e di essere seri, come credo sia davvero la maggior parte delle persone che siedono qui.
Il Presidente del Gruppo di Rifondazione Comunista, coerentemente, dal suo punto di vista, ha espresso la sua posizione legittima - poi la si pu condividere o meno - ma ha chiesto al Consigliere Laus di dimettersi dal suo incarico professionale per almeno due anni. "Sgombri" - gli è stato chiesto - "sgombri l'ostacolo, il problema".
Allora, mi domando se il collega Laus non si dimette da questo incarico professionale, se non autosgombra, come gli è stato chiesto ufficialmente in quest'Aula, cosa succede, Rifondazione Comunista esce da questa maggioranza? Credo di sì, se si è persone serie, oppure il Consigliere Laus si dimette dall'incarico professionale, una cosa o l'altra. Una volta tanto dobbiamo cercare di essere seri, altrimenti è inutile stare qui a parlare per delle ore.
Al collega Laus è stata rivolta una richiesta ufficiale, che noi non condividiamo, ma è legittima da parte dei settori della maggioranza.
Quindi, chiedo che, alla fine di questa vicenda, fra qualche ora, magari al massimo, tra due giorni, quando il collega Laus, magari già questa sera ci comunicherà se sgombrerà o meno, se andrà via o meno, coerentemente dall'altra parte, ci sia un comportamento serio e coerente.
Non potete più definirvi "unione" con quello che si è sentito e visto questa sera, siete la disunione.



(Commenti del Consigliere Robotti)



PEDRALE Luca

PEDRALE Luca



PEDRALE Luca

Allora, siate persone serie...



(Commenti del Consigliere Robotti)



PEDRALE Luca

Sì, ho sentito. Io rispetto quello che voi avete detto, non lo condivido.



(Commenti del Consigliere Robotti)



PEDRALE Luca

Per cortesia, non voglio essere interrotto, però, vi chiedo di essere coerenti, perché se lui non si dimette dal suo incarico, voi non siete persone serie politicamente parlando, perché voi avete posto una questione che è un discrimine e su cui non si può confondere le posizioni. Ed è di una certa gravità il problema che è emerso oggi pomeriggio, ma ancora più grave per come è stato affrontato da alcuni settori della maggioranza e dalla Giunta regionale. C'è un silenzio assordante ed inquietante della Giunta regionale.
Vorrei sapere la posizione del Vicepresidente della Giunta regionale su questo argomento, come vorrei sapere la posizione del Capogruppo del PD perché davvero stasera abbiamo assistito, credo, al rarissimo caso di un componente di una coalizione di minoranza o di maggioranza, in questo caso di maggioranza, violentemente attaccato e aggredito da settori della stessa maggioranza senza che il proprio Gruppo non abbia ancora aperto bocca e non abbia ancora espresso alcuna posizione. Perché se non lo facesse, noi daremmo asilo politico al collega Laus.
Collega Muliere, dico questo perché è un'ora che si va avanti e non la sentivo intervenire, temevo che avesse scelto il silenzio come la Giunta regionale, che, secondo me, dovrebbe più ancora di lei prendere una posizione e dare una risposta.
Pertanto vi chiedo un atto di serietà, perché qui è stato posto un problema che giustamente, come ha detto il collega Clement, non è un problema personale, ma è un problema politico ed a questo problema politico voi dovete dare una risposta di serietà.
Mi auguro che, in un senso o nell'altro, voi la diate.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Voglio rassicurare i banchi dell'opposizione: il collega Laus non ha bisogno di difesa e, peraltro, noi non siamo semplici spettatori. Ci è dispiaciuto sinceramente vedere come una legittima differenza di opinioni sia sfociata anche per certi versi in un confronto aspro, ma in un'Aula di questo genere ci può anche stare.
Credo che sia difficilmente sostenibile la tesi avanzata da alcuni colleghi della maggioranza secondo cui il nostro collega Laus sarebbe incompatibile. Lo ha detto la Giunta per le elezioni, che all'inizio del nostro mandato ha valutato la posizione sua e di altre persone.
Quindi, da questo punto di vista rigettiamo le opinioni dei colleghi di maggioranza che hanno evidenziato un possibile conflitto d'interessi.
Questo non è stato evidenziato dalla Commissione deputata a valutare situazioni come quelle.
Devo dire, peraltro, che a questo punto spetta alla sensibilità di ciascuno di noi Consiglieri regionali, al di là della posizione che pu esprimere una Commissione deputata al proposito circa la valutazione della propria posizione personale.
Quindi, ci rimettiamo alla volontà e alla sensibilità del nostro collega e a ciascuno di noi, qualora fossimo in situazioni delicate come quelle di cui stiamo discutendo.
Resta un fatto: che nella vicenda in questione abbiamo verificato un esito soddisfacente, cioè c'è una continuità nella gestione del servizio, i lavoratori saranno retribuiti con il contratto multiservizi siglato dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, così come è stato scritto ed è stato votato coerentemente con l'ordine del giorno approvato da questo Consiglio regionale e, mi pare, anche sottoscritto dallo stesso collega Laus.
Quindi, ci pare da questo punto di vista che il problema si sia risolto brillantemente, ma questo, per quanto ci riguarda, è un esempio significativo, che deve aprire ad un impegno ancora maggiore da parte dell'Amministrazione regionale per rispettare il lavoro, evitare l'utilizzo dei lavori atipici, evitare l'uso del salario medio convenzionale impegnare all'applicazione integrale dei contratti collettivi nazionali di lavoro siglati con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Questi sono gli elementi che sono stati indicati nell'ordine del giorno votato dal Consiglio; noi pensiamo che queste siano le linee guida su cui potrà essere garantita una procedura nel caso di affidamenti di servizi a terzi, casi, come sappiamo, tutt'altro che rari nella nostra Amministrazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Devo dire che oggi assistiamo ad un'anomalia, non perché non comprendiamo che possa risultare ed essere anomalo il fatto che una persona rivesta, come diceva il collega Clement, due cappellini. È anomalo - e niente di più e politicamente lo può essere - perché ve ne siete accorti tre anni dopo.
L'aspetto in qualche modo era stato già sollevato quando avvenne, al di fuori di quest'Aula, la candidatura e non soltanto del Presidente Laus. Il Presidente del Consiglio certamente ha dato le dimissioni dell'incarico che ricopriva, ma anche il Presidente del Consiglio proviene da un'esperienza imprenditoriale in un settore pubblico da cui immagino - e se così non è stato, peggio per lui - una mano durante la campagna elettorale certamente l'ha avuta, in modo legittimo, relativamente a rapporti che si sono avuti nel corso di anni con un'impresa che ha molti dipendenti.
Tuttavia, passato il momento elettorale, ricordo che in una delle prime sessioni si pose già questo problema; poi, evidentemente per tre anni lo avete dimenticato.
Credo - e potremmo chiederglielo - che il collega Laus nel frattempo qualche altra gara d'appalto, in qualche altro istituto o in qualche altro ente pubblico, l'abbia vinta, ma è sempre di un partito. Non è che se lo vince in Provincia di Torino o al Comune di Rivoli cambi qualcosa, è sempre un esponente del PD, il quale avrà un Assessore al patrimonio che fa dei bandi di gara che potrebbero essere soggetti - cosa che noi, Presidente non crediamo sia questo il caso né lo crediamo in generale - a tutte le allusioni che avete fatto voi nei confronti di un pezzo della vostra parte politica.
Quindi, vi segnaliamo che quello che voi definite conflitto di interesse esiste da tre anni; oggi l'avete a mente, l'avete scoperto dopo tre anni e ce l'avete segnalato. Non è casuale che su questo l'opposizione almeno il nostro Gruppo consiliare, non abbia fatto alcun tipo di polemica perché credo che se vi sono gli estremi per partecipare - posto che non si affronti una questione politica che è interna a voi - come impresa ad un appalto e l'appalto viene vinto, è legittimo che poi venga assegnato.
Ma l'aspetto che più ci preme richiamare - e concludo - è un altro. Lo dico soprattutto per gli interventi che hanno fatto i colleghi della Sinistra Arcobaleno, quindi il collega Robotti, il collega Clement, il collega Bossuto, cioè quello relativo alla tutela dei lavoratori.
Vi segnalo una novità: questa Regione oggi ha in atto decine e decine di appalti nei confronti di cooperative che violano la legge n. 142 sulla cooperazione: ci sono decine di cooperative che, in questa Regione, non applicano né i contratti nazionali collettivi non legati alla cooperazione né i contratti nazionali collettivi legati alla cooperazione.
Ve lo segnalo, perché se non lo sapete, potete parlarne con la Presidente e con la Giunta.
Una di quelle operanti all'interno di Piazza Castello, che si occupa dell'archivio - così come altre cooperative - non rispetta i contratti dei lavoratori. È una cooperativa - ne conosco una, ma ve ne sono molte altre che non dà nemmeno nelle mani dei lavoratori il contratto che sottoscrivono. Perché se fosse stato nelle mani dei lavoratori, avremmo potuto verificare - cosa che volevamo fare - se violava il contratto dei lavoratori.
Noi ve lo segnaliamo (lo abbiamo fatto anche attraverso interrogazioni e quant'altro), perché altrimenti il caso è davvero soltanto più politico e basta. Ma non politico nel senso di interesse e quant'altro, ma politico legato a due pezzi di maggioranza che sono distanti fra loro e che utilizzano una vicenda che è andata sui giornali per i motivi più differenti per farne polemica politica. Non c'entra il conflitto di interessi: è una polemica politica pura. Allora, si chiamino le cose col loro nome, perché se è polemica politica, sono fatti vostri, nel senso che siete liberi di sparare uno contro l'altro, perché riguarda la vostra maggioranza. Ma se, invece, si ammanta una polemica politica di conflitto di interessi o di tutela dei lavoratori, in un caso non ve ne siete accorti e va bene, ma nell'altro caso - perché l'altro è da sanare - da domani chiedete alla Giunta che faccia rispettare a tutte le cooperative i contratti dei lavoratori.
In ultimo, vi sono appalti diretti e appalti indiretti: siamo disposti da oggi - anche su questo abbiamo presentato molte interrogazioni alla Giunta - ad aprire il capitolo dell'edilizia convenzionata con le molte cooperative vicine al sistema del centrosinistra di questa città.
Noi siamo disponibili da oggi e alcuni colleghi - penso al Consigliere Placido - questo problema, per esempio sulla Spina 3, lo conoscono bene.
Noi siamo disponibili, ma se si vuole essere trasparenti rispetto al rapporto con l'economia, lo si deve fare dentro e fuori il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
A seguito del dibattito in Aula, vorrei fare un intervento in qualità di Presidente della Giunta per le elezioni, per comunicare a tutti i colleghi che dopo l'insediamento del Consiglio, la Giunta per le elezioni ha esaminato attentamente il caso del collega Laus. Le previsioni di legge sono chiare. Per la precisione, la legge 23 aprile 1981, n. 154, "Norme in materia di ineleggibilità e incompatibilità alle cariche di Consigliere regionale, provinciale, comunale, circoscrizionale e in materia di incompatibilità degli addetti al servizio sanitario nazionale" all'articolo 3 recita: "Non può ricoprire la carica di Consigliere regionale, provinciale, comunale o circoscrizionale", poi fa un tutto lungo elenco di casi. Prosegue precisando: "L'ipotesi di cui al n. 2 del comma precedente non si applica a coloro che hanno parte in cooperative o consorzi di cooperative, iscritte regolarmente nei registri pubblici".
Questo era il caso del collega Laus.
Naturalmente, al comma 2 la legge prevedeva l'incompatibilità con chiunque fosse titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento o che comunque prendeva parte a qualsiasi ditta, società o impresa che partecipasse a somministrazioni o ad appalti da parte dell'Ente interessato, in questo caso la Regione Piemonte.
Per cui, a livello di legge, il Consigliere Laus non è incompatibile: può esercitare la carica di Consigliere regionale e, contemporaneamente, le cariche che ricopre in queste cooperative.
Terminato l'intervento come Presidente della Giunta per le elezioni vorrei aggiungere il mio parere personale come Consigliere regionale rilevando che, perlomeno per motivi di opportunità politica - però questo dipende dal Consigliere stesso - forse potrebbe scegliere l'una o l'altra carica.
Rilevo, altresì, un aspetto molto pesante: gli attacchi peggiori contro il collega Laus non vengono, questa volta, dalla minoranza, ma dai banchi della maggioranza.
Sottolineo, dunque, un'ennesima grave spaccatura nell'ambito della maggioranza che guida questa Regione, aspetto estremamente preoccupante anche per quanto riguarda la Giunta e la Presidenza. Perché se gli attacchi di oggi fossero partiti dai banchi della minoranza e ci fosse stato un coro di difesa del collega Laus da parte dei colleghi della maggioranza, saremmo rientrati nel solito ambito dei giochi politici e dei colloqui fra le forze in campo. Ma, nel caso specifico, l'attacco contro il collega Laus è partito dagli esponenti della maggioranza e direi che noi della minoranza abbiamo, di fatto, assistito ad un dibattito anche pesante e grave, ma tutto all'interno della maggioranza.
La cosa grave che osservo è quest'ennesima e pesante spaccatura. Prima mettetevi d'accordo, poi continuate a governare il Piemonte.
Se continuano queste spaccatura su questo e su altri argomenti, è certo che l'amministrazione del Governo regionale non può che patirne e, con essa, tutti i cittadini piemontesi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Il mio intervento sarà brevissimo, di risposta all'amico e collega Robotti, che ha chiamato in causa la destra italiana, sia nella sua forma passata (per noi sempre molto attuale) del Movimento Sociale Italiano, sia quella attuale di Alleanza Nazionale, per tirarci un po' le orecchie, come forza patriottica e nazionale, dai chiari istinti risorgimentali, nel chiederci come facevano a difendere un Sindaco leghista che si permetteva di fare anche solo delle battute di quel tipo.
Vorrei ricordare al collega Robotti - non devo ricordarlo certo all'Assessore Oliva - quanto anche nella destra italiana ci sia stato e ci sia tuttora un dibattito culturale molto serrato rispetto alle ragioni del Risorgimento. Noi possiamo vantare una serie di importanti intellettuali (soprattutto intellettuali di formazione meridionale) che si sono domandati quali siano state le vere ragioni del Risorgimento italiano e quali siano stati i problemi che il Risorgimento ha innescato soprattutto all'interno dei territori meridionali.
Faremo omaggio al collega Robotti di alcune pubblicazioni su questo tema, in maniera da renderlo più edotto su questo dibattito che c'è stato e che c'è tuttora all'interno della destra italiana. Ma il punto non è neanche quello, collega Robotti. Forse perché noi abbiamo provato - lo ricordo sempre - la debolezza della democrazia nel permetterci di esprimere liberamente le nostre idee particolarmente dal punto di vista culturale oggi abbiamo imparato a rispettare anche quelli che la pensano diversamente da noi, anche su fatti...



(Commenti del Consigliere Robotti)



BOTTA Marco

Rispettiamo anche lei, collega Robotti, in questi anni ne abbiamo fatta di strada.
Quindi, portiamo rispetto anche nei confronti delle idee, molto lontane dalle nostre, riguardanti il significato di unità nazionale, patria e valori risorgimentali, che può avere anche espresso, magari sotto forma di battuta o estrapolata da un'intervista di sei-sette colonne, il Sindaco di Novara, portando alla luce un movimento di pensiero, che esiste, magari non in maniera così radicata, nell'Italia settentrionale, ma anche a livello di dibattito nazionale, che quell'unità ha contribuito fortemente a creare.
Ecco, verso questo tipo di ipotesi, di posizioni e di aperture culturali, noi, comunque, portiamo rispetto. Il centocinquantesimo anniversario dell'unità nazionale non potrà essere solo l'esaltazione sic et simpliciter dei fatti che hanno portato a questo risultato, che noi riteniamo importantissimo, ma, se qualcuno ha motivo per criticarlo, ben venga anche la critica. Non temiamo il confronto culturale, storico e sociale rispetto a questo evento. Non siamo solo per le parate militari con le bandiere al vento, che, magari, ci riempiono il cuore e gli occhi di gioia, vogliamo anche che qualcuno ci faccia riflettere sul fatto che inconsapevolmente o consapevolmente, qualsiasi evento storico crea o pu creare problematiche, che è giusto, soprattutto a centocinquant'anni dal loro svolgimento, vengano anche indagate e approfondite, affinché avvenga una riflessione storica e sociale significativa.
Quindi, mantenendo una posizione molto sicura e ferma sulla questione dell'unità nazionale, sul valore, il significato e il ruolo della patria la nostra è anche una richiesta di attenzione verso le ragioni, magari degli altri, che, a vario titolo, hanno qualcosa da dire di diverso, che potrebbero trovare, anche in questo anniversario del centocinquantesimo l'occasione per manifestarlo in maniera civile, composta e democratica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Signor Presidente, sono due i motivi principali del mio intervento.
Innanzitutto, esprimo solidarietà al collega Laus, che è stato chiamato in causa in questa situazione, ma, soprattutto, essendo arrivata tra di noi la Presidente della Giunta regionale, vorrei significare una questione però, essendo in Aula, mi piacerebbe che la Presidente mi ascoltasse svolgerò un intervento brevissimo, visto che lei è presente.
Presidente, oggi, abbiamo perso tre ore per una questione che non è inerente alle nostre questioni, che non è stata sollevata dall'opposizione quando c'erano dei provvedimenti sui quali proseguire il lavoro. Ritengo che lei, in questi casi, debba intervenire, se non altro per fare capire anche come estetica, che questa Regione e la sua maggioranza non sono allo sbando. In caso contrario, noi siamo autorizzati a dire che la sua maggioranza, lo abbiamo sempre detto e questo lo conferma, non è coesa su niente: non è l'opposizione che fa perdere tempo, è la maggioranza che non sa nemmeno autogestire i lavori dell'Aula.
Se lei vuole dire qualcosa, ascoltiamo, altrimenti, se lei nasconde la testa sotto la sabbia, provvederemo alla stesura dell'ennesimo comunicato dove spiegheremo quello che è successo oggi, magari per esteso, cercando di farlo sapere a tutti, perché, insomma, in questo caso, non accettiamo che la questione passi sotto silenzio, in una situazione del genere. Abbiamo perso mezzo giornata, non per colpa nostra. Se c'è un problema riguardante la Sinistra Arcobaleno, che venga risolto al di fuori dell'Aula.



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, vi prego di consentire al Consigliere Casoni di svolgere l'intervento.



CASONI William

Evidentemente, se occorre sollevarli in Aula, vuol dire che lei non ha più una maggioranza, perché le componenti della sua maggioranza non trovano neanche gli spazi per dibattere democraticamente al proprio interno perché, in questa sede, come si sa, si sollevano solo le questioni che in altro modo non si riescono a sollevare.
Allora, delle due l'una: o da oggi non ha più una sua maggioranza, ed evidentemente Rifondazione Comunista ha ritenuto di esplicitarlo - lo ha fatto benissimo con quest'azione - oppure lei, mediante un intervento, ci dica qual è lo stato dell'attuazione della sua maggioranza e cosa pensa di fare. Il prossimo Consiglio regionale dovremo ancora assistere a beghe interne della maggioranza, oppure procederemo in quelli che voi dite essere gli "urgentissimi lavori di questo Consiglio regionale"? Noi, oggi, eravamo venuti per quello, abbiamo fatto altro. A questo punto, penso che lei qualcosa debba dire.



PRESIDENTE

Collega Pedrale, l'ho vista, la tengo presente, ci sono altri colleghi che hanno chiesto la parola prima di lei.



(Commenti del Consigliere Pedrale)



PRESIDENTE

Tutti stanno intervenendo con questa logica.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, poc'anzi il collega Casoni ha posto una questione che pongo anch'io, perché, effettivamente, sono quasi tre ore che discutiamo su questioni pienamente legittime, ma poste dalla minoranza sull'ordine dei lavori.
stata posta una questione molto delicata sulla situazione di inquinamento nell'area alessandrina, sulla quale siamo intervenuti; è stata posta una questione che già più volte era stata ripresa in questa aula dal collega Monteggia, e abbiamo discusso della questione di Novara, rispetto alla quale sono intervenuti parecchi Consiglieri; è intervenuto il Presidente Burzi, che ha sollevato la questione di Venaria, e naturalmente, quando si solleva una questione così delicata, ci sono interventi. Dopodiché, è pienamente legittimo, però, non siamo stati noi a porre le questioni in Consiglio.
Occorre individuare un metodo per discutere e non perdere tempo, come abbiamo indicato nella modifica del Regolamento. Vedete che ritorniamo sempre sulla stessa questione, su come lavora questo Consiglio regionale.
Abbiamo detto che quando modificheremo il Regolamento introdurremo il metodo del question time, possiamo anche non aspettare la prossima legislatura e attuare già adesso questa riforma, almeno per questa parte ma evitiamo tutte le volte di farci dire dalla minoranza che abbiamo perso tre ore quando voi avete sollevato le questioni.
Intervengo anche nel merito della questione, perché è stato detto che c'è un silenzio assordante. Non c'è un silenzio assordante, interveniamo anche sulla questione, sul conflitto di interessi è già intervenuto il Vicecapogruppo Lepri, in modo molto chiaro, e, poi, il Presidente della Giunta per le elezioni. Qui non siamo di fronte a nessun conflitto di interesse. Tra l'altro, ho sentito alcuni interventi. In questo paese il conflitto di interessi... Lasciamo stare! Adesso veniamo in Aula a parlare di conflitto di interessi quando in Italia il conflitto di interessi non si è mai risolto, e quindi non parliamo di conflitto d'interessi.
Per quanto riguarda la compattezza della maggioranza, mi hanno appena detto che il Governo è andato sotto su un emendamento, con la maggioranza di centrodestra in Parlamento. Sarà una sciocchezza, però sta di fatto che questa grande maggioranza di centrodestra, forse perché è martedì e i parlamentari non sono ancora arrivati a Roma, è andata sotto su un emendamento presentato dal centrosinistra! Se voi tutte le volte volete elencare le criticità e le difficoltà di questa maggioranza di centrosinistra che governa la Regione, fatelo pure perdiamo soltanto del tempo. Però, collega Casoni, non venga poi a dire che perdiamo del tempo.
Se volete tutte le volte continuare su questa solfa: che questa maggioranza di centrosinistra... Questa maggioranza di centrosinistra sta prendendo dei provvedimenti importanti e il vostro ruolo è quello giustamente di...



(Commenti del Consigliere Casoni)



MULIERE Rocco

L'avete sollevata voi, non l'abbiamo sollevata noi. Collega Casoni, lei non era ancora arrivato e il problema l'ha sollevato il Presidente Burzi.
legittimo, però non ci dica che...
Detto questo, entro nel merito della questione. Sul conflitto di interessi e sull'incompatibilità sono già state dette delle cose.
Penso che bisogna dividere le questioni a vari livelli. Vorrei superare e spero che si superino le questioni personali che sono state sollevate in Aula. Spero che in qualche modo possano essere superate nel più breve tempo possibile. C'è un'altra questione che ha sollevato il Presidente Clement rispetto alla convocazione di una Commissione congiunta per giovedì.
Effettivamente penso che della questione di Venaria si debba discutere non in questo contesto e forse sarebbe bene superare la convocazione di giovedì e discutere. Discuteremo complessivamente della questione di Venaria in un'altra situazione e non nella giornata di giovedì. Questo ci aiuterebbe a capire meglio anche il funzionamento di una struttura importantissima per il futuro della nostra Regione dal punto di vista turistico.
C'è una questione politica e della questione politica vogliamo parlare e ne parleremo anche all'interno della maggioranza. C'è un Consigliere regionale che ha anche un ruolo di imprenditore; la sua azienda, la sua cooperativa partecipa a gare d'appalto, non le vengono affidati dei lavori da parte della Regione, partecipa come partecipano tutte le altre cooperative o aziende che vogliono partecipare a gare d'appalto della Regione Piemonte come di altre istituzioni.
Quindi, semmai c'è una questione che è stata sollevata all'interno della maggioranza dal punto di vista politico e ne discuteremo, ma non solleviamo altre questioni che oggi non sono all'ordine del giorno, visto quello che è accaduto.
Rispetto ai lavoratori, forse questo è un aspetto che andrebbe approfondito e ci potrebbe aiutare, ma credo che sia stato risolto positivamente. Forse la situazione era critica anche per altri aspetti, ma non è il caso ed utile parlarne in Consiglio.
Questa è una questione che ha posto il collega Clement e la rivolgo di nuovo anche ai colleghi di minoranza: forse è il caso che giovedì si sospenda questa audizione, che se ne discuta successivamente in altri termini con maggiore serenità, perché credo che la questione di Venaria vada discussa non in questa situazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Presidente, non la faccio lunga perché anche noi speravamo che oggi si potesse discutere di altri temi. C'è un piano sulla tutela e valorizzazione del paesaggio che giace da moltissimi mesi.
Il nostro Gruppo credo abbia espresso posizioni chiare sulla questione Venaria nei due interventi che vi sono stati. Su quella novarese mi riconosco con quanto hanno detto i colleghi Robotti, Valloggia e Cavallaro.
Una breve noterella al Consigliere Botta, che si è espresso per il pluralismo. È un problema reale che tocca purtroppo anche la nostra storia almeno alcune sue pagine. Si è espresso per un'unità nazionale, facendola coincidere però con la dichiarazione di un Sindaco, che ha detto che questa non deve essere la festa dell'unità, ma della disunità nazionale.
Non sono piccolezze e banalità.
Il fascismo - a cui il collega si richiama fortemente, anzi credo che fu troppo moderato per lui, i cui riferimenti sono altri e credo molto più radicali - fece il tentativo - e ci riuscì, purtroppo per le capacità di Gentile - di prendere i moti risorgimentali italiani e di assumerli completamente. Tutto il Risorgimento italiano, compreso Garibaldi e il pensiero sociale mazziniano, diventò elemento che il fascismo prese in sé.
Su Pisacane e sulle espressioni sociali se non socialiste, su quello che Pisacane pensava del rapporto tra Nord e Sud non si disse mai nulla comunque il Risorgimento fu assunto completamente.
Il fascismo era l'elemento finale del Risorgimento. La prima guerra mondiale divenne la quarta guerra di Indipendenza, a cui giustamente il movimento socialista e anche cattolico dell'epoca fu nettamente contrario.
Grande merito nella nostra storia, almeno questo; credo che ci vada riconosciuto.
I limiti di cui bisognerebbe parlare di 150 anni dell'Italia unita sono altri, non sono l'unità e la disunità nazionale, ma riguardano il come si compì questo processo. Ci fu una "questione meridionale" che resta aperta.
Il Meridione fu depauperato notevolmente: Napoli era un grande porto, aveva una sua economia che fu cancellata Seconda questione: la questione sociale rimase cancellata per lunghissimo tempo. I tentativi reazionari di fine '800 si collocarono nettamente all'interno di questi limiti.
Io non sono meridionale, ma mezzo piemontese e mezzo ligure, ma credo assolutamente che questi siano i grossi nodi. Non sono certo quelli della vulgata che passa nei bar, per cui se Garibaldi non fosse andato a sud, noi oggi staremo tanto meglio e non ci sarebbe tanti Boeti o chissà chi venuti a rompere le scatole al nord. Questo si è detto per decenni, poi gli immigrati peggiori sono sempre gli ultimi. Prima c'erano i marocchini, poi gli albanesi, i rumeni e non sono peggio di tutti, perché avremo nei prossimi anni altre ondate.
Credo che sarebbe necessario, nelle celebrazioni dei 150 anni discutere di questo e dell'autobiografia di questo paese.
Come il fascismo fu - ahimè - la biografia dei limiti ottocenteschi che cercavo di ricordare prima, l'egemonia e il dominio vostro oggi sono l'autobiografia di tanti limiti, non solo dei nostri errori e delle nostre sconfitte, ma anche di molti errori presenti nella nostra storia di questi 50-60 anni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa per prima, ma purtroppo ero al telefono fuori dall'aula e non ho potuto rispondere alla prenotazione che avevo fatto.
Volevo esprimere, molto brevemente, un parere in merito alla questione di cui si sta discutendo oggi. Mi pare che si stia facendo di tutta l'erba un fascio e si cerchi di miscelare ogni cosa pur di creare guazzabuglio.
Vista la situazione in maniera asettica, dall'esterno, rilevo che se da una parte è corretto quanto diceva il Presidente Dutto in merito all'assoluta inesistenza di incompatibilità, mi pare altrettanto legittimo dal punto di vista politico, che il collega Bossuto faccia (o abbia fatto) interventi finalizzati alla tutela dei lavoratori.
Credo, però, che il tutto non possa essere riconducibile né ad una battaglia interna politica, che non vedo, né ad una questione di incompatibilità, che, men che meno, sembra esserci.
Quando si dice che ci si sta sparando contro, rispondo che la maggioranza dovrebbe lavorare sui programmi politici, su linee e su leggi che interessano i cittadini e il Piemonte, perché di interesse comune, e come tali, dovrebbero interessare anche la minoranza (o l'opposizione, come meglio la si vuol chiamare).
Schermaglie di questo tipo, che sono utili solo a far perdere due o tre ore d'Aula per opportunità, non devono essere fatte, tanto più che il problema dei lavoratori mi pare si sia risolto brillantemente, tanto più che l'incompatibilità formale evidentemente non esiste. Mi pare davvero che si cerchi di portare la questione su piani personali, che non interessano a nessuno. Lo dico perché da alcuni interventi, sia da parte della maggioranza che da parte dell'opposizione, ho sentito continuamente ricalcare posizioni e situazioni "ad inventario", cercando di creare nuove ipotesi e inventando conflitti e contrapposizioni politiche che non esistono.
Invito formalmente questa maggioranza a non parlare più di questioni personali. Sarebbe utile che tutti i colleghi, sia di maggioranza che di minoranza, pensassero ai problemi che interessano i cittadini. E mi pare proprio che non siano questi.
Credo che si stia facendo una strumentalizzazione inutile di questo problema, perché dal momento che ha avuto una brillante risoluzione sia da parte della Giunta che da parte della cooperativa che gestisce i servizi alla Reggia di Venaria, mi pare che la questione si possa considerare superata. Invito quindi i colleghi a proseguire sull'ordine del giorno trascurando questa perdita di tempo che finora ci ha tenuti inutilmente in Aula. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Mi pare che dalla discussione odierna, che ci ha impegnato per oltre tre ore, non sia emerso con sufficienza quello che noi riteniamo sia un elemento centrale, che non è l'elemento di polemica - lo dico subito - con singoli Consiglieri nel loro ruolo di Consiglieri/imprenditori. La politica dovrebbe interrogarsi su quelli che sono gli esiti dei processi di esternalizzazione delle funzioni dell'Ente pubblico.
Mi pare che ci sia un dato che gridi vendetta e che va al di là del caso specifico. Oggi migliaia di lavoratori impiegati tramite appalti concessi da Enti pubblici e/o da Enti locali vengono retribuiti con cifre che qui non sono emerse con chiarezza: stiamo parlando di 4 o 4,50 euro all'ora.
Credo, quindi, che da una discussione simile debba scaturire un impegno affinché situazioni come quella che è emersa oggi e che ha creato polemiche... ma qualcuno della Giunta ascolta il dibattito e poi ne fa tesoro, se ritiene, oppure ne discutiamo fra di noi? La mia è una domanda.



PRESIDENTE

Collega Chieppa, lungi da me dare indicazioni alla Giunta regionale su come comportarsi all'interno dell'Aula.



CHIEPPA Vincenzo

Perfetto. La mia era semplicemente una domanda.
Credo che sia necessario ed urgente un intervento da parte del Governo regionale su questo tema. Il Governo regionale dovrebbe indicare con grande chiarezza che negli appalti dell'Ente e/o degli Enti strumentali e delle realtà dove noi partecipiamo (la richiesta va al di là del caso specifico) si applichino per i lavoratori i contratti a loro più favorevoli. Serve una nuova legge? Non lo so, lo chiedo alla Giunta, la sollecito. Serve una delibera? La si emani, perché un caso di questo genere non si ripeta tra poche settimane o tra pochi giorni.
Il dibattito di oggi, ma anche il conflitto o la vivace discussione che c'è stata, credo che debba trovare uno sbocco politico e di azione del Governo regionale o del Consiglio regionale, se si ritiene, affinché un caso di questo genere, giocato in punta di diritto (non sono un esperto quindi non mi addentro nel tema) non abbia a ripetersi.
Noi dovremmo prendere una posizione chiara e netta, che sta dalla parte di quei lavoratori che oggi sono il vero soggetto debole, perché gli Enti pubblici pagano anche bene il lavoro orario.



(Commenti del Consigliere Laus)



CHIEPPA Vincenzo

Collega Laus, sto prescindendo dal caso personale, perché non è il tema su cui sto intervenendo.
Mi pare, però, che sia ormai un andamento diffuso, anche da parte di altri Enti della nostra Regione (mi fermo qui, perché ovviamente è una dinamica che riguarda tutto il territorio nazionale).
Dobbiamo elaborare un intervento mirato: per sostituire i contratti nazionali di lavoro? No. Io lo farei se ci fosse la volontà politica, e fisserei una paga oraria minima per legge nella nostra Regione per quanto riguarda i lavoratori delle cooperative. Questo, però, scatenerebbe una reazione contro il dirigismo, per cui... ma non è questo il tema in oggetto. Ma vi sono contratti collettivi nazionali di lavoro più vantaggiosi, quelli sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative, che devono essere applicati sempre e in maniera sistematica. Da questo punto di vista, è necessario superare questo elemento di ambiguità che la Pubblica Amministrazione mette in campo nel momento in cui mette a gara o esternalizza una propria funzione.
Questo è un tema centrale e non dovremmo perdere l'occasione di trasformare la giornata odierna di discussione in un atto chiaro e positivo rivolto a quei lavoratori che oggi sono sfruttati - lo posso dire? - perch con quella paga oraria non si ha né lo status né la dignità di un lavoratore. Si viene semplicemente sfruttati.
Credo che su questo si imponga un intervento urgente da parte della Giunta regionale, affinché una situazione di questo genere non si ripeta più; un intervento mirato alla salvaguardia dei livelli salariali di quei lavoratori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Pedrale, lei e altri colleghi avete chiesto la parola, ma avendo già parlato una volta, l'avrete al termine.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non potrei. Già in passato abbiamo avuto modo di constatare quanto possono fare alcuni colleghi occupando la parte centrale della nostra aula.
Diciamo che sono ostacoli difficilmente rimovibili.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Presidente Gariglio, avendo la parola, inizio il mio intervento rivolgendole i miei complimenti per questa mattina. Il conferimento del Sigillo a Padre Clodoveo Piazza è stato un atto bellissimo e sono orgoglioso di essere colui che ha aperto i rapporti con Padre Clodoveo Piazza.
Voglio intervenire in merito al Centocinquantenario e alle comunicazioni dell'Assessore Oliva, per fare una battuta e dire due o tre cose serie; mentre non intendo assolutamente partecipare a quanto non approvo - mi riferisco alle polemiche, che non dovrebbero esserci - sono d'accordo con il collega Laus.
Innanzitutto, il collega Marco Botta, nel suo intervento, al quale mi rifaccio, ha centrato proprio bene il problema, perché la questione non è celebrare o non celebrare in maniera critica e unica. Una volta, avevo detto al Comitato Italia 150 che la sinistra ci insegnava che non esiste la cultura neutra. Adesso, inizialmente nel Comitato, qualche esperto ci ha detto di aver preso solo persone neutre, che, casualmente, sono tutte di sinistra.
Non esiste la cultura neutra, pertanto l'unica possibilità è il pluralismo e lo sviluppo con intelligenza dei vari filoni, cercando di muovere tutte le intelligenze possibili.
Da questo punto di vista, devo dire che l'atteggiamento degli Assessori nel Comitato, che è unitario, in particolare dell'Assessore Oliva, è molto positivo, perché questo ragionamento è passato.
Devo dire che, per quanto riguarda l'incompatibilità, noi abbiamo avuto un atteggiamento meno duro rispetto a quello mostrato da qualche collega.
Per esempio, vorrei dire ai colleghi che ci era stato presentato come persona tecnica e neutrale - Presidente Gariglio e colleghi del PD - il Capogruppo del PD in Consiglio comunale, Giorgis. Sulla cultura non si discute, guarda caso.
Allora, è valso un po' questo ragionamento: in quella sede, è il Capogruppo o è l'esperto culturale, visto che, poi, in Commissione, doveva approvare i finanziamenti? Noi, colleghi del PD, abbiamo superato la questione assumendo che fosse un esperto culturale, senza creare una polemica come avremmo potuto fare Presidente Gariglio, ammetterà che su questo avremmo potuto dar luogo ad una polemica? Invece, abbiamo risolto la questione con il collega che rappresenta la Lega nella Commissione, che ha dato grande collaborazione, dicendo di ampliare il panorama culturale pluralista dei garanti, in modo che le varie culture siano rappresentate e dialogiche.
Devo dire - non è una piaggeria - che, se, come esperto, può trovar posto un Capogruppo del PD, gli stessi titoli culturali, per esempio, li ritrovo nel Consigliere Dalmasso, che potrebbe benissimo essere esperto culturale...



(Commenti del Consigliere Dalmasso)



LEO Giampiero

Nessuno ti propone; io, invece, ti avrei proposto, perché, in effetti i titoli culturali, la capacità e la serietà di studio sono pari a quelli di quegli altri colleghi. Non è che il Capogruppo del PD di per sé sia santificato, mentre tutti gli altri non sono persone di cultura o non hanno titoli.
Noi abbiamo risolto il caso - non so se questo, collega Laus, pu essere un appello di buonsenso - senza innescare la polemica, ma chiedendo di ragionare tutti insieme; anche lì potevamo sollevare la polemica dell'incompatibilità - domani ne parleremo in Commissione. Questo Comitato effettivamente, sta lavorando molto bene, abbiamo preso anche contatti con il Governo nazionale, con il Ministro Bondi e omogeneizzato i termini di scadenza.
Infine - mi rivolgo al Vicepresidente Placido - si era stabilito sulla Biennale della Democrazia - la proposta proviene dal Comune e non dalla Regione, quindi non va lì la mia critica - che il rapporto con il mondo universitario fosse tenuto dall'Associazione Altera, composta da allievi del professor Tranfaglia, mentre i rapporti con le associazioni fossero tenuti da un'altra associazione, che, invece, stimo molto di più - Acmos Terra del Fuoco e Libera - ma che non può rappresentare tutto il mondo.
Allora, rivendicando il sottoscritto un senso istituzionale di tradizione morotea, abbiamo proposto che siano gli organi democratici nominati dal Consiglio e scelti dagli studenti a gestire. Presidente Gariglio, spero che lei apprezzi che abbia tutelato l'autorevolezza del Consiglio regionale, perché ho posto la questione già sollevata dal Comune sostenendo che, se ci tenessero ad un dialogo con le associazioni giovanili piemontesi, il centro sia la Consulta regionale dei giovani. Cosa ne pensa Presidente Gariglio? Se deve essere con le scuole, siano le Consulte provinciali studentesche; se deve essere con l'Università, sia il Senato degli studenti, dove, tra l'altro, vige quell'accordo istituzionale, caldeggiato dal sottoscritto; quindi, centro, centrodestra, sinistra e sinistra PD nel Senato studenti sono in maggioranza insieme, c'è una gestione unitaria.
Quindi, cari colleghi, Presidente Gariglio...



(Commenti del Consigliere Clement fuori microfono)



LEO Giampiero

Insegno bene.



(Commenti del Consigliere Clement fuori microfono)



LEO Giampiero

Scusa, collega Clement, ho fatto notare che i tecnici del Comune avevano stabilito quel pluralismo e gli unici interlocutori dei giovani dovevano essere due o tre associazioni di sinistra. Penso sia più corretto il mio atteggiamento...



PRESIDENTE

Collega Leo...



LEO Giampiero

Presidente Gariglio, preso atto di questo, ci tengo che lei prenda atto che c'è stata questa proposta del rappresentante del Consiglio regionale nel Comitato e che abbiamo ottenuto che la Consulta regionale studentesca la Consulta provinciale e il Senato studenti, unitariamente ai Movimenti studenteschi, siano i protagonisti della democrazia. Dopodiché, il collega Clement è sempre simpatico e piacevole, però, tra il pluralismo e il monopolio, preferisco il pluralismo. Non so cosa pensi il Presidente Placido sulla rappresentatività di quelle Associazioni, pertanto sarei contento di sentire anche la sua posizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Semplicemente, intervengo sull'ordine dei lavori, perché, forse, è stato dimenticato dal Presidente del Consiglio, che avevo domandato l'opinione della Giunta - in quel momento, del Vicepresidente Peveraro, ma ora, della Presidente Bresso, che ho visto arrivare - sulla richiesta, che è stata avanzata da un settore della maggioranza, di dimissioni del collega Laus da Presidente della sua cooperativa.
Attendo che la Giunta esprima la sua posizione su questa richiesta.



PRESIDENTE

Comunque, la Giunta replicherà al termine della discussione.
Ha chiesto di parlare la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Signor Presidente, chiedo scusa, ma ho assistito solo a una parte del dibattito, comunque i colleghi mi hanno riferito l'andamento del medesimo.
Il motivo per cui era stata richiesta la "congiunta" riguarda i Consiglieri della VI Commissione, che avevano manifestato la necessità di conoscere e approfondire la questione. Naturalmente, questa esigenza credo sia stata ampiamente soddisfatta dal lungo dibattito che si è svolto.
Avendo sentito esprimere anche dei dubbi sull'opportunità di mantenere la "congiunta", mi associo ad essi, nel senso che, avendo già discusso in Aula, mi sembra molto pleonastico ripetere un'analoga discussine in una seduta congiunta di Commissione. Ubi maior, minor cessat: essendo l'Aula sovrana e le Commissioni un po' meno, va benissimo se consideriamo questa sede come quella principale, e la discussione la consideriamo svolta.
Pertanto, sono d'accordo a non convocare la Commissione congiunta. Tra l'altro, ne ho parlato anche con il Presidente Bossuto, che concorda con la sottoscritta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus, per una replica, in quanto direttamente coinvolto. Interviene, quindi, per fatto personale. Poiché è già intervenuto, la pregherei di stare nei termini.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Intervengo per fatto personale.
Io non mi scuso con nessuno. Mi spiace solo che è stata personalizzata una questione politica.
Oggi, in questa sede, ho iniziato a parlare come politico e chiudo il ragionamento come politico.
L'azienda che rappresento - fortunatamente non ci sono solo io - lavora in tutta Italia, ha un Consiglio di Amministrazione e non devo aggiungere altro.
Detto questo - per essere chiari - gli uffici del Patrimonio che fanno capo al Vicepresidente della Giunta, Paolo Peveraro, non hanno assegnato l'appalto alla società. L'appalto è stato assegnato dal TAR: non so se è chiaro, colleghi e amici di Rifondazione. Sono stato costretto ad andare al TAR.
Ma parliamo di politica. Registro l'invito del collega Robotti e lo accolgo con piacere, per cui andrò avanti nel merito e poi vedremo, alla fine, l'epilogo della vicenda.
Per quanto riguarda la Commissione congiunta, credo che non si debba assolutamente sconvocare, e vi spiego il perché, parlando di politica.
Oggi, con tutti quegli interventi, avete perso delle ore a parlare di aria fritta, di teoria e di chiacchiere, ma nessuno ha capito ancora di cosa stiamo parlando. C'è stato solo un intervento di alta competenza fatto, mio malgrado - devo fare i complimenti all'opposizione - da Gian Luca Vignale.
In Commissione congiunta, convocata per giovedì, il sottoscritto - e spero con il mio partito - dovrà politicamente dimostrare e spiegare che non è vero che la tutela dei diritti dei lavoratori viene fatta solo ed esclusivamente da un pezzettino politico che è in difficoltà politica in Italia, sul territorio nazionale. Io vi devo dimostrare tutto quello che è stato detto - ma su questo e su altro, perché la Reggia di Venaria è un "punto" rispetto ad un grande problema complesso - dato che vengo qui non per riscaldare i banchi, ma per fare politica e per tutelare i diritti dei lavoratori e per dare una risposta. E chi ha diffuso la voce che una società pago 4,60 euro, o lo ha letto o glielo hanno detto al bar. E se glielo hanno detto al bar, deve andare al bar! Se è vero che gli attuali lavoratori guadagnano 6,50 euro, allora ne prendo atto. Ma se non è vero, è grave! Oggi, tra questi assunti, ci sono persone con l'apprendistato, collega Clement, perché devono apprendere: quattro euro all'ora oggi, ma non domani. Oggi e non domani! Si parla attualmente, di quattro euro all'ora. Ci sono persone che fanno tirocinio in una cooperativa e, in un'opera di transumanza personale, vanno a finire in un'altra. Ritenute d'acconto, contratto a progetto... Questo si chiama lavoro nero e voi fate finta di niente.
La Regione Piemonte e l'Italia intera - non solo per questo fatto devono capire che è necessaria una rivoluzione culturale. Io sono venuto qua solo per un motivo: premesso che quando ho fatto la campagna elettorale ho chiesto i voti perché sono un imprenditore e perché ho dimostrato l'impossibile. Io li ho creati i posti di lavoro! Sono figlio di un fabbro e di una mamma che faceva la bidella.
Sono venuto a Torino e ho raccolto gli sgabelli nell'immondizia! Non dovete essere voi a spiegarmi che cosa significa la tutela dei lavoratori! Come ho detto prima, io sono forte per le mie radici. Non c'è una virgola fuori posto, ma, in caso contrario, che intervenga l'Ispettorato del Lavoro. La Finanza è arrivata, ha fatto tutto il suo controllo ed è andata via. Spero che sulla particolare vicenda vi sia la Magistratura, e che possa intervenire con assoluta serenità.
Io sto facendo politica, perché la demagogia, le strumentalizzazioni e l'ipocrisia devono morire ed essere seppellite. Nella politica ci va coraggio politico.
Questo è il contributo che voglio dare alla Regione Piemonte, se ci riesco. Se non ci riesco, pazienza. Ma almeno quando vado a casa e vedo i miei due figli, loro devono sapere che il padre è una persona coerente e non arriva uno qualsiasi che, per guadagnare dei soldi, viene a fare il Consigliere regionale. Perché io posso farlo, così come posso decidere di non farlo.
In secondo luogo, ringrazio il Presidente della Commissione e ringrazio per tutta la solidarietà che ho ricevuto dagli amici e dai colleghi, da chi ha parlato, ma anche da chi non lo ha fatto, perché chi non ha parlato, ha voluto cercare di stemperare un po' i toni.
Mi rivolgo a voi, colleghi di Rifondazione (e solo a voi): nella Giunta per le Elezioni voi c'eravate. Io sono pure sensibile e ve lo dimostro.
Quando vi ho consegnato la memoria, si è discusso per settimane intere di Laus! Eravate accecati per venire ad occupare i banchi qui e non vi siete preoccupati del conflitto di interesse!



(Commenti del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Consigliere Robotti, la prego!



LAUS Mauro

Non devi interrompere! Stai zitto!



(Commenti del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Collega Robotti, per cortesia! La ammonisco!



LAUS Mauro

Chiedo scusa, Presidente Gariglio, ma sono stato interrotto. Sto cercando di difendere la mia dignità, che è andata a finire su tutti i giornali di Italia, a partire dal giornale di Rifondazione Comunista. E un Direttore, prima di dare spazio, deve sapere che cosa scrive.
Se in quella Commissione si è discusso di questo conflitto di interessi, che cosa avete fatto in quella sede oltre che a percepire il gettone di 120 euro netti? Stavate volutamente dormendo! Ho concluso. Grazie.



(Commenti del Consigliere Clement)



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Molto tranquillamente, vorrei ribadire un concetto, poi il Consigliere Laus potrà pensarla come ritiene.
Noi non crediamo che la carica del collega Laus all'interno della cooperativa sia incompatibile con il ruolo di Consigliere regionale. Lo diciamo in tutta tranquillità, così come abbiamo fatto anche nella Giunta per le elezioni.
Io, però, che arrivo come molti di voi da un Consiglio comunale - ho fatto per dieci anni prima il Consigliere e poi l'Assessore - in presenza di piccole questioni, anzi piccolissime, che potevano suggerire qualche minimo interesse, ad esempio su Piani Regolatori, su PEC o su altre vicende (non c'è scritto da nessuna parte che se uno possiede un pezzo di terreno debba essere incompatibile) io... io no, ma gli altri, quando si discuteva di quello, prendevano la loro borsa e se ne andavano.
Qua, invece, col doppio ruolo si viene a dare lezioni agli altri, e questo è inaccettabile. È inaccettabile!


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente alla vertenza dei 173 lavoratori impiegati dalla cooperativa Rear ai servizi della Reggia di Venaria


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Oliva.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

Volevo fare due osservazioni: una che riguarda il dibattito che abbiamo fatto nell'introduzione su Novara, l'altra in merito alla questione della Reggia di Venaria.
Su Novara non ci sono più interlocutori, per cui lascerei perdere.



PRESIDENTE

Le sue dichiarazioni, comunque, rimarranno a verbale, quindi saranno girate agli interroganti in maniera tale che non si ritorni più su questa vicenda.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

In merito alla questione della Reggia di Venaria, abbiamo condotto una trattativa sindacale, che è durata dalle ore 15 del pomeriggio fino circa alle ore 21.30-22 di sera, in cui si sono confrontati due diversi livelli: quello imprenditoriale e quello sindacale dei diritti dei lavoratori.
Per quanto riguarda il livello imprenditoriale, che aveva la sua coerenza, in presenza di un ricorso in Tribunale, presumibilmente, avrebbe vinto, nel senso che l'offerta di retribuzione che era stata fatta dalla ditta alla quale, per decreto del Tribunale Amministrativo Regionale, gli Uffici della Regione hanno assegnato la vittoria dell'appalto corrispondeva ad un contratto di lavoro che il Tribunale stesso ha giudicato legittimo.
Quindi, la somma prevista in quel contratto di lavoro aveva già una sua legittimità, non da parte degli uffici regionali, che ne hanno verificata la non anomalia, ma, addirittura, a seguito di un pronunciamento del Tribunale. Credo che se, in quella sede, un imprenditore avesse ragionato soltanto da imprenditore avrebbe avuto la "legge", tra virgolette, dalla sua parte.
Poi, c'era un altro livello che riguardava coloro che stanno lavorando a Venaria, che, oggettivamente, con l'attuale contratto, guadagnano una cifra modesta, perché, a fronte di 30 ore settimanali, la cifra riconosciuta è di circa 700-750 euro netti al mese.
Si trattava di lavoratori che, in base alla sentenza del Tribunale potevano essere sostituiti con altri, ma c'era un problema di professionalità acquisita in questi mesi e, allo stesso tempo, di percorsi umani intrapresi da queste persone e di investimenti sul proprio futuro.
Altresì, c'era un problema di visibilità della Reggia, che sta garantendo il posto di lavoro a tante persone e, in prospettiva di un suo ulteriore sviluppo, che non può essere garantito altrimenti che dalla sua immagine esterna e dalla sua capacità di funzionamento, in modo che si potranno assumere altre persone. Quindi, una chiusura della Reggia per sciopero è un danno che si riflette anche sulla possibilità di future assunzioni, perch riduce il numero dei visitatori e la sua appetibilità.
Allora, mettendo insieme questi elementi, i diritti dei lavoratori, i livelli retributivi e le professionalità acquisite da conservare l'immagine della Reggia da tutelare, è stato fatto, con l'impresa, un appello al senso di responsabilità politica, al quale l'impresa ha risposto garantendo la continuità di lavoro alle stesse identiche condizioni a tutti i lavoratori che opereranno a Venaria fino al 28 maggio (l'appalto scatta dal 29 maggio). Non solo, è stato stabilito di mantenere la continuità di lavoro e gli stessi livelli retributivi sia a coloro con più di quattro mesi di servizio, come prevede la legge, sia anche a tutti gli altri.
Inoltre, si è detto che se qualcuno ha lavorato a Venaria in questo periodo, per sostituzione o altro, per dieci o venti ore al mese, si provvederà ad un contratto in continuità per quelle dieci o venti ore.
Quindi, dal punto di vista della soluzione del conflitto e della vertenza, direi che, da un lato, vi è stata la totale "vittoria", tra virgolette, dei lavoratori di Venaria, ma, soprattutto, della politica. Se si fosse andati ad un muro contro muro, come sarebbe potuto avvenire se dall'altra parte, ci fosse stato un mero ragionamento imprenditoriale probabilmente, tra sei-otto mesi, un giudice darebbe ragione all'azienda perché già questa sentenza ne implica il riconoscimento.
Mi sembra che su Venaria sia stato individuato, con molta fatica, un accordo tutto politico, che garantisce la piena continuità dei lavoratori del contratto che hanno avuto e, conseguentemente, dell'immagine della Reggia. Ritengo sia un bel risultato ed è l'unico che effettivamente conti mentre tutti gli altri problemi di opportunità o di non opportunità rinviamoli ad una discussione privata o alla Commissione congiunta, se ci sarà, fra due giorni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Credo che l'Assessore Oliva abbia già illustrato gli aspetti tecnici relativi all'appalto, al ricorso e anche all'azione che la Giunta ha fatto nei confronti dei lavoratori della Venaria, chiarendo la vicenda dal punto di vista del merito. Poi ci sarà l'approfondimento in Commissione.
Ovviamente, i nostri Uffici, a fronte di un ricorso che è stato ritenuto, sia pure con una formula di una certa complessità interpretativa da parte del TAR, da accogliere, non potevano fare altro che riassegnare la gara, che, peraltro, è in scadenza, perché deve essere ribandita, e comunque andava fatto. C'è stata attenzione nell'intervenire per la riassunzione dei lavoratori, per evitare che venissero licenziati, come avete sentito, e anche rispetto alla questione apertasi relativamente al contratto che si era proposto di applicare, che, peraltro, era legittimo ovviamente, gli interessi dei lavoratori erano diversi, noi siamo intervenuti per cercare una soluzione politica, perché sul piano tecnico non c'era un vincolo o un obbligo.
Rispetto alle questioni sollevate dal Consigliere Vignale, procederemo alle verifiche, che, di norma, effettuiamo. Di qualunque gara venga assegnata viene verificata la congruità, sia sotto il profilo dell'offerta che delle remunerazioni previste, tanto è vero che, in questo caso, era stato verificato che quella quota non era congrua, ma era congruo l'insieme dell'offerta. Da parte degli Uffici era stato sottolineato che, comunque dovevano essere retribuzioni contrattuali, quindi che la cifra specifica per i lavoratori, inferiore a quella che consentiva di garantire i contratti, dovesse essere riassorbita nell'insieme del contratto. È stato giudicato dal TAR non adeguato, ma la verifica era stata svolta, affinch venissero garantite le retribuzioni contrattuali.
Naturalmente, non escludo che possa essere avvenuto in altri casi, è possibile che ci siano state delle violazioni, a noi non note, dei contratti, ma non credo una non verifica degli aspetti contrattuali. Come sapete, ad esempio, può avvenire che in una gara di appalto un subappaltante non rispetti le regole del contratto.
Il Consigliere Vignale dice di aver presentato delle interrogazioni.
Purtroppo non è presente l'Assessore Peveraro, che potrebbe fare le verifiche. In ogni caso, se ci sono sospetti che qualche società che lavora per la Regione, direttamente o indirettamente, non rispetti le regole contrattuali, lo verificheremo e le faremo rispettare. Più volte abbiamo assunto l'impegno in tal senso e lo facciamo in tutti casi di cui abbiamo conoscenza.
Per quanto riguarda la questione della maggioranza, è evidente che c'è stato un conflitto politico, che ha assunto elementi personali, su un'interpretazione. Non ho letto l'articolo da cui è partita la vicenda, me ne scuso, per cui non ne conosco il contenuto, però, credo che sia stato assolutamente tutelato l'aspetto concernente i diritti dei lavoratori.
Quindi, è opportuno che i Consiglieri della maggioranza che abbiano problemi in questo senso prendano atto che c'è stata attenzione e soluzione rispetto al problema dei lavoratori, come continueremo a fare anche nella prossima gara di appalto.
Dopodiché, discutendo di questioni personali, ritengo sarebbe meglio svolgere una seduta a porte chiuse, perché non mi sembra opportuna una gazzarra del tipo di quella verificatasi poco fa.
Non esistono problemi di maggioranza, ma come talvolta capita anche nelle famiglie, succedono delle "risse". Non sono problemi politici, ma, in questo caso, conflitti di carattere, perché non mi pare che il Consigliere Laus né i colleghi che sono intervenuti mettano in discussione i diritti dei lavoratori. Non ci sono, dunque, questioni politiche, casomai interpretazioni diverse di un comportamento che hanno fatto salire i toni della discussione.
Per quanto riguarda la maggioranza, inviterei i colleghi, in presenza di problemi di questo genere, a parlarsi e a chiarirli, perché credo che con un pochino più di attenzione ai rapporti interni e un po' meno di...
Ma questo è successo in tutte le maggioranze; non riderei troppo vista la precedente maggioranza, posto che si sono verificati addirittura degli arresti e sostituzioni di Assessori. Eppure la maggioranza è andata avanti quindi il tema non è quello.
Sempre di più, anche all'interno delle maggioranze, nei rapporti fra maggioranza e opposizione e nei rapporti politici in generale, l'unico aspetto che sembra oramai contare è il rapporto con i media: per un articolo o una citazione in più si può fare qualunque cosa. In generale considero questo comportamento riprovevole, da qualunque parte venga.
Credo che un po' più di calma e la tendenza a non parlarsi tramite giornali ma in maniera diretta sia sempre opportuna. Poi, se vi sono problemi politici a valle di un chiarimento...
Questo ritengo che valga per questioni di questo genere - non mi riferisco alle contrapposizioni politiche, che sono normali - ma anche nei rapporti fra maggioranza e opposizione. I conflitti interpersonali sono quasi sempre risolvibili parlandosi: pregherei la maggioranza di farlo.
Per il resto, non mi pare che sussistano problemi politici, semmai è esistito un conflitto su una questione che è stata risolta positivamente per i lavoratori e che continueremo a monitorare nel futuro per la nuova gara che si deve fare. Questo facciamo di norma; confermo che se vi sono segnalazioni di casi in cui non vengono rispettati i vincoli contrattuali relativi a gare di nostra pertinenza, non solo siamo disponibili, ma assolutamente determinati a fare le dovute verifiche ed, eventualmente, a ritirare le gare quando ciò avvenisse.
In tutti questi casi, il Regolamento consente di fare qualunque cosa.
Tuttavia, mi pare che dibattiti di questo genere potrebbero essere almeno opportunamente contenuti in tempi ristretti, perché il nostro compito non è parlare sempre di ciò che scrivono i giornali.
Ho l'impressione che oramai il tema dei giornali o delle televisioni di cui parlavo prima si applica anche al dibattito in Aula: non si discute di ciò che in sede di Conferenza dei Capigruppo si è deciso (di solito in maniera unanime), ma si dibatte di qualunque cosa i giornali scrivano, un po' casualmente. Non mi sembra il modo migliore di gestire i nostri lavori ferma restando la disponibilità della Giunta a chiarire qualunque questione in tempi ragionevoli, che consentano al Consiglio di svolgere il proprio lavoro, deciso, di norma, all'unanimità (succede raramente che la Conferenza dei Presidenti non concordi l'ordine del giorno dei lavori assembleari).
Poiché è stato concordato un ordine del giorno, cerchiamo di rispettarlo, senza ricominciare, ogni volta, con le solite frasi: "Sui giornali ho letto che hai detto", "Sull'altro giornale hai detto".
Ci sono le interrogazioni che consentono di fare chiarezza, così come esistono le Commissioni, nelle quali possono essere chiarite le questioni.
Forse, ogni tanto, sarebbe meglio fare il nostro lavoro, quello per cui ci siamo convocati qui.
Non intervengo sulla questione di Novara perché è già intervenuto l'Assessore Oliva, ma, anche in questo caso, ritengo che sarebbe opportuna un pochino più di calma nel dibattito e un po' più di attenzione alle ragioni di fondo che avevano giustificato quell'attribuzione di finanziamenti. Ma di questo ne parlerò con il Sindaco di Novara alla prima occasione.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

PEDRALE Luca (fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Presidente, vorrei intervenire.



PRESIDENTE

Collega Pedrale, la discussione è chiusa su questo punto. Per cortesia.



PRESIDENTE

PEDRALE Luca (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, no! Io avevo posto un'altra domanda, probabilmente la Presidente era fuori dall'Aula e non ha sentito.



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Pedrale, ma non è più ammissibile tornare sul punto.
Abbiamo già proceduto e la sua dichiarazione è stata recepita a verbale.
PEDRALE Luca (fuori microfono) Sulle dichiarazioni della Giunta io posso intervenire.



PRESIDENTE

Guardi che abbiamo parlato per tre ore sulle dichiarazioni della Giunta regionale, collega Pedrale.
Abbiamo chiuso il dibattito non solo con le dichiarazioni dell'Assessore Oliva, ma anche...



PRESIDENTE

PEDRALE Luca (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sono state fatte dichiarazioni della Giunta.



PRESIDENTE

Non ha la parola, collega Pedrale.
Procediamo col punto 2) all'o.d.g.



PRESIDENTE

PEDRALE Luca (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, si è comportato molto male! Ce ne ricorderemo.



PRESIDENTE

Collega Pedrale, tutto si può dire tranne che la gestione dei lavori non abbia garantito la pluralità degli interventi!



PRESIDENTE

PEDRALE Luca (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io avevo il diritto di intervenire sulle dichiarazioni della Giunta.
Lei non mi ha dato la parola!


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Esame proposta di deliberazione n. 360 relativa ad "Adempimenti ex articolo 7 Legge 154/1981 ed articolo 16, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale nei confronti del Consigliere regionale Agostino Ghiglia"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione relativa ad "Adempimenti ex articolo 7 Legge 154/1981 ed articolo 16, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale nei confronti del Consigliere regionale Agostino Ghiglia", di cui al punto 2) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Dutto, in qualità di Presidente della Giunta per le elezioni; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Il giorno 14 maggio 2008, presso la sede del Consiglio regionale in Via Alfieri 15, si è riunita la Giunta per le Elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità, con all'o.d.g. "Adempimenti conseguenti all'elezione del Consigliere Agostino Ghiglia al Parlamento nazionale".
L'articolo 36, comma 2 dello Statuto, prevede che la Giunta pere le elezioni riferisca al Consiglio regionale sulle cause di ineleggibilità e incompatibilità previste dalla legge.
Il Consigliere Agostino Ghiglia, eletto alla Camera dei Deputati, non ha presentato la lettera di dimissioni dalla carica di Consigliere regionale.
L'articolo 122, comma 2 della Costituzione, e l'articolo 4, comma 1 della legge 23 aprile 1981, n. 154, dispongono l'incompatibilità della carica di Consigliere regionale con quella di membro del Parlamento.
L'articolo 6, ultimo comma, della legge 154/1981 stabilisce che la cessazione delle funzioni deve avere luogo entro dieci giorni dalla data in cui è venuta a concretizzarsi la causa di ineleggibilità o di incompatibilità. Il momento in cui si concretizza la causa di incompatibilità è, per prassi, la data dell'insediamento del nuovo Parlamento.
Alla luce di questa interpretazione, le dimissioni dei Consiglieri neoeletti al Parlamento dovrebbero essere presentate entro dieci giorni dalla prima seduta delle Camere, avvenuta il 29 aprile scorso.
I dieci giorni sono scaduti e occorre, a questo punto, avviare la procedura di contestazione dell'incompatibilità prevista dall'articolo 7 comma 3 e seguenti, della legge 154/1981 e dall'articolo 16 del Regolamento del Consiglio regionale.
Contestazione dell'incompatibilità da parte del Consiglio regionale (la contestazione, per Regolamento, viene proposta al Consiglio dalla Giunta per le elezioni): dalla data della contestazione, il Consigliere ha dieci giorni di tempo per formulare osservazioni o per eliminare la causa di incompatibilità; scaduti i dieci giorni, il Consiglio delibera definitivamente, invitando il Consigliere ad esprimere l'opzione per la carica che intende conservare. Se il Consigliere non provvede entro i successivi dieci giorni, il Consiglio lo dichiara decaduto.
Chiedo, quindi, di mettere in votazione la proposta al Consiglio regionale di contestare al Consigliere Agostino Ghiglia l'incompatibilità sopravvenuta in seguito alla elezione a Deputato, ai sensi dell'articolo 122, comma 2, della Costituzione e dell'articolo 4 della legge n. 154/1981.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di intervento sul punto, prego di procedere alla distribuzione delle schede, ognuna delle quali riporta due possibilità di voto: il "sì" è da intendersi come proposta di accoglimento dell'indirizzo dato nella deliberazione della Giunta per elezioni, test espressa dal Consigliere Dutto.
Nomino scrutatori i Consiglieri Giovine e Bellion.
La votazione avviene a scrutinio segreto.
Prego procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Chieppa effettua l'appello nominale)



(L'Ufficio di Presidenza effettua seduta stante lo spoglio delle schede)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 Consiglieri hanno risposto Sì 39 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri.
Pertanto, il Consiglio regionale delibera in senso conforme alla proposta avanzata dal Presidente della Giunta per le elezioni.
La deliberazione assunta oggi dal Consiglio regionale verrà notificata al collega Ghiglia.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle osservazioni del Consigliere Casoni in merito alla non concessione di parola al Consigliere Pedrale, che ha abbandonato l'aula) dopo le comunicazioni della Giunta regionale


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Prima non ho voluto intervenire per non dare adito al fatto che magari, non si volesse provvedere a questa nomina o ad altre incombenze. Ma ci terrei che venisse messo a verbale che concordo pienamente con quanto detto dal collega Pedrale, che ha lasciato l'aula, dal momento che si è alzato e ha chiesto la parola dopo che la Presidente Bresso era intervenuta.
Lei aveva il dovere di concedergliela, o comunque poteva intervenire sull'ordine dei lavori e dire ciò che credeva. Invece, non lo ha lasciato parlare. Io non accuso lei, però la invito a riflettere, perché è stato un errore; non lo strumentalizzo, perché so che lo ha fatto in buona fede però non costituisce un precedente. Perché dopo un intervento o una comunicazione della Presidente, ciascun Consigliere può alzarsi e chiedere la parola.
Come ho detto, non lo dico in senso strumentale, ma semplicemente perché se c'è un Regolamento, va applicato fino a quando non si modifica.
Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Casoni, anche per il tono con cui ha posto la questione.
Non ho mai pensato di non applicare il Regolamento, ma, nello specifico, era stato aperto un ampio dibattito sulle comunicazioni della Giunta regionale; comunicazioni che hanno occupato tre ore, al termine delle quali avevamo annunciato un intervento conclusivo del dibattito dell'Assessore Oliva, che è stato messo in attesa dopo aver svolto tutti gli interventi.
In ultimo, è intervenuta ad adiuvandum anche la Presidente della Giunta regionale, che era stata chiamata in causa proprio dallo stesso collega Pedrale.
Se avessimo riaperto il dibattito sulle dichiarazioni, avremmo innescato un circuito a spirale e non si sarebbe mai potuto concludere questo Consiglio.
Sulle comunicazioni della Giunta è previsto un dibattito e la possibilità di replica: così abbiamo proceduto.


Argomento: Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli

Esame disegno di legge n. 307, inerente a "Tutela e valorizzazione del paesaggio"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 307, "Tutela e valorizzazione del paesaggio", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Relatrice è la collega Barassi, cui pertanto concedo la parola.



BARASSI Paola, relatrice

Grazie, Presidente.
Dando per letta la relazione, volevo solo annotare che finalmente riusciamo ad incardinare la discussione su questo disegno di legge, che è stato licenziato dalla Commissione nell'aprile del 2007. Questo, a mio avviso, è un segnale piuttosto indicativo di come si faccia fatica a procedere con i lavori del Consiglio e a portare avanti dei disegni di legge. Personalmente, essendone anche la relatrice, ritengo che sia un disegno di legge importante, che, ovviamente, non conclude il ragionamento rispetto al patrimonio paesaggistico della nostra Regione.
in fase di definizione il Piano Paesaggistico Regionale, che sarà davvero l'elemento centrale e fondamentale. Mi sembra però che questa legge rivesta un'importanza notevole rispetto alla visione complessiva che si dà del paesaggio. Infatti, questo provvedimento intende promuovere una politica innovativa del paesaggio secondo i principi enunciati dalla Convenzione europea del paesaggio e dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Uno dei passaggi più importanti è che il provvedimento non vuole solo valorizzare il patrimonio architettonico e paesaggistico dei beni di prima grandezza, ma cerca di garantire a tutto il territorio regionale - questo mi sembra l'elemento centrale e fondamentale di questa legge - quella qualità paesaggistica che rappresenta la giusta cornice agli elementi di eccellenza e di unicità che caratterizzano la nostra Regione e che possono contribuire al successo delle politiche di riconversione socio-economica in atto.
Quindi, questo mi sembra un elemento importante così come è importante l'idea che si voglia vedere il paesaggio non solo come la bellezza in s non solo come il paesaggio naturalistico o monumentale, ma il paesaggio che anche racconta una storia di una comunità, che racconta una storia e una cultura di un popolo.
Questi mi sembrano gli elementi fondamentali di questa legge. Il resto della relazione la diamo per letta e possiamo procedere.



PRESIDENTE

Non mi pare che ci siano le condizioni per aprire la discussione generale e sarebbe opportuno che il dibattito per una legge così importante abbia lo spazio e il tempo che evidentemente merita.
Grazie.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.05)



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