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Dettaglio seduta n.331 del 20/05/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIACRISTINA



(Alle ore 15.01 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



PLACIDO ENRICO



(La seduta ha inizio alle ore 15.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Bresso, Bossuto, Chieppa Laus e Robotti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame ordine del giorno n. 1006, collegato al bilancio di previsione 2008 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti e Vignale, inerente a "Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del sistema sanitario regionale"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'ordine del giorno n. 1006, collegato al bilancio, presentato Botta, Casoni, Boniperti e Vignale, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Informo, nel frattempo, che è il penultimo ordine del giorno; seguirà il documento presentato dai Consiglieri Muliere e Dutto, sulle linee ferroviarie utilizzate e non.
La parola al Consigliere Botta, per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1006.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente. L'ordine del giorno nasce anche sull'onda della discussione che ci ha impegnati giovedì pomeriggio, o venerdì mattina relativamente alla parte della sanità, presente nel bilancio regionale in maniera così significativa. È un ordine del giorno che non richiede un sostanziale impegno di spesa, ma costituisce appunto una volontà da parte del Consiglio, che riteniamo possa essere eccepita dalla Giunta d'introduzione di procedure e di valutazione del sistema regionale delle Aziende ed anche dei direttori, in maniera che questo momento sanitario che non ripetiamo più, ma assorbe l'85% del bilancio regionale per parte corrente e costituisce da sempre la parte di spesa più rilevante del bilancio regionale, continuando a lievitare in termini di risorse del bilancio impegnate, possa essere monitorato e valutato non solo in base ad indici di tipo economico, ma anche qualitativi e quantitativi. Essi partono dai tempi d'attesa, per passare al costo medio per assistito, al rapporto tra costo della persona e i ricavi, al rapporto tra costo dei beni e servizi ai ricavi delle Aziende ospedaliere, indicatori relativi alla facilità d'accesso ai servizi per i cittadini e così via, così come specificato nell'ordine del giorno.
Quello che si chiede, ed era stato chiesto anche negli interventi relativi alla discussione generale sulla sanità, legata al discorso bilancio, è che queste procedure di valutazione del sistema sanitario regionale possano essere effettuate non solo internamente, come riteniamo in parte siano già effettuate, ma anche con l'utilizzo di enti e società specializzati esterni, anche di tipo universitario.
Questo, per avere una valutazione terza rispetto alla grande massa di spesa che la sanità assorbe e - devo dire - in parte sottraendola a tutte le altre possibilità e tematiche di sviluppo che la Regione può e dovrebbe mettere in campo.
Non mi dilungo oltre. L'intendimento che abbiamo voluto evidenziare con questo documento non deve essere visto in maniera critica da nessuno, ma intende introdurre e rafforzare gli elementi e le procedure di valutazione.
Se è vero come è vero che tre anni di mandato sono passati e se è vero come è vero che la spesa sanitaria non solo non scende, ma tendenzialmente continua a crescere, arrivando agli 8,3 miliardi di euro in cui si assesta in questo bilancio, ci pare che un'analisi seria, un tipo di valutazione sulle procedure, che poi andrà approfondito sia attraverso incarichi eventualmente esterni sia dando maggiore profondità e precisione a quelli gestiti internamente, possa essere un fatto che farà bene alla nostra sanità ed anche al bilancio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti, per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno.



BOETI Antonino

Pensiamo che in questo ordine del giorno ci siano delle verità, nel senso che, come Regione, abbiamo l'esigenza di fare il punto della situazione su molte attività che la Regione svolge.
Non siamo d'accordo, però, sul metodo, in quanto pensiamo che il fatto di affidare a delle Aziende esterne questo compito non risponda ai compiti statutari della Regione.
La Regione dispone di un organismo, che è l'Agenzia Regionale per il Sistema Sanitario, che si sta occupando anche di questi problemi compatibilmente con il periodo di trasformazione che il nostro sistema regionale sanitario sta attraversando.
L'approvazione del Piano, la riorganizzazione delle ASL, ha portato con sé inevitabilmente un periodo di difficoltà, che noi pensiamo sarà presto superato in maniera che le nuove e grandi Aziende sanitarie possano rispondere meglio, in un progetto di sinergie, ai bisogni di salute dei cittadini di questa regione.
Quindi, riteniamo ci sia un organismo che può svolgere questo lavoro che la Regione, tra i suoi compiti, debba avere necessariamente questo indirizzo e che lo strumento che l'opposizione propone - mentre concordiamo sul bisogno di capire come stanno le cose - non sia lo strumento più idoneo.
Pertanto, voteremo contro l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Non essendoci altre richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1006, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale vista la DCR n. 137- 40212 del 24 ottobre 2007 (Piano socio-sanitario 2007 2010) che prevede l'introduzione di procedure di valutazione impegna la Giunta regionale affinché vi siano introduzione di chiare e oggettive procedure di valutazione del sistema sanitario regionale e delle aziende. Il ruolo della Regione come regolatore e controllore super partes del sistema socio sanitario deve estrinsecarsi in modo rilevante nella funzione del sistema nel suo complesso: solo la valutazione adeguata dei risultati prodotti dal sistema e degli effetti dei cambiamenti introdotti nello stesso consentirà di mantenere e confermare le soluzioni che dimostrano di aver prodotto risultati positivi, e di abbandonare quelle soluzioni che non hanno prodotto risultati soddisfacenti. La stessa valutazione dei risultati consentirà inoltre di giudicare, in modo oggettivo e trasparente, le capacità e le competenze dei direttori generali delle aziende sanitarie regionali. La Regione deve quindi attrezzarsi compiutamente per realizzare e sviluppare questa capacità di valutazione anche attraverso convenzioni con Società ed Enti specializzati esterni, anche di tipo universitario. A tale scopo dovranno essere individuati diversi indicatori per la valutazione degli esiti e dei risultati, in grado di esplorare non solo la dimensione economica, ma anche dimensioni quali la qualità, la soddisfazione dei cittadini, gli effetti sulla salute collettiva, come: indicatori riferiti al rispetto dei tempi di attesa indicatori economico-finanziari (es. costo medio per assistito a livello regionale e per ASL, rapporto costo del persona/ricavi, rapporto costo di beni e servizi/ricavi delle aziende ospedaliere, indicatori relativi al mantenimento dei limiti di spesa, ecc) indicatori relativi alla facilità di accesso dei servizi per i cittadini e all'introduzione di procedure informatizzate di prenotazione e informazione indicatori di mortalità, morbilità, disabilità indicatori di efficacia di campagne per la promozione della salute indicatori di qualità di struttura, attività, risultato, nonché relativi alla customer satisfaction valutazione delle performance ospedaliere attraverso la 'balance scoregard' (innovativo controllo direzionale in grado di analizzare le relazioni esistenti fra la dimensione clinico-assistenziale, organizzativa ed economica)".
Il Consiglio non approva.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Esame ordine del giorno n. 1011, collegato al bilancio di previsione 2008 dei Consiglieri Muliere e Dutto, inerente a "Recupero e valorizzazione delle linee e delle stazioni ferroviarie dimesse"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 1011, i cui primi firmatari sono i colleghi Dutto e Muliere.
La parola all'Assessore Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Quest'ordine del giorno rappresentava un impegno, nell'ambito della discussione del bilancio, per finanziare la legge che non era finanziata per un milione di euro, relativa agli scali ferroviari.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 1011.
Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1011, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che sono presenti sul territorio regionale stazioni e linee ferroviarie dimesse che sono disponibili per la realizzazione di attività di interesse pubblico quali quelle aventi per oggetto la valorizzazione sociale e turistica delle stazioni o la conservazione delle linee ferroviarie dimesse e dei fabbricati ferroviari inutilizzati riconosciuta e ribadita l'importanza sociale di recuperare il patrimonio immobiliare inutilizzato tenuto conto che in questo senso può operare la legge regionale 1 febbraio 2006, n. 5 (Conservazione e valorizzazione sociale delle linee e degli immobili ferroviari dimessi o inutilizzati): tenuto conto altresì che la legge finanziaria regionale per l'anno 2008 recentemente approvata non ha previsto stanziamenti per attivarla tutto ciò premesso impegna la Giunta regionale a prevedere all'interno dell'UPB DA12022 (Trasporti, logistica, mobilità ed infrastrutture, viabilità ed impianti fissi Titolo 2: spese in conto capitale) uno stanziamento di euro 1.000.000,00 per il finanziamento, per l'anno 2008, degli interventi previsti dalla l.r. 5/2006".
Il Consiglio approva.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Interrogazione n. 2074 dei Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta, Ghiglia e Vignale, inerente a "Carenze vestiario autisti Regione Piemonte"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 2074, presentata dai Consiglieri Boniperti Casoni, Botta, Ghiglia e Vignale.
Risponde l'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Grazie, Presidente.
L'interrogazione poneva in evidenza presunte carenze rispetto agli equipaggiamenti forniti al personale, secondo quanto previsto dal nostro Regolamento, in termini di vestiario, in particolare in riferimento agli autisti.
La Giunta e il Consiglio provvedono in modo autonomo all'approvvigionamento dei capi di vestiario, ciascuno per il proprio personale.
A ciascun autista spettano i seguenti capi di vestiario: ogni due anni due giacche invernali, 3 paia di pantaloni invernali, 8 camicie invernali, 12 paia di calze invernali, un pullover a manica lunga, 8 cravatte, 2 giacche estive, 3 paia di pantaloni estivi, 8 camicie estive, 12 paia di calze estive e un pullover smanicato.
Ogni anno, spetta un paio di scarpe invernali e un paio di scarpe estive.
Ogni quattro anni, spetta un giaccone (in pile e gore-tex) e un cappotto.
Da anni la dotazione dei capi di vestiario di ciascun autista è ritenuto dagli stessi più che sufficiente a soddisfare le esigenze.
In effetti, come abbiamo potuto vedere dall'inventario, credo che sia obiettivamente, una valutazione corretta.
L'assegnazione della dotazione per il biennio 2006-2007 di questi capi di vestiario si è conclusa nell'estate del 2006.
La Giunta, nel novembre 2007, ha provveduto alla fornitura al proprio personale delle camicie per il biennio 2008-2009.
Si è poi proceduto alla consegna, nel marzo di quest'anno, degli abiti invernali, ovviamente per le prossime stagioni.
Nel mese di aprile si è provveduto alla consegna degli abiti estivi.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

TOSELLI Francesco (fuori microfono)



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Assessore, specifichi i numeri: quanti pantaloni, quanti...



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Esattamente nel quantitativo che ho elencato - se il Consigliere Toselli ritiene, posso anche ripeterlo - in maniera assolutamente allineata e concordata in sede di accordi sindacali.
Nel mese di maggio, a seguito dell'espletamento di una gara di appalto saranno consegnate le calze, i pullover e le cravatte, secondo la dotazione sopra elencata.
Dal mese di gennaio 2008 si sta provvedendo ai rimborsi delle spese sostenute dai dipendenti per l'acquisto delle scarpe che può essere fatto e viene fatto - direttamente dal dipendente.
Si può quindi tranquillamente affermare che la consegna della dotazione individuale per ciascun autista avviene nel rispetto dei termini previsti ovvero per la fine del mese di giugno 2008 verrà consegnato tutto il materiale che spetta rispetto a quelle che sono le scadenze del ciclo biennale che sopra ho ricordato. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Peveraro.
Mi sembra che gli interpellanti siano soddisfatti. Le chiedo, comunque di fornire una copia scritta, in particolare per il Consigliere Boniperti.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto professionale "V. Alfieri- Q. Sella" di Asti


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto professionale "V. Alfieri Q. Sella" di Asti in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Vi informo che dopo aver discusso una serie di ordini del giorno legati al bilancio, siamo passati al "Sindacato Ispettivo", dove uno o più i Consiglieri interrogano gli Assessori su temi diversi. In questo caso, come avete potuto ascoltare, il quesito riguardava il vestiario degli autisti della Regione Piemonte.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Interrogazione n. 1712 dei Consiglieri Leo, Cotto e Guida, inerente a "XXIII Congresso mondiale di architettura"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1712, presentata dai Consiglieri Leo Cotto e Guida.
Risponde l'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

In riferimento all'interrogazione con la quale si chiede di conoscere le previsioni e le determinazioni di contributi e degli interventi in spesa sia corrente sia in conto capitale, per sostenere l'evento del Congresso mondiale dell'architettura, un evento significativo che si svolgerà all'inizio del mese di luglio di quest'anno cui dovrebbero partecipare circa 9000 persone, si comunica che l'Assessorato alle politiche territoriali non ha assunto impegni di spesa.
Tuttavia sono state stanziate delle somme da parte di altre strutture che elenco molto rapidamente.
Il Gabinetto della Presidenza ha stanziato 54 mila euro per l'organizzazione del Congresso; la Direzione Artigianato un contributo di 50 mila euro per l'allestimento di una mostra sulle arti applicate e l'artigianato artistico, che si svolgerà in concomitanza con il Congresso stesso e verrà ribadita in occasione del centocinquantenario dell'Unità d'Italia.
La Direzione cultura ha contribuito per un totale di 70 mila euro per la pubblicazione di una guida sull'architettura contemporaneamente di Torino. Devo aggiungere che non sono state date sovvenzioni per l'organizzazione di eventi e mostre collaterali del Congresso.
Da quanto sono a conoscenza, per quanto riguarda l'organizzazione del Congresso non necessitano contributi ulteriori; sicuramente necessiteranno ma verranno a galla ed affioreranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi delle richieste di contributo per l'organizzazione di eventi collaterali.
Aggiungerò ancora, visto che si fa riferimento all'interrogazione, che ogni anno la Direzione cultura stanzia un contributo alla congregazione dell'oratorio per le sue attività culturali. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Ringrazio l'Assessore Conti per la precisione. Peraltro aveva già anticipato anche per iscritto al collega Leo la risposta a questa interrogazione.
Chiederei, Presidente, alla sua cortesia, proprio facendomi interprete di un desiderio del collega Leo, primo firmatario di questa interrogazione di poter ancora tenere sospesa questa interrogazione, perché lui voleva anche avere una risposta dall'Assessore alla cultura e dalla Presidente Bresso; eventualmente se lo ritiene anche per iscritto per le parti di competenza.
Grazie.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione n. 1998 del Consigliere Cavallera inerente a "Compartecipazione spesa farmaceutica"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1998, cui risponde l'Assessore Artesio che ha pertanto facoltà di intervenire.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

L'interrogazione chiede quali siano le intenzioni della Giunta in ordine alla compartecipazione alla spesa farmaceutica e se sia prevista la proroga permanente delle esenzioni dal ticket per i cittadini ultra 65enni.
Alla data del deposito di questa interrogazione erano in corso di predisposizione ed in orso di comunicazione le determinazioni che la Giunta aveva assunto in ordine al 2008 e la conferma delle esenzioni per i cittadini ultra 65enni fino a giugno, tanto da non dover in questo senso sottoporsi all'autocertificazione necessaria per quei soggetti che, alla luce dei nuovi tetti di reddito, sarebbero stati, con il nuovo provvedimento del 2008, esonerati dalla compartecipazione.
Pertanto per riassumere la storia relativamente al tema. Negli anni scorsi con una serie di provvedimenti è stato intrapreso un percorso che entro il 2009 dovrebbe portare all'abolizione totale del ticket sulle prestazioni farmaceutiche, oggetto delle intenzioni programmatiche dell'Amministrazione riconfermate anche nel corso della discussione sulla legge Finanziaria e sulle proposte di bilancio 2008.
Nel contempo sono state avviate delle strategie in ordine all'appropriatezza della prescrizione, che si articolano in monitoraggio ed informativa ai prescrittori, incremento dell'utilizzo dei farmaci equivalenti, istituzione delle Commissioni Farmaceutiche Aziendali. Queste ultime sono state oggetto degli obiettivi recentemente assegnati alle Aziende in sede di PRR.
Pertanto la manovra tende ad ampliare l'esonero dalla partecipazione alla spesa, ma contemporaneamente a governare la domanda.
Nel 2007 la spesa farmaceutica convenzionata netta si è attestata al 12,5% della spesa sanitaria complessiva regionale, rispettando pertanto le indicazioni determinate dal patto per la salute.
Per quanto sopra, con DGR del 10/12/2007, la Giunta ha esteso la fascia delle esenzioni per reddito ed ha abolito il limite di età.
Gli attestati di esenzione già in possesso dei cittadini ultrasessantacinquenni hanno validità, senza necessità di ulteriori rinnovi, fino al 30 giugno 2009.
In merito l'Assessorato e le Aziende hanno provveduto attraverso strumenti di comunicazione interna, per quel che riguarda il flusso Assessorato-Aziende, strumenti di comunicazione esterna per quel che riguarda il flusso Aziende-popolazione a dare conto delle determinazioni fino a questo momento assunte, compresa la costituzione di un'area tematica sul sito internet della Regione contenente una serie di risposte alle domande più frequenti e contenenti anche il modulo dell'autocertificazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Indubbiamente, come dice l'Assessore, è una materia in movimento. E' chiaro che se la Giunta avesse attuato subito all'insediamento quello che aveva promesso, cioè abolire il ticket, non saremmo qui a discutere.
"Il ticket verrà abolito gradualmente", dice l'Assessore e su questo saranno poi i cittadini a valutare, in termini di gradimento o meno, le manovre che sotto questo profilo vengono svolte in campo sociale e sanitario.
Tengo però a sottolineare un aspetto molto importante, che è quello del rapporto dell'Amministrazione con i cittadini.
A volte parliamo di Amministrazione borbonica e, pur essendo noi sabaudi, ci sembra di dire quasi una bestemmia o di chiamarci fuori da situazioni che invece sono caratteristiche di tutti i rapporti burocratici che si sono consolidati e stratificati nel nostro Paese.
E' sempre il cittadino che deve accedere ad un determinato sportello per ottenere qualcosa.
Io non per niente ho sottolineato la casistica delle persone ultrasessantacinquenni e devo ricordare che una prima risposta l'Assessore Artesio, a differenza dell'andamento precedente, l'ha già in qualche modo data, però - ho preso nota - solo fino al 30 giugno 2009.
Cari colleghi, quando una persona è ultrasessantacinquenne ed ha un basso reddito, solo una vincita al totocalcio o al lotto potrebbe portare in qualche modo ad una modifica del suo reddito. Altrimenti, fermo restando l'invito a tutti di comunicare eventuali fatti che cambiano sostanzialmente la propria posizione reddituale, va da sé che una persona 70enne, ben difficilmente andrà a modificare la propria condizione.
Per cui proporrei all'Assessore di adottare una decisione di attribuzione permanente, anche agli ultrasessantacinquenni, dell'abolizione dell'esenzione dal ticket quando versano in determinate condizioni, fermo restando che si può comunicare a questi soggetti che, qualora il loro reddito dovesse improvvisamente impennarsi, avrebbero da comunicarlo alle ASL. A questo punto ci rivolgiamo ad una fascia di età molto delicata persone che dovrebbero mettersi in fila negli sportelli delle ASL; andremmo ad intervenire in una casistica sociale molto importante, dove ci sono delle forti preoccupazioni ogni volta che compaiono notizie, anche il semplice passaggio da esenzione, che prima era fatta individualmente, ad esenzione sulla base del reddito familiare. Questo che poteva sembrare un vantaggio, in molti casi ha comportato la necessità di sottoporre agli sportelli delle ASL la propria condizione.
O si trovano altre soluzioni, magari tramite i patronati o i comuni oppure l'auspicio è che, visto che tutti hanno il modello dell'INPS che certifica quanto si percepisce di pensione, in più siamo tutti schedati nello schedario del codice fiscale sanitario che abbiamo ricevuto a casa mettiamo insieme queste banche dati e almeno gli anziani e i pensionati mandiamo d'ufficio l'esenzione. Sarebbe un bel gesto.
un diritto. Quando la Giunta delibera diventa un diritto del cittadino e il cittadino, per usufruire del diritto, non deve più recarsi presso gli sportelli o seguire delle trafile burocratiche, ma è la pubblica amministrazione che si rivolge al cittadino stesso e gli offre i supporti per usufruire di un determinato diritto. Questa è una tematica sulla quale sono già intervenuto in questa legislatura diverse volte, adesso siamo a metà del guado, sono parzialmente soddisfatto della risposta, speriamo di arrivare, quanto prima, o all'abolizione, che sarebbe la risoluzione alla radice del problema, oppure ad un rapporto più corretto nei confronti dei cittadini aventi diritto a determinate prestazioni.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione n. 2006 della Consigliera Ferrero, inerente a "Conferimento di incarico libero professionale per attività di addetto stampa presso l'ASO CTO-CRF Maria Adelaide di Torino"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2006, sulla quale risponde l'Assessore Artesio.
evidente che se si citano dei nomi, la seduta deve essere segreta.
La parola all'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

La Consigliera interrogante chiede di conoscere se il metodo adottato dall'Azienda Sanitaria per il conferimento di un incarico per attività di addetto stampa, sia praticato anche da altri direttori generali e quali siano state le motivazioni di urgenza.
Il comportamento adottato dall'Azienda C.T.O Maria Adelaide discende dall'entrata in vigore della legge 7 giugno 2000, n. 150 in cui si conferma che le attività di informazione e di comunicazione assumono la connotazione di attività istituzionali della pubblica amministrazione nelle forme di informazione rivolta ai mezzi di comunicazione di massa e, nella forma della comunicazione esterna rivolta ai cittadini, volta a garantire un'informazione trasparente ed esauriente.
In modo particolare, la stessa legge n. 150 del 2000, all'articolo 9 definisce le caratteristiche degli uffici stampa, indicando i requisiti professionali del personale da adibire a tale attività, prevedendo espressamente la possibilità di utilizzare personale esterno alla pubblica amministrazione, purché in possesso dei titoli indicati dalla norma, con le modalità di cui all'articolo 7, comma 6 del decreto legislativo n.
165/2001.
Nella fattispecie, l'amministrazione dell'ASO ha ravvisato la necessità di garantire e gestire all'interno dell'azienda in modo organico sistematico e professionale, l'attività di informazione come raccomandato dalla legge succitata.
Accertato che nell'ambito dell'organizzazione dell'ASO non sono risultati esservi uffici o strutture deputati a tali attività né vi è nell'ambito della propria dotazione organica, personale in possesso dei requisiti professionali specifici richiesti dalla normativa richiamata cioè dalla legge 150, si è ritenuto di affidare ad un professionista esterno, avente specifica professionalità sempre con la modalità programmata dalla legge n. 150.
In applicazione di tale normativa, quindi, è stato pubblicato l'avviso pubblico. Laddove si volesse ravvisare, dato il tempo e i giorni in cui è stato emanato l'avviso e in cui è stato mantenuta la pubblicazione, un rischio rispetto alla possibilità di ampliare la platea dei concorrenti informo che dopo la pubblicazione dell'avviso sono pervenute, nei termini previsti, 31 domande. Di cui tre presentate da soggetti non in possesso dei requisiti, ed una pervenuta fuori termine. Pertanto, sono stati sottoposti a colloquio di accertamento di professionalità 26 soggetti, essendone stati convocati 28. Complessivamente, la procedura di selezione ha quindi dato corso al conferimento di tale incarico secondo le modalità previste dall'articolo 15 septies del decretato legislativo n. 502.
Ovviamente tutte le informazioni rese per questa interrogazione sono state acquisite presso l'Azienda CTO-Maria Adelaide.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Grazie, Assessore, per la risposta che ci soddisfa in modo decisamente parziale per due motivi. Il primo legato al fatto che nella conclusione della sua interrogazione l'Assessore afferma che, nonostante i tempo fossero stretti, c'è chi ha letto il bando e chi ha presentato domanda.
Dovrebbe essere prassi di questa amministrazione - avrebbe dovuto sempre essere così, se non lo è stato è bene che lo sia da adesso in avanti nel momento in cui la Regione, per qualsiasi tema, decide di pubblicare dei bandi, evitare di farlo prima delle vacanze estive o natalizie.
Soprattutto quando si tratta di incarichi come questi che rivestono natura eminentemente fiduciaria, sarebbe utile che avessero una tempistica e un'evidenza pubblica un po' più lunga e non riferita a momenti dove anche la pubblica amministrazione è in pausa.
Purtroppo non è la prima volta, non succede solo su questo tipo di delega, è successo in passato che, su temi ancora più importanti che attenevano programmi veri e propri rispetto a materie legate all'attività produttiva e quant'altro, avessero queste tempistiche. La richiesta che mi permetto di fare a questa Regione è di evitare di utilizzare queste tempistiche, soprattutto quando si tratta di scelte fiduciarie.
La seconda motivazioni che mi induce a non essere soddisfatta rispetto alla sua risposta è legata al fatto che, dall'analisi del bando che anche noi abbiamo avuto modo di consultare, si evince che la richiesta non era tanto attinente ad un'esigenza informativa dei cittadini, quindi esterna ma ad una sorta di impostazione anche dell'immagine della direzione regionale sanitaria che, in un certo senso, ci crea qualche perplessità.
Noi prendiamo atto delle sue risposte, rispetto alle quali ci farebbe cosa utile se fosse così cortese da mettercele a disposizione.
Rimane il fatto che, dalla lettura di questo bando, non abbiamo percepito si trattasse di un'esigenza di rilevanza esterna di informazione generale, ma di una esigenza specifica del direttore generale circa la cura della propria immagine; in più, le tempistiche che anche lei ha sottolineato nella sua risposta ci sembrano tutt'altro che una modalità serena di portare a termine bandi e richieste di questa natura.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 2011 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Modifica del servizio 118 in provincia di Alessandria"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 2011, presentata dai Consiglieri Botta Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale.
Risponde l'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Trattasi di un'interrogazione particolarmente impegnativa, perché i Consiglieri chiedono di conoscere le motivazioni che hanno indotto la modifica del servizio 118; poi, evidentemente, non ritrovandosi in tali modificazioni, chiedono se non si ritenga opportuno rivedere le decisioni assunte.
Per illustrare le modificazioni e la loro necessità occorre evidentemente, impegnare un po' di tempo per parlare dell'evoluzione del sistema 118 per l'emergenza territoriale, che è un sistema che porta con s l'esperienza maturata nella Regione Piemonte, ma anche tutta l'applicazione a livello regionale della normativa, che deriva da un atto di indirizzo nazionale del 1992. Da allora, dall'atto di indirizzo nazionale, sono stati emanati documenti di carattere normativo e di programmazione da parte del livello nazionale, per stimolare le Regioni ad attivare il sistema, e successivamente, a livello regionale, per attuare forme di coordinamento omogeneo.
Attualmente, il 118 in Piemonte dispone di 8 centrali operative, 5 basi di elisoccorso, 74 stazioni di ambulanze sanitarizzate, 277 stazioni di ambulanze di base gestite dalla Croce Rossa e dalle associazioni di volontariato.
Quali sono stati gli elementi di criticità strutturali che si sono individuati e ai quali si è ritenuto di dare soluzione attraverso il recente assetto adottato? Prima criticità: la molteplicità dei soggetti che concorrono all'esecuzione del servizio e la differente natura giuridica di questi soggetti. Infatti, partecipavano la Regione, 30 Aziende Sanitarie Regionali, 92 associazioni locali di volontariato, 71 Comitati della Croce Rossa, il Soccorso Alpino, oltre ai privati che, mediante contratto forniscono beni e servizi di cui la struttura necessita, quali il gestore dell'elisoccorso, la TELECOM, il CSI Piemonte e 3 aeroporti.
I rapporti erano regolati da contratti e convenzioni stipulate, a seconda delle tipologie, dalla Regione o dalle Aziende Sanitarie, per forniture all'azienda stessa o anche per fornitura per conto di altre. Di norma, in più, le associazioni erano convenzionate con l'azienda su cui insiste la sede operativa dell'associazione, ma dipendevano funzionalmente dall'ASL sede della centrale operativa.
Seconda criticità: l'appartenenza ad enti e contratti diversi del personale che svolge la medesima attività nel medesimo luogo. Nel servizio operano dipendenti del sistema sanitario regionale in orario di servizio dipendenti del sistema sanitario regionale fuori orario di servizio mediante convenzioni interaziendali; medici convenzionati, in applicazione dell'accordo collettivo nazionale dei medici di medicina generale dipendenti delle associazioni e della Croce Rossa; tecnici, volontari di associazione e della Croce Rossa. Questo personale, evidentemente di status giuridico differente, è stato sufficiente elencarlo, gode di retribuzione e status diversi, a parità di lavoro svolto, e spesso non vi è corrispondenza tra datore di lavoro, fruitore della prestazione e responsabile del servizio.
Le centrali operative e l'elisoccorso, inoltre, sono servizi squisitamente solo aziendali e come tali devono essere gestiti, pur essendo collocati all'interno di un'azienda sanitaria regionale e dovendone pertanto rispettare l'impianto gerarchico e organizzativo.
Questa complessa situazione ha comportato una sorta di contrasto di interessi tra le necessità aziendali di ottimizzare le risorse e ottemperare alle disposizioni di legge (attivare i dipartimenti, garantire la mobilità del personale, utilizzare in modo integrato le strutture) e l'esigenza che le centrali operative restino super partes, al fine di garantire il servizio in modo paritario per tutta l'area di competenza.
Terza criticità: la gestione di tecnologie costose anche non sanitarie.
La presenza di apparati complessi richiede, sia per il loro uso diretto che per il controllo di chi li utilizza, professionalità tecniche in campo aeronautico, informatico e delle telecomunicazioni. Tali professionalità non sono presenti all'interno del sistema sanitario, pertanto vengono assunte con consulenze e contratti esterni da parte della Regione e delle singole aziende sanitarie. Anche il parco automezzi, movimentato da 351 autoambulanze, è appartenente alle associazioni di volontariato e alla Croce Rossa, ma finanziato dal sistema sanitario regionale.
Quindi, la frammentazione degli interventi, dovuta alla molteplicità dei contratti e dei gestori, comporta sicuramente costi maggiori oltre ad una ovvia non omogeneità. Inoltre, la dispersione descritta risulta di ostacolo alla standardizzazione delle procedure operative e all'utilizzo di tutte le potenzialità del sistema.
Quarta criticità: l'inquadramento nei ruoli del personale dipendente dei medici addetti all'attività di emergenza sanitaria. Con deliberazione del 20 marzo 2006, la Giunta regionale individuava l'area dell'emergenza sanitaria territoriale e indiceva successivamente l'avviso per la partecipazione alla procedura di giudizio di idoneità, ai fini dell'inquadramento dei medici dell'emergenza territoriale nella dirigenza medica del ruolo sanitario. Tali medici risultano attualmente in fase di inquadramento nella disciplina di medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza.
Quindi, qual è stato il provvedimento che è oggetto di una perplessità evidentemente, dei Consiglieri interpellanti? Il fatto di avere riordinato il sistema del 118 attraverso l'adozione di alcuni atti di carattere strutturale, penso soprattutto al passaggio alla dipendenza e alle convenzioni quadro per i trasporti sanitari, nonché di avere organizzato il sistema secondo le centrali operative e il coordinamento di un dipartimento interaziendale.
Rilevando alcuni deficit nella fase di avvio del cambiamento dal primo gennaio di questo anno - direi uno, formale - i Consiglieri chiedono se le altre Regioni adottano cotali comportamenti.
Allora, le diverse Regioni hanno modelli differenti di gestione del servizio del 118. Alcune stanno analizzando l'esperienza piemontese per operare una scelta analoga in materia, mentre altre hanno operato la stessa analisi che io ho sinteticamente cercato di rappresentare, scegliendo la strada dell'unica struttura regionale, costituendo una specifica agenzia regionale del 118, come nel caso del Lazio e della Lombardia.
Non oso pensare a quali obiezioni in ordine alla mobilità del personale saremmo noi andati incontro costituendo un'unica azienda per il 118, se avere già solo trasferito alcune convenzioni da una ASL ad una ASO ha prodotto vertenze, in sede di giudice del lavoro, in ordine a mobilità lesive del trattamento del personale o a inappropriatezza di tipo formale che sono state rigettate.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Artesio.
La parola al Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Assessore.
La risposta è stata sicuramente ampia ed articolata. A tal riguardo, ci farebbe piacere averne anche copia scritta, posto che gli argomenti sono stati molteplici e tutti indubbiamente di interesse.
Sta di fatto, Assessore, che questa decisione ha creato sicuramente scompiglio - parlo ovviamente della zona di mia competenza - portando, come lei ha ricordato, ad alcune cause di lavoro ma anche ad un generale fraintendimento - usiamo questo termine - delle buone intenzioni che l'Assessore ha palesato esservi dietro la decisione di cambiare il modello del 118, che è un esempio che ha fatto scuola, essendo il Piemonte un po' la Regione leader in questo campo.
La domanda che, a mio avviso, dobbiamo porci è la seguente: da questo cambio di modello e di organizzazione abbiamo tratto dei vantaggi dal punto di vista funzionale e qualitativo o abbiamo creato una fase anche accesa di discussione e, sostanzialmente, di dibattito, addirittura sfociato in alcune cause di lavoro? Il miglioramento nell'accorpamento ad esempio di tutti i 118 presenti nella Provincia di Alessandria e gestiti dalle ASL secondo dei canoni di immediatezza, di conoscenza delle esigenze del territorio, di rapporto consolidato con le associazioni, questo accorpamento nell'ASO Alessandrina ha portato un vantaggio agli utenti o ad un peggioramento del servizio? Perché si cambia una macchina che, come ripeto, rappresentava un modello e un esempio per tutte le Regioni italiane? Questo, sinceramente, non l'ho capito quando abbiamo presentato questa interrogazione a inizio gennaio. Oggi lei ha spiegato le ragioni che stanno alla base di questa scelta, però vorrei che queste ragioni venissero supportate da dati, anche qui da verifiche di soddisfazione da parte degli utenti, di maggior efficienza di questo servizio. Altrimenti, il cambiamento per il cambiamento, evidentemente non può soddisfarci.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Richiesta da parte del Consigliere Cavallera di considerare assorbita l'interrogazione n. 2097, inerente a "Creazione del Dipartimento Regionale Interaziendale per il servizio medico del 118", nell'ambito dell'esame dell'interrogazione n. 2011

Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Richiesta da parte del Consigliere Casoni di chiarimenti in merito alla lettera del CSI ai soci ACI sul pagamento bollo auto


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Dato che anche io avevo presentato un'interpellanza - la n. 2097 - che verteva sullo stesso argomento, ossia "Creazione del Dipartimento Regionale Interaziendale per il servizio medico del 118", a questo punto, volendo economizzare e avendo ascoltato la risposta fornita dall'Assessore e presumendo che una successiva risposta alla mia interrogazione non sarà difforme da quella data oggi al collega Botta, chiedevo al Presidente se potevamo abbinare anche la n. 2097 e svolgere, da parte mia, le controdeduzioni rispetto alla risposta.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Cavallera. Se può fornire copia della sua interrogazione, la consideriamo collegata. In tal modo, ci riduce i tempi burocratici.



CAVALLERA Ugo

Sì, ma volevo controdedurre in merito all'interrogazione, essendo due interrogazioni separate.
Io lo faccio per economizzare il tempo complessivo, però sono due interpellanze separate.



PRESIDENTE

Certo. Collega Cavallera, siccome stiamo cercando l'interpellanza che al momento non è a nostre mani, e neanche a quelle dell'Assessore, potremmo proseguire coi nostri lavori e le risponderò appena mi forniranno il documento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Durante la discussione del bilancio di venerdì scorso avevamo rimandato ad oggi una risposta che io avevo chiesto di fornirci circa una circolare inviata dal CSI a tutte le agenzie dell'ACI in data 9 aprile, in cui si diceva di non applicare la riduzione del bollo alle auto a GPL euro 0 ed euro 1, quando questa disposizione di legge è stata abrogata, di fatto, con l'approvazione... peraltro non so nemmeno se è già in vigore, perché non so se la pubblicazione della legge finanziaria è già avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale. Altrimenti, fino ad oggi, chi è andato all'ACI e ha pagato il bollo con l'esenzione, è in pieno diritto, perché la legge non era cambiata.
Quindi intanto poniamo un paletto, perché vorrei che fosse chiara questa norma: nessuno ha l'autorità, tanto meno il CSI, di derogare l'incasso del bollo auto secondo disposizioni che non sono di legge.
Inoltre, in questa comunicazione si raffiguravano anche reati di carattere diverso, per cui è logico che questa iniziativa sia passibile di altre azioni.
Siccome diceva: "La Presidente della Regione ci ha comunicato - questa circolare è stata inviata in data 9 aprile - di non operare la riduzione del bollo alle auto euro 0 e euro 1...", si era convenuto venerdì di sanare questa situazione e "tirare giù la veranda", come si dice, su questa operazione, che si presta anche ad altre interpretazioni.
Se saniamo queste posizioni va bene, anche perché mi risulta che siano 4.000 i piemontesi che hanno già pagato con la riduzione (che non hanno pagato la tassa col GPL). Oggi mi risulta che circoli un'altra circolare me la stanno inviando - che invita tutti questi a pagare comunque la differenza.
Qui andiamo ad infilarci in un ginepraio: intanto la prima comunicazione era illegittima e illegale. Quindi se qualcuno riterrà...
logico che se verrà sanata, di fatto quella comunicazione sarà considerata nulla, verrà annullata da una decisione che può prendere la Giunta e il Vicepresidente.
Se, viceversa, si tenterà di incassare la differenza da coloro che non l'hanno pagata prima della legge, credo che scatteranno anche azioni di tipo giudiziario o altro, cosa che io non auspico. Chiedo solo che l'Amministrazione regionale si faccia carico di risolvere questo problema: mettiamo la parola "fine" a questo angolo non edificante di comunicazioni varie che sono circolate a più livelli, peraltro penalizzando proprio coloro che l'auto non la possono sostituire, perché applichiamo la riduzione agli euro 1, 2, 3 e 4 e non la applichiamo agli euro 0 e euro 1 che sono, evidentemente, le macchine più vecchie, i cui proprietari l'hanno opportunamente trasformata a gas - come l'Assessore all'ambiente ha più volte auspicato - e adesso non si vedono riconosciuto il beneficio.



PRESIDENTE

Era prevista una comunicazione della Presidente Bresso.
L'Assessore Peveraro però è disponibile in questo momento.
La parola al Consigliere Rabino.



RABINO Mariano

La ringrazio, Presidente.
Il collega Casoni ha opportunamente sollevato un problema, che è emerso non per volontà della Regione Piemonte che, va ricordato, è la prima Regione e l'unica Regione in Italia ad avere introdotto, su iniziativa trasversale di maggioranza e minoranza, nell'assestamento di bilancio del novembre scorso questa novità, cioè la detassazione del bollo per le macchine Euro 2, Euro 3 ed Euro 4 per cinque anni e per le macchine Euro 0 ed Euro 1.
Per la verità, c'era la consapevolezza - lo ricordo bene dalle notizie avute dal Dirigente del Settore Tributi, dott. Tarizzo - di correre il rischio, nel momento in cui approvavamo la detassazione per le macchine Euro 0 e Euro 1, che il Governo minacciasse di impugnare per illegittimità di fronte della Corte Costituzionale questa norma della Regione Piemonte.
Com'è noto infatti l'imposta di bollo è un'imposta nazionale, anche se delegata alle Regioni per quanto concerne la gestione. E soprattutto la delega - si tratta di materia concorrente non esclusiva - dello Stato era limitata ad Euro 2, Euro 3 ed Euro 4.
Potremmo affermare che la Regione Piemonte - come evocava il collega Casoni - anche per ragioni di ordine sociale e di attenzione alle fasce più deboli, ha provato ad introdurre anche questa detassazione.
Dobbiamo prendere atto che lo Stato centrale ha invitato la Regione a tornare sui suoi passi. Indubbiamente si pone un tema di equità e di giustizia sociale, che è quello di andare incontro a coloro che, sul presupposto di poter godere di questa detassazione del bollo per tre anni hanno provveduto ad installare un impianto a gpl o a metano.
Quindi, dobbiamo indubbiamente invitare la Giunta regionale e gli uffici a fare una riflessione per trovare una soluzione per questo periodo transitorio, cioè dal giorno dell'approvazione dell'assestamento al giorno della revisione intervenuta con l'approvazione dell'ultima Finanziaria, la Finanziaria 2008.
Sono sicuro che si troverà una soluzione per andare incontro a quei cittadini piemontesi che, in buona fede, hanno provveduto a questa installazione, sul presupposto di non dover pagare l'imposta di bollo per tre anni.
Per tutto quanto il resto è chiaro che dobbiamo fare un'eventuale iniziativa politica sul Governo centrale, che nel frattempo ha cambiato colore - oggi abbiamo un Governo appena insediato - per eventualmente godere dal livello centrale di una delega più amplia che consenta alle Regioni di introdurre la detassazione anche sulle Euro 0 ed Euro 1, perch il tema molto semplicemente è quello.
Lo Stato centrale per il momento non consente alle Regioni novità normative sull'imposta di bollo per quanto riguarda le macchine Euro 0 ed Euro 1.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Comunicazione della Giunta regionale relativamente alla lettera del CSI ai soci ACI sul pagamento bollo auto


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Devo assicurare che è già stato chiarito con quest'intervento, ancorch io debba rispondere principalmente della comunicazione e poi di come nel concreto affrontiamo la questione.
La comunicazione certamente ha avuto - lo definisco così - un eccesso di zelo, cioè nel momento in cui il Governo ci ha comunicato che se noi non assumevamo un provvedimento di cancellazione di quel comma della legge di assestamento, che prevedeva l'esenzione al bollo per chi aveva trasformato l'auto da benzina a gpl da novembre 2006 in avanti, ci avrebbero impugnato la legge Finanziaria e avrebbero proceduto secondo le vie classiche.
Alla luce di questo io, come Assessore responsabile dei tributi, ho dato una comunicazione al Ministro Lanzillotta in cui dicevo e sostanzialmente mi impegnavo, preso atto della comunicazione che il Governo ci aveva fatto, ad assumere un provvedimento nella legge Finanziaria del 2007 che avrebbe annullato quel comma, ben sapendo - e lo ha ricordato molto bene il Consigliere Rabino - che quando abbiamo predisposto quella norma un po' tutti sapevamo che il fronte Euro 0 ed Euro 1 sarebbe stata una strada in salita.
Ciò non toglie che, sulla base di quella comunicazione che ho fatto al Ministero e che non aveva certo valenza di legge, gli uffici hanno predisposto quella comunicazione, forse impropria nei termini, agli uffici dell'ACI preposti per comunicare che vi era un'area di rischio, in relazione al fatto che la norma era illegittima.
Poi quella comunicazione, in realtà, non è avvenuta quando io ho inviato la lettera, ma è avvenuta quando la Commissione ha liberato la legge Finanziaria con quello stralcio. Quindi, aveva anche il supporto già della Commissione competente.
Questo è come si sono svolti i fatti. Probabilmente c'è stata un'imperfezione di comunicazione, perché in realtà è dal momento in cui sarà pubblicata - presumo ed auspico entro fine settimana - che la legge Finanziaria entra in vigore. Ciò non toglie che però quella cosa è illegittima.
Adesso si tratta, a mio avviso, di trovare una soluzione che metta nelle condizioni chi è stato invogliato ad una conversione del proprio mezzo da benzina a gpl, in relazione anche al beneficio fiscale, e quindi coloro che hanno fatto delle modifiche della loro vettura dal 30 novembre 2007 - giorno in cui abbiamo approvato l'assestamento - fino all'entrata in vigore della legge, di intervenire in qualche modo.
Secondo me, e lo verificherò e quindi comunico solo quella che è una mia impressione, non sarà possibile renderli esenti dal bollo, proprio perché diventerebbe un atto illegittimo. Ma, a mio avviso, sarà possibile riconoscere un rimborso di quanto sostenuto, che è una cosa leggermente diversa, ma che dal punto di vista dell'effetto complessivo economico rende neutro quanto pagato o quanto dovranno pagare ai cittadini.
Certamente sulla questione delle sanzioni prenderemo i provvedimenti opportuni, affinché non vi siano delle sanzioni che oltre al danno aggiungano la beffa a quei cittadini che, non conoscendo lo sviluppo della normativa, hanno, assolutamente in buona fede, proceduto sulla base dell'esenzione prevista dalla legge di assestamento.



SPINOSA MARIACRISTINA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Mi riferisco all'ultima parte dell'intervento del Vicepresidente Peveraro, cioè c'è un impegno messo a verbale.
Siccome c'è molta confusione, il Vicepresidente Peveraro sa meglio di me che un'uscita di Commissione non è una legge. Giuridicamente non vale nulla e se c'è una legge vigente, quella legge vive fino a quando non c'è una legge che la modifica. In questo vi è la legge Finanziaria non ancora pubblicata.
Visto che alcuni l'hanno pagata, perché in base a quella circolare alcuni uffici hanno fatto pagare, altri non l'hanno pagata perché altri uffici si sono attenuti alla legge in vigore, insomma, c'è una grande confusione.
Sono convinto che, nel frattempo, la legge sarà modificata a livello nazionale.
Finisco l'intervento che avevo iniziato questa mattina: non dobbiamo vendere soltanto auto nuove, dobbiamo anche pensare a chi possiede auto vecchie a chi possiede auto euro 0 ed euro 1, perché sicuramente è un automobilista che non ha possibilità di sostituirla.
Che si metta a verbale che, laddove sia stato pagato il bollo, il rimborso è dovuto. Se un utente ha pagato il bollo e la legge non era ancora in vigore, il rimborso è dovuto perché l'ultima legge approvata è l'assestamento. Sarà la Regione a verificare se arriverà un'infrazione dal Governo, però è certo che chi ha pagato il bollo mentre non doveva pagarlo se gli uffici glielo hanno fatto pagare, ha diritto al rimborso intero della quota. Questo è un impegno che chiedo che venga assunto.
Peraltro la Regione non potrebbe fare diversamente, altrimenti scatteranno le azioni legali di risarcimento in quanto quello che ho detto è comprovato dalla carte ufficiali.
Capisco se alla Regione era stato detto dal Governo precedente che non la potevano applicare, c'è stata una fuga di notizie inopportuna, ma c'è stata anche una circolare dell'ACI, azienda incaricata alla riscossione del bollo.
Parlando da un punto di vista giuridico, di leggi approvate, in teoria chi ha pagato il bollo il giorno successivo alla pubblicazione sul bollettino ufficiale della finanziaria, non ha diritto a nulla, ma chi l'ha pagato prima, e credo che il bollo tutti lo paghino nei primi mesi dell'anno, e sono anche i soggetti più deboli, ha diritto al rimborso.
Non diamo il rimborso a chi possiede un'auto euro 0 o euro 1 e l'ha anche trasformata GPL e, magari, lo diamo a chi ha un'auto euro 4 di cento cavalli? Non lo diamo a chi ha una panda di dieci anni che l'ha trasformata GPL? Mi sembra un'ingiustizia sociale enorme alla quale la Regione ringrazio il Vicepresidente che l'ha annunciato - deve porre rimedio rimborsando il costo del bollo .


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 2017 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale inerente a "Furti di vasi antichi all'Ospedale di Alessandria" Interrogazione n. 2021 del Consigliere Cavallera, inerente a "Responsabilità per il furto di vasi antichi negli uffici direttivi dell'Ospedale di Alessandria"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare le interrogazioni n. 2017 e 2021, sulle quali risponde l'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

I Consiglieri prendendo atto della notizia, chiedono quali siano le direttive impartite dalla Direzione sanitaria di Alessandria in ordine alla gestione della sicurezza patrimoniale, anche attraverso l'ausilio di sistemi tecnologici e quale sia, a fronte di un evento accaduto l'intenzione di ulteriore rafforzamento.
Ovviamente, anche per questo caso, è stata acquisita la relazione in merito dall'azienda ospedaliera.
Il presidio Ospedale Civile di Alessandria è accessibile mediante 3 portinerie. Una portineria sulla centrale via Venezia presidiata 24 ore su 24 dai portinai di turno; una portineria di Pronto Soccorso di Spalto Marengo presidiata 24 ore su 24 da portinai di turno; una Portineria del presidio di Spalto Marengo presidiata 12 ore su 24. Nelle restanti 12 ore la portineria è chiusa e l'accesso è inibito.
Presso l'Ospedale sono in funzione le seguenti telecamere: n. 19 per il Pronto Soccorso che controllano l'accesso pedonale, l'accesso delle ambulanze, l'accesso al cortile interno e la sala d'attesa. 2 telecamere che controllano l'ingresso e l'uscita degli spogliatoi del personale interno. 2 telecamere che controllano l'ingresso e l'uscita del CED; due telecamere che controllano la sala macchina del centro elaborazione dati, 2 telecamere che controllano la portineria di via Venezia (sul passo carraio e immediato esterno); 2 telecamere presso la portineria del Pronto Soccorso che controllano l'accesso da via San Pio V; due telecamere presso la portineria del presidio di Spalto Marengo che controllano l'ingresso e l'uscita del passo carraio; una telecamera che controlla la camera mortuaria.
In materia di vigilanza attiva, l'Ospedale Civile (compresi i sotterranei) è soggetto ogni giorno della settimana, festività comprese, a 4 ispezioni notturne con ronde interne dalle 2 alle 6. E' compreso nel contratto stipulato con la ditta che presta il servizio di vigilanza anche il Pronto Intervento, dietro chiamata, dalle ore 22 alle ore 6.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Grazie, Assessore.
Sicuramente l'argomento non è di grande interesse per il resto del Consiglio, ma è un argomento curioso anche alla luce della sua risposta.
Parliamo del trafugamento di 115 vasi da farmacia del 1700-1800 parliamo di vasi di circa un metro di altezza l'uno, conservati in una teca al primo piano dell'entrata nobile dell'ospedale. Se l'Assessore avesse detto che non c'erano sistemi di sicurezza, avremmo detto "è stata una mancanza, allestiamo sistemi di sicurezza e non succederà più".
A fronte della risposta esaustiva dell'Assessore mi chiedo: ma come hanno fatto a porta via non uno, ma 115 vasi alti un metro senza che nessuno se ne sia accorto? La mia preoccupazione non è tanto per i vasi, ma per i pazienti ricoverati, non vorrei che qualcuno sottraesse anche i pazienti, portasse via loro i letti.
Probabilmente trattasi di una manovra che non so se definire scherzosa o altro perché i vasi sono stati ritrovati, ma non i colpevoli. Chiedo che alla luce di quanto successo, ci sia un'attenzione maggiore.
Evidentemente qualcosa in quel sistema di sicurezza non ha funzionato quella notte. O quei 115 vasi sono stati portati via uno per volta, oppure c'era un battaglione di Alpini.
Chiedo che, al di là dell'annunciazione perfetta di tutti questi sistemi di sicurezza, ci sia un'attenzione più forte, evidentemente qualche falla, in quel sistema perfetto di sicurezza, c'è.
Oggi si è trattato di vasi, ma siamo in un ambiente protetto, con problematiche particolari, dove ci sono centinaia, per non dire migliaia di ospiti, è giusto che anche lì venga garantita una maggiore sicurezza.
Comunque, ci sarebbe di aiuto acquisire la risposta da lei fornita, che contiene i termini esatti degli interventi che, normalmente, vengono fatti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, ci si domanda quale percorso quella sera abbia seguito la ronda che avviene ogni due ore - il riferimento alle ronde richiama il periodo di quando si era a militare.
Comunque, Assessore, mi sembra di ricordare che, a suo tempo, quei vasi fossero custoditi in armadi dell'ufficio del Direttore generale, poi probabilmente, la nuova gestione deve averli posti nell'anticamera, per sempre nei locali della Direzione generale.
Per cui, da un punto di vista di principio e anche emblematico ovviamente, i ladri si sono introdotti in quello che potremmo definire il sanctum sanctorum della gestione amministrativa dell'Ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria.
A questo punto, non ripeto le considerazioni del collega Botta.
Per fortuna, c'è l'Arma dei Carabinieri, che, al momento, ha ritrovato poco più della metà dei vasi, che coloro che hanno eseguito il furto hanno poi abbandonato, mi sembra, in campagna, anche proprio per l'ingombro che rappresentano.
Essendo vasi veramente di valore, risalenti al Settecento o al Seicento, insomma, a epoche che furono, comunque rappresentavano l'arredamento funzionale della vecchia farmacia dell'ospedale, mi auguro che il Nucleo dei Carabinieri preposto al recupero del patrimonio storico e artistico possa ritrovare quelli mancanti.
Da quando i buoi sono scappati, ovviamente, la stalla è stata chiusa e adesso, i vasi sono stati collocati - lo abbiamo visto quel giorno che l'Assessore era ad Alessandria - nei vani della scala di accesso, dove fanno bella mostra nelle vetrine blindate.
Questo episodio serva a richiamare l'attenzione per la salvaguardia di quel poco, ma significativo, patrimonio storico-artistico degli ospedali piemontesi, che, a mio avviso, merita veramente di essere salvaguardato.


Argomento: Piani pluriennali - Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame proposta di deliberazione n. 297 inerente a "Documento di programmazione economico-finanziaria regionale DPEFR 2008-2010, legge regionale 11 aprile 2001, n. 7"


PRESIDENTE

Interrompiamo la trattazione delle interrogazioni e interpellanze, per passare all'esame della proposta di deliberazione n. 297, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alla programmazione

Signor Presidente, cerco di essere il più sintetico possibile considerando il fatto che in Commissione ci siamo sufficientemente dilungati.
Voglio esordire apprezzando l'emendamento in legge finanziaria riguardante la tempistica per la presentazione e l'approvazione del DPEFR stesso, prevista dall'articolo 5 della legge n. 7/2001, in quanto lo schema di riferimento che avevamo in mente mal si conciliava con la programmazione nazionale, che è un riferimento del tutto ineludibile per la stessa programmazione regionale, specialmente nelle more dell'attuazione di un autentico federalismo fiscale.
Infatti, la necessità di prevedere il DPEFR entro il 5 luglio costringeva la Giunta a basare le proprie analisi di scenario e a fornire le conseguenti previsioni finanziarie utilizzando quali dati più recenti quelli forniti dalla relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica, che viene resa pubblica nel mese di marzo. Quindi, si tratta di dati altamente superati per quanto riguarda il DPEF regionale e l'esperimento che abbiamo realizzato quest'anno di addivenire a delle integrazioni in autunno, puntualmente verificatesi, ha appesantito enormemente l'iter stesso di approvazione della legge.
Brevemente, la logica del documento che viene presentato oggi per l'approvazione tende a superare, in qualche modo, le criticità dei DPEFR precedenti, costituite, innanzitutto, dall'assenza in questi di un quadro pluriennale di programmazione delle risorse, fatte rilevare con una certa determinazione dalla Corte dei Conti sulle serie storiche 2000-2004 dall'insufficiente legame fra politiche strategiche regionali, politiche di settore e politica di bilancio; dall'assenza di una struttura organizzativa regionale di supporto tecnico; infine, dall'assenza di una specifica sezione dedicata al monitoraggio.
Questo DPEFR è volto alla ricerca di coerenza con altri documenti nazionali e regionali; l'obiettivo è, in qualche modo, recuperarne la missione originaria, cioè operare una adeguata programmazione della spesa in funzione degli obiettivi politici della Regione, nel rispetto delle compatibilità finanziarie, saldando insieme politica di coesione programmazione ordinaria e programmazione negoziata. Ricordiamoci che politica ordinaria e politica aggiuntiva non sono in qualche modo separabili.
Quindi, è un DPEFR che vuole inaugurare un documento che, da adempimento, dovrebbe trasformarsi in processo caratterizzato da maggiore sinteticità e che, relativamente alle leggi finanziarie e del bilancio, si spera sia maggiormente vincolante per il futuro. Comunque, si tratta ancora, noi tutti lo sappiamo, avendone discusso in Commissione, di un documento sperimentale, che, a partire dall'anno prossimo, dovrà svolgere pienamente le sue funzioni, il quale si compone di tre parti: la prima ha per oggetto le priorità regionali e l'aggiornamento delle azioni realizzate; la seconda contiene il contesto di riferimento e la terza tratteggia la politica finanziaria.
Infine, ricordo che le attività delle direzioni sono state ricondotte all'interno di un più ampio sistema di obiettivi, cinque macro aree definite dal programma di legislatura e dal documento di programmazione...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Assessore.
Chi non ha interesse ad ascoltare è pregato di accomodarsi fuori dall'aula, perché è veramente difficile sentire la voce.



CONTI Sergio, Assessore alla programmazione

Queste cinque macro aree introdotte, riferite al programma di legislatura e al documento di programmazione strategico-operativa, sono la competitività, il welfare, l'ambiente e l'efficienza energetica, il territorio e la governance.
La nota di aggiornamento che è stata deliberata in Commissione in autunno raccoglie una sintesi di tutte le osservazioni, espressione delle consultazioni e dei lavori di Commissione, e la tabella aggiornata dei dati.
Svolgo un'ultima considerazione per quanto riguarda la corrispondenza tra bilancio e DPEFR, rispetto al quale ricordavo che, essendo stato in qualche modo chiuso nel luglio 2007, le cifre indicate sono essenzialmente degli indicatori di spesa e di fabbisogno; in altre parole, è impostato schiettamente nei termini di un quadro programmatico. Inoltre, faccio riferimento al fatto che la stessa nota di aggiornamento è alquanto vecchia, direi di 4 mesi.
In sintesi, si può affermare che, per quanto riguarda i fondi comunitari e i fondi statali, che prevedono un riparto annuale e pluriennale, la corrispondenza è garantita. Invece, per quanto riguarda i fondi regionali, inesorabilmente, lo sappiamo tutti, le cifre non rappresentano se non che dei fabbisogni di spesa.
Termino qui, grazie.



PRESIDENTE

In sede di discussione generale ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Il mio sarà un intervento assolutamente scontato, che non entra nel merito, ma che faccio giusto per il verbale, e guardo tanto l'Assessore Peveraro quanto l'Assessore Conti.
Sinceramente mi viene persino da sorridere se penso che siamo al 20 di maggio! Siamo al 20 maggio e abbiamo l'ardire di pretendere, come sarebbe giusto, che qualcuno svolgesse degli interventi sul Documento di Programmazione Economico-Finanziaria che doveva essere approvato a settembre dello scorso anno? La situazione adesso è così ridicola...
Il centrosinistra è sempre stato un po' "impallinato" sul discorso della programmazione: abbiamo vissuto cinque anni nella scorsa legislatura sentendoci "massacrare" sul fatto che non programmavamo e che non avevamo una programmazione, e adesso - mi rivolgo anche al collega Ronzani andiamo ad approvare, come verrà approvato oggi, senza colpo ferire e probabilmente, senza ulteriori interventi, il DPEFR. Anche perché quei pochi che hanno seguito in Commissione questo provvedimento, a tre mesi dal suo licenziamento in Commissione all'arrivo in Aula, le osservazioni che magari potevano aver fatto e che avrebbero potuto riproporre in questa sede, se le sono oggettivamente dimenticate.
Dunque, stigmatizzando un po' la situazione, diciamo per colpa di tutti, e sperando che il prossimo anno un documento così significativo, su cui l'Assessore ha sicuramente lavorato con impegno e che avrebbe potuto anche essere fonte di discussione - perché i dati, le riflessioni e le considerazioni contenute avrebbero potuto essere veramente fonte di un dibattito alto e politico in quest'aula - non venga più, almeno nell'ultimo anno utile, esaminato il 20 di maggio, ma possibilmente anche prima dei documenti di bilancio, rispetto ai quali questo documento dovrebbe essere propedeutico e fornire gli input generali politici generali più significativi.
Stigmatizzando questo fatto, ringrazio comunque, perché arriviamo con sei, sette o otto mesi di ritardo all'approvazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Anche il mio non sarà affatto un intervento di merito. Mi pare che la modalità con cui la maggioranza imposti alle ore 17.04 il voto su un Documento di Programmazione Economico-Finanziaria 2008-2010, in assenza di interventi, in assenza di... in assenza, sia più che sufficiente per fare una diagnosi che, in qualche modo, per altre ragioni, ho già fatto oggi partendo da elementi minori.
Non me ne voglia l'Assessore, che non saprei se considerare vittima o responsabile: nessuno meglio di lui, partecipando alla vita della Giunta e della sua maggioranza, sa quali siano le ragioni. Io non le conosco, ne vedo solo gli esiti.
deplorevole, a mio giudizio, come l'Ente Regione - in questo caso la responsabilità credo che debba essere ascritta principalmente alla maggioranza che in questo momento governa - tratta quello che dovrebbe essere il momento più importante, più alto, più dialettico e più controverso delle proprie attività. Perché le Regioni, nella versione di chi le fece nascere, nacquero per questo. Qualche tempo fa si era dibattuto se era meglio chiamarli "piani" o "programmi", ma erano altri tempi, in cui chi ne parlava, probabilmente attribuiva a queste fasi una qualche importanza.
Come ha detto il collega Botta, siamo stati più volte - giustamente secondo me - richiamati non solo nel corso della scorsa legislatura, ma anche in quella precedente, a disattenzioni e a mancate sottolineature agli aspetti di programmazione, che dovrebbero essere insiti in questo programma.
Il fatto che oggi il centrosinistra, nell'assoluto silenzio di tutti passi questa delibera come se fosse una variazione di un indirizzo di una sede, mi sembra che sia autoesplicante del momento che il centrosinistra vive - mi spiace - senza nessuno sprazzo di orgoglio. Perché ci dovrebbe essere qualcuno che non accetta che le cose vadano così. Però, tant'é.
Noi non parteciperemo al voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Noi parteciperemo al voto e voteremo il DPEFR, augurandoci che l'anno prossimo la scansione dei provvedimenti sottoposti all'Aula segua la logica della legge regionale di riferimento.
Ha ben poco senso approvare il DPEFR la settimana dopo che è stata approvata la legge finanziaria e la legge di bilancio.
Il DPEFR è l'atto di programmazione che deve anticipare, che deve offrire gli elementi di scenario e di scelta entro il quale disporre poi l'allocazione delle risorse nella legge di bilancio. Ecco perché ci auguriamo che l'anno prossimo il DPEFR, che è stato licenziato a suo tempo dalla I Commissione, possa giungere in Aula ed essere esaminato in questa sede in modo anticipato, sia rispetto alla legge finanziaria che alla legge di bilancio.
Devo dire che questo non è un problema che riguarda la Giunta, ma i lavori all'interno del Consiglio regionale, perché - su questo non condivido l'atteggiamento del Presidente Burzi - c'é una collegiale e colpevole indifferenza nei confronti di questo strumento di programmazione.
Quando la delibera venne licenziata dalla I Commissione qualche mese fa, non venne iscritta per mesi ai lavori dell'Aula, e si aspettò di approvare la legge finanziaria e la legge di bilancio per poterla esaminare: in tal modo, ne vanifichiamo di fatto la sua importanza e il senso che ha il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria, che lo ricordo - quest'anno si presenta con caratteristiche diverse anche solo sotto il profilo dell'impostazione, della individuazione degli obiettivi che hanno trovato una loro collocazione all'interno della politica di bilancio. Ma questa è una responsabilità, oltre che una richiesta di ridare significato a questo documento, che riguarda tutti, sia il Consiglio regionale che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi. Perché altrimenti come ripeto, viene a mancare non solo la logicità e la consequenzialità del Documento di Programmazione rispetto alle scelte della legge di bilancio e alle indicazioni normative contenute all'interno della legge finanziaria ma viene a mancare, all'interno dei nostri lavori, un importante riferimento ad un contesto fatto di programmazione, di collocazione e poi di concretizzazione di queste scelte all'interno dei documenti di bilancio.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 297, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno 1008 dei Consiglieri Bizjak, Comella, Pedrale e Spinosa, inerente a "Crisi occupazionale della Sorin Biomedica"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno iscritto in data odierna relativo alla crisi occupazionale della Sorin Biomedica. Sono primi firmatari i Consiglieri Bizjak, Comella e Pedrale.
La parola al Consigliere Bizjak.



BIZJAK Alessandro

Grazie, Presidente. Faccio una brevissima illustrazione di quest'ordine del giorno, firmato insieme ai colleghi Comella e Pedrale.
La Sorin Biomedica è per numero di occupati la seconda azienda presente in Provincia di Vercelli. È un'azienda che, come molti colleghi sanno, si occupa di tecnologie biomedicali e che ha sempre rappresentato per il territorio vercellese un punto di grande livello sul piano tecnologico ed occupazionale, un punto di qualificazione anche per il territorio vercellese.
Questa azienda sta vivendo un momento di difficoltà, determinato da condizioni di natura internazionale, condizioni di competitività di natura internazionale. Insieme al piano industriale sono stati recentemente annunciati per lo stabilimento di Saluggia complessivamente 175 esuberi.
Venerdì sera, insieme ai colleghi e all'Assessore Bairati, abbiamo partecipato ad una affollata assemblea con i lavoratori, i quali hanno chiesto alle istituzioni e alle organizzazioni sindacali di dare risposta.
Il Consiglio comunale di Saluggia ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, che noi abbiamo recepito con questo documento.
Questo documento chiede fondamentalmente alla Giunta due cose in questa prima fase d'inizio della trattativa; la prima è di coinvolgere anche il Governo intorno a questi temi, perché noi rischieremmo di perdere una qualità anche dal punto di vista tecnologico, non sono per il territorio vercellese a livello regionale, ma anche nazionale. In secondo luogo, di vincolare i fondi che recentemente la Giunta ha deliberato attraverso l'istituzione dei poli tecnologici piemontesi - ricordo che sono stati istituiti otto poli, uno dei quali è il polo biomedicale per l'area vercellese - di vincolare la destinazione di questi fondi rispetto all'area a garanzie che l'azienda deve fornire per il mantenimento dei livelli occupazionali.
Credo che le iniziative di questi giorni abbiano già prodotto un piccolo risultato. Se le informazioni che sono in mio possesso non sono errate, credo che nei prossimi giorni ci sarà possibilità di un confronto tra Regione ed azienda, magari anche un confronto azienda-sindacati per incominciare ad entrare nel merito.
L'ordine del giorno di oggi, che auspico che il Consiglio regionale voti all'unanimità, è il segnale che non solo il Consiglio comunale di Saluggia, ma anche il Consiglio regionale è vicino a questo problema; è un segnale di attenzione ed è soprattutto un impegno che chiediamo alla Giunta di prendersi per valutare seriamente la gravità di questa situazione che si è determinata.
Devo dire a onor del vero - e credo che questo vada detto e riconosciuto in questa sede - che prima l'Assessore Peveraro e poi l'Assessore Bairati si sono già occupati approfonditamente della questione e credo che anche la delibera della Giunta, che istituisce gli otto poli sia un po' anche il frutto di queste indicazioni che sono state date.
Ora si apre un'altra fase, che è quella di aprire complessivamente una trattativa a tutti i livelli per fare in modo innanzitutto di salvaguardare i livelli occupazionali e di non perdere su quel territorio queste competenze così importanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Molto rapidamente perché il collega Bizjak ha riassunto molto bene la situazione di questo sito, che per la nostra realtà vercellese è una cosa non solo importante, ma importantissima. Bisogna sempre considerare la scala di proporzioni fra la provincia di Torino e una piccola provincia di 180 mila abitanti come è Vercelli.
Peraltro è anche un patrimonio dell'industria italiana, perché è una delle 2-3 aziende più significative, le più importanti nel campo della biomedicalità presenti sul territorio nazionale.
La Giunta regionale ha fatto recentemente una deliberazione in cui individua Saluggia, anche senza fare il nome, ma è sottinteso, come area di innovazione tecnologica per la biomedicalità con un primo indirizzo di sostegno economico.
Vorremmo che ci fosse l'adeguata attenzione, cosa che oggi purtroppo non vediamo in quest'aula, ma non è cosa rara, perché spesso succede.
Soprattutto vorremmo ci fosse l'adeguata attenzione da parte della Giunta regionale e dell'Assessore Bairati in particolare, che oggi non vediamo, ma che abbiamo incontrato venerdì a Saluggia, consigliandolo soprattutto di essere parte attiva nell'individuare nuovi partner che vengano ad insediarsi nel sito di Saluggia, partner che non siano solo di natura finanziaria, ma che abbiano anche volontà produttiva e passato industriale.
Speriamo con lo spirito di questo ordine del giorno, firmato insieme anche al collega Comella, di potere stimolare l'adeguata attenzione delle istituzioni, in primis quella regionale, come anche del mondo economico industriale piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Comella.



COMELLA Piergiorgio

Grazie, Presidente.
Solo per aggiungere due altre considerazioni, che peraltro erano già state evidenziate dai due colleghi precedentemente.
Il connotato della Sorin Biomedica è di assoluta eccezione nel panorama industriale piemontese, perché è l'unica azienda biomedicale, e soprattutto con quelle dimensioni, di cui dispone il Piemonte e credo addirittura la Nazione.
L'altra prerogativa è che, rispetto al fatturato aziendale, fino a due anni fa, l'investimento per ricerca ed innovazione era assolutamente al di fuori di quella che è la norma. Quindi, al di là delle esigenze dirette vercellesi, e parlo di quelle occupazionali, il fatto di prestare una particolare attenzione alle sorti di questa azienda diventa un punto strategico anche per la programmazione di uno sviluppo in una certa direzione per la nostra Regione.
Qui si apre un solo problema, viste le posizioni assunte dall'azienda cioè iniziare una discussione con il sindacato, partendo da una dichiarazione di 175 esuberi, per poi far seguito ad una trattativa per individuare eventuali vie di uscita. Penso che questa situazione debba trovare nel Consiglio regionale e nell'atteggiamento della Giunta una posizione che sia contemporaneamente di supporto a tutti i fatti negoziali che devono avvenire fra sindacato ed azienda, ma parallelamente anche una certa fermezza relativa soprattutto a quanto già si era stanziato e si è stanziato per il sostegno a poli tecnologici.
Quindi, andare a vedere esattamente che cosa intende fare questa azienda e soprattutto il mantenimento dei livelli occupazionali.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1008, il cui testo recita: Il Consiglio regionale premesso che la Sorin (Società Ricerche Impianti Nucleari) nasce nel 1956, quando Montecatini e Fiat fondarono a Saluggia (Vercelli) un impianto per ricerche nel campo nucleare nella seconda metà degli anni Sessanta la Fiat propose la diversificazione delle attività dello stabilimento verso altri settori merceologici diversi dal nucleare, e così iniziò la produzione di valvole mitraliche e stimolatori cardiaci considerato che attualmente la Sorin Group raggruppa tre società (la Sorin Biomedica Cardio, che produce valvole cardiache, stent coronarici ed endovascolari la Sorin Biomedica CRM, che produce pacemaker e defibrillatori, la Sorin Biomedica S.r.l che si occupa di servizi di comprensorio), che, insieme alla Diasorin, che opera nell'ambito dei prodotti diagnostici in vitro e la Gipharma, che opera nell'ambito della produzione di preparati destinati alla diagnostica in-vitro, costituiscono il più importante polo di tecnologie biomediche della Regione Piemonte, occupando circa 1.300 lavoratori la Sorin Biomedica è una delle più grandi aziende della Provincia di Vercelli, la seconda in termini di occupazione l'azienda fa parte di un gruppo multinazionale attivo nel campo biomedico e conta su una tecnologia avanzata, su un'importante attività di ricerca e su prodotti all'avanguardia considerato ancora che nel mese di ottobre 2007 si era ventilata l'ipotesi della cassa integrazione per 350 dipendenti della Sorin Group in data 29 novembre 2007 si è svolta in VII Commissione l'audizione nel corso della quale i rappresentanti dei lavoratori hanno illustrato le loro preoccupazioni, lamentando di non conoscere ancora il piano industriale e le future scelte che la società avrebbe intenso prendere soprattutto nella gestione delle risorse umane in occasione dell'audizione il rappresentante dell'azienda comunicava che il piano industriale sarebbe stato presentato entro il mese di gennaio 2008 preso atto che nel mese di gennaio 2008 la proprietà ha presentato il piano strategico 2008/2010 che ha evidenziato l'esigenza di tagliare costi e quindi posti di lavoro, in particolare nell'ambito della terapia vascolare ritenuta non più strategica. A seguito di questo piano si è avviata la cassa integrazione per circa 80 dipendenti, ripetuta poi a marzo e ad aprile 2008 il 13 maggio 2008 Sorin Group ha presentato il piano di riorganizzazione delle attività, che prevede a Saluggia: 60 esuberi nel settore valvole cardiache ed una riduzione di personale di 115 unità nel settore degli stent a rilascio di farmaco il Consiglio comunale di Saluggia, in data 16 maggio 2008 si è riunito in seduta straordinaria, con la presenza dei lavoratori interessati, delle rappresentanze sindacali, di Consiglieri ed Assessori regionali e provinciali di maggioranza e minoranza e dei parlamentari eletti nella provincia di Vercelli, per discutere sulla crisi occupazionale che sta interessando la Sorin Biomedica visto che il piano aziendale è considerato dai sindacati preoccupante per il futuro aziendale, in quanto si intende operare una riduzione dei costi e non si considerano più "strategici" i comparti che si occupano delle patologie renali croniche e della cardiochirurgia, con il conseguente rischio che questo comporti la perdita di alcune centinaia di posti di lavoro tenuto conto che è stata approvata la delibera relativa al Programma operativo regionale 2007/2013 finanziato dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) con la quale vengono individuati i Poli di innovazione regionale e le aree territoriali di insediamento il Vercellese è stato scelto, insieme ad altre aree piemontesi, come sede per il Polo delle Biotecnologie e Biomedicale (che interesserà necessariamente il sito di Saluggia dove opera Sorin) e per il Polo delle Energie rinnovabili, risparmio e sostenibilità energetica l'amministrazione regionale destinerà ingenti risorse economiche ai Poli di innovazione impegna la Giunta regionale a porre in essere tutte le iniziative possibili per scongiurare la perdita di posti di lavoro e il ridimensionamento della Sorin Biomedica adoperandosi anche presso il Governo nazionale vista la rilevanza sul piano industriale e tecnologico del comprensorio di Saluggia a vincolare gli investimenti sul Polo delle Biotecnologie e Biomedicale alla salvaguardia dei livelli occupazionali da parte della Sorin Group".
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Ordine del giorno n. 1009 dei Consiglieri Cavallera, Rossi, Muliere, Pozzi e Botta, inerente a "Casa di reclusione San Michele di Alessandria Chiusura classi corsi per geometri"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 1009.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Volevo giustificare l'assenza del Consigliere Cavallera, un Consigliere sempre presente cui non possiamo dire che manchi l'attenzione.
L'interlocuzione con il provveditorato è particolarmente importante quando si pensa di evitare un depauperamento di istituzioni scolastiche così preziose e sensibili anche alla luce del progetto carceri che l'Assessore Artesio, la Giunta e il Consiglio regionale stanno seguendo con attenzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

L'ordine del giorno in oggetto nasce da una volontà condivisa da tutti i Consiglieri regionali alessandrini che ieri hanno partecipato ad una riunione convocata dal Comune di Alessandria e che ha posto l'attenzione e dei parlamentari e dei Consiglieri regionali - ad una situazione difficile in cui verrebbe a trovarsi la scuola geometri interna all'istituto di pena di San Michele.
A causa dell'indulto sono diminuiti molto gli allievi iscritti al corso per geometri, quindi la mancata istituzioni delle classi I, VI e V potrebbe portare, in momenti anche ravvicinati, alla soppressione di questa importante possibilità di rieducazione che viene fornita ai detenuti del San Michele (addirittura fin dal 1956), facendo arrivare ad Alessandria detenuti che intendono svolgere questo corso di studi un po' da tutta Italia, in quanto viene svolto un interpello di tipo nazionale.
La limitatezza degli insegnanti a disposizione del Provveditorato agli studi che ha dovuto dar corso ai tagli alla scuola previsti nell'ultima finanziaria in virtù di norme volute dall'ex Ministro Fioroni, ha indotto il dirigente scolastico, l'ex provveditore, ad individuare tra i corsi da sopprimere anche quelli di geometri presso l'istituto di San Michele.
La questione va risolta da una parte tenendo conto della grande tradizione, delle grandi possibilità che vengono offerte ai detenuti nel seguire corsi per geometri che aprono alla possibilità di frequentare corsi universitari (San Michele è una delle poche strutture dove i corsi universitari avvengono all'interno dell'Istituto di pena con professori che si recano direttamente in carcere a svolgere la propria attività).
Dall'altra, bisogna contemperare le esigenze manifestate dal Provveditore agli studi di Alessandria che, non potendo aggravare la situazione delle scuole normali, ha dovuto procedere ad un taglio su questo tipo di istituzione.
L'idea supportata ieri sera in Consiglio comunale di Alessandria, è quella di far intervenire la Giunta regionale con l'Assessore alle politiche sociali - perché di competenza del sistema carcerario - e l'Assessore all'istruzione per incontrare il provveditore regionale agli istituti di pena e verificare la possibilità di far arrivare più allievi con una pena più lunga (l'indulto ha creato questo fenomeno di pene più brevi per tutti, quindi minori possibilità ad iscriversi al corso di geometra che dura cinque anni e che non può essere intrapreso da una persona che ha solo due anni da scontare).
Dall'altro, di prendere un contatto con il Direttore generale dell'ufficio scolastico regionale per renderlo edotto della vicenda, quindi ottenere magari una dispensa che possa permettere, senza andare ad influire sulle classi normali operanti in Alessandria che sono già al limite della praticabilità, di mantenere i corsi anche per l'Istituto di San Michele.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1009, il cui testo recita: "Preso atto della difficile situazione che si è venuta a creare all'interno dell'istituto di pena "San Michele" di Alessandria, relativamente alla mancata istituzione della 1^, 4^ e 5^ classe di geometri per la carenza di iscritti; considerato che la carenza di iscritti dipende dalla tipologia di detenuti inviati alla Casa penale di Alessandria, considerato inoltre che la presenza della Scuola per Geometri, istituita fin dal 1956, rappresenta un'esperienza significativa che appartiene alla storia della Città, il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale a incontrare il Provveditore regionale degli Istituti penali del Piemonte e il Direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, al fine di individuare possibili percorsi atti a salvaguardare la presenza della Scuola per geometri all'interno dell'Istituto penale "San Michele " di Alessandria".
Il Consiglio approva.


Argomento: Questioni internazionali

Iscrizione ed esame ordine del giorno n. 1003 dei Consiglieri Spinosa e Leo, inerente a "Ciclone Nargis nel territorio birmano", e ordine del giorno n. 1005 dei Consiglieri Comella, Leo, Nicotra, Ferraris, Cavallaro Cavallera, Cattaneo, Muliere, Clement, Dalmasso, Barassi, Laus, Leardi Deambrogio, Bossuto, Rostagno, Moriconi, Spinosa, Giovine, Ronzani Larizza, Toselli, Pace, Chieppa, Travaglini, Burzi, Bizjak, Boeti e Ricca inerente a "Solidarietà ed aiuti umanitari al popolo birmano e a quello cinese"


PRESIDENTE

Se siete d'accordo, ci sono due ordini del giorno, i n. 1003 e 1005 sulla Birmania che si potrebbero votare, data la situazione di gravità in cui versa quell'area.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 1003, inerente a "Ciclone Nargis nel territorio birmano" .
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Solo per chiedere, anche ai fini dell'organizzazione e a futura memoria degli atti del Consiglio, se i Consiglieri proponenti possono illustrare gli ordini del giorno.
Anche per dare un significato all'importanza degli ordini del giorno che stiamo votando.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Ci impiego un istante, chiedendo ai Consiglieri una dichiarazione di voto sui due ordini del giorno.
Possiamo dichiarare il voto favorevole e semplicemente significare che il Consiglio regionale è così attento alle vicende dei diritti civili.
Il Consiglio ha seguito le vicende della Palestina, della Striscia di Gaza fino a tutte le vicende tibetane, si è reso onore al Consiglio perch è stato l'unico, in tutta Italia che, in seduta solenne, ha esplicitato la volontà di difendere universalmente i diritti civili delle donne e degli uomini, delle persone perseguitate in tutto il mondo.
Pensiamo sia doveroso, verso un popolo doppiamente ferito, intervenire nella maniera più significativa con il Comitato di solidarietà ecc. E' inutile dire che mi associo all'altro ordine del giorno.
stato suggerito un fatto temporale, ma le due cose sono assolutamente coincidenti. Quindi, noi votiamo a favore di tutti e due gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Comella.



COMELLA Piergiorgio

Penso di potermi associare a quanto detto precedentemente dal collega Leo.
Noi ci troviamo di fronte ad eventi naturali che hanno prodotto delle tragedie e, ancor più, a difficoltà oggettive nel portare aiuto a quelle popolazioni. Mi pare che, recentissimamente, sul fronte cinese, si sia sbloccato qualcosa che consente di far arrivare aiuti a quelle popolazioni mentre, invece, per la Birmania si continua a rimanere nella vaghezza e nell'incertezza rispetto al numero di persone, soprattutto, che hanno ricevuto un vulnus vitale per quanto riguarda la loro condizione.
Anche in questo ordine del giorno, che comprende entrambe le situazioni, quella del Myanmar e quella della Cina, consente di fare riferimento a passaggi già visti in altre occasioni, quindi all'Assessorato alla cooperazione internazionale e, soprattutto, al Comitato regionale di solidarietà, che noi abbiamo costituito proprio per prendere in considerazione la vicenda ed avviare iniziative in questa direzione.
Non escludo alcun tipo di iniziativa, ma, senz'altro, in modo prioritario, un'iniziativa nei confronti del Governo nazionale.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Non essendoci altre richieste di intervento, indico la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1003.
"Il Consiglio regionale vista la grave situazione creatasi in questi ultimi giorni nel territorio birmano a causa del ciclone Nargis che - secondo il bilancio ufficiale provvisorio - ha causato la morte di quasi 30 mila persone, che ha prodotto circa 35 mila dispersi e che ha spazzato decine di villaggi lungo il delta del fiume Irrawaddy considerato che nel Paese mancano cibo, acqua, medicinali e tutto il materiale indispensabile per fronteggiare e gestire l'emergenza evitando il diffondersi di epidemie e malattie che amplierebbero la drammaticità della situazione rilevato che intere zone del Paese sono ancora oggi inaccessibili, anche alle squadre di soccorso e alle organizzazioni che forniscono aiuti umanitari invita il Governo della Repubblica Italiana a farsi portavoce presso il governo birmano, della richiesta, lanciata dal Commissario europeo per lo Sviluppo e l'Assistenza umanitaria, di consentire ai soccorritori di entrare nel Paese per prestare aiuto alle popolazioni colpite dal ciclone Nargis a promuovere su tutto il territorio nazionale ogni genere di iniziativa di solidarietà con la Birmania affinché il Paese possa uscire dall'emergenza il più rapidamente possibile e possa essere sostenuto nel processo di ricostruzione e ripresa".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1005, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto che in seguito alle devastazioni provocate dal ciclone Nargis, Myanmar si trova in una situazione di grave emergenza, con un bilancio di decine di migliaia di morti e di dispersi, con centinaia di migliaia o forse milioni di senzatetto e interi villaggi spazzati via nella medesima situazione di emergenza, a causa di un terremoto di magnitudo 7.8, si trova il sud-ovest della Cina, in particolare la provincia del Sichuan, epicentro del sisma, con cui la Regione Piemonte è in rapporto di gemellaggio considerato che solo nella città di Rangoon sei milioni di abitanti sono rimasti senza acqua potabile né elettricità, che le derrate alimentari scarseggiano in tutto il Paese e che rifiuti e detriti si stanno accumulando, col rischio di determinare carestie ed epidemie che nel Sichuan si calcolano decine di migliaia tra morti, dispersi e feriti, e il bilancio delle vittime è destinato a salire, e che il rischio di epidemie è altrettanto presente per le difficili operazioni di soccorso che la Repubblica Popolare Cinese sta incontrando ritenuto che di fronte a stragi di tale portata una nazione non sia in grado autonomamente di far fronte alle ingenti e molteplici necessità di cura che la popolazione richiede dato atto che seppur le notizie relative al caso birmano appaiano frammentarie e in alcune circostanze contraddittorie, la giunta militare viene accusata di aver chiuso le frontiere e di aver impedito l'accesso ai soccorritori e agli aiuti e che diverse squadre sono ferme oltre confine in attesa dei visti il governo cinese ha ora accettato l'ingresso del personale di soccorso internazionale considerato che sono decine i Paesi che hanno annunciato di aver inviato aiuti economici o squadre di soccorso per Myanmar e che 'Le Nazioni Unite secondo le dichiarazioni del Segretario dell'Onu, Ban Ki-moon - faranno tutto ciò che potranno per fornire assistenza urgente alla Birmania', e che la stessa unione Europea ha già stanziato un primo intervento di 2 milioni di euro, ed è pronta - come annunciato dall'Alto Rappresentante per la politica estera Ue, Yavier Solana - 'a inviare tutto ciò che serve' che secondo i soccorritori già presenti nel Sichuan, c'è bisogno urgente di cibo, acqua e tende, nonché di aiuti per seppellire i cadaveri che rischiano di provocare epidemie, e che secondo le parole del Presidente Cinese, Hu Jintao "Bisogna compiere uno sforzo maggiore per curare i feriti, ripristinare i trasporti, le telecomunicazioni e le forniture di energia per assicurare le condizioni di vita essenziali ai residenti nelle aree colpite" auspica che l'inviato delle Nazioni unite riesca a raggiungere accordi con la Giunta militare birmana impegna la Giunta regionale a dare mandato all'Assessorato alla Cooperazione Internazionale di valutare le iniziative di sostegno più idonee alla popolazione birmana e del Sichuan ad esprimere la solidarietà delle istituzioni e della popolazione piemontese al popolo birmano e a quello cinese ad offrire in via straordinaria aiuti economici e competenze professionali e tecniche al Ministero degli Esteri, alla Protezione civile ed alla Croce Rossa al fine di collaborare all'azione di intervento umanitario a promuovere la conoscenza di informazioni sulle situazioni sopra esposte e sulle modalità degli aiuti che la popolazione, le istituzioni e le associazioni piemontesi possono offrire in questo momento di emergenza chiede che il Comitato regionale di Solidarietà si attivi immediatamente utilizzando tutti gli strumenti disponibili per portare aiuto alle popolazioni colpite dalla tragedia".
Il Consiglio approva.
Dichiaro chiusa la seduta, ricordando che alle ore 14.45 di domani pomeriggio è convocata la Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.37)



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